La libertà viene prima. La libertà come posta in gioco nel conflitto sociale

Ma
Buonasera tutte anche se con qualche minuto di ritardo iniziamo questo momento di confronto al Festival dell'Unità
Regionale di Umbertide
Come sapete dalla festa dell'Unità è un momento di riflessione e di confronto su grandi temi che in qualche modo o ci interrogano sul nostro futuro questa sera siamo qui con Bruno Trentin
Non solo dirigente responsabile nazionale della commissione Progetto dei Democratici di sinistra
Per discutere del libero che lui ha scritto dal titolo la libertà viene prima
Ne discuteremo questa sera insieme ad altri ospiti del Festival dell'Unità
Abbiamo con noi Angelo Colussi un imprenditore
Che guida una multinazionale forse l'unica multinazionale
Squisitamente umbre perugina
Quindi un imprenditore che sta come si dice nel mercato globale
E abbiamo anche il segretario regionale della CGIL Mario Mariotti del segretario generale della CISL dell'Umbria per Luigi Bruschi e il presidente della direzione regionale dei Democratici di sinistra Claudio Carnieri
E non a caso ci sono queste presenze qui questa sera perché il libro di Bruno Trentin proprio perché parla di fenomeni che hanno caratterizzato il lavoro e l'impresa negli ultimi anni avvia diciamo una riflessione intorno a a che cosa ha messo in difficoltà il il movimento sindacale la sinistra nel nostro Paese in Europa e parte della sua riflessione
Dalla Dad una valutazione cioè che di fronte alla terza rivoluzione industriale cambiamenti che questa cara assegnato nei rapporti di lavoro c'è stata da parte della sinistra del movimento sindacale una difficoltà a interpretare quello che stava succedendo e soprattutto a costruire le condizioni perché anche nella terza rivoluzione industriale si potessero determinare le condizioni per l'aumento delle della della libertà e soprattutto della possibilità per le persone gli autori a rizzare sì nel lavoro e attraverso il lavoro
Ora questa questo giudizio evidentemente critico sul come la sinistra europea e anche quelle italiane approcciato al tema della terza rivoluzione industriale credo chiami in causa
Nostro partito le organizzazioni sindacali
E ci faccia in qualche modo riflettere discutere sul che cosa sia poi necessario fare ora Bruno trentenne nel suo libro che io consiglio di leggere perché non sono interessante ma anche un modo attraverso il quale ci si po'i astrarre dalla quotidiano nel senso che dà una spiegazione appunto a questi fenomeni
Bruno ci dice che ciò che ha caratterizzato in questi anni l'azione del movimento operaio e del sindacato e del movimento socialista è stata soprattutto la costruzione di spazi di libertà
E di potere nei confronti dello Stato e delle città e come cittadini piuttosto che all'interno dell'impresa
E sostiene questa tesi dicendo che ciò che ha caratterizzato in modo particolare l'azione del movimento operaio del movimento socialista è stata lobby stato l'obiettivo della cosiddetta uguaglianza di risultati piuttosto che la battaglia per l'obiettivo delle libertà all'interno dell'impresa per l'auto i termini l'autodeterminazione per la crescita evidentemente professionale
E della conoscenza nei luoghi di lavoro
Ora io credo che questo sia una un lettura o critica di questo processo e al quale dovremmo in qualche modo tentare questa sera di valutare non solo se si ha stato vero ma se poi non possono essere messe in atto anche delle azioni delle iniziative per superare questo stato delle cose
Un altro punto a mio avviso estremamente significativo e importante
Del libro che ci presente che che ci propone Bruno Trentin è dato dal come lui in qualche modo interpreta questa esigenza di libertà all'interno dei luoghi di lavoro cioè attraverso non solo la partecipazione dei lavoratori alla possibilità di non dico col decidere le strategie industriali ma quanto meno di partecipare ad avere il diritto di proposta nei confronti delle scelte che caratterizzano appunto un'impresa oggi moderna
E su questo richiama evidentemente tutti quanti ad un'attenzione particolare ad un'autonomia culturale che sembra essere venuta meno nel corso di questi anni e rispetta queste grandi trasformazioni
Tant'è che nel libro si parla di una creatività intellettuale che ha coinvolto anche la sinistra nel non essere stato capace in qualche modo di
Rispondere a questa carica questa grande trasformazione industriale caratterizzata dalla rivoluzione informatica con
Appunto un'autonomia culturale che non facesse ad esempio penetrare
Culture politiche neoliberiste anche nella sinistra ad esempio quando si è parlato di articolo diciotto si è parlato della cosiddetta differenziazione salariale per i giovani affinché questo consentisse poi occupazione maggiore occupazione nel Mezzogiorno
Quando poi invece questo si è tradotto con una riduzione sostanzialmente dell'occupazione o comunque per la messa in discussione dei diritti delle conquiste dei lavoratori occupati
Analogamente quando si è approcciato al tema della riforma del mercato del lavoro con tutte le tipologie contrattuali che hanno segnato la legge trenta
La legge che va sotto il nome di legge Biagi o quando ad esempio parliamo di pensioni
E della cosiddetta scelte autoritarie o mentale di imperio les Echos la così detta età pensionabile consono tutti approcci che a al tema del lavoro le sue trasformazioni che hanno in qualche modo anche diciamo caratterizzato parte dell'intellettualità della sinistra fino a lui dice radicalizzare le posizioni della Confindustria supposizioni appunto molto autoritari ecco insomma
Il libro ci dice
Che di fronte a queste trasformazioni c'è stata una caduta del pensiero critico una capo una non capacità ad esprimere un punto di vista autonomo da parte della sinistra e dunque la necessità di ricostruire questo pensiero critico attraverso un processo di partecipazione di discussione e di confronto
Che consenta non solo
Evidentemente di
Affrontare
I problemi del quotidiano delocalizzazione dell'impresa licenziamento insomma la crisi economica ma nella crisi economica puntare evidentemente ad un obiettivo fondamentale quello cioè che la libertà in primo luogo
La possiamo conquistare attraverso la conoscenza cioè attraverso la possibilità di crescere culturalmente anche attraverso il lavoro questo insomma mi sembra in sintesi la chiave
Direttore del libro di Bruno Trentin e aggiungo o per ultimo
Il il tema che li pone di che cosa si oppone ecco al fatto che in questa globalizzazione del mercato e la globalizzazione finanziaria si possa riuscire a determinare una fase di emancipazione del mondo del lavoro
Lui ci dice per queste c'è qui anche Angelo Colussi come nostro ospite ci dice che
Nella che cos'è che si oppone ecco al fatto che si possa determinare davvero il principio della del diritto alla formazione permanente il fatto che nell'impresa moderna
Non è conveniente magari investire sulla risorsa umana sulla formazione professionale
Perché probabilmente più in in più utile e più redditizio cambiare la mano d'opera quell'anziana con quelli giovani o l'altro aspetto che lui ci fa ci sottolinea e che probabilmente nella cosiddetta rivoluzione tecnologica informatica oggi sono possibili transazioni finanziarie in tempo reale per cui l'interesse anche degli azionisti non è tanto nell'investimento che consente nel lungo termine di garantire all'impresa una sua competitività nel mercato globale quanto i rendimenti a breve e brevissimo termine
Tant'è che parla della contraddizione tra manager e azionisti proprio per dire in sostanza che sembra quasi che si siano separati in qualche modo le culture destini di di questi di diversi soggetti dell'impresa ecco allora
è vero non è vero
Io credo che ci sia quindi i testi di Bruno Trentin un fondo di verità Heather queste ecco proprio per questa per manifestare
Questa la contraddizione vorremmo anche sentire l'opinione di un imprenditore che sta appunto nel mercato globale in ultimo ultima questione
Bruno dice che la la la caduta di questo pericoli di questa da débâcle del pensiero critico dipende anche dal dalla da scelte molto lontane nel tempo e che riguardano
La nostra concezione del diciamo del partito
Lui nel libro scrive che probabilmente come scelta della caratterizzato da sud la socialdemocrazia in Europa
C'è stata quella di immaginare un partito che fosse un agente autonomo
In grado attraverso la conquista del potere di forzare la storia e che questo abbia in qualche modo caratterizzato la separazione tra politica e società c'è un partito che sostanzialmente divenuto nel tempo autoreferenziale cioè ci pensiamo noi a interpretare i bisogni e a dare le risposte giuste secondo le condizioni storiche
Ecco questo ha fatto sì che ci fosse una separazione tra politica e società
Al punto che poi le grandi trasformazioni i conflitti la lettura dei conflitti e il merito dei conflitti che hanno caratterizzato
La società in questi ultimi decenni sia stato un elemento secondario non di ricerca rispetti invece la ricerca necessaria
Per poter dare risposte positive ai nostri problema ecco allora su questo io credo che questa critica
Scritta in qualche modo nel libero chiami in causa direttamente anche la funzione del nostro partito e qui abbiamo tra l'altro Claudio Carnieri presidente regionale del PDS so io non so se sono stato chiaro una critica
è un'analisi
Diciamo forte su quello che è successo in questi ultimi anni un approccio non
Autonomo culturalmente adeguato la terza rivoluzione industriale
Le contraddizioni che si sono manifestate un aumento delle disuguaglianze che sotto gli occhi di tutto palese basti pensare ad esempio al G otto al debito pubblico tra i Paesi poveri Paesi ricchi che negli ultimi vent'anni più che quintuplicato ecco insomma
Per dire abbiamo una
O con questa con questo libro l'occasione per una riflessione a mio avviso estremamente importanti e positive anche una chiave di lettura Bruno chiude
Chiude sostanzialmente in con questo libro lancia un ulteriore messaggio ci dice che cosa immaginiamo oggi noi per socialismo
Ecco per Socialismo Bruno ci dice secondo lui io penso che abbia ragione oggi non possiamo pensare né a Morelli nei fatti storici determinati la per lui un impegno alla ricerca costante sul come liberare le persone su come creare le condizioni perché le persone abbiano la capacità di alto realizzarsi quindi una scelta in primo per la libertà siccome noi che abbiamo proprio a cuore la storia la memoria anche della sinistra del nostro partito quando parliamo di libertà uguaglianza e solidarietà in qualche modo abbiamo sempre cercato di coniugare questi valori questi ideali no attraverso evidentemente la nostra esperienza oggi Bruno ci dice guardate che dentro questo contesto dentro la globalizzazione il tema della libertà viene primo
E io credo che sia una grande sollecitazione alla riflessione comune e credo che sia anche un'occasione importante per noi per riflettere insieme sul nostro futuro
Detto questo io dare subito
La parola
A Pierluigi Bruschi
Segretario regionale la CISL e ecco farei un primo giro
Dei nostri ospiti lasciando evidentemente a Bruno Trentin la parola per ultimo poi vediamo se dal pubblico o c'è anche lei la necessità di fare un ulteriore magari passaggio per valutare i giudizi commenti che i nostri ospiti esprimeranno grazie parola Pier Luigi
Va bene grazie
Io sono stato stimolato dal libro di Bruno Trentin e soprattutto sotto tre aspetti
Perché li ritengo vicini alla mia esperienza e li ritengo anche di estrema attualità e molto stimolanti infatti trentine non si limita ad individuare le colpe degli altri colpe dell'interesse
Con le colpe bella politica intesa in senso generale Emma
Ma anche quelle della della sinistra e i ritardi del sindacato mi sembra che rimetta ben in evidenza i tre aspetti che mi hanno sollecitato sono questi il primo
Perché si sono ridotti questi spazi di libertà conquistati
Che potremmo fare oggi per recuperarli
Il secondo molto stimolante Luís individua nella formazione per tutto l'arco della vita
E quindi nella conoscenza come diceva adesso Baiardini lo strumento per combattere combattere l'esclusione sociale ecco quest'seconda riflessione la terza
Di estrema attualità ritiene l'aumento della popolazione attiva e quindi l'aumento del tasso di attività di gente che si propone nel mercato del lavoro
L'unica alternativa alla riduzione delle app protezione sociale e soprattutto della tutela della pensione pubblica
Ecco allora al primo aspetto si sono ridotti gli spazi di libertà conquistati dice Luigi
Nonostante questi lo stante tutti i diritti della notte i diritti quindi di conseguenza che abbiamo conquistato i diritti fondamentali
Il riconoscimento del ruolo del sindacato all'interno dei luoghi di lavoro eccetera l'impresa moderna rimane chiusa ogni forma di democrazia e spazio di libertà
Eccolo
Piccola riflessione è un po'fa Luís un e un po'facciamo penso tutti noi quella che l'integrazione fra i mercati la globalizzazione
La conseguenza è trasformazione quindi del mercato del lavoro hanno vanificato le conquiste fatte con lo Statuto dei lavoratori
E con i contratti di lavoro che sono degli anni dagli anni settanta e ottanta in poco insomma ecco la stagione dei contratti diciamo
Ecco io qui ecco per venire subito al nocciolo e fare questa prima riflessione stimolazione anche fra di noi
Noi purtroppo a me sembra noi come sindacato anche siamo rimasti ancorati
Quelli quelle conquiste a quei diritti conquistati anche quando era evidente che interessavano un numero sempre minore e li abbiamo
Inter per tratti a mio avviso in maniera in maniera rigida
E quei così è successo che abbiamo perso l'altra cosa che trentine mette bene in evidenza e cioè e che poi il cuore secondo me del problema abbiamo perso il controllo ed il governo del tempo di lavoro
Il governo per il controllo del tempo di lavoro
Ed è successo quindi che le flessibilità che potevano essere un'opportunità da questo punto di vista e che quindi potevano essere usate a vantaggio del lavoro
E quindi potevano servire veramente a gestire il tempo di lavoro
E quindi attraverso lo studio altri interessi per l'emancipazione dei lavoratori quindi pressi di Rita intesa non solo come rispondenza alle esigenze
Dell'azienda
Ma flessibilità come opportunità appunto di emancipazione del lavoratore il quale doveva conciliare il tempo di lavoro con un tempo di vita con un tempo che gli permettesse di emanciparsi di studiare deformarsi
Di aggiornarsi
Diciamo migliorare dal punto di vista culturale
Ecco queste cose non sono state contrattate in questa maniera
Inizia per un atteggiamento del mondo imprenditoriale delle aziende che per loro quali mentire e molto più facile vedere le flessibilità con uno strumento funzionale a risolvere lo residente punto e basta ma io credo anche per una responsabilità nostra
Perché siamo stati spaventati da questo nome a voi quando ecco c'è se diciamo il termine flessibilità io sono convinto che la maggioranza di voi e questo qua niente lo sappiamo anche noi che siamo qui lo lo sentiamo come un termine negativo
E non come un termine positivo come invece dovrebbe dovrebbe essere se lo vogliamo veramente gestire farlo diventare un'opportunità ecco
Questa è la mia prima riflessione io credo che come sindacato anche su questo abbiamo delle responsabilità di conseguenza è avvenuta anche un'altra cosa la crisi delle Rappresentanze sindacali unitarie della pesante sindacali aziendale
Della partecipazione quindi dopo la grande stagione dei consigli
Appena costituite le RSU
Per rappresentanti sindacali unitarie che hanno coinciso con questa trasformazione del mercato del lavoro è avvenuto che hanno perso di ruolo
Di conseguenza è appunto perché probabilmente mancavano questi dieci strumenti adatti
E io qui inserisco un aspetto che prima di iniziare se ne parlava così come battuta con Bruno trentenne che mi che quindi è di attualità e che quindi è una sollecitazione di Orengo dal congresso della CISL e della in questo momento uno dei problemi
Principali mi sembra quindi questo io ritengo che su tutto questo su questa riflessione da fare adesso pensi anche il fatto che abbiamo un modello contrattuale che non è più adeguato non è più aggiornato alle esigenze
Di oggi un modello contrattuale che ancora è molto incentrato sul livello nazionale poco su quello su quello territoriale
E quindi di conseguenza anche questo contribuisce a far perdere il controllo la partecipazione la democrazia
E e oggi fra l'altro se noi dobbiamo vogliamo recuperare un aspetto che a me sembra molto importante quello salariale raccontiamo a parlare di recupero salariale nei confronti dell'inflazione io credo che abbiamo un problema di auto aumento reale del salario lo possiamo fare soltanto a livello aziendale perché sa solo impegni l'aumento è non è inflazionistico
Solo lì quindi è possibile chiedere un aumento in relazione all'aumento della produttività e quindi al ad un trasferimento di parte della produttività anche per i salari dalla relazione di Unioncamere
Di qualche settimana fa si evidenziava che in questi nell'anno due mila e quattro due mila e tre adesso non ricordo bene comunque sono aumentati i profitti delle aziende
E e ne e non sono stati trasferiti per niente su sui salari
Ecco e questo credo che sia l'unico modo è stata contrazione aziendale nacque la contrattazione aziendale decentrata anche territoriale e l'unico ci sistema anche per poter affrontare l'innovazione del lavoro
Se dobbiamo creare relazioni moderne avanzate affinché le aziende migliorino la qualità del lavoro l'organizzazione del lavoro eccetera non si può fare soltanto a livello a livello aziendale
E qui si può recuperare quindi un ruolo del sindacato
All'interno dell'azienda e si possono recuperare questi spazi di libertà che ultimamente sono venuti meno ma l'altra riflessione su questo e concludo questo primo punto e che se ci pensiamo bene ultimamente ha la la la globalizzazione ha creato anche un altra cosa che di solito non diciamo e cioè l'uniformità delle condizioni dei lavori dei dei lavoratori dei vari settori
Prima erano atti cioè tutti i lavoratori oggi sono a rischio di competitività la competitività mette a rischio tutti prima e non soltanto per i tre settori manifatturieri oggi mi sembra allora che sta avvenendo
Si diceva prima abbiamo fatto una ricerca sui co.co.co. in Umbria tutti convinti che fossero nelle aziende piccole manifatturiere invece la maggioranza di cocco sono nella pubblica amministrazione oltre ovviamente che nel terziario
Quindi
Questo è diventa un poema tenera secondo abbiamo fatto stiamo facendo incontri in questi giorni con nelle istituzioni perché si è dichiarato o si sta dichiarando l'esubero del personale sanitario in Umbria
Dei medici e infermieri quindi come vedete cosa che non ci avevo mai pensato perché si potesse arrivare arrivare a questo
Terzo le aziende di servizi cercano di costruire aziende l'Italia divertente che si che gestiscono i servizi pubblici locali accanto all'azienda madre l'azienda storica
Costituiscono aziende di servizio per potere abbassare i salari poter applicare salari molto più bassi a quei lavoratori che sono nella tenda di servite non dipendente dall'azienda ma e questo avviene soprattutto nelle aziende dei trasporti
Ecco qualche esempio per dire che sostengono uniformate le condizioni rotolo di siamo tutti nella stessa barca e allora tutto questo avviene per motivi indipendenti dalle scelte del territorio avviene per una politica nazionale nato
Che presente avviene per una congiuntura internazionale ma questi problemi non sono risolvibili né a livello nazionale né a livello mondiale
Nel concreto questi problemi li possiamo affrontare nel territorio con la contrattazione territoriali poi chiaro le cause invece che producono questo si affrontano ad altri livelli di coma sindacalmente parlando e qui ecco io ritengo che questo sia un terreno molto interessante su questo sarebbe ecco con Bruno trentenne la discussione secondo me sarebbe appunto interessante e io qui faccio dato che sono a un la vostra testa sono in casa vostra
Anche una considerazione non so quanto condivisibile che però io sulla quale io credo molto perché ho molto rispetto per ruolo
La sinistra in questo Paese ha avuto e chi mi conosce lo sa ecco io ritengo che il vero conservatorismo della sinistra sta proprio nella incapacità nella paura nella non volontà di rifare le riforme del mercato del lavoro
E proprio sui problemi del lavoro secondo me che ancora dobbiamo fare molto e che quindi anche il sindacato in qualche maniera un po'risente di questa cosa o questo il primo riflessione ma se vado avanti così però ci metto troppo Sam se facciamo due giri
Io faccio solo un'altra considerazione allora e lasciò l'altra e questa della formazione curato deve sollecitazione anche su questo qui veramente il condivido molto l'approccio lui trentina questo problema come dicevo prima della formazione come momento per le pari opportunità oggi non è povero chi non ha soldi e popolo chi non sa chi non conosce di mangiare e formazione chi non è formato e mi sembra bella la proposta le istituzioni debbono mettere più risorse
Sulla formazione le imprese devono investire più del fattore umano dobbiamo dirlo soltanto ma dobbiamo investirci lavoratore spesso e qui la la novità
Poi investire nella formazione e come lui dice da versi salario in natura
Invece che aveva l'aumento salariale o parte dello mento cioè leale quanto esso è destinato alla formazione non mi dai i soldi mi dai la possibilità di formarmi Destroy
E qui la la sintetizzo
Più un modo c'è secondo me per far sì per uscire da questa situazione dove tutti lo diciamo no adesso tutti dicono che la formazioni e ci vuole l'indio dice sì al governo che il sindacato che le impresse fattore umano dire sta diventando la cosa più importante città però voi alla fine non facciamo scelte in questo senso al sindacato compreso
E allora qui fa un'altra corsa un'altra proposta un'altra sollecitazione trentine cioè dice
Il nuovo del posto fisso occasione di mobilità professionale
Guardate che se pensiamo al nostro sistema produttivo questa cosa molto interessante e cioè il lavoro non ha più un luogo di produzione
Diverse aziende
Più piccole sono dislocate sul territorio l'economia di scala non è più della integrazione verticale e la grande azienda è quella orizzontale quella sul territorio
E su questo la domanda e l'offerta di Ford di persone che cerco nel lavoro che lo non non si incontrano più difficile il rapporto precario dura poco o perché il datore di lavoro
Non serve più e preferisce sostituirlo in un altro modo oppure perché il giovane lavoratore si è stancato appunto a pochi soldi senza sicurezza in un nel lavoro chi ce lo fa stare
Ecco
E qui credo che dobbiamo fare il discorso di come si può intervenire nella formazione in un sistema produttivo dove l'azienda si dovrebbe associare mette d'accordo con le altre aziende diventare una specie di imprenditore collettivo
Formare i lavoratori che servono per questo sistema produttivo una formazione continua qualche informazione massiccia il lavoratore si qualifica ma si qualifica non per potere essere assunto in quell'azienda dove dalla quale rimane sempre condizionato ma si qualifica per
Proporre la sua attualità la sua professionalità nel mercato del lavoro di quel sistema produttivo territoriale così che succede che l'azienda ha sempre un lavoratore disponibile formato e flessibile
Il lavoratore
C'ha la possibilità il potere contrattuale di gara di offrire la sua professionalità non ad un'azienda ad un sistema di aziende a più aziende quindi aumenti del suo potere contrattuale vedete con quale vantaggio reciproco
Io credo che dovremmo sforzarci
Perché questo sarebbe un risultato eccezionale scortati mandare in questa in questa direzione altrimenti non si spiega perché le aziende del legno della grafica nel nostro territorio non riesco a trovare lavoratori
Italiani poi quelli sani ricordarsi che è più facile ma non sono ancora pavimentate guardi a questo
E nello stesso tempo abbiamo giovani che c'è con il lavoro
Io ritengo che questo sia in modo contribuire concretamente c'ho altro da dire però mi fermo
Grazie Pierluigi Bruschi
Angelo Colussi mi sembra che
Sei sette chiamate in causa diremo qualcosa no ringrazio invitato prima di tutto parola minima presentazione prima non sono così conosciuta io sono impedito di terza generazione voi sapete che la prima generazione fonda le aziende la seconda da sviluppare e l'apertura distrugge al tanto per partire sulle Sonia parlano loro proprio per ma io lo dico prima pesa dovuto sempre interpretati da primo giorno per cui mi sono inventato di tutto per evitare questo avvenisse certo passati tanti anni un'altra viene sia trasformata da un'azienda a gestione familiare la gestione manageriale fa un travaglio difficile anche questo poi l'inserimento nel tecnologie
Poi l'acquisizione di attrazione creduta molto per via esterna credo che abbiamo fatto undici dodici acquisizione
Abbiamo comprato così tante cose da da da tante multinazionali dalla Danone da da da Montedison da Acsm olandese da da fondi di tra rete e quindi che volevano lanciate da aziende fanno stati capaci di farlo
E abbiamo acquisito una serie marchi che sono appunto facendo un po'di pubblicità tanto questo non guasta insomma da Colussi a misura Agnesi a Flora sapori allievi che a Ponte Chiasso famosi
Però
Ecco per cui insomma va be'abbiamo tanti stati anni pieni di cose da fare
Io non mi sono scopato specie quella sindacale adesso un po'di meno perché senno del poi rispettare in cioè i ruoli sono un po'più fare
Quello che vorrebbe fare devo dire però che se vediamo i guasti e difetti lì gli sperperi sprechi che aveva che ha subito il sistema Italia sono sono tali e tanti che sarebbe dovuto già diventare un Paese del Terzo mondo insomma
Cioè a Firenze ancora sopra viviamo contro altri conflitti cioè devo dire che in fondo lo dobbiamo così a per cui al nostro tessuto di così di uomini di persone di persone libere persone creative di persone che non rinuncia
Perché ancora siamo a galla insomma anche se i numeri che ci che ci danno sono farà specie in questi in questi momenti sono estremamente negativi
No facendo un bilancio di quello che sta accadendo a b le colpe della politica la politica insomma in Italia non abbiamo fatto avuto mai una grande politica indù industriale insomma
Prima di tutto insomma abbiamo deciso per lo statuto che perché le grandissime aziende modello FIAT Montedison e ci andavano aiutate per decreto qualità di questo c'erano le piccolissime
Mentre la rata di fatti e dato adesso ci dicono che dobbiamo crescere però le piccole oggettivamente hanno difficoltà cresce così in tempi accelerati le grandi sono entrate in crisi per lui tutto sommato uno uno sguardo anche ma quello che è la media azienda che in fondo è quella che ha retto siamo industriale per tante per tanti aspetti poteva essere data un po'meglio poi non lo so anche Lerna per indicazione su sulle sulle sui settori in cui ha noi abbiamo operato non sarebbe le politiche le scelte le vele
Letture politiche industriali non abbiamo sposato l'autonomia anche dato monopolio reato alla siderurgia è stato un gran casino
La chimica adesso siamo stati fa fallimentari l'alimentare è stato comprato con grande sensazione di tutti almeno al cinquanta per cento dai da multinazionali straniere
Pensiamo che questi sono nuovi capitali che arrivano in Italia però non sono una americano che viene Italia fa una nuova fabbrica occupa cento persone e si sviluppa è perdiamo un pezzo del patrimonio della nostra azienda va benissimo però io preferisco se le aziende rimangono
In fondo anche italiane
Grazie anche così anche gli imprenditori in questi anni è stato così abbiamo siamo abbiamo visto tante cose dai boiardi di Stato a queste aziende prive di una guida abbiamo visto quindi quella precedente così la la grande terrazza del mondo finanziario dalla cresta finanziario la vendita immobiliare adesso il mondo diventato immobiliaristi nessuno non entro nel dibattito sui cugino lo conosco sono falchi a bella donna però insomma nota di questo non c'è
Noi non ho molto da dire
E il sindacato il sindacato così è stato devo dire che per le aziende che crescono e si sviluppano sindacato e molto più difficile per l'azienda che però si pratica che va male perché andremo male alla fine l'aveva preso indagato non è così preoccupante noi
Sono una ventina d'anni che andiamo discretamente per cui sono
A andare a combattere sempre quando l'azienda cresce non non è sempre facilissima USA devo dire che quando il sindacato era unitario ecco il volto di una premessa che secondo me una terra che vuole cresceva avviluppato si ha bisogno di un traduttore vaglio credibile forte chiedere a condividere un progetto industriale
La logica del divide et impera Sonate regole cresce non funziona perché bisogna prende decisioni immediate abbia avuto from far fronte alle esigenze sempre
Per cui il sindacato per me è un insostituibile nelle nella gestione industriale dell'impresa
Però seguendo sindacato poi si comincia a dividere di qua e di là diventava una una guerra per la tele che diventa un lottizzazione perché deve chiedere di essere contrario una certa cosa e evidentemente rimetta a segnare una una posizione di difficile da gestire
Poi ecco
Dove si è parlato di personalità diventerà spetti per tanti proprio alcuni anni cioè per il sindacato delle aziende lo formate di operai ed impiegati colletti bianchi bieca manodopera poi le aziende sono trasformate in questo perché adesso dalla marcia dei cinquanta mila cioè le aziende hanno avuto sente il bisogno di strutture di fabbrica crescenti da una nave della qualità nel nell'area della gestione delle fabbriche
Nella rete dei ginevrini
Nella relazione degli obiettivi anche anche nuove formule di organizzazione del lavoro le squadre lavoro le cave sono io non sono esperto caso si nota di Trasea di modelli questo allo scopo di creare maggiore personalità creare un ampio
Quell'uno spirito di squadra interno delle fabbriche
Qualche volta questo questo fenomeno non è che è stato così condiviso capito per cui io ho provato ecco anche parliamo anche di questi nuovi strumenti contrattuali per quanto mi riguarda che ci sia o non ci siano meno e mi cambia la vita
Noi eravamo
Così volevamo parlava di più le fabbriche e per vari strumenti di lavoro degli strumenti contrattuali che c'erano prima che aveva appunto
I contratti normali noi abbiamo assunto delle persone abbiamo provato avuto orari diversi nelle varie squadre proprio spot l'avallo patate stabilimenti lavorano sette giorni su sette
Compreso il meno il mese d'agosto tranne due tre giorni insomma nonostante tutti hanno fatto proclami che segue cioè da De Benedetti davanti che erano nessuno avrebbe fermato l'Italia come la FIAT purtroppo ferma e questa è una è una gravissima cosa perché un'azienda voce unitaria di una vocazione turistica che si deve fermare un mese all'anno per norma non ha un grande senso
Ecco io ne anche sul piano dei diritti insomma io vedo che
Certa ovvero c'è questo fenomeno dalla globalizzazione che lei e questo fenomeno di grande perdita di produttività perché ci sono economie emergenti che producono a prezzi più bassi che sono più competitive del c.t. ci siamo un po'posseduti insomma anche questa carica che c'era nel dopoguerra per cui le imprese dovevano riscattarsi uscito dal fascismo andare avanti svilupparsi si è un po'persa per strada
Però insomma non so dov'è non non siamo la protezione così disperata sono io credo che
Credo che l'Italia aveva tanti sei possibilità che occorra un nuovo modo di dialogare tra tra sindacati e aziende e che
Grazie non ho bisogno di essere assistite né di essere aggredite erano già che per una politica coerente nel tempo che le porte aperte porti a fare delle scelte giuste a svilupparsi
Questo non è un modello ancora reale foto è possibile dipende dalle persone che entrano in gioco per dialogare poi mi riservo più anche grazie
Grazie Angelo Colussi sbaglio Mariotti
Dopo l'imprenditore sindacalisti
Però raccoglierò le le le provocazioni del del dottor Colussi
Ma io
Debbo dire che
Parlare del libro di Bruno Trentin questione particolarmente complessa
Ci possono essere tante angolazioni
E tanti modi per commentarlo
E dato che come Sempre come spesso ci ha abituato le stimolazioni di Bruno sono stimolazioni difficili complesse
Quindi c'è il rischio di e incamminarsi su su sentieri
Abbastanza complicati però io penso che
Le sollecitazioni anche in parte le provocazioni del Lido di Trentino siano un'occasione assolutamente utile non solo per il movimento sindacale io credo ma per
Per la società politica istituzionale la società in genere
In questo momento
Per cercare di capire comprendere confrontarsi con le straordinarie trasformazioni
Che in interessano la società
Per cercare di capire di comprendere alcune chiavi di lettura di queste di queste trasformazioni e soprattutto a me sembra che ci sia un po'un un filo ricorrente un concetto ricorrente nel libro di Bruno Trentin
Capire se è possibile che scenda in campo un soggetto di rappresentanza politica sociali istituzionale che sia in grado di confrontarsi
Con la sfida del Progetto per governare queste trasformazioni e per cercare di proporre le coordinate del governo di questa società complessa
Questo l'elemento a mio modo di vedere più significativo questi sono gli stimoli e questi sono sono le questioni
Dalle quali noi dobbiamo cercare di partire io credo per noi
Sono le questioni che ci interessano nel cercare di commentarlo anche dal punto di vista sindacale a me ha colpito molto questa rappresentazione della terza rivoluzione industriale dopo Menzio Ester De Troy tutte
E poi Silicon Valley quindi la primi rivoluzione industriale
Info il fordismo e poi la rivoluzione industrie informatica Silicon Valley e quindi il grande tema di come noi oggi ci confrontiamo con le trasformazioni di un assetto produttivo
Che in qualche modo determinano un rapporto diretto
Molto più
Penetrante che nel passato
Tra quello che per Bruno trentine chiama la democrazia nei luoghi del lavoro e la democrazia nella società
Qui io ci ritrovo un vecchio concetto di un grande epistemologo francese piace
Che diceva che il lavora il lavoro organizzando se stesso organizza la società e quindi c'è oggi un elemento di straordinaria novità con la quale noi dobbiamo fare i conti che il lavoro per come si trasforma e per come si organizza è un elemento che determina il caratterino della democrazia e della libertà nella società complessivamente intesa
Questo è stato un elemento
Che in parte come dice il libro non è nuovo perché già agli inizi del Novecento il movimento sindacale si era confrontato
Con la sfida dell'emancipazione della Moro come non solo miglioramento della condizione di vita dei lavoratori nel lavoro ma anche come ampliamento degli spazi di libertà di libertà e democrazia
Nella nella società ma il punto sul quale oggi ci interroga il libro eh
Di fronte alle trasformazioni che ci sono state e di fronte alla trasformazione dei caratteri della prestazione lavorativa dell'organizzazione del lavoro
Come si reinterro Petra
Una funzione di rappresentanza di quel lavoro e come quella funzione di rappresentanza si tramuta in aumento di spazi di democrazia e di libertà
Questa è la grande sfida a mio modo di vedere io adesso
Se potessi sudare un po'da una concessione ad una ad una considerazione
Esclusivamente sindacali io direi che di fronte ad una sinistra un po'titubante incerta
Incapace di intravedere
Le coordinate il carattere di un progetto di società e di governo di queste trasformazioni
Io penso che Ulivo come quello di Bruno Trentin offre degli spunti
Importanti e fondamentali
Ripeto anche delle provocazioni io insomma ho letto alcune anche elementi critici nei confronti del sindacato
Nella stessa nelle stesse scelte politiche che la CGIL ha fatto in questi anni
Penso per esempio a quella concetto a quel passaggio in cui lui disegna l'egualitarismo come una sorta di regressione politico culturale di fronte alla riproposizione via aumenti uguali per tutti
Ho ben capito il riferimento che faceva Bruno Trentin in questo passaggio
Ho colto la sollecitazione politiche culturali oltre che che sindacale
Quando lui dice il ribellismo eh
La rinuncia a governare quindi il problema non è solo essere soggetto di contrasto ribellarsi a ma essere in grado di produrre e di proporre un'idea positiva di governo delle delle contraddizioni
Che noi che non ci troviamo davanti quindi ripeto un libro a mio modo di vedere stima un pezzo
Importante
Culturalmente avanzato un moderno innovativo non del tutto condivisibile non del tutto condivisibile
Ma una qualche operazione di provocazione di stimolazioni che a mio modo di vedere può costituire davvero un pezzo
Di quel programma di una forza di una quali fusioni e politica alternativa a quella che oggi governa il Paese ecco un pezzo di un programma
Che come dice anche qui in un altro passaggio del libero non è quel programma che finisce di essere condiviso finisce di avere un valore il giorno dopo che si è si è finito di scrivere
Perché io ho l'impressione che purtroppo in questi anni molto spesso il cimento del confronto con con il programma per il centro sinistra e per la sinistra è stato un esercitarsi per stadi successivi ai lavorazioni
Che in realtà fingono di avere un valore il giorno dopo che siano sta erano state discusse erano state scritte
Ma perché probabilmente è mancata la chiave di volta è la chiave di interpretazione vera di quello che oggi è significa confrontarsi cimentarsi con un con un programma e allora io penso che sia molto importante il fatto
Altra provocazione
Ma non non tanto provocazione quando lui sollecita il sindacato dice oggi abbiamo c'è bisogno
In realtà di un un nuovo contratto di lavoro non parla di un nuovo modello contrattuale qua qui con Gigi Brustia abbiamo qualche elemento di diversità mal ma Bruno Trentin parla di un nuovo contratto di lavoro
Il problema non è tanto il modello in sé della contrattualistica ma il capire come il contratto di lavoro ridiventa strumento per il sindacato di governo dei processi produttivi
Di governo e di controllo sulla prestazione lavorativa e di come il governo della prestazione lavorativa sia elemento che in vera spazi di libertà
Tramite l'autotelaio l'autotelaio determinazione del lavoratore qui c'è un
Il fatto che io credo sia particolarmente importante
Quando
Lui ci sollecita
Ad essere come sindacato soggetto che si riappropria della capacità di governare il rapporto fra tempo di vita è tempo di lavoro
Che è un elemento fondamentalmente
Diverso oggi nella società della modernità nella società del tempo libero nella società nella quale il lavoro diventa sempre più una parte non preponderante del tempo di vita e strumento essenziale di costruzione della libertà dell'individuo ma non è elemento totalizzante della vita dell'individuo
E per cui il rapporto tra la prestazione lavorativa e spazi di vita e di libertà individuale sono un elemento oggi incredibilmente importante
Angelo Colussi adesso faceva riferimento a un dono azienda nella quale si lavora sette giorni su sette si lavora la notte
Lui dal suo punto di vista
Forze si rende un po'meno conto di quanto ci rendiamo contorno di quanto sia difficile oggi
Nel rappresentare questa esigenza dell'impresa
Bisogna costruire normati in cui bisogna costruire un punto di equilibrio con le esigenze soggettive dei lavoratori
Perché lavorare di notte lavorare della del di domenica irrealtà
Postula il fatto che
Viene rimesso in discussione dalle fondamenta il rapporto fra tempo di vita e tempo e tempo di lavoro non è in sé la prestazione aggiuntiva non è in sé
Il lavorare la domenica piuttosto che il sabato o il pomeriggio piuttosto che la notte
Ma la verità è che a vere per un Giovanni
La notte
A disposizione per
Io divertimento per il rapporto con con la Società con le amicizie oggi questione molto più fondamentale che nel passato ecco io credo che da questo punto di vista
L'idea di ragionare attorno alla necessità di ripensare un nuovo contratto di lavoro
Che riparta proprio da questa strumentazione e da queste priorità sia un elemento assolutamente fondamentali e in più
C'è un altro aspetto che a me ha colpito particolarmente
Bruno Trentin dice sostanzialmente di fronte
Alla rivoluzione informatica e al fatto che questa tende a rendere
Decisivo il fattore lavoro a scapito del processo espansivo della conoscenza noi abbiamo bisogno di mettere in campo
Elementi nuovi
E dice gli ostacoli però dove sono elemento nuovo sostanzialmente e quello che Luís ripropone con una continuità assidue quasi ossessiva conoscenza conoscenza
Conoscenza
E meno povero chissà
E meno povero Pisa io su questo per esempio o qualche elemento di non compra
Non di non completa condivisione penso che questo sia un pezzo del ragionamento un pezzo importante di vita ma non si è non sia del tutto oggi è vero e proprio Rocchi non sa ma è anche vero che disperato chi non sa e chi non ha perché oggi noi ancora in questo Paese abbiamo una quota di lavoro povero in termini di richiesta di patrimonio di professionalizzazione di conoscenza e quel pezzo di lavoro oggi non solo non sa ma nemmeno a e noi dobbiamo essere in grado per una parte di costruire una strategia sindacale che tende a fare della formazione continua della conoscenza dei processi espansivi del sapere un elemento di valorizzazione di tutela
Di un pezzo del mondo del lavoro e vero io continuo sempre a dire a pensare che anche di fronte alla precarietà la pre e la flessibilità oggi è forte e si difende meglio chissà più di quello che fa
Sapere qualcosa in più di quello che si fa significa essere più forti di fronte processi di mutazione
Però è anche vero che per il sindacato oggi e assolutamente necessario essere anche un soggetto che tutela quel pezzo di lavoro
Povero marginale
Quel pezzo di lavoro che non richiede competenze ma richiede tutele richiede la garanzia di diritti che non sempre possono essere dati solo con i processi di espansione della conoscenza e del sapere che rimangono questi elementi fondamentali ma possono non servire
A dare una risposta ai disagi e alle condizioni materiali di povertà e di indigenza dei lavoratori ma nella sostanza dicevo lui fa riferimento al fatto che Lisbona il Göteborg sono due grandi punti di riferimento
E dice quali sono gli ostacoli
Che oggi
Ci sono nell'affermazione del dispiegamento di una ipotesi di politiche di interventi che possono farci marciare con coerenza in quella direzione allora dice
La flessibilità e la mobilità scoraggiano le imprese dall'investire in formazione
Questo è un punto sul quale su quale e giusto e giusto che noi tenuto ragioniamo
Ma
Nella sostanza qui non ci scontriamo di fronte a due condizioni distinte
Una caratterizzazione di piccola impresa
Che molto spesso non è in grado in sé investire in formazione in sapere in conoscenza perché non ha
La solidità finanziaria per poter investire in questo in questo settore fermo restando come dice anche il libro che gli investimenti in formazione un mito un investimento a redditività fortemente differita
Chi investe in formazione non ha una remunerazione del capitale investito in termini mediatici la differita nel tempo e tanto più l'impresa e impresa
Piccola finanziariamente non solida e tanto meno è in grado di potere investire in formazione
Il secondo elemento è che noi abbiamo oggi strutturalmente imprese che tendono a non riconoscere la forma si investimenti in formazione come un valore strategico
Questi sono due punti sui quali dobbiamo
Dobbiamo riflettere intervenire a me convince molto il fatto che qui il libro
Ci pone l'esigenza di capire come noi
Costruiamo interventi che tendono a sostenere l'impresa virtuosa che investe in in informazione
Noi dobbiamo smettere di a vere un'idea degli incentivi all'impresa solo diretto agli investimenti
In in macchinari in innovazione produttiva di pro cesso in azione pre competitiva ma capire che se oggi l'innovazione è fatta nel sapere nella conoscenza e l'elemento strategico sul quale puntare noi dobbiamo saperi che anche in termini di risorse pubbliche
Questa è la priorità e l'incentivo all'impresa deve essere prioritariamente l'incentivo all'impresa che produce sapere e conoscenza e formazione e qui ripeto c'è
Un limite dell'impresa ma c'è anche un limite drammatico delle politiche pubbliche incapaci di scegliere incapaci di determinare priorità
Io penso che sotto questo versante noi dobbiamo
Essere decisi e più capaci di scegliere e poi come dicevo l'altra questione è la differiti invita della remunerazione dell'investimento in formazione
Qui a me
Ha molto stimolato questo conflitto che Bruno Trentin dice essersi instaurato fra la funzione del manager alla funzione dell'azionista
Questione molto questione molto delicata da affrontare
No adesso vedo Claudio
In discussioni seminariali una
C'è qui però su questo punto io vedo non solo
L'emergere di questo conflitto moderno tra un Menè Jarret più teso
Tenendo conto che a responsabilità dirette più di prospettiva nel governo dell'azienda privilegiare l'investimento e lungo periodo e l'azionista che invece tende a capitalizzare nell'immediato
Il la remunerazione delle decapitati però il punto che io vedo qui davvero importante quale e che questo conflitto in realtà mette anche in evidenza io penso soprattutto all'Umbria l'inadeguatezza della nostra struttura imprenditoriale
Una struttura imprenditoriale nella quale in Umbria soprattutto in una realtà produttiva care imprenditoriale caratterizzata da imprese che per il novanta per cento hanno meno di quindici dipendenti in cui il link la proprietà cui incide con
La responsabilità di gestione dell'impresa
Quindi da questo punto di vista la contraddizione il conflitto non è fra due soggetti distinti è una conflittualità Interna la stessa persona
L'imprenditore l'azionista non è nel genere che diventa da questo due punto di vista una specie di io coacervo che non riuscendo nemmeno a rendere dialetti quel conflitto qualche volta tende a fare in a far implodere la prospettiva e la capacità di governo dell'impresa e questo rende drammaticamente necessario non solo una serie di interventi che tendono a far sì che l'impresa umbra si strutturi diversamente
Ampie le so anch'ampli la sua la sua massa critica ma questo significa anche intervenire
Sotto questo punto di vista ad ad un assetto diverso più consono
Più dialogico dentro l'impresa fra le funzioni della proprietà e quelle della della managerialità
L'ultima questione
Bruno Trentin ci dice non basta
Ragionare sulla democrazia economica noi dobbiamo puntare al fatto di ragionare sulla democrazia industriale
Perché ragionare sulla democrazia industriale significa entrare dentro
Un
Dialogo un confronto su quello che la democrazia negli assetti produttivi ed è una democrazia negli equilibri di relazione fra i soggetti che concorrono alla produzione
Questo è un elemento io credo fortemente in innovativo e perché poi nella sostanza dentro questo concetto dentro questo concetto di democrazia industriale lui
Ricomprende
Fino a farli richiedenti ficcare Id i diritti di libertà di libertà e perché lui dice la libertà non c'è se non c'è conoscenza
Qui c'è un punto
Più filosofico che politico io
Che sono un po'appassionato di queste cose Verona
Lui Trentin dipinge o quasi una trasformazione degli concetto del e del principio di libertà
Se penso alla libertà come veniva rappresentata da un un grande pensatore del Novecento Bertrand Russel lei la libertà come impedimento
Alan
Concretizzazione di propri desideri quindi non ostacoli alla ai propri desideri e qui starei concerto Massimo di una libertà nell'epoca in cui società autoritarie impedivano in qualche modo la libertà di realizzazione della persona di visita di emancipazione oggi invece siamo di fronte al fatto che Bruno Trentin dipinge o comunque rappresenta la libertà la libertà come concetto di realizzazione del fattore di conoscenza il sapere e la conoscenza
Non
Non la realizzazione del desiderio ma il sapere e la conoscenza come precondizione per potere auto realizzate sì dei propri desideri diventa l'elemento costitutivo di un nuovo e moderno inedito principio di libertà
Questo credo che sia
Un grande un grande elemento di quel distico di innovazione che non è solo
Politico
Ma in qualche maniera e anche dentro la determinazione di caratteri canoni coordinati di un modello di società nuovo diverso con il quale oggi dobbiamo sempre più fare i conti e con i quali e del quale dobbiamo trovare nuove chiavi di interpretazione che a mio modo di vedere il libro in qualche modo ci offre ci mette a disposizione sulle quali abbiamo tutti
Lo stimola il dovere di lavorare e portare avanti
Grazie a Mario Mariotti Claudio Carnieri
Sì molte cose sono state dette su questo libro devo dire molto bello
Che come hanno detto diversi interlocutori continua un lavoro di indagine di scavo di proposta
Di Bruno Trentin io ho collegato ma è evidente questo testo la libertà viene prima ad un libro edito da Feltrinelli piuttosto diciamo dal punto di vista teorico la città del lavoro
Volume che io ho considerato nei miei anni recenti un un volume fondamentale perché ripercorrere la storia teorica politica del movimento operaio italiano ed europeo e cerca in quel volume oltre che in questo via avanzare
Terreni di nuova riflessione critica
La mia generazione deve molto io voglio iniziare questa brevissima riflessione deve molto a Bruno
Trentin perché trentine ha rappresentato nella sinistra italiana una frontiera di pensiero critico che e siccome ce l'abbiamo qui questa sera
Anche faticato a diventare uso una parola egemone delle culture e delle proposte politico programmatiche della sinistra
La mia generazione per esempio deve molto Paola Bruno Trentin né una sollecitazione a capire capire capire i cambiamenti della
Si diceva un tempo della morfologia del capitalismo italiano dell'economia del rapporto tra economia e politica
Io ricordo quel convegno del mille novecentosessantadue Bruno era molto più giovane di adesso eravamo in una fase
Corrucciata e io ero un ragazzino
Speravamo in una fase cruciale in quel momento della storia della nazione italiana della sinistra agli inizi del centrosinistra ci fu un convegno organizzato dall'Istituto Gramsci
E lì la riflessione di Bruno Trentin ne fu particolarmente puntuale e pungente rivolta allora c'era il Partito comunista il partito socialista
A cercare di confrontarsi continui cambiamenti della società italiana
E come questi cambiamenti avrebbero dovuto pensare sui paradigmi politici
Ecco dopo tanti anni io penso che ci troviamo di fronte ad un passaggio di questo tipo
E e io da questo dalla lettura di questo volume
I punti che mi ecco mi piacerebbe adesso che Bruno concluderà questo primo giro
Sto di riascoltare la sua riflessione son questi li metto soltanto per titoli per primo
La necessità di un rapporto forte tra politica e dinamica sociale
Tra politica e radica pizza social
Ora la polemica di Trentin contro coloro che hanno pensato che l'auto che la politica sia un fatto autonomo è molto forte
Riguarda il passato della storia del movimento operaio
Ma io penso che riguardi tanto anche l'oggi e anche il partito nel quale io milito perché sento che spesso quando si cerca di mettere in relazione politica e dinamica sociale si introduce anche nella cultura dei DS un punto critico molto forti
Come se la politica gira Minas se soltanto dalla figura del cittadino
Io non penso ecco questo su questo vorrei sentire che la allora dice e della politica il germe che determina le caratteristiche della rappresentanza possa essere soltanto nella figura del cittadino
Ma la politica è espressione della Rete delle contraddizioni sia quelle che nascono nel mondo del lavoro nell'economia nella società le contraddizioni nuove di genere del simbolico ma una politica che faccia astrazione dalle contraddizioni che si determinano in questo tessuto io penso che non sia in grado di andare troppo lontano e mette in discussione con forza
L'autonomia politica e culturale della sinistra
Io questa a questa fase della mia vita
L'assillo che sento più grosso
La necessità non già di di tornare ad antichi paradigmi della sinistra che hanno costruito certezze che oggi non sono in grado di tenere il confronto con il mondo
Ma ho paura che la sinistra non lavori su questa frontiera volta ricostruire ogni proprio profilo di autonomia culturale
Laddove vedo che si mette in discussione questo elemento di autonomia culturale
Quando la politica diventa comando
In qualche caso diventa amministrazione ma prima che diventi amministrazione c'è sotto qualcosa di più profondo ed è l'interpretazione della del profilo della politica come comando sulla società
E questo comando si può esercitare attraverso l'elemento dello statalismo ma si può realizzare anche attraverso l'ha espropriazione della rappresentanza in momenti decisionali molto forti
E quindi invece la sollecitazione che viene dal Forum di Bruno Trentin né volta tutti a dire attenzione la politica è una pianta che vide con le radici nella società
Nell'impresa
Nel lavoro nei bisogni nella cultura delle contraddizioni di genere nelle contraddizioni
Tra chi sa e chi non sa tra chi può e chi non può tra chi sente il proprio desiderio e chi sente Russel la frustrazione di non poterlo realizzare ecco se la politica non si nutre di tutto questo rischia di mettere in campo soltanto certi politici
E quando la politica è ceto politico
Allora si apre un'altra questione che nel volume
Nel volume di Bruno Trentin
è un aspetto molto forte che io non voglio trattare in queste brevi considerazioni e idee
Quella di cercare di capire come nella società contemporanea si è riaperta una grande questione democratica
Poi la quale la questione dei pegni Gritti del lavoro è una parte cruciale
E però la questione dei diritti del lavoro
Ha un senso per l'insieme della società se si considera ancora il lavoro commessi fondante dei processi comunitari e di identità
Perché se invece il lavoro viene considerato come quelli che resta che siccome faticoso spesso condotto in situazioni pesanti ha bisogno di risarcimenti anche dei risarcimenti monetari ma non è più fondante dell'identità di una società e quindi come si tratta si tratta
è una merce di di poco valore e quindi si organizza secondo le forme più precarie più parcellizzate
E allora è tutto un altro discorso tutta un'altra cosa se invece nell'identificazione della società contemporanea il lavoro
è ancora un punto fondante dell'identità collettiva e individuale perché qui c'è la sollecitazione di Bruno molto forte che dice attenzione
Il contenuto di Corno scienza del lavoro è un punto fondante della libertà degli individui e delle individui
Al maschile e al femminile
Non è solo la esecuzione della mansione ma anche il grado di conoscenza da cui partì all'arricchimento che tu fai nel corso del gesto lavorativo
E allora una visione di questo genere con tutta la storia
La strategia dei diritti che questo comporta diritti non solo come tutte le diceva giustamente Paolo nell'introduzione ma anche come possibilità di conoscenza
Fatto salvo la ultima determinazione dell'imprenditore a scegliere
Quindi dei diritti che non sono lesivi del diritto di proprietà e di conduzione manageriale proprietaria dell'impresa
Ma che spostano opero la questione dell'intervento del soggetto lavoratore dentro i meccanismi della produzione e ne fanno un punto nel quale cresce l'impresa ma cresce anche
La libertà
E allora la domanda considerando
Come dire la la qualità della rappresentanza sia di parte imprenditoriale che di parte sindacale mi chiedo per una strategia di questo genere Bruno basta la dialettica interessa sindacati
Ora sci può essere anche una nuova s'una nuova
Politica pubblica che favorisca questa partecipazione questa strategia dei diritti del lavoro per esempi non via noi stiamo facendo da qualche anno
Una politica molto importante sul terreno la concertazione
E al centro di queste politiche concertative che fa dell'Umbria una delle regioni più avanzate ci sono i problemi dello sviluppo produttivo adesso qui non sto a dire le cose del Patto per lo sviluppo
Ma se il tema dell'arricchimento del lavoro degli spazi di codecisione se gli spazi di reciproca informazione se la costruzione di protocolli
Di cogestione di questi diritti di nuova generazione se questo è un tema
Può entrare dentro il Patto per il lavoro per lo sviluppo la coesione sociale questo tema della qualità del lavoro
Perché io penso che sia veramente è una scommessa di frontiera una una cosa di questo genere nella nostra regione
E faccio un ultimo esempio e finisco dicevo le piste son tante la la passione della lettura e della discussione è davvero forte e noi siamo
La Regione
Che ha in Italia la più alta presenza di multinazionali
Per abitante
Abbiamo trentotto multinazionali su ottocento mila persone
Messa in relazione
E e in questo caso abbiamo con
Con Colussi la più grande multinazionale
Diciamo domestica nel senso inglese ecco della della nostra regione tra le più significative d'Italia
Mi pongo un problema la comunità europea regolamentato i diritti sette otto anni fa con un Indirizzo
Non si può andare più avanti sul terreno del rapporto istituzioni soggettività del lavoro e presenza di multinazionali perché queste multinazionali e quelle che intervengono nel settore dolciario nel settore siderurgico il settore meccanico nel settore chimico sono parti di un'area The internazionale ecco
Ecco che spesso però non viene conosciuta per quello che io faccio un solo esempio
Qualche anno fa una multinazionale israeliana portò a Terni la sua testa proprio il il suo cappotto mondi poi dopo due anni un anno e mezzo arrivi ha risistemato la cosa riterrò delocalizzato
E io che pure insomma faccia attività politiche ci
L'ho saputo quasi dopo un anno che alterni una multinazionale israeliana aveva deciso di portare la sua sede centrale non una sede periferica e la sua sede centrale allora nel quadro di quelle politiche territoriali
Che sollecitano anche a un nuovo contratto di lavoro a nuove forme di contrattazione nel quale questi elementi vengono fuori in una regione come la nostra
Questo tema è un tema di grande importanza perché in passato dalla nella nostra società regionale noi ci siamo venduti i beni
Di famiglia no
I grandi comparti produttivi lunga dunque non vi è i grandi comparti produttivi umbri son tutti gli adulti nazionali
Allora si può fare politica economica
Senza avere una frontiera in questa direzione che sia inclusiva anche di queste problematiche che metta insieme assetti produttivi e qualità del lavoro
Perché naturalmente anche la possibilità che il lavoro
Cresca in qualità dipende anche dalla domanda e spesso in questi produttori ascessi produttivi di tipo industriale
La questione della domanda di un lavoro qualificato se non viene sollecitata non viene avanti spontaneamente
Perché spesso il lavoro qualificato e di una fascia mentre il lavoro ripetitivo il lavoro subordinato al di là anche delle nuove responsabilità del lavoro della sei due sei del lei e del del del nuovo ruolo che l'operaio anni confronti dalla macchina
Questo tipo di richiesta del lavoro e molto avanzato ecco io penso che davvero le sollecitazioni ho finito che vengono dal libro di Bruno Trentin
Sono tante e spero che questa frontiera di riflessione critica continui animare a almeno una parte fondamentale della sinistra italiana grazie
Grazie a Claudio per ora
E diventa molto complicato scotta intervenire a questo punto perché molti sono i gli elementi di consenso
Molte sono le stimolazioni invece ad una riflessione ulteriore
Io non so se riuscirò a districarmi
Da questo punto di vista vorrei probabilmente tentare di spiegare alcune nelle mie
Suggestioni
Anche molto stremo anticamente
Perché muovono da una preoccupazione che riguarda non tanto la storia del movimento operaio
Che è sempre importante rivisitare
Quanto alle scadenze
Che vedono oggi nella società civile italiana ma in molti Paesi dell'Occidente
Il sindacato della sinistra in forte ritardo
In un forte ritardo soprattutto nell'analisi della situazione dei suoi cambiamenti nelle sue implicazioni
E poi affiorano di volta in volta in alcuni
In alcuni Paesi compreso l'Italia quando ci si accorge per esempio in alcune circostanza non c'è più sotto operaio
Che il populismo buono guadagnare terreno nelle
Gliene cita satellite di Parigi
Dove persino i fascisti possono diventare maggioranza
C'è quindi una crisi di identità
Con la quale facciamo i conti
è una crisi imita la quale non si può rispondere i
Ripetendo
I Salmi della nostra tradizione
Ma facendo i conti con una scelta che ha trasformato radicalmente
Le dislocazioni sociali
Che ha visto affermarsi
Una società degli individui
Alla quale dobbiamo fare i conti per trasformare questi individui in persone
In persone che trovano la loro
Comunità
Il loro essere comune
In diritti individuali fondamentali
Di fronte a questo trasformazioni io credo che il sindacato si è difeso le sedi Friso bene
Dopo aver intuito molto più delle forze della sinistra
Già li indicazione in di un un movimento libertario che si era fermato nel sindacato negli anni alla fine degli anni sessanta
Credo che la sinistra non ha capito non ha digerito fino in fondo neanche l'insegnamento degli anni sessanta
E che oggi non ha capito
La portata delle trasformazioni che il comporta la fine del sistema fordista
Non ha capito nelle sue varie
Articolazione
Non l'ha capito quando ha subito
L'egemonia delle culture neo liberali
E molti di voi ricorderanno che sembra un fatto pacifico anche per una forza di sinistra
Che però aumentare l'occupazione bisognava ridurre il salario dei giovani dei nuovi e dei nuovi occupati
Quando questo significa soltanto accelerare come avvenuti in Italia l'escussione dei lavoratori più anziani
Oggi siamo non a caso
Paesi che ha registrato dei record nella riduzione dei salari per i giovani
Sotto varie forme
E abbiamo registrato il record dei invecchiamento della popolazione senza occupazione
Oggi sopra i cinquantacinque anni lavora almeno del ventotto per cento della popolazione italiana
La riduzione del salario dei giovani non ha affatto aumentato l'occupazione ha soltanto accelerato questo processo perché si sa che il salario di un lavoratore anziano costa di più sarà ad un lavoratore trova
E si è pensato persino che non fosse un'eresia
Immaginare una
Con un'articolazione della contrattazione collettiva che rispose proponesse la vecchia divisione fra Sud e Nord
Correlando il salario una quantità di disoccupazione
E negando cancellando così
La funzione del sindacato
Si è smarrito quindi la portata di una trasformazione che era molto più grande
Delle esigenze di riduzione del costo del lavoro che sembravano essere per dieci anni il tema dominante della politica in Italia chi lo voleva ridurre di più filo voleva ridurre di meno
Quindi un anno che
Oggi più di ieri
Il vero terreno dello scontro sociale
Quello laddove
L'asprezza anche nelle posizioni contrapposte si fa sentire
è rappresentata proprio dal libertà del lavoratore
E più ancora di ieri
L'importanza dei diritti individuali
Io non sono convinto
Anche contenere lettore stimolante come quello di al marito è assente
Che la miseria e la povertà sono Fellini
Dell'oppressione
Della discriminazione
Dell'esclusione
Tu puoi essere povero per un mese un anno
Ma quando la società si organizza
Impotenti e in subalterne sarà il povero tutta la vita
Nascono nei Paesi anche più
Lontani dalla nostra civiltà le casse
Pensate all'India dove
Fiorisce la rivoluzione informatica
E in cui invece
Nelle città e nei villaggi il matrimonio impossibile fra la figlia di un medico redditi ero e quella di un intoccabile
Che può essere anche un professore sita
Ma che per diritto escluso
Dalla possibilità di partecipare al governo del paese
Basta pensare
Ma come a poco a poco
La differenza dei redditi si è cristallizzati intorno all'nuovi monopoli del potere
Attraverso riti caste
Liturgie
Per cui
Valeva proprio nella formula nel passato
Chi nomina chi non sa nona
Tirrenia non fa avete a condannato all'esclusione
E si può anche riflettere oggi su quello che significa nel dei terribili momenti che attraversiamo
La manovalanza del terrorismo
Io sono convinto che
Il terrorismo non sia un fenomeno di povertà
è un soggetto politico che si è
Ramificato
Nel mondo
Che vuole distruggere
Libertà e democrazia che vuole imporre un sistema di
Civita aberrante
Diretto generalmente da persone molto abbienti e molto ricchi
Ma penso che la nella manovalanza del terrorismo
Nei ragazzi di quindici anni di sedici anni
Che si autodistruggono
Sei nel
Il riflesso di una situazione senza prospettive
C'è un sentimento di umiliazione
Che non può trovare altro sfogo
Se non è l'autodistruzione
Per cui
Anche lì il primo fronte della battaglia contro il terrorismo
E proprio la battaglia per ricostituire per conquistare non con le guerre preventive
Ma con una vera battaglia politica mondiale
Il senso della libertà dei diritti fondamentali
E oggi
Fra le tante forme di esclusione
Fra i tanti rituali di esclusione
La conoscenza è diventata quella decisiva
La conoscenza è diventata la sede del comando con la rivoluzione informatica che si è aperta
In questi ultimi anni
Pensate all'abisso che si sta venendo a creare fra le decine centinaia di milioni in alfabeti
E chissà non solo manovrare
Un computer
Ma sa dialogare con internet sente e sta sa ricercare attraverso l'aiuto di internet la soluzione amo il problema
Quinto tocchiamo con mano mi pare
E la questione fondamentale che è quello di ricostruire il cittadino
Hai ragione quanto dice Fini
Oggi il tema della cittadinanza rischia di essere
Una un'illusione
Oggi ci sono dei cittadini dei cittadini anche fra loro molto diversi
Che non hanno più come elemento coagulante
L'uguaglianza del salario
Il tipo di prestazione lavorativa
Perché questi si sono estremamente diversificati
E allora ricostruire il cittadino
E oggi possibile non soltanto difendendo ogni giorno i suoi diritti al salare io
Un salario ecco un salario migliore un orario migliore
Ma affondando anche le battaglie sociali
Sul tema dei diritti che sono comuni a tutti
Io non credo per esempio
Come altro limite
Della sinistra e del movimento sindacale in alcuni momenti
Che le trentacinque ore di riduzione per tutti sia stato una proposta
Che riflettesse minimamente le trasformazioni avvenute in questa fretta
Lo si è visto in Francia dove
Sono state affermate attraverso una legge per quanto discutibile senza un'ora di sciopero
E dove le ore di sciopero sono fioccate dopo
Quando si è visto che attraverso gli accordi conclusi in sede di governo
Il sindacato aveva perso il controllo del tempo
Quando si è visto
Che attraverso la finzione del trentacinque ore
Le tante diversità ignorate da questa rivendicazione
Si sono vendicati attraverso una gestione individuale del tempo del salario della qualifica edito
Ecco dove sta
Quindi la contraddizione fondamentale dei
La rivoluzione informatica alla quale assistiamo
Una contravvenzione fondamentale che investe sì la fabbrica il luogo di lavoro l'agenzia di servizio
Ma inevitabilmente e conseguentemente l'intera società e il suo modo di organizzarsi in
Quando ritorna il lavoro di notte
Quando si diffonde il lavoro a chiamata
Beh è la famiglia che cambia è la società che cambia di organizzazione
O che perde una sua possibilità di autorganizzazione
La grande contravvenzione la rivoluzione informatica e che essa promette e
Oggettivamente potrebbe realizzare
Una maggiore mobilità del lavoro
Un una prospettiva di cambiamento
Per le persone che vogliono anche affrontare nuove esperienze
La possibilità di conquistare degli spazi di autonomia sul lavoro
Trent'anni fa
Le aziende fordista e vivevano sugli scatti di anzianità sull'indennità di liquidazione
E sulla fedeltà all'impresa
Oggi nessuno parla più di queste cose
Si parla addirittura e con qualche ragione di responsabilità non di fedeltà
Senonché questi obiettivi queste possibilità questi spazi nuovi di decisione
Sono vengono negati
Nel momento in cui
La flessibilità del lavoro la mobilità del lavoro
Determina
Una regressione per milioni di persone
Sul piano alla professionalità
Sul piano del mestiere
Fino alla precarietà e lunghi periodi di disoccupazione
La verità è che
Ci troviamo qui di fronte
A quello che gli economisti chiamano in fallimento del mercato
Per formare dell'agente ci vuole tempo
Risorse
Capacità di rischiare
E qui io temo che il ruolo del manager sia oggi fortemente contaminato
Nelle speculazioni finanziarie piuttosto che dalle grandi politiche industriali
Ci vuole la capacità di dispone anche di capitali per farlo
Ecco perché
Il problema della piccola impresa diventa oggi un problema drammatico da questo punto di
E ripropone anche al sindacato io credo nuove forme di rappresentanza e di contrattazione
In questo modo
Mentre la rivoluzione informatica consentirebbe una maggiore autonomia
Il maggiore autogoverno sul lavoro
Attraverso una flessibilità senza formazione
Attraverso una flessibilità
Governata dall'ossessione della riduzione delle dei costi
Ma l'esclusione del sindacato
La legge trenta questa
Ma molte cose sul quale si può discutere ma questo limite è fondamentale
Che è quello di negare il ruolo determinante della contro azione collettivi
In questo modo
La conoscenza come diritto individuale
Come diritto individuale
Viene completamente cancellata fra i diritti dei lavoratori
E ci troviamo qui di fronte non soltanto a una distruzione di sapere
Ai milioni di persone formato alla scuola dell'obbligo che disperde erano anche loro conoscenze di base
Nell'arco di dieci quindici anni
Pensionati ragazzi del Nord Est scrivi
Lasciavano incoraggiati anche della famiglia lascia una scuola quindici anni per farsi la motocicletta
E che si ritrovano a venti venticinque anni
Senza sapere senza mestiere
Senza capacità di adattarsi ai cambiamenti dell'impresa
Si profila quindi è la mia
Convinzione non solo una distruzione dei saperi
Ma una nuova divisione dicastero su scale mondiale
Fra chissà
E tutti non sa fra chi ha il monopolio del sapere
E quindi al monopolio del potere
Potere decidere quale sarà la qualità del lavoro
Il potere di decidere quale sarà l'organizzazione migliore del lavoro
Il potere decidere come chi risarcire retribuire
In relazione a criteri propri
Ecco io credo che noi non abbiamo capito il
La drammaticità della posta in gioco che c'è oggi del conflitto sociale
E che investe l'intero sistema delle relazioni industriali
Si tratta quindi riflettere se è possibile
Sull'affermazione non solo del movimento sindacale ma anche nella sinistra
Di nuove priorità
Rispetto ad una
Frantumazione ancora di obiettivi
E di ricette voglio fare ancora un'altra provocazione
Io non sono d'accordo con quante giorni e sono tante e sono di sinistra
Promettono il salario minimo di cittadinanza
Non sono d'accordo perché se lo diamo a tutti
Ma andiamo a fondo per tre anni il bilancio dello Stato
Non sono d'accordo che se lo diamo a qualcuno
Gli altri chiederanno di prendere la successione
E quelli che hanno già acquisito il salario minimo abbiamo vissuto questa esperienza almeno la mia età consente di pensare a molti casi nel passato
Non molleranno rosso
E avremo l'assalto ai municipi per poter conservare diretto minimo di cittadina
Senza che questo sia minimamente collegato a un'esperienza lavorativa
Allora
Facciamo i conti con quello che sono le nuove priorità
Se come io credo
Le nuove priorità
Che devono esprimersi attraverso le rivendicazioni salariali
Attraverso la ricerca di nuove forme di organizzazione del lavoro che valorizzino i diritti individuali
Passa attraverso l'acquisizione
Di nuovi investimenti collettivi nella conoscenza Alice nella formazione lungo tutto l'arco della vita e nella ricerca
E qui non raccontiamoci storie gli ostacoli sono molti
Gli ostacoli sono anche in una lunga storia del movimento operaio
Io mi ricordo i primi anni che facevo sindacato e la formazione era considerato un posto
Per i lavoratori
E chiedevano come condizione di essere retribuiti per le ore di formazione che potevano vincere
Cioè cioè ancora una non comprensione piena si comprende bene
Dell'elemento liberatorio
Dell'assicurazione sulla vita di questi tempi che rappresenta la formazione permanente la formazione continua
Ma molto di più dei fondi pensione
Che al massimo organizzeranno
L'organismo recita più evoluto meno del cinquanta per cento dei lavoratori lasciando gli altri
A prendere le briciole delle pensioni ministero
L'investimento nel nel sapere
Per il movimento sindacale dovrebbe diventare l'investimento principale
Perché la tutela dell'occupazione
Perché la tutela di una qualità del lavoro diverso
Perché riafferma un contenuto di libertà
L'autonomia
Nel potere esprimere le proprie capacità a lavorare
Resistenza da parte dell'impresa
Ne ho già parlato
Ma filo fanfara un'impresa mi metto dal punto di vista su
Che ammetta
Ho un terzo della mano d'opera con contratti a tempo determinato
O come co.co.co.
Di investire nella formazione di questi lavoratori che fra sei mesi sarà un'altra parte
Con brutalità l'imprenditore i francesi hanno risposto ad alcune offerte di sviluppo dalla formazione permanente
Questo vorrebbe dire per noi lavorare per la concorrenza
E c'è del vero
Perché non c'è l'immediata ricaduta di benefici per le imprese arti investe in questo campo
Come c'è una resistenza ovvia nell'arco nel mondo delle piccole imprese che non hanno disponibilità di capitale neanche per fare un'attività di ricerca degna per questo nome
Allora
Qui nascono
L'esigenza anche di ritrovare nuovi strumenti di rappresentanza e di contrattazione collettiva
Io penso da questo punto di vista che la contrazione contarle
Possesso è uno strumento fondamentale di innovazione dal sulla rivendicati del sindacato
Ma parlo di contrazione orizzontale territoriali
Non parlo di contratti regionali
Non parlo della spaccatura
De L'Unità contrattuale dei lavoratori
Non parlo dunque di
Regioni ricche e regioni povere
Non parlo di un salario diverso per un lavoratore meridionale
O per un lavoratore del nord
Penso che invece
E possibile nel territorio intanto investire il fronte della piccola impresa dei distretti industriali
Per ricercare su quel terreno delle forme
Cooperative
Per sviluppare una politica di formazione che lì serve all'insieme dei dei dell'impresa è interessato
Perché credo che lì si può anche rinsaldare sempre il proprio rapporto fra
Rivendicazioni sindacali sviluppo
Prendo serializzazione
Credo all'esperienza
E ha trovato poi un una battuta d'arresto dei contratti di programma
Cioè di un terreno sul quale si discute insieme certo di un progetto condiviso come diceva
Gli Colussi
Ma in relazione a quelle realtà locali che presentano un minimo di omogeneità
Il territorio è questo
Molte volte ci accorgeremmo anche nel governo nel mercato del lavoro
Che il territorio non può essere la Provincia o la Regione
Le realtà concrete di sviluppo
Di discriminazione dell'impresa sì
Meglio non questi schematismi
Penso per esempio che fra le riforme di una legge come la legge trenta
Ci deve essere la la creazione di vista come in tutti i Paesi dell'Europa
Di comitati per l'impiego di centri per l'occupazione direttamente collegate con le agenzie
Per l'impiego ma che abbiano la possibilità di gestire insieme gli ammortizzatori sociali le indennità di disoccupazione
L'avvio alla formazione professionale
L'attivazione di stare nell'impresa
La mediazione per trovare un'occupazione provvisorio o permanente
Questa è la grande innovazione se dobbiamo introdurre in questo
Mercato del lavoro questo è l'avvenire della contro azione filo territoriale
La quale non può esserci
Un dissenso radicale
Che duri fra le organizzazioni sindacali e se ci chiariamo su questi punti
Io non vorrei sottovalutassimo contro l'importanza di dare
Un nuovo sviluppo la contrazione aziendale
E alla contrazione dei distretti industriali
Come penso che
Occorra deflettere
Anche su una legislazione
Che regoli quello che in Europa si chiama la responsabilità sociale dell'impresa
Io non credo di essere lontano a questo punto dalle cose dette
Dall'ingegner Colussi
C'è bisogno soprattutto nei periodi ristrutturazioni
E dobbiamo abituarci a far
L ristrutturazione industriale
Da fenomeni eccezionali e patologici
Diventano un modo di svilupparsi ricambiata dell'impresa
Si tratta allora
Di sapere prevedere insieme
Scongiurare gli eventi più negativi come l'espulsione dei lavoratori o comunque garantire a questi lavoratori la formazione e consenta alla loro ricollocazione effettiva
C'è quindi bisogno certamente di un progetto condiviso
Sulle politiche industriali
In conclusione
Io credo che
Per rimettere la conoscenza alla conquista della conoscenza
Al centro della contrattazione collettiva
E della politica economica del governo
Se ci sarà un nuovo governo penso che le tue poste fondamentali
E devono essere assunte anche se in minima parte
Per i primi anni
Ma con un respiro decennale
Devono essere la ricerca e la formazione
E per il sindacato
Penso che si tratta di riconoscere il suo diritto
A contrattare i programmi di formazione a livello d'impresa e il territorio
Valutando
L'importanza di contribuire anche come lavoratori al finanziamento
Dei programmi assieme all'intervento pubblico
All'intervento dell'impresa
Ma penso che dobbiamo guardare più in là
Se siamo coerenti su questa scelta dei diritti delle libertà individuali
Penso che dobbiamo affermare l'obiettivo e si potrà realizzare in cinque dieci anni
Per la parità assoluta nei trattamenti dei lavoratori delle piccole impresa delle grandi impresa parlo di cassa integrazione di indennità di mobilità
Non ci può essere un doppio mercato del lavoro
In un Paese come il nostro
Penso al raggiungimento di un'uguaglianza
Il contributo
Per i i lavoratori
A tempo indeterminato per i lavoratori a tempo determinato per i co.co.co. per il cosiddetto lavoro precario
Penso che in dieci anni possiamo realizzare partendo da oggi
La parità assoluta di salario fra donne e uomini
Fra giovani e adulti
Fra anziani e adulti
Tra immigrati e cittadini italiani
Per questo grande obiettivo di questo sì di uguaglianza
Consente a ognuno di questi soggetti
Di affermare le loro capacità
Di affermare la loro possibilità di contribuire
Ad un'esperienza collettiva di qualche importanza
Credo che dobbiamo trovare le forze
E finisco subito
Per fare fronte all'invecchiamento e popolazione
Ho già detto come stanno le cose in Italia
In Svezia sopra i cinquantacinque anni il lavoro e il settanta per cento della popolazione
Da noi il ventotto
Molti di questi probabilmente faranno lavoro nero
Altri questi troveranno esclusi semplicemente da un'occupazione
Disoccupati di lunga durata
Che dovranno aspettare cinque sei anni per avere una pensione di fame
E quale pensione
Se vi sarà una forte discontinuità nell'occupazione
Ma quando il lavoratore viene assunto a quando lascia
L'ultima impresa in cui occupata
Ma abbiamo riflettuto quanti giovani oggi pagano i contributi sociali
Molti non li parlano ancora trent'anni
Abbiamo riflettuto di quanti parlano i contributi sociali dopo i cinquantacinque anni di età e molto spesso dopo i cinquanta e i quarantacinque anni di età
Noi andiamo verso il rischio se non affrontiamo in una situazione di età delle pensioni di fame
Pare al trenta quaranta per cento dell'ultimo salario percepito
E di negare ogni prospettiva che vuole anche continuare un'attività sì anche in questo caso attraverso la conoscenza riqualificando serie adattandosi
Nell'impresa in cui lavorò in un altro tipo di esperienza lavorativa
E questa è la grande sfida che spettanti al sindacato
Quella di poter rappresentare tutti
Attraverso i loro diritti
Dal precario
Al lavoratore anziano a lavoratori immigrati
Per questo ci vuole
Quella capacità di Progetto che ancora vedo stenta ad affermarsi
Sia nel sindacato che nella sinistra italiana
Oggi assistiamo a una caterva di documenti tu ne parlano
Che finiscono nel maggio generalmente vivono una stagione Breve
Non non sono oggetto di un dibattito in massa
Mente prevale prevale molto stiamo attenti tutti
Le dispute sulle forme sulle formule organizzative
Sulle pregiudiziali
Ideologiche
Manca su questo un dibattito vero nella popolazione italiana
Rischiamo di vedere
Distrutto una ricerca di nuovi contenuti di nuovi orizzonti di nuovo obiettivi
Da una polemica instancabile sugli schieramenti che devono garantire questa politica
Io credo che questo è un'occasione
Grande
Che non possiamo perdere
Qui non si tratta soltanto di obiettivi da definire
Per i prossimi sei mesi
Ma di grandi valori di grandi principi nell'affermare intorno ai quali conquistare
Una partecipazione attiva dei lavoratori
Eserciti vediamo sui contenuti
E non sulle pregiudiziali
è tutto sanità
Finalmente riusciremo a capire dove abiti sbagliamo come correggiamo come mettiamo in Menin varato un movimento di riflessione collettiva che interessi la gente in carne ed ossa
Mentre il nome di un'organizzazione o
I suoi regolamenti interni non credo che interessano molto in questo momento
La gente che sente il bisogno di un profondo cambiamento
Dico questo anche perché
Penso che la vita fuori del lavoro
La vita familiare
Non sia altra cosa ormai
Dal processo che investe nel rapporto di lavoro milioni di persone
Si ridurrà l'orario di lavoro
Ce lo auguriamo tutti si ridurrà il tempo del lavoro
Ma il lavoro resterà sempre il centro dell'impegno degli individui delle persone
E lo diventerà anche nella vita familiare
Lo dicevo prima un'impiegata di un grande magazzino che deve rispondere a chiamata alle otto di sera sapere il sabato mattina edili che il lunedì sarà il turno di notte come l'industria tessile non è libera nella sua vita privata
Qui non è libero nella sua vita privata un un disoccupato
O un anziano troppo giovane
Per essere messo in una casa di riposo
E che sente venir meno oggettivamente anni
La sua autorità
Il rispetto felici portano nei i familiari
E anche dentro la vite individuali e quindi
Ieri emerge il per il problema di difendere la persona
Quindi sono i nuovi diritti
Per ricomporre anche laddove lacerato un tessuto collettivo dall'associazione alla famiglia
La posta in gioco in queste
Ora deriva verso una scelta individuale
Il terreno più propizio al populismo
Ne abbiamo fatti i conti in questi ultimi anni
Oppure ridare
Alla vita rapito nel lavoro alla vita nella famiglia
Il significato di una vita
Libera di apportare il proprio contributo
Alla società
Ma anche la realizzazione di se stesso
Nessuno può obbligare una persona deve essere
Scegliere un mestiere
Di sposare una determinata disciplina
Ma si può dare ai alle persone in carne ed ossa la possibilità di farlo
Ed è questo io credo
Che conta soprattutto
All'inizio di peso secco grazie
Ringrazio rompono trentenne
Credo che vista l'ora possiamo chiudere qui quest'incontro io a chiusura di di questo nostro dibattito consigliere tutti quanti di comprarsi questo rivolo di Bruno Trentin nella libertà viene prima
Edito dagli Editori Riuniti grazie a tutti voi