Svimez, Mezzogiorno, un sessantennio di storia italiana - Incontro con Giuseppe Galasso

Consentitemi di porgere un vivo ringraziamento al signor Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
E alle personalità che rappresentando autorevoli istituzioni e parti importanti dell'economia dalla società e della cultura italiana hanno accolto l'invito ad essere con noi in questa circostanza
Volto a fare memoria storica guardando al futuro del mezzogiorno e quindi dell'Italia
In particolare saluto rivolgo ai ministri presenti pur non potendo non rimarcare l'assenza di non pochi legata alle vicende di questi momenti
Nonché alle personalità che hanno voluto accettare il nostro invito e che anche perciò considero avvicinano le spinte del Mezzogiorno
Uno speciale ringraziamento al precedente porgiamo autorevole direttore la biotech nazionale centrale di Roma che ha voluto accoglierci in questa prestigiosa
Struttura a noi scelta per il suo elevato valore culturale
Signor presidente autorità signore e signori amici noi italiani formati nella City in mezzo al meridionalismo nazionale ed europeista dall'associazione
Siamo orgogliosi siamo preoccupati siamo anche un po'triste
Siamo orgogliosi dalla storia dalla Svimez di quel che anche attraverso di essa l'Italia è riuscita a fare per il Mezzogiorno negli anni dal mille novecentocinquanta al mille novecentosettantacinque
Sull'onda di una prospettiva condivisa di ricostruzione progresso nazionale
Però siamo anche per essere riusciti a fare entrare nella prassi dallo Stato seppur solo temporaneamente la specialità e la straordinarietà
E insieme a fare emergere segnali e barlumi di istituti di programmazione dello sviluppo non solo sociale ma anche economico e territoriale
Siamo preoccupati perché fin dagli anni cinquanta dal momento stesso alla nascita dalla Cassa per il Mezzogiorno e senza voler qui anticipare alla storia di intervento nel sud di cui ci parlerà da par suo il professor Galasso
Vedevamo segni non confortanti quali la contestuale attenzione che si volle manifestare
Per le micro aree cosiddette depresse del centro nord o quali poi il progressivo assedio il tendenziale stravolgimento delle istituzioni speciali straordinarie
Figlia degli approcci i miti e Beneduce cui si erano ispirati Morandi e Saraceno e Menichella e giordani e Cenzato e Caio
Con lo schema Vannoni
Nato ed elaborato nella Svimez Di Pasquale Saraceno si mise a punto seppur in una prospettiva temporale certo inadeguata un progetto di tendenziale riequilibro azionate ritroviamo e dell'occupazione del reddito
Ma comunque quell'approccio pur certo assai valido non riuscì a tradursi in politiche ed istituzioni capace di trasformare interventi strutturali quell'innovativo disegno
Dopo le vicende dalla prima metà degli anni Settanta
La scelta dell'in convertibilità del dollaro il costo del petrolio la guerra del Kippur
Quando i morsi la crisi internazionale si fecero sentire anche sul sistema delle imprese centro-settentrionali si chiuse di fatto una fase di speranza per il sud e si riapriranno per contro io rubinetti dell'incentivazione
Per dire anche per il Nord con la legge sei sette cinque per la ristrutturazione e riconversione industriale e poi con la legge per l'innovazione tecnologica
Frattanto con la conquista dopo il settanta dalla Cassa per il Mezzogiorno da parte della neonata regioni meridionali inizia il rapido processo di ordina di gestione da una straordinarietà
Garantendo al Sud nuove risorse importanti solo per i terremotati del Belice priverebbe figlia dopo con interventi che concorsero a stravolgere la logica dell'intervento del cinque
Dopo la lunga agonia dalla legge sessantaquattro del mille novecentottantasei e dopo la fase finale dall'agenzia si è formalizzata nel novantatré la brutale soppressione per il Sud e di ogni specialità
Che provocò una profonda caduta nei processi di accumulazione
Solo poi si è delineata la cosiddetta nuova programmazione che pure ha dato luogo a fatti innovativi qual è la nascita del DPS dipartimento per la promozione dal viluppo ma se con esso sia introdotta chiarezza di impostazione di monitoraggio
Nel merito le politiche non sono riusciti a dedicare al Sud risorse che per quantità e per destinazione settoriale qualitative fossero adeguate allo squilibrio nazionale e alla gravità del perdurante dodici
Oggi dopo oltre mezzo secolo forte in noi la preoccupazione per il fatto di vedere che il mezzogiorno e senza interlocutori per per quel che avremmo voluto poter chiamare una politica per lo sviluppo del Mezzogiorno oppure una politica per la coesione nazionale
Siamo un po'tristi appunto perché il Sud si ritrova con risorse e investimenti produttivi e infrastrutturali relativamente scarsi e con una condizione occupazionale insoddisfacente
Mentre non vediamo prevalere nel Paese negli stessi governi la coscienza che senza vincere il dualismo Italia resterà solo un piccolo stato destinato un comparativo declino una prospettiva che è da incubo perché il Sud ha bisogno di un Paese vivo ed efficiente in grado di dedicare risorse alla crescita dalla sua macroregione
Giustino Fortunato che aveva affermato che l'Italia sarà quel che mezzogiorno sarà non pare aver avuto ragione
L'Italia di oggi crede forse illudendosi ha di fatto prescindendo dal Sud di poter prosperare anche con un Mezzogiorno debole marginale
Nessuno in effetti pensa al domani e nessuno neppure più quantifica il futuro del Mezzogiorno
Eppure esso per divenire più avanzato richiederà con risorse adeguate e con un rinnovato impegno nazionale tempi sicuramente lunghi manca in sostanza oggi un soggetto politico strategicamente al responsabile del conseguimento dalla coesione nazionale
Prospettiva che non appare essere nel nel cuore nel nell'intelligenza di nessun attore privato o pubblico operatore operativo intellettuale che conta in questo momento
Dove poi tutti ci si lamenta dalla posizione in cui l'Italia il collaudo o dal rango che le viene assegnato in ogni graduatoria mondiale
Pasquale Saraceno o so parlare decenni fa dell'Italia come federazione di due economie oggi si parla molto di federalismo di localismi di soggetto al Litta Italia come società policentrica
Ma in effetti non vediamo più un'Italia né unitaria ne federalista ha solo come è stato all'il recente detto con un'immagine efficace una sorta di specchio rotto che non riflette niente di compiutamente al reale a spezzoni di una società e di un'economia che non giustificano generali letture ottimistiche proprio perché l'azione troppo caratterizzata ormai da Inter seccante fischi libri e divari
Di cui quelli territoriali vengono purtroppo ignorati
E comunque sottovalutati dai più rispetto a quelli cosiddetti sociali i cui soggetti deboli trovano sempre migliori difensori
Chi può decidere oggi in Italia di scegliere il che fare per costruire il domani una grande area debole che rappresenta i due quinti del Paese
Al massimo se ne parla se discute gestendo consultazione a tutti i livelli e per tutti i problemi grandi o piccoli strutturali o infrastrutturali seri o dei fine
Ma l'atto le tradizionali prego Rita del Paese sembrano non poterne operare
E invece noi siamo fondamentalmente un Paese dualista e non un Paese come gli altri cioè con normali scarti ordinarie differenza territoriale
Il Mezzogiorno non chiede generici intermedie nemmeno generici soldi
E tuttavia in proposito non posso non ricordare che le risorse sono essenziali perché come purtroppo si dice dalle mie parti senza soldi non si Cantamessa
E di tagli cui negli ultimi anni ma anche nel prossimo due mila sette lo Stato ha sottoposto il Mezzogiorno ed anche alla stessa minuscola Svimez sono almeno per noi troppo elevati
Per consentirci forse di sopravvivere mantenendo la necessaria storica libertà nei giudizi e garantendo la qualità delle nostre anali
Il Mezzogiorno ha bisogno di un disegno di un progetto di una speranza di futuro
E l'arrivati conta di poter ancora lavorare concorrendo a tali nobili finalità
Dalla situazione che si è creata ragione il Presidente Napolitano
Non servono all'Italia contrapposizioni fuorvianti come quella tra nord e sud i numeri che noi testardamente elaboriamo servono solo per poter far parlare tutti di problemi veri e quantificato
O come tra questione meridionale questione settentrionale l'una storica e strutturale l'altra congiunturale e frutto di una società produttivamente dinamica e consumistica amento opulente ancor meno servono all'Italia conati di coesione dentro corre coscienza dalla necessaria difesa dell'unità nazionale
L'unità e un valore che la recente costituzione per l'Europa ha avuto il coraggio di definire coesione economica sociale e territoriale
Per contro in Italia si è responsabili mente cancellato sin dagli anni Novanta il riferimento che nell'articolo centodiciannove dalla Costituzione del quarantotto vi era al Mezzogiorno
Un prezzo pagato al mito della ordinarietà opposto alla incompresa specialità
In Italia dove oggi ti tendono a definire foglie fiscali fra ricchi e poveri visti come individui e ceti e gruppi sociali e corporazioni non si riesce a prendere coscienza delle implicazioni delle differenze strutturali dei territori
Che in funzione del loro livello di sviluppo necessitano di servizi e di investimenti che devono naturalmente essere differenziati per le aree già avanzate forti e per le aree ancora deboli e Rita
Se vogliamo almeno attendere avrà reale convergenza per favorita anche economica
In proposito dal viva dal suggerito fin davanti al Parlamento l'opportunità di identificare definire fasci di territori dei caratterizzate rispettivamente da diversificate livelli di benessere Maurizio
Per poter intervenire in essi in misura adeguata ma appunto per questo diversificata
è un fatto che su qualunque ipotesi
Che abbia implicazioni strutturali cala in Italia il silenzio domina la disattenzione sia del potere sia delle intelligenze che peraltro sono spesso fa Conde propositive
Soprattutto dall'analisi micro di specifica realtà ed eventi specie del Sud esse hanno a che fare con situazioni insopportabili illegalità presenti in alcune sue regioni tali situazioni
Con riferimento alle quali sono ingiuste proposizione di condanna senza appello dell'intero territorio del sud non richiedono moralistici e talvolta strumentalizzi
Contro quelle situazioni servono invece concrete misure è un gran una grande generale unità di intenti
Che alla lunga serve soprattutto lo sviluppo
Io credo che come noi non possiamo neppure immaginare un paese senza Stato così non ha senso pensare a politiche definite per un'Italia senza mezzogiorno cioè politiche che da esso prescindere perché il Sud per la sua condizione di aree ritardo che determina il dualismo narrazione di cui anche le regioni avanzate forti pagano un prezzo noi non siamo scioccamente ottimisti e non pretendiamo che la politica faccia virare
Ma da vecchi volontaristiche siamo convinti che la buona volontà non basta se essa non è assistita da una determinazione e dava corretta quantificazione di ciò che è necessario per la progressiva sostituzione dei problemi
Non siamo pessimisti
Certo ci sembra inappropriato dire a un tetraplegico
Alzati e cammina come talvolta si osa chiedere al Mezzogiorno
Ma un po'pessimisti vendiamo a diventarlo
Quando registriamo che mentre si porta giusta attenzione scientifica e tecnologica per inventare e sperimentare arti artificiali per i singoli individui
Non vediamo quasi nessuno che si dedica a ricercare efficaci strumentazioni politico-amministrative potenzialmente utili per i territori che non hanno mai cioè infrastrutture per cominciare
E lo diciamo noi che siamo vecchi industrialista territori che vengono anche per questo rifiutati dalla contribuzione dalla comunità degli affari come incapaci inadatti a poter ospitare altre imprese produttive concorrenziale
Malgrado i progressi il Sud ha registrato in un sessantenne di storia nazionale progressi che hanno garantito il già di per sé positivo risultato di vedere non sostanzialmente ha cresciuto il dualismo nazionale
Sembra noi ma speriamo non solo a noi degli analisti dalla Svimez che al miglior futuro dal suo Mezzogiorno d'Italia debba saper guardare con un'ottica macro e dedicando brief ostativa
Per questo futuro seppur non prossimo il Mezzogiorno ha bisogno dall'attenzione di policy maker che vorrei chiamare strutturalista
E non di quelli che vorrei definire come Entomologia sociali e territoriali specializzazione cui volti dedicano forse pensando così di incrociare le simpatie
Però di troppi esaltati le polis mi che hanno concorso a far perdano gialli il senso dell'unità e della unitarietà dannazione
Noi dell'asino e del restiamo malgrado tutto strutturalmente ottimisti
Confortati oggi dalla presenza di molti rappresentanti del Paese è una manifestazione come questa nostra e parte certa dal ricordo perciò abbiamo dedicato le pubblicazioni documentarie che abbiamo oggi messa a disposizione di tutti
Ma in questa occasione alla memoria serve per sollecitare un futuro migliore che è possibile per tutti italiani e quindi anche per chi vive e opera nel Mezzogiorno
Signor presidente autorità signore e signori ed amici
Voglio chiudere questo saluto e queste considerazioni introduttive all'esposizione storica che il professor Galasso ci offrirà con le parole che Pasquale Saraceno pronunciò nel dicembre mille novecentottantasei davanti al presidente Cossiga in occasione del quarantennale dalla quelle parole erano signor Presidente noi riteniamo di potere dare alla sua presenza
Qui con noi il significato di una solenne riaffermazione del valore dell'unità economica sociale e morale del Paese
Come sovraordinato ad ogni altro pur legittimo obiettivo interesse di questa o di quella componente particolare dalla comunità nazionale
è una presenza che ci onora
E che va certamente oltre i nostri meriti passati ma che soprattutto ci impegna per il lavoro da continuare nel futuro ancora per tanti versi oscuro eccetera
Grazie a lei Presidente Napolitano e grazie a tutti
Invito ora insigne storico
Professor Giuseppe Galasso uno studioso meridionale che onora l'Italia di potersi presentare le sue riflessioni cui ha scelto di dare il titolo Svimez mezzogiorno un sessantenne o di storie italiane
Prego
Signor presidente della Repubblica signori sì
La Svimez fu fondata alla fine del mille novecentoquarantasei l'Italia era appena scritta come si sa da una guerra disastrosa
Ai problemi specifici e immediati dell'dopoguerra
Si sommavano quelli storici strutturali dello Stato italiano e fra essi era indubbiamente il problema annoso anzi originario
Costituito dalla questione meridionale che tornava allora alla più piena e pregnante attualità dopo la lunga pausa di silenzio imposta dal crollato regime fascista
A suo modo e nei suoi limiti con naturali la fondazione della Svimez fu allora un evento significativo
Testimoniava infatti innanzitutto di una volontà concreta di ripartire nella vita nazionale con iniziative e idee nuove
E già questa testimonianza era importante oltre che di per se stessa
Anche per la sua libera forma associativa non consueta in Italia che nasceva dalla società civile in una delle sue giunture più delicate di maggior peso
Quella tra pensa pensiero e azione tra cultura e linee di governo tra politici e tecnici non si esagera quindi sottolineando nei rilievo e tuttavia ancora più significativa era forse la testimonianza che la fondazione della Svimez dava per le idee
Attestando che in questo campo come in altri il Paese non ripartiva da zero
Tra l'altro
La Svimez fu una delle vie per cui più si diffusero
Dopo la guerra in Italia le idee più avanzata e più collaudate al fuoco delle drammatiche emergenze vicende
Seguite alla guerra del mille novecentoquattordici e poi alla crisi economica mondiale del mille novecentoventinove
Ne la visuale economica fu la sola in cui fin da principio la Svimez si muovesse
Demografia i Sociologia furono da subito presenti fra i suoi interessi disciplinano nove in Italia ma per le quali anche la ripresa della Svimez fu di indubbia efficacia
Un'efficacia poi incrementata né la Svimez stessa dal suo impegno su un oggetto molto specifico e cioè lo sviluppo industriale del Mezzogiorno
Neppure questa era una novità ne avevano trattata alcuni degli ingegni maggiori e migliori della nuova Italia approdata alla rivoluzione industriale tra diciannovesimo e ventesimo secolo
La Svimez ne raccolse l'eredità
Ma si fosse anche fin da principio su un terreno nuovo e diverso
Trasse in primo luogo il problema dal del Sud fuori dal quadro italiano e ne fece un caso della più generale questione delle aree depresse o sottosviluppate come allora non si temeva di dire
In secondo luogo la Svimez puntò con decisione sullo sviluppo industriale come strategia di fondo per quel problema assumendo addirittura l'industrializzazione come propria ragione sociale
Questo non perché in essa fosse poco attenta all'economia agraria del Sud al contrario la considerazione dei problemi delle campagne rientro subito fra i suoi criteri di studi e di analisi più evidenti
Voleva dire soltanto
Che si rifiutava ogni strategia puramente agraria dello sviluppo allo stesso modo
Pur prestando la dovuta attenzione allora in seguito al turismo e ad altri settori la Svimez avrebbe rifiutato ogni desse visione puramente terziaria dello sviluppo del sud
Per essa insomma fin dall'inizio
Solo una cospicua espansione dell'economia reale a partire dalla base produttiva più potente rappresentata dall'industria in tutta la gamma delle sue espressioni tecniche produttive avrebbe potuto portare il Sud fuori dal sottosviluppo e renderlo a sufficienza ancorché eventualmente non in tutto il soggetto autonomo e autoportante propulsivo di una piena trasformazione del proprio sistema economico e sociale nel quadro di quello italiano
Il problema meridionale non fu infatti mai per la Svimez un problema regionale
Pure fin dall'inizio fu chiare per rissa che si tratta di invece di un grande problema nazionale che aveva condizionato nel passate avrebbe condizionato nel futuro lo sviluppo generale del Paese
Perciò il problema dello sviluppo del Sud
Faceva tutt'uno con quello di farsi che l'Italia varcasse la soglia della definitiva modernizzazione il che
Pensato quando del miracolo economico italiano non si aveva ancora alcun sentore era ovviamente di particolare valore
E di tanto maggiore valore poi in quanto la Svimez nacque forte per la personalità che ne presero l'iniziativa e forte per i soci fondatori tutti i nomi fra i più eminenti nel mondo delle imprese italiane di allora
Ciò spiega
Che essa abbia subito ha assunto un ruolo mai più dismesso di consulenza assistenza supporto progettuale simili rispetto all'attività del governo dei ministeri e di altri enti pubblici
Né ci si limitò al settore pubblico si pensi al lavoro con la FIAT per l'ubicazione delle sue iniziative nel sud e si ricordi curde che la Svimez ha cooperato anche in sede internazionale all'azione del Governo per il Sud come presso la Economic Commission for Europe dell'ONU a Ginevra e presso lo Ecce a Parigi
Sarebbe lungo illustrare la parte concettuale di questa grande prova operato basti qualche poi
Così forse innanzitutto la davvero precoce delineazione di una tipologia delle aree di intervento
Di intervento pubblico in relazione ai caratteri strutturali di tagliare ne nacque una trilogia aree di sviluppo integrale aree di sviluppo ulteriore e aree di mera sistemazione a mio avviso tuttora valida che andrebbe ripresa per relazionare al meglio razionalizzare al meglio l'azione per il Sud
Risolta si spesso interventi a pioggia su tutto il tempio il territorio senza graduare Fini e percorsi possibili così pure il lavoro su richiesta della Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo per definire il finanziamento dell'intervento per il Mezzogiorno così ancora quello che la stessa Svimez considerava come il documento che meglio di ogni altro ne caratterizza l'attività nei suoi primi anni
Ossia lo schema Vannoni e così il contributo alla programmazione di cui si trattò negli anni sessanta
Impossibile inoltre parlare della Svimez senza riferirsi incongrua misura al suo lavoro statistico
Qui ricordo solo l'imponente silloge di dati prima per il mille ottocentosessantuno mille novecentocinquantatré ohi prolungata fino al mille novecentosessantuno con una serie di tutti i principali indicatori della vita economica e sociale del Paese fra il mille ottocentosessantuno e appunto il mille novecentosessantuno in pochi anni questa attività statistica
Assunse in effetti un rilievo fuori del comune
Per una libera associazione di questo tipo nel mille novecentosettantotto fu pubblicata una nuova sintesi di pari consistenza delle altre due
Per gli anni dal mille novecentocinquantuno al mille novecentosettantasei altro conseguimento da citare della Svimez in tale campo
Vi si notano il passaggio della scala territoriale delle tabelle dal livello regionale a quello provinciale e l'introduzione di tabelle anche per fenomeni prima no rilevati o meno rilevati
Non che un'ampia introduzione che resta a mio avviso uno dei quadri migliori del Mezzogiorno di allora mille novecentosettantotto
Nei suoi aspetti statistici e che conclude con l'osservazione Dan ben memorizzare
Che anche se il Sud andava per alcuni versi meglio del centro nord i suoi progressi non colma vano i preesistenti di dare
Gli anni Cinquanta furono quindi davvero per la Svimez a metà della prima e fiorente giovinezza
Non sorprende che dal mille novecentocinquantotto e per dieci anni Essa tenesse con la Ford Foundation
Una scuola sullo sviluppo economico così come poi farò insieme con l'IRI il Formez quale scuole centro di formazione di quadri di dirigenti per la cassa e per la gestione dell'intervento straordinario
Sul piano editoriale delle attività di studio vi fu poi una fitta serie di pubblicazioni sulla quale dispiace di non potersi trattenere
Fra cui due riviste una economica e una giuridica e dal mille novecentosettantaquattro è ormai quindi da ben trentadue o trentatré anni la presentazione di un rapporto annuale sull'economia meridionale
Sempre negli stessi anni cinquanta non poche furono purtroppo anche le perdite dei primi protagonisti da Rodolfo Morandi a Giorgio Ceriani Sebregondi da Alessandro Molinari a Francesco Giordani
Sì Consalvi dava intanto la posizione di Pasquale Saraceno
Alla cui insegnava Svimez svolse la sua attività specie o dopo che egli nel mille novecentosettanta
Successe nella presidenza Giuseppe Cenzato altra protagonista dei primi anni scomparso nel mille novecentosessantanove
E non fu quella di Saraceno
Un'insegna pallida o statica
Saracena aveva maturato sul Sud una riflessione complessa
Basata sulla visione storica offerta nell'ammirevole saggio del mille novecentosessantuno sulla mancata
Unificazione economica dell'Italia a cento anni dall'unificazione politica
Di qui una rappresentazione aggiornata e moderna del dualismo italiano
Di Saraceno bisogna però anche ricordare come di solito non si fa
Che per lui la questione meridionale andava posto in rapporto ai fini e ai valori ai quali ci si doveva ispirare
Donde
Il nobile assillo i valori di un costante interrogarsi sul Quo vadis di una politica per il Sud
Era questa preoccupazione etica a dare alla sua azione una forza di suggestione
Che era impossibile non a vestire non tenere in conto e ben si può dire
Che ne furono variamente impregnati tutti più giovani militanti della Svimez e i suoi soldati sul campo per così dire anche quando uscirono dalla Svimez o lavorarono in altri organismi da Giuseppe De Rita almeno Novacco da Giangiacomo Dell'Angelo a Massimo Annesi da Salvatore Cafiero a Sergio Zoppi e sono ingiusto nell'elencazione perché
Trascuro alcuni nomi
Per esigenza di brevità
Ed ecco perché
La novità sia per Saracino che per la Svimez
Non può essere vista come si suole ripetere in un approccio statistico economico diverso da quello definito storico politico del cosiddetto meridionalismo classico
Il vecchio meridionalismo si nutriva di economia e di statistica anch'esso mentre il nuovo meridionalismo signor priva di storia e aveva un animus politico non meno del precedente la differenza
Era nel già indicato riferimento a un quadro generale molto più ampio di quello nazionale e alle recenti esperienze dottrina economica e sociale specie degli anni trenta del Novecento
Gli anni Sessanta si aprirono peraltro in Italia e non solo in Italia in una situazione del tutto mutata
L'Italia aveva arrancato ormai la soglia della modernizzazione trasformandosi in paese a dominante carattere industriale
In politica il centrosinistra aveva soppiantato la precedente alleanza centrista e ci si avviava a riforme istituzionali di fondo come l'istituzione delle Regioni a statuto ordinario
Si delineava appieno la fisionomia dello stato sociale e cresceva il ruolo dei sindacati nella scuola vita pubblica
Si accentuava l'intervento pubblico nell'economia e i partiti operavano una mobilitazione e favorivano una partecipazione alla vita pubblica senza precedenti in Italia
Ma anche si insediava non nelle sedi del potere pubbliche nella vita sociale in modo sempre più incongruo per le esigenze di una società più aperta e più libera come quella allora maturata in Italia
Nell'azione dei partiti si manifestava così una contraddizione che solo in seguito
Sarebbe stata colta in tutta la sua portata
I partiti sollecitavano favorivano accompagnavano la crescita della società
Ma la società cresceva anche per vie sue proprie e crescendo e pur restando in gran parte debitrice ai partiti della sua crescita e pur continuando ad appellarsi e ad aprirsi ad essi diventava sempre meno paziente del loro ruolo della loro presenza fuori del campo politico dell'arroganza del potere spesso immessi ricorrente
Per la Svimez adattarsi a queste nuove condizioni non fu facile e immediato
E se espresse aperte riserve sulla soppressione delle gabbie salariali
E ancor più sulle nascenti regioni la cui dimensione economico territoriale appariva incongrua a un'economia mondiale ormai avviata alla globalizzazione
Riserve divergenze non impedirono peraltro che la Svimez continuasse a svolgere appieno i compiti che si era prefisso in e che via via Giordano
Sullo sfondo di allora si configurò poi come è noto la lunga fase di crisi da un lato per la crisi energetica e per le sue conseguenze sull'economia mondiale
E dall'altro lato per un drammatico inasprirsi della lotta politica e sociale e per la cosiddetta contestazione e i successivi anni di piombo fu pure il tempo di un grande alterarsi di equilibri tradizionali sulla scena internazionale e ovunque
In Italia l'assassinio di Aldo Moro ebbe un forte impatto sulla politica nazionale fra l'altro col breve intervallo della solidarietà nazionale
Mentre alla fine degli anni Settanta l'economia del Paese si trovò a soffrire di una inflazione di più del venti per cento hanno
Da questa crisi si uscì poi negli anni ottanta con un nuovo equilibrio di governo il superamento dell'inflazione e un nuovo slancio della vita nazionale
Gli anni settanta avevano tuttavia lasciato il segno per il Sud si profilo al loro una negazione non solo della politica speciale ma della stessa questione meridionale
Per un tale mutamento di clima valse certo lo scarso effetto da tutti denunciato degli sforzi sostenuti per la politica speciale le distanze tra le due Italia
E ne appariva non solo marginalmente intaccate
Le grandi iniziative degli anni settanta si chiudevano troppe volte con esiti infausti e si parlava del Sud come di un cimitero di grandi opere di cattedrali nel deserto
Simbolo ne fu in particolare il fallimento del progetto di un nuovo sempre centro siderurgico in Calabria
In effetti poco o niente si ebbe di quel circuito economico virtuoso che ci si aspettava di vedere indotto nel Sud dalla politica delle infrastrutture degli incentivi delle cattedrali ed altri aspetti della politica speciale
Per converso
Si osservava un progressivo decadere di questa politica sul piano di un'assistenza se assistenzialismo di massa clientelare diseducativo
E sul piano di una sua riduzione a strumento della penetrazione del dominio dei partiti nella società
Il discredito per i politici e gli amministratori e l'intera classe dirigente meridionale
Fu sensibile accrescendo oltre misura pregiudizi tradizionali e non badando a quanto della politica per il Sud
Era di fruito early fluiva al nord come incentivi finanziario occasioni di lavoro per aziende del Nord operanti sia al Nord che al sud
La stessa Cassa per il Mezzogiorno fu molto deteriorate strumentalizzata da un tale contesta e anche perciò
Già alla fine degli anni Settanta alcuni ritenevano che la politica speci à l'avesse dato ormai tutto ciò o il meglio di ciò
Che poteva dare e auspicavano che perciò si limitassero sia la politica speciale che il suo strumentario
Cassa compresa
Per costoro era preferibile ormai una considerazione specifica delle esigenze del sud nel quadro delle politiche nazionali di settore e di indirizzo generale
Una ragione tempo denunciata dello scarso effetto della politica speciale era infatti dovuta da un lato al carattere sempre più spesso sostitutivo anziché aggiuntivo della spesa pubblica straordinaria rispetto a quella ordinaria e dall'altro lato alla finale marginalità
Della spesa direttamente destinata agli investimenti produttivi sul totale della spesa ordinaria e straordinaria per il Sud in altri termini
Politica speciale intervento straordinario si erano largamente tradotti in una sorta di ghettizzazione
Dei problemi del Sud rispetto alla più generale e gestione della politica economica e finanziaria del Paese
E in una sorta di grosso ammortizzatore sociale utile soprattutto alla gestione del consenso nell'ordine costituito della realtà economica e sociale del Paese
La spesa per il Sud era vista perciò come un pozzo senza fondo che finiva con l'alimentare parassitismo il clientelismo
E anche un regno del malaffare che si dava anch'esso per flash tutto intorno a quella spesa
Inoltre e sempre negli anni settanta e ancor più nel decennio seguente si ebbe l'approdo finale della malavita organizzata al nuovo ed enorme
Campo del traffico della droga
E in una sua espansione oltre le ragioni le regioni originarie Sicilia Campania e Calabria con effetti che non è nemmeno il caso di accennare su tutto il complesso e su tutto lo Stato
Dei problemi del Mezzogiorno infine il terremoto del mille novecentottanta fu un altro motivo di discredito della spesa per il sud della credibilità sia di ogni politica meridionalistica sia delle classi politiche dirigenti verso il in base a tutto ciò sarebbe stato opportuno
Quel tempo tempestivo superamento della politica speciale che pure fu suggerito come si è detto e insieme
Una revisione degli stessi fondamenti concettuali del meridionalismo come era accaduto al ritorno del Paese alla libertà e alla pace
Ciò avrebbe evitato forse la frettolosa liquidazione a cui poi si giunse alla fine degli anni Ottanta della cassa e dell'impianto più consolidato dell'intervento straordinario per giunta a ridosso di quella liquidazione si produsse il profondo sconvolgimento
Che per vie quasi subito solo giudiziarie
Debbo dire però che da queste vie giudiziarie
Enti e uomini della politica speciale non furono però in particolare colpiti
La profonda crisi diceva che stravolse il gioco politiche in Italia e fece parlare di una seconda Repubblica si contrappose pure una questione settentrionale alla vecchia questione meridionale e si accrebbero così la confusione delle lingue e il misconoscimento dei termini reali del problema del sud
Quale si configurava a quasi mezzo secolo dalla guerre dopo la profonda trasformazione del Paese dagli anni del miracolo in poi
Questa trasformazione era proseguita anche negli anni più difficili della successiva congiuntura politica ed economica e aveva fatto dell'Italia un Paese ormai saldamente ancorato alla punta avanzata del mondo moderno
Con i problemi emergenti
Già anche nella stessa Italia della società definita da molti post industriale opposta moderna
Sicché anche le condizioni in cui si doveva ora parlare della realtà e dei problemi del Sud apparivano ed erano tanto diverse da quelle di appena pochi anni prima
Da dare a molti l'impressione di una evanescenza di quella realtà e di quei problemi
Si aggiungono poi il progresso decisivo della unificazione ormai non più solo integrazione europea negli anni novanta e i suoi sviluppi che ben presto determinarono anche se il nuovo quadro dei problemi delle nazioni europee
E hanno preso a condizionare in modo determinante ogni discussione azione su singoli problemi nazionali anche così rilevanti come quello del Mezzogiorno evita a livello europeo è toccata addirittura la gestione di una gran parte delle risorse disponibili per politiche di sviluppo
Di sviluppo
Un livello per giunta non statico l'Unione europea si è allargata e ha portato come si sa nel mirino delle sue politiche di sviluppo Paesi che ne hanno perfino più bisogno del Mezzogiorno
Il mutamento su questo piano si è inoltre prodotto proprio mentre sul piano interno si ponevano i problemi degli obblighi finanziari imposti dai vincoli europei e dal passaggio alla moneta unica europea
Così il Sud ha vissuto i mutamenti degli anni Novanta nelle condizioni peggiori certe responsabilità gravi anche al suo interno
Ma anche in concomitanza con circostanze esterne e con reazioni italiane Allo stato
Di allora della famosa la questione meridionale comprensibili
Ma non sempre né in tutto giustificate
Le difficoltà sono state forti perciò nel sud di questi anni con un calo sensibile di occupazione di redditi e perfino di attrezzature nonché con una coraggio del sistema creditizio meridionale
Se tutto questo giustifica un'emarginazione dell'interesse per il Sud o una negazione dei suoi specifici problemi e molto discutibile
Il persistere del dualismo italiano statistiche alla mano è evidente così come il carattere complessivo dei problemi di modernizzazione e di sviluppo dell'area meridionale
Paradossalmente lo conferma perfino la diversa incidenza nel Nord più forte e nel Sud più debole dell'immigrazione extracomunitaria e a che cosa è dovuta questa diversa incidenza se non alle ben altre esigenze e possibilità di lavoro offerte nel Nord rispetto al Sud
E parliamo come si sa di un fenomeno fra i più notevoli della nostra fase storica
Certo nel dualismo né il carattere complessivo del problema meridionale si propongono dopo sessant'anni negli stessi termini
Ma chi ha mai seriamente sostenuto che ci sia un mezzo giorno immutato immobile
Chi ha mai sostenuto che il Mezzogiorno indiscutibile realtà complessiva sì anche una realtà indifferenziata in articolata apparì dell'uscita e tendenze al suo interno e chi ha mai negato
Parlando di problema generale del Mezzogiorno la pluralità dei problemi meridionali nella loro molto varia articolazione territoriale e no
Tutta l'Italia e montate il profondamente in un quadro internazionale tutto diverso da quello di sessanta anni fa e il Mezzogiorno è mutato insieme con l'Italia
Ma l'equilibrio interno del paese per quanto riguarda il sud ne è stato ben poco scosso o alterato
E insomma si può dire se si vuole ed è stato infatti detto
Che per il sud poco può convenire di non parlare più di una questione meridionale
Ma è impossibile non continuare a parlarne come di un problema aperti altro che abolirlo
Anche quando si parla di Dossi paura più spesso l'ho già detto di una questione settentrionale più effettiva è più importante di quella meridionale Siva troppo sopra le righe
è vero che del nord non si parla più
Come fra gli anni ottanta e novanta cioè come la parte del paese sottoposta a un sacrificio costoso improduttivo per sostenere il Sud dormiente e parassitario
Oggi se ne parla si parla del Nord per le sue necessità definite non minuti di quelle del sud di grande rinnovamento e potenziamento delle infrastrutture intanto e poi chi altro e in ciò non si può disconoscere un motivo di validità
Di interesse generale del Paese
Ma si tratta di problemi per usare termini della Svimez di sviluppo ulteriore o addirittura di problemi dovuti a un eccesso mal governato di sviluppo quelli del Mezzogiorno i problemi del Mezzogiorno hanno ben altra fisionomia
Storica e strutturale
è un po'il caso inverso del problema posto dalla diffusione della violenza
Parecchi meridionali fanno presente come anche il Nord sia afflitto da fenomeni cospicui di violenza con l'aria di insinuare che non c'è quindi sostanziale differenza al riguardo fra nord e sud
E si trascura così la differenza profonda ed evidente
Fra violenza metropolitana nelle grandi città del mondo moderno e violenza legata a una forte malavita organizzata quasi mai si parla invece pure in tanta esaltazione del mutamento di come sia cambiato il panorama politico sociale del Mezzogiorno e dei suoi problemi
Negli anni in cui nasceva la Svimez era chiaro che il Fronte sociale decisivo per una trasformazione del sud
Era nell'opposizione tra baroni e contadini come allora si diceva era quello della grande proprietà latifondisti Ca'e della possidenza parassitaria
Di una borghesia redditi era o professionistica o redditi era e professionistica tra gli anni cinquanta e sessanta la liquidazione dell'Ati fondo fu conseguita
Il panorama sociale del sordomuto poi profondamente e portò a un paesaggio umano in cui era sempre più difficile ravvisare se non i nemici di classe come si diceva una volta almeno gli oppositori più evidenti e influenti delazione auspicabile per il Sud
Né con gli anni questa difficoltà si è ridotta anzi è divenuta sempre più anch'essa una testimonianza eloquente sia dei mutamenti sia nella permanente difficoltà del Mezzogiorno a trovare le vie di una dialettica sociale da grande società moderna
Semmai ne deriva un corollario denunciare almeno una volta in linea di principio e cioè che il Mezzogiorno richiede tutta la forza etico politica di una grande causa nazionale ormai anche europea e richieda tutte il concretissimo si diceva così una volta di una grande forza storica che individui impone realizza i suoi obiettivi
E in ciò si è visto a sufficienza
Che il riformismo liberal social democratico e il piano politico più conforme a parte le sue ragioni ideali alle esigenze del Sud e che più nel passato
è stato forte questo riformismo maggiori e più positive sono state le trasformazioni del Mezzogiorno
E anche sia visto perciò quanto siano da sentire da sottolineare le responsabilità della classe politica meridionale
Un grande sconvolgimento dunque quello che nel Sud dal mille novecentoquarantasei ad oggi si è avuto e la Svimez
Non credo di dire troppe se affermo che gli ultimi quindici anni sono stati Tessa come una seconda giovinezza compio battaglie insieme con un mini che come annessi
E in specie Cafiero e Novacco in essa avevano fatto la gavetta come si dice fin dall'inizio la prime maggiore Battaglia è stato sul fronte dell'accennata negazione del problema del Mezzogiorno
L'intervento straordinario è stato condannato in blocco e peggio ancora è toccata al meridionalismo che si diceva aveva nuociuto non giovato al Sud e che era declassato
Da grande filone della cultura politica e civile del Paese a una infondata o interessata quelli Monia
E perfino a una pretestuosa invenzione di meridionalisti e politici meridionali
Questi e altri simili e fuorvianti giudizi diventati ben presto luogo comune
E utilizzati nella dialettica legata al nuovo assetto politico del Paese
Sono stati adeguatamente combattuti tra la scugnizzo che con pochissimi intellettuali e altri centri politici e culturali ha mantenuto fermo il criterio che vede bene i progressi e i mutamenti del sud ma sottolinea
Le differenze i divari immutati o quasi che attestano il persistente dualismo italiano
Ovvio era poiché la Svimez respinge S. la valutazione negativa sia della tradizione meridionalistica che la sua
Sia della politica speciale dei risultati che innegabilmente essa acute avuti
La seconda battaglia è stata da ed è la più protesa all'azione per il Sud nelle nuove condizioni politica del Paese
Specialità coesione federalismo straordinarietà localismo e altri simili temi
Con le loro implicazione connessioni sono stato un fronte importante sul quale la Svimez sia distinta per assidua presenza e per la pertinenza anche per Tina dissente delle sue ragioni
Il punto più delicato non è tanto a cui quello del carattere addizionale che un impegno per il Sud vede aveva nell'azione e nelle risorse quanto ancora una volta il punto dei finita proporsi contarli azioni e risorse
E ciò ne implica una definizione duttile funzionale ma anche Chiara e congruente al problema
Si ha invece l'impressione che spesso le linee operative proposte siano innovative solo nella terminologia
Aree deboli fiscalità di vantaggio federalismo solidale politiche di coesione e altri simili espressioni che formano il nuovo Art Déco
Terminologico
Nel dibattito sul Sud rappresentano davvero un progresso e un mutamento sostanziale rispetto al precedente strumentario concettuale
Fin dove le nuove agenzie e istituti enti società o quant'altro si propone si pratica per il Sud non sono che variazioni di cose consuete nel passato
Il rapporto annuale sull'economia meridionale per il due mila e cinque
Ha confermato l'impegno della Svimez su questo fronte non per negare ripeto novità o anche semplici variazioni in meglio nel governo del problema del sud
Bensì solo per acquisire una più precisi appropriata consapevolezza
Di quanto si fa come vuole ogni nazione pertinente e feconda
Nelle celebrazioni si rischia sempre di cadere nelle ovvietà
Di esaltazioni e trionfalismi diritto per la Svimez questo rischio si corre di meno l'opportunità l'asso Dezza e il rilievo della sua sessanta innata esperienze sono indiscutibili ed evidenti
E a questo rischio io spero di essere sfuggita proprio grazie alla opportunità sodalizi e rilievo che fanno della Svimez un tassello prezioso del meridionalismo di ieri
E come sembra di quello ancora necessaria per cui Amici della Svimez ad non so sanno saper la vostra associazione per un lavoro di cui tuttora si sente il bisogno e che sul piano sia politico che culturale non è un lavoro di retroguardia come prova il grande ripetuto rinnovarsi del meridionalismo che grazie anche alla Svimez si è avuto nei sessant'anni dalla sua nascita e che tuttora costantemente sia
Però
Non so se posso verrete richiederlo se ha veramente reggente non voglia dirci una parola
Una sola parola in questo caso cara allora
La ringrazio allora e consideriamo chiusa la manifestazione grazie ancora presidente