Intervista a Marta Dassù sull'ultimo numero di Aspenia dedicato ad "Israele, lo stato degli ebrei"

Il dibattito sulla singolarità dello Stato di Israele è sempre aperto e queste sono le tematiche che vengono trattate nel numero
Di Aspenia lo stato degli ebrei non siamo collegati con il direttore Marta Dassù che ringraziamo e è stato chiamo buongiorno vogliono allora intanto spieghiamo ai nostri ascoltatori come si organizza questo il numero di questa di si sta perché tutto incentrata sul su su Israele e sulle sulle particolarità che sono ancora sempre
All'ordine del giorno insomma la singolarità dello Stato di Israele porta con sé una serie di considerazioni che vengono
Benna spiegate in questo numero di Aspenia
Ma insomma no è organizzato attorno a due o tre perni si apre con una una conversazione con l'ambasciatore israeliano
Aromatiche o meno
è una persona molto equilibrata io trovo ha parlato poco in Italia in meno in questo periodo fa in qualche modo un'eccezione per l'aspirina in quindi abbiamo uno dunque lo scambio di idee
Sullo assumerò dell'Italia sulla sua distinzione netta antisemitismo e critiche legittime alle scelte politiche e di Israele e così via
La parte centrale del numero vuole sostenere questa tesi cioè che il problema è crede non va più visto
Come è stato composto riccamente in questi ultimi decenni alla luce del conflitto irregolare ha poi treno palestinese va visto in una dimensione regionale molto più ampia che è dominata
Dal polarità della contrapposizione con l'Iran
Quindi i scissione in per così dire tra sunniti tra mondo sunnite mondo uscita
Nuove dinamiche fra rabbioso utilità i tiranni così via ed è in questo contesto
Che si pone il problema del riscrivo esistenziale piliferi elettivi e delle sue nelle scelte e regionali e a ciò si aggiunge quello che abbiamo visto in questi ultimi settimanali cioè la spaccatura in due
Del mondo palestinese fra mafia e da una parte da West Bank con Abu Mazen dall'altra
C'è poi tutta una parte che riguarda come il fattore Treves gioca nelle politiche estere degli altri Paesi invece a una parte
Interessante c'era un non ci sono due begli articoli secondo me uno sulla Russia su come crede e gioca un Assocarta in questa Regione
Ed è una carta di Chet Dimitri treni sostanzialmente economica sostanzialmente affaristica
è un altro articolo o su di Marco Politi sul sul ruolo di Benedetto sedicesimo cioè qual è la la posizione della Chiesa cattolica di fronte
Al problema intendo palestinese in particolare la loro visione della custodia dei luoghi santi
Infine un bell'articolo della porta unica Emma Bonino d'acqua sostiene danni come sapete che intende dovrebbe entrare nell'Unione europea in poi in un certo senso un po'una provocazione
Nella sostanza e ma propone è una specie di partnership privilegiata
Che nasca da un grosso rafforzamento dei rapporti economici
Però sul punto più più generali secondo me molto interessante in sostanza lei dice l'Unione europea e quindi i suoi confini non vanno visti come uno spazio
Tipico geografico ma come lo spazio politico e una grande forza dell'Unione europea e di riuscire a creare stabilità proponendo queste nuove forme di associazioni ad attori esterni quindi
Un nuovo rapporto fra Unione Europea Israele secondo lei creerebbe anche stabilita nell'aria in un'influenza per l'Europa che oggigiorno Palma
Ecco e tra l'altro questo cambierebbe anche il ruolo dell'Europa rispetto alla politica mediorientale per cui parlare
Più che di due popoli due Stati Emma Bonino due popoli due democrazie anche purtroppo devo dire che visto
Su quel versante di ricoveri decorre sono ancora lontane è una patacca ampliando Marceau politica mediorientale perché cambiano i leaders questa è una parte di
Di Aspenia Cristina interessante
C'è un attacco così
Che rispetto a Chirac ha una sensibilità diversa verso Israele anche per ragioni familiari per discendente familiari
E che ha proposto quest'idea di new Unione mediterranea in cui Israele avrebbe un ruolo in via vaticina per ora
Ma da tenere in considerazione Penon vorrà dire semplicemente escludere qualunque possibilità di adesione della Turchia abbiano possesso e quindi far così
Essi è ricollocato
La Merkel ha anche non cessa un certo punto di vista anche se nel caso della Germania la vicinanza Israele è una ma eredità della storia del secondo dopoguerra naturalmente
E poi cercato Blair come avete visto Blair appena citato nominato dal Quartetto cioè
Dall'Unione Europea ONU Stati Uniti e Russia come il rappresentante speciale per per il Medio Oriente come inviato speciale
è una nomina molto contestata per due ragioni perché Blera appunto come uno dei protagonisti della della guerra in Iraq non viene visto come un honest broker da una parte dei
Del mondo arabo ma la seconda ragione soprattutto che il mandato che ha avuto in realtà molto limitato
Cioè per probabilmente aspira a giocare un ruolo che Quartetto in fondo non gli ha dato e quindi è una nomina che nasce da un certo punto di vista troppa poi c'è tutta una una parte che riguarda invece
Più propriamente l'Italia il e in generale l'Europa rispetto antisionismo e antisemitismo il ruolo della sinistra non soltanto europea ma anche italiana c'è la visita del Presidente della Camera Bertinotti in Medioriente che secondo
L'opinionista Stefano Folli è stata una visita che sicuramente ha cambiato ha dato un segno di svolta rispetto a come la sinistra si pone nei confronti
Dello Stato di Israele e più in generale rispetto alla questione dell'antisionismo
Il che a questo articolo di Forlì ci sono anche degli altri articoli
Nella parte successiva di futurologo di riunioni o parole così
Se l'acqua chiaramente c'è un problema generale opinione pubblica italiana ed europea c'è un bel sondaggio all'inizio dove si vedevano ancora peculiare nel caso dell'Italia
L'ostilità verso Israele è in declino rispetto agli altri agli altri Paesi europei quindi è un dato degli dei sondaggi
Da tenere presente e c'è nella sinistra italiana naturalmente ci sono entrambe le anime cioè c'è una
Una parte finisca fortemente ostile perlomeno i scelte politiche
Del direi le è un'altra che invece riconosce in Israele è una parte del nostro mondo c'è una parte della democrazia e civiltà ecco e poi c'è anche un dato diciamo che
Traccia una sorta di filo comune in tutti questi in tutti questi contributi ed è sono le considerazioni rispetto al fatto che comunque lo Stato d'Israele nella sua singolarità nella sua difficoltà ad avere una sicurezza stabile è però un'economia che va molto bene
E
Questa
è importante sottolinearlo perché io credo che noi continuiamo a guardare Israele soltanto come attore in una regione di grandissime difficoltà ai dominata da questa sfida del fondamentalismo islamico realtà integre
è anche un Paese che ce n'è ci intendiamo a dimenticare che ha quindi delle dinamiche interne a cui guardiamo poco
E due sono particolarmente interessanti umana dinamica economica c'è una grande vivacità economica in situazione di estrema insicurezza
E questo è difficile da spiegare si spiega essenzialmente con la qualità degli investimenti nelle nuove tecnologie nel settore dei servizi ben l'ottanta per cento del PD Frediani dominato dei servizi
E e quindi questo è un dato importante e poi c'è una società Reda molto dinamica dalla dalla dalle dalle migrazioni naturalmente quindi non società molto molto varia pensiamo soltanto l'entità dell'indicazione della Russia ma che
Mantiene una sua
Vitalità come dimostra l'apprezzamento tasso di di natalità che era altissimo rispetto a quelli europei
Quindi è un Paese in fondo che non si sente sconfitto ho finito
Mafia impianti proteso verso future questo dato
In fondo contratta con la nostra percezione esterna di un Paese talmente esposto a rischi Liggio politici regionali
D'essere totalmente insicuro
Insomma direttore o non
Va al numero questo che Kirk possiamo leggere atti astenia ma
Ed è una domanda che a cui non posso rispondere io spero che piaccia anche ha detto anche lo decideranno io credo che siano
Che uno sforzo abbastanza importante e di dare una visione equilibrata di un problema anche tendiamo a discutere credo in modo troppo troppo ideologico
Ringraziamo Marta Dassù Gratteri