L'Iraq in America e l'America in Iraq

Buongiorno a tutti venuti a questo incontro
Del Meeting due mila e cinque l'Iraq in America l'America in Iraq dalla presenza in sala si capisce che c'è un interesse reale
Nei confronti delle persone che siedono oggi al tavolo
Che in questi anni hanno raccontato le vicende del mondo a partire specialmente da quell'undici settembre che ha cambiato tutto
Nella vita delle nostre società e delle nostre persone
Noi siamo sempre stati abituati a desiderare con curiosità di renderci conto delle cose
Della realtà in modo critico per non essere in qualche modo schiavi
Di preconcetti luoghi comuni letture facili della realtà che possono servire a questo o a quello
Noi desideriamo renderci conto di ciò che accade scorgendo nella realtà negli eventi grandi e quotidiani
Le tracce i segni per un giudizio e per una prospettiva perché la paura
Non resti il sentimento che oggi domina la maggior parte di noi
E siccome abbiamo imparato in questi anni a stimare
Persone che dal punto di vista dell'informazione dei media sia esso la carta stampata o la televisione
Hanno esercitato questo sguardo serio e critico sulla realtà
Con responsabilità perché
Informare oggi nome meno grave come peso di responsabilità di quello che che essere padre madre di famiglia un insegnante di scuola
E lo abbiamo invitato tre giornalisti io un po'imbarazzato a presentarmi perché come
Parlare dall'acqua
Che sono Toni Capuozzo del TG cinque
Monica Maggioni del TG uno
E Gianni Riotta del Corriere della Sera
Hanno vissuto questi anni
Da una parte e dall'altra del fronte perché Monica e Toni
è inutile dirlo c'hanno raccontato la vicenda irachena dal fronte
Prima dopo la caduta di Saddam
Con la difficile Strada della ripresa e della ricostruzione
Gianni Riotta Daniel Jorge e quindi dall'altra parte del fronte che si era aperto con quella immane tragedia dell'undici settembre
E allora loro chiediamo innanzitutto
Dove va il mondo che cosa sta succedendo
Che idea si sono fatti di questa nostra realtà che ci riguarda che non è più e non può essere più un problema di addetti ai lavori o degli altri
Io chiederei un primo giro di interventi con la possibilità poi che si possa dialogare tra noi e tra voi a Toni Capuozzo
Io voglio dire due cose a braccio così tra l'altro non sono tanto abituato a parlare
Seduto e davanti a una platea così folta
Poco fa
Mentre aspettavamo di venire
Questa sana
Ho consigliato ai
I miei compagni vivi
Il tavolo questa un libro che ho letto questa estate
Già letto il libro
Naturalmente vi consiglio anche il libro della mia amica Monica ma è un altro libro
Io quando vado in vacanza
Cioè mi piace fare librerie scegliere dei libri che
E mi sono segnato che voglio comprare
Spesso una parte dei libri che mi porto su quelli che ho comprato durante l'anno e non sono riuscito a leggere
Nel corso dell'anno
E ogni estate faccio un piccolo concorso letterario dentro di me qual è il libro delle statico nel libro che mi fa voglia di parlare
Metà delle mozioni che
Chi mi segna quell'estate quest'anno è stato un libro
Prima ne parlava con Gianni non so successione sono pronuncio pene e non ricordo neanche bene il titolo
C'è qualcosa che vince incredibilmente vicino credo che l'inglese sia su Klose terribili corso di un giovane scrittore che si chiama Safran e mi incuriosiva incuriosiva già nome che sapranno in arabo vuol dire Zafferana
Ed è una storia che di respingere
Se leggessi
In due righe la trama perché la storia
Troppo facile
Di un bambino che ha perso il padre nelle l'undici di settembre
Ma non è un libro straziante
Non è un libro che gioca sui
Sul sentimento facile che ci preme quando pensiamo a un orfano
Che un libro durissimo bellissimo
Che alla fine nel quale si intreccia la vicenda di un bambino che ragiona volte come come un adulto ma insomma noi che siamo padri
Sappiamo come oggi in ultimo figlio sette anni che mi dice
Non lo so
è opportuno fare una cosa che a
Non l'avevo mai fatto nella mia vita
Sono sette
Allora bambini oggi ragionano in modo strano
E questo bambino
Che vive con difficoltà il dolore della madre che cerca di rifarsi una vita che è un'altra storia
Raccoglie degli indizi sulla vita del padre
Si incontra con la storia della sua famiglia che è un crocevia dei dei grandi da drammi dell'umanità perché la famiglia viene da tre è stata la città che gli alleati rasero al suolo
Il libro si conclude con una serie di fotografie verso la fine non è la fine del Libano non ve la dico perché
Non ricordo neanche le Vitone però è un libro che ricorderò con delle fotografie i meno giovani tra di voi ricorderanno il tempo in questa c'erano con le fotografie in sequenza che sfogliandolo
Velocemente con l'indice e il pollice davano l'idea del movimento come un film per quando il film era ancora una cosa rare preziose e quelle fotografie sulla fotografia di un uomo che si lancia tra le due Torri
Per sfuggire per scegliere lui momento che il modo in cui morire
E sono messa in modo che spogliando
Quelle pagine
Con le fotografie ogni fotografia occupa una pagina
Si realizzi
Il sogno impaurito di questo bambino che tutto che tutto ritorni indietro che tu tutto che non succeda quello che è già successo una storia seria noto sia di che anno dicono una cassetta televisiva come una moviola
Sfogliandolo il corpo invece di precipitare verso il suolo risale verso le due Torri
Io quando ho finito questo libro e ho pensato che l'undici settembre
E c'è una cosa che non è solo anniversari dei telegiornali
Dopo
Mi è sembrato di di intuire che quando un
Un vinto
Tragico il pubblico insomma della nostra storia recente produce letteratura e letterature in questo caso alta
Non piegata alla
Alla visione politica del mondo non piegata alla a quella specie di Titti insaziabile voracità che abbiamo nel consumare le immagini e a quel bisogno di mettere ordine nelle nostre vite stabilendo che alcune date hanno cambiato il mondo
Quando ti accorgi che un fatto di questo
Di questa portata insomma entrato così profondamente nella nostra
Vita collettiva delle nostre conoscenze da produrre letteratura
Ti accorgi che qualcosa è cambiato per sempre
Io non voglio rubare troppo tempo in questo primo giro ma
Ricordo di aver fatto la mia generazione ha vissuto il dopoguerra che sono nato nella raffineria quarantotto però è una specie di di scherzo geografico è come se fossi nato prima perché sono nato in un angolo d'Italia dove
Gli americani mia madre di Trieste quindi Trieste tornata Alitalia nel cinquantaquattro io ricordo i soldati americani ricordo le gomme da masticare leggi con la stella bianca davanti ricordo i soldati
Gentili ricorda i soldati ubriachi ricordo la Militar Police con il lungo manganello bianco gli stivali lucidi questo modo di fare che
Insomma le cose belle meno belle che portavano
La mia generazione cresciuta convinta che
Dopoguerra fosse una parola felice che guerra forse qualcosa destinato a ingiallire nelle pagine dei libri e dei ricordi mai più perché l'età tutto mondo tuttora provato è una specie di il punto fermo di maturità della ragione o almeno di buon senso per cui persino un rischio
Che in fondo creativa la pace dell'equilibrio del terrore era un rischio
I primi sogni adolescenziali giravano attorno persona come gemme sfidante
Che aveva un seno che la faceva definire bellezza atomica che il e dove si usava senza ritegno la parola tonica per definire qualcosa di esplosivo l'importante libello che costume insomma che sulle spiagge
Portava a scoprire insomma i corpi delle donne si chiamava bikini come un un atollo in cui si facevano esperimenti ecco atomici
C'è una specie di età dell'innocenza che secondo me è durata almeno la mia vita è durata a lungo
Per cui le guerre erano sempre delle specie di residui della decolonizzazione degli specie di intoppi della storia di imposte
Dove si parlavano lingue diverse dove la storia era andata a rallentatore
Guerriglie che si attardava no nella liberazione dei loro popoli io storie strane come
Io ho seguito la guerra delle Falkland a Buenos Aires
Non ci facevano andare più lontano
E di quel
Di quel quarantina di giorni se non ricordo male insomma melanconia eccipienti un'operosa e respiro cosa è triste ricordo fra su tutte una storia era anche la l'Argentina dei colonnelli
Ed è la storia di una coppia di una famiglia
Canadese che era andata a vivere alle Falkland
Perché aveva guardato sul atlante geografico cercava aveva paura dell'olocausto atomico che nel loro tranquillo lo tranquilla casa del canale andate a cercare sull'atlante geografico il posto più lontano
Dai cuore dolente pericoloso del mondo per andare a vivere lì con i figli e dovrà essere un posto dove si parlava inglese perché era la loro lingua doveva essere un posto
Dove si potesse fare dell'allevamento di animali ed è il caso delle pecore e delle Falkland Malvinas e dovrà essere naturalmente lontano da tutti quindicesimo quel puntino sperduto sulla carta geografica per fuggire
L'incubo dell'olocausto nucleare nella guerra totale delle superpotenze cattive l'una contro l'altra armata è sceso l'opposto dove ci fu quella guerra insomma strana che oggi ci sembra insomma appartenere anche se i libri di storia
Il punto di svolta voglio chiudere poi spero che tali arriveremo a parlare dell'Iraq
Per me è stata
Sono state le guerre dei Balcani guerre
Dove non ci proteggeva la distanza chilometrica culturale no uno andava in Salvador beveva e Caravà lì la mattina
Dei pianti delle donne però erano con l'accento castigliano deformato del i posti lontani diffusionali lontani dal cielo la lontananza che in qualche modo fungeva da da
La protezione
Con Sarajevo le guerre hanno il
Il volto di persone che parlano
La nostra cultura che hanno visto i nostri film la cosa più straziante quando
Dirò poi che secondo me la stampa italiana dato pessima prova di sé nei Balcani nei in Iraq
Noi compresi ovviamente
Credo che le Balcani abbia fatto un buon lavoro ma che l'abbia fatto gridando nel silenzio imparando l'umiltà è una buona lezione per un giornalista
Che la turca tua non è una missione civile che ed io non è così importante come crede che non fermi niente non cambi niente tant'è che in quasi tutti ci siamo ridotti a fare delle piccole cose capendo che non cambiavano il mondo portavamo le lettere
La gente assediata che cosa facevano quando
Ridotti a essere aiutati
Chiedevano
Approntavano quel momento difficilissimo dell'aiuto che il bisogno di dare una dignità anche chi è aiutato
Tiravano fuori da un cassetto in queste case che erano fredde che erano senza dallo zucchero senza Noli o senza le mie vicine senza la possibilità di comunicare col mondo tranne questo giornalista che si presentava a casa tua tiro fuori delle fotografie delle loro ultime vacanze sulla costa dalmata anch'io sono stato uno che andava in vacanza che ho le foto col bambino con salvagente
O col piede su motoscafo che magari non è mio
Sono stato anch'io e allora
Quello è stato il non il luogo all'opposto le persone che mi hanno insegnato che non siamo al riparo che la guerra non è una cosa archiviata nei libri di storia che non è una cosa che parla colori dalla pelle idiomi lontani che non è una cosa che
Ti insegue anche quando scegli un puntino sperduto da carta geografica e qualche volta fino a casa tua
Questo io credo sia stato uomo scorcio
Drammatico e non capito insomma dei Balcani sono stati un'occasione di riflessione anche di rapporto con l'Islam ma questo ci porterebbe lontano
Tremendo quello che c'è di meglio oggi in questo mondo che io poi non sono tanto ottimista però neanche tanto pessimismo pessimista sono così
Dipenderà dalle mattine l'e dal momento
è che apparentemente c'è un grande dibattito non siamo più qui a parlare Sarajevo dimenticata o del
Code le guerre Terre del Salvador riposti dei nomi difficili troppa gente abbastanza dimestichezza si fa abbastanza appassionare secondo me a volte che questo qui chiudo questa
Sono passioni
Un po'quote che si attorcigliano attorno
Ragioni politiche domestiche attraverso sì arrovellano attorno i nemici domestici con poca vera passione per le vere vittime e i veri protagonisti delle delle guerre in corso se dobbiamo chiamarla col loro nome ma insomma su questo torniamo
Sicuramente Monica Maggioni passione ne ha messe ne mette nella nel suo lavoro in nel suo impegno di comunicazione attraverso la tv di quel che accade adesso l'ascoltiamo
Grazie
Grazie
Devo dire che racconta di Toni parte da stamattina vera realtà parte dall'undici settembre no e credo che c'entri molto il partire dall'undici settembre per poi farsi delle domande sull'oggi io devo dire una cosa che l'undici settembre lo vissuto come come accade a molti di noi insomma in studio raccontando quello che che si vedeva nelle immagini e poi il giorno dopo sono partita per Gerusalemme per raccontare l'undici settembre ha visto del Medioriente e se ci penso bene
Da allora non mi sono più fermata per cui tutto il dibattito su quello che stava succedendo il terrorismo la guerra eccetera l'ho sempre visto e vissuto da fronti e da situazioni molto diverse da come poi lo si vide a casa o leggendolo sui giornali o guardando le in televisione
E iniziavo a a temere o a capire che non riuscivo a capire la portata di molti dei discorsi che si facevano anche in Italia sulla paura il terrorismo il nemico da fuori proprio perché io questa storia la stavo vivendo da tutt'altro angolo in tutt'altro modo dal di dentro
Poi cosa è successo è successo il sette luglio a Londra il sette luglio anche quel giorno mi mi sono precipitato in studio
Poi per una serie di ragioni non potevo partire per Londra e ho deciso di fare una cosa di guardare tutto quello che succedeva a Londra nei giorni successivi eccetera in televisione
Leggendo sui giornali tra mettendomi dall'altra parte dalla parte che per me era più distante assoluto perché era quella dello spettatore
E devo dire una cosa che fa molta più paura visto da lì
Quello che succede a Londra quello che succede negli Stati Uniti quello che succede in Iraq paradossalmente fa molta più paura dista da casa perché non ci sei dentro perché non ci sta coinvolgendo perché l'adrenalina non ti porta a vedere tutte le situazioni contemporaneamente e quindi in qualche misura a non viverlo come come la cosa che fa più paura a tutti cioè la cosa sconosciuta la cosa altra botta e distante da tre devo dire che l'esperienza del sette luglio m'ha fatto pensare ancora più paradossalmente di tutto il periodo che ho vissuto avanti e indietro tra gli Stati Uniti del dopo undici settembre l'Iraq e tutti i vari fronti mi ha fatto pensare perché ho capito qual è il vero problema è il vero rischia di questo momento ed è la paura la paura di qualcosa di così diverso di così distante di così spaventoso certo da trasformare persino negli stessi da trasformare il nostro modo di vivere la nostra scala di valori i nostri principi le nostre scelte di vita da modificar ci profondamente perché è una cosa che fa una paura assoluta
E devo dire che che è esattamente su questo che ho la sensazione che si stia puntando che stiano puntando gli estremisti di diverso genere di diverso tipo stanno puntando tutto sulla distanza
Stanno puntando tutto sullo scontro sull'noi e loro sulla distanza dall'altro e sul creare dei mondi diversi che non si parlano che non si capiscono che non si conoscono e quindi necessariamente che si combattono
Questo questo devo dire a me fa molta paura fa molta paura perché e qui torno in Iraq perché visto da casa il sette luglio di Londra quando i primi discorsi sono la reazione all'invasione in Iraq e quant'altro fanno venire l'immediata reazione tutti a casa cosa ci importa di loro noi già abbiamo la la gente che muore lavora fa cose eccetera per loro questa è la risposta quindi tutti a casa dimentichiamoci di tutto questo pezzo di mondo insomma un confine da qualche parte ci sarà e invece io questo confine fisico continua a non trovare la non vederlo a non trovare una cartina geografica adatta per tracciare questo confine
E e la reazione via dimentichiamoci di quel pezzo perché il pezzo che fa paura quando come quando eravamo piccoli sapevamo che in una stanza c'era il buio il mostro il lupo cattivo e chiudiamo
Perché vado in Iraq vado in Iraq perché il pensiero Pagni portali immediatamente penso che in Iraq c'è un sacco di gente un sacco anche di persone che che dopo tanto tempo uno impara considerare amici
Coi quali ha lavorato ha vissuto che chiedono tutto meno che l'essere immediatamente catalogati nel gruppo di islamico uguale terrorista
Nel gruppo di iracheno uguale nemico nel gruppo di permettete mira Ken uguale resistente cioè ci sono un sacco di racket che non sanno cosa farsene di queste categorie
Ed in queste definizione e allora cosa succede
Succede che se inizia a pensare che non è più una guerra tra Monti o tra civiltà ma una guerra tra estremisti violentissimi
Qualcuno che ha deciso che cavalcare questo momento serve
E poi in mezzo ci sono invece le persone decide di guardare tutte le situazioni in modo diverso per cui decide che per esempio sull'Iraq dove è molto facile sentire
Le visioni mani che il bene e il male il bianco o il nero si va si torna poi scopri che l'Iraq oggi la situazione è estremamente complessa che credo Toni nessuno neanche di noi che l'ha raccontata dall'inizio poteva immaginarla esattamente con questi sviluppi c'era chi era contro la guerra perché si sentiva pacifista che era contro la guerra perché diceva
Che avrebbe destabilizzato la regione c'era chi era a favore della guerra perché diceva che avrebbe portato un miglioramento ma a prescindere da quello che uno pensate a quell'epoca era molto difficile se non quasi impossibile tracciare uno scenario come quello di oggi però quello di Oggiano scenario complesso che merita una riflessione complessa almeno per il rispetto di chi c'è la e allora nelle riflessioni complesse succede che oggi che una giornata chiave per esempio dove dovrebbero tentare l'ultima mediazione su questo testo costituzionale abbiamo tutti la la doppia tentazione da una parte di dire Suso che facciamo questa Costituzione così poi si fa l'elezione così poi tutti a casa così è tutto finito e invece la storia un po'diversa oggi c'è un'analisi secondo me molto molto arguta non a caso di uno studioso della Brookings Institute Jean sul Corriere nel quale si legge esattamente la fotografia di quello che è l'Iraq oggi di quello che l'Iraq rischia se per esempio questa Costituzione viene approvata senza l'appoggio dei sunniti perché a quel punto quello che fino a oggi aveva veramente la faccia di terrorismo più o meno
Diventa invece un pezzo intero della popolazione che si sente completamente tagliato fuori dalle scelte ma contemporaneamente questa sua con la restituzione è comunque un passo avanti è comunque un passo di democrazia in un posto dove per decenni pensare qualcosa era un rischio assoluto perché il pensiero era il più grosso dei rischi in un mondo dove appunto se per caso il tuo pensiero non andava nella direzione giusta dopo due secondi cerume Mukhabarat che ti veniva a prendere a casa editi si perdevano le tracce quindi rete come il bianco il nero di questo pezzo di mondo sfugge come è molto difficile leggerlo nell'ottica che vorrebbero gli estremisti no e e allora cosa succede succede che per esempio questo pezzo chiude dicendo quella che secondo me è la più grande verità di oggi ed è quello che se si pensa di liberarsi del problema era o di non interessarsi al problema era che non vuol dire solo
Continuare ad avere soldati perché in questo momento è indispensabile e imprescindibile ma significa anche partecipare
Ai lati
Come dire alla discussione politica in Iraq è esserci responsabilmente come Occidente si è che uno volesse prima a far la guerra sia che uno non la volesse fare per due ragioni esattamente opposte che però portano a dire che oggi abbiamo delle responsabilità agli perché se uno non la voleva fare deve comunque riconoscere che oggi il danno è stato fatto e bisogna gestirlo e se una la voleva fare deve portare avanti il lavoro fino in fondo ma tutto questo perché
Perché per tornare allibite alla provocazione di Alberta all'inizio è uno dice dove va il mondo è quel mondo secondo me va in direzione esattamente opposta e cioè c'è da una parte una fortissima tendenza a questi estremi che ragionano con le bombe quelle parole violente e dall'altra parte un disperato tentativo della gente normale di sopravvivere a tutto questo
Allora per esempio il disperato tentativo degli iracheni è quello e qua parlo si di maggioranza consapevole di parlare della maggioranza delle persone
è quello di tornare ad avere una vita normale su una scala di valori normali che significa alzarsi la mattina portare i bambini a scuola rivedere con una certa dose di sicurezza tutti i propri cari prima di sera e soprattutto vivere per la prima volta in un Paese dove anche pensare diventa una cosa legittima dove credere è una cosa legittima
E tutto questo appunto all'interno però di un comma di un contesta estremamente complesso secondo me
L'unica strada l'unica strada possibile poi mi sbaglierò ma l'unica strada possibile per la andare avanti rispetto all'undici settembre rispetto al sette luglio rispetto a queste scansioni che qualcuno che ragiona con la logica delle bombe ci vuol metter nella testa
E quella di non dimenticarci che negli scenari ci sono le persone e come raccontava Toni ci sono quelli che ti fa metter le foto
Delle vacanze Balcani Emirati c'è un sacco di gente che non conosce né quelli che secondo qualcuno fa la Resistenza ma mettono le autobombe e quindi come dire strana sovrapposizione intellettuale tra questi due mondi
Ne hanno alcun interesse ad altro che non sia poter vivere come delle persone con i propri valori rispettati e questo credo glielo dobbiamo anche noi
Monica hai parlato del rischio della paura come cifra di un sentimento che si vuole instillare negli animi di ciascuno
Della impossibilità a tracciare dei confini così che ci si senta protetti e poi questa ultima cosa che hai detto che musiche che hai visto in Iraq del il desiderio di tornare a una vita normale
Tu Gianni sull'all'inizio di agosto hai firmato un fondo sul tuo giornale il Corriere in cui commentari le annunciate misure restrittive annunciate da Tony Blair dopo il sette luglio e scrivevi leggo cinque righe perché poi vorrei chiederti un approfondimento su questo perché stranamente per un gioco della sorte ha molto a che fare col tema ecco il titolo di questo meeting sulla libertà
Il quattordici settembre due mila e uno con le rovine del World Trade Center fumanti il maggiore dell'esercito americano Sonia Finley docente all'accademia di West Point tracciò sulla lavagna un grafico con due curve libertà e sicurezza
Se cresce una può decrescere l'altra spiegò ai cadetti al minimo della libertà e Massimo della sicurezza c'è il Grande Fratello di Orwell
Noi godiamo di libertà qui in alto nella curva ma quanti diritti siamo disposti a rinunciare per non restare inermi davanti al terrorismo
Da ieri il discorso del premier inglese Tony Blair sull'immigrazione estradizione libertà dopo i cinquantadue morti e settecento feriti della strage di luglio a Londra il calcolo infinitesimale della tolleranza e della resistenza al terrore
Fa un passo avanti quella contarci questa situazione nuova in cui ci troviamo
Grazie grazie ad Alberto grazie a voi
Per avermi invitato oggi
Qua la domanda che ci può il meeting e Alberto facile dove va il mondo
Ed è la domanda di quelle che si affrontano così con
Con leggerezza mi fa venire in mente quando gli americani riallacciano i rapporti con la Cina stentatamente ancora verso la fine degli anni sessanta e primi anni settanta
Uno dei dei dei dei dei primi americani che riuscì a penetrare all'allora impenetrabile diretta Cina chiese al saggio al primo ministro Chou En Lai nel corso della conversazione dopo c'era un po'più rilassata indisse ma eccellenza cosa pensa della Rivoluzione francese e cioè l'ha in corso la tazza di te e gli disse e presto per dirlo
E
Per molti anni mi è sembrato una una battuta asiatica no di humour asiatico fino a che nella primavera del due mila tre subito conclusa la guerra in un Iraq venne a New York il Dalai Lama
Eminente uomo di pace e allora un gruppo Dinoi cronisti sempre petulanti
Non io ma un mio collega
Più disinvolto di me
I disse ma ha eccellenza così a cosa pensa della guerra in Iraq e lo rispose e presto per dirlo
E la cosa mi colpì perché Dalai Lama non è
Benché pressato da urgenti problemi politici perché comunque il suo Paese sempre occupato dalla Cina quindi deve sempre non può parlare alle Nazioni Unite perché la Cina non lascia parlare deve sempre agire con grande circospezione
Però non è un ipocrita e per molto tempo andai meditando su questa su questa frase
Che cosa vuol dire e presto per dirlo vuol dire che se la guerra in Iraq è stata cosa buona o cosa cattiva
Dipende sì dalle condizioni con cui si è andati a quella guerra ma dipende anche moltissimo da come noi governiamo adesso il dopoguerra
E e la risposta alla domanda
Da cento milioni di euro che adesso valgono più di cento milioni di dollari di Alberto dove va il mondo
Dipende la risposta è e dipende da che cosa noi decidiamo di fare oggi domani dopodomani non tanto da quello che noi abbiamo deciso di fare ieri e l'altro ieri
Perché quando io mi trovavo a descrivere il mondo oggi
Sul giornale che coltiva Alberto Samonà gelosamente dice il tuo giornale ma voglio rassicurare se non le è stato delle scalate se la voce non è mio io ci lavoro solamente
Fosse mio
Avrei meno problemi con col Budget familiare
Da quello che sento
E che il mondo va allo stesso tempo benissimo e malissimo
A seconda da che punto di vista voi lo lo guardate
Voi accendete la sera la televisione telecronaca di Toni vedete le colate di Monica e ci sto elogiamo
Per le vittime in Iraq ecco
Mentre le guerre che sono in corso adesso nel mondo sono una tragedia a cui provare a mettere il rimedio al più presto
Allo stesso tempo il numero di esseri umani che sono in questo momento impegnati in un teatro di guerra in proporzione alla popolazione umana vivente
Il più basso della storia umana
Mai nella storia umana ci sono così poche persone al fronte come in questo momento mai nella storia recente
Ci sono il due mila quattro è stato l'anno migliore della storia umana per numero di caduti in un un guerra nelle guerre e questo se ci riflettete un attimo
E evidente perché il fronte più sanguinoso oggi è
Intorno all'Iraq barra terrorismo ma non abbiamo Balcani ma non abbiamo Congo ma non abbiamo Iran Iraq le guerre dove
Nel totale disinteresse dei media occidentali morivano
Decine di migliaia di persone
Quindi come va il mondo va molto bene e va molto male come va l'economia del mondo ma molto male la globalizzazione
La povertà
Tutte le cose che leggete tutti in tutti i giorni
Ma mentre la globalizzazione ha provocato grandissima inquietudine in Occidente
E vi fa spesso vedere in affrettati servizi le fabbriche di palloni dove bambini cuciono
Palloni tutto il giorno
Allo stesso tempo
Il commercio mondiale ha portato centinaia di milioni di esseri umani fuori dalla povertà Garcia in India in Cina
Se voi con pazienza
E guardate se siete veramente interessate come son certo che molti di voi siano allo sviluppo e prendete una grande carta della Cina è una grande carta dell'India e prendete due matite una rossa e una blu e colorate le are
Dove si esce dalla povertà e le aree dove si resta nella povertà e le colate conduttori differenti rosso e blu
Vi accorgete che
E le aree che sono aperti al commercio dove la globalizzazione il mondo globale arriva sono quelle dove gli esseri umani lasciano la povertà ed entrano in uno standard di vita civile
Le aree dove la povertà permane questo la contrizione con la quale dobbiamo fare i conti le aree dove la poveretta permane sono quelle che i commerci bypassano non toccano eludono perché allora lì non c'è modo per uscire dalla dalla povertà
Ve lo dico perché è una contraddizione ve lo dico perché è una contraddizione perché capisco che in un dibattito si fa buona figura dire
Il mondo povero ribelli a voci contro la povertà
Ma io a contava di molti di voi diciamo tanti anni di di di di lavoro e l'indignazione è un un carburante molto carburo ci ha molto rapidamente
Io avevo tanti amici quando avevo vent'anni nel secolo scorso
C'è niente da ridere cosa molto triste per me
Che erano molto indignati che erano molti indignati
E adesso sogna di per niente perché emettono non può essere segnato tutti i giorni
Mi piace di più ragionare su come risolvere i problemi del mondo senza indignazione senza pensare che la mia ricetta l'unica a positiva
Ci vuole più Stato o ci vuole più mercato ci vuole più cooperazione internazionale o ci vuole più
Protezionismo degli Stati quando andate a guardare i paesi che sono usciti dalla povertà vedete che non c'è una ricetta unica per tutti
Che uno ha messo un po'più di Stato euro ha messo un po'più di mercato che uno si è fatto dare un po'più di soldi
Dalla Banca Mondiale uno si è fatto dare un po'più di soldi dalle multinazionali che uno ha fatto un po'di protezionismo all'inizio e che un altro invece a allora
E inutile scontrarsi ideologicamente uniamoci nel la prospettiva portare il mondo fuori dalla povertà nel giro dei prossimi venticinque anni è possibile è così
E il il mio giornale ha pubblicato un un articolo molto bello di un mio amico mosse Stein
Il direttore la rivista Foreign policy che denunciava come e un terzo dell'umanità un uomo una donna su tre e di che vivente adesso con sul pianeta non ha mai fatto una telefonata nella sua vita
Ed è un per noi che il telefonino ormai lo consideriamo un oggetto come il pane
è un dato che ci stupisce non ci stupisce moltissimo
E ci avvilisce ci sembra che sia un segno di grande povertà anche se certe volte il telefonino e così ubiquo che uno dice magari avessi mai fatto la telefonata del tutta la mia in tutta la mia vita
Bene questo lato terribile ma nel mille novecentonovantaquattro undici anni fa
Le Nazioni Unite calcolavano che il cinquanta per cento dell'umanità non aveva mai fatto una telefonata un uomo su due quindi viviamo in un mondo che di grandi contraddizioni dove grandi progressi si accompagnano a grandi a grandi problemi
L'Iraq l'undici settembre la guerra al terrorismo sono il più e di dente
Di questi problemi perché sono il luogo fisico in cui noi il mondo occidentale il mondo sviluppato entriamo in conflitto
Con il mondo
Degli altri
Io non voglio far perdere molto molto tempo e non di
E non vi dirò sestiere meticci o buono essere meticcia e cattivo anche perché io sono un siciliano che ha lavorato a Roma che emigrato in America con due figli americani quindi
Non ho le carte volte regola per
Parlare di meticciato tanti anni fa un un signore americano diceva perché
La forza culturale dell'Europa continentale
Elogiava la forza culturale dell'Europa continentale diceva guarda io sono siciliano un'isola non so ma posso fare anch'io parte di questa tradizione oppure oppure sono
Sono scartate
Perché davvero credo
Che tutti gli attacchi tutto ti approcci facili non funzionano
Gli Stati Uniti sono stati attaccati l'undici settembre del due mila uno
Dal estremismo fondamentalista islamico
Come sapete dopo una prima reazione di solidarietà ci sono state molte reazioni ostili
Prima in di individuali intellettuali di movimenti e poi sono arrivati invece a schieramenti di paesi come la Francia la Germania
Che dicono in sostanza
La attacco terroristico è frutto della vostra politica internazionale è frutto del vostro modello di sviluppo quindi in un certo senso non è che ve lo siete meritati però
Fa parte di questa di questa vostro atteggiamento
E la storia degli Stati Uniti è piena di ingiustizie di oppressione di sostegno a regimi dittatoriali ma se voi mi chiedete
è vero che Al Qaeda e Osama hanno attaccato gli Stati Uniti per questo di dico di no
Ossama non attaccato gli Stati Uniti perché hanno fatto il colpo di Stato in Cile nel mille novecentosettantatré contro il Governo re legittimamente eletto di Allende o perché
Opprime però i neri o perché hanno un alto tasso di criminalità o perché le loro multinazionali inquinano perché
Ossama e la famiglia di Ossama la tribù di Osama hanno lavorato a lungo con gli Stati Uniti hanno lavorato negli Stati Uniti in Afghanistan
Ossama non attacca i difetti degli Stati Uniti attacca semmai i pregi quello con cui Ossama
Convivere non sono
Quello che non funziona ed è moltissimo nel nostro mondo
Non può convivere con quello che funziona nel nostro mondo
In sostanza la domanda politica del terrorismo fondamentalista e unica che l'Occidente gli americani e gli europei si ritiri dei Paesi islamici e si ritiri dal Medioriente
Io non voglio dire mi voglio dire che cosa dovete pensare voi vi dico le domande che sono sul tappeto e voi trovate le vostre risposte
Se l'Occidente si ritirasse dal Medioriente questo vorrebbe dire che le risorse petrolifere del mondo resterebbero controllate
Da clan
Terroristici datoriali
Fondamentalisti
Il mercato non è un granché
E il mercato è pieno di interessi opportunismi ipocrisia violenza e corruzione ho l'impressione però che un mercato di Paesi democratici e col controllo di una stampa
Che si sforza di essere libera
E sia meglio di una pompa di benzina del mondo che e controllata dai dai terroristi
Questa è la partita concreta della del in gioco i Stati Uniti non sono andati in Iraq per controllare il e mercato petrolifero iracheno
Questo è una risposta ingenua che chi di voi chi di voi è economista o laureati in economia o sa di economia nessuno
E sulla mano che si alza ragionieri contabili assicurato nessuno è una platea di tutto di umanisti
Il mercato funziona come vasi comunicanti se io vendo petrolio e ne vendo tanto o mi chiamo Gianni Riotta ho mi chiamo Osama Bin Laden non mi chiamo Ricucci io mi chiamo Figo
Il petrolio che io metto sul mercato abbassa il prezzo del petrolio se io lo pongo alza il prezzo del petrolio disegni di poteva lasciar produrre
Saddam o invitarlo a produrre di più è
Abbassare i prezzi il risultato della guerra e che oggi negli Stati Uniti soprattutto sulla costa del Pacifico la benzina è ai ai record storici gli Stati Uniti sono andati in Iraq nel nella strategia del secondo la strategia del presidente Bush perché aveva un paura che essendosi già ritirati dall'Arabia Saudita perché dopo l'undici settembre sauditi avevano detto non siamo in grado di mantenere contro il Paese se le vostre truppe sono Sting distanza in forza nel in Arabia Saudita essendo stati cacciati nel mille novecentosettantanove dall'Iran dalla rivolta degli Ayatollah e temevano di restare senza nessuna presenza in quella zona e hanno chiesto un punto di di riferimento e sono entrati con un punto di riferimento allora torno al discorso del Dalai lama
Più che chiedermi la guerra giusta con la guerra sbagliata io mi sono sempre chiesto c'è un modo giusto per liberarci di Saddam Hussein e c'è un modo sbagliato di liberare ci di Saddam Hussein c'è un modo giusto per fare la guerra e c'è un modo sbagliato per fare la guerra c'è un modo sbagliato per non farla e c'è un modo giusto per non farla
Io ho l'impressione che ne abbiamo discusso a lungo tra il modo sbagliato di fare la guerra e il modo sbagliato di non farla e alla fine abbiamo scelto il modo sbagliato
Di farla e le conseguenze adesso le paghiamo molto molto fortemente
Quello quello e ho finito
Quello di cui su cui vi invito a riflettere e il tema del vostro meeting la libertà il bene più grande Cricelli abbiamo dato agli uomini
Questo dovrebbe essere per noi il punto di partenza
E io vivo Alberto lo sa fisicamente in mezzo alle persone che fanno la politica estera europea americana
E i veri diplomatici veri generali veri politici quando voi portate il tema dei diritti in politica internazionale si raffreddano molto
Perché
Il tema loro il tema forte loro è la Realpolitik gli interessi Stati le risorse chi controlla e petrolio e se voi parlate di diritti
In atto un po'le sopracciglia bene è davvero così vi ho detto che tutto comincia perché gli americani vengono cacciati dall'Iran
Ma perché gli americani vengono cacciati dall'Iran
Gli americani vengono cacciati nel mille novecentosettantanove dall'Iran perché nel mille novecentocinquantatré
Hanno deposto un premier molto popolare Mossadeq
Il quale voleva fare una cosa semplice vendere il petrolio iraniano al miglior prezzo del mercato tra parentesi uno dei suoi clienti prediletti era proprio l'Italia l'Italia di di Enrico Mattei dell'ENI
Gli inglesi convincono gli americani che questo è molto pericoloso per gli interessi petroliferi
E con un colpo di Stato fanno cadere SADEC Mossadeq e ci rimettono lo Scià
La nevosità
L'odio il risentimento la sfiducia che questa scelta di interesse Breve facciamo un po'di soldi vendendo un po'di barili di petrolio iraniano ha prodotto all'Occidente il saggio presidente Truman non vuole mai fare il colpo di Stato a Teheran continua a ripetere no no no ed è solo quando arriva a Eisenhower alla Casa Bianca ancora inesperto ancora incerto che il lo spionaggio riesce a strappargli il il consenso
Quell'errore quella violazione di diritti mette in moto una valanga
Di sfiducia che porta poi al colpo di Stato di Khomeini che porta poi alla guerra Iran Iraq che porta poi all'appoggio che gli Stati Uniti hanno dovuto dare a Saddam contro gli Ayatollah il rafforzamento di Saddam l'idea di Saddam che lui in quell'area era comunque il primus inter pares e tutti i guai del nostro del nostro mondo allora ci sono momenti in cui
è meglio fare un
Un blocco è meglio investire sui interessi di coesistenza a lungo a lungo raggio che non sui interessi petroliferi a brevissimo raggio
C'è uno scontro di civiltà in corso c'è uno scontro di civiltà in corso ma lo scontro di civiltà in corso non è tra noi loro l'Occidente il terzo mondo la cristianità e l'Islam e l'Occidente contro Oriente
è uno scontro fra tolleranza e intolleranza fra chi è persuaso che il mondo debba restare un mondo dove la tolleranza e la strada principale e chi ha deciso invece che nel nostro mondo a breve l'intolleranza deve deve deve vincere
è una domanda che ognuno di voi deve farsi in politica
Venne etica nella religione nella propria coscienza individuale ed è una domanda alla quale conta solo la risposta che ognuno di noi saprà darsi grazie
Per essere più realista rispetto alla domanda un po'pedante perché che ha fatto irritare il leader cinese e il Dalai Lama con cui abbiamo aperto questo dialogo ne vorrei fare una più semplice prosaica terra terra che potrebbe suonare così ma in questa situazione ce la faremo
Io ho letto a fine di la fine luglio un uno sconfortato fondo del tuo amico e collega Pigi Battista sul Corriere
Che rispondeva ma stanza scientificamente sulla possibilità adesso spero che avendo evitato il vicedirettore rendo già citato due articoli del Corriere qualcuno lo scriva che miti vuole scalare con una piccola quota il Corriere della Sera ma non abbiamo soldi però
Sacro
Sette Prodi la mia moglie
Al cospetto di una religione marziale ha scritto il PG Battista che trascina i seguaci al disprezzo della vita comoda ipotizzando lì con lo splendore del martirio il nostro stile di vita appare ben misera cosa
Da una parte l'assolutismo roccioso dei soldati della guerra santa l'intolleranza cui faceva cenno ma dall'altra parte
Il pulviscolo insensato della libertà banale di tutti i giorni la libertà di muoversi di consumare di correre dietro a desideri effimeri
Di perdersi nei riti stanchi della società di massa di realizzarsi di accoppiarsi e di divorziare
Non c'è partita
Vinceranno gli altri e al nostro stile di vita non resterà che sprofondare con un grido non con un grido ma con un lamento come profetizzava Eliot
Mi piacerebbe una vostra reazione a questo quadro descritto
No io credo che ci sia cioè che sia un pessimismo fondato quello di PG senso che se noi
Abbiamo confronto con l'altro
Deboli certi sto parlando di forza delle armi sto parlando di forza delle idee
Non solo siamo destinati a perdere
Ma siamo destinati anche a perdere l'altro
Cosa voglio dire voglio dire che con l'Islam
Con i molti islandese
C'è un rapporto
Di falsa tolleranza
Di correttezza politica che diventa indifferenza
Tuttora tiri islamico esattamente come tratti cameriere di Sharm el Sheikh sorriso foto insieme come stai a lui e poi chi s'è visto s'è visto non ti interessa in definitiva che vita facciamo
Se in vacanza è una parentesi la quale
Ci può essere
Darsi del tu con Ali
Eppure
Mandati le fotografie che sono state fatte
E questa indifferenza
Nasce
Per come la vedo io molto semplicemente insomma non
Da una specie di egoistica convinzione che
Basti esprimere dei principi ispirati alla correttezza politica per essere
A posto con la propria coscienza è a posto con il mondo faccio un esempio come caso di esempi banale insomma però
Anche la televisione è una cosa che deve parlare sull'Iraq ad esempio sui conti sulle forze sui contingente tra insomma io uso sempre esempio semplicissimo dico
Ritiro no sarebbe come se i portantini del centodiciotto sul luogo dell'incidente
Sì me teso invece di soccorrere pretesero discute su chi aveva ragione e chi ha torto era giusto farla quello non era
Allora quando
L'immigrazione e chi è che non sta male pensando su quelle carrette
Non ci sono delle donne e dei bambini e degli uomini che voglia di vivere meglio che cercano però come
Vivono nei centri di prima accoglienza dovremmo avere il cuore di pietra
E nello stesso tempo però se noi dobbiamo stabilire che
Che l'Italia è un diritto
E perché questo diritto deve spettare solo a chi la fa alla forza la salute una gioventù qualche piccolo risparmio per pagarsi il mercante di
Di speranze che li traghetta attraverso e-mail tra perché dovremo organizzare noi traghetti che vadano a prendere quanti chi ha diritto alla speranza che diritto la vita migliore
Uno due cento mila un milione
E allora la il misurarsi con la concretezza dei dei
Dei problemi
Che dire
Le porte non possono essere aperte chiunque perché se io invito tutti voi a casa mia non saprei che cosa dargli da mangiare sarei
Un ospite pessimo cattivo
Non porte aperte e poi mi disinteresse di dove vai a dormire ricchi sfruttato bisogno di avere un letto di che sfrutta al tuo lavoro no è facile essere buone così non costa niente costa niente c'è disinteresse nei confronti dell'altro
Se io voglio confrontarmi con tre musulmani
Io non posso trattati come un bongo bongo che può dire qualunque cosa no sì su una cosa
Tu dici fai qualcosa di sbagliato che secondo me viola la dignità della persona e la tua stessa divinità
Se io ti rispetto se io ho stima di te se io sono interessato a te se io do a te e dignità di uomo molto vere
Di criticare atti di più obbligati
E queste cose sono drammaticamente
Questo atteggiamento
Sei dove la correttezza politica sfuma nelle nella nell'indifferenza e dove
è una cosa per drammaticamente palpa
Le imposte come
L'Iraq
Dove vero
C'è un sacco di tempo per la sera con le persone con gli iracheni con cui i lavori noi ti ti confronti sulle
Sulle cose più banale
Le sigarette e l'alcol
I rapporti con le mogli
Il lavoro i soldi
E noi veniamo da un mondo che devo diventare una specie di mantra chiunque ha il diritto di pronunciare ma Carla assenza di valori l'accaduto il loro vivono
In un mondo
Abbarbicato dei valori Titti tanto sono forti esitati
Quanto
E piena di frustrazioni di difficoltà
A confrontarsi con la modernità con il problema della forza
Con il problema della scienza
Di tanto in forte
Loro valore capisco che le cose che scrive PG cioè uno venuto e con mano deve venuta commando vedere con e tocca perché tu quando stai a Baghdad
Capisci la ferocia e la verità
Di quella loro frase di coloro modo di dire per voi voi amate noi amiamo la morte quanto voi amate la vita
Hanno un valore distruttivo fortissimo il promotore vero è che noi non amiamo così tanto la vita volte dimostriamo di non amarla
Allora in Iraq
Ma come a casa nostra voglio fare un altro esempio semplice poi il problema delle moschee secondo me c'è il diritto di di di costruirle
Rispettato le regole architettoniche insomma dalla legge definitiva
Comunque non rispettando là dove si può una spesso noi italiani siamo i primi a non rispettare la somma di buon gusto l'armonia di un edificio all'interno di un quartiere sono tutte le cose normali
Fino all'accesso due persone diversamente dotate
Io credo però che sarebbe suicida
Battersi insomma scegliere che la battaglia vedo che certi posti insomma perfino la la filiale della Banca entusiasta di sponsorizzare
La costruzione di una moschea come un segno distintivo
Sembra in ballo delle patron S adesso non so se esista per tutto vada bene a questa gara mostrarsi buoni no una volta l'anno
E non porre il problema
Della libertà religiosa nei luoghi dove la sharia
E non solo punto di riferimento
Non nella convenzione
Badate bene c'è una grossa differenza di io non sono ovviamente si vede insomma ne è un teorico tanto meno un politico c'è una grossa differenza fare questo per tracciare delle linee
Per esacerbare dei conflitti e guardare invece bene che cosa c'è dietro la nostra linea di rinunciabile
Di vero e di così prezioso che può far bene anche dall'altra parte della Nivea
Arricchendo la qualifica
Ecco io credo che
La per tornare a una cosa di di Pigi Battista insomma o che scrive spesso breve
Che ci sia del della fondatezza in quel pessimismo
Quando noi
Guardiamo alla insomma quel focolaio di passioni alla forza che lo anima questa questa cultura di morte insomma che che respira che ha la debolezza che alla debolezza nostra io uno una un'ultima cosa voglio dire minimi chiedono spesso ama com'era l'Iraq dura
Insomma è come si immaginano forse un po'meno dura sonda dal punto di vista fisico così dal punto di vista del delle preoccupazioni sì abbastanza
Però la cosa peggiore per
Per noi
Monique lo potrà confermare insomma e quando torni
Dura e l'Italia
Perché tu vedi delle io lo voglio fare demagogia ma insomma un giorno come il trenta di gennaio
Quando vedi il silenzio delle strade al mattino le prime persone che si affretta a tutti sembra non circolano le macchine ti sembra di sentire
Se ti quello scalpo Icilio che sembra
L'ora del delle vecchiette alla messa mattutina tu ancora stare a letto
E c'è silenzio una città quei pian piano i seggi ai seggi si formano le code la gente va a votare queste donne con cui a volte fa difficoltà a parlare se non quando urlano di dolore o di rabbia torno e la carestia di un'autobomba
Che ti mostrano il dito che laddove certificato che abbiano votato
Quattro mille una giornata così e provi a raccontarla facendo altro lavoro di cronista
E questa
Sfida incarnata nel in ogni no reputo fare gran prete prima di quei film di Woody Allen con la vita di ognuno un palazzo New Yorker rese ossimoro con un'altra cioè ognuno con la mattina dovuto decidere vado non vado ho guardato cosa ha fatto vicino
Insomma è stato una specie di di festa difficile intensa della democrazia
Tu pensi che il tuo Paese che improvvisamente diventato ha smesso di disinteressarsi di Sarajevo della Cecenia e improvvisamente si è infiammato tempi era che è risvegliato da guelfi e ghibellini chissà delle passioni
Forti il paese tuo che manifesta che si divide che si conta che mette le bandiere alle finestre e questo Paese non si accende di un millimetro di passione per una giornata come quella e allora che
Cioè se io avessi messo io lo so che dietro dietro c'è tanta c'è tanta politica mondo vizio dire politica così so che è una cosa anche nobile no ma insomma che c'è dietro tanta politica tanto senso di appartenenza tanto vuoto d'identità
Però quando io vedo
Una bandiera arcobaleno la finestra penso che dietro ci stanno tre persone
Parto dal fatto che sono le persone mosse da buoni sentimenti insomma no che vorrebbero io se fossi stato uno di loro avrei raddoppiato la bandiera la sera del trenta gennaio perché era una festa della pace in una festa della democrazia
E
Per questo dico che difficile l'Italia voglio far suo un altro esempio poi
Contribuisce avendomi pessimista questa dà ragione
Cioè quando noi
Stiamo
Gioiamo del fatto che
Viene liberata Giuliana Sgrena o vengono liberate nei
Due Simone
Io in quei giorni lì naturalmente ero
Ovviamente lo felice
Non non posso dirmi amico norma insomma del frequentate ne conosco ho vissuto da vicino
E però questo è un Paese che
Accompagnato a me arriva una telefonata a Baghdad
Ma nei primi giorni dopo la morte di Quattrocchi vicende ma lo sai che ha detto il mostro come muore un fascista a meno sarebbe mi ritengo antifascista come
Adesso anche un po'anticomunista ma insomma sono un po'avanti le cose
Però
La riparo di una persona che
No ma ciò non sia molto amato qui però me simpatico non anche se sommato al non
è un po'un caso
Vauro no che stava la trasmissione al programma di Santoro faceva le vignette
Durante sequestro di Giuliana Sgrena faceva delle vignette che erano
Trattenute era prese sembravano
I disegni che fanno i compagni di mio figlio l'elementare insomma tutto in punta di piedi
E la satira o e feroce onore feroce per tutti o non è
E quando invece era stato ucciso Quattrocchi c'è una bandiera cordolo alla mezza il problema e che noi siamo destinati a perdere
Se non siamo capaci di pietà
Perché più ancora che la forza nei confronti
La superiorità va be'io sono tra quelli non ho problema dire
Berlusconi una volta lo disse
Dice un sacco di cose
Lo disse
Lo disse molto male
Che però è un era una delle non moltissime volte su cui io potevo mi sentivo di di essere d'accordo quando disse la superiorità dell'Occidente potesse male
Lo disse male perché forse non lo deve dire un capo di governo perché forse non doveva dirlo in quel contesto perché
Forse anche detto Daloui poteva non essere così poteva fare più danni di bene che
E aggiunse credo una cosa che anche la vera molto più marginale che Chiesa dame la peggio di Mussolini anche di questo penso che insomma avesse detto perfino una cosa troppo ovvia
Credo che questa sua priorità non sia elettiva non sia legata alla al sangue insomma e neanche per sempre la storia elegante momenti ce lo state momenti in cui
Non era così non è andata così e ci potranno essere altri momenti ma io quando penso a superiorità naturalmente non penso a
Semplicemente lo stile di vita quotidiano alla piccolo pulviscolo del
Parlo di di valori forti naturalmente possono variare dall'uno all'altro
Ma che in qualche modo dovrebbero essere davvero comuni e se se vogliamo vincerla questa guerra dolorosa anche quando non è non è violenta quando uno di questi valori la pietra capacità
This la capacità di provare vergogna quando vedi le foto di Abu Ghraib perché sai che la tua libertà
Comprende anche a volte le miserie
Comprende cose come queste però anche il coraggio di denunciate di sentirle come un cilicio e queste infinitamente superiore
A che badate bene
In questo caso
Il messaggio è molto importante
Il video delle decapitazioni
Che non sono più un tentativo di catturare la nostra benevolenza non è il messaggio ultime finale del comandante Marcos che si mette Cappuccio
No ultimo giapponese dell'anticolonialismo della nota del
Per dire ognuno di noi può essere leader anche se io sono comandante Marcos ciascuno di noi
Il messaggio che viene da quei video
è un messaggio di di mettiamo paura amiamo la porte più che la vita
Il quanto voi amate la vita ecco io credo che
Sì su questi valori non si costruisce non non abbiamo noi per primi una una certezza
La forza come facciamo a convincere altri
Di valori che a noi per primi non ci convincono
Come facciamo a
A credere
Se la parola come democrazia diventano delle specie di di etichette per i vestiti come
Teri tal acqua se davanti a una giornata come il trenta di gennaio o anche una Costituzione come queste andata paragonabile con quelle siriane egiziane
E questo lavorìo questo questo tormentoso per chissà insomma come sono loro i scialba lasciala Cervia domattina nove lasciarla sì però alle nove si diciamo dalle nove il segnale
E quindi gli americani che mettono i loro deadline deve essere approvata che per loro funziona così
Cioè si vanno a balzare è quello ti dice cento quei paghi paghi dieci perché quello vero si offendono chi siano le uniche fregare quando mi ha chiesto cento no sul culture diverse ora se noi non riusciamo a capire che questa Costituzione
E questo
Travaglio attorno a ai diritti attorno ai punti di riferimento attorno alla divisione delle risorse e da sé con tutto a questo aspetto caricaturale del continuo rinvio del continuo
Qualcosa che allude al fatto che milioni di persone stanno discutendo che forma di rapporti darsi no e questo è il sale della democrazia che milioni di persone discutono mese di spararsi votano si sbranano nei corridoi mercanteggiare e questa democrazia non è un
Ecco credo che
Se noi non abbiamo
Di una forte identità che non vuol dire lo contro
L'altra arma
Ma la stessa mano che si può tendere per impugnando un'arma desse una mano insomma che sa che cosa porta quando va a confrontarsi con l'altro che esige rispettando l'altro e dandogli dignità gli dà la dignità di una persona io non permetto che un mio amico faccia una cosa che non mira son cose test su cui si rompono l'amicizia o si rafforzano per sempre
Sono abdicare alla
Ai propri propri valori al
è il modo migliore per
Per violare la dignità dell'altro
Prova tali
Allora brevemente che
Terra come e brevemente perché terrorismo no l'ora del pranzo s'avvicina dobbiamo la più grande sfida al terrorismo e non abbandonare il nostro stile di vita
Prendete un pezzo di carta scrivete la mia previsione nel due mila quindici fra dieci anni se sbaglio contrariamente a quello che dice Toni riservano non possibilità di tutti quanti a cena vi invito tutti quanti a cena
Testimone Alberto sovrana io sono assolutamente eccetto
Senza nessuna ombra di dubbio
Che le forze del dialogo Della tolleranza interessate allo sviluppo che puntano sulla coesistenza e non sullo scontro fratricida che credo nei diritti dell'individuo che credono alla libertà di ricerca di scuola di Indirizzo della propria vita personale di parola di espressione di religione di culto
Di vita familiare
Le forze e le coalizioni che puntano a quanto c'è di buono nell'essere umano e contrastano quanto invece c'è di malvagio nell'essere umano trionferà hanno nello scontro che c'è in corso nono nessun'dubbio
Nessuno
Il problema è essere noi quelle forse lì
Il problema è che siamo noi
Capaci di essere il partito della tolleranza del bene della civiltà
Contro il partito del male e dell'inciviltà questa questa è la sfida il terrorismo fondamentalista
Nona nessuna chance civile
Militare
Politica di vincere la sua battaglia nessuna né su una
Io fisicamente condivido la stanza col mio antichissimo amico Pigi Battista e presumo che lui abbia scritto quell'articolo lì il giorno della Supercoppa Juventus Inter siccome Leogrande diventino
E non sono abituati a perdere
Era di cattivo era di cattivo umore
Grandi Esperti circa appelli dicono che l'ondata del fondamentalismo islamico e già in ritirata
Che prima controllava Stati l'Iran l'Afghanistan tendeva a guidare l'abbia saudita adesso controlla bassi nel deserto
Con puntate
In in Occidente delle metropoli dell'Occidente
Il problema non è questo i militarmente può darsi che Capello abbia ragione può darsi che per l'abbia torto ma quello che dovete guardare se non volete perdere la guerra e quanto quanto e il terrorismo fondamentalista
Stia dividendo in quella che si chiama la FIT nata dalla guerra civile anche il mondo islamico
I in Iraq
A me non importa più neppure i voli e parlo di resistenza irachena perché è veramente un punto di cattiva fede talmente forte che non vale molto la pena di di contrastarlo e la resistenza europea contro il nazismo è stata uno dei punti è nobili ed eroici della nostra storia recente ma per come io me la ricordo per come me l'hanno raccontata non è che ammazzava i civili italiani francesi Moslavina
Degli altri paesi che erano impegnati a resistenza si sforzava di ammazzare i nazisti
E questi persistenza piazzando i poveri cristi che si mette in coda all'ufficio di collocamento che magari Terence dentro di sé Toni e Monica lo sanno meglio di me che sono in in Iraq poche settimane magari dentro di sé male dicono gli americani di invasione
E le cose correggere con come ecco e questi fanno la resistenza ammazzato questi poveri cristi quindi la contrazione islamica apre un fronte anche nel mondo nel mondo musulmano anche nella comunità l'Islam è un insieme di tradizione di religione di superstizione di abitudini di di di cultura e anche in quel mondo lì si è aperta una frattura a decisiva io non ho dubbi che noi vinceremo
La guerra non ho dubbi che noi siamo ho visto il comportamento di New York dopo l'undici settembre come avevo visto l'Italia ai tempi degli anni di piombo come ho visto Londra durante dopo la strage
Dette di del luglio scorso le risorse
Che c'abbiamo sono straordinarie il rischio è se puntiamo di vincere la guerra per la nostra forza economico tecnologica vinciamo grazie alla nostra forza economico tecnologica se noi siamo in grado di fare leva sui nostri ideali per battere il nemico finisco con una brevissima riflessione
Perché altrimenti usciamo da oggi disorientati
Il vero pericolo dei prossimi quindici anni
E lo scontro tra il nostro mondo e la Cina
Dick di rispetto alle lo lo scontro che si prepara tra noi e la Cina lo scontro contro Osama e Al Qaeda assolutamente minore
E e evidente sono in corso in queste ore ventuno e parliamo manovre militari russo cinesi e in cui russi voglio far vedere cinesi che hanno un sacco di erede rende dieci mesi vogliono far vedere
Al resto del mondo che loro sono in grado ormai di gestire una partita improprio economicamente socialmente militarmente
E lo scontro che si prepara e lo scontro Stati Uniti bar Europa contro la cifra allora tutto il discorso che abbiamo fatto oggi Realpolitik contro ideali a
E cruciale nel senso che se noi siamo capaci
Di indurre e se la Cina soprattutto è capace di indurre al proprio interno una crescita di una società sempre più Offerta con in cui ha alla libertà di mercato si accompagna anche una libertà politica sociale e civile culturale religiosa allora
Lo scontro e il confronto che ci sarà sarà come quello che c'è sempre in corso tra Stati Uniti ed Europa cioè chi vende di più chi produce meglio Chicco occupa un certo spazio ma non militare se invece in Cina a alla grande libertà economico produttiva continuerà complanare accompagnarsi una stretta oligarchia politica allora lo scontro sarà inevitabilmente
Militare anche militare quindi la battaglia al terrorismo non ci deve fare accompagnare e non ci deve fare per dire di vista una a la partita principale ho ancora un minuto Alberto no uno sì un prima della dello gnocco fritto
Un minuto
E lo scontro di civiltà che abbiamo vissuto voglio che la mia città cito io abito da ventitré anni è quasi un quarto di secolo ormai sorpassato
Quasi Interamnia vita adulta quindi l'ho vista lo distaccata lo scontro che abbiamo che stiamo vivendo da madri Londra Sharm el Sheikh d'Italia l'Italia sarà attaccata dal terrorismo del prossimo futuro certamente in un modo che può essere grave pop meno grave gravissimo ma certamente anche noi saremo saremo bersaglio prima
Prima o poi mai ha portato molti Dinoi e questo credo che è stato un altro io effettive nostri avversari sottovalutano
Per esempio a riscoprire il proprio rapporto con la RAI educazione religiosa che avevamo ricevuto a casa da scuola
E che c'avevamo e e che poi nel corso del tempo la la la il nichilismo dominante nel nostro nel nostro mondo ci aveva spinto a trascurare
E questo fatto sta ovviamente sta ovviamente positivo
E lo sforzo da fare adesso e però nel nel rivedere e nel conquistare questo nostro
& ritrovato rapporto e di fede nel capire che questa non è una Ranma a il Dio degli eserciti quando io ero chierichetto che adesso non esiste più allora c'era il Dio degli eserciti
Che CCC dava la lancia la spada per battere i nostri nemici ma questa è invece e le lo strumento decisivo non per distinguerci dagli altri ma perde
Conquistare gli altri nella storia cattolica nella storia la cristianità ci sono due momenti diversi di confronto con con gli altri c'è quello del monachesimo in cui monaci vanno in mezzo ai barbari
Rispetto ai quali Osama era mansueto e è vanno lì a lavorare a predicare a costruire a scrivere e piano piano ogni tanto i barbari arrivano le fanno tutti quanti fuori e ricominciano e con la propria presenza
Testimoniano di una civiltà e di una fede e quelle terre sono oggi solitamente occidentali cristiane e non a caso il Papa si chiama Benedetto
Poi c'è il modo dei crociati la lancia spada il coltello tra i denti e quelle terre non solo cristiane grazie
Io non so come dirlo ma mi scuso ma devo dare la parola al mio conflitto per l'ultimo intervento canone definitivamente
No in realtà veramente Sacrifice sempre però cerco di essere breve davvero perché rispetto alla scadenza del meeting che al solitamente densissima interessantissimo quindi Cerveno levarmi nulla
Vinceranno loro io mi ricordo benissimo di averlo pensato un giorno di un po'di anni fa mentre stava interna intervistando un ragazzo con la faccia coperta che vi stava raccontando che di lì a qualche giorno si sarebbe fatto saltare
E io ho pensato vinceranno loro
Perché ho sentito una forza un convincimento attaccamento dei valori fanatici assolutamente non condivisibili ma così sostanziale radicale nel suo profondo che ho pensato a un qualsiasi diciottenne di quelli che conoscevo io dicevo no nessuno Dinoi o di loro una forza così grande vinceranno loro
Poi però questo ragazzo il fatto parlare a lungo
E mi accorgevo mentre parlava che i suoi riferimenti erano così folli appunto così distanti anche dalle opportunità che io avevo avuto nella mia vita che pensavo ben se lui avesse avuto delle opportunità diverse nella vita che ragionamento avrebbe fatto e lì ho detto no allora non vincono loro perché noi poi in un mondo di opportunità ci siamo
E quando invece mi raccontano come vero
Che i terroristi di luglio di Londra erano in realtà persone teoricamente integrate ma che rifiutavano il nostro modello ancora una volta mi son messa in discussione ha detto
Ma se non con questi fossimo riusciti a parlarci cioè se contanti
Musulmani che conosco coi quali magari parlo e subito come esempio mi portano come dire il degrado dei nostri valori che passano anche attraverso i mezzi di comunicazione se potessi condividere con loro il disagio che anch'io ho per tante seconde serate della tv italiana forse ci sarebbero Magliari
Dei punti di contatto in più
Allora
Il discorso qual è che è vero che è un mantra che tutti ripetono quello di valori però io ci credono per cui non riesco a raccontarvi una storia diversa sono costretta a dirmi che penso che il fatto di mantenere molto forte il chi siamo ma di condividerlo invece contrapporre loro
Sia una delle chiavi fondamentali per trovare un modo di uscire da questa faccenda
E allora sempre per chiudere molto rapidamente volare attraverso le cose che che avevo nella testa mentre mentre sentivo Toni e Gianni parlare un'altra cosa il dubbio
Il dubbio che per esempio secondo me c'entra molto col discorso della libertà il dubbio che è quella cosa che ti permette di dire all'altro guarda questi sono i miei valori e quindi come dire a questi io sono legato però raccontami
La tua storia chi sei da dove vieni dove hai mangiato che cosa che appartiene così magari scopriamo che io non voglio far cambiare te come tu non riuscirei mai a far cambiare me però guarda caso i nostri punti di arrivo non saranno magari così
Terribilmente Diversi mentre invece il dubbio
è una cosa che potrà essere molto poco praticata
Viene tenuta a distanza perché perché fa paura anche questo no il fatto di mettersi in discussione io sono costretta a ritornare al famoso trenta gennaio di cui parlava toni perché le stranamente
è uno dei giorni che nella storia del mio lavoro ricordo come tra i più commoventi come più forti anche dal punto di vista la mia storia per flessionale perché mi hanno costretto a praticare la messa in discussione
Delle nostre certezze delle nostre chiacchiere di tutti i discorsi del giorno prima di quando in Italia i quotidiani avevano già scritto praticamente che le elezioni erano fallite di quando molti telegiornali ci raccontavano di queste elezioni
Finte e di quando gli iracheni invece uno per uno sempre di più hanno riempito le strade hanno festeggiato hanno votato allora avevano loro dito viola e come in una barzelletta
Le tre persone con le quali ho raccolto lavoro di solito in Iraq uno scita un curdo e un sunnita sembra una barzelletta ma è vero
Sono tornati all'albergo dove io ero col dito viola e si sono messi a inscenare un balletto davanti alla telecamerina all'interno del nostro albergo
No
Io vedevo queste scene e vi assicuro che in Italia chiamava in redazione mi diceva no va be'ma tanto si sa no
Non sono andati a votare allora apriamo così stasera vi garantisco che è stata un'impresa epica spiegagli che quello che noi stavamo vedendo era un'altra storia perché il dubbio è quella cosa lì
Una cosa che ti permette di guardare in faccia che è di fianco e dire
Io boh teoricamente so di essere una persona che tenta di muoversi su un percorso però non posso dare per presupposto che tu sei da rifiutare a prescindere perché ti chiamo in un modo diverso mangi altri cibi se è di un colore diversa parliamone proviamoci questo non vuol dire che con un santo buonismo e tante pacche sulle spalle si risolve tutto ma che secondo me l'uscita
Dal dalla spirale della paura e della distanza è proprio nella ricerca dell'altro in modo libero attraverso quello che voi state cercando di dire qui in questi giorni
Ne ho tratto
Concludere molto molto brevemente ho tratto due grandi insegnamenti più grande lezione dal dialogo di oggi il primo è che abbiamo avuto testimonianza documentazione di quella grande regola che noi abbiamo imparato che tanti di noi hanno imparato
Ed è
Una osservazione attenta curiosa della realtà cercando di tenere presente di considerare tutti i fattori che sono in gioco
In una capacità di mettersi in discussione come diceva
Appena poco fa Monica
Ma chi può mettersi in discussione se non ti stima il vero il giusto il buono più importante del proprio interesse del preconcetto del pregiudizio che si è fatto su questa o quella realtà
Né oggi abbiamo avuto una lezione di giornalismo grande
Da parte di persone
Che rappresentano un mondo una categoria che volenti o nolenti sono fattore di educazione di formazione poco o tanto della nostra mentalità capite che differenza tra l'avere come interlocutori persone alla ricerca
Di qualcosa che valga piuttosto che della conferma di idee preconcetti
Come tutto potrebbe andare meglio se questi esempi si moltiplica sarò nei giorni nei giorni della guerra
Nei giorni della guerra in Iraq don Giussani ebbe ospitato sul Corriere così concludiamo la scalata un articolo
Dove c'era una frase che che per me è stata illuminante
Della responsabilità che i nostri amici oggi
Ci hanno in qualche modo richiesto perché non vincano loro
Non in una logica manichei sta perché il loro e i noi ci attraversa attraversa la coscienza il cuore di ciascuno
Scrisse
Se l'umanità non è educata a una vera stima dell'uomo
Non l'indifferenza tollerante indifferenza di cui parlava Capuozzo che in fondo se ne frega dell'altro
Se l'umanità non educata una vera stima dell'uomo e quindi a una giustizia reale
Non può sentirsi libera dai disastri che essa stessa si procura che così si obbliga ad affrontare noi siamo gratia Gianni Riotta Toni Capuozzo e Monica Maggioni perché con il loro lavoro collegare mi disarmate del loro lavoro conducono questa battaglia per un'educazione che ci permetta di essere all'altezza della nostra libertà che è sempre e comunque abbracciare ciò che vale
Perché questo mette nelle condizioni migliori per guardare con sicurezza chiunque incontriamo alla ricerca come stanno facendo come come ci hanno raccontato anche oggi di tutto ciò che di buono di vero Di Bello di buono di umano resta in chiunque Simba atta con noi
E noi gli auguriamo di continuare in questa loro testimonianza grazie a tutti