La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 17 minuti.
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Negli diciassette gennaio questo l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta lezione di oggi sarà incentrata interamente su temi iniziative dei radicali partiremo dall'Iraq dall'impiccagione dei complici di Saddam Hussein e dunque dall'iniziativa di Marco Pannella la moratoria sulle esecuzioni capitali in particolare leggeremo da Libération un dossier dal titolo i boia diventano martiri raddoppia
Esecuzione di lunedì suscita emozione accentua la frattura Inter comunitaria in uno stato l'Iraq senza giustizia in un articolo si ricorda tra l'altro l'ha presa di posizione della commissione europea nel presidente Josè Manuel Barroso che ha portato il suo sostegno al progetto italiano di moratoria internazionale sulla pena di morte
Vedremo anche una notizia d'attualità non Davide Alassio o l'iniziativa presa proprio dai deputati radicali al Parlamento europeo i capigruppo dei principali partiti politici a Strasburgo hanno firmato su iniziativa radicale una dichiarazione scritta per una moratoria universale sulla esecuzioni capitali in vista dell'abolizione
E poi da libri eleggeremo anche editoriale dal titolo vendetta vendetta quella di alcuni iracheni sciiti contro i sunniti parleremo poi di Afghanistan medie eradicazione dell'oppio con il Washington post un'analisi di Han Applebaum dal titolo porre fine alla guerra dell'oppio
Secondo la columnist del quotidiano americano la ripresa afgana e la coltivazione dell'oppio possono convivere attraverso una legalizzazione in chiusura poi ci occuperemo di vaticano delle conseguenze del caso Wielgus l'arcivescovo di Varsavia costretto alle dimissioni per il suo passato di informatore della polizia politica comunista ma anche delle conseguenze del caso
Piero Welby ne parla nel mondo con una lunga analisi pubblicata oggi firmata dal ritiro anche dal titolo
Avviso di tempesta nella chiesa cattolica ma partiamo dall'Iraq e dall'impiccagione dei complici di Saddam Hossein
Ieri invasion pubblicava un lungo dossier dal titolo il boia diventano i martiri raddoppi esecuzione suscita emozione cento la frattura Inter comunitarie in uno stato senza giustizia di una serie di articoli si parla evidentemente di pena di morte
Non direttamente dell'iniziativa
Di Marco Pannella per la moratoria ma comunque delle prese di posizione europee a favore dell'iniziativa italiana alle Nazioni Unite
Scrive di bene l'articolo principale l'impiccagione di barman al-Tikriti Diaz ad Alba andare i due principali coimputati di Saddam Hussein
Ha rilanciato la polemica attorno all'esecuzione dei principali responsabili del defunto regime iracheno all'opposizione di principio contro la pena di morte ricordata con forza da tutte le capitali europee si aggiunge l'indignazione per il trattamento degradante che rappresenta il filmato da messa a morte ancora una volta nel nuovo Iraq che volevano edificare gli americani si pone la questione del giudizio delle condanne dei responsabili dei più gravi crimini commessi in trent'anni di una dittatura che ha fatto centinaia in migliaia di morti e di scomparsi
Tanto più che le esecuzioni precipitate dei condannati impediranno che questi siano giudicati per crimini molto più massicci malgrado gli appelli del segretario generale dell'ONU Ban Ki Moon
E dell'organizzazione internazionale di difesa dei diritti umani il primo ministro iracheno Nuri Al Maliki si è rifiutato di sospendere le esecuzioni affermando che si tratta di un affare interno che riguarda solo gli iracheni da un punto di vista del diritto questo non può essere contestato scrive Libération anche su numerose
Analisti temono che queste esecuzioni a Spizzico ancora di più la guerra civile sulla carta dirà che è tornato infatti a essere un Paese pienamente sovrano la sorte di Saddam e dei suoi complici è stata decisa da un tribunale iracheno composto da giudici iracheni in più la pena di morte non è oggetto di alcuna proibizione internazionale certo l'Unione Europea la vieta per i suoi membri del Consiglio d'Europa esige una moratoria per i suoi ma le Nazioni Unite non l'hanno mai messa fuorilegge la pena di morte resta in vigore in sessantotto Paesi tra cui la Cina con più di cinque mila esecuzioni ogni anno ma anche Stati democratici come gli Stati Uniti al Giappone
Pena di morte praticata in tutti i paesi del Medioriente con l'eccezione di Israele che l'ha abolita e del Libano che applica una moratoria di fatto la decisione di eseguire la condanna contro l'ex RAI Ice dipendeva dai soli iracheni che sono state le prime vittime questo atto ha una funzione innanzitutto catartica spiega Di Biasio
Ma resta che su questo piano l'occasione mancata e patente quelli che sono responsabili di violazioni serie dei diritti umani devono essere tradotti in giustizia e questo è di un'importanza cruciale affinché la riconciliazione nazionale sia effettiva ma aggiunto ieri Louise Arbour l'alto commissario per i diritti umani dell'ONU per essere credibile durevole la lotta contro l'impunità deve essere fondata sul rispetto delle norme internazionale dei diritti umani e dello stato di diritto così mi piace unire in un primo articolo in un altro invece abbiamo trovato la presa di posizione europea non solo contro la pena di morte in generale ma anche a favore la l'iniziativa del governo italiano per la moratoria vive critica dopo l'impiccagione l'esecuzione
E braccio destro di Saddam Hussein è stata condannata perfino Washington nel titolo
Scrive liberi le due esecuzioni sono state quasi unanimemente condannate anche Washington ha preso un po'di distanza dal segretario di Stato americano Condoleezza Rice in vista in Egitto espresso l'ha desunto delusione del suo Paese
Ritenendo che i due uomini avrebbero potuto essere impiccati con più dignità la commissaria europea alle Relazioni esterne Benita Ferrero Waldner ha deplorato il modo in cui è stata eseguita la condanna di Saddam Hussein e dei suoi due accoliti perché danneggia gli sforzi di riconciliazione in Iraq infine il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso ha portato il suo sostegno al progetto italiano di moratoria
Internazionale sulle esecuzioni capitali così
Libération e a proposito di questa iniziativa altra novità vengono dal Parlamento europeo ieri c'è stato un evento politico senza precedenti su iniziativa dei due deputati radicali Marco Pannella e Marco Cappato e del presidente del gruppo
Dei liberali
Grammo Ozon tutti gli altri presidenti di gruppo del Parlamento europea ad eccezione di uno il gruppo di estrema destra
Hanno sottoscritto una proposta di dichiarazione scritta sulla pena di morte per una moratoria universale sulle esecuzioni
Capitali in vista della sua abolizione che ha firmato questo questa dichiarazione scritta che se sottoscritta dalla maggioranza dei dei deputati europei diventa automaticamente una risoluzione adottata dall'Assemblea di Strasburgo
Ci sono Graham Watson per l'appunto il presidente i liberali Joseph Dole il presidente dei Popolari Martin Schultz il presidente dei socialisti
Cristiana Muscardini che guidando il gruppo Unione Europa delle nazioni Daniel Cohn Bendit il presidente dei versi fossi Spurs dei comunisti e Jan spetta al bond il presidente del gruppo Indipendenza
E democrazia in sostanza in gruppi dei quali presidenti hanno già sottoscritto questo documento contano settecentocinquanta membri su settecentottantacinque
Ora serve la maggioranza dei parlamentari europea dei ma politicamente questa dichiarazione già pienamente rappresentativa è un fatto acquisito come hanno scritto
I due esponenti radicali all'origine dell'iniziativa Marco Pannella e Marco Cappato in un comunicato pubblicato ieri cosa dice la dichiarazione rapidamente al Parlamento europeo chiede al Consiglio la Commissione e Stati membri di sostenere la richiesta formale di riapertura del punto relativo alla pena di morte all'Assemblea generale dell'ONU attualmente in corso
Di promuovere a nome tra Unione europea e degli Stati membri un testo di risoluzione per una moratoria universale delle esecuzioni capitali in vista dell'abolizione di promuovere il massimo di sostegno tra i Paesi membri dell'ONU sulla proposta di degli su dell'istruzione
E di mentre atto ogni in atto ogni sforzo per ottenere nel minor tempo possibile un voto positivo dell'assemblea generale torniamo sul sul quotidiano francese Libération di ieri per leggere anche l'editoriale a proposito delle ultime due condanne a morte
E il titolo vendetta è peggio di un crimine è un errore la celebre frase attribuita Fushimi ministro per la polizia di Napoleone pronunciata dopo l'assassinio del du coeur duca di ambiente nel mille ottocentoquattro si applica perfettamente alle esecuzioni degli ex dirigenti iracheni al trattamento degradante riservato se da Mohsen eseguita perfino la decapitazione di uno dei suoi accoliti così l'attuale potere di Baghdad
E dietro di lui l'amministrazione Bush anche se cerca di prendere le distanze dal modo in cui si sono svolte le impiccagioni
Il PUTT l'attuale potere di Baghdad è riuscito a trasformare una possibilità insperata di giustizia in un rituale di vendetta macabro di un'altra epoca
Il boia di ieri sono diventati martiri di oggi agli occhi di una parte del mondo arabo
è il colmo scrive di me visti i crimini commessi all'epoca di Saddam è un'ironia crudele per quelli che hanno rovesciato il dittatori in nome delle democrazie di uno Stato di diritto tanto mitici quanto improbabili
è un errore che verrà pagato a caro prezzo nelle prossime settimane
In termini di vittime civili di epurazione etnica e di odio accumulato così Di Biasio nel suo editoriale di ricambio argomento ci vogliamo occupare di Afghanistan è in corso la guerra dell'oppio si annunciano nuove iniziative per era di Carmela produzione chi si oppone in particolare il Washington post con un'analisi pubblicata ieri Vian Applebaum dal titolo porre fine alla guerra dell'oppio la ripresa afgane la produzione di oppio possono convivere come leggiamo
L'impero britannico lo scorso secolo combattuto una guerra per il diritto arrenderò più in Cina
Retrospettivamente la storia giudicato con la guerra come distruttiva inutile una battaglia vergognosa di colonizzatori contro colonizzati che alla fine non ha portato da nessuna parte ora ecco la NATO sta combattendo un'altra guerra per eradicare l'oppio dall'Afghanistan
In teoria gli obiettivi cui sono diversi secondo il governo britannico il traffico il lecito ritrovi costituisce la più grave minaccia di lungo periodo alla sicurezza allo sviluppo alla governance dell'Afghanistan
In particolare perché i talebani sono i maggiori beneficiari tra vendita di oppio
Convinti di fare la cosa moralmente più giuste governi occidentali stanno spendendo miliardi di dollari per distruggere le coltivazioni finanziare cultura alternative mettere in piedi squadre anti narcotici
Il problema è che la storia potrebbe comunque ripetersi giudicare questa guerra tanto distruttive inni inutile quanto la guerra dell'oppio originale certo potrebbe non essere di moda argomentare a favore di una forma di legalizzazione della coltivazione dell'oppio scrive Anne Applebaum ma basta guardare alla realtà per raccordo Cerci che questa è l'unica via al momento le esportazioni afgane di oppio rappresentano da uno a due terzi del prodotto interno lordo del Paese in più grossi produttori sono nelle province del Sud dove i talebani sono più forti
E ogni volta che un capo podio oppio viene distrutto un povero afgano diventa più povero e probabilmente più favorevole ai talebani che combattono contro le forze occidentali che distruggono le sue coltivazioni
Nonostante tutto questo ci sono pochi cambiamenti perché il totale delle terre coltivate lo scorso anno è cresciuta del sessanta per cento il problema è tanto centrale che il presidente afgano Hamid Karzai ha definito l'oppio un cancro peggiore del terrorismo
Ma l'eradicazione della cultura potrebbe rendere le cose ancora peggiore secondo il Washington post non solo per i danni ambientali aveva stavo alla salute ma perché la percezione delle popolazioni locali quella di un attacco militare continuo condotto da ieri occidentali contro le loro coltivazioni
Ma l'aspetto più deprimente per la crisi dell'oppio in Afghanistan e il fatto
Stesso che esista perché non dovrebbe proprio esistere scrive Applebaum per capire cosa fare basta guardare alla Turchia Paesi la cui stabilità economica e politica un tempo era minacciato proprio dal commercio di droghe come l'Afghanistan la Turchia ha una lunga tradizione di coltivazione di oppio come l'Afghanistan la Turchia temeva le conseguenze della politica di eradicazione
Come l'Afghanistan a turchi era stata identificata come la principale fonte di Roy in venduto in Occidente come l'Afghanistan in Turchia si è trovato a vietare la produzione ma è stato un fallimento
Il risultato è stato che nel mille novecentosettantaquattro i turchi con gli Stati Uniti e le Nazioni Unite
Hanno cercato una strategia diversa hanno cominciato a concedere autorizzazioni alla coltivazione di oppio per produrre morfina codeina e altri oppiacei legali
Industrie di raffinazione legali hanno sostituito quelle legali gli agricoltori hanno aumentato la produzione ha cominciato a pagare le tasse e ora l'ottanta per cento dell'oppio comprato legalmente dagli Stati Uniti viene proprio dalla Turchia
Perché non fare la stessa cosa in Afghanistan chiede al Applebaum l'alternativa secondo il posto e che le cose peggiorino ancora non è difficile immaginare tra due o tre anni è un altro discorso presidenziale per annunciare invio di ma migliaia di soldati nel sud del Paese dove contadini impoveriti si sono ribellati contro l'Occidente uniche talebani prima di arrivare a questo punto forse è meglio permettere la coltivazione legale io più così
Dunque in una Washington post e ti diamo parlando di vaticano delle conseguenze del caso Wielgus l'arcivescovo di Varsavia costretto alle dimissioni per il suo passato di informatore nella polizia politica comunista
Ma anche delle conseguenze del caso Welby con le mondi oggi un'analisi di Henry King che avviso di tempesta nella chiesa cattolica
Leggiamo la barca vacilla icone di un cattolicesimo tradizionale resistente la Chiesa polacca inseguita dal suo passato in piena crisi come quella di Spagna che pena ad adattarsi all'Europa laica e conduce la guerra al governo socialista
Ma anche come quella italiana attiva su tutti i fronti la bioetica i PACS eutanasia per difendere le sue posizioni fino all'intransigenza
Intransigenza che la condotta rifiutare i funerali religioso a Piergiorgio Welby il Paese unanime ha condannato questo atto di mancanza di carità
Ha qualche giorno dalle esequie religiose di Augusto Pino OSCE e che dire delle chiese sinistra te del Belgio dei Paesi Bassi dei Paesi ex comunisti o quelle colpite dagli scandali pedofili come in Irlanda negli Stati Uniti in questa situazione si potrebbe quasi pensare che la Francia se la cava rapporti tra lo Stato e la Chiesa si sono
Adattati e la Chiesa sia trattata alla tradizione laica ma la verità e che i francesi già poco praticanti si dichiarano sempre meno cattolici in questa chiesa indebolita rischia domani di essere colpita ancor di più dal Progetto di Roma di accordare
Uno status particolare alla messa in latino considerata come una regressione della maggioranza dei fedeli insomma la barca vacilla ma facile innanzitutto a Roma scrive al rating sulle mondo
La serie di della pace del Papa preoccupa lo stato di grazia teologica di Benedetto detto sedicesimo che aveva sorpreso e terminato che il dubbio si sta insinuando se le qualità intellettuali e spirituali del Papa sono apprezzate
Mancano i disegni che si accumulano le delusioni le critiche cominciano a farsi sentire prendono di mira l'apparente sottomissione del Papa una Curia e non si è rinnovata ed è rimasto tra prudente ci sono critiche anche per il ritardo in dossier scottanti come quello dei divorziati risposati o del preservativo su cui è stata promessa un'attenuazione della posizione della Chiesa che invece non arriva
La critica aumenti anche contro l'assenza apparente di ambizione mondiale di un pontificato in cui dominano il peso dell'Europa e la posizione del Papa contro la morte di Giglio e la dittatura del relativismo
Contrariamente al suo predecessore scrive Hammond predecessore che aveva saputo est trarsi dalla Curia romana per raccogliere attorno a sé i paesi del Sud dove si gioca il futuro di un cristianesimo che ha cambiato colore
Benedetto sedicesimo non è ancora uscito dall'Europa
Ma solo attraverso la ripresa delle aspirazioni del concilio Vaticano secondo sull'attraverso più grande autonomia delle Chiese locali governo più collegiale riforma della Curia del papato apertura ecumenica che la Chiesa cattolica potrà adattarsi a suo tempo e ritrovare la sua dimensione di universalità così rating su le monde Dio oggi ne abbiamo concluso da David Carretta una buona giornata l'ascolto di radio radicale
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