L'azzardo del 1915. Come l'Italia decide la sua guerra

Allora presentiamo questa sera il libro L'azzardo del mille novecentoquindici scandito dal Mulino
Autore Gian Enrico Rusconi
Professore di scienza politica all'Università di Torino
Che ha già pubblicato importanti libri storico scrittore collaboratore a molti giornali
Questo è un libro importante sia per il periodo a cui si riferisce a un periodo chiave per l'identità del nostro Paese sia per il metodo storiografico
Rigoroso scientifico ma nello stesso tempo
Dedito anche ad analizzare nel famoso ipotesi della storia
Sarebbe andato in un certo modo lo sviluppo
Politico storico se certi fatti si sono si fossero verificati o meno
Io è un libro non dico sempre alla fine di comprare e leggere un libro lo voglio dire per una volta facendo eccezione all'inizio perché si tratta di un libro molto importante avendo non mollo si legge sia
Io sia una
E e più amara sia più chiara e più amara la visione dello sviluppo storico del nostro Paese a partire dall'inizio novecentododici
Io
Penserei di dare la parola per prima al professor Sabbatucci professor Sabbatucci ride tutti conoscete ordinario alla Sapienza
Di Roma autore letterario di manuali più efficaci Colletti nelle scuole e nelle università italiane commentatore su vari giornali non dei fatti anche dell'attualità perché poi
Allora Giacomo Marramao a cui non possiamo naturalmente di Tonino
Perché non ha bisogno di presentazioni allora lui Molella dedicarsi un momento a presentare l'autore Berlusconi e quindi diamo la parola e poi sceglieremo nemmeno io che checché mal perché il professore Marramao ci consentirà
Si sente no io sono stato come dire coinvolto in questa cosa
Senza che lo sapessi fino in fondo nel senso che sono poi ovviamente ben lieto di essere qui per la semplice ragione che
Sono vecchio amico e collega di giovedì con Rusconi ad a differenza dell'ambasciatore Sergio Romano abusi sdegno
L'appellativo di collega definizione di collega nel rapporto di colleganza
Sono qui non per prendere tempo né per invadere territori
Che saranno affrontati
Dagli amici che parleranno dopo di me che sono molto più competenti in ambito strettamente storico sono qui unicamente per dare un saluto all'autore e per
Delineare
Il profilo
Di studioso al profilo intellettuale di Gian Enrico Rusconi che molti di voi sicuramente conosceranno per i libri anche naturalmente per la sua collaborazione assidua alla stampa
Cioè mi riconosco ogni è un sociologo e scienziato politico come diceva prima il moderatore
E professore ordinario di Scienza politica all'Università di Torino
Ha una formazione sociologica
E ha lavorato molto si è formato molto in quell'epoca ci siamo anche conosciuti
All'interno nell'ambito delle tematiche della cosiddetta Scuola di Francoforte alla teoria critica della società della Scuola di Francoforte ha dedicato un volume il pionieristico apparso tra l'altro presso lo stesso editore che ha pubblicato questo libro il Mulino
Io ho avuto anche
Di un libro che ha determinato una svolta all'interno
Del dibattito sui temi variamente consensi anche alla
Alle questioni che affinché saranno affrontate stasera c'è un libro sulla crisi di fine marzo
Il libro sulla crisi di Weimar euro è un libro che ha tentato direi forse per la prima volta in Italia
Un approccio scientifico sociale a una a una congiuntura storica drammatica
Che la congiuntura per l'appunto della della crisi del declino
Che alla fine poi della prima repubblica tedesca
E Gian Enrico Rusconi ha affrontato questo noto con un approccio sistemico cioè con una con un approccio che tendeva a mettere in evidenza la natura sistemi Capponi fattoriale di ogni crisi storica in particolare di una crisi complessa come
Quella fine Maria
Il dibattito in quegli anni coinvolse molti di noi perché era legato naturalmente alle vicende di una casa destino
Di un movimento politico e di un partito politico che per tutti noi in quegli anni a cavallo tra gli anni settanta negli anni ottanta è stato un movimento un partito differimento cioè la socialdemocrazia tedesca
Berlusconi ha impresso alla analisi relativa alle vicende della socialdemocrazia tedesca nel ventesimo secolo
Una un taglio impresso un taglio ha dato un taglio molto diverso da quello storiografico tradizionale e ha consentito di cogliere
Una serie
Di problemi che erano legati alla vicenda storica della socialdemocrazia tedesca di problemi che sono ancora
Per molti versi attuali per voi
L'altro tema su cui generico Rusconi ha lavorato un po'sistema schizzando il lavoro che aveva svolto con la crisi rivali ma resta alto il tema dello del cosiddetto scambio politico ricordo che dedico alla categoria di scambio politico una categoria evidentemente sociologica scientifico sociale scientifico politica un saggio molto importante su una rivista alla quale si partecipato insieme laboratorio politico
Quel saggio poison raccolto in un volume dal titolo se ben ricordo scambio minaccia decisione
Dove i tre termini dello scambio
Quindi della dimensione del conflitto politico come dimensione anche comunicativa e quindi in fondo relazionale
La dimensione della deterrenza dunque della dissuasione
E la dimensione che poi al centro anche di questo libro della decisione la storia com'è fatta unicamente di cause e di affetti
La storia è fatta anche di biforcazioni di scelte di decisioni dunque la storia deve includere un'analisi storico strutturale non può non includere la dimensione della responsabilità e della scelta dunque il momento decisionale
Come momento costitutivo della storia e della politica nell'ottica di Rusconi
Al tema al grande tema della grande decisione della grande politica e del conflitto nel senso anche più classico della prova e cioè a Clausewitz poi al grande teorico della guerra Rusconi ha dedicato un libro una riflessione specifica
Che si colloca per molti versi in continuità con la linea che ho
Ho provato ad eliminare fino ad ora
E giungiamo dunque a quest'ultimo libro sul quale non intervengo lasciando la parola agli altri interlocutori
Rispetto al quale faccio unicamente una notazione generico Rusconi è uno scienziato politico che a differenza di molti scienziati politici
Non trascura mai il rapporto con la storia con la complessità della dinamica storica
E direi non trascura mai neanche il rapporto con la costellazione delle idee anche delle idee filosofiche da un certo punto di vista Rusconi rappresenta un intellettuale crocevia tra storia scienze sociali e filosofia mi perdonerà anche se lui gli stampatori c'è il naso
Davanti
Alla filosofia
Ma un crocevia che permette di valutare le costellazioni concettuali le idee
Il rapporto alle linee di forza perché di volta in volta si producono nelle concrete costellazioni storica a me pare mi potrò sbagliare ma quello che a me ha sempre appassionato del lavoro i giorni Enrico nella attenzione non soltanto alla storia come il processo ma la storia come successione di costellazioni concrete
Dove il momento teorico il momento pratico il momento materiale si sono intimamente interrelati
E dove e dove si configurano quei disegni
Quelle biforcazioni
E quelle estinte quelle chiamate alla decisione che caratterizzano appunto la vicenda della storia moderna e contemporanea dell'Europa ecco mi fermo qui un era era come avete potuto ascoltare un saluto a un amico è un collega
Mi sentite
Ma
Dopo che
Giacomo Marramao ha parlato in modo secondo me molto penetrante per quanto mi riguarda condivisibile dell'autore ammette che Di mestiere faccio il professore di Storia spetterebbe di parlare del libro
Che è un libro
Che affronta è stato appena detto un
Nodo un momento cruciale della storia italiana e non solo italiana perché il libro parla in realtà anche di come è scoppiata la prima guerra mondiale non sono di come l'Italia è entrata nella prima guerra
Potrei entrare direttamente nella materia voglio anch'io però riallacciarmi a quello che ha detto pena momento Francia con Marramao e dire anch'io due parole due nel sull'autore
Perché perché come è stato detto Gian Enrico Rusconi è di formazione un politologo politologo non nel senso con volgare in cui sono politologo anch'io cioè per cui politologo e chi commenta osserva le cose politica è un politologo nel senso professionale del anzi come formazione un sociologo della politica però mi concederà che fra i sociologi della politica e politologi e gli scienziati della politica
La distanza incanti e molto bene questa è la sua formazione
Però
Da molto tempo ormai a partire da quel libro che è stato citato sulla crisi di Weimar
Almeno quanto io ne so
Rusconi sforna soprattutto negli ultimi tempi con notevole regolarità e intensità
Libri
Di grande qualità che io
Come storico non esiterei a definire dei libri di storia soprattutto gli ultimi è soprattutto questo
Anzi
Dei libri di storia a mio parere decisamente migliori della media dei libri di storia che gli storici producono abitualmente
Parlando di questo libro cercherò di spiegare perché
Probabilmente io penso a meno che la
Formazione
Polito logica dell'autore
La sua attitudine a sistematizzare
Lo porti a sviluppare
Una notevole capacità di sintesi e di argomentazione
Per arrivare a questo libro che parla della percorso che portò l'Italia all'intervento nella prima guerra mondiale e a quell'intervento in quello schieramento in quel momento
Dicevo per venire questo libro io
Sono convinto per dirla in modo un po'se volete un po'sbrigativa
Che
Per a vere
Una quantità di informazioni di argomentazioni e di idee
Contenute in queste duecento pagine Thee
Fino adesso noi dovevamo leggere qualcosa come quattro o cinque libri
Di cui alcuni molto ponderosi
Deliberi di storia politica di storia delle relazioni internazionali di storie italiane di storia non italiana
E anche probabilmente qualche qualche Rudi mento ci voleva di Teoria delle relazioni internazionali per arrivare a una sintesi così penetrante come quelle che contenute in queste ripeto duecento piccole pagine e pagine di un piccolo libro
Questo secondo me già un
Il fatto un dato significativo è un dato significativo che secondo me si può ricondurre in qualche misura proprio a questa formazione a questa attitudine sistematizzare per capirci uno dei libri di riferimento
Di uno storico infine che non nomino
Sulla storia dell'entrata in guerra dell'Italia
è un libro che consta di circa mille pagine
E che
Essendo però il primo volume di una opere che avrebbe dovuto proseguire
Ci lascia sul più bello cioè nel settembre del mille novecentoquattordici
Le storici noi storici a Ponte facciamo di queste cose per tanti motivi perché ci lasciamo prendere
Da una furia analitica forse perché ci sono dei modelli anche in questo senso però ecco questo succede
Libero come questo di Rusconi non corre questi rischi le idee le argomentazioni ci sono tutte
è facile seguirle facile
Come dire entrare in in dialogo con l'autore sviluppare magari idee diverse dalle sue ma la sostanza c'è come c'era nell'innesco i precedenti libri quello su Cefalonia è uscito l'anno scorso
Le sue varie con in quelli che sono stati citati da da Giacomo Marramao poco fa le sue considerazioni sulla nazione
Sul resistenze postfascista ecco hanno una cosa in comune questi libri di
Dare spunti materiali
Per la riflessione il tutto senza sacrificare nulla alla come dire in termini di peso scientifico di ampiezza di fonti consultate di
Penetrazione anche nel senso della ricerca
Devo dire per esempio che
In questo in questo libero
Oltre alla
Come dire varietà
Dei punti di vista degli approcci metodologici si apprezza anche un'altra un'altra cosa che nei libri di storia italiani non è facile trovare cioè la l'uso di fonti non solo italiane non sono inglese non solo francesi ma di fonti tedesche come anche era per il libro dice di Cefalonia
Perché questa cosa è poco frequente fra gli storici italiani molto semplice perché gli storici italiani in genere non sanno il tedesco
O come chi vi parla ci mettono un'oretta per leggere una pagina questa è una risorsa siamo così non indifferente per cui ripeto questo libro offre una rappresentazione critica del percorso che ha portato l'Italia entrare nella prima guerra mondiale
Con una molteplicità di approcci metodologici di punti di vista e anche con una molteplicità di fonti che non è dato in genere
Trovare nei libri italiani su questo argomento se non nei libri di alcuni specialisti di storia politica internazionale dove però
Siccome gli storici come si diceva un tempo dei trattati spesso sono un poco come dire tendono a fermarsi sulle sul dato della storia di sul dato proprio della storia diplomatica in senso tecnico ci si trovano magari altre cose non si trova dimensione problematiche che invece possiamo apprezzare
In questo tipo questo in generale
Non intendo neanche o farla lunga però voglio ecco sottolineare due due aspetti due punti importanti di questo volume l'uno
Attinente al l'approccio metodologico cui pure si è già accennato
E un altro invece relativo al merito della vicenda che in questo libro viene trattata
L'approccio metodologico come è già stato detto Rusconi non si limita a
L'approccio che ha fortemente sistemati Zante concettualizzare The ripeto senza sacrificare la dimensione dell'analisi e della ricostruzione semplicemente
Riportandola nelle dimensioni sintetiche che meglio
Vi si addicono
Dicevo quindi non non è solo una questione di sistematizzazione di concettualizzazione di alcuni punti importanti lui usa anche con molta cautela
E senza gli eccessi a cui ci hanno abituato a certi storici Clio metrici così si dice di
Un po'di anni fa
USA un
Approccio di tipo controfattuale cioè sì
Pone chi continuamente
E che efficacemente
Il problema che cosa sarebbe avvenuto se
Quali alternative forse più correttamente si ponevano ai soggetti ai decisori posto che di alternative ne avessero in genere di alternative ce ne sono state
Questo metodo che occupa un po'semplificato qui il più ma cose piuttosto raffinata almeno così come applicato ad arrangiamenti con Rusconi
Questo metodo va contro quel vecchio adagio quella vecchio luogo comune che pure a
Sostenitori illustri in base al quale la storia non si farebbe con i sì
Falso secondo me la storia si fa continuamente con i se anche quando non ce ne rendiamo conto noi facciamo continuamente una serie di ipotesi contro fattuali
Nel momento stesso in cui noi diamo un giudizio che di giudizi mediando mediando in continuazione
Diciamo
Quel politico era un grande politico quell'altro era invece stia oppure diciamo quella decisione fu disastrosa bene nel momento oppure quella decisione fu felice nel momento in cui diamo questi giudizi
Noi teniamo presente che altre opzioni erano possibili e che quella scelta fu una scelta felice o infelice altrimenti
Se tutto fosse determinato e necessitato come un certo determinismo storico di varia materici a volte ci tenderebbe di suggerirci queste alternative non esisterebbero i politici non farebbero altro che i decisori politici e non politici o militari
A proposito breve parentesi non ho detto prima perché fra le i pregi di questo libro c'è anche quello di coniugare la storia politica la storia delle decisioni poetiche con quella dei militari trattandosi di una guerra è inutile sottolineare quanto questo sia importante chiudo la parentesi
Se non esistessero alternative il politica non farebbe che seguire una corrente che fare ciò che la Storia con la esse maiuscola li impone di fare ovviamente non è così
Di decisioni se ne prendono in continuazione ogni decisione anche ogni minima decisione ogni micro decisione povere
Conseguenze di portata incalcolabile su una serie di altri di altri eventi su una serie di altri teatri di altri terreni eccetera eccetera in questo caso per esempio
Sì far notare giustamente che se l'Italia avesse preso decisioni diverse che poteva prende lei e fu sul punto di prender le addirittura sì poteva decidere di non entrare in guerra ma poteva anche decidere di entrare in guerra dall'altra parte dalla parte di quelli che erano stati suoi alleati questa opzione
Non era così campata in aria fu assai concreta almeno fino a un nelle prime settimane dopodiché fu completamente accantonati ma
Se questo fosse accaduto le sorti della guerra sarebbero cambiate significativamente un dato su cui non abbiamo forse riflettuto a sufficienza la guerra poteva andare diversamente e immaginate
Quante altre conseguenze a catena si sarebbero verificati se la guerra fosse andata diversamente se gli Imperi Centrali avessero prevalso nella prima fase come pure era era era era possibile
Insomma
Questo tipo di approccio ci fa riflettere su quanto i grandi eventi grandi sconvolgimenti
I grandi mutamenti mondiali siano spesso legati come si dice a un battito d'ali di farfalla con appunto al Volo della moschea che si poteva posare sul naso per l'attentatore di Sarajevo e farli sbagliare il colpo Dio sa con quali con quali conseguenze non si dica che la prima guerra mondiale sarebbe scoppiata lo stesso perché c'era l'imperialismo perché c'era una competizione delle potenze eccetera sì forse ma chissà quando chissà come con quali schieramenti insomma
Stiamo sempre attenti al momento della decisione
Al momento della scelta personale e dei fattori a volte imponderabili che la possono pur determina secondo punto ultimo perché ho paura di avere cioè parlato un po'troppo
Riguarda invece appunto come dicevo identikit contenuti in merito della vicenda che viene ricostruita
E in particolare i dubbi le oscillazioni della classe dirigente politica e militare italiana
Una certa qualità della politica estera italiana Berlusconi si fa notare
Cose che che in parte si sapeva ma che non era mai stata così
Adeguatamente messa in rilievo il fatto che
Non solo
I gruppi dirigenti militari che i politici
Prendono in seria considerazione ritiri l'ipotesi che l'Italia scende in guerra a fianco dell'Austria Ungheria e del German
Ma una volta caduta queste ipotesi e per anche qui sarebbe molto interessante vedere perché cade perché a un certo punto viene assolutamente escluse non solo per motivi militari anche per motivi dei relativi gli orientamenti dell'opinione pubblica alla cultura alle tradizioni nazionali eccetera eccetera
Nel momento in cui viene scartata il passaggio alla la prese in considerazione dell'intervento nel campo opposto a quello per cui ci si era preparati diciamo
Fino allora e repentino e privo di qualsiasi
Direi privo quasi di dubbi
Di chi dubbi ci sono ma riguardano i tempi le opportunità eccetera
L'idea che si possa che si debba anzi entrare in guerra a fianco delli che nemici gli avversari di ieri e affianca che contro gli alleati di ieri
Non provoca nella classe dirigente italiana alcun Terrassa alimento in realtà in una parte perché altri invece ne sono turbati ma come dire sembra normale che si possa cambiare
Campo in modo molto molto sbrigativa molto secco
Questo fa un po'a me a me a me
Mi ha fatto riflette mi ha fatto diciamo anche un po'una certa impressione eppure sono cose che conoscevamo e non è che si sono
Assolute novità anche se molti sono gli elementi nuovi che vengono portati presto clip
Certo da una parte
Sì
Può fare si può ricondurre questo approccio questo atteggiamento
Da parte italiana alla logica che è nella logica allora dominante dei la politica di potenza che non conosceva
Almeno in in teoria in realtà poi non era così che non conosceva
Fedeltà
Attaccamento alle tradizioni ma che si muoveva sulla base di calcoli o almeno ripeto in teoria perché poi non era del tutto così si muoveva in base a un calcolo puramente utilitaristico
Tanto più poi questa questa logica si fa sentire in Italia
Dove quella tradizione Carla traduzione sabauda
Dello spostate cominciare la guerra da una parte del finirla dall'altra del sapersi destare girare fra diversi schieramenti viene non solo
Questa sorprendente viene non solo rivendicata ma rivendicata con orgoglio da Cadorna per esempio coda o da non mi ricordo che ed uno o San non San Giuliano comunque insomma da importanti esponenti della classe dirigente italiana era a terra e la pratica e la prassi che ci ha fatto grandi che ci ha portato dove siamo arrivati
Devo dire che questo
Contribuisce certamente
A una fama dell'Italia non precisamente lusinghiera di cui i documenti diplomatici dell'epoca sono dopo venti testé stima ogni e che poi ha continuato è durato e come nota giustamente Rusconi anche qualche misura determinato anche ha contribuito a determinare anche per scelte di Mussolini poi nella al momento della dello scoppio della seconda guerra mondiale
Ecco la politica di potenza appunto lasciamo perdere un attimo
La specifica tradizione la specifiche
Scelte attitudine orientamenti della classe dirigente italiana la tradizione sabauda eccetera ma fermiamoci un attimo
Sulla politica di potenza sul questo suo carattere apparentemente così
Neutro a valutativo
Che prescinde dai valori ecco almeno tenta di prescinderne
E ora la logica dell'Europa delle grandi potenze
Tautologico ricorda
Ed era invece la logica contro cui sì
Sono battuti a quell'epoca l'interventisti di sinistri interventisti democratici che invece proclamavano una politica fondata sui valori anche loro avevano le loro contraddizioni perché volevano battersi a fianco delle democrazie però dimenticavano che tra le democrazie c'era la Russia zariste e molto democratica non era
Che insomma anche loro con la loro contraddizioni però si battevano per una politica fondata sui valori che scelte che fu poi a posteriori in qualche modo inverata dall'intervento degli Stati Uniti dal dai quattordici punti di Wilson anch'anche quelli anche quella linea fondata almeno in apparenza
Anche se anche li potremo poi distinguere su per le scelte di valori
Cioè ci si batte per una causa non ci si batte semplicemente per gli interessi nazionali ma ci si batte per affermare alcuni valori generale
E anche qui
Ci sarebbe da riflettere che da discutere
Certo
Una politica fondata sui valori oggi ci sembra
Distratto nostra sensibilità sembra sicuramente preferibile pur nobile
Più impresentabile di una politica basata sul mero calcolo di interessi cioè però se andiamo a guardare possiamo anche notare che quando poi questa politica fondata sui valori si impose
Come per la politica della di quella che poi diventò la maggiore potenza mondiale cioè gli Stati Uniti Giarda mio novecentodiciassette diciotto in poi
Questa politica a
Provocato una serie di guai i disastri
Cioè lui il sionismo era un nobile ideale che quando si provò ad applicarlo in sede di conferenza per la pace suscita una serie di difficoltà di contraddizione e anche di tragedie perché diciamo la verità alla applicazione integrale della politica delle nazionalità si debbano poi tante catastrofi del periodo successivo
Quando oggi molti di noi criticano la politica delli Stati Uniti in Iraq e e altrove la critica
Non credo io non son mai stato uno di quelli che ha pensato che gli Stati Uniti sono andati in Iraq per restaurare del petrolio a buon mercato altre cose di questo genere caro amico status mai mai queste
è no sono andati per applicare
Una linea politica fondata appunto sui valori sul
Una serie di ideologo sull'ideologia forte che andava fermata ed estesa a livello planetario
Anche qui noi pensiamo che questa politica abbia
Noi pensiamo io penso personalmente abbia
Fatto più danni di quanto non abbia risolto problemi ho avviato a soluzione il problema e allora
Era meglio la vecchia politica di potenza che prescindeva completamente dai valori
Io non saprei dare una risposta però ecco è uno dei problemi che emerge da questa da questa vicenda della vicenda che Rusconi ci ha raccontato
E è una delle così delle alternative su cui forse non abbiamo riflettuto abbastanza e su cui dovremo riflettere grazie scusatemi se o per l'altro
La professoressa Mirella Serri
Beh e vorrei intenta riagganciarmi ad alcune cose che ha detto Giovanni Sabbatucci intanto vorrei ringraziare Rusconi proprio per quello che ha detto Giovanni cioè con questo libro che saranno appunto po'più di cento pagine Synthetic duecento va be'l'ho letto così velocemente che non mi sono accorta che sono duecento pagine
Sintetizza veramente dei volumi di storia e ci fa capire degli scemi Americhe devo dire la verità
L'accennava prima nella presentazione l'avvocata Ringo lì sono a dir poco per me che tra l'altro non sono proprio una specialista della prima guerra mondiale
Agghiaccianti pietrifica anti direi quasi e già qualche cosa di come dire di questo brivido ma lo dico metaforicamente ma realtà abbastanza vero che cita presto libero è dato dal sottotitolo come l'Italia deciderà sulla guerra
Come e perché e in che modo si entri in guerra
Ecco direi che l'elemento chiave di questo libro sia proprio nel battito d'ali di cui ha parlato Giovanni per Giovanni Sabbatucci prima
Cioè nel rapporto tra tempo e storia ed è un rapporto dicevo che in questo libro è esemplificato in maniera straordinaria e che a me mi ha coinvolto mi ha molto coinvolto anche perché come si decide una guerra
Così diciamo le è un po'una questione che ci poniamo continuamente no
Ci sentì e ci siamo ci siamo sempre sentiti ci sentiamo sull'orlo di una guerra ci chiediamo perché quando come non so appunto gli Stati Uniti hanno deciso
Di fare la guerra all'Iraq o così via quale quella molla che fa scattare il processo decisionale
Ecco vorrei no
Che attiva il percorso decisionali per cui si arriva all'entrata in guerra ecco vorrei rifarmi a un episodio devo dire questo veramente impressionanti che racconta Rusconi nel suo libero ecco siamo nel ventisette luglio siamo il ventisette luglio
Cioè alla vigilia della dichiarazione mille novecentoquattordici alla vigilia della dichiarazione
Di guerra dell'Austria alla Serbia e il comandante in capo dell'esercito italiano Luigi Cadorna scrive al suo collega tedesco
Per dirgli bene noi siamo naturalmente solidali con la Triplice Alleanza per salutarlo e per dirgli che è tutto pronto e il giorno dopo sempre
Cadorna comincia a prendere i contatti siamo quindi al ventotto luglio per approntare l'invio di del di truppe al ai confini ha confini per diciamo per rinforzi Ariele le truppe già esistenti prende contatti con il ministro della guerra il il giorno successivo passo passo arriviamo al trentuno luglio quando manda manda un suo pro memoria armi in cui annuncia che è tutto pronto
A occhio attenzione alla data perché siamo al trentuno luglio mille novecentoquattordici proprio Endemol nel giorno in cui io nei giorni in cui l'Italia sta decidendo la sua
Neutralità
Guarda caso Rusconi regista che al generale Luigi Cadorna nulla comunicato nessuno cioè Lulli non lo sa quando lo viene a sapere ci racconta Rusconi
Cadorna naturalmente sì risente e di esprimere tutta la sua perplessità e tutto il sua come dire
E non solleva obiezioni si dichiara solo sorpreso di non essere stato avvertito esprime la sua perplessità a Salandra che gli dice se avessi saputo si dichiara sparando a sua volta si dichiara
Non a conoscenza dei ribelli dei comunicati che Cadorna ha mandato anche armerie e a sua volta gli dice se fossi stato informato avrei evitato tutto questo dispendio di energie
E devo dire che questo mi sembra come dire impressionante minacciosamente impressionante e ancor più impressionante la reazione di Cadorna il quale a sua volta saputa la notizia che l'Italia intende come dire trattare sulla sua neutralità capisce benissimo in realtà che l'Italia non vuole essere neutrale ma che vuole anche diciamo cambiare il suo partner qui mi fermo poi sarà l'autore ha come dire se vuole se ne ha voglia ad entrare così nel merito di questi gangli e di questi grovigli
Però devo dire che questo battito d'ali questa questo processo decisionale che in con cui si cambiano le carte in tavola e non viene avvertito nemmeno Cadorna di quello che sta Asso succedendo è appunto a dir poco dicevo prima inquietante
è inquietante tra l'altro se lo come dire se lo confrontiamo con tutto quello che noi abbiamo letto e che conosciamo
Per esempio mi rifaccio a tutto al percorso di sofferenza di dubbi di elaborazioni che gli intellettuali italiani interventisti o meno S con cui seguono è come dire l'entrata in guerra dell'Italia possono appoggiarmi rientrata poi e poi lentamente alcuni diciamo gli interventisti mi appoggiano entrata poi si distaccano ma Raggio un anno e lavorano su belle appunto su delle tematiche che sono come dire su dei temi su dei percorsi che sono di divine a tempo a lungo termine per esempio anche l'intelletto e Enzo non so il Giornale di guerra e di prigionia di Carlo Emilio Gadda
Penso a Dunga reti penso insomma agli intellettuali della voce
Penso all'elaborazione intellettuali chi accompagna l'entrata in guerra dell'Italia per esempio una delle tematiche forti era anche che convinceva in parte anche i non interventisti era il tema della Fratellanza cioè la guerra avrebbe come dire avrebbe cambiato talmente lo sorti dell'Italia portando gli uomini e gli italiani che erano così di era appunto una una forma di ristoranti nuovo Risorgimento nel senso che portava gli italiani che erano così separati distanti pere dialetti cultura questo me eccetera a rimescolarsi nella guerra
E ha finalmente a sancire la loro unità nazionale
Allora da una parte abbiamo tutta la riflessione la pubblicistica eccetera che ha un perché accompagna la vicenda della guerra e che prende le distanze dalla guerra
Anche diciamo attraverso un percorso lento dall'altro abbiamo questo rapporto micidiale impressionante tra tempo e storia in cui la decisione che Cadorna non conosce avviene come ha detto bene Giovanni
Attraverso un battito d'ali
Devo dire che questo è uno dei tanti episodi che mi hanno colpito e che sono appunto anche uno dei centri dell'elaborato di Rusconi ma all'altro un altro degli elementi e quello non della non non direi dell'attualizzazione della storia perché non c'è nessun tentativo appunto di attualizzare la prima guerra mondiale al contrario però invece Rusconi vede a iniziare proprio dalla prima guerra appunto mondiale o percorso un percorso che arriva fino ad oggi e che condiziona
I destini italiani destini politici italiani i destini della politica estera italiana ecco vorrei leggere a questo punto le righe conclusive di questo bel saggio di Rusconi che
A cui però aggiungerei appunto un in un interrogativo
E questi sono questi sì i percorsi decisionali che accompagnano l'inizio di una guerra si potrebbe verificare ancora un percorso decisionale di questo tipo e adesso il punto vorrei leggere queste ultime righe
Ecco ci troviamo in un contesto culturale completamente è profondamente mutato ma ci sono alcuni elementi che ci accompagnano
L'insicurezza nell'identificare i grandi interessi geopolitici nazionali la conseguente incertezza nel mantenere l'intensità delle alleanze
L'endemica divisione politica interna sui grandi temi internazionali
E la fragilità degli apparati strategico militari non sono forse questi caratteri che segnano ancora su trota sottotraccia la condizione italiana odierna
Questo interrogativo chiude il libro e noi lo giriamo al suo autore grazie
La parola ora Giuliano Manzari ammiraglio consulente nell'ufficio storico della Marina militare italiana
Il parere di di uno storico
Dentro la struttura militare
Ringrazio per essere stato invitato a prendere parte a questa presentazione perché il libro di Rusconi effettivamente appare come ha detto professor Sabbatucci un
Una serie di argomenti che devono essere approfonditi il libero a sicuramente tutti in quei pregi che sono stati già elencati tali da chi mi ha preceduto tende anche è stato detto uno degli argomenti principali che avrei dovuto trattare che era quello del il fatto che Cadorna
Viene informato a posteriori e del fatto che si è cambiata strategia e che quindi non si deve mandare più un corpo d'armata a rinforzare l'armata del Reno e quindi sul lato sinistro dei tedeschi ma invece dobbiamo essere neutrali e poi si vedrà
Devo chiarire anche che dal punto di vista militare ci sono state problematiche non nuove
Prima di tutto lo stesso giorno del l'assassinio Holly del a Sarajevo more il capo di stato maggiore dell'esercito generale polio che era quello che aveva trattato per anni problemi con la Triplice Alleanza
Ci si impiega in un periodo di crisi dove si susseguono gli incontri elettrico gli ambasciatori gli scambi di informazioni con gli altri Paesi ci si impiega un mese per nominare il nuovo capo di Stato maggiore
La Cadorna viene nominato il ventisette luglio quindi praticamente le sono le prime cose che fa
Quando deve rispondere a una lettera già inviata vita Corrado che nel frattempo sta mandando l'ultimatum via alla Serbia ultimato morì in quarantotto ore non un ultimatum è un ultimatum che già una dichiarazione di guerra perché è inaccettabile lo sanno tutti che inaccettabile
Quindi praticamente in quei quattro giorni si verificano tutti quanti e questi cambiamenti e e Cadorna viene mantenuta all'oscuro
Non è una situazione nuova si era verificata una situazione molto similare nel mille novecentoundici all'atto della dichiarazione di guerra alla Turchia per la guerra di Libia
Dichiarazione che viene fatta dopo che l'esercito finite le grandi manovre aveva congedato alcune classi e dopo che la Marina ha mandato delle navi in disarmo
All'improvviso viene quasi senza che la gente se ne accorga dichiarata guerra alla Turchia le navi vanno davanti a Tripoli e sono i marinai a dover sbarcare perché i soldati ancora non arriva arriveranno sette giorni dopo
Quindi non è una situazione nuovo è una situazione che si verifica successivamente
Devo dire che la questione venisse è una questione
Mo'molto complessa
Perché spesso il sei è il seguente
Il suo solito comincia con un sì dichiarare la dichiarazione che fanno a Milano e nel febbraio del mille novecentodiciotto il generale Cadorna quando stava bersagli ecco non comanda più l'esercito perché è stato rimosso dal comando dopo la questione di Caporetto
Il sei spesso viene preso comprende un fatto un dato di fatto se noi avessimo fatto questo la situazione si sarebbe completamente ribaltata questa è una delle possibilità ma l'altra possibilità che se noi avessimo fatto quest'ultima situazione sarebbe rimasta la stessa di prima
Allora anche questa situazione va preso in considerazione non vorrei solo fatto che la situazione si sarebbe ribaltata e avremo ha ottenuto dei vantaggi in una certa maniera ma se invece la situazione
Con la nostra partecipazione dall'altra parte rimane fosse rimasta la stessa e quasi sicuramente sarebbe rimasta la stessa bisognerebbe vedere quali sarebbero state le conseguenze
Libero recente anche nei suoi altri aspetti che sono quelli proprio dei collegamenti fra la parte politica la parte militare devo concordare dicendo che ancora oggi ci sono questi problemi quelli che sono alla fine del libro
Abbiamo avuto questi stessi problemi tante volte come militare lo posso dire in quanto non era sicuramente ben chiara quella che era la posizione politica e i militari
Non sono altro che il braccio armato per fare la politica grazie
Va bene e grazie dell'invito
Ho pochi minuti per giustificare le note chiavette sentita
Non risponderò a tutte ma cercherò di
Tiscali capire come mai uno nel due mila cinque si mette a scrivere un libro sul quindici quando ve lo dicevo ai miei colleghi mi guardavano spalancati
Nove sono cose superficiali certo il rischio di capire perché lo fate perché valeva la pena fare
Grella sei arrestata cattivissimo mamma colto questo sembra un libro di storia è un libro di storia
Però voglio capire come mai siamo fatti così noi perché abbiamo in sicurezza nell'identificare i grandi interessi nazionali
Le conseguenti incertezze nel mantenere l'intensità delle alleanze c'è una bellissima battuta
Di un ministro degli esteri del del Nerone centratura Prinetti critici noi siamo alleati naturalmente con la Germania con l'Austria ma siamo anche amici con la Russia Coluccia
Perfetto sembra una battuta già democristiano
Ma il problema è che molti come italiani giro sempre nuove Claudio sono non pensate che questo specie
Ne parlava giustamente etiche anche se il nostro stupefatto terra
Il resto l'unica responsabilità e senso mai dell'azzardo che nostri nonni e bisnonni
Ma perché
Perché noi oggettivamente comunitarie come italiani siamo sempre situazione difficile sempre sempre per ragioni oggettive per ragioni soggettive qui e questo è un libro che cerca di capire anche questo perché quella guerra queste sapete è stata importantissima per me
Ed è una gara che si poteva non fare che si poteva fare con i tedeschi e con gli austriaci cosa che sarebbe uno scandalo ma cercherò di mostrarmi
Che si potevo forse perfino vince realizzò seccato Orba avesse fatto certe cose anziché alticcio avverso ascoltato
I generali Bencivenga cioè tra la fine di questo libro mi sono reso conto di quanto sia importante una storia militare glorie la chiamo sempre a qualche studi storici la dei militari che lo fanno quando sono in pensione
No davvero questo un difetto guarda che noi vogliamo integrare di più la storia militare dentro la nostra strada
Allora e allora il problema è l'azzardo cos'ha lanciato l'azzardo è qualcosa di più del rischio ragionevole vuol dire fare davvero per usare un'espressione banale
Il tasse prolungata cantanti gli i decisori parentesi questo è un libro spudoratamente di Palazzo
Si parla di forse meno di venti persone ma Lotito l'altra sera ero da Asiago litigavo con Isnenghi
Queste venti persone hanno deciso non le piazze con d'Annunzio agli altri che ci sono le prove
Che dodici persone in un regime stramba che non era esattamente democrazia riesce a decidere
E un popolo segue diligente mite brontolone eroico
Questa è la tragedia del quindici unica ruzzolone e allora la parola che non va bene un azzardo
Che poi diventa un trauma è una cosa importante nazional cosa misteriosa voi avete usato la formula brutto che diceva già il battito d'ali parlavano c'è un concetto filosofico era contingenza può essere così e non può essere costo è impressionante
Un un un un un fatto di storia chiusa per una che sembra più ovvio per tre teatri sterco parola ventiquattro maggio e quello in cui il piede ho ricostruito con una contingenza al massimo ragione nella io non credevo le cose non ne sapevo
Peggio non è che l'ha già ho scoperto solo un terribile verbale di cui magari gli parlerò in cui Cadorna i dati dicono sì sì stiamo col un verbale riservatissimo del dicembre del tredici in cui tutti i nostri generali e dicono andiamo con i tedeschi stiamo sul fianco destro il fianco sinistro vinciamo e facciamo Foresti francesi con il Reno Stream nemici Cadorna
PT in realtà l'intero vertice
Sondino
Sonnino che sana il ministro che dichiara la guerra all'Austria nel luglio agosto voleva far la guerra insieme con la Germania queste Sidney Sonnino queste cose questo ci avete sempre detti ma si appende de notte nelle riforme
Occorre dirle chiaramente la cosa incredibile
Ma no che che sto lì lo fosse un irresponsabile un immorale e che avevano l'idea perché hanno fatto la guerra osti bisnonni
Per fare una potenza di questo Paese uscire dall'Italietta nel fare una potenza la potenza la forza
Certo non pagate soldati ma è questo il motivo fare d'Italia una potenza
Nel sistema delle potenze
La sindrome del quindici cessati Mussolini e trentanove quaranta emotivo se rimaniamo fuori
Cosa facciamo
Dobbiamo entrare dentro anche noi ma da che parte da che parte
Qui si è parlato del controfattuale vuol dire spesso me l'ha detto anche generale nella cosa compresse ma vuol dire questo
Nel luglio agosto del quattordici erano realistico che l'Italia si schierasse con la Germania
Gian distingue tra Aosta Germania poco tempo nelle confondiamo a quel tempo sapendo distinguerlo eravamo amici dei tedeschi
E nemici degli austriaci in un secondo momento che poi la cosa sì
Sì era possibile
Era possibile
E qui queste cose che lei ha letto
Perché l'unica guerra che noi avevamo programmato
Era contro la Francia
A fianco dei tedeschi mandando centocinquanta mila momento ci sono almeno a fianco dalla grande tenaglia del Piano Schlieffen che magari pure funzionate che concederci quadernoni più chi lo sa
L'accesso diciamo per poter dire l'unica guerra programmata
L'unica scese che avevamo perfino gli orari del treno
Quindi non è una cosa secondaria è una cosa realistica
E qui leggo la frase con la quale capo approva che anch'io contro le truci chiedevo che Cadorna un personaggio meriterebbe una monografia tutta per sé questo qua
Cadorna
Prego
Sì ma che chiamò in mente di un fondo di Rieti ha siedo questo qua occorre raccogliere buttafuori andare subito al cuore delle cose e fare pratica un discorso politico perché perché io sono me l'avete detto ed era un complimento io sono uno scienziato della politica che usa la storia anziché gli schemi ieri e i così no molto la storia che è l'unica sceso dell'uomo diceva confetto Carlo allora guardate cosa diceva a Cadorna
Il gennaio del diciotto quindi ancora in piena guerra certa era stato silurato ed era a a a Parigi a Versailles
Però quello che scrive non è falso perché c'erano anche delle altre prove dice già se avessimo marciato con la Germania nell'agosto del quattordici avremmo avuto grandissimi vantaggi queste certo
Avremmo preferito il sardo avremmo perso la Corsica avevo per la Tunisia
Chiaro perché c'era anche un catechismo verso la Francia di cui non si parla mai
E chi non Omer diventa fascista
Per irredentismo come Cadorna sincera anche dall'altra parte
Avremo trasformato il problema Adriatico lo proviamo mediterraneo dicono che non avremmo marciato avevano marciato eccome io me ne sarei incaricato io e poi alle prime vittorie tutte saremmo stati felici avremmo dimenticato ogni prevenzione
Dicono che saremo morti di fame tra una specie per l'embargo che ci avrebbero fatto il francese l'inglese può darsi che avremmo patito per un mese ma dopo un mese la campagna era vinta
Cadorna nel gennaio del diciotto
Avrebbero bombardato appeso qualche nostra città sul treno c'è saremmo fatti ridare tutto
Questa non è una citazione estemporanea tra l'altro fatta da da un suo uomo vicino Chiara Gatti
è è la sua opinione la condivideva anche il duca d'Aosta cioè perché tutto il nostro Stato Maggiore era orientato con l'esercito vincente cala quello tedesco no no non austriaco
Non ho tempo per approfondire ma per dire ecco le poste sino non lo stravagante sei
A un certo punto lo diceva già Catone ha fatto il il miracolo che poi riuscito di non rovesciare il fronte doveva fare un piano che non c'era contro l'Austria che nel frattempo si era armato e così via e così dopodiché
Devono fare certe cose invece di andare a sbattere il naso sulla sull'Isonzo ma per un altro discorso
Seconda ipotesi perché non voglio di cui non si è parlato quest'assegno
L'Italia poteva stare fuori dalla guerra sì
Giolitti e di quest'idea
Perché ci avrebbero offerto il Trentino soltanto il Trentino è Di Caro soltanto le cose in deroga irredentismo italiano capito centrava andare su fino a Marano era l'irredentismo quindi trentino Italia
Più
Lo dici tu Trieste avrebbe avuto una specie di statuto internazionale cosa che è soppressa non prendetemi di dico solo che anche nel modo con il quale non il tuo il manuale viene fatta all'asta perviene trascura come se fosse la cosa stravagante un mercato delle vacche che giolittiano pronto a comprarsi no c'è una possibilità reale
E lo dice Giolitti lo dice il fondello fu che l'ex cancelliere mandati in Italia lo dicono lo schierò Sonnino stesso che ancora indicendo se l'Austria ci avesse dato il Trentino
L'Italia sarebbe stata neutrale
Su questo io sono ragionevolmente certo Giolitti e rassicura qui la figura di Giolitti tratte drammatica che viene fuori perché lui sopra valuta se stesso Giolitti
Lui è convinto di poter influenzare
I suoi giudiziali gli altari stanno scappando e si rende conto troppo tardi Giolitti in marzo Piva date le settimane invece sono importanti in marzo si rende conto Giolitti che che l'hanno imbrogliato
Chiuso il linguaggio bruttissimo nei confronti anche un po'razzista contro dalla Saranda e c'è un pugliese è un inganno Londra Lione un pugliese
Una piccola divagazione Giolitti anche qui scusi faccio le polemiche amichevole nella fatto già in declino
Carica
E nella maniera peggiore nel senso che non si è reso conto che lo stavano imbrogli ancora
Sorvino ha una è un
Dico che adesso con le storie o storie sociali storie dei movimenti sul sembra Rocco sembra robetta no sto parlano di quattro persone ma è questo che mi ha colpito hanno deciso davvero pochissime persone
Giolitti si rende conto che sta sfuggendo la possibilità di tenere fuori l'Italia
Ha detto una frase che se non fosse autentica non ci non non ci avrei creduto dico che senso ha sacrificare cinquecento mila uomini per recuperare cinquecento mila abitanti
Come faceva a Giolitti Mastro dire questa cosa incredibile lui prevedeva
Un conto ecco se vuole vedute Giolitti
Badalamenti
Per convincerlo
E lì si rende conto che apre in cuor suo ha già deciso la guerra qui si spara Caro collega storico la figura di questore che è stata micidiale in mente negativa nella storia italiana Savoia anche in questa cosa qua
Perché qui non si capisce bene perché se voi non tirate fuori le carte non posso mica sta per come mai
Il re il re Rally Coppa sì stanche storie anche di sua moglie stava ritirato non so com'è questa storia
Aveva in Kosovo deciso
La guerra a questo punto Giolitti gli scatta il meccanismo della lealtà del piemontese
Esce da
Dal dalla al Quirinale
E e praticamente da quel momento non combatte più per la battaglia neutrale questo è per te che aveva dietro praticamente la maggioranza dei parlamentari che erano stupiti qua ma il costo ma lo combattesse più comunque
La mia do la mia la la la la questione è questa
Se
Ci fosse se dalle avete capito che tutto questo libro e costruito su questo mica controfattuale ma non sono il naso di Cleopatra no
Giolitti fosse stato al governo cosa che la probabilissima quel momento lì
Probabilmente d'accordo con Fombio e lo fa avrebbero concordato la cessione del Trentino
Certo in ogni gara al governo e poi e qui e qui se volete a rovescio il ragionamento che può esser fatto gli austriaci Vienna non voleva darci il Trentino o perlomeno ce l'ha offerto Marzotto Achille quand'era troppo tardi
Non solo ce l'hanno offerto accollarli al Pan sedili peccati di del caccia dopo la guerra
Perché i tedeschi volevano assolutamente che l'Italia stesse fuori
Non per amore dell'Italia per due ragionamenti
Militari innanzi tutto
Nel senso che si non si sono resi conto
Dopo novanta della Marna
Che il Brizio espressione crono si usava
Per cui avevano iniziato la guerra non non non sarebbe riuscito
Si sarebbe esposto ha aperto un altro fronte esso chimici apro una parentesi avverte che l'idea
Che noi ci fa sorridere che a Natale siamo tutti a casa è stato uno dei motivi scatenanti della prima guerra mondiale
Cioè i generali erano convinti di fare una guerra Ra come c'è stata se da come Testaccio e un paio di battaglia poi tutti a casa nessuno e non è un'attenuante per i militari quali loro difetti sbagliare sempre
Né quello sorta battutacce lo fa la guerra che hanno fatto prima non quella che andavo
Ma l'idea l'idea nota dell'idea e nessuno sospettava
Che la grande guerra sarebbe stata quel Marcello
Il immorale
E chi ottanta punto di vista strategico che sta perché ha un'idiozia
Far morire tanti uomini per nulla oltre che morale anche di ottico dal punto di vista militare
Ma idea invece di fare due la guerra rapida è stato uno dei motivi per cui è iniziata sia il quattordici è cosa più inaccettabile noi nel quindici
Cioè come pretendeva i tour dopo quello che il visto sul fronte occidentale
Di poter risolvere in quattro e quattr'otto la conosce però volevo fare un'ultima osservazione
Un'ultima osservazione
L'intervento italiano
è stato decisivo
Per l'andamento della guerra complessivo
Perché uno dire no siamo andati a sbattere contro l'Isonzo siamo stati tre anni e mezzo sangue eccetera sappiamo tutta la terribile storia quindi non è servito a nulla
No invece servite questo sapete stato averlo capito leggendo l'analisi militare degli austriaci ed i tedeschi
Il quale
Ormai con amorevole europeismo non ci dicono più che sono dei traditori
Capito il tradimento è un'altra cosa comunque sono più tempo di parlare
Però oggi esiste un'analisi militare che riconosce una cosa molto importante
è vero che l'Italia
Cadorna sbagliando strategia che invece di puntare come una punta di lancia soltanto sull'Isonzo ha sparpagliato un milione di uomini doveva puntare entrare dentro
Se avesse avesse fatto una strategia di attacco disinteressandosi dei fianchi come avrebbero fatto poi rompere mancato
C'erano dei c'erano fior di milita Marini elitario al suo fianco chi lo dicevano Pelù ha detto di no che Fikri tutto un discorso interno so Bencivenga fra no voi non dice nulla in realtà era un punti generale non molto intelligente non a caso sarà antica Tognana e guarda caso pure antifascista
E quindi praticamente ignoto comunque non fraintendetemi esso non voglio aprire una contestazione militare dico solo che l'intervento italiano che cosa ha fatto fare ha impedito che gli austriaci gli austro-tedeschi in Galizia
Presi stessero e russi e sfonda sano
Verso la Russia cioè in altre parole se ecco il terzo asse importante l'Italia fosse rimasta fuori
Verosimilmente la guerra sarebbe stata decisa sul fronte orientale
E avrebbe anticipato il diciassette russo
Mi spiego molto in avanti nel
Però è e e come viene e in questa logica che si vede quanto importante fu anche il nostro contributo indiretto altro che un fronte secondario perché siamo fissato sul fronte occidentale sul Guardian eccetera
In realtà l'occasione mancata e questi gli storici unico era al fronte orientale era lì che si poteva far la guerra mobile così così
Finisco
Accogliendo indirettamente ancora lo stimolo
Chi nella sella cioè
Che cosa è rimasta di questa di questa esperienza quella che chiamo qui la sindrome del quindici
Che a quello che ha detto prima cioè l'incapacità di definire con esattezza la propria posizione e poi soprattutto la cosa più antipatica al fatto di dover a un certo punto rovesciare le alleanze
E quindi scaricarsi addosso il sospetto
Del tradimento oggi nessuno più dal punto di vista storiografico ci dice che l'Italia ha tradito né al sesso nell'otto settembre non è politicamente scientificamente corretto ma sotto sotto nelle subculture
Nelle birrerie
L'Italia era cita la serenità
Oppure le cantine sono sempre
E anche per questo che la storia che che mi sono messo sul quindici
Perché studiando per il meeting alcune cose su un altro libro dei dei dei dei dei pregiudizi reciproci dal fatto che continuamente cioè come tanto viene fuori no e sapete che tutti tornano qua vi racconterò un episodio poi finisco io tengo un seminario suola la la fra università e seminario
Di un mese per gli studenti per parlare un po'anche di queste cose è un giorno ha spiegato questa storno si parlava dell'otto settembre non del quindici
E i ragazzi sacchiano della simpatia ma istintiva per l'Italia però contemporaneamente in casa ricevano indirettamente dell'informazione
E allora a un certo punto si assuma Finance critici a
Mentre capisco perché mio cross fatta agisce sempre di tradire la sincera verità nota farà son così bravi son così simpatici
Cioè non gli raccontano queste vecchie storie che il che diventano come dire dei dei dei dei delle forme sul culturali no perde uno dei motivi per cui mi sono messo a studiare
A capire come mai questa
Cosa antipaticissime per cui noi italiani siamo guardati con una certa diffidenza ha a che fare anche con la storia che vi ho raccontato un po'questa sera che impone alle
Tra le righe di questo di questo di questo libro che che appunto come vedete neanche morto appassionato perché a suo non non ha passione anche questo ci fa tracker prenderci gusto sul palco pasta mi fermo qui
Ho messo Sabatucci
Chiesto la parola ma veramente un minuto non credo che di trattenermi
Eccessivamente per un un problema in realtà sono quasi tutte le sulle quasi tutte le cose che ha appena detto Rusconi avrei voluto intervenire né lo faremo poi
In privato Pratchett un punto lui ha detto ha ricordato non c'è modo di levarmi dalla dall'occhio questo riflettore va be
Luis si è un interrogatorio a ha detto no va bene grazie
Nel suo libro si è occupato principalmente di poche persone di pochi decisori
In effetti le grandi decisioni erano in pochi a prenderle che credo che sia un motivo di come dire un merito di questo libro
Dare atto di quella che era la dura realtà della politica di a di allora e e concentrarsi appunto anche nello spirito del bel libro su queste no su questi
Su su questi venti o dodici o quindici o venticinque uomini che poi prendevano le decisioni realmente
E le piazze e le masse e l'opinione pubblica
Contavano poco d'accordo anche su questo siamo d'accordo in certi momenti topici non sono decisioni individuali spesso a determinare le le grandi scelte però c'è una un la domanda qui secondo me si deve dare una risposta e qui forse
Quello
Le opinioni pubbliche quelle masse quello la stampa con la cultura eccetera rientra che abbiamo tenuto fuori dalla porta ci rientra un po'dalla finestra
Ovvero perché
L'eventualità che pure pareva così concreta e così plausibile
L'intervento dell'Italia a fianco degli Imperi Centrali loro alleati ripetono duplice alleanza eccetera eccetera a un certo punto cade
Cade e viene Scar
Assolutamente tanto che da un certo momento in poi da settembre in poi dibattere semplicemente se si deve restare
Restare neutrali o intervenire a fianco dell'intesa
Questa ipotesi viene
Scartata muore praticamente ma è più oggetto di discussione
Non se ne parla proprio quando si parla si si tratta con abili love cura a proposito delle eventuali cessioni del Trentino da altro eccetera si parla di con concessione che vanno date in cambio della neutralità ma
Il libro di Paolo
Creare a fianco degli Imperi Centrali viene scartata allora
In questa caduta di un'ipotesi che pure a livello politico e militare diplomatico sembrava estremamente concreta come giustamente tu dici
Non c'è soltanto l'esito dalla battaglia della Marna anch'
La prospettiva di intervenire con gli Imperi Centrali cade prima che si capisca che la battaglia della Marna è finita in quel modo comunque
Peso vanno orlo l'obiettivo dello sfondamento rapido eccetera eccetera eccetera
Ha detto prima perché cade
Per dire
La evento è evidente secondo me venti anni per l'evidente ostilità
Rione pubbliche i
Dell'opinione pubblica che conta dell'intellettuale di quelli che scrivono sui giornali del Corriere della Sera
Nunzio dei repubblicani che pure contavano come il due di briscola ma ma anche loro avevano le loro radici eccetera insomma
Ah tradizionali g mentale che viene ritirata fu
Contato nulla era stata completamente dimenticata viene anch'esso riproposto Beppe
Tutti questi fattori contano contano nel fare cadere quell'ipotesi che invece era stata così plausibile fino a poche settimane prima
Abbiamo pensarci anche queste
Tutto hanno abbattuto ma ci mancherebbe altro però posso solo fare una postilla tre chiama che l'alternativa neutralismo o intervento con l'intesa questo neutralismo sicari
Come dire proprio del del del non facciamo la guerra non sembra sembra tautologia non è semplicemente generica si carica il neutralismo si carica di questa opzione caduta capisce la riassume l'inizio esame però quell'altra carne
Con la gola cade anche perché
Uno direi dei generali son contenti comunque avere la stanno dall'altra parte
Ma lo dice Giolitti sei pur di far la guerra da una parte l'altro purché la si facciano no dopodiché è chiaro che la sua obiezione non io non sono parole share la frittata sono che semplicemente a vedere meglio la frittata che si è fatto ecco raccordo fattura raccordo
Ecco si chiude qui la presentazione del libro di Rusconi leggetelo
Parlando per ricordare questa serata in cui non c'erano le trecento persone dell'altra sera di Sergio Romano ma che è stata invece una grande lezione di storia grazie a Rusconi che eccezionale grazie ai nostri protagonisti qui sul palco ringrazio
Che praticamente è stato lì sul palco appendersi
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