Intervista a Renato Brunetta sulla proposta del Ministro Emma Bonino relativa alla necessità di alzare l'età pensionabile per le donne

Radio Radicale abbiamo le nostre microfoni le professor Renato Brunetta economista innanzitutto ma anche europarlamentare di Forza Italia professor Brunetta lei è d'accordo con Emma Bonino che bisognerebbe innalzare l'età pensionabile per le donne
Veramente Emma Bonino all'accordo come nel caso che io l'avevo detto già vent'anni fa ho trent'anni fa quindi economista Emma Bonino mi fargliele che lo dica da donna dall'intero dal ministro
In un Governo che non la pensa come lei quindi certamente figlie
Certamente per le ragioni che dice Emma Bonino certamente per evitare una discriminazione al contrario che tra l'altro produce effetti negativi per quanto riguarda libertà potere economico equilibrio all'interno del nucleo familiare
è una come dire condizione pelosa quella delle donne attualmente
Prima c'è una perequazione dell'età di pensionamento uomini e donne meglio è anche per il riequilibrio sia salariale
Che nell'occupazione da parte della componente femminile
Come giudica le gli ultimi dati sull'occupazione
Io può estremamente positivi è un trend
Che va avanti da almeno dieci anni da quando si è perfezionato il pacchetto Treu è cambiato il nostro mercato del lavoro che proseguito poi con la legge Biagi
E che ha consentito di creare tre milioni di posti di lavoro nell'arco di un decennio ne mancano ancora due venti milioni di posti di lavoro per arrivare agli standards di Lisbona o degli altri Paesi come l'Inghilterra o come la Germania sia in termini di tassi di attività maschili e femminili sia in termini diretti
Tassi di occupazione
Il proseguimento combinato
Della legge Biagi più la riforma pensionistica che ha fatto il centrodestra
Consentano nell'arco dei prossimi due tre anni di raggiungere questi obiettivi cogliere o contrario invece se ci sarà una controriforma della legge Biagi è una controriforma
Della legge Maroni Tremonti per quanto riguarda le pensioni ecco ma mi scusi la struttura produttiva italiana si sta ristrutturando a sufficienza in modo competitivo per affrontare la competizione perché a vedere i dati della competitività e della produttività la situazione italiana sembra
Continuano a rimanere molto program Julia vederli nei dati della produttività subiscono per loro un condizionamento statistico molto forte penso che se sono aumentati gli occupati di circa tre milioni
E l'output del prodotto non è aumentato con la stessa intensità ne deriva che un una diminuzione del prodotto Prot pro capite che tra l'altro
Uno degli indicatori anche se non è solo della produttività quindi c'è qualcosa che deve essere rivisto all'interno delle nostre statistiche anche perché negli ultimi anni e mezzo sono aumentate le nostre esportazioni pur con un cambio molto forte
E intere aree del Paese come il nord est stanno vivendo una seconda giovinezza dal punto di vista competitivo quindi continuare a dire che abbiamo perso produttività perso competitività
In presenza di questi dati tanto occupazionali quanto di performances delle esportazioni evidentemente
Lascia qualche dubbio ancora il Paese è un Paese che ad almeno un decennio in profonda ristrutturazione
La chiamavamo declino quattro cinque anni fa in realtà
Ci stiamo spostando su segmenti medio alti delle nostre specializzazioni che continua ad essere le stesse però su segmenti di valore più alto per cui produciamo meno in quantità
E però quella minor quantità ha più valore quindi produciamo meno scarpe ma di valore più alto produciamo prodotti agroalimentari ma vi valore più alto
Tessile ma di valore più alto
Alla parità il mix produttivo specchietti specializzazione e lo stesso in realtà abbiamo fatto una grande e profonda ristrutturazione
Sempre però all'interno
L'alta specializzazione produttiva chiarito e che tra il professor Renato Brunetta con l'ascolto come sempre da Radio Radicale