Presentazione della 15ª edizione del Rapporto annuale Istat sulla situazione del Paese nel 2006

Sì
Buongiorno a tutti
Illustre
Presidente Bertinotti
E lo sa il Presidente Prodi
Ministri sottosegretari
Autorità
Signore e signori
La vostra presenza qui
Che indubbiamente un riconoscimento dell'importanza
Del lavoro che svolge il personale dell'istituto del servizio che l'Istat rende al Paese
Ho abbiamo ricevuto anche molti messaggi augurali
Mi permetto di richiamare
Quello del Presidente della Repubblica
Che spiacente di non poter accogliere
E in ragione delle concomitanti impegni già programmati il cortese invito a presenziare alla tradizionale cerimonia indetta
Dall'Istituto nazionale di statistica da lei autorevolmente presieduto per presentare il rapporto annuale sulla situazione del Paese
Nel riconoscere l'impegno della competenza con cui l'istante
Avendo si del contributo di tutto il suo personale realizza è molteplice delicati compiti istituzionale ad essa affidati desidero farle pervenire sentimenti di vivo apprezzamento per il lavoro svolto
Non c'è dubbio che il messaggio del Presidente Napolitano ci rende orgogliosi per l'alta considerazione che ha del nostro lavoro e per l'importanza che gli attribuisce
Alla nostra missione istituzionale
Come sapete il rapporto annuale dell'Istat cercando quando di fornire risposte documentate agli interrogativi sull'evoluzione dell'economia e della società
In proposito è quello di offrire contributi conoscitivi e di analisi sugli argomenti al centro del dibattito
Utili per la verifica dei cambiamenti avvenuti e per la valutazione dei possibili interventi
Nei rapporti più recenti in particolare in quello dello scorso anno si ricordava che l'Italia pur essendo una delle
Più avanzate economia mondare presenta prospettive di sviluppo fortemente condizionate da vincoli strutturale
Che per essere a Lentate richiedono interventi di ampio respiro e cambiamenti dei comportamenti individuali e collettivi
Si richiamava allora come prioritario il rilancio della competitività sollecitando un forte sviluppo della ricerca dell'innovazione e del capitale umano quali risorse strategiche per lo sviluppo economico e per la coesione sociale
Si era attivata ancora l'attenzione sul clima di incertezza e di sfiducia sulla precarietà degli equilibri economici sulla centralità dei beni comuni
Si mettevano in evidenza le aree di vulnerabilità dei contesti settoriali e territoriali delle imprese delle famiglie degli individui che se si estendono possono impedire la coesione sociale indispensabile per uno sviluppo sostenibile
La difficoltà operare scelte prendere decisioni da parte di diversi attori era ricondotta a sovrapporsi di segnali diversi a volte contraddittorie
Ci sottolineava e in un contesto dominato da incertezza forte il ruolo fondamentale delle istituzioni e della società
Ad esempio le regole di mercato il ruolo dell'intervento pubblico il sistema delle reti e delle famiglie il clima di fiducia infine
Si auspicava uno sforzo verso una governance meglio definita e più univoca capace di facilitare la gestione dei rischi attraverso la riduzione del deficit di credibilità nelle politica
Quegli anni oggi vanno oggi ulteriormente qualificata
Il consolidamento della crescita mondiale e ora anche europee in parte dell'Italia rende meno incerte le prospettive di evoluzione del contesto economico in cui si muove il Paese
Le domande più ricorrenti tra le tante sono perciò le seguenti
La ripresa economica è già consolidata
I vincoli strutturali del nostro sistema economico e sociale e le aree di vulnerabilità si sono ridotte
E consentono ora di conseguire risultati migliori
Tutti sappiamo che vincoli strutturali si modificano lentamente tuttavia opportuno verificare se alcuni si sono allentate soprattutto se nel frattempo ne emergono di nuove
Così come è necessario analizzare se
Ne conseguono rischi sociali e anche individuare le aree i punti di forza e di eccellenza del nostro sistema che certamente non sono pochi
Dopo l'analisi dell'andamento dell'economia del due mila sei e nella prima parte del due mila sette il rapporto esamina il sistema delle imprese
Lo sviluppo locale le specializzazioni produttive il mercato del lavoro la situazione economica delle famiglie il sistema di protezione sociale con particolare attenzione all'invecchiamento della popolazione e infine importante fenomeno dell'immigrazione
L'analisi sono condotte tenendo presente in modo trasversale che la demografia gioca un ruolo importante sia per individuare famiglia ma anche per le imprese
Altrettanto essenziali sono in particolare nel nostro Paese la storia più o meno recente delle situazione trasformazioni strutturali e la geografia con riguardo alle diverse aree che al dualismo nord sud
In questa sintesi lo stiamo in modo necessariamente semplificate principali risultati delle analisi
Trascurando in parte i risultati positivi e segnalando soprattutto le aree più meritevoli di attenzione per le Polesi ma è ovvio che è sorta do ora lettura dei singoli capitoli ed è l'analisi i temi specifici contenuti nel Rapporto consentirà di approfondire le varie problematiche
Che sono molto complesse
Come è noto nel due mila sei la crescita mondiale accelerato il passo criteri anno appena trascorso si qualifica come una delle fasi di espansione dell'attività più intense degli ultimi tre anni
Il minor contenuto materiale negativo dell'economia il maggior grado di concorrenza hanno limitato e reso transitori gli effetti dell'impulsi dei costi delle materie prime
La ripresa dell'attività ha beneficiato dell'accelerazione degli investimenti dell'esportazione
L'economia europea assunto un ruolo più attivo e di nuovo protagonista in particolare il modello europeo riuscita conseguire importanti risultati di crescita coniugando l'allargamento della base occupazionale e la coesione sociale
Nel due mila sei il PIL italiano è cresciuto dell'uno e nove per cento con un netto progresso rispetto all'anno precedente quando la variazione era stata pressoché nulla la ripresa per quanto moderata segna il ritorno all'espansione dopo un quadriennio di stagnazione
Tuttavia tuttavia dobbiamo ripeterlo in termini di tasso di crescita del PIL nel confronto con l'area dell'euro mostra un differenziale negativo di quasi un punto percentuale né quasi un punto percentuale
Di poco inferiore a quello di uno virgola tre punti percentuali registrato l'anno precedente la performance italiana nel due mila sei è vicina a quella della Francia ma resta al di sotto di quella di gran parte degli altri Paesi membri
Anche il profilo citrico conferma le difficoltà relativa all'Italia nell'Unione economica e monetaria l'espansione ha proceduto lenta nel corso del due mila cinque poi registrato dall'inizio del due mila sei il passaggio ad un ritmo più sostenuto e continuo
Nel nostro Paese
Un primo recupero emerso nella parte centrale del due mila cinque ha subito una battuta d'arresto la successiva espansione consegnando momenti di forte accelerazione è rimasta discontinua con un'opera lentamente all'inizio del due mila sette
Nel primo trimestre sulla base della stima provvisoria il prodotto interno lordo ha segnato un incremento congiunturale dello zero due per cento rispetto allo zero sei
Dell'Unione europea
Ma i più recenti segnali relativi in particolare agli ordinativi industriali agli scambi con l'essere alle vendite del commercio al dettaglio sono positivi e questo fa ben sperare
La ripresa italiana e certamente significativa nell'industria con una scelta precisa della produzione del due sei per cento e un aumento consistente dei livelli di capacità produttiva utilizzate
Il contributo che servisse invece modesto
In particolare l'attività rimasta molto al di sotto di quella Rovea in servizi quali il credito e le attività professionali imprenditoriali forse anche per l'aumento del grado di penetrazione dell'offerta estera in questo settore
Dal lato delle componenti la domanda la ripresa risulta alimentata da spinte bilanciate ma di intensità moderata
Tanto i consumi aumentati dell'uno e cinque per cento quanto gli investimenti ancorché cresciuti del due tre per cento sono anche questi meno vivaci che nel resto dell'area anche il ruolo della domanda estera è stato molto contenuto
Soltanto in Germania l'espansione è stata effettivamente trainata dalle esportazioni con un contributo di circa un punto percentuale
La tenuta della ripresa nel nostro Paese si gioca quindi su due fatti su due
Interventi sui consumi privati e sugli investimenti e in particolare sulla possibilità che il reddito disponibile torni a crescere credo disponibili delle famiglie torni a crescere
Alimentando la spesa delle famiglie e che il miglioramento legittimati a fare delle aspettative stimoli di investire
Il viluppo i macro economici recenti si prestano ad una lettura ambivalente
Per in per un verso una parte significativa non banale e del sistema produttivo italiano si è mostrata in grado di cogliere le opportunità di espansione su mercati interni e internazionali
Per l'altro il ritardo con cui ancora una volta l'Italia si è agganciata alla ripresa europea e il modesto ritmo di sviluppo dell'attività confermano che vincoli le inefficienze e i ritardi del sistema rischiano di allontanare le prospettive di crescita sostenuta
A elevato contenuto e l'innovazione
Tra vincoli vanno ricordati quelli di natura macroeconomica
Quello relativo all'andamento dei prezzi al momento sembra superato
Ma
Certamente le pressioni derivanti da rincari dei prodotti energetici intermedi hanno prodotto effetti molto attenuati e Risari finali di commercializzazione
E dobbiamo riconoscere anche grazie alla riduzione dei margini di profitto ma alla persistente moderazione salariale l'aumento delle retribuzioni infatti registrato un lieve rallentamento da altre tre per cento al due otto per cento immediati
I conti pubblici sono migliorati
Ma permane tra loro vulnerabilità e in particolare dello stock di debito pur in presenza di un aumento del gettito delle imposte anche perché torno a crescere interessi passivi che di questo non ci si può dimenticare
Leggendo gli sviluppi macro economici recenti nella prospettiva delle problematiche strutturali non si può non rilevare ancora una volta che le caratteristiche del modello produttivo italiano non favoriscono la crescita della competitività
Nel confronto lo perle prese Italia imprese italiane sono dimensioni ridotte specializzati in settori a basso valore aggiunto e adottano in molti casi modelli di organizzazione basati sulla condizione familiare
In queste imprese l'innovazione e la produttività sono comparativamente più basse e la redditività è sufficiente ma è conseguita grazie a un costo del lavoro relativamente inferiore
L'otto imprese risultano maggiormente orientate all'attività manifatturiere e allora interno al più specializzata in comparti che si usa definire del made in Italy e anche in questo periodo hanno continuato ad aumentare la loro importanza
Non mancano però segnali incoraggianti e segmenti più dinamici dell'apparato produttivo che esprimono strategie e comportamenti virtuosi e che pertanto meritano attenzione
Hanno un impatto certamente positivo sulla produttività e i dati lo mettono in evidenza e l'aumento dell'intensità di capitale la propensione all'esternalizzazione razze razionalizzazione dei processi e l'innovazione
Anche le forme di internazionalizzazione delle imprese e impattare percolare il ricorso alla fiction ring cioè la realizzazione all'estero di fasi del processo produttivo giovano alla performances
Performance che però
Hanno ampi differenziali settoriali per dimensione dell'impresa e territoriali e così via
La disponibilità di una nuova indagine condotta a livello locale o e quindi anche le dall'Istat consente quest'anno di approfondire i fattori di contesto in cui opera nuovi imprenditori che hanno iniziato la loro attività nel due mila due e sono ancora attivi
E non hanno fatto poco sforzo se ci pensate iniziando l'attività nel due mila due essere ancora attivi nel due mila cinque e tuttologi
La disponibilità di questi dati consente di individuare le tipologie di impresa e le nuove imprese e le aree critiche sulle quali intervenire con adeguate Polesi
Le motivazioni prima predominanti che spingono interprete l'attività sono il desiderio di mettersi in proprio per questo è ovvio
La prospettiva di maggiori guadagni il desiderio di una nuova sfida ma attenzione
C'è anche la volontà di evitare la d'uso occupazione in più della metà dei rispondenti cioè molti degli imprenditori pretore hanno detto che uno dei motivi per cui sono passati a fare una nuova impresa è quella di evitare la disoccupazione
Non so se questi imprenditori al tempo si sono anche ricevuto sussidi per potere entrare nel mercato delle imprese
I problemi incontrati sono molteplici è inutile ricordarle tutti ma sappiamo certamente che gli aspetti giuridici amministrativi sono molto importanti
In Italia viene riportata come la difficoltà più rilevante è quella dei contatti con i clienti
E questo ci pone un interrogativo
C'è un problema per entrare nel mercato dei prodotti c'è troppa concorrenza oppure la concorrenza non c'è e praticamente c'è il dominio di qualche impresa e quindi è impossibile entrare erogativo che i dati analisi certamente consentiranno a voi tutti recedere spetti di dirimere
Certo che lo sviluppo successivo dell'attività imprigionare spesso
Messo in pericolo dagli oneri fiscali e amministrativi questa viene in tutta Europa
Tutti dicono tutti ma il sessantanove per cento dell'imprenditore o per lo dicono ma in Italia lo dicono il l'ottantasette per cento dei nuovi imprenditori che hanno questi problemi
Allora
Visto che abbiamo individuato alcune tipologie di imprese di nuove imprese abbiamo pensato anche di estendere l'analisi a tutti i quattro milioni e duecento mila circa imprese attive classificando le in base alla redditività e alla produttività
Quindi abbiamo quattro classi queste quattro classi
Possiamo indicarle con riferimento a coloro biologo quelle imprese che sono ben al di sopra della media
Sia per la produttività sia per la redditività e se rappresentano il ventuno per cento circa quindi un quinto delle imprese sono imprese che hanno alta redditività e alta produttività
Poi c'è il secondo gruppo
Le imprese che hanno produttività molto superiore alla media ma redditività molto bassa sono circa il sedici per cento sono spesso le grandi imprese o per lo meno prese di media dimensione che quindi hanno difficoltà a ripartire gli utili proprio perché redditività non elevato
Per contro rispetto a questi due
Diciamo così settori insieme che presentano importanti risultati il ventinove per cento delle imprese pur con una produttività del lavoro pari alla media consegue livelli di redditività quasi doppi e quello che abbiamo detto prima cioè
Puntano ad ottenere i livelli di redditività alta specialmente le piccole imprese
E così si accontentano senza fare innovazione o senza fare quelle innovazioni necessarie per far sviluppare il sistema economico infine
Cioè un grosso sentimento a te sono grosso segmento il trentacinque per cento del totale un milione e mezzo di impresa un milione e mezzo di imprese che possono essere considerate di sussistenza
Cioè nel nostro Paese abbiamo un milione e mezzo di imprese che sono imprese che possono essere considerate di sussistenza
Che hanno livelli di redditività e di produttività pari a circa un terzo di quelli medi pari a circa un terzo di quelle
E queste è come dico subito si trovano soprattutto nel Mezzogiorno infatti la distribuzione dei profili delle imprese ha un importante risvolto territoriale
Nel Mezzogiorno le imprese più tradizionale meno dinamiche sono relativamente più diffuse il segmento delle imprese di sussistenza raggiunge il quarantatré per cento del totale cinquecento mila imprese per quasi un milione e quattro di addetti ragione qualche
Quello delle imprese con produttività al di sotto della media ma ottimi livelli di redditività conseguiti grazie a un basso costo del lavoro sfiora il trentadue per cento
Ma dal punto di vista territoriale quest'anno vi forniamo altri elementi interpretativi molto importanti
Perché è possibile sfruttare le informazioni non solo dei sistemi locali del lavoro dei seicentottantasei sistemi locali del lavoro che abbiamo ma attraverso l'archivio agirà delle unità locali possiamo localizzare reale addirittura nei singoli Comuni lette unità locali e quindi aggiornare dal censimento del due mila uno ad oggi anche i sistemi locali del lavoro in relazione a questo
Intanto cosa si manifesta dal punto di vista macro
Negli ultimi quarant'anni le attività manifatturiere hanno spostato il loro baricentro al sud
E quindi uno diciamo meno male però negli ultimi dieci anni in realtà è rimasto tutto fermo non sei più modificato questo vari centri anzi hanno progressivamente decelerato nei due decenni successivi
In corrispondenza con il rallentamento di questi processi cosa è successo quindi dalla metà degli anni Novanta riprendono vigore le migrazioni interne
Negli spostamenti a più lungo raggio entrano in gioco le condizioni del mercato del lavoro nella zona d'origine ma anche in quella di destinazione e dunque in ultima istanza la forza relativa della struttura produttiva dei sistemi locali del lavoro
I sistemi locali del lavoro che attraggono flussi migratori interni sono localizzati soprattutto in Toscana in Lombardia e in Emilia Romagna quelli che cedono popolazione prevalentemente nelle aree interne delle regioni meridionali
Le tendenze sposare del sistema produttivo italiano privilegio dunque alcune porzioni di territorio e in particolare quelli con caratteristiche urbane e ne escludono altre specialmente mezzogiorno
Ovviamente sono possibili molte altre analisi e questo consente di leggere in modo innovativo il dualismo nord sud del Paese
I sistemi locali più innovativi quelli dove si concentra l'attività più elevato contenuto di tecnologie di conoscenza non crescono più degli altri anzi
Perdono terreno ovviamente dipende dal tipo di innovazione che viene fatta che non è un'innovazione a tutto tondo ma è soprattutto novazione di processo è cosa che invece non consente di svilupparsi Moro
E d'altra parte
I sistemi innovativi coincidono in larga parte con le città
Si ritrovano molto spesso con le città e allora ecco che i problemi di qualità dello sviluppo urbano si riflettono sulla possibilità di crescita di quei sistemi locali anche i centri decisionali lo sappiamo ma qui ci sono tutti dati
Da cui traggono impulso le politiche di localizzazione delle unità locali esterne si concentrano soprattutto nelle città di non del nord est quindi centri decisionali anche lì delle
Imprese del sud si concentrano nel nord
Certamente c'è una forte novità e quindi le novità vanno sempre analizzate e offerte recita su un elemento di realismo capace di creare valori in questa fase di difficoltà del tradizionale modello distrettuale italiano
Nel quarantasei sistemi locali con caratteristico urbane risiedono infatti di aver corta delle imprese di dimensioni maggiori i servizi evoluti la ricerca e lo sviluppo e ancora adesso una parte importante della industria manifatturiera
Vi sia di ventisei per cento della popolazione italiana quasi quindici milioni di abitanti
Sotto il profilo produttivo i sistemi urbani concentra loro interno il trentatré per cento degli addetti nazionali con ad un'identità di nove virgola sette unità le locali percentuale file
Però l'analisi Metello c'è anche fattori critici poiché in molti casi i fenomeni di congestione si traducono in diseconomie di agglomerazione che ne comprimono il potenziale di sviluppo
L'aspetto più importante da proporre all'attenzione e la tensione dei politico oltre che della collettività e dunque quello della qualità della crescita urbana
In generale di dinamiche spontanee spesso privilegiano le funzioni commerciali attenzione le funzioni commerciali e ditte mantenimento e di intrattenimento
Queste sono le funzioni spesso privilegiate a scapito degli altri servizi nord-est della città attende espandersi nella campagna consuma territorio il nodo del governo delle regioni urbane rimane pertanto irrisolto
Con riguardo al al lavoro ci si deve riferire ovviamente ai diversi mercati del lavoro perché già nei precedenti rapporti abbiamo messo in evidenza la frammentazione le aree di vulnerabilità del mercato del lavoro italiano
I comportamenti e le segmentazioni che lo conoscono sono strettamente legati con le caratteristiche strutturali del sistema produttivo con particolare riferimento alle imprese individuali di piccolissima dimensione io voglio ricordare un solo dato fra i tanti che ci sono nel rapporto
Basti pensare che in Italia un lavoratore su tre autonomo in Francia uno su venti do ripeto perché magari uno può rimanere interdetto uno tutte le autonomo Anita in
Ettari in Italia in Francia uno su venti un divario enorme se ci pensate bene
L'analisi del mercato del lavoro è stata effettuata in questo rapporto utilizzando come discriminanti due aspetti il genere anche il genere perché è molto importante lavoro delle femmine e le grandi fasi del ciclo di vita giovane maturi e anziani
Allora
Certamente è aumentata la quota di popolazione inserita nell'attività lavorativa oramai da un decennio coach abbiamo questo sviluppo e questo in particolare vale in tutti i Paesi europei
Anche per l'accresciuta flessibilità del lavoro tempo determinato part-time lavoro interinale e così via
I progressi registrati in Italia però sono più o meno simili a quelli degli altri Paesi e quindi non abbiamo fatto nessun avanzamento rispetta l'abbiamo fatta avanzamento ma il divario relativo perdurato e continua perdura non è cambiato il divario tra chi voleva
è solo un soltanto questo dobbiamo dire certamente la bassa partecipazione in termini assoluti e nel confronto con la meglio l'opera insieme al ristagno della produttività resta un fattore che condiziona il potenziale di crescita dell'economia e i livelli del reddito pro capite
Occorre però considerare che nel nostro Paese la dimensione del mercato del lavoro irregolare è molto ampia anche se in diminuzione è in diminuzione ma è molto ampio
Nel due mila cinque le unità di lavoro irregolari sono stimati in poco meno di tre milioni pari al dodici per cento
In realtà
Potrei dire che siamo quasi in presenza di due mercati che si intersecano e che meritano di essere analizzati congiuntamente anche se il secondo quello del lavoro irregolare e più difficile da misurare statisticamente
Il tasso di occupazione ufficiale è quindi cresciuto dal novantasei al due mila di quasi sei punti percentuale
In in Europa in Italia è cresciuto di quasi sette punti percentuali propriamente proprio Scola differenza di crescita e piccola rimane il divario di circa sette punti percentuali
L'espansione della quota di popolazione occupata allevamento e più veloce di quella della partecipazione determinato lo dici Cesa del tasso di disoccupazione e credo che tutti noi tutta la collettività italiana è contenta che tasso di disoccupazione in Italia e del sei e cinque per cento coltivare
Bisogna pensare che molti in realtà sono scoraggiati e non si presentano sul mercato del lavoro e quindi non risultano disoccupati ma soprattutto attenzione io credo che
Mentre una volta
La persistenza della disoccupazione su livelli elevati aveva costituito uno dei maggiori problemi dell'economia italiana e quindi tutti si puntava a ridurre io penso all'ente
Di organismi sindacali potevano a ridurre il tasso di disoccupazione e aumentare il tasso di partecipazione ora le cose sono un po'cambiate occorre andare più nel dettaglio
Non basta solo l'innalzamento della partecipazione e non basta solo la valorizzazione e utilizzazione del potenziale del capitale umano ma bisogna fare riferimento a particolari gruppi di popolazione
Il privé ma il problema principale è diventato infatti quelle aziende allargare la platea di popolazione cattiva effettivamente occupata ma bisogna tener presente che la quota di coloro che cerco attivamente un lavoro
In alcuni casi e particolare nobile è vicino a livelli fisiologici ma nel sud del problema della disoccupazione resta prioritario
Dove il tasso di disoccupazione e del dodici e tre per cento e tra i giovani il problema lo stesso è prioritario perché il tasso di disoccupazione dei giovani è del ventuno e sei per cento
All'interno di questi gruppi la componente di femminile ancora più svantaggiata e quindi occorre guardare verso queste emesso questi ambiti verso queste stesse verso questi gruppi di popolazione
Tassi di attività d'occupazione bassi non sono soltanto un limite alle potenzialità di crescita economica ma soprattutto un ostacolo rilevante alle possibilità di realizzazione sociale e di scelta individuale di gruppi consistenti delle popolazioni che ho appena menzionato
In Italia la partecipazione del gruppo più giovane della popolazione età attiva è scesa ad un livello particolarmente basso
Tendenza che non sia negli altri Paesi
Nel due mila sei il tasso di attività e quello di occupazione giovanile risultano Italia inferiore di quasi quindici punti percentuali rispetto alla media dell'europea a quindici
Un tasso di partecipazione euro di quindici punti percentuali inferiori per i giovani per i giovani che ovviamente sono
La parte
Futura importante del nostro Paese differenziale addirittura si è ampliato in dieci anni di sei punti quindi aumentato questo differenziale che c'è
E prima era nove punti ora quindici punti
Certamente l'ingresso ritardato nel mercato lavoro può essere ricondotta a fenomeni di scoraggiamento
E anche ad una propensione ad allungare percorsi formativi ma non basta allungamento dei percorsi formativi a meno che non siano abnormi a meno che non si sia troppo all'università quando invece ci si dovrebbe stare meno come negli altri Paesi e il problema evidentemente è un problema da affrontare
E riguarda appunto un aspetto rilevante
I giovani Prato nel sud emergono non giungono neppure al diploma spesso spesso abbandonano soprattutto le giovani donne del Mezzogiorno abbandono nessuno
Molto meglio va alla situazione nella classe di età di a chiamiamola un pochino più matura tra i venticinque cinquantaquattro anni oramai questi
Perché persone questo gruppo di persone far convergere il nostro Paese verso i tassi di occupazione medi dell'Unione europea
Per il segmento più anziano invece di nuovo ci sono i problemi segmento più anziano cinquantacinque anni oltre la permanenza nell'occupazione si è allungata se guardiamo i dati effettivamente la permanenza nell'occupazione carbon tax
Riflettendo gli incentivi a posticipare l'età di pensionamento ma anche miglioramento delle condizioni di vita e di salute il processo però e meno intenso molto meno intenso che nel resto d'Europa
Nel nostro Paese l'aumento dei corrispondenti tassi di occupazione è stato relativamente contenuto di circa cinque punti percentuali
Il differenziale negativo rispetto sempre all'Unione Europea a quindici è salita tredici punti percentuali se il tasso di occupazione di coloro che hanno
Cinquantacinque anni e più in Italia e tredici punti percentuali di quello degli altri Paesi quindi obiettivamente
Queste cose fanno riflettere quando li fate
L'espansione dell'occupazione con voto in misura
Ingente la componente femminile con un innalzamento sia della quota di occupate sia del tasso di partecipazione oltre sessanta per cento dell'incremento complessivo dell'occupazione circa due milioni e sette di più
Diverso nei dieci anni ha riguardato le norme
Però anche qui il tasso di attività delle donne l'Italia ha superato Fini il cinquanta per cento ma resta inferiore di tredici punti percentuali sembra questo ricorrenza del tredici e sembra quasi una ricorrenza
I sedici punti percentuale al di sotto di quello
Delle altri Paesi europei l'inserimento nel donne nel mercato del lavoro resta condizionato dagli impegni familiari
Che nella situazione italiana più che negli altri Paesi europei costituiscono un ostacolo alla scelta del lavoro di mercato in particolare gli elementi più critici sono la distribuzione asimmetrica dei carichi di lavoro domestici
L'offerta in adeguata di servizi per l'infanzia
è un sistema di welfare che non sostiene adeguatamente l'attività di cura e di assistenza la famiglia e si pensa che lo Stato possa demandare altri e all'attività di cura di assistenza alla famiglia e quindi è ovvio che le donne si trovano in difficoltà e difficilmente riescono a partecipare anche al mercato del lavoro
I principali problemi del mercato del lavoro italiano rimandano comunque permane l'una situazione molto negativa nel Mezzogiorno la cui distanza dal resto dell'Italia e dello europea non si riduce non si riduce
In realtà un ampio
Insieme di sistemi locali del lavoro che comprende il quarantadue per cento della popolazione del Mezzogiorno è caratterizzato da una sotto l'utilizzazione delle risorse particolarmente grave queste aree sono localizzate in Campania in Puglia in Calabria e in Sicilia
Le difficoltà del mercato del lavoro delle regioni meridionali si riverberano in maniera amplificata sulla componente femminile
è un ulteriore fattore di forte differenziazione territoriale quello relativo al grado di diffusione dello occupazione regolare
Le Regioni dove più alto il tasso di irregolarità sono in genere anche quelle in cui sono più diffusi livelli del tasso di occupazione particolarmente bassi
Cioè dei sistemi locali del lavoro sia a tasso di occupazione basso eh elevato livello di irregolarità quindi questo fa pensare anche in termini di policy che
Si devono fare
E passando alle condizioni economiche delle famiglie l'invecchiamento etici sociali
Vi posso dire subito che il rapporto dello scorso anno analizzato in dettaglio tutte queste condizioni anche perché ci siamo basati su una nuova indagine cosiddetta EU-SILC studia appunto livelli di vita e il reddito delle famiglie
Che è stata proprio lanciata per ottenere informazioni per le politiche di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale
Quei dati hanno messo in evidenza tutte le aree di vulnerabilità di particolare di Paul polo di famiglie con i vicini specifici di povertà ed esclusione
Non voglio entrare nel dettaglio in questi dati anche perché domani se la Conferenza nazionale della famiglia per la quale l'Istat ha preparato assieme al Ministero per la famiglia un apposito dossier statistico una poi se essa si sta non entro perciò nel dettaglio sui risultati dell'analisi svolte nel rapporto ricordo soltanto che
Fo focalizzando l'attenzione sugli anziani che i redditi più bassi sono quelli delle famiglie gli anziani soli con le famiglie sanzioni e che le disuguaglianze tra le famiglie sono notevole
Non solo sulla base dell'indagine dei consumi
In Italia nel due mila cinque risulta che le famiglie con una spesa per consumi inferiore alla soglia relativa di povertà solo due milioni e sei solo Mediaset e continuano a essere le stesse continuano a essere rese serramenti
O perlomeno più o meno le stesse che sono delle modificazioni ci sono dei passaggi alcune famiglie riescono anche addirittura fare un salto di due classi
Di
Dimensionale i Quintili tra difficile a Mario a parte le famiglie rimangono nella stessa condizione
Un elevato numero di componenti la presenza di figli soprattutto se minori di anziani in famiglia così come un basso livello di istruzione è una ridotta partecipazione al mercato del lavoro solo i fattori associata le condizioni di povertà
Che concorrono a determinare forti divari territoriali
Chiaramente forti divari territoriali avevamo già rilevato lo scorso anno tra l'altro
Che per di più sono le coppie più giovani a sopportare più spesso i costi per le abitazioni sia in affitto che in molto avevamo rilevato che le coppie che avevano
è il capo famiglia o meno di trentacinque anni sopportavano effettivamente ingenti costi per queste per l'abitazione
Credo che questo nostro richiamo dell'anno scorso senza essere presuntuosi in qualche modo sia servito perché il Governo attualmente sa mettendo in atto delle misure proprio per affrontare il problema
Dovrebbe Duc dubbio tuttavia che con riferimento alla struttura le dinamiche sociali e l'invecchiamento al vincolo strutturale più complesso da gestire
La fecondità italiana scesa metà degli anni Settanta sotto il livello di sostituzione tuttora livelli molto bassi e migliorate condizioni
Di vita una maggiore attenzione alla prevenzione e ancor più il progresso della tecnologia medico-sanitaria accanto a stili di vita più sanitari salutari hanno fatto salire il nostro Paese ai primi posti della graduatoria mondiale della speranza di vita
Settantotto e tre anni per gli uomini e ottanta quattro anni per le donne questa alla nascita Maver come vedete c'è anche un'informazione che riguarda molti di noi sedici a otto anni
è per gli uomini e venti e sei anni per le donne che hanno sessantacinque anni e quindi non tutti ai sessantacinque anni ma è comunque anche questa un'indicazione molto così l'invecchiamento quindi è forte l'Italia ma il Paese più vecchia d'Europa
Al primo gennaio del due mila sei si contano centoquarantuno persone di sesso in taxi sessantacinque anni e oltre per cento giovani con meno di quindici anni
D'altra parte perché il problema è importante il contenuto strutturale dell'azione dei processi demografici non è modificabile né né breve né nel medio periodo
Fatta salva l'azione della componente migratoria che per definizione esogena quindi a meno che non si arrivino tantissime grazie
Questa implicato profonde trasformazioni nella struttura sociale familiare di cui la riduzione della dimensione media revoche familiari è solo uno e non certo il più significativo dell'indicatore
Le politiche possono contrastare i meccanismi sociali di posticipazione e di riduzione della fecondità e gestire le conseguenze sociali ed economiche del processo di invecchiamento ma non possono arrestarne invertire la tendenza
Occorre pertanto utilizzare strumenti mirati di policy non possono essere strumenti generale che trasformino le criticità in opportunità
L'invecchiamento di per sé non è negativo non lo dico perché io cominciata la velleità di coloro che saranno etici
Non è negativo parte consiliare ad esempio che il livello di istruzione degli anziani tende ad essere sempre più elevato gli anziani del futuro derivano da prassi e da Corti chiedi di età che hanno già un titolo di istruzione elevato e quindi in futuro saranno anziani ma con titoli sugli elevati quindi cambia il panorama cambiamo
Allo stesso tempo le loro politiche dovranno rispettare in un irrinunciabili criteri di equità intergenerazionale su questo non se ne può fare a meno non possiamo pensare che i giovani devono essere quelli che subiscono le politiche e devono essere fatta favorire
Peraltro gli obiettivi di riequilibrio non riguardano soltanto i rapporti tra generazioni ma anche tra territori per quello che ho detto prima e in genere tra gruppi sociali che le dinamiche in atto tendono invece ad amplificare
Se si considera tanto per fare un esempio la sanità e significative differenze regionali dell'invecchiamento nel nostro Paese richiedono la programmazione dei servizi che prevedibilmente si tirando
Si renderanno necessari a medio e lungo termine non quelli che sono necessari oggi perché quelle che sono necessari oggi è facile sapere ma tanto non si realizzano le politiche subito quindi bisogna pensare a quelli che saranno necessari in futuro
L'invecchiamento tende ad alcuni dei problemi connessi alla domanda di cura
Da un lato sistemi pubblici non offrono adeguati strumenti di assistenza per problemi di sostenibilità finanziaria dall'alto nelle famiglie stanno progressivamente trecento le difficoltà di farsi carico dell'assistenza sia dei bambini che degli anziani e non solo quindi le bambine
Le famiglie costrette precisare maggiormente se visita si Sessa sostengono un costo ingente con evidenti ripercussioni sui bilanci familiari
L'aumento della domanda di cura appare particolarmente preoccupante con riferimento alle persone con disabilità
Fanno parte della famiglia le persone con disabilità d'accordo però sono circa due milioni e sei e saranno sempre di più sono destinate ad aumentare per il solo effetto delinea sia demografica e allora di questi qualcuno e forse lo Stato se ne deve fare anche con almeno anche
Le politiche o sociali finalizzate a favorire processi di conciliazione famiglia lavoro oltre che con riferimento all'area della maternità e dell'infanzia dovranno dunque porsi anche l'obiettivo del sostegno alle famiglie con anziani in difficoltà e persone disabili accade
In generale l'analisi delle spese per le politiche di welfare e delle condizioni economiche famiglie italiane disegna un Paese che stenta a seguire cambiamenti strutturali in corso sente arriviamo un po'in ritardo
Nostro Paese infatti sembra ancora poco reattivo alle nuove sfide che la società in trasformazione lancia il sistema di protezione sociale e le politiche fanno largo uso di trasferimenti monetari quale strumento di contrasto all'esclusione sociale ma se vogliamo fare un confronto con l'Europa
Certamente sono minori le risorse disponibili per le politiche delle famiglie dell'infanzia in Italia quattro e quattro per cento del PIL
Lei Paesi europea quindici il sette otto per cento ancora più forti le altre divari per l'occupazione la disoccupazione la spesa e del due per cento contro il sei e sei per cento dei Paesi dell'Unione europea
Per le abitazioni lo zero uno per cento Roger uno per cento rispetto al due per cento dei Paesi d'Europa per gli interventi di contrasto all'esclusione sociale lo zero due per cento pensato zero per cento quanta poco si investe in queste carte
Le dinamiche temporali delle singole funzioni di spesa testimoniano l'assenza di una prestabile del processo di convergenza tra le Regioni in termini di spesa pro capite per le principali
Voci della protezione sociale nel due mila cinque nostro Paese ha speso duecento quindici miliardi di euro pari al quindici per cento del PIL per le prestazioni pensionistiche e previdenziali quindi una cifra molto rilevante
Nonostante questa
Dimensione dell'esborso la maggioranza dei pensionati e cioè cinquantacinque per cento perché capisce un importo mensile che non supera i mille euro conosciuta del ministero
Comunque trasferimenti pubblici e non vogliamo generalizzare i trasferimenti pubblici costituiscono per le famiglie che li percepiscono
In media una porzione rilevante del reddito familiare oltre all'Italia di particolari gruppi di famiglie occorre rilevare che in genere anche la popolazione anziana mostra unitario diffuso i rischi sociali dell'invecchiamento sono testimoniati anche da una maggiore incidenza della povertà
Tra le famiglie anziane al proprio interno
Nondimeno dobbiamo rilevare che l'incidenza della povertà tra le famiglie con anziani e leggermente diminuita ultimamente
E questo si capisce riconosce come è possibile che sia Rimini e di unità perché sostanzialmente sano divenendo anziani col colpi di persone più istruite quindi in genere con livelli di reddito un pochino più elevate
E veniamo
A quello che è la novità storica del nostro Paese la migrazione nuovi cittadini
Come si è detto sul piano strettamente demografico il principale fattore l'organo che coniuga criticità di opportunità è costituito dalle migrazioni internazionali che stanno introducendo nuovi e forti elementi di dinamicità nel quadro sociale economico del Paese
La verità storica che dicevo prima che l'Italia è divenuta una delle mete europei privilegiate di consistenti flussi in entrata dall'estero
Tali da far raggiungere alla popolazione straniera regolarmente regolarmente ripeto presente nel nostro Paese i due milioni e otto al primo gennaio due mila due mila sei attualmente certamente abbiamo superato i tre milioni
Di stranieri
Si presenta questo fenomeno Italia con due caratteristiche particolare è peculiare
La prima e la rapidità con cui si è manifestato se pensate dieci anni fa il
Il flusso di immigrati dà lettura la decima parte di quello che avviene oggi e quindi effettivamente la presenza Saliera è venuta in termini molto brevi arricchimenti anzi
Il secondo
Il secondo punto è lei che l'unità dei flussi di immigrazione
Una quota pari a due terzi della presenza regolare assorbita da stranieri provenienti da quindici Paesi se voi pensate all'Inghilterra se pensate alla Francia se pensate la Germania in genere
L'ho pochi gruppi poche nazionalità a immigrati che provengono da pochi Paesi da noi almeno da quindici Paesi specificati due terzi sopra i due terzi
No
Della popolazione immigrata anche se ovviamente nominano ufficialmente ultimamente tre differenti cittadinanza oltre duecento mila presenti regolare in Romania quasi trecento mila lire
Dalla Romania duecentocinquantasette mila dall'Albania e anche dal Marocco ma presenze molto forti anche di
Io immigrati regolari dalla Cina della Krajina oltre cento mila presenze
Abbiamo anche fatto un'analisi dei modelli insediativi delle diverse nazionalità di stranieri e così si possono avere spunti interessanti qui voglio solo ricordare che l'ottantotto per cento della popolazione straniera straniera recedere nel centro nord
Ebbene un quarto in Lombardia e con un'incidenza simile anche in Emilia Romagna Veneto Umbria
Se Umbria capisco da un mormorio che evidentemente no per carità di altro che evidentemente qualche problema presto lo pone all'invecchiamento dalla popolazione italiana si contrappone una struttura per età dei cittadini stranieri in cui prevalgono i minorenni e le persone in età riproduttiva
In poco più di quattro anni la popolazione straniera è minorenne residente raddoppiata dal tre al sei per cento superando i seicento mila residenti
Sempre più spesso anche questo un'altra indicazione interessante che si rileva le coppie di cittadini stranieri scelgono di realizzare i loro progetti familiari e di mettere al mondo un figlio nel nostro Paese
Si tratta di una scelta di profonda rilevanza nella storia di vita di un genitore il segnale di una progettualità a lungo termine che impegna non solo i genitori ma anche la loro discendenza
E altresì testimonianza di una forte propensione all'integrazione sul piano equi individuale che a sua volta innesca meccanismi carcerano il processo di integrazione
Occorre confrontarsi con questo occorrono politiche adeguate anche a favore di questo d'altra parte si deve sottolineare il ruolo dell'apprendimento della lingua italiana forse poco ci si pensa questo
Che non è spendibile in altri potenziali luoghi emigrazione non è che immigrati che sono venuti in Italia che hanno imparato italiana poi con italiano vanno in Germania con l'italiano rimandano l'Italia
E non possono indurre tornare loro Paesi di origine perché i figli che hanno studiato Vitagliano spesso non acquisiscono la conoscenza come avvenuto per i nostri emigrati quando andavano l'America latina o andavano in Canada o d'altra parte
Quindi questo è un elemento che va tenuto presente l'integrazione indispensabile non possiamo considerarli è un corpo separato rispetto immigrati e cittadini italiani sono cittadini di un Paese che è il nostro anche se non ne hanno tutte le caratteristiche
Diciamo così legislative e legali questi processi trovano riscontro nel rilevante incremento degli studenti di cittadinanza e tre non italiana più che raddoppiati gli ultimi cinque anni fino a superare quattrocentotrenta mila studenti nell'anno accade
L'anno scolastico due mila cinque due mila sei qui di quattrocentotrenta mila studenti
E al momento le donne straniere ovviamente molto una propensione ad avere figli doppia di quella italiana e quindi il problema sia quella ancora nel futuro basti pensare che il Novecento i nove quattro per cento dei nati e del due mila cinque sono stati di cittadinanza straniera se si aggiunge a questo anche i bambini nati da coppie miste cioè italiani
E straniera o straniera italiano effettivamente si arriva al tredici per cento dei bambini nati tredici per cento dei bambini nati nel due mila cinque hanno in qualche modo un legame con l'Est
Osservando l'immigrazione nell'ottica del paese di accoglienza essa comporta mediamente immediatamente un amento del capitale umano molto immigrati
Hanno titoli di studio elevati anche se poi fanno lavori che non sono adeguati a loro titolo di studi ed è comprensibile
Che i politici che tutti noi che le parti sociali possono valutare anche l'immigrazione come un possibile ammortizzatore dello squilibrio atteso del sistema previdenziale
Sul versante della contribuzione al finanziamento della spesa previdenziale attualmente il tasso di occupazione risulta prelevato tra gli stranieri che non tra italiani come peraltro accade negli altri Paesi europei
E differenziare a favore degli immigrati è particolarmente ampio per la componente maschile un po'meno per quella femminile
Ci sono un milione e trecento mila stranieri che partecipano al mercato del lavoro e ci sono centotrentotto mila stranieri che sono imprenditori nel nostro Paese
Normalmente le professioni svolte dalla popolazione straniera sono prevalentemente a bassa specializzazione
Però ovviamente in futuro anche loro avranno l'accesso a un mercato e di qualità più elevata
Tuttavia dal punto di vista delle prospettive demografiche e questo è un risultato importante il quadro attuale della presenza straniera della sua dinamica suggerisce una grande cautela nell'immaginare l'immigrazione come una risorsa limitata
Direttamente fruibile dal sistema economico e previdenziale fini del contenimento degli effetti del processo di invecchiamento dalla popolazione
A lento converge della struttura per età di questa popolazione verso quella la popolazione italiana consegue in prospettiva un mio rapporto in termini di offerta di lavoro da parte degli immigrati
Grandi incertezze particolarmente in termini di dimensioni deflussi restano sul futuro dell'immigrazione dall'Asia in particolare dalla Cina soprattutto dall'Africa subsahariana
A questo proposito i più recenti scenari che le è stata predisposta a medio e lungo termine della popolazione residente così preoccupanti sul piano strutturale preoccupano un po'tutti hanno poca cosa coloro che si occupano della previdenza
In realtà già includono come ipotesi uno stoccaggio intimo pari a centocinquanta mila ingressi mettimelo anni dall'estero
E quindi non è che le previsioni che si fanno di qui al due mila cinquanta non prevedano già l'ingresso dei sei prevedono centocinquanta mila di ingressi all'anno degli stranieri allora questo il punto e anche abbiamo provato anche se
Aumentassero facessimo riposi che invece saranno duecento mila la situazione non cambia sul piano strutturale la nostra struttura della popolazione per età sarà sempre preoccupante anche in futuro anche se dovessero arrivare moltissimi stranieri
Curati mi permettetemi anche se sono stato un po'lungo di arrivare alle considerazioni conclusive
è difficile certamente sintetizzare i molti elementi di novità che emergono dall'analisi dei rapporti
Qui testimonio soltanto le principali indicazioni
Abbiamo già detto che dal punto di vista dell'andamento del sistema economico
Per far sì che la ripresa in atto continue sia duratura occorrono mediatamente investimenti col
Aumento degli investimenti consumi privati e possibilità che il reddito disponibile le famiglie torna cresce
Permane la vulnerabilità connesse alla condizione la finanza pubblica e pur migliorata in particolare
Con riferimento al consistente e so che ripeto debito
Il Consigliere consolidamento della crescita passa però necessariamente attraverso l'allentamento dei vincoli strutturali
Lo stimola le situazioni da valorizzare nonché la capacità di cogliere l'opportunità che emergono
Risulta evidente la difficoltà del nostro sistema produttivo italiano ad adottare le strategie seguite con successo da nostri partner europei non facciamoci prendere dall'imitazione per forza con i partner europei
Più di un terzo delle imprese italiane l'abbiamo già detto un milione e mezzo con quali cinque priorità detti Alotta infatti strutture organizzative modelli di comportamento che mirano a realizzare un reddito stabile adeguato per l'imprenditore la famiglia
è ovvio che queste imprese non sono sensibili e non solo se si va alla moralizzazione all'investimento e l'aggiornamento del modello e quindi gli incentivi a queste imprese eh l'avrebbero pochi risultati
Incentivi che sarebbero necessari per modificare la rotazione sono invece molto più articolati ed ingenti
Registrano performance migliori settori più strutturati ed esporta oriented nella
Prima ruolo con l'automobile e settore del made in Italy
Meno legata alla filiera tradizionale al segmento delle imprese e gli usi senza comunque le imprese italiane sono più interessato a cercare di migliorare quello che già sanno fare
Piuttosto piuttosto che imboccare strade nuovo
Preferiscono ottenere il risultato ristrutturando sì per linee interne anziché appunto fare innovazione vera
Questi segnali ancorché timidi propongo alle politiche temi del rafforzamento se così è occorre rafforzare probabilmente la disponibilità di infrastrutture e servizi ed un market
Marketing localizzativo cioè a fare un manca King che fa riferimento alle specifiche località dove queste imprese si dovrebbero
Concentrare localizzare Bilato oltre che all'attrazione di investimenti stranieri alle imprese italiane tentate di dire coalizzare all'ERSA
Dall'analisi emerge chiaramente anche la necessità di intervenire sul mercato del lavoro nel settore delle famiglie del welfare in particolare con riferimento a gruppi specifici di popolazione che si trovano possono trovarsi in situazione di disagio da affrontare
Ho molta attenzione e con interventi diversificati su dodici sociali connesse all'invecchiamento della popolazione
E la cessione
Della novità degli elevati flussi di immigrazione come ho appena detto anche perché come abbiamo visto
Questi elevati flussi di immigrati comportano anche pressioni sia sul sistema scolastico sua solerzia sulla sanità sia sul altri aspetti sociali che non ho qui richiamato ma che si ritrovano nel rapporto
Ancorché precari
Gli assetti produttivi e sociale del Paese sono quindi profondamente radicati mutano ma lentamente e vengo al
Punto fondamentale che il dualismo territoriale
Continua a caratterizzare il Paese benché assuma forme nuove e tuttora prevale sulle altre differenziazioni interne
Prevale per le difese soli sulla performances sulla specializzazione delle imprese per il mercato del lavoro
Per il reddito delle famiglie degli individui per l'organizzazione della vita quotidiana per la disponibilità delle infrastrutture dei servizi
Il contributo che il rapporto offre all'analisi del problema è duplice da una parte
Forniamo a tutta la collettività al Governo una massa di informazione dettaglio regionale che accreditare territoriale che prima non c'era e contente questa massa di informazioni di e vedere le singole zone
Il secondo luogo e in secondo luogo
Queste informazioni consentono non solo di vedere che nel complesso il Mezzogiorno presenta caratura unitari ma si vede anche le cose divergenti rispetto all'insieme del Paese
Emerge con evidenza il carattere di molti dimensionale delle difficoltà non è una sola difficoltà Carmelo Rollo è un carattere multidimensionale delle difficoltà crea il Mezzogiorno
Ad espandersi con riferimento alle precipitate unità produttive che vi sono localizzate ad una organizzazione territoriale in cui scarseggiano le reti e le funzioni urbane i flussi informativi non solo densi all'esistenza di un mercato caratterizzato dalla sotto utilizzazione delle risorse umane
D'altra parte
Mezzogiorno con il quantum quarantuno per cento della superficie territoriale
E con il trentacinque per cento della popolazione il Mezzogiorno rappresenta credo non solo una porzione importante del nostro Paese ma se si considera si sono altamente si collocherebbe all'ottavo posto
Tra i ventisette Paesi europei all'ottavo posto sarebbe il Mezzogiorno che fosse una nazione a sé sarebbe l'ottavo posto tra i Paesi europei
è uno un'utopia una assurdità ovvio però sotto il profilo produttivo invece vi opera solo venticinque per cento degli addetti e ancor meno delle imprese manifatturiere e così via
D'altro canto tre imprese meridionali su quattro operano nell'ambito della mera sussistenza
Oppure conseguono la di divide apprezzabile soltanto case a basso costo di lavoro
Quasi tutti gli indicatori e quali l'incidenza delle unità non regolare la partecipazione al mercato del lavoro la condizione femminile il reddito delle famiglie e così via
Mettono in evidenza a situazioni di disagio e situazioni di maggiore difficoltà nel Mezzogiorno rispetto alle altre ripartizioni
La debolezza del tessuto produttivo e sociale fa sì che ancora oggi le aree interne del Mezzogiorno siano la principale origine delle migrazioni interne di lungo raggio
Queste attenzione comportano costi rilevanti comportano costi rilevanti per le famiglie ma anche per il Paese in assenza di policy
Naturalmente questi costi gravano sulle famiglie e sugli indirizzi
I sistemi locali meridionali sono tuttora autarchici tagliati fuori dal secondo interscambio tra territori che si realizza per il tramite dei rapporti tra il corto all'impresa e stabilimenti di produzione
In termini generali concludendo le differenze tra gruppi di individui di famiglie di imprese
E per i vari territori rimettono ancora una volta in evidenza come il ruolo di policy specifiche sia strategico occorrono policy specifiche però attenzione
Le interrelazioni differenti e differenziate situazione di rischi sociali che vi si associano richiedono un quadro di regole certe ed interventi compatibili anche interventi devono essere compatibili non si può pensare di andare dietro a tutte le policy necessarie
Se volessimo sintetizzare con una frase possiamo dire come il titolo di questa sintesi che occorre coniugare la crescita con la riduzione dei rischi sociale
Se c'è sostanziale convergenza sui nodi strutturali da fronteggiare e si vanno affrontati con chiarezza e con condivisione siccome sarà difficile accettare la condivisione politica quantomeno con condivisione sulla misura statistica delle loro dimensioni
Soltanto così offrendo un quadro di orizzonti individuali sufficientemente certi e fornendo prospettive di crescita valide credibili si riuscirà a guardare oltre le sfere individuali
E a sviluppare la propensione a fare sistema
La statistica ufficiale italiana è impegnata da tempo a fornire informazioni analisi utili per le valutazioni e le scelte dei governi e dei cittadini
Soltanto la statistica ufficiale può garantire in piena autonomia scientifica un loro mente cui documentazione di qualità
Trasparente autorevole e internazionalmente apprezzata indispensabile per i fini richiamati e questo grazie alla notevole professionalità etica del personale
Statistico ufficiale i dati prodotti possono sembrare sovrabbondanti questo è stato leso spesso anche il Presidente Prodi lo ha detto nel due mila due a Palermo non a Palermo ma lo sono soltanto in apparenza
In realtà sono insostituibili per la conoscenza di fenomeni sempre più complesse differenziati e quindi per l'analisi degli istituti di ricerca dei ricercatori però attenzione
Hai Presidente Prodi aveva ragione nel senso che è nostro compito anche quello di analizzare e sintetizzare adeguatamente i dati per fornire spunti interpretativi che strumenti di conoscenza e policy maker per la definizione delle scelte la valutazione degli interventi
E ai cittadini per la valutazione e controllo sociale delle politica attuale
Troppi dati ai cittadini ed anche al Governo ma non servono servono pochi dati ma puntuali sulle singole cose il rapporto presentato ne è un esempio e siamo continuando a lavorare
Per produrre sistemi informativi e statistici e indicatore adeguati anche a livello settoriale e territoriale dettagliato
Abbiamo molte convenzioni con i vari Ministeri in particolare con il Ministro per l'attuazione del programma e pensiamo di realizzare questa informazione proprio per trasformare il potenziale dell'informazione statistica in conoscenza per tutti
Per fornire misure che siano un punto di riferimento per un dibattito serio era informato e in ultima analisi per il consolidamento dello sviluppo della democrazia grazie