Intervista a Giorgio Tonini sul rifinanziamento della missione italiana in Afghanistan e sulla tenuta del centrosinistra in Senato

Abbiamo i nostri microfoni Giorgio Tonini vicepresidente della commissione Esteri qui a Palazzo Madama è senatore Tonini mi pare che la maggioranza di centrosinistra che già diciamo così leggermente debbo luce qui a Palazzo Madama in genere in particolare sui temi di politica estera
Sulla questione del decreto delle missioni all'estero sia particolarmente debbo lucchetto ma qui non c'è il rischio che in un modo o nell'altro magari per qualche questione giochetto procedurale la maggioranza si ritrovi molto molto molto molto in difficoltà
Ma i numeri del Senato ormai sono noti a tutti non si scopre più nulla dicendo che la maggioranza
Tale il rotto della cuffia come si dice quindi incidenti procedurali sono sempre possibili altro
Mi sia consentito dirlo fuori da ogni diplomazia tutti conoscono anche la perizia
Ormai del senatore Calderoli nell'inventare trappole procedurali che possono mettere in difficoltà al centrosinistra
Solo per dire che non per difendere il senatore Calderoli ma fa il suo mestiere oltretutto vicepresidente nazionale mi pare è mi pare di capire che se uno li conosco molto bene i regolamenti forse sarebbe bene che tutti li conosce se il mio era un apprezzamento diciamo di un avversario temibile
Detto questo io penso però che se stiamo alla sostanza delle cose la sostanza è molto chiara
C'è una larghissima maggioranza in Parlamento
Sia alla Camera che al Senato per il rinnovo del decreto
Dopodiché Bertorelli elemento sostanziale penso che indurre da eventuali calcoli che sarebbero comunque affari compressi
Sulla presunta autosufficienza della maggioranza
Come dire considerazioni più generali sulla tenuta del governo mi pare che dopo la crisi sarebbe del tutto improprio mentre ragionamenti di questo genere avrebbero avuto una qualche plausibilità prima della crisi
La rottura di continuità che la crisi comunque rappresentato con la preda attività atto da parte chiede la maggioranza presiedere ovviamente una difficoltà in Senato sia dell'opposizione di non essere in grado in questo momento comunque
Di avanzare in unitariamente proposte alternative di equilibrio politico oppure la proposta di andare a votare
In maniera unica e convincente da insomma il combinato disposto di queste due questioni dovrebbero spingere tutto il Senato a guardare al merito della questione
E in merito alla questione vede appunto una larghissima convergenza senta però toni senatore Tonini lei sicuramente ha letto l'editoriale di ieri di Angelo Panebianco sul Corriere della sera in cui praticamente parla di in unità nazionale sulla guerra in Afghanistan
Sì è vero l'ho letto dell'editoriale di Panebianco come sempre molto interessante è anche stimolante tuttavia mi consente di dirlo anche un po'schematico
Naturalmente in questo momento è in corso un inasprimento della tensione nel confine
Meridionale e orientale del dell'Afghanistan che poi al confine con il Pakistan perché la zona dove si annidano ancora forti formazioni talebane
Che mettono in difficoltà la la sicurezza in tutto l'Afghanistan
E certamente c'è un impegno di truppe tuttavia noi sappiamo che prima di una questione militare in quel confine c'è una macroscopica questione politica che riguarda l'atteggiamento del Pakistan ha rispetto all'Afghanistan
Il Pakistan è paradossalmente l'alleato indispensabile degli Stati Uniti nell'area ed è anche il principale supporter delle truppe talebane
Non sappiamo se con il consenso del presidente Musharraf o con la sua impossibilità di controllare i suoi servizi segreti
In entrambi i casi siamo in presenza di una questione politica molto grave che non può essere risolta semplicemente con l'aumento delle truppe
Chiarissimo senatore Tonini ma tutto ciò pone però sicuramente problemi seri di tenuta politica come si usava dire un tempo alla maggioranza di centrosinistra insomma alla maggioranza di centrosinistra si trova solo che se l'Afghanistan non solo sul decreto
D'avere problemi non solo sul decreto di rifinanziamento ma in genere su tutto alla questione la vicenda afgana
Ma per la verità la la coalizione ha votato unicamente compattamente alla Camera a favore del del rinnovo del decreto oggi sono stati aliquote indifferenza individuali
Ma sfido chiunque a trovare un Parlamento nel quale sulle questioni che riguardano la presenza militare fuori dei propri confini e non ci sia come dire l'evenienza di alcune persone che si distinguono
Della loro per l'orientamento personale
Coalizione intesa come arco di forze politiche che sostengono il governo ha condiviso e votato alla Camera e ai condivide e voterà al Senato il decreto per inondazioni
Senta senatore Tonini lei che si che ne pensa l'eventuale diciamo così astensione dell'opposizione qui sotto questa questione del decreto pensionare ovvero senza vorrebbe dire voto contrario
Ma evidente
In quel caso opposizione si assumerebbe la grave responsabilità di con i numeri del Senato di rischiare di mettere a repentaglio il rinnovo delle missioni per un piccolo gioco di politica interna
Che peraltro nessuno capisce dove potrebbe portare se non ad un ambiente della crisi di governo che è appena stata risolta
Quindi veramente c'è una sproporzione tra l'obiettivo che si persegue un obiettivo semplicemente in negativo
Cioè buttar giù di nuovo il governo senza sapere con cosa sostituirlo quindi non sarebbero in grado per come dire di di votare una mozione di sfiducia costruttiva e il prezzo di questo sarebbe il rischio perché non arriverà anche che funzioni perché noi riteniamo di avere la maggioranza che voterà a favore del decreto
Sappiamo come sono i numeri al Senato quindi è una certezza sempre relativa tuttavia c'è una presunzione che possano esserci una maggioranza autosufficiente che vota il decreto quindi insomma
Io non ciò che le persone ragionevoli che pure sono tante nel centrodestra non si decideranno in un'avventura del genere benissimo la ringraziamo ringraziamo Giorgio Tonini vicepresidente pensionato della Commissione affari esteri Cono Sur colto come sempre da radio radicale