Prima di tutto la crescita. Rilanciare la produttività dell'economia italiana

C'è nel Breve ma nel breve termine ma senza un vero ridimensionamento duraturo sia persa quindi un'occasione importante secondo noi per porre mano a questioni che da troppi anni vengono rinviate
Certo va riconosciuto il fatto che nella manovra sono stati inclusi alcuni provvedimenti di stimolo allo sviluppo come il taglio del cuneo fiscale che restituisce un po'di competitività alle imprese italiane
E un primo segnale seppur timido di attenzione alla ricerca speriamo a questo punto che lasciateci alle spalle la legge finanziaria possa aprirsi una nuova fase
Sogniamo in realtà un semestre riformatore innanzitutto in Europa si apre finalmente un semestre importante a Bruxelles con l'arrivo della presidenza tedesca
Ecco sarebbe importante che la presidenza Merkel in Europa segnasse finalmente il ritorno della politica alta dopo un lungo silenzio
Essenziale che l'Unione europea riapra con coraggio una stagione di riforme sull'integrazione sulla politica economica sulla politica estera
Vorremmo che la presidenza Merkel fosse l'occasione per aprire anche in Italia un semestre di riforme strutturali
L'economia italiana ha ha ripreso a correre tra poco il Centro studi ci illustrerà le previsioni macro economiche per il prossimo anno
Diciamo subito che rispetto alla crescita zero dello scorso anno siamo sicuramente in una fase di maggiore vivacità la macchina è in moto il motore di questa macchina sono al momento soprattutto le nostre impresa
La produzione industriale è tornata a crescere a tassi che non conoscevamo da cinque anni
I nostri prodotti tornano ad essere acquistati in quantità crescenti nei mercati di tutto il mondo questi sono chiaramente segni incoraggianti
Sono indicatori del fatto che le imprese italiane non sono rimaste ferme che non è vero che gli imprenditori italiani si sono trasformati in antiche e che acquistano solo immobili o entrano in settori protetti
Ma non dobbiamo neanche farci prendere dall'entusiasmo cresciamo a tassi molto più bassi dei nostri partner europei
Del resto la nostra bassa crescita si associa a una deludente dinamica della produttività dovuto a un rallentamento marcato e addirittura una diminuzione della produttività totale dei fattori il rallentamento della produttività totale preoccupa ed è il sintomo che qualche cosa non va
Abbiamo deciso di dedicare questa giornata di analisi e confronto al tema della produttività nella consapevolezza che sul fronte dell'economia reale questo è il nodo cruciale da sciogliere per consentire al nostro Paese
Di tornare su un sentiero stabile di sviluppo
In occasione del nostro scorso seminario del ventidue settembre il presidente Montezemolo lancio la proposta di un grande patto per la produttività e per la crescita rivolgendo il suo appello al governo e i sindacati ricordando però che anche le banche hanno un ruolo importante in materia di crescita
La sfida che lanciamo è alta
Sediamoci a un tavolo partiamo da un'analisi rigorosa dei fatti e poi costruiamo un'agenda politica
Individuiamo insieme le priorità partendo da quelle che appaiono come le più evidenti cause del rallentamento della produttività
Innanzitutto come prima causa la dimensione dell'impresa
La minore crescita della produttività in Italia e legata senza dubbio alla dimensione ridotta delle nostre aziende se confrontate con quelle di altri Paesi avanzati
Le imprese italiane sono piccole perché restano piccole non crescono
Se confrontiamo ad esempio l'Italia con gli Stati Uniti negli Stati Uniti nascono più imprese e poi crescono più in fretta
Ragionare di produttività allora dovrebbe voler dire a ragionare di come eliminare gli ostacoli alla crescita dell'impresa di come favorire una vera ondata di acquisizioni di fusioni
Sotto questo profilo e rilevante ruolo che può giocare il sistema finanziario e quello bancario in particolare serve un ammodernamento completo delle banche italiane
Tenendo sempre presente che ogni giorno che passa il nostro mercato di riferimento e l'Europa e non l'Italia
Le imprese italiane devono crescere ma per poter tenere il passo con i concorrenti asiatici americani dobbiamo sempre più puntare sulla nascita di grandi imprese europee e allora mi sia consentito di dire che è assurdo che un Governo decida di rivedere il regime di concessione già stabilito per ostacolare la fusione tra due aziende europee come Abertis e Autostrade
Lo scorso anno ci battemmo per contrastare il principio dell'italianità nel settore bancario oggi dobbiamo affermare che anche in altri campi sarebbe deleterio se tornasse in voga un simile principio
La razionalità non conta conta solo l'efficienza dell'impresa
Il nostro Paese come viene argomentato nel quaderno di ricerca nel nostro centro studio che oggi vi presentiamo potrebbe accrescere la propria capacità innovativa se riuscissero a tirare un maggior volume di investimenti diretti dall'estero
E questo un canale importante e di stimolo alla produttività come possiamo pensare di attirare investitori esterni se il governo pone veti e riscrive le regole a seconda di chi vuole investire nel nostro Paese
E lo dico pensando anche a vicende scottanti e di grande attualità come quella di Alitalia
Un secondo elemento è quello delle liberalizzazione dei mercati dei prodotti e dei servizi
Questo è necessario per favorire l'ingresso di nuove imprese l'esempio migliore sono i servizi tradizionali negli Stati Uniti gli incrementi più forte di produttività si sono registrati nel settore del commercio dei trasporti della finanza
Se vi sono barriere all'entrata dei grandi operatori non riusciremo a sfruttare le economie di scala consentite dalle nuove tecnologie informatiche
Va aperta una grande fase liberalizzazioni
Che riprende il buon inizio rappresentato dal decreto Bersani di quest'estate ma che vada a incidere su tutto il sistema economico a cominciare dei servizi pubblici locali
Vanno aperti mercati locali va ridotta la proprietà pubblica il neo municipalismo deve essere eliminato
Le infrastrutture solo un terzo fattore importante per stimolare la produttività del sistema economico perché a poco serve adottare le tecnologie più avanzate e migliorare l'organizzazione se poi le strade sono congestionate
I porti non sono collegati con le ferrovie le reti non collegano il Paese
E poi la flessibilità sul mercato del lavoro un rilancio della produttività passa anche per nuove soluzioni organizzative va aperta una discussione franca sul fatto che nel nostro Paese ci sono ancora troppi vincoli in materia di orari e di organizzazione del lavoro
Si tratta di consentire in misura maggiore ad esempio l'utilizzo di forme di remunerazione che premino la produttività si tratta più generale di favorire un aumento della partecipazione al lavoro delle donne e dei lavoratori di età matura perché la partecipazione al lavoro come voi sapete ancora troppo bassa nel nostro Paese
Un ultimo punto importante che voglio sottolineare e quella della contendibilità dell'impresa che anche su una molla cruciale per stimolare la produttività il ricambio nella proprietà o anche solo il rischio di essere sostituiti costituisce uno stimolo potente all'efficienza e quindi alla produttività
La legislazione italiana e sulle OPA al momento e tra le più avanzate in Europa
Ma c'è il rischio di fare passi indietro nel recepire la direttiva europea e questo è un rischio da evitare ebbene che le imprese italiane restino contendibili e bisogna stare attenti a non fare errori in nome di De sbagliate sulla ricerca reciprocità
Mi fermo a questi cinque punti vogliamo oggi offrire al Paese un'occasione di analisi sulla crescita e sulla produttività nella speranza che da domani il governo apra un tavolo per discuterne in questi anni l'Italia è stata lacerata da troppe divisioni
Questo è grave e va al più presto ricostruito un clima di collaborazione e di legittimazione reciproca
Non di collusione certo la ritrovata però un'unità di intenti e per farlo se serve innanzitutto una diagnosi condivisa il tempo si è fatto molto bene
E perché il pericolo di un declino dell'Italia non è per per null'affatto scongiurato lascio ora allora la parola al dottor Trento che dirige il nostro centro studi grazie
Buongiorno
Grazie a tutti i partecipanti grazie all'ingegnere
Presentiamo oggi le nostre previsioni e presentiamo un rapporto che sarà disponibile per tutti quanti sul sito
Un rapporto che contiene contributi di alcuni dei partecipanti al seminario
Il due mila sei si presenta con un anno di crescita quindi un anno positivo anche se guardando l'andamento trimestrale come del dal grafico c'è un rallentamento in corso
Un rallentamento che noi avevamo previsto subito dopo l'estate
Infatti nel terzo trimestre il PIL cresce dello zero tre contro uno zero sei del secondo è uno zero otto del trimestre precedente
Complessivamente nei primi nove mesi dell'anno in corso l'economia italiana cresce a un tasso dell'uno e sette per cento quindi un notevole progresso rispetto allo scorso anno pur tuttavia stiamo crescendo a tassi molto più bassi rispetto a quanto crescono gli altri Paesi europei
La crescita acquisita quindi dicevo al terzo trimestre e dell'ordine dell'uno e sette per cento cioè ipotizzando che nell'ultimo trimestre si cresca almeno al tasso del terzo dovremo crescere dell'uno e sette per cento
Le previsioni a quindi la componente più dinamica continua ad essere e costituito dalle esportazioni in che crescono del quattro cinque per cento rispetto a un dato molto deludente dell'anno precedente
Crescono a un tasso superiore rispetto alle importazioni ma anche la domanda interna cresce sia nelle sale nelle sue componenti dei consumi delle famiglie sia nella componente gli investimenti fissi lordi ovviamente sono componenti che pesano molto di più o sulla crescita rispetto all'export e che segnano dei tassi interessanti
Immaginiamo che i consumi delle famiglie continuino a crescere anche nel prossimo trimestre a tassi dell'ordine dello zero quattro per cento
E che l'export e gli investimenti possono recuperare parte del rallentamento che c'è stato nel nel corso del terzo trimestre
Se andiamo a vedere le componenti o contributi alla crescita vediamo appunto che la domanda interna cresce dell'uno e otto per crescere all'uno e otto per cento nell'anno in corso
Se se non se non consideriamo la variazione delle scorte avremo una variazione della domanda interna dell'ordine dell'uno e nove per cento c'è un decumano di scorte dell'ordine dello zero uno per cento
I consumi da soli crescerebbero dell'ordine dell'uno e tre quindi un consumo anche una crescita molto interessante
Questo è legato al fatto che ci si aspetta un aumento delle retribuzioni in termini reali dell'uno virgola sei per cento e continuano in mano a ai a tener conto del fatto che il credito al consumo sta negli ultimi anni crescendo a tassi molto interessanti a giugno due mila sei il tendenziale era dell'ordine in quasi del venti per cento
E anche nello scorso biennio stiamo parlando di tassi di crescita del credito al consumo dell'ordine del diciannove venti per cento
Le esportazioni nette avrebbero un contributo nullo e comunque sarebbe un miglioramento rispetto allo scorso anno quando le esportazioni nette avevano sottratto tre decimi di punto dalla crescita
In in quindi in quell'anno neutralizzare uno di fatto lo spinge la spinta proveniente dalla domanda interna
Il contributo all'export peraltro è il contributo maggiore tra le singole componenti del PIL
Quindi diciamo continuiamo a questo è il quadro del due mila sei per quanto riguarda il due mila sette qui in linea diciamo con quello che prevedono anche altri centri
Di analisi ci attendiamo una decelerazione una decelerazione che dovrebbe portare la nostra crescita all'uno e quattro per cento
Dovuta a un calo di tutte le componenti del PIL anche se i consumi delle famiglie gli investimenti mostreranno un rallentamento la domanda interna continuerà ad essere relativamente solida contribuendo complessivamente per uno virgola cinque punti
Percentuale la crescita l'export rallenterà in misura significativa questo soprattutto perché ci si attende un rallentamento della crescita in Germania e nel complesso dell'area dell'euro legata anche all'apprezzamento dell'euro rispetto alle altre valute
E l'importo era allenterebbe molto meno e quindi il settore estero sottrarrebbe nel due mila sette alla crescita un decimo di punto
Questo quadro previsivo si fonda su una serie di ipotesi legate al prezzo del Brenta che è previsto in una lieve calo da sé San per cinque virgola sei dollari a sessantuno dollari e un ulteriore calo per il due mila otto a cinquantasei virgola nove dollari a barile a barile
Questo contando su un ma non grande modifica diciamo della dell'offerta mondiale rispetto alla domanda
Ipotizziamo ulteriori rialzi dei tassi di interesse da parte della BCE probabilmente due nella prima parte del due mila sette
Il differenziale dei tassi quindi dovrebbero assottigliarsi nel due mila sette
Ipotizziamo anche un rallentamento della crescita dell'economia americana
Che però ho già nel due mila otto dovrebbe tornare alla ad accelerare la nuovamente la propria crescita
E nell'area dell'euro nel complesso dovrebbe rallentare marginalmente parliamo comunque di un tasso di crescita che dovrebbe essere dell'ordine del due e tre per cento per il due mila otto
Quindi ipotizziamo una rafforzamento del cambio sul dollaro
L'evoluzione delle variabili internazionale ovviamente soggetta a un grande margine di incertezza soprattutto per quanto riguarda il prezzo del petrolio petrolio e del tasso di cambio
Quindi un apprezzamento minore dell'euro potrebbe consentire a all'Italia ed altri Paesi di avere una performances migliore sotto il profilo dell'esportazione
Se confrontiamo le nostre previsioni con quelle degli altri principali centri di ricerca al Fondo monetario la commissione possiamo vedere che siamo sostanzialmente non molto discosti dalle previsioni degli altri centri di ricerca siamo abbiamo rivisto le nostre previsioni rispetto a quelle che hanno fatto a settembre
A seguito del fatto che l'Istat a recentemente rivisto i tassi di crescita dei due trimestri
Precedenti e quindi la la nostra revisione è sostanzialmente giustificata dal fatto che dall'Istat ci sono provenienti però ci sono arrivati i dati nuovi rispetto a quelli che erano disposizione a a settembre
Comunque il
Il dato relativo al due mila sei come dicevo all'inizio è un dato che non deve trasmetterci entusiasmo
Perché innanzitutto cresciamo tassi più bassi rispetto agli altri paesi europei e in secondo luogo stiamo ragionando di una un anno che si inserisce però in un contesto più complessivo di debolezza della nostra crescita nel quinquennio due mila due mila cinque
Il tasso di crescita dell'Italia è stato dello zero sei per cento
E ecco in questo grafico che abbiamo riportato i differenziali di crescita tra l'Italia ed altri gruppi di paese in blu amiamo i paesi dell'unione europea in verde i paesi del G7 in rosso i Paesi OCSE gli istogrammi al di sopra dello zero vogliono dire che l'Italia cresceva cresce a tassi più alti rispetto questi gruppi di Paesi istogrammi al di sotto dello zero che c'è un divario di crescita tra noi e questi gruppi di Paesi come potete vedere
C'è un divario crescente fino agli anni fino alla agli anni Ottanta cresciamo a tassi superiori rispetto a a tutti questi gruppi di Paesi dal da negli anni ottanta via via si accumula un divario di crescita che nell'ultimo decennio novantacinque due mila cinque diventa particolarmente significativo se guardate l'istogramma rosso e il confronto con la realtà OCSE parliamo di un divario di crescita medio annuo pari a circa l'uno virgola tre per cento quindi un divario molto significativo ci stiamo allontanando dagli altri Paesi
E le ragioni alla base diciamo di questo divario di crescita secondo molti studiosi e noi condividiamo diciamo Lea questo tipo di impostazione sono riconducibili a un problema di produttività
Anche se guardiamo soltanto la produttività del lavoro emerge con chiarezza la natura grave del ritardo italiano da questo grafico si vede come i livelli più bassi rispetto alla media europea e il gatto
Si va allargando soprattutto a partire dal due mila due mila uno ci stiamo allontanando rispetto agli altri Paesi sia alla media che la Germania e Stati Uniti e parliamo appunto del fatto che fatto cento la nostra produttività nel novantacinque
La produttività in Italia cresciuta nel due mila cinque del tre per cento contro il quattordici per cento negli Stati Uniti o il dodici per cento in Germania
Se consideriamo la produttività oraria notiamo che anche in questo caso c'è un andamento divergente soprattutto negli anni recenti fino alla novantacinque il l'istogramma rosso
La tasso di crescita e lavoro di instaurare in Italia era in linea con quella degli altri Paesi interessante confrontare i Paesi europei con gli Stati Uniti
Che appunto in quel periodo avevano un ghetto diciamo di produttività oraria rispetto ai paesi europei a partire dalla novantacinque l'Italia diventa un Paese divergente e questa divergenza diventa particolarmente forte nell'ultimo quinquennio due mila due mila cinque diventiamo il fanalino di coda coda in termini crescere la produttività orario del lavoro
E questo dipende in ovviamente da una serie di fattori non non secondario il fatto che le ore lavorate nel nel nostro Paese sono più basse rispetto a quelle di altri Paesi come potete notare da questo grafico i Paesi che crescono a tassi più alti Stati Uniti Spagna Regno Unito Finlandia Irlanda e così via sono paesi nei quali il monte ore di lavoro per occupato sono significativamente superiori rispetto all'Italia o agli altri Paesi dell'Europa continentale che in generale hanno un numero di ore lavorate più basse
è interessante notare che nonostante le ore lavorate più basse in Germania in Francia l'efficienza evidentemente del sistema è tale per cui la performances poi in termini di produttività
è comunque migliore anche con un numero di ore lavorate inferiore alle nostre la domanda che risuona da da tempo la misi diciamo nel Paese quella di dire la bassa produttività è dovuta a un'insufficiente tasso di Investimenti da parte delle imprese italiane
Se guardiamo i dati non sembra emergere un significativo rallentamento del tasso di Invest di di accumulazione
Nel settore dell'industria a partire dall'ottantasei gli investimenti per ha detto mantengono si mantengono stabilmente al di sopra del totale della media nazionale
Nella seconda metà degli anni novanta come si vede diciamo c'è stato una un aumento diciamo il tasso di occupazione
Ovviamente quello che conta non è soltanto la quantità di capitale ma anche la qualità del del capitale e i modelli organizzativi né in quali il capitale viene inserito quindi quello che conta ovviamente è la combinazione capitale e lavoro
Quindi il modo in cui il lavoro e il capitale umano vengono impiegati utilizzati nell'impresa
La vera Radice diciamo del rallentamento dell'economia italiana tuttavia non è e da rintracciare nell'andamento della produttività del lavoro ma è da rintracciare probabilmente nell'andamento della Pro vita totale dei fattori in questo grafico riportiamo la produttività totale dei fattori confrontandola con altri paesi come vedete anche in questo caso fino al novantacinque l'Italia era tra i Paesi a maggiore produttività a totale dei fattori il divario diventa impressionante con il tempo e addirittura siamo l'unico Paese tra i Paesi del G7 ad avere avuto un tasso di crescita negativo della produttività totale dei fattori tra il due mila e minaccia un programma già a stiamo andando quindi particolarmente male se ci confrontiamo ad esempio con gli Stati Uniti o con il con il Regno Unito
La produttività totale dei fattori i relatori che schemi seguiranno probabilmente ne parleranno più diffusamente è comunque uno degli indicatori più importanti come indicatore della capacità di innovazione di adozione delle tecnologie da parte di un sistema economico e quello che dobbiamo tener conto è che gli anni Novanta sono Hunan a un periodo di rottura tecnologica
Tant'è che molti storici economici parlano di una nuova rivoluzione tecnologica legata alle tecnologie digitali si parla di evoluzione tecnologica quando a seguito di innovazioni tecnologiche
Sì a un mutamento organizzativo mento le imprese quindi non basta la componente di innovazione è necessario che ci sia un mutamento
Nella struttura organizzativa delle imprese e questo è quello che è avvenuto negli anni Novanta negli Stati Uniti e in molti altri paesi avanzati
Modifiche si è modificato il modo di strutturare all'organizzazione del lavoro ad esempio con un forte aumento dell'outsourcing
Con l'aumento forte di alcune modalità di organizzazione anche del lavoro all'interno e all'esterno delle imprese
Una struttura produttiva incentrata sull'outsourcing ovviamente implica una forte un forte aumento della movimentazione delle merci sul territorio quindi movimentazione di input di semilavorati di materie prime e così via e rende quindi necessario importante la disponibilità di una dotazione di infrastrutture sia tradizionali sia immateriali
Adeguate al coordinamento e alla movimentazione di queste merci così come diventano importanti tutti i servizi alle imprese
Che prima venivano svolti all'interno dell'organizzazione aziendale
C'è una mutamento interni di specializzazione soprattutto nei paesi diciamo o più dinamici e anche in questo caso ci sono fattori rilevanti per condizionare per favorire questo mutamento di specializzazione
Citiamo la finanza e il capitale umano solo per citarne due la dimensione delle imprese diventa un fattore importante per l'adozione di queste tecnologie e numerose ricerche empiriche dimostrano che la ridotta dimensione delle imprese può essere un fattore che ritarda la capacità di adozione delle tecnologie digitali per una serie di fattori in questo senso parlare di rilancio della produttività significa parlare anche di dimensione dell'impresa e di tutti quei fattori che ostacolano ritardano la crescita dimensionale quindi gli assetti proprietari le regole la regolamentazione dei mercati dei fattori la regolamentazione del mercato del lavoro la struttura della finanza quindi il tipologia di intermediari le regole di funzionamento della finanza e così
A conferma diciamo del fatto che la questione dimensionale è una questione rilevante vi riporto diciamo questa analisi empirica di che cerca di scomporre il divario di produttività tra le imprese italiane le imprese francesi e tedesche come vedete nella seconda nella quarta colonna seconda riga
La composizione dimensionale diversa dell'Italia rispetto a Francia e Germania da sola spiega quasi il cinquantuno per cento del divario di produttività quarantotto ore otto nel due mila tre
Se si tiene conto dell'interazione tra specializzazione e dimensione
Manca la però la dimensione concreti interazione da specializzazione dimensione si aggiunge un altro ventinove virgola cinque per cento quindi complessivamente la dimensione il fattore dimensionale o in maniera isolata o tenendo conto un'interazione con la specializzazione è di gran lunga il il fattore che spiega il il divario della della produttività
Se andiamo ad analizzare gli investimenti in tecnologie digitali notiamo che non siamo molto discosti degli altri Paesi continentali
Ma in realtà siamo molto lontani dai Paesi più dinamici però quelli che hanno registrato forti aumenti nella nella produttività totale dei fattori come gli Stati Uniti in parte il Regno Unito quindi diciamo c'è un siamo accomunati sotto questo profilo alla Germania alla Francia ma siamo molto lontani da da Paesi più dinamici Dinoi
Un altro elemento importante per favorire diciamo la la diffusione di a modelli organizzativi di strutture tecnologiche più avanzate
è dato dalla trazione danaro possibilità di attrarre nel nostro Paese investimenti provenienti dall'estero
E anche sotto questo profilo se andiamo a vedere lo stock di investimenti diretti esteri per per destinazione sul totale degli investimenti diretti esteri in entrata in Europa
L'Italia è si attesta diciamo su livelli poco superiori diciamo allora Lussemburgo Paesi molto più piccoli di noi o alla Svezia e siamo lontani da Paesi come il Regno Unito la Francia l'Olanda e così via quindi c'è un problema di capacità del Paese di attrarre gli investimenti
E apro altamente probabile che i fattori che scoraggiano all'attrazione di investimenti diretti dall'estero sono gli stessi fattori che contribuiscono a ridurre la la crescita della produttività
Nel nostro Paese quindi fattori legati alle infrastrutture all'efficienza dei servizi all'efficienza della pubblica amministrazione i tempi della giustizia e così via
Ecco mi avvio a chiudere
Il quadro che abbiamo di fronte a mio avviso un quadro non di il rischio non ancora di di declino diciamo a definire il quadro un quadro di trasformazione siamo una situazione in cui la produzione intus industriale è tornata a crescere
C'è si registrano significative differenze tra l'andamento delle piccole e delle medie imprese dove le medie imprese costituiscono una delle componenti più dinamiche e vivaci
C'è un aumento delle quantità esportate vedremo tra poco scene a mio avviso in atto un processo di selezione siamo stiamo sperimentando una tipica fase di ristrutturazione del sistema produttivo con un processo di selezione in corso
Sotto il profilo delle esportazioni dato interessante che e dopo un lungo periodo tornano accrescere le quantità esportate nel due mila sei sono cresciute del due e sette per cento
Danni le quantità esportate calavano
Questo è dovuto sia un aumento del dei complessivamente si traduce in un aumento dei valori esportati dell'ordine del dieci per cento nove sei per cento soprattutto nei paesi extra UE
E questo è legato appunto sia un momento delle quantità sia un momento dei valori medi unitari sette per cento quindi interpretabile probabilmente con il fatto che molte imprese stanno riposizionando
I propri prodotti verso fasce qualitative più elevate
E sono premiate dal fatto che appunto in molti mercati si registra un aumento delle quantità soprattutto in Europa soprattutto nell'Europa sia continentale che nei nuovi Paesi membri dell'Europa
L'altro elemento interessante che troverete coi nel in uno dei capitoli del nostro rapporto mi ha fatto un'analisi su un campione di circa tredici mila bilanci aziendali un campione chiuso dallo novantasei al due mila quattro l'elemento interessante che emerge che a nonostante a fianco di un diminuzione della redditività media dell'impresa che si accompagna soprattutto negli ultimi anni un incremento nella varianza quindi momento della deviazione della della variabilità a delle performances segno a mio avviso del fatto che non siamo di fronte o siamo usciti da una situazione di crisi generalizzata del del sistema industriale che si sta invece tramutando in una situazione nella quale ci sono in prese che stanno andando molto bene le imprese che probabilmente hanno prima delle altre
Compiuto ristrutturazioni adottato nuove tecnologie modificato i modelli organizzativi
E ci sono imprese che stanno andando molto male in imprese che stanno uscendo dal mercato
Quindi siamo di fronte a una tipica situazione di di selezione il mercato sta funzionando sta selezionando le imprese sia una situazione di trasformazione del sistema produttivo ecco qui mi fermo
A questo punto diamo la parola a
Viene Luca Paolazzi a coordinare il dibattito diamo la parola ai relatori che abbiamo invitato a discutere vi ringrazio molto
Buongiorno intanto relatori prendono
Posto
La tavola rotonda
E per introdurre il tema lasciatemi e sicuramente
Come è stato detto nella relazione issando Trento ancor prima rappresentazione dell'ingente in farina è un ente è un tema cruciale per la crescita economica italiana
Lo è che in un certo senso per la definizione perché un sistema economico può crescere nel benessere solo se aumenta la sua produttività nel lungo periodo
Lasciando da parte primo mente i fattori che riguardano l'occupazione e la demografia
Che pure come ricerche penso ci presenterà Tito Boeri dopo hanno incidenza sulla dinamica produttività ha però anche purtroppo un tema sfuggente è un tema sul gente dal punto di vista della misurazione
Più andiamo adesso si sta dei servizi quali la società della conoscenza l'economia la conoscenza è più difficile misurare la produttività lo è dal punto di vista dell'analisi perché è difficile poi andare a risalire effettivamente quali sono le cause di un rallentamento della produttività
E lo è ancor più questo purtroppo dal punto di vista politico perché se è difficile misurare produttività ed è difficile indicare esattamente causa e anche difficili proporre ricette facili semplici
Parole d'ordine attorno a cui cuoco Lare consenso e muovere in un'azione decisa e rapida che quella di cui però avremmo bisogno
Queste queste triplice difficoltà di misurazione analisi e azione politica non possono però diventare un ostacolo una scusa per non affrontare il tema e devono sì semplicemente
Portare tutti a un'analisi e un impegno comune visto che è appunto quello che è in ballo quello che è in gioco il benessere del Paese nel suo complesso
Lascio adesso la parola relatore in ciascuno di loro avrà circa venti venticinque minuti di tempo per esporre le loro le loro considerazioni in prima intervenire Francesco da veri dell'Università di Parma
Che credo ci farà un'analisi su quelle che sono le ragioni della riduzione del tasso di crescita e produttività italiana
Ok
Può passare
In breve lo schema della di quello che vorrei raccontarvi un riassunto dei fatti a meno di quello che mi sembrano essere i fatti
Poi proverò a porre una domanda guardando a entrando più nel dettaglio chiedere come mai l'Italia anche apparentemente improvvisamente a metà degli anni novanta per sull'autobus della crescita della produttività
E poi proverò a portare qualche elemento su due possibili spiegazioni che sono un po'differenti l'una dalle altre una possibilità è che il mondo
Di fatto sia rimasto lo stesso di prima anche semplicemente le imprese italiane che sono gli attori fondamentali
Naturalmente insieme alle politiche
Economiche alla base della possibilità dell'Italia l'economia italiana di crescere potrebbero aver smesso d'investire rinnovare in modo repentino nella seconda metà degli anni novanta e questo la prima ipotesi che frequentemente si trova magari Argo argomentata o almeno con allusioni sui giornali un'altra possibilità invece è che di fatto le imprese abbiano continuato a fare quello che facevano prima
Tuttavia non era più possibile questo o perlomeno non è stato più possibile
Continuare a fare quello che si faceva prima quindi è questa stata la ragione prova proporvi un po'di evidenza empirica su su queste soprattutto sulla prima spiegazione che io trovo meno convincente
E questo suggerirà un po'qualche elemento per provare a rispondere alla l'ultima domanda l'ultima questione a cosa si può fare
Per prendere l'autobus alla fermata successiva perché questo il punto
Potremmo forse l'economia italiana ha perso l'autobus della della crescita della produttività qualche momento a metà degli anni novanta ma non è un autobus che abbiamo perso per sempre e anzi ed è assolutamente alla portata credo della nostra economia quindi se passiamo
Prima ripercorro brevemente alcuni dati che sono
Presumibilmente notti nelle loro messaggi di fondo che però proprio riportare sia pure rapidamente il primo fatto che l'Italia non cresce oggi più come una volta qui ho messo i dati che partono
Fin dal mille novecentocinquanta e quello che si vede è che di fatto il tasso di crescita dell'economia italiana è stato gradualmente ma con continuamente insomma almeno tirando ci quella ricatti nera che ho provato a tirare declinando dal cinquanta oggi se si si fanno delle medie negli anni Cinquanta e Sessanta il tasso di crescita
Del PIL pro capite cioè del nostro l'aumento dei nostri livelli di dei nostri standard di vita del nostro tenore di vita degli il tenore di vita degli italiani
E una del quattro cinque per cento l'anno poi da allora è andato diminuendo al tre per cento al due per cento un per cento circa un pochino più dell'un per cento negli anni novanta e zero sei per cento come ci ricordava Sandro Trento prima nella prima metà degli anni
Due mila
E però la cosa che va detta è sottolineata è che c'è una ci sono tante ragioni altro ente per cui la crescita del PIL pro capite non è stata più come negli anni come meravigliosi anni sessanta se si può dire però ce n'è una più importante delle altre sulla base dei dati e questa è il fatto che se si prendono semplicemente i dati del PIL si considera il fatto che il PIL può aumentare per due ragioni fondamentalmente uno è perché più gente va a lavorare
E l'altro è perché ognuno di quelli che lavorano diventa più produttivo nel corso del tempo
La crescita della produttività è sempre stato tradizionalmente qui riporto solo gli anni dopo gli i dati dopo gli anni settanta ma si potrebbe andare indietro nel tempo le cifre sarebbero molto simili la crescita del PIL per unità di lavoro vero sia il modo di misurare la produttività del lavoro è stato negli anni in cui si cresceva tanto era la la forza trainante principale della crescita della produttività
Che cosa è successo negli anni più recenti e vediamo che c'è un meno uno virgola otto No se si confronta la crescita della produttività del lavoro della degli ultimi dieci anni novantacinque due mila cinque mezzo punto percentuale l'anno
Se si guarda come all'andata tasso di crescita della spesa variabile nei vent'anni precedenti era stato due punto tre
Zero virgola cinque per due virgola tre fa meno uno virgola otto quindi vuol dire che è questa la cosa che è cambiata in modo radicale rispetto a quello che succedeva nei vent'anni precedenti
Il quello che è successo invece alle unità di lavoro totali cioè alla ha ha comandato il mercato del lavoro insomma è stato un mille un leggero miglioramento questo va detto soprattutto perché è aumentato grazie alle riforme del mercato del lavoro che sono state intraprese a partire dalla fine degli anni Novanta
E continuate negli anni successivi è andato un po'meglio invece la possibilità che più italiani si sono fra questi sono presentati sul mercato del lavoro magari ognuno di loro pian piano lavorato un po'minore
E però l'afflusso di nuove persone è stata tale da più che compensare questa riduzione delle ore lavorate per persona e e questo ha portato a un aumento complessivo all'Aquila un contributo più elevato negli ultimi dieci anni rispetto al passato della appunto di quella sia per contenuto e l'occupazione e delle unità di lavoro alla crescita quindi è la produttività il problema la cresce a tutela del problema
è un po'meno il problema invece nel mercato del lavoro almeno rispetto a come era in passato questo non vuol dire naturalmente che non ci siano alcuni degli elementi su degli elementi sottolineati prima alla Santoro tre da Sandro Trento tuttavia in questo momento la produttività è il problema numero uno passiamo alla e a questo punto quello che ho provato a fare è di fare propone esercizi etto che si fanno
Con la matita senza usare computer e cose strani
Da dove viene guardando ai dati dei singoli settori la riduzione di questo meno uno virgola otto che abbiamo visto prima no zero virgola cinque per due virgola tre la diminuzione della crescita produttività e uno virgola otto punti percentuali
E qui abbiamo fondamenta mente tre ragioni principali la prima di queste che va sottolineato è il deludente andamento della produttività manifatturiera che ha inciso per circa due terzi di questo rallentamento se andiamo a vedere la figura
Qui ci sono i dati che sono distinti sia per la sua presentati sia per l'industria nel suo complesso ma anche per testi l'abbigliamento cuoio calzature meccaniche sono i settori forti del made in Italy
Poi inclusa naturalmente ma il settore elettronico e anche i mezzi di trasporto e vediamo che effettivamente rispetto al settantacinque novantacinque le cose sono andate male un po'in tutti i settori
E il numeretto che ho provato a dare prima cioè il il meno uno virgola due deriva semplicemente dal moltiplicare il tasso di crescita negli anni più rap più recenti nel novantacinque due mila due dal
Primo virgola due per il peso del settore industriale
Negli anni negli anni Ottanta che era il venti che era il scusate
Negli anni novantacinque cioè lo zero virgola due al tasso che cresce negli anni più recenti moltiplicato per il peso del settore industriale nel novantacinque che era il ventitré per cento del totale
Se invece prendiamo gli stessi dati per i vent'anni precedenti abbiamo un quattro virgola uno che il tasso di crescita e in più l'industria contava molto di più allora nella Complesso dell'economia
Se moltiplichiamo queste due cose facciamo di più differenza viene fuori il meno uno virgola due
Cliccando su One torniamo dov'erano
Ecco qua quindi la prima ragione importante il deludente andamento della produttività manifatturiera secondo punto rilevante è anche il deludente andamento della produttività nel settore commerciale soprattutto tutte e due realtà
Un po'differenti negli anni ma sia il commercio al dettaglio che il commercio all'ingrosso
Qui si parla di una riduzione della cresce la produttività che conta per tre decimi di punto percentuale uno potrebbe dire B fosse quindi questo andamento cattivo del commercio non è stato poi così importante soprattutto confrontato con il l'andamento negativo della produttività manifatturiera ma c'è da considerare una cosa quello che succedeva negli altri Paesi in questo periodo i Paesi che modernizza ora la struttura della loro distribuzione commerciale negli Stati Uniti quello che abbiamo visto è stato tostati aumenti del tre del quattro per cento l'anno della produttività del lavoro nel settore per esempio del commercio al dettaglio il famoso effetto Wal-Mart trae però anche ecco Wallace su tutte le altre imprese del settore commerciale cosa che da noi invece non si è verificato non si è verificato dalle in una misura che potrebbe essere ritenuto soddisfacente
Il il terzo punto è il mancato spostamento che può sembrare un po'strano nel due mila sei pensare che il l'esaurimento di lavoratori da spostare dall'agricoltura negli altri settori possa essere una componente della diminuzione della produttività tuttavia contabilmente è una cosa che ha una sua rilevanza nel senso che mentre in passato potevamo contare
Possiamo passare
Ecco qui vado abbastanza rapidamente in passato lo potevamo l'agricoltura era un settore come ancora oggi a bassa produttività del lavoro quindi spostare lavoratori fuori dall'agricoltura
Dell'industria dei servizi degli anni Cinquanta e Sessanta era stata una fonte molto importante della rapida crescita della produttività del lavoro nell'economia italiana
Erano se si pensa nel nel settantacinque ancora settantacinque lavoratori agricoli erano il quindici per cento del totale poi diventati metà di questo quindici per cento nel due mila cinque però sono ancora circa il cinque per cento quindi però questo vuol dire che questo serbatoio di lavoratori a bassa produttività
Da spostare in settori più produttivi e andato pian piano asciugandosi c'è una seconda cosa che la produzione la produttività del lavoro in agricoltura è andata crescendo a tassi più rapidi che nel resto dell'economia
Quindi
Praticamente spostare lavoratori dall'agricoltura oggi implica un minor guadagno perché è praticamente assomiglia un pochino di più l'agricoltura alla produttività media del resto dell'economia
E al venti per cento cioè un quinto della produttività media dell'economia
A metà degli anni settanta oggi è meta naturalmente non vuol dire che quindi sia uguale alla produttività che osserviamo
Nel manifatturiero anche nel settore dei servizi
Tuttavia se mettiamo insieme queste due cose ci sono stati meno lavoratori agricoli da spostare in più è diminuito il divario di produttività agricola rispetto alla media nell'insieme vediamo che quindi questo ha portato a un ulteriore riduzione di appunto
Tre punti tre decimi di punto percentuale quindi facendo le somme uno virgola otto la
Mi diminuita crescita che dobbiamo spiegare è la somma di un meno uno virgola due che deriva dal settore industriale un meno zero virgola tre che deriva dal settore commerciale e meno zero virgola tre che deriva appunto in qualche modo dall'agricoltura cioè dal minor
Spostamento di risorse
Dall'agricoltura crediamo quindi questi sono i fatti almeno a mio avviso
A questo punto ci dobbiamo porre la domanda come mai c'è stato allora insomma questo rallentamento della crescita della produttività eccola suggerivo prima ci sono ampi
Due potenziali alternative che possiamo supporre uno è che come dicevo il mondo a rimaste l'alta lo stesso di prima no prima prima e dopo il novantacinque insomma non è successo un granché
Semplicemente le imprese italiane per ragioni boh chissà quali hanno smesso di investire di innovare mentre prima lo facevano allora di fronte a un minor tasso di investimento a un minor tasso di innovazione e questo sarebbe una buona spiegazione del perché la produttività si è messa ad andare poco bene
Allora ho provato a vedere quali sono i dati che sono a disposizione uno di questi è se guardiamo la prima figura hanno investito di meno le imprese
E da qui se guardiamo la crescita media degli investimenti questo è un grafico che va dal settantuno fino più o meno ai al due mila cinque esattamente e quello che vediamo è che calcolando anche i tassi di crescita medi degli anni più recenti rispetto a quelli precedenti
Non è evidente che la crescita media dell'investimento sia stata sensibilmente inferiore anzi per nulla rispetto a quello dei decenni in cui la produttività andava bene
I dati questo è assolutamente in accordo beh sarebbe strano che non lo fosse dato che dia proviene da dati Istat esattamente come quelli di Sandro Trento però questo ci suggerisce che appunto gli investimenti il volume degli investimenti non è stato la causa principale del rallentamento la crescita della produttività in più se ci concentriamo anche negli anni che sono andati molto male non le recessioni del due mila tre due mila cinque gli investimenti non sono andati così male per esempio come nel novanta a Trento e come negli anni della prima seconda crisi petrolifera quando vedevamo delle riduzioni dell'investimento di sei punti percentuali in un anno quattro o addirittura appunto di più di dieci punti percentuali rispetto alla
Nel novantatré rispetto all'anno precedente
E no qui non ci siamo
Ecco
Quindi non è stato io provo a eliminare pian piano un sospetto alla volta se vogliamo quindi non è stato perché hanno investito di meno forse è perché hanno investito di meno ricerca e sviluppo questa la seconda possibilità come sappiamo sotto ai tassi di innovazione c'è fondamentalmente prego la possibilità di investire in ricerca e sviluppo e forse la missione di investire in ricerca e sviluppo
E quindi qui che cosa abbiamo abbiamo che è vero l'India Italia investe poco in ricerca e sviluppo questo è un dato molto noto circa l'un per cento del PIL
Laddove l'Unione Europea investe il due per cento gli Stati Uniti quasi il tre per cento e alcuni Paesi europei quelli i quelli che stanno in cima a tutte le classifiche finlandese Svezia
Investono quasi il quattro per cento
E quello che abbiamo e anche che la quota ricerca e sviluppo dall'inizio degli anni novanta fino dove l'ha trascinata leggermente diminuita la quota sul PIL
E per guarda concentrandoci sulla ricerca e sviluppo manifatturiera vediamo una diminuzione dello dallo zero nove allo zero sette tra il novantuno novantaquattro e il novantacinque due mila tre
Nello stesso tempo corre teneramente che in realtà la ricerca e sviluppo non la fanno tutte le imprese ma la fanno solo sostanzialmente le medio-grandi impresa in alcuni settori del manifatturiero
E invece quello che ci colpisce è che il peggioramento della produttività
è stato un fenomeno la cresce la produttività è stato un fenomeno molto diffuso del settore manifatturiero e non è stato focalizzato concentrato nei cosiddetti Colin quelli che esprime i settori che spendono tanto in ricerca e sviluppo
Per prendere l'aerospaziale per esempio dove si investe più del dieci per cento
Della del fatturato settoriale beh insomma la spesa in ricerca e sviluppo e solo marginalmente diminuita tra la prima e la seconda possiamo forse passava lucido successivo che non so no non è questo ancora dopo
Va bene ok
Ecco offre questi però non è tanto visibile quindi sappiamo volevo fare ridere nata i due dati in alto c'è l'aerospaziale ha visto solo marginale decremento da undici a sette a undici e tre come quota sul PIL
Quello delle macchine per ufficio certo le macchine settore macchine per ufficio hanno iter hanno investito molto di meno ricerca e sviluppo rispetto alla prima metà degli anni novanta è stato però un settore che ha subito un ridimensionamento
Cospicuo soprattutto insomma qualche grande impresa avuto grosse difficoltà nella seconda metà degli anni Novanta e quindi non si capisce non da questi dati non è chiaro capire se è stata colpa della ricerca e sviluppo che è andata male questa cosa semplicemente che hanno investito di meno ricerca proprio perché c'erano problemi più seri che andavano affrontati all'interno di questo settore
Però quindi nell'insieme
Non
Ecco qua
Dai dati che ho provato a mostrarvi non emerge chiara evidenza di un tracollo nelle spese in ricerca e sviluppo tra la prima metà degli anni novanta e la seconda metà degli anni novanta fino al due mila tre che possa in qualche modo giustificare
Gli andamenti negativi che abbiamo visto per la produttività nel manifatturiero
In un conto che ho provato a fare è che anche essendo molto così dando molto credito a questa ipotesi cioè attribuendo alla mancata ricerca e sviluppo
La diminuita crescita nei settori che fanno tanta ricerca e sviluppo come appunto l'aerospaziale le macchine per ufficio
E gli apparecchi per le telecomunicazioni e così via si riesce a contare uno meno zero e venticinque sul totale che è meno uno punto due quindi vuol dire solo un quinto della diminuita crescita della produttività manifatturiera in un'ipotesi molto ottico così molto insomma generosa per per questa modo di fare il conto
Può spiegare la riduzione della crescita manifatturiera quindi non c'è non è perché le imprese hanno investito di meno e non è perché hanno investito di meno ricerca e sviluppo almeno in prima approssimazione la terza ipotesi è forse è colpa dei servizi inefficienti possiamo andare all'ultrà alla
Sly quella quella esatto
E qui che cosa abbiamo abbiamo che effettivamente quello che si è verificato però nella seconda metà degli anni novanta è che se mai c'è stato qualche progresso nel campo delle liberalizzazioni proprio in questo periodo come ci suggeriscono i dati dell'OCSE
Costruiti da Giuseppe Nicoletti e da Stefano scarpette altri economisti appunto del
Del della del loro della dell'OCSE
E quindi quello che abbiamo che fondamentalmente ecco è cominciata la sono cominciate le liberalizzazioni certo in modo imperfetto in modo che potevano insomma essere e possono essere presume diventa ancora oggi molto migliorato però proprio in parallelo al peggioramento della produttività si cominciava a fare andare a far funzionare qualche cosa
Sono varie spiegazioni del perché questo non ha perché le le liberalizzazioni per esempio nel settore commerciale
Non abbiano funzionato non abbiano prodotto un effetto in termini di produttività
Uno di questi che si può pensare e che provente sotto i nostri occhi
è che se si aggiunga semplicemente l'orario di apertura dei negozi e dei supermercati implica questo implica che aumenterà lo il numero complessivo delle ore lavorate se però a questo non sottostà una radicale cambiamento dei modi di produrre e di offrire servizi alla clientela e quello che hanno le imprese che fondamentalmente aumenterà
E il
Numero di ore lavorate ma non aumentano probabilmente di tanto le vendite e quindi questo può in aiutarci a spiegare il fatto che le liberalizzazioni che sono state introdotte in alcuni settori dei servizi
Non hanno prodotto un effetto marcato nei dati che osserviamo sull'andamento della produttività
C'è poi un altra ipotesi che che è stata che frequentemente discussa che dice ma insomma è colpa delle professioni che sono che fanno pagare un'altra tassa invece all'impresa e per la loro inefficienza terrà la loro per il fatto che non c'è libertà d'entrata queste sono questi sono temi naturalmente
Molto importanti tuttavia quest'ipotesi va considerata alla luce di una aspetto però sia che il legame tra servizi professionali e quindi quanti qual è il volo io all'ammontare complessivo di risorse che i servizi professionali servizi alle imprese offrono al manifatturiero ancora oggi piuttosto limitato quindi sulla base delle dei dati che abbiamo e difficile che sia stato ci sia stato questo
Importante Effetto questo non vuol dire naturalmente che non sia un effetto importante soprattutto in previsione futura però almeno per quanto riguarda il drastico cambiamento tra la prima metà degli anni novanta e la seconda metà degli anni novanta non può essere la colpa principale di ciò che abbiamo osservato nell'andamento del manifatturiero se schiacciamo la Digint
Mi avvio infatti a concludere quindi quello che operata suggerirvi è se la la prima ipotesi quella che confrontiamo è che
Il grosso della diminuzione accresce la produttività è da attribuirsi in qualche modo al settore industriale anche se hanno giocato un ruolo il settore commerciale e il mancato spostamento di risorse con l'esaurimento del serbatoio dall'agricoltura
Tuttavia appare dato guardato questo l'evidenza di questa dei di questa informazione quantitativa non è facile ricollegare il peggioramento del settore industriale alle cose più ovvie che ci vengono in mente cioè le imprese non hanno investito non hanno smesso di investire non hanno smesso di fare ricerca e sviluppo in modo significativo cioè le imprese che facevano ricerche sviluppo prima hanno grosso modo continuato a fare quello che facevano prima
Alcuni alcuni settori diamo osservato un po'di riduzione ma la riduzione non è tale da giustificare una cosa di questo tipo nello stesso tempo il fatto che ci siano servizi inefficienti
No anche questa non è una spiegazione sufficientemente sufficientemente forte dal punto di vista quantitativo per spiegare appunto la riduzione della produttività
Nel manifatturiero sostanzialmente perché i servizi erano inefficienti prima
E sono presumibilmente rimasti almeno i dati dicono così tanto efficienti inefficienti prima di come lo sono stati anche dopo quindi questo porta mi porta a suggerire che l'ipotesi in cui credere più probabilmente la seconda cioè che il mondo che è cambiato
Non sono state le imprese che hanno smesso a fare di fare qualche cosa che prima facevano hanno continuato a fare quello che facevano prima il problema è che si corre il mondo era cambiato a causa della legge di Mur cioè a causa del fatto che pian piano le nuove tecnologie sono diventate un obbligo per poter competere sui mercati internazionali
Le nuove tecnologie hanno consentito alle imprese che avevano la dimensione sufficiente il capitale umano sufficiente
La disponibilità di un sistema finanziario alle spalle che le supportava hanno potuto delocalizzare andare a produrre in altri mercati e in generale adeguarsi alle nuove sfide
Del del mercato del lavoro del mercato del capitale
E in generale anche dei provenienti dai nuovi produttori quindi il problema affatto sostanzialmente è stato che non si no all'Italia o almeno le imprese italiane ma anche il settore pubblico e questo non va assolutamente dimenticato
Il settore pubblico italiano non è cambiato sufficienza per poter supportare l'Italia in queste l'economia italiana e le imprese italiane in questa nuova fase di concorrenza internazionale che era molto cambiata rispetto al passato
Quindi
Per per concludere il rallentamento della crescita della produttività non è dovuto alla il ma al fatto che le imprese italiane hanno smesso di investire di innovare ma è dovuto al fatto che la le rivoluzioni tecnologiche che sono avvenute in giro per il mondo richiedevano grandi cambiamenti rispetto al passato ma questi grandi cambiamenti non si sono verificati con la rapidità
Necessaria nel nostro Paese e questo ci suggerisce anche quindi la strada per il futuro siccome la rivoluzione tecnologico manageriale è ancora in atto e non è detto che avendo perso l'autobus alla prima fermata
Lo si abbia perso anche alle fermate successive
La strada da seguire è chiaramente quella che hanno seguito piccoli paesi europei come la Finlandia e l'Irlanda oppure è un grande Paese in giro per il mondo no come gli Stati Uniti o anche la Corea del Sud che aveva basato la sua e le sue merger sui mercati internazionali sul basso costo del lavoro sui salari bassi e così via e che è diventato invece capace un leader tecnologico mondiale capace di competere con le imprese americane
Da pari a pari grazie
Grazie a Francesco da veli che è riuscito a sintetizzare in
Nel tempo e gli è stato assegnato a un'analisi molto complessa
L'impressione che ne ho ricavato leggendo il suo lavoro è che è un po'come l'omicidio sull'Orient express non c'è esattamente un assassino della dinamica
Della produttività italiana sono una serie di fattori che nel loro insieme hanno giocato il una parte di ruolo che e questo però appunto dorma alla questione cruciale del fatto che non si può agire sulla leva sola per rilanciare la la
Produttività ma bisogna agire su tutta la tastiera della politica economica e occorre un'assunzione di responsabilità
E collegiale del sistema Paese appunto è la mancanza parimenti di sistema di fare sistema del Paese che ha condotto a questo risultato
Qualche anno fa avevo insieme al collega Fabrizio Galimberti fatto un libretto si chiamava il volo del calabrone che per spiegare come mai
Italia pur strutturata come riusciva a volare riusciva a crescere
Il fatto è che quelle condizioni in cui l'Italia ha volato sono appunto dei cadaveri cambiate il calabrone non ha cambiato non ha avuto un mutamento genetico sufficiente per continuare spiccare il volo
Tito Boeri e adesso l'Università Bocconi a Fondazione Debenedetti
Anti per discutere su come voltare pagina e certamente il fatto d'essere vicina la fine dell'anno psicologicamente CL di aiuto
Tuttavia vorrei dedicare almeno due diede le diapositive che vi presenterò a guardare al e a documentarmi in il declino perché proprio dalla ricognizione della malattia del nostro Paese
Che è possibile me giudizio trarre anche le indicazioni su come su come ripartire su come utilizzare quella risorsa in più
Che è quella grande
Capacità di lavoro inutilizzata che abbiamo nel nostro Paese in modo tale da da ripartire poi infine vi dirò qualcosa sui vincoli fiscali e politici che stanno di fronte a riforme che affrontino questi temi
Quindi
Documenti o vediamo potevo scegliere tantissime diapositive per documentarmi il declino del nostro Paese meno certa una chiama Gerit dal messaggio di fondo
Il declino del nostro Paese un declino non solo assoluto ne chiedo soprattutto relativo vedete quella linea gialla orizzontale il reddito pro-capite dell'Unione Europea quindici la linea rossa dell'Italia
Prima di passare nel nuovo millennio l'Italia è scesa sotto la media dell'Unione europea quindi cinquanta reddito pro-capite
E ha visto ha assistito impotente diciamo al sorpasso di altri Paesi molto più dinamici in questo caso quella linea blu che sale rapidamente quella degli al Ruanda
Il declino nel reddito pro capite ha un nome a delle componenti ben precise grade pro capite dato dal prodotto di due fattori ce lo ricordava anche prima Francesco da veri da una parte la produttività oraria del lavoro e dall'altra la quantità di ore lavorate pro capite guardiamo alla produttività oraria del lavoro
Noi per tanto tempo siamo riusciti ad avvicinarci alla frontiera qui la la linea orizzontale data dal livello della produttività oraria del lavoro negli Stati Uniti ci siamo arrivati anche molto vicini alla frontiera
Se volete di produttività oraria degli Stati Uniti poi inesorabilmente nell'ultimo decennio ci siamo progressivamente allontanati
A questo punto quindi cosa si può fare per ricercare di tornare per tornare a crescere per far tornare a crescere il reddito pro capite e una prima possibilità potrebbe essere quella se la produttività non va tanto bene
Cerchiamo quantomeno di aumentare le ore lavorate pro capite le ore lavorate pro capite sono a loro volta il prodotto di tre fattori da una parte le ore lavorate per occupato
In secondo luogo la quota di popolazione in età lavorativa e in terzo luogo il tasso di occupazione partiamo dal primo di questi tre elementi le ore lavorate per occupato
E qui c'è stato una dinamica di lungo periodo molto chiara verso una riduzione pensate che negli ultimi cinquant'anni abbiamo perso circa trecentocinquanta ore di lavoro attesta penso per modo di dire perché chiaramente ridurre l'orario di lavoro anche porta dei guadagni di benessere e tempo libero ci sono anche attività molto produttive che si fanno fuori
Dall'amore ma tuttavia queste la tendenza ora io pensa che in alcuni casi aziendali come è successo in Germania
Si può pensare che si può incrementare gli orari per queste di competitività ma credo che invertire la tendenza
Sia davvero possibile anche perché l'incremento della partecipazione femminile porterà ad un aumento del part-time quindi questa prima componente non ci può essere d'aiuto nel fare a ripartire il reddito procapite italiano passiamo alla seconda componente la quota di popolazione in età lavorativa
Ecco qui ci sono i dati demografici
Che ci dicono che noi stiamo passando come sapete bene ad una piramide rovesciata ecco la quota di popolazione in età lavorativa e quella parte più scura del grafico vedete che si assottiglia nel corso del tempo invece quella parte che sta sopra la popolazione degli oltre sessantacinquenne queste invece tende Arado mentale quindi anche da qui non possiamo certo aspettarci che venga una spinta all'incremento del reddito pro capite quindi non rimane che la terza componente del tasso di occupazione
E il tasso di occupazione invece qui abbiamo davvero delle risorse inutilizzate perché come sapete in Italia si va in pensione prima ne andiamo in pensione a circa cinquantasette cinquantotto anni rispetto alla media dei Paesi OCSE che a sessantadue anni abbiamo per quanto riguarda l'occupazione femminile un ritardo di circa quindici punti
Base il tasso di occupazione delle donne quindici punti inferiore a quello della media dei Paesi OCSE per i giovani abbiamo anche qui un ritardo consistente circa otto punti base mentre per gli uomini età centrale ritarde minimo siamo più o meno in linea con i Paesi OCSE e poi abbiamo l'immigrazione
L'immigrazione è una componente importantissima prima perché in Italia è ancora più bassa che negli altri Paesi dell'area OCSE in secondo luogo perché l'immigrazione in un paese immobile come l'Italia dove abbiamo due mercati del lavoro DiVersi il nord e il sud e dove la gente non si muove gli italiani non si vuole immigrazione ha un potenziale fortissimo
Di crescita del tasso di occupazione in effetti in Italia è uno dei pochi Paesi in cui tra gli occupati tra i gli immigrati c'è un tasso di occupazione più alto
Che tra i residenti e la ragione è semplice perché ed immigrati vanno tutti al Nord dove ci sono più opportunità io lavoro perché non ci pensano gli italiani ad andare dove ci sono queste opportunità di lavoro
Quindi possiamo trasformare queste diciamo ritardi in qualcosa di virtuoso che ci permette di ripartire questo il quesito e di fondo
Recuperandone i tassi di occupazioni per donne giovani e favorendo l'integrazione degli immigrati potenzialmente possiamo qui fare aumentare il tasso di occupazione
Ecco questo ci può far ripartire davvero bene il quesito è dopo siamo potrà avvenire soltanto se questo aumento del tasso di occupazione avverrà assieme anche ad un aumento della produttività
Del lavoro
Ed è qui il quesito ed è qui la lezione anche negativa che abbiamo negli ultimi anni perché è vero che negli ultimi anni
Abbiamo compiuto qualche passo in avanti sul piano dei tassi di occupazione le uniche notizie positive sull'economia italiana venivano dalle indagine sulle forze lavoro però tutto questo è avvenuto
Mentre calava la produttività cioè non siamo stati in grado di fare aumentarle il lavoro facendo mancare anche la produttività del lavoratore a contare è successo esattamente l'opposto
Negli anni in cui aumentava di più il lavoro diminuiva la produttività del lavoro e c'è una ragione particolare per cui questa viene fate questo è un grafico se volete
Molto semplice cosa succede se noi aumentiamo questa è una domanda inclinata negativamente di lavoro e l'offerta di lavoro ce ne lamentiamo l'offerta di lavoro
Succede che
Automaticamente sì a bassa la produttività del lavoro per una semplice legge di rendimenti marginali e decrescenti del lavoro dei fattori produttivi l'unico modo per cui aumentandola il lavoro
Quindi tassi di occupazione aumenti anche la produttività è che si sposti anche la domanda di lavoro ecco e e quello che deve succedere perché non si possa conciliare quindi il fatto di utilizzare questa risorsa
Inutilizzata queste norme risorse utilizzi inutilizzata con anche crescita della produttività e come possiamo riuscire a spostare la domanda di lavoro per riuscire a spostare la domanda di lavoro che dobbiamo fare fondamentalmente due cose
Migliorare la qualità se volete la produttività media del lavoro quindi vuol dire che i nuovi occupati o quelli che rimangono al lavoro devono essere mediamente più produttivi di quelli che ci sono già
Oppure dobbiamo creare delle esternalità positive per cui i nuovi ingressi
Hanno delle ricadute positive quelli che noi chiamiamo degli spillover positivi su chi e già lì sul mercato il suo gli altri fattori produttivi capitale anche perché come diceva prima
Da veri non possiamo aspettarci di fare aumentarla produttività del lavoro aumentandolo stock di capitale non è da lì che divengono i nostri problemi qui il quesito è e possibile sfruttando questa risorse inutilizzate in più che noi abbiamo riuscire anche a migliorare la produttività media vere queste ricadute positive queste esternalità positive sugli altri fattori produttivi ed è qui che appunto vorrei dedicare la la parte centrale della mia presentazione partendo dal nodo degli over cinquantacinque quelli che noi dobbiamo oggi porci l'obiettivo di mantenere più a lungo
Sul
Lavoro io credo che se ne chiediamo dei datori di lavoro
Quale di queste tre curve assomiglia di più a un profilo produttività età probabilmente loro vi direbbero che quel profilo che maggiormente a campana rovesciata quello che ci dice che a sessantadue anni si è meno produttivi
Che a ventiquattro ma è davvero così
Io ho provato a fare una piccola rassegna di studi seri empirici molte altre cose che mi permettete di fare una piccola pubblicità
Ne parleremo molto più diffusamente il ventisei maggio prossimo a Limone del Garda in un convegno della Fondazione deve detti di questo problema ma mi dicevo la ricognizione che ho fatto mi dice che non è affatto detto che molti studi documentano in realtà che non c'è questo declino di produttività con con con l'età anzi molti lavori soprattutto quando si investe in capitale umano la porosità si mantiene più a lungo e ci sono anche altre componenti della produttività che e vengono fuori soprattutto ciò che è importante che è possibile
Ecco trasferire delle conoscenza anche lavoratori più Giovanni
Ecco quindi se non riusciamo a mantenere i lavoratori che hanno investito in capitale umano Tiscali investite capitale umano vuol dire non lo studio formale ma anche ci sono formati maggiormente nel lavoro
Sul posto di lavoro saranno in grado di trasferire queste conoscenze ai lavoratori più giovani ma per trattenere davvero i lavoratori più produttivi sul mercato del lavoro ci vogliono
Delle riforme pensionistiche fatte bene che permettano un pensionamento flessibile non quegli interventi
Con l'accetta come lo scalone introdotto dalla riforma Maroni Tremonti il contributivo offre gli incentivi giusti perché chi è più produttivo rimanga sul posto di lavoro
E de allora e poi c'è anche bisogno di decentrare maggiormente la contrattazione perché bisognerà adottare delle formule organizzative diverse bisognerà anche cambiare gli orari bisognerà anche avere un po'più di flessibilità salariale per i lavoratori
Che hanno più di cinquantacinque anni
E permettere che si sovrappongano con i più giovani per trasferire queste tesi queste loro conoscenze ecco su questo piano invece c'è un messaggio veramente negativo sbagliato profondamente sbagliato che viene dalla dalla finanziaria il comma mille centosessantatré
Di questo maxiemendamento interminabile dice che bisogna promuovere le staffette la successione tra lavoratori anziani e lavoratori giovani bene non c'è filosofia più sbagliata primo perché i paesi in cui c'è pensionamento più anticipato sono i paesi in cui c'è maggiore disoccupazione giovanile quindi ci dice che mandare in pensione i lavoratori e più in là negli anni non serve a creare posti per i più giovani secondo perché come dicevo prima
è importante che ci sia questo trasferimento di
Di conoscenze passiamo alla seconda grande risorse giovani e donne perché le donne
E molto un problema generazionale quello dell'ingresso delle donne ci sono delle politiche ad hoc che vanno fatte per facilitare l'ingresso delle donne ma in larga misura il problema dell'ingresso femminile nel nostro mercato del lavoro
è uguale a un problema anche d'ingresso giovanile c'è un discorso di generazioni bene
Noi li abbiamo fatti entrare di più sia giovani che le donne perché su è aumentata in qualche modo l'occupazione in queste due fasce de di novità la disoccupazione ma li abbiamo fatti entrare dalla porta secondaria queste la quota di contratti temporanei
I vari dai co.co.co. ai contratti a tempo determinato sul totale di occupazione vedete che sono concentrati soprattutto in queste fasce di età inoltre sono dei posti di lavoro che hanno dei salari di ingresso che raccoglie la porta e salari medi
Molto più bassi che in passato oggi si entra d'un salario che è molto più basso rispetto al salario medio
Di quanto avvenisse dieci o quindici anni fa
Ed è molto difficile poi passare da quelle mercato secondario al mercato
Diciamo primario a quello dei posti di lavoro permanenti che garantiscono una carriera lavorativa è un progresso salariale omogeneo di quelli che sono attualmente a quello degli attuali lavoratori e questo ci porterà nel giro di qualche decennio dei problemi serissimi di sostenibilità perché vorrà dire che avremo generazioni che arrivano anche magari dopo quarant'anni di lavoro da vere a non soddisfare i requisiti per avere i minimi
E pensionistici bene quindi bisogna intervenire e farsi di non rinunciare al fatto di avere questi maggiori ingressi nel mercato
Con anche però il fatto di permettere che questi ingressi non avvengano dalla porta secondaria qui abbiamo formulato una proposta che vi riassumo improprio molto brevemente
Quella è laghi diciamo che la filosofia è quella di permettere che ci sia ancora quella flessibilità che ha permesso l'incremento dell'occupazione negli ultimi anni ma che questa flessibilità sia legata alla fase di ingresso e che non sia una fase d'ingresso diversa da quella degli altri ma che quindi porti direttamente ci sia una modalità contrattuale di base
Che deve diventare quella predominante oggi si assume soprattutto in contratti a tempo determinato c'è già una scadenza come dei beni deperibili non appena uno inizia lavoro e il clima peggiore per cui uno posso investire nel proprio capitale umano
Facciamo invece che si entra de da un un processo per cui si ha subito un contratto senza limiti di durata ma questo contratto tutela il datore di lavoro dandogli la possibilità di capire di saggiare di testare le qualità del lavoratore abbia un periodo di prova più lungo
Poi avremo un periodo di inserimento fino a tre anni in cui il lavoratore è protetto contro il rischio di licenziamento economico con una tutela indennitaria
Dopodiché si passerà a regime delle attuali tutele questo un modo per conciliare flessibilità più assunzioni più ingressi
Con anche il fatto che questi ingressi avvengano davvero dalla porta principale
E tenendo anche al tempo stesso gli incentivi giusti perché ci sia investimento in capitale umano
E dopo tre anni quando il lavoratore il datore di lavoro hanno investito nel capitale umano il licenziamento la separazione è costosa per entrambi quindi a quel punto anche gli ostacoli forti
L'articolo diciotto questi la tutela diciamo reale sono a quel punto un posto che ancora voglio dire che diventa edili limitato al cospetto dei costi che comunque ci sarebbero nell'interrompere il rapporto di lavoro infine bisogna intervenire invece sui contratti a tempo determinato per riportarvi davvero a coprire quello che dovevano coprire le poche prestazioni davvero genuinamente temporanei che ci sono sul mercato del lavoro e quindi su questo bisogna intervenire con limitando la durata massima e
Prevedendo che vengano pagati i contributi contributi per l'assicurazione contro la disoccupazione piante perché molti di questi lavoratori per finiscono nella disoccupazione ed è giusto che chi li utilizza contribuisca di più a pagare i fondi per questi sussidi
Un principio di responsabilizzazione passiamo
Alla terza
Grande risorse inutilizzata quella degli immigrati vedete gli immigrati vanno tutti al nord come vi dice molto bene questo e grafico perché l'incremento dell'occupazione legata all'arrivo degli emigrati però anche porti ad un incremento della produttività noi dobbiamo cercare di fare arrivare dei lavoratori immigrati più qualificati di quelli che arrivano oggi
In Italia perché vedete noi e in questo ci differenziamo da altri paesi europea e in quanto continuiamo ad attrarre immigrati relativamente poco istruiti
Questo avviene sia per gli immigrati che arrivano dal Nordafrica sia per quelli che arrivano anche dai nuovi paesi dell'unione europea e dagli altri Paesi della UE
Poi abbiamo anche un problema di integrazione degli immigrati che ve lo dice un dato che in qualche modo molto crudo che ha molte spiegazioni però se guardate al rapporto tra detenuti che appunto immigrati e detenuti italiani
E lo comparate alla proporzione di immigrati sulla popolazione italiana di divinità e che la probabilità che un immigrato sia delle nostra carcere cinque volte superiore a quella di un italiano certo dietro questo ci sono molte spiegazioni tra cui anche delle leggi dell'immigrazione anacronistiche sbagliate che fanno spendere un sacco di soldi anche la nostra giustizia in questi procedimenti inutili
Di incarcerazione del degli immigrati tuttavia c'è un problema indubbiamente che questi dati ci segnalano comparato agli Stati Uniti dove invece gli immigrati hanno una probabilità nettamente inferiore di essere detenuti di quanto siano i cittadini americani
Per capire che c'è qualcosa che ne dobbiamo fare per facilitare l'integrazione invece sulla disoccupazione qui le cose vanno meglio che in altri Paesi europei proprio perché gli immigrati vanno nelle regioni dove il mercato del lavoro
è più forte quindi c'è un problema che in cui lo dobbiamo a mio giudizio cercare di selezionare l'immigrazione renderla più favorevole alla vostra crescita economica un modo di farla quello di adottare un sistema a punti
In cui si favorisce si incoraggia soprattutto dei l'ingresso di lavoratori che abbiano li vedi istruzione più elevati
Io avevo molti dubbi a riguardo ma quando ho cominciato a guardare questi dati mi sono reso conto che in effetti sistema punti funziona abbastanza bene questi sono due paesi la Germania e la Nuova Zelanda la Germania non ha un sistema a punti la Nuova Zelanda a un sistema a punti
E quelle quelle distribuzioni che vedete lì sotto sono dei testi internazionale volti a valutare la qualità dell'istruzione non basta il titolo di studio la quel pezzo di carta ma è proprio una se un dei teste che vengono somministrati per capire quanto hanno davvero imparato vedete in Nuova Zelanda gli immigrati hanno più o meno la stessa distribuzione di conoscenze di abilità
Di quanto abbiano i residenti mentre in Germania l'anno inferiore quindi adottando un sistema a punti potremmo credo realisticamente pensare di migliorare il contenuto
Diciamo distruzione della dell'immigrazione e anche questo rendere questa risorsa
Molto importante ancora di più importante per ripartire in Italia passiamo infine all'ultimo terreno quello dei vincoli quando si dice facciamo queste cose facciamo davvero il pensionamento flessibile acceleriamo la transizione al metodo contributivo
Facciamo queste riforme nel mercato del lavoro per conciliare flessibilità con un ingresso dalla porta principale un investimento in capitale umano quando si dice riformiamo le politiche dell'immigrazione si dice subito eh ma ci sono dei vincoli che non potremo superare bene allora proviamo a pensare a questi vincoli innanzitutto i vincoli fiscali
Certo il vincolo fiscale qui non è un vincolo di saldi emergenze il vincolo fiscale oggi in Italia è un vincolo di spesa pubblica ce ne abbiamo assistito impotenti a questa crescita della spesa sul PIL e questo è il vero problema ed è questa davvero la variabile che bisogna riuscire a bloccare quindi la prima cosa che io penso chiunque oggi voglia proporre delle riforme nel nostro Paese deve proporsi e quello di proporre delle riforme che siano a costo zero bene le riforme che le ho proposto sin qui sono tutte le riforme a costo zero e questo quindi soddisfano i vincoli fiscali passiamo all'altro tipo di vincoli quelli politici
Quelli politici non sono solo nel Parlamento di dire una cosa fra un secondo sul Parlamento ma prima lasciatemi dire che c'è un problema anche nelle rappresentanze e qui e anche il nome l'ambito giusto per discutere l'Italia si parla spesso se bisogna abbandonare o meno la concertazione a mio giudizio è un un dibattito ozioso ci saranno sempre le rappresentanze l'Inter perché non parlare di come riformare la concertazione
Perché non possiamo porci l'obiettivo finché dovevamo entrare nell'Euro aveva
Ragione di esistere come era in qualche modo dando maggiore rappresentanza da alcune sigle e facendo sì che fosse di fatto una concertazione dritto perché lì c'era un interesse generale da perseguire ma quando si fanno riforme strutturali che sicuramente qualcuno danneggiano non possiamo più dare alla concertazione la possibilità di esprimere un veto che una singola sigla possa bloccare l'intero processo lo dobbiamo cambiare i meccanismi farla diventare qualcosa di più serio in cui si discute a fondo
I le convocazioni nella Sala Verde di Palazzo Chigi in cui si arriva e si legge in quell'istante documento non servono a un confronto serio davvero tra le parti sociali pensiamo all'esempio spagnolo che funziona bene
E diamo strutturiamo abbiamo un Consiglio in cui ci siano delle rappresentanze che siano organizzate in cinque gruppi
I lavoratori dipendenti e Terni metterei soltanto quelli del settore privato peraltro perché i lavoratori del settore pubblico hanno già al loro canale
Privilegiata per parlare con il Governo e hanno le loro trattative col governo
Poi ci sono i lavoratori autonomi poi ci sono i datori di lavoro e ci sono gli studenti certo gli studenti perché sono i futuri lavoratori infine gli e Sperti bene in Spagna succede che questi gruppi
Queste commissioni formate da un rappresentante di ciascuna di questi gruppi sono cinque gruppi numero dispari perché si arrivi poi alla fine una decisione hanno due settimane dalla presentazione di un disegno di legge
Problematico per esprimere un parere e poi il governo poteva me presente può non tenerlo presente ma è un parere documentato Ananke una segreteria tecnica
Che fa queste analisi più a fondo bene riformare le rappresentanze è un primo passo per rimuovere a mio giudizio questi vincoli politici perché dalla possibilità soprattutto se abbiamo visto udenti rappresentati di dare rappresentanza alle generazioni più giovani che sono quelle davvero coinvolte dalle riforme
Perché invece la parte politica qui è davvero è molto difficile cambiarla ma per un discorso in larga parte generazionale
Io pensavo che ebbe che appunto il la la classe politica in picchiasse perché invecchia la popolazione non è vero invecchia molto più rapidamente della popolazione
Questo vi fa vedere la distribuzione per età della popolazione questi sono gli istogrammi azzurri ma vi fa vedere la distribuzione per per per età degli eletti alla Camera quelli rosso e di quelle degli eletti al Senato quelli in giallo vedete come tu tra così fortemente spostata a destra bene con una classe politica di questo tipo chi mai
Penserà al futuro
Quindi c'è bisogno certamente di rinnovare anche la classe politica
E alcune cose possono servire sicuramente questo è il prodotto dell'ultima legge elettorale che non ci ha dato la possibilità di selezionare la classe politica e i partiti hanno dei meccanismi di cooptazione che premi hanno chiaramente chi più nella negli anni molto lungo il processo ma non basta soltanto quelle io credo che oggi la la spinta deve venire anche dalle forme della rappresentanza grazie
Grazie mille Tito correre anche voi anche per lui una relazione molto efficace sintetica intensa diciamo inizia abitata toccare tutta la tastiera della politica economica Boveri se non ha contato male a infilato
Il ballo fondamentalmente almeno sei sette ambiti
Di intervento dal mercato del lavoro
Alla formazione
La previdenza
La politica dell'immigrazione
L'efficienza della pubblica amministrazione per consistano appunti come polo per iscritto Tito richiede un sistema riabilitazione che è in grado di valutare la formazione fatta altrove mentre non è in grado presenti rivaluta la formazione fatta da noi
Uno una struttura Guelfa che consenta per esempio l'innalzamento del tasso di occupazione femminile e la concertazione di cui parlavi prima
Mi chiedo ovviamente chiedo se è corretto per esempio fare confronto fa al tasso di istruzione delle degli immigrati in nel nostro Paese rispetto a quelle di altri Paesi e non sarebbe più opportuno fare prende confronto del tasso istruzione immigrati
Con intarsi soluzione la popolazione italiana
Prominente troveremmo una certa sovrapposizione questo a che fare poi di nuovo dicevi tu prima sulla domanda di lavoro quale tipo di lavoro domandiamo alle alle persone in generale penso che ci sia una relazione biunivoca fra produttività e tasso di occupazione della popolazione per il più la gente lavora più ovviamente impara
Conso Giobbe e quindi aumenta la sua capacità di produttività da questo punto di vista l'esperienza del cosiddetto precariato in Italia comunque utile nelle introdurre persone mercato lavoro rende l'esperta re insegnargli un lavoro rispetto a quello che il ramo in precedenza quando il mercato era spaccato in due fra chi aveva un lavoro chi non l'aveva fondamentalmente e c'erano giovani che rimaniamo disoccupati fino a oltre i trent'anni
Chiaro che questo punto la una meno diciamo un inizia di reazione nel mondo politico credo possa venire da Nicola Rossi e dalla vice presidente della commissione Bilancio Luigi Casero Nicola Rossi prego
Sì grazie
Dunque la la lettura dei numeri parto da quelli andrà mente che che ci ha illustrato Francesco da veri a mere si intuisce abbastanza rapidamente l'immagine di un di un paese che fa una fatica enorme a a riconoscersi prova a dirlo così perché che ci fosse un problema abbastanza evidente di rallentamento nei tassi di crescita della produttività totale dei fattori era già abbastanza evidente nei primi anni novanta
Allora si discuteva diciamo se collocare inizio di questo processo negli anni ottanta o anche prima insomma discussione che no non rileva oggi
Ma questo e in io trovo molto interessante il fatto che oggi questo problema non ce lo poniamo con assoluta chiarezza
Ma lo facciamo diciamo dopo dieci anni in cui il problema era lì maturava il giorno dopo giorno e io direi ci siamo rifiutati di vedere euro nel senso che in questi dieci anni abbiamo posto concentrato gli sforzi l'attenzione su due questioni che sono condizioni necessarie per affrontare il tema della produttività ma non sufficienti
Gli assetti istituzionali per un verso e gli equilibri di finanza pubblica per un altro verso come ho detto elementi condizioni necessarie per affrontare il tema della produttività ma tutt'altro appunto che sufficienti oggi ci rendiamo conto che poi lo sforzo che abbiamo concentrato su quelle questioni per molti minuti per una serie di motivi in realtà non è stato capace
Di generare il risultato voluto il motivo io credo che sia dovuto al fatto che la come posso chiamarla una una iniziativa per rimettere la produttività di questo Paese su tassi di crescita accettabili in termini relativi quindi paragonabile a quelli dei nostri principali competitori in Europa e fuori dell'Europa
E un'iniziativa che riguarda il Paese nella sua interezza in tutti i suoi aspetti
Provo a dirla così diciamo
Non mi non mi con le singole misure che noi troveremo la strada
Ma solo mantenendo un'assoluta coerenza fra le misure nel senso di identificare con chiarezza un obiettivo e di perseguiti lo vorrei dall'inizio chiarirvi un punto non sto ipotizzando chiedendo suggerendo che si faccia tutto e subito no
Credo che affrontare questo problema significa al contrario selezionare poche priorità ma su quelle poche priorità con assoluta nettezza evitare che ci siano anche piccole sbavature
Per un motivo che alle di segnalerò fra un secondo fatemi prima fare un passo indietro diciamo tutto questo serve mi serve per chiarire una cosa no ovvia e cioè che il tema dei di come far ricrescere la nostra produttività e visibilmente un tema che si presta naturalmente
A quello che è stato chiamato il patto per la produttività cioè ad una iniziativa collettiva ad una condivisione di obiettivi proprio per le caratteristiche che ha e che vi ho appena enunciato notate che però tutto questo pone anche segnalare in tempo
La evidente diversità fra una cosa di questo genere e fra virgolette Patti delle stagioni precedenti
Non si tratta per esempio di fare politica dei redditi dev'essere chiaro
E la politica dei redditi la collettività mette a disposizione delle risorse per rendere macro economicamente compatibili posizioni che potrebbero essere incompatibili fra le parti
Non è questo il punto
Non si tratta di scambiare qualcosa contro qualcos'altro
Si tratta di decidere di muoversi tutti in una direzione che è una cosa molto complicata per certi versi molto difficile ma ripeto punto molto diversa darà altre cose che abbiamo fatto in precedenza
E soprattutto si tratta di evitare io credo intitola già accennato
Un errore che è tipico da parte dell'operatore pubblico nel momento in cui si parla di Patti cioè immaginare che tutto possa risolvere risolversi nel mettere sul tavolo un po'di soldi per fare questo o quello non è questo il punto
E chiaramente emerge sia dalle dalle relazioni Tito Boeri crea quelle Francesco Careri
Allora detto questo torniamo un attimo a come a come costruire un'iniziativa in questo senso io credo che lì la questione che deve guidarci e l'osservazione che deve guidarci io credo che sia soprattutto una
Nella produzione di efficienza perché noi stiamo sostanzialmente domandandoci come mettiamo in quel mettiamo questo Paese in condizione di produrre efficienza meglio di quanto non abbia fatto fino ad ora negli ultimi tempi
Nella produzione di etica ed efficienza la come posso dire
La tecnologia e non era di chi sta cioè non si tratta se io produco efficienza e Tito no il risultato non è una bassa produzione di efficienza e che le sue inefficienze annullano le mie e di efficienza non ne verremo affatto
La tecnologia diciamo e moltiplicativa se così posso dire e se c'è un nodo di inefficienza nel sistema questo azera tutti gli altri anche i migliori sforzi migliori tentativi questo un punto secondo me assolutamente chiare
Perché
Buongiorno prego
Dicevo questo è un punto credo assolutamente chiave perché ci rende innanzitutto ci spiega il perché
Al dire alcune cose accadute ma soprattutto credo che ci dia una chiara indicazione di che cosa fare non si tratta lo ripeto di avere iniziative specifiche in alcune direzioni
Nell'aspettativa che la media sia una media ragionevole
Se qualcuno manca in questo gioco in questo gioco che tipicamente un gioco di squadra sono a tutti gli altri che ne soffrono e deve il risultato complessivo che verrà a mancare allora
Fatemi diciamo segnalare per esempio una serie di situazioni in questo dirò alcune cose del tutto complementari rispetto a quelle dette prima da Tito Boeri quindi che non anche anche dovrei semplicemente ripetere quindi non ripeto
Cercherò di aggiungere qualche tema
Proviamo un poco ad elencare una serie di questioni che i ai io ritengo cruciali in questo tentativo di restituire al Paese la capacità di produrre efficienza in cui tipicamente
Sono convissuto est è stata chiaramente assente
Quella caratteristica che citava l'inizio chiarezza d'intenti coerenza dei comportamenti allora
La produzione di efficienza e cambiamento sono sinonimi non si dà produzione di efficienza senza cambiamento
Questo significa che i punti di snodo attraverso di una società attraverso i quali il cambiamento passa devono essere il più possibile fluidi semplici transitabili con facilità anzi
Per quanto possibile addirittura a volte assenti
I punti di controllo nella società italiana sono larghissimamente presidiati in maniera massiccia dalla pubblica amministrazione
Ed è la pubblica amministrazione in questo senso in questo momento in questa fase probabilmente uno dei nemici principali del cambiamento e quindi della produzione di efficienza in quella nella nel campo della pubblica amministrazione tipicamente sono stati assenti non parlo degli ultimi mesi parlo anche gli ultimi anni
Chiarezza di intenti e coerenza di comportamenti perché accanto ad Al una serie di norme che sono tuttora legge che non applichiamo che potrebbero darci già solo applicandole senza inventarsi chissà che di nuovo
Una pubblica amministrazione molto più a più molto più efficiente molto più semplice noi appunto aggiungiamo iniziative nove sto qui a citare che invece vanno chiaramente in senso opposto
Chiaramente indicano diciamo una direzione diversa chiaramente segnalano invece che la direzione non è appunto quella di semplificare appunto i punti di snodo nella società
Secondo punto
Anche questo diciamo a stanza interessante il chiamiamolo ore le regole di mercato come
Nella passata legislatura ma a un certo punto la maggior la maggioranza allora elencò credo in parecchie decine i casi in cui il Governo ha presenze consiglio era intervenuta per come dire affrontare alcuni casi di crisi aziendale
In questa legislatura in non poche situazioni ci siamo preoccupati per una come dire Perilli interesse che la politica aveva dimostrato nei confronti di alcune situazioni aziendali
Abbiamo sempre guardato a queste queste situazioni con la preoccupazione che venissero violate le regole di mercato io ve ne aggiungo un'altra che mio modo di vedere ancora più seria e cioè spesso e volentieri questa attenzione conduce a risultati inefficienti
Che sono inefficienti per l'intero Paese
Io trovo straordinariamente saggia la decisione di mettere Alitalia sulla strada della privatizzazione
Ma credo che il compito di un governo si limiti qui dubito che i ministri abbiano le informazioni necessarie per immaginare quale possa essere il più efficiente futuro di una compagnia aerea
Il loro compito è altro e dubito appunto ripeto che possano spingere le loro competenze fino addirittura appunto a immaginare qual è la prospettiva più interessante
Dal punto di vista compagnia aerea questo spetterà a coloro i quali si candideranno a gestirla e a guidarla immagino anche qui il tema è quello dell'efficienza come vedete anche qui il tema è quanto precisa chiara netta e la nostra determinazione nel nel perseguire in ogni comportamento l'efficienza del sistema
La ricerca e lo sviluppo quindi non farò altro che citare le pagine che Francesco De Valeri ha scritto su come dovrebbero essere costruiti gli incentivi alla ricerca e lo sviluppo
E sulla come dire necessità di evitare molte volte la costruzione di architetture ha spesso barocche che non ci rendono il risultato che dovremmo avere in quel campo ma ma vi voglio segnalare una cosa completamente diversa
Allora nel campo Cerro sviluppo la prima cosa che mi viene di pensare e che è un Paese che voglia seriamente condurre se stesso sulla strada dell'efficienza deve proporsi in maniera ferrea di essere presenti in quei campi che sono la frontiera
Di esserci massicciamente in ogni momento quotidianamente aveva posso fare un esempio
Dei tempio diciamo delicato per molti versi ma lo faccio volutamente
Noi abbiamo fatto della politica dei prezzi farmaci etici un problema di finanza pubblica
è un errore capitale
è un argomento primario di politica industriale e della ricerca primario primario
Eppure danni no non certo solo ora ma danni
Noi pensiamo che la politica dei prezzi dei farmaci sia una questione di finanza pubblica che riguarda il ministro dell'economia e il Ministro della Sanità rarissimamente il ministro dell'industria prima dello sviluppo economico oggi pretende per sé
Quell'argomento
Come un argomento dire pranza cruciale perché essere sul quel campo
Essere su quella frontiera e uno degli elementi che misurano la capacità di un Paese di stare sulla frontiera della produzione di efficienza dopodiché so benissimo i problemi diciamo
Che in quel settore si sono determinati ma non sono quei problemi che oggi devono portarci a guardare un settore come quello con un'ottica di sorta come quella in cui l'abbiamo visto peraltro poi senza diciamo tendo risultati anche sul fronte della finanza pubblica non sempre entusiasmanti
Quarto punto l'intervento pubblico anche qui camuffata in prendere un esempio perché gli esempi poi sono più chiari
Evidente che nel nel la Pro la produzione di efficienza passa anche per esempio per una maniera completamente diversa di intendere
Dell'intervento pubblico in molti casi aveva fatto in un esempio interessante secondo me è la decisione recente mi pare finalmente rimettere mano a Sviluppo Italia
Dico finalmente perché c'è un problemino che sta lì da un po'di tempo
E di farne una cosa che abbiamo sempre pensato che ci dovesse essere in questo Paese un'agenzia per l'attrazione di investimenti esteri
Anche qui misureremo la volontà del paese di collocarsi sulla frontiera di produrre efficienza
Se da questa semplice decisione se ne trarranno tutte le conseguenze guardate non sono poche non sono poco dolorose
E soprattutto se lo faremo in maniera come dire avendo lo sguardo rivolto davanti non è possibile fare oggi un'agenzia per l'attrazione degli investimenti così come l'avremmo fatta dieci anni fa cioè un posto dove gentilmente si si mette in grado di investitore estero di trovare un'area industriale attrezzata possibilmente
E di accompagnarlo in questo oggi le agenzie di attrazione di investimenti in altri Paesi no questa cosa qui e quasi minore
Fanno domani Sofri
Fanno addirittura qualche cosa che è molto vicino a me Ciambetti
Fanno altro già perché altro gli si chiede di fare allora proviamo per una volta vedere anche in questo caso se riusciamo nel momento della trasformazione del cambiamento però a porci sulla frontiera
Posso dare un altro un altro esempio diciamo di dove la chi la chiarezza degli obiettivi era della coerenza dei comportamenti rileva lo mangiano perché ero appena appena citato Tito
Noi abbiamo dalla metà degli anni novanta abbiamo scelto abbiamo ritenuto ha scelto di muoverci
Nella direzione di un sistema politico maggioritario perché abbiamo pensato che l'alternanza sia un valore rilevante
Benissimo non abbiamo speso un secondo del nostro tempo nel garantire quelle regole che in molti paesi sono non scritte che garantiscono l'alternanza all'interno dei poli che si confrontano
Questo non l'abbiamo fatto è risultato diciamo è un sistema che si muove con straordinaria fatti
E che incapaci anch'esso di produrre quella innovazione quella di efficienza di cui avremo un disperato bisogno quindi gli esempi che ho citato sono veramente se esempi molto semplici che tendono tutti a dire una sola cosa
Se un giocatore non gioca non è che la partita si gioca in dieci
Ma si perde
Questa partita si perde
E questo è il problema di fondo quindi quando arriveremo io mi auguro rapidissimamente
Ad un tavolo che mette insieme diciamo tutti gli attori e il Governo
Per decidere di affrontare un tema che abbiamo lì da quindici anni e che non vogliamo vedere perché non è una bella una bella faccia una bella cosa da vedere quando arriveremo a quel punto io credo sarà veramente essenziale evitare che quel tavolo si riduca ad un luogo di scambio
Che quel tavolo si riduca diciamo affacciata di un grande problema una questione tutto sommato piccina ma soprattutto è essenziale che da quel momento in poi identificate non non non più di quattro cinque sei dieci obiettivi
Questi vengano perseguiti senza sfasature
Senza sbavature di alcun genere con la convinzione che solo se tutti vengono perseguiti in maniera coerente il risultato sarà ottenibile guardate a livello micro
A livello micro diciamo alla traduzione degli apporti individuali in un risultato comune eh sostanzialmente mesti d'impresa una serie di imprenditori a livello macro il la capacità di dare un senso collettivo a una moltitudine di iniziative e il metro con cui si misura la classe dirigente
Grazie onorevole Nicola Rossi dove il punto fondamentale mi sembra appunto quello di ricordare che non siamo di fronte a una questione di scambio ma è una questione di interesse di tutti e quindi tutti devono mettere qualche cosa in cambio di un benessere futuro mondi un ritorno immediato o di una come dire interesse particolare ed ottenere subito mi preoccupa purtroppo il fatto che all'interno di questo gioco in di squadra il ruolo cruciale dentro la pubblica amministrazione e l'altro Antoniano al discorso che facevamo all'inizio e cioè che se una volta poteva dirsi con Helmut Schmidt che in fondo non era importante governare
L'Italia per italiani si governavano da soli oggi nel nuovo contesto internazionale come ha sottolineato davvero in precedenza il gioco di squadra gioco d'insieme richiede una classe dirigente come detto poco fa
Onorevole Rossi richiede la capacità di un sistema un apparato di pure amministrazione che non significa burocrazie ostacoli ma significa evidentemente capacità di trasmettere gli impulsi prendere decisioni politiche
E di tradurle in comportamenti
Adesso la parola all'onorevole Casero grazie
Grazie
Ma innanzitutto come
Diceva prima Nicola Rossi è necessaria
Un'azione comune un'azione del governo di tutte le parti sociali tutte parte della politica ma è necessaria che tutte queste componenti riescano a parlare la stessa lingua quindi la prima cosa che si può dire oggi che può sembrare lapalissiano qua dentro però all'interno dalla classe politica non è così chiaro
Noi dobbiamo cercare di intervenire
Per determinare un quadro economico un quadro di fattori che permette la crescita che permette lo sviluppo che permette ai produttori di crescere non dobbiamo pensare di determinare la crescita in prima persona cosa che invece qualcuno all'interno di tutte le forze politiche lo pensa ancora questa è la prima parte su cui dobbiamo assolutamente fare chiarezza da quei Stano escono considerazione che sull'Alitalia giusta la scelta di privatizzare giustissima centri per raddrizzare
Poi i ministri devono piazzare punto non deve un pensare di stabilire cosa sarà l'Italia in futuro e quali debbano essere le strategie aziendali di Alitalia in futuro questa è una discriminante fondamentale per capire se su questi temi
Si può dialogare si può cercare di creare un quadro per far sì che la produttività in questo Paese possa crescere e quindi le imprese possano svilupparsi o se invece si deve continuare con un vecchio sistema di crescita vado su temi più concreti che stati toccati inizialmente dall'ingegner Pininfarina e poi da gli altri relatori dicendo su che temi possiamo cercare di di intervenire per cercare di portare un incremento di produttività in questo Paese quindi quali scelte di politica economica possono essere fatte per far sì che anche in questo Paese si possa crescere come negli altri nostri competitori europei io devo dire dobbiamo riferirci molto
A Spagna Francia e Germania che poi sono i Paesi che ci sono più vicini sapendo che la crescita americana la crescita irlandese sono particolarmente alte
L'obiettivo è in questo momento cercare di avvicinarsi il più possibile a Paesi che competono con nomi e quindi andando su aspetti specifici si è parlato del poema flessibilità del mercato del lavoro io son gomito in questo Paese negli ultimi anni su questo tema si sia fatto molto si è parlato invece passato Roma capre lavorio fossero al più arretrato d'Europa uno di quelli più avanzati
è necessario su questa strada però proseguire e non iniziare a fare dei passi indietro quindi è necessario stabilire sì che esistono dei problemi per il precariato che i precari sono un potere di questo Paese ma dobbiamo trovare una legge che si vada a per determinare un mercato del lavoro che sia comunque più flessibile
E si era chiaramente si affronti il problema degli ammortizzatori sociali
Un vero sistema di ammortizzatori sociali deve nascere e svilupparsi anche in questo Paese
L'ammortizzatore sociale non deve essere visto comunque un sussidio perenne disoccupazione come qualcuno pensa ma deve essere un sistema per cercare di inserire nel mercato del lavoro la gente
Allora su questo penso che esistano tantissimi dibattito so che non sta nel nostro schieramento ma il professor Ichino ha una posizione molto avanzata e secondo me molto condivisa da una buona maggioranza degli operato che su questo tema potrebbero essere posizioni su cui si trova una posizione condivisa che poi diventa una base per poi proseguire questo sviluppo della flessibilità del mercato del lavoro secondo tema secondo me fondamentale
Negli ultimi anni si è fatta una legge fallimentare che da sessanta anni non si faceva è una legge sul diritto societario dicono sì ma ce ne sono e sono due buone leggi che servono per dare un uno scenario
Più favorevole al paese è necessario affrontare velocemente immediatamente il poema della giustizia civile
Un paese in cui non esiste esiste una giustizia civile che impiega dai dieci quindici anni per definire una contesa civile non è un paese che può competere con altri paesi che viaggiano con altre velocità penso di secondo i temi su cui si debba fare un confronto veloce
Eh ma debba nessun confronto produttivo
Terzo tema è stato toccato giustamente dal ingegner Pininfarina il sistema bancario ma io ritengo che per una serie di ragioni sono state tolte una serie di vincoli
Sia personali
Che legislativi che frenavano un po'il sistema bancario il sistema si è sviluppato sicuramente nell'ultimo anno
L'esempio sono le tre fusioni importanti che ci sono state negli ultimi mesi il fatto che finalmente in Italia esiste una due che esistono due grandi banche che vivono in un contesto europeo che stanno con competendo in un contesto europeo e quelle sequestri sicuramente una cosa positiva è necessario far sì che il sistema bancario diventi un sistema al servizio dello sviluppo è al servizio dei produttori enormi che l'impresa sia anzi al servizio del sistema bancario penso che questa sia una cosa che sembra banale però deve essere fatto questo Paese
Deve trasformare velocemente
E le proprie banche da banche che che che lavorano nel sistema banche totalmente a favore dello sviluppo
è inutile dire le quelle cose che solitamente si diceva in questi dibattiti ma cerchiamo di far sì che il sistema bancario finanzi l'innovazione e lo sviluppo d'impresa che vuol crescere e non si limiti come ha fatto fino ad ora a finanziare impresa che ha solamente buoni dati patrimoniali
Immobiliare per poter avere i finanziamenti
Solo con devono essere attuate velocemente se crediamo nella crescita e si crediamo che su questo cammino si possa fare un cammino comuni
è stato toccato pure delle pensioni nati io non voglio difendere riforma che è stata fatta sicuramente è stata fatta una riforma che siccome comunque è utile per il Paese abbiamo però l'obiettivo che in questo Paese si deve arrivare a un sistema pensionistico che possa portare la gente ad andare in pensione come negli altri Paesi europei non si capisce perché in Germania si debba andare in pensione
Sessantanove anni in Francia sono sovente dato sessanta comunque in dati in con età superiore che all'Italia e in Italia non si arrivi a questo cerchiamo di trovare una soluzione su questo
Cerchiamo di intervenire se esiste il problema sono i lavori usuranti sui lavori usuranti ma cerchiamo di far sì che si vada velocemente verso un avvicinamento fa l'età pensionabile italiana all'età becera e degli altri Paesi
Europei
Non facendo errore che si sono fatti negli ultimi mesi allora io ritengo che il secondo pilastro sia una grande conquista che sia stata fatta negli ultimi anni un po'da tutti una battaglia che ha fatto tutti per cercare di affiancare al sistema contributivo o un sistema privatistico a supporto dei dipendenti l'errore gravissimo di aver pensato di mandare una parte del TFR all'INPS è un errore che delegittimare tutta un'impostazione complessiva di riforma del sistema pensionistico sono eroi da assolutamente da non fare ma alla fine si è trovato una soluzione che più di tanto non ha scontentato tutti ma Eleonora avevo pensato di poter prendevo la parte di TFR legato rapporto privatistico dipendente impresa e inserirlo nel settore pubblico altro intervento su cui siccome ci può essere un'azione condivisa è quello sulla eliminazione e di alcuni appesantimenti burocratici legati a nuova registri legislazione o visione ideologica un po'troppo forte mi riferisco ad esempio all'introduzione del nuovo Codice ambientale
è sicuramente una cosa negativa per il settore industriale italiano io ritengo che il nuovo Codice ambientali non favorisca l'ambiente e non favorisca l'impresa è e questi sono errori da evitare su questi temi sicuramente non ci può essere un azione
Condivisa un'azione che ha nell'ambito del rapporto maggioranza opposizione non poté lo scontro forte ma sia un'azione di dialogo queste cose sono assolutamente da evitare si deve andare velocemente verso una semplificazione forte delle procedure burocratiche amministrativa
Altro tema
Discorso relativo alla detassazione io ritengo che in questo Paese la pressione fiscale sia ancora troppo alta e debba essere abbassa
Debba essere abbassata cercando di salvaguardare gli equilibri complessivi Marco economici
Debba essere abbassata nei prossimi anni cercando di finalizzare l'intervento di abbassamento della pressione fiscale cosa vuol dire se l'obiettivo è la crescita della competitività del sistema Paese vediamoli intervenire su alcuni elementi ben precisi
Sicuramente positivo la diminuzione del cuneo fiscale vediamo di intervenire su a altri temi che possano portare a favorire la ricerca l'innovazione lo sviluppo la crescita delle imprese stesse vediamo di far sì che le riduzioni fiscali possono andare in questo tema io ritengo che ha spiegato bene prima questo dovere che fosse la ricerca lo sviluppo non determinano l'incremento tutto e l'incremento futilità ma sicuramente questo Paese ha bisogno molto di ricerca e sviluppo visone di investire molto in ricerca e sviluppo io penso che la leva fiscale sia uno degli elementi fondamentali per cercare di far sì che le imprese possano investire in ricerca e sviluppo quindi velocemente una detassazione totale di tutto ciò che riguarda i circa e sviluppo e tutto ciò che riguarda la ricerca sul prodotto oltre che sulla ricerca di base sono ricette che sembrano molto semplice che però devono essere applicate perché se vengono applicate e vengono condivisa dalla classe politica possono portare a fare un piccolo salto di qualità anche in quel campo
Altro tema su cui ci può essere una condivisione di di azione e di rapporti che le liberalizzazioni
Si è parlato molto di liberalizzazione negli ultimi tempi deve essere fatto il salto di qualità dalla liberalizzazione
Diciamo di facciata di sui tassisti e farmacisti deve arrivare alle liberalizzazioni vere io discuto con Nicola da da tempo sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali
è una cosa che deve esser fatta abbiamo avuto le nostre colpe negli anni passati non avendola fatta ci assumiamo queste responsabilità e necessario per adesso partire
è necessario far sì che molti dei servizi pubblici locali vengano liberalizzati effettivamente venga messa concorrenza nel nel settore pubblico locale dove in questo vento sta molto più di me monopolio e di monopolistico che non nel settore pubblico nazionali e l'altra liberalizzazione da fare e quella delle professioni
Abbiamo
Una pesantissima nobile lo sappiamo in Parlamento legato alle professioni ma dobbiamo avere il coraggio di far fare
Il salto di qualità questo Paese sulla liberalizzazione delle professioni ne saremo avvantaggiati avvantaggiati tutti secondo me non devi di vent'tale questo uno degli elementi di contesa politica perché serve comunque
Per lo sviluppo del Paese ultimo ultimi due temi
Si è parlato di attrazione di capitale umano e di sviluppo di capitale umano
Anche in questo caso io penso che debba essere fatta debba essere usata un po'la leva fiscale quindi per cercare di favorire l'attrazioni di di teste dalla dalla dall'est dall'estero alla all'Italia e un po'lo sviluppo delle università
Noi
Avevamo in mente non l'abbiam proposto penso proprio per i prossimi venti una proposta di trasformazione dell'università in fondazioni con la partecipazione dei privati e dell'industria io ritengo che il rapporto fa industria università debba molto svilupparsi
E lo so che tu hai i però esigo è una cosa troppo di cose condivise questa è una cosa che condividiamo molto questa è una cosa che deve essere portata avanti se viene portata avanti troverete il nostro il nostro assenso è necessario che parlo con due professori universitari di fianco a me ne sto sinistra il mondo universitario si sviluppi e abbia sempre più un rapporto col sistema produttivo
Un'altra delle cose che permette di far fare un salto di qualità a questo Paese ultimo tema a altri colpi due temi
Una detassazione anche nel passato si è tentato se cercata di farlo poi si è caduto in polemica una detassazione Lella delazioni fatte per favorire la crescita dell'in paese innanzitutto alcun dista il capitale
Non voglio andare a difendere una detassazione degli utili investiti ma è necessario che in questo Paese chi investe degli utili nell'impresa limitandolo al fatto che poiché non ci siano professionisti piccoli imprenditori che li usano questi utilità comparse le macchine sì criticato da Tremonti su tutto di questo ma dobbiamo comunque cercare velocemente di rifare una legge che permetta alle in paese di tenere gli utile all'interno dell'impresa
E all'impresa che cresce attraverso fusioni attraverso acquisizioni attraverso qualsiasi azione che possa al passare da piccola impresa media impresa opporsi accresce la media impresa grande impresa abbia delle esazioni fiscali per far sì che anche in queste imprese in questo Paese si riesca da questa situazione ultimo tema un'azione condiviso unitaria verso l'Unione europea lo diceva giustamente prima
L'ingegner Pininfarina
Parte un semestre importante per l'Unione europea che può essere questo semestre tedesco
L'Europa Secondo noi deve abbandonare un po'questa politica di chiusura deve cercare di puntare pesantemente alla crescita l'obiettivo prioritario ritardo dell'OPA deve essere la crescita del settore economico la crescita dell'economia europea e non tanto la sola lotta all'inflazione come dimostrano quel totali quel Contini incrementi del tasso di sconto europeo che son stati fatti nel passato e dalla relazione fatta in in precedenza sembra possono diventare anche l'anno prossimo il motivo dominante dell'azione della Banca europea su questi temi io penso che ci possa essere
Un'azione condivisa e sicuramente un'opposizione diversa in Parlamento su questi temi un'opposizione che è disposta a fare la propria parte e a cercare di portare al successo questi provvedimenti sapendo che però questi temi devono essere temi di finiti in modo preciso e che da questi temi può e non si scivoli invece su altri temi che assolutamente non condividiamo grazie
Grazie anche all'onorevole Casero che ha socialmente
Elencato un'agenda bipartisan o quasi di interventi io comunque di priorità su cui si può trovare un raccordo in Parlamento per rilancia la produttività
Concludendo
Le la tavola rotonda vorrei soltanto sottolineare un aspetto nelle stime di Confindustria per il due mila e sei né previsioni per il due mila sette
Abbiamo visto dei numeri sicuramente migliori di quelli abbiamo osservato nel periodo due mila uno due mila e cinque per la crescita dell'economia italiana
Ma francamente non li ritengo numeri sui facenti mi sembra difficile parlare di crescita forte e robusta
E di un'economia che corre mi sembra fondamentalmente all'economia che l'altra nonché riesce diciamo agganciarsi per fortuna è riuscita cancellasse la crescita
Europea e del resto del mondo che rimane comunque sostanzialmente più elevata nostra rischio in questo contesto è quello della sua fazione di accontentarci di risultati e ci siamo non brillanti perché confrontati con un recente passato decisamente deludente è insoddisfacente
Il problema lo dicevo all'inizio la tavola rotonda dei un patto per la produttività e quello di sensibilizzare l'opinione pubblica è difficile dare degli obiettivi precisi in termini numerici
Forse bisogna ben trovare nuove misure per esempio di di differenza indicare la differenza di crescita anziché anziché la crescita italiana indicare di quello che abbiamo perso di possibilità di crescita e di benessere nella popolazione anche in termini concreti servizi non sa non solo in termini di valori e di PIL
Ed è credo difficile anche indicare delle promesse dire dei risultati chiare in verso cui si può ottenne aree da raggiungere ma è questa la sfida maggiore che era una sfida che insieme di sforzo politico di informazione e di comunicazione
Ringrazio moltissimo i relatori che hanno facilitato il mio ruolo di moderatore non ho mai dovuto alzare il cartellino giallo degli ultimi tre minuti ovviamente
Innanzitutto per i contenuti relazioni adesso invito l'onorevole Emma Bonino che ministro del Commercio con l'estero e per le politiche
Europea oltre al presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo per chiudere la mattinata grazie
Perfetto
OK grazie
Grazie grazie a Confindustria per quest'invito
E immagino anche sia dovuto lo un po'dal fatto di volere o potere o comunque fornire competenze introdurre in questo dibattito che c'è stato un buona un volano secondo me molto importante per la crescita
E che nel mollano delle esportazioni anzi barra internazionalizzazione del sistema produttivo io sono convinta e i dati mi sembra di cui non i numeri ma i dati che ho visto ci dimostrano che in verità l'internazionalizzazione più spinta del nostro settore produttivo e quindi accompagnarlo in questo senso
Non è più secondo me da un bel po'di tempo ma comunque non deve essere il più vista come la bizzarria pionieristica di questo o di quel settore ma intanto deve essere visto culturalmente come esigenza del Paese
Come un volano indispensabile per la crescita e il rilancio della crescita questo già è un cambiamento a mio avviso culturalmente abbastanza forte
Mai abbiamo vissuto periodi
Quindi credo l'abbiate invitato per questo cioè per darmi un po'questa prospettiva che a un altro volano a mio avviso sottovalutato negli ultimi decenni almeno un decennio come elemento di fattore di crescita
Poiché anche stato dato come responsabilità questo mi applico e volevo dirvi tre o quattro cose innanzitutto tre cifre
L'Italia chiuderà in crescita all'uno e cinque una serie adesso vediamo
La crescita dei consumi interni all'uno per cento
La crescita delle esportazioni e il sette per cento
Questo vuol dire semplicemente che evidentemente il tavolo mercato interno non può assorbire la nostra potenzialità vuol dire anche care oggi il l'equilibrio oggi con l'amico politico mondiale si è spostato a destra non lo abbiamo visto venire per cui ci sembra come dire a una novità uno Tsunami improvviso
Penso che chiunque invece si fosse un po'a corto o da questo punto di vista lo avrebbe visto crescere venire consolidarsi
Per lo meno in Cina dal mille novecentonovanta perlomeno dalla generazione subito dopo tiene ammenda per intendersi
Con l'India più orrendi rallentata ma anche perché sono due modelli di sviluppo completamente diversi e quindi hanno poi effetti anche diversi
E io credo che che l'esplosione dei paesi del Golfo per esempio
In cui la liquidità finanziaria dovuta al caroprezzi petrolio ma fa sì che sono oggi dei colossi e di investimenti finanziari all'estero per esempio
No il surplus al netto dall'Arabia Saudita si calcola in centocinquantatré miliardi di dollari per intenderci qui
E sono flussi anche oggi sono disponibili ancora guardare all'Europa e guarderebbero anche all'Italia ma ci dobbiamo sbrigare ad attrarli perché seno la competitività esiste anche se il capitale l'attrazione dei capitali e quindi già adesso ci sono segnali di molta più attenzione degli stessi paesi del golfo verso l'India e la Cina che non verso l'euro
Quindi se vogliamo crescere voi avete molto parlato ho sentito una parte della della tavola al fondo visto anche i Quaderni della ricerca tramite presentate che mi sembrano molto utile
Fino al primo Lani sono due uno la politica interna le riforme necessarie su questo spendono veramente poche parole
Due quest'altro settore a mio avviso colpevolmente e da tanto troppo tempo sottovalutato
Sulla prima parte
Crescere cresce al crescere innanzitutto io sono convinta da liberale quali sono Bruno può aveva una più giusta politica di distribuzione intanto se prima cresce e poi decidiamo come si distribuisce la ricchezza perché distribuire i debiti sarà tanto bello solidale però francamente non credo aiuti
Allora e voi mi consentirete un po'di irritazione no adesso non esageriamo voglio dire però un po'ad in sofferenza nel senso che a me sembra che quello che serve a questo Paese
No niente dobbiamo proprio scoprire l'acqua tiepida
Cioè lo sappiamo tutti da circa dieci anni
Con qualche come dire aggiustamento in più o in meno e giustamente perché il mondo cambia quindi pure noi nei nostri discorsi facciamo bene ad aggiornarci un attimo però
Quali siano le riforme di fondo che servono a questo Paese quali siano incolti
Di broccolo questo Paese ce lo possiamo ripetere come una litania
Ma sono sempre quelle da dieci anni a questa parte l'amministrazione pubblica al Pubblico impiego la previdenza le pensioni previdenza barra ammortizzatori sociali et eccetera eccetera eccetera il problema è che non si riesce a fare
E non si riesce a farle per un problema semplicemente politico Barletta orale
Ora io non mi stancherò di dire che è permissiva secondo me errore di fondo non so io sono una bipartitica io penso che per governare un Paese bastano due partiti e se proprio vogliamo essere generosi tre
Ma certamente non ne servono ventidue
E penso che dal referendum vinto e tradito dal lontano novantadue ENIT in cui cittadine avevano capito benissimo chino aveva capiti non gli piaceva risultassero nei partiti politici di tutta evidenza i quali in Parlamento si sono adoperati per dire che i cittadini avevano votato male ma è sempre così non è che succede
Per cui e dal mattarello Min poi famosa riforma che non piace mai a nessuno in campagna elettorale che appena finita alle elezioni giustappunto viene confermata quando non ancora gravata come l'ultimo aggravamento diciamo della legge elettorale era veramente è veramente però insomma in grado nasce da lì
Guardate il e quindi il problema che noi abbiamo oggi è che questa riforma di fondo non sono state fatte negli ultimi dieci anni
Che è oggi
Chiudiamo una finanziaria che secondo me abbiamo gestito in modo molto confuso partendo perdendo per strada quello che era un obiettivo certamente importante quello del risanamento dei conti pubblici
E che oggi si chiami fase due uno trentasei comunque la volete chiamare si altera semplicemente cosa che non è stata fatta da dieci alla necessità di fare le riforme palla chiamiamo come ci pare ma queste ho detto mille volte che secondo me la cosa che più mi preoccupava nella finanziaria era quello che non c'era appunto queste famose riforme che adesso applichiamo e lì è un problema che è è chiaro anche secondo lei nella coalizione di governo che servirà oggi come non mai e nel prossimo mese ora decisione ha una capacità una decisione di mediazione e di leadership dalla Presidenza del Consiglio
Perché è indubbio che nella stessa coalizione ci sono rispetta quest'elenco di riforme che su cui nelle priorità possiamo essere tutti d'accordo ci sono opinioni diverse
Dalla pensione ai precari sia e il problema di capire quale sarà il livello se la politica e mediazione come è giusto che sia qual è il livello di mediazione in termini di rapporti di forza che il Presidente del Consiglio deciderà di gioco all'interno del consiglio dei ministri si sarà ovviamente la posizione che ne so la mia quella di Bersani est eccetera eccetera eccetera e poi ci sarà la posizione di altri colleghi ministri che rappresenta no un altro modo di vedere il futuro ma il presente del Paese si tratterà di capire qual è il livello di mediazione
Io posso dire non è che cercherò di stringere il più possibile
Immagino anche che tutto non si risolve solo all'interno del Consiglio dei ministri e che quindi il dibattito esterno che si apre l'utilità di questi convegni est eccetera eccetera aiuta aiutasse spero io ad andare al Presidente del Consiglio una forza e un coraggio di mediazione necessaria
Il più coraggiosa possibile diciamo
Ad esempio e quindi non mi soffermo tanto su questo podio credo che chiederemo in questi a tutti le stesse non è pensabile che in un Paese in cui l'aspettativa di vita fra gli ottanta e più anni si vada in pensione a cinquantasette cinquantotto
Non è pensabile che noi stesse al mondo al femminile sia bar dichiariamo ad una robot privilegio obsoleto degli anni mille ottocentoventisei
Per cui andiamo in pensione tre anni prima non ha senso il tipo di privilegi che non dovremmo volere noi palestinesi semmai condizionando continua a dire noi stessi alla dismissione di questo Pistoletto privilegio a qualche priorità di sviluppo potremmo andare avanti e però è chiaro che lo vedo già sui giornali altre posizioni
E in questo senso diceva sempre mio amico inglese che il Governo ha sempre aiutato a far bene quando c'ha una buona opposizione di questi tempi non tira tanto a però è un aiuto che sì prima o poi
Quindi non mi dilungo su questo dico che è un problema di rapporti di forza di volontà politica perché è chiaro che questo è un Paese dove appena cambi una virgola succede l'ira di Dio perché Achille tolto la Nicola non è contento
Questo l'abbiamo visto per esempio una liberalizzazione su qualunque cosa sulla liberalizzazione dei servizi pubblici come lei sa c'è un disegno di legge messo in atto che avrà vita difficile suppongo no come tutto avrà vita difficile ma questa è la fase in cui ci troviamo e io penso che non c'è coraggio adesso o sarà un po'troppo infine due cose solo su una cosa che mi ha colpito ma so che lei ne ha accennato in apertura e su cui voglio tornare
Un elemento di crescenza e certamente l'internazionalizzazione delle nostre imprese ci stiamo mi sto adoperando perché almeno vengano fuori delle priorità almeno di zona geografica
Priorità di settori ad alto contenuto innovativo che ci sia una presenza né in paesi dove non ci siamo e non li vediamo arrivare come grandi ricchezze dal Kazakistan all'Azerbaijan oltre che dove già ci siamo dal guasto difeso con scarso successo ma non mi arrendo
Finora un consolidamento del bilancio dell'ICE ma non per conservare esattamente per riformare trasforma
Noi dobbiamo spostare la ronda dei nostri periti di come devono andare le imprese nord dove
Siamo andati io dove la qualità della vita migliore nostro problema ed è chiaro che questa trasformazione toccherà una serie di interessi costituiti che non sarà facile sopra vincere ma ci proviamo
Infine il grande capitolo del due mi consentite Tel attrarre investimenti esteri
Allora qual
Sarà la vittoria di Di Pietro e la disfatta della Bonino
è fin lì non gliene frega niente nessuno salvo la Bonino stesse attecchire effettivamente Borella insomma un po'ci tiene
Ma il problema no fosse questo il problema non non importa a nessuno il problema se c'hai perso il Paese o la Bonino questo il punto della situazione
Ed è certo che se uno dà un'occhiata alla stampa internazionale quella che leggono gli imprenditori stranieri agli imprenditori stranieri non leggono il Gazzettino della Lugano dell'Albania
Lei dicono esattamente al Wall Street Journal fanno Angelo Anzani Salerno India quattro ore Esperia
Sole ventiquattro Ore supereremo anche delle trasmissioni e sembra no va bene pagine in inglese
Allora insomma il al di là dei numeri delle cifre dalle responsabilità di Autostrade di tutto quello che volete il messaggio che abbiamo mandato è semplice
è non è munita di investire in Italia
Ma questo fama
Già non ci vengono volentieri investire in Italia come sapete siamo apporto trenta duro trentatré di a capacità di attrazione per tutta una serie di problemi che conosciamo tassazione complessità degli strumenti
Vari centri di di di decisione eccetera però British Gas che aveva investito sul gassificatore di Brindisi gli abbiamo detto che era un crimine contro l'umanità e quindi dopo tre anni che investivano
Li trasferiamo alla Corte internazionale dell'Aja ipso facto benissimo
Ma molto bene
Incontra gli svizzeri dice senta signora ma investiti da un'auto fatta con la centrale elettrica di San Severo che fine devono fare
Uno Bosco molta vita adesso me ne occupo
Non so gassificatore di Rovigo tu vedi l'autorità del Qatar che ti dicono senta signora noi fino al due mila otto aspettiamo però può inviarlo vendiamo lei capisce bene anche insomma
Benissimo
Arriva Autostrade Abertis
Ma chiediamo in maniera investire in Italia
Allora andiamo abbia e non è perché è un complotto antitaliano guardate che l'Italia l'Ama non proprio tutti
La qualità della vita ci vengono in vacanza tutto quello con le ma astrale
Meno anzi siamo scesi dalla dal secondo al sesto posto in data Bankitalia attrazioni turistiche la dice lunga su un ogni responsabilità nostra no perché ci odiano l'inverso esattamente l'inverso
Allora io penso che
Le riforme interne sono utili per il Paese perché aumentano la competitività e la capacità di crescere ma che dobbiamo anche fare attenzione care astrarre investimenti di cui abbiamo bisogno non fosse altro che per l'infrastruttura
è una necessità primaria
Ed anche parastatale investimenti stranieri bisogna se non facciamo le stesse cose in cui parlavamo prima capo semplifica
Non andiamo in giro ognuno per i fatti suoi avendo alle Cinque Terre Marta Rai cosa no sì farsi deve fare sistema
Ma tutto questo non ci aiutano nelle norme
Ne una dispersione di di centri decisionali perché a mio avviso non hanno fatto bene né al federalismo le al sistema Paese
Quindi fare di necessità virtù la cosa però positiva che voglio dire e che nonostante tutto questo questo è un Paese con sacche di vitalità impressionante
Questo è un Paese che dimostra che nonostante tutto
Direi di design o come dice lei ma intanto ce la fai che vuol dire che comunque anche
Intervento di fondo io penso che la nostra capacità la nostra flessibilità la può veramente riportarci in una situazione di crescita quella che ci serve anche per essere più equi insomma
Io penso che questo è un po'l'ammissione che dobbiamo avere nei prossimi mesi dicendo a tutti voi che per ragioni che ho spiegato prima sarà tutta in salita e non sarà facile grazie
Ecco mancano aiuta anche
Io
Devo iniziare
Come padrone di casa a con dei ringraziamenti che non sono dei ringraziamenti formali o dovuti ma sono dei ringraziamenti sostanziali a cominciare dal ministro Bonino
Che ha ripreso alcuni temi di Andrea Pininfarina ma anche dei temi a lei cari ampiamente se non totalmente condivisibili
E che ringrazio io pochi giorni fa Torino dissi che e mi auguro che almeno un ottanta per cento degli esponenti di questo governo
La pensino come il ministro Bonino purtroppo penso che non sia così e questo è un elemento di riflessione se non di rammarico
Poi inizio ringraziare Andrea Pininfarina e Trento per questo convegno ben preparato con pochi dati ma chiari ed importanti e ringrazio gli intervenuti al dibattito a cominciare dal moderatore e al professor volere professor Craveri a l'onorevole Casero Rossi
Non solo per quello che hanno detto ma cosa anomala e secondo me da sottolineare per come lo hanno detto in un'ottica di rispetto in un'ottica di dialogo in un'ottica soprattutto di complementarità di argomenti l'uno con l'altro il che ha permesso a noi di a vere una visione talmente ampia che vi devo dire la verità
E approfondita io mi ero preparato un po'di appunti siccome detesto ripetere le cose che le persone qui presenti hanno già sentito in maniera chiare autorevole
Cercherò di dire poche cose cercato di evitare di ripetere elementi fondamentali se non sottolineando anche ringrazio Andrea De richiamo all'Europa
Perché noi troppo spesso a maggior ragione in un Paese che onestamente tra le tante
Caratteristiche anche quella di una veramente enorme autoreferenzialità e grande difficoltà a darsi obiettivi sogni
E mission per il futuro
Beh credo che ed è un richiamo forte in questo momento al semestre e Tedesco in Europa sia sia importante io credo che l'Europa abbia fatto molto per
Ragionare verso se stessa mettersi tutto una serie di
Temi molto interni all'Europa oggi il grande obiettivo è quello di andare fuori e quello di sognare un Oropa leader allora così come un po'di battuta perché noi dobbiamo riprendere la capacità anche in Europa noi che crediamo in maniera assoluta questo grande sogno questo che non volevamo che rimanessimo tale rimanesse tale ma questo grande progetto europeo
Io quello che di cui sento il bisogno in Italia oggi in cui vedo che tra la politica nel suo complesso il Paese il solco rimane rimane molto molto ampio in modo particolare con il mondo dei giovani con il mondo dei giovani
E io credo che se noi riuscissimo
Una volta lo si faceva con le belle donne diceva se una donna avesse gli occhi ti queste le gambe di quest'altra ma se noi sogna Simo una volta è sempre attuale il concetto anzi
Scusi no no no dico è sempre attuale io spesso e spero che lo diventi sempre di più anche nel futuro però con tutto quel però per tutto quello che sta succedendo
Però dico se noi riuscissimo a pensare uno Europa
Che riuscisse a mettere insieme delle eccellenze di tanti Paesi livelli di penetrazione della i Tissi e nelle nel Nord Europa la produttività industriale tedesca l'equità sociale in Svezia l'occupazione
Danese livelli danesi la crescita economica irlandese la la la la tutela della salute a livello francesi
I livelli norvegesi di education i livelli di concorrenza in modo particolare nei servizi e nell'università e il cosmopolitismo inglese
E e le bellezze italiane perché io spesso io ho avuto un piccolo scontro una volta con il
Fondatore di Microsoft
Che mi disse io vengo vitale perché mi piace talmente la costiera amalfitana mi piacciono le Ferrari no non ha detto gli ho detto io alla fine dico almeno resterà no dopo la ritrovi sapevo che era cliente ma forse lunedì
In quel momento di di di filantropi suore ce eccezionale vorrà forse evitare di dire clienti afferrare invece un grande cliente della Ferrari dice
Il cibo
Il vino rosso dico speriamo che venga in Italia anche per qualcos'altro perché altrimenti questo Paese diventa una bellissima
La rappresentazione di un grande parco tematico di cibo e di estetica io volevo tornare al tema di fondo
Noi abbiamo voluto fare quest'anno questo convegno di chiusura dell'anno tradizionale nel due mila e cinque senatore Casero io richiamai l'attenzione su un Paese che non cresceva più e qualcuno della maggioranza allora disse ma dice il paese invece sta crescendo non cresce solo per la visione di Montezemolo purtroppo lo dico con grande dispiacere Inc noi tocchiamo onestamente nel due mila e cinque livello zero di crescita economica malgrado vivessimo già allora in un mondo che a livello commerciale ma livello economico stava crescendo
Il come mai dal dopoguerra l'anno scorso invece affrontammo il tema quindi nel due mila cinque furono i temi
Del presunto declino perlomeno della della crescita zero che in un che in un mondo che va a questa velocità è come andare in marcia indietro
L'anno scorso affrontammo il tema che poi diventò un leit motiv della campagna elettorale del cuneo fiscale e cioè della fiscalità in busta paga e quindi di tutta quella tematica
Di costo del lavoro che tra l'altro oggi non è stato evidenziato perché non si poteva diretta a fondo ma appassionato abbiamo oggi un costo unitario collaboro prono può assolutamente fuori mercato
Quest'anno parliamo del tema vero perché quando si parla di produttività non vorrei che qualcuno soprattutto dei non addetti ai lavori
Ho qualche esponente sindacale che ogni tanto con qualche slogan si richiama al Medioevo pensasse a Charlie Chaplin alla catena di montaggio la produttività l'orario di lavoro a tutte queste cose
Al al all'esasperazione io credo che noi oggi
Dobbiamo tener conto di un del della della vera emergenza che la crescita in senso lato
Tra le tante cose che condivido non da oggi delle cose che dice l'onorevole Bonino c'è un tema che obiettivamente pervade il cittadino italiano
Che è portato a dire qui il rischio è che cambiano lei coalizioni cambiano i governi ma alla fine scarsa coesione politica all'interno delle varie coalizioni
Scarso senso del mercato qui richiamo l'attenzione scarso senso del mercato all'interno delle singole coalizioni anche in questo governo noi stiamo rischiando di dare allo Stato compiti eccessivi compiti di invadenza
Quando abbiamo non da oggi una presenza nello stato dell'economia soprattutto a livello territoriali che credo non abbia uguali in Europa perché quando qualcuno richiama la Francia e vero che c'è una presenza dello Stato a livello gran di grande imprese nazionali
Però intanto mi permetto di sottolineare che si tratta di imprese di grandissima forza tecnologica di grandissima dimensione quale andiamo in Cina e vediamo le centrali nucleari costruite dei francesi ci rendiamo conto della forza del del dell'industria pesante lasciatemi dire o tecnologica francese
Però a livello di territorio non abbiamo uguali come presenza di Stato nell'economia l'una io credo che il uno dei temi veri se non la priorità delle priorità e la governance del paese
Io quando sento parlare persone eccome l'onorevole Casero come l'onorevole Bonino faccio due tempi due esempi di due persone che hanno parlato o o o Nicola Rossi della maggioranza delle posizioni
Spesso il con altri antri esponenti mi riesce difficile da trovare delle vere profonde divergenze su quell'agenda Paese che un po'al centro delle persone che dovrebbero unire gli sforzi per condividere non me dispiace sempre parla dell'indulto e non ne parlò più
Non ne parlò più ma non condividere che su delle cose fondamentali da fare le persone di di diede più capaci con più senso dello Stato con più senso del mercato
Più attenti ai reali problemi delle imprese dovrebbero unire gli sforzi ce n'è difficile l'ho detto tre anni fa quando diventa presidente Confindustria mi ricordo c'era
Enrico letta che venne a attenere essere uno de de dei protagonisti dibattito mi fa anche piacere di avere qui e lo saluto perché una persona che stimo Gianni Alemanno che è sempre stato presente da maggioranze da opposizione a questi
Nostri
Incontri chiamiamoli scientifici in cui aleggia la politica ma viva Dio non deve essere la la l'aspetto partitico a entrare in queste riflessioni in queste analisi in queste cifre che guardiamo con senso dello Stato e soprattutto con proiezione futura
E vorrei dire lo dico forte con nessuna
Con nessuna intenzione corporativa
Qui stiamo parlando di temi generali del Paese prima come cittadini e poi come imprenditori e questo deve essere fondamentale nell'analisi di questi ragionamenti che poi io sia fermamente convinto che le imprese hanno reagito vere qui
Trento che ringrazio molto ha detto una cosa molto importante qui siamo di fronte a un processo di selezione è un processo di selezione ineluttabile di quelle imprese che hanno accettato la vera logica di mercato
Che vedono nella globalizzazione più un'opportunità che è un rischio
E ci sono anche i rischi sia ben chiaro che vedo non la competizione e che sanno che per vincere
Non per sopravvivere per vincere bisogna investire bisogna trasformarsi bisogna separare la famiglia dall'impresa pur nella grande forza del capitalismo familiare e bisogna fare uno sforzo sovrumano per crescere qui vediamo un altro tema
Fondamentale del Paese che ci che il CIPE penalizza che ci limita formalmente sono le lei la dimensione dell'impresa perché quando vediamo gli investimenti il professor Barberi l'ha detto
Ed è un qualche cosa su cui io anche quest'estate in un dibattito con le ministro Padoa Schioppa cercai dispiegare e ho capito che la pensa in un modo diverso e ci mancherebbe altro
La stesso modo che noi la pensiamo in modo diverso su la capacità di aver affrontato dei tagli di spesa
Pubblica e soprattutto di di aree di sacche improduttive del Paese ma logicamente questo fa parte di un sereno rispettoso dibattito dicevo sul tema
Delle investimenti delle aziende
E signori qui viene vengono due tra i dati inequivocabili primo le aziende quelle che hanno scelto la competizione in questo processo di selezione e alcune le abbiamo lasciato purtroppo sul campo
Se non investono se non affrontano una un'innovazione globale processo prodotto organizzazione perdono allora le imprese hanno reagito su questo punto
Due gli investimenti cosiddetti tradizionali non c'è il tarlo Investimenti in hi-tech che investimenti in processo il prodotto nel senso più scientifico e tecnologico me lasciatemi dire della parola dimostrano le imprese
Grandi e le imprese medie investono perlomeno a livello dei concorrenti io qui devo dare atto nel vedere le cifre di due elementi di due cose uno non c'è dubbio che dal novantadue dalla dal due mila e due inizia una grande crescita
Della spesa corrente
E su questo onestamente è un dato di fatto
Dall'altro che l'appalto il passato Governo non ha contato e lo dico con un certo orgoglio
Sulla ripresa della FIAT che sul tema della produzione industriale sicuramente dell'automobile perché l'unica della meccanica dell'indotto e della e delle degli investimenti in ricerca ha contribuito notevolmente nell'ultimo biennio e questi sono numeri che poi vediamo nella produzione industriale
Senza dare alla FIAT un ruolo superiore a quello che ha ma non c'è dubbio che la produzione industriale in particolare i macchinari e i mezzi di trasporto gioca un ruolo fondamentali allora torniamo al ragionamento noi oggi abbiamo delle imprese troppo piccole
Abbiamo delle imprese troppo piccole lo diciamo continuamente noi nel nostro mondo
Di Confindustria abbiamo il dovere culturalmente di spingere investitore tre a crescere e l'imprenditore crescere e la primo che deve crescere l'imprenditore stesso
Abbiamo abbiamo il dovere culturalmente di spiegare al governo di turno e devo dare atto al governo che su questo si è dimostrato attento e disponibile a favorire fusioni e concentrazioni
Perché è chiaro che se due imprenditori già piuttosto riottosi a mettersi insieme nella cultura dell'imprenditore piccolo sanno che hanno delle facilitazioni fiscali e e il terzo e l'accennato Andrea Pininfarina e troppo spesso non non viene tra i grandi player sa della crescita il sistema finanziario de dare più soldi condivido totalmente quello che ha detto no al casello a chi soldi non Cilia
Deve scommettere di più sul territorio sui piccoli imprenditori che hanno magari delle idee hanno dei marchi hanno del potenziale non hanno il denaro
E qui viene fonte viene anche la capacità soprattutto al Sud della della del del mondo il sistema finanziario di scommettere su certe imprese sul degli imprenditori del Sud nuovi vitali che non vanno alla ricerca della dell'incentivo a fondo perduto ma di un sistema paese particolarmente al Sud più recettivo alla competitività
Ecco perché io ritengo che noi dobbiamo riprendere insieme
Una grande sforzo su un fiscalità differenziata soprattutto in funzione
Dice arte certe aree del paese io sono convinto che su questo noi dobbiamo provare a lavorare con l'Europa su questo tema
Perché uno dei temi io continua a sostenere che non si può andare a chiedere di investire al Sud se non ci sono dei vantaggi rispetto al resto del Paese in un modo o nell'altro
Io ho telefonato una volta non avevo piacere riconoscere Nicola Rossi per una cosa giustissima dice Sud ha già avuto troppo denaro
Il problema che l'ha speso male però in ogni caso noi abbiamo un grande tema è inutile continuare a ripetere una grande opportunità perché avevo i capi pantaloni corti quando sentivo parlare dell'opportunità su però siamo e qui torniamo al tema però dell'onorevole Bonino della lista della spesa
Cui noi possiamo vedere il futuro di questo Paese dall'aspetto più troppo più negativo e provocatorie meno negativo io una volta ho detto questo paese di fronte una ricostruzione perché si io sento gli interventi di chi mi ha preceduto
Giustizia attrazione crescita
Previdenza dimensione dell'impresa del e quant'altro
Qui stiamo parlando nel mondo del calcio un allenatore direbbe di un giocatore sono i fondamentali se uno non al colpo di testa il il il sinistro il destro è meglio che faccia qualcos'altro qui stiamo parlando di temi fondamentali
E non parlo del livello di concorrenza che già di per sé sarebbe il tema dei temi e non parlo della riforma dello Stato che già per sé sarebbe il tema dei temi
Perché vedete qui il tema vero propone e di riuscire a passare dalla lenta azione alla realizzazione
Non è fase quattro fasi uno fase e la fase zero è la fase delle cose da fare
E sono cose talmente fondamentali
E mi permetto di dire con un po'di provocazione al di là del del del così della posizione di di di di qualche area come di qualche area politica Frine attrice conservatrice da una e dall'altra parte
Sono temi che paradossalmente modi provocatoriamente non sono neanche né di destra né di sinistra sono temi strutturali
Perché avete il tema dell'immigrazione uno dei temi che magari si può considerare non tra le priorità ma e no magari dico e che invece è un tema che ha fatto bene professor Boeri a sottolinearlo guardate che qui è inutile che continuiamo a parlare di fabbrica di manifatturiero io
Io o di lavori
Del come si chiamano perché del no usuranti ci ma anche nei campi e nelle fabbriche
Vedete io nel due mila e quattro lunghe autocitazione che faccio quando diventa il presidente di Confindustria di di due tre messaggi primo in casa nostra rimbocchiamoci le maniche
Non pensiamo amici e colleghi imprenditori che sia la politica risolve i problemi dell'imprenditore sarebbe sbagliato fuorviante non è così i problemi dell'impresa le risolviamo noi con coraggio con determinazione e con capacità crescendo fondendo ci se siamo piccoli andando a lavorare con le banche sul Private equity o su qualche cosa che ci può far crescere pensare alla Borsa come strumento di crescita e di creare sistema il gruppo lo dobbiamo fare noi
Però e altrettanto e poi facce lanciamo un secondo messaggio che per rispetto dell'istituzione perché un Paese che non è rispetto delle istituzioni anche se deve intende delle distruzioni efficienti moderne è un Paese che sega l'albero su cui el lo ramo su cui è seduto e il terzo messaggio forte
Che allora avevamo detto era quello di dire attenzione noi oggi abbiamo assoluto bisogno di renderci conto che la nostra macchina il nostro Stato sta diventando obiettivamente troppo il mondo va a una velocità per cui uno stato con tot numero di gruppi parlamentari le circoscrizioni non ci se la fa più
E io ho il massimo rispetto dei padri nobili della Costituzione
Però il quarantotto era un anno lontanissimo e un anno diverso non è che uno vuole la rivoluzione ma mettere seriamente mano ad alcuni temi della Costituzione
Beh io credo che sia doveroso invece noi crediamo Province che aumentar
Noi vediamo Enti locali che invece di dismettere attività Acqua ne ne mettono in piedi delle altre con una cosa terribile che come il cane che si morde la coda lo abbiamo localismo che ci uccide
Noi abbiamo preso come Confindustria posizione molto critica nei confronti della Finanziaria su particolarmente su un punto
La non capacità di tagliare e qui attenzione non stiamo parlando di spesa sociale
Attenzione io dico attenzione qualunque imprenditore sa che hanno i propri collaboratori
L'aspetto più importante
Qualcuno dava il manifatturiero finito la fabbrica finita gli operai finiti gli operai sono vitali si modernizza no il tema è di vedere quanto si sentono rappresentati ma non voglio entrare in questa analisi in questa polemica
Sicuramente oggi avremo uno per abbiamo un operaio diverso da quello di dieci anni fa diverso da quello di vent'anni fa i tra dieci anni avremo un operaio diverso da quello di oggi ma nessuna azienda può vincere la battaglia
Senza ma un grande una grande priorità né i propri collaboratori ed ho fatto sociale del Paese vale per l'imprenditore agricolo
Quegli operai che pagano le tasse quegli operai che pagano che paga e quegli operai che sono nella mia visione nella nostra visione di imprenditori quelli che remano insieme noi rispetto a tante realtà produttive e che spingono nel Paese però se noi continuiamo a pensare se noi continuiamo a pensare che in questo Paese
La ragioniamo sempre per aree argomenti slegati l'uno dall'altro
Rossi diceva attenzione sulla produttività che non ci sia voto dischi voto rapporto di scambio non un volo di voto eccetera
Noi io credo ma Sosa io mi ero appuntato a penna noi oggi se dovessimo vedere le vere priorità di questo Paese
Tolto il super tema della governance e il super tema della riforma dello Stato perché attenzione la riforma dello Stato e legato tutto quello che dicevamo prima se oggi l'Italia tra i così poco ragiona Bonino non è che improvvisamente meno bella e meno perché fare gli imprenditori in Italia e complicato e più complicato che in altri Paesi dall'apertura di onde io ieri l'altro ieri mattina ero da un artigiano
Che mi piace moltissimo qui a Roma tra l'altro l'argentino che vive da trent'anni Primicerio non ce la faccio più
Perché aumenta l'ICI aumentar dei rifiuti aumentar acqua cioè non ragioniamo solo sull'imposizione dirette
Ragioniamo su tutto quello che c'è di indirette e qui viene fuori il grande tema della concorrenza e qui viene fuori il tema del localismo perché sennò io oggi imputiamo a questa finanziaria LAN la mancanza di veri coraggio in Italia rispetto al DPEF
Andiamo a ragionare anche a livello locale
Dove si va a fare a reperire risorse per lo sviluppo a livello locale
Se non il cane che si morde la coda abbiamo tasse locali che vanno a vanificare in alcune regioni il cuneo fiscale perché in Campania in Sicilia in Abruzzo dove si mette l'IRAP sul la fra gli imprenditori aggiuntiva non abbiamo fatto un calcolo che del va da ventiquattro per cento più o meno si va sotto il quattro per cento di vantaggio del cuneo fiscale quindi si si verifica una delle cose più importanti di cui dobbiamo dare atto a questo governo soprattutto lo vedremo poi a livello strutturale dal due mila otto insomma allora
Da un lato si mettono tasse dall'altro si creano aziende senza concorrenza con i soldi pubblici
Che mano a fare concorrenza sul territorio i privati e cosa ancora più grave con sempre affidamenti in house senza andare a fare gare di nessun tipo
Quindi dovrebbe venire esattamente il contrario ma tutto questo è per alimentare una spesa pubblica che a livello locale è diventata completamente fuori controllo allora se noi lasciamo la riforma dello Stato
Se la facciamo la governante del Paese seppur ci rendiamo conto che si è fermato una persona per strada e loro di vi sentite rispondere ma qui cambiano i governi la la difficoltà poi di affrontare di petto i veri temi strutturali non abbiamo bisogno dei premi Nobel del del della dell'OCSE del fondo volontario che ce lo ricorda ogni giorno le cosiddette riforme strutturali
Il primo tema è la crescita la crescita vuol dire produttività
E qui deve venir fuori lo sforzo comune io credo che sia apprezzabile il patto che noi lanciamo ormai da diverso tempo saluto e ringrazio della presenza all'amico Santa Santagata che qui oggi e lo ringrazio molto di essere qui
Noi diciamo su sul tema della produttività non c'è nessuno che possono farsi da un tavolo noi imprenditori abbiamo un ruolo fondamentale
E fare ancora di più
Sicuramente i rappresentanti dei lavoratori si devono render conto che non si può fare passi indietro sulla flessibilità pur nel tema del precariato non si può pensare che in Italia si continui a lavorare così in pochi tasso di occupazione e tutto sommato se guardiamo l'orario effettivo di lavoro così poco
Non si può continuare anche a pensare in Italia che l'imprenditoria proprio perché basata sulle piccole imprese ma questo vale per tutti non possa avvenire quelle possibilità di utilizzo degli straordinari di momenti stagionali perché noi abbiamo dei concorrenti che lo fanno perché non abbiano dei Paesi che non fanno non possiamo parlare di globalizzazione di compiti Rizzati aumentarle export con una rigidità di sistema così forte
E dobbiamo rivalutare il lavoro in fabbrica
Forse qualcuno l'ha scoperto dopo vent'anni che non andava o coi fan dobbiamo rivalutare io vi devo dire la verità quando ieri l'altro
Per un po'una volta di più abbiamo vinto come Ferrari il premio il miglior posto di là per lavorare in Italia malgrado Microsoft malgrado Unilever magra malgrado anche aziende interna
Mi sono sentito orgoglioso per il lavoro che abbiamo fatto
La Formula Uomo l'uomo al centro
Sono contento anche che nel tra i primi cinque ci sia un'altra azienda del gruppo che la Sevel
Abruzzese dove insieme a Peugeot facciamo i pericoli Cometa questo deve valere per tutti allora io dico
Produttività e uno sforzo comune ma non può essere che se noi l'azienda migliore del mondo per portare un prodotto da Bologna Bergamo ci messe lo stesso tempo che andare da Parigi a Londra e qui non c'è niente da fare e qui vengono i nodi strutturali e qui viene un Paese che non è più competitivo perché a servizi poco competitivi
Cari la logistica sta diventando un elemento fondamentale nella competizione tempi di consegna rispetto ai concorrenti costi efficienza
Allora lasciamo da stare le tasse noi abbiamo sulle imprese una delle imposizioni tradire tinti dette siamo campioni del mondo sicuramente i campioni d'Europa a parliamo di efficienza del sistema allora sulla produttività
Io auspico onorevole Santanchè che il Presidente del Consiglio
Apra un grande modo di lavorare l'emergenza del novantatré e all'inflazione l'emergenza del due mila e tre e sei Messori escluso cominciata imprenditori è la crescita e la produttività allora quei bisogna vedere chi ci sta e chi non ci sta
Chi ci sta a fare la sua parte noi ci stiamo
Noi reagiamo perché chi non reagisce chiude chi non reagisce Aida però abbiamo bisogno di un Paese che dimostri nei fatti abbiamo bisogno di una componente governativa che diossina i fatti di avere coesione politica e e e cultura di mercato in questo senso lui ci stiamo chiediamo che ci stia il mondo finanziario che ci stia il mondo sindacale perché il mondo va avanti e che ci stia logicamente come l'unico tema che non ho sentito trattare stamattina e lo dico con piacere perché almeno tocco un tema mio non mio no scusi diciamo inedito tra virgolette
Noi qui dobbiamo dire
Forte
Che una delle cose positive che stiamo vedendo nel governo e un forte recupero dell'evasione
L'evasione
Uno scandalo italiano abbiamo il tra i più alti indici di fa in Europa il quaranta per cento e abbiamo una discussione ai punti minimi
Non pagare le tasse e sleale e criminale e non pagare le tasse vuol dire differenziare chi le paga da chi non l'età
Adesso però si pone un problema
Per fortuna c'è un recupero importante il recupero importante spesso le maggiori entrate la detto Pininfarina e lo sta condivido ahimè nella storia del nostro Paese recente passata vuol dire maggiori spese
E la Bonino tocca un tema fondamentale la redistribuzione
Io credo con tutto rispetto anche della proposta
Interessante e per certi aspetti Boeri Garibaldi la risposta al lavoro precario e la crescita e la Ford la risposta al lavoro precario e la crescita economica la crescita economica crea occupazione crea benessere crea opportunità
Noi abbiamo bisogno di crescere e non lo dico perché sono il presidente di Confindustria lo dirà in ogni caso lo dico come imprenditore che cerca di prendere tre piccole aziende metterle insieme andare in Borsa che cerca di fare il suo mestiere con passione io dico oggi se noi non mettiamo la crescita al centro il non pensiamo di utilizzare un lavoro importante anche eticamente e socialmente utile come tasse andarle in tre direzioni prima di tutto ridare le tasse ai cittadini all'impresa che le hanno pagate onestamente a differenza di chi non le ha pagate
Dobbiamo pensare di ritornare parte delle del recupero dell'evasione a chi le tasse le ha pagate onestamente cittadini in tre dobbiamo pensare che fatto cento
L'utilizzo delle tasse oggi purtroppo più del novanta per cento va alle pensioni
Fa alla alla spalla sanità e va in stipendi nazionali e locali una crescita esponenziale di stipendi
Gli enti locali che quando io ero ragazzo mi insegnavano che dovrebbero essere dispensatore di servizi sono diventati di Space dispensatore di stipendi
Allora secondo tema non ci sono soldi per il futuro la ricerca guardate però la reazione degli italiani io vedo questa operazione Telethon
Fatto in funzione di una ricerca fondamentale per la per la per lascia per la scienza di domani tutte le cellule staminali tutta la parte bene italiani
Hanno reagito
Ogni anno battono i record ogni anno dimostrano di rispondere
Dico Telethon per dirne tante iniziative di persone straordinarie sul sul paese nel nel sul territorio l'attenzione non possiamo continuare a dirci ogni volta con qualunque governo comunque finanziaria chi più di quello non ci sono soldi per la ricerca
Perché perché non siamo in grado di reperire risorse per lo sviluppo non siamo in grado di pensare al futuro un Paese che non investe in ricerca pubblica privata è un Paese che non pensa al suo futuro
Allora su questo noi dobbiamo recuperare l'evasione lavorare ancora di più lo diciamo forte in casa nostra sul sommerso
E andare a quelle risorse destinate alla competitività ridarle che ha o in parte perché chi le ha pagate giusto altrimenti favoriamo solo ogni volta che mettiamo nuove tasse favoriamo la gente perbene che paga le tasse
E continuiamo a pensare che quella parte di Paese che lavora che produce in fabbrica o dappertutto sul territorio dei servizi alla fine è sempre quella che paga di più perché paradossalmente più tasse e aumenti più le fai pagare fondamentalmente a chi le paga già allora recupero dell'evasione andiamo a quello andiamo a mettere sulle infrastrutture
E qui non è solo un problema nord è un problema generale stabiliamo quali sono le indispensabili certo è che nelle zone più produttive più industriali d'Europa
Devo e forse del tempo
Noi abbiamo delle infrastrutture che sono ormai inaccettabili non per le imprenditori ma anche per i cittadini
E anche qui andiamo sempre a vedere perché non si investe in Italia
Finisco su questo andiamo a ragionare sul debito pubblico noi auspichiamo che tutto quello che viene a casa da recupero di adesione vada su infrastrutture ricerca
Vada a restituire in parte EDF sarebbe un segnale forte quindi abbassare la presa su chi le ha pagate e vada in parte al debito
Poi ho sentito parlare non tanto ma è fondamentale il tema della concorrenza
Noi su questo abbiamo fatto delle battaglie le continueremo a fare particolarmente dei servizi e attenzione qui lo dico forte anche al mondo sindacale
Attenzione mettere il consumatore al centro avere più concorrenza significa significa pensare soprattutto a chi può a chi ha più bisogno al più chi ha meno potere d'acquisto
Tony Blair ha chiuso molte scuole pubbliche in Inghilterra lei ha chiuso perché non era in competitività mentre chi ha possibilità di cambiare il figlio di mandarlo all'estero manda alla scuole migliore lo fa gli altri solo se costretti a subire
E onestamente in un paese chiede che che che che ha così basso livello di concorrenza è basso il merito e basso la cultura del merito
Le al mondo in generale non la cultura del merito dovrebbe diventare premiare i migliori nella società nell'università nella scuola studenti professori
Gente che lavora nella pubblica amministrazione oggi noi non prendiamo più
Abbiamo difficoltà su chi lavora con impegno su chi raggiunge dei risultati e su chi non li raggiunge abbiamo bisogno di introiti sembrano disco ma solo discorsi che cambierà un paese dal dalla dalla scuola
Allora su questi punti quando parliamo di concorrenza di servizi chi ha meno potere d'acquisto e più il il consumatore quell'artigiano che mi diceva che non ce la fa più perché le ove egli che noi dobbiamo tener conto più concorrenza più competitività meno costi consumatore al centro
E il consumatore al centro vuol dire soprattutto dare servizi più competitivi e meno cari
E mi meraviglio che il giorno in cui c'è stato il grande dibattito europeo su sulla riforma Bolkestein dei servizi in Italia in Italia il sindacato
E la sinistra del mio amico Bombassei la Brembo i frenatori qui che ha sempre il piede superficie addirittura il freno a mano tirato su questi temi hanno reagito
è questo sono temi che ti di vostro un'arretratezza culturale su alcuni punti soprattutto favorevoli a chi ha più a più difficoltà poi è chiaro che sull'attrazione del Paese non devo aggiungere niente uno dei grandi temi la sottolineato otto regolarmente il ministro il tema delle regole
Qui noi abbiamo regole che si disattendono che cambiano non cede riferimenti perché viene ad investire
Qualcuno in passato quando c'è stato il tema delle banche perché ne abbiamo passate tante in questi anni anche quell'estate famosa che Alemanno ricorda delle banche
Dizionario per quasi comune Russia in cui bisogna andare a parlare con il frutto crede di allori Pluto atleti di turno della Russia che non esiste più per risolvere i problemi regole comportamenti cent'certi regole certe
Sulla previdenza nono niente da dire forse una battuta
Se voi tenete conto che in questo Paese malgrado tutto cresce molto meno ma cresce un uno virgola sette per cento all'anno questa pensate come potrebbe crescere
Se venissero meno alcuni dei temi che abbiamo sottolineato pensate che emerge poi di potenzialità c'è questo è un tema di riflessione cresciamo l'uno virgola sette per cento cui più bassi livelli di concorrenza in Europa
Cresciamo all'uno virgola sette per cento ancora con un tasso di evasione così alto e quindi con risorse difficilmente ancora utilizzabili con la produttività dei fattori però bassa d'Europa
Un livello di attrazione che non è tra i primi cinque Paesi le in Europa anzi tra i primi sei questo vale per gli studenti
Noi non riusciamo a trarre ieri e questo è fondamentale del benchmarking culturale dei ragazzi è fondamentale per avere le persone che poi nel mondo salari migliori protagonisti dell'Italia
Abbiamo cresce l'uno sette per cento con attenzione signori questo è un dato lo dico anche
A chi è seduto qui nelle prime file conosce me meno le nostre su cosa intende il novantotto per cento non la nostra io delle impresa iscritti a Confindustria sono parte da meno di cinquanta dipendenti
Top cento meno di cinquanta dipendenti come possiamo pensare che impegni e di questo novantotto la stragrande maggioranza ha meno di quindici dipendenti ma come possiamo pensare di andare affrontare la Cina l'India il Brasile i mercati Mele Viviano della Germania
Viviamo della Germania e speriamo la signora Merkel che
Che la Germania continui a dare dei segnali ma noi dobbiamo guardare in casa nostra perché giustamente scambiavamo cosa da cadavere opinioni sui dati dopo è sempre a vedere cosa fanno anche gli altri noi viviamo in un in un mondo di competizione di benchmarking
Vale anche per noi imprenditori sia ben chiaro se riteniamo di aver fatto tantissimo negli investimenti e le ha sempre a vedere che cosa fanno che cosa fanno gli altri cultura di mercato dimensione delle imprese
Trasformazione ho sentito giustamente parlare di ammortizzatori sociali ne parlammo nel convegno più primo convegno dei giovani imprenditori a Capri ma non ci sono le risorse per gli ammortizzatori sociali
Questa è la verità
Perché non riusciamo a recuperare ammortizzatori sociali e fondamentali sarebbero importanti nella pubblica amministrazione dove assolutamente prima o poi bisognerà mettere mano a una ristrutturazione e il processo di selezione io ho finito con unico se l'ultimissima osservazione
Credo che produttività e crescita utilizzo di risorse di evasioni maggiore concorrenza il grande tema della previdenza con cui ci dobbiamo siano temi fondamentale oggi per il Paese e sia ben chiaro temi del paese e non temi della Confindustria questo importante da dire però io credo che alla base di tutto ci sia l'osservazione
Del ministro Bonino noi qui abbiamo bisogno di prendere delle decisioni
Abbiamo bisogno di un Paese meno diviso
Abbiamo bisogno di un Paese che a cominciare dalla riforma elettorale metà la concorrenza al centro abbiamo bisogno di scegliere chi mandiamo in Parlamento
Abbiamo bisogno di avere molto più possibilità di unire culturalmente e politicamente persone
Che hanno del futuro del Paese una visione lasciamoci dire più simile io non voglio dire uguale più simile
Perché attenzione se noi continuiamo a dividerci su tutto se noi continuiamo a pensare che il Paese si cambino con le finanziare
Ho solo parlando della delle auto aziendali o del TFR temi non secondari nella vita di tutti i giorni dell'impresa e noi non ci rendiamo conto che questo Paese non a caso a così perso posizioni e continua a perdere posizioni di competitività nella classifica mondiale
E questi temi non sono temi astratti sono temi a cui noi chiediamo una classe politica di confrontarsi di cercare delle soluzioni di cercare degli accordi perché o la sensazione che se non sappiamo sfruttare questo momento importante di ripresa e lo dico onestamente di cui le imprese hanno il ruolo più importante perché questa ripresa non l'ha portata in Italia
Delle riforme così importanti la portata delle imprese che hanno reagito basta vedere IP il le analisi dell'export
L'internazionalizzazione allora se lui faccia passare questo momento sarà molto molto difficile
Ecco io credo però che da un dibattito come questo di persone perbene di persone competenti che hanno saputo portare all'attenzione temi complementari tra di loro si abbia solo la speranza che questi temi non siano solo condivisibili nei nelle tavole rotonde ma trovino applicazione nel
Paese quello che è certo che in questo momento e non da oggi gli imprenditori fanno la loro parte
Bono farla ancora di più e debbono sapere come sanno che non sarà la politica a risolvere i loro problemi vorrei ringraziare veramente tutti di questa mattinata grazie e spero e arco e
Da ciò tutti gli auguri di buon Natale ma soprattutto Buonanno grazie
L'animava i capelli Gianni degli scappare tu