Territorio e poteri emergenti. Le politiche di sviluppo tra urbanistica e mercato

Solamente adesso
Allora in un'altra
Sì
Verrà
Ovvero
Rientri nella scorsa riunione
Di realizzarlo ad approvare
Domando
No invece allora
Così
Autonomia resi conto tipologico Mussolini
Sì
Paolo
Paolo
Bando Paolo
No noi cominceremo c'è un'idea
Siamo
Se no cominciamo noi leggiamo ritengo che noi avremo la
Dove
Cominciamo
Faremo
Sede vorrei insomma cominciare qualcosa di bello
Coordinate
Scrive scrittore
Non possono adempiere
Penso
Vincenzo qua
Poi anche se etiche mettiamo Peppe dirà
Va bene prefigura un ultimo in ordine
Ecco
A ecco
Allora sotto al fine
C'è
Dell'avvocato
All'obbligo della
Tali
Produrre
Anche gli avvocati dell'ordine alfabetico
Voglio
Up affatto
Non riesco
Non c'è accordo
Poi coi in Italia la sensazione che ritiene sia
Grazie
è vero
Ecco allora
Zara arrivare
Sottovalutare
Devo lasciare
Dopo possiamo iniziare
Io intanto il dovere di
Otto tutti coloro che hanno accolto il nostro invito invito alla LUISS e in particolare nel centro di ricerca sull'amministrazione pubblica di dare un precedente questa
Paolo Rottola questo incontro e trae spunto dal volume di Paolo urbani sul territorio e poteri emergenti le politiche di sviluppo tra urbanistica
E mercato ecco noi abbiamo ritenuto che
Ci fosse del materiale molto interessante per animare una riflessione
A più voci
Sia per le provocazioni che libro contiene per così dire che ovviamente la qualità di coloro che hanno accettato di partecipare
A questa discussione che mi pare sono capaci di coniugare profili teorici con anche una qualche esperienza sul campo a vario titolo insomma
Sia a livello locale che a livello nazionale
Io dico solo qualche parola così
Dare il senso della struttura gli obiettivi dell'opera per coloro che hanno avessero avuto l'occasione di il legge del
E per introdurre due o tre interrogativi lasciando ovviamente del tutto liberi poi
I partecipanti alla discussione di interpretare come riterranno
Il senso delle loro intervento
Strutture obiettivi dell'opera dico subito si tratta di un lavoro di respiro generale di taglio problematico
Che però non rinuncia a prender parte su una serie di questioni anche molto importanti di riguardanti l'assetto del territorio e rapporto con le istituzioni di Governo locale
Si è articolata essenzialmente in tre parti
Una prima che
Si dedica ad approfondire il nesso tra politiche di sviluppo e scelte di pianificazione
Cioè la correlazione tra economia del territorio sia sul piano nazionale che sul piano locale
Per la nazionale alle politiche vengono considerate appunto nella loro incidenza sul territorio specie in relazione alle grandi infrastrutture
E alle pratiche compensative per così dire come le chiama Paolo Urbani
Spesso forse disgiunte conoscente assistite da studi di fattibilità ed è valutazione di impatto ambientale adeguati alla natura degli interventi
Per quanto riguarda le politiche locale
Paolo urbani mette in evidenza
Nei soli diciamo tra il mito dello sviluppo come lo chiama e la necessità di programmare l'uso delle risorse
Nel territorio a livello locale con una particolare attenzione alla questione nell'ambito delle città delle aree urbane
La seconda parte del lavoro dedicata alle trasformazioni salienti dei
Principali strumenti di pianificazione urbanistica del nostro sistema piani regolatori soprattutto e programmi di riqualificazione urbana su questi concentra in particolare l'attenzione d'autore
Terzo aspetto riguarda il nesso tra il regime della proprietà i poteri conforme attivi dei suoli
Diciamo alla ricerca sempre faticosa non facile di una sorta di indifferenza dei proprietari rispetto le scelte di pianificazione e di perequazione urbanistica
Che in larga misura prevedo non sempre più forme di accordo convenzioni mediazioni quella che Paolo Urbani chiama l'urbanistica consensuale
Per chiudere su questi aspetti credo di poter dire che
I in odio gli obiettivi di fondo che
L'autore intende mettere a fuoco
Riguardano due profili uno le trasformazioni del ruolo delle istituzioni
Nel governo dei processi economici legati al territorio
Con anche crescenti problemi di relazione interistituzionale tra Stato Regioni autonomie locali
Combriccola naturalmente i processi
In una realtà di competenze che sono usciti distribuite ma spesso intrecciate tra di loro e anche interdipendenti
Il secondo obiettivo riguarda il rapporto tra il ruolo della politica e quello dell'amministrazione dell'Amministrazione tecnica in particolare
Nella attuazione delle politiche pubbliche in cui emerge secondo l'autore un ritardo delle Litta ministri attive rispetto a questi compiti sempre più complessivo
Questa forse mi pare in estrema sintesi la struttura del lavoro io chiudo solo
Sottolineando tre profili che per me restano per così dire problematici nonostante che l'autore
I gestisca trasversalmente nel suo
Lavoro offrendo una serie di riflessioni utili ma mi sembra che varrebbe la pena porsi la domanda anzitutto sulla
Questione della configurazione dell'interesse pubblico come interesse generale
In materia urbanistica di governo del territorio
C'è ancora la possibilità di parlare di un interesse pubblico di un interesse generale legato anche al ruolo dei beni pubblici o la funzione sociale della proprietà
A fronte di politiche urbanistiche di pianificazione che
Sono
E
Spesso condizionate dai poteri emergenti e comunque da una mediazione continua di interessi di questa urbanistica consensuale
è una prospettiva per così dire irreversibile questa bella urbanistica consensuale oppure c'era possibilità di ragionare intorno a una mozione di interesse pubblico di interesse generale a prescindere diciamo dalle mediazioni materia seconda questione
Quale assetto quale equilibrio tra l'esigenza di rispetto
Delle comunità locali dei loro organi di governo senza ovviamente scadere nel localismo e la necessità di scelte a dimensione sovralocale
Nazionale anche sovranazionale specie per le grandi infrastrutture
E infine un terzo tipo l'interrogativo
In questo intreccio di interessi e politiche di sviluppo tra urbanistica e mercato
Che fine fa quello che possiamo considerare l'anello debole di tutto questo ragionamento ossia l'ambiente ossia
Il quadro delle
Risorse naturali da tutelare non solo dal punto di vista delle bellezze ma dal punto di vista di un patrimonio di tutti che non può essere compromesso
Ha
Forse è sempre più ragione che è il mix
Che a caso
Paolo Urbani
Credo citi all'inizio laddove dice
Distruggiamo la bellezza del paesaggio perché
Gli splendori della natura liberamente disponibili non hanno alcun valore economico saremo capaci di spegnere il sole le stelle perché non pagano un dividendo ecco fermo qui
Mi pare che ci siano comunque tutti i presupposti sviluppare
Una riflessione più voci la sequenza degli interventi se sono d'accordo i protagonisti potrebbe prevedere un
Prima voce da parte del professor Carlo Marzuoli e poi proseguiamo magari Vincenzo Ceroni Beppe pericoli
Mia mamma
Carlo Mazzone università assieme
Grazie
Dunque grazie grazie vivissimo sentito
Agli organizzatori è a Gian Candido De Martin come le dicevo sempre
Per me è un'occasione felice venire venire a Roma
E in particolare in questa sede in particolare con questi colleghi
Dunque e io ma alcune considerazioni in relazione al libro alle problematiche affrontate da Paolo urbana
Con una premessa che è questa che vivibili almeno per quanto mi riguarda sono un po'come come diritto questo libro di diritto e quindi l'ora lo è ancor più
E cioè almeno in parte
Almeno a me dicono quello che in qualche modo desidererei anche sentire
Quello che vorrà anche
Qualche modo la lettura di un libro
è un percorso di ricerca e la ricerca o si muove spesso con una qualche ipotesi questo per dire che cosa per dire che mi scuso in anticipo se in quello che dico
Ci sono delle forzature ovviamente non il libro di Urbani ma è la mia interpretazione le considerazioni dei impressioni di vario genere che mia sollecitato questo libero
Avrei e alcune considerazioni di carattere generale
Sul libro in sé diciamo considerato complessivamente nel quadro generale
E alcuni pochissimi Cenni a temi sempre generali ma più di specie
Cosa mi ha colpito in termini generali in questo libro
E mi ha colpito come dire il bisogno Minto sì mi è sembrato così va interpretato di bisogno di capire condividiamo un'ansia di di capire
Dove siamo perché siamo arrivati a questo punto
Le cose non vanno non vanno come a uno tutti noi
Vorremmo che andassero pure non mancano né studi né una tradizione nella cultura ma è una tradizione di studi né di pratica né di operatori ecco perché
Tutto questo in questa fase e in questo momento
E di qui appunto un un compito che mi pare urbani dichiari espressamente nella parte introduttiva compito di cercare di capire e di capire anche con un linguaggio e sulla lunghezza d'onda che
Cerchi di tradurre in parole semplici e chiare l'essenza dei problemi aldilà di tecnicismi di dettaglio e dunque in questo senso si è anche capace di rendere in qualche modo
Due giurista e di diritto un servizio alla collettività
è e per capire è necessario ricollegare tutto e questo è l'altro profilo per me di grande interesse e di questo libero e cioè innanzitutto di riconnettere il figlio fra
Tre protagonisti che sono l'economia il territorio le istituzioni ed è un un aspetto veramente di grande interesse e di grande pregio perché
Rimettere insieme in modo semplice chiaro questi fili nemmeno gli snodi essenziali vinto di di duecento pagine insomma impresa io credo non
Non da poco
E di particolarmente di particolare interesse tutto questo con riferimento a due piani di età benché sempre congiunti che sono da un lato i discorsi sugli assetti istituzionali cioè sull'organizzazione sulle istituzioni sulla struttura sulle Dina
Sui loro rapporti è quello che ci ricordava anche De Martino agli inizi
E dall'altra parte la disciplina delle attività il tutto appunto raccordato a una sequenza economia istituzioni territorio territorio economia istituzioni restituzione territori economia non lo so chi viene prima che viene dopo
Può essere un problema questo forse si o forse no contendersi garanti e o forse non lo è o furono è un nome non iter direi quello che interessa però
E è che
Vini che rimettiamo che rimettiamo
Sono ripresi tutti insieme e si cerca di indicare quali sono immessi e probabilmente è per questo
Territorio poteri emergenti come dei protagonisti parte nuovo in parte i vecchi come dire alla ricerca di una dimensione istituzionale adeguata questo mi sembra di aver capito anche
Leggendo un clima esplicita affermazione in corsivo che c'è in una delle pagine finali di questo volume la ricerca veramente come dire di un involucro giuridico istituzionale che sia capace e adeguato
A collocare il nuovo se del nuovo vie rispetto alla tradizione e rispetto al passato
Il secondo tratto caratteristico ma direi è un'implicazione un destinatario perché quando si parte in questo modo sarei rimasto sorpreso di non avere un'implicazione di questo genere
è un metodo è un atteggiamento io utilizzo questo termine come dire molto aperto insomma l'atteggiamento di cui può capire non
Non si demonizza nessun aspetto non si pretende di risolvere le Ulla con l'articolo
E magari maiuscolo la contraddizione è un obiettivo molto più semplice dare degli strumenti per governare le contraddizioni e quindi
Per governare la storia e se si imposta
I problemi in questo modo è è più facile credo tener conto mettere in luce riconnettere tutti i vari
Aspetti che ci vengono
Dalla realtà e
Quindi affrontare i singoli temi e mi sembra che li ritroviamo via via nei singoli capitoli all'interno dei singoli capitoli la programmazione dei istituzioni la dimensione del
Delle istituzioni lo sviluppo locale il mito non il mito la conseguenza di tale anno con su consenso a vita l'utilizzazione della concorrenzialità tra il
La pianificazione eccetera di ogni aspetto vengono puntualmente messi in rilievo per i profili negativi profili positivi e così via per un ragionare appunto che sia sempre meno ragionare sulle parole
E sempre più ragionare sulle cose sui significati sulle esperienze
Ecco direi che questo mi
Mi pare un pregio un pregio particolare di questo volume perché riconnettere come dire dei connette in qualche modo il problema di profili distretto
Di ragionare astratto con profili di condizionamenti storici insomma della realtà cerca di riconnettere questi due profili del resto la critica al piano una delle critiche al piano regolatore generale quella di una sorta di camicia
Che si riveda di una sorta di modello che si riveda una camicia di forza per l'assetto storico reale perché troppo perché
Nazionalità in fondo la razionalità all'aspirazione dell'azione del Piano regolatore
è
Vista per questa parte naturalmente per questa parte come uno difetto
Ecco in questo quadro a me sembra di particolare rilievo mi sembra di particolare rilievo ad esempio tutto questo se penso a una vicenda recenti o recentissima
E qui alzata una valutazione di non essere troppo bacchettato
Ma insomma che ad esempio riguarda la recente modifica in materia di Codice dei beni culturali e del paesaggio il vecchio articolo centotrentuno al nuovo articolo centotrentuno che riguarda la definizione paesaggio se prendiamo il vecchio e nuovo troviamo che nel vecchio
Poche parole pochi commi due
Il vecchio
Il nuovo quello
Dell'ultima modifica centotrentuno sono sei sono tanti ecco
Sì sì o no l'incremento anche le parole ma a mio parere si è tolta una delle parole più significative della definizione di paesaggio che era nel vecchio centotrentuno
E che dava in modo particolarmente netto il senso del collegamento fra certe cose di cui parliamo nella storia
E questa parolina era
L'utilizzo del verbo per del verbo scusate l'utilizzo del termine comunque nella vecchia formulazione percettibili non c'è più che fra l'altro è un profilo di particolare rilievo se non ricordo male
Nella definizione di paesaggio stando alla convenzione europea del paesaggio quindi se c'è una lezione di metodo nel libro di Urbani mi sembra
Che ci siano motivi sempre
Ricorrente sempre nuovi per convalida farla per renderla sempre più
Attuale
Ancora in conseguenza quest'operazione in conseguenza questa opera impostazione dicevo nella relazione in qualche modo dismetti Zazie o e qui aggancerei subito ricorderete tornerei a riparlare di un profilo
Che è già stato introdotto da De Martini è il discorso degli interessi che una parte di grande interesse
Urbani ci dice
è attenzione in questo meccanismo che cerca di mettere insieme profili economici profili di interesse economico però in senso vanto in cui si al riguardo anche a profili di benessere di valori più generali e così via
Il problema è che l'interesse generale spesso lo si elabora in modo troppo astratto e finisce quindi
Questo percorso di individuazione dell'interesse generale spesso finisce per soccombere dinanzi ad interessi di settore
Forti nell'assetto sociale e che forse sono ancora più forti sei in quanto si manifestino informe non compiutamente trasparenti procedimentali io organizzate ecco credo
Che questo sia un punto di particolare ridicolo infine questo tipo di impostazione e con questo
Ho chiuso questa parte di considerazioni generali
A me pare particolarmente adeguata se si pensa ed è un profilo che a me rimane lo confesso
In parte tuttora è una cosa permette da studiare da studiare
Molto e con molto impegno ma una prospettiva che in fondo guarda al territorio all'urbanistica questa cosa che spesso siamo attorno ad abituarci a considerare come un bene in sé come una cosa come dire come un accordo Saccà
In realtà invece come una base capace di rendere servizi e prestazioni e quindi come un certo tipo di problema che immediatamente aggancia
Come dire la figura del destinatario dando aggancia da subito non è qualcosa che viene dopo e quindi
Ciò che può dare per prestazioni che si possono ricavare e così via fra l'altro in tutto questo ci sono anche delle trascrizioni fatalmente per il momento generiche
Ce ne dei tre nel senso che non
Per quel che mi risulta almeno nell'esperienza della Regione Toscana non ci sono troppi traduzioni puntuali operative ci stanno lavorando e ci si sta lavorando sul discorso appunto di
Valori di fondo da difendere per quanto riguarda il territorio l'ambiente e così via in termini appunto di prestazioni che determinati assetti determinati beni possono le
Ai singoli alle collettività d'altra parte anche questo mi sembra il modo
Forse è giusto e troppo dire può è troppo pretendere un giusto in assoluto ma diciamo preferibile rispetto ad altri
Se si pensa che in questa materia ricorre frequentissima mente nel linguaggio normativo ma ricorre innanzitutto è scritto nei bisogni da soddisfare
Il ministro il collegamento fra le generazioni presenti
Per le generazioni future ecco io credo che un approccio di questo genere proprio perché mette
Metti al suo giusto posto come dire il destinatario di tutto questo sia un modo capace di agganciare in maniera più immediata e più diretta anche il discorso il rapporto fra il presente BIT futuro visto non come una cosa
Semplicemente oggettiva un'entità astratta ma personalizzato nelle generazioni presenti e futura
Alcuni i punti alcuni punti di specie
Economia territorio istituzioni appunto che viene prima che viene dopo non saprei dire ma forse non
Direi forse è un problema in qualche modo mal posto mi pare che sicuramente
Certo in modo molto più limitato però certamente più abbordabile
è il tema di quali sono gli interessi e valori che dobbiamo perseguire in un certo momento storico sulla base
Di una scelta positiva che è la scelta costituzionale la scelta delle norme dell'Unione europea della comunità e così
Ecco allora in tutto questo io credo che
Va ripresa come ci diceva e come ci dice come ci scrive urbani in qualche modo la centralità del profilo dell'interesse economico ma torno da chiedersi
Se vi siano
Quali siano
Se vi siano e quali siano dei limiti e dei dati che comunque si assumono come dati assoluti orientativamente assoluti indisponibili rispetto a qualsiasi condizione
Di carattere economico ecco io direi da questo punto di vista i problemi sono tanti
Chi li individua
Con quali procedure si si individuano quali sono certamente alcuni ci sono non sono già individuati sono individuati dal diritto positivo
Io qui mi limito a considerare o a citare una delle tante della legge regionale toscana sul governo del territorio la numero uno del due mila cinque che contiene una c'è il serio di Foggia sono tutte forme generale
La sostenibilità alla qualità della vita
L'impegno alla necessità di evitare nuovi impegni del suolo se il non sono strettamente necessarie eccetera eccetera io credo che queste formulazioni che voglio dire
Se stiamo ad aspetti formali su uno spirito positivo hanno se vogliamo la particolarità di essere fondazioni butto generale
Io credo che giurista competitor compete alla decisione di
Di appunto di di decidere di valutare se se prendere sul serio e prendere sul serio significa fare il possibile per trarne tutte le implicazioni comprese il piano
Giustiziale credo alcune di queste formule per quanto generali a metà tre che potrebbero e dovrebbero
A vere delle ricadute delle conseguenze anche per quanto riguarda le vicende giurisdizionali e tutto questo ho detto come ulteriore mezzo
Di garanzia di
Determinati asset che di determinate scelte
Poi
Altro profilo le istituzioni per anche con riguardo alle istituzioni direi che mi pare che i punti che più mi hanno colpito
Sono tre ma sono punti notti come dire per un verso una sorta di di condanna in qualche modo della dimensione locale perché per un verso io credo che della dimensione locale ma lo dice espressamente urbane
Non si può fare a meno e non si può fare a meno non solo per ragioni di diritto positivo costituzionale
Sì
Non
Va ma apprezzarono
No no no nato a Napoli Paolo no no no non è il Ministero della lista prove centralità del
No no ma in realtà ripeto rimarca la centralità della dimensione locale naturalmente sottolineando una necessità ma dire e ovvia conosciuta da tutti di una dimensione
Sopra locale intermedia di una dimensione raccordata all'identità specifica degli interessi da soddisfare
E poi soprattutto c'è il profilo di nuovo questo insomma mi attratto molto di una dimensione che ovviamente sia connotate adeguata rispetto al carattere delle funzioni ma quello che mi ha colpito in questa discorso che facciamo tutti
Mi pare che sia abbastanza ovvio nella struttura del seguire il punto che mi ha colpito e dove Paolo ci ricorda ma quali funzioni partecipo cominciare a pensare a grandi funzioni nobili funzioni da politica
No frangente appunto urbani ci mette dinanzi come dire mi pare che la tipizzazione di fondo sia uno due e sia uno le funzioni minime del quotidiano
L'amministrazione del quotidiano e poi due funzione della scelta di interessi della programmazione eccetera eccetera
E quindi la necessità come dire di adeguare ma di adeguare davvero di adeguare cercando di trovare dei soldi delle soluzioni ragionando e mettendo a frutto l'esperienza gli assetti istituzionali
Sulla base di questa diversa tipizzazione delle funzioni perché
Perché io ho la sensazione senza ma le funzioni del quotidiano sono funzioni come dire apparentemente piccole le quali
Sembra che pongano ma è in realtà un grosso errore come tutti sappiamo perché in fondo quale problema ti gigantesco è quello di evitare
è quello della manutenzione delle opere pubbliche più quotidiano di quello più quotidiano di quei anch'in altra occasione insomma quale opera più gigantesca di uno stand darmeli accettabile
Minuto pervenuto di buona amministrazione negli andamento degli uffici sono cose Gina però per altro verso voglio dire sono cose che non scomoda no grandi apparati bisogno di grandi scienziati bisogno di grandi costi
Ecco credo che teso questo si debba riflette
Tele davvero
Con più attenzione e di quanto siamo forse o almeno io
Di quanto io sono abituato a fare perché perché se il quotidiano qua se quando il quotidiano diventa come dire non più quotidiana
Ma diventa il contenuto
Dei problemi
Politici che si assumono come i problemi di fondo ecco io credo
Che siamo in situazioni in qualche modo a rischio non vorrei ricordata dalla chiesto
Insomma se i treni continuano ad arrivare in ritardo non è più un problema di efficienza rischia di diventare un problema
Di tenuta dell'assetto della democrazia questo vale per i treni e vale per tante altre cose io credo
Per il quotidiano ecco insomma prendiamo la sua
Prendiamo la sul serio questa questa necessità
Di pensare all'attrezzatura evitiamo che i problemi del quotidiano finiscano per i problemi della politica per essere problemi della politica con la P maiuscola poi autorità e consenso
Dove autorità ecco e poi mi fermo Presidente non ho chiesto di faremo solo due parole ricettore
Destra ricevette un scusa
Dunque né io l'ho guarderei naturalmente e i tema eccome sviluppato da Urbani
è intrecciato ecco a me non c'è bisogno di dirlo ma insomma bisogna sempre cominciare da una parte
Le parole che si usano
Rinviano sempre ad aspetti parziali del tutto ma il tutto e allora
C'è un problema di autorità il consenso anche Napoli nei rapporti fra istituzioni non solo nei rapporti tra istituzioni e soggetti privati perché
I poteri sono diversi la collocazione degli esempi
C'è un problema anche da questo punto di vista da l'urbanistica il territorio ce lo dimostra tutta la storia ma è tramontato non è tramontata l'assetto piramidale gerarchico dei piani non dei piani insomma fa parte
Delle problematiche di cui ci sempre ci siamo occupati ci occupiamo in questa materia ecco
Allora nei rapporti fra le istituzioni
Benissimo consulti concertazioni accordi
Vogliamoci tutti bene cerchiamo di informarci non si può non si può non essere d'accordo ecco però però anche qui bisognerebbe fare un bilancio è un però semplicemente
Io credo che il tutto questi queste considerazioni questi modelli
Questi schemi che ci sono nella legislazione sia nazionale in particolare poi ancor più regionale credo però che non possono che non dovrebbero
Ad esempio marginalizzare l'esigenza di mantenere determinate forme chiamiamole di controllo a salvo poi certo bisognerebbe approfondire che cosa per il controllo è parola che consente
Che si riempie di tanti modelli e che sono profondamente diverso perché
Non so di medici è una cosa solo di recente in carica stanco insomma lo sappia scusate è così doveva porre eccetera eccetera
Ad esempio ad esempio nella visione nella Regione Toscana il discorso sacrosanto in parte concertazione accordi eccetera eccetera ha finito per escludere qualsiasi forma di controllo nei rapporti fra il piano
C'è un meccanismo che vi segnalo di un'apposita Commissione molto particolare
Per ora sembrano andare
Specifici frutti
Ecco mi sembra che se si arriva fin qui si arriva troppo lontano e non ce n'è bisogno e questo lo considererei comunque come una posta negativa
Naturalmente di per sé non tale per rinunciare a concertazioni per carità ma insomma credo che dovremmo fare attenzione anche questa a questo
Poi in forme di istituzione di accordi eccetera eccetera pongono un problema sarà un problema tutto mio
Quando debba cercare norme dati
Per risolvere qualche questioni ma pongono pongono un problema come dire proprio dire di di
Di sistemazione evidenziazione raccolta conoscibilità conoscenza di tutti quei dati di regolazione che stanno dentro queste
Fondo insomma no voglio dire fonti non fonti non lo so Cetto sono atti che pongono regole che pongono criteri e così via mettere
Veramente più che andiamo avanti su questa strada credo che sia la strada su cui bisogna andare avanti credo che ci dovremmo porre anche in modo più più operativo e forse più efficace di quanto avvenuto finora un problema di conoscibilità
Di trasparenza di reperibilità
Terzo punto ma e questo è un punto che segnala anche urbani
Non possono diventare non posso
Credo che se
Sia un esito negativo
Se tutto questo finisce per mettere per creare una situazione dice urbani fa una bella espressione di negoziazione conti
Ecco la negoziazione continua io credo che sia un sistema che nega sia un corretto rapporto fra politica amministrazione sia la buona amministrazione
Poi
Autorità il consenso nei rapporti fra istituzioni e privati
Anche qui credo lavori di Urbani veramente di grande interesse perché insomma è un'ulteriore contributo a evitare di nuovo mitizzazione incontrato la parità Anna nulla non parità insomma la forma contrattuale non è un segno necessariamente di parità effettive
Lo sappiamo sono altri tipi sono atti tipi di di problemi allora l'utilizzazione della forma consensuale mi pare che anche questo è un profilo su cui aveva richiamato non nostra attenzione il professor De Martin
Mi pare che ponga il problema di evitare che l'interesse pubblico per la parte in cui è possibile che sia tuttora pensato come interesse generale
Peraltro interesse generale solo in senso forma
Consenso naturale credo che ci sia un interesse di tutti io dubito sempreché l'interesse dell'ESA minando che respingo
Coincida anche lui ritenga di essere che faccia il suo interesse nel momento in cui viene respinto all'esame così come dubito che l'espropriato
Ritenga che si fa il suo interesse nel momento in cui si espropria e così e così via
Ecco qui il problema mi sembra anche questo nell'assetto
Costituzionale dato mi sembra una strada che
Non può non essere percorsa egli lei non può non essere percorsa anche se in certi casi incerte ipotesi
Lo schema che spesso viene in mente che almeno a me viene in mente
Per ridurre o per eliminare
Quelle che potrebbero essere le conseguenze negative cioè di dire va benissimo
Però il consenso alla determinazione contenutistica di scelte che poi sono anche scelte dei pubblici poteri non si colloca a livello di attuazione eccetera eccetera benissimo ma io credo credo mi pare che nella realtà per ossia un confine e una linea assolutamente sottile e che rimanga una zona grigia in cui è difficile dire
E urbani non mette Didier
Talora il concorso dei privati concorso
Nel senso che la codeterminazione di scelte di grande livello e di grande peso e allora anche qui credo che dovremmo
Trovare inventare se ci riusciamo strumenti ulteriori in qualche modo per controbilanciare gli effetti negativi che tutto questo può comportare
Uno di questi strumenti mi limito a ricordarlo alla partecipazione non c'è dubbio lo segnala anche urbani Manno mitizzo LA neppure la partecipazione
La partecipazione oggetto di una legge generale della Regione Toscana
La numero sessantanove del due mila sette
Che fra l'altro a
Oltre a prevederne
Interessanti forme di partecipazione di dibattito pubblico e così via si è però spinta un pochino forse oltre perché creare nuove strutture burocratiche nome della partecipazione mi sembra uno strumento in parte
Eccessivo
La predeterminazione dei criteri
La responsabilizzazione credo che questo sia il vostro mentori lei piano più difficile cioè trovare per gli strumenti che dal punto di vista giuridico siano capaci di responsabilizzare attribuite realmente l'Amministrazione contraente
Quei pochi quelle poche esperienze che ho di vicende di urbanistica consensuale spesso dimostrano che in realtà
Il
Problema che è rimasto insoluto l'esigenza che è rimasta insoddisfatta che in parte spiega certi esiti non è tanto l'utilizzazione della forma consenso
Ma intanto che l'Amministrazione è andata a trattare come pessimo contro
Benissimo contento nel non
Sembra una condanna nell'incredibile
Voglio dire se vogliamo dare spazi non vogliamo credo che sia merita hanno insomma dobbiamo prendere a almeno io credo che non
Non è pensabile senza il concorso eccetera eccetera
E ne
Benissimo ma che l'Amministrazione faccia il contraente come lo farebbe
Non è il peggior imprenditore privato peggiore dal punto di vista dell'imprenditore privato che veramente si pone l'obiettivo di massimizzare il perseguimento dell'interesse che lui ritiene
Sono troppi casi in cui
Queste cose sono andate non hanno avuto buon esito per ragioni di questo genere
E come si fa io onestamente ovviamente non non non so come si fa
Ecco ho la sensazione però che anche su questo punto
Con rimedi particolari tutto è utile naturalmente per aver per risolvere problemi Commissioni nove autorità indipendenti non indipendenti organismi
Né possiamo inventare tantissimo ma io ho la sensazione che se quelle siano davvero fare un salto generale e nella media si riproponga per intero il problema della qualità
Del funzionario pubblico della funzione pubblica della dirigenza pubblica all'asse della qualità in senso complessivo cioè in cui si combinano la competenza reale e la consapevolezza della competenza che ciò che consente poi di affrontare certi problemi ho la sensazione che gli altri strumenti utilissimi per carità
Inventiamo di utilizziamoli ma in qualche modo non dovrebbero
Marginalizzare questa necessità che mi sembra una necessità costante grazie e scusate del tempo
Trento ricco di spunti di riflessione che ho raccolto anche
Qualche elemento che avevo sottoposto all'attenzione ripensarci finire prima hanno staccato l'aria condizionata
Adesso annoveriamo sembra che qualcuno probabilmente l'approvo qualora fosse troppo ovvero Jonathan Chiaravalle una vocazione che ci sia qualcuno che abbia dato direttive
Contrarie mai niente ahimè indesiderata
Ancora una volta
Vogliamo dallo Stato alla Francia pagina
Proseguiamo con Vincenzo Cerulli Irelli
Anni
Brevissimo intervento
Di carattere
Per la verità
Molto più critico
Di
E di segno negativo
Rispetto a quello di Marzuoli non sul libero
Evidentemente ma sulla realtà
Attacca
Rapporto preoccupato
La Grande Guerra argomenti
Frase
Ma sulla realtà
Che
Vivacemente descritta toni
Probabilmente ancora più critici e negativi di quelli che consente
Il
Libro di Paolo si potrebbe chiamare forse
Alla ricerca del potere di pianificazione
Oppure della pianificazione perduta
Non direi parafrasando il sottigliezze
Alla ricerca delle pianificazione che funzionerà perché qui si è talmente perduta
Che
La ricerca di un funzionamento di una cosa che non c'è più e pressoché impossibile
E
Darli Broken Paolo emerge diciamo così che serve perduta
Cui morale
Abbiamo assorbito da parecchi decenni uno dei primi decenni del Novecento
L'idea
Che il territorio essendo allo stesso tempo oggetto di diritti dominicali o reali
Ma allo stesso tempo luogo della vita comune vivo
Vita
Necessità
Di un Governo che ne stabilisca insieme distinzione
Che l'idea semplice e lineare assolutamente razionale
Ormai assorbita da molti decenni si è tenuto
Per ragioni
Sì di carattere economico
Fiscale
Di carattere politico
O sociale
Non so perché
Anche certamente per ragioni istituzionali cioè il caos istituzionale nel quale da alcuni anni viviamo certamente
Il fattore di questo
Di questo fenomeno valore Buster ampiamente il caos istituzionale
La confusione tra livelli di governo
La confusione tra competenze attribuzioni e così via dicendo
Perché
Come emerge questo
Fondamentale fenomeno della perdita dello smarrimento del potere di pianificazione
Innanzitutto perché
Si è persa l'idea che ci fosse un potere
Pianificatorio centrale e a competenza generale
Che
Può essere imputato al Comune o può essere imputato alla Provincia con la Regione questo non importa
Ma un potere pianificatoria competenza generale il quale cioè che riuscisse a mediare il gioco degli interessi differenziati
è una visione appunto di carattere generale potesse dare con l'autorità propria del potere pubblico
Potesse dare la collocazione giusta i diversi interessi
La pianificazione generale non esiste più
Tutti sapete
E si è sovrapposta alla pianificazione generale diciamo due livelli di pianificazione allora di livello superiore rispetto a quella che una volta era considerata come quella generale cioè il Piano regolatore
Data dei piani di settore
I quali si sovrappongono con la loro forza alla alle decisioni e alle destinazioni del piano generale
Ma non vengono assorbiti nesso rimangono differenziati e frazionamenti
Quindi creando oltretutto per il cittadino per l'impresa per gli operatori incertezza assoluta
Circa
Il le destinazioni e quindi circa il futuro dei diversi territori
Li conosciamo sette otto dieci contro quanti sono
Dei piani di bacino
Ai piani del parco I piazza
Basso così
Come dire costituita questa selva di microfoni anni che sono quei piani che intervengono direttamente nel tessuto urbano trasformazione urbana
I quali
I quali acquisteranno
Peso determinante perché
A causa di una legislazione folle
Prima di giustificazione
Diventa lo veicolo di finanziamento queste
Diventano veicolo di finanziamento
E quindi siccome il singolo operatore della pianificazione cioè il Comune
Con la Provincia necessità dei finanziamenti
Per
Per poter intervenire sul territorio questo micro piano approvato dall'Autorità superiore e portatore di finanziamenti i vezzi viene a imporre all'ambiente
Prego si viene a imporre alle pianificazione generale e praticamente la verifica
A questo in questo in questa in questo scenario
Si inserisce
Ma ne costituisce semplicemente un'appendice
La seconda problematica che emerge da dal libro di Paolo
E che io denominare nei l'asservimento dell'interesse pubblico all'interesse dei privati per usare un'espressione estremamente banale peraltro
Perché
Perché la picco il quel che resta della pianificazione generale
Viene costantemente periodicamente modificato variato fenomeni ma che ci occupiamo anche diciamo professionale è un continuo
Viene costantemente modificato invariato questa volta non in virtù dei piani che si sovrappongono e che si impongono ma in virtù di progetti di intervento
Presentati da grossi operatori economici
Progetti di intervento grandi superfici di vendita stabilimenti industriali o semplicemente intere interventi edificatorio o direzionali quali che siano
Progetti di intervento supportati da una grave una grossa forza economica i quali si presentano al Comune con un Progetto
Assicurano una serie di interventi sul territorio anche utili per la collettività come possono essere per esempio determinate infrastrutture o determinati impianti verdi quello che sia o addirittura soldi
O addirittura sordi cioè compensazioni monetarie e questo progetto viene assorbito dall'autorità pubblica e si traduce in una variante del Piano regolatore
Ora imminente che le varianti ai piani generali sono una normalità che si deve fare che si è sempre fatta ma alla variante
Come la nostra giurisprudenza insegna da da da da molti anni
La variante si giustifica esclusivamente in base a valutazione di carattere generale non può mai giustificarsi in base a una valutazione puramente puntuale la variante si inserisce in un contesto
Pianificatorio generale appunto il carattere generale della pianificazione vuol dire prendere in esame interessi generali
Che si confrontano con quelli particolari invece in tutti questi casi assolutamente diffusi
Abbiamo l'adozione e l'approvazione di progetti di carattere fondamentalmente privato che si traducono in variante di Piano regolatore e modificarlo la pianificazione generale esistente
Badate qui non è tanto un problema di rendita fondiaria
Secondo me ormai questa questione della rendita fondiaria è notevolmente superato non è il problema è il il proprietario fondiario e del tutto marginali Zanato in questo nuovo fenomeno il problema e e quello del del grande investimento economico
Il gas del grande operatore economico il quale compra il terreno apprezzi anche
Abbastanza modesti dopodiché compie l'operazione e ottiene la variazione del Piano cioè ottiene il nuovo assetto pianificatorio in virtù
Del proprio interesse a realizzare l'intervento
E
Vedete qui non è una questione di autorità e consenso adesso Marzoli ci ricorda
Non c'è dubbio che l'autorità pubblica deve richiedere il consenso per pacifico insomma è ovvio insomma l'autorità pubblica all'far di tutto per avere il consenso su tutto su ogni scelta e quindi in particolare sulle scelte di pianificazione
Però al
La decisione finale
Circa determinate scelte
Deve essere fatta propria dall'autorità pubbliche deve essere operata in virtù del riferimento all'interesse generale in questo caso questo non avviene
Per principio perché semplicemente si tratta
Di far fronte a esigenze di carattere economico finanziario degli enti pianificatori attraverso
La
Portare avanti questo
Questo tipo di interventi e qui grande detentori dei beni dice Paolo diventano protagonisti primari della nuova urbanistica alla pari o probabilmente di più sovrapposti allo stesso
Ente titolare del potere di pianificazione perché orientarmi in maniera assolutamente decisiva taccio sul piano dell'l'attore di Roma e su quello che ultimamente abbiamo ha preso ma che è proprio questo provvede questo che stiamo dicendo
Che che
Che sono in però almeno altre
Dello zio che
Che
Che sono capaci
Appunto di stabilire le scelte
Le scelte delle chiarificazione badate questo non è un discorso ingenuo
è ovvio che i grandi interessi orientano le scelte pubbliche questo queste pacifico
Qui il problema è che si tratta di scelte assunte assunte singolarmente
E per questo vanifichiamo il potere di pianificazione assunte singolarmente assunte scelta per scelte in relazione ai singoli progetti di intervento
Supportati dà forza economica
I quali vanificando le scelte generali della pianificazione
E questo nel libro di Paolo e ampiamente illustrato
Lo la la terza il terzo
Siamo un gruppo di questioni problematiche
E dato dalla questione della conformazione della proprietà
Qui debbo dire ho trovato che il libro di Paolo sia nel libro sia in quest'articolo che è appena uscito su rivista giuridica dell'urbanistica
Un atteggiamento che apre avrei voluto più rigido
Più duro su questa questione
Comunque qui tutto nasce da un gigantesco equivoco
Una volta che il territorio i beni immobili sono oggetto delle pianificazione conformativa evidente che gli usi
Le utilizzazioni sono quelle stabilite dal potere di pianificazione per questo è pacifico che sono fuori discussione
E quindi in qualche porzione di territorio si possono fare delle cose altri non si possono fare cosa banale ottica
Negli anni Sessanta da noi anche sulla base di qualche riferimento tedesco si pose un altro problema cioè si pose il problema della perequazione
Che cioè si disse
Fermo restando il potere di pianificazione però di fronte alle scelte di pianificazione
Che spostarmi valori spostano le utilizzazione quindi valori
In tutti i proprietari almeno quelli dislocati in territorio omogenei dovrebbero essere considerati su un piano paritario cioè non dovrebbero subire scelte discrezionali della pianificazione
E che una è un'affermazione assolutamente giusta insomma del tutto condivisibile che trova fondamento costituzionale
Ma sulla base di questa affermazione è venuto fuori la dottrina assolutamente priva di fondamento della cosiddetta indennizzabile da dei vincoli
Proveniente da indennizzare i vincoli non esistono e semplicemente l'oggetto del potere di pianificazione si tratta di perequare le situazioni
Si tratta di perequare le situazioni laddove si tratti di beni omogenee te nell'ambito delle zone di espansione dell'aggregato urbano io appartengo a coloro Forze anche
Il Presidente Amato ma
A coloro che allora nostro maestro Giannini a coloro che allora credette ero nell'esproprio generalizzato credo che quella sia stia sarebbe stata l'unica soluzione accettabile
Delle aree delle aree edificabili d'altra parte a Roma avemmo infondato mentale manifesta
Rappresentazione di questo modello nel quartiere EUR che l'unica realizzazione urbanistica valida che c'è in questa città
Ma comunque questo poi fu superato politicamente per ragioni che tutti sapete
E quindi si è dato vita
A
Azzurro TUF sì il popolo solo fu distrutto politicamente per questa
E si è dato vita a
A questi sistemi diciamo perequativi
Palo li descrive molto attentamente e qui però bisogna stare molto attenti
Perché un conto è dire che nell'ambito di ciascun territorio omogeneo diciamo il compare fondo la vecchia
La vecchia terminologia adesso si chiamano ambiti urbanistici insomma basta meno la stessa cosa
In un determinato territorio omogeneo le situazioni vanno perequate l'una con l'altra quindi diciamo è un affare nel quale gli il soggetto pubblico non c'entra è un problema di perequazione tra proprietari
Caricandosi rispettivamente le esperienze delle opere di urbanizzazione
E di quant'altro è necessario e i valori dei scuole che devono essere perequati a prescindere del posto dove dislocata la volumetria altra cosa invece
Paolo qui ne parla con accenti molto critici
E
Sono comunque per questa prassi che che scritto trova anche qualche fondamento legislativo
Questa prassi che si è venuta verificando che si è venuta consolidando in questi anni dei contratti che hanno ad oggetto trasferimenti di volumetria
Cosa inconcepibile
Priva di qualsiasi fondamento giuridico trasferimenti di volumetria addirittura tra un comparto a un ambito urbanistico dell'altro
Con la possibilità quindi attraverso questi trasferimenti di volumetria di
Ancora una volta di trasformare di variare
Le stesse destinazioni di piano perché questa volumetria che dà è vero che da una parte c'è
E viene portata dall'altra e complessivamente non Nomentano al momento in cui la sposti
Da un pezzo all'altro del territorio sfalsa significhi
Diciamo le scelte di pianificazione
E anche qui tutto questo
A che serve perché viene giustificato perché in sostanza questi privati che tra di loro si trasferiscono pezzi di volumetria poi in cambio
Operano con delle compensazioni pubbliche possono essere opere versamenti in denaro e così via
Ora
Vedete finisco
Per parliamoci chiaro qui c'è anche un problema della posizione ideologica che poi
Per carità
Ognuno c'ha le sue idee insomma tutti sono rispettabili
La mia posizione ideologica che
Uguale a quella di Paolo
E che questo genere questo tipo di gestione del territorio non lo accettiamo questo
Loro cerchiamo
Cioè riteniamo almeno io ritengo assolutamente non
Possibile oggetto di negoziazione
Questo è il punto
Riteniamo che non sia possibile oggetto di negoziazione sull'oggetto illecito cento tecnico
Che non sia possibile oggetto di negoziazione la destinazione urbanistica dei territori
Può essere oggetto di negoziazione deve essere la realizzazione delle opere quello sì certo certo quello sì che cosa si può fare che cosa si può portare
Per migliorare un determinato intervento qual è il rispettivo carico tra pubblico e privato nella realizzazione di un'opera ma mai
Ma mai
Ho ci può essere consentita la possibilità di intervenire in termini negoziali cioè in sede di contrattazione sulle destinazioni urbanistiche
Del territorio
Mentre ne viceversa
Questo dal libro di Paolo e anche dalla esperienza che tutti noi conosciamo che
è diventata la prassi più diffusa
Faccio un esempio venerdì mattina in Consiglio di Stato si
Si discute del come
Si discute
Del
Del vincolo di tubi Gelindo di cui avrete sentito parlare per tutti i giornali ne hanno parlato
è un vincolo fondamentale per il futuro strategico di Cagliari
Sardegna e
Adesso pretese questa e questa vicenda che non so se riusciremo a vincere o perdere francamente
Si scontrano due visioni ideologiche
Da una parte ci sono una serie di imprenditori
I quali
Che cosa hanno proposto hanno proposto ti realizzare una serie di interventi su questa zona economicamente significativi
Cioè il file di palazzi e in cambio sistema no
Il restante territorio quindi praticamente i palazzi utilizzano il Belvedere su tutto questo territorio vera delle tombe antiche le residua residenze preistoriche c'era però intanto lo sistema
L'altra posizione ideologica e che
Lì questo territorio dall'essere vincolato in sé
Pestilenze
Senza necessità
Come zona archeologica come zona paesaggistica insetti
Ritenendo che questa commistione di un forte interesse privato cioè la realizzazione di questi edifici a fronte dell'interesse pubblico allo spendere una lira
Per la sistemazione del territorio perché costoro voi sistemerà ebbero anche
Almeno questo nella la promessa
Lalla la parte la parte verde ecco è una impostazione alternativa che non è capace non riesce a tutelare l'interesse pubblico
Si dice ma c'è un problema economico
Le città non hanno più una lira
L'adesso è stata poi soppressa anche l'ICI sulla prima casa non si sa come trovare i soldi servizi sociali non si possono ridurre
E quindi ci buttiamo tutto sul territorio e questo può il succo territorio tutto sommato sta lì ciò possiamo mercificare per i servizi sociali non li possiamo toccare
è però questo questa impostazione che diciamo politico ideologica insomma e che trova poi fondamento pratico
E voi tutti noi conosciamo i problemi delle città dei sindaci e tanti in buona fede in perfetta buona fede
Ecco questa impostazione
Apportato alle conseguenze che vediamo sotto gli occhi cioè rapportato a una distruzione molto diffusa pervasiva del territorio italiano
Il che
Comporta conseguenze anche sul piano economico penso al turismo conseguenze anche sul piano economico di carattere del tutto negativo per questo credo che
La conclusione
Che possiamo trarre da anche dalla lettura del libro di Paolo e da questo nostro dibattito sia almeno noi che
A queste cose ci crediamo
Sia ecco ritroviamo il filo della pianificazione cerchiamo di ricostruire
Un potere di pianificazione efficiente autorevole
è difficile ma
Anche sulle cose difficili dobbiamo lavorare grazie
Grazie molte Vincenzo considerazioni che ha sviluppato dando forza e voce anche alle mie perplessità imminente erogati
Non
Faccio perdere tempo e darei subito la parola a Giuseppe Pericu perché
Arriva al momento giusto perché oltre ad essere
Una cultore qualificato di diritto urbanistico diventa amministrativo alle spalle una forte esperienza sul campo come sindaco di una grande città
Che ha realizzato una forte riqualificazione urbana proprio sotto la sua gestione quindi
Sia portatore
Di un'esperienza che ci può aiutare a capire e colgo l'occasione se mi consente l'amico Beppe per
Come dire esprimere un ringraziamento pubblico dopo oltre quarant'anni
Perché Beppe Pericu mia assistita
Atteso dolore
Avvedo avrà
In qualche modo è corresponsabile anche del mio impegno università questo credo che si debba dire in questo caso il nostro Comune maestro
Berto cifre
Ricordava infatti venendo qua quando Roberto ci fai vedere Rettore curatore tanti anni
Sessantasette quando riusciamo a vedere
Prego ramato era drammatica alla stretta in quegli anni un po'di anni prima
Ma io non sono sono molto in imbarazzo mi sento rispetto a questo libro più i testimoni centro soggiungere delle testimonianze qua e là sui vari punti che ho perso un po'la difficoltà a razionalizzare
A trovare dei punti sostanzialmente unificanti in queste esperienze così complesse
Mi sono seduto a questo tavolo molto pessimista
Ma dopo gli interventi del marzo ordini Cerulli sono diventato ottimista cioè vorrei giocare una parte diversa
Una parte che vuole essere una testimonianza presenti le cose che succedono poi l'altra al di là
E forse al di sotto del dato giuridico
Non resistono a una punta polemica nei confronti di Vincenzo cioè con riferimento alla distruzione
Del territorio alla non contrattualizzazione della pianificazione urbanistica e così via fa non avevamo i Piani regolatori rigidi
Che si discutevano soltanto in Consiglio comunale non confrontati con qualcuno abbia avuto la grande distruzione territoriale italiana
Cioè con fatto indubbio
Che poi la scelta urbanistica non sia mai un furto di una contrattualizzazione anche questo secondo me è sbagliato
Nel senso che all'interno del Consiglio comunale dove si deve discutere se quella certa zonizzazione va a destinazione industriale o a verde o a quant'altro
è indubbio che si confrontano posizioni
Ci sono posizioni anche di interessi esterni che devono trovare una loro compensazione
E se in realtà questa contrapposizione avviene invece diciamo sulle pubbliche piazze viene invece i sistemi partecipati o quant'altro
Per lo meno possiamo protestare possiamo dire che non ci va bene insomma mentre invece se resta all'interno
Di un organismo collegiale il discorso ma voglio lasciare questo profilo che ci vede su posizioni diverse con Vincenzo Cerulli Irelli
Per fare invece un ragionamento di Oppido tutta una serie di appunti e non solo quello che parte cominciare però io vorrei cominciare dalle città
Perché poi alla cosa testimonianza che può sopportare
Il problema che sia e quella della definizione di una missione
Per un periodo di amministrazione che significa a mio giudizio anche definizione degli interessi pubbliche si intendono perseguire
Questa definizione non è in oggi nel piano regolatore
Questa definizione avviene diversamente in altro luogo
E Paolo lecita sono i piani strategici che in realtà son presenti in quasi tutta Europa e anche delle nostre maggiori città cioè si svolge un percorso attraverso il quale
Le diverse rappresentanze all'interno della città
E un confronto pubblico
Definiscono degli obiettivi da perseguire
Definiscono gli obiettivi nel perseguire al di sotto di due obiettivi che sono sempre presente
Che sono quelli del recupero dell'identità comunitaria della collettività qui si fa riferimento
Normalmente un recupero di identità culturale particolarmente grave
Nell'epoca nostra di una forte disaggregazione per effetto di una serie di fenomeni che non sto qui sicuramente da raccordare
E l'altro è quello complessivo
Della vivibilità intendendo con la parola vivibilità sia la possibilità di avere occasioni di lavoro ossia che il trasporto pubblico quelle manutenzioni fu se o meno o che la qualità dell'aria sia buona e così via perché queste sono le missioni del governo della città
Che poi si realizzano anche attraverso l'utilizzo del territorio e non può essere diverso ma se la puntualizzazione dell'interesse pubblico
Viene definita attraverso percorsi partecipativi
E ha un suo riscontro in un documento a giuridico qual è il piano strategico la cui capacità di essere il termine di riferimento per delle valutazioni in giuridico dei comportamenti successivi non esiste
Però quello diventa il termine di riferimento al cui su uniformano nei singoli azione i singoli comportamenti
Per cui se in ipotesi la variante al Piano regolatore si rende necessaria il termine riferimento esse l'interesse pubblico così definito può in qualche modo a renderla compatibile e così via
E in questo definizione di questo documento strategico che è fondamentale e qui viene una seconda considerazione che voglio fare molto velocemente le amministrazione comunale in Italia sono estremamente sole
Nel senso che le critiche che giustamente Paolo fa a alta all'assenza di una politica urbana a livello statale o di una politica delle città anche a livello europeo è una critica a mio giudizio anche abbastanza giusta
Nel senso che in realtà si verifica per le città
Quella ricorso alle diverse fonti di finanziamento che eventualmente si ritrovano essere strutturate nel piano Anelka nobili eccetera che urbane ricorda
Che però non sono tali da sconvolgere il disegno che la città fa
Perché in realtà sono fonti di finanziamento che cerca di canalizzare le verso gli obiettivi che ritiene opportuno
Sono sole perché manca
Un quadro di riferimento stabile
Il Governo il primo Governo Prodi se ben ricordo istituito ma ricordi anche la pago ve lo ricordo presso quell'impresa per il del Consiglio dei Ministri un dipartimento delle aree urbane
E si pensò in allora di raggiungere delle convenzioni con l'esangue periurbane però processo non ebbe sviluppo sia resto quasi subito io ho vissuto personalmente una vicenda di accordo col Governo per quanto riguarda l'anno europeo della cultura attraverso un protocollo
Come il Ministro dei Beni culturali di allora che era la Melandri e che in realtà poi i servizi
Per sei anni
Due tre paginette che in realtà riuscirono in qualche modo a testimoniare
L'esistenza di questi accordi e quindi la possibilità di riportare
A unità quello che un discorso assolutamente settoriale che può farsi stante livello localistico
Secondo me rappresenta una carenza gravissima così come perfino è stato accennato da tutti
La governance OLAF si stampa la poesia rigovernare in presenza di una pluralità di livelli
Che l'intero il loro devono essere coordinate ma anche in questi casi se in realtà il buon amministratore è dotato
Di un disegno complessivo sufficientemente articolato a questi rapporti questi confronti arriva direi in modo
Sufficientemente forte
Così come resta un soggetto forte in un altro settore estremamente delicato che è stato qui accennato e cioè quella della contrattualizzazione
Ho contrattazione del pubblico interesse la stessa modificazione del Piano regolatore eccetera se in realtà il Pubblica Amministratore arriva a questo confronto col privato sostanzialmente indifeso
E si fa prendere dalla gola dal fatto che riesce o non riesce a fare una strada più una strada in meno evidente
Ma questa non è la vicenda di tutti gli amministratori pubblici sono gli amministratori pubblici Islam prendere per la collana ritengono di fare ma io molto parlando della mia esperienza parlando di altre esperienze che si sono verificate che sicuramente italiane ma estere in modo particolare cioè
Dall'esperienza di Barcellona quella e poi anche lì ci sono state delle deviazioni Bilbao CRAL speciale sono diverse insomma cioè c'è una capacità di controllo
Il
Né un ultimo un'ulteriore considerazione che voglio fare
Nel momento in cui scatta il tema della vivibilità
Il problema non è più soltanto territoriale diventa un problema molto più ampio credo un problema di
Sufficiente compensazione sociale della collettività insediata sul territorio
Quindi diventa un problema anche vedo che i problemi però una cosa il Governo deve dirci verba
Ma in realtà
Faceva l'esempio di Barcellona
Ma ragazzi Indaco mitico di Barcellona diceva non esiste urna comune una comunità
Se esistono delle isole le isole possono essere isole territoriale o isole sociali quindi si rende assolutamente necessario un rapporto molto forte
Che con riguardo all'insieme del mondo dei privati sia con riguardo al territorio si è lungo riguardo in realtà alla soddisfazione dei bisogni sociali
E anche questo tipo di rapporto e un rapporto in cui bisogna andare con la
Pieni della responsabilità politica che sicuramente un amministratore pubblico
La contrattualizzazione voglio dire ancora qualche cosa su questo
Si arriva alla contro Lizza azione
Sia per i motivi che poco mi ricordava Vincenzo Cerulli Irelli
Ma più frequentemente perché in realtà a in molti casi l'interesse pubblico si puntualizza correttamente soltanto agli la fronte i una contrapposizione
Tra quelle che sono delle esigenze eventualmente dell'impresa della grande impresa o quant'altro di un RAI sette alle esigenze del del pubblico questo confronto nomina un confronto solo in negativo
Ma è un confronto anche in positivo che può fare consentire di individuare quelle soluzioni
Che poi sono quelle soluzioni che possono essere effettivamente operative per la collettività il problema è saperlo condurre saperlo condurre alla luce di parametri fissati che non sono i parametri Piano regolatore
Piano attori non funzionano nel senso sono una coacervo di norme normalmente illeggibili
Di grandissima utilità per me personalmente che ritornando a fare l'avvocato avrò sicuro con per modo di sperimentare un inutilmente e così via
Ma certamente che non fatto a gara fanno e non riescono a fotografare un territorio complesso
Nel momento in cui il Piano regolatore diventa operativo solamente passati circa sette otto anni poco dal momento in cui è stato inizialmente pensato
E le possibilità di variabili che questo illuminato pianificatore poco considerare sono talmente ampie che potrà considerando è soltanto una minima parte
Per cui è logico del Piano regolatore debba essere un fatto di grandissime scelte molto latte che ci sia un processo non realizzazione un controllo partecipativo democratico sul divenire
Sono tutti elementi che fanno sì che in realtà
Questo interesse pubblico cui accennava anche Gian Candido prima
Che potrebbe in qualche modo miti essere mitizzato come una realtà che sta all'interno di alcune stanze ed è nella disponibilità sul conto di alcuni soggetti illuminati
In realtà diventa un qualche cosa che continuamente nel confronto
Tra tutti gli operatori sociali all'interno delle comunità dove ci stanno anche le imprese composta da malfattori cioè ci stanno una serie di cose
E tutte confrontando sia poca poco giungono nel concreto a pervenire una loro definizione
Dovrei dire forse altre cose ma perché poi tutti i vari indumento popolare ha toccato in ogni capitolo secondo me meriterebbe
Un approfondimento sia in termini est non solo di testimonianza ma sicuramente di approfondimento teorico
Con un sicuramente c'è il vincolo della proprietà
Nel senso che l'interlocutore primo alla legittimazione interloquire è una disponibilità giuridica di uno spazio
Però guardate che anche da quel punto di vista lì la predetta normalmente è un momento inerte
Che in realtà trasformare può essere creativo e l'impresa che utilizzare acqua a questo punto di vista è possibile operare anche dei confronti poi evidentemente
Esistano amministrazioni pubbliche strane non sanno né positive e negative o quant'altro
Io non vorrei aggiungere nient'altro sebbene ripeto su ogni tema che è stato detto mi sembrerebbe così con la trattazione sola
Che mi sta a cuore c'era un cenno
Si ha la sensazione
Che sia più forte
L'offerta di città che la domanda recita
Nel senso che nel mondo dei oggi
è facile per ciascuno di noi potersi trovarsi un modo di vivere o di lavorare Hill una o dell'altra parte
Nell'una o dell'altra città italiana o nell'una e l'altra città europea o addirittura come spesso accade frequentemente una città australiano o quant'altro
Le città vivono questa realtà con me esistesse un mercato delle città esistesse una competizione tra città e lecita dovessero confrontarsi per rendersi il più possibile accettabili
Per poter accogliere impresa per poter accogliere residenza per poter consentire di vivere la sua mente
Se è così
La centrali la centralità della città rispetto ad altri livelli di governo
Sicuramente determina che la città attrattiva è motivo di sviluppo complessivo per l'intera collettività anca statale in cui la città stessa appartiene
Questa presa di coscienza di questa realtà non è così diffusa
Per lo meno nella mia esperienza
Il Governo centrale pur con tutte le buone volontà che di volta in volta esistano che non esistano certamente
Si ha la sensazione
Che la città a un
Che poi è il luogo delle contraddizioni profonde del mondo dell'oggi insomma sicuramente
è un mondo che in realtà deve risolversi al suo interno e che fa parte si di una collettività ma questa collettività
è distante dalla risoluzione dei problemi complessivi forse è anche giusto forse giusto che ciascuna collettività trovi la sua strada la sua risposta
E forse questo è anche un senso effettivo del decentramento dell'autonomia
Certamente il praticarlo a volte riesce difficile soprattutto in questo caos legislativo e in questo caos istituzionale in cui noi viviamo grazie
Grazie molte andrebbe Perego per questa testimonianza mi pare incisive preziosa si è sentito anche l'amministratore che ha fatto i conti con i problemi concreti sul territorio
Adesso non possiamo concorrere altra tavola rotonda con un intervento che
Di un esperto forse senza
Vicina di presentazione ovviamente perché tutti conosciamo la qualità delle
Ricerche dei contributi scientifici e di Giuliano Amato ma sappiamo anche del
Sua
Molteplice esperienza ai massimi livelli istituzionali quindi credo che
Potrà dirsi effettivamente qualcosa di pensato alla luce di
E questi presupposti a lui la parola
Sì il libro
è uscito nel gennaio due mila sette viene presentato nel maggio due mila otto non so se dopo una trasmissione celebre dire porterò prima alla decisione di presentarlo con tanto ritardo è maturata
Fatto sta e vecchi a una sicura attualità che questi problemi ci sono esplosi davanti
E ed erano centellinati proprio centellinati nel libero Di Paolo
Il quale Ingres allontanarsi pone due questioni distinte non è che c'era soltanto con lo sviluppo locale cioè già due fuochi libero
Un fuoco è
E
Il territorio abbandonato a se stessi sta prevalendo l'economia sul territorio
Il territorio è una risorsa oltre che bella limitata lo apprendiamo in questi anni dove ritorna in modo diverso qualcosa che ha a che fare con i limiti dello sviluppo di molti anni fa in modo diverso
E invece le esigenze dell'economia allo saccheggi hanno
Ieri sera presentavamo il libro di Giorgio Ruffolo il capitalismo I secoli contatti Luisa tirato fuori un dato che io non avevo presente non solo come ricostruito ma insomma
Dato il tasso di sviluppo cinese nove dieci per cento l'anno il consumo che la Cina fa di irreversibile di risorse naturali è pari al tasso del suo sviluppo quindi
Un nove dieci per cento di più PIL cinese corrisponde ad un meno nove dieci per cento di di territorio portiamola
E questo ossia economicamente sembra sembra essere diversi per i cani il suo primo problema e questo
Il secondo problema
Se proprio la vogliamo dire tutta c'è la con Carlo Trigilia e con quanti altri senza mai nominarlo è perché poi è questa la cattiveria non è che lo nomina mai
Carlo Trigilia e quanti altri hanno in questi anni tessuto le lodi del locale come l'Opus Dei dello sviluppo
In ragione di una serie di fattori che poi sono quelli della
Ambu formazione e concentrazione di capitale sociale oltre che di capitale collettivo che poi determina lo sviluppo
Arriva a definire questi in nominati studiosi
Come persone che hanno identificato di bloccarle eccome locus dello sviluppo perché l'osservatorio più comodo che potessero avere a disposizione insomma
Una cattiveria che una volta si sarebbe lavata con sangue Sottana
E che effettivamente secondo me è un po'troppo cattiva ecco ma e i temi sono questi due e non è che sia ecco questo va precisato perché se non gli facciamo fare proprio la parte del sovietico
Ecco non è che attribuisce il primo dei due problemi interamente al secolo do cioè che
Lai erosione del territorio e l'essere il territorio oggi indifeso
è tutta colpa dell'oca lirismo non lo dice questo bene di vede come problemi distinti tant'è vero
Che pone delle domande relativamente ad hoc opere nazionali chi consumano il territorio
In cui poi ha il locale che sia pure per ragioni localistiche difende il territorio infatti il localismo
E inutili quando c'è l'ISMU in questi casi c'è un difetto torna quando si nord il localismo cioè il male del particolarismo locale si manifesta sia nel
Prodotto provocare promuovere consentire opere
Che consumano e danneggiano il territorio sia nell'impedire opere che possono corrispondere ad un interesse nazionale ma non è detto
Che tutte le opere che in sede locale vengono bloccate questo Paolo non lascia veramente aperto
Siano opere che corrispondono davvero ad un interesse più meritevole di tutela della tutela che è un territorio locale
Assicurano i locali nel contrapporsi all'opera questo potrebbe anche accadere se uno osava affrontare
In mare in
Il tema del corridoio tirrenico ed
Si provi a dimostrare come ho provato io
Che l'interesse al corridoio prevale su altri interessi è
Una sorta di
Ma un atto quasi delinquenziale credo donare il quale io mi sono lasciato andare
Pensando che appunto in un Paese che vuole valorizzare le autostrade del mare se le autostrade non passano vicino al mare diventa un bel problema per poi fare arrivare i container in mare a meno che non vengano sparati con tecnologie particolarmente sofisticate dagli Appennini vengono buttati direttamente sui porti
A comunque ecco già questo duplice problema ora
Nel libro di Paolo
Uno
Sella potrebbe al limite cavare dicendo va beh tutto questo è in realtà questo abbandono del territorio e questa possibilità dell'occhiale di esprimere localismo piuttosto che di combinare con efficacia eccetera
Ed è dovuto al caos legislativo
Uno se la può cavare così dalla lettura del libro
Perché libero
La constatazione di questi due macroproblemi che ci troviamo davanti sia affianca alla presa d'atto di un sistema legislativo istituzionale
Che
Come veniva detto fin dall'inizio è diventato caotico
Dal che si potrebbe desumere un relazione causa effettuo avremmo meno caos nella tutela dei beni collettivi e quindi del territorio se avessimo meno Causi istituzionale può darsi
Non ne sono sicuro il caos istituzionale c'è
Questo ha assolutamente ragione però e in ogni caso qui e
A varrebbe la pena di metterci mano
Che potrebbe aiutare a veder meglio i problemi anche se non medici
Necessariamente a risolverli avere un assetto istituzionale migliore non risolve nessun problema degli esseri umani permette di canalizzare lì su canali
Attraverso i quali forse si aggrovigliano di meno
E forse gli esseri umani arrivano a trovare una soluzione ma la soluzione la trovano gli esseri umani non i canali istituzionali a loro disposizione
Qui ecco il labirinto rende particolarmente difficile i percorsi e perciò il mantenimento delle prospettive delle visioni dei
Dei progetti
Ma voi lo si capisce dal libro di Paolo questa è una parte che per un giurista e di particolare rilievo e colpisce io era anni che avevo un po'abbandonato queste vicenda qua
E ora mi infatti già essere uno
Che spiegava agli amministratori locali come dovevano fare mi son trovato avendo una discontinuità di attenzione
A chiedere regolarmente al Sindaco al Presidente della Provincia da che cosa dipendeva una certa circostanza e allora mi venivano accennate le cose che appaiono dal suo libro per cui vi sono piani più stravaganti i più diversi ai quali sono accollate le responsabilità piena aspettate
Per cui può capitare che un Piano Territoriale di Coordinamento valga come Piano paesaggistico
Questa è una cosa che io da bambino non avrei mai pensato da solo e ci vuole la la la forza stravagante del diritto per poter dire che appunto
Che ha messo insomma che i limoni si piantano sulle FIAT Punto ecco cosa che uno può anche adottarla come decisione ma effettivamente poi il limone non si sa come viene
Più il punto allora sono questi piani faticosi
C'è questo insieme di piani poi che risalgono ad autorità di inerzia dei ricchi punto voi vi siete soffermati sul rapporto tra il Piano regolatore i abuso
Ma ci sono
Queste cose che ci stanno sopra dove ciascuno livello ad allungare il settore
Dopo l'obbligo di Montolivo
Io i meccanismi di raccordo tra le autorità che sono ciascuna responsabile di ciascuno di questi piani sono meccanismi realtà evanescente
Noi abbiamo cercato di inventare una formula chiamata conferenza dei servizi ma che è un modo di dire a ABI ma parla
Che però è detto meglio con qualche norma procedurale ma non va non va molto
Paesi vai una volta di più si ritrova
Qui vizio e giustamente trovato nel manico io stesso ne ho sperimentato
Le conseguenze il fatto che la riforma
Più aperta al decentramento che noi mai abbiamo avuto nella storia della Repubblica e cioè la riforma del Titolo quinto del due mila uno
Rende necessari accordi uno sull'altro non prevede non regola nessuna forma di intesa
Io mi son trovato ad applicare l'articolo centodiciotto comma due
Che prevede il coordinamento proprio usa la parola coordinamento e lasciava non non mi diceva nulla sul come coordinare allora io ho fatto preparare un disegno di legge che
I miei successori che hanno più tempo potranno di quanto ne ho avuto io potranno tirare fuori dai cassetti
Che prevede dei raccordi in forma di accordi tra Stato Regione e Stato enti locali Stato Regione ed enti locali
Definendone oggetti possibili affetti e correlazioni reciproche
Come se fosse una terra leggi completamente terra vergine ora non c'è nulla di tutto questo quello è un disegno di legge di attuazione dell'articolo centodiciotto io posso ancora in che cassetto rovesciato ma non so
Non messo nulla di più ora
Ed è impossibile per ciò che si possa portare ordine e ritrovare una collocazione di niente
L'interesse del territorio è verissimo quello che dice Paolo è stato in realtà ha abbandonato all'ente locale
Sia esso la Provincia sia esso incubo aldilà di indicazioni strategiche
E
Lo dice un ex Sindaco
Al punto che l'ente locale anziché sentirsi felice si sente su
è possibile che lo Stato non abbia nulla da dire sull'uso del territorio io ricordo che quando eravamo giovani
La guerra fu furibonda tra via venti Settembre e Porta Pia
Noi
Ancora piccoli incarnava amo pro quota queste due istituzioni dello Stato
Perché noi di via venti Settembre dicevamo che la programmazione economica sovrasta la pianificazione urbanistica
Andavamo là a discutere questa tesi e trovavamo a loro che dicevamo alla pianificazione urbanistica sovrasta da programmazione economica norme venimmo mai a capo in realtà
Però queste ore di dimostrava almeno
Chi
C'era
Da parte di un'istituzione dello Stato che era allora simili si chiamava ministero dei lavori pubblici
Non soltanto il fare i lavori pubblici non soltanto Ministero delle infrastrutture ma Ministero che ha una visione
Del territorio delle utilizzazioni che sono possibili dei valori che si possono mettere in campo degli interessi che sono in gioco
Io non avrei mai pensato e non penserei mai che qui visto che poi deve necessariamente lasciare tutto lo spazio chi deve essere lascia
Deve essere di
Territoriale delle regioni
Però appunto
Pensando accuse e oggi come risorse il territorio è impressionante
Uno Stato nazionale deve sapere che cosa intende fare
Tra che cosa ritiene utile che se ne è traccia
E invece siamo condannati a inventare infrastrutture
Tanto poi Tremonti non dà i soldi Padoa Schioppa nemmeno quindi da la conclusiva continuità è assicurata mi
Più che inventare le non si può realizzarle escluso ma comunque si
Più che inventare infrastrutture non si può appunto la lasciando tutti gli altri profili
Detto questo
Qui mi vorrei inserire
Tra nella discussione che c'è stata per prima
Ferrara
Il
La scelta tutta pubblica
Sull'uso di ciascun
Metro quadrato di territorio
Che non può essere contaminata da interessi privati
E il mercimonio delle volumetrie
Lasciatemi essere blairiano e ipotizzare una terza via
Io una cosa ho imparato insomma io da piccolo ho fatto il programmatore altri hanno fatto i programmato
Però quando ho visto crescere laddove è cresciuto il mio Paese come ho visto crescere né altri
Ho imparato e c'è chi l'ha scritto Viesti tutti coloro che hanno lavorato sugli i distretti industriali
Che non è uscito un distretto industriale dove era stato pianificato è uscito sempre da un'altra parte
Ed è uscito da sempre da un'altra parte perché non è mai uscito dalla testa dei programmatori
Ma è uscito da un insieme di interazioni fattuali
Detta tentar ritorno dall'Australia o dagli Stati Uniti di uno che l'aveva una bella impresa in cui aveva imparato a fare di certe cose e ha cominciato a farle in Italia ecco dal fatto che uno così ha parlato con un trasportatore suo vecchio amico che erano stati compagni in gioventù e hanno messo insieme la produzione la le cistica di lì poi si è sviluppata una camera di commercio che ha messo a disposizione anche altri servizi e così via e così sono venuti fuori
Allora stiamo attenti che
No Vincenzo il mere ci Monia cittadino mi il rapporto vogliamo metterla così palazzinaro amministrazione
Non è necessariamente l'unico sul quale si possa misurare la interazione tra interessi privati e interesse pubblico ed è possibile che anche quando è il palazzinaro possa ENI o è la
Esiste anche la palazzina da come è noto
Suggerire delle ipotesi di sviluppo di aree di una città
Che è responsabilità dell'amministratore e vedere se sono compatibili con quelli interessi della pianificazione strategica che si è poi
Sono espressi con quei termini generali
De qui noi abbiamo imparato a fare un uso che è anche molto giuste esce Hubble del principio di proporzionalità
E il principio di proporzionalità aiuta molto a capire se la rimanenza di un pino laddove c'era una pineta salvaguarda il patrimonio naturale o meno che
Si potrebbe fondatamente ritenere che non lo salvaguardasse dati Cento Pini all'inizio ne rimane uno giusto all'ingresso e poi non se ne vede altri però quella all'ingresso per far vedere sul Messaggero splendido comprensorio verrebbe potete comprare una villa nel verde eccetera e credo che ce n'è uno
Ecco il testo
Impingere professionalità in questo caso è violato però
Ecco anche anche se sono espressi in questi termini vi si può u utilizzare e questo
Bisogna navigare in questa
Cioè bisogna navigare non c'è nulla che ci potrà dare una certezza
Che avendo noi descriva romanzo chiamato piano
Nazionale degli usi del territorio Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Viterbo Piano regolatore di Viterbo
Stiamo tranquilli e da quel momento ai prossimi dieci anni si tratterà esclusivamente di applicabilità sul gol che come così in
Noi ci ci troveremo a dover affrontare situazioni nuove ci ci si può presentare la situazione drammatica
Che l'area che avevamo assegnata ad un uso totalmente diverso dallo sviluppo di attività economiche DNA proprio il identificata come la più idonea in ragione dei cambiamenti che sono intervenuti dopo che nesso
Il comune di Ciampino decide di sbattere fuori Ryanair
Era genera effettivamente accetta di finire nel secolo nel terzo quarto aereo porta questo cambia totalmente e a quel punto sono anch'io che
Cioè
Insomma nessuno ci libererà dal dannato problema di a vere amministratori che non vendono l'interesse pubblico ai ai privati
E che riescono a comporlo in condizioni nelle quali dobbiamo io questo
Non lo dico e ne sono convinto la realizzazione dell'interesse pubblico passa in più caso attraverso l'interesse dei privati
Perché questo
è un è un dato di fatto e di diritto col quale dobbiamo fare i conti non non mai la conservazione della pineta la conservazione della pineta è affidata interamente a me
E chi privatizza deprimente fa alla fine che fece poi al femminile anche quelli tagliarono tutta la vigna e se la vendette nota come le biomasse anticipatamente ora poi con tutti sti fanatici delle rinnovabili le penne le pinete sono a rischio perché risollevare la immediato è la prima vittima
Di questo titolo di energia quindi quella ce lo dobbiamo difendere come interesse pubblico ma tutto ciò che attiene a servizi di sviluppo ingente
Per questo però dico e concludo è particolarmente importante avere una visione degli usi e ai quali vogliamo destinare il territorio
E a vedere se la dovessi definire così una pianificazione di prolissi secche hanno tutte opzioni realizzative molteplici
E io sto in queste opzioni cercando con i privati dai quali largamente dipendo
Di ottenere anche sviluppo poi
Se
Mi spiegano al posto dell'ICI che cosa c'è
Mi sento anche più tranquillo e sono meno indotto dallo demonio affare numero ci muoviamo
E credo che dobbiamo davvero essere grati a Giuliano Amato perché anche in questa occasione ha saputo mostrare questa straordinaria capacità di offrire stimoli originali e la riflessione
Questa terza via basata sul criterio di proporzionalità mi sembra
Che aiuti a capire alcuni elementi rispetto a quanto prima era stato indicato
Adesso allora suggerirebbe di concluderei nostro incontro mi chiedo se a parte qualche parola dell'autore che è obbligata
Ringrazia ecco
è Obreja
Se ci fosse qualche telegrafica domanda qualche breve considerazione e poi diamo la parola l'autore non so se c'è qualche
L'intervento
Alla
Detta così memoria ad incentivare allora Paolo toccate
L'autorità
Politica
Probabilmente
Eh qui bisogna fare grandissimi ringraziamenti perché le lodi
Che sono state fatte al libro offrono addirittura forse
Eccessive rispetto diciamo
Tutti i problemi che sono stati posti
Mi sembra che
Oltre a ringraziare ci siano due punti solamente che io ho sintetizzato perché non solo mi ero preparato un discorsetto ma
Ma ho cercato di prendere appunti rispetto a tutte le sollecitazioni che sono varie complesse perché il tema
Nel libro tocca tutta molte questioni io tocco solamente due due due problemi che sono emersi
Cioè
E da tutto però che abbiamo detto da tutto quello che avete sentito da quello che c'è scritto nel libro eccetera eccetera insomma le una cosa fondamentale si è capita
E cioè che i fatti dell'economia
Non sopportano più i confini amministrativi degli enti territoriali esili posizionano in rapporto alle loro esigenze e non rispetto all'esigenza del collettività rappresentati non c'è niente da fare
E quindi c'è un potere frammentato degli enti locali
Cioè prego
No no c'è una grande frammentazione è un fatto
è un fatto
Questa frammentazione degli enti locali permette diciamo I fatti l'economia di inserirsi e di introdursi
Sul territorio di ottenere
Attraverso la flessibilità dei comportamenti delle amministrazioni che la ricerca dello sviluppo trovano forme diciamo consensuali accordi
Momenti diciamo non strutturali ma funzionali di finalizzazione degli obiettivi allo sviluppo
Questo crea una situazione di debolezza delle strutture locali rispetto alle esigenze della domanda del mercato dello sviluppo al quale gli enti locali non sanno sottrarsi
E allora nei confronti di questa e flessibilità che poi è stata messa in mora
Messa diciamo a disposizione dalla legislazione la questione che io mi sto opponendo città questa flessibilità occorre tornare a una certa rigidità ma rigidità di che cosa
Di Governi che in rapporto alla dimensione degli interessi che devono soddisfare devono diventare più ampi
Quindi la dimensione degli interessi porta con sei governi strutturali non funzionali di dimensioni più ampie come Governi metropolitani nel libro c'è una lunga dissertazione sul fatto che siamo l'ultimo Paese d'Europa che non ha confermi metropolitani
Che sono evidentemente governi più forti in grado di dirigere lo sviluppo meglio di contrattare con sviluppo con gli interessi locali e invece noi siamo di fronte a una situazione di grande fragilità delle strutture territoriali
Questa è una patologia del modello italiano
Perché
Tutti mi insegnano che modelli come Parigi Londra Barcellona da tutte le parti ormai
Sono modelli di governo di area media o di area vasta che essi costruiscono in rapporto all'estensione e alla dimensione degli interessi che devono soddisfare quindi da qui si pone
Anche il problema che io non comprendo rispetto a questo che ho posto in essere come si possa pensare di far fuori la Provincia
Che invece proprio in rapporto a questo problema cioè al fatto che i fatti dell'economia dilagano dalla rispetto alla frammentazione degli enti locali
Come si possa pensare di sopprimere la Provincia che invece proprio come diceva Gianni nel libro dei
Pubblico potere scritto a suo tempo clienti di mediare e a saranno il futuro
Delle istituzioni come si possa pensare di sopprimere la Provincia che invece sarebbe elemento decisivo per
Riposizionare gli interessi pubblici e privati su un territorio più ampio qualcuno dice ma cosa ci vuole
La Provincia si può sopprimere facciamo gli enti di secondo grado
Ma io dico da amministrativista come si può pensare di pensare chiede soggetti o Comuni anche associati possano gestire funzioni
Che evidentemente creerebbero una situazione di commistione tra controllore e controllato buon Dio la Provincia o di eredità funzioni regionali che sono state attribuite alla Regione
Pensiamo solamente per un caso al piano provinciale dei rifiuti e dello smaltimento dei rifiuti
Quindi che cosa avremmo avremmo il riposizionamento necessario delle funzioni attribuite alla Provincia se si volesse sopprimere per ridarle alla Regione
Quindi
Come dire
Qui il problema è un problema di livelli di modelli di governo forse si parla tanto di riforme istituzionali
Per dare più poteri al Governo centrale per dare maggiore celerità le decisioni del Parlamento ma forse qui il problema del modello di governo locale io penso alle città metropolitane previste in Costituzione
E alla Provincia sia un problema oggettivo per governare l'economia locale
C'è naturalmente abbandonata a se stessa e ad abbandonata a se stessa territorio e poteri emergenti si riposiziona come possono rispetto a una crisi fiscale è un problema di consenso elettorale
In cui oggi il Sindaco prendendo a prestito
I titoli di Calvino non è più Barone rampante è diventato come dire visconte dimezzato perché non è in grado di soddisfare la domanda metropolitana non la domanda di sviluppo
Che su quei territori c'è perché non ha poteri non ha funzioni Nona riconoscibilità dell'Autorità
E anche questa esperienza dei sindaci secondo me i per le città tende a declinare paradosso cioè passo allora alla questione del territorio e della pianificazione
E qui il paradosso è questo schietta la
Rigidità del piano siamo passati alla flessibilità l'ultimo avamposto della tenuta
Se vogliamo rispetto alle scelte del territorio che nel piano siamo passati
A una flessibilità della pianificazione
Molto marcata c'è un titolo di un di un urbanista molto indicativo se il piano non è più un regulatory
E quindi naturalmente se il piano non è più un regolatore il decisore pubblico
Si fa catturare dei regolati
E quindi è chiaro che anche questa è una patologia che non c'è in Europa nell'Europa progredita
Non abbiamo più un rapporto pubblico privato che qui vale uno scambio leale ma abbiamo scambino eguali abbiamo come dire un regolatore che se fatto catturare dei regolati
Pensiamo a Roma
Ma voi pensate che qualcuno sappia chi ha fatto il Piano regolatore di Roma quale è stato il grande architetto
No oggi si parla del Piano regolatore di Roma diritto dell'anno dei Caltagirone
Evidentemente probabilmente in quel piano non c'è una idea o non è emersa quella grande idea strategica e devo dire che sono contentissimo che Corsini
Sia un avvocato dello Stato e che sia diventato Assessore all'urbanistica del Comune di Roma perché almeno metterà ordine
A tutta quella serie di negoziazioni
Che contrattazioni che sono nel piano e quindi come dire
Da questo punto di vista il problema della eccessiva flessibilità della pianificazione non sto a tediarvi ma voi sapete com'è il Piano regolatore di visone strutturale operativo eccetera eccetera
è evidente che anche qui si pone un problema di
Come dire di strategia del potere pubblico e quindi di soddisfazione dell'interesse generale dice bene Pericu
Quando dice che cioè la pianificazione strategica ma
Faccio notare che il Comune di Roma comincio con Veltroni al piano il piano strategico
E come dire dopo pochissimi mesi
E il piano strategico è stato eliminato dalla
Dalla dal dall'agenda perché evidentemente gli interessi forti ponevano questo problema quindi di fronte a questi due problemi Governi e modelli di pianificazione
è tutto lì il libro l'unica cosa e chiudo e che l'unica speranza che possiamo a bere sono le pianificazioni differenziate
Che ormai grazie alla convenzione del paesaggio superiore Stabat lupus le pianificazioni differenziate sovrastano pervadono il territorio
Sì ma certo ormai la pianificazione di bacino le questioni ambientali e quindi
Purtroppo per coloro i quali invece vogliono continuare a utilizzare indiscriminatamente i territori locali
Emerge questo punto che mentre fino a qualche anno fa ci si dibatteva sul fatto che bisognava sciogliere le pianificazioni parallele all'interno del Piano regolatore
Adesso bisogna sciogliere i piani nelle pianificazioni parallele
E quindi questo è un elemento come dire di grande cambiamento
E quindi da questo punto di vista forse c'è una speranza
è certo
E l'obiettivo
Quella discarica a
A
A all'epoca era
Capisco che i italiane a piedi uniti tenendo conto
Debba certamente
Ideologica ad un massimo
Possa intervenire
Credo sia molto
Va bene io come dire non ho altro da dire e ringrazio tutti inc grandemente