Presentazione del V Rapporto sugli indici di integrazione degli immigrati in Italia

Ne ha facoltà
Signori buongiorno
Questa è una conferenza tanto
La quale presentiamo il quinto rapporto
Credo sugli usi civici integrazione sociale degli immigrati
Il che nell'ormai promuove da cinque anni un rapporto
Per misurare
Il grado di integrazione degli stranieri
Nei diversi contesti territoriali
Partendo dai dati statistici cioè cercando di capire concretamente come stanno le cose
Il rapporto che presentiamo oggi
Ed realizzato insieme all'equipe del dossier statistico immigrazione della Caritas Migrantes
E anche
Si basa sulla pubblicazione della banca dati
Immigrazione nel sito del CNEL
Il rapporto abbiamo questa banca dati in relazione nota
Una delle poc'anzi forse l'unica nel suo genere
Il rapporto si prefigge si prefigge di favorire una conoscenza
Migliore di questa nuova presenza di cittadini nel territorio
I Paesi di più remota tradizione immigratoria anche solo voi l'Olanda l'Inghilterra la Francia
Stanno prendendo atto della crisi del loro modelli di integrazione
Si tratti di quello
Di tipo assimilazionista francese a quello multiculturale inglese
Questi modelli infatti devono confrontarsi con un fenomeni nuovi che quei paesi non avevano previsto
E le barriere di Parigi sembrano essere la punta dell'iceberg di un fenomeno che da oltre gli immigrati
Perché riguarda un fenomeno di reazione a una povertà sempre più estesa
Il nostro Paese l'Italia non è oggi interessante tonda queste tensioni sociali sociali anche perché
I protagonisti di queste tensioni e sono le seconde perse e così via generazioni
Che da noi stanno venendo avanti solo ora
Ma l'esperienza di questi Paesi deve spingerci a promuovere
I percorsi di integrazione ragionevole quelli che noi chiamiamo il percorso di integrazione ragionevole
Per evitare un'attenuazione di condizioni portatrici di conflitto insomma bisogna giocare di antica
E confrontarci su questi temi
Il metodo
Quantitativo fra il partire sulla base dei numeri costringe a confrontarci con i rispettivi irreale a misurarlo a tener conto delle proporzioni
A quantificare i cambiamenti e nei limiti del possibile prevedere i possibili sviluppi
Però il rapporto e tutto questo ma anche qualcosa di più
Perché fra i numeri vengono selezionati quelli in grado di
Rappresentare indicatori attendibili del grado di integrazione
E poi questi quindi più attendibile vengono riuniti in indice che cerca un ricordo degli aspetti più importanti
Delimitazione la presenza puro e semplice ma
Al di là di questo la sua continuità appunto vince rammento
Lavorativo e sociale
Lo rivela porte anche stabilire sulla base di questi indicatori la diversa capacità che hanno le singole regioni province italiane
Inserire gli immigrati nel proprio tessuto economico e sociale
In mostra di quali sono le condizioni statisticamente misurabili che permettano di realizzare l'integrazione
Salvo restando che intercorsi poi individuali
Per così dire di natura esistenziale non possono essere i conti con la misurazione sta qui
Ci possiamo elaborare delle graduatorie che nelle intenzioni di anche nella
Hanno un prevalente scopo conoscitivo cercando di capire perché alcuni territori vengono a trovarsi prima
O dopo di altre
E così viene fuori un giudizio comparativo che senza far torto nessun contesto territoriale
Può favorire la riflessione lo studio
In rapporto di quest'anno mostra che tutto il nuovo
La rappresentato nella fascia livello massimo
Che insieme a quello di livello alto copre anche quasi tutto il Nordovest ed il centro
Le uniche eccezioni essendo rappresentato dalla Liguria
E dal Lazio che sono nella fascia media integrazione
Invece quasi tutto il meridione si colloca nelle parti basse della moratoria ad eccezione dell'Abruzzo
Che a sua volta sfiora addirittura la fascia alta valle
Però
Alcuni specifici indicatori diversi contesti del sud delle isole si trovano a un livello più soddisfacente
Nell'ottica del capello alle indicazioni che derivano da questo lavoro richiedono di essere interpretate come lo stimolo ulteriore perché la politica nazionale elabori
Una cornice operativa adeguata una politica cioè in cui gli interventi locali
Possono inserirsi efficacemente per incidere sulle criticità strutturali singolo territorio
Facendo anche leva sulle tante medicine iniziative dispiegati a livello locale
Consapevoli che in questo modo si produrranno benefici anche per quanto riguarda l'integrazione reale degli immigrati
Questa è la finalità di auto tono per così dire il nostro rapporto tutti noi speriamo che questo possa ad
Grazie verso darei la parola
Grazie Presidente
Ordine hanno subito i nostri lavori perché abbiamo pochissimo non molto tempo e quindi dobbiamo essere rigorosi
Io adesso darò la parola al Luca di Ciullo che era
Che dell'equipe del dossier statistico
Degli immigrati agli immigrati degli immigrati del Caritas Migrantes che ha curato questo rapporto
E quindi a Luino brevemente una presentazione del rapporto vediamo non
Non più di dieci minuti dopodiché
Intervengono
Sempre con questo tempo rapidissimo non più di dieci minuti
Due amici
Cittadini migranti immigrati asma e sul
Chiedo scusa se non è corretto che è vicepresidente della Consulta Regionale immigrazione della Regione Campania
E che alla mia sinistra e Roland ER cioè che invece vicepresidente regionale per l'integrazione degli immigrati della Regione Emilia Roma a loro anche a loro non più di dieci minuti
E e poi l'intervento del
Vice Presidente
Dell'ANCI sindaco di anti comunale Fabio Sturani e infine conclude Paolo Ferrero il ministro per la solidarietà sociale ringraziamo tutti per la loro presenza come anche ci sono altre presenze
Almeno quelle che ho qui in
Indicate già Leonard attuati
Che assessore alle politiche giovanili del comune di Roma e credo che abbia in carico dal Sindaco in quanto consigliere aggiunto dello comuni di Roma
Quindi Mario Ciclosi che il vice capo dipartimento per le libertà civili del Ministero degli Interni migrazione Francesco Martines Assessore alla formazione istruzione della Regione Lazio la parola Luca dice
Grazie Presidente
Come anticipava il presidente Marzano siamo arrivati al quinto rapporto sugli indici di integrazione degli immigrati in Italia
è un tentativo
Di misurare
Non tanto il livello di integrazione reale nel nostro Paese perché siamo consapevoli che l'integrazione è un fenomeno molto complessa
Che passa anche attraverso percorsi individuali e non tutti questi percorsi sono misurabili da un punto di vista quantitativo attraverso le statistiche
E questo è il motivo per cui
Abbiamo preferito nel nostro rapporto
Piuttosto parlare
Di una misura
Del potenziale di integrazione
Delle diverse regioni delle diverse province
Italiane
E
Intendendo con questo quelle condizioni territoriali che possono essere misurati da un punto di vista statistico
E che
Essendo presente il essendo presenti le quali favoriscono
Strutturalmente i percorsi di integrazione e invece in mancanza delle quali
Integrazione trova
Oggettivamente degli ostacoli da superare
Il
La metodologia che si è
Consolidata in questi cinque anni
Ha portato a dei risultati piuttosto
Soddisfacenti
Perché pure al variare degli indicatori statistici utilizzati
E occorre considerati a questo proposito che in questa variazione degli indicatori in parte dettata al fatto che non sempre
Per ogni anno
Di dati statistici disponibili sono gli stessi ne abbiamo bisogno di dati statistici molto disaggregati e addirittura per province
Ma è anche una scelta metodologica perché proprio per la varietà del fenomeno che si va a studiare
Occorre di volta in volta di equilibrare modificare ampliare anche la batteria indicatori per rendere conto di un fenomeno appunto
Che non è unico comune
Semplice
E
Tuttavia questi indicatori sono ventuno indicatori di base sono raggruppati in tre indici
Specifici un indice cosiddetto di polarizzazione che intende misurare la capacità che ogni territorio ha di attrarre al proprio interno la popolazione straniera anche il potere di
Trattenerla quanto più a lungo
L'indice di stabilità sociale che intende misurare
Dell'inserimento sociale degli stranieri in grado di partecipazione
Alla vita sociale del luogo e poi l'inserimento lavorativo che
Forse uno degli aspetti più strategici per quanto riguarda l'integrazione reale
Tira su quello che veneta sia perché gli indicatori appunto variano di anno in anno e quindi forniate singola hanno possiede solo una parte degli indicatori necessari no necessariamente ritmi possiede solo una parte per misurare questo fenomeno più ampio
E sia perché
A seconda degli indicatori utilizzati mille graduatorie tra i vari territori possono cambiare ecco occorre tener presente che non bisogna
Leggere queste graduatorie in una misura troppo rigida
Soffermandosi o medio decidendo ci sulle posizioni graduatorie arrivata prima questa Regione prima questo contrasto piuttosto che un altro perché
Questo punto diventa dipende anche da una certa flessibilità da una certa variabilità del sistema
E tuttavia però è utile prendere in esame noi l'abbiamo diviso in cinque fasce quindi
Almeno i grandi gruppi le grandi fasce intensità che vada una fascia massima a una fascia minima
La conferma di quello che dicevo
Sta il fatto che
In questo aggiornamento che
Riguarda dati che si arrivi si riferiscono per lo più al due mila e quattro
Nella graduatoria delle regioni a più alto potenziali di integrazione troviamo una piccola regione che il Trentino Alto Adige
E che supera di pochissimi punti solo due punti tra le Regioni che al secondo posto arrivano crediate che sono
Il Veneto
E il Veneto e le l'Emilia Romagna credo che la Lombardia scusate
Ora
Non è
Dicevo non bisogna leggere in maniera rigida questo risultato piuttosto bisogna considerare che tutta quell'area del nord est come già si anticipava
è un'area che almeno a partire dagli anni due mila
Presente alle condizioni più favorevoli per l'integrazione fatto poiché si alternino delle Regioni questo non è importante e che il fatto che siano proprio queste tre a occupare di fatto la testa della graduatoria è molto indicativo anche
Del livello di
Adeguatezza strutturale del sistema perché sono singolarmente le tre Regioni che si sono avvicendati in testa alla graduatoria dell'indice di integrazione negli ultimi tre anni quindi c'è una sorta di rotazione che però indica che quell'area lì
Un'aria né particolarmente favorevole
Ci sono poi anche altre Regioni che già dall'anno scorso anno dimostrato di possedere una grande capacità di inserimento lavorativo degli stranieri anche di inserimento sociale perché
Prego ospitano stranieri che stanno lì da oltre dieci anni quindi di lunga durata con permessi di soggiorno di radicamento stabile lavoro famiglia e così via
E che sono le Marche e come si diceva anche in parte la parte settentrionale dell'Abruzzo voi considerate che il teramano
è la prima delle regioni meridionali nella graduatoria di integrazione per province
E quindi si può parlare di
Tutto un modello adriatico di può le condizioni per l'integrazione che parte appunto dal Trentino Alto Adige e lambisce addirittura l'Abruzzo
L'analisi per province in parte rispecchia
Questo mandamento
Ecco qua rispecchia questo andamento perché vediamo che in testa ci sono le Province autonome del Trentino Alto Adige
E poi quelle a fascia massima solo tra quelle a fascia massima si incontrano sette delle undici lombarde letture province venete tra cui Treviso che era in testa la nuova l'anno precedente
Cinque province emiliano-romagnole tre delle quattro del Friuli Venezia Giulia tre Province piemontesi come come vedete diciamo il nord
Anche a questo livello più puntuale esercita una grande attrattività grandi condizioni di inserimento le uniche presenze non settentrionali
Tra le Province a a massimo potenziale di integrazione sono quelle di Prato
Da una parte perché la limitazione di Prato e a nettissima componente cinese come saprete via delle caratteristiche del tutto particolari e poi ancora alle province marchigiane di alcuna e Macerata
In conclusione perché non ho tantissimo tempo io poi li mando per la lettura degli indicatori di statistici più
Puntuale
Al rapporto stesso che avete tra le mani
Però emerge
Ormai da tanti anni che in generale i migliori segnali di inserimento sociale e lavorativo si registrano in Italia in quei contesti che sono anche territorialmente più circoscritti
E in particolare come avete potuto constatare in quelle regioni a statuto speciale che godono anche di una certa autonomia amministrativa Trentino-Alto Adige e Po il Friuli Venezia Giulia anche per l'inserimento occupazionale
La Valle d'Aosta e ancora terza per quanto riguarda l'inserimento sociale
E nell'indice di stabilità sociale quella sposi cioè il terzo aspetto ancora le Marche che è stata un po'una Regione rivelazione sin dall'anno precedente
Allora è possibile affermare in un certo qual modo che
In Italia e nel piccolo che si giocano in gran parte i processi di integrazione sociale
Quelli cioè che portano ad essere a sentirsi parte integrante del tessuto in cui si vive
E che implicano da una parte la possibilità di accesso reale paritario e i servizi e dall'altra anche la partecipazione attiva alla vita del luogo l'allacciamento di relazioni umane significative via dicendo
Questi processi possono risultare facilitate appunto in contesti raccolti anche
Da un punto di vista amministrativo
E questo fa pensare che
Il rapporto con le strutture i servizi le istituzioni in questi contesti più immediato con le relazioni sono meno anonime
E quindi diciamo c'è un meno dispersione meno anonimato in generale dei grandi contesti questore confermato anche dalla graduatoria per Province
Che vede i grandi le grandi città in genere collocarsi un po'a metà a metà della graduatoria evidentemente ci sono delle complessità legate proprio alla struttura metropolitana
Che rendono
I processi di integrazione bisognosi di maggior tempo perché
E si stabilizzino
è stata ricordata poco fa l'esperienza a fare in Cina delle bandiere
L'idea che noi ci siamo fatti attraverso questo studio e che per il patrimonio storico culturale dell'Italia l'Italia dei comuni d'Italia appunto che infatti Zanchi i centri più piccoli
E anche per la distribuzione territoriale gli stranieri hanno nel nostro territorio
Voi considerate che in Francia
Le due immigrati su dieci vivono nell'iter France in Italia Milano e Roma che sono i centri di attrazione più grandi ospitano ciascuno circonda decimo della popolazione straniera c'è una maggiore diffusione sul territorio
E forse l'Italia proprio per il patrimonio che dicevo prima
Fuoco elaborare e consolidare maturare anche sulla base di questi dati un proprio modello di integrazione originale anche ed altri Paesi di più lunga tradizione grazie
Grazie dottor dice nulla prima di dare la parola ai figli dei due vicepresidenti delle consulte regionali della campagna
Dell'Emilia Romagna vorrei vorrei soltanto dire questo cioè
In questi anni in questi primi anni Duemila quindi i processi di integrazione nel nostro Paese Walter
Le realtà locali
In qualche modo addirittura a prescindere dal colore delle giunte hanno dovuto far fronte e hanno fatto fronte al problema
Insomma che Treviso che pure è indicato nel no come un
Le realtà più segnate da politiche che sembrerebbero razziali addirittura eccetera eccetera di durerà capo testa al
La scorsa lo scorso anno ed è tra le prime positive per dire cioè le politiche sono andate avanti
Sono andati avanti malgrado io questo lo debbo dire insomma una legislazione quindi le Regioni e le città hanno fatto l'avvocato
L'hanno fatta dall'Europa dentro un quadro di politiche nazionali e qui io non voglio far partigianeria insomma oggettivamente non erano politiche nazionali favorevole processi di integrazione
Perché noi cioè insomma
La nostra legislazione vive questo grande paradosso che è il paradosso di avere un ordinamento che è fatto diciamo della Turco-Napolitano per la parte politica e integrazione ruolo delle autonomie locali
Regioni e autonomie locali e la Bossi-Fini che riflette
Un altro clima politico rifletta anche un altro clima politica a livello europeo c'è di mezzo tra Tampere Siviglia io sono solito dire insomma è sotto gli occhi di politici profondamente diverso la Bossi-Fini riflette molto più le preoccupazioni di significa le preoccupazioni le frontiere la lotta all'immigrazione la alla clandestinità eccetera eccetera
Quindi in questi anni le politiche integrazione sono andati avanti
Oggi c'è da augurarsi perché queste politiche integrazione vadano ulteriormente avanti che ci sia un quadro nazionale che sia più favorevole
Cioè che sia meno
Ai a immigrazione corta ma che prenda atto tentato strutturale della nostra emigrazione e quindi il provvedimento sulla cittadinanza e quindi provvedimenti imminente
Sulla sui titoli di soggiorno e sulla regolazione dei flussi
Dovrebbero diventare più coerenti rispetto e sicuramente sono più coerenti rispetto a una politica di integrazione che non significa mollare sul terreno della lotta
Al
Della lotta alla
Alla criminalità organizzata e chi organizza clandestinità UPI alla lotta anche all'irregolarità
No un nuovo quadro nazionale io son convinto che ridurrà il fenomeno delle irregolarità cede la caduta nell'irregolarità di chi è entrato legalmente e nel nostro Paese quindi niente
Il questo quadro nazionale che si va delineando un nuovo dovrebbe aiutare ulteriormente le politiche di integrazione perché
Diventa coerente con iniziativa delle Regioni che compie la parola
Ora asma esca nessuno
Della Consulta regionale
Della
Grazie
Oggi stiamo parlando della
Dell'integrazione
Integrazione che cosa si intende per integrazione
Si può un giorno parlare di una integrazione effettiva a trecentosessanta gradi
Esiste effettivamente una integrazione vera
Tra le varie regioni dell'ATI Sud Italia
Io sinceramente tagli il mio arrivo arrivo in Italia risale a tre anni fa
Ho sempre sentito parlare di
Nord est nord ovest nord del centro meridione isole
E questo mi ha dato l'idea di una spaccatura prima di tutto solo culturale e poi ovviamente sociale ed economica
Noi come Regione Campania stiamo comunque lavorando lì
Lavorando molto in materia di integrazione
Mettendo in campo tutte le energie
Le le capacità illustrati le risorse umane ed economiche ovviamente necessarie
Creare i presupposti sentite per una società dove la presenza
Diverse e tiene non rappresenti più un ostacolo allo sviluppo ed alla crescita sociale ed economica sia a livello regionale che nazionale
E risultati raggiunti finora sono comunque notevoli
Grazie all'efficacia della famosa mediazione interculturale che ci ha portati
Ad entrare non solo alle comunità nelle comunità
Ma anche
Nelle famiglie laddove esistono
Venendo in tal modo in diretto contatto
Elette alla conoscenza di tante problematiche che per tanto tempo sono state soffocate
Perché non c'è stata mai una un'apertura al dialogo con chi di questi problemi miei vittima
Noi come Regione Campania stiamo lavorando sodo però
Comunque il il suolo su cui si sta lavorando
Soffre ancora di di tanti disagi che non fanno che ostacolare
In una maniera spaventosa il petrolio il percorso della dell'integrazione
Nella regione Campania nonostante tutto esistono ancora sinti i senza tetto e persone che vivono in situazioni abitative a dir poco drammatiche
Detti Sannicola a parco una fra una frazioni dei Eboli provincia di Salerno vedi Barra Ponticelli e o ancora Scampia
Nella regione Campania esiste ancora un fenomeno molto molto grave dal punto di vista morale sociale e dice dico vedi la prostituzione
Nella regione Campania esiste ancora molto forte a un altro meno che rende la vita in quel territorio ad alto rischio nel campo della sicurezza
Riprendendo alcune strade e quartieri impraticabili vedi la micro e macrocriminalità organizzata
Altro fenomeno e che è venuto fuori dai contatti con le varie comunità e lo sfruttamento sul campo lavorativo e la diffusione del lavoro sommerso o nero
Fenomeno al quale
Sono sottoposti soprattutto ieri Tagora irregolari e di clandestini
Perché costretti
A garantirsi un minimo per la sopravvivenza
E quindi la mancanza di di possibilità tutti mettersi in regola e la preferenza degli imprenditori per un per il lavoro nero
Meno tasse e niente diritti e rendono la situazione ci queste persone molto precaria
Altre altre problematiche non meno grave sono venute fuori e legate soprattutto alla sanità l'istruzione al ricongiungimento familiare al permesso di soggiorno è un altro
Agli immigrati una volta che una volta trovato il lavoro non pensano più a spostarsi anche se qualcuno è convinto che
Forse un giorno tornerà nel Paese di origine
I loro progetti del progetto prende prende un'altra dimensione e prevede di rimanerci alcuna una permanenza di rimanere in Italia e di riuscire
Possibilmente apportare
Qui in Italia anche i familiari che sono rimasti a casa tramite ovviamente ricongiungimento familiare
Questo ricongiungimento familiare è un obiettivo che spesso
Ostacolato da tanti fattori
Burocratici e soprattutto sociali
Vedi l'impossibilità
Di trovare una sistemazione abitativa idonea e degna per un nucleo familiare spesso a causa della diffidenza verso gli immigrati dovuta ad alcuni stereotipi ancora
Diffusi in in ma in una maniera spaventosa sul territorio campano
E nel menù nel momento in cui avviene questa questo ricongiungimento familiare un nuovo problema appare all'orizzonte che l'inserimento della donna
Nel mondo lavorativo
La donna si trova costretta a lavorare
Per contribuire anch'essa al miglioramento del tenore tipica del proprio nucleo familiare
Essa per faccio molto spesso si trova costretta ad accettare qualsiasi lavoro subendo a volte mortificazioni e umiliazioni ed abusi e di ogni genere
Un altro ci siamo un altro un'altra problematiche che riguardano assai della sanità sulla salute Lazzati la tutela della salute nella regione Campania un altro punto dolente
Nella vita dell'immigrato già la scarsa conoscenza delle norme vigenti
Presso le ASL e gli ospedali pubblici aggiunta la mancanza di organizzazione e di infrastrutture adeguate rendono il percorso dell'assistenza sanitaria
Se non impossibile molto difficile sul territorio campano
Per quanto riguarda il problema dell'istruzione
Oltre alle regole già operanti in questo settore bisogna dare più continuità interventi già avviati da tempo affinché
Non ne restino casi sporadici e favoriscano una migliore sicurezza
Integrazione questi io mi riferisco qua a questi progetti di tutti di mediazione in toto interculturali che porterò può
Essendo di che se spesso di brevetti brevi e
Dure durata quindi non ci non ci consentono di raggiungere gli obiettivi disegnati per
Poi a rifare integrazione di cui stiamo parlando oggi
Altro punto importante
Che costituisce una in grande ostacolo all'integrazione nella regione Campania e la presenza tutti di minoranze etniche come io non e gli zingari ormai respinti entrare marginali sì nelle periferie attento
Tutti su certi problemi aggiunge all'alto tasso Tizio disoccupazione come sapete è veramente
Nella Regione Campania non possono favorire una vita tranquilla e serena
Ne per i cittadini italiani né per né tanto meno per i cittadini immigrati
In conclusione
Fin quando esistono i suddetti disagi e non ci sarà un miglioramento sulla qualità di vita
Non si potrà parlare giù una effettiva efficace e reale integrazione grazie
Grazie
La parola Rollo
Proprio grazie
Intanto sicuramente della vada stima alla gruppo dei collaboratori il track nel dossier Caritas che hanno sviluppato un lavoro ottimo lavoro che ci mette nelle condizioni mette
Sinceramente
E le istituzioni a partire dal livello centrale a quello decentrato nel condizioni favorevoli per una migliore conoscenza concreta sul territorio quindi in previsione di una migliore
Determinazione delle politiche poi da sviluppare ovvio negli stranieri commenti diceva anche chi mi ha preceduto prima è la mia collega della campagna
Abbiamo visto declinare in questi anni in modo diverso in modi diversi la parola integrazione sociale a me personalmente considerato i numeri della nostra presenza a livello nazionale mi piacerebbe parlare di
Interazione
Socio economica culturale anche perché
Questa società cambia cambia non semplicemente nei numeri grazie alla nostra presenza ma anche nei costumi
Negli aspetti culturali e negli aspetti economici
Mi ha molto colpito Rocchi poi cercato di leggere tra ieri e oggi la
Il rapporto è mia molto compiuto colpito un nuovo mi ha molto mi hanno molto colpito due indicatori relativi alla stabilità sociali e gli indicatori di di redistribuzione pro capite impedire l'indicatore della imperversare diretta mi hanno colpito perché questo lo collegato a alla presente normativa in materia di immigrazione
Sicuramente è una normativa che porta
Per quello che riguarda la retribuzione pro capite a una
A una riduzione a un abbassamento di questa a livello nazionale diciamo di questa media
E sicuramente per quello che riguarda l'imprenditoria da normativa presente costringe noi non solo per una prospettiva di vita e di esperienza ma anche per scappare alla normativa quindi per poter rimanere regolare sul Vittorio c.p.c. ci costringe ad aprire
Quella attività chiamata autonoma e quindi a ridefinire i numeri anche globali della imprenditoria secondo me sono indicatori che vanno sicuramente approfonditi nel futuro perché
Indici di una di particolarità nove diciamo per quello che riguarda il processo dell'immigrazione in Italia ecco sempre stando alla all'iscrizione che ho fatto su questo rapporto su questa ricerca mi sarebbe molto piaciuto vedere tutto quel che riguarda la stabilità sociale
Qual è la condizione sociale di vita degli stranieri di fronte a una normativa che ci mette in una posizione
Quotidiana permanente precaria mi riferisco alle modalità con cui noi otto diamo il rinnovo il rilascio dei documenti che permettono la nostra presenza regolare sul territorio nel rapporto all'un ce n'era diciamo indicazione su questo aspetto spero che non sotto uno ce ne possa essere una indicazione chiara anche perché ciò
Permette di indicare un altro aspetto della stabilità
Quella di
Che fa riferimento a quella rischio di cui parlava all'inizio e prego il Presidente Ciani a rischio che la frustrazione permanente nella prima generazione possa influire negativamente poi sulla crescita quindi sulle prospettive di vita e di comportamento sociale della seconda la terza generazione
Sicuramente
Proveniente appartenente alla Consulta regionale
Dell'Emilia-Romagna per l'integrazione dei cittadini stranieri
Non posso non andar fiero nel dire che la nostra Regione la mia regione è stata la prima in assoluto dopo la riforma del quinto capitolo atto approvare una legge regionale in materia di integrazione di cittadini stranieri
Una legge regionale che ha dato
Avvio a quello che divenuto nell'inizio del febbraio del due mila e quattro l'istituzione della Consulta regionale l'integrazione di cittadini stranieri che io presento qui ma che non si è fermato a questo
Ove visto che siamo in un campo di numeri
Dei numeri della mia della regione da cui provengo dico della mia regione
Chi scappa da dire quindi
è un indice un indicatore del fatto che noi vorremmo essere al cento per cento
Non semplicemente appartenenti alla società ma cittadino come ha detto presidente Marzano prima cittadini di questa Società purtroppo ahimè legalità e la legge non lo siamo siamo solo popolazione straniera residente
La Regione Emilia-Romagna complessivo dei numeri delle del decreto flussi quindi dell'applicazione del decreto flussi e delle persone che hanno potuto andava a che hanno potuto ottenere il visto di ingresso e sono si sono insediati nella nostra Regione conta più di trecentotrentacinque mila persone quindi un otto per cento sulla popolazione totale
Presidente a livello nazionale
Oltre il venti per cento degli assunti sono Cile lavoratori stranieri oltre il venti per cento della popolazione straniera composta da minori e oltre venti per cento dei neonati alla madre polpi Pato è uno dei due
Genitori cittadino straniero sono dati che veramente fanno impressione in certi Comuni come per esempio Reggio Emilia e Modena citati Daniele residenti sul territorio quindi non semplicemente domiciliati ma residenti superano abbondantemente il dieci per cento della popolazione Presidente interne il calcio attuali
Particolarmente importante sensibile e il dato dei minori stranieri perché la nostra Regione è la prima Regione in assoluto per incidenza percentuale degli stranieri degli alunni stranieri nelle scuole
In questi anni la Regione si è mossa si è mossa non gioco di squadra e direi tra istituzioni parti sociali e terzo settore comprendendo nel terzo settore quell'elemento importante che noi intanto nominiamo quali le associazioni straniere
Cosa abbiamo fatto in questi anni bene la legge regionale numero cinque del ventiquattro marzo due mila quattro che ha dato respiro poi a tutta l'azione
Avvenuta in questi anni l'azione che è partita con la programmazione triennale delle politiche per l'integrazione sociale
Degli anni due mila sei due mila otto e che riguarda ventiquattro capitoli tematici di integrazione e quindi un investimento fortissimo prima di tutto nell'aspetto sociale ma anche a scuola nell'imprenditoria e in altri campi
La Consulta come primo atto ha avuto ha fatto il primo atto dalla Consulta è stato quello della firma del protocollo del giornale
In materia di lotta a alla discriminazione e quindi anche qui c'è il possiamo vantare me ne posso vantare perché siamo la prima Regione in assoluta ad averlo
Approvato diciamo così un protocollo che va in questo indirizzo
Quattro sono le aree principali di intervento che abbiamo approvato nella triennale due mila sei due mila otto prima di tutto limiti un rafforzamento degli interventi per quello che riguarda i minori stranieri delle loro famiglie
Un consolidamento dei punti informativi che possano fare dei cittadini stranieri persone non spari esatte
Il consolidamento dell'attività specifiche di mediazione interculturale come azione non semplicemente di interpretariato di supporto all'istruzione ma come azione vera e propria di
Diciamo così facilitazione di una migliore comunicazione tra l'istruzione il cittadino straniero e l'attivazione di corsi di abilitazione con me le due
Con particolare attenzione la figura di igiene e quindi per le donne straniere ovvio so non è semplicemente dovuto alle buone politiche diciamo a livello regionale o a livello
Più decentra decentrato locali sicuramente dovuto anche un incremento del numero dei
Cittadini stranieri quindi dovuto un effetto o a un po'un fatto oggettivo un fatto oggettivo che sia a livello regionale ma anche della loro nazionale ci mette di da due prospettive all'incremento inarrestabile e logico direi dell'atto della presenza della cittadinanza straniera sul territorio nazionale ma anche giornale ci mette davanti una sfida a una sita doppia o sappia sfruttare meglio le capacità dei cittadini stranieri in una politica
Di vera programmazione quindi non in una politica di risposta alle emergenze ma una politica di
Con solidamente delle procedure progettualità a lunga scadenza o ci metterà di fronte a una
Al rischio che queste potenzialità che non portiamo non vengano sfruttate e quindi possa essere con questo danneggiato lo stesso futuro della società cui apparteniamo
Proprio concludo intanto ringraziando
Chi ha organizzato la nel
è i collaboratori del lato se Caritas che ormai sono diventato un punto fondamentale
Per tutte le strutture fosse quelle nazionali o fossero quelle locali dicendo che
Per una migliore politica penso ma non credo di aver scoperto logo di Cristoforo dicendo questo servo definire meglio dei Stendhal minimi comuni attraverso linee qui e nazionali che accompagni e poi la ripartizione nazionale di risorse alle Regioni e così andando fino ad arrivare a comuni ecco questo secondo me dovrebbe essere col quella linea
Di massima che ci dovrebbe accompagnare nei negli anni a venire
Grazie grazie la parola
D'accordo Sturani che poi politiche in relazione con l'integrazione va in prima fila ci sono i Comuni quindi a voi tra l'altro ancora la sosteniamo ancora
Per il centro la città che il Comune di Ancona che è stata la fascia massimo come potenzialità di integrazione quindi
Chi la governa da diversi anni credo che
Mensile
Debba esserne orgoglioso
Grazie dell'invito ovviamente ringraziamento va a
E non formale
Fanno me dell'ANCI al professor Marzano bussole Sandrini per il lavoro che è stato fatto siamo
No al quinto rapporto
Del CNEL credo che sia un buon osservato direi un ottimo osservatorio perché è calato una particolarità che i dati sul territorio nazionale tutti su tutto il territorio nazionale
Ovviamente riferimento lo ricordava adesso chi mi ha preceduto e il dossier della Caritas
Lo dico perché può sembrare strano ma in Italia abbiamo questi punti di riferimento non ce ne sono altri
Per quello che riguarda le questioni legate all'immigrazione credo qui CER ministro poi Boffo
Spetterà a lui intervenire
Credo che da qui dobbiamo partire ringraziando tanto coloro che su questo anno ho scommesso ferite lavorato anno per anno che puntualizzato anche quelle che sono le politiche applicazione sul territorio
Ma anche per noi diventa importante rispetto anche alla conoscenza effettiva di un fenomeno che cambiare cambia di anno in anno di situazioni anche particolare
Quindi questo è il primo punto
Penso anche che
Ragioniamo un discorso pubblico sull'immigrazione non fatto solo suo appartenenze ideologiche sulle emergenze su sensazioni ma su alcuni dati reali
Forse fanno meno notizia questi rispetto a problemi di emergenza o di drammaticità che viviamo che abbiamo ancora anche all'interno del nostro cita quindi guai a dire che va tutto bene
Però credo che da qui ci sia una fotografia di quello che il nostro Paese riuscito a costruire in questi anni nonostante una
Professor Alessandrini diceva in maniera ma anche abbastanza equilibrata no
Senza dare valutazioni politiche io potrei spingere oltre dicendo nonostante la carenza la mancanza di una politica nazionale nei confronti dell'immigrazione anzi in questi ultimi anni abbiamo assistito ad una politica
Direi disincentivante per usare altri termini
Così ci capiamo e ai problemi che abbiamo dovuto affronta
Tutti quanti a parte ciò soprattutto gli immigrati che devono ancora oggi affrontare credo che questo sia un po'il punto da cui
Dobbiamo l'altra questione credo che
Dobbiamo ragionare su questo quinto rapporto è un aspetto fondamentale che ricordava all'inizio di un rapporto calato su tutta l'Italia su tutto il territorio nazionale
Non è facile non è semplice ma credo che ci sia una fotografia di quello che esistono negli otto mila centotre comuni italiani nelle venti regioni e nel ripartizioni ovviamente delle delle nostre
Anzi credo che questo sia un punto importante su cui per poter mettere insieme seppure sono cambiati i parametri voglio ho letto velocemente del la documentazione però credo che emerga una una continuità rispetto ai dati che vengono più presenta
Intanto partiamo dalle buone notizie
Le buone notizie emergono segnali forti
Forti e chiari di una crescente capacità dei nostri territori integrale io credo che questo sia un elemento importante dalle undici province in fascia a integrazione massima insomma prima fascia
Del due mila e tre siamo passati oggi a venticinque
Quindi non hanno questo rapporto su due mila quattro da da tredici e venticinque quindi vuol dire che c'è una politica che va al miglioramento e anche un livellamento sul sale sul livello più alto possibile
C'è una
C'è però l'altro aspetto della medaglia che è concentrata in alcune parti del territorio nazionale questo è un elemento di riflessione ma credo che comunque sia sia importante
E credo che da qui dobbiamo anche consolidare il nostro il nostro aspetto delle delle nostre politiche anche una verifica di quello che che stiamo facendo
Il secondo aspetto
Ovviamente
Le aree sono quelle del centro nord insomma quindi del tutto evidente leggendo un po'quelli che ci arriva
Secondo aspetto è quello della stabilità sociale che un altro elemento caratterizzante dello studio qui vorrei dire anche fare un po'di promozione insomma adesso non non solo per la città di Ancona ma della nostra Regione Marche che una Regione piccola mediamente piccola rispetto al panorama su questo forse è uno degli indicatori positivi qui veniva ricordato
Cita medio piccole dove è più facile più
Il rapporto più diretto più immediato più concreto più quotidiano rispetto alle città più grandi o alle aree metropolitane e credo che questo ci dovrebbe
Poi se si parla di modello adriatico beh qui insomma sembra che lei io credo
Parlavamo prima del professor FUA sul
Sull'economia no del della nostra Regione io credo che ci sia però un elemento di continuità tra le regioni adriatiche almeno dal nord al centro compreso l'Abruzzo che viene comunque citato come elemento positivo all'interno di questo rapporto
E all'interno di questo i dati Ancona e Macerata insieme a Prato
Che sono le province dell'Italia centrale che riescono a
Ad avere una politica una capacità del del nostro territorio una politica ovviamente utile
Positiva per i nostri per i nostri cittadini immigrati euro così richiamo
In negativo e l'altro l'altra faccia della medaglia c'è sicuramente si allarga la forbice la forbice totale tra le comunità i territori che sviluppano politiche di integrazione ed interazione di
Di coesione sociale
E dall'altro abbiamo difficoltà negli altre parti del territorio nazionale credo che questa sia la riflessione anche all'interno dalla nostra associazione dei comunitari Cani
Dove poter portare avanti e spingere verso l'alto ovviamente su tutta la politica su tutto il territorio nazionali su cui dobbiamo ragiona
Un altro aspetto da mettere in considerazioni in evidenza è quello delle grandi aree metropolitane
Che hanno più difficoltà ma forse lo ricordavo prima più è grande il territorio più migliore il rapporto di collaborazione e di coesione di informazione di
Di politica proprio ecco nei confronti delle degli dei cittadini stranieri e credo che questo anche se va detto queste città che ci sono esperienze ci sono progetti particolarmente significativo anzi va dato atto alle città metropolitane penso
Alla città di Roma ma insomma potrei citare anche le altre che su questo c'è una scommessa un impegno notevole che è un elemento positivo e credo che sia anche questo importante perché anche qui poi si concentrano di attenzione da parte
Dei cittadini stranieri
Volevo portare solo una un un dato dalle tante tabelle che qui
Avete ricordato sull'inserimento scolastico stiamo parlando dell'anno scolastico due mila cinque due mila e sei se non ricordo male
Abbiamo una popolazione scolastica di quattrocentoventiquattro mila cittadini non comunitari studenti non comunitari pari al quattro virgola otto per cento degli iscritti
Ora
Viene detto sono i valori più bassi a nei confronti di altri Paesi europei comunque di altri in Paesi su quali ne facciamo riferimento
Abbiamo una presenza
Notevole Albania Marocco Romania e in forte crescita credo dalla Cina insomma su questa legge quattro comunità su cui si caratterizza la presenza soprattutto dei
Dei ragazzi
Abbiamo dieci province e più di dieci città capoluogo sopra con la popolazione scolastica sopra il dieci per cento
Già nel due mila e quattro nel due mila cinque due mila sei
Parlo della città di Ancona popolazione scolastica due mila sei due mila sette quindi i dati recentissimi
Recentissima ormai l'anno è quasi finito anche la città di Ancona che nord-est ha superato il dieci per cento della popolazione scolastica quindi è un trend che sta andando avanti in maniera forte
E allora qui ci sono problemi seri problemi seri che sono quelli dell'integrazione dell'interculturalità il rispetto delle tradizioni del rispetto delle religioni
Della organizzazione scolastica pensiamo che cosa significa le mense e il tema legato all'alimentazione che può far sorridere ma credo che ci siano particolari situazioni che richiedono allora modelli organizzativi che vanno profondamente cambiati
Dal centro alla al singolo istituto la singola scuola e che a volte
Lascerò in forte difficoltà gli enti locali gli insegnanti
Voli dirigenti scolastici a dovere affrontare e comunica oltre ovviamente al con alla conoscenza della lingua che è il primo elemento basilare su cui dobbiamo ho citato solo questo per dire che c'è necessità e c'è bisogno anche di andare avanti su questo fronte a concludere
Ora
Credo che questo rapporto sia particolarmente importante e stimolante per approfondire su questo tema
E allora vengono fuori alcuni da alcune breve considerazione finale
Il nostro Paese esprime politiche di integrazione
Che sono a volte possono essere state e sono anche frammentate diversificate su tutto il territorio nazionale mari sentono anche di ritardi strutturali
E credo che questo sia un po'un punto su cui dobbiamo non c'è un modello italiano su questo
Ci sono più modelli legati sul territorio esso nostro territorio locale Area bastare provinciali o di Regione e con molte sperimentazioni c'è bisogno di fare un salto un salto di qualità e credo che questo sia forse
Analizzando questi dati la proposta politica positiva del di fronte una programmazione una definizione degli obiettivi a livello nazionale obiettivi minimi su cui caratterizza
Un livello di base per tutti
Per tutti i diritti per tutte e per tutte e i livelli di istituzionali credo che questo sia l'elemento su cui caratterizzare
Il nostro nostro lavoro dei prossimi anni e ovviamente cercando di spostarsi verso l'alto credo che questo sia corto
L'altra questione però permettetemi di dire fare un po'di promozione e quello che grazie al lavoro svolto sui territori locali
Dagli enti locali dalle Regioni e delle associazioni di no profit terzo settore di volontariato c'è una rete forte e decentrata che funziona
Nonostante le difficoltà nonostante le carenze legislative erano state qualche legge contro che abbiamo subìto in questi anni
Questo è un elemento positivo
Che credo che vada valorizzato e credo che sia quindi un
Un livello importante quindi i processi integra egli diceva professore Alessandri sono andata avanti nonostante tutto in questi anni credo che questo sia un po'la sintesi finale
E un lavoro buono che è stato fatto dal dai Comuni che sono l'elemento più importante ora
La parola passa al Ministro Ferrero io devo apprezzare la volontà del governo di questo Governo di porre al centro dall'agenda politica i temi legati all'integrazione ovviamente i temi legati all'immigrazione
Chiediamo però anche qui
Una cosa più più forte
Una volontà politica più certa anche sulle sulle date ovviamente non è rivolta nei confronti del ministro che conosco e rilievo quale stiamo collaborando in questi in questi mesi
Una legge
Sulla cittadinanza una nuova normativa sul rinnovo dei permessi di soggiorno
Una questioni emergenziale che sta venendo fuori sui minori stranieri in Italia che un altro tema delicatissimo che
Che va affrontato e credo che queste siano le
Priorità su cui noi siamo impegnati come enti locali ma anche il Governo ad andare avanti
Il prossimo appuntamento e la stesura del Documento di programmazione triennale sull'immigrazione che può essere la prima occasione accudire per fare
Proprio di queste valutazioni e di questi suggerimenti di questa fotografia che qui voi avete fatto perché le ovviamente
Ringraziamento alla Caritas bidella anche elemento di concretezza e di vivacità ma anche di autorevolezza che qui questa mattina viene preso tante quindi io colgo questo documento con una spinta ulteriore a noi stessi ed enti locali ma anche al Governo di andare avanti per una politica vera di integrazione
Di tutti i nuovi cittadini d'Italia e sono tanti e credo che questo ce l'abbiamo bisogno per vivere meglio
Sindaco Sturani io
Cinque minuti soltanto dare
Ai giornalisti che volessero fare una domanda
Solo chiedere un chiarimento dopo facciamo dopo allora la parola all'Amministrazione
A intanto
Grazie per l'invito qui oggi e grazie per
Il lavoro fatto dal
Dal CNEL con la Caritas io
Credo che non sia un caso che
Diciamo
Mediamente come esponenti del Governo si partecipa
Iniziative di presentazione dei dati che sono
Nel c'è un organo istituzionale ma
Compos sui generis diciamo nella sua costruzione come parti sociali
Oppure della Caritas o di altri diciamo così difficilmente si partecipa a una presentazione
Che abbia la
La dimensione la scientificità di questi che ho citato fatta dal Governo in quanto tale
E questo è un problema devo dire è un problema sull'immigrazione a mio parere un problema in generale
Cioè mentre sui terreni dell'economia abbiamo a Banca d'Italia diciamo con la sua relazione abbiamo
Comunque il documento di programmazione economica e finanziaria una serie di documenti ufficiali e di atti che fanno una fotografia del Paese sul piano sociale noi non abbiamo nulla dal punto di vista strettamente dell'attività di
Di
Di di governo che la dice lunga di una certa diciamo
Modalità di vedere il Paese che forse non è quella migliore perché
Io credo che l'economia abbiamo volontà del Paese come del tutto evidente ma
Il non non non si può misurare il benessere al funzionamento di un Paese
Quant'altro unicamente con gli indici economici
Tanto più in un Paese in cui una quota significativa dell'economia non è conteggiata non è contabilizzata per cui
Veramente discutibile questo questo quindi
Lo dico ovviamente questo però fa un po'di pubblicità altri Ministero perché faremmo se non vado errato il diciassette o il volo il diciotto di aprile
Un l'iniziativa qui al nel
Che aveva il titolo di
Verso un Bilancio sociale del Paese cioè di tentare di costruire
Quello che è un Bilancio sociale perché noi ne abbiamo tanto bisogno di capire questi Italia concretamente de
Chiusolo sporto diciamo così che comprendere ringraziamento per il lavoro fatto la denuncia di una
Benefici te
L'apertura di un'iniziativa che vada in quella direzione
Poche poche considerazioni
La prima e questa
Secondo me è un dato positivo è che se guardate libici
In realtà la forbice tra il due mila tre al due mila quattro si riduce un po'nel senso che
I più alti facciano un punteggio un po'più basso i più basse non porte Gioppo più alto
Che dice
Che che capita più volte che
Al primo posto nei primi posti non ci sia sempre esattamente gli stessi e che anche agli ultimi non ci sono sempre esattamente gli stessi cioè in qualche modo dice
Di
Richiede
Restringimento della forbice lieve
In più probabilmente se da questi indici si togliessero alcuni indici che non sono responsabilità delle comunità locali penso ad esempio alla quantità di immigrati che sta sul territorio che è dovuto
Questo per una considerazione successiva diciamo ma
Al al al tipo di struttura produttiva e quant'altro in realtà sono ci segnala che c'è un
Un lieve miglioramento
Questo lieve miglioramento e quindi il punto che aveva già detto io credo che
Debba essere
Va quasi totalmente a
A merito delle
Delle autonomie sociale delle autonomie locali di questa
Di questo nostro Paese comuni in primo luogo Province regioni e del dei call
I soci all'intermedio delle forme di di organizzazione sociale concreta della società civile
E questo è un fatto
Noi li abbiamo sostanzialmente in questi anni se l'Italia ha mantenuto un grado di civiltà
Decente su questo terreno io credo che vada un veramente ringraziati in larga parte gli enti locali e le mille forme di associazionismo intervento che
Che nel nostro Paese essendo molto diffuse
In realtà hanno un impatto molto forte
E da questo punto di vista io pure essendo molto impegnato nella modifica delle leggi
Inviterei a misurare le politiche non solo per le leggi che vengono promosse dai Governi ma per i soldi che ci si mettono sulle leggi banalmente
E per le procedure che vengono applicate a prescindere dalla legge dice
Perché secondo me noi qui siamo su un terreno in cui la legge ha una rilevanza e infatti va assolutamente cambiata perché ma insomma quindi tutte le parole ma
Sono importantissime le risorse
A disposizione e le procedure che concretamente vengono applicate
La vita di un immigrato può cambiare a seconda se gli enti locali con la questura la prefettura e quant'altro su un territorio ad un certo tipo di pratica o ne hanno un'altra può cambiare a parità di legge
A parità di di norme cambia cambia la vita troppo non è che cambia pochissimo quindi
Il secondo grazie in qualche modo
E sulla
Sul lavoro fatto sugli enti locali e e dei corpi sociali intermedi che sono una vera ricchezza per il nostro Paese
La terza considerazione e che
Come viene emerge dal rapporto noi siamo piuttosto fortunati
Perché il le caratteristiche perché l'immigrazione in Italia viene in un periodo
Diciamo così se la si vuole mettere diciamo i modelli sociologici non nella fase fordista dello sviluppo italiano ma nella passa fase post fordista per cui dove abbiamo grandi concentrazioni
Diciamo
Attorno alle alle vecchie città fatalità diciamo alle grandi aggregazioni operai ma abbiamo una dispersione sul territorio perché il sistema produttivo e
E disperso sul territorio e questo come si vede facilità gli elementi di integrazione perché noi non abbiamo strutturalmente non abbiamo le bambine
Abbiamo dei ghetti urbani
Degradati che però con risorse
Non è norme si possono si può lavorare a superare non abbiamo grandissima aggregazione che rendono
Diciamo complicatissimo una discussione in questo senso io credo che noi dobbiamo registrare una situazione favorevole
Ed è la terza considerazione che si lega alla quarta se uno guarda la mappa di come sono diffusi gli immigrati sul nostro Paese a chiarissimo che la causa che
Che non si può parlare di immigrazione come fenomeno dovuto al fatto che c'è gente che vuol venire in Italia punto
Perché è del tutto evidente che qui c'è gente che e attratta è chiamata dal sistema produttivo italiano
La divisione
Ma basta vedere le cifre cosa c'è in Lombardia cosa c'è dentro cosa c'è in Friuli e palesi allora
Queste diciamo la sottolineo per i giornalisti presenti
E secondo me il il fatto che l'immigrazione non sia data solamente
Dalla legittima ma
Legittima spinta di popolazioni persone a migliorare la propria condizione Mai contemporaneamente guidata ed è guidata in modo fermo per quanto riguarda
La distribuzione
Nel Paese e per quanto riguarda i numeri nel Paese dal bisogno dal fabbisogni del sistema produttivo italiano produttivo in senso lato
Produttivo e di merci per quanto riguarda i servizi alla famiglia e quant'altro
Quindi io questo lo sottolineo molto perché dal dal rapporto viene fuori
Assolutamente in modo palese
Lombardia Lazio Veneto Emilia-Romagna Toscana Piemonte e le e le regioni del sud sono agli ultimissimi posti
Tant'è che in Veneto siamo sotto il dieci per cento in Sicilia siamo all'uno e mezzo per cento
Quindi gli immigrati non vengono in Italia a
Siano girarsi i pollici dalla piazza del paese vengono in Italia a lavorare perché il sistema produttivo italiano a mio avviso in questo siccome è una cosa da sottolineare
Un
Un'ulteriore considerazione
E qui dico due o tre cose molto banali che però andrebbero
Diciamo così
Che leggere non vengono visti la prima è che gli indici di integrazione migliore sono nelle regioni dove il welfare funziona meglio
Cioè a me pare che la cosa che emerge è che da un lato c'è il pilastro del lavoro il lavoro è un enorme fattore di integrazione sociale l'altro elemento assieme al lavoro e la qualità del welfare
Si vede banalmente dal fatto che le Regioni a
A statuto speciale che hanno qualche risorsa in più delle altre sono messe meglio diciamo per quanto riguarda l'energia
Ora io su questo voglio fare due considerazioni
E la prima e che noi non abbiamo bisogno di un welfare per gli immigrati
Le qualche elemento che chiede un intervento specifico mediazione culturale pulizia linguistica
E avanti ma il grosso semplicemente l'allargamento al complesso delle persone che vivono in Italia che lavorano in Italia delle politiche di welfare cioè un del
Banalmente il ribadire che il welfare esiste in quanto è universalistico
La differenza tra un welfare è una mutua è una è la mutualità esattamente questa che quel fare universalistico se quindi qui si tratta di farlo per tutti
E penso che i nodi fondamentali questure sono in primo luogo la questione della casa
Su cui la situazione devastante
Perché negli anni cinquanta sessanta
E in parte ancora settanta con l'immigrazione in termini italiani noi abbiamo avuto un'enorme costruzione tutti diciamo
Dai piani Fanfani all'edilizia popolare
Allerta e avanti abbiamo avuto una quantità di costruzione di alloggi nelle città del nord che permettesse alle persone che arrivavano da studenti vivere decentemente assoluto visibile AGEA cambiato recita
Torino-Milano non son più le stesse dopo quel ora qui noi abbiamo tre milioni di persone che sono arrivate in Italia queste persone non c'erano prima
Sono un fenomeno
Almeno consistente quanto quell'altro qui non se non c'è non c'è una via
C'è la Francia fa centocinquanta mila alloggi pubblici all'anno e il Governo non è esattamente rivoluzionaria diciamo dal punto di vista profilo politico pubblici la Spagna a stanziato otto miliardi per cinque anni
L'Italia l'ultimo dato è sul due mila quattro trecento mila alloggi privati e mille settecento alloggi pubblici
Siamo al ridicolo
La il nodo della casa un nodo decisivo ci sono tre milioni di persone che non hanno redditi da
Da Ricucci diciamo hanno redditi da lavoratore dipendente
Che quindi come gli italiani hanno difficoltà a pagare affitti né di un certo tipo
In più sottolineo che secondo me questo nodo del welfare non è solo un problema di universalismo accetti
Permettere alle persone che lavorano perché di questo si tratta cioè di permetta un pezzo del mondo del lavoro di accedere ai diritti e i servizi per cui il welfare è stato pensato
Che altrimenti quella diventa la sede della vera costruzione del razzismo in questo Paese
Perché le contraddizioni non le vedo sul mercato del lavoro proprio perché c'è una polarizzazione della presenza dei migranti dove il lavoro c'è e perché c'è una
Segmentazione del mercato del lavoro che posizione migranti in una collocazione più bassa di quella degli italiani
Infatti non è vero dei migranti in italiano titoli di studio più bassi è vero che hanno titoli di studio che non riescono ad utilizzare sia per problemi pur a che ci sia per SADEC Lofra posti di lavoro a bassa qualifica basterebbe verificare quante badanti hanno la laurea per verificare
Diciamo la
La la discussione ma il punto invece di contraddizione avviene sui servizi a domanda individuale sulla casa
E nelle liste per avere l'alloggio pubblico di edilizia popolare per avere il posto e l'asilo nido per il posto scuola materna che nascono i problemi
In cui si dice come mai quello lì che immigrato ha avuto la casa e io che sono dei venti mila che spetta al giorno quindi
Questo per me un punto decisivo
A
Accanto alla modifica delle leggi
C'è il problema dei semplicemente del welfare e vorrei che fosse chiaro non è l'Uefa per gli immigrati e il welfare e questo permette di aumentare la coesione sociale e quindi anche
L'integrazione degli immigrati
E questo della casa assieme ad altri è un punto decisivo
Ulteriore considerazione si dice questa roba qui costa soldi infatti la domanda è
Quanto costa fare l'integrazione dei migranti cioè quanto ci costano gli immigrati
Allora io su questo io ho fatto un conto diciamo così della
Di di quelle che si fanno giusto per avere un
Un elemento di
Lo sono pure perso sono dalla sua delle
Giusto per quello che riguarda avere qualche elemento di valutazione
Io ho conteggiato a spanne quanto costa
Allevare un bambino che arriva a vent'anni per lo Stato italiano
Perché ad da noi gli immigrati di prima generazione che vengono a lavorare arrivano mediamente in età lavorativa
Già fatti allo io ho fatto vi dico il conto che ho fatto poniamo che spegniamo il cinque per cento del prodotto interno lordo detta spendiamo di più per
Dieci milioni di persone che stanno tra zero a vent'anni il conto è fatto a spanne come dire evidente
Risulta sette mila cinquecento euro all'anno cranio che fanno centocinquanta mila euro da zero a vent'anni cioè a noi noi Stato italiano l'immigrato che arriva a vent'anni per lavorare abbiamo già risparmi
Atto centocinquanta mila euro che ci sarebbe costato allevato da zero a vent'anni se fosse stato il filo di Alitalia questo bisogna avercelo chiaro cos'è il guadagno dell'Italia avere manodopera immigrata
Perché se no uno pensa che uguale non è uguale c'è un vantaggio dei Paesi che hanno la manodopera perché semplicemente non pagano nulla per allevare le persone
Che arrivano qua in per formare la forza lavoro
Questo guadagno va
Va contabilizzato da qualche parte e questo è un guadagno per lo Stato
Lo Stato spende di meno per ogni singola persona cento lei una cosina non è per la spesa del web non è cosa da poco in più ci dicono le statistiche gli immigrati Pagan tre miliardi di tasse
No negli ultimi anni di spesa statale
Terme immigrati che non fosse di repressione di ordine pubblico siamo sotto i cento milioni
Ora
Dico queste cose banali per dire che noi
La domanda non è quanto spenti quanto spende lo Stato italiano per immigrati ma quanto diavolo ci ha guadagnato lo Stato italiano dagli immigrati e quale percentuale infinitesimale decide di mettere
Per quelli
Perché questa è la domanda io credo che da questo punto di vista il dire c'è bisogno di una politica di welfare a partire dalla casa della scuola dove mi
Dalla sanità che permetta a questi cittadini che ci sono che c'è un fatto guadagnare perché non c'è un costo atto nulla il fatto di arrivare qui già pronti a lavorare e che oggi pagano le tasse non è un
Non è una spesa che facciamo Elena istituire una parte molto piccola di quello che non ci guadagna
Molto piccolo questo
Credo che vada sottolineato dieci volte perché altrimenti la discussione sempre fitta sempre una discussione dice questi
Vogliono metterei regalare sotto non
Non è così non è così il ragazzo
La razionalità del Welfare State esattamente il fatto che sia in grado di restituire in servizi una parte delle tasse che si pagano
Lavorando perché questo è lo stato sociale
E questo mantiene la coesione
Da questo punto di vista
Io ho finito l'ho già fatto troppo lunga credo che le punto le cose che ci dice il rapporto di cui ringrazio di nuovo nel
E appunto che c'è una forza della società diciamo della struttura sociale
E della struttura del delle autonomie locali italiane che va potenziata e che questa secondo me va affiancata da una capacità di diritti
Chiunque nel fare effettivamente inclusivo
E che se facciamo questo non è che ci abbiamo dei guai grandi come una casa c'abbiamo occhio la possibilità di decidere di
Di di lavorare decentemente un'integrazione finisco con una notazione sola
Visto che si parla molto dei modelli
Io credo che in questo quadro il punto della lingua italiana
Sia un punto assolutamente decisivo
A me capita polemizzare sovente dicendo è sbagliato discutere del bello pensare addirittura di abolirlo per legge così di questo tipo
Perché credo che i costumi evolvono se sono liberi di evolversi
Cioè se l'identità della persona non viene appiccicata al costume specifico che ha in quel dato momento
E quindi che
Si tolgono molti più belli leggendo liberi ma che non
Facendo delle leggi
Posto che sia un problema a togliere il velo diciamo così male se popolo forse credo che ha molto più
Importanza appunto
Conoscenza alla discussione però secondo me ci sono due punti decisivi una è la lingua italiana
Perché la cosa che permette di trasformare un territorio in una comunità
E da questo punto di vista essendo che
Il PIL il luogo dove avviene l'integrazione non è genericamente l'Italia mai concretamente una comunità locale
Questa è stata al porto di Marsiglia incontrato simpatico marocchino meglio chiedere dove viene detto da Bergamo verrebbe che però era così così come capita ridiscute mediamente si parli con l'immigrato
Ti dice vitali ma ti dice
La città
Il Paese la dovesse perché i processi concreti di integrazione avvengono lì non è che avvengono in astratto avvengono sul territorio
Io penso che da questo punto di vista la conoscenza della lingua sia un punto decisivo perché permette effettivamente a quella comunità
è un'integrazione di non solo di leggere il giornale guardare il telegiornale che un punto decisivo
Ma di parlare col maestro della figlia di andare al il mercato a fare la spesa di andare nel negozio e di di Kostel italiano
E su questo sarà in qualche modo molto netto e credo che dobbiamo coinvolgere di più per avere una politica complessiva dalla lotta alla dispersione scolastica nella scuola al costruire corsi di formazione
Dappertutto stiamo vedendo con la moschea di Roma se è possibile fare i corsi di italiano a Mosca perché magari per una donna di cinquant'anni
E più facile andare alla moschea faticoso italiano che non andare nella scuola può cioè bisogna trovare le mille forme perché tutti mi pare tutti coloro che vivono in Italia impadronite
E l'altra sono
L'accettazione del degli elementi di fondo della Costituzione italiana cioè
Democrazia libertario aspetto parità uomo-donna diciamo
I punti di fondo che che
Che ci permettono di vivere civilmente io penso che se facciamo questo e parallelamente garantiamo i diritti civili i diritti sociali e
Credo
Un
Rispetto delle diverse fedi contro l'approvazione
Di una legge sulla libertà religiosa che a mio parere va fatta
Forse riusciremmo a individuare un modello italiano comunitari in cui
Evitiamo di cadere sia nell'assimilazionismo
Che uniforma tutto e in Italia sarebbe difficile decidere a chi uniformare
Se anguee l'orchestra quello di Bolzano quello di Cosenza che non sono esattamente identici diciamo come cultura
Qui in Italia sarebbe difficile decidere quale il cittadino medio e né al modello comunitario chiuso
Ma invece di tentare di avere uno modello in cui la comunità dell'immigrato non sia un per l'immigrato non sia un obbligo perché si deve difendere
Ma che invece
Come individuo possa stare sul territorio in modo
Civile lui e gli altri e gli altri e quindi non si debba difendere per questa via la sua identità non convenga chiusa
E bloccato
Ma un'Italia in cui appunto la conoscenza della lingua
Il rispetto dei nodi fondanti del nostro vivere civile permetta un uno sciogliersi maggiore in questa
In questa Italia delle mille città che credo sia la grande risorsa che abbiamo anche
Anche su questo terreno
Ora
Qualche minuto se c'è qualche giornalista che volesse chiedere qualche chiarimento diversamente chiudiamo
Sì
Presidente
Sì autonomie non accennano nazionalista rumena
Che dicono Panama Stanzani da quasi otto anni
Lei ministro ci ha fatto
Luciana se dei dati in
Riguardanti diciamo
Guadagnando in Italia mi sembra che stiano dei dati per pochi eletti perché saltando analizzati Alma meditando Intrastat non bastano per niente
C'è un costante
Si
C'è qualche politica per una maggiore informazione o per una maggiore trasparenza dei media riguardato destinatario diciamo forniti
è ministro sono l'avvocato Giancarlo Germani per attualizzate romanesca dal giornale rumeno tra parentesi sono presidente del partito dei rumeni d'Italia
Le volevo parlare di integrazione si parla delle lezioni comunali del ventisette ventotto maggio
Il garante delle telecomunicazioni che né come partito abbiamo messo in mora ancora non è formati cittadini rumeni e bulgari che il venti aprile per trarne il diritto di voto cosa pensa di fare ministro qui stiamo parlando di integrazione nessuno ne parla
Momento attraverso
Sino alla fine
Campanilistico da San Gallicano di Roma tra locazioni
Massimo
L'aborto ci sarà in grado di soddisfazione delle popolazioni indigene
E delle popolazioni immigrate per quanto riguarda il livello di
Integrazione anche nelle regioni ad alta ed altissima sviluppo grazie
Sono altri
No
Quindi
Io credo su quest'ultimo punto posso rispondere io così facciamo presume dalle è complicato perché questo rapporto e su base statistica non è su base mentre il parametro che chiede l'indicatore che è richiesto Expo essere fatto soltanto attraverso le interviste e quindi va oltre
Poi vediamo che cosa è possibile fare però va oltre l'impianto
è corretto perfetta il ministro vuole
Va i io devo dire un
Sul sulla strategia comunicativa il problema
Discreto problema non va bene dirlo in una conferenza stampa ma è che
Si fa molta notizia
Se facessi qualche attacco politico che qualcuno specie se lo facessi all'interno dalla maggioranza della riterremo
Qualche notizia se quello che ci sia qualcuno del mio partito sarebbe uno Tizio
Ma invece fa poca notizia parlare della realtà così come essa si presenta io non so che cosa farci salvo diciamo fare voti affinché queste non notizie
Possano far parte della riflessione del popolo italico che si compra il giornale guarda la televisione
Che possa anche riflettere sul Paese dove vive non solo sui commenti del commento del commento di qualcuno di cui francamente inessenziale conosce l'argomento
Per cui sulla strategia informative io non so bene cosa fare salvo dirlo adesso proveremo a farlo in modo un po'più scientifico questo però cioè vuol far diventare questa notizia complicato bisogna studiasse qualche strategia
Sulle altre questioni poste invece io dichiaro la mia
Tre non conoscenza del problema e quindi la sono impreparato
E per cui mi farò
Interprete di discutere col Ministero degli Interni nei quali tipo ci sono perché non è competenza mia
No non sono in
Non sono in grado di rispondere quindi sodalizio relezione mi dissero che mi è chiarissimo cosa dice lei
La adesso facciamo questa verifica per se ci son problemi particolare sui neocomunitari
Relativo all'amministrazione locale c'è un termine per leggere i trentacinque giorni prima di iscrizione nelle liste elettorali aggiunte e che si volesse candidare come consigliere comunale deve avere un certificato rilasciato dei consolati e se del garante per la demolizione non si muove perché penso che
Mi
Mi occuperò di di di rivedere il ritmo e la cosa non è
Competenza
Come pubblici così evidente di programmare qualche problema qualche darei per eseguire
La RAI che un ente pubblico moderna
Se
Vorrei far notare che non esiste il fatto che si chiami in televisione radiotelevisione pubblica non vuol dire che prende ordini dal Governo
Vuol dire che è pubblica cioè che è di proprietà tutta posta
Ma
Non c'è un rapporto diretto taglia giudicato
Gradirei ringraziare
Ha chiesto no era una breve
Su questa questione noi potremmo fare come associazione dei comuni visto che si votino ottocento e i cinquanta Comuni e nove Province se non ricordo male
Potremmo fare anche un'opera di divulgazione da parte degli enti locali sindaci
In alcune città so che già iniziato un rapporto soprattutto con le comunità rumene con enormità pur di avere un po'di meno insomma
E qui vedo che questo ne sono negli ultimi due arrivati gli altri già ovviamente grazie all'interno delle nostre azioni amministrative quindi su questo d'intesa con il Ministero dell'interno quindi per carità ma potremmo fare un'opera e credo che in alcuni casi sia già iniziato a lavorare per far iscrivere ovviamente questi cittadini nelle liste elettorali e l'intero io volevo solo Jean-Jacques con obbligo di legge per il garante delle telecomunicazioni ha né come partito ci presentiamo alle lezioni perché siamo alleati con un partito di governo e siamo molto penalizzati da
I sindaci voglio vogliono garantire di fare votare a tutti i cittadini quindi
Indipendentemente dalle proprie opinioni
Va bene
Grazie