Responsabilità europea. La necessità e l'urgenza di portare a compimento il processo costituente per l'Europa unita

Il Presidente Casini ha chiamato scusandosi per
Un ritardo nel nel raggiungere qui ci invitava a cominciare anche in considerazione
Degli impegni gli altri dei presenti e quindi
Nella mia qualità di Presidente dell'Accademia di studi storici Aldo Moro
Ho il piacere di aprire i lavori
Di questa tavola rotonda dal titolo responsabilità europea la necessità e l'urgenza di portare a compimento il processo costituente per l'Europa unita
Che si chiede in occasione del ventinovesimo anniversario dalla morte di Aldo Moro in un giorno il nove maggio
Che ha acquisito un ulteriore significato essendo stato scelto come Giorno della memoria per le vittime del terrorismo e delle stragi di matrice terroristica che si inaugurerà l'anno prossimo
Desidero innanzitutto ringraziare i relatori di questa tavola rotonda che non la non per la prima volta rispondono al nostro invito nonché tutti coloro
Che ci onorano della loro presenza
Un ringraziamento particolare va inoltre al Presidente della Camera dei deputati onorevole Franco Bertinotti che ha voluto ospitare questa iniziativa
Questo mio compito nell'introdurre i lavori costituisce nel fornire alcuni brevi elementi di riflessione che possano aiutare a comprendere il contesto in cui la nostra iniziativa prende forma
Ricordo che essa
Si inserisce all'interno di un itinerario
Di studio di riflessione che l'Accademia avviato in occasione del trentennale della scomparsa dello statista che ricorrerà il prossimo anno e che è illustrato in una scheda che vi è stata distribuita
Un itinerario in cui speriamo di coinvolgere altri istituti di studio di ricerca e personalità della cultura della politica della società
Per contestualizzare dunque la giornata di oggi penso possa essere utile soffermarmi su due elementi
Il legame di questa riflessione con la figura di Aldo Moro e le motivazioni che hanno portato l'Accademia alla scelta il tema del processo costituente europeo
Quanto
Al legame con la figura di Aldo Moro questa tavola rotonda credo che vada in qualche modo giustificato e chiede
Certamente considerando il tempo trascorso le tante trasformazioni che hanno interessato la vicenda
Della Società italiana nello scenario internazionale
La storia di Aldo Moro può apparire inattuale
E comunque consegnata definitivamente alla storia
Tuttavia
Anche sulla base dell'ormai lunga esperienza dell'accademia mi sembra che esistano almeno due differenti aspetti tra i tanti che rendono ancora secondo un confronto vivo con la figura dello statista
Il primo aspetto ritengo sia rappresentato dall'approccio di Moro alla realtà
Moro visse in un'epoca anch'essa di profondissima e trasformazioni sociali e politiche
Che io affronto alla luce di alcuni orientamenti di fondo tra i quali
Vorrei mettere in luce una costanti attitudine ad interpretare la realtà sociale
Una lettura a volte anticipatrice
E di lungo periodo dei cambiamenti e quindi una specifica e sistematica attenzione accogliere nei processi sociali e politici gli elementi di novità una propensione al dialogo alla negoziazione
Il riconoscimento delle buone ragioni degli interlocutori politici
Fossero essi anche i più distanti
Una interpretazione non formale rigida delle istituzioni politiche di cui coglieva il dinamismo
Credo che questo approccio abbia ancora oggi una sua attualità
Soprattutto di fronte a situazioni anche se di rapido cambiamento come quelle che stiamo vivendo e che richiedono da parte della politica risposte originali orientati al futuro
C'è poi un secondo aspetto che mi sembra pende la figura di Moro ancora
Forse sorprendentemente attuale
è certamente vero che la sua epoca era profondamente difforme dalla nostra
Non di meno
Lo statista ha avuto l'opportunità di cogliere nel suo primo manifestarsi e quindi nella loro forma Germinara le
Quegli stessi processi che avrebbero poi portato alla società di oggi che viene variamente definita come società postmoderna società postindustriale o società della conoscenza
In particolare mi sembra che gli abbia avuto il tempo di percepire di interpretare proprio sul nascere alcuni dei fenomeni di frammentazione e di individualizzazione sociale che oggi noi percepiamo in tutte le spese della società
Di rilevare il crescente peso della nella produzione della vita sociale delle conoscenze delle idee dei sentimenti e in genere del di quella che viene definita la dimensione cognitiva
Di percepire ancora
Le potenzialità
Ma anche i rischi insiti nell'indebolimento di strutture sociali culturali e politiche della prima modernità
Aggiungerei che Moro ha avuto il modo di confrontarsi
Anche drammaticamente con la crisi strutturale della politica e soprattutto
Con la grave difficoltà dei partiti di essere espressione di specifici gruppi ed aggregati sociali
Costruiti soprattutto su elementi ascrittigli quali l'appartenenza culturale quella sociale o religiosa
Gruppi aggregati che già all'epoca cominciavano in qualche modo a indebolirsi a sfaldarsi di fronte a meccanismi sempre più potenti di diversificazione e di mobilità sociale e culturale
Questi processi allora in nuce hanno oggi prodotto uno scenario politico che vorrei definire posso gran Asciano
Uno scenario cioè in cui la costruzione delle maggioranze politiche non può più passare attraverso l'aggregazione di grandi gruppi sociali all'interno di un blocco storico semplicemente perché questi gruppi sociali non sembrano esistere più
Si tratta allora di raggiungere ogni volta una massa critica di consensi mettendo insieme pezzi della realtà sociale sempre più minuti e distanti tra loro con il difficile compito
Di costruire un mosaico politico per così dire
Che abbia una sua relativa stabilità di una sua coerenza
Lì rileggendo Moro a mio avviso è possibile trovare riflesse nel suo pensiero alcune tracce di questo fenomeno egli aveva certamente compreso almeno al sessantotto in poi che una fase della modernità si stava a cuore chiudendo
Da questa consapevolezza aveva tratto una sua interpretazione questa sì davvero attuale della debolezza e di la limitatezza degli strumenti della politica
Ma lo stesso tempo della loro importanza e delle loro potenzialità se rinnovati
Anche nella prospettiva di quella liberazione Daloui spesso evocata come il portato della nostra stessa civiltà democratica come disse per esempio nel settantasei
Questa interpretazione andrebbe forse ripresa
Ora che la parabola e la post-modernità I tempi dimora appena visibile ha forse raggiunto il suo punto più elevato
Questo tema ciò a cui ho appena accennato e che concerne quindi la guida politica e la costruzione del consenso nelle società contemporanee
Rappresenta uno dei quattro filoni sui quali si muove l'itinerario di studio e di riflessione in occasione del trentennale a cui facevo cenno all'inizio
Altri due filoni di ricerca hanno per oggetto rispettivamente il ruolo dell'Italia dell'Europa nello scenario internazionale e la formazione la se l'azione delle leadership politica
Il quarto e ultimo filone di questo itinerario si focalizza sul ruolo dei processi costituenti nel mondo contemporaneo
E adesso è allegata appunto la scelta del tema della tavola rotonda di oggi
Vedi dedicata al processo costituente europeo
Esistono evidentemente alla base di questa scelta possibili motivazioni natura simbolica siamo ancora nell'ambito della celebrazione del cinquantesimo anno
Del Trattato di Roma e il nove maggio e anche il il giorno dell'Europa o connesse con l'autorità politica
Tuttavia non è tanto a questi pure importanti contesti di significato che la tavola rotonda di oggi intende ricollegarsi
Mi sembra che il punto chiave della questione sia rappresentato più che dal pericolo di una mancata unificazione europea o compimento del suo processo costituzionale
Da quella di una carente interpretazione e di una guida forse insufficiente di quei processi di unificazione che stanno comunque avvenendo nel nostro continente
Mi ricollego qui anche alle tesi del sociologo tedesco Ulrich Beck uno dei pochi autori mi sembra ad aver mostrato la relativa inadeguatezza di alcune delle nostre categorie interpretative sull'Europa
Ancora costruite entro quello che egli definisce invecchiato orizzonte nazionale statale
Questo orizzonte impedirebbe letteralmente di vedere l'Europa per quella che
Cioè il frutto di un processo complesso in qualche modo imprevisto ma ormai irreversibile
Che esso elementi di grandiosità proprio perché è stato prodotto soprattutto degli effetti di azioni e progetti realizzati da una moltitudine di attori statuali e non statuali che a volte sono andati anche al di là dei loro obiettivi originali
Siamo pertanto in presenza
I fattori di natura sociale culturale economica politica psicologica
Che procedono per lo più in virtù di una loro cogenza in Terna di una propria capacità di riprodursi nel tempo e di un'attitudine a Inter connettersi reciprocamente
E dunque la percezione di un gatto potremmo dire tra l'interpretazione e lettura della realtà che ci ha spinto oggi a riprodurre a riproporre
A distanza di due anni il tema della Costituzione europea che già fu oggetto di una nostra iniziativa
E in questa chiave
Vale a dire in termini di reinterpretazione del processo europeo
Che a mio avviso può essere colta anche la visione su che abbiamo definito sostanziale dell'Europa che aveva Moro
Ci sembra che lo statista vedeva soprattutto la sostanza morale e sociale dell'Europa
E rispetta questa sostanza che percepiva le architetture istituzionali dell'Europa unita considerando le modiche modificabili e flessibili
E comunque reversibili quel che invece reputava non reversibili erano i vincoli sociali comunicativi ed economici ma anche simbolici tra Paesi che si stavano in quegli anni
Cominciando a produrre
è singolare notare in proposito come tutto questo porti Moro già al di là dell'orizzonte nazionale
Come testimonia quanto afferma in un si interviene in un suo intervento del sessantanove alla Commissione esteri del Senato
Egli diceva infatti il tempo all'evolvere delle cose del mondo dimostreranno l'anacronismo delle nostre frontiere e della nostra indipendenza nazionale
Prima che sia troppo tardi perché accentuando sì la decadenza di un'Europa divisa essa non sia più in condizione di operare come protagonista della storia del mondo
Se si esce dai binari di una lettura processuale poli dimensionale che abbiamo detto sostanziale dell'unificazione europea penso che si rischi di non vedere quello che davvero accade
E quel che accade a mio avviso non è una crisi in grado di bloccare il processo di unificazione
Si tratta piuttosto di una crisi prodotta dalla sostanziale difficoltà di cogliere l'imprevedibile successo dell'Europa di fare i conti con un'entità sociale politica ed economica dei contorni certo inediti e sfuggenti
E non in casa e labile all'interno di categoria già hanno
Ma si tratta della prima entità apposta attuale e postmoderna del pianeta nata attraverso un percorso iniziato cinquant'anni fa
Quando ancora erano ben presenti le ferite materiali fisiche e morali prodotte da quello che potremmo definire il disastro dell'Europa degli Stati nazionali
E a tutto questo che cercano di riferirsi
I due temi che sono stati posti al centro di questa tavola rotonda e sui quali concludo
C'è innanzitutto il tema di quella che abbiamo chiamato la responsabilità europea
Un gatto e di interpretazione conduce quasi inevitabilmente a mio avviso anche a un deficit di responsabilità
I tanti soggetti che hanno contribuito a far marciare l'Europa cittadini organismi la società civile partiti
Impresa università e centri di ricerca amministrazioni locali e associazioni sindacati rischiano poi di non riconoscerla come propria i poveri di percepirla come un'entità altra da sé
Laddove mai come oggi questa responsabilità andrebbe invece attivamente condivisa ben al di là dei momenti elettivi io
Ho delle scadenza referendaria c'è poi il tema del
Processo costituente e sono inteso certamente come un atto politico istituzionale
La cui in Titan si sta attualmente discutendo
Ma ancora di più come una concreta presa di possesso dell'Europa da parte di questi stessi attori che ho citato nella piena consapevolezza che queste aree necessariamente fortunatamente l'Europa delle diversità
Delle identità plurime
L'Europa sapientemente cosmopolita caratterizzata da una capacità specifica di gestire socialmente la molteplicità
Si tratta allora di un processo che al di là delle forme politiche che potrà assumere deve implicare anche una mobilitazione dei sentimenti e degli affetti
Degli interessi personali e di quelli collettivi
Senza questi due elementi una condivisione di responsabilità di un processo costituente che attraversi la società l'Europa rischia di essere di restare orfana misconosciuta astratta incompresa
Agli era insomma non perché essa è distante da noi
Ma perché noi non siamo in grado di a costarci ad essa di interpretarla di apprezzarla e di assumerla come oggetto di una responsabilità comune concludendo quindi questa mia introduzione permettetemi di tornare nuovamente ad Aldo Moro come persona e come leader politico
Al di là dei giudizi che ognuno di noi può dare del suo pensiero e della sua opera
è indubbio che egli si sia pienamente compenetrare negli avvenimenti nelle situazioni nei contesti sociali e nei processi con i quali era chiamato a confrontarsi
In un certo senso nonostante sia stata volte percepito come distante
è difficile non vedere in lui un leader politico disponibile a stare dentro le cose intellettualmente moralmente ed affettivamente
I segnali di questo suo stare dentro sono tanti
La sua curiosità a capire cosa accade negli strati più profondi della società
La sua capacità di dialogare con tutti anche con i soggetti più lontani
La sua attitudine a mantenere aperto il suo pensiero al nuovo all'imprevisto
E quindi la sua disponibilità anche nei suoi ultimi anni di vita a sorprendersi e arriso Intini il riso in toni Zanzi con la realtà
Al di là dell'apparenza dell'immediatezza anche quando questo comportava rimettere in gioco le proprie convinzioni
Tutto questo emerge anche nel modo in cui Moro sia costata e processi costituenti nei quali ricordo ricordo fu coinvolto in quello elitaria post bellica e nelle prime fasi della nascita dell'Europa unita
In entrambi i casi gli fornì insieme a molti altri un contributo indubbiamente rilevante il suo fu soprattutto un contributo originale per i significati che era in grado di evocare per le prospettive adottate per le chiavi di lettura proposte e per le istanze sociali e morali di cui si faceva portatore
La distanza temporale rispetta quegli avvenimenti e monta e forse solo alcuni di quei significati
Chiavi di lettura prospettive possono essere ancora oggi validi
Sono tuttavia convinto che per affrontare quest'ultima complessa fase del processo costituente europeo avremo bisogno di contributi simili quanta ricchezza spessore a quelli che Moro se pedale
Ed è per questo che ritengo ancora importante per tutti noi mantenere un rapporto se si vuole cauto selettivo anche apertamente critico ma comunque vitale con la figura il pensiero di Aldo Moro ringrazio per la
Grazie prima di dare la parola al primo relatore permettetemi di leggere il telegramma con cui il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aderisce a questa iniziativa
Desidero far pervenire la mia adesione alla tavola rotonda che l'Accademia di studi storici Aldo Moro
Nel ventinovesimo anniversario della morte dello statista ha voluto dedicare al tema responsabilità europea la necessità e l'urgenza di portare a compimento il processo costituente per l'Europa unita
è particolarmente significativa la scelta di celebrare questa ricorrenza con una giornata di riflessione che ripercorrendo alcuni momenti della vita politica e istituzionale di Aldo Moro
Ponga in luce in occasione del cinquantesimo anniversario dei Trattati di Roma
Il contributo Daloui offerto all'elaborazione di una politica estera consapevole ruolo insostituibile dell'Europa nel contesto internazionale e capace di proseguire con decisione sulla via di una lungimirante costruzione unitaria
Le ragioni che ispirarono questi orientamenti mostrano oggi più che mai la loro validità
Di fronte a sfide minacce che impongono di superare la logica del mero approccio nazionale
Se si voglia efficacemente perseguire il comune interesse dei popoli verso la pace la sicurezza la democrazia il rispetto dei diritti e la solidarietà sociale
Rimane perciò forte l'auspicio che l'Unione europea le forze politiche che guidano
I suoi Stati membri sappiano dimostrati all'altezza delle responsabilità di procedere senza indugi sulla via dell'integrazione politica
Se Sempione secondo l'esempio di quanti come illustre statista scomparso sempre indicare con saggezza e lungimiranza questa ineludibile necessità
In questo spirito idealmente presente alla vostra riunione rivolgo a tutti i partecipanti un sentito augurio di buon lavoro nel ricordo del grande uomo di cultura e uomo di Governo
Di cui la cieca violenza terrorista privo prematuramente i nostri Paesi il no il nostro Paese Giorgio Napolitano
Io credo che con
Questa
Comunicazione del Presidente entriamo nel vivo della
Della nostra riflessione apro quindi gli interventi invitando l'onorevole Martinazzoli dare il suo primo primo
Sì lo so ben consapevole che soltanto
L'amabilità per certi aspetti è incomprensibile degli amici dall'Accademia Moro
Mi permetta di interloquire con
Grazie ai ministri che hanno
Ben altra esperienza e soprattutto ben altra responsabilità politica rispetto a chi guardi
Ormai infatti dalla politica come una una lontananza
Ma vorrei dire appunto gli amici Accademia Morpurgo
Un mio particolare apprezzamento
Sulla mappa delle riflessioni che anche prima ci è stata illustrata
Da essi previste organizzata nell'arco
Di quest'anno dell'anno prossimo risata il trentennale della uccisione di Aldo Moro
Mi pare una strada da percorrere con
Grande impegno
Convinto come sono che in questi trent'anni dalla sua morte
Il ruolo che lui ebbe
Nelle vicende nazionali
Il modo della sua morte che non fu certo estraneo
Al modo dalla sulla politica
Grazie si hanno impedito di guardare più a fondo e di tornare a rileggere Moro come pensatore politico
E questo è il lascito a me pare
Che ancora lui ci offre se vogliamo accoglierlo
Le risposte che lui diede nel suo tempo politico ci sono consumate nel suo tempo politico
Ma le domande che pose
Quelle sono nella nostra più drammatica attualità
Riguardano esattamente
L'idea che lui aveva dell'impegno politico dall'ambizione del dovere del limite della politica
E il modo in cui
Di riuscì
Nella sua lunga intelligente esperienze
Che divise coniugare nella ostinazione di una resistenza la refrattarietà per la prima volta
Mi capita talvolta di dire che la politica altre non è che un costante estratto di necessità quindi un'esigenza da parte dell'azione di rompere l'ha fatta a frammentarietà che si oppone
Da parte della compattezza spezzo opaca reale rispetto all'intenzione
Ebbene queste cose qui sono ancora nel nostro tempo politico anzi sollecitano più che mai questo ritorno alla politica
Moro
Percorse per quel che riguarda la prospettiva dell'unità europea è un tratto tutto sommato abbastanza breve di strada
Siano
Ho trovato
Credo che sia stato il suo ultimo intervento su questi temi
Un intervento del febbraio del settantasette
Noi il relatore
Sulla legge istitutiva della prima elezione popolare del Parlamento europeo
Che noi non ride
Ebbene in quell'occasione come relatore riassumeva in qualche modo il senso sia pure dentro un discorso molto sintetico di quello che è la sua prospettiva nei confronti
Del processo di formazione dell'unità europea
Proprio secondo lo stile che era suo
In ogni modo anche ideologico in ogni modo K certi
Accettare la durata la lunghezza dal processo storico
Aveva credo una sensibilità acuta intorno a un tema che pure
Come dire l'in sé
Della prova della politica
Noti lei
Alla maniera di Manzoni
La politica senza storia nel comma uno che procede senza guida
L'idea appunto che la politica diventa puro pragmatismo peggio lotto intorno al potere se non ma il petto la percezione lo ricordava prima
Il nostro presentatore
Di quello che si deve fare
Dentro le occasioni che la storia offre
Moro credo pensasse che la storia degli uomini e quella che gli uomini vogliono che sia
Certo la sua ispirazione ideale la sua fede lo portavano a credere che al fondo la storia ha un senso e si trattava dunque di ritrovarlo nella difficoltà nell'ambiguità dalla storia questo senso
Ma sapeva che
La politica nella storia è un fatto di volontà
Ebbene in quell'occasione
Vedeva quel passaggio come una grande tappa che si raggiungeva trovano lungo percorso l'idea appunto di un popolo europeo che vota un Parlamento europeo non aveva dubbi e questo stava nell'ambito
Degli incunaboli dell'idea dell'Europa unite proposta dal pensiero democratico cristiano partigiano Degasperi del fatto
Che
Il traguardo finale dovrebbe dovesse essere all'Europa federale di Stati Uniti d'Europa
E guardava in quell'occasione badante siamo ancora nell'Europa divisa dalla confronta azione dalla guerra fredda alla
Necessità di guardare all'Est europeo ricordava come un grande processo al quale lui aveva dato
Aveva dato un in contributo notevole il tema dalla Conferenza dalla parte dalla sicurezza in Europa
Immaginava non era ancora caduto il muro di Berlino che da quella parte occorreva guardare all'euro e lì c'era un'altra cosa che a me sembra giusto ricordare qui con
Riferimento alle riflessioni che ci ha proposto
Il nostro
Quaranta
Guardava all'Europa unitario
Vedendo nella la complessità della costruzione istituzionale
Anche in un discorso poi caldo precedente aveva spiegato che fare l'unità politica europea
Fare
L'Europa federale non voleva dire in nessun modo rimuovere o superare
I grandi momenti di aggregazione sociale
Diceva allo Stato riceva le Regione diceva i Comuni diceva alla famiglia
Tre questa idea di una costruzione istituzionale di estrema complessità ma anche di estrema capacità in questo modo di essere sensibile a raccogliere
Tutto è la ricchezza anche il disordine anche il contratto per la pizza
Che poi era questo mi pare il modo in cui riguardava all'impegno al dovere della politica
Ebbene se queste sono alcune delle sue osservazioni vanno uniti all'altro tema che ci proponeva prima del tema cioè di delle fase costituente
E qui
Direi che le tracce sono visibile illeggibili con grande precisione parlo
Del memorabile il discorso di Aldo Moro alla Costituente
Mi pare nel marzo del quarantasette in sostanza si va in Assemblea dopo la fase istruttoria
E si comincia a discutere su quali basi dovrà fondarsi
La fantasia all'immaginazione ordinamentale ricostituente
E in quell'occasione evoca dice lui
Delle cordiale discussioni con Palmiro Togliatti nord cita per nome
In ordine
Accordo doveva essere la Costituzione della Repubblica italiana se come qualcuno immaginava toglierti stesso
Una Costituzione percorribile leggera
Decidere chi comanda in che modo comanda
Come si dividono e si ripartiscono i poteri
Senza pretendere di indicare come dire punti programma etico politico
Erano preoccupazioni secondo me condivisibile nel senso
Che parlavano questi uomini in un Paese di cui si va da una guerra e a suo punto estremo più feroce da una guerra civile e quindi il timore
Che intorno a questi temi tornasse a dividersi il Paese
Volevano dunque una Costituzione ideologica
In quel discorso Moro esordisce proponendo il contrario una Costituzione ideologiche
Ma spiegando che non parla di questa o quella ideologia ma parla della necessità di costruire il tutto intorno a un fondamento condiviso perché spiega si tratta
Di fondare la casa degli italiani di dunque queste fondamenta devono essere chiare
Devono essere appunto condivise convincenti spiega che fare una Costituzione
Credo che citare quasi testualmente è in qualche modo sulle cose essenziali esprimere un giudizio generale sul mondo sulla vita sull'uomo
Certo il Moro di quegli inizi aveva appunto il senso di una cosa che comincia
Ed è chiaro che incluso nel questo tema all'interno di un processo così contorto
Per certi aspetti quasi miracoloso qual è quello che ha contrassegnato è connotato la costruzione verso l'unità europea è piuttosto difficile
Non vi è dubbio cioè Marcel qui lo insegnate voi
Che il farsi dell'Europa in questi più che cinquantenne quasi paradossale sorte
Nasce dalla contrarietà
L'idea dell'Europa unita che pure era stata in alcuni spiriti dall'ottocento petrolio il suo tempo dal momento dell'Europa divisa
Dell'Europa divisa tra le nazioni che hanno perso che hanno vinto la guerra dal mondo diviso una confrontarsi conoscenza da missione nasce da lì vorrei dire nella fornace di questo contrasto
Improvvisamente l'idea dell'Europa prende forma e prende un poco di sostanza
E si parte voi lo sapete meglio di me da un'idea molto forte da lì dove la possibilità
In quello stato di necessità di raccogliere il di più del possibile e le idee dalla comunità
Difesa europea
Anche questa è un'idea secondo me nata paradossalmente perché c'è il problema
Dentro l'acqua confronto azione fra Stati Uniti Russia di costruire
Una difesa europea c'è il problema di revocare la Germania a questo impegno ma c'è il problema la Germania di non lasciarla sola di euro pezzatura
Sappiamo che quella vicenda conclude negativamente
Degasperi morente scriverà una lettera al Segretario Democrazia Cristiana Fanfani dicendoci angosciato di questa sconfitta e tuttavia da quella sconfitta nasce
Un'altra idea funziona lesta come dicono quelle che se ne intendono dell'Europa cioè l'idea di
Di trovare l'Oriente per l'Occidente decide di trovare la politica attraverso l'economia
E questo ha portato grandi risultati io credo
Che saremmo folli stai immaginassimo che non c'è alle nostre spalle l'immane prodotto di una grande grande grande impresa
E tuttavia vado rapidamente oggi ma a me sembra che
La strada funziona lista
Ha raggiunto tutto quello che poteva andare ad aggiunto il sotterramento
E non è per caso che neanche farlo a Porto proprio intorno al testo del trattato dalla Costituzione europea nascono adesso i problemi dei rifiuti le difficoltà
Vuole che la Costituzione qualcuno ha parlato
Secondo me non impropriamente di una sorta di
Di corpus iuris dell'Europa mai evocare Giustiniano in questo caso
Dire che non un Consiglio particolarmente rassicurante per cui si tratta di fare non nell'antichità del diritto ma il diritto vivente
Ed in questo senso mi sembra viene alla luce adesso questa divaricazione che occorre ricomporre
Un
Giurista interessante anche se
Per qualche aspetto e qualche volta
Un poco travolto dal
Dall'ITEA Severini è andato a tutti del nichilismo come destinato all'Occidente ricco Natalino visti ha scritto tuttavia pagine interessante su questo tema
Laddove spieghi dentro l'enfasi del cosiddetto preambolo dalla costruzione europea
Si nasconde la realtà vera
Dicevo un sola libertà che abbiamo costruito quella del Merk della libertà del mercato
E noi sappiamo che
Dovremmo forse saperlo di più
Che anche tanti nostri dialoghi intorno alla morte degli Stati nazionali
Lasciando sul terreno un deserto assai rischioso perché senza la totalità degli Stati nazionali c'è solo la totalità del mercato
Ed allora c'è un incapacità dalla politica riconquistare il suo ruolo il suo primato nei confronti del dell'economia certo è
Che anche i risultati dei referendum negativi in Francia e in Olanda suono l'indizione di questa
Di questa Inter ci vogliono dei popoli europei
Perché si dà il caso che gli Stati nazionali continuano ad avere la necessità e il dovere
Di dare conto dato l'idea di bene comune dello Stato
Ma la possibilità la capacità che hanno
Degli strumenti che servono per fare il bene comune dello Stato sulle orme trasferiti ad altre entità
Questa necessità di un
Di riconvertire nel Duomo menti credo che è esattamente quello che oggi sta in campo
Lo dico perché se qui anche il mio amico Ferdinando Casini col quale condividiamo tante cose oltre che tanto appassionato
Dovremmo forse anche noi
Che ci dichiariamo cristiane
E che
Oggi siamo questo aggettivo revocarlo per il nostro impegno politico
Ragionare profondamente su questo tema delle radici e della identità cristiana dell'euro
Che sennò rischi anche esso deve diventare un altro fronte l'inutile di incomprensione
Forse casini sarà d'accordo se dico che su questo terreno
Dobbiamo chiarire che quello che c'entra e tanto ed è grande
Di tratta cristiana in questa tormentata storia europea
è il frutto della fatica di gente che non voleva sfondare una civiltà cristiana volevo semplicemente portare alle estreme conseguenze la sua fede in Gesù Cristo
Non volevano civiltà cristiana volevano essere cristiani ed in questo senso mi pare
Se pensiamo così probabilmente riusciamo anche accogliere
Si è forse il tema della identità europea un qualcosa
Da scoprire al nelle profondità minerali della storia europea non è molto sensato probabilmente l'identità europea non è nel passato e nel futuro
Lei è bella questa percezione
Alcuni tempi dell'Europa quella che chiamerei convenzionalmente e probabilmente in una maniera discutibile
L'Europa romana e cristiana insomma
I romani sapevano che lo hanno inventato niente alimentato soltanto il diritto che non è poco
Ma sapevano che la Filosofia alla tecnica tante altre cose venivano dalla grezza avevano il senso dell'onore SEC contrarietà culturale
Io credo che l'Europa è grande
L'Europa e originale
L'Europa è un talento che si può ancora spendere nel mondo della modernità proprio per la percezione che ha sempre avuto di questa sua contaminazione
Del resto penso che ogni coltura secondaria
Ed in questo senso non ai grandi temi forse li poniamo in termini più chiari
Immaginando che altro una questione che ci riguardano
Ci riguarda appunto secondo me qui sono di andare molto in controtendenza
Mi sono definito talvolta l'ultimo è antifederalista italiano
L'ultima è antifederalista in Italia
Questo tema dello Stato
Mi pare che
Che le difficoltà di questi ultimi anni in qualche misura dipendono anche da questa irrisolta questione di come stanno gli Stati nazionali dentro la dimensione europea
Ed io credo che
Che abbandonare
Lo Stato al suo destino archiviarlo al comma in un ferrovecchio non sia un'idea brillante
Tutto sommato
I grandi che pensarono l'unità europea
Guardavano in larga misura al passato per lavoro eleva come ne
Che in cinquant'anni a novecento avevano visto doveva guerre mondiali e in mezzo la frattura dei
Lei totalitarismi tecnologia accedere
Si chiedevano alcune poteva cambiare questa storia nella secolare guerra civile europea
E
Poiché molti di loro tra l'altro non è cristiano intuire nonché la chiave risolutiva consisteva nel credere che le diversità non sono un ingombro ma sono una ricchezza
Purché le diversità non si debbano giocare
Nella curva di una reciproca distruzione ma nel testo di un reciproco riconoscimento
è un grande ritorno del diritto come direbbe Capograssi l'aggiornamento nel mille novecentoquarantasei badate
Guardando ad un mondo del quale vedeva euro spiccava la possibilità di un Governo appunto mondiale che fosse all'altezza delle grandi competizioni della tecnica dell'economia tuttavia
Continuava ad immaginare che gli Stati nazionali avrebbero avuto ancora un ruolo
Diceva che l'avventura umana è bella è grande perché è fatta di diversità perché ogni popolo ha un talento originata da offrire alla comune impresa
Vedo un po'consegnava questi strati questa esigenza di tutelare queste diversità ponendo l'appunto in un
Relazione e quindi il grande tema è questo secondo me quello del federalismo
è l'ultimo Cattaneo
E guardando al rifacimento degli imperi
Austro-ungarico vaticinare va diceva dove
Un'Europa federale di popoli liberi a me pare che il federalismo allora dalla storia sia esattamente il federalismo europeo anche perché altrimenti
In quella società liquida che ci veniva prima bloccata sarebbe difficile costruire del ragione di uno stare insieme il tema poi del popolo europeo che non c'è
Che si farà
A me pare e concludo davvero che
Che avesse ragione Monnet quando
Interrogato dal vecchio
Sul suo contributo alla vicenda ramificazione europea
Richiesto il cervello e fatto le stesse cose se avesse potuto ricominciare rispondeva se potesse ricominciare
Ricomincerà e della cultura
C'è credo oggi in questo momento del bisogno
Di far ritornare l'idea dell'unità politica europea a mio avviso la più grande idea politica a novecento del secolo appena cominciato dentro all'anima lo spirito degli europei soprattutto delle nuove generazioni europea
Concedetemi ricordare ricordare a me che non sono certo un precoce la politica che
Tutto sommato
Credo che sempre avuto un rapporto contro proprio guardato i limiti della politica che non
Vedere
Che in quegli anni non mi interessava la politica
Non andava nel comprensorio per citare studiamo
Ma avevo fondato nel Paese la sezione del movimento federalista europeo e andavamo al consegno a tagliare i reticolati voglio dire
Che l'idea dell'Europa unita questa grandiosa probabilità partecipava dentro le coscienze dei giovani
Del giovane quali Moro
Sapeva così parlare
Mi pare che oggi questo tema c'è
Leggevo in questi giorni tutte le vostre interpretazione e valutazione come è giusto che accade intorno al
All'esito delle elezioni francesi
Io non me ne intendo non sono conosco mi pare di poter dire una cosa però ho l'impressione che esso al così abbia vinto in Francia
Perché ha detto ai francese che la politica deve tornare a contare
A me pare che questo sia
E mi pare che
Che in una fase in cui tutto difficile lo sapete anche voi le democrazie erano in crisi eccetera tuttavia forse oggi
Se i politici vogliono
La gente può essere di nuovo convinta all'ambizione al dovere al senso al valore dalla politica quello che Moro dichiarava il valore umano dalla politica
Voi ventitré beh credo
A stare sul campo con grande coraggio ed assumendo il vostro rischio
E lo stesso che aveva detto
In un momento quasi tragico alla sua esistenza reputo ancora poco da ridere
Che nessuno dovrebbe illudersi che lui ci sarebbe
C'è tutto a meditare tristemente sul discorso delle cose e sulle incognite dall'Avvenire oggi questo incominciano a venire credo si debbano affrontare grazie
Io ringrazio l'onorevole Martinazzoli racconta i molti spunti della ri che ha proposto a mostrato perché continuiamo ad invitarlo alle nostre iniziative e cinque sentiamo onorati del fatto che le accetti vorrei anche
E cogliere l'occasione per salutare
La signora Eleonora Moro e con la figlia miei serve non
Ed ora la parola alla
Presidente Pier Ferdinando Casini che ora il Presidente la fondazione camera uomo grazie grazie del
Grazie dell'invito e grazie dal dottor
Alfonsi e all'Accademia di studi storici Aldo Moro con la quale abbiamo avviato qui a Montecitorio fin dal due mila e due
Un itinerario di riflessioni e approfondimenti in particolare sui temi europei
E l'incontro di oggi intitolato alla responsabilità europea
Cade
Nel ventinovesimo anniversario della sua morte per questo assumo l'impegno di cui anzi per il quale chiedo la vostra collaborazione
L'anno prossimo di lavorare ad un compiuto
Percorso di ricordo tragitto di ricordo
E in questo senso vorrei anch'io rivolgere un saluto alla famiglia di Aldo Moro che con passione e rigore affiancato e sostenuto il percorso dell'accademia
Naturalmente
Molti dei presenti hanno ben più titoli e anche ben più cognizioni di me
Per parlare di Aldo Moro
Ma io capisco al fondo sì che non c'è solo una ragione formale
Cioè il mio ruolo di Presidente della Fondazione della Camera o di ex presidente della Camera quello che
Via e ti ha portato ad invitarmi cosa di cui ci sono grato penso che la ragione sia
Un po'diversa e mi fa piacere che la ragione sia un po'diverso
Cioè credo che il ricordo di quest'uomo di questa lezione politica e importante che appartenga a tutti anche a chi
Oggi a
Posizioni diverse da quella che
La stragrande maggioranza della famiglia morte a di ieri che oggi si ritrova per quanto
Riguarda ad esempio sottoscritto in un altro schieramento politico questo è molto importante perché questo è anche
Il valore della straordinaria lezione umana politica istituzionale di Aldo Moro la capacità di parlare a tutti
Anche forse a chi
All'epoca durante la sua vita era più distante Daloui tante volte abbiamo parlato della suo sforzo di capire il sessantotto le motivazioni di intessere il dialogo col mondo studentesco
E
Certamente oggi ricordarlo tutti assieme qui pure con idee e opinioni diverse sull'attualità della politica è secondo me è un modo intelligente di essere coerenti con la sua lezione
Tutte le volte che ci siamo confrontati
Noi uomini politici studiosi accademici con la lunga e intensa attività politica
Di governo e parlamentare di Moro
Abbiamo tratto spunti di riflessioni e di concreta guide orientamento nella complessità del presente e debbo dire che è stata magistrale a questo proposito l'opinione appena espressa da Mino Martinazzoli
Attribuisco questa fecondità intellettuale che si dipana ormai attraverso i decenni sempre attuale alla raffinatezza alla sensibilità
Alla profondità di Moro alla straordinaria capacità analitica che lo caratterizzava ma anche
Al coraggio delle sue intuizioni
Vorrei partire proprio da un riferimento concreto e svilupparli alcune conseguenze
Nella storia dell'integrazione europea
Aldo Moro un uomo per eccellenza prudente e accorto è stato protagonista di una forzatura rispetto alla consuetudine e al diritto stabilito
Quando nel dicembre mille novecentosettantacinque da presidente di turno del Consiglio europeo a Roma
Ottenni una decisione a favore dell'elezione diretta del Parlamento europeo nonostante la strenua opposizione di Gran Bretagna e Danimarca che dovettero poi adeguarsi per non restare isolate
Nel febbraio mille novecentosettantasette
Davanti alla Camera dei deputati esaminando l'atto relativo all'elezione a suffragio dell'Europarlamento
Moro difese con intelligenza e lucidità la convinzione che l'aggregazione dell'Europa la sua coesione
Fossero lo strumento principe
Il passaggio decisivo verso il consolidamento della democrazia in tutti i Paesi che ne diventava nome
Non era casuale la lungimiranza di quella posizione
Essa
Ad insegnarci ancora molto
E molto dovrebbe farci riflettere in un momento quale quello attuale di crisi dell'Europa
Di crisi soprattutto della democrazia europea cioè del rapporto che dovrebbe legare le istituzioni e il Progetto di un'OPA politica alla totalità dei cittadini europei
In tutti i Paesi anche quelli di recente adesione e in tutte le fasce sociali economiche e culturale
Moro
Era sempre un passo avanti nella solerzia intellettuale con la quale interpretarli Segni che venivano dalla società civile
Ne scandagliando e coglieva le novità
E dopo aver le intese sviscerate studiate elaborava strategia per il futuro
Mi piace qui ricordare una considerazione svolta dal professor Andrea Riccardi proprio a Montecitorio
Riguardo alla mitologia di Moro come cito testualmente uomo del palazzo chiuso dei messaggi nebbioso sia la società civile
Del parlare indecifrabile alla gente comune alla fine il leader del tutto mediare con la mancanza di coraggio dei principi e delle scelte
Riccardi ovviamente partiva da questo luogo comune per arrivare a dimostrare il contrario
Ossia le profonde convinzioni che stavano alle basi di scelte chiare e coraggiosa
Al di là delle sfumature di linguaggio che corrispondevano allo stile di Moro e al valore chili attribuiva alla dialettica cioè al dialogo
Esempi di questa profondità di analisi e di questa coraggiosa lungimiranza li abbiamo nelle riflessioni svolte nell'immediatezza del sessantotto
Quando serbo che ormai l'accento si sarebbe spostato dalla società politica alla società civile nella quale si esprimono in larga misura dibattito e confronto
Moro subito precisava che ciò non significava mettere in discussione il sistema democratico parlamentare e le forze politiche
Chiamati a operare diceva una sintesi intelligente e responsabile nel tumulto degli interessi degli ideali della vita sociali
Indicata invece la necessità di armonizzare società politica e società civile e che questo compito evidentemente non facili
Fosse affrontato con responsabilità che esattamente il tema del nostro incontro di oggi
Per alcuni l'attenzione alla società civile nel contesto europeo
Ha poi significato una sorta di ripiegamento nei localismi nei nazionalismi
E in definitiva nel populismo che sul localismo i nazionalismi ha fondato un consenso per fortuna limitato
Un populismo che non aveva e non ai tratti della responsabilità ma della irresponsabilità
E che in Francia è stato sconfitto
Mentre tutto sommato in Italia non è decollato
Per Moro cogliere i movimenti della società civile significava in primo luogo non perde il contatto con i cittadini
Lavorare perché la democrazia italiana trovasse il suo compimento possibile soltanto suo modo di vedere nel quadro di un'Europa coesa alla quale fossimo saldamente ancora
Qui sta la radice dell'europeismo responsabile ma anche la lucida individuazione con largo anticipo degli errori che poi sono stati commesse
Perché mai infatti è fallito finora il progetto di Costituzione europea
Il fallimento secondo me è nato da una visione verticistica dell'Europa e del suo processo costituente
Scollegata da i sentimenti degli europei in carne e ossa dei movimenti della società civili dalle richieste delle diverse fasce nazionalità categorie identità culturale
Che si sono trovati di fronte a un testo preconfezionato e non sentito come frutto di un confronto a utenti
Moro che pur viveva e operava in un momento storico che ormai appartiene in ogni senso al passato e in un'Europa molto diverso da quello attuale
Aveva però indicato alcuni criteri fondamentali è sempre valido quelli che purtroppo
Non hanno prevalso negli ultimi anni
Apro una parentesi
Mi è
Mi ha molto sollecitato e solleticato oltre che sollecitato una riflessione sulla identità
E su
Rapportata al concetto di contaminazione culturale
Che l'amico Martinazzoli ha appena
Sottoposto alla nostra attenzione
Molto interessante io inviterei Alfonsi a fare su questo un giornata di riflessione io non credo che il concetto di contaminazione sia in realtà in contrasto col tema dei identitaria
Si dialoga CCISS incontaminata con qualcosa che c'è
E di cui non si è persa la coscienza perché difficilmente questo processo che in fondo è anche un processo di crescita si può attuare e può avere un compimento se manca il presupposto
Il dialogo il confronto Moro ce lo ha insegnato più di qualsiasi altro Paul leader politico nei giorni scorsi del tutto casualmente trovando un nastro a casa che non
Avevo perso cioè avevo perso non sapevo cos'era l'ho messo dentro un
Registratore l'ho ascoltato
E io era il nastro
Del discorso di Moro ai gruppi parlamentari e una cosa straordinaria bisognerebbe veramente andassero a riascoltare se si ha la fortuna di averlo era un po'rovinato
Questo è l'esempio tipico di li de dell'idea Moro ottica di un dialogo su cui però le sue idee
Erano molto ferme e tutt'altro che contattabile
Eppure una ricerca quasi affannosa in tutta la
I suo intervento di questo dialogo condotto come elemento distintivo di una forza politica che in quel caso era la Democrazia Cristiana
Mi
Rimesso sul tema dell'Europa
E ancora in quest'ottica Precorvi trecce
Che va letta l'insistenza di Moro su una visione sostanzialista dei processi costituenti libera dai lacci e laccioli del tecnicismo e formalismo giuridico
Ma centrata sul riconoscimento e la promozione dei valori emergenti
La raffinatezza a volte la complessità delle argomentazioni di Moro erano la diretta conseguenza della raffinatezze complessità del suo pensiero e delle sue analisi
Ma la forza di quelle argomentazioni stava nella chiarezza del quadro di riferimento costituito da i valori cristiani alla base della civiltà europea
La mediazione
Non riguardava infatti i valori
Ma partiva dai valori e non sarebbe stata una buona me ne di azione se non fosse stata com'era radicata nel saldo possesso d'un'etica europea dunque comune riferimento valoriale e morale
E a partire da lì che Moro poteva esercitare il dono delle mediazioni ed esaltare il dialogo affrontare con la barra dritta il mondo tumultuoso delle diversità europea
I tuoi fa i due fari per luglio erano i valori e il metodo democratico
Non ha mai creduto in un'azione politica che potesse semplicemente trasferire dalla sfera religiosa alla sfera civile i valori cristiani
Ha sempre preferito guardare la concretezza del confronto politico accettando anche le sconfitte ma preservando sempre gli strumenti della democrazia
Uomo di dialogo Moro fu davvero moderno statista europeo nel non perdere mai di vista da un lato le diversità e dall'altro il quadro di riferimento ideale e politico
Il che rendeva possibile non solo la sintesi tra metodo democratico ispirazione religiosa ma anche tra verità della fede e libertà della politica
La solidità insieme pragmatiche ideale della sua impostazione
Lo mettevi inoltre al riparo da un'altra insidia chi alimenta oggi una parte considerevole del fronte euroscettico la schiavitù verso le ideologie e il passato
Ci sarebbero tante altre cose da dire riguarda la concessione dell'Europa nella sua posizione mediterranea
Che Moro valorizzo dal Ministro degli esteri nessuno disse ed emblematica questa frase è chiamata a scegliere fra l'essere in Europa essere nel Mediterraneo perché l'Europa e nel Mediterraneo
Un'idea che Moro riempiti iniziative e di una fermi da attività politica che meriterebbe seminari specifici
Con l'elezione della Presidenza francese la guida la Merkel in Germania
E la ricostituzione potenziale di un forte rapporto franco tedesco come motore europeo quale quello che fu tramite Aran ed Helmut Kohl
Credo che sia davvero possibile oggi rilanciare il processo costituente europeo ovvero riprendere la delicata opera di costruzione di un destino comune
Il mondo di oggi che si trova a fronteggiare sfide terribili come terrorismo e cambiamenti climatici
Per molti versi anche più tormentato impegnativo di quello conosciuto Baldo morti
Tuttavia
Ci possono ancora il TAR gli insegnamenti durante democratico cristiano che amava l'Italia e amava l'Europa che aveva una fede profonda una forte moralità una sensibilità intellettuale un rigore
Politico che costituiscono il lievito di qualsiasi azione politica e di Governo che abbia l'ambizione di incidere nella realtà e nella storia
Mi piace ricordare le parole pronunciate da Moro nel giugno del mille novecentosessantanove a Roma
Ci troviamo a fronteggiare una società più mosso ed esigente che non sia mai stata nel corso di questi anni di iniziativa politica deve tenerne conto
E questa oggi la responsabilità che abbiamo e che Moro non smise mai di sentire come propria nei confronti della comunità italiana ed europea
è arrivato dunque il momento di compiere un'opera di coraggioso rammendo delle diversità europea e riprendere il processo costituente quello dell'integrazione
Dobbiamo augurarci che anche l'Italia partecipi a questo lavoro forte di una tradizione europeista non a parole ma ricca dell'intelligenza dei suoi statisti che sin dalle origini mi hanno accompagnato il cammino
Ma non si dovranno ripetere gli errori del recente passato e dovremmo far tesoro di alcune intuizioni quale l'ascolto della società civile in riferimento a una tavola di valori comuni
Che fra pochi altri un grande statista italiano ucciso il nove maggio di ventinove anni orsono e rimpianto ancora oggi con affetto immensa gratitudine da tutti noi
Ti ringrazio Presidente per il due punto imbuto e anche
Per l'impegno che ha manifestato accompagnarci nel nostro itinerario di cui sicuramente torneremo a parlare l'ora la parola al presidente Massimo D'Alema Ministro degli affari ministri e lo ringrazio
Ma sono anch'io molto grato all'Accademia studi Aldo Moro
Per
Avete dedicato
Questo incontro di stamane
Ad un tema
Straordinario rilievo come quello della responsabilità europea
Alla vigilia di decisioni
Come quelle che saranno assunte dal Consiglio europeo di giugno
Che avranno una portata molto grande per quanto riguarda il futuro del nostro Paese e della costruzione politica europea
Di credo anch'io che in un momento come questo sia utile sia importante
Attingere a quella
Patrimonio europeista e democratico
Che patrimonio comune
Del nostro Paese
E di cui Aldo Moro è certamente uno degli esponenti più significativi più prestigiosi e più suggestivi
Anche per la forza delle sue intuizione
Non è mia intenzione qui oggi dedicare il mio intervento anche perché
Penso che mi compete a un servizio d'ufficio quello forse di
Riferirmi i termini più recenti del dibattito europeo e del prospettiva che abbiamo di frontiera a noi non è mia intenzione qui dedicare il mio intervento ad una
Specifica riflessione sul Moro europeista
Ho sul Moro protagonista della politica estera italiana
Costruttore
Uno fra i costruttori della politica estera italiana e del
Profilo della politica estera Italia
Ho avuto occasione di parlare di questi temi in altri momenti
E credo che sarebbe giusto fare di questo tema uno dei grandi temi delle celebrazioni del trentesimo anniversario che credo l'anno prossimo
Dovranno impegnare in modo significativo
Le istituzioni
Il mondo della politica il mondo della cultura e certamente il Ministero degli esteri non solo disponibile ma fortemente interessata
A offrire un proprio contributo non soltanto
Nell'impegno delle persone ma anche di carattere istituzionale
Certamente però
Credo
Sia giusto riferirsi a due aspetti che io considero fondamentali per affrontare le sfide Dio PCI
Uno di questi aspetti l'idea dell'Europa
Che animo la visione
Di Moro
Di Moro uomo politico di Moro costituzionalista
Si è detto una visione sostanzialista di processi costituenti
Diciamo pure l'idea di un'Europa in quanto costruzione politica intorno ad un nucleo di grandi valori condivisi
Innanzitutto la pace
La tolleranza
Una visione laica della politica
Che non era in alcun modo
Riduttiva del peso delle identità
Ma che in qualche modo considerava che la mediazione
Fra le radici culturali religiose della
Dell'azione politica
E la politica
Era una mediazione nella quale le esibizioni delle identità
Non era mai concepita come qualcosa di esclusivo volta ad escludere
A definire l'identità in negativo tornerò su questo punto che a me sembra cruciale anche per il futuro dell'Europa
Le le identità culturali possono essere concepite come uno scudo
Come una difesa
Oppure nella loro capacità inclusiva
Il per usare un'espressione gramsciana egemoni
Io credo che
Nella generazione dei grandi europeisti e nella visione di Moro l'idea della costruzione politica europea intorno i valori della democrazia
Della libertà degli individui della pace e della tolleranza
Fosse appunto una visione egemonica
Dinamiche anche della sfida della Grande sfida con i Comuni
Una visione che muoveva da quella concezione della politica che animo Moro
L'idea cioè
Che
Per dirla in termini semplici
La politica
Mai un Scola animata da grandi valori ha una capacità inclusiva
è lo strumento per riconnettere le lacerazioni della realtà
E esattamente la dimensione nella quale
I conflitti
Perdono la loro forza dirompente e diventano governabile
Dentro una visione comune del processo storico
Io credo che
In questo momento l'Europa ha uno straordinario bisogno di questi di attingere questa visione politica e culturale
Io penso che se noi guardiamo
Alla condizione dell'Europa
Si è riferito a questo Martinazzoli noi innanzitutto partiamo
Da una considerazione che mai a sufficienza
Sarà ripetuta
L'Europa è innanzitutto il risultato di uno straordinario successo storico di cui noi dobbiamo essere grati
Generazione degli uomini politici e degli statisti che sono venuti prima di noi
Mi è capitato qualche tempo fa
Di
Parlare
Quanto viaggio collegati al mio lavoro in Asia con il Presidente della Repubblica della corretta
Uomo di grande cultura e di grande finezza politica
Lui parlava dei conflitti che lasceranno l'Asia
Dei conflitti che hanno radici antiche storie
Del sentimento che nel suo Paese cioè verso il Giappone o verso la Cina
Che il progetto Bordoni ha detto a noi è mancato qualcosa del tipo di quello che voi europei siete riusciti a fare dopo la Seconda Guerra
E cioè
Un grande processo politico che fosse in grado non soltanto di FOS fruire un'architettura istituzionale economica ma
Di
Superare nella coscienza dei popoli il residuo dei conflitti e degli antagonismi
Questa costruzione ha avuto un valore straordinario
Ineguagliabile
L'idea che lungo quel confine il Reno dove sono morte in due guerre mondiali qualcosa come quattro cinque milioni di persone
Adesso non ci sia più una barriera
Ma ci si accorga del passaggio della frontiera soltanto perché cambia l'operatore sul display del telefono cellulare
è
Una cosa che a noi sembra naturale ma che in ogni parte del mondo e considerato come uno dei più straordinari eventi storici del secolo scorso
Che tuttavia
Questo straordinario successo
Si è compiuto
Si è esaurito
Il processo di costruzione dell'Europa è stato sospinto innanzitutto dalle ragioni interne all'Europa
Costruire le condizioni della pace tra gli europei della convivenza
Della cooperazione economica
Oggi queste ragioni interne dopo due grandi dopoguerra
Dopo la Seconda guerra mondiale dopo la fine della guerra fredda
Con il processo di riunificazione dell'Europa
Che abbiamo chiamato impropriamente allargamento
Questo straordinaria molla
In frac europea ha esaurito la sua spinta propulsiva
E il processo della costruzione politica europea si misura con una sfida anche e soprattutto la grande sfida che viene dall'estero
Sono le sfide del mondo globale
Ti chiedono unità dell'Europa
Di un'Europa che se non è unita non sarà protagonista sulla scena internazionale
Ho citato ieri bella frase di
Un altro grande europeista ponendovi spazi disse c'è un grande dibattito in Europa sulla dialettica tra i piccoli Paesi grandi Paesi in realtà siamo
Tutti piccoli
La differenza è che alcuni non se ne rendono conto
Per
Tutti i piccoli
In trent'anni nessun Paese europeo avrà i numeri per fare parte legittimamente del G sette
Il mondo cambia rapidamente vengono sulla scena grandi protagonisti
Giustamente e giusto che grandi Paesi che hanno un miliardo un miliardo e trecento milioni di esseri umani
Divengano protagonisti sulla scena internazionale
è ragionevole che presto la loro ricchezza superi quella di Paesi che hanno cinquanta milioni di abitanti
Non possiamo guardare a questo processo come una minaccia con un atteggiamento di chi si sente ferito nella nel suo predominio
Quello che sta avvenendo è fondamentalmente giusto e ci mette di fronte sfide alle quali non fronte alle quali non possiamo arretra
E come non mai l'Europa e necessaria
E tuttavia
Ha bisogno di rimotivare se stesse
Proprio perché le ragioni che hanno motivato questa costruzione politica
La pace la convivenza laddove c'era la guerra hanno esaurito la loro forza propulsiva
Anche per il successo per cui
Ci hanno condotto in cinquanta
E io credo che
Qui nasca il problema
In Europa si sia caval hanno sentimenti riversi di fronte alla sfida della globalizzazione
E
Ha dominato un sentimento di paura
In una parte dell'opinione pubblica
L'idea che il sistema delle istituzioni che abbiamo costruito possa proteggerci
Anziché la capacità di guardare a questa sfida come una grande opportunità
L'idea in definitiva
Che la costruzione europea debba servire
A difendere un insieme di conquiste concepite quasi come un privilegio dell'euro
E in questo senso io credo il tema della identità europea
Non può essere declinato in termini di esclusione e di contrapposizione
Io sono convinto del contributo straordinario che che il cristianesimo ha dato la civiltà europea
Ma la identificazione Europa cristianesimo
In termini di entità
E
Ingiusta verso l'Europa
Che già oggi
Multireligiosa e multietnica
E il vero grande problema è quello di individuare un nucleo di valori condivisi
Senza i quali
La multi religiosità e la multietnicità diventa frammentazione dica
Ma ingiusta anche presso il cristianesimo
Il cui messaggio è universale
E non è indissolubilmente legato all'esperienza politica
E culturale dell'Europa
E che oggi parlare qui messaggio patti grandi popoli emergenti
Alla ricerca di una propria dignità e di un proprio ruolo nel mondo
Questo secondo me
è il punto
Identità europea non può essere declinata
In termini
Appunto di esclusione e di contrapposizione
Al centro di questa visione dell'Europa torna appunto la dimensione della politica
E cioè la necessità
Di considerare la globalizzazione come un grande processo reale
Che tuttavia deve essere governato
Attraverso gli strumenti delle istituzioni e della politica
E qui torna davvero la lezione Moro Thea nel senso più profondo del metodo
Del rapporto tra grandi processi sociali storici e azione umana consapevole
Il dibattito negli ultimi
Quindici anni ha oscillato
Fra due estremi
Da una parte un'iperbole un validissimo che ha considerato che la globalizzazione economica avrebbe unificato il mondo ed eliminato le ragioni stesse della politica
Si è scritto il compito della politica è soltanto quello di rimuovere gli ostacoli al pieno dispiegamento della della forza propulsiva delle delle virtù positive del mercato
Si è trattato di una tragica illusione
E dall'altra parte invece un'idea timorosa della globalizzazione che ha affidato alla politica il compito di proteggerci dalla globalizzazione ma anche questo è una visione in uso
Noi abbiamo bisogno di una politica in grado di governare i processi
Di cogliere le opportunità
Di ridurre i rischi
è una politica non non ha nessuna possibilità taumaturgica è un esercizio pazienti
E che richiede una costruzione istituzionale complessa
Io sono d'accordo con Martinazzoli anche tutta la predicazione sulla scomparsa degli Stati nazionali è stata una stagione
Non è così
Se la Rete delle relazioni internazionali e appunto una Rete e gli Stati continuano ad essere i nodi di questa rete sono quindi essenziali perché la rete non sisma
Ma nello stesso tempo
Il concetto di sovranità
Che è fondamentale perché senza sovranità non c'è politica
Tuttavia richiede da parte degli Stati nazionali
La modestia necessaria per capire che in tanti campi la sovranità esiste solo se condivise
Altrimenti non c'è sovranità
C'è la pretesa arrogante di affermare una sovranità impotente
Occorre condividerla perché la si possa esercita
E questo vale sui grandi temi pace e guerra al terrorismo
Se c'è una questione
Ci se ci si è se c'è stata una grande illusione che si potesse affrontare una sfida culturale sociale antropologica complessa come quella del terrorismo
Attraverso
L'uso della forza e non attraverso il primato della politica
E oggi torniamo tutti i torti alla comprensione che invece occorre un primato della politica
Il che non esclude il ricorso all'uso della forza sotto appunto leggi da della politica e del diritto
Poi grandi temi della lotta alla povertà della ripartizione delle opportunità legate alla crescita quei temi cruciali dell'Energia cambiamento climatico
Tutto questo non è minimamente pensabile che possa essere affrontato dentro una visione tradizionale delle relazioni internazionali
C'è bisogno di grandi poteri sovranazionali
L'Europa si rimotivare di fronte alle sfide globali
E anche il tema che appare così lontano delle istituzioni
è vero
Se viene affrontato i in modo
Tecnico il tema delle istituzioni appare lontano dai problemi concreti dei cittadini
Tuttavia
La politica la classe dirigente sa che senza istituzioni democratiche
è in grado di decidere i problemi concreti dei cittadini non si affronta
E qui viene il tema della responsabilità europea
Perché tra le ragioni della crisi europea c'è anche il venire meno
Della responsabilità di una classe dirigente che troppe volte ha scaricato sulle uno OPA
La responsabilità del mancato coraggio delle scelte nazionali
Chiarimento dato populismi paura
Alla ricerca di un consenso che non è la paziente opera di inclusione di costruzione del consenso consapevole
Ma che è legato appunto ai fantasmi
L'idea del consenso che nasce dal fatto
Ed è che si deve cavalcare il sentimento prevalente
L'idea che la politica sia la traduzione in bella copia degli umori percepiti attraverso i sondaggi
Un'idea lontanissima dalla visione Moro tema della politica
Che il venire meno di una responsabilità europea di una parte delle classi dirigenti europee è stata una delle ragioni della crisi
Di di crisi nazionali referendum francese e lo è stato molto
Che si sono scaricate sulla costruzione europea
Io credo che oggi è il momento della responsabilità
E che probabilmente in questo momento
Le classi dirigenti europee cominciare
Dalla nuova leadership francese avvertono che non possiamo più permetterci il lusso di una paralisi
Perché questo non è soltanto un colpo drammatico alle ambizioni del nostro continente
Ma diventa anche una drammatica debolezza di quella governance globale che il compito oggi con il quale si misura la classe dirigente su scala internazionale
E quindi
è il momento delle scelte
L'Italia farà la sua parte
Noi vogliamo essere fra i costruttori di consenso
Nelle settimane che verranno
Ma
Voglio anche sottolineare che noi vogliamo partecipare a questo dibattito con la fermezza delle nostre convinzioni
Costruttore di consenso non significa
Andare con l'idea di un compromesso ad ogni costo
Io trovo che il dibattito europeo non può essere dominato soltanto dalle comprensibili ragioni di chi ha detto no
Noi dobbiamo rivendicare anche
Senza arroganza
Ma con senso di responsabilità le ragioni di quella maggioranza grandi Paesi e di cittadini europei che hanno detto sì
E che vogliono un Trattato costituzionale che rifletta la necessità di un cambiamento diciotto Paesi hanno ratificato
Che rappresentano largamente la maggioranza dei cittadini europei
Rispetto verso chi ha detto no rispetto verso chi dubita
Ma anche considerazione
Della responsabilità di quelli che vogliono un'Europa più democratica e più efficaci
Dibattito ripeto non può essere dominato dalla minoranza che dubito
Ma deve vedere anche la presenza
Determinata di quelli che vogliono un trattato che rappresenti effettivamente un passo in avanti nella efficacia ma anche nella trasparenza nel carattere democratico delle istituzioni europee
A cominciare dal ruolo del Parlamento del rapporto con i Parlamenti nazionali perché poi questa è la vera risposta
Alla a questa sensazione di un'Europa lotta
E le ragioni della crisi paradossalmente si è scaricato sul Trattato costituzionale
Una crisi che non nasce da un eccesso di euro
Ma nasce dalla debolezza dell'euro
O forse dal fatto che abbiamo troppe Europa dove ne servirebbe di meno e cioè nel Regolamento tiene il
E ne abbiamo poca dove servirebbe di più
E cioè nella nella sicurezza nell'impegno contro il cambiamento climatico cioè nelle grandi sfide su cui oggi si misura
La prospettiva del mondo ecco io credo che in questo momento noi abbiamo bisogno di attingere ad un patrimonio europeista dell'Italia
è un momento di scelte importanti
Dobbiamo affrontarli con la serenità e l'apertura
Di un Paese che cerca il consenso e quindi anche la mediazione
Ma anche con l'orgoglio di chi e portatore di una grande tradizione e di chi ritiene che un'Europa più unite più forte e necessaria per le nuove generazioni per il futuro
Non per dare soddisfazione ai politici ma perché questo è il modo di rispondere alle sfide che alle domande del nostro Paese
Ringrazio
Il Presidente D'Alema per il suo intervento fra l'altro deve andare venga
Impegni
Precedenti che fate anzi si è trattenuto anche sono state inoltrate bello
E lo ringrazio anche l'edilizia
E
Al
E comunque
Ci avremo modo di
Risentiti anche su questo
In relazione anche a quanto diceva
All'inizio
Ecco
Dopo questo
Piccolo momento di
Decostruzione diciamo una bella
Di questo incontro così
Denso
Di significati
Continuiamo nella ricostruzione comunale
C'è anche
Inevitabilmente
Comunque abbiamo sempre dato poi spazio a qualche intervento e quindi immagino
Anche in questo caso stiamo
Capite
Come dicevo nella
Tradizione di questi incontri dell'Accademia c'è sempre stata la possibilità di dare molti intervenuti molti altrettanto qualificati a intervenire sui temi
La possibilità di di fare qualche commento e quindi
Anche anche in questo caso
Ho il piacere chi lo desidera
Di dare la parola e
è invitando potrebbero anche o utilizzare il palco oppure sedersi alla sedia che è stata richiesta non so se qualcuno vuole
Far sentire prego
Prego
Nome
Non sono Caterina Anissina
E se da qui in veste di segretario dell'Associazione Europea investe insegna
Associazione europea degli insegnanti
Prendo la parola per due motivi uno perché
Come vedete la la tavola rotonda è sempre fatta da uomini siamo nell'anno delle pari opportunità mi pare che una donna ci debba essere
L'altro motivo è e come avrete capito essendo Segretario la situazione di insegnanti mi occupo di scuola è un'associazione che nasce nel mille novecentocinquantasei a Parigi
Quindi prima dei Trattati di Roma
Sulla spinta di professori docenti persone di scuola che hanno pensato che l'idea di Europa debba passare perno di tutto attraverso la scuola
L'educazione alla cittadinanza si fa a scuola e naturale nello Stato nazionale viene da sei
Ma in un è un in uno Stato che ma con lo Stato quindi perdonatemi il termine so che non è uno Stato le somme in questa composizione dove l'identità va costruita
Bisogna per forza che impegniamo le forze e dell'educazione della formazione quindi vi dicevo questa associazione nasce a quell'epoca a quell'epoca nasce anche viene istituita la giornata europea della scuola dopo qualche anno
Inopinatamente sono spessa o comunque abrogata intorno al novantasette novantotto adesso non ricordo bene
La un'interrogazione che io ho fatto fare un parlamentare allora
A un dite alto dirigente al ministro dell'epoca ma un alto dirigente
E che si occupava appunto degli affari internazionali ne è stato risposto che essendoci i fondi strutturali ed essendoci ormai programmi l'Erasmus Socrates non c'era più bisogno della giornata europea della scuola
Ma
A voi il commento su questa risposta voglio dire che cosa che in effetti il tema Europa anche se abbiamo anche in Italia delle molti emanazione dei vari dei dati i ministri che si sono succedute alla pubblica istruzione
Di applicare di far entrare la dimensione europea della scuola nella scuola
In effetti poi rimasto sempre volontaristico
Io non so se qua ci sono degli insegnanti suppongo di sì lì o è che esso presenti o futuri e venerdì ma su un tema volontaristico l'Europa invece deve essere un tema reale un tema del giorno non dobbiamo insegnarla l'Europa l'Europa bisogna che si capisca che è vero so che ci siamo stufati e delle guerre con Francia e Germania insomma tutti questi Stati sappiamo tutte le guerre dell'Unione e dell'Europa precedentemente prendere oppure deve sessanta ne abbiamo la pace vogliamo mettere il punto su questo fatto delle sessanta anni siamo in pace e sesta da Sef da anni siamo in pace può vuol dire qualcosa vuol dire che l'Unione ha raggiunto un grande obiettivo un'incredibile Obiettivo quello della pace e allora vuol dire che va sostenuta vuol dire che non c'e poi lasciare la Costituzione così a un sì o un nodo muta fatte più o meno di altro tipo ma va va detto a quali sono gli obiettivi fondamentali della Costituzione
Quest'anno come ogni anno io nel Lazio fatto un fare un concorso vecchio da subito dalla costituzione di Spinelli dell'ottantaquattro alla Costituzione attuali i valori gli obiettivi se questi discorsi e diventa un argomento di Tito tra i cittadini tra gli adulti tra gli insegnanti tra i ragazzi fosse noi quel discorso in cui si faceva prima dell'identità europea la possa recuperare perché in questa grande ricchezza dell'Europa che appunto la diversità eppure volta appunto non a caso è L'Unità nella diversità vi ringrazio
Soltanto perverse intervento e fra l'altro si collega un tema quello dell'educazione per Moro molto assai importante
Prego
La mia è una brevissima perderci precisazione
è stato evocato prima da Mino Martinazzoli poi
Da Casini età e da D'Alema il
Diciamo l'intervento di Moro per la elezione diretta del Parlamento europeo anche come relatore poi
Del disegno di legge nel Parlamento interne la Camera dei deputati
Ma io credo che bisognerebbe
Far
Un raccordo tra le testimonianze dei diplomatici che collaboravano con Moro cioè l'ambasciatore Gaia
Ducci eccetera ora non ricordo le fonti precise ma o la
Diciamo
La memoria di uno sconto di uno scontro che ci fu in sede di Consiglio appunto dei
Presidenti del
Moro era Presidente del Consiglio europeo sia pure per un periodo breve come sono queste presidenze ma fu strategica l'intuizione
Che fece prevalere non solo sull'Inghilterra e sulla Danimarca Pacher esistevano ma soprattutto superò la resistenza Discardi esterne
Che si opponeva inizialmente a questa elezione diretta del
Parlamento europeo quindi io penso che in occasione del trentennale si possa valorizzare questa
Fase che sta dietro diciamo l'intervento alla Camera dei deputati ma che è di grande importanza perché senza di essa senza l'intervento uno riconosciuto come decisivo
Appunto di Moro in questa Conferenza
Che deliberò
Io credo che varrebbe la pena di in occasione di quella
Di quella del trentennale di avvalerci dei documenti del ministero degli esteri
Anche se non ancora pubblicati per poter
Ricostruire questa vicenda che fa onore all'Italia e a Moro grazie
Ringrazia per il professor Elia per questo ulteriore
E approfondimento su un tema e per il suggerimento che penso raccoglieremo certamente come è stato anche ricordato la dimensione la
Il contributo di Aldo Moro alla politica internazionale europea è stato fondamentale in
Mi pare
Molto brevemente anche come omaggio diciamo agli amici dell'Accademia che sono Roberto Giampaolo sono segretario generale dell'AICCRE quindi l'associazione rappresenta i poteri locali italiani in Europa
E piccolo omaggio diciamo anche alla
All'attività in alcuni casi anche di collaborazione
Per quanto riguarda campo delle ricerche per esempio viene con Agnese Moro Fabio periodo da altri facciamo
Però sarò brevissimo nel senso che volevo solamente segnalare una riflessione che veniva dagli interventi che ci sono stati e che tengono in considerazione il rapporto è anche il limite è un pochino della
Delle questioni poste da chi è delle volte come europeista come federalista
Anche attenzione a quella che è una crisi oggettiva questo al di là del fatto che come diceva il ministro degli esteri D'Alema è evidentemente quella degli Stati sovrani è una rete una rete forse la più importante quella che forse tiene insieme le altre
Ma oggi non è più l'unica Rete che tiene insieme l'Europa
E e non lo dico semplicemente con come dire conforma patriottarda rispetto ai poteri locali che indegnamente un pieno rappresento in Europa nelle sue attività in Consiglio d'Europa nell'unione europea
Quanto per il fatto che
I poteri locali rappresentano le comunità locali altrimenti diventa un feticismo della
Della rappresentanza istituzionale per alto molto spesso legata anche al luogo in cui si si rappresenta in quel momento la comunità
Molto spesso le polemiche da regioni comuni del nostro Paese ma ce ne sono anche negli altri Paesi vanno oltre quello che oggettivamente un un caso come dire di federalismo reale e concreto
Allora io credo che per esempio la Rete diciamo dei poteri locali in questi in questi
Anni in questi decenni credo che rientri anche nella
Come dire nel
Nell'opera del pensiero di Aldo Moro perché questo attaccamento all'idea della comunità locale
Non tanto diciamo poi al modo in cui le istituzioni si rappresenta nonché derogare peraltro in Europa sappiamo benissimo che esistono e sezione differenti reparto ma non sono le Conte
Le contee non sono le Province e le comunità spagnole non sono i lender tedeschi
Ecco proprio questa varietà vivendo la Comuna ricchezze sapendo però anche di ampiezza per andare oltre
Come dire solamente un gusto retorico di l'affermazione l'esempio più concreto e quello della parola sussidiarietà
Che molto spesso noi interpretiamo in un modo ma che alcuni Stati nazionali interpretano come poter togliere nuovamente dei poteri a all'Unione Europea per i acquisirli come Stato nazionale in campi in cui oggettivamente è anche molto difficile perché quando l'energia viaggia insomma son cose che sappiamo come quella nucleare per cui da un lato la cui stiamo ma dall'altro lato la richiudiamo o ci poniamo problema globale oppure è evidente che questo tema non viene affrontato ecco io credo che
Un momento importante potrebbe essere proprio quello di riaffermare alcune di queste
Visioni che magari nel
Pensiero di alberi di Aldo Moro diciamo sono state
Come dire dei prodromi rispetto a quello che poi è avvenuto nel mio europea e che oggi invece ci troviamo
Alcune volte ci esplodono nelle mani nell'attività di tutti i giorni
Credo che di affrontare questo anche alla luce del fatto che una spuma delle reti possibile quella delle comunità locali potrebbe essere un un modo diciamo per onorare il ricordo in maniera attiva e su questo noi come ai che le penso che possiamo siamo al
Sicuramente a disposizione anche per
Per offrire un contributo
Grazie anche per questo contributo e di questa offerta di partecipazione che apprezziamo
Vi sono altri
Non vorrei
Ecco
Stornare con mio quel piccolo intervento che anche un piccolo ricordo ma permane pertanto i Giovanni
Friulani è stato un momento di grande commozione ma allo stesso tempo dei grande speranza chiedo scusa se faccio solo un ricordo
Di questo tipo ora il giugno del mille novecento e settantasei
Moro era Presidente del Consiglio dei ministri ero al famoso bicolore dodici doveri
Eravamo in piena campagna elettorale ma nella mia terra il Friuli da
Quindici venti giorni c'era stata la tragedia del terremoto che domenica ci sono state parecchie cerimoniere
Per ricordare quel triste evento noi vostra epoca ex segretario provinciale dei giovani Democrazia cristiana della Provincia di Udine
Partecipammo a Firenze in Piazza della Signoria una grandissima manifestazione
Elettorale della democrazia cristiana Presidente Presidente Moro l'onorevole la Pira che si ricandidato al dopo tanti anni perché c'era una battaglia importantissima
E noi partecipammo eravamo con due pullman venuti
Abbiamo avuto anche un brevissimo incontro non tutti Cento Giovani che eravamo ma un gruppetto di noi
E l'ho e con grande così maestria da una parte
Ci diede un incoraggiamento dicendo il paese del Governo non lascerà solo il Friuli
Ma ricordate di Giovanni che dovete guardare avanti perché non solo il nostro Paese ma all'Europa ecco appunto il tema l'Europa assieme all'Italia saprà dare una mano per la ricostruzione è stato
Un incontro molto intenso breve ma intenso e di grande stimolo per avere quei giovani diversi poi hanno intrapreso meno diceva anche Michele arbuste che oggi non può essere
Qui
Ecco intrapreso euro impegni anche grazie a quelle parole di incoraggiamento di speranza che dimostrano ancora una volta la capacità di Aldo Moro di parlare con i giovani
Ringrazio indubbiamente l'Accademia offre spesso l'occasione di raccogliere
Testimonianze che tutte insieme sono preziose perché contribuiscono anche questa
Chiarire la figura nella nella sua interezza anche nei suoi rapporti
Ci sono
Benissimo allora io
Chiudo questa tavola rotonda ringraziando tutti presenti gli intervenuti anche l'ultimo intervenuto
Fino in fondo e
Il ancora una volta
In pensando ad Aldo Moro e in suo nome siamo riusciti a fare una discussione a quel punto hanno contribuito anche questi ultimi interventi pacata ragionevole
Pur nelle differenze su questioni che sono invece e di grande importanza chiudendo questo incontro e ringraziando
Tutti presenti e
A pro in qualche modo alle prospettive che anche nel corso la discussione sono state presentate e alle altre iniziative appunto che l'Accademia
Da oggi
All'anno prossimo e oltre
In
Intende intraprendere e nel quale ci sembra già di raccogliere appunto
Consenso disponibilità e sostegno a questo si conforma ci conforta
Raccogliere per
Attraverso
Il ricordo di una figura come quella di Aldo Moro interrogarci sulle questioni del presente del futuro dell'Italia dell'euro sì
Con questo vi ringrazio tutti