Progetto cultura per lo sviluppo del Paese

Trentacinque anni di
Pressione
Sentito potente dentro disse bisogno di abbandonarla
Tra virgolette scendere in campo
Combattere
Una situazione italiana che in realtà non prometteva scura più di esercitare il proprio lavoro
Nella hall di autonomia che sempre io credo
Non c'è non si sentiva
Va be
Comunque dicevo non subito Aldo tutto punto
Rinunciare a svolge una professione perché una situazione politica non permetteva che si potesse governare l'istituto più come istituzione culturale con lo spettro di autonomia che è assolutamente necessario piano Parodi scala i voti istituzione culturale in senso lato
In sostanza quello che ha provocato la mia come dire
Volontà esigenza profonda
Di portai il mio contributo piccolo o grande che sia a cercare di cambiare le cose esatto proprio il vedere l'affermazione di una cultura mi riferisco chiaramente al berlusconismo che Prato Monia dipinto già immagina così efficace appassionato
Che in realtà e quanto di più anti istituzionale possibile che esprime un concetto proprietario aziendalista dell'istituzione che invece pubblica
Ecco dopo faccio appunto previsti apparenze un piccolo aneddoto che ho scritto poi nel libro perché mi che a un certo punto quando il dottor Confalonieri e mi disse che dovevo abbandonare la scala dice di sì insomma non è un problema ricco quater che però la scala un'istruzione pubblica che appartiene a tutti e lei mi rispose testuale non fare Ciampi allora e questo finirono tutti non ho sentito un fatto personale io sito un fatto personale proprio perché questo tipo di approccio mi dava la mi dava un'assoluta sensazioni intollerabilità di potere continuare ad avere rapporti con chi rappresenta questa cultura
Fondata su disvalore i che rende poi l'uomo il valore di un uomo
E reso uguale e dato dalla sua busta paga su quanto paga la fin del mese e quante volte passa in televisione questo è il valore per quel mondo lì
Questi valori ahimè sono stati affermati pronte all'uso molto spregiudicato delle me dei mezzi di commozione di massa e delle televisioni
Io commessa compagna amica Pellegatta faccio parte anche dalla commissione parlamentare di vigilanza
Io non so se la legge Gentiloni sia una legge fortemente innovativa sinceramente non credo anzi dico sinceramente che poche il tetto della raccolta di pubblicità al quarantacinque per cento mi sembra già un tetto molto generoso
Ebbene voi non avete idea cosa in Commissione parlamentare di vigilanza ho sentito dire da parte di esponenti di Forza Italia che non erano difende un interesse
Di unite ER
Che sta stima un partito ma di un interesse privato di un'azienda perché di questo si è trattato si trattava
Parlare a un attentato alla democrazia tutto ciò il nome ovviamente del liberalismo da demorde della della libertà e del pluralismo ora non so come si possa essere pluralisti nella come dire
Nell'attività culturale quale quella televisiva quando si dice c'è un soggetto che raccoglie non il quarantacinque per cento ma oltre il sessanta e e quindi ti crea di fatto una situazione di monopolio questo è la situazione che noi verifichiamo e ovviamente che chi a questo perché si muove in top questo perimetro di disvalori chiaramente non ha una grande Anzio nel crei problemi dell'arte della cultura del nostro Paese ed è e questo è il impedire uno degli elementi i di indicatori è proprietario di ricatto è proprio questo tanto più
Le tre istituzioni degrado degradano tanto più c'è un disimpegno nei confronti delle attività culturali
Il governo Berlusconi vi do un dato numerico della dell'ambito di dell'ambito del mio specifico come direbbe varia cioè dello spettacolo in cui campi l'ho militato punto per quasi quarant'anni
Secondo il governo Berlusconi la Finanziaria Berlusconi Tremonti noi il settore dello spettacolo scusate il noi da un coazione a ripetere il settore dello spettacolo il FUS oggi godrebbe di un finanziamento di duecentosettanta milioni
Che significherebbe
In realtà la paralisi del settore e l'impossibilità di svolge attività questo e
Oggi il Governo Prodi ha
Segnato una significativa inversione di tendenza appuntato l'appalto centoquaranta milioni
Una cifra ottimale no se noi la paragoniamo acque di altri paesi ma è una cifra che permette Brasca Livenza ideali i veri il rimettere in moto un meccanismo di attività in maniera positiva
è evidente che e io sono stato uno di quelli che oggi con lo strazio della finanza pubblica lo Stato non può da solo
Farsi carico di tutto il comparto delle attività cultura
E quindi io sono di quelli che sostiene che è necessario incentivare l'intervento
Dei private ma attenzione qui bisogna essere molto chiari
Quando io penso e dico affermo in tante circostanze che va incentivato l'intervento dei privati anche ma anche attraverso un meccanismo di defiscalizzazione
Penso a questo intervento sempre come aggiuntivo rispetto all'intervento pubblico non è perché se ci sono i privati
E e il pubblico non esiste più
Il pubblico esiste con una scura sua Fo con con la sua forza con la sua mie con la quota di maggioranza per usare termini aziendale che piacciono tanto a anarchici governava prima
I privati devono concorrere avendo un concetto
Che per me è fondamentale
Che è quello della funzione pubblica anche dell'intervento finanziario privato Funzione pubblica perché noi non possiamo dimenticare mai che l'attività culturali sono un servizio pubblico un servizio entro il quale devono trovare soddisfazione soddisfacimento bisogni individuali ed esse quinti l'iniziativa pubblica lo Stato
Che lo lo promuove e lo sostiene questo è un tema di fondo che deve essere secondo me ha ribadito e sottolineato sempre con forza
E chiaro che però per riuscire a da riproporre questo concetto che nel nuovo me antico
E antico ma fa parte che ho del patrimonio di tutta la sinistra
Noi dobbiamo ridare una centralità all'iniziativa politica
Io non intendo come iniziativa politica l'iniziativa dei partiti la lottizzazione intendo la capacità delle della politica di essere luogo di Indirizzo
Delle iniziative culturali di disegnare delle regole entro il quale le singole autonomie il si può del dell'economia e della creatività degli artisti degli intellettuali possano svilupparsi
Con idee che si confrontano che si che che tra loro anch'essi diventano antagoniste
Ma l'iniziativa la centralità della politica sta nel consentire questo Dick è un territorio entro cui esista veramente e realmente U pluralismo di idee e di creatività
Quindi
Ciò che è mancato e manca consentitemi tuttora e quest'aria acquisita consapevolezza appunto della ripresa di una politica la necessità di una politica culturale politica di Indirizzo politica di coordinamento tra le singole iniziative
Consentitemi di dire due parole su Milano
Anche se gran parte la mia attività si è svolta anche in altre città come Venezia e la Biennale o a Bologna alterato comunale
Però io sono milanese e la maggior parte della mia attività si è svolta a Milano alla Scala in diverse funzioni al Piccolo Teatro quando giovanissimo
Allora non posso non segnalare
Che io
Come dire osserva osservando e credetemi mi sento anche
Fortunato di non essere più parte della situazione culturale milanese e preferisco il fondo come dire anche certi momenti di frustrazione del della PT Dario Fo piuttosto che stare ancora fare l'operatore i maschi cita come questa in cui
C'è come una fa morale in campo il mio nel nostro settore e medici hanno così quindi dire una parola su un fatto
Che si è è verificato nei giorni scorsi che io ho letto tornando da Roma in una comarca in una cronaca locale
è un fatto che apparentemente è passato quasi inosservato e della polemica tra Sgarbi e il il Longoni perché la destinazione dell'uso del Lirico
Io non entro nel merito della questione ho le mie idee ma non non è questo il non è qui il cane non è questo il foglio per quello che mi ha colpito moltissimo però è un altro fatto che un uomo indubbiamente talentuoso intelligente umanitario Sgarbi ha detto beh insomma o Longoni che ha vinto una gara d'appalto pubblica
Per ristrutturare lirico o Longoni accetta sostanzialmente di fare quello che dico io Odolo saremo più l'attore
Non lo faremo più lavorare Verratti questo è un fatto che giudico di una gravità assoluta perché come dire e le senza della antidemocrazia è l'idea di un di uno spregio astutamente delle regole democratiche ho detto non sono entrato nel merito
Per me e ed motivo di sofferenza che la nostra città sia oggi
In una situazione e di questo genere
Io penso e qui concludo perché e chiama questo un convegno nazionale però Milano e Milano
è Milano è Milano
Io penso che Milano ha una storia una tradizione in dell'ambito culturale molto importante Milano è stata sempre la capitale dell'organizzazione
Milano ha una tradizione che nasce dal socialismo riformista
Del filone di pensiero qui io ma aderisco da sempre del primo Novecento e fine ottocento e primo novecento de sociali del del che delle del cattolicesimo democratico e una città fortemente permeata di valori democrat
Ebbene Milano non ed è in campo culturale ha espresso questo quest'anno non ha quest'anno come Recordati si ricordano i sessantenni sessant'anni di fondazione del Piccolo Teatro di Milano
Sessanta anni di fondazione Picco ha creato
Che reca ricordiamo un'altra volta venne fondato dal sindaco che Paolo Grassi e Giorgio Steva ovviamente ma il sindaco di Epiro sostenne in una situazione in cui la gente diceva non pensate ai piatti ma pensate agli ospedali
Ma però proprio perché Greppi aveva una certa formazione
Capiva che era fondamentale occuparsi di cultura perché era il momento fosse più alto più significativo della rinascita morale di questo paese e di questa città
Lo stesso via epiche appena disse penale perché eletto disse panel musica intendendo come musica la la ristrutturazione diciamo della Scala
Che poi in un fatto in un anno venne costruito plebea cioè in un questo elette Lima e la storia e la radice di questa città
E oggi questa città ha perso queste sue lei smarrite ha smarrito questa sua identità allora io credo
Che iniziative come queste a cui devono seguire confronti con forze politiche e con correnti di pensiero
Chi sei che ha meno anche ad altri modelli Mattera verso un confronto uno scambio Milano deve cominciare il trovare se stessi prima di cominciare a riscoprire quello che il fumus reale le sue radice dell'uscire da questa situazione in cui è una città consumata
Fino al venerdì quando la gente poi scappa per il week-end è
E qui e tutto ha ragione Moni tutti sono consumatori di qualcosa no anche i milanesi vogliono essere cittadini vogliono torna ad esse protagonisti tacita che in campo culturale non solo faccia si faccia forte e lo novizio messo in te la scala
Cioè se forte è orgoglioso delle sue grandi istituzioni
Ma che sappia costituire attorno ad esse un tessuto connettivo che permette e alle grandi istituzioni ma quelle minori iniziative
Divide di prosperare attraverso un confronto sempre dialettico e che contribuisce alla crescita
Civile
E alla riproposizione avrete come Diana ritrovarsi di una buona qualità di questa città grazie
Grazie ancora senatore Fontana che ha esplicitato le ragioni con efficacia per cui abbiamo scelto Milano per l'organizzazione di questo convegno per il nostro progetto cultura grazie Fontana
La parola Giacinto Botti della segreteria segretario di CGIL regione per la Lombardia
Ovviamente
Ci sarebbe molto da dire anche rispetto a questa situazione della crisi
Se fa il compagno Diliberto quello che voglio subito sottolineare che questo fatto che interroga molto del nostro popolo del mondo del lavoro dell'avvocato cioè questa crisi impartì una spietata credo che
Intero che non solo la politica ma voglio esprimere il tutto dalla
La preoccupazione di un mondo del lavoro che ovviamente a il terrore dal ritorno di Berlusconi ma nello stesso tempo appunto messa
Cioè
Che la sinistra segni la diversità e soprattutto risponda ai bisogni di un mondo del lavoro che non ha visto
Nei primi mesi di questo governo una risposta rispetto alle tante aspettative su questo mondo alle
Detto questo
Io ringrazio soprattutto dall'invito e credo che viene bene si fa e bene ha fatto il partito a riporre al centro di questo convegno la questione dalla cultura
A me interessa come dirigente della CGIL porle in rapporto ai temi del lavoro
Se ne sente senz'altro un gran bisogno per quell'intreccio profondo e fecondo che si è sviluppato nel corso della storia del movimento operaio ed è la cultura del nostro Paese e che ha segnato elementi di forte originalità accompagnando un cammino fatto di continuità di rotture e dispone serve oggi più che mai
Che l'analisi culturale attraversi le contraddizioni inedite del nostro tempo come negli anni settanta si è indagato sui cambiamenti in corso nell'organizzazione del lavoro nell'innovazione scientifica e tecnologica
E negli anni ottanta si è riflettuto sul primato della politica intesa come attività di governo di grandi processi
Dell'economia dell'industria delle città delle società locali in tutta la loro complessi la complessità e la varietà il movimento dei lavoratori il sindacato
Hanno bisogno del contributo del mondo della cultura dagli intellettuali sul piano dell'analisi delle lavorazioni per rilanciare e innovare il ruolo del sindacato italiano della CGIL
Quel ruolo che nel corso della storia del nostro Paese ha permesso di contribuire alla difesa lo sviluppo del regime democratico
Nel senso dall'affermazione dei diritti civili e di quali politici e sociali e di una più equa distribuzione del reddito del potere decisionale
Come fattore di emancipazione partecipazione delle classi popolari alla vita pubblica allo sviluppo della società civile al progresso economico e alla diffusione di una nuova cultura del lavoro
Oggi la scommessa è tornare a un'elaborazione comune per rispondere alle nuove sfide dell'era della globalizzazione delle sue contraddizioni per indagare gli squilibri di una società metastasi a metà strada tra sviluppo e arretratezza per declinare nel modo giusto con la cultura del lavoro che non vola alto senza il contributo della parte più consapevole pensante del mondo della cultura
Abbiamo davvero bisogno tutti Delvaux nel vuoto culturale di questa società dell'immagine e anche perché non dirlo nel vuoto dei valori che sta caratterizzando la politica
Che si riafferma i la centralità del lavoro e su questo perno si articoli la ricostruzione di un sistema di valori che non c'è più
Il mondo del lavoro è stato lasciato solo in questi anni di grande trasformazione
Abbiamo subito non da distruttiva ci siamo saltati si sono saldati i rapporti sociali e umani che avevamo conosciuto negli anni delle grandi mobilitazioni delle grandi conquiste a partire dallo Statuto dei lavoratori
L'unità la solidarietà l'uguaglianza che avevamo costruito insieme movimento sindacale partiti della sinistra intellettuali oggi devono essere ricostruiti e riconquista
Il modello economico sociale e politico e oggi piegato alle esigenze del mercato alla cultura dell'impresa alla centralità del profitto
E il sistema dell'informazione è strumento distruttivo delle coscienze e della cultura sociale
Il cuore del problema culturale e ancora nel lavoro
Perché i valori fondanti della nostra Costituzione repubblicana conquistata con la lotta antifascista si devono difendere e conquistare nei luoghi di lavoro
E affermarsi nelle condizioni di vita e di lavoro di milioni di donne e di uomini
Perché il lavoro e lì nel lavoro che sia Noverre si evidenzia e si rinnova lo scontro di classe tra capitale e lavoro
Cosa chiediamo dunque al mondo della cultura agli intellettuali del nostro Paese di tornare a fianco del mondo del lavoro di tornare ad indagare una realtà nascosta dall'informazione
Di tornare a fare una scelta di campo di classe
Di tornare ad essere una voce critica contro la sottocultura televisiva
Che in questi anni ha condizionato le coscienze che sta abbassando il livello di consapevolezza del popolo
Che produce comportamenti egoistici individuali che spinge ad un protagonismo malato giovani in assenza di lavoro e più ancora di certezze per il futuro
Alla cultura
E agli intellettuali chiediamo di aiutarci a sollecitare le coscienze
Favorire il pensiero critico ideale di ridare forza i valori e alla cultura democratica antifascista di una Costituzione che conserva la sua forza è una straordinaria attualità
La sinistra e il movimento operaio hanno avuto molti intellettuali come Pasolini
Che hanno saputo leggere nelle pieghe della società talvolta in modo aspro impietoso per indicare vie inedite di conoscenza della realtà chiavi di lettura utili a comprendere a organizzare i bisogni delle masse popolari
Non che non si alzi nessuna voce nel mondo la cultura molti ci sono e rispondono ma avvertiamo ancora controparti la ancora troppa timidezza mentre ci vorrebbe più coraggio della denuncia
Denuncia dal fatto che esista una forza lavoro che vive in condizioni di vita e di lavoro non degna di un paese civile
Che esistono economia sommersa in nero che si sviluppano in zone grigie del sistema produttivo capitalistico nascoste rimosse dalla politica dall'informazione e dalle coscienze
Ci vorrebbe più coraggio nell'interpretare le contraddizioni di una società che cresce in modo distorto nei valori culturali ma soprattutto distorto nei modelli sociali che si vanno fermati
Credo che la sfida per una politica che appare sempre più lontana ed estranea dalla realtà
Per la sinistra per i suoi intellettuali oltre naturalmente per il sindacato
Sia comprendere che la questione di fondo sulla quale urgono risposte si chiama precarietà
Quella precarietà Chiyo ieri ho sentito qui nel dibattito che i lavoratori dell'informazione hanno posto al centro della loro condizione non sopportabile
Allora dicevo la precarietà che non è solo il lavoro è solo lavoro mal retribuite insicuro o peggio lavoro nero ma in mancanza di speranze per il futuro e per i giovani
La consapevolezza per i giovani che avranno molti più problemi di incertezze esistenziali del loro genitori per le ragazze in un Paese familista come il nostro dove la precarietà e il più alto e potente strumento contraccettivo
La precarietà produce dipendenza comprime l'autonomia e allora oggi la lotta alla precarietà la stessa portata della lotta di sempre quella dello allo sfruttamento per l'emancipazione del lavoro
è un tema rimane tuttora aperto e in in questi giorni di anatema integralisti e di sacrificio dei diritti civili la laicità dello Stato
Guardate permettetemi che il fatto che un Papa chiami Mastella per congratularsi possiamo proprio dire che non solo non c'è più religione siamo in un paese deve ritrovare
Penso il suo senso delle cose dunque dunque
In fondo il tema è e resta quella della libertà
Che insieme alla pace alla giustizia sociale unisce le forze del lavoro a quali intellettuali e rappresenta uno dei valori fondanti della società e del mondo che vogliamo infine care compagne e cari compagni
La politica
Gli intellettuali tutti sono chiamati in causa devono interrogarsi sull'anomalia di un Paese che a partire dal terrorismo non riesce ad essere normale non riesce ad essere normale
Non è normale che in un Paese come il nostro dove bisogna indagare il livello sociale la stratificazione sociale che dopo cinque anni fa abbiamo avuto un Berlusconi metà di questo Paese lo continuo ricorda c'è bisogno di indagare che cosa sta succedendo
Sul piano sociale sull'interpretazione sociale posto presso
Come va indagato mi permettete a braccio ma indagato perché in otto mesi
Dieci mesi di governo di centrosinistra abbiamo perso quella credibilità quel consenso che avevamo contenuto alle elezioni questa cosa anche sul piano culturale politico deve essere indagato perché ci sono elementi sociali ci sono le stratificazione sociale che noi dobbiamo comprendere per per affrontare al meglio i nostri problemi e dicevo infine
In questi giorni
è tornato di drammatica attualità
Il tema del terrorismo
E il tentativo vergognoso e violento di scaricare sulla CGIL sulla sinistra la responsabilità di una scelta di un'avventura disperate senza prospettiva che inghiotte le speranze per il cambiamento insieme la vita di molti giovani
è ricomparso nei luoghi di lavoro
Ma la CGIL non ha nessuna colpa da espiare e arresti risposto in modo determinato alle provocazione agli sciacallaggio provenienti dal centrodestra e purtroppo anche da pezzi del centro sinistra
Assimilare le lotte le scelte le azioni democratica fenomeno terroristico è indegno
La misura della pochezza Diliberto direbbe la schifezza
La schifezza culturale culturale di questo centrodestra questo ci dà la misura con chi abbiamo che fa questa vicenda comunque ci interroga cinte
Vanno capite analizzate le ragioni sociali
E culturali del riemergere d'un fenomeno che pensavamo di aver sconfitto o almeno sradicato nei luoghi di lavoro e nella CGIL
Questo ci dice che come per i diritti anche per il terrorismo purtroppo nulla deve essere dato per scontato nulla e perse
Comunque nessuna giustificazione nessun'analisi sociologica si deve lottare contro il terrorismo come contro la guerra senza se e senza ma
E quel brodo di coltura coltura ma io definirei anche quel problema di cultura tanto richiamato semmai e da ricercare
In una politica è responsabile di una destra segnata da privilegi impresentabile perché coinvolta nella commistione con poteri occulti e mafiosi negli scandali e nell'illegalità
Che contribuisce ad alimentare un sentimento qualunquisti Co quel senso di impotenza e di rassegnazione che può spingere dei giovedì alla follia del terrorismo
Ma perché la CGIL sotto accusa anche attraverso una campagna mediatica
Perché si vuole indebolire la CGIL
La mia risposta
E che la CGIL con le sue proposte la sua confederali cita con la sua autonomia rappresenti un problema per certi poteri forti e per certa politica
E anche uno spacco
Ai processi politici innato compresa l'unificazione di due forze politiche che per realizzarsi hanno bisogno di definire contenitori e non contenuti di indicare progetti a classisti e a maglie larghe
E permettetemi col braccio se qualcheduno pensa che la costruzione con la costituzione del partito democratico Possa cancellare una parte della storia dalla cultura dalla sinistra di questo Paese
Si sbaglia Massi addirittura pensa di eliminare lo scontro di classe i bisogni del mondo del lavoro credo che sia fuori dalla realtà politica reale perché tu puoi costruire o
Dove mai al cui interno le contraddizioni e i problemi e non risponde ai bisogni di una classe quel partito classiste destinato a non rispondere problemi immensi di questa società
E allora io penso che la CGIL è un problema
Perché la CGIL un'organizzazione un movimento di massa di lavoratori chiama la scomoda funzione
Di riportare tutto concretezza ai problemi di un mondo del lavoro che rimane ai margini della politica e ha subito profonde trasformazioni che deve essere riunificato il rappresentante
Al nostro partito agli intellettuali chiedo di stare a fianco ai lavoratori di aprire quella centralità del lavoro che abbiamo definito con il congresso
Stare a fianco una CGIL perché insieme possiamo fare molto per rinnovare ripensare riprogettare una società migliore e rappresentare dei bisogni che non sono eludibili io ringrazio ancora Carlo furto
Grazie volti nel suo intervento sulla centralità del lavoro adesso
L'ultimo intervento prima che prenda la parola il nostro compagno segretario adesso Paola Pellegrini che è responsabile del settore cultura della direzione nazionale del nostro partito
Cari compagni e cari compagni io prima di tutto Viterbo ringraziare
Io devo ringraziare i compagni che insieme al Dipartimento Cultura del partito hanno permesso
Questa queste due giornate di lavoro
I compagni della direzione del partito che sono qua i compagni di Milano e della Lombardia senza i quali questo convegno avrebbe avuto possibilità di svolgersi un convegno che noi abbiamo voluto qui a Milano l'intervento di Carlo Fontana già mi pare
Adesso chiaro tutti in un istante ce ne fosse stato bisogno perché abbiamo scelto Milano
Nonostante i lo dico tranquillamente le grandi difficoltà della sinistra che anche i nostri questa e anzi proprio per questo noi abbiamo scelto Milano
Milano luogo
Lo ricordava Fontana
Molti altri ieri
Luogo cruciale per il movimento operaio e per la sua storia per la storia dei suoi movimenti politici la CGIL del grande patrimonio del Partito socialista partito comunista del dopoguerra
Milano crocevia della modernità
Di quella modernità che tanta parte del pensiero cosiddetto postmoderno appunto questo pensiero debole ma tutt'altro che debole nell'attaccare i capisaldi della razionalità critica e della capacità degli esseri umani di presentare il loro futuro che proprio nella modernità settecentesca
E poi nel pensiero idealistico nel pensiero marxista noi abbiamo quindi siamo figli tutti nuovi comunisti socialisti uomini e donne del mondo democratico di questa Milano e di questo Paese
Questo pensiero che ci vuole cancellare con questo cancellare la nostra capacità ci ricordava ora Giacinto Putin lo ringrazio lo ringrazio di questo la capacità di progettare di pensare di prefigurare con un progetto razionale che si rivela nella storia e non nell'astrattezza del laboratorio biologico insieme alle lotte degli uomini le cui i cui esiti non non sappiamo quali saranno ma sappiamo che saranno e al di là di quello che noi vedremo è questo il retaggio del pensiero critico che noi dobbiamo tenere al di là di quello che noi individualmente e vedere il mondo
Come dice calcolando uno dei suoi ultimi libri importante non sarà che ci siamo nutriti importante è sapere che accadrà e che altri uomini e donne giovani divideranno la
Il processo storico è questo il tema che abbiamo scelto scegliendo mila scusatemi
Se sono emozionata stamani perché
Perché appena
Perché penso che per un partito come il nostro
Oggi
In questi due giorni noi abbiamo
Attento un altro pezzo della storia e della cultura
Generale di questo nostro partito aprendolo al confronto e all'interlocuzione con la cultura dell'intellettualità di questo Paese che ha risposto
In maniera entusiasta e l'abbiamo visto nella inaspettata anche se volete intensissima qualità della giornata di lavoro di ieri ha risposto con entusiasmo a quello che anche sempre Fontana
Si richiamava la possibilità che la politica riacquisti la capacità di orientare
Le tendenze interpretare intercettare la cultura appunto nel senso pieno di questa parola del paese mettendo sia il servizio di quanto nella società nelle sue dinamiche reali nello svilupparsi della sua
Crescita economica sociale politica e istituzionale artistica intellettuale ne segna appunto la vicenda storica generale la politica che riesce
Quindi a intercettare e a riproporre
La cultura come uscito ieri in modo secondo me estremamente chiaro e
Devo dire
Anche per
Grandemente innovativo nelle tavole rotonde sulla scuola sull'obbligo scolastico sull'università la scienza
La cultura che ne condizione fondamentale dello sviluppo che la crescita e la democrazia e della crescita intesa come inveramento dei principi della democrazia
Esercizio dei diritti sociali delle libertà civili
Di quella democrazia della modernità che appunto le forme moderne del pensiero hanno
Permesso Annoni erede di quel pensiero di continuare una tradizione della vita associata a degli uomini che in quella della forma dei partiti che certo vanno modificati vanno cambiate ma nel novanta ma che sono stati lo strumento che la presenza nella storia prima di tutto mezze masse
Degli uomini e di donne delle classi subalterne questo è stato il contributo decisivo che nella modernità novecentesca
Che giunge fino a noi con queste difficoltà sappiamo il movimento del pensiero socialismo comunisti italiani hanno dato alla modernizzazione e altolà democrazia e alla qualità da democrazia di questo Paese
L'aver promosso la partecipazione consapevole vinte e
Masse
Subalterni sottraendole ad un destino di stelle
Devi vari del lista eversiva
E immettendo la storia del movimento operaio una cultura del socialismo e del comunismo dentro la vicenda storica delle istituzioni democratiche di questo Paese
Questo è stato il più grande contributo alla cultura italiana di cui noi oggi siamo chiamati a render conto
Del fatto se saremo noi saremo in grado di continuare a mantenere questa frattura a ricomporre questa frattura che si sta pericolosamente aprendo tra il popolo
E la politica fra il popolo e la nazione fra la sinistra e la nazione mesto è quello che ci ha detto in questi due giorni di lavoro
Di quanti uomini della cultura del sapere
Della intellettualità italiana hanno accettato di venire a confrontarsi con
Dentro una consapevolezza comune
E noi siamo in presenza anche in Italia che è stata la culla della rivoluzione scientifica moderna
Di
Una diffusione ideologia contrari al progresso oscurantiste ideologia dello sviluppo ideologia che si intrecciano con arcaiche e anacronistiche pretese di limitare l'autonomia della scienza della ricerca mentre appunto ed è stato ricordato qui ieri
L'attacco all'università ai centri pubblici di ricerca Anna cultura diffusa garantita dalla scuola e del sistema di istruzione pubblico
Come abbiamo ricordato ieri si è sviluppato
Parallelamente al processo di concentrazione economica in mano agli stretti gruppi industriali e finanziari
Il disegno di monopolizzazione del sapere a livello nazionale
Internazionali e a livello mondiale
Ricordiamo noi siamo vittime di processi di marginalizzazione del nostro sistema e del nostro apparato industriale produttivo perché
Di marginalizzazione di colonizzazione dobbiamo parlare del nostro sistema generale del sapere scientifico
E che la nostra capacità si diceva ieri di stare al parte lo sviluppo
Del
Della scienza e della tecnologia a livello mondiale ma dobbiamo sapere che mentre noi grande storica culla della modernità dell'Europa dentro l'Europa che deve sapere poter contrastare
E presenti di
Globalizzazione di un unico
Modello imperiale
Questo potere imperiale ha già da anni cominciato a per privare ammettere l'embargo a impedire che i popoli del terzo mondo dell'Africa dell'Asia i popoli che ancora devono lottare
Drammaticamente per affermare il diritto alla esistenza sono sottoposti ancora peggio della nostra marginalizzazione alla al vero e proprio embargo tecnologico e scientifico
Se Dio vuole ce la Cina c'è l'India c'è un mondo che resiste che si sviluppa è che si sviluppa al di là di quanto imperialismo statunitense pensa di potere permettere e poi appunto
Noi non ci saremo ma l'importante sarà che accadrà che le dinamiche di modificazione di uno Stato che
L'ideologia dominante tende a raccontare a tutti noi e anche
E soprattutto alle classi subalterne del nostro Paese dell'Europa questo presente e questi rapporti forza e che questo Stato di relazioni economiche politiche sembra giustificabile dove invece
Erede di quel pensiero critico qui oggi riaffermiamo che il processo storico che la storia e che la capacità di fare il Progetto è ancora nelle mani degli uomini ed è per questo
Che abbiamo fatto Milano
Ed è per questo che noi siamo decisi a riproporre no il tema dell'alleanza fra cultura il lavoro e basta noi siamo qui decise a riproporre la centralità della nostra analisi che ci dice e che ci dice insieme al mondo della cultura della scienza quanto ormai i dati del processo conoscitivo moderno che la scienza la tecnologia e gli apparati e le istituzioni del sapere siano di
Oggi già oggi quell'elemento costitutivo dei processi produttivi dei processi materiali delle nuove strutture produttive generali del processo economico contemporaneo si ripropone
Quella previsione marziana per la quale la scienza sarebbe diventata diretta alle
Il
Centro della
Produzione moderna ci ripropone cioè il fatto che oggi sempre più sarebbe ed è quello che ci viene proposto dagli attuali rapporti si sarebbe detto di produzione
Politici economici e di potere la tomba la il soffocamento la il nuovo in cui si lega no si impedisce si soffoca lo sviluppo delle forze produttive moderne
Che oggi ricomporre questa frattura sempre più la denatalità storica che il sistema capitalistico ha indotto storicamente oggi esprime al massimo livello tra scienza lavoro
Can di lavoro umano ridotto sempre più in modo tollerabile per il sapere diffusa pura tecnica quella frattura fra sapere e saper fare che è lo specchio della frattura
Che vogliamo che qualcuno vuole perseguire
Mantenere a livello della frattura fra le forze produttive quella frattura che ne impedisce la ricomposizione e che quindi usa la precarizzazione del lavoro anche intellettuali intellettuale del lavoro
Produttivo moderno precarizzato e di Terni Zampa in questa condizione si diceva ieri nelle tavole rotonde perché questo impedisce che gli esseri umani sappiano disse qualcosa di più dell'essere solo consumatori è qualcosa di più invece della loro condizione sociale della loro soggettività sociale quindi della loro capacità e possibilità di progettare la propria storia questo è quello che oggi è intollerabile ed è quello che oggi è il cuore della proposta del nostro partito che rimette al centro il lavoro perché rimette al centro non sono le condizioni intollerabili
Del lavoro salariato del lavoro precarizzato del lavoro agli è nato ma mette oggi al centro con questo il tema dello sviluppo dell'intero Paese
Tema del supera mento della forma
Attualmente
Data per immutabile del processo storico
C'è dopo una grande sconfitta storica di puri le crisi le difficoltà e balbettii della sinistra anche in questo Paese anche in questa regione anche in questa città sono lei sito
Cui dobbiamo non saper prendere atto per
Accettarlo ma per sapere che qui nel luogo simbolo della mobilità il luogo crocevia di un grande degli anni del dopoguerra fino a tutti gli anni settanta del nuovo fondamentali di crescita dello sviluppo delle forze
Utile specie la prima con Giacinto lo ringrazio del vedi presso questa cosa
Del nuovo simbolo dello sviluppo delle forze produttive moderne laddove la classe politica e i gruppi dirigenti e non solo di una parte della sinistra ma di gran parte di tutta la sinistra anche
Di Milano e il e lombarda negli anni settanta ottanta e per lingua rimase sola porre questioni legata a questa cosa dello dello sviluppo e molti rimanemmo soli allora il gol di tutti
Molti hanno la responsabilità della Milano da bere molti hanno la responsabilità di aver impedito che lo sviluppo delle forze produttive moderno intellettuali economiche sociali
Producesse nuova classe dirigente questa è stata la
La nostra sconfitta ed è avvenuta appunto sul piano culturale ed è per queste Maniglio a concludere
Rinnovando il ringraziamento a tutti quelli che hanno permesso questi due giornate ed assicuro avevo scritto molto ma in realtà sono andata a braccio
Noi siamo qua
E oggi da qui dicevo è partito un lavoro in questi tre giorni noi appunto lo cominciando e lo cominciamo lanciando da mirando
La messa a disposizione di questo nostro partito a un progetto di ricomposizione vittime di quella frattura del mondo del lavoro
In un progetto di ricomposizione culturale politica e teorica di questa frattura la nostra proposta è una confederazione la traduzione di questo e noi lo facciamo riproponendo
A tutte le forze intellettuali che hanno risposto a questo stampella le alte che in giro per l'Italia ci ha detto di sì che noi da domani comico studieremo
Il centro studi per la sinistra uno strumento unitario a petto libero anti dogmatico
In cui l'intellettualità del Partito dei comunisti italiani già ampiamente diffusa si apre al contributo di quanti nel mondo delle arti dello spettacolo dell'università della ricerca della storia della filosofia che la scienza hanno voglia di misurarsi con il Progetto di ricomposizione della sinistra italiana e hanno voglia di misurarsi con quella lettura aggiornata dei processi
Economici sociali e delle dinamiche che hanno segnato questa nostra drammatica dolorosissima ma inevitabile modernità questa modernità pur segnata dal speso una sconfitta storica del movimento operaio e di cui ancora non abbiamo visto la fine
Oggi parte questo nostro lavoro l'unità delle forze della sinistra dentro un progetto di ricostruzione dei fili che la memoria della storia per indagare la ricomporlo a invitare l'Idiota
Il ridicola contrapposizione tra chi vuole che ancora oggi nel due mila sei ci sia da dividersi a sinistra tra riformisti e massimalisti
Lasciamo alla dignità di quello scontro che avvenne nel fuoco di una feroce drammatica vicenda europea la prima guerra mondiale la rivoluzione russa quello che gli uomini di allora del movimento operaio comunisti socialisti terzi internazionalisti se condite da azionisti pensarono
Ed era normale che ci si divide se si pensasse
Il socialismo si dovesse dividere così non appartiene più a lungo e caricaturale pensare che questa sia la frattura che ci divide noi siamo eredi di un pensiero che ha attraversato
Quella frattura e poi le elezioni dure di quella storia i compagni del mondo cosiddetto riformista hanno pure avesse attraversato la loro storia tutti sappiamo che abbiamo imparato dal Novecento
Il punto è che noi continuiamo ad a Doha d'operare mezzi categorie d'analisi che si rifanno a quel grande pensiero critico che da Condorcet passando per Rousseau
è passato da Hegel vacante e poi finita Marx ma anche altri lo adotteranno questo pensiero noi sappiamo che la filiazione democratica liberale e socialista del pensiero illuminista è la radice dalla nostra storia noi vogliamo continuare a saperlo
A trasmettere ai nostri giovani a sapere che noi stiamo lavorando appunto per un grande progetto di ricomposizione unitaria
Del pensiero e della libertà e dell'uguaglianza che è stato il pensiero di tutta una la nostra vita di ringrazia
Grazie a Paola Pellegrino vie vostro accesso ai suoi e ai nostri propositi adesso la parola a Oliviero Diliberto
Dopo condono se che Hegel e Marx insomma mi sento Russo è vero anche il russo missionario abbastanza abudantiam scritta inadeguato diciamo così
Intanto a me dispiace molto non aver potuto partecipare alla giornata dei lavori ieri che sono essere stata particolarmente feconda
Ma come facile immaginare i giorni che abbiamo alle spalle sono stati tutt'altro che facile
Leggerò gli atti abbiamo previsto giustamente di pubblicarli
E
Io mi sento davvero di di di rivolgere a tutti voi agli organizzatori e partecipanti tra l'altro prestigiosissimi
E alla compagna Paola Pellegrini cito un nome per tutti la responsabile cultura del nostro partito davvero gli alloggi
Ringrazio mai
Sinceri
Credo che ci sia davvero molto bisogno sinistra di riprendere a parlare di queste cose
Ma come è del tutto evidente
Non posso esimermi da qualche considerazione sulla più stretta attualità politica
Presidente Napolitano
Ha rinviato
Il governo Prodi alle Camere
Per riottenere il voto di fiducia
è un grande risultato
è un grande risulta perché io mi sento di dire a tutti voi
E vorrei aggiungere a tutto il popolo del centro sinistra noi non ci possiamo permettere di fare alcun regalo a Silvio Berlusconi e al teste
Ma per essere all'altezza
Di non fare regali alla destra
Dobbiamo far sì che questa prosecuzione un nuovo inizio non sono appassionato al alle definizioni all'arte definitoria
Del governo Prodi rappresenti un salto di qualità
Come tutti auspichiamo ad iniziare proprio dal presidente Prodi
Nel senso di dare quelle risposte che il nostro popolo si attende da nord
Vedete
In questi giorni che abbiamo alle spalle abbiamo potuto tutti toccare con mano quello che nel nostro partito più volte ci siamo detti
E cioè che nel nostro popolo
Convivono due sentimenti solo apparentemente contraddittori ma che caratterizzano la fase
Da un lato
I nostri elettori i nostri sostenitori
Ci dicono dovete fare questo dovete fare quest'altro dove mi raccomando non fatte quest'altra cosa cioè hanno aspettative molto alte e cìncali sanno e talvolta ci criticano con qualche fondamento
Ma contemporaneamente ci dicono attenti arrestati uniti non litigate non fate cadere il governo e cioè insieme la critica lo stimolo e al contempo la necessità della più alta unità e lealtà tra di noi
I Comunisti italiani sapranno interpretare lo dico alla vigilia di questo rinnovato voto di fiducia entrambe queste esigenza
Ma per essere all'altezza di queste esigenze
Io credo che noi dobbiamo svolgere un'analisi seria di come si è arrivati alla crisi
Perché c'è una sorta di mistificazione che gira su quasi tutti i giornali nei mezzi d'informazione e anche nei commenti della politica
La mistificazione
E che sarebbe stata la sinistra e in particolare quella che viene definita con termine sono d'accordo con Paola caricaturale la sinistra radicale aggettivo che noi rifiutiamo
Ma sarebbe stata la sinistra cosiddetta radicale a causare la crisi
Sia ben chiaro
Due senatori
Della sinistra
Shell era talmente
Non hanno capito qual era la posta in gioco
E disattendendo le indicazioni
Dal resto del centro sinistra si sono astenuti
Facendo un regalo e oggettivamente sommando i loro voti alla destra
Ma quella scelleratezza dei due senatori non spiega la crisi
Vedete non lo diciamo noi comunisti
Un giornale come Italia Oggi giornale economico giornale della di aree confindustriali per capirci Italia oggi il giorno dopo
La crisi di governo
A pagina cinque così per citare le fonti se qualcuno non ci credesse
Titolava
Prodi ha battuto dal ci ci a
Chiesa Confindustria americani
Lo ha scritto un giornale come Italia Oggi
E d'altro canto
Se tre senatori a vita
Che sino a quel momento avevano sostenuto in tutte le circostanze il governo Prodi
Di colpo
Sottraggono i loro voti
Chi con un voto contrario chi con l'astensione che al Senato valgono allo stesso modo come noto beh c'è da chiedersi perché
Glielo chiedo
Pubblicamente
Persona di grande intelligenza di grande esperienza di grande cultura
Come Giulio Andreotti
La politica estera del governo italiano
Non è forse oggi interpretata declinata
Esattamente con quella tendenza mediterranea di dialogo tra Israele e Palestina con il Medioriente con i Paesi arabi come lo stesso Giulio Andreotti in passato aveva sempre fatto sì
E perché sulla politica estera di colpo il senatore Andreotti si astiene
Non credo di fare un eccesso di dietrologia a pensare d'altro canto perché ci ha insegnato che a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca
Seguiamo l'insegnamento andreottiano
Beh non credo che sia un eccesso di dietrologia pensare che fosse un messaggio con l'astensione
Saggio di ambienti che Andreotti frequenta da molti decenni
Così come Votto
Pininfarina che frequenta Diversi ma ambienti dell'establishment Confindustria così come Cossiga che ha rivendicato orgogliosamente i essere Cossiga con la k Cossiga l'America allora io credo che ci troviamo di fronte ad un'offensiva moderata conservatrice in qualche caso molto forte
E che o noi analizziamo davvero sino in fondo le cause della crisi non i comunisti tutto il centrosinistra
Oggi potremmo ritrovare di nuovo in una situazione del genere
Perché vedete
Io credo che noi dovremo fare i conti lo diceva botti
Secondo me in modo molto appropriato volevo fare davvero i conti con un'analisi della società italiana che la sinistra non fa da un sacco di tempo
Perché la destra italiana dopo cinque anni
Di cui tante volte abbiamo parlato disastrosi
La destra italiana apprezzo metà dei punti
E per un soffio
Noi siamo riusciti a vincere
E non so cosa sarebbe successo se la campagna elettorale fosse durato un po'di più
Perché
Noi dimentichiamo le cose
Proprio in quella in quel tornante così difficile all'indomani di quella tremenda notte in cui siamo andati a letto o meglio coloro che sono andati a letto che quanto mi riguarda l'ho trascorsa interamente in bianco sono andati a letto senza sapere che chi chi chi l'indomani li avrebbe governanti
Bene in quel tornante
A me è tornato alla mente
Un bel dibattito di altissimo profilo quando appunto la politica e le intrecciata alla cultura
Svolto nell'immediato dopoguerra tra due giganti
Palmiro Togliatti e Benedetto Croce
Croce diceva che il fascismo
Era stata una parentesi
Della storia italiana
è che la storia italiana evolveva naturalmente in un percorso di libertà
è che ad un certo punto erano arrivati gli X Oss
Popolo del Nord estraneo gli xhosa avrebbero invaso nell'antico Egitto e poi erano state ricacciati c'era stato un periodo di occupazione
Come a dire
Che quei vent'anni erano estranei
Alla storia la società italiana
Ed erano appunto una parentesi
Togliatti rispondeva
Con una grande verità triste ma grande verità
E cioè che pulsioni
Molto conservatrici e in qualche caso apertamente reazionarie
Erano endemiche nella società italiana
Attraversavano la storia d'Italia ciclicamente
E che
Queste pulsioni conservatrici avevano purtroppo una base di massa
E l'analisi di Togliatti sul fascismo regime reazionario di massa era appunto in quella direzione
Badate io non faccio paragoni
Non sono così sciocco né così meccanicistica e del tutto evidente che i cinque anni berlusconiani
Non sono paragonabili al a un regime ricordate tutto il dibattito sul regime non sono stati un regime tanto è vero che ora come mi mono fossero state un regime ne saremmo in esilio o in galera
Dei è ovvio
Ma tuttavia
Il consenso di massa che ha avuto il berlusconismo Berlusconi destra è segno di questa pulsione
Ah democratica se non antidemocratica a democratica in cui i meccanismi liberali quelli a cui appunto la destra spesso si richiama si riempie la bocca vengono espulsi dal sistema
E badate
Berlusconi in campagna elettorale ha parlato la pancia degli italiani
E il naturalmente di del del suo segmento d'Italia
La colpa del centrosinistra è stata
Andare dietro seguire accettare quel terreno
Non provare ad imporre il proprio il nostro terreno
Di sfida politica ideale prima ancora che economica inseguirlo sul tema delle tasse questa ossessione economica materialistica badate
Ha fatto Presa saremo dei saremmo degli sciocchi e dei superficiali se noi non tenessimo conto di questo dato
Metta della società italiana ha votato da quella parte
E allora
Io credo che dobbiamo partire da questo dato anche per ragionare sulla sinistra che serve o non serve
E sulla cultura
Cioè la battaglia delle idee
Ieri
Una persona che io personalmente di tutti noi stimiamo sinceramente
Non è un vezzo
E cioè il ministro degli Esteri compagno D'Alema
Nella presentazione del del Progetto del partito democratico
Ha fatto una dichiarazione
Che
Che io non ho compreso
Ho detto certa sinistra non serve al Paese
Io vorrei dire con molta pacatezza
è una persona che è stata il segretario della mia FIGC diciamo così quella della mia generazione
Che è l'invito che parodie tutti noi abbiamo fatto all'unità
Non vale solo per noi
Vale per tutti
E che evitare polemiche tra noi
è un vantaggio per tutti
Ma aggiungo
Perché vorrei entrare nel merito perché questo è un punto secondo me di grande rilievo
La sinistra che serve quella che non serve vuole entrare nel merito
E vorrei entrare nel merito a partire
Da quella che io definisco una igiene del linguaggio
Igiene
Perché vi è una
Una strana idea che passata nel semplificazione della politica e delle dei media del giornalismo delle televisioni la semplificazione
Mistificazione per molti versi è quella che vi sarebbero due sinistre
Una sinistra riformista e una sinistra cosiddetta radicale
Declinata nelle varie forme chi dice massimalista di dice Strait mista chiamiamola con l'aggettivo che viene usata più di frequente radicale
Cos'è la sinistra riformista siamo nella patria storica della sinistra riformista qui a Mila
Che cos'è il riformismo
Beh in qualunque parte del mondo tranne che in Italia
Riformismo è una via graduale
Non soltanto pacifica com'è ovvio GRA dualistica
Verso una estensione dei diritti
Estensione nei contenuti dei diritti ed estensione nella platea dei fruitori dei diritti
Facciamo due esempi
Politica riformista erano la riforma della scuola media unificata dei primi anni Sessanta straordinaria riforma
E l'approvazione dello statuto dei lavoratori del mille novecentosettanta
Queste erano due grandi riforme e non a caso citato una che riguarda il lavoro dura che riguarda la scuola
Oggi
Se se il Riformista vuol dire che sei moderato
E una
Uno slittamento del del della del linguaggio
Per cui
Se se vuoi precarizzato il lavoro sei riformista
Se voi rendere stabile il lavoro se il conservatore
E bizzarra questa storia Pizza badate
E la stessa la stessa forma di uso improprio del linguaggio relativo ad un altro termine
Che il termine modernità
Io quando sento parlare di moderni chi può essere contro la modernità partiamo da questo nessuno
Cioè tutti per la modernità
Saremmo dei pazzi o meglio c'è qualcuno che è contro la modernità
Sono quindi Creso i nostalgici monarchici sono contro la modernità sembra evidente ma le persone normali di buonsenso senza bisogno di essere particolarmente intelligenti sono tutti a favore della modernità
Ma il termine modernità è usato come una clava
Perché in realtà alle cose che alcuni dicono essere moderne ci fanno fare un salto indietro di cinquant'anni o in qualche caso di cento anni
Perché la riforma della scuola della Moratti siamo a Milano
La salutiamo e sfruttiamo si fa per dire naturalmente
La riforma della scuola dalla Moratti è stata presentata come moderna
Ce l'hanno fatto dalle mie parti si dice una cappa tanta con la modernità della riforma Moratti
La riforma Moratti fa tornare indietro a prima della riforma della scuola media unificata già citata del sessantadue perché perché reintroduce è una cosa che era stata abolita e cioè l'avviamento al lavoro
Che era una forma di discriminazione di classe oggi giustissima
Si approva la legge cosiddetta Biagi chiamiamola con il suo nome legge Maroni
Legge trenta un leggero
Che precarizzato istituzionalizzata peraltro in un varco aperto ahimè già nel centro sinistra
Ma comunque porta ad istituzionalizzazione e il fatto che il lavoro non può più essere a tempo indeterminato ma deve essere
Di Cuasso quarantasette le forme di lavoro precario introdotte dalla legge Biagi cosiddetta Biaggi
Tutto ciò è moderno no perché il contratto di lavoro a tempo indeterminato
è una conquista ancora una volta ottenuta dalle lotte dei nostri padri non è la mia generazione di chi ha cinquant'anni che ha ottenuto questo risultato straordinario
Che
Che il fatto che il lavoro è tuo e te lo tieni sino a quando tu non vedi civili cambiarlo
E ancora
Le agenzie del lavoro sono moderne tutti ci dicono abbiamo modernizzato le agenzie di lavoro cosa sono l'intermediazione dei rapporti di lavoro era stata vietata dal nostro Codice
A seguito di battaglie durissime
Ma non si chiamavano lavori leasing allora allora il lavoro in affitto aveva un nome
Come dire tradizione si chiamava caporalato ora usano
Inglese diventato il latinorum Manzoni no no quando non si vuol far capire all'aggiunto all'inglese
Job sharing con non so cosa voglia dire qualcosa stranissimi
E questo è un pesante ritorno indietro
Presentato come moderno
Allora io credo che
Noi
Dobbiamo dare mandare un messaggio senza equivoci
Al centro sinistra e al Paese a tutto il Paese
Il messaggio è semplice sto per dire una bestemmia essendo coi comunisti
Ma credo che sia venuto il momento di dirle esplicitamente
Noi accettiamo la sfida del riforme accettiamo la sfida per la battaglia politica la cerchia
Non siccome non siamo dementi
Sappiamo perfettamente che oggi come dire una che la sfida il socialismo
Potessimo ovvio in un Paese normale quelle sarebbe già un grande risultato
Tutti parlano di riforme sono tutti diventati riformisti benissimo accettiamo la sfida delle riforme
Però vogliamo sapere quali sono le riforme e a favore di quali classi sociali si producono le risorse
Che è una sfida
Che lanciamo
Al centro sinistra
Nella massima lealtà e compattezza di esso
Appunto perché non abbiamo nessuna intenzione di fare regali a quelli che stanno dall'altra parte
Insieme a lato a monte o a valle di te come vi pare dei famosi dodici punti che abbiamo sottoscritto e riconfermiamo prezioso le serie
Noi
Proponiamo al centrosinistra
Per recuperare
Anche lo slancio ideale
L'anima
E per fare in modo che oltre a procedure il governo si recuperino anche consensi che non mi sembra cosa
Marginale
Lanciamo due
Due missioni
Chiamiamole così con un termine
Facile da comprendere due missioni cioè due messaggi che tengano insieme
Tutte le articolazioni delle proposte del centrosinistra ma facciano capire alla gente in quali direzioni grandi direzione si muove il centrosinistra
Perché
Certo bisogna fare la Torino-Lione vedremo ma non è certo questo che appassionerà il nostro popolo dobbiamo lanci dagli una missione
Allora le due missioni sono secondo me speculari e simmetriche intrecciate tra loro ma
Credo che siano in grado appunto di ridare l'anima
Primo
Una grande lotta non contro la ricchezza
Le forze di sinistra non non lottano contro la ricchezza lottano contro la povertà le faccio
Lotta contro le povertà
E le ingiustizie e ce ne sono di macroscopica in Italia
E dunque una lotta contro i privilegi
Insieme a questo e quindi precariato gli stipendi dei manager lotta dare l'idea che il centrosinistra è diverso dal centrodestra perché fa delle cose che vanno nella direzione delle cui tasso Cia
La seconda missione
E ci porta al tema di oggi
E una battaglia per la cultura per la scuola per l'università per la ricerca per l'innovazione
Lavoro e scuole cultura
Due facce della stessa medaglia due impegni che si devono coniugare l'uno con l'altro
Ma il tema della cultura e assolutamente decisivo e sarà di lungo periodo
E inutile farsi illusioni
Ma è essenziale perché attraverso la cultura che si crea il sistema di valori di una società la gerarchia dei valori di una società
Ed è una delle armi insieme alle questioni sociali anche per recuperare consensi dalla parte berlusconiana
Vedete
Noi Comunisti italiani lo ripetiamo un po'ossessivamente da tanto tempo
Grandi
Sono le colpe della sinistra
Nel nell'aver abbandonato progressivamente proprio il terreno della battaglia della cultura da la battaglia delle idee
Grandi i ritardi e le colpe
Noi abbiamo provato
Molta molti convegni molti incontri molta riflessione anche molti molta carta scritta
Abbiamo provato a rintracciare
Il momento in cui inizia la crisi
Del rapporto tra la sinistra e anche del PC anche del PC con il mondo della cultura con la battaglia delle idee
E credo che si possa dire che e una
Una crisi
Che
è collocabile alla metà degli anni ottanta
Quando
Quando nasce sostanzialmente proprio e non a caso abbiamo scelto Milano per fare questi stati generali della cultura conosce la Milano da bere
E cioè nel momento in cui
Si iniziano a ribaltare proprio
I valori fondanti della nostra società
Quando ero ragazzo
Si giudicavano le persone sulla base della buona educazione della cultura degli studi fatti
Oggi il metro per giudicare le persone sono i soldi che guadagna
Beh la sinistra
E parlo anche del mio partito di allora il Partito Comunista Italiano
Dalla metà degli anni ottanta in avanti poi si è rapidamente dissolto
In una prima fase si è limitato a non contrastare
L'offensiva culturale
Dell'avversario
Poi a introiettato quei valori
E li ha fatti diventare però larga parte della sinistra
E l'idea del mercato unico regolatore della vita degli usi delle donne e degli uomini
E l'idea appunto dei denari come metro per giudicare le donne e gli uomini e l'idea che le cose fatte dai privati sono migliori delle cose fatte dal pubblico
E ed è anche
E lo dico guardando il mio carissimo amico e compagno Luigi Pestalozza che per primo ha individuato questo tratto che io sul quale ho molto riflettuto
La volgarità e la maleducazione come cifra della destra italiana che parte esattamente dal me ne frego di di fascisti che a memoria
L'elogio dell'incultura
Meno sai meglio stai
Non devi leggere dei libri devi guardare la televisione
E
E l'idea del Grande Fratello dell'isola delle talpe dell'imbarbarimento progressivo della società italiana
In anni le ballerine
I vulcani finti in Costa Smeralda
Badate
Non c'è ahimè niente da ridere e la cifra di una società
E i big io ne e
La Romolo e Remo lo
La
Sono le corna fatte le corna fatte nelle foto ufficiali ai vertici europei
Sono le le le le le le le le battute sulla sulla sulla propria moglie nell'incontro con il premier belga
Badate
Era danese
Non cambia granché
Comunque per la precisione presso il quale quanto sono pignoli comunisti
Tutto questo badate ha un costo come ricaduta sulla società elevatissimo
Perché sì no punto sino alla vent'anni fa
La classe dirigente
Doveva dare il buon esempio
Che poi lo facessi o meno è un altro discorso ma la vocazione della classe dirigente era quella di dare il buon esempio
Oggi pezzi rilevanti della classe dirigente bellica non gli istinti peggiori del popolo
Da bar sport appunto
C'è il sondaggio che dice che gli italiani nel che ne so il venti per cento sono a favore a pena di morte beh quel venti per cento fa gola non importa
Che la pena di morte sia un abominio
Proviamo a parlarne magari recuperiamo quel segmento
E allora
Di fronte a tutto ciò
Io credo che
La battaglia
Per la cultura dirò tra breve in che direzione per la scuola
Sia essenziale perché più cultura ci sarà migliore sarà la società italiana
E vogliamo provare a ragionare su questo cultura della Società Italiana Giorgio Devoto parlato dell'editoria
La casa editrice Einaudi
La casa editrice di Pavese di Vittorini delle lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana ed europea della prime edizioni gramsciana ne
Casa editrice Einaudi e di proprietà di Berlusconi
La RAI
Servizio pubblico
La Rari
Che ha svolto nei tempi dei governi democristiani
Ha svolto a suo tempo una gigantesca opera di alfabetizzazione di massa
La RAI e inguardabile
Salvo rare nicchie
Che però vengono tenute come nicchie
Fontana ha detto cose illuminanti da questo punto di vista
A sinistra
Quando io arrivo ormai molti anni addietro rime più di trenta
Al vecchio PC
Il PC
Interloquiva
Con la più importante intellettualità italiana e mondiale
Aveva propri strumenti di analisi e di riflessione di dibattito in tutti i campi dello scibile umano
Pensate solo alle riviste
Che gravitavano attorno al pc è alla sinistra
Di Filosofia
Di storia di economia
Politica internazionale arti figurative diritto cinematografia musica archeologia beni culturali urbanistica Psichiatria
Vi era la capacità dunque attraverso
Questi strumenti
Di leggere il mondo
E dunque faccenda svolgendo delle analisi serie della Società di poter provare ad avanzare proposte di cambiamento della società
Senza
Senza facile oneri
Lo dico con semplicità si studiata
Oggi noi dobbiamo ricominciare
E ricominciare da capo
Perché se pensate a quel quadro di allora e a come siamo oggi
è passato uno Tsunami
Sulla sinistra italiana
C'è non c'è più il PC
Ma qualcuno dovrà pure incominciare
Senza semplificazioni senza superficialità
Bandendo ogni forma di pigrizia intellettuale
Ma il mondo ha subito delle trasformazioni
Che noi che le stiamo vivendo ancora non le non le viviamo non le comprendiamo appieno ma sono trasformazioni di epoca
Badate
La globalizzazione per un verso e i due dall'altro solo delle cose altro che Guttenberg
è enorme
è sparita per certi versi la stessa fisicità dei rapporti umani
Pensate alle unità di misura cito una cosa al volo e poi torniamo a norma per capire di quanto avremmo bisogno di studiare
Le unità di misura erano tutte tarate su pezzi del corpo umano
I piedi il braccio di mare le
Oggi questo è sparito attraverso quello strumento in o che tu PG dei pulsanti e e sono sparite le differenze di tempo e di spazio
Questo vale in tutti i campi se commetti un reato e o se esposti dei Capitani e spesso le due cose coincidono peraltro
Ma
Allora
Abbiamo bisogno se non vogliamo dare risposte banali e dunque inadeguate
Dobbiamo ripetere a studiare
Quindi riallaccia rimettere in moto le intelligenze dell'intellettualità di sinistra Italia
Non lo fa nessuno
Badate io lo dico con il massimo rispetto
Ma
Anche da parte di forze della sinistra spesso
Quando si si parla degli intellettuali si pensa semplicemente a a mettere assieme un po'di cantanti lo dico con il massimo rispetto per carità l'abbiamo fatto anche noi recentemente a parlare della legge sullo spettacolo
Ma non è questo bisogna creare un luogo dove si incominci a studiare a scrivere io sono un nemico della cultura orale le persone il mondo è andato avanti quando uomo iniziato a scrivere le cose e a stampa scrive va da sé
E allora bisogna puntare appunto sulla cultura
E e badate
Se l'Italia in questo caso non solo la sinistra se il sistema Paese
Non punterà sulla cultura
Il nostro sarà inevitabilmente un Paese destinato al declino
Si parla tanto della Cina
La Cina investe il quattro per cento del PIL
In ricerca e cultura
Avete vagamente idee quattro per cento del PIL cinese cose
L'India perché l'India ha avuto il bar di grande balzo in avanti si sarebbe detto una volta
L'India il paese più avanzato per le nuove tecnologie più avanzato al mondo
E l'asse stabilito recentemente ora si parla in gergo di Cindia
L'asse tra Cina e India
Significa che il vecchio continente l'Europa o si adegua o è morto
Voglio fare un esempio terra terra
Molto concreto
Il modello del Nordeste
è stato trainante
Per per quindici anni
Veneto in particolare cos'era il modello del del nord est che tutti citano
Era questo
Nel Nordeste per quindici anni c'è stato il più basso tasso di disoccupazione d'Italia praticamente non ce n'era disoccupazione
Ma i ragazzi che uscivano dalla scuola dell'obbligo
Andavano immediatamente a lavorare
Come inizialmente come operai ma con l'ambizione di diventare quasi subito dopo piccolissimi medi imprenditori artigiani mettersi in proprio
Quindi contestualmente il Veneto son dati dell'Istat spero che nessuno si offenda aveva il più basso tasso di disoccupazione ma anche il più basso tasso di scolarizzazione
E cioè il minor numero di diplomati e di laureati vitali
Questo dopo quindici anni è fallito perché perché gli imprenditori
A
Siccome ormai con la globalizzazione hanno a due passi l'Est
Deve trovarne ma perché io devo rimanere in Veneto quando o una mano d'opera non qualificato
Perché è una manodopera non scolarizzato e non qualificata
Io trovo la stessa mano d'opera non qualificata attimi solare
Ho in luoghi limitrofi romani domani alle nove fuori dall'Italia e mi costa però un quinto che l'Italia la delocalizzazione cosiddetta frutto del fatto che non c'è cui gli in Italia una manodopera diversa e migliore degli atti
E badate la mano d'opera migliore oggi non si fa con la formazione professionale
Perché la formazione professionale aveva un senso
Negli anni sino agli anni Sessanta
E cioè quando tu imparare un mestiere manuale quel mestiere rimaneva lo stesso per tutto il corso della tua vita è tu rimanevi in quello stesso posto di lavoro per tutta la vita
Oggi ti insegnano un mestiere e dopo sei mesi è diventato obsoleto perché cambiano le tecnologie il sapere si evolve in maniera
Rapidissima fulminea e quindi non serve insegnare un mestiere che cos'è che serve allora
Serve puntare sulla intelligenza delle persone cioè insegnare l'elasticità mentale dare il senso critico che consenta alle ragazze e ragazzi di fare qualunque mestiere in qualunque condizione
Ma con la cultura questa è la differenza
Noi non puntiamo a sufficienza su questo
La nostra proposta di legge dei Comunisti italiani
Che ottimamente a sviluppato il nostro Dipartimento scuola e saluto qui con con grande affetto il compagno Giorgio Bergonzi ma che che davvero fatto un grande lavoro in questa direzione
La nostra proposta fa nella nella direzione di arrivare all'elevamento dell'obbligo obbligo obbligo
Chi
Appartiene al mondo la scuola sa qual è la differenza tra l'obbligo e diritto
Obbligo a sedici anni per tutti sedici anni di istruzione non sedici anni che si possono fare anche in un azienda con un contratto di formazione lavoro per capirci
Nel corso dei cinque anni della legislatura arrivare a diciotto anni per tutti
Per fare questo ci vogliono soldi
E i soldi ci sono
Perché e gli introiti fiscali dello Stato è bastato annunciare che non si facevano più condoni
E che iniziava una stretta sull'evasione
Che sono arrivati
Ventiquattro virgola tre miliardi di euro in più rispetto all'anno passato
Cioè una legge finanziaria ventiquattro miliardi di euro quindi parliamo di non non non voglio dire la cifra in lire perché sicuramente il pignoli simile alla presidenza Mimì correggere barba stiamo parlando di quasi cinquanta mila miliardi delle vecchie lire allora
Quando io parlo di convocazione di missione del del Governo Prodi nel settore della cultura dico questo
Vogliamo investire una quota parte significativa di queste nuove entrate fiscali nella scuola e nell'università italiana
Bistrattata
Chiuso subiva parentesi perché voglio evitare qualunque polemica ma bistrattata nell'ultima legge finanziaria
Io credo che non sia una richiesta
Radicale
Estremistica massimalista ma si è una richiesta riformista ecco questa la sfida delle riforme di cui parlavo prima
E ancora
Vogliamo pagare un po'di più gli insegnanti
Che è una cosa dall'accusa quanto sono poco pagati gli insegnanti italiani
Il precariato in finanziaria
Questo è un dato altamente positivo verrà tutto assorbito in tre anni
Parlo del precariato dalla scuola
E dunque potrà speriamo rincominciare un percorso virtuoso che quello dei concorsi come del tutto evidente
Ma alcune misure ne citerò una a titolo di esempio alcune misure
Verso questo segmento di società italiana gli insegnanti sono ottocento mila
è in larga parte hanno atteso l'avvento del governo Prodi vincendo ove dopo cinque anni di quello lì ora potremo avere delle soddisfazioni
Per non sono molto contenti gli insegnanti
Allora
Delle misure ne cito un
Ne avanzeremo delle proposte siccome uno dei dodici punti e l'abbiamo fatto inserire noi
Al secondo punto cioè investimento in scuola università e cultura
Vogliamo introdurre la detraibilità fiscale per gli insegnanti di ogni ordine e grado come si sarebbe detto una volta se acquistano dei libri o dei computer cioè dei materiali che gli servono per l'aggiornamento professionale
Ma perché è un avvocato lo può fare un medico lo può fare un insegnante no
Basta poco costa poco ma badate mandiamo qualche messaggio oltre a dare le soluzioni materiali soldi un'insegnante
Vive male insegnano vive
E un proletario ormai un'insegna
Però diamogli qualche messaggio
E ancora
Ma vogliamo intervenire
Come centrosinistra seriamente sul sistema dell'informazione
La legge
Che il ministro Gentiloni a
Rappresentato
Non è come dire la migliore legge possibile ma siccome io ormai mi sono adeguato al vecchio adagio che il meglio è nemico del bene ma viva Dio portiamolo avanti almeno quella cioè portiamola in Parlamento facciamolo approvare quanto prima non è pensabile che
E Lamaizi ancora in mano alla destra dopo un anno che ha vinto il centrosinistra
E ancora
Gli investimenti in cultura
Secondo me devono dico una cosa che secondo me di estrema sinistra ma ancora volta riformisti gamma se la dico con cautela nei secoli
Ora capirete che in realtà non estremistica per niente ma io la giudico davvero una cosa di sinistra
Noi dopo il Paese
Deve smettere di concepire la cultura parlo dei finanziamenti di una cosa molto concreta di concepire la cultura
Nella logica degli e venti
Io non ne posso più di quaestor Miccoli Nismo dal termine di Renato Nicolini che allora era rivoluzionari oggi è diventato un merci ufficio in cui sto
Si buttano denari pubblici come adesso investono pure bene ma il singolo evento
Ne abbiamo le biblioteche gli archivi i musei il perché i teatri
Che non hanno il personale la biblioteca centrale di Firenze fatto un convegno da poco conosco i dati ormai sta chiudendo il servizio al pubblico
Si limitano alla conservazione
Fanno come gli amanuensi medievali che conservano per le generazioni future in miglia antichi manoscritti cosa encomiabile ma non è la funzione di una biblioteca pubblica
Badate
Noi dobbiamo investire sulle cose stabili della cultura
Cioè quelle che continuano nel tempo che sono la più straordinaria ricchezza di questa nazione
Abbiamo i musei più importanti del mondo i teatri più importanti dagli scavi archeologici più importanti del mondo
Dobbiamo fare la legge sul libero
Agli stati generali dell'editoria ho partecipato al nome del partito hanno avuto la bontà gentilezza sul serio di invitarmi gli editori l'associazione di Toni
Ma lì bisogna investire sull'editoria di il sostegno dello Stato
E Fratelli di giuria di qualità con una legge apposita per salvaguardare l'editoria indipendente che sta morendo strangolata appunto da con le concentrazioni editoriali di cui ci parlava Giorgio però
è un lavoro enorme quello che ci aspetta
Eh no
Ed è di lungo periodo perché spostare il senso comune
Cioè questa scala di valori
è compito che è compito di un'intera generazione
Però ripeto qualcuno dovrà pure incominciare a fare
Da questo punto di vista noi abbiamo inteso lanciare
E in questo convegno in questi due giorni di lavoro davvero proficuo
La ricostituzione in Italia
Di un di un centro studi di un
Il nome non mi interessa
Una cosa per capire di che cosa che cosa abbiamo in testa una cosa che possa prendere il posto
Avendo il senso delle proporzioni e della misura ma possa prendere il posto di quello che è stato per decenni l'Istituto Gramsci ed è stato
Che è stato smantellato o meno
Un luogo appunto dover rimettere in movimento i neuroni
Della della sinistra italiana
In in tutti i settori ciascuno si cimenterà nel proprio specifico e poi collettivamente
Badate
La mia la mia impressione e che sia indispensabile cioè non un optional non un pezzo
E dobbiamo affrontare questo questa sfida di ricostituire questo luogo collettivo di discussione senza alcuno steccato
Senza alcuna preclusione ideologica che era sbagliata anche negli anni Cinquanta figuriamoci oggi sarebbe caricaturale oggi
Ma appunto un centro studi per la sinistra
Sinistra
E
Chiudo proprio tornando al tema dal quale sono incominciato
Per cui abbiamo incominciato se
Se nascerà uso il termine con la massima col massimo garbo se nascerà il partito democratico
Anche questo lavoro culturale
Sarà precluso
Perché
Il partito democratico badate lo dico con grande dispetto ciascuno deciderà quello che vuol fare per carità al Partito Democratico non ha una sua un suo pensiero forte e strutturato
Non può averlo
Perché
Nel partito democratico non solo manca un preciso riferimento di classe
E anche di sindacato perché non si sa quale sarà il sindacato di riferimento
Ma manca una una idea una cultura qual è la cultura
E io credo
Ripeto lo dico davvero non voglio fare polemica sto analizzando lo alla situazione credo con onestà intellettuale
C'è un grande eclettismo culturale dietro il partito democratico
Eclettismo che tiene insieme Gramsci
Gandhi don Milani don Bosco badate
è un problema
Il problema della della laicità dello Stato tema terrificante dell'oggi
E dentro perdono carico come verrà affrontato
E la stessa analisi difficilissima della globalizzazione che c'è davvero la sfida a noi non è un la globalizzazione uno slogan è la sfida che abbiamo di fronte la competizione mondiale come verrà affrontato
Allora io quando dicevo
Un centro studi per la sinistra intendo esattamente questo
Tutti coloro e sono tanti
Che non che non vogliono smettere di essere sinistra diciamola così con semplicità
Secondo me devono provare rimettersi insieme
E la sfida politica ma io direi anche sociale e culturale insieme che abbiamo di fronte tutti noi
E che dobbiamo affrontare senza
Senza paura
Guardare avanti non significa recidere le radici del proprio passato
è il contrario e proprio chi non ha più radici che non riesce a guardare avanti
Perché
Perché non ha perché non è riferimenti non ha più nessun riferimento
La grande
La grande questione che noi affronteremo da qui a poco proprio al congresso nazionale
Essa per riannodare i fili di una storia di una gloriosa tradizione
Con il futuro
Con il mondo totalmente cambiato
E con anche categorie di pensiero che dobbiamo tutto e ricostruire
Perché quelle che avevamo prima care compagne cari compagni sono state sconfitte
Ed essendo state sconfitte vuol dire che non erano più valide
Farlo
E io noi che ci richiamiamo a una certa cultura una certa impostazione che quello del marxismo farlo è complicatissimo
E noi non riusciremo a farlo noi di questa generazione perché siamo segnati da quelle categorie
Allora la sfida è fare in modo che questa nostra cultura che deve riprendere
A funzionare
Possa essere immessa
In un circuito
Di giovani
Che hanno voglia di mettersi a studiare
E di rimettersi in gioco
Io ho partecipato ad una cosa straordinaria a Roma con la quale concludo
Cinque mila persone
Tra cui la stragrande maggioranza ragazze e ragazzi cinque mila in un teatro teatro tenda ad ascoltare una lezione di storia antica del professor Carandini sulla nascita di Roma
Cinque mila
E siccome di mestiere io insegno come sapete all'università
E ho deciso da per cinque anni anzi come questo il settimo a dire la verità di riprendere ad insegnare cioè per continuare
A fare il mio lavoro insieme a quello di parlamentare
Io posso dirvi per un'esperienza generale per un'esperienza personale che tra i giovani sta tornando una Foglia
Di studiare e di partecipare e di discutere una voglia di cultura che si era perduta negli anni passati
Noi dobbiamo intercettare e dobbiamo intercettarla senza alcuna concessi ione
Alla superficialità e alla faciloneria no è il contrario
Grandissimo rigore intellettuale
Così saremo apprezzate così perché
Quando io
Punto e quelli della mia generazione diventammo comunisti
Un secolo fa
Io mi recai ero diciassettenne era un allora si diceva uno dei capetti del mio liceo
Andai alla Federazione del PCI a Cagliari la mia città
L'autobiografismo indica che sto invecchiando
Ma e serve a dire una cosa con la quale chiudo
è venni ricevuto dal segretario della Federazione del PC di Cagliari
Che era un minatore del Sulcis
Mai avrei pensato tanti anni dopo di guidare io
Le le lotte del Sulcis e di essere eletto deputato in quella zona ma allora io avevo diciassette anni
E io pensavo che incontrando questo dirigente importante in Sardegna allora il segretario della federazione di Cagliari
Che mi dicesse parole dobbiamo fare la rivoluzione dobbiamo fare questo quest'altro e io mettendomi a disposizione
Convento appunto in quanto
Giovane leader del movimento degli studenti dalla mia scuola
I chiesi
Cosa devo fare
E lui mi rispose mettiti a studiare grazie mille atti
Piani grazie
Arrivederci
Diamo avvio
Diamo avvio alla seconda giornata del nostro convegno
Compagni amici sono pregati di accomodarsi
La crisi
Anzi
Benvenuto anche al ministro
Progetto
Se però oggetto cultura con i lavori di questi giorni ieri tutta la giornata e con l'aiuto di molte e varie competenze a cui siamo sì la molto e molto grati
Stiamo rivisitando un progetto che prevede il rinnovamento della scuola
Dei suoi contenuti e dalla sua organizzazione per rispondere in modo adeguato alla scenetta alla decisione compiuta nella finanziaria
Di elevare l'obbligo istruzione a sedici anni e poi a diciotto
Un progetto per garantire più forti più massicci investimenti risorse terra l'università e la ricerca
Per la piena valorizzazione del patrimonio storico artistico paesaggistico di cui è ricco il nostro Paese
E che costituisce una delle risorse più importanti non solo per garantire la sua crescita economica ma crescita economica culturale civile un progetto per la costruzione e la difesa della libertà e del pluralismo nell'informazione
Quindi un Progetto cultura va contro il nostro da confrontare al più presto con le idee e colonne i propositi delle altre forze che compongono l'Unione
Per contribuire a creare le condizioni perché il nostro Paese alla pari Possa
Competere allestita del nuovo si colloca
Ma un progetto cultura come un Progetto Pace come un Progetto lavoro come un Progetto solidarietà non può essere credibile non può esser realistico non può essere avviato nel realizzato se il governo Prodi non riprenderà subito il suo cammino
Un tombino tanto traumaticamente interrotto dal voto al Senato di mercoledì scorso
Un voto due voti irresponsabili
Sui quali con i quali si tenta di colorare di sinistra un disegno dite il governo Prodi riprenderà il suo cammino il suo lavoro settimana entranti ne avrà tutta la nostra fiducia e tutto il nostro sostegno
Sì avremmo dovuto dà la parola a questo punto Filippo Penati presidente della Provincia di Milano ma si scusa con tutti noi perché è un impegno situazione politica è difficile lo di impedisce di essere adesso diamo la parola fra i nostri ospiti stamattina poi sentiremo ad uno ad uno al a morsi Oliviero Diliberto è già arrivato qui la diamo la parola a Moni Ovadia che un impegno il treno dalle undici lo lo aspetta quindi Moni Ovadia
Sì solo una testimonianza perché non posso mi dispiace un grandissimo rammarico di non poter essere con voi neppure tra la durata
Perché sono Venezia impegnato in uno spettacolo e alle quattro la pomeridiana
Sa cosa vuol dire avere
Mentre il teatro sembra una cosa poco seria ma in realtà e come la matematica l'inesorabile non si può mancare bene bere molto brevemente
Io ho la profonda convinzione
Che se
La questione della cultura non viene messa fra le priorità dell'agenda politica noi non ne verremo fuori
Il trionfo del berlusconismo che ha creato tante sciagure al nostro Paese ivi comprese sciagure
Alla sinistra c'è stato anche un un un un un effetto devastante in tutti in tutti gli aspetti della vita politica la vita sociale della vita culturale ha avuto la possibilità di dilagare
Così facilmente perché aveva preparato il terreno attraverso la sottocultura che gli è proprio
A conquistato le televisioni con la con vaste vastissime ignobili complicità
Ricordo se non sbaglio correggetemi però che quando passò la Marmigi
Solo cinque ministri della sinistra democristiana si dimisero quella passaggio dalla mia avrebbe dovuto avviare come risposta davvero un movimento di piazza senza precedenti
Cioè doveva essere sentito comune la cultura di un argine pericolosissimo per la nostra democrazia per il tessuto culturale per il futuro del Paese cioè i giovani
è stata veramente una devastazione grave di cui portiamo ancora le conseguenze e le porteremo ancora lungo
Allora non si contrasta il berlusconismo elettoralmente l'elezione eh diciamo
Letto il fenomeno dello scontro politico e certo bisogna andare preparati bisogna attrezzarsi ma il problema è
Che se
Il tessuto culturale fragile allora si perde elettorato perché la vera grande catastrofe del nostro tempo e la caduta della coscienza
Noi lo sappiamo
Proprio per quello che dovrebbe essere l'elettorato della sinistra abbiamo visto fenomeni pazzeschi impensabili dal piano prima operai iscritti alla CGIL per votano Forza Italia
Uno scollamento pazzesco dal punto di vista culturale e quindi dal punto di vista dalla coscienza
Il revisionismo che è potuto dilagare con ilarità nelle televisioni trovando anche francamente da parte di alcuni esponenti
Dico generalmente alla sinistra un atteggiamento un pochettino come dire accomodante
Il fascismo è la teste non si può essere accomodanti con la peste
Le memorie non solo conciliabili gli uomini si conciliano devono conciliarsi possono conciliarsi e devono impegnarsi a farlo le memorie no
è impossibile
E faccio il dato atto a conciliare la memoria della dittatura della privazione della libertà per la repressione delle libertà sociali politiche e sindacali del colonialismo per razzismo dentelli cinismo della mistica del capo del popolo petto per corone
Come per l'altra memoria che è la nostra che parla di diritti libertà giustizia sociale uguaglianza tempo sempre
E allora su questa cosa bisogna fare un grandissimo lavoro proprio sul terreno culturale
Perché loro lavorano in questo modo subdolo le trasmissioni su Mussolini ci raccontano che era un nonno così affettuoso terrà molto carino Cluj aveva dei sentimenti e gentili a tal fine Claire era molto affettuoso con il suo cane
Cosa c'entra
Smetterla di essere il bisogna rispondere colpo su colpo una cosa sola Benito Mussolini è stato dittatore un criminale di guerra
Bastardo non sembra
Queste sono le
Mi chiamano per regioni della memoria di ET sperano di cavarsela a buon mercato perché vi ho tanto Moni Ovadia parla dalla deportazione degli ebrei c'è la Spagna diamo via valutati i nazisti io da qualche anno
Inizialmente il venti con vorrei spendere qualche parola su Benito Mussolini
E approvò le cataratte perché è un fiacco di questa fatta un uomo che ha avuto per dieci anni un amante ebrea
Accade riconosceva di essere stata fondamentale per la sua formazione umana e politica un uomo che ha pugnalato alla schiena i suoi camerati
Un figlia che scappava mentre il Paese era stato distrutto ma cosa c'è da salvare in questo mascalzone
Allora ho fatto l'esempio ma in generale c'è tutta un po'prima di costruire una prospettiva politica attraverso
Il rafforzamento del tessuto culturale guardati alcuni anni fa il buddisti non ci aspetteremmo troppe cose rotte dalle elementari
Venisse insegnato
In sei venisse gli insegnanti i diritti universali dell'uomo
Proprio cominciare con l'appuntamento dei bambini con i loro naturalmente preparando a loro
Diciamo per la loro capacità e i bambini hanno capacità straordinarie preparare proprio un lavoro sui diritti universali dell'uomo
E una volta vi ricordate i non più giovani si scontrava con la rotta che nessuno prendeva sul serio
Della costituzione si chiamare educazione civica io una proposta vorrei tanto la lancio una proposta di legge Vtb Conti io sono teatrante fateci la tara
Ma una proposta tornus posso uscire dalla scuola dell'obbligo
Se non sai l'inglese va be'peggio per te fashion te lo dovrei studiare dopo fra la scuola privata
Non si sa mai la matematica pazienza non farà il matematico o forse farà il genio come hai stenti era un pessimo studente di matematica
Non importa ma se non sai la prima parte la Costituzione repubblicana la memoria e commentata l'unicità la scuola della
Non sono e più giacobina la mia proposta presto significa che non puoi andare a lavorare
E non prendi la patente
è assente per settanta metri senza sapere che la fitta di un cittadino è preziosa tanto ammazzi qualcuno in macchina sposa ho fatto di male si trovava fra i con gli ioni mentre guidava ubriaco
E perché era proprio lì per lì Trotta per cui siamo arrivati nel nostro Paese a queste cose
Non ci rendiamo conto quanto questo Paese è scivolato in basso allora la funzione della cultura della formazione del tessuto culturale significata rizzare
Strutture per formare una delle strutture principali di formazione purtroppo allo stato di cose e la televisione
Se non s'interviene culturalmente sulla televisione
E ammette lei illudersi noi rispetteremo sangue politicamente per tenere insieme il governo Prodi
E poi attraverso la televisione
Venne arriveranno il nostro lavoro invece il dente bisogna colpire saprà atterrò non voglio io non mitizzo sappiatelo ai suoi pregi i suoi difetti no però cosa ha deciso televisione spazzatura va in seconda e terza serata
Bisogna avere il coraggio di togliere la politica non si può fare rapportato
Queste trasmissioni debbono aspettarsi di grossi perché è il loro mestiere
No non è possibile tra il cittadino debba sentire i confronti politici in mezzo mostarda Zio analizzarle aline che intervengono bisogna eccessiva lo spazzino leggi per questo non abbiamo paura bisogna essere sei anni
Non Porta a Porta continuavate possibilmente in quarta serata dove potranno continuare a parlare di Cogne
Tendono però mestiere
Ma una politica gli ottanta devo sentire qualcuno parlare ho bisogno di sentire articolare discorsi non so se avete notato quando Berlusconi vinse le elezioni
Che cosa fece in montagna dei guastatori ogni volta che uno dei nostri per perché lo interrompesse in continuazione
Perché cercasse di impedire ecco il discorso avesse chiarezza
Scherza alle strutture delle trasmissioni lo permettono io mi sono rifiutato sistematicamente nel mio piccolo ho detto no grazie
Certo voglio parlare parte verranno in volte fatto apre il primo piano
Dove mi fanno trapelare
Ho bisogno di articolare il discorso perché i nostri discorsi sono discorsi i loro no sono demagogica retorica e alla demagogia retorica la puoi fare urlando
Ora
Niente più allo specifico che mi riguarda faccio espongo un dato
Quando noi parliamo di Paesi europei hanno un livello di civiltà generale un tessuto generalmente più civile del nostro noi paghiamo la Germania della cancelliera conservatrice neanche una nostra oppositrice
Ma anche la Merkel come primo provvedimento che ha fatto è stato quello di aumentare le tasse ai ricchi
Caso che differenza con
Andare a mettere in un discorso pubblico ha detto pertanto il resto è un grande talora dalla cultura tedesca
Allora
Abbaiare
Ciao riservo il segretario però
Allora perché tutto questo
A a
C'è un dato semplice c'è un dato molto semplice la Francia investe sulla cultura l'uno per cento del PIL
La Germania uno e mezzo per cento del PIL
La media europea allo zero cinquanta la Spagna lo zero sessantasei
L'Italia zero venticinque siamo il Burundi
Della cultura europea come investimento Vienna investe sulla cultura un miliardo di euro all'anno
Solo Vienna
Senza un massiccio investimento imprestati erezione
Non c'è possibilità di dare voce alle forme culturali che determinano la crescita del Paese
Senza cadere in una televisione diversa delle forme culturali non hanno un risuonatore perché vengano veicolate vi dico un piccolo esempio non vado quasi mai in televisione raramente
Ripeto ho scelto alcune trasmissioni in cui sento di potermi però quando quella rara volta hanno trasmesso un mio spettacolo in prima serata una specie di miracolo
Immediatamente le persone che si sono a corto di me sono triplicate di colpo
Buongiorno Collalto ora questo è solo un esempio è chiaro che se la televisione comunica i valori di un certo tipo la gente si sveglia e di fede
Ci vuole un'altra televisione perché se noi abbiamo una televisione che copia quella berlusconiana mi riferisco alla televisione pubblica se non c'è coraggio anche di intervenire sulle televisioni private nel senso che la televisione criptata quella con la scritta vede quello che vuoi è un adulto responsabile se la prende mette dentro la scritta vede quello che vuole attiene alla libertà dell'individuo inesorabile
Ma quando una televisione attraverso lettere in ogni casa senza il filtro della scelta allora bisogna che venga sottoposto a delle regole anche quella
C'è una Commissione parlamentare alle televisioni private perché entra liberamente nell'aria e parte la concessione Anita
Soprattutto e poi li lascio la parola per tempo potremmo tanto molte cose prive sappiamo tutti la scuola pubblica
Senza il rilancio della scuola pubblica senza lo strumento di formazione culturale primario
Noi non andiamo da nessuna parte
Il rilancio della scuola pubblica è la precondizione per compiere tutte le altre cose lussato il Dinoi ha avuto una buona formazione scolastica
Chi ha avuto buon insegnante se li ricorda per tutta la sua vita
Dalle elementari in avanti sono insegnante trasformato io mi ricordo vi dirò sono per lui
Per la prima istanza è stata aperta una volta non glielo fece notare più glielo faccio fare solo una volta il compagno Luciano Segre
Professore di storia specialista all'agricoltura professore di Storia economica del Settecento che noi diamo il privilegio di avere come insegnante di storia di liceo
Io avevo quattordici anni dagli altoparlanti della scuola appena inaugurati come strumento di controllo evidentemente anche alla scuola ebraica volevano controllarci l'Beltramme mancava resistenza
Ed era la commemorazione di uno storico marxista
La sua commemorazione durata un'ora che noi ascoltavamo in silenzio nelle classi accesa in molte di noi quella conoscenza profonda che ci ha accompagnato tutta la vita
Per lui era un grandissimo storico era un uomo che aveva fatto la Resistenza sapeva di cosa parlava ma soprattutto non ci parlo della resistenza solo come fenomeno l'insurrezione
Lei giusta e sacrosanta contro il nazifascismo da come lotta di top vedremo per la prima volta la classe operaia i contadini gli artigiani gli studenti intellettuali protagonisti della formazione da una democrazia fu una coscienza sociale che ci trasmise fu il primo embrione intorno al quale molti di noi hanno costruito un fratello di consapevolezza e sono ancora qui
A differenza di tanti estremisti della domenica torneo rimproveravano di essere troppo moderato Ettore adesso ritrovo Totti come portaborse di Berlusconi o segretarie di qualche istituzione statunitense
Trattenervi Vittorio altre per gli interventi per specifici vi ripeto la mia è una testimonianza
Noi che facciamo il teatro che cerchiamo di sviluppare attraverso la cultura delle arti sceniche che è importante per una ragione perché non parla solo l'intellettualità ma parlare il cuore ai sentimenti all'emozioni profonde cioè offre un progetto culturale complessivo uno spettacolo di teatro però cambiare una ditta come può fare un grande romanzo
Molte tribù di Dante gli articolati magari discorsi utili alla formazione all'indagine scientifica
Ma ricordatevi che questi questi il teatro di Arti sceniche possono svolgere un ruolo definitivo e non solo bisogna sottrarre altri tradotto mercantile
Bisogna anche che cessi in quell'ambito l'uso strumentale e l'uso diciamo comitia recante mentre l'area anche di quelle forme perché troppe cose brutte e si vedono cioè sono state aperte nell'altro convegno Piattelli assetata illustra il pesce importante causa a chicchessia
Semplicemente perché l'amico che non sia del cugino non potevamo fare uscire l'Italia da questa robaccia se no non entreremo in un pentolino irreversibile che farà di noi
E guarda perché Napoli è solo un epifenomeno
Non dimentichiamoci Italia roba loro Europa di tutti noi
E allora non facciamo sì che un giorno l'Italia diventi lo scarico fognario per l'Europa dove si tengono a fare tutte le attività illegali utile per tanto tempo finisce attardarci a Frascati perché c'è davvero poco da ridere e soprattutto poco da ridere hanno quei cittadini costretti ai lavori precari mummificati in mille modi ho parlato l'altro giorno per una persona che mi diceva cinque erano allora
Attacca combattente per i diritti dei lavoratori e attenzione anche nel nostro governo troppi parlano continuamente di consumatori
Noi saremo settant'anni prima di tutto s anima
Sì
Grazie a Moni sempre appassionato ed efficace grazie ancora adesso la parola Giorgio debbo otto editore di collane dedicate a poesia italiane europee avrebbe
Nonché segretario
Certo che il mio intervento sarà senz'altro meno attraente immagino
Di quell'ultimo
Ma
Quello che ha detto a proposito del teatro del romanzo credito si possano tagliare anche a quello del lavoro editoriale che il campo più specifico nel quale credo forse essendo trent'anni di attività alle spalle che mi porto dietro pubblicando appunto poesia
Possono in qualche modo dire appunto qualcosa che possa avere un senso mi permetterò di leggervi perché credo che sia un argomento decisamente interessante e non vorrei dimenticare quanto molto brevemente ho appuntato appunto per
La cultura italiana vanta una ricca tradizione di studi sul libro antico bus per lungo tempo ha prestato poca attenzione sia agli aspetti produttivi economici e commerciali
Sia agli orientamenti all'influenza culturale dell'editoria moderna
Sì al difficile a volte apparentemente inconciliabile confronto di questi aspetti da qui nasce la fondamentale ambivalenza dell'attività editoriale del commercio del libro
Ambivalenza che credo si possa affermare tranquillamente si manifestò fin dai primordi quando Keith andavi raffinato autore della Bibbia delle quarantadue linee si lancio nell'impresa dello stampare libri anche allo scopo di abbattere i costi di produzione
E competere così con i copisti delle da un lato solo gli editori grazie alla stampa possono portare alla costituzione di un mercato dei testi e dei giudizi essi sono una condizione necessaria perché possa costituirsi una sfera pubblica letteraria
E un uso critico della regione
Ma d'altra parte per le sue stesse leggi l'editoria sottopone la circolazione delle opere a limitazioni a fini che non sono affatto paragonabili a quelli che ne hanno confermato la scrittura
La tensione fra queste due esigenze non è facilmente risolvibile
E tuttavia come sottolinea acutamente Eugenio Garin suo saggio non si fa storia della cultura senza far storie delle vittorie
Proprio perché la mediazione editoriale non è soltanto un capitolo della storia economica
Ma anche luogo cruciale per una necessaria e doverosa riflessione sulle fondamentali traiettoria culturale del nostro Paese
Leni edizioni si chiamano San Marco dei Giustiniani che volendo usare la terminologia attuale delle scienze statistiche secondo una definizione tecnica sono una micro impresa sia pure al livello superiore della categoria
Uno di quei piccoli editori cioè che sempre in una definizione usata nei rilevamenti statistici trova la maggior gratificazione nel successo dei volumi pubblicati
E nella partecipazione alle decorazioni e culturale della propria epoca piuttosto che nel profitto puro e semplice
Siamo anche nell'espressione degli addetti ai lavori editori da scaffale stampiamo cioè libri che hanno una lunga lunghissima vita tant'è vero che l'editrice continua a ricevere regolarmente richieste di titoli pubblicati agli esordi dell'attività più volte esauriti e più volte ristampati
C'è chi legge per cercare di far leggere anche agli altri ciò che gli pare degno di essere eletto e quello specialissimo tipo direttore che della lettura ha fatto la sua professione l'editore
Egli a un intero universo di parole di emozioni e di menti da esplorare
Da qui attingere ciò che più lo ha fra lo convince poli sembra adatto a catturare la voglia di leggere altrui
La capacità di far leggere un libro piuttosto che un altro elemento essenziale della qualità del suo lavoro
Ma in realtà chi è veramente un editore
La risposta più ovvia e ragionevole che si tratta di un imprenditore che opera in un settore secondario dell'industria
Nel quale si chiedeva di realizzare quattrini pubblicando libri
E cosa dovrebbe fare un buon editore muore editore dovrebbe pubblicare solo con i libri dei quali dovrebbe essere fiero piuttosto che vergognarsi
Ma questo oltre a non produrre una grande ricchezza può rapidamente portare la chiusura dell'attività infatti il mercato la relazione con quella sconosciuti
Oscura entità che viene chiamata al pubblico della primordiali che nell'accezione medievale del termine che li deve affrontare una prova del fuoco che può mandare in fumo qualsiasi ambizione ho stima di se stessi e una quantità non indifferente di denaro quindi per rispondere alle logiche del mercato un editore ottennero un utile degno di considerazione soltanto a condizione che pure i libri siano sommersi da molti altri di qualità se inferiore ma quando si è sommersi può facilmente cadere di affogare e così sparire del tutto dal panorama culturale
E tuttavia ancora oggi così come nei secoli precedenti il ruolo dell'editore continua a essere ritenuta affascinante da un alto numero di persone
Forse perché oltre a essere un settore degli affari
è l'editoria è in tutti i sensi una e se così è come in effetti è qual è il criterio con cui si può giudicare della qualità dell'arte di un editore
Esistono studi molto doppia curati sull'attività di alcuni editori ma molto di rado ci si imbatte in un giudizio sulla loro grandezza come avviene invece normalmente quando si tratta di scrittori o pittori
Da cosa è data l'ora l'arte di un editore si potrebbe tentare una risposta rifacendoci alle origini dell'editoria non so se è mai stato notato come per la stampa sia accaduto un fenomeno che si è ripetuto più tardi con la fotografia
Coloro che si sono avvicinati per primi a queste attività si sono rivelati dei maestri che per chissà quale misterioso soffio divino hanno raggiunto una inarrivabile eccellenza
Se si vuol capire l'essenziale della fotografia basta studiare Nadar
Se si vuol capire che cosa può essere un grande editore basta guardare i libri di Aldo Manuzio
Colui che nel mille cinquecentodue stampò un foglio ippica rotto ma chi ha Poli Fini di un autore sconosciuto e a tutt'oggi enigmatico scritto in un linguaggio immaginario una sorta di miscuglio di parole latine e italiane
Considerato dagli appassionati del libro mai stampato
Lo stesso che pubblicò poi però in un formato che vivono a definire parava forma
Un'edizione di Sofocle creando così letteralmente il primo tascabile e trasformando i gesti che accompagna una lettura e mutante di conseguenza radicalmente l'atto stesso del leggere
Manuzio fu il primo a immaginare la casa di editrice in termini di forma che anche la capacità nella e nella sequenza dei titoli da pubblicare e avendo cura una cura appassionate quasi ossessiva della veste di ogni volume del modo in cui esso viene presentato in quanto oggetto nella sua pura e semplice fisicità
La copertina la grafica impaginazione i caratteri la carta fu quello in fondo il primo accenno che i titoli stampati dall'editore potesse essere visti come anelli di un'unica catena frammenti di un singolo libro composto da tutti i libri pubblicati da quello stesso dito questo e naturalmente il traguardo più audace e ambizioso
Al quale tutti coloro che stampano mira e tale forse è rimasto da cinquecento anni
Ma se può fare era un'impresa impossibile basterà ricordare che anche la letteratura perde ogni magia se non c'era nel suo fondo l'impossibile
Considerato sotto questa angolazione apparirà forse più chiaro anche uno dei punti più misteriosi del nostro mestiere
Perché un editore rifiuto un certo libro piuttosto che un altro
Perché si rende conto che pubblicarlo sarebbe come introdurre un personaggio sbagliati in un romanzo una nota stonata è una sequenza armonica rischierebbe di squilibrare l'insieme o di statura
In un suo scritto di alcuni anni fa a Roberto Calasso rifacendosi un'antica proposta Claude levi Strauss di considerare una delle attività fondamentali del genere umano l'elaborazione dei miti
Come una forma particolare di bricolage suggerì di considerare anche l'arte dell'editoria nello stesso modo e ricercare quindi di immaginare una casa editrice come un unico testo formato non solo dalla somma di tutti i libri che vi sono stati ma anche da tutti gli altri suoi elementi costitutivi come le copertine la scelta dei caratteri delle carte i risvolti la pubblicità la quantità di copie stampate e venduto o le diverse edizioni in cui lo stesso testo è stato presentato
Immaginiamo una casa editrice in questo modo scriveva Calasso ci troveremo immerso in un paesaggio molto singolare
Qualcosa che potremmo considerare un'opera letteraria sì appartenente a un genere specifico e del tutto autonomo ma consentitemi di ritornare ancora un momento alle scienze statistiche e alle cifre che ad esse si accompagna in Italia nel due mila due ultimo dato disponibile
Sono stati prodotti cinquantadue mila trecentosettantatré titoli con una tiratura complessiva di circa duecentocinquanta milioni di copie di cui la scolastica ha rappresentato più o meno un quinto del totale
Il che significa comunque la bella cifra di centoquarantatré titoli al giorno domeniche e festività comprese
Ma dove vanno a finire tutti questi volumi se in Italia soltanto il cinquanta per cento della popolazione legge un libro all'anno
E se di questo cinquanta per cento il settanta per cento appena copre il cinquanta per cento del mercato librario leggendo più di un libro al mese
In mezzo a un'editoria cosiddetta da banco che transita più che soffermarsi sempre più velocemente statisticamente meno di trenta giorni nelle librerie per essere poi se non venduta mandata al macero
Il povero potenziale elettore vaga smarrito tra le scaffalature di questi supermarket dalla carta stampata
Riuscendo solo nel cinque per cento dei casi lo dice un'indagine di mercato assai seria a trovare al primo colpo la novità cercata e tanto sbandierata dei mentre un meno modesto ma non esaltante quarantaquattro per cento giunge al primo tentativo in libreria ottenere il libro richiesto
E la politica spesso mio piedi in molti dei più grossi gruppi editoriali spinge inesorabilmente sempre più verso libri usa e getta Olibrio oggetto da ricerche non documentabili con numeri perché basate su sensazioni manifestate dai librai intervistati
Si può affermare che esiste una forbice che tende ad allargarsi tra acquirenti lettori gli acquirenti non lettori tendenzialmente a vantaggio purtroppo di questi ultimi
Una sorta di editoria senza editori insomma governata cioè meno dà l'idea della costruzione programmatica del catalogo che non dalla realizzazione accelerata del business
Un lucido saggio su questo fenomeno e scritto da André Shiffrin e pubblicato da Bollati Boringhieri nel due mila
Cito
L'editoria senza editori è un'editoria di grandi gruppi per i quali la produzione libraria è marginale
Uno scenario dentro il quale non c'è più spazio per gli editori intellettuali per gli editori letterati per coloro che attraverso l'attività editoriale perseguì con un obiettivo culturale
I nuovi dirigenti infatti seguendo la logica dei grandi gruppi commerciali incominciano ad esigere tassi di rendimento che poco hanno a che vedere con la tradizionale gestione aziendale delle case editrici e dei loro cataloghi
E richiedendo risultati di vendita molto alti ad ogni singolo titolo indipendentemente dalle sue caratteristiche modificano completamente la natura di ciò che pubblicano
E in effetti è questo nuovo scenario del quale editoriale italiano che si è andato configurando dagli anni Novanta dello scorso secolo
La Mondadori possiedo controllarne letta l'Einaudi la Sperling gustare la Baldini e Castoldi ora Baldini Castoldi Dalai
Mentre la RCS MediaGroup a rendere CS fanno riferimento al gruppo Fabbri Rizzoli Bompiani Fabbri Etas Sansoni e la Nuova Italia
Ma si potrebbe proseguire con Longanesi e UTET che a loro volta danno vita ad altri gruppi editoriali
Non solo agli inizi degli anni novanta quando la Silvio Berlusconi holding acquisirà la Mondadori si creerà una catena di prodotti che vanno dal libro al periodico ha tre canali televisivi
Ma sarà un imprenditore del settore televisivo a far proprio l'azienda editoriale
E non un editore estendere il proprio intervento nel campo delle telecomunicazioni come invece dagli ottanta tentarono senza fortuna appunto Mondadori con Retequattro Rusconi Italia uno
Sembrerebbe tramontare quindi definitivamente la figura tradizionale carismatica dell'editore protagonista quello che in molti casi aveva dato il nome alla casa editrice quello con cui l'azienda si era identificata
E su cui si era modellata sulla base di un'impronta genetica conferite alla dell'editore spesso al momento di dar forma una precisa idea di cultura che allo specifico modo di comunicare
Un'immagine complessiva ben delineata attraverso la quale l'editore presentava i si presentava ai lettori e per la quale i lettori immediatamente lo riconosce
E se è questa la realtà nel suo quadro generale io credo tuttavia che esistono ancora spazi per un'editoria di tipo diverso
Il concetto che io del mio mestiere è tutt'altro e mi rendo conto Assayas
L'editore e infatti a mio modo di vedere il tramite tra il sapere elettori
A lui spetta il compito di riportare una parola da comunicare
Autore ed editore si passano il testimone come i due successivi elementi di un'unica comunicazione
Per il cui tramite si crea una sorta di reciprocità
Quasi la parola fosse una corda tesa nel vuoto solo la lungimiranza di chi pubblica trasforma la voce in dialogo le procurò destinatario
Ma contemporaneamente l'editore esiste soltanto nel momento in cui esiste una parola da comunicare
Parola che non punta a creare un'aula un incanto ma lasciare nella mente e nel cuore del lettore come scriveva Sinisgalli qualcosa che somiglia un pegno
La parola tra verso la stampa passa da uno agli altri è uno scambio fraterno di cose
Non di allegorie anche Di Segni cento ma inequivocabili quasi che quei segni il suono di quelle parole siano una cabala una formula magica capace di mutare realmente l'esistenza chi dallo ci da loro uno spazio
Per usare un concetto caro al grande poeta di lingua arriva araba Adonis che se mi è concesso un soprassalto di autobiografismo per primi pubblicando in Italia
E con il quale inaugurare la nostra collana unica nel panorama editoriale italiano dedicato alla poesia araba contemporanea giunta già quattordicesimo titolo le conoscenze convergono per unificarsi e per divenire un solo libro
La vera creazione odierne mano allora ampliando il pensiero del poeta siriano totale i limiti tra i saperi svaniscono e si svelano i rapporti invisibili fra i generi conoscenze fra questi ultimi e il mondo
L'unità delle conoscenze sottintende l'unità degli esseri umani dell'Oriente arabo dell'Oriente intere dell'Occidente
L'editoria può e deve farsi portatrice di questa istanza di unità
Lo stamparli libri è vero non produce che parole
Ma è solo attraverso il tanto della parola che l'uomo diviene artefice della propria identità
Ma rendendomi conto che forse neppure parzialmente sono riuscito a dare una risposta alla domanda che mi poneva l'inizio
Che cos'è una casa editrice una buona casa editrice soprattutto nell'ottica di chi si identifica in una cultura in una visione della società di stampo marziano utilizzerò per chiudere e per rafforzare le mie parole due Brady citazione
Che mi pare possono valere per tutti coloro che intendono le vittorie i libri in un certo modo
E chi affido alla vostra riflessione
La prima dell'in ciclo previste fantasmagorico poligrafo Tommaso Garzoni che con la sua definizione di Piazza universale anticipato il concetto di villaggio globale e che già nel Cinquecento scriveva
E si può dire che la stampa sia stata quella che ha risvegliato i spiriti dell'uomo che erano addormentati veramente nel sonno dell'ignoranza
Perché avanti a questa miracolosa arte della stampa si trovano in comparizione del tempo d'oggi molto pochi letterati
Il che non deriva da altro se non dalla Spesal dei libri da allora intollerabile
La seconda Liviero Diliberto segretario nazionale del partito al quale mi onoro di appartenere azzarda è un altro giorno ebbe ma insomma sono sono responsabile quindi non lo devi passare il quale ha detto al quale mi onoro di appartenere ovviamente il Pdci dal dal riscritta a conclusione di un saggio dedicato appunto l'editore suo amico cito
è una storia di libri ma è anche storia di vicende umane
Di chi i libri li ha scritti li ha stampati già distribuiti
Non di rado apprezzo di spaventosi rischi dialetti e commenta Amati io di atti gelosamente custoditi
è una storia di libri non tolemaica ma drasticamente copernicana
Democratica e aristocratiche insieme
La democrazia della cultura e per essere tale deve essere seguita da tutti insieme all'aristocrazia del gusto e dell'intelligenza che della prima rappresentano indispensabile corollario
Una storia che non ammette gerarchiche nei panni né dogmi e tanto meno relative risibile
E in fondo una storia di libri fatti per essere eletti da chi ancora vuole testardamente cambiare
Io da trent'anni sto cercando di fare queste e spero di poterla fare ancora per molti anni grazie