Lavorare per la pace

Cominciamo
Cominciamo quest'incontro
Quest'incontro che al titolo lavorare per la pace che è stato organizzato
Alla festa dell'Unità con federazione dei DS e i cristiano sociali di Bologna
Devo dire che
Quando abbiamo deciso di fare quest'incontro lo sapevamo che avremmo parlato di pace appena prima del ministro degli Esteri quindi mi sento un po'come crei complesse che fanno
Che preparano l'atmosfera prima della stare che interviene
Che interviene la sera però credo che possiamo cercare invece di approfondire anche alcuni elementi importanti
Su
Su questo tema fra cui elementi importanti che riguardano la nostra vita è la nostra e la nostra comunità
Nel dibattito di questa sera era previsto anche fu ad allarmare un deputato dell'Ulivo un islamista importante che ci ha comunicato proprio oggi pomeriggio la sua impossibilità per motivi personali
Avvenire
Ci sarà Giorgio Tonini che è vicepresidente ecco missione esteri della Camera se nati e va a Jesi che la direttrice della Fondazione
Scuola di pace di Monte Sole e abbiamo il segretario provinciale dei DS Andrea De Maria
Che è stato sindaco di Marzabotto e che per noi emiliani Marzabotto cosa insomma un valore simbolico per la pace non c'è dubbio
Quando mi hanno comunicato la proposta di coordinare questo dibattito la Pro o provato a fare una riflessione assieme ad alcuni miei colleghi a mio figlio farlo a domanda molto semplice che cos'è la pace
E la la cosa che
Più frequentemente mi è stato risposto
è quando non c'è la guerra e l'assenza di guerra e mi sono domandato se questa era una risposta sufficiente
E mi sono risposto di no
Però è un sintomo di una cultura che noi abbiamo probabilmente che cominciamo a pensare che la pace quando non c'è la guerra
Sarebbe come dire che
Sarebbe come dire che la luce assenza di buio
è il contrario tutti sappiamo che è invece il buio che assenza di luce la luce dalla vita la luce fa crescere le cose il buio semplicemente
è l'assenza di colori l'assenza di di percezione visiva
E allora credo che la pace sia con qualcosa di molto più profondo molto più profondo
E e credo che riguardi principalmente le ragioni della speranza
Ce l'ho e non possiamo pensare che per ottenere la pace basta rimuovere le ragioni del conflitto probabilmente dobbiamo fare qualcosa di più
Dobbiamo fare qualcosa di più dobbiamo ricostituire le ragioni per tutti della speranza le ragioni per i singoli le ragioni per i popoli le ragioni per gli stati
Le ragioni della speranza significa cominciare a fare in modo che ciascuno di noi ciascun popolo abbia la possibilità di vedere il futuro per i propri figli come un fatto progressivo come un miglioramento delle prospettive
Della propria vita come un miglioramento della convivenza e dei rapporti tra le persone come i tram rapporti tra le istituzioni e rapporti tra i popoli
E questo implica ovviamente dei valori e dei valori condivisi
Non è un caso che dopo la crollo della cortina di ferro noi ci siamo trovati in una situazione nella quale fa nella quale
I luoghi della convivenza più tipici pensiamo a Sarajevo no
Collana no e diventavano improvvisamente i luoghi dell'odio
Forse quello che è venuto a mancare dopo tanti anni di Saluzzo
Quello che è venuto a mancare dopo tanti anni
Dopo tanti anni così di di compressione di
Di cortine
Probabilmente sono venuti a mancare i valori comuni
Poi abbiamo bisogno di valori obbligatori comuni che siano condivisi da tutti i popoli da tutte le culture da tutte le regioni
Abbiamo bisogno di valori che si caratterizzino come diritti e come doveri per ciascun uomo per ciascuna donna per ciascun popolo credo che questo sia un film già ci si sta lavorando lì fa lo screening sta ospitando organizzando una discussione tra i teologi delle maggiori religioni del mondo proprio su queste cose
Ma credo che non sia un problema che riguarda solo le regioni in realtà è un problema che riguarda le culture nel loro complesso
E credo che questa riconsiderazione di valori obbligatori non so come dire di valori fondanti di valori in ineludibili comuni sia una questione che non può riguardare solo la politica non può riguardare solo le istituzioni anche quelli internazionali che poi devono attuare delle norme delle regole per garantire questi valori ma deve riguardare un qualcosa che attraversi la riflesso una riflessione più profonda
E in questo senso è chiaro che noi dobbiamo avere a riferimento non tanto dell'ideologia ma dei veri e propri valori i valori sono anche poi garantiti da
Da questioni fondamentali come l'esistenza stessa degli Stati
Il conflitto a cui abbiamo sta appena assistito deriva da una da un
Da un'assenza di Stato
Quando studiavo diritto pubblico il mio professore che non era esattamente un
Un uomo di destra perché si chiamava Ugo Rescigno ed era del Partito comunista leninista
Iniziava la definizione di Stato
Come il monopolio legittimo della forza quindi è evidente che se noi ci troviamo in uno Stato in cui non esiste un monopolio della forza ma la forza esercitata da chiunque possiamo trovarci come ci siamo trovati in Libano ad esempio in una situazione in cui lo Stato deve rispondere
Di cose che non sono stati decisi degli organismi legittimi
E quindi credo che da questo punto di vista ci sia ci siano tante cose da fare ma ripeto secondo me una delle questioni fondamentali eh riuscire a
A lavorare di uscire a lavorare per costruire dei valori comuni condivisi
E su quali tutti ci impegniamo a lavorare ecco io credo che
Per dare spazio anche a Giorgio Tonini che appena arrivato imbottigliato nel traffico da tangenziale e dei lavori in corso in questi giorni sulla tangenziale darei prima di tutto la parola a nati Abba Jesi direttrice della Fondazione scuola di passi di Monte Sole che ci porta l'esperienza più viva che noi abbiamo sul nostro territorio proprio in riferimento a questi travestito
Io per esigenze credo di tempi un po'stretti e stava dicendo che la rete allontanarsi chiederei in qualche modo non è neanche una cedo il passo letta ad Andrea De Maria
Che peraltro è stato all'interno del processo di costruzione e la Fondazione allungo e quindi
Forse è anche un passaggio
Che ha un suo senso
Vado direttamente
No mi scuso molto perché dalle Marivaux un po'prima del previsto quindi la di prendiamo un po'all'arrivo insomma
Però insomma ci tengo molto a portare un contributo a questa questa iniziativa da due punti di vista insomma la prima riguarda ruolo che Cristiano sociali hanno nei Democratici sinistra certamente in tutt'Italia ma voglio partì per l'aria in particolare anche rispetto alla nostra realtà
Credo che sia un ruolo il cui valore si dimostra anche nel dibattito che viene promosso oggi ma che davvero va avanti a mente al di là di questo specifico appuntamento Cristiano sociali sono tra i fondatori dei Democratici sinistra voi ricorderete quando ci fu il congresso che chiede vite democratici sinistra seme al PDS altri componenti uno dei soggetti principali che capolista culturale delle idee del dibattito in quel congresso diede vita democratici sinistra furono proprio cristiano sociale
E lì c'è per quanto penso io ma credo sono diversi compagni e amici del del nostro partito c'è una delle radici molto importante l'identità dei Democratici di sinistra
Fate che va al di là anche del numero di attivisti che attraverso eppure significativo in diverse realtà del nostro territorio porta un contributo molto importante numero di attivisti che direttamente aderiscono e cristiano sociale
E cioè nell'identità dei DS il fatto che vi sia questo pensiero che ispirandosi ai valori del cristianesimo incontra la tradizione e la cultura del lavoro della sinistra un fatto di grandissimo rilievo
Che dà un contributo quotidiano la nostra elaborazione politica che che rappresenta un punto importante la nostra identità e che è una realtà che credo meriti il massimo di valorizzazione di spazio nell'ambito dei DS
E sarà credo non a caso una delle protagoniste di quel lavoro che DS vogliono fare
Intorno all'esperienza dell'Ulivo per dare vita a una forza ancora più ampia del riformismo italiano insieme alla Margherita altri interlocutori a persone che oggi non fanno attività politica
E quindi sono prima di tutto mia presenza qui vuole essere una testimonianza
Di gratta intenzione verso il lavoro dei cristiano sociali
E di piena consapevolezza di quanto questo lavoro sia per tutto il partito in cui insieme meritiamo un punto di riferimento estremamente significativo importante poi quanto ci riguarda rappresentato anche così Oro autorevolmente da Donata Lenzi che sono presenta dei nostri dirigenti più più rappresentative
Nostra parlamentare nostra consigliera comunale da un insieme di amici di compagni se parliamo di Marzabotto di Franco Lazzarini che però non sarà quindi adesso segno ma immagino sia il mattino sia in arrivo che è stato per quattro anni il mio vice sindaco nonché oggi rappresentante del comune di Marzabotto nella va be'Fondazione Scuola di Pace mondo solo che mente anche davvero uno uno dei miei più cari dei miei più cari amici o perché un carissimo compagno
Detto questo per quanto riguarda invece il tema della serata
Ecco io te io credo che sulla frontiera della costruzione della cultura di pace e della promozione di un'azione di pazzi del mondo
Qui credo il nostro governo si oggi assolutamente protagonista prendendo ci penso un po'tutti orgogliosi come italiani della capacità no di avere messo in campo
Un'azione così efficace in Libano
Di avere inciso profondamente sulle dinamiche della politica internazionale di avere riportato loro l'Unione europea al centro di un processo di pace con risultati che andranno al di là anche del contesto libanese non solo in Medioriente ma in generale
Negli assetti internazionali siamo in questa affrontino in questa battaglia per la pace in questa frontiera di un'azione per promuove una cultura di pace per promuovere la pace nel mondo sta davvero come veniva detto con molta efficacia l'introduzione al dibattito secondo me la vera sfida insomma del dell'umanità di questi tempi e non solo dal punto di vista etico e valoriale ma anche dal punto di vista delle dinamiche della politica internazionale
Qui è abbastanza significativo quello che è accaduto in Europa adesso in questo bell'opuscolo sulla Scuola di Pace
Il cui unico limite avermi diciamo colpevolmente nascosto in uno degli eventi più belli della mia vita cioè quando Ciampi presente Ciampi presenterà o sono venuti a Monte Sole
Rendere omaggio ai familiari delle vittime su questi delitti delle supplenze decidere quarantaquattro
C'è diciamo proprio esplicitato queste cose sconce
Pensate quand'era diciamo straordinario il fatto che in fondo non a tanti anni di distanza se si pensa cosa la storia di un'umanità
Il Presidente della Repubblica tedesca viene in un ruolo luogo dove l'allora esercito tedesco ha compiuto un eccidio inenarrabile
Incontra i familiari delle vittime su testi di quell'eccidio e viene accolto come un fratello
Orali oltre diciamo a dimostrare che che la qualità umana di quelle persone che hanno fatto quell'incontro dei familiare dei superstiti anche di quel presidente tedesco che recentemente scomparso
C'è la prova di quanto è stato straordinario processo dell'Unione Europea
Nel continente che ha visto più guerre di tutti tutti gli altri
E e dove hanno avuto origine le ultime due guerre mondiali i popoli europei hanno trovato la strada della pace nel momento in cui hanno scelto politicamente di mettersi insieme
Tutte le volte che un popolo europeo approvata unire il continente con la guerra con la violenza è andato incontro con lo stesso popolo una fine drammatica
Se ci pensiamo anche la Francia della rivoluzione che pure era portatrice in quel momento di valore diremmo oggi progressivi era però nel momento in cui Sato l'arma della guerra poi si è trovata alla fine tutti gli altri poi non solo regimi autoritari ma tutti gli altri popoli europei collettati contrada andato incontro la fine tragica
L'Europa ha trovati insieme la strada della pace e quella dell'unità nel momento in cui ha scelto che non c'era un popolo che dominava gli altri
Una cultura che si imponeva sulle altre ma i momenti in cui ha scelto che attraverso rispetto fra diverse culture le diverse identità i diversi percorsi tutti i popoli europei si trovava una strada condivisa di unità
Il sempre maggior unità politica poi contati limiti tante contraddizioni e su quella strada l'Europa diventata anche sempre di più un continente di pace
E così non è questa la grande sfida che ha di fronte l'umanità Paternò contante alternative perché in fondo cosa è successo in Iraq si è dimostrato che la dottrina della guerra unilaterale preventiva e cioè l'idea che di fronte alla sfida al terrorismo fondamentalista
Si rispondeva prima di tutto con la forza delle armi
Di una grande potenza egemone cioè gli Stati Uniti
Che in qualche modo imponeva la propria legge al mondo anche con l'obiettivo secondo me giusto di sconfiggere e di contrastare senza infingimenti terrorismo fondamentalista di Al Qaeda ecco questi idea è fallita drammaticamente sempre anta nata dalla tragedia dell'Iraq e oggi c'è chiaramente di fronte a noi la necessità di fare la scelta completamente opposta cioè di scegliere non di non combattere terrorismo fondamentalista che va combattuto
Ma di scegliere la strada del multilateralismo di una di un discorso che parli a tutti i popoli del mondo
E che parla un linguaggio di unità di tutta l'umanità
Intorno a valori ad alcuni grandi valori condivisi combattendo tutti quelli che siamo che cercano la guerra l'odio e la violenza cercano la chiusura in se stessi
Però parlando con tutte le forze che a livello mondiale sono disponibile a fare un discorso di pace di unità di un conto fra le diverse identità le diverse culture la svolta che accadute Libano importante per questo
Gli stessi Stati Uniti d'America alla fine hanno fatto hanno sostenuto con forza all'azione dell'Italia
Proprio perché per come sono messi oggi mirati per il fallimento di quella dottrina della guerra unilaterale preventiva se oggi bisogna fermare la guerra in Libano l'unico modo è fare un'azione di pace
Ed è credibile a fare un'azione di pace chi come l'attuale governo italiana capace di dialogare con tutti
E parlo un linguaggio di confronto di compressione e intransigente contro il terrorismo e contro i fondamentalisti ma cerca di mettere intorno a un tavolo tante forze tante energie
E questa è la grande prospettiva che inevitabilmente lo dobbiamo indicare al mondo e che l'Europa può indicare secondo me con particolare forza e credibilità perché all'interno dei confini dell'Europa tutto sommato questo l'abbiamo fatto
Appunto oggi ci sembra normale ma insomma se pensiamo atto secoli di storia è stato un fatto assolutamente straordinari
Se pensiamo alla nostra identità adesso a quella di chi viene più direttamente la tradizione del Partito Comunista Italiano insomma novero di persone tra cui io sono questo non un atto di appartenere se pur sono arrivato
Negli ultimi anni anche per ragioni anzi unicamente per ragioni strettamente anagrafiche la nostra sala c'è stato un grande uomo come Enrico Berlinguer che ricorderete che in piena guerra fredda parlò di governo mondiale
Cioè il momento in cui il mondo era diviso in due blocchi militari contrapposti e anzi era una fase negli anni ottanta di recrudescenza della guerra fredda no corde né per aggressione al Nicaragua c'era invasione poi ha portato alla rovina di quel regime insomma do tutto per varie ragioni anche questa no dell'Unione Sovietica dell'Afghanistan e così via Berlinguer parlava di governo mondiale ecco oggi secondo me
Queste la frontiera l'appunto il primo tema
Che deve essere al centro e la nostra azione politica la nostra identità culturale certo declinata non con le categorie degli anni della guerra fredda facendo i conti con quello che sono le sfide dell'oggi e questo si pone diciamo la necessità di ragionare a tanti livelli su questo chiudo
Cultura di pace è una grande sfida culturale
Per esempio sono convinto che questo è un grande terreno su cui identità diciamo di chi più si ispira valori religiosi con quella di chi si ispira più ha un'identità laica ma forte fortemente caratterizzata sul piano valoriale si può incontrare perché
è un punto di grande profilo anche ideale è un punto di riflessione culturale
Che riguarda la riflessione su ognuno di noi su anche come ognuno di noi si raffronta con la violenza con i conflitti cultura di pace vuol dire anche battersi contro la violenza sessuale alle donne presenti
Il riparto è prima di tutto un grande tema culturale
Poi è un tema di lavoro nelle nostre comunità
Perché significa come facciamo incontrare diverso identità culture che già sono oggi qui da noi di fronte al fenomeno immigrazione extracomunitaria qui va fatta anche una riflessione perché io per esempio sono per cominciare a dire
Che come lo facciamo fra gli italiani come non parliamo con Forza Nuova
Quando ragioniamo con le comunità di immigrati dobbiamo scegliere degli interlocutori dobbiamo dire chiaramente che noi cerchiamo interlocutori che abbiano che vogliono fare con una battaglia di pace di libertà di democrazia peggio rifiutiamo secco rifiutiamo
Posizioni fondamentaliste finché non diciamo non delinquono
Avranno diritto di esprimersi ma certo non sono fra gli interlocutori politici con cui la vogliamo costruire tavoli alleanze un'iniziativa politica come Democratici sinistra
E poi c'è la grande sfida del mondo che sostenga l'azione di pace il governo italiano ma anche secondo me è la capacità di radicare
Dal basso quest'iniziativa di pace presente attraverso la costruzione di una rete di gemellaggi e di azione di cooperazione internazionale
L'abbiamo fatto dicevo prima inizia molto bella con Veltroni proprio sabato questo qui alla festa
Con moltissima gente e le principali ONG che agiscono a Bologna ma anche con loro dirigenti nazionali
Abbiamo puntato usato PDS di Bologna intendono promuovere una propria campagne di cooperazione internazionale attraverso gemellaggi con altri partiti
Dell'Internazionale socialista e attraverso il sostegno di iniziative di cooperazione che le nostre organizzazioni non governative stanno promuovendo in altre aree del pianeta e quindi cioè secondo me sui temi che si discute oggi davvero tantissimo della nostra identità dell'identità del progetto dell'Ulivo del quest'idea di partito democratico di cui si sta discutendo perché c'è davvero in gioco il futuro del mondo
E insieme ci sono anche le condizioni perché ci si misura col futuro del mondo e si misura con grandi valori anche diciamo di fa di di parlare il linguaggio di una politica che si ispira ha un'identità forte insomma si ispira a valori di riferimento forti non ideologici con anche diciamo la capacità di capire che questa stessa cultura di pace si costruisce con l'apertura col confronto fra tante culture identità avendo la testa aperta tanti contributi culturali ma anche con la forza di dei principi a cui a cui a cui crediamo insomma in fondo anche con la capacità di essere oggi siamo all'altezza della storia di di chi allora si è battuto conti razzismo contro il fascismo
Di quelle persone che appunto sono sono morte a Monte Sole di questo teste lecito di Monte Sole che hanno avuto il coraggio di incontrare il presidente La Repubblica tedesca e di scrivere appunto semmai una bella una bella pagina di di cultura di Palazzo nella
Febbre
Il contributo che i trattori e proprio perché insomma credo veramente che faccia parte del del nostro DNA alla cultura di pace grazie anche per le parole che ha detto per i cristiano sociali non ci piace parlar bene di noi ma se qualcuno lo fa
Siamo molto contenti
Nati a tre grazie
Grazie buonasera a tutti
Ma io ritta riparto da alcune considerazioni che ha fatto adesso Andrea De Maria che sono state fatte anche nell'introduzione sottolineerei anch'io questo
Questo termine cultura di pace
Perché mi è capitato da rivolte no girando un po'fra le persone eccetera eccetera Nadia i dire ma a Monte Sole c'è una scuola di pace
E qualche volta vedi un po'di sufficienza no da parte la gente rapace una parola anche molto abusata insomma no tutti vogliono la pace tutti parlano di pace tutti si riempiono la bocca con questa parola ma che cosa vuol dire
E la pace
Una scuola di pace e la pace si può insegnare noi abbiamo scommesso di sì
A monte sulle e ma che cosa si può insegnare su che cosa si può operare su che cosa si può lavorare proprio su questo discorso della costruzione di una cultura di pace che che parte prima di tutto
Da noi da qui per esempio ed è uno dei punti sui quali opera e lavora la Scuola di Pace Andrea De Maria diceva lottare contro la violenza alle donne è costruire una cultura di pace certo
Per voi lavorare con i bambini delle scuole dare supporto agli insegnanti
Perché vengano a lavorare su temi
Come per esempio i conflitti che possono scoppiare all'interno delle classi in certe situazioni particolari in certi momenti particolare lavorare intorno al tema del conflitto nun presso di noi nel presente oggi per noi cercare di dare una appoggio alla cultura di pace ed è uno dei versanti sui quali ci muoviamo come scuola quindi da una parte il qui l'ora
E soprattutto uno sguardo attento rivolto ai Giovanni rivolto a quella Progetto che si rivolge verso il futuro dall'altra parte invece il tentativo di collaborare per esempio con dei vigili per esempio con con chi lavora i su terreni che sono difficili dove c'è la guerra molto spesso dove c'è la violenza dove c'è la violenza
E allora in questo senso per esempio noi per ora abbiamo alcune esperienze che partono molto dal basso e abbiamo esperienza del Medioriente anzi non del Medioriente vedete grande
E difficile di una certa esperienza su Israele e Palestina terreno difficilissimo ma comunque sul quale operiamo da molti anni
Con giovani sia israeliani sia palestinesi ma poi anche italiani poi anche tedeschi insieme e abbiamo fatto esperienza sul Kosovo per esempio e anche in questo caso lavorando con giovani italiani e tedeschi ma Puy Serpi e albanesi di Kosovo quindi cercando appunto di mettere insieme l'esperienza del qui l'esperienza della riflessione sul nostro presente e quello che succede
Fuori dei nostri confini fuori del nostro terreno e come dire proprio arricchendo le due esperienze reciprocamente in qualche modo nel senso che quello che noi facciamo
Con le scuole le metodologie che cerchiamo di applicare eccetera eccetera cui giovani qui poi diventano anche uno strumento di riflessione per lavorare in quelli che noi chiamiamo i campi di pace
Che si svolgono normalmente durante l'estate che si chiamano pace a quattro voci perché hanno questa partecipazione di quattro componenti e e quindi e viceversa voglio dire quello che ricaviamo da queste esperienze dei campi a quattro voci poi cerchiamo di riversarle
Anche nella nostra esperienza con la scuola ma sempre lavorando su questa cultura di pace che ovviamente come potete immaginarle è un lavoro infinito
è un lavoro
Che ti mette qualche goccia nel mare è un lavoro che sì continuamente chiede di essere rivisto di essere ridiscusso di essere riproposto di trovare delle strade nuove e così via perché è un lavoro che intende assolutamente confrontarsi con i problemi reali quando noi diciamo a Monte Sole ecco un altro elemento essenziale del del per la metodologia poi della scuola a a Monte Sole vengono delle persone i giovani ma non sono i giovani lavoriamo anche con gli adulti però diciamo che all'occhio c'è un il il nostro nostro referente privilegiato certamente sui giovani i giovani che vengono sono giovani con i loro desideri le loro idee e le loro e anche i loro pregiudizi
Per esempio si lavora sul pregiudizio per esempio si lavora sugli stereotipi saporoso anche su queste tematiche supportano se stessi e sono prima di tutto voglio dire delle persone poi e si confrontano con degli altri giovani che sono delle persone e su questo terreno
Riescono poi progressivamente diciamo a condividere anche appunto dei valori a discutere di valori a trovare dei valori condivisi attraverso questa strada e attraverso questo pericolo quindi è un lavoro il nostro che come dire
Parte dal basso tra prima
è un lavoro e il lavoro classico e tipico della scuola in ogni voglio dire in ogni momento proprio no è un lavoro anche abbastanza silenzioso in qualche modo no è è un lavoro quotidiano giorno per giorno però quando incontriamo i nostri interlocutori anche stranieri quello che loro ci hanno sempre ci dicono sempre è bisogna bisogna farlo questo lavoro che va fatto perché certamente l'azione politica e certamente fondamentale non è però bisogna accompagnarla anche con questo lavoro capillare
Piano piano eccetera per cambiare proprio per cercare di cambiare la la mentalità della gente sa ed è una parola molto grossa ma poi per cercare di non tanto di cambiare nel senso di proporre i nomi delle soluzioni o delle o de ma di farli di farli di fare emergere i loro stessi valori insomma è un po'questo non di imporre dall'esterno voglio dire qualcosa
Che appartiene a noi ma quello di cercare di trovare insieme delle strade questo è un po'il lavoro che cerchiamo di fare restando insieme a Monte Sole
Dico due cose veloci sicuramente e poi mi mi interrompo una questione fondamentale per noi è riconoscere che il conflitto è qualcosa che esiste nella quotidianità
E quello che è importante non è tanto cioè la non è tanto
La cancellare il conflitto conflitto esiste ed è presente e importante insegnare a gestirlo
Insegnare a trasformarlo possibilmente in senso positivo perché il conflitto vuol dire che non la pensiamo alla stessa maniera bene però allora ci sono dei percorsi che sono percorsi di mediazione di negoziazione
Fino alla e di dico una parola grossa riconciliazione
Che è quella cui faceva riferimento Andrea De Maria prima parlando
Della vista di Rao eccetera eccetera che stato è stato questo insomma che ha voluto significanti quindi c'è un c'è tutto un po'quindi la cultura assolutamente questo discorso della cultura del del non è demonizzare voglio dire il conflitto neanche con i giovani ma quello di cercare di insegnare loro come andare oltre e passare oltre trovare delle strade Pier confrontarsi per confrontarsi per discutere per il dialogo questi pool sono le le parole chiave insomma il dialogo la discussione anche la discussione limata qualche volta potete immaginare abbiamo concluso il nome di agosto un campo a quattro voci con israeliani
Palestinesi non è stato campo facile come potete immaginare eravamo in pieno
In piena guerra del Libano e quindi insomma eravamo in un momento molto difficile quindi lì
Occorre veramente sapere lavorare su e dare forza
A quelle organizzazioni associazioni eccetera che per esempio in Israele e in Palestina foggiano dialogare fra di loro vogliono la pace ma non possono farlo la non possono incontrarsi la e allora la squali fase Monte Sole diventa il luogo il luogo anche protetto diciamo perché il luogo è protetto è lontano
Dai anche dal clamore della città è un luogo particolare silenziose molto significativo in cui è possibile fare questo lavoro insieme con ragazzi italiani tedeschi che sono lampo come dire dimostrazione
Che dialogare si può che è un percorso c'è stato dietro questa e c'è stato ci sono state le scelte dell'Europa e quindi si parla di Europa naturalmente c'è c'è stato un percorso un cammino che ha portato a potersi riconoscere e anche al potere parlare di quello che di terribile di violento e successori in modo che quello che di terribile di violento successo lì
Diventi come dire il un momento di riflettere riflette momento di riflessione per andare più in là sono quindi i giovani europei la speranza rispetto agli altri che vivono il conflitto questa formula
Finora a funzionato ovviamente
Tutti gli anni si ricomincia daccapo a seconda della situazione a seconda del momento a secondo di quello che sta succedendo nel mondo tutte le volte bisogna inventarsi nuove possibilità mi fermo qua perché attacca
E io credo che sia veramente molto importante il conflitto esiste conflitto delle ragioni profonde
Ma effettivamente noi dobbiamo cominciare a pensare che la pace sia ricostruire le ragioni della speranza e poi conflitti li risolveremo
Il conflitto è anche a volte immanente molto importante come Stato vedessero scorse settimane
E credo che in questo caso mai come in questi casi le ragioni dei fa grandi valori debbano informare anche le scelte politiche Giorgio Tonini vicepresidente Commissione esteri del Senato e
Queste settimane le ha vissute in prima linea
Ma è anche esponente storico dei cristiano sociali cioè adesso ci dirà insomma un po'qual è il suo pensiero a questo proposito
Bene intanto vi ringrazio dell'invito e mi scuso del ritardo
è stato già detto che è in parte dovuto a
Alla mia non conoscenza di Bologna in parte al fatto che la tangenziale insomma
Sono lavori in corso fatto positivo vuol dire che c'è lavoro e sì ci si muove
Allora
Io partirei da questo innanzitutto
Ci sono due livelli del nostro discorso che
Vanno tenuti distinti però non si possono separare no
Uno è il tema del del grande valore della pace
Inteso come anche come utopia come speranza
A volte anche speranza contro ogni speranza
E questo valore va va tenuto presente Sen prevale è una specie di fuoco che va tenuto acceso anche da quando a volte si riduce a un lumicino piccolino
E poi l'altro versante quello della costruzione politica
Dei il delle condizioni che rendono possibile
Qualcosa che almeno assomigli lontanamente alla pace
La pace è un valore che si è assunto nella sua radicalità è forse impossibile da costruire pienamente nella società umana no perché vuol dire quel
Quello stare dentro i conflitti cioè le differenze le diversità riuscendo a trasformare queste diversità in arricchimento reciproco
E noi sappiamo quanto questo sia difficile quanto sia faticoso quanto sia sempre incompiuto
Dato che siamo in casa dei cristiano sociali e oggi il Papa stato ad Assisi a ricordare l'anniversario di quel grande incontro che volle Giovanni Paolo secondo tra gli esponenti di tutte le religioni
Del mondo per la pace proprio
Su una grande alleanza di tutte le religioni del mondo
Vi ricordate
La prima volta di Assisi
Eravamo negli anni Ottanta ramo vent'anni fa
C'era lo sciamano
No del del degli indiani pellerossa insieme a esponenti buddisti insieme alle varie confessioni cristiane polpa Apa di Roma
Giovanni Paolo secondo
Quindi quanto di più diverso sulla faccia della terra e però uniti dall'idea le religioni devono lavorare per la pace a vent'anni di distanza Benedetto sedicesimo oggi
è costretto ad ammettere che non si sono fatti tantissimi passi in avanti anzi se ne sono fatti per certi versi alcuni indietro
E abbiamo ancora a che fare con lo scandalo della religione utilizzata per farsi la guerra anziché invocata come argomento fondamentale
Per l'uccisione per la morte per la violenza
Ecco questo ci dice quanto questo cammino sia sia difficile sia complicato sia probabilmente non si possa misurare con i tempi della storia e tanto meno con i tempi della cronaca e tuttavia importante fondamentale che
Questo lavoro si faccia cioè che qualcuno continui a coltivare
Questa questa idea cioè che qualcuno continui a coltivare l'idea che
La pace anche come come utopia nella sua radicalità deve essere costruita deve essere testimoniata
Anche con con grandi iniziative eclatanti come fu Assisi io con iniziative più nascoste come e tuttavia ugualmente preziose come quella di Monte Sole
Sull'altro versante c'è la politica
E io penso che noi abbiamo un punto di incontro forse tra la dimensione utopica e quella della politica quotidiana
Che può essere la nostra Costituzione
Veniamo da mesi di battaglie anche per la difesa della nostra Costituzione da una riforma che voleva stravolgerla
E in particolare siamo tutti molto affezionati a quel famoso articolo undici della Costituzione
Che dice una cosa assolutamente ferma assolutamente radicale tra l'altro utilizzando un verbo
Come dire che ha una nettezza e un nitore
Forse unico a perfino nel testo della Costituzione cioè l'Italia ripudia la guerra
Ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di degli altri popoli e quindi mai l'Italia che posso usare la guerra quindi usare la forza usare la violenza per soffocare la libertà degli altri popoli ma neppure per dirimere una controversia internazionale perfino qualora fosse convinta di avere ragione
Può usare la violenza contro un altro popolo e quindi fare la guerra
Nemmeno diciamo i nel caso di una controversia ovviamente
Presumendo l'Italia di avere ragione questa eventuale controversia una controversia territoriale di interesse
Su qualche penso io qualche elemento economico
Ecco l'Italia ripudia la guerra e poi però ce l'ha la seconda parte della
Di quell'articolo che non è un altro comma ma è un altro Periodo che continua lo stesso primo comma
In cui si dice in Italia consente in condizioni di parità
Alle limitazioni della propria sovranità nell'ambito di organizzazioni internazionali volti alla costruzione di un ordine internazionale giusto
E ispirato all'idea della pace tra le nazioni
E quindi in qualche modo si dice noi ripuliamo la guerra per un verso e per l'altra verso costruiamo la pace attraverso la limitazione della sovranità questo a me pare un punto fondamentale perché guardate che questo è uno spartiacque teorico nella storia europea perché si diceva prima
A Marzabotto c'è stato questa splendida in questi anni l'episodio dell'abbraccio tra traccianti Harrow
Davanti alle vittime ai i parenti delle vittime e insomma nel di fronte al sacrario immagino delle vittime di Marzabotto no una delle stragi più assurde più più ignobili più più diciamo che ancora oggi fanno accapponare la pelle no al pensiero unico di quella striscia di sangue che la Wehrmacht si è lasciata dietro ritirandosi io ero
Nella scorsa legislatura eletto a Pistoia che li avevamo tracce da da Sant'Anna di Stazzema il Padule ecco tutta questa
Cartina d'Italia che è punteggiata no di questi puntini rossi di sangue di di di di persone innocenti falciata e senza senza pietà senza dignità umana senza
Senza nemmeno alcuna vera motivazione diciamo così ammesso che ci possano anche essere una motivazione per uccidere barbaramente le persone
E in quel contesto i due presidenti che si abbracciano perché non è più però l'asse Roma Berlino ma è un'altra cosa si abbracciano tra come dire le vittime e i carnefici di allora cioè in qualche modo c'è l'idea che il superamento della sovranità e del mito della sovranità dello Stato nazionale
In questo abbraccio europeo può davvero essere il fondamento del superamento dalla guerra
Oggi in effetti parlare di guerra tra i Paesi europei sembrerebbe una cosa assurda come possiamo nemmeno lontanamente immaginare che ci possa essere una guerra tra italiani e tedeschi ultrà italiani francesi tra italiani e austriaci
Io vengo dal Trentino
In quella terra lì di confine che pure è stata inzuppata del sangue di centinaia di migliaia di soldati morti nella Prima guerra mondiale poi anche l'idea dicendo alla seconda guerra mondiale ecco allora l'idea del superamento della sovranità
è come dire la norma di attuazione del principio della pace del ripudio della guerra ripudiare la guerra vuol dire relativizzare la sovranità e questo è uno spartiacque teorico prima ancora che pratico nella storia
Della
Del della modernità europea perché per alcuni secoli invece noi abbiamo visto il mito della sovranità nazionale in nome della quale si poteva come dire commettere qualunque crimine
E si poteva combattere qualunque guerra c'era la ragion di Stato che in qualche modo giustificava
Senza se e senza ma per così dire a rovescio che giustificava la guerra
Dalla
Diciamo così dal dal dal pensiero di commesse in avanti
Che si dice che lo Stato non annulla al di sopra di sé
E
è libero di difendere le proprie ragioni i propri diritti le proprie prerogative le proprie pretese perfino
Senza che nessuno possa dirgli nulla non c'è un arbitro sopra
Forse diceva egli le nazioni convivono tra di loro in uno stato di Anarchia nel senso che non c'è nulla al di sopra delle nazioni ogni nazione assolo in sé il principio e la fine
Della propria per l'appunto sovranità bah sovranità non ammette
Alcunché al di sopra altrimenti non è più tale non è più sovrana lo Stato sovrano e la nazione sovrana proprio perché non conosce nessuna legge nessun principio nessun limite al di sopra di sé
Ecco allora il punto che teorico e poi diventa pratico giuridico che dire invece normali la sovranità va limitata e questa è la chiave la strada per costruire la pace
Cioè per rendere politicamente possibile non solo moralmente possibile la pace
L'articolo undici quindi che fonda questo e fondali scelte importanti dell'Italia nei confronti delle nazioni unite per un verso nei confronti dell'Unione Europea per altro verso
è attraverso questi due strumenti uno strumento internazionale multilaterale come sono le Nazioni Unite e per altro verso l'Unione europea che l'articolo undici si si fa qualcosa di concreto cioè diventa scelta politica scelta operativa
Allora voi capite che
Sulla base di questo principio si capisce perché noi siamo stati così fieramente contrarie all'intervento anche italiano in un secondo momento blando quanto si vuole in Iraq
E siamo invece così fortemente impegnati su questa frontiera rischiosissimo a voi se volete approfondiamo poco apprendiamo a sentire D'Alema è più
Che ne sarà ovviamente cento volte più di me
Questo cristallino rischiosissimo impresa in Libano e che però sono due cose totalmente diverso
Da una parte non abbiamo vissuto questa negli anni passati questa questa vicenda irachena
Che è nata nella maniera più più assurda che si possa pensare ed è nata proprio contraddicendo il principio della limitazione della sovranità perché in sostanza come è nata la vicenda irachena c'è stata
L'episodio drammatico tra pochi giorni sono cinque anni delle dell'attentato alle due torri che per le sue dimensioni è stato un atto di guerra contro gli Stati Uniti chiaramente
C'è stata prima la risposta in Afghanistan in un contesto di forte solidarietà internazionale
E poi c'è stata invece la vicenda irachena
E la vicenda irachena è una guerra che è stata fatta per
Impedire a Saddam Hussein a un dittatore certamente sanguinario che nessuno rimpiange
Di utilizzare contro la comunità internazionale armi di distruzione di massa
Di cui non si è mai dimostrata l'esistenza e anzi si è dimostrata la non esistenza una volta arrivati sul campo
E voi ricorderete che naturalmente questa richiesta di attacco a all'Iraq fu portata al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in Consiglio di Sicurezza azioni che fu bocciata c'è la maggioranza dei Paesi
Che facevano parte allora del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite disse di no
No il diritto di veto di una potenza diciamo così ostile agli Stati Uniti ma la maggioranza la larga maggioranza dei quindici Paesi membri del Consiglio di sicurezza ciò nonostante l'attacco fu portato avanti lo stesso
Sì l'idea era quella di trasformare l'Iraq da una dittatura sanguinaria in un Paese democratico che potesse diventare un modello per il mondo islamico di impossibile
Come dire coniugazione della democrazia con l'Islam
E del modello di sviluppo anche occidentale per così dire in un contesto islamico questa era l'idea che che stava alla base di quell'attacco e noi sappiamo com'è andata a finire andrà a finire che ci sono state delle lezioni
Voi ricorderete le parole forti di Fassino i veri resistenti sono gli iracheni che sono andati a votare non abbiamo mai
Come dire taciuto anche gli aspetti positivi degli sviluppi della vicenda irachena però complessivamente tutto si può dire in questo momento tranne che
La vita quotidiana del popolo iracheno sia una vita positiva in ogni caso sotto gli occhi di tutti una situazione di stallo una situazione di guerra civile a bassa intensità chiamiamola così se si può chiamare a bassa intensità il fatto che ogni giorno ormai non fa più notizia ci sono decine di morti in attentati gli uni contro gli altri della comunità sunnita contro la comunità sunnita
Quindi abbiamo una situazione
Diciamo così caotica
E certamente non è quella la strada attraverso la quale si riconcilia
Il mondo islamico con il mondo occidentale non è quella la strada tra verso la quale si può sperimentare un modello democratico in un contesto islamico abbiamo visto che quella strada lì non porta da nessuna parte
Gli americani stessi si sono resi conto
Che c'è qualche problema
Perché se non fosse stato così forse oggi noi non potremmo come dire festeggiare sia pur cautamente i primi successi sull'altro versante quello appunto della partita libanese perché
Gli americani si sono accorti che
Hanno combinato una serie di pasticci il più importante dei quali è il fatto che alla fine di questi cinque anni si ritrovano in nell'area del Medioriente
Un soggetto che è diventato molto forte molto più forte di quanto non fosse cinque anni fa
Che l'Iran in che in questo momento sta facendo la voce grossa sta diventando il punto di riferimento
Diciamo così di tutte le pulsioni fondamentaliste del mondo islamico est ed è arrivato a minacciare esplicitamente di usare di di voler costruire un'arma atomica e di utilizzare quest'arma atomica
Perché ancillare Israele dalla carta geografica
Come risultato di cinque anni
Di di di impegno non è non è molto diciamo così incoraggiante
Ecco allora di fronte a questa nuova minaccia di fronte a questa nuova minaccia
Gli Stati Uniti hanno misurato tutta la debolezza della loro grande forza
Cioè hanno cento e passa mila uomini in Iraq e non riescono a venire a capo della situazione e hanno di fronte dall'altra parte somma del del Tigri e delle un frate
Dall'altra parte del Golfo Persico il l'Iran che sta facendo la voce grossa che sta aumentando la sua forza suo prestigio tra le masse arabe e sta rischiando di diventare un avversario pericoloso e anche un grande problema per la pace a livello internazionale
E però che si fa contro l'Iran come si fa si fa un'altra guerra come quella irachena dall'altra parte
E quante altre centinaia di migliaia di soldati americani servirebbero da mandare in Iran per fermare l'Iran e si è capito che il modello iracheno non è riproducibile e se non è riproducibile è sbagliato
Gli scienziati dicono che un esperimento come dire riesce quando Harry Potter ripetibile no cioè dice
Questo spesso ferimento ha dato VP c'è un ricercatore messo mi correggerà ha dato vita diciamo
è vero è azzeccato a scoperto qualcosa di nuovo perché è riproducibile tante volte
S invece l'esperimento fatto in Iraq non è riproducibile vuol dire che era sbagliato
E allora loro stessi hanno in qualche modo ha aperto la strada
Al di là dei acque avete visto le cronache estive su le le il rapporto positivo che si è stabilito tra il nostro ministro degli esteri che andremo ascoltare tra poco D'Alema e il ministro degli esteri il segretario di Stato negli Stati Uniti d'America Condoleezza Rice
Non credo che sia solo il fascino latino di D'Alema che ha convinto la Rice e credo che sia più ragionevole penso che D'Alema sia d'accordo il fatto che lei ha capito che
Nell'interesse stesso degli Stati Uniti bisognava in qualche modo cambiare rotta perché non poteva e non può essere affrontato il problema iraniano con gli stessi strumenti con cui è stato affrontato il problema era che
E allora si è aperta una finestra e credo che sia stato merito del nostro governo del centrosinistra italiano avermi utilizzato questa finestra di opportunità che si è aperta per far fare un passo avanti alla pace
Cos'è che abbiamo detto noi in sostanza bisogna affrontare e risolvere il problema mediorientale innanzitutto il problema israeliano palestinese
Bisogna fermare la guerra nel Libano bisogna garantire la sicurezza di Israele e nello stesso tempo bisogna
Come dire riconoscere i diritti giusti del popolo palestinese ad avere finalmente uno Stato
E questa posizione che è riuscita a dialogare con entrambe le parti è stata portata all'ONU
E il Consiglio di Sicurezza approvato una risoluzione
Se l'ha provata la provata perché anche gli Stati Uniti hanno consentito questa risoluzione la mille settecentouno
Che io credo per la prima volta almeno per la prima volta da tanti anni ha affermato una guerra
Vi ricordate quando qualche anno fa si diceva che l'ONU impotente non è in grado di far nulla una cosa finta
Soprattutto i neocon americani e poi signor Tati dai nostri neocon italiani che dicevano che l'ONU una cosa ormai inutile è un ente inutile un baraccone burocratico prima non si chiude meglio è non serva a niente
E invece una risoluzione del Consiglio di Sicurezza gli Stati Uniti la la risoluzione mille settecentouno ha affermato una guerra
E questo è uno straordinario successo per il del multilateralismo delle ragioni della pace
Ha fermato una guerra consentito il disporsi di questa forza nella quale l'Italia ha creduto fin dal primo momento ha detto io ci vado chi viene con me
E è stato Praga aver tenuto ferma questa posizione che ha ammesso anche gli altri Paesi europei con le spalle al muro e li ha costretti in qualche modo a seguire a cominciare dalla Francia
E quindi questa forza di interposizione si sta si sta schierando
Con il consenso degli israeliani per la prima volta perché gli israeliani hanno capito che non potevano più soltanto contare sull'ombrello americano c'è bisogno di un re del riconoscimento dei loro diritti da parte dell'intera comunità internazionale mi c'è bisogno dell'impegno della comunità internazionale
Questa questa forza di interposizione si sta schierando e naturalmente il successo
Di questa forza di interposizione cioè riuscire a costruire una pace duratura certo passare da una tregua provvisoria e fragile ad una pace duratura dipende dalla politica non dei militari
I militari stanno lì e
Devono schierarsi per impedire che le due parti pettine tornino a a confliggere tra di loro ma la rimozione delle cause della possibile guerra del della possibile ricaduta
Nella guerra
Spettano alla politica
E allora adesso ci sono questi mesi per consentire di fare dei passi avanti nella distensione dell'area tra Israele i suoi vicini e poi sullo sfondo c'è una grande questione iraniana
E naturalmente se si riesce ad affrontare in maniera positiva il rapporto tra Israele e i suoi vicini
Si tolgono alle all'Iran delle armi propagandistiche quindi si indebolisce la la la Lala Lala la componente più radicale più fondamentalista più aggressiva
Del gruppo dirigente iraniano e si lavora perché anche l'Iran sia inserito dentro un contesto positivo e viceversa
Lavorare per una trattativa con l'Iran è un dialogo con l'Iran che per la Sua dall'Iran a evitare la strada dell'escalation militare aiuta anche a costruire una situazione più distesa su tutti nel nel territorio tra
Sul campo insomma tra Israele da una parte Hamas Hezbollah dall'altra parte
Ecco
Questa cosa come andrà a finire come andrà a finire non lo sappiamo naturalmente ci siamo infilati dentro un'operazione politicamente difficile molto rischiosa nella quale nessuno si nasconde
I rischi e anche come dire le difficoltà le difficoltà sono evidenti perché bisogna mettere d'accordo
Partiche che sono in conflitto da decenni e che per certi versi hanno visto inasprirsi le ragioni del conflitto negli ultimi anni
E i rischi di vero al fatto che noi schieriamo lì alcune migliaia di nostri uomini che possono trovarsi all'improvviso nel pieno di uno scontro armato che riprende violenza e quindi che può
Niente era anche delle vittime ci potremmo trovare in una situazione davvero molto difficile ma potevamo sottrarci a questo impegno
Io penso di no non potevamo sottrarci perché non ce l'avrebbe consentito l'articolo undici della Costituzione
Se noi lo prendiamo e lo leggiamo attentamente e vediamo che l'articolo undici è un articolo pacifista
Proprio in quanto è un articolo non isolazionista cioè non dice all'Italia
Tirati fuori dal mondo costruisci tilt la tua oasi di pace il resto del mondo vada come vuole
Ma dice Alitalia noi ripuliamo la guerra come strumento di offesa alla libertà eccetera eccetera
E poi a accediamo alle limitazioni di sovranità come dicevo prima e quindi entriamo a far parte di organizzazioni multilaterali per affermare un ordine di pace tra le nazioni
Qui dobbiamo costruire la pace nel mondo non soltanto come dire chiuderci in una possibile pace isolata in casa nostra
Quindi questo spiega perché
La la settimana scorsa ad Assisi è stata possibile una marcia della pace Perugia Assisi che in qualche modo faceva il tifo per questa spedizione italiana che è una spedizione militare ma una spedizione militare quei caschi blu i caschi blu della polizia internazionale non di un esercito di aggressione un esercito di occupazione ecco allora io credo che questa è la situazione nella quale siamo io credo che sia una ragione di orgoglio per noi orgoglio una parola che va accorciata sempre con molta parsimonia non non credo che sia
Come dire una una espressione da inflazionare ma credo che sia una legittima soddisfazione per gli italiani in particolare per il popolo di centrosinistra poter dire abbiamo un governo che in questo momento
Ha schierato l'Italia dalla parte della pace vede l'Italia impegnata in prima fila in prima persona
Forse mai così tanto sotto i riflettori come in questo momento per questa scommessa
Naturalmente siccome non ci stiamo qua a prendere in giro noi sappiamo che questa fine
Estrae aperta perché gli americani in questo momento hanno fatto il loro calcoli
E ci hanno detto che non siamo in grado di fronteggiare l'Iran con i mezzi con cui abbiamo fronteggiato l'Iraq e quindi mandiamo avanti gli europei e vediamo un po'che succede
E in questo momento solo gli italiani possono guidare gli europei perché perché le altre grandi nazioni per una ragione o per l'altra sono logorate dalla vicenda irachena la Francia che si è contrapposta all'Inghilterra la Germania che ha problemi diversi dei nostri ovviamente
Nel contesto israeliano insomma non è facilmente spendibile per le ragioni storiche conosciamo c'è quindi
Mandiamo avanti l'Italia è bene che l'Italia si faccia avanti
Aiutiamo questo processo questo spiega perché gli americani non solo non hanno fatto gli offesi con noi quando abbiamo annunciato il ritiro dall'Iraq
Ma anzi hanno detto va be insomma se questo comporta un impegno aggiuntivo dell'Italia sul teatro
Israelo libanese va bene così
E noi sappiamo che quindi c'è una finestra aperta
Che può produrre dei risultati e noi lavoriamo per questo potrebbe invece portarci in una situazione nuova difficoltà potrebbe anche succedere che
Tra qualche mese gli americani siccome c'è sempre Bush per ora la Casa Bianca americani decidono che arrivato il momento di bombardare l'Iran Equino ci potremmo trovare di fronte ad uno scenario pericoloso di questo genere però non abbiamo altro strumento per impedire questo che non fare tutto ciò che è nelle nostre mani come italiani e come europei quindi facendoci carico a nostra volta di essere un elemento di stimolazione di un lavoro comune europeo perché la via del dialogo possa possa andare avanti
Questo è il difficile lavoro dei costruttori di pace io penso che questo sia così cioè assumersi delle responsabilità rimboccarsi le maniche non essere ingenui perché naturalmente
Noi siamo persone che non hanno capito che ci sono tanti del retro pensieri tante no tanti interessi che ovviamente in questo momento giocano a nostro favore ma all'improvviso potrebbero invece giocarci contro quindi sappiamo di esserci infilati in una partita difficile ma credo che sia il modo concreto per dimostrare anche al nostro Paese che il centro sinistra
è un centrosinistra che crede nella pace e crede nella pace tutt'altro che rinchiudersi al calduccio dentro casa propria ma invece affrontare davvero le difficoltà del mondo sapendo che è con questa cultura
Che si può aiutare il mondo a venir fuori dalla difficoltà nella quale si trova e non è certo con la guerra unilaterale che ha portato invece a quel disastro che è stata l'esperienza irachena grazie
Bene se qualche intervento
Non quotate dico grazie
Tanto siamo intorno comunque
No parla di
Sono stati una sede
Siamo in pochi un bene intanto mi presento sono Giacomo Todaro
Sono un aderente cristiano sociali
Che credo rappresenti anche un raggruppamento di persone impegnate nella società attraverso attività di volontariato nelle associazioni nei movimenti forse più di altre entità magari più puro prettamente partitiche
Per cui io stesso
Svolgo attività di volontariato
E di attivismo
Nell'ambito di un'associazione qui a Bologna insieme anche collaborando ad altre associazioni che qui a Bologna non mancano di certo
Che ci spesso su questi temi la pace e i diritti umani nella lotta alla povertà che mi sembra sia anche centrale
In un lavoro per la pace meno magari filosofico ma forse più concreto volte no
Sì si accorge che e la cultura della pace che si porta avanti attraverso l'educazione allo sviluppo Eric incontri nelle scuole che le varie associazioni che spesso magari agiscono isolatamente
Rispetto alle istituzioni ma in Rete con il resto della società civile organizzata organizzata magari in piccoli gruppi ma che sono in qualche modo
Attivissime
Soprattutto
Quando questi temi non sono più al centro del megafono mediatico più generale e quindi forse in un certo senso rappresentano come dire la guardia rossa della pace
No
Se vogliamo usare una metafora in questo senso la cultura della pace spesso mi sembra a me e credo così come a me a molti altri giovani volontari anche meno giovani
Impotente
Là dove manca l'azione politica per la pace
E allora mi sembra evidente
Che anziché
Aspettare che è tutto venga su attraverso il multilateralismo portata avanti principalmente dall'Unione Europea poi che subisce
Fondamentalmente una mancanza di unità interna all'Europa stessa
Mi è sembrato evidente anche in questa fase la crisi in Libano per esempio la posizione di Blair di Boucher immediatamente non erano per il cessate il fuoco si cessate il fuoco ma aspettiamo un altro po'
Mi ricordo le parole di Benedetto sedicesimo
I miei negli scorsi giorni che ricordava proprio quest'aspetto del come dire di un cinismo in qualche modo molti lettori la laterali sono credo e vi chiedo cosa ne pensate in questo senso
è sufficiente di per sé o è troppo intrappolato in qualche modo dall'influenza statunitense
In una in un'epoca in cui sostanzialmente la guerra atomica si ritrova anno dopo anno dietro l'angolo le accuse de di e di armi di distruzione di massa contro l'Iraq adesso le armi di atomiche dell'Iran l'atomica israeliana
Eppure
Mi sembra che manchi un dibattito a livello nazionale per esempio
A livello politico sul disarmo atomico in Italia
C'è c'è spese creato per esempio ad Aviano le scorse settimane un comitato che si chiama di alle bombe che ha citato in giudizio l'amministrazione americana
Per le cinquanta atomiche che sembra siano depositate presso la base di Aviano allora i miti al faccio una domanda Tonini visto che fra le altre cose anche vice presidente la commissione di è esteri
Probabilmente la sua opinione potrà contare più dei attivisti che si occupano di educazione allo sviluppo a livello politico
C'è bisogno di agire contro l'atomica iraniana ma le privazioni rispetto a tratto di non proporre proliferazione
A cui dovrebbe sovrintendere la Elia
In Italia vengono applicate
Che siano un deterrente
Questi missili atomici in Italia sotto comando statunitense è chiaro
Che non è vero c'era la storia ho dimostrato voglio dire durante la guerra fredda
I sovietici mettevano di proposito Lemine al porto di Napoli
A propone a
Missili atomici proprio sul porto di Napoli proprio perché l'Italia ospitava queste armi richiede possibile mai ammettere che ancora adesso dopo un referendum Polo popolare che se stesso contro questa questa arma e così quelle queste energie in qualche modo tutt'oggi non è sicura si si possa diciamo ammetterla
Altri
Abbiamo cinque minuti per le domande le fa delle domande brevissime colori Mara banchieri fai una domanda no
Tanti cinque minuti si chiese
FAS
No fare la domanda
E dire qualcosa
E mi si così l'intimo di
Allora
Io mi chiamo Pirini e mi qualifico come un indipendente
Questo mi libera
Da qualsiasi attribuzione che le mie siano dell'idea riconducibili a qualche partito o quant'altro
Premesso che la violenza comunque espressa mi fa l'effetto di un avvoltoio
Sulla spalliera del letto
Mi mette ansia
E che quindi le mie simpatie vanno sicuramente a tutti coloro che si adoperano in senso positivo
Devo contestare alcune affermazioni
Le contesto in positivo e non vi preoccupa
Erano se non innanzitutto contesto che la vostra scuola non faccia politica
In quanto
Sembra accertato
Che qualunque atteggiamento comportamento azione che abbia per oggetto degli interessi collettivi ha valenza politica
La vostra attività ha una valenza politica positiva al contrario di quelli che vanno in chiesa
E quando vengono fuori raccontano che Dio gli ha detto che fanno bene se fanno una guerra
Quelli sono stati definiti a te i dei lotti erroneamente quelli adorano qualche altro dio e fanno finta di adorare quello che imboccano come loro
Questo per chiarire come la penso in tutti i sensi
Adesso veniamo al punto dolente
La scienza la fisica la balistica e la chimica
Hanno dei principi ben precisi
Cominciate a guardare con sospetto
Gli aerei che passano come fantasmi attraverso i muri
Perché la fusoliera di un aereo un tubo vuoto col muso in fibra di carbonio e le colonne d'acciaio delle Twin Towers l'avrebbero respinte sparpagliato per tutta New York e guardate con sospetto le esplosioni che sono avvenuti quelle incendiarie che sono avvenute all'interno delle torri si sono propagate per cento metri tutt'attorno
Perché il kerosene non è un materiale esplosivo tutt'al più si incendia e non è in grado di provocare un'esplosione di quel genere
Quando verrà fuori tutta la storia
Qualcuno governo italiano precedente e quello in carica si dovranno rimangiare tutto quello che ci hanno raccontato il fatto di guerre in Afghanistan e in altre parti del mondo sul Libano no
Lì debbo dire che il fatto che sia stata interrotta la sparatoria è sicuramente una risultato estremamente positivo da tutte le altre parti nelle sparatorie siamo andati ad alimentare grazie
Lo devi dire qualcosa
Se no va be'adesso ognuno ha le sue idee grazie
Presa
Se
Devi dire quale
Vorrei rispondere qualcosa no mi pare che si
Politica in senso lato va bene e perché va benissimo in questo senso fare politica va benissimo questa sì nel senso ma ma in questo senso è vero che noi facciamo politica nel senso che lavoriamo per la polis della polis per costruire proprio e questo è veramente uno degli obiettivi per costruire senso di responsabilità partecipazione anche dei giovani che non è un'impresa facile e quindi quei da questo punto di vista lo prendo volentieri il l'impegno politico posso dire solo una cosa piccolissima
La sua Monte Sole e c'è sepolto un signor un monsignor nel parco benché si chiama Giuseppe Dossetti
Mi dispiace non averlo detto prima forse non tutti lo sanno ma Bellori che richiamava il richiamo all'articolo della costituzione
E e quindi questo mi pare importante doveroso dirlo insomma rispetto anche a Montessori perché per noi quello è un valore e facciamo sempre riflettere rispetto a queste questioni questo volevo dire
Giorgio
Ho già parlato tanto quindi non voglio aggiungere che la che soltanto un riferimento alla questione del multilateralismo rispetto agli Stati Uniti
Come voi sapete la la la politica degli Stati Uniti non è sempre tutta uguale ci sono situazioni diverse periodi diversi presidenze degli Stati Uniti diverse
Il la Ono hub quando è nata è stato in gran parte per l'iniziativa degli Stati Uniti se al tempo della seconda guerra mondiale dopo la seconda guerra mondiale non ci fosse stato il convinto impegno degli Stati Uniti d'America le Nazioni Unite non sarebbero nate non a caso sono nate con la Carta di San Francisco e poi hanno trovato la loro sede New York ecco io credo che noi da amici degli Stati Uniti d'America e come dice Prodi gli amici non sono i serbi sono una cosa diversa cioè sono quelli che sono in grado di avere un rapporto paritario
E un rapporto paritario con gli Stati Uniti lo può avere solo l'Europa nel suo insieme e quindi si è davvero amici degli Stati Uniti se si lavora per una posizione comune dell'Europa che possa dialogare alla pari
Con la posizione degli Stati Uniti ha qui io credo che noi da amici degli Stati Uniti dobbiamo lavorare perché gli Stati Uniti d'America
Concepisca una loro politica dentro un quadro multilaterale
Del resto quando hanno fatto così
Come dire hanno sono cresciuti nella stiva nella considerazione quindi anche nell'influenza a livello internazionale ogni volta che invece gli Stati Uniti hanno imboccato la strada
Della presunzione della superpotenza che può fare da sola perché da sola in mano
Gli strumenti della forza in realtà di solito è andata contro a dure repliche della storia e l'ultima è stata appunto la la vicenda irachena allora
Io non temo un multilateralismo dentro il quale gli Stati Uniti a bere il loro peso
Temo invece un una una politica degli americani che invece spinge l'Occidente ha dividersi tra le due sponde dell'Atlantico spinge la divisione dell'Europa come è successo
Nella vicenda irachena con la presunzione l'illusione di poter fare da soli
Nel mondo di oggi questo non è possibile ammesso che sia mai stato possibile anche nel mondo di ieri
Siamo in un mondo nel quale basti pensare a livello ormai economico abbiamo di fronte giganti nuovi come la Cina o l'India che nei prossimi anni entreranno nel G otto per capirci a perché
Nel senso che ci butteranno fuori a noi nel senso che ci potrà stare l'Europa nel suo insieme ma non più le singole nazioni europee
Il prodotto interno lordo è la Cina cresce ogni anno ritmo del dieci per cento quindi abbiamo di fronte un miliardo e trecento milioni di uomini in più con l'indiana arrivano a un terzo dell'umanità ecco quindi è chiaro che viviamo in un mondo diverso e dentro quel questo modo diverso può essere governato soltanto attraverso la via del multilateralismo che non è altro poiché un tavolo rotondo attorno al quale le nazioni si siedono si parlano
E credo che questo debba essere oggi voglia sia la la traduzione politica dell'impegno per la pace la traduzione politica e l'impegno per la pace vuol dire lavorare per il multilateralismo che vuol dire più Europa
E più nazioni unite un multilateralismo che naturalmente deve essere efficace
Come è riuscito ad essere in questa vicenda del Libano e speriamo appunto che sia una rondine fa primavera
Grazie Giorgio noi confermiamo l'impegno a continuare a lavorare su questi temi attraverso le strutture che siano sociale attraverso le strutture dei DS attraverso i nostri rappresentanti parlamentari
E nei prossimi appuntamenti cercheremo anche di concretizzare a livello locale a livello regionale a livello la Provincia di Bologna quest'impegno grazie a tutti per la pazienza fino ad ora
Buona cena presto arrivederci
Ecco sì