Le politiche della paura minacciano i diritti umani

Buongiorno sono Riccardo Onori portavoce della sezione italiana di Amnesty International
Do a tutte e a tutti voi il benvenuto della sezione italiana alla presentazione del Rapporto annuale due mila sette della nostra associazione ringrazio in primo luogo il professor Casavola direttore dell'Istituto dell'enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani per averci concesso gratuitamente questa sala
Accanto a me a destra Paolo copiati Presidente e a sinistra Gabriele eminente direttore della sezione italiana di Amnesty International
Questo volume come sapete l'analisi che Amnesty International fa sullo stato di salute dei diritti umani nel mondo
Anche quest'anno è stato pubblicato da Ega Editore ed è stato curato Danna Ongaro che è qui tra una questa mattina che ringrazio molto per il suo prezioso lavoro
Abbiamo deciso di
Dedicare il Rapporto annuale due mila sette è una donna coraggiosa l'attivista per i diritti umani una vostra collega è un'amica di molti di noi
A Napoli cosca AIA assassinata Mosca il sette ottobre scorso
Hanno aveva una missione
Che le quella di raccontare cosa accadeva in Cecenia di dare voce alle vittime delle violazioni dei diritti umani
E ha pagato molto duramente questa sua missione e manca mancherà tutti noi e mancherà molto anche ai
Ai suoi colleghi in Russia che sono sempre più più soli e più ridotti al silenzio
E a proposito di giornalisti che vogliono raccontare cosa accade nel mondo vi segnalo che sul nella un peggio del sito Amnesty punto it c'è un appello
Per un altro vostro collega Alan Johnston corrispondente della BBC da Gaza che ormai da diverse settimane
Sequestrato da un gruppo palestinese e aiutateci a promuovere questo appello firmate nonché voi aiutateci raccogliere il maggior numero di firme possibile
Nella cartella stampa che vi è stata consegnata questa mattina trovate oltre alle schede relative al rapporto annuale una serie di riferimenti alle iniziative che vedranno impegnata Amnesty International nei prossimi giorni nelle prossime settimane un'iniziativa parte subito
Ed è la seconda edizione delle giornate dell'attivismo sabato e domenica prossimi a mesti sarà in piazza per promuovere la partecipazione popolare
Alle campagne in difesa dei diritti umani prima tra tutte queste campagne la campagna controllo anzi per un trattato sul commercio delle armi di cui parleremo più avanti
Una seconda iniziativa che contemporanea si è già in corso fino al trenta maggio e attivo un numero di sms solidale il quattro otto cinque otto sei
Che c'è stato concesso dei quattro operatori telefonici che ringraziamo molto per ogni sms che verrà inviato da cellulari non aziendali verrà devoluto ad Amnesty International neuro vi preghiamo di aiutarci a diffondere anche questa iniziativa perché è un importante strumento di raccolta fondi
Preziosissimo per portare avanti la campagna contro l'ARDIS e tutte le altre campagne per la nostra associazione
è ancora da quattro all'otto giugno a Venezia in concomitanza con la Biennale d'arte si svolge un'iniziativa chiamata Guantanamo mondo che un progetto ideato da Gianguido Palumbo che è qui con noi che ringrazio per la sua presenza
Che attraverso una serie di eventi culturali performances mostre previsioni di film e altro consentirà ad Amnesty International di portare avanti un'altra sua campagna che si chiama chiudere Guantanamo ora
Infine ma assolutamente non meno importante nei prossimi giorni arriva in libreria
Questo volume qui
Nel libro fotografico di Francesco
Zizola sull'Iraq Francesco è qui con noi questa mattina grazie per essere qui dopo ti chiedo di di dire qualcosa di illustrarci questo tuo
Libro fotografico è il secondo titolo di una collana che si chiama un fotografo per i diritti umani anche questa pubblicata da Ega Editore e in collaborazione con Amnesty International come scrive Pietro veronese nella sua prefazione testimoni
Del disastro dell'Iraq
Non resta altro per raccontarlo
Parlo di Amnesty far sì che questo disastro abbia abbia fine e troveremo più anche spiegare a spiegare come
Detto questo io dare la parola a Paolo copiati Presidente della sezione italiana di Amnesty International che presenterà il rapporto annuale due mila sette
Grazie e buongiorno
Allora se dobbiamo cercare come un po'come vi ha fatto gli anni precedenti un'immagine che possa fotografare la situazione dei diritti umani così come presentata nel nostro rapporto annuale oggi è quella della lente deformante della paura
Che la paura e sentimento più diffuso al mondo ed è una paura reale giustificata
E quella di chi vive privato della propria sicurezza di chi rischia ogni giorno di entrare nel computo delle vittime di un conflitto di un attentato
Ma anche di chi è costretto a lasciare la propria casa al proprio Paese per fuggire dalla povertà dalla repressione o dalle carestie e di chi non sa che cosa potrà dare da mangiare i propri figli il giorno dopo
Ma anche la paura di chi è rischia di essere schiacciata da sistemi repressivi messi in atto dal proprio Governo pure di entrare in quei giganteschi tritacarne che sono oggi le politiche antiterrorismo
E poi c'è la paura di chi porre ritenendo sia Francato di tutto ciò teme di perdere il proprio benessere e la qualità della propria vita
Quello che vogliamo denunciare con forza in questa occasione e che questa paura è un elemento di strategia politica
Perché è esasperante manipolando questo sentimento numerosi governi hanno introdotto delle vere e proprie misure liberticida e hanno portato avanti
Spesso con successo il disegno di eludere di far considerare superato inadeguate i tempi sistema di protezione dei diritti umani
Così
In questi ultimi anni abbiamo assistito a fare i tentativi di legittimazione di una sorta di zona grigia largamente applicata peraltro nel mondo
E che fra l'altro il punto più per la quale sembrano fare il tifo anche commentatori ed esponenti politici del nostro Paese dove alcuni diritti umani possono essere sacrificati in nome dell'emergenza e della sicurezza
Una sorta di ossimoro di diritti dove si pretende di miei cari per poterli difendere e la tortura e l'esempio più evidente questo rapporto annuale denuncio la sua pratiche in centodue Paesi quindi in più della metà dei Paesi del mondo
E se ci soffermiamo guardare quello che è stato sacrificato in nome e per la sicurezza e lo confrontiamo con i dati ottenuti vediamo che delle decine di migliaia di persone arrestate qua e là nel mondo nel contesto della guerra al terrore
Pochissime sono state portate davanti a un tribunale per quando ciò è avvenuto le procedure che sono state seguite sono state manifestamente inique e molto lontane dagli Standard internazionale
Per esempio l'atto sulle Commissioni militari la tra sua adozione da parte del Consiglio del Congresso degli Stati Uniti che conferma l'utilizzo di tribunali militari di procedure molto lontana dagli Standard internazionale per gli accusati di terrorismo
E l'esempio più evidente di quella parodia della giustizia che al volto visibile di Guantanamo ma dietro il quale si definisce sempre di più
Un insieme che ha realizzato attraverso sequestri arresti detenzioni arbitrarie torture trasferimenti di sospetti da una prigione all'altra del mondo in un contesto che marcato dall'illegalità ed all'impunità
Ma esattamente
Come per chi guardarla realtà di un cannocchiale girato dalla parte sbagliata i risultati di questo sistema di violazione dei diritti umani non soltanto hanno ampiamente dimostrato
I loro limiti e la loro scarsa efficacia oggi non siamo più sicuri rispetto a cinque anni fa
Ma hanno anche evidentemente ha avuto l'effetto di amplificare i motivi dell'odio del risentimento in un mondo che diventa sempre di più la fabbrica del rancore
La paura alimenta quindi le divisione in tutto il mondo tra nazioni tra comunità tra ricchi e poveri tra abbienti nullatenenti tra nativi e stranieri tra musulmani e cristiani tra arabi occidentali
In parole povere tra noi e loro
Gli artefici di questa strategia sono diversi così pomello come le loro finalità che sono anche ben visibili
Sono i gruppi armati che utilizzano attentati uccisioni indiscriminate per controllare i territori e terrorizzare popolazioni sono i Governi autoritari che della paura fanno uno degli elementi fondamentali per mantenere il loro potere
Ma sono anche i Governi dei Paesi ricchi e democratici che anziché farsi promotori di politiche che possano realmente risolvere i problemi globali agitano oggi gli spettri dell'insicurezza della minaccia portata da nemici invisibili che vengono da fuori avendo così buon gioco nel giustificare imitazione della libertà personale
Che altrimenti sarebbero inaccettabili
E proprio come quando si guarda la realtà attraverso una lente deformante
Si perdono di vista le reali cause dell'insicurezza globale sono alla fame la povertà i conflitti armati
Se noi proviamo a confrontare quante risorse sono impegnate
Nelle politiche antiterrorismo nel cercare di costruire barriere alle frontiere in mezzo al mare per contenere il flusso di coloro che cercano attraversando dei l'opportunità di una vita migliore
E quanto invece i Paesi ricchi e progrediti investano in programmi di sviluppo abbiamo un'indicazione di quanto queste politiche della paura siano mio OP ipocrite
Per ogni dollaro speso nello sviluppo ve ne sono dieci spesi in armi
I clienti due miliardi di dollari sborsati ogni anno dei Paesi in via di sviluppo per comperare armi
Magari dei Paesi più ricchi dei Paesi del G otto potrebbero essere sufficienti per mandare a scuola tutti i bambini dell'ASI e del Medioriente delle medica latine dell'Africa e per ridurre di due terzi la mortalità infantile del mondo
Così dominata dalla sfiducia dalla divisione la comunità internazionale è rimasta troppo spesso tiepida impotente di fronte alle grandi crisi dei diritti umani
L'HIV e AIDS nel due mila sei ha ucciso due milioni e cento mila persone
La povertà una persona su sei nel mondo oggi vive con meno di un dollaro al giorno ma in compenso per ogni abitante del pianeta vengono prodotti ogni anno due proiettili
Poi c'è la violenza nei confronti delle donne di cui nel due mila e se abbiamo di diede enunciato l'impressionante incidenze numerosi Paesi in Guatemala ne sono state uccise nel due mila sei cinquecentottanta quasi due al giorno
In particolare questa violenza avviene tra le mura domestiche verifichiamo l'attenzione praticamente nulla che molti Governi pongono nel prevenire nell'affrontare questo fenomeno che coinvolge il mondo tantissime donne una donna su tre al mondo
E stata o uno probabilmente sarà nel corso della sua vita oggetto di violenze fisiche o psicologiche spesso dal proprio partendo da persone che fanno parte della sua cerchia familiare
Invece di ricevere protezione giustizia queste donne rischiano di essere colpite dallo stigma sociale dallo schermo di chi invece dovrebbe proteggerle
Cosa che fra l'altro è stata anche recentemente evidenziata dal rapporto di Amnesty International sull'Ungheria ma che ne segue diversi altri su altri Paesi europei come l'Albania la Francia ore dal Federazione Russa
E poi ci sono i conflitti conflitti dimenticati su di Cecenia Colombia Sri Lanka oppure quello meno dimenticati ma questo
Per le vittime cambia veramente o poco come quelli appunto che
I nostri mezzi di informazione ci porta non e che avvengono appunto nel Medioriente
Le Nazioni le Nazioni Unite hanno impiegato settimane prima di riuscire a chiedere il cessate il fuoco in conflitto in Libano in cui hanno perso la vita da una parte e dall'altra mille trecento civili
La comunità internazionale non ha mostrato il coraggio e non lo mostra nemmeno oggi come
Purtroppo le drammatiche cronache di questi ultimi giorni ci ricordano
Nell'affrontare la disastrosa situazione dei diritti umani provocata
Dalle gravi restrizioni alla libertà di movimento imposte le popolazioni dei territori occupati o dagli incessanti attacchi dell'esercito italiano delle milizie palestinesi e degli scontri fra le parti o fazioni palestinesi
E sono ancora molte le ferite sulla coscienza del mondo che restano ancora aperte sanguinante grazie doppi Standa perché gli Stati più potenti applicano
La situazione in Darfur non accenna migliorare nonostante i primi mandati di cattura emessi dalla Corte penale internazionale
Dopo duecento mila vittime e più di due milioni di profughi e sfollati interni la prospettiva oggi è quella di assistere a un allargamento di questa crisi con il coinvolgimento di Paesi confinanti come il chador la Repubblica Centrafricana
E a fronte di crimini di guerra e contro lui l'umanità perpetrati sia dal Governo sudanese che da lì gli squadroni della morte dei Janjaweed
A fronte di decine migli migliaia di casi di stupro di uccisioni abbiamo la miseria di nove persone incriminate e ancora nessuna portata davanti un tribunale
In Afghanistan la comunità internazionale il Governo locale hanno perso oramai l'opportunità di costruire uno Stato realmente basato sul rispetto dei diritti umani sullo stato di diritto lasciando la popolazione
In una condizione di in sicurezza permanente di corruzione in balia del ritorno dei talebani
In Iraq le forze di sicurezza hanno favorito la violenza settaria piuttosto che non fra in Aula
Il sistema giudiziario si è liberato profondamente inadeguato e le pratiche del regime di Saddam Hussein torture processi iniqui pena di morti e stupri nella più completa impunità ancora sono rimaste in auge
Ah milioni hanno lasciato e stanno là giacciano il Paese le fotografie nidi Francesco Zizola ce lo ricordano drammaticamente nel suo libro
A citare la paura per la sicurezza nazionale si è rivelato uno strumento efficace anche per inasprire le tradizionali forme di repressione del dissenso di libertà fondamentale come quelle di
Espressione di associazione
Scrittori giornalisti attivisti per i diritti delle donne dissidenti politici difensore dei diritti umani sono finiti in carcere o sono stati assassinati in decine di Paesi
Il rapporto annuale di Amnesty International segnala prigionieri di coscienza o probabili tali in cinquantasette paesi più di un quarto dei Paesi del mondo
In Paesi come l'Iran nel Vietnam lo Zimbabwe Cuba la Turchia il Myanmar la Bielorussia la Russia ed è solo per citarne alcuni le voci indipendenti sono state sistematicamente ridotti al silenzio
E assistiamo ancora
Una volta alle promesse non mantenute dalle autorità cinesi impegnati sia di intraprendere un percorso virtuoso in vista dei prossimi Giochi olimpici
Assegnando le olimpiadi a Pechino aiuterete lo sviluppo e dei diritti umani aveva detto nell'aprile due mila e uno chiuso in limine vicepresidente del comitato per le Olimpiadi a Pechino
A poco più di un anno di distanza dall'apertura dei giochi non è cambiato quasi nulla le politiche repressive sono quelle di sempre colpiscono i dissidenti minoranze etniche religiose avvocati difensori dei diritti umani di sindacalisti
E tutti i colori quelli che cercano di difendere coloro che non hanno accesso ai benefici del boom economico cinese
Spesso taglieggiati da funzionari corrotti o marginalizzati dal mercato del lavoro e che oggi si vedono negati i loro diritti fondamentali come quello all'assistenza medica o l'istruzione dei figli
Ci troviamo inoltre a denunciare ancora una volta un aspetto della globalizzazione delle violazioni dei diritti umani
Che quello che passa attraverso internet e che vede fra l'altro pesanti connivenze responsabilità da parte di aziende occidentali che si rendono complici della macchina repressiva cinese che inutilizzata attraverso questo strumento
Con una campagna che partirà qui in Italia a fine anno Amnesty International cercherà di approfittare delle luci della ribalta sportiva per spingere il Governo cinese
A riforme profonde nel campo dei diritti umani e per chiedere alla comunità internazionale di non distogliere lo sguardo da questo tema
Quello sguardo che da troppi anni viene rivolto esclusivamente alle opportunità economiche che questo gigantesco mercato offre
Ma di fronte
A questo continuo giocare sulla paura quali sono le alternative che possono realmente incidere sui diritti umani e sulla legalità sia a livello nazionale che a livello internazionale messaggio che vogliamo portare chiaro
Così come si è riconosciuto che è necessario un impegno comune e condiviso per confinare per contrastare il fenomeno del riscaldamento globale il mondo ha bisogno di un investimento a lungo termine anche nei diritti umani
Un impegno globale condiviso che quanto mai oggi si presenta come l'unica strada per puntare sull'azione di soluzioni durature però ci vuole del coraggio per intraprendere questa strada
Questo coraggio l'ho avuto ad esempio il popolo nepalese che ha posto fine a un conflitto a terribile che ha insanguinato il Paese per più di dieci anni
Sì perché ci vuole molto più coraggio a lasciare le armi che non è impugnarle e lo ha fatto da solo senza che la comunità internazionale distratte assente come purtroppo spesso capita abbia dato un contributo significativo a questo processo di pace
Ha avuto coraggio il Governo filippino che nella Pasqua dello scorso anno realizzato la più grande commutazione
Di pena di morte della storia sottraendo oltre gli mille duecento persone dalla mano del boia e abolendo poche settimane dopo la pena di morte
Primo Paese dell'Asia i novanta non spesi uno Paese al mondo speriamo presto di salutare il centesimo
Ci auguriamo che lo stesso coraggio possa essere dimostrato
Dalla assemblea generale delle Nazioni Unite quando verrà presentata la proposta per la moratoria delle esecuzioni che se approvata sarebbe un altro passo importante su questo lungo difficile percorso
Che proprio alla fine del due mila sei è conosciuto una drammatica ribalta
Con la condanna a morte delle cinque infermiere bulgare del medico palestinese in Libia dopo un processo l'altro ricorda molto da vicino quello descritto dal Manzoni nella colonna infame
Con l'esecuzione di quattro condannati anziani infermi avvenuti in Giappone il giorno di Natale e con impiccagione di Saddam Hussein
Ma due mila sei è stato caratterizzato anche da altri momenti di assunzione della vestire sposa verità di coraggio
Il rapporto del Consiglio d'Europa e successivamente quello del Parlamento europeo hanno portato alla luce uno dei fenomeni più inquietanti degli ultimi decenni quello delle straordinario rendition
Secondo l'indagine del Parlamento europeo gli scali dalla maggior parte dei Paesi del nostro continente sono stati utilizzati mille duecentoquarantacinque svolte da poli della CIA spesso con il loro drammatico carico umano
Oggi ci aspettiamo che questi Paesi pongano in atto tutti gli strumenti a loro disposizione per fare chiarezza su questo fenomeno e per portare davanti a un tribunale chi si è macchiato di azioni al di fuori della legge
Dimostrando il coraggio di chi è risoluto a contrapporre alla barbarie del terrorismo le armi della legalità e della giustizia e che non è disposto a tollerare nessun'altra via
Un altro passo avanti di straordinaria importanza è stato fatto sette dicembre quando l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dato il via libera alla stesura di un trattato internazionale che finalmente possa regolamentare la vendita di armi convenzionali
Lo ha fatto con una maggioranza schiacciante centocinquantatré voti a uno quello degli Stati Uniti
Questo risultato
Lasciate ce lo diremo abbiamo tenuto noi diamo Nesti assieme ad Oxfam assieme alla rete internazionale dazioni sulle armi leggere con la Campania e controllano si portata avanti anche in Italia giusto ricordarlo dalla rete italiana per il disarmo
Ma lo hanno soprattutto tenute nel mille duecento chili Milelli un milione duecentocinquanta mille persone che hanno aderito a questa campagna e la prova che l'opinione pubblica questo coraggio ce la
Vuole un cambiamento
Ci auguriamo che
Una
Così forte presa di coscienza a livello internazionale possa
Esprimersi in un trattato realmente efficace
Ma soprattutto in un diverso approccio da parte dei Governi a considerare le esportazioni di armi non soltanto uno strumento per incrementare il prodotto interno lordo ma come una delle cause principale della violenza dell'impossibilità di accedere
A un reale sviluppo fra le zone più povere disastrate del pianeta
Fra qualche anno ci accorgeremo di quanto questo passo sarà stato importante per ottenere dei cambiamenti sostanziali in molti Paesi del mondo
E questo coraggio
E non di alimentare altra paura di cui abbiamo bisogno per cambiare strada andare avanti verso un futuro sostenibile
E il coraggio che può essere contrapposto la paura che può spezzare questo circolo vizioso che alimenta razzismo alla xenofobia dividente danneggiando comunità
E spargendo segni della violenza e gli ulteriori conflitti e questo il coraggio che ne chiediamo a chi ci governa
E vorrei chiudere ricordando proprio il clima di intolleranza di intimidazione nei confronti di dieci lei scritte bisessuali e transessuali che siede acutizzato in Paesi dell'area centro americane caraibica
E che sta conoscendo un periodo di particolare virulenza in Paesi dell'Europa orientale
Negli ultimi anni ad esempio le manifestazioni legate al Gay Pride in Lettonia sono state caratterizzati da un lato da divieti da parte delle autorità e di aver dato violente proteste di movimenti omofobico
Per questo motivo quest'anno ci saremo anche noi
La delegazione della sezione italiana di Amnesty International della quale farà parte anche il sottoscritto signora quella di altre dieci sezione europea di Amnesty per partecipare al gay pride diriga il tre giugno prossimo
Con l'intenzione di spingere il Governo della Lettonia Addis curare lo svolgimento della manifestazione in completa sicurezza per i partecipanti
Un piccolo gesto
Perché non sia la paura trionfare ma il diritto delle persone riunirsi pacificamente è quello di non essere discriminati e anche per dimostrare che noi paura non ne abbiamo vi ringrazio
Allora ci sono già domande su questa parte prima di passare Alitalia mi sembra sì prego
Sì
Sì ci stiamo muovendo il nostro Segretariato internazionale in intervenuto con con energie nei confronti delle autorità afgane
E perché o venga formalizzato un'accusa nei confronti di questa persona o che venga rilasciata immediatamente
E che nel finché viene detenuto siano garantiti i suoi diritti in base a quanto stabilito appunto dal diritto internazionale quindi che possa ricevere delle visite che possa disporre di un avvocato scegliere una linea difensiva che possa scegliere concordare siano peraltro anche in contatto con Emergency su questo su questo argomento vorrei sottolineare un fatto
Che l'Italia è il Paese che all'interno della missione in Afghanistan ha il compito di
Di di di di rivedere il sistema Gigli sistema della giustizia il Codice penale afgano
Segnaliamo appunto a alle autorità italiane che c'è qualche cosa che non va se una persona può essere detenuto in queste condizioni per più di sessanta giorni
Grazie se non ci sono altre domande sulla parte internazionale io prima di dare la parola Gabriele eminente
Per un approfondimento sull'Italia volevo salutare ringraziano P.O. di persone che ci sono tutta da a trovare questa mattina Mauro Palma presidente del Comitato europeo per la prevenzione della tortura
Aldo forbice direttore di zapping Paola Saluzzi nostra amica testimonial
Senatore Francesco Martone e credo altri parlamentari che però non
Non conosco personalmente magari poi portate mi
I nomi Nicola trattino di Emergency e ci sono
Anche altre persone qui con noi ma non hanno avere per le presento
Una cosa che vorrei sottolineare salutando e ringraziando per la sua partecipazione Pedro fermo Citadel pesa lo fin feste
E che per la prima volta quest'anno Amnesty International Italia assegna un premio intitolato al cinema dei diritti umani e lo farà proprio partecipando all'inizio di quest'anno del peso Ruffin festa che si svolge nell'ultima settimana di giugno
Detto questo do la parola a Gabriele eminente direttore della sezione italiana di Amnesty International
Buongiorno a tutti
Da diversi anni Amnesty International dedica una parte della presentazione della propria rapporto annuale alla situazione dei diritti umani nel proprio paese e quindi in questo contesto ovviamente
Sull'Italia
Il quadro che portiamo oggi il quadro che presentiamo oggi è un quadro che contempera aspetti positivi
Sviluppi incoraggianti con evidenza però di ancora gravi lacune i ritardi che il nostro Paese ha accumulato e che che rimangono rimangono ancora oggi
Nel
Nel novero del del
Del primo aspetto di cui parlavo quello
Degli sviluppi positivi sicuramente possibile leggere inquadrare la determinazione delle nostre istituzioni in particolare del nostro Governo ad assumere un ruolo più incisivo più determinato
Nelle sedi internazionali anche a favore grazie
Della protezione della promozione dei diritti umani
Ed è grazie a questo rinnovato approccio che giovedì scorso del diciassette maggio l'Italia è stata eletta come membro della Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite per il prossimo triennio
Il giorno dopo però il diciotto maggio
Con una singolare coincidenza temporale il comitato contro la tortura delle Nazioni Unite a
Reso pubbliche lei sue considerazioni sul sull'Italia sul nostro Paese e sono per l'appunto considerazioni che mettono in evidenza tutte quelle lacune qui ritardi a cui accennavo poco fa
Ecco questa singolare coincidenza di date ci ricorda come una politica seria dei diritti umani non sia
Qualche cosa che riguarda soltanto la politica estera non sia qualcosa da sviluppare soltanto al di fuori dei nostri confini
Ma come una politica seria dei diritti umani sia anche forse soprattutto in primo luogo l'impegno a onorare gli impegni soprattutto in primo luogo il impegni dichiarata internazionale che abbiamo preso e che riguardano il nostro Paese
Per fare questo certamente c'è bisogno di una forte volontà politica c'è bisogno
Di coerenza c'è bisogno di di di coraggio il coraggio di cui parlava prima Paolo copiato in un mondo che invece caratterizzato dal sentimento posto dalla dalla paura
Quello che chiediamo quindi noi oggi alle nostre istituzioni è proprio di avere il coraggio della coerenza
Se ad esempio in questo momenti questa sala vi fosse un cittadino sudanese accusato dalla Corte penale internazionale di genocidio in Darfur
Sarebbe completamente inutile chiamare le forze dell'ordine sarebbe totalmente inutile chiamare la polizia perché
Non saremo in grado nessuno in grado qui da noi di consegnare quella persona
Alla Corte penale giusto punto e questo perché dopo ormai più di otto anni
Da quella data importante dal mille non centonovantotto dal momento in cui nostro Paese proprio
Organizzo e ospito la Conferenza diplomatica che del luogo lo Statuto di Roma e quindi poi la nascita la Corte penale internazionale ancora le nostre istituzioni non hanno adeguato la la la nostra legislazione
Quindi ancora non esistono i presupposti per una reale cooperazione fra le istituzioni del nostro Paese la Corte penale internazionale questo attenzione non è un fatto solamente teorico questo fatto che è già accaduto è accaduto
Nel due mila uno con un caso simile a quello che che facevo prima
Prima era ipotetico ma questo invece reale che riguardava a quell'epoca il tribunale per il Ruanda
Abbiamo abbiamo letto che
Pochi giorni fa il capo di gabinetto del
Ministero della giustizia ha dichiarato proprio davanti al Comitato contro la tortura delle Nazioni Unite che e questione di poche settimane che nell'arco di
Sei o sette settimane il nostro Governo approverà un disegno di legge di attuazione
Sulla Corte penale internazionale sono
Come dicevo poco fa
Più di sette anni che aspettiamo
Che questo avvenga e quindi evidentemente faremo molta attenzione a che questo non sia
Un bluff anche per l'importanza della sede in cui questo impegno è stato preso
Un altro ritardo inaccettabile riguarda la ratifica del protocollo opzionale alla Convenzione contro la tortura che è entrato in vigore ormai
Poco meno di un anno fa e che tra altre cose prevede un doppio meccanismo di prevenzione contro la tortura a livello nazionale a livello internazionale ora l'assenza di meccanismi di prevenzione efficaci contro la tortura in Italia l'abbiamo vista l'abbiamo sentita l'abbiamo sentita Napoli abbiamo sentita poi a Genova abbiamo sicuramente precipita in Val di Susa alla fine del due mila cinque e poi ancora in questi anni
Nelle nostre carceri nei centri di detenzione per stranieri
Ma se parliamo del problema
Della tortura in Italia occorre ricordare che il problema non è soltanto la mancanza di prevenzione anche la mancanza di un reato specifico di tortura un reato che non c'è
In questo caso il ritardo un ritardo che
Vale più diciannove anni ormai quindi un ritardo veramente inaccettabile questi diciannove anni abbiamo vissuto come sapere come ricordate momenti di apparente ottimismo è
Lunghe fasi invece di frustrazione
In questo momento il dato di fatto è che esistono testo approvato dalla Camera che però fermo la Commissione giustizia del Senato
E aspettiamo di vedere gli sviluppi ricordo diciannove anni di ritardo
Quando parliamo di responsabilità dell'Italia
E parliamo di tortura
Non possiamo limitarci a
Guardare i fatti che sono
Accaduti all'interno dei nostri confini
A me sta International a
Raccolto la denuncia di Abu Omar
Rapito nel febbraio del due mila tre in pieno giorno
A Milano denuncia rispetto alle torture subite dopo il rapimento e dopo essere stato vittima di quella rete di rendition di cui parlava popolo copiati poco fa torture subite dicevo in in Egitto
La vicenda di Abu Omar
Non è soltanto la vicenda di un'indagine antiterrorismo da un certo punto si è dovuta interrompere a causa della mancanza improvvisa dell'indagato
Non è soprattutto come a volte è stato voluto
è stato stato stato detto è stato cercato di farci farci credere una sorta di spystory dai contorni un po'fumosi una specie di
Dei film di serie B
Non è neanche a nostro avviso l'imitabile nel contesto di un conflitto fra poteri dello Stato
La vicenda di Abu Omar e innanzitutto una gravissima violazione dei diritti umani avvenuta nel nostro Paese
Quattro anni fa in pieno giorno nella seconda città per importanza di questo Paese
Il rapimento di Abu Omar e secondo
Il Consiglio d'Europa anche
Forse qualcos'altro forse
La migliore ricostruzione di un caso di rendition che
è stata fatta rispetto appunto a
Gli eventi illustrati prima da Paolo e questo
Potrebbe essere un i lo stimolo un elemento di
Interessante per le nostre istituzioni potrebbe essere l'Italia assumere un ruolo
Di leadership nella ricerca della verità e nella ricerca delle responsabilità per
Quella per quei fatti per per per quella
Rete di cui parlavamo poco fa
Leggendo però andando a realizzare quello che sta succedendo pare che la direzione Presa sia esattamente quella quella contraria
Il rischio che una violazioni così grave visti impunità è un rischio molto forte questo deriva anche dal fatto che
Né il ministro della giustizia del precedente Governo Castelli né quello dell'attuale Governo Mastella
Hanno inoltrato la domanda di estradizione che riguarda ventisei i cittadini stranieri statunitensi
Apparentemente probabilmente facenti parte di
Servizio di Intelligence di quel Paese
Che evidentemente funzionale a un sviluppo in sede giudiziaria del caso di Abu Omar
Il dato di fatto oggi che il processo non è ancora iniziato e evidentemente al momento è molto difficile capire che cosa succederà
Sarebbe assolutamente sconfortante se una violazione così grave non trovasse uno sbocco in una sede giudiziaria nel nostro Paese
Il
Queste le dico parlato fin qua in particolare
Le inadempienze dell'Italia in materia di giustizia internazionale sulla porterà internazionale la questione della prevenzione della tortura
E e l'impunità la visione di impunità nel caso di rendition di cui abbiamo parlato hanno un tratto comune ovvero la responsabilità del Ministero della giustizia
Crediamo quindi di non avere sbagliato indirizzo nell'Inter inviare almeno cinque lettere negli ultimi mesi alla nostro ministro di Giustizia Clemente Mastella da un lato invitandola rispetto degli obblighi internazionali dall'altro chiedendo di un incontro
Cosa che ha fatto anche la nostra segretaria generale quando è stata in missione in Italia non più tardi di un mese fa
Purtroppo nessuna di queste lettere nessuna di queste missive abbiamo avuto riscontro e questo ci dispiace sinceramente perché crediamo che
Gli argomenti di cui avremo urbana e di cui vogliamo parlare con il Ministro Mastella sono argomenti urgenti importanti
Fra gli impegni presi
Poco meno di una settimana fa all'indomani della elezione dell'Italia al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite il nostro Governo ne ha citati in particolare tre
L'impegno
Sulla battaglia contro la pena di morte quello contro l'utilizzo dei bambini soldato e quello rispetto al fenomeno della tratta
Come ho già avuto modo di accennare Paolo Amnesty International a apprezzato
Pubblicamente anche in occasione della missione di I vincano qua in Italia i cosa che appunto la nostra segreteria generale a ha espresso anche direttamente alla Capo del Governo a Romano Prodi apprezzato dicevo l'iniziativa la l'intraprendenza della
Delle nostre istituzioni del nostro Governo
A favore della lotta contro la pena di morte e nello specifico a favore di un'iniziativa presso le Nazioni Unite che porti a una moratoria delle esecuzioni capitali
Quello che ci piacerebbe riscontrare una analoga determinazione anche nello sviluppo di rapporti bilaterali bilaterali
Con Paesi come la Cina o come il Giappone
O come la Libia che come appunto richiamato poco fa e il Paese in nelle qui carceri sono in questo momento cinque cittadine dell'Unione Europea condannata a morte dopo un processo perché possiamo definire sommario insieme a un loro collega palestinese
Soprattutto
Su
Un tema così importante come quello che la pena di morte e
Con la determinazione che l'Italia sta dimostrando in questo momento e con la luce il tocco su ciò OSP ci si aspetterebbe che
Che in primo luogo una totale limpidezza un attento tale situazione di
Perfezione direi delle delle delle carte in casa nostra
Cosa che ancora non è
Ancora non è perché
C'è un primo tema che quella della revisione dell'articolo ventisette della nostra Costituzione ed è un tema che
Ci auguriamo porti a sviluppi definitivi positivi alla definitiva modifica di quell'articolo nell'arco di poche settimane la provvedimento a in seconda lettura al Senato e dovrebbe essere
Questione veramente di di di poco tempo ce lo auguriamo QT cuore anche perché è una battaglia che Amnesty International sta conducendo in particolare qua in Italia la sezione italiana dal mille non cento novantaquattro dall'anno dell'abolizione della pena di morte nel nostro Paese
Ma resta un altro capitolo importante un'altra lacuna un altro inadempienza anche sul tema della pena di morte che la mancata ratifica del
Protocollo tredici e la Convenzione europea dei diritti umani
E
Attenzione perché questi aspetti queste questa queste inadempienze sono
Aspetti che minano fortemente la nostra credibilità nel momento in cui ci affacciamo alla ribalta internazionale con una volontà di leadership su questi temi
Però poiché a questo e dei bambini soldato e su questo tema facciamo assolutamente nostro l'invito
Il la raccomandazione che è venuta nel corso del due mila sei dal Comitato le Nazioni Unite per i diritti dell'infanzia che ha chiesto espressamente al nostro Governo dismettere
Di autorizzare esportazioni di armi in particolare di armi leggere in quei Paesi
In cui le Forze armate o gruppi armati di opposizione arruolano minori
è un impegno importante ancora una volta un richiamo alla coerenza a quel coraggio dalla coerenza di cui parlavo all'inizio ed un impegno che riguarda i nostri rapporti con paesi quali l'Algeria la Colombia ma anche
La Russia o le Filippine
Così come altrettanta coerenza
Chiediamo le nostre istituzioni sul tema della tratta stratificando il più possibile rapidamente l'omonima Convenzione europea che finalmente inquadra questo problema nella logica dei diritti umani
Questo è un tema da queste nella tratta che
Riguarda centinaia di migliaia di donne e di minori nel nostro continente quindi è una delle
Violazioni vittima di più grave e più diffuse che in questo momento registriamo Hilla ratifica del nostro Paese sarebbe particolarmente importante perché darebbe
Un passo avanti farebbe fare un passo avanti determinante probabilmente verso l'entrata in vigore di questa di questa convenzione
Chi segue come voi il nostro lavoro sa perfettamente che da diversi anni la situazione dei diritti dei migranti dei richiedenti asilo nel nostro Paese e oggetto di particolare attenzione di Amnesty International
Un un mese fa circa il Governo presentato un disegno di legge-delega sulla riforma dell'immigrazione e ci fa molto piacere trovare ritrovare all'interno di questo disegno di legge delega
Recepite
Le nostre raccomandazioni per quanto riguarda la questione della determinazione dell'età
Tali per cui un
Un ragazzo una ragazza per cui è impossibile un accertamento
Scientifico con certezza assoluta
Della maggiore età ma comunque nell'incertezza considerato a tutti gli effetti come un minore come un minorenne
Così come abbiamo evidentemente riscontrato con grande soddisfazione il fatto che nella direttiva ministeriale che è stata emanata grosso modo i contemporaneamente al disegno di legge delega è stato fatto un passo avanti importante rispetto al tema della trasparenza dei centri di detenzione
Centri in cui
E possibile sarà possibile l'accesso
A seguito di questa direttiva delle organizzazioni non governative dei giornalisti degli degli enti locali questo come ricordate è un altro è stato un altro punto fondamentale della
Del del lavoro di ammessi su questo tema
Ancora e
Sicuramente confortante molto confortante non essere qui oggi a parlarvi di
Deportazioni dal nostro Paese di centinaia di persone di migliaia di persone verso il deserto libico libico come siamo stati costretti a fare l'anno scorso due anni fa
Ecco
Questi temi quest'ultima in particolare è la dimostrazione la prova evidente di come là dove c'è una volontà forte è una volontà politica le cose possono essere cambiate possono essere cambiate rapidamente in maniera incisiva
Ed è per questa ragione che vorremmo riscontrare esattamente la stessa forte volontà
Ed richieste facciamo al nostro Ministro dell'interno sul fatto di dotarsi rapidamente di una legge organica sul diritto di asilo conforme agli standard internazionali
Il testo di cui parlavo prima il testo di riforma la legge delega emanata un mese fa non
Risolve i problemi della top della Bossi-Fini non tocca la questione in particolare della pratica della detenzione dei richiedenti asilo
Le speriamo vivamente ammessi International spero vivamente che il Governo non si lasci sfuggire altre occasioni che sono vicine sono a portata di mano di modifica
Di questi aspetti e soprattutto speriamo che si faccia un determinato passo avanti per aprire una finalmente dotarci di una legge organica suo diritto di asilo
Come richiesto la Convenzione di Ginevra ricordo del mille novecentocinquantuno
L'ulteriore un ultimo elemento di grave preoccupazione nell'analisi che Amnesty International fa della situazione decima nel nostro Paese riguarda il fenomeno delle cosiddette espulsioni rapide ovvero quelle scusami previste dall'articolo tre
Del cosiddetto pacchetto Pisanu
Perché tu Pisano ricordo approvato un anno larghissima maggioranza parlamentare
Immediatamente nei giorni mediatamente successivi a gli attentati di Londra quindi
Una evidente legislazione un'evidente prova un evidente esempio di registrazione della paura di quella
Paura ancora una volta sottolineo questo aspetto di cui parlava prima Paolo copiati
L'articolo D tre di questa legge prevede che
Un cittadino residente sul nel nostro Paese non importa se in forma regolare o meno non importa se con lei il suo permesso di soggiorno apposto meno sulla base del semplice sospetto può essere espulso con una provvedimento firmato dal nostro Ministro degli Interni
è un provvedimento che non ha nessun tipo di
Convalida giudiziaria è un provvedimento rispetto al quale si può proporre appello ma la proposta di appello le richieste per lo non è sospensiva quindi non ferma quello che sta accadendo ecco questi elementi caratterizzano
E il pacchetto Pisanu in particolare questa questa questa norma inclusa nell'articolo tre come
Una norma contraria rispetto agli standards internazionali dei diritti umani e quindi
Evidente traccia evidentemente facciamo nostre le raccomandazioni che sono note anche recentemente dalla
Comitato contro la tortura affinché le nostre istituzioni rivedano questo questa questa questa misura misura che ricordo è stata sia approvato dal precedente Governo e da esso
Anche applicata ma anche applicata dal Governo attuale stimiamo che siano alcune decine le persone che sono rimaste importi modo coinvolte da da da da da questo tipo di espulsioni
Ispezioni che hanno riguardato anche Paesi come l'Egitto la Tunisia la Siria quindi espulsioni evidentemente a rischio per quanto riguarda
Appunto il rischio di di di subire tortura o maltrattamenti una volta arrivati in quel Paese
Per concludere vorrei riprendere una dichiarazione fatta dal
Nostro Ministro degli esteri Massimo D'Alema all'indomani dell'elezione dell'Italia membro del consiglio dei diritti umani
La settimana scorsa dalle ma affermato e questa lezione rappresenta una importante assunzione di responsabilità per il nostro Paese
Evidentemente è una dichiarazione che sottoscriviamo in pieno e ci lavoriamo a cui auguriamo che le nostre istituzioni agiscano in totale coerenza con essa queste istituzioni che le istituzioni italiane abbiano quindi il coraggio della coerenza
Grazie molte
Grazie a Gabriele eminente io vorrei chiedere a Francesco Zizola prima di aprire alle vostre domande di raggiungerci e di presentare questo suo bellissimo libro solida
San battute grazie
Grazie al portavoce per avermi lasciato questo spazio grazie al direttore al presidente di Amnesty International per
Aver collaborato accettato appunto la proposta
Che venuta da aumenta l'hai una casa editrice
Edizioni gruppo Abele di pubblicare questo libro tematico sull'Iraq di fotografie ma
Fotografie relative appunto
Molto radicate alla alle attività al tema dei diritti umani
Quindi dopo questa breve dovuto ma sentito ringraziamento volevo soltanto aggiungere un paio di considerazioni
Come foto giornalista come testimone come occhio attento da da molti anni
A questo bene
Supremo questo lusso che la nostra civiltà prodotto e che
Grazie allo sforzo di generazioni non è diventato più soltanto un lusso di pochi ma un'esigenza una necessità di molti
Quella
Di veder rispettati i propri diritti fondamentali
Come foto giornalista come testimone che spesso si muove su scenari internazionali posso sottolineare come
La violazione
Che riguarda un singolo un gruppo una minoranza
In realtà
Riguarda noi tutti noi tutti in prima persona ma non per una sorta di solidarietà che credo sia spesso dovuta oltre combinatoria non riguarda noi tutti perché la
Il rispetto della dignità e di diritti di ogni singolo componente di questa grande comunità internazionale
A che fare con il rispetto dei nostro diritto di esistere e di vedere rispettata la nostra dignità
è
E ed è evidente
Se si va oltre la superficie spesso e qui mi rivolgo ai colleghi giornalisti troppo
Troppo facile del racconto di realtà che ci riguardano molto da vicino anche se essi svolgono questi fatti questa realtà apparentemente luoghi molto lontani
E la globalizzazione della violazione dei diritti umani di cui parlava il Presidente
Grazie troppo spesso si accompagna alla globalizzazione
Del mercato internazionale
Questo non l'ho sentito ancora oggi qui ma
Mi prendo la responsabilità di ciò che sto dicendo e questa questa doppia globalizzazione strettamente legata
E ci vede
In parte responsabili
Come attori principali in Paesi occidentali che
Guidano questa globalizzazione delle della delle merci delle produzioni delle merci del commercio
Ci vede responsabili come
Paesi partecipi in qualche modo delle dinamiche della globalizzazione con le multinazionali per esempio con l'azione delle multinazionali molti Paesi dell'Africa ma
Senza andare troppo lontano dal tema libro Iraq
Anche in Iraq sì riafferma a mio modo di vedere questa logica
Il
Le cause dell'Iraq sono molteplici come tutti noi sappiamo dice
Dopo anni di menzogne a cui noi giornalisti abbiamo ancorché in modo partecipato radar di fusione
E
Oggi sappiamo che tra le cause naturalmente anche qui
C'è un motivo di interesse strategico sul
Sul l'approvvigionamento del in NGN in particolare del petrolio
Tornando al libro
Parliamo di grandi tematiche ma
Nelle fotografie vedremo essenzialmente iracheni persone
Persone donne bambini uomini ragazzi
E ho voluto aggiungere qualche fotografia anche
Delle dei militari dei militari soprattutto dei militari che hanno
Secondo dei punti di vista liberato occupato quel Paese
E perché attraverso queste fotografie
Ho voluto sottolineare come da freelance senza nessun contratto con nessun esercito né da una parte né dall'altra
Io abbia potuto
Documentare anche la loro azione
E spesso in modo inutile perché le mie fotografie poi a volte non sono state pubblicate è stato scelto di non pubblicarle come per esempio questa qui
Realizzata per un giornale americano che eroghino assignment per un giornale americano per Magazine americano e e questa fotografia
Non è stata mai utilizzata ma non perché qualcuno abbia posto una censura dall'alto politica semplicemente per autocensura ed è
Appunto
Con lo spunto di questa fotografia che vorrei sottolineare come giornalismo il racconto della realtà il racconto delle violazioni dei diritti umani passa anche per un ruolo più responsabile da parte di chi
A la responsabilità di raccontare la realtà agli altri al pubblico grazie
Allora ci sono
Domande sulle oltre che per Francesco ovviamente per le due parti di relazione sul rapporto annuale di Amnesty
Un attimo che arriva il microfono
Semplicemente per sapere appunto a che punto è l'istituzione della Commissione nazionale per i diritti umani
Sì l'istituzione
Tra come sia nazionali sui diritti umani
In questo momento
Al
All'avvio dell'esame da parte del Senato
Una prima la valutazione del testo che è stato licenziato dalla Camera da parte nostra CIP porta concludere che sarebbe auspicabile che il testo non venisse
Certamente impoverito non venisse
Limitato il il l'ambito la il ruolo restituzione così come
Previsto dalla dal testo della Camera
E quindi
In qualche modo valuteremmo positivamente si
Si giungesse a una rapida approvazione del testo così come oggi è
Tenendo anche presente che
Richiamavamo prima la questione della ratifica del protocollo
Opzionale contro la tortura e della di di quanto previsto da da da da questo protocollo vero
I meccanismi di prevenzione a livello internazionale e nazionale e quindi vediamo il collegamento fra
La istituzione della del della coesione nazionale e una più rapida ratifica del del protocollo opzionale vediamo un come dire una collegamento virtuoso fra due cose
Visto vista l'esperienza come lasci dire vista anche l'esperienza dei percorsi parlamentare di in altri ambiti ma di questioni che abbiamo trattato
Nella relazione di poco fa comunque
La nostra conclusione che valuteremo a questo punto positivamente una
Rapida approvazione del testo ma così com'è certamente non indebolito
Altre domande
So se Mauro Palma hai voglia di
Non ho
Mauro Palma presidente del Comitato europeo per la prevenzione della tortura
Volevo ringraziare Amnesty
In generale in particolare anche la sezione italiana
Per il contributo essenziale anche da per esempio noi al nostro Comitato del Consiglio d'Europa
Relativamente a all'informazione alla presenza costante nel territorio alla capacità di monitorare in continuazione le situazioni il loro evolversi anche il loro in volgersi
Il
Non abbiamo il compito di e visitare senza restrizioni in virtù una convenzione tutti i luoghi della privazione della libertà in Europa
Compito che voi capite che quasi impossibile relativamente ai numeri relativamente all'estensione del territorio che sarebbe totalmente impossibile se non potessimo contare su una rete
Duratura stabile affidabile come quella rappresentata da garanti organizzazioni non governative che operano in tutte queste in tutte queste regioni
Mi preme però sottolineare proprio in breve un altro contributo
Che
Mucche affianca questo diciamo della costante vigilanza e costante segnalazione del contributo culturale
Noi ci troviamo oggi rispetto al problema della tortura e di trattamenti inumani te le tanti in una situazione di regressione secondo la quale sciocche prima
Era sempre negato ed era sempre considerato come pratica innominabile
Da assolutamente appunto negare qua ogni volta che noi nei chiamavamo i Governi alle loro responsabilità ci troviamo invece in un passaggio verso una situazione
Che anche riproposta userei termini rivendicata come necessaria stante l'attuale situazione di il conflitto stante l'attuale situazione per esempio di lotta al terrorismo internazionale c'è un mutamento culturale profondo in questo passaggio
Dalla situazione imitata alla situazione in qualche modo esibita
Riporta riproposta come ineluttabile vediamo filoni di pensiero
Che portano che hanno anche coinvolto diciamo il pensiero penalistico internazionale che nasceva da matrice democratica
Secondo i quali alcune pratiche dovrebbero essere accettabili accettate secondo taluni perché in quanto esistenti tanto vale la pena regolarne normarle secondo altri
Perché il la situazione attuale chiede di essere un po'meno rigidi con quei divieti assoluti stabiliti
Dalla conviene nostro caso dalla Convenzione europea per i diritti umani del cinquanta ecco in questo mutamento culturale in cui si e viene a proporsi un nuovo vocabolario
Alcuni termini e le sentivamo anche nelle relazioni
Rendition s'ex straordinari rendition Tippolotti garanzie diplomatiche secondo cui odori dopo una persona
Ad uno Stato dove può essere dove cento forte il rischio che venga torturato ma cerco di fare un accordo con lo Stato per garantirmi che quella particolare persona non sarà sottoposta
A tortura o maltrattamenti strumenti che non hanno validità sul piano locale internazionale
E che contemporaneamente implicitamente finiscono con me riconoscere riaffermare che comunque in quello stato si tortura e mi sta bene purché non torturate il mio che Dio in qualche modo riso
Ecco dicevo ci stanno questi c'è un nuovo vocabolario che va appunto da queste Ristich fusioni le restituzioni straordinarie policy diritti
I luoghi di detenzione oscuri bla Xhahysa incolte secondo i quali è Bruni le venne quale le persone vengono trattenute prima di ricomparire
Formalmente diciamo imputate alcuni giorni successivamente io
Sono stato in questi anni sempre capo delegazione del Consiglio d'Europa in Cecenia
E o maturato come dire una profonda esperienza di questi luoghi e dove le persone individuando neanche alcuni dove le persone vengono in qualche modo ottenute fuori
Dalla da quelle pur labili verifiche comunque in una stazione di polizia sempre in qualche modo esistono
Ecco di fronte a questo vocabolario che il che si va ampliando e che è il portato di quella e sottile e il quel sottile cambiamento culturale a cui accennavo che fa sì che ciò che era innominabile diventa esibito
Di fronte a questo io credo che il cocco urrà unire tutte le forze culturali per sviluppare una condivisione
Di che riaffermazione
Di quei rifiuti che queste stesse Europa
Che in generale anche il mondo sette dichiarare al al dopo la tragedia del secondo conflitto mondiale la spinta di allora ci ha portato ad
Tele strumenti anche sul piano legale che oggi non saremmo in grado di riscrivere di riproporre forse quella
Tenacia e quella costruzione o culturale dovremmo trovare il modo oggi di riuscire a riconfermare ricostruirla questa è l'augurio
Che io faccio anche a me Sting proseguire il suo lavoro ed è proseguita la nostra collaborazione insieme
Grazie Mauro Palma
Se non ci sono come mi sembra
Altre domande io vi darei appuntamento al diciannove giugno dove
Speriamo di rivedervi tutti per una conferenza stampa la vigilia della giornata mondiale del rifugiato
Rimaniamo qui a vostra disposizione per eventuali interviste singole grazie alle persone che hanno
Parlato al tavolo agli altri che sono intervenuti
Grazie giornalisti presenti grazie colleghi e le colleghe di Amnesty International che hanno aiutato organizzare questa conferenza stampa a a chi ci ha ospitato e saluto anche gli erogatori Allevi erogatrici di Amnesty che sono fatto compagnia questa mattina
Grazie e buongiorno