Intervista a Giulio Ercolessi, consigliere comunale radicale a Trieste nel 1978, sulle foibe e le iniziative politiche del Pr in Friuli Venezia Giulia

Le polemiche sulle frasi dalla Capo dello Stato Giorgio Napolitano pronunciate sulla cosiddetta congiura del silenzio che per decenni ha accompagnato gli eccidi commessi dai partigiani comunisti jugoslavi di Tito che a Trieste nelle regioni non orientale italiana a partire dalla quarantatré buttarono nelle foibe voragine rocciosa a forma di imbuto rovesciato create dall'erosione dei corsi d'acqua migliaia di persone ci offrono questa volta l'occasione per ricordare quanto da tempo affermato dei radicali su quella tragica pagina di storia
E lo facciamo con Giulio Ercolessi triestino segretario della partito radicale dalla novembre settantatré al giugno settantaquattro
è consigliere comunale radicale a Trieste nel settantotto a letto insieme a Marco Pannella Gianni per con la quando il partito radicale decise di scendere in campo a Trieste in Friuli
Per la difesa del Carso e contro il trattato di Osimo facendo diventare quanto stava accadendo in quella parte d'Italia un caso nazionale
Giulio allora nel giugno settantotto poco dopo l'elezione tu facevi parte della delegazione radicale che pubblicamente si recò alla foiba di Basovizza
In che contesto si svolse quell'atto politica quale ne fu l'importanza
Una dunque però mi ricordo veramente lunghissimo anche perché cercare di spiegare in poche parole le peculiarità del del sistema politico triestino rispetto a quello del resto del Paese all'impresa assolutamente improprio che quando facevo politica l'ho cercato di espletare varie volte la giornalista che conservatrici ma successo
Diciamo diciamo questo che era la prima volta che una forza politica della sinistra come all'epoca si qualificava senza ombra di dubbio che il partito radicale
Andava questo perché non era ancora stato dichiarato mi sembra un monumento nazionale a ricordare questi eccidi che peraltro io ho sentito nella tua introduzione così le cifre che un po'girano probabilmente sono molto da ridimensionare però era una tragedia che in qualche modo simboleggiava una più grande tragedia che era stata rimossa nel corso del dopoguerra dalla diciamo da tutto l'establishment per la Repubblica ma anche probabilmente per comprensibili ragioni di interessi geopolitici e internazionali dalla sanatoria della seconda guerra mondiale di quello che era accaduto prima di quello che era accaduto dopo
Questi CPT non nascevano dal nulla la quantificazione probabilmente non si saprà mai perché gli scomparsi i complessivamente furono un numero variabile
Fra probabilmente cinque mila e diciassette mila solo una piccolissima parte di questi Fini nelle foibe
Probabilmente la stragrande maggioranza morire di stenti io sardi fammelo di sfinimento nei campi di concentramento che erano stati creati in quel periodo
Non ne è una tragedia che abbia riguardato esclusivamente gli italiani secche
In realtà dimensioni enormemente maggiori queste peraltro citato si erano verificato nel corso della guerra civile che aveva rep caratterizzato da ex Jugoslavia negli anni intorno alla seconda guerra mondiale in modo molto più violento di quanto non fosse accaduto in Italia e naturalmente vanno tenuti prendendo ha tenuto presente lo sfondo e i precedenti dopo la prima guerra mondiale
L'Italia aveva occupato un terzo della Slovenia
Poi c'era stato all'impresa di Fiume la parte dell'Istria le che era stata integrata nei confini italiani
Era superiore al cento per cento che comprendeva anche le il retroterra a differenza di quelle che erano state le proposte dal una fermata conferenza dell'ordine di pace di Versailles
Insomma c'è tutta una storia detonatore anche di persecuzioni da parte dell'Italia fascista nei confronti delle popolazioni che hanno rimaste in Italia circa duecento mila
Abitanti forse anche un po'di più sloveni e croati erano erano ritrovati da un giorno all'altro in Italia erano state chiuse le scuole
Slovene e croate nel corso del ventennio erano stati cambiati e d'autorità i cognomi erano stati cambiati i nomi dei paesi che toponimi
Eccetera eccetera c'era sicuramente covava da queste parti qui in tutto il periodo della dissoluzione dell'impero austro-ungarico quel tipo di odi etnici che poi si sono visti
Liberati all'epoca per la dissoluzione della Jugoslavia che coi coinvolgevano ampiamente
Anche coloro che erano nati in Austria Ungheria ma che erano di cultura e di lingua italiana
C'era anche il da non dimenticare un conflitto non solo nazionalità ma anche di concezione della nazionalità perché l'idea che avevano sloveni e croati dalla nazionalità erariali piena sostanzialmente tedesca fondata sulla discendenza di sangue
Mentre gli italiani avevano la tradizionale idea diciamo così franco italiana della nazione come fatto con l'Ontario ittico fatto di cultura cosa che è anche abbastanza comprensibile perché quando si è politicamente forti economicamente forti culturalmente forti si tende ad assimilare quindi si preferisce
Utilizzare questo tipo di concezione sulla carta più democratica anche a fini anche democratici così fece il fascismo almeno fino al mille novecentotrentotto quando dal idea di nazione del Pacifico era fondata non certo sulla discendenza di sangue
Comunque queste persecuzioni che dunque per discriminazione diciamo molto forti che erano accadute durante il regime fascista avevano anche provocato un metodo un po'strisciante meno clamoroso di quello che ci fu da parte degli italiani in senso inverso dopo la seconda guerra mondiale
Ma erano poi soprattutto molto
Drammatizzate con l'entrata in guerra dell'Italia con quell'aggressione assolutamente ingiustificata che venne fatta dall'Italia fascista nei confronti della Jugoslavia
E quelli probabilmente c'è il buco della memoria storica che ha giocato nel dichiarazioni reciproca di questi ultimi giorni
Perché gli italiani probabilmente hanno cominciato negli ultimi anni a prendere coscienza degli molte efferatezze che sono state compiute dalle forze armate gli italiani in Africa
Non hanno ancora nonostante che meditano di libri studi approfonditi da questo punto di vista ma il sistema dei media diciamo così è la politica
Non hanno ancora fatto riflettere l'opinione pubblica italiana su quanto gravi siano state le atrocità che sono state commesse nel corso della seconda guerra mondiale
Io direttamente dall'esercito italiano del quale giustamente si ricorda il ruolo avuto nel salvare non pochi serbi e non pochi ebrei dalla peggiore
Sorte che toccava a loro nei territori occupati dai nazisti oppure dagli Ustascia croati ustascia croati peraltro il cui regime era stato preparato allevato sostenuto essenzialmente dal regime fascista
Ma le quali non si ricorda invece il ruolo che però molti nei loro reparti per lo meno nel corso della seconda guerra mondiale
Quando si resero responsabili di efferatezze che non avevano molto da invidiare quelle commesse dall'esercito la pista lei quarantatré o le quarantaquattro in Italia questa è una pagina che l'Italia non ha con cui l'Italia non ha mai fatto i conti ha preferito trincerarsi dietro lo stereotipo
Degli italiani brava gente in realtà da queste parti si vuol dare un come sicuramente illecito pare un giudizio non sugli individui ma sui gruppi beh qui più pulito alla Fara ha la rogna perché non c'è qualcuno che si sia salvato da un passato di efferatezze straordinari
Quando di quel perché la teste sono state vittima italiani e poi quando aveva seguito prima del trattato di pace e poi ha seguito nel mille novecentocinquantaquattro del memorandum di Londra
Una numero molto alto dei profughi scafo da quelle terre lasciò tutti i propri averi per rifugiarsi in Italia si calcola che complessivamente si dice addirittura trecentocinquanta mila forse non erano proprio trecentocinquanta mila ma comunque fu metodo
Che in alcune parti dell'Istria fu assolutamente totale come per esempio nella
Città di Pola che alle ore venti mila abitanti prima della guerre che dove ne rimasero poco più di due mila inclusi coloro che erano anche italiani ma anche
Essendo comunisti volevano restare in un Paese comunista e questa tragedia era stata totalmente rimossa non solo dalle pagine dei libri di storia
Questo mi pare meno significativo perché credo che così come nessuno sapesse all'epoca nulla di questa storia probabilmente oggi se si chiede all'italiano medio dispiace chiare due parole su Cavour Giolitti nomina
Per dire assolutamente niente ma anche rimossa dalla coscienza nazionale dalla coscienza civile del Paese
Dalla terza classe dirigente ricordo per esempio che il non molti anni fa Norberto Bobbio scrisse
Un articolo in cui ricordava che a differenza della Germania e l'Italia non aveva dovuto subire amputazioni territoriali dopo la seconda guerra mondiale
Cosa che ovviamente non poteva non far fare grandi salti sulla sedia coloro che di questo erano state Vitis la bolletta da pagare per la guerra perduta fuori portata
Su questi trecento mila cittadini italiani che persero tutto ma che poi non si videro riconosciuto neppure
Gli interessati i loro a pagare la bolletta per conto dell'intero Paese per una guerra della quale non erano più responsabili di tutto il resto del Paese
E la loro vicenda con rimossa queste anche queste atrocità che erano state commesse ai danni della popolazione civile sia pure non su quella cioè enorme scala di cui si parla spesso erano state rimosse
Ma fu una rimozione generale o in qualche modo qualcuno ne parlava
Praticamente era una vicenda che circolava soltanto all'interno delle famiglie ovviamente del comprensibile rancore che questa situazione determinava oppure erano estranea una riflessione meditata della storiografia e della politica e del dibattito culturale
E però accettata in modo strumentale e demagogico ed elettoralistico soltanto dalla destra estremista sostanzialmente dal Movimento Sociale Italiano dalle alcuna e soprattutto delle organizzazioni militanti che avevano vario orientamento ce n'erano di più nazionaliste di più moderate
E al massimo da qualche singolo esponente della destra democristiana in particolare tutta la sinistra tutte le porte diciamo così anche fasciste e questo preferivano non parla
Però questa rimozione non era soltanto comprensibilmente fatta propria come oggi si dice dai comunisti
E che dopo la guerra volevano addirittura l'annessione di Trieste alla Jugoslavia perché la Jugoslavia faceva parte fino al quarantotto del blocco sovietico e del mondo comunista
Sì certo i comuni che erano molto imbarazzanti per queste vicende erano molto divisi al loro interno perché la componente stalinista era stata dopo il quarantotto fortemente sostenitrice della soluzione italiana mentre la componente slovena
Quindi si era opposta ci sono quindi né di frattura che nove in cui ripercorrono soltanto le appartenenze politiche e ideologiche ma anche quelle nazionali e anche come ho detto prima le concezioni stesse della nazionalità che si sovrappongono in un mosaico
Che richiederebbe ore e ore per essere spiegato nei dettagli fatto si è che non era non solo i comunisti ad essere in imbarazzo per questa storia direi che quando noi andammo lì
Nel mille novecentosettantotto tutto l'assetto politico dunque sin qui si viveva insomma tartarughe amministrazioni americane fino a Rossana Rossanda
Dalla NATO fino ai gruppi della sinistra extraparlamentare
Tendeva a rimuovere questa storia per ragioni diverse l'imbarazzo dei comunisti la volontà dei governi italiani si mantenere buoni rapporti con la Jugoslavia che nel frattempo era cambiata moltissimo ma che non aveva neppure ancor meno avviato una riflessione su questo argomento che non aveva un dibattito libero al suo interno che non aveva non era una società aperta neppure per quel che riguarda il mondo accademico nella misura in cui lo era o lo è nei nostri Paesi e poi c'era soprattutto l'interesse geopolitico anche comprensibile
Tutela lealtà atlantica a mantenere la Jugoslavia nel campo dei non allineati perché in caso di grave crisi internazionale lo stato jugoslavo sarebbe stato dalla nostra parte
E anche per questo poi il futuro soprattutto una spinta da parte dei nostri alleati
A insistere perché la vicenda dei confini che formalmente non era ancora stata definitivamente risolta dal memorandum di Londra del mille novecentocinquantaquattro
Forse finalmente anche dal punto di vista formale risolta con un punto fermo il riconoscimento di una situazione di fatto che ormai con tutta evidenza
Definitiva ventaglio Giulio accennava in apertura la questione della trattato di Osimo e alla difesa del Carso cellule parlare brevemente
Trattato di Osimo dall'autore del trattato internazionale per il riconoscimento della della del confine di Stato su quello noi eravamo d'accordo
Poi c'era un secondo accordo è di carattere economico che fissava i principi di una futura cooperazione economica internazionale tra Italia e Jugoslavia e anche su questo noi eravamo d'accordo anche se poi era stato negoziato il modo francamente deplorevole per esempio quel che riguardava la questione delle zone di pesca ma questi sono dettagli
Il problema è che secondo noi all'epoca il il contenuto non scontato degli accordi di Oslo era quella zona industriale
Smisurata a cavallo del confine tra Italia e Jugoslavia nella provincia di Trieste che sarebbe stato un ecomostro probabilmente tutto si sarebbe risolto per mancanza di capitali con
Una distruzione di un ambiente naturale di grande pregio con trovato del tutto inadatta a ospitare una agglomerato industriale di quelle dimensioni e poi non se ne sarebbe fatto nulla ma il progetto prevedeva una smisurata zona industriale in regime di franchigia doganale che avrebbe attuato una enorme sacca
Di lavoro nero e che tra l'altro era sottratto ad ogni tipo di controllo
Urbanistico ambientale da parte delle competenti autorità regionali da parte degli enti locali perché sarebbe stato amministrato da una commissione mista che per parte italiana sarebbe stata un organo di sottogoverno
Nominato appunto da da dai partiti di governo
Quetta soluzione che c'era stata pure la faccia tosta di presentare come una retribuzione in qualche modo a Trieste per questa asserita
Amputazione territoriale che poi in realtà era soltanto il riconoscimento di uno stato di fatto è quella che
Tanto è inutile meglio dissenso nazionalista che inizialmente si manifesto a un dissenso di carattere ambientale a un Defensor di carattere diciamo così democratico perché ovviamente i trattati internazionali
Sì discutono si negoziano e poi si approvano inglesi si situano in segreto è il Parlamento che è poi il posto di fronte
Allora ricatto di o approvare le cose così come sono state fatte nei dettagli o a rischiare una grave crisi internazionale
Il rischio era che la protesta di Trieste che era
è stata fortissima anche perché alimentata dal quotidiano che aveva e ha ancora oggi anche se nel frattempo ha cambiato indirizzo e proprietà il monopolio dell'informazione stampata quotidiana
Era assolutamente contrario a questa iniziativa inizia una forte campagna politica si formò un Comitato i fuoriusciti devo dire da tutti i partiti dell'arco costituzionale come si chiamava allora tranne i comuni che la protesta rischiava di diventare soltanto una protesta nazionalistica poi scesero in campo le associazioni ambientaliste WWF Italia Nostra e alla fine è noi credo per devo allora un contributo determinante a dare uno sbocco quella protesta che fu uno sbocco
O diciamo così molto aperto a varie i ticket perché nella protesta come dicevo certi certamente questa forte componente nazionalista
C'era però anche una forte componente ambientale e c'era anche una forte componente
Diciamo così democratica del perito quando i radicali entrarono nel consiglio comunale di Trieste che situazione trovare una
La mia impressione per uno come me che aveva venticinque anni si era occupato abbastanza poco fino all'ora di politica locale perché conviene
Fai nel Partito radicale ci si occupa prevalentemente di grandi questioni
E dico politiche che in genere si risolvono soprattutto a livello nazionale ci ritrovammo aiuta niente quello del consiglio comunale del triestino per settantotto che riprendeva ripeteva ogni seduta inaugurale ormai da trent'anni lo stesso ho detto in cui i fascisti accusavano i comunisti direttore info i fattori comunisti accusavano i fascisti di essere fuggito attori avevano probabilmente ragione tutte e due ma io il risultato era che non tutta questa vicenda tutti tranne che gran parte della popolazione di Trieste perché si calcolava allora che su duecento mi pare trenta mila abitanti allora
Ottanta mila possono profughi istriani o discendenti di profughi istriani aveva vissuto sulla loro pelle questa pratica che era completamente
Misconosciuta minimi nata
Così messa da parte messa fra parentesi dalle forze politiche maggiori noi per primi rompendo il tabù vi andare però non solo alla foiba di Basovizza noi in quella occasione facciamo quel percorso che poi oggi fanno quasi tutti ma che per esempio all'epoca dell'istituzione non facevano andammo la mattina
A deporre una corona al sacrario di Redipuglia dove sono sepolti mi sembra circa cento mila dei seicento mila morti della prima guerra mondiale un lugubre monumento smisurato che ha spianato una collina
Costruito negli anni Venti e pochi poche centinaia di metri più volte al cimitero militare austro-ungarico
E poi al pomeriggio assieme a Pannella andammo prima alla Risiera di San Sabba che era l'unico campo di concentramento Battista in realtà è più un campo di partito ma insomma
Faceva parte della rete dei campi di concentramento di sterminio nazisti l'unico situato nel territorio italiano e da successivamente all'attualità di Baggio ditate ponemmo delle corone d'alloro Como descritte in italiano sloveno croato tedesco ed ebraico
Che quella fu così la rottura di un tabù perché era la prima volta che una forza politica che si riconosceva pienamente nei valori della Costituzione repubblicana nell'antifascismo eccetera eccetera
Faceva qualcosa che
Era dovuto riconoscimento di una tragedia ma che per noi era anche molto facile fare perché non avevamo non eravamo invischiati nella storia orrenda dai totalitarismi reciproci e non avevamo bisogna anche dire neppure
Responsabilità sul piano dei rapporti internazionali che allieva Chirathivat ritocca il governo italiano di oggi Walter credo che fosse considerato avevo sulla base poi anche di quelle che erano state le nostre prese di posizione dei mesi precedenti abbastanza norma a metterlo agli altri perché noi notoriamente all'epoca ci occupavamo essenzialmente di diritti civili e dei diritti umani avevamo una posizione di assoluta libertà
Rispetto allo schieramento
Nazionale dell'arco costituzionale
Diciamo molti diciamo questo che probabilmente la nostra presenza all'epoca ha consentito di far riflettere molti che queste cose in precedenza avevano sostanzialmente rimosso e ricordo che solo due anni prima era uscito il primo volume
Diritti in cui essi stessi storici si professione non degni semplici memorialistica io dei polemisti dell'Adecco affrontarono in modo sistematico la questione dell'esodo
Degli italiani un volume pubblicato dall'Istituto per la Storia della Resistenza nel Friuli-Venezia Giulia ma era veramente primissimo momento di riflessione su questo argomento prima intrattabile come quasi tutti i problemi di quella storia così difficile pochi anni prima era uscito il diario del ventesimo congresso di Vittorio Vidali dirigente comunista
Grande il dirigente della Terza Internazionale
Che che rievocando il congresso del partito comunista sovietico del cinquantasei quello della destalinizzazione a cui aveva partecipato in quanto capo del Partito Comunista della Territorio libero di Trieste
Assieme a Togliatti che invece ci andava come capo del Partito Comunista Italiano
Aveva criticato ma in tre quattro dissidenti Forlan molto molto sintetica il comportamento dei comunisti sloveni a Trieste nei quaranta giorni dell'occupazione che guardando il palco citato ancora allora
Nel Partito comunista italiano di Trieste un putiferio assolutamente straordinario perché di queste cose loro non erano abituati fa discutere tanto meno a discutere in pubblico
Ciascuno conservava gelosamente la propria memoria e addirittura nelle conversazioni private le varie così compone componenti incapsulato della della società politica triestina tendevano a esprimersi in privato nello stesso modo in cui si esprimevano in pubblico ecco quindi un credo che poter conta come una cosa abbastanza normale Bertelli
Così irregolari come noi eravamo considerati devo dire anche che la critica italiana ufficiale civile altri altri undici anni perché la prima volta che una delegazione di persona del Partito comunista non so se all'epoca ancora di chiamarsi comunista cose credo ancora comunista e non ancora tipiche critiche andò a rendere omaggio anche alla foiba di Basovizza appunto nel novecento ottantanove in pieno agosto tra l'altro in pieno periodo feriale quando l'allora segretario nazionale della Federazione giovanile comunista Cuperlo che triestino che attuale
Parlamentare dei DS andò sulla poi da dato che intrattiene al senatore storia petizione era invece un senatore della componente lì dove è nato il Partito Comunista ho letto ieri su internet che pare che senatore estetici che poi è finito in Rifondazione attualmente nel PGT abbia addirittura ha poi fatto autocritica per questa sua
Presentarvi alla luce di quel che è successo dopo perché forse anche questo va aggiunto
Che successivamente
Questa questione delle poi dettata molto utilizzata dalla politica e se prima era
Assolutamente rimborsa da dalla storia del Paese
Credo che oggi visto che in media abbiamo parlato tanto la politica ne ha parlato tanto le cifre relative alle vittime ci sono decuplicata è centuplicato in modo fantastico le cifre tanto per dirne
Ecco intanto bisogna dire questo e nelle poi perfetto
Si buttavano tradizionalmente le carogne le le delle discariche insomma non prima della guerra
Poi sono stati anche dei depositi in cui venivano cessate per non farle trovare le salme Illy compagni pilotate i partigiani o cose di questo tipo poi buttavano lì dentro anche i cadaveri dei nemici uccisi poi probabilmente mossi sono stati giustiziati buttati nelle foibe successivamente a l'episodio che doveva anche servire a seminare il terrore per impedire espressioni di dissenso nei quaranta giorni dell'occupazione jugoslava e prima a Trieste e prima in Istria nel quarantatré è quello degli incatena anche il primo dei quali viene e scaraventato nella poi per tutti gli altri uno dietro l'altro rilievi finiscono lì dentro si tra Cardano accettano di alla fino fino a che non sopravvive la volta ecco però probabilmente questi episodi non sono stati la regola anche fare le foibe e poi sono state sicuramente il terreno di atrocità terrificante e probabilmente le cifre vanno molto ridimensionate sommaria degli scomparsi come dicevo sono stati una cifra massima di circa diciassette mila ma la gran parte di questi diciassette mila non è affatto finita nelle foibe ma è morta di stenti nei campi di sterminio
E probabilmente sono un numero inferiore a quelli che morirono nei campi di concentramento
Fascisti Beard di donarsi e di Padova pagina anche questa sconosciuta oggi all'opinione pubblica italiana nonostante che ormai sia abbastanza nota
Agli storici perché quello che è accaduto negli ultimi due o tre giorni contrapposti discorsi divinità Politano e rimessi eccetera
Stupefacenti tra l'altro perché si tratta in entrambi i casi qui non sono di ex comunisti ma anche di persone che tutto sommato nei loro rispettivi si stesse politici hanno svolto tutt'altro che la funzione diritti Conte bilancia del nazionalismo esasperato anche messe ce dettato anche negli anni della guerra nella ex Jugoslavia un elemento nettamente il moderazione rispetto a tante altre forze politiche selvaggiamente nazionaliste che si sono manifestate in Croazia nel corso
Nel corso della guerra probabilmente in quello che manca è una preda di coscienza da parte delle opinioni pubbliche
E in questo l'Italia forse più colpevole perché essendo una democrazia per settant'anni e avendo un libero dibattito da settant'anni anziché solo da pochissimi anni come la Croazia avrebbe forse potuto maturare una migliore
Coscienza del proprio passato però ecco quando si ricorda sempre l'episodio del famoso armadio con i crimini nazisti lasciati
Andare in prescrizione non bisogna mai dimenticare che una delle ragioni non era soltanto tenersi buona la Germania nella guerra fredda ma era anche
Tenere altrettanto chiusi nell'armadio gli scheletri che pure l'Italia e soprattutto le forze armate italiane aveva no per quel che era stato fatto nei Balcani soprattutto nell'ex-Jugoslavia insomma non non è che italiani fossero stati agnellini anche se la gran parte
Degli italiani non sa quello storica e oggi finalmente e invece conoscenza delle atrocità commesse ai danni e perdite pianeti gioviani
Alla fine della seconda guerra mondiale
Probabilmente croati sono molto più a conoscenza degli italiani e dei crimini commessi dagli italiani in Croazia dove regna in Danimarca nel corso della seconda guerra mondiale
Molto meno sanno perché la loro rappresentazione che ne è stata fatta nei passati decenni è questa
Tutti quelli che hanno fatto non le varie componenti
Aggregate in formazioni politiche totalitarie
Sia quelle del più stralcio sia però anche quelle questa artigiane sia poi quelli Slovenia dei democratici in via dei cetnici e così via durante la seconda guerra mondiale ci sono
Io ho letto che è stata richiesta da parte croata la riapertura di quella commissione di storici ufficiali nominati
Dai Governi che ha prodotto lungo documento anni fa dopo una lunga trattativa
Diplomatica Tortorici fa mi pare che queste cose va dalla citata però verso la libera ricerca storica
Che non potrà mai ovviamente fissare dei punti termina per quel che riguarda la scoperta dei fatti né per quel che riguarda le loro interpretazioni
Ma che soprattutto dovrebbero sia gli uni che gli altri meditare molto di più certo non rimuovere le tragedie che una parte della loro popolazione ha vissuto ma molto di più dovrebbero meditare su quelle che sono state le atrocità commesse dalla propria parte e quel forse di noi italiani che i croati sono un po'come nella sua trasposizione dei serbi che forse vi ricorderete qualche mese fa sono rimasti a bocca aperta sa che la televisione
Serba ha trasmesso video amatoriale di non più dei tre o quattro le ottomila massacrati di Srebrenica mentre venivano massacrati da una banda di paramilitari Serge ex ripetere questi tre o quattro pare che abbia suscitato negli telespettatori serio un trauma
Che però non si giustifica perché dovrebbero anche loro essere a conoscenza di quel che è stato fatto dalle bande paramilitari e militari serbe in Bosnia negli anni novanta purtroppo la presa di coscienza da parte delle opinioni pubbliche del atrocità commesse dalla propria parte spesso dipende soltanto da quelle che sono così le emozioni che si vivono vedendo un filmato l'attenzione che dedicate ai media e la politica ma non ma è molto difficile che un'opinione pubblica riesca a maturare se non c'è alle spalle una classe dirigente consapevole
Cioè un giudizio critico sulla storia che ha vissuto e sta tornando alla nostra esperienza io credo che sia stata utile perché ha aperto la strada
A una riflessione anche da parte di altri eh perché poi in quel periodo sulla presenza per i radicali tette uno sbocco non nazionalista quella che avrebbe potuto essere in quegli anni su questo confine
Anche una fragola una rivolta elettorale che avrebbe potuto avere i diritti molto più pericolosi anche per la stabilità di tutta quest'area insomma e anche credo che sia stato molto positivo che perfetto ossia della nostra presenza che credo sia stata molto importante nella Fal dare diversi tipi di sto testa sia ovviamente della protesta che si apre in primo luogo attraverso una rivolta elettorale che riguardo poi più o meno tutte le forze politiche triestine i impedire che quella zona industriale sul caso venisse realizzata perché non so che cosa sarebbe successo se la tifose realizzata e poi la Jugoslavia si fosse risolta dal collega che che l'hanno determinata avendo però alle spalle di Trieste proprio sul Consiglio sul confine un agglomerato sicuramente composto da
Gli immigrati provenienti da tutte le aree della Jugoslavia dell'ordine dei cento mila o duecento mila abitanti come si prevedeva che ne avrebbe
A tra che la zona industriale sul caso naturalmente erano previsioni che si facevano in un'epoca in cui esisteva ancora la società industriale erano progetti che già all'epoca probabilmente erano basati su modelli di sviluppo che erano sul punto di scomparire nel mille novecentosettantotto ma insomma questa era un po'la ricetta settantotto
Bene grazie a Giulio Ercolessi segretario della partito radicale nella settantatré consigliere comunale radicale a Trieste nel settantotto con il quale abbiamo ricordato
La presenza iniziativa radicale a Trieste in Friuli e abbiamo parlato di quando
Circa trent'anni fa i radicali sollevare hanno tra l'altro la questione delle foibe