L'eredità di Francesco De Sanctis - Identità nazionale e cultura europea

Da un bambino
Non sembra
Dovremmo mettere questo
Scioglimento
La seduta Cossu commetterlo che potessero forse
Non so se così
Mezzi
Sono così numerosi dubbi possiamo dirlo posso chiudere immettere consistente
Va bene
Da
Siamo pronti
Su
Dobbiamo andare
Ne
Già
Dell'Unità d'Italia
è un discorso continuo tutto si tiene direbbero i francesi
Se quindi questa iniziativa si inserisce a pieno titolo in questa
Diciamo commemorazione
Del centocinquantesimo io a dire il vero norma sarei dovuto interregionale non era previsto orizzontale
Dal programma però lo faccio volentieri lo faccio volentieri perché
Personalmente ho avuto la fortuna male
Di studiare a fondo i testi di Francesco De Santis voglio studiati trovi nel momento forse migliore
Per uno studente durante i miei studi dalla
Al liceo classico lo ricordava il Presidente
Terenzio Mamiani crea un liceo molto prestigio Roma
E ricordo particolarmente gli studi che De Santis ha dedicato alio parti perché
Io ho approfondito molto la ricerca su
Questo prodigioso nel
Fomenta
E ho visto un filo continuo fra
Senza dubbio l'Armani Stiller Menè organica perché di questi stiamo parlando condotta pubblico da Francesco De Santis vitali elisioni successivi soprattutto di Walter Vigni
Al quale io stesso ho dedicato successivamente i miei studi universitari
Quindi ecco piacere con grande anche mozione perché so anche di rappresentare Eugene Ministero questo mix del resto siamo in un palazzo
Chi ha vissuto la nostra glielo fa sezione
Ministero che chiamato ad un altro come abbiamo quello di rendere
I nostri beni e di promuovendi perché oltre la tutela salvaguardia commi lo dice
Del ministro Urbani
Il nostro compito è di promuovere la nostra identità la nostra memoria e questi eventi che c'erano personaggi del calibro personaggi di prestigio uomini di scienza direi quasi e di coscienza
Perché con il loro lavoro hanno difeso anche
La nostra
Moralità pubblica il nostro profilo di società
Punto civile è una parola di cui si abusa volte ma un senso profondo la difesa della memoria di vendita sono la difesa e di precisi valori nazionali
In cui noi dobbiamo credere il magistero di Francesco De Santis e ci aiuta a difenderli meglio con consapevolezza con continuazione bisogna studiare questi
La produzione la memoria di questi uomini dicevo al presidente che purtroppo la scuola sta vivendo un momento difficile e forse si è persa l'abitudine allo studio dei classici
Sì noi addirittura eravamo abituati a studiare i classici e a studiare
Appunto Kitty classici amava e con il loro magistero ha cercato di del petardo in una chiave anche più moderna
Del resto i classici sono tali perché sono sentite Ernie
Hanno una rete lettura appena morta
E Francesco De Santis
Con i suoi studi sull'Ariosto sul tasso studio Bardi sull'maggiore
Sui grandi della letteratura
Ci ha insegnato a capire la loro grandezza quindi io sono veramente lieto
Di aver fatto un intervento non previsto lo faccio volentieri è un'iniziativa importante è un'iniziativa che noi come Governo
Sosterremo perché oggi è un po'l'avvio
Di una serie di iniziative anche in in Iran atti perché il patrimonio che ci ha lasciato Francesco De Santis non appartiene certamente solo a Roma
Saranno iniziative itinerario tutti sul suolo nazionale non solo e non solo dobbiamo anche avere la buona abitudine
Di promuovere Ciocchetti bello ha costruito la nostra storia anche fuori perché ciò che è bello dico è buono e ciò che è buono e giusto
Dobbiamo avere
Questa consapevolezza che è una missione anche un carattere etico e personaggi come De Santis ci hanno insegnato questo
Quindi io volentieri
Cedo la parola
Alla promotori di questa iniziativa al padrone di casa tra virgolette
Il professor Strinati Claudio Strinati
Uomo formidabile permettimi Londra autonomo formidabile uno studioso a Martina do di cui personalmente sono orgoglioso di essere amico e personalmente sono orgoglioso che collabori con tanta sapienza
Nella nell'ambito delle attività del nostro Ministero
Tra
Signor presidente
Scaturita illustri colleghi cari amici buonasera questa sera
Raccomandando anche di
Spegnere i telefonini appena sentito uno
Questa sera
Dunque
Noi ci incontriamo
Per
Concentrare la nostra attenzione su una personalità
E conseguentemente
Su un'epoca
Un ambito
Studi di pensiero
Che riteniamo
Credo tutti concordemente
Va bene
Ancora
Un impatto una presenza una rilevanza
Una dignità
è un impulso una forza di impulso
Tali
Da
Meritare
Quegli approfondimenti quegli studi quei programmi quei progetti di cui
Anche parleremo questa sera
è stata creata una fondazione nel nome di De Santis
E
Presidente
è
Francesco De Santis
Discendente diretto
Quindi
Del grande letterato di cui porta
Anche
Il nome e che
Ci parlerà
Del senso di questa fondazione del
Senso delle iniziative che
Intendiamo
Promuove dico intendiamo perché nell'ambito di queste iniziative anche la Soprintendenza
Che risiede qui in questo in questo palazzo il cosiddetto Polo museale e così è coinvolta profondi sente
Tutta nelle sue strutture nella sua
Nella sua
Capacità organizzativa
Anche questa sera potremo
Ognuno di noi potrà rispondere alla domanda che sia da studenti che poi
Più maturi
Ricercatori funzionari
Nelle varie
Attività
A ognuno di noi certamente si è sia possa e si pone
Chi era
L'uomo che
La serrata la solita una cinquantina
L'anno mille ottocentosessantasette firma un contratto con un editore un'importante vittoria napoletano morale
Era napoletano lui stesso rata vorrei capire
Non risiedeva a Napoli quando firmò quel contratto risiedeva Fritz
Il contratto prevedeva la stesura di una storia della letteratura italiana
Lavoro duro
Già nel mille ottocentosettanta
Cominciamo la pubblicazione
Tra il settanta del settantuno l'opera
Venti
Capitoli
Come spesso succede si potrebbe pensare che
Quella pubblicazione
Fu accolta da un giubilo e euro entusiasta universale però così
In verità
Quel capolavoro incomparabile
Incredibile ma vero stento a trovare un'accoglienza una comprensione anzi
Fu subissato da critiche si disse che era stato scritto un po'in fretta
Che c'era l'anno
Delle imprecisioni filologiche che la parte più vicina più più recente
Non era
Diciamo
Il Sette e Ottocento
Fino
Meno alla data mille ottocentosettanta erano poco sviluppate perché l'autore aveva fretta
L'autore non ha
In realtà
Quell'opera
Era
Bastava riflettere un attimo per capirlo veramente almeno retoricamente una pietra miliare del nostro Paese della nostra vita
Trovano anche dalla grande cultura
Napoletana
Tra possa pacchetto in quel momento
Nel
Uno dei più grandi fervore della sua storia
E
De Santis pensava a tanti suoi predecessori napoletani tranquilli
Egli era tanto caro
E tanta
E tanto apprezzato
Era
Stato allievo di un grande filologo italiana
Finissima personalità
Questo non è compito mio parlarne però era stato anche all'euro ideale di Hegel
Negli anni Quaranta avrà letto l'estetica tradotto in francese presenti crescono non lo sapeva tanto bene
Ma in una bella tradizione
E aveva raggiunto un
Un'idea dell'attività e della maturità estetica che tuttora
Tale da poter insegnare a tutti noi per
Per parlare di queste di tante
E di tanti altri aspetti
Ecco sono oggi presenti insigni relatori
E
Insigni personalità della cultura del nostro Paese soddisfazione grande
Per noi
Che
Come Soprintendenza e certamente ci occupiamo di queste materie
Ma ci occupiamo più di arti figurative
Ma insomma
La innanzi alla cultura pensiamo che siano unitaria
Quindi
Io mi permetterò adesso di indicare al saluto
Prima
Francesco De Santis
Nostro giovane amico che presiede appunto la Fondazione De Santis
E
Disciplina
Cosa consista il suo lavoro e come si collega anche
Alle prospettive culturali della Soprintendenza
Poi
Previo
L'onorevole Mariastella Gelmini il ministro della pubblica istruzione si sente nei tratti intervenire o in senso il Rettore dell'Università Federico II sette pale Guido Trombetti
E
Dopo poi
Parleranno i relatori
E
Io mi
Viterbo permettere che me ne scuso di ricordare a tutti
A me per primo che
Che ho già violato pioggia violato quello che sto per dire di contenere
Gli interventi
Nei tempi
Rigorosi
Che abbiamo così
Pensato insieme tre cinque minuti quindi
Non non
Non vado oltre il tempo a me concesso tre voci subito Francesco De Santis di prendere la parola
E per me è un grandissimo onore
è motivo di profonda commozione
Poter rivolgere in questa occasione
Miei più cordiali saluti al signor Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Che ci ha onorato della sua presenza di
Da tutte le autorità i relatori e presenti
Cui esprimo tutta la mia gratitudine per aver dedicato a questa serata
I troppi prezioso contributo
Spero comprendiate rimozione te costituisce per me presenziare a questo evento
E credo sia doveroso da parte mia
In quanto presidente della Fondazione dico porta il nome
Spendere due brevissimi parole
Su quello che ci unisce questa sera
E che appunto
L'eredità di Francesco De Sanctis
Grazie al lascito di mio nonno
Ho avuto l'onore
E aggiungerei anche l'onere
Di acquisire l'archivio personale di Francesco De Santis mi sono trovato tra le mani
Del materiale preziosissimo
Non solo i libri sui quali saggista studiato ma anche quelli che ha scritto
Com'è scritto sul Petrarca la giovinezza centinaia di pagine in Quaderni lettere autografe
Lettere scritte a De Sanctis intellettuali e politici alle contemporanea
In un momento storico di grande rilievo
Durante l'unificazione del nostro Paese
Mi sono chiesto immediatamente
Cosa fosse giusto fare di questo patrimonio
Per rendere onore
E la risposta
Lo trovate in un celebre aforisma del mio stesso auto che dice
Materia dell'arte non è il bello o il nobile
Tutto è materia d'arte
Tutto ciò che vivo
Solo il morto
E fuori dall'arte
Leggendo questa frase
Quello che ho sentito gente necessario fare
è stato rendere questa eredità progetto artistico
Di ampio respiro
Intendendo per arte proprio tutto ciò che vivo come diceva il mio lavoro ho cominciato a dedicare passione ed energia per far vivere questa eredità restituirlo al mondo
Al mondo dell'arte
Alla cultura del nostro Paese
Alla cultura europea
Tanto cara pesantissimo e quindi ho costituito una fondazione
Perché sento che questo patrimonio non appartiene a me o alla mia famiglia
Al patrimonio comune
Motivo di orgoglio collettivo nazionale ed internazionali
Orgoglio
Forse ancor più sentito in quanto napoletano perché forse mai come in questo momento
Napoli ha bisogno di riscoprire le proprie importantissime radici culturali
Evitare illustra le proprie eccellenze
In questo senso
Attualizzare la grande opera il pensiero di Francesco De Sanctis una delle più eminenti figure
Che Napoli avesse presso
è un impegno
Di cui la Fondazione si prenderà carico
Attraverso una serie di iniziative in programma
Tra queste una grande mostra dedicata
A capolavori della letteratura italiana
Che si svolgerà a Roma in questa sede il prossimo anno
E che rientrerà tra le manifestazioni previste
Per il festeggiamento del centocinquantenario dell'Unità d'Italia
Un viaggio nella letteratura italiana
In cui saranno passati in rassegna per la prima volta
In mano scritti dei più illustri esponenti della nostra letteratura
Badante
A Petrarca a Machiavelli Dioguardi Manzoni
Attraverso l'opera che ritenga di Francesco De Santis
Uniti ad un percorso di opere d'arte ispirato la letteratura italiana
In concomitanza con questa mostra
Ci sarà un ciclo di letture
Rappresentazioni teatrali dei testi letterari in vari teatri romani
Di questa sera Toni Servillo
Ci darà un breve saggio
E ci sarà poi un ciclo di lezioni letteratura
Tenute dato illustri critici contemporanei
All'Auditorium Parco della musica
Questo progetto sarà possibile anche grazie alla disponibilità
Importantissimo mondo italiano
Lottomatica
Che è stata la prima credere
L'anno scorso in questo progetto
E il cui amministratore delegato Quinzano ringrazio profondamente
Ma questo punto penso che l'unico modo per rendere veramente da maggio l'eredità di Francesco De Sanctis
Se lasciare spazio
A chi meglio di me può parlarne con la dovuta competenza
Vediamo allora
Ministro Gelmini di intervenire
Ecco queste
Saluto deferente al Presidente della Repubblica le autorità politiche accademiche ai gentili signore e signori presenti in sala Francesco De Santis è stato
Certamente il massimo storico e critico della letteratura italiana dell'ottocento e il suo nome ha punteggiato per questo gli studi liceali e universitari di tante generazioni ma
Non è su questo aspetto pure imminente
Qui intendo riferirmi con il mio intervento
Non posso qui prescindere dal fatto
Di essere Ministro dell'istruzione chieste quindi compresa da questo compito così di il CIPE e quindi di guardare alla biografia di De Santis come
Al Primo Ministro dell'istruzione dall'Unità d'Italia
Egli cercò in quei primi ministri di comporre immunità i differenti sistemi scolastici costruire insomma dopo l'Unità d'Italia gli italiani attraverso la scuola
Durò poco la sua esperienza ministeriale ma quel breve periodo non fu una parentesi rispetto al testo idea dell'azione culturale
Proprio in questo stato la sua forza attuale
Essa consiste nella testimonianza da lui data di unità totale tra scienza e vita tra letteratura e passione civile tra lavoro intellettuale
E impegno per costruire la nazione italiana
La sua storia della letteratura a questo medesimo sigillo di valorizzazioni di quegli autori e di quelle opere che danno voce all'ideale di libertà
Lo stesso ideali di libertà anche permeabile alla sua idea di uomo di cultura un uomo che accetta la responsabilità di offrire se stesso alla nazione non custode del proprio potere
Perso nelle sue Arkady politiche
In un'età della
Disillusione e del relativismo culturale quale oggi noi viviamo in un tempo dove un'emergenza educativa si fa sentire la lezione di Francesco De Santis e di particolare attualità ma anche un monito
Verso
La responsabilità per la nazione italiana che noi tutti abbiamo
La necessità di unire gli sforzi al di là degli schieramenti politici per non lasciare abbandonata la gioventù senza ideali e senza maestri
Piuttosto dunque ricordare le sue intuizioni e i suoi studi su Dante Petrarca leopardi Manzoni
Un compito che lascio a chi ha ben altra autorità scientifica
Rivendico la necessità di esaltare in De Santis la sua figura morale
Di un uomo che nella sua esperienza esistenziale
Come già nella sua teoria estetica non ha mai separato la forma dal contenuto la sua filosofia rispetto alla sua prassi
Massimo D'Azeglio scrisse che il primo bisogno d'Italia
E che si formino gli italiani dotati da altri e forti caratteri
E purtroppo si va ogni giorno più verso il polo opposto purtroppo se fatta l'Italia ma non si fanno gli italiani
La storia del nostro Paese non sarebbe stata la stessa forse
Addirittura non sarebbe stata senza la presenza di uomini propongo un monito queste parole
Francesco De Santis uno di loro contribuì a fare l'Italia pagando di persona quel carcere quell'esilio la fermezza di suo l'idea
E contribuire a fare gli italiani intrecciando la sua opera di politico le sue concezioni filosofiche e letterarie
Ho letto in queste giornate alcune pagine poco note tratte da un viaggio elettorale inviare settembre nell'inverno del mille ottocentosettanta cinque quando decisamente non più giovane affrontò il ballottaggio difficile Collegio di Lecce donne nella sua Irpinia
Parole che hanno toccato me come spero possano toccare
Dice De Santis tornai ieri ancora commosso nella mente
Mi si volgevano tutto una storia premier di grandi dolori quindi grande gioia ricca di osservazioni interessanti avevo imparato più da quel Paese
Che in molti libri e dissi questa non è più storia mia Estonia e di tutti ci si impara tante cose e il mondo studiando dal vero
Dal vivo e studiato da uno che sotto i capelli bianchi serva incorre Giovine
Che intanto il senso morale e potente
La virtù dell'indignazione
Indignazione provocata da un contesto locali immobile dominato da un potere senza ideali
Senso morale che porta De Santis comunque a non deflettere dall'impegno
Convertire il mondo moderno immondo nostro la Bibbia di quella conversazione era per De Santis composta di un antico testamento e di un nuovo Testamento
L'Antico testamento era la conoscenza della nostra letteratura
E della nostra cultura la rappresentazione per dirla con Sapegno della vita spirituale del popolo rintracciata ammiccanti e quindi le funzioni dei suoi voi nella meditazione indi nelle memorie di sue sapienti insomma
Nella sua letteratura la quale riflette perciò
Le vicende della civiltà e l'opera dei fattori che agirono in questi anni
Il Nuovo Testamento della conversione al mondo moderno era la scolarizzazione
Nell'assumere il dicastero dell'istruzione nel primo Gabinetto posto unitario guidato da bravura tracciò la sua missione con una grande franchezza
Noi abbiamo decretato la libertà in carta sapete il signore in quanto questa libertà cesserà di essere una menzogna quando noi avremo effetti la mente uomini liberi quando dell'aprile della plebe avremo fatto un popolo libero provvedere all'istruzione popolare sarà la mia prima procura
Per questo De Santis insisteva sulla scuola che chiamava di tutti la scuola elementare e sull'importanza di formare
Maestri lui che appena
Diciottenne si era trovato a dover reggere sulle sue spalle la scuola dello zio caduto malato
Per questo lui umanista lui cresciuto alla scuola di Basiglio può atti insistenti inutilmente sulla necessità che l'Italia si dotasse di una forte a scuole tecnica e professionale
Oggi per rimarcare che la rievocazione di De Santis sia morbidi una retorica che lui stesso disapproveresti occorre fare un esempio
Dobbiamo come Francesco De Santis credere nella leva dell'istruzione come leva di riscatto sociale e di libertà
Giocando i nostri cervelli migliori laddove la partite più difficile con la stessa
Caparbietà con cui nel mille ottocentosessanta
Nelle due settimane in cui Guido istruzione nella Napoli appena liberata De Santis chiamo ad insegnare all'Università di Napoli lunghi mi spaventa ragni i riti Villari
Imbriani in Mancini i suoi lì dove si costruisce un liceo ginnasio statale scuole speciali per la formazione dei maestri elementari
Dobbiamo come Francesco De Santis credere nella semplicità credere in una cultura che aspira ad essere diffusa e che per essere diffusa non ha bisogno di sul Musil tecnicismi non ha bisogno di essere prolissi astrusa
Per credersi importante laddove invece si fa solo noiosa
Dobbiamo come De Santis credere nella tradizione culturale
E nella lingua che costituiscono la nostra identità
L'italiano come scrisse Sciascia non è l'italiano e ragionare imparare l'italiano a imparare a vivere
Nel momento in cui più acuta si fa sentire la crisi di identità e di valori apparentemente travolti dalla globalizzazione torna
Alla lingua significa recuperare proprio l'identità i valori insomma la consapevolezza del proprio esserci
Quanto più tornare in modi esternazioni tanto più potremo prendercela serenamente responsabilmente carico dei sacrifici che il momento richiede e credere nel fatto che ci apriranno un futuro migliore
Ecco allora il problema
Ringrazio il ministro
Credo
Se posso permettermi presidente osservazione
Non tanto protocollo nasce niente perso tre
Insomma
Il De Santis avrebbe apprezzato molto queste parole capisce
E noi vorremmo
Con
Grazie
Per questa
Per questo intervento
E prego il rettore dell'università
Federico II professor Trombetti
Signor presidente la Repubblica
Visto ritardi ittiche civili accademiche signore e signori
Per me
Nel contempo emozionante motivo di grande compiacimento essere qui
Come avete colto anche dal mio accento probabilmente chiuso
Abolita e Francesco De Santis un uomo che affonda
Radici della sua
Formazione culturale la storia
Questa grande splendida
Francesco De Santis respingono
Ha studiato
Murgia e poi a Sant'Angelo dei Lombardi per trasferirsi a Napoli
Per gli studi superiori
Francesco De Santis partecipo quarantotto a Napoli
Francesco De Santis fu professore di letteratura presso la nostro diversità
Credo l'Appia antica università statale
Il mondo
Francesco De Santis
Aveva una concezione particolari attività
Direi moderna
Mi scuso con persone molto più accreditate dimmi ma l'idea che mi sono fatto anche la sua concessione fosse estremamente modesta
Perché la didattica etiche Santis era una didattica
Si direbbe oggi interattiva
Lo studente partecipava un'audizione e da questo colloquio
Nascevano idee ragionamenti anche spunti interpretato
Le sue lezioni furono raccolto portato tra
Poi dando avvio poi ritornò a Napoli
Le passo agli ultimi anni della della sua
E
Devo anche dire
Con un pizzico di orgoglio collegandomi a un passaggio dell'intervento del ministro
Pesanti sul fondo in un
Iscritti analfabeta come tutto il Meridione
Forse poco tutti Italia
La scuola enologica
Dove oggi asset da pochissimi anni grazie alla
Intuizione illuminata del Presidente della Provincia di Avellino assente il nostro corso di laurea in viticoltura ed enologia del quattro io vado veramente
Molto molto fiero
Devo dire
E e chiudo che
Mi auguro con la mia presenza qui che avverto è rappresentato
L'attinenza della nostra arte
Non solo della nostra università per i collegamenti Francesco De Santis e di avere anche obbligato il Presidente della Fondazione apportare anche a Napoli assuma mostra grazie
Ringraziamo
Il Rettore per questo bellissimo intervento voglio ringraziarlo gli altri personalmente per avere ricordato tra i luoghi santi si anni
Da terra tolto molto care cioè Sant'Angelo dei Lombardi non sempre viene
Viene riportata ma così un'annotazione premette personale teniamo allora alle relazioni che abbiamo previsto sul tema Francesco De Santis identità nazionale e cultura europea
Il primo a prendere la parola e il professor Biagioni Degiovanni che titolare
Che la cattedra diciamo né
Di storia e politica dell'integrazione europea presso l'università orientale di Napoli prego professore per riprendersi
Ah grazie questo un vantaggio
Io credo che sia almeno spero
Sì
Ma io
Ho scelto
Brevissimo testo di pesantissimo era
Una
Come dire telegrafica riflessione
Sui temi di De Santis educatore politico
Il testo è questo
Perché la politica sia possibile ci vuole una classe politica che abbia FIBE in certe idee
E la sostanza e di realmente se ne faccia propagate esce
Senza questa base la politica si fa nel vuoto e rimane senza eco e si corrompe subito
E lei lei non si dicevano come le mode ma si elaborano dentro di noi devono farsi sostanza nostra
Le idee ricevute come precetti e di Tommy non mettono tradisce
E saranno presto scavalcate da altri che sopravvengono
E allora si tuffa tra idee vecchie e nuove senza credere a nessuna
Credo che qui ci sia la sostanza di De Santis educatore politico degli italiani
Indi Santissima esco la
La capacità di fare storia della letteratura di fare storia dell'Italia civile
Le due cose sono connesse profondamente lui dice
La scienza come ditta non come letteratura
E nell'assetto e e nei suoi grandi saggi storici
Cioè la critica dell'uomo del Guicciardini
Del Duomo e ritorno a stipulare e c'è l'esaltazione della virtù repubblicane di Machiavelli
E ce lo sforzo di costruire una religione civile degli italiani
Questo il suo messaggio di educatore politico ripeto che si mescola quello di storico della letteratura proprio di quella letteratura che scienza come dita come De Santis scrivere la scena ebree conferenza del mille ottocentosettantadue
De Santis fra gli degli anni di Napoli
Distinguendo sia connettendosi ad essi interpretando n perché richiamo questo tema
E questo rapporto che noi vogliamo qui brevemente sostenere argomentare fra identità nazionale e coscienza europea tra identità nazionale cultura europea e e chiederei visto Annapolis badate con
Nel momento in cui il dibattito in Europa sembrava morire intorno al tema e ieri negli anni quaranta cinquanta ed ha visto come filosofo del divenire dell'inquietudine della libertà che si fa scatto
E tutto ciò avveniva da Napoli
E qui io ricordo una frase
Celebre di un
Grandissimo interprete forse per certi aspetti se lo sarebbe ancora insuperato interprete di De Santis che
Il grande libro di Luigi Russo su De Santis nella storia della cultura napoletana che parla di cosmopolitismo ambientale di Napoli ed è l'ultimo punto che vorrei toccare Napoli è stata sempre un nucleo rovente della cultura nazionale
Con una straordinaria capacità certe volte di anticipazione certe volte di stabilire collegamenti originalissimo i
A Bruno I cartesiani di Napoli
Che erano cartesiani
Primi in Europa quando ancora Cartesio era vivente ittico illuminismo egli che i piani di Napoli e Kruscev
Quindi Napoli come punto sensibile di un raccordo creativo con una cultura europea
Ora ideali di Napoli De Santis Silvio Bertrand spaventa con tutte le
Differenze che naturalmente sono da sarebbero da realizzare in un
IP in un convegno di tipo specifico tutti quanti insieme
Con quale idea centrali
Con l'idea di voler contribuire alla inediti Anna invenzione alla costruzione di una lo dicevo prima di una
Religione civile degli italiani
Si andava costruendo lo Stato laico
Si definiva
Uno Stato nazione una nazione italiana si faceva stato finalmente
Intorno a questa nazione che si faceva stato l'idea che la religione civile fosse
Elemento di connessioni elemento di di
Di raccordo forte era un'idea decisiva
Badate
De Santis i keniani di Napoli sanno che stanno combattendo una battaglia fondamentale per il futuro dell'Italia non solo degli utopisti
Sanno che è una battaglia in parte di da in parte perdute
Una battaglia da combattere
Con tutte le difficoltà delle battaglie in certe
La storia del Novecento si apre come voi sapete tutti drammaticamente su tante vicende che mettono in crisi l'intero continente europeo ebbene
Ricordare oggi non come archeologia letteraria o come archeologia politica queste idee
Di una nazione che si fa stato e che ha bisogno di una religione civile di una classe politica che ha bisogno di una sede che ha bisogno di idee
A mio avviso sono di una
Sconcertante attualità
Ed è su questa attualità che io vorrei concludere questa brevissima riflessione che partiva da Francesco De Santis per giungere a questo
Nautici
Vorrei ringraziare a nome di tutti naturalmente il professor De Giovanni
Su questa tematica dell'attualità
De Santis
Tira rafforza la nostra
La nostra attenzione ora prende la parola il professor Roberto Esposito spessore ordinario di Filosofia teoretica presso l'Istituto italiano di scienze umane Firenze prego Consigliere
Signor presidente signor ministro autorità bollenti pochi autori come De Santis hanno posto al centro della propria attività culturale del poco impegno politico la questione dell'identità nazionale
Coinvolto lungo il corso della sua intera vita nella lotta per l'indipendenza e l'Unità d'Italia era naturale che l'individuasse nella costruzione dell'identità della nazione
Non solo l'oggetto
Ma all'orizzonte la finalità ultima del suo lavoro politico intellettuale statuito tuttavia quello dell'identità nazionale
Tutt'altro
Dando atto il sito alle stop and Santis sempre un problema a Trento un elemento di tensione un obiettivo mobile e mai definitivamente raggiunto
E ciò non solo e una difficoltà storica di lungo periodo la divaricazione tra sapere vita aperta già nella stagione della Sci mentale
Ma anche perché l'identità e qualcosa che acquista senso solo in relazione a ciò che la limita e la mette alla prova dal suo interno ed al suo esterno
Dal suo interno come dimostrava l'evidente in compiutezza di un processo di unificazione diretto dall'alto non sempre sostenuta da un'adeguata partecipazione popolare non solo ma ins gli ATO indebolito anche ad unificazioni avvenuta dalla irriducibili disomogeneità tra contesti economici sociali e civili assai eterogenei a partire dall'arretratezza congenita del Mezzogiorno
De Santis si guardo sempre dal sottovalutare questo elemento con Bossi voi alla lunga destabilizzante dell'unità italiana
Questa fragilità del tessuto meridionale che del resto aveva avuto sotto gli occhi nel corso della sua intera esperienza
E tuttavia piuttosto che come un carattere antropologico o peggio un destino irrimediabile lo intese sempre con uno stimolo ulteriori al necessario l'impegno unitario
Come di a sostenere nel settembre del sessantacinque quando c'è un quanto più le forze dell'aviazione operanti dentro e fuori dal Paese proponiamo una separazione di Napoli del Mezzogiorno dal resto d'Italia
Tanto più bisognava difendere l'unità appena conquistata
Per quanto riguardava poi l'Europa l'elaborazione faticosa e continua dell'identità nazionale non solo implicava devono di una relazione produttiva con tutte le altre culture nazionali ma trovava nel rapporto con essa la sua sostanza e la sua stessa ragion d'essere
L'intera storia della letteratura italiana e segnate quasi scandita nei suoi passaggi decisivi da questo confronto e da questa dialettica serrata della cultura italiana con altre tradizioni
Forse superfluo richiamare i molteplici raffronti tra autori italiani e stranieri presenti in tutti i testi De Santis
Così come i tratti costitutivi della sua precoce formazioni Diana
Quella che va sottolineato e semmai anche in questo caso la qualità specifica del suo idealismo fin dall'origine temperato e filtrato dal riferimento all'opera di Giambattista vico
E proprio quest'ultimo la sua concezione mossa e drammatica della storia la sua attenzione alle agevolazioni e anche lì piegamenti
Nel processo di civilizzazione ad allontanare De Santis
Da ogni interpretazione lineare del processo di formazione dell'identità nazionale
Ho tanto più
Dalla sua configurazione interno intimato secondo una declinazione Italo centri ca poi fatta propria il rivendicata da un'altra linea Ermini ottica
Che da salienti d'assalto spaventa arriva fino a Gentile
Diversamente da essa l'identità italiana come fu intese perseguita De Santis non fu mai presunzione di superiorità
E anche di assoluta centralità nei confronti degli altri e tradizioni
Non si presentò mai come un dato originario o con un esito implicito nello sviluppo della storia universale in essa non vincola la nota del nazionalismo e tanto meno dell'orgoglio etnico
E del resto proprio che
Restituito alla sua
Intuizioni più feconda aveva stretto in un unico nudo identità indifferenza al tenenze alterità
L'identità nazionale Italian Center De Santis fu confrontiamoci autorizzate se il problema e speranza
E senta dico sempre l'impegno solerte sofferto di un compito necessario ma continuamente rinnovato identità non è mai con chiuso una volta per qualcosa che appartiene al possibile non meno per al reale detenuti coincide né pienamente consiste nel senso che porta dentro di sé il proprio niente il proprio conto appunto di alle oggi
Questa impresa è stata realizzata che quel processo drammatico di autonomia di composizione
De Santis edicola sull'intera vita finalmente insisto identità indifferenza
Un'Italia articolazione tra le parti le Regioni le città del nostro Paese danno rivendicate difese come il nostro bene più alto senza il quale nessuna di esse potrebbe eviterebbe ospedale
E questa liquidità io credo
Nasce dopo il secondo che l'opera intellettuale e politica di Francesco De Santis con noi di alle generazioni
Allora
Ringraziamo il professor Esposito
Se posso permettermi atto e ha fatto ripensare
Quella idea
E la res publica erudito Roma che tanto
Tanto
Caratterizzò civiltà umanistica perché tanto anche Calcara
De Santis adesso
Prego di intervenire il professor Giorgio Ficara che ordinario letteratura italiana a Torino
Titolare molti altri
In ordine alfabetico udienza signor Presidente signor ministro
Va bene autorità cari colleghi signore e signori
Con De Santis grazie sessantesimo questa lì e pochissima circostanza ci chiediamo innanzitutto mi chiedo innanzitutto a che serve la nostra letteratura italiana a che servirà
Quale sarà il Paese rappresentato nella nostra letteratura italiana
Se De Santis avesse ragione il suo e che l'avesse ragione il nostro Paese tanto problematico oggi domani sarebbe progredito e in una coscienza sempre più chiare avesse
In una maggiore realtà
Lo spirito
Alle sue leggi e anche il male la somma degli attuali mali italiani che abbiamo sotto gli occhi
è secondo queste leggi un fenomeno necessario dello spirito nella sua esplicazione
In effetti
L'ottimismo di De Santis oggi e messo la parola sembrerebbe oggi essere messo duramente alla prova insieme all'idea stessa dell'avanzare della coscienza unitario nazionale
E direbbe De Santis oggi del suo sud della sua Napoli
D'altra parte tutto il meraviglioso romanzo della storia della letteratura italiana dei De Santis non è che un suggerimento una prefigurazione un impulso verso un un figlio
In questo momento che scrivo le campane suonano a distesa e annunciano l'entrata degli italiani a Roma
Scrive reagire come ci dice questa stupenda pagina sono la stessa cosa ed i tempi più umani e civili nel suono di quelle campane sono continuamente infallibili mente davanti a noi
In particolare l'ideale di De Santis non è tanto non è affatto come pure si è detto da un criterio peraltro anche raffinato come quelle una ma assolutamente ampio idealista una sorta di umanesimo in cui la rete abbia un ruolo subordinato quanto
Un mondo in cui l'opera d'arte spessa sia principio di umanità e rinnovato senso morale
Ancora oggi tra i formalisti e gli impressionisti più riducibili De Santis conserva molti nemici giurati
Ma
La letteratura non è tutto non è una religione non è un orizzonte al di là del quale potremmo del nulla non è un dio minore non è un unico fine una letteratura priva di un fine fuori di esse
E per esempio potrebbe essere il via bibliche il bene pubblico per beh Santis non è che opzioni o come diceva lui
Benissimo inetti e laborioso essere buone per i cervelli oziose i fanghi di Sciacca
Ogni grande letteratura per essere tale non soltanto delle caricarsi dell'elettricità del mondo delle cose vive ma anche determinare favorire un progresso una civiltà
Lo diceva Gramsci comuni chiarezza De Santis come nessun altro nel suo lavoro ha unito il sogno di un nuovo umanesimo la critica del costume la concezione del mondo la critiche spetti
La letteratura
Che è essenzialmente libertà serve dunque a qualcosa e a servizio delle mance d'azione dell'unità dei popoli
D'altra parte lo Stato laico emancipato dalla teocrazia e la libertà intellettuale o di coscienza nel senso moderno sono mettere aggiunte un raggiungibili solo recentemente
Quando Machiavelli si batteva per la libertà cioè per la partecipazione dei cittadini al Governo l'Italia scrive De Santis era il popolo meno serio del mondo
Vedere l'ingegno appieno della ricchezza era un'immagine straziante
Ora
Questo basso questo peggio questo buffonesco italiano appieno e la ricchezza se De Santis ha ragione non torneranno non torneranno mai più
Grazie
Canonico
Indubbiamente
Questo monito a fare sul serio
Vale per tutti noi
Quindi
Dobbiamo saper farne tesoro adesso l'urna avevamo previsto come conclusione una lettura di Toni Servillo
Di Montale
Tuttavia
Piccolo cambiamento di
Programma ci induce a chiedere al maestro Servillo
Tivoli adesso
Intervenire
Prima di tutto affinché gli stessi
Se è possibile letture Tribunale
Signor presidente
Il testo che leggo sentito nel mondo della noia
Ed è tratto da una raccolta di promosse
Di Montale
è titolata auto autodafé
è un testo del mille novecentoquarantasei
Perché la letteratura modernissima
E non solo la nostra
E tanto ricca di romanzi noiose
Di libri in cui non accade nulla
I personaggi che non hanno voluto ne e stato civile
E si muovono in ambienti che sono scenografie di cartone e non cornici naturali e sociali riflettenti un mondo e una cultura
Alla domanda fu risposto che oggi manca la fiducia nel genere del romanzo
O almeno in quelli che sono i suoi vecchi schemi e che si tenta senza successo di rinnovarle
Di qui il peso di infinite esperienze di laboratorio
Che dovrebbero restare private ma non rimangono tali raro essendo il caso di chi abbia condotto a termine un'operatività certa allena e rinunci a darla allestita
Entrata in crisi la vecchia idea del romanzo che ha prodotto opere non superabili
è naturale che si ripercuote in disagio su tutte le esperienze che tendano a un'altra idea del romanzo spesso senza raggiungere lo scopo
E del resto si afferma
Qual è il genere letterario non è in crisi
Solo una recentissima forma d'arte il cinematografo se proprio d'arte si tratta
Se l'ha salvato fino a pochi anni fa dal contro influsso della critica da esso stesso prodotta
Avevamo visto coi nostri occhi il caso meraviglioso in tempi di avanzata civiltà artistica di un'arte nuova che sorge e che può perciò precedere la propria estetica
Naturalmente questa verginità è durata poco si compiono oggi in pochi anni processi che in altri tempi avrebbero impegnato molte generazioni
E ormai anche il cinematografo tenta il nuovo ricorrendo ai generi vecchi e cerca di appoggiarsi sempre più alle altre arti
Genere vecchio il romanzo tende al nuovo con un sistema opposto e si volge al cinematografo nella speranza di potersi rifare la faccia
Avviene pertanto anche nel romanzo quello che noi avvertiamo nel cinema e che anche nel cinema e già in edizione di avanzata maturità
La ricerca di puri valori diritto MO di pure sequenze di immagini visive in spregio all'approfondimento poetico dei fatti rappresentati
E si perde così la vivente naturalezza delle vecchie narrazioni care I nostri atti
Oggi leggendo i libri di a o Dizeta
Non conosciamo già dei personaggi intuiti direttamente della fantasia
Incontriamo le le ipotesi migliori delle metafore musicale dei personaggi pretesto che servono ad acqua zeta per introdurci una Weltanschauung che fa della persona umana una mera illusione soggettiva un cattivo su
Muore il romanzo tradizionale perché sparisce nei nuovi autori persino il desiderio dei suoi risultati
Ho avanzato fin qui una possibile difesa del nuovo mondo della noia
Si potrebbe insinuare che scrivono romanzi noiosi coloro che si sono creduti romanzieri senza esserlo
Coloro per i quali di un determinato il tempio
L'USP Linda sarebbe il punto d'Oro dell'arte di un Proust di un Joyce di una Wulff
Coloro che non hanno compreso come il tecnico ma vite di questi romanzi ieri e la contropartita di un'arte che ha ben altro peso e ben altre ragioni e che comunque anche in essi non è da confondersi la fatica con l'ispirazione
E poi
Siamo schietti
Si può ben credere come io credo che le vie dell'arte e quelle della storia non sono le stesse
E che sovente i fatti che più ci hanno appassionato entra nella poi sia per la porta di servizio per la finestra anziché dal portone principale
Ma chi potrà mai giustificare di fronte alla tragica imponenza dei problemi che ci toccano oggi in quanto uomini
Chi domani potrà comprendere i libri in cui la vita appare solo come un riflesso di specchi e lo scopo dell'arte che è in accezione superiore il divertimento il trasporto non appare neppure sospettato
Non ci si parli di racconto puro non si disturbi il nome di Kafka realista a modo suo come pochi altri e tutto impregnato dei succhi di quel grande centro di innesti culturali che fu la pratica dei suoi tempi
E non si facciano neppure per scherzo i nomi di Cecco fa della Mansfield del migliore anyway Autority motivi può etici che arricchiscono il senso della nostra civiltà in definitiva del nostro mondo storico
Quanto al romanzo ottocentesco si può ben dire che la sua grandezza fu tutto in funzione della sua fondamentali impurità
Ne in quel secolo il realismo da quello sanguigno retorico dello Zoo lacune o musicali filtrati Simo di tour viene testato mai un ostacolo ma narratori dicendo
Gli scrittori d'oggi non credono più ed è peccato che si possa cominciare un racconto con la formula consacrata il dodici luglio mille novecento una vettura cavalli che
Non ammettono più che si possano descrivere personaggi come gente di conoscenza
Pensano che delle figure umane importino solo ITX il prurito
Sono persuasi che non interessa l'azione mai bassifondi dell'azione non l'ambiente ma i riflessi dell'ambiente spesso di maniera in una fantasia spesso negata al senso dell'osservazione
Tutto ciò può chiamarsi lirismo
Sarebbe facile essere poeti in questo caso
Ma si dimentica che l'arte destinata restare all'aspetto di una verità di natura non di una scoperta sperimentale escogitata affretto
Beh del resto una riprova un modo infallibile di risolvere la questione
Quello di ricorrere alla propria esperienza diretta
Si presentano nella vita di chi ha vissuto abbastanza lungo situazioni gravi casi veramente di emergenza nei quali tutto sembra rovinare la vita pare legata a un filo molto sotto
è facile immaginare quanti di noi hanno conosciuto ore simili negli ultimi anni quanti di noi hanno attraversato giorni e mesi durante i quali
Non reggendo letture più gravi si sono rivolti a libri di uno scaffale per cercare in un libro un lume
Ho un aiuto o anche una semplice distrazione non indegna umana
Ebbene solo i libri che nei tempi più duri resistono i assistono come compagni Fedi solo questi sono i libri d'arte narrativa che superano davvero le contingenze dell'estetica e il vaniloquio delle tendenze
State certi amici che come me siete scampati dal diluvio
Se l'ora del piantone dello stridore di denti dovesse tornare per noi la vostra mano non si alzerà per tirar giù dal loro scomparto i libri di acuti zeta
E neppure la storia di misti stallo ENI né tanto meno l'ultimo dramma esistenzialista che vi ha mandato il vostro librario
Ma prenderà come ho fatto io per qualche mese Dimitri valutino Dominique Albert Salvador Sherlock esso sceglierà senza esitare la vita
Perché per l'uomo posto di fronte al nulla uguale terno non esiste non è pensabile che una sola possibilità tangibile evidente il
Infinitamente cara quanto più è prossima sfuggire la vita di qua giù la vita stessa che abbiamo vissuto conosciuto è toccato con le mani fin dai primi anni dell'infanzia
Vogliamo ringraziare naturalmente
Fammi servito per questa lettura
Proprio mentre leggevo mi mi sono posto una
Domanda
Non non non conoscevo questo testo quindi non avevo
Una cognizione
Precedente
Mi sono chiesto se
Servillo non avesse scritto ricordato che questo testo è stato speso nel quarantasei
Sarei riuscito a
A trattarlo
A dire
A allegarlo a quel momento
A quell'autore beninteso che scrive queste parole
Circa vent'anni dopo o meno
Avere
Prodotto
Il retroterra dei capolavori
Che mi sono risposto Dessì probabilmente
Riflettendo un po'ci sarei arrivato che mi sembrava
Il
Il
Il punto non dichiarato
Fosse una sorta di polemica con l'esistenzialismo va colpito alla fine
Del testo la parola assistenzialismo viene pronunciata da Montale però naturalmente
Che senso avrebbe sempre scritto le stesse parole al tempo in cui scriveva Ossi di Seppia eccetera dopo la
Forse
Comunque stesse posso permettermi di dirlo una lettura
Bellissimo
E così
Ora
Possiamo dare la parola a
Professor Giacomo Marramao che
Professore ordinario di filosofia teoretica che politica andarci Università di Roma tempo
Signor presidente la signora ministra spettabile autorità signore e signori
Il punto che vorrei incominciare a centrare quella
Quello della ITEA che De Santis aveva
Della realtà
Per De Santis la realtà storica
E concreta soltanto se
Include in sé il momento ideale
Da questo punto di vista
è proprio vero che De Santis si riallaccia ha una tradizione italiana che fa
Da Machiavelli ci pare fino al Manzoni
Non ne vero realismo quello che non contempla innanzitutto attivo il momento ideale come è stato detto prima il momento etico all'interno
Anche della politica secondo aspetto per il quale
L'operatrice Santis e cruciale per
L'identità italiana il fatto che Contessa antismog che abbiamo la costruzione della letteratura italiana e De Santis che inventa
Proprio l'idea di letteratura italiana che prima non c'era
E lo fa con una consapevolezza molto forte e lui che era molto collegato al pensiero tedesco come Comuni diciamo larga parte della cultura Napoli napoletana dell'ottocento
Lui sapeva che Italia e Germania
Sono
E l'anno delle nazioni tardive come si diceva appunto fare sospette te nazione
Ma che erano al tempo stesso le prime nazioni d'Europa dal punto di vista dell'unificazione linguistica
Diciamo che l'Italia precede da questo punto di vista la Germania perché la macchina linguistica del toscano del volgare
E il resa una macchina linguistica alta a partire proprio dall'operatività e con Dante che
Con il volgare si cominciano a trattare questioni alte non soltanto
Le questioni private
Quelle amorose e via dicendo ma anche quelle che coinvolgono appunto i valori più alti
La Germania arriva più tardi con la traduzione della Bibbia fatta dall'utero tedesco ma anche lì abbiamo una grande macchina linguistica che precede il Natale
La formazione della nazione diciamo politica e De Santis era
E la diciamo perfettamente diciamo consapevole di questo fatto
L'Italia e la Germania sono agli antipodi del modello francese dove l'unificazione linguistica avviene attraverso il potere statale attraverso una sovranità statale che fa calare la lingua all'interno
Della società
Come dicevo prima dama chiave in via Manzoni passando per Giambattista vico noi abbiamo
Il De Santis la
Tutto l'idea di una riforma intellettuale e morale e da questo punto di vista abbiamo anche l'idea dello Stato non come mero guardiano notturno
Ma come promotore del miglioramento delle condizioni sociali e culturali della nazione
Qui naturalmente abbiamo la matrice che dia del pensiero pesanti sia cioè l'idea del ruolo centrale che devono svolgere le forse intellettuali
E abbiamo anche la crucialità della scuola dell'istruzione pubblica per la formazione della relazione delle Tours nazionale
E naturalmente i valori della patria
Che De Santis vieni a sviluppare solo strettamente legati ai valori della libertà ed al razionalismo laico qui via il rimando di De Santis diciamo alla tematica europea alla cultura europea
La cultura laica rigorosa di De Santis e una cultura che si forma attraverso la presa di distanza dal turismo di Basilio vuoti
Ma questa presa di distanza avviene proprio in quanto De Santis Giovanni legge i grandi testi dell'Illuminismo francese ed dell'illuminismo italiano dal Beccaria Filangieri da genovesi a pagarlo
Qui naturalmente si apre un problema molto serio che
E la connotazione della cultura laica De Santis sia quella che è stata prima molto giustamente chiamata una religione civile all'interno
Della quale sia laici che credenti devono ritrovarsi
Ebbene De Santis era convinto che la battaglia
Punto che andava fatta era contro il particolare Guicciardini hanno
Per una rivalutazione di Machiavelli coming out muratore dei tempi moderni d'Europa
C'è ma Machiavelli come il primo grande intellettuale europeo quello che scopre i appunto lo scenario
Di una politica che si saluta alla religione civile
E da questo punto di vista
Viene in mente una cosa che probabilmente insomma l'Italia non è stata ancora fino ad oggi la patria di Machiavelli mai citata se mi permettete la patria dei Guicciardini o dei Savonarola del partito curare oppure delle palingenesi
Ma mai la patria dell'autore che aveva approvato agli inventari l'idea di una religione civile repubblicana
Da questo punto di vista direi che la prospettiva di De Santis si colloca
Diciamo in maniera profonda nella storia italiana è un autore profondamente italiano insetti terzi questo profondamente europeo e per questo internazionale
Da questo punto di vista direi che da pesantissimi poi non possiamo più pensare la cultura italiana la letteratura italiana
Ma anche la politica il pensiero della Nazione italiana
Ecco di come lo si pensava prima cioè diciamo che
Con De Santis noi abbiamo un punto di svolta fondamentale
Che è un utile oggi ripensare per potere anche valorizzare patrimonio
Appunto culturale della nazione a livello europeo in quanto io ritengo
Che il nostro essere europei o è profondamente legato alla tradizione nazionale onore
Grazie insomma da Maroni
Credo diritti di poter dire che il concetto per lui era entrata ha trattato della imprescindibilità
De Santis sia profondamente vero soluzione è uno degli elementi di prociclicità la grandezza di un indirizzo quando di lì si può dire prima
Otto di lui
Le cose si vedevano un certo modo
Pongo in un altro
Insomma
Un costruttore della storia della letteratura da qui in effetti non si può prescindere
Mi promette mai si potrà
La nostra giornata
Gli studi di riflessioni
Viene conclusa
Dal direttore Museo del Risorgimento di Roma il professor Giuseppe Talamo
Signor Presidente della Repubblica signor ministro della pubblica istruzione autorità signore e signori
Nella formazione del liberalismo addio Santis nella maturazione ed il suo pensiero politico e dei grandi importanza alla diretta collaborazione con Cavour
Sebbene durata appena qualche mese dal ventitré marzo al sei giugno sessantuno allorché il cliente con il pieno resti il dicastero dell'istruzione pubblica nel primo ministero dell'interno
Per la sua rabbia capacità di tradurre in concreto l'azione politica aspirazioni diffuse Massari spesso vaghi e indeterminate
Cavour rappresentare agli occhi di De Santis proprio all'antitesi
Di quelli sognare
O immaginare
O fantasticare così frequente del nostro Paese e che gli conoscete assai bene per averne fatto
Oggetto di una decisa polemica diretta contro certo peggiora ciclismo della cultura italiana
Portato sul piano politico con l'atteggiamento si risolveva nella formulazione di programmi ambiziosi ma senza alcun nesso con la realtà nel vagheggiamento di una società totalmente diversa
Dal preesistente e di fronte alla manifesta possibilità di attuarla nella bando
Dico al sì anzi tipo di lotta per rifugiarsi nel mondo dell'ideale
Questo frequente atteggiamento avevi in Italia delle precise motivazioni storiche
Il Rettore
Il sogno era divenuto il naturale sostituto
Delle azioni in un Paese in cui la lotta politica si era svolta da secoli in un clima caratterizzato dalla mancanza di libertà e quindi dall'impossibilità di un libero confronto delle idee
Noi nei napoletani
Come De Santis abbia scritto Pasquale militari
L'alternativa si presentava assai spesso in questo momento
Vivere nel sogno
O investi arsi
Cioè calarsi in un mondo creato dalla fantasia nel quale un uomo sentimenti ideali non collocati secondo i desideri del pensatore oppure
Aderire agli aspetti anche deteriore nella realtà quotidiana
Accettando la senza riserve e soprattutto
Senza speranza o propositi di trasformare
Cavour Dunga appariva De Santis manutentivo grande statistica capace di realizzare un programma di attuare alcune idee senza arrestarsi alla fase puramente teoriche senza cadere d'altronde
Nel più piatto empirismo dell'azione politica priva di qualsiasi principio che trova l'unica possibile giustificazione perché in se stessa
Questo spiega perché De Santis si dice Monica pure in tante sue prese di posizione
E perché il liberalismo del Conte
Resto il suo costante modello politico da stesse interpretazione che gli diede impedito del giusto mezzo
Cavouriano alla quale se si deve ad allargamenti argomenti o correggendo il ritiro a suo avviso sul grande statista
Essendosi intuisce ad esempio il leit motiv privo dei discorsi più importanti che gli abbiamo iniziato il Parlamento
Quello del ventidue novembre
Sessantadue conto che il Ministero Rattazzi
L'onorevole Rattazzi acceduto disse De Santis che bastasse
Concetto negativo del mondo che passasse semplicemente tornare
Che bastasse sufficiente tenersi lontano dagli estremi ed utile
Non sono dell'estrema sinistra non sono dell'estrema destra per concludere dunque io sono al centro
Ma un centro così concepito ed il frutto di un'operazione parlamentare
Non sorretta da alcun programma da alcun principio
Cavour aveva formato un centro perché era riuscito preventivamente a creare gli avvenimenti a trovare dei dei
Le quali dovremo allora tornare intorno all'una grande maggioranza
Questi ed era uno stand la libertà di commercio
Il grande impulso dato all'industria del Paese
Interventi incrementa
Le sue implicazioni sul piano politico diplomatico europeo le annessioni l'Unità d'Italia egli aveva saputo soprattutto Capalbo
La tesi tradizionale secondo la quale
La minaccia alla pace
In Europa veniva da chi intendeva modificare
L'ordinamento esistente dimostrando
A tutta l'Europa come proprio
Dallo Stato può della penisola venisse la maggiore minaccia alla pace
E alla tranquillità del vecchio continente
E comproprietario unificata avrebbe potuto costituire un elemento importante
Per l'equilibrio europeo grazie
Prima di
Sì c'è adesso vediamo se