Carcere: la salute appesa a un filo. Il disagio mentale in carcere e dopo la detenzione

Buongiorno a tutti pregherei il presente di sedersi e di fare silenzio perché cominciamo i lavori di questo sì
Scusa Beppe comincia a dare il buon esempio tu
Ecco buongiorno a tutti e grazie per essere presenti così numerosi credo che questa giornata che sarà impegnativa non possa che cominciare economa ringraziamento la direzione dell'istituto dal personale dell'istituto per ovviamente il sovraccarico di lavoro che la giornata comporterà un ringraziamento iniziale va poi a ristretti Orizzonti al centro di documentazione due palazzi perché come oramai da molti anni a a promosso questa importante giornata
Io comincerei dando inizialmente la la parola per un breve saluto al dottor Salvatore più rozzo il direttore dell'istituto poi interverrà a Ornella Favero e Stefano un detenuto del due Palazzi per alcune comunicazione saluti iniziali dopodiché avranno inizio i lavori veri e propri
Mi raccomando per cortesia un po'di silenzio perché l'acustica è quella che si rischia di non capire nulla grazie
Sì buongiorno
Sarò sarò breve perché stiamo già un pochino in ritardo pregiudicheremmo gli interventi successivi della giornata io
Volevo soltanto ringraziarli per essere intervenuti così numerosi
Per prendere parte ad un ad un tema quello di oggi carcere la salute appesa a un filo che va molto molto delicato
Non soltanto per me
Per la cittadinanza ma soprattutto per l'ambiente e per i detenuti che ospitiamo nelle carceri italiane per cui sicuramente sarà una un convegno in seminario molto interessante per il tema a meno che rimane che ringraziare non soltanto voi di essere venuti più numerosi dell'anno scorso
Penso l'anno prossimo per un altro tema ancora di più ringrazio i relatori che sempre molto gentilmente partecipano a queste iniziative tutto il personale operante nella struttura che questa mattina
Sopporta un lavoro enorme però con molta professionalità ho visto che siamo riusciti nelle nostre operazioni in maniera molto celere
Niente basta così cominciamo subito in modo tale che non togliamo spazio ai relatori grazie
Niente anzi
Sia allora
Anch'io mi unisco a ci scusiamo di come sempre ci saranno dei dei problemi degli intoppi delle cose che vanno per le lunghe però la nostra e e l'acustica non sarà delle migliori non è un luogo bello da convegni
Però per noi da il senso di questa cosa e del che fare entrare dal dall'esterno tutte queste persone e permettere a più di cento persone detenute di confrontarsi su temi così importanti ci sembra molto molto più significativo che non aveva un bel luogo da convegni fuori quindi ci scusiamo ma pensiamo che sia giusto così
Io non non voglio dilungarmi voglio anche non ho grande simpatia per i ringraziamenti quando ha cominciato a fare il nostro giornale
Ho abolito per Perelli con un atto di di forza tutti i ringraziamenti perché ricevevo articoli di tre righe con sei ieri pagine di ringraziamenti questo succede sempre nelle carceri realtà
Però questa volta credo che devo dire che abbiamo lavorato davvero insieme
Noi volontari detenuti operatori agenti educatori la direzione insomma c'è stato un grande lavoro collettivo
Che indica che secondo me è un insomma è molto importante un clima così in un carcere e ciò non toglie che i problemi problemi di cui parleremo oggi cioè il problema del disagio dello stare male
In carcere lo stare male nelle condizioni in cui si sta oggi in carcere siano scottanti dappertutto quindi abbiamo deciso di scegliere un tema
Scomodo insomma un tema difficile
Ci siamo
In pratica però è stato un esigenza nata proprio qui dentro dalle persone che vivono questo disagio
Una un così un'ultima considerazione adesso spiegherà brevemente Stefano pertanto della redazione perché come abbiamo scelto e di parlare di disagio mentale oggi in carcere
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Di prego ecco come sta succedendo in questo momento più di siccome l'acustica non è delle migliori che ci sia Silenzio è voglia di ascoltare come sempre poi la cosa fondamentale è che di tutto quello che verrà detto oggi noi naturalmente stiamo registrando le faremo velocemente com'è nella nostra consuetudine e gli atti perché la cosa fondamentale per che le esperienze ed esperienza anche positive che ci sono nelle carceri
Così come tutto quello che c'è di pesantemente negativo venga messo in circolazione venga conosciuto di di P uno se non siamo ai fanatici dell'informazione ma crediamo che sia fondamentale questo ecco adesso Stefano brevemente spiega i motivi del
Innanzitutto benvenuti venuti da parte di tutti i detenuti del due Palazzi che non sono tutti qui ovviamente per motivi di spazio
Quando siamo partiti a discutere del convegno di quest'anno in realtà non pensavamo assolutamente la salute mentale
Io ricordo che eravamo attorno al mese di di dicembre quindi attorno alle feste di Natale
Ed eravamo molto propensi a organizzare un convegno che parlasse di sanità sanitari in generale
Con tutti i problemi che per il carcere attualmente comporta
Una riforma con un passaggio alla sanità pubblica che è ancora mentale spesso non funziona dei problemi seri praticamente in tutti gli istituti d'Italia che partono dalla possibilità di avere delle cure a livello farmacologico
Siamo arrivati a parlar d'altro non perché il problema della sanità che l'assistenza sanitaria e ad esempio dei farmaci non sia un problema grave anzi ne approfitto
Per ribadire che anche quest'anno sicuramente quasi ovunque avremo dei problemi tranne dove le Regioni si sono fatti minimamente carico di quella che la mancanza di fondi per poter acquistare ad esempio i farmaci
E quindi l'eventualità che ad esempio anche il Veneto non si sappia ancora come andrà a finire dove si prenderanno che in chi pagherà questi farmaci
In realtà nel periodo in cui discutevamo di questo convegno sulla sanità c'era qualche cosa che ci ronzava nelle orecchie
Qualcosa che da tempo comunque avevamo sotto gli occhi
Pensando ad esempio all'iniziativa che proprio da qui è partita che è stata quella del dossier sui suicidi in carcere ma che in realtà non avevamo mai affrontato in maniera un po'più precisa
Quindi parlando di sanità siamo arrivati improvvisamente a parlar di salute perché tante cose
Ci rendevamo conto che non riuscivamo più a spiegarle non riuscivamo più a capirle avevamo bisogno di conoscere capire qualche cosa in più
E mi riferisco a quella che è la vita normale nelle sezioni non di questo carcere esclusivamente dove i suicidi sono stati anche ultimamente parecchi un po'in generale in tutte le carceri italiane
Che sono i frequenti fatti di autolesionismo
Che sono che a una certa ora la notte iniziano a suonare i campanelli iniziano le discussioni le urla molto spesso dopo un po'arriva una barella molto spesso vediamo andar via le persone in barella
Di fronte a queste cose ben deciso che bisognava capire di più andare a capirti più senza dover per parlare necessariamente di salute mentale in vista di affrontare tutte le situazioni di disagio in termini psichiatrici
Cioè non siamo di fronte necessariamente a tanti pazzi anche perché con questa logica spesso si rischia di andare a ulteriormente a escludere a segregare ad allontanare delle persone che nel caso dei detenuti sono già abbondantemente lontane dalla società ci si è chiesti però se non c'era veramente qualche altro problema che bisognava iniziare a prendere in mano ad esempio
La possibilità per i detenuti di esprimere in maniera corretta i propri bisogni ed essere ascoltati
Cosa che è sempre più difficile
E poi abbiamo riscontrato interrogano e anche un atteggiamento che non ci è piaciuto quello di iniziare continuamente a considerare gli atti di autolesionismo necessariamente episodi di manipolazione dissimulazione gli atti violenti presi sempre con una lettura molto molto morale si tratta di atti di malvagità di cattiveria i suicidi sembrano degli incidenti alla fine
Ecco la questo tipo di lettura non l'abbiamo mai accettata però abbiamo deciso di capire qualcosa in più di andare a vedere cosa in Italia si sta facendo
Cercando informandoci ci siamo resi conto che bisognava anche iniziare a ad avere più attenzione a quello che succede fuori dal carcere perché
Perché ci siamo trovati a discutere di tanti casi eclatanti di cronaca recenti dove la questione della sanità mentale era centrale
E mi riferisco episodi di minori quali a Erika e Omar al caso Jucker e a tanti altri
E a tante altre persone che normalmente sono inserite nel circuito penitenziario normale
Eppure gli ottici esistono ma che ruolo hanno cosa si fa cosa sono realmente gli ho PG oggi siamo andati anche a visitarne uno io personalmente sono andato in permesso Montelupo Fiorentino
L'intervista del direttore a vedere cosa si fa
Ecco sull'esterno abbiamo scoperto un altra cosa che la questione della sanità mentale
Non è diciamo una prerogativa del carcere
Ma sicuramente c'è una situazione anche all'esterno della quale si capisce sempre meno
Siamo ormai a anni anni e anni da quella che è stata la legge Basaglia
La sensazione che abbiamo ma non solo noi è che il carcere stia diventando un ulteriore contenitore di quanto fuori non si riesce a gestire mi è capitato mesi fa proprio mentre parlavamo di queste cose di lager addirittura un articolo di le monde che faceva un'analisi sui calci sulle carceri francesi che diceva esattamente la stessa cosa quindi non è un problema solo nostro
Infine per chiudere e lasciare spazio poi relatori che sicuramente ci saranno degli spunti interessanti degli stimoli spero per continuare a fare qualche cosa per cominciare a fare qualcosa
Infine questa questione del del rapporto con l'esterno
Se è vero che non è il carcere necessariamente quello che produce disagio mentale che spesso o quasi sempre quello che l'accento a c'è un problema che viene da fuori ma c'è un problema che poi dal carcere
Travolta quindi continuare a non pensare al carcere come luogo di cura che ripeto non significa trasformarlo nell'ennesimo manicomio
è un investimento innanzitutto perché sta fuori
Perché un carcere che manda fuori persone sempre più squilibrate è un carcere che crea in sicurezza
E che il carcere le persone che escono dal carcere non siano comunque questi soggetti che rendono insicura e lo stile la società esterna è un primo interesse prima di tutti di noi detenuti
Con questo vi saluto vi auguro che sia una giornata interessante
Grazie a Stefano
Sia per il suo intervento mi sembra ovvero è molto importante che sia stato quello che in qualche modo apre la discussione perché simbolicamente importante che chi direttamente vive sulla propria pelle le questioni del carcere per la salute grumi eversivi o ancora le sue riflessioni come anche a base di partenza per la la discussione
Ma credo poi abbia toccato una serie di punti che naturalmente dovranno essere spero lo saranno al centro della riflessione sia di questa mattina che di questo pomeriggio
Il tema insomma è drammaticamente attuale centrale quindi non a caso gli amici di ristretti Orizzonti l'hanno scelto come
Come tema di di questa importante giornata
Io credo che quando si parla di salute in carcere ma forse sarebbe più improprio parlare di malattia in carcere perché salute carcere sono una contraddizione in termini spesso non si possono evitare di ripensare riferirsi al libro che ha scritto Daniel Conan tanti anni fa
In Francia si chiama alla salute incarcerata ed è stato pubblicato in Italia dall'edizione gruppo Abele nel novantaquattro con il titolo con il titolo il corpo incarcerato
Temo purtroppo che questo libro sia esaurito da tempo e non più ristampato da un peccato perché è uno dei pochi libri su questi argomenti e quindi ha una sua fondamentalista perché oltre tutto no non si muove solo da da un corpo teorico ma muove dall'esperienza che con Anna avuto per ventidue anni come medico penitenziario in Francia
Dipende un po'dal rimbombo temo che non sia facilissimo no per l'acustica ma spero che se riusciamo a mantenere il silenzio
Si possa sentire un po'meglio dissero che questo libro dei con Anna ci dice molte cose scritto anni fa ma tuttora senz'altro valide soprattutto valide anche per l'Italia Libero dicono anzi disse che il in carcere come nelle condizioni di carcerazione la vita in carcere influisce impoverisce dal mezzanino talvolta in maniera irrimediabile tutti i sensi dell'uomo
Vi cito le statistiche che da ripeto basate sull'osservazione
Diretta prolungata quindi non in maniera accademica strata dice che circa un quarto delle entrate in prigione soffre già dai primi mesi di vertigini
Dice che l'olfatto viene compromesso ma il trentun per cento dei detenuti
Disse che entro i primi quattro mesi un terzo delle entrate dallo stato di libertà soffre di un peggioramento spesso irrimediabile della visita dice che il sessanta per cento dei reclusi soffre entro i primi otto mesi di disturbi dell'udito per stati morbosi di iper acutezza sempre se per cento fin dai primi giorni soffre la sensazione di carenza di energia
Il ventotto per cento patisce sensazione di freddo anche nei mesi estivi e poi via via e poi naturalmente le patologie più gravi le infezioni le epatiti
I problemi cardiaci che spesso portano al decesso delle persone i tumori ora sapete che in Italia anche la TBC sta diventando uno un problema un problema diffuso nelle nostre carceri ecco questo è un po'il quadro è io credo un primo punto su cui riflettere
Sul fuoco su questo inviterei del primo intervento da parte di Andrea vorrà scritte sapete non solo poche con Luigi Manconi l'associazione A buon diritto ha prodotto
Una delle poche ricerche oltre ovviamente del lavoro invalido meritevole che fanno gli amici ti ristretti Orizzonti sul problema delle del suicidio dell'autolesionismo in carcere
Allora
Sembra Mancone e di recente ha ha fatto anche una ricerca un po'più specifica sulla sulla questione dei suicidi annunciati
Mi disse che sulla base dei dati risultano essere stati nel due mila due il trentadue virgola sette per cento e nel due mila tre diciannove uno per cento suicidi annunciati vuol dire dunque che sono suicidi
Talmente se non lo sono stato quindi una prima riflessione una prima domanda perché vorrei porre capo raschia proprio questo perché queste morti perché non si è riuscito a evitarle cosa di diverso lo si può fare
Tra l'altro su questo tema burrasche con Manconi hanno firmato pochi giorni fa un articolo sull'Unità
Che ripercorre alcuni casi drammatici da questo punto di vista che vorrei brevemente ricordare prima di darle la parola
Perché credo siano estremamente significative del giusto ricordarli perché come sempre il discorso non sia non rimanga solo su un piano astratto
Ma si capisca quanto incide direttamente e pesantemente irrimediabilmente su su questioni di vita e appunto di morte delle persone in carcere
Vedete note in primo luogo ma un altro elemento di riflessione io credo sia quello anche del personale penitenziario sapete vede statistica sono ancora minori ma nondimeno le morti iniziano a essere sensi del numero considerevole riguarda talvolta anche gli agenti di polizia penitenziaria anche a Torino ricordo poco tempo fa ci sono stati case che questo di questo a questo riguardo Mascolo citarli appunto di tre case da cui parte Andrea Forastiere ora interverrà se ma Luigi Manconi per affrontare il tema dei suicidi annunciati comune quello di Andrea Mazzarello che si è suicidato nel carcere di Opera nel marzo del due mila e quattro Mazzia Mazzariello era un detenuto Barak paraplegico aveva una stenosi del canale le midollare che gli procurava fortissimi dolori bene in carcere gli vennero rifiutati gli antidolorifici a base di morfina di cui aveva assoluta necessità per contrastare questi dolori ecco a un certo punto Andrea non ce l'ha fatta più a sopportare questi dolori la la richiesta di scarcerazione non erano state prese in considerazione si è ucciso quindi questo è un caso che illustra purtroppo drammaticamente ritiene di cui in qualche modo anche oggi siamo qui a parlare nel secondo caso quello di Marco Biesse che semplificazione due mila tre nel maggio del due mila tre nella nel carcere di Rebibbia ancora più forse interno una parte delle tematiche a cui è dedicata questa giornata perché Marco era stata diagnosticata come schizofrenico era una persona che aveva che aveva gravi problemi era stata peraltro già dichiarata anche incompatibile con una con il regime carcerario ma di fronte all'anno scarcerazione addirittura di fronte a un trasferimento che ha messo ulteriormente in crisi la sua stabilità sì
Vero che prima o poi si sente meglio così
Ecco e brevemente nel terzo caso è quello di parità e si è ucciso in carcere della Dozza di Bologna che anche lui aveva una serie di problemi aveva cioè già tentato il suicidio
Di fronte alla morte della sua compagna anche era fuori dal carcere di fronte al rifiuto di partecipare ai funerali si è ucciso ecco queste tre casistiche fosse si dimostrano meglio di però o più drammaticamente di tanti discorsi qual è il problema del carcere
Suicidio e dei gesti di autolesionismo lavorarci chiederei quindi oltre a una riflessione su queste cose su cosa andrebbe fatto per evitarle ovviamente per quanto possibile chiedere una riflessione anche come dire sul possesso dei dati per cui si può giungere a una radiografia che a sua volta è la base del per delle risposte cioè è vero che c'è meno disponibilità di dati è vero che in questi anni come dire una sorta di maggiore opacità tra carcere società esterna si è determinato
Temo che non se lo ricorda
Forse no
Si sente qualcosa
Beh io ringrazio serio per aver introdotto in maniera così precisa
Quelle cose che oggi vorrei di di rispondo immediatamente nel merito di quelli che sono stati definiti i suicidi annunciati io con Luigi Manconi come Sergio stava dicendo conduco da anni una ricerca sul fenomeno dell'autolesionismo e dei suicidi in carcere
Nell'ultima edizione diciamo negli aggiornamenti più recenti abbiamo voluto occuparci quindi addentrandoci un po'di più nelle biografie vere e proprie di chi si toglie la vita
Di quei casi di suicidio che riguardano persone che stavano in carcere pur essendo già state dichiarate incompatibili col regime carcerario
Che avevano già tentato il suicidio o l'avevano minacciato a più riprese non erano stati creduti che versavano in condizioni gravissime di depressione
Chiaramente questo è il dato come dire da un certo punto di vista più interessante per alcuni versi della ricerca che abbiamo fatto dall'altra anche il più delicato
Nel senso che proprio per quel problema di opacità che che contraddistingue il mondo del carcere andare a fare ricerca non solo sui numeri non solo sulle statistiche ma addirittura sulle evidenze biografiche di chi in carcere si toglie la vita diventa difficilissimo e da questo punto di vista voglio fare
Prendere un un secondo per ringraziare ristretti orizzonti anche se Ornella Favero ha dichiarato la sua allergia ringraziamenti perché comunque nel lavoro che abbiamo fatto veramente in questa ricerca sui suicidi in carcere il lavoro di questa associazione è risultato utilissimo io credo sia veramente estremamente prezioso per chiunque in Italia si voglio occupare in maniera minimamente seria e consapevole di carcere dicevo dunque andare poi a studiare questi cosiddetti suicidi annunciati e cosa ancor più difficile e ancor più complicata ellittiche l'opacità la reticenza dell'amministrazione penitenziaria rispetto alle condizioni di detenzione in cui il suicida se n'è andato a quelle che erano le le le le relazioni le possibili motivazioni al suo gesto ed etniche l'opacità e questa recite reticenza si fanno si fanno più forti comunque
Tanto per intenderci
Rispetto al fenomeno dei suicidi in carcere di cui dirò più estesamente qualcosa
Sul complesso del sul totale delle persone che ogni anno in carcere si tolgono la vita possiamo ragionevolmente stimare che questi che abbiamo definito suicidi annunciati
Lo ricordo che riguardano persone che non dovevano trovarsi in carcere perché già dichiarate incompatibili persone depresse persone erano già tentato il suicidio che la Colombina chador
Ecco questo totale questa percentuale sul totale io credo possa essere stimata su un venticinque per cento
Si tratta cioè di casi in cui il disagio in altre parole era estremamente evidente
E qui chiaramente c'è un problema e emerge in maniera veramente macroscopica
Di relazione tra il detenuto e la e la struttura di assoluta incapacità di ascolto perché si badi purtroppo in carcere succede anche l'esatto contrario cioè succede anche che si tolga la vita a chi non aveva mai manifestato un disagio particolare per così dire un disagio sopra le righe
Peggiore di quello di altri compagne di altri detenuti eppure giungerà a quel gesto ultimo ci sono invece altri casi sono circa il venticinque per cento secondo la nostra ricerca in cui i sintomi di questo disagio erano erano molto più forti
La nostra ricerca
Abbiamo deciso diciamo di occuparci di suicidi e di atti di autolesionismo perché crediamo siano questi due fenomeni che sono al contempo una spia un sintomo molto preciso del disagio che si vede nel nell'ambiente penitenziario italiano sono un termometro estremamente sensibile di come vanno le cose
E allora se è vero che ogni suicidio in qualche misura fa storia a sé
Ovvero che contiene degli elementi che non possono essere facilmente generalizzabili e non si può altrettanto facilmente ricondurre quel suicidio a una tipologia
E se è vero che peraltro mi passatemi l'espressione o mi suicido
Nasconde un segreto ovvero pietra quel gesto ci sono motivazioni circostanze
Fattori dinamiche che nessuna ricerca potrà mai portare definitivamente la luce
è anche vero la somma di queste unicità rende un fenomeno che si ripete si produce di anno in anno che oramai ha dei connotati delle caratteristiche sono piuttosto stabili drammaticamente stabili anzi in via di lento peggioramento
E che possiamo in sostanza così riassumere
Proprio perché ci sono dei dati strutturali e ambientali che spiegano questi suicidi
In carcere
In carcere ci si toglie ogni anno la vita tra le diciassette e le diciannove volte più di quanto si faccia tra la popolazione libera
Per ogni cittadino libero che si toglie la vita in carcere se ne tolgono
Se la tolgono tra i diciassette e i diciannove
Gli ultimi anni da questo punto di vista sono stati terribili il due mila e uno ha ha ha fatto registrare un picco negativo sono stati settantadue casi di suicidio in un anno
Il due mila e tre è stato un anno parimenti drammatico ha visto sessantacinque morti più altre due morti che si sono realizzati in istituti minorili
Si viaggia su una media all'incirca dieci di un suicidio ogni cinque giorni questo è è il quadro al quale dobbiamo fare riferimento e rispetto a questo quadro vorrei dire poche cose
Sulle quali insomma diciamo maturare anche qualche spunto più politico
La prima è questa che in carcere
Chi si suicida non quando è troppo tardi ma quando è troppo presto
Che cosa vuol dire non quando è troppo tardi ma quando è troppo presto vuol dire che circa il sessanta per cento dei detenuti che in carcere si tolgono la vita sono giovani orchi umanissimi
Sono Rink diciamo identificati in in quelle fasce ragazzi che vanno dai diciotto ai ventiquattro e dai venticinque ai trentaquattro anni
E sono per lo più in carcere per la prima volta e hanno una carriera tra virgolette criminale alle spalle esiguo trascurabile
E chiaro
La popolazione diciamo l'età media della popolazione carceraria è più bassa di quella popolazione libera in quanto visto dicendo si assume questo dato è questa questione cioè quando dico che in carcere si uccidono i più giovani lo dico ponderando questo dato
Al problema di una disparità appunto di di di età media tra la popolazione libera e la popolazione reclusa ma se per un attimo ce la dimentichiamo diciamo ci dimentichiamo di questo problema di ponderare
Lo stesso rapporto che io Espresso prima dicendo che per ogni persona libera che si suicida in carcere se ne suicidano tra le diciassette e le diciannove
Su questo questione dell'età se andiamo a a considerare la fascia tra i diciotto e i ventiquattro anni possiamo dire
Che per ogni cittadino libero tra i diciotto e i ventiquattro anni che si toglie la vita fuori dal carcere dentro al carcere segreto se ne tolgono se la tolgono la vita in cinquanta
Il rapporto è di cinquanta uno
Ancora non quando è troppo tardi ma quando è troppo presto
Vuol dire che spesso ci si toglie la vita in carcere nei primi mesi di detenzione ancor più spesso nelle prime settimane addirittura
Il sessanta per cento dei suicidi che si realizzano in carcere ogni anno riguarda detenuti che erano reclusi da meno di dodici mesi
Ma se andiamo a scalare vediamo che il cinquanta per cento dei suicidi interessa detenuti che erano in carcere da meno di sei mesi
E addirittura negli ultimi anni circa il quindici per cento di suicidi che si verificano riguarda detenuti che sono in carcere da meno di una settimana
Quindici suicidi su cento si verificano nella prima settimana di detenzione
E ancora non quando è troppo tardi ma quando è troppo presto in una terza accezione
La popolazione
Penitenziaria italiana è costituita al sessanta per cento di di definitivi anch'non è tra questi che si concentra la maggior parte dei suicidi
C'è anche qui un dato paradossale come paradossale che siano i più giovani uccidersi cioè quelli che avrebbero teoricamente maggiori possibilità e maggiori aspettative di inserimento di riabilitazione e anche paradossale
Che la maggior parte dei suicidi si concentri try giudicabili ovvero tra quei detenuti che non hanno ancora sostenuto il primo grado di giudizio
E che quindi sono e così dobbiamo considerarle se vogliamo mantenere un minimo di liberalità
Cittadini che godono a tutti gli affetti della presunzione di innocenza
Tra questi proprio tra questi si concentra la maggior parte dei suicidi in proporzione dubbia di quanto avvenga tra i detenuti definitivi
Allora da queste prime cose che vorrei vorrei trarre delle primissime conclusioni e dire che emerge in primis un profilo di chi in carcere più frequentemente ricorre al suicidio è un detenuto giovane
Molto giovane spesso come dicevo prima con una carriera criminale assolutamente trascurabile spesso e dentro per reati
Minori
E alla sua prima esperienza nel carcere
E dunque qui emerge emerge una prima questione nel mille novecentottantasette una circolare Amato istituì i reparti presi di nuovi giunti i cosiddetti erano delle strutture da prevedersi in ogni carcere proprio per andare a ridurre il disagio lo sciocca il trauma dell'ingresso in un mondo del quale non si può lo scorrevole
Non si conoscono gerarchia
Un mondo che risulta fatalmente in prima battuta assolutamente ostile
Ecco dal mille novecentottantasette ad oggi i reparti nuovi giunti in Italia
Se qualcuno una dei dati più aggiornati in tal senso sono sedici su duecentocinque istituti di pena
Allora il dato che io vi ho citato prima il fatto che in carcere ci ci si uccida frequentissima mente nei primi mesi e ancor più nelle prime settimane di reclusione è un dato che il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria come chiunque diciamo abbia voglia di andarsi a scartabellare un po'di statistiche
Sa bene che acquisito da tempo non da oggi non l'abbiamo scoperto noi recentemente sono anni che si sa benissimo che la maggior parte dei suicidi si concentra nel primo periodo di detenzione
Allora prima questione i reparti nuovi giunti sono da considerarsi un'esperienza fallita ed abbandonare
Se ne può diciamo promuovere una diversa e più efficace o forse si può tornare su quella cosa potenziarla e destinare qualche risorsa in più di quanto non sia stato fatto fin qui
Un'ultima cosa la nostra ricerca è andata anche a verificare se esiste una correlazione
Tra affollamento e autolesionismo e suicidio
L'affollamento insomma ma tanto per ricordarlo forse non ce n'è bisogno
Dietro questa parolina un po'burocratica si annidano
Tutti i mali del sistema penale italiano
Promiscuità strutture fatiscenti difficoltà di relazione con l'amministrazione penitenziaria
Carenza di educatori di psicologi di personale medico di personale sanitario
Promiscuità
Difficoltà di accesso al lavoro
Allora noi abbiamo verificato anche qui
Che la correlazione che supponevamo potesse esistere tra affollamento e propensione al suicidio eh fortissima
Tanto per dare un'idea su duecentocinquesimo di pena che ci sono nel Paese mediamente ogni anno tra i centoquarantacinque centocinquanta risultano affollati
Nel due mila e due
Se nelle carceri non affollate si registravano sei virgola due suicidio ogni dieci mila abitanti ogni dieci mila le comunque reclusi
In quelle affollate se ne registravano dieci virgola otto
Cioè vuol dire quattro virgola sei suicidi in più in quelle affollate ogni dieci mila detenuti
Allora anche qui
Io penso che fin quando le le risorse vengono destinate nelle finanziarie alla costruzione di nuove Carceri Dinoi penitenziari insomma sarà un po'come
Così una una una soluzione emergenziale che invece di sanare
Strutturalmente il il sistema previdenziale italiano continua a metterci delle toppe sulle sulle troppe falle che ogni giorno sono via più le più evidenti
Io credo che bisognerebbe fare una riflessione molto seria
Sulla possibilità di indulto di amnistia qualche mese fa Adriano Sofri in un pezzo molto bello ricordava che non c'è mai stato un periodo tanto lungo nella storia
Di questa Repubblica in cui non si sia preso un provvedimento di questo genere in cui non si sia ricorsi all'amnistia ecco questo periodo così eccezionalmente lungo
Coincide con il fatto che negli ultimi anni la cresce di presenze gli istituti è stata esponenziale e che esponenziale è stata la crescita di suicidi
Negli istituti concludo dicendo che appunto rispetta questa questione dell'affollamento oltre a un intervento di questo genere a un'amnistia o un indulto io credo si dovrebbe cominciare a ragionare molto seriamente di una riforma del codice penale che de penalizzi e al contempo preveda delle misure alternative al carcere che in Italia è la sola politica penale grazie
Grazie ad Andrea bora Skeeter questa lettura in profondità i numeri a volte possono apparire come dire faticose ma oppure sono fondamentali per comprendere adeguatamente i fenomeni la parola adesso va ad Alessandro Malgara che non ha bisogno di presentazione
Come molti sanno al presidente impegnato in questi mesi nella definizione di un progetto organico di riforma dell'ordinamento penitenziario che vogliamo sperare che possa essere la base per come dire alle politiche materia della prossima legislatura e quindi credo che di questo si oppone tempi ridotti cui siamo costretti si vorrà dare una panoramica io però volevo aggiungere una piccola domanda se riterrà tornando al libro che vi citavo prima che si apre proprio le prime parole del libro sono queste le porte delle prigioni sono restie ad aprirsi è questo un dato come dire
Costitutivo dell'istituzione penitenziaria che tutti noi
Che a vario titolo lo conosciamo sappiamo bene tranello vediamo spesso non tutti Carzeri sono come vado Bollate o tanti altri che sono capace di di aprirsi alle iniziative sternale favoriscono spesso invece questo costituisce un'eccezione quindi una domanda aggiuntiva se volevo fare al presidente proprio questo se c'è una relazione individuabile tra salute o meglio malattia in carcere separatezza del carcere
Sì funzionava ecco allora io partirei forse un po'da lontano ma cercando di percorrere rapidamente questo in atto di riflessione
L'altro giorno in televisione c'era una trasmissione che si intitolava
è troppo facile uscire dal carcere ovviamente si parlava dei casi più recenti la domanda è molto difficile
Io non credo che sia molto facile tranne quando ci si accorge di casi abbastanza difficili mi sembra appunto che sia troppo pare ma normalmente non troppo facile
Quello che invece è facile molto facile bisogna rifletterci
Per che è facile entrarci carcere
Allora parliamo di numeri nel mille novecento novanta i detenuti erano trenta mila delle misure alternative erano sei mila e trash rito
Oggi i detenuti sono cinquantasette mila
Le misure alternative sono cinquanta mila e soprattutto ucciso in attesa di decisioni circa settanta mila richieste di misura alternativa
Allora l'aria della penalità attuale dalle trentasei mila e trecento del mille novecentonovanta in quindici anni è passata circa cento ottanta mila
Persone unità individui
è facile entrare in carcere com'è composta quest'aria
Non sappiamo lo vediamo chiaramente per i detenuti per i il gruppo di cinquantasette mila detenuti l'area di la popolazione penitenziaria è rappresentata per i due terzi da quella che possiamo chiamare dei tensione sociale ovvero detenzione che pare impedimento a fenomeni sociali trattati penalmente
Sapete in questo percorso che è stato
Che è stato tracciato in seguito molto dette con molta determinazione dagli Stati Uniti
Quello che viene sintetizzato dal sociale al penale quindi il penale è utilizzato come strumento di intervento sociale
Allora i due terzi dei detenuti sono tossicodipendenti immigrati e tutte le altre varie criticità dai il proprio dalle persone con problemi psichiatrici alle persone con problemi di abbandono sociale sostanzialmente che interessa appunto i due terzi trentotto mila persone su cinquantasette mila
Perché insisto su questo punto perché effettivamente riguarda un pochino che cosa sinteticamente potremmo dire l'esplosione del penale
Che si è moltiplicato in quindici anni di sì cinque volte tanto cinque volte tanto
Questo accade con una certa politica che è quella che vi ho detto che è sintetizzata bene dall'espressione dal penale alza dal sociale al penale ma che cosa comporta tutto questo comporta che abbiamo una popolazione penitenziaria in cui e il il grosso è rappresentato da persone che hanno problemi di adattamento sociale difficoltà disagi di carattere sociale che interessano appunto i tossicodipendenti le altre aree di criticità e gli stessi immigrati
Quindi facciamo un una riflessione entrare in carcere come stato dimostrarlo intervento precedente è per la persona una fatica una difficoltà questa fatica è questa difficoltà crescono se e questo dato chiarito anche nell'intervento precedente se le carceri sono congestionati difficili a gestire perché sono piene molto più di quanto possano accolgono più persone di quanto dovrebbero e questo inevitabilmente il rende difficile la gestione rende difficile ogni servizio diventa più complicato
Ed è ancora più difficile quando molte di queste persone per molte di queste persone al problema di vivere in carcere di vivere con difficoltà sempre crescenti
Per l'insufficienza delle risposte carcere dati pronti al numero delle persone accolte è sempre più difficile per coloro che hanno problemi di carattere sociale di disagio che può essere personale che può essere sociale che è sempre quello di una persona che non ha insomma una prospettiva di vita
Tranquilla dei tranquillanti
Ora
A questo punto arriviamo quindi a dire che i il problema un problema
Diciamo collettivamente per la collettività in tira un problema difficile da affrontare
Quindi quindi è una grossa fetta del carcere che ci soffre particolarmente e che non ha risposte adeguate durante questo periodo nonostante che la clientela interno aumentasse le risorse di aiuto a questo a queste persone sono diminuite questo è pacifico tutto l'intervento che riguarda l'aiuto alle persone l'aiuto sanitario e non solo è diminuito le risorse sono diminuite le risorse sulla sanità sono diminuite di almeno il trenta per cento in pochi anni mentre l'aumento della popolazione era quello che vi ho detto precedentemente
Il discorso mi sembra abbastanza chiaro
A monte abbiamo una situazione difficilmente gestibile
Sempre più difficilmente gestibile
Questo è il punto Orsi Comi gare Lucca o questa situazione come situazione di fondo diventa una situazione che non si riesce a gestire in nessun modo
Alcune iniziative legislative in corso
Non rischiano ma hanno certamente come prospettiva quella di rendere ancora più difficile la situazione
Il progetto finì sulle dipendenze inevitabilmente aumenterà l'aria della Pinetina delle generalità
La legge che riguarda la legge il progetto di legge che riguarda l'inasprimento del trattamento della recidiva idem produrrà egualmente ecco
Dobbiamo renderci conto che al fondo di tutto cioè una direttrice di marcia e va verso l'ulteriore esplosione della penalità
Anziché il contenimento e la marcia indietro rispetto alla stessa
Bisogna comunque pensare a rispondere in queste situazioni
Io impressione che l'amministrazione penitenziaria non colga tutte le possibilità
Che tutto sommato gli sono offerti il sistema regionale non in in più regioni sta assumendo se per esempio la spesa farmacologica quindi è uno una parte considerevole della spesa sanitaria che viene sostenuta dalle Regioni attraverso convenzioni dirette fra amministrazione e regioni
Né il in Toscana attualmente sta partendo un'esperienza in cui che ha già stata sostenuta in precedenza con fondi dell'amministrazione dell'aiuto al disagio psichico quindi di
Diciamo personale apposito destinato alle situazioni di difficoltà all'intervento nelle situazioni di difficoltà
Delle persone sta partendo questa esperienza con fondi regionali
L'amministrazione io ho l'impressione che se volesse potrebbe cogliere il momento per risolvere questo problema che era stato il tracciato dalla legge del mille novecentonovantotto
E dal decreto legislativo poi del mille novecentonovantanove che prevedeva il passaggio
Delle funzioni della sanità penitenziaria dalla ministero di grazia e Asti Diego ministero della giustizia al il sistema regionale
Esiste anche una legge sarà una legge della Regione Toscana nella quale si sostiene la competenza ormai definita della un regione in materia di sanità penitenziaria e quindi c'è una legge che regola direttamente il passaggio
Non mi soffermo su queste cose è un discorso leggermente complicata o che comunque trova nella competenza sanitaria delle regioni riconosciuta dall'articolo centodiciassette della Costituzione la possibilità di soluzione
Quindi questo discorso che viene strascicato ormai da anni incontro clou senza conclusione in modo inconcludente
Effettivamente sarebbe l'ora di affrontarlo e di risolto
Ne verrebbero dei vantaggi gli insicuri non lo so
Non è un problema tanto non è un un non è miracoloso anche perché poi questo discorso del passaggio della sanità penitenziaria al sistema al servizio sanitario pubblico è sempre stato considerato un passaggio a costo zero il che è difficile da riconoscere da accettare
Ma il problema poi su cui ci si imbatte è che
Non è solo
Non è solo il problema quello del morire vicario CIPE ma il problema quello del nome Peter è in carcere
è l'annuncio vita che il carcere dai molte strutture in molti istituti in cui non ci sono risorse di lavoro in cui praticamente la vita si trascina Tuccella in cella tutt'altro che vuota tutt'altro
Che libera ma sovraffollata con poche ore diaria che sono l'unica risposta che viene data con scarsi interventi di carattere generale scarse possibilità questa è la situazione che interessa una parte notevole della popolazione penitenziaria
Ecco questa non vita e il fondo su cui si muove
è la patologia di fondo che bisognerebbe curare
Assistere il disagio psichico
Diciamo aiutando coloro che non reggono una certa condizione è assistere la patologia
E assistere veri bisognerebbe che la patologia avvenisse a meno che ci si interessasse effettivamente di cambiare le cose
Che tipo fosse da lavorare da muoversi da vivere fuori dalla cella in qualche modo queste dovrebbe essere la risposta fondamentale
Il disagio psichico quindi ha purtroppo dei limiti e i limiti sono la possibilità e quindi i limiti sono lì diciamo il la possibilità che consista solo in nel parlare che è già qualcosa nel prendere atto di un contatto con le persone dopodiché che cosa succede
è stato citato prima il problema dei di servizio nuovi giunti il servizio nuovi giunti è quello più o meno a cui si ispira questo intervento per il disagio psichico
Di cui ho parlato si attiva anche la Regione Toscana nell'ambito degli istituti toscani
Ma ecco
Che cosa può fare si è praticamente il resto resta quello che è attualmente cioè se gli operatori diagnosticano qualcosa danno delle indicazioni ma quelle indicazioni poi non possono trovare le modalità di svolge svolgimento di attuazione
Se si dice che è una persona deve essere impegnata deve fare qualcosa devi avere delle prospettive e non sia in grado netti dagli le prospettive vendita di lavoro negli anni gli impegni il discorso resterà da praticamente lo stesso
Ecco con qualche difficoltà vinti
Io penso che si possano con qualche difficoltà si deve dire insomma si imbatte contro uno abbastanza difficile in carcere più o meno si batte sempre contro i muri ma voglio dire teniamo conto che bisognerebbe affrontare alcuni problemi cruciali che sono quelli del contenimento della penalità e quello del cambio della vita in carcere
Sul contenimento della penalità
Un'ultima considerazione
è chiaro che intervenire sul codice penale e fondamenta
Ma la risposta del codice penale dar riguarda la criminalità effettiva alla criminalità che tradizionalmente considerata criminalità delinquenza
Quindi noi abbiamo questo oggetto poi pieno di penalità che ci viene dalle leggi specifiche riguardano settori specifici
La produzione della dipendenza la punizione dell'immigrazione
Tutte queste cose sono cose che richiedono o il la riforma del codice penale si intende estesa anche a questa oppure il nodo maggiore che determina l'esplosione della penalità resta irrisolto grazie
Grazie al Presidente Marghera la parola adesso va a Franco Corleone anche lì non ha bisogno di presentazioni non conosciamo tutti per il grande impegno anche ha sempre svolto su queste tematiche è stato a lungo al Governo in qualità di sottosegretario alla Giustizia
Attualmente garante per i diritti delle persone private della libertà presso nominato dal Comune di Firenze ma e anche presidente di Forum droghe che un cartello di associazioni da molti anni impegnato sui temi delle droghe ma quindi anche del carcere della giustizia credo che quindi questo sarà uno dei temi che Corleone vorrà
Trattare nel suo intervento anche in considerazione del prospettive cupe sicuramente Zane accennato il presidente Malgara
Se ove sciaguratamente andasse avanti e la proposta di legge Fini in materia di revisione della legge sulle droghe ma oltre a questo tema specifico che purtuttavia rilevantissimo perché sapesse che la questione della dipendenza in carcere
E appunto numericamente imponente ma vorrei chiedere a Corleone proprio perché è stato al governo con il centro sinistra in un periodo in cui questo ovviamente è un mio giudizio ma credo risponda anche una fotografia obiettiva della situazione sono state fatte leggi importanti per il carcere per il migliore mi miglioramento della situazione basti per dare appunto a Regolamento penitenziario che Margaret Corleone assieme hanno reso possibile ma anche alla legge sulle detenute madri e a quant'altro una delle leggi di quel po'io do fu la legge duecentotrenta varata nel mille novecentonovantanove cara quella che disponeva sia pur gradualmente dopo una sperimentazione in alcune aree ora Regione passa sanità penitenziaria al sistema sanitario nazionale anche quella in verità come quasi tutte le leggi fatte
Da quel governo è rimasta elusa che sostanzialmente inattuata quindi una domanda che vorrei fare a Franco Corleone anche questa
Perché questo è avvenuto cosa
Pensiamo e chiediamo possa fare il prossimo governo sperando che su questi temi abbia una sensibilità maggiore della dell'attuale e cosa possono potrebbero fare le regioni a questo riguardo
E su questo mi permetterei anche di citare
Alcune cose che ha scritto in proprio in questi giorni Adriano Sofri a questo a questi propositi perché dovete sapere che lo scorso fine settimana Ischia si è tenuto il congresso annuale dell'associazione dei medici penitenziari
I medici penitenziari sono sempre stati molto restii molto critici rispetto a questo ventilato e purtroppo dal mio punto di vista bloccare atto passaggio a sistema sanitario nazionale in passato a Sofri
Sia pure forse in virtù dell'amicizia che lo lega al presidente di questa associazione Ceraudo aveva espresso posizioni anche lì insomma di qualche dubbio rispetto all'utilità del passaggio al sistema sanitario nazionale quello che renderebbe come dire su questo aspetto della sanità i detenuti cittadini uguale a tutti gli altri di recente in questi giorni ne ha riscritto Adriano Sofri dicevo e mi sembra che la sua posizione si sia fatta più problematica
Ma oltretutto Adriano sottolineava con una definizione a
Solito molto puntuale perfetta la situazione definendo la medicina penitenziaria una sorta di medicina d'accanto che disse Adriano abbandonata a se stessa conduce inevitabilmente a due opposti esiti il cinismo o l'abnegazione
Credo che questa sia una rappresentazione molto veritiera della situazione e quindi anche dell'impegno dei medici penitenziari che spesso appunto arriva ai limiti della delegazione fondamentale ma talvolta in qualche modo diventa assuefatto
E invece diventa cinismo ecco chiederei anche una valutazione a Franco Corleone su questi aspetti
Ma il problema della
Salute in carcere
Io lo definisco come il diritto fondamentale
Il diritto fondamentale perché il diritto costituzionale
E diritto esigibile più facilmente di altri diritti
Che anche per i cittadini liberi sono più difficilmente esigibili il diritto alla salute proprio per il legame che ha con la vita e la morte come abbiamo sentito dalle relazioni
è un mio diritto
Che deve essere esigibile deve essere tutelato e deve a realizzarsi
Come si concilia il diritto alla salute
Con un carcere malato
E che produce patologia questa è la contraddizione vivente che credo se intorno addosso tutti quelli che lavorano nel carcere
E quelli che lavorano nel carcere subiscono
Pesanti pressioni
E da tutti i punti di vista
Approfitto per fare una parentesi
Fra ieri e oggi si è scatenata
Una aggressione
Alla direttrice alla polizia penitenziaria del carcere di Pagliarelli per questi colloqui che avrebbero prodotto chissà quali impresa detta di Minali
Ma lo scandalo e quella aggressione da parte di queste vestali del quarantuno bis
Perché lo scandalo vero
E che
Non è applicato il Regolamento di cui si diceva prima e si fanno i colloqui ancora con il vetro divisorio e muretti
Noi dobbiamo abbattere quei muri colloqui devono essere altro certa o se non si riesce ad abbattere i muretti altroché affettività
Altro che affettività ecco questo fatto che sul carcere
Se ne parla per criminalizzare chi ci lavora per dire che ci devono essere appunto controlli impossibili
O si decide per esempio che si toglie il diritto alla difesa
Ad alcuni detenuti
E allora forse il problema è risolto oppure pensare che si mettono le barriere per i vuol dire proprio che sia un passo Pd Suma Anita pazzesco
Allora
Torniamo al punto della salute
Carcere sovraffollato
E carcere che crea patologia
Ma soprattutto su una base chi è la composizione della popolazione detenuta
Cioè si mettono in carcere persone che non dovrebbero stare in carcere
E poi
Come in un laboratorio come se i detenuti diventassero topi cavie
Si fanno gli istituti per scoprire come in una situazione Pattoni patologie Zante si sta male
E si muore
E via via ci si ammala
E via via si hanno dei disturbi della personalità
Ecco noi dobbiamo decidere se vogliamo fare delle azioni per impedire che entrino in carcere le persone che non ci devono stare
Oppure se vogliamo coltivare
Gli esperimenti di alcuni psichiatri
Che foglio notar ac queste lezioni sulla topi a diagnosi
Chi rischia di diventare il nuovo grande affare quindi sulla pelle dei tossicodipendenti That detenuti si fanno queste ricerche si fanno i lavori
E sì distrugge le relazioni cioè queste sono il punto che abbiamo davanti
Dobbiamo essere espliciti io
Sono contento che ci sia il direttore sbriga perché spero che Luís metta una buona parola perché la proposta di legge che vuole criminalizzare il consumo
Anche della cannabis
Non vada avanti
Perché dico questo
Perché se già oggi oltre il trentanove per cento dei detenuti è in carcere per fatti che sono in relazione con la violazione della legge
Trecentonove sulle droghe se passasse quella legge
Etica
Ideologica
Noi avremmo l'esplosione del carcere
Forse l'unico merito quella legge che potrebbe avere questo che li farebbe letteralmente esplodere l'unico modo forse di far crollare i muri
Però io penso che dobbiamo fermarla
Perché se già oggi siamo al trentanove per cento
Io dico che cosa succederebbe ed altro d'invitati sono terrificanti ne abbiamo sentiti stamattina dati drammatici ma io ne dico un'altro già questo secondo me il fatto che una sola legge
Fra le cinquanta mila leggi che ci sono nel nostro ordinamento produca più del quaranta per cento dei detenuti è già una pazzia
Ma facciamo altro
A facciamo la politica di riduzione del danno facciamo mille cose dobbiamo fare ma non la galera perché la galera
Produce più tanto delle sostanze stesse
Dobbiamo dirlo e se non siamo d'accordo su questo è un pasticcio
In questi anni nonostante il referendum del novantatré che poi non ha cambiato perché l'impianto della legge è culturalmente quello proibizionista tant'è che l'onorevole Mantovano dice
Ma la legge
Jervolino Vassalli prima del referendum hanno e stava bene bene
Con quella legge in questi quindici anni sono stati scontati cioè fatti in carcere
Non meno di duecento venticinque mila anni di carcere
Ho fatto dei conti al ribasso
Non meno scontati non meno di duecento venticinque mila anni di carcere ma altro che doppia diagnosi dobbiamo fare la tripla la quadrupla a chi ha prodotto questa mostruosità
Perché questa è una pazzia che per il consumo
Di sostanze si produca questo disastro sociale
E quindi la questione delle droghe della tossicodipendenza diventa questione criminale e non questione sociale
Questa è lo stravolgimento della logica
Ancora
Questa popolazione detenuta
Che Reja delle relazioni nel carcere che sono difficili per tutti
Perché una popolazione detenuta debole
Che non ha neppure capacità di contrattazione
Per difendere i propri diritti o la propria vita
è una popolazione debole
E che mette delle relazioni per cui il carcere non è più un luogo duro ma rischia di essere un luogo molto debole l'infante Lizza azione che è sempre un minaccia
Cioè il carcere il luogo istituzione totale duro eppure si fanno tutte le cose col diminutivo la domandina
Va tutto così no e sembra un asilo d'infanzia tutto micro tutto eccetera
Però non funziona
Perché è un luogo in cui c'è ricatto
E d'altronde l'unico motivo per cui si accetta
Devi vivere in queste condizioni
Altra popolazione detenuta forse non accetterebbe
Ecco allora io
Penso che questo questo quadro provoca
Quelle patologie che abbiamo sentito visto
Ma una correlazione con un argomento che credo affronteranno il dottor Scarpa
Peppe Dell'Acqua eccetera che l'Opicina
La sopravvivenza
Del carcere in manicomio
Marcare io siamo stati sconfitti
In molte su molte questioni molte cose lui è stato anche colpito da fuoco amico quindi già docente però posto e il problema
E che sugli OPG credo che in questa legislatura
O se Marco Boato alla fatto Luís forse l'unico
Ma la ripresentazione almeno a futura memoria della proposta per il superamento degli o PC
Che che sta lì incombente non riguarda più soli mille mille duecento che sono internati internati
Come quelli di Castelfranco Emilia
Internati non detenuti neppure
Perché perché non sono capaci di intendere e volere
E nella proposta la più il fondamento della proposta di legge sulle trovo che di cui paventiamo l'approvazione ha un fondamento manicomiale
Che è quello che la sostanza e così potente che annulla le capacità di intendere e volere delle persone
E le riduce a cose da salvare e chi le possa Albare solo chi ha la priorità
E il modello morale
Da imporre e da costringere attraverso il carcere la casa lavoro
La redenzione
Perché l'obiettivo è salvare l'anima se poi qualche corpo rimane in fondo
Alla Pozzo pazienza l'obiettivo era talmente alto
Ecco allora come si mette assieme carcere tossicodipendenza o PG
Ecco lo PG mi preoccupa oggi perché può diventare il modello in cui a ricoverare
Appunto gli alcolisti i tossicodipendenti con doppia diagnosi poi quelli con tripla non ne parliamo
E che si passa quindi dalla carcere
Al carcere manicomio
E si torna quindi al fatto
Misure di sicurezza indefinite pericolosità sociale
E d'altronde chi ripete continuamente i reati è recidivo è pericoloso socialmente va
E allora anche qui sullo PG quale strada pigliamo pigli eremo quella del superamento
O quella scivolosa per cui
Noi abbiamo una fortuna che i direttori degli Oppi ci sono tutti
Ra ordinariamente bravi e impegnati come moltissimi dei direttori
Degli istituti penitenziari se non avessimo questa realtà di operatori noi avremmo delle condizioni
In non solo intollerabili ma
Ancora più gravi ebbene abbiamo questa fortuna e però il loro lavoro è quello di rendere l'ho PG meno carcere
Quindi più ospedale ma in questo più un manicomio cioè quelli che la legge Basaglia ha chiuso ecco la contraddizione vivente su cui dobbiamo lavorare ecco un programma riformatore
A mio parere dovrebbe affrontare questi nodi
Problema della salute si affronta tornando alle cifre vite e tensione
Fisiologiche non patologiche
E quindi
Diritto penale minimo
Un codice penale che affronti
I reati
Della società contemporanea
I reati ambientali i reati finanziari quelle dei colletti bianchi le truffe
E non invece
Mettere in carcere attraverso leggi criminogene persone che hanno
Bisogno di un altro sostegno che è quello di un o è il far rinnovato nella società
Questo è il primo punto
Altrimenti non rincorre Remo sì certo dovremmo fare
La sanità pubblica in carcere perché
Ma io penso perché noi dobbiamo superare la separatezza del carcere e dare trasparenza
Insomma l'episodio di Bolzaneto
E a Genova durante il G8 eh estremo ma dimostra come in quell'occasione
Il ruolo di una medicina corporative chiusa ha dato a Vallo a operazioni da piccolo Lager
Ecco
Allora noi dobbiamo dire capisco anch'io che dobbiamo spiegare
Alle Regioni
Che se il foglio no assumersi questo compito devono sapere che devono spendere il doppio di quello che l'amministrazione penitenziaria spende oggi per la salute
Non possono pensare di spendere meno o a zero costi non è possibile bisogna spendere di più
Questo allora riforma
Applicazione del regolamento vivibilità affettività superamento degli o PC
Ecco questo è un piccolo certo poi il Codice Penale qui si continuano a fare commissioni
E prima la Pagliaro quando avevamo i pantaloni corti poi la proposta Rizza poi la commissione Grosso adesso quella Nordio
Insomma alla fine bisognerà farlo un Codice dopo quello del mille novecentotrentuno che rimane un modello alto di pensiero giuridico ma
Diverso da quello che noi pensiamo oggi necessario ecco io penso che se il compito è quello di fare delle riforme
E soprattutto di gestirle con le persone capaci
Perché altrimenti fatta
Fa veramente dolore
Aver fatto la legge per l'incompatibilità per i malati di AIDS e poi si deve leggere che muore una detenuta perché ha avuto l'infatti l'infezione di varicella
Si fa la legge per le detenute madri bambini continuano a stare in carcere si fa la legge e io il regolarmente continuano a esserci
Tutte le cose che mancano anche i pulsanti per accendere spegnere in cella la luce elettrica
E così via l'elenco delle inadempienze e quindi il rischio la legge Smuraglia per il lavoro e viene difficile con difficoltà applicata allora
Bisogna fare
Le riforme ma anche a vere una feroce determinazione per l'applicazione a cominciare Cerrito da questa questione della salute
Ma avendo ben presente
Quale il modello di penalità che noi vogliamo inventare per il futuro probabilmente anche il carcere come penalità chi è solo quella
Di togliere per un certo tempo la libertà
è un modello vecchio certo non dobbiamo tornare alle pene corporali
Il carcere paradossalmente è stato un modello di civilizzazione
Ma noi oggi dobbiamo fare un passo in avanti per cui pensare che ci sia anche una giustizia
Riparativa di impegno sociale per molte reati immediatamente non attraverso il passaggio
Delle misure alternative ma immediatamente ripara Active e quindi Tilley camme con la Società per colmare la ferita sociale fatta
Ecco penso che forse un modello del genere e quindi il carcere può diventare un luogo
Duro
Se è vero disse vera risocializzazione
Perché lì
Un numero ristretto
Probabilmente in carcere ci deve stare e non mi invece in questo ruolo di supplenza e che si tramuta poi in quella che un po'
Con durezza forse eccessiva abbiamo chiamato la discarica sociale
Grazie a Franco Corleone anche per la passione consueta che emette quando discutere propone attorno a questi temi
Ora parlerà Giuseppe l'acqua direttore del Dipartimento di salute mentale di Trieste
E quindi in qualche modo è l'erede credo il degno erede di quella grande importante esperienza che proprio da Trieste che da Gorizia ha preso i primi passi e che ha portato al superamento alla chiusura dei manicomi e alla affrontamento sul territorio e nella società del problema della malattia mentale
Credo che questo c'entri in maniera diretta con i temi dico di quest'oggi anche perché io ve lo devo dire a una forte preoccupazione che e quella che si stia andando da tempo ma in maniera assai forte più evidente in questi ultimi tempi
Esattamente nella direzione opposta ovverosia del nascondimento della malattia della ghettizzazione della stigmatizzazione insomma di una cultura che vede nel malato oltre che nel deviante un nemico da isolare da rinchiudere
E questo lo dico con preoccupazione anche a partire dalla lettura della ricerca che ad esempio citava Franco Corleone poc'anzi quella ricerca sulla doppia diagnosi e sulla tossicodipendenza in carcere
Ricerca peraltro che credo che voglio dire essendo datata mille due mila sia stata commissionata dalla passata amministrazione per la verità non so
Con quali intenti ma i risultati io credo ci si debbano preoccupare
Ovviamente non discuto della validità del rigore scientifico di questa ricerca ma sono preoccupato da quello che leggo nelle sue risultanze tra l'altro una ricerca che c'entra molto anche con il luogo in cui siamo qui oggi perché è stata svolta nelle carceri di Regina Coeli e del due Palazzi qui di Padova
Ebbene da questa ricerca risulterebbe che il settantacinque per cento i due terzi dei detenuti tossicodipendenti che si diceva poc'anzi Corleone sono il trentanove per cento del totale quindi stiamo parlando di venti mila unità ebbene questa ricerca ci dice che i due terzi settantacinque per cento sono affetti da hanno un profilo psicopatologico e hanno serie problemi psichiatrici
Quindi può anche darsi che nel carcere in cui siamo in questo momento insomma
I due terzi dei detenuti siano a abbiano questo profilo che questo non sia quindi una casa di reclusione ma uno uno PG nascosto ecco ma al di là di queste cifre io credo che il rischio sia che queste ricerche ma sono dati che simile analoghi che provengono da anche da altre fonti in qualche modo si tenda a considerare sempre più o comunque il rischio per pure indiretto sia quello che l'opinione pubblica consideri sempre di più il carcere non solo un ricettacolo di delinquenti non solo un posto dove stante che la recidiva un fenomeno grave ricorrente è meglio tenerli dentro ma anche un manicomio surrogato in cui appunto ci stanno per lo più solo malati psichici e che quindi in qualche modo è un luogo di recuperati ecco allora forse stiamo andando verso una cultura sorretta anche da queste ricerche in qualche modo che appunto trasforma anche il carcere oltre che la malattia
Di nuovo anziché in problema sociale un problema penale da un lato è un problema psichiatrico dall'altro questa un po'una domanda forte che a cui spero che Beretta dall'acqua ci dica qualcosa
Ma cerca
Senta
Beh non è non è facile
Prendere la parola e rispondere sia alle domande che mi son fatto venendo qui che alle domande che
Da questo tavolo anche con gli interventi così
Puntuali che mi hanno preceduto vengono fuori
Bisognerebbe trovare un filo mi rendo conto che come giustamente diceva Sergio sono citiate era specificamente magari mi si chiede di intervenire su questo
Cercherò di farlo
Intanto riprendendo molto delle cose dette prima devo dire in particolare da Franco Corleone mi veniva in mente
Di citare una scrittrice morta non troppo tempo fa come si chiama Susan Sontag
Susan Sontag quando ormai era già malata
Ha scritto ha scritto a tutti noi che nasciamo
Abbiamo una doppia cittadinanza viviamo in un doppio regno abbiamo un doppio passaporto
Il passaporto per il regno dei sani e il passaporto per il regno dei malati e tutti noi naturalmente vorremmo usare sempre il passaporto buono il passaporto migliore e tuttavia ci capita nell'arco della vita di utilizzare quest'auto di serie B che immediatamente ci cliché come cittadini
Dunque partire da qui significa intanto affermare che ammalarsi
Rappresenta già un rischio rispetto ai nostri diritti all'esigibilità dei diritti come si diceva prima
Vivere una condizione di disagio psichico vivere una condizione di disturbo mentale tra i cittadini liberi come si diceva rappresenta appunto utilizzare un passaporto che forse ancora meno buono di quello già non buono
E rischiare molto di più di vedere calpestati i propri diritti
Allora veneta
Naturalmente l'affrontamento che la questione lo avete detto inutile dire che il carcere fa male del manicomio fa male
Cosa scontata
Il problema ponte vedere
In che termini attraverso quali immagini utopica e per certi versi li ho sentiti alcuni e quali concrete operazioni Prati di tipo legislativo di tipo regolamentare ma di tipo anche disciplinare ne possiamo affrontare questa questione
Mi vengono in mente anche perché Sergio l'ha citato ci sono alcune punti come dire no frasi immagini abbiamo utilizzato negli anni scorsi e che sono assolutamente attuali oggi se non addirittura futuriste
Qualcuno tra gli psichiatri tra i legislatori giornalisti politici di fronte allo slogan come la libertà e terapeutica scritta sui muri dei manicomi di Trieste dice Bema enfatico e retorico
Il cardinale Martini a Milano negli ultimi convenga aveva detto la cittadinanza è terapeutica
E credo che gli stessi psichiatri gli stessi politici direbbero che è infatti qualche retorico
Per qualche decennio fa avevamo detto
Che affrontare queste questioni non poteva prescindere dal desiderio forte dall'intenzione forte di liberarci tutti dalla necessità del carcere
Ecco io cercherò di sviluppare un piccolo ragionamento un piccolo contributo a partire da queste tre affermazione che non mi appaiono nel retoriche nega infatti che ma che possono rappresentare a mio modo di vedere la necessaria Scelta di Campo che dobbiamo fare nel momento in cui vogliamo affrontare queste questioni
Evidente che queste questioni anche in termini ripeto
Legislativo di regole di interventi come dire disciplinari medico psichiatrici per esempio si affrontano in un modo o nell'altro al secondo della scelta che si fa e questa scelta non è assolutamente indifferente necessario saperlo
Cosa voglio dire
Voglio dire che per esempio
Sulla questione
Della Psichiatria in carcere è una scelta da fare o da non fare cioè
Lo avete detto
Esistenti lo ha detto Sergio Segio esiste una Psichiatria che ritorna
Una psichiatria che ripropone attraverso quel disco utile
Attraverso le le neuroscienze che diventano Psichiatria ma molto impropriamente in maniera molto stupida
Ripropongono una definizione della malattia ripropongo una definizione del rischio intorno alla malattia mentale ripropongono una definizione della pericolosità una oggettivazione di questa materia e non sono io a dirlo sono assolutamente scandaloso le affermazioni che si sentono in tutte le televisioni e in tutte le radio
Dove sembra quasi che gli psichiatri abbiano questa capacità che neanche Pinelli duecento anni fa riteneva di poi per riavere di poter prevedere che quella persona avendo fatto una certa cosa ne farà ancora delle altre ancora delle altre
Creando appunto questa logica
Della
Malattia mentale del rischio della malattia mentale della pericolosità la malta e ambientale e la necessità come dire della della contenzione della Red missione e ci sono autorevoli esponenti di queste di queste modalità di pensare quali sono i risultati in questo campo
Che sono venuti fuori negli ultimi due tre anni rispetta questa visione di questa psichiatria che trova evidentemente nel carcere la sua migliore affermazione
Perché dico evidentemente nel carcere perché lo psichiatra del carcere a un committente che è il Carletto vediamo tra un attimo che cosa voglio intende bene i risultati quali sono stati per esempio di proposte che son venute
Gerace
Calabria istituto speciale di osservazione per i detenuti che hanno problemi cioè mettiamo lo psichiatra in carcere vediamo quelli che e poi li mettiamo a Geraci non abbiamo fatto un'operazione di salute mentale abbiamo fatto semplicemente un'operazione di alleggerimento del carcere di ulteriore stigmatizzazione di carriera istituzionale per quella persona
Un sana
Cagliari
Comunità terapeutica per i detenuti o per internati degli OPG sardi in continente
Chiamata comunità terapeutica peccato che non ho portato qui con con la il Progetto un esagono centrale
Ogni la non nei tre lati alternativamente tre bracci
Con venti posti letto per braccio uno sì come dovevano essere quaranta posti letto ma ne vorranno ne volevano fare a sessanta ci sono venti uffici ma venti uffici si possono trasformare tranquillamente in venti posti letto
Un sarà è una proposta della Regione Sardegna precedentemente di quell'amministrazione penitenziaria sostenuta dall'azienda sanitaria di Cagliari
Sostenuta su queste culture di questa Psichiatria
Credo che sia stato evidente a tutti per fortuna spero sia sia sia stata sventata questa ipotesi questa lo questa ipotesi questa concreta scelta
Manicomio giudiziario per i minori a Castiglione delle Stiviere anche alle incontenibili incorreggibili diagnosi schizofrenica eccetera eccetera
Allora quando parliamo di salute mentale in carcere quando parliamo della necessità della cura dobbiamo capire effettivamente di che cosa stiamo parlando
Allora io credo che se
Evidente sono questi problemi il fatto che si dica che il dieci per cento delle persone soffrono una condizione di quasi conclamato disturbo mentale evidente che ci sia più della popolazione che vive libera una condizione di disagio credo che sia evidente a tutti i dati sul suicidio sono assolutamente evidenti fanno vedere in maniera molto molto molto proprio così semplice che il carcere rappresenta una delle situazioni più a rischio e degli eventi più rischiosi per la vita delle persone e questo va da sé
E che appunto questa condizione faccia male non non v'è dubbio allora
Ora io credo che a partire da qui proprio se la scelta non è quello dell'andare a individuare la malattia e di conseguenza andare a individuare percorsi che possano definirla oggetti parla e separarla abbiamo visto gli esempi che sono stati proposti
Ovviamente l'esempio permanente e quello che l'ospedale psichiatrico giudiziario
Chi disturba il carcere a una lo una facilità di ingresso nell'ospedale psichiatrico giudiziario allora se la strada che noi non vogliamo percorrere questa ovvero se dobbiamo prenderci carico come giusto che sia
Ritorno a Susan Salus Sontag e al al passaporto è un diritto delle persone detenute dei cittadini vedere soddisfatto esigibile loro diritto alla salute alla cura
E questo deve essere evidente in una condizione in una condizione di assoluta equità su questo non ci può essere dubbio non ci dovrebbe essere tutti di fatto questo non accade allora sì però questo è il mandato se è questo che vogliamo fare
Io credo che le strade che possiamo percorrere sono già assegnate
Sono già evidenti
E dobbiamo direi semplicemente operare
Nel incentivare delle situazioni legislative
Modificare alcuni percorsi che sono e soprattutto sviluppare delle strategie organizzative che possano dare delle delle risposte a cosa mi mi riferisco beh per esempio io credo che da un punto di vista
Delle indicazioni
Sulla questione della tutela della salute mentale in ambito penitenziario abbiamo scritto e abbiamo visto scritto delle cose molto importanti credo che se si vada a rileggere quel documento che appunto il progetto obiettivo per la tutela della salute in carcere
A seguito da duecentotrenta si trovano delle cose assolutamente straordinarie ma che cos'è straordinario
è la banale affermazione che il cittadino detenuto deve essere curato e deve esigere il suo diritto alla cura la salute come qualsiasi altro cittadino di quel territorio
Il che vuol dire
Che le aziende sanitarie devono poté per sviluppare strategie di intervento in carcere su tutti i fronti della prevenzione della salute mentale dalla tossicodipendenza dell'emergere ma delle medicine specialistiche e così via così come nel territorio dove il carcere si trova situato credo che questa persistenza noti questi due regni separati di malattia quelli che stanno in carcere e quelli che stanno fuori
Questo a carico del Ministero di Grazia e Giustizia questa carico del del del sistema sanitario regionale è un qualche cosa che credo dobbiamo assolutamente cercare di dibattere proprio per garantire questo se parliamo della salute mentale poi nel documento al quale mi riferisco al quale ci siamo riferiti vedo qui appunto il direttore del carcere dove io vivo e lavoro di di Trieste abbiamo immediatamente dato corpo no alla convenzione che conseguiva a alla legge propri no dando forza quello che era il lavoro cominciato già nel mille novecentosettantotto a ridosso proprio della legge della legge centottanta a Trieste dove sembrava assolutamente logico che le persone in carcere o potessero essere visitate viste e sentite ascoltate
Da gli operatori nei servizi di salute mentale non dallo psichiatra dagli operatori cioè se in quel territorio e sistema équipe che lavora per quei cittadini
Quella stessa équipe ridotta di numero evidentemente non tutte trenta persone
Deve poter essere di vantaggio a quella persona che si trova in carcere io credo che su questo abbiamo lavorato abbiamo un'esperienza ormai ormai ormai lunga e credo che a partire da questa esperienza possiamo dire le cose che io sto dicendo
Che possiamo dire che e possibile veramente in in una straordinaria quantità di situazioni
Evitare l'ospedale psichiatrico giudiziario
è possibile sempre evitare l'invio all'ospedale psichiatrico giudiziario da parte del carcere perché la persona sta male perché le opportunità sono assolutamente tante cioè se una persona sta male la si segue in carcere se sta tanto male può stare nel centro di salute mentale aperto ventiquattro ore se per esempio può accedere agli arresti
Domiciliari o se non può accedere agli arresti domiciliari può essere eseguito nel servizio diagnosi e cura o nello stesso centro di salute mentale aperto ventiquattro ore
Con eventualmente le modalità di sicurezza che l'autorità giudiziaria vorrà messa in campo
Siamo arrivati addirittura in una situazione alla sospensione della pena perché una persona potesse essere adeguatamente curata nel servizio di salute al in tale per poi dopo mi pare proprio nel carcere di Venezia continuare la sua la sua detenzione fino alla alla fine cioè voglio dire
è possibile in ogni caso che il cittadino detenuto affetto da disturbo mentale Possa accedere non dico che i servizi salute mentale pubblici saranno il il regno dei summit ma semplicemente sono quelle cure che sono previste per tutti per tutti i cittadini io credo che su questo dobbiamo dobbiamo lavora
Qualsiasi altra soluzione che appunto costruzioni servizi speciali in carcere costruzione di reparti speciali per persone con disturbo mentale psichiatriche si specializzano affare di psichiatri forensi mi fanno impressione per cortesia
Proprio no proprio no proprio no ci vogliono i servizi di salute mentale per tutte le persone naturalmente se questo non accade perché beh io in questi anni comincia ad avere i capelli bianchi vedo anche tante resistenze che non hanno niente a che vedere con le leggi con la inapplicabilità delle leggi ci sono una quantità di resistenze te per esempio vengono dalla stessa Psichiatria
Che vengono ad alcun reale della Thomson fronti come dire della della della magistratura da alcuni giudici di sorveglianza e lei su questo dobbiamo aprire un dibattito dobbiamo discutere
Quando ne abbiamo proposto e continuiamo a proporre che il servizio di salute mentale in carcere sia un servizio pubblico sia il dipartimento di salute mentale
E poi ci siamo trovati per esempio collo una ostilità palese da parte di quelli che fanno gli psichiatri nel carcere
La legge D'Arrigo da lavorare a questi psichiatrica no
Credo non è che devono essere licenziati possono lavorare dei servizi salute mentale ci sono aziende sanitarie che hanno dedicato lo psichiatra forense al carcere nessuno perché cosa assolutamente a nome le assurde fuori fuori logica insomma ecco
Avete capito quello che voglio dire io credo che è necessario assolutamente deve formulare come dire no in maniera più forte più intenzionale questi questi percorsi evidente che e in questa continuità e in questa possibilità di mantenere una presa in carico con quel cittadino che ne possiamo anche pensare ad tela a una progettualità la cura della sabbia dalla persona che ha un problema in carcere non può essere silenziato perché questo diventa l'intervento
Si dice nel documento si usano psicofarmaci macchine dagli psicofarmaci
Danno gli psichiatri presumo non credo che a meno che non ci siano poi delle circolazioni
Come dire clandestine sotterranee come anche accade ma comunque il danno di psichiatri ma perché perché evidentemente l'intervento dello psichiatra e della psichiatria in carcere in questo caso è un intervento sul sintomo è un intervento su un oggetto non è un intervento su una storia non c'è una narrazione dietro questo intervento non c'è un futuro che questo psichiatra mette in campo e quindi non c'è la possibilità di costruire quello che appunto noi chiamiamo
La possibilità di emancipare di sviluppare di costruire anche una prospettiva il servizio di salute mentale deve tenere i contatti con l'esterno con una madre con una compagna con un figlio con una sorella
Con gli amici la possibilità di mantenere un contatto con una cooperativa sociale che forse offriva una possibilità di e tutto questo diventa la presa in carico diventa la cura e diventa e qui concludo per parlare così parlavo di libertà e terapeutica e di cittadinanza che terapeutica
Ma qui diventa possibile l'unica via d'uscita che io vedo è evidente che le dobbiamo ridurre la popolazione in carcere evidente
è evidente che lì dove è possibile in qualsiasi modo possibile ed è una persona faccia
Un giorno di meno di detenzione deve essere fatto e naturalmente un servizio di salute mentale così come io credo di averlo prefigurato ma potrei dire meglio di più possiamo discutere anche nella nella pausa
E quello che poi può effettivamente comincia a farci pensare che possiamo liberarci dalla necessità di tenere in carcere quella persona
Perché ripeto possiamo costruire una infinita io dico una infinita perché le persone poi tu puoi adattare programmi in tanti modi si trovano delle forme assolutamente stupende straordinario di collaborazione tra servizi
E magistratura laddove si riesce a ragionare e concludo quindi la possibilità che dobbiamo sviluppare attraverso questi interventi di costruire
Misure alternative
Alla detenzione attraverso progetti
Che devono essere appunto Progetti singolari personalizzati fatti per quella persona e non evidentemente alternativa la detenzione alternativa lo pregi per Gerace per un sano per il il la comunità terapeutica dei di Castiglione delle Stiviere
Ecco io concludo è evidente che su questo c'è molto da lavorare
Esiste una Psichiatria lo avete detto che ripropone in maniera larvata in maniera non non non come dire roboante delle modalità di affrontamento che sono in quell'altra direzione in quell'altra scelta di campo
Ecco ma dobbiamo lavorare perché a partire da cui i principi che abbiamo affermati si possa riprendere questa discussione si possa riprendere a guardare avanti anche appunto in questa splendida utopia de comunque abbiamo avuto che è possibile liberarci della necessità del carcere grazie
Grazie Beppe Dell'Acqua per questi importanti temi che c'era sottoposto che immaginano saranno ulteriormente sviluppate dall'intervento che segue che è quello di Franco Scarpa psichiatra e direttore dell'Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino
Pregherei ancora del qualche minuto insomma di reggere senza parlare perché tra poco comunque ci sarà al pranzo ci sarà occasione oltre che di Manzarek e di chiacchierare ma se non manteniamo silenzio veramente
Si rischia di capire poco di quanto ci dicono gli oratori che invece sono temi molto importanti Passarello ora la parola Franco Scarpa
Spero funzioni comunque l'ingrato compito di trattenersi qualche minuto prima del pranzo è sempre in grado in questo momento prima che dimentichi io vorrei preso poi dalla folla degli impulsi e della e degli inviti a parlare dell'argomento di volevo portare anche i saluti della Regione Toscana per quanto riguarda soprattutto l'assessorato alla Salute cioè non è presente sono Enrico Rossi che ma comunque per ripulire apporto che intercorrono con il nostro Provveditorato regionale della Toscana mi ha dato l'incarico di di salutarvi e comunque anche di dirvi qualcosa che potrà anche approfondire quelle che sono le iniziative in corso tra Amministrazione penitenziaria Regione Toscana
Io cercherò di darvi
Spero si sia senza ovunque comincio da dove avevo seguito in ogni caso io vive darò dei dati dei numeri che spero non siano aridi come di solito sono i numeri deciso credo che almeno per me per quello che la sensazione possono essere i nomi dei ricchi che si sentono che mini oserei definire spine nella pelle Dinoi gli operatori che quotidianamente lavoriamo nel carcere sul tema della salute mentale della salute in generale e ancor più su sentono nella e sulla pelle le persone a cui ci rivolgiamo cioè i detenuti degli internati ma certo non ci sono studi sistematici o comunque con una certa concretezza per quanto riguarda questo problema del disagio psichico forse io provo a darvi delle indicazioni l'ospedale psichiatrico giudiziario Cha gli ospedali psichiatrici giudiziari hanno mille trecento persone siamo sull'ordine del due due e mezzo per cento al numero totale degli internati dei ristretti nelle gli istituti penitenziari
Che ipotesi si possono fare invece
Per quelli che sono i soggetti le persone con disagio psichico nel carcere se dovessimo partire dal due mila uno quando la dall'allora ministro Veronesi nella prima conferenza nazionale per la salute mentale parlo di dieci milioni
Dieci milioni di cittadini italiani ammalati certo era un dato molto gonfiato comunque che assommava se malattia disagio difficoltà esistenziale e così via
Però attenzione questo nel carcere dovrebbe significare un dieci mila e più in detenuti con problemi psichici
O noi non ci sono dati specifici tranne alcuni tentativi di di analisi di questa realtà dati che però passano dal quattro sette dodici quindici c'è chi parla del trenta trentacinque per cento però attualmente da poco tempo io posso darvi qualche elemento che ci può far capire tanto per cominciare dagli Oscar dai dei carceri agli Ospedali psichiatrici giudiziari si muovono annualmente circa novecento detenuti che vengono mandati in quello che l'Associazione psichiatrica cioè l'articolo centododici del del DPR del Regolamento
Quindi
Soggetti persone che vengono mandate per trenta giorni in ospedale psichiatrico giudiziario ad avere una valutazione delle condizioni psichica è un primo dato ed è un numero non indifferente
Novecento persone di cui anche se la maggioranza rientrano in carcere sicuramente
Di posso dire che un buon trenta quaranta per cento a reali problemi psichiatrici oppure problemi su cui mettere l'attenzione psichiatrica
Recentemente è partito nella nostra amministrazione un sistema di rilevazione test cosiddetti indici di stato di salute bene anche se in maniera parziale non su tutti gli istituti
Ma sulla buona percentuale son venuti fuori una categorizzazione di ci sono due diverse categorie che poi vanno in cosiddetta comorbidità però si parla di disturbi mentali in Generali e sono stati registrati quattro mila settecento casi pari circa credo al settantacinque per mille sette virgola cinque per cento e solo i casi di depressione registrati anche qua dei livelli minimi a livelli massimi sette mila cinquecentosessanta per centoquindici su mille quindi arriviamo una percentuale totale di centonovantasette per mille quindi quasi il venti per cento non è poco lo le poche dice molto quale veramente la pressione e la difficoltà di di di di quantitativa di affrontare questo problema ma vi dico per esempio
Sono un po'caduti di moda per fortuna gli studi sull'autolesionismo che erano quasi un must un obbligo una sorta di di tardi di bandierina che si alzava a descrivere l'attività del medico penitenziario in realtà credo che vidi posso semplicemente dire che per esempio nell'istituto nell'ospedale psichiatrico giudiziario il quaranta per cento delle dei casi di ed enti critici in cui si sommano se gli autori televisivi che le gli scompensi le difficoltà i i momenti di grave crisi sono a carico di soggetti di persone che arrivano dal carcere a fare questi trenta giorni di osservazione un numero non da poco
Ecco a questo punto di detto questi dati e queste la prima spina che si conficca nella pelle di operatori e e di di persone di detenuti internati andiamo a guardare le risorse ma anche perché bisogna capire perché
Questo tentativo di passaggio della di chiusura di questo che è perché efficacemente dell'acqua descriveva cioè sanità penitenziaria salita del servizio sanitario nazionale insomma bene posso dirvi che fino al mille novecentonovantasette novantotto venivano spesi circa duecentottanta degli allora degli allora lire duecentottanta miliardi per l'assistenza sanitaria ed erano i tempi ancora dove c'erano trenta trentacinque mila massimo quaranta mila detenuti che cosa è successo negli anni nei tempi attualmente quest'anno la nostra amministrazione ha a disposizione novantasette milioni d'euro
Centottanta miliardi del dell'epoca
Di cui sette milioni d'euro fingono assegnati all'ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere che ha una struttura una convenzione con noi quindi restano un novanta milioni di euro circa
Il Budget che viene assegnata ai quattro ai cinque restanti UPG ho non ho dati precisissimi però credo si agirebbe un più di quattro milioni d'euro guardate restano per tutti gli altri cinquantacinque mila detenuti non più di ottantacinque milioni di euro
La quota parte di assistenza psichiatrica cioè quella che viene data a convenzioni perché psichiatri credo e faccio un esempio solamente sulla Regione Toscana
Dove la quota parte appunto di di risorse che vengono assegnate alle convenzioni specialistiche psichiatriche e di circa il quattro per cento insomma quindi credo che stipuliamo anche a a livello nazionale mo'grosso modo questi sono gli aspetti che vengono Lilli aspetti numerici che possono essere messi in campo quindi sul quattro cinque per cento siamo non più utili
Del di quattro milioni di euro in generale totale su tutti i cinquantamila tettuccio non è molto ecco perché la seconda spina che si conficca nella pelle vi dico molto semplicemente come si sta operando in Toscana
C'è un buon sistema di rapporto una grande collaborazione con la Regione Toscana che ha portato in questi anni ha stabilire dei protocolli di rapporto di intesa attraverso cui l'assistenza farmaceutica
Quasi a totale carico della Regione Toscana
è stato introdotto un po'si sta introducendo un sistema per una cartella clinica informatizzata ci sono interventi formativi che vengono fatte a carico della Regione Toscana e India come dire in conformità con quelli che sono gli interventi fatti anche per i gli operatori del servizio sanitario nazionale e in più quella che ha citato il dottor marcare cioè un'ipotesi di attuazione di quel decreto legislativo duecentotrenta che doveva disegnare appunto il passaggio della sanità penitenziaria
A quella del sistema sanitario nazionale che è fallita e qua a proiettili il primo capitolo il primo aspetto bene forse questo sistema questa legge
è fallita sicuramente per tutta una serie di di mancanze fosse di procedure di di condivisione però forse fallita anche perché come avete visto i fondi si sono drammaticamente ridotti
Questa legge prevedeva un passaggio a costo zero cioè senza carico senza oneri per il ministero della Salute
Ma credo che negli anni altro che senza oneri si sia addirittura peggiorato il bilancio cioè nel senso che passare da duecentottanta miliardi il ottantanove ottantacinque novanta milioni di euro dicono al diciamo di un trenta per cento circa abbia letteralmente tagliato le gambe a quelle già scarse velleità e difficoltà di far passare di applicare questa legge l'opera io credo che questo sia un punto fondamentale incerto ho fatto un piccolo calcolo e continua a esserci
Sicuramente per il trattamento dei dei dei soggetti delle persone detenute
Una cifra una quota capitaria se la vogliamo chiamare così di mille novecento euro annui e sicuramente più alto di quello che viene data ai cittadini ma considerato i numeri che ha dirottato e potrei continuare ad elencarvi quelli sulle altre patologie che sono abbastanza corpose sostanziose
Non credo che si possano sicuramente
Fare molto con cifre o comunque con un sistema così ridotto son sicuramente però convinto che sia non solo un problema di soldi assolutamente Massiah anche un problema di organizzazione di omogeneizzazione di integrazione con quella che l'organizzazione i principi di efficienza e di efficacia del sistema sanitario nazionale credo che le cose vadano fisso su un duplice aspetto
Aspetti organizzativi aspetti di risorse economiche
Brevemente ho detto tra l'altro vedrete sia più tardi questo piccolo video subito alcune iniziative di Montelupo Fiorentino e sia l'intervista che con Stefano Bentivoglio abbiamo fatto a Montelupo quindi potete leggere alcune delle mie considerazioni sul carcere sul disagio mentale però credo che sia importante definire tre aspetti fondamentalmente si può affrontare efficacemente il disagio psichico in carcere
Sicuramente con e condivido in pieno quello che dice Peppe Dell'Acqua con un intervento dei servizi psichiatrici Esterni non si può affrontare
Questo problema con una semplice prestazione professionale se non è accoppiata una presa in carico a un progetto
Chi è rivolta alla persona non solo a suo disagio alla persona secondo tutto quello che ha detto spetta chiarire riscontro in pieno e che recepisco in pieno però è importante anche dirci questo e l'ho detto più volte nell'intervista bisogna modificare la cultura del carcere la cultura nel carcere credo che sia un aspetto fondamentale molti degli elementi di sofferenza
Di fonte di disagio del carcere dipendono dal tipo di cultura che ancora li azione dell'amministrazione penitenziaria regna nei rapporti tra operatori e detenuti
Vi dico ancor di più è una cultura che condiziona pesantemente anche i rapporti tra detenuti tra persone stesse che ne subiscono le conseguenze del carcere bisogna fortemente lavorare su questo
E poi un'altra cosa importante il terzo elemento che potevi intuire il le fonti del disagio mentale nel calcio sono la dissi la mancanza di spazi esterni esterni all'ascella ma anche esterna al carcere stesso credo che non si fa non si può andare molto lontano se non si danno opportunità concrete di uscita e di futuro o Corleone elencate tutte dalla Smuraglia alle possibilità di accoglienza esterna Ospedale psichiatrico giudiziario sempre tirato per i capelli ne parlo sempre con molto dispiacere perché con lui è un come dire si dice sempre che i problemi spiacevoli si nascondono sotto il tappeto sì
Poi mette un bel nastrino isolante che si sigillate i bordi del tappeto facciamo finta che non esiste va bene
Purtroppo non ha detto Corleone ci sono degli dei direttori compito degli operatori ci son persone che negli ospedali psichiatrici giudiziari ci sono perché ne soffrono le conseguenze ci sono perché hanno il carico di responsabili
Ma di agire beh allora io vorrei fare ma molto brevemente perché continua a dire che non mi piace parlare di leggi e di norme
Di proposte politiche e di progetti di legge fin quando non c'è una reale volontà di attuarle cioè presentare proposte di legge presentare studi Progetti dove sin dall'inizio non c'è condivisione non c'è volontà non c'è intenzione di affrontare e dico da parte di tutti quanti condivisioni non solo dai non da chi era presente ma da chi le tendopoli attuare gli aspetti è perfettamente inutile si creano illusioni si creano delusioni che non fanno altro che inasprire la situazione credo che sia importante però dire questo fare una piccolo un piccolo excursus siamo passati o comunque incombe su questo problema incombe in senso positivo e non non non lo vedo come un'angoscia
Incombe o comunque resta questo spauracchio questa sorta di spada di Damocle sulla parola che si basa sulla parola soppressione soppressione significa una legge che elimina
Do PG elimina la misura di sicurezza e così via bene credo che il problema sia come sempre sopprimere per andare dovunque
Ho perso il carcere o verso il sistema sanitario nazionale questo che vi sia un problema che tra l'altro continua a dividere le possibilità di mettere insieme le volontà nelle intenzione giuste per risolvere su un piano o diciamo di di di legislativo questo problema però Gianna a fronte della difficoltà della soppressi di intervenire con la soppressione
Sono girati due aspetti diciamo continuo secondo me invece a essere beh sì all'attenzione do aspetto nella cosiddetta sanitarizzazione che il dottor Malgara ben ricorda perché ci abbiamo lavorato insieme abbiamo fatto insieme l'amministrazione penitenziaria comma gli operatori per introdurre sempre più dei principi di trattamento sanitario vero dentro questi che come ben sapete chi c'è passato comunque gli ha modo di conoscerli sono strutture penitenziarie a tutti gli affetti quindi lavorare sulla sanitarizzazione che però è un po'quel viaggiare verso un modello manicomiale che assolutamente solo vittorie
E privo di
Di di prospettive credo che sia importante invece lavorare su quel principio sono di quei principi che anzi forse su tutti e tre
Introdurre i servizi esterni
Modificare la cultura aprire spazi esterni all'istituzione c'è quella che io chiamo la degli istituzionali insomma istituzionalizzazione della misura di sicurezza il che significa su un piano giurisprudenziale attualmente la misura di sicurezza forza e più flessibile a digiuno di un giunco si può applicare quando si vuole si può revocare quando si vuole conta permettendo hip di criteri di pericolosità sociale di valutazione della cosiddetta psichiatria forense però va resa invece sempre più e le due cose sono strettamente collegata dei istituzionalizzato sugli aspetti concreti operativi cioè spazi esterni
Ingresso dei servizi psichiatrici del territorio nell'ospedale psichiatrico viziare condivisione di progetti sui pazienti
Insieme agli operatori dell'ospedale psichiatrico giudiziario apertura di spazi sul territorio dove esercitare proprio quei principi di riabilitazione di partecipazione di acquisì azione di cittadinanza
Condivido ancora quello dice Beppe
Solo così si può effettivamente curare fare degli interventi e delle prospettive dare delle prospettive alle persone bene io credo che se si lavora con questa metodologia con queste prassi operative con queste intenzioni
Con queste
Con queste pratiche attività non si può pinne si deve aver paura di dare alla a questo problema il giusto nome nella giusta dimensione la giusta collocazione si tratta di venire incontro ha bisogno di persone che hanno vedi problemi d'integrazione di risocializzazione di recupero della loro armate la propria immagine solo così potremmo effettivamente fare insieme terapia
Grazie a Franco Scarpa
Scusatemi c'è ancora un poco stiamo quasi per finire la prima parte di nuovo vi prego di fare i silenzi e non è una sala congressi siete in galera vedete di tenerne conto cerca ed è per quello che non è che io amo adoro stare quindi l'anima nascosta del progressismo no tenete conto che due degli interventi previsti sono stati spostati al pomeriggio quello delitto danza del Forum nazionale salute mentale quello del criminologo
Francesco Bruno quindi dovette pazientare ancora un attimo per gli ultimi due interventi che sono quello di Stefano vecchio responsabile del dipartimento farmaco dipendenza della sul la Di Napoli psichiatra e poi chiuderà Gennaro Pastore che anch'egli lavora nel SerT di Secondigliano Poggioreale immagino che quindi al centro del loro interventi ci sarà di nuovo il problema della tossicodipendenza in carcere
Eventualmente pregherei Stefano se vuole di soffermarsi anche un attimo su questa questione dalla doppia diagnosi e sui problemi che emergono da quelle cifre da altre cifre che sono state fornite che evidentemente tendono forse come diceva Corleone l'offerta che tende a creare la sua domanda
Buongiorno ringrazio
Gli organizzatori di questa iniziativa per avermi invitato in questa realtà che per me è interessante perché non mi è mai capitato fossero mi capiterà mai di essere invitato in una carcere napoletano a discutere di questi temi al massimo mi è capitato di partecipare a iniziative di formazione credo che ringrazio perché credo che aprile è un'istituzione totale come il carcere la discussione
Significa come dire non solo rendono permeabile all'esterno che è importante ma significa anche che né di poter da girare all'interno discute all'interno è come mettere in discussione no quella che Peppe Dell'Acqua definiva necessità del carcere
Io
Vorrei fare una brevissima premessa questo mio intervento io faccio parte una generazione gli appena appena dieci da vivere l'esperienza della grande lotta alla destituzionalizzazione del dei manicomi
E anche altri movimenti diciamo
E devo dire che che penso che sia un danno per tutti quanti noi
Il fatto che s'attraverso la generica critica all'ideologia si è messo in discussione sia liquidato un certo atteggiamento un certo stile critico che del passato e oggi ancora per quanto mi riguarda contraddistinguere contraddistinti da cui non è ancora bellici
Diciamo il nostro lavoro dentro le istituzioni
E che cioè prima ancora di pensare a ciò che noi dobbiamo fare ciò che facciamo
Diciamo tentativo di comprendere qual è il senso e la funzione dell'istituzione la quale operiamo no perché il nostro agire non può essere non solo avulso a non può essere compì staccato da questa analisi da questa indagine
Mi sembra che oggi invece una tendenza tecnici Zane
Troppo e a pensare che con le tecniche si risolvono i problemi queste che si producono problema
A partire da questo dirò qualcosa anche sulla domanda che mi faceva Sergio Segio se mi permettete io vorrei farvi riportabile una veloce citazione
Presa da di Franco Basaglia perché non tanto per una mia esigenza nostalgica ma perché io veramente sono molto sorpreso dal fatto che in tutti gli studi anche italiani tentativi di studi sulla cosiddetta doppia diagnosi sulla comorbilità come la vogliamo chiamare non vi sia nessuno anche quelli più interessanti che faccia riferimento a questo grande movimento che c'è stato in Italia e che ha messo in discussione ha criticato fortemente quella istituzione manicomiale che in qualche modo assegnato alla nostra storia la quale probabilmente oggi è un po'in pesa è sa getta una certa dimenticanza che probabilmente produce queste realtà io vorrei fare di questa citazione perché è un po'l'orizzonte largo diciamo dialogando con i vostri Zonta distretti a partire dal quale io vorrei fare qualche dare il mio contributo
Ed è per questo che la diagnosi psichiatrica assunto il significato di un giudizio di valore di un'etichetta mento ciò significa che il malato è stato isolato e messo tra parentesi dalla psichiatria
Perché ci si potesse occupare della definizione astratta di una malattia della codificazione delle forme della classificazione dei sintomi senza temere possibile sentite da parte di una realtà che in questo modo veniva ad essere negata
Ora sommersi sotto un castello di entità morbose Etichetta venti definizioni siamo costretti a mettere fra parentesi Novi la malattia
Come classificazione nosografica se si vuole riuscì a vedere in faccia il malato il suo disturbo reale
Non è dunque la lotta contro la malattia mentale che deve essere la finalità della nostra azione
Nella schematica affermazione secondo cui la malattia mentale non esiste se non come prodotto sociale ma la lotta reale dovrebbe ora ricominciare a muoversi contro l'ideologia che tende a coprire ogni contraddizione naturale
Ecco io credo che ci si potrebbe anche fermare qui ma insomma invece vorrei partire da qui
E
Vorrei sottolineare che diciamo non solo la parentesi non è stata eliminata intorno l'amante mentale ma questa versi ispessita
E che abbia barriere sono nate altre
Realtà diciamo che lo dovremo mettere da Paesi come la tossicodipendenza la stessa comorbilità per cercare di comprendere pallone natura
Io partire da questo mi vorrei partire da una domanda ma come
Come è possibile che dopo un certo periodo gli anni Ottanta anche in parte degli anni novanta nei quali molti di noi si erano convinti che si restringeva sempre di più l'aria dell'istituzione di totale no chiusura dei manicomi
La stessa aria dell'estinzione carceraria no diciamo il bond delle alternative alle pene
Diciamo anche tutte le analisi che facevano riferimento
A Foucault insomma diamo tutto una certa cultura secondo cui si trasferivano no non vi era più la società lo Stato
Non gestiva più la devianza attraverso l'espulsione ma attraverso il controllo sociale controllo diffuso ma molti di noi di questa generazione
Sono stati permeata di queste come è possibile che cos'è questo ritorno delle istituzioni totali oggi no restrizione carceraria consideriamo che
Di tordo diciamo di una certa ideologia distruzione totale in psichiatria è presente oggi disegno di legge che messo in discussione ma insomma anche un disegno di legge come quello Burani Procaccini
Che tipo di propone diciamo la Ritter riconteggio alla ricostruzione dei manicomi alcune amministrazioni regionali anche di aria il centrosinistra di propongono
Soluzioni del genere sembra strano la stessa la legge Fini
No Rossella il disegno di legge file tossicodipendenze che come dire a mio parere una proposta è un laboratorio ancora più definito
Alessandro marcare faceva riferimento a tutte le analisi la sociologia diciamo criminale
Della società americana di come in America vi sia questa in questa epoca di tolleranza zero
No il passaggio dallo stato sociale uno Stato penale per cui all'interno delle carceri americane vi sono esattamente gli stessi soggetti che precedentemente usufruivano di tutte le i vantaggi lo Stato assistenziale americano oggi tagliato lo stato sociale assistenziale americano con gli stessi soggetti stanno nelle carceri qui non vi è stato un aumento dei reati ma solo un cambiamento delle politiche no quindi politiche Bonamico nel politichese
Sociale
Ora
Anche se in Italia in Europa non non stiamo a questi livelli però vi sono delle tentativi o che spingono verso questo diverso
La legge Fini è un tentativo di trasformare il sistema dei servizi
Per le tossicodipendenze in un come di un di ridefinire un pagamento in un continuum tra assistenze carcere per cui il servizio pubblico dovrebbe fare la diagnosi per inviare nel carcere carceri
Diciamo l'aria carceraria si allargherebbe le comunità terapeutiche semplifico ma di fatti il disegno è questo per cui da una parte vi sarebbe una cambiamento della rappresentazione sociale del tossicodipendente solo come chi non solo del tossicodipendente ma anche dei consumatori no quelli ricreativi come criminali e dall'altra un circuito di questo genere
Quindi diciamo disegna il disegno è questo poi non sappiamo quanto passerà e non è scontato che questa questo disegno
Faccio riferimento soltanto che forse che noi crediamo che ci facciano riferimento ma io ritengo che vi sia una trasversalità magari più moderata più attenuata no bollente
Su questo
Su questa io penso che questo ritorno dell'istituzione totale sia un ritorno appunto legato a queste cose piuttosto che a un ritorno nella vecchia ideologia di estinzione totale c'è la ci troviamo di fronte alla realtà nonostante non regole Prestigiacomo per televisione a Porta a Porta cd che ci dice che c'è stato un aumento dell'otto per cento della occupazione in Italia beh io che sull'americana non me ne sono accorto però voglio dire è strano pensare che vi è un aumento dell'occupazione contemporaneamente
L'Istat eBay istituti di ricerca mette in evidenza che vi è un aumento della povertà relativa probabilmente questo aumento dell'occupazione non aumenta il reddito al punto tale da dare possibili alle persone di poter vivere dignitosamente
Quindi io credo che il problema sta lì e che sono mentali process integrato di povertà nel sociale c'è stato una rinuncia se volete la parte un cambiamento della funzione degli stando spedì Stati no dello Stato sul controllo sociale c'è meno controllo nel sociale
Più disperazione più povertà
Meno comunità meno legami per cui diciamo questa il carcere diventa appunto la spazio il luogo dove la spazzatura viene buttata noi quando siamo entrati in caccino passo di là qualcosa sicuramente in più labbra cose che abbiamo trovato è pile così di carte di domande inevase buttare da una parte e gente che non sapeva perché stava in quel luogo
Tossicodipendenti che stavano lì perché non riusciva a telefonare non perché non c'era la possibilità di usufruirne alternativamente né tossicodipendenti che stavano buttati in un posto dove se possibile stavano peggio degli altri detenuti
Ora
Credo che appunto il problema è che vi vi sia invece come dire una maggiore permeabilità da dentro e fuori fosse come di una maggiore logica pendente il fuori forse una maggiore vicinanza tra il dentro e il fuori il carcere che deve farci riflettere mando in cui le pensiamo a cosa fare dentro e fuori dal carcere
Ora a proposito di la domanda che mi faceva da qua non voglio non voglio diciamo
Il signor Smith la risposta io volevo fa riferimento a uno psichiatra argentino io tra l'altro credo che ne europee dobbiamo fare molto più riferimento al mondo latinoamericano per supera la nostra presunzione che dall'ICI venga delle indicazioni molto interessanti che si chiama Michele pena Sayaka
Ha scritto un libro molto interessante che si chiama l'epoca delle passioni tristi ma ha scritto anche
Altri due libri molto interessanti che dei consigli perché io il mio lo psichiatra particolare particolare oggi ma insomma lo psichiatra col quale nel Psi chiarito e nomina fa riferimento un po'in più perché si occupa di psichiatria in Francia
E però in Argentina si occupa dialoga con i cosiddetti movimenti agenti ha scritto un libro molto interessante che si chiama contropoteri un altro che si chiama per una nuova radicalità quindi ho citate questioni perché lui dice ma come possibile che mi ha arrivano oggi
Domande così ampie sempre maggiori di di intervento di assistenza
Ma queste persone e cosa si portano ci portano problemi
Che con la psichiatria veramente hanno a che fare molto poco l'organo e psichiatri infantili
E allora noi che cosa possiamo fare come psichiatri ma non possiamo eludere alcuna risposta ma dobbiamo dire in primo luogo e non siamo inadeguati a rispondere
Secondo l'opposta pensiamo di poter fare eccome se queste questi insieme di persone stessero in un mare in tempesta
E quindi noi in qualche modo è la metafora poi la tempesta della crisi mani in crisi come se noi rappresentasse una specie di scialuppa che aiuta questi soggetti a raggiungere un posto ma il problema qual è che oggi porti non ci sono più
Questo il cambiamento e che quindi noi non possiamo accompagnare in un porto ma possiamo aiutarli a dice Luigi creare un equilibrio nella crisi
Ora io credo che questo è il problema col quale nel confrontarci quanti equilibri che ne esistono possibilità di a seconde diversi luoghi nei quali si esprime con le diverse tal travestimenti qual è in questo senso io
Credo che questo problema
Della cosiddetta doppia diagnosi della comorbilità io preferisco parla di tossica follia cioè di qualcosa una specie di figura mitologica se volete che si che quegli ostacola ogni possibilità di riduzione di esibizione attraversa di diagnosi astratte Frette che non tengono presente le storie delle persone no
Questa storia che sta sempre al di sotto dei dei ricavi diagnosi alle descrizioni puntuali sia investendo che all'interno i le cifre sono quelle settanta bis cinque per cento dei soggetti sono in comorbidità
Ora dico io credo in prima battuta riprendendo Basaglia no
Chi sta in carcere vive una condizione di sofferenza profonda
Ed è una sofferenza che la mio balena niente a che vedere con la psicopatologie così come è stata descritta di manuali psichiatrici nella storia me la sofferenza normale se poi di chi è di privato
La propria libertà degli affetti delle mozioni delle azioni rapporto con se stesso dell'apporto con i propri cari con l'esterno con la comunità
Questo è un soggetto dal ventre privata se noi pensiamo di poter costruire un disegno di ricerca
Che in qualche modo debba andare a descrivere questa cosa e trasformare questa esperienza modalità normale esistenziale in una diagnosi in etichetta
Facciamo l'operazione a mio parere discutibile sul piano scientifico sempre Maisky hanno di fare qualche altra cosa no diceva anche in parte Peppe Dell'Acqua di pensare che all'interno di questa le istruzioni totale come il carcere sia possibile curare
Sul serio qualcosa
E cioè sia necessaria tra se possibile tre sulla tecnica risolvere un problema e che quindi non dobbiamo liberarci dalle dalle necessarie calci ma migliorare questa necessità perché funziona perché è un soggetto era malato forse era criminale ma anche perché era malato mentalmente il carcere il luogo della sua cura ora questo il rischio io credo e questo producano diciamo ricette legge non conoscenza in questo senso io personalmente credo che all'interno del carcere anche per l'esperienza che noi stiamo conducendo da un certo tempo con i tossicodipendenti distretti detenuti
Noi più che curare possiamo prenderci cura questo accade anche all'esterno del carcere accade ancora di più possiamo pensi pure di questi soggetti a partire dal riconoscimento di questa sofferenza generabili possiamo provare ad alleviare la sofferenza
Naturalmente io capisco perché Giuseppe Dell'Acqua dica non dobbiamo pensare alla possibilità di istituire servizi specialistici penitenziale della salute mentale
Ma ritengo che per quanto riguarda la tossicodipendenza come dire la soluzione organizzativa sia diversa
E che cedere grandi carceri come lo quelle quale lavoriamo né a Napoli la casa circondariale di Secondigliano di Poggioreale il centro penitenziali Poggioreale dove vi sono migliaia di soggetti internati sia necessaria per un punto fermo all'interno
C'è un servizio
Cioè garantire ai di ai tossicodipendenti dei detenuti l'assistenza l'assistenza simile ai liberi perché perché quei tenuti erano libri precedentemente quando entrano in carcere stavano segue un trattamento quel trattamento deve essere garantito esattamente come quando erano liberi
E garanti di quel trattamento esattamente come quando erano di vestiti e non farli soffrire non fargli avere l'astinenza pensare né quando siamo andati a Poggioreale la maggioranza dei tossicodipendenti hanno dipendenti da benzodiazepine
No che ritengo sia la dipendenza peggiore quella dell'eroina
Al garantirgli la continuità delle cure
Provare a sostenerli sapendo che non si risolve il problema e che non si riusciva nemmeno a dargli un'assistenza adeguata e a partire da questo provare a farli uscire
Perché io sono convinto anch'io di questo il nostro lavoro deve essere quello di alleviare la sofferenza in carcere e sollecitare
Quanto più possibile tutti i meccanismi a nostra disposizione perché questi soggetti escano
Perché il motivo per cui hanno determinato un reato perché i reati ci sono sono determinati prevalentemente la loro condizione anche sociale e assistenziale e dalla consumo di sostanze stupefacenti ora questo significa naturalmente che una strategia di intervento
Diciamo nell'aria Penati vi permettete questo termine un po'più ampio prevede la possibile da qui di deve prevedere come dire una sistema unico intervento dentro e fuori
Ora in questo senso si soffi del fisco in questo senso ne abbiamo provato a fare sì che questo intervento fosse l'intervento del dipartimento e che si occupasse siederà assistenza de con i detenuti sia della sviluppo diciamo come dire cautelativa le pene e del e diritti reale possibilità che per cui queste alternative all'esterno fossero possibili del circuito più generale diciamo dei servizi
Infine io voglio fare solo una veloce riflessione sul rapporto sul fatto che vi è però una difficoltà che io vorrei sottolineare e cioè la difficoltà al confronto spetta a questa problematica tra salute mentale tossicodipendenza c'è a mio parere noi non possiamo nemmeno come dire rifugiarsi dietro schematici or soluzioni e sistemi organizzativi ma sarebbe opportuno di promuovere riprodurre come dire un processo di confronto sulle culture di riferimento le quando ci confrontiamo
Sugli stereotipi dei quali anche noi spesso siamo come dire cadiamo sulle difficoltà delle reazioni tra i servizi delle culture perché io credo che attraverso un nuovo modo di relazionarsi di questi servizi di propri promuovere culture può passare anche un modo diverso non dico di funzionamento del carcere a un modo diverso di poter liberare dal carcere i tossicodipendenti soggetti che non diciamo che non hanno che non si meritano questa questa esperienza grazie
Grazie a Stefano vecchio che da oltre molto ha detto una cosa molto importante che forse sinora non ero fitta ecco sufficiente forza ovverosia che al carcere è la malattia più spesso che non la guarigione
Su questo credo insisterà l'ultimo intervento che è quello di Gennaro Pastore per psichiatra e opera nel SerT
Per il serto dentro nel carcere di Secondigliano e Poggio Reale di Napoli vi prego quindi ancora questi dieci minuti di silenzio però perché se no veramente inutile
E poi si passa al buffet grazie
Come ultimo intervento l'idea di attirare la vostra attenzione l'ho avuta sarebbe quella di leggere il menu quindi sicuramente tutte quante sarebbero attenti
Non c'è assoluta sì lei però anche se lei non c'è un assoluto silenti e non si non si mangia
Quindi non non leggo il menu però anziché dieci minuti come dice Sergio ne prenderò cinque
La l'esigenza fondamentale che sento io lavoro nelle carceri napoletane ogni giorno ogni giorno entra Poggioreale a Secondigliano e quando capita anche nello PGT Napoli
Sono un operatore pubblico un operatore DELASEM Ladinico questo servizio dedicato ai tossicodipendenti detenuti
Lavoro in un carcere ogni giorno e sento l'esigenza forte di esprimere le sensazioni positive
Di stare qui in questo posto da quando sono entrato a un certo punto menu in mente una una cosa che si dice no alle città si riconoscono una sciocchezza da come organizzano i giardini zoologici
Io credo che i carceri si riconoscono in tanti modi uno dei modi per riconoscere i carcerieri vedere le pareti
Di questi luoghi ed entrare in questo lungo corridoio dove sicuramente passano anche i detenuti e anche per loro è riservato un modo di di utilizzare queste pareti con colori con espressioni artistiche con modalità che cercano di alleggerire
Questo cemento questi ferri questa luce
In qualche modo fa bene a chi come me lavora in situazioni di di di estrema difficoltà di estremo degrado anche come una grossa consolazione me la riporterò a Napoli nella situazione difficile che quella napoletana una grossa consolazione oggi non riuscire a capire tra di noi tra di voi chi è operatore e chi è detenuto questo penso che sia
Un momento di alta
Di di di di di alta qualità della dell'iniziativa
Io vengo da Napoli Napoli una città purtroppo all'ordine del giorno per quanto riguarda le emergenze sociali per quanto riguarda l'emergenza di criminalità e potete immaginare il carcere napoletano i cosa rappresentano
A Poggioreale o a Secondigliano esistono due mila detenuti a fronte di una capienza di mille cento posti
Il primo paradosso viene confermato Poggioreale la discarica sociale e il filtro della lavatrice praticamente il punto di raccolta del troppa Outta del welfare ma del troppa out anche dei servizi
E noi come altre le abbiamo organizzato speriamo in maniera dignitosa un'accoglienza ai tossicodipendenti però siamo anche davanti a grosse contraddizioni perché ci troviamo ad osservare a diagnosticare a individuare momenti di di patologia molto seria non ultima quella della sofferenza mentale
E così come il detenuto è malato ci accorgiamo che il carcere malato
è malato perché non ha risorse non ha strumenti voi pensate che si entra a Poggioreale un detenuto sofferenti di patologia psichiatrica
Se va bene
Questa persona vedrà lo psichiatra entro le quarantotto settantadue ore successive al suo ingresso se va bene lei ha visto lo psichiatra entro i tre giorni lo psichiatra prescriverà una cura che potrà fare entro le dodici diciotto ore della visita e sicuramente questo è certo per quanto riguarda le carceri napoletane
Questo paziente psichiatrico non avrà la cura che da cittadino libero faceva tre ore prima dell'arresto a casa sua o sul suo di asse M ma troverà semplicemente il grande superato glorioso all'over idolo quindi non c'è nessun tipo di
Di continuità il carcere malato in questo modo assiste o cerca di assiste alle persone restituisce penso l'abbia detto Corleone prima è una cosa importante il carcere sembra che stia lì a garantire la richiesta di sicurezza alla domanda di sicurezza che viene da una società sempre più allarmata sempre più indifesa invece il carcere restituisce insicurezza
Questo è il paradosso paradossalmente il carcere restituisce il sicurezza
La domanda che volevo fare veramente mia figlio alla conclusione del mio intervento quale Psichiatria serve in carcere
Quale Psichiatria serve per i detenuti prima si parlava di Bolzaneto non è un caso uno che nelle operazioni del
Del G otto a della Global Forum insomma dei fatti di Genova sia stata utilizzata la medicina penitenziaria che c'ha un grande limite io non so se si sono colleghi di medicina penitenziaria ma in qualche modo anche una forma di intervento di medicina che
Non può ottenerne
Non può trascurare anche un certo tipo di esigenze di di controllo e di custodia ecco in carcere non serve una psichiatria penitenziaria non serve una psichiatria poliziesca
Nel senso che serve una psichiatria che vada effettivamente incontro ai problemi e alle esigenze
Del del detenuto
Serve una psichiatriche sia di Cuneo che cerca di frapporsi fra la sofferenza il soggetto i continui stimoli disgregante che l'esperienza detentiva comporta serva una psichiatria che sappia anche in qualche modo prendere a prestito ne sperimenta delle dei delle dipendenze le tossicodipendenze che il concetto è quello della riduzione del danno
Deve esistere una psichiatria che sappia in qualche modo limitare i danni in attesa di tempi migliori in attesa di tempi ancora più efficaci
E concreti
Serve soprattutto una psichiatria che accompagni diritto dal fuori al dentro perché ripeto i pazienti psicotici che il giorno prima faceva loro Terapia loro cure nel proprio quartiere devono essere accompagnati anche all'interno e avere la possibilità come anche all'interno
Anche all'interno del carcere ma fondamentalmente serve una psichiatria che sia soggetto pubblico
Il soggetto penitenza non può essere anche un soggetto sanitario che è una contraddizione in termini prima si parlava che questo tipo di di discussione deve portare anche a capire come il carcere come l'idea il concetto di pena debba andare incontro a delle trasformazioni
Questa è la mia conclusione io credo che una delle trasformazioni possibili oggi lo stiamo vedendo qua dentro
Una delle informazioni possibili del carcere sia quello
Convivere con altri soggetti con altri soggetti pubblici con altri pezzi di Stato che siano presenti nel carcere a garantire diritti fondamentali Buon appetito
Allora un attimo rimanemmo aversi pensi al buffet allora riprendiamo al ma i tetti fuma c'è la possibilità di uscire un attimo e all'aperto Pai e per il buffet è e ringraziano ha anche la Cooperativa Giotto è tutti gotico lontani i detenuti
O ripeto e chi vuole parlare fa fuori grazie possiamo cominciare Medley uno sto a guardare
No scusate dagli spalti li potete a
I termiti a parlare scusate potete uscire a parlare
Già in quella quella che detta davanti a me
Allora ripeto chi vuole parlare è pregato di uscire c'è l'aria l'ora d'aria è concessa una sopra l'area verde tutto quello che volete chi vuole si accomoda per gli altri per favore silenzio
Allora va bene adesso riprendiamo con
Una preghiera intanto di fare interventi Brady questa volta sono io a forme scandire i tempi per permettere di fare domande allora presente un po'
Le persone allora l'ultimo vorrei presentare i relatori che oggi sono sale rappresenta una realtà molto diverse
L'ultimo Helen comandante della polizia penitenziaria del carcere di Prato
Giuseppe Pillon Meli con cui noi di ristretti abbiamo un rapporto di scambio di informazioni approfondimenti interessa particolarmente interessante dottoressa castellane la direttrice del carcere di Bollate
è un carcere con cui abbiamo dei rapporti anzi siamo in competizione con per dimostrare che in casa una buona competizione perché per dimostrare che in carcere si può fare anche qualcosa di diverso
Don Daniele cappellano dello pidgin di Reggio Emilia poi vita danza no psichiatra del Foro Romano nazionale e allora Luca vero
La sfida mai e anche direttore della formazione di salute mentale Giuseppe Mosconi docente Pietro ma lo conoscete di fra ecco l'unione un detenuto molto noto nel senso che è quello che fa la newsletter che molti di voi ricevevano Francesco fa parte è uno dei soci fondatori di ristretti che adesso lavora all'esterno
Allora Acate Taras chi è lavorato dal Provveditorato dell'amministrazione penitenziaria di della Lombardia e si occupa proprio di prevenzione delle per il degli atti di dei suicidi e dagli atti di autolesionismo professore Concato è docente di Psicologia
No
Allora il dottor Zivago addirittura già un'altra gente ne parla senza
Professione Concato è abbassate però
Docente di Psicologia e secondo me è autore in un libro che io pubblicizza fortemente che si chiama per non morire di carcere perché mi sembra che per chi opera in questo settore sia di grande interesse
E all'interno di questo libro autore di un saggio sull'autolesionismo e non solo comunque sul disagio mentale in carcere che mi sembra di grande interesse e il dottor sbrigarmi a direttore del prima si stira lo sappiamo conosciamo direttore del carcere di Trieste qua e là per il direttore calze parla conoscente Stefàno fa parte della relazione di ristretti Orizzonti è uno degli organizzatori assieme a un altro che voglio citare perché gli altri erano tono esaurimento organizzare questa convegno che Marino Occhipinti che credo che abbia
Debba essere lodata perché è uno di quelli che si è sobbarcato gran parte dell'organizzazione
Allora
Possiamo iniziare con richiedono interventi brevi periodi interloquire il più possibile insomma anche per porre domande
Allora mi pare che cominci il
Dottor vita danza che appunto fa parte del Forum Dellas per la salute mentale
Ecco entrare no
Motori
Dell'auto serio
Solo
Ma quasi quasi con quei
Non abbiamo
Concorrenza
Sarò rispettoso del tempo richiesto sono quasi telegrafico
Solo su una questione credo che porrò ecco
Soltanto una questione con una premessa la premessa è questa
Noi oggi ci troviamo a parlare di i salute mentale e carcere
In un contesto più ampio di il che riguarda la salute mentale che ha queste caratteristiche
Siamo o abbienti i sette anni dalla dalla dalla riforma a Basaglia li ha chiusi i manicomi
Sono successe cose importantissime in questi il ventisette anni
Sono ne sono chiusi i manicomi e sono ornati servizi di salute mentale dove più e dove Nino dove buoni servizi e dove
Servizi meno buone comunque su tutto il territorio nazionale in realtà è successo un evento si è dato concretezza un evento epocale che era quella della chiusura dei manicomi
Questo è un primo dato secondo dato il la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari è stata ed è uno degli obiettivi delle contraddizioni più grosse che comunque acconti grama ad avere di fronte quindi il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziaria resta ancora lì
Che attende in qualche modo una risposta concreta
Però nel contempo che cosa è successo in questi in questi ventisette anni
Dicevo che la svolta epocale c'è stata però
Dati Progress per acuti una ricerca del ministero si dice due anni fa che in dei dei servizi di diagnosi e cura ospedalieri quelli della psichiatrici
Il sessantasette per cento delle persone dei pazienti ricoverati negli ospedali nelle nevi nei diagnosi e cure vengono più o meno sistematicamente legati
Secondo Progress cronici
C'è
In i lungo assistiti il destino di queste persone
Sono molti concentrati su tutto il territorio nazionale nelle cosiddette strutture residenziali
Strutture residenziali che sempre di più sempre secondo questa ricerca del ministero assomigliano a dei luoghi di
Manicomiale per molti resti Lupi di con di contenimento e luoghi di contenzione luoghi quasi carcerarie per altri versi
E questo sono due temi due cose grosse che comunque ecco io ho rappresenti in questo momento il forma salute mentale il forum apposto come questioni vive questioni da discutere questioni da superare io lavoro in Toscana
Il pur non essendo toscano ovviamente si sente dal mi accendo
Ma
Per esempio un primo risultato su queste che oggi abbiamo il la regione Toscana e piano sanitario regionale che una degli obiettivi fermi che mette nel piani e abolire nel prossimo triennio la contenzioni in tutti i diagnosi e cure della Toscana
Il Friuli Venezia Giulia per non citare Trieste che ovviamente non legano paziente da una vita cioè da subito con la all'indomani del già con Basaglia il discorso del della contenzione all'epoca di del Manicone fu abolite ma anche i servizi non ha non leggano persone da da vent'anni
E oltre
Insomma in questo quadro molto contraddittore svolta epocale con cose da superare oggi si discute di salute mentali carcere
Io la questione che volevo porre questa è la questione che poi sollevava Peppe Dell'Acqua stamattina indirettamente e che per alcuni versi riprendeva Stefano vecchio nel suo intervento
Io leggevo scaricandolo da internet sul programma della giornata di oggi una richiesta abbastanza esplicita che questa c'è necessità di un presidio sulla salute mentale in ogni carcere che svolga attività permanente che ripensi il trattamento e e lo rende funzionante alla nuova realtà eccetera
Il punto che comunque pone è la presenza in ogni carcere di un'équipe stabile dentro di in qualche modo se leggo bene posto come una delle possibilità su cui oggi stiamo discutendo e questa è una delle proposte in campo
Stefano vecchio diceva prima quel previste dai tre le tossicodipendenze questo giace però giustamente dal mio punto di vista distingueva gli aspetti probabilmente ha un senso è una motivazione per le tossicodipendenze diverso il discorso per la salute Pinza mentale in senso più stretto e Peppe Dell'Acqua stamattina dipendeva la questione di cento librerie rilanciando il tema della legge duecentotrenta del novantanove il Progetto Obiettivo sulla salute mentale in carcere i problemi delle convenzioni con i Dipartimenti di salute mentale
Sono due tipi di proposta mi sembra che
Ecco solo di diverso per cui crede che questa sia un elemento su cui varrà la pena voi di dibattere e di discutere sulla opportunità o meno
Quelle che Peppe dell'acqua ESP ha descritto stamattina quelle che loro fanno a Trieste ma che poi in realtà è un po'la posizione anche se non esplicitata nel nel documento nazionale del forma salute mentale
è la sua la la questione dove il forum in si riconosce ed è una delle posizioni del forno quindi diciamo che dal mio punto di vista la soluzione prospettata da dell'acqua è la soluzione che proprio dare hai ragione a un discorso più bello di salute mentale questo perché Pepper accennava qualcosa stamattina filtro bene eh
Il titolo del de della giudichi il probabilmente il rapporto tra interno e esterno del carcere di reti di relazioni in cui la persone con disturbo mentale sofferente
Necessità in un processo comunque di cura e di presi in carico è un altro problema è
Il il TC sottotitolo del di oggi è il disagio mentali in carcere e dopo la detenzione
E questo dopo la detenzione mi sembra un altro elemento molto importante
Il dopo la detenzione o non lo farà mai un'équipe stabile che probabilmente come
Dicevano stamattina qualcuno adesso non ricordo chi
Un'équipe nel carcere silenzi è il sintomo agisce su un malessere una sofferenza silenzi andava dal punto di vista farmacologico può essere condita più o meno da un discorso di tipo psicologico ma lesto a un discorso interno il problema dell'esterno è cosa diversa perché se c'è una presi in cariche da parte di un o un Dipartimento di salute mentale che agisce su quel territorio
Il percorso il dopo il carcere diventa un processo quasi molto più facile e e quasi i e inevitabile se a questo corrispondo vivamente come come io penso debba necessariamente succedere con una presa in carico a forte di costruire dei percorsi e dei ponti tra il dentro tra il dentro e il fuori
Ecco io mi attengo ai minuti un po'richieste alla questione che volevo sollevare e queste per cui crede che
Oggi ma anche a partire da oggi questa si dovrebbe essere una discussione di che tipo di soluzione per dare risposta alla salute mentale e al in carcere debba essere data e quindi queste ritengo che sia uno degli elementi centrali ringrazio
Allora adesso do la parola dottor sbriga solo una comunicazione e doveva esserci il direttore del carcere di Torino che ha un'esperienza interessante di gruppi di attenzione però una settimana fa ha avuto un incidente piuttosto e quindi avrà ne avrà per alcuni mesi di convalescenza sei mi dispiace che non e nel avrete avete nelle vostre cartelline comunque interventi alle il racconto di questa esperienza fatta da Pietro Buffa ecco allora ora do la parola direttore del carcere di Trieste
Beh anzitutto ringrazio per questa opportunità concessagli
Soprattutto ringrazio di tanti volontari che qui sono presenti perché forse in una
Eccezione diversa spetta a quella dominante sono la migliore forma di devoluzione di federalismo che si potesse fare sul territorio
Spesso i volontari arrivano dove lo stato dove le strutture statali
Le istituzioni non riescono arrivare questo è un dato che non può assolutamente essere sottaciuto
Grazie
Ringrazio ringrazio anche per un altro motivo molto importante da lui sta sempre perché perché ho l'avventura sventura la fortuna non lo so de rappresentare anche i direttori penitenziari
Iscritti al mio sindacato di riferimento
Nel sindacato che raccoglie la quasi generalità dei direttori di tutt'Italia sia di carceri sia di centri visivi cruciale
Ringrazio anche perché
Curo presso l'Istituto Internazionale di Studi subito dall'uomo una apposita sezione che riguarda diritti umani e sicurezza e quindi anche questa occasione mi viene utile per cercare di comprendere quali grosse problematiche dobbiamo affrontare nel nel quotidiano ma ringrazio anche perché sono un cittadino e come cittadino sarei molto preoccupato sono molto preoccupato di sapere che possa esistere un sistema penitenziario non dico cattivo
Ma forse pigro pigro mi sia così a dirlo sicuramente sì ecco
Ho avuto valutazioni in questi anni
Il sistema penitenziario italiano è stato collocato al termine di altre problematiche
Quasi come se non avesse la stessa dignità di problematica sociale
Nel senso che problemi come quelli del lavoro
Delle pensioni
Della sanità in senso lato ecco fossero diverse maggiori più importanti quella giustizia ancora apposito a giustizia
Fa faccio spero spero che qualche magistrato mi perdoni ma pensavo a quando spendiamo ogni anno per intercettazioni telefoniche penso che sia una somma beni inferiore rispetto a quella che spendiamo per l'intero sistema
Di salute all'interno del del sistema penitenziario saltando collocassimo questa questa risorsa da intercettazioni a medicine forse chissà avremmo anche ci rimarrebbe anche qualche cosa
Pensate boh come strano come a volte delle scelte possano condizionare facilmente tutta una serie di risultati
E dicevo come come cittadino o pura illazione che ci fosse una sorta di disattenzione ecco quasi come se fosse un problema non problema ecco oppure un problema quasi secondario
In realtà non è così in realtà le carceri
Sempre state un grande problema
Sono ventitré anni personalmente che essendo parlare di problemi della salute in carcere quindi non è una cosa di oggi di ieri di cinque anni fa di dieci anni fa ma per quel che mi riguarda ho ricordo di ventitré anni ecco non a caso ricordò l'attentato dei nacque poi presso manicomi giudiziari D'Aversa nel doveva essere all'inizio degli anni ottanta non a caso andavano a toccare quella quella struttura con la realtà ricordo le file interminabili di detenuti che in alcune carceri
Pietà Ivano per avere una visita dentistica
Ricordo tutte le pratiche che sono state avviate perché fosse chiesta la sospensione della pena
A motivo dello stato di salute eppure né ricevevamo una risposta diversa e quindi trovò come dire a volte anche singolare che come un coniglio tolto dal cilindro del prestigiatore vi siano stagioni della nostra vita pelosa cittadinanza dove il coniglio carcere esce fuori e lo si fa vedere altre volte dove invece biposto per essere messo in letargo per poi io aspettare altri tempi purtroppo è è una situazione che esista
C'è anche un'altra cosa che farebbe piacere dire sul carcere non esistono delle verità apodittiche
Cioè non è vero che il luogo comune del carcere sia quello che tutti quanti siamo indotti immaginare non a caso stamattina qualcuno diceva
Che arrivando quasi passava per quel bellissimo corridoio dove si vedono delle bellissime riproduzioni Wim pittori importanti ecco stiamo qua siamo in carcere però io ho devo sforzarmi di pensare che se un carcere potrei pensare di stare in qualunque posto dove si discute persone pannolini di certi problemi quindi non è vero che il carcere sia sempre quello che si induce a pensare dipende anche dato una serie di circostanze non ultime l'attenzione reale che il territorio pone nei confronti dello stesso perché faccio un altro esempio a Messina Carrieri ho lavorato in carceri meridionali
Vi dico ma può essere un po'scandaloso ma è giusto anche dire queste cose se accadeva ad esempio che in una notte un detenuto si suscitava
La reazione
Della collettività
Molte volte era del tipo qua uno in meno
Se la stessa cosa però accade ad esempio a Padova o a Trieste o in altre realtà mi trovo mi troverò di fronte il comitato delle famiglie dei detenuti il mi troverò di fronte i parlamentari che vengono a chiedere giustamente il perché sia accaduto
Mi troverò di fronte a tutta la sei soggetti quindi ho la sensazione che a volte il territorio condizioni e non poco la realtà penitenziaria che esiste su quella parte
Del del suolo nazionale
Quindi le verità ecco i manicomi ma scusatemi io non solo perché vengano aboliti i manicomi o vengano abolite le carceri sono perché vengano abolite le motivazioni che spingono le forze dell'ordine occhi o spingono altri soggetti a utilizzare i manicomi e autorizzare idee e aumentare le carceri
E il problema credo non debba altrimenti consentitemi di dire aboliamo di cimiteri sarei più felice sarei più felice aboliamo gli ospedali aboliamo che gli ospedali
Nuovamente credo che la problematica debba spostarsi un pochettino prima perché è una persona in carcere questa mattina nella sala il l'ex senatore Corleone
Beh senatore Corleone è stato tra l'altro un mio amico nemico ecco una persona che stimo troppo vado dal visivo perché ha lasciato con un segno anche se Suzanne cose abbiamo delle divergenze ebbene indicava che effettivamente ci sono state delle leggi ci sono stati due situazioni che invece di risolvere i problemi
L'hanno forse accentuate e c'è anche il rischio che altra leggi possano possano non sortire gli stessi risultati ecco perché è importante ambiguo di vista togliere di mezzo per un momento anche lei
Ideologia
E vedere se effettivamente sia possibile ragionando come si sta facendo anche in questa in questa sede e sia possibile trovare delle soluzioni che siano ragionevoli un primo ordine problema è stato anche ben evidenziato quando si parlava del Codice penale
A prescindere che io da tecnico non so adesso quante leggi penali abbiamo una volta facevo riferimento semplicemente ai qua ai quattro codici ed è quattro codici prendevo il Codice Penale era facile oggi tra leggi finanziarie che hanno norme penali
Leggi fallimentari chiaro norme penali legge su indicazioni che hanno norme penali cioè forse se mi mi seggo Todero qualche disposizione che mi indica che quella sedia potrebbe avere rilevanza penale e ancora un uso e quindi è un po'diverso un po'più complicato certamente c'è bisogno di andare a rimarginare
Il sistema penale ed essere che avendo un sistema penali minimo mano perché siamo buoni
Ma perché la sanzione penale Heinze un costo economico per la collettività che è insostenibile io negli ultimi negli ultimi anni ormai o uso delle formule standard
Nel senso che chiedo molte volte
L'applicazione di misure diverse dalla carcerazione quale potrebbe essere senno detenzione domiciliare in ospedale
Con la giustificazione però né i soldi per pagare le cure cioè quindi altro che la via che somma legislativa la semplicemente indico nel nel nel nel budello simile centosei è un modellino che noi usiamo per per e comunicare lo stato di salute detenuto alla giudiziaria sopra c'è la parte dove il medico scrive a questa patologia sottoscrivo io e opportuna una misura diversa perché no i soldi per curarli
Un altro luogo comune che ho sentito scusate mi e il fa di questa enorme parla prima di dire tra
Uguaglianza di assistenza tra il cittadino detenuto in inteso i sensi normativi non è vero
Perché vi posso dire potrei porta comprato le carte come prova la vostra carta serve per questo
E cittadino se va a fare l'esame per verificare se è ammalato di a x non paga nulla
Se soffre di epatite non paga nulla si fa l'esame della tubercolosi non paga nulla devono invece non potendo pagare fa sì che sia l'amministrazione dello pagare l'annotazione che non ha soldi ci pensano a una volta ma cento volte prima di fare con l'accertamento quindi quell'uguaglianza di cui parliamo di trattamento pilota poi non esiste se non soltanto sulla carta
La cosa voi sconcertante che semmai i detenuti sono giovani iscritti a servizio sanitario nazionale e con la mia realtà ogni detenuto ben iscritto al suo suo tesserino però mentre poi iscriversi
Non può contestualmente ricevere alcuna somministrazione di assistenza se non attraverso l'amministrazione penitenziaria e attraverso anche la capacità di solvenza
Che poi la finalizzazione penitenziaria dovrà dimostrare ormai sono diventato debitore nei confronti dell'azienda sanitaria sì perché dando Daley in medicina medicinali dietro dirà alle agli accertamenti più modesti mi vede tutto
Perfettamente matematicamente registrato per essere messo in pagamento e quindi mi arriva la fattura ciò mi spinge chiaramente prima di mandarli tenuto in ospedale a pensarci nona volta
Ma tantissime volte ecco allora che siamo cose da fare riferimento ad altri servizi qua ad esempio ospedale psichiatrico centri diagnostici terapeutici
Per cercare di arginare questa falla di risorse che non siamo in grado in qualche modo di di assicurare come anche non credo che sia vende merita avrei voluto sentirlo in questa sede ma mi è sembrato di non cogliere forse ero distratto si parla sempre di ospedale psichiatrico giudiziario come se fosse una sorta di girone infernale ma scusatemi ma nell'ospedale psichiatrico giudiziario
Ci lavorano di psichiatri
Ci lavorano degli infermieri
C'è uno dei medici il loro codice deontologico e forse diverso di simile da quello di chi lavora la terra sanitaria e perché dentro l'ospedale psichiatrico potrebbe esserci tutto il male del mondo e dall'altra parte invece tutto il contrario
Da dove si ricava questo dato con precisione con certezza matematica
Certo
Ho la sensazione torno a ripetere che talvolta si giochi con troppa facilità su di luoghi comuni in realtà in realtà penso che se tutti coloro che operano sul territorio che e che operò anche su potuto restava veneziani avessero le risorse Risorse umane risorse economiche necessari molto probabilmente se l'intento è lo stesso identico a quello di salvaguardare la salute della persona motorhome di risultati sarebbero gli stessi
Non lo dico adesso lo dicevano i latini primum vivere altro che diritto costituzionale altro che diritto costituzionale ancora si pensava la Costituzione
Era un principio naturale un principio naturale che prove col tempo sono stati capaci trasformare il fatto non motivo per cui se fatto normativo a un a un certo punto avrà bisogno di una copertura perché non c'è legge che non abbia una copertura erano guardate non è più un fatto realizzabile completamente
Forse è momento anche anche su queste questioni si pongano i così detti pensieri forti
Presidi forti sono che esser certi che alcune cose devono essere fatte perché valgono ed valgono soltanto perché e uno subì sogno sociale umanitario di persona rispettarle ecco grazie
Allora
Allora adesso vorrei dare la parola professor Concato sull'esperienza
Sì
Qui grazie
Tra l'altro tornando al discorso del del disagio mentale ricordo due cose la prima è che siccome è venuto fuori stamattina ripetutamente ed è un tema che ci interessa il ruolo che hanno i Dipartimenti di salute mentale
Noi abbiamo espressamente invitato qui
Il nuovo direttore del Dipartimento di salute mentale di Padova perché a Padova nel Veneto per esempio il dipartimento di salute mentale non gli psichiatri che loro e gli operatori del Dipartimento non entrano in carcere in altre regioni si allora questo convegno solleva anche questo problema perché due sono e i Police su cui mi piacerebbe concentrare l'attenzione il primo è quello che si può fare sull'emergenza in carcere
E quindi i gruppi di attenzione le iniziative di questo di questo tipo che ci sono a Torino che ci sono a Milano che ci sono in Toscana
Con dei limiti e con un un esigenza dico io di formazione del personale compresi i volontari non indifferente
Renault in dobbiamo finirla di immaginare di improvvisare su temi così difficili
E il secondo il problema del ruolo che hanno i Dipartimenti di salute mentale perché c'è poco da parlare di rapporto tra carcere e territorio se poi il dipartimento salute mentale se ne sta da una parte e il carcere dall'altra
Dunque allora il tema di cui vorrei parlarvi e l'autolesionismo in qui intendiamo questo questo termine autolisi mo'con esito suicida autolesionismo invece come
Non sudici Dario insomma quindi si con ecco quest'ultimo fenomeno fenomeno molto rilevante perché riguarda cinque mila ottocento casi l'anno per lo meno quelli registrati nel
Bene le il due mila tre quindi è un fenomeno che amplia proporzione se poi a questo aggiungiamo seicento e passa seicentosettanta tentati suicidi
Aggiungiamo un numero veramente spaventoso
Ecco direi che parlando dell'autolesionismo dobbiamo un po'in no affacciarci sul nuove ipotesi nel senso che un tema è una questione è un grosso problema che segna un grave ma grave mancanza di comprensione propria comprensione del delle delle senza del della questione
è di prevenzione di intervento quindi siamo ancora diciamo molto indietro rispetto a questo
Diciamo le il problema della comprensione cioè per comprensione
Siamo probabilmente abituati a utilizzare vecchie categorie no l'idea per esempio che la maggior parte che quasi tutti i casi di autolesionismo siano comunque collegata a disturbi mentali questa non è affatto vero
Chi ha esperienza che vive in carcere sa benissimo che gli autolesionismo i sono soprattutto legati a questioni che a un esterno apparirebbero banali cioè alla difesa dei più elementari diritti umani no come quello di poter parlare con un magistrato tipo il potere non essere cambiato di cella perché in quella dove si sta si sta bene oppure di non essere trasferito di poter avere una visita medica in tempi ragionevole di potere avere una visita specialistica in tempi altrettanto decisamente ragionevole ecco molto spesso gli atti di autolesionismo sono collegati acquisti fatti quindi non possiamo parlare di Psicopatologia cioè per lo meno sarebbe una porre la questione nei termini
Un pochino in termini un pochino fuorvianti
La
Diciamo anche un altro un altro elemento che appare interessante il fatto che
La la magia del più della livellare l'incidenza degli autolesionisti fra la popolazione straniera esattamente il doppio
E che rispetto all'incidenza che ha sulla popolazione italiana quindi non il numero assoluto ma il numero relativo alla quantità di persone straniere o italiane presenti
Mette i suicidi avvengono in la proporzione inversa sono più gl'italiani a suicidarsi ragione doppia rispetto in proporzione doppia rispetto agli stranieri questo cosa ci dice
E che qui a volte affrontiamo il il problema in termini
Con delle
Spiegazioni che fanno parte di una cultura di pratiche discorsi vedi di
Di un regime culturale molto istituzionalizzato molto istituzionali diciamo per esempio che gli stranieri si suicidano si auto le giornate più per motivi culturali
Ora se andiamo a guardare questi motivi culturali non esistono cioè non c'è una cultura
Dell'autolesionismo fra i nordafricani è semplicemente se guardiamo il fenomeno che nordafricani vivono nelle parti peggiori del nelle condizioni peggiori di detenzione quindi possiamo immaginare che l'autolesionismo è legato alle condizioni in cui vivono e non ha motivi culturali e
Quindi abbiamo un po'difficoltà di comprensione avvolto usiamo altri termini no a definire nel distinguere gli autolesionismo vino autolesionismo in
Per attirare l'attenzione questa è una frase che circolare no normalmente ora che uno si faccia del male per attirare l'attenzione sapete benissimo si dice dei bambini no e cascano per attirare l'attenzione quindi c'è una anche qui l'atteggiamento di infantili trazione come diceva Corleone stamani che non va soltanto sui termini come domandina ma proprio in certe interpretazioni di fenomeni molto molto gravi e oppure
Diciamo che ci sono dei degli autolesionismo iper rivendicazione l'indicazione una rivendicazione c'è quando c'è un diciamo un rapporto sindacale no ma quando uno non ha nessun potere sindacale non rivendica nulla allora dobbiamo capire che forse come poi le alcune ricerche mi faccio riferimento alle ricerche di buffa che non è venuto stamani però siccome è scritto un articolo sul libro di cui mi sono occupato ve ne parlo brevemente
Cioè possiamo dire che
La situazione dell'autolesionismo è molto strettamente legata alle condizioni di vivibilità del del carcere no
Dove si sta peggio nel carcere ci si auto lei più di più dove si sta meglio ci sia oltre le due di meno questo significa che praticamente una persona che non può esprimere nessuna esigenza nessun bisogno sì che venga immediatamente soddisfatto che trovi una risposta un ascolto che sente violati i più elementari diritti umani
Si è auto leve per disperazione per il senso di impotenza perché ha raggiunto un livello di non
Un un livello di appunto di disperazione tale che il gesto diventa l'unico modo per esprimere quindi possiamo parlare di un'espressività collegata a un sistema no collegato al sistema quindi è come se il sistema si esprimesse esprimesse il disagio che
Lo caratterizza attraverso questi gesti se facciamo queste ipotesi invece di pensare alla psicopatologia vediamo che le conseguenze sono più interessanti
Cioè quello che mi ne deduciamo
Allora che fare che fare
Abbiamo detto che intanto abbiamo un problema di tipo che riguarda la competizione un problema che riguarda l'intercettazione dei segni di disagio e poi abbiamo per esempio il servizio nuovi giunti è un servizio che è stato istituito per la prevenzione degli atti etero Fidauto aggressivi
è una delle classiche
Secondo me a mio avviso dite di tipo perché diciamo
Prevedono interventi burocratici standardizzati auto protettivi
Mi mi riferisco all'istituzione penitenziaria se non abbiamo un servizio non risulti una volta che il servizio non risulti a detta del quello dodici suicida siamo a posto realtà se andiamo a vedere quali sono gli strumenti diagnostici per prevedere che una persona si farà atti di autolesionismo si suiciderà io non credo che esistano strumenti accurati possiamo dire che avrà che abbiamo disturbo di personalità se vogliamo ma questo non ci dice che sia Ottolenghi
Dire che un detenuta un disturbo di personalità provoca poi tutti quelle questioni in cui non mi addentro eppure perché meglio evitare no
Anche perché poi dire che detenuti sono antisociale Marcos Anna buffonata perché la categoria di disturbo antisociale di personalità è stata ripresa proprio dai comportamenti chi di comportamenti di criminali no quindi interista direttive e come dire che i criminali delinquano perché sono criminali
Quindi diciamo una serie di impossibilità servizio nuovi giunti funziona in genere poco e tant'è vero che buffa cita dei dati precisi
Del suo istituto il settantuno per cento dei casi di autolesionismo erano stati dichiarati dal servizio noi giunti come casi a basso rischio
Soltanto il sei per cento
Sono sperava stati dichiarati ad alto rischio
Problema quindi la
Intercettazione dei segni di disagio primo appunto il servizio non risulti poi sappiamo che ha aperto solo in certe ore
I detenuti già arrivano nelle ore in cui il servizio non risulti è chiuso quindi che presto un
Interessante
Poi abbiamo
Punto l'altra l'altra questione che l'intervento
Cioè anche qui dunque l'intervento è sicuramente l'intervento tutto da costruire ed a costruire su ipotesi
Sull'ipotesi appunto che siano senz'altre no quindi vediamo delle it ipotesi che sono state fatte proprio le legate alla situazione del carcere come qualcosa su cui si deve intervenire per potere istituire un servizio di prevenzione e di intervento proprio sulle sui sulle auto di Sinisi
Allora le proposte sono state fatte
Che abbiamo raccolto sono stati Progetti nodi intercettazione intervento sono stati fatti in tre regioni
Ora e la Regione Toscana di questa ve ne parlo brevemente dunque la Regione Toscana si è cercato di centrale l'intervento sulla su un accordo cioè produrre progressivamente un accordo con la Regione in modo che Fini e il la Regione finanziasse un aumento del numero delle ore degli psicologi in carcere sapete che gli psicologi sono pochi sono poche ore sono fuori dalla dall'amministrazione eccetera perché gli psicologi
Risponde tanto diciamo che la all'amministrazione la la Regione ha accettato ha stanziato sei euro dopo che il progetto era stato finanziato con fondi con i finanziamenti per le della legge sulla droga per tre anni ed è andato un po'avanti a singhiozzo però ha dato degli ottimi risultati
Poi è stato finanziato dalla Regione entrato nel Piano sanitario regionale quindi primo obiettivo creare un nesso con un ente forte che sia capace di gestire una politica diciamo sanitaria all'interno del carcere perché lei è stato l'accordo fatto con le l'assessorato della sanità
Il l'iter la scelta degli psicologi è una scelta poteva essere qualunque altro operatore perché tanto c'è bisogno di tutti quindi però la scelta dello psicologo
Ha un significato che quello di creare un nucleo che è un si tratta di uno psicologo di comunità un nucleo un punto un fulcro diciamo per la costituzione di gruppi di ascolto
Gruppi di ascolto sono gruppi che hanno il compito e si sono costituiti autonomamente nelle nelle diversi istituti si tratta di nove istituti quindi il progetto ha semplicemente sollecitato la la costituzione di questi gruppi
Gruppi di ascolto
Ci sono gruppi che hanno
L'obiettivo che intercettare tutto cercare di cogliere e creare un'organizzazione che va ad accogliere i segni di disagio
Di produrre interventi di supporto in cui si realizza un'Inter professionalità perché l'intervento del supporto lo spasso lo psicologo lo psicologo posso portare in sé può fare garantire alle richieste del della persona che è in crisi che è a rischio di comportamenti autolesivi
Garantirli anche delle attività delle opportunità delle possibilità se è in grado di farle intravvedere un percorso anche all'interno dell'istituto che sia di e sopravvivenza decorosa ecco no quindi anche una difesa dei suoi diritti quindi è chiaro che
Sul sullo psicologo poi su questo fulcro si organizza un equipe perché cerca di
Realizzare diversi interventi che ora non vi posso per brevità del tempo elencare
Molto interessante la proposta poi del precetto base di cui vi parlerà la dottoressa trustee e che è stato realizzato invece in Lombardia quindi questo lo elimina invece parlo un attimo se possibile del progetto
Di Torino è che mi sembra un progetto che ha delle linee veramente molto avanzate a tutti i livelli
Cerca il precetto che avrebbe dovuto presentare il dottor buffa intanto il progetto si basa su una ricerca è una ricerca che stiamo cercando di realizzare anche in Toscana nei nuovi istituti su denti la dice che queste cerchiamo di capire come è fatto l'autolesionismo su quali elementi su quale struttura del carcere si basa cioè il carcere non è un'entità omogenee ci sono nel carcere i quartieri alti e qualche ribasso
Ci sono sezioni in cui si vive meglio sezioni in cui si vive peggio
è noto che ci sono detenuti fu maggiori risorse che riescono a garantirsi un percorso detentivo migliore di altri che non hanno risorse ci sono sezioni in cui si addensano
I detenuti con maggiori risorse sezioni in cui si sta peggio allora buffa Pirro coi buffa insomma hanno fatto un
Classificazione hanno distinto due gradini di vivibilità del carcere di livello trattamentale
E hanno accorpato le sezioni questi due gruppi per cui hanno distinto sezioni ad alto livello e a basso livello di vivibilità utilizzando degli indicatori che nella nostra ricerca stiamo un pochino allargando
Che sono i quelle che tutti ci possiamo immaginare numero Dore tali attività che vengono svolte nella sezione
Numero di distanza la la stanzialità c'è quantità dei detenuti che stanno nella sezione non girano in continuazione numero di detenuti definitivi
Grado di un certo grado di accettazione sociale goduto dei detenuti sono detenuti che gli altri non gradiscono sappiamo bene e delle sezioni con detenuti non graditi a tutti gli atti
Ecco questo è risultato interessanti interessante perché risultato che la maggior parte degli autolesionismo e l'ottanta per cento
Riguardano quelle sezioni che erano state classificate a basso grado di vivibilità
Quindi è chiaro che l'autolesionismo è collegata o no alla vivibilità grado trattamentale un altro indicatore della presenza degli operatori del trattamento
Poi ha collegato ha fatto un altro passo abbia ha collegato la vivibilità al reddito
Dei detenuti per cui a si è verificato che le sezioni comunque l'avete tutta questa ricerca nel materiale che vi è stato dato le sezioni che hanno
Minore grado di vivibilità sono quelle che in cui stanno i detenuti più poveri
Quindi l'autolesionismo è collegabile in grado di vivibilità e alla povertà
Questo allora ed è risultato il risvolto è stato un risvolto organizzativo molto importante che è molto stimolante perché secondo me rimette un po'in discussione anche
Si muove un po'questa parola da cui tutti siamo condizionati che quella della rieducazione
Ce l'ho io in pratica buffa ha smontato l'organizzazione del carcere e organizzato delle microéquipe di padiglione
In questi mentre chi più di padiglione sono compresi trilli soliti operatori che assistenti sociali educatori psicologi
Ma soprattutto e questa è stata una cosa che è stata verificato anche in Toscana
è stato importante e risolutivo proprio in base a un Bilancio di risorse e
E appunto e problematiche
L'uso cioè l'impiego il chiamare nell'équipe la polizia penitenziaria perché chiaramente la polizia penitenziaria a il contatto quotidiano con i detenuti la capacità di individuare i segnali di
Disagio
Più affidabile se si si si chiede a un a un agente no hai notato qualche cosa cioè e più affidabile questo meccanismo di un teste del teste che può fare il servizio non risulti cioè la segnalazione
Di un de di un detenuto compagno di cella o di un agente della polizia penitenziaria il primo elemento su cui ci si deve basare
Il più sono stati impiegati in questi gruppi i volontari cioè i volontari assistenti volontari in questo caso sono stati organizzati all'interno dei gruppi cioè non sono stato non si lasciano andare in giro a fare quello che vogliono quello che il poveraccio insomma che si si sono
Proposti di fare ma vengono organizzate lite nel questi gruppi e diventa uno degli elementi fondamentali nell'ascolto dei bisogni dei detenuti cioè in pratica si è arrivati al punto che i volontari
C'è un volontario per ogni piccola parte per ogni sezione il quale tutte le mattine fa il giro di tutti i detenuti andando a chiedere se c'è se manca qualcosa c'è qualcosa che non va a scuola cosa di cui sono scontenti
Per poter riferire riportare questo elemento agli operatori
Che hanno competenze su questo è chiaro che poi l'altro problema e la tempestività dell'intervento la circolazione delle informazioni perché sappiamo bene che casi di suicidi tanti casi di suicidio e sono stati annunciati
Preannunciati con grande anticipo si sa che l'intervento su una segnalazione di comportamenti a rischio di di situazioni a rischio prima implicava o un non intervento o un intervento dopo una settimana due settimane tre un mese
Ecco l'importante è che attraverso un'organizzazione smontando l'organizzazione tradizionale rimontando la come centrata sul problema del disagio si è riusciti a intervenire entro ventiquattro ore ora qui mi fermo dicendo lanciando semplicemente un'idea no
In questo modo cambia tutta l'organizzazione del carcere
Cioè cambia il fatto che subentra una nuova cultura no che è molto più centrata sul disagio che sull'idea di rieducazione cioè il carcere il luogo del disastro non è il luogo della rieducazione
Disagio significa che ovviamente una persona viene presa in carico fin dal primo momento se vogliamo utilizzare i temi della psichiatria ma non in termini psichiatrici
Cioè
Fin dal primo momento ci dobbiamo occupare di questa persona e capire quali sono i suoi bisogni capire quali sono i suoi problemi e cercare di costruire un con un percorso di accompagnamento che in teoria va dall'inizio dall'impatto col disagio del carcere che è comunque una situazione di disagio fino al reinserimento questa sarebbe costruire un intervento e dell'équipe e un'organizzazione finalizzate a questo
Processo di accompagnamento
Quindi dire che con questo io poi la dottoressa trascritta all'età del l'intervento fatto Milano
Allora prima di dare la parola alla Lucia Castellano cioè il dottor Roberto che ne aveva chiesto di di cioè
Franco Corleone a innescato una polemica sulla questione della doppia diagnosi siccome dottor Berto del
Ha seguito una ricerca legata alla doppia diagnosi mi ha chiesto di intervenire
Buongiorno intanto grazie per avermi dato la possibilità di replica io ne approfitto anche per portare i saluti della direzione generale della ASL servizi di Padova che era presente in questo momento in quei in questa sede
E
La nostra esperienza con il carcere con le carceri padovano esperienza che ormai abbastanza lunga e l'impegno della scusa per quanto possibile con i mezzi che abbiamo
Un'esperienza che si porta avanti con con impegno replica è possibile ripeto noi sappiamo una cosa che il carcere
Si può vivere il carcere esporvi ore in modo diverso abbiamo visto tante carceri in Italia e abbiamo visto che le carceri dove funziona meglio anche l'aspetto della salute sono quelle carceri dove ci sono tante attività non solo tanti psichiatri ho tanti psicologi ma tante cose da fare
Ora questo potrebbe andar contro diciamo così l'organizzazione del carcere perché crea problemi al alla polizia penitenziaria per l'aspetto proprio organizzativo ma carceri con tante attività sua carceri anche più sane carsica anche più tranquille da un punto di vista organizzativo noi non vogliamo venire qui parlare oggi di saluti appesa a un filo e fra due anni parlare di salute appesa una corda speriamo che si possa parlare in modo diverso di salute
Ho chiesto di poter dire due parole rispetto a quello che è stato detto stamattina sulla doppia diagnosi ora questo
E per la frase che mi ha colpito molto è stata quella di un'attività fatta sulla pelle dei tossicodipendenti una ricerca fatta sulla pelle posso dipendenti ha inteso che con la scusa di produrre dei risultati scientifici sono stati utilizzati i tossicodipendenti carcerati questo non
è
Non corrisponde all'intento del comitato scientifico della di questa ricerca che di cui io faccio parte assieme ad altre altre persone
Ma non corrisponde anche per una per un motivo molto semplice che avevamo un su abbiamo ancora esso perché questa ricerca è incorso in tutti i ventuno incarcerati Italia
Abbiamo un supervisore etico
Che
Non può essere tacciato di incompetenza per questo supervisore etico don Ciotti che ha voluto entrare in questa ricerca dire voglio vedere quello che fate voli vede come lavorate
Per i tossicodipendenti e con i tossicodipendenti che possono avere una doppia diagnosi e ha verificato tutto l'iter di questa ricerca andando il suo il suo benestare ora don Ciotti non è incompetente sul piano etico per lo meno per me per la mia etica non è una persona incompetente
Allora che cosa è successo che cosa si è voluto fare con questo intervento che è stato fatto qui a Padova che è in corso anche circondariale e che è in corso in altre ventuno carceri copioni Trenitalia l'intento era semplicemente questo
Ma veramente semplicemente questo
Sappiamo ed è un dato di fatto che
Circa il trentacinque per cento varia
Variano i dati delle ricerche dei tossicodipendenti in Europa non in Italia solo hanno un problema di diagnosi anche psichiatrica
Questi tosco ribelli non carcerati non si sapeva nulla ci tossicodipendenti carcerati e quindi non si sapeva nulla sul loro trattamento questi rischiavano di entrare in carcere e qualsiasi cosa dicessero
Fossero Bollati come internet tanto se tossico
Qualsiasi disturbo quasi si annunzia qualsiasi situazione di anche vagamente psicopatologica veniva etichettata come tossico
Allora visto che nulla era stato fatto siccome c'è anche chi dice che è meglio qualcosa piuttosto che nulla abbiamo messo a punto un ricerca che sta per ma che ha prodotto i risultati che ha prodotto non del settantacinque per cento come è stato detto stamattina ma il cinquanta per cento di persone che ho visto in carcere tossico dipendenti aveva una qualche problematica di natura psico
Si chiama Pica o psicopatologica o anche semplicemente psicologica
Non riconosciuta dagli altri operatori del carcere e quindi se non riconosciuta non trattata
Allora se non è trattata significa mala sanità se uno alla patologia cronica è trattata
E se questo significa lavorare sulla pelle dei tossicodipendenti carcerati noi abbiamo lavorato non in questo modo ma con l'ottica di fare i morti è qualcosa che non era visto qualcosa che non era prima fatto venisse fatto venisse proposto abbiamo allargato come avete sentito questa cosa e per fortuna ventuno carceri italiane stanno applicando questa metodologia e oltre mille tossicodipendenti incarcerati in Italia hanno un trattamento ho farmacologico o di sostegni di sostegno Holt in alcune carceri anche psicoterapico che prima non avrebbero potuto avere questo è il senso di questa ricerca e questo è il senso che vogliamo dare anche nel fare sanità nel carcere aiutare nelle operazioni che prima non erano state proposte
Il problema vero è quello che più volte è stato citato
Necessiti necessitiamo tutti quanti noi di una collaborazione più attiva da parte dei dipartimenti per la della psichiatria che in qualche modo devono entrare a collaborare e a lavorare all'interno del carcere scusate in questa precisazione ma mi sentivo le necessità anche a nome di quelli di quegli operatori che ha lavorato su questa cosa che a nome di quei carcerati che c'hanno dato una mano nel lavorare in questo modo grazie ancora
Un paio di precisazioni mi dicono la prima cosa che il che a Venezia la il centri di salute venti parti mente salute mentale da ventitré anni a un servizio pubblico che entra in carcere
Devo dire che allora ieri il la quello che gli ho detto che nel Veneto il dipartimento e sauté mentale non entra in carcere è stato una rilevazione fatta dal dottor Giulio stermini che è responsabile della sanità
Penitenziaria per il dipartimento l'amministrazione penitenziaria a Padova è così comunque
Ecco comunque questa la precisazione poi un altro precisazione che mi dicono che e la il dato citato da Sergio Segio il settantacinque per cento della popolazione di tossicodipendenti presento una patologia Africa
è il dato della ricerca doppia diagnosi come è stata riferita da quindi non lo so
Questi
E
Il dato preliminare che poi è stato invece ieri ridimensionato diciamo
Va bene allora ormai adesso a Lucia Castellano abbiamo affidato un compito
Cioè noi qualche anno fa uno dei primi convegni nel carcere di Padova abbiamo elaborato una proposta di legge sull'affettività
Ahimè non è mai stata calendarizzata cioè è stata sottoscritta da sessantaquattro parlamentari e giace lì
Mentre sappiamo che ben altre sono le leggi in discussione oggi vedi la legge ex Cirielli e altre allora il tema dell'affettività se si parla di disagio
In carcere credo che sia idiota nascondersi che uno dei più forti disagi è la negazione della sessualità dell'affettività
Allora parliamone cerchiamo di parlare di riprendere questo discorso con un po'più di coraggio
Sì
Sera insieme al direttore del carcere di Bollate Cana
Casa di reclusione
A custodia attenuata terra
Soggetti non tossicodipendenti mi devo scusare perché sto qui da stamattina questo tavolo che ha letto il mio nome mi sono messa pure non essendo dei relatori della mattina
E volevo volevo partire con una tenenza che quella che ringrazio davvero
Chissà vi sentite vi sentite presi così io mi sento in una ringrazio per questa organizzazione bellissima devo dire da direttore penitenziario sono veramente ammirata per quello che per il fatto che avete fatto entrare velocemente seicento persone sono veramente siamo che la concorrenza è stupita vista ne parlavamo di caccia in competizione
Il problema dell'affettività della sessualità in carcere il mio intervento disse quali soluzioni chiaramente non no la soluzione voleva semplicemente far luce su un problema perché secondo me è importante a venti a trent'anni ormai dalla riforma del settantacinque e a cinque anni dal nuovo regolamento di esecuzione
Fare il punto sulla situazione un po'anche dal punto di vista normativo vedere se effettivamente lo Stato rispetto alle premesse ideologiche normative che è ammessa in tema di affettività
Abbia mantenuto le proprie promesse oppure dobbiamo veramente ricominciare un po'da capo a ragionare se noi guardiamo le fonti normative in tema di affettività in carcere
Vediamo che l'ordinamento del settantacinque parte da una premessa importante
Parla l'articolo ventotto stabilisce che la legge deve mantenere e migliorare ristabilire le relazioni dei detenuti con le loro famiglie qui non so
Tanto lo Stato chiede che siano mantenute dalla carcerazione ma vuole addirittura che siano migliorate e ristabilite queste la premessa di principio da cui il legislatore del settantacinque parte
Ed è una premessa che noi non dobbiamo mai dimenticare perché va anche scoperchiato il fatto che questa premessa e promessa naturalmente non è mantenuta l'articolo trenta terzi parla di a permessi premi per cui premio per consentire interessi affettivi culturali e di lavoro
L'articolo uno del Regolamento di di di ed esecuzione del due mila
Ci parla di promozione di un processo di modificazione delle relazioni familiari e sociali che siano di Horst che sono di ostacolo a una costruttiva partecipazione sociale quindi addirittura la pretesa dell'amministrazione penitenziaria e di migliorare i rapporti e di promuovere tutto tutto quello che c'è da promuovere per come ricostituire le famiglie in crisi ora chiunque degli ospiti di questo istituto o di qualunque altro istituto d Italia può testimoniarci il contrario allora è veramente possibile che uno stato nel due mila cinque pensi che con sei colloqui al mese e quattro telefonate di dieci minuti si realizzino queste premesse
Allora è tempo che qualcuno scoperti un po'questa ipocrisia di fondo
E inventi delle nuove soluzioni ed già il regolamento del due mila rispetto a quello del settantasei è un po'meno tra virgolette sepolcro imbiancato nel senso che ha tolto i colloqui premiali cioè finalmente sia riconosciuto al detenuto il diritto ad avere relazioni familiari anche se si comporta male e questo mi sembra già una conquista di civiltà e a al ai colloqui telefonici
E finalmente si è capito che il direttore dell'istituto può concedere colloqui anche oltre i quattro i le ore consentite dall'ordinamento se ci sono situazioni di eccezionale eccezionali di eccezionale gravità ma è chiaro che rispetto alla premessa cioè quella di mantenere e migliorare i rapporti con le famiglie è sempre il caso di concedere nuovi colloqui e mi sembra evidente che con sei ore otto ore dieci ore al mese
E tutti sappiamo quanto sia difficile
Lascia avere una relazione sentimentale vedendosi solo nel week-end figuriamoci un po'vedendo sì
Sette ore otto ore al mese per cui rispetto dobbiamo saper dire dobbiamo fare una riflessione effettivamente sulla penalità sul senso della pena bisogna saper dire che rispetto alle premesse che lui stesso si è dato lo Stato non riesce a mantenerne nella maniera
Più assoluta e questo è una cosa che bisogna sottolineare fortemente perché bisogna sottolineare fortemente che se è vero che la libertà terapeutica l'affettività e ancora più terapeutica e la sessualità e ancora più terapeutica forse o ai altrettanto terapeutica della libertà
E allora quanto alla sessualità
Non c'è nessun riferimento alla sessualità nel nostro nella nella legge del settantacinque e nella Regolamento del due mila
E proprio un omissis la Cassazione dice che naturalmente avere rapporti sessuali all'interno del carcere un atto osceno in luogo pubblico perché il carcere è un luogo pubblico però al di là di questo nulla disse la legge e l'unico riferimento e questo è anche importante sottolinearlo per i permessi premio e agli interessi affettivi culturali e di lavoro
Per cui chi nonna una famiglia strutturata fuori è difficile che possano dare in permesso premio perché tra gli interessi affettivi non sono contemplati i bisogni sessuali l'altra volta parlavo con un magistrato di sorveglianza che mi diceva ma che ci fa lui da solo a girare per Milano voglio dire io non è che potevo specificare però me l'immaginavo che poteva avere dei bisogni suoi delle cose sue da fare ma purtroppo ipocrisia generale non contempla questo questa esigenza che l'esigenza dell'essere dell'essere umano quindi l'amore la sessualità sono questioni private secondarie separate che nel carcere non entrano
O meglio non entrano dalla porta principale perché poi il carcere
In maniera anche un po'subdola invita invece a una sessualità perversa
Quindi quello che non entra dalla porta principale nel carcere c'è un riferimento ai bisogni sessuali che fanno parte della vita di tutti entra però in maniera perversa dalla finestra per cui noi Amministrazione penitenziaria in qualche modo conduciamo
Con il nostro non detto verso una un modo anche perverso di essere di di esercitare la propria la propria sessualità allora non ci dobbiamo dire ma non perché io voglia fare la rivoluzionaria o voglia fare
Quella che scopre l'acqua calda ma in fondo allora dobbiamo dire che abbiamo fallito nel nostro scopo dichiarato che è quello di mantenere rinforzare rinsaldare i i i legami e invece siamo stati perfetti della funzione non dichiarata che il carcere svolgesse la separazione degli uomini dalle donne questi in questo siamo efficaci Sini non siamo efficaci nella funzione che abbiamo dichiarato allora se
Forse partendo da questa premessa che anche una forte autocritica ma forse possiamo immaginarci delle soluzioni
Per affrontare questo problema e per affrontare soprattutto la situazione di quelli che gli americana gli americani chiamano Forgotten victims le vittime dimenticate che sono i parenti dei detenuti
E io per fortuna dirigo un carcere maschile non mai diretto un femminile perché probabilmente non regge Ray il il al problema dei bambini in istituto però vivo quotidianamente il problema dei bambini che vengono a trovare il loro papà
Per cui una volta che noi ci siamo detti e se vogliamo dire fortemente perché ogni riforma seria secondo me parte dalla presa di coscienza della fallimento di una riforma precedente allora se noi partiamo da questo presupposto probabilmente possiamo cominciare a ragionare sulla su quello che si può fare
Allora sicuramente le porte delle prigioni sono restie ad aprirsi come diceva qualcuno stamattina anche per i parenti
Probabilmente la soluzione che noi in carcere a Bollate ci siamo inventati è una soluzione che naturalmente pende semplicemente a interpretare quanto più estensivamente possibile le norme sui colloqui sulle telefonate
E perché il ragionamento in tema di affettività non spetta a noi spetta alle forze politiche
Agli intellettuali manca una riflessione seria su questi temi ma purtroppo noi siamo semplicemente degli esecutori delle norme quindi possiamo limitarci a tirarle con un elastico e a cercare di farci entrare dentro quanto più affetto quanti più sentimenti è possibile allora a Bollate per esempio abbiamo creato un aspetto una sorta di monolocale all'interno dell'istituto dove i detenuti possono stare
Una mezza giornata sfruttando la il la norma sul sulla sui colloqui che dice che il direttore in eccezionali circostanze può concedere più colloqui allora facciamo stare detenuto una mezza giornata insieme ai familiari in una struttura che però non è carceraria
Cioè atti bicchieri di vetro a riforme il il non il fornello ma in forno il il il fuoco possono cucinare possono fare
Quello che credono possono avere la televisione giocare con i loro bambini e simulare una dove un ambiente domestico questo più o meno può può può essere una buona prassi per cercare non voglio dire di cambiare e il mondo ma ripeto di favorire quanto più è possibile l'affettività in questo istinto questo monolocale che noi abbiamo creato dove i detenuti possono ritrovare un minimo di intimità domestica ci sono delle telecamere perché naturalmente il colloquio il la vigilanza visita è obbligatoria però ci sono delle mi telecamere non visibili a un occhio di bambino per cui il bambino può avere la dimensione di una di una vita familiare ancora abbiamo costituito delle ludoteche completamente autogestito dei detenuti per cui i detenuti i detenuti possono giocare con i loro bambini possano un angolo morbido possono stare con loro possono fare i compiti con loro
Queste sono delle come si dice in gergo attuale delle buone prassi che noi cerchiamo di di mettere in atto per prendendo però coscienza di essere fallimentari questa importante già prendendo coscienza del fatto che il carcere non aiuta non solo non aiuta ma aiuta a dividere lei persone dai dai propri affetti
Quindi non possiamo parlare di diritto costituzionale immediatamente esigibile quello l'affettività Verona a una vera una famiglia il diritto ad avere una ho una rete di affetti non possiamo parlarne in carcere ancora meno di quanto possiamo parlare di diritto di diritto alla salute
Chiaramente l'Istituto dei permessi premio l'istituto che andrebbe potenziato ovviamente per chi è nei termini
Io non so lascia aperto il dibattito se se se sono favorevole alla storia della Punto dell'affettività all'interno o se è pensabile invece la possibilità di dare ai detenuti uno spazio affettivo al di fuori delle mura di casa del carcere c'è un un dibattito aperto a Bollate
Con con la con il Comune con la CGIL con i detenuti stiamo cercando di immaginare una via di mezzo
Tra la preclusione normativa e la plus que la visti la propria normativa che impedisce la sessualità in carcere e la possibilità di fruire di Seckau di permessi premio
E questo è il Progetto che detenuti stanno pensando di metter su che così ti una star una sorta di bunga lotte dovrebbero sorgere tra il muro di cinta e la portineria per Consip per consigli per consentire ai detenuti di stare un week-end due tre giorni con la propria famiglia anche ai detenuti che non hanno il permesso di soggiorno anche detenuti che non possono fruire di permessi premio quindi a una sorta di via di mezzo che noi stiamo inventando per rendere possibile l'impossibile
Noi ci auguriamo di riuscire a realizzarlo ci auguriamo veramente di che qualcuno nel frattempo mentre noi troviamo delle soluzioni minimaliste di di anche di basso livello proprio per organizzare una quotidianità più dignitosa
Sì auguriamo che qualcuno più alto diminuiti i politici che il governo si renda conto del fatto che lo Stato a una premessa ideologica importante e a una promessa non mantenuta grazie
Allora vi chiediamo un po'di pazienza ancora
Prima Francesco voleva fare un'osservazione solo e sul problema
Volevo collegarmi un attimo a quanto detto dalla dottoressa Lucia Castellano
Per dare questo contributo fino ad oggi fino a questo momento si era parlato soprattutto del problema dei problemi di psichici di psichiatri ci in entrata il carcere
Mentre interessante anche anzi è importante anche che venga messo in evidenza il fatto della detenzione della carcerazione come momento di e innesco di nascita di problemi di natura mentale il carcere e patologico questo punto di vista per tanti motivi
Uno di questi senz'altro come dicevo Lucia la deprivazione affettiva la deprivazione sessuale e aggiungerei la deprivazione sensoriale
I a me viene in mente che proprio pochi giorni fa parlavo con un compagno che è fuori dal carcere adesso da circa un anno e mi diceva che sta ricominciando a sentire gli odori e i sapori dopo un anno che è tornato in libertà
Perché all'interno del carcere per poter sopravvivere
Appunto a tutto ciò che di negativo si incontra a livello sensoriale quindi la coabitazione forzata gli odori sgradevoli sapori sgradevoli si era alzato una sorta di muro per cui non sentivo più niente
Io aggiungerei la deprivazione tattile perché all'interno del carcere non tocchi gli altri gli altri non tocco rotte il De dopo mi viene in mente adesso un caso che è un po'sconvolto l'opinione pubblica e anche a noi ha causato parecchi pensieri che è quello di del PPI sono questa persona che è entrata con evidenti problemi già di natura della sfera sessuale ma anche legati naturalmente dalla sfera mentale psichica all'ingresso del carcere dopo vent'anni di questo tipi di de privazioni
è facile immaginare che i suoi problemi non sono affatto migliorati ma se mai ce l'ho pure peggiorati e le conseguenze drammatiche si sono viste quindi lui fatto del carcere
Come luogo nel quale difficilmente si possono affrontare le problematiche mentale di cui la persona portatrice ma che spesso diventa anche il luogo in cui queste in quel in questi problemi si generano
Ecco e questo la contraddizione forte
Della finalità educativa e della prospettiva di reinserimento che dovrebbe partire nel carcere il nuovo che separa pretendendo tutti i tipi di congiungere il luogo che dovrebbe restituire o meglio dare ecco le risorse che non si sono mai avute privando che in realtà il PIL di una condizione di vita
Che noi conosciamo come normale fuori
Ecco quindi questi sono contraddizioni forti sulle quali bisogna bisogna riflettere perché se non si riescono ad affrontare questi nodi operosità superarli
Difficilmente ecco potremmo potremmo pensare
Alla auto una soluzione degli Ittiti queste problematiche ecco io dico io chiudo qui voleva essere proprio un contributo di vita vissuta
Per niente tecnico ecco grazie
Ecco ora da la parola Katia Tara husky che a questa pone questa esperienza del di prevenzione della dei suicidi dei tentativi di siede o a Milano e poi vorrei interrogare il comandante di Prato asso come conta e cosa si può fare perché cambi concerto prima una certa cultura dentro al caso
Faccio un po'appello alla vostra compresa perché devo dire che io non non sono proprio abituata a parlare in pubblico nel senso che proprio per lavoro sono da sempre abituato ascoltare per cui oggi ho fatto molta fa fatica qui e Palazzo non mi sono neanche cosa sono i tempi perché vivo tutto in modo molto accelerato e quindi chiedo scusa delle molte esitazioni che ha però però mi sembrava significativo dal di conto di un'esperienza che nella regione Lombardia abbiamo realizzato nel due mila e quattro e che tuttora in corso
Questo progetto è finalizzato alla prevenzione dei gesti autolesivi del suicidio
E coi coinvolto nel due mila e quattro l'istituto di Milano San Vittore la Casa di reclusione di opera la casa circondariale di Pavia e di Monza
Da quella in questa progettazione non siamo partiti da zero la filosofia di fondo si ispira le linee guida emanate dal Dipartimento nel novantotto sulla prevenzione del suicidio e si rifà a una Progetto pilota che nato a San Vittore nel due mila dai partire dal Duemila a metà del due mila e uno per tutto il due mila e due due mila e tre che si chiama Progetto darsi che l'acronimo di detenuti a rischio suicida
Alla fine del due mila e quattro abbiamo riprogettato l'intervento e quest'anno e tuttora in corso e sieste esteso anche all'Istituto di Como e all'Istituto di Busto Arsizio
Vi dicevo che non si è partiti da zero per essere molto breve vi dico che abbiamo preso proprio lo spunto da questa esperienza realizzata a San Vittore
Che si è resa possibile nel corso di questi anni attraverso un finanziamento regionale
All'interno di una corda con cornice normativa delineata dall'accordo quadro sottoscritto con la Regione Lombardia dal nostro dipartimento
Che in qualche modo ha poi declinato se ha condiviso alcune aree maggiormente critiche su cui Inter sulle quali intervenire
Tra le altre appunto la tutela della salute fisica psichica dei detenuti in sostanza si è trattato di incrementare le ore a disposizione degli esperti psicologi
E abbiamo assegnato sette mila trecentoventi ore le abbiamo distribuite su quindici esperte ex-articolo ottanta
Non è voglio dire sembrerebbe detto così una cosa molto oggi è scontata però il tentativo è stato quello di inserire questo Progetto questo
Queste intervento di professionisti all'interno di una strategia di reti che vede l'intervento integrato di più figure professionali
A Milano San Vittore ad esempio accanto agli esperti psicologi hanno lavorato per attori che hanno condotto laboratori di arte terapia
E in particolare un'azione del Progetto prevedeva anche il monitoraggio delle cosiddette celle a rischio
Che sono celle che possono ospitare da quattro a cinque detenuti che sono in genere ha origine di alta sorveglianza poiché a seguito della dell'ingresso in servizio nuovi giunti
A rilevato un altissimo rischio in questo senso la permanenza in genere di quindici giorni
Per questi detenuti voi capite bene era fondamentale offrire un'esperienza redazionale in un momento di vuoto comunicazionale importanti
E e si sono attivate tutte le risorse possibili l'innovazione credo stia proprio nel tentativo di anche dal punto di vista metodologico di inventare delle cose di sperimentarlo ad esempio nell'estate del due mila e tre quando notoriamente
C'è un calo fisiologico da parte degli operatori un calo d'attenzione anche dalla società civile abbiamo coinvolto dieci detenuti in tali in un'attività di mentoring
Quindi ai sensi dell'articolo settantuno sono dati i loro compiti gli animi azione di assistenza
E anche la domenica anche il mattino e pomeriggio si sono proprio prestati come momento di ascolto nei confronti di questi compagni ristretti nelle celle a rischio
A partire da risultati incoraggianti di questo progetto incoraggianti non tanto perché le evidenze statistiche ciadiano confortati
Perché forse è difficile fare bilanci anche in un progetto così giovane è un'area così sperimentale ma sicuramente per il clima di attenzione per la nuova sensibilità che si è creata all'interno dell'istituto
C'ha convinto ad estendere l'intervento agli studi agli altri istituti opera apatia Monza per tutto il due mila e quattro sempre attraversa dicevo canali di finanziamento regionali
Ognuno ha adottato un proprio stile di intervento la Casa di reclusione di Opera ha istituito dei gruppi di ascolto all'interno del centro clinico quindi Lunaria giacchino indicizzate in un'area del massimo bisogno mentre invece Monza e Pavia
A effettuato soprattutto utilizzato lo strumento dei colloqui individuali
Quello che mi sembra significativo è stato proprio questo tentativo di integrare i servizi che ci sono da diversi anni l'interno dell'istituto non credo sia il caso di ricordare che l'ottanta all'ottantasette esiste il presidio nuovi giunti
Che prevede tutta una serie di intervento
Con gli obiettivi che di cui oggi stiamo parlando però il tentativo di integrare questi servizi perché abbiamo riconosciuto tutte tra loro insufficienza
Quest'anno oltretutto il Progetto però vede un prevede un'azione di monitoraggio trasversale un tavolo di coordinamento interistituzionale
è un'équipe che ha una supervisione scientifica che dovrà proprio preoccuparsi di monitorare in Regione tutto il fenomeno
Io proprio in questi giorni stiamo validando emettendo appunto gli strumenti di rilevazione spero che al termine di quest'anno avremo risultati più precisi sugli esiti vi ringrazio
Dunque da intanto diamo il benvenuto alla professor prona pulito
Adesso avevo posto cerchiamo va bene
Fate attenzione
Allora avevo posto alle com'te di Prato una domanda specifica il dottor Scarpa aveva parlato
Di di cultura del carcere cioè di clima di cultura che c'è dentro l'Ispra per rispetto a temi come quella del disavanzo ecco forse è una risposta da un comandante che ha una visione
Di colare ci sembra
Ma si sente
Si sente
Ma io non ho montanti cose da dire quindi non vorrei tradire le aspettative son venuto volentieri perché essenzialmente più per molte ragioni per una in particolare
Perché a questo tavolo non c'è mai nessuno dalla polizia penitenziaria
Questa è la vera ragione poiché mi ha spinto a venire ho accolto con diciamo piacere l'invito dell'alfabeto
In maniera molto semplice anche perché
Diciamo l'orario è quello che volevo semplicemente
Dire
Sì volevo semplicemente fare una riflessione che è oggetto diciamo di quello che il lavoro di tutti i giorni che si fa almeno che cerco di fare per quello che il mio incarico istituzionale io lavora a Prato sono un funzionario direttivo da quasi due anni esso non vice commissario svolgo la funzione di comandante dal novantasette
Nessuno mi aveva detto che cosa voleva dire fare il comandante di un penitenziari
Ho ventidue anni di servizio
Mi sono accorto che strada facendo era una cosa seria perché i problemi in carcere a seconda della prospettiva dalla dai quali diciamo li guardi assumono diciamo una proprio una veste differente
Io sono rientrato a servizi attivo da quarantacinque giorni perché sono stato un anno informazione a Roma una formazione che mi ha lasciato l'amaro in bocca e ne parlo perché il problema dalla formazione secondo me
Forse il principale problema che al corpo di polizia penitenziaria quello che io voglio dire credo che sia attinente con il problema dalla salute
Appesa a un filo perché poi mutuando qualcosa che ha detto il professor Concato è un po'l'obiettivo del lavoro che io sto cercando di fare non da solo certamente lavoro che vede coinvolti
Diciamo tutti gli operatori delle altre arie dell'istituto educatori psicologhe
Gli altri esperti le assistenti sociali
Le altre figure professionali dell'area sanitaria
Il personale di base al quale personalmente il riserbo una particolare attenzione personale di base del corpo che sono gli agenti
Agenti ai quali secondo me va restituita una dignità professionale che nel corso dei decenni è stata sempre più sottratta
Anche e soprattutto dopo la riforma del novanta noi non siamo più militari però per tutta una serie di ragioni a mio personale giudizio
Oggi all'interno degli istituti guardando un po'al panorama nazionale si fa molto poco e quel poco che si fa lo facciamo anche male rispetto a quello che si dovrebbe fare
Posso entrare una criminalizzazione del personale non lo è personale di polizia per quella che è la mia esperienza
Per tutta una serie di ragioni svolge un buon lavoro
Però non sempre riesce a intercettare il disagio proprio per rientrare nel tema
Perché non ha gli strumenti perché ha una cultura professionale che deve essere cambiata
Nel corso degli anni grazie a una serie di interventi nel nell'ambito dei quali io sono stato aiutato tantissimo dal direttore dagli altri funzionari capiarea dal Direttore dell'Area trattamentale
Dai singoli operatori dalle altre aree mi hanno aiutato per ricercare di cambiare questa cultura della professione
Io tornando ho iniziato un lavoro che potrebbe sembrare un po'ambizioso ma ho riflettuto su questo
L'obiettivo è quello di arrivare Mammana una cultura di salvaguardia dei diritti non nelle carte ma nella prassi perché il problema secondo me è quello di avere tanti testi che parlano di diritti di parlarne anche in queste occasioni
E poi si spengono i microfoni si spengono le luci e i detenuti continuano a non avere diritti
Dico al mio personale e lo ripeto ai colleghi che sono presenti che rispettare i diritti degli altri e mi riferisco al lavoro all'interno delle sezioni significa rispettarsi
E significa a parte il dovere di lavorare con questa prospettiva significa rispettarsi professionalmente
Avere una cultura aperta al dialogo non significa erodere competenza agli altri
Significa comunque a colmare
Perché la legge lo dice
Quella vacanza laddove c'è una gente che pensa solo a fare insicurezze che poi sul concetto di sicurezza vorrei spendere due parole
Parlare significa conoscere il problema
Parlare non significa avvantaggiare questo quello significa fare il proprio lavoro con intelligenza intercettare il disagio spesso salvare una vita
Io ripeto in questi giorni al mio personale che il primo problema
Che in parte diciamo è attenzionato in parte ha trovato soluzioni ma non sono quelle che ci devono essere è soddisfare il bisogno di ascolto dei detenuti
Perché questo ritengo che sia il primo problema io non voglio farla lunga qui sui massimi sistemi sulle derive delle della politica perché ci sono il doppio dei detenuti in carcere a distanza di di di di quindici anni so perfettamente che non ci posso fare niente nel novanta erano trenta mila oggi sono quasi sessanta mila
Le ragioni sono essenzialmente due ma credo che siano legate a tematiche che vanno al di là a questo punto addirittura della competenza nazionale perché siamo in prossimità di una ratifica del trattato di costituzione per l'hula hop quindi siamo a tutti gli affetti quasi in una federazione europea
Legge sulla droga politica di immigrazione
L'Italia peraltro eh zona di frontiera e quindi patisce prima e più degli altri il problema dei migranti questi sono i due problemi che ci troviamo ad affrontare e se è vero come dice il presidente Margaret che quasi il sessantatré per cento sessantacinque per cento delle persone che sono in carcere
Diciamo alle due mila e quattro sono tossicodipendenti emigranti allora ci sarà pure una ragione del perché sono raddoppiati detenuti è proprio questa
Il l'interrogativo a questo punto è il carcere cambia gli agenti sono adeguatamente formati
Noi avevamo metà dei detenuti quindici anni fa i carichi di lavoro sono assolutamente abnormi rispetto a quelle che sono le forze che sono distribuite malissimo in campo nazionale c'è da dirlo
Perché c'è una condizione sperequativa soprattutto tra Nord e Sud che non va assolutamente bene
Detto questo che facciamo cerchiamo di rientrare nei nostri compiti e cerchiamo di lavorare con dignità professionale guardando a che cosa
Ha due obiettivi di fondo che non dobbiamo andarlo a cercare tanto lontana sono scritte nella Carta costituzionale
Umanizzare la pena
Perché c'è scritto così
Che deve tendere poi deve tendere
Alla rieducazione ora io personalmente come cittadino e come operatoria ritengo di non essere in grado di rieducare altri perché è un problema molto serio secondo me questo e diffido di chi mi parla
Proprio in maniera a spada tratta di rieducazione perché molto spesso vive solo tra un volo pindarico all'altro né mi interessa invece salvare cioè a rendere a risolvere i problemi spiccioli che poi rimangono dentro le celle che detenuti hanno quindi poche cose ma fatte bene a guardare ai bisogni di base
Il problema diciamo di umanizzare per quanto riguarda l'umanizzazione della pena credo che siamo in grado di farlo
Ci sono problemi nelle negli istituti metropolitani e sono problemi seri ma la diciamo la maggior parte degli istituti
Non ha una condizione di sovraffollamento come ci può essere a San Vittore o a Napoli Poggioreale o da qualche altra parte
Quindi perché non perché c'è una condizione detentiva deficitaria perché i detenuti
Continuano a diciamo a ricorrere al gesto autolesionistico molto spesso perché chi l'interlocutore di quel momento non è adeguato
Ecco perché io mi riferisco al personale di polizia al personale di polizia che del quale va definito e non è facile il ruolo qual è il ruolo della polizia penitenziaria oggi a quindici anni dalla riforma
Noi abbiamo una norma che è abbastanza chiara assicurare l'ordine e la sicurezza nell'istituto penitenziario collaborare
Compreso anche l'esecuzione delle traduzioni collaborare all'attività trattamentali a me va bene
La norma c'è però non è una norma che diciamo è stata recepita nella sua interezza
Perché lo stesso concetto di sicurezza quello che sta succedendo qua però oggi secondo me fa molta più sicurezza di un raddoppio degli agenti nelle sezioni per quanto mi riguarda
La partita di pallone inserito in un progetto oppure il torneo di calcio che interessa l'istituto dove io lavoro tra
Chi studia all'interno e chi studia fuori scuole superiori oppure universitari fa sicurezza
E non c'è quel gran bisogno di personale che uno si può immaginare non ci vogliono venti agenti per gestire una partita di calcio di di tre ore doccia compresa
Questo fa sicurezza perché perché c'è un problema la persona quando entra in carcere questo lo sapete perfettamente inutile che ve lo dico io
Già dopo che ha varcato il cancello d'ingresso si innesca un meccanismo di spersonalizzazione
La perquisizione
L'immatricolazione l'assegnazione in una cella che non ti sei scelto con persone che non ti sei scelto
I problemi che ti sei lasciato dietro a volte io penso madri detenute sarà ma sono troppo pochi probabilmente
Per quello che è il problema di entrare in carcere quindi andiamoci verso una depenalizzazione ma seria
Perché è vero che il codice del trenta è un po'dice
Buono per l'epoca probabilmente è un po'stantio rispetto hai bisogno di questa comunità
Non voglio dilungarmi molto può sì sì due minuti concludo semplicemente con diciamo una osservazione
I detenuti vanno trattati da adulti
Perché non sono deficienti
E nemmeno bambini
E solo se li trattiamo da adulti nei limiti delle nostre possibilità perché non siamo in grado di far politica troppa compito è un altro
Solo se li trattiamo di adulti liti rispettiamo perché perché hanno del responsabilità non la voglio fare lunga sulla filosofia della pena sui problemi del perché le persone vanno in carcere
Guardo esclusivamente a quello che il mio compito è il compito del personale che mi viene assegnato per quanto mi riguarda lavorerò a un progetto di formazione che anziché guardare a quelle che io goliardica mento definito le chimere professionali di altri
Perché noi facciamo cose diverse rispetto agli altri corpi di polizia andai gli elicotteri non ci servono francamente nemmeno i sommozzatori
Abbiamo i cinofili ce li teniamo noi mai ma gli elicotteri non ci servono ci serve di capire perché dentro alla sezione ci si lavora con disagio perché questo è gente che ha a che fare con sessanta settanta persone ne che c'hanno un problema a cappello deve essere rispettato e non deve più lavorare da solo
Quindi se io fossi in grado di dare un consiglio al ministro direi facciamolo questo atto di clemenza anche perché trenta mila detenuti che vanno fuori che non sono dentro quattro bis sono duecentoquarantatré milioni di Euro di cui la società ha bisogno vi ringrazio
Allora per dunque c'è un'esperienza densa di dello PG
Di Reggio Emilia accessi a don Daniele che ha una psico allora io chiedo scusa è una cosa i tempi carcere non sono facilmente programmabili e quindi probabilmente gli interventi sono stati di più non sia mi scuso perché qua qualcosa si stesse viene sacrificato nos non si riesce a indovinare tutto ripeto è un carcere sa accettate le cose che non funzionano aizza fai Dafoe qualche sì dico un attimo per concludere prima indegni il
Professor Bruno aree affronterà perennemente un tema che è quello che ha te turbato diciamo l'opinione pubblica partirà del famoso caso Izzo
Perché non è un caso il fatto è che tutti noi che abbiamo a che fare col carcere viviamo poi di riflesso compresi i detenuti che aspettano per esempio di accedere alle misure alternative
Viviamo di riflesso questi disastri quindici piacerebbe e capirne di più io adesso
Vi chiedo
Un po'di silenzio per rispetto che dobbiamo portare i ricoverati che su Nino PG
E che di solito
Da questo punto di vista
Sono persone intorno alle quali
Difficilmente se crea silenzio
Ma sulla pelle dei quali spesso si fa e si dicono tante parole quindi vi chiedo
Un po'di silenzio da questo punto di vista e per il rispetto che dobbiamo a loro non hanno nessun merito per essere rispettati tranne che quello di essere poveri e di essere della povera gente
Cerco di stare nei tempi e quindi i passaggi che faccio li faccio in modo molto stringente
E di fare lo faccio in questo modo c'è un brano
Della bibbia
Dell'antico testamento in cui si parla della conquista che Israele deve fare della terra promessa
E nel momento in cui il popolo entra nella terra promessa mosse età alcune indicazioni
A coloro che saranno designati per entrare nella terra
Il passaggio che vorrei fare è questo permette sono cappellano lo Pga la terra promessa
Dal mio punto di vista non c'è un luogo che per un prete o anche per un operatore penitenziario valga tanto quanto i manicomi giudiziari
Solo che l'ingresso nella in una terra che è quella promessa a delle condizioni
Di risparmio il testo del libro dei numeri però Moser dice che c'è una prima condizione
Con la quale coloro che entrano PG
Devono entrarci
Mo'se non ordina tutto un popolo di entrare in un pidgin ma una persona per tribù
E questo dice che la prima condizione per entrare in un PGT
è quella di entrarci sapendo di entrare in un luogo in cui ci sono delle persone che abitano ci sono delle persone che soffrono ci sono delle persone che vivono che sperano che sognano e che subiscono
La mia impressione è che comunque all'interno di una realtà come quella dello PG
Ci si entri in punta di piedi sapendo che comunque è per gentile concessione dei ricoverati che noi ci entriamo
A causa di una delusione che io ho dato i ricoverati il dialogo tra di loro è stato perché non possiamo cambiare il cappellano
Mosè dice uno per tribù basta e avanza
Lo Pga prezioso ma è prezioso e la preziosità dello PG tossico e la si coglie semplicemente se non le si fa un territorio di conquista
Ma ci si entra chiedendo il permesso io ho imparato che nei confronti degli agenti sono due le parole che funzionano per favore e grazie sempre e non sono nei riguardi dei ricco degli agenti ma anche nei riguardi dei ricoverati
Allora doppi si riserva dei frutti
Su cui torneremo
Questa è la prima cosa quindi attenzione comunque sia noi ci entriamo sempre in un rapporto che un rapporto sproporzionato tra le nostre forze e quello che la gente subisce in un manicomio criminale
Il più delle volte l'entrare notizia renderci conto della nostra impotenza
Perché non sappiamo dare risposte da questo punto di vista quindi Mosè dice uno per tribù basta e avanti
C'è una seconda condizione che Mosè pone al popolo per l'ingresso nella terra promessa
Ed era pone indirettamente perché perché le motivazioni per entrare in o PC e per far parte di una terra che è promessa a come condizione questo
Vi dico ve lo cito a memoria questo versetto perché dice così quando ritornano gli esploratori ritornano dal dalla Terra promessa stavo per dire dallo PG che cosa dicono
Dice abbiamo visto gli abitanti di questa terra
Gli abitanti di questa terra erano molto alti
Tanto è vero che a noi pareva essere locuste nei loro confronti
Sì al loro occhi anche noi sicuramente sembravamo locuste
Dove le locuste nella Bibbia non sono sollecitate per la loro piccolezza ma per la loro volant città
E allora questo che cosa vuol dire
Che noi entriamo in un manicomio criminale come una terra promessa
Solo se non abbiamo la presunzione di sapere come gli altri ci vedono e purtroppo la presunzione di sapere come gli altri ci vedono
è la presunzione di sapere come siamo noi la vera vita sulla mia vita me l'hanno detto ai miei mattoni cioè i matti grossi capite
La verità sul mio modo di essere prete me la dicono loro ogni volta
Non passa per la presunzione di sapere chi sono io per loro nella presunzione di sapere come loro mi vedono se io da questo punto di vista non dolorosa la parola
Ecco perché tutto all'interno di un manicomio giudiziario che è quello di Reggio tutto nato dall'ascolto di chi gli ha dato la parola
Abbiamo fatto dei mensili
Abbiamo fatto delle rotte legate a delle attività fuori
C'è tutta una serie di vita ma tutto è nato da quel e allora bisogna che ci lasciamo dire da loro chi sono meglio chi sono e chi siamo non si può
Dare di noi stessi e di loro una definizione che è spesso legata alla ora città
Alla voracità con la quale noi abbiamo a che fare con la povera gente
Comunque sia diceva un signore
Uno di Pinerolo che non ha voluto sempre bene alla sua mamma e a tutta la sua famiglia diceva in fondo se tu percepisce uno stipendio se tu don Daniele sei quello che sei lo devi a me
L'ultima cosa
L'ultima cosa è questa io personalmente sono anch'io ho ascoltato molto volentieri stamattina tutte le relazioni però c'è un'annotazione che a me piace molto in quel testo del libro dei numeri che è questa
Dice il testo
Era il momento in cui veniva a maturazione Lupa
Ecco io ho l'impressione che quanto più da questo punto di vista sì elenchino i problemi dei nostri ambienti sto parlando del manicomio criminale tanto più io credo che queste siano le condizioni per i per le quali maturino i frutti e allora proverei a indicare brevemente i frutti che vengono a maturazione e che stanno venendo a maturazione inno PG
La prima questione è il primo frutto da raccogliere che dobbiamo far venire maturazione questa la riconciliazione tra quelle due componenti che l'ambiente carcerario mette l'uno da una parte l'altro dall'altra del cancello gli agenti
E i ricoverati gli accenti sono coloro che reggono terrore il peso del manicomio criminale
Il conflitto nasce lì
Il conflitto nasce di se in un carcere dell'Alta Italia gli agenti hanno permesso l'evasione nello pigidio Reggio Emilia gli agenti addirittura li portano fuori i loro i ricoverati e quindi noi siamo da questo punto di vista ben più avanti di qualsiasi evasione
Quindi il primo frutto da raccogliere e questi il secondo furto da raccogliere è il recupero delle famiglie
Le famiglie sono le grandi dimenticate ne accennava la direttrice di Bollate
Non è solo un problema di gestione di un'affettività naturalmente l'affettività come diceva la dottoressa va inserita in un cammino in un contesto di recupero di un rapporto queste secondo frutto
Il terzo frutto e avrei voluto che oggi se ne fosse parlato di più
Che di fatto in tutto quello che è stato detto ci si sia dimenticati di una cosa semplicissima ci si è dimenticati delle vittime
La domanda è
Tu per rifarti una ditta
Ti rendi conto della necessità di chiedere perdono
Sai di averlo ottenuto sai di averlo concesso perché molti noti ci sono a causa del male che hanno ricevuto da altri
E naturalmente a me che sono il cappellano questo pone dei problemi perché incapace di intendere e di volere perché perché mi costringe a prendere da una parte a subire la violenza di chi ha colpito ma anche il male di chi ha subito
Ecco e l'ultimo frutto io ho da questo punto di vista
Una pretesa ecco che è quella di riuscire di riuscire di cavarcela a fare uscire tanti ricoverati tanti ricoverati da far sì che chi riesce si faccia carico di chi rimane dentro
Io non sono né per la chiusura né per la riapertura degli U P G
Non sono per far dei progetti all'interno dell'UPG lo PG è un progetto che a me piace chiamare un progetto legato alla terra promessa e allora concludo
C'era un gusto che un signore di Verona che quando veniva messa farla prega di Federico stava circa trenta quaranta secondi a grattarsi la testa per un certo punto
Si rivolge a me col dito puntato così e mi dice in dialetto veronese non so se riesco a dirlo
Mi
Mi infuriato mandar che al lupo
Cioè vorrei domandarle a lei
E sapete come facciamo noi preti e ma no domando la tutti Augusto ma insomma no no Niboli a domandargli a Luca Luca proprio look
Al Saria disposto a darla di trattarmi
Auguste uscito cinque sei anni fa
Da me nona ottenuto risposta spero che la ottenga da voi grazie
Grazie però dalla farà la parte sopra una qualità né conclusione al professor Mosconi che arrabbiata con me ma essendo di Padova ha ragione è stata trascurata Horan
Però è la ripeto ai tempi erano mi scuso anche c'erano altri interventi unica casa grane a chi voleva Liliana ok tocca un un ente Santa esperienza dello PG
Ripeto lei i limiti che ci sono l'aria abbiamo già detti chi voleva intervenire siccome noi come sempre poi mettiamo in circolazione tutto quello che viene detto che è stato detto le relazione eccetera
Vi preghiamo di mandarci all'in modo da poterle far conoscere ugualmente
Il modello solo pochi minuti
è
Mi scuso
Con gli organizzatori
Funziona senza mi scuso con gli organizzatori avrei dovuto essere già presente stamattina però purtroppo per una serie di motivi
Compresa la distanza dal luogo dove le donne hanno portato ad arrivare tardi
E quindi
Parlerò molto poco
Quello che devo dire fondamentalmente ecco chic qui questo ecco circuiti si riferisce ha un qualche cosa che nacque molti anni fa
Quando molti anni fa si giunse alla proibizione prima
Del ricovero di persone con disturbi psichiatrici nel manicomio la chiusura successiva dei manicomi
Lasciando peraltro in vigore negli ospedali psichiatrici giudiziari la preoccupazione di tutti gli operatori era che questi ospedali Ersilia giudiziaria avrebbero
Inevitabilmente raccolto l'eredità che veniva i gli ospedali psichiatrici civili
L'allora direttore dell'ufficio studi dell'amministrazione penitenziaria la compianto Luigi daga
Mi tranquillizzò tre anni dopo tre o quattro anni dopo dicendo di non è vero perché a parte un numero maggiore nei primi momenti successivi alla riforma psichiatrica
Poi i pazienti degenti non PG sono addirittura diminuiti
Io ho detto ma non sarà che poi vanno direttamente in carcere
Allora sembrava un'enormità
E invece è successo
Più di sette mila persone con disturbi gravi psichiatrici sono nelle nostre carceri
E hanno diritto ad un'assistenza
Innanzitutto
è un problema immenso che non posso tratteggiare qui perché ovviamente
Pone
Una serie di domande su quali siano le cause di tutto ciò
Le cause di tutto ciò che purtroppo il carcere
Nonostante questo il giubbetto e nonostante gli sforzi
Che devo dire si era amministrazione penitenziaria sia il personale della polizia penitenziaria in genere compie per e la dimostrazione oggi qui per aprire un po'questi istituti
Alla gente al mondo il carcere ha mutato la sua funzione
Nel nostro nel nostro Paese e direi non soltanto nel nostro Paese è un in gran parte del mondo
Diventando da luogo di pena luogo che risolve tutta una serie di problemi sociali che vanno dall'ordine pubblico alla sicurezza e così
è inutile dire che naturalmente così come non è che il carcere dovrebbe rimanere forse solo per situazioni molto gravi
E inutile dire che nel frattempo grazie ad una sentenza della Corte Costituzionale anche gli ospedali psichiatrici giudiziari potrebbero presto
Non vedere più la luce ed essere
Distrutti non me ne voglia l'amico Scarpa ma essere distrutti più di quelli civili
Però questo non succede perché il sistema di psichiatrico nel nostro Paese il sistema di assistenza pubblica non funziona e quindi non è in grado minimamente di dare una risposta alle domande
E il caso Izzo
Caso iniezione semplifica pienamente quello che è successo nel nostro paese dichiara Sizzo ce ne sono tantissimi
Laddove
Nel mille novecentosettantanove
Il medico ecco non voglio parlare di me io l'ho visto che fece ovviamente una diagnosi psichiatrica grave chiedevo una perizia psichiatrica
Che fu negata per evidenti motivi di diciamo di ordine pubblico
Il medico del carcere di Trani che lo vide nel mille novecentosettantotto disse
Non ha fatto mistero della sua impulsività testuali parole che lo spinge anche per futili motivi a concepire l'idea di sopprimere qualche persona
Ha accennato ad una lite originale forma di altruismo che lo ha portato spesso a fantasticare di proteggere persone anche molto amate sopprimendo le
Ho questo siamo nel mille novecentosettantotto
Andiamo ad oggi vi voglio leggere solo due brani del libero delirante costui stava scrivendo
Nel primo brano
Sta parlando di un personaggio un tale nonno Rocco
Non suo nonno nonno dell'amico suo che per lui era diventato un mito è un maestro di vita
E dice
Aveva ammazzato il federale del suo Paese e condannato a morte era stato costretto a darsi alla macchia nascosto per anni sulle montagne del Sannio
Senza aver fatto un solo giorno di galera nel dopoguerra fu graziato e poter tornare quasi però e nel suo Paese
Lady e Angelo queste sono le parole di nonno Rocco che però lui fa sue
Questo fucile e il mio infallibile cannocchiale ne basta poco un taglio sul muro nell'occhio vigile sul mirino tutto ruota secondo il mio volere e mi sento più tranquillo
Nella serenità che ho conoscenza delle cose e che saprei affrontare muovendo leggero l'indice sul grilletto ogni difficoltà ogni problema siccome e tardivi risparmio
Gli altri pezzi ma e questa è la sua filosofia di vita quella che lui approva pre
Non nel settantotto
Poco prima di uscire
Lasciamo perdere quello che dice sullo stupro
E
Quello che
Si domanda
Come non capire
Come non non leggere
Come non sottolineare un progetto delirante
Di vita
Che resiste a trent'anni di carcerazione
Con me
Come dire
Quello che è successo come raccontarlo parlava si parlava prima delle vittime come dirglielo alle vittime come dirglielo i parenti delle vittime
Che cos'è l'osservazione
Basta scrivere osservazione su un foglio di carta per farla
E fermiamoci qui per carità di patria
E i suicidi
Tutti sapete
Che il carcere aumenta grandemente il rischio di suicidio
E lo ammette lo aumenta
Almeno dieci volte nel nostro Paese nelle persone dei detenuti normali
E come si risponde a questo con una serie di interventi
Sull'uomo psicologi sull'uomo cercando di prevenire il suicidio e cercando di
Di impedirlo
E questo è sbagliato è profondamente sbagliato perché qualsiasi psichiatra sa che per prevenire il suicidio quando questo deriva da cause patologiche bisogna curare la tautologia
Quindi bisogna individuare una patologia come tale curarla primo secondo
Il suicidio che invece viene fatto liberamente perché quella persona ha deciso di andarsene
E noi non possiamo impedirlo in nessun modo forse l'unico modo diceva prima il cappellano le due parole
Per favore grazie
La dignità
La dignità di un uomo non può essere
Calpestata e certe volte quando si dice dignità non se pensa alla tortura ovviamente
Ma ci sono piccole cose all'interno dell'organizzazione che azionaria
Che
Impongono e distruggono la dignità e allora e su quelle che bisogna intervenire
Perché poi se voi andate ad analizzare come ho fatto tutta la letteratura mondiale sul suicidio in carcere vi rendete conto che ci sono Paesi viva Dio
Uno dei quali è la Norvegia un altro la Svizzera che sta e canta nove dove nella popolazione della popolazione libera si suicida dieci volte più che in Italia e quella in carcere per niente
Non perché è in carcere stanno meglio che a casa loro e
Ma perché in quelle organizzazioni di vita quotidiana
Devo dire che al fu per alcuni versi carcere svizzero che conosco meglio rispetto a quello norvegese anche più duro di quello italiano però si rispetta la dignità dell'uomo
Dell'uomo
Qui la dignità il bisogno il la necessità di dirgli buongiorno
Almeno questo
Allora cominciamo da questo rivediamo tutto l'ultima parola di conforto e che io credo che questi principi stanno passando anche in Italia
Forse il caso Izzo è stato molto importante perché ha determinato un ripensamento dell'opinione pubblica dei mass media
E quindi bisognerà mettere mano
A delle riforme che consentano al sistema psichiatrico civile fondamentalmente di funzionare
E poi appunto
Di ridurre e questo credo che già il nuovo codice penale che spero possa
Vedere la luce prima
Della fine della legislatura alcuni problemi di affrontare e di risolvere coraggiosamente
Anche se ci sono naturalmente cose che non vanno e infine
Si sta cercando
Almeno da parte dell'amministrazione di ridurre di ridurre il penso di certe cose per esempio di evitare tossicodipendenti finiscano in carcere prima ancora di qualunque
Il giudizio sulla loro situazione fisiche e così via
Io spero che si possa fare anche qualcosa sul suicidio
Il carcere di Sulmona ha avuto tra tanti
Demeriti non a un carcere diverso tutte le altre da tutti gli altri
Ma ha avuto dall'Atm il merito di
Di di far scoppiare questo problema speriamo che ancora una volta non sia dimenticato e chieda questo possano nascere
Quella quei corsi di formazione ma soprattutto quelle modifiche della vita interna dei diversi delle diverse carceri che possono influire favorevolmente sul vissuto della gente io mi fermo qui perché sostanzialmente le cose che volevo dire erano queste
E poi naturalmente darò al organizzatrice tutte le carte necessarie grazie
Va be'l'ingrato ruolo di tormentarmi torturarlo in questi ultimi dieci minuti consentiti
In realtà aveva intenzione di sollevare delle domande
Che potevano essere oggetto di discussione il fatto di parlare adesso ovviamente da a questo mio discorso più il senso di lasciare aperte delle questioni di lasciare considerando che tutte le cose di cui oggi si è discusso dei punti in sospeso sul punto cui continuare a riflettere anche perché ritengo che i temi che sono stati toccati oggi abbiano sullo sfondo la grande domanda del perché il carcere
E oggi abbiamo in particolare considerato un aspetto molto drammatico che in qualche modo testimonia del carattere profondamente pressante direi oggi più che mai di questa domanda
Il modo di guardare al problema della salute della malattia dell'integrità fisica psicofisica in carcere dall'esterno qui siamo una piccola parte della Società di fuori che è venuta a guardare queste cose
Credo possa registrare due atteggiamenti diversi
Uno è l'atteggiamento di chi considera il la malattia l'autolesionismo il suicidio
Come l'espressione più drammatica più pregnante e più intensa
Di tutto ciò che il carcere storicamente nelle sue radici nel suo il board si rappresenta e di ciò che sostanzialmente oggi per molti aspetti continua ad essere un altro approccio che ritengo profondamente diverso è quello di considerare questi aspetti così drammatici da meritare
Quel tanto di attenzione che si associa poi alla comprensione e alla disponibilità a dire sì
Questi diritti vanno riconosciuti quindi ne facciamo una questione di diritti minimali diciamo lì dove la salute in pericolo almeno questo
Deve comportare una umanizzazione della pena ecco credo siano due atteggiamenti sostanzialmente contrastanti tra di loro e che in qualche modo uns hanno vagato forse tra le più