L'intervista è stata registrata giovedì 28 dicembre 2006 alle ore 10:55.
Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti temi: Diritti Umani, Giustizia, Iraq, Pena Di Morte, Saddam Hussein.
La registrazione audio ha una durata di 8 minuti.
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giornalista
Radio radicale tornino a parlare della vicenda dell'ex dittatore iracheno Saddam Mohssen il quale recentemente alcol al quale recentemente è stata confermata una condanna in secondo grado una per condanna a morte per i fatti risalenti al mille novecentottantadue un'incisione centoquarantotto civili nel villaggio di Dujail Saddam
è imputato anche in una serie numerosa di altri procedimenti penali il nuovo attendo bisogna capire che si dovrà questa condanna se come previsto l'esecuzione dovrà avvenire dovrebbe avvenire entro trenta giorni non ne parliamo in collegamento telefonico con Franco Venturini editorialista del Corriere della Sera buona sera Venturini allora ecco quali scenari si aprirebbero Quick che senso ha intanto questo iter giudiziario che condannato a morte essa da mosse nei che sia debba consegnano rapidamente le mani del boia
Ma per prima cosa io ritengo giusto ricordare lo sappiamo tutti che Saddam Hussein
è stato uno dei più brutali dittatori del ventesimo secolo che dunque non merita particolare diciamo generosità di giudizio
E non l'ha meritato neanche da parte dei giudici e tuttavia la sentenza la sentenza di morte che è stata emanata è confermata nei suoi confronti qualora fosse eseguita rappresenterebbe a mio avviso un errore di grandi proporzioni
In primo luogo devo dire personalmente sono contrario alla pena di morte e dunque è evidente che questa contrarietà chi applica anche ai dittatori e si applica anche a Saddam Hussein ma al di là di questa posizione di principio esistono anche altre considerazioni
Intanto esiste il modo in cui si è svolto il processo il processo si è svolto su uno sfondo di guerra civile incalzante file svolto in una situazione alla quale in Iraq si erano svolte lezioni e ma non si era affermato un potere legittimo riconosciuto nessun nuovo tagliato aveva sostituito lo stato di Saddam in maniera sufficientemente stabile
E dunque un processo condotto in in quel luogo e in queste condizioni non può che confermare le perplessità che sono state
Avanzate da moltissimi citerò soltanto Antonio cassette che fu presidente del Tribunale ONU dell'Aja che dunque
Se ne intende di queste cose
Al di là poi di queste condizione in cui si è svolto il procedimento
C'è anche da riflettere sull'opportunità di trasformare sto da mostrare in in un martire dei sunniti
Proprio nel momento in cui l'Iraq e già come dicevo infiammato dalla guerra civile e proprio nel momento in cui un dialogo politico con i sunniti appare come l'unica possibilità
Per raddrizzare la barca tra sunniti e sciiti e questo lo sanno benissimo anche gli americani
E pensano ha come ritirarsi dall'Iraq
E hanno tentato per molti mesi ancora tentano di avviare questo dialogo interno tra sunniti e sciiti per la verità senza successo
Ma è chiaro che l'esecuzione di Saddam l'impiccagione di Saddam
Sarebbe un un modo di alimentare ulteriormente l'incendio dunque
Per ragioni di principio per ragioni politiche e anche per ragioni di procedura di giustizia alla procedura di giustizia e sostanza di giustizia
Credo che siamo davanti al al pericolo di un grave errore
COCIV si po'ci sono i margini di intervento per impedire questa esecuzione Pannella e da martedì ventisei lei dice amarene sciopero della sete e della fame per chiedere un'iniziativa straordinaria mobilitazione straordinaria internazionale e ha chiesto che il governo tale anno si faccia parte attiva di questa mobilitazione per impedire l'esecuzione c'è la possibilità ci sono spazi di mediazione tuo viso
Ma naturalmente
Chiede l'iniziativa del governo italiano o di altri governi per esempio tutti i governi europei la pensano allo stesso modo sono contrari all'esecuzione della sentenza
Sottolineo un aspetto no non si è contrari al fatto che sia papà emanata quella sentenza perché è chiaro che in un codice penale che prevede
La condanna a morte guardarla poteva soltanto essere condannato a morte
Chi è contrario all'esecuzione della sentenza per i motivi che ho detto prima e favorevole a una sua commutazione in ergastolo credo che l'azione che possono eventualmente svolte dei governi a cominciare dal nostro sia un'azione positiva
Ma realisticamente mi domando se sarà questo un fattore destinato a pesare su quel che accadrà
Mi sembra che sia il dialogo interno iracheno ma poter forse aprire qualche spiraglio
Se in particolare gli Stati Uniti d'America
Vorranno adoperato in questo senso non dimentichiamo tra l'altro che Saddam Hussein e attualmente sotto custodia americana e dunque gli americani dovrebbero consegnarlo agli iracheni per l'impiccagione dunque l'America credo la voce più importante
E l'America accetta come sappiamo la contro le condanne a morte però forse le considerazioni di opportunità di cui parlavamo prima potrebbero far riflettere
Anche alla Casa Bianca credo che sia questa
La speranza maggiore
Pur essendo d'accordo naturalmente nel chiedere l'intervento anche del nostro degli altri governi ultimissima questione prima di lasciarci c'è usato visto l'interessamento ci può essere un interessamento anche da parte del mondo arabo sunnita
La mantenesse in vita sa andammo senza impedire l'esecuzione a commutare nella pena magari in un dettato non da ideologia in quanto si tratta di Stati che comprendono tutti la pena capita alé che nel loro ordinamento ma dettato più che altro da esigenze di realpolitik per contrastare comunque questo avanzamento uscita in Iraq
Ma guardi penso che i governi arabi sunniti
Proprio come noi non abbiano alcuna simpatia nei confronti di Saddam Hussein
E dunque non è per per per fratellanza di religione che loro possono vedere in maniera critica la prospettiva dell'impiccagione
Credo piuttosto che abbiano loro stessi un interesse
A non alimentare lo scontro tra sunniti e sciiti uno scontro che in Iraq perché già trasformato in guerra civile strisciante uno strisciante
Ma che è presente in Medioriente e oltre su scala molto più vasta
Pensiamo alla alle posizioni che sta prendendo limitarla pensiamo l'atteggiamento che ha appreso per esempio l'Arabia Saudita
Offrendosi di finanziare il sunniti iracheni ecco una esecuzione in in queste condizioni potrebbe portare l'incendio al di là dei confini dell'Iraq e dunque questo è un altro elemento e depone contro l'opportunità di di guida la sentenza
Chiarissimo grazie a Franco Venturini
Grazie a voi
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