La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
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Buongiorno gli ascoltatori di Radio Radicale mercoledì cinque febbraio questo appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura di David carrettino apertura quest'oggi ci occuperemo di medio Oriente dell'offensiva
Israele a casa nel fine settimana
E della visita IRE Gerusalemme enti Condoleezza Rice segretaria di Stato americana vi proporremo editoriale di oggi di Raymond secondo cui Hamas sta diventando un interlocutore
Inevitabile leggeremo poi due interventi dall'International Herald Tribune sempre a proposito
Di Hamas secondo Drissi tema è necessario coinvolgere l'organizzazione estremista mentre
Devi d'ma costi ritiene se Hamas cesserà i suoi lanci di razzi contro Israele non ci saranno più ragioni per Israele di colpire Gaza infine riproporremo un'analisi
Dalle fidiamo secondo cui il processo di pace israelo-palestinese giace sotto le rovine di gas ci occuperemo poi di Iran il Consiglio di sicurezza dell'ONU non due tatto
Nuove sanzioni contro il programma nucleare della Repubblica islamica c'è poi la visita di ma muto Ahmadinejad in Iraq a questo proposito leggeremo sempre dalle mondi oggi un'analisi
Di Patrice Claude secondo cui
Quella dell'Iran in Iraq è una falsa vittoria perché alla fine in realtà l'influenza iraniana nella regione sarebbe diminuita dopo l'undici settembre dopo
Le invasioni dell'Afghanistan e dello stesso Iraq che infine ci occuperemo anche di Russia diversi
Giornalieri commentavano lezione di Dimitri Medvedev fare al Cremlino noi ci soffermeremo in particolare su due
Editoriali l'Herald Tribune che oggi parla di un mini Putin ma si augura che non sia così
E poi il Financial Times che dice all'Occidente che necessario cogliere una chance e parlare con Nedved belle elezioni sono un'opportunità anche se minima per
Migliorare le relazioni con Mosca partiamo dal Medioriente dall'offensiva di Israele nel fine settimana a casa
E dalla visita di Condoleezza Rice a Gerusalemme di tutto questo si occupa del mondo nel suo editoriale di oggi inevitabile Hamas il titolo scrive
Il quotidiano francese tre mesi dopo la riunione internazionale organizzata dagli Stati Uniti e da Napoli sì il ventisette novembre
Si può ancora parlare di processo di pace israelo palestinese per sette anni l'Amministrazione americana affidato
Il dossier palestinese alle autorità israeliane con il successo che sappiamo poi Giorgio pus sostenuto dagli europei
Aveva immaginato un impegno dell'ultima ora per salvare una politica regionale naufragata miniera accanto approfittando della rottura
Sanguinosa tra gli islamisti di Hamas soli padroni di casa e il fatta il del Presidente Mahmoud Abbas che in Italia conosciamo con il suo nome di battaglia Abu Mazen ho scelto l'aveva
Pensato secolo il seguente piano privilegiare la Cisgiordania controllata dal Fatah
Far nel laboratorio di uno Stato futuro il Rigato dagli aiuti raccolti alla Conferenza di Parigi nel dicembre due mila e sette affinché la collera la frustrazione di l'opinione pubblica palestinese
Sì rivoltarsi ero contro Hamas isolato a casa
Per avere possibilità di successo la Striscia di Gaza assediata dall'esercito israeliano dal suo ritiro unilaterale nel settembre due mila cinque
Doveva sparire nel dimenticatoio non è stato così scrive le Monde in particolare a causa dei lanci di missili Pirazzi palestinesi che hanno rovesciato in modo spettacolare la teoria della dissuasione e la percezione secondo cui la seconda intifada è stata indiscutibilmente vinta mi ditta in da dei militari israeliani
Per la seconda volta in qualche settimana i tentativi di Israele di mettere fine a questi
Tiri di missili che colpiscono innanzitutto civili sono finiti male al e a svantaggio dello stesso Israele
Il blocco economico voluto dal ministro per la difesa laburista
Hood baracca provocato in gennaio l'abbattimento della parte di frontiera controllata dall'esercito egiziano
Il ritorno dei blindati israeliani nei campi profughi a inizio marzo non è stata un'operazione più fruttuosa la popolazione civile palestinese
è stata presenterà Pola senza che cessassero i lanci di razzi verso Israele
Da questo punto di vista il Bilancio perfino catastrofico visto che i missili palestinesi più sofisticati
E secondo Gerusalemme acquisiti con il sostegno dell'Iran ormai raggiungono la città di Ashkelon a dieci chilometri a nord di gas hanno una gittata molto più lunga
Il piano innanzitutto la Cisgiordania è riuscito a fare quel che doveva evitare tutti i costi e cioè
Installare Hamas al centro del gioco a tal punto concludere mondo che la pertinenza del boicottaggio da parte di Israele Stati Uniti e paesi europei più lunghi di questa organizzazione estremista ma anche capace di pragmatismo e più che mai una questione su cui
Interrogarsi
Due risposte
Almeno parziali le trovate oggi sull'Herald Tribune che pubblica due interventi di taglio diverso il primo di amplissima perché chiede sostanzialmente di coinvolgere
Hamas nel negoziato politico e tempo di accettare l'offerta di Hamas
Di un cessate il fuoco reciproco e poi Devid ma cosa chi
Parla di Gaza contro Annapolis e sostiene che se Hamas cesserà il suo lancio di razzi contro Israele non ci saranno ragioni per Israele di colpire
Gaza le Fidia voi ieri invece pubblicava
Un'analisi di Patrick San Polo secondo cui dal titolo il processo di pace israelo-palestinese giace sotto le rovine
Di Biase
In sostanza scrive il quotidiano conservatore francese che l'operazione inverno caldo e ha fatto cento ha fatto centodieci morti tra i palestinesi due soldati di Tsahal sono stati uccisi
E questo non è impedito gli islamisti di Hamas di gridare vittoria dopo il ritiro delle forze israeliane insomma è stato uno un fallimento e ora
La segretaria di Stato americano Condoleeza Rice che era ieri sul Gerusalemme deve contare su un miracolo per resuscitare le discussioni i negoziati tra Israele e palestinesi
E sperare di strappare un accordo di pace prima della fine del mandato di pusher nel gennaio duemila e nove il problema centrale ancora una volta
E che a uscire rafforzato e Hamas indebolito gli interlocutori per l'Occidente e degli israeliani Mahmoud Abbas
Dal conflitto israelo palestinese ci spostiamo all'Iran non due le notizie che vengono in qualche modo commentate dalla stampa internazionale prima di tutto le sanzioni le nuove sanzioni contro il programma
Nucleare della Repubblica
Islamica sanzioni decise
Lunedì dal Consiglio di sicurezza dell'ONU se se ne se ne occupano quasi tutti
I giornali l'Herald Tribune titola alle Nazioni Unite votano per sanzionare l'Iran per la terza volta il Consiglio di sicurezza
Cita il rifiuto di Teheran di interrompere l'arricchimento dell'uranio non ci soffermiamo sulla cronaca vi segnaliamo però che il Wall Street Journal Europe oggi pubblica un intervento di
Dal mai Khalilzad l'ambasciatore americano all'ONU dal titolo la minaccia nucleare dell'Iran le violazioni delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza non solo continuano ma si stanno approfondendo e il rappresentante dell'Amministrazione Bush le Nazioni Unite spiega in sostanza che la minaccia nucleare iraniana è un meditata come dimostrano alcune prove che sono state
Svelate la settimana scorsa l'Agenzia internazionale per l'Energia atomica però c'è un anche anche un passaggio importante di questo intervento in cui
Khalilzad afferma di riconoscere il diritto di Teheran a perseguire un programma nucleare civile
E svela i dettagli di una proposta che l'Occidente avanzato in passato che vuole avanzare anche nel prossimo futuro
A Teheran è quella di una cooperazione ci nel nucleare civile invece sulla già c'è un'altra notizia la visita di Ahmadinejad in Iraq su questo
Le mondo oggi pubblica un'interessante analisi di Patrice clou della falsa vittoria dell'Iran in Iraq
Leggiamo la senza precedenti nella storia moderna della Regione l'ha visto di quarantotto ore effettuata domenica e lunedì a Baghdad da ma punta Ahmadinejad il Presidente della Repubblica islamica
Non avrebbe
Potuto aver luogo se l'esercito americano non avesse invaso l'Iraq nel due mila e tre rovesciato la dittatura Battista laica e quasi geneticamente anti persiana del nazionalista arabo sunnita che era Saddam Hussein
è la prima grande ironia della storia come è stato sottolineato per mesi da tutti i media arabi e da numerosi governi sunniti alleati degli Stati Uniti come Egitto Giordania Arabia Saudita che temono la creazione di un arco uscita in tutto il Medioriente
Poco caritatevoli giornali arabi hanno sottolineato l'arrivo in far fare atti ma comoda matinée già dette all'aeroporto di Baghdad che collide con il segreto l'ossessione di sicurezza che segnano le visite di tutti i leader occidentali a cominciare da quelle del Presidente americano Bush
Da Zalmay Khalilzad quale ambasciatore americano all'ONU Henry Kissinger
Passando per lo stesso bus che indicare regolarmente che un partenza precipitata delle sue truppe dall'ex Mesopotamia offrirebbe l'Iraq all'Iran o su un piatto d'argento
Insomma
Da
Khalilzad da Kissinger a Bush la maggior parte degli esperti sono d'accordo per dire
Che le invasioni americane nella Regione dopo l'undici settembre hanno favorito la posizione dell'Iran spazzando la Repubblica islamica di almeno due dei suoi nemici più decisi il regime talebano in Afghanistan è quello Battista in Iraq uscito metteranno che continuano ad affrontarsi duramente in tutte le istituzioni internazionali a proposito del nucleare
E delle ambizioni espansioni espansionistiche regionali dell'Iran
Condividono però almeno un obiettivo comune quello di sostenere il potere fragile instabile messo in piedi a Kabul e Baghdad dopo i bombardamenti
A Washington è vero che si afferma anche che l'interesse di Teheran in entrambi i Paesi è duplice
Da un lato vegliare a conservare il pesce non alimentare una certa instabilità in modo da essere costretti a chiedere l'aiuto iraniano dall'altro costringere le truppe americane combattere contro le guerriglie per evitare un eventuale
Attacco contro il regime de la Repubblica islamica
Teheran ovviamente nega tutto scrive le Monde il nostro interesse la stabilità dell'Iraq ha ripetuto Ahmadinejad a Baghdad ma è evidente a tutti nella regione che l'Iran
Non ha alcun interesse a rafforzare potenze regionali alleate al grande Satana
Quali che siano le promesse fatte durante la campagna presidenziale negli Stati Uniti i principali attori della regione cominciare dai dirigenti iracheni non immagino all'istante ne vogliono la partenza completa e definitiva dall'Iraq degli americani
Al di là delle motivazioni di politica interna che al di là della volontà ufficiale di stabilire una solida amicizia con l'Iraq e possibile che una delle chiavi
Della visita di Ahmadinejad a Baghdad sia la volontà di o ostacolare i negoziati racket americani che sono in corso
E che mirano a soluzioni di ficcare la presenza a lungo termine di un gran numero di soldati americani in Iraq ufficialmente risentimenti non cercano di stabilire basi militari permanenti in Iraq ma
Prosegue le monde la dichiarazione di principio
Per l'amicizia la cooperazione conclusa il ventisei novembre due mila e sette tra bullo usciere il Primo ministro iracheno Nuri al Maliki
Comporta una dimensione di sicurezza a Baghdad si parla di cinquanta sessanta mila uomini soldati americani
Che rimarranno sul solito a che non dopo che la sovranità totale del Paese sarà restituite al suo Governo eletto alla fine del duemila e otto
In altre parole e qui veniamo al punto quali che siano le ambizioni iraniane in Iraq l'Iran islamico non avrà
Almeno per lungo tempo campo libero in Iraq in realtà la vittoria iraniana che sarebbe stata provocata dagli errori dell'Amministrazione Bush nella regione deve essere seriamente relativi Zatta
Un
Politologo iraniana in esilio dice che ci si sbaglia quando si pensa che gli interessi degli iraniani nella Regione abbiano compiuto enormi progressi l'Iran e ormai accerchiato da basi americane
In un in Iraq non solo anche i cui esiti in Afghanistan
In parte anche in Arabia Saudita
In questo aggiunge il politologo per i dirigenti iraniani diventato una preoccupazione permanente
Secondo questo esperto malgrado la caduta dei talebani e del regime batti Rachele l'Iran dall'undici settembre due mila uno ha perso terreno nella sua Regione di influenza questa
L'analisi i padri esclude pubblicata oggi dalle mondi che
Offre spunti chiavi di lettura particolarmente
Interessanti per chiudere ci vogliamo occupare delle lezioni in Russia ieri
Diversi giornali commentavano la vittoria di temi fin Medvedev
Però il titolo più azzeccato sulle prime parole del futuro presidente Russo lo abbiamo trovato sull'Herald Tribune nuovo Presidente vecchie politiche a Mosca nonostante
L'elezione di mente del la polizia antisommossa arrestato i manifestanti dell'opposizione non solo
Medvedev ha confermato il pugno duro di Putin come titolava ieri fra sciolta INPS anche
Con la decisione del colosso dell'energia gas profondi tagliare le forniture di gas
All'Ucraina dirlo questo si occupa l'Herald Tribune di oggi in un editoriale dal titolo un mini Putin oppure no
Tutto è andato come Vladimir Putin aveva decretato mezzo del sarà il prossimo Presidente della Russia non c'è stata alcuna sorpresa nelle elezioni presidenziali domenica dopo otto anni come Capo di Stato Putin ha gestito in modo spietato efficiente la selezione perché non si può parlare
In modo credibile di elezioni nel senso democratico del termine ha gestito in modo efficiente la selezione del suo successore che ha vinto con il settanta per cento dei voti Medvedev deve tutta la sua carriera Putin ha promesso
Tutti assicurare la continuità dell'agenda politica dell'ex spia sovietica
Ma non è detto che altri quattro anni
Di Cremlino Putignano che usa tutti i suoi poteri per schiacciare l'opposizione politica intimidire paesi vicini incoraggiare lo scontro con l'Occidente non è detto che questo scenario sia
Il meglio che ci possiamo aspettare
La domanda per il Tribune esse medio del perché era
Dato il suo accordo che Putin diventi Primo Ministro sia semplicemente il clone di Putin o se dimostrerà di avere una sua personalità come Putin fece
Dopo la successione con Boris Eltsin durante il processo controllato dal Cremlino che Russia chiamano campagna elettorale Medvedev va detto alcune cose che non sono perfettamente in sintonia con il suo predecessore ha lasciato intendere che sarà così duro
Non
Che non sarà così duro con l'Occidente come
Putin e che potrebbe avere qualche tendenza riformatrice promettendo di reprimere la corruzione promuovere lo stato di diritto
Ci auguriamo che siano questi veri istinti di mezzi veder scrive il Tribune è che
Il prossimo Presidente non tra questi istinti allontanandosi da Putin
Ma ci sono già segnali preoccupanti a poche ore delle lezioni la Russia ridotto le forniture di gas all'Ucraina Proci dentale e a presiedere Gazprom e proprio Dimitri Medvedev gli Stati Uniti e loro alleati
Hanno bisogno della Russia come partner per affrontare diverse sfide internazionali come Iraq Kosovo controllo degli armamenti
Devono agire in modo pragmatico con la realtà del potere russo come fecero Nixon è Bush padre
Ma non possono pretendere né possono dire che Putin i suoi alleati operino con intenzioni democratiche le foto fare invece più pressioni per liberalizzare il sistema politico e sociale
E devono farlo sin dalla prossima riunione del G otto dopo anni di declino post guerra fredda e russi comprensibilmente vogliono che illude loro leader ri affermino un ruolo globale per la Russia affrontino in modo deciso i problemi del Paese
A Putin ha contribuito a stabilizzare la Russia
Ne è andato troppo oltre con il suo autoritarismo corrosivo
Metto debba arriverà al Cremlino con tutta una serie di
Nuove sfide da affrontare tra cui
L'infrazione il rallentamento della crescita economica il disastroso sistema sanitario ci auguriamo che voglia far torna nella Russia su un percorso democratico in modo da non essere solo un clone di Putin nella storia russa così
Per altri più nel suo editoriale
Di oggi di taglio totalmente opposto ciò che è molto più realista al fare sul Times cogliere una chance
E parlare con me ed detto questo il titolo di un editoriale di ieri le elezioni sono un'opportunità anche se minima per migliorare le relazioni con Mosca
Ma il quotidiano del siti
Nelle sue conclusioni precisa anche che le potenze occidentali devono trattare con molta cura e vulnerabili Paesi dell'Est europeo come gli Stati baltici
Soprattutto
Qualsiasi approccio nei confronti di mezzo EDF non deve voler dire una ritirata dei principi occidentali
Chiunque sia il Presidente russo l'Occidente deve rimanere impegnato per favorire
La democrazia liberale nell'ex Unione sovietica così resti
E non ci fermiamo David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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