"Per una svolta nelle politiche di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo"

I lavori della seconda giornata del mostro convegno io debbo innanzitutto giustificare l'onorevole Zangheri che però per ragioni penso del tutto comprensibili evitati gli sviluppi della crisi degli impegni che questo poneva il presidente dei gruppi non ha potuto essere presente quindi presiedere i lavori di questa seduta mi ha pregato di sostituirlo
Noi inizieremo dando la parola Gildo garante del COCIS per il primo intervento
C'è un po'insomma
Grazie le faticosa aprire mattina
In sala semivuota e un po'addormentati
Sono Baraldi presidente del COCIS il coordinamento delle dell'ONG le organizzazioni non governative
Per la cooperazione internazionale allo sviluppo
Ma innanzitutto voglio ringraziare il partito non soltanto per retorica come si fa sempre cioè per aver invitato le nostre Neji
O per avermi concesso la parola
Ma soprattutto per aver promosso era Lizzadro che se la Conferenza nazionale
Che costituisce un impegno diretto di una grande forza politica nel campo della cooperazione tra i popoli
Cosa che fino a oggi non si vede non si vede frequentemente
E da cui quindi c'è da aspettarsi una serie di risultati di risultati concreti
Ed è un impegno particolarmente importante oggi dopo che
Anche a livello nazionale e per carità non voglio ridurre l'impegno per la cooperazione a quanto vi ho fatto governo attivamente dall'Italia ma questo è comunque una componente importante
Anche a livello nazionale dicevo si è rinnovata e in innovata di molto
La legislazione sulla materia
Con il contributo determinante di tutte le forze politiche sociali anche quelli dell'opposizione anche in particolare quelle del Partito comunista
E con un risultato che stando alla carta al testo della legge
Può forse essere annoverato tra le prime riforme istituzionali risultato che oggi appare minacciato e svilito
è in atto una riappropriazione della politica di cooperazione da parte del potere burocratico e diplomatico
Un tentativo di rinchiuderla questa politica di cooperazione dentro le mura del palazzo ottenendo dal di fuori la cittadinanza
Riprende vigore l'aggressione speculativa i cospicui fondi pubblici
In questa in molte altre sedi già prima di oggi voci ben più Terrevoli delle mie hanno evidenziato questo misto di degenerazioni resistenze inadempienze contraddizioni
Dalla mancata delega un sottosegretario
Allo svuotamento di ogni trasparenza era un principio fondamentale della nuova legge al ricorso sistematico la trattativa privata
Alla mancanza di una programmazione seria organica la resistenza verso qualsiasi struttura tecnica che non sia burocratico funzionale eccetera
Quindi non credo competa meriti etere qui queste denunce
Né tanto meno sollecitare quell'intervento che peraltro il Partito comunista già intrapreso
Invece voglio affrontare un po'più più puntualmente l'argomento delle ONG dell'organizzazione non governativa cosa sono e difficile definirlo ma più o meno tutte le ospiti lo sappiano
Solo associazioni di privati cittadini che si organizzano per intervenire su un determinato problema che nel nostro caso è quello della cooperazione tra i popoli
L'intervento delle leggi si realizza sia in modo diretto
Attuando cioè attività di cooperazione concreta nei paesi in via di sviluppo
Sia tramite iniziative di lobbying
E uso questa parola perché non mi spaventa anche un'implicazione positiva nei confronti della società civile ed elesse istituzioni per mantenere attente mutare atteggiamenti e scelte
Le ONG operano quindi sulla base di motivazioni ideali e coerentemente con una loro precisa analisi politica del problema sui cui si battono quello dello sviluppo
E se tuttavia non possono e non devono essere considerate movimenti complessivi come ad esempio i partiti politici
E neppure espressione complessiva della società civile
Perfino l'intervento su problemi aspetti strettamente connessi o addirittura complementari come la lotta per la pace e il per il disarmo la lotta per l'ambiente l'ecosistema
Non competono le leggi di cooperazione internazionale ma ad altre vie specifiche e a specifiche espressione di una società civile
Magari poi costituite fisicamente dalle stesse persone
Le gli elementi che sto esponendo non rappresenta né evidentemente la posizioni di tutte le ONG italiane
Proprio perché le leggi basano il loro intervento su un'analisi politica su un matrice culturale sulla visione delle cose rappresento qui solo delle leggi della sinistra quelle che posso rappresentare come COCIS
Ma reputo che la gran parte di quanto sto dicendo se condiviso anche da molti organismi di
Diverso è matrice culturale
Esiste nel nella nostra società una forma di ipocrisia manichea
Grazie alla quale l'ONG sono sistematicamente in modo alterno mitizzata a volte come la parte buona della cooperazione contrapposta a una presunta parte cattiva becera speculativa che quella dell'impresa e degli intrallazzi e dei governi le partite delle lobbies
E poi alternativamente attaccate perché si scopre che sono troppo professionali come se idealità richiedesse per forza incapacità oppure perché loro volontari e cooperanti non soffrono come poveri Negretti in Africa come se la sofferenza in se fosse un paio un
Un aspetto positivo
Io credo che
Vadano chiariti questi aspetti altrimenti continuiamo a cadere nella demagogia nella segmentazione e soprattutto in un atteggiamento anche politicamente inaccettabile quello di vedere l'ONG come una forma altra alternativa e quindi buona valide eccetera a uno stato a un intervento pubblico necessariamente negativo e quindi a non voler capire che la cooperazione è un prodotto di una volontà politica dell'intero popolo italiano che deve vedere un'integrazione di tutti i suoi strumenti un'integrazione per arrivare migliori risultati possibili
Molti dicono che
Nostro obiettivo dovrebbe essere aiutare i popoli in via di sviluppo nel non siamo d'accordo con dobbiamo evitare proprio nessuno
Nostro obiettivo è quello di cooperare tra i popoli tra tutti i popoli cooperare vuol dire vantaggio reciproco vuol dire
Partire da una serie di analisi
Secondo cui
E questo è un elemento molto importante perché è su questo che si basa poi tutta questa divisione manichea
Secondo cui lo sviluppo del Sud non è soltanto un imperativo morale da subire pur sapendo che ci danneggerà nei nostri profondi interessi economici morali politici pre personali di popolo italiano no
Lo sviluppo del Sud è un elemento di vantaggio anche per il popolo per le popolazioni per le classi lavoratrici del Nord
Se questo principio colto allora ecco che tutta la cooperazione diventa qualcosa di reale non un atto puramente moralistico ed è su questa base che le nostre leggi cercano di muoversi quindi non con un'ipotesi di solidarismo
Ma di internazionalismo concreto basato sulla convenienza reciproca
E allora ecco che una serie di cose conseguono le nostre operazioni non solo l'attività finalizzate a testimoniare quanto siamo bravi solidali in cui quindi addirittura la sofferenza ancorché inutile diventa un valore positivo
Ma sono attività finalizzate a ottenere dei risultati ottennero un aumento della ricchezza complessiva un miglioramento della sua distribuzione e quindi della sua gestione politica in cui la sofferenza
Se è un obbligo se necessaria sei adattamento alle condizioni
è accolta non è certo un valore positivo in sé
La nostra opzione non è di anti statalismo lo Stato faccia e noi
E sappiamo positivamente i complessi della società italiana facendo in modo del tutto scisso e positivo e buono
è invece un rapporto di collaborazione in cui siano chiare le parti chiari ruoli e in cui noi come espressione diretta della Società Civile vogliamo operare raccordandosi con le altre istituzioni che in un rapporto integrato in cui ciascuno faccia ciò che sa fare ciò in cui è più in grado di essere utile
Di fungere di portare a un miglioramento nella gestione nella produzione di ricchezza nella sua distribuzione nell'apporto e dire all'indie interdipendenza tra i popoli
E così quindi si scattano subito una serie di integrazione obbligate
A partire per esempio dalle integrazioni con le strutture più periferiche dello Stato un'altra cosa che non ho voluto accennare prima della nuova legge
E che
E a mio avviso tra le più totalmente ignorate il non prendere atto che così come le ONG
Sono un'espressione diretta periferica della popolazione
Lo Stato la cosa pubblica diciamo in senso più lato ha una sua articolazione periferica nei Comuni nelle Regioni nelle Province e nelle istituzioni degli enti locali
Che proprio perché più periferica più capillare più distribuita più a contatto direttamente con il cittadino può essere uno strumento più controllabile più operativo più capace di coinvolgere le forze vive del Paese nel nel nel nell'intervento di cooperazione e che per noi energie la nostra immediata contro faccia il nostro immediato complemento
E su questo colgo l'occasione sfrutto che sto tribune se mi è consentito per annunciare che a fine marzo tutte le ONG congiuntamente delle più diverse matrici politiche culturali organizzeranno a Milano un convegno finalizzato a fare il punto su questo aspetto su che cosa gli enti locali possono e debbono fare nell'ambito della cooperazione
Ecco tornando a questi aspetti
Dicevo prima non compete a me e denunciare gli smottamenti visibilmente della legge però almeno si per quanto riguarda l'ONG dove da un lato ci troviamo davanti una pubblica amministrazione che continua a ignorare
Che la legge ha avuto delle innovazioni che gli organismi non governativi sono finalmente considerati a pieno titolo soggetti attivi di cooperazione e continua a considerarli come non era certo più della Val tale pure prima di questa legge e forse neppure prima della prima legge del sessantasei continuano a considerarli come agenzie
Per reperire raccoglie e spedire a pedate nel sedere scusate che sul piacere pedante ma questa è la concezione ragazzotti di buona volontà senz'arte né parte che la legge chiama volontari impropriamente perché volontariato è ben altra cosa nascondono
Dall'altro dall'altro l'uso puramente strumentale
Cioè le leggi costano meno sono efficienti permettono a volte di salvare la faccia perché perché si fa la solita iniziativa di cattedrali del deserto l'impianto chiavi in mano destinato a fallire sfasciarsi il giorno dopo
Mandiamo gli allora dietro un po'di questi ragazzotti in grado di tamponare le popolazioni coinvolgerle fagli capire che gli italiani in fondo sono bravi
Questo uso strumentale il simmetrico parimenti rifiuta da rifiutarsi di quell'uso che ignora invece che la legge c'è stata che c'è una crescita e che ci sono i soggetti attivi
Ultimo aspetto e poi ovviamente mi fermo
Sperando nel frattempo adesso è riuscito anche a rompere un po'agli atti di apertura
Quello della collaborazione secondo me è necessaria tra diverse i diversi livelli espressioni del popolo italiano la società civile in particolare qui dico delle ONG
E il nostro coordinamento ad esempio ma anche di tutte le altre Nigi e delle forze politiche dei partiti
Anche qui al di là dei rapporti di simpatia automatica o del fatto che molti operatori militanti dei nostri organismi siano anche iscritti a un partito politico il viceversa evidentemente non c'è non si pone credo sia opportuno cominciare a stabilire delle forme di raccordo di confronto che non vincono nessuno ma servono a tutti affinché l'intervento nell'ambito della cooperazione allo sviluppo
Sui suoi due piani quello culturale in Italia e quello operativo fuori dall'Italia sia sempre più efficace
Vi ringrazio
Ringraziamo il dottor Baraldi per il contributo e diamo dei sulla parola Lanfranco Turci presidente nazionale della lega delle Cooperative ardito
I termini temporali come già è stato ricordato nella giornata di ieri la politica di aiuto ai Paesi in via di sviluppo nel nostro paese non può vantare una grande anzianità
Gli ultimi anni hanno tuttavia visto uno suo consistente evoluzione sia in termini quantitativi che concettuali
E tuttavia i tempi avanzano più rapidamente della nostra buona volontà e certamente delle convulse faticose procedure decisionali in uso nelle istituzioni politiche e amministrative del nostro Paese
Eppure siamo convinti che con la legge quarantanove si sia fatto un sostanziale passo avanti rispetto all'esperienze passate
La ragione della nostra parziali soddisfazione consiste nel fatto che non ho sciolto un nodo politico essenziale che potremmo formulare in questo modo e possibile eccome
Conciliare gli obiettivi etico sociali coessenziale d'una politica di aiuto lo sviluppo i cui tempi sono lunghi con le necessità politico diplomatiche spesso di breve respiro e con gli interessi economici e commerciali immediati e di medio periodo
La complessità dei parametri dall'OLAF due integrazione e di sfasamenti temporali che comportano possono far sorgere di fatto fanno sorgere pericoli e difficoltà
Un'attenta riflessione su questo problema ci parla premessa indispensabile per delineare in modo concreto ed in termini di realismo politico il futuro della politica di cooperazione per lo sviluppo del nostro Paese
Devo dire subito che noi riteniamo l'equazione difficile ma solubile nostra opinione che sarebbe poco saggio e comunque non collimanti con le tendenze in atto sullo scenario mondiale considerare prevalente o esclusivo un fattore rispetto agli altri
Se consideriamo i dati essenziali di questo scenario che interessano la nostra analisi ci sembra di poter affermare che ci troviamo ad un punto cruciale nelle relazioni economiche mondiali
Per limitarne l'essenziale del prelato questa analisi è stata ampiamente sviluppate già nella giornata di ieri vorrei mettere in evidenza alcuni innanzitutto non si ha avuto un'espansione adeguate sufficiente degli scambi internazionali
L'interscambio fra paesi sviluppati i paesi in via di sviluppo in seguito al calo dei costi delle materie prime alle fluttuazioni del dollaro ha subito complessivamente una flessione in termini di valore e di volume
L'indebitamento come è noto raggiunto livelli tali da assorbire quote essenziali del reddito nazionale per il pagamento del servizio del debito provocando tensioni sociali insopportabili vere e proprie destrutturazione improduttive interni e pesanti ripercussioni sugli scambi internazionali
In sostanza la percentuali di produzione destinata all'esportazione cresciuta senza che vi sia stato un adeguato dimensionamento della struttura produttiva dell'accumulazione della specializzazione dei fattori di produzione della composizione della domanda interna d'altra parte se accentuato il divario fra paesi in via di sviluppo
Alcuni di essi sono diventati più poveri in termini assoluti altrui alcuni Paesi di nuova industrializzazione pur avendo avuto una consistente crescita economica ed è la base produttiva non hanno visto migliorare dall'opposizione dell'attiva rispetto ai Paesi più industrializzati
Se così profondamente modificata la struttura del commercio internazionale
E la divisione internazionale del lavoro ed è cresciuta complessivamente la dipendenza dei Paesi in via di sviluppo dell'economie dei Paesi di più elevata industrializzazione sia in termini di mercato che finanziari e tecnologici
Il trasferimento nei Paesi di nuova industrializzazione di segmenti tecnologici non ha infatti intaccato la concentrazione della ricerca dei sistemi gestionali del know how del capital venga delle leve finanziarie nei Paesi industriali per superare le difficoltà dell'opposizione relative questi Paesi hanno bisogno di un salto qualitativo che come dimostrano i casi della Corea del Brasile ed Argentina del dell'Argentina e dell'India comporta spesso drammatiche contraddizioni sociali e conseguenti contraccolpi economici
Nonostante come la sì di tanti fattori negativi non vi è dubbio non vi è dubbio tuttavia che una significativa ridistribuzione delle attività produttive si sia realizzata e ancor più si realizzeranno il futuro
Nel campo che dicono per esempio
è assai probabile che in alcuni Paesi in via di sviluppo la produzione di alcuni prodotti crescerà più del fabbisogno mettendo ulteriormente in crisi sistemi protezionistici creati dei Paesi più ricchi senza peraltro eliminare nel complesso la fame e le carestie
Ma anche in alcuni comparti industriali e persino dei servizi la concorrenza internazionale di alcuni di questi Paesi si accentuerà
Il punto fondamentale e che nessuno di essi ha preparato adeguatamente le condizioni per riequilibrare la crescita della produzione per i consumi interna con interno con quella per l'esportazione
Ne potrà servire a tale scopo la linea di intervento preconizzato dagli Stati Uniti e parzialmente messe in atto del fondo in atto dal Fondo monetario internazionale
Ci pare quindi perché una politica efficace di aiuto ai Paesi in via di sviluppo debba tenere conto della necessità di favorire la crescita degli scambi e nello stesso tempo pone le premesse per la differenziazione della loro struttura produttiva l'elevamento della qualità del fattore lavoro ed espansione della domanda interna tesa a soddisfare i bisogni primari delle popolazioni locali e quindi a favorire la forza alle i processi democratici interni a questi paesi non ci si deve pertanto scandalizzate se si mette in evidenza l'opportunità di coordinare le politiche commerciali con quelle della cooperazione per lo sviluppo
Sarebbe inutile nascondersi che finanziamenti erogati con la legge quarantanove sono spesso l'unica fonte che alimenta le nostre esportazioni in alcuni settori nelle nostre relazioni economiche e commerciali con alcuni Paesi proprio per questa ragione occorre integrare l'aiuto lo sviluppo con politiche finanziarie creditizie commerciali tariffarie valutarie che consolidi uno l'inserimento dei Paesi da noi assistiti nel sistema economico internazionale
E nello stesso tempo aiutino alla nostra economia a superare le difficoltà del mercato internazionale
Sotto questo profilo la riforma della Sace una politica valida valutaria che favorisca gli investimenti e trasferimenti di tecnologia e di know how una maggiore apertura dei mercati da perseguire nel quadro di negoziati internazionali l'assistenza e la promozione di nuove forme di scambio anche attraverso la riforma dell'ICE sono condizione necessaria anche per rendere più efficace la politica dell'aiuto
In questo ambito si pone con forza l'esigenza di rivedere le modalità e i contenuti degli interventi finanziati con la legge quarantanove
Ponendo al centro dell'attenzione oltre ad un'accurata programmazione Perale Paesi la predisposizione di programmi di intervento integrati
Ed un'incentivazione del ruolo della piccola e media impresa sia come oggetto che come protagonista della progettazione e dell'esecuzione
Bisogna quindi favorire una inversione di tendenza rispetto alla logica commerciale della ricerca della commessa per realizzare una vera e propria strategia di cooperazione per piccole e medie imprese che abbia come cardine l'essere inserita nell'ambito delle politiche dei Paesi in via di sviluppo
E di essere contemporaneamente strumento per una vera e propria cultura della cooperazione intesa come collaborazione superamento delle logiche di dipendenza tra nord e sud del mondo
Se esaminiamo la politiche di aiuti seguita nei primi anni di esperienza della legge trentotto e successivamente nel breve periodo in cui fu in vigore il Fai emergono alcuni elementi principali
La mancanza di una programmazione pluriennale una certa preferenza per progetti infrastrutturali di grandi dimensioni una notevole episodicità degli investimenti produttivi e nel terziario
Si aggiunge che il meccanismo della legge precedente poggiava essenzialmente sull'identificazione di progetti da parte delle imprese e di altri organismi privati italiani è facile capire perché investimenti anche ingenti non sente abbiamo dato i frutti sperati
La nuova legge delibere prese recentemente dal Comitato direzione direzionale della Direzione generale per la cooperazione consentono di di ovviare a questi difetti
Noi pensiamo innanzitutto che nella definizione dei programmi per il Paese occorra studiare con le autorità locali progetti che consento di mobilitare sulla scala più ampia possibile le risorse esistenti sia nel settore produttivo che nei servizi
Per produrre occorre infatti formazione professionale di conoscenze organizzative materie prime semilavorati reti di comunicazione e di informazione strutture di come Charlie trazione su questi fattori occorre lavorare con più lungimiranza integrando risorse locali e assistenza esterna compresa quella che in questo campo possono fruire imprese cooperative e le piccole medi in crisi in genere
Grandi infrastrutture sono certo necessarie ma hanno scarsa efficacia se mancano di numerose unità produttive medie piccole capaci di utilizzare né valorizzando le potenzialità e le prestazioni
La realizzazione di questo unità economiche nel campo della produzione dei servizi può avvenire coinvolgendo direttamente risorse locali e permette di porre in essere un processo di Autun sviluppo di accumulazione
Diretto integrare mercato locale mercato nazionale e mercato internazionale anche nell'ambito di logiche d'interscambio sud sotto
La flessibilità la disponibilità di capacità professionali dimensionate la specifica natura dei problemi da risolvere l'ammontare limitato degli investimenti da fare
La integra abilità in moduli più vasti fanno della piccola e media impresa è soggetto necessario per la individuazione delle soluzioni più idonee a questo tipo di progetti
Questo dato vive ormai riconosciuto negli ultimi accordi di Lomé nei programmi delle agenzie internazionali delle Nazioni Unite così come nelle iniziative pubbliche assunte da alcuni Paesi europei di più lunga esperienza nella cooperazione internazionale
Penso che se questa valutazione verrà fatta propria dagli organi governativi del nostro Paese un ruolo essenziale per la sua traduzione pratica potranno svolge le due precisi soggetti
Il primo è appunto il movimento cooperativo che può orientarsi a spingere su questo terreno non solo le sue imprese maggiori ma insieme ad esse cooperative di minori dimensioni e contemporaneamente imprese private di piccola e media dimensione il secondo soggetto è costituito dalle regioni in particolare da alcune regioni che da più tempo hanno sviluppato una politica di sostegno alla piccola e media impresa i suoi consorzi mirata anche al mercato internazionali
Ricordo in proposito ma c'è una relazione subito dopo che mi pareva più ampiamente
Che un convegno più di due anni fa all'elogio su questo tema proprio la Regione Emilia Romagna insieme le erbette per analizzare l'apporto di competenze di tecnologie e di capitali che anche la piccola e media impresa poteva portare ai paesi in via di sviluppo
Voglio però sottolineare come in progetti articolati di questo tipo possono trovare una specifico collocazione nella loro autonomia anche gli interventi promossi dalle organizzazioni non governative
E inoltre la tradizione dei gemellaggi e dei rapporti fra enti locali occorre sapere vedere in modo integrato questi diversi possibili e autonomi protagonisti
La possibilità offerta dalla legge quarantanove
Di realizzare progetti in forma di joint-venture tra imprese italiane e imprese i paesi in via di sviluppo esalta queste potenzialità e sarebbe un errore non mettere in condizioni le medie piccole imprese di farne uso
Non sfugge nessuno infatti che la piccola e media industria che spesso dispone delle tecnologie più sofisticate più adattabili al variare delle forme organizzative e produttive questo Joint Venture permetterebbero pertanto di raggiungere alcuni obiettivi
Tra cui l'ampliamento dei contenuti della cooperazione un maggior coinvolgimento dei partner locali nei progetti e un rafforzamento dell'impegno di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese del nostro paese bisogna quindi dal prova di capacità innovativa e creativa scuotendo sì di dosso la polvere delle abitudini c'è otto e più facile attende l'identificazione dei progetti da parte spesso di grandi imprese
E lo dico sapendo che farei se ve ne sono anche di natura cooperativa e limitarsi a gestire l'esistente
La nuova legge impone la direzione per la cooperazione di identificare o aiutare identificare i progetti di realizzare e dunque su compilativa gli strumenti previsti come l'unità tecnica per disegnare forme di intervento che si propongono anche di potenziare dell'imprenditorialità diffusa e di utilizzare le capacità della piccola e media impresa
Non possiamo tuttavia ignorare che se non vi sarà uno sposo più ampio per promuovere la presenza sul mercato internazionale attraverso un diverso politica il commercio esto tutto ciò sarà più difficile
Invitiamo perciò il ministero degli Esteri quello del commercio estero
Ad una concertazione
Che eviti orientamenti a senso unico o reciproci intralci occorre tener politico commerciale simpatica comprendere neppure mi dello sviluppo nella politica di tutti i paesi in via di sviluppo ad avere una concezione più ampia e generale dei propri compiti
Nel predisporre nella predisposizione dei programmi dei progetti bisogna inoltre tener conto della particolarità dei singoli Paesi
Accentuando secondo il caso la concessione di credito di Doni e su questa base trovare il giusto equilibrio tra interventi infrastrutturali Grandi Progetti e progetti integrati ai imprenditorialità diffuso
Soprattutto occorre rende sempre più partecipe non solo i governi ma le forze economiche e sociali locali
Sotto questo profilo come rappresentante di un'organizzazione di cooperative che per sua natura è per sua intima convinzione
Deve operare come sistema di impresa in cui convivono diversi settori e diverse dimensioni aziendali permettetemi una riferimento più deciso l'esperienza cooperativa
Questa esperienza in Italia avuto per molti versi qualche affinità storica con la situazione di alcuni Paesi in via di sviluppo
Il successo del nostro movimento cooperative dovuto appunto ad una concezione dello sviluppo intesa come imprenditorialità diffusa più partecipazione autogestione più integrazione intersettoriale
In un certo senso anche successo della piccola e media impresa si fonda su alcuni presupposti analoghi economie di scala dovute al legame con il contesto locale reti di servizio di terziario complementarietà non è un caso che in alcune realtà locali due fenomeni vadano di pari passo riteniamo questa esperienza preziosa anche per una politica di cooperazione allo sviluppo nei dialogica Hotels & N terzomondista né subalterna agli interessi economici dominanti
E d'altronde che non si tratti di un'utopia o peggio di spirito di parte lo dimostra la crescente domanda di cooperativismo nel senso in cui noi lo intendiamo e lo abbiamo sperimentato una domanda che salì in modo crescente appunto dei paesi in via di sviluppo
Siamo convinti che una politica di cooperazione internazionale lo sviluppo
Che promuove lo sviluppo delle cooperative dell'imprenditorialità diffusa in quei Paesi quali soggetti di politiche di sviluppo di auto subito dopo in collaborazione e competizione con il sistema delle imprese pubbliche e private di quegli stessi Paesi non si contrapponga ad una concessione economica pluralista ed aperta all'apporto di tutti
Ma costituiscono scelta moderno sul piano economico giusta sul piano sociale e vantaggiosa sul piano politico sia per l'Italia sia per i Paesi in via di sviluppo grazie
Ringraziamo Turci per la sua relazione diamo ora la parola al professor Marcello Colitti che consigliere per l'Energia del presidente dell'ENI
Sì
Potrete Emilia da accennare
Il primo riguarda il legame che corre che deve essere stabilito tra la politica link
Sviluppo dei Paesi sottosviluppati la politica di sviluppo interno
Il secondo
Qualche osservazione sul modo di finanziare questa politica qui sul modo di finanziare gli investimenti all'estero
Il terzo punto è un brevissimo ricordo della situazione dell'area del Mediterraneo che ci interessa direttamente per ragioni geografiche oltreché geopolitiche
Io direi che bisogna anzitutto impostare la politica di collaborazione con i paesi in via di sviluppo su un'analisi della dello stato attuale dell'economia europea e in particolare il nostro Paese
Noi siamo caratterizzati da una da uno sviluppo insufficiente della domanda
Che è frenata sia dal grado di maturità raggiunto dal mercato dei beni di consumo sia dallo scarso quindi volume degli investimenti e dalla scarsa domanda di beni capitali
Sappiamo tutti che le industrie di base hanno una forte sovracapacità dovute agli investimenti degli anni sessanta settanta
E sappiamo benissimo che in mancanza di innovazioni più radicali oggi gli investimenti si limitano alla razionalizzazione e al rinnovo quando va bene delle capacità produttive esistenti
Quindi riduce di beni capitali a una domanda ridotta molto congiunturale
Il che vuol dire che si ritarda il progresso tecnologico e che non si riesce a risolvere il problema della disoccupazione
Sì Rita dal progresso tecnologico perché l'industria liberi investimenti o cara che produce le macchine e le nuove tecnologie sono quasi tutte incorporate in macchina
Non si riesce a risolvere il problema della disoccupazione perché l'industria dei beni capitali è quella che ha la più alta il più alto tasso di lavoro sofisticato e le quella che riduce di meno
All'aumentare della progressione la il contributo del lavoro
E da qui deriva in parte l'intrattabilità del problema della disoccupazione su cui non mi dilungo perché diciamo non c'è bisogno titoli numeri rispetto a quello che sappiamo già
Rimane il fatto che la stagnazione degli investimenti e tutto sommato lo sviluppo di consumo inferiore a quello che potrebbe essere lascia nelle economie sviluppate un'enorme quantità di risorse liquide che non vengono assorbiti idea dei consumi e degli investimenti
E che quindi cercano impieghi e quindi poi nasce la cosiddetta finanziarizzazione dell'economia cioè critiche spesso non trovano creando che la classica situazione descritta da Case negli anni trenta di eccesso di risparmio e di scarso utilizzo delle risorse
Allora sembra logico che è una risposta a livello globale al problema dell'economia occidentale italiana o europea non sono molto diverse
Sia una ripresa degli investimenti poiché è difficile crearla sulla situazione interna una ripresa degli investimenti all'estero
I quali possano avere degli effetti indotti sull'economia del nostro Paese sia sulla domanda di beni industriali soprattutto sia sulla domanda fino in un periodo posteriore di beni di consumo
Dire che bisogna fare degli investimenti all'estero a questo punto pone il problema di come finanziarli
Perché il fatto che esista una massa monetaria che si muove alle ricerche ad un impiego non vuol dire che sia poi facile ottenerla ed utilizzare anzi
Diciamoci tutto che per avere effettivamente un effetto di sviluppo nelle aree che lo dovrebbe muovere e per avere l'effetto di sviluppo sul mercato interno
Gli investimenti devono avere una natura qualitativamente ben definita e secondo me devono essere soprattutto investimenti concentrati sull'industria
Perché l'industria ha delle caratteristiche che favoriscono lo sviluppo produce strumenti attrezzature moderne anche per gli altri settori prepara la manodopera favorisce l'aumento della produttività eccetera
Per investire nell'industria però sono necessari delle condizioni specifiche
Ci vogliono dei capitali abbastanza in quantità abbastanza rilevante ci vuole un livello di imprenditorialità la capacità di assumere rischi ci vuole l'accesso al mercato nazionale ma soprattutto internazionale
Il che vuol dire che ci vogliono le grandi imprese perché sono le uniche che hanno la capacità di rischiare le tecnologie disponibili e soprattutto l'accesso ai grandi mercati per disporre del prodotto dell'investimento realizza
Allora come identificati questi investimenti come si possono finanziare questo ragionamento piuttosto complesso che ha qualche elemento di tecnicità mi sforzerò di rendono più semplice possibile
In primo luogo bisogna dire che il nostro Paese ha sentito il bisogno di impostare una politica di cooperazione anche se ancora basata sul credito aiuto ma c'è si è sentita questa necessità
E quindi qualche passo si è fatto verso un c'è una certa forma rifinanziamento però diciamo è forse il momento di esaminare questi passi che si sono fatti rispetto ai bisogni che non alle esigenze che si sente diciamo che i finanziamenti e le regioni invece da qualche tempo a questa parte si opera quasi esclusivamente sulla base di una cosa che si chiama project financing il finanziamento per progetti
Che diciamo sfrutta la disponibilità internazionale di risorse da investire che organizzato pressappoco così supponendo un investimento che abbia complessivamente un valore di cento miliardi tanto per avere una un riferimento numerico
I soci mettono capitale sociale quello che comunemente si chiama equity in questi investimenti che è stata il quaranta e il trenta il quaranta per cento dell'investimento complessivo
E quindi su un investimento di cento miliardi versano quindici o venti miliardi di denaro fresco
Il resto deve sì evento viene finanziato con debiti sul mercato internazionale dei capitali
Una parte con il cosiddetto supply Screti che il credito che la la compagnie di ingegneria da a chi compera le sue le le le sue ingegneri e naturalmente anche le macchine e un'altra parte il credito normale investimenti
Questo sistema il vantaggio che riduce il peso dell'investimento sui soci ma può essere applicato solo quando il Progetto prometta un profitto sufficienti a pagare non solo gli interessi ma anche capita
Allora proviamo ad applicare questo sistema
Che ha come base il fatto che i due soci versano un capitale di equity
Fabbricare quel sistema la cooperazione e troviamo sopra prima un enorme problema e cioè che il Paese dove gli investimenti andrebbero fatti non è ma le risorse per mettere la propria parte di capitale sociale
E quindi in qualche modo bisogna dargliela
Allora la legge italiana
Dice che possono essere concessi crediti agevolati alle imprese italiane per il parziale finanziamento della loro quota di capitale di rischio no al Paese ricevente
Era la terza edizione non risolve il problema perché ripeto quello che manca davvero è la capacità del paese dove viene l'investimento di mettere la propria quota di equity
Se vi è un'azienda italiana che ha in mente di fare un investimento tanto vale che ci mette almeno la sua e Chiti che rischi il suo denaro così almeno siamo sicuri quel nome resterà bene
E il problema di coprire il rischio politico del Paese in Italia l'abbiamo già risolto in un altro modo attraverso il Sace
In verità una lettura della legge relativa non rende chiarissimo
Se è possibile donare l'equity o no non ne fa cenno
E a mio parere questa questa nuova valenza della legge potrebbe essere decisa solamente con una decisione del comitato interministeriale
Tuttavia una decisione i comitati dei militari la già appresa
E sembrerebbe da leggere questa decisione che il con il contributo complessivo per un'iniziativa di questo genere sia limitato a venti miliardi e sia graduato in modo tale settanta per cento i primi dieci miliardi cinquanta per quelli che vengono dopo eccetera da renderlo effettivamente applicabile a questo massimo di venti miliardi soltanto nel caso che l'equity da sottoscrivere dalla Compagnia Italiana ammonti a circa trentacinque miglia
Allora facendo un pochino di conti e immaginando che trentacinque se l'equity delle imprese italiane agli altri trentacinque celebre di corrispondente dell'impresa del Paese concedente sostanzialmente questo questo dizione rende possibile dare il massimo di contributi a un progetto che abbiamo capita lì compresi un investimento di duecento miliardi duecentodieci
A cui però e qui sta che qui sta il problema sostanziale questa legge concede meno del dieci per cento degli investimenti
Perché concede quei famosi venti miliardi di prima
E allora tutto il sistema crolla perché dieci miliardi sugli investimenti duecentodieci non sono sicuramente sufficienti a far decidere di fare l'investimento piuttosto deluso
è chiaro che la strumentazione giuridica che abbiamo oggi non ci permette di fare una politica d'investimento in joint ventures di livello sufficiente a determinare uno sviluppo economico
E che ogni problema dell'equity del Paese
Colpi in cui avviene l'investimento è tutto da vedere tutto da risolvere ma è anche chiaro che soltanto risolvendo questo problema si può ottenere effettivamente Oliver e finanziario rilevante perché se sì ottici adoperarsi sistema del dono dell'equity avremo libere Siena anziani da uno a sei per ogni dollaro che ci mette il Paese che dona se ne vengono investiti sei
Che è un leveraggi più resteremo lì importanza ad un estremo livello e che darebbe effettivamente la speranza di muovere un ciclo di investimenti di qualche quindi io penso che il problema fondamentale che debba essere discusso e affrontato è come se vogliamo fare delle joint-venture di qualche rilievo
Si può fare sì che il paese in cui avviene l'investimento metta il proprio capitale di equity che lui non è in grado di produrre da sé
Il terzo tema più annunciato nel via breve il mio breve intervento quello del Mediterraneo ora anche qui in Italia si sono dette tantissime cose non è necessario ricominciare sempre da capo
Basta dire due cose fondamentali nell'area sud del Mediterraneo e avvenuto negli ultimi trent'anni uno sviluppo demografico straordinariamente veloce direi quasi violento
Che dato il fatto che il reddito pro capite non aumenta sicuramente allo stesso ritmo qualche volta la Rometta fatto ma sicuramente però mettono tra il suo ritmo della popolazione che produce degli squilibri paurosi e che tendono ad aumentare
Il quadro però non è tutto così vero perché bisogna chiarire che nel Paesi dell'area meridionale del Mediterraneo si sono sviluppate anche le risorse e anche da lì soprattutto risorse minerarie anzi
I Paesi del Mediterraneo meridionale hanno trovato nella produzione di greggio di gas non soltanto una fonte di reddito ma un collegamento politico ed economico molto importante con l'area diciamo a cui con le con la quale hanno collegamento culturale religioso cioè con gli altri Paesi arabi
Che per loro è straordinariamente importante perché già i Paesi arabi del Golfo
Sviluppano una politica di appoggio di aiuto qualche volta anche di investimento verso i Paesi mediterranei che ne hanno bisogno
E si può dire che in qualche modo i Paesi arabi del Golfo abbiano compreso che esiste un vincolo di interdipendenza tra il Golfo l'Europa e l'aria del Mediterraneo meridionale
Che fa di quest'ultimo il luogo dove l'Europa gli europei e arabi si devono incontrare sì devo ricordare con un obiettivo comune
Questo è stato poi la sostanza del lavoro fatto galenici insieme ai alla alla organizzazione dei Paesi arabi produttori di petrolio che era si chiamava il modello interdipendenti
Vi è quindi un'occasione importante di collegare la nostra politica di cooperazione i nostri investimenti con gli investimenti e la politica di cooperazione che questi signori svilupperanno
E questi signori hanno avuto una riduzione importante della propria capacità di investire negli ultimi anni male l'hanno mantenuta ad un livello assolutamente di primo
Chiudiamo con una notazione che viene dall'esperienza
Che cosa può si può astenere da un investimento all'estero sotto forma di domanda
Per l'industria italiana di beni di macchine o di beni industriali beh naturalmente questo varie tutti in tutte le condizioni possibili vi sono le cose più diverse vi sono dei casi nei quali all'indulto italiana sono tornati come ordinativi dieci volte gli ammontari versati dall'impresa che partecipava la joint ventures che per ogni dollaro che l'impresa che per vedere che partecipava già immensa ha messo di equity cioè di capitale fresco
Sono tornati più di dieci dollari di ordinativi alle imprese italiane che producono macchine che producono attrezzature industriali o che producono servizi di progettazione e organizzazione
Naturalmente questo discorso implica che vi sia da parte del Paese concedente una valutazione positiva
Della capacità dell'Italia di fornire questi beni
Il che vuol dire che vi deve essere una capacità competitiva da parte delle industrie italiane che si mettono sul mercato cioè non solo degli acquisti di favore sono degli acquisti sui quali riduce italiana aperta la porta perché l'azienda
Italiana ha preso delle quindi ma deve ovviamente competere con gli altri
Il che vuol dire che se noi sviluppa si può effettivamente una politica di cooperazione attraverso il dono dell'equity ai paesi in via di sviluppo noi potremmo tenere indietro in modo perfettamente legittimo e sulla base della concorrenza internazionale
Un volume di ordinativi per la nostra industria dei beni capitali che a chiave della struttura industriale del Paese di primissimo ordine grazie
Ringraziamo il professor Colletti per il contributo che diamo la parola al senatore Domenico Rosati della Democrazia Cristiana
Grazie presidente a me pare che questo convegno metà nell'accento su un'esigenza
Che va condivisa l'esigenza di una svolta nella politica di cooperazione allo sviluppo
Le relazioni hanno messo a fuoco
Le ragioni che impongono questa svolta questo cambio di atteggiamento e hanno anche indicato molti punti di attacco o di sofferenza sui quali bisogna dire
Resta comunque difficile per tutti e non solo per questo incontro è la mia impressione individuare quale debba essere il punto decisivo della svolta
Quale la direzione da seguire quale l'intensità dell'impulso da imprimere al processo che si vuole giustamente nuovo o rinnovato
L'analisi compiuta sull'evoluzione realizzati in Italia nel campo della cooperazione allo sviluppo e che ha portato alla legge quarantanove
La rassegna delle esperienze dei vari protagonisti nella prima applicazione della legge
La giusta richiesta di una coerenza maggiore e più trasparente tra Fini e comportamenti che del resto più volte e desidero sottolinearlo unitariamente è stata sottolineata in Parlamento
Il sincero compiacimento per il fatto che l'Italia a differenza di altri Paesi che hanno responsabilità internazionali maggiori delle nostre abbia compiuto una scelta impegnativa che la colloca all'avanguardia in questo campo tutto questo è certamente fondato e io credo in larga misura condivisibile
La mia opinione tuttavia che la sola considerazione di questi elementi la luce che possono venire dall'analisi dei singoli capitoli che tutto questo possa risultare inadeguato o addirittura fuorviante
Se manca un confronto spregiudicato con la dimensione effettiva dei dati che caratterizzano la condizione attuale e la prospettiva dei rapporti nord sud
Il rischio in parole più nette mi pare
Cesaria ma altrettanto sicuramente insufficiente rispetto alle dimensioni effettive dei problemi
Che hanno fatto irruzione nel nostro presente e che siamo portati in genere in genere tutti noi a rimuovere come sempre accade quando la storia ci presenta cose nuove alle quali non siamo preparate
Preparati ora il panorama economico
Il panorama demografico il panorama finanziario scientifico informatico ecologico
Dell'area non sviluppato del mondo è tale voglio citare una pregevole studio di Piero Bassetti che presentava un accurato lavoro degli palmo
E tale da non lasciar dubbi sul fallimento nei fatti
Delle varie ideologia e politiche sul riequilibrio
Che finora hanno ispirato il comportamento del nord nei confronti del Sud fine della citazione
Ecco la mia preoccupazione e lo dico avendo presenti anche le tante e Sempre elogiate iniziative non governative comprese quelle di area cattolica
La mia preoccupazione è che anche in questo campo ci si fermi al gradino senza vedere la gradinata non ha detto poi che la gradinata si debba salire tutta ma almeno sapere che c'è
La svolta insomma assenso sei indica una nuova via per conseguire l'obiettivo del riequilibrio stabilito che le Vie precedenti non sono efficaci a questo riguardo
E che quindi sono impedite
Sono impediti i percorsi del colonialismo e dell'imperialismo del solidarismo terzomondista del neocapitalismo e della cooperazione sostenuta da forti trasferimenti di risorse non finalizzate se si guarda al traguardo del riequilibrio che si misurano le esigenze che esso comporta ne indico solo una l'esigenza di trattenere dignitosamente nei paesi d'origine le masse sterminate
Che la penuria e i dislivelli demografici hanno condotto alla frontiera di un'emigrazione esplosiva
Se si guarda al traguardo del riequilibrio in questi termini si comprende quanto profonda debba essere la riconversione culturale e pratica per realizzare e quanto si rende indispensabile assumere come prioritario
L'ambito politico culturale rispetto a quello preminentemente diplomatico che indotto dalla collocazione pure essa esatta della cooperazione allo sviluppo nell'ambito degli strumenti di politica estera
Che cosa intendo sostenere che a mio giudizio sono ancora del tutto insufficienti al livello giusto che è quello della comunità internazionale
I riscontri agli stimoli che ultimamente hanno posto sotto una luce nuova la questione del rapporto Nord sud quella luce nuova cui facevano riferimento ieri nata i guelfi tra gli altri per esempio
Si tratta di fare emergere le verità in Terme di linguaggi e atteggiamenti spesso finora divergenti e che oggi sembrano qualche volta addirittura sovrapporsi
L'idea della interdipendenza mondiale sostenuta da Gorbaciov incrocia quella della riconversione pacifica degli arsenali militari tipica della posizione cattolica e in genere del movimento della pace
Mentre l'Area capitalista prende coscienza delle dure conseguenze anche interne delle insolvenza del debito estero dei paesi in via di sviluppo
L'elemento più rilevante della nuova situazione sembra a me
L'abbandono da parte sovietica
Di un atteggiamento di disinteresse per il sottosviluppo argomentato con la natura imperialistica dei fattori che lo producono colpa dell'imperialismo non ci riguarda si diceva fino a qualche tempo fa
Oggi esistono le premesse non solo di linguaggio per motivare un impegno comune di portata inedita
In direzione di una impresa mondiale che tende a perseguire nelle condizioni date il massimo riequilibrio possibile o almeno lavori in questa direzione
Non si tratta voglio precisarlo perché ieri sera l'eventualità veniva addirittura esorcizzata di confezionare un gigantesco piano Marshall la scala planetaria magari per un nuovo operazione di colonizzazione culturale
Si tratta però di mettere all'ordine del giorno la ricerca di nuovi confronti che partano dall'accettazione di dislivelli relativi e tendano a ridurne la portata intanto evitando più drastica radicalizzazione in e poi favorendo un processo di coesistenza pacifica sottolineo pacifica
Tra nord e sud non meno che tra Este e Ovest e in ogni caso giungano a definire l'ordine di grandezza delle risorse da spostare
Mi pare questo un grande spazio aperto al quale questo convegno dà un contributo rilevante per la ricerca e il confronto culturale politico da collaudare anche penare per aree regionali come ad esempio il Mediterraneo e l'Europa
Sempre
Con il presupposto di realizzare un vincolo
Più stretto tra Est e Ovest in una comune assunzione di responsabilità promozionale verso il resto del mondo
E sapendo che Cuesta non è solo un'opera buona ma che può essere come ha sostenuto il demografo francese al presso vip
Anche un buon affare e che comunque una necessità
Voglio sostenere in definitiva che solo un allargamento dell'orizzonte
E una più attenta considerazione del futuro ci possono permettere una presa di coscienza meno precaria instabile
Di ciò che occorre fare per avvicinare o impedire che divari Chino ulteriormente i popoli del conflitto nord sud
Anche queste del resto sono la via della pace su cui dobbiamo incontrarci
Ringrazio senatore Rosati per il contributo che diamo ora la parola alla dottoressa Elisabetta Melandri che si svolgerà una relazione sui problemi dell'educazione allo sviluppo
Dunque la mia relazione in circolazione
La illustrerò cercando di essere più breve possibile
Si parla molto di educazione allo sviluppo educazione internazionale educazione alla pace educazione all'ambiente insomma tutta una serie di educazioni a che in definitiva sono molto collegate fra loro anzi direi che è quasi sono interconnesse
In un reticolo assolutamente integrato
Che segnala la necessità in definitiva di adeguare in un processo culturale unico la nostra cultura alla inequivocabile dimensione planetaria della nostra vita
è superfluo chiedersi se quale di queste educazioni sia la parte quale il tutto comunque sono interconnesse
è interessante comunque dare un breve sguardo alla origine storica di questa dicitura di questo slogan perché in fondo di slogan si tratta educazione allo sviluppo
L'educazione allo sviluppo così come viene espressa è bene ricordare che nasce a nord nel nord del mondo
Più o meno attorno agli anni Sessanta a ridosso delle grandi de colonizzazioni quando cioè il nord sente la necessità di riflettere sul suo rapporto con il cinque per rapporto che cambia cambia dal rapporto coloniale a quello neocoloniale e quando il Nord
Appunto incomincia a muovere i primi passi
Nel settore della cooperazione allo sviluppo all'epoca tutta computer una concezione molto paternalistica dell'aiuto aiuto benevolo in definitiva del ricco verso il più bisognoso
Educazione allo sviluppo va di pari passo con questa concezione in quel periodo e quindi al fortemente intrisa di elementi di paternalismo
Infatti i primi a contestare questo slogan educazione allo sviluppo sono proprio i paesi del terzo mondo
E si dicono è una concezione astratta unilaterale è un'operazione educazione allo sviluppo tutta confezionata e da consumarsi al nord
Anzi oppongono allo slogan educazione allo sviluppo
L'educazione per lo sviluppo ovvero l'uso dell'educazione della cultura come strumenti per costruire nelle proprie realtà indipendenti lo sviluppo
E poi il più i paesi del terzo mondo
Laddove pretendono di essere considerati partners paritari del nord nella cooperazione allo sviluppo pretendono giustamente è legittimo di essere anche attori diretti ovvero di avere un ruolo nella formazione della opinione pubblica del nord quando essa riguarda proprio il tema dello sviluppo tutti nasce quindi una concezione di l'interdipendenza culturale
Che a sua volta genera un concetto di cultura dell'interdipendenza interdipendenza reale cioè come terreno di mutuo scambio reciproco da non confondersi assolutamente con la dipendenza
L'uso di questo termine interdipendenza è stato Espen molto spesso usato male appunto
Persino il piano Marshall parlava di interdipendenza fra l'Italia e gli Stati Uniti quindi la necessità di questa di puntualizzazione del mutuo scambio è fondamentale
E soprattutto se si vuole far scaturire da questa visione una seria educazione allo sviluppo
Un'educazione allo sviluppo per essere seria si deve fondare innanzitutto sul principio che laddove si mettono in evidenza in essi fra per esempio le nostre abitudini al consumo allo spreco da un lato la fame la cattiva distribuzione delle risorse della ricchezza nel mondo
Allora non si può che fare un'operazione che in definitiva evidenzia non soltanto le realtà del Terzo Mondo ma anche la nostra realtà quindi educazione allo sviluppo in primo luogo comune
Consapevolezza della realtà del Terzo Mondo ma soprattutto della nostra stessa realtà consapevolezza che non può che mettere in evidenza i nodi di crisi del nostro stesso modello di sviluppo
Se si fa questo operazione conseguenza immediata successiva è che la gravità della del del sacrificio sacrificio
Economico debitorio sociale demografico migratorio che il Terzo Mondo paga al nord è talmente grave
Che il problema si connota con una fortissima caratteristica di emergenza di urgenza insomma si crea una situazione in cui esiste una emergenza anche culturale
Se noi pensiamo per esempio la grande sfida che ci viene dalla coabitazione a nord
Con gruppi etnici e culturali diversi da da i nostri come appunto è il fenomeno della migrazione dal Sud al nord del mondo
Ecco tutto questo carattere pregnante di emergenza risulta evidente
è evidente che bisogna procedere con velocità ricredere le priorità della nostra cultura non solo per arginare l'onda montante di xenofobia e di razzismo che sta attraversando tutta l'Europa ma per esplorare se per caso questa convivenza non offre in realtà una ricchissima opportunità di sintesi nuove di espressioni interculturali
Ecco
Di risulta quindi abbastanza chiaro che l'educazione allo sviluppo ha come primo obiettivo quello appunto di ridare voce al sud una voce ha zittito era a zittire da da mille ostacoli
Strutturali e infrastrutturali
Se soltanto analizziamo la divisione internazionale dell'informazione influssi della comunicazione vediamo che questa voce a tantissimi ostacoli appunto
L'ottanta per cento delle notizie del mondo sono i ditate tramitati o a New York a Londra Parigi o solo il venti per cento
Di queste notizie tratta il tema del terzo mondo e come lo tratta lo tratta male lo tratta male perché per forza deve corrispondere l'immagine del terzo mondo a quei criteri di prodotto consumabile
Che il mercato dell'informazione richiede e quindi per essere consumabile
Deve per forza sottolineare i tratti di eccezionalità di straordinarietà delle notizie dell'immagine del Terzo Mondo le catastrofi ingenerare il pietismo
Mai per esempio che vengano rappresentati i reali processi di sviluppo dei Paesi del Terzo Mondo gli sforzi che il Terzo Mondo attua per l'autosufficienza e l'autodeterminazione insomma si riconosce al sub attraverso i mass media sono un diritto alla catastrofe ma non all'autodeterminazione e la cosa più grave è che questa percezione deformata ricade sul Sud spesso e quindi
Rafforza anche nel Sud un'auto percezione di questo ante l'immagine del Terzo Mondo che tende la mano e ha bisogno dell'aiuto del Nord viene rafforzata anche al sud
Inoltre se vediamo sempre a nord
Quali sono e come sono gli spazi che il tema Sud riesce a conquistarsi beh molto spesso
Per esempio il tema della fame dello sviluppo trovano uno spazio soltanto in contenitori a grande spettacolarizzazione
Dove è facile per esempio
Creare un'audience
Con grande vantaggio degli sport Soro utilizzando cantanti personaggi famosi che di per sé non è negativo però è negativo che molto spesso queste operazioni si accompagnano al vuoto di contenuto che quindi è colmabile da chiunque
Ed è significativo che a nord laddove queste operazioni sono più in auge anzi monopolizzano quasi totalmente qualsiasi politica di educazione di informazione allo sviluppo
Invece si assiste a un consistente respingimento anche sul piano dei fondi delle operazioni di educazione allo sviluppo più serie come per esempio quella nelle scuole è il caso degli Stati Uniti dell'Inghilterra
L'Inghilterra ha tagliato completamente i fondi per educazione allo sviluppo soprattutto a quello quelle anime quella fase nelle scuole il che naturalmente corrisponde a una politica conservatrice culturale
Dell'Inghilterra ma corrisponde anche a un restringimento del fondi per la cooperazione e curioso che questo o che questo procedimento venga suffragato da un pregiudizio
Che le chiacchiere stanno a zero i fatti sono l'unica cosa che contano laddove anche infatti avvengono molto poco
A livello europeo si si può constatare soprattutto a livello di Comunità europea che l'educazione allo sviluppo sicuramente ha diritto di cittadinanza e code di strumenti operativi normativi e finanziari da molto tempo più tempo forse che in alcuni contesti nazionali incluso il nostro Paese
Questo è un fatto positivo
Su un piano meno positivo invece a livello europeo cioè da riscontrare una certa tendenza a dare delle indicazioni per uniformare in tutti i Paesi membri le politiche di educazione allo sviluppo azzerando un po'a quelle che sono anche le differenze fra il nord e il sud d'Europa
Va segnalata lo è già stato fatto ieri la questa iniziativa della campagna del continuo di una campagna lanciata dal Consiglio d'Europa per l'interdipendenza nord per la solidarietà e l'interdipendenza fra il nord e il sud ecco ancora una volta aspetto positivo premetto questa campagna non è ancora partita una campagna termine che finirà a settembre prossimo
Quindi un giudizio prematuro sicuramente è un'opportunità da cogliere perché a una appunto un'opportunità in più per smuovere l'opinione pubblica del Nord può ancora una volta verificarsi che sia in realtà un contenitore piuttosto vuote fumoso al in cui a guardare bene il sud il grande assente
Molto a mio avviso dipenderà dalle forze nazionali che verranno messe in campo per realizzare queste iniziative e in Italia fino adesso abbiamo assistito a una presenza piuttosto nutrita di forze di ministeri naturalmente al ministero degli Esteri
E delle ONG che dovrebbero diventare un pochino la struttura animatrice di questa campagna
Ecco in Italia l'educazione allo sviluppo abbiamo detto riscontrava dei ritardi
Dei ritardi sul piano istituzionale più che altro non tanto sul piano più spontaneo e territoriale questi ritardi sul piano istituzionale sono stati in parte colmati dal fatto che la legge quarantanove ha recepito la l'importanza di questo settore tant'è vero che per la prima volta appunto nella nostra legge la cooperazione allo sviluppo si fa riferimento all'educazione allo sviluppo vengono individuati alcuni fra gli attori principali di questo settore come gli ormeggi e gli enti locali e inoltre ed è questa la cosa più importante si sa diretto riferimento agli scambi culturali
Particolar modo fra giovani come elemento portante dell'educazione allo sviluppo sempre la legge quarantanove anche questo importante
Individua fra i temi su cui i vari gruppi del Comitato Consultivo Misto cadono a lavorare anche l'educazione allo sviluppo questo è un fatto importante
Perché lascia ben sperare nella creazione di una progettualità anche in questo settore progettualità necessaria così come è necessario a quella per la realizzazione degli interventi del terzo mondo
Che consenta anche all'istituzione di di fare appunto una politica di questo settore
Sapendo valutare per esempio la concorrenza tra obiettivi metodi impatto impatto non solo quantitativo ma anche qualitativo delle azioni di educazione allo sviluppo
Non solo una progettualità che consenta di salvaguardare il necessario pluralismo che è un settore così sensibile come educazione allo sviluppo deve salvaguardare in quanto educazione allo sviluppo in definitiva è creazione d'opinione quindi attività si culturale ma ad alta intensità politica
Ecco
Non mi soffermo sui diversi attori anche perché sono illustrati nella relazione e le prospettive al positivo che possono essere realizzate dai mass media dagli enti locali eccetera
Mi soffermerò soltanto sud lungo di questi attori che mi pare importante li ripuntualizzare uno le ONG ma sulla nagisa parlato abbondantemente in questa sede è questo
è molto positivo
Sono d'accordo con quanti mi hanno preceduto prima che anche nel settore dell'educazione allo sviluppo le ONG hanno un ruolo preciso che sta nel essere dei mondi nell'essere delle realtà di sintesi fra la professionalità e l'impegno politico questo è fondamentale questa professionalità delle ONG anche nel campo dell'educazione allo sviluppo Delilah
Inoltre dal fatto che le ONG sono pronte sono strumento di raccordo fra il nord e il sud del mondo questo fra l'altro si applica sia gli ormeggi dal Nord che allora in Egitto il Sud
Sono in definitiva tant'è che è dinamico sa dei flussi di risorse non soltanto materiali ma anche culturali fra il nord e il sud questo è ciò che accredita le ONG a muoversi in questa direzione a mantenere la loro autonomia autonomia anche dalle istituzioni
L'alter attore con una particolare importanza che volevo portare la nostra attenzione e la scuola
Come punto centrale come punto di formazione dei giovani in definitiva e la scuola ancora una volta a livello istituzionale
Registra dei ritardi ritardi sul piano della programmazione degli insegnanti
Della della dell'aggiornamento scusate degli insegnanti della programmazione un auricolare quello che è chiaro è che la scuola non è in grado di recepire un discorso di educazione allo sviluppo
Se esso viene imposto e calato dal di fuori dall'altro deve quindi essere un discorso metabolizzate all'interno della scuola
Che che escluda per esempio soluzioni semplicistiche come un'ora di educazione allo sviluppo oppure l'innesto dell'educazione allo sviluppo
In una particolare materia disciplina d'insegnamento non so per esempio la geografia
Ecco
Infatti detto anche se sul piano della programmazione generale si registrano dei ritardi invece sul piano della sperimentazione soprattutto in conseguenza ha delle forti utili esperienze di collaborazione fra i cosiddetti addetti ai lavori ovvero le ONG e anche altri
Attori come le associazioni dei genitori degli insegnanti le associazioni giovanili eccetera con la scuola si sono verificate delle esperienze di introduzione dell'educazione allo sviluppo in ambito scolastico estremamente ricca tanto da poter essere proposte oggi come piattaforma programmatica
Queste proposte in definitiva hanno individuato la necessità sostanzialmente di evitare l'episodicità e in particolar modo quella di fare in modo che anche all'interno della scuola si privilegino le voci dirette del Sud e qui concludo
Mi pare che in questo quadro forse la proposta primo emblematica
E più rappresentativa
Di un modo di fare educazione allo sviluppo che tenda realmente convinto della necessità di instaurare un reale rapporto di interdipendenza culturale con il Sud
Sia concentrata degli scambi culturali
Non c'è dubbio che gemellaggi fra scuole visite fra ragazzi fra docenti insegnanti fra giornalisti insomma fra tutte quelle categorie di omologhi che hanno un ruolo centrale nel formare l'opinione pubblica sia a nord che a sud possono dare una ricchissima e indicazione con un pizzico di utopia che forse ci può far bene
Realizzare dei programmi all'ordine alla gli educazione allo sviluppo molto seri
Ringraziamo dottoressa detta Melandri e vorrei pregare coloro che intervengono nel cercare perché la lista è ancora piuttosto consistente di contenere i loro interventi e relazioni nell'ambito appunto dei dieci dieci quindici minuti massimo
Diamo ora la parola a Claudio Sabattini della
Sezione internazionale della CGIL
Si va prima di tutto come mi pare d'obbligo ringraziare gli organizzatori Partito comunista italiano per aver invitato la CGIL a questa discussione che tanto importante
Proprio per i contenuti e lo sviluppo stesso della politica internazionale della CGIL
Vorrei prima di tutto associarmi da un punto di vista generale quindi senza fare particolare sottolineature sul fatto che
Non c'è dubbio che dopo l'affermazione e l'approvazione della legge sulla cooperazione allo sviluppo
Siano intervenute una serie di problemi di situazioni che sono state bene indicate nelle relazione del convegno
Che hanno portato che coincidono del resto quelle valutazione che la CGIL CISL UIL l'ha fatto a proposito dell'applicazione della legge
E che riguardano il fatto che in definitiva l'applicazione delle legge segue cannoni
E e iter procedurale che non hanno in nessun modo tenuto conto della innovazione fondamentale che la legge ha portato proprio per intervenire su queste grandi questioni che riguardano lo sviluppo credo da questo punto di vista che vi siano ovviamente tutti i protagonisti oggi presenti tengo conto del fatto
Della reazione Giuseppe Crippa che sia pure con qualche difficoltà ha considerato anche il movimento sindacale un interlocutore di questa legge per la cooperazione proprio dopo considero comunque
Che nell'ambito della legge sia possibile agire con molta forza per potere almeno affermare le procedure fondamentale che tengono conto di momenti decisionali e procedurale completamente diversi dal passato
Io credo anch'io e credo da questo punto di vista di non essere fuori da queste valutazioni
Credo anch'io che la cosa principale sia quella di determinare un punto essenziale sul quale poi volevo soffermarmi penso che con qualche osservazione spetta la valutazione che sono state fatte nell'abitazione
Credo anch'io che il punto principale sia da un lato quello di fare in modo che effettivamente il Parlamento sia in grado di determinare gli elementi di Indirizzo della politica prevede la politica di cooperazione per lo sviluppo
E dall'altra parte che vi sia la possibilità per i protagonisti fondamentale di questa politica via vere e di avere tutte le energie gli strumenti necessari
Per potere applicare per potere definire una gestione Anita che tenga conto per l'appunto degli obiettivi democraticamente definiti dal Parlamento
Detto così sembra uno topi al Parlamento definisce pochissimo non è certo non è certo un luogo di decisioni strategiche molto spesso e quindi da questo punto di vista il il il il punto di riferimento della legge cento indicativo importante
Ma non risolve ovviamente le molte questioni che stanno al centro dei problemi concreti che la legge dovrebbe affrontare da assolvere
Prima di tutto il fatto che il dipartimento per la cooperazione all'interno del ministero degli Esteri dovrebbe essere appunto
Dovrebbe darsi quelle possibilità strumentali che permettessero che permettono all'applicazione della legge
Il fatto spesso per esempio che uno degli anelli fondamentale della procedura decisionale
E c'è il gruppo degli esperti non sia ancora stato definito che sono gli elementi essenziali
Per potere decidere in modo corretto tutti EIRE il definizione spessa degli obiettivi e quindi le possibilità del loro raggiungimento
Indica per l'appunto come in realtà non si voglia passare seriamente ad una fase in cui l'intervento per lo sviluppo tenga conto seriamente delle possibilità di analisi
E di indicazione che provengono dai Paesi che noi vogliamo per l'appunto aiutare io credo da questo punto di vista quindi che non ci sia dubbio che le richieste le formulazioni la richiesta quindi di una svolta nei rapporti generali sia del tutto confermata anche dalle nostre valutazione
Vorrei però a questo punto fosse passato una parte almeno discussa in questo convegno avere questo punto però
Chiedermi se è vero la stessa definizione che è stata data nel in questo convegno e se è vero cioè che non siamo in presenza di Paesi in via di sviluppo
Io credo che questo sia visto che il trovo cioè il titolo di di questo convegno molto ottimistico da questo punto di vista non dico solo perché ciò è confermato
Ormai radicalmente da molte ipotesi e da molte valutazioni che sono state fatte da un punto di vista scientifico e tecnologico
E non credo nemmeno date per esempio alcune valutazioni penso per esempio
Al andando a un documento molto importante la Barato dall'onora la propose rapporti nord sud in cui viene in modo esplicito dichiarato che in realtà ci troviamo oggi di fronte al di là di tutte le valutazioni sul debito estero
Ci troviamo di fronte a una progressiva finale finanziarizzazione da parte del sud dell'economia del Nord
Per dire cioè che la stessa definizione di Paesi in via di sviluppo è una definizione offre mistica che in realtà nasconde
Una realtà molto diversa e che si potrebbe dire addirittura che ci troviamo di fronte ad un ulteriori fasi di sottosviluppo è di accrescimento del sottosviluppo
è in questo senso quindi che forse varrebbe la pena di e finire il significato di sviluppo
E contemporaneamente di definire il significato di solidarietà
Io sono particolarmente d'accordo con per esempio l'intervento che ha fatto Elisabetta Melandri a proposito di una questione di fondo
Non c'è dubbio credo che l'Hull esempio più importante che noi abbiamo avuto sotto gli occhi si al fatto
E che siamo ci si troverà ci siamo trovati di fronte a un grande fenomeno in cui i rapporti di interdipendenza sono diventati rapporti di cooperazione forse non è un caso che questo fenomeno fondamentale si è ritrovato proprio nei rapporti tra l'Unione Sovietica e Stati Uniti d'America proposto dal a proposito delle armi nucleari
Si è passati cioè da una valutazione interdipendente dei rapporti di forza mondiali ad una valutazione di cooperazione che in qualche modo affronti e risolva determinati problemi che stanno al centro della vita del pianeta
Ma appunto dire e praticare affermare che vi è un rapporto di interdipendenza non significa in nessun modo che noi ci troviamo di fronte ad un rapporto di cooperazione anzi molto spesso significa al contrario
La situazione in cui
Affermare cioè che tutti i fenomeni mondiale tra di loro sono connessi è una cosa che in molto importante che deve essere tenuta presente da un punto di vista metodologico ma detto questo non c'è dubbio per esempio che i rapporti tra nord e sud per ciò che riguarda da un lato l'Africa soprattutto l'Africa australe per ciò che riguarda dall'altro l'America latina non sono certo rapporti
Di cooperazione tra nord e sud sono seccamente rapporti di esproprio del sud
Da parte del nord e voi da fare in questo senso due esempi che mi paiono molto importanti
Nelle con la nostra attività non abbiamo ben prendo in considerazione due elementi fondamentali da un lato la situazione del Cile dall'altro lato la situazione del Sudafrica
Se noi valutiamo queste due esperienze come elementi essenziali
Noi ci troviamo di fronte al fatto che il Cile come tutti sanno ormai è un paese che è stato messo all'asta
Da parte delle grandi multinazionali internazionale il Cile per il Papa procede adesso attraverso un processo di privatizzazione estrema basti pensare che si si privatizza persino alla l'Università di Santiago per dire cioè come questo processo sia
E no va be'viene messa all'asta delle forze economiche fondamentale delle concentrazione finanziaria internazionale che comprano in rapporto al fatto che il processo di privatizzazione trasformerà e tenderà a trasformare il Cile con una grande transnazionale in cui le autonomie
E le le le autonomie e le politiche autonome hanno poco significato rispetto a questo processo economico sostanziale
Che avviene che determina i rapporti di forza influente rapporti di forza mondiale e che certo determina gli elementi essenziali della lotta per per esempio per la democrazia nel civile
Prendiamo un altro esempio che quello del Sudafrica lo faccio non semplicemente per impressionare
Una platea che non è ovviamente impressionabile se noi guardiamo in Sudafrica
Consideriamo per esempio che tutti noi abbiamo affermato di essere d'accordo con le proposte avanzate dell'African National Congress nel suo ultimo congresso a proposito del modo come combattere l'apartheid sudafricano dobbiamo riscontrare che le prime cento imprese che sostengono il governo del Sudafrica sono imprese europee di cui le principali sono italiane stiamo pere
Stiamo per principale sono italiane anche da un punto di vista strategico il fato di informatizzare lo stato del Sudafrica e per esempio la polizia sudafricana dopo che la Beretta dato
Al Sudafrica le armi per combattere contro i neri mi pare che sia una cosa significativa da un punto di vista politico rimane il fatto che le sanzioni non si affermeranno se non vengono prese decisioni politiche
Perché le decisioni economiche non reggono da questo punto di vista decisioni per così dire di libero mercato è vero che
E vero è assolutamente vero che il carbone sudafricano costa meno che altro Carbone quindi da questo punto di vista e anche comprensibile il fatto che oggi lei ne voglia addirittura raddoppiare la quota la quota di carbone che vuole che vuole importare in Italia e quindi in questo modo dare un sostegno fondamentale
Al governo del Sudafrica in tutte le sue operazioni oppressive
E chiaro allora che cosa vuol dire come è scritto nella relazione principale che cosa vuol dire che la cooperazione per lo sviluppo
Può determinare le premesse di una linea alternativa nei rapporti nord sud
Io qui arrivo ad un punto conclusivo ma che considero assolutamente essenziale
Io credo che sia assolutamente giuste molte critiche sono state fatte anche io le ho fatte in premessa
Con un tono un po'burocratico ma per dire che siamo assolutamente d'accordo
Però c'è un elemento sostanziale
Quando si definiscono i rapporti tra nord e sud che sono stati oggetto di una discussione di una relazione
Io credo che si debba tenere conto di di un elemento di cultura generale che è molto importante
Il primo elemento di cultura che modifica tutta la nostra impostazione culturale degli ultimi cent'anni
E il fatto che il nord non è più il punto di riferimento il traguardo a cui tendere da parte dei Paesi in via di sviluppo
Sono molto apprezzabili le proposte che qui sono state fatte per esempio ripeto di politica industriale come Donato regione diventi un'altra parte
Le piccole e medie imprese che sono pure richieste da questi Paesi ma rimane il fatto
Che se la meta da raggiungere fosse il Nord industrializzato da parte dei Paesi sottosviluppate non c'è dubbio che questo non è possibile non solo da un punto di vista ecologico il che largamente dimostrato ma anche da un punto di vista dell'ISPESL indio delle risorse perché non ci sono
In una situazione come questa ne sono utilizzabili nel momento in cui il sud del mondo avrà un'espansione da un punto di vista da un punto di vista demografico che non ha paragoni con tutta la storia con tutta la storia mondiale
Oltre al fatto io credo che sarebbe molto difficile proporre un modello come quello del Nord
Al Sud modello che credo soprattutto da da parte nostra e da parte della sinistra italiana ed europea e fortemente criticato per tutte le sue contraddizioni e per tutte le sue facoltà
Ma detto questo quando noi andiamo alla ricerca di un punto di riferimento del Governo mondiale dell'economia elementi di governo mondiale dell'economia ci sono
Basta pensare al fondo monetario internazionale e la Banca mondiale perché non dirlo
Io trovo che vi sono molte perché ci sono molte statistiche
E molto interessante interventi dove spiegano quanto i paesi in via di sviluppo pagano rispetto al prodotto nazionale lordo e via dicendo ma in questo non è il punto della questione pure molto importante sedeva tanto difficile pensare
Che i governi da un lato e spesso dall'altro lato per fortuna il movimento sindacale che in questi Paesi
Nell'America latina come in Sudafrica ha avuto un'espansione eccezionale oggi in Sudafrica in America Latina è uno dei centri fondamentale per lo sviluppo da democrazia
In quei Paesi però rimane pur sempre il fatto che la banca mondiale il Fondo monetario internazionale non è una pure erogazione di servizi finanziari
è prima di tutto un'indicazione precisa di politica economica e di politica industriale
E i vincoli non sono dei vincoli determinati dalla quantità
Dalla quantità del denaro prestato i vincoli sono interni alla quantità del denaro prestato e cioè al debito e sono determinate non a caso dal fatto che per pagare questo debito questi Paesi debbono assolutamente impala devono assolutamente utilizzare fino in fondo le loro risorse fondamentali
Dovendo le venderà sotto presso dall'altro dall'altro ad una politica economica che non può che essere puntato la politica musicale verso l'esportazione come liquidazione ormai pratica si può parlare ormai di recessione
Nei Paesi dell'America latina di del mercato interno e quindi con un incremento di povertà che mai credo noi abbiamo valutato in questi ultimi periodi i tempi in questi ultimi sette otto anni
Ora il punto fondamentale questo se vi è un Governo della politica economica oltre che della finanziarizzazione dei processi mondiale dell'economia credo che l'Italia così come gli altri paesi industrializzati abbiano un punto essenziale da portare avanti
Se non si modificano per così dire attraverso processi di intervento sui soli strumenti fondamentali che questi processi intervento determina le politiche economiche in quei Paesi e quindi in questo modo si lascia libero campo
Ai processi di autodeterminazione economiche oltre che quelle finanziarie parlare di autodeterminazione economica o di o di sviluppo o dell'OPA auto centrato sono semplicemente parole
Che lascerà di fatto la possibilità che i governi veri dell'economia mondiale determinò tutte le condizioni
Insisto non per lo sviluppo ma per un ulteriore sottosviluppo oltre che dei termale contrizione per ulteriore Firenze finale finanziarizzazione dell'economia del Nord
Io credo che questo sia il punto essenziale della questione quindi non il debito in sé le programmazione del debito e il piangere sul debito e sulle possibilità che non può essere pagato il che è vero
Ma dietro al debito che appunto a una politica precisa che se mantenuta non permetterà mai la possibilità
La possibilità di un'auto decisione e di un'auto blu e di un alto sviluppo e da questo punto di vista le responsabilità non si possono attribuire se non hanno gli stessi grazie
Ringraziamo anche Claudio Sabattini
Per il suo contributo vorrei prima di dare la parola Renzo Trivelli ringraziare per la sua presenza per l'attenzione in cui sta seguendo i nostri lavori il direttore generale per la cooperazione allo sviluppo ministro plenipotenziario Patrizia Smith le in do la parola ora a Renzo Trivelli del gruppo parlamentare europeo sulla che svolgerà una comunicazione sul tema la Comunità economica europea e programmi di cooperazione allo sviluppo uno sforzo di coordinamento
Ma il coordinamento delle politiche e dei programmi di cooperazione allo sviluppo
Appare a me e allo stesso tempo
Come uno dei problemi più importanti
Ma anche come una questione intricata e difficile
Si consideri intanto che gli aspetti del coordinamento sono innumerevoli
E se non presidiati ad essi una precisa volontà
Ed anche un'autorità politica sufficiente si rischia di perpetuare uno stato di affannose superare e gli scarsi risultati
In realtà occorrerebbe un'analisi differenziata di questo problema che solo in parte è possibile fare in questa sede
Indicava perciò alcuni aspetti più rilevanti del problema
Che riguardano la comunità i suoi Stati membri realtà extracomunitarie e le organizzazioni non governative
E Polo poi una questione di carattere generale che a me pare di particolare rilevanza
Un obiettivo ancora da raggiungere è quello di una intesa soprattutto nell'ambito della convenzione di Lomé ma non solo in questo sul grande tema del dialogo delle politiche
è questione annosa
Un lungo e difficile dibattito lo ricordava anche Minucci che ha sempre occupato una parte significativa dei lavori delle assemblee paritetica Ciprì c'è
E che non ha dissipato ancora tutti i dubbi
Questo confronto
Certo qualche miglioramento c'è stato
Per essere davvero produttivo non può limitarsi soltanto agli aspetti tuttora assai parziali delle politiche per lo sviluppo
Ma deve investire i grandi indirizzi della politica economica comunitaria le questioni dei grandi accordi tariffari e monetari mondiali la questione del debito
E qui si pone quindi una questione se occorra
Trovare
Ecco una prima proposta da esaminare
Con i paesi in via di sviluppo o almeno con i Paesi ACP associati con la convenzione di nome se sia possibile trovare con queste realtà
Una sede nuova
Ove si possano concertare
Con la comunità e con altre istituzioni internazionali i grandi indirizzi economico-finanziari comunitari e mondiali soprattutto nella prospettiva della costituzione del mercato unico
Penso cioè che la comunità europea
Oltre ripeto all'Assemblea paritetica ci Piceni dovrebbe studiare li porti esiti uno strumento nuovo di una sede nuova riflettendo anche sulla possibilità che possano essere sperimentato con i paesi in via di sviluppo ovviamente decidendo cooperando insieme qualcosa di analogo alla cooperazione politica che già agisce nell'ambito della comunità europea
In questa visione generale
Nella ricerca di relazioni più sistematiche tra il nord e il sud del mondo
è aperta nel Parlamento europeo la ricerca di nuovi strumenti di intesa e di coordinamento con i Paesi del Mediterraneo
Si sta infatti esaminando la possibilità di passare dagli accordi e dei protocolli bilaterali a un trattato complessivo nel quale sarebbe prevalente la ricerca gli obiettivi generali di sviluppo la questione del coordinamento della politica per lo sviluppo della comunità presente essenzialmente tre aspetti
Il coordinamento delle politiche comunitarie per lo sviluppo in senso proprio il coordinamento delle politiche per lo sviluppo degli stati membri
Coordinamento tra gli Stati e di questi con la comunità e il coordinamento con le organizzazioni non governative
Dell'attività del commissario
Allo sviluppo e della sua struttura la direzione generale orto le delegazioni presenti nelle varie capitali del terzo mondo come strumenti che operano sul campo
A scadenze semestrali più o meno abbiamo una discussione con il presidente del Consiglio sviluppo o piuttosto un'informazione sulla riunione periodica dei ministri oggi altre autorità
Dei dodici Paesi membri della cioè che sono proposti alla politica di cooperazione riflettendo ormai su quasi un quinquennio di quelle esperienze sono giunto a qualche riflessione che vorrei qui esporre
Il commissario allo Sviluppo e la sua struttura assolvono più o meno passabilmente al compito di dirigere e coordinare l'aiuto alimentare
D'emergenza e quello teso a concorrere al raggiungimento dell'autosufficienza alimentare
Ma in quest'ultimo e decisivo campo i risultati sono assai scarsi potendo essere il raggiungimento di questo obiettivo solo il frutto di una politica di sviluppo globale
Si può certamente operare per migliorare in questo campo la struttura della comunità e migliorare anche il lavoro delle delegazioni
E tuttavia io desidero qui aprire una questione il carattere tutto sommato settoriale della commissione sviluppo della direzione generale otto delle delegazioni nei Paesi del Terzo Mondo non è ormai c'è il nuovo stracolmo dico questo uno strumento del tutto insufficiente per una politica globale di sviluppo
Non propongo la liquidazione di questo strumento di questa sorta di mistero comunitario ma la ricerca di una sede nuova e di un'autorità nuova potrebbe essere insita nella stessa presidenza dalla Commissione esecutiva o in un'alta autorità che le si affianchi
Che abbia la forza ed i mezzi per svolgere non solo una politica di aiuto alimentare oggi supporto all'attuazione del Trattato di nome
Ma per elaborare attuare coordinare una politica di sviluppo globale e molti settoriale
Facendo così a dire verso il Terzo Mondo su basi paritarie di cooperazione una politica finanziaria che risolva la questione del debito una politica tariffaria meno sottoposta ai limiti e dalle eccezioni attuali
Una politica di aiuto tecnico industriale adeguata e così via comunque bisogna trarre questa politica dalle secche di un settori a ritmo che la tradisce
Qualcosa di analogo bisogna pensare per la politica di cooperazione allo sviluppo dei singoli Stati
Dei singoli stati nazionali e qui si pongono due questioni che io formulerei così cioè un problema politico al di là delle specifiche politiche di cooperazione l'insieme delle relazioni sociali
Culturali economiche pubbliche e private di questi Paesi verso parti verbi laterali o anche molti dati laterali da che cosa sono orientate
Il problema non è semplice perché io non credo che qui noi possiamo mitizzare e pretendere che le politiche di tutti i Paesi della comunità sia non solo volte
A tener conto degli interessi del terzo mondo apoditticamente no c'è qualche cosa di più complesso di cui si deve prendere atto cioè bisogna trovare la giusta compatibilità tra convenienze e interessi nazionali
E necessità di crescita dei Paesi del Terzo Mondo è un arduo problema
Perché spesso vi sono interessi in contrasto come per esempio quella politica agricola e via poi uno status particolare pensate alla Francia
E all'Africa francofona all'Inghilterra e ai Paesi dell'ex Congo altri per comprendere la complessità di questo problema
Ora io penso che ci sia in questo però un dovere politico delle forze della sinistra europea ma anche di altre forze liberali democratiche cristiane
Nel determinare un indirizzo politico non solo delle singole politiche di cooperazione allo sviluppo ma di tutto l'insieme dei rapporti che gli stati hanno con i paesi del terzo mondo che senza mitizzare e prendere solo il valore gli interessi del terzo mondo cerchi una mediazione e una compensazione
Dei duplici interessi altrimenti anche forze reali non possono essere impegnati
Naturalmente ponendo con ferma determinazione questo grande quesito alle forze della sinistra socialista d'Europa ed anche a forze non di sinistra non intendo
Fuggire lo farò in maniera molto rapida a più circoscritti Problemi
Di coordinamento
E ne indico tre
Primo
N cioè Vallazza all'altro posso fare succintamente perché rinvio a tutte le risoluzioni che il Parlamento ha approvato un anno fa nella sessione di un certo rilievo dedicata al tema nord e sud
Ma comunque mi pare che lo sforzo per un migliore coordinamento
Posto questo grande tema dovrebbe poi concentrarsi su alcuni punti innanzitutto che la comunità abbia nei suoi vari organi un potere di coordinamento reale della politica dei singoli stati membri
Introducendo le necessarie modifiche dei Trattati di Roma altrimenti si presta alla quale il mortaio
Secondo
Che si cerchi un'armonizzazione delle legislazioni nazionali e delle strumentazioni statali dei singoli Paesi membri della comunità in materia di cooperazione allo sviluppo
E si potrebbe suggerire in questo caso di promuovere un effettivo lavoro di studio e di ricerca comparata e conferenze più erotiche
Che indichino in questo campo alcune grandi opzioni comuni in terzo luogo concretamente si tratta di dare attuazione a tutte le indicazioni date dal Parlamento in merito ai rapporti con le organizzazioni non governative soprattutto per ciò che concerne un più autofinanziamento una migliore programmazione una maggiore loro autonomia e un aiuto serio alle onde del terzo mondo
Vengo concludendo all'accenno che ho fatto relativamente a una questione generale
Se è vero che fra le tante cause del mancato decollo dei Paesi del Terzo Mondo e del divario persistente che sembra farsi ancora più grande tra il nord e il sud del mondo vi è il contrasto Est e Ovest
E come questo contratto si riflette nei Paesi del Terzo Mondo
Allora l'aprirsi di una possibile nuova fase dopo l'intesa di Washington fra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica può davvero introdurre un elemento qualitativamente nuovo nel rapporto nord e sud
Perché ciò che sta alla base di quell'accordo è stato più volte ricordato la presa di coscienza del problema dell'interdipendenza e dell'interconnessione e io ho fatto un riferimento a questo problema e non lo sviluppo anche perché ci sono tendenze che pensano sulla base propongono sulla base di un'esperienza anche critica che bisogna andare verso la Dec connessione
Mentre io credo proprio esattamente il contrario
Se questo è il problema
E l'incontro di Washington ha un valore molto più profondo che non le intese già importanti sulle armi
E se si va cioè a qualche cosa che è diverso e qualitativamente migliore della Coop della coesistenza e della distensione
E se si va alla cooperazione alla concertazione al coordinamento allora badate il punto nuovo
è la cooperazione Est e Ovest dei rapporti col Terzo Mondo cioè io rovesciamento di una tendenza Natta detto nella sua relazione
Che i rapporti nord e sud e hanno una propria logica
E non debbono essere una variabile dei rapporti Este o queste io concordo pienamente con questo giudizio
Però la nostra linea dovrebbe essere quella di introdurre nei rapporti Este Ovest il rovesciamento della tendenza che in questi rapporti sino ad ora hanno avuto i problemi del terzo mondo
In gran parte o prevalentemente condizionati per sul riassumere nella linea della linea d'atteggiamento delle sfere di influenza degli interventi persino degli scontri armati militari sarà molto difficile andare a questo secondo me però questa la novità spetta la vera novità
Che secondo me sì può anche dire dal dare tutte le nebbie diciamo sulle preoccupazioni del modello di sviluppo perché davvero se il rapporto Est e Ovest e rovescia una grave tendenza degli anni scorsi che hanno fatto per queste due entità Urso e Stati Uniti blocchi militari contrapposti che hanno fatto per questa realtà
Il parere di del terzo mondo oggetto di conflitto e di competizione e mi debbono fare invece oggetto di cooperazione e allora cambia molto e anche la questione del coordinamento acquista un significato del tutto diverso e concreto
Cosa possiamo fare per agevolare questa svolta
Che sarà difficile non verrebbe passo per passo
Io credo che c'è qualcosa di preciso da fare e concludo ricordando che nella
Discussione al Parlamento europeo del febbraio scorso in una relazione ma anche in altri in una relazione presentata sul tema disarmo e sviluppo
Vi era una proposta anzi qualcosa che somigli a una direttiva del Parlamento cioè l'invito agli organismi della comunità aprire un dialogo con i palestinesi dell'Est europeo
Anche applicando un particolare impegno persino dalla conferenza di Helsinki
Per trovare punti di contatto per un'azione comune dell'Europa dell'est e dell'Europa dell'Ovest a favore del Terzo Mondo in connessione con il disarmo tempo direi in maniera critica che dopo quella decisione del Parlamento gli organismi comunitari non hanno fatto molto
Gli Stati comunitari non hanno fatto molto ma anche i segnali di recezione di recepimento che sono venuti da coloro ai quali non ci siamo rivolti sono stati estremamente deboli o Fiacchi
è quindi un triplice invito che io rivolgo concludendo alla comunità europea e ai suoi organi perché si attuino quelle indicazioni al governo italiano
Perché forse si può investire in questo anche il Parlamento che oltre alla mozione generale approvata sugli Stati generali d'Europa può provarne qualche altra più concreta su questo punto che il governo italiano chieda questo
E anche un invito quindi sono delle ambasciate ai Paesi dell'Est europeo a dare un segnale di risposta contro proporre e ad avviare effettivamente questo dialogo
Grazie a mutui gli diamo la parola Cecilia sugli
Il tema della mia comunicazione le donne protagonisti di nuovi programmi
Che le danno debbano essere le protagonisti principali dello sviluppo e viceversa
E che non ci può essere e sviluppo di aree di Paesi senza un colpo Ginetto pieno delle donne e diventato ormai un imperativo teorico e politico entrato ormai anche nelle sedi più ostiche a queste tematiche
Nel segno delle donne delle Nazioni Unite e il ricco dibattito che precedette la conferenza di Nairobi il Forum delle ONG organizzazioni non governative di Nairobi stesso nessuna testimonianza
In quella sede voglio ricordarlo confluirono addetta ai lavori ed una articolazione ricca di movimenti femminili e femministi
Che a Nairobi ritrovare non è il binomio donne sviluppo comuni interessi di liberazione umana ed emancipazione sociale tra le donne del nord e del sud del mondo
E la nuova legge di cooperazione italiana con i paesi in via di sviluppo ne ha recepito lo spirito
E il senso politico inserendo all'articolo uno che la cooperazione allo sviluppo deve essere altre simili finalizzata al miglioramento della condizione femminile dell'infanzia
E dal sostegno della promozione della donna e all'articolo due indicando come attività di cooperazione l'attuazione di interventi specifici
Per migliorare la condizione femminile dell'infanzia per promuovere lo sviluppo culturale e sociale della donna con la sua diretta partecipazione
è pur vero che nella positiva nella novità e positività delle norme si fa riferimento sempre ad un binomio un po'tradizionale donna infanzia che certamente è molto stretto nei paesi in via di sviluppo sia dal punto di vista materiale e culturale
E vorrei dire che è anche una delle problematiche più dirompenti di quei Paesi pur tuttavia a mio parere parziale rispetto all'obiettivo più generale della promozione della donna
Con ciò senza dubbio il Parlamento italiano ha inteso colmare un vuoto culturale operativo di notevole portata
Riflettendo soprattutto alle priorità geografiche dell'Italia alle finalità complessive della legge e degli strumenti della cooperazione che qui sono stati ricordati il Parlamento che è stato chiamato a essere un'istanza ante in un posto a discutere del programma annuale di relativi documenti nel corso dell'approvazione delle leggi di bilancio delle leggi finanziaria
I protagonisti di più vecchia data quindi in modo particolare le organizzazioni non governative e quelli nuovi gli enti locali
Che la legge consente di essere riferimento e di promuovere e coordinare forze ed energie che intendono qualificarsi ed impegnarsi sul loro territorio nel campo della cooperazione anche attraverso programmi di educazione allo sviluppo
Fra cui ci quelli citati precedentemente in relazione alla promozione della donna
Giustamente la legge eretici PC anche l'auspicio e l'impegno che la delegazione governativa italiana fece la partenza per Nairobi
E cioè di mantenere un raccordo stretto fra i movimenti delle donne dell'associazionismo sinché addivenissero un interlocutore permanente delle scelte di politiche di cooperazione purtuttavia il tempo ha cancellato Nairobi ed anche qui nell'applicazione della legge quarantanove lo spirito originario si è venuto perdendo e nessuno dei documenti presentati dal governo al parlamento sinora
Come è stato rilevato anche dei gruppi parlamentari del PC e del PSI nel corso del dibattito sulla legge di bilancio fa riferimento a da qualsiasi programma che preveda l'inizio duri intensamente nella filosofia operativa della cooperazione italiana
E l'approntamento di strumenti conoscitivi operativi adeguati e capaci di incidere in quelli già in funzione
Comprendiamo perfettamente i limiti di una legge lo strumento che la legge si è data dopo cioè l'ufficio donna
Insieme alla direzione generale cui è stato demandato il compito di studio proposta per la promozione del ruolo della donna nei paesi in via di sviluppo nell'ambito della politica di cooperazione
Un organismo che risente dei limiti e di essere delegato a
Senza avere però poteri decisionali in demandati i vigili e viceversa com'è noto al Comitato interministeriale per la cooperazione e lo sviluppo
E dal Comitato consultivo per la cooperazione di cui la legge fra l'altro
Raccomanda che sia assicurata un'adeguata rappresentanza di personalità femminili di riconosciuta esperienza nel campo della cooperazione della conoscenza della condizione delle donne in paesi in via di sviluppo
Rappresentanza ahimè è assicurata solo dal Ministero della lavoro e della ricerca scientifica e disatteso da tutti gli altri organismi rappresentati in quel dalle organizzazioni non governative sindacati vari enti operanti con il sì il risultato che su trentatré componenti due sono solo le personalità femminili inserite e capaci di aver superato la soglia richiesta le donne di essere capaci per sé e per l'organismo e per dirla in tono molto discorsivo di essere capaci il doppio
Quello che oggi viene richiesto di sapere è al di là dell'intervista pubblicata dai Los Iuss del responsabile dell'ufficio donna
Nella quale giustamente si parte da una premessa di voler coagulare risorse iniziative esperienze già maturate sul sul tema donne sviluppo
Augurandoci che sappia tuttavia recuperare tutte le forze culturali dentro e fuori dal Parlamento dentro e fuori dagli addetti ai lavori nel politico come nel sociale sino a coinvolgere gli enti locali
Quello che viene viene viene domandato eccome si realizzeranno gli impegni in future cioè come detto nell'intervista non tanto per dar vita a progetti specifici delle donne non di rappresentare un settore della cooperazione a sé stante ma un punto di riferimento
Che ogni programma deve tener presente cioè la tematica dell'integrazione delle donne attraverso tutti i progetti con un taglio orizzontale
Obiettivo condivisibile ma come realizzarlo
Certo occorre rielaborare in linee di azione dell'ufficio donna sia di breve che di medio termine
Ma innanzitutto occorre favorire un ampio confronto culturale politico che innanzi il tema innalza il tema donne sviluppo alla complessità che ha ad evitare facili esemplificazione
E questo compito politico prioritario del Comitato interministeriale per la cooperazione allo sviluppo come di tutti gli strumenti di controllo previsti dalla legge
Il nostro Paese da più di un decennio opera nei paesi in via di sviluppo con programmi che certamente hanno determinato un impatto sul mondo donna
E con un modello particolare di interventi è ipotizzabile mi domando un esame approfondito di quanto fatto
Che individui riscontro sulle donne ed esamini metodiche alla luce di quanto detto sopra
Quali modificano determinato nello status della donna rispetto alla fase precedente al Progetto poiché non bastano certamente i dati quantitativi sui servizi reali e sugli interventi resi pere
Per e interventi fatti per capire se hanno inciso mi rendo conto che queste esigenze non ha avuto risposta se non ero neppure al generale poiché non esistono ancora criteri di valutazione ex post
Compiti che la legge quarantanove oggi demanda limitate indica centrali di cui però non vi è stata l'istituzione ancora inoltre nei criteri relativi la partecipazione delle donne lo sviluppo dell'OCSE viso un'analisi puntuali
Sulle varie differenziazioni fra progetto e specifica Progetto integrato e la ove si parla di competenze in materia di partecipazione delle donne allo sviluppo si sottolinea che bisogna intendere l'attitudine a riconosce di fattori strutturali e culturali
Che o limita o le a o al contrario favoriscono l'accesso delle donne alle risorse economiche e politiche sociale
Non che è quelli che riducono accrescono le loro possibilità di avere di redditi autonomi e questa attitudine deve essere intesa sia su un piano teorico che pratico e questo un fondamentale punto di partenza a mio parere per qualsiasi linea di valutazione di progetti programmi di sviluppo
Che deve avere come punto di riferimento il ruolo economico e sociale della donna sia nell'ambito domestico che non e gli effetti prevedibili dell'interventi della donna e a loro occorre sostituire alla parola
Condizioni delle donne nei nei paesi in via di sviluppo il termine il ruolo guardando non solo alle conseguenze il lavoro più pesante per le donne dieci euro al giorno l'approvvigionamento dell'acqua così note a tutti
Ma anche allo Stato stesso della donna ed è noto che le donne si fanno carico dell'agricoltura di sussistenza della loro commercializzazione senza averne alcun attribuzione giuridica
Occorre allora guardare anche al compartimento delle donne dei progetti di sviluppo
Come strategia di mobilitazione che fa leva sulle realtà femminili già dei paesi in via di sviluppo già organizzate per interessi comuni anche più elementari come nel caso di un programma ad esempio Unicef e Comitato metropolitano del vaso delle CIN Lima si tratta di un'organizzazione femminile che raggruppa migliaia di donne
Che gestiscono la distribuzione gratuita del vaso di Lecce per bambino la filosofia di questo progetto è quella di effettuare linee di aiuto funzionale attraverso corsi di formazione tecniche di comunicazione popolare alle coordinatrici di vari gruppi di bidone perché siano attrezzate e capaci di gestire autonomamente tre altri gruppi di altri servizi
Quelli tradizionali legati alla sopravvivenza e lo sviluppo del bambino e a quelli legati ai diritti più complessivi delle donne quelli della modifica del loro ruolo della qualità dello della vita
Quelli del potenziamento dell'economia familiari cosiddetti progetti generatore di reddito non è che un esempio che ho voluto citare che recepisce il principio della partecipazione della donna la fase della individuazione dei bisogni della gestione stessa dei programma
Senza sostituirsi nessuna fase all'organizzazione anzi dando un aiuto tecnico e finanziario perché si realizzi anche una stimolazione della domanda sociale permanente organizzata da parte delle donne
Ma l'attitudine indispensabili all'orizzontalità del mondo donna nelle linee di cooperazione dovrà necessariamente passare anche attraverso momenti formativi permanenti del personale che opera nel settore nell'unità temi che sia centrale che nei paesi in via di sviluppo cui la legge
Affida compiti di valutazione dei piani e dei progetti e non è cosa mi rendo conto di poco conto
Come ho cercato seppure sommariamente di delineare miss di sono certo difficoltà a far divenire il tema della partecipazione della donna lo sviluppo parte del dibattito e delle scelte di cooperazione e non abbiamo avuto certo molti esempi di discussione in su queste tematiche anche in questo
Seminario ed in questo convegno e sono limiti che risentono del ritardo e delle distorsione nell'applicazione della legge quarantanove di cui si è già parlato in altri comuni azioni comunicazioni
O limiti anche io insiti nella legge stesso cui ha fatto riferimento prima tuttavia mi sento di rivolgere al governo e all'insieme del mondo politico della cooperazione un appello affinché si possa andare ad un momento pubblico di confronto di riflessione di proposta come furono alla Primera se conta seconda Conferenza governativa sulla cooperazione
E che abbia al centro il tema donne sviluppo proposta peraltro due volte già accolta dal governo ma mai realizzata nel nostro Paese
Le esperienze degli altri Paesi e beato concludendo e di organizzazione internazionale di organismi di studio della Cina e delle Nazioni Unite
Gli operatori del settore possono essere per noi certamente di grande aiuto ma io penso che nel nostro Paese poi non mancano certo le energie culturali e politiche capaci di rispondere a queste esigenze negli strumenti
Anche e organizzazioni non governative specializzate anche su queste tematiche od organizzazioni non governative che hanno già un'esperienza anche di lavoro
Molto presente e anche se faremo riferimento anche al mondo femminile decentrato comuni Regioni Province
Ricreando quel momento di elevato confronto ideale politico che fu il decennio delle nazioni unite per la donna in modo che si esca dalla fase della Dichiarazione di principi e delle pone intenzioni per indicare scelte obiettivi e strumenti di cooperazione che per essere veramente fattori di sviluppo non può che essere anche a misura di donna grazie
Azione sul ciglio giù giù a muro color muschio vuole dirlo il prossimo
La indossa l'Associazione italiana donne per lo sviluppo
Vorrei partire anch'io dalla decennio delle Nazioni Unite per le donne e ricordare come far partecipare le donne allo sviluppo economico e sociale del loro Paese non è solo uno degli scopi istituzionali dell'Aidos
Ma è soprattutto l'obiettivo del decennio delle Nazioni Unite per le donne che si è concluso con la già ricordata conferenza internazionale di Nairobi del luglio dell'ottantacinque
In quella sede l'Italia approvato le strategie future di azione fino all'anno due mila
Cioè il documento conclusivo della conferenza che richiede tra l'altro i Paesi più ricchi di aiutare i Paesi in via di sviluppo nell'elaborazione di politiche progetti specifici per il miglioramento della condizione femminile
L'esplicito richiamo nella legge quarantanove alla promozione del ruolo della donna nei paesi in via di sviluppo con cui cooperiamo
Richiamo che dovuto anche all'impegno di
Partiti come il PC e di associazioni di donne come l'Aidos
E dunque prima di tutto un adempimento agli impegni sottoscritti dal nostro Paese a Nairobi un adempimento che ci mette tra l'altro al passo con gli altri Paesi donatori e con gli organismi internazionali di aiuto
Che hanno da tempo creato appositi uffici per la promozione del ruolo femminile nei loro programmi di sviluppo
Il fatto che la nuova legge indichi tra gli obiettivi prioritari della cooperazione italiana il miglioramento della condizione femminile e il sostegno alla promozione della donna istituisca questo fine è un ufficio apposito il tredicesimo
All'interno della Direzione generale per la cooperazione e quindi per noi fonte di soddisfazione ma soprattutto di speranze di impegno per la concreta attuazione di questi principi
Le ragioni per cui riteniamo la partecipazione delle donne essenziale per la riuscita dei programmi di sviluppo sono largamente note sono state richiamate poco fa da Cecilia colti ovini
Il ruolo delle donne nella società del terzo mondo presente naturalmente delle differenze a seconda del Paese delle classi sociali
Esistono tuttavia alcune caratteristiche che riguardano le donne come gruppo indipendentemente dalla cultura dalla religione o da regime politico
Prima tra queste la interrelazione tra ruoli produttivi e riproduttivi di cui bisogna sempre tener conto e che presenta spesso differenze sostanziali tra mondo sviluppato e mondo in via di sviluppo
Non sono andata
Secondo calcoli dell'ONU l'ottanta per cento del lavoro agricolo in Africa è svolto dalle donne che sono le responsabili quasi uniche della produzione per l'alimentazione locale
Se i progetti di sviluppo avessero tenuto in maggior conto questo dato nei decenni passati forse le recenti penuria alimentari non avrebbero toccato livelli così drammatici
Progetti di sviluppo agricolo rivolti alle donne sono stati invece fino a tempi molto recenti rarissimi
Una strategia per la partecipazione delle donne allo sviluppo deve quindi porsi secondo noi due finalità essenziali
Prima di tutto il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle donne e la promozione del loro stato sono sociale
In secondo luogo il sostegno alle organizzazioni femminili perché possano partecipare alle attività economiche sociali e culturali del loro Paese
Con l'obiettivo di cambiare il corso dello sviluppo e fare in modo che anche le donne traggano adesso benefici reali
In questo quadro la politica italiana di aiuto allo sviluppo dovrebbe secondo noi perseguire questi obiettivi concreti
Aumentare le possibilità di istruzione delle donne in particolar modo delle donne rurali
E delle donne delle fasce più povere delle aree urbane
Incrementare le possibilità di formazione per le donne in ogni settore
Fornire i servizi alimentare elementari acqua causa sanità scuole centri sociali eccetera
Promuovere l'indipendenza economica delle donne mediante Progetti che permettano loro di avere un reddito proprio in campo agricolo artigianale o della piccola industria
Alleggerire il lavoro domestico
Soprattutto per quanto riguarda la trasformazione dei prodotti alimentari mediante la fornitura e la formazione alla gestione di macchinari quali macine mulini presse frantoi accetterà
E la diffusione di fornelli e cucine economiche per risparmiare legna e carbon fossile
Promuovere lo sviluppo e la diffusione di tecnologie appropriate nei principali settori di attività delle donne
Migliorare le condizioni sanitarie delle donne intervenendo con programmi specifici di tutela soprattutto riguardo alla maternità e alle pratiche tradizionali come l'infibulazione che hanno effetti negativi sulla salute
Migliorare le condizioni nutrizionali delle donne e dei loro figli fornendo informazioni corrette per il miglior uso degli alimenti e per l'arricchimento della dieta
Rafforzare gli uffici donna creati nei vari Paesi durante il decennio dell'ONU e le organizzazioni delle donne dando quel supporto finanziario tecniche organizzativo necessario per la realizzazione dei loro progetti
Naturalmente i programmi e idee progetti diretti in modo specifico alla popolazione femminile vanno studiati non in modo isolato ma all'interno della programmazione nazionale regionale operando una valutazione della loro validità
Economica e considerando le reali possibilità di mercato soprattutto nel caso di progetti generatori di reddito il e l'esistenza o il fabbisogno di infrastrutture adeguate
Non si tratta tanto di dar vita ad una serie di progetti diretti soprattutto alle donne che pure sono necessari come azioni positive
Quanto soprattutto di integrare la popolazione femminile in tutti i programmi e progetti di sviluppo perché non sia danneggiata ma favorita dal processo di modernizzazione
è quindi necessario effettuare una valutazione ex-ante dei programmi e progetti di sviluppo che tenga conto dei ruoli economici e sociali delle donne e degli effetti prevedibili degli interventi sulla popolazione femminile
Ed effettuare un azione di monitoraggio puntuale al fine di operare gli aggiustamenti necessari
Per raggiungere il suo obiettivo istituzionale garantire cioè che le esigenze della popolazione femminile infantile siano tenute nel debito conto nel complesso dell'azione italiana a favore dei Paesi in via di sviluppo
L'ufficio per le donne della Direzione generale per la cooperazione ha davanti a sé due strade
O costituire un nucleo di valutazione ad hoc che vagli dal punto di vista delle donne tutti i progetti elaborati all'interno della Direzione generale per la cooperazione oppure a formare gli e Sperti in modo che la conoscenza dei ruoli femminili nei paesi in via di sviluppo entri a far parte del loro bagaglio culturale e degli strumenti intellettuali di cui abitualmente si servono questa seconda ipotesi ci sembra preferibile non solo per questioni di agilità procedurale ma soprattutto perché riteniamo che tutti i progetti di cooperazione potrebbero così beneficiare di una visione di più ampio respiro grazie
Pensiamo alla Schiavone diamo la parola all'assessore Pier Luigi Bersani che farà una comunicazione sull'offerta di cooperazione sul territorio il ruolo degli enti locali
Le considerazioni che voglio presentare questo convegno richiedono due precisazioni di premessa
Innanzitutto vuole ricordare come l'offerta di cooperazione sul territorio non può naturalmente ridursi all'iniziativa ruolo
Reale o potenziale degli enti locali e delle Regioni esistono nel nostro Paese esperienze molteplici attraverso le quali realtà sociali organizzate hanno espresso notevole offerto di solidarietà di cooperazione a volte prescindendo da un rapporto con istruzioni locale
Questo a volte è stato un limite che ha pregiudicato la continuità di alcune iniziative impedendone un radicamento ovvero sul territorio e a volte occorre anche dirlo queste iniziative hanno cozzato contro l'insensibilità la superficialità di amministrazioni locali che non hanno colto le potenzialità e la portata complessiva dei problemi che erano posti alla loro attenzione
Ecco in ogni caso la storia della solidarietà nei confronti di Paesi in via di sviluppo il sostegno alle lotte per l'emancipazione politica economica da forme di colonialismo più o meno manifeste
Sono andati sviluppando sia il nostro Paese in modo diffuso fino a dar vita a un tessuto Complesso molto articolato di realtà organizzate di gruppi
Direttamente operanti e che interagiscono con le aree territoriali di provenienza
Laddove queste spinte hanno trovato interlocutori istituzionali sensibili o addirittura interlocutori istituzionali essi stessi attivi e progettuali
Ci sono stati momenti di dialogo rilevanti iniziative di solidarietà la seconda premessa che volevo fare riguardo l'oggetto di questo intervento non si dispone e quindi nemmeno io dispongo di un bilancio delle attività di solidarietà o cooperazione svolte fino ad oggi dagli enti locali non si è in grado di produrre una classificazione per entità metodologia tipologia
Di intervento quindi io mi mi mi limiterò ad alcune considerazioni
Certamente derivate un'esperienza condotta in Emilia Romagna o con un'attenzione specifica quanto e sta facendo la Regione
Cercando tuttavia di ricavare da questo qualche se possibile indicazione generale utile forse all'iniziativa
Noi siamo partiti da una riflessione che riguardava principalmente il problema di come trasformare in progetti in programmi di sviluppo a medio lungo termine un'attività di solidarietà
Che rischiava di rimanere ancorata in sostanza l'evento episodi con la raccolta l'invio di aiuti di fronte a delle emergenze situazioni di emergenza
Queste o tentativo ha incrociato una novità che ci ha aiutato e cioè l'evoluzione diciamo l'affermazione di un nuovo concetto di cooperazione fondato sull'effettiva integrazione fra culture esperienze modo di vita diverso basato su una parte di essi per effettiva sulla valorizzazione delle risorse umane delle tradizioni storico culturale
Ecco si è intravista abbiamo intravisto dunque
La possibilità che la presenza delle regioni del sistema delle Autonomie nel quadro dell'attività generale di cooperazione dell'italico basic in via di sviluppo
Potesse essere un'occasione per far compiere un salto di qualità nella cultura di governo livello regionale locale ma anche per fare affluire ingenti forze e risorse umane materiali professionali
Versi programmi di cooperazione italiani con i Paesi in via di sviluppo
E diciamo in particolare forse soprattutto espandere un processo diffuso di sensibilizzazione della pubblica opinione su questi su questi temi ecco questo è il punto determinante cioè il fondamento oggettivo del discorso quale ruolo del sistema delle autonomia
Cioè la messi in comunicazione di una potenzialità enorme disponibilità di risorse materiali di potenziali sensibilità di esperienze con i problemi con le esigenze delle politiche di cooperazione
Ecco credo e questo dico fra parentesi che su questo terreno fra l'altro si giochi anche un pezzo non irrilevante di un in quel modo nuovo modo d'essere del sistema autonomia delle regioni che noi ricerchiamo in sostanza un sistema tanto più ricco di identità quanto più messo in condizione di poter cooperare a generali politiche nazionali
Partendo da dati serto di identità di vocazione di sensibilità
Particolare ma in un quadro organizzato chiaro di di raccordo naturalmente di fronte a questo obiettivo c'è bisogno anche di un salto di qualità culturale diciamo politico istituzionale dell'intervento sistema autonomia in sostanza passare da una cultura della solidarietà dell'emergenza appunto a una cultura del cooperazione
C'è bisogno che l'impulso locale certamente ricco di motivazioni
Peculiari sia assunti in un'ottica con lo sforzo inserisse un ottica di sistema di interrelazione perché naturalmente si può essere localistici anche parlando di questioni di questioni internazionali
Ecco questo è un po'la direttrice sulla quale ad esempio le spese del mille roba che abbia cercato di muoversi con il convegno regione Ervet a cui faceva riferimento anche Tursi
Poco fa le prese di posizione iniziativa livelli Consiglio regionale produzione dei piani di sviluppo regionale l'iniziativa il confronto le conferenze i presidenti delle Regioni
Cioè in sostanza quella di vedersi si possono progettare meccanismi di interazione fra livelli dello Stato e fra istituzioni e società
E se si possono progettare punti di qualificazione degli interventi che getti non le basi progressivamente per quella che si posso definire una politica delle regioni del sistema delle autonomi
L'approvazione della legge quarantanove in particolare sull'articolo due ha rappresentato un approdo ritenuto utile una tappa importante per il riconoscimento
Di questo ruolo della Regione degli enti bloccando in sostanza l'abbiamo vista come un quadro utile a sviluppare quel meccanismo di interazione di qualificazione che dicevo che riceve tuttavia deve dire subito che alcune problemi attuativi non risolti già costituiscono remore allo sviluppo del iniziative voglio elencarle rapidamente su alcuni esemplificativi
Come è noto l'articolo due stabilisce che Regioni Province Enti locali possono diventare soggetti propositivi per interventi di cooperazione viene autorizzata presa possibilità di stipuli convenzioni a questo punto non è chiaro se i soggetti che attivano la convenzione devono essere il ministero da un lato regione gli enti locali siano dove dall'altro oppure se si parla di strutture pubbliche degli enti
Locali dopodiché ci si troverebbe di fronte o situazioni di utilizzo passivo
Di strutture pubbliche di regioni ed enti locali che escluderebbe una piena responsabilizzazione dei livelli istituzionali e quindi si tornerebbe indietro da una logica invece di programmazione di concertazione istituzionale
Più o meno stesso problema per quel che riguarda gli strumenti finanziari scartata l'ipotesi di quote di finanziamento riservati per questo rapporto
Enti locali Regione rimane comunque il problema complicato la gestione di finanziamenti eventualmente previsti alle col dalle convenzioni Marzi d'autonomia i meccanismi di contabilizzazione ancora quali strutture possono le Regioni e gli enti locali predisporre negli ambiti per operare negli ambiti di attività previsti dalla legge possono fare appositi uffici possono fare strutture diciamo laterali
Come si pensa di attivare gli indispensabili canali di comunicazione di informazione fra Ministero sistema autonomie ai vari livelli
Come si pensa di organizzare concretamente l'accesso l'attività di cooperazione di Regione Province e Comuni
Sono praticabili o no forme di coordinamento che consentano senza inibire ma anzi valorizzando e qualificando l'intervento di ogni soggetto locale ecco tuttavia forme di concertazione dell'intervento
Si vuole trovare una chiave regolamentare che cos'è consente ad esempio le regioni che intendono farlo di gestire questo ruolo di coordinamento parrebbe di sì a sentire le affermazioni non volevo Raffaelli tuttavia il l'apposito Regolamento ancora
Non è disponibile tutto questo questa assenza questa carenza privato il rapporto fra ministero stiamo autonomia di un quadro di procedure serto di metodologie operative limitando ancora fortemente l'applicazione del quaranta no d'altro lato i tentativi messi in campo dalle regioni
Non hanno dato risultati incoraggianti sul piano legislativo nostra regione ad esempio approvato una legge lo scorso mese di aprile con voto pressoché unanime del Consiglio regionale un disegno di legge volto semplicemente ad autorganizzati l'istruttore giornali nel quadro
Del
Determinazioni prevista legge quarantanove
Il tentativo è stato frustrato dal governo che ha rinviato il disegno di legge regionale giudicandolo noi crediamo con palesi contraddizioni incompatibile con gli attacchi del quarantanove ecco questo è un punto assolutamente da chiarire perché si possono e me ne assumo tutte per buone le motivazioni state grave discutere appunto il senso della della quaranta no
Quindi allo stato dei fatti si pare giusto manifestare la preoccupazione per lo stato tubazione della quarantanove sono da condividere critiche che si sono sentite cui nell'ambito di questo convegno con l'aggiunta di alcune proposte che forse possono essere fatti innanzitutto sul ruolo delle regioni
Io ritengo che le regioni debba la Regione debba poter svolgere un ruolo di promozione coordinamento e di sostegno attivo sul territorio delle attività locali ed enti locali in vista del della cooperazione
Da questo punto di vista si può vedere con favore anche se solo discutere con precisione tutti i passaggi la presenza della Regione il coordinamento di programmi pluri settoriali in paesi in via di sviluppo basato su studi preventivi della realtà locale che consenta una chiara individuazione degli obiettivi
Un efficace coordinamento di strumenti finanziari il contributo dei diversi soggetti ONG impresa
Ecco ma che cosa posso fare
Fare possono fare le regioni per dare sostanza questo ruolo che prima rivendicava o per non farne quindi una battaglia generica di bandiera presto un punto concreto significativo da dirimere
Sulla base nostra esperienza saremmo a dire
Che le Regioni potrebbero senz'altro misurarsi con questa serie di cose che vado dei re
La messa a disposizione o la creazione di strutture regionali di servizio che favoriscano l'apporto della piccola e media impresa alle attività di cooperazione questo è un tema tribolato
Ma strategico Mastro tesi come attività di cooperazione l'esperienza che finora abbiamo condotto attraverso società Lerna Susa regionale ha dimostrato già dei primi passi la possibilità di erogare servizi di informazione e di consulenza Dip predisposizioni studi fattibilità formazione professionale di addetti
Che consenta un sistema di imprese piccole e medie dimettersi operare efficacemente che lì fuori del contesto regionale
Secondo punto la promozione e sostegno all'attività dello e mezzi
Sia attraverso la collaborazione e la predisposizione e realizzazione di progetti di cooperazione che attraverso anche qui specifiche attività di servizio erogate da strutture o da enti regionale
Terzo punto una migliore organizzazione degli strumenti delle competenze regionali dai programmi educativi dentro i quadri del rito lo studio all'agricoltura formazione professionale la sanità per renderli più fruibile ai programmi progetti di cooperazione
L'attivazione di un rapporto stabile con università istituti universitari
Per garantire un supporto tecnico-scientifico generale alle attività progettuali della Regione delle Autonomie
Dei soggetti presenti sul territorio e una collaborazione specifiche in attività di formazione professionale di educazione problematiche lo sviluppo appunto con queste università
E Sutil ricerca qui voglio posso un attimo esemplificare mi pare molto importante questo tema su due esperienze condotte con universitari studi di Bologna che confermano la validità di questo modulo
Due iniziative abbiamo in corso un corso di perfezionamento e per esperti in cooperazione internazionale politica l'intervento i paesi in via di sviluppo rivolto a operatori italiani
è un corso per Esperti latinoamericani in diritto di lavoro relazioni industriali il primo caso è un corso annuale
Articolato un corso quale organizzata
Esperti latinoamericani diritto il lavoro relazioni industriali costruito appunto Università Regione Autonomie
Locali e in collaborazione questo e con il ministri esiste anche anche qui sezioni sperimentali o ma come linea di intervento ci pare si significativa possibilità di progetti
Condotti assieme a università operazioni non governativo autorità scolastiche per favorire una sensibilità diffuso per fare operazioni di sensibilizzazione e l'occasione quest'anno c'è di sviluppare iniziative quel settore raccogliendo anche le proposte avanzate dal consiglio d'Europa con la campagna europea sull'interdipendenza solidarietà nord-sud
Bisogna preoccuparsi anche senza cambi farlo può essere una linea significativa di intervento
Di raccogliere catalogare i dati informazione relativa attività dei soggetti presenti sul territorio operanti nell'ambito della cooperazione della solidarietà internazionale in sostanza a noi pare quaestor il genere di cose
Che può concretizzare un ruolo di promozione coordinamento e anche di progettualità di retta del regione un ruolo che può funzionare da moltiplicatore
E da fattore di qualificazione e di selezione al tempo stesso selezione non burocratica delle iniziative delle iniziative locali
Ora tutto questo non può avere sviluppo se non troviamo delle metodologie di rapporto Stato-Regione che stiano in piedi che siano efficaci
Ribadisco
A mio avviso la necessità che a livello regionale si proceda una legislazione di autorganizzazione anche per misurare questo quadro di apertura che la legge quarantanove a proposto bisogna riprendere questa iniziativa che sia di sistemazione
Appunto delle possibilità si organizzativi interni sia di costruzione di centri servizio sia di rapporto con sistema Autonomie che le regioni possono esprime ma ecco per determinare concretamente un percorso di collaborazione di sinergia bisogna non solo che il ministero degli affari essi si risponde effettivamente a promuovere e gestire questo rapporto secondo queste migrazioni regolarmente
E così via
Le commissioni ma che si vada forme di raccordo istituzionale
A cominciare da quello stato regioni un pochino meglio definito cioè in modo di poter definire concorsuale mente i quadri regolamentari per materie che sono di interesse comune
Ricordando insomma e finisco su questo
Che regione sistema Autonomie sono dei livelli istituzionali che non possono essere esauriti come si fa troppo spesso in tantissimi
Campi facendo lì rappresentare da qualcuno in qualche Commissione esiste anche un livello sia polifunzionali per almeno nei momenti cruciali fondanti la
Garanti
Ringraziamo Bersani diamo la parola al professor Vianello dell'Università di Padova
Io per la verità compagni amici era venuto a questa riunione a questa conferenza più con l'intenzione di ascoltare le novità che il problema di rapporti con i Paesi in via di sviluppo assumeva in campo politico che per intervenire
Tuttavia sono stato in qualche modo indotto a prendere brevemente la parola riporterò io molto poco tempo
Perché a me pare che ci sia un tema che se non ignorato certamente messo un po'in ombra nei lavori di questa conferenza ho sentito un'eco positiva nella relazione recente del compagno Bersani e precisamente il ruolo che la cooperazione universitaria
Può giocare giocare
In relazione al problema dello sviluppo io farò una breve relazione casomai consegnerò agli atti che verranno pubblicati una relazione più ampie
Io credo poi che
Ci siano anche delle buone ragioni pratiche per insistere su questo tema
Primo perché la cooperazione universitaria dell'Italia qui paesi di Astrid in via di sviluppo esiste ha una storia è importante corposa e devo dire anche ben accettata dei Paesi verso i quali si rivolge
Secondo
Perché
La nuova legge a mio avviso offre moltissimi spazi ampi spazi e possibilità nuovo intervento in questo senso
E terzo ma ovviamente non ultimo perché io ritengo che la cooperazione universitaria possono svolgere debba svolgere un ruolo estremamente importante e la cooperazione con i Paesi in via di vico qui io credo che non vi sarà svolta come dice la
Il titolo della nostra conferenza non ci sarà reale svolta nei rapporti di cooperazione nelle politiche di per cooperazione dei Paesi in via di sviluppo Sinoussi riesce in qualche modo a rispondere a una domanda pressante che da Vietri de questi viene che corrisponde all'esigenza di creare dei quadri scientifici tecnologici economici capaci di programmare di gestire questo sviluppo in altre parole di trasformare dei Paesi da oggetti di sfruttamento coloniale prima e in qualche caso di sfruttamento neocoloniale dopo in reali soggetti dello sviluppo
Se andiamo molto brevemente alle fasi che questo problema della preparazione dei quali scientifici e tecnologici nei paesi in via di sviluppo avuto c'è stata una prima fase voi lo sapete bene secondo prima della seconda guerra mondiale in cui la formazione di questi di questi intellettuali scientifici e tecnologia veniva al all'estero
E dico con risultati spesso fortemente negativi innanzitutto per i inquina alcuni casi non si dava il ritorno alla madrepatria che spesso persone di notevoli dell'intellettuale che provenivano i paesi di sviluppo trovavamo un'adeguata collocazione professionale nei paesi in cui avevano studiato poi perché quando quelli che tornavano i Paesi di origine risultavano fortemente sradicati rispetto alla cultura locale che avevano abbandonato in giovane età che facevano fatica riprende terzo perché quando tentavano in qualche modo di intervenire in maniera fattuale con lei nozioni e le capacità che avevano accumulato nel corso degli studi
Nella realtà del loro Paese veniva fortemente a mancare tutti quegli strumenti tecnologiche non solo tecnologiche che avrebbe consentito di dare loro intervento una una una risultato positivo
Dopo l'indipendenza dei Paesi soggetti di dominazione coloniale
Si è sviluppata in questi una domanda di formazione in loco e quindi in seguito a questo sono nate parlo in particolare delle esperienze all'africana che mi è più vicina ma questo è vero anche per altre per altre realtà
Sono nate le università di Parini paesi in via di sviluppo
Sviluppando soprattutto quelle facoltà Janet tecnologico come ingegneria agraria veterinaria detto tecnica Geologia medicina per gli aspetti di carattere sanitario d'estrema importanza che dovevano fornire di quadri capaci appunto di dare un impulso effettivo alla alla all'uscita dei di questi Paesi dalla dallo dallo stato di sottosviluppo mentre evidentemente per ragioni che sono facilmente comprensibili materie scientifiche di base come fisica ma di matematica chimica biologia sono state necessariamente messi in secondo piano
Ebbene io credo che nella situazione attuale il ruolo che la cooperazione italiana sta svolgendo il POR può svolgere sia di enorme importanza
Il e e non lo dico solo perché questo è un concetto che tutti possono capire di cui ci si rende conto della necessità ma perché l'Italia è già sta facendo un'esperienza di enorme importanza
Nel novembre ottantasei estati è stata una riunione a Trieste sulla cooperazione universitaria dell'Italia e si è fatto il bilancio di questi interventi e in Africa ci sono notevoli rapporti di cooperazione economica sta italiani Mozambico in Angola
In Somalia in Nigeria ma stanno emergendo rapporti con altre università Cina Ecuador Venezuela e via dicendo
Certo in questi rapporti dei paesi in via sviluppo in particolare in questi apporti universitari di quei Paesi quei Paesi viluppo che coinvolgono evidentemente docenti e tecnici dell'università italiane c'è un pericolo
Pericolo che si tenta di fuggire ma che al quale in qualche modo è anche difficile difficile liberarsi cioè la tendenza al trasferimento a critico di cultura tecnologica di tecnologie
Dizioni da sipari perfino tutti conoscono i vizi del professor rivestita che che qualche tendenza a esportare a trasferire in maniera critica nei Paesi del Terzo Mondo
Se partissimo dal proverbio cinico secondo cui la più bella donna del di questo mondo non può dare che quello che ha evidentemente dovremmo dovremmo dire che questo noi siamo capaci di dare ma lo sforzo che si sta compiendo devo dire anche in collaborazione con la direzione generale di della cooperazione allo sviluppo e quello di cercare di sviluppare delle capacità di adattare alle necessità locali del paese quel quale si entra in contatto non solo le tecnologie
I piani di studio i metodi di intervento ma più in generale l'approccio della della della dell'insegnamento universitario alle reali esigenze di quel Paese in questo senso io credo che si importanti ratifichiamo che ha fatto Bersani
Nel suo intervento non si tratta soltanto di stabilire di rapporti fra fra i di universitari italiani le università italiane ce ne sono molte coinvolte da Trieste a Padova Genova
A Roma ed altre con i paesi in via di sviluppo bisogna prima qui creare una cultura dello sviluppo e quindi io credo che sia di fondamentale importanza
Che gli universitari tecnici docenti che vanno a fare questa esperienza di lavoro nei paesi in via di sviluppo abbiano prima in Italia un'adeguata preparazione bisogna bisogna sviluppare anche nel settore della della della cooperazione universitaria una cultura dello sviluppo
Io credo che sarebbe opportuno quindi che di questa corposa intervento della cooperazione italiana nel settore della della della cooperazione universitaria si facesse a livello a livello sia di partiti politici anche della del ministero degli degli esteri uno ma opportuno bilancio anche per valutare le esperienze fatte per modificare ciò che è necessario modificare e per farsi appunto che qui che il l'intervento della cooperazione italiana nel settore universitario di venti per i paesi in via di sviluppo una una una occasione di di reale capacità di gestione lo sviluppo del Paese
Io credo che in questo senso bisogna stare attenti al fatto che ci si è sentito in tirati in certi interventi in questa sala ma se ne parla in termini più generali
Che l'intervento di paese di Reading in via di sviluppo deve deve soprattutto guardarsi dal fare come dire da dal da fare una forzatura di fare violenza sulle sulle sul sui sulle culture locali ho sentito in particolare alcuni interventi che enfatizzava la necessità che lo sviluppo l'aiuto allo sviluppo parta dal dentista delle necessità del villaggio della comunità tenendo conto delle specifiche e specificità culturali di queste di questi insediamenti e io credo che questo sia vero che vada tenuto conto ma è anche vero che nella politica di sviluppo i paesi del terzo mondo come dei paesi più avanzati esiste sempre un germe di violenza in qualche modo un germe di trasformazione che tende a come dire a mettere in secondo piano problemi di carattere culturale precedenti e a e a forzare la situazione verso verso situazioni nuove in questo senso è chiaro anche che la politica di cooperazione universitaria Perrone lo sviluppo
Da questo tipo di tra virgolette violenza culturale non può essere totalmente esente il problema è che quando si con i paesi in via di sviluppo si concordano
Gli interventi le tecnologie i piani di studio universitari e da quella realtà che bisogna partire perché quella realtà che bisogna saper trasformare e non trasferire a a criticamente i i i i
Il nostro modo di sapere di affrontare la realtà scientifica e tecnologica e finisco soltanto con una brevissima annotazione io ho sentito ieri nella peraltro interessante relazione del compagno Pasquini unisex inesattezze che credo sia doveroso
Correggere proprio da parte mia che nell'ambito della cooperazione universitaria con la Somalia opero cioè secondo cui sarebbe stata soppressa la facoltà di geologi in Somalia no questo non è vero
Il problema si rifà proprio quanto dicevo in precedenza che di università di Paesi in via di sviluppo hanno dovuto in fase iniziale privilegiare soprattutto le facoltà di carattere tecnico
E tecnologico l'ingegneria agraria veterinaria eccetera
Ma si vanno via via porgendo non solo insomma gli anche in altri paesi
E se non sviluppano anche delle capacità scientifica e didattica in settori quali la matematica e la fisica l'attività resteranno perennemente tributarie in termini di tecnologie di docenti di apparecchiature ai Paesi avanzati e quindi la Somalia come del resto altre università hanno tentato questo salto che tende a portare anche le materie di carattere di base di scientifico di base
Nel novero delle materie universitarie
Questo è stato fatto in Somalia istituendo dall'anno scorso i nuovi corsi di laurea in matematica e fisica in biologia tanto quelli di chimica e di teologia che esistevano già e uniformando ci a un costume che è tipico non solo dell'Italia ma anche di molti Paesi del Terzo Mondo
Tutte queste corsi di lauree sono stati inseriti in una facoltà di scienze per cui è scomparsa la facoltà di teologia
Ma non la laringe logica nella capacità di geologi italiani e somali di rispondere ai bisogni non solo di acqua ma anche del di sfruttamento delle Riserve
Non enorme ma non esistenti
Geologiche della somma il resto lo scrivano relazione
Dunque per avere un ordine diciamo di idee circa lo svolgimento del lavoro in penseremo di dare la parola dei sono in genere Cannata poi prenderà la parola il senatore Pecchioli e poi per l'ultimo intervento del professor Tanini quindi se tutti si mantengano come accaduto sino ad ora naturale
Entro un arco di tempo ragionevole possiamo chiudere anche a un'ora civile ha la parola l'ingegner Cannata che parlerà sul tema la questione ambientale nella cooperazione allo sviluppo grazie
Ma io vorrei parlare del nodo
Strutturale ambiente sviluppo cede
Legame che consideriamo di fondo tra queste due
E questioni chiave del nostro mondo del mondo i nostri giorni
Ovviamente però mi tengo al ai Paesi sotto sviluppati cioè concordo in quella distinzione chiara che faceva ieri Banfi cioè non si può parlare lo stesso modo di collaborazione tra Gentile o con la Cina il Messico da un lato invece collaborazione fra i paesi in via di
I Paesi sotto sviluppati cioè quelli del terzo mondo veramente povero
Anche la
Collaborazione cooperazione con i Paesi già parzialmente o interamente sviluppati cosa utile interessante sarà aiuto economico sarà soprattutto aiuto alla promozione delle imprese italiane però chiaramente non è
Sviluppo
Sia chiaro anche che nessuno di noi ha niente contro le imprese di costruzione italiane cooperative o o private o pubbliche si dice soltanto che anzi qui siamo tutti convinti che a all'estero
Lavorino bene magari facciano cose più utili di quante non se ne fa in Italia dove come voi
Sapete diventa sempre più problematico come ha detto anche coliti inventarsi ogni anno lavori quasi tutti inutili quasi tutti distruttivi per spendere quei venticinque mila o trenta mila miliardi che ogni anno si spendono in Italia in opere pubbliche
Con l'unico fine è chiaro e certo di consumare del cemento
Allora il nodo quindi è quello del del
Strutturale sviluppo ambiente cercherò di sostenere tre tesi molto semplici la prima non avendo i Paesi sottosviluppati più niente da vendere
Quindi un certo tipo di legame economico tra il Primo Mondo il terzo mondo è venuta mancare
Legame si noti bene l'acquisto di materie vele importazione di materie prime o di commodities tropicale che per qualche secolo per tre o o quattro secoli ha governato il legame tra primo mondo e colonie prima tra
Primo mondo e Paesi indipendenti del Terzo Mondo poi
Seconda tesi dunque allora la prima tesi e questa la dipendenza così come l'abbiamo finora teorizzata non esiste più
Seconda tesi il modo di produzione nel senso classico africano ma si potrebbe dire anche sudamericano dei paesi non
Sviluppati o anche sud asiatico il modo di produzione eh economicamente socialmente fisicamente insostenibile
Economicamente non da da vivere non data mangiare non dà nessuna possibilità di accumulazione
Socialmente perpetua un modello sociale che porta alla allo sfruttamento familiare alla album
Demografico e tutte le cose
Sappiamo
Ecologicamente conduce alla fine ma alla fine fu alla fine fisica continenti interi nel giro di pochissimi anni
Quindi questo modo di produzione tradizionale va distrutto e va sostituito al più presto da un modo di produzione fra virgolette sviluppato ovviamente incompatibile con la cultura con la realtà con l'economia cioè eccetera però sviluppato
Coloro che continuano a collaborare al mantenimento di un modo di
Produzione tradizionale
Senza saperlo o sapendolo collaborano e contribuiscono alla fame al sottosviluppo alla desertificazione
La terza tesi è un corollario del seconda testa terza tesi del dice esiste una connessione strutturale tra sviluppo e ambiente nel senso che naturalmente questo è ovvio non c'è sviluppo senza difesa l'ambiente ma questo è ovvio ma l'altra cosa che deve essere chiara e che non
E che
Non c'è difesa dell'ambiente senza sviluppo cioè non c'è di Federambiente senza trasformazione in questo modo produzione il caso più ovvio più chiaro è quello dell'intensificazione dell'agricoltura
Agricoltura itinerante occupa spazi sempre più grande del no non diciamo itinerante in un caso particolare l'agricoltura tradizionale occupa alle stelle a l'infinito spazi sempre
Più grandi laddove l'intensificazione e l'unico modo per difendere lo spazio difendere lo spazio è la conditio sine qua non per difendere l'ambiente nel Terzo Mondo
Allora rapidissimamente la prima tesi
Non allora
è finito
Il il Elia il terzo mondo non c'è più niente di appetibile economicamente da vendere al primo mondo quindi è finito il rapporto di di di dipendenza economica esempio
Non esiste più nessuno casco rotto africano che possa competere con lo stesso che espropria trapiantato del Primo Mondo un caso famoso tosta Becks della CEE per anni sostenne le arachidi del Senegal fino al dal giorno in cui si estinse piantata l'arachide ente intensivamente in Georgia da quel giorno è sparita Ratti del Senegal
Benissimo tutto in questo discorsivo estendere ormai a tutte le produzioni primo quindi prima su non esiste cash troppo africano o del Terzo Mondo in grado di competere con quelli del Primo Mondo
Secondo punto lei materie prime minerarie solo
Al allo
La visto un crollo costante del loro prezzo un po'per il controllo del mercato delle
Commodities operato nel modo che tutti sanno ma anche per ragioni strutturali tecnologiche perché perché il mondo sviluppato l'economia post industriale va verso domanda e offerta più di servizi e meno di beni e tra i beni quelli che sono meno esigenti in fatto di materie prime Energia ambiente
Tutto questo discorso sarebbe stato ovvio se non ci fosse stato per qualche anno il velo del petrolio
Velo al quale gli economisti soprattutto
Italiani hanno creduto molto più del lecito faccio un caso drammatico nell'anno mille novecento ottantacinque quando si discuteva il piano energetico
Nazionale in Italia si sosteneva ancora che il prezzo del petrolio che era sceso dai trenta dolere ventiquattro dollari sarebbe presto risalito a livello di Trento quaranta dollari come tendenza strutturale
Perfino nel documento Zorzoli Colajanni del partito
Comunista c'era scritto maggiore ottantacinque che il petrolio stava venti dollari per un'azione precisa di dumping fatto dalla Thatcher ed Reagan un anno dopo le costava dodici
Tutti lì ambientalisti in tutto il mondo dicevano che l'eccezione
Petrolifera era una eccezione non tecnologica e non economica ma soltanto legata una crisi geopolitica contingente
Rileggendo infatti oggi il trend petrolifero degli ultimi cent'anni addirittura si vede una caduta costante tranne due brevissimi punti singolari della crisi del settantatré ed l'ottantadue perché agli ambientalisti sta tanto a cuore petrolio non per il petrolio ma perché agganciato strutturalmente a cose per noi c'è il costo del gas che addirittura se non ci fossero di storture Geo
Politiche si sgancia da e verso il basso il gas gli ambientalisti tutto il mondo agricolo che il ponte laddove ci spinge ci fosse bisogno di questo ponte verso l'Energia dal
Futuro che è quella
Di sole eccetera
Secondo punto
Seconda tesi
Intensificazione mi limito alla invece che sia perché credo che il quadro sia chiaro allora ho detto e non esiste
I possibile difesa dell'ambiente qui non esiste possibile sopravvivenza fisica dei Paesi del Terzo Mondo senza intensificazione della produzione agricola il cosiddetto sviluppo
Rurale
Tradizionale ha portato all'occupazione alla devastazione in pochissimi anni di dimensione di estensioni di dimensioni continentali faccio l'esempio più clamoroso ma questo ricco comprende tutti lo Zambia
Sapete Kaunda uno dei il governo del partito è uno dei più impegnati sulla fronte anti apartheid Kaunda ogni sera va in televisione col fazzoletto e piange Howard South Africa ambrata Sasso Sassari ecco però poi è un Paese dove sette milioni di persone hanno distrutto e raso al suolo un territorio di ottocento mila chilometri quadrati tre volte
L'Italia perché lo dico
Perché recentemente cavo Honda negli stessi discorsi in televisione dice i parchi nazionali sono l'invenzione dei capitalisti la terra partire al popolo il popolo deve occupare i parchi nazionali perché c'ha fame di terra
Sette milioni di persone sotto cento mila chilometri quadrati
Questo è il caso più grosso ma tutti gli altri settantanove figuratevi se è così drammatico in un paese tutto
Sommato con un clima neanche tanto arido alcuno o lei e il resto all'ambiente abbastanza
Favorevole come lo Zambia figuratevi che cosa e nei paesi del Sahel
Benissimo
Allora continuare a fare sviluppare oggi produzioni agricole in cui si producono quattrocento chili
Per ettaro è inammissibile primo laburista economico secondo la fonte vista socio demografico socio antropologico terzo da punti di vista ecologico
Quattrocento chili
Peretta Rosie quelle due tre persone che l'hanno coltivato con la zappa appena appena ci mangiano non parliamo di accumulazione parliamo di niente
Vuol dire che quattrocento chili
Per ettaro vuol dire che si deve perpetuare il modello in cui la coltivazione fatta come
Dicevano che le grave compagni che sono interiore prima da un contadino che ci ha cinque mogli ventidue figli contadino fa piccola manager le cinque moglie e ventidue figli coltivano zappette fanno quattrocento chili per ettaro ebbene ci sono stati per vent'anni programmi di sviluppo rurale amico integrato che non si sono posti il tema della
Intensificazione oggi non non esiste dubbio possibile sul fatto che coltivare con veronese di meno di che esso io mille cinquecento due mila Chirivì
Cereali per però è meglio non farlo è meglio vivere dell'elemosina dell'aiuto
Alimentari
Che cosa poi significhi dal punto di vista antropologico socio demografico l'intensificazione lo sanno tutti non appena si passa dal modello intesa
Itinerante distribuito al modello intensificato il tasso di fertilità crolla si scende nel giro di dieci anni da dieci figli per donna due da quindici a due e quindi si siccome tutti sanno il nodo strutturale sopra
Strutturale il nodo economico quello culturale sono in in inestricabilmente intrecciati
Al il terzo punto è la mi sembra chiaro corollario di questo secondo
Nel nel fatto che intanto che cosa significa intensificazione purtroppo o per fortuna lo si vogliano intensificazione significa rivoluzione verde
In un Paese semiarido non si non si passa la soglia dei mille o mille e cinquecento chili per ettaro senza rivoluzione verde senza fertilizzanti senza un minimo di meccanizzazione senza i silos senza e che so io alla fine irrigazione
Benissimo allora ecco che certe bandiere sulle quali al più o meno abbiamo abilitato tutti stimola il beautiful benissimo sport il beautiful ma non vuol dire che il lei è l'accusa tecnologia o la tecnica non si debbano introdurre anzi ormai il che e te non qui in questa situazione di oggi non c'è nessuna possibilità di speranza senza rivoluzione technology
E una un altro accendo che non si può non fare lo sviluppo agricolo nel mondo bene o male sì o no parzialmente parzialmente passa ancora attraverso il filtro FAO
Che se ne dica bene se dica male la FAO è una realizzazione di assistenza tecnica
La fa o non fa niente di strutturale ce la fa non fa niente per cambiare la realtà economica tecnologica del paese nel quale opera insegnerà al contadino a seminare linee anziché e aennini in tondo ma è inutile che in sei mesi poi non gli hai dato i fertilizzanti perché la sua produzione passi da in quel quattrocentonove
Mille cinquecento che
Ci sono altri Cal non li cito non c'è tempo per le dico Alba a limite uno
Parla e per esempio strettamente interrelata o all'intensificazione agricola è il problema energetico al Terzo Mondo
Sapete benissimo e ciò città e che che chiede che il villaggio la donna del villaggio bruci la legna tali un albero per fare info Carello al limite ecco comprensibile Ino contesto antropologico culturale estremamente chiaro
Ma che la donna che sta in città che abita al quarto piano che va al quarto piano con ascensore faccia fuoco con la legna guarda Dooku ottocento mila persone vive soltanto di legna da ardere dal punto di vista energetico camion il camion ogni sera entro incita portandovi legna questo è un controsenso
Laddove a settecento chilometri distanza in Nigeria il gas il gas
Naturale ancora oggi si brucia in fiaccola due miliardi metri cubi di gas si procede fiaccola perché servono come meccanismo del l'estrazione del petrolio quindi ecco anche qui anche qui ricordati sono stati anni in cui la FAO con la banca
Mondiale hanno finanziato progetti di legna da ardere vedete Phil Woods hanno fatto piantagioni di alberi di legno dare delle porca miseria forte legarsi dalle
Mattarella paraffina ma ci sarà più assurdo che fan canta ideale per fare
Presa e questi sono tutti considerazione pochettino ha scritto conclusione
E tra conclusa a me o una frase colpito molto nella relazione Linate ieri e attenzione all'inverso del paternalismo moltissime volte nel dire lasciamoli fare se eccetera e lasciamoli fare facciamo fare alle imprese che vendono armi e vendono
Distruzione ed è se e desertificazione contratto allora dunque siccome è chiaro e incontrovertibile che nei prossimi dieci o venti anni
Questi Paesi sono tanti saranno trenta
Quaranta dipenderanno dai doni cioè dall'assistenza del Primo Mondo per la totalità delle loro importazioni di beni ripeto dipenderanno dai doni per la totalità delle loro importazione di Benedetto
Servizi allora non c'è altra speranza se non in una organizzazione di paese primo mondo che forniranno loro bene
Servizi praticamente regalando delli perché questi bene servizi rientrino almeno per il minimo indispensabile in un quadro in un'ottica pianificata di conservazione grazie
E allora la parola al senatore Ugo Pecchioli
Generale
In rapporto a ha un'impostazione politico-culturale che parere mio
La grande questione nord-sud
Dovrebbe
Altri
Io credo che la novità di oggi consiste nel fatto che è un insieme di fattori di grandissima portata concorrono a proporre o riproporre la questione del riequilibrio nord-sud come come un'esigenza è una sfida che non sanno deve essere affrontata su basi nuove
Ma che oggi non ma alternative
In altri termini margini che erano ancora larghi sino a non molto tempo fa o per proseguire nelle politiche della sopraffazione
O per dilazionare sono margini oramai in via di esaurimento
E così intatto se si guarda all'avvio di una svolta che abbiamo giustamente definito storica
Nelle relazioni internazionali
La doppia opzione zero e adesso la ricerca di Inter sia pur faticosa di intese più vaste di disarmo mi pare che sia un punto essenziale
Questo apre possibilità per un nuovo corso anche nei rapporti nord sud
Però è altrettanto vero che se queste possibilità non cominciano a concretizzarsi
Se continuano cioè a prevalere nel rapporto tra i Paesi industrializzati Paesi in via di sviluppo le logiche generatrici di laceranti contraddizioni
Di regresso ulteriore economico e civile umano in tanta parte del mondo allora di fatto finiscono per essere rimessa in discussione
Le basi stesse della politica di pace di disarmo
In altri termini d'interdipendenza
è una nozione globale e c'è anche interdipendenza fra pace e nuovo sviluppo
Ma
La necessità di un approccio critico costruttivo diverso alla questione del divario Nord Sud si è fatta incalzante sotto più profitti
Intanto il fallimento delle ipotesi perseguite in questo
Decennio un fallimento disastroso come dimostrato dalle conseguenze devastanti dell'indebitamento
Colpisce per esempio il fatto credo che sia stato ricordato in alcuni interventi che la stessa voce manutenzione sia pressoché scomparsa dai bilanci pubblici di tanti Paesi questo significa degrado anche di quel tanto o poco di scuole strade canalizzazioni
Ferrovie e così via dicendo che era stato realizzato anche con il concorso definanziamento internazionale
E non è né naturalmente in caso di soffermarsi ancora sull'aggravarsi di tante condizioni suburbane sui disastri sui disastri per esempio della desertificazione della deforestazione e così via
E non c'è soltanto questo mi pare un punto politico di grande importanza non c'è soltanto incompatibilità tra gli oneri del debito e gli obiettivi dello sviluppo materiale
C'è anche fra questi e lo stesso processo di democratizzazione
E oggi a a rendere ancora più fosche le prospettive a sollecitare strategie nuove c'è l'incombere della minaccia recessiva preannunziata da tanti e vistosi segnali
Io credo che un punto politico essenziale è uno dei temi attorno al quale stiamo discutibile
Che al fine di una nuova strategia dello sviluppo l'Europa occidentale debba avere un ruolo trainante
Qui è stata sottolineata
Giustamente la esigenza di una svolta sono state delineate le nuove politiche strumentazioni in una visione articolata delle varie aree del sottosviluppo e delle correlazioni fra Paesi avanzati e paesi arretrati
Io credo che questo è un punto che mi permetto di sottolineare credo che ci sia un grande bisogno
Di sostenere questa svolta con una più efficace battaglia culturale e ideale
Bisogna cioè porre il tema del rapporto nord-sud su basi nuove
E significa questo mettere anche in discussione lo stesso modello di sviluppo dell'Occidente avanzato
Questo ci dente avanzato dove l'ondata conservatrice neoliberista che in questo decennio ha governato i processi di trasformazione ha prodotto ristrutturazioni del potere delle classi dell'economia delle culture
Dei modi di pensare apprendo però delle contraddizioni laceranti le dimensioni assunte dalla disoccupazione
Le rotture sviluppo ambiente la discriminazione fra i sessi d'insieme dei fenomeni di deterioramento gravissimo della qualità della vita
Ecco per queste ragioni l'iniziativa delle sinistre delle forze di progresso in Europa
Non troverà spazi non troverà possibilità di rilancio se resta sostanzialmente interna a questo modello di sviluppo che oramai e messo in discussione da i fatti
Se cioè non punta alto assumendo la necessità del riequilibrio nord-sud come volano di una nuova strategia dello sviluppo sia europeo che mondiale
Ecco perché c'è bisogno che le proposte e i progetti
Le nuove iniziative abbiano il sostegno di una offensiva culturale e ideale sui valori
L'impegno a parer mio deve cioè tendere ad assumere i contorni di quella che potremmo definire credo senza forzature la più grande vertenza di civiltà
Che vede un coinvolgimento dei Parlamenti delle altre istituzioni nazionali e internazionali delle forze politiche dalla cultura delle grandi organizzazioni sociali a partire dai sindacati
Questa a parer mio deve essere alla portata della battaglia
Che dobbiamo condurre io credo che sia questo il terreno su cui può sorgere in modi anche inediti difficilmente immagini immaginabili ora un movimento ampio articolato alimentato da ispirazioni diverse
Ma forte di una grande carica ideale di una volontà di esaurire affermazione di affermazione di valori di culture nuove
Un movimento che può vedere in particolare le nuove generazioni tornare alla ribalta in un ruolo protagonista così come è stato nelle grandi mobilitazioni che hanno segnato questi decenni il movimento a fianco dei popoli in lotta contro il colonialismo per la loro indipendenza nazionale poi movimento per la pace soprattutto
Su quel punto drammatico che è stato la rincorsa missilistica
Su queste strade tra l'altro
Che si può uscire dalle angustie di una concezione della politica
Che utilizzando quella che è stata definita come la crisi delle ideologie
Ha portato al degrado della vita pubblica in giochi di potere
O le la diversione dalla politica spettacolo
Nella caduta di orizzonti e di speranze che alimentato sfiducia rassegnazione
Ora porre
La questione nord-sud su questo sfondo io credo che non costituisca ha fatto una forzatura o tanto meno un invito a eludere
La concretezza assai copiosa delle questioni economiche e politiche della cooperazione
Io vorrei ricordare che in questa direzione si muovono
Decisioni come quella che è stata recentemente assunta dalla dal Consiglio d'Europa per una campagna pubblica sul tema dell'interdipendenza e della solidarietà nord-sud si tratta di una grande occasione
E bisogna stare in guardia perché la partecipazione italiana non sia di tipo puramente o prevalentemente cerimonia
Ognuno deve invece fare la sua parte
Per costruire questo motto ampio di di opinione
E occorre anche lavorare per far cadere il diaframma tra battaglie obiettivi di rinnovamento in Italia e in Europa e l'impegno per un nuovo paritario rapporto nord-sud
Per il nostro Paese non lo si dimentichi è una esigenza prioritaria perché siamo così poi profondamente coinvolti da quanto avviene ad esempio nel contiguo continente africano
O nell'America latina cui ci legano milioni e milioni di emigrati radici storiche e culturali
Ma anche perché è una contraddizione nord-sud si riproduce all'interno stesso della nostra società sviluppata mi mortifica la realtà ne chiude la prospettiva e per questo insieme di ragioni
Che l'odierno questo momento di riflessione collettiva può dare dei frutti e già mi pare stia dando dei frutti importanti io mi permetto di concludere invitando tutti è l'invito dovrà essere rivolto anche ad altre forze
A di sinistra in primo luogo democratiche in genere perché la grande occasione che è stata offerta dalla iniziativa del Consiglio d'Europa non vada perduta vi ringrazio
L'ultimo intervento della mattinata il professor Francesco famiglie
Il mio intervento sarà sul problema dei trasferimento di tecnologia
Visto non nella angolo visuale della cooperazione universitaria come quello di un intervento che mi ha preceduto ma visto come processo
Tra ai Paesi ed è il terzo mondo e mondo imprenditoriale del del mondo occidentale
E vorrei
Dopo tanti anni di attività in questo campo
Essere un po'come dire il portavoce di questi nostri interlocutori
Cercare di dirci
Dico ripeterci
Che cosa
E si osservano dopo una trentina di anni di tentativi di trasferimenti di tecnologia
Immagino questo nostro interlocutore africano latino-americano asiatico che sia
Ci dica qualcosa a prescindere dalle discussioni sui modelli di sviluppo è un discorso troppo grosso è troppo complesso che lasciamo da parte e di chiediamo soltanto di dirci la sua opinione circa
Il trasferimento di tecnologia
Partendo da quello che è stato il motore di tutta la cooperazione col Terzo Mondo cioè l'idea di sviluppo come il tentativo di riduzione del divario economico e sociale fra il mondo
Industriali mondo occidentale il mondo
Nel mondo anche dei Paesi socialisti industrializzato e dall'altra parte il Terzo Mondo e il mondo dei paesi a sviluppo inferiore
Il trasferimento di tecnologia
Si è subito confiderà configurato come una cooperazione
Ma una cooperazione
Per essere tale deve essere la cooperazione fra uguali ora questa cooperazione avvenuta in un rapporto ineguale di quello che di teorici latino americani della dipendenza hanno chiamato rapporto fra il centro e la periferia
Dove ovviamente
Il centro ha pesato con tutta la sua maggiore esperienza di sviluppo industriale
Con tutta la forza che gli derivava dalla realtà storica
Questo
Nelle nei rapporti internazionali
Con i paesi del terzo mondo e i nostri amici ci domandano ma certo l'interdipendenza è crescente
Certo la cooperazione è necessaria ma se la cooperazione deve essere ineguale
Non sarebbe allora meglio prendere un po'di distanze
Non sarebbe meglio cercare di operare per un certo sganciamento dei due mondi per una certa de connessione così come è stato definito dai
Il teorici
Attualmente nelle loro riflessioni più recenti
Perché questi sono arrivati a domandarci
Non sarebbe il caso di del connettere un po'di de congestionare questo processo così caotico non favorevole ai Paesi del gruppo i risultati
Di questi trent'anni diciamo di cooperazione sono stati ampiamente esaminati in questa questa conferenza
E tutti li conoscono
Per i dati statistici ormai alla portata
Dell'opinione pubblica ma questo nostro interlocutore ci dice
La cooperazione ritrasse che come trasferimento di tecnologia è stata una all'inizio una serie di vendite di impianti e di preferenza impianti obsoleti
Oppure impianti che si vendevano tanto per vendere per ma erano inadeguati al contesto o per la ristrettezza del mercato o per la mancanza di infrastrutture o per la mancanza di quadri nei Paesi del Terzo mondo e così via dicendo
Molte volte sono stati fatte delle realizzazioni adeguate degli impianti industriali
Anche che sarebbero stati validi ma a cui non è seguita una cooperazione con l'assistenza con la fornitura dei pezzi di ricambio diciamo che non c'è stato una cooperazione
C'è stata un'operazione che si è affermata alle chiavi in mano magari al prodotto in mano ma non al mercato in mano
Ma ancora di più e più recentemente quando le nostre industrie hanno cercato di tendere le ragioni dell'industrializzazione del terzo mondo
Sono si sono operati degli investimenti per impianti moderni per impianti adeguati ma che rientravano sempre nelle strategie generali del centro
E quindi in qualche modo non canalizzare anti
Lo sviluppo dei Paesi della periferia
Se non addirittura distorcente i gli stessi processi di sviluppo si veda
Per tutti il caso del sviluppo dei prodotti tropicali per l'esportazione che hanno distorto il problema del distorto il mercato della della produzione alimentare per i fabbisogni interni
Infine i nostri interlocutori ci dice voi avete anche molte volte accettato delle strategie magari nostre ma era un omone
Strategie di prestigio nazionale dei nostri delle nostre classi dominanti strategie talvolta di schieramento ideologico politico non economica non economiche
Talvolta strategie vere e proprie di affarismo delle classi dominanti
Il mio alcuni Paesi li conosciamo bene perché per sapere quanto questo aspetto a esatto molte volte anche la stessa incompetenza delle classi dirigenti dei paesi che si volevano con cui si voleva cooperare
Sì è vero ci dice questo interlocutore avete poi corretto il tiro e siete venuti incontro a noi con le joint ventures
Le joint ventures sono finalmente delle vede in paese
Commerciali industriali e di servizi
Che tendono a porre sì sulla spesso lo stesso piano dei paesi emergenti questa forse è una via di cooperazione non più un aiuto ineguale
Sì
Anche però è anche vero che queste joint ventures hanno sempre fatto parte o quasi sempre di quelle strategie del centro che non sempre erano convergenti collimanti con le strategie della periferia
è vero a volte avete fatto delle joint ventures con partecipazione minoritaria per mostrare che eravate disposti a seguire le strategie della periferia
è vero ma è anche vero che molte partecipazioni minoritarie hanno avuto più peso delle partecipazioni maggioritarie locali in quanto collegate con le strategie generali del centro
Ecco
Avete fatto queste queste a cooperare c'avete dato questa cooperazione ma il trasferimento di tecnologia appare non troppo ecco lo sviluppo ineguale che che c'era all'inizio e che continua a prodursi richiederebbe un trasferimento di tecnologia in un rapporto ecco quale quale quale può essere un trasferimento di tecnologia che determini una cooperazione come rapporto ecco fra uguali sì
Ci dice il nostro interlocutore terzo mondiale le joint ventures in effetti sono uno strumento di questo tipo purché rientrino nelle strategie della periferia dei paesi del terzo mondo
Beninteso le strategie dei Paesi del Terzo Mondo non erronea e non quelle affaristiche non quelle di prestigio a strategie economico sociali valide
E non solo
Rientranti nelle strategie della periferia ma anche sganciati dall'estratte vive dalle strategie del centro sganciati non vuol dire che non vi siano rapporti che non vi sia cooperazione al contrario
Questa è la cooperazione che auspichiamo ma una cooperazione che ci aiuti nelle nostre stesse strategie
Ecco allora nel trasferimento di tecnologia prende corpo sempre maggiormente e sia eleva ad una importanza sempre maggiore il problema della formazione professionale perché la formazione professionale
è vero può essere anche un trasferimento di conoscenze tecnologiche
Della strategia del centro trasferite sic et simpliciter alla al pari alla periferia ma può essere anzi deve essere soprattutto la cooperazione nella costruzione creazione elaborazione programmazione di centri di formazione nel Terzo Mondo e di progetti di formazione allora la nostra esperienza il di Est di Paesi industriali imprenditoriali
Avrà un peso in quanto aiuto ma per centri di formazione del terzo mondo per progetti di formazione del terzo mondo spesso c'è un caso in cui in questi anni l'interlocutore ci può dire abbiamo ricevuto molto da voi anche venendo nei vostri
Centri di produzione nelle vostre industrie nei vostri centri commerciali nei vostri enti economici ed è stato quando siamo venuti affare un'esperienza di formazione professionale di stare giù di impronta legni nel nel vivo del vostro lavoro perché lì voi non ci avete dato qualcosa siamo siamo venuti noi a vedere a guardare ad osservare aggiudicare a prendere nota e poi rientrando nei nostri Paesi
Abbiamo fatto tesoro di questa esperienza che voi con una cooperazione validissima ci avete ci avete elargito di cui ci avete messi che avete messo a nostra disposizione ecco a questo punto la cooperazione che non sia la trasmissione di modelli del mondo industrializzato
Una cooperazione che sia un aiuto alla loro industrializzazione alla allo sviluppo dei Paesi del terzo mondo questa sarà una collaborazione ci dirà il nostro interlocutore africano latino americano o asiatico sarà vostra una vostra collaborazione
Alla De connessione proprio allo sganciamento dalle vostre strategie in vista di un possibile dialogo
Fra le nostre strategie e le vostre strategie strategie per un nostro sviluppo autonomo nel quadro di un rapporto fra uguali grazie
Ringraziamo il professor Carmine riconvochiamo l'assemblea per le quindici
Degno
Avremmo dovuto
Iniziare molto prima questo ritardo dovuto al fatto che si attendevano alcuni che avevano punto chiesto la parola i quali invece sono assenti
Noi riteniamo che la tavola rotonda debba avere inizio
L'ora annunciata cioè alle ore diciassette
Tra l'altro l'onorevole De Micheli sa annunciato di
Poter arrivare proprio per quell'ora e quindi alle ore diciassette e cominceremo con la tavola rotonda
Ora diamo la parola per un un altro intervento
Al all'amico Micarelli
Dovrebbe essere
Desideravo mettere in evidenza due aspetti del
Della cooperazione che a me sembrano importanti in questo momento
Sono passati otto anni da quando in realtà si è cominciata a fare una politica di cooperazione e di aiuti seria sono state approvate tre leggi e sono stati spesi
Undici mila miliardi
Io ricordo l'iniziativa la prima che fece il partito nell'ottantaquattro
E fu molto evidente allora che al centro delle nostre riflessioni c'era la necessità di un legame logico tra politica estera cooperazione internazionale
E aiuti allo sviluppo
A me sembra che questo problema ancora oggi presenti un'importanza cruciale
La legge quarantanove in questo senso l'ultimo grande tentativo di arrivare ad una sintesi
Efficace di questi tre elementi che ho menzionato
Mi sembra giunto il momento della verità vedere se effettivamente questo realizzabile il legame ripeto tra la coprì la politica estera la cooperazione economica internazionale
E gli aiuti allo sviluppo
Comincerei col dire che in questi anni non sono stati sufficienti gli sforzi che che pur si sono fatti per conoscere i risultati della nostra cooperazione questo è un punto dolente
Gli sforzi a mio avviso sono ampiamente insufficienti
Quindi rischiamo molte volte di parlare
Su una conoscenza dei risultati
Della nostra cooperazione piuttosto Vacca
Altro punto
Il rischio di questo elemento conoscitivo fondamentale e che poi lo si utilizzi
Per fare un'autocritica
Che porti ad uno svuotamento dell'aiuto allo sviluppo
Cosa che io non ritengo assolutamente utile conoscere i risultati significa a vere gli elementi per correggere dove c'è eventualmente da correggere
Non dobbiamo fare l'errore di altri paesi dieci anni dopo
Il dibattito in Europa sugli errori o Isca con gli scarsi risultati della cooperazione e dell'aiuto allo sviluppo è già stato fatto in Europa
Non vorrei che anche noi dopo dieci anni fossimo coinvolti in questo tipo
Di autocritica o di dibattito
Un po'il ritardo
A mio avviso alcuni nodi ancora sono di grande attualità nella nostra cooperazione e nella politica di aiuti allo sviluppo
Facciamo per esempio
Il caso dell'indebitamento e della crisi economica dei Paesi in via di sviluppo
Oggi assistiamo
Ad un carico eccessivo di aspettative
Rivolte
Verso la politica di aiuti
Una politica di aiuti finisce per essere la valvola l'unica valvola che funziona quando altri strumenti cominciano a non funzionare come avrebbero dovuto funzionare nei rapporti nord sud mi riferisco al Commercio Estero
Alla finanza
Agli investimenti e avviene e via di seguito
In assenza o in grave crisi di questi canali importanti oggi
La politica di aiuti finisce per essere sovraccarica
Delle difficoltà presenti negli altri settori
Quindi a mio avviso
Questa crisi
Rischia di aspettare i risultati che la cooperazione e la politica di aiuti non può dare
Da sola
Tutti fanno questo discorso ma in realtà dovrebbero ormai capire che la cooperazione non è sufficiente da sola
Cominciamo a vedere nella struttura della nostra politica di aiuti
Un problema che secondo me rimane cruciale in questi anni
La struttura del nostro Stato a mio avviso non è riuscita a graduare coerentemente i propri interessi pubblici
Di politica estera cooperazione economica e aiuto rispetto ad una presenza via via più forte io direi soverchiante delle istanze del mondo economico e dei suoi interessi
Questo si riflette poi in ultima analisi
In un ondeggiamento in un continuo andare avanti a zig-zag
Riguardo agli obiettivi e alle linee di politica di aiuti che in questi anni si sono attuate
Ci sono dei fatti nuovi nella legge quarantanove non c'è dubbio e quindi abbiamo sentiti riparte citare alcuni e io sono d'accordo che vadano citati perché rappresentano un embrione di svolta
Faccio riferimento ad alcuni accordi firmati recentemente il caso dell'accordo con l'Argentina ma anche di alcuni altri accordi che riguardano il Mediterraneo ed alcuni Paesi del Mediterraneo
Questi accordi sono ancora inattesa della prova dei fatti per vedere se lei si si può evincere una strategia complessiva che Segni questa svolta questo salto di qualità che pur nella legge quarantanove e potenzialmente presente
A mio avviso oggi la nostra politica gli aiuti sta
Oscillando tra due possibili modelli che vedo all'estero
E che bisogna in qualche modo tener conto per avere dei punti di riferimento da un lato si tenderebbe a fare una politica simile a quella della Germania federale
Almeno nelle intenzioni
Che è sempre più attenta alle esigenze della del mondo economico delle esportazioni
Dei mercati esteri
Senza l'apparato operativo e amministrativo che questo Paese si è dato
Da un lato dall'altro Vico incidentalmente che la Germania Federale
Bontà sua
Ha cancellato un miliardo e duecento milioni di dollari di debiti dovuti alla cooperazione dal settantotto l'italiana cancellati dal settantotto soltanto sessantasei milioni
Di dollari
Che una goccia
Il secondo modello che a mio avviso nelle intenzioni è presente o dovrebbe essere presente e quello del Canada che all'opposto se volete della Germania per non citare il caso dei paesi nordici
Ha deciso fin dall'ottantasei
Di dare ai Paesi africani solo Doni
E da coerentemente scelto di abbonare a sette Paesi africani oltre duecentosettanta milioni di debiti
Diciamo che avuto coraggio
Tra queste due estreme esperienze se volete in qualche modo la nostra cooperazione oscilla a mio avviso
Senza chiaramente fare una scelta lo stesso ministro il Sottosegretario Raffaelli ci ricordava che invece l'avevamo fatte
Delle cose nel caso della Etiopia della Tanzania abbiamo trasformato i debiti incredibile aiuto ad un tasso molto basso di interesse chi era presente ieri se lo ricorda
Ma che significa
A mio avviso significa fra dieci anni o forse molto prima ammettere che quei soldi non verranno mai pagati
Quindi è incoerente a mio avviso tentare di fare una politica disse IMI dono con Paesi che non possono ormai più pagare i loro debiti perché il credito d'aiuto essi a basso tasso d'interesse ma comporta comunque dei rimborsi anche se molto in là nel tempo
Età fatto sa questo Raffaelli non ce lo ha ricordato che noi alla Somalia non facciamo più credito aiuto dall'ottantaquattro
Se guardate cosa che mi sono preso la briga di fare tutti i crediti aiuto concessi ed è uno studio molto interessante presidente Banzi del Mediocredito è stato molto efficace nell'indicare le tendenze in questo senso
Il primo giorno
Ieri quando è intervenuto noi avevamo una punta di lancia nella nostra politica di cooperazione oggi ce l'abbiamo spuntata
Perché da una parte non possiamo più neanche fare i crediti d'aiuto a chi non li paga e molti Paesi africani sono in queste condizioni o lo guardiamo in faccia questo problema oppure troviamo la soluzione che è stata trovata nel caso della Tanzania delle di OP
In compenso all'Argentina
Che il grande accordo più recente fatto facciamo le stesse condizioni un Gretto un credito d'aiuto allo stesso tasso d'interesse e a lungo termine
Forse non c'è molta coerenza
A mio avviso qualche problema c'è non dico che sia facile da risolvere ma a mio avviso bisognerebbe affrontarlo con una politica che abbia una graduazione degli interessi pubblici che fino ad oggi a mio avviso è mancata o non è stata così chiara come ci si dovrebbe aspettare
Tale coerenza nella graduazione degli interessi costituisce la premessa di una graduazione della strumentazione
Applicata
Altrettanto chiaramente
Dall'altra parte
C'è un continuum di interessi economici che fanno pressione per utilizzare il canale più efficace per avere fondi ed è la cooperazione tenete presente che le aziende italiane di grandi lavori nel mondo nell'ottantasei
Hanno consolidato per il terzo anno il terzo posto a livello mondiale
Dieci mila miliardi di lavori
Veniamo dopo gli Stati Uniti e Giappone
Prima della Germania della Francia della Gran Bretagna dell'Olanda questi sono dati ufficiali
Pubblicati da una rivista americana e ripresi dalla rivista del dell'Ance che l'associazione dei costruttori italiani
Quindi vuol dire che certi meccanismi hanno funzionato
Si tratta secondo me di essere coerenti e di ad operare la strumentazione pubblica italiana al raggiungimento di obiettivi economici che hanno rilevanza collettiva come quella dei grandi lavori e dell'attività economica delle nostre imprese coerenti a questo contesto
D'altra parte nella cooperazione occorre ormai altrettanto chiaramente conferire questa graduazione che manca coerentemente con la situazione economica internazionale con le nostre disponibilità di bilancio
Con la possibilità obiettiva di per perseguire una politica estera che esista iniziando si vorrebbe
Cominciare a perseguire in maniera più coerente e ci sono le famose direttive del CX che a mio avviso come è già stato detto da altri sono estremamente utili in questa direzione
Quindi desidero concludere rapidamente senza soffermarmi troppo su alcuni aspetti che desidererei mi sarebbe
Interessante sottolineare nella politica dei crediti aiuto
Osservare solo alcune cose riguardo al debito perché l'argomento se volete di moda
Tutti pensano che le nostre banche sono sostanzialmente relativamente poco esposte questo è vero fino a un certo punto
E così la nostra politica di aiuti è relativamente poco esposta alle insolvenze dei paesi che ricevono i nostri crediti aiuto
Questo è vero solo in parte nessun allarmismo per carità
Però il problema c'è e non va sottovalutato
Esistono almeno quattro stime diverse assolutamente non comparabili dell'esposizione delle nostre banche verso i Paesi in via di sviluppo
Qualcuno bisognerà pur dire
Che avrà ragione
Andiamo da dieci mila miliardi per i quindici Paesi del piano Becker fino ai quattro mila scarsi del Credito Italiano
Mi pare un po'forte la differenza a Banca d'Italia è intorno a sette mila e cinque
Non è molto forte però il problema per alcune banche è serio
Quindi a mio avviso questo problema va affrontato
Se non altro nell'ambito della legge che fa le agevolazioni per le esportazioni a due due sette famosa o legge Ossola
Dall'altra parte per quanto riguarda la cooperazione quindi prestiti che lo Stato garantisce ho fatta verso i crediti aiuto altri meccanismi cominciano a essere pesanti e presidente bassi ieri stato di una gag estrema eleganza ma il problema c'è comincia a esserci tanto è vero che ha dichiarato apertamente che si presta sempre meno
Per una serie di ragioni tra l'altro anche questa dei mancati rientri se si va nella categoria di quelli che non si può che non pagano e non si possono più fare altri crediti perché non potranno essere pagati
Sembra banale ma è bene dirlo
Quindi questo problema la nostra cooperazione se lo deve porre a o aveva una ottima strumentazione la deve adeguare la deve rendere coerente con la situazione che si è determinata altrimenti rischiamo di traslare il problema chissà quando nel lungo periodo senza risolvere il problema
Quindi io credo che occorra studiare meglio lo spazio che esiste per la cancellazione
Condizionale de si possono trovare molti modi per affrontare questo problema ma se non si articola
La strumentazione necessaria questi accordi
Si rischia di ricadere nel problema aggravato dell'indebitamento
Anche attraverso la politica di aiuti
Quindi a mio avviso faccio soltanto qui un accenno e chiudo rapidamente
Esistono molti modi per poter perseguire a mio avviso il principio della partecipazione dei nostri partner nei progetti di sviluppo
Oppure determinati principi
Se volete di politica estera a cui ispirare concretamente la concessione dei nostri crediti aiuto o programmi è un problema molto delicato me ne rendo conto però se si vuol far politica estera
E nel senso migliore a mio avviso bisogna porsi anche questo problema
Senza drammatizzare uno
E senza sottovalutarlo
L'ultimo punto che desidero sottolineare riguardo ai molti che ho toccato ahimè superficialmente me ne rendo conto
E quello dell'impegno per la legge quarantanove
Credo che sia stato qui
Sottovalutato il potenziale di questa legge l'abbiamo abbastanza
Messo in evidenza in vari interventi gli aspetti delicati che presenta però c'è un clima pesante che tutti coloro che operano in questo settore avvertono
Che non è positivo in questo senso e che occorre quanto meno ridurre attenuare
Incoraggiando la sua applicazione con il più largo ampio arco di forze possibili
Per fare una verifica che ormai non è più rinviabile
La verifica appunto
Delle gamme
Cioè che è possibile fare una politica estera che abbia una sua coerenza rispetto alla politica economica internazionale e alla politica di aiuti
Quindi questo dipende anche dalla chiarezza degli obiettivi
Che ciascuna delle forze politiche poi chiamata
A influenzare in questa fase e quindi non vorrei che si fosse così chiamati fra qualche tempo ad un altro convegno un altro incontro
E in cui ha aumentato il vuoto che c'è tra quello che dice la legge
E quello che l'attuazione non riesce a fare
Questa è la mia preoccupazione
E non vorrei che avvenisse troppo presto un'eventualità del genere grazie
La parola ora Stefano Crescenzi
Io non non vorrei fare un vero e proprio intervento cioè volevo fare un un intervento al dibattito che ho visto sul programma quindi insomma una cosa
Organica volevo solo richiamare l'attenzione su due questioni cioè sul cioè tralasciando un attimo discorso sulla nuova legge sulla cooperazione sul metodologie di applicazione del della legge quarantanove che reputo assolutamente importante penso che questo convegno
Sempre vanta anche per noi il contributo al dibattito che verrà
Prossimamente ai prossimi anche anni l'attuazione di questa della legge di cooperazione penso infatti assolutamente fondamentale che l'Italia abbia iniziato a impostare una sua politica estera Traverso questa questa forma di di quella persona cooperazione
Io vuole mettere cioè io vengono da da un'esperienza di volontariato la speranza di due anni come coordinatore di un organismo in Mozambico
E quindi mi baso anche su delle un'esperienza diretta su quelle che secondo me sono le necessità di sviluppare un dibattito più ampio che vada al di là della della stretta esecuzione del dei progetti o del o del cooperazione allo sviluppo
Penso che innanzitutto sia importante che nel mondo cioè che in Italia che nel mondo che ruota intorno alla ai temi della cooperazione della solidarietà tra i poveri nasca nasca una maggiore un maggiore spirito critico manco una maggiore capacità di analisi da parte da parte delle persone che sono coinvolte nel nel dibattito nelle questioni e che contemporaneamente cioè che le università vengono ma maggiormente coinvolte in questi in questi argomenti anche perché secondo me è necessario che
Cioè qui c'è un binomio si passa purtroppo
Tutte le persone che ruotano intorno alla cooperazione boy sono bene o male beneficiari della cooperazione allora c'è un un una certa un certo metodo critico che purtroppo a volte sì più tra le righe che esplicito secondo me invece penso che
In alcuni momenti sia bene distinguere le due cose
Questo mi riferisco soprattutto al al passato cioè quando c'erano maggiore c'erano delle associazioni c'erano delle
Sì le associazioni che facevano politica di solidarietà con i paesi del terzo mondo facevano iniziative di solidarietà per la liberazione del del dalle colonie che facevano iniziative di solidarietà con i popoli
Oppressi che colpiti da
Dalla fame ecco io penso che questo questo aspetto associazionistico bada assolutamente ritirato fuori certi rigenerato perché altrimenti si ove tutte le associazioni che bene o male ruotano intorno alla cooperazione comunque anche il dibattito stesso rischia di diventare un dibattito e una
Un un azione all'interno delle metodologie su come fare più o meno bene dei Progetti
E questo secondo me non è assolutamente sufficienti o non lo è sufficiente per una sinistra ottantuno per un partito
Come Partito comunista che ha una tradizione in questo senso di dibattito all'interno nei movimenti dei momenti più di opinione molto molto grosso
Ecco io penso diciamo parte partire dalla mia esperienza perché ho ho visto come come ci sono cioè presente in modo mio ci sono circa sessanta organismi non governativi di tutti i paesi occidentali
Camarda Stati Uniti ci sono organismi europei ebbene il collegamento oltre va be'non parliamo poi di quegli italiani sono che sono solo modo mio sono sei il collegamento tra questi organismi è molto scarso perché si riduce la questione assolutamente di riorganizzazione logistica che organizzazioni problemi di rapporti con con il governo Mozambico erano perché secondo me manca un un collegamento a livello europeo tra le le sedi centrali di questi organismi che potrebbero promuovere sensibilizzare
E soprattutto iniziative di solidarietà
Con con i paesi in via di sviluppo e con quelli più colpiti dal da da situazioni contingenti come appunto per esempio e Lafico stradale da questa situazione con il Sudafrica
Io penso che
Per esempio creare un movimento presenta esso mi pare a settembre ottobre ci sarà una grossa conferenza in Mozambico sul sul problema alla parte ed e questo è un fatto molto importante perché Mozambico entrare in scena su su questo argomento dopo aver diciamo ritirato i remi in barca dopo aver con l'accordo di e con Matilde stabilito un diciamo un patto con il Sudafrica che tra l'altro lascia riesce per fortuna lasciarlo in vita
In parte in vita ecco io penso che questo appuntamento potrebbe essere un appuntamento molto importante per tutti gli organismi europei come Confort come base di confronto come come cioè creando una base di confronto prima nei vari Paesi e tre paesi per sensibilizzare l'opinione pubblica verso i problemi dell'Africa australe che qui a quanto mi risulta arrivano molto molto filtrati e comunque riguardano soprattutto cose che avvengono in interno dei paesi del Sud Africa non per e non nei paesi del del dell'aria dell'Africa australe che subiscono il problema del del del sistema razzista del Sudafrica io penso che rilanciare questo associazionismo in Europa sia anche importante perché penso che attraverso questo questo associazionismo si possa si possa fa pressione sui rispettivi governi europei perché sibillino delle delle decisioni più responsabili e soprattutto perché penso che la sensibilizzazione dell'opinione pubblica sia un fatto fondamentale come qui si è accennato riguardo all'educazione allo sviluppo
Un fatto fondamentale della della cooperazione internazionale ecco io scenderei e quindi molto in sintesi scindere il discorso
Cooperazione governativa o comunque attraverso i canali governativi o comunque sotto il il patrocinio di un governo e mole cioè orienterei una una una una maggiore presenza politica nel nell'associazionismo nelle iniziative di solidarietà
E di di solito ed è comune con tra i popoli
Questo per esempio non so faccio a me venendo in mente una volta come si potrebbe fare per per preme sul governo portoghese perché finisca di appoggiare da Renamon nel suo nel suo paese Renamon sono di senza siamo Zaminga che continua a sabotare
Continua a uccidere in Mozambico
E penso che sarebbe anche importante perché creerebbe una condizione di contatto tra i giovani italiani giovani portoghesi sulle questioni del del sottosviluppo
Io penso che questa è stato accennato interventi però penso che bisognerebbe passare da una fase più così distante una fase più operativa
Attraverso punto iniziative comuni magari con un obiettivo specifico che può essere questa presenze devo detto altre
Ma che incomincino a creare un tessuto anche soprattutto tra i giovani qui che mi sembra molto così molto disinformati su queste questioni
Ripeto beh buffo vedere sessanta organismi che rappresentano rappresentano altrettanti paesi o comunque rappresentano buona parte dei paesi europei e americani
In in Mozambico ma come Mozambico in altri Paesi vedere che questi questi organismi hanno degli uffici e quindi hanno del del personale hanno d'una una serie di informazioni che potrebbero essere diciamo così amplificate nei paesi di origine e poi di purtroppo punto assistere al fatto che questo coordinamento in purtroppo anche in Italia avesse organismi che stanno giù manca ecco una una specie di appello neanche di sensibilizzazione a questo penso che
Quello che volevo dire grazie
Grazie cresce il sì la parola ora Francisco Flores
Prima di tutto voglio ringraziare gli organizzatori di questo incontro di questo convegno per l'opportunità che ci date di
Dire
Quindici minuti alcuni considerazione quelle osservazioni
Sono come noi che io sono del Salvador
Sentiamo e guardiamo quarto questione del per la cooperazione internazionale
E in modo particolare commettiamo guardandosi in sentiamo questo convegno su una svolta
Nella politica di cooperazione con i Paesi del Terzo mondo fondi e sviluppo
Ieri negli interventi del pomeriggio compagno Claudio da ultimo
Ha fatto appresso impensabili
La situazione di aiuti e cooperazione sul censo nel Centro America
Poi c'è stato anche l'intervento l'onorevole Ettore Masina
Che è stato molto diciamo critico molto interessante anche perché ha messo Mosè Ricci popolarmente il dito nella nella piaga
E quindi io volevo prendere in considerazione queste due interventi per fare alcune osservazioni e anche per
Mentre alcuni elementi di considerazione con rispetto al Salvador
Ieri purtroppo mi è sembrato amiche l'intervento del compagno per Narducci ha soltanto sorvolato la questione del Centro America dico purtroppo perché così l'ho sentito io e voglio essere sincero e compagni con il con il con tutti quanti perché nel momento che doveva approfondire secondo me nel summit delle delle liti economici
Di cooperazione del a diversi livelli concerto americano non è togato Enrico principalmente il caso di El Salvador cui ha accennato dicendo che c'era stata una discussione in Parlamento che avevano dico così molto superficialmente molto del semplicemente le parole sue ripeto
Che il trattato indietro nel quale Guatemala El Salvador Costa Rica erano diventati Luigi paese prioritari poi c'è stato un dibattito più profondi e torna in quell'anno consigliato che nel Centro America diventa prioritari mi è sembrato che sta una vittoria molto importante
Sulla questione degli aiuti percepiti al Salvador quelli che sono partiti l'anno scorso quando è venuto per la prima volta se non vado errato al Ministro Affari Esteri al severo per alto
Che tutt'altro prima offerto un aiuto non pare cento cinque milioni di dollari
E ho pensato anche a inizialmente per la questione del terremoto poco successo nell'ottobre dell'anno dell'ottantasei
Che tornano una secondo noi una conclusione che mutato molto ceto e poi in seguito nel senso che una quella del terremoto e va bene aiuto al terremoto che popolo curdo per la gente che ha colpito questo ringrazia
Naturale vale un'altra cosa che questi aiuti sono passati come emergenti per il terremoto bene come aiuto politico sotto il politico al governo di parte
E qui sono un po'offuscate non sono più chiarite da allora a questo a questo a questa data
A Manchester che sia molto importante che si pone un'altra volta a questo punto perché in seguito a diciamo alla corte di Skip Woods firmato mesi fa da tutti i Presidenti centroamericani
Sembra
Che la cosa che sembrava diciamo quanta corto la possibilità di trovare la pace in Centro America quindi iniziare attraverso una proprio fra i centroamericani
Fra i presidenti americani iniziale dei passi ed è rispettare lo spirito di questo accordo firmato imbottita Guatemala
Quello che noi osserviamo da quella data da quel mese da delle oggi da tre mesi a questa parte che questo questo format l'unico paese che lo porta avanti appieno viene il governo Nicaragua invece quello di risolvere educato e male non dura tutti si nascondono dietro altre altre faccende da altre cose
Non vengano a rispetto non vengono a rispettare questi accordi
Nel nel frattempo però questi cento milioni e qualcosa di problemi che il Governo italiano alta non si è dato al governo salvadoregno sono ancora senza avere un chiarimento è opportuno perché dovete sapere
Quello che penso lo sappiate comunque non Marta sempre una marea di perderlo che il governo di Duarte è un governo che non è la volontà politica per partner per la pace in El Salvador
Lo si ha dimostrato in diverse opportunità
Non solo diciamo dopo la firma della corte del Kippur gas dove lui si era negato a partecipare una delegazione dell'ente milanese Adr
Ma anche in seguito dopo che tanto attesi nato il Presidente della tutela i diritti umani sembrava perché per la naja
E anche in seguito
Quando detta si è opposto altri incontri con le femmine Amenta DR quanto sono dimostrazione concretezza che il Governo del saloon avevano non vuole la pace in paese e che nacquero le chi pur non sa nota utilizzando in senso reazionario
Quindi è importante che per quanto riguarda la cooperazione nel salone settennato sempre queste contenente no questo contesto politico perché altrimenti si perde di vista esile appena così da sotto è un governo reazionario
Indipendentemente
Che
Duarte sia un ambito azionario certo è che l'omertà e in questo momento compiendo una politica alta città una politica che è reazionaria e che non va nella direzione giusta della pace in Centro America
Detto queste considerazioni voglio dire anche che a livello di cooperazione a livello di ormeggi
Ci sono tratti da due anni a questa parte i alcuni iniziative ancora molto timidamente ancora moderno nettamente perché poco poco sono stati però sono state portati avanti per dare aiuti concreti particolarmente nel campo de la sanità attraverso anche la vocazione popolare
Organismi come il posto in come dal come h mantenne sempre sono già interessate o ammontano partecipando in qualche progetto di salute direttamente con la popolazione nel Salvador
Giove ieri l'onorevole Ettore Masina ha detto ha proposto che da prendere in considerazione il fatto che alcuni Paesi del Terzo Mondo in via di sviluppo
Si è importante dare appoggio e sostegno anche ai movimenti insurrezionali
Quelli che combattono quindi conta Regiment che sono l'ex marine sono antipopolare
Questo tema che è un tema sicuramente molto delicato sicuramente molto difficile discutere e tuttavia è il problema attuale in questo momento perché secondo me e in tutta l'America latina in tutta l'America tutti per il Terzo Mondo ci son situazione di questo tipo che antichi più indietro chi combattendo in cui aveva timbrato in un'altra maniera però la situazione in tutta l'America latina almeno e mi gran parte mente latina situazione molto difficile molto violenta molto dura e anche perché nautico mirato detto ricordando il debito estero
Che c'era in America Latina sta provocando sempre hanno anno per anno un'abitazione molto esplosiva e quindi è una questi elementi che diventano per l'Empire consumando tra non molto il possibile e non se non si prende in considerazione non si è perso molto in considerazione questo aspetto secondo noi
E che se nel modo di approfondire anche per poter dare effettivamente un aiuto e una cooperazione molto più efficace e molto più
Sfollato di guerra
Popolazione che raggiungono e milioni e milioni di persone che sono stati caduto sconfiggere sarebbero andate andare in un baleno dare Nicaragua andare in Guatemala andare innanzitutto tridente d'America
Per sfuggire alla guerra e che oggi tra votando per tornare a casa loro
E tornare nei porti nel nel privato i dirigenti non a quel posto in quel vialetto e nel governo livore verrà chiudere duetto nel per controllare e questo è un aspetto molto importante e naturalmente e molti organizzazione se italiane stanno interessando su questo aspetto perché prende in considerazione una cosa parto popolazioni a Bologna che vive emarginata e che vivendo in sé ma veramente di emarginazione ma che anche all'operazione molto combattiva perché tale optando per i suoi diritti
Che sono appunto quello di tornare verso il marito ritiene e su questo ancora non c'è una tensione ancora non c'è una sensibilità doppione pubblica internazionale appena appena si riesce a conoscere attraverso come documento e punto relitti specializzate
Quindi è importante io metto qui in considerazione questo fatto
Che non soltanto è prevalsa ad avere io parlo sottolineato il salvo perché e il mio Paese
Però bisogna vedere le date ma che sono anche gli aerei intuizione che hanno sofferto anche la persecuzione tenuto da una e in Messico o se tornare in alto il Paese che stanno anche loro sottraendo questo persecuzione che hanno bisogno di aiuti per tornare per difendere quello che sono i suoi diritti
Perché se il governo deciderà se andate male o un altro governo sostengono che sono democratici devono dimostrare con i fatti le prima cosa devono fare rispettare popolazione e in questa direzione che le io il primo internazionale deve restare altezza
E questo è quello che secondo noi manca in questo momento chattare ancora più concretezza ed essere più vicini alla realtà re alla realtà concreta dei popoli almeno centroamericani manipolate altre perché non sono non sono non me lo posso permettere uno per quello che è certo è meglio che io considero che la cooperazione va vista anche in questo senso
Perché le organizzazioni dei diritti umani delle marionette comparsi cantierate sono anche organizzazione che hanno bisogno di aiuti perché sono organizzazioni democratiche nel senso che allora votiamo per e difendere diritti legittimi diritti diritti e in questo senso sono organi democratici e quindi sono anche organi perché non prevedibili può dell'umanità
Per lo sviluppo per l'uomo per il gruppo dei diritti dell'uomo e quindi in questo senso lo diventano automaticamente è una bella che interlocutore
Perché sono organismi che vanno nelle sale della democrazia
Per dare concretezza ai diritti dell'uomo e in questo senso secondo me è importante che si prende in considerazione questo nuova situazione personale realtà che nascose da diversi anni in America Latina e in America centrale
Grazie
Grazie Francisco Flores la parola per l'ultimo intervento al professor Antonelli
Questa seconda conferenza parco istituito certamente un fatto positivo in un certo senso innovativo nel tema della cooperazione
Cooperazione divenuta effettivamente un
Dei mezzi attraverso cui il nostro Paese esprime la sua presenza nel mondo
Da questa conferenza emersa alcuna necessità un'esigenza di danaro nuovi impulsi nuovi orientamenti
Nel scegliere trovare nuove vie affinché questa cooperazione rappresenti uno strumento sempre più valido
Della nostra politica estera
Qualcosa di nuovo perché permette di raccogliere notizie informazioni umori pensieri suggerimenti da chi opera sul campo
Per queste evitarle quello di dire essenziale
Per dare una giusta definizione di cooperazione
Allora a questo punto è necessario fare una riflessione se per valutare se ciò che oggi la cooperazione e ciò che indicato nella nuova legge in cooperazione vanno in armonia come un intervento di sviluppo armonico cioè se c'è perché nell'atto legislativo di una proposizione di concetti nomi di cooperazione l'attuale cooperazione si muove in questa direzione
Io non intendo trattare in modo esaustivo tutti il tema ma mi soffermo su due aspetti
Quello riguardante le Luigi è quello riguardante della struttura tecnica
Ieri giacché il parto aveva segnalato l'esigenza di una nuova e rinnovata capacità propositiva delle organizzazioni non governative
Beh in parte gli è stato risposto ma in parte lo richiama l'esigenza di vedere se chi parla ascoltato e comunque ogni orecchio ascoltato
Innanzitutto bisogna prevedere sul campo un fatto fondamentale ora parlare di una oggi significa parlare di qualcosa che sta diventando probabilmente un arcipelago
Non c'è quindi bisogno strutture temi dubbiamente all'esperienza capacità dimostrata sul campo professionalità no illazioni
Contatti l'operosità
Affianca questo negli ultimi tempi si sanasse Locatelli delle strutture che probabilmente non verranno lo stesso livello queste molto importante l'effettivo cioè sino al proprietario Luigi una profonda riflessione
Una profonda riflessione perché era necessario non soltanto a mantenere la propria capacità operativa ma bisogna credo che siano in grado di difendere la propria dignità in questo senza
E quindi una riflessione in questo senso non solo opportuno ma penso che comincia a diventare necessaria
L'altro aspetto
è quello di considerare il serioso attivamente oggi una cooperazione in grado cioè e desidera che Luigi
Facciano si intertempo interpreti un'esigenza di riproposizione per allargare i termini del contenuto e che i significati della cooperazione
Questo richiamo all'attenzione un aspetto molto importante
Quello della cooperazione italiana nella sulla struttura centrale oggi in grado di svolgere un compito
Non c'è dubbio per un compito prociclico
Non può essere fatto senza una struttura tecnica di Esperti di cooperazione che nei vari campi costituiscono un punto di riferimento un punto it propulsione di programmi di cooperazione
Importante tra l'altra notte con un CD a crearsi una strategia una strategia di interventi abbiamo sentito dire che nel perseguire sulla villa degli interventi a pioggia
Ma dietro gli interventi a pioggia cioè tutto ed il contrario di tutto
Cioè il pensato egli un improvvisato
In ultima analisi c'è l'utile per il mio inutile
Questo ovviamente crea dei problemi molto importanti
Il primo è quello di pensare che una struttura tecnica nei termini in cui anche l'onorevole Raffaelli
Ai rilievi
Presentato qui
Vi sia una stretta cooperazione ma continuità evoluto Almunia di lavoro tra il momento politico decisionale in un momento diplomatico contrattuale emendamento al tecnico precoci TV in termini tecnici
Questa è qualcosa di assolutamente irrinunciabile effettivamente questo è uno dei punti di raccordo che vanno sviluppati con una nuovo concetto di cooperazione ed è prevista anche dalla nuova legge
Impensabile che della struttura tecnica
Sia considerata io non ho la presunzione di gregario singolarmente dal Cile accomunante spendere hanno inteso utili
La struttura tecnica
Sì aveva un ruolo
Di autonomia decisionale
Noi però pensare ad una programmazione di ordine tecnico nei vari campi d'intervento
Anche l'azione sul campo delle varie strutture fra quelli fondamentale ruolo Luigi senza una programmazione una volta sommergere cinque in termini operativi nel per svolgersi in termini propositivi secondo quali linee strategiche soltanto a quali principi secondo i quali priorità
Secondo guardi interessi
Se non c'è autonomia e dignità
Dal del struttura tecnica degli esperti di di di cooperazione
Non è vero si chiarisce un grosso equivoco io mi occupo di Santa non so negli altri campi però nella sanità
Mi sono degli equivoci degli equivoci che portano a confondere straordinario con un ordinario eccezionale come straordinario determinano che non possono essere confusi
Sì però continuare nel campo per la sanità ad esportare un modello di cultura che il nostro molte volte anzi il più delle volte è un lontano dalle culture locali
Ma esempio tipico
In alcuni casi l'ammontare norme di farmaci che si esporta e questo crea dei problemi non soltanto di ordine tecnico direi crea dei problemi anche di ordine deontologico perché il lavoro è lì
Che senza esportare l'ultimo farmaco l'ultima specialità quando è per gli operatori sul campo il mancato il Kyo farmaco faccio l'esempio e la buona vecchia penicillina
E poi essa non saranno andare farmaci quando nel paese non sia stabilito e se c'è un minimo di capacità di recezione stoccaggi vero distribuzione dei farmaci
Molti di voi avranno sperimentato
Enormi quantità notevoli quantità di risorse in questo
Penso che stando lì
A scaldarsi al sole o a marcire all'acqua
Se non c'è una struttura tecnica che abbiamo un ruolo per orientamento di orientamento anche il fondamentale elemento della formazione nucale del personale
Un'altra liberi come suol dirsi all'una sola direzione
Ma a che serve
Innanzitutto bisogna chiedere circa tipo di informazioni bisogna dare una nostra formazione secondo nostri schermi le nostre esigenze o nostra cultura ora rispondente a quelle che sono le esigenze primarie locali
E adesso è venuto il ecco che senso aveva affermare se belli questa formazione notifica lo stato di subalternità dico loro che sono formati
E se non c'è un accordo globale
In questo senso resta difficile immaginare che Sensi manda all'ospedale chiavi in mano con apparecchiature sofisticate quando ormai possiamo andare il pensare devi trasferire il dare autonomia e dignità all'operatore che si è formato quando tutto questo sappiamo che dipende per la complessità degli apparecchi per le risorse tecniche per la gestione da fuori
Allora questa realizzazione diciamo così di questa struttura non potrà mai accadere
Perché l'indotto il momento decisionale che noi no capitan Antonello resterà sempre nelle mani di chi gli ha dato etiche avverrà
Quindi io credo che
Sia fondamentale proseguire in una verifica sia essenziale
In più stretto
Jr Rocco
Come struttura centrali io in questo senso certo che dalla periferia dal immagini da chiunque si occupa a qualunque livello in che in qualunque termine di cooperazione sia necessario far aggiungere una voce
C'è da chiedersi se oggi Colacicco eh
Come funziona cognome articolata la cooperazione italiana sia recettiva e sembra sia realmente e ampiamente ricettiva acquisti esigenze altrimenti
Si crea una situazione che potrebbero essere anche gravi Peter motivazione per quello degli affetti gli operatori sul campo più che essere valutati per quel che fanno
Lei rivela diciamo così canalizzati
L'eversore atteggiamenti di pazienza ed inattesa
D'altro canto cioè a dire sì cioè le altre opere si l'ora dell'oggi chi l'aveva sul campo che io sia unisce programmi va valutato e per quel che fa
Ora va valutato per come lo fa
Perché molte volte sia la strana sensazione
E nel momento in cui si attivano programmi e ci si trova di fronte ad uno scenario di una sorta di
Di pescatore
Che buttano le reti mappali stranamente dimenticata non lo ritira più sciolto
Non va a vedere cosa pesca cioè del pesciolino hanno non c'è
Ha buttato anima doveva buttare oppure no serve agli è uno stimolo se non glielo motivazione in questo senso probabilmente si possono lasciare degli spazi
Cioè che non sono i più con sé nella cooperazione aprire delle tentazioni di ingresso nella cooperazione diventa azioni e comportamenti che non sono certamente Consonni alle finalità che si vogliono raccogliere
Ma io ne avrei così concludono pochino con una battuta questo mio intervento nuova cooperazione che cosa significa io posso immaginarlo tanto per dirlo con poche parole
Nel portare il pesce arrivato il momento di insegnare a pescare
Allora si era illusa da questo ovviamente il si possano tanto annunciarlo
Quanto piuttosto bisogna rallentare i propri comportamenti in ordine strutturale strategico con mezzi organizzazioni in casa e chiaramente in questa direzione
Altrimenti cinque per il rischio di suscitare interessi entusiasmi cooperare professionalità capacità progettuali
Che alla fine restano in proposizioni la corte indossi ieri in programmi in progetti in proposte
E che non mutano un assetto reale il tutto avviene filtrato dal tempo e Carla occasionalità grazie
Sono così terminati gli interventi il nostro convegno io desidero ringraziare tutti
I partecipanti in particolare coloro che hanno preso la parola colgo anche l'occasione per scusarmi per scusare gli organizzatori del convegno se alcuni che avevano chiesto di poi parlare per ragioni di tempo un anno tutto farlo per ragioni di tempo perché la loro disponibilità a parlare era in un giorno diverso da quello nel quale avrebbero ho potuto farlo comunque desidero anche sottolineare che se lo vogliono possono presentare i loro interventi scritti che verranno messi agli atti del convegno e e successivamente stampati assieme agli interventi assieme alla discussione che sia qui svolta
Ora potremmo
Dare inizio alla tavola rotonda l'onorevole Gianni De Michelis come si vede non è ancora presente in sala comunque annunciato
Io penso che si potrebbe cominciare egualmente né attendendo lo poi per ascoltare naturalmente i suoi interventi sono qui presenti con noi Giampiero cotto e Giorgio Napolitano
Ti prego di prendere posto alla Presidenza
Qui presente anche
Raymond giuridiche salutiamo e quale esprimiamo il nostro benvenuto
Scusami prego
Sì
Questo non sapevo
Come
è noto il tema di questa tavola rotonda è l'impegno della sinistra europea per la cooperazione allo sviluppo
Si tratta di un tema assai rilevante e non soltanto per i rapporti con il sud del mondo ma anche per le relazioni le intese le convergenze L'Unità tra le forze della sinistra europea
è solo il caso di ricordare
Che su questa questione sulla questione dei rapporti con il sud del mondo
Nel passato si sono consumate all'interno della sinistra europea molte divisioni si sono avute spaccature spaccature anche profonde e persino contrapposizioni
Di varia natura ideologiche e politiche assai violente ebbene in questi ultimi dieci decenni in virtù di molti fatti e di molti avvenimenti e in ragione tra l'altro del crollo del sistema coloniale
La questione del rapporto con il Sud in del mondo divenuta una terreno fertile per i rapporti tra le forze della sinistra
In particolare divenuto terreno fertile proprio l'impegno per la cooperazione allora sviluppo
E divenuto terreno persino per rapporti con altre forze democratiche della vita europea
Con le quali la sinistra ha stabilito relazioni relazioni di collaborazione relazioni di collaborazione nelle quali però la funzione delle forze della sinistra si è espressa in maniera assai viva
E sì e spesso in maniera assai feconda
Ecco di questo tema si parlerà qui nella tavola rotonda alla quale lo ripeto partecipano l'onorevole Giampiero cotto che è presidente della commissione Bilancio del Parlamento
Europeo
L'onorevole Raimondi lì
Che parlamentare europeo e che si occupa in in maniera particolare
Di questi temi dei qui delle questioni relative alla collaborasse alla cooperazione allora allo sviluppo in particolare con i Paesi dell'Africa l'onorevole Gianni De Michelis che attendiamo che è presidente del gruppo socialista alla Camera dei deputati
E l'onorevole Giorgio Napolitano che è responsabile della commissione Affari internazionali del Partito Comunista Italiano
Io credo che si possa la tavola rotonda potrà svolgersi con i nostri partecipanti che potranno prendere la parola più di un più di una volta per interventi diciamo molto lunghi possiamo cominciare con l'ascoltare
Giorgio Napolitano il quale tra l'altro avrà modo anche di riassumere i temi del convegno e temi di queste due giornate di lavoro la parola all'onorevole Napolitano
Dico in effetti
Non mi sento in grado di riassumere
Tanto meno di concludere i lavori di questo convegno
Anche perché questo convegno ha potuto contare
Prego sono le prime parole che sto dicendo
Intersettoriale
Quasi
Questo convegno ha potuto contare su contributi di grande interesse
Che hanno affrontato numerosissimi aspetti del tema e penso che perciò noi dovremo
Lavorare sui materiali di questo convegno per poterne trarre effettivamente delle conclusioni e lo faremo io vorrei solo ecco gettare un ponte tra il dibattito che si è svolto qui e il tema della nostra tavola rotonda
Questo convegno
Siccome sanno anche gli amici diciamo Pier cotte e Gianni De Michelis ha avuto per oggetto concreto l'esperienza italiana
Della politica di cooperazione allo sviluppo un'esperienza che nel complesso ha conosciuto in questi anni una evoluzione rilevante e positiva
Sotto tre aspetti
Il primo l'accrescimento delle risorse
Che lo stato italiano ha assegnato che sul bilancio dello Stato italiano governo e Parlamento hanno destinato a questo settore
Nel mille novecentottantasette per queste risorse hanno raggiunto i quattro mila miliardi pari allo zero virgola quattro per cento del prodotto interno lordo
Secondo un'evoluzione positiva nel senso della maturazione di un approccio e di un quadro di riferimento più organici e lungimiranti
E questa maturazione si è espressa nella nuova legge approvata dal Parlamento nel febbraio del mille novecentottantasette cioè esattamente un anno fa
Terzo un'evoluzione positiva
Nel senso del coinvolgimento di molteplici soggetti
In forme sempre più impegnative di collaborazione ai programmi
Previsti dalla nostra politica di cooperazione allo sviluppo ciò non toglie che a questo convegno sia stato presentato un bilancio critico un bilancio critico anche e in particolare della prima fase di applicazione della nuova legge
Un bilancio critico che naturalmente a considerato anche l'esperienza italiana nelle fasi precedenti e questo bilancio critico è stato tracciato in modo particolarmente comprensivo nella relazione di Massimo Micucci
In quella relazione e nel nostro convegno tuttavia ci si è anche preoccupati di ricercare le vie per superare limiti ed errori
Della esperienza
Italiana della esperienza fin qui compiuta e io vorrei mettere l'accento soltanto su due lire che sono state indicate tra le altre come importanti
Quella di un effettivo lo sviluppo del supporto tecnico indispensabile un supporto tecnico e l'ha detto nella relazione di Micucci forte e competente
Che costituisce
Un momento molto significativo della necessaria riqualificazione del Ministero degli Affari Esteri
Perché issopo ossa assolvere i compiti assegnatigli dalla nuova legge quindi questa è una delle vie da abbattere
Per evitare gli inconvenienti o addirittura le deviazioni nell'applicazione della legge rispetto agli obiettivi che la legge stessa a designato e un'altra via molto importante che noi abbiamo individuato per dare un coerente
Lo sviluppo all'applicazione della nuova legge è quella della valorizzazione di tutti i protagonisti della nuova cooperazione come via appunto definiti e poi minutamente passati in rassegna nella sua relazione il collega Crippa
Tutti i protagonisti e qui si è parlato tra gli altri
Delle piccole e medie industrie e della cooperazione soprattutto attraverso l'intervento questa mattina del presidente della lega nazionale delle cooperative
Si è parlato delle regioni e degli enti locali si è parlato delle organizzazioni non governative anzi hanno parlato le stesse organizzazioni non governative qui ampiamente rappresenta però ecco e qui mi avvicino col tema della nostra tavola rotonda
Questo convegno a anche indicato dei nudi problematici se così vi vogliamo chiamare
Simili a quelli che si pongono negli altri paesi della comunità europea impegnati in una politica di cooperazione allo sviluppo quali sono mi sembra questi nodi problematici io né voglio citare tre il primo come evitare la dispersione degli interventi
Come ancorare cioè gli interventi a scelte di aree e di settore
E anche all'interno di ciascuna Area alla formulazione di programmi per paese naturalmente questo discorso è stato nel convegno riferito all'Italia e ma bisogna necessariamente allargare lo sguardo all'Europa e infatti
Renzo Trivelli questa mattina poneva
Giustamente il problema di un coordinamento a livello comunitario tra le politiche di cooperazione dei Paesi membri della Comunità europea nel senso che le scelte di settori di aree di paesi in cui concentrare e gli interventi dovrebbero essere raccordate a livello comunitario dovrebbero per così dire inquadrarsi in una divisione del lavoro al livello comunitaria
Secondo nudo problematico
Come evitare interventi che rispondano piuttosto a interessi dei paesi sviluppati o di impresa e dei paesi sviluppati
Che configurino la tendenza a esportare modelli di sviluppo dal Nord verso il Sud o che comunque e non entro nel merito del di una serie di fenomeni che qui sono stati richiamati o che comunque non favoriscano
Processi di sviluppo endogeno
Corrispondenti a caratteri potenzialità e bisogni propri dei singoli Paesi in via di sviluppo o sotto sviluppati in cui si interviene
Dovendo invece considerarsi finalità preminente
Di una corretta politica italiana ed europea di cooperazione allo sviluppo precisamente la promozione
Dei processi di di crescita e di progresso endogeni e autonomamente e caratterizzati in ciascun Paese
Terzo nodo problematico
Come collegare gli interventi specifici
Che più propriamente possiamo considerare interventi di cooperazione allo sviluppo
Con nuovi orientamenti
Della politica del commercio con l'estero e del credito all'esportazione tema su cui ad esempio qui a molto efficacemente
Richiamato la nostra attenzione il presidente Rodolfo Banzi presidente del Mediocredito Rodolfo Banzi
Con un numero di orientamenti delle politiche di investimento delle imprese pubbliche e private
Con i nuovi orientamenti insomma delle politiche economiche e finanziarie complessive
E dei paesi sviluppati e segnatamente dei paesi sviluppati dell'Europa
Qui in sostanza
Ci deve essere distinzione
Tra questi diversi aspetti e anche tra vere attraverso questi diversi strumenti
Delle politiche di sviluppo e delle politiche economiche dei nostri paesi distinzione e in per azione e interazione e a me sembra che giustamente l'amico Banzi abbia citato l'accordo recente firmato tra la Repubblica italiana e la repubblica Argentina come esempio di
Ricerca di possibili sinergie
Tra le diverse componenti crediti d'aiuto anche per la formazione di joint ventures da utilizzarsi anche cioè per favorire favorire sostenere uno sforzo di impresa e italiana e la formazione di joint ventures poi qui è stata richiamata dall'amico Colitti la nostra attenzione
Sulla necessità di utilizzare eventualmente lo strumento dei crediti di aiuto anche per dare la possibilità ai paesi in via di sviluppo
Di acquisire delle quote di capitale azionario nelle joint ventures
Comunque
Crediti d'aiuto
Investimenti etc
Diverse componenti tra le quali è possibile mettere in opera delle sinergie tali da conseguire un effetto moltiplicativo sull'interscambio e sullo sviluppo dei paesi che contraggono questi accordi e nel caso specifico dell'Italia e della gente
Ora
Forse possiamo anche aspettare un momento l'amico Jean Pierre COT proseguiamo benissimo
Ora il tema più specifico della nostra tavola rotonda mi sembra molto semplicemente questo
E dobbiamo considerare banco di prova molto importante per le forze di sinistra
Sapere affrontare problemi come quelli che io ho richiamato e che sono emersi dal convegno
Con una propria iniziativa coordinata su scala europee
Capace di raccogliere consensi
Di collegarsi anche con altre forze politiche democratiche in ciascun Paese
Di condizionare l'azione anche di governi non di sinistra in Europa
Partendo da una esaltazione
Della portata drammatica del crescente squilibrio tra nord e sud e delle incognite che esso racchiude per il futuro del mondo in cui viviamo ma partendo anche dalla esaltazione del contributo essenziale che solo col mutamento a favore dei Paesi in via di sviluppo nelle regole e negli equilibri vigenti nelle relazioni economiche internazionali
Provenire al superamento delle difficoltà e dei rischi che in questo momento attanagliano la economia mondiale
Ora
Compagni ed amici
Noi ci dobbiamo domandare con grande schiettezza non credo che sia una domanda retorica e all'altezza di questo compito la sinistra europea
Ne ha piena consapevolezza quali sono i limiti e le contraddizioni che pesano negativamente sul suo impegno
Io naturalmente faccio un riferimento alla sinistra europea non solo perché le persone che siedono a questo tavolo si considerano appunto rappresentanti di questa realtà
Ma perché crediamo che spetti in modo particolare
Alle forze di sinistra
Combinare volontà e capacità
Di governare qui e ora per far avanzare nei nostri Paesi
La causa di un nuovo sviluppo economico e civile e di un nuovo progresso democratico con la capacità di esprimere un forte senso del cambiamento e delle venturo
Che ci richiama appunto in modo stringente alla condizione del sud del mondo dei paesi in via di sviluppo e in modo particolare e in modo particolare
Dei Paesi sottosviluppati o a basso reddito o più poveri
E inoltre perché noi riteniamo che non si possa parlare di sinistra
Senza far riferimento ad una vocazione storica
A interpretare i valori di solidarietà e non solo valori di solidarietà di classe o sociale all'interno delle nostre società ma valori di solidarietà internazionale
Cavandoli nella realtà di un mondo che vede crescere disuguaglianze e ingiustizie insopportabili e anche vorrei dire
Traducendoli in esperienze operative
Di gruppi qualificati che si richiamano a diverse correnti ideali solidaristiche
Cioè in sostanza credo che sia molto importante anche per la sinistra non limitarsi a proclamare
Principi di solidarietà e non limitarsi a manifestazioni di pura solidarietà politica generale ma per esempio riferissi a queste forze a questi gruppi che cercano di vivere
O si esperienze di viveri operativamente esperienze e di solidarietà e con i Paesi in via in via di sviluppo attraverso attraverso il concreto svolgimento di una politica di cooperazione come noi la intendiamo e in cui in modo particolare appunto la dovrebbero intendere e tutte le forze di sinistra in Europa ora nonostante però
Questa vocazione storica o questo
Sforzo perché dovrebbe essere caratteristico della sinistra per per combinare impegno di governo nei nostri Paesi e senso del cambiamento ed il futuro proprio in riferimento alla condizione dei paesi in via di sviluppo di questa grandissima e crescente parte della popolazione mondiale nonostante ciò noi sentiamo
Che gravi limiti e contraddizioni pensano sul nostro impegno e che dobbiamo anche chieder ce ne le ragioni o cercare di individuare questi limiti
Io credo che noi dobbiamo parlare
Di una non sufficiente consapevolezza o di un'analisi non sufficiente mente approfondita e persuasiva dei termini del problema ma in che senso
Certo si può dire anche che non ci sia sufficiente consapevolezza tra le forze di sinistra e tra le masse lavoratrici e popolari che si richiama ai partiti della sinistra alle organizzazioni dei lavoratori che non ci sia sufficiente consapevolezza della drammaticità
Dello squilibrio tra nord e sud però questo francamente mi pare vi pare poco o mi pare generico può darsi che tutto sommato invece la percezione di questa drammaticità non manchi
Si può dire che non vi sia un analisi sufficientemente approfondita dell'interdipendenza ormai sempre più evidente tra le sorti e dell'economia
Dei Paesi sviluppati e dell'economia mondiale da un lato e le sorti dei paesi in via di sviluppo le condizioni dei paesi in via di sviluppo certamente questo e tema che richiede approfondimenti ben maggiori di quelli che finora non si sono dati anche da parte nostra ma io credo tuttavia che il punto cruciale sia un altro e il punto cruciale sia quella di una Naresi
E non soddisfacente fino ad ora delle implicazioni
Di una politica di lungo periodo e sempre più consistente come si richiede
Di trasferimento di risorse di mutamento delle ragioni di scambio di redistribuzione delle attività produttive tra nord e sud e di riqualificazione dello sviluppo
Nel Nord
Nei paesi sviluppati in Europa
E in effetti si tratta di implicazioni non semplici
Anche se il quadro oggi vere emergere degli elementi di novità da considerare attentamente e soprattutto due che sono stati indicati in questo convegno il primo elemento di novità e rappresentato dalle prospettive che si stanno aprendo sulla via del disarmo
Naturalmente non cadiamo in facili ottimismi soprattutto non pensiamo a tempi brevissimi per gli effetti possibili
Di una progresso sulla via del disarmo
Dal punto di vista della disponibilità dell'anno ecco per abilità di risorse per lo sviluppo in modo particolare per la cooperazione Allo sviluppo
Nel sud del mondo tuttavia tuttavia questo un punto su cui ha insistito ieri mattina Alessandro Natta eh va tenuto molto presente perché è come dire anche una tendenza che può allentare un concerto un certo quadro
Di implicazioni tutt'altro che tutt'altro che semplici come come sto dicendo il secondo elemento di novità e l'emergere in termini sempre più assillanti di un vincolo ambientale
E nel quadro della sua relazione che affrontava tutta la tematica complessiva dello squilibrio tra Nord e Sud Carlo Guelfi ha giustamente messo l'accento su questo dato e si è riferito opportunamente al rapporto della Commissione Brundtland che credo stia per essere pubblicato anche in italiano e alla e al concetto perché lì si elaborata di sviluppo sostenibile un concetto che fa riferimento sia ai limiti che non pur non incontrare una tradizionale strategia di sviluppo nei paesi del Nord di fronte all'emergere sempre più assillante
Del vincolo ambientale e dall'altro invece e dall'altro invece alle necessità di pensare in in modo nuovo ai problemi della crescita nel Sud considerando appunto anche questo aspetto fondamentale
Della salvaguardia della salvaguardia delle risorse ambientali
Però anche tenendo conto di questi elementi nuovi ripeto
Per invertire
La tendenza un crescente squilibrio tra nord e sud le implicazioni dal punto di vista dei nostri paesi e anche dei nostri movimenti
Delle forze che noi rappresentiamo non sono semplici
Voglio dire anche che non sono semplici cardini che non sono semplici Kabili e io credo che noi tutto sommato dobbiamo superare una doppia semplificazione quella che vede queste implicazioni in termini di puri sacrifici e quella che vede queste implicazioni in termini di puri vantaggi
Pure i sacrifici cioè se vogliamo portare avanti in modo conseguente una politica di cooperazione allo sviluppo
Noi dobbiamo sapere che ciò comporterà autolimita azioni rinunce
Sul piano
Sul piano dei consumi della allocazione delle risorse e così via qui nei nostri Paesi naturalmente questa questione esiste
Questa questione esiste ce ne accorgiamo ogni volta che si discute il bilancio dello Stato credo in tutti i nostri paesi e che si ecceda a crescere le risorse per la cooperazione allo sviluppo questo significa evidentemente perché non si possono fare certe operazioni di alleggerimento fiscale o che non si possono fare
Operazioni di maggior destinazione di risorse a Investimenti all'interno investimenti all'interno tuttavia io credo che noi non possiamo semplificare quel problema che a me pare cruciale come tema di approfondimento in termini di puri sacrifici
D'altra parte mi pare anche che sia un po'semplificatorio parlarne in termini di puri vantaggi
E cioè più si fa una politica per la crescita dei Paesi del Terzo mondo soprattutto di una parte dei Paesi del Terzo Mondo quelli a basso reddito più poveri eccetera eccetera più ne vengono vantaggi per i Paesi per i Paesi sviluppati per i nostri paesi capiamo anche che senso ha questa affermazione che contiene degli elementi importanti di verità
Però bisogna non mettere secondo noi nell'ombra nell'ombra B tutta la problematica dei mutamenti che invece non possono non essere introdotti nelle nostre politiche di sviluppo se si vuole andare avanti
Sulla via di una efficace e coerente destinazione di risorse per la cooperazione per il mutamento
Degli equilibri tra il nord e il sud e poi sappiamo sappiamo come ci sia da fare i conti concretamente all'interno dei nostri partiti stessi dei nostri movimenti dei nostri paesi comma spinte alla difesa degli assetti produttivi vigenti
Con spinte protezionistiche
E e in sostanza quindi cosa forme concrete di esistenza a quelle prospettive anche di redistribuzione
Delle attività produttive e di nuova divisione internazionale del lavoro che pure costituiscono una in tre implicazione Money l'udibile non eludibile della grande scelta
Che noi proponiamo per aggredire lo squilibrio tra nord e sud
Io vorrei terminare dicendo che questo discorso oggi
Non può non trovare un punto di attacco nell'impegno sulla questione del debito
Del debito che i Paesi dell'America latina del debito
Dei Paesi africani insomma
Del debito del terzo mondo
E io non so se noi
Possiamo parlare di un tendenziale cambiamento
Nell'ottica
Di importanti ambienti americani
Non so se possiamo parlare
Di
Un atteggiamento più realistico che sta maturando negli Stati Uniti che sta maturando anche a livello di fondamentali autorità americane
In un in un articolo pubblicato ieri sull'Herald Tribune in un supplemento dedicato ai problemi dell'America latina credo anche in vista di un convegno che coincideva col mostro promosso appunto da questo giornale a Londra
è stato
è stato un termine molto interessante leggere un articolo del noto economista americano Don Bush e in cui egli dice cose che denunciamo oramai dovrebbero considerarsi acquisite e cioè che il problema fondamentale nel momento attuale e quello di
Rovesciare
La tendenza al trasferimento di risorse reali
Dal Sud verso il nord e ristabilire un flusso di capitali verso i Paesi debitori ma questo comporta necessariamente un alleggerimento sostanziale
Del debito dei Paesi del Terzo Mondo
Più che moratorie più che moratoria un alleggerimento sostanziale da un lato del capitale e dal lato degli interessi
E qui si colloca diciamo un ragionamento dei dopo Bush perché allude diciamo un interesse
Crescente è sempre è sempre più evidente se non delle banche creditrici
Delle imprese produttrici americani
Se si deve operare una scelta tra lo spingere ancora i Paesi dell'America latina per stare a questo caso
Verso surplus di bilancia dei pagamenti forzando le esportazioni per poter pagare il servizio del debito i riflessi non potranno che essere sempre più negativi sulla bilancia commerciale degli Stati Uniti se si vuole migliorare la bilancia commerciale degli Stati Uniti bisogna andare ad alleggerimenti del debito in maniera da mettere in condizione in quei Paesi di sostenere deficit di Bilancia dei pagamenti e di rimettere in moto un meccanismo di investimenti e quindi di importazioni anche dagli Stati Uniti ora questo è un discorso che fa leva sugli interessi molto concreti e cospicui che quindi ha un fondamento realistico anche se forse e presto per dire
Se davvero si sta configurando la tendenza ha un atteggiamento più realistico degli Stati Uniti o come prevalente
Negli Stati Uniti io credo che qui noi senza entrare nel merito di tanti aspetti e tecnicalità del problema dobbiamo dire con molta forza con molta forza
Che si pone ed esigenze che noi dovremmo farci banditori dell'esigenza di un intervento attivo degli Stati e degli organismi internazionale
Un intervento di ricerca delle soluzioni e di garanzia e di garanzia
Perché si possa appunto realizzare quell'ormai indispensabile per taglio alleggerimento sostanziale del debito dei paesi del terzo mondo se non sciogliamo questo metodo io credo che tutto il resto del discorso che siamo venuti rifacendo rischia di restare bloccato ebbene ma non solo io ho finito questa e un'ultima considerazione politica
Non ci sono su questo
Punto ma sull'insieme dei problemi o dei nodi problematici che io qui ho voluto richiamare
Si può mettere insieme un lavoro
Delle fondamentali forze della sinistra europea
Io io credo che i due maggiori partiti della sinistra in Italia
E i partiti maggiormente rappresentativi che sono i partiti
Socialisti socialdemocratici
Laburisti di altri quattro Paesi Francia
Germania Federale Gran Bretagna e Spagna io credo che questi partiti potrebbero proporsi di scusa
è una proposta che voglio che De Michelis senta sentendosi potrebbero proporsi di creare di creare una task force
Che
Metta a fuoco
Temi e proposte
Su cui poi cercare di impegnare anche più largamente le forze della sinistra europea
Ricercando interlocutori anche in altre forze politiche democratiche nei Parlamenti nazionali
Nel parlamento europeo e nello sviluppo delle relazioni internazionali di ciascuno di questi partiti
Di questi sei partiti di cinque Paesi mi pare che ci sia una conferenza di sei presidenti di cinque continenti no che si occupa di questioni molto generali noi potremmo cercare di mettere in piedi una task force di sei partiti di cinque Paesi dell'Europa per realizzare un coordinamento efficace della nostra elaborazione e della nostra iniziativa grazie
La proposta ora avanzata dall'anconitano le altre molte cose da lui dette
Mi pare che richiamino rimandino a due questioni fondamentali all'impegno concreto delle forze della sinistra europea e alla coordinamento
Europeo del nel l'impegno al alla cooperazione la cooperazione allo sviluppo
Su queste questioni e su altre ancora mi parrebbe utile ora ascoltare che cosa ne pensa parlamentare europeo la compagna del mondo i veri a lei la parola
Mise significa bradipi chiamatemi aree ormai antiche va fatta hanno abbaiamo sicché moka elettivi Elia nel paniere
Ho dato il notevole apodittica vattene allacciate poté assegno ce ne si di chi letta il tetto come sia chiarezza ma poi fu indotto a fatalità PD
La sintesi Gattoni Tokyo fai e poiché le chiese signori continuassimo debba noi sono Sardinia
Uno dei formalisti o chi che capita che si stava tutti
è una grande quello smalto simpatie lei abitano a Statale ammiragli dei fari chiacchiere tipo ed è pronto a medaglia mettiamo man Anna Falchi forza se cooptati racconta Massimo della no molte ieri a Belsito
Se inabili sicché il Nottola tutti ed io veniamo con il mio Paese che meglio cioè il peggio a lungo
Non ha dubitato di nulla aveva un certo numero di Colonia ancora di recente il museo
Coloniale stato sbatte dato diventato museo dell'Africa a Bruxelles e c'è voluto un po'di tempo perché ci si rendesse conto che continuare a chiamare coloniale un museo mentre non c'erano più Cologne
Era un po'ridicolo
Ciò nonostante questo non era così poi ridicolo perché non sembra poi tanto l'impressione di aver perso queste colonie la cooperazione allo sviluppo in definitiva era su un un prolungamento di questo passato in passato che alcuni hanno pregiudicato glorioso altri molto meno e io appartengo a quest'ultima categoria per parlare dell'impegno
Della sinistra in particolare della sinistra belga in materia di cooperazione allo sviluppo
Bisogna ricordare questo passato questo passato coloniale e l'impegno della sinistra
Il belga al nella decolonizzazione che non è avvenuta così facilmente alcuni infatti come in Francia pensavano che certamente la solidarietà fra fra i lavoratori africana di Belgio altro poteva essere importante nella lotta per la decolonizzazione veniva non è stata assunta molto nota molto tardi dalla sinistra avvenga in materia di cooperazione allo sviluppo non si può dure che dire che i nostri impegna parte il Parlamento europeo in cui rappresenti il Belgio non si può dire che globalmente la sinistra belga si sia preoccupata molto di questi problemi nella realtà intendo
Dal mille novecentosettantatré abbiamo un Segretariato di stato alla cooperazione allo sviluppo cioè un sotto ministro per così dire e benché abbiamo partecipato molto spesso ai vari governi è solo durante un anno che questo sosto Segretario di Stato sottosegretario di Stato è stato socialista quindi non abbiamo ponderato un abbiamo pensato molto nella politica di cooperazione allo sviluppo in questo senso
Si è detto poco fa bisogna sapere cosa si intende per cooperazione allo sviluppo dell'innanzitutto in Belgio in termini di politica pubblica
è una questione di bilancio e un bilancio abbastanza stupefacente per il quale bisogna avere una lettura mi avviavo una livello socialista e nell'esame di questo bilancio si vede che il trenta per cento dell'aiuto pubblico fa agli aiuti multilaterali e il settanta per cento di questi aiuti vanno ai a vari paesi e se si guardano le cose più da vicino se si prosegue la lettura si vede che nel settanta per cento attribuito ai vari paesi circa il settanta per cento ma alloggia ire
E una certa percentuale per il Ruanda
Il sipario Cipa un tempo la cooperazione del Burundi ma come sapete il Burundi non si è trovato in grande accordo con il Belgio il Burundi nei confronti della Chiesa cattolica preso delle grandi distanze e i Belgio ha capito la lezione
Ha tagliato la cooperazione con il Burundi molto rapidamente in questa cooperazione si destina destinata allo Zenit
Da due o tre anni sotto l'impulso della sinistra
Bisogna eliminare la cooperazione militare prima nel bilancio della cooperazione allo sviluppo del peggio era compresa la cooperazione militare ciò spiega un po'tutto lo spirito oltre nostro approccio bellica nei confronti delle vecchie colonie bisogna aggiungere poi e qui tutte le illusioni cadono per quanto riguarda la cooperazione allo sviluppo di aggiungere che il bilancio della cooperazione allo sviluppo per quanto riguarda lo Zaire rappresenta solo il quindici per cento dei nostri impegni economici nei confronti dello Zaire questi impegni economici sono soprattutto il risultato sfruttando non sono appartengono a grandi di compagnie grandi società in particolare la società la Société Générale questo non vi stupirà che altrettanti interessi nello Zaire che in Belgio
E questo può dare un certo Pepe alle la domanda che si è fatta poco fa con me
E cercare di rendere un po'europea alla cooperazione evitare la dispersione ma questo è un argomento di cui discuteremo in altra sede questa cooperazione poneva molti problemi di anche perché non c'era una programmazione della cooperazione allo sviluppo la cooperazione allo sviluppo al limite nonna aveva per scopo di sviluppare ma forse per appoggiare semplicemente delle azioni
Che potevano darci buona coscienza e in parte passavano attraverso organizzazioni non governative anche non del tutto sincera e che hanno svolto un lavoro abbastanza eccezionale ma non c'è era e non c'è ancora tuttora una programmazione di insieme
Nello Zaire per esempio c'erano delle fabbriche di saponi che non hanno mai funzionato perché era possibile c'erano delle grandi dighe e del tutto inutilizzabili e d'altro canto se si prendono i cooperanti che vanno nei vari Paesi
Aiutati dal Belgio bisogna rendersi conto che ci sono diciotto s'Tartus giuridici di cooperanti diversi non so quanti ne avviate in Italia o in altri Paesi mai in Belgio ci sono c'erano diciotto allo status giuridici diversi per i cooperanti a un certo momento c'è stata una presa di coscienza su un certo numero di problemi che la cooperazione allo sviluppo può opporre in Italia forse il dibattito fa diverso perché c'è una nuova legge un nuovo approccio una nuova impostazione della cooperazione allo sviluppo noi abbiamo per così dire raccolto il peso del passato
Non c'è un impegno della sinistra nei confronti della cooperazione allo sviluppo c'è un impegno nella destra nei confronti della non cooperazione allo sviluppo dall'ottantuno a questa parte
Non abbiamo più partecipato a nessun governo
Si è giunti ad una evoluzione molto interessante estremamente interessante di cui vorrei parlarvi
E che forse ci può indurre a riflettere su ciò che una cooperazione fra Paesi europei in materia di sviluppo può significare di fronte alle dispersione di cui ha parlato poco fa Napolitano e di fronte al fatto che gli interessi erano molto precisi e di fronte ad un'assenza di programmazione come hanno reagì do come reagisce il del governo democratico cristiano e liberale c'è stato un un primo credo un atto di fede che non è stato inventato del resto bensì copiato
Da chi sapete probabilmente e cioè quello della privatizzazione della liberalizzazione si è detto ecco
La cooperazione sviluppo funzione ci sono uno status diversi assenza di programmazione progetti che funzionano male senza finalità o di cui la finalità non è andato in porto
Ebbene c'è stata una risposta sulla privatizzazione e se è stato so creato una specie di fondo di sviluppo gestito da privati guarda caso si trattava soprattutto di persone prese negli ambienti democratici cristiani liberali e anche negli ambienti imprenditoriali
Come socialisti concretamente non si può creare delle le sinergie fra privato pubblico e Paesi in via di sviluppo ma la privatizzazione alla belga è stata di una privatizzazione che non era più un nessuno scopo di cooperazione allo sviluppo il che ha consentito e continua a farlo consentito di evitare ciò di cui si è parlato poco fa che cioè la cooperazione allo sviluppo
Debba servire solo gli interessi del Paese dei Paesi industrializzati che fanno questa cooperazione senza ho poche con poche ripercussioni sullo sviluppo del Paese steso questo fondo di sviluppo è alimentato del resto dal bilancio della cooperazione stesse
Ci sono
Stati The dette alcune distorsioni verso gli aiuti pubblici sotto con la copertura del privato e qualcosa si è detto bisogna razionalizzare sì ci sono molti aiuti che non sono dispersi nei confronti dello Zaire ma bisogna razionalizzare anche quello che si fa nei confronti degli altri paesi più piccoli e qui è stata fatta un'operazione di politicizzazione della cooperazione allo sviluppo se ne può discutere ma guarda caso un certo numero di paesi sono stati soppressi paesi con cui esisteva una cooperazione fra cui
Il Nicaragua a quanto pare
Non bisogna vedere in questo nessuna intenzione politica
C'era anche il Mozambico per il quale è stata diminuita molto la cooperazione allo sviluppo e anche qui non c'è nulla
Tardi stranota vederci c'era solo una questione di rivalutazione agitazione e quindi questa razionalizzazione tra virgolette è stata compiuta dal Governo per evitare per consentire degli aiuti troppo dispersi mentre si trattava puramente e semplicemente di una operazione politica
Ha detto un'altra cosa che è accaduta bene è stata tutta la campagna con trovo la fame nel mondo a cui ha partecipato anche il Parlamento europeo e all'appello dei premi Nobel est si è risposto creando con molta pubblicità
Un fondo fondo tic sopravvivenza fondo per la sopravvivenza che e doveva dimostrare il grosso sforzo del Belgio contro la fame nel mondo
E che si è ridotto a parte un obbligo operazione pubblicitaria forse redditizia si è ridotto
A
Contribuire a due progetti dell'IFAD laiche era un po'poco
Insomma ecco le ultime tendenze del Belgio in materia di cooperazione allo sviluppo
Giochi deve indurre a riflettere credo sul modo in cui un piccolo paese piccolo paese con un economia molto diretta verso le orientata verso le vecchie colonie piccolo paese che vuol sempre dare un esempio in materia di cooperazione e il piccolo paese in cui si riesce ad avere una bella percentuale di aiuti pubblici
Che però non è una vera un vero aiuto pubblico un aiuto pubblico ai privati belgi alla classe dirigente dello Zaire la posizione della sinistra del partito socialista a cui appartengo nei confronti di questo problema
Salvo eccezioni non è mai stata straordinaria non ci sono mai stati grossi impegni in materia di cooperazione allo sviluppo per il momento
Ora noi vorremmo partecipare al governo possono quasi sicura che preferiremmo per motivi comprensibili
A vedere il ministero ad a vere il mistero del bilancio e del dotazione nazionale mentre il segretariato alla cooperazione allo sviluppo un lo lasceremo volentieri odio ma insomma
Per il momento non si vede bene come i dirigenti possano battersi per la cooperazione allo sviluppo
è un un regalo avvelenato
Ma abbiamo preso ciononostante posizione per quanto riguarda lo Zaire non è stato facile perenne momento si valuta a dodici mila il non m'ero teli posti che dipende tra virgolette dalla nostra cooperazione con lo Zaire questa importante bisogna dire che i sindacati rispetto a questa realtà
Riflettono molto
E quando siete Mobutu condannare a morte o buttare in prigione degli opulenti quando si vede che l'aiuto alloggia ire passa attraverso l'aiuto a Mobutu quando abbiamo visto tutto questo abbiamo voluto reagire
E abbiamo dovuto discutere molto con i sindacati anche fra di noi e voi come prendere posizione nei confronti dello Zaire
Questo l'abbiamo fatto dicendo non bisogna mescolare il politico con la cooperazione allo sviluppo nei confronti dello Zaire ma è impossibile
Non chiedersi cosa faremo se saremo al governo nei confronti dello Zaire è stata presa una posizione abbastanza dura quanto pare presidente dello Zaire si è molto arrabbiato con i socialisti belgi
Ma forse questo non è poi così importante per noi
L'abbiamo preso una posizione politica abbiamo detto vogliamo diminuire la cooperazione nei confronti dello Zaire cooperazione allo sviluppo nei confronti dello zero abbiamo detto di voler privilegiare le organizzazioni non governative
Se siamo certi che lavorano con le popolazioni de il posto che abbiamo che vogliamo mostrare di essere impegna chi nel rispetto dei diritti umani e che non c'era nessun motivo che una vecchia colonia per la quale avevamo una certa cattiva coscienza non c'era nessun motivo
Anche questa colonia non rispettasse i diritti umani
E abbiamo deciso anche di disimpegnati nei confronti dello Zenit integrandoli una prospettiva europea siamo un piccolo paese non possiamo continuare a essere legati dal nostro passato se vogliamo integrare una politica di cooperazione allo sviluppo dobbiamo farlo a livello comunitario
Per il resto direi che ciò che conta soprattutto è la presa di coscienza nei confronti dei Paesi in via di sviluppo neanche quei paradossalmente i bilanci di informazione da parte del devo invece sono stati diminuiti
Ma se torniamo al Governo in quanto socialista dobbiamo mirare a questo la formazione e la presa di coscienza sono un atout importanti i due partiti socialisti belgi credo
Avrebbero
Piuttosto tendenza a fare attenzione alla cooperazione se fossero stati ti popolati da un'opinione pubblica sensibile questo aspetto nonna
Fa parte dei grandi dibattiti economici e commerciali però forse mezzo atto idoneo per un partito
Di partecipare di collocarsi nello sviluppo e nella volontà di cooperazione allo sviluppo e ciò detto lascerò con la parola agli altri oratori
Ringraziamo vorremmo Angri per le le informazioni che ci ha dato sue esperienze importanti le esperienze
Del suo paese della sinistra del suo Paese ora mi pare che potremmo dare la parola Gianni De Michelis e non soltanto per ritornare in Italia ma per affrontare anche con il suo intervento questioni più ampi appunto questioni europea
Ma io credo che questo convegno
Come si può dire sia quanto mai tempestivo la scelta del tempo quella giusta
Perché le vicende
Caratterizzano l'andamento delle economie mondiali in questi mesi quelle prendere caratterizzeranno i prossimi i due riporta di forza di attualità
Il problema di come impostare i rapporti tra il nodo sviluppato del mondo su
E quindi come si può dire
Riporto un problema che negli ultimi anni era
Non si è riusciti di fatto riportare nell'agenda politica di quanta gente
Mi pare molto importante che
Tutto comunista in Italia come altre forze dall'Europa Tano da rifare
Voglio arbitri affrontare questa questione sotto il profilo del vedere come le forze che si definiscono esista progressiste
Possono approfittare di questa situazione per avere un'iniziativa
Benissimo
Anche perché la sensazione che abbiamo quelli di noi che si occupi 'ste cose che questa iniziativa non è così vivace
Questa fase
Sono successi avvenimenti che potenzialmente ridavano in Europa e nel mondo visto uno spazio per ora la sinistra voglia minimamente scusa
E quindi ripeto estende depressivo purché naturalmente come si può dire questa riflessione militare invece da una parte carte lo spogliatoio ossia mobili consenta molto del vecchio del passato semola regole combattenti e reduci nella fase in cui appunto non si era in grado né di dire e di fare riproporre niente
Si cerca di fare una riflessione per definire in che modo con che strategia con
Su quali punti iniziativa di sinistra soprattutto in Europa ma diciamo in generale nel mondo può soprattutto della parte del mondo sviluppato del Nord
Può cogliere questa situazione potenzialmente favorevole per tentare di raggiungere quegli obiettivi che sono stati falliti negli anni precedenti
Ecco io vorrei dire qualcosa su questo su questi punti
Poi alla alla luce di questi può parlare un po'della come nel caso italiano però mi pare scarso in
Io sarò farò arrabbiare i presentimenti come funziona il Dipartimento operazioni di sviluppo la legge il verbale scarsamente interessante influente rispetto a questo discorso più generale e se ne può parlare se mai dopo i alla luce di questo altrimenti diventa la discussione
Così mi è poco interessante poco politicamente significativo
Ecco cerco di farlo partendo innanzitutto sul muro sia pure molto sinteticamente Dana
Rapida valutazione delle del passato le vicende degli ultimi diciamo vent'anni diciassette anni da quando cioè la questione
Diventata di attualità politica c'è tra la fine degli anni Sessanta infilarsi tra
Perché Tradeco anche esperienza da questa vicenda del passato perché
Noi dobbiamo fare i conti con il fallimento degli anni settanta
Fallimento del nel tentativo di trovare una via con cui portare al centro della gente politico questo problema l'epoca delle e l'affabulazione militare sono rimaste sul nuovo ordine economica internazionale punto l'epoca del mito dello zero sette per cento come lo strumento per le discussioni sulle crescita zero Londero eccetera grosso fallimento degli anni
Degli anni settanta
E direi delle delle responsabilità della sinistra dei paesi sviluppati in questo frangente
Anche se la sinistra conto anche grossi si meriti basta pensare la commissione durante i rapporti fra ma
Da questa guida il merito di aver colto per tempo infine l'importante è il problema corrisposte l'emerito che voi in termini di risposte esposte sono state caratterizzate lo dico brutalmente da astrattezza utopica
Va forte ipocrisia da un sacco di whisky
Gran chiacchiere sulle cose che dipendiamo dagli altri
Grande speranze mitologiche appunto tipico parlò autocriticamente per noi socialisti penso documenti ai più recenti Out of Christ al piano della commissione economica internazionale preparato quello per Commissione pronto ad analisi certe fatiche
Dire che risparmiando cento miliardi di dollari con disarmo continua a cento miglia all'ora per lo sviluppo modo racconta Ricolfi raccolto un sano realismo che Napolitano in questo di come si codificati
Vi sistemarsi la coscienza di non affrontare le questioni ad affrontare i problemi che siano realmente di fronte quindi rinunciare almeno nel breve affare avendo iniziativa politica anche se ovviamente è ovvio che nel medio lungo periodo vi è un nesso tra sviluppo disarmo Parma
Nel breve in modo che non come si può dire per cavarsela da uno prendere decisioni e quindi poi per
Per lasciare la palla gli altri questo è solo l'astrattezza intoppi o altro oppure tutto questo materiale che ho visto sulle home queste cose qui tutte cose degnissime do mi diceva che non c'entrano niente con le questioni di fondo unico a misurarsi niente niente di niente i problemi politici con cui oggi la sinistra e misurarsi se vuole avere un'iniziativa
Ipocrisie perché
Appunto si come si può dire si sono affrontati taluni aspetti delle questioni e non si sono affrontati in modo esplicito incomincia solo adesso affrontare quella parte delle risposte che pongono i problemi a sinistra perché
Ma anche cento su
Nicola principale per tutti di una cosa concreta la questione del fatto che se non si lassù non si creano le condizioni perché questi Paesi possono sviluppando esportando da noi non c'è soluzione al problema da dove cominciare dov'è la battaglia della sinistra europea vado foto i socialisti
In questi diciassette anni sullo smantellamento la politica agricola comunitaria
E quando salta completamente la sinistra si è accomodato in ogni Paese compagni francesi credo non si arrabbia come se lo dico da tante opere d'arte fai difendere protezionismo ricopre al massimo occupandosi molto poco procurandosi molto poco dei problemi dell'America latina degli altri paesi in via di sviluppo da questo punto di vista
E poi i problemi veri e propri dal punto di vista dei protezionismo i proprio come si può dire corporativi razzista penso al sindacato
Non sono solo i democratici in America o sindacati in America ma
Se quando comanda solido giù una strategia concreta comincia solo discutere di abolire l'accordo molti fibre come primo passo serio in questa direzione qui sentiremo degli striglia sinistra in Italia in Europa non piccole
Ma se non si parte da qui se non gli si riflette su questo tutto il resto del mondo rimaneggiate così come bisogna riflettere come dopo il fallimento degli anni settanta
Dovuto anche anche per responsabilità grosso delle forze chiamiamo di sinistra progressista son venuti gli anni ottanta e la come si può dire il fatto d'inganno dando non è sufficiente che il realismo all'interno delle colpe ma c'è stato anche una come si può dire una un fatto che la sinistra sul terreno in modo particolare di rapporti non succedeva politica economica internazionale
Non ha saputo lo dico vincere perché era minoritarie perdente ma minimamente a reagire
Quindi reagire
La lotta al punto ottantotto non c'è traccia di reazione
Continentale la non possiamo stati assenti dalla discussione da confronto trionfo
Dopo l'ha citato
Dopo un Bush e la discussione che c'è oggi all'entrata alcuni di noi l'ha seguita seguendo abbiamo constatato la totale assenza di della di iniziativa politica
E la delle forze progressiste in generale di quell'Europa in particolare in questa discussione
E oggi che io sono d'accordo con Napolitano che si opera ovvie per ragioni oggettive si apre uno spazio per far passare tesi diciamo così che fino a ieri logica reaganiana respingeva
Parte voci singole Esperti e non c'è nessuna iniziativa politica per cogliere questo spazio ieri abbiamo lasciati
I governi democratici talvolta di sinistra divenute l'America Latina ha mentito nella più totale isolamento
Da questo punto di vista ecco e allora bisogna o in più
La sinistra europea
E c'è una frase della redazione di Guelfi peraltro molto pregevole Fibocchi dimostra poi come il permanere di questo errore di questo vizio di foresta europea del non l'ha mai voluta andare fino in fondo
Rispetto poi al nodo centrale della questione che di fronte a tutti noi in questa fase cioè
Che il mondo è un bivio
Tra
Il portiere della direzione dell'integrazione mondiale
Con tutte le conseguenze che questo comporta dice e retrocede in quella che io chiamo la disintegrazione
Loro trovando Guelfi dicembre richiama lo mette alla testa del suo vendo strategiche già puntare sullo sviluppo dice non subalterno di Paesi in via di sviluppo parentesi sviluppo
Autocensurato Del Noce Samir Amin
Questa politica sbagliata lo sviluppo in dolce un'auto centrato è una cosa sbagliata ed è una misto tra un'utopia è una cosa impraticabile
E la soluzione P. Sinistra e invece nel porsi il problema della integrazione
Maggiore con tutte le conseguenze che questo comporta
Come si può dire sulla di
Riprendo oggi sono significa golosi immigrato Vallo se qui lo dico solo siccome esso Scredo sappiamo tutti cosa c'è dietro queste frasi distretti stata discussione seria discussione
C'è stata di sicuro i paesi in via di sviluppo fino a ieri c'è ancora e e c'è tra l'altro no ma perché questo nasconde poi una tendenza che sia nel nord e nel sud forze progressiste hanno
Pendenti al mente a sfuggire da quello che vedono come un pericolo che quell'integrazione a chiudersi nel Nord nel protezionismo cioè in una forma di disintegrazione difensiva dei privilegi raggiunti
E nel Sutta da ritenere l'integrazione inevitabilmente un condizionamento all'imperialismo le multinazionali a levante chissà che cosa e quindi a a autorizzare una cosa che non c'è rete
Invece bisogna andare con reddito l'opposto
Non c'è altra strada della sinistra come si può dire vince o perde nella misura in cui scegliendo con chiarezza la direzione dell'integrazione mondiale dimostra di essere capace di guidarla di contare di pesare quindi disegnarla di caratterizzare una direzione e che non sia quella del prevalere di determinati interessi determinate forze
E così come fare lo dicesse bene che Napolitano voglio ripeterlo anch'io
E così come bisogna avere chiaro che
Se si fa come si deve fare fino in fondo la scelta della integrazione della della connessione del rafforzamento dei legami di rapporti con tutti i rischi che ciò comporta
Il contributo che la sinistra al segno di questa integrazione deve essere la solidarietà
La solidarietà a livello internazionale
Lo stato sociale a livello internazionale lo si può avere tutto
Non si può come si può dire insistere vuole difendere il proprio stato sociale la propria occupazione le proprie cose e poi vuole no non c'è pezzi che la sinistra deve pagare nord costumi veramente
Ed è la seconda pagare per trasferire almeno una quota dello sport di solidarietà dal livello nazionale trattarci da fare poi farò qualche esempio concreto ripresi poco sull'altrimenti non saremmo non avremmo la credibilità autonoma per avere un la possibilità di giocare le carte politiche oggi ci sia
Come dicevo prima oggi abbiamo una grossa occasione
Perché
Diciannove ottobre cosa hanno come si può dire comunità al mondo la gente l'ha capito più di tutti i nostri un'analisi che la fase
Chiamiamola reaganiana fase in cui si pensava che le logiche moderate il laissez faire il mercato USA è fallita verso questa l'hai capito pulsar rimesso i soldi
Non si fida non si fiderà più nessuno per per tempo il parecchio tempo voglio dire per generazioni ma per parecchio tempo sarà difficile rivenderli quella merci
Sì e hanno capito tutti in quella direzione si dà un progressivo aumento degli scrutini dell'Inter pettegole vino e quindi non solo i più poveri non si fidano più le metriche
Richiamo disposti a a fa Assitalia che i più poveri Palazzo sono assai meno disposti a degli altri in questa situazione di squilibri crescenti d'incertezza ci posso limiterà credo che non sono dichiarati e si apre una fase
Grossa di di di chance per un discorso diverso opposto a quello naturalmente
Se la sinistra Saba in questa fase fare delle proposte
Complete
Capace di essere convincenti di coesione di dimostrare di essere in grado di realizzare quei risultati di garantire diciamo così quelle correzione dei suindicate politica lo stato di subito far altrimenti la sinistra perderà di nuovo
Nonostante il regalo Isma'sia fallito nonostante le pulivo della riserva di tenuta del mercato l'avevo già perderà di nuovo perché nonostante tutto alla fine come si può dire apparì
Diversi carte delle proposte nonostante tutto per la gente finisce per rifiuti Fullin su posizioni moderate perlomeno in maggioranza
Natura e per fare questo la sinistra deve rapidamente
E quindi per la C ma anche una buona dose di prima di fare la critica gli altri a fare l'autocritica essere capaci di rispettare le risposte che riguardano gli stessi non quelle facili che possiamo come si può dire suggerire per i comportamenti degli atti definire una strategia io
Non il tempo viene in mente niente devo dire l'autorevolezza ma alcune cose che ho in testa su quali possono essere i punti concreti e dico dico quelli soprattutto che pongono problemi e la sinistra su cui bisogna essere di riflettere
La prima diciamo connotato di questa strategia che non può essere quella degli anni settanta avrebbe e della o danni ottanta che io personalmente identifico in auto tra il sequestro di documenti la prima cosa
E dovesse ritrovare un'amicizia intermedie tra i due poli su cui siamo sui lati del multilateralismo totale planetario ed è bilaterali
E io mi identifico in una dimensione regionale
Questo poi tradotte in italiano europeo o di una cosa molto concreta riguarda la comunità europea sono d'accordo con la compagnia belga uno sforzo a livello comunitario ma non generico
Nel post coloniale come suoi vari accordi di lo ma e così via ma sul Mediterraneo
Se si vuole poteri speciali se si vuole se sul Mediterraneo sull'America latina lo studio del anch'io so cioè in testa da tempo che questa linea italiana con che vada per ragioni che sono un po'Coppo postcoloniali un po'di carattere religioso poiché non so che cosa di altro genere dite che va oscillando in giro per l'Africa così mi pare totalmente assurda la priorità dell'Europa se la dimensione come si può dire concreta per avviare questo di questo confronto questo rapporto che fino ad oggi non ha funzionato integrazione quella regionale la priorità e i vedi e se c'è una seconda prioritario avere un po'è quella dell'America la
Derivazione regionale quindi dentro cui puoi allora come si può dire si possono conciliare la necessità di tener conto di quel multilateralismo planetario perché poi io non sottovaluto affatto ruolo importante di istituzioni come il Fondo monetario Banca Mondiale chiuso o degli accordi bilaterali
Per esempio quello punto tanto decantato in questi giorni abbiamo recentemente stipulato con atti
Seconda cosa
E il problema di capire che la questione non è
Semplicemente di dimensioni di risorse che si destina in questo selettivamente di tale fatto passi in avanti era cosa buona
Ma questo aumento quantitativo Inter unificata ha dato molto
Ne è stato per questo assolutamente notato raccolto dai soci come una cosa che abbia poi cambiato antichi in piccola parte il panorama nel corso del parole di quantità ma di sapere quali sono gli strumenti di una cooperazione nord sud che vada nella direzione che gli occhi di una più forte integrazione
Con gli aiuti sono l'ultima delle questioni
Questioni centrali sono
La politiche finanziarie
Codifica il che vuole dire debito
E
Il ruolo dei dei paesi dei governi oppure nel caso dell'Europa della comunità inteso come governo sovranazionale nel determinare le politiche finanziarie
La cosa assurda che noi discutiamo di qui giudichiamo il piano beghe ma non c'è un solo piano della Comunità economica europea ed è stata una sola battaglia progressista ed è fatta non di parole ma di vacche perché l'Europa entrasse in ballo
Il bus che abbiamo fatto è stata qualche moral suasion limitatissima ciascuno con le sue mani cose molto difensive di nuova Argentina
La questione del commercio
E che non può essere vista solo come senta dire che sto convegno come ha detto credo manchi della direzione delle politiche dei crediti all'esportazione questa la forzato che noi usiamo una par di quello che chiedeva aiuto a cercare esporta qualcosa però non è sbagliato nemmeno nella nella parte dove sia la parte facile problema vero è sull'atto che le importazioni
E quindi consente di spostare a sinistra l'open a proporre i governi europei che la presentati da De Clercq partecipano trattative Gatta
Mettere sul tappeto perché le trattative gatte siano coerenti con quello che io chiamo non solo lo sviluppo ma l'integrazione a livello mondiale e soprattutto l'indicazione ridarò su quali risposte
Pronta a uscire domani con delle proposte
O fa finta che questo un problema che riguarda l'America e l'Europa organizzazioni agricole così
Non ce ne frega niente pronta
è pronta a fare seguito e usare il il recente rapporto dell'OCSE che computano mi ricordo i fanti in duecento miliardi giù di là di dollari gli aiuti che diamo tramite sussidi al produttore sussidi al consumatore nei Paesi sviluppati del mondo perché l'anno questi sì perché disarmo va benissimo sono contro ma questi questi sono risorse vanno
Sono più facilmente più coerentemente più correttamente a recuperare fiducia sarà un problema di carattere sociale di carattere politico che i nostri agricoltori centosessanta mila decide
Non si può avere
E tutto quanto non non c'è soluzione del
Nel bel cerchio diciamo per cominciare a fare lo sviluppo tra centrato partendo da parte donano
Il problema
Del nesso tra politiche commerciali politiche finanziarie
Come si può dire politiche di cooperazione effettiva alla realizzazione di base produttiva che vuol dire a questo punto sulla questione del debito uscire dalle ciò che sappiamo che non è possibile risolvere una possibile cioè dalle proposte utopistiche di moratoria cancellazione di debiti e così via e di andare concretamente come Sinistra Europea ad appoggiare quella che io chiamo la linea avrà dei pasticci avarie versione tecnicalità diciamo discutere già a scendere in campo decisamente con alleanze con forze che non sono neanche di sinistra su una parte delle banche una parte degli interessi industriali e così via avrebbe stremata dall'incivile
E che ha tutta una serie di conseguenze
Politica e diciamo pure che l'orientamento quindi influire su questa cosa qui non frase dal punto fa questo misto di ipocrisia di utopia nel dire problema è
Cancellare i debiti io così fare concretamente questa direzione semmai per quello che riguarda la parte più povere del terzo mondo sono i paesi e l'Africa subsahariana vedere concretamente come sfruttare gli spazi che ci sono in questo caso solo in questo caso spiegando perché per una vera o proprio per l'azione di aiuto senso di cancellazione di debiti non a carico delle banche insomma carico dei principi paesi sviluppati
Un'operazione precisa dichiarata cioè in cui qua si può dire si scende in campo spiegando quanti soldi quindi quanti soldi dei l'Italia tutti questi dei cittadini che pagano le tasse non sapeva siamo disposti a a gettare in questa direzione di Brembio
Fare impazzire del Dipartimento dello sviluppo questi tanti soldi che abbiamo le prenderei quasi tutti di poter usare queste operazioni
Riducendo come si può dire le attività normali al di là che siano fatte a proprio agio su programmi su regioni o in molte strade per correnti giusto meno giusto
Ecco queste sono le cose l'acido va dolente molto molto molto a spanne queste sono le cose su cui noi dobbiamo dovremmo mio parere potremmo mettere a fuoco una strategia precisa e concreta che in questo momento avrebbe un enorme spazio per avere successo per mesi per determinare quello che non siamo amici determinare invece sette anni cioè
Dimostrare che una battaglia progressista
Nella seconda metà del ventesimo secolo può avere efficacia non solo a livello nazionale così ma anche ridendo sovranazionale di queste cose e quindi come si può dire
Cominciare a dimostrare ai nostri partner interlocutori sole forte progressista di questi Paesi che appunto la sinistra europea
Per politico per compiere alle ante per realizzare così mi ascolti sporco
Qui dentro poi ci possono come si può dire
Tradurre anche
Quelli dell'operazione chiave nel senso di esempio concreto fattibile subito anche da parte di un singolo Paese nella comunità ci vuole un po'più di tempo per arrivare a determinare Polito coordinate penso alla proposta che da un anno sta facendo Reviglio
Molta precisione credo che politica ripeto anche qui applicata mediterranea che trasferibile anche altre situazioni
Di messa in moto di meccanismi per determinare come si può dire un coinvolgimento
Di risorse e di responsabilità da una parte e dall'altra da un paese del Nord paesi del Sud per realizzare sviluppo di base produttiva questo si potrebbe fare bastano i soldi appunto ci sono i soldi operazione sviluppo vaste decidere rimettere una parte di ci sono le risorse tecniche Leni le banche italiane si potrebbe trovare come egli ha tentato di fare rapporto se non di tutti i Paesi comunitari almeno uno altri due altri paesi comunitari la Spagna potrebbe essere un buon padre per questo
Ci sono tra l'altro anche c'è la dimensione regionale euromediterranea ci sono alcuni Paesi come si può dire rispetto a cui l'iniziativa per un grossissimo concreto significato politico pensa recita l'Algeria
Quindi non solo nei termini come si può dire confetti dare una mano un paese ma di sviluppo ma anche ai fini del degli equilibri di pace distensione del velare mediterranei posso dieci quindici anni
Solo saranno molto determinati dal modo in cui sui Fiano evitare crisi maggiori di carattere sociale economica in questi due queste sono presentano fare subito
Che avrebbe un effetto inefficacia mille volte maggiore
Anche di migliori più lodevoli
Progetti programmi che nel corso di questi anni folle aumentate risorse abbiamo canalizzato attraverso uno o l'altro di strumenti che le leggi ci hanno dato ultima cose finisco
E la sinistra l'opera deve tener conto cose disposta a mettere nel piatto in termini di accettazione di emigrare
Emigra capite migratrici migranti di grande immigranti emigranti da lì immigrati
Questo è l'altro punto delicatissimo
Dove
D'altronde un discorso difficile a fare anche con Paesi in via di sviluppo perché molti di questi Paesi pesa l'Algeria hanno come tesi ufficiale giustamente di non voler contare sulla l'emigrazione comunista però al di là delle tesi ufficiali l'esperienza concreta l'esperienza storica i dati demografici numeri sono tono noi ci dicono sarà molto difficile
Che nel breve medio periodo sì posso in qualche modo
Trovare una soluzione graduale pragmatica un a un rapporto di integrazione corretto non se non si mettere in conto anche questo cioè se rimane una forma di protezionismo
Ma è stato sullo sbarramento al al movimento delle risorse umane
Compravano solo che la linea che sta prevalendo oggi
In tutti i Paesi ma l'imposta sola Francia per problemi comprensibilissimo penso la Germania in questo guaio dei sei Paesi
Perché fino a ieri era abbastanza aperti del del nord Europa all'Inghilterra comincio a vedere quello che sta crescendo anche qui in Italia sostanzialmente per tante ragioni che naturalmente poi decidere di fare una politica nazionale gestita del trasferimento risorse umane quindi le quote di immigrati e così via pone molti problemi pone problemi interni rispetto alla disoccupazione cambiamo intarsiati in competizione spiazzamento pone problemi di carattere culturale e religioso eccetera perché
Vuol dire misurarsi coi problemi delle società multirazziali che sono problemi come in un Paese come l'Italia non si è mai misurato mai premi voi difficile ecco è disposta la sinistra su questo e a fare qualcosa e come si può dire assumere affrontare la questione e
E misurarsi dando delle risposte che sono poi concrete alla sinistra la fatica regola fatto a contribuito con un ristretto gruppo chiediamo una lobby buona di gente interessata questo problema a fare una legge che quando fu fatta io l'ho visto al lavoro sembrava molto avanzate anzi esigue dopodiché quando la legge va applicata la stiamo stiamo rinviando come si può dire l'applicazione a fare traslare presenta un anno e due mesi nemesi perché quando questi andati replicazione concreta si è scoperto com'era ovvio che in
In assenza di un disegno stai cambio respiro questa legge finiva per ottenere il risultato opposto credo di quello che la buona vuole cioè il per sistemarne quanti ne sistemati sessanta settanta mila e creare il problema dovendosi applicare la legge medesima sostenuta Dubois che espelle dodici scale di spenderne
Non so quante altre decine devo non so quanti altri migliaia e che non si sono in un anno e mezzo ovviamente inevitabilmente regolarizzati secondo quella legge
Ecco discutiamo di queste cose ma non mi convegni dispongono solo di convegni ecco discutiamo io son d'accordo con Napolitano per farne oggetto iniziativa concreta Napolitano ha fatto una proposta la trasposta mi sa che c'è anche un'altra iniziativa che abbiamo preso socialisti europei tanto abbiamo sia abbiamo cominciato l'italiani ha messo in moto questo circolo ancora dal novembre scorso abbiamo proposto di attivare una un dibattito in tutti i parlamenti nazionali uno il maggior numero di essi al Parlamento europeo contemporaneamente per affrontare le questioni diciamo della di una linea progressista rispetti prende l'economia mondiale di oggi
La proposta è passata all'unione di partito stalinisti a Parigi quattro marzo ci sarà un incontro di tutti i Capigruppo socialisti tutti i partiti socialisti di tredici Paesi comunitari finanzieranno il documento e la mia stima descriverà successivo alla seconda settimana di Marco in tutti i parlamenti
In cui i regolamenti condizioni politiche e tecniche lo consentiranno e di sicuro nel Parlamento europeo di sicuro a bordo io spero situazione politica italiana permettendo di sicura fine tali ci sarà questo dibattito su questo documento Napolitano sacche di idea
Mostra dei socialdemocratici che in quanto aderente l'obbligo di solista abbiamo dall'Italia lanciato questa cosa e di coinvolgimento solo tutte le forze ma di coinvolgere in modo particolare comunisti radicali
Nella presentazione comune di un documento e uno dei punti chiave di questo dibattito esattamente questo il ricambio del no però la discussione assenso non solo appunto se ha questa caratteristica di coordinamento di attivo di dimostrazione di voler CSM asset in quella sede chatroom esaurendo tutto lo scibile avremo il coraggio di cominciare a mettere il piatto superiore segrete continua parlando in altre cose giuste fax
L'importanza del volontariato dell'importanza del che disarmo la pace siano la contrapposizione al suo timido eccetera della utilità di mandare a pioggia ma programmate cosa nobilissima sinistra rimarrà fuori del gioco è assente era l'occasione qui ci ritroveremo di sette otto anni fa Domenico che questi insufficiente per constatare che non siamo soggetti di questa battaglia di queste cose che pure
Ci pare giustamente così importante che pure come forze politiche abbiamo contribuito nel passato
Indicarne l'agenda potenziale delle del del confronto politico una delle massime priorità
Ciocca ha detto in maniera così vivace Gianni De Michelis mi pare che sia degno di discussione di approfondimento ora sentiamo Jean-Pierre cotto
Me lo fece
Sono molto lieto di partecipare a questo dibattito sull'impegno della sinistra europea nella cooperazione allo sviluppo di constatare la qualità
Delle riflessioni in Italia e il rilancio di una riflessione sul come e perché
Deve esserci una solidarietà nord sud del resto mi sembra che questo dibattito stesso
Sì apportatore di questo cambiamento sia nell'opinione pubblica italiana
Che
E le misure prese effettivamente dall'Italia da alcuni anni a questa parte che fanno dell'Italia una felice eccezione in una situazione di ristagno
Di passi indietro di indifferenza nei rapporti nord sud l'altro giorno
Il presidente del Comitato d'aiuto al lo sviluppo dello dell'OCSE
Sapete che e quest'anno dovrà essere considerato come l'anno dell'Italia per l'aiuto allo sviluppo perché l'Italia era il solo Paese ad aver accresciuto
In modo significativo il proprio aiuto allo sviluppo e non ancora più significativo gli orientamenti della legge quarantanove e la riflessione è che essa comporta mi sembrano impegnare indicizzare le cose in modo tale che l'Italia e la sinistra italiana oggi sono un una punta di lancia in questo in questa battaglia per la solidarietà nord-sud noi i partiti della sinistra siamo impegnati in questa solidarietà ma per quale motivo
Per contribuire a questa tavola rotonda non vorrei porre un quesito riguardante gli obiettivi
Gli obiettivi dicevo poiché in Francia constata un certo qual modo che allo stesso tempo c'è una sensibilizzazione crescente dell'opinione pubblica francese di fronte ai problemi della solidarietà nord-sud
E una infame utilizzazione del dibattito in questa materia la campagna per la lotta contro la fame nel mondo
L'appello dei io premi Nobel o anche delle operazioni di vario tipo di concerto con i giovani per aiutare spontaneamente il Terzo Mondo
Sono portatrici tutte e queste iniziative di uno spirito d'appalto non essere della San Vincenzo ciò e ci riportano ad una visione puramente caritatevole Expo letizia tardi del rapporto nord-sud
Tutto il lavoro fatto negli anni precedenti negli anni settanta in particolare rilevo in particolare da parte de delle ore regia da parte delle grandi organizzazioni non governative cattoliche e protestante in Francia vengono messe nell'ombra per dare un una dimensione politica per porre e questa dimensione politica
Per dar corso ad un nuovo rapporto nord-sud da un un nuovo equilibrio
E nell'ambito di questa riflessione politica meglio a tale proposito l'apporto che noi partiti della sinistra dobbiamo fornire all'orientamento dello sforzo nord-sud
Deve passare attraverso una ricca politiche azione del dibattito su questa solidarietà
Su questa cooperazione
Su questo aiuto allo sviluppo aggiungerò
Che
Quello che mi sembra essere un dovere per i partiti della sinistra mi sembra anche rappresentare un elementare prudenza Induno il periodo di crisi mondiale di Bilanci di austerità nei vari paesi del mondo e tutti sappiamo io ho avuto una pratica quando ero al ministero
Della cooperazione in Francia sappiamo che i bei gli slanci
Finanziarie di bilancio non sono garantiti sugli anni successivi sappiamo che il sentimento caritatevole che può essere importante ad un dato momento deve essere consolidato corroborato
Che che sarebbe una imprudenza
Tenersi attenersi limitarsi a questo solamente solamente ritenere che questo sia sufficiente
Per dare un vero aiuto contribuire alla solidarietà nord-sud nel periodo in cui viviamo
E l'idealismo l'utopia sono certo necessari ma non sono sufficienti ed è in questa prospettiva che io vorrei analizzare i tre oggettivi della solidarietà nord-sud della cooperazione allo sviluppo
Nel modo seguente primo aspetto e qui non sono certo di essere d'accordo con giardino Gianni De Michelis o troppo utopista nelle sue riflessioni per quanto questo possa sembrare paradossale
Riprendendo una frase che spesso ripeteva di François mi terrò aiutare il Terzo Mondo aiutare se stessi a uscire dalla crisi questo è un tema che noi conosciamo bene dell'Inter
Dipendenza nord-sud che l'idea che la solidarietà economica fra nord e sud sia una solidarietà
Che corrisponde al nostro interesse beninteso nel Nord come nel sud e questi interessi tende inteso del Nord per una cooperazione con il Sud
è una molla indispensabile se si vuole attuare e perseguire anno dopo anno una politica resterà una politica economica estera una politica dia il fiuto al Terzo Mondo certamente diciamolo subito non si tratta di preconizzare Magic incoraggiare una politica del profitto a breve termine conosciamo bene tutti gli elementi
G li chiede cattivo sviluppo generale Tota certe forme di politica di cooperazione e di aiuto allo sviluppo e a tale proposito la tensione che riscontriamo in tutti gli Stati fra i ministeri della cooperazione che cercano
Di sollecitare una politica a medio lungo termine in genere e i i ministeri delle Finanze e del commercio estero che oggi generalmente sono piuttosto interessati della al al conto che viene presentato a fine anno e questa è un'attenzione che dobbiamo gestire ma al di là di questa nozione
Che un interesse a lungo termine del Nord deve sottendere ogni politica di cooperazione già aiuto allo sviluppo
E al di là della gestione a breve termine della tensione che ho citato c'è un vecchio termine
Da un medio termine in cui bisogna meglio adattare gli interessi degli uni e degli altri Gianni Riotta solleticato parlando della politica agricola francese del nostro atteggiamento nei confronti della politica del Terzo Mondo ha citato anche un questione della Community figli
Ed è in questi due settori non dobbiamo fare ci farci illusioni non avremo l'accordo dei sindacati che quello dell'opinione pubblica se prendiamo sempre prendiamo di petto per così dire degli interessi decisivi in un paese o nell'altro e se li mettiamo in opposizione frontale gli uni con gli altri
Io credo sulla questione della politica agricola comune che e ci sono delle cose da fare delle cose che possono permettere di stabilire una solidarietà utile da una parte come dall'altra e non voglio qui parlare dell'piano del ministro francese
Dell'agricoltura che ha cercato di vendere al Papa mesi fa parlo di riflessioni Piura approfondite sul contratto di complementarità che può essere sviluppato tra le agricolture europee e quelle di un certo numero di partner del sud
Non possiamo parlare del terzo mondo indiscriminatamente e qui mi riallaccio mi associo a quanto ha detto De Michelis sulla nozione di regioni
Ci sono delle cose da fare è uno dei nostri principali sforzi deve essere di giungere settori del settore a delineare gli elementi di convergenza
E porre se poniamo il il problema nord del rapporto nord-sud in termini sacrifici del Nord per aiutare il Sud non riusciremo a fare nulla non riusciremo a prendere questa piega politica non andremo da nessuna parte
La politica è una decine di rapporti di forze gli uni e gli altri abbiamo avuto una sufficiente formazione marxista per ricordarci di tanto in tanto anche se talvolta dimentichiamo le nostre buone letture di un tempo
E che è questo il quadro in cui dobbiamo opporre impostare il problema del lire e dei mezzi per ravvicinare degli interessi dell'orto e del sud il modo realistico e lucido
Nello stesso senso
Qui una delle osservazioni che sono state fatte mi è sembrata
In mi è sembrato interessante stiamo attenti allo slogan Smodis beautiful all'idea di uno sviluppo endogeno
E questo lo dico con tanta tanto più facilità perché io sono stato al governo uno di quelli che più hanno spinto quest'idea e spinte programmi francesi nel senso dello sviluppo endogeno
Non credo che ci sia veritiera mente opposizione fra l'idea di uno sviluppo endogeno e in lite al di una integrazione crescente della delle nostre economie a livello mondiale non c'è opposizione però potrebbe potrebbe essere facile e comodo rinviare il Sud al problema dello sviluppo indoor endogeno e dire ebbene potete cavarvela da fuori tra di voi
è tutto andrà a posto da sé
Questa facilità questa soluzione di comodità
Mi sembra essere tanto più pericolosa in quanto oggi uno dei principali problemi e che il Nord ha meno bisogno del sud tutti gli indicatori non mostrano non è solo una questione di crisi non è solo una questione di debito
Il calo del commercio mondiale in valore e in volume
Abbiamo meno bisogno dei prodotti del Sud
E mentre la spinta protezionistica ci induce a rinchiuderci su noi stessi i progressi tecnologici in tutti i campi
Ce ne danno ce ne forniscono i mezzi e credo che la differenza del Nord le indifferenza del Nord nei confronti del Sud può combinarsi pericolosamente con un
Un discorso di sviluppo auto centrato nel sud
Non non alimentiamo questo discorso che potrebbe convenire sia gli uni che gli altri finirebbe con il creare una situazione di duplice indifferenza che potrebbe provocare un'esplosione
Bene torno sul fondo aiutare il Terzo Mondo aiutare se stessi a uscire dalla crisi lo sappiamo e noi partiti della sinistra crediamo che se non ai cerchiamo il Terzo Mondo a svilupparsi i germi dell'esplosione saranno presenti e questi germi dell'esplosione alimentati dal cattivo sviluppo sono germi
Che possono comportare conseguenze non solo economiche ma anche politiche
Che possono diventare molto pericolose il secondo obiettivo quello politico che vorrei qui evocare nel quadro del mio intervento potresti assumerlo come segue aiutare il Terzo Mondo
Vuol dire scommettere sul non allineamento
Qui abbiamo la necessità di scrivere una politica di solidarietà nord-sud una politica di cooperazione allo sviluppo
In una prospettiva strategica e di sicurezza do infatti abbiamo una situazione in cui in fondo lo sappiamo bene i presidi principali germi di esplosione sono nel tessuto non già nel Nord
Nel Nord dal mille novecentoquarantacinque in poi il grosso modo la situazione è più o meno è rimasta stabile e gran se alle varie politiche di stabilità messe in opera ci sono state delle difficoltà ma non c'è stato mai esplosione mentre nel Sud
L'esplosività non è mai cessata e una politica di solidarietà con il Sud non deve essere una politica disincantata e disinteressata deve essere una politica direttamente legata alla preoccupazione della sicurezza del mantenimento della pace mondiale
Legata alla volontà di farsi che il Sud non sia il luogo in cui il conflagrazione Hearst Ovest potrà a scoppiare e a tale proposito dobbiamo riprendere l'idea cui spesso anche il Sud non crede molto e cioè quella del non allineamento
Dico che il Sud non ci crede molto al non la linea vinto io ho avuto alcune esperienze in Africa
E qui risalgono agli anni nel passato me per quanto riguarda il chador nostra politica era stata di dire agli africani prendete in mano la questione prendere in mano voi stessi
Organizzate una forza interni di Intermedia africana dati ricreate di mezzi per intervenire e gli africani stessi sono stati quelli che ci hanno detto ma lo qua non sarà mai in grado di farlo noi africani
Non siamo capaci di mettere insieme i reggimenti che possono servire a tal fine e i penso all'operazione del mille novecentottantuno ottantadue è stato necessario che noi francesi ex colonia Linneo coloniali
Conduce stimo dirigersi ma uno sforzo africano che poi è stato utile poiché ha creato le condizioni del primo ritiro libico
Organizzato con delle forze africane ma è vero che spesso è difficile far credere agli Stati del Sud che sia necessario un nome allineamento da parte loro al di là di ogni discorso retorico
E difficile farglielo credere credere loro
E per noi i partiti della sinistra è spesso difficile trarne le conseguenze
A lungo termine di questa cooperazione necessità di questa cooperazione
Militare e della necessità effettiva di una tale cooperazione militare perché non si può perorare la causa del non allineamento
Essere pronti ad aiutare il partner a costituirsi mezzi del non allineamento c'è
è un equilibrio difficile da mantenere qui tra il pericolo di far la figura di quelli che alimentano con la loro politica i conflitti regionali
Pregherei particolare vendendo armi il pericolo di di dimettersi di abbandonare le proprie responsabilità in una situazione in cui abbiamo il dovere nonché la necessità di aiutare
I nostri partner del Sud per dare tardare loro e in particolare alle organizzazioni non alle organizzazioni regionali la possibilità di rendersi non allineati diciamo così c'è un problema un po'difficile da gestire
Terzo obiettivo su cui vorrei dire qualche parola per concludere paterni assumerlo come segue aiutare il Terzo Mondo vogliono scommettere su i diritti umani è un tema un po'avvelenato pieno Gipo crisi eppure è necessario e tanto più necessario in quanto noi siamo dei partiti di una sinistra senza Complessi senza sensi di colpa in merito e anche qui
Siamo indotti a condurre una politica che può riassumersi nel dovere della non ingerenza
Una politica che potrà chiamare di diplomazia attiva non dico di diplomazia sovversiva perché non credo alla possibilità né all'efficacia del resto di una politica sovversiva
Purtroppo spesso dobbiamo modo deludere i nostri amici nostri compagni che spesso conducono una lotta difficile nei Paesi del Terzo Mondo
Quando continuiamo ad avere dei rapporti ufficiali spesso intensi con dei regimi che noi dei test diamo nel fondo dell'al nostro cuore ma a tale proposito una diplomazia non sovversiva non significa diplomazia compiacente o complice c'è una politica di fermezza che tocchiamo osservare e comunque sia non possiamo accettare il discorso
Che qual alcuni facevano tempo fa di dire che è il primo diritto dell'uomo e di potersi nutrire poi si vedrà
Noi sappiamo che il Sud spesso non accetta più questa posizione
Poi non chiediamo troppo non faremo la rivoluzione per procura né al posto dei nostro di compagni dei paesi del Sud questo lo sappiamo
Ma una fermezza sui diritti dell'uomo su questo tema dei diritti dell'uomo una fermezza concreta ed attiva difficile anche non è difficile perché in particolare i diplomatici non gradiscono di occuparsi di diritti umani e difficile chiedere a un ambasciatore che per incarico devi fare e sa di essere amico delle autorità presso cui è accreditato divenire tutto a un tratto da insultare il capo dello Stato e dirgli che sta agevolando i diritti dell'uomo
Inc c'è tutto questo aspetto per quanto riguarda i diritti umani che non è facile da sormontati comunque noi dobbiamo avere un atteggiamento di fermezza se vogliamo tener fede ai nostri impegni e se facciamo politica e per fedeltà ai nostri impegni ecco quindi alcune riflessioni che volevo comunicarvi in questa tavola rotonda dobbiamo fra di noi riflettere
Superare le contraddizioni che sono emerse dalle varie relazioni intorno a a questo tavolo
Questi da riflessioni in seno alle sinistre è importante l'idea di una task force forse avanzata da Napolitano mi sembra un'idea importante ne prendo nota
E anche dello sforzo lanciato da De Michelis a livello di Parlamenti nazionali di Parlamento europeo per quanto riguarda il rilancio concertato della crescita
In modo di far fronte alla crisi si noi credo abbiamo bisogno di continuare insieme a rinnovare la nostra riflessione su un tema come questo grazie
Cambia
Camper cotta dato alcune risposte piene precedentemente proposti e Anna
Introdotti altri
Io credo che la tavola rotonda abbia per gli interventi per il carattere degli interventi una già un suo aspetto come dire complesso che però concluso tuttavia e quindi penso che non sia necessario un secondo intervento da parte dei partecipanti tuttavia se ci sono delle brevi repliche da parte loro mi pare che si possono fare rapidamente ci sono delle brevi repliche da fare
Volete fare delle Gianni poi ci penseremo sopra no appunto
Va bene ci pensa milioni
E che ci sia da da pensarci sopra perché alcuni punti anche di divergenza sono emersi ma non non mi pare che possano essere sbrigati attraverso contestazioni rapidi un punto mi sembra che sia quello del rapporto tra sviluppo fin d'oggi no e e interdipendenza o integrazione ecco se le due cose sono in contraddizione come si debba intendere sviluppo endogeno e così via questo un punto molto complesso che io sono d'accordo fa rigettare vecchie impostazione che in qualche modo andavano nel senso di una separazione contrapposizione
Tra processi di sviluppo nel Terzo Mondo e paesi sviluppati e però non credo che non abbia più ragion d'essere una riflessione
Su come concepire i processi di sviluppo nel Sud su come garantire ricca Gianni Bugno è un certo grado di identità in di indipendenza anche nel quadro di una integrazione regionale e internazionale ma credo che effettivamente io ne traggo acqua al mulino della mia proposta insomma bisogna lavorarci sopra anche per parecchio tempo insieme va bene quindi una breve era e qui cala infatti Gianni De Michelis per un'altra brevissima replicò che riuscendo a chiarire io sono d'accordo soci rimane una confusione è facilmente eliminabile
Cioè evidente che
Il tipo di sviluppo che dobbiamo contribuire a realizzare riprese su dovrà essere chiamiamo nel modo può non si può pensare una sorta di condanne essere per sempre delle periferie quel punto di che dire che se questo sviluppo endogeno deve nascere nella logica di una crescente integrazione dell'economia mondiale o no queste sue su questo c'è stata una discussione politica e quindi su la posizione dello sconto centrato è sbagliata e la sinistra deve dire che è sbagliata
E quindi non deve nemmeno usare il termine di di paura della dipendente perché è evidente che in una fase iniziale
Iniziale il lo sviluppare sia pure con logiche in dozzine quindi caratteristiche specifiche lo sviluppo dei Paesi ecco detto terzo mondo inevitabilmente se vale la logica dell'integrazione ingenerosa una certa qual grato di dipendenti punterie sì però essere realisti interdipendenza che tiene conto delle cioè e enoteche Lele lo dico perché questo poi avere dei risvolti concreti quando si affrontano problemi poi però del debito livida uscirne fuori perché il risultato finale di del di quello che salendo che noi diamo
Che i soldi che diamo per le politiche di aiuto sarebbero nella logica non di una dipendenza priva di fatto nel conto finale servono solo a essere riciclate presso gli organismi di nuovo verso i Paesi sviluppa i saldi sono quelli che sono al tre anni i Paesi tardavano sala finanziano per esempio finisce e queste sono questi sono i San Rossore sedici carico di quindi la questione della come si vede il modo di gestire la relazione così come si può dire controbilanciare dipendente comporta il problema concreto affrontare perché qui quello che ci chiedono i governi dell'America latina questo chirurgiche erano i i primi sotto i governi di sinistra l'America Latina altrimenti adesso Emerson belle parole che però non li aiutano neanche per un attimo concretamente risolvevano la questione lato però voglio dire che sono d'accordo che qui tifi o meglio chiarisco meglio nel cielo con quello che dice Giampietro effettivamente cadevano a rischio l'utopia cioè la traduzione concreta della strategia che ha cercato di schizzare deve essere basata su un tentativo di fare il più possibile con pragmaticamente come si incide interesse adattati evidente che se noi affrontassero questioni quelle l'accordo molti fibre la Poli Enrico comune in modo frontale può eseguire pretendendo in nome della solidarietà su cui si basa finora partono sullo smantellamento totale sotto Natale
E così le faremo la stesso discorso utopico pensare sulla questione i cento miliardi dolere Zante scrivevo delle belle parole non porterebbe a niente ecco naturalmente dire questo non significa che era certa iniziativa romana prese che quindi sia pur né per gradi delle proposte devono essere avanzate e che la sinistra in termini politici e deve spingere la sinistra sociale i suoi lettori per dirla brutalmente a a accoglierei l'interesse che c'è
E perché c'è un interesse non puramente etico
Ma anche sociale politico per quelli che stanno alle spalle note di sinistra andare verso una maggior cooperazione tra nord e sud perché altrimenti lo stesso sviluppo del no si chiuderà su se stesso tesori di fare disco si era fatto mille volte su come se ne può uscire da questi squilibri crescenti caro caratterizzato indebolito l'economia del Nord sviluppato nel corso nel corso di questi anni ci vuole realismo da questo punto di vista però ecco ci vuole un realismo che comincia a dire che sia pure in o almeno tenta di problemi sul tappeto se ne comincia a discutere sul serio faremo si fa tra di noi mai e non ne parliamo e allora se volete finisco io prima nella mia testa avevo come massimo
Punto di e come si può dire di convergenza concreta per iniziativa politica di queste questioni nei negoziati Gatti
Invece politicamente assegnista europea sono totalmente assenti le quasi una discussione sono considerate questioni posso affidamenti da come finirà il round d'Uruguay Round dipenderanno novantanove per cento delle quali stiamo dicendo che stavano poco bene anche né politica né sono servite per qualche chiarimento mi pare che la tavola rotonda c'è stato interessante sono
A te avanzate due proposte precise e quella della task force è quella della discussione nei Parlamenti europeo e nazionali questi temi o vanno ovviamente approfonditi
Ma mi pare che già fin d'ora si possa dire che c'è una volontà una volontà da parte di tutti i partecipanti di approfondirli e di vedere come realizzare queste proposte
Con il che la tavola rotonda si conclude e si conclude anche il nostro convegno io ringrazio tutti i partecipanti ringrazio in particolare i partecipanti alla tavola rotonda