Dallamerica - Notizie dagli Usa

Già martedì su alcune testate straniere ieri su Repubblica con un articolo di Federico Rampini ci siamo posti la domanda di come si comporterà il regime cinese dopo che la Corea del Nord ha deciso di andare avanti con il proprio teste nucleare
Nonostante proprio la diplomazia cinese si sia impegnata a fondo in questi anni per evitare un'escalation militare
In una regione che è popolata anche da alleati degli Stati Uniti data la vicinanza di Taiwan del Giappone della Corea del Sud Paesi queste ultime due dove da decenni stazionano ancora decine di migliaia di soldati americani
In particolare ci si chiede se le inusuali dure parole di condanna di Pechino
Nei confronti del regime di Kim Jong il non possano preludere alla realizzazione di un golpe in Corea del Nord attraverso ad esempio il sostegno della Cina da alcune frange dell'apparato militare nordcoreano
In modo da sostituire una leadership che pur essendo largamente dipendente dal colosso cinese dal punto di vista economico e politico non sembra però intenzionata ad abbandonare la volontà di provocare militarmente gli Stati Uniti
E soprattutto riso alleati nella regione
L'idea di un golpe rosso quindi cioè della sostituzione di regime attuale con un regime dello stesso tipo totalitaria criminale ma ad esempio più aperti per investimenti economici e senza ambizioni di deterrenza nucleare
Potrebbe rappresentare per Pechino una scelta tutt'altro che disprezzabile
Rampini si chiedeva poi quale potrebbe essere la reazione del mondo libero di fronte a una tale prospettiva concludendo non senza ragione che probabilmente tale opzione sarebbe ritenuta accettabile
Il recente colpo in Thailandia ad esempio è stato sì condannato da Stati Uniti d'Europa ma oltre a ciò non sembra esserci al momento l'intenzione di utilizzare e istituzioni internazionali o strumenti come la comunità delle democrazie
Per cercare di restare al più presto la democrazia in quel Paese
E se è pur vero che al momento non è ancora emersa una vera e propria regia cinese di Europol per i thailandesi certamente quello di Pechino al governo che più apertamente ha sostenuto l'operazione orchestrata dall'esercito ed altri contro l'ex primo ministro Taschini
Ma al di là di questo esempio si può pensare a cos'è accaduto nel mille novecentosettantanove quando il regime vietnamita decise di liberarsi dei Khmer rossi invadendo la Cambogia
Restandoci come forza occupante fino alla fine degli anni ottanta ma di fatto mantenendo fino ad oggi una forte presenza economica
E anche dei propri servizi segreti militari
Allora lei aveva infatti aiutato la nascita del movimento dei Khmer rossi e ne aveva favorito l'ascesa al potere non pensi negli novecentosettantacinque ma dopo aver lasciato compirà Pol Pot lo sterminio della quasi totalità della classe borghese o comunque minimamente educata in Cambogia con l'uccisione di due milioni di persone
Decise che era ormai è venuto il tempo di liberarsi anche di quel regime per poter meglio controllare un paese ma in ginocchio ricevere in cambio anche i ringraziamenti della comunità internazionale
E analogia tra la situazione della Cambogia sotto polpo te della Corea del Nord sotto Kim Jong il non sono dunque può ed è per questo forse che meriterebbe diciamo così un supplemento di riflessione
Magari anche a livello parlamentare l'automatismo con il quale il presidente del Consiglio Romano Prodi ha confermato la posizione del governo Berlusconi a favore della rimozione dell'embargo sulle armi alla Cina
Dato che questo Paese sembra ambire ogni giorno a stabilizzare un meglio controllare militarmente
Nove zone del continente asiatico però c'è tutto ci sentiamo domenica alle otto e cinquantacinque Matteo Mecacci noiosa