Unità riformista nuovo Mezzogiono

Istituzione
Ah se prendiamo posto tra qualche istante cominciamo
I lavori e la sessione mattutina
Cari gentili ospiti cari amici e compagni Buongiorno grazie di essere qui diamo inizio a questa nostra manifestazione
Naturalmente nel nel dare il benvenuto a tutti gli ospiti e i relatori che saranno protagoniste della nostra discussione di oggi
Io desidero esprimere il compiacimento la soddisfazione della federazione provinciale dei DS di Salerno
Per l'opportunità di ospitare questa iniziativa qual è iniziativa che è organizzata in collaborazione con la direzione nazionale del partito e con il movimento socialismo e libertà
Credo si possa dire l'importanza di questo appuntamento non non risiede soltanto nello spessore nella autorevolezza politica culturale degli interventi previsti
E nelle conclusioni del segretario nazionale del partito Piero Fassino
Credo che l'importanza risiede innanzitutto nella chiarezza
E nella radicalità con cui viene posto il tema politico centrale
Ovvero il nesso tra la costruzione di una casa comune di un soggetto comune dei socialisti e dei riformisti e l'avvio di una nuova stagione delle politiche per il Mezzogiorno
L'idea centrale ride al fondo della riflessione che oggi proveremo a sviluppare e proprio questa che tra il due temi quello politico della riaggregazione delle forze che si riconoscono nell'orizzonte del socialismo europeo
E quello economico sociale della definizione dei caratteri di un nuovo meridionalismo vi sia una stretta interdipendenza e vi sia un condizionamento reciproco questo nesso questa interdipendenza noi oggi proveremo a portare alla luce e ad analizzare da un lato la costruzione di un grande soggetto del riformismo socialista radicato al Sud e capace dal Sud di esprimere una classe dirigente dipeso autorevoli a livello nazionale
Appare oggi con grande evidenza una condizione indispensabile per poter ripensare in termini rinnovati e credibili una politica di sviluppo per il Mezzogiorno
Dall'altro lato proprio il confronto sui contenuti possibili sui contenuti attuali di un nuovo meridionalismo
Si presenta come la via più naturale la via maestra per ricostruire un'unità programmatica politica e in prospettiva anche organizzativa
Delle forze del socialismo europeo
La discussione sul che fare in termini di progetti e di scelte di governo per riaffermare concretamente una centralità del Mezzogiorno nell'agenda politica nazionale
Può avvicinare queste forze questi tronconi queste esperienze e spingerle lungo una responsabilità è un sentiero comune molto più di quanto possa fare una discussione anche astratta sui contenitori e sul riassetto del sistema politico
In questo senso io credo che nel piccolo l'esperienza di Salerno posso rappresentare un'esperienza utile già negli anni ottanta negli ormai lontani anni ottanta nella piena stagione del pentapartito a livello nazionale qui le forze di sinistra seppero compiere una scelta coraggiosa di collaborazione al comune e alla Provincia
Dando vita a quella che all'epoca fu un'esperienza innovativa e peculiare all'interno del quadro politico sia regionale che meridionale
In anni più recenti negli ultimi anni
Il patto federativo che i DS hanno stretto qui con la Costituente riformista e da ultimo col Partito socialdemocratico
è anch'esso l'espressione nella tensione politica molto viva mai sopita in questo territorio verso l'unificazione verso una collaborazione più stretta delle varie esperienza della famiglia socialista
E abbiamo qui a Salerno alle provinciali del due mila e quattro anticipato tra l'altro quella che è stata poi la modifica
Del simbolo dei DS decisa dal Congresso nazionale di Roma dello scorso febbraio modifica con cui si sottolineai si esplicita l'ancoraggio il radicamento dei DS nella famiglia del socialismo europeo
Oggi nel qui con questa iniziativa
Rappresentiamo una prima tappa un primo momento di consolidamento di questo processo
Dopo due positive esperienze elettorali quella del due mila e quattro è quella del due mila e cinque due esperienze in cui questa proposta è stato il primo soggetto politico in provincia di Salerno
All'interno di un quadro regionale in particolare in cui prevalgono dinamiche di altro tipo in cui la sinistra riformista sembra smarrire la leadership della coalizione
Rispetto alla riaffermazione di forze di centro quindi un dato in controtendenza qui in provincia di Salerno
Insieme noi avvertiamo tutta la necessità di un rilancio e di un allargamento di questo Progetto la stessa iniziativa di oggi
Vuole essere una tappa un momento di un confronto che devi avere altri momenti momenti organizzati anche da altre forze dal tre partiti se l'orizzonte e quello del Partito del socialismo europeo
Non ci possono essere esclusive e tutte le forze che esito che riconoscono in questo orizzonte devono avere un proprio protagonismo una propria visibilità dentro questo percorso a partire compreso l'ordine
Deve essere uno dei protagonisti del Partito dei Socialisti democratici italiani di questa iniziativa e noi ci auguriamo che a partire da oggi si possa definire un programma di lavoro insieme essenziale naturalmente per tutti superare riflessi condizionati che ci vengono dal dal passato dalla nostra storia
Per i DS è una talvolta Ria affiorante tendenza legge monismo all'idea di assorbire dentro il proprio tessuto organizzativo altre esperienze
Per i compagni dello SDI la tendenza a difendere una nicchia un recinto una identità ristretta
Per le compagne e i compagni del Nuovo PSI il richiamo che ancora ieri Berlusconi ha fatto a far vivere i fantasmi del del passato a non stare con chi avrebbe segnato la fine del partito socialismo inizia ad affermarsi un primo punto un primo punto importante l'unità socialista non può che avvenire dentro al campo del centrosinistra
è un punto importante e questa consapevolezza naturalmente va sostenuta
Allo stesso tempo però va detto che una unità socialista
Può vivere come un progetto forte sia dentro di sé anche l'esperienza dei DS la principale forza del Partito del socialismo europeo in Italia
Che senso avrebbe questo Progetto come Progetto limitato ristretto senza la forza dei Democratici di sinistra sarebbe un progetto in grado di parlare al futuro del Mezzogiorno e al futuro del Paese
Non rischia una unità socialista intesa come un recinto chiuso di essere una risposta puramente difensiva
Allora si tratta
Di far vivere davvero il lievito della cultura socialista e socialdemocratica oltre i recinti di oggi
Il socialismo e una cultura è una sfida è uno stimolo intellettuale non è un recinto non è una conventio ad excludendum non è un puro richiamo alle origini altrettanto importante naturalmente collocare il progetto dell'unità socialista dentro l'orizzonte dell'Ulivo
E dentro l'orizzonte di un incontro possibile che non va abbandonato con il riformismo di ispirazione cattolica
Il traguardo storico dell'Ulivo
è il traguardo di un incontro tra le tradizioni riformiste italiane deve a mio giudizio continuare a essere l'orizzonte di fondo dentro il quale collocare anche la nostra iniziativa e d'altra parte l'unità dei socialisti la capacità dei socialisti di ritrovarsi attorno a un progetto con uno è una condizione indispensabile questo progetto è difficile pensare a un incontro con il riformismo cattolico in particolare al Sud se dapprima le forze che hanno come riferimento il socialismo europeo non riescono a trovare un proprio ubi consistam una propria ragione di stare assieme
Questo in particolare al Sud la nostra terra nel soggiorno
Qui davvero l'unità dei socialisti appare come la condizione essenziale per rimettere in moto il progetto dell'Ulivo e per evitare che nella Margherita prevalgano spinte egemoniche
Al sud date gli equilibri elettorali prevalga un sentimento di autosufficienza prevalga
Una tendenza a ripensare la propria funzione all'interno del sistema politico in termini o centriste
Al sud io credo si giochi al Sud e in Campania si gioca la partita decisiva per evitare il ritorno a un vecchio schema nel rapporto tra centro e sinistra
Uno schema vecchio che non consente alla coalizione di centrosinistra a mio giudizio di presentarsi come un progetto di governo credibile il Progetto che noi oggi rilanciamo
Ha l'ambizione di presentarsi come la vera novità all'interno del quadro politico regionale meridionale
Costruire una grande forza della sinistra riformista una forza di partecipazione
Una forza di mobilitazione delle energie vive del sud una forza di trasformazione della realtà meridionale contro il ripiegamento della politica che noi percepiamo qui nella nostra regione
Un ripiegamento di speranze e di entusiasmi che visibile che sembra chiudere la speranza di una stagione di rinnovamento un ripiegamento in cui sembra consolidarsi un equilibrio tra centro
Tra centro cattolico popolarismo cattolico e sinistra riformista che rischia di essere un puro equilibrio di potere
Un puro equilibrio di potere fondato su una sostanziale incomunicabilità culturale e sullo spegnersi di ogni spinta riformatrice nell'azione di governo
Naturalmente questo progetto
Deve vivere può crescere attorno alla nuova analisi è una nuova proposta per il Sud
Una nuova proposta in grado di incidere profondamente sul prossimo programma di governo del centrosinistra di dargli una connotazione essenziale
E naturalmente su questo dovrà articolarsi e svilupparsi il nostro confronto di oggi sulle indicazioni di merito io mi limito qui a fornire semplicemente a livello più di enumerazione che di analisi specifica alcuni possibili assi di riflessione
Attorno ai quali la discussione di oggi può ruotare e svilupparsi
In primo luogo una riflessione sulla crisi del regionalismo
O del federalismo su base regionale così come è stato pensato fin dalle origini anche dal centrosinistra e poi sviluppato fino agli ultimi anni con la riforma federale approvata dalla dall'ultimo governo del centrosinistra
Si tratta io credo di iniziare un ripensamento della dimensione regionale come l'articolazione centrale in un progetto di decentramento di poteri da un certo punto di vista la Regione appare oggi come una dimensione troppo piccola
Troppo frettolosamente forse anche la sinistra riformista abbandonato l'idea della necessaria unitarietà meridionale di alcune scelte programmatiche politiche di sviluppo
Pensiamo al tema delle grandi infrastrutture a un tema cruciale al sud come quello dell'energia
Tema della politica industriale al tema del gestione di grandi risorse naturali come all'acqua su questi temi davvero pensare che ogni Regione possa fare da sé e che manchi una regia un indirizzo un coordinamento da parte del governo centrale si è rivelato un limite delle politiche di questi anni esperienze di altri Paesi
La Francia la stessa Germania con la sua tradizione federale
Dimostrano come in quei Paesi politiche di coesione e di recupero di competitività delle aree svantaggiate hanno mantenuta una forte capacità di direzione e di incidenza da parte del potere centrale
Allo stesso tempo la dimensione regionale appare troppo grande invece troppo lontana dai cittadini e dagli enti locali rispetto alla organizzazione dei servizi
Tutto ciò ha determinato in questi anni nel Sud una moltiplicazione di costi di inefficienze che rendono davvero difficile tracciare un bilancio positivo del esperienza regionalista cui al sud
Allora si tratta forse di pensare davvero che cosa
Deve essere riattribuito come responsabilità alla politica nazionale responsabilità di direzione unitaria rispetto a un progetto di sviluppo per il Sud
E che cosa invece con coraggio e con coerenza debba essere definitivamente decentrato agli enti locali a Comuni e Province
In secondo luogo ed è un tema legato al primo
Una riflessione sulla necessaria riduzione del livello di intermediazione politica e partitica negli strumenti di sviluppo
Noi abbiamo avuto in questi anni anche con gli strumenti della programmazione negoziata con gli strumenti dello sviluppo locale che pure sono stati messi in campo dal centrosinistra une eccesso
Di intermediazione politica è un deficit di vera progettualità politica
Luciano Cafagna che avrebbe dovuto essere qui con noi oggi e che è stato trattenuto
A casa da impedimenti personali richiamava qualche settimana fa sul Corriere della Sera una riflessione di fondo su quanto il persistere l'aggravarsi di tendenze alla intermediazione delle risorse
In chiave talora anche pesantemente clientelare abbia rappresentato un freno pesante rispetto alle politiche di sviluppo su questo la sinistra riformista deve avere io credo il coraggio di guardare le cose in faccia di proporre una radicale semplificazione degli strumenti e di indicare una scelta di fondo a favore degli incentivi automatici sfidando su questo anche la classe imprenditoriale
Si legga questo il tema dei fondi comunitari
Fondi comunitari gli anche per il prossimo quinquennio saranno naturalmente essenziali per le grandi opere infrastrutturali del sud
Noi dobbiamo però iniziare a riflettere in vista della costruzione del prossimo governo prossimo programma di governo è nell'apertura di esperienze di governo regionali che partono al Sud guidate dal centrosinistra in tutte le regioni del Mezzogiorno continentale
Bisogna avviare un ripensamento che eviti la dispersione in mille rivoli di queste risorse dispersione che c'è stata in questi anni
E giusta va sostenuta la battaglia per difendere la quota che spetta all'Italia che spetta al sud
Dei fondi comunitari nella trattativa che il nostro Paese sta conducendo con gli altri nazioni in particolare con la Gran Bretagna che ha assunto la presidenza
Per sei mesi l'Unione europea e tuttavia forse non sarebbe in casa il caso di ragionare
In vista di una riduzione di questi fondi che appare entro certi limiti inevitabili su una scambio cioè ridurre la quota di fondi comunitari all'essenziale alla quota che davvero è strategica rispetto a grandi investimenti e ottenere in cambio per alcune aree una fiscalità di vantaggio
Può la sinistra riformista proporre un'idea di questo tipo naturalmente una proposta di questo tipo bisogna innanzitutto nel paese di un peso politico che la classe dirigente meridionale
Immaginate che cosa significa il dibattito nazionale presentarsi nel rapporto con gli altri Paesi con una proposta che propone soltanto per alcune aree del Sud una fiscalità di vantaggio
E comporta una sfida culturale anche all'imprenditoria è un certo tipo di rapporto che anche l'imprenditoria meridionale a imparato ad avere con la politica negli ultimi anni
Ma credo che questo non sia un tema che possa essere e lusso
Inoltre l'assoluta centralità del tema della sicurezza e della legalità su questo davvero si tratta di guardare in faccia la realtà in tutta la sua durezza
Qualche giorno fa il direttore del Corriere del Mezzogiorno Marco Demarco
Osservava tra il serio e il faceto che bisognerebbe maledire un film le mani sulla città un film a cui pure la sinistra
è stata legata fino a fare una specie di oggetto di culto perché ha instillato l'idea che dietro ogni progetto di trasformazione urbana ci sia qualcosa da combattere da guardare con sospetto da respinge
Noi credo siamo arrivati al punto in cui ho assumiamo anche il ripensamento e il rivoluziona mento di alcuni spazi urbani e metropolitani del Sud come una sfida cruciale o altrimenti non ci mettiamo nelle condizioni di affrontare credibilmente
Il problema della delinquenza e della devianza criminale se pensiamo a che cosa sono diventate per esempio nella nostra regione alcune aree dell'interna hanno napoletana
Questo diventa davvero
Un tema Consales e vogliamo sfuggire come pure si dice da parte di tutti a una lettura sociologica inutili sociologismi nell'interpretazione di questi fenomeni se vogliamo però anche sfuggire a rappresentazioni auto assolutorie normalizzare anti
Che sfumano la realtà del sud della campagna del napoletano dicendo che tutto sommato è come altrove non è così dobbiamo avere il coraggio di dire che non è così che siamo in presenza di una situazione assolutamente straordinaria
Che diventa il primo tema per qualsiasi seria politica di sviluppo
Lettieri il presidente degli industriali di Napoli osservava qualche giorno fa che non ci può essere nessun incentivo
Nessun vantaggio competitivo offerto alle imprese che può compensare il deficit di sicurezza rispetto a un deficit di sicurezza non c'è nessun incentivo economico che possa reggere
Infine un piano straordinario per i giovani
In particolare per i giovani diplomati e laureati del Sud si tratta qui davvero di vedere come rompere di aggredire la gabbia del familismo
Che il vero male della società meridionale qui davvero il familismo al corporativismo rappresenta una gabbia asfissiante
In attesa di una riforma degli ordini professionali che chissà quando la politica nazionale riuscirà a partorire perché non pensare almeno qui al sud di destinare quote degli incarichi professionali
Decise dagli Enti pubblici dagli enti locali a giovani professionisti stabilire una quota fissa che deve andare a giovani professionisti che abbiano determinati requisiti una quota che all'interno di chi a quei determinati requisiti può anche essere decisa per sorteggio
Dare l'idea che chi si Lauria qui chi studia chi raggiunge il massimo dei voti chi ottiene una qualificazione a un'opportunità concreta ed è sostenuto anche dalle scelte degli enti locali per lavorare cui per farsi qui una professione l'emergenza assoluta di frenare questa è vera e propria emorragia
Ne stiamo assistendo al ritmo che si accresce negli ultimi anni
Alla migrazione delle forze migliori forze che Mimì forniamo qui nelle università meridionali e che qui non trovano nessuna possibilità all'altezza del loro livello di qualificazione professionale
Un progetto per liberare cui le forze vitali della società meridionale non c'è nessuna economia sviluppata al mondo in cui i giovani e le donne altro grande tema non occupino un posto centrale
Non esiste un'economia moderna sviluppate un'economia che dà un posto centrale ai giovani a chi si è formato da poco e alle donne l'economia del Sud ancora non sfrutta se non in minima parte queste due grandi risorse si tratta allora
Di dare una speranza al merito alla formazione
Meriti e bisogna allora secondo una formula che fu in auge nel periodo forse migliore anche dell'elaborazione programmatica del partito socialista un terreno ineludibile per una grande forza socialista qui
Liberare da un lato le forze vive dall'altro dobbiamo dirci che non basta qui nel Mezzogiorno affidarci agli spiriti animali del mercato
Occorre anche un progetto di coesione sociale non occorre un ripensamento serio dell'Uefa
Che offra qualche altra risposta rispetto all'UE il far puramente familiare all'assistenza dei genitori
Che è l'unica forma di sostegno che tanti giovani hanno qui del Mezzogiorno è un passaggio naturalmente strettissimo
In termini di risorse perché il governo del centrodestra non ha soltanto cancellato il tema del sud
Dall'agenda politica del del Paese impossibile anche articolare una critica rispetto alle politiche per il Mezzogiorno del Paese perché difficile criticare ciò che semplicemente non esiste non si manifesta
E allo stesso tempo ciò avviene in un quadro di predisse esto finanziare
Una forza di governo responsabile deve iniziare a dire con chiarezza qual è la situazione in cui noi ci troveremo la situazione di gravissima difficoltà dei conti pubblici che esigerà di nuovo dopo dieci anni pesanti sacrifici probabilmente anche al Sud allora davvero non c'è lo spazio se vogliamo costruire un tessuto minimo di coesione sociale di solidarietà per iniziative estemporanee come mi sia consentito di dire una mia opinione personale quella che abbiamo avuto qui in Campania con reddito di cittadinanza con i risultati che già si stanno manifestando
In tanti Comuni in termini di aspettative suscitate che andranno completamente deluse
Occorre la forza politica anche qui necessaria per concentrare le risorse disponibili che non saranno molte
Attorno a un progetto riconoscibile
All'idea di un reddito minimo di disoccupazione finalizzato all'inserimento al reinserimento lavorativo
Che naturalmente per la quantità di risorse disponibili non è proponibile sull'intero territorio nazionale allora anche qui si tratta di fare una scelta di individuare alcune aree critiche del Paese
Arie individuate sulla base di criteri oggettivi quelle in cui la disoccupazione supera un determinato questi cent'e concentrare lì invia anche sperimentale risorse straordinarie per un piano di questo tipo in cui il reddito di disoccupazione sia legato a un percorso di reinserimento
E sia revocato nel caso in cui chi lo riceve Ritter rifiuti due o tre proposte di lavoro esattamente come avviene già da anni in Inghilterra e come da qualche tempo avviene anche in Germania
E questo esempio ciò che la Germania sta facendo per affrontare il problema della disoccupazione
Nei Laender orientale
Scelte politiche e scelte che naturalmente comportano battaglia
Anche all'interno del centrosinistra comportano capacità di mobilitazione occorre cioè una classe dirigente meridionale di nuovo dotata di peso
Politico quello che è mancato negli ultimi anni è dotato di una capacità di proposta sul piano politico e culturale
Finita la stagione del partito dei sindaci è finita la stagione del partito personale naturalmente finita senza che coloro che l'avevano teorizzati abbiano sentito di usare almeno qualche parola di ripensamento di autocritica abbiamo avuto la teoria negli anni scorsi con Grant
Grancassa sul partito personale adesso si fa finta di nulla ma ad ogni modo quello che conta è la lezione della realtà anche qui in Campania
Si tratta di un modello di organizzazione della politica che non ha retto e che ci consegna oggi in Campania il rischio di una deriva neo centrista allora finita questa stagione si tratta davvero di ripensare di ricostruire una grande forza politica socialista
Con forti caratteri popolari che ricostruisca un radicamento diffuso al Sud capace di suscitare energie nuove passione partecipazione e democrazia
è un compito certo ambizioso è un compito sicuramente appassionante
Un compito che si appella anzitutto al nostro senso di responsabilità verso il futuro
Un compito che tuttavia dovrebbe spingere o niente socialista ogni riformista a superare
Steccati che oggi rispetto a questo compito appaiono davvero privi di sensi divisioni che sembrano soltanto il frutto del passato un retaggio del passato
E Go easy e diffidenze di partito che sono comprensibili ma che sono infinitamente inferiori a questo compito
E a mettersi al servizio davvero di un grande progetto di unità e anche di rinnovamento della tradizione socialista e socialdemocratica
Ce lo chiede la situazione del Paese ce lo chiede lo smarrimento che leggiamo negli occhi di tanti giovani meridionali e soprattutto ce lo chiede la situazione di questo mezzo giorno della nostra terra cui vogliamo restituire voce grazie
Bene allora apriamo la discussione io darei subito la parola Peppino Caldarola per il primo intervento della mattinata
Lui era più alto di me
Sembra abbassare un po'
Compagni e compagne io ho provato a chiedermi in queste settimane in questi giorni
E lo propongo anche voi per quale ragione
Sta ci stia capitando di vivere una stagione che che è contrassegnato da un paradosso
Paradosso è questo la Prima Repubblica muore
Con la scomparsa dei che di alcuni grandi partiti uno per auto scioglimento del partito comunista
E altri sotto il maglio o della vicenda giudiziaria
E soprattutto uno di questi paga il prezzo più alto che il Partito socialista fino come dire alla messa in mora del termine stesso
Ci stiamo accorgendo invece vanno qualche tempo ma in particolare nelle ultime settimane ad una rinascita del della prospettiva socialista
Ha fatto che il termine non è più fuori monta
Al fatto che alcune forze oggi abbiano messo al centro della propria iniziativa il tema dell'unità dei socialisti
Secondo me le ragioni per cui noi siamo vivendo questo secondo passaggio sono ovviamente diverso
Alcune riguardano la crisi del sistema politico italiano
Una crisi di fondo della seconda Repubblica e soprattutto di uno degli aspetti più caratteristici
Del sistema della Seconda Repubblica che era quello di dare vita a formazioni politiche a identità incerta
Molte delle quali tranne i DS molte delle attuali contrassegnato da un molti debiti con l'antipolitica abbiamo vissuto una stagione lunga troppo lunga in cui antipolitica anti partiti Isma'
Nuovismo erano i punti fondamentali attorno a cui sembrava siccome si potesse organizzare il riformismo
Tutto ciò metteva in Moro alle grandi culture le grandi esperienze del passato
Oggi siamo di fronte a una situazione del tutto diverso
Siamo di fronte anche per ragioni di che rese più attualità per esempio per quanto riguarda il campo del centrosinistra dalla
Dalla battuta d'arresto della vicenda della lista unitaria
E soprattutto al fatto che dopo la istruita che non ci sono come dire succedanei non ci sono formulazioni
Di carattere inferiore
Ma il tema e l'Inter è rimandato ad altra data e viene riproposto con grande nettezza il tema della questione socialista
Ora noi ogni tanto dovremmo ripartire da un punto di fondo noi non noi siamo socialisti europei
Però dovremmo avere ormai il coraggio di dire una cosa assai più semplice un coraggio che devono avere sia quelli di noi che hanno
Diciamo una più recente maturazione in questo campo sia chi ne ha una tradizione più antica nel dire che noi siamo socialisti italiani
Inseriti
In un grande consenso del socialismo europeo
L'obiezione che viene fatta talvolta questo disegno è un'obiezione che io riassumo in poche cose
Il primo è ma se noi ci diamo un'identità così definita
In qualche modo chiudiamo l'esperienza di altre identità che sono state sul campo
Per esempio il tema del partito riformista e il tema di mettere assieme culture diverso no diversi riformismi
Io penso che quella prospettiva che in questo momento è caduta che potrebbe riaprirsi
Non avrebbe assolutamente cancellato il tema della cultura e delle identità socialista
In fondo noi avremmo avuto come dire uso un'espressione ebraica delle patrie portatili da consegnare a un progetto comune riformista più l'arco
Ma quando pensiamo anche la storia della sinistra italiana in particolare alla storia della di quella sinistra incardinata nel partito socialista
Noi ci accorgiamo che questa esperienza c'è già stata per esempio nel Partito Socialista ne discutevamo pochi giorni fa quanto nello Cabras
Diciamo l'idea di proporre oggi lo dico più scrive seccamente
Il tema dell'identità socialista non è l'idea di esclusione una nuova convenzione desco udendo un fondato su identità rigide che precludono ad altre esperienze riformiste italiane
Non è stato così nella storia della sinistra italiana anche nella storia comunista soprattutto nella storia socialista
Perché nella storia socialista non sono confluite esperienze laiche e libertarie liberali cattolico cristiane che hanno dato vita a un grande partito socialista
Se rileggiamo lo statuto dell'ottantanove dell'Spd in Germania non scopriamo che la componente cristiana e messa come diciamo ispirazione
Di una visione socialista moderno allo stessa stregua della componente laico socialista moderna
Il leader di un grande partito socialista
Europeo a cui capita dovremmo riflettere i suoi critici a cui capita di vincere sempre cioè Tony Blair eh un cristiano di quella particolare movimento cristiano che fa parte della storia dal socialismo inglese
Quindi quando parliamo di identità e proponiamo l'identità socialista non stiamo dicendo
Al mondo nostro al mondo largo vi proponiamo un nuovo Talmud no una derivi è un sistema compatto stiamo dicendo vi proponiamo di aderire a un metodo ad una concezione d'una cultura profonda
Dentro la quale è prevista la fusione di più cultura
Dentro la quale è prevista la fusione di più culture
Questa è l'esperienza socialista che noi oggi dobbiamo ricavare dal passato per proiettare nel futuro
Certo negli ultimi anni il passato c'è anche divisi
Io il mio suggerimento a me stesso e gli altri compagni non è mai stato quello di mettere una pietra sopra non si mette nessuna pietra sopra su uno perché i dolori sono stati dolori per chiunque abbia avuto
Noi dobbiamo solo solamente avere una guida dal lato della politica
Che dobbiamo prendere dal passato dobbiamo ragionare su ciò che vogliamo fare nei prossimi anni è quello che dobbiamo fare i prossimi anni ci aiuta a capire ciò che ci abbiamo alle spalle e che aiuta anche a capire
Sia i limiti politici ma anche i caratteri positivi dell'esperienza dell'ultimo partito socialista sotto la guida di Bettino Craxi
Cioè Utah capire questo esattamente la tematica che noi vogliamo affrontare lo voglio dire con l'esempio che spiacerà al capo dalla nostra coalizione
A Romano Prodi non c'è quindi nessuno lo sa ma il tema che Romano Prodi ha posto al centro della riflessione quando ha parlato della lista unitaria
è stato diciamo in via secondaria il tema dell'unione dei riformismi che peraltro è un concetto che anche io qui ho ho ripreso ma è stato fondamentalmente il grande tema della governabilità no
Prodi ha detto se non c'è alle spalle un grande partito è un grande gruppo parlamentare
Non c'è governabilità per il governo del centrosinistra che dovrà affrontare quel disastro a cui si riferiva il segretario della federazione forse nel Po immaginiamo che disastro dovremo affrontare
Tema presente esattamente e che ha ispirato con errori ma anche con diciamo con una forza propria anche tutta la vicenda della diciamo della ascesa al governo del paese di Craxi
Ora è del tutto evidente che il tema della governabilità però sempre uno nell'altro caso non è spendibile se non dentro una visione politica larga non c'è nessuna tecnica
Nel nel rapporto con gli alleati nella formazione di gruppi parlamentari oh Divino partiti che può fare a meno di quella grande arma che l'unificazione politica indicazioni intendendo
Nel fatto che mette in moto un cantiere di mediazione in grado di stabilire dal senso comune a pratiche d'azione che sono la sostanza della possibilità di un governo di lungo periodo del e poi tra gli anni diciamo a poche altre considerazioni io credo che
Venga a tutti quanti noi una spinta a ragionare in termini identitari per come gli ho detto
Per come la vedo io diciamo non identità talmudista i chiama identità in progress
Anche il momento generale in cui avviene la battaglia della sinistra italiana che tiene in un momento non a caso che invita la sinistra italiana anche a riflettere su alcuni sul proprio modo di essere sinistra occidentale
Dirà qualcosa diciamo alla sinistra italiana il fatto
Che non si può non avere un'identità in un mondo e conosce l'espansione e la crisi della globalizzazione
E quanto questo si riverberi in modo severo anche sulle economie occidentali del vecchio continente
Di là qualcosa la sinistra italiana anche la crisi del modello europeo elaborato in questi anni
E soprattutto di un aspetto di questo modello europeo incentrato sull'asse franco tedesco che era quello di costruire un'Europa il cui come dire il cui ubi consistam fosse fondamentalmente la contrapposizione agli straccioni
E non avviene a caso che l'unico leader occidentale che vince tre volte quello che diciamo mantiene invece il rapporto più saldo con quella parte la fondamentale della democrazia occidentale io sono
Mi definisco un pacifica non pacifista non ho mai approvato nessuna guerra neppure quelle fatte dal governo di centrosinistra penso però
Che l'arma sinistra occidentale moderna non possa oggi che misurare la propria prospettiva dentro la cultura occidentale tutto qua non possa non debba che liberarsi tutto ciò che Possa sembrare appartenere da un lato a sogni europei di tipo gollista dall'altro lato
A una dimensione di alleanze internazionali che possono di mettere in circolo vecchie slogan pane arabisti che non aiutano né quei Paesi nell'uccidere
E al tempo stesso non siamo di fronte al fatto che dobbiamo sentiamo la necessità che la dimensione socialista della nostra politica è l'unica in grado soprattutto in un momento di grande difficoltà del Paese di aiutarci a tenere insieme il tema dell'emergenza col tema del progetto di sviluppo
C'era l'altro giorno sulle pubblico uno stupendo articoli amarsi assente
Che colpiva al cuore una delle nostre credenze fondamentali che nei momenti di crisi
Vi si riferiva all'esperienza spesso dei paesi del Terzo e Quarto mondo
Diciamo lasse di fondo fosse info un fondo un po'quello dell'accumulazione primitiva quando c'è il disastro devi chiedere sacrifici perché se non accumuli capitali non hai risorse per investire
E lui che mette al centro invece un tema di uno sviluppo dolce in cui l'accumulazione di capitale fondamentalmente a Como cioè di capitale umana
E il capitale umano significa contestualmente all'operazione di risanamento significa contestualmente acque a questo il fatto che tu fai crescere benessere e anche possibilità di utilizzare risorse umane questo è un grande tema chiedo solo una sinistra socialista può frontale
No può affrontare una sinistra di Pericu una destra liberista non affrontato e non credo con tutto il rispetto che questo possa venire avanti
Come dire con altrettanta forza solidaristica dal Progetto di Francesco Rutelli ci sono quindi tante ragioni secondo me che mi portano a dire che oggi porre il tema il tema di una forza socialista italiana
Legata al socialismo europeo ossia il tema centrale del resto siamo dentro un panorama che è abbastanza delicato per il socialismo europeo
Noi abbiamo un partito che in virtù di un errore di una successione di errori quello francese rischia la scomparsa
Siamo di fronte alla possibilità di una sconfitta del partito
Socialdemocratico tedesco abbiamo tre formazioni che oggi hanno tre situazioni che oggi hanno invece dimostrato di avere il vento in poppa la soluzione inglese
Quella spagnola
Descritta come gusci Istat perché aveva affermato il diritto di fuoriuscita dall'idea
E oggi tutti i giornali titolano sull'asse Zapatero Blair vedere quante sciocchezze poi si racconto e poi c'è la soluzione italiana perché dico la soluzione italiana e non è il partito italiano potrei dire il partito italiano indicando il partito in cui milito io perché qui entriamo esattamente nel cuore di uno dei problemi
Noi siamo noi DS siamo un pezzo forse siamo siamo sicuramente il pezzo più numeroso dalla famiglia socialista italiano non siamo l'unico pezzo della famiglia socialista Italia
La famiglia socialista italiana a come dire molte patrie portati
Il tema che noi ci stiamo ponendo oggi e come ricondurre ad unità questa famiglia socialista ci sono diverse soluzioni che sono state prospettate vedete anche dagli incontri di questi giorni
Noi come DS io parlo a titolo personale ma credo che se è questa l'opinione anche del segretario del partito non abbiamo alcun interesse annessionistico rispetto alle famiglie socie
Non diciamo un noi o nulla certo diciamo come ha detto il segretario
Che il disvelamento diciamo della crisi del berlusconismo rende ormai impraticabile per chi vuole dignitosamente definirsi socialista stare da quella parte
Il socialismo è una storia mondiale fatta DDT di scissioni
Ma tutti da una parte quanto hanno litigato socialisti contro anarchici Prima e Seconda Internazionale socialista tutti da una parte lo lo dico affettuosamente a Chiara Moroni non lo dico più al servizio Cicchitto
Ma risolto questo problema il tema che abbiamo di fronte va affrontato con una certa la città
Io penso che i DS devono dichiararsi pronti a
A ricevere ma di cedere come dire come classe dirigente e come apporto culturale tutto quel mondo socialista che pensa che di esse siano il maggior partito Socialista Italia
Al tempo stesso i DS devono essere pronti ad aprire un dialogo forte con quelle forze socialiste che segue un altro percorso a cui va dato un appuntamento ulteriore successi non puntamento ulteriori successi
Questo per fare cosa per essere cosa i DS
Per essere solo il partito socialista no io penso che c'è un clima una cultura un'opinione pubblica che nel corso degli anni Amato ha maturato il proprio convincimento politico attorno all'Ulivo attorno come dire ad altre culture no noi dobbiamo pensare ad una forma l'unità socialista la grande come la vedo io quella che un giorno porterà ad una formazione socialista
In cui tutti socialisti stanno da una parte in una casa comune è una formazione democratica e socialista
In cui l'elemento socialista la connotazione che mi sono sforzato non so se sono disciplina ma in cui partecipa anche altre forze che hanno diciamo altre ispirazioni
E badate e concludo può sembrare una cosa appiccicata ma non lo è
Non lo è perché poi io io sono meridionale come dire se intensamente meridionale se non fossi meridionale vorrei essere meridionale
Questa prospettiva è tanto più forte e urgente quanto più noi siamo nel soggiorno dita
Noi dobbiamo ragionare sulla l'abilità del noi siamo una situazione del soggiorno abbastanza importante abbiamo vinto quasi tutto persino in rete io vengo vivo a Roma vengo da una regione la Puglia in cui due anni fa
Se si diceva che avremmo vinto Bari il la Regione ti ti diamo la pietra perché faceva ridere abbiamo intubare la Regione tutto
Però a fronte di questo noi sentiamo che le gambe su cui poggia questo edificio sono gambe fragili
E non si rafforzano col movimentismo non si rafforzano con si rafforzano mettendo in campo una grande idea politica
Una grande proposta politica che il soggetto politico soggetto politico riformatore che nel Mezzogiorno non può non essere a forte contenuto socialista non può che non essere un solo un soggetto socialista
Ecco perché più che sulle proposte concrete noi siamo dentro una svolta dell'Italia che sta ridisegnando i soggetti politici e siamo di fronte ad un appuntamento che batte diciamo che dobbiamo rispettare ed è l'ultima cosa che dico qualunque sia la vicenda politica dei prossimi anni
Io dico al mio partito dico a me stesso dico al mio partito usciamo da questo quindicennio
In cui abbiamo fatto vivere diciamo abbiamo vissuto la compresenza dell'ipotesi dell'opzione socialista con altre ipotesi in questo siamo favoriti dal segretario falsi
Noi dobbiamo tenere un punto fermo e poi allargare l'orizzonte socialista su cui ci muoviamo
Proprio perché stiamo parlando di identità che devono essere e lo sono stata nella tradizione del movimento di sinistra Italia larghe ma dobbiamo tenere questo orizzonte qui
Che l'orizzonte della durata della sinistra ogni altro orizzonte l'orizzonte di fragilità della sinistra io non vorrei trovarmi io vorrei trovarmi come voi di fronte a campagne elettorali vittoriose ma non vorrei trovarmi di fronte a campagne elettorali
Non vittoriose a interrogarmi se esistono la sinistra c'è c'è una grande forse ma è un quesito che le spese non si porrà se dovesse perdere scende si porrà il problema di come sostituirlo
Di come far rientrare la scissione di Oskar Lafontaine ecco questo è il tema che io penso
Noi dobbiamo porre al centro della nostra discussione facendo uscire anche da dalla timidezza il la questione dell'opzione socialista
Dei DS con la proposta che i DS fanno al mondo socialista di essere un punto di riferimento per chi vuole entrare i DS è un punto di dialogo per la famiglia socialista che resta fuori a cui daremo un appuntamento in un secondo momento
Ringraziamo Peppino Caldarola io do adesso la parola Giorgio benvenuto per il secondo intervento di questa mattina
A c'è un'inversione quindi Antonello Cabras
Quando qualche settimana fa
Insieme al segretario della federazione Enzo
Abbiamo cominciato a pensare a questa iniziativa alla quale per la verità avevamo già
In qualche modo riflettuto o ancor prima
In particolare durante la campagna elettorale per le elezioni regionali
Eravamo in un contesto politico nazionale
Significativamente diverso da quello nel quale ci troviamo oggi
E io penso che noi dovremo tornare
Per mettere a fuoco i problemi che avevamo in mente di discutere quindi di affrontare e non certo di risolvere con una iniziativa ma di sviluppare una discussione promuovere un dibattito maturare portare a maturazione una riflessione che era in corso da lungo tempo
Ecco dobbiamo tornare a quella fase di perché diversamente rischiamo di essere trascinati nelle riflessioni che facciamo
Dal rilievo che i giornali intendiamoci il rilievo e la messa
In luce di un'iniziativa politica è sempre un fatto importante in tutti i giornali di ieri e di oggi
Con titoli diversi
Questa nostra iniziativa di Salerno
Ha comunque colto il segno l'attenzione e tuttavia e c'è il rischio che venga trascinata
Sul terreno che io credo non sia quello più propizio quello che avevamo pensato cioè il terreno nel quale la nostra discussione viene interpretata alla luce della iniziativa di Boselli e del Nuovo Psi di fare la lista
Sul proporzionale perché non si fa più la lista unitario della federazione riformista
Di Berlusconi che va a Milano e si prende un pezzo della famiglia
Di Craxi in modo da dire se c'è perdita rischio che uno vada alla i perlomeno io
Prendo una parte come se ormai
Le persone fossero indifferenti e conta il cognome per cui a un certo punto se c'è un Craxi di là ce n'è uno anche qua quindi abbiamo annullato l'effetto del fatto che c'è un Craxi nel centrosinistra e così via insomma ecco voglio dire
Io penso che noi dovremo
Sviluppare questa rosa discussione ricollocando cinque la fase nella quale l'avevamo un po'pensata
E cioè l'avevamo pensata in un momento nel quale
All'indomani di un congresso importante come quello che noi abbiamo celebrato agli inizi di quest'anno nel quale abbiamo
Scelto con una larga maggioranza nel nostro partito la strada della costituzione della federazione riformista
E quindi confermato l'idea di camminare verso
L'unione di riformisti di tradizione differente quella cattolico democratica quella socialista quella comunista
E arrivando persino dopo le elezioni europee elezioni regionali a ipotizzare la presentazione di una lista cioè di non vedere più in la
Elezione più importante quella politica la lista del dei diversi partiti della Federazione presente nella proporzionale
Quindi sono una una scelta importante molto impegnativa
E in quella chiave in quella prospettiva
Avevamo cominciato a ragionare di quale poteva essere il connotato il contributo che l'identità di tradizione socialista portava questo Grande Progetto
Io penso che noi dobbiamo stare su questo solco perché diversamente rischiamo di fare considerazioni troppo legate alla contingenza e che rischiano di metterci fuori strada
E soprattutto valutare se
Dopo la impossibilità di presentare la lista
Della federazione riformista alle elezioni quel progetto che avevamo discusso nel Congresso e quell'esigenza è ancora un'esigenza condivisa perché aveva tante ragioni di origine ma una di queste che non dobbiamo dimenticare è una ragione
Che si riaffaccia età all'indomani io spero che la vittoria delle elezioni politiche quindi della concreta praticabilità della sfida del governo del paese cioè l'idea che una coalizione così variegata e plurale come è quella del centrosinistra nella quale convivono non solo tradizioni riformiste ma anche identità politiche diverse e su molti punti anche abbastanza distinte tra di loro
Possa avere la forza di trasmettere e di garantire una
Una rotta
Un tracciato di governo riformista come necessario in questo Paese ora questa esigenza
Esiste ancora
E noi non dobbiamo dimenticare che non possiamo risolvere il problema
Nuovamente con una ingegneria di tipo elettorale di riforma di legge elettorale perché se c'è un diciamo così fra le tante cose non positive che la Seconda Repubblica può mettere in luce ce n'è una che io considero assolutamente positiva e che soltanto da quando siamo passati dalla Seconda Repubblica che noi abbiamo realizzato nel governo del Paese nell'alternanza di schieramenti
Al governo e cioè siamo riusciti a realizzare quel ricambio che nei primi cinquant'anni non era mai stato possibile realizzare
E allora se noi consideriamo questo un presupposto essenziale e fondamentale
Dobbiamo tener presente che per avere una capacità di governo che abbia un tratto riformista all'esigenza che dentro la coalizione di centrosinistra che per vincere necessario ci sia tutta
Come dimostrano le elezioni che abbiamo fatto dal due mila dopo il due mila uno non abbiamo perso più una tornata elettorale dopo il due mila uno
Dal due mila due in poi tutte le tornate amministrative provinciali regionali europee sono state tutte lezioni positive di avanzamento di maggiore insediamento del centrosinistra perché abbiamo smesso di dividerci
Perché abbiamo sempre proposto delle città sindaci che erano sostenuti dall'intero schieramento di centro sinistra presidenti di Provincia sostenute dello schieramento
E in realtà però in quel livello ha funzionato meglio
La capacità di governo infatti le esperienze precedenti sono state confermate
Mentre l'esperienza del novantasei due mila e uno del governo del paese è un'esperienza che non vorremmo ripeto
Un'esperienza nella quale noi ci siamo ritrovati in crisi dopo appena due anni
E ancora in crisi nuovamente un anno prima delle elezioni
Quindi uno dei punti fondamentali della nostra riflessione politica cioè della esigenza di avere dentro la coalizione che ha queste caratteristiche
Presupposto fondamentale perché si possa competere con l'altra coalizione e possibilmente vincere cioè la coalizione nella sua dimensione più larga l'esigenza che ci sia una
Unità fondamentale fra le forze di ispirazione riformista che noi avevamo pensato inizialmente nella federazione che potesse addirittura arrivare fino al momento elettorale è un'esigenza che non viene meno
Che segna una battuta di arresto per una scelta che noi speriamo dettata da esigenze diciamo così
Stiamo alle cose che hanno detto non facciamo dietrologia
L'esigenza di conquistare più voti in presenza di una crisi del centrodestra
è importante che noi teniamo questo elemento così presente perché si capisce di più la ragione per la quale noi stiamo sviluppando questo
Questa riflessione questo ragionamento attorno a quella che chiamiamo l'identità hanno in comune a quelli che siamo qua cioè l'identità socialista lo diceva già Peppino prima di me non è una novità
Che è una forza di ispirazione socialista come sono i DS oggi ha come nel partito socialista
Nella prima fase dell'immediato dopoguerra si ponga il problema di mettere insieme ispirazioni e tradizioni politiche diverse nello stesso partito ricordo
Che il Partito socialista del primo dopoguerra sì
In grandi di una i componente importantissima che veniva dal Partito d'Azione
E per una di queste figure è stato per molti anni segretario del partito nella fase del primo centrosinistra
C'è una componente addirittura che non veniva dalla tradizione marxista socialista
Che è diventata la componente che ha diretto il Partito socialista mi riferisco a Francesco De Martino che veniva dal Partito d'Azione per non parlare di lui del cattolico cristiano Riccardo Lombardi che fu artefice
Della primo centrosinistra e tutta la fase così importante così ricca di analisi di ricerche intellettuale che ispirò il primo centrosinistra il primissimo centrosinistra
E non è vero che questo tratto è una novità che si sono inventati i Democratici di sinistra nel congresso di Romano
E che in qualche misura significa una svolta no era presente nella nella nella storia dalla sinistra è una storia di socialisti quindi se vogliamo è l'esigenza che
Riformismi di tradizione identità diversa trovino collocazione nella stessa forza politica è un tratto che noi ritroviamo assolutamente per non parlare nella fase diciamo della fine degli anni Sessanta dei primi anni Settanta del dell'ingresso nel partito socialista delle ACLI guidate da Livio Labor dal movimento politico dei lavoratori che si presentò addirittura nelle lezioni politiche nel settantadue con la sua sigla
E che vide anche esponenti come Covatta come acqua viva come lo stesso Livio Labor
Essere parte del gruppo dirigente del partito socialista in quella fase quindi quello che stiamo cercando di fare
Diciamo così un'esigenza che era presente che si è riproposta
E si è riproposta pensando che è possibile che si stia dentro lo stesso partito nel quale c'è anche ultrà un tratto identitario se vogliamo
Prevalente come come come numero come come compresenza di militanti no di tradizione ma tuttavia capace di sviluppare una sintesi che nella quale si ritrovano anche tutte le altre esperienze quindi primo lamento
Ciò di cui stiamo discutendo oggi certo allora non c'era la globalizzazione non allora c'erano i due blocchi oggi non ci sono ma
Questo cambia le condizioni diciamo dei problemi che devono essere affrontati non mette assolutamente in difficoltà una una riflessione che stava all'origine della possibilità di soprattutto rivolto a coloro i quali pensano che
Anche parlare di identità socialista significa parlare di qualcosa che sta nel passato che non guarda al futuro altro errore
Tragico
Ma normale cioè queste e la famosa tesi di quelli che vogliono sempre andare oltre no
Cioè la la la teoria Dell'Utri Isma'per cui sa noi dobbiamo dire adesso
Peppino diceva parliamoci chiaro
E dobbiamo parla chiaro nel senso vogliamo essere credibili agli occhi dell'opinione pubblica
E soprattutto come come sembra che siamo impegnati in questa fase a meno di un anno da una competizione elettorale nella quale io non considero per nulla scontato che il centrosinistra ha già vinto le elezioni
E che quindi avremo una competizione d'affare
E ci contendere Molfino all'ultimo voto in particolare nel Mezzogiorno d'Italia che sarà decisivo per il risultato alle elezioni politiche così come lo è stato
Per la vittoria del centrodestra nel due mila e uno dobbiamo avere sempre presente l'esigenza di essere credibili nelle cose che che facciamo che diciamo è trasmettere un messaggio di affidabilità allora
Bisogna
Affrontando una discussione come questa dire che la riflessione
Che con anticipo fu fatta
Rispetto ai problemi del Paese alla possibile evoluzione dei rapporti internazionali avevano più ragione i socialisti di quanto non ne avesse i comunisti
E questo è un punto viste che stiamo lì a dire andiamo oltre
Andare oltre non significa negare questo
E significa prendere atto che la storia l'evoluzione del mondo è andata in una certa direzione e ovviamente sì
Cioè si combatte insieme la battaglia che oggi si deve combattere anche con quell'esperienza nel contesto della globalizzazione non è che oggi ci inventiamo nuovamente
Su un terreno diverso
L'antiamericanismo come diceva prima Caldarola
Magari cercando di scimmiottare i francesi i francesi fanno un antiamericanismo profondamente culturalmente diverso da quello che caratterizzava il movimento dalla sinistra in Italia
Perché è chiaro che l'orologio lo leggono e lo realizzano soltanto in chiave nazionale per cui infatti la pensano uguale sia quelli di destra che quelli di sinistra quindi non può essere questa un terreno di omologazione
E così come e dobbiamo essere un po'più aperti anche quando si parla l'inglese non solo quando si parla francese cioè dobbiamo parlare politica anche un po'inglese perché anche gli anglosassoni
E in particolare gli inglesi hanno dimostrato di avere idee e
Praticare concretamente delle linee di governo in politica interna che si sono rivelati tutto sommato più adeguate
A vincere a combattere una situazione difficile come questa più di altri
Quindi la prima cosa che dovremo tentare di fare mettere perlomeno tutti sullo stesso piano non sposare
Non sposare
Una sensibilità un profilo una identità storica più di un'altra
In una situazione nella quale
Penso siamo tutti consapevoli che la sfida del conto del Governo non vorrei essere frainteso si combatte al centro
Non vuol dire che Rutelli ha ragione
Significa che l'alternanza dei vittoriosi al governo sarà sempre caratterizzata da programmi che hanno il centro della politica dello schieramento come elemento centrale quello che conta sono i valori di fondo
Che chi pratica questa politica nella sua identità
Ed è chiaro che Blair governa l'Inghilterra fa anche politiche che vengono considerate analoghe a quelle della signora Thatcher ma non assolutamente e non applicare non attua i valori uguali a quelli della signora Thatcher si preoccupa dell'istruzione della scuola della sanità
In maniera profondamente diversa da come ha fatto la signora Thatcher negli anni in cui ha governato cioè mette in pratica nelle azioni di governo
Le sue idee la sua identità i suoi valori di riferimento e la stessa cosa accadrà Nick ne evita abilmente nella sfida per il governo nel nostro Paese sarà il terreno sul quale noi ci misureremo in Europa e qui apriamo un altro terreno di riflessione che sollecita il lavoro che ne stiamo facendo
Per aumentare il livello di consapevolezza rispetto alla sfida che ci attende
Io penso che l'Europa
E quindi l'Italia non è in condizione di affrontare i problemi che ha se non misura
Quelle cose che diceva il segretario nella sua introduzione
Come si fa a ridurre il numero dei disoccupati
Come si fa a praticare
Un welfare diverso da quello che abbiamo conosciuto perché non ci sono più le condizioni per praticare un Guelfa come quello che abbiamo conosciuto
Come si fa a garantire diritti di cittadinanza universali
Perché se noi decidiamo che la sanità si risolve problemi alla sanità si risolvono con la carta di credito come negli Stati Uniti l'abbiamo neanche discutere abbiamo già deciso che strada scegliere
Ma se noi invece sosteniamo che anche con i vincoli di oggi la sanità sia un diritto universale anche
Nelle punte di eccellenza allora ci dobbiamo undici queste un valore nostro
Che dobbiamo dimostrare nella pratica di governo allora ci dobbiamo misurare con le compatibilità per realizzare questo obiettivo di garantire questo diritto in termini universale
E allora lì c'è un problema
Dobbiamo produrre ricchezza
Perché c'è una parte della ricchezza prodotta che dobbiamo finalizzate a questo obiettivo la dobbiamo sottrarre per finalizzate a questo obiettivo
E per produrre ricchezza dobbiamo avere un sistema produttivo che abbia la capacità di competere
Con chi mette sul mercato merci prodotti servizi simili ai nostri
Queste scusate se io dico cose che possono sembrare banali ed elementari
Però sempre Blair nel suo discorso al Parlamento europeo ha fatto un esempio che potrebbe calzare con molte situazioni che abbiamo nel Mezzogiorno
Ha detto quando è stata chiusa la fabbrica della Rover che producevano automobili ormai in condizioni non più competitive
E sono stati di fatto
Interrotti i rapporti di lavoro per migliaia di lavoratori
Piuttosto che seguire aiuti pubblici per continuare a produrre macchine che non erano in grado di competere i hanno scelto la strada di diversificare
E dopo appena pochi mesi già mille cinquecento di quei lavoratori stavano già lavorando in altri settori in altri servizi e gli altri stavano facendo
Ho azione di riqualificazione di dive di differenziazione ecco io penso che noi dovremo
Tentare nella riflessione che stiamo facendo di introdurre questi elementi non per fare uguale ma per capire che si può fare
Che si può riuscire a introdurre nella sfida per il governo quando noi
Se vinceremo le elezioni ci ritroveremo nuovamente a fare i conti col bilancio pubblico troveremo una situazione notevolmente peggiorata rispetto al due mila uno quando abbiamo lasciato
E allora non è possibile che noi cominciamo col messaggio austerità lacrime e sangue il rischio che corriamo
E che gli eletti e gli elettori ci voteranno le spalle immediatamente dopo oppure noi stessi finiremo per scegliere delle scorciatoie
Non non siamo in condizione di scegliere scorciatoie vincoli europei che noi stessi ci siamo dati con l'ingresso nell'euro ci impediscono le scorciatoie quindi siamo obbligati a misurarci su un terreno nel quale è assolutamente indispensabile
Che ci sia una componente
Che affronta i problemi ho fatto degli esempi per non dilungarmi troppo con gli obiettivi che sono alla base di una forza che ha questo tipo di identità ecco perché secondo noi questo dibattito che stiamo sviluppando sul terreno diciamo così della sfida riformista che in un certo senso Rutelli ci ha lanciato c'ha lanciato
O seppure per catturare voti dal centrodestra però non si capisce per quale ragione i voti che lascia nel centrodestra debbono necessariamente preferito della Margherita e non votare per no io penso che noi dobbiamo invece
Misurarsi su questo terreno e dire no anche noi abbiamo idee
Le confrontiamo con quelle che propone la Margherita c'è un programma dell'Unione ma mettiamo anche in campo la nostra ecco affidabilità la nostra capacità di dire delle cose che poi avremmo il coraggio la forza la determinazione di
Di realizzare io penso
Che questa battuta di arresto che noi abbiamo registrato poi tutto sommato sia un fatto negativo che alla fine può aiutarci invece a mettere in luce anche alcuni aspetti
Positivi io penso che tutta questa discussione che si è riaperta
Attorno diciamo così agli elettori smarriti del vecchio Partito Socialista Nuovo quello si capisce perché sono smarriti gli elettori sono cittadini di che insomma
Che votano si convincono che una proposta che forte dell'altra
E non sono affatto smarriti poi possono cambiare idea
Tutti ci aspettiamo che nel due mila e sei molti di questi elettori possano cambiare idea un numero maggiore di questi elettori possa cambiare idea
E allora la la nostra discussione può aiutare da un lato sul terreno dei contenuti e non aggiungo nient'altro quello che ho detto dall'altro se il dibattito della a unità dei riformisti la ricomposizione il ritrovarsi insieme Carmelo Conte che fa una scelta
Carmelo contestato una personalità del vecchio Partito socialista è stato ministro
In una fase importante del governo del paese
So quindi
Certo è
Una persona un singolo ogni persona rappresenta qualcosa una sua simbologia trasmette un messaggio
Bobo Craxi che lascia il centro destra per il momento è e si trasferisce nel centrosinistra un altro elemento significativo di una situazione che desta interrogativi ecco allora a questo punto si mette in movimento qualcosa
Noi abbiamo la pretesa l'ambizione
Di essere quelli che di questo qualcosa che si mette in movimento dovremmo o potremmo intercettare la parte più rilevante
E ovviamente intercettarlo in modo stabile
E la vorremmo intercettare sotto questo profilo che ho detto che mi sto sforzando di rappresentare cioè affidabilità sui contenuti sugli obiettivi che ci diamo in termini programmatici
Rispettando le differenze che ci sono nella coalizione io vorrei che fosse chiaro la coalizione del centrosinistra e competitiva
Siccome non vedo grandi cambiamenti nel sistema politico a breve il sistema politico italiano che non che non è che cambia da un giorno all'altro e competitiva se contiene tutte le forze
E quindi
Questo messaggio questo ragionamento non può essere confuso con chi pensa
Facciamo vincere riformisti così poco c'è un possiamo fare a meno degli altri non non è questo il senso del discorso del messaggio anzi io penso che la coalizione di centro sinistra plurale
Abbia anche una forza maggiore più gente si identifica col messaggio di una coalizione più la però deve avere un nucleo
Più forte
Che dia stabilità che sia baricentro che sia capace di trasmettere questo messaggio di affidabilità è dentro questo nucleo
C'è
Un'idea di sinistra che noi vogliamo rappresentare si è detto di sinistra socialista ma non solo di sinistra socialisti
Non solo di sinistra socialista
Perché anche il dibattito e la discussione che abbiamo fatto su un tema difficile complicato com'è stato il recente referendum
Che ha dato l'esito che conosciamo
Mette in luce che noi registriamo una crisi nel rapporto col Paese
Cioè la sinistra non ha più
O non riesce più ad essere
Neanche nei confronti di coloro di quegli elettori che votano tradizionalmente Silistra capaci di penetrare di sollevare
Un progetto che Evoque idealità
Come capitava
Anni fa
E quindi c'è un c'è stato un in interessante articolo di Alfredo Reichlin sull'Unità di qualche tempo fa che poneva questo problema
Cioè la sinistra
Che riprenda gusto a fare combattimento intellettuale sui contenuti sui valori
Con l'altra parte della politica e
Smarrite le ideologie di una volta che erano da supporto deve trovare un terreno sul quale misurarsi
E questo è un altro punto che anima la riflessione che noi stiamo sviluppando quindi un'identità che si compone di contenuti di ricerca su questo terreno su questo livello e che sia anche capace di trasmettere un messaggio per il governo
Che abbia quei caratteri di affidabilità che
Ricordavo prima
Se non riusciamo a fare un buon lavoro io penso
Che l'esito delle elezioni che auguriamo tutti positivo per quanto riguarda lo schieramento
Possa registrare una presenza
Diciamo così della componente socialista più grande che abbiamo ci così
No che si presenta nel sistema proporzionale non possiamo sapere esattamente come fila sicuramente noi andremo alle lezioni recitano la componente socialista più grande
Della quota proporzionale possa essere il risultato elettorale un segno la cifra elettorale che determina una evoluzione o una involuzione del tipo di discorso discussione che non stiamo sviluppando in queste ore cioè se quell'esito elettorale
Su quell'esito elettorale si possa costruire un ulteriore avanzamento rafforzamento
A questo punto può essere per esempio non si può escludere
Che persino il il capo della nostra coalizione
In presenza diciamo così
Di un esito elettorale che porta la nostra lista risultati
Significativamente convincenti rispetto ad una prospettiva di un certo tipo e lo ha fatto già Dell'Orto in Francia
No di entrare dentro e iscriversi ad essere protagonista Dellas forza socialista
Non vedo perché la stessa cosa non possa capitare in Italia così effettivamente la finiamo con le liste personali
Che si inventano sul momento cosa di questo genere riprendiamo anche noi una tradizione che può essere una tradizione che omologa il nostro Paese al resto degli altri paesi europei anche da questo punto di vista
Ringraziamo Antonello Cabras io do la parola adesso Giorgio Benvenuto
Affronto il tema in discussione
Da un altro angolo di vista tenendo conto che sono d'accordo con la relazione che ha svolto da Torre con degli interventi che sono stati fatti da Caldarola da da Cabras
L'ho affrontato questo punto di vista partendo proprio dalla Thema agisce
Nuovo Mezzogiorno e il perché
Di questa iniziativa comune qui a Salerno il perché anche di una iniziativa di tante iniziative che si stanno sviluppando nel nostro Paese questa fase molto turbinoso era ma in una fase anche di grandi cambiamenti e in una fase nella quale comprendiamo tutti
Che non siamo solo alla vigilia di un importante appuntamento elettorale tra un anno
Ma siamo anche alla vigilia di una profonda modifica anche del sistema politico
Nuovo Mezzogiorno perché perché noi ci troviamo di fronte a una situazione che fallimentare di quella che è stata la politica economica e la politica sociali vediamo cioè altro che nuovo Mezzogiorno vecchio mezzogiorno il rifluire del nostro Paese verso situazioni di conservazione e di arretratezza lo tocchiamo lo tocchiamo con mano un Paese che fermo un Paese che ha paura un paese che si sente accerchiato un Paese che non sa indicare futuro non sai impegnare non sa scuotere il Paese per raccogliere le sfide che ha in Europa e nel mondo
Provvediamo sappiamo che il risultato della politica che è stata fatta in questi cinque anni in questa legislatura una politica che a proprio rotto la coesione del Paese
Ed una politica che tocchiamo con mano
Una politica sulla quale non c'è nessun alibi che questo governo questa maggioranza può accampare nessun pretesto
Aveva tutte le possibilità di affrontare i problemi del Paese
Aveva la possibilità di fare le riforme aveva la possibilità di mettere il nostro Paese in condizione di operare non lo ha fatto io lo ricordo sempre
è un governo che aveva una maggioranza come mai c'è stata nella storia del nostro Paese non l'aveva nemmeno De Gasperi
Una maggioranza forte alla Camera e al Senato ed un governo che aveva anche fino a qualche tempo fa il controllo di tutte le regioni il Presidente della Conferenza Stato Regioni era un esponente del popolo
Avendo questi dati avendo una durata una durata come mai si era realizzata Stato ha battuto ogni record di durata del governo
Con il tempo e con i numeri i problemi potevano essere affrontati
Aveva avuto anche la possibilità di svolgere un ruolo fondamentale in Europa con la presidenza della Unione Europea e anche quella occasione è stata sprecata
Quindi abbiamo una situazione nella quale il nostro interlocutore ha dichiarato un vero e proprio fallimento noi a noi Berlusconi citiamo sempre
La sinistra non parla mai di centro sinistra lo sentite in televisione qualche volta evoca i problemi del comunismo noi non possiamo chiamarlo uno dice ma perché non li chiamate destra perché non li chiamate del centro destra
Non possiamo fare
Perché come possiamo definire questo governo questa maggioranza qualcosa che a vedere con la destra quella che noi conosciamo in Europa
Una destra di cui non condividiamo le politiche di cui comprendiamo il suo rigore e la sua capacità da quella di che abbiamo conosciuto quella della Thatcher a quella che è stata a suo tempo dire Reagan a quella che è e di altri interlocutori
Noi non possiamo definirli lo stesso Berlusconi non si chiama più alla Thatcher e a Reagan perché correrebbe il rischio che qualcuno lo querela asse per diffamazione da parte degli esponenti della destra
è una realtà che si sta sipari Nando
Ed è una realtà che apre delle nuove prospettive che obbliga a delle nuove sfide perché da quello che noi vediamo da quello che noi comprendiamo
è una realtà che non regge la tocchiamo ogni giorno per mano alla Camera lo toccate voi in periferia la toccate voi nelle città nelle Province e nelle Regioni
Non c'è una un collante di questa maggioranza e da questa rottura di questa maggioranza
Sì riappare come potrei dire anche una situazione nuova che va vista con grande attenzione e va vista anche con grande responsabilità
Da grande attenzione è una grande responsabilità
Perché noi dobbiamo pensare che dobbiamo certamente vincerà le prossime elezioni ma vincere significa poi governare significa scegliere significa fare le riforme
Non potremmo se vinceremo come tutto lascia prete non potremo fare la politica del rinvio
Non potremmo prendere delle decisioni che lasciano il Paese immobile il ritardo che si è accumulato ha aggravato la situazione e quindi pone con forza la necessità e la necessità di avere chiare le alleanze e le coalizioni la capacità di governo e chiare quelle che devono essere le scelte
E allora
La prima perché importante questa iniziativa e perché guardare a queste realtà che si dimettono in moto a queste fasce importanti di elettorato che possono essere immotivate e riportate alla politica
La prima l'Europa perché i problemi del Mezzogiorno e da Torre l'ha fatto bene nella sua introduzione a ricordarlo
Trovano una loro soluzione anche nelle politiche che sono del
Europee e anche qui
Noi abbiamo un'occasione forte per dare sostegni sostanza
Alla iniziativa di oggi che vuole mettere assieme vuole rimettere assieme la famiglia della sinistra e la famiglia socialista
E perché l'Europa è il terreno decisivo e fondamentale
è il terreno decisivo e fondamentale dove noi non possiamo certamente limitarci a una posizione conservatrice se è stata giusta o non è stata giusta la scelta dell'Eur li dobbiamo dare una dimensione più ampia perché sappiamo benissimo che quella Scelta
è una scelta che ha creato dei problemi e li ha creati perché cessata mancanza di capacità di controllo e di autocontrollo da parte di chi governava
Mancanza di controllo sugli effetti del cambio lira in Euro mancanza di autocontrollo perché
Le tariffe ai prezzi che dipendevano dal Governo non sono stati controllati come si
Doveva controllare ma il problema non può essere ridotto a questo come ci propone la attuale maggioranza il problema è legato a come si supera la crittanalisi dell'Europa
E come in Europa
Noi
Ci muoviamo e ci muoviamo anche sulla base di quel cambiamento che abbiamo fatto del simbolo del partito quando l'abbiamo chiamato partito del socialismo europeo
Partito del socialismo europeo
Perché perché noi sappiamo che c'è bisogno di una Europa che abbia delle caratteristiche diverse da quelle che ha oggi di un'Europa che ci sia e di un'Europa nella quale gli aspetti di politica sociale siano rilevanti come siano rilevanti i
Gli aspetti di una politica di modernizzazione di sviluppo dell'Europa
E allora quando si dice il partito socialista del socialismo europeo
Quando si dice il socialismo europeo noi sappiamo che non c'è ancora un partito forte del socialismo europeo
Sappiamo che ci sono più voci che nel socialismo europeo ci sono posizioni conservatrici e posizioni innovatrici
Ma quando noi indichiamo l'obiettivo del socialismo europeo
Il richiamo una
Occasione di lotta indichiamo un obiettivo da realizzare di un partito da fare in Europa di un'Europa che abbia a questi contenuti
è indicando questo obiettivo noi ci rivolgiamo ai giovani
Perché ai giovani non gli hip riproponiamo solamente quello di guardare al passato di vedere se aveva ragione Togliatti o aveva ragione Nenni
Se aveva ragione Craxi o aveva ragione e Berlinguer
Ma proponiamo ai giovani di oggi di non assistere alla querelle il alle polemiche che ci sono state e che rimangono sulle scelte di ieri ma proponiamo un obiettivo forte quello di essere assieme divenire in questo partito in questa coalizione per costruire il socialismo europeo
Quindi è fondamentale che noi diamo questa dimensione un appello un impegno una militanza che vivo
Rivolgiamo ai giovani che rivolgiamo anche ai giovani del Mezzogiorno quello di costruire una Europa
Nella quale sia forte la componente la presenza il contributo che viene dalla tradizione socialista ma anche da una tradizione socialista che non è stata mai immobile
Di una tradizione socialista che Hansen il libretto un dato alla innovazione che ha sempre cercato di piegare il progresso per migliorare le condizioni di lavoro per migliorare le condizioni di vita
Per rendere più Equality giusta la società e quindi il primo grande obiettivo che noi rivolgiamo quando parliamo di nuovo mezzogiorno quando parliamo di socialismo europeo
è non solo rimettere assieme delle famiglie essere assieme in Europa
Ma aprire una battaglia da fare in Europa perché ci siano quelle realtà quando si parla di Blair quindi per parlare di Blair
Ne ha fatto l'accenno poco fa Cabras ma
Noi possiamo avere opinioni diverse a quelle che sostiene ad esempio Blair quando parla di problemi di politica internazionale possiamo anche comprendere mano una vera è la stessa opinione possiamo comprendere il perché di certe scelte di politica internazionale però non possiamo chiudere gli occhi
Quando Blair pone il problema della innovazione quando pone il problema dello sviluppo quando propone il problema della modernizzazione dell'Europa perché è un problema
Che c'è in Europa ed è un problema che c'è drammaticamente nel nostro Paese il problema della innovazione della modernizzazione di superare le vecchie forme corporative
è un problema che noi avvertiamo in tutta la sua drammatica forza e nella sua drammatica urgenza
In Italia è nel Mezzogiorno
Quando in Inghilterra Sissi affrontano e si risolvono i problemi della modernizzazione della pubblica amministrazione quando li la pubblica amministrazione utilizzato fino in fondo
Le innovazioni tecnologiche le innovazioni della informatica e della telematica trasformando radicalmente il sistema di vita di quel paese
Noi dobbiamo guardare anche alla necessità che necessario del nostro Paese cioè
Noi abbiamo un Paese dove l'innovazione tecnologica è stata portata per poter controllare a livello centrale minuto per minuto come si gioca nelle slot machine il ma non siamo in grado di a vere
Una una madre una banca dati
Che ci permetta di capire che cosa succede per esempio
Nella giustizia nella lento grazia della giustizia civile o della giustizia amministrativa o di capire quello che avviene nel mercato del lavoro quello che avviene nel nostro sistema scolastico e allora
Lì un primo grande obiettivo
Ecco un obiettivo che in Europa come si può giocare con tanti piccoli con tanti piccoli e grandi partiti no avere un partito socialista
è un Partito del socialismo europeo ci permette di mettere questa carica di innovazione ci permette di riavvicinare alla tradizione di sinistra
Quel mondo di giovani che oggi non sempre vicino a noi perché noi lo vediamo i giovani o sono assenti dalla politica
Ho i giovani sono distratti indifferenti rispetto a delle polemiche che appartengono a di Enrique io non sottovaluto che sono importanti perché bisogna avere memoria bisogna ricordare ma so benissimo che i giovani ci dicono il passato deve passare il futuro deve venire ed un giovane non può che dare un suo contributo in quella direzione
E vengo poi ai problemi anche qui cerco di legati ai problemi che sono relativi alle cose da fare nel nostro Paese
Alle cose da fare quelle cose che non abbiamo potuto fare quelle cose che si sono deteriorate nel nostro paese quelle necessaria iniziativa che deve essere portata nel Mezzogiorno
E che deve utilizzare il Mezzogiorno come sempre ricordiamo ma poi non pratichiamo
Come una grande risorsa come una grande opportunità
Per lo sviluppo del nostro Paese e qui cioè una situazione nuova non l'avremmo mai prevista debbo dire che abbiamo avuto forse anche sfiducia nei meridionali abbiamo avuto sfiducia
è quello che è avvenuto nell'ultimo anno fa vedere come nel Meridione ricordava Pipino
C'è stato un cambiamento che nessuno di noi avrebbe immaginato nessuno immaginava che si potessero vincere le lezioni così alla grande in Puglia
Nell'azione in Abruzzo in Calabria nessuno bungee Nava sì abbiamo vinto anche al Nord ma nessuno immaginava che si potesse
A vere questo grande cambiamento che non è solo un elemento delle elezioni regionali ma che anche un elemento che si è consolidato stratificato in questi anni
E dove viene riconosciuta da parte dei meridionali non
Una come dire uno giudizio perché si aspettano che noi facciamo delle promesse
Ma un giudizio su una capacità su un'affidabilità
Di governo che può essere data dal centro sinistra e nel centrosinistra dai Democratici di sinistra dalle forze che si richiamano al socialismo europeo
è il Mezzogiorno
Diventa la realtà importante perché nel Mezzogiorno sì
Sceglierà si deciderà il
Futuro delle prossime elezioni nelle altre elezioni è stato il Mezzogiorno che ha fatto pendere la bilancia a favore del Governo Berlusconi
Il Mezzogiorno che con un voto massiccio ha consentito una politica che è andata contro il Mezzogiorno perché è una politica nella quale hanno prevalso le posizioni della lega hanno prevalso le visioni della Lega
E oggi il Mezzogiorno che può dare una spinta forte e il Mezzogiorno che può essere
Protagonista di questo cambiamento e di questa modernizzazione del mondo Mezzogiorno di questo sviluppo tenendo conto dei delle opportunità
Di una collocazione geopolitica e gioco con amica che tiene conto di cos'è una realtà nuova di nuove grandi opportunità
Ed è quindi la necessità di guardare con attenzione da questo punto di vista ecco perché io sono convinto che importantissima questa iniziativa che facciamo qui ne abbiamo fatte anche altri ne abbiamo altre
In direzione per discutere questa possibilità che abbiamo di discutere di affrontare questi problemi dopo una sperimentazione
Anche con Carmelo Conte ma così come l'abbiamo fatta anche in altre realtà
Io ho avuto la possibilità come presidente della Fondazione Bruno Buozzi di fare assieme una rievocazione di Bruno
Vuoti che è stata svolta da Bobo Craxi da Enrico Boselli e da Piero Fassino
Se voi eravate presenti
Sareste sempre rimasti colpiti come l'analisi il giudizio le valutazioni sul che fare sulle prospettive avevano un elemento di grande coincidenza non c'erano voci sonate e io sono convinto che noi dobbiamo fare questo lavoro con grande pazienza avendo la capacità di allargare di discutere di sentire le
Le le ragioni senza sapere diciamo così delle visioni di chiusura perché la realtà
Ma in grande prevalenza nel Mezzogiorno e data da una dislocazione riversa che può esserci in quella fascia di elettorato
Importante che si richiamava al Partito socialista al partito socialdemocratico ai valori laici del nostro Paese e che avevano una tradizione forte nel Mezzogiorno e che avevano individuato anche grandi battaglie di modernizzazione nel nel soggiorno e dobbiamo guardarlo dobbiamo
Guardarlo sapendo che questo comporta la necessità di affrontare i problemi e di ragionare
E certo io sono anche convinto che c'è anche un altro fatto nuovo
Noi diciamo sempre ma come si fa per chi è stato socialista Operti è stato socialdemocratico o per chi repubblicano di essere nel centro destra per i socialisti il problema non risolto Berlusconi perché nel momento in cui Berlusconi dice
A la figlia di Craxi che la candida in forza Italia vuol dire che non ritiene possibile che i socialisti possono essere nella sua coalizione cioè non vedo altrimenti quando Berlusconi cerca di annettersi e dai benservito agli altri è in Forza Italia a chi era stato nel partito socialista e lo ha come se fossero coro di Forza Italia e vuol dire che è una decisione è stata già presa non è che lo diciamo solo noi che non è possibile per uno che socialista essere villa è lo stesso Berlusconi che dichiara nel momento in cui offre questa disponibilità il migliore collegio di forza Italia
Indicati qual è una scelta che è stata fatta e questo io penso che sia una questione importante perché noi dobbiamo vedere di fare in modo che
Questa realtà che si mette in moto porti
A superare le fasi del risentimento
E porti invece individuare quegli obiettivi che devono essere portati avanti noi abbiamo e manteniamo ferma la nostra scelta di fare una grande battaglia perché
Ci sia nell'ambito dell'alleanza che andiamo a costruire ci sia la possibilità di avere al suo interno un motore forte che metta assieme
Il
Socialismo la tradizione socialista la tradizione della sinistra insieme con la tradizione riformista che viene dal mondo cattolico
Noi abbiamo fatto fino in fondo la nostra battaglia il nostro obiettivo rimane fermo ma di fronte di fronte a quelle che sono le scelte che sono state fatte dalla Margherita
Noi non possiamo che mantenere fermo l'obiettivo che ci siamo dati
Ma dobbiamo anche fare in modo che i Democratici di sinistra insieme ai a r i socialdemocratici insieme ai socialisti possano ricostituire possono ritrovare un mondo per essere per essere assieme
I vecchi elementi di divisione e di competizione
Hanno ora abbia appartengono oramai alla storia i temi che ci impegna no
Oggi domani le prospettive
Richiedono non la realizzazione di tanti piccoli partiti o di tante soluzioni richiedono uno sforzo congiunto
Perché ci sia nel nostro Paese
La possibilità di avere un forte partito del socialismo europeo un forte partito lo diceva Peppino Caldarola
E io penso che uno deve anche avere meno preoccupazioni meno titubanze dal punto di vista nominalistico perché questo si possa realizzare
Ed è vero
Che questo problema un problema di fondo perché noi abbiamo bisogno che le conquiste le vittorie la vittoria elettorale che è prevedibile che ci sarà
Poggi sud delle gambe che non siano essi li ricordo ai che qui quanto diceva Peppino Caldarola
Noi abbiamo bisogno di un partito che sia forte di una presenza forte in Italia
In Europa abbiamo bisogno di rimotivare i giovani di non presentare ai giovani alle ragazze e ai ragazzi o un altro visione nella quale si continua a parlare sempre del passato
Ed è molto lunga la transizione dalla prima alla Seconda Repubblica sono passati e stanno passando tanti anni noi abbiamo bisogno di rimotivare il Paese di rimotivare i giovani di dargli una fiducia
Dei affrontare i problemi in una chiave nella quale prendano forza gli ideali per troppo tempo ci siamo misurati sulle persone
A una persona io dico sempre si può chiedere scusa
A un ideale non si può chiedere scusa e gli ideali sono il terreno sui quali noi possiamo riconquistare
La presenza e la partecipazione dei giovani che è un mondo straordinario
Che non è fatto come a volte ci viene rappresentato
Di giovani che non hanno valori quando io vedo mi occupo molto dei problemi del volontariato quando io vedo questa ricchezza straordinaria del volontariato che c'è
Questa partecipazione è questa tensione io penso che un'occasione nella quale alla quale noi dobbiamo guardare e dobbiamo guardare pensando che i nel Paese c'è bisogno di un partito e di uno schieramento
Che si rivolga ai giovani e bando Rizzi i giovani e che indichi degli obiettivi di cambiamento che non sia uno schieramento nei quali si dicono dei no nei quali c'è la furbizia nei quali c'è l'astuzia
Ma dei valori che sono quei valori importanti della solidarietà quei valori importanti del cambiamento la sinistra è sempre stata fattore di cambiamento
In passato quando è nato il partito socialista
Aveva sempre degli slogan e aveva sempre delle parole d'ordine forti i giornali della sinistra si chiamavano avanti
Unità avanti perché non bisognava avere paura del futuro unità perché bisognava essere assieme
E nelle vecchie tessere quelle vecchie tessere che noi vediamo dell'inizio del secolo c'era sempre il sole dell'avvenire il progresso la fiducia che il progresso
L'innovazione sono qualcosa che favoriscano e che impegnano il giovane perché se è un giovane deve conservare quello che c'è
Come può essere attratto dalle nostre battaglie dei nostri cambiamenti
E allora io penso che questa parola del socialismo europeo del socialismo
Del riformismo è una parola importante è una parola fondamentale una parola di cui oggi avvertiamo la mancanza è una parola che può ricco augurare delle forze è una parola che può mobilitare delle energie è una parola che può permetterci di crescere e ci può permettere di affrontare i problemi del Paese le riforme quando si fanno
Non accontentano mai
Tutti quando si fanno le riforme bisogna accontentare alcuni e scontentare degli altri perché altrimenti non servono a niente
E il Mezzogiorno ha bisogno di riforme che cantino profeta profondamente il modo di governare e gli assetti di politica economica che si e sociale che si sono determinati nel Paese e questa la sfida
Che noi vogliamo lanciare questa l'occasione per lavorare a rimettere assieme le famiglie
Socialista la famiglia di sinistra non per difendersi ma per riuscire a costruire una politica che sia
Vincente che sia convincente e che sia avvincente
Bene ringraziamo Giorgio
Giorgio Benvenuto noi abbiamo avuto stamattina una partecipazione in un venerdì mattina giorno di lavoro giorno inizio ferie per tanti primo luglio oltre ogni aspettativa è anche un'attenzione una tensione si percepiva in sala che credo prenda bene l'idea di quanto viva sia l'attenzione verso il tema che oggi noi proponiamo non vogliamo diciamo mettere
Oltre a a dura prova la vostra resistenza quindi ci aggiorniamo all'pomeriggio in cui proveremo a recuperare anche una parte degli interventi che non sono stati possibili stamattina il segretario nazionale arriverà a Salerno puntuale nel primo pomeriggio abbiamo una sessione pomeridiana molto ricca e intensa per cui vi prego di essere qui per le cinque un quarto cinque e mezzo perché cominciamo con grande puntualità a oggi
No
L'idea
Ma alterata
Facciamola
Buonasera
Sì buonasera
Benvenuti alla sessione pomeridiana la seconda parte di questo nostro appuntamento di incontro e di riflessione salutiamo
Oltre a tutti gli ospiti che hanno già animato da stamattina la nostra discussione in particolare l'onorevole Bobo Craxi che c'ha raggiunto oggi pomeriggio è il segretario
Naturalmente poi il segretario nazionale dei Democratici di sinistra Piero Fassino
Io darei subito la parola al professore Galasso che ringraziamo molto di essere qui con noi oggi e che terrà la relazione introduttiva di questa seconda parte dei lavori
Io non so se la mia
Andiamo bene
Con la voce
Io non so se la mia sia quello che si intende per una vera e propria relazione ma quello che vi vorrei sottoporre è una serie di riflessioni
Sul problema del Mezzogiorno sullo stato attuale del problema del Mezzogiorno sia da un punto di vista sostanziale che da un punto di vista di prospettiva politica
Intanto vorrei fare un rilievo che mi sembra doveroso
La novità
Del dibattito sul Mezzogiorno negli ultimi anni sembrava una decisa contestazione della esistenza della questione meridionale
La proclamazione che il mezzogiorno avessi ormai imboccata la strada dello sviluppo
Che nel Mezzogiorno si erano articolate varie realtà moderne in grado di spingere l'intero sistema meridionale allo sviluppo
E su intorno a questa tesi di fondo poi giravano una serie di tesi e di affermazione
Di carattere anche storico
Posso apprendenti ma comunque diffusissime
Per cui si negava che il Mezzogiorno costituisse un problema complessivo
Si negasse che la questione si negava che la questione meridionale fosse né i fatti
Ci sono stati storici che in anni recenti hanno senz'altro detto che la questione meridionale è stata una invenzione dei meridionalisti o addirittura degli è Ostuni risorgimentali dal Mezzogiorno che avevano interesse
A dipingere in maniera fusca
Le condizione del Mezzogiorno o addirittura
Una invenzione dei liberali del nord che volevano screditare i democratici del sud
E questo si è vista poi anche in libri che hanno avuto una eco forte naturalmente insieme con la questione meridionale era imputato di una costruzione ideologica arbitraria e infondata anche soprattutto il meridionalismo e vi dicevo
Basterebbe dei titoli di alcuni libri Mezzogiorno senza meridionalismo per esempio oppure abolire il Mezzogiorno titolo recentissimo
Di due o tre anni fa e delle ricerche
Un post ingolfare i di rinnovare anche terminologica mente
Il problema per esempio due studiosi peraltro Valenti
Hanno intitolato un loro libro mezzo giorno in due parole volendo con questo significare non ve lo spiego perché non vale la pena
Oppure la sostituzione dell'aggettivo meridiano alle gestivo meridionale colla implicazione di una serie di valori
Oppure l'affermazione che il Mezzogiorno
Doveva essere giudicata alla stregua dei suoi valori alla stregua delle sue condizioni e non nel confronto con le condizioni e i valori di altre parti estranee al Mezzogiorno quasi che tutta la vita e tutta la storia non sia un consiglio confronta il si possa vivere in maniera autoreferenziale e vivere nel mondo e andare avanti nel mondo senza confronti senza paragoni senza
Graduatorie
Anche per le differenza interna al Mezzogiorno si andava molto avanti su questa strada dal punto di vista dei valori per esempio c'è stato uno studioso anche gli Valente
Il quale essendo calabrese di Catanzaro ha sostenuto che era tanto è vero che il Mezzogiorno dovesse essere giudicata secondo i suoi valori e non secondo valori Esterni
Che ci vede da Catanzaro vi debba molto meglio che a Milano perché non ora andava sulla Sila il mezzo randa palmare aveva gli amici giocava a carte aveva mentre invece a Milano
L'autore però non vive a casa pure sento catanzarese nobilita Catanzaro vive a Roma che come sapete è un pochino più grande
Di Catanzaro e dove lo stesso si gioca allo scopone o altre sette coppie si gioca a Catanzaro e soprattutto sorprendente il discorso sulle differenze interne
Del Mezzogiorno quasi che fosse una scoperta nuova ma io ho sempre sfidato chiunque sopra tutti gli storici e i geografi ai sociologi
A portarmi in un solo esempio di Libero o difesi in cui il Mezzogiorno fosse presentata come una unità indifferenziata
Sempre nel Mezzogiorno si è distinta una parte in più floride condizione da una parte il meno floride condizioni magari la parte in più floride condizione in un determinato periodo diventava il meno floride condizioni in un periodo successivo ma nessuno
Ha mai detto che il Mezzogiorno sia una unità indifferenziata diverso
E affermare che il Mezzogiorno è una realtà complessiva
Questa è una cosa molto diversa equestre inconfutabile
è inconfutabile e anche ad esempio quando si faceva il discorso sulla differenza interna mezza giornata di si soleva dire o
L'esempio classico era quello degli Abruzzi
Che ci vedete l'Abruzzo praticamente quasi indistinguibile dalle Marche e dall'Umbria
Ha raggiunto sì sosteneva queste dimenticava un piccolo particolare
Che l'Abruzzo ha avuto un salasso demografico superiore a quello di qualsiasi altra regione meridionale
è vero che c'è un merito degli abruzzesi
Perché il salasso demografico a ricostituire il tessuto di una regione o non basta occorre col salasso demografico dell'emigrazione
Per cui si dice che la maggiore città abruzzese ed ebbe per Roma perché ci sono trecento mila Bruzzesi a Roma cioè nemmeno nel paese i ristoranti tante ristorante Ambasciata d'Abruzzo degli Abruzzi eccetera eccetera
E che trecento mila abruzzesi a Roma che se voi mettete insieme tutti i capi i capoluoghi di provincia abruzzesi quattro non arrivate a oltre cento mila abitanti
Il merito degli abruzzesi è che hanno profittato
Del salasso demografico dell'emigrazione hanno saputo ricostituito e su questa base un equilibrio economico valido che sta ha fatto sì che con la Regione abbiamo l'aspetto attuale si vedeva il punto d'arrivo ma non si vedeva il punto di partenza di ciò che questo ha significato
Ed ecco perché
Il riconoscimento che alla fine si è avuto dopo polemiche questo riconoscimento e degli ultimi due anni
Della realtà della questione meridionale della sussistenza di un divario profondo tra le condizioni del mezzogiorno e le condizioni della restante Italia questo risultato degli ultimi due anni io lo considera uno dei risultati politicamente e culturalmente
Più importanti del dibattito e della nostra vita politica sociale e culturale di questi ultimi tempio un divario evidente prendiamo gli Abruzzi maggiore
Realtà avanzata del Mezzogiorno
Gli Abruzzi nella media delle statistiche italiane sono di cinque sei punti indietro alle due Regioni di conta del Centro-Nord l'Umbria e le Marche
Già se voi passate dalla provincia di Teramo alla Provincia di Ascoli che come sapete è confinante vedrete subito i pupilli edema consistente scarto
E e ci si è dovuti arrendere Allam
Alla realtà di questi dati e finalmente si comincia a far valere meno una delle tesi più insulse che siano stati affacciate nel corso della lunga storia
Della questione meridionale del dibattito su di esso e cioè la tesi che negli ultimi anni
Molto spesso nel Mezzogiorno si verificavano variazione del prodotto interno lordo dei redditi eccetera lievemente superiori a quelle del North avrebbe dette il Mezzogiorno ormai si sviluppa più del nord bisogna essere ignorante di statistica di economia e di politica perde affermare cose simili
Per due ragioni prima di tutto perché queste variazioni avevano luogo in un periodo di difficoltà dell'economia centro settentrionale Eba ere logico aspettarsi che non appena per poco
L'economia centro-settentrionale si rimettesse a girare
Veniva meno il relativo vantaggio meridionale e poi è che queste il punto più importante
La portata del divario italiano fra nord e sud è tale che non bastano piccole variazioni ci vuole quello che una volta si chiamava il bel Vespa
Il grande slancio un salto di qualità deciso come lo si è avuto per il Nordeste cioè occorre un fatto
Che si traduca in un salto di qualità prima ancora che di essere un salto di quantità nella lei fondamenti adesso i sedicenni fondamentali odio questa espressione questo inglesi istmo senza ragione né i fondamenti della struttura economica
E sociale lo si sente
Dire di meno naturalmente in tutto questo potete facilmente immaginare che l'imputato di turno e della politica speciale per il Mezzogiorno
Quasi che questa politica speciale per il Mezzogiorno non fosse stata già abbondantemente criticata dal suo interno nella sua lunga storia dei trenta o quaranta hanno quarantacinque
Anni
Io non posso di media non posso dimenticare anche perché l'ho fatta in prima persona che c'è stato un gruppo di persone che per esempio già alla fine degli anni Settanta
Ci sono date precise settantotto settantanove ottanta auspicavano due cose
La chiusura
Della Cassa per il Mezzogiorno
E
Soprattutto la fine della politica speciale perché ciò che interessava al Mezzogiorno
Non è la politica speciale
Ciò che interessa al Mezzogiorno e di far parte di un grande disegno nazionale di sviluppo che consideri nell'insieme dello sviluppo italiano nell'insieme della politica economica e sociale italiana le particolari
Ragioni le condizioni del Mezzogiorno questo lo si chiedeva già allora e bisogna anche dire un'altra cosa è verissimo
La politica speciale per il Mezzogiorno e perciò se ne chiedeva
La soppressione
Aveva dato tutto quello che poteva dare già abbondantemente alla metà degli anni Settanta dopo la metà degli anni Settanta aveva rivelato difetti gravissimi
Innanzitutto si era trasformata in una ghettizzazione della politica per il Mezzogiorno avulsa dalla politica economica generale del Paese in secondo luogo la spesa cosiddetta speci Ale invece di aggiungersi alla spesa ordinaria serviva da sostituzione della spesa ordinati sì che in ultima analisi non ne veniva niente di concreto al Mezzogiorno e in terzo luogo alla finire col costituire questo lo si deve dire
Con la maggiora parte una possibile aveva finito col sostituire col costituire un sistema di potere e di sottogoverno
Ebbene sempre essere Pudil ti nell'espressione tanto per non scandalizzare i bambini allora diciamo un sistema di potere e di sottogoverno
Attesa pesa
Ecco
Perché ma noi non siamo con questo abilitati a stigmatizzare
L'idea storica della politica speciale e neppure la valenza generale della politica speciale
Non lo possiamo fare la politica speciale al suo inizio dopo la seconda guerra mondiale è stato una delle grandi pagine della storia dello Stato italiano unitario per la prima volta nel quadro di una cultura
Aggiornata ai livelli
Della cultura economica mondiale in particolare della teoria dello sviluppo lo stato italiano ha intrapreso un'azione globale per il Mezzogiorno e l'azione della cassa nei suoi primi anni in alcuni settori soprattutto
L'irrigazione l'elettricità la viabilità specialmente secondaria molte infrastrutture eccetera
è stata un'azione di cui il Mezzogiorno si è giovato a fondo che poi nel secondo ventennio la cassa non abbia mantenuto nel ritmo nella capacità nella natura
Per cui era nata e che aveva saputo mantenere il primo avente questa è un altro discorso non ci porta a buttare a mare
Sta anche storicamente l'idea della politica speciale del resto dobbiamo anche prendere atto di un'altra cosa
Che è soppressa tardivamente la cassa
Per il Mezzogiorno dico tardivamente debbo aggiungere anche bruscamente
Dall'idea di una liquidazione che poteva essere ragionevole graduale si passo all'idea di una esecuzione capitale di un ghigliottina vento di questa istituzione che come ho detto aveva largamente fatto il suo tempo
E poi dopo che cosa c'è stata lecco chiediamoci negli ultimi dieci o dodici anni che cosa c'è stato per il Mezzogiorno
Io francamente ritengo che vi sia stato molto poco
Non solo c'è stato il cedimento culturale
Gravissimo di cui
Dobbiamo dirlo con sincerità ha partecipato anche la sinistra sulla trasformazione del Mezzogiorno e sulla insussistenza delle ragioni storiche
Del meridionalismo
Ma oltre di questo
C'è stata poi un'azione che quando si va a vedere
Mi dovete spiegare in che cosa si distingua dagli elementi
Strutturali costitutivi della vecchia politica speciale certa sa io dico fiscalità di vantaggio invece di dire incentivi fiscali o l'aria di dire una cosa diversa
Mi fermo perché la conclusione la lascio a voi
Se io dico che vi sono accordi di sviluppo territoriale per dire che si può hanno alcune opere infrastrutturali
Invece di dirlo in un altro modo questo se crea un'Agenzia Sviluppo Italia e non la chiama Cassa per il Mezzogiorno d'Italia
Queste pure è un'altra cosa e non voglio dire che non vi sia stato qualche novità la novità più importante ecco anche tecnicamente metodologicamente per la questione meridionale in questi anni è stata
L'idea dei distretti
Industriali in particolare quella è un'idea moderna efficace che non è stata bene intesa però
Né nella sua logica né nella su nelle sue esigenze di attuazione la gente pensa che il distretto industriale sia una zona in cui si concentrano molte attività industriale tutto il contrario
Il distretto industriale è una zona in cui si concentra una filiera di attività dello stesso tipo se no il distretto non cioè
Il si perde anche il vantaggio del distretto stesse bisogna riconoscere che il criterio dei distretti rappresentava una novità ma non mi sembra che sia stata
Sia stata adeguatamente sviluppate con questo non voglio dire che il Mezzogiorno negli ultimi anni
Sia rimasto immutato e immobile in mezzo già questa è un'altra cosa da sfatare il Mezzogiorno non è mai stata immutata immobile
Io mi occupo di storia meridionale anche di epoche remote non ricordo una sola epoca storica alla fine della quale lo storico posso dire rispetta cinquant'anni fa cento anni fa a duecento anni fa non è cambiato niente mai
E quindi non mi sorprendo che anche
In questi ultimi dieci o dodici o quindici anni qualcosa sia cambiato nel Mezzogiorno
E qualcosa sia cambiato anche molto il meglio però c'è una considerazione preclusiva di ogni valutazione di questo genere che si possa e si debba anche per realtà di studio fate
E cioè che rimane il divario impressionante ancora tuttora lo scarto Stramaccioni dizione economica media del Mezzogiorno è la condizione
Della parte più sviluppata dell'Italia si aggira intorno al sessanta per cento adesso io lo dico in termini che se stessi facendo l'esame di statistica verrà immediatamente poggiato dal professore ma voi chi cercate di come faccio io di
Assorbire e guardate che questa
Questa relazione del sessantuno poco più un poco meno adesso leggevo il cinquantotto per cento ultimamente
Nella proporzione dei redditi è la stessa di quaranta o cinquant'anni fa
Queste è un fatto di cui noi dobbiamo prendere atto pur nella constatazione di un maggio giorno non immutato e non immobili
Guardate per esempio un altro dato importante degli ultimi tempi questa il recentissimo di questi giorni che riguarda la demografia
Pera tradizionalmente il Mezzogiorno e dalla riserva demografica del Paese no il Nord era anzi lo sbilancio fra Nord e Sud veniva molto compensato da questa compensazione demografica
Adesso non è così il Mezzogiorno prendiamo scendere sul totale generale della popolazione italiana
Il movimento naturale del Mezzogiorno vede una contrazione progressiva la natalità meridionale ancora superiore a quella settentrionale ma questo vantaggiosi attenua
E queste si è indice adesso non voglio complicare le cose indice di un ritardo su cui riflettere e più il rivelatore ancora
Più rivelatore ancora e la ripresa dell'emigrazione dal Mezzogiorno che dopo alcuni anni di sostanziale stasi è ripresa negli ultimi anni
Negli ultimi cinque o sei anni si calcola che ha più o meno mezzo milione di meridionali
Segnino la cifra complessiva del saldo negativo immigrato migratorio nel Mezzogiorno d'Italia rispetto al Paese e
E direi
Che anche il dato sull'emigrazione deve fare riflettere
Anche degrado sul il dato sull'emigrazione su questa ripresa altro dato importante
Che non era tanto cosa adesso ad emigrare sono molto di più i più giovani e i giovanissimi che non gli uomini inetta adulta
De diciamo sono più o in meno di trent'anni che i più di trent'anni ad emigrare come soleva a cadere una volta io sulla emigrazione Saro attardato Saronno retrogrado eccetera ma la penso caro Fassino come Voltaire
Volete sapere come si sta in un paese guardate i confini di quel Paese se la gente se ne va si sta male se l'agenda di accorre si sta per io questo criterio volte Viacard no me lo scordo non lo vorrei e vorrei soprattutto che non lo diventi Cassero Alfredo
Accanto però al riconoscimento che i passi avanti si sono fatti occorre mettere un'altra cosa fortemente negativa io non vorrei diventar di antipatico e con tutte queste negatività però certe cose
Bisogna dire
E a questo che è uno dei problemi più importanti dedicherò per la verità soltanto una parola perché mi voglio riferire al problema della criminalità che ormai nel Mezzogiorno è un problema imponente sia a livello della maggiore criminalità sia a livello della minore e spicciola criminalità io vengo da Napoli dove oggi è accaduto che due jovanotti su un motorino sono andati a fare una rapina un orefice
Del Borgo degli Ulivi uffici di piazza degli orefici non sono riusciti a fare questa rapine se ne sono scappati inseguiti dalla polizia e a un certo punto a piazza della Borsa hanno investito due
Turisti scozzesi
Che stanno adesso al Cardarelli in prognosi riservata
Voi mi direte ma questa è un episodio è d'accordo per fortuna meno ma che è un avviso
Però sono episodi rivelatori quando si fanno i discorsi sul
Futuro turistico del mezzogiorno e sul turismo come destino del Mezzogiorno si fanno discorsi seri perché il turismo è sempre stato e può essere ancora di più una voce importante per il Mezzogiorno ma ci sono due cose da dire
Uno che a poche capacità di attrazioni turistiche
Un Paese in cui la pubblica sicurezza a livello anche elementare
Non venga in qualche io non dico in modo assoluto perché tutto il mondo è paese ma insomma in grado sufficiente assicura
E la seconda cosa togliamoci dalla testa che il turismo possa essere la soluzione principe e meno che mai
La soluzione
Essenziale
Dei problemi del Mezzogiorno non esistono esempi di economie soltanto turisti che fanno ridere quando dicono alla Svizzera
Vive di turismo ma che cosa la Svizzera non struttura industriale di meccanica fine di chimica fine sviluppa dissi ma a una in come sapete
Una attività bancarie finanziarie che occupa dieci né dieci né di migliaia di persone che tu certe poi hanno un turismo
Fiore nettissimo che accresce la loro prosperità ma non esiste possibilità per un'aria di venti milioni di persone al quale tuttora è il Mezzogiorno di puntare sul turismo come
Elemento unico e se poi si aggiungono le condizioni alle quali ho accennato e naturalmente mi riferisco alla criminalità non solo ai fini del turismo e la criminalità magari anche qui bisogna dirlo nella maniera peggiore magari fossimo fosse un problema solo del turismo criminalità è una cosa molto più generale non mi voglio trattenete su questa perché so che la sensibilità di tutti è pronta esso soprattutto che l'informazione sostanziale della gente
è più che sufficiente al riguardo
Io rido molto tristemente
Quando sento dire che la camorra la 'ndrangheta la mafia ad esse si sono promosse si danno alle grandi speculazioni finanziarie hanno abbandonato il controllo del territorio e perciò abbiamo la piccolo non è vero
La radice dei grande la grande criminalità è sempre nel controllo del territorio se non vi fosse il controllo del territorio non vi sarebbe neppure lo sviluppo della grande
Criminali
Ecco ho fatto questo ho fatto questo quadro
Sperando che non me ne vogliate per dire che ci dobbiamo riproporre il problema dello sviluppo del Mezzogiorno
Sul piano tecnico economico e così via
Ma ma c'è anche un aspetto politico del problema che non si vede affatto considerato almeno a mio notizia si vede molto poco considerate con queste poche considerazioni
Chiudo questa forse troppo lunga chiacchierata
Quali sono quali sono le le condizioni politica le quale mi riferivo
E cioè che quando si è cominciato a fare la politica per il mezzogiorno dopo la seconda guerra mondiale noi sapevamo molto bene quali erano le forze per il Mezzogiorno e quale erano le forze antimeridionale
Si potevano avere schieramenti politici diverso ma per esempio sapevamo che c'erano i baroni dei contadini sapevamo che c'era la riforma agraria da fare era uno schieramento netto
Adesso non posso ricostruire
Ma oggi io vi invito a farvi la domanda qual è oggi il blocco di potere da abbattere i quali sono le forze si certa la criminalità sì certe eccetera eccetera
Ma a livello della società tutto è diventato molto più intricato non c'è uno schieramento
Sociale netto non solo sono lotta lontani tempi di Salvemini e di Gramsci che beati loro facevano i contadini del Sud gli operai del Nord e avevano risolto il problema
Ah sono lontani anche i termini di qualche decennio fa io ho l'impressione che anche nei discorsi sul Mezzogiorno così come in generale nei discorsi sulla politica italiana
Prevalgono i discorsi di schieramento politico sui discorsi delle strategie sociali e politiche da applicare
E questo è deleterio in ogni grande gioco politico queste la misura dove si vede se è una politica sa trasformarsi in un grande disegno via azione
Riforma Toro anche conservatori chi volesse fare il conservato ormai il passaggio è sempre questo
Ed ecco perché credo che una chiarificazione del discorso politico
In termini di alleanze sociali in termini di promozioni di scelti di interessi e in termini naturalmente anche di contrasti discenti e di interessi rappresenti ancor questo non per cadere in tentazioni classisti che io sono frutto di una cultura che ha Borre dalla considerazione classifica ma il classismo è una cosa la concretezza dei riferimenti politici e sociali è un'altra cosa e questa è indispensabile
Io credo che vi siano alcune priorità evidenti
E
Ne indicò quattro ma considerate le una dichiarazione del tutto personale
Una è la criminalità
L'altra il problema della scuola
Io sono andata a scuola quando avevo cinque anni e mezzo sei anni e non sono più uscito dalla scuola perché son rimasta a fare il professore dello studente
Noi dobbiamo prendere atto che il rendimento medio delle scuole meridionali
è inferiore a quello della media nazionale già c'è un problema della scuola italiana a dispetto a quella europea
Poi c'è un problema della scuola meridionale rispetto a cui l'Italia e poi c'è un altro problema le scelte professionali noi abbiamo ancora nel Mezzogiorno una infinità
Di opzioni
Per materie umanistiche Opara umanistica o pseudo umanistiche a in presenza di una deficienza della formazione di quadri tecnici che paurose
Le nostre facoltà di ingegneria sono relativamente deserte le nostre facoltà di scienze relativamente relativamente di fronte alle Facoltà di Psicologia di Sociologia di lettere di Filosofia troppi avvocati troppi noi dobbiamo orientare le scelte scolastiche della popolazione a tutti i livelli
Con molta spregiudicatezza è morta modernità di vedute nonne io parlo di orientamento non di costrizione Laterza cosa che volevo dire e che rimane assolutamente valida
Dopo la criminalità e il giorno dopo insomma nel quadro della criminalità della scuola rimane assolutamente valida
L'esigenza di grandi infrastrutture moderne per il Mezzogiorno
è una pena il sistema ferroviario nel Mezzogiorno è una pena il sistema delle comunicazioni fra tra il Mezzogiorno tirrenico e il Mezzogiorno Adriatico sono una pena diverse attrezzature generali di servizio del Mezzogiorno oggi le infrastrutture non è soltanto più la strada o la ferrovia oggi l'infrastruttura un sistema un significato molto più compresso
E infine la quarta esigenza essi si realizzi finalmente un organico inserimento della politica per il Mezzogiorno nel quadro di una politica economica in particolare di una politica di sviluppo
Nazionale non partiamo certamente non partiamo
Non partiamo certamente da zero abbiamo
Come diceva Troisi non partiamo da zero partiamo almeno da tre
E noi abbiamo eredità politica importanti questa stessa sala fisicamente è una dimostrazione delle eredità politiche importanti
Che abbiamo abbiamo una cultura del riformismo da recuperare perché in questi anni non è stata abbastanza
Fedele a se stessa e abbiamo infine ed è spinta di una società
Che vive nel Mezzogiorno ce lo dobbiamo dire perché lo vediamo ogni giorno e lo possiamo testimoniare almeno io mi sento di testimoniarlo
A Fassino ha Bobo Craxi agli amici di altre parti d'Italia una società che nel Mezzogiorno vive sempre più consenso e con l'affanno della precarietà
Dipende da noi se questo senso e questo affanno prenderanno le vie della democrazia e del riformismo o altre vie che io
Non oso neppure ipotizza
Ringraziamo davvero molto il professore Galasso e questa bella ricca articolata esposizione che offre un'ulteriore base di discussioni al nostro confronto consentite risultato adesso un attimo di salutare tra le molte personalità esponenti istituzionali presenti in sala almeno il sindaco di Salerno Mario De Biase
Il presidente
Dell'amministrazione provinciale Angelo Villani e anche il coordinatore della Margherita fai consentitemi un saluto particolare a un compagno avevamo invitato ci darà un volto che fosse qui siamo contenti che abbia aderito al nostro invito Ninive Marino che rappresenta
Un pezzo molto grande nella storia della sinistra salernitano adesso con la parola subito a Giorgio Carta segretario nazionale del Partito socialdemocratico per il primo degli interventi di oggi pomeriggio
Grazie
Grazie dell'invito cercherò di essere
Contenuto dell'intervento perché i temi che avete posto alla riflessione sono di tale portata rilevanza che meriterebbero una trattazione molto compiuta
Io mi potrei limitare come stamane ascoltando l'intervento del vostro segretario provinciale
Gli ho detto bada mi complimento contee
E fatto un ottimo intervento con una sintesi un'analisi lucida unità riformista nuovo Mezzogiorno collegando i due problemi che poi camminano affiancati EPO a mio parere non possono essere neanche disgiunti
No non un una seria riflessione politica ha detto ha un solo difetto la tua relazione
E quella che avrei fatto io e come tale potere io a un certo punto dire sono d'accordo col vostro segretario provinciale e chiudere il mio discorso però occasione troppo ghiotta perché io non possa essendo venuto qui
Fare alcune riflessioni perché gli eventi che si sono verificati in questo anno sul piano politico
In Italia non sono di poco conto
Io considero l'ho già scritto e l'ho già detto il congresso del vostro partito caro Fassino uno degli eventi politici più rilevanti di questi ultimi anni molti anni chiamo reo spiccato che fosse avvenuto tanti anni prima perché forse la storia del nostro Paese sarebbe diverso
E il giorno dopo ti scrissi una lettera una lettera aperta ed una lettera personale nel quale prendendo atto con soddisfazione
Per il più grande partito della sinistra italiana
Aveva fatto proprie aveva fatto propri i principi e le scelte di quella ed era grande socio della socialdemocrazia europea
Cioè quelle che auspicavano che anzi rendevano valida in via permanente definitiva l'uscita dal marxismo
E quella scelta del compromesso socialdemocratico europeo in termini culturali che rappresentavano la scelta di non andare a cercare di combattere il capitalismo con la forme collettiviste ma andare ad imbrigliare il capitalismo perché in una società in un'economia di mercato vi era la necessità di fare cornici di regole che potessero portare un vero partito dalla sinistra tutelare a non poter fare a vero dal mercato ma tutelare nello stesso tempo le categorie più deboli quella che era una vera alternativa riformista del Paese
Facendo questa considerazione aggiungendo anche
Ti capita un evento storico
Nel mille novecentoquarantasette quando Saragat fece la scelta cioè riconosciuta dopo cinquant'anni valida auspicava che finite le diatribe tra i massimalisti e riformisti se arrivasse veramente al grande partito dei lavoratori a mio parere oggi si creano le condizioni si sono create le condizioni
Perché la riaggregazione delle forze socialiste e socialdemocratiche riformista possano trovare finalmente un assetto comune
No
Con lo stesso tentativo che venne fatto con la Cosa due perché la Cosa due fu un processo non sbagliato come idea di riaggregazione sbagliato concettualmente come metodo perché faceva questo ragionamento
Ormai abbiamo fatto una scelta irreversibile in questo campo noi siamo i socialdemocratici di stampo europeo le altre componenti della sinistra socialista so prefetti marginali
E io dicevo No perché come per tanti anni vi è stato il problema K che ha tratte tragicamente condizionato la storie italiane in Italia il fattore comunista
Dopo si è posto il fattore socialista della stessa identica misura c'era e c'è e allora il fenomeno di riaggregazione oggi si può compiere proprio grazie a questa scelta che considero io dei natura irreversibile
Ho aggiunge in un'altra considerazione
Il vostro congresso
Per la verità
Ha fatto anche un'altra opzione strategica
Cioè dice noi vogliamo camminare
Perché si arrivi a contaminare i socialisti i riformisti perché vi sono i riformismi di
Ispirazione socialista mi sono i riformismi destinazione di Brown democratica e sono tutte quelle altre forme che possono portare
Ad a vere
In Italia una democrazia dell'alternanza
Fatta da
La parte conservatrice alla parte riformista del Paese è vero però facevo notare che faccio notare tutto
Che gli ancoraggi sociali di questa
Massa e chiamiamo
Quella di ispirazione socialista e quella liberale cattura sono due cose diverse
Che possono camminare possono concorrere un un progetto di governo un grosso progetto di governo stabile c'è quinquennale e decennale
Ma il contenitore unico è una cosa difficile perché se è vero che in Italia si è affermata la democrazia dell'alternanza si è affermata su due concetti su un bipolarismo che un bipolarismo zoppo
Allo stato attuale ogni componente il blocco di centrosinistra il blocco di centrodestra
Hanno tali contraddizioni interne tra di loro che non possono portare a una democrazia dell'alternanza sui contenuti e allora sì certo armata la democrazia dell'alternanza sugli schieramenti
E il motivo principale che angustiato e angusta e ha portato in questi giorni hanno vita importante si sono verificate dopo qualche giorno io quando ho fatto queste osservazioni
Le facevo perché fermo credo anch'io che a lungo ha finale di questo cammino ci sia una storia che possa portare veramente ad un sistema dove i riformisti si può riformismi si possono contaminare
Ma per prima cosa io sostengo camminiamo raggruppiamo
Nessun riformismo di ispirazione socialista in una grande casa nella quale vi sia la possibilità di potersi presentare con un programma credibile di modo che il progetto di governo abbia come cardine
Dicevo la unione di quelle forze produttive dell'innovazione che insieme a quei due terzi virtuali delle categorie più deboli possono rappresentare la maggioranza del Paese
Ora siccome siamo tutti
Persone che militano che la politica la vivono la leggono non è che mi sfuggano i problemi contingenti che hanno portato e che hanno portato a certo tipo di proposizione
Però della prima si è fatto carico Rutelli da metterla in sordina no e questo a mio parere se da un lato può determinare qualche sommovimento
Contingente che bugie può porre qualche difficoltà rispetto alla campagna elettorale da fare per battere il centrodestra da un lato apre anche un problema chiarificatore perché se questo
Paolo un se questo problema
Voi oggi lo affronterete
Veramente cercando di fare un'aggregazione plurale
Delle forze di ispirazione socialista allora io credo proprio se avverrà lo sfaldamento anche del centrodestra che le cose potranno montare e il centrosinistra futuro sarà alleato e competitivo tra le forze liberaldemocratiche e le forze di ispirazione socialista io credo veramente in questo caro Fassino
Per lo scritto te l'ho detto ti ho detto non perdere l'occasione storica perché a te passa proprio sotto il naso
Proprio sotto il naso e credo che proprio ne abbia la forza e la capacità l'intelligenza politica di cogliere questo entroterra culturale che può dare al Paese una risposta efficiente ed efficace
Ai compagni
Socialisti
Che chiedono e dicono pongono che hanno posto
Una Spini e hanno hanno giocato una partita solo esclusivamente sulla lista unitaria questo rimaste alcune col cerino acceso in mano
E restiamo all'oggi ad hoc costituente socialista io dico faccio un'affermazione la dispone la urlo
Oggi parlare di riaggregazione specialista senza coinvolgere i DS dopo il loro congresso è un non senso politico significa voler rifare voler rifare la riunificazione dei socialisti purtroppo socialisti e socialdemocratici di unificazione in hanno fatte tante ma le uniche cose che sono riuscite sono le scissioni
Nordio unificazioni questo il dato reale su quale di quale bisogna prendere atto se non si prende atto di questo resteranno posizioni strumentali di piccole rendite di posizione
Io ricordo una cosa
Che prima del mille novecentosettantacinque il partito socialdemocratico il mio partito non faceva giunte di sinistra perché aveva la questione nazione al congresso di Firenze era proibito c'era il Partito socialista che le faceva Betta del centrosinistra e dal centrodestra aveva più assessore preda di democristiani messi assieme
Perché aveva una politica di movimento
Ma oggi le politiche le rendite di posizione o la politica degli schieramenti non reggono più perché badate la gente non arriva alla fine dell'ultima settimana del mese
Quindi il problema che si devono porre le forze veramente riformiste
Di ispirazione socialista sono quelle delle i collegare lo slogan che avete scritto la unità socialista nuovo Mezzogiorno perché il nuovo Mezzogiorno non è che sia un problema territoriale
è un problema storico da Giustino Fortunato la Saraceno dato Tigra Acampa inviato di grandi meridionalisti che l'hanno colto in epoche i metodi diversi
Hanno posto Archer dato il proprio lemma lo hanno accentrato sul fatto che l'attrazione meridionale fosse una questione nazionale io oggi oso dire di più al di là delle considerazioni
Pregnante di Galasso che non riprendo
Io dico che proprio il discorso del Meridione e la presenza del mediti oneri del sud tu nella politica ormai europea specie dopo che non sia riuscito neanche a varare la Costituzione l'allargamento dell'Est ma nella
Figura cioè di un ruolo che può ricoprire Youssou n'Dour nel rispetto all'area mediterranea e quindi a tutti i Paesi emergenti non ne può fare un problema locale è un problema nazionale è un problema europeo e quindi va risolto cercando nuove strade nuove vie perché vedo che anche il Sud è cresciuto non è vero che non sia cresciuto
Non è nelle condizioni di sessanta anni fa
Però incappa di divisione nonostante abbia avuto in certi momenti una crescita maggiore che del Nord ha mantenuto invariato il divario non solo questa non solo nell'Europa e non dimentichiamoci che nella politica europea bisogna che la
Un partito riformista un'aggregazione riformista che si rispetti deve capire che bisogna spostare l'asse dell'Europa carolingia
Bisogna spostare lasse e dell'Europa degli interessi dal Nord e spostarle e quelli che invece che il vaccino
Che avrà un notevole sviluppo e che rappresenta anche il terreno di confronto culturale tra le diverse culture
Che ci sono in questo momento che in questo momento si scontrano in maniera violenta
E comparati i temi sono talmente interessanti che io potrei continuare però ma io ho pietà di voi prima che rimette e di conseguenza io mi fermo qui però voglio fermarmi ponendo veramente un appello pressante
Ai Democratici di sinistra
Noi abbiamo fatto un congresso un anno e mezzo fa
Un congresso che ha rilanciava l'alternativa riformista voi mi direte dal momento che si parla di aggregazione tu vuoi fare un'altra scheggia noi abbiamo detto che non era questo il nostro obiettivo
Che la nostra gregario la nostra rinascita richiamare certe istanze dimenticate proprio in chi perdeva identità aveva solo una funzione di indicare una strada che era una strada della riaggregazione di un grande partito socialdemocratico visto che oggi si sono con create le condizioni per superare quello che è sempre stata lo sbarramento capestro che ha pensato sulla politica italiana rispetta e allora nel fare questo appello chiediamo anche di non restare appesi Pera perché a furia di veti e contro veti non si riesce a camminare rispetto ad un progetto ad un programma che deve trovare definizioni errati
Un'ultima considerazione comunque
Non voglio essere malizioso
Però consentitemi di pensare una cosa a voce alta
Le primarie lecco le ha considerate un errore ed era un arco
Ne avete dovute potuta rimettere in campo per i fatti contingenti che hanno creato qua io lo dico a voce alta quindici altro dicono piano piano e non lo dico
Però se corre un pericolo vada tutti dicono be va bene al centrodestra in disfacimento io dico prima di dire abbiamo acchiappato il gatto aspettiamo a metterlo nel sacco e poi ne discuteremo perché
Due osservazioni sono Piero
Se da politica dei veti contro detti continuerà commesse quali saranno i rapporti che verranno fuori da queste da queste primarie
E se rapporti percentuale saranno di un certo tipo
Tenuto conto anche dell'esperienza referendaria
Siamo così poi certi che il gatto sia dentro il sacco una percentuale molto altra pertanto per non fare nomi di Bertinotti rispetto all'elettorato intermedio che perché reazione potrà crea io mi auguro che da qui al quando ci saranno le primarie alcune cose può darsi che cambino è che alcune cose possano essere sarà però comunque sia noi vi invitiamo
E Hulk lo ripeto fino alla nausea
Non perdete l'occasione storica perché sta a voi la forza principale per creare le condizioni che non in una forma annessionistico ma di una forma plurima sì posso avere la casa i socialisti perché Baratta non vorrei che si è verificato il paradosso copre di cui missionari chi è andato in terra islamica hanno convertito tanta gente
E poi quando siccome riconvertite erano molto di più dice presso bisogna che Mazzia metri missionari no non bisogna Mazzardi funzionato bisogna che i missionari abbiano il loro ruolo pre portino la loro cultura che ognuna di queste forze
Cioè alla propria storia
Che a nessuno viene chiesto di rinnegare sono percorsi diversi per un'utopia che è sempre stata quella di tutti gli uomini giustizia sociale in libertà e il mostro votò il vostro voto ci auguriamo di poter camminare insieme grazie
Grazie a Giorgio Carta che tra l'altro punto la cortesia di essere con noi fin da stamattina io do adesso la parola Carmelo Conte
Compagni
Il tema del nostro convegno evoca due grandi questioni irrisolti
Della sinistra socialista e della Sinistra democratica in Italia
Il riformismo e il Mezzogiorno
Si tratta di due temi apparentemente sostanzialmente disomogenei
In quanto l'uno riguarda la prospettiva riformista
Quindi un compra un progetto complessivo di governo dive di rango europeo l'altro la risoluzione del problema dello sviluppo di un'area territoriale definita il Mezzogiorno
Eppure tra le due questioni corre un filo rosso che le unisce e lei mente
Le due facce di una stessa medaglia fino a farci ipotizzare a farmi ipotizzare che il compimento
Della prospettiva riformista
Debba coincidere coincida con il compimento della questione meridionale
Per intanto li unisce un approccio un metodo singolare
Di affrontare i due le due questioni ovvero la tendenza a storicizzare né le cause le responsabilità
Come se la spiegazione storica fosse Issa
La risoluzione del problema
Ma in questo caso dovremmo applicare il paradosso del cavallo di Federico
Per chi non lo sa il cavallo di Federico è il titolo di un libro scritto da Giorgio Ruffolo il nostro Giorgio Ruffolo
Racconta di un'invenzione avvenuta nel due mila e settantasette di una macchina invernale
Che era ingrato è in grado di cambiare le premesse del presente quindi il presente stesso riformando il passato
Questa macchina racconta Ruffolo
Nel due mila e e due nel mille duecento il cavallo di Federico appunto con una mossa consentì a Federico secondo non solo di vincere
Quella battaglia come effettivamente fu ma anche dirigerà la storia e di Berlino ammende fanta riformare l'Italia di oggi
Giorgio Ruffolo con ironia ci invita a non fare dietrologia a guardare al presente alle prospettive
Ed è questo che dobbiamo fare
Non possiamo però a mio giudizio sottacere il valore dell'analisi storica
Mi ha dato una prova poco fa il professore Galasso
Che io reputo il più grande storico vivente della questione meridionale
La ricerca storica è essa stessa una fonte
Per le decisioni egli nel suo ultimo libro l'altra Europa una lettura antropologica del Mezzogiorno
Sostiene che le diversità meridionali non siano espressione di un divario ma siano diversità dell'Europa
Siamo diversi come altri sono diversi verso di noi abbiamo il nostro modo di pregare di fare scongiuri come De Martino di muoverci di fare all'amore di produrre di consumare questa non è un divario e una diversità che va valorizzata
Noi socialisti poi non possiamo condividere la teoria della interruzione della storia
Della frattura
Elaborato da dal PDS dal pc prima
Perché noi non possiamo credo nessuno può rinunziare alla tradizione si può rinunciare a una tradizione ma la nostra tradizione un passato che non passa che il capitale sociale della prospettiva riformista deve restare e la nostra tradizione
Dice Kirch Gordon che la vita si esamina al passato e si vive a future come la politica
Nel merito la questione meridionale e del riformismo hanno una identificazione essenziale
Perché non si può immaginare la prospettiva di un partito riformista che non abbia un programma che sia la rielaborazione dell'interesse nazionale
E come è possibile rielaborare l'internet l'interesse nazionale se non prevedendo la soluzione della questione meridionale
Un partito riformista di rango europeo non può che rielaborare l'interesse nazionale in senso internazionale quindi porsi il problema europeo dei parametri di Maastricht che al di là di quello che dice Berlusconi sono l'interesse nazionale e come si può raggiungere una produttività maggiore se non si mette in produzione il cittadino meridionale che oggi produce il sessanta per cento di quello del Nord
Questa è la potenzialità che ci può far concorre in Europa
Ma l'intreccio tra le due questioni il Mezzogiorno e riformismo i ancora più forte se lo se riguarda da un punto di vista politico
Basti considerare il Meridiano inutile meridionalismo della sinistra
E se è stato opposizione nella versione di Fortunato di Salvemini è stato anche rivoluzione nella versione di Gramsci è stato opera di governo il primo centrosinistra quello divenne di Riccardo Lombardi
E c'è poi una coincidenza importante nel mille novecentosettantasei
Dopo la grande vittoria elettorale del PC su Rinascita compare un dibattito importante il cui tema è la fine della questione meridionale
Si sostiene in quel dibattito che l'uniformità del voto al nord come al sud ha costruito l'unità politica del Paese si sono create le condizioni perché tutta la sinistra va dal Governo ed affronti perciò con una riforma dell'intervento ordinario e straordinario la questione meridionale
Certo si trattava di un'analisi dell'intellettuale di rinascita
Influenzata dal successo dall'euro fuori e del successo forse contando irrealistica però di certo
Quanto il più grande partito di opposizione si avvicina all'area di governo quindi a a un'opera di riformismo politico e di governo
Si pone innanzitutto come tema centrale la questione meridionale quindi c'è una coincidenza assoluta tra i due termini coincidenza che risalta ancora di più perché non lo stesso perito
E sulla stessa rivista si apre il dibattito della possibilità di una volta Verga all'italiana di un grande programma socialdemocratico di trasformazione della sinistra in coincidenza
E non è un caso dell'avvio del riformismo socialista di Craxi che si badi nel mille novecentottantuno questo lo vuoi dire a tutti i compagni socialisti sciolse la corrente di autonomia
E fondò la corrente riformista
Aveva già inteso promuovere quella unità riformista alla quale stiamo lavorando noi riteneva che già da allora non ci fossero le condizioni per il permanere della questione dell'autonomia
Che si giustifica solo a fronte di profonde differenze politiche com'era stato negli anni Cinquanta l'autonomia è finita per i socialisti in quel momento è un iniziato un altro tragitto un tragitto straordinario che insieme al dibattito sull'intervento straordinario assume toni particolari negli anni ottanta
L'intervento straordinario si sostituisce anche nel dibattito alla questione meridionale non si discute più del Mezzogiorno lo diceva bene Galasso ma discutemmo della riforma dell'intervento stralciati dello strumento più che della questione
Io ho partecipato con il mio voto decisivo insieme ai socialisti inaugura insieme ai compagni del PC
Alla decretazione della fine della Cassa per il Mezzogiorno in contrasto con la Democrazia Cristiana era giunto il momento pur radicale quel voto a regione Peppino Galasso perché votammo contro un decreto del governo
Di Lina quella riforma dell'intervento straordinario ma il punto cruciale in cui le due questioni questa volta in negativo dipendono evidenti drammaticamente evidenti si verifica nel mille novecentonovantadue novantatré
Quanto la questione settentrionale venne rappresentata come un riflesso
Della questione meridionale la lega un partito che minacciava l'exit dalle dai valori della Repubblica l'exit Dalì dall'unità nazionale una fazione di una regione
Diventa forza di governo
E in un sol colpo nega la questione meridionale il riformismo nega il socialismo disarma la politica avviene un fatto straordinario Corolla un sistema si entra nella fase dell'antipolitica
Che Colin uscite collanti meridionalis eppure
è strano che questo sia avvenuto nel mille novecentonovantadue novantatré
Perché nel fino al mille novecentonovantuno tra il novanta e il novantuno tra i socialisti
E i per gli essi si è sviluppato un fecondo rapporto era in corso il tentativo poi riuscito dell'ingresso del PDS nell'Internazionale socialista Craxi poneva una condizione per questo vi voglio leggere una lettera di Piero Fassino diretta Craxi
Ed è il primo giugno del mille novecento novantuno
Scrive Piero Fassino allora responsabile della sezione internazionale dei diede il PDS caro Bettino mi scuso con te se con questa lettera sottraggo qualche minuto ai molti tuo impegno
Morì riflettuto alla nostra conversazione di venerdì e desiderio di metterti a parte di alcune mie considerazioni
Mi riferisco alla questione dell'adesione del PDS all'Internazionale socialista
Se ho ben capito latu opinione può essere così riassunta non possono esserci tre partiti nell'Internazionale
Occorre che prioritariamente
Si determini tra questi partiti una qualche forma di vincolo strategico e politico e allora sarà possibile anche la compresenza di questi partiti nella stesso organizzazioni internazionali
Ora io ritengo scrive Fassino che per tutti noi sia giusto e necessario porsi l'obiettivo di un patto reciprocamente vincolante
Tra i partiti della sinistra in vista di un processo di ricomposizione unitaria delle diverse famiglie del socialismo italiano
Questo è il punto dei rapporti con il socio all'inno di Craxi nel mille novecento
Ora ora siamo a parti invertite
Però il problema il processo politico lì sono avvenute in questi anni molte cose
Ci sono stati errori compreso quella dell'emergenza e del ruolo di governo della lega di cui poco fa ho detto ma io non voglio indulgere all'errore del cavallo di Federico credo che bisogna guardare alla prospettiva al futuro perché ci sono condizioni nuove contraddizioni nuove e io considero una novità o se si vuole una contraddizione anche la scelta di Rutelli di rilanciare il problema della identità del suo partito
Mi domando a questo proposito se la scelta
Di aprire nelle elezioni regionali una proposta unitaria nel Centro-Nord del Paese
Cioè la proposta riformista comprendente la Margherita
Mentre nel Mezzogiorno è stata presentata una serie di liste in competizione sì è stata una scelta dovuta alla sfiducia del voto verso il Mezzogiorno cioè si temesse che il Mezzogiorno non potesse concorrere capire partecipare sostenere la proposta unitaria o dietro vi sia stato almeno da uno delle parti un calcolo per mettere in campo due prospettive la prospettiva riformista
Unitaria con la Margherita e sperimentare la possibilità di un'alternativa riformista in concorrenza secondo le tradizioni culturali e politiche quelle cattoliche e quelle socialiste
Sta di fatto però
Che per intanto si sono messe in moto condizioni processi processi profondi che portano ad accumulare una tendenza verso la formazione del centro un centro politico immobile
Come regolatore della politica è eternamente regolatore della politica italiana che condiziona per un verso la destra e per altro verso la sinistra c'è questo grande problema
Che può prefigurare una crescita elettorale in visti di nuovo equilibrio o altro
Ne dobbiamo tenere conto
Porci di questo problema noi socialisti per tradizione
Parlo di quelli che hanno la mia esperienza la mia storia il mio modo di pensare
Riteniamo che il riformismo verso cui bisogna andare e quello che unifica le famiglie socialiste la prospettiva è questa
Noi socialisti non siamo una setta e non siamo una religione
Xabi sogno di una cappella e tanto meno di una grande chiese di una cattedrale per pregare siamo un modo di pensare un modo di vivere un modo di credere incerte ed ecologia dobbiamo metterci in marcia
Mano per mano che avesse sede nostro
Questa è la ricerca diceva Churchill e che c'è chi cambia idee per non cambiare partito
E chi cambia partito per non cambiare idea noi non abbiamo questo problema
Non dobbiamo cambiare idee la dobbiamo rafforzare li dobbiamo spingere un lungo questo cammino comune per costruire insieme alle famiglie le piccole patrie
Di cui parlava Peppino Caldarola questa mattina perché insieme le piccole patrie costruiscono la grande pazzia il territorio comune quella è la costruzione della casa
è da costruire lì nello sfondo di questa nostra lotta senza preoccupazioni non comprendo perciò
Le esitazioni anche le critiche comprendo le difficoltà
Di tante scelte che in questi anni sono state diverse per motivi a volte fondati
Ed è un motivo fondato l'aver portato la lega al governo aver consentito a quel partito di dileggiare Craxi e i socialisti è una responsabilità
Che il grande patrimonio di garantismo della sinistra dei socialisti dei democratici sia finito nelle mani di Berlusconi è una responsabilità
Non vi è dubbio non vi è dubbio che ci sono stati i motivi per cui molti socialisti per reazione hanno fatto il logicamente delle scienze le quali noi abbiamo resistito ma si può ancora oggi
Sostenere che le responsabilità
Dell'anno nostra sconfitta come partito
Siano da attribuire ad altri io ho ai compagni dei DS c'è Moretto responsabilità storiche anche nostre
Si può veramente indulgere a questa volgarità di Berlusconi che dice non potete andare con i carnefici del vostro partito
Ma io ricordo che i carnefici del nostro partito in a Hula nel novantadue e nel novantatré davanti al Rastrelli si chiamavano altri erano la lega erano il movimento sociale non erano i compagni
Esistono le condizioni perché questo processo riprenda il riprendano il motto giusto
E a chi si chiede
Direi con Kennedy
Perché perché ci sono cose che accadono diceva Chennedy
E qualcuno si chiede perché ci sono cose che non accadano e io mi chiedo con molti perché no
Perché non insieme questa via perché non lottare insieme per costruire non solo la prospettiva o costruire una politica del Mezzogiorno
Perché il Mezzogiorno è qui e nella nostra politica e nella nostra tradizione e il nostro obiettivo sesso coincide come ho tentato di dimostrare con la prospettiva riformista c'è un dovere di appartenenza certo
Sì può essere meridionalisti caro Piero anche senza essere nati qui I uno dei più grandi meridionalisti che è stato più tuo campo e sanno che il nostro Carlo Levi è uno dei più grandi meridionalisti che non li abbiamo
Deve questa spinta su questo terreno io penso che noi dobbiamo promuovere spingere portare in avanti
E il Mezzogiorno non è un paradiso abitato da diavoli come diceva Benedetto Croce non è anche abita abitato da santi Spada uomini e donne che stanno in purgatorio con i loro problemi loro bisogni loro meriti
Sono qui per partecipare a una lotta politica ci sono le condizioni per una politica da qui che abbia valore nazionale che compartecipa alla politica di valore nazionale perché io sono convinto caro Peppino Galasso che la svolta non è tecnica e politica
E questo ha svolto come tu hai concluso deve venire da noi noi possiamo partecipare è importante che sappiano i dirigenti nazionali dei partiti in primo luogo Fassino che ha questa sensibilità
Noi possiamo partecipare a un grande movimento ideale a una condizione che sia valorizzato il genio sull'oggi il nostro essere qui la nostra genialità da qui questa Bacco in volta in maniera determinante
E allora ci saremmo peccatori io non becca tori passeremo in moto lungo questo grande processo
Ed ora cosa fare da qui ed ora
Credo a mio giudizio che vi siano tre problemi concreti e mi avvio alla conclusione è una questione di metodo
Il Mezzogiorno primo problema non ha partecipato
Sostanzialmente all'Unità d'Italia ha partecipato idealmente è stato mazziniano garibaldino sul piano dell'entusiasmo e degli ideali
Il Mezzogiorno parimenti a parte le quattro gloriose giornate di Napoli non ha partecipato sostanzialmente alla Resistenza ma idealmente politicamente umanamente
E non a quindi concorso a questi due fattori determinanti della Repubblica
Del dopoguerra della Repubblica Democratica dalla Repubblica dei socialisti e dei diessini e dei democratici cristiani non ha partecipato il Mezzogiorno sostanzialmente a creare le strutture dello sviluppo
Il Mezzogiorno adesso ha un'occasione vuole partecipare alla costruzione di un'altra Europa
è un punto cruciale
Berlusconi ci ha portato a casa di Bush a casa di Putin e a casa di Blair e delle loro signore gli uomini e le donne meridionali vogliono andare nel Mediterraneo
Vogliono ripercorrere le vie delle crociate per farle trasformarle in vie dei commerci
In via della integrazione culturale umana politica e lì l'Europa che noi vorremmo concorrere a costruire Elli che vogliamo portare il nostro modo di essere Europa
Quindi soccorre la tua impostazione sull'esigenza di
Incontrare le esigenze di espansione commerciale della Cina costruendo il sistema della portualità e una delle possibilità
Seconda questione di merito
Il riformismo non si può
Lo dimostra l'esperienza di Bettino Craxi che ce l'ha messa tutta non si può realizzare dal centro e non si può realizzare solo dall'interno delle istituzioni
Occorre realizzarlo nel profondo della società e per quanto riguarda il Mezzogiorno c'è il problema dei problemi è stato già detto
Da D'Attorre questa mattina il regionalismo fallito
Le regioni meridionali non sono solo meno efficienti di quelli del Nord
Sono regioni che conservano hanno mutuato gli stessi difetti dello Stato non sono adeguate ad essere regioni perché non sono intervenuto intervenute qui trasformazioni vere per costruire un programma regionale un'identità regionale noi della Campania non ci chiamiamo campani ci chiamiamo napoletani avellinese si salernitani
Abbiamo già anche nella dizione culturale una differenza di fondo nulla è stato fatto per unire le esigenze di Lecce con quelle di Bari che sono realtà completamente diverse sorge l'esigenza di una iniziativa forte perché le regioni meridionali diventino qualcosa di diverso rispetto ai loro problemi siano cioè espressioni della nostra realtà
In un qualche modo devono identificarsi esprimere quest'anno nostra realtà e c'è al fondo poi una questione che pure è venuta fuori questa mattina
Devono a bere insieme
Una missione siamo tutte regioni continentali e non riversate sul mare ma non abbiamo una politica del mare non c'è un assessorato al mare
C'è solo in Abruzzo da quello che mi pare di sentire c'è l'esigenza di una politica bancaria io so che tu insieme a Montezemolo per cui era presente
Hai condiviso
Il fatto che il Banco di Napoli sia stato assorbiti in una grande banca come la San Paolo IMI perché è il quarto istituto o il quinto istituto del nostro Paese che probabilmente ha operato in maniera importante perché ha soccorso un momento di crisi della nostra Bach più importante però una questione cioè
Noi abbiamo diceva Rainer Masera a disposizione una banca per il Sud non è importante avere una banca del sud probabilmente così
Però c'è una questione un terzo di abitanti un terzo del territorio della sesta potenza industriale del mondo
Non può avere un ruolo nella politica bancaria europea del nostro Paese un centro dove si possono formare i nostri giovani intorno a questo grande problema come si possono accompagnare in Borsa i nostri industriali le piccole aziende abbiamo un problema importante sostanziale c'è una connessione tra le politiche nazionale è un'altra la quale io voglio fa riferimento perché l'ha fatto Peppino calasse la scuola beh si possono fare un milione di riforme scolastiche
Se non si tiene conto che le università meridionale
Con impartita in particolare quella di Napoli sono una che per decreto si chiama università Federici Anna cioè è stata concepita come un'università che doveva
Sforna are professori avvocati e quanto altro come integrazione del governo dei Borboni
Le università del Nord sono nate dalla sintesi spesso dall'associazione di studenti enti locali produttori cioè sono espressione di quella realtà quando si introduce l'autonomia universitaria
E se è certo che funziona di più alla Bocconi alla Luiss o alle università del Nord qui non funziona
Per riduce le possibilità delle nostre università
C'è un problema di collegamenti e di scelte che tu cono direttamente la Regione una terza questione
Riguarda il ventotto io credo che il problema sia ormai chiaro non è quello di aderito o non aderire a un partito e problema di assecondare di seguire questo processo nelle forme possibili
Caso per caso persona per persona
Però credo che un problema ci sia di un'iniziativa complessiva
Una forte iniziativa un comitato che promuova una Gods perché all'italiana che sia rivolto a tutti che mette in campo la questione della unità delle famiglie riformiste
Su questo terreno sul terreno del programma sul terreno della trasformazione del nostro Paese e per fare questo
Non è sufficiente
La gestione l'amministrazione l'organizzazione ci vuole qualcosa di più
E qualcosa di più diceva Seneca si chiama politica noi sappiamo che tu la sensibilità Lai noi siamo qua per questa politica
Grazie a loro
Carmelo Conte io odore adesso la parola Vincenzo De Luca
Io voglio innanzitutto ringraziare tutti quanti voi
Ringraziare in modo particolare Bobo Craxi per essere qui con noi questa sera ed il segretario del nostro partito Piero Fassino
Anche lui in questa serata degli luglio malato di dover Isma'più di tutti quanti noi
A concludere questo nostro convegno che volevo essere di studio di riflessione politica e di incontro
Salerno è una città di svolte
E io vorrei pensare che quello di questa sera possano essere una svolta politica che questo primo luglio possa essere l'inizio della riunificazione della grande famiglia del socialismo
Dirò poi perché ho fiducia che questo avvenga in modo particolare in relazione a farsi
Abbiamo lavorato per questo e a Salerno abbiamo fatto dei passi in avanti questo processo di unità più maturo che in altre realtà
Ma abbiamo un po'in queste ultime settimane la sensazione che la situazione sia complessivamente il movimento in Italia
Davvero tutto si sta muovendo in questo Paese io voglio fare tre considerazioni
Sulle ragioni di fondo che spingono alla ricerca dell'unità dei riformisti italiani sui caratteri di questo riformismo e sulla eredità di Bettino Craxi
Sull'eredità di Bettino
Ragioni di fondo per perseguire l'obiettivo dell'unità
E queste ragioni sono innanzitutto nelle sfide dell'oggi Ciriaco De Mita ha detto quando si è bloccato il processo della lista unitaria che Luís non aveva intenzione di morire socialista
Ragioneremo anche su questo io credo che il problema oggi sia un altro probabilmente il problema e cercare di non morire cinesi o indiani tra i problemi che abbiamo di fronte sono di altre
Non guardano al passato
Perché vi sono ragioni di fondo che chiamano tutti quanti noi ad uno sforzo straordinario di generosità politica ma anche di approfondimento culturale per rilanciare e concludere il processo unitario
Non solo per concludere questa transizione politica infinita del nostro Paese
Non solo per fare dell'Italia davvero un Paese europeo nel quale possa esserci una grande forza politica interprete del riformismo nazionale
Ma perché noi saremo chiamati a brevissimo ad affrontare un problema drammatico che la ricollocazione internazionale dell'Italia
L'Italia è un Paese in declino abbiamo avuto paura di dirlo in questi mesi in questi anni l'Italia è un Paese malato che ha perduto quasi la metà della quota del commercio mondiale
è un Paese nel quale nel giro di due-tre anni un terzo delle imprese rischiano di chiudere è un Paese nel quale i temi della globalizzazione stanno diventando brucianti e cominciano a mordere nei nostri territori
Siamo chiamati dunque a questo processo unitario perché ci spinge in questa direzione la domanda dell'oggi che è ineludibile
Saremo chiamati nei prossimi mesi se l'evoluzione politica dell'Italia sarà quella che noi auspichiamo a fare scelte dolorose e difficili per questo Paese
Quando noi parliamo di ricollocazione internazionale dell'Italia parliamo di priorità parliamo di spostamenti di immensi capitali parliamo di valorizzazione della ricerca scientifica
Io ricordo una proposta che fece Piero Fassino quando si parlava di riduzione dell'IRPEF anziché buttare a mare
Dieci mila miliardi per un'operazione demagogica concentriamo dieci mila miliardi nella scuola nell'università nella ricerca scientifica sentiamo un problema del folk
Dovremmo fare grandi scelte dovremo cercare di essere se vogliamo mantenere un carattere di vitalità
La forza che esprime lo slancio vitale di un Paese che rischia di piegarsi su se stesso
La forza che è in grado di parlare alle giovani generazioni a quelle migliaia di ricercatori che scappano in America o in Gran Bretagna o in Olanda
Dobbiamo tornare ad essere questo un partito sintonizzato sulle domande dell'oggi aperto al futuro capace di raccogliere il rilanciare gli slanci vitali di un Paese
Che rischia davvero di perdere la fiducia e di perdere il suo futuro
Ma questo ovviamente ci chiama ci chiamerà a fare delle scelte molto difficili a darci delle priorità
E questo il punto
Le grandi scelte politiche le grandi priorità i grandi Investimenti possono essere fatti TAC grandi formazioni politiche
Che hanno il senso del futuro non da dieci partiti che saranno chiamati domani a governare la sesta potenza industriale del mondo perché non ce la faremo così
E poi su
Abbiamo sentito parole di verità da Galasso dagli altri amici che sono intervenuti il Sud in questo quadro diventa per l'Italia un peso intollerabile
Non è tollerabile più per i nostri giovani in un Paese nel quale abbiamo un venti per cento di forze lavorative attive in meno rispetto ai Paesi d'Europa
Non è più tollerabile un Sud nel quale il quarantacinque per cento dei giovani sotto i diciotto anni non lavorano e non riesco ad immaginare un futuro
E non è compatibile con un Paese moderno un Mezzogiorno d'Italia che è sotto il peso della delinquenza organizzata
Come avremmo bisogno anche in queste terre di parlare un linguaggio di verità noi in Campania alla lotta contro la camorra la stiamo perdendo
Ed è bene che ce lo diciamo chiaro
E se vogliamo riprendere in mano il destino di queste comunità abbiamo bisogno di un grande sforzo nazionale patriottico di mobilitazione di tutte le energie positive dell'Italia oltre che del Mezzogiorno
Questo un grande compito di una forza riformista che ritrova le ragioni dell'unità
Abbiamo un Mezzogiorno che presenta aspetti di grandi novità ma queste novità rischiano di essere riassorbite in un processo generale di degradato noi dobbiamo invece dare coraggio a queste novità
E dobbiamo ovviamente fare in modo che cresca una cultura civica diversa essere ancora un partito che ha una funzione educatrice
Noi abbiamo troppo rapidamente abbandonato questa funzione come una delle funzioni chiare di una grande formazione politica una funzione educatrice per far crescere un nuovo spirito civico
E poi le ragioni della storia d'Italia
C'è una ragione profonda che ci spinge a dare vita ad una grande forza unitaria del riformismo e del socialismo in Italia
Io credo che la malattia della democrazia italiana abbia un nome si chiama il trasformismo la malattia del nostro Paese dall'Unità d'Italia da oggi questa questo è il vero filo rosso che attraversa tutta la storia d Italia fino ad oggi
Il trasformismo è una democrazia malata dell'authority produzione dei gruppi dirigenti e la mancanza del rigore e della democrazia e della pedagogia della democrazia
Non si risponde mai di nulla e non si parla mai per nessuna scelta il trasformismo il trasformismo significa togliere la passione alla politica togliere la speranza alla politica dare alla gente la sensazione che tutto cambia perché nulla cambi
Il trasformismo e l'altra faccia della disperazione verso il futuro
Il trasformismo e la malattia profonda di questo Paese e poi il modo in cui è cresciuto il sistema italiano il doppio Stato perché abbiamo sempre avuto per decenni una delimitazione del campo democratico e questo ha fatto crescere grandi degenerazioni nel ceto di governo
Questo ha fatto crescere una costituzione materiale diversa da quella formale vedete la drammaticità della questione giudiziaria in Italia era legata a questo
A questo dato storico politico al fatto che in Italia unico Paese dell'Occidente
La costituzione materiale che era cresciuta nei decenni aveva aggregato su comportamenti anomali grandi sistemi di interessi blocchi di società
Per questo si è avuta la sensazione di un crollo di regime quando si è tentato il rientro nell'alveo della Costituzione formale delle regole questo il dato di fondo
Ma il doppio Stato ha significato anche una crescita degli apparati non all'insegna del senso delle istituzioni ma della subalternità chi comanda al potere noi siamo chiamati a fare quest'opera di rigenerazione della democrazia italiana
Per questo siamo chiamati a lavorare con tenacia per dare forza ad una grande formazione riformista e unitaria nel nostro Paese per affrontare questi grandi temi che riguardano la storia della democrazia italiana ma anche soprattutto le sfide che riguardano il futuro e le giovani generazioni nel nostro Paese una seconda considerazione sui caratteri del riformismo
Riformismo caratteri di laicità i temi del lavoro la centralità dell'uguaglianza i meriti bisogna ma io non credo che il riformismo italiano possa essere tutto e soltanto la sinistra italiana
Io credo che questa grande forza del riformismo italiano è anche la riunificazione della famiglia socialista non possano una vere dentro di sé in maniera visibile chiara una componente del cattolicesimo democratico
Perché in Italia senza questa componente l'Italia non si rifà
Badate lo ricordava Caldarola stamattina nello Statuto dell'Spd ma è una cosa nota a tutti quanti noi i riferimenti ideali scelti sono quelli dell'umanesimo socialista
Dell'umanesimo cristiano
E della cultura delle regole liberaldemocratica
Noi dobbiamo fare questa operazione
In Italia abbiamo bisogno il cattolicesimo democratico dentro il campo riformista per questo anche l'iniziativa di questa sera è collocata dentro l'ambizione della Federazione unitaria alla quale noi non rinunciamo
è un passo importante ma la cornice nella quale lo riscriviamo il Quai
Ed è quella perché noi sentiamo come parte della nostra famiglia e dei nostri riferimenti ideali
La tradizione l'esperienza la cultura il pensiero di Aldo Moro di Vittorio Basciu vedi Roberto Ruffilli come il patrimonio nostro
E anche perché in Italia il cattolicesimo democratico è stato parte della costituzione della ricostruzione dell'Italia e dunque sarebbe inimmaginabile un campo progressista e riformista
Che regalasse questi temi e queste sensibilità
E la sensibilità per i temi della vita e della persona al tre aree politiche o tradizioni politiche
Infine il rapporto con la storia e con l'eredità e con la vicenda di Craxi
Perché noi abbiamo avuto in queste settimane la sensazione che si bloccasse il processo di formazione della lista unitaria e che facessimo dei passi indietro
Io credo che dobbiamo ragionare sul perché abbiamo avuto una resistenza da parte della Margherita ad andare avanti io non credo ovviamente che il problema sia soltanto la ricerca di un in una propria identità intercettare il voto da casa libertà io credo che sia un problema più di fondo
Io credo che ci sia una resistenza nel campo cattolico democratico ad accettare come propria ed unitaria una tradizione del riformismo italiano
Io credo che finché non avremo innovazioni profonde che riguardano anche l'Internazionale socialista sarà difficile immaginare che questa parte della tradizione riformista dell'Italia possa confluire in un processo unitario
E io credo che dobbiamo fare anche delle scelte come dire sui nostri simboli io per esempio sono fra quelli che ritengono che dovremo cambiare anche il nostro simbolo io sono per arrivare alla fine ad assumere l'unico simbolo della rosa dei progressisti europee
E sono aperti DS sono perché TF
Indefiniti non democratici di sinistra ma democratici e socialisti perché così ci ritroveremo nelle famiglie di questo
Ma voglio anche dire che noi abbiamo probabilmente residui non sciolto i nella nostra tradizione voglio fare un discorso e poi finisco un po'eccentrico rispetto all'attualità politica che non sarebbe doveroso fare non è una concessione
Alle fandonie berlusconiane sulla legittimazione democratica sui postcomunisti è un'altra cosa
Problema della legittimazione democratica hanno risolto gli italiani abbiamo governato ritardi alla governiamo nell'ottanta per cento degli enti locali
Io avverto invece come dovere morale quello di sciogliere qualche residuo che considera un non sciolto nella nostra tradizione io non credo che rispetto a nostra tradizione noi possiamo non una vera il mai un punto di rottura
Ovviamente un voto rottura c'è stato si è sciolto un partito si è fondata una formazione politica figuriamoci era dentro quella scema probabilmente c'è bisogno di un punto di ulteriore specificazione e di onestà intellettuale
Io credo che ci sia un elemento di doppiezza che si prolunga dal togli attivismo ad oggi nella nostra storia
Vedete anche qui noi non dobbiamo cedere alle sollecitazioni della cronaca o agli opportunismi o ai tentativi di mimetizzazione
Togliatti destato fra i grandi costruttori della democrazia italiana
Rimane nella storia del nostro Paese come il costruttore della Costituzione colui che ha lavorato per l'inserimento delle masse popolari in maniera non primitiva non ribelli Istica nella lotta sociale nelle organizzazioni di massa
E voglio anche ricordare perché sia chiaro che la considerazione che vado facendo un una caratteri di opportunismo ma di ricerca di verità storica
Che negli anni dal quarantotto al cinquanta in Italia ci sono stati per lotte sociali sessantadue morti tre mila feriti novantadue mila processati e trenta mila condannati un bilancio da guerra civile e in questi numeri c'erano segretari di Camera del lavoro dirigenti e la CGIL dirigenti di quel grande parte
Allora quella una grande storia
è una grande storia che ha dato vita poi ad un partito che quello che è rimasto molestato con cella cancellato dal crollo delle ideologie altrimenti non ci spiegheremo perché questo partito legge
Perché era quel grande patrimonio di combattività di lotta di solidarietà di memorie non era l'ideologia
Ma voglio dire con altrettanta chiarezza che dentro quella grande storia c'era una contraddizione irrisolta irrisolvibili
Perché quelli che costruivano una lotta sociale democratica in Italia continuavano ad iscriverla quella lotta in una scelta di campo
Che era la contraddizione irrisolta e la scelta di campo riguardava una posizione inaccettabile nei confronti dei regimi comunisti oppressi perché quella radice determina un punto di doppiezza
Perché allora si è immaginato che da lì potesse partire una cultura politica per la quale il realismo politico potesse valere chiude la verità
Più della libertà degli individui e dei popoli quella responsabilità storica è presente e incancellabile
E non potrà essere parte del patrimonio del nuovo partito riformista che vogliamo costruire questo accade
Va be'con chiarezza
E allora
E finisco dico queste cose perché alcuni di quegli elementi si prolungano nella vita di oggi lo voglio dire a Fassino che e mi permetto di dirlo perché è un leader come dire strutturalmente anti retorico antiretorico ed è stata una delle ragioni per la quale lo abbiamo sostenuto con convinzione
C'è una doppiezza che si prolunga in termini di cultura come dire del cinismo del finto realismo politico
Abbiamo ancora settori dei nostri gruppi dirigenti che fanno fatica a capire che la verità vale più delle bandiere di partito e delle convenienze di partito in una colore
Queste cose continuano dobbiamo combattere
Se vogliamo essere legittimati diciamo d'essere espressione di questa nuova fase politica
Craxi definisco io avevo piacere di avere qui con noi Bobo Craxi
Credo che in quella storia Togliatti non ci sarà Craxi ci sarà fra i riferimenti ideali con le sue tragedie i suoi errori
E la sua grandezza il suo coraggio politico
Noi credo che dobbiamo fare una valutazione politica
Fuori
Politica ci sono oggi le condizioni per fare non abbiamo più i tempi a Spring ai quali la divisione sulla politica giudiziaria in Italia ci collocava su sponde opposte
Io apprezzo di Craxi e lo considero parte del patrimonio ideale del nuovo partito unitario
L'autonomia il senso dell'autonomia nazionale
Sigonella non è stato soltanto un atto di orgoglio nazionale di autonomia nei confronti degli Stati Uniti a me
è stata un'idea dell'Europa e badate la cosa è tanto più significativa perché Sigonella era contemporaneamente l'autonomia e la dignità dell'Italia e dell'Europa ma anche era anche il senso di responsabilità
Di un leader politico che non sfuggiva il temi della difesa dell'Occidente
Problema che ha una grande forza riformista non può più eludere nel contesto europeo
L'autonomia nazionale va difesa comune
I temi la scala mobile non esistono variabili indipendenti
Si parla dell'economia e della sua organizzazione facendo i conti con le leggi dell'economia non con i miti
Una lettura della società nei suoi aspetti più dinamici e moderne in modo particolare in relazione alle modifiche intervenute nelle grandi aree urbane
Questi sono elementi di grande intuizione di grande
Anche coraggio e innovazione la grande riforma istituzionale intuita e non conclusa da Craxi con questa burocrazia con questa pubblica amministrazione con questo sistema istituzionale l'Italia non va avanti
C'era in quella ipotesi politica un grande limite di fonto una grande contraddizione
La prima contraddizione era che dietro Craxi non c'era un partito non c'era un partito e Craxi era il primo ad avvertire questo come un limite strategico non c'era un partito come dobbiamo intenda pronomi
Una grande formazione politica in grado di essere radicata nelle pieghe della società di essere forza di governo ma anche di educazione del popolo di trasformazione della società
C'era un limite di fondo nella come dire
Inadeguatezza dei mezzi all'obiettivo se l'obiettivo era l'alternativa i rapporti di forza nella società italiana non consentivano e non acconsentiranno a Craxi di raggiungere quell'obiettivo ma il paradosso di Craxi è stato legato alla divisione della sinistra la divisione della sinistra è stata la sua occasione per esercitare un potere di coalizione nei confronti della DC
Ma è stato poi alla fine il limite invalicabile della sua azione politica perché quando mantieni la divisione della sinistra alla fine un obiettivo ambizioso non riesci a raggiungere
Noi dobbiamo raggiungere aggiornare su questo
Su questa storia che è fatta di grandezza ma è fatta anche di limiti di errori politici di questioni che ci chiamano a riflettere su come costruire le condizioni politiche e di rapporti di forza
Per una svolta innovativa nel nostro Paese
E allora io credo lo voglio dire con affetto a Bobo Craxi che noi rispettiamo Bettino la sua azione la sua iniziativa
Non collocandola ed inchiodando volai limitandolo a questa figura alla piccola storia politica della prima Repubblica
O anche alle volgarità umane di qualche ex magistrato
Io penso che valorizziamo
Penso che valorizziamo questa figura
Con i suoi limiti le sue tragedie ma i suoi elementi di coraggio e di innovazione politica
Se abbiamo il coraggio noi di ricollocare quella figura dentro la Grande Storia del movimento socialista europeo e dentro il grande solco del nuovo umanesimo nel quale noi tutti vogliamo collocarci
Allora io per questo
Ho fiducia che noi cominceremo da questa sera un cammino unitario con spirito di militanti avendo tempi differenziati non abbiamo bisogno di affrettare il nulla
Ma vi pare che la linea di marcia sia queste
E mi pare per questo anche ho fiducia
Che Piero Fassino possano essere come dire
Il protagonista anche per una sua singolare collocazione umana di questa stagione di ricomposizione della grande famiglia socialista
Dirigente del più grande partito della sinistra dirigente anti dogmatico e antiretorico
Figlio di socialisti egli stesso
Mi auguro davvero che con queste condizioni e questa consapevolezza saremo all'altezza dei doveri che abbiamo perso il nostro Paese verso il nostri militanti verso le giovani generazioni un lavoro
Siamo
Vincenzo De Luca la parola Bobo Craxi e
Creare
Care amiche e cari amici fra le compagnie
Cari compagni
Si è trasformato questo convegno sulla questione meridionale
In un
Preambolo di discussione politica che immagino ci impegnerà nei prossimi anni
E quindi avremo modo e tempo per discutere fra di noi di tante questioni
Che penso
Non solo appartengono alla storia collettiva di tanti uomini tante donne in questo Paese
Ma che è una discussione che ci impegna
Perché da questa discussione probabilmente
Scaturirà
L'obiettivo il fine
Di una lotta che ha attraversato tutto il secolo
Nel nostro Paese
E questo fine questo obiettivo riguarda esattamente gli eredi della storia comune cioè gli eredi della storia socialista in questo Paese
Ho colto con
Con piacere l'invito
A parlare in questa in questa città
Che proviene dai compagni di Socialismo e libertà
Anche dei compagni della Federazione dei Democratici di sinistra di Salerno
Consentitemi
Che l'invito che gli è stato rivolto era un invito fraterno particolare
A cui non potevo rispondere di no perché proveniva da
L'importante personalità politica italiana campana socialista
Aggiungo anche un grande amico di mio padre Bettino cioè Carmelo Conte
Dico io non posso dimenticare l'atteggiamento di lealtà di amicizia appunto verso l'ultimo segretario del Partito socialista italiano
Verso il quale sono state espresse parole
Di cui non posso che ringraziare Cinieri chi mi ha preceduto
E mi fa piacere che venga ricordato in particolare viene spesso
Nella fase diciamo più importante della storia del PSI
A cui tutti noi siamo più collegate affezionati
Cioè la fase più importante riguardante l'asso politica estera di quel periodo storico determinato
Lo si fa
Perché poi i come spesso avviene la storia ci aiuta per fare dei raffronti
Diciamo Sigonella molto lontana ecco da un'Italia che si fa rapire dallo spionaggio dalla CIA cittadino straniero
Se fossimo appunto in un
In un film di spionaggio
A volte diciamo la realtà supera la finzione
Perché che dietro questo episodio di di cronaca
Peraltro non denunciato da
Dalle nostre autorità giudiziarie o o delle nostre autorità competenti denunciato da un grande giornale
Nazionale il Corriere della Sera
Si nasconde anche
Un un non ancora
Chiarito rapporto con i nostri alleati occidentali cioè con gli Stati Uniti d'America
Per cui il rischio
Che anche il richiami dall'ambasciatore non siano sufficienti se non si chiariscono esattamente i rapporti fra noi e il nostro alleato occidentale è vero che c'era anche un problema nel senso che essendo stato richiamato l'ambasciatore italiano dal governo finlandese il Presidente del Consiglio giustamente ha voluto fare una cosa che pareggiava questa
Che si sono protesta
Questa difficoltà
Però il problema c'è
E riguarda un un rapporto squilibrato coi nostri alleati riguarda in generale il peso del nostro Paese nei confronti con l'Occidente di cui noi facciamo parte
Essendo come tutti non abbiamo ripetere
Come in due tutti noi giustamente amiamo
Continuamente sottolineare essendo il nostro un grande paese
Per il quale va portato rispetto e per il quale e del quale necessariamente la nuova fase politica e geopolitica che attraverseremo
Vedrà l'Italia protagonista e dovrà vedere l'Italia protagonista essendo come è noto
Affacciata sul mare vasto quello mediterraneo oggi il teatro
Non solo politico
Del futuro del pianeta
Teatro naturale dello sviluppo
Economico
Del continente in cui abitiamo cioè le cioè l'Europa
In questo senso la questione meridionale che si solleva
E che il convegno voluto sollevare non è soltanto
L'omaggio
Alla imperitura storia della sinistra che ha governato
Tanta parte delle difficoltà del meridionalismo
Che ha saputo nella sua funzione storica e ha fatto bene a ricordarlo
De Luca ma anche Galasso
I partiti della sinistra ebbero un ruolo sociale decisivo non soltanto alla guida delle lotte di emancipazione
Nella cultura sindacale
Ma anche nella vera e propria capacità di educazione della popolazione meridionale
E in questo senso rinnovare questo spirito
Riprova nuove reati quando l'aggiornamento lo e ha uno dei compiti di una sinistra che vuole
Sentirsi al passo con i tempi
Che si misura con i problemi di oggi che sa che declinato al presente la questione meridionale e una delle grandi questioni italiane
Vi voglio dilungare sulle ricette né sui mali nuovi che affliggono in Meridione
Che solo Marley drammatici
La nuova emigrazione è
Uno degli elementi drammatici
Perché vuol dire che
In ipotesi di grano esattamente come che miravano i nonni
Ma mentre i nonni
Andavano alla ricerca di una speranza
E l'acquisizione dell'occupazione oltre che dell'educazione
Di una rinnovata qualità sociale
Accompagnarono lo sviluppo dell'Italia
Parliamo dell'immigrazione degli anni settanta quelli che noi io ero bambina ma certamente
Compagno Fassino conosce bene l'immigrazione dei quelli che noi amorevolmente chiamavamo i terroni
Che naturalmente terroni viene usato in termine dispregiativo ma i terroni contro Igor contribuirono a fare grande le nostre città
E se però
E c'è un certo numero di terroni in sala quindi se per ho ricevuto un applauso facile
E ma terroni i meridionali contribuirono
A fare grandi a sviluppare e se però difendersi sindacalizzati indossi animando la vita dei partiti
Contribuendo appunto uno sviluppo di un'Italia che cresceva oggi la nuove immigrazione
è un'immigrazione più copie più preoccupante
Perché innanzitutto ma rischia di essere un'immigrazione di andata senza ritorno
E non vi è un'acquisizione di un
Di un bene quello del sapere di un
Di un titolo di studio
Per poi farlo valere
Nelle a Re di origine di provenienza
Ma rischia di appunto di essere una ricerca disperata di un viaggio della speranza paradossale perché un viaggio della speranza non
Dalle terre diciamo quelle più disperate
Quelle del Nordafrica ma che è un viaggio della speranza i tutto italiano
Che rischia di incrementare
E di non sviluppare la possibilità di immaginare appunto per le giovani generazioni un futuro oggi fuori
Dalla retorica io cosa vedo lo voglio dire molto brevemente
Problema che ha investito i governi degli ultimi dieci anni
E che acqua al quale quella questione Mérida e ciascuno ha cercato di dare delle risposte
Io non sarei così drastico Galasso quello dello Sviluppo Italia non era una versione aggiornata dalla Cassa del Mezzogiorno era un tentativo di dare
La possibilità forse rispondendo anche una vecchia massima addirittura maoista
Dare
Al povero insegnare al povero
A pescare anziché punto di dare una canna
Cercare di dare un idea di modernizzazione dell'intervento dello Stato nelle aree più difficili più deboli
Oggi in anziché di una politica per il Mezzogiorno bisognerebbe fare una politica del Mezzogiorno perché il Mezzogiorno esattamente come il Nord Est si prepara a essere il nord di un nuovo subito
Perché i porti del nostro Mezzogiorno saranno in edicola inni pivot capi mente chiamati al svolge una funzione fondamentale perché questa non è soltanto un'area di commercio interno a quella del Mediterraneo
Ma è anche il primo porto d'approdo per le merci che proverranno dall'Oriente
E quindi se ne calcoliamo che quest'area è di grande interesse per tutti coloro che incominceranno Invader il nostro Mezzogiorno il nostro Paese con le loro merci il Mezzogiorno ha di per sé
Una vocazione come dire principale primaria non sono forse queste le terre nelle grandi città marinare non è forse questo se parliamo di Salerno un grande porto commerciale
Non è forse questa diciamo la capacità che ancora oggi hanno le genti meridionali cioè quelle di essere
Persone che viaggiano che hanno sperimentato l'integrazione e la contaminazione non soltanto culturale ma soprattutto commerciale è questo
L'aria del Mezzogiorno io penso uno delle leve dello sviluppo se vi sarà nei prossimi decenni
Del nuovo mondo che si affaccia per questo io sulla questione meridionale o come dire meno
Pessimismo
Meno tradizionalismo
E sarà forse perché mi sembra più giusto immaginare per il Mezzogiorno
Una prospettiva di questa natura cioè dell'essere il nord di un altro Sud che non essere e continuare a considerarsi il sud di qualche cosa certo bisogna avere idee Progetti programmi
Essere meno superficiali neanch'io vedo appunto il campo da golf come la risoluzione del problema del Mezzogiorno
Non vedo neanche il rinnovamento di un'idea di una nuova Cassa per il Mezzogiorno tra ci vorrebbe un nuovo dirigismo un dirigismo non di centrali centralismo romano ma un dirigismo delle regioni meridionali
Assieme devono essere capaci di fare
Di fare squadra di fare
Una volta avremmo detto lobby
Mi essere insomma
All'altezza del compito della responsabilità drammatica che oggi
Le classi dirigenti hanno dovendo far fronte ad un incipiente drammatica crisi economica
Combinata con il problema di sempre e cioè il problema della criminalità
Anche qui la risposta
Contro la criminalità non può essere
Inequivoca non può essere che inequivocabile
Non c'è una risposta di destra o di sinistra la criminalità
In questo senso non c'è bisogno di avere letto i discorsi di Toni Blair
Per comprendere che la prima questione diciamo così
Non è soltanto per noi quella di cercare di comprendere le ragioni del crimine ma è quella di cancellare contrastare
Sconfiggere
Il crimine in sé e non ciò che lo ha prodotto
Sono un parlamentare meridionale sono tanto appassionato
Di questioni del Mezzogiorno
Ma un'altra questione che mi appassiona molto devo essere sincero e la questione socialista e la questione dell'unità fra socialisti
Io penso che
Questione principale
Sì almeno per chi milita in un partito socialista come io milito
E procedere per gradi e non per strappi
La prima questione riguarda glielo dico rivolto ai compagni che hanno militato nel Psi
La fine della diaspora socialista
E l'unità
Di tutti i socialisti italiani
In un contenitore politico che possano essere il primo scalo di una tappa di una prospettiva più lunga
Io non ho
Non voglio essere non voglio fare il guastafeste
E non posso però avere lo stesso entusiasmo
Lo dico con rispetto del compagno carta
Che rifiuta la Cosa due la Cosa tre invocando una cosa qua
Non sarebbe giusto e non sarebbe neanche generoso
Anche nei confronti di chi ha fatto un passo importante
Soltanto perché figlio di socialisti
Ma perché socialista anch'egli sto parlando di Piero Fassino
Io ero
Ha parlato e scritto con serietà sobrietà chiarezza dei grandi meriti del socialismo italiano
E questo aiuta e non ostacola il chiarimento
Aiuta e non ostacola anzi agevola la prospettiva del socialismo italiano
Ma se noi che abbiamo un fine un compito Nobile
Che forse quello più ravvicinato quello più a portata di mano
Non per costruire nuove
Piccole e anguste diciamo così convivenze socialiste
Non per replicare all'infinito delle divisioni che certamente non noi
Ma i fatti della storia hanno in qualche modo ha reso più difficili
Reso anche qualche modo inutili
Ma lo dico perché una casa socialista oggi sul piano politico interno e rispetto agli obiettivi che sono obiettivi di breve scadenza
Ha il compito innanzitutto
Non tanto quello di rassicurare i socialisti
Ma quello di essere in grado di farsi raggiungere
Nelle pieghe delle difficoltà della situazione italiana
Dai tanti elettori socialisti che hanno scelto in questi anni un altro schieramento della politica italiana
A tal punto che non hanno neanche scelto le case socialista
Quindi questo è il primo passo lo dico nell'interesse della coalizione del centrosinistra
Non lo dico nell'interesse di una rendita
Infinita dei Socialisti italiani dentro il centro sinistra
Lo dico perché anche vi sono delle difficoltà
Anche all'interno degli stessi Democratici di sinistra
Che non denuncio io ma addirittura il compagno De Luca
Che sono il retaggio di una storia
E sarebbe come dire sbagliato proprio se a un anno dalla scadenza elettorale
Anziché di verificare le ragioni di una convergenza politica di un'area di pasta del riformismo italiano
Che non comprende gliele non comprende i dirigenti ma riguarda gli elettori
Anziché appunto
Appassionarci guidare ragionare su un programma politico
Il cui connotate timbro riformiste prevalente
Avviarsi ma una disputa fra vecchi eredi di tradizioni che hanno litigato per un secolo non capisco perché dedicare questo anno appunto
A questa operazione che considero naturalmente non negativa
Anzi la considero uno l'operazione e l'obiettivo politico di lunga scadenza che risponde
Ad un'operazione politica
Che ha un ecco ravvicinato e cioè quella dell'unità dei socialisti o dell'unità socialista come noi l'amavamo chiamare
E per questa ragione
Se si vuole fare il bene di un'area politica
Ci si deve mettere a lavorare alacremente
Non per appunto per ravvivare questo
Questa disputa ma per dare un contributo politico a partire dalle condizioni in cui noi ci troviamo lo dico
Innanzitutto rappresentando la parte politica che io in cui in questo momento io mi trovo
Non abbiamo avviato un percorso che penso si sia compreso
C'è un percorso abbastanza chiaro
Almeno lo sarà per me
Al congresso politico del nuovo Partito Socialista
Al quale chiederemo al quale chiederò con soltanto un mandato politico per disdire l'affitto con la Casa delle Libertà ma un mandato
Ho mandato
Politico per avviare un processo di unità fra i socialisti
Per questo credo che
Il problema più generale che naturalmente non manca di
Parecchi echeggiare fra di noi
Che ci appassiona
Che non possiamo illuderci di risolvere
Cavallo di Federico che non possiamo illuderci di risolvere
Che ci angustia
Come angustiato i protagonisti di quella fase
Storica
E come diceva la bella canzone diciamo di Francesco De Gregori e la storia che dal torto la ragione ecco io non vorrei essere presuntuoso se dicessi che nella storia i Socialisti democratici e quindi anche Bettino Craxi abbia avuto ragione
Non vorrei dire una cosa presuntuosa
Anche se lo penso ancora
Ma non aiuta
E il passato
Non può e non deve essere di ostacolo nella costruzione di una prospettiva futura
Ma al tempo stesso non aiuta a cancellare il passato
Ma passato di tutti
E questo è il punto
Sei appunto
Se fossimo capaci di discernere di cancellare il ciocca di Bologna è stato in una storia o nell'altro
è un errore lo vedo io vedo anche per esempio sono un attento osservatore
Cioè io guardo la televisione ecco non sono di quelli che dice io ho preso io la guardo la televisione e ho visto una sera un
Ho sceneggiato che mi ha impressionato perché lo sceneggiato su De Gasperi
E vedevo le file la ventuno visto la il ruolo che hanno lasciato a
Svolgerà Nenni e Togliatti allora lei naturalmente era dipinto come il socialista cretino insomma uno stupido e Togliatti con un uomo irresponsabile
Ora io contestiamo pure la parte
Di elegante e Saragat addirittura non c'era è sovrana ricordati saga dell'isola non c'è
Ora intanto o voglio dirle possiamo anche e sappiamo benissimo e abbiamo già fatto nel passato non dobbiamo farlo questa sera qui
Però penso che ciascuno debba essere orgoglioso alla difesa della propria storia
So Enrico Berlinguer non era Bresci menziona
Che sarebbe anche sbagliato insomma se noi considerassimo
Prendessimo la storia Marcela undici e la utilizzassimo secondo le convenienze
Pensiamo come fare da uscire da questa ombra di Banco per dirla con Shakespeare
Dal quale non rischiamo di non non tanto non venirne più fuori noi
Ma di non riuscire a crescere delle giovani generazioni ecco l'errore sta nel l'omissione
Non ne parliamo così non scontenti amo nessuno questo è un errore ne dobbiamo parlare per cercare di immaginare quanto di quella storia possa essere utile per il futuro e quanto di quella base politica comune
Ne possiamo salvare
In modo reciproco
Consegnando appunto
La storia agli storici ma consegnando le nostre divisioni
In un
No in una soffitta
Ma in una teca
Dove teniamo i ricordi più cari
Questo è il percorso che dobbiamo fare
Questo penso sia l'obiettivo comune che anima i socialisti italiani non posso non pensare che anni anche i compagni che si richiamano volentieri alla tradizione del socialismo
Europeo
Di cui noi naturalmente sappiamo non dimentichiamo i socialisti italiani sono stati fondatori
Questo è lo spirito con cui io oggi pomeriggio Carmelo sono venuto
Penso che ci saranno altre occasioni non solo di confronto
Politico
Sulla questione che ci appassiona prima di tutto che ci deve essere essere al primo punto dell'ordine del giorno dell'agenda politica
Di qualsiasi forza che si candida a governare questo Paese e cioè la questione meridionale
La questione socialista è fissata ha una sua
Ha una sua inevitabilità ineluttabilità e quindi sono convinto come tanti compagni che presto o tardi questa questione riuscirà naturalmente essere incanalata
Verso una prospettiva politica comune in un disegno politico in cui vi sia innanzitutto l'interesse generale del Paese
Mettiamo
Grazie io ho naturalmente adesso la parola per le conclusioni a Piero Fassino che di nuovo qui a Salerno
Io ringrazio tutte le compagne e i compagni che ha avuto la pazienza
Attendere fino a questo momento non
Pomeriggio molto caldo quindi li ringrazio per la passione politica che gli ha consentito
Di sopportare la fatica la stanchezza
E ringrazio naturalmente
I compagni
Per i democratici di sinistra
Di Salerno il compagno Conte gli altri compagni della costituente socialista che hanno promosso questo incontro e
I compagni gli amici che hanno voluto essere qui con noi da Giorgio Carta al professor Galasso
A Bobo Craxi
Io parto nella
Mia riflessione che spero di fare brevemente proprio perché la giornata è stata lunga
Da
Da una considerazione sul quadro politico
Questa mattina proprio Craxi e io
Eravamo al congresso dell'UDC
Dove abbiamo assistito indiretta
A una mozione di sfiducia congressuale
Del segretario di uno dei partiti
Della maggioranza di centrodestra
Che dopo aver puntigliosamente
Sottolineato tutti gli elementi di distinzione tra il suo partito la maggioranza di governo di cui fa parte
Ha concluso dicendo che il centro destra era nato come un leader che sceglieva un'alleanza vera tempo che ci fosse un'alleanza che sceglierà il proprio leader
Che in italiano vuol dire una sola cosa
Che in italiano vuol dire una sola cosa che Follini ha dato il benservito al Presidente del Consiglio
Che
In un Paese che fosse normale in una democrazia che fosse normale oggi pomeriggio il Presidente del Consiglio avrebbe tratto le conseguenze di questa cosa e si sarebbe dimesso
Poiché per tanti aspetti non siamo un Paese normale a partire dal fatto che non abbiamo di fronte una destra normale questo non è accaduto non credo che accadrà neanche nelle prossime ore tuttavia
Quello che è accaduto questa mattina dice una cosa molto chiaro
è la certificazione esplicita di una crisi del centrodestra molto profonda
è la certificazione in una sede
In politica come in qualsiasi altra attività umana poi contano anche le sedi in cui si dicono le cose di una sede
Autorevole e forte come il congresso di uno dei partiti di maggioranza di governo e la certificazione
Dell'esaurimento del Progetto per Visco da Rusconi hanno della sua crisi e del fatto che
Quello che in realtà in incubazione da molti mesi e cioè il superamento di Berlusconi e del berlusconismo è in atto poi questo superamento non se ne
Facile non ai reni corone lineare darà luogo a molte convulsioni nel centro destra ma questo siamo in presenza e non perché lo diciamo noi parti opposizione perché l'ha detto questa mattina il segretario di uno dei partiti della maggioranza di governo
Con la consunzione e l'esaurirsi di questa maggioranza che ha governato il Paese in questi quattro anni nel suo progetto politico
D'altra parte Follini non ha fatto altro che prendere atto di una situazione che sta sotto gli occhi di tutti
E che tutti abbiamo presente che io ho data l'ora non richiamo in termini di analisi ma solo per titolo
Il Paese per la prima volta dopo trentun anni conosce una dinamica del prodotto interno lordo a saldo negativo il Pilar si che crescere diminuisce non accadeva dal più di trenta
Il sistema produttivo industriale denunciata mese mese un affanno nell'essere competitivo dello stare sui mercati
Che si traduce in una difficoltà crescente delle nostre imprese
In termini di esportazione in termini di capacità produttiva in termini di tenuta di quote di mercato
è passato a non più di una settimana dall'Assemblea generale della Confcommercio che ha denunciato una stagnazione ed una riduzione dei consumi che non si conosceva da tempo
Tutto questo si è tradotto si traduce in una inquietudine sociale largamente diffusa
Milioni e milioni di famiglie guardano la propria vita con maggiore preoccupazione percependo una crescita dei fattori di precarietà
Sia in termini di reddito sia in termini di lavoro sia in termine di vita quotidiana
Il paese è sottoposto da questo centrodestra ha un modo di governare che nell'azzera la coesione sociale
Nell'azzera la coesione istituzionale
E in non poche casi addirittura lo espone a rischi di tenuta democratica guardate oggi i giornali
Anzi domani perché seconda notizia della giornata di oggi e domani i giornali riporteranno due notizie che sono molto inquietanti e preoccupanti
Da un lato questo Paese un Paese nel quale i servizi segreti di un'altra nazione possono arrivare venire rapire uno senza che nessuno se ne accorga secondo quello che dice il governo
E che significa che si entra e si esce da questo Paese come si entra e si esce con una porta girevole da uno tre
E dall'altra notizia di oggi che domani campeggerà su tutti i giornali
Tornò a manifestarsi forme di servizi deviati di polizie parallele di attività illegali particolarmente inquietanti e preoccupanti
Chi governa la sicurezza di questo Paese in questo momento
La sicurezza
Della democrazia italiana non appare presidiate tutelata da nessuno
è solo una delle manifestazioni e tra l'altro grave
Dello stato di degrado
Di questo governo della sua capacità di governare il Paese di assicurare una guida politica forte autorevole di assicurare sia sul terreno istituzionale sia sul terreno sociale Seattle sul terreno economico
Quella governabilità e quella stabilità che ciascun cittadino un governo che
D'altra parte abbiamo presente gli strappi istituzionali che sono stati consumati in questi anni penso alla sciagurata devolution che si è voluto a tutti i costi approvare e che non hanno neanche il coraggio di portare avanti
Segnalo che hanno voluto votare a tutti i costi alla vigilia del voto perché va
L'impegno da pagare
Alla lega
La riforma costituzionale sono abbondantemente passati i tempi
Per avviare la seconda lettura dalla riforma costituzionale questa maggioranza di governo
Non sta facendo nulla per farlo perché sa che non è in grado neanche di fare approvare dalla propria maggioranza una riforma costituzionale che dichiaratamente uno spreco
Basta pensare al modo sciagurato in cui questa destra affrontato formale affronta i problemi dell'informazione
Basta pensare al modo in cui è tante con cui si affrontano i problemi della giustizia sottolineati dal fatto che il prossimo quattordici luglio si svolgerà il quarto sciopero generale della magistratura italiana
Nel giro di pochi anni cosa che è la storia di questo Paese non era mai avvenuto
Per non parlare appunto della irrilevanza che il nostro Paese ha sulla scena internazionale sia sul piano europeo che sul piano
Globale
E quindi il fallimento del centrodestra lì
è sotto gli occhi di tutti non cede campo di attività di questo Paese che dopo quattro anni di governo della destra
Sia oggi più certo più sicura più stanchi
D'altra parte questo non è soltanto il giudizio nostro è giudizio che hanno dato gli elettori
Noi abbiamo avuto poche settimane fa
Un esito elettorale clamoroso che ci ha portato a vincere in dodici regioni su quattordici ma quello che va sottolineato è che quell'esito clamoroso è il culmine in realtà di una progressione
Di riduzione dei consensi elettorali della destra di crescita elettorale del centrosinistra che
Si è manifestato in ogni passaggio elettorale che negli ultimi quattro anni questo Paese ha riconosciuto e dal due mila e due che ogni volta che si vota la destra perde il centrosinistra vince
E quando per quattro anni consecutivi l'esito elettorale è sempre lo stesso questo ha un solo significato
E cioè una crisi strutturale e profonda di credibilità e di consenso di chi governa e della sua maggioranza nel rapporto con il paese questo è questo è
E quindi
La relazione di Follini non fa che prendere atto di quello che
Gli italiani hanno già detto con il volto
Allora se questa è
La situazione è evidente che il problema che ha il centro sinistra
è come trasmette al Paese messaggi di speranza di rassicurazione e di certezza
Perché quello che ormai è chiaro
E che il centrodestra non ce la fa a governare l'Italia e questo diventato un senso comune talmente senso comune che ogni volta qual volta si è andati al voto gli elettori con il voto l'hanno detto
Ma attenzione
Che il fatto che ci sia una maggioranza di italiani che pensa che la destra non ce la fa franca
Non significa automaticamente che quella maggioranza di italiana pensi
Necessariamente che il centrosinistra in grado di farci
E noi abbiamo il dovere di accelerare la costruzione di una proposta alternativa di governo proprio per evitare che si produca un sentimento di smarrimento nella società italiana
E cresca nella società italiana l'idea che chi governa non ce la fanno a chi si oppone non è in grado di farcela ancora
Situazione che sarebbe la più negativa per il paese perché è chiaro che se si affermasse
Un sentimento di questo genere la conseguenza immediata di questo sentimento sarebbe che ciascuno tirerebbe i remi in barca
E si determinerebbe una condizione di ancora ulteriore depressione frustrazione con tutte le conseguenze che sul piano economico sociale politico questo potrebbe produrre
Quindi il tema che noi abbiamo oggi quello di un'accelerazione
E d'altra parte guardate quello che succede i tanti episodi che si sono succedute in queste settimane sulla scena politica di una geografia politica che appare in movimento sia nel centrodestra che nel centrosinistra dice esattamente questo
Che la crisi del berlusconismo è ormai evidente che quella crisi sollecita l'accelerazione di dinamiche di processi di scelte in ogni forza politica in ogni alleanza in ogni schieramento
E quello che noi dobbiamo fare
è quello di creare le condizioni perché si produca un'accelerazione nella capacità del centrosinistra di presentarsi come uno schieramento alternativo capace di raccogliere una fiducia un consenso nel Paese per governare d'altra parte
Siamo al primo luglio
Poche settimane poi ci sarà una pausa feriale diciamo che tutti aspettiamo
Riposare anche un po'
Dopodiché al in autunno siamo in piena campagna elettorale perché siccome si voterà presumibilmente tra aprile e maggio
Mancano nove mesi otto mesi effettivi di attività politica al passaggio elettorale quindi
Siamo diciamo ormai nella fase nella quale eh condizione essenziale per raccogliere la fiducia il consenso dei cittadini avanzare una proposta di governo un progetto di governo che sia capace di intercettare
Le domande le ansie le inquietudini della Società italiana e dare quelle risposte che sono necessarie
A rassicurare i cittadini che se oggi chi governa non ce la fa c'è qualcuno che invece è in grado di farcela perché alla classe dirigente per farsi alle idee per faccia il programma per fare
Questo è quello che sta di fronte allo
E che cosa abbiamo allora bisogno di fare in questi mesi
Per produrre questa accelerazione primo
Abbiamo bisogno di
Presentare al Paese uno schieramento unito
E io credo che noi abbiamo lavorato in questi mesi
A ricostruire l'unità del centrosinistra il fatto che ci presentiamo
Agli elettori con Unione del centro sinistra forte
Di un successo elettorale che abbiamo raccolto le elezioni regionali
è intanto un primo tassello essenziale per essere credibili sappiamo bene
Come spesso negli anni scorsi l'elemento di maggiore fragilità e debolezza del centrosinistra è stato il suo che scarso grado di coesione di unità quando non addirittura il prevalere degli elementi di divisione di lacerazione
Il fatto che abbiamo ricostruito l'unità del centrosinistra l'abbiamo sperimentata nel vuoto all'elezioni regionali intorno all'Unione abbiamo costruito un consenso che ci ha consentito di vincere tutto il Paese è un primo tassello essenziale
Del Progetto che noi dobbiamo presentare agli elettori oggi questa unione va resa ancora più solida e va resa più solida incardinando la fortemente su un programma di governo che dica agli italiani
Come noi vogliamo governare questo Paese come vogliamo rimettere in moto l'accumulazione la crescita come vogliamo affrontare le contraddizioni più acute che il Paese vive a partire da quella grande questione che la questione del Mezzogiorno
Come vogliamo affrontare i problemi
Lasciati irrisolti in questi anni dal centrodestra e che rischiano di marcire se non trovano una risposta adeguata
Quindi L'Unità del centro sinistra
Va a questo punto consolidata resa più più forte
Radicata spento un programma di governo che
Chieda dica agli italiani come vogliamo governare il Paese e rende evidente agli italiani che il voto che gli chiederemo non glielo chiediamo solo il nome di uno a Berlusconi ma in nome di un progetto per il governo del Paese che dia agli italiani quelle risposte che gli italiani chiedo
Secondo
Secondo abbiamo bisogno che questa unione di centro sinistra
Incardinata fortemente su un programma di governo
Sia esprima un leader forte
E la forza del leader veri deriva dalla capacità che noi avremo di raccogliere intorno a luglio un consenso lettori un consenso democratico e partecipativo largo le primarie vanno lette così vanno viste così
Nel momento in cui abbiamo bisogno che quello unione di centro sinistra costituita da dieci partiti abbia un grado di coesione forte più forte di quella che ha avuto fu in questi anni
Noi abbiamo bisogno che la leadership che languidi sia una leadership forte e la sua forza data anche dal grado di investitura democratico e partecipativo con cui noi quella quella leadership abbiamo scelto infondo guardate noi con le primarie non facciamo altro che mutuare
Sul terreno politico
Quello che già sul piano istituzionale oggi è in vigore in Italia con le leggi elettorali per l'elezione diretta dei sindaci e dei presidenti di provincia dei presidenti di Regione
Quell'elezione diretta a cosa serve
Serve a conferire al sindaco al presidente Provincia presente una regione attraverso un voto diretto è una dall'investitura più diretta dei cittadini quel di più di forza e di autorevolezza che gli consenta di garantire una maggiore coesione della maggioranza che lo sostiene
No
E quindi in questo senso
Sono utili è utile questo strumento
E io credo che noi dobbiamo lavorare per creare le condizioni perché attorno al leader che abbiamo scelto appunto con le primarie si realizzi il massimo di coesione il massimo di consenso partecipativo il massimo di investitura democratica
Che sirene che rende forte quelli
Terzo noi abbiamo bisogno di dare e questo è il passaggio più compresso più delicato è quello per cui siamo anche qui oggi
Abbiamo bisogno di dare a questa unione larga di centro sinistra incardinata su un programma di governo è guidata da un leader con investitura forte
Abbiamo bisogno di dare a questo centro sinistra una guida riformista forte
Questo non è un progetto un obiettivo che ci poniamo da oggi l'obiettivo su cui abbiamo lavorato in questi tre anni
Perché l'Ulivo che cos'era era questo
Era l'idea che è un'alleanza larga di dieci partiti qual è il centrosinistra avesse bisogno di un timone riformista
Che esprimendo una più solida cultura di governo fosse in grado di dare all'alleanza una maggiore coesione una maggiore forza l'Ulivo ora questo era l'incontro tra le diverse culture riformiste del nostro Paese espresse dai DS dal socialisti dai repubblicani dalla Margherita
Per un progetto di governo comune per dare alla vasta alleanza una guida un timone riformista forte
E la lista unitaria che abbiamo presentato alle elezioni regionali europee prima regionale poi era lo strumento di questo progetto
Ricordo che quella lista strumento di quel progetto ha raccolto la prima volta al trentuno e mezzo per cento e la seconda volta l'elezioni regionali nelle nove regioni in cui ci siamo presentati in quella lista il trentacinque per cento
Cioè una un progetto capace di rappresentare un terzo dell'elettorato italiano
E ora presentando un terzo elettorato italiano conferire appunto all'alleanza larga quella guida solida forte che rendesse l'alleanza più coese
Quel progetto ha subito una battuta d'arresto e l'ha subita come tutti sappiamo per che uno dei contraenti di quell'esperienza la Margherita ha scelto promette del tutto legittimamente ha scelto
Di non proseguirà le prossime elezioni politiche l'esperienza della lista unitaria ma di presentarsi
Con la lista di partito
Ora è evidente che questa decisione non ci consenta di presentarsi agli elettori con la lista unitaria
Ma non fa venir meno l'esigenza che con cui noi
Che noi cercavamo di soddisfare con quella lista l'esigenza di dare al centro sinistra comunque una guida riformista forte questo cioè
L'obiettivo non viene meno
Quello che è venuto meno lo strumento con cui in questi tre anni l'abbiamo perseguito e se mai allora il problema è con quale percorso nuovo noi siamo capaci di immaginare la realizzazione di quell'obiettivo questo è il tema
Nel senso che il fatto che non ci sia la lista dell'unità dell'Ulivo non fa venir meno però l'esigenza che il progetto dell'Ulivo come il progetto del dei riformismi che si incontrano per dare una guida forte all'alleanza
Possa continuare e naturalmente a deve continuare in forme diverse facendo vivere nell'Ulivo la Federazione Ulivo più su con una dimensione politica che o non come una dimensione elettorale
Immaginando che all'indomani delle elezioni in Parlamento quando se governeremo a maggior ragione quella maggioranza di governo del centro sinistra l'avviso di un timone forte che assicuri coesione
Una convergenza di tipo federativo tra i gruppi parlamentari dei partiti dell'Ulivo in Parlamento potrà consentire appunto quella guida più forte che avvertiamo cioè si tratta di costruire
Lo stesso obiettivo con un percorso nuovo rispetto a quello che abbiamo perseguito fin qui nella costruzione di questo percorso
Che punta all'obiettivo dell'unità delle diverse forze riformiste
Un contributo essenziale e decisivo lo possono e lo debbono dare le forze che si riconoscono nel riformismo socialista e socialdemocratico
In Italia queste forze
Sono più di uno
Certamente i Democratici di sinistra che sono nati anche esattamente
Con questo obiettivo
Che sono nati prima come PDS poi con una successiva evoluzione come DS con l'obiettivo di
Traghettare l'esperienza politica culturale e umana che si era
Espressa per lungo periodo nel Partito Comunista Italiano in un'esperienza nuova
Che riconoscesse nei valori del socialismo democratico i valori fondanti di una sinistra moderna che abbia l'ambizione di governare
Riconoscendo nel socialismo democratico l'unica sinistra che è stata capace storicamente di tenere insieme libertà e giustizia sociale innovazione e protezione sociale modernità e diritti
E proprio per questo noi ci siamo aperti
Nel momento in cui abbiamo dato vita ai democratici sinistra l'apporto culturale di uomini e donne di esperienza diverso
Di chi veniva dalla storia del Pizia del PDS
Contanti donne e uomini che venivano dall'esperienza maturata nel PSI e nel e nel Thursday penso uomini come Valdo Spini perso uomini come capra spesso uomini come benvenuto a tanti dirigenti della UIL penso a a Giorgio Ruffolo e a tanti altri
E penso che oggi qui noi arricchiamo questa apertura dei Democratici di sinistra un'esperienza culturale plurale
Che riconosce il valore dell'esperienza socialista accogliendo appunto nelle file dei Democratici di sinistra Carmelo Conte i compagni che con lui hanno percorso insieme a noi in questi anni
Un'esperienza politica importante io ringrazio Conte tutti compagni e con lui hanno lavorato insieme a noi alla costituente Socialista qui a saperlo per questa esperienza che arricchisce il nostro partito
E al tempo stesso però noi avvertiamo che oggi c'è un problema di ricomposizione dell'unità
Di ricomposizione unitaria delle forze che si richiamano al riformismo socialista socialdemocratico che va oltre gli stessi DS
E d'altra parte
Proprio questi ultimi mesi ci hanno fatto ci hanno messo
Di fronte a atti fatti processi politici
Che io credo noi dobbiamo guardare con grande attenzione
Penso appunto
A come è cresciuta in questi anni
è la collaborazione sempre più forte e stringente tra
I democratici sinistra e lo SDI
Io colgo come una dichiarazione di grande valore la dichiarazione che in questi giorni ieri Boselli oggi Villetti dirigente dello SDI hanno fatto che considerano che il rapporto privilegiato tra l'ordine dei Democratici sinistra sia un'acquisizione dalla quale non soltanto non si può arretrare ma che deve costituire un punto di riferimento essenziale per la costruzione di un progetto comune è una dichiarazione
Importante non scontata
Che significa appunto che la comune appartenenza al Partito del socialismo europeo la comune appartenenza e vita quotidiana nel gruppo socialista al Parlamento europeo la comune appartenenza all'Internazionale socialista ha creato le condizioni perché tra i nostri due partiti
Ci fosse una come dire
Capacità di comunicazione di azione comune di reciproco riconoscimento crescente
Credo che sia un fatto importante significativo
Che quella crisi profonda che hanno conosciuto all'inizio degli anni novanta per le ragioni che tutti conosciamo il Psi e il Psi degli e che ha dato vita prima una diaspora
Di tanti militanti di quei partiti e poi via via nel tempo alla ricostruzione di movimenti nuclei e partiti che riconoscendosi in quell'esperienza tendono a collocarsi nel centro sinistra sia un fatto importante nuovo qui oggi noi abbiamo Giorgio Carta
Giorgio Carta il segretario del ricostituito partito socialdemocratico cioè di un pezzo di militanti di donne e di uomini che venendo da quell'esperienza hanno pensato di non smarrirlo Lai si sono ricostituiti hanno dato un contributo importante nelle recenti elezioni regionali soprattutto nel Mezzogiorno il successo elettorale del centrosinistra il collo si collocano nel centro sinistra
Penso ad altri
Movimenti e raggruppamenti politici che venendo appunto dall'esperienza socialista si sono via via collocati in questo in questi anni in questi ultimi mesi soprattutto sempre di più dentro un orizzonte
Del centro sinistra
Penso anche la presenza qui di Bobo Craxi è importante per questo alla riflessione che è in corso nel Nuovo Psi Psdi
Di un partito che avendo scelto secondo me secondo tanti una collocazione innaturale di Kohl nel centro destra oggi di fronte al fallimento di quella progetto politico
Riflettono criticamente su quella scelta e hanno aperto un dibattito che può condurre io auspico che sia così a collocarsi pienamente nel centro sinistra essere parte di quell'appunto
Per forza in quello schieramento che con cui noi vogliamo vincere elezioni
Penso agli amici della sinistra repubblicana che hanno dato vita al movimento dei Repubblicani europei penso pezzi e settori del cattolicesimo democratico che sono venuti collocandosi anche essi sulla nel nostro schieramento cioè c'è una articolazione di forze che si riconoscono nei valori del socialismo democratico europeo riformista
E che io credo
è tempo
Di chiamare a raccolta
Chiama a raccolta significa mettere in campo un processo politico che faciliti
E favorisca la progressiva convergenza tra queste forze si tratta di dare vita forzatamente nel giro di qualche settimana qualche mese a un partito unico perché
Mi pare che
L'esperienza di questi mesi si dica che la prima i partiti unici come dire non si inventa no non si tratta neanche di mettere in campo processi politici che forzi no qualcuno rispetto alla propria storia le proprie identità
Alla propria esperienza si tratta di fare un'altra cosa
Di costruire un cammino comune di costruire un progetto comune
Nel quale le diverse forze che si richiamano ai valori del socialismo democratico Heaney principi né i valori e nell'esperienza
Del socialismo europeo del socialismo democratico si riconoscono di cominciare a camminare insieme per costruire insieme un progetto comune che consenta al riformismo di ispirazione socialista e socialdemocratica di ricomporsi unitariamente
Contatta e modalità che dobbiamo discutere insieme con la gradualità che è necessaria ma mettendo in campo appunto un processo politico
Che consenta a questa fondamentale
Ispirazione riformista del nostro Paese di ritrovare la strada della ricomposizione unitaria
Della ricomposizione unitaria
Sapendo
Che in questo percorso dobbiamo anche tornare a guardare alla storia che ci sta alle spalle
E io condivido le riflessioni che ha fatto qui De Luca questo proposito
Dobbiamo sapere che la ricomposizione unitaria della sinistra riformista
Passa per la capacità di guardare alla nostra scolora storia
Riconoscendone ogni protagonista riconoscendo di ogni protagonista meriti e limiti e soprattutto considerandoci tutti era ed è di una storia comune che tutti ci coinvolge e di cui tutti portiamo
Una comune responsabilità
Io penso
Penso che questo è quello che dobbiamo fare guardate qualche settimana fa c'è stato
Un episodio significativo
Un piccolo episodio ma talvolta i piccoli episodi hanno il valore un valore simbolico che segna più di quanto appaia
Il quattro giugno di quest'anno ricorreva
Come tutti gli anni l'anniversario dell'assassinio di Bruno Buozzi
Il grande sindacalista riformista della CGIL assassinato a Roma
Nel giugno del quarantaquattro la vigilia della liberazione della città
E quest'anno noi abbiamo ricordato l'assassinio di Bossi in una manifestazione nella quale abbiamo parlato insieme Bobo Craxi Boselli io e Giorgio Benvenuto
Non era mai accaduto
In questi anni
Non era mai accaduto che esponenti di partiti che si riconoscono nei valori e nella cultura del socialismo democratico ma collocati nella dialettica politica italiana in coalizioni di segno opposto si ritrovassero in un'iniziativa comune
E parlassero insieme
Quello che mi ha colpito di quella manifestazione l'ho detto perché ho avuto la Ventura di parlare per ultimo e che lo abbiamo fatto senza che non ci fosse il minimo imbarazzo
Senza che ci fosse in noi alcuna difficoltà e parlando un linguaggio che era un linguaggio comune che si ispirava a comuni valori comuni principi e comune obiettivo
è un piccolo esempio
Ma qualche mese prima io avevo partecipato alla commemorazione
Di Saragat
A Palazzo Barberini insieme a Boselli e i dirigenti dell'Opus Dei
E anche lì
Non ho potuto fare riconoscendo ci in una comune storia qualche mese prima io ero andato alla iniziativa promossa dallo stile per ricordare
Il centenario della nascita di Nenni
Tutto queste sono segnali però del fatto che le condizioni per costruire un cammino è un progetto comune ci sono
Poi sappiamo tutti che questo cammino
Deve essere percorso con grande determinazione lungo la strada potremmo trovare ancora degli ostacoli come tutti i cammini hanno bisogno qualche volta
Di avere delle tappe di sorta per riprendere le forze e proseguì
Dobbiamo avere l'intelligenza la saggezza
Di condurlo così con la gradualità necessaria come il riconoscimento dell'identità di ciascuno come la pari dignità tra tutti coloro che questo cammino insieme percorrono ma lo dobbiamo fare con grandissima determinazione e con un obiettivo molto preciso
Lavorare per l'unità del riformismo che si richiama i valori del socialismo europeo del socialismo democratico per fare in modo che questa cultura e questa esperienza si incontri in un progetto ancora più largo
Come le altre di culture riformiste del nostro Paese e si conseguono obiettivo che in Italia fino ad oggi non si è mai avuto e cioè che il riformismo diventi la cultura maggioritaria della democrazia Italia
Io credo è questo l'obiettivo
Questo
Questo è l'obiettivo per il quale ci siamo riuniti qui oggi a Salerno questo è l'obiettivo per il quale i Democratici di sinistra intendono lavorare con determinazione con lena e con convinzione
Sapendo e sperando che i compagni con cui vogliamo condurre questo cammino a questo viaggio abbiano la nostra stessa determinato