Inaugurazione della Fondazione Italcementi Cavaliere del lavoro Carlo Pesenti in occasione dei 140 anni dalla nascita di Italcementi

Giovanni Giavazzi presidente della Fondazione Italcementi cavaliere del lavoro Carlo Pesenti
Autorità signore e signori ringrazio tutti voi
Per la partecipazione a questa manifestazione
Che vuole celebrare la nascita della Fondazione Italcementi Cavalieri del lavoro Carlo Pesenti
Ringrazio particolarmente i soci fondatori Italcementi e Italmobiliare che mi hanno fatto l'onore di essere il primo presidente
Spero di poter corrispondere in modo adeguato a tale disegno ti stima e fiducia
Vent'anni fa ci lasciava l'ingegner Carlo Pesenti
Una figura che ha tracciato un segno profondo nella storia dell'impresa e dell'economia italiana
Ricordarlo oggi annunciando la nascita di una fondazione
Che porta il suo nome
E il nome dell'impresa da lui più amata
E specie per tutte le persone che l'hanno conosciuto
E sono state a lui legate da vincoli familiari o da consuetudine di rapporti
Un momento di intensa commozione
E lo è in modo particolare anche per me
Verso chi mi espresse in tempi ahimè ai sali vent'anni ma vivi nella memoria tanta considerazione permettete mi questo accenno personale
Pur non avendo io allora affrontato solo le prime responsabilità pubbliche e professionale
Sì è un'azienda è un organismo vivo e vitale
E io credo lo sia la STU nella sua storia non è mai disgiunta dalla storia degli uomini
Esperienze così significative per durata ed Effetto
Come quelle vissute da Carlo Pesenti
Lasciato certamente una traccia profonda di tradizione cultura e valori
Sì che la sua opera
Oltre che determinante nel campo di sviluppo dell'impresa si è inserita in posizione di spicco in quello più ampio dell'ambiente sociale ed è il periodo temporale
Nel quale ha vissuto e operato
L'aver compreso fra le manifestazioni per commemorare i centoquaranta anni di Italcementi
La creazione di una fondazione come quella oggi presentata vuole essere un richiamo alla tradizione
Alla nostra tradizione
Ed uno stimolo per il futuro
è una tradizione di sensibilità ai problemi e di partecipazione ai Progetti
Che Italcementi e le prese a Helen prese ad essa collegate
Hanno dimostrato nel corso della loro storia
E continuano a dimostrare operando nel presente
Un'azione che si è estesa in ambienti e di impegni Sempre più ampie diversificati mamma hanno che anche lì presi accresceva mai ampliavano le loro dimensioni
Localizzazioni
Localizzazioni ed importanti spaziando così dall'assistenza alla promozione dalla cultura alla ricerca dalle esigenze sociali a quelle strutturali del territorio
Il germe dell'attenzione dell'impresa al contesto sociale in cui opera e quindi ben radicato nella storia di Italcementi Ines rappresenta uno degli assi portanti
Delle strategie di crescita
Un'azione ancora che si è estrinsecata
A volte come promozione dei ad azione singola a volte come adesione partecipazione alle iniziative di istituzioni e di altri soggetti pubblici ho pregato
Non sempre potendo vedere tali iniziative giungere alla realizzazione
Ma non poche volte incidendo in modo determinante sui problemi che venivano affronta
In questa tradizione intende inserirsi anche la nuova fondazione
Senza interferire nell'inesistente
Ma integrandolo
Nelle nuove esigenze e coordinando la sua azione in un moderno il selenio unitario nella direzione dello sviluppo sostenibile
Ma come abbiamo detto l'intento è pure di essere uno stimolo proiettato per il futuro
Lo scopo della Fondazione così inteso è chiaramente delineato nel suo oggetto statutariamente espressione quello di intraprendere e promuovere cito la sostenibilità dello sviluppo economico e sociale dell'impresa compatibile con l'ottimizzazione dell'uso delle risorse e con la crescita etica sociali e culturale delle comunità connesse
Lo sviluppo sostenibile era ormai un imperativo non solo per il futuro dell'economia e dell'impresa ma per lo stesso futuro dell'umanità
E destinare iniziare iniziative fondenti
Ma soprattutto intelligenza e ricerca ai tenti ficcare i percorsi obbligati per garantire uno sviluppo contro coniugato con il miglioramento delle qualità della vita e diventa è divenuto un bisogno non rinunciabile
Indetto quattro per il mondo delle l'impresa a cui la Fondazione volge il suo sguardo
Diventa sempre più pressante l'attenzione ad un bilancio che sappia coniugare i risultati economici
L'impegno per i programmi di sviluppo sociale
E l'approvazione di un uso consapevole delle risorse naturali nel rispetto ambientale
La struttura data la fondazione mantenendo permanente uno stretto legame quei soci fondatori prevede la continuità ti un disegno comune finalizzato agli scopi che hanno ispirato la sua costituzione
Ma non ne esclude verificando sigillo opportunità l'estensibilità anche a tal realtà che soggette
Il tutto
Con le caratteristiche di autonomia
E di flessibilità
Tipiche di tale istituto
Il disegno il disse in desiderio e l'auspicio è che ciò possa creare l'opportunità di valorizzare risorse pure in una realistica visione del possibile
In uno sforzo finalizzato a scopi condivisi su progetti e comuni interessa e ciò
Specie in quei settori ore maggiore per generale valutazioni
è la necessità di sinergia e non più procrastinabili
Se si vuol far seguire alle diagnosi
Fin troppo vaste
La concretezza
Delle azioni
La costituzione di una Fondazione
è sostanzialmente una nascita
Sia pure riferita a un soggetto giuridico
Anziché a un soggetto fisico
Come ogni nascita è un segno di fiducia
Un'espressione di speranza
Un'assunzione di responsabilità
Che questi tre concetti possano guidare e caratterizzare l'azione della Fondazione che oggi presentiamo credo possa essere l'augurio e l'impegno che più di ogni parola potrà accompagnarla
Nell'azione futura
Azione memorie dal passato
Dal cui trae le sue radici
Conscia del Presidente in cui opera
Attenta e sensibile alle esigenze del futuro che l'attende
Grazie ancora per la vostra partecipazione e per il vostro cortese ascolto
Vera Zamagni docente di Storia economica all'Università di Bologna parlerà ora sul tema Italcementi un interprete dello sviluppo
è un grande onore per me poter contribuire alla riflessione sugli elementi che hanno costruito il successo di questa impresa di cui celebriamo il centoquarantesimo anniversario
Dunque centoquarant'anni Italcementi tanti ne sono passati infatti dalla fondazione dell'impresa capostipite delle numerose che nel corso del tempo
Si sono aggregate a formare l'Italcementi quella Società Bergamasca per la fabbricazione del cemento e della calce idraulica di Giuseppe Piccinelli
In linea di principio un'impresa può avere un'esistenza illimitata tuttavia non sono molte le imprese così di non cedere il tempo questo potente datori di vita ma anche divoratori di vita così la le più diverse sfide e perdurare o coglie coglierle e sapere di rispondere
Per riuscire in questo difficile esercizio ben note sono le condizioni che potremmo sintetizzare nell'antica massima estorte parti
Ma di vergini tolte che non preparano in tempo l'olio per le lampade delle nozze non c'è scarsità
E questo spiega l'alto tasso di mortalità tra l'impresa
Centoquaranta anni Italcementi centoquarantatré anni Italia Italcementi ha infatti quasi la stessa età della nostra nazione
Una nazione giovane formatasi in tempi relativamente recenti su quel territorio tra Mediterraneo e alti che avevano già visto molte civiltà fra cui notevoli quella dell'impero romano e del Rinascimento cittadino
Nello sol col breve vita meno di un secolo e mezzo la nostra nazione ha dovuto affrontare gravi prove che hanno richiesto ai suoi cittadini alle sue impresa e alle sue amministrazioni capacità di scelta non comuni
Sulla base della ricerca che ha condotto volta ricostruire la storia dell'Italcementi proporrò qui in modo sintetico un contrappunto tra storia dell'Italia è storia dell'Italcementi da cui emergeranno le peculiarità di questa azienda
Che è stata una delle interpreti di successo del travagliato ma largamente positivo sul lungo periodo processo di sviluppo economico realizzato dividerò la mia esposizione in cinque periodi il primo quello delle origini
Come sappiamo nel alle origini in Italia fu alla ricerca delle precondizioni per il decollo
Nella finanza nell'istruzione e qui mi piace ricordare la legge Casati che ha dato origine a quella filone d'istruzione tecnica che ha fatto fondare il famoso Politecnico di Milano nel mille ottocentosessantatré
Nel campo del credito con tutta la vicenda che ha portato la Fondazione della Banca d'Italia nel mille ottocentonovantatré nel campo delle relazioni internazionali un liberismo troppo rapidamente introdotto esce poi quindi un po'seduta abbandonare
Fino a quando alla fine del secolo in realtà ci fu il primo decollo però del triangolo industriale
E non di tutta l'Italia
Che inserì il il Paese nel novero modesto nomi numerose numericamente non troppo grande di paesi che si industria a Lizzano nel campo del cemento ricorderò che nel mille novecento il cemento era poca cosa
Dopo duecento mila tonnellate prodotte solamente già alla vigilia della prima guerra mondiale si era arrivato a un milione e quattrocento mila bene in questo periodo
Cosa c'è di notevole nella storia dell'Italcementi
Io temo le c'è l'entrata nel cemento della terza generazione di una famiglia imprenditoriale cresciuta nella carta
Con la fondazione nel mille ottocentosettantotto della ditta Fratelli Pesenti
Quella terza generazione era molto particolare perché era formata di dodici figli
Di cui quattro Carlo Pietro Luigi e Cesare l'ingegnere
Senta ignara non nel cemento
E da a quella piccola impresa iniziale poi proseguirono fino a fondersi con l'originaria impresa di Piccinelli fino a a fondersi con altre acquisire altri prese arrivando alla conquista di circa il quindici per cento del mercato nazionale alla vigilia della prima guerra mondiale
Dunque anche l'Italcementi mise le sue origini origine che anni erano proprio collegate al primo decollo industriale dell'Italia ma anche collegate a quella carta radicamento nella cultura tecnica perché appunto
Anche nella famiglia Pesenti si era andati in questa direzione e Cesare era diventato l'ingegnere era stato in Germania è ben noto il rapporto tra Italia e Germania sul piano tecnico
Il secondo periodo
Guerra e dopoguerra
Furono anni difficili per l'economia italiana che riuscì a reggere la guerra ma non il dopoguerra
Con grandi agitazioni con fallimenti bancario di industriali che finirono per spianare la strada all'ascesa di Mussolini come tutti sappiamo
Italcementi invece furono anni di tumultuosa crescita abbiamo qui il primo esempio di controtendenza
E questa crescita venne affidata alle mani di Cesare appunto l'ultimo del rappresentante della terza generazione gli altri fratelli erano tutti morti precedentemente
Io giovane rappresentante della quarta generazione dei presenti Antonio figlio di Luigi un lungo processo di fusioni e di costruzione di nuovi impianti fece balzare l'azienda al quaranta per cento del mercato nazionale nella seconda metà degli anni Venti già a metà degli anni Venti realtà ci era arrivata
E ha suggello e riconoscimento di questa a di questo balzo dimensionale nel mille novecentoventisette questa azienda che aveva assunto vari nomi a seconda delle fusioni che andava realizzando
Prende il nome che poi la renderà famosa cioè quella quello di Italcementi
Vi è poi un terzo periodo
Il periodo della dittatura
Quello che ho da notare in tema di Italia quindi in un tema generale è che la dittatura non segnò come una vecchia letteratura
A aveva accreditato un periodo di stagnazione dell'economia italiana la crescita in realtà continuo particolarmente nel settore industriale ma attraversata dalla crisi del ventinove generò una risposta da parte del la del governo dittatoriale dell'epoca che andò in una forte direzione di intervento pubblico infatti le banche universali le banche miste che vennero salvate invece di essere lasciati in esistenza come per esempio in Germania dove pure vennero saldate
In Italia diedero invece luogo a un intero cambiamento della struttura proprietaria dell'impresa con la nascita deliri nel mille novecentotrentatré e dell'IMI ancora precedentemente del mille novecentotrentuno
Poi sappiamo che il governo ha va verso episodi di guerra prima con l'Etiopia poi con l'alleanza con con Hitler quindi seconda guerra mondiale quindi un altro periodo molto difficile
Anche se tutto sommato non un periodo di stagnazione industriale bene in questo periodo cosa succede all'Italcementi
Antonio quell'Antonio che abbiamo visto già giovane collaborare con Cesare e con la terza generazione per far crescere dimensionalmente l'Italcementi capisce che per sostenere la leadership fa acquisita
Occorreva coprirsi le spalle giocando un ruolo di leader all'interno del dell'intero settore industriale del cemento
E non solo
Ricopre infatti ininterrottamente la carica di presidente della Federazione nazionale produttori cemento da lui stesso promossa già fin dal mille novecentodiciotto
E da quella posizione tratta col regime fascista
Tutti i vari passaggi della del delle difficoltà dei dei problemi che sorgevano come investitura inattaccabile
Cioè tratta non in quanto singolo soggetto imprenditoriale ma in quanto rappresentante di tutta di tutto il settore
Nemmeno le tragiche vicende belliche trovarono Antonio impreparato a far fronte alla situazione e quando per vicende che verranno illustrate nel libro ma ovviamente qui non c'è il tempo di richiamare si arrivò al commissariamento dell'Italcementi Luís fece in modo che questo commissariamento fosse allo stesso affidato in questo modo non ci fu discontinuità o vuoti di potere e Antonio poté infine consegnare l'azienda nelle mani del cugino Carlo che già di aveva assunto delle responsabilità nella seconda metà degli anni trenta
Superato anche quest'altro Periodo così difficile arriviamo al quarto il miracolo economico
Stiamo tutti che nel miracolo economico l'imprenditorialità italiana fiori
Tuttavia la presenza dello Stato non diminuì anzi tese addirittura d'allargarsi e ci fu tutto una pressione perché questo avvenisse con la costituzione dell'ENI nel mille novecento cinquanta tre dell'ENEL nel mille novecento sessantatré
In questo periodo l'Italcementi che cosa esprime la quarta generazione dei Pesenti che aveva con Antonio realizzato la leadership nazionale ed il governo dell'azienda durante la dittatura esprime con Carlo un'altra figura cruciale per lo sviluppo dell'azienda
La strategia messa in opera da Carlo fu duplice
Da un lato il consolidamento tecnico e produttivo nel cemento con una vasta operazione di accumulazione di conoscenze tecnologiche attraverso la costruzione di numerosi impianti ex novo
Che Permira dall'azienda non solo di mantenere la sua leadership nazionale ma anche di collocarsi sulla frontiera tecnologica
E quindi di poter si può porre anche come venditrice di servizi tecnologici
Dall'altro lato la diversificazione con l'acquisizione di aziende industriali principalmente la Franco Tosi
Con la quale creare un gruppo e l'espansione nel settore finanziario banche e assicurazioni la famosa Ras ponendosi al centro di un vasto reticolo di relazioni imprenditoriali ne nomino solo alcune fra le più famose dell'epoca Falcao Bastogi Monte Altissimo
E dunque dando alla impresa questa sua centralità all'interno del mondo imprenditoriale italiana
Arrivo all'ultimo periodo quello in cui corre stiamo vivendo instabilità e crisi
Sappiamo che in Italia c'è stata l'affermazione dei distretti che è stato indubbiamente un una carta vincente ma ci sono stati anche gravi problemi di governo macroeconomico con l'esplodere del debito pubblico
E gravi problemi nell'abbandonare quella allungo mantenuta presenza forte dello Stato nel sistema industriale e imprenditoriale
Con una connessa debolezza della grande impresa
Nel caso dell'Italcementi gli ultimi anni di Carlo furono travagliati dai contraccolpi dell'instabilità particolarmente a causa dell'inflazione
Ma e racconta una nuova leadership che sia se no senza soluzione di continuità con Giampiero della quinta generazione dei presenti
Come era già riuscito ad Antonio anche Giampiero oggi in controtendenza rispetto al trend dell'economia italiana
Prima ricostituendo condizioni interne ed esterne che garantissero la solidità dell'azienda e la sua liquidità
E poi entra prendendo quel balzo dimensionale stavolta a livello internazionale che hai messo l'Italcementi nel circuito delle maggiori imprese mondiali
Si tratta di una vicenda che anche un altro versante notevole
Ossia la formazione di un'impresa europea
Attraverso l'unione di realtà imprenditoriali italiane e francese
Altri hanno provato costruire imprese europee cercando di amalgamare culture e tradizioni diverse ma a pochi è riuscito
è giusto quindi riconoscere anche in questo e non solo nella nella capacità appunto della crescita dimensionale una degli abilità di già Pietro
Da questa cavalcata su quasi un secolo e mezzo di storia possiamo concludere
Che l'Italcementi appartiene al novero di quelle poche imprese italiane che hanno saputo ingrandirsi ed internazionalizzarsi senza perdere le proprie radici né ambientali né familiari
Per merito di una inusuale per l'Italia capacità di governare la crescita anche nei periodi difficili di crisi
Non dunque Italcementi comuni interprete poco ciclico dello sviluppo italiano ma comuni interprete distintamente anticiclico
Ci sono due aspetti di questa capacità di governo che ritengo utile sottolineare in chiusura anche in vista della discussione sul presente che si terrà no
Il primo aspetto riguarda propriamente la dismissione
Italcementi non ha mai avuto paura della dimensione nemmeno nei tempi duri degli anni mille novecentocinquanta in cui il suo appartenere al piccolo gruppo di grandi imprese private
La mise a rischio di nazionalizzazione
E nel libro daremo conto di tutta questo di tutto questo dibattito e di come l'Italcementi riuscì a allora come dire non restare invischiata
Si è quotata in Borsa già fin dal mille novecentoventicinque ma si è protetta dall'instabilità che ne poteva conseguire potendo fare affidamento su di un nucleo di azionisti fedeli ha compreso presto la validità della struttura di gruppo per aumentare le sinergie e controllare il cambiamento tecnologico e dei mercati
Si è inserito nella finanza con qualche problema come noto un ambiente alza instabile ma alla fine con innegabili benefici
La grande occasione dell'internazionalizzazione poté essere colta non solo perché era cercata
Ma soprattutto perché c'erano le premesse per poterla realizza e questo il primo aspetto la dimensione lo consegno perché veramente oggi abbiamo bisogno di esempi come questo
Il secondo aspetto riguarda le caratteristiche della sua struttura manageriale
Una grande impresa non può che essere un'impresa manageriale anche se al vertice ci sono membri di una famiglia
Scorrendo gli organigrammi dell'Italcementi sono due le dimensioni della dirigenza che si stagliano in modo assolutamente evidente la predominanza fra i dirigenti degli ingegneri
E la durata dell'apporto dei dirigenti con l'azienda
Se c'è un'aria dice di eccellenza nell'imprenditoria lombarda questa sicuramente rinvenuta nella grande tradizione del Politecnico milanese che non solo ha preparato generazioni di tecnici all'avanguardia ma molto prima dell'introduzione di ingegneria gestionale
Anche coltivato un forte legame fra teoria e pratica aziendale
Ebbene letta cementi ha interpretato al meglio questa tradizione contribuendo fin dagli anni mille novecentoventi
Ad approfondirle ravvivato da attraverso donazioni mirate agli sviluppi degli studi sul cemento
Ed investendo in questa tradizione dice questa tradizione gli stessi membri della famiglia al vertice dell'azienda
Senza tuttavia rimanere chiusa ad apporti di altre professionalità
L'Italcementi e poi è stato un'azienda che molto prima della fidelizzazione del cliente a coltivato la fidelizzazione dei dirigenti e dei dipendenti in generale
Non è infrequente trovare chi ha trascorso in azienda anche più di quaranta anni
Questo modello dell'azienda come famiglie dell'impiego a vita che produce identificazione forti legami di fiducia oggi noto nella sua versione giapponese ma è diffuso anche in Italia ed è stato diffuso anche in Italia
In Italcementi derivava da un humus di coesione sociale fondato sulla condivisione di valori comuni e sulla disposizione alla collaborazione reciprocamente
La distanza fra questo modello e i rapporti mordi e fuggi che sembrano caratterizzare il mercato del lavoro odierno è grande
Si parla oggi tanto di responsabilità sociale dell'impresa ma paradossalmente e perché oggi ce n'è di meno e non perché ce n'è di più
Si tratta di una sfida nuova sarà interessante vedere come un'impresa con il DNA dell'Italcementi che contiene un forte senso di responsabilità
Verso il territorio d'origine saprà affrontarli e qui lo storico e pronto a passare la mano ai protagonisti dell'oggi
Carlo Pesenti consigliere delegato di Italcementi introduce ora il confronto sul tema le nuove sfide per il sistema industriale vincoli e opportunità
Cari amici
Abbiamo ascoltato interventi interessanti volti a presentare la nascita della Fondazione Italcementi Carlo Pesenti
Interventi in cui l'emozione si è fusa con il ricordo
L'entusiasmo con impegno e senso della responsabilità
Interventi dettati dal legame forte e profondo per questa azienda
Per la sua storia e per quell'uomo che così nettamente mi ha definito la fisionomia Carlo Pesenti
Il presidente avvocato Giavazzi ha giustamente parlato di una nuova nascita che ha origini radicate nei centoquaranta anni di storia del nostro gruppo
Una storia cui non posso che sentirmi legata come uomo prima che come manager
Ma in veste di imprenditore che vorrei rubare ancora qualche minuto della vostra pazienza
Nell'intento di introdurre nel miglior modo possibile il confronto che seguirà volta calare questa nuova fondazione nella realtà economica del nostro Paese
La professoressa Zamagni c'ha appena ricordato quali sono stati i fattori strutturali che hanno accompagnato la vita di Italcementi lungo un corso che grosso modo coinciso con quello della nostra nazione
Anche oggi
Dando vita a questa fondazione
Vogliamo testimoniare l'importanza di questi fattori che sono sempre stati fondamentali per la nostra azienda
Assicurandone nel tempo la prosperità
In particolare vorrei sottolineare l'adozione di prospettiva di lungo periodo
L'attenzione al contesto esterno
L'eccellenza tecnico-professionale del management
Attualmente questi concetti vengono declinati attraverso i principi dello sviluppo sostenibile
Ma a ben vedere anche Vieri nel costante lavoro teso al disco ad assicurare le condizioni di Trenitalia
Si tendeva sempre seria sia pure in forme in modi meno codificati al raggiungimento del medesimo Betta oggettivo
è vero la fondazione cui oggi diamo vita nasce in una fase densa di inquietudini per l'economia italiana e per l'economia europea
Come documentato delle porte internazionali che si incaricano di stilare articolati liste dei fattori di competitività e di misurare su tali basi le graduatorie tra Paesi
La posizione dell'Italia e declinante
La flessione della quota delle produzioni italiane sui mercati internazionali
E la perdita avvenuta con l'introduzione dell'euro di oltre venti punti di competitività si misurata sui costi unitari del lavoro sono lì a ricordarci che gli effetti negativi sulla nostra economia sono ben visibili
Tuttavia collocandoci in una prospettiva di più lungo termine possiamo constatare che questo non è l'unico momento di difficoltà incontrato per l'economia italiana dal dopoguerra
Se ad esempio tornassimo indietro di vent'anni nell'ottantaquattro quando mio padre Giampiero prese la guida del nostro gruppo
Potremmo vedere da un lato quanto è forte è stata l'accelerazione della storia
Dall'altro Comi problemi economici fosse allora diversi ma non meno gravi
Per quanto riguarda l'accelerazione storica
Basti ricordare che solo vent'anni fa l'Unione Sovietica era ancora governata dalla gerontocrazia di Andropov e Cernenko
Che negli Stati Uniti Reagan al suo secondo mandato stava attuando la rivoluzione liberista
Che l'Unione europea era ancora composta da soli dieci membri
Per inciso vorrei ricordare che anche il primo dei momenti difficili anche allora confindustriale in un grande presidente il Cavaliere Luigi Lucchini che oggi abbiamo il piacere di avere qui con noi
Tornando all'evoluzione storica si può dire che per molti aspetti non si è trattato solo di forte accelerazione
Ma addirittura di di vere e proprie imprevedibili cesure nel corso degli eventi
è il caso della rapidità con quale con il quale crollato il muro sovietico
Veloce allargamento dell'Unione Europea il successo dell'euro
Da vera e propria rivoluzione rappresentata da internet
E poi ancora il ruolo cruciale assunto dalla Cina il cui peso sull'economia mondiale e triplicato nell'arco del Ventennio
Sotto il profilo della situazione economica italiana vent'anni fa all'inflazione interna anche se in diminuzione rispetto al venti per cento del mille novecentottanta era ancora a due cifre
Il deficit del settore pubblico superava il dodici per cento
La lira si decretava continuamente
Nell'acqua DNA culminante nel mille novecentottantaquattro perdeva circa un quarto del suo valore rispetto al marco e circa il cinquanta per cento sul dollaro
I tassi di interesse a breve erano superiore al diciassette per cento cioè si avvicinavano al sei per cento in termini reali in quelle condizioni all'impresa era virtualmente precluso l'accesso al credito
Eppure nonostante questi pesantissimi condizionamenti economia italiana cresceva stragi ancora marginalmente superiori a quelli medi comunitaria
E la quota dell'export italiano sul totale mondiale era superiore al per il trenta per cento a quella attuale
Lo scenario è stabile è vero ma l'economia cresceva
Oggi la situazione è molto diversa
Il sistema è senza dubbio più stabile ma è sostanzialmente fermo
Se quindi lo scambio avvenuto in questi anni è stato fondamentalmente quello tra stabilità e crescita secondo un puro tre dopo ciò significa semplicemente che la frontiera dell'efficienza della nostra economia non se ne ha fatta
Penso che una delle cause delle difficoltà in cui si dibatte l'economia italiana tarda individuata nell'eccessiva enfasi assegnata lo spontaneismo vitalistico del sistema produttivo
è sì vero la vivacità del nostro sistema di piccole imprese costituisce un asset importante che ci differenzia in modo positivo da altri sistemi economici europei
Ma senza una robusta statura di grandi imprese anche sistema linfatico per imprese dimensionalmente minori accentuerebbe le proprie difficoltà
Piccolo è bello è stato uno slogan accattivante e di successo
Non dobbiamo dimenticare che nell'era della competizione globale in grado di competitività non può prescindere da altri fattori
Quale la dotazione infrastrutturale la velocità e la snellezza della pubblica amministrazione la forza del sistema educativo il tasso di innovazione l'estensione della sfera competitiva alle attività di servizio
Questo non vuol dire che il controllo della dinamica dei costi interni di produzione non sia essenziale è difficile ritenere di porvi di poter vincere la sfida del rafforzamento della presenza internazionale solo su questa base
Voglio dire che il dato nuovo con cui dobbiamo confrontarci e che ormai anche i Paesi con basso costo del lavoro cominciano a disporre di strutture educative di eccellenza e di alti tassi di innovazione
Competono i bassi costi e contemporaneamente si spostano nella filiera verso produzioni a maggior va al maggior valore aggiunto
Peraltro se le diagnosi sullo stato di salute dell'economia italiana ed europea sono ampiamente condivise condivisibile comune devono esserne anche limiti
Nostro gruppo una visione modus operandi fortemente orientate un approccio di lungo termine
E la sostenibilità dello sviluppo non può essere intatti perseguita se non dopo la fissazione gli obiettivi pluriennali e la loro costante verifica ed adeguamento da un esercizio all'altro
Cioè essenziale imprescindibile
Historia docet infatti la storia economica italiana ci insegna te proprio nei maggiori nei momenti di maggiore stress il Paese ha saputo trovare le energie interiori per imprimere una svolta positiva e trovare i giusti rimedi
Auspico che il Paese sappia rispondere adeguatamente alle sfide che ci attendono
Ad Antonio Calabrò lascio il compito forse non facile ma sicuramente più congeniale di carpire i nostri illustri ospiti Luca Cordero di Montezemolo e Savino Pezzotta
Quante più indica indicazioni e perché no impegni per trovare il giusto e positivo cammino grazie
Luca
Sali
Dove devo andare
Bene tra storia e attualità e dobbiamo sicuramente colto tutti sono dei nessi molto stretti ascoltarlo ingegner Giampiero Pesenti parlare
Di tre parole chiave che hanno segnato un pezzo da soli questo Paese e che sono indicazioni per oggi Sviluppo sostenibile per esempio e poi fiducia e poi competitività l'ascoltato la professoressa Zamagni dirci come in alcune stagioni difficili della storia del processo economico di questo Paese ci sia stato uno scatto d'orgoglio degli imprenditori
E adesso bisogna Carlo Pesenti ricordarci come le ragioni dalla compri vita nuove abbiano un grande bisogno di tenere conto dei nuovi protagonisti il riferimento alla Cina
Ma anche delle mutate condizioni non è più la stagione del piccolo è bello bisogna pensare alle grandi imprese bisogna pensare a crescere
Come sistema Paese come dimensione d'impresa ecco questi sono i temi che proveremo nei quaranta minuti che abbiamo a disposizione altri trentanove come mi dice la Loggia quadranti
Al dire o fare con Luca di Montezemolo e Savino Pezzotta cominciando con il presidente Montezemolo allora sviluppo compatibile
Competitività crescita c'è una parola che a lei non piace affatto è la prova declino ha proposto dei tuoi cancellata dal vocabolario ed è un buon segno di ottimismo
E però i dati sull'economia italiana non sono affatto confortanti cresciamo ma molto poca aspettiamo una ripresa da moltissimi anni sedeva fino a dare un giudizio sull'economia italiana e sui protagonisti e la famiglia sugli imprenditori cosa dovremmo dire
Ma io intanto assento il dovere oltre che il desiderio a nome di tutti gli imprenditori italiani di rendere omaggio e di ringraziare la famiglia presenti per questo straordinario esempio
Di grande capacità del di un vero capitalismo familiare di creare occupazione di creare sviluppo di creare innovazione quindi da un lato è un omaggio e dall'altro un ringraziamento vedete dalle parole che ho ascoltato prima
Dal cavalier presenti dal dall'avvocato Giavazzi da vera e da Carlo mi hanno colpito in particolare quelle che riguardavano un richiamo continuo al futuro al guardare avanti
A quella che è la sfida di un Paese e che la a quella che è la sfida dei veri imprenditori
Credo che la famiglia Pesenti e rispondo alla domanda di Calabrò incarni tre elementi fondamentali nella storia passata presente ma soprattutto fu turo dell'imprenditoria italiana
Capacità imprenditoriale
Come questo vuol dire rischiare investire saper delegare saper introdurre in azienda i propri figli insieme a un sano motivato meno agilmente
Che abbia senso di appartenenza ma anche una sfida contino quindi il primo elemento la capacità imprenditoriale secondo il rapporto con il territorio
Solido forte importante
Ma con le finestre aperte in tutto il mondo
Che è tipico dell'imprenditoria italiana radicata nel proprio territorio ma cittadina del mondo come coloro i quali piccoli imprenditori nell'immediato dopoguerra
Hanno con la valigetta in mano affrontato in condizioni difficili dopo un paese distrutto
Dalla guerra con grande capacità la sfida internazionale il terzo elemento che mai come in questo momento è opportuno sottolineare e l'approccio etico l'approccio di responsabilità sociale dell'impresa che giustamente Vera Zamagni sottolineava può venire meno in questo periodo viene meno in questo periodo etica trasparenza attenzione ai propri collaboratori
E rapporto con l'università
Questi sono dei valori fondamentali nell'imprenditoria italiana dal dopoguerra e anche prima d'oggi ma che in questo momento vorrei chiaramente fortemente sottolineare ecco questi tre elementi credo
Siano il motivo per cui con emozione e con orgoglio vorrei a nome di tutti gli imprenditori italiani rendere omaggio a questa meravigliosa famiglia e ne vedo anche in sala rappresentanti futuri Carlo dell'imprenditoria italiana indirettamente agli imprenditori e alla città di Bergamo
Detto questo la visione non può essere pessimistica perché il nostro mestiere è quello di aver ottimismo di guardare avanti avanti di superare momenti difficili come sono stati in passato però neanche sottacere problemi mentalità cultura atteggiamenti situazione dell'economia italiana di oggi
Vedete noi abbiamo due tipi di problemi problemi strutturali problemi contingenti ma non possiamo non inserire questa analisi in un contesto prima di tutto europeo e poi mondiale come bene con poche ma chiare parole ha fatto Carlo io vengo da due giorni di interessanti incontri tra i presidenti delle Confindustrie europee vedi in Europa c'è un momento di grande depressione siamo vecchi sotto l'aspetto proprio dell'età c'è poca innovazione
C'è a mio modo di vedere in Italia come in Europa un senso di appagata di appagamento
Un po'di pigrizia non c'è più quella determinazione quella volontà quella passione e anche quella necessità che il continente europeo il nostro Paese aveva negli anni passati
Detto questo noi all'interno dell'Europa siamo coloro i quali soffrono di più e soffrono di più come dicevo per problemi strutturali da un lato e contingenti dall'altro ma quando non si affrontano per anni i problemi strutturali i nodi vengono al pettine diciamo sciocchezze che ha fatto poco è male e tardi le riforme di cui ha bisogno
Ma io credo che e anche recenti esempi e qui bisogna quando dico recenti non solo degli ultimi ore delle ultime si ti male ma una tradizione che ormai va indietro nel tempo come si può fare politica industriale politica economica seria
Dandosi quegli obiettivi di medio lungo periodo
Che un imprenditore
Si deve dare come si può fare tutto questo la notte nel giro di tre mesi perché deve passare una finanziaria con la continuo richiamo al contingente senza mai guardare avanti
Non è possibile che da qui che era la vocabolario oltre che dai comportamenti di questo Paese siano totalmente venuti al venuti meno due due vocaboli
Investimenti in per le il futuro parlo a livello Paese quegli stessi investimenti che la storia di queste di tante altre aziende hanno sottolineato essere fondamentali anche dei soprattutto nei momenti difficili per il futuro di un'azienda investimenti per il futuro
E due meritocrazia
Che vuol dire concorrenza che vuol dire un Paese che guarda avanti perché il futuro di questo Paese
Non è né di un partito né di un altro MD destra né di sinistra e il futuro della della nostro paese dei nostri figli delle nostre imprese
Ecco siamo in paludati in una tattica politica ed elettorale di breve periodo che non affronta con solidarietà sociale con coesione con dialogo con determinazione
Pochi ma prioritari
Punti per il futuro del Paese parlare ma finisco dicendo che questo è grave che questo non tollera
E abbiamo giustamente messo i piedi nel piatto del dibattito politico finanziaria
E la tenuta del Governo e della maggioranza i problemi dell'opposizione questo dibattito non sarà un dibattito sul governo e sulla Finanziaria
Le indicazioni che abbia avuto stamattina sono ovviamente da discorsi attuate riguardare molto al di là dalla contingenza d'altra parte e anche questo giudice il presidente di Confindustria Pezzotta se però ne parliamo un attimo e poi via manticora esso dovessimo giudicare
La finanziaria che abbiano visto approvare dal consiglio dei ministri e guardare alle esigenze di sviluppo dell'economia italiana dal punto di vista del sindacato che il giudice dovremmo dare
Ma io ero per prima cosa anch'io ringraziare per l'invito e per la presenze
è questo l'importante
Incontro anche perché l'Italcementi e rappresenta per Bergamo
Per immaginare l'imprenditoria Caroli formato coloro tempo del tutto è uniformato è anche sulle relazioni tra impresa i lavoratori e anche il modo che dimostra un po'il carattere dalla nostra gente
Grandi cose fatte pubblicamente no sequestri
Noi chiarirete siamo vissuta anche in anni turbolenti
Gli anni sessantotto sessantanove dalle grandi tensioni sociali pesano anche testimoniare colonne
Di queste modo di essere anche nel fare impresa era presente perché Carlo presenti
Era viste come uno dei Poteri
Te lo si vedeva rispetto all'oggi in cui l'immagine all'apparenza il mostrarsi per mostrarsi è diventato un elemento diciamo caratteristiche un po'di tutti
Vi abbiamo avuto invece il fatto di avere una grande capacità creare una grande impresa ma una ritrosia personale
Alle scorse all'immagine
Più di fare che è un po'l'abitudine nostra bergamasca più di fare che il farsi vedere perché poi ci sarà il fare che determina la condizione del del riconosce del riconoscimento sociale economico poi fatto questo che mi sembra doveroso anche per rendere omaggio a una grande impresa allora a una famiglia che si è speso per lo sviluppo di questa realtà e al carattere dalla mia gente per questo mi sia consentito che non è localismo arma riconoscimento di una cultura positiva del lavoro
Possiamo venire alla domanda che viene ma io sono se devo dire la verità io sono molto turbato per quello che sta avvenendo in questi giorni
Moltissimo più di quanto il mio ruolo la sera lascia trasparire
Io parto da da un dato è molto semplice quando ci venne presentato il documento di programmazione economica e finanziaria
Lei dice il motto finalmente ci si era nel senso che ci era sembrato nel presentarsi conti del Paese le sue difficoltà nel dirci qual era l'entità del debito che arretrano perché non non si parla più alti del debito pubblico riferito il pubblico italiano è un macigno né parlare Europa ne parla l'Europa ci pone anche le condizioni
Noi avevamo pensato che in quel momento ci fosse una presa di responsabilità rispetto ai problemi veri del Paese
Perché questo fu l'immagine e più o meno avremo tutti a Palazzo Chigi per Rossi
Per la prima volta dopo tre anni in cui tutto va bene tutto va bene tutto si aggiusta arrivano ci mettano le carte in tavola civica ma non è vero signori che tutto va bene qui c'è un buco bisogna fare qualcosa
Tutti eravamo rimasti favorevolmente stupiti di questa novità è l'avevano giudicata una novità
Però se poi dalla novità si arriva a quello che è stato determinate in queste ore lo sconforto è grande perché se le cose che c'ha ridetto sul documento di programmazione economica e finanziaria
Sono vere le scelte dovevano essere radicalmente diverso
Perché occorreva capire rispetto alla situazione difficile dal punto di vista industriale
Anch'io uso con pudore il termine declino però che Fini stia scivolando che si stia andando alla deriva per il nostro Paese faccia fatica dal punto di vista per le sue capacità competitive a stare sui grandi mercati a cogliere le sfide che rendono del mutamento
Cioè ecco cosa manca in questa finanziaria perché erano all'Italia manca uno viene un'idea di Paese
Ecco lo dico così Manconi glieli paese manca un'idea di futuro manca l'idea di dove dobbiamo andare perché se io so dove devo andare mi attrezzo
Mi metto gli scarponi prendo la piccozza se vado in montagna offrendo il salvagente se vado in mare ma se non so dove andare resto sulla riva ad aspettare
Questo è il problema non si capisce dove si vuole andare con questo paesano che ma con lo sguardo sulla il futuro sulla ricerca sull'innovazione sul mare tra è arrivato arrivavo lì che cosa manca manca una un'attenzione a quelli che sono dal mio punto di vista i problemi di fondo di questo di come farlo saltare
Per cui se è poco in termini non la parola investimento
Che è una parola chiave in questo momento da questa Finanziaria è scomparsa si distribuisce per carità
Io dico che è sbagliato non lo sto dicendo da prima avere quella non mi ripeto
La parola investimento gli obiettivi chiari sugli investimenti e dava esistano il Mezzogiorno viene ancora una volta penalizzato innovazione e ricerca non c'è nulla la stessa distribuzione delle risorse a sostegno delle imprese viene fatto in modo abbastanza generico non si privilegia io sentivo prima Carlo Pesenti c'è una cosa interessante
Non si privilegia la l'impresa che il nodo che cosa gli va di differenze rispetto a quella che non innova
Quindi se non si fa una politica di una fiscalità di vantaggio che aiuti le imprese a crescere ad acquisire quella dimensione più alta che qui veniva evocata questo è il limite vero poi discutiamo di di tasse per carità
Se non avesse è stata fatta un'operazione mediatica tremenda no c'ha portato tutti a discutere di tasse e pertanto a rincontra entrarci sul nostro personale a vedere quanto ci guadagnava dimenticando i problemi del Paese dimenticando che questa Finanziaria
Ha incorporato non la distribuzione della della dell'abbassamento arrossati scalata incorporato dei tagli no ventiquattro milioni di euro più sette milioni di euro dell'aggiustamento per cui abbiamo una delle più grosse finanziarie
Dal punto di vista del restringimento delle entrate senza capire bene dove viene condotto il paese questo è il problema politico
Ecco sciopero dai trenta e dopo lo sciopero cosa pensate che succeda
è sempre una domanda strana perché se no erano manga trama perché anche qui di cotte due cose per dire qual è l'atteggiamento visto che poi si fanno polemiche
A noi è stata presentata la finanziaria all'inizio di settembre
Quella sera anzi di concordammo
A Palazzo Chigi cioè in una sede istituzionale le affida la presidenza del Consiglio no al bar Peter del corso ma lì e ci sarebbero stati due confronti con le parti sociali
I due confronti dovevano partire il primo di ottobre
Uno era sulla tutela del reddito e penso che un sindacato di parole e tutela del reddito sia essenziale e necessario compreso il rinnovo del contratto dei lavoratori pubblici
Secondo si doveva discutere di competitività e Mezzogiorno anzi si doveva discutere di come costruire il collegamento alla finanziaria sulla competitività siamo al trenta di novembre
L'incontro non c'è
E se si farà sarà inutile
Perché quando si costruisce una Finanziaria bloccata
Perché le parti e politiche hanno stretto tra di loro un patto se no succede chissà che cosa quando qualcuno minaccia o fate come dico io vado alle elezioni dove è confronto con le parti sociali Santa salta uno schema però il problema drammatico al di là delle cose che salta uno schema di relazione fra le istituzioni e la rappresentanza sociale io capisco possono anche essere antisindacali per carità e no normale
Ma non è che ce l'hanno solo col sindacato
Confindustria dov'è finita di questo confronto debba rispondere al presidente Montezemolo però è stata tolta via cioè non esiste nulla il Manifesto del Presidente del Consiglio pubblicato sul Foglio è esemplificativo di che idee tre
C'è chi va cioè l'individuo che botta è un Governo che decide in mezzo non c'è nulla io a questa logica non ci sto
Non ci sto non possiamo starci perché l'Italia è grande è un paese che può evitare il conflitto può creare gli elementi di coesione sociale se la politica si chi governa riconosce alle rappresentanze della società
Un ruolo una funzione si ritorna all'elemento virtuoso che abbiamo sperimentato negli anni Novanta negli anni novanta sia riuscito a invertire la tendenza economica agganciati all'Europa
Perché avevamo messo in piedi un circo in cui gli riconosce in cui c'era chi governava e decideva non c'è mai stato diritto di veto ma c'era il Governo che l'attento
Al alle alle al a alle espressa dalle parti sociali e le portava vera solidarietà garantendo essere portarne la responsabilità quando sono tolto da tutte le decisioni decisione i loro sciopero mio
Sulle relazioni industriali
Sulle relazioni industriali ci torneremo ai volevo chiedere al presidente Montezemolo un giudizio su un altro degli elementi che sono del dibattito di Fatima Soliberto lungo del Paese
Ricerca e innovazione due parole ricorrenti nel suo discorso d'insediamento in Confindustria ricorrenti oggi ricorrenti in qualunque dialogo di caccia con qualunque imprenditore
Forse ne parliamo tantissimo quello che vedo e numeriche facciamo pochissime
Allora io intanto devo dire senza scandalizzare nessuno che io sono molto d'accordo sulle cose che un sindacalista serio come Pezzotta ha detto perché essa no io credo lei fra l'io credo io credo
Io credo
Che in un Paese civile e moderno
Se ci sto in bisogna trovare fare uno sforzo Dio solo sa quanto importante in Italia in questi momenti a trovare le cose che uniscono e non le cose che dividono perché la divisione e già talmente ampie saremmo di fronte a un anno e mezzo di campagna elettorale permanente ventiquattro ore su ventiquattro che sono preoccupato io però rispondo senza entrare nel contingente perché vorrei evitare derive atteggiamenti triti e ritriti di polemiche con i governi di turno
Credo
Che dà l'esempio di questa azienda
Stessi a fondamentale guardare avanti
Guardare avanti però consona con realismo allora cosa ha bisogno oggi il Paese prima i cittadini e il CIPE gli imprenditori che prima di ogni altra cosa sono cittadini fiducia e certezze per investire per spendere terre consumare per guardare avanti questi sono due elementi fondamentali allora
Se noi partiamo dal presupposto che abbiamo il debito più alto che siamo il Paese che investe in maniera come investimenti pubblici e la ricerca più bassa d'Europa
Se non parliamo di investimenti cominciamo a mettere in fila i problemi problema numero uno l'economia portiamo l'impresa l'industria quella che crea ricchezza quella che ha sempre fatto
Ha rappresentato il motore di questo Paese al centro dell'attenzione che cosa vuol dire vuol dire produttività di paese produttività di paese non dire forte ripresa degli investimenti pubblici e privati infrastrutture
Innovazione
Ricerca capitali per l'università riprendiamo a sognare riprendiamo a guardare avanti e riprendiamo il gusto della sfida di questo Paese
Perché a differenza dell'ottantaquattro nella lucida analisi che ha fatto Carlo
Esenti ci sono tre elementi di profonda diversità
Uno e noi lo sappiamo noi che ci confrontiamo tutti i giorni con concorrenti con mercati in pista in strada oneri nella grande distribuzione o nei mercati di tutto il mondo è lo stesso
Dei Paesi concorrenti fortissimi
Fortissimi come capacità fortissimi come me emergente fortissimi come innovazione fortissimi come spirito come determinazione prima grande differenza seconda diciamocelo sinceramente
Un Paese che sia un posseduto e ogni tanto ce lo dobbiamo dire serenamente anche tra noi un posseduto e forse in certi momenti ha perso di vista le vere priorità anche imprenditoriale i nostri uomini
I nostri prodotti i nostri clienti l'innovazione in azienda la spinta alla determinazione la passione io dico sempre ai miei colleghi imprenditori non pensiamo che i problemi siano sempre tutti fuori dalla nostra azienda
Non pensiamo che i problemi si ha sempre il sindacato il governo di turno guardiamoci anche in casa nostra perché solo così potremmo poi pretendere di pensare a condizioni paese competitive
Terzo punto innovazione ricerca
Ecco io credo che una Confindustria moderna
Debba porre al centro dell'attenzione non a parole ma con i fatti questi temi non abbiamo fatto una giornata dell'innovazione cura personaggio straordinario che Pistorio
A Parma mille duecento imprenditori per fare anche un po'di cultura aggiornamento professionale motivazione al nostro interno perché mentre dietro a qualunque progetto di ricerca ci deve essere un Paese fa non abbiamo proposto dieci grandi progetti di ricerca su dieci grandi temi di politica industriale del Paese e dovremo aspettare dieci anni ma attenzione se non cominciamo adesso
Chi verrà dopo di noi tra dieci anni dirà non è stato fatto niente la ricerca non si può fare anno su anno
Quando all'inizio degli anni Novanta come Ferrari abbiamo cercato di guardare avanti risultati li abbiamo avuti sei sette anni dopo quindi noi dobbiamo vedere che un Paese che non investe in ricerca
è un Paese che non guarda al futuro meglio qualche distribuzione in meno
Meglio tagliare delle spese improduttive
Meglio dei sacrifici ma degli investimenti ricerca perché sono gli investimenti del nostro futuro ma l'innovazione invece qualcosa che deve essere nel DNA di un Paese nel DNA di un imprenditore possibilmente della politica della scuola della pubblica amministrazione
E quindi il tasso culturale comportamentale di investimento italiano deve fortemente aumentare come il rapporto fondamentale tra impresa e università se mettiamo i fili problemi i problemi di San bambino di due anni abbiamo il costo dell'energia dobbiamo fare politica energetica non possiamo continuare a ripeterci le stesse cose perché tra cinque anni ci troveremo qui
Per festeggiare i successi di Carlo
Eppure diremo le stesse cose politica energetica è indicato il Paese non solo indica l'impresa infrastrutture innovazione e ricerca il grande tema del del del dell'università nel rapporto con l'impresa e supporto alla crescita
Dimensionale delle imprese favorendo fusioni favorendo concentrazione con un rapporto moderno con le banche trasparente perché sono fondamentale per la crescita ecco
Io dico e ho finito
Noi dobbiamo anche da questi esempi imprenditoriali da città come Bergamo fare uscire un messaggio forte un messaggio in cui dobbiamo pensare a cosa vogliamo di questo Paese nel futuro non dibattere del novantatré dibattiamo del due mila ventitré dibattiamo di dove sarà la il nostra il nostro Paese tra dieci quindici vent'anni
E sogniamo sogniamo un paese con più innovazione
Con più concorrenza con più solidarietà sono tre elementi fondamentali un Paese molto concorrente che sprigiona energia deve essere un po'un paese chiuso con più solidarietà che si deve far carico di chi ha bisogno
Questo è quello che dovrebbe essere il nostro Paese tra un po'di anni e questo che manca nel dibattito nei comportamenti e nelle scelte da troppo tempo
Pezzotta che osserva questo Paese sa che c'è una carenza purtroppo lunga di cultura del mercato di cultura della competizione la parola concorrenza non ci piace la parola meritocrazia non ci piace affatto piace poco
Per esempio anche alla cultura del sindacato almeno la tradizione dalla cultura sindacato senatore signor provare a guardare alle nostre esigenze di fare crescere la cultura del mercato della competizione del merito della selezione
E contemporaneamente a ridefinire
Criteri moderni di coesione sociale il vecchio welfare un po'zoppo e copre poco soprattutto le nuove generazioni
Che tipo di linea dovremmo seguire perché c'è una sfida culturale che riguarda moltissimo anche il sindacato ma io credo
Non è un caso che ultimamente abbiamo posto come problema paese anche una questione sindacale felino sindacato che ha bisogno di riformarsi profondamente nella sua cultura dalla sua visione
Delle questioni delle cose su questo non ci sono problemi
Io credo che la sfida vera che abbiamo di fronte proprio di riuscire a capire prima se parliamo di voler fra di cosa è cambiato nella dimensione culturale e sociale delle persone
Se noi continuiamo ad avere un sistema di protezione di tutela sociale che è molto basato sulla dimensione diciamo così per usare una un vecchio schema più
Sullo schema fordista Jerry che non c'è più
Avendo oggi una realizzato una mobilità sociale una flessibilità e del lavoro più alta una dimensione diciamo diversa noi abbiamo bisogno di riadeguare il nostro welfare alla situazione attuale sì fino a ieri
Il sindacato è stato protagonista nel bene e nel male con contraddizioni sicuramente ma anche positivamente
Nella costruzione di una serie di protezioni sociali che partivano dal posto di lavoro oggi noi abbiamo bisogno di costruire una serie di protezione ma anche di promozioni sociali che siano più dentro la dimensione del mercato certamente perché è un salto di culturale altissimo fare e non bisognerà forse più pensare uno stato sociale che sia esclusivamente statale
Che è stata una necessità che ha consentito di risultato che autorale un salto culturale su cui
Il sindacato finisce per essere tre sindacati che la pensa in modo abbastanza diverso su questo tema questo la storia del nostro Paese non credo che poi alla fine
Non saremo costretti dalle contingenze ad arrivare a qualche in classe a prestargli Selasi però dico per carità le faremo dà il verde
Li dovremo dire litigare ancora un po'ma alla fine sarà la situazione che ci porterà a fare delle scelte perché conservare la venne ma c'è un tempo in cui bisogna innovare se no si finisce di essere conservati e siccome io non vorrei far fare la fine del sindacato di metterle in una scatoletta
E probabilmente la necessità di non essere conservato ma di produrre innovazione ce l'avremo di fronte pertanto sul mercato del lavoro sicuramente occorrerà portare a compimento quello che è stato avviato anche con contraddizioni interne con la legge Biagi perché contraddizioni interne ce ne sono non è la percezione del mondo
Bisognerà innovare sul terreno dalla contrattazione legandolo di più e lo paghi uno e prendi tutte queste innovazioni nei contratti che sono aperti e che bisogna rinnovare penso e metalmeccanici stante Daniela tanti anni ma anche ai dipendenti qualche cosa al nuovo sistema delineando
Si sta lavorando lentamente e progressivamente il problema vero è che il contratto dei metalmeccanici bisogna decidere è questo l'abitare Siderno insieme se è l'ultimo di una serie cos'è la continuità dal signor io continuo a pensare che è quello che chiude un periodo contrattuale perché subito dopo in contemporanea
Noi di Confindustria e le altre associazioni imprenditoriali dovremmo avere il coraggio di ripensare il modello delle relazioni sindacali in questo Paese per quel pensare al contratto dei metalmeccanici come chiusura della serie
Per riaprire una fase nuova in questo senso dico la disponibilità all'apertura cioè dico dove dobbiamo costruire un modello contrattuale
Che abbia al suo centro non solo la dimensione diciamo così della tutela generale che sta nel contratto nazionale ha una capacità di relazione con le imprese col territorio più alta
Che diventi anche la contrattazione è uno stimolo a fronte di contratto a Bergamo una cosa un contratto a Palermo è un'altra semiotico contratto di tutela generale a livello nazionale è una bella ti colazione a livello aziendale in primis
No legato ai risultati d'impresa per cui tentando di coinvolti e cioè rendere più partecipativo il lavoratore anche al raggiungimento di alcuni risultati là dove non è possibile
Cadere dei dei contratti d'impresa vedere se a livello territoriale si trovano dei parametri più o meno simile
Qui c'è qualche differenza tra di noi ma presto ma parallelamente aggiriamo esser troppo da no io non voglio fare tre livelli erano ne voglio fare il due un'alternativa o impresa o territorio
Pur esso rimanga un altro dibattito Presidente Montezemolo diceva poco fa Carlo Pesenti lo spontaneismo
Della piccola e media impresa non basta più
Guardo molto alle esigenze dell'internazionalizzazione delle nostre imprese
Andiamo a poco all'estero camionale non c'andiamo come sistema Paese alcune imprese sono capaci di farlo molte altre no eh questo elemento di caduta della competitività come se ne esce io volevo solo dare un flash di risposta perché se entriamo nello specifico
A Pezzotta anche noi auspichiamo delle relazioni industriali più moderne e soprattutto più che ospitiamo vogliamo non sederci col sindacato solo nel momento del confronto o del qualche volta scontro solo sui contratti
Io credo che apro a proposito di Progetto Paese sia assolutamente necessario e abbiamo fatto bene a iniziarlo con il Sud con un accordo a trovare assoluti accordi per presentarci di fronte al Governo qualunque governo sia con delle condivisioni sulle priorità
Perché altrimenti se non riusciamo a mettere a fuoco un'azione comune perché elencare le priorità è facile bisogna passare all'attuazione credo che sarà molto molto difficile uscirne fuori quindi ampia disponibilità in questo senso
Perché credo che sul progetto Paese si debba svolge un lavoro comune con il sindacato e non solo con il sindacato
E all'interno di questo c'è la grande discussione sul cuneo fiscale perché io credo che uno dei grandi temi da affrontare ripeto da affrontare e il rapporto tra il costo dell'operaio al all'impresa e quello che l'operaio si mette in tasca a maggior ragione i momenti di difficoltà di malessere sociale e lì che bisogna intervenire perché non vorrei che il malessere sociale diventa disagio sociale se si pensa che questo problema si risolve solo in un faccia a faccia
Tra le imprese e il sindacato questo è molto importante e credo che sia una delle strutture su cui intervenire
Proprio per favorire il potere d'acquisto
Degli operai senza incidere su delle imprese che oggi non sono molta in grado di pagare sul tema dell'internazione esazione questa è un'altra delle grandi priorità su cui Confindustria sta lavorando tre risposte Flash primo e anche qui necessario unire la politica economica
Internazionale e la politica estera del Paese con la politica economica
Meno missioni
Più sistema paese focalizziamo ci come stiamo facendo per i prossimi due anni Cina Russia India Paesi del Mediterraneo poi gli altri due anni andremo in altri mercati se noi vogliamo affrontare con le nostre aziende l'export
Non possiamo pensare che in due anni di affrontare tutti i paesi del mondo
Ci sarà un primo viaggio di sistema
Ai primi di dicembre con il Presidente della Repubblica
Italiano in Cina con aziende del made in Italy con le grandi aziende con le grandi commesse tra Pechino e Shanghai voglio solo dirvi che in questi anni il presidente il cancelliere Schroeder o il presidente Chirac sono andati tre volte in due anni con tutto il sistema Paese ci francese e tedesco
In Cina e sottolineo che gli investimenti non le vendite italiani in Cina sono fra i fanalini del mondo i agli ultimi posti anche d'Europa sistema paese e poi c'è l'India
L'India forse lo affrontiamo in tempi adatti non troppo in ritardo paese importantissimo paese emergente Paese con cui dobbiamo stringere forti legami e infine il Mediterraneo che rappresenta il mercato di sbocco al di là dell'Europa più vicino
Più forte e anche più logico geograficamente e culturalmente con l'Italia sempre con l'attenzione al sud d'Europa perché il Sud deve essere il sud Europa una grande opportunità
Lavorare con le imprese lavorare con le istituzioni lavorare con uno spirito di squadra senza mettere i nostri imprenditori quando vanno in giro per il mondo ad avere sette centocinquanta mila sigle Cameri commercio INCE Salce
Di tutto il jet di tutto e non fare veramente squadra rimane il problema delle piccole aziende questo problema grosso perché è chiaro
Che e le piccole aziende sono quelle che soffrono più di ogni altro e non a caso la crisi dell'export dal novantacinque in poi è stato in parallelo determinato dalla crescita della globalizzazione e della difficoltà di accesso ai mercati ecco che bisogna fare politiche di distretti bisogna fare politica
Di sistema e usare i grandi marchi per attrarre
Le piccole aziende dietro io faccio sempre un esempio lasciatemelo fare perché il mio cuore è sempre lì unanime
Un mese fa sono andato per la prima volta dopo quattordici anni scusate una piccola personalizzazione ma so che qui abbiamo anche dei tifosi sul podio in Cina Barrichello mi ha detto
Presidente la prima volta che faccio una doccia con un uomo dico guardi anch'io del dolce dello champagne non ti preoccupare anche per me la prima esperienza vedemmo
Salire le bandiere italiane con tanti cinesi con la bandiere Ferrari e vi dico la verità mi è venuta la pelle d'oca perché ho pensato che dentro quella macchina col marchio Ferrari come in tanti prodotti di eccellenza italiana
C'è una grandissimo numero di piccole e medie aziende alcune delle quali conosciute alcune delle quali sconosciute e mi sono sentito orgoglioso ecco in questo momento è importante utilizzare l'attrazione di sistema
Dei grandi marchi per la filiera dei fornitori per la filiera di coloro i quali con loro lavoro rendono competitivo il grande marchio questo credo sia un approccio pragmatico di sistema meno qualche viaggio in missione in meno e meglio e qualche strategia di approccio ai mercati di sistema in più
De Charette Merloni di dati abbiamo fatto insieme mille nuovi nati per i militari per essere
Trainanti Pezzotta il ragionamento sui trenta ricezione riguarda molto anche il sindacato c'è una internazionalizzazione che sposta verso territori a basso costo del lavoro le nostre produzioni ponendo problemi in Italia è però se ripeto di che dicono
Abbiamo vincoli eccessivi compresi i vincoli sindacali andiamo in Romania
E sindacato rispetta la strategia della delocalizzazione della crescita della stazione internazionale che strategia sta seguendo
Noi abbiamo due due canti anche perché la settimana prossima inizierà la e il Congresso disabile di fondazione emulazione dalla confederazione sindacale dei sindacati liberi e in Giappone
Dove si dovrebbe determinare quella che è la strategia del del sindacalismo dentro la globalizzazione
Per quanto riguarda noi noi abbiamo meno parlo per la mia organizzazione sulla delocalizzazione non abbiamo una visione un po'demoniaca che ho sentito anche in ambienti a me vicini
Perché continua a pensare che ha bisogna vederlo da due punti di vista ne abbiamo bisogno che alcune imprese italiane
Per penetrare in alcuni mercati dei vocalizzi mantenendo dicano il governo e il timore di imitarle quello che non ci piace dello Lella delocalizzazione che rincorre diciamo i costi
Perché alla fine ci sarà sempre qualcuno che paga di meno e molte volte pagare di meno avviene anche per mancanza di di tutele di garanzie quelle che stiamo chiedendo anche all'ovile l'introduzione delle convenzioni delle tutele sui marchi sui prodotti iniziali marcare made in Italy anche quando si va a fare impresa lezione che sia chiaro che non vi è dietro lo sfruttamento del lavoro minorile io vado in questo viaggio tirato per andare al congresso della CISL Internazionale
Io vado in Thailandia incontro un sindacato clandestino
Do vinta in virtù di Ermanno dove in Birmania si utilizza il lavoro forzato per fare prodotti che poi vanno sui mercati allora la libertà del sindacale in tanti Paesi sarebbe un elemento diciamo compensativo anche per quanto riguarda la regolazione del mercato in Cina se che fossero sindacato libero democratico sarebbe meglio anche per noi
Sarebbe meglio anche per noi perché avremmo elementi di regolazione oltre che di tutela della gente
In questo senso io credo che l'azione nostra e positiva in in Romania stiamo andando anche noi come sindacato perché se si localizzano zitti delocalizzano le imprese italiane ne cerchiamo di delocalizzare un po'il sindacato quindi la strategia di espansione internazionale cioè all'appoggio del sindacato che
Niente ma per Zeman no io credo perché vedo che siamo alla fine che l'ultima riflessione forse opportuna sia da un lato nuovo sentivo quando lo sottolineava Pezzotta
Vedere mi raccomando il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto siamo in un Paese straordinario siamo un Paese di grandissime opportunità
Siamo un Paese che deve un po'mettere in fila i problemi
E pensare di più al futuro con maggior coesione sociale
Credo che la legge Biagi sia stato un fatto positivo per con delle messe a punto deve essere portata ancora più all'attenzione dell'azienda delle scuole credo che la riforma della scuola sia un per de delle aziende si credo che la riforma della scuola su un primo segnale importante e positivo anche nel rapporto tra aziende scuola e università volevo solo richiamare e conoscendo da tanti anni l'impegno di Vera Zamagni di suo marito con cui spesso mi confronto nell'Università di Bologna lo richiamare la grandissima centralità del ruolo tra impresa Università il territorio se per parlare di innovazione per parlare di ricerca abbiamo bisogno di qualche facoltà in meno in giro per l'Italia e qualche centro di eccellenza in più
Abbiamo bisogno di eccellenze in funzione delle caratteristiche delle aziende in funzione caratteristiche del territorio abbiamo bisogno che noi imprenditori
Nella nostra mentalità ci mette mettiamo l'università tra le priorità dei nostri interlocutori dei nostri rapporti abbiamo bisogno di dare alla università
Ricerca progetti abbiamo bisogno di stimolarla ma abbiamo anche bisogno di avere dall'università un atteggiamento moderno più legato alla meritocrazia più legato al rinnovamento anche delle cariche perché non possiamo in questo Paese ragionare sempre e solo in funzione di anzianità di cariche riprendiamo l'esempio dalle dalle grandi famiglie al momento opportuno ci si fa da parte e si lascia lo spazio ai giovani non solo perché sono giovani ma perché sono preparati e hanno voglia di futuro tra
Bene con questo finisce
Ecco questa finisce il nostro ragionamento
Ah che tocca adesso a Moltrasio ma
A proposito di giovani giocare presidente di Associazione industriale
Andrea Moltrasio presidente dell'Unione industriali Bergamo affronta ora il tema Bergamo impresa oltre i confini
Buongiorno a tutti
Chiedo scusa a questi illustri
Ospiti di Bergamo e al bergamasco Pezzotta Carlo pure bergamasca se volto le spalle a loro in questo momento ma dopo questo bel dibattito a me tocca aprire una finestra sulla nostra città assolvere chiama
E a questo proposito vorrei partire ricordando che quattro anni fa
Alcuni studiosi dell'OCSE si aggiravano per la nostra provincia per fotografa Arne la situazione economica e sociale alla luce delle trasformazioni del mondo
Allora ne uscì un'immagine che per certi versi era poco confortante
Erano messi in risalto segni di chiusura culturale di stagnazione istituzionale
E anche di autoreferenzialità
A fronte di questi elementi negativi di questi Esperti peraltro bravissimi però non riuscirono fino in fondo a spiegare a se stessi e quindi neanche a noi come mai il nostro territorio riuscisse comunque a conseguire dei risultati eccellenti
In termini di ricchezza prodotta e di posti di lavoro creati
Risultati che erano in controtendenza già quattro anni fa rispetto all'Italia ma anche rispetto al resto d'Europa
Non riuscirono a farsi una ragione del perché di questi successi in una provincia così ancorata all'industria è un'industria così orientata apro dizioni mature
Forse non seppero cogliere quella specificità di Berga no che ne caratterizzano tutt'oggi la presenza nei mercati del mondo tra minacce e opportunità
Raccomandazione dell'OCSE comunque molto utile che abbiamo utilizzato interrogandoci sul ruolo dell'impresa è un po'come è stato fatto così bene in questo dibattito
Ma in particolare nel nostro contesto e nel ruolo che deve avere un'associazione come l'Unione industriali fa parte di Confindustria sui programmi e sulle prospettive del sistema territoriale
Oggi il mio intervento Bergamo in prese oltre i confini
Mi permette di fare qualche ulteriore riflessione su quelle questioni di allora e in particolare mi soffermerò
Sul significato di quell'inciso oltre i confini
Per declinarlo a tre livelli sul piano globale sul piano del territorio e sul piano più specificatamente locale
I nuovi confini Bergamo non solo dall'OCSE è spesso descritta come un'enclave difficile entrambi difficile uscirne
Ma se oggi l'abbia anche pittore bene oggi sentendo questo dibattito non è più possibile tracciare i confini geopolitici per gli stati come può essere tracciato un confine per una provincia
La nozione di confine la nozione stessa di confine è in crisi
L'ossessione del muro per delimitare un'area da difendere penso alle nostre mura venete bellissime o addirittura all'interno della stessa sezione città e penso a Berlino in Germania a Nicosia cifra
Questa ossessione sconfitta dall'avanzamento della storia degli uomini e nella loro economia
In più questa grande corrente migratoria che ha fatto sì che ha Berga mo'dieci per cento dei lavoratori sono immigrati
E i residenti extracomunitari legali sono sessanta mila
Cioè il sei per cento dalla popolazione
Concorre a rendere obsoleta la difesa della definizione di chi sta al di qua e di chi sta al di là di un limite geopolitico
E quando si dice oltre i confini si fa riferimento di solito al confine nazionale ma non ha più senso non solo perché ci sentiamo parte viva del processo di unificazione europea
Ma perché dentro al concetto di confine in realtà c'è una componente che ideale intellettuale
Un po'come il Rubicone per Giulio Cesare qualcosa da superare per arrivare a Roma un'idea di frontiera che bisogna risiedere con lo sviluppo della globalizzazione
Oggi la frontiera infatti non è più un confine ma è il limite ed è il limite dell'innovazione tecnologica economica sociale e culturale
E allora se è così è le domande per l'impresa a Bergamo le imprese oltre i confini
Possono essere formulate così
Quante impresa hanno agganciato alla dematerializzazione dell'economia e la sua nuova finanza
Quanti hanno trovato nel sapere nell'intelligenza nell'innovazione nelle menti e non solo nelle merci il nuovo fattore di successo
Quante hanno superato l'ex porta con l'internazionalizzazione cioè con quelle delocalizzazioni o meglio con quegli investimenti nel mondo
E la società civile che intorno all'attività economica e i suoi esponenti
Istituzionali
Fino a che punto hanno trovato il giusto confine tra universale locale fino a che punto la società interpreta l'obsolescenza di regole
Burocratiche e fosse dello stesso concetto di diritto così come della nostra tradizione romana
Di fronte all'invadenza per certi versi per noi molto positive dinamica della cultura del contratto che caratterizza oggi i rapporti nel mondo ecco allora rispondendo a queste domande ci accorgiamo che il percorso da compiere e lungo
Per questo motivo la nostra condivisione della linea della Confindustria del presidente Montezemolo sulla filiera formazione ricerca innovazione e una condivisione totale del resto il nostro impegno come Unione industriali per come diciamo al nostro interno cospargere un po'di silicio su tutte le nostre imprese
è fortissima ed è stato fortissimo in questi anni con iniziative proposte che
Per rendere concreta questa idea della ricerca dell'innovazione che s'non rimane un po'magari retorica
Ha per esempio fatto sostenere quella che mi piace chiamare la via della conoscenza quella che dalla lo porto di Orio al Serio con il suo incredibile sviluppo
Alla Fiera nuova che è stata creata in tempi record passando dal parco tecnologico del chilometro rosso arriva danni né con la facoltà di ingegneria e il Ponente ricordo
Che Polo tecnologico e università poco più di dieci anni fa erano solo nella testa di qualcuno di noi
I progetti per l'innovazione è che interessano gran parte del Budget della nostra unione ci hanno permesso che ci permetteranno di contribuire sostenere le imprese verso quegli obiettivi di Lisbona che sono stati evocati anche oggi
Cercando di accrescere le capacità competitive delle stesse imprese
Tanto che mi sento di poter dire che mentre la società a Bergamo ma fosse in Italia ma fossi in Europa fa fatica ad andare oltre il confine nella rete nella
Accezione che gli abbiamo voluto dare oggi le imprese innovative invece agganciano il globale e a Bergamo i numeri sono di tutto rispetto
Ci sono sessanta Lippi più di sessanta le piccole e medie imprese di Bergamo ha che hanno unità produttive all'estero
Possiamo attribuirci oltre l'Italcementi cinque piccole o grandi chiamatele come volete multinazionali nate sul nostro territorio
Quindici gruppi internazionalizzati gli italiani italiani hanno da noi stabilimenti significativi
Novantadue e questo è una globalizzazione che sono sicuro che piaccia segretario Pezzotta
Novantadue sono multinazionali estere presenti a Bergamo perché questo è l'altro parte del bicchiere della globalizzazione
Se togliamo le multinazionali le industrie bergamasche presente con unità produttive in più di sessanta Paesi del mondo
Complessivamente le industrie globalizzate danno lavoro a cinquanta mila persone e quasi la metà hanno Cortes a Bergamo
Se questo è il concetto di confine dobbiamo declinarlo anche per il territorio
Che assume un ruolo determinante
Il territorio è un termine con il quale oggi l'abbiamo sentito anche più volte nel dibattito
Con il termine territorio oggi si indica un insieme di fattori di interessi di potenzialità e necessità di relazioni e di scambi materiali e materiali
Le imprese cercano nel territorio quelle risorse che sono esterne al ciclo produttivo ma che servono per competere sapere
Infrastrutture coesione sociale urbanizzazione coerente con lo sviluppo
E quello che Aldo Bonomi sociologo chiama il territorio che si fa fabbrica e che ci ha portati in questi anni ad identificare confini di nuovo oltre la continuità geografica ma dentro l'omogeneità culturale la caratterizzazione economica la comunanza dei problemi
Sono quindi territorio con questa definizione ad esempio le quindici province italiane che in Confindustria abbiamo individuato per l'alto livello di attività manifatturiera e selezionato per restaurare una rete che ci permette di partecipare a riti più lunghe internazionali e mondiali
Ci sono sicuramente territorio le aree sistema i distretti
Che è sempre diagnosticati clinicamente morti dagli economisti che li odiano non so perché segnano nel secondo trimestre due mila e quattro una ripresa importante anche se selettiva
Ricordo che rappresentano il ventisette per cento del PIL
Del nostro Paese il cinquanta per cento dell'occupazione e che quasi la metà di quel che producono va aldilà dei confini nazionali
Sottolinea che nei territori a vocazione manifatturiera che pongono al centro la produzione non solo l'industria avuto ancora segnali di crescita negli ultimi anni
Ma riesce efficacemente a far crescere il terziario avanzato con effetti decisivi nella frazione del valore dei prodotti per questo nelle scorse settimane non abbiamo detto ancora presidente Montezemolo l'Unione industriali di Bergamo si è messa in contatto con la direzione generale della Commissione generale industria della Commissione europea con l'obiettivo di fare qualcosa di simile di creare una rete tra quei territori d'Europa caratterizzati da quest'altra vocazione manifatturiere perché possono continuare a trainare la crescita del nostro continente
Ma perché i territori come l'abbiamo descritti e le imprese piccole medie specializzate e di nicchia che fanno parte di quelle filiere trascinate dei marchi
Io penso ai nostri settanta avamposti bergamaschi attivi nel mondo possono restare competitivi e sfuggire a rischio di estinzione ci sono due condizioni irrinunciabile
La prima è un recupero della politica industriale come componente autonoma dentro il quadro della politica economica anche a livello diciamo di amministrazioni locali con la liberazione di Investimenti che è stata una parola oggi evocata più volte che la chiave dei nostri discorsi in infrastrutture e conoscenza
La seconda riguarda invece con la riduzione di lacci burocratici e amministrativi che soffocano lo sviluppo senza queste condizioni non si va avanti
Un'ulteriore considerazione ed è la terza la decliniamo a livello del così detto locale in senso stretto il locale e il nostro mondo
Dove vogliamo le relazioni dove vivono le nostre famiglie gli amici
Un luogo che si può rinnovare nel globale ma che aiuta a superare le invio le angosce dell'incertezza
Di una globalizzazione che molti vivono solo passivamente attraverso i media
E quello che Nadia Dellai che aveva partecipato a un lavoro di revisione su queste cose qualche anno fa aveva giustamente chiamato il luogo dell'economia dei sentimenti
Abbiamo tuttavia assistito in questi anni ad un intensificarsi di un certo integralismo localista
Un accento ideologico troppo ideologico sul tema del piccolo anche qui contro globale oscura la comprensione dei grandi problemi del mondo del resto che a stare attenti anche all'integralismo globali vista
Che ha caratterizzato idee di alcuni che ritengono di non guardare più il locale perché ormai cittadini del mondo
In realtà un po'tutti abbiamo la sensazione che è stata meravigliosamente espressa dal grande Claudio Magris in occasione di un recente premio letterario che ha ricevuto
E diceva che il nostro guardaroba intendeva guardaroba delle idee chiaramente
Antiquato si impone verrà e si logora nel trasloco universale che sta avvenendo ma contribuisce anch'essa alla gestazione di una realtà che stentiamo ad immaginare
In questo trasloco universale
C'è bisogno di uomini che sappiano realizzare qualcosa di nuovo che non si può sbrigare semplicemente con le esperienze acquisita con la routine
Sto citando Joseph Schumpeter e la sua celebre equazione tra imprenditore e innovatore
è un po'a quell'essere in controtendenza che la professoressa Zamagni richiamata parlando
Dell'ingegner presenti
E Bergamo e l'Italcementi hanno avuto la fortuna di avere un grande imprenditore Chiarotto con l'esperienza economica consolidata e con la routine operativa per trovare e realizzare nuove possibilità
Non solo ma l'ingegner Giampiero Pesenti e la sua Italcementi
Hanno usato tutte e cinque le modalità previste dallo stesso Schumpeter
I nuovi prodotti
Con i numerosi brevetti legami tra il centro di ricerche aziendale e i vari istituti universitari come nel il cemento innovativo al titanio Trix Millennium usato a Roma per la splendida chiesa del Giubileo la diresti misericordia
I nuovi metodi di produzione e pensiamo alla cementeria di Calusco inaugurata quest'anno così efficiente e moderna una capacità produttiva ampliata a più di uno virgola cinque milioni di tonnellate hanno e contestualmente un abbattimento delle emissioni di inquinanti tra il cinquanta e novanta per cento degli standard
Ma terzo le nuove organizzazioni dell'industria da legge siccome sagace costruzione di solide architetture societarie così ben descritte dalla professoressa Zamagni
Ma anche come capacità di rinnovarsi mantenendo saldi i propri valori e penso in particolare
Alla decisione al World Business consentono sostenendo al development con la condivisione di un principio quello del produrre di più con meno della Commissione Brundtland
Che connette innovazione efficienza e attenzione per la salvaguardia ambientale un tema che diventa sempre di più un'acquisizione della nostra classe imprenditoriale
Quarto le nuove fonti di approvvigionamento e penso ad esempio le iniziative a dire pro coralmente BravoSolution una new economy usata in modo intelligente dall'Old Konami
Ma soprattutto penso all'apertura dei nuovi che il quinto punto di Schumpeter chi l'apertura di nuovi mercati di sbocco con l'operazione difficile straordinaria di Semaine français
Alla quale ha fatto seguito una presenza in quattro continente diciannove paesi con oltre settecento insediamenti industriali significativi che danno lavoro a più di diciassette mila dipendenti
La comunità imprenditoriale bergamasca e quindi felice di condividere oggi
Questo momento di celebrazione dei centoquaranta anni di Italcementi guarda l'ingegner Giampiero Pesenti con ammirazione e orgoglio per l'onoreficenza che gli verrà tra poco consegnata
E si augura che questi esempi ci aiutino a sfidare sempre abitudini mentali e comportamentali a liberarci
Ancora una volta Schumpeter dal diktat della routine e a sostenere oltre i confini le nostre imprese grazie
Signore e signori la presentazione della Fondazione Italcementi cavaliere del lavoro Carlo Pesenti è terminata
Ha ora inizio la cerimonia di consegna della Legione d'onore
Sua Eccellenza l'ambasciatore francese in Italia lui Quentin consegnerà Giampiero Pesenti l'onorificenza di Cavaliere dell'ordine della Legion d'onore
Conferite lo scorso luglio con decreto del Presidente della Repubblica francese Jacques Chirac
Stavo presidente Giampiero Pesenti autorità
Presi cavo piatti i presidenti signore e signori qui ma di ripercorrere la personalità la carriera dichiaro per esempio egizio anch'io presenti
Vorrei ringraziare lo sforzo spinte per il suo invito e piano da sua scelta operata
Scegliendo be'abbiamo per questa vorrete cerimonia di o dopo onorificenza della legge o no dondola ove lei ci ha dato la l'occasione di scoprire questa bellissima città ricca di storia nonché molto dinamica
Un a cita che ha un particolare rapporto con la musica come dimostra questo teatro Donizzetti
Un delle principali sale dirvi che l'Italia
Una cita pertanti all'industria e all'alta finanza rappresentate oggi dalle numerose personalità di spicco
Primi riunite in tondo Alley Cao presidente
Come se sapete la Legion d'onore onorificenza fa le più prestigiose d'infanzia
è stata istruite istituita più di due secoli fa
Da Napoleone Bonaparte però distinguere e ricompensare particolarissima uffici civili o militari
Stando agli inizi alle informazioni in mio possesso lei e il settimo bergamasco ad esserne insignito dopo Ancelotti incalliti
Papa Giovanni ventitresimo
I fratelli Gaetano e Giuseppe Donizetti
L'alpinista Walter Bonatti
Il direttore d'orchestra Giannandrea Gavazzeni e il professor Silvio Garattini
Cavo Giampiero Pesenti questa è una giornata unica anche per un secondo motivo
Lei chiedeva di fatti i cento quarantesimo anniversario del cementificio familiare fondato nel mille ottocentosessantaquattro quanta strada percorsa dallo quali straordinario sviluppo per l'impresa a cui la sua carriera e così strettamente legata
Dopo aver conseguito una laurea in Ingegneria meccanica presso il Politecnico di Milano lei è entrato nella società nel mille novecento si cinquantotto
Dale uova ha contribuito in prima persona al suo sviluppo
Tanto da farne uno dei primi produttori mondiali di cimento e uno dei primi gruppi industriali italiani questa avventura lei non distrusse più vissuta da solo
Ha lavorato per lunghi anni con suo padre Carlo e sono delle stretto rapporto che la legava all'Ulivo
Suo padre parlava francese
Amava la Francia e aveva numerosi amici del nel nostro Paese fa cui il senatore Etienne dai all'epoca il vicepresidente del Senato
Lei stesso ha stretti legami con la Francia come dimostra in particolare la presenza cui oggi di numerosi amici francesi e italiani che hanno voluto venire a venderlo arrendevole omaggio il dottor re mafia indù
Quesito nuove opere da Société Générale il dotte i fondi in hanno giretto dessimo forse
Questo legame che ogni il nostro Paese ha conosciuto una svolta importante nel mille novecentonovantadue
Assumendo il controllo dai sì no forse lei realizzarcelo che all'epoca è la più grande acquisizione di un gruppo italiano all'estero
La strategia da lei adottata ha consentito di sviluppare l'impresa attraverso l'integrazione fa un gruppo italiano è un gruppo francese
Nel tempo l'impresa ha acquisito una cultura mista italo francese
Fa i suoi dirigenti sono stati inseriti numerosi funzionari francesi
Con quattro mila dipendenti i dipendenti Italcementi e attualmente il secondo investitore italiano in Francia
La sua filiale il serissimo forse è uno dei protagonisti in del settore nel mercato francese
La società holding del gruppo Italcementi i ceppi tal cementi cui fanno capo le attività internazionali ha sede a Parigi
Ma il suo ruolo e la sua presenza sul per fanno l'ambito dell'impresa che l'edificio
Lei presidente amministratore delegato di Italmobiliare società holding fondata nel mille novecentoquarantotto che controlla Italcementi e detiene importanti partecipazioni in inglese dell'industria e del settore terziario Unicredito Italiano Mediobanca
Http Gemina Mitelli vanta intesa si fanno Gemma eccetera
Lei è inoltre ne annuo di numerosi consigli amministrazione di società italiane quali Pirelli e passim
E Michele
Partecipa attivamente al comitato esecutivo di chi Confindustria di cui è stato vicepresidente dal mille mille novecentonovantadue al mille novecentonovantasei
Infine non posso non citare il suo impegno nella vita cittadina
Ho proprio qui a Bergamo dove lei è membro attivo della società delle scienze delle lettere e delle arti della città
Signor presidente tutti coloro che la conoscono
Scritte hanno oggi innaturale
Che vengano premiati il suo percorso di anni imprenditore così commenta la sua azione a favore del avvicinamento dell'amicizia fa l'Italia e la Francia
Ecco perché sono lieto stiamo Cavaliere hedging Giampiero Pesenti di in segnala Dello Nova efficienza di Cavaliere dell'ordine nazionale della Lecce avendo nove per farlo ova passo al francese
Per la formula tradizionale
Tesi dono Giampiero Pesenti io non ripresi dall'ai più litigano le api depurato Houston conferire lussuoso Ferrari e l'adesione
Ma se la massa zero
Io e tiene a Murray messi V quattro per il e son presi da pollo urtisti siamo al primo d'esserne
Ci sia il re e fiero ottimiste attraversa dominazione
Se sia comparso non engagé ma persone estivi del nostro gruppo al verbo attenti
C'era un passaggio liberissimi si Carmen pura Bassette in otto invitassi a una barca
L'altro figlio
Che voi sapete crede Fassa ossia amabile altra chiede poi chiude Ford sculture sole-lead relazione da fare Avec pozze pezze
Signor ambasciatore cari amici oggi è per me un giorno indimenticabile
Certamente l'alta onorificenza che mi è stata conferita ma anche perché questo non efficienza conferma simbolicamente che la sfida per la riorganizzazione
L'integrazione e rilancia dissi ma fra il secolo Italcementi è stata vinta
è stata vinta con il contributo di tutti i miei collaboratori
Che in questi anni hanno operato predicare un un gruppo internazionale
Presente in diciannove Paesi
Con quasi diciotto mila uomini
E che per adesso lavorano
Indimenticabile
Fu anche quel giorno dell'aprile del mille novecentonovantadue
Quando fu presa la decisione di acquisire un gruppo internazionale
Tra i primi produttori di cemento al mondo
Una holding francese con un fatturato che era più del doppio di quella dell'Italcementi di allora
Indimenticabili
Furono gli impegnativi giorni della prima fase della profonda ristrutturazione finanziaria della profonda revisione del dispositivo industriale e organizzativo del nuovo gruppo che si era venuta a creare
Per onestà intellettuale
Devo dire che nei primi mesi i rapporti tra i nostri manager al di qua e al di là delle arti non furono scevri da problemi molto diverso era la cultura manageriale
Sì ma fra il sei era una holding industriale di partecipazione
Con un'organizzazione molto decentrata
Italcementi che era una società operativa
Con l'attività di fatto solo in Italia
Che improvvisamente diventava anche la holding di un gruppo internazionale
L'impegno di quei primi mesi non fu quello di far prevalere una cultura sull'altra
Ma di integrare Luna all'altra
Ogni manager ma più in generale ogni uomo
Porta con sé radicati virtù e difetti
Lo sforzo fu quello di esaltare le virtù e quello di sopire i difetti
Di mettere a fattor comune le differente Risorse umane professionali che quei due mondi allora rappresentavano
Suo costituto così costituito il comitato esecutivo di gruppo
Un organismo non statutario che aveva lo scopo di orientare le scelte strategiche
Di indicare gli obiettivi di verificare la coerenza delle missioni e delle azioni
Era un comitato paritetico tra gli uomini di Berlino e di Parigi
Stavamo imparando a lavorare insieme tetto detto Hackman agile ai direttori delle funzioni centrali
E così via in un susseguirsi a tutti i dirigenti del nuovo gruppo
Tra le prime azioni intraprese vi fu la costituzione nel mille novecentonovantatré del centro Group del centro tecnico di gruppo
Una joint ventures tra Bergamo e Parigi
In cui confluirono le esperienze di Italcementi ingegneria
E quelle del centro tecnico francese di Ciments Français anche perché
Il nuovo centro costituiva il nocciolo duro delle migliori esperienze
Nella ricerca sui materiali e nello sviluppo dei processi produttivi
Attorno al quale rendere più efficiente il dispositivo industriale
Sì miglioravano le macchine si costruivano le relazioni tra gli uomini gli uomini che sono il vero patrimonio di un'azienda
Io vi credo fermamente
Ho avuto occasione di dire in una recente cerimonia pubblica che gli impianti si possono comprare
I finanziamenti si possono trovare
Ma gli uomini dei loro conoscenze
La loro cultura
La loro passione sono merce rara che deve essere coltivata giorno dopo giorno
Quando presentai il nostro nuovo marchio nel marzo del mille novecentonovantasette dissi che esso simboleggiava la valorizzazione delle diverse esperienze locali
Come componenti di un gruppo di livello mondiale
E ruolo classe blocca il Business
Il nostro voi in questi anni è stato quello di costruire team internazionali rispettosi delle differenti culture delle differenti consuetudini dei differenti modi di operare
Ma il cui esito nel raggiungimento di obiettivi comuni
E per questa ragione che seppur con una nervatura italo francese
Il nostro gruppo oggi e un gruppo realmente multiculturale e multietnico
Oggi Italcementi è una bella squadra di donne e di uomini di cui sono orgoglioso le donne e gli uomini del gruppo hanno consolidato la virtù della tenacia
Della pazienza della perseveranza
Tre elementi che ci hanno consentito di raggiungere i centoquaranta anni di storia
Volgersi al passato
Rivivere momenti indimenticabili per un imprenditore è un modo per guardare e immaginare il futuro
Queste la dinamica della per imita delle aziende
Non disperdere l'esperienza del passato
Per costruire lo sviluppo futuro
Per continuare a prosperare
Oggi tutto ciò come ha ricordato il consigliere delegato di Italcementi si chiama anche sviluppo sostenibile dell'impresa
Né si è abbassato cher ami
Messi default presa devo trattazione ed era Michetti musa dei manifeste
Grazie
Gentili ospiti la cerimonia è terminata nel ridotto del teatro brinderemo insieme alla nascita della Fondazione Italcementi Carlo Pesenti