Sono stati discussi i seguenti argomenti: Decreti, Economia, Fondi Pensione, Governo, Previdenza.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 13 minuti.
Rubrica
18:00
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9:03 - CAMERA
10:05 - SENATO
8:15 - Parlamento
8:30 - Camera dei Deputati
8:30 - Camera dei Deputati
8:45 - Camera dei Deputati
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economista
Buongiorno l'ascoltatrice gli ascoltatori venerdì nel corso del consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge con misure urgenti in materia di previdenza complementare
Ricalcando così il memorandum di intesa sul trattamento di fine rapporto siglato il venticinque ottobre due mila sei fra il governo e le parti sociali
Viene in tal modo parzialmente modificato il decreto legislativo duecentocinquantadue del cinque dicembre due mila cinque in attuazione della legge dei lega duecentoquarantatré del ventitré agosto due mila quattro
Il decreto legislativo del due mila cinque prevedeva che a partire dal primo gennaio due mila otto il flusso annuo del TFR detenuto dei dipendenti privati
Prego le loro aziende coro minorazione definita dall'articolo due mila centoventi del Codice civile potesse venire allocato dai lavoratori in uno dei seguenti tre modi
Primo esplicitamente presto al fondo pensione complementare collettivo chiuso aperto al secondo che fosse frutto di un accordo tra azienda e sindacato o fosse invece promosso da intermediari finanziari o in un fondo individuale
Secondo esplicitamente fosse lasciato preparo l'azienda come in passato oppure esperto implicitamente con un meccanismo di silenzio-assenso fosse destinato presto una delle forme pensionistiche complementari cioè in un fondo negoziale collettivo o il suo mancante in un fondo dove l'impresa fosse presente con il maggior numero di lavoratori o in assenza di questo in una gestione ad eventuale dell'INPS da creare ex novo
Perché a capitalizzazione
Con il nuovo decreto legge del dieci novembre due mila sei le scelte sul TFR sono anticipate al primo gennaio due mila sette
E rimangono per i dipendenti privati tre Martone identiche a quelle del passato solo per coloro che lavorano in aziende con meno di cinquanta dipendenti
Per gli altri la scelta come è noto perché partita deve tener conto che il TFR non destinato implicitamente o esplicitamente ai fondi pensione complementari sarà gestito dall'INPS
In un apposito conto corrente aperto presso la Tesoreria statale alle stesse condizioni di riempimento di vantaggi fiscali di disponibilità primariati curata sul TFR dalle aziende
Ritorna dunque alla ribalta a proposito della previdenza l'aggettivo complementare di cui già ci siamo occupati della settimana scorsa in contrapposizione al qualificativo di sostituto
Notate in mutande per queste parole assumono lo stesso significato del contenuto del consumo e del risparmio obbligato qual è quello previdenziale nell'attuale approccio italiano
Va infatti compreso che nella presente nostra impostazione io il cosiddetto primo pilastro previdenziale il sistema pubblico ad adesione obbligatoria di vecchiaia anzianità superstiti
Sia il secondo pilastro ampi sistema privato pubblico complementare con margini di libertà nella decisione sono entrambi forme obbligatoria di risparmio per i dipendenti privati
L'uno e finanziato dal contributo sociale del trentatré per cento del salario secondo la legge Dini del mille novecentonovantacinque riformata dal disegno di legge finanziaria in discussione in Parlamento
L'altro e finanziato dal TFR pari a norma dell'articolo due mila centoventi al sette virgola quarantuno per cento del salario
Ed ora che con il nuovo decreto legge di venerdì scorso links entra in ben due forme nel secondo pilastro
La differenza fra i flutti nei due pila tre non è nemmeno come in passato
Che il primo e gestite dal settore pubblico mentre l'altro da un operatore privato o che il primo e a ripartizione Epicuro mentre l'altro e a capitalizzazione di fazioso
Perché il tasso di rendimento sul TFR nel secondo Pilato entro e definito dalla legge e dall'evoluzione dell'inflazione non dall'andamento dei tassi di interesse di mercato
Esattamente come nel sistema contributivo a ripartizione introdotto nel mille novecentonovantacinque per il primo pilastro il rendimento dei contributi dipende dalla legge e della dinamica del PIL
Dunque l'unica tenue differenza fra i nuovi apporti a questi due pilastri in Italia e che nel secondo
Ma non è il primo il dipendente privato ha un qualche margine di scelta non sull'entità complessiva su cui è vincolato ma sulla tipologia di affetto da preferire
In particolare tra una forma più liquida ma più sicura e meno rumore per attiva di risparmiare per il suo futuro il TFR in azienda o nell'INPS
Ed una gamma più rischiosa e più redditizia i fondi privati ore ritualmente il fondo a capitalizzazione infine
Domandiamoci ora se tecnicamente appropriato qualificare il secondo Pilar entro come complementare ricordando che anche nel flusso di risparmio due affetto cioè due Investimenti possano essere sostitutivi o complementari
La sostituita prevale c'è all'aumentare del prezzo dell'uno centri Taribo la domanda dell'altro cresce
Mentre sussiste complementarietà se a parità di ogni altra circostanza era il rapporto tra i due astratte non muta al variare dei preti
Per prendere un paio di esempi tratti dal mondo del consumatore del risparmiatore è probabile che il caffè
E l'attività ma la pesca siano sostituti perché il costo dell'uno speciale la richiesta dell'altra perché amplifica a parità di consumo di bevande calde
Mentre ineguali circostante il caffè eletto lettere Ducrot sono complementari perché a molti piace dodici Picari caffè ma non l'attività nella pesca
Così nel campo del risparmio è presumibile che i titoli pubblici gli inquilini a basso rendimento come i Bot
Piano sostituti delle azioni di una multinazionale come le Assicurazioni Generali perché se il prezzo dei Bot locale e dunque il loro già basso rendimento scende a parità di risparmio la domanda di azioni delle Generali cresce
Anche se per molti risparmiatori cassettisti la quota di titoli e di azioni rimani invariata come fossero complementari per battere oscillazioni dei loro costi relativi
Nel contesto dei flussi previdenziali chiediamoci dunque se il secondo pilastro italiano in via di creazione attraverso il che cioè per chi ha presumibilmente sostituto o complementare al primo
Una preliminare risposta e che nessuno di questi due concetti e qui significativo perché come stopper piegato non vi è libera domanda né dell'uno né dell'altro ne discende fra i due ma il rapporto tra essi è fissato per legge al quoziente trentatré
Virgola di Vito sette virgola quarantuno
Indipendentemente dai loro costi e rendimenti come fossero due a complementari
Quando però si è cominciato a parlare di previdenza complementare in Italia prima della legge Dini del mille novecentonovantacinque cioè col decreto legislativo centoventiquattro del ventuno aprile mille novecentonovantatré l'alternativa tra il primo e il secondo pilastro era assai più chiara
Perché l'uno obbligatorio e pubblico era ripartizione e privo di rischio soggetto al metodo retributivo mentre l'altro volontario del privato era a capitalizzazione mediamente più redditizie più rischioso
In quella fase per certi versi modificata
Dal passaggio nel mille novecentonovantacinque il criterio contributivo nel primo pilastro e più radicalmente modificata venerdì nel corso con la destinazione forzosa del TFR inoptato all'INPS
Non pare proprio che secondo Pilato intro potesse considerarsi complementare al primo
Sebbene sia corretto supporre che in un patrimonio composto di risparmio preside prego previdenziale atto ad assicurare una rendita annua o una tanto nella vecchiaia
Il portafoglio debba essere ben bilanciato fra differenziati alcuni a maggiore altre minore combinazione di rischio-rendimento
Vi è però anche vero che le quote relative dettagliate possono cette dispari Bossi tendenzialmente sensibili ai loro prezzi relativi ed è proprio per questo motivo di sostituzione che in passato alla previdenza cosiddetta complementare non è mai decollata davvero in Italia
Dato infatti un risparmio previdenziale che globalmente gli italiani non hanno mai voluto particolarmente grande
Perché hanno da sempre soddisfatto il loro principale bisogno di tranquillità nella vecchiaia soprattutto investendo in un asset alternativi o la carica di cui sono proprietari e nel nostro Paese ben due terzi delle famiglie
Nella prima metà degli anni Novanta che italiani non hanno mai trovato attraente il secondo pilastro perché il primo rendeva moltissimo pure essendo privo di rischi
Dal volume a mia cura del mille novecentonovantasei sul sistema pensionistico si apprende infatti che con il metodo retributivo peraltro ancora in vigore per tutti coloro che vanno oggi in pensione per anzianità o per vecchiaia il rapporto tra benefici pensionistici contributi al sistema capitalizzati al tasso di mercato era maggiore di uno e dunque superiore apprendimento a capitalizzazione per secondo Pilar quattro
La situazione è cambiata nel mille novecentonovantacinque ma nel senso di rendere ancora meno desiderabile la scelta della capitalizzazione per tutti coloro che allora avevano più di diciotto anni di contribuzione
Il primo pilastro continuava infatti a essere molto redditizio e in aggiunta la possibilità di risparmio previdenziale al di là di quel primo pilastro
Era fortemente circoscritta dalla circostanza che e tutto ormai assorbiva una grandissima parte quasi un terzo del salario
Anche per i giovani
Quest'ultimo rappresentava il limite più serio a poter disporre in modo razionale del proprio risparmio previdenziale
Perché per essi il rendimento relativo del primo pilastro basato sul criterio contributivo era presumibilmente minore di quello del secondo
Dato che il tasso di interesse di mercato era maggiore di quello di crescita del PIL come del resto è venuto in Italia nel passato decennio per i giovani il vincolo di bilancio era troppo stretto per riuscire in generale ad aggiungere il secondo pilastro il primo mentre la possibilità di uscita da quell'auto con un Oppini out a favore di quello era preclusa
Perciò nonostante i fondi pensione presentarli per un rendimento medio doppio del TFR sono nati negli anni così pochi fondi pensione in Italia
Ancora oggi appena cinque seicento con circa due milioni di iscritti fra i dipendenti privati
Una quota molto inferiore a quel novanta per cento toccato in Francia quell'ottantacinque per cento raggiunto in Olanda e in anni marca tre paesi
Dove non casualmente i contributi sociali e il primo pilastro sono largamente minori
Circa la metà nell'esagono e o il tanto di me rimpiazzato fra la pensione di primo pilastro il salario e assai più modesto la metà del nostro in Olanda in Danimarca
Proprio per questa ragione che ora ha deciso di rendere obbligatorio il secondo pilastro a partire dal primo gennaio prossimo
Un problema di sostituibilità fra affettati presenterà allora al suo interno essendo lì impossibile la complementarietà dato che i lavoratori non avranno l'opzione di tenere una percentuale del loro flusso di risparmio previdenziale dei fondi che una percentuale nel TFR
Dovranno quindi scegliere l'una o l'altra forma di previdenza cosiddetta complementare
E lo faranno in ragione della loro avversione al rischio di portafoglio e alle evidenze empiriche sulle convenienze relative di quelle due alternative a loro volta dipendenti dalle combinazioni attese di rendimenti di rischio
Che si tratti di forme previdenziali sostitutive e non complementari all'interno del secondo pilastro e lampante al punto da configurare un vero e proprio conflitto di interesse per lo Stato
Obbligato da un lato a fornire tutte le informazioni necessarie al decollo di fondi che decide o spiccare
Ma dall'altro lato a battere cassa con il TFR augure abilmente devoluto all'INPS
Per rastrellare così circa sei miliardi lordi di Europ sperando che più di un terzo del flusso del TFR delle imprese più grandi non sia dirottato ai fondi per iscritto
Buona settimana tutti da Fiorella Kostoris
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