04 OTT 2001

Referendum: L'invito del centrosinistra per il sì

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 55 min 38 sec

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Roma, 4 ottobre 2001 h18.40 - A conclusione della campagna per il referendum popolare confermativo del 7 ottobre Francesco Rutelli, Piero Fassino, Valter Veltroni, Grazia Francescato, Leopoldo Elia, Antonio Bassolino, Mario Segni e Antonio Di Pietro hanno ribadito l'invito a votare sì.Valter Veltroni ha ricordato che "per settimane intere" l'attenzione è stata rivolta agli attacchi terroristici negli Stati Uniti, ma "ciò non toglie che questo sia un appuntamento molto importante" per tutelare "l'idea di un federalismo che mantenga l'unità nazionale".Grazia Francescato ha sostenuto che "la lotta al terrorismo si vince anche così, mantenendo alto il livello di civiltà complessivo del Paese"Mario Segni si è dichiarato convinto che "se domenica prevalgono i no, sul cammino delle riforme costituzionali cala una pietra tombale, se vincono i sì" il lungo "cammino riprende"."Se per caso prevale il no - ha ammonito Francesco Rutelli - è finito il processo federalista.

Questo non è il processo di demolizione dello stato unitario, ma il processo di costruzione" della "prima grande riforma" dopo la promulgazione della Costituzione "per avvicinare i cittadini alle istituzioni locali e viceversa".

Se prevalesse il no, secondo il leader della Margherita, non si potrebbe interpretare in modo netto il volere degli italiani: "l'unica risposta chiara - ha affermato l'ex sindaco di Roma - è il sì""Vogliamo un sì non come una rivincita nei confronti di Berlusconi - ha assicurato Piero Fassino - vogliamo il sì perché è una riforma giusta".

È infatti, secondo Fassino, una consultazione che "riguarda tutti gli italiani", per cui è necessario "dare a questo referendum il carattere del compimento di una riforma costituzionale che riguarda l'intero Paese" La riforma per cui si andrà a votare il 7 ottobre, secondo Antonio Bassolino, "si muove verso una forma giusta e innovativa di federalismo all'italiana, con poteri e funzioni importanti alle regioni e ai comuni, che rappresentano la più lunga e secolare istituzione italiana.

Federalismo unitario e solidale è la riforma degli amministratori italiani""L'Italia dei valori non si tira indietro" su questa battaglia e "intende confrontarsi insieme a tutte quelle forze politiche che, a cominciare dal referendum sul federalismo e da tutte le altre questioni che sono sul tappeto vogliono battersi - ha affermato Antonio Di Pietro - per essere alternativa alla coalizione di governo".

L'invito "ad andare a votare domenica" è fondamentale, secondo il leader dell'Italia dei valori, soprattutto per evitare che il governo assuma la scarsa affluenza alle urne come scusa per delegittimare il referendum.

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