Più produttività e meno povertà: in Italia il rilancio dei redditi parte dallo sviluppo

Buongiorno
Benvenuti
A seminare il Centro studi Confindustria
Dedicato a un tema produttività povertà
Con l'intenzione precisa di focalizzare in modo
Dettagliato
E legare insieme
La questione del disagio sociale che nei media
Ha preso sempre più spazio negli ultimi anni fino a dichiarare la scomparsa della classe media
E fino a
Continuare a ripetere con una specie di litania che la questione salariale significa riduzione del potere d'acquisto delle retribuzioni cosa che
I dati non hanno mai confermato né in termini
Di confronto con
La dinamica dei prezzi al consumo quindi i termini reali né nei confronti della dinamica della produttività
Ne né né se consideriamo l'aumento che c'è stato della pressione fiscale questo è scritto nel rapporto dopo ne parleremo
Piuttosto per
Spiegare
Come
Il disagio sociale che esiste in alcune fasce della popolazione
E non è una novità questa in realtà
Si lega alla mancanza di crescita del Paese
Enfatizzato come disagio generalizzato dalla mancanza di crescita del Paese questa da ricondurre appunto alla scarsa dinamiche la produttività in quest'gli anni può e si può discutere se viene prima la dinamica produttività e poi la crescita del Paese o viceversa è la mancanza di crescita che fa sì che ci sia poco aumento della produttività all'interno di un sistema il nostro che alcun seguito uno straordinario successo nel creare posti di lavoro negli ultimi dieci anni
Il mio compito di presentare
Le previsioni
Ma anche un pezzo di ricerca che abbiamo fatto e abbiamo pubblicato nel rapporto
Prima di cominciare vorrei ringraziare i colleghi del centro studi che hanno fatto veramente un lavoro
Incredibile di impegno ora e di dedizione e quindi
Ringrazio prima di tutto
Cominciamo con
Le previsioni promettere fora prima slide
No il titolo della relazione farò ripresa lente bassi profitti e che per capiremo fra poco perché
La crescita in cui prima slide abbiamo messo stanzia mente come sono cambiate prospettive di crescita nel due mila otto man mano che le brevi io ne venivano giornate fisse le previsioni del Centro studi Confindustria ma se avessimo preso le previsioni dell'OCSE piuttosto che quello del Fondo monetario
O di quello del consenso sporca sta non sarebbe cambiata il disegno della curva in queste cure vedete fondamentalmente una tenuta le questa diciamo la grande novità
Degli anni Duemila dei Paesi emergenti che sono in grado di auto sostenere proprio sviluppo indipendentemente da quello che succede nei Paesi industrializzati
Via via invece c'era allentamento della crescita dei Paesi industrializzati
Che si accentua particolarmente all'inizio di quest'anno il due mila otto si conferma un anno difficile come avevamo
Titolato a dicembre
La questo per una serie di fattori impennata del petrolio che ha superato i livelli già preoccupanti di cento dollari a barile che avevano segnalato appunto a dicembre ha toccato nuovi record
è appena sotto questi Recco stamattina la centotrentatré dollari
Poi parleremo di cucinare alternativi per quanto riguarda il petrolio nel nostro nostro previsione noi
Come dire cautelativamente l'abbiamo collocato fermo a questi livelli quest'anno e l'anno prossimo
Ma è chiaro che una dinamica diverso il prezzo del petrolio cambierebbe sostanzialmente le previsioni
Peraltro stamattina uscito il dato di fiducia dei consumatori in Francia meno quarantasei il livello e livello più basso della serie storica che comincia l'ottantasette
E pre la preoccupazione proprio per la perdita di potere d'acquisto
Per quest'anno noi prevediamo una crescita dello zero
E uno per cento
Con dei consumi delle famiglie che rallentando l'uno e quattro zero due con investimenti fissi lordi che comprendono anche le costruzioni quindi ingloba no le ripercussioni della fine del boom immobiliare residenziale
è una questione solo americana ma anche europea
Che fanno meno uno e uno per cento
Particolarmente preoccupante anche
La dinamica dell'acquisto di mezzi di trasporto
Viceversa vanno ancora molto bene le esportazioni più tre quattro per cento
Continuiamo a riguadagnare quote sul commercio mondiale
L'occupazione rallenta più zero uno per cento
Il tasso di occupazione disoccupazione salari
Sei e quattro per cento perché c'è una maggior dinamica della forza lavoro cioè diciamo la necessità di trovare
Lavoro venga Agency presenta sul il mercato del lavoro però cercarlo
L'arco dinamica dei prezzi al consumo scusate io non uso la parola infrazione avuto prova dinamica perché un suo ma vorrei sottolinearlo e tre quattro per cento quest'anno con una dinamica cuore che è intorno al due per cento
Per quanto riguarda il deficit pubblico due sei per cento del PIL
Invece il debito pubblico intorno al centoquattro poco sotto centoquattro ma la vera diciamo novità seconda slide e riguarda il due mila e nove
Nel senso che fino a dicembre si pensava che rallentamento fosse questione che riguardasse solo quest'anno con pochi trascinamenti l'anno prossimo viceversa come vedete tutte le curve scendono più rapidamente per quanto riguarda il due mila e nove
E questo ripeto è sono i dati decidesse Cima
Non ci sarebbe differenza fondamentalmente con le altre centri di previsione
E questo perché il rallentamento si accentuerà nel corso di quest'anno quindi avrà un trascinamento sul due mila nove anche nei primi trimestre due mila nove prima che ricominci la ripresa
Che possiamo
Osservare poi negarlo successivo ma ancor più però di un membro mettono
Quali quali sono i numeri per il due mila nove dicesse ci prevede un più zero sei per cento di crescita del PIL italiano
Con in consumi che cori cominciano a crescere a più zero sei gli investimenti più uno
L'esportazione più tre sei per cento
Diciamo qual è la storia
Che sta dietro il tema che sta dietro questa ripresa grafico successivo come vedete c'è un rilancio nella seconda metà dell'anno
Questo perché perché nel corso di questo periodo si compiranno alcune ristrutturazioni riequilibri
Anzitutto nell'economia americana
Dove
Già a oggi la crescita la produttività
Ricominciata essere elevata
Pensiamo immaginiamo che la crisi del settore immobiliare abbia un termine nel senso che finisca la discesa del prezzo delle calze a Biscardi stabilizzino i prezzi delle case finora questo ancora non è accaduto ma
Immaginiamo che questo succeda appunto a cavallo dei due anni
Il dollaro a questo non continuerà a scendere anziché risalirà un po'perfetto anche della riduzione dello squilibrio nei conti con l'estero degli Stati Uniti
E quindi diciamo c'è una ripartenza nella seconda metà dell'anno per questo diciamo
Quello su cui puntiamo per recuperare slancio anche l'economia italiana
Per quanto riguarda il dolo già detto per quanto riguarda i tassi di interesse ci immaginiamo che la
BCE dopo rialzo di luglio ormai annunciato e quindi è improbabile che facciano marcia indietro senza perdere la faccia
Viceversa di fronte al rallentamento marcato l'economia europea nel corso della secondo metà dell'anno dovrà fare un passo indietro
Ne all'inizio dell'anno prossimo si chiuderà la forbice fra tassi di mercato particolare interbancari che tassi ufficiale con l'esaurirsi della crisi di equità e di fiducia è ovvio che
Dette così oggi possono sembrare diciamo posizioni ancora ottimistiche visto che sembra essere in corso una seconda ondata di svalutazioni
Da posizioni creditizie di dubbio qualità nel settore finanziario
Una vera ragione l'orientamento
è lo vediamo in questo grafico
è diciamo l'aggiustamento nei conti con l'estero americani
Quello che
Osservate qui è il contributo alla crescita del mondo da parte degli Stati Uniti ma mano che gli Stati Uniti accumulavano
Debito con l'estero nella prima parte degli anni due mila ovviamente davano un contributo positivo la crescita mondiale adesso invece sono tirati dal resto del mondo e quindi andranno una
Contributo negativo e questo ovviamente si ripercuote sulle nostre esportazioni che pure come detto prima tengono vanno bene nonostante appunto la crisi virgulti singole importanti mercati come gli USA
E come anche il Giappone
L'altro fattore di crisi in grafico successivo è questo
Qui abbiamo riportato rapporto fra prezzo delle commodity in dollari e il prezzo dell'export mondiale di manufatti
Come vedete l'impennata che osserviamo non hanno precedenti è superiore a quella osservata nei primi anni Settanta e alla fine degli anni Ottanta durante i due grandi sciocca Petrelli petrolifere
è chiaro che ci sono differenze fra
Allora e oggi quali sono queste differenze la prima è la riduzione dell'in crisi intensità energetica dipendenza petrolifera
Nella rapporto avevamo presentato a Torino ci sono due tabelle che illustrano molto bene questo fatto
Per quanto riguarda d'Italia l'intensità petrolifera è scesa dal mille novecentosettantotto G passando da zero venti a zero virgola zero nove
Rimaniamo tuttavia circa il doppio per esempio della Svizzera o del Giappone
Di una cinquanta per cento sopra la Francia
Per quanto riguarda lì le l'intensità energetica in generale siamo passati dallo zero ventisette lo zero diciotto
E anche qui comunque siamo sopra i Paesi più virtuosi quindi c'è spazio per migliorare
Per
Attraverso NRG saving la nostra posizione
E attraverso l'utilizzo di fonti alternative
Però ugualmente un peggioramento degli scambi un notevolissimo è in corso questo significa ovviamente trasferimento di reddito verso i Paesi esportatore di materie prime e questo impoverisce tutti i Paesi importatori non solo l'Italia
Ed è alla alla base della aumento dei prezzi al consumo l'accelerazione dei prezzi al consumo di questo parlerò dopo
Il secondo elemento di differenza è che allora lo shock petrolifero gli shock petroliferi si inserivano in sistemi economici
E inclini all'inflazione l'inflazione corre in quegli anni era elevata
Questo faceva sì che gli sciocchi e si traduce esso si propaga solo successivamente in nuove aumenti dei salari e dei tributi sionista del sul latte e dei prezzi interni diverse economie e quindi si prolungavano nel tempo gli aggiustamenti erano molto più dolorosi di quelli che potrebbero essere oggi
La terza differenza importante eh quella che ho detto prima e cioè il fatto che oggi a differenze allora la domanda mondiale è sostenuta dai Paesi emergenti allora c'era problema del riciclaggio dei petrodollari
Che di fatto venivano parcheggiati
In depositi interbancari in Europa oggi vengano reinvestiti
Confermo l'acquisto di di beni non soltanto di attività finanziarie in giro per il mondo e questo ovviamente aiuta evitare che lo shock abbia le conseguenze disastrose degli anni Settanta
Ripeto ciò non significa che
Lo choc ci sia sia violento e comporti un trasferimento di ricchezza
La differenza è una delle differenze punto grafico successivo si vede lei fazione colpi oggi l'inflazione corre in Italia è sostanzialmente bassa
Non
Non accelerato è in linea anzi più basso di quello abbia osservato nella seconda metà degli anni Novanta è più bassa di quello che era né prima metà degli anni Duemila ancor prima che arrivasse Kitchen giova
Delle lira all'euro
è è in linea con l'area euro è inferiore a quello che ci serva negli Stati Uniti e a questa infrazione che bisogna guardare l'inflazione che facciamo in casa per capire se c'è effettivamente una problema di
Come dire redistribuzione interno al paese questo dato ci dice che non esiste questo questo problema quindi fattori interni infrazione sono sotto controllo
Infatti grafico successivo noi prevediamo per l'anno prossimo una discesa della dinamica inflazionistica
Ho meglio della della della dinamica dei prezzi al consumo
E dal tre e quattro di queste altre sedi con tre quattro di quest'anno non Torchio e per gli anni toccare
Una
In tre sedi o di aumento che quello in corso e che rimanga ancora qualche mese prescinde diciamo verso il due e cinque per cento medio anno prossimo
In compenso grafico successivo lo shock petrolifero non si propaga in modo omogeneo fra i diversi Paesi dell'unione monetaria si sono allargate le forbici inflazionistiche
Si va dal sei e due per cento della Slovenia al due
Tra il due per cento la
Del della Germania
Questo significa fondamentalmente che ci sono poi c'è un problema di tenuta dell'unione monetaria e i vari Paesi hanno
Reagiscono in modo asimmetrico a questo shock tutto sommato noi ci comportiamo in linea con l'euro Area però però bisogna ricordarsi che i nostri compendio principale sono i tedeschi
Cosa succederebbe se invece che
Avere come target nel
Dinamiche retributive la cori inflation avessi come target
La inflation cioè la dinamica dei prezzi al consumo nel suo complesso cioè se pensiamo conto Nerino ricontattai di questa
Dinamica in corso avrei non avremo più la riduzione dei prezzi consumo fondati anche prezioso anno prossimo in questo grafico si vede
Questa simulazione una dinamica infrazioni si continuerebbe rimanere Vatta rimarrebbe tale sono in Italia
Quindi con conseguente parere che per inutilità di posti di lavoro
Peraltro questa previsione diciamo così è limitata al due mila dieci ma è chiaro che poi si innesterebbe una spirale di rincorsa prezzi salari e secondo i nostri calcoli rapidamente l'inflazione italiana arriverebbe all'otto per cento
è qualcosa che veramente non ci possiamo permettere per il quale ha visto nel grafico che vediamo è grafico successivo l'Italia continua a perdere competitività qui e calcolato con il gruppo
è una lunga serie storica è ovvio che negli anni Ottanta e la prima metà degli anni Novanta avevamo ancora la rotazione del cambio che ci consentiva di recuperare la contrita persa oggi non abbiamo più
I differenziali sembrano più bassi ma in realtà sono a questo livello insostenibile
Un elemento positivo assolutamente positivo delle previsioni dello scenario e il ritorno della Giacomo attiva tedesca
è chiaro che Germania amico nemico nel senso che insieme un traino e quindi sostiene nostra economia ma è anche un concorrente
Io lo vedo a quel punto di vista più come un amico nel senso appunto che mantiene la crescita dell'europea a livelli più elevati quindi sostiene anche la crescita la crescita e italiana
L'altro elemento positivo grafico successivo è appunto l'internazionalizzazione dell'impresa
Italiane l'abbiamo chiamato made by Italy non più un made in Italy nel senso che
Nel senso che i prodotti vengono venisse disegnati rinnovati
Commercializzati
IP appunto innovati con ricerca eccetera in Italia ma vengono manufatti solo per la parte
Di più alta qualità da noi e invece manufatti in giro per il mondo per il resto
E la come dette la riconquista di quote sull'ex mondiale dell'Italia
Accompagnata al grado di internazionalizzazione delle imprese italiane che è salito dal dodici per cento del due mila circa il venti per cento del due mila e sei
Salirà al venticinque per cento secondo una
Inchiesta
Istat nel due mila tre e nove
Il PIL italiano ha preso fra due forze
No un atto appunto a dinamiche le esportazioni in volume che continua a marciare
Tre quattro quest'anno tre sei anno prossimo in decelerazione ovviamente rispetto agli anni passati questo normale perché appunto la domanda internazionale rallenta
Però la domanda interna frena prevediamo un meno zero tre meno zero quattro quest'anno domanda finale interna e poi la ripresa non prossime chiaro che essendo credo fra questi due fuochi il risultato finale un combinato dei due
Ora due scenari alternative per il petrolio
Il primo a eh
Uno scenario
Goldman Sachs
Cioè con un petrolio che sale Cocco secondo quello che ha stimato alla casa la casa
Americana a centoquaranta do centoquarantotto dollari a barile
Questo significa fondamentalmente una
Crescita più lenta
Vic quella con pontifica non molto diverso realtà la previsione che abbiamo fatto adesso per il semplice motivo che
Che in centoquarantotto doleva io non sono molto più alti di quello
Che immaginiamo
Ora però la crescita cifre scenderebbe lo zero tre per cento nel due mila nove lo scenario alternativo a quello di una riduzione rapida la seconda metà dell'anno a novanta dollari a barile
In questo caso la crescita del PIL quest'anno sarebbe dello zero uno zero quattro e l'anno prossimo allo zero sei all'uno per cento con conseguenze ovviamente per prezzi al consumo deficit pubblico e così via
Personalmente se devo scommetto assume duecento ieri credo
Fisco metterei sul secondo ciascuna rapida discesa del prezzo del petrolio considerate le conseguenze di questo sta avendo per
La per la
Crescita mondiale e quindi rallentamenti domanda di prodotti petroliferi e anche considerato il fatto che probabilmente dopo le Olimpiadi cinesi la Cina smetterà di accumulare ecco scorta di gasolio come ha fatto i primi mesi di quest'anno
Infine anche e questo diciamo pure due-tre approfondimenti a questo riguardo ci sarà almeno scommessa di natura finanziaria sul petrolio per il semplice motivo che ceduto le aspettative di rialzo dei prezzi si esauriscono ma mano che i prezzi
Crescono
L'Italia al di fronte a sé grafico successivo la possibilità di come
Compiere il risanamento dei conti pubblici
Qui è abbiamo voluto ricordare
Che il
Dissesto dei nostri comunque dei nostri conti qualcosa di molto antico cominciato in alta nella prima metà degli anni Sessanta
è stato accelerato
Negli anni è stato diciamo contenuto negli anni Settanta causa dei tassi d'interesse reali negativi è stato
Accentuato poi negli anni ottanta dalla dinamica a dei tassi di interesse tornati essere normalmente positivi
E quindi la spesa per interessi si è impennata
Il saldo primario è tornato a ridursi dell'ICI prima è stato ridursi nella seconda metà e ottanta è diventato
Durante la rincorsa all'euro significativamente positivo
E in linea con la riduzione del rapporto debito pubblico PIL poi tornato a scendere ora sta salendo e nei piani del Governo troverà esse al cinque per cento del PIL
Che come insegnano l'elezione di Irlanda e Belgio sono la precondizione per riportare il debito rapidamente sotto controllo
Nelle previsioni del governo Rivara sotto novanta per cento del PIL nel due mila tredici e quindi con una forte riduzione anche rispetto al tendenziale
è chiaro che per far questo occorre imbrigliare la spesa primaria
Che è cresciuta negli ultimi dieci anni del due virgola uno per cento reale e viceversa dovrà ridursi in termini reali di uno zero otto per cento hanno nei prossimi nei prossimi
Tre anni
Veniamo alla seconda parte diciamo del nostro
Rapporto molto rapidamente per tempo volato nel primo grafico vedi facciamo vedere come la quota del lavoro nero distribuzione fra capitale e lavoro non si è ridotto in questi anni anzi è aumentata
Soprattutto nel settore manifatturiero è tornata a essere livelli record degli anni Settanta cioè dopo non date di rivendicazioni salariali di fine anni Sessanta
Viceversa grafico successivo in margini nel settore manifatturiero si sono ridotti
Sia un passato il perché margini lordi da un quindici per cento medio degli anni Ottanta un quattordicenne novanta un dodici al due mila siamo sotto dieci per cento adesso
Per quanto riguarda immaginette cioè tolti gli ammortamenti è uno zero sette per cento nel due mila sei
Ho già detto prima delle retribuzioni lorde che sono aumentate in questi anni negli ultimi dieci anni una retribuzione lorda annuale è salita in termini così tanti di potere d'acquisto cioè di in termini di fabbrico stanti i prezzi a mille sette di mille settecentottantasette hanno euro all'anno quindi non si sono ridotte
E questo è vero in tutti i settori in particolare nel settore pubblico
Se guardiamo alla Monte sai reale c'è stata una crescita del ventidue virgola nove per cento negli ultimi dieci anni analoga a quella degli anni Ottanta in cui il PIL crescerà molto di più
In linea stanziamento con quello che si è osservato in alcuni grandi Paesi inferiore solo a cura della Spagna ma nettamente superiore con la Germania
Il problema vero del nostro Paese rimane basso tasso di occupazione
Che soprattutto
Concentrato nel Mezzogiorno e tra le donne meridionale il giovane generazioni del nord lavoro no come tassi con l'azione quanto fondamentalmente si osserva nei paesi anglosassone nei paesi nordici svedesi sia per gli uomini che per le donne
Viceversa esiste un grave problema di sotto occupazione del delle persone in età tre cinquantacinque sessantaquattro anni particolarmente nel nord del Paese direi per gli uomini e questo ha conseguenze delle politiche di
Pensionamento in età giovanile
Abbiamo fatto una banale calcolo diciamo aritmetico di quanto mancherebbe il PIL italiano se ci fosse un allineamento del tasso di occupazione regionali a quello massimo della
Regione Emilia Romagna avremo un aumento del circa quindici per cento del PIL nazionale con un fortissimo momento nel Mezzogiorno più trentasette otto per cento in Campania più trentasei sei per cento in Sicilia
Infine una nota un ringraziamento pubblico a tutto ad Arete dei centri studi di Confindustria che ha realizzato la quarta indagine Biagi randagi sul mercato del lavoro legato appunto all'introduzione di norme e di flessibilizzazione in questo grafico si fa vedere come
La maggior parte dei contratti iniziati sotto forma di contratto flessibile viene trasformata in in contratto stabile nel corso dell'anno
Ecco adesso ho terminato la mia relazione cederei la parola hai relatori che ringrazio di essere venuti comincerei con ovviamente Massimo Baldini che autore del capitolo tre del rapporto insieme a Stefano Toso Massimo Bandini non esita di Modena se fruttuoso recita di Bologna grazie Massimo
Grazie buongiorno a tutti
Dunque io li presento alcuni dati
Relativi
All'andamento recente negli ultimi dieci anni più o meno di alcuni indicatori di diseguaglianza e povertà relativi e redditi delle famiglie quindi dirò molto poco anzi nulla mi sembra sui redditi individuali da lavoro mi concentro invece sui redditi familiari utilizzando una banca dati
Una sola banca dati delle tante ormai disponibili in Italia per scambiare diseguaglianza e povertà e cioè l'indagine Banca d'Italia sui bilanci le famiglie italiane che ogni due anni la Banca d'Italia coordina su un campione di circa otto mila famiglie
Possiamo passare alla slide successiva quindi faremo di questo diciamo come si è modificata la diseguaglianza distribuzione D tre disponibilità nell'ultimo decennio com'è cambiata la povertà e quali sono i gruppi più a rischio ci sono novità su questo fronte infine
Qualche accenno solo a diciamo le misure principali che bisognerebbe intraprendere per ridurre questi fenomeni e cominciamo con una panoramica di base che
Ci laguna mare fossi nomi sotto questo è l'indice di diseguaglianza unici sintetico di diseguaglianza redditi familiari dei principali Paesi dell'area OCSE quindi son tutti quasi tutti i Paesi ricchi
Ed è l'indice di Gini un indice che varia da zero uno zero in caso di totale eguaglianza in cui tutti hanno lo stesso reddito uno nel caso estremo poste a mente gli estremi non sono
Realistici un indice di Gini tradizionalmente si colloca punto otto dallo zero e due dosare quattro zero e cinque
Dei Paesi più diseguali diciamo iniziamo quindi collocando d'Italia nel contesto di Paesi che per quanto riguarda la diseguaglianza complessiva si vedete
Questi dati diciamo
Si distinguono chiaramente alcuni gruppi di Paesi a sinistra abbiamo i Paesi meno diseguali che sono i Paesi dell'Europa settentrionale Paese welfare State scandinavo Danimarca Olanda anche Svezia e così via
Poi vengono i paesi con indici attorno inferiore al Piano regolatore non zero punto venticinque poi vengono
I Paesi d'Europa centrale continentale
E cioè
Francia Germania Belgio e Svizzera sono tutti molto vicini a tono zero punto ventisette zero punto ventotto che a mente questi indicatori cambiano di anno in anno
Sono poi statistica e no spesso difese non pur non sono neppure significativamente diverse fra loro da un punto di vista punto statistico però la tendente chiare di anno in anno non è che questi indici siano molto variabili che non avesse piuttosto scavi
Poi seguono due gruppi di Paesi completamente diversi abbiamo da un lato i Paesi d'Europa meridionali Italia Francia Italia Spagna Portogallo Grecia
E i Paesi anglosassoni sparpagliati un po'per il mondo dall'Australia al Canada Inghilterra Stati Uniti
La diseguaglianza in questi Paesi tende ad essere superiore a zero punto tre
Quindi siamo da zero punto tre a zero punto trentasei nel caso degli Stati Uniti
Infine ci sono anche due Paesi aula io e cioè il la Russia
Il Messico ho messo la Russia per individuare in termini segnalare appunto che i Paesi dell'ex blocco sovietico eletta sono molto eterogenee quanto diseguaglianze ci sono Paesi poco diseguali come in queste figure ad esempio mi sembra la Slovenia
Paesi intermedi come l'Ungheria i Paesi molto diseguali come la Russia appunto poi c'è il Messico
Come tutti i paesi d'America
Centromeridionale presentati delle diseguaglianze quindi nel contesto globale diciamo l'Italia si caratterizza per un livello di diseguaglianza piuttosto elevato tipico dei Paesi dell'Europa meridionale da un punto di vista dinamico invece
Qui in questa figura che in questa tabella vediamo che cosa è successo negli ultimi dieci anni sempre dati Banca d'Italia sarete ultima colonna a destra
L'indice di Gini non è praticamente cambiato negli ultimi dieci anni l'ultima indagine disponibile relativa al due mila sei siamo sempre attorno a zero punto trentatré
Disaggregando il dato a livello territoriale si nota che nel centro e nel nord la diseguaglianza tende ad essere più bassa
Molto più bassa del sud quindi nel meridione il reddito non è solo molto più basso ma è anche
Ma è anche distribuito in modo peggiore no alcuni anni di fare in alcuni anni fa e se non sono molto alti però la tendenza e chiara
Quindi la questo è un quadro di attivo solo gli ultimi dieci anni se noi allargassimo la visuale gli ultimi trent'anni vedremo che in Italia diseguaglianza è diminuita tra gli anni settanta e gli anni ottanta
Poi è aumentata con un articolo scalino nel mille in occasione della crisi dei primi anni Novanta e poi sostanzialmente rimasta costante no quindi adesso abbiamo un livello di diseguaglianza cannone diverso da quello di trent'anni fa no metteteci in altri Paesi
Stranieri in particolare Stati Uniti Gran Bretagna la diseguaglianza dei redditi familiari rispetto agli anni Settanta è molto aumentata la tendenza globale a livello anche europeo
Verso l'aumento non è comune dice che faccia diseguaglianza non è aumentata in Germania a te lentamente mi sembra stia aumentando quindi ci sono varie peculiarità locali nazionali però la tendenza comune
Negli ultimi
Vent'anni è quello di
Verso un aumento
Se disaggregando il dato per tipologie familiari possiamo vedere
Che questa non è molto chiara questa figura tra fa vedere come questi sono i redditi equivalenti familiari mi espressi perché praticamente a parità per individuo
Medio
In termini reali delle famiglie italiane in base alla condizione professionale della persona che percepisce famiglie a reddito più alto
Quindi qua cose da dallo cosa notare principale fondamentalmente questa cioè i redditi degli indipendenti degli autonomi degli altri lavoratori dipendenti tendono ad aumentare di più di quelli dei dipendenti in pratico sia operai che impiegati
Rispetto alla media nazionale e metteteci pensionati fondamentalmente hanno avuto un incremento dei redditi reali nella media italiana non ci sono differenze
Passiamo alla successiva quindi redditi degli incontri diciamo il messaggio principale che i dati Banca d'Italia che sono ovviamente dati campionari che risentono di
Di problemi anche nella costosa del campione però è un'indicazione che sarà piuttosto precisa cioè c'è stato una ricomposto diciamo la diseguaglianza non aumentarla ma c'è stato un asilo verificato una ricomposizione interna
A vantaggio del lavoro indipendente e questa dinamica è iniziata a partire dalla metà degli anni Novanta qui non è iniziata con
L'introduzione dell'euro nel due mila due quindi però in mente la ragione è questa forse c'è una ragione comune a tutte una dopo che la globalizzazione che spinge
Che comprende i redditi e soprattutto dei dipendenti
E c'è una ragione più specifica dell'Italia e cioè la scarsa dinamico pronto dei della produttività no il recente rapporto Istat a
Conteneva appunto il dato che qui trovate riportato nel due mila il PIL per abitante italiano superava
Quello medio dell'Unione Europea a quindici adesso invece sei anni dopo e decisamente inferiore quindi abbiamo assistito più che ad un
Una modificazione della diseguaglianza con imporre ad un impoverimento generale del Paese
Detto sempre in termini molto generali poi guardiamo adesso un attimo ai redditi relativi per titolo di studio della persona più della persona di riferimento sempre la persona che guadagna di più in famiglia
Fatto pari a turno il reddito delle famiglie dei laureati in rete che i differenziali di reddito non sono cambiati in modo significativo quindi non c'è stato un aumento dei divari in base al titolo di studio in Italia allo stesso tempo però
I divari sono ampi cioè chi studia guadagna significativamente di più dichiara titoli di studio più bassino la differenza media fra una famiglia laureato quello diplomato di circa il cinquantacinque per cento tra la famiglia di un
Laureato quella di un di una persona che ha solo la licenza media del doppio in media e questi valori
Questi rapporti valgono anche se escludiamo i pensionati quindi nessun effetto generazionale di appunto la presenza di molti pensionati con basso titolo di studio
Ma vale anche per i lavoratori
Okay poi la successiva di positiva
Invece
Sì possiamo cambia di positiva
Ok
Sempre altri sempre dati tratti Banca d'Italia
Questo è il reddito familiare medio per dimensione del Comune di residenza allora chi vive nelle grandi città continua a guadagnare di più
In parte queste differenze sono poi attenuati dal fatto che nelle grandi città i prati son più alti no è ovviamente questa non è che nel conto questo dato
Però c'è un recupero dei piccoli centri dei ceti molto piccoli rispetta i centri di media dimensione a Comiso ma che sia l'unica la cosa più rilevante che si può osservare
Dal grafico in livelli
Sì avvicinano i redditi dei Comuni molto piccoli
In quanto per quanto riguarda invece la differenza fra nord sud i centro
Qui c'è una lieve tendenza ad un aumento dei divari territoriali nel senso che il reddito medio del nord e soprattutto del centro lievemente più dinamico
Della reddito medio delle regioni meridionali quindi il distanza fra centro nord e sud non accenna in questi dati a diminuire dito medio disponibile familiari circa il doppio nel nord rispetto
Rispetto al sud
Così come aumenta anche il divario fra i redditi delle famiglie che possiedono l'abitazione e quelle che invece vivono in affitto questo è dovuto a con effetto composizione nel senso che chi aveva le risorse né sufficienti per
Acquistare la casa è diventato proprietario in questi anni
E quindi mentre trent'anni fa in Italia c'erano molte famiglie
Scrivere un affitto anche reddito medio-alto adesso invece la l'affitto con nota più tipicamente famiglie reddito basso famiglie Caputi questi animano profittato per carenza di
Capitale accumulato del perito di bassi tassi di interesse
Ok poi passiamo invece alla alla povertà
L'indicatore di povertà che ripropongo è un indicatore di povertà relativa no quindi è povero chi vive in famiglie il cui reddito inferiore se sarà il cinquanta per cento della mediana del reddito italiano
Anche qui si vede che la quote di persone povere in Italia sempre sui dati Banca d'Italia non è cambiata detenuti ma colonne sento attorno al tredici e mezzo per cento
Queste riveste confermata anche dall'indagine Istat sui consumi ovviamente le tecniche sono diversi indicatori diversi e consumano di aver agito però anche indagini sta sui consumi dice che nel complesso delle famiglie italiane la quota di famiglie povere e molto stabile nel corso dell'ultimo decennio
Ovviamente ci sono enormi differenze territoriali la la povertà e concentrata al sud con indici che sono molto molto più alti del resto del Paese
Diciamo queste solo un aspetto della povertà ovviamente no napoletano fenomeno complessa multidimensionale noi osserviamo solo in questo caso la povertà di tipo di tipo economico
Che comunque rimane Nyman importanti se l'indice non è cambiato all'interno però della
Delle categorie professionali in cui si possono dividere le famiglie italiane invece qualcosa sta avvenendo ed è coerentemente con quanto abbia visto propositore diseguaglianza cioè
La quota di famiglie di persone povere
E di persone che vivono in famiglie il cui percettore maggiore dire adito a un operaio aumentata
E la linea rossa è passata da diciassette per cento dieci anni fa a valori attorno al ventidue per cento oggi non è tanto ma qui più che i numeri assoluti contano appunto le le dinamiche no
Mentre in calo leggero la il rischio di povertà delle
Delle persone che vivono in famiglie di indipendenti appunto in coerenza con quanto visto proposito della dinamica della diseguaglianza
Per i pensionati mi sembra che non ci siano state in questo periodo modificazioni significative malgrado le dichiarazioni sono i prezzi delle pensioni premente anche dovuto al fatto che appunto tutti i redditi sono cresciuti poche quindi
C'erano delle pensioni di annate costo per i non ha avuto modo ancora di di manifestare i suoi effetti e meno in termini di
Effetti sulla povertà
Se l'indice che mi ha fatto vedere fino adesso sono relativi sono stati costruiti con un'unica linea di povertà nazionale
No ora l'Italia e poi molto diversa per quanto riguarda il reddito medio delle sue aree non c'è nessun altro Paese europeo che abbia una varianza di redditi medi regionali simile a quelle italiane sono i proviamo a calcolare la quota di poveri ciascuna Area
Sulla base dei minori di una linea locale cioè e povero chi ha un reddito
Equivalenti fare sessanta per cento del reddito mediano della
Della zona in cui risiede è ovvio è ovvio che gli indicatori di povertà cambiano rete che si avvicinano molto no al sud la povertà non è più il trenta per cento ma è
E anche in calo nel periodo del più vicina
Quindi gli indici sia di perché è importante fare questo questa operazione nomine faccia parte tutti della stessa nazione quindi è giusto considerare anche una linea di povertà unica nazionale
Però se appunto utilizzassimo solo una linea di Porretta unica se ci sono aree molto più ricche
Con una linea di Porretta unica non vedremmo la presenza in queste aree ricche di persone che che hanno tradito comunque significativamente più basso di quello medio
Delle persone della loro auto no e avere un reddito relativo basso può impedire diciamo di
Aveva una vita buona anche se in assoluto il mio reddito è superiore a quello di persone che però vivono lontano da me no recitare
Sembra no Amartya Sen la povertà relativa nello spazio di redditi si traduce si può tradurre in povertà assoluta nello spazio del capacità cioè in quello che io poi posso materialmente fare no
Quindi vive in una zona ricca ma come vedo sbiadito significativamente inferiore a quello degli altri delle persone che vivono nella stessa zona nella stessa zona può essere un problema
E quindi può essere utile considerare anche le linee veline locali
Ok
Un aspetto molto importante della povertà in Italia lo sappiamo bene l'Italia si colloca sempre agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda la quota di bambini in povertà
Questo è l'indice di diffusione della povertà per chi vive in famiglie con almeno due due minorenni due persone con ettari fra le diciotto anni Rete che ci sono differenze anche cui molto grandi tra gli indicatori per zona ma è interessante notare che la quota di
Famiglie con minori in povertà anche con linee nazionali e comunque in decisa crescita mi sembra nel nord e coste probabilmente dovuto anche al fenomeno migratorio no all'arrivo nel nord in molte famiglie
Sia dal sud d'Italia che dall'estero con che hanno un tasso di fertilità molto maggiore quindi con molti più bambini
Per
La
Il fenomeno della povertà minorile è fondamentale
La presenza in famiglia di due redditi da lavoro avete in questa figura in tutti Italia in questa tabella si vede bene che
L'indice di povertà per le famiglie con minori se c'è un solo percettore di reddito in famiglia
Quattro volte tre quattro volte più alto
Dell'indice di povertà in cui abbiamo almeno due redditi da lavoro quindi la povertà minorile in buona parte anche se non
In toto perché ho visto che è alta anche al Nord dove alta comunque l'occupazione femminile dipende in molti casi dal fatto che la madre non lavorano che in famiglia e cioè un solo c'è un solo reddito da lavoro
Cambiamo completamente aspetto non solo di positiva sulla
Mobilità sociale che nel nostro Paese se la misuriamo in questo modo cioè come correlazione fra adito del padre Eraclito del figlio
Ovviamente la mobilità sociale tanto più alta quanto più basse questa correlazione no ecco in Europa del Nord Caputi famosi soliti Paesi
Dell'Europa settentrionale questa correlazione sembra molto bassa tono zero punto quindici zero punto due nell'Europa centrale cresce
Ed è molto alta di vista nel in Italia anche gli Stati Uniti eseguite dovuto soprattutto la presenza di molto forti forti minoranze etniche ci sono molte differenze fra bianchi americani così via quanto grado di mobilità sociale però il punto che in Italia abbiamo un grado di mobilità sociale
Che sembra dalle poche evidenze disponibili piuttosto basso più alto anche di quello tipico di Francia
Di Francia Germania vediamo una veniamo infine alle politiche
Molto rapidamente i problemi dei nostri sistemi di tassazione welfare sono ben noti e questo è proprio una una sintesi non abbiamo una pesa una spesa pur sono sociale molto sbilanciata a favore delle pensioni e quindi
Che
Ovviamente destina troppe poche risorse ad altri settori tipo ammortizzatori sociali particolari sostegni monetari le famiglie spendiamo sempre i confronti internazionali molto poco
Per servizi in particolare per servizi e le famiglie con figli cioè inizi ma anche la lontana che per i non autosufficienti
E i trasferimenti monetari essendo quasi tutti tensioni
Hanno una capacità molto scarsa di ridurre la povertà anche questo mi sembra che ci collochi
Questo punto di vista siamo agli ultimi posti in Europa appunto per
Variazione del tasso di diffusione povertà prima e dopo i trasferimenti monetari diversi delle pensioni infine
Che cosa bisognerebbe quindi fare anche qui in estrema sintesi no abbiamo visto che gli indici diseguaglianza e povertà
Dipendono molto dalla dal forte divario nord-sud quindi sedici sviluppo dell'economia
Meridionale verbo forte impatto anche sugli indici diseguaglianza perché l'Indice di Gini appunto tradito nel nord Italia non è molto diverso da quello medio europeo mentre invece il problema sta appunto in questa forte differenza anche sta anche in questa fase differenza fare
C'è bisogno poi di misure universali rivolte a tutti i soggetti difficoltà mentre noi abbiamo welfare basato ancora molto su misura categoriali
Un aumento dell'occupazione femminile per un forte impatto sulla povertà minorile e quindi sono necessari più di tutti alle famiglie con figli
Sia in servizi
Che abbiamo detto ma forse anche in denaro perché ci sono alcuni casi di povertà
Famiglie molti figli eccetera per cui forse interventi solo sotto forma di servizi non sono sufficienti e infine la mobilità sociale poi forse può essere o mentalità con la riforma del sistema educativo
Di vedere concluso
Grazie mille ammazziamo
Baldini per questa relazione ultimamente molto interessante sul voto poi per le implicazioni di policy che lei adesso userei l'ordine alfabetico inverso quindi chiederei prima Roberto torrini di Banca d'Italia di fare
Il suo intervento grazie
Grazie
Spesso
La ringrazio anzitutto per l'invito a discutere due capitoli del rapporto molto interessanti sui quali tra l'altro non ho commenti come dire di critica in senso stretto ne approfitto invece per fare alcune considerazioni
Ok
Partiamo dal lavoro di banco linee palazzi questioni salariali bassi profitti
C'è una prima parte
In cui si dice i salari crescono poco ma più della produttività insoddisfazioni lavoratori dipende la bassa crescita non da un impoverimento
E questo concordo con l'analisi che abbiamo fatto anche noi conferma
La quota di profitti generosa
Lo diciamo anche noi dagli anni due mila
Intesa di capitale rallenta ma non diminuisce il rendimento del capitale si riduce mentre gli altri Paesi aumentarle questo poi vedremo
Spiegazione la crisi di produttività spiega sia la bassa crescita dei salari sia la crisi di redditività
Seconda parte dalla metà degli anni Novanta l'occupazione cresce rapidamente grazie a riforme mercato del lavoro moderazione salariale che hanno reso più conveniente l'uso del lavoro
Il quadro e sostenuto dai dati
E io il però dico le due parti faticano a stare insieme cioè i dati faticano a stare insieme e questo è un po'il nostro bello e quindi lo rendo esplicito in questa sede diciamo così
Al
La crisi dei ritardi eredità non sembra coerente un'espansione dell'occupazione insomma se le imprese non fanno soldi perché assumono insomma
Metto dentro un po'di teoria pedante però secondo me è necessaria poi si può discutere c'è perché sale la quota dei salari ma
Tendenzialmente può salire nel medio periodo Chan prescindendo fattori ciclici una forte crescita dei salari unitari no
Va però se sale o con molti salari unitari si riduce l'area della rivista del capitale poi piano piano si riduce l'occupazione come reazione ovvia
Però la quota di salari può salire anche un altro motivo possa dire perché aumenta l'occupazione a seguito di cose ad una riduzione sempre il costo del lavoro
Questo capite che cosa debba essere accompagnato da un aumento da redditività del capitale
Ora in Italia l'acqua del lavoro sta crescendo accompagnata dall'espansione dell'occupazione questo non fa
Vediamo intanto la coda del lavoro questo è il dato riportato nel rapporto faccio un po'di pulci così su come l'avrei calcolata Iddio questo coso unità dei problemi
Allora
C'è una correzione per l'IRAP
Quello la correzione proposta da me che attenua quell'effetto
Questa secondo me l'IRAP ha ridotto i contributi sociali la trasformati in una tassazione che passi al lavoro del capitale quindi atti purea lavoro solo una parte quello che faccio in quella
Figurina
Dopodiché quando si calcola queste quote si fa una un esercizio di attribuzione anche lavoratori autonomi di un reddito medio gli si attribuisce rapito meglio lavoratori dipendenti altrimenti ve lo faccio i confronti nel tempo
O tra paesi non capire niente perché in Italia il ventisei per cento l'oratori sono autonomi in Francia l'otto per cento che facciamo Consiglio questi come lavoratori
Però se gli attribuisco un reddito medio nazionale tenda da alzare troppo la quota del lavoro perché gli autonomi sono più presenti settori a basso reddito quindi lo faccio per settore
Eccola
è un po'più bassa però il concetto rimane quello abbiamo avuto una riduzione a livelli storicamente molto bassi la quota del lavoro tra metà anni novanta e anni inizio anni due mila e poi una rapida ripresa
Questi sono i dati diciamo così di partenza
Che non sempre le diciamo queste sono le quote al netto di locazioni fabbricati cioè qui cosa al netto delle rendite che vengono imputati agli immobili questo sia chiaro cioè
Gran parte di quelle sono rendite imputate alle case abitate da cittadini famiglie quindi non rientra nella spartizione tra lavoro e capitale in senso stretto
Quella quota è cresciuta enormemente nel Pilli arrivata al quattordici per cento partiva da valori del quattro quindici anni fa
Dove devo indirizzarlo
Ecco
Vediamo la reazione dell'occupazione questi andamenti o come come si sono mossi insieme diciamo così
Come vedete
L'ultimo decennio la performance in termini di occupazione spettacolare in qualche Terme in in qualche misura perché come vedete è stata sostenuta quasi interamente dal settore privato dell'economia è cresciuta moltissimo non sostenuta dall'occupazione pubblica
Quindi di fatto un sistema che è riuscita a creare molti posti di lavoro
Nonostante una performances molto
Negative in termini di PIL
Allora questa spiegazione diciamo un po'Banca d'Italia performances e mercato del lavoro che fa il paio con questa seconda parte del rapporto Confindustria in qualche modo
Damiani anni novanta moderazione salariale ristrutturazione del
Del sistema produttivo a caduta dell'occupazione
Cade la quota del lavoro dove soprattutto e settori che erano prima pubblici in cui c'è stato un forte un forte ristrutturazione il lavoro riunito molto i salari anche in queste torri sono andati molto lenti eccetera
Moderazione salariale ripresa dell'occupazione la quota torna a salire
Alla cosa ci dice la teoria se prendiamo per buono questa
Spiegazione della ripresa dell'occupazione
Scusate
Intensa
Grazie
Allora moderazione salariale cresce l'occupazione
Si riduce il rapporto tra capitale e lavoro ma non lavoro misurato in teste ma misurati in unità di efficienza ovvero si dovrebbe ridurre rapporto tra capitale e valore aggiunto
Dovrebbe rallentare la crescita del rapporto capitale lavoro misurato in testa e che quello che vediamo
La perdita del lavoro dovrebbe rallentare
La quota del capitale dovrebbe ridursi ma non il rapporto tra i profitti del capitale investito Itaten anziché altri tende ad aumentare la produttività del capitale
Cosa è successo B di rapporto capitale lavoro effettivamente rallentato ma sembra crollata l'efficienza produttiva quindi il anche la produttiva del capitale sembra diminuita
Di queste quello che ci dicono le statistiche giustamente sono riportate nel rapporto
Sarei conseguenza ridotto anche il rendimento del capitale
Mi trovo senso la spiegazione per la crescita dell'occupazione questo usando questo schema teorico non ve la propongo come una verità di fede ma sia chiaro
La teoria è sbagliata allora un sappiamo spiegare l'occupazione
Valore aggiunto sottostimato
Il capitale sovrastimato io questo lo diciamo non entro nel dibattito faccio vedere anche alcuni grafici sulla manifattura
Aiuto
Ah bene manifattura qui è un incubo la statistica nel senso che abbiamo l'acqua del lavoro Sapri tornate livelli di metà anni settanta ciò petrolifero punto unico di contingenza e quant'altro
Abbiamo un'occupazione che è uguale nel due mila sette a quella del due mila un valore aggiunto in termini reali che ancora sotto quello del due mila perché sette anni per ristrutturare sembrano tanti no
Allora qui anche un confronto tra settori faccio vedere quello che dicevo prima che settori privatizzati eccetera non recuperato o hanno
Al curatore di dita o hanno altre vita questo io non lo so comunque c'è andato asta è stato un altro un andamento molto divergente o anche nel manifatturiero rispetto alla media del settore privato
Diciamo vedere questo prima che prima di questo
Eccolo qua
Ora nella rapporto e anche nel conclusioni del governatore si fa sempre riferimento a delle imprese che hanno recuperato che stanno facendo bene eccetera eccetera faccio un confronto per il manifatturiero
Tra i dati di bilancio che sono in chairman
E e i conti nazionali qui c'è una divaricazione prima i fattori ero ora i metodi di calcolo sono diversi
Non c'è dubbio qui rappresentiamo soltanto una parte dell'impresa che però rappresenta il settanta per cento del del valore aggiunto queste intese dal due mila e tre vanno meglio rispetto a profili con i conti
E anche molto menta dalla varianza quindi sembra che alcune ce la stiamo facendo altre meno anche questa evidente nella nell'analisi
Però insomma questo dato ci fa pensare che se non altro c'è una parte del sistema che va meglio rispetto a questi deleteri dati che vengono dai dei conti
Conclusioni
Abbiamo alcuni dubbi su quello statistico perché non riusciamo a mettere insieme occupazione redditività dell'impresa eccetera
Però diciamo pure che abbiamo delle certezze non vorrei lasciare qui dall'idea che insomma va beh l'economia realtà sta andando bene eccetera io sono convinto che ci siano problemi di efficienza
E anche possiamo dire un temi aziendalisti o capacità di produrre valore perché non è solo atto quante scarpe riesco a produrre unità di tempo procure delle scarpe che la gente voglia comprare insomma no quindi io credo che questo problema ci sia la divisione internazionale del lavoro
I problemi sono sia all'interno dell'impresa in perché altrimenti non possiamo nasconderci
Alcuni aspetti e altri hanno ricevuti a mente fuori
Settori protetti amministrazioni inefficienti solita del sistema scolastico vestita io non mi voglio ripetere senza affrontare questi problemi diciamo difficile pensare una forte crescita bilancio lo sviluppo e anche una forte dinamica salariale
Quanto tempo ancora
Al
Baldini Toso
La diseguaglianza non è aumentata è alta nel confronto internazionale molto dipende da divisione nord-sud
Lasciamo stare le proposte che sono state già illustrate tranquillamente
La sintonia con la l'ultima relazione banche italiane totale quindi diciamo
Testualmente riceve Alianza alta ineguale distribuzione del lavoro
In particolare tra nord e sud eccetera eccetera sono quasi le stesse parole quindi diciamo la mobilità sociale assolutamente bassa è simile a quella
Di misurata per gli Stati Uniti che ci sono sei i nostri lavori
Sostengono esattamente
No no no no lo dicevo per sintonia allora dico sintonia piena quindi non posso fare darebbe criticare nulla per cui abbiamo scritto restasse prestasse cose la
A diciamo non o rilievi critici diciamo però in quanto Consigliere la Commissione d'indagine sull'esclusione sociale fatemi dire che non vorrei che passasse neanche il messaggio che basta lo sviluppo per
Risolve problemi di povertà in è politicamente
Per esempio perché diciamo io su quello sulla parte sviluppo non ho nulla da dire e lo sto sto scrivo e che su tale nel Mezzogiorno Nordahl come fattori fondamentali per affrontare anche Flaminia quality lo sottoscrivo però
Diciamo ci sono anche la questione di policy in qualche modo la forte crescere l'occupazione ad esempio non ha ridotto la povertà uno poteva pensare gli anni Novanta diciamo va bene la povertà molte dovuta la disoccupazione in realtà la cresce l'occupazione è stata forte ma povertà non si è ridotta
E poi si vedrà i confronti internazionali che a parità
Di soluzioni di di risultati dal mercato
Poiché l'azione redistributiva della spesa del la tassazione all'effetto importante nel ridurre o espandere linee quality tra tra Paesi quindi le policy sono importanti
Il Titolo secondo me di questa slide quella che dovrebbe farci riflettere Italia Grecia Ungheria sono gli unici Paesi l'Unione europea che avere un reddito minimo delle famiglie in condizione di povertà
E quindi siamo siamo tre Paesi su ventisette cioè non è che siamo
Poi perché la spesa pubblica si tutto pensioni le pensioni non hanno di queste grandi effetti redistributivi con il sistema contributivo che già vale per le generazioni future cena affatto
Abbiamo due problemi chiaramente il sostegno politico edifici a trovare per politiche trasversali come dire in uno slogan minori poiché non hanno rappresentanza
C'è un problema anche di come strutturali politiche dovuta anche al fatto che abbiamo tanto lavoro sommerso tanta evasione fiscale con i problemi per esempio per la misura di mezzi per accedere benefici
Di equità di risorse impongono aliquote molto distorsive sui fattori produttivi e questo va sottolineato
Ci vorrebbe un dibattito informato
Sull'impatto
Sull'impatto redistributivo delle politiche anche tra generazioni quando si fa una scelta sì la gente sapesse le conseguenze distruttive avremo forse sì diciamo un un aiuto a sostenere
L'anche l'allocazione delle risorse
E bisogna che il dibattito sia sull'efficienza delle politiche io voglio una aiutare presento le famiglie in difficoltà senza però ridurre la partecipazione femminile altrimenti aggiustiamo una cose facciamo un danno più grosso
Diciamo citando il Governatore gli sgravi fiscali vanno concentrati laddove posso dare maggior sostegno alla crescita Rubis riducendo l'istruzione l'attività economica presente il coefficiente di quoziente familiare come dicono banconi palazzi
è un ha un effetto unire negativo sulla partecipazione femminile bene che si sappia o nel momento in cui si discute si vuole cambia la tassazione
Parliamone
Va bene diciamo le conclusioni non sono originali le aveva li ha già dette Onofri tanto tempo fa e non voglio togliergli la parola
Grazie mille
Roberto Turrini Gianni Toniolo
Grazie buongiorno io sono
Un
Non mi occupo di congiuntura sono uno che studia l'economia a
Spazi molto lunghi e guardo le cose un po'dal punto di vista strutturale quindi mio commento più che essere un commento cercherò di aggiungere qualcosa Allan
A a quello che è stato detto o comunque di guardare secondo la mia ottica il rapporto che e hanno fatto gli amici di Confindustria
Brevissime considerazioni sul rapporto a parte le cose che volevo dire le ha già dette torrini e quindi non mi
Non mi soffermo questi problemi non poche
Insomma non riusciamo a quadrare benissimo
L'evidenza con con la con la teoria
Sulla disuguaglianza vorrei dire se
Non fosse il caso anche per quanto ha detto adesso torrini proposte di policy
Anche di guardare un po'alla provo a a misure di povertà assoluta per invece che di povertà relativa perché la povertà assoluta dovrebbe essere
Forse il target di policy che maggiormente CD maggiormente ci proponiamo prove che si pone lo facciamo un discorso di povertà assoluta cioè un livello minimo considerato socialmente accettabile per la sussistenza anche anche le quote dell'atto dei poveri sulla popolazione
Possono e cambiano
Infine ho apprezzato molto naturale
Alcuni aspetti della rapporto dove si ricomincia a fare un'analisi diciamo della nostra società credo che forse dico delle cose effettivamente ma che da quando Sylos Labini scrisse quel famoso libro trent'anni fa sulle classi sociali in Italia non abbiamo fatto una grande riflessione su dico soprattutto ai nostri amici politici ma serve a noi insomma
Quanto la conosciamo questa Italia che è cambiata così rapidamente anche dal punto di vista sociale quindi questo è un primo tentativo c'è un primo rapporto ce ne sono tanti ma insomma è una cosa
Che io ho molto apprezzato del rapporto
Bene adesso di colpo le cose a livello così diciamo strutturale la prime dal punto di vista mio alcune buone notizie
Ecco le buone notizie sono secondo me che non vengono mai stoccati in Italia abbiamo una delle speranze di vita più elevate del mondo
Lavoriamo meno però abbiamo tempo libero
E il livello piuttosto che la tasso di crescita della produttività siccome cresciuta così fortemente nel passato
E ancora un disco e ancora discreto siccome sono cose sulle quali val la pena di riflettere anche per impostare eventualmente questa nostra
Uscita o rilancio un rilancio dal declino
L'Italia ha avuto un tasso di crescita della speranza di vita tra i più elevati dal settantatré al due mila cinque è oggi uno dei Paesi come i tassi di con la speranza di vita più lunga
Aiuto ecco andiamo bene
Abbiamo qui non si vedono i numeri abbiamo un tra la lavoriamo abbastanza poco
Sia perché come ore lavorate per lavoratore siamo a livelli bar medi insomma in Europa né troppo alti né troppo bassi ma abbiamo per abitante per i noti per i noti
Problemi che sappiamo del tasso di occupazione nostro un lavoro o una quantità di lavoro per abitante bassa è complessa abbiamo del tempo libero il tempo libero BA
Certamente qualche valenza ce l'hanno infatti abbiamo fatto
Un po'di sconti con il mio amico Nico RAS della London scuole se tiene conto del tempo libero e della speranza abbiamo rifatto il PIL di tutto il mondo tenendo ad un prezzo alla speranza di vita e al tempo libero
Cosa che a che ha molto senso punto di vista economico
Perché l'Europa costantemente sceglie più tempo libero e meno lavoro rispetto agli Stati Uniti strutturalmente questo riguarda una preferenza che in qualche modo ma riconosciuta ed apprezzata ben estremo come tutto questo
Il tasso di pesce lungo periodo la nostra economia passa da uno ottantotto due cinquantadue per cento negli ultimi trent'anni
Quello degli USA come vedete si accresce sia cresce molto meno questa è la prima parte LEP buone notizie se vogliamo passiamo a dire
Aiuto io ok
Va be poi abbiamo un livello di produttività ancora abbastanza elevate però questo dati due mila cinque nel confronto internazionale adesso la nostra
è passata un pochino sotto quota la Germania però abbiamo ancora un livello piuttosto che un tasso di crescita di produttività sul quale io credo si possa si possa anche impostare una una ripresa
Veniamo diremo due parole sulla distribuzione del reddito come vedete la prendo alla lontana la prendo alla lontana per dire per capire cosa sta succedendo adesso
C'è una fase di lungo periodo nelle economie occidentali tutte in cui la distribuzione del reddito diventa più uguale
Fino a quando come hanno detto i nostri amici a metà degli anni ottanta c'è una ripresa invece della disuguaglianza
Se lo vediamo nel caso italiano questo facciamo fare un paio di considerazioni queste sono il la disuguaglianza italiana dalla metà dalla dalla fine dell'Ottocento ai giorni nostri tardi
I io la prima due palizzata si onesti
Quella di fine Ottocento l'Italia un Paese periferico
Tipicamente nei Paesi periferici la disuguaglianza diminuisce con la globalizzazione perché i prezzi
Dei beni essenziali diminuiscono e quindi aumento del salario reale e perché l'emigrazione fa aumentare e acché salario anche salario monetario
Attenzione poi c'è una questione momenti una crisi nella crisi economica sostanzialmente negli anni venti e trenta
Le crisi fanno aumentare la disuguaglianza
Perché
Adesso la seconda globalizzazione invece continua a fare aumentare la disuguaglianza mentre la prima l'aveva fatta diminuite perché l'Italia e non è più un Paese periferico Paese cosa nei paesi cosa
L'effetto della globalizzazione è quello di aumentare la disuguaglianza a parità di circostanze quasi Squarise cioè
Naturalmente non sappiamo bene quale sia la causa di questo momento se sia la globalizzazione o se sia il progresso tecnico
Cioè stiamo ancora discutendo moltissimo se il progresso tecnico piuttosto che la globalizzazione siano la causa di questa impennata mondiale della della disuguaglianza
Su questo secondo me
Va
Va riflettuto io non credo comunque che il tema della disuguaglianza sia così centrale molto importante problema la povertà secondo me se dobbiamo fare delle politiche
Politiche sociali le politiche devono essere per una più target alla povertà e
Disuguaglianza quindi invece ridurre la disuguaglianza combattere la povertà secondo me
Per navigare della globalizzazione serve il welfare senza protezioni alta protezioni adeguate a quelli che naturalmente è sempre perdono in tutte le Global situazioni non avremo un consenso politico e sociale alla internazionale della nostra economia italiana senza con niente senza internazionalizzazione non ci sarà crescita
Senza crescita non possiamo alzare il livello di tutti e quindi anche ridurre la povertà
Ancora due battute
Possibili candidati alla causa della alla bassa crescita e la produttività
è eccessivamente regolato il nostro mercato del lavoro question quelle che gli economisti sempre sempre indicano abbiamo una tassazione distorsiva troppo elevata abbiamo un basso livello di capitale umano
C'è tema eccesso di regolazione del mercato dei prodotti e infine c'è
Sufficiente protezione dei diritti di proprietà cioè c'è certezza del diritto delle regole quelli che gli inglesi chiamano ruolo che io non so benissimo tradurre in italiano
Vediamo un momento tutti questi temi nel confronto internazionale come ci mettiamo noi italiani
Vedete che la crescita la o contributi alla crescita Prodi ter della produttività del lavoro noi abbiamo che l'aumento del capitale
è un pochino più basso degli altri Paesi ma non molto l'aumento del capitale umano
Pur avendo noi un basso livello una basso livello di capitale umano non è stato malvagio nella no nel nostro lungo periodo insomma di questi quindici anni
E il tasso di crescita della tuo della produzione tanto totale dei fattori cioè progresso tecnico è stato piuttosto basso
Nel totale pulita del lavoro fino al tardo dal novanta al due mila tre è cresciuta dell'uno e due dell'uno e uno per cento all'anno naturalmente si se prendessi
Novantacinque novantasei due mila otto avrei un risultato diverso
Protezione del lavoro
Si dice noi qual è come quanto e protetto il lavoro in Italia in una scala di zero a dieci nei confronti internazionali
E i Paesi che hanno una maggiore protezione dell'Italia sono molti
Cioè nel due mila tre Belgio Finlandia Francia Germania Italia e queste gli Grecia eccetera pronto leggevano il no il lavoro molto più degli italiani
L'Italia aveva un indice di quattro ottantacinque pari a quella osteria comma
Superiore a quello una serie di Paesi che vedete lì sotto però
Come diremo
Forse il problema del mercato del lavoro l'abbiamo dato un po'soluzione
Non abbiamo pronti emergenza di iper regolazione del mercato del lavoro arrivati a questo punto come vedete invece era molto elevata negli anni settanta tra le più elevate del mondo quindi è stato fatto un gran progresso in questo senso
Abbiamo una tassazione distorsiva
In percentuale del prodotto interno lordo troppo elevata la nostra sul trenta virgola tre per cento ci sono molti Paesi che hanno a tassazione distorsiva più elevata
La Svezia
Che cresce molto rapidamente
La Germania
Finlandia
Quindi
Siamo sui valori alti della tassazione distorsiva ma non siamo i peggiori del mondo
Abbiamo o una scuola
O quando un livello di capitale umano invece molto basso vedete che abbiamo il cinquantasette per cento dei nostra forza lavoro che ha soltanto istruzione primaria e secondaria inferiore mentre se andate all'ATO
Destro in fondo della tabella vedete quanto pochi sono in Italia coloro che hanno un'istruzione un il terziario di tipo I Bicio è solo il triennio oppure anche le lauree specialistiche
Quindi questo è un tema secondo me molto o molto molto ma molto importante sul quale
Io non se posso dire non ho sentito
Con sufficiente forza
Nei Governi
Di ambo le parti né i sindacati e nemmeno in fondo la Confindustria ho fatto un grande cosa convegno di vicenza nel sul su questa cosa della scuola poi però
A non non ha non c'è stato seguito io su questo su questo credo che ci sia stata impostare molto per il lungo periodo dell'Italia
Il nostro mercato del prodotto
La nostra regolazione del mercato del prodotto pur avendo noi fatto ottimi progressi nella mail dal novanta dal mille novecentottanta al due mila tre è ancora la più elevata del mondo
Comunque di questo mondo occidentale quindi attenzione noi parliamo sempre di mercato del lavoro io credo che ci sia molto da fare per aumentare la produttività Sedou perdiamo questi confronti internazionali che valgono quello che Albano evidentemente
Il problema del
Rigo della regolazione l'eccessiva regolazione del mercato dei prodotti e la scarsa concorrenza nel mercato dei prodotti io credo che sia un tema essenziale vado a chiudere con questo sciocca altissimo
Apertissimo
Confronto
è stato chiesto a tutto il mondo si è luogo che vuol dire insomma la certezza del diritto soprattutto per quanto riguarda il rispetto dei diritti di proprietà in senso molto lato
In una scala da almeno due C virgola cinque al due virgola cinque come vedete
I vari Paesi
L'Italia non solo è diminuito fortissimamente dal novantasei al due mila sei
Ma siamo una situazione
Che non ha paragoni neanche lontani col resto corre sto dei Paesi dei Paesi noi siamo a zero trentasette
Con l'affitto e con la Danimarca che ha il livello più elevato ma Regno Unito grazie la Svizzera la Svezia la la stessa Spagna hanno dei livelli estremamente superiore guardate solo
Nel
Nei Paesi dell'Est la Russia la Bulgaria la Romania e la Polonia annotare un ruolo più bassa dell'Italia
Hanno Onna rispetto del diritto
Maggiore dell'Italia la Repubblica Ceca l'Estonia lunga via la Slovacchia la Slovenia a me questi dati francamente credo siano importantissimi
Per la crescita della produttività la pista dell'impresa da tre attrarre investimenti investimenti esteri che sono uno degli stimoli importanti alla crescita della produttività
Conclusione se dobbiamo guardare questi dati se dobbiamo osservare il
Confronto internazionale
Che cosa ci penalizza di più cioè che cosa a che cosa dovremmo guardare se vogliamo far crescere la produttività aggregata del paese io credo che in ordine di importanza sia prima di tutto il
Certezza del diritto e l'affidabilità della legge
Tempi dei processi tutte queste cose qui la scarsa concorrenza sul mercato dei prodotti se avessimo guardato un po'meglio la slide si vedeva che esso produce nel mercato dei servizi che questo va male
Il basso livello di capitale umano come numero tre la tassazione ma solo il numero quattro e l'eccesso di regolazione del mercato del lavoro sono il numero cinque ecco queste sono le mie piccole considerazioni e vi ringrazio dell'attenzione
Se posso cercare di arricchire le tue considerazioni Gianni
Forse andrebbe considerato il fatto che nell'età dei giovani oggi siamo con un quaranta per cento di giovani nelle tali riferimento laureati non è più diciamo quella è quello considera tutto diciamo la popolazione è chiaro che tu non puoi laureare
Un sessantenne deve puntare innalzare gran grado gradatamente del tasso distruzione partendo giovanili siamo siamo ormai allineati i maggiori Paesi con introduzione delle lauree cosiddette brevi
E cioè per il quale c'è un problema di contenuto di qualità di questi soluzione questo un altro paio di maniche su questo credo che Confindustria ha fatto un lavoro enorme in questi anni bene abbiamo dedicato un rapporto a dicembre sulla capitale umano
Proprio puntando su la necessità di innalzare capitale umano anche perché la trasformazione delle imprese italiane e verso diciamo una
Proust più software e meno ardua
Nella produzione richiede
Persone più preparati i tecnici e c'è insufficiente offerta
Di questa di queste figure professionali
Nel nostro nel nostro Paese
E
L'aspetto sottostazione l'unico problema è quello che citava prima torrini cioè quello dell'evasione per cui è vero che nella media la media statistica grida quella livello però se uno guarda le aliquote
Quindi considera quello che la tassazione e che colpisce effettivamente chi le tasse le paga probabilmente la classifica sarebbe
Un po'diversa Paolo Onofri
Ha facoltà si sente se
Buongiorno a tutti e
Ringrazio chi mi ha preceduto
Perché a
Arricchito talmente il contributo che era già ricco del contenuto nel rapporto e che stimola anche nella discussione con riferimento soprattutto ad alcune considerazioni che Gianni Toniolo affatto
Beh vorrei dire innanzitutto questo
Quando si fanno confronti del tipo di quelle che ha ripreso Gianni e che che sono anche presenti nel nel rapporto
Scusate
Ci si domanda
Qual è la differenza tra la situazione italiana e quella degli altri Paesi
Ma in realtà ci si dovrebbe anche domandare
Qual è la differenza e in parte questo è stato fatto qual è la differenza per quanto riguarda
La situazione italiana nel tempo
Le cause che spesso vengono citate sono cause che sono presenti da noi da tanto tempo non
Dagli ultimi dieci anni
Anzi se volessimo considerare le modificazioni che dal punto di vista istituzionale sono state e legislativo soprattutto sono state introdotte negli ultimi
Dieci anni qualche piccolo miglioramento c'è stato così come
è migliorato il grado di controllo delle pratiche contrarie alla concorrenza altrettanto abbiamo già visto è migliorato
Il grado di flessibilità del mercato del lavoro e via di seguito
E per quanto riguarda agli altri aspetti potremmo dire tutt'al più
Non è cambiato granché
Ma anche nell'ambito della Pubblica amministrazione qualche spunto di efficientamento l'abbiamo osservato non è non esatta pensate solamente all'utilizzo
Della telematica non è identica l'Amministrazione di
Dieci quindici vent'anni fa ma allora dove sta il problema
Il problema è che è cambiato il contesto esterno ovviamente
è cambiato il contesto esterno ed è cambiato anche una componente del contesto interno
Cose che sappiamo già da dieci quindici anni invecchiamento della popolazione all'interno
E per usare uno slogan che riassume un insieme di concetti
Variegato globalizzazione
Ed è di fronte a questo diverso mutamento che e del contesto esterno che è lenta la trasformazione del nel nostro Paese
Pur essendo in in marcia e questa trasformazione non va al ritmo richiesto dagli altri Paesi
E e questo allora viene
Sussunto a sintesi nella
Dinamica della produttività
Livello buono sono sono d'accordo ma ritmo di crescita
Inaccettabile ritmo di crescita che
Per per alcuni versi
è
Altrettanto basso anche
In un altro Paese europeo
In Spagna
Nonostante
Tutto quello che stiamo dicendo non solo da qualche settimana ma ad da diverso tempo con riferimento alla Spagna all'efficienza nel
Sistema bancario tutti quei vantaggi del mio gamma perché la Spagna negli ultimi vent'anni
A
Di cui ha potuto godere
Ma allora
Di nuovo dove può stare il problema io confesso che non no una risposta al riguardo
Potrei suggerirei come una parziale considerazione ma
Non sarà che Spagna e Italia stanno sperimentando l'impatto
Questo sì epocale di una forte flusso di immigrazione
E allora
Vorrei
Vorrei mostrarvi nei limiti in cui essi sia intellegibile
Questo questi due grafici
Che sono offerti anche al professor Toniolo
Viste alla lunga durata che
è oggetto dei dei suoi studi
E F sono grafici un po'arditi non opera mia ma di un
Di uno studioso e Israele hanno Odette Galloro Unified ecco in un lavoro molto ambizioso Unified Groffi ori
Dove si vede che
Dal punto di vista secolare
Tra la metà circa del dell'ottocento
E i primi decenni del novecento le grandi ondate di immigrazione negli Stati Uniti Canada Australia e Nuova Zelanda
Determinavano un incremento della popolazione superiore all'incremento
Del prodotto interno lordo nella misura in cui il prodotto interno lordo poteva essere stimato in quei Paesi
Vale a dire una riduzione del prodotto pro-capite
Movimento che si è rovesciato
Nella asse nelle diciamo a metà circa del novecento e che continua in quella direzione anche oggi
Che cosa accadeva per i paesi che esportava hanno
Popolazione in quel nello stesso periodo l'incremento del prodotto interno lordo era
Anno per anno consideriamo anche solo quei circa cento anni a cui facevo riferimento prima per
Il
I Paesi di destinazione ecco
Il prodotto interno lordo cresceva a ritmi più elevati della popolazione ovvero c'era una prodotto pro capite o produttività intese in senso generico qui
Crescente
La domanda è
Non sarà che c'è qualcosa che non riusciamo esattamente a a capire a quantificare andare a rintracciare
Nei dati nei comportamenti che consegue al fatto che ci stiamo adattando ci
A un sistema che nel giro di dieci anni ha ricevuto grosso modo tre milioni di immigrati che la stessa cosa ha fatto la Spagna
Non sarà che
Ci stiamo caricando delle potenzialità di crescita non appena il il sistema sarà stati sistema produttivo sarà stato capace di metabolizzare questa
Enorme trasformazione
Non sarà che se
Fossimo in grado di
Alzare il livello medio di capitale umano del degli immigrati assieme al nostro
Questo nel futuro si potrà trasformare in un
Motore di ritorno alla crescita della produttività sono solo degli interrogativi
Pongo dei dubbi
Cerco delle delle spiegazioni che in questo momento in questo momento non non mi è dato di
Di avere ma e
Il
La questione deve essere anche vista dall'atto dell'altro condizionamento interno che prima ho citato l'invecchiamento della popolazione
L'invecchiamento della
Popolazione ma comporta
Le cose più ovvie
Che ci siamo detti da dieci quindici anni circa il carico di sul
Le su chi lavora
Da parte di chi non lavora ma comporta anche un atteggiamento nei confronti basta citare il problema nei confronti dell'attività produttiva basta citare il problema della
Trasmissione della proprietaria di impresa e dell'atteggiamento che unni imprenditore
Che si avvicina ha un'età della della pensione a metà dal ritiro può avere nei confronti della proprie attività lo cito solo come come esempio in generale
Questo potrebbe
Essere all'origine anche
Del del fenomeno di lenta crescita della domanda interna certamente non è l'unico
L'unica ragione non
Non voglio spiegare la scarsa dinamica della domanda interna solamente con questo aspetto ma mi domando se coniugando questi due
Fenomeni globalizzazione immigrazione da una parte e l'impatto che prima ho citato
Invecchiamento dall'altra che potrebbe avere oltre a tanti effetti anche quello di contenere la crescita della domanda interna allora non ci troviamo in una situazione
Di di stallo conseguente al fatto che si può crescere come il
Rapporto mostra prevalentemente essi si cresce sui mercati esteri
Essendo la dinamica della domanda interna
Grazie limitata da queste considerazioni e allora
La
La datarsi a ad una crescita che viene prevalentemente
Dall'estero richiede quell'insieme di misure e di capacità che spesso vengono citate che ormai sentiamo come una una litania di cui che perdiamo il dal referente semantico quando a forza di sentirci delle
Ripetere ma questa questa forma di adattamento richiede
Anche quella flessibilità negli strumenti di intervento che sono stati già citati
Vale a dire
Nel momento in cui
è la trasformazione che paga
E la trasformazione costa fatte viene pagata da da qualcuno B la collettività deve condividere questi costi
E allora vediamo come in realtà
Molto poco sia cambiato nel corso no sono troppo avanti
Si sta muovendo da solo non la voleva andare all'ultima all'ultima
Non non ho tempo per dire ecco
Spero scorretta
Ma qui c'è una struttura della della spesa per la protezione sociale
Nel due mila e sette e nel mille novecentonovantasei
Se i del gennaio del novantasette aveva a disposizione questi dati
Che cosa guardiamo alle pensioni
In questa definizione
Che non sto a
A chiarire ma concettualmente credo sia la più corretta la spesa esattamente la stessa in termini di prodotto interno lordo quindi lo sforzo di tutti questi anni
Si è realizzato in quello nell'obiettivo della
Legge Dini che era la stabilizzazione in termini della spesa pensionistica in termini di prodotto interno lordo
La spesa per l'assistenza considerando assistenza tutto quanto viene indicato sotto che rileggo per per timori che non sia leggibile
Lavoro vale a dire ammortizzatori sociali qui dal punto di vista definitorio include anche il TFR ma sostanzialmente gli ammortizzatori sociali la famiglia
E tutta l'altra assistenza
Queste grandezze tutte queste variabili tutte assieme pesavano il tre virgola due ora pesa hanno il tre virgola sei per cento del prodotto interno lordo quindi sostanzialmente non si è mosso nulla
Da questo punto di vista se ne è parlato molto ma si è fatto poco per fortuna in un certo senso dal punto di vista della lealtà
Nei confronti dell'elettorato ora non se ne parla nemmeno e quindi
In questo senso siamo a posto ciò che città crescendo è la spesa sanitaria e credo che
Il
Problema della protezione sociale
Qui ai prossimi anni sia proprio questo ci vuole poco a di intuirlo
Ma lo dico perché con i provvedimenti presi per il sistema pensionistico
è probabile che si riesca ad oscillare attorno a questi valori anche fino alla metà del prossimo decennio poi si vedrà ci saranno altri
Provvedimenti probabilmente da prendere ma
La situazione nonostante quello che correntemente si pensi alla situazione a mio parere è governabile si sa dove mettere le mani
Non si sa dove mettere le mani nella sanità
Per tante ragioni anche queste nozze dinamica demografica e va da sé contenuto tecnologico delle prestazioni che anche questo la da sei
E si è visto che i tentativi di compressione della spesa nel passato poli una volta tolta questa tempo il coperchio della temporanea
Compressione la Spesal si è rialzata
Di conseguenza la domanda diventasse
Abbiamo bisogno di strumentazione
Per evitare da un lato l'impatto della globalizzazione dell'evoluzione tecnologica che potrebbero avere
Quei risvolti di polarizzazione che il rapporto non trova né i redditi ma potrebbero esserci
Non è escluso che ci siano
Nelle retribuzioni unitarie
E
In ogni caso quello che viene rintracciato è un impoverimento anche rispetto a una distribuzione che possa
Rimanere grosso modo con lo stesso grado di disuguaglianza e quindi se abbiamo bisogno di strumenti
Per intervenire su quell'atto
L'atto che
Bene o male contribuisce al contenimento anche della domanda interna se vogliamo dare un riscontro macro economico a queste intenzioni
E se si vuole favorire la trasformazione del sistema produttivo
Vale a dire il cambiare
Con una certa facilità occupazione perché alcune imprese devono chiudere perché la loro vita è finita altre devono cambiare settore e così via e quindi
C'è bisogno di mobilità occupazionale questa deve essere sostenuta da adeguati strumenti per non parlare dell'istruzione che non è dentro
A quei conti che trovate lì rappresentati
A questo punto la domanda
Se abbiamo
Governato si le pensioni
Abbiamo una dinamica della spesa sanitaria che è meno governabile che ancora in ascesa
Abbiamo una stabilità della spesa per l'assistenza ma abbiamo tutto questo insieme di esigenze che ho appena menzionato
Dove trovare i soldi per metterla in modo molto molto spiccia
E quindi come
Stop concludendo anche perché
Mi sono infilato i flussi in una in un percorso espositivo del quale non per il quale non ho una risposta
E quindi mi domando se la prospettiva di stabilizzazione
Della pressione fiscale che è contenuta nel DPEF
Affiancata da intenzioni di riduzione di spesa non sia la manifestazione della consapevolezza
Di di questi problemi e della necessità immediata di affrontarli
Grazie a
Grazie molte anche padano offrire a tutti i relatori invito a
Vi in tribuna inviterei invece il Ministro Sacconi non letta
Al tavolo
Bene il
Rapporto del CSC ma anche gli interventi sono succeduti via discussione
Contenuta mi sembra che
Sostanzialmente dicano che è necessario
Cambiare intervenire sullo uguale farà italiano per diverse per diverse ragioni
E non solo una questione di equità ma anche la questione di efficienza
Una questione che riguarda alla capacità del del Paese di crescere
E quindi comincerei a chiedere al ministro Ministro Sacconi quali sono appunto i propositi
A questo riguardo
Del Governo c'è un problema di risorse lo sottolineava poco fa Paolo Onofri
C'è un problema però anche di probabilmente composizione di questa spesa non stesso DPEF un ultimo grafico fa vedere la
Dinamica
A delle spesa pensionistica che se è stata stabilizzata in questi anni come ed è stato un successo dal punto di vista di quello che sarebbe avvenuto altrimenti comunque
E occupano sempre una fetta importante
Di spesa sociale e tendenzialmente questo grafico è sua vedere come
La tendenza è l'aumento
Di un punto e rotti di PIL da qui ai prossimi vent'anni grado gradualmente in ascesa scenderà solo diciamo quando il sistema contributivo sarà pienamente efficaci
Voglio prima di tutto
Sottolineare
Quanto sia preoccupante l'emergenza economica e sociale nella quale ci troviamo
Lo dico perché per quanto
Seminari come questo enfatizziamo giustamente
Le preoccupazioni strutturali
Poi usciti di qui
Non avverto altrettanta percezione diffusa circa questa vera e propria emergenza che ha carattere strutturale
Per ragioni globali
Che potrebbero regalarci anche esiti
Imprevisti o comunque
Oltre le pur pessimistiche previsioni
Penso che le ragioni dell'instabilità finanziaria non si siano esaurite penso che
Insomma i tanti fenomeni negativi che ben conosciamo che prima sono stati richiamati non abbiamo ancora dato il peggio di sé
E si è ed è bene ricordare ciò perché insisto questa percezione anche nei tavoli del dialogo sociale
Purtroppo non è ancora largamente condivisa
In questo contesto l'Italia a debolezze straordinarie
A partire dal suo grande debito cita il e da quella grande voce di spesa che
Il servizio del debito pubblico che è una variabile che può impazzire per ragioni che non dipendono da noi
E
Quindi può modificare ancor peggio la composizione della spesa corrente
Penso
Allo stesso tempo che ci sia un'emergenza sociale nel senso che
Nel senso che
Emerge una condizione di povertà assoluta
Che è difficile intercettare che non c'è stata ben descritta ma che c'è
E la povertà assoluta è cosa di cui preoccuparci molto di più rispetto all'allargamento della forbice dei redditi rispetto all'impoverimento relativo
Perché poi c'è una quota minoritaria di popolazione che può essere
Proprio intrappolate in una condizione di di indigenza assoluta e la quarto ove la quarta settimana è davvero un problema serio non come
Scusate con una certa retorica è stata
Un ampio è stata amplificata e portata a livello di milioni di persone che invece vivono una condizione di peggioramento relativo delle condizioni come è stato anche prima richiamato
In questo contesto noi abbiamo bisogno di
Di dare un forte impulso una porta scossa questo Paese per crescita in
E insieme per la coesione sociale non rinunciamo a questo binomio tra crescita e coesione sociale
Nella stabilità della finanza pubblica peraltro
Che i cui i cui conti sono peggiorati se non altro oltre che per altre ragioni ma se non altro dalla dalla stagnazione dalla stagnazione economica e dalla pressione inflazionistica esterna
E per questo che
Noi pensiamo anche ad un patto nei prossimi giorni con i grandi attori sociale
Ad un patto nel quale ribadire alcune politiche di crescita chiedere il concorso degli attori sociali ad ulteriori
Azioni utili a stimolare la crescita agendo dal lato della produttività dall'atto della
Della determinazione di condizioni di contesto di Amia ambientali più favorevoli all'intrapresa allo sviluppo dell'impresa
Penso a un tema ancora non adeguatamente affrontato e non so se il
Se possa affrontarlo fino in fondo il tavolo delle parti stesse quello quelle in cui esse giustamente si incontro da sole per rivedere il modello contrattuale cioè penso al tema dello vario di lavoro
Tema che cui io assegno molta importanza perché
è
Noi riscontriamo una particolare rigidità la direttiva europea dei giorni scorsi voi sapete è ininfluente in Italia in termini formali
Perché rinvia alla contrattazione collettiva o individuale in assenza della prima hanno e non abbiamo problemi di assenza
Della contrattazione collettiva anzi abbiamo a questo proposito
Una forte rigidità nella contrattazione collettiva che rende difficilmente esigibili esigibile la flessibilizzazione dell'orario dell'orario di lavoro
Ma soprattutto in quel contesto noi dovremmo condividere con le parti sociali un po'un io penso un un patto che ci consenta di dire se ci sarà crescita se insieme produrremo crescita ci sarà garanzia di una equa distribuzione della crescita stessa
In cui cioè noi assumiamo noi
Assumiamo l'impegno
E con noi se volete lo assumono anche le organizzazioni dei datori di lavoro assumiamo l'impegno a che se le cose vanno bene
Quella risultato non viene trattenuto
Nelle mani della della dell'impresa o del e della
E della fiscalità generale ma c'è un'operazione di distribuzione
Questa operazione di distribuzione ha in sé un valore per la crescita può avere in Semmah componente di impulso alla crescita
Se pensiamo che il primo momento distributivo di ciò
Deve essere quello attraverso
I salari in termini di maggiore partecipazione dei lavoratori e i risultati
Al
Io ribadire anche agli utili molte situazioni
Se cioè garantiamo i lavoratori per questo aspetto c'è questa discussione datata sul tasso di inflazione programmato in corso che è datata
Perché primo perché parliamo di noccioline per ciascun lavoratore
Mentre non parliamo di noccioline per il sistema
E secondo perché noi dobbiamo fare l'altra operazione credo che siamo impegnati ma è nell'interesse dei lavoratori e delle imprese
A e quindi penso che
Quella discussione avviata dalla detassazione dei
Dei salari di produttività dei salari variabili
Sia debba ritrovare mi auguro che troverà una risposta nel tavolo negoziale del modello contrattuale ma noi nel tavolo con le parti sociali nel tavolo cioè tripartito come
Come si dice tra istituzioni e parti sociali
Dovrebbe trovare promessa di completamento
In modo che quella sperimentazione limitata quella fascia di redditi per quell'importo per il semestre possa ragionevolmente andare oltre per una fascia più ampia di reti che per un volume se possibile anche più ampio soprattutto tarato sull'anno
Di risorse soggette
Che nella misura in cui sono trasferiti i lavoratori sono soggette a quel tipo di a quel tipo di tassazione con un fisco che strutturalmente a regime sa riconoscere le diverse componenti della retribuzione e rinuncia
Alla progressività quando si trova di fronte
A componenti variabili collegate
All'andamento
Vi chiedo scusa
E
L'altro
L'altro aspetto che noi dovremo discutere interi redistribuzione utilizzando la leva fiscale e quello del nucleo familiare per le ragioni anche qui che poco fa abbiamo sentito
Io credo che cioè utilizzando ritornando lo strumento delle deduzioni per i carichi di famiglia e aggiungendo alcune delle detrazioni che già ci sono e altre che potrebbero essere opportunamente mirate
Si debba intervenire anche qui con selettivamente in favore del nucleo familiare quanto più esso è numeroso e quanto più in esso
Si determinano specie
Per esigenze familiari primarie come possono essere quelle della non autosufficienza o quelle
Dell'educazione dei minori
Un terzo
Livello di distribuzione attraverso la leva fiscale e quello sulle pensioni più basse
Per le quali qualche volta mi ricordo nel corso alla competizione elettorale qualcuno si mise a dire la scala mobile zero
La scala mobile un problema per chi lavora
Cioè per rincorsa tre ettari tra i prezzi salari ma per chi non valore per le fasce basse di pensione io credo che ci sia un
Il problema di tutela
Del potere d'acquisto di quella pensione stessa
Anche in relazione ad un pari ad un paniere tarato sui consumi delle persone delle persone più anziane più indigenti
Non ho parlato volutamente ma ripeto se ne discuterà di un'ipotesi di spalmatura su tutti i redditi di un aumento delle detrazioni
Io non credo che sia una grande operazione distributiva mi sono permesso di fare un conto a proposito della spesa fiscale che noi abbiamo impiegato per la detassazione a sei mesi dei salari di dei salari variabili
Se l'avessimo spalmata su quei redditi sotto i trentamila euro
Il vantaggio su base annua sarebbe stato fra mediamente sui quaranta cinquanta euro
L'ordine
Cioè la
Cioè non c'è ordine non è qui il problema dei per i lavoratori né per le imprese che non avrebbero
Beneficiato di quella
Cambiamento del rapporto tra capitale e lavoro che noi speriamo di realizzare quando dico del cambiamento tra capitale e lavoro voglio anche cambiare linguaggio fino a ieri dicevo dal conflitto alla collaborazione non c'è solo il conflitto
C'è anche l'apatia nel rapporto tra capitale e lavoro che non aiutano e dobbiamo invece
Introdurre in luogo del conflitto ma il luogo anche dell'apatia un concetto invece di complicità
E la leva fiscale è strumento non secondario perché la complicità non è frutto di retorica è frutto
Di condivisione del risultato
Insomma siamo in presenza di una politica sociale che è insieme politica di sviluppo che non è meramente redistributiva ma
Agisce
Per determinare un incremento della crescita e contemporaneamente una sua più equa distribuzione
Né in questo piano penso che stia debbano stare anche alcune politiche pubbliche più Po possibili se nel contesto se noi riusciremo ad avere più crescita e ovviamente allo stesso tempo
A migliorare la composizione della spesa attuale della spesa sociale attuale
Mi riferisco a due politiche che io credo molto importanti nello stesso segno che ho sin qui richiamato quella di un piano straordinario per il diritto alla conoscenza tratto occupabilità dei lavoratori
Che i modelli postmoderno articolo diciotto
Che che appunto consiste nel rendere effettivo il diritto alla continuo aggiornamento delle competenze e quindi all'occupabilità
Penso che si possa parlare di un piano straordinario ove la straordinarietà e prima di tutto la reimpostazione dei paradigmi della spesa per formazione
Che parta l'ho detto in più occasioni ma l'abbiamo anche Real tradotto in una norma
Nella centralità riconoscimento della centralità dell'impresa come luogo formativo fino a prova contraria non l'opposto
Che è l'ambiente esterno all'impresa fino a prova contraria e lì e l'ambiente dell'impresa il luogo il baricentro della formazione
Voi sapete che abbiamo iniziato con una norma che prevede a fianco del canale pubblicistico regionale
Della dell'apprendistato un secondo canale dei regolato ove ci sia collaborazione delle parti in sussidiarietà rimesso all'autogestione delle parti quando le parti
Condividono di fare program sulla formazione aziendale sono libere di regolarmente tutti gli aspetti formali
E e l'altro aspetto è un piano di servizi di cura all'infanzia
Anche lì con carattere di straordinarietà perché se vogliamo andare oltre i bassissimi livelli poco superiore al dieci per cento attuali abbiamo bisogno non soltanto dei tradizionali investimenti per
Perverrà scuole pubertà era il senso
Asili pubblici e privati aziendali interaziendale ma anche
Pensare molto a chiamare in gioco le venti e le reti Interfund miliari se vogliamo alzare in modo che nasce il
L'offerta di questi di questi servizi
Noi è vero che abbiamo contemporaneamente però fatto un intervento
A prescindere dalla crescita
E l'abbiamo fatto in relazione a quella povertà assoluta per cui ero partito che va distinta dall'impoverimento relativo la cui risposta sta nella crescita nella sua equa distribuzione
Ma la povertà assoluta noi dobbiamo pensare allora primo c'è un problema di attrezzarci di più dobbiamo
Non vogliamo ritornare
A dopo dieci anni dalla Commissione Onofri a dotarci di un benchmark della povertà assoluta di quella vera
Che è così che non può essere ma un mescolata confusa del dimenticata perché la mescoliamo perché la mettiamo dentro il calderone della dell'impoverimento relativo vero percepito e quant'altro
Non abbiamo utilizzato utilizzato questo strumento pensiamo di utilizzare questo strumento dei buoni diretti a beni primari
Può essere opinabile
Qualcuno parla di conservatorismo compassionevole mutuato dal
Dada dal dall'esperienza nordamericana vada teorica
Io non lo so come chiamarlo io penso
Che se qualcuno che che che sia un dovere primario e a prescindere questo solo a prescindere questa solo è una variabile indipendente
Ma questa solo questa minoranza di un milione di persone a occhio che dobbiamo cercare di intercettare
Soprattutto se persone anziane sole che si pagano la casa in affitto che
Ed
E quelle per quelli vale a prescindere per tutti gli altri non è a prescindere per tutti agli altri è condivisione
L'ultimissima battuta sulla composizione della spesa Yoo avventura di governare previdenza e sanità
Quindi
Dei due rogne della fa
La cui
Evoluzione è indotta dalla dall'andamento demografico se non altro e poi e poi tale andamento tecnologico nel caso della sanità eccetera
Io sono dico solo una cosa noi lavoreremo per stabilizzare la spesa previdenziale quanto più
Per non usare la leva contributiva ancora come e
Nella nella macchina
Nella nella spada di Damocle dato dalla copertura della controriforma di quella che io chiamo la controriforma previdenziale
Perché francamente adesso io non me finita la campagna elettorale tutto ma quanto bello sarebbe a breve sarebbe averi ora lo scalone
Cioè a dirlo in termini di
Sostenibilità di quella spesa qualcuno aveva fatto il lavoro sporco peccato sia stato rimesso in gioco
Ma comunque adesso a noi tocca eviti rimettere mano I lavori usuranti perché con quella definizione del lavoro notturno si scatena no
Le più le peggiori propensioni anche a forme collusi vive a carico del bilancio dello Stato con quella definizione del lavoro notturno
Secondo
E quindi dobbiamo pensare a interi
Lavoratori usurati proteggerli giustamente e seconda precarico efficiente
Con tempestività con rigore se possibile andando oltre la norma attuale con uno stabilizzatore quanto più automatico che cioè prescinde da
Da giochetti negoziali che
Non ci possiamo credo permettere
Dall'altro lato la sanità noi dobbiamo mai stiamo pendere diciamo
Collocandola nella prospettiva del federalismo fiscale come meccanismo responsabile
E pensando di andare in quella direzione con un fortissimo rafforzamento della governance condivisa con le regioni più forti
Cioè di un meccanismo di una cabina di pilotaggio molto più robusta
Molto tarata sull'accordo Stato Regioni rep ragioni forti
Per prenderci in carico l'intero sistema
E riuscire gradualmente a superare quell'odioso dualismo che lo caratterizza nella spesa nella spesa sanitaria
Io sono convinto che se innestiamo meccanismi di responsabilità e manteniamo l'applicazione delle sanzioni che già il patto attuale per la salute prevede
C'era posto allora noi daremo assistenza alle situazioni deboli la chiusura di posti letto che ha fatto la fortuna della sanità della mia provincia
Io le ho vissute tutte e mi ricordo quanto sono state faticose ma attento quanto sono state utili
Oggi ha da dire tre ASL di cui due in attivo e uno in pareggio e con livelli di qualità dei servizi che penso di definire i migliori al mondo con orgoglio
E sono orgoglioso perché io ricordo quelle chiusure
Sono orgoglioso perché me le ricordo io ho cominciato a farlo acconciato uno è più avendo INEA prime personali battaglie politiche è stata la chiusura dello Spedali direi solido io lirico al ritardo di un partito minore dicevo di pochezza facciamo virtù
E in cantavamo il partito maggiore su quella chiusura che era a due perché era un ospedale a due chilometri dall'altro
E oggi quant'è bello vedere l'inaugurazione di East meravigliose strutture territoriali in cui con i direttori generali che dicano vedete tutto questo lo possiamo fare perché quel giorno ve lo ricordate
Con l'Inter quando venivate con i trattori davanti alle sedi del vecchio ospedale abbiamo chiuso
E adesso siamo tutti contenti ma ricordiamoci
Di quanto sia stato giusto
Allora questo
Per parafrasare qualcuno si può fare
è
E io aggiungo si deve stare se si può fare e e la deterrenza ma utile affinché se si può fare si faccia davvero
No
Ma è fondamentale la notizia
Del indicizzazione dei coefficienti trasformazione
Per quanto riguarda pensione ma in generale un quadro
Di cambiamento in direzione di appunto sviluppo con
Con
Attenzione al alla povertà l'unico dubbio che mi rimane non non a che fare ciò certamente un questa proposte ma in generale con il prove che il Paese lei ha usato il termine come intercettare
Questo milione prepara fondamentale del Paese e appunto avere una pubblica amministrazione efficiente che è in grado di andare a trovare effettivamente non esiste indicatori
Non sono mai diciamo indicatore dichiarazione dei redditi ovviamente non esistono ferroviari
Ecco appunto esattamente questo di andare a livello locale e affidarsi appunto che a livello locale ci siano amministratori efficienti in terreni e questo probabilmente è molto vero
Nelle soffro vince del riciclo molte ore molto meno vero in altre zone del Paese purtroppo
Enrico Letta ovviamente
Libero di di intervenire nei vari aspetti esauriti stamattina però sicuramente come ricordava
Gianni Toniolo nel suo intervento per navigare nella globalizzazione e mi sembra che sia anche diciamo questa la filosofia
Che ha animato alcuni provvedimenti del Governo in carica occorre ugual farà moderno funzioni per tante ragioni
Grazie intanto complemento del Centro studi Confindustria per
Il lavoro che ci ha rappresentato che carico di tanti gli stimoli credo positivi alla riflessione all'
Zio come che deve essere quanto mai efficiente come veniva detto prima
Cercano di dire alcuni punti molto breve di quello che è emerso secondo me di interessante che ho ritenuto
E che ritengo necessario delle per le cose da fare con due premesse la prima
Sempre di più lo sviluppo è legato al welfare
L'abbiamo detto fa parte di tutte le cose che sono emerse stamani mi sembra fondamentale lo sviluppo è legato a che tipo di welfare creiamo nel Paese il nostro welfare un welfare ancora antico quindi la necessità di un cambio
Inc di importanti tasselli nel welfare è funzionale allo sviluppo molto più di quanto
Forse abbiamo creduto in passato quando l'abbiamo lasciato da parte questo tema immaginando che lo sviluppo si faceva in altro modo
Svalutazioni competitive e quant'altro invece il legame tra questi due temi fondamentale io
In questo non posso che occupandomi nel governo ombra del PD di questo tema non posso che condividere questa analisi e spingere in questa direzione seconda premessa
è complicato in questo momento riflettere e ragionare su
Diciamo sul tema del quale bisogna bere suonare cioè qual è di fronte alla alle proposte che il Governo ha presentato
Qual è la discussione che dobbiamo svolgere questo lo dico perché
Onestamente la difficoltà nasce dal fatto bisogna discutere di quello che il Governo ha è in Gazzetta ufficiale da ieri
E di quello che Tremonti ha detto essere le prossime tre finanziarie o bisogna
Dare per scontato che invece ci sarà un'altra legge Finanziaria presentata il trenta di settembre che non conosciamo e nella quale magari ci saranno cose che ci porteranno a discutere perché sono due cose diverse
Perché se dobbiamo dar retta a quello che il Governo ha detto l'altro giorno approvando
La
La manovra triennale quelle la manovra quelle sono le tre finanziarie
Se questo fosse io plaudo al metodo perché è un metodo innovativo e positivo ma lì dentro per capirci la questione salariale non esiste e la riduzione delle tasse non esiste punto quindi se quello è
Tutte le cose di cui stiamo parlando adesso sono cose che devono tener conto di questi due aspetti
Se quello è semplicemente il quattro un po'come il vecchio DPEF di operazioni
Che però devono essere viste ancora cioè il trenta settembre ci aspettiamo la legge finanziaria e di quello
Commenteremo è un altro scenari allora si può discutere di che cosa è necessario fare di cosa manca ma ritengo che questo sia il punto chiave perché quello che è in Gazzetta ufficiale da ieri sono tre finanziarie alla Padoa Schioppa conto
E avendo io fatto parte di un Governo che ha fatto proprio di questo tipo posso sinceramente dire che finanziarie che hanno come obiettivo principale il pareggio di bilancio nel due mila undici e che quindi intervengono come abbiamo
Visto oggi dalle coperture per quattordici miliardi e mezzo di tagli lineari ai Ministeri
Le finanziarie due finanziarie precedenti hanno fatto tagli lineari del dodici e cinque per cento e sono stati difficilissimi da tenere per reggere quindi io sono molto
Colpito e ammirato dal fatto di riuscire a immaginare tagli lineari del ventuno virgola nove per cento perché sono tali che vogliono dire meno settecentosettanta milioni
A università istruzione quant'altro insomma tutte le i dati che oggi sono
Presente di fronte non i nomi
Quindi se quello è stiamo discutendo di una cosa è sono tre finanziarie ripeto
Modello Padoa Schioppa modello Almunia
Modello quindi l'obiettivo principale quello accolto resto verrà
Vedremo ovviamente che cosa ci aspetta però ritengo questo punto fondamentale perché sono due scenari completamente differenti tra di loro perché poi le macro cifre stanno lì poi si può discutere anche di piccole cose ma le piccole cose non incidono
Complessivamente soprattutto quando parliamo di welfare abbiamo visto le macro tendenze
Io ritengo cinque punti e le dico a modi titoli il primo che tutte le cose di cui abbiamo parlato stamattina
Possono risolversi diciamo in purtroppo lo dico lo dico in modo a Maroni e politicamente forse poco corretto però
Possono risolversi probabilmente nel dire che il problema è CSC che non vuol dire Centro studi di Confindustria ma il problema è Campania Sicilia Calabria punto cioè se noi
Togliessimo da tutti i dati di cui stiamo parlando
Le tre regioni più in difficoltà del nostro Mezzogiorno cioè Campania Sicilia e Calabria staremmo parlando di una realtà nella quale l'Italia eh
Sulla media e oltre la media dei migliori Paesi europei quindi io ritengo che forse dobbiamo cominciare
A parlarci francamente dire che esiste un problema legato a tre regioni del nostro Paese e che su queste tre Regioni del nostro Paese è necessario fare oralmente uno sforzo specifico
Perché anche i ragionamenti che faceva Gianni Toniolo prima sul tema certezza del diritto per esempio in quelle tre regioni sono credo ragionamenti che se andassimo a fare una distinzione ebbero
Come vedete parlo in tre regioni amministrate in modo
Diverso dalle forze politiche parlo di un tema che è andato negli anni a peggiorare nella sua
Evidenza e penso a naso che sia dal
Da Ciampi novantotto che una politica
Un tentativo di una politica per la Regione del Mezzogiorno non ne è stato elaborato e non ha dato
Risultati i risultati li hanno dato per quelle Regioni del Mezzogiorno che sono uscite oggi non parliamo più della Sardegna come parliamo per esempio
Della Calabria della Sicilia vent'anni fa non era assolutamente così per non parlare dell'Abruzzo
La stessa Puglia vive una situazione differente
Però diciamo le cose come stanno esistono questi tre temi queste tre
Regione del Paese esiste un tema
Io credo che questo tema va affrontato con quella sì una logica di emergenza
E l'emergenza sociale emergenza economica e quindi credo che su questo realmente il focus debba essere in modo messo in modo specifico
Facendo tutti autocritica per esserci l'accordo accorti tardivo o per avere immaginato di poter prescindere i poteri immaginare che il resto del Paese tutto sommato poteva recuperare l'abbandono di queste aree del Paese
Credo che le vicende campane di questi sei mesi abbiano dimostrato che così non si può fare nel senso che poi
Il
L'affossamento di quelle regioni affossa l'intero Paese se non altro in termini poi di immagine e quindi anche di intatto rispetto ai problemi che abbiamo
Che abbiamo di fronte secondo punto
Prima le donne e bambini mi verrebbe da dire parafrasando credo che sia emerso dai dati che abbiamo visto abbiamo un welfare che non
Non si pone il tema donne quindi occupazione femminile quindi conciliazione
E
Invito a leggere i dati dell'occupazione femminile di Sicilia Calabria Campania perché sono dati che sono sotto
La più bassa Regione della Grecia sono sotto Malta sono credo il ventiquattro venticinque per cento della possibile forza lavoro di quelle tre Regioni
Quindi
Tema occupazione femminile è fondamentale noi riteniamo che questa sia la vera emergenza sul lato occupazionale
La nostra proposta è secca
Meno tasse sul lavoro delle donne appunto
è una proposta ci rendiamo conto complicata però in questo momento di fronte a un tema di questo c'è bisogno e che l'imprenditore abbia vantaggio ad assumere una donna rispetto a un uomo questo aiuta il welfare aiuta la famiglia aiuta i figli
E rende il nostro Paese riequilibra rispetto
A questo a questo punto i bambini è stato citato prima è inutile che ripeto perché sono questioni note a tutte voglio soltanto dire mi complimento con Emma Marcegaglia che questo punto è stato uno dei punti centrali della sua relazione
Il ventidue di maggio e quindi in questo senso un'attenzione da parte di Confindustria da parte del mondo delle impresa attorno a questo tema eh fondamentale può aiutare moltissimo per arrivare a risultati molto importanti terzo punto
è stato citato prima in una fase di globalizzazione come quella che stiamo vivendo
Detto in sintesi si perdono posti di lavoro in alcuni settori e se ne creano in altri il problema è che come noto a tutti
Non solo è stesse persone che si spostano da un settore all'altro
E quindi il tema del consenso all'internazionalizzazione
è mi sembra il tema principale che abbiamo di fronte a me ha colpito moltissimo visto che è passato sotto silenzio solo il sole gli ha dedicato la dovuta attenzione il sondaggio ultimo sulla
Consenso rispetto all'Europa che c'è in Italia
E io penso che questa sia un'emergenza perché è un consenso che ci porta oggi in fondo tra i Paesi euroscettici della graduatoria
A me preoccupa moltissimo questo dato perché mi
Mi dà l'idea che
è cambiata la percezione del nostro Paese di quali sono i
I punti cardinali della bussola un punto cardine della bussola per l'Italia eh
L'Europa è il benchmark europeo è il risanamento dei conti pubblici
Se questo punto cardinale viene meno perché si pensa che l'Europa e tutto il male possibile immaginabile io parte non riesco a immaginare dove si vada a finire perché se il consenso
Del Paese va inc su politiche di quel tipo la vedo veramente grigio per il futuro e quindi ritengo ritengo fortemente che
Il tema chi come costruire un consenso sull'internazionalizzazione e poi ci guidi
Per esempio sulla questione se salari redditi la questione salariale esiste l'abbiamo citata prima io ritengo che sia necessario
Una sostegno i salari
Il primo obiettivo passa attraverso la riforma della contrattazione quindi in questo per quanto ci riguarda
Guardiamo con favore a quello che le parti sociali stanno facendo e se il Governo decide di rispettare questo lavoro e di fare la sua parte poi per
Mantenere continuare forme di incentivazione
Al salario di secondo livello ben venga
Quindi ritengo che attorno a questo punto se questo porta un sostegno finale ai salari più produttivi ovviamente questo ovviamente
Può essere un elemento utile positivo fondamentale lo ritengo sicuramente un passaggio chiave ed è un tema sul quale anche noi ci potremmo e vogliamo spingerci
Quarto è stato citato il problema povertà
Penso che sia
Giustamente è stato messo al centro di questo seminario quindi
Il tema dell'obiettivo di di far rientrare ridurre la povertà nel nostro Paese finalmente torna a essere centrale colpa un po'di tutti noi se dopo la Commissione Onofri questo tema è rimasto laterale
E penso che sarà molto importante se discutiamo anche teoricamente di tutti questi temi nel senso che
Quello che diceva Maurizio Sacconi prima
Secondo me diventa utile elemento di discussione perché in fondo il problema italiano è un problema
Molto particolare nel senso che è vero che la
La povertà rimasta stabile proprio che si può dire che l'Italia è rimasta stabile la povertà è rimasta stabile ma in una condizione nella quale il Paese
E non solo il paese anche il resto d'Europa sono cresciuti in modo tale che
Il fatto che oggi ci teniamo ancora un livello di povertà come quello
Che avevamo dieci o quindici anni fa
Lo ritengo una sconfitta Paese una sconfitta per la classe dirigente
Del nostro Paese dovrebbe essere
In riduzione dovrebbe essere un fenomeno costretto invece è un fenomeno ancora forte presente con questo dato assolutamente strano strano fino a certo punto che
Abbiamo visto con questo salita sulle famiglie
Con più figli del nord che indica come il tema occupazione femminile perché il dato chiarissimo famiglie monoreddito e non famiglie come due redditi ritorna il tema dell'occupazione femminile che rimetto al centro di tutte le nostre riflessioni perché è il tema sul quale politiche pubbliche attiva e possono dare un miglioramento della
Situazione non credo che la carta prepagata per una tantum per una fascia di pensionati possa essere la soluzione sinceramente non non la vedo la soluzione ma son disposto discuterne
Perché credo che nel nostro Paese abbiamo anche perso la diciamo il gusto a discutere o il gusto anche intellettuale a discutere attorno alle soluzione per affrontare un tema che abbiamo
Nascosto
E sul quale il vero tema poiché è stato citato prima si era
Sacconi anche da palazzi e capire chi
Perché con l'evasione fiscale che abbiamo nel nostro Paese come è noto a tutti il tema del sapere chi e rimane un tema ancora oggi fondamentale e l'ultimo punto
A me ha fatto piacere sentire da Toniolo quella passaggio sulla regolazione del mercato del lavoro perché io mi auguro lo dico come auspicio per il bene per la
Efficacia e pulizia della discussione che in Italia dobbiamo affrontare sui temi dello sviluppo nei prossimi anni e pene che togliamo un argomento dal tavolo il mercato del lavoro va bene così a grandi linee
Possono esserci dei cambiamenti da fare possono esserci degli aggiustamenti bisogna riformare il processo del lavoro renderlo più efficace mille cose ma sono
Dei particolari di contorno rispetto alle grandi cose che si chiama
Pacchetto Treu o che si chiamano legge trenta protocollo sul welfare ognuno di noi ha considerato questi tre passaggi esaltando né più alcuni esaltando nemmeno del meno altri ha sbagliato chi ha considerato
Qualcuno di questi tre passaggi come elementi disastrosi per la
Storia del nostro paese oggi sono un sostrato positivo
Non modifichiamo lì manteniamo la stabilità di questo sostrato positivo perché alla fine il nostro Paese su qui in questo campo i passi avanti li ha fatti
Deve intervenire sugli altri campi sugli altri settori
E su quegli altri settori invece i passi avanti fatti in questi dieci anni dal pacchetto Treu in poi
Non ci sono stati quindi la necessiti la necessità di farli è fondamentale concludo dicendo tutto questo passa attraverso la capacità di una
Politiche ad una pubblica amministrazione di un dibattito pubblico
Che affronti il
Problema trasversale
Fondamentale secondo me del nostro Paese che la mancanza di cultura della del delivery
Difficile trovare una parola italiana per tradurlo ma io lo ritengo il tema chiave siamo tutti bravissimi ad annunciare annunciamo tutti un sacco di
Riforme tutti ci siamo riempiti la bocca di annunci
I giornali raccontano i disegni di legge come se fossero leggi fatte approvate già diventate operative tutti dopo una settimana aspettiamo il prossimo annuncio
Ritengo che il problema vero del nostro Paese non è l'enfasi dell'annuncio di qualche cosa ma la sicurezza che almeno un decimo di quello che viene accucciato venga portato fino in fondo lo dico
Non per polemiche di questi giorni dico per esperienza diretta nel senso che quando poi si va a vedere un anno dopo che cosa effettivamente è diventato
Rivolo che è arrivato fino all'operatore di quel settore fino al lavoratore fino all'imprenditore vediamo che c'è uno stacco tra l'annuncio l'enfasi e poi l'effettivo l'effettività che ha dell'impressionante
E in questo devo dire che
Il l'impegno che dobbiamo metterci deve essere un impegno collettivo perché devono lavorare i giornali la stampa su questo devono lavorare le parti sociali e ovviamente le parti politiche
Perché non è attorno a una logica di annunci che posi riescono a modificare i fatti essenziali del nostro Paese che visti poi sul lungo periodo invece hanno
Ben diverse e ben differenti dinamiche questo secondo me è cultura se mi permettete del dialogo e di un dialogo positivo che io mi auguro invece continui su queste modalità tra maggioranza e opposizione
Differenze nel merito che ce ne siano ben vengano discussione che ce ne siano ben venga e sarebbe assurdo immaginare che non ce ne fossero e siamo pronti
A grandi e ampie discussioni ma sapendo che questo tono e il tono giusto
Per la crisi che c'è e per l'emergenza che nessuno di noi vuole nascondere che se affrontasse in modo diverso finiremmo invece per nascondere anche hanno gli stessi grazie
Grazie Coletta
Però è sottolineato e trasformato la questione meridionale la questione dei Sud perché non c'è un solo sud ma mi sembra di capire appunto nella sua analisi che in realtà
Ci sono tre Regioni particolarmente difficoltà che riporta la questione della diversità disomogeneità del Paese che osserviamo anche in altre aree
E probabilmente alla questione dei dalla diffusione di best practice e di un ruolo dello Stato nel valutare né a far funzionare la pubblica amministrazione in modo
Omogenea sul territorio
Da questo punto di vista se ci sono ottanta Ciceri settanta disomogeneità probabilmente soluzioni omogenee del tipo appunto di tassazione del lavoro femminile
Ovunque forse diciamo non sono
Necessariamente le più appropriate severo diciamo che con questo tipo di di tassazione
In al nord l'occupazione femminile e giovanile assolutamente in linea con i Paesi nordici forse c'è problema invece di conciliazione fra lavoro femminile maternità e quindi
Fertilità
Italiana visto che il calo demografico in atto Ministro Sacconi un'ultima battuta
Si sono
Due battute velocissime noi dobbiamo abituarci a provvedimenti talora di carattere sperimentale e reversibile
Lo dico con riferimento alla stessa carta prepagata
Per una serie di ragioni giusto fare degli interventi diretti di trasferimento sul reddito e non di integrazione assistenziale soprattutto riferita alla pensione
Perché determina distorsioni tra pensioni contributive tendente componenti della stessa prestazione che non hanno carattere previdenziale
E anche per
Quando si interviene su bisogni primari in teoria questo dovrebbe corrispondere a uno stato di oggettivo Viciani comunque non voglio entrare ulteriormente nel merito dico solo che
Dovremo necessariamente per quanto riguarda la povertà assoluta andare a tentoni nel senso che non è facile individuato la né
E anche
Il ruolo dei Comuni come giustamente osservava prima non ci garantisce in tutta la lunghezza del Paese
E dovremo anche verificare se questi mondi se queste modalità conto producono un effettivo sollievo di una condizione di indigenza assoluta
La seconda osservazione voglio solo farla sul rapporto annunci fatti siccome io ho avuto modo di fare annunci proprio nella sede di Confindustria a me piace dire che in questo momento e vigente la detassazione nei limiti della sperimentazione
Sono vigenti le norme che hanno dei regolatori rapporto di lavoro a gestione della forza lavoro che appartengono a quello che io sono polo o blocco di cui si è detto prima non sono deregolazione del mercato del lavoro
Delle tutele del lavoro alle quali prima si faceva riferimento con la solita
Scala anche nel fine India che viene usata no ma non solo le nostre sono però
è abrogata la legge sulle dimissioni volontarie mentre stiamo parlando sono abrogati gli indici di congruità della manodopera sono abrogati i libri matricola e paga sono cambiate di significativamente le discipline dell'orario
E c'è quel secondo canale dell'apprendistato sono stati semplificati drasticamente i buoni prepagati per che i lavori occasionali e accessorie
è stato sempre introdotto il lavoro intermittente
è stato eliminato il cumulo lavoro pensioni sono tutte norme in vigore in questo momento perché collocate nel decreto-legge o nel provvedimento già decretolegge che quasi quasi a Prato quindi sono vigenti fa piacere dire che
Gli annunci
Giusto ma anche ad adesso alcune altre cose per i quali verranno usate delega ereditate
Ma mica sottolineo questo perché a riferimento quello che abbiamo detto prima ripeto tutto questo non è neanche il mercato del lavoro e creare un ambiente favorevole all'impresa in termini di certezza e semplicità della regola
Ringrazio molto onorevoli colletta Ministro Sacconi invito accomodarsi tribuna invito il Presidente Emma Marcegaglia per le conclusioni
Bene giorno a tutti
Cercherò di essere veloce perché a causa mia di un ritardo in partenza di questa interessante momento di riflessione siamo un pochettino in ritardo intanto vorrei
Fare i complimenti
Faccia a casa nostra ma insomma le voglio profittare a Luca palazzi al nostro Centro studi
Perché mi pare che il rapporto presentato un rapporto molto interessante che induce tutti noi a riflessioni è un dialogo
Credo assolutamente opportuno vorrei ringraziare anche tutti coloro che hanno partecipato al dibattito un dibattito che ho trovato serio con una serie anche di indicazioni interessanti su cui riflettere
Vorrei anche ringraziare molto il Ministro Sacconi Enrico letta perché
Il tipo di approccio che ho sentito esattamente quello che serve al Paese cioè un approccio
Di apertura un approccio di discussione vera sui temi concreti sulle emergenze
Sociali economiche del Paese
Come ho avuto modo di dire in più occasioni io credo davvero che
La gravità dei problemi i nostri italiani richiede davvero non un clima di contrapposizione
Non un clima di conflitto ma richiede almeno su questi grandi temi delle riforme economiche e delle forme anche istituzionali un dialogo forte vero aperto quindi e ringrazio
Il ministro Enrico Letta per averci dato come dire prova della volontà di andare avanti in questa in questa direzione
Vado per flash sulle cose che ho sentito facendo dei commenti
Sull'Europa ricco io credo che
Tu abbia d'accordo e tu abbia ragione cioè l'Europa debba rimanere il nostro riferimento e la nostra cornice all'interno della quale i grandi problemi della globalizzazione possono avere una risposta
Credo che su alcuni punti l'Europa è stato effettivamente un successo lei euro il mercato interno
Credo però anche che proprio perché noi siamo europeisti Terrin credo quelli che sono in questa sala dobbiamo anche riconoscere che oggi c'è comunque un deficit non tanto di democrazia ma di popolarità dell'Europa allora proprio perché crediamo nell'Europa crediamo che non ci sia
Una strada diversa al di fuori dell'Europa
Credo che noi come imprenditori ma insomma anche la politica italiana debba riportare sull'agenda europea l'idea di un cambiamento cioè bisogna ritrovare una leadership chiari permetta all'Europa di parlare di decidere
Sui temi veri che interessano le persone io credo che il modo migliore per riavvicinare
Le persone e l'impresa l'Europa sia proprio quello di ridare all'Europa una capacità di leadership per discutere e per decidere sulle grandi infrastrutture
Sulla politica di immigrazione sui problemi di caro vita quindi questo deve essere il grande impegno per evitare che il problema che tu
Accennati non dei generi e che diventi appunto un fatto incontrovertibile però bisogna dare le risposte non è rimanendo così che risolviamo un problema oggettivo effettivo che c'è
Sull'Italia
Io credo che quanto a a Espresso palazzi per quanto riguarda le nostre previsioni
Evidenziano un problema di crescita serio poi discutere se sarà lo zero uno o lo zero quattro a seconda dell'andamento
Del prezzo del petrolio poco importa siamo davanti a una crescita nettamente più bassa
Rispetto anche alla media europea quindi anche i dati che abbiamo visto positivi tutto sommato delle esportazioni le farà dettatura l'industria nel due mila otto non devono come dire in qualche modo farci pensare che la congiuntura per il due mila otto sarà buono siamo di fronte
A una crescita molto bassa
Voglio sottolineare un aspetto che e per me molto importante come è stato detto da palazzi ma anche
Da alcuni dei relatori cioè oggi noi siamo in uno scenario di crisi
Provocata da i gradi shock petrolifero degli anni Settanta abbiamo visto un un grafico cioè che ci ha mostrato palazzi che evidenzia che l'andamento
Del petrolio ma anche di tutte le materie prime è un andamento mai conosciuti in passato quindi addirittura anche peggiore
Rispetto a quelli degli anni settanta e siamo qui bisogna che ce lo diciamo chiaramente bisogna che ci sia la consapevolezza
Da parte di tutti che siamo di fronte a una riduzione chiara netta del potere di acquisto nei paesi occidentali quindi anche nel nostro
A favore tutto dei pavesi detentori delle materie prime questo è un dato di fatto è evidente la gravità
E la l'intensità direi quasi la violenza con cui questo sta avvenendo certamente molto forte quindi io richiamo proprio tutti ad avere la consapevolezza su questo punto qui
Il problema non è come il valore aggiunto si è diviso tra lavoro e capitale anche perché poi diamo visto che in realtà non c'è stato come in alcuni casi si dice
Una una redistribuzione a favore del capitale innanzi qui in realtà siamo di fronte comitati hanno mostrato a una riduzione proprio di ricchezza complessiva nel nostro Paese che riguarda sia l'impresa e la loro capacità di fare i margini sia le famiglie e allora
Questa compare consapevolezza deve entrare in tutti i doni deve essere chiara a tutti noi
E bisogna fare attenzione a la a a non rincorrere tutto una sere di richieste particolari e di indulgenza di indulgenza verso queste richieste quanto è avvenuto
Ieri l'altra sera ieri sera per quanto riguarda il settore dell'autotrasporto faccio solo un esempio non è un bell'esempio cioè noi davanti un problema effettivo come dire di andamento del prezzo del petrolio se accettato in qualche modo di indicizzare il il prezzo del della della prestazione di trasporto al prezzo del trasporto questo ci riporta indietro non ha senso
è chiaro che c'è una un settore che soffre ma non è con queste risposte che noi risolviamo i problemi anche perché in questo modo nel semplicemente come dire
Diamo assistenza in un certo momento non spingiamo verso l'efficienza non spingiamo verso la concorrenza e diamo l'impressione che come dire le il lo Stato da una parte i committenti dall'altra posso tranquillamente rispondere a istanze di questo tipo quindi
Richiamo sul fatto che bisogna fare molta attenzione su cui su questo invece come dicevo prima
Il problema è talmente serio è talmente forte che richiede lo sforzo di tutti
Richiede come ricordava prima il Ministro Sacconi una capacità da parte di tutti noi di cercare di capire quale può essere una una un profilo un percorso di ripresa della crescita
E come in caso di crescita poi redistribuire gli affetti e i frutti di questa crescita quindi questo
L'elemento fondamentale devo dire che per quanto
Ci riguarda e riguarda il tavolo con i sindacati noi su questo tema da una parte registriamo un aspetto positivo cioè il fatto che i sindacati
Parlano e comprendono il tema della rilancio della competitività e della produttività dell'impresa e e questo evidente
Però anche qui in alcuni momenti abbiamo la sensazione che ci sia comunque se c'è una lince se c'è una certa inflazione se c'è una aumento dei prezzi
Non è un problema pagare come dire retribuzioni più alte perché poi lenta rese hanno la facoltà di ribaltare sui propri prezzi di vendita questi aumenti che subiscono chi fa impresa come non lo sa che non è vero soprattutto
Le imprese esposte alla concorrenza internazionale sanno bene che questo che non è questo il meccanismo il meccanismo è completamente diverso a maggior ragione in un momento in cui la domanda e debole non solo a livello italiano
Ma comincia adesso anche a livello europeo lo è per esempio anche
In Paesi che sono nostri partner commerciali importanti quali gli Stati Uniti e il Giappone e quindi anche qui
Se c'è un problema reale di potere d'acquisto non lo riconosciamo lo sappiamo però facciamo attenzione a non pensare che la risposta a questo problema sia semplicemente
Aumentare le retribuzioni in base all'inflazione poi tanto l'impresa riescono a libertaria ribaltare a loro volta
Sulla sui prezzi appunto questi aumenti di costo non è così e non funziona così quindi
Su questo facciamo un richiamo di
Grande attenzione
Siamo consapevoli che c'è un tema di inflazione che alto che attorno al tre virgola quattro per cento però come abbiamo detto in varie occasioni
L'inflazione corre cioè l'inflazione in Terna
Alla al Paese non supera il due per cento tutto il resto viene proprio da fattori i esterni quale prezzo delle materie prime in per e corale del petrolio e delle materie prime alimentare quindi ribadisco noi non possiamo andare nella direzione di aumentare i salari in base alla all'inflazione lo ricordava prima anche il Ministro Sacconi questo ci formerebbe
A ci porri porterebbe a logiche di scala mobile ci riporterebbe a logiche di spirale prezzi salari tutte logiche che purtroppo il nostro Paese in passato ho vissuto e sappiamo bene quali sono gli Stati i costi complessivi che il nostro Paese ha pagato quindi su questo bisogna essere molto attenti non si può ritornare indietro non possiamo fare un errore di questo tipo lo diceva prima sempre palazzi se noi
Ricomincia Asimo a annuncia fare i contratti pubblici e privati in base all'inflazione
Reale ritorneremo a una spirale di inflazione altissima mi sembra del capitolo otto per cento che citava palazzi un dato drammatico perché teniamo sempre ben presente tutti che l'inflazione eh
è un nemico per tutti un nemico da sconfiggere per tutti e a come dire a in qualche modo dico anche che questo colpisce soprattutto i ceti più deboli quindi è evidente che tutti noi il Paese
E e tutti noi dobbiamo porci l'obiettivo invece di ridurre l'inflazione e ridurre in modo serio quindi se
Andremo avanti con una logica invece di diciamo di salari che vengono vengono diciamo vengono non indicizzati ma mantenendo invece un obiettivo di inflazione programmata non più bassa noi potremo ritornare su una strada
Di maggiore
Equilibrio da questo punto di vista quindi su questo tema il nostro la nostra posizione
è molto chiara ribadisco noi riconosciamo un problema di potere d'acquisto ma la risposta non può essere data in questo modo con aumentando e rinnovando i salari in base all'inflazione reale perché questo sarebbe un danno per tutti ci sono altre cose da fare sono state ricordate anche prima
Una prima cosa da fare è certamente quello di aumentare il livello di concorrenza questo un problema per tutto il Paese quanto ci ha detto prima
Toniolo e molto evidente ma direi che è una risposta anche al potere d'acquisto dei salari soprattutto delle fasce più deboli
I lavoratori le persone diciamo che fanno parte della fascia più debole della popolazione
Pagano che sentono ancora di più del degli altri parti della popolazione il fatto che spesso noi abbiamo tariffe più alte
Dovute inefficienza dei delle delle società
Spesso che agiscono in una situazione di monitori oligopolio e ci sono extra costi che poi vengono scaricato sulle sulle imprese sui cittadini e quindi diamo una prima risposta
In questo senso e questo può aiutare diamo poi altre risposte in termini come è già stato detto di sostegno ai alle fasce più deboli del paese andiamo a individuare anche attraverso la collaborazione con i Comuni quali sono le fasce veramente deboli quali sono le fasce
Dove c'è la reale povertà e lì ovviamente devono essere fatte politiche di sostegno reale perché lì evidente che bisogna dare una risposta seria che noi condividiamo assolutamente
Credo poiché
Ci sono altri a spetti da sottolineare che sono proprio gli aspetti legati alla finanza pubblica noi
Apprezziamo e condividiamo il fatto che
Siano mantenuti gli obiettivi di risanamento fissati appunto dal precedente Governo e di azzerare il deficit del due mila undici
Io credo che
Se si va in questa direzione noi
Siamo d'accordo perché non può esserci una crescita solida e duratura in presenza di uno squilibrio della finanza pubblica penso che questo sia molto positivo
Aggiungo però un altro aspetto positivo che forse per la prima volta dopo molti anni
Questa ipotesi di pareggio è fatta soprattutto riducendo la spesa e non aumentando le entrate ne abbiamo già una pressione fiscale troppo alta molto alta evidente che siamo in presenza di una fatto per cui la pressione fiscale per alcuni anni non verrà
Non non verrà diminuita però è molto importante che non venga ulteriormente aumentata ma che si agisca
Seriamente sulla riduzione della spesa pubblica quindi noi condividiamo il fatto che ci sia l'obiettivo di ridurre il costo complessivo dello Stato
E proprio di oggi
La la la Corte dei conti evidenzia che
Noi abbiamo sprecato in Spesal settanta miliardi di bonus dell'Euro mentre
Gli altri Paesi quali la Germania la Francia hanno ridotto la spesa corrente rispettivamente del tre virgola sei c'è virgola sei per cento e dello zero virgola sette per cento
Noi in realtà l'abbiamo aumentata attorno al due per cento quindi c'è una necessità assoluta di ridurre la spesa corrente bisogna farlo
Bisogna farlo in modo deciso e se è vero c'è la volontà di ridurre il peso burocratico e noi su questo siamo d'accordo c'è assolutamente la necessità di riprendere come abbiamo detto prima il percorso delle liberalizzazione
Su questo io sono d'accordo con Enrico letta
è molto importante soprattutto su questi temi che sono temi che evidentemente racchiudono in sé scelte impopolari perché evidente che siamo davanti
A certi questo tipo ci sia la volontà da parte del Governo di mantenere la barra dritta di non farsi influenzare
Dalle lobby dei gruppi di potere che al momento giusto certamente arriveranno e cercheranno come è stato fatto in passato di scarni ficcare
Questi disegni di legge questi obiettivi magari ridurli a poco quindi noi invitiamo il Governo su questi punti ad andare avanti andare avanti con determinazione
La voce di Confindustria sa una voce forte a sostegno di queste politiche
E anche sarà però dall'altra parte una voce di denuncia se ancora una volta come è successo in passato alla fine questi obiettivi non arriveranno a diventare concretezza dall'altra parte però devo a dare atto come
Al Ministro Sacconi che per quanto riguarda la sua materia diciamo di riferimento gli annunci sono stati poi seguiti da fatti e tutta una serie di iniziative
Sulla semplificazione del tema lavoro sono già legge che sono già sono decreto-legge o comunque sono già in qualche modo sul campo
Vado avanti nel dire che quindi noi
Su questo siamo molto attenti sul tema della riduzione della spesa pubblica e aggiungo anche un altro aspetto credo che sia molto importante anche ridurre il costo della politica ma non tanto perché questo può significare moltissimo in termini di soldi che arrivano ma sopra tutto per questo perché questo dà anche un buon esempio in termini di come dire riduzioni della delle spese che vanno fatte nelle altre elezioni e quindi la la macchina pubblica deve ritrovare una propria sobrietà deve ritrovare una logica di buona capacità
Di fare il proprio mestiere di efficienza complessiva
E quindi questo credo sia un tema molto importante
Qualche ultima considerazione sul tema nello specifico che abbiamo trattato oggi cioè il tema della disuguaglianza e della povertà io sono d'accordo con chi ha detto che prima ancora della disuguaglianza il problema è la povertà e credo che siamo tutti d'accordo sul fatto che bisogna combatterla bisogna combattere in modo serio
Credo che ci sia un problema serio di Mezzogiorno io condivido quello che è stato detto lì si concentrano il grosso dei problemi bisogna dare
Delle risposte concrete con delle politiche
Ad hoc per il Mezzogiorno dall'altra parte però il tema del welfare italiano va ripreso e va ripreso in modo serio sono d'accordo con quanto diceva prima eri Coletta che al momento non vediamo la volontà
Di modifiche sul welfare però ne abbiamo un welfare che certamente non aiuta a ridurre le disuguaglianze non combatte la povertà
Manzi lascia fa sì che la mobilità sociale alla fine sia molto bassa quindi tutto è il grosso è
A coprire il rischio della vecchiaia c'è il tema per cui solo due per cento delle risorse del welfare vanno a sostegno di chi perde un posto di lavoro
Ed è evidente che c'è uno squilibrio molto pesante così come c'è uno squilibrio rispetto agli aiuti alla famiglia e lo squilibrio più evidente è dato da questo dato cioè che solo il dodici per cento della spesa sociale
Val venti per cento della della popolazione più povera quindi evidente che siamo davanti un welfare che sostanzialmente da
Prevalentemente a chi ha già e non dà invece a chi ha bisogno e quindi credo che lì vada ripensata una profonda riforma
Che costa anche impopolare che è difficile ma in questo modo noi difficilmente riusciremo a ad avere una maggiore mobilità sociale a ridurre la
La
La povertà e anche ad aiutare il processo di trasformazione del sistema produttivo che certamente a esigenze di questo tipo
Non parlo dell'occupazione femminile ne ho parlato alla il ventidue maggio nel momento della mia nel mio insediamento però è evidente che anche qua bisogna dare delle risposte che bisogna dare delle risposte concreto
Qui finisco su due punti la pressione fiscale e la certezza del diritto sulla pressione fiscale
è stato detto prima dal DPF si evidenzia che rimarrà invariata
Per i prossimi anni noi però aggiungiamo un aspetto siccome comunque noi viviamo di una pressione fiscale troppo alta sulle imprese sui cittadini e per quanto riguarda l'impresa e questo scoraggia evidente
L'attrazione degli investimenti che è un fatto molto importante ne chiediamo che si continui a fare una lotta seria all'evasione fiscale
E quanto arriva dalla lotta all'evasione fiscale deve però essere messo a riduzione della pressione fiscale sulle imprese perché altrimenti il risultato di questo sarebbe una aumento effettivo della pressione fiscale
Tema della certezza del diritto io condivido assolutamente che questa è un'emergenza nazionale lo è prevalentemente
Nelle regioni del Mezzogiorno però la durata e la lunghezza dei processi è un problema anche a Milano è un problema anche a Mantova è un problema anche a Treviso quindi su queste
Le risposte bisogna darle nella manovra c'è qualche cosa che inizia
Per esempio le notifiche no via web sembra una sciocchezza ma già da sole potrebbero aiutare ci sono altre cose da fare però il tema della certezza del diritto in termini di lunghezza
Dei processi ma non solo il tema della legalità e il tema delle regole in modo più ampio è un grande tema sul quale il Paese
Dette andare avanti e deve trovare delle soluzioni concludo dicendo che
I problemi sono molti i problemi sono complesse non siamo però condannati a non affrontare i problemi che abbiamo mi pare che dibattiti come quello di oggi aiutano a fare una arrivare a tutti la consapevolezza di che cosa è la reale problematica italiana di quali sono le possibile soluzioni
Ribadisco e concludo dicendo che davvero serve una presa di responsabilità da parte di tutti serve un dialogo aperto e costruttivo
Non serve il conflitto non servono gli insulti reciproci ma serve veramente una volontà di tutti di cercare di risolvere concretamente i problemi grazie