I cattolici ed il futuro del paese

Stanno arrivando anche in gli ultimi relatore possiamo
Possiamo dare avvio
Si è acceso si sente
Sì benissimo
Buongiorno a tutti io vi ringrazio per la partecipazione a questo nostro convegno questo laboratorio di cultura politica abbiamo voluto chiamare in questo modo ne abbiamo già fatto un altro poco più di un mese fa
E quale abbiamo ha riflettuto sull'avvio di una di una quarta di una quarta fase oggi ci ritroviamo per approfondire andare avanti fa un passo ulteriore
E abbiamo messo a tema i cattolici e il futuro del Paese questa parola chiave futuro che sentiamo pronunciare e molte volte in questi giorni in campagna elettorale ma che stenta addivenire al Progetto a divenire effettivamente qualcosa di di concreto agli occhi dei dei nostri cittadini e cercheremo di quest'oggi
Con gli interventi degli enti degli ospiti che abbiamo dei professori che sono qui con noi e anche di alcuni e quelle persone che provengono anche dalle nostre fila che hanno deciso di di candidarsi a queste prossime elezioni politiche di rifletta sul come poter davvero rendere la nostra politica capace capace di futuro vorrei in avvio Dini di questo nostro incontro chiedere al vice sindaco di Torino Marco Calgaro che ringrazio di essere qui con noi di dare il il suo saluto al al convegno
Grazie
Ma intanto proprio volentieri porto il mio saluto al convegno come vice sindaco e quindi anche da parte del sindaco ma ancora di più come cattolico impegnato in politica
E quindi davvero con soddisfazione che saluto il fatto che ci si impegna a fondo dal punto di vista culturale per approfondire questo dibattito e questo tema
Si ha spesso la sensazione che il tema dei cattolici in politica oggi venga utilizzato da qualcuno e
E si lasci che venga utilizzata da parte dei di qualcuno per rinchiudere sempre di più i cattolici nel loro piccolo che andò nel loro piccolo angolino
è una cosa che dobbiamo cercare tutti insieme di respingere in ogni modo
E io credo che ci siano le modalità con cui farlo voglio citare sono due temi perché mi appassiona né perché penso che ci coinvolgano in faccia e facciano capire il senso di cui sto parlando
Io credo che quando i cattolici difendono in Italia in Piemonte a Torino ad esempio la scuola libera la cosiddetta sporadica
Io credo che faccia un'azione positiva la libertà di scelta educativa e da difendere in tutti i modi ma attenti
Perché se non siamo noi cattolici a ricordare a tutti che è un valore nostro quello che nella scuola pubblica italiana si è creato e si è costruito a partire dal dopoguerra un clima di assoluto pluralismo che nella scuola che che nella scuola pubblica italiana vi è una varietà di insegnanti di attenzione di atteggiamenti che ne fa il luogo ideale in cui un giovane riconosce la diversità degli altri
Ed è la diversità degli altri ne fa un arricchimento della capacità di confrontarsi con culture religioni e posizioni altre ne fa un grosso arricchimento perse
E per il suo futuro e per la vita civile di tutti
Io credo che mai come oggi noi credenti dobbiamo stare attenti a dire che la scuola e la scuola pubblica è il luogo in cui si costruisce la vera integrazione in Italia
In presenza di un clima multiculturale multi religioso multietnico la scuola e la scuola di tutti è il luogo in cui si costruiscono queste cose
Quindi io credo che noi cattolici dobbiamo stare attenti a non essere visti come quelli che si chiudono nella difesa di un ghetto di qualcosa di strettamente loro il proprio io credo che noi abbiamo da dire tanto all'Italia e a tutti gli italiani
Solo quando sappiamo essere aperti quando sappiamo fare delle nostre ragioni le ragioni di tutti
E io credo che su questo noi dobbiamo affrontare queste sfide credo che anche quando parliamo di temi come la famiglia noi dobbiamo essere attentissimi alla difesa dei nostri valori fino in fondo
Fino in fondo io credo che abbiamo fatto benissimo ad esempio Luigi Bobba insieme alla Binetti a mandare quella lettera a rendere pubblica quella lettera perché io credo che sia bene che tutti sappiano quali sono i valori che noi difendiamo
Credo però che noi dobbiamo riuscire a declinare questi valori in una società plurale di modo che tutti ci riconoscono come apportatori di valori positivi e utili per la società italiana oggi chi nella società italiana oggi può parlare
In un certo modo di integrazione in un certo modo di sociale di attenzione agli ultimi guardate che siamo in un mondo la cui caratteristica
E quella che il liberismo e un certo tipo di cultura radicale stanno diffondendo sì sempre di più in tutti gli schieramenti politici
E io credo che noi dobbiamo stare attenti a essere coloro che difendono la cultura del sociale dell'attenzione I valori di tutti in questa società e al bene di tutti in questa società io credo che in questo modo cioè stando bene attenti culturalmente a essere identificabili perché soltanto chi ha un'identità forte riesce a mettersi in dialogo con gli altri io credo che però soltanto se sapremo davvero essere dialoganti se sapremo davvero difendere il bene comune
Sapremo partecipare alla costruzione di un futuro
Dell'Italia che ci deve vedere partecipi perché questo momento di straordinaria difficoltà in cui la cultura dei cattolici può davvero produrre qualcosa se fa come nei tempi migliori e cioè se sa far riconoscere intorno a sé
Le le le le le attenzioni le i bisogni le esigenze di tutta la società italiana io credo che noi l'abbiamo fatto in una discreta fetta di storia di questo Paese dobbiamo continuare a trovare le modalità per farlo attenti a non rinchiudersi in un ghetto
Ringrazio il vice sindaco di Torino
Vito intervenire il presidente regionale delle ACLI del del Piemonte Gianni Girardot
Vorrei iniziare questo breve intervento quindi anche se saremo in tanti non preoccupatevi sarò brevissimo
Dicevo che volevo cominciare questo mio intervento
Come dire esprimendo in modo chiaro in modo netto che io sono convinto
Che oggi più che mai
Tutte le persone di buona volontà e queste sicuramente ci sono i cattolici hanno un ruolo importante nel pensare lavorare nel costruire per il futuro e per il futuro del nostro Paese
Cristo infatti ci ha lasciato il compito di essere sale della terra
Ma lei sappiamo che se sarò teniamo in un vaso chiuso
Mantenendo intatta la fragranza ma non dà nessun gusto il cibo
Ecco allo stesso modo
Credo che per essere fino in fondo seguace di quel signore che ha scelto di essere un uomo tra gli uomini
Dobbiamo accettare di compiere la nostra missione dobbiamo stare nel mondo
Mescolarsi agli altri
Stare tra la gente e con la gente
Manifestando i nostri valori
Vivendo i nostri valori direi non solo manifestandosi
Con un compito specifico e preciso che è quello di mettere insieme alla gente di unire la gente non di dividerla
Ed evitare lo diceva già prima il vice sindaco
Creare o di far pensare che ci siamo creati che poi è la stessa cosa un nostro mondo parallelo
Credo che abbiamo un ruolo importante datoci dal Cristo
Stare nel mondo e lavorare con gli altri uomini credenti e non
Per la costruzione e l'avvento dall'anticipazione del Regno di Dio
E quindi dobbiamo lavorare per un Paese in cui non vi siano più divisioni
Né di grandi opere né di sesso e tanto meno di religione
E dove la persona sia al centro di ogni azione
Dobbiamo impegnarci per costruire un paese più giusto
Se vogliamo avere le condizioni per vivere in pace
Perché mi pare che sia innegabile che non c'è pace se non c'è giustizia
Se uomini e donne non hanno finalmente gli stessi diritti tutti quanti gli stessi diritti
Fino a quando infatti esisteranno forme di ingiustizia sociale ed economica saranno pure presente il malcontento è un male saremo al costume
Con la possibilità concreta che si trasformino in forme di ribellione
Oppure
E non so se non sia peggio che cattivi profeti possano far Lema leva su questi
Sentimenti per portare a termine azioni di disobbedienza e di vera e propria guerriglia e credo che stiamo vivendo momenti di questo di questa drammaticità
Da qui terremo il nostro costante impegno per l'uguaglianza tra le persone o per lo meno deve derivare nostro costante impegno per l'uguaglianza tra le persone
Per il riequilibrio economico tra il nord e il sud del mondo
Per la creazione di un tavolo giusto e dignitoso
Se volete per il trionfo della democrazia
Ma educare alla democrazia vuol dire educare la partecipazione ad essere ora Sempre cittadine attiva nella vita del Paese
Vuol dire insegnare ad esprimersi e a condividere le responsabilità a partire dalla scelta delle classi politici attraverso il volto
Ed è sicuramente riferì alla sfera dei valori da far nostre da difendere il richiamo che il cardinal Ruini ci ha rivolto qualche giorno fa
La difesa della famiglia
E la difesa della vita
Sono convinto che devono essere linee-guida del nostro impegno quotidiano
Personalmente credo però che la famiglia la si debba difendere attraverso e politiche attive
Che siano in grado di sostenerla politiche di sostegno al reddito quindi politiche rivolte a sostegno del mantenimento dei figli
Credo un po'di meno passatemi
Questa dichiarazione ad una difesa della famiglia fatta più attraversa alla negazione di diritti d'altri
Così come la difesa della vita credo che per noi cattolici sia un impegno a tutto campo
Sono convinto questo ci è stato chiesto di fare che dobbiamo lottare per eliminare tutte quelle forme di oppressione che diventa non è infatti la vita la negazione della vita stessa
La guerra la fame il lavoro insicuro
Oggi si muore per fame Simone per guerra ma si muore anche ancora molto troppo nel lavoro sul mondo del lavoro
La difesa della vita parte da cui preservare innanzitutto quella che già esiste creare le condizione ottimale per sostenere la scelta delle persone di dar vita ad una nuova vita
E lo stare contro ogni forma di negazione della dignità della persona
Mi pare che ce ne sia abbastanza
E questo deve essere il nostro impegno quotidiano se vogliamo davvero costruire un futuro di civiltà per il nostro Paese
Impegnarsi quotidianamente perché vivente incarnata
Nella realtà la legge dell'amore
Ama il prossimo tuo come te stesso è oggi il nostro mandato prioritario
Ecco perché dobbiamo essere all'interno del processo di costruzione del futuro
Non come passivi spettatori
Ma come attori protagonisti grazie
Grazie Gianni loro la parola al presidente delle ACLI provinciale di Torino Stefano Tassinari grazie
Grazie grazie a tutti benvenuti innanzitutto grazie alle attività nazionali la presenza nazionale senza regionale
Per aver
Fatto questo convegno qui a Torino per il credo sia un'occasione interessante poi diventato di attualità in questi giorni ma credo sia un tema molto interessante
Sia per la società ma anche per il nostro diciamo interno per il nostro mondo interno per fare anche un po'di verifica sono gli stessi io credo che come dire siamo in una fase del paese molto delicata non solo perché
C'è un oggettivo declino e no Miko e sociale ma anche perché questo declino economico e sociale ha portato e in questa società a come dire delle forme di declino civile oserei dire
Al farsi strada un po'de un ed una nuova etica pubblica un'etica così per forzare un po'i toni diciamo dell'arrangiarsi no del farsi anche le scarpe un po'uno con l'altro con il fatto che come dire poiché più poveraccio arrangiarsi diventa un po'un tirare a campare perché invece ha più possibilità o il più scaltro arrangiarsi diventa fare affari
In qualche modo e questo ha leso un po'il tessuto civile della nostra società e forse ha creato una di crisi che al di là delle risorse che questo Paese ha e quindi delle ricchezze anche un po'nascoste o inibite che questo Paese ha una crisi che in qualche modo mortifica le speranze di questo Paese
Allora io credo riprendendo un'altra crisi che abbiamo vissuto e che stiamo ancora in parte vivendo ma come dire che forse dalla quale forse stiamo riuscendo ad uscire che ha toccato questa città c'è la crisi della FIAT mi piacerebbe un po'come provocazione rivolgere a noi
Sì sì mi piacerebbe un po'come provocazione rivolgere a noi stessi del mondo cattolico una frase che il cardinale nostro cardinale al quale va la nostra solidarietà perché abbiamo scoperto oggi sui giornali che anche lui stato come dire è stato messo tra questa combriccola di di rivoluzionare insomma che ce l'hanno con Berlusconi quindici Riva anche lui la nostra solidarietà erano accoglienza no perché la
Però Sama riprende una frase colui che io proprio non a Veglia di solidarietà e di preghiera di spettacolo che sta venendo alla FIAT disse una cosa siccome è molto interessante rispetto alla crisi FIAT dobbiamo fare tutti un passo indietro per poi fare tutti insieme uno davanti
Allora scusate un po'la provocazione ma forse anche noi come mondo cattolico in questa fase così critica per il Paese non solo per i dati economici ma appunto per i dati legati al tessuto civile forse magari questa provocazione la dobbiamo fare anche noi stessi
E se dovessimo pensare a un passo indietro io lo farei un po'in due direzioni la prima è quella di ricordarsi che la centralità della trasparenza il Vangelo e dico una cosa provocatoria tra quanto anche importanti siano i valori il Vangelo non può essere percepito venduto ha rappresentato mediaticamente come spesso avviene comune ricettario morale tanto meno complice ettari politico la centralità del Vangelo non sono per quanto importanti valori ma è la verità la ricerca della verità
Un'esperienza di vita che trascende anche queste dimensioni
Che trascende anche queste lezioni per pure importanti che hanno il Paese
Allora in qualche modo ritornare su questa dimensione credo che sia una cosa che ci interroga sempre come come credenti che ci deve interrogare anche come credenti di diverse confessioni e come credenti anche di diverse religioni e come credenti che vogliono dialogare con il mondo dei non credenti
L'altro aspetto che riguarda un po'il tentativo credo anche un po'di fare un passo indietro interrogarsi
Su come siano state forse anche usate tutta una serie di parole che noi abbiamo come dire proferito perché credevamo in una serie di valori che dono di portare avanti una serie di temi legati alla giustizia sociale nel nostro Paese
E qualche volta anche col concorso proprio di parte anche del del fondo Catto però penso al tema della famiglia messe in italiano e abbiamo mille euro che sono stati tolti ai disoccupati
Alle persone alle famiglie più in difficoltà è stata una scelta fatta sulle Stra famiglie e famiglie e questi mille euro sono stati dati agente magari qualcuno anche bisognava anche gente come Totti sapete tutti che Totti ha avuto un bambino li facciamo tutti i migliori auguri ma forse non aveva bisogno di quei mille euro
E peraltro mica credo fosse molto ingiusto utilizzare in questo modo questi mille euro ma questo è avvenuto anche dobbiamo potercelo col concorso un po'di di un'idea della politica in cui più dei parà il politiche familiari scusa al tema della famiglia un po'come una bandiera credo
Così corretto petto delle opere di tutti però su questo dobbiamo riflettere così come credo anche l'apporto all'economia lo sviluppo di questo Paese
In questi anni l'economia non ha voluto dire economia industriale economia legata al prodotto ma io che l'economia legata ai grandi giochi finanziari qual è stato l'apporto del grande pensiero cattolico e dei anche alcuni grandi imprenditori finanzieri
Del del mondo cattolico con tanto di marchio di distintivo cattolico nel nostro Paese
Ai magistrati lasciamo fare i magistrati non tocca a noi giudicare però su questo dovremmo dorama interrogarci su alcuni personaggi da Fiorani in avanti per non dimenticare il caso Parmalat eccetera
Erano rappresentanti delle nostre capacità di intervenire ed servire l'economia e lo sviluppo di questo Paese
Allora io credo che se facciamo un po'questi passi qui forse riusciamo anche noi a fare un passo avanti insieme a tutti gli altri come periodici invitasse allora il nostro cardinale rispetto alla alla vicenda FIAT legata al fatto che oggi il Paese vive una situazione particolarmente drammatica per le cose che anche la contava Gianni ma credo particolarmente drammatica
Per il fatto che quello che era il patto costituente che era un patto che attraverso una serie di valori legava il tema dello sviluppo al tema della solidarietà
Oggi è fortemente compromesso perché mentre noi abbiamo avuto pensiamo fasi pensiamo a dieci quindici anni fa tutti i congressi della Cisl alleati eccetera si parlava Prep di crescita senza occupazione o crescita se volete senza sviluppo sociale
Come grande lasciavamo la crescita oggi non c'abbiamo nella crescita
Ne in qualche modo lo sviluppo sociale e l'occupazione quindi questo vuol dire che siamo in una fase talmente critica in cui bisogna chiedersi da dove ripartire allora se noi oggi non siamo in grado di mettere a disposizione io credo questo sia il grande compito è anche il senso di questa giornata
Una classe dirigente capace di unire come diceva anche prima Marco di unire e di far conti con il pluralismo di questa società e di unire attorno a due grandi grandi sfide del nostro Paese
Di metterci al servizio quasi di un nuovo patto costituente rispetto alle alle vecchie e nuove sfide un patto non buonista dove ci si confronta ci si scontra anche ma poi si cerca un'unità
Ecco io credo che questa sia la grande sfida del paese e la grande sfida che differenzia anche i due poli al di là di quelli che possono essere anche contenuti differenti
Sulle idee anche sul Welfare ma l'idea di tener unito il Paese di ricostruire una coesione sociale che l'unica cosa che può rimettere al centro lo sviluppo la solidarietà
Insieme credo che per fare questo e qui concludo ci sia bisogno anche di riprendere il tema della laicità di riprendere dire affermarlo con un valore cattolico con un valore fino ai credenti che abbiamo scoperto forse anche prima di altri
Pensando che la laicità vuol dire anche riconoscere e valorizzare il fatto che ci sia un pluralismo all'interno del mondo cattolico e non vivere probabilismo solo come un una paura di diaspora ma anche con un valore che ci permette di essere sale della terra di essere diffusi
Nella nostra società
E credo anche fine di riscoprire una visione del rapporto tale credere l'esperienza della fede il mondo
Un po'più carica di speranza dove non si pensi che chi ha la fede come dire conosce possiede la verità per quanto sia convinto che esista la cerchi non la possiede e il mondo dall'altra parte il luogo della perdizione del demonio
No credo che forse abbiamo bisogno di una laicità più adulta
In qualche modo che ci fa dire che il mondo è anche un luogo in cui in mezzo a tante contraddizioni si muove anche qualcosa di positivo che magari non produciamo noi che produce qualcun altro più in alto di noi e analisi spetta un po'farlo maturare farlo crescere
Un po'come ebbe modo di dire tempo fa il cardinal Martini
Una frase che mi piace citare spesso qualcuno l'ha già sentita altre volte lo spirito c'è anche oggi come al tempo di Gesù e degli apostoli c'è e sta operando operava prima di noi lavorava lavora più di noi e meglio di noi
A me non tocca né seminarlo nel presidiarlo Manza tutte riconoscerlo accoglierlo assecondarlo farli strada andargli dietro
Cioè e non si è mai perso d'animo rispetto al nostro tempo al contrario sorride danza penetra investe avvolge arriva la dove mai avrebbe immaginato di fronte alla crisi nodale della nostra epoca che la perdita del senso dell'invisibile del trascendente la crisi del senso di Dio lo spirito che sta giocando nell'invisibilità e nella piccolezza la sua partita vittoriosa grazie
Grazie
Grazie Stefano
Introduco con qualche breve riflessione
Spero che la breve il lavoro anche dei degli e Sperti che abbiamo chiesto qui abbiamo chiesto di essere qui con noi
E che ringrazio particolarmente
Dicevo che al principio che questo è un secondo laboratorio
Dopo quello che abbiamo fatto a Roma poco più di un mese fa
E ci poniamo il tema dei cattolici il futuro
Una fase politica va oltre il puro e semplice dato elettorale naturalmente
Si tratta di uno scenario complesso nel quale interagiscono molti elementi che vanno dalla riorganizzazione delle forze politiche all'atteggiamento degli attori politici e sociali
Fino a ridefinire o si a ridefinire sé dei rapporti di forza dell'economia della società
Ciò significa nel contesto concreto del nostro Paese
Che al di là del risultato pure importante del nove e dieci aprile noi dobbiamo saper leggere più in profondità i cambiamenti del nostro sistema politico i quali sono certamente indotti
Da fenomeni Esterni ad esempio le nuove leggi potremo qui
Fare una riflessione anche lunga su come inciso da quindi c'era questa fatta elezione diretta degli amministratori locali nelle regioni e poi potremmo disquisire a non finire sul l'impianto che effetto avrà l'impianto proporzionalista la nuova legge che elettorale che ha voluto il centro destra
Ma non è solo questo dipende anche dai cambiamenti di dinamiche ancora più profonda all'interno della nostra società civile
Per questo noi oggi ci interroghiamo qui del ruolo che i cattolici avranno dell'Italia del futuro sapendo che esso non sarà forse più centrale come nel primo cinquantennio repubblicano
Ma che nello stesso tempo non potrà certo essere messo tra parentesi come vorrebbero alcuni incorreggibili laicisti di ritorno che sembra ignorare la storia italiana per quello che preferendo ricostruirne una a tavolino
Dalla quale la Chiesa i cattolici sono completamente assenti o ridotti a figure secondarie
E poi comunque quali cattolici
Come spesso ricordava Giovanni Bianchi coda non lo sento dire e più d'una volta
Tra le due guerre don Giuseppe De Luca un sacerdote che ha avuto un ruolo importanti molte vicende culturali nostro Paese scriveva Prezzolini che fra i cattolici le tesi in partenza erano già dodici
Men che meno oggi è possibile operare una reductio ad unum
E le iniziative in cui positivamente sono impegnate le ACLI assieme ad altre organizzazioni e movimenti cattolici pur costituendo un importante momento di convergenza unitaria sui concreti problemi del nostro Paese
Non ha nulla non certamente le legittime differenziazioni culturali
Politica diciamo quindi che noi ci inseriamo in una particolare tradizione del cattolicesimo italiano che quella del cattolicesimo democratico e sociale
Una corrente di pensiero religioso culturale e politico che pur non essendo mai né i numeri maggioritaria nella storia di questo Paese ha spesso condizionato le le idee in modo decisivo la sua storia
Poiché è riuscito ad incidere sugli snodi fondamentali di questa storia facendosi cultura di governo senza dimenticare di essere cultura critica una cultura inoltre che ha saputo dialogare con soggetti diversi e trovare sintesi preziose all'interno dello stesso mondo cattolico qui è sempre stata saldamente ancorato
C'erano sicuramente molti più intransigenti e clerico moderati che seguaci di Murri all'inizio del ventesimo secolo oggi e dimore che si ricorda e si qualcuno scrive ancora di paga Nuzzi e perché si scontrò con Murray
C'erano sicuramente molto di più potenziali seguaci del clerico fascismo che popolare autentici del PPI struzzi hanno ma Sturzo rimane la storia Cavazzoni e martire no a questo proposito mi piace ricordare che fra quei pochi tra i dieci firmatari il diciotto gennaio del mille centodiciannove dell'Appello ai liberi e forti si era il nostro Achille Grandi che non ebbe mai dubbi sulla sua collocazione nostro albero
Savino accanto che non ebbe mai dubbi sulla sua collocazione ma non fu mai ugualmente uomo di parte
Il doroteismo rappresentava certo l'anima più profonda
Nella democrazia cristiana qui anche le ACLI contribuirono non poche basti pensare due dirigenti di spicco a Christie
Quali Mariano Rumor sono stati in questi giorni alla Fondazione a lui intitolata a Vicenza ed Emilio Colombo che poi ebbe anche strade differenti ma fu esponente di primo piano
Di questa corrente ma senza ruolo di guastatori dei basisti dei forzano visti e insieme a loro dei sindacalisti e se permettete anche degli acquisti gli altri acquisti per tacere delle geniali mediazione di Aldo Moro tale anima profonda sarebbe rimasta sterile nessun moderatismo e la vita democratica del Paese avrebbe non poco soffre
Da lunedì tengono che questa corrente di pensiero si sia esaurita
Che essa abbia più o meno positivamente inciso nella vicenda storica del nostro Paese ma che all'indomani all'indomani della sostanziale riconoscimento la libertà di voto dei credenti il un quadro bipolare
E sa sia del tutto inutile in quanto troppo legato ad una fase precedente ormai conclusosi
In cui di fatto fungeva da ponte tra il mondo cattolico le componenti riformista democratica sinistro
La secolarizzazione in questo c'entra ma solo fino a un certo punto nel senso che indubbiamente le ragioni storiche della presenza di partiti di ispirazione cristiana sono assai più deboli nel momento in cui il cristianesimo diventa minoranza della società
Non dimentichiamoci però che i partiti cattolici nasconde la società industriale proprio nel momento in cui il cristianesimo cinque Sessa di diventare l'humus sociale e culturale condiviso
E si esprimono in primo luogo come esigenza di difesa degli interessi costituiti dalla chiesa dei credenti
Solo dopo e grazie anche l'influenza di personalità di spicco particolare pensiamo per l'Italia
A Sturzo tali partiti evolvono nel senso di un moderno ideale democratico e cristiano e cominciano a diffondere l'idea che il sistema democratico e il migliore fra quelli possibili
Che il credente deve difendere i diritti di tutti e non solo quelli della Chiesa
E che esistano anzi dei diritti innati dell'uomo che vanno promossi indipendentemente dal sesso dalla razza e dalla religione cui si appartiene
Ora siamo in quella che altrove abbiamo chiamato la quarta fase ossia il superamento di quel periodo storico che era incentrata sull'esistenza di partiti di ispirazione cristiana ai quali bisogna anche ricordarlo comunque non tutti i credenti davano la loro adesione il loro voto
E l'ingresso in una realtà complessa in cui c'è la possibilità di una regressione o di un avanzamento
Repressione può essere per l'appunto la tentazione Gentiloni Anna il ritenere che il luogo dei credenti che ruolo dei credenti in politica sia la tutela degli interessi ecclesiastici Gentiloni modico capro Senna può essere una tentazione a destra come a sinistra
Specie perché dimenticato non ha mai conosciuto a lezione del popolarismo e gli strumenti critici del cattolicesimo democratico
Regressione
In ambiti più vasti può anche esso all'utilizzare alcuni valori la presunta forza o primato della nostra civiltà occidentale
Ciò volando nella loro difesa con il risultato di rendere un'esperienza forte di apertura come quella del cattolicesimo sociale italiano storicamente in passato attenta anche in diplomazia ad essere ponte tra Occidente ed Oriente
E facendo divenire l'Occidente una rappresentazione falsa derrate una sorta di bastione di valori titolare di una libertà monocorde
Una libertà che si presume monopolio culturale del Ridotto dei paesi occidentali
Sono operazioni di compattamento di serrate le fila che per raccogliere facile consenso in un mondo fragile rispetto alla lettura della complessità
Cancellato il valore della ricerca della conoscenza e dall'apertura come metodo politico
Proprio il tipico dell'essere cristiani impegnati in politica
Forse per questo io credo che lasceremo altri partire sull'eccedente Espresso ma noi non ci salirà Emo
Oppure si può entrare in campo aperto si può accettare fino in fondo la sfida della post-modernità e si può decidere di vivere la propria ispirazione cristiano in politica non dimenticando mia rinnegando il passato ma prendo siano due concezione più complesso
La fede cristiana rilevava punire e il cuore il nucleo naturale della rivolta della persona con torre in della violenza
Purché assuma consapevolezza di essere essa stessa parte in causa
Alla funto Man della modernità facciale sconto una andarci ma a favore dell'uomo
In presenza delle dottrine moderne non è tanto il cristianesimo a finire quanto piuttosto si annuncia la fine di una cristianità del regime di un mondo cristiano ormai corroso che rompe gli ormeggi e va alla deriva
Lasciando dietro a sé i pionieri di una nuova cristianità
Non solo qui via un presentimento del rinnovamento indotto al concilio Vaticano secondo ma consapevolmente in anni in cui il tema della teologia della il Cato e ancora informe
Cioè l'espressione di una fede adulta da viversi in pienezza di responsabilità di condivisione con tutti assumendo in prima persona i rischi connessi con una società complessa
In cui il trapasso fra vecchia e nuova cristianità rimanenti determinato
Ecco dunque riemergere il problema come scriveva poco prima della morte recentemente avvenuto Pollock della fondazione della democrazia che si intende come metafora forte perché parla d'architettura di costruire di abitare cosa che si fa originariamente in molti ed ecco quindi che dopo la fine del teologico politico rivisitato c'è forse un tempo per il contributo degli spirituali fra gli altri dei cristiani alla risse embolizzazione del politico nel quadro di una laicità certa cofondatore i ecco dunque ecco quanto possiamo augurarci di restare o di diventare non è un caso del resto che la questione del fondamento della democrazia sia stato oggetto di discussione e di ricerca di possibili convergenze da parte dei due pensatori disperazione tanto diverso come Lalla l'allora cardinale Ratzinger
E Jürgen Habermas presso l'Accademia Cattolica di Monaco di Baviera del gennaio del due mila quattro
In quella circostanza l'ultimo epigono della scuola di Francoforte pur continuando a ritenere autosufficiente un fondamento puramente politico dello stato di diritto
Si è mostrato sensibile alla necessità di una Fondazione oggettiva dell'ethos pubblico
Riconoscendo alla religione spogliato della pretesa di autorità una forma di critica delle patologie sociali della modernità
Dal canto suo il cardinal Ratzinger apprezzava la formula di Habermas dell'apprendimento reciproco tra fede e ragione
Giungeva definire strumento inefficace
La concezione del diritto naturale come ponte tra fede e ragione laica in quanto definitivamente ridimensionata dalla teoria evoluzionista ormai sostanzialmente accettata anche dalla Chiesa cattolica reclamando però la necessità di contestualizzare anche la secolarizzazione all'interno al paradigma occidentale messa in crisi dall'emergere del di nuove istanze religiose ed etiche
La mia sensazione e che nella fase attuale dominata da un evidente materialismo mercantile che spinse ad un ruolo egemone l'economia e ancor più la finanza rispetto ad altri motori di costruzione del vivere civile
Richieda scelte e pensieri forti e soprattutto come ci ricorda spesso
Benedetto sedicesimo va in ogni caso sottolineate difesa la centralità della persona umana contro tutti gli do la fuori del nostro tempo sia quelli di uno Stato invadente e pesante
Sia quelle di un mercato privo di senso morale sia di tutti e due insieme si pensi oggi al casi esemplari della Cina o della Russia
In tutto ciò noi come ACLI cerchiamo di svolgeva la parte che ci compete mantenendo fermi i nostri principi fondamentali e contribuendo al dibattito politico almeno speriamo con le nostre idee le nostre proposte le nostre aspirazioni
In questo senso si muove anche il documento politico rigenerare l'Italia che la di azione nazionale approvato
Il il ventitré febbraio scorso si potrebbe dire l'ultimo atto della presidenza di di Gigi Bobba e che fissa a quelli che sono i cardini fondamentali del nostro impegno e soprattutto i termini programmatici sui quali vogliamo articolare la nostra proposta per il Paese
Si tratta di nove questioni fondamentali che per semplicità potremmo raggruppare in tre grandi ambiti
Il primo e quello che potevo di finire socio economico e punta sulle questioni fondamentali quale la diffusione della conoscenza e dei saperi questione cruciale in un Paese che presenta ancora dati desolanti sulla dispersione scolastica
E in cui il riconoscimento dei diritti individuali di formazione e ancora ben lungi dall'essere riconosciuto
La centralità del lavoro affermata a parole da tutti ma sostanzialmente negletta in un paese in cui come hanno rilevato in questi giorni molti osservatori come Luciano Gallino Gad Lerner e Barbara Spinelli giovani che cerco di accedere al mercato del lavoro si trovano in condizioni ben peggiore di Cuper di quelle per cui i loro coetanei francesi stanno protestando con grande veemenza
La lotta al precariato deve essere frutto di scelte politiche consapevoli alle quali noi pensiamo di contribuire con le proposte della riduzione del cuneo fiscale dell'incentivazione sistematica dell'occupazione del reddito minimo di garanzia del conti individuali sicurezza sociale
Ai lavoratori precari ma più in generale ponendoci nella logica
Di far sì che non siano le persone a doversi adattare il lavoro ma il lavoro le persone
E la questione meridionale
Che dopo tante ubriacatura pseudo federaliste deve tornare ad essere una delle questioni nazionali intendendo non più come una palla al piede per lo sviluppo
Ma invece come un'occasione una grande opportunità per uno sviluppo qualitativamente diverso rispetto ai parametri abituali valorizzando i talenti
Trattenendo i cervelli che minacciano di fuggire all'estero con concrete occasioni d'impiego combattendo seriamente le mafie
Attraverso una severa politica della legalità che non faccia sconti a nessuno e che riduca quelle aree di sottosviluppo che ormai stanno diventando aree di esclusione sociale sistematica infine alle politiche per la famiglia che rimane la cellula fondamentale del della società
Quell'attraverso cui è possibile combattere l'esclusione sociale povertà riducendo le ingiustizie generazionali
A nostro giudizio l'intera politica fiscale di welfare Theresa May parametrata avendo al centro la famiglia dando soggettività sociale alla famiglia questo il punto chiave
Il secondo ambito è quello delle politiche internazionali
Dove al centro se la parola solidarietà che può essere intesa sia come antidoto alle ingiustizie strutturali della società globalizzate quelli dei Giovani Paolo secondo me ha definito le strutture di peccato per intenderci rilanciando gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio largamente rimasti oggi sulla carta e contribuendo a costruire una società civile globale sia che si tratti di riscoprire la solidarietà fra popoli e Stati con il rilancio dell'Unione appena e la riscoperta del suo ruolo sociale per la promozione dell'equità dei diritti
E non solo come spazi del libero scambio
Come pure del ruolo delle organizzazioni internazionali contro ogni forma di unilateralismo nell'approccio ai problemi della pace
Ma la questione centrale il terzo ambito per noi e e rimane quello la persona umana della vita e de per questo che il nucleo del nostro documento sta nella riaffermazione della vita come nuova frontiera della questione sociale
Non si tratta di ridurre la complessità sociale alle vicende della bioetica
Ma nel ricordare che non è possibile parlare di una buona vita nel momento in cui semplicemente non si tutela la vita stessa
Non si ha cura cioè di quel limite oltre il quale l'uomo da fine decade a mezzo di uno sviluppo perverso e spesso finalizzato solo all'ideologia e al guadagno
La nostra difesa della vita e della morte naturale ci rende più forti
Nel rivendicare più avanzati scenari sociali difendendo le vite già esistenti dei lavoratori dei giovani degli anziani delle donne di tutti coloro che sono penalizzati nel macinati do sistema non rispettoso la persona umana
In tal modo e concludo mi sembra davvero che ci collochiamo
Spero di averlo anche dimostrato con questi pochi accenni poche pennellate rispetto anche i contenuti
In un filone storico che ben lungi dall'esaurirsi ma che ancora oggi cammina e spero avrà appunto per questo un futuro sulle nostre gambe e sulle gambe i tanti che come noi credono in questi valori grazie
Do subito la parola a Sabino Pezzotta che già partecipo all'altro nostro incontro perché ci tiene molti spunti importanti per l'elaborazione che via via reso procederemo a compiere invenzione
Buonasera a tutti
No io mi scuso se finito intervento hanno ma sono tempi un po'così
Ma io tenterò di fare
Alcuni riflessione mettendo anche una premessa
Dico che i convenevoli oggi da un significato
Se non si ferma oggi
Perché se si ferma oggi è importante e necessario poi voteremo tutti Bobba ma non è
Non non ci aiuta molto di più
Spero che
Possiamo
Perché dobbiamo assumere l'impegno
A riprenderlo anche dopo l'elezione
Ma credo che dopo le elezioni qualche problema per riprenderlo ci sarà e di non poco conto
Visto com'era la situazione
Perché qui sembra che la Casina i casinò costruiamo delle cose grandiosa
Non parlerò di questioni sindacali
Ma dei miei turbamenti di cattolico
Nei confronti della politica non parlerò dalla FIA perché in questa pausa l'abbiamo parlato tante di quelle volte che che non ne parlò più
Parlerò dei quello che sono veramente alcuni problemi che io sento poi
Non so se li condivido con voi ma poi vediamo
Io credo che noi veniamo ormai da anni parlo di cattolici impegnati nel sociale una politico
Di turbamenti profondi di incertezza e di sicurezza
Ogni tanto facciamo delle pure avanti
Ci sorridiamo ci rimettiamo insieme ricordiamo indietro poi tanto abbiano nostalgica del grande centro poi lo smontiamo siamo andati avanti così per mesi e anni no non capendo bene che cosa facevamo
Era un grande turbamento no
Abbiamo fatto una tattica è lavorare il lutto dalla DC
No questa la verità texano e andiamo a vedere almeno chiedere al quelli della mia generazione mandando indietro un pochino
Il problema vero è che abbiamo fatto una fatica enorme ai lavorare la convinzione che la democrazia cristiana è stata una grande esperienza significativa importante Terzo noi per i laici cristiani e per soprattutto per il Paese
Il problema è che Fini
Perché stava partiamo da questa premessa non andiamo da nessuna parte
A me le illusioni che si possono ricostruire partiti di cattolici non mi convincono fino
Questo non significa però le cose che aveva prospettato il mio bravo perché poi qua e dopo magari ma sempre riuscì fa acqua a non so se voglia accollarsi ripercorriamo sarebbe meglio aspettare alla fine
Alcuno ecco io credo che
Vale a dire vasta alle nostalgie ma direi cattolici devono dire basta le nostalgie
Di qualsiasi tipo e devono avere uno sguardo adorante
Devono essere capaci di decidere in libertà
Che è la cosa più difficile che non riusciamo a fare
Non parlerò molto neanche nella Chiesa l'acqua vi voglio bene
Noti corteo voglio bene e quando uno dice che vuole bene ha detto tutto per cui non non c'è bisogno di parlare continuamente io non parlo con te
Sì sì ma io non parla continuamente di mia moglie perché io gli avrei ne facilitino con mia moglie
Fa
è una
No cioè nel senso che ne parliamo troppo tante volte a sproposito
Ognuno di noi appartiene alla Chiesa io credo che noi siamo uomini di Chiesa lo diciamo sempre
Con difficoltà
Penso anche che la soluzione del pluralismo dei cristiani in politica o nell'impegno pubblico sia importante nella misura in cui fanno unità all'interno della Chiesa non sono questioni che discuteremo quando parleremo del rapporto tra noi e la nostra chiesa
Mi piacerebbe parlare di noi laici cristiani non so se ce la farò
Lo dico perché credo che questo sia il tempo dalla nostra responsabilità pagate io sono uno che ascolta volentieri i vescovi chiede ai vescovi di Clare
Non mi piacciono i vescovi silenti che dedicano al con i vescovi hanno il dovere di parlare anzi più che il dovere e l'obbligo poi siccome io sono cristiano
Non so se d'accordo però allora nell'obbligo di dirmi come la pensano perché questo crea la relazione di comunione fra nella loro e secondo me questo cosa si Televideo escono devo parlare di politica ai vescovi a parlare di tutti dal calcio alla politica
Perché mi sembra che questo sia l'attuazione di una grande libertà ma io rivendico la mia libertà di Cristiano
E di cristiano laico
Non voglio coinvolgere la mia chiesa non l'ha coinvolto nel fare il sindacato non lavorerei coinvolti fare politica
Perché agiscono da cristiano
Quindi libero dentro le realtà nelle quali è chiamato è collocato ha scelto di essere oddio non coinvolgono almeno il mio sindacato di cui dicendo in modo abbastanza radicale la sua autonomia anche quando costa non parlano nemmeno di lavoro così almeno abbiamo fatto il quadro delle cose che vado andrò avanti un po'per immagini interrogativi al quale che indicazioni
Allora prima cosa che ci stiamo rendendo conto tutti
Un portico che questa campagna elettorale che non capisco bene
Prego come viene fatta non mi sembra strana mi sembra diseducativo e mi sembra che stia incrinando lo spirito civico di questo Paese perché fa allontanare la gente dal dibattito politico
Che assiste i dibattiti televisivi Nash e sgomento
Però dico questo è il segno che un sistema politica profondamente mutato anche nei processi in questo mutamento non sono stati lineari e probabilmente non sono ancora terminati
Proprio per questo io credo
Che sia arrivato il momento in cui si deve verificare se il cattolicesimo democratico
E assumo il termica trentino democratico riferendo a me vedeva così alla declinazione esplosione Moro per così almeno dicono anche qual è la mia visione o il cattolicesimo sociale quello che ha generato sindacati altri movimenti
L'abbia ancora qualcosa da dire
E si mantengono funzione effettiva per generare una proposta politica
Parte proprio dal fatto che secondo me il cattolicesimo democratico
Questa corrente di pensiero e di azione a nelle il nel fare ancora una grande vitalità vive nel sindacato
Vive nel volontariato vive nella cooperazione nell'esperienza del non propri nell'economia etica nei percorsi proteste educativi e formativi
Se guardiamo la realtà italiana vediamo che una rete cioè non sempre legata c'è un tentativo quello di rete in opera di rimettere insieme le file di questo mondo però c'è un cattolicesimo sociale presente forte radicato
Il problema
Rispetto al passato che questo
Avrete che questo reticolo di iniziative di presenze manca di un'espressione politica come fu quella dalla Democrazia cristiana
Però dico anche che quella è una stagione irripetibile
E chissà se è arrivato proprio per questo deve nascere interrogativa che bisogna avere il coraggio e la volontà di immettersi
Sul Terminillo della proposta nuova
Con la consapevolezza
Che nella e polarizzazione del sistema politico e dalla bipolarità azione altra Nostalgia non si torna indietro
Il cattolicesimo sociale non ha bisogno
Di espressioni politiche dei
Il maggior contributo
Che nessuno oggi può dare alla democrazia a mio parere non è quello di creare una nuova forma politica
Ma in primo luogo di rivendicare con forza l'autonomia del sociale
Che rischiano di essere compromesse da un sistema bipolare
Noi abbiamo bisogno di rivendicare i realismo sociale dei corpi intermedi tutte queste cose qui che la ripeto
Come necessità per la democrazia
E pertanto la prima rivendicazione questa la seconda è quella veramente mio essere impegnati per la democrazia di tutte
Io credo che questo che il tema che abbiamo che abbiamo di fronte
Si pone soprattutto se vogliamo in termini nuovi collocarci come laici cattolici
Dentro le trasformazioni che investono la democrazia la politica italiana
E bisogna affrontarla tenendo conto della diaspora politica dei cattolici
Del nuovo ruolo che questo sistema che la senza diciamo di una cosa però se come non tempo fa assumere per necessità e per volontà ma soprattutto per necessità
Un nuovo ruolo alla gerarchia ecclesiastica nei confronti delle istituzioni dello Stato
Che questa questione sta facendo crescere a mio parere
Una provvidenziale nuova sensibilità ecclesiale
E che pertanto richiede di di riposizionare la scelta di coloro che vogliono agire in politica
E allora bisogna discutere su quale presenza politica mente ispirata
E di quale laicità noi dobbiamo mettere in campo vedo che queste siano poi i temi che oggi abbiamo che abbiamo di fronte
E di come noi operiamo per la democrazia per tutti noi abbiamo operato per fare la Democrazia Cristiana
Perché così era
Poi abbiamo fatto un po'di tutto
Bisogna capire oggi
Se passando dalla Democrazia Cristiana che ha consentito di costruire la democrazia per Totti il tema della democrazia per tutti diventa perno centrale allora il tema della laicità ritorna a essere un tema essenziale
E non è un caso che è tornato a tormentare questo nostro Paese anche dentro questa campagna elettorale
La riproposizione di queste problematiche
Pone a noi la questione di come stare in politica
Alcune amicizie hanno visto un po'con fastidio la presenza della Rosa nel pugno
E si sono un po'turbati no
Soprattutto per le loro per le esternazioni laicista impianto raggruppamento politico
Ho però avuto l'impressione
Che fastidio fosse più dato
Da ragioni elettorali quanti voti ci fanno perdere nell'area cattolica
Che noi invece dalla risposta alle provocazioni che questo raggruppamento mette in campo
Che sono due cose diverse
E cioè quali sono le questioni di fondo
Io invece sono convinto che questa sia una presenza provvidenziale
Perché pone in modo chiaro
La questione di come dobbiamo stare noi politica
Stiamo attenti e secondo me è una provocazione vera che ci richiama cioè a quale è la nostra vocazione dentro la politica
Se nel centro sinistra siccome
Noi stiamo parlando da da un'altra parte
C'è una porzione
Che in maniera palese chiara
Si fa paladina di una impostazione laicista radicale
Che intriga anche con le altre componenti è dal centro sinistra poi abbiamo visto le risposte che arrivano
Io credo che sia utile
Per noi laici cristiani che si interessano di politica
Domandarsi come in modo altrettanto chiaro stiamo nel centro sinistra
E se no facciamo i discorsi pastrani a mio parere badate che non bastano sono utili necessarie importanti
I personaggi nelle liste i personaggi cattolici dentro le liste
La domanda che mi faccio e se non è arrivato il tempo
Che vi sia qualcosa di più strutturato di più visibile
E se no
La vedo un po'dura
Se no facciamo un'altra scelta non parliamo più di di certe cose
E credo che queste siano domande a cui noi dobbiamo rispondere
Non credo che basti più a mio parere che si ragioni solo sul terreno più strettamente politico
Anche perché la battaglia laicista non è una battaglia che terminerà con le elezioni
A Lecce
Una forte preoccupazione in alcuni ambienti
Che non sono i nostri per il rilievo crescente che i sentire religioso mantiene la nostra società
Cioè il fatto che la religione nonostante tutto un continui a mantenere un ruolo importante influenzi direttamente o indirettamente le il il il pensare l'essere delle persone
Il problema vero è che non sia costruita ed è quest'aria un po'laicista molto larga molto diffusa
Che non si è costruita un'alternativa la revisione cioè la religione nonostante tutto ritorna
E questo è un problema no dico difese ma è un problema
Per alcuni se voi seguite per il ragionamento che il problema vero è questa emergenza di un ruolo sociale di un ruolo largo che le religioni oggi stanno riassumendo cioè in pratica l'angoscia di laicista e di non essere riusciti a creare una revisione civile
E anche di questo bisogna prendere atto e che forse non è neanche più possibile
Che ti venga posta la questione di una religione civile in questo Paese
Voglio dire che lo pone che una religione civile la potevano porre le vecchie ideologie
Perché avevano un altro afflato avevano un'altra qualcosa
Non credo nemmeno sia utile secolarizzata eccessivamente come Albrecht Arché tre parti questi ennesimi a farlo diventare luoghi
La fonte dell'eticità della moralità
O farlo diventare elemento costitutivo dell'identità e delle tradizioni sociali
Ora che la identità italiana
Europea sia segnata cristianesimo è innegabile
Ma no ma il cristianesimo può essere ridotto alla dimensione della creazione di identità
Perché porta una sua politicizzazione
E pertanto l'esaurirsi di quello che è invece l'apertura e cristianesimo deve mantenere rispetto a tutte le culture
E credo che ci sia un rischio che non che sottovalutiamo che prendiamo un po'così sottogamba che è quello dei neocon nostrani
Il mio collo strani si muovono dentro questa logica
E non è affatto diciamo scandaloso
Che in Italia l'alfiere di questa posizione
Sia il laicismo Marcello Pera con l'appoggio dell'altro laicisti no
Giuliano Ferrara
Perché è chiarissima qual è l'obiettivo
Cioè a ridurre il cristianesimo religioso a religione civile a cultura identitaria
Non può che può portare a una condizione come quella con la quale noi oggi dobbiamo convivere e non è neanche un caso
Che queste componenti laiche che usano il cristianesimo in termini politici
Si possono poi trovare
Con le posizioni più integraliste d'acqua Tricesimo italiana
Ecco perché dico allora bisogna porsi veramente la domanda
Su che tipo di presenza dei cristiani in politica e soprattutto nel centrosinistra
Sono anche convinto che i i temi più eticamente sensibili come si dice che sempre di più la politica si troverà ad affrontare
Si giocheranno di più nel centro sinistra che da altre parti
Per le colture che stanno dentro il centro sinistra
E pertanto mi domando
Come i cristiani che stanno nel centrosinistra giochino questa partita lì dentro
Perché lì dentro la sfida è più alta che altrove perché era reati a parte si tende a fare le cose che dicevo prima
E allora che credo che allora si è chiamati a un impegno politico che affermi in modo nuovo diverso la laicità dello Stato
Cioè uno Stato che secondo noi non deve avere una religione civile
Che difende nella società le libertà soprattutto libertà di coscienza
Lei l'ha coesione sociale
Che lascia che le religioni si sviluppino e che agiscono dentro la dimensione nel rispetto certe delle leggi nel rispetto delle tradizioni delle colture ma con un ampio diretta uno stack
Che assume diciamo così il tema di una religione civile è uno Stato che non mi piace secondo me non è laico
E credo che questa sia una battaglia che noi come cristiani dobbiamo dobbiamo giocare
Prima giocarla in modo in modo pieno e in modo in modo deciso
E soprattutto la dobbiamo giocare
Se la vogliamo giocare in un certo ambito e in una certa parte lo schieramento
Poi dobbiamo tentare di essere anche qui forse portatori
Di un'idea diversa del riformismo
Anche se non alternativa a quella di altri soggetti che operano in quest'area del centro sinistra
Cioè in pratica non possiamo e non mi piace
E i cattolici siano concepiti come l'area moderata dello schieramento ma chi mai l'ha detto
E allora i nuovi visitatori siano esse l'area moderata dalla democrazia del riformismo non è assolutamente dati
Mentre invece dovremmo riaffermare che siamo portatori di una proposta di democrazia sociale avanzata capace di creare una profonda riforma della politica della società e dell'economia
E a essere portatori di un'idea avanzate riformatrice sul piano politico
Significa
Essere portatori di alcune istanze la prima la partecipazione
Secondo me se undecies di partecipazione oggi l'Italia che va recuperato la legge elettorale è una cosa scandalosa
Ma non basta dirlo perché se lo dico a quello a uso nei modi che la usano gli altri è la stessa cosa
Ed è quello che sta avvenendo
Io credo bisognerebbe essere protagoniste
Di un referendum abrogativo di questa legge elettorale perché è una legge elettorale sbagliata
Perché la legge elettorale che inibisce la fase si faceva
Bisogna vincere il referendum sulla devolution non basta
Perché l'intera ferendo ripristiniamo l'obbrobrio del titolo quinto bisogna pensare qual è la proposta politica che va oltre il referendum
L'Assemblea costituente modalità di questo genere bisogna pensarla perché se abolire la devolution del centrodestra e ripristinare quello che c'era prima siamo dallo stesso campo e oppure bisogna avere un progetto politico diverso
Recuperando qui quella che è la tradizione del cattolicesimo politico delle autonomie e delle loro modalità di esprimersi
Io credo che serva a qualcosa in più e al punto in cui siamo perché a forza di metter le mani dalla Costituzione cioè la cambiano senza dircelo probabilmente sapere come si cambia non sarebbe male
Siccome non ho avuto grande fortuna dalla riorganizzazione sull'Assemblea costituente ritengo però che a ragionarci bene l'Assemblea costituente la conventio non sia una cosa oggi è sbagliato
Secondo tema io credo che sia quello dell'uguaglianza
Che strano Paese non è che diventa povera diventa disuguale
Poi certo né la disuguaglianza della povertà
Ma i livelli disuguaglianza stanno aumentando riprenderemo il tema dell'uguaglianza partirò nostra colture
Quando parlo dalla disuguaglianza dell'uguaglianza devo riprendere il tema della democrazia economica dell'equilibrio tra capitale e lavoro che Sisters combinando per una serie di molteplicità
Dentro quindi va a recuperare la questione della dell'Europa come sfondo sul quale agire perché appartiene è una certa dimensione e dentro la villa l'idea di Europa anche la questione dalla solidarietà internazionale
Io credo che siano queste diciamo alcune questioni che bisogna mettere in campo perché ho dei con laicità pluralismo e autonomia
Possono ancora essere la base su cui edificare
Una proposta politica di ampio respiro capace anche di mobilitare una forte passione civile
Il che vuol dire
Alcune robe in termini di di movimento e di azione come si vincono le cose che dicevo prima sul piano diciamo così della crescita delle leader si delle oligarchie e cose di questa natura
Allora bisogna capire come si equilibri hanno le oligarchie che si sono determinati
Perché nel tempo della moltitudine la frammentazione
Bisogna essere attenti a quali sono gli
Gli elementi che si che si aprono si creano
Ora a fronte però andare veloce a fronte della complessità urgenza dei problemi che abbiano io credo veramente che ci sia bisogno
Anche qui utilizzando il concetto modo tiro delle fasi di una quarta fase per il cattolicesimo politico italiano opere cattolicesimo democratico italiano
Ora la domanda anche qui e come attuare queste
Io credo che non è facile dare una risposta
Però io credo che bisogna tentare di vedere che cosa si fa
E credo che i cattolici democratici sociali che militano in politica debbono con molta coerenza
Assumere un orientamento preciso
Il primo è sicuramente quello a cui mi riferivo all'inizio di abbandonare ogni tentazione di guardare indietro
E riassumere come dato definitivo il bipolarismo perché le nostalgie non hanno senso
La seconda questione che pongo anche chi come riflessione
E che in questi tempi un po'più sommessamente ultimamente
Si discute dentro l'idea del bipolarismo del partito democratico
Che è un'idea affascinante
Che però mi sembra che stia correndo il rischio o che non si affronta il tema
O che questo avvenga agite gestito da poche persone
E che possono ancora qui trovare un trionfo del oligarchie che si mettono d'accordo
E credo che anche questo sia un tema sul quale ragionare
Perché sia veramente diciamo capire che cosa si fa
Da un punto di vista politico io credo se vogliamo veramente visto come stanno andando le cose andare in direzione di una vera democrazia dell'alternanza
Di una maggiore governabilità nel sistema bipolare
Io credo che per i cattolici democratici
Sia importante
Partecipare alla costruzione del Partito Democratico
Questa io la ritengo una scelta coerente
Con i percorsi ultimamente infatti
Perché se non è possibile fare un partito dei cattolici mica dire dove vanno i cattolici a operare ma in modo visibile
Lasciando perdere i fiori fiorellini le piante le cose del genere esili Téchiné
Perché se no si dice che sia e non si capisce
E io credo che questo sia un problema che abbiamo poi non lo si vuole affrontare per carità però io credo che se tu vuoi fare una battaglia in quella direzione
Hai bisogno di alcuni elementi o dei comparti tra me interessa Maria alcuni elementi identitari di identità che vanno a fare una battaglia
Se no diventa veramente l'incontro tra gruppi e oligarchie non in grado di mobilitare le passioni gente
Credo che però non sia proponibile
Neanche un partito democratico all'americana
O con i puri tratti dalla tradizione lavori visto socialdemocratica sia pur rinnovate
Né ci si può nascondere dietro una generica afferma definizione di riformismo di progressismo
Il soggetto a cui bisognerebbe dare vita
Deve essere no alle liste unitarie
Ma un partito nuovo
Nella cultura nelle forme nella costruzione delle piattaforme programmatiche comuni
Concepito come una dimensione aperta alle diverse istanze culturali
Aperta e non lo spirito di ricerca di stimolo di cooperazione dovrebbe caratterizzarsi nella sua forma organizzativa come una sorta di federalismo culturale e programmatico
E qui che i cattolici democratici devono decidere
In quali modi con quali forme
Valorizzare fare asilo la loro presenza
Vedere se in questa fase nuova
Ha ancora senso questo tipo di presenza politica
O per lo meno se nelle culture politiche che danno vita a un soggetto nuovo la cultura del cattolicesimo democratico apporta un contributo importante
Credo che sia veramente la sfida che è stata la sfida che abbiamo avuto quando si trattava di costruire la democrazia io credo che sia la sfida che si deve assumere se si vuol costruire in questo Paese una vera democrazia dell'alternanza in cui le diversità culturali non siano nascoste complicate faceva invece resi visibili e pertanto partecipi va
Poi
Ecco gli apprezzamenti si sono anche al termine della relazione del dottor solo Savino Pezzotta non so ecco
Bene proseguiamo il abbiamo chiesto al professor Franco Garelli doveva essere Statale di Torino
Di appunto risponderà anche pro rettore
No di queste queste frasi del di aiuta spazio in questa poesia una volta le scelte politiche resta di Torino di essere con noi ieri appunto portare avanti questa riflessione in particolare appunto sui temi della laicità che a in questi anni lavorato molto anche fra il coordinatore settimane sociale dei cattolici italiani
Abbiamo tutti visto all'opera in questi in questi anni lo vedremo anche per il futuro grazioso cartelle
Ma io ammise
è confidenziale
Si accende solo a certe condizioni
Ma continuo la
Continua la riflessione
Di Pezzotta preporre centrata su due la spettri
Poi con qualche con qualche
Aggiunta
La prima
Parlando dei cattolici il futuro del Paese la prima riguarda la debolezza
In questo momento storico Dellai Kato cattolico
Che mi sembra un un elemento
Molto forte molto pronunciato nella società italiana
Una
Debolezza
Dovuta a vari fattori che adesso vorrei affrontare
Diciamo c'è c'è perlomeno un simbolo di questa debolezza e del convegno di Verona
Se pensiamo che a quarant'anni dal Concilio
Con no che aveva fortemente richiamati i laici credente alla loro responsabilità è necessario fare un convegno delle chiese italiane sul problema della i Catto perché io credo che sia questo il segno della debolezza ben venga il convegno nella nella sulla e calato spero che sia anche il convegno del laicato
Ma e indice di quanto in qualche modo non siamo riusciti a recepire ma la responsabilità anche nostra a interpretare una serie di istanze sia nella Chiesa che nella società
Allora
I quali possono essere i i vari i vari fattori vari elementi insomma tra tra i molti che sono alla base di questa debole protagonismo della e Kato cattolico cinque nel nostro Paese oggi
Anzitutto che la Società la laica
E molte più interessato oggi a dialogare con le figure religiose di rilievo che come esponente del mercato cattolico
E questo mi sembra un elemento
Che
Può essere anche accoppiato al fatto che i laici stessi riconoscono la forza dell'istituzione rispetto a quella delle dell'associazione cioè c'è comunque più attenzione hanno da parte della Società Erika
Delle prese di posizioni o delle figure religiose che non del pensiero dell'esperienza somma delle prassi di molto mondo laicale
Un secondo aspetto che la forte presenza della vita pubblica della Chiesa
Di alcune della chiesa di alcune figure religiose il cui carisma sembra indebolire la presenza dei credenti laici no dicevo che da quarant'anni che in Italia si pone la questione della e Kato cattolico
Ma sovente apporla sono sempre sono la gerarchia fa questo credo sia un problema rilevante
La struttura del cattolicesimo italiano anche quella che appare progressista mi sembra ancora troppo clero Centrica
Sia tra ai vari livelli un podio del cattolicesimo anche a livello dei movimenti di base e devo dire anche oggi spesso abbiamo sentito alcuni richiami
No a a più a voce della gerarchia che ha la capacità del pensiero noti figure laiche di interpretare il tempo presente terza questione però che ritengo molto importante qui c'è una responsabilità del mondo le carie
Dei cattolici c'è la crisi io credo che oggi siamo di fronte a una crisi del
Di leadership del mondo laicale
Crisi dei leader CIP nell'associazionismo cattolico c'è una grande vitalità associativa ma questa appare più eterodiretta che è espressione di un cammino autonomo
Credo che sia un punto rilevante e credo che molte vicende di questi ultimi anni in qualche modo ci dicono come
I tempi ritmi di una serie di istanze di di programmi che impegni sono stati lanciati
Molto più dalla gerarchia che da movimento associazione o da chi in qualche modo ne ne aveva la leadership finiana leadership nell'incapacità forse ritradurre appunto alcune istanze intuizione di fondo nelle scelte pratiche
Un altro elemento che vedo connesso questa situazione a mio avviso il forte peso avuto dal fenomeno del volontariato in area cattolica
Con la crisi della politica sappiamo molte forze vive provenienti dal mondo cattolico si sono orientate nel campo del volontariato
E sono state nello stesso tempo sottratte all'impegno nei ruoli sociali e istituzionali per cui è è prevalso un impegno sociale per far fronte alle emergenze
Caratterizzato da grande costruttività e operosità
Più che la formazione di persone tesa un'elaborazione più alte sui temi di rilevanza pubblica
E con esso a questo ovviamente
C'è la crisi del sistema di formazione delle élite cattolica
Con la crisi morde dei dei luoghi in cui appunto avveniva questa formazione nel passato
Ecco detto questo
Io mi mi aspetterei
Per ragionare su questo tema sui cattolici il futuro del Paese
Che
Che si riuscisse a elaborare un pensiero che tocca alcuni punti centrali ecco dei ruoli dei cattolici nella società italiana
Dicevo c'è una crisi di leadership o c'è una follia del del Dellai Kato cattolico
C'è una difficoltà di
In qualche modo presentare delle posizioni che abbiano una qualche rilevanza pubblica che siano espressione di una posizione culturale
Che indichi
Un modo di affrontare i problemi in rapporto a una certa sensibilità che si differenzi da altre posizioni ma non per il gusto della differenza ma in rapporto a una memoria storica un patrimonio e che dia un contributo effettivo di soluzione ai problemi del Paese
Allora se noi sentiamo anche qui oggi io credo sia
Non so spero atto che che poi entriamo poi nel merito Pezzotta centrato un po'di più
Cioè o riusciamo o il mondo cattolico ecco riesce in qualche modo a entrare su alcuni di questi temi oppure e continueremo a essere afoni
Continuerò a fare discorsi di principio colpevole ma in qualche modo non essere fedele a quel a quelle criteri della dell'esercizio della laicità che
I il modo tipico dei cattolici di essere presente nella società e in politica
Cioè vasto con queste richiama i vescovi ai cardinali va benissimo lo lo sappiamo cioè la ce l'abbiamo sullo sfondo ma il grosso problema credo sia dentro la dottrina sociale della Chiesa ce l'ha ricordato anche il papà più più volte anche alla alla settimana sociale di Bologna
Il problema è che i laici hanno poi una un ruolo pionieristico
Che è quello di tradurre i grandi ideali scelte pratiche se non riusciamo a fare questo veniamo meno al nostro ruolo e allora i vescovi continuano sempre
Fare la loro parte che risuonerà di gran lunga sulle nostre teste
E in qualche modo Toliara peso alla nostra rilevanza pubblica questo è il vero problema
Faccio un esempio
Perché io mi chiedo perché ecco reti nuovo per tutte queste realtà
E tutte queste realtà di grandi di associazioni che stanno facendo un cammino come mai dico in una campagna elettorale come questa
Che avvertiamo tutti come diceva Pezzotta no
Densa di di pericoli ma i pericoli
Il pericolo è che che non sono al centro della riflessione dei temi di rilevanza pubblica
Ecco come mai una cappella come questa tutti questi movimenti cattolici non riescono a dire una parola
Su questi su questi aspetti decisivi che avvertiamo tutti in termino di coscienza diffusa
Come mai non mi è stato detto nulla o pochissimo a livello pubblico sulla questione del referendum
Ma in termini ripeto non di ribadire le queste non sono le posizioni della gerarchia
Ma un modo laicale di reagire alle questioni in gioco in quel momento
Quali sono perché non c'è una riflessione profonda su quali sono le implicazioni del progetto culturale sul mondo cattolico alleati che sono implicazione grossissime sì Gigi Bobba non sente ma comunque solo delle implicazioni di grandissimo peso
Ne
Non lo so so dare indicazioni di grandissimo peso
E perché
Se le associazioni riflettono seriamente sul progetto culturale
Credo che questo aspetto a ha delle implicazioni rilevanti sul modo di pensare il cattolicesimo nel Paese anche proprio la presenza del cattolicesimo e del Paese
Per Pezzotta prima accennava la questione del cattolicesimo democratico la crisi o o comunque la problematica il problema cogito avendo cattolicesimo democratico
Qui credo che sia un aspetto cruciale
Noi possiamo non essere cioè il il discorso culturale e diverso da un modo di interpretare il cristianesimo in termini nodi di criterio forte di spiritualità qui siamo chiamati di per sé chiama
Qui il progetto culturale chiamano a maggior presenza nella società
Come ci poniamo di fronte
Aspetti come questi
Ancora
Quali sono i luoghi di esercizio della laicità
Dei credenti oggi
Oppure la riflessione che è sempre molto carente nel nostro contesto
Culturale sui temi della finanza e dell'economia
I nell'icona dico un'altra un altro elemento che mi sembra importante prima si accennavano al al fatto che come credenti
Viviamo in una situazione di stallo in mezzo al guado no e possiamo aver ormai soltanto dal punto di vista politico dei partitini o di piccoli gruppi di riferimento
Perché succede questo
Dove pensate i cattolici
Impegnati
Che si che si pongono non si pongono il problema del perché oggi il termine cattolico viene utilizzato a dismisura e a sproposito nella società
E che sono espressione di una piccola base sociale il che significa che in qualche modo abbiamo perso il raccordo con la base sociale
Non ci poniamo il problema della rappresentanza del radicamento nella società
E quindi funzioniamo come una una lobby o un gruppo ristretto che procede
Sul proprio cammino
Se altri riescono a utilizzare questi nomi per fare riferimento e usarli
Con altri scopi che noi diciamo strumentale no ma di fatto succede questo
Nella nostra società
Allora il problema è
Perché le le nostre che cosa sono le nostre realtà associative
è forma sono formate da gente che si raccoglie sui servizi o che si raccoglie
Sui sugli aspetti dell'identità dell'appartenenza e ripensa al proprio modo di essere nella società
C'è un una grande un grande gap dentro le nostre realtà tra un gruppo dirigente un gruppo ristretto di di persone impegnate e tutta l'altra quota di popolazione che può ma maturare un'appartenenza così debole così in termini fedeltà possibile e passiva di non identificazione da permettere loro di avere altri riferimenti culturali e sociali e politici
Io credo che questi siano i temi no che dovremo in qualche modo affrontare e e se non le affrontiamo manterremo questa crisi di leadership
No
Del mondo cattolico e il sintesi
Anche il discorso che io credo sia fondamentale dentro progetto culturale Nobel il cardinale Ruini ce l'ha ricordato tantissime volte su Q su questo abbiamo ragionato anche come laici della la centralità del nel corso dell'Antropologia dell'etica cristiana nella società come come elemento di unità che sussiste si sostituisse all'unità politica
Partitica i cattolici questo aspetto della centralità dell'antropologia dell'etica
E come lo decliniamo come
Cattolicesimo organizzato
Perché altrimenti rimane no un discorso in termini generali chiudo con tre interrogativi che credo
Il tema dei cattolici il futuro del Paese dovrebbe in qualche modo contenere primo come essere espressione di una cultura di valori di orientamenti
Di area cattolica in una società pluralistica e in particolare nell'area politica del centrosinistra
Come a decorrere
Eventualmente a un nuovo soggetto politico senza disperdere i propri valori di riferimento son tutti i temi credo di attualità
Come far sì che la ricchezza di elaborazione culturale del mondo cattolico si pochi si componga post Sanche contaminare alterare culturali che costituiscono il mondo politico del centrosinistra
Ecco credo siano alcuni interrogativi che spero ecco ci aiuterà a entrare un po'più dentro a questa questione
Così ha aiutarci no a a vivere a fondo il tema della dell'esercizio della laicità nella società e nella politica
Ringrazio Boso Granelli
Do subito la parola al professo Andrea Riccardi
Presidente la Terza Università di Roma
Fondatore da cui The Sant'Egidio nostro anche amico e compagno di viaggio in anche in questo percorso del lavoratore di cultura politica era già presente al primo che ho richiamato al principio in particolare vorrei chiedere alla professor Riccardi
Di proprio da una riflessione penso che molti di voi abbiamo visto in questi giorni il manifesto che il gruppo per l'Occidente ha ha promosso no la un manifesto di molto chiaro molto nitido che parte da un'analisi che possiamo anche condividere di crisi del nostro Occidente una crisi che può portare a chiudere a presidiare la fortezza sotto assedio di un atteggiamento insieme difensivo e aggressivo oppure con la identica consapevolezza del pericolo questo sì
Può si può entrare in campo aperto si può lasciare il porto e può andare largo no Duc in altum
Non voglio citare il Papa e poi mi si accusa di scarsa laicità qui scatta il ma credo sia credo sia opportuno questa ecco credo che questo prima ancora vi fosse questo documento punto Andrea Riccardi già area riflessione fatta a Roma ci aveva aiutato a questo riguardo e vi chiedo di darsi qualche sulle stazioni anche in questo caso
Ti ringrazio Andrea io sono contento di essere qui
Malgrado il suo un periodo un po'tumultuoso per me non per la campagna elettorale perché io son tranquillo
Ma son contento di essere qui e ringrazio le ACLI il suo presidente di avermi invitato perché a me sembra che questo laboratorio voglia dire che noi in campagna elettorale
Non abbiamo rinunciato a ragionare
A me sembra questo molto importante perché ci sono dei momenti in cui il nostro Paese la nostra gente i nostri ambienti perdono la testa qui invece a me sembra scusate la banalità
Vada come vada
Ognuno di noi ha le sue ferme speranze la testa non bisogna perder la testa non bisogna perder la e c'è bisogno di più testa perché c'è bisogno di riflettere sul futuro del paese e su quali risorse noi abbiamo tra le nostre mani per il futuro del Paese a mio avviso poche e quelle poche che abbiamo che io conosco almeno sono estremamente preziose e da utilizzare in maniera intelligente e direi da investirci
C'è una domanda di futuro chi frequenta i giovani lo percepisce del resto quando si è precari per anni e anni come si fa a pensare al futuro
Quando mi sono laureato nel mille novecentosettantaquattro ancora la laurea voleva dire l'accesso a uno straccio di posto
Oggi i ragazzi non è così Franco quando si laureano il giorno della tesi vecchio ordinamento
Non lo riconoscono sono tristi
Sono triste
Sono tristi c'è una domanda di futuro
Lo si percepisce nell'assenza di prospettive di tanti dibattiti politici in questi giorni
In fondo
è una caratteristica di questo nostro tempo noi viviamo sotto la dittatura dell'immediato tutto è urgente tutto è drammatico tutto e immediato
E l'immediato è sempre più urgente del futuro
E in questo modo noi stiamo bruciando una riflessione sul futuro perché stiamo vivendo mi perdonino gli amici giornalisti un poco l'angoscia dell'immediato che hanno i giornalisti che debbono chiudere il giornale
Il giornale si deve chiudere la sera
In futuro si consuma e con esso la speranza
Si è consumata la vecchia cultura del Progetto o del piano che era una caratteristica se vogliamo un po'dirigista o volontaristica della cultura cattolica e per altri versi di quella socialista
Oggi siamo sotto la dittatura dell'immediato mentre io credo c'è necessità di chiedersi seriamente come in una fase costituente
Quale sarà il futuro del nostro Paese qual è il senso dell'Italia e di essere italiani ma noi quest'oggi non ce lo possiamo chiedere
Diciamo a casa nostra
Perché ce lo dobbiamo chiedere e non possiamo fare un discorso sull'Italia se non facciamo lo si vogliono lo si voglia un discorso sull'Europa
E questa è la prima ambiguità di alcuni discorsi politici non si può fare un discorso sull'Italia se non si fa un discorso sull'Europa
L'ultima grande visione
è stata quella di portare l'Italia in Europa dal punto di vista dell'euro ma per andare dove e per fare che cosa abbiamo troppo navigato a vista
Abbiamo litigato giorno dopo giorno abbiamo riempito le nostre giornate di passioni ma abbiamo navigato a vista mancano le visioni
Mi torna in mente quella pagina della scrittura che all'inizio della vocazione di Samuele scusate ma io tutti ti papà io cito la scrittura Parigi però il Papa in cui rievocazione in cui mancavano le visioni e i profeti in Israele
Erano orari
Mancano le visioni
Questo nostro incontro pone un problema divisione e di cattolici infatti i cattolici non sono solo portatori di valori
Io credo che non ci si può accontentare solo di essere portatori di valori
Perché si rischia di essere un po'confinati come in quelle famiglie in cui c'è la zia che crede in alcuni valori ma un suo ruolo piuttosto marginale
Non s'è s'non solo siamo una tradizione che anima e accompagna da secoli il Paese quella del cristianesimo italiano che è una cosa molto grossa
Che è una cosa molto grossa molto seria molto profonda perché non c'è visione senza tradizione non c'è visione senza tradizione e credo che questo noi europei lo stiamo riscoprendo al di là dell'uso strumentale delle tradizioni le tradizioni non si inventano ma fanno parte di un sentito e di un vissuto ma io credo che i cattolici e queste la mia speranza e l'itinerario associativo per esempio degli amici delle ACLI meno mostrano le associazioni i cattolici sono anche uno dei laboratori o possono essere uno dei laboratori delle visioni del futuro del Paese insomma io credo che noi alla politica
All'opinione pubblica i giovani dobbiamo spiegare a che cosa serve l'Italia e perché degna di esistere davanti ai suoi cittadini e nel quadro internazionale
Io credo che noi siamo assistendo qui si parla
In questo documento per l'Occidente di difesa dell'occidente l'occidente è la terra del tramonto
E noi stiamo e non voglio qui suscitare un tema Spengler Rigliano il tramonto dell'Occidente eccetera eccetera ma noi stiamo assistendo al tramonto di tanti Paesi europei
C'è un'aria autunnale nella nostra Europa qualche fuoco che Cida uno un che di giovinezza o di passione non nasconde questa ARIA autunnale che domina nel clima dell'Europa
Io penso a tanti Paesi
Che erano grandi come il Belgio centro di cultura
Dominava il cuore dell'Africa e l'ha lasciata in condizioni penose penso all'Olanda
Che era la Mecca dei libertari negli anni Sessanta e che si sta appiattendo tra pulsioni etnici stecche e economicistiche
Ma voi dite ma il Belgio diviso tra valloni e fiamminghi va bene l'Olanda divenuto ormai uno stato economico che ha rinunciato a una sua politica ma ma la Francia ma la Francia e impressionante
La tensione drammatica che sta attraversando la Francia perché si parla di conflitto di civiltà e di religioni
Ma oggi in questo conflitto in Francia si vive all'interno come conflitto tra generazioni e tra mondi di francesi del Sud-Est e di francesi d'acquisto tra centro e periferia
Sarà che sono un po'traumatizzato perché la settimana scorsa sono stato a Parigi sono andato nel mio solito albergo che sta accanto alla Sorbona e mi sono dovuto passare tra centinaia di gendarmi
Brandendo la carta d'identità il bigliettino dice io vado in albergo ho detto non ho alcuna intenzione di occupare l'università
Io ho il posto fisso in università l'Università italiana me lo garantisce e quindi poi ora quegli accordi europei posso provare anche un trasferimento se poi qui Garelli mi aiuta con la potente Sociologia
Io credo che io credo che il dramma francese il dramma di un il dramma di un Paese
Estremamente polarizzato e che vive i suoi conflitti in maniera così profonda il dramma francese di queste incapacità di mediazione interna
Tra la corrente giacobina delle sue continue rivolte e diciamo la corrente monarchica dell'esercizio del suo potere ci dice qualcosa
Ci dice qualcosa perché la grandeur francese era un pezzo ed è un pezzo di Europa è un pezzo di democrazia è un gran pezzo di cultura ed è un gran pezzo di cultura cattolica
Perché i cattolici andavano a imparare in Francia come si fa a essere cattolici
Come si fa essere cattolici diciamo moderni dicevo l'altro ieri a Parigi a un amico siete ridotti a dovere venire a imparare in Italia
Vengono imparare da le settimane sociali in Italia questo sì mia ritoccando il suo siamo in una stagione autunnale
E questo questo confronto era il elettorale così drammatizzato io non voglio assolutamente cari amici dire che la scelta non è grave che la scelta non è decisiva
Ma dico questo confronto elettorale su cui noi dobbiamo esprimerci e prendere posizione credo che questo confronto elettorale non ci deve ingannare la politica non è tutto
La politica non è tutto e c'è bisogno di intelligenza e di riflettere sul futuro di paesi del nostro Paese e aiutare la politica condizionare la politica indicare delle strade
Allora cos'è l'Italia
Cos'è questa Italia come paese occidentale intendiamoci
Occidente terra del tramonto
E se l'Occidente alza i muri e noi ci diciamo tra di noi che la nostra identità è un'identità pura e dura cristiana anche se poi non crediamo in Dio io da ragazzino
Ho imparato che essere cristiano il minimo a credere in Dio
E invece ora vedo che siamo cristiani senza credere in Dio questo mi ricorda i vecchi funzionari sovietici che incontravo
Agli anni dell'Unione Sovietica che mi dicevano perché la nostra chiesa russa ortodossa anch'io dicevo ma allora ingenuamente ma lei è credente o no io sono ampio ma la nostra chiesa è la chiesa della Russia dico scusa
Il voglio dire
Siamo troppo esistenzialisti forse non è è la nostra debolezza Andrea
Ma io credo che il problema non è dirci tra noi e la nostra identità
Franco mi ricordano quelle associazioni quei grigi piccoli gruppi che si vedono tra di loro e riconosciamo cristiano diciamo cristiani siamo cristiani e poi escono tutti convinti e spaventati di quello che è fuori io credo che noi non dobbiamo non dobbiamo ripeterci tra noi italiani la nostra identità non sappiamo farlo non lo abbiamo mai fatto non siamo dei nazionalisti in atti
Abbiamo il nostro modo di avere un'identità abbiamo il nostro modo dice un mio amico io non sono l'azionista ma sono azionista tavola Barone ognuno ha il suo modo voglio dire ma il vero problema è confrontarci col mondo non chiudere
Non dire noi occidentali noi abbiamo i nostri valori i valori si contrappongono le contrapposizioni vengono alla fine quando Bisanzio era sulla fine
Scoprì il suo il suo mondo contrapposto a quello islamico che era ormai alle sue mura prima lo lo minacciava lo dominava lo dominava senza dirlo
Guardate che la crisi delle civiltà è quando si alzano le mura
E quando si crede che le mura protegga
E se le mura proteggevano all'epoca di Bisanzio oggi nell'età della globalizzazione anche le mura intellettuali servono solo a consolarci
La verità che noi non pensiamo un Paese non pensiamo l'Europa sulla lunga durata ma noi la pensiamo per proteggerci nell'immediato e dei nostri prossimi pochi anni questo è il problema allora confrontarci con il mondo
Noi siamo ossessionati dal problema Islam
Sembra che noi dobbiamo confrontarci e dire chi siamo perché ci all'Islam come se l'Islam fosse nato ora ma l'Islam ma è un compagno un nemico un rompiscatole o un amico dipende dalle stagioni della nostra Europa
Da mille e trecento anni a dir poco a dir poco allora voglio dire siamo
Nella lunga continuità della storia
Io resto sempre un po'impressionato questo lo dico che nel nostro Paese per esempio sull'Islam non si può fare un dibattito immediatamente libero sull'Islam sono Giorgio Usai Hamilton Brender innanzitutto a condannare il terrorismo ho capito ma stiamo calmi stiamo calmi
Mi sono mi ricordano come quando si faceva e quando tornava diceva il Cremlino è bello sì ma di condannare il sistema sovietico il Gulag ho capito non ho bisogno ecco voglio dire io credo che il discorso dell'Islam
Va fatto in modo nuovo ma non in modo contrapposto l'Islam è grande e molti pro questa idea della rappresentazione dell'Islam come un Islam unitario da Marrakech al bando adesso è una roba che fa ridere i polli e sei comuni con l'Islam è finita
Ma l'Islam sono le azioni sono comunità sono correnti di spiritualità è una pluralità e un'identità europea e italiana ha bisogno di di dialogare di parlare con l'Islam di dentro e con l'Islam di fuori
L'Islam ci farà anche soffrire ma non è la vera sfida dell'Europa è la sfida del giardino del vicino ma la grande sfida e capisco che dico una banalità però voglio dire di tante banalità forse una banalità vera
è la grande sfida all'Asia lì si comincia a rivelare il nanismo europeo
Anche se effettivamente paesi come la Francia la Germania il cancelliere tedesco a tutti gli anni in Cina e noi invece facciamo arrabbiare i cinesi e noi facciamo arrabbiare i cinesi
Dico io son d'accordo che il nostro cristianesimo italiano se tanti problemi eccetera io penso che il vero problema il cristianesimo in Cina scusate perché se ci fosse un forte cristianesimo in Cina la storia della Cina sarebbe diverso
E lì ci scontriamo ci scontriamo con la secolarizzazione e il capitalismo che ha meno anticorpi ma quello sarà vincente alla lunga andate ma sarà vincente della nostra Europa andati vicino alla stazione Termini andate a piazza Vittorio dove andavano i romani a comprare le erbette il finocchietto aggiunto ticinesi
Ed è un mondo che non entri dice sì ma limoso mai mai mussulmani sul siamo Loris dei napoletani di serie B. I dei siciliani se con io son meridionale non è che quindi non non c'è leghismo in me dico ma uso adesso infatti per trovare i veri settentrionali bisogna andare a Roma
Ecco io credo che
Io credo che lì è il punto focale come ci attrezziamo a questo confronto non stiamo facendo niente non stiamo facendo niente
E qui quello che mi preoccupa è che noi non riusciamo a dirci italiani non riusciamo a definire un'identità non riusciamo a definire degli interessi nei confronti del vasto mondo io cito non voglio portar via troppo tempo uno scenario che per me è molto caro che il discorso africano
è impressionante come negli ultimi anni noi ci siamo siamo scomparsi dall'Africa il ministero degli Esteri oggi dichiara che il Paese che ci interessa è che seguiamo di più e la Somalia
Sì dico seguiamo la sommaria perché seguiamo i casi disperati ma esiste questo grande mondo africano che si riversa su di noi che cosa facciamo
Come interpretiamo il problema immigrazione solo come un problema di frontiera o ci sarà un problema di sviluppo africano
In cui attraverso cui anche fermare questa che non è un'emigrazione ma è un'invasione e non lo dico in termini allarmistici credo che un cristiano
Degno di questo nome debba dire anche che l'Africa è la soglia di moralità e di giudizio di una politica perché non può esistere una politica di un Paese
Che si richiama a valori tradizionali democratici
Diciamo pure di tradizione cristiana eccetera eccetera che ignori completamente l'Africa
Io sono convinto lo scritto e spero di non vederlo realizzato che l'Africa come terra di Ri disperati sarà il terreno di cultura di gravi problemi radicali che si riverseranno sull'Europa
E nella disperazione l'Islam africano si radicalizza mentre in realtà è un Islam tollerante allora
Io non so se credo e rispondo alle domande che voi mi avevate posto
Qui io credo che c'è un problema di proiezione del Paese fuori
C'è un problema della realtà dei cattolici e io credo che i cattolici per dirla in modo sintetico e rozzo
Debbono testimoniare a questo Paese che non può vivere solo per se stesso che un Paese che vive per se stesso è un Paese che muore e stiamo morendo
Possiamo morire in modo confortato cristianamente possiamo morire in modo non confortato cristianamente ma stiamo morendo
Non mi interessa però se ci sono le croci al cimitero o se ci sono i grembiulini sulle tombe grembiulini
Diciamo alla ricerca di una simbologia laica o applicate da Gad uno quello che volete voi non mi interessa io credo che se noi non ritroviamo questo slancio e se il cristianesimo italiano non si pone
Non a dire cosa politicamente deve fare il Paese Marida a questo slancio che uno slancio di vita
Io credo si perde una grande risorsa
Del resto tu parlavi di estroversione a Palermo mi ricordo l'introversione italiana a un corrisponde Tivo interno interiore e antropologico
C'è una crisi degli uomini e delle donne del nostro Paese e c'è una crisi della scuola che non è solo la crisi
Delle riforme della scuola dei cambiamenti mai la crisi del maestro è la crisi del maestro com'è la crisi del padre perché in questo nostro Paese nessuno vuol fare il padre e nessuno vuol fare il maestro
E quindi nessuno vuole trasmettere e nessuno sa che cosa trasmette allora
Penso che dagli scenari internazionali agli aspetti più intimi della vita
Ci sono delle domande a cui rispondere a che serve l'Italia perché lavorare perché vivere perché a vedere un futuro
Sono interrogativi che si percepiscono nel quotidiano ma che diventano delle ferite gravi a cui noi dobbiamo rispondere
Io penso
Io
Devo dire
Nel cattolicesimo italiano
Non sono mai stato niente se non quello che ho fatto io e che hanno fatto i miei amici con le mie mani
Con le nostre mani
Nel senso che nessuno mi ha mai chiamato a nessun incarico grazie a Dio o quando mi hanno sollecitato a qualche altro incarico ho detto di no
Non perché son buono ma proprio perché son fatto così come dice io non son vendicativo perché son buono ma proprio perché ha un carattere così
Perché sono nato così allora io voglio dire io lo dico io credo che il discorso dei laboratori
Il discorso dell'amicizia tra uomini e donne cristiani tra realtà aggregate diverse deve secondo me inaugurare a me prima seconda terza quarta fase basta insomma io sono un po'scettico perché i ragazzi dico ma cos'è sta quarta fase ma chi le ha vissute le altre
Io credo noi però dobbiamo avere il coraggio di inaugurare una stagione costituente in cui interroghiamo noi stessi cattolici i nostri amici laici sul futuro del Paese
Io credo che questo bisogna farlo
Bisogna dire quale Italia vogliamo bisogna dire che cosa vogliamo dire all'Italia anche perché e concludo Andrea non temere anche perché qui ci sono due fatti secondo me fondamentali il primo è la fine della cultura marxista la fine della cultura marxista è un fenomeno di secolarizzazione
E insomma è un fenomeno di secolarizzazione e la fine di quella coppia infernale che infernale ma sapete quelle coppie che litigano sempre che però vanno avanti nella vita è poi quando si resta vedovi sì anche contenti perché ti togli quel rompiscatole che era il marxismo
Però resti solo
Resti solo resti in una terribile solitudine e la secolarizzazione dei cuori marxisti la secolarizzazione del mondo comunista o del mondo socialista è un fenomeno su cui nessuno ha scritto e ed è un fenomeno su cui riflettere
E qui i sociologi ancora ci parlano della secolarizzazione della religione ma ci dovremmo parlare della secolarizzazione e del marxismo questo e il primo fatto ed è uno dei grandi vuoti del nostro Paese e il secondo a me sembra a me sembra il secondo a me sembra è il modo nuovo di intendere la libertà qui c'è una riflessione nuova da fare nella libertà perché l'ideale oggi non è più l'emancipazione dai limiti imposti dall'esterno come le varie liberazioni economiche politiche e molari ma oggi la libertà deve essere qualcosa
Di impegnativo e costruttivo e noi abbiamo gli arnesi per declinare questa idea
E vero noi rischiamo lo diceva Pezzotta noi rischiamo di essere anche il bersaglio
Un bersaglio di maniera anche di ambiti che non hanno idee e quindi hanno bisogno del nemico
E quindi rischiano anche di farci fare la parte di quello che vuol proibire agli altri le cose che vogliono fare
Noi dobbiamo stare attenti a non entrare in questo teatro però però secondo me parlavo col mio amico rende renderemo che tu hai sentito Luigi all'il che ricordi
Il grande storico francese del cristianesimo europeo
Un uomo piuttosto liberati e mi dava il suo ultimo libro sull'anticristianesimo io credo che il problema di un certo anticristianesimo
E che forse la foresta è stata battuta ed è rimasto uno due alberi è uno di questo modestamente
Un po'rotto un po'scassato era presentato dal nostro cristianesimo in Europa in Italia e quindi quando resta un albero i fulmini i fulmini vanno lì non vanno su le pianticelle ma vanno sull'albero allora io sono convinto sono convinto profondamente che il cristianesimo italiano sia una delle grandi risorse per un Paese in gravissima crisi
E credo che noi non dobbiamo aspettare nessuno e niente
Ma dobbiamo in maniera virtuosa e amicale prendersi la responsabilità di aprire un dibattito sul futuro del Paese e di mettere in ordine sul nostro tavolo le cose
Le cose che noi abbiamo i segni che ci indicano le risorse di speranza di questo futuro io sono convinto che queste risorse ci sono e la prima di tutti è anche la fede
E la speranza di tanti italiani donne e uomini che credono e che prendano e che magari e che magari fanno fatica agganciarsi a un dibattito culturale ma che sono una grande risorsa di umanità e di generosità nel nostro Paese Garelli Ri Garelli parlava della stagione del volontariato
è una stagione per tanti aspetti tramontata vedo pochi volontari in giro
Vedo pochi volontari in giro io credo siamo in una nuova stagione in una nuova stagione in cui però c'è un popolo
Che
Lavorando con altri ha un vissuto forse non ancora un riflettuto ma un vissuto da mettere a disposizione per il futuro del Paese mi scuserete queste riflessioni forse un po'peregrine Rispetto però che vi dicono come sento con forza l'urgenza di fare un salto nell'impegno a riflettere sul futuro del Paese grazie
Ringrazio moltissimo
Andrea Riccardi
Do subito la parola al professor Luigi Campiglio prorettore Università Cattolica di Milano
Credo che per noi per noi a Christie in particolare il nove agosto Campiglio si leghi da da diverso tempo al termine del tempo al termine futuro perché è stato senso di coloro che ce hanno più accompagnato nella riflessione riguardo alla dare mettere al centro le nuove generazioni il nel
Dare valore che importanza alle istanze appunto dei dei giovani a partire dai i bambini a coloro che
Nel futuro appunto saranno i cittadini del nostro paese grazie professore grazie
Dunque ne devo un po'al taglio del di questo e Reggio cioè un ragionamento
Non tecnico
Spero un po'
Con qualche respiro
Che nel sito Terni proviene dal delle prossime scadenza elettorale
Qualche giorno fa ho letto un un un interessante editoriale di Sartori sul Corriere della Sera nel quale
Sostanzialmente
Cluj eminente studioso di scienze politiche si poneva queste domande Anda
Gli elettori italiani
Votano guardando al passato o guardando al futuro
E lasciata ecco lasciava la cosa un po'indubbio chiudeva un po'alla Montanelli dicendo ma tormentone turandosi il naso per suggerisco di di votare per il centrosinistra ecco io li ho inviati adesso il Paese un corredo di vedere se mi risponderà un lavoro mia di un tre anni fa nel quale dimostrò credo che sia l'unico lavoro circolazione di questo genere che gli elettori italiani
Io sono economista tra l'
Metto si comportano ad un al alla scadenza elettorale un po'come se dessero la pagella dessero la pagella economica alla alla legislatura che che immediatamente
Finita
E se si pensa che in questa ottica la sequenza di risultati elettorali ultimi dal punto di vista economico ovviamente non c'è solo l'economia per carità del cielo ma portante cerco degli dei far capire fra un attimo perché spiega spiega aiuterà aiuta a capire molto
Aiuta a capire molto ma vorrei che si ricorda ecco aiuta a capire molto il perché perché l'economia del nostro Paese
Lo diceva Pezzotta bene no e io vorrei aggiungere però qualcosa non è cresciuta poco quest'anno e che ha avuto una crescita zero e quindi per molti c'è stata una diminuzione ente reale ma a maggior ragione c'è stata un'accentuazione della disuguaglianza
L'ultima indagine della Banca d'Italia sul sui redditi delle famiglie fra il due mila e due mila e quattro
Misura
La l'aprirsi di un divario nel giro di soli due anni fra il due mila e due mila quattro di un divario fra lavoratori dipendenti e lavoratori indipendenti
Che ieri qualcosa come quattordici punti cioè i lavoratori
Dipendente hanno visto diminuire il loro potere d'acquisto di due punti percentuali le famiglie e per essere più precisi di lavoratore dipendente l'ha visto diminuire di due punti
Il il loro reddito le famiglie di lavoratori indipendenti che sia chiaro un è un è un aggregato quanto mai eterogenea Ca'dentro lavoratore precario così come grande avvocato d'affari ecco ciò nonostante hanno visto aumentare
I loro redditi del dodici per cento quindi dodici almeno due fanno quattordici punti vivi di differente in due anni se ci pensate è una enormità è un'enormità che dà la misura del segno della disuguaglianza nuova a cui stiamo assistendo in in questi ultimi anni
Che quindi
Arriviamo alle elezioni con con una pagella che dal punto di vista economico di questi numeri
Non è incoraggiante diciamo per il il governo in carica anche se bisogna riconoscere che dal punto di vista della disoccupazione quantitativamente quantitativamente non c'è stato c'è per carità il dimezzamento del tasso di disoccupazione ma certamente se è stato una tendenziale diminuzione del tasso di di di disoccupazione
E allora quindi cominciano a emergere un po'alcune delle contraddizioni del della nostra società società perché il tasso di disoccupazione diminuisce
Ma il potere d'acquisto dei lavoratori di me dipendenti diminuisce delle famiglie da dati delle famiglie
Quindi non solo nelle famiglie si è lavorato di più ma ciò nonostante se guadagnato come potere d'acquisto se guadagnata di meno quindi c'è qualcosa nella qualità di questa crescita che non funzione che non va bene
E questo è tanto più vero se lo considerate rispetto ad altri grandi aggregati il presidente del consiglio da un certo punto di vista aveva era corretto all'assemblea dei Confindustria nel ricordare Agli imprenditore gli industriali la prego Cola presenti come le loro aziende siano andate bene
Se voi guardate le le che recapitano la capitalizzazione di Borsa delle aziende negli ultimi anni quanto mai quanto mai ragguardevole
Come risultato tuttavia di una opera di razionalizzazione di riduzione vedi modificazione non in senso diciamo positivo del lavoro
Veramente strano straordinaria nei nel senso dimensionale della cifra di qualità non certo positiva ecco vorrei che pensaste a questo a questa questione della pagella perché la medesima pagella fu dato al centrosinistra cinque anni fa
Cioè la tazze persisteva parlando della pagella che verrà dato al governo di centrodestra dal governo di centrosinistra
Cinque anni fa perse
E se questo ragionamento non dico sia vero al cento per cento ma un qualche elemento di validità
Vuol dire che anche lì c'erano dei dei problemi
Delle dico solo uno che ebbi modo di almeno due che ebbi modo di vivere direttamente o indirettamente il primo se ricordate era come distribuire il cosiddetto dividendo dell'euro perché nel giro di due anni come beneficio
Dell'ingresso nell'Euro il l'onere del pagamento sul debito era era drasticamente diminuito e quindi il governo di centrosinistra di allora
Si poneva il problema ci fu un intenso dibattito remore e corte ma io lo ricordo
Su come visti diciamo di distribuire al meglio ciò che allora andava sotto sotto il nome di dividendo delle euro
Personalmente di ebbi modo di di di di proporre una una misura di politica familiare ma senza successi e qui torno fra un attimo
Così come già allora non non dimentichiamolo perché bisogna essere in queste cose onesti
La struttura diciamo la struttura di fondo di quella che oggi chiamiamo precarietà del lavoro era già lì
Era già lì io al io ricordo come
Mi si spiegò
Intorno a quegli anni un autorevole esponente politico mi spiegò come io
Non coglievo la la la la cifra della modernità e della globalizzazione rispetto alle misure che in quel momento venivano formulate quindi il mio messaggio è guardate che frasi se verrà riconfermato il centro destra d'accordo se dovesse vincere il centrosinistra il futuro bello un bel del titolo di questo convegno a cantare sul futuro del Paese
Per il futuro comincia subito
Futuro comincia subito perché
Se come si molti si augurano questo poi il governo che si realizzerà Draka a compimento naturale della legislatura fra cinque anni ci sarà un altra pagella e se la paziente ora sarà positiva de in molti aspetti gli elettori ne prenderanno atto e confermeranno
Le loro preferenze allora
Questo ricordo questo ricordo sui non deve
Essere smarrito c'è il ricordo del fatto che cinque anni fa
Queste medesima pagella da parte di elettori che votano sì guardando i programmi ma anche considerando ciò che è stato ci sarà di nuovo e deve essersi di nuovo fatemi dire almeno una cosa che è sotto gli occhi di tutti e nel dibattito
Il cuneo fiscale
Cuneo fiscale è nel dibattito politico io non non sarò non sarò molto diplomatico e ciò che dico ora
è una specie di di vacche sacre non lo so si discute il perché sostenuto in modo congiunto sia dal centrodestra sia del centro sinistra
Uno uno tre punti l'altro cinque punti
Da
Si discute giustamente lei si discute giustamente del del della questione del finanziamento cioè
Del
De delle fonti attraverso cui
La riduzione del cuneo fiscale del cosiddetto cuneo fiscale verrà finanziata appunto da io faccio un'altra domanda
Che ritorna la questione della pagella quali saranno le conseguenze
Della riduzione del cuneo fiscale e io sono certo che questo avverrà
Ora e qui confesso una una mia mancanza avevo aveva in animo di di di leggere nel programma dell'unione che ogni volta che faro affronto mi intimidisce
Avevo in animo di Guidi guardare cosa di cosa disse il programma dell'unione per cosa si ci si attende
Come il beneficio
Non io non non l'ho sentito non l'ha ascoltato nei dibattiti e lo scorso che finora ho seguito come tanti di voi non lo so ho sentito Singh una grande determinazione
Nel formulare questo progetto ma stiamo attenti stiamo attenti perché
La riduzione di tre punti del cuneo fisco cinque punti quello che volete del cuneo fiscale ecco facciano cinque punti
Ritenuto ridurre cinque punti il cuneo fiscale sono dicono grosso modo nove dieci miliardi di euro benissimo allora cinque punti di cuneo fiscale senza entrare in tecnicismi
è un se fosse usato per migliorare la competitività dell'impresa va bene allora però stiamo attenti
Stiamo attenti perché
La posizione competitiva dell'Italia
Rispetto alla Germania è peggiorata in un solo anno fra due mila cinque due mila quattro è peggiorata e di sei punti
In un solo anno cioè stiamo attenti a non buttare i soldi dalla finestra
Stiamo attenti a non buttare soldi dalla finestra se la competitività e il problema
Come credo sia come credo sia la sera competitività è in il problema è la questione che molti hanno in mente
L'ambito l'ambito che oggi vede che il titolo di oggi richiama cioè avere futuro de viene viene messo diciamo in seconda battuta e non in ombra ma di certamente in seconda battuta perché perché
In particolare i i temi della famiglia temi della famiglia dei figli delle giovani generazioni
Se non rappresentano il futuro il giorno delle giovani generazioni ditemi voi cos'altro
Rimangono un po'in ombra ora quando si parla di futuro
E il mondo cattolico ha un motivo in più secondo me per parlare di futuro perché quando parliamo di per esempio di destinazione universale dei beni
La destinazione universale dei beni come idea come concetto Elia richiamarsi
Del fatto che come posso dire siamo ospiti sul sul pianeta altri ci hanno preceduto e altre verranno verranno d'altro dopo di noi
E allora quando si parla di futuro tipicamente le due i due grandi temi che vengono evocati sono l'ambiente debito pubblico
Da carte
Chissà perché
Rimangono sempre in ombra
Luigi Bobba conosce bene queste armi argomentazione perché ne abbiam parlato e più volte rimangono rimangano sempre in ombra rimane sempre in ombra un futuro che c'è già
Qualunque bambino nato questa mattina a Torino è è un futuro che si è già
Non solo il modo migliore per investire per fare un investimento sul futuro è investire in quel bimbo bimbi Imbaro bimbo
Nato a Torino questa mattina ecco quello è quella del futuro quindi non occorre pensare al futuro che non c'è o che arriverà o è o ai fini o o ai figli di questo bambino quando lui sarà grande chissà quando nel due mila e duecento ghisa quand'c'è già è lì ma non solo e lì
Quello che noi facciamo per lui
Nella de ditemi il tempo per cortesia che non vuole sforare
Sì quindi va bene
Speravo proprio di se non risulta va be'
Abbondanti grazie allora dicevo il la
La questo bambino questo bambino a cui noi ci rivolgiamo è già Luís il futuro quanto quanto spendiamo e quanto siamo preoccupati in realtà come Società per questo bambino
Allora
Io vi faccio questi due due esempi uno degli Stati Uniti euro della Gran Bretagna
In Gran Bretagna Blair viene giudicato dalla stampa dalla stampa e anche dagli elettori sulla base di un obiettivo che pubblicamente ha espresso per ciò che riguarda la povertà infantile
Per esempio se voi leggete i giornali inglesi leggerete di questi giorni che l'obiettivo non è stato raggiunto e quindi la il governo Blair è un po'sotto accusa
Clinton
Se voi andate sulla TAC comprese di Clinton trovate giustamente come il il prezzo il presidente Presidente degli Stati Uniti sia particolarmente orgoglioso di una misura fiscale
Che ha introdotto nel novantadue e che aveva portato e che ha portato a una drastica riduzione della povertà infantile negli Stati Uniti
Perché parla di povertà infantile perché è un modo veramente molto concreto per misurare una questione di equità ma anche per ragionare di futuro
Sì e no il mal trattiamo questi questi l'attuale dei bambini con quale con quale fans possiamo parlare essere presi sul serio nei nostri ragionamenti sul futuro
Ora accade qualcosa del genere per l'Italia c'è un obiettivo del genere cioè il Clinton della situazione che si occupa dei bambini c'è il Blair della situazione che si viene messo un po'sotto processo perché noi i risultati sono stati raggiunti
La risposta è no
Bobba sa bene quanto questi argomenti anzi dibattuti abbiano magari suscitato un po'delli Lelli ilarità
Se ma dell'ilarità perché noi siamo bravi in Italia
Siamo bravi per esempio come la Danimarca in Danimarca la disoccupati la la povertà infantile intorno al due per cento in Finlandia intorno al due per cento è perché siamo bravi
La risposta è no non siamo per niente bravi l'Italia è il Paese al mondo nel quale la povertà infantile eh
Più alta
In aumento negli anni novanta
Qui sottolineo agli anni Novanta perché negli anni novanta si è stato in questo Paese di tutto ma in particolare ci sono state politiche fiscali di
Giusto risanamento della finanza pubblica
Corretta inevitabile risanamento della finanza pubblica chiede scusa l'obiettivo con il debito pubblico rispetto al PIL la centootto è quello che si farà giorno dopo con il nuovo governo fra tra un mese si parlerà di questo ma se noi facciamo il risanamento della finanza pubblica come l'abbiamo fatto negli anni novanta noi perdiamo
Per lo diciamo almeno un altro paio di generazione di di giovani che verranno dei si vedranno negate risorse che nel resto dell'Europa invece vengono
Previste
Tanto per capirsi sei in Italia se in Italia noi dessimo alla vetta alla metà dei minorenni un un assegno al nucleo familiare quindi non ha a Totti
Escludendo a Totti
Dessimo un assedio al nucleo familiare
Non di più ma come quello tedesco
Questo significa all'incirca nove miliardi di euro
No almeno per la verità sette sette miliardi di euro sette miliardi di anni quindi regala
Dava vorrei che fosse chiaro che noi siamo distanti dall'Europa cioè noi non siamo un Paese normale intente spetti ma per quanto riguarda la famiglia grande tema
Da dibattuto e quindi aveva dato atto alla alla alle ACLI del della coraggio con cui questi temi qui sono state affrontate non ha cittadinanza
E qui mi avvio rapidamente alla fine anche se i temi sono tanti sul specialmente sulla famiglia
Dal punto di vista politico io non posso non sottolineare non ricordare un aspetto che si si riflettete un attimo e paradossale
La famiglia trascurato fra virgolette del come politica
è la solo tutto ciò avviene in Italia
In Italia che
Con tutto ciò che ne consegue per paese
Come dire con le intromissioni del del mondo della Chiesa di qua di là si dicono cosa fare tutte queste cose che qui che conosciamo bene era bene
Se andate
Al nord nei paesi del Nord dove non c'è in alcune intromissione ecclesiale nulla di tutto ciò la spesa per la famiglia eh quattro volte tanto quella quattro volte tanto come impegno sul prodotto interno lordo rispetto a quella italiana
Allora qui abbiamo veramente la situazione del di di di non so come chiamarlo di dissociazione psicologica ad essere generosi perché affermiamo in modo venne ente un principio
Ma quello della famiglia
I che in quanto valore
L'abbiamo e dato averla fermato con come valore
Paghi di tutto ciò la gran parte prende sedeva e non fa niente
Dal punto di vista Prato niente
E qua per essere esatti quasi niente dal punto di vista delli diciamo dell'attenzione pubblica su un tema su dei temi
Che sono importanti per il Paese oltre che per i valori non si fa nulla ma vorrei chiudere ricorda ricordandovi che paesi come la Danimarca la Svezia la Francia
Hanno intrapreso forti politiche a favore della famiglia
In primo luogo perché questo andava bene per la società e per l'economia perché questo era quello che la società e l'economia richiedeva e aveva bisogno ancora prima che essere un valore
E allora a me viene qui ogni tanto da pensare che forse sempre se parlassimo magari meno di valore si rendesse ci renderemo conto che con questo tipo di politiche
Sociali in generale per la famiglia non andiamo da nessuna parte prova ne sia in questa legislatura la la riforma fiscale che di nuovo è una riforma fiscale centrata sull'individuo
Non abbiamo una politica familiare quando in realtà avremmo bisogno e qui chiudo per davvero di una politica come spesso dico che rimanda a una catena generazionale cioè a dire la la diciamo la famiglia i in mezzo che oggi lavora si prende cura del figlio più o meno piccolo ma allo stesso tempo si prende cura dei genitori che si sono in salute va benissimo ma si dicono le proiezioni Istat fra l'altro di pochissimi giorni fa che la percentuale di popolazione in età diciamo da cui al futuro è in aumento è in forte aumento quindi questa generazione di mezzo
Si dovrà come dire
Sarà costretta a fare scelte impossibile tragiche dicono i filosofi
Del tipo garantisco una migliore assistenza a mia madre che ha bisogno di un di una casa di cura reo di un'attenzione ravvicinate o pago gli studi a mio figlio
Possiamo immaginare in una democrazia civile moderna avanzata con grandi potenzialità come la nostra di doversi porre delle domande di questo genere io dico Dino spero che questa prossima legislatura affronti questi problemi e che al termine ci sia una pagella favorevole anche da questo punto di vista grazie
Grazie professor Campiglio
Passiamo ora ulteriore fase nostro del nostro dibattito interloquendo con due nostri dirigenti dell'associazione che hanno fatto la scelta di spendersi direttamente nella nella politica dalla politica partitica politica
Delle istituzioni
è evidente che a loro più che a tutti gli altri chiediamo di dirci in qualche modo che futuro sognano per per loro quindi per i cattolici impegnati
Nel per il nostro per il nostro Paese do subito la parola a senza ad altro tempo a Luigi Bobba che come voi tutti ben sapete fino a poche settimane fa era presidente nazionale delle ACLI
Vi ringrazio cercherò di essere breve quindi mi scuserete se farò delle affermazioni un po'diciamo così a nette magari senza argomentare le giustificarle intanto è il primo pomeriggio che non sono sotto la dittatura dell'immediato per dirla con Andrea Riccardi da venti giorni a questa parte
Visto che quando uno entra in campagna elettorale un grande frullatore in cui l'unica regola è la dittatura dell'immediato
Sì infatti sto bene e quindi vorrei proporli così intanto ringrazio Andrea
Per aver promosso questa iniziativa credo non solo perché appunto mi ha consentito di che uscire almeno per qualche ora da questa dittatura dell'immediato poi ci vi rientrarono subito tra fuoco
Ma anche perché io credo che sia un un ulteriore un passo in più un passo oltre
Al cammino che avevamo iniziato insieme come il laboratorio di cultura politica barra uno in quel di Roma e adesso l'abbiamo portato un po'sul campo
Sapendo che è possibile continuare a ragionare per dirla ancora con Andrea l'altro Riccardi anche in campagna elettorale
Se devo fare una una una sintetico bilancio tra i sentimenti che ho incontrato in questa campagna elettorale avendo fatto diverse decine di incontri di varia natura di varia umanità
Delle più diverse specie
Direi che ci sono due sentimenti
Il primo sentimenti hanno a che fare con il tema di oggi e non lo dico così come annotazione folcloristica il primo sentimento è quello che si direbbe in piemontese i sunti ci stesse
è un paese è l'espressione di un Paese rassegnato o comunque distante dis sono tutti uguali Andrea per
Per
L'espressione quasi di un Paese rassegnato discostato dalla politico comunque deprivato della pensiero che la politica possa essere una risorsa per il futuro una risorsa per costruire questo futuro del nostro Paese
E dall'altro lato invece una direi quasi hanno sia di cambiamento
Anche sia nel senso non negativo qui e tutine sì potremmo dire più che hanno sì
Un'inquietudine di cambiamento un sentire che ci sono delle risorse in questo Paese e che forse questo passaggio elettorale e che forse la politica
Può essere in grado di dargli il linguaggio parola espressione occasione per emergere venire alla luce
In un certo senso forse questo è anche il dilemma che sta dentro a a questa campagna elettorale e mi pare che l'espressione che ha utilizzato Romano Prodi qualche giorno fa quando ha detto la Casa delle Libertà
L'altra volta vendeva sogni e con quei sogni ha conquistato la maggioranza del Paese
Questa volta vende solo paura la paura dell'Islam del terrorismo la paura dell'euro e dell'Europa la paura della tassazione sui Bot la paura diciamo di una dalla paura dello scardinamento della famiglia
Il linguaggio del centrodestra parla solo il linguaggio delle paure non è più in grado di trasmettere alcun sogno dunque sembra essere un linguaggio privo in qualche modo di un orizzonte di una visione di un futuro
Eppure ha ragione Andrea Riccardi quando dice che il tema cruciale il tema del domani in futuro e che il nodo e s'è festivo anche di queste stesse campagna elettorale tra un Paese che si chiude che implode
Che si rintana su se stesso che difende quel poco di benessere Kirche si rassegna a un mesto declino che si consegna ha una politica estera da Italietta oppure di un Paese che si proietta in avanti che Asso che è capace di un colpo d'ala
Che sa assumere delle sfide grandi per usare l'espressione che utilizzo Andrea questo è quello giovane junior nella laboratorio della della metà febbraio a Roma
Credo che sia questo che in fondo anche il manifesto di per sé in qualche modo l'espressione di questo dilemma
Anch'io non salirò sul treno sull'Occidente espresse come ha detto Andrea Olivero
Primo perché non sono tra i cristiani tra tra coloro che sono cristiani senza credere in Dio o tra coloro che sono cristiani e che pensano che la loro identità
Debba essere difesa rinunciando al dialogo all'apertura
Andrea Riccardi la volta scorsa aveva utilizzato una bella espressione quando ha detto che teme per la propria identità e rinuncia al dialogo per paura di perderla significa che quest'identità ha già persa
Credo che questo sia il punto eppure ci sono dei segnali di futuro dei segnali di futuro che in questo Paese cercano di riemergere anche attraverso le parole un po'confuse risorse di questa campagna elettorale e ha ragione
Savino Pezzotta quando dice questo e anche il tempo della nostra responsabilità in fondo ogni momento è il momento buono non c'è un momento che è buono in assoluto e ogni occasione ogni tempo ogni vicenda della nostra avventura umana e anche politica
Va colto come il tempo della responsabilità
Ed è per questo che
L'altro giorno insieme con Paola Binetti abbiamo preso questa decisione di inviare di comunicare questa lettera che peraltro è stata commentata prima di essere presentata il che ha prodotto un effetto un po'al di là delle sono delle delle stesse intenzioni degli di color degli estensori
Però io credo che dentro quella lettera ci fossero due intenzioni la prima intenzione era quella di dire con chiarezza
Che non ci rassegniamo non ha già detto Nico qua Savino Pezzotta ma anche Andrea Riccardi Andrea Olivero all'inizio non ci rassegniamo a una ridotta cattolica sui valori
Ha una specie di biglietto dove i valori cattolici sono confinati se sembrano essere solo coloro che fanno i grilli parlanti sui valori
Allora stesso tempo non ci rassegniamo neppure a una insignificanza dei cattolici proprio su quei valori
Sapendo che quei valori non sono rinchiusi in una Elenco Breve o che parla solo vita e famiglia ma dice anche Ca'pace cooperazione sud del mondo
Dice anche lavoro per tutti UE il far più giusto
Capacità insomma di immaginare un paese più equo e più capace di redistribuire
Quelle risorse abbiamo sentito adesso Campiglio meno due per cento dei redditi dei lavoratori dipendenti più del dodici per cento dei redditi dei lavoratori autonomi fanno meno quattordici per i lavoratori dipendenti insomma i numeri hanno ancora una loro cifra hanno ancora un loro senso
Credo che quella lettera forse anche il tentativo di esprimere che dei cattolici che hanno in questo momento preso una responsabilità che per la prima volta partecipano a una campagna elettorale vogliono dire che nella storia da che abbiamo alle spalle è una storia che vede il leader che sono nati dalla cultura dall'esperienza del cattolicesimo sociale democratico come l'hanno declinato
Andreoli veri Andrea Olivero e Savino Pezzotta
E sono stati grandi leader del Paese perché hanno saputo insieme e prima di tutto interpretare gli interessi generale l'interesse generale del Paese e i valori che provenivano che erano animati dalla cultura cristiana
Sturzo De Gasperi Moro
E anche Prodi con l'espressione che ha usato Riccardi l'ultima grande visione di futuro le euro
Della scorsa legislatura in qualche modo hanno in saputo interpretare ognuno nel loro tempo nel loro momento quello che era l'interesse generale del Paese cioè una visione una capacità di futuro forse quello che in qualche modo esprime meglio questa visione di Futuro e proprio De Gasperi
Pensate al suo discorso a Parigi nel quarantacinque
Con un'Italia ridotta allo stremo allo stremo economico allo stremo della sua democrazia della sua vita civile
Neanche dalla sua qualche uno straccio di credibilità internazionale non a caso quel discorso che forse il più bel discorso di De Gasperi
Intuisce però una potenzialità di futuro sognare l'Europa in quel tempo poteva sembrare veramente un sogno che non aveva alcuna possibilità di realizzare eppure l'Europa è stato il tracciato
Che ha consentito di lasciarsi alle spalle una guerra fratricida con milioni di morti con Auschwitz
Con le dittature con quello che sappiamo e di aprire un percorso di democrazia di benessere di pace di stabilità
Che ha fatto l'Europa un soggetto se pur con tutti i limiti che oggi tocchiamo umano ma pensiamo se quella visione di futuro non ci fosse stata che cosa oggi sarebbe l'Europa e cosa sarebbe anche della nostra nazione
Questo ci dà l'idea come la politica
E insieme fatica del quotidiano ma anche visione e che senza visione la politica diventa politiche sta diventa tran-tran diventa piccolo scambio e incapaci insomma di animare la visione del futuro
Ecco perché ha fatto benissimo
Andrea Olivero a richiamare lo straordinario dialogo tra il cardinale Ratzinger il difensore per eccellenza della fede cattolica nel suo ruolo svolto prima di diventare Papa
E uno dei più lucidi intellettuali dell'Occidente
Un non credente di cultura diciamo così di sinistra Jürgen Habermas in quel dialogo a me sembra ci siano i fondamenti di una laicità nel tempo posto secolare
In qualche modo entrambi gli interlocutori fanno i conti con il fatto che la secolarizzazione
In gran parte alle nostre spalle e tentano di ridare fondamento alla laicità dell'azione politica dello spazio pubblico e dunque dello spazio dalla democrazia
Non a caso le due affermazioni sostanziale in quel dialogo sono da parte di Amber maschere i conosce la necessità che i valori Christie valori delle confessioni religiose possono essere una sorgente
Di dibattito di di di risorsa per lo spazio pubblico dunque per lo spazio della politica e dall'altro il cardinale Ratzinger che in qualche modo dice se da lumini l'illuminismo in poi
La fede è stata sottoposta la severa critica della ragione
Oggi per evitare l'accecamento etico Della Ragione questo termine lo utilizzano l'enciclica Deus caritas e l'accecamento dato dal potere e dal denaro
Beh per evitare l'accecamento etico della ragione la ragione oggi deve sottoporsi alla critica della fede
Credo che in quelle semplici affermazioni ci siano in qualche modo per noi il tracciato i fondamenti per un ridisegnare ha ragione Savino Pezzotta il tema della laicità certamente la Rosa nel Pugno può essere un fatto provvidenziale
Sicuramente per uno come me che in campagna elettorale
E toccando con mano che si perdevano voti grazie ad un'azione mediatica
Di un certo impatto
Contrastare quella azione mediatica e in qualche modo a tentare di arginare chi dubbioso
Pensava che non fosse possibile votare per il centrosinistra è stato una scelta politica
è evidente che chi sta fuori diciamo dalla competizione elettorale come Savino Pezzotta questo problema può anche non porselo chi ci sta dentro ahimè credo debba porselo altrimenti è meglio che la convenzione elettorale non partecipi
Lo dico perché poi la politica ha le sue regole e si conta rispetto alla forza che sia in grado di mettere in campo
E credo che la scelta fatta forse anche una scelta di contrastare peraltro una visione che in qualche modo aveva oscurato le novità e sono tante che c'erano proprio nel programma dell'Unione
Sembrava che il programma dell'unione fosse dominato dai PACS dall'abolizione del Concordato dalla fine del finanziamento alle scuole paritarie tra l'altro fatto dal ministro Berlinguer durante il governo di centrosinistra non scordiamoci un e dalla revisione della fecondazione assistita
Siccome non è così e siccome ci sono elementi fortemente innovativi anche nel campo delle politiche familiari magari non tutto quello che io mi sarei atteso ed ha aspettato avendo condiviso allungo con l'amico Luigi Campiglio e anche le osservazioni che lui stesso ha fatto un tema questo assolutamente decisivo per gli anni Fini e non un tema cattolico un tema di interesse generale
E badate che se osserviamo qualcosa anche al al di fuori dall'Italia vediamo che il nuovo leader della socialdemocrazia tedesca
Mattia si plaza in cinquantenne viene dall'Est un cambio di generazione è anche un cambio come dire di classe dirigente
Mette al centro della sua leadership della sua nuova leadership sostituisce Schröder alla guida del partito socialdemocratico proprio le politiche per la famiglia
Dicendo che non ci sarà sviluppo economico per la Germania
E non ci sarà coesione sociale se questo non sarà il baricentro se questo non sarà la stella polare in qualche modo di una politica in grado di guardare a quel futuro di cui ci ha parlato a lungo Andrea Riccardi e quel futuro che nella bella immagine che professor Campiglio ci ripropone ci dice appunto attraverso la bambina che è nata oggi
E che ha una forte probabilità di attraversare tutto questo secolo sapendo che i figli sono l'investimento di più lungo periodo che facciamo e dunque quello che facciamo oggi per i figli e per i bambini rappresenta ciò che saremo domani
Dice già molto del nostro domani ecco allora e arrivo alla conclusione che radunare pensieri forze amicizia associative come ha detto Andrea Riccardi e credo il tentativo di in qualche modo non rassegnarsi a questo mesto declino un tentativo di mettere in campo quel talento dei cattolici che non va sotterrato non va chiuso nel cassetto o va pensato per operazioni
E non va pensato per operazione Ines nostalgiche sono d'accordissimo con Savino Pezzotta non è più il tempo di partiti di ispirazione cristiana
Ma non va neanche vorrei dire così quindi distanziando in un pochino da Savino Pezzotta giocato solo dentro i confini del sociale
Se c'è un motivo anche per cui ho deciso di prendere parte a questa competizione elettorale perché ho pensato avendo a lungo credo sia stato anche un po'il mio chiodo fisso durante la presidenza delle ACLI difeso tenacemente l'autonomia delle realtà sociali
C'è il rischio in questo momento che questa autonomia diventi un confine che ne fa un'autosufficienza
E cioè che non ci si misuri con le sfide dalla politica con le sfide del contesto con le sfide del futuro con le sfide che in qualche modo ci lasciano poi sul campo una difficoltà nel rapporto con la politica
Pena lasciare ha una qualche demo che Democrats democristiane Ria quindi non a ruolo decisivo e importante che ha svolto la DC del Paese ma diciamo alle sue diciamo derive
Di rappresentare tutta quest'area che ha a che fare con il cattolicesimo sociale e politico
Certo non bastano i personaggi per dirla ancora con Savino Pezzotta no di certo ne sono ben consapevole essendo evidentemente uno di quelli che in qualche modo ha deciso in questa appuntamento elettorale di prendere parte a questa competizione e allo stesso tempo dunque cercare di radunare forze pensieri amicizie associative
è un modo per dare forma e figura ad una cultura politica che sia in grado di avere al centro quella domanda quell'interrogazione sul futuro
Che è stata al centro anche del titolo di questo nostro incontro infine sicuramente no al moderatismo
Voglio ricordare con un pizzico così di di auto narcisismo che questo tema l'avevo toccato nel congresso di Bruxelles nel due mila nuovo alla camicia di forza del moderatismo con cui leggere la presenza politica dei cattolici
No a questa camicia di forza vuol dire assumere per esempio le politiche familiari
Nel senso che ce l'ha descritte qui professor Campiglio
Come elementi decisivi rispetto al futuro assumere la questione della società della conoscenza dei saperi come libertà e come fonte di eguaglianza così come ha detto Andrea Olivero
Nella sua introduzione citando il documento delle ACLI
Assumere l'alleanza tra le realtà del non profit le reti comunitarie i municipi le istituzioni e le le realtà con cui c'è un legame di appartenenza più forte in questo Paese
Come la risorsa di cui per cui far nascere un cambiamento che non promana i solo dall'alto ma nasca anche dal basso
Assumere il tema dell'immigrazione come ci ha detto Riccardo i nomi come una con una logica di emergenza ma con una logica propositiva
Il senso di una missione di una politica estera che sia all'altezza di un Paese che vuole continuare a svolgere una grande missione e in particolare non può non occuparsi dell'Africa come un vero e proprio confine da un punto di vista dell'eticità come ha detto appunto Riccardi
Della di una politica ancora dico sì se la politica i partiti che stanno in Parlamento e quindi anche per la responsabilità mi riguarderà al referendum proposto da Savino Pezzotta
Questa legge è indecente
E indecente perché espropria i cittadini la possibilità di scelta
E indecente perché frammenta il sistema politico e incrina la possibilità di governabilità dunque non produce né rappresentanza né buona rappresentanza né buona governabilità e quindi va spazzata via insieme alla a riforma costituzionale
Sarei più cauto sull'Assemblea costituente preferirei una scenario di una convenzione
Come così come avvenuto a livello europeo capace di radunare sia i soggetti istituzionali parlamenti le due camere il governo tutti i soggetti dell'autonomie locali
E anche i soggetti della società civile organizzata così come seppur parzialmente è avvenuto nella convenzione che ha dato vita al Trattato costituzionale europeo
Ancora due ultime osservazioni avrei voluto dire al professor Franco Garelli che per capire che identità e servizi non sono contrapposte popolare popolarità riflessione culturale sul pensiero non sono nodi di un'alternativa
Che mi sarebbe piaciuto che avesse vissuto l'esperienza che le ACLI di colpi di Cuneo con una grande sorpresa hanno fatto al sottoscritto e al nuovo presidente
Andrea li vero radunando più di quattrocento persone in una grande festa popolare in una bocciofila un momento che è stato insieme di riflessione culturale di sentimenti
Di amicizia associativa di identificazione con una realtà e di capacità di farlo in un clima di festa di riconoscimento
Cioè di capacità di far vivere quell'identità non diciamo come qualcosa di triste come qualcosa di un passato ma come qualcosa capace di generare un futuro e di parlare a tutti ai più giovani e i meno giovani a chi e a una condizione sociale meno favorita e chi ce l'ha diversamente a chi sta nelle reti del volontariato e ai tanti sindaci dei piccoli paesi di quella realtà che insieme condividevano questa l'esperienza di festa di riconoscimento e di identità
Ecco allora perché il mio sì convinto al Partito Democratico che non può essere fatto né per e mail
Né per editto
Ma ha bisogno insieme dei soggetti che operano nel civile con i soggetti che sono dentro il campo politico istituzionale è un processo che richiede gradualità rispetto di ciò che il già esistente
Passo dopo passo per costruire un'identità politica nuova capace di essere risposta alle domande di questo nostro paese penso proprio che anche queste settimane siano una buona occasione per tirar fuori il talento dei cattolici uno dei pochi che restano a questo Paese come ha detto Andrea Riccardi per ridargli una missione per dargli in coro insomma il senso di una grandezza perché una politica che perde il senso di sfide grandi è una politica che non ci interessa ma siccome non abbiamo rinunciato a fare politica un abbiamo rinunciato anche ad assumere sfide grandi
Grazie grazie Gigi
Do ora la parola a Mimmo Lucà Mimmo già stato dell'esperienza
Politica in questi anni la segreteria e nazionale dei DS e responsabile dei cristiano sociali e quindi se questo può anche lui ecco entrare immediatamente
In questo in questa riflessione no di quanto anche la politica per chi la vive già dal di dentro da da appunto
è una piena condivisione i percorsi può essere appunto il luogo nel quale i cattolici si spendono
Per il futuro del Paese grazie
Grazie eh già è già tardi siete stati molto pazienti molto diligente non voglio non voglio abusare della vostra per la vostra pazienza
E allora
Faccio anch'io la mia parte naturalmente non senza prima ringraziare le ACLI
E Andrea e in particolare per questa opportunità per questo secondo laboratorio
C'è bisogno di sedi di opportunità
Di modalità di confronto
E di elaborazione
Per le cose che sono state dette naturalmente
Ma anche proprio per ragionare al futuro
Per ragionare
Attorno ad una prospettiva per il Paese non per noi stessi
Nella quale
La nostra tradizione e le nostre sensibilità immondi dai quali proveniamo
La nostra coscienza orientate educata formata ai principi che vivono in una dimensione religiosa abbiano qualche cosa da dire
Possano svolgere una funzione possono esercizi consenta no noi stessi
Be esercitare una responsabilità
Non solo per quello che siamo stati
Soprattutto per quel che vogliamo diventare e quindi io accetto questa sfida proiettata al futuro piuttosto che soltanto al passato vedete sottolineo questo aspetto perché purtroppo anche questa campagna elettorale si caratterizza esattamente per il suo contrario
Perché e sostanzialmente ancorata al passato e mette in relazione culture identità punti di vista molto spesso fermi Fermi a guardare a quel che è stato piuttosto che a quel che può essere a quel che
Si potrà fare per l'Italia del futuro
è una campagna elettorale che le diciamo
Da questo punto di vista questo pomeriggio ci permette di respirare un pomeriggio di ossigeno sono d'accordo con Gizzi
Questa legge elettorale una porcheria
Se lo ha detto Calderoli che la scritta
Ci si può credere
Mi ha detto per la verità una porcata
La campagna elettorale e diciamo la sua più coerente espressione
E io che ne ho già fatte più di una
Di campagna elettorale posso assicurarvi che questa è la peggiore di tutte
E una campagna elettorale dove non si discute con la gente di contenuti una campagna elettorale svogliata è una campagna elettorale in cui i candidati non si vedono è una campagna elettorale con i partiti
Se la dicono se la contano per televisione attraverso la presenza di quattro cinque grandi leader in cui è totalmente scomparsa alla politica
Come passione come argomentazione come conversazione come dialogo permanente con la gente con i mondi vitali della società
Come frequentazione e fedeltà al territorio
Pensate che la gente non se ne sia accorta
In quella considerazione di Gigi
Sulla sulla sullo scetticismo no sulla semplificazione siete tutti uguali ci sta un condensato di quel che la sta maturando nella coscienza dell'opinione pubblica degli elettori guardate penso che non abbiamo fatto
Non abbiamo fatto a sufficienza non c'è stato un impegno sufficientemente determinato guardate anche da parte della società
Nel contrastare questa legge elettorale
Quando era ancora possibile in parlamento controbatte arginarne le conseguenze lo dico anche mi dispiace che non ci sia Pezzotta
Perché se Pezzotta avesse detto ciò che ha detto oggi da questo tavolo come segretario generale della CISL e avesse investito tutto il sindacato
Per contrastare questa legge che è una delle leggi vergogna più devastanti
Che in questa legislatura c'è stata provata forse forse non saremmo oggi naturalmente chiaro faremo s'spero si possa fare ore fa riguarda dei partiti non hanno molta voglia di modifica
Spero si possa fare un referendum spero che ci possa essere un sussulto di responsabilità della politica dei partiti ma se non ci fosse credo che l'unica via e quella della
Raccolta delle firme quindi radunare pensieri forse amicizie associative io penso che le ACLI se fanno questo come hanno fatto questo
E non soltanto in queste ultime settimane in questi ultimi mesi come vanno facendo da un po'di tempo fanno una cosa seria fanno una cosa importante fanno una cosa giusta
La sollecitazione di una riflessione collettiva guardate la risposta alle sfide del futuro e diciamo
Della società italiana della nel suo orizzonte suoi la sua prospetti non investe soltanto le responsabilità di quelli che stanno nella politica nelle istituzioni nelle assemblee elettive
Investe anche la coscienza la responsabilità appunto delle amicizie associative dei soggetti della Società del sindacato delle associazioni delle delle forze dei soggetti di terzo settore stuzzichiamo interpellati da questa scritta
Io voglio sottolineare questo
Questa chiamata questo appello alla responsabilità de credenti in questo caso del cattolicesimo democratico e sociale sia nel suo nella sua identità politica che nella sua identità associativa
Perché pensa appunto che noi dobbiamo evitare il rischio di chi vuole lo ha detto Gigi lo ripeto perché sia chiaro è una cosa che che né che Katia che convince anche me i cattolici non sono una categoria
Neppure una categoria politica non sono un settore della società non sono una identità parte della comunità nazionale
Io penso che noi dobbiamo segnalare la rilevanza politica di una presenza diffusa
Diciamo definire in termini politici una domanda di autonomia
Del cattolicesimo sociale democratico che forse si è nel corso di questi anni indebolita firmo Litta
Dare una forma politica una soggettività sia una funzione democratica questa cultura politica tagli uno sbocco
Da lì una prospettiva
In qualche modo difendersi da questo rischio della irrilevanza programmatica della identità culturale di una presenza di cattolici di cattolici nella società italiana
Dalla irrilevanza programmatica cioè da una e irrilevanza diciamo di un uomo di funzione anche nella dimensione della politica
E quindi rivendicare una titolarità una soggettività una cittadinanza alla quale spesso anche per nostra responsabilità rinunciamo o verso la quale non siamo sufficientemente audaci e coraggiosi
I cattolici in questo Paese non vivono l'impegno il servizio la politica come parte separata dal resto del paese e quindi è bene non considerarli
Così se c'è un dubbio un'osservazione che posso fare alla lettera che è stata inviata da da da da da da Gigi
E e dalla Binetti ai cattolici insomma a questo insediamento associativo questo patrimonio queste può ingenerare ecco la sensazione che lì noi abbiamo degli interlocutori ai quali rivolgerci in quanto tali
Io penso che noi dobbiamo rispondere
Alle sfide che investono le nostre responsabilità non come singoli
Non come singoli certo ciascuno di noi ha delle responsabilità anche di carattere personale
Non c'è doppio
Io però penso che in politica
Ciascuno di noi cioè ciascuno di coloro i quali decidono di esporsi politicamente di di compiere un'esperienza un passaggio nella dinamica della politica nella dimensione della politica la responsabilità di rappresentare non soltanto il mondo dal quale proviene
Non soltanto le istanze
Del mondo che più direttamente si può riferire alla tua esperienza e quindi non solo i valori la cultura i programmi i contenuti che vivono in una realtà è una esperienza alimentata dai valori religiosi io penso che noi abbiamo una responsabilità e un'ambizione in politica che è quella di raccogliere le istanze di tutto il Paese di tutto il Paese
Di rappresentare il Paese nel suo insieme
Nella sua complessità nel suo pluralismo è evidente che naturalmente nessuno di noi poi può dimenticare il mondo da cui proviene
Né si può dimenticare a sottovalutare o sottacere la propria identità culturale ma in una dimensione in cui il nostro servizio e dato per la costruzione e la città dell'uomo che non è la città dell'uomo cattolico
O della donna o della famiglia Catto come come pure è stato detto
Noi abbiamo questa ambizione noi abbiamo questa visione se volete persino questa presunzione
Credo che
Questo rischio di
Dare della presenza cattolica l'idea di una realtà da tutelare da garantire da difendere noi la dobbiamo noi lo dobbiamo edita
E se c'è una responsabilità che io voglio rimproverare con molta ovviamente umiltà con con con spirito con lo spirito alla correzione fraterna come si dice nel Vangelo ai nostri vescovi e questa e questa l'eccesso di esposizione politica
L'eccesso di esposizione politica di una parte del nostro episcopato
Che non è relativa al fatto che i vescovi dicano quello che pensano sui valori irrinunciabili
Della fede religiosa
Nessuno può di mettere in discussione il diritto della chiesa di esercitare questa responsabilità di indirizzo di orientamento di altro ministero altra cosa e indicare le dice
Attraverso le quali questi valori possono essere promossi
Possono essere diciamo così diffusi
Accompagnati
Ma nel momento in cui sita la sensazione che lo si voglia fare con una qualche parzialità cioè definendo quei pronunciamenti entro i limiti e nei confini
Di alcuni valori e non altri alcune realtà e non altre alcuni testi legislativi e non altri è così da appunto l'idea c'è una realtà una nicchia diciamo un recinto di valori di interessi di sensibili
Da di opere da alimentare da promuova da tutelare
Quasi che quelle concedessero con il recinto delle questioni etica io penso che qui c'è guardate qui c'è una sorta di confessionale Isma'politico che fa il paio con l'anticlericalismo militante
Le due cose si tengono
E si alimentano reciprocamente e noi non abbiamo bisogno di alimentare questa forma anche di integralismo culturale
E politico quinte sono d'accordo sono totalmente d'accordo con la relazione l'introduzione di Andrea non aggiungo nulla rifuggire da un'idea Gentiloni hanno del rapporto con la politica
L'idea dello scambio
Noi non abbiamo mi pare con lo dicono i Dico noi tutti non abbiamo questa concezione questa idea ma la tentazione riaffiora guarda
Riaffiora si possono fare gli accordi con le coalizione come gli schieramenti per tutelare e promuovere interessi a prescindere dagli indirizzi e dalle Coulthard ha cultura dall'identità di quelle di quelle spie di quegli schieramenti quelle condizioni è diciamo
L'asse fondamentale dell'identità di Compagnia delle opere
Cacciata con Toti con chiunque poi naturalmente alla vigilia delle elezioni decide di schierarsi con il Polo di centrodestra ma non ha nessun problema
Che in Emilia-Romagna schierarsi a sostenere
La sinistra in Toscana e da qualche altra parte persino nella città di Roma quando questo corrispondesse all'esigenza di tutelare di Promo la nostra idea la nostra concezione della politica è stata un'altra parte un'altra roba
Non c'entra niente un'altra cosa
Qui ci sta Sturzo
Qui ci sta Sturzo il primato è il programma
Il programma
Quindi io penso che i cattolici votano in ragione della qualità del programma della qualità degli uomini delle donne che sono chiamati
A realizzarlo della qualità dei
E insomma anche del anche della qualità degli schieramenti delle alleanze
Delle alleanze
Non con chiunque pur di vincere mai qualche problema da questo punto di vista l'abbiamo avuto
Nella precedente legislatura di Governo per il centrosinistra abbiamo fatto un'alleanza a prescindere dal programma si sono visti i risultati
La stragrande maggioranza dai comuni delle regioni dove noi oggi governiamo abbiamo fatto un accordo programmatico basato sui contenuti abbiamo rinunciato delle cose importanti è vero
Anche con questo programma
Abbiamo rinunciato dei contenuti importanti
Abbiamo fatto una mediazione abbiamo fatto un compromesso abbiamo fatto un programma in cui tutti Gigi va detto abbiamo dovuto rinunciare anche ad alcuni aspetti
Delle cose che ci stanno più a cuore penso in particolare
Alle questioni che riguardano le politiche di sostegno delle responsabilità familiari dove avremmo voluto essere ancora più audaci ancora più coraggiosi ma insomma l'abbiamo fatto perché senso di responsabilità e pluralismo nella coalizione la necessità di di far prevalere
La responsabilità tante cose L'Unità che tutti noi conosciamo io penso che molti cattolici
Oggi abbiano superato
La paura ecco e che la preoccupazione che guardino con a noi guardino al centrosinistra con attenzione con responsabilità con speranza
Vorrei dire con Giovanni Paolo secondo non abbiate paura lo ha scritto Gigi in quella lettera no non c'è da aver anzi dico di più molti cattolici segnalano la loro attenzione l'intenzione
Di votare per il centrosinistra non nonostante i contenuti del programma di centro sinistra
Ma in ragione di quel programma della qualità degli uomini delle donne
Naturalmente che sono incaricati di di realizzarlo e quindi io penso che noi possiamo essere anche
Possiamo essere anche ottimisti
Ora qui c'è un folto guardate lo lo lo voglio dire perché lo sottolineo spesso nelle interviste nelle considerazioni che facciamo fuori di qui
Insomma c'è una parte rilevante dei cattolici che si è schierata ma che fischiata nel tempo il partito il partito nel quale io esercito questa responsabilità che che che che non
Nel quale nel quale non solo presente a titolo individuale perché no e non è un caso è stata una scelta quella di organizzare una presenza di cattolici di cristiani
I cristiano sociali sono una presenza organizzate ma alla quale io non rinuncerei mai
Perché è finito ed è superato il tempo degli indipendenti di sinistra è finito il tempo in cui bisognava prenderli alcune individualità per legittimare un partito che aveva dei problemi aveva delle angustie aveva dei tabù aveva un passato da farsi dimenticare
Ma questo partito un partito che oggi finalmente il ventuno per cento dei voti pensate e con il suo elettorato il trenta trentatré e trentacinque per cento è
Credente praticante
Il cinquanta per cento saltuario sono le cose che ci dice Ilvo Diamanti
La Margherita il principale partito della coalizione
Diciamo così dal punto di vista del suo elettorato di riferimento cattolico poi subito dopo vengono i DS questo problema è superato da tempo da tempo i cattolici italiani sono molto più laici di quanto in realtà si può immaginare
Allora io condivido
Questa sfida questa la portata di questa sfida mai abbiano ereditiamo un paese allo sfascio non è che vogliamo fare gli sfasci
I catastrofisti
Le le relazioni che la Banca d'Italia insomma le le cose che sappiamo Sole ventiquattro Ore insomma l'università ci dicono che il Paese messo in maniera un po'molto e molto malandato molto in difficoltà noi abbiamo ma ereditiamo delle macerie noi abbiamo il problema di ricostruirlo a questo Paese
Noi dobbiamo ricostruire il Paese mi va bene l'immagine di Riccardi
Cioè una fase costituente noi dobbiamo generare delle energie in grado di ridare vita ridare vitalità ridare speranza a ridare fiato ridare prospettiva dare a questo Paese un orizzonte
E quindi guardare al futuro avere una visione accettare questa sfida e naturalmente il tempo delle responsabilità
Per quanto riguarda i laici cristiani dunque noi dobbiamo dare un contributo penso che il contributo che noi possiamo dare sia un contributo di programma c'è un contributo di contenuti a tutto campo
Dai temi della democrazia
Ai tempi del Welfare
Dalla difesa della Costituzione alle questioni del lavoro
Dalle questione dell'accoglienza dello straniero al problema della giustizia
Dal problema della famiglia a quello della vita dai servizi
Al tema dell'ente la scuola l'innovazione la crescita lo spinotto noi abbiamo delle buone idee noi abbiamo delle buone proposte noi abbiamo un punto di vista che vogliamo lettere al servizio della nostra coalizione penso che non dobbiamo rinunciare a farlo insieme
A far vivere questo contributo in una dimensione organizzata cioè non lo dobbiamo fare appunto come singoli penso che noi dobbiamo organizzarci come facciamo come abbiamo fatto con questo con questa modalità ma io penso come hanno detto altri al Partito Democratico concludendo poi di Rocco faccio ancora qualche battuta su questo
Per
Non sottrarmi alla alla responsabilità quindi noi dobbiamo definire un programma di legislatura dobbiamo darci una prospettiva non dobbiamo definire la nostra funzione soltanto nell'ambito di alcune questioni eticamente sensibili e noi dobbiamo dare un contributo importante che sia diciamo così all'altezza anche di
Del della storia della della della del percorso compiuto dal cattolicesimo democratico
E sociale noi lo facciamo da riformisti
Noi lo facciamo da riformisti cioè noi siamo per fare le riforme
Noi siamo per introdurre dei cambiamenti nella società italiana che incidano nell'economia nella società nella vita delle persone noi siamo per la costruzione di una nuova etica pubblica
C'è un declino economico c'è un declino morale dobbiamo fare un investimento anche dal punto di vista della riforma della coscienza del Paese del senso civico di un orizzonte culturale questo paese l'ha perso
Io penso che anche da questo punto di vista il Paese attenda che noi diciamo qualche cosa quindi un impegno laico
E civile
Un impegno laico e civile
Di cattolici in politica non un impegno confessionale
Sapendo che le soluzione non potranno mai coincidere pienamente con con con le nostre aspettative
In genere quando è così io mi sono comportato in Parlamento secondo l'indicazione della dottrina
Che dice quando devi votare una legge fare in modo di farlo pensando alla soluzione meno distante
Dalla tua sensibilità o qualcun sicuramente la più vicina perché se non proprio la più vicina la meno distante io penso che questo sia un fatto importante quindi tenendo conto che noi lavoriamo da cattolici certo da credenti senza pensare di rappresentare tutto
Quadro di riferimento dei cattolici in quanto tali scontiamo pluralismo non è più tempo di partiti di ispirazione cristiana non è più tempo neppure di una organizzazione di partito di una sola parte o di un solo schieramento
Io penso che noi dobbiamo far vivere questa presenza questa realtà questa prospettiva
Nei in contenitori più più ampi è qui arrivo al tema del partito democratico per concludere i contenitori più grandi
Dentro i quali noi possiamo far vivere il nostro contributo ma mettendolo in relazione con
Con quello di altri contributi di altre storie di altre tradizioni di altre sensibilità ora io penso che noi abbiamo bisogno nel nostro Paese di riforme
Di carattere generale ho detto l'economia la società io penso che noi abbiamo bisogno anche di una riforma della politica
E penso che per riformare la politica bisogna riformare anche i contenitori della politica
Allora i contenitori che abbiamo non sono sufficienti per fare questa operazione
Non sono sufficienti per garantire quelle riforme quella governabilità quella stabilità dell'azione di governo di cui abbiamo bisogno cioè sono contenitori vecchi sono contenitori ancora rivolti al passato penso sia la Margherita che i Democratici di sinistra in questo caso non parliamo poi di quegli altri
Da Rifondazione e Comunisti italiani sono nicchie di ceto politico queste
Io penso che noi dobbiamo anche investire in contenitori nuove e naturalmente non si possono costruire contenitori nuovi capace di riformare la politica se non con uomini e donne nuove
Cioè c'è bisogno anche di un rinnovamento della classe politica
Della classe dirigente
Io penso da questo punto di vista al partito democratico ma lo penso anch'per questa ragione lo penso consueta funzione c'è un partito che naturalmente sia di sia garanzia
Inizia la spina dorsale della coalizione sia soggetto portante dell'azione di governo
Sia il partito che garantisca la stabilità di quell'azione di governo ma sia anche un partito che si ponga l'obiettivo di rinnovare la politica e naturalmente favorisca
Favorisca il rinnovamento della classe dirigente ciò che costruiscono rapporto diverso con la Società
è che in diciamo super idea
E chiudo in base alla quale si pensa che la rigenerazione della classe politica la costruzione della classe dirigente di cui un Paese ha bisogno passi esclusivamente attraverso le dinamiche di partito
Non tutta la classe dirigente di cui il Paese ha bisogno può passare attraverso le dinamiche di partito
E allora c'è bisogno di un partito è un paradosso è un paradosso ma che aiuti la rigenerazione che favorisca la rigenerazione la classe dirigente passando attraverso la società
Ed ecco perché penso che un partito democratico
Per la costruzione del quale non è pensabile che gli unici depositari della responsabilità siano Margherita e democratici di sinistra
Perché a questo partito un cantiere che si apre a questo partito o danno in contributo personalità forti della società anche organizzazioni sia pure nella tutela nel dell'autonomia e dell'indipendenza ma son troppi sa trovare le forme non è pensabile che la società si ritragga da questa funzione di promozione della rappresentanza guardate altrimenti i temi che a noi ci stanno a cuore non passano no non passano non gliene frega niente
Io vi dico guardate che a questa legge elettorale i partiti in qualche misura si sono persino appassionati e non sarà calcio
Io parlo per i miei
Parlo per il mio partito guardate è stato molto candidati salvaguardato i candidati
E non a alta percentuale si tratta di segretari di federazione dei segretari regionali di gente che ha fatto la carriera dentro il partito
Potrei contarle sulle dita di due mani le personalità che vengono da fuori
Su altre duecento duecentoventi persone che candidate che probabilmente saranno eletti cos'è questo se non anche l'espressione ovviamente ad una protervia
Di una esuberanza direi inaccettabile della della politica dei partiti rispetto alla società ma è anche l'espressione di una debolezza di una fragilità della società
Che io penso debba strutturarsi debba riorganizzarsi per esprimere per esercitare una funzione di rappresentanza e anche di promozione della rappresentanza di selezione della classe dirigente
Concludo dicendo spero che le del risultato anche nelle zone possa premiare questo sforzo
Possa premiare questo sforzo cioè un voto dato all'Ulivo
Poi ciascuno stizzito ovviamente per il resto ma insomma un voto dato all'Ulivo è un voto che insomma può permetterci di investire può permetterci dare forza a questo processo a questo percorso
A questa responsabilità di rigenerazione
Che è stata evocata nel dibattito di questo pomeriggio
Bene ringrazio ringrazio tutti i partecipanti in particolare i relatori e garantisco come si è come è stato chiesto anche da
Andrea Riccardi che proseguiremo anche in altri luoghi questo laboratorio per far sì che le cose che sono state dette poc'anzi da da Gigi da Mimmo vedono un coinvolgimento pieno di tutte le nostre Acri grazie