Livorno, 18 luglio 2001 - La partecipazione dei Ds alle manifestazioni antiglobal, il Congresso della Quercia, il Dpef ed il cosiddetto 'buco' nei conti pubblici.
Questi alcuni tra i principali temi di attualità affrontati da Piero Fassino, nell'intervista con il vice direttore de Il Tirreno Roberto Bernabò in occasione di un incontro sul tema: "Riflessioni sul futuro della sinistra e dell'Ulivo" all'interno della Festa dell'Unità livornese.I Ds e il G8"Su Genova la nostra posizione è molto chiara e non c'è contraddizione tra le dichiarazioni di Massimo D'Alema del 25 giugno e la … decisione di ieri, perché Massimo D'Alema ha detto il 25 giugno" che se la sinistra avesse vinto le elezioni sarebbe stata all'interno del summit, quindi ora sarebbe ridicolo se l'Opposizione facesse contestazione, "infatti non siamo i contestatori del G8".
La dichiarazione di ieri, ha spiegato il candidato alla segreteria dei Ds, "non nega la funzione del G8, non contesta la globalizzazione in quanto tale.
La coerenza sta in questo: sia quando eravamo al Governo sia adesso noi ci battiamo per una globalizzazione più giusta, dal volto umano, che sia capace di tutelare i diritti, che corrisponda alle richieste di una vasta fascia di opinione pubblica che va sotto il nome di Popolo di Seattle".
Per quanto riguarda la diversità di opinioni espresse rispetto alla partecipazione della Quercia alle manifestazioni antiglobal Fassino ha rivendicato il fatto che i Ds "non sono una chiesa, per cui non ci può essere un'articolazione di posizioni e di decisioni".
Quindi il fatto che ci sia una discussione interna "è del tutto legittimo", ma questo non mette in causa "la cultura di governo riformista dei Democratici di Sinistra".
Per quanto riguarda la sua partecipazione, il numero due dell'Ulivo ha dichiarato di non aver ancora deciso in merito.Il congresso dei DsPer quanto riguarda il Congresso dei Ds e la possibilità che non si discutano le mozioni ma delle tesi congressuali, Fassino ha affermato che "si può discutere" la possibilità di "cambiare percorso" ma non si può continuare "fino al 2002 senza una guida".
"Le questioni su cui portare avanti il congresso sono le risposte alle due domande: che sinistra serve oggi all'Italia e che sinistra serve oggi all'Ulivo.
In base alle risposte che verranno date - ha spiegato - si potrà ricostruire un gruppo dirigente".
Per sè stesso ha ribadito il senso della propria candidatura con una analogia con il ciclismo "È evidente - ha affermato - che con un uomo solo al comando si può vincere il tour de France, come ha fatto Coppi, ma non dirigere un partito", è quindi fondamentale "ricostruire un gruppo dirigente" e non pensare soltanto alla nomina di un segretario."La nostra organizzazione è molto più gracile e molto meno in osmosi con la società di quanto non fosse qualche anno fa" e il primo obiettivo, oltre a darsi una organizzazione federale deve essere proprio quello di "recuperare un rapporto di osmosi con la società" con una riorganizzazione del linguaggio, della classe dirigente, della trasmissione del messaggio politico e dell'organizzazione della Quercia.
I Ds, dunque, devono essere un partito "strutturato" ma "non immobile, chiuso, bensì dinamico e capace di utilizzare la sua pesantezza e il suo radicamento come elemento di rapporto con la società e anche per questo c'è necessità di un congresso vero".
Per Fassino, comunque, il rilancio dei Ds va di pari passo con la necessità di "lavorare per costruire una sinistra più grande" della stessa Quercia, proprio come ha sollecitato Amato, per rafforzare le due gambe dell'Ulivo, "valorizzando le varie realtà che lo compongono" e raggiungere un risultato unitario che si realizza nella "casa dei riformisti italiani".Conti pubblici: "Nessun buco, c'è solo la banda del buco"Sul cosiddetto 'buco', Fassino attacca Tremonti: "Siamo davanti ad un ministro - ha affermato - che ha detto una menzogna a milioni di italiani perché in una sede istituzionale in cui tutto è verbalizzato" Tremonti non ha fornito cifre ma "ha detto in modo confuso che nel 2002 - e cosa succederà nel 2002 dipenderà da quello che farà il Governo - ci potrà essere un buco di 40.000 mld e, sempre in modo confuso, ha detto che il buco per il 2001 avrebbe potuto essere di 10.000 mld".
In sostanza, Fassino ritiene che il Governo abbia inventato l'esistenza del buco per giustificare l'impossibilità a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale.
Per questo motivo il candidato alla segreteria dei Ds ha espresso preoccupazione per "un governo insidioso e con una grande capacità comunicativa", grazie alla quale riesce "a far passare il messaggio, creare consenso e fare una politica" totalmente diversa da quella annunciata.
Questi alcuni tra i principali temi di attualità affrontati da Piero Fassino, nell'intervista con il vice direttore de Il Tirreno Roberto Bernabò in occasione di un incontro sul tema: "Riflessioni sul futuro della sinistra e dell'Ulivo" all'interno della Festa dell'Unità livornese.I Ds e il G8"Su Genova la nostra posizione è molto chiara e non c'è contraddizione tra le dichiarazioni di Massimo D'Alema del 25 giugno e la … decisione di ieri, perché Massimo D'Alema ha detto il 25 giugno" che se la sinistra avesse vinto le elezioni sarebbe stata all'interno del summit, quindi ora sarebbe ridicolo se l'Opposizione facesse contestazione, "infatti non siamo i contestatori del G8".
La dichiarazione di ieri, ha spiegato il candidato alla segreteria dei Ds, "non nega la funzione del G8, non contesta la globalizzazione in quanto tale.
La coerenza sta in questo: sia quando eravamo al Governo sia adesso noi ci battiamo per una globalizzazione più giusta, dal volto umano, che sia capace di tutelare i diritti, che corrisponda alle richieste di una vasta fascia di opinione pubblica che va sotto il nome di Popolo di Seattle".
Per quanto riguarda la diversità di opinioni espresse rispetto alla partecipazione della Quercia alle manifestazioni antiglobal Fassino ha rivendicato il fatto che i Ds "non sono una chiesa, per cui non ci può essere un'articolazione di posizioni e di decisioni".
Quindi il fatto che ci sia una discussione interna "è del tutto legittimo", ma questo non mette in causa "la cultura di governo riformista dei Democratici di Sinistra".
Per quanto riguarda la sua partecipazione, il numero due dell'Ulivo ha dichiarato di non aver ancora deciso in merito.Il congresso dei DsPer quanto riguarda il Congresso dei Ds e la possibilità che non si discutano le mozioni ma delle tesi congressuali, Fassino ha affermato che "si può discutere" la possibilità di "cambiare percorso" ma non si può continuare "fino al 2002 senza una guida".
"Le questioni su cui portare avanti il congresso sono le risposte alle due domande: che sinistra serve oggi all'Italia e che sinistra serve oggi all'Ulivo.
In base alle risposte che verranno date - ha spiegato - si potrà ricostruire un gruppo dirigente".
Per sè stesso ha ribadito il senso della propria candidatura con una analogia con il ciclismo "È evidente - ha affermato - che con un uomo solo al comando si può vincere il tour de France, come ha fatto Coppi, ma non dirigere un partito", è quindi fondamentale "ricostruire un gruppo dirigente" e non pensare soltanto alla nomina di un segretario."La nostra organizzazione è molto più gracile e molto meno in osmosi con la società di quanto non fosse qualche anno fa" e il primo obiettivo, oltre a darsi una organizzazione federale deve essere proprio quello di "recuperare un rapporto di osmosi con la società" con una riorganizzazione del linguaggio, della classe dirigente, della trasmissione del messaggio politico e dell'organizzazione della Quercia.
I Ds, dunque, devono essere un partito "strutturato" ma "non immobile, chiuso, bensì dinamico e capace di utilizzare la sua pesantezza e il suo radicamento come elemento di rapporto con la società e anche per questo c'è necessità di un congresso vero".
Per Fassino, comunque, il rilancio dei Ds va di pari passo con la necessità di "lavorare per costruire una sinistra più grande" della stessa Quercia, proprio come ha sollecitato Amato, per rafforzare le due gambe dell'Ulivo, "valorizzando le varie realtà che lo compongono" e raggiungere un risultato unitario che si realizza nella "casa dei riformisti italiani".Conti pubblici: "Nessun buco, c'è solo la banda del buco"Sul cosiddetto 'buco', Fassino attacca Tremonti: "Siamo davanti ad un ministro - ha affermato - che ha detto una menzogna a milioni di italiani perché in una sede istituzionale in cui tutto è verbalizzato" Tremonti non ha fornito cifre ma "ha detto in modo confuso che nel 2002 - e cosa succederà nel 2002 dipenderà da quello che farà il Governo - ci potrà essere un buco di 40.000 mld e, sempre in modo confuso, ha detto che il buco per il 2001 avrebbe potuto essere di 10.000 mld".
In sostanza, Fassino ritiene che il Governo abbia inventato l'esistenza del buco per giustificare l'impossibilità a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale.
Per questo motivo il candidato alla segreteria dei Ds ha espresso preoccupazione per "un governo insidioso e con una grande capacità comunicativa", grazie alla quale riesce "a far passare il messaggio, creare consenso e fare una politica" totalmente diversa da quella annunciata.
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