Un piano del lavoro per la città di Milano

Sempre
Diceva un un incontro organizzato da dalla da perché l'Associazione per gli studi internazionale comparati sul diritto
Del lavoro in collaborazione con l'ordine consulenti del lavoro il consiglio provinciale di Milano la i di Piquet l'Associazione italiana per la direzione del personale sempre gruppo lombardo ed è un incontro che si inserisce nelle iniziative
In memoria di di Marco Biagi il giuslavorista
Bolognese ucciso quattro anni fa dalle DR
Ruoli Marco Biagi particolarmente importante anche per la città di Milano come vedremo poi dalla dalla tavola rotonda che che seguirà diciamo la giornata di oggi organizzata sostanzialmente in in due momenti
Verso dopo i saluti di apertura ci sarà una tavola rotonda Coni
Gli ospiti che poi vi presenterò e poi più tardi ci sarà una seconda tavola rotonda e con il ministro Maroni segretario della CISL Bonanni Antonio Panzeri
Il ministro e candidato sindaco
Allora inizierei innanzitutto dando la parola giovani Zingales che presidente dell'Ordine dei consulenti del lavoro in Milano
Buonasera a tutti venne bentrovati
Allora tu posso dire questo che quando Adapt attraverso il suo presidente ha invitato il consiglio dell'Ordine che rappresento a collaborare per la realizzazione di questo di questa iniziativa ho subito trovato che questa potesse essere un importante o occasione di riflessione sulle numerose opportunità e problemi che riguardano il lavoro a Milano
Tanto più ritenga importante questa iniziativa perché organizzato in ricordo in occasione per riversare dalla scomparsa del professor Biagi
E costituisce quindi una reale opportunità per condividere uno dei suoi più preziosi insegnamenti l'apertura dell'affrontare dei problemi del lavoro e dell'occupazione
A tutti gli attori valorizzandone nell'analisi dei problemi e nell'individuazione delle soluzioni il contributo all'esperienza
Da questa prospettiva alla luce di un dibattito come quello odierno che vede coinvolti esponenti delle istituzioni e della politica studiosi rappresentanti della stazione associazioni sindacati di categoria
Esponenti del mondo dell'impresa della Direzione del personale non ho dubbi che la nostra categoria
Posso fornire un contributo essenziale
Nell'animare le iniziative di confronto volte a individuare analizzare le criticità che attualmente vive nel mondo del lavoro a Milano
Certo le aziende che assistiamo nella nostra attività quotidiana non operano solo a Milano ma è altrettanto certo che per noi il contesto milanese un punto essenziale di riferimento e d'altro canto il nostro contributo si arricchisce anche della possibilità di valutare la situazione nella nostra città nel confronto con le altre realtà territoriali con le quali nell'esercizio della professione veniamo a contatto
La nostra esperienza il rapporto quotidiano continuativo e serrato con il mondo del lavoro può senz'altro offrire uno sguardo importante sulla realtà territoriale a partire dagli adempimenti previsti dalla legge dodici del settantanove istitutiva della professione del consulente del lavoro nell'ambito di un'attività di consulenza
Svolta a favore delle aziende clienti il nostro ruolo diventa è diventato sempre più diversificato infatti una realtà consolidata con riferimento alle piccole e medie imprese ma non solo
Quelle in virtù della quale il consulente del lavoro è chiamato ad assistere alle imprese in momenti divenuti strategici
Con riferimento all'amministrazione e gestione del personale rapporto con gli enti previdenziali e assistenziali con i rappresentanti dei lavoratori con le istituzioni locali e le amministrazioni periferiche del ministero del lavoro
Un ruolo quindi di vero e proprio raccordo attraverso un'attività di consulenza che accompagna l'impresa nel corso di tutta la sua attività a partire dalla stipulazione dei contratti di lavoro anche con lavoratori appartenenti a categorie protette o di cittadinanza straniera della scelta di tipi contrattuali più opportuni
Valutati certamente non solo in relazione ai parametri relativi al costo del lavoro
E alla gestione del rapporto di lavoro con riferimento alla quale riveste particolare importanza il monitoraggio e l'aggiornamento costante dei rapporti resi dalla contrattazione collettiva anche di secondo livello
Alle ipotesi in cui infine l'azienda debba affrontare situazioni di crisi uscente di ristrutturazione come conseguenza possibili ricadute occupazionali
Si evidenzia così una figura professionale che si caratterizza come interprete sensibile dei problemi del lavoro sul territorio e che può godere da questo punto di vista di una prospettiva necessariamente ampia in relazione alla proprietà di fattori che deve temere in considerazione nello svolgimento dell'attività professionale
Uno dal profilo di dal profilo più squisiti squisitamente giuridico a quello più propriamente operativo alle questioni legate all'organizzazione e alla gestione del personale in azienda e profili possibili di contenzioso
Tutti aspetti che sono analizzati nei singoli casi alla luce di contesti che tra loro divisi diversificati in relazione alle dimensioni di impresa settore di attività d'altro canto la piccola di età della nostra professione sembra aver trovato nei recenti provvedimenti legislativi una rinnovata considerazione
Anche nella dalla prospettiva del legame riscontrato con il territorio ove la professione prevalentemente esercitata
Si evidenzia così la possibilità riconosciuta alla categoria tramite il suo consiglio nazionale la fondazione studi fondazione del lavoro scusate di esercitare l'attività di mediazione dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro e più recentemente l'opportunità pure gravida di nuova grande responsabilità attribuito ai consigli provinciali degli ordini dei consulenti dei procedere ad attività di certificazione dei contratti di lavoro e di appalto in pratica si le Dean si delinea sempre più evidente il ruolo di terzietà che sta assumendo la categoria dei consulenti del lavoro
A Milano abbiamo collaborato col comune in molte iniziative a favore del mondo del lavoro come ad esempio la sponsorizzazione la parte partnership allo sportello Rosa creato per l'inserimento delle donne nel mondo di lavoro io con con l'assessore al lavoro avevo la avevo anche fatto una battuta di cassare dà anche il caso di pensare agli sportelli azzurri perché in effetti anche oggi anche i gli uomini hanno una difficoltà di reinserirsi a una certa età nella nel mondo della del lavoro
Abbiamo stipulato protocolli d'intesa con il Comune e la Provincia per stimolare facilitare l'entrata o l'inserimento dei cittadini nel mondo del lavoro
C'è un cruccio cioè non abbia non siamo ancora riusciti a far decollare la figura dell'apprendistato professionalizzante che tante opportunità potrebbe dare ai giovani in quanto la Regione Lombardia
Tarda ad emanare una legge regionale che lo regola lamenti come previsto dalla legge Biagi vorremmo che tutto il mondo del lavoro si attivasse per raggiungere questo obiettivo a prescindere
Da interessi lobbistici o politici di qualunque colore essi siano diamo lavoro ai giovani
Voglio ricordare il professor Biagi che con la sua legge ha dato un notevole sviluppo all'occupazione anche se non tutto il mondo del lavoro e politico lo ha
Condiviso
Aiutando i giovani con le varie forme di flessibilità introdotte l'elasticità previste dalla legge profonda rete situazioni di emergenza nel mondo del lavoro
Sicuramente la legge può essere e deve essere perfezionate aggiornata per portare a termine quella riforma del mondo del lavoro che le straordinarie istituzioni del professor Biagi avevano di disegnato
Ritengo che lo del professor Tiraboschi suo cultore e discepolo potrà portare a termine quanto dallo iniziato
La nostra categoria disponibile a dare il proprio contributo
Diciamo oggi lo confermiamo concludo allora queste brevi riflessioni con cui ho voluto soprattutto evidenziare il contributo di esperienza e competenza che la nostra categoria può portare nell'affrontare i problemi del lavoro dalla città di Milano
E salutando e ringraziando sentitamente i relatori gli intervenuti dopo per aver aderito all'iniziativa colgo l'occasione anche per manifestare il mio apprezzamento
A tutti i colleghi che pur a fronte dei numerosi impegni professionali hanno colto l'occasione per intervenire a questo seminario i cui contenuti strategici possono senz'altro aiutare la categoria nel percorso di valorizzazione Della comunicare comune esperienza professionale grazie a tutti
Ringraziamo dottor Zingales diamo la parola dottor Colini
Presidente del Gruppo lombardo della ITT
Una cosa positiva per chi saluta ed era premi lavora che deve parlare poco
Con il cancelletto
Rispetterò sicuramente questa questa USA
Io sono di di portare gli auguri saluto del Dellai di piede Gruppo Lombardo naturalmente con il mio personale augurio che questa giornata di riflessione
Sì è stimolante proficua
Per la verità più che di augurio si tratta quasi di una certezza difatti il mix che il livello di competenza dei relatori dà ampie garanzie sul fatto che l'analisi delle esperienze compiute
E la riflessione sulle prospettive future sarà seria approfondita e capace di cogliere da varie prospettive tutte le sfaccettature del tema
Io credo che una riflessione sul caso Milano possa essere terreno ideale per individuare le tendenze linee d'azione per il futuro
Milano infatti per quanto attiene al mondo del lavoro e non solo ha rappresentato da sempre la frontiera più avanzata
Il laboratorio di sperimentazione più complesse innovativo esistente in Italia se non in Europa
Di questo ne siamo tutti convinti e pertanto di grande importanza
Che a fianco degli specialisti che interverranno alla prima parte del nostro incontro con il compito di trarre il succo delle esperienze compiute
Sia prevista una seconda parte una tavola rotonda che vedrà invece la partecipazione di coloro che a livello locale nazionale e continentale
Potranno contribuire a tradurre gli indirizzi pratici di stimoli e i contributi di idee che il caso Milano potrà suggerire
è mia convinzione che le migliori idee le politiche più più lungimiranti si possono infrangere quanto il tessuto delle miriadi di operatori che agiscono nel campo del personale
Vive di una cultura stanca e dimessa timoroso del nuovo più che in propugna attrici di innovazione convinta che in fondo non vi sia poi nulla da imparare
In un contesto generale deve però prevalere una visione rassegnato del futuro queste esperienze mi dice che nel nostro campo di professionisti del personale
Il desiderio di essere protagonisti desiderosi di produrre innovazioni anziché di subirla è ben presente buon lavoro a tutti
Bene ringraziamo anche il dottor dottor Colini possiamo iniziare la nostra nostra tavola rotonda innanzitutto allora vi presento i nostri i nostri ospiti
Abbiamo Guido Baglioni che è professore di Sociologia all'Università di Milano
Gianni Bocchieri che è presidente dell'associazione delle agenzie per il lavoro associate Massimo Ferlini vicepresidente della Compagnia delle opere Carlo Macrì assessore al lavoro del Comune di Milano Onorio Rosati che nuovo segretario dalla Camera del lavoro di Milano Michele Tiraboschi che professore all'Università degli studi di Modena allievo e continuatore dell'opera di di Marco Biagi
Io sono Francesco Riccardi giornalista di Avvenire
Il tema della del di questo incontro a Milano lavoro Bilancio e prospettive di un'esperienza e sintetizzando forse molti ricorderanno l'accordo l'accordo del Patto per Milano è stato stretto nel luglio del novantanove poi perfezionato a febbraio del due mila
Che senso sostanzialmente aveva con l'obiettivo di dare occupazione occupazione regolare alle fasce più deboli di lavoratori e soprattutto agli immigrati
Era sostanzialmente basato su uno scambio quello di una maggiore flessibilità nel concedere contratti contratti a termine in cambio appunto di occupazione regolare e questo scambio avveniva sulla base di una concertazione tra un soggetto pubblico che era appunto il comune che ha il Comune di Milano i sindacati tranne la CGIL che in una prima fase non non firmò l'accordo CISL e UIL gli altre associazioni datoriali dei lavoratori
Che era un momento quello il punto tra cavallo tra novantanove due mila in cui il mercato del lavoro italiano era ancora molto rigido non erano stati ancora liberalizzati i contratti a termine appunto non c'era stata poi la legge Biagi intervenuta dopo eccetera
Marco Biagi è stato l'architetto di questo di questo Patto per Milano ha lavorato punto fianco a fianco con con il Comune per per costruirlo
Quindi io direi partiamo magari da un bilancio proprio di questa di questa esperienza dire che il più titolato a farlo sicuramente l'assessore Carlo Magri che ne è stato un protagonista
Il rumore
Sotto
Buongiorno a tutti del cerchiamo in dieci minuti
Milio
Coordinatore Mallett cerca di fare un consuntivo in dieci minuti diamo atto
Di farcela
Ma io vorrei parlarvi
Certamente di un consuntivo dicendo vi è anche numeri quindi parlando di anche in maniera quantitativa
Furto per dare un significato le cose che si dicono cercando di così mettere in luce anche certe iniziative che magari poi con la memoria sedimenti cono ma che sono rientrano tutte in un disegno perseguito dal Comune di Milano che è stato un disegno devo dire a onor del vero papà in prima fila
C'è chi tutto sommato non lo suggerì per primo
Che va bene una giunta di centrodestra noi abbiamo avuto l'obiettivo e l'avvio incominciammo a pensarlo dopo le battaglie con i vigili
All'inizio del novantanove gennaio novantanove obiettivo era per gli extracomunitari come già detto ricche per forza perché erano momenti di emergenza erano metri tutti vi ricorderete di episodi di malavita
E allora la facile equazione sono elimini gli esterni
Comunitari che provocano queste cose né allora dato l'idea iniziativa politica di cercare di dare un lavoro a queste persone però non solo a queste persone
Non solo gli extracomunitari
Oggetto del patto per il lavoro fu gli extracomunitari si regolari ma furono anche gli over quaranta vi ricordo e furono i soggetti di cui la tre otto uno quindi proprio veramente
La fascia debole nel vero senso dalla parola dalla popolazione
Risultati né al di là delle polemiche delle critiche che poi come sempre
Quando si fanno i consuntivi
E si lei percorrono i tassi di alloro le critiche dico che servono sempre sono il sale della nostra vita e ci stimolano a fare meglio
I risultati risultati oggi noi abbiamo
Una banca dati di più di quindici mila di indirizzi e vi assicuro sono persone che ci vengono fornite sono soggetti deboli nel vero senso della parola sono i centri d'ascolto della Caritas vengono da tutte le parti
Abbiamo dato un'occasione di lavoro di formazione mirata a sei mila persone ne abbiamo inserite nel mondo del lavoro due mila e cinquecento e direi che
Mi sono
Si è pensato a una grande fabbrica fatta da queste persone tanto per avere unite
Nessuna limitazione dei diritti solo occupazione aggiuntivo
Tutto valida ma validato da questa pensate nell'anno due mila nell'anno due mila uno due mila due una commissione di concertazione dove l'Assolombarda aveva un voto come un voto l'aveva una cooperativa un voto l'aveva l'accisa lo voto l'aveva la CISL erano tutte era veramente una commissione dove le decisioni si prendevano all'unanimità beh è stato un bellissimo laboratorio perché abbiamo imparato a lavorare insieme e abbiamo anche creato
Idee
L'abbiamo anche concretizzate vi ricordo brevemente che allora noi fummo il primo comuni di Milano a produrre un documento che era si chiama l'atto locale action plan fuori implementare un piano locale di occupazione fatto con tutte fatto con tutti i sindacati anche con la CGIL
Dico anche perché il patto numero uno non fu firmato ma fu fatto da tutti
Questo piano rappresentava quello che poi era la nostra strategia fondamentalmente quella di promuovere delle partnership forti avevamo una partnership forte un tessuto buono
Col quale poi affrontare qui i temi elaborare quelle strategie occupazionali che meglio di tutto potevano essere fatta a livello locale questo era l'obiettivo rifacemmo un protocollo alla fine di gennaio del due mila e due col Comune di Milano e CGIL CISL UIL facemmo un patto a maggio sempre del due mila e due
Dove fisse vanno gli obiettivi di nuovo e fissavamo soprattutto delle eravamo un percorso da seguire nominammo un osservatorio mi preme dire tutte queste cose perché oggi non possiamo dimenticare e il giorno venti di marzo ieri quattro anni fa
Il nostro mica un altro ci ha lasciati io penso che il modo migliore per ricordarlo ricordarlo senza retorica
Ricordarlo
Con i fatti
Con le cose concrete
Ora
Voglio dire che sempre nel due mila e due e poco ricordato beh facemmo anche questo ne venne fuori dal dalla commissione di concertazione facemmo un accordo con la regione Lombardia come di Milano Regione Lombardia e l'Aler
Per mille mini appartamenti sono appartamenti i pensatori inferiore trentacinque metri quadrati per noi questi appartamenti già oggi cinquecento appartamenti l'abbiamo dati a lavoratori temporanei
Vi leggo una frase di questo protocollo proprio per gli stress distretti collegamenti tra le problematiche del lavoro con quelle della casa
è necessario supportare tale intesa col la possibilità di reperire nuovi alloggi per le categorie i relatori più soggette ai problemi derivanti dalla mobilità del lavoro abbiamo decine e decine di tranvieri voi sapete che abbiamo difficoltà
Ad assumere questo tipo di profilo che auto a Mosca
Vengono in questi mini appartamenti
E vengono poi assunti dall'Atm
Questo tutto nella convinzione che parallelamente Scarlett incentivazioni alle forme flessibili di lavoro si temono creare le condizioni strutturali
Perché queste rappresenti uno una opportunità utile e vantaggiosa sia per riprese che per i lavoratori
Abbiamo poi sviluppato il Progetto cala centro di aggregazione dei lavoratori autonomi proprio per cercare di aiutare quei lavoratori che non avevano una che non hanno una rete sociali di appoggio per avviarli ha un lavoro autonomo pedaggi consiglio supportarli abbiamo fatto un patto con la Provincia e con la Camera di commercio può riformulare net economy vi ricorderete la famosa net economy l'ha bollata né tantomeno è scoppiata tante piccole aziende contratti lavoratori che avevano bisogno che hanno bisogno di una sede di rappresentanza di una delle istituzioni che Dio non loro visibilità che non supportano in tutti i modi in tutte le maniere
Ora
Solo cogliendo
La multidimensionali vita
Dei bisogni della persona in particolare
Di quella svantaggiata possono essere sradicate le motivazioni che spingono alla passività rispetto al lavoro ed ecco l'ultima doti ma che mi preme dire oggi iniziativa che tuttora
Funzionante funzionante bene che sono gli sportelli Marco Biagi
Gli sportelli Marco Biagi giusto due minuti
Per dire
Beh senza il progetto è stato supportato da dal ministero del lavoro ministero forzoso risorse ci sono non ce l'avremmo fatta
L'appoggio tecnico di tale lavoro del centro studi Marco Biagi e sette agenzie per il lavoro sette Adecco quanto Obiettivo lavoro rasta Chelli Workers elette Cano vinto la gara
Oggi noi abbiamo dieci sportelli tre del Comune perché nel frattempo noi abbiamo aperto uno sportello a Quarto Oggiaro che è una zona un quartiere che deve essere riqualificato avendo il voto la possibilità di utilizzare i fondi di Orban dove bene noi anche questo sportello facciamo orientamento avviamo formazione mirata diamo opportunità di lavoro bene abbiamo tre sportelli del Comune sette per queste urla per ognuno di questi agenzie ex di lavoro interinale oggi agenzie di lavoro di somministrazione lavoro bene oggi abbiamo dieci sportelli
Dito lati a Marco Biagi
Che lavorano per i lavoratori svantaggiati oggi abbiamo una legge che li definisce così in maniera molto puntuale
La priorità naturalmente ha la priorità agli ultracinquantenni disoccupati ai disoccupati di lungo periodo che nell'ultimo anno e mezzo almeno un anno sono rimasti senza lavoro alle persone sole con figli al carico
Il nocciolo di questo Progetto e la figura del Kyoto venti Kyoto ora abbiamo addestrato tredici del Comune sette una per ogni Agenzia del lavoro questi tutor si prendono e carico di queste persone ne fanno l'accompagnamento al lavoro
Fanno anche supporta il servizio l'impresa insieme a quelle che sono poi le agenzie del lavoro che sono loro che immettono poi con i loro clienti sul mercato del lavoro queste persone
Bene
Fondando velocissimo però insomma altri numeri Pelide votare
A tutt'oggi siamo metà dell'opera perché un anno che stiamo lavorando al progetto dura due anni finisce la fine di quest'anno a tutt'oggi non abbiamo preso in carico mille quattrocentocinquantasette persone svantaggiate
Abbiamo stipulato contratti trecentotrenta contratti circa il venti per cento sono cifre significative che assediamo andare a pensare agli over cinquanta che abbiamo collocato per esempio e considerando due fattori fondamentali un il tempo perché questi progetti hanno bisogno di tempo per avviarsi io mi ricordo il patto del lavoro inizio al due mila e poi la fine del due mila già si volevano chissà che cosa i miracoli ma ci vuole tempo per andare avanti e presepi sa fare l'istruttore degli affari sistemi formativi bisogna destare le persone a che siano capaci a fare questo lavoro
Bisogna fare tante cose anche da dai locali anche da dall'arredamento dei locali sono centinaia le cose da fare
E che tutte poi hanno bisogno di tempo però bisogna perseverare non bisogna mai perdere coraggio
Non bisogna mai farsi infilzare delle polemiche bisogna cercare di vincere le polemiche di accettare le critiche e di andare avanti senza perdere di vista quello è l'obiettivo fondamentale che per il Comune il petto sono di soggetti oggi richiamiamo svantaggiati
Devo ringraziare in questo progetto di cuore tutti quelli che hanno lavorato le agenzie del lavoro che so essere qua oggi istituto che so essere qua oggi i miei collaboratori
La dottoressa Salvoni Spinelli tutti quelli che hanno lavorato voglio concludere
Ricordando l'insegnamento dall'amico Marco
Che tanta passione civile ha messo nella sua instancabile opera di riformista diceva Marco che i diritti dei lavoratori si conquistano prima di tutto nel mercato
Ma se le regole del mercato tolgono opportunità invece di crearne se soffocano le iniziative imprenditoriali invece di stimolarla allora a pagare il prezzo più alto sono proprio i lavoratori che da quel mercato sono destinati a restare esclusi
La flessibilità può deve portare vantaggio lavoratori proprio come la porta alle imprese la nostra esperienza a Milano ha voluto provare soprattutto questo
Confido quindi che laboratorio milanese per lavoro possa proseguire del suo cammino molto migliorare c'è sempre da migliorare
La sua efficacia grazie al sostegno di continuità di qui continuerà atti a vedere ma il valore del lavoro come imprescindibile strumento di sviluppo dell'individuo né dalla società civile grazie a tutti voi
Per inalazione assessore mai che riguarda io mi mi riallaccerei proprio una delle ultime cose che che diceva l'assessore cioè l'esperienza degli sportelli Marco Biagi io appunto interpelli aerei Gianni Bocchieri che presidente della della agenzie per il lavoro associate che poi l'associazione che riunisce le sette le sette società di cui faceva riferimento a cui faceva riferimento l'assessore che hanno appunto collaborato per questa per questa importante opera Milano gli sportelli piace
Il Patto per Milano ha gettato le basi di un rapporto nuovo tra pubblico e privato
Poiché appunto era una delle delle delle intuizioni progrediti Marco Biagi questa di creare una forte sinergia tra tra pubblico e privato per migliorare il mercato del lavoro e le opportunità di collocamento dei lavoratori
Ecco oggi che cosa rimane di quell'esperienza e che come si può andare avanti senza
Che di cosa richiede cosa rimane dell'esperienza diciamo che ancora non non rimanendo nel senso che per duriamo dell'esperienza il i numeri che ha dato l'assessore Magri fotografano quello che solo l'inizio io mis mi auguro di questo tipo di sperimentazione
Lo sportello Marco Biagi nasce con l'accordo del luglio del due mila tre voglio ricordare che era precedente
All'entrata in vigore del Polo del due sette sei
Due sette sei entrato in vigore a
Ottobre questo per ricordare il carattere di non di innovazione che parte da Milano proprio dove il professor Marco Biagi e poi Michele Tiraboschi avevano iniziato uno un'opera anche di lancio della riforma perché oggi ricordiamo i numeri io invece vorrei tornare indietro nel tempo vorrei tornare al due mila e tre in quel luglio del due mila e tre c'era caldo molto caldo Milano
E ci riunivamo in un posto dove l'assessore ma che non ha ancora messo nel nel condizionatore c'erano degli uomini di buona volontà tra cui quelli che sono seduti a questo tavolo altri in platea voglio ricordare Rodolfo Giorgetti che ha avuto un grande una grande mano su questo su questo disegno e da lì iniziavamo a ragionare su come la riforma del mercato del lavoro nel momento in cui dava ai privati la possibilità di intervenire oltre il modello che li aveva visti Inter lire fino ad allora potesse creare la maggiore inclusività possibile mi rendo conto poiché purtroppo dopo solo tre anni alcune parole possono diciate essere diventate quasi obsolete invece noi dovremmo ritentare di recuperarli
In quegli anni in quei mesi in quei giorni parlavamo di occupabilità di inclusività
Di portare la protezione non soltanto dove il rapporto di lavoro c'era e dove c'è la cittadella dei diritti ma addirittura sul mercato e proprio in quei giorni caldi di luglio noi pensavamo che il nostro compito di operatori privati nel momento in cui andavamo verso la polifunzionalità era quello di raccordarci col pubblico per fare in modo che questa credo in rete di protezione sociale si attivasse quindi cominciamo a discutere su chi aveva la dote c'è quindi su quei disoccupati su quei soggetti svantaggiati
Che avevano delle caratteristiche amministrative che potessero dare luogo ad attivazione di forme di di nuovo ammortizzatore sociale di Welfare to Forte di una nuova attivazione di meccanismi che potessero portare poi alla ricollocazione professionale
E poi a quelle categorie che invece erano ancora prive di qualunque tipo di dote amministrativa e che semplicemente si trovi una sede una in una situazione di difficoltà nel nell'entrare nel mercato del lavoro
Io francamente devo ammettere che in quei giorni non avrei mai pensato
Che ha appena pubblicato il decreto legislativo due sette sei più ci piovesse addosso proprio sull'articolo tredici che cercava in quel modo di coagulare queste spinte queste innovazioni ci più in basso addosso una serie di e accuse una una valanga di situazioni ideologiche molto spesso
Che rendevano ciò che era banalmente da fare immediatamente più difficile da realizzare
Io mi ricordo che quando parlavamo all'inizio di raccordo pubblico privato ci si rimproverata sfrutta gli operatori privati che proprio con l'allargamento
Del nette Nismo di mediazione tra domanda offertagli operatori privati avremmo spaccato in due il mercato del lavoro
Ci si diceva che i privati si sarebbero occupati delle professionalità che avrebbero trovato facilmente uno occupazione quindi ci saremmo appropriati della fasce a facile di ricollocazione del mercato del lavoro mentre il pubblico sarebbe stato lì costretto a occuparsi delle fasce dei i soggetti deboli ecco ist basterebbe oggi ricordare con i numeri dell'assessore Magri come già questa accusa era fuori luogo fin dall'inizio bastava semplicemente evitare che si potesse ti affacciare
Una discussione spuntano su un antagonismo Pubblico e privato che non ha senso che sterile che non porta nessun risultato
E da qui ancor di più oggi che soltanto ripeto una prima tappa di analisi del dell'esperienza dello sportello Marco Biagi che voglio trarre un asse un secondo insegnamento che in anticipo rispondeva alle altre domande
E alle altre critiche che venivano mosse all'articolo tredici
Si diceva che nell'antagonismo pubblico privato
E i privati devono essere sottomessi a una regia comunque pubblica Cass l'unica depositaria di del dell'interpretazione del bene del lavoratore l'esperienza del comune
Di Milano dimostra che invece nonostante possa esserci una regia della parte pubblica si può creare una collaborazione di fatto tra pubblico e privato che consente assolutamente di andare oltre ogni tipo di antagonismo che sinceramente
Nell'esperienza del nostro paese non ha mai fatto
Bene a nessun settore dove dove è sorto mi riferisco per esempio alla all'antagonismo che ancora sussiste tra scuola pubblica Scola privato quindi diciamo che l'esperienza del del dello sportello Marco Biagi per come l'abbiamo vista noi per come l'abbiamo vissuta fin dall'inizio
Possa essere soltanto lo sprone per poter andare oltre una retorica che poi dal mio punto di vista rischia di creare ulteriori danni io non posso non sfruttare l'occasione per ricordare che cosa sta avvenendo in Francia in questi giorni
E le piazze si sono riempite contro il contratto di primo impiego che un contratto di lavoro a tempo indeterminato
Cuper soggetti che hanno meno di ventisei anni e che possono essere lasciati a casa senza una giusta causa nei primi due anni di occupazione ecco io non discuto e non voglio entrare perché non è questa la sede sul merito del ragionamento della precarietà anche dove precarietà
Dovrebbe essere declinato in termini di flessibilità però attenzione e proprio nel tentativo di valorizzare le esperienze negative positive
Che si può contrastare un approccio ideologico che poi non porterà risultano nessuno e quindi mi auguro che invece che l'esperienza dello sportello Marco Biagi posso trovare una continuazione anche al di là dei due anni che si possano continuare ad esplicitare quali sono le funzioni quello che le agenzie per il lavoro da qui in poi posso esplicitare il solo fatto di essere autorizzati dal ministero e che si possa sempre di più
Importare esperienze così come è stato fatto dal professor Marco Biagi dal professor Tiraboschi dall'estero perché proprio dall'estero che arrivano sollecitazione di tal tipo e soprattutto che si possa definitivamente a far l'idea arrivare a pensare a un sistema di ammortizzatori sociali che sia votato alla ricollocazione che si che sia incentrato sulla persona sulla dignità della persona di trovare un altro posto di lavoro e non sia invece ancorato a ragionamenti legati soprattutto ai settori produttivi grazie
Grazie Bocchieri introdurrei anche l'intervento di Massimo Ferlini
Vicepresidente Acilio parlando appunto di il del ruolo parlano del ruolo del del di collaborazione tra pubblico e privato cioè un terzo soggetto che il privato sociale molto certamente non meno importante
C'è una un ottica che quella della sussidiarietà che ci aiuta a guardare a questo tipo di a questo tipo di interventi e con solleciterei su in questo senso
Ma il
In effetti privato sociale o il mondo del no profit è stato anche lui protagonista della vicende del dibattito del Patto per Milano sia nel sollecitare le iniziative che l'assessore prima ricordava
Cioè occupiamoci direi creare occasioni di lavoro in risposta alle problematiche sociali che erano diventate emergenze in quell'anno come lui ha ricordato bene con una sequenza di fatti gravi che avevano colpito la città i soggetti che poi furono che e poi candidando anche il no profit del mondo del no profit a essere soggetto attivo del Patto per Milano non solamente on solo propositore ma soggetto attivo di idee di proposta e di possibilità nuove per dare nuovi sbocchi lavorativi alla ma le fasce svantaggiate di lavoratori che potevano trovare attraverso sì nuovi il gli strumenti del Patto sui nuovi strumenti legislativi le inizia la possibilità nuove per trovare nel lavoro una risposta al disagio sociale che caratterizzava nel territorio credo che questo fosse il il nodo principale sospetto principale su cui muoverci perché questo perché credo che la riflessione oggi è utile play credo che letti dealer figure che hanno dato vita a quel patto da un lato l'istituzione locale la più vicina al governo del territorio dall'altra il sindacato dei lavoratori le associazioni dei imprenditoriali e il quarto ma non ultimo punto il mondo dell'associazione del no profit possano ancora oggi essere la base su cui a ripensare quali politiche attive
Radicate sul territorio si possono mettere in moto per dare una risposta più proficua l'incontro domanda offerta a partire dalle fasce svantaggiate
Ma con uno slogan se mi è concesso quello che va bene per le fasce svantaggiate a maggior ragione deve funzionare per le fasce dei lavoratori più più avvantaggiati o normali per il Lingotto il normale incontro domanda
E offerta di lavoro e non essere il contrario perché dico quello che penso che si sia nella strumentazione legislativa che nel frattempo entrata in vigore
Nella esperienze che sono state fatte a Milano e in altre realtà territoriali
Nel spunti per dire che cosa oggi può avvenire Sarre ulteriore frutto aprire una nuova fase sul territorio per le azioni di tutti questi soggetti da un lato le istituzioni e le SIM particolare le amministrazioni comunali nel mettere in moto le risorse che possono dare vita a progetti di integrazione sociale attraverso il lavoro e credo che questo sia lo sbocco principale o o il compito principale di di nuovi soggetti attivi in fondo
La logica che stava dentro alla legislazione entrata in vigore impostate in Italia era quella di di dichiarare esplicitamente l'obiettivo fare crescere l'occupazione
Cioè creare nuovo tasso di occupazione più alto per le queste erano gli obiettivi che ci si propone rispondendo alle diverse fasce di lavoratori deve mettere in moto meccanismi di tutti nuove tutele di flessibilità forme contrattuali diverse ma soprattutto nella playlist campo arrenda a nuovi soggetti che svolgessero un ruolo attivo nel favorire l'incontro fra domanda offerto qui abbiamo una platea selezionata di esperti consulenti del lavoro che fanno questo professionalmente che erano fra i pochi
Soggetti abilitati ADAC conoscere a svolgerà fin da prima in modo professionale il favorire l'incontro al favorirne la selezione per conto dell'impresa in modo particolare
Per le figure giusta al posto giusto qui si trattava si e si tratta oggi invece di allargare la platea di soggetti Chicco qualche usino tutte le risorse disponibili le professionalità disponibili
Per per aver per giocare un ruolo attivo nel favorire l'occupabilità delle figure professionali che vi sono in un determinato territorio nel rispondere ai bisogni particolari di quelle fasce perché per ragioni sociali di studio di esclusione di di e soprattutto per cambiamenti nella struttura economica mettano in moto invece le risposte attraverso percorsi di orientamento accompagnamento formazione perché ci sia una crescita dei del potenziale occupazionale della della popolazione allora i soggetti che hanno dato vita a quell'accordo da partire dall'amministrazione comunale e con le organizzazioni sindacali e imprenditoriali che possono oggi indicare nuovi esperienze nuove possibilità di de attive in questo terreno le gli sviluppi che la il che gli enti bilaterali possono dare sono ancora aperti come indagine come possibilità come potenzialità delle cose il mondo del no profit che nel frattempo ha dato vita a strutture talvolta anche autorizzato ai sensi di legge
Per fare accompagnamento formazione accoglienza e stimolare una progettazione sociale per l'incontro domanda offerta dagli sbocchi occupazionali veri talvolta anche attraverso percorsi che portano all'autoimprenditorialità laddove questa può essere la risposta anche ai bisogni del territorio che non trovavano una risposta attiva credo che questo sia il il passaggio che oggi si può mettere in moto oltre in modo ulteriore proprio a partire dalla riflessione di quanto se il di quali sono i risultati
Positivi a mio parere che il Patto per le hanno messo in moto a suo nel corso di questi anni i risultati che la gli aspetti legislativi dedicati alle figure dei lavoratori svantaggiati l'articolo tredici in particolare quel cadenza degli sportelli Marco Biagi a Milano
Hanno dato l'esperienza che i singoli soggetti hanno fatto se hanno avuto a cuore anche in questi anni di sperimentare tutto quanto fosse possibile per dare nuovi sbocchi lavorativi per creare occasioni di lavoro
Perché questo perché il lavoro diventa qui la risposta di integrazione sociale ha disposto i bisogni che sul territorio vi erano questo
Dei veri chiaro se questo è l'obiettivo e questo rimane cruciale io credo che ci che ci sia lo spazio per portarlo avanti anche perché come si suol dire
Chi lavora a Milano e milanese questo è la risposta a chi fa ancora suddivisioni fra svantaggiati da integrare fra non milanesi d'integrare extra comunitari deve servire a Milano chi lavora a Milano è milanese questa era che la natura su cui si è sviluppata la città allora questa è la sfida più grossa di Erika e la risposta principale che dobbiamo dare ai bisogni di integrazione delle diverse fazioni spot sociali che caratterizza la nostra città
Grazie Ferlini
Adesso cercherei di di allargare un po'l'inquadramento la questione chiederei al professor Baglioni di insomma di di di chiarirci un po'che rapporti ci possono essere tra iniziative di concertazione raccordi locali come questi il sistema contrattuale che abbiamo eccome
Futuro sistema di relazioni di reazioni sindacali diverso potrebbe favorire un meno il nascere di iniziative locali importante come è stato come è stato il Patto per Milano
Sì io ho apparentemente no anche forse non solo apparentemente vado un po'fuori tema ma non è una svista e un po'programmata o il consenso del nostro presidente
Dalla tavola rotonda cioè tengo fermo Milano nel senso proprio che diceva adesso lui della territorialità
Meno
Ho seguito fin dall'inizio ecco un come dire come una Regione convinto dalla logica politica e tali possono anche essere discussi il Patto per Milano e ritengo che anche delle cose che abbiamo sentito oggi questa esperienza vada continuata
Però Milano non è tutto rispetto un distretto industriale un distretto turistico cioè Milano è una città complessa una media città livello planetario una grande città a livello italiano e anche europea ora i problemi del lavoro qui sono molteplici
Ecco io oggi vorrebbero non oggi perché già altre volte l'ho tentato di fare questo discorso che apparentemente un po'impopolare perché presuppone un aumento dei salari lo dice uno che se pompo conosciuto negli ambienti sindacali
è conosciuto per essere usati da molti anni già un sostenitore dalla compatibilità fra il costo del lavoro un salario e quello che come dire e la la compatibilità rispetto alle condizioni dell'impresa delle condizioni dell'economia lo qual è il il mio chiodo se volete quindi lo metto subito in termini espositivi cioè il mio chiodo è che lire oggi Lodi apriva la strada su che base vengono per finiti i contratti collettivi cioè quando un sindacalista e anche la la loro controparte ma soprattutto i sindacalisti escono dalla riunione finale processi con contratto cosa dicono
Siamo soddisfatti questo è abbastanza normale che lo dico ma stiamo perché siamo soddisfatti perché abbiamo mantenuto
Il potere d'acquisto dei salari pesto è Roma lire la ragione non solo in Italia
Ma anche in Europa che come dire caratterizza la contrattazione di ampie Hardy ampia sfera e non regionale in Germania nazionale in Italia eccetera eccetera
Ora in cosa succede in realtà succede in realtà che pur ripieghi quell'il contratto così definito livello vento nazionale rispetto costo dalla vita di Mila no è un contratto il ricco cioè il mantenimento sì non è un peggioramento le rinnovo del contratto perché difetto nel manico cioè è nel manico che scusate l'espressione un po'dialettale
Che il costruendo della vita a Milano non solo Milano ma qui parliamo di Milano comunque a Milano per certi aspetti più piccolo un curato tutta italiana e il costo della vita è molto elevato
Questa vicenda non interessa solo l'offerta di lavoro come quando li ho cominciato qualche anno fa ha pensato su a questo possibile modifica dell'assetto contrattuale ma anche della comanda di lavoro perché come leggiamo sui giornali c'è scarsità di di personale di candidati in settore tradizionali devono qua negli anni Cinquanta quando io son venuto a Milano e quando come calcolo ho cominciato Pardini queste cose a diventare tranviere non era come dire uno sforzo psicologica e mio figlio purtroppo una trovato niente da fare fa il tranviere no fare entrambi era uno status occupazionale dignitoso
Che il che trovava come dire desiderabili Tatti oggi non è più così e non si può dire ho letto recentemente su un grande quotidiano milanese che gli affitti a Milano convengono perché facevano le comparazione come nei quartieri di Amsterdam di Londra di Parigi poi mette sul piano meramente dalla comparazione statistica vero ma siccome non ci riferiamo al nostro paese al nostro non piccolo paese questa tesi non vale
E in prospettiva adesso esagera un po'per per dar l'idea noi dobbiamo anche pensare al salario come una componente che consente un'armonia sociale una città divinamente come diceva l'oratore che mi ha proceduto
Ora per schematizzare quindi come tutte le schematizzazione disco lasciano il tempo che trovo lo dobbiamo evitare di andare verso distrutto parliamo di prospettiva una prospettiva in cui Milano è fatta prevalentemente da benestanti da vecchi e da immigrati o peggio ancora da immigrati vecchie non benestanti cioè questo non è perché come dire nessuno dei queste tre categorie io certamente appartengono alla seconda non abbiamo legittimazione ma perché una città è difficile che sì come dire trovi uno un'armonia un equilibrio sociale di cui milanese mi metto mentre un tiro supplire a sessanta anni siamo così orgogliosi
Allora che cosa si può fare che cosa può essere fatto cos'è che può essere fatto per rimediare a questa situazione che è una situazione come dire in inevitabile se e il contratto che determina il salario dei dei dei lavoratori milanesi è un salario avvilito livello nazionale
Ed è un problema che non si risolve con la contrattazione a livello aziendale perché la contrattazione a livello aziendale riguarda come dire quel secondo livello classico
Che avviene nell'azienda in cui ci sono le condizioni per poterlo fare alcun sindacato è capace di a stabilire dei patti quindi non confondiamo
Cioè non si può dire ha bisogno al Sun il salario Milano perché come dire la probabilità è più elevata questo motivo aggiuntivo tre e e ciò che dice ma ciò avviene no avviene quando può
Almeno in una certa misura dove è possibile
Mentre io ritengo che fu impedire questa che chiamo indennità che andrebbe data ai lavoratori
Milanesi metropolitani si può parlare di un patto bilaterale di di soldi
Di indennità metropolitana va dato come una corda dal contratto nazionale come lo è un po'il ponte il livello regionale per l'artigianato o il livello provinciale per gli edili non so se son chiaro perché assolutamente la cosa che non dobbiamo fare creare tre livelli allora cosa invento io non è un'invenzione se volete c'è un minimo di furbizia per come non son certo furbo
Cioè voglio però e logico cioè noi per ristabiliamo un certo equilibrio
Una certa e qui già nella mantenimento del potere d'acquisto o del potere d'acquisto stesso
Se i lavoratori di Milano attraverso questa indennità che poi c'era già stata anche fatta una proposta da tempo fa
Ora questo mi sembra una cosa che può essere fatta può essere fatto non intacca il contratto nazionale anche se volete allarga le sue prerogative
Nello stesso tempo come dire non copre quello che può essere la contrattazione a livello aziendale a livello di gruppo che ha una sua dinamica sulla parola magica del livello di produttività
Obiezione e mi fanno quelli al l'obiezione fondata io parlo di questa di un dente ma perché gli imprenditori dovrebbero accettare questo
Perché dovrebbero accettarlo a livello generalizzato
E questa è un'obiezione forte io cosa rispondere a questo obiezione
Risponda lei sono sostanzialmente col fatto che uscire l'imprenditoria Milano oggi c'è uno uno a percentuale che può variare di chi ha successo di chi ne ha meno di chi ne ha poco di chi non ce la fa ma questo avviene anche in altre zone
Dispone a Mila no di un mercato del lavoro molto articolato la battuta un po'banale se volete a Milano ce qu'come normale
E questo vale anche un po'per il mercato del lavoro cioè l'imprenditore milanese Cerruti e lavoro a Milano si trova di fronte a un mercato del lavoro che dobbiamo alimentare
Costo della vita il posto dall'abitazione in particolare tende ad allontanare tende a fare con lo schema di tre gruppi rimarranno rimangono immigrati perché hanno la capacità di sopportazione per esempio nella casa molto superiore a quello nostro dei lavoratori di di origine nazionale
Il poter disporre di qua come questo mercato così fallito e così mobile è un vantaggio che piccoli imprenditori non posso tener conto faccio un esempio molto banale attirando a Ponte di legno se non c'è un elettricista lo potete crearlo andare a Treviglio farlo trasferire entra a Milano è una zona continuo di riferimento gli scambi eccetera
Secondo io appunto anche agli imprenditori fare un'obiezione al nella loro logica
State scattando vi ormai molto per la responsabilità sociale dell'impresa la responsabilità sociale d'impresa uno delle prime ecco è comune e prive però di avere trattato in base alle loro coscienze ai loro bisogni i vostri dipendenti i volti vostri lavoratori questa mi sembra una delle cose più concrete della responsabilità sociale chiudo dicendo che e guardate che è importante questo perché la povertà o la scarsità non è assoluta e relativo al luogo in cui state
L'ultime ricerche fatte fra le poche su questo argomento hanno dimostrato che anche se il livello medio contabilità Milano e quindi anche dei lavoratori è un po'più elevato
Parlo dei lavoratori dall'oratore normale dal settore secondario e terziario che dal centro e nel Sud pro il senso di crescente disagio economico e più forte percentualmente al nord che al sud
Perché è un fatto di percezione grazie
Piazzava professor Baglioni direi di iniziare a riportarci a portarci ancora di più sull'attualità
Onorio Rosati che è il mio segretario dalla Camera il lavoro ore appunto girare alcune alcune domande ad alta vocazione pare che proceda Baglioni per esempio da ultimo parlava di di nuovi nuovo sistema contrattuale di nuove di nuove relazioni industriali è in corso un dibattito all'interno il mondo sindacale molto su appunto anche quale modello di sindacato di sindacato perseguire se più antagonista conflittuali invece partecipativo eccetera
è colui che ha da poco la responsabilità della Camera il lavoro e Milano che tipo di di politica intende sviluppare
Sì buongiorno che ringrazio naturalmente per l'invito anche per l'opportunità che mi viene data che viene data la Camera del lavoro di affrontare un tema che ha caratterizzato la discussione sul nostro territorio per per un certo periodo di tempo e allora una prima considerazione con la schiettezza che io penso che un certo in queste circostanze serve a noi come CGIL abbiamo vissuto il Patto di Milano quello sottoscritto nel luglio del mille centonovantanove Puppato SEPA un accordo separato
E devo dire che per le tra la tradizione che ha sempre contraddistinto la Camera del lavoro di Milano questo per me ha rappresentato una ferita la ferita politica
Perché e non è una un atto di presunzione la canna del lavoro di Milano per tradizione e per storia sempre ha presentato da questo punto di vista un punto di eccellenza oggettivamente di avanzamento anche dentro la nostra organizzazione
Il fatto di non aver ritrovato nell'ambito di quella proposta che ci veniva offerta le condizione per poter arrivare alla firma evidentemente ha rappresentato un problema
E ha caratterizzato anche questo accordo separato l'apertura di una fase problematica nei rapporti unitari con CISL e UIL devo dire poi che ha abbondantemente superato positivamente grazie al contributo di tutti
Di CGIL CISL e UIL ma devo dire anche Grasso contributo al Comune di Milano
Allora non ci fu il tentativo di acuire le divisioni ma ci fu da subito la consapevolezza che sul territorio milanese si dovesse ricucire questo clima di collaborazione diciamo e di e dentro un sistema di rapporti tutto sommato al di là delle differenze da sempre stati rapporti e comunque diciamo improntati
Al alla concretezza delle cose
E da questo ragionamento di ricucitura coi scaturito l'accordo del due mila e due che veniva citato che indubbiamente è un accordo diciamo più di natura politica che non legata agli strumenti però indubbiamente ha consentito di ricucire diciamo un sistema di relazioni e ci tengo a dire proprio questa circostanza che allora l'origine della nostra mancata firma
Fu legata a una valutazione di merito devo dire giusto sbagliata che fosse però fu questi uno sotto il cemento al tavolo di confronto
Lo dico per Q perché io allora ero segretario generale la funzione pubblica di Milano e quindi penso per caratteristiche della mia categoria la categoria che maggiormente si confrontava con e che si confronta con me le istituzioni locali non ci fu mai nessun tipo di atteggiamento politico dentro la Camera del lavoro finalizzato a modificare il sistema di rapporti tra le parti
Nonostante ci fossero queste divisioni non ci fu mai un indicazione che partisse dalla struttura Camerana che partisse dal direttivo finalizzata ad abbandonare il merito per la discussione per affrontare aprioristicamente per aver aprioristicamente un atteggiamento di chiusura o di rottura nei confronti del Comune di Milano
Devo dire questo perché e opportuna distanza di sei anni
Ritornare su questa vicenda anche per tentare assieme di dare una lettura che sia un po'meno legata all'aspetto contingente e sia invece più come dire improntata l'esigenza di guardare in avanti da questo punto di vista devo dire che considero anche molto utile il bilancio che è stato qui presentato lo considero utile dal punto di vista dell'approccio proprio perché riformisti o che io penso che quando si parla di mercato del lavoro non si possa partire dal presupposto che questo sia un sistema che va periodicamente sollecitato da modifiche e da e e interventi e diciamo così di riforma
Perché io penso che essendo un settore molto particolare debba all'interno di questo settore ci debba essere una come dire una riconoscibilità di quelli sono gli strumenti che vengono utilizzati ci debba essere maggiore fiducia da parte delle imprese e anche maggiore conoscenza e fiducia da parte dei lavoratori
Per cui quando si ragiona di strumenti che sono stati definiti sul territorio introdotte sul territorio penso che l'approccio migliore nella discussione proprio per dei biologi usare questa discussione sia cercare di partire di dati di concretezza
Verificare le cose che funzionante hanno funzionato e le cose che non funzionano sapendo che le cose che non funziona bisogna avere un approccio concreto nel modificando oppure nelle Viminale questo io penso che sia un atteggiamento di equilibrio che vale per la vicenda milanese ma vale anche per la vicenda nazionale
Differentemente confronti che in
Nascono da contrapposizioni che non hanno un minimo di rapporto di collegamento contato dalla concretezza della realtà non sono utili
Perché non sono cose serie non sono utili per il legislatore soprattutto non sono utili per non sono utili per il Paese allora noi dobbiamo cercare di lavorare per aumentare sul territorio la competitività la competitività delle nostre imprese
E la qualità del lavoro io penso che esista un nesso che troppo spesso nella discussione sugli strumenti relativamente a per lavoro viene dimenticato io penso che ci sia un nesso stretto tra le politiche per lo sviluppo territoriale e la qualità del lavoro
Un nesso molto stretto che è strettamente correlato alla capacità della competizione dei sistemi territoriali sempre più quando si parla di competitività si parla di competitività tra sistemi non competitività tra persona competitività tra singole imprese
Per cui di fondamentale importanza sul territorio definire politiche politiche di sviluppo di carattere pubblico politiche di sviluppo di carattere pubblico e privato
Che sostanzialmente consentano
Al territorio di essere appetibile di essere un luogo dove l'impresa è si insediano indotti dove invece l'impresa non sono costretti dagli a delocalizzare perché questa è la precondizione poi per ragionare anche sul fattore qualità sulla fattore qualità dello sviluppo spatole
Qualità
Del lavoro e da questo punto di vista io penso che sia decisivo da una parte implementare e riqualificare sistema di relazioni sul territorio un sistema di relazioni di natura concertativo
La concertazione presuppone questo il riconoscimento reciproco da parte dei soggetti
Non è una tavolata dove tutti si siedono indistintamente ma il fatto che i soggetti si siedono e perché si parte dal presupposto che ci sia tra di loro un appare riconoscibilità pare legittimazione soprattutto la condivisione di quelli che possono essere gli obiettivi
Io penso che Milano tutti lo stanno dicendo in questo periodo c'è una città che riparte ripartirà nella misura in cui è in grado di implementare di intervenire con efficacia sul sistema di relazioni d'altra parte un sistema di monitoraggio sull'andamento del mercato del lavoro
Dobbiamo sempre più lavorare sui dati di concretezza perché come dire all'Obiettivo sì sì gli obiettivi possono essere raggiunti anche attraverso approssimazioni successive ma l'approssimazione successive necessitano da di un punto di osservazione che sia un punto di osservazione dettagliato
E da questo punto di vista devo dire che invece in questi giorni in queste settimane troppo spesso ci troviamo di fronte lo dico come operato io sono un sindacalista a dati che sono troppo spesso discordanti tra di loro
E è difficile fare una discussione seria di fronte a dei dati che non sono tra di loro comparabili perché altrimenti il rischio è che questi dati vengono piegate la contingenza politica vengono pirati alla contingenza legata all'elezione alla campagna elettorale e quant'altro
Dobbiamo intervenire per intervenire c'è l'esigenza di avere dei dati di conoscenza che siano obiettivi ma soprattutto dei dati conoscenza che siano condivisi tra le parti
Poi ci si può dividere sulle possibili soluzioni sui possibili interventi ma qui io dico che dal punto di vista la concertazione la condizione per fare una buona concertazione e che si parta da un'analisi e da un atteggiamento di conoscenza dei dati che sia il più uniforme possibile
Dall'altra parte un ruolo attivo dell'istituzione locale
Non solo come soggetto in questo caso il Comune di Milano la più grande impresa del territorio milanese come numero di addetti diciassette mila dipendenti
Ma dall'altra parte anche come soggetto regolatore
Istituzione pubblica sistema degli appalti appalti pubblici nel patto per il lavoro del mille novecentonovantanove si faceva espressamente riferimento alla al al tema degli appalti io penso che sulla questione degli appalti sia di fondamentale importanza
Che ci sia un ruolo attivo da parte dell'amministrazione pubblica non solo un ruolo di Governance dal punto vista del territorio ma di soggetto capace attraverso un intervento a monte di poter introdurre anche degli elementi di regolazione di regolazione degli appalti e quindi di introdurre degli elementi a monte di regolazione che del mercato
Ad esempio il tema dell'edilizia l'edilizia e uno dei settori dove cresce di più l'impresa
Poi varrebbe la pena di fare uno studio per capire e caratteristiche all'impresa l'impresa in edilizia che sta crescendo sul nostro territorio in ragione anche secondo noi di un sistema di regole che non sono pienamente
Che non siano pienamente esigibile e dentro questo e vado verso le conclusioni c'è un'esigenza anche di decentramento sul territorio delle boutique delle politiche attive per l'impiego
Ora ne dobbiamo evitare quando si parla di politiche attive per l'impiego di assistere a fenomeni di riaccentramento
Di strumenti di politiche come ad esempio la Regione Lombardia sta facendo in queste settimane o peggio di meccanismi di sovrapposizione
Cioè di sovrapposizione dove su determinati segmenti intervengono più soggetti spesso al di fuori di una regia di carattere di carattere più generale io penso che questo sia un elemento molto importante
Anche in ragione del fatto che agiamo all'interno di un sistema di risorse economiche che sono delle risorse economiche tutto sommato che spesso provengono dalla Comunità europea
Dai fondi sociali e quindi risorse infinite
Quantità non esageratamente grandi e quindi io penso che il sistema non possa permettersi di avere delle diseconomie attraverso la di la sovrapposizione dei diversi soggetti chiudo con il ruolo del suo del delle parti sociali beh prima di tutto
Io penso che ci sia l'occasione della rivisitazione del modello delle relazioni industriali
Io penso che con coraggio le organizzazioni sindacali siano chiamati a fare la loro parte per mettere mani al modello del così del ventitré luglio
Nella consapevolezza che quando mi firmiamo i contratti le prime due affermazioni che facciamo è quanto tempo dell'impiegata firmarle
E dall'altra parte inizia la discussione se il contratto è stato firmato tenendo in considerazione il tasso d'inflazione reale il tasso d'inflazione programmata quanto produttività è stato inserito e quant'altro per dire che cosa
Per dire che siamo in presenza di un modello contrattuale che da segnali evidenti di sofferenza ma dà segnali evidenti di Fo insofferenza anche in considerazione di un altro aspetto
Ormai con l'abbandono della cosiddetta politica dei redditi il modello il rinnovo del contratto diventa l'unico occasione di redistribuzione della ricchezza
E quindi su rinnovo del contratto di lavoro si scaricano tensioni che diversamente andrebbero governato utilizzando una differente più ampio pluralità di strumenti
Quando si parla del contratto oggi come oggi è l'unico strumento per garantire la tenuta del potere d'acquisto dei salari
Differentemente con una politica di redditi c'era la possibilità di agire sulla leva fiscale di agire sulla leva dei prezzi di agire sulla leva delle tariffe
E quindi la tutela la tutela del potere d'acquisto veniva garantito utilizzando una pluralità gli strumenti quindi non scaricando solo nel rapporto tra datore di lavoro e organizzazioni sindacali il l'onere del della tenuta del potere d'acquisto del salario devo dire che quindi c'è l'esigenza per affrontare una discussione e chiudo veramente che sia più aperta e più libera anche sulla rivisitazione del modello contrattuale di recuperare un patto fiscale di recuperare una politica dei redditi
Perché al di là e al di fuori di questo contesto è evidente che quando si rinnova di che si discute di rinnovo del modello sì addensano lì dentro elementi e contenuti che vanno oltre il significato stesso del del della visitazione del moderno per questo ci vuole coraggio
Ognuno deve fare fino in fondo la propria parte io penso che dentro un rapporto unitario tra CGIL CISL e UIL anche la Camera del lavoro di Milano si sente e si sentiranno i futuri impegnato su questo versante vien grazie
Grazie anche a Rosati nel suo intervento molto
Molto chiaro direi vorrei chiedere Michele Tiraboschi iniziare a tirare un po'le fila della il discorso in questo senso ma questo è stato
è stata Siena Biagi appunto del uno degli artefici del e la struttura del fatto per del Patto per Milano
E allora vorrei capire dal suo punto di vista poi che frutti ha portato questa anche riferimento alla alla legge Biagi a tutta la legislazione che è venuto dopo ci parlano ancora del che l'articolo tredici se non sbaglio è stato appena rilasciata una Cina circolare esplicativa anche sul su questo perché però vorrei capire anche dal suo punto di vista Milano come può se può eventualmente tornare ad essere un laboratorio per per il cambiamento
Irreversibile
Sì io vi vi ringrazio che vorrei partire da una frase di Marco Biagi che forse spiega anche perché abbiamo deciso di fare quest'iniziativa
Assieme i consulenti del lavoro e direttore personale mi rendo conto che il tema del Patto di Milano può sembrare un tema digli ampia prospettiva un po'lontano dalla pratica quotidiana invece in cui ci imbattiamo noi operatori il diritto comunque operatori delle risorse umane
Penso che questa frase aiuti a capire sì ha senso di questo Patto di Milano per soprattutto dal Patto di Milano quello che è venuto fino arrivare la legge Biagi
Marco Biagi cc scriveva che le norme di legge devono essere interpretati applicate con rigore
Nel rispetto dell'intenzione del legislatore ma anche con spirito costruttivo innovativo in modo da farne uno strumento al servizio delle persone e non un fine in sé
Peraltro oggi nel programma prima del dell'intervento più politico e il bilancio complessivo prenderemo anche una tesi di laurea prima del Ministero del del lavoro del Sole ventiquattro Ore una tesi che che ci ha colpito tema colpito in particolare perché puntualmente in genere queste queste parole sfuggono ai nostri studenti
Nella nella in uno dei capitoli finali il capitolo conclusivo riporta una frase ancora più lunga di Marco Biagi
Al termine della prima grande riforma di rilievo nazionale che dava un'applicazione generalizzata al Patto di Milano il Patto Milano nasce sul piano tecnico attraverso una deroga alla normativa generale in tema di lavoro a termine
Nel due mila uno questa deroga Dini recepita in un decreto legislativo che voi conoscete bene
Il decreto tre sei otto del due mila uno che cerca proprio di portare sul piano della tecnica delle iniziative sperimentali già a chiatte Milanetto questa sua intensa nella nella sua tesi
Non ha ha riflettuto solo e soltanto sull'aspetto tecnico delle riforme di questa riforma in particolare appunto di li perdeva l'ultimo passaggio del ragionamento e Marco Biagi ben consapevole
Che la tecnica giuridica al dato normativo le riforme possono poco se poi non le prendiamo in mano le applichiamo in maniera costruttiva in maniera propositiva questo era il suo spirito
E questo lo spirito che c'è nella sua legge che c'era nella riforma sulla corte Ermine
E soprattutto credo
Sul contratto di
Sul Patto di Milano del mille novecento novantanove e da lì io che che vorrei partire perché proprio rivolgendomi degli operatori del diritto degli operatori
Aziendali mi rendo conto che la legge Biagi una legge così ampia così estesa più di di ottantasei articoli che poi in realtà hanno avuto interventi correttivi suppletivi possedere generato
Un po'disorientamento difficoltà operative applicative ecco dovrà forse un un incontro come quello di oggi
Può servire a dare anche il senso delle cose fatto una visione una chiave di lettura l'anima che sta dietro a queste riforme e a questi interventi
E qui c'è un po'il filo conduttore che lega il il Patto di Milano alla legge Biagi anche qui io voglio far parlare Marco oggi
E qui ci ricordava proprio parlando del suo laboratorio milanese
Ci ricordava ci diceva che soprattutto in città come Milano non è il lavoro che manca
Siamo noi che non siamo capaci di immaginare come ricondurre entro schemi di legalità
Siamo noi che non siamo capaci di evitare che forme di lavoro regolare e sindacalmente tutelato si trasformino l'interamente ma inesorabilmente in forme di lavoro grigio nero e vengono attratte sempre più massicciamente nell'ambito dell'economia informale
Ecco da qui era partita l'iniziativa Milano e questa iniziativa poi viene replicata viene ripresa nella sua legge c'è un tentativo di andare a prendere
Dei
Sedimenti idealmente mercato lavoro non regolamentati destrutturati che progressivamente sfuggono le logiche alle regole del mercato del lavoro del del diritto del lavoro l'idea invece allora di dire ma se noi siamo operatori del diritto se non siamo giuristi che non subiscono le norme in termini passiva li sanno invece prendere coltivare costruire finalizzare gli obiettivi forse qualcosa possiamo fare di qui nasce quindi idea una vera e propria rottura devo dire qui giustamente Rosati
Ricordava di una ferita perché un un processo normativo che procede senza uno degli attori più importanti un processo che non funziona che non va bene che lascerà che crea dei problemi io penso che oggi ragionando con serenità su su questo intervento sì posso però dire che forse un un una fase di pacificazione si può aprire si può più e non solo perché abbiamo avuto questo patto nella nel maggio del due mila e due che ha chiuso un percorso ma anche perché c'è un'altra ferita no che che andava che andava un po'ricomposta quella di cui parlava prima Carlo Magri che appunto la ferita legata al fatto che non abbiamo più l'interlocutore che ha costruito questi questi percorsi questi progetti e di riforma quindi quando ne sentiamo dire oggi che c'è disponibilità
Da parte di attori importanti sul territorio a costruire un nuova progettualità a partire dalla necessità di fotografare meglio
Il mercato di lavoro a me piace sentire dire che dobbiamo smettere di litigare su queste riforme utilizzando in maniera distorta dati tirando da una parte all'altra giustamente qui l'apertura che che viene fatta da da Rosati sulla necessità di costruire un osservatorio condiviso comune del mercato lavoro
è sempre un po'l'obiettivo cui ambiva a Marco Biagi il suo intervento l'intervento progettuale ma pragmatico sperimentale che non potrà che nasce dalla verifica di quello che nella pratica avveniva e quindi perché allora non costruire innanzitutto
Un la un osservatorio comune condiviso dove gli attori costruiscono dati condivisi
Questo era l'impegno contenuto nel patto del maggio del due mila e due e credo che sia questo il primo tassello per rilanciare e rinnovare una nuova stagione di politiche concertative sul territorio oggi complice concertative qui devo richiamare un altro passaggio di di Marco Biagi
Che mi ricordo ancora una volta quanto quanto c'ha appena detto Rosati non le parla di della concertazione del riconoscimento reciproco della legittimazione reciproca anche qui Marco Biagi diceva però attenzione perché concertare
Non significa solo riconoscessimo significa solo scriverà un accordo ma significa anche per portarlo avanti giorno per giorno un accordo per continuare a gestire i problemi del mercato e lavora in modo pragmatico e questo sono altri elementi che sono contenuti nel suo patto del mille novecentonovantanove del due mila una commissione di concertazione che va certificato invalidare uno per uno questi accordi interni allora qui il quadro di riferimento diventa molto più anche perché noi ragioniamo oggi del Patto di Milano
Perché il Patto di Milano ci dice quello che sta succedendo oggi sul mercato lavoro Demo due grandi temi sistemi del lavoro te la flessibilità e precarietà il tema della riforma delle relazioni industriali degli assetti contrattuali a Milano di Milano centro anta nove queste cose erano già state fatte
Lo dicevano prima molte persone che mi hanno preceduto diciamo è stato un laboratorio rispondo allora
A Riccardi dicendo è stato un laboratorio e continuare su un laboratorio perché quello che è stato fatto Milano e di novecentonovantanove nel due mila ci dice poi
Che il paese è riuscito a farlo a seguirlo sebbene e con difficoltà però ecco occorre di riprendere questa progettualità chi conosce
Le politiche del lavoro gli interventi sul lavoro a Milano forse può ricordarsi la sequenza di accordi di concertazione che sono stati fatti
Primo accordo madre ci parlava della vicenda dei dei dei vigili ma nel novantotto c'è stato un primo accordo di concertazione
Un accordo importante unitario tante belle parole programmatiche nessuna iniziativa poi diamo la svolta la rottura nel mille novecentonovantanove
Un accordo invece separato ma con una serie non solo di
Elementi programmatici ma anche di misure concrete dati in mano gli operatori dati in mano il consulente che sta in azienda
Poi di nuovo un altro patto di concertazione nel maggio del due mila due programmatico importante si anticipa la perfidia di questo osservatorio ma rimasto anche quello sulla carta e quella fine il comune che avvia un'iniziativa importante sugli sportelli
Marco Biagi però senza una fase di concertazione
Allora devo capire che tipo di concertazione vogliamo sul territorio
Se una concertazione fatta di elenchi di principi di buoni propositi ma poi mai attuati oppure una prece una concertazione la progettazione che abbia anche una tecnicalità giuridica dietro che porta avanti le le iniziative e qui a dire che allora e chiudo
Va recuperato quello spirito che stava nel Patto di Milano che sta nella legge Biagi nessuno ha detto della legge Biagi io sono il primo a dire che la legge Biagi costituire anche da altre persone che sono qui presenti oggi
Non è un feticcio non è un tabù da una parte all'altra è una legge sperimentale nessuno l'ha detto ma l'ultimo articolo della della legge dice che questo pareggio sperimentale eccelle il governo si impegna poi incontra le parti sociali per capire cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato problema un altro
Se vogliamo applicare questa regola di sperimentalità occorre che prima lealmente collaborare a sperimentare a verificare se queste misure portano distrutti per decidere cosa va bene cosa non va bene
Questa sperimentalità era presente nel patto di Milano ed è presente nella legge Biagi questo in modo pragmatico di risolvere
Credo i problemi del mercato del lavoro che sono problemi complesse e questo lordo lo dico solo io non lo dice solo la la normativa finale non lo dicono le persone
E che credono in una azione riformista pragmatica lo diceva Marco Biagi che ci diceva con riferimento suo Patto di Milano me l'avrebbe detto anche per la sua legge
Che
E comunque opportuno affidare il giudizio sulla vita di questi intesa alla sua applicazione
Perché litigare tanto prima dobbiamo costruire un osservatorio che va a monitorare e verificare concretamente quello che si fa sul mercato per poter dire se le cose funzionano non funzionano
Ove riesca a conseguire effetti attesi in termini occupazionali si sarà trattato inutile passo in avanti nel modo pragmatico che caratterizzava le sue politiche
Mentre il suo fallimento ci ammoniva sul piano operativo lascerebbe invece sul campo solo vinti c'è nessuno
Guadagna da contrapposizioni ideologiche fini a se stesse perché da un insuccesso l'otto disoccupazione nessuno potrebbe infatti responsabilmente Gloria arsi alla stregua di un vincitore grazie
Ringraziamo
Professor Tiraboschi nel frattempo salutiamo i ministri Moratti e Maroni che Ciano
Che c'hanno raggiunti Grechi visto che i relatori sono stati direi perfetti nei tempi abbiamo ancora cinque minuti cosa facciamo fare un secondo giro di di battute molto veloci se siete se siete d'accordo
E allora assessore Magri quindi si è parlato le ha fatto giustamente bilancio del del fatto ma vorrei sentire parecchio eventualmente sul futuro dovesse toccare ancora lei la responsabilità come rilancia erede Milano come laboratori ma io dico faccio due considerazioni una
Che grazie al cielo ho avviato e che poi il prossimo sindaco penso potrà utilizzare sono perfettamente d'accordo
Che bisogna conoscere bene in maniera precisa di che cosa parliamo allora mentre abbiamo avviato delle statistiche sufficienti dico io sul lato del fabbisogno
Dobbiamo dobbiamo finire perché oggi l'orizzonte purtroppo non è ancora completo al sessantacinque per cento
Statistiche sull'atto della domanda che è fondamentale cioè dobbiamo conoscere la popolazione residente a Milano in maniera la più preciso la più oggettiva possibile abbiamo una conoscenza data dall'incrocio dei dati di anagrafe con i dati reddituali che ci copre il sessantacinque per cento e se abbiamo fatto accordi con l'INPS
Con Lina il con le altre banche dati e proseguiamo in quella linea ma è già stata tracciati Progetto
Avviato e il prossimo chi sarà sindaco lo potrà utilizzare e questo per rispondere a una giusta istanza
Che emersa oggi dal tavolo la seconda considerazione che faccio e che purtroppo rimpiango rimpiango fortemente di non essere riuscito a portare a termine ma sapevamo neanche ci sono degli attori presenti qua il oggi in questa magnifica stanza
Non sono riuscito a spingere quello che che è stata e che è stato dato atto a un sistema di relazioni industriali nella città di Milano tale per cui si potesse arrivare in un settore critico come quello dei trasporti locali a definire io avevo parlato
Avevo fatto presente alle parti sociali una commissione tipo di concertazione
Per mettere appunto quelle che erano le negoziazioni via per le strutture per arrivare a uno sciopero virtuale è una cosa minimale minima tutti si dicevano pronti non ci torno ce l'ho fatta pro incominciata con Marco Biagi a discutere con le parti sindacali nel due mila l'abbiamo inserito in due Accordino l'accordo del due mila uno luglio e nell'accordo del quattordici di gennaio
Del due mila e quattro
Ma non abbiamo dato compimento il mio augurio e la mia speranza che il prossimo sindaco posso attuarlo anche perché non è una cosa impossibile io direi che i tempi sono maturi per poterlo fare grazie
Grazie assessore chiedere allora una battuta velocissima anche a Rosati prima di procedere con la con la premiazione cui faceva riferimento
Riferimento preciso Tiraboschi che questa è l'era delle delle disponibilità importanti Interni revisione del sistema contrattuale di nuove relazioni
Relazioni industriali eccetera perciò che la porterà lanciato la provocazione però sul tipo di concertazione a portare avanti
La concertazione si limita magari come accennava appunto alla a a decidere insieme che modello di sviluppo ci vuole per il territorio una concertazione in cui anche il sindacato si fa carico di sperimentare qualcosa di nuovo concede qualcosa di nuovo
Rispondo contare veloci se avete colto in considerazione il primo io penso che responsabilmente tutti i soggetti devono contribuire a creare un clima dei quattro per introdurre le riforme
Perché differentemente ne scontiamo una percezione che in alcuni casi può essere sbagliata tre interventi che vengono fatti reali impatti questi interventi hanno sulle persone
E questo Mola Utah
A stare nella discussione sul merito delle vicende secondo Servazio la riguarda scusate il gioco di parole all'Osservatorio penso che partiva da dei dati concreti reali e condivisi posso aiutare a rendere la discussione molto più concreta meno ideologica e molto più legata alla risoluzione di problemi sempre che ci sia la reciproca volontà
Sulla questione delle politiche concertativi io penso la concertazione come uno strumento di assoluzione di responsabilità di carattere collettivo e non come un modo per attuare discutere di cose che poi non si realizzino da questo punto di vista è permesso di dire che io non condivido concertazione fatte scusate di popolarità se per questo come una cinquantina di soggetti seduti attorno al tavolo
La concentrazione e l'ha fatto con chi effettivamente rappresentativo con chi rappresenta effettivamente degli interessi sulla città
Ed è evidente che la concertazione presuppone che i soggetti come dire si facciano carico di assumersi le proprie responsabilità non sempre questo avvenuto troppo spesso ci siamo trovati seduto al tavolo contando veramente come poteva contare con tutto rispetto il rappresentante di un condominio io penso che invece le parti sociali debbano responsabilmente sedesse al tavolo sapendo che nella misura in cui si siedono a quel tavolo
Possono effettivamente contare all'interno di un processo decisionale dico questo perché poi il processo decisionale presuppone un'assunzione di responsabilità che sia generale e quindi penso che i due aspetti per cui vadano tenuti assieme per cui sia la concertazione una concertazione territoriale che serva per fare le cose per far questo bisogna intervenire anche sul modello concertativo che in questione è stato sperimentato grazie
Deve allora ringraziamo tutti i nostri ospiti per questa prima tavola rotonda lascerei la parola Chini poter procedere con la premiazione della della tesi di laurea per il premio Marco Biagi credo al ministro del lavoro e
Il direttore del Sole ventiquattro Ore