La Formazione vale un Patrimonio. Beni culturali, saperi, occupazione - Presentazione del VII Rapporto Civita

Bene
è stato il benvenuto alla
Dottoressa Antonia Pasqua Recchia benvenuto anche avvenuta anche voi
Direi che possiamo iniziare la presentazione di questo settimo Rapporto Civita che affronta un aspetto particolarmente interessante che è quello della
Formazione nel settore dei beni culturali
Stando uno a questo punto si può dire lui i Comuni che hanno
Accompagnato questi ultimi tempi cioè quello che il sito dei beni culturali utilizzando una parola
A
Usata qualche tempo fa sia un giacimento anche per quanto riguarda
Il fronte occupazionale è purtroppo da questo devo dire meritorio lavoro di
Di Civita meritorio non soltanto perché ha affrontato un argomento che finora era stato accompagnato soltanto da
Come dire illazioni o supposizioni
Ma anche perché è un lavoro che ha dovuto scontrarsi con la
Mancanza o la la pochezza delle informazioni statistiche disponibili e quindi c'è stato un lavoro di ricostruzione piuttosto complesse anche un lavoro di
Elaborazione abbastanza difficoltoso difficile
Il il rapporto di Civita ovviamente io non voglio anticipare voi molto di di questo rapporto che verrà spiegato
Successivamente dai leader relatori
Il le conclusioni questo rapporto sono che purtroppo nella settore occupazionale nel settore dei beni culturali non c'è questa ricchezza
E questa domanda che invece ci si aspetterebbe o comunque che si dava per per scontata
Io inizierei di questi lavori dando la parola a Antonio Maccanico che Presidente la sua azione Civita per un saluto e per poi invece addentrarci proprio nella merito della del documento e lo presenta manca
Care amiche e cari amici
Il rapporto annuale che annualmente a farla l'Associazione Civita
Quest'anno è dedicato
Al tema della formazione che ha dell'occupazione nel settore dei beni culturale
Abbiamo scelto un tema credo di grande attualità
Che viene affrontato con competenza e passione
Da esperto ed operatori
Che suggeriscono soluzioni
Sempre più urgente al Parlamento al Governo
Desidero ringraziarli tutti per la loro passione
Per il loro impegno
Ma in particolare i due curatori del volume
Il professor Adriano la Regina professor Pietro Valentino
Ci aspetta data subito e nei prossimi anni una sfida decisiva
La globalizzazione dei mercati e della produzione
E sta portando alla ribalta un tema fondamentale per quella parte di mondo che è stata protagonista delle rivoluzioni industriali
Quello dell'economia della conoscenza
Più che mai le sorti dei Paesi industrializzati e sono legate alla crescita del sapere
Alla ricerca
All'innovazione
Ed è del tutto evidente che mai come oggi la ricchezza del nostro patrimonio culturale sta assumendo un ruolo rilevante nel dare valore al marchio Italia
Lo sentiamo ripetere continuamente
La ricerca scientifica e tecnologica
Le produzioni di qualità
Il nostro patrimonio culturale il turismo possono essere il fulcro di un rilancio della nostra economia
Ma queste affermazioni devono corrispondere
Iniziative coerenti decise
In questo rapporto sono state sollevate forti critiche alla riforma universitaria
Spingendo sia al di là delle responsabilità dei singoli Governi
Forse dobbiamo aprire una riflessione importante su questo tema
Con un'attenzione forte all'allineamento per i percorsi europei peraltro imposti dall'Unione europea
Europea ma senza perdere di vista la qualità per la formazione
Come scrive giustamente Negri Arnoldi nel suo saggio
Non sacrifichiamo il latino fondamentale per gli studi parte all'inglese utile per agire in campo internazionale
Ovvero non scambiamo la necessità di essere moderni con l'abbandono delle nostre conoscenze specifiche quelle che hanno fatto dei nostri studiosi un riferimento sullo scenario internazionale
E anzi anticipiamo lo studio della storia dell'arte già nelle scuole elementari
Abbiamo una grande tradizione nello studio dell'arte dell'architettura del restauro
Lo ricordo ma oltre a Negrar nonché Carbonara Bon Valsassina Guzzo Larocca e tutti gli altri amici che hanno contribuito alla redazione del rapporto
Dobbiamo conservare questa nostra qualità mentre riformiamo università e ricerca non dobbiamo perdere nulla sul piano della didattica e dell'insegnamento delle materie classiche
Anche sul fronte dei beni culturali servono scelte nette
Perdiamo solo un esempio
Il personale scientifico che opera nella cultura è invecchiato ed è scarso per numero
Non sono state introdotte nuove leve nel complesso meccanismo di tutela e salvaguardia del patrimonio
Questa è una prima risposta da dare assumere il giovane sulla base dei concorsi incentrate sul merito e la professionalità come la selezione severa
è una cosa
Che va fatta presto per dare modo a questi giovani di apprendere la lezione dei vecchi quell'esperienza su campo fatto di anni ed anni di lavoro
Se vogliamo trarre serie benefici dalla bellezza dei nostri beni culturali
Preservando né in via prioritaria la conservazione
Dobbiamo impegnare più risorse sia economiche che professionale
Servono grandi progetti di catalogazione di ricerca di restauro che non si era interventi e sulle emergenze ma appartengono ad una strategia complessiva di crescita aveva
è possibile un cambiamento noi chiediamo di sì
La storia di civiltà la nostra storia ci dice che il lavoro nella cultura
Genere un grande entusiasmo
Che il giovane si impegnano con serietà
E insieme a più anziani maturano esperienze importanti che li mettono in grado di operare sempre meno
Quando si riesca ad attivare strategie innovative in grado di sviluppare nuovi servizi nel campo della fruizione accanto ad attività di studio e ricerca
è possibile far crescere l'occupazione
Nel nostro piccolo quello che abbiamo fatto cerchiamo di fare
Ma è la politica ripeto per deve dare delle risposte
Serve una strategia per il Paese di lungo respiro e servano risorse adeguate
Civica impegnata da anni nel campo dei beni culturali e siamo per questo consapevole che ci sono sfide sulla quale occorre misurarsi e lavorare
Siamo sicuri di poter dare il nostro contributo a vincerla quella del lavoro e della formazione beni territoriali è una di queste
Dico a questo punto comunicare che alla
Riunione abbia oggi purtroppo
Non potranno essere presenti e assenti giustificati sì il professor Settis purtroppo non è in Borsa condizioni di salute per questo motivo noi li facciamo
Comunque un grande augurio di pronto ristabilimento anche il Ministro Mussi non potrà avvenire perché è rimasto bloccato a Bruxelles
Dal sposti scippo di una riunione del Consiglio dei ministri dell'Unione
Sono comunque è sicuro che il nostro incontro per l'autorevolezza dei relatori l'importanza dei temi da affrontare
Risulterà per tutti noi un momento di riflessione importante mila duramente fruttuoso
Il presente Maccanico ha già introdotto due dei temi che sono sviluppati al rapporto
Il problema della formazione universitaria quindi forse anche un surplus di corsi universitario rientrati verso il Settore Beni culturali che poi non trovano
Una adeguata laureati non trova adeguata collocazione nella
Nella compiti e nei lavori valorizzazione dei beni culturali e l'altro è quello delle persone che già lavoravano i beni culturali ovviamente nel
Settore pubblico letta l'età media piuttosto alta e anche
La la mancanza di personale questo è uno dei punti dolenti della
è uno dei problemi della Ministero dei Beni culturali cioè il personale tecnico di alto livello e poco e ha un'età media piuttosto alta quindi
Non cioè non ci sta preparando per un adeguato turnover anche se il collegato alla Finanziaria ha previsto un concorso a terra
Quaranta figure di tecnici archeologi architetti e via dicendo quindi questi sono i due problemi che poi verranno
Affrontati nel corso dei lavori io comunque
Per dare anche un quadro a questi lavori vi segnalo una preziosissima tabella che è contenuta a pagina quattordici del rapporto che da il l'idea di quello che è il problema della occupazione nei beni culturali perché parliamo di laureati che potenzialmente potrebbero lavorare nel settore della valorizzazione dei beni culturali
Nel periodo in una cinque due mila dieci abbiamo un'offerta che
Vada il due mila otto e tre mila laureati
Una domanda di un'offerta di come dire di lavoro quindi la domanda di lavoro a parte i laureati un'offerta che invece si ferma a poche centinaia poche centinaia di posti quindi gran parte dei laureati sono
Destinati a rimanere
A rimanere senza lavoro oppure a doversi inventare qualcosa d'altro ecco su queste problematiche molto generali che sono state usate al presente Maccanico
Che sono contenute nella nel rapporto io do la parola perché delinea un quadro anche politico di quote di ciò che si può fare al professore Gianfranco Imperatori che Segretario Generale dell'Associazione Civita prego professore
Chi Antonello Cherchi ha ricordato che questo il settimo rapporto
Disciplina insigni in questi rapporti credo che abbiamo
Esproprio tutto il campo che hanno mi stava a cuore per dimostrare
No la missione che civile si è data vent'anni fa dimostrare che la cultura può essere un protagonista della crescita dello dello sviluppo
Quest'ultimo rapporto ha un significato particolare importante come gli altri ma tocca più da vicino i problemi dell'occupazione
I problemi dell'innovazione i problemi della formazione
Ricordava il presidente Maccanico che nella
Economia la conoscenza questo è il fattore decisivo no oggi a Trento o domani a Trento
Si celebra il Festival dell'economia ma insomma sono illustrissimi i giusti economisti tutto il mondo il tema che tratto non è il capitale umano
Quindi credo che questa riferimento possa
Così confortare l'argomento che prima io citavo per cui questo acquista un significato molto molto particolare
Credo che
L'argomento che vede investita Civita oramai
Antonello che archivia dove siamo generalisti più attenti più dediti a questa materia ormai entrato nelle conoscenze delle istituzioni e degli operatori insomma no ecco io ricordo vent'anni fa questo argomento era più più difficile quindi
Un passo avanti è stato fatto su questa materia sono oggi
Credo che in media però trattano questo argomento sempre con maggiore insistenza sommano quindi il tema di oggi
Poi Valentino entrerà nello specifico di questo argomento insieme alla professoressa dalla emiliani
No è quello di vedere no se l'argomento del patrimonio o culturale l'occupazione è è veramente
Protagonista di occupazione di formazione insomma no
Credo che il rapporto da alcune
Alcune risposte io
Mi limito soltanto
Ha un aspetto di carattere più generale intanto anch'io ringrazio tutti quelli che ci hanno collaborato giovanotto suo Valentino tutti i miei collaboratori
A iniziare dal dottor Misiti che è stato quello più più impegnata ma nessuno
Nessuno escluso tutti hanno fatto loro coloro parte con la solita passione caratterizza tutti i miei collaboratori di civiltà
Ecco quello che emerge è sovrano che a fronte di una offerta formativa no in forte aumento no cioè una scarsa domanda questo è il divario forse la novità di questo
Di questa questo rapporto no un divario che ci fa rifletteteci suggerisce il quali strade possono essere percorse io minimi dopo a una valutazione generale a qualche
A qualche proposta
Tre sono in mondi coinvolti nell'offerta formativa nella domanda del lavoro nel settore dei beni culturali l'università l'amministrazione pubblica e gli enti privati
Sulle università già presidente Maccanico soffermato elettrica puntualizzato quali sono gli argomenti più significativi io ho solo posso aggiungere qualcosa somma no come l'università potrebbe collaborare
In questa direzione per migliorare la qualità dell'offerta formativa noto faccio solo riferimento alla facoltà dei beni culturali no noi da anni che lo diciamo ma non si sposta molto no
Se è stata creata con la facoltà di beni culturali certamente l'ordine degli studi ne ha facoltà non è idonea alla qualità dell'offerta e non suscita una nuova domanda
E quindi un invito all'elezione di beni culturali di non disperdersi no nel
Ripetere no ordine degli studi insomma che di calcolo insomma altre Facoltà prestigiose
E quindi vi invito a fare in modo che escono esca un management da queste facoltà perché l'Italia di questo ha bisogno
Ha bisogno di un management per i beni culturali quindi l'economia il marchio è strategico e ma che operativo e tecnologie no applica dei beni culturali ecco tranne che io abbia perso di vista qualche novità degli ultimi tempi mi sembra che non ci siano insomma no
Ecco noi
Abbiamo un'esperienza sommano io il dottor Uberti adesso anche autorizza Castelli abbiamo vissuto sul campo questa sì questa situazione
Perché se civile oggi gestisce cinquantacinque USA in Italia e quindi insomma
Credo che possiamo definiti operatori in questo campo siamo
Sporcati le mani sul terreno non siamo animati limitati ai rapporti insomma no
Gestirla decide USA in Italia vuol dire e siamo tra l'inizio insomma impauriti perché il problema
Il manager non c'era però oggi Civita conta su parecchi spetta vecchia gente che si è formato sul campo in modo artigianale però si è formata e oggi è un un management prezioso no che siamo anche preoccupati che ce lo portino via
Quindi il problema è un manager mente che però non può continuarsi alimentari da solo in modo artigianale no occorre che
L'università ce lo fornisca in qualche modo Presidente credo che qui sia d'accordo o no quindi ecco è un'esperienza che
Dobbiamo fare una cosa che insomma un po'lamentiamo no e ma è possibile che diversità beni culturali davanti a un imprenditore quali civile che ha settecento dipendenti
In cui tutta l'attività musicale italiana ovviamente insomma no un manager centrale non ci hanno mai chiamato per dire collaboriamo no per fare in modo che e la facoltà di beni culturali si arricchisca di un'esperienza concreta ecco
Posso anche dire che sono rammaricato colorita di Viterbo che era prima costituita dove è nato a Viterbo CiVIT problema io non ho mai sentito nessun professore
Della beni culturali venire a civile dire acque lavoriamo insieme ecco è un dato lo dico in modo aperto sommano
Si è riferito soltanto che venga riferito ma è un dato insomma no e quando devo di qualche volta ci riserva venuti stancamente a sentire che succedeva non è possibile nel corso del genere quindi ecco un contributo molto diretto molto molto concreto in questa in questa direzione
Ecco credo sull'università somma si moltiplicano i master ma problema la qualità
Sente mi riferisco a Facoltà i beni culturali insomma però se mi sbaglio sono pronto ad essere corretto insomma ecco
Per quanto riguarda settori pubblico il secondo un protagonista no il dibattito sulla spesa pubblica
è un dibattito corrente insomma no anche
Per me io voglio avere è un falso dibattito io chiamerei il dibattito sulla qualificazione della spesa pubblica questo il tema vero solo il nostro Paese insomma no
Dove notiamo ormai
Ci sono testi libri sono quindi posso anche aggiunge qualcosa di forte insomma no dove dove
Gli sprechi e quant'altro sono all'ordine del giorno
Allora qui dobbiamo essere coerenti
Se
Lisbona
No ha dato delle direttive e tutti condividiamo che Lisbona è la strada giusta
No è chiaro che ci sono tutte coerenza da rispettare e quindi il nostro Governo ha fatto qualcosa mettendo insieme cultura cultura e turismo ecco Passavanti speriamo che le Regioni
Faccio altrettanto perché poi le Regioni sono quelle che hanno i poteri ce l'ha il Governo
E
Faccio in modo questo binomio inizia a funzionare insomma no quindi occorre che queste coerenze inizio a trovare applicazioni insomma no prese trova applicazioni noi dovremmo arrivare insomma no alla prossima Finanziaria con questo slogan
Il Ministero dei beni culturali esce
Da un Ministero di spesa e diventa un Ministero di sviluppo
Qualcosa c'è
Perché ho visto che nel ministero di Bersani c'è
Un ruolo di project manager sui beni culturali quindi c'è uno spiraglio che si è aperto
Ma dobbiamo mette nelle condizioni insomma tutti quanti e
Il ministro della cultura e beni culturali di dire quel giorno che si siede al tavolo per fare la finanziaria
I deve è segnale dimostrare come no questo settore crea sviluppo crea crescita crea occupazione
Allora quel terrà porto col col col Ministro dell'economia diventa diverso no perché andiamo nella direzione
La produzione progettano l'orto somala e quindi un ruolo direi più significativo
Queste eletta logica della della coerenza e nostro Paese ecco un Paese eccessivamente manifatturiero no dell'America c'era
E ventotto e ciò quattordici per cento d'intesa è stato ieri non abbiamo trentadue è chiaro che occorre pur gare e occorre ridurre questa presenza e andare verso altre presenze insomma no
E quindi l'argomento diventa argomento in cui la coltura è in grado di dimostrare noi abbiamo opache qualche elemento concreto insomma su questa su questa materia somma no e quindi chiedo che si possa spingere in questa in questa direzione ricordare Presidente Maccanico
Questo Governo ha fatto cinquanta fatto ha deciso l'assunzione cinquantanove dirigenti ben vengono ma sono insufficienti rispetto
Rispetto a quello che ci sono necessità e poi occorre abbassare l'età media perché l'esperienza dei CIE dimostra che i ragazzi ventitré anni perché hanno capacità enormi chiaramente insomma no oppure questo si diffonda anche nella pubblica amministrazione insomma no altrimenti abbiamo
Un divario di
Generazionali di colloquio servano quindi ecco è un'esperienza che non volevo portare come contributo
Questo è
L'argomento del settore pubblico vengono al terzo settore al terzo componente che sono il ruolo di privati
Allora i privati in questi anni Grazia leggero ok e ha fatto qualcosa
Perché
Questa occupazione che è cresciuta è cresciuta nell'applicazione di servizi aggiuntivi insomma no
Che credo che se in Italia il turismo culturale è cresciuto no o
Credo che
Chi ha gestito i musei qualche piccolo contributo la dato insomma no si entra in un museo siamo siamo sensazione diversa spetta prima
Ma certamente non possiamo restare soltanto di veti aggiuntivi perché i privati possono svolgere un ruolo ulteriore
Noi da sempre abbiamo detto lo sulla regina credo che possa essere un testimone posso Polo uccide il nostro Presidente
Il viado scientifico ugualmente noi
Siamo i più rigidi assertori che la tutela
Deve essere conservare dallo Stato sovrano ma chiaramente
Sosteniamo anche che una una buona fruizione arricchisce anche la conservazione insomma no abbiamo anche qualche proposta sul campo come dirimere questo dibattito che posso Settis oggi non uno è presente
Pure ogni tanto preoccupato giustamente preoccupato ma occorre trovare anche risposte a questo tipo di
Dualismo tra conservazione che fruizione
Civica sul campo quei distretti culturali turistici in qualche modo egli uscita certa a fare in modo che il territorio no perché fosse rispettoso dalla tutela
Sì lo lasciamo solo il territorio territorio fisiologicamente voi non è rispettoso da tutela sopra no però occorre su quel campo ci siamo ecco il ruolo di privati insomma no esaurisco questo intervento dicendo hanno svolto un ruolo
Ma abbiamo voluto che ci fosse questo tavolo Torres avete perché matto testimoniano noi
In tempi non sospetti con professor Valentino e con Roberti abbiamo fatto è un rapporto ormai
De novantasette se non sbaglio
Novantotto informati della memoria dove noi anticipavamo discorso tecnologie credo che ci si può dare atto che parlare novantotto di tecnologie
Novantaquattro
Insomma siamo antesignani però quindi novantaquattro parlare di tecnologie beni culturali francamente insomma un po'azzardato Nappo io qualche volta la definizione sadomaso beccata sopra ma una volta minimi definirono parlo del nell'ottantasette ma insomma
Non do i dati insomma ecco quindi argomento trova argomento molto importante e cosa è successo così utili mesi poi dottoressa riti avrà modo lady entrarci meglio di me insomma no che questo rapporto del novantaquattro individuiamo una politica industriale dell'immateriale no
E chiaro che poi esiste un altri problemi tutti sono impegnati in altre cose questo argomento sia un po'addormentato no adesso con questo mistero sommano all'alba litigato fuori insomma no può quel convegno che ha avuto un un grosso successo
Convegno fine a se stesso ma quello che più mi ha meravigliato ritiene quando hanno invitato Civita a fare riunioni con gli industriali lo Enrico azionario gli industriali sui beni culturali però tecnologia insomma qui intendiamo Abu cazzo buona invece dl Unione sessanta persone
Tutte in cui lo si deve sapere no questo rapporto beni culturali tecnologie e ciascuno diceva meglio portafoglio questa tecnologia io quell'altra eccetera eccetera fino al convegno sono rincorse almeno la vecchia dicendo ma allora possiamo fare applicazione eccetera e cioè cioè c'è un mondo
Di impresa no o che hanno tecnologia dei beni culturali
Io come Presidente viale sul fatto un seminario
Giorni fa apprezza capitale se no qual è nove ricorso allo e mi sono trovato grazie la collaborazione della Castellina mentre individuato molto Centi
Personaggi che parlavo di chimica di fisica no di hi-tech nei confronti dei beni culturali nella grazie a tutti sbalorditi da questa potenzialità questo scenario ci vanno
Per dire i ruoli privati può essere norme i prossimi anni intorno a questa
A questa a questa materia quindi aggiungere I servizi aggiuntivi nobilissimi anche un qualcosa in più insomma no noi domani per esempio inauguriamo il museo dell'arte tessile però del Cavaliere del lavoro Caprai
Posso per il vino ma anche per i merletti
L'indomani noi inauguriamo il museo dell'arte tessile virtuale e quindi avrei dopodomani lo comanda benissimo in Cina insomma no quindi eh
Creiamo queste tecnologie beni culturali si creano no impresa nuovi prodotti nuovi mercati
Questa economia senza disturbare nessuno insomma no quindi è continuo i privati acquista questa rilevanza insomma no per cui nel futuro su questo argomento di oggi
Che mostra divario tra offerta e domanda certamente può essere compensato
Da una crescita di domanda ulteriore
Anche perché c'è una attenzioni da parte dei giovani di nuovo verso l'arte la cultura ma non è solo
Dei giovani italiani io in questi due mesi ho avuto occasione di stare
A Tokio e a Istanbul no
Ho visitato il suo di cultura
A maggioranza erano turchi o giapponesi che spendiamo italiano ma
Credo che sia chiaro risposta se questi studio italiano lo studieranno
Per la cultura per l'arte perché oggi hanno credo che lo studio per calzature insomma e quindi problema c'è questa fermento in giro per il mondo c'è anche in Italia
Credo che possiamo raccoglierlo grazie
Il persone imperatori a sottolineato
Le problematiche che ha
Accompagnano i due e due ambiti in cui maggiormente possono trovare occupazione i laureati nel settore dei beni negli anni nel settore della valorizzazione dei beni culturali o comunque i laureati che possono aspirare a lavorare in questo settore che l'ambito
Del l'ambito privato e l'ambito pubblico ma i due ambiti sono strettamente collegati perché come spiegava il professor imperatori l'anche l'ambito privato che poi è soprattutto quello delle e in prese come Civita che lavorano dalla rom che in poi ha iniziato a lavorare nel settore dei beni aggiuntivi nella
Nell'ambito dei dei dei servizi aggiuntivi è un ambito che è strettamente collegato al pubblico perché poi il pubblico che e quindi il Ministero dei beni culturali nella nella fattispecie che decide
O che ha voce in capitolo su che cosa fare nella nei servizi aggiuntivi come sapete
Il dopo la Ronchese c'è stato questo sviluppo anche disordinato ed era
Intuibile che sarebbe stato così perché era la prima volta per l'Italia
Che i musei si aprivano ai privati e sviluppo che comunque si può parlare di sviluppo sviluppo che ha portato dei risultati insomma risultati anche
E concreti insomma che si possono toccare toccare con mano dalla possibilità adesso io ovviamente banalizzo ma dà la possibilità di prendere un aperitivo
Sulla terrazza dei musei Capitolini o di poter fare un brunch e alla
Alla Caffetteria della Galleria nazionale d'Arte Moderna queste cose prima non esistevano adesso esistono cioè la potenzialità quei cioè presso imperatori di cui si continua a parlare d'anima
Che è largamente l'Espresso anche il Ministro Rutelli dal momento del suo insediamento
è tornato a ripetere che i beni culturali sono un fattore non soltanto di di come dire di pregio per il nostro Paese ma anche devono essere un fattore di sviluppo però al momento insomma
Queste parole sono parole insomma
Delle delle delle indicazioni finora si sono tradotte poco in pratica se non la creazione del presso il la presenza del Consiglio di un
Dipartimento per il turismo che dovrebbe visto che Rutelli anche vice vice premier che dovrebbe collegare due ambiti
Come come vi dicevo quelle sevizio giunti vi è un ambito che ha delle grandi potenzialità ma finora sono state largamente inespresse tanto è vero che e spero che la dottoressa Antonia Pasqua vecchia che dirigente dei beni culturali per all'innovazione la ricerca ci dia anche un quadro di questo tanto è vero che adesso cisti troviamo in un momento di stallo perché i bandi
Dei per i servizi aggiuntivi era la ha il concorso dei privati servizi aggiuntivi sono o erano almeno fino a poco tempo fa schermi perché
Non c'era la a
A come dire non c'erano indicazioni su quella che dovrebbe essere l'allargamento di questi servizi quindi non soltanto il privato che interviene nella gestione della caffetteria
Della dei bookshop o dei servizi di accoglienza in genere ma il privato che partecipa in sia al Ministero a progetti integrati queste era un po'l'indicazione che era venuta fuori dalla famosa circolare Buttiglione nell'ultimo periodo della di reggenza del Ministro Buttiglione ma che finora a meno che la dottoressa vecchia non ci dia delle
Indicazioni diverse è rimasta inespressa questo per dire che c'è la voglia di fare che ci sono le potenzialità ma
Finora non si è trovato il canali giusto per utilizzarle e su questi temi credo appunto la parola alla dottoressa vecchia prego
Grazie grazie agli organizzatori per a inermi
Ho a questo a questo incontro che certamente l'occasione per presentare il rapporto o di civiltà ma e anche e l'occasione per riflettere sui temi più più scottanti
Che riguardano il mondo della formazione orientata alla conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale ma anche proprio il mondo della conservazione e della valorizzazione
E accolgo l'invito di Antonello Cherchi però prima voglio fare semplici una una breve riflessione su o
Anche le ragioni storiche dello scollamento che c'è ora anche dobbiamo registrare tra l'offerta di professionalità più o meno specialistiche che escono o dall'università
E la capacità di assorbimento di queste stesse professionalità da parte del sistema beni culturali inteso nel suo complesso
Per ripensare ha come si sono o strutturati nel tempo o questi corsi e questo offerta formativa delle università
Non e io non sono un'esperta delle un del di processi formativi universitari però da quello che ho potuto leggere sui giornali e i tempi della riforma
La riforma universitaria fu o molto spinta nella individuazione anche dei diversi livelli formativi
Nella direzione di cercare nel momento in cui si andavano a definire i piani di offerta formativa il rapporto con il mondo
Del lavoro
Ecco un non posso che essere d'accordo su quello che diceva il presidente imperatori
Non solo Civita non è stata mai interpellata nel momento in cui si sono costituiti i corsi di formativi universitari sui beni culturali ma nemmeno il Ministero dei beni culturali
Cioè le dinamiche che hanno dato luogo a questi corsi sono state a mio parere esclusivamente dinamiche interne al mondo dell'università dinamiche che si basavano su necessità
Di riposizionamento dei vecchi istituti all'interno nei Dipartimenti dinamiche che si riferivano alla stabilizzazione o percorsi di carriera delle dei vari così ranghi dei docenti universitari con una direi una scarsa o nulla attenzione a quello che si muoveva invece nel mondo del mercato del lavoro
E e questo purtroppo ha dato luogo non è certamente la sola causa però ha dato luogo a dei risultati piuttosto deludenti soprattutto deludenti e con grande
Diciamo o costo dal punto di vista economico e sociale per i diretti interessati cioè per i giovani che avevano intrapreso
Questa carriera di informazione
Con delle prospettive di lavoro o che erano sicuramente allettanti perché riguardavano un settore come lo del patrimonio culturale che nonostante tutto riveste ancora agli occhi dei giovani un ancora un aspetto di fascino di interesse
Direi che diverso è stato il il lavoro fatto quando si è trattato di strutturare invece il livello specialistico di formazione universi
Italia in quel caso mi riferisco proprio alle scuole di specializzazione il raccordo è stato molto stretto certamente
Obbligato dalla norma però o comunque e è stato stretto e fruttuoso e ha dato luogo
Alla definizione dei nuovi corsi di per delle scuole di specializzazione in cui sono stati presi in carico ho tutti i gli elementi di necessità da parte dell'amministrazione dei beni culturali di disporre di professionalità
Molto specialistiche che poi potevano essere occupati
Certamente non con una garanzia di occupazione totale ma comunque noi abbiamo espresso un piano di fabbisogni di competenze che poi ha dato luogo alga hai I nuovi progetti di scuole di specializzazione che purtroppo ancora non hanno comunque non sono stati attivati nella all'interno delle università
Guardando dal punto di vista del Ministero dei beni culturali noi non è che non abbiamo diciamo responsabilità certo che sì quello che
Posso dire che anche al dall'interno o la il rapporto con
Questa
Diciamo questo mondo dei beni culturali che a parole e comunque in modo molto convenzionale
Viene sempre considerato rilevante trainante fattori di attrattività per il Paese di competitività e la realtà dei fatti che e poi si traduce anche in difficoltà gestionali i minuti e quotidiane nelle negli istituti del ministero nelle soprintendenze negli archivi è abbastanza difficile da diciamo metabolizzare da gestire per quelli che ci sono dentro
Quindi comunque è evidente una domanda reale cioè c'è una domanda reali e di professionalità di ruoli di che già possono essere offerti dall'attuale livello di formazione universitaria è stato ricordato viene ricordato sempre questa
Questo questa età anagrafica media altissima nord cinquanta cinquantacinque anni nessuna azienda nessuna
Struttura che voglia vedere diciamo un Bilancio non mi fa non mi riferisco al Bilancio puramente economico ma un bilancio complessivo positivo può permettersi un corpo di lavoratori delle risorse umane che abbiano un'età media così alta
Ma non perché cioè più servizi forse più simile che più si diventa anche un po'ma insomma non è questo ma perché evidentemente nei giovani c'è più entusiasmo c'è più anche
Forse creatività e e voglia di mettersi in gioco e di essere disponibili a costruire insieme percorsi positivi per i beni culturali
Questa domanda c'è e la realtà è che è una domanda assolutamente insoddisfatta perché non ci sono o concorsi non ci sono
Possibilità di fare reclutamento reale
E con nel reclutamento reale voglio dire reclutamento o basato su o pro prove selettive e non detenuta man do brasato sulla sistematizzazione del precariato che pure ha caratterizzato nei decenni il nostro Ministero noi abbiamo a diciamo assorbito situazioni di precariato che venivano generate in altri venivano generate in altri comparti produttivi del Paese
Non voglio ricordare gli anni Ottanta ma anche negli anni Novanta tutta la riorganizzazione produttiva per esempio dell'area romana
A generato una quantità di risorse umane in esubero che poi sono state assorbite e dal Ministero dei Beni culturali certamente non a livelli alti di professionalità comunque hanno occupato posti in organico che forse
Con tutto il rispetto per quei lavoratori per carità
Però forse potevano essere
Gestiti in modo più attinente in modo più o io dare risposte più giuste alle effettive esigenze della dell'organo della dell'amministrazione
Quindi dicevo domanda di professionalità certamente c'è possibilità di soddisfarla dal punto di vista
Delle risorse dedicate questa non c'è perché anche i concorsi che venivano citati ricordiamo intanto che sono concorsi per la dirigenza ne abbiamo uno scoperto
Di dirigenti pauroso in tutti i settori biblioteche archivi soprintendenze storico artistiche
E qualcuna adesso si coprirà ci sono i nuovi dirigenti per fortuna però continuano a rimanere SCO nel settore dell'archeologia le sovrintendenze archeologiche sono quasi totalmente scoperte ci sono interi ma persone che coprano contemporaneamente quattro uffici dal Friuli alla Toscana alla
A alla quindi situazioni che nessuna organizzazione sarebbe in grado di assorbire senza pesanti ripercussioni sul
Diciamo sulla funzionalità operativa
E e non ci sono però i concorsi per i funzionari
Anche diciamo la strada che adesso stiamo intraprendendo della ridefinizione dei profili professionali che pure si fa carico di introdurre di portare al tavolo della negoziazione sindacale nuovi profili professionali che sono quelli dell'esperto di marketing del dell'esperto
Di promozione del comunicatore ecco e tante altre fermo restando il fatto che la base fondamentale e quella delle dei profili professionali classici che hanno abbiamo bisogno di archeologi gli storici dell'arte di architetti restauratori i bibliotecari di archivisti anche di esperti scientifici però c'è anche una grande necessita di queste nuove figure professionali
Ecco noi stiamo sviluppando questa domanda cioè esponiamo la necessità di avere in questi nuovi profili professionali sta di fatto che anche
Nel momento in cui ci approntiamo a discuterla
Emerge più unità forza che è di tipo evidentemente conservativo anche all'interno della nostra stessa struttura che è quella di dire
Bene riqualifichiamo il personale interno in qualche modo cerchiamo di trasportare le persone che attualmente ricopro negli inquilini egli bitte dei Hobbit tre supera all'area c anche se sprovvisti di laurea e in modo che
Si occupino questi profili evidentemente questo non è
Un oppure cioè io non lo so come andrà finire spero che andrà a finire bene però si andrà a finire
Che questa necessità di avere nuovi profili verrà esaudite attraverso solo la riqualificazione interna non sarà una soluzione buona per le esigenze del nostro Ministero
Per quanto riguarda invece l'aspetto o della crescita della domanda culturale che poi della domanda di servizi culturali e dei consumi culturali che poi anche l'altra gamba su cui
Si costruisce tutto
Questo sistema anche dell'offerta di professionalità noi qui guardiamo positivo perché abbiamo un trend di crescita contino quest'anno
Sono Nemo sei dello Stato abbiamo avuto una crescita di rispetto all'anno passato di circa il dieci per cento siamo avuto nel nostro state nel due mila sei perché i dati di quest'anno non ce li abbiamo
Abbiamo avuto trentaquattro milioni e mezzo di visitatori e con una domante ago domanda continua anche di nuovi servizi culturali dica pacchetti culturali diciamo di conoscenza più orientati a pubblici diversi quindi una esigenza anche di avere un'offerta segmentata rispetto alla quale forse non siamo
Molto o completamente attrezzati e anche il trend di crescita dei del giro d'affari dei servizi aggiuntivi
Nella libero o un bellissimo questo questo rapporto è veramente molto bello scritto benissimo da tutti grazie io ringrazio in questo momento i colleghi che ci hanno lavorato i colleghi del Ministero e ovviamente tutti quanti gli altri che ci permettono di avere
Anche uno strumento di lavoro in questo bellissimo libro nel testo nella parte del professor Valentino
Si ricorda come complessivamente da una serie poi di valutazioni
Fatte dal dalla stima di Civita dalla stima elaborata dall'Istat alla fine questo numero di persone occupate nei beni culturali forse non si discosta
è sicuramente al di sotto delle cento mila unità tra il settanta e novanta minorità e ricorda come nel due mila quattro il giro d'affari di servizi aggiuntivi e di trentasette milioni di euro il giro d'affari lordo adesso
Nel due mila sei siamo arrivati a quarantaquattro milioni di euro una cifra molto bassa
Se consideriamo che parliamo dei musei statali dei musei statali dell'Italia
Quindi c'è sicuramente una possibilità di crescita enorme e anche qui e qui arrivo alla domanda all'invito del di Antonello Cherchi
Anche qui che cosa dobbiamo registrare
Certamente il l'introduzione dei servizi aggiuntivi e quindi della managerialità privata nei nostri musei assegnato un momento
Di rottura un'inversione di tendenza un allineamento delle più importanti strutture museali del nostro Paese alla tipologia di offerta culturale che viene erogata negli altri Paesi europei e non europei
Però è anche vero che comunque questo sistema non ha funzionato ha funzionato bene però anche mostrato limpidi belli di criticità notevoli che sono a mio parere certamente legati
Anche a una non perfetta elaborazione dei modelli di governo da parte del Ministero per anche legata a una dice differente maturazione di assunzione di responsabilità da parte dei dati assuntori di concessioni rispetto ai quali io vedo una veramente grandissima disomogeneità di direi capacità manageriale ma anche comprensione del ruolo delle attività che si vanno a svolgere nei musei capacità anche di innovazione e capacità creativa ci sono livelli di differenti Simi
Che poi vengono accomunati con il fatto che siccome il
Il Governo di questa faccenda da parte dello Stato non è perfettamente rodato anche ha rivelato anche enormi falde grandi falle nella capacità appunto di governo di questa materia
Allora
In effetti è il privato a risentirne quindi
Il privato comunque propone e chiede integrazioni ampliamente della sfera di gestione passiamo ai progetti integrati vado a chiudere Presidente
Scozia sappia e mi sono lasciata un po'andare
Passiamo ai progetti integrati perché il fatto di spezzettare i servizi aggiuntivi tra servizi effettivi alla persone invece servizi e diciamo di produzione culturale penalizzati il gestore
Ecco secondo me in questo momento noi dobbiamo sciogliere questo grande dilemma guardiamo al nostro interno all'interno del ministero e ci sono almeno tre o quattro Commissioni che ci stanno lavorando
La Commissione sulla qualità dei servizi la Commissione sugli standard la Commissione che integra queste due sotto queste due sottocommissioni poi c'è il gruppo di lavoro che guarda che sta lavorando sulla carta dei servizi
Che la Direzione generale per l'innovazione ha sviluppato portato avanti in era pronta all'emanazione poi insomma c'è stato anche un blocco su questo
E quindi non è che non e poi c'è il gruppo appunto di lavoro che state lavorando sui servizi aggiuntivi sulle sui bandi tipo i famosi bandi tipo no
Che hanno sono stati scritti sulla base della circolare del due mila cinque che poi hanno dato luogo ma mano che si facevano i bandi
Si facevano anche ricorsi da parte di con future quindi tutti i bandi sono stati congelati
Anche forse qui voglio dirlo con franchezza utilizzo diciamo anche nel caso di di situazioni effettivamente
Poco o poco discutibili dal punto di vista della illegittimità del bando perché nel caso per esempio delle
E dei servizi aggiuntivi messi a bando per Venezia si è chiesto il nove Ennio di durata della concessione quando li ancora il museo non è pronto cioè non è che si può dare in concessione qualcosa che ancora non esiste allora
Anche lì il bando è stato impugnato e quindi si è in una situazione di stallo certo che questo stallo o a mio parere lo insomma modestamente ne ho parlato alcuni le varie commissioni che
Mi hanno appunto chiesto un'audizione su questo tema
Questa situazione di stallo a mio parere non va superata con
Diciamo scusatemi la parola però frettolosi attribuì se tu lo si attribuzioni e ampliamenti di operatività non
Meditate nei confronti dei concessionari
Cioè va veramente strutturata bene un atto offerta di convenzione anche una offerta di gestione integrata
Soprattutto mettendo focalizzando bene i requisiti di quelli che devono partecipare come si fa per qualsiasi
Gara d'appalto dei lavori pubblici ma i tanto più nel caso dei beni culturali cioè il sistema dei requisiti è molto ben descritto in modo da evitare anche soluzioni situazioni incresciose
Che noi abbiamo dovuto registrare nel tempo
In cui si sono presentati per gestire questi servizi e si sono aggiudicate legare Società che ripeto non avevano fatto la maturazione nel manageriale né di progettualità né di impegno che invece queste gare di chiedevano
Sono andate Ozz sono andate deserte oppure
Nel caso in cui non sono andate deserte il caso delle delegare deserte chiaramente c'è stato un errore nella costruzione del bando o del capitolato ma nel caso delle gare invece aggiudicate c'è stato evidentemente un errore da parte della società che se le aggiudicate quindi
Io credo che questo è proprio il momento di riflessione magari se passa anche un mese o due o tre di riflessioni ulteriori e non è male
Piuttosto che arrivare velocemente a una nuova tipologia di bando che poi però OSP faccia trovare l'Amministrazione in situazioni di difficoltà che si riverberano immediatamente anche nel rapporto contrattuale perché non è che
Possono guai sorge l'Amministrazione
I guai e problemi che sono per tutti è direi in particolare sono poi per quelli che vanno nei musei per i nostri per il nostro pubblico o i nostri
I nostri pubblici un'ultima accenno al tema sollevato o dal Presidente imperatori della strategia di Lisbona la società della conoscenza il ruolo della
Conoscenza sulla patrimonio culturale che è fonte di crescita per per tutti e quindi è un nodo strategico anche per la strategia di Lisbona alcune notazioni di caratteristiche po'personale intanto faccio notare che il piano nazionale di riforma
Costruito diciamo a partire dal dalla fine del due mila cinque per tutto il due mila sei inattuazione proprio della strategia di Lisbona del Governo italiano
Beni culturali erano proprio completamente assenti cioè noi ci siamo inseriti anche con un'azione un po'
Così forse da
Da da da da da combattenti un po'o sprovveduti in questo in questa fase in una fase di elaborazione del piano nazionale di riforma anche abbastanza avanzato
Proprio portando di progetti cioè facendo vedere che all'interno del ministero e all'interno del sistema complessivo dei beni culturali si elaborano strategie si attuano project di che hanno un valore sostanziale proprio nell'ottica del Piano nazionale della riforma di riforma e quindi della società delle della conoscenza non più della non più non solo della società dell'informazione
Che molto più riduttivo e abbiamo portato progetti di grande valore innovativo che utilizzano le tecnologie le nuove tecnologie non solo e non tanto direi per ampliare il sistema della fruizione e valorizzazione quindi tutte e due le tecnologie ICT
L'internet la multimedialità all'editoria andrà in nuova i nuovi modelli
Così di di diffusione della conoscenza culturale ma anche le ICT nelle le le le le tecnologie
Innovative che sostengono i processi direi di base della delle dei beni culturali cioè processi che governano la conservazione e quindi le tecnologie della DIA in i nostri dalle tecnologie dell'intervento un materiale sulla patrimonio culturale e quelli e poi della musealizzazione della sicurezza sicurezza ambientale e sicurezza
Dei dei singoli monumenti e sicurezza dei depositi mi riferisco in particolare i depositi
Archeologici qui si fa differimento a milioni di beni catalogati ma quelle sono solo i beni catalogati noi abbiamo dei depositi milioni e milioni di reperti
Questo lo sanno gli archeologi qui abbiamo davanti professor la Regina anche più esperto di lui non c'è i milioni di reperti che esistono nei laboratori
Nei depositi dei nostri musei archeologici delle ed è degli antiquaria che hanno una debbo l'etichettatura una debole con diciamo o
Inventariazione di massima ecco anche rispetto a quelli abbiamo elaborato progetti nuovi con l'utilizzo delle tecnologie delle Refah file di e così via quindi
Siamo entrati nel piano nazionale di riforma e anche la lì diciamo la presa in carico della
Voce tecnologie per il patrimonio culturale che è presente
Se voi vedete nella legge finanziaria gli articoli ottocento quarantadue ottocentoquarantacinque se non mi sbaglio e che sono o quelli che individuano o il piano nazionale
Di competitività
In capo al Ministero dello sviluppo economico ecco in quel caso invece il Ministero dello sviluppo economico ci ha ascoltato cioè noi abbiamo lavorato con il Ministero dello sviluppo economico a settembre
Per dire bene documentiamo ove il settore del patrimonio culturale non è soltanto relativo non va considerato nella capacità di creare risorse solo perché i turisti
Poiché sono o una fonte di reddito e il turismo culturale in crescita ma anche perché c'è una filiera di produttività di produzione una filiera industriale
Che poi è quello che abbiamo anche detto al convegno di marzo che citava il professor Imperatore
Ecco questo è stato ho ritenuto credibile dal Ministero del dello sviluppo economico e finanziario c'è questa linea tecnologie per i beni culturali
Voglio dire che qui parliamo di finanziamenti all'impresse qui si tratta di individuare di fare insieme con loro
Dopo che avranno individuato il manager che gestirà questa linea di
Di di finanziamento di individuare con loro le tipologie dei bandi a cui le imprese che lavorano su questa filiera di produzione il patrimonio culturale
Possono appunto rispondere a questi bandi per aggiudicarsi dei contributi
In modo da sviluppare poi quelle capacità che già però esistono perché lo abbiamo visto a valle del convegno nell'impresa e esistere una di Chieti sa di
Diciamo capacità produttive anche di nicchia che rispondono alle nostre esigenze ma non solo alle nostre Ministero Beni culturali alle nostre in quanto sistema aggregato
Dei beni culturali d'Italia ecco fare incontrare questi due aspetti significa a mio parere anche dare una prospettiva occupazionale
Laureati che con il sistema universitario continua atti diciamo laureare non voglio utilizzare una parola produrre perché gli esiti stiamo parlando di persone
Perché da parte poi del mondo privato io la sto diciamo il fatto di di di assorbire questi laureati da parte del sistema pubblico lo vedo anche in prospettiva con grande così con grande scetticismo a noi abbiamo di fronte l'obiettivo di ridurre i costi della pubblica amministrazione i costi si riducono anche soprattutto tagliando il personale cioè da una parte dobbiamo tagliare ridurre e dall'altra continuiamo a dire abbiamo bisogno insomma noi non ci troveremo mai su questo
Avremo forse qualche finestra di assunzioni
Ma mai del livello dell'i due-tre quattro mila
Di cui avremo effettivamente bisogno questo comunque magari ci fosse una smentita in questo senso e quindi la necessità di utilizzare persone altamente qualificate deve essere anche assorbita
Dal mondo della produzione generale che gravita intorno al patrimonio culturale che è un mondo più ampio rispetto
Anche alle aziende che lavorano nei servizi aggiuntivi e certamente molto più ampio rispetto alla al settore e pubblico allargato grazie
Alla alla dottoressa Recchia ci ha dato una serie di risposte per quanto riguarda il settore pubblico
Il problema
Rimane anche quello e soprattutto quello della ma l'azione come viene sottolineato nel rapporto i corsi universitari nascono ogni anno ne nascono di nuovi corsi universitari che promettono
Un'occupazione con la formazione ecco poi ovviamente l'occupazione viene di conseguenza nel settore della valorizzazione dei beni culturali
Come sottolinea il rapporto però questi corsi sono spesso accompagnati da una mancanza di informazione nei confronti di mancanza di formazione Pisani comprati gli studenti nei confronti dei genitori quindi insomma
C'è una Alia sulle prospettive che abbastanza è abbastanza forte
E allora vorrei chiedere alla professoressa Marisa Dalai emiliani dalla Fondazione Bianchi Bandinelli se effettivamente questo
è ancora il il quadro Selene sta invece stare apprezzando se c'è la possibilità di intervenire per fare in modo che quelle che sono le iscrizioni a questi
Corsi laurea trovino effettivamente un uno sbocco una prospettiva una prospettiva reale prego
Io prima di tutto desidero ringraziare le associazioni Civita per l'invito a voler presentare
Questo verrà Bonaldo
Bui io stesse erano state invitata a dare un contributo e in realtà non ho potuto farlo forse non ho voluto farlo perché
La Filosofia che in forma tutta l'attività di Civita pure notevole in meritoria
Lo dico molto chiaramente non è la mia filosofia sono stata invitata come presidente del associazione Bianchi Bandinelli che non è una fondazione come
Si dice il
Programma associazioni al proprio con me Civita ma forse questo lapsus a un qualche significato come tutti i lati oscuri
E
Ma vorrei sottolineare che certamente l'associazione Bianchi Bandinelli a nella sua missione dei compiti specifici nell'ambito dello studio della ricerca
E della formazione per i beni culturali come tale è stata istituita e voluta da Giulio Carlo Argan nel mille novecento novantuno
Tuttavia io credo di poter parlare qui anche come Presidente del
Comitato tecnico-scientifico per il patrimonio storico-artistico un ruolo di
Altissima responsabilità
Che mi assegna un compito specifico anche nell'ambito del Consiglio superiore per i beni culturali due organi consultivi questi che per
Oltre quattro anni
Il il Ministro dei beni culturali non aveva né insediato ogni mai sentito per tutta una serie di riforme che sono state San e che finalmente ora hanno la possibilità invece di dare un contributo al al governo dei dei beni culturali
E forse legittima la mia presenza qui anche una
Lunga esperienze di insegnamento della storia dell'arte che è ormai più che quarantennale nell'università italiana
Nelle tre Università in particolare i più grandi d'Italia a Milano Roma e Napoli
Questo mi ha fatto toccare con mano che cosa significa l'espressione università di massa
E mi ha fatto capire quali sono anche le risposte che a questa realtà che assolutamente una realtà e anche questo rapporto lo dimostra si dovrebbero dare
Il rapporto e io in realtà vorrei cominciare da cui
Visto che il mio compito dovrebbe essere quello di presentare questo accorto
è un rapporto lo dico immediatamente molto coraggioso
Perché si propone di raccogliere dati che finora erano mancanti
Dati molto significativi soprattutto direi nell'ambito della occupazione della forza lavoro del settore dei beni culturali
Il quadro di riferimento disegnato dall'esito delle ricerche dell'Ufficio studi di civiltà è un quadro molto ricco
Anche se focalizzare in particolare il problema del rapporto fra formazione e occupazione
In riferimento
Al settore pubblico prevalentemente quindi alle istituzioni pubbliche dello Stato e degli enti locali da un lato
E dall'altro delle fondazioni bancarie
L'ambito del privato sfugge ad una analisi puntuale anche sei un tentativo di schivare anche di questo settore effettivamente viene proposto
Nel nel rapporto
Dunque il coraggio di raccogliere e di organizzare dei dati che finora ci sono sempre mancati
Giustamente Pietro Valentino parla di un deficit di conoscenza relatrice attivamente a tutto il comparto dei dei beni culturali
E insieme Imifin riferisco proprio in particolare alla ampia all'ampio saggio di Pietro Valentino il coraggio di analizzare questi sconfortante Kissin mi allarmanti dissidente dati
Ricercando le cause di questa situazione
è chiaro che siamo arrivati ad oggi
A questo scarto drammatico
Fra domanda di forza lavoro qualificata nel campo dei beni culturali e offerto sta quest'ultima e quantitativamente almeno cinque volte quella del della domanda
Attraverso un processo storico molto complesse lo
Iniziato direi con gli anni ottanta quindi
è un quarto di secolo quello che ci ha portato a questa situazione ma io direi che prima ancora per quanto riguarda la formazione
Il il momento di rottura e l'inizio di una nuova
Fasce nel rapporto formazione o cooperazione è iniziato con con i sessantotto con la liberalizzazione dei dei dei piani di studio
E con la liberalizzazione degli accessi all'università e quello il vero momento di rottura
Pietro Valentino punta il dito molto giustamente però sulle responsabilità culturali concettuali intellettuali
Che hanno orientato poi le decisioni politiche fino a portarci alla situazione
Attuale
Se ho ben capito
Dunque
Proprio a partire dagli anni ottanta e si è fatto strada una concezione o meglio la la definizione di un modello di sviluppo
Che poneva
Al suo centro proprio la questione dei dei beni culturali
Era un errore di prospettiva probabilmente e in questo errore di prospettiva non sono mancate le responsabilità
Se ripensiamo al al quadro italiano ma direi il forse questo andrebbe fatto in un secondo rapporto con più forza
Se riferiamo il quadro italiano a quello europeo i forse planetario
Addirittura
Il tema della modernizzazione di tutto l'ambito dei beni culturali anche sul piano del della formazione
In nome di un libero mercato sia della formazione che delle professioni dell'ambito di beni culturali
Ha visto coinvolti anche le le forze intellettuali migliori del Paese penso per esempio all'inizio degli anni tanta
Alla fondazione del dell'associazione economia per la cultura
Giustamente tu Pietro ricordi un convegno chiave è quello di Firenze le mura Bianchi che proponeva proprio un modello di sviluppo imperniato sui sui beni culturali
Ma molti altri sono i sintomi io ricordo
Per arricchire questo quadro iniziale anche la
Come dire il Progetto che allora apparve molto innovativo
Dei corsi di laurea in conservazione dei beni culturali il primo di questi corsi di laurea fu attivato a Udine nel mille novecento ottantatré quindi gli anni sono sempre quelli
Gli anni ottanta
Un nuovo modello di sviluppo i beni culturali al centro di questo modello di sviluppo e dunque
Una serie di scelte sul piano della formazione universitaria
Che hanno portato alla proliferazione dei corsi di laurea i beni culturali in contrapposizione
Ai percorsi formativi tradizionali di questo settore che erano quelli delle Facoltà di lettere per l'archeologia per per la storia dell'arte
Per la chimica Istica per le biblioteche o non mia
E d'altro lato né di Facoltà di architettura i corsi di laurea come una presenza significativa
Dei corsi di di storia dell'architettura e di restauro dei dei monumenti
Abbiamo quindi vissuto una lunga stagione dai primi anni Ottanta fino alla riforma universitaria nel mille novecentonovantanove in cui
Questa grande illusione ha provocato una sorta di deriva
Pierini giustissima
Che ha portato alla attivazione di corsi di laurea in beni culturali ovunque anche perché questa è una
Chi dire ahimè
Dalle dalle unghie spuntate
Che è stata molto cavalcata dai politici locali
Quindi
Corsi di laurea e conservazione dei beni culturali appunto ovunque anche nelle zone più
Appartate dove mai irresistibile prima una una
Università
Siamo così arrivati alla riforma mille novecento novantanove riforma universitaria
Io dico subito che non sono mai stata e non sono Frati lauda Torres temporis ACTI
Sono convinta e ripeto parole del collega sono rosa
Che una analisi delle situazioni universitaria italiana prima della riforma del novantanove non può che portarci a dire
Che il quadro era quello di una
Indecente università di massa che conservava al suo interno una piccola universitarie
Si lavorava solo per quelle ditte cioè per il trenta per cento dei studenti iscritti
I soli che concludeva nei loro studi laureandosi il settanta per cento abbandonata l'università
Allora
Questa in una situazione che richiedeva una risposta e una risposta
Radicale
Non credo affatto che l'introduzione del tre più due dia come risultato zingaro questo è il titolo di un libello oggi di successo tre più due uguale a zero
La riforma ha costretto la classe accademica italiana a interrogarsi sulle finalità delle del proprio lavoro
Io sono arrivata all'Università di Roma nel novantadue
Dal novantadue al novantanove non avevo mai avuto occasione con i miei colleghi della Sapienza di discutere sugli obiettivi del nostro del della nostra attività didattica
La volevamo lavoravamo tutti in uno splendido isolamento
Dal novantanove al due mila e sette almeno la metà del nostro tempo l'abbiamo passata discutere a interrogarci su che cosa stavamo e stiamo facendo a interrogarci finalmente
Intorno a un progetto culturale per i nostri allievi
L'altro aspetto che vedo come molto positivo della riforma è finalmente la presenza degli studenti nelle aule universitarie io ricordo ancora
Aule affollate per i primi due Ministri di scorso
E poi progressivamente uno svuotarsi delle aule se arrivava a maggio e gli studenti erano sì e no cinque o sei mentre si Buttiglione ingenerose premuto aule affollatissime quindi cominciato con centottanta centocinquanta studenti alla fine non ne avevo più nessuno la riforma
A dato agli studenti questa opportunità agli anche costretti a frequentare perché si sono chieste per anni le firme di frequenza e dunque finalmente
Abbiamo ritrovato il piacere di insegnare a dei ragazzi in un arco temporale
Che appunto
Consente un un dialogo una reale trasmissione di saperi dai docenti agli annichiliti
Volutamente e provocatoriamente vorrei sottolineare gli aspetti positivi di una riforma che è sempre stata troppo bistrattata soprattutto dai l'al datore stent Corissanti
C'è un altro aspetto che avrei voluto sottolineare la presenza del ministro Mussi e mi spiace molto che non sia qui
Ed è quello della
Opportunità di innovazione che la riforma finalmente CIA dato
Le facoltà di lettere iracheno dei dinosauri
Completamente imbalsamati
Nella nella loro struttura soprattutto nidi equilibri di potere fra le discipline erano prevalentemente delle Facoltà
A indirizzo filologico filologico antimissilistico letterario
Con la riforma è stato possibile
Fare dei progetti di reale svecchiamento di reale innovazione questa è un'istanza che viene sempre sottolineata in ambito economico la riforma ci ha dato questa possibilità
Io penso al
Al Progetto
Formativo che abbiamo potuto costruire alla Sapienza certamente favoriti dal fatto di
Aprire i numerosi insegnamenti già prima della riforma
Bene abbiamo introdotto discipline come Musicologia
E si è consapevoli del fatto che in Italia dove i musei sono come ripete sempre negli anni quattro mila quattrocentoquarantaquattro utilizzando questo numero periodico ad indicarne una crescita
Una possibile crescita infinita si è consapevoli del fatto che l'insegnamento di Musicologia non esisteva nelle nostre facoltà erano due sedi universitarie tengo avvenivano ora c'è in tutte le facoltà
Alla Sapienza abbiamo potuto arricchirlo con un corso che fosse rimasto unico in Italia perché io credo
Di di grande potenziale innovativo che è quello di didattica del museo e del territorio
Ora
La la tendenza europea di questi ultimi anni penso in particolare al Consiglio d'Europa
E quella di individuare in quelle che Dini ormai definitela pedagogiche il patrimonio hanno la pedagogia del altri modi e cioè l'educazione al patrimonio uno degli assi portanti della crescita culturale del società civile
E ecco sono tutti gli ambiti questi prima impensabili
Il mio forte timore queste opere voluto dire al Ministro Mussi
Che enti con la nuova riforma certamente e tutto questo attento pubblico al corrente del fatto che
Dopo la riforma Berlinguer demanda al muro
Zecchino e dopo la riforma Moratti siamo alle prese con una nuova riforma
Proprio
Anche noi anche l'università come il Ministero dei beni culturali è stato terremotato tre volte in un arco temporale brevissimo
Il mio timore enti con questa nuova riforma
Che è molto mini positiva nel senso che riduce di molto quasi della metà i crediti formativi obbligatori
Tutta l'innovazione introdotte negli scorsi anni scompaia di nuovo anche perché questa innovazione è stata affidata a docenza esterna l'università
Non esiste nessun docenti di ruolo per queste discipline innovative
Bene allora attorno ad esso al
Rapporto quindi
Non buttiamo con l'acqua il bambino c'è molto da salvare in ciò che è accaduto in in questi anni
Occorra dire la lucidità culturale e politica per salvare ciò di cui effettivamente abbiamo bisogno anche nel settore dei dei dei beni culturali
E torno al rapporto
Il rapporto disegni appunto questo quadro lo ripeto molto allarmante relativamente alla mancanza di sbocchi professionali per
I laureati triennali e figlia urea atti quinquennali
Allora o un
Un grosso dispiacere e cioè quello lo accennavo già Pietro Valentino
Quello che nel nel rapporto non si sia tenuto conto di un terzo livello formativo che è quello dei dottorati e delle scuole di specializzazione
Ora
O ogni ogni volta che parlo devo ripetere questo ma non posso non ricordare che
La formazione il settore dei beni culturali per le professioni del patrimonio culturale in Italia
è sempre stata affidata al terzo livello formativo
Cioè con l'introduzione
Per esempio della storia dell'arte nell'università italiana
è una disciplina giovane la storia dell'arte Hilla prima cattedra di Storia dell'arte in Italia è stata affidata ad Adolfo Venturi nel mille novecento uno bene dal mille novecento uno con l'insegnamento è stata attivata alla Sapienza di Roma una scuola di perfezionamento triennale per il personale delle regge gallerie
E la stessa cosa identica è accaduta per l'archeologia
Già da chi
Già dieci anni prima nel mille ottocento novantuno
Con la creazione della cattedra o poco dopo la creazione della cattedrale degli errori vive il primo illustre archeologo della Sapienza dire uno studioso tedesco
Fu istituita una scuola di perfezionamento triennale per i laureati
Questo che cosa significa significa che
Immediata è stata la consapevolezza che il livello della laurea non bastasse
Per professioni chi richiedono una raffinatezza di strumenti concettuali intellettuali culturali che non si può richiedere a un semplice laureato
L'Italia ha dunque avuto una sua e colto il patrimonio adesso guardiamo alla Francia come a un modello meraviglioso irraggiungibile l'Italia ha avuto la sua e colpi patrimoni
Dal mille novecento uno l'ho appena detto e dal mille ottocentonovantuno fino al mille novecentocinquantasei per oltre mezzo secolo
E la formazione di tutti gli archeologi di tutti gli storici dell'arte italiani è passata attraverso questa unica scuola romana che assicurava una
Unitarietà di formazione per gli operatori di tutto il territorio nazionale
Questo è
Si è concluso con le col cinquantasei quando
è iniziato quel processo progressivo di autonomia degli atenei italiani che si è concluso soltanto nel novanta nove appunto con
L'autunno con la definizione degli ordinamenti didattici e anche quindi
L'autonomia didattica nelle università avevano già avuto quella riconosciuto quella statutarie quelle amministrative
Allora
Questo rapporto va benissimo va benissimo perché noi siamo di fronte alla drammatica esistenza di decine di migliaia di laureati triennali e di laureati quinquennali
Ma il mondo dei beni culturali soprattutto il Ministero dei beni culturali
Ma alla stessa stregua e gli enti pubblici territoriali soprattutto le regioni i musei sia statali che che appunto delle degli enti locali
Hanno bisogno di professionalità molto raffinate
Quindi io mi aspetto che Civita CGA ora un terzo rapporto dedicato effettivamente a queste professionalità
Che esistono
Per nostra fortuna ogni volta che vado a Parigi al reparto e Malpensa dei sardi raffiche mi sento dire che senza i nostri
Specializzanti che fanno tirocinio Lara il del parto ma non avrebbe mai potuto
Sviluppare le politiche culturali di questi ultimi anni dunque significa che noi prepariamo del personale specializzati agissimo
Sono che noi non lo utilizziamo
Perché purtroppo e non torno su quanto ha già detto la dottoressa Recchia
Il Ministero dei beni culturali ha preferito e continua a preferire dei rifornimenti reclutamento
Molto discutibili che continuano ad abbassare il livello dei requisiti richiesti quindi l'Università continua ad alzare questo livello il Ministero dei beni culturali ad abbassarlo queste il vero dramma
E e direi che la terza parte del rapporto che è veramente molto preziosa
Perché offre uno spaccato della situazione in due Paesi europei leader in questo campo da un lato l'Inghilterra dall'altro la Francia conferma pienamente quello che sto dicendo
Cioè in Inghilterra in Francia
Ci si accosta alle carichi ere della tutela della conservazione della valorizzazione alle professioni museali attraverso un percorso formativo di cui qui ampiamente si parla che è tutto post lauream
Queste è il vero problema
Bene alle questioni
Poste sul tappeto alle questioni relative alla
L'ambito della formazione possa sul tappeto dalla professoressa Marisa da lei emiliani io chiamerei
Su questo argomento a dare un contributo anche il dottor Pietro Taronna dell'ISFOL perché
Ovviamente
Il PRA della formazione come Veneto è un problema
Particolarmente sottolineato e anche il problema insieme a quello voi dello sviluppo della degli ambiti occupazionali e il problema principe quindi quale miglior risposta migliore riflessione ci può venire anche dall'ISFOL prego prego
Tra l'altro
Ringrazio
Ringrazio per l'invito l'Associazione Civita vorrei fare solo alcune riflessioni
A sulle osservazioni fatte stamane perché personalmente non ho letto ancora il rapporto e che sono anche il risultato di uno studio fatto dall'ISFOL
Sull'area occupazionale i beni culturali
Che da un lato tende ad evidenziare sostanzialmente le stesse corso e che sono state rilevate nel rapporto civiltà in uno scollamento tra al mondo della formazione e mondo dell'occupazione
E dall'altro mettere in evidenza le figure professionali chiamiamole emergenti anche se un euro oggi svolte non mi appassiona molto
Che però sono necessarie in un mondo che muta cambia con notevole rapidità
Aiutarmi mi
Strettamente di mercato c'è una discrasia profonda tra
Qualità e quantità della formazione e qualità e quantità dell'occupazione
Che da questa formazione viene fuori cioè non c'è un rapporto all'incirca di uno a dieci
Tra persone che si formano in una qualsiasi delle professionalità dei beni culturali e a persone che effetti ente riescono a trovare collocazione tenendo presente era che la gran parte della occupazione occupazione di tipo pubblico
Con tutti i blocchi che noi sappiamo dal livello centrale ai livelli territoriali fino al Comunale
Ci siamo una grossa
Una grossa stanzi che impedisce qualsiasi possibilità concreta le uniche forme di occupazione realizzate negli ultimi anni sono quelle derivanti dalla collaborazione con gli enti privati
Quindi con una forme di di contratto delegai eccetera quindi che hanno consentito l'attivazione di percorsi che altrimenti non sarebbero stati possibili
La prima la prima domanda allora questo cosa mi faccio se è vero lo diceva la dottoressa Recchia che non ci sono risorse sufficienti per ampliare il numero degli addetti ai lavori
Nelle strutture centrali e periferiche dei beni culturali
Però pare che ci siano le risorse per formare queste persone perché formare delle persone quest'precari le oppure no regalarle gentilmente come diceva
La collega agli altri Paesi esteri mi pare uno spreco c'è veramente inqualificabile
Perché formare una persona c'è stato qualcuno che ha approvato a fare dei conti formare una professionalità di alto livello all'state italiano fino ai massimi livelli costa fino a quattro cinquecento mila euro l'intero percorso formativo
Noi completiamo il percorso formativo dopodiché lo regaliamo a qualcun altro che è in grado effettivamente di utilizzarla e questo è vero nei beni culturali ma non solo nell'ambito dei beni culturali
Seconda considerazione con l'autonomia delle università ogni autonomia è diventata ancora più autoreferenziale
Cioè ogni ATER ogni università chiedo scusa ogni università punta sostanzialmente a acquisire detenere migliorare scusate l'espressione un po'volgare dato il contesto quote di mercato
Cioè non punta tanto al miglioramento dell'offerta formativa quanta al miglioramento della propria posizione nel mercato e questo è
Io non dico che sia sbagliato in sé
Può avere degli effetti deleteri in particolare per quanto riguarda la qualità della formazione perché è del tutto ovvio che se punto alla quantità in qualche misura in qualche misura taglio sulla qualità
Un'altra notazione salto
Vado per flash insomma in maniera da essere il più possibile sintetico ed efficace ci sono delle professionalità che sono necessarie assolutamente necessarie nel mondo dei beni culturali e di cui e il sistema scolastico attuale italiano non è in grado di fornire l'output
Nell'ambito dei beni culturali nell'ambito dei beni culturale esistono esiste la possibilità di formare degli art advisor per esempio
Eppure se una struttura pubblica deve comprare un quadro bisognerà pure che faccia una stima una valutazione allora in quel caso che cosa fa si rivolge
Si rivolge ad una struttura di tipo privato ha una casa d'aste
Che ad che fa una stima di quel bene poi valutare l'opportunità dell'acquisizione
Questo per per citare un caso estremo le professioni invece che sul quotidiano
Sembrano molto più necessarie all'intero sistema dei beni culturali sono quelle legate al marketing e sono state già citata insomma
Ma ne sono anche altre che mi permetto di sottolineare
Mi permetto di sottolineare in particolare
Oltre quelle storiche naturalmente che non cito dato il contesto insomma
L'archivista bibliotecario l'archeologo eccetera eccetera
Il responsabile della sicurezza in quanto figura professionale non esiste viene delegato dall'uno all'altro a seconda dei contesti in cui si opera
Il responsabile della didattica una figura totalmente nuovo che tende a coniugare funzione didattica nell'ambito dei beni culturali e funzione della presentazione
Questa è una figura professionale del tutto nuovo che per quanto mi risulti neppure nei nuovi elenchi
Del Ministero dei beni culturali mi pare mi pare che non sia preso ancora in considerazione
L'esperto in marketing culturale naturalmente tutti quelli che tutte quelle figure che ruotano intorno alla gestione degli eventi culturali perché
I dati parlano inequivocabilmente che le entrate nel sistema dei beni culturali i miglioramenti nelle entrate dal punto di vista economico sono solo ed esclusivamente nei servizi accessori
Mentre la dal novantanove al due mila quattro sostanzialmente non c'è stato un grosso mutamento nel numero di accessi tranne che nei sistemi museali organizzati cioè i sistemi che organizzavano dei percorsi
Complesse
Un'altra figura professionale che mi permetto di sottolineare all'attenzione e che nel pubblico sarebbe estremamente necessario attualmente affidata
Alla buona volontà o alla capacità di rapporto di relazioni che un funzionario piuttosto che un'altra e fan Kaiser dei beni culturali
C'è nell'ambito dei beni culturali e l'amministrazione pubblica non sarà mai in grado di far fronte totalmente alle esige alle esigenze di valorizzazione e gestione manutenzione eccetera eccetera e del
Delle opere d'arte
Allora e necessario acquisire fondi
Donazioni eccetera
Questo avviene oggi affidato alla buona volontà alla capacità di mediazione al tipo di rapporti che è una persona piuttosto che l'alt prova invece no è una funzione che deve essere sviluppata a livello professionale e deve essere in qualche misura indipendente dalle persone
Deve essere una funzione appunto e quindi come tale sviluppata
In estrema sintesi quello che voglio dire che rapporto nostro sulle figure professionali del dei beni culturali per quanto riguarda il rapporto tra formazione e occupazione coincide totalmente e c'è da essere non molto ottimisti diciamo così insomma
A meno che non si sviluppi una sinergia
Questa è la mia sensazione spero di essere smentito dai fatti una sinergia ancora più stretta con con il con il privato
Cioè se si riesce a stimolare in maniera ancora più intensa di quanto si si sia fatto già dalla nonché in poi il rapporto con
Le strutture private ci sarà molta più le Sibille Itap perché una struttura privata
E in grado domani se necessario di reperire sul mercato un fan transazione
Una struttura pubblica non sa neppure nei propri organici che i propri organici non è prevista semplicemente
Ci sono l'organizzazione del del ministero e di tutela e organizzare per linea di funzionalità apicali gerarchici non per livelli professionali
Quindi non sempre e all'interno delle strutture pubbliche ci siano ci sono fior di professionisti di altissimo livello ma sono ingessati all'interno di una struttura rigida
Se non cambia qualcosa io che mi occupo da venticinque anni di professioni e di orientamento alla scelta professionale o seria difficoltà consigliare
Ad un ragazzo che voglia scegliere un certo percorso piuttosto che un altro di
Trovare provare a percorrere un percorso formativo che poi lo porta lo porta probabilmente non trovare occupazione quindi diventa estremamente frustrante un'operazione del genere grazie
Bene prima di affidare le conclusioni al professor Valentino volevo fare come dire un'annotazione di servizio
La dottoressa Recchia mi ha chiesto di salutarvi e ringraziarvi al è dovuta andar via prima del previsto perché era un impegno alla forum della
Pubblica amministrazione che sta svolgendo questa settimana qua alla Fiera di Roma e al suo tempo mi ha pregato di portarvi i saluti anche del Segretario generale dei beni culturali
Il professor Giuseppe Proietti
Ritorniamo comunque a noi le conclusioni sono affidati a lei professor Valentino che insieme al professor
La regina il curatore di questo volume mi pare che le sollecitazioni non manchino perché ci sono sollecitazioni e punti di vista diversi sia al sul versante formativa abbiamo sentito la tessera
Dalla emiliani adesso abbiamo sentito il professor Taronna e ci sono sollecitazioni anche per quanto riguarda le possibilità le potenzialità occupazionali come ci ha detto alla dottoressa Recchia
Hanno bisogno di figure Emma non hanno i fondi per
Per reclutare certa media abbiamo sottolineato abbiamo detto molto alta insomma c'è un quadro piuttosto complessa lei che ha messo assieme con
Con con fatica perché ripeto questi dati non esistono pronti quindi c'è stato per un lavoro di di raccolta dei dati della prassi negati che è stato piuttosto complesso le che ha messo insieme questi dati che prospettive vede per
L'occupazione la nuova occupazione nel campo della valorizzazione dei beni culturali prego per San Valentino
Questo molto complesso non ci propone meno perché abbiamo sbagliato per vent'anni che in televisione di non vorrei dare
Un ulteriore previsione sbagliata no
Sia il dibattito di oggi che
Il volume è il
Il rapporto Civita aveva una funzione che mi sembra che dal dibattito di oggi viene confermata
è in atto un ripensamento della formazione universitaria è in atto un problema che qui resta come associazione Civita si dibatte danni di una visione più complesse e più generale del settore della cultura
E e quindi trattare un tema specifico che era alla formazione all'occupazioni di alcune figure professionali abbastanza definite
Dando dei numeri era anche il modo bere in
Per
Ripensare e
Non fare l'ennesima riforma del sistema universitario che non tenesse poi assolutamente conto di quelli che erano le esperienze dedicati
Io e vi ricordo sempre che noi siamo un'Università che ha specie da venti per vent'anni abbiamo sperimentato i Dipartimenti perché le ho fatto una legge che
Introducevi dipartimenti universitari a livello sperimentale poi per vent'anni si è dimenticato tutti
Trasformare in una legge che di regolamentazione
Qui stiamo sperimentando sempre ed obiettivo un po'di questo volume era di fare un po'il punto della situazione di trarre un po'le conclusioni per vedere un po'comandare
Per questo motivo è diviso in
Tre grandi parti dove la prima parte poi ci torno che è quella che è un po'più quantitativa che ho curato direttamente
Ma insieme poi Adriano la Regina abbiamo pensato di curare un volume in tre parti dove in una seconda parte
Tutta una serie di esperti di settore che alcuni anche qui mettessero in evidenza quali sono le caratteristiche di queste professionalità che sono richieste
è una terza parte che era quella dell'esperienza allora
Prima detto partendo proprio da quella che è più lontana dalla mia campo specifico ma che mi tornava anche adesso un po'tutti gli esperti di settore
Mettono in evidenza che c'è in
Questa riforma universitaria una sorta di schizofrenia trascorso premier tra
Lauree professionalizzanti e formazioni di base
Cioè non da una parte e
Intervento della la professoressa dai era
Preciso in questo settore significa che noi dobbiamo pensare un percorso lungo specialmente per
Deformazioni più elevate
Vi dico che in termini di occupati stiamo pensando in un numero di occupati di un centinaio di persone vanno a questa
Il livello di formazione in cui stiamo immaginato però Conte premente ne abbiamo deciso di fare
Una formazione triennale che definiamo professionalizzante
Una formazione quinquennale che dovrebbe essere di tipo diverso e noi dobbiamo spedisco e specializzazioni dottorati e dimentichiamo che in mezzo ci siamo inventati ad altri due percorsi formativi che sono i master grazie
Allora
Il rischio è che noi che cosa andiamo a fare da una parte andiamo a rendere più di tre sentire più rigida la nostra offerta formativa
Io sono terrorizzato dai corsi di laurea triennali in Fund raising perché ce ne servono dieci e poi ce n'è ne costruiamo e ne produciamo migliaia mentre come venirne fuori dalla
Dalla data di intervento di vari esperti forse dovremmo potenziare la parte di formazione di base
Siano a livello triennale sia soprattutto poi a livello comunque rimane usando i master per rispondere a quelle esigenze specifiche del mercato del lavoro
Che sono poi che cambiano altri nel tempo e che sono quindi molto molto variabili quindi il primo momento da
Al come dire da ripensare un percorso formativo che è abbastanza ricco e da mettere in relazione
Con il mercato del lavoro per i vini perché poi
Qualcuno si può iscrivere all'università che di buona famiglia che non mi se importa assolutamente nulla di trovare occupazione devo adesso ad una formazione di alto di me
Per
Creare un rapporto forte tra università e mercato del lavoro un primo elemento che ma anche che viene fuori che è stato ripreso anche questa mattina e che le università non hanno
Nessun osservatorio ovvero su che cosa sono le dinamiche delle richieste del mercato del lavoro
I Corsini dapprima vengono definite sulla base di situazione
DDT intuizioni riconoscenza i singoli docenti il che in alcuni casi ci prendano in altri no in molti casi prendono un'esigenza di interesse degli studenti per cui
Gli studenti rispondono in Massari quel successo
Di
Domandati immatricolazione viene prese come successo di un corso poi quando noi andiamo a confrontare
La quantità di laureati con
Gli effettivi sbocchi del lavoro sul mercato del lavoro troviamo questa differenza che Anna differenze notevoli quindi da una parte conserviamo questa grande flessibilità
Che ci dà questa nuova la struttura dei corsi però la dobbiamo ripensare dare di contenuti
E in questo caso secondo me c'è un aspetto della punto di vista la formazione dell'Università anch'io
Sono d'accordo con come lista che la presenza del del ministro che sta emanando tutta una serie di carenze vessati importante perché in parte
Molto in
Una parte di questo contenuto in questo rapporto può essere utile anche per lui che va poi a ridisegnare questo tipo di confine
Come quindi mantenere questa flessibilità addetti della formazione ma come dall'altro lato arricchirle come non fosse rizzare le come creare delle relazioni e degli strumenti che lo mettono poi il rapporto con il mondo
L'assenza di questi due temi la darla la fretta e su questo poi sul mondo del lavoro sul mercato del lavoro si apre un altro problema
Di anticipare l'inizio si è senatore Maccanico sia Tesserin perentorie è che questo mercato del lavoro significa che ha bisogno di politiche nei settori culturale che sono diverse che trecento l'università quindi qui ci sono
Vari soggetti che prendono delle decisioni
Come centri decisionali completamente separati e poi improvvisamente come viene fuori e questo rapporto quando prima mettere insieme queste decisioni scopriamo che non c'è coerenza per tutti gli elementi decisivi
Alcuni dati nel rapporto vengono dati cioè che cosa è che su cento laureati nella migliore delle ipotesi nella settore dei beni culturali qui nelle formazioni
Il più alto livello trovavano sedici persone trovavano lavoro sedici successi
Se consideriamo solo il settore pubblico ne sono cinque se io vado a a dividere io ci ho provato che complicato a dividerci tra laureati triennali
Laureati del quinquennali avessi preso il dottore atti la Scuola di specializzazione evidentemente avere trovato un'altra alta percentuale di occupazione
Tra i laureati per i dottorati e tra la scuola di specializzazione che via via si abbassa man mano che io vado avanti
Però teniamo presente che
La formazione universitaria presenta una laurea triennale come conclusi in sé e quindi come
In qualche modo una formazione dovrebbe aprire delle possibilità sul mercato del lavoro quindi
Cioè o diciamo che abbiamo trasformato la laurea in quinquennale da quadriennale abbiamo allungato i percorsi di studio oppure diciamo che è importante laurea triennale però dobbiamo ripensare completamente questo
Questo ente
Che cosa succede che se io vado a vedere
Questo lavoro arrestato un lavoro un po'compreso il Cile chiesto tempo i dati sono dei dati un po'che hanno datati
Se io vado a vedere di i dati più recenti che ho fatto ieri proprio per per darmi un po'acquisti intervento di costi e vado a vedere che cosa succede in in termini di formazione universitaria e di laureati
Devo dire che prendendo due classi di laurea che sono la classe tredici
Scienza e dei beni culturali e la classe quarantuno tecnologia per il restauro conservazione dei beni culturali e così via io che complessivamente in
Italiana in tutti i traghetti compreso l'università pubbliche private ci sono
Nove quattro undici cento
Ventuno corsi di laurea attiva
Con un numero di iscritti complessivi che è intorno ai dodici mila iscritti
Nell'anno solare due mila e se i
Tra l'autore cominciando avere finalmente i laureati triennali e così via
Il numero dei laureati è molto più alto di quello che hanno stimato nel rapporto ci invece siamo andati avanti perché si sono laureati
Circa tre mila ottocento persone nella classe tredici e Circhetta Lecce e trecentoquindici nella classe
Nella classe quarantuno questo dall'ufficio statistico del minore del Ministero
Quindi noi avremo che nell'anno solare
Due mila e sei ci sarebbero circa quattro mila laureati che in parte sono dovuti al fatto che una parte dei vecchi laureati dei corsi laurea si sono trasferiti trasferiti in meno
Quindi qui la la cifra dei tre mila e due laureati danno che mi davano come cifra massima
So
Forse adesso
Poi depurando tra Idro Paolotti fuori corso e così via alla fine però è quella la cifra in cui noi andiamo a ogni anno presentare sul mercato del lavoro in termini di lavoro
Quando andiamo a vedere che cosa succede sul mercato del lavoro i dati che noi davamo in termini di occupazione anche qui di vengono confermati perché l'ultima
Indagine Almalaurea sui laureati in questo caso sui neo andavo i laureati di nuovo insegnamento di nuova formazione danno quello che riporta era un po'alle stime facciamo anche noi che
In realtà la quantità molti dei laureati in questi settori in questi in questa
Formazione di tipo specifico trovano lavoro in attività che non sono immediatamente connesse su quella che è stata la loro specializzazione da loro formazione professionale
Trovano un lavoro che è sostanzialmente atipico quei contratti che noi anticipava ci sono in realtà vengono ancora confermati
E la grossa forse più impressionante è
L'ultimo dato che di quale è il livello del salario di ingresso medio di questi lavori atti nel due mila e sei secondo Almalaurea
Il salario di ingresso di questi da ore attualità in media di otto centonove euro al mese
Quindi significa che c'è da una forte quindi un po'tutte le difficoltà Illy
Debolezze di questa struttura che credo che individuano nel rapporto i dati più recenti come dire sulla la conferma non non la
Qui cosa fare se dovessi pensare in termini di prospettiva
Allora una
Prima indicazione forse quella che ho già dato bisogna conservare una grande flessibilità formativa ma lavorando molto per avere creare delle antenne che mettono in relazione il mondo della formazione col mondo generale del lavoro quindi questo è
Un tema che in qualche modo bisogna ridefinire bisogna avere anche il coraggio in questo caso di programmare meglio a livello territoriale quali sono gli insegnamenti per edilizia evitare eccessi di offerta
E io credo che per avere il coraggio di andare a questo punto a presente a Roma solo in classe tredici tra private pubblici sono nove corsi di laurea finta
Beni culturali forse in questo caso l'università dovrebbe avere il coraggio anche di specializzarsi che quindi dice direi che
A secondo della qualità dei docenti a seconda dell'esperienza accumulata e così via provare a sempre più arricchire il contenuto dell'offerta e l'offerta formativa dei corsi
Questo è un po'se quell'appello che cosa si potrebbe fare dal punto di vista che
Che è urgente un poter rivedere dal punto di vista della formazione più complesso è l'elemento da prendere
Di petto che quello che riguarda la domanda di lavori e quindi le innovazioni da mettere in atto sul mercato del lavoro
Cioè
Mi anticipava anche
Maris RAI prima
Tutto un po'questa offerta formativa nasce su una grande aspettativa di crescita del mercato del settore dei beni culturali
Questa crescita e c'è stata per alcuni aspetti la domanda
Di cultura di fatto è aumentata non c'è stata una crescita in termini impatti economici
Ma non c'è stato una crescita in termini di impatti economici perché non c'è stata mai nessuna politica che cercasse di razionalizzare queste relazioni tra crescita di domanda e possibili sviluppi di tipo economico
Ne ha per
Nel novantaquattro hanno parlato dell'importanza della multimedialità e così via Hajami ricordo adesso mentre per l'anno all'inizio impedito e viene accennato a questo
A questo tema voi dovete immaginare che al nel mondo della multimedialità credo che
In quegli anni nella sola città di New York dava lavoro a centoquaranta mila persone centoquaranta mila giovani quindi
Era proprio un campo quindi dove c'erano grandi potenzialità e quindi la mancanza di una visione più generale e più integrata
Dello sviluppo della
Del settore della cultura è un elemento che ha frenato un po'di aspettative
E in questo caso si apre un altro problema che è sempre un problema più generale politico per a vere definire delle strategie più generali del settore su questo chiudo
Avvengono da una serie di convegni dove a livelli internazionali quando parla nel settore a culture immaginati francesi si stanno ponendo con il nuovo Governo anche un problema di una strategia nazionale integrata per il settore cultura
Il problema che anche noi ne parliamo da anni
Però noi non siamo mai riusciti a trasformare in una serie di idee di protesi in un abito vera politica nel settore culturale
E se questo salto non viene fatto quindi
Questo iato tra offerta e domanda di lavoro
Occorre non il rischio non tanto di allargarsi perché forse più ampio di così non lo diventa ma di avere degli effetti di feedback per cui d'accordo alla la richiesta complessiva di offerta nel settore culturale si riduce e quindi
La capacità la la
Il materiali giovani
Che sono poi interessati i in qualche modo diventano
Il numero più basso e quindi anche il la le potenzialità di arricchire il capitale umano in questo settore può Polito le ringrazio
A questo punto date le
Conclusioni del pro San Valentino non mi resta che ringraziare i relatori ringraziare voi per l'attenzione certo la presenza del Ministro Mussi sarebbe stata
Quanto mai opportuna ma dobbiamo pur tener conto degli impegni che i nostri uomini politici hanno e che spesso sono anche inaspettati perché
Le riflessioni che si sono fatte sulla problema della formazione sulla limitazione delle classi laurea sono riflessioni importanti che avrebbero meritato una risposta da parte della
Per responsabile del del dicastero dell'università della ricerca e sarà spero per l'altra volta io rinnovo i ringraziamenti e vi auguro buona giornata