Notiziario "Vivere & Morire" a cura di Pietro Yates Moretti

Buongiorno e benvenuti al notiziario vivere morire dedicato ai temi dell'eutanasia del testamento biologico della libertà terapeutica in studio Pietro gli ex Moretti collaborazione redazionale Di Rosa Mark in questa puntata parli partiremo dalla dall'Australia dalla South Australia per la precisione dove è stata presentata una proposta di legge per legalizzare l'eutanasia ci sposteremo in Giappone che si avvia alla legalizzazione dell'eutanasia passiva
Parleremo poi di un sondaggio sull'eutanasia pubblicato in Germania che ha fatto discutere e concluderemo con una sorprendente presa di posizione di una delle più influenti associazioni contro l'eutanasia sul diritto rifiutare le cure o allora partiamo di Australia
Un sesto tentativo per introdurre la legalizzazione dell'eutanasia volontaria nello stato del South Australia è stato presentato dal deputato indipendente boh Saatchi Saatchi un medico
Ha affermato che la sua proposta di legge tiene conto dei precedenti tentativi deciso di legiferare su questa pratica e per questo contiene alcune importanti modifiche
Per prima cosa la legge permetterebbe l'eutanasia volontaria solo per i pazienti in fase terminale e per i quali è inefficace la terapia del dolore
Nelle precedenti proposte invece lontana si era contemplata per tutti i malati terminali che ne facessero richiesta indipendentemente dalla grado di sofferenza fisica
La nuova proposta inoltre richiede che due medici e non uno solamente debbono certificare la legittimità della richiesta del paziente di porre fine alla propria vita e non permette che questa richiesta sia fatta anticipatamente per iscritto
Sachs ha detto che mentre le cure palliative possono alleviare efficacemente il dolore per la gran parte dei malati terminali esiste comunque un numero rilevante di persone che sono costrette a soffrire a morire in agonia
Voglio che le persone la cui coscienza e religione lo permettono
Vogliono che abbiamo la possibilità di morire con dignità attraverso una legge sull'eutanasia volontaria ha dichiarato Saatchi che aggiunge di augurarsi che questa proposta sia apprezzata anche da coloro i quali si erano opposti alle precedenti proposte legislative
La prima di queste fu introdotta nel Parlamento statale nel mille novecentonovantacinque da un deputato laburista
In anni recenti la deputata democratica Sandra che enti aveva presentato una serie di iniziative legislative sull'eutanasia che però erano state tutte respinte dal legislatore
Il presidente della società per la legalizzazione dell'eutanasia volontaria del South Australia senza sconti si è detto incoraggiata dalla proposta di Sace che ha riacceso la speranza di permettere a migliaia di persone di morire rapidamente senza e soffrire
Certamente un diritto di tutti avere un'opzione legale che permetta di porre fine all'inferno che stanno vivendo ha detto comma
Sempre secondo con questa legge potrebbe anche porrebbe fine anche all'eutanasia clandestina praticata dei medici e ai tentativi di suicidio spesso falliti con cui molti malati cercano di prevenire la sofferenza tentativi che spesso portano a conseguenze ancora peggiori
Di quelle dovute alla malattia e accorciano ancora di più quella parte di vita in cui non si è ancora in sofferenza bene dopo l'Australia ci spostiamo in Giappone sebbene in Giappone non esistano specifiche preclusioni di tipo religioso contro l'eutanasia vi sono stati diversi casi Travaglia come quello di Piergiorgio Welby
E l'arcipelago ha cominciato ora a orientarsi verso un'accettazione della morte dignitosa
Lo ha testimoniato una decisione con cui l'associazione nazionale per la cura delle sindromi acute si apprende se pronunciata per la prima volta in favore di una disattivazione degli apparati di sopravvivenza per i pazienti terminali che abbiamo dato un consenso in proposito
E la prima decisione mirante ad autorizzare in Giappone una forma di eutanasia passiva che finora era stata ufficialmente sempre respinta
Ancora lo scorso aprile un sondaggio condotto fra medici infermieri ed altri addetti alla sanità in tutto il Paese rivendicato che solo il trentanove per cento era propenso a staccare la spina nei casi di morte cerebrale
Pur non essendo un Paese confessionali fate il Giappone continua a essere ampiamente permeato da concezioni tradizionalisti che sulla complessa integralità
Degli esseri viventi qui invece ha fatto riscontro negli ultimi anni un crescente ampliamento del diritto sociale sulla morte
Di
Dignitosa lo scorso anno per esempio ha fatto scalpore il caso di una dottoressa che aveva deciso di rimuovere le apparecchiature che erano le sole a mantenere in vita un uomo da tempo in coma profondo
Ah sanitaria ha detto di aver agito sulla base dei desideri espressi in precedenza dal decente i familiari hanno contestato la decisione ma i giudici si sono limitati a infliggere alla donna una condanna simbolica con la condizionale
Già in precedenza sempre in Giappone altri casi simili finite alla ribalta delle cronache giudiziarie avevano fatto molto discutere ma tuttora non esiste alcuna legge sulla Song esci come viene chiamata in giapponese la morte dovuta al distacco di apparati di
Sopravvivenza senza somministrazione di farmaci per accelerare il decesso
è così che il passo fatta dalla commissione ad hoc è stato estremamente prudente prima di lottare ufficialmente qualsiasi posizione l'Associazione nazionale per la cura delle sindromi acute ha deciso di chiedere il parere di tutti i suoi aderenti
Tra i principali problemi in tale contesto vi è la definizione di malati terminali
Che gli esperti favorevoli all'eutanasia passiva hanno ora descritto come pazienti in stato di morte cerebrale o destinati con tutta evidenza morire nel giro di ore di giorni nonostante qualsiasi cura
Quanto alla disattivazione degli apparati di sopravvivenza tra cui per esempio il ventilatore polmonare
La commissione ha indicato che la decisione dovrebbe essere presa razionalmente obiettivamente da almeno due medici compreso il medico curante sulla base di un documento da cui risulti chiaramente una volontà del paziente in tal
Senso
E andiamo in Germania è come ai tempi della campagna contro il paragrafo duecentodiciotto della legge sull'aborto quando lo slogan era io ho abortito
Dodici malati terminali in grave sofferenza hanno raccontato la sterna perché vogliono morire e il settimanale si è chiesto nel titolo perché in Germania non è permesso il suicidio assistito
Oggi l'unico atto non punibile in territorio tedesco e l'eutanasia passiva sia quando un medico si astiene da un trattamento che serve solo a prolungare la sofferenza
Ma nessuno può esercitare l'eutanasia attiva o fornirà una persona il veleno con cui posso uccidersi come avviene in Olanda in Svizzera ancorché a determinate severe condizioni
Perché in Germania no malgrado che i progressi scientifici aumenti non la zona grigia tra la vita e la morte malgrado che i pazienti medici e familiari si trovino sempre più spesso in situazioni senza via d'uscita
Se lo chiedono non solo il redattore di Sterne ma anche la giustizia tedesca Tribunale Superiore di Francoforte
Appena affidato una ragazza gravemente malata alle cure della madre malgrado la donna abbia dichiarato di non voler nutrire artificialmente la figlia che vuole solo essere lasciata morire in pace
Infine se lo sono chiesti molti hanno già trovato una risposta i cittadini tedeschi nei sondaggi le persone favorevoli all'eutanasia attiva sono regolarmente in maggioranza
Lo conferma un'indagine realizzata per conto del leggere un Tolomeo sui darla anche a Pier l'ambiente e dall'economista che ha by nero di Berlino
Secondo cui l'ottanta per cento dei cinquecento intervistati ha risposto di voler decidere quando e come morire e i due terzi non desiderano raggiungere i tanto decantati ottantacinque anni se il prezzo da pagare è una salute molto compromessa
La maggior parte delle persone si sente fortemente minacciata dalla perdita di autodeterminazione alla fine della vita spiega a pagina
Sono solo pochi dispongono di un testamento vitale in cui chiariscono le loro volontà in caso di malattia inguaribile sono il quattro per cento sotto i trentacinque anni il dieci per cento entro il sessantacinque i sessantaquattro anni e il venti per cento oltre i sessantacinque anni
C'è però chi è contrario a legalizzare l'eutanasia sulla base di ricerche d'opinione lo psicologo amburghese Klaus Derna
Scrive di compassione mortale che in realtà e incapacità di gestire la compassione verso il malato ed è una pressione esercitata su vecchi e malati cronici perché non siano più di peso per viale o ma passiamo a l'ultima notizia
Per oggi ed è una sorprendente poi prese di posizione di un'associazione molto potente molto vicina alla Chiesa cattolica ma anche alle Chiese cristiane in generale
Un'associazione che si batte contro l'eutanasia e contro la legalizzazione dell'eutanasia e si esprime spesso attraverso siti come l'Ice Saetta punto ordine
Bene il presidente di questa importante associazione che si chiama le usa misera Prevention Coalition
Ha affermato che staccare che interrompere la ventilazione polmonare e legittimo riferendosi a immacolate Echeverría cinquantunenne spagnola immobilizzate a letto in un letto di ospedale da oltre venti anni a causa della distrofia muscolare
All'ex Annenberg appunto il presidente di questa associazione ha detto a Lai saette
Non è la stessa cosa dell'interruzione della nutrizione artificiale interrompere l'alimentazione e l'idratazione artificiale causa la morte di una persona ma spegnere il ventilatore non è non causa la morte e la sua condizione medica che causerà la morte
E c'è Maria ha chiesto pubblicamente il distacco del respiratore una richiesta che ha aperto un dibattito sull'eutanasia in Spagna molto simile a quello in corso in Italia su Piergiorgio Welby
C'hanno in verde affermato che rifiuta di trattamenti ordinari come il cibo e l'acqua costituisce suicidio assistito eutanasia deve essere distinto dal rifiuto di trattamenti medici straordinari
Una persona deve avere il diritto di rifiutare i trattamenti medici da un punto di vista legale ha detto Sandberg ha aggiunto che in ogni caso la richiesta di Echeverría è il frutto di un fallimento di tutta la società che l'ha abbandonata alla sua sofferenza
E quindi vediamo che dal Giappone all'America alle addirittura alle associazioni che combattono l'idea di legalizzare l'eutanasia
Qualcosa si muove la contrapposizione non è così netta fra chi chiede il diritto di morire
E chi invece l'unica speriamo ci auguriamo che questi dibattiti che avvengono all'estero facciano riflettere anche noi italiani che soprattutto la classe medica e la classe politica che oggi migrano anche la possibilità ad un paziente di rifiutare le cure
Bene termina qui il notiziario vivere morire per radio radicale Pietro Jas Moretti