"Un manifesto per la cultura italiana"

Puri
Abbiamo l'ora canonica di ritardo quindi mi pare che siamo in regola con la prassi
Se prendono posto
Poi il primo iscritto a parlare e Armini dell'assessorato alla cultura del comune di Firenze
Sì vorrei subito dirette l'assessore non ha potuto essere presente qui stamane perché è impegnato nel dibattito del congresso della Federazione del partito a Firenze
Vorrei anche ringraziare le parole di Barilli che ieri individuava nella politica culturale fiorentina quella famosa seconda fase delle istituzioni
In cui pare che molti assessorati e molte amministrazioni di sinistra siano in questo senso indirizza e tre comunque subito nel merito di alcune questioni che poi stanno alla base di questa ipotetica è possibile seconda fase
Innanzitutto il ritenere indubbio da anche indiscutibile che l'aria del pensiero socialista e laico debba aggredire come è stato affermato anche quinquennale discorsi di ieri l'azione di ieri il piano di lavoro culturale
Della riflessione intellettuale della produzione idee ed eventi nuovi e che si è indubbio che questa pratica è questo lavoro debbano fare poi riferimento all'IMI e generali di politica e a lire particolari anche l'intervento a seconda delle situazioni specifiche in cui si trovano in periferia due in ogni caso riteniamo che siano i caratteri riconoscibili fin da subito
La qualità della proposta e la qualità e la professionalità dei soggetti propositori e questi Caratti devono valere secondo noi sia per i soggetti pubblici e collettivi gli enti le associazioni istituti culturali sia per i soggetti l'iniziativa privata i club se i singoli operatori gli intellettuali gli artisti i tecnici della cultura e questo è un punto che riteniamo di grande importanza perché tutto sommato il grosso nodo da sciogliere è quello di invertire la rotta nel terreno del lavoro culturale che nella società in genere d'invertire la rotta del che si ci sta portando e che ci ha portato fino ad oggi all'assistenzialismo e al una perché agli inizi pareva essere l'unica possibile per uscire dallo stallo di una realtà culturale che stentava a qualificarsi ad evidenziarsi
E che oggi assume al contrario le caratteristiche opposte
Creando momenti di scarsa produttività qualificata ieri questo è stato messo più volte in evidenza di appiattimento
Nonché un altro elemento estremamente importante la compressione dell'intervento privato che spesso è stato schiacciato all'opposizione all'altro poco di questo Cosimo della cultura dello spettacolo
E non essendo stato assistito e non stimolato nella dialettica sociale sia spesso tutto concesso è tutto rivolto al consumismo culturale tout-court cercando solo gli aspetti remuneratività di questa impreviste
Certo riteniamo questa di aprile l'iniziativa all'iniziativa privata una scelta che può anche risultare estremamente positiva e creare nuove superiori stimoli quindi e riteniamo anche che il momento per agire sia oggi particolarmente a noi favorevole
Riteniamo anche che questa strategia sia strategia politica immediata con momento di politica culturale e di politica pura immediatamente correlati tra loro
Con un'iniziativa culturale capace di indagare conoscere movimenti alle tendenze della società civile
E capaci quindi di saper progettare che prepara negli anni ottanta un intervento di terzo fuoco laico e socialista nella città italiana futura e futuribile
In questo senso crediamo auspicabile è la creazione di porvi organizzativi e di osservatori che si muove in o pensino progettino e realizzino in un rapporto di autonomia dal partito politico e dai partiti politici
E così capace di essere una sonda reale nella società per un lavoro di sperimentazione e di progettualità in questo periodo si sta producendo un grosso sforzo sul terreno della discussione della proposta culturale e questo perché oggi e crediamo che sia importante capire questo questo patto
Discutere della cultura significa discutere di un nuovo modello di società di come vogliamo che siano le nostre città
Le nostre scuole le nostre piazze i nostri parchi i nostri fiumi le nostre case
Il nostro tempo libero di non lavoro ed il rapporto nostro individuale e collettivo con il mondo con la società intera la nostra vita tutto sommato di cittadini di uomini e di donne
Di bambini di giovani coppie anziani
Si sta assistendo in questi ultimi tempi
Ad un graduale progressivo ritorno a quella che comunemente viene definita la sfera del privato
Alcuni spesso la chiamano per il flusso anche questo comunque riteniamo sia un termine di gran moda un'etichetta che in quanto tale rischia di non fare un buon servizio al muovere superiori forme di conoscenza
Certo molti tornano al privato ma vorremmo anche dire e osservare che molti molti altri nel privato hanno sempre vissuto e mai con quasi mai sono emersi da questa sfera alla quale appartenere spesso era come un marchio indelebile equivale equivalente ad atteggiamenti disimpegno di egoismo di centrismo di individualismo più esasperato
S'è sempre parlato molto delle estati ma anche d'estate anche nelle nostre stati spesso molto colorate e molto musicate
Farò molti coloro che rimangono nelle case non crediamo che questo sia un reato
Ma crediamo che a questa parte i cittadini debba essere anche data una possibilità di sentirsi stimolati ed attivati nella crescita generalizzata del livello della cultura in Italia
Non si tratta di fare ovviamente del populismo o della falsa demagogia ma non è stata neanche di dire che la sola cultura e quella che è sempre e comunque sta fuori lontana dalla normalità e dalla quotidianità
Se cultura qualcosa infatti che si ricollega alla qualità della vita allora il nostro raggio di azione deve comunque allargarsi deve intervenire laddove per esempio non esistono strutture e mezzi per ora per operare un azzeramento medio dei livelli di vita e di crescita e sviluppo critico nel rapporto e nel consumo della cultura
Si deve intervenire ancora per fare degli esempi per una presenza sempre più qualificata dei mezzi di comunicazione di massa
Informazione e lo spettacolo la musica tutti oggi vengono consumati e divorati indiscriminatamente viviamo in un'era dell'informatica e dell'elettronica ed ancora siamo completamente digiuni
Di elementi e nozioni per percepire di interpretare come certi prodotti d'informazione di spettacolo possano nascere semplicemente tra virgolette manovrando la tastiera di un computer
Concretamente possono essere ipotizzati vari interventi di interventi in più convinti per esempio nel settore della pubblica lettura l'organizzazione delle biblioteche alle quali agganciare una serie iniziative culturali
Che si rivolgono ad un'utenza che esprime bisogni e domande alle quali fino ad oggi
Rare ed indefinite risposte sono state date
Trasformazione della città diventa quindi un passaggio obbligato da una città reale ad una città virtuale
Ma ancora in modo incompiuto proprio come incompiuto è il passaggio dalla società moderna industriale della macchina della produzione alla società postmoderna dei segni dei significati della comunicazione
Il ponte tra queste due realtà è compito ovviamente dei nostri tempi è il modo con cui si assiste che si può intervenire sulle modificazioni nel corso intere categorie di pensiero ci appaiono così già oggi ampiamente superate non adeguate ai tempi ai modi di questa trasformazione
Sono le categorie di pensiero di una sinistra datata anni settanta dell'enfasi e della rigidità ideologica in special modo per quanto riguarda il pensiero culturale
Sono le categorie di un'analisi della realtà affermai sistemi in cui ci aveva abituati una forma Società basata esclusivamente sui rapporti di produzione e non già come oggi accade sui segni sul linguaggio e sulla comunicazione
Mantenere allora tali categorie invita significherebbe determinare una soglia di tolleranza della cultura in relazione alle mutazioni scientifica e tecnologica sconfessare in sostanza ciò che si afferma di nuovo e di diverso
è un vero questo che crediamo di dover lasciare volentieri ad un'ottica terzi internazionalista destinata a consegnare al negativo tout-court al demoniaco all'irrecuperabile ogni fenomeno che non rientri nelle categorie interpretative aprioristicamente determina società dei segni quindi del linguaggio Società di spettacolarità
Anche tecnologica e quasi impossibile quindi non paragonare questa fase agli inizi degli anni sessanta
Coglierne i segni simili a differenti e oggi come allora lo sviluppo tecnologico la comparsa di nuovi media di nuovi livelli e strumenti di comunicazione
Viene salutata dalla parte più rigida della sinistra
Come un'arma dell'avversario qualche cosa di ineluttabilmente negativo
Se cedessimo alla tentazione per esempio di voler
Dura
Se cedessimo alla tentazione
Di voler
Voleva portarci ai livelli dello sviluppo informatico come negli anni sessanta una parte della sinistra si rapporto negativamente alla comparsa di un moderno sistema televisivo se cedessimo a queste sistemi vorremmo
Scusate cioccolato
Da questi sistemi non solo ci allontaneremo dal concetto del legame tra cultura spettacolo d'informazione ma nel grembo in sostanza i processi storici rinunciando a proiettarli sul livello politico e sulla nostra capacità di comando di tali strumenti
Nel ruolo che giocano in funzione dei processi di trasformazione della società
Condividiamo quindi appieno quanto giace Rolando hanno scritto sulle pagine de L'Avanti del diciotto novembre scorso se non mi sbaglio
Quando presentando il nostro appuntamento di questi due giorni affermavano che un Paese che non pensa non produce cultura
Può divertirsi quanto vuole ma alla fine accetta una progressiva subalternità ed una perdita di ruolo e di identità culturale
E oggi anche secondo noi la crisi della cultura italiana soprattutto crisi di produzione di idee e difatti qualitativamente rilevante
E quando parliamo di cultura di politica culturale purtroppo nel novanta per cento dei casi intendiamo una politica tutta rivolta al consumo della cultura
La forte domanda emergeva dalla Società Civile a manifestazione dei risultati della scolarità di massa dell'aumento data liberazione del tempo dalla coercizione del lavoro
Non ha avuto negli anni passati altra risposta che un'offerta di oggetti culturali da consumare
Come dieci anni prima al momento del boom economico
La maggiore retribuzione da lavoro e la ristrutturazione del lavoro non ha avuto altra risposta che l'indiscriminata produzione di beni di consumo deperibili e supera all'interno di queste linee generali di riflessione allora il cosiddetto infimo ero culturale di cui tanto si parla
Non è secondo noi che un pezzo del più diffuso effimera economico e sociale legato alla crisi imprenditoriale alla crisi della ricerca scientifica e tecnologica
Un pezzo cioè dell'intera crisi di identità e di produzione culturale della Società italiana degli anni settanta
Un effimero che si lega perciò ad una società che non è più quella di oggi
E che in questo senso vorremmo considerare chiusa questa polemica perché in me non effimere vorremmo considerarla chiusa
Perché altrimenti rischia di farci rimanere impantanati in una polemica e di non farci saper leggere a sufficienza e con dovuta intelligenza anche i segnali nuovi emergenti e su questi segnali da questi segnali partire per elaborare una riflessione una strategia nuova ed autonoma
In questo senso pensiamo che sia indispensabile a rimettere in discussione allora come centralità della riflessione
L'uomo come animale pensante contrapposta all'uomo come animale Massa ridiscutere le idee di città come centro storico e il per una città moderna in metropoli ridiscutere il rapporto con l'ambiente con la natura
Quale natura intendiamo eccome come quale rapporto dell'uomo con la natura
Ridiscutere quindi anche di quale economia di quale sviluppo terziario delle città di quale turismo per le città
In questo senso non crediamo vi sia contraddizione tra quanto sempre sull'Avanti affermava Paolo Portoghesi
Quando diceva che la civiltà italiana è una civiltà essenzialmente policentrica e che la nostra terra è terra di città gelose della propria identità e che esistono oggi le condizioni perché da questa identità e da questa gelosia si parta per produrre della cultura
Non vi è contraddizione tra questa analisi e per esempio la scelta a Firenze di progettare collocare il nuovo centro per l'arte contemporanea di cui anche ieri Barilli parlare mi locali del meccanotessile nell'ex area delle Officine Galileo
Via secondo noi consequenzialità di analisi di progetto complessivo per una città che partendo dalla propria storia dal proprio tessuto sociale riesca a sviluppare e a ridefinire il sì non vi è contraddizione perché in questo senso Firenze può divenire una città moderna d'una metropoli senza violentare la propria storia e la propria immagine
Partiamo dalla considerazione cioè che la produzione artistica i livelli di ricerca e di espressione che si sono determinati negli ultimi decenni impongono oggi una riflessione non già sul valore o sul non valore dell'opera
Bensì sul peso e sul significato che tale attività rivestono e sul concetto di produzione artistica laddove questa si fonda con il moderno concetto della comunicazione
L'apertura allora del centro per l'arte contemporanea va in questa direzione non solo per quanto riguarda la definizione fisica del contenitore ma anche e soprattutto per il significato di comunicazione che assume il luogo stesso designato
è in sintesi
Il dare corpo all'affermazione di McLuhan per cui il comunicato è già di per sé il comunicati
Sarà in questa occasione allora che ci sarà data la possibilità di dimostrare che la politica delle strutture non è una disciplina edilizia nella teorizzazione di cattedrali nella cultura del deserto nella progettazione di Beaubourg di provincia
Certo la città moderna un'idea nuova di metropoli di città che si estende che ha bisogno di creare riscoprire strutture di vita socializzate laddove esiste solamente la città dormitorio immensa area di parcheggio ma mi sono nelle periferie fiorentine come in quelle delle di gran padre nostre città intere aree dove non esiste un negozio dove andare all'edicola è quasi un viaggio dove non esistono centri di aggregazione per i giovani e per gli anziani dove non esistono servizi sociale
Dove non esiste un'area del verde attrezzato
E qui che dobbiamo allora progettare e realizzare un intervento che dia il segnale di questo nuovo corso e penso anche che pensiamo anche ad una organizzazione nuova del traffico per esempio per le nostre città e ad una nuova organizzazione delle aree verdi
Abbiamo la nostra citare tutti probabilmente lo sanno un gran grande parco le cascine che non è pensabile di lasciare ancora Armando nato a se stesso come anche per le altre città le proprie arie di Verdi
Pensiamo ad un intervento ad un progetto perché questo prezioso polmone della nostra città ritorni a respirare e torni ad essere uno spazio di vita quotidiane di vita vissuta della città
Così il recupero delle aree verdi degli spazi recidivi della progetti dalla progettazione architettonica degli ultimi cento anni
Acquista una caratteristica tutta culturale non solo per l'utilizzazione mutata che si può assegnare a queste strutture ma anche per il ruolo stesso
Che il lavoro di recupero di restituzione alla città svolge verso l'equazione cultura di cultura livelli di vita migliore
Non è quindi più secondo noi il caso di facili recuperi durati e duraturi una stagione effimere a se stessi non basta più organizzare una manifestazione culturale in un parco abbandonato
Per indicare ai destinatari del messaggio che il parco è lì e può essere utilizzato
Si apre la fase di la grande progettazioni quindi intesa come ipotesi di vivibilità delle aree verdi che racchiudono e sono racchiuse dalle metropoli
E tornando per un attimo alle nostre cascine consegnate negli ultimi cinquanta sessanta anni
Nella migliore delle ipotesi alla sottoutilizzazione all'insediamento di Downtown squallide provvisorie le feste dell'Unità per esempio in una Park al esclusione quasi dal patrimonio storico dei fiorentini degli anni ottanta
Per concludere potremmo dire ultima alcune cose sul ruolo dell'ente pubblico all'ora dell'amministratore in specifico dell'amministratore che siede sul così detto trovano dell'assessorato alla cultura
Sempre sull'Avanti Tognoli diceva che l'amministratore pubblico deve svolgere un ruolo di stimolo di sostegno e di controllo in forme e modalità tali da suscitare delle idee e delle iniziative per un arricchimento dell'offerta di cultura nella città
Il tutto nell'ottica del pluralismo del rinnovamento e del consolidamento dell'intervento
La figura di ruolo dell'assessore alla cultura emerge quindi senza dubbio nell'ultimo decennio soprattutto in relazione al cambio della guardia alla guida di molte città italiane con l'insediamento delle giunte di sinistra
Le speranze e le tensioni la crescita culturale di massa di quegli anni
Spesso precedentemente respinta nella marginalità neri dei quarti sa scopre improvvisamente la cosiddetta gallina dalle uova d'oro
Una gallina che era stata quasi sempre congelata da un uso paesano che precedentemente si soleva fare di questi settori nella pubblica amministrazione quando al governo delle città vi erano altre giunte
E la sperimentazione gli entusiasmi gli errori le incompetenze la genialità sono molto spesso confusa in una miscela esplosiva che oggi rischia di detonare al contatto con le difficoltà da una parte e le scelte dall'altra che si presenteranno in queste nei prossimi anni
L'assenza di una politica di compatibilità sia facilmente coniugata con quello che chiamiamo effimero
Super spettando addirittura un vero e proprio settore sociale meglio forse chiamarlo status rappresentata da centinaia di piccoli genio di piccoli inventori
Ma anche di spregiudicati che sotto la veste di operatori culturali si sono ridefiniti e riciclati una grande tribù d'assalto
Confinata nel limbo dell'assistenzialismo
Per nostro conto potremo dire che sicuramente l'amministratore pubblico allora non può essere più elargito ore di denaro pubblico come lo è stato fino ad oggi spesso e che su questo piano debba assolutamente riqualificare il proprio ruolo
Convinti che sia culturalmente oggi più che mai superata la logica del finanziamento a pioggia a tutto e da tutti
Questo dato significa di per sé la definizione già di un rapporto nuovo tra assessorato e forse della cultura
Significa tanto per ripeterlo ancora muovere i primi passi fuori dall'assistenzialismo per acquisire una mentalità più calma pragmatica e più manageriale significa inoltre ed anche questo si è già detto all'inizio un rapporto diverso con l'iniziativa privata
Quindi più e superiore pluralismo un territorio aperto al confronto al liberismo ed anche alla concorrenza
Esiste poi un'ultima cosa di che vorremmo sforzarci di capire meglio di analizzare più approfonditamente
Ad alcuni suona strana spesso la sigla amministrare la cultura in quanto pare che si voglia con questa frase mette la museruola qualcosa che imbavagliato non può essere per sua stessa definizione la prodotto allora uno sforzo ulteriore per determinare il superamento di una concezione astratta spesso classicista della cultura perché oggi secondo noi
Cultura è sempre più un evento concreto tangibile individuabile cultura e qualità della vita e qualità della vita è qualcosa che nessuno determinarsi collettivo e pubblico può anche essere misurato quantificate percepito
Se è così allora l'amministratore pubblico della cultura o di qualsiasi altro settore della vita cittadina diventa anche un soggetto di questi mutamenti di questo percorso verso livelli più alti superiori
Se è così allora la politica diventa qualcosa di meno freddo di meno calcolato e a e anche di più moderna abile
Sempre se così da amministratore assume allora un ruolo che non può essere soltanto di arbitro al di sopra delle parti o di stimolo o di sostegno a iniziative
Pensavo che l'amministratore diventi anche un soggetto o anzi uno dei soggetti del processo dello sviluppo e della lavorazione della creazione di momenti nuove nonché della verifica e del riscontro nei di questi momenti nuovi nei risultati pratici
Concludendo vorremmo dire un'altra cosa che alla fine un assessorato dovrebbe essere quindi un laboratorio
Un centro di produzione di reazione su cui tutta la città converge si confronta ed in cui comunque anche alla luce dei nuovi provvedimenti finanziari
Da oggi in avanti crediamo indispensabili che i conti debbano comunque cercare di far ritornare al centesimo
Grazie grazie al minimo daremo la parola a Carlo Lizzani direttore del settore cinema alla Triennale con l'avvertenza che abbiamo una lista che sta diventando lunghissima di interventi per cui facciamo appello al centro di autodisciplina
Giordano ricompreso degli alunni dalla mia residenza il presidente della RAI Giorgio ho preso degli appunti ieri spero di essere breve anche se la brevità porta qualche schematismo
Come è stato detto proprio ieri oggi i poteri sono tanti non c'è più una lotta contro un potere unico la realtà è che la dialettica di conflitto delle strategie si sono spostati all'interno della sinistra
Segno di forza dalla sinistra segno forse che l'area moderata è talmente fuori gioco da non essere nemmeno più oggetto di contestazione e che i poteri sono altri a ben altri livelli
Segno le strategie che si confrontano sono mature per costituirsi come protagoniste di una tante riforme possibili in un campo oramai abbandonato prego
Dai vecchi poteri io penso che tutti vorremmo che fosse così in un confronto magari lungo tormentato ma Franco democratico acceso dentro la sinistra sarebbe non lontano ci vedrebbe non lontano forse quell'orizzonte tenuti in ombra da tutte le propaggini della Scuola di Francoforte del pensiero negativo e conflitto si sposterebbe finalmente a quei livelli più alti della produzione culturale
E della distribuzione quei livelli a cui accennava ieri punto nella sua relazione Fichera
Dove soltanto è possibile aprire tutto un ventaglio di sfide contro i tabù della integrazione e aprire finalmente il dibattito sulla riforma e quindi la sulla riappropriazione del prodotto culturale
Il problema allora se tutto questo è vero non ridurre il gioco delle forze in campo quelle della sinistra ormai protagoniste ma su tempi lunghi credo molto lunghi ci aspetteranno bio
Forse anni di lavoro perché quel traguardo con l'altra faccia della luna appunto non è poi così tanto vicina
Il rigore netto confronta un confronto sui tempi posti ematici un po'elettorali a un confronto di quindi nuovi schemi racconto cantare accontentarsi viene di conseguenza di conflitti di diciamo pure di retroguardia
Ho visto infatti con una certa preoccupazione almeno nella nella mattinata di ieri concedere se non altro un po'troppo spazio da parte di molti oratori al problema degli assessorati alla cultura
Ai quali del resto poi anche Venezia le problematiche sollevate da questo da questo tema
Era stato dedicato tempo tempo di qualche settimana fa un dibattito anche molto interessante
Sì è chiaro gli assessorati più vivaci hanno forse privilegiato l'effimero questo è stato detto abbondantemente qualche volta nel cinema particolarmente quel famoso film spazzatura
Che non mi vede certo schierato dopo quarant'anni di esercizio ridicole saggistico non mi vede eccetto schierato
Tra coloro che sostengono questo tipo di cinema questo tipo di cultura ma sarebbe ingiusto che è una raccolta di così fervida energie come quella che qui e convenuta si concentrasse troppo su questo obiettivo che non è primario rispetto ai compiti che ci aspettano negli anni ottanta ciò che è avvenuto è il minimo che potesse accadere
Gli assessorati hanno preso uno spazio hanno riempito un vuoto storico lasciato da uno stato inattivo
E accentratore in un Paese dove scuola musei università e istituti di ricerca non hanno semplicemente svolto i loro compiti o l'hanno svolto in misura limitati o non le hanno modo di svolgere per la scarsezza
Delle potenzialità dei talenti degli uomini e anche dei mezzi finanziari
E questa del resto mi sembra sia stato detto proprio da giace Rolando in una parte della loro relazione che è la parte che che che mi ha visto più e che mi mi vede più partecipe perché e la parte che io trovo più nuova quella in prospettiva
Forse la discussione dovrebbe quindi partire da qui
Quella io mi aspetto è la risposta dello Stato dicono che noi dovremo rispettare aspettarci è la risposta dello Stato la risposta dei centri di ricerca la risposta della scuola
Gli organismi culturali regionali gli enti locali a mio avviso oggi sono pronti per un salto di qualità se si riescono a instaurare rapporti di collaborazione con i centri di ricerca le istituzioni culturali dello Stato
Io posso portare un esperienza concreta quella della Biennale
Per la Biennale la Biennale cinema si è posta appunto dato il quadro storico nel quale agiamo e sul quale già molti anni fa io ho scritto un testo chiamato appunto la quarta era del dell'età dell'immagine visto il quadro storico di mutazione
Il gli obiettivi che la Biennale Cinema ha cercato di botti sono stati quelli non soltanto quelli famosi più appariscenti della mostra ma quelli del resto ci sono nei miei compiti statutari della biennali vede della ricerca mi sono a volte obiettivi su tre linee
Una linea di riverifica della storia del cinema e di quanto la storia del cinema ci ha consegnato cioè il problema del film come bene culturale su cui abbiamo fatto seminari dibattiti e li abbiamo fatti con l'aiuto i dieci regioni italiane
Senza l'aiuto di questi enti locali no non avremmo potuto fare
E non avremmo potuto nemmeno avviare questo discorso
Non solo per mancanza di finanziamenti ma anche perché non sarebbe giusto avviarla perché non si dà del mondo non sarebbe stato giusto avviare un discorso di conservazione di bene culturale di storia del cinema innestata nel tessuto sociale italiano senza un contributo senza un decentramento
Per quanto riguarda la linea dalla verifica del presente ci muoviamo con studi con pubblicazioni
Che costituiscono un altro ponte con gli enti locali che costituiscono un altro modo di di di di dialogo tra un'istituzione centrale che ha come obiettivo appunto alla ricerca e la verifica e intervento sul presente e l'ente locale in prospettiva abbiamo lanciato anche un grosso piano di lavoro per
Innestare e l'ente locale e la Società e l'istituto di ricerca in quel processo di verifica delle tecnologie abbiamo avuto una quantità di seminari di dibattiti d'incontro nei rapporti
Per i rapporti che riguardano lo sviluppo delle tecnologie e l'interazione delle due volte Conall oggi è fra esse stesse per quanto riguarda questo tipo di lavoro la Biennale cinema ed arresto potrei anche citare e qui sono presenti Scaparro gli altri gli elettori tutta la Biennale si è mossa in questa direzione
Ha avuto rapporti con una quantità notevolissima ricettati assessorati alla cultura di regioni con i quali noi abbiamo fatto un lavoro che non è stato il lavoro dell'effimero
Con i quali abbiamo avuto una quantità di rapporti che non hanno portato a nuove feste ha semplicemente hanno portato a quel livello superiore che qui si è più volte invocato ma che non si vorrebbe raggiungere che da parte degli istituti centrali di ricerca di sperimentazione non si potrebbe raggiungere senza questo intervento fattivo ricco e denso di promesse che ci può essere portato dalla società
Il problema quindi non è togliere potere danaro agli assessorati per riportare al centro
Il problema è dare più potere più danaro semmai i centri di ricerca accettare la sfida alla pigrizia che quegli enti locali magari in maniera goffa magari in maniera ingenua magari maniera primitiva a volte e non tutti hanno lanciato
L'importante è ripartire in avanti con questa enorme riserva di energia che hanno queste istituzioni questi enti locali hanno rivelato beh potenzialità che hanno indicato e anche riparare con loro studiando insieme agli errori fatti
La Biennale aveva due obiettivi appunto alla ricerca e il decentramento e io posso dire che la Biennale ha potuto da una da una zona avanzata di ricerca vedere la possibilità profonda di questo collegamento
Non siamo in un periodo di crisi ma di profonda mutazione
Tecnologica antropologica sociale la ricetta giusta andrà quindi trovata lungo il percorso
Un percorso assai lungo e del quale questo convegno può segnare una tappa molto importante costruttiva sì appunto il tiro come già in molte relazione resterà alto come del resto sembra dalle relazioni ed agli interventi
Grazie Carlo Lizzani e in sala il ministro Vincenzo Scotti richiediamo devo prendere la parola
Io vorrei innanzitutto esprimere
Un ringraziamento per
L'invito rivolto mi
E sottolineare l'importanza
Di questa
Risposta
Politica complessiva un bisogno
Crescente all'interno della società e soprattutto la ricerca di una risposta adeguate
Credo che sia
Fondamentale
Un confronto
Su questi e temi
Ma io non vorrò soffermarmi
Su alcune questioni di principio
Vorrei rispondere ad alcuni interrogativi che sono stati posti
Con acutezza nel
Relais nella relazione introduttiva nelle relazioni introduttive
E nel riflessioni vostre di ieri che ho avuto la possibilità di leggere in sintesi
Vediamo un punto di partenza
Noi siamo certamente di fronte a fenomeni nuovi
Di fronte ai quali dobbiamo
Tentare una riflessione politica e la ricerca
Di un risposte
Senza pretese nuove di occupazione di altri spazi della società
Ma senza abdicare ai compiti
Di guida dei processi spontanei
Della società
Io credo che quattro elementi caratterizzano l'attuale situazione
Come avete li avete ampiamente analizzati io lo ricordo soltanto
Tutto il dibattito che negli ultimi anni non solo nel nostro Paese
Cioè tanto
Sul preconcetto
Di cultura
E in fondo
Sui risultati che si sono conseguiti
Credo sarà opportuno sì riflette
Noi andiamo verso la considerazione di tutte le manifestazioni della civiltà e dello sviluppo demo antropologico dell'uomo
Il secondo
La diffusione e l'incremento del bisogno di cultura nei vari strati sociali
Anche se
Ci troviamo in una situazione in cui gli obiettivi di progresso materiale spingono alla polverizzazione del sapere
Nella conoscenza una libica nella specializzazione
Terzo
Acquisizione da parte della ricerca ma anche della coscienza politica dei popoli
Che il concetto di sviluppo non è riducibile
A un concetto di progresso
Senza un cambiamento qualitativo perché l'obiettivo finale
Dello lo sviluppo eh
Un cambiamento della qualità complessiva delle api
E infine
La o riscoperta
Di un rapporto nuovo e diverso
Tra istituzioni e società
Tra ruolo e funzioni delle istituzioni
Presenza reazione
Del pluralismo
Della ricerca
Così come essa viene esprimendo sì nella ricchezza delle culture
In questo
Di fronte a questo quadro che ci pone diversi interrogativi
La risposta complessiva delle istituzioni e delle forze politiche
E complessivamente inadeguata
Ed è
Piena di contraddizioni al proprio in terra
Io non voglio tornare su tutte le cose che la vostra analisi
Comporta
Ma vorrei dire
Senza indulgere alla tentazione di definire l'idea di cultura o di coltivare pericolose ambizioni di voler formulare una politica culturale credo che l'azione pubblica debba da una parte Inter per tre attraverso i molteplici canali disponibili
I bisogni effettivi specie quelli nuovi
Rispetto ad alcune questioni nodali dell'uomo moderno nei diversi contesti in cui egli è chiamato a vivere
Curare il collegamento
Tra l'azione
Di promozione
Culturale di incivili mento
Delle comunità e il loro grado di cambiamento della base economica sociale
Programmare un'azione sulla base di una scala di priorità coerente con i bisogni espressi dalla società
E con gli obiettivi di sviluppo civile economico e sociale
Mobilitare le risorse necessarie
Di carattere pubblico
Ma anche quelle private
Attraverso strumenti efficaci di raccolta e di incentivazione
Riaffermare costantemente ellenistiche adeguare costantemente le istituzioni pubbliche non tanto per accrescere l'intervento diretto
Quanto per migliorarlo qualitativamente e soprattutto per conferirgli un ruolo promozionale e di coordinamento
Ma bande di tutto questo CEE
Un problema
Che credo è stata espressa molto largamente nelle dalle vostre riflessioni
E mo'cinici è ritornato in modo particolare
Quello della dimensione ed è la cooperazione internazionale in questa risposte
Dalle istituzioni
Alla domanda nuova i cambiamenti della società in questa direzione io credo che noi dobbiamo lavorare per allargare al maggior numero di Paesi la cooperazione cultura
Utilizzando tutti i canali opportuni
Comprese le fondazioni e le istituzioni private
Ma a stabilire legami specifici di cooperazione sulla base di omogeneità e affinità di tradire di tradizione
Su questo terreno cogliendo una ipotesi avanzata dal collega francese Lang ripresa anche nei colloqui
Di Mitterrand
A Città del Messico
Abbiamo promosso una incontro tra i Paesi di tradizione di cultura latina
Per affrontare insieme
Quelle questioni
Che ieri Nucini poneva sul tappeto
E che costituiscono un problema ed una sfida soprattutto
Per i Paesi emergenti
A integrare in questo contesto lo sforzo di ricerca dalla propria identità culturale degli altri paesi
Attraverso
Una politica di cooperazione internazionale non legata a episodicità di azioni e a momenti particolari ma legati ad alcune strategie fondamentali
Che da una parte privilegino il rapporto fra noi
E i Paesi dicevo prima
Di affinità di tradizioni
E di cultura e dall'altra
Nei confronti dei Paesi nuovi emergenti
Rispetto ai quali
Il problema del dialogo non è soltanto economico-finanziario mai di cooperazione
Cultura
E infine tentare una strada
Quello all'interno della comunità
Di allargare la cooperazione e l'iniziativa europee
Su questo terreno
Di recente
I governi europei hanno inteso aprire spazi nuovi
Ma a mio avviso
Un po'preoccupanti
Perché ci pongono in una certa misura
Alternativi
Al processo di integrazione in atto e di fronte alla crisi di questo processo attentare delle strade di surrogazione mentre in fondo i problemi di cooperazione devono essere sul piano culturale essere legati più strettamente
Ed essere complemento di sviluppo
Dei processi già in atto ma di quelli più impegnativi sul piano della cooperazione politica
Se la condizione fondamentale e quello di una risposta ai problemi posti che voi avete posto ed in particolare poneva Guccini non in chiave nazionale ma in chiave di cooperazione internazionale tentando alcune straniante
Ed alcune possibilità
Concrete
I nudi tornano al nostro intere
Certamente il nodo fondamentale e dato dalla disarticolazione delle responsabilità pubbliche in materia
Dalla sovrapposizione
Delle competenze dalla difficoltà di ricomporre a unità
Una azione dei pubblici poteri
Sia per quanto attiene le responsabilità dell'amministrazione centrale sia per quanto attiene alle articolazioni all'interno della Repubblica tra pur di governo diverso lo Stato le regioni i comuni primo problema e dato dalla riflessione del quadro normativo esistente
Noi abbiamo bisogno di muoverci su tra il direttivo da una parte ed è quello che voi avete posto sul tappeto il problema di una riorganizzazione dei poteri centrali
E il tentativo di ricomporre
Una unità di colore
Il secondo
Quello io porto più opportuni
Rapporti
Pertanto Regione-Enti locali
Che consenta da una parte
Ho una politica
Una programmazione concertata dell'iniziativa nel breve medio termine
L'integrazione tra organi dell'amministrazioni centrali organi regionali in un comune sforzo di adeguamento della qualità e quantità dei servizi alla domanda sociale
Io credo che
Noi ci siamo posti corposo Giannini l'esigenza di dare una risposta a questa interrogati
Non tanto in termini di riconsiderazione
Delle
Divisioni amministrative
Ma nel tentativo di ricomporre l'unità dell'azione
Stabilendo da una parte alcuni principi nuovo
Che sulla base della evoluzione della cultura
Ed è la vicenda politica del nostro Paese potessero essere assunti a fondamento di una revisione di tutta la normativa esistente
Secondo
A tentare di creare delle strutture tecniche comuni nel campo della ricerca della catalogazione dalla documentazione
Debba possibilità
Di fruizione
Tentando di immaginare
Ruoli e funzioni diverse
Dei diversi momenti
Della istituzioni pubbliche dal governo centrale
A quello regionale a quello locale
E soprattutto per un tagliando
Di insieme a riconsiderare
Quelli che sono
Gli strumenti dell'azione dell'intervento
Pubblico complessivo in questo campo
Una revisione
Delle basi normative
Non può non riprendere un tema
Che il coinvolgimento dell'azione dei privati
In questa politica
Sotto due direzioni
La prima quella che noi abbiamo già tentato col collega Formica di una nuova disciplina
Tributaria
In materia
Per avvicinare
Il nostro Paese
Alla condizione di altri paesi su questo però del davvero inspiegabile
Ma anche ad offrire incentivi allora costituzione all'acquisizione di beni connessi alla loro attività allo sviluppo dell'attività Mede
Noi non potremo gestire una politica culturale Nizza intorno voluto senza un uovo coinvolgimento
Ed una normativa adeguata
Per il pluralismo delle espressioni culturali del nostro paese questo è un
Una al evitando che ci trasciniamo
E riguarda
In questo contesto una iniziativa coraggioso io devo che dare atto al collega Formigoni avere approvato
E di aver rotto con una tradizione dell'amministrazione finanziaria del nostro paese apprendo lo spazio la seconda fase
Quella che io mi auguro venga emergendo
Di un impegno per una nuova normativa in tema di istituzioni culturali
E di fondazione
Terzo
C'è una se il quadro normativo va modifica i rapporti internazionali vanno riconsiderati se il quadro normativo va rivista si pone un problema
In termini di capacità di programmazione
Dell'azione pubblica innate
Problemi di programmazione sono compresi in questo settore
E richiedono una estrema cura e attenzione da parte dei poteri Q ma noi sappiamo come oggi siamo di fronte alla provvisorietà
Alla improvvisazione alla carenza di ogni strategia esistente in Mattei
Io lo vedo nella esperienza che conduco
Anche iniziative di grande respiro di grande valore hanno il tempio della provvisorietà
Il senso non della occasionalità della Scelta e dell'impegno
Sia che queste si svolgono all'interno del nostro Paese sia che questi presentino l'immagine del nostro Paese allestite
Una programmazione va recuperati
Quando nel settantacinque si provvede la Costituzione scempio del ministero dei Beni culturali l'idea portante era di un centro di programmazione di coordinamento di un organismo in grado di esprimere un'alta potenzialità tecnico-scientifica di sostegno alla pluralità delle istituzioni che andate a intervenire
Certo ma questo non ha fatto strada e non è andato avanti
Lo dobbiamo avere il coraggio la stessa se noi andiamo analizzare non voglio entrare in un particolare diretta
Ma se qualcuno anali la struttura del bilancio per esempio del ministero dei beni culturali la struttura di questo bilancio nasce
In
In una visione di impossibilità di programmazione nel contesto di una impossibilità di programmazione per la totale frammentazione
Dei capitoli di spesa e la mancanza di coordinamento interno e di possibilità di gestione per oggetto degli interventi per progetti estate
Credo e l'ultima considerazione che faccio volendo mantenere
Nel tempo e non abusare della vostra cortesia
Io credo che in fondo lo sviluppo del volontaria
E delle forme di eh attività autogestite sembrano essere una risposta importante
Moralmente ed economicamente sostenibile ai molteplici e complessi bisogni delle moderne
Società
E si iscrivono all'interno
Di questa strategia a cui ha fatto riferimento
Credo che siamo in un momento di riflessione
Nel quale
Occorre
Che il contributo degli uomini di cultura e la capacità di dialogo delle forze di apertura delle forze politiche al nuovo senza atteggiamenti di chiusura
E di autosufficienza
Ossa aiutarci in questo settore
A individuare meglio le strade da perseguito
E in questo senso il vostro convegno è un contributo importante fondamentale
Età ricoperto in un dialogo più ampio
Con altre tradizione con altre culture all'interno del nostro Paese perché le soluzioni
Rispetto ai bisogni nuovi della società italiana
Non possono essere risposte di una cultura
Cioè noi dobbiamo cercare
Di costruire una più ampia
Risposta
Che sfugga al pericoli della strumentalizzazione della finalizzazione
Dell'intervento
Ma poi aderendo l'intervento un'asciugatura finalità intrinseca lasci spazio alla costruzione libera all'interno delle società moderne grazie grazie
Volevo pregare il ministro a fronte di rimanere quando era presidente
La parola ad Ottaviano Del Turco
Segretario della nelle
Io debbo confessare
Un qualche imbarazzo nel prendere la parola al convegno
L'imbarazzo non nasce ovviamente dalla diversa natura della platea diversa da quella tradizionale con con la quale abbiamo a che fare tutti i giorni
Non nasce nemmeno da quella sottile incursione
Nel postmoderno come si è detto ieri
Che sembra essere uno dei fili conduttori della discussione
Per un sindacalista che deve affrontare quotidianamente e in questo periodo c'è solo da scegliere
Come amministrare milioni di ore di cassa integrazione si tratta di incursioni proibite
Non è nemmeno per i continui richiami polemici contro gli assessorati alla cultura e al Nicolini Isma'io sono uno di quelli che
Ha fruito della politica dell'effimero più di molti altri in questa città
Penso però che molte osservazioni che sono state rivolte alla politica culturale
Di questi assessorati sono giuste penso in particolare alle osservazioni che hanno fatto già circolando o a quelle assai perché antica svolto Mario Abis nella sua comunicazione
Credo che sarebbe giusto però accanto a questa osservazione riflettere
Sull'orrido urbano
Prodotto dalla barbarie urbanistica di questo secolo per cercare di capire Nicolini
E le folle che vanno a trascorrere qualche ora Massenzio come una specie di isola di Wight o di Woodstock a qualche chilometro dalle orrende periferie urbane
Penso che sarebbe utile riflettere su una specie di Massenzio informale che si realizza quasi ogni sera a Roma dalle cinque e mezzo alle otto basterebbe andare a piazza di Spagna e vedere che cosa succede all'uscita del metrò
E si scoprirebbe che ci sono migliaia di romani che scoprono il centro storico di Roma solo perché è arrivata la metropolitana per capire che cosa ha prodotto questa città
E di quale le Pandette si è macchiata la cultura urbanistica di questa città per molti decenni anche per capire la natura di alcuni fenomeni e le conseguenze che questi fenomeni hanno prodotto
Penso però per essere sinceri che l'imbarazzo nasca
Dall'esigenza che un sindacalista in un convegno come questo di fare solo ed esclusivamente la sua parte
Io dico parte nel senso letterale del termine nel senso di tener conto del fatto che siamo una parte di questa società e che rappresentiamo una parzialità di interessi
Che è l'esatto opposto della tentazione
Al totale che è stata una tragica illusione
Non solo del movimento sindacale ma di molta parte della cultura dell'intellighenzia italiana della fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta
Se Sergio Vaccà nel suo intervento di ieri sera si riferiva a questo all'esigenza che il sindacato faccia la sua parte siamo d'accordo se in realtà dietro le sue parole cioè la riproposizione in termini non fosse moderni o postmoderni di una rinnovata visione della classe operaia come classe generale che deve naturalmente dirigere tutto allora credo che c'è da continuare a discutere
Noi dieci anni fa lo dico io
Io vengo da una categoria che ha fatto le esperienze più significative da questo punto di vista la SLM nella meccanici alla fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta
Eravamo nella sinistra di classe per usare un'espressione che ha usato ieri Massimo Fichera
Quello che la Madonna Pellegrina era per papa Pacelli le sue crociate all'inizio degli anni Cinquanta
Un singolo una sorta di angelo vendicatore il condimento indispensabile per qualunque iniziativa
Non c'è la manifestazione pubblica
Non c'era incontro privato
Che non doveva vedere la presenza e il protagonismo del sindacato dei sindacalisti della classe operaia
Io ricordo con orrore
Tavole rotonde sul tema classe operaia e può parte
Ripenso con comunque qualche rossore ai tragici incontri degli operai della fatta né con le opere di Rauschenberg e l'imbarazzo probabilmente reciproco che c'era in quei casi la oppure le volte in cui eravamo consultati per stabilire se la pittura di pitone del forse ho seguisse canoni accettabili per l'ideologia e la cultura che esprimeva la classe operaia di quel periodo ricorda ancora
E che il regista appena premiato con l'Oscar scelse alcuni di noi per come come consulenti di un suo film credo che sia stato il più grande disastro della sua carriera di regista
Ecco io credo che l'imbarazzo nasca proprio da qui
Ma allora vale la pena di prenderne atto
Stabilire che un decennio si chiude con le sue luci con i suoi fatti importanti e positivi
Con le sue ombre e che un altro se ne apre nel quale ognuno è chiamato a fare la sua parte a rispettare le regole del gioco
Cioè riguarda il sindacato
Riguarda i partiti riguarda i club le associazioni culturali le istituzioni riguarda il partito socialista naturalmente
Bisogna domandarsi allora quale può essere lo spazio giusto che può occupare il sindacato in questo generale processo di Rifondazione delle regole del gioco
Perché di questo mi pare che si tratti per un convegno di questa natura regole del gioco dunque comportamenti coerenti con queste regole
Il punto centrale
Nei prossimi anni
Per questo sindacato ma anche per i partiti ma anche per il club dei club ma anche per i ministri ma anche per i governi ma anche per il Parlamento
Si può riassumere dal punto di vista degli interessi specifici che il sindacato rappresenta si può riassumere in questo modo
Come amministrare una fase di crisi della struttura industriale che rimette ormai in discussione tutto o quasi tutto
Parliamo tanto in questo periodo di Terza rivoluzione industriale alle porte messa già in atto e sta producendo e produrrà ancora di più dei cambiamenti straordinaria
Dobbiamo abbandonare l'illusione e badate che non è facile per gente come noi che sia possibile difendere la struttura industriale così come con le sue quantità
Con le sue allocazioni con le sue destinazioni di oggi
Dobbiamo fare i conti con i processi sempre più complessi di socializzazione al lavoro industriale da parte delle nuove generazioni
La cultura del lavoro che predichiamo
La cultura del lavoro più tu per usare una bella espressione usata da Aris Accornero uno dei più intelligenti aperti sociologi e studiosi del PC
Occorre ripensare molte cose abbandonare molti luoghi comuni
Occorre soprattutto a fare i conti con una novità sconvolgente per molti sindacalisti della mia generazione anche di quelli più vecchi di me
Il passaggio da un'etica del lavoro che è ormai patrimonio solo di una parte molto minoritaria della classe operaia
Alla elaborazione di una politica che affronta il tema del rapporto tra tempo di lavoro e tempo liberato da lavoro che è una novità grosso per molti di noi lo ha richiamato assai lucidamente Mario avvisi ieri sera mi pare questo un tema sul quale discutiamo
Troppo poco
Siamo in sostanza al cuore del problema al quale dedicheremo lo si voglia o no e con risultati che sono tutti da verificare i prossimi dieci anni dell'attività e del lavoro del sindacato i prossimi contratti di lavoro quello che scade
Esso quello che scada nell'ottantacinque quello che scadrà nel mille novecentottantotto sono anche dedicheremo alla definizione di norme di comportamento e di clausole reciproche delle parti sociali che affronteranno questi temi
Naturalmente continueremo a discutere di costo del lavoro naturalmente l'ombra della scala mobile ci inseguirà
Per tutti questi anni
Ma il vero problema che avremmo sarà quello della politica attiva degli orari
Come organizzare in modo nuovo una politica degli orari nel nostro Paese e qui cominciano i guai cominciano per il sindacato cominciano per le istituzioni per il governo cominciano per gli imprenditori per gli operatori
Io non ho mai creduto al valore taumaturgico della pura e semplice
Politica della riduzione degli orari fondata sullo slogan lavorare meno lavorare tutti
è uno slogan molto efficace ma mi pare irrealistico
Il problema posto così di impossibile soluzioni per tutti per il sindacato per le controparti dire
Noi non siamo più al passaggio dalle quarantotto ore alle quaranta ore quel passaggio cari amici e cari compagni non modifica la gran che
Dal punto di vista del comportamento sociale del lavoratore dell'operaio e dell'impiegato del tecnico
L'operaio che faceva quaranta ore nel mille novecentosettanta strilla nel film la classe operaia va in paradiso entra in fabbrica che notte esco dalla fabbrica che è notte
Ma il passaggio dalle quaranta alle trentacinque ore cambia tutto invece è una periodo di tempo molto più Breve di quello rappresentato al passaggio dalle quarantotto alle quaranta ma è una specie di rivoluzione dei comportamenti nell'attitudine nelle esigenze della gente
Qualcuno dovrà fare i conti con questi comportamenti nuovi con questa attitudine nuovo un questi bisogni nuovi che si determineranno dall'avvento inevitabile quale che sia il grado di resistenza del fronte imprenditoriale alla politica di riduzione degli orari di lavoro e già linguaggio comincia a essere diverso in un periodo come questo siamo dalla passando al rifiuto ideologico dalla polizia dalla opposizione aprioristica qualunque discussione sull'orario di lavoro se prima non si si fa a livello cosmico ad una disponibilità a discutere i problemi degli orari che in qualche misura nuova in una fase come questa
Ma ci sono delle questioni che vanno affrontate la prima di ordine generale si può riassumere in questo modo
Come far lavorare ogni lavoratore qualche ora in meno
Come far lavorare tutti gli impianti qualche ora in più perché senza questo scambio non è possibile una politica di riduzione degli orari di lavoro
E questo comporta
Una politica diversa della distribuzione dell'orario giornaliero settimanale mensile annuale del lavoro comporta una ridefinizione in questo Paese del problema della durata e del periodo delle ferie perché questo è un Paese che pensa di fare le ferie
Mandando un milione e mezzo due milioni di lavoratori tra Rimini e Cattolica
Per venti giorni tutti nello stesso periodo con uno spreco di risorse
E con l'illusione provato che stanno facendo le ferie
Che inimmaginabile in altri paesi che hanno su questo terreno fatto esperienze di scaglionamento del perito delle ferie diverse sicuramente molto più produttivo sia dal punto di vista degli interessi di chi deve farle feriti dal punto di vista dello sfruttamento
Delle strutture turistiche che sono addetto a queste cose
Ma la settimana di trentacinque ore ed una nuova distribuzione degli orari
Produrrà anche delle modifiche di proporzioni straordinarie sul comportamento sociale della gente
Vuol dire turni abbiamo detto
Vuol dire un rapporto diverso fra tempo di lavoro il tempo da dedicare alla propria esistenza
Ora si dice che il settore che potrà dedicare
Destinare una parte importante della propria capacità di offerta di lavoro alle nuove generazioni o a quelli che non trovano più un lavoro nell'industria per il settore del terziario avanzato dei cosiddetti servizi
Ora ATP si tratta di stabilire che cosa facciamo però se questa è un'opzione credo che sia difficile negarla visto che altri paesi che ci raccontano da tempo come saremo fatti nel nostro futuro hanno già realizzato cambiamenti importanti su questo terreno
Bisogna sapere che questi servizi
Che questo cosiddetto terziario avanza
Può funzionare solo se ci mettiamo in testa tutti che occorre definire una pratica degli orari dei contratti che regolano il rapporto di lavoro in questi servizi e nel terziario
Che sia improntata ai più alti criteri di elasticità e di flessibilità possibile
E qui ci sono le difficoltà più grosse per questo sindacato per la cultura con la quale siamo cresciuti nel corso di questi anni
Tre anni fa la componente socialista del sindacato propose di fare i primi timidi esperimenti per la pratica del part-time
Ricevemmo due non molto consistenti
Da un lato la componente femminista del sindacato che giudicava l'introduzione del part I come come il nuovo terreno su cui si concretizzava la nuova fase di ghettizzazione del lavoro femminile dall'altro tutta la tradizione culturale della Terza Internazionale
Mezzo mezza giornata di lavoro vuol dire mezzo operaio mezzo operaio non fa la centralità della classe operaia dunque il Papa e non si può fare risultato tre anni dopo
Nella piattaforma delle pedane si rivendica
Con titoli piuttosto consistenti l'introduzione del part-time abbiamo perso tre anni
Credo che perderemo premi per convincere e per convincerci tutti che occorre adottare la flessibilità del rapporto di lavoro come sistema e non come eccezione da discutere caso per caso anche questa rischia di essere una bestemmia allo stato del dibattito dentro il sindacato tra le forze politiche nelle istituzioni
In questo caso è solo gli assenteisti possono visitare le mostre in musei
Perché i luoghi deputati a ospitare foto di questo genere
Solo chiusi quando la gente e libera
E sono invece aperti quanto la gente lavora a me è capitata a Milano tre settimane fa di avere un'ora un'ora e mezza di tempo nell'intervallo del pranzo
E pensavo che Milano fosse una città diversa volevo vedere la Motta di Milo al castello in quell'ora e mezzo in cui un po'di gente al centro di Milano e libera da impegni
Mangia un panino e può fare una corsa anche a vedersi qualche opera Nouser rigorosamente sbarrato riprenderà esattamente quando riprendono a lavorare tutti quanti in una città come Milano
In questi posti compagni ed amici guardati un po'in giro quando entrare in un museo lavora gente che potrebbe tranquillamente fare il siderurgico la fossa di colata e fanno i guardiani dei musei con un'attività non mi pare molto impegnativo dal punto di vista dello scorso fine
E credo che è possibile immaginare un percorso nel quale immagino part-time contratti di formazione lavoro rapporto i diversi da scuola e lavoro
Che con che coinvolga masse di studenti che possono dedicare una parte della loro giornata in cambio di una parte del prezzo orario per far funzionare queste istituzioni
E queste attività culturali
Ma la RAI
Ma il tema dell'opera
Ma i teatri stabili ma il cinema rischiano di essere soffocati
Dal sovrapporsi viene storiche del sistema di contrattazione del nostro Paese
Abbiamo sommato tutto quello che era possibile sommare dal quarantacinque a oggi senza selezionare il risultato è la paralisi
Il censimento in questo Paese non si fa tutti i giorni tutti i mesi tutti gli anni
Ma la cultura della rigida che abbiamo saputo inculcare nella testa della gente ha prodotto anche degli effetti comici
Per cui un censimento per i quali bisogna impegnare qualche decina di migliaia di giovani per qualche giorno per pochi giorni fa poche settimane
Non è un anno ma nel giro di qualche anno perché non credo che se ne farà uno l'anno in questo Paese rischia di trasformarsi in una specie di tragedia per lo Stato e per le casse dello Stato
Perché la cultura della rigidità presupponeva che il solo fatto che un giovane venisse contattato per fare il rilevatore delle schede stabiliva una specie di rapporto continuato di lavoro con lo star per poco non si bloccava il censimento dell'Istat
Questa cultura però amici e compagni ci si può ridere ma prodotto in Inghilterra la signora Thatcher e negli Stati Uniti a produttori grande non l'avanzata delle forze popolari e progressista
Tagliare dovunque
E qui finisco vuol dire dare al concetto di umanesimo socialista il carattere il nuovo e profondo
Di un rapporto diverso con la realtà e con i fenomeni sociali che si stanno determinando nel nostro Paese
Mi hanno molto colpito le osservazioni di Massimo Fichera
Sulla riluttanza
La chiamiamo così per carità di patria
Delle forze storiche della sinistra a fare i conti con i temi della cultura industriale moderno Fichera leggeva titoli di libri
Che sono sconosciuti alla maggior parte degli operatori che operano sul terreno delle relazioni industriali tradizionali vogliamo dirla così
Siamo di fronte a fenomeni di ritardo clamorosi rispetto ai fatti che si stanno determinando che stanno determinando anche una parte non il rilevante della crisi del nostro rapporto con la gente
Sul mondo di oggi c'è una sintesi di una ricerca fatta dal celeste
Che è sconvolgente per i risultati che offre sul comportamento e sulle nomine degli impiegati arma almeno quanto quella dei incerte fece qualche anno fa privati appunto gli operai della FIAT che era sconvolgente allo stesso modo
E e che fu clamorosamente contraddetta dagli atteggiamenti del Partito comunista del segretario generale del Partito Comunista qualche mese dopo i cancelli di Mirafiori si provi a leggere che cosa pensano gli impiegati del più grande centro
Che raccoglie impiegati nel nostro Paese pare centoventi di San Donato Milanese e si scopre che tra i nostri limiti i nostri limiti nelle
Le cose concrete che la gente pensa si sta scavando un fossato che rischia di diventare sempre più grosso se non stiamo attenti ai fenomeni che capitano
L'abbiamo spesso sovrapposto i nostri schemi ideologici le nostre piccole e grandi tendenza all'integralismo perché ci sono anche lo interno Augusto Del Noce che è un filosofo che di integralismo che intende parlando all'assemblea nazionale della DC
Ha usato questa espressione che forse è giusto ricordare in questa fase ha detto rivolto con un monito grave all'assemblea dei democristiani attenzione qualunque concessione alla realtà è un peccato
Beh io credo che la sinistra laica e socialista i compagni che sono impegnati nel partitone crebbe nel sindacato spetta il compito di peccare parecchio nei prossimi mesi nei prossimi anni e di peccare per sé e per gli altri
Grazie alla mano del chirurgo questa plaudo credo che voglia incitando applicare morto nel sindacato e non
La parola e ha
Vincenzo vita responsabile culturale del produttore e in sale di Tufino nello lui lo chiama la Presidente aggiunge già insediati canale
Ho trovato interessanti numerosi spunti che soprattutto la relazione
E i vari interventi contenevano
Lo dico perché proprio sul tema produzione consumo culturali
Accenti diversi divisioni e priorità anche antagoniste sono emersi negli ultimi anni nella sinistra la sottolineatura che si fa qui sulla produzione culturale sull'urgenza di una linea di un approccio teso a mettere al centro l'autonomia dall'industria culturale economica e comunicativa italiane
Di indubbia rilevanza e costituisce forse una premessa che il dialogo nella sinistra riprenda da posizioni più adeguate alla crisi che attraversa in Italia e non solo in Italia lazzaretto della cultura e dei media
La cultura politica della sinistra italiana di fatti ha sempre oscillato tra la tentazione dirigistico statalisti Ca'e quella liederistica
A volte persino intrecciate in un'unica politica
Dando vita quel liberismo assistito di cui è lastricata la strada delle politiche culturali in Italia
Ciò che sta avvenendo nell'editoria nel caso Rizzardi Corriere della Sera in specifico non è forse emblematico di questo intreccio
L'intreccio tra l'intervento dello Stato in chiave esistenziale e assecondamento di un libero presunto libero mercato culturale
Ha rappresentato il tratto specifico delle classi dominanti
Facendo porta sul sistema di potere democristiano che in campo culturale queste cose ha messo in atto
Alla gestione pubblica ma burocratica dagli apparati culturali dalla RAI al settore pubblico del cinema alle strutture nelle dinamiche amministrative
Ha fatto riscontro un'occupazione Asperti teoria dell'intero sistema culturale
Cercando di bilanciare il potenziale insito nella pianta dei media o del surplus di controlli politici di accentramento delle decisioni fino persino a coinvolgimenti con la questione morale
Questa è la situazione che oggi abbiamo di fronte
E che ci fornisce una chiave di lettura dei fenomeni che anche qui si contesta la modernizzazione senza sviluppo a cui si è stato ripetutamente accende come uno dei punti distintivi dell'industria culturale italiana va forse con maggior attenzione definita come l'insieme di arretratezza maturità del caso italiano
Ed è una struttura culturale di specifico come insieme di assistenzialismo logiche di dominio e fragile accettazione
Delle spinta di mercati dei paesi imperialisti
La stessa fisionomia assunta dall'industria culturale ha risentito a fondo di tale situazione
E l'avvento descritto anche in diversi interventi nella comunicazione di Fichera ad esempio della grande padre dello sviluppo delle telecomunicazioni ha trovato assai debole l'assetto industriale italiano è del tutto evidente la scelta di subalternità rispetto innanzitutto agli Stati Uniti
Ecco quindi il perché della situazione che prova oggi certamente la sua punta massima di espressione ma ha origini lontane in scelte politiche economiche culturali Cano caratterizzato un modello di sviluppo è una forma di governo di esso
In che situazione emersa dunque realmente in Italia oggi industria della informazione e lo spettacolo
Se ripensiamo a quanto è avvenuto in un decennio del rilievo degli anni settanta
Abbiamo un quadro assai esplicito e di esso vanno agitati giudizi chiari
Alla politica culturale dominante mutuata dalla cultura integrità del mondo cattolico democristiano sì ha risposto da sinistra non con la definizione di un'alternativa ma con l'accettazione degli orizzonti di quello scenario
Mi rendo conto di essere schematico e troppo rapido nell'analisi pare essere forse esauriente ma il punto è questo
E che dopo i compagni socialisti
Se il dibattito che avete aperto qui
Vuole essere o meno un contributo ad avviare una riflessione critica sulle i portieri le politiche culturali di cui senza dubbio e non lo dico per polemica Strata proprio il PSI è stato parte rilevante e tuttora continua a destra
E poi se è possibile infatti parlare di autonomia dell'industria culturale italiana porre al centro la produzione
Senza mettere in causa quel limite profondo che ha fatto sia ad esempio che anche negli ultimi due o tre anni si oscillasse per l'accettazione subalterna delle logiche dominanti la logica della super parità industriale
La logica contribuendo Vito della lottizzazione gli apparati pubblici la linea della riduzione di alcune riforme forse imperfetta valuta dicono che avvenute ma ancora punti fermi come quella della RAI
E il pragmatismo nero privatistico che voi con una certa determinazione avete abbracciato
Non può dire da parte nostra discettare francamente qui sulle rotture esule continuità delle politiche del vostro partito sulla cultura del sistema delle comunicazioni mi interessa piuttosto il punto fondamentale
Intendo dire la svolta necessaria nella sinistra volta a stringere il rapporto sempre più necessario tra produzione culturale italiana e l'incremento delle opportunità di nuovi soggetti produttivi la quantità e qualità dello sviluppo tra rilancio di un'identità culturale del Paese e il suo rapporto con un diverso modo di produrre di consumare
E qui entra in gioco il nodo essenziale del governo del sistema comunicativo
Non si può nascondere che l'attuale sistema culturale comunicativo è un sistema misto pubblico e privato
In cui non solo però i gruppi dirigenti dell'uno e dell'altro campo tendono sempre più ad analizzarsi cioè poi tanta differenza per il gruppo dirigente della RAI
Attuale è quello di una delle diverse catene di emittenti private nelle scelte editoriali culturali persino politiche
Ma per di più non sembra che essi siano affatto presi all'incremento dell'opportunità comunicative ed espressive bensì più piuttosto ad una sorta di contenimento di controllo con punte anche di regime
Su quanta quanto è nato nel sistema comunicativo
Non è emblematico tra l'altro che non si sia proceduto per tempo alla regolamentazione dell'emittenza privata
Ho capito senta Pubblico nel campo cinematografico versi uno stallo colpevole o che la stessa funzione del servizio pubblico radiotelevisivo sia via via degenerata pure rappresentazione degli equilibri governativi vedi l'atteggiamento dei telegiornali tutti e due più grandi telegiornali verso il movimento per la pace
E che la legge sulla cinematografia per fare un altro esempio che noi peraltro non condividiamo nella stesura attuale che però ne abbiamo contribuito a che con la procedura d'urgenza arrivasse alla Camera abbia avuto una gestazione lunga e pare dall'acqua nei contenuti e così via
Dunque in poche parole per poter parlare di produzione è indispensabile porre la questione al livello di un modo diverso di sviluppo in cui la difesa della cultura italiana non sia un richiamo dirigistico ed autarchico
Bensì la premessa per nuove relazioni e rapporti sociali in breve per definire i fini oltre agli strumenti della produzione e dunque i suoi caratteri essenzialmente antagonisti ci rispetta l'attuale fisionomia dall'intervento pubblico e privato
Per definire dunque i soggetti in campo
La produzione si può rilanciare allora quella cultura della trasformazione che mette in opera un vero policentrismo dando possibilità e compatibilità nuove
Ed ecco allora cos'è per esempio del decentramento da intendere non come soluzione organizzativi Istica ma come molti polarità produttivo diffusiva
E qual è la scelta degli interlocutori
Non credo che la fine dell'intellettuale organico possa essere sancita per decreto
Siamo piuttosto in una fase di grande massificazione culturale che ha messo in campo nuove professioni varie competenze specialismo diffusi con la domanda di cultura e di politica ben più avanzate consapevole forse di quanto sia stato fin qui dunque il tema della rimotivazione ad un progetto di trasformazione degli apparati è il punto cruciale
Ed è un bene la questione del blocco sociale della divisione dell'organizzazione del lavoro che vede oggi rischia l'insidia dimore divisioni gerarchiche nuove forme di oppressione il non utilizzo o lo scarso utilizzo delle risorse intellettuali la disoccupazione intellettuale
Ed ora si gioca sempre più noi siamo convinti a livello internazionale severa la premessa che comunemente si conduce sul carattere integrato sistematico della comunicazione
E quando è possibile pensare a modelli produttivi senza aprire seriamente il capitolo del rapporto tra l'Italia l'Europa ai Paesi del Terzo e Quarto mondo
Senza rileggere con attenzione attualizzando né gli aspetti politici il rapporto McBride dall'UNESCO nel settantotto
Senta definire allora qual è la convocazione dall'Italia e qual è la posizione della sinistra su questo punto sappiamo tanto la Fini proprio su questo si è divisa
Questo è il punto che non va e l'uso il pericolo di un'accettazione delle logiche dominanti è perfettamente conseguente alle linee dell'attuale governo
E qui vale la pena fare una parentesi tanto si parla della spesa culturale che è insufficiente ma allora perché è da qui quando proprio questo partito ha tra le sue fila il ministro per la difesa perché non si paragona invece dragare sperequazione tra spese per la cultura e spese per la difesa come dimostra la questione del riarmo imposto dagli dagli Stati Uniti e che come è noto ad oggi negati tra l'altro con la questione dello sviluppo delle tecnologie comunicative
Quali sono infatti le ipotesi le scelte anche sotto il profilo tecnologico perché come diceva appunto eco citato ieri dati che era non si oscilli tra rifiuto e cavalca mentre acritico
Non solo
Un tratto della proposta da voi qui svolta è la critica dei consumi ma si ficcanti
Concordo su questo punto con d'intervento di Vacca
Non si può essere generici se è vero che uno dei tratti essenziali del sistema di potere democristiano che si è determinato negli anni della definizione dei modelli culturali
è stato l'emarginazione distacchi consistenti dai processi della cultura allora non si può vedere un rilancio della produzione e nel contempo criticare l'accesso fornito a settori ampi di popolazione infatti cultura
Non si tratta forse di un passo avanti quello delle giunte di sinistra che hanno operato una rottura rispetto ai criteri elitari tante vecchie giunte democristiani o anche di centrosinistra
E se come tante volte abbiamo detto noi dunque non è possibile accompagnare a criticamente le tendenze spontanee tutt'altro che libera e del mercato del consumo ad esso connesso questo significa però andare avanti
Ho significa invece ristabilire una sorta di scissione tra produzione e consumo
Si tratta in verità noi pensiamo di riqualificare un intervento pubblico diverso che sappia stimolare e ridefinire i termini stessi di pubblico perché esso non coincida con la statale ma si regga su soggetti diversi
Articolati il rapporto con movimenti di massa con un fronte che sia diverso dal vecchio fronte riformatore che forse ha fatto la sua storia ma che si collochi una chiara scelta
Estensiva delle opportunità della quantità e dalla qualità dell'Offerta
In un periodo tra l'altro in cui cambiano le stesse categorie di riferimento tra stato e mercato in cui all'internazionalizzazione crescente dei fenomeni comunicativi
è indispensabile rispondere con una forte originalità creatività capacità di promuovere programmare le potenzialità e le risorse umane materiali
C'è anche un problema di certi politici di ceti dirigenti che sia autorizzato con sempre più e forse ad un livello più basso
Che portano alla maggiore spinta alla centralizzazione non avendo forse il coraggio di confrontarsi a fondo con quello che sta avvenendo nella società proprio su queste cose
Infine mi avvio dunque a chiudere si pone il problema di un mutamento profondo del governo dell'intero sistema
La pensiamo sia indispensabile uscire dallo stallo attuale
Noi proponemmo oltre alle modifiche dell'organizzazione del sistema pubblico della cultura della comunicazione sulla RAI sul cinema eccetera una struttura parlamentare bicamerale a partire dall'esperienza dalla Commissione parlamentare di vigilanza sulla RAI TV capace di offrire una unificazione dei vari momenti di controllo di indirizzo sul sistema comunicativo
In tale direzione abbia neppure indicato come scelte immediate indispensabile succubi volte ci siamo pronunciati abbiamo chiesto anche un confronto con le altre forze
Della sinistra la definizione di una consulta tecnica scientifica accanto all'attuale commissione parlamentare vigilanza quanto meno per superare uno stallo di fatto che oggi sta verificando che spesso dipende anche da un dato conoscitivo tra gli specialissimi la politica
In tale direzione abbiamo pure proposto di rivedere le competenze dei ministeri assenso l'attuale ripartizione tra ministero dello Spettacolo e ministero dei beni culturali
Quando tra l'altro gran parte delle competenze del ministero dello Spettacolo sono delle regioni o dovrebbero essere delle Regioni anche sappiamo quale sia spesso l'atteggiamento verso gli enti locali da parte del governo centrale
E il rapporto con l'editoria o rapporto col cinema come possono essere meglio strutturati regolati però ci chiediamo serve
E non ha non correre rischi di statalismo o di dirigismo
Un ministero unitario un misterioso unico della cultura e della comunicazione quando poi una serie di competenze tra l'altro sono già di diversi soggetti diffusi sul territorio
Qui stanno altra viso una involuzione una involuzione possibile è una pericolosa tentazione che noi pensiamo vada battuta ed evitata all'accentramento si può e si deve rispondere con la multi polarità
Con un più di democrazia con una forte iniziativa verso la trasformazione verso la progettualità e non per una scelta burocratica magari ammantata come scelta di efficienza siamo in una fase dunque in cui alla logica dei grandi blocchi alla logica di aggressione anche da un punto di vista di mercato culturale del nostro Paese ma anche dell'Europa
Se pensiamo sia più utile rispondere con una forte accentuazione dell'anomalia positiva nel caso italiano che ancora permane e non con una riga con una riduzione qui è stato citato l'umana anche l'introduzione della complessità e della democrazia
Questi sono i punti compagne e compagni che ci premevano
Per questo dibattito
Crediamo che la discussione più grave avete aperto qui
Passa fornire forse i materiali anche punti di riferimento perché cominci e passa proseguire positivamente un confronto nella sinistra avremo dei terreni di verifica molto concreti dalla legge sulla cinematografia alla legge sull'emittenza privata alle questioni e più in generale stanno di fronte alla nostra battaglia sul terreno della comunicazione della cultura di massa
Vincenzo vita la parola al sindaco di Milano Tognoli
Devo dire che mi ha un po'sorpreso il commento dell'unità
Di oggi al convegno e soprattutto la relazione che mi sono letto lentamente che mi sembra invece venata di buon senso e persino consente Pellegrino tutt'altro che rivoluzionaria fu troppo
Ci sono delle indicazioni per sistemare un settore come quello delle attività culturali nel nostro Paese nel senso più razionale
E credo che razionalizzare l'intervento pubblico per renderlo più efficace o per contenerlo dove si è dimostrata inefficace improduttivo sia una strada giusta e vedere poi nelle critiche che certo sono contenute nella relazione l'azione improduttiva delle critiche alle amministrazioni di sinistra e altrettanto sbagliato
Intanto ci dovete parlare perlomeno anche di autocritica perché nelle amministrazioni di sinistra ci sono anche i socialisti e non solo il comunisti anzi vengono perché ci sono i socialisti se non solo in Emilia ci sarebbero amministrazioni di sinistra quindi ecco se mai si deve vedere un po'di autocritica in questo ma soprattutto delle osservazioni su come si è sviluppata l'attività culturale nel nostro Paese
In questi anni che sono osservazioni giuste non per cancellare quanto di positivo
è stato fatto ma per coordinarlo meglio e per e soprattutto per rilanciare la produzione della cultura che oggettivamente avuto in questi anni una caduta inversamente proporzionale al consumo della cultura
Coordinamento dell'intervento
Su scala nazionale anche dell'intervento
Degli enti locali e delle regioni che non significa violazione dell'autonomia locale
Lo stimolo ripeto alla produzione non solo al consumo la ricerca di un rapporto internazionale che può nascere solo sulla base di un'abbondante produzione
Culturale mi sembrano punti essenziali per riordinare questo settore e per lui ordinarlo perché no anche dal punto di vista economico e finanziario
Basta vedere qualche dato
Sia pure molto schematico come sono sempre le cifre
Per capire che vi è la necessità di una maggiore coordinamento Milano spende nel settore delle attività culturali
Diciamo per la parte delle spese ordinarie non mi riferisco agli investimenti in uno virgola cinque per cento del proprio bilancio
Un ordine spende il tre per cento del proprio bilancio Roma spende più del tre per cento del proprio bilancio se andiamo a vedere invece la parte degli investimenti
I rapporti sono esattamente cappelli alti Milano spende più di tutti
Più di tutte le città per realizzare la nuova sede del Piccolo Teatro la nuova galleria d'arte contemporanea altre città non hanno neppure un centesimo se si scorrono bene i bilanci
Destinato dagli investimenti
Che non sempre sono corrispondono automaticamente ad una produzione di cultura ma che sono rivolti a quelle istituzioni che comunque hanno un carattere permanente quanto meno consentono di conservare delle espressioni culturali di notevole livello così come si sono
Come spettacolo
C'è un'esigenza forte
Di prestare maggiore attenzione non solo a parole nei confronti di altri settori da quello della ricerca scientifica a quello perché loro dell'urbanistica e dell'architettura settori nei quali ancora una volta alle Autonomie locali possono sviluppare fortemente la loro capacità di iniziativa ma nei quali probabilmente un coordinamento è uno stimolo necessario nel settore urbanistico per esempio
E dell'architettura mi sembra opportuno
Guardare le cose secondo un punto di vista diciamo così della cultura dal punto di vista della cultura l'urbanistica è stata al centro di dibattiti di grande interesse nelle città ma con risultati a mio avviso non sempre felici
Bisogna abbandonare
La cultura urbanistica della paura per esempio giustificata per carità dalle speculazioni dal sorgere dei quartieri dormitorio
Dalla distruzione dei monumenti e degli ambienti storici
Dall'espulsione dei ceti più deboli come si dice dal centro delle città giustificata ma oggi ormai insensata e questa cultura urbanistica della paura ripeto che ha avuto delle sue giustificazioni ha prodotto oggi delle città paralizzate sul piano del loro sviluppo urbanistico sul piano del loro sviluppo architettonico credo che da Roma e a Milano da Torino a Firenze
Con qualche differenza la situazione sotto questo profilo sia analoga ed è quindi opportuno che siccome si ricominci a progettare ed è necessario che qualcuno stimoli questa
In questa direzione
Le città proprio le città il problema è tanto più rilevante ovviamente nei grandi centri
Metropolitani arride dovere la struttura urbanistica ed architettonica delle città bisogna ricominciare a pensare in grande
A fare dei grandi progetti molti dei quali sappiamo benissimo possono anche rimanere nei cassetti ma le grandi opere realizzate ancora da Roma e a Milano a Torino sono state precedute da dieci medicine di progetti tutti di grande rilevanza e di grande interesse che hanno dato poi luogo dello soluzioni magari diverso e più corrispondenti alle necessità quotidiane e pensare progettare in grande del resto non vuol dire automaticamente sprecare anzi abbiamo assistito in questi anni ad uno spreco determinato proprio da interventi disorganici soprattutto nelle grandi città ad una incapacità o ad una impossibilità perché è giusto dire anche questo di programmazione
Ci ha portato ad una situazione di semiparalisi nello sviluppo
Delle nostre città ma con grande spreco e arrivare ad una situazione di paralisi con grande spreco non credo che sia un'operazione economica vantaggiosa
Per il Paese
E così credo sempre per uscire dal settore della cultura vista come spettacolo mostre manifestazioni di questo tipo così credo che si debba incentivare a livello dei grandi Comuni delle grandi città un rapporto sempre più intenso con l'università non sto a parlare della crisi della scuola
Anche se è un problema
Culture dell'Università anche se è un problema culturale di rilevante importanza forse il più importante ma non è l'oggetto di questo convegno ritengo tuttavia che un rapporto stretto tra gli enti locali e le università sia essenziale per riproporre una attività culturale legata alle tradizioni
Delle diverse regioni e delle diverse città d'Italia ma anche per questo necessario uno stimolo una spinta per risvegliare
Un interesse che in questi anni e soprattutto nel dopoguerra purtroppo
In questa direzione
Caduto
Per quanto riguarda la ricerca scientifica
Vale analogo ragionamento anche qui c'è una politica della ricerca ci deve essere o ci dovrebbe essere una politica della ricerca a livello nazionale ci può essere una politica della ricerca anche a livello locale in un rapporto tra regioni comuni e c'entri di ricerca scientifica naturalmente diverse saranno le impostazioni e le linee
Direttrici è ovvio che a livello locale questo rapporto debba ricercare obiettivi di carattere locale non necessariamente per questo il carattere
Municipalista ecco e svolgere una funzione di stimolo che può rilanciare oggettivamente la ricerca scientifica voglio solo ricordare a questo proposito
Le iniziative che sono ipotizzabili nelle aree dei sistemi di informazione e di comunicazione verso il singolo cittadino
Verso il sistema scolastico ed educativo per integrare quanto si fa sotto questo propongo Anto non si fa sotto questo profilo a livello nazionale
Voglio ricordare la opportunità di stimolare sempre a livello locale la ricerca scientifica nel settore delle tecnologie dell'informazione per la gestione del sistema urbano nelle sue diverse
Specificazioni e si potrebbe continuare all'infinito dal settore dell'energia ad altri settori che richiedono un rilancio lo ripeto della ricerca scientifica però queste cose
Pur così a mio avviso semplici in fondo e che hanno
Nel passato dei nostri comuni una tradizione e io ho visto che nel bilancio del Comune di Milano negli anni Cinquanta si stanziava un miliardo di allora
Per contributi alle università e alle ricerche e alla ricerca scientifica mentre oggi purtroppo questo stanziamento è fortemente calato certo probabilmente anzi sicuramente le risorse erano allora
Più abbondanti ma non era solo un problema di risorse ed ecco quindi che necessario che su queste in queste direzioni ci sia uno stimolo effettivo da parte del centro da parte del governo secondo una visione coordinata che non necessariamente lo ripeto deve punire le autonomie
Locali che hanno invece grande spazio di movimento e analogamente
In un settore più
Legato alle attività culturali
Degli enti locali ma anche dello Stato bisogna che ci sia una politica per il potenziamento delle istituzioni e per gli investimenti in questa direzione ci sono non parlo naturalmente
Poco solo la problematica che riguarda gli enti locali non parlo degli interventi diretti che fa il ministero
Dei beni culturali mi riferisco alle possibilità di intervento che hanno gli enti locali anche qui assistiamo ad una difformità
Di
Azione amministrativa che a mio avviso è sbagliata non è che naturalmente
Tutto debba essere assolutamente uniformato ma bisogna stabilire delle show delle soglie minime in questa direzione le istituzioni sono importanti e non tutte le istituzioni sono ammuffite
E incapaci di produrre cultura grandi istituzioni
Dedicate alle arti figurative al teatro alla musica hanno insieme a
Settori oggettivamente pieni di muffa anche grandi capacità creative e semmai bisogna stimolare quindi con un intervento nuove iniziative visto che poi molte di queste istituzioni quelle più recenti sono nate
Proprio dalla da iniziative coraggiose e sulla base di sperimentazione
Così la politica degli investimenti
Deve essere attentamente e seguita e non lasciata alla scelta estemporanea per cui si verifica che in una regione più attiva e più ricca di iniziative ci sono tanti Investimenti
Nel settore della cultura
E invece in altre zone del Paese non ci sono per nulla
Investimenti in questa direzione anche qui a mio avviso indispensabile un coordinamento ed un indirizzo che fissi ripeto delle soglie minime
Dei margini nell'ambito dei quali le autonomie locali hanno larga possibilità di iniziativa e di movimento detto questo e perché non sorgano degli equivoci debbo anche dire che condivido
Quanto ha prima detto Lizzani
è stato coperto da parte dei comuni e delle regioni
Un vuoto vuoto di iniziativa un vuoto di presenza un vuoto di spesa anche perché non ricordare anche questo aspetto concreto
Del attività in campo trema culturale questo vuoto è stato coperto talora bene talora male con ingenuità come è stato detto con rozzezza ma in qualche caso anche con
Manifestazioni ed espressioni di notevole
Qualità e bisogna prendere atto credo di questa capacità che le regioni e i comuni hanno avuto di rispondere ad un'esigenza che oggettivamente presente nelle masse del paese e delle grandi città livello culturale medio del resto si è così elevato che questa domanda era facilmente prevedibile se avessimo l'abitudine a fissare le nostre politiche sulla base di dati reali mentre invece andiamo
Quasi sempre un po'a spanne ma in questo caso l'intuizione è stata premiata da una grande partecipazione dei cittadini alle manifestazioni organizzate dalle città e tuttavia lo ripeto questo non basta
Sembra necessario
Prende il dovere un coordinamento a livello nazionale e non c'è nulla di male se si fa l'ipotesi di un ministero e non c'è nulla di male
Se si fa l'ipotesi di un ministero che potrebbe alla fine ridurre il numero complessivo dei ministeri non si capisce perché questo argomento viene usato
Contro i socialisti in certe occasioni non solo contro i socialisti e nel momento in cui i socialisti fanno una proposta che e lo faremo anche in altri settori non solo in questo naturalmente e nel momento in cui socialisti fanno una proposta che e lo ripeto di buon senso razionalizzazione razionalizzate le dice che riduce il numero dei ministeri allora
Per alcuni osservatori
Troppo suffetto superficialmente critici questa proposta non va più bene ma siccome siamo abituati ad affrontare dialetticamente queste questioni
Ecco diciamo che ancora una volta anche su questa cosa avremo la testa dura e andremo avanti finché non ci verrà dimostrato con maggiori argomentazioni di quelle contenute in questo corsivo
Dell'unità che abbiamo sbagliato e che la nostra impostazione non è corretta
Caro Presidente
Io ho seguito
Con attenzioni in questi ultimi tempi
Il organizzazione dirà iniziativa
Di partiti foci sociali forze culturali
Intorno al tema della cultura e per quello
Che più specificatamente mi interessa come ministro dello Spettacolo sullo tema dello spettacolo
Qualche settimana fa
La democrazia cristiana
A organizzato un incontro sul tema specifico della cultura dello spettacolo
Indi rapporto con gli enti locali
Successivamente nella
Assemblea nazionale promosso dalla DC il tema rapporto politica mondo dalla cultura politica intellettuali
Si è manifestato in tutta la sua ampiezza e con una serie di di significative implicazioni politica
Un sessione specifica del comitato centrale delle Partito Comunista
è stata dedicata al esami all'approfondimento di questo tema così suggestivo
L'incontro
Promosso questo incontro promosso dal partito socialista
Nello stato spettacolo credo che ha dato l'avvio bisognerà io sono molto franco decidono dirlo collo franchezza che ha dato l'avvio a una natalizi spregiudicata e Franca e ha espresso impegni
E di di grande importanza solo l'impegno quale che sia poi la nostra opinione
Di volere individuare un disegno realistico di organico in relazione alla gestione alla politica di un mondo così complesso articolato il difficile
Come è quello del mondo del cultura rappresenta di per sé una però di grande coraggio titoli di grande significato politico io ho avuto molto
Di leggere il il la introduzione la pregevole relazione di bassa ho avuto modo di assistere Arda alcuni interventi limiterò
Questo io
Intervento su alcuni particolari intanto io dico che queste iniziative di per sé avendo dal mio punto di vista uno grande valore una grande importanza se non altro perché concorrono indi molto molto importante ad alimentare la consapevolezza del ruolo della cultura e dello spettacolo nella società nazionale può apparire scontato io sciolgo visto seguo leggo
Le dichiarazioni che vengono da tutte le parti da destra da sinistra dal centro intorno al valore dello spettacolo
Sono affermazioni di per sé importanti ma che ancora non non si sono pronte i una consapevolezza della coscienza pubblica e dunque a livello della generale classe dirigente
Parlando di classe dirigente mi riferisco non solo al settore politico ma al più vasto settore sociale
Culturale
Dico che il discorso consueto che si fa sui modesti stanziamenti sui limitati stanziamenti al settore la cultura io potrei aggiungere gli insufficienti era assolutamente irrisori stanziamenti che si fanno
Nel campo dello spettacolo
Bisognerebbe Brut come lei è anche stato conservato
Guardare l'Ulivo inquadrarli in relazione ad altri stanziamenti
Il problema è che essendo il ci mettiamo
E lo dico con estrema franchezza su questo terreno di facile e semplicistica dialettica
E non affrontiamo il tema per quello che è il problema dello spettacolo il problema la cultura non è un problema che si pone solo il rapporto
Facilmente polemico con gli stanziamenti con il bilancio della difesa il problema dello spettacolo il problema della cultura va impostato del quadro delle disponibilità finanziarie generale del nostro Paese e dalle scelte che tutti maggioranza e minoranza
Ponte politiche ponte sociale quindi anche i sindacati concorrono a determinare nel nostro Paese e alla consapevolezza che si può andare a questo settore
Della cultura e dello spettacolo non da parte solo di gruppi specializzati o di rappresentanti del settore ma complessivamente dalla coscienza generale del nostro Paese dunque quando io sento
E lecco
Il nuovo di questi significativi incontri che ne Bisson via
Riconoscere in concreto che oggi accanto insieme ai bisogni di laboratori di sostentamento
Sono cresciuti i bisogni nuovi e più complesse come quelli della cultura della salvezza dall'ambiente delle attività sportive dico
Che cominciamo ad essere sulla buona strada non siamo sulla buona strada comincia ed è questo il primo fondamentale problema
Se questo convegno se questo incontro in conto
Riesce a concorrere informa decisiva
A terra consapevolezza di un intervento che non sia episodico marginale diciamo pure settoriale nel campo della cultura per quello che mi riguarda nel campo dello spettacolo ma Dini inquadrato nell'ambito più ampio delle scelte fondamentali
Nel quadro della politica economica del nostro Paese si fanno allora sì che il problema dal punto di vista dall'intervento pubblico finisce con l'assumere rilievo
Significato
Sta di fatto io dico che per quello che riguarda l'esercizio mille novecento ottantuno sono una spesa di cento settantasette rotti
Mila miliardi del bilancio dello Stato Amanda turismo e allo spettacolo sono state attribuiti semplicemente cento diciotto miliardi anche se poi si è dovuto far ricorso a provvedimenti speciali che hanno aumentato questa cifra ma solo questo elemento sta a dire a significare
La difficoltà del insufficienza di una viciniore realistica del problema
Ecco perché io ho insistito su questo tema e io su questo tema richiamo la vostra attenzione certo c'è il problema a questo punto di vista di dire anche qui con molta franchezza qual è lo stato almeno nel mio settore del mondo dello spettacolo bisogna dire molto francamente
Che se non si interviene con nulla necessaria rapidità il settore dello spettacolo nel suo complesso entra in una crisi grave
Da le conseguenze non facilmente prevedibili io nobile
Dati e cifre che immagino siano a vostra generale conoscenza a dirvi l'indebitamento che io ho registrati un settore come quello del teatro che pure si muove a parte da lunedì manifestazioni non sempre esemplari in materia di utilizzazione dei fondi pubblici che si muove collo accortezze con attenzione dico nove arriviamo a situazioni di indebitamento del settore
Teatrale del settore
Da allora clinica e della musica in senso generale tenne difficoltà a tutte note e conosciute delle settore del cinema che fanno per vedere situazioni certamente gravi
Io in relazione a questo naturalmente ci siamo mossi abbiamo cercato di muoverci nel mille novecentottantuno
Nella prima fase del mille novecentottantuno e in questa seconda fase nella prima fase intervenendo con lo normative speciali che potessero ampliare gli stanziamenti a favore di questi settori
In questa seconda fase con la presentazione di un disegno
Organico generale per tutti i settori dello spettacolo dalla musica a teatro al cinema la prima volta cavie perché dal mille novecentottantuno nella prima fase i due settori sui quali si è potuto intervenire sono stati i settori del tratto e della musica
Il cinema è stato pressoché ignorato nel senso che da provvedimenti che il Consiglio dei ministri aveva approvato e che sono stati presentata al Parlamento hanno trovato difficoltà per il loro ulteriore iter
Questa volta invece il provvedimento che è stato presentato da me e un provvedimento di carattere generale che riguarda sia al cinema sia Illy teatro sia la musica
è un provvedimento di che comporta una spesa di oltre duecento cinquanta tre miliardi di cui cento settantacinque miliardi per la musica oltre ventitré miliardi Perre il teatro cinquantaquattro miliardi per il CIPE
Questo avvenimento che adesso e all'esame del parlamento in relazione anche un'osservazione che è stata fatta nella introduzioni di questo convegno non vuole essere sostitutivo
Del dei provvedimenti più generali relativamente alla riforma cioè sarebbe stato più auspicabile che questo provvedimento non si dovesse
Presentare che le leggi di riforma potessero andare avanti e non dico risolvere ma creare le condizioni dico una maggiore sicurezza del settore dello spettacolo tuttavia
Le leggi di riforma che esistono in tutte e tre i campi
Perché in questa materia e dello spettacolo c'è questo momento singolare e straordinario della nostra vita nazionale
Sulla quale situazione particolare richiamo la vostra attenzione perché in quel momento unico adesso abbiamo per riforme in Parlamento
La riforma generale del settore musicale la riforma generale del settore teatrali la riforma generale del settore cinematografico
E dunque nel momento in cui dibattiti discussioni non possono non avere le campo dello spettacolo riferimento
A momenti abbondanti a situazioni che parla mentalmente hanno un significato e un rilievo e insieme alle iniziative governative naturalmente ci sono iniziative intorno a questi tre temi anche da parte
Di di Bari e diversi partiti
Il problema di questa legge straordinaria a favore del settore dunque non si pone come momento sostitutivo delle riforme
Nel settore dello spettacolo ma come momento di transazione di un momento difficile che possa rendere possibile a tempi brevi le riforme e sul tema delle riforme che anche qui mi vorrei soffermare un momento
Noi abbiamo al in Parlamento queste
Questi tre disegni di legge e queste per discussione finalmente questi temi sono oggetto e ci sono avviati nell'iter parlamentare
Il tema dell'ente tagliato ha raggiunto livelli di discussione molto interessante
Un prima avvio si è verificato nel settore della musica egli settore delle cinema va avanti in modo più faticoso e quello maggiori difficoltà e quali sono in concreto le ragioni di queste difficoltà anche qui bisogna che al di là
Di questioni generali
E di questioni che pure hanno rilevanze significato e accettando l'impostazione dell'introduzione della relazione di base di affrontare questi temi nonno con disegni astratti
Ho con immaginazioni avveniristiche ma non solide abbassate
Sulla alla realtà lei sui dati concreti della nostra situazione io
Richiamandomi a questo opportuno invito
Della relazione della introduzione Dino che su questi temi che dobbiamo alle lunghe verificare i consensi e i dissensi e quali sono i punti
Particolare di dissenso su cui le forze politiche si stanno esprimendo e su cui bisogna pur trovare una soluzione fondamentalmente
Sono per così dire prego
Uno di carattere generale ed è un problema il nodo che va risolto in qualche misura in qualche modo il primo nodo rapporto tra intervento pubblico statale e l'intervento dello spaccio dovunque da attribuire alle regioni e alle autonomie locali
L'altro punto fondamentale di grande importanza e relativamente
All'interno di alcune di queste leggi di riforma
Quale debba essere il carattere non secondario ai fini di un discorso serio responsabile sulla politica dello spettacolo quale debba essere la struttura di alcuni enti e di alcune istituzioni
E semplifico per esempio qualcuno si domanda se gli enti lirici debbano avere figura continuare a vedi figura pubblica o debbono avere invece figura privatistico
Terzo elemento
Anch'esso quote gialle nel dibattito e il discorso in materia di cinema del rapporto tra cinema e televisione
Questi sono i tre punti diciamo fondamentali al di là di una serie di discussioni che in questo momento sono al centro dell'attenzione dal dibattito
Della discussione in sede parlamentare e sono questi tre nuovi intanto che vanno affrontati perché
Al di là di quelle che possono essere prospettive di grande interesse a medio termine non abbiano a breve termine dai eh assunzioni di responsabilità abbiamo delle decisioni da prendere se non vogliamo comunque che
Questi settori dello spettacolo non le troviamo ritroviamo completamente in una profonda crisi almeno dal punto di vista istituzionale
Dal punto di vista dei temi io dirò in breve per quanto riguarda il rapporto tra stato ed autonomie locali
Mi tolgo subito Rocco si il mio discorso può apparire più chiaro tolgo subito il tema che qui è stato evocato del problema istituzionale dei ministeri essendo io un ministro
E ahimè come tutti i ministri perché c'è se questa tendenza i ministri difendendo
Il loro ministeri
Nel presupposto che ribadendo ministri bene che quella ministero rimanga vivo
Il ministro non è altri
Tende a propendere a concentrare i ministeri realizzare maggiori centri di potere ed influenza politica se il discorso che invece su questo piano diciamo pure banale
è chiaro che entriamo io una situazione e un mondo di equivoci lo dico subito che questo problema della responsabilità
Al centro della politica culturale è un tema che va attentamente i ribattuto e su quale comunque personalmente
Non ho alcun pregiudizio nell'affrontare un discorso dire missione di responsabilità e di competenza solo io faccio presente che questo tema
Realisticamente essendo connesso al più complesso tema della riforma della Presidenza del Consiglio e dovunque alla riforma dell'amministrazione pubblica nel nostro Paese prima di essere compiutamente realizzato verrà passare
Non qualche mese ma forse alcuni anni io sopravvisse sono tra coloro i quali sostengono la necessità di una riforma della pubblica amministrazione fondamentale pregressa ai fini di un'azione politica sempre più incisiva e sempre più seria
Ma conoscendo la realtà politica del nostro paese essendo me per anni occupato di problemi collegati alle riforme delle istituzioni o vissuto
Quelle che sono le difficoltà generazioni in in questa materia si direbbe che una certa mentalità che viene attribuita al mondo cattolico
Quello di immaginare che di un paese come l'Italia e meglio non tetti tutto si assesta per suo conto sembra che questa mentalità che viene non sempre in modo corretto attribuito ad una certa cultura per cattolica dice appunto
Sia la suggestione che interessa forze politiche che quel mondo cattolico veramente o con
Il documentario cattolico molto da fare non hanno è un vinte diciamo una mentalità anch'essa diffuso il problema e che dobbiamo certamente anche su questo piano muoverci e non fermarci comunque il problema non è semplice
E pronti Badaloni del sistema politico generale del nostro paese e proprio per questo io dico per quel che mi riguarda che veramente pregiudiziali erano hanno sarebbe sarò io
Di una revisione del nostro sistema a livello dell'amministrazione centrale il problema è che noi oggi dobbiamo risolvere intanto dei problemi
Non possiamo attendere fondi mancanti invernale un da quelli che sono i dati della realtà di oggi in quelle che sono le responsabilità immediate anzi dico di più
Dobbiamo cercare questi dati non errori
E dobbiamo tenere comunque affrontare e questi nuovi che dobbiamo comunque risolvere
Immaginarli non ebbe lunga nei due episodi con frammentario ma nel quadro di una linea di tendenza che porti anche a Libero de responsabilità e competenze a livello statuali
Premesso questo e dovunque che io qui non faccio una difesa come si dice d'ufficio del mio dicastero entro in merito a questi tre problemi in modo telegrafico problema dal rapporto Stato-Regione
E su questo
Bisogna che abbiamo idee molto chiare
Esiste un ordinamento del nostro Paese
Che basato sulla Costituzione sull'ordinamento giuridico la Costituzione attribuisce alle Regioni alcune competenze l'ordinamento giuridico sulla base del DPR seicentosedici attribuisce a Regione e Comune alcune competenze
Su alcuni settori queste competenze non sono state determinate
E settori su cui queste competenze non sono state determinate sono giusto appunto
Quello dei beni culturali quello dello spettacolo in senso generale grato musica e cinque
Su questi quattro temi che investono il settore culturale nella sua generalità il Seicento si avvicina demanda a o nella legge
Credo scherzosamente uno dei relatori ha detto
Legge
Che doveva essere realizzata nel settantanove e che quindi non è stata soddisfa alla sponda di questo termine e molto curiosa ma il tempo non mi consente di trattenermi Sora sapere come è stato proposto questo termine questa scadenza
Delle settantanove che come si sa e puramente ordinatorio Ed Harris e sarebbe anche interessante e curiosa ma non è il convegno che Inter a cui può interessare questo tipo di discorso il problema è un altro
E comunque questo tema imbarazzare seicentosedici bisogna affrontarlo perché seicentosedici sì di dice
Che quando le leggi della Repubblica saranno determinate le competenze delle ragioni e ben Vertone Melograni in materia nel caso che mi riguarda di spettacolo cinema tirato musica questo tema in discussione adesso al Parlamento
C'è chi vorrebbe tenda soluzioni in questa materia venisse tutta attribuita
Alle Autonomie locali Regioni e Comuni qui ci sono differenti gradi di atteggiamento c'è chi invece vuole realizzare un rapporto di collaborazione tra stato e regioni
La mia posizione lo dico subito in relazione all'osservazione
Del ministero e del fatto che molte competenze sono passate alle Regioni
Dopo lo dirà alla l'oratore che ha sostenuto questa tesi
Che settore dove le competenze sicuramente sono senza discussione delle regioni quello spettacolo uno
Ma quello del turismo si perché centodiciassette e estremamente esplicito in questa materia tuttavia le regioni hanno dimostrato un senso di responsabilità straordinaria
Perché tutte le regioni tutti gli assessori al turismo hanno riconosciuto ripetutamente in questi ultimi tempi funzioni di necessario un accordo con l'autorità centrale proprio perché
Il turismo non è più una attività marginali o secondari nella vita del nostro Paese e avendo e assumendo un rilievo a carattere nazionale fondamentale
Gli assessori regionali senza rinunziare a una delle loro responsabilità e delle loro funzioni
Sono ben consapevoli senza sollecitazioni della urgenza e necessità di un coordinamento a livello strutturale e se questo è vero per il turismo a maggior ragione è vero per il settore dello spettacolo e della cultura in senso generale non si può tutto affidare a spontaneismo organizzative dico Rutter locale ma il momento centrale il soggetto centrale di responsabilità statuale diventa fondamentale ed è essenziale ma su questo tema
Nel rispetto di quelle che sono le competenze proprie delle regioni e dei comuni io ritengo che possono non trovassi eccessive difficoltà su questo tema vorrei dire però una corso che questa lo Stato spende soldi che sappiamo pochi per le risorse di cui dispone il nostro Paese sono significative ma nella sostanza sono somme modeste le regioni spendono
Delle somme e Comuni spendono risolve in questo settore
Orbene tra la spessa
Dello stato e la spesa delle Regioni dei Comuni non c'è nel suo parco
Per cui quello che accennava il sindaco di Milano con uno in modo appunto e preciso
Del rischio vale a dire che in alcune zone del nostro Paese ci siano investimenti in termini di spettacoli di cultura consistenti in relazione alle disponibilità d'ordine finanziario mentre in altre zone del nostro Paese per mancanza di fondi e povertà di cespiti
Questo è un intervento non sono e inadeguate ma addirittura inesistente quindi un equilibrio si pone in forma necessarie ma per realizzare di equilibrio è necessario un rapporto indumento di raccordo a livello statuale
Senza con questo interferire sulle Autonomie scelte delle regioni e dei Comuni ma realizzando un raccordo che Pussy per realizzare ed è questa la mia intenzione
Se io mi rendo conto che in sede politica in sede parlamentare le forze politiche sono consapevoli dell'housing violenza nel rispetto delle funzioni proprie delle Regioni delle autonomie locali
Di realizzare un raccordo che se non altro serve ai fini di un riequilibrio dalla spesa pubblica generale nel nostro Paese io come ho già ho accennato o intenzione
D'accordo con le regioni e insieme con le regioni di realizzare una sorta di osservatorio dello spettacolo ai fini della spesa pubblica in modo che ciò che viene espresso dal ministero possano essere conosciuto e su questa spesa lasciano intravedere le regioni
Ma quello che spende per le regioni senza chiedere un intervento da parte dello Stato sia conosciuto però dallo Stato ai fini insieme Stato e regioni di poter due Sven J. reperendo iniziative indispensabili al fine di riequilibrare la spesa pubblica nel nostro Paese i nostri calcoli e vi faccio dell'idea di tutta una serie di dati i nostri calcoli porta
Che la spesa pubblica nel settore dello spettacolo anche qui penalizza in un
Piuttosto preoccupante il Mezzogiorno di tali ora una situazione e un sistema di riforme tese a mantenere lo Stato può senso nuovi equilibri anche di natura territoriale questo potrebbe portare a situazioni certamente
Imbarazzante
Sull'altro tema su quello che la natura giuridica di alcuni di questi enti che devono operare nella cultura io sono da Visso che certo bisogna avere coraggio anche delle novità e sempre ad Arcore situazioni bisogna andare al privato
Non bisogna certamente scandalizzarsi ma prima di parlare di passare al privato io starei molto attento perché non so
Se la ricerca di istituzioni a carattere privatistico corrisponda una esigenza di maggiore funzionalità e di maggiore efficacia o corrisponde invece a un'esigenza di quindi dando anche conto di sottrarsi
A forme non sempre piacevoli di controllo e di attenzione alla spesa pubblica
E dunque il problema della natura degli enti operanti nel settore dello spettacolo e della cultura va affrontato non solo sotto l'angolatura
Della efficienza e della immediatezza dell'intervento ma deve essere affrontato anche in relazione alla problema del controllo della spessa pubblica
Per quanto riguarda invece il tema del rapporto cinema televisione
Dico occorre molta franchezza
Che il disegno di legge che porta il il mio nome ma che era stato predisposto io di quel disegno di legge lungo toccato una virgola in precedenza con l'accordo delle forze politiche della maggioranza io quel disegno di legge ho dichiarato in più occasioni
Che lo considero una utile interessante basse di discussione ma non rappresenta per quello che mi riguarda la Bastiglia per la quale bisogna fare lotte e rivoluzioni
Voglio dire
Però
Che rapporto cinema televisione che può percosse
Non in termini conflittuali ma in termini collaborativi il problema si pone in modo che
Un rapporto collaborativo si realizzi e non un rapporto di subordinazione
Del settore cinematografico al settore più ampio della televisione c'è un rapporto di equilibrio di pari condizioni di pari dignità che io credo con l'apporto dei pubblici dai privati si possa perseguire
A questo punto però io vengo alla conclusione dico collo molta franchezza
Io appartengo
A una categoria di persone
Che essendosi su occupate dei problemi istituzionali nella vita del nostro Paese e dando quindi grande rilievo i problemi delle istituzioni pur tuttavia proprio per l'interesse a questo tema pur tuttavia sono io persuaso che le leggi gli ordinamenti sono necessari e creare le condizioni dello sviluppo nel caso specifico dello spettacolo ma non sono assolutamente Soffici sufficiente anzi
Se c'è un settore dove dove le leggi non sono sufficienti di per sé e giustappunto il settore dello spettacolo anzi dirò di più ed è stato giustamente osservato dal relatore che la legge per esempio della musica che pure non è una legge dell'ottocento una legge recente
E già invecchiate un'osservazione giusta perché nel mondo dello spettacolo
Almeno nel mondo dello spettacolo le novità sono talmente tanti e si affacci in modo talmente tumultuoso che un ordinamento giuridico non può immaginare di poter regolare
Da qui per sempre un settore che per nessuna legge per sua natura esige novità verifiche e modifiche ecco perché da questo punto di vista io sono dell'idea che il problema
Dello spettacolo va affrontato in relazione ai soggetti che operano nel mondo dello spettacolo il problema non può essere solo istituzionale
E non può limitarsi affatto istituzionale
Da questo punto di vista la posizione
Che mi pare sia anche emersa nelle relazioni se nonno ho letto male e che in questa materia lo Stato da niente creare le condizioni di sviluppo di incremento e di presenza del mondo dello spettacolo ma non deve azione operatore di scelte nel campo dello spettacolo
Le scelte attengono ai sergenti propri del mondo dello spettacolo
E questo dà l'autonomia del mondo dello spettacolo e uno dei temi centrali e certamente più appassionante io conosco tutto il dibattito che si fa sulla sinistra su questo tema
Se il non intervento in materia di spettacolo non copra invece un disegno delle classi egemoni di utilizzare il mondo dello spettacolo affini di predominio politico
E conosco anche la preoccupazione di chi dice occupandoci dal pubblico nel settore dello spettacolo
Rischiamo di realizzare schernito totalizzanti che alla fine si dissolvono di una limitazione della libertà creativa
Il problema è che su questo piano difficile certamente
Sul piano concettuale io per questo condivido la impostazioni di metodo delle relazioni introduttive l'approccio deve essere è pragmatico
Voglio dire a questo punto lei lunga Torino anche discussioni certamente possono illuminare ma da questo punto di vista bisogna agire bisogna muoversi
E dovendosi e dovendo fare un movimento e andare avanti e non fermarsi allora da questo punto di vista mi pare che il concetto
Che lo Stato si muova crei condizioni ma non intervenga nelle scelte questo è fondamentale ma quando io parlo dalla stampa Paolo anche dalle autonomie locali
Perché letto nomi evocativi le regioni sono stato non solo elementi contrapposti o distinto lo Stato ma fanno parte del disegno costituzionale dello Stato noi siamo uno Stato dalle regioni così è scritto di fatto nella sostanza nel nostro ordinamento costituzionale
E se pur mi rendo conto che Comuni e Regioni in modo generoso a volte hanno avuto una funzione di supplenza rispetto a posizioni
Di assenso meglio rispetto a una domanda crescente e quindi non facilmente soddisfacibilità
Da parte del passato se io mi rendo conto di questo pur tuttavia bisogna dire con molta chiarezza che regioni e comuni
Debbo però me lo Stato comunque avere a rafforzare la presenza del mondo dello spettacolo vado ben poco i Comuni e le Regioni passi loro operatori dista
Ho sentito parlare tanto osservazioni giustamente
Contro la politica democrazie che sia io qui parlo come mi disturba della Repubblica si sa che è più facile criticare il potere
Che nella nel mio che non essere d'accordo con il potere
E d'altra parte Amici miei socialista
Io seguo il dibattito del grammi di cultura francese
E dopo il dieci maggio
E prima del dieci di maggio il mondo e la cultura era tutto complicherà e dopo il dieci maggio la situazione non dico che si modifica ma ci sono atteggiamenti singolari nuove perché c'era gente che vorrebbe che nel giro di un mese venisse fatta la rivoluzione del mondo e cioè giovane che scriverò
Meglio il Fronte popolare un mese tendenza al pianto di tranquillità facendo con riferimento al settennato presidenziali questo è inevitabile in ogni regime in ogni sistema politico democratico
Ma la verità e che sarà più facile criticare
Che non riconoscere gli sforzi che poco si devono fare siparietto in avanti nelle diverse condizioni politiche nei Paesi democratici tuttavia
Qui bisogna anche essere franchi perché la responsabilità primaria una delle responsabilità primarie sono dei soggetti operanti nel campo dello spettacolo c'è una pagina presidente bellissima
Alla quale che rimando di Sant'Agostino Santagostino parlando e io sono democristiano con questa
No ambizione sbagliata eventualmente dopo e e iniqua sentiva impossibile ricavare
Allora c'è una passa benissimo di Sant'Agostino e quale parlando della muraglioni cattolica diceva
Che è
Quando uno parla non si fa intenderei
Questo non significa che una parlato male ho ha parlato in modo inadeguato significa che non ha parlato
E questo è nel campo della cultura e dello spettacolo se lo spettacolo non si capisce sei una manifestazione culturale non è comprensibile non si può avvenire la gente non capisce
La verità è un'altra che in siffatte non coltura non spetta al collo e improbabili ma drammatico che bisogna che noi con consapevolezza ci poniamo
Bisogna tornare ogni sfugge robot a una distinzione Alitalia pericolosissima
Che viene soprattutto dalla vigente avanzati fallibili canale delle masse incapaci d'intendere le spinte emblema della cultura e intende la cultura come ombre la scuola di Francofonte alcuni epigoni della Scuola di Francoforte immaginava si poteva sostituire addirittura le masse operaie nel condurre avanti la rivoluzione il problema è di natura diversa
Qui il problema del linguaggio del farsi capire il problema di produrre
Dati e fatti che possono interessare è un problema indispensabile cioè c'è un aspetto che nel campo dello spettacolo terminato
Per me è fondamentale che il problema della commercializzazione io mi rendo conto che ci sono spettacoli dove la spinta commerciale e predominante
E ci sono spettacoli
Di altissimo livello dove non c'è l'aspetto commerciale
Ma di un problema è diverso
Una quella voce che un prodotto Posse circolare ed esser fatto conoscere è una cosa che un prodotto fatto circolare non viene accolto dalle platee e non viene accolto dal pubblico
I problemi sono su questo piano possono esistere spettacoli di grande qualità che possano trovare sul mercato i sostegni per la loro diffusione per lavoro conoscenza e in questo è lo stato deve intervenire a sostenere questa attività e questa azione come esistono iniziative quella sperimentale
Le posso no non riscontrare una perizia immediato sul pubblico ma possono invece servirà a creare le condizioni per la crescita nei vari settori dello spettacolo che a mio avviso bagnino attentamente intelligentemente
Incoraggiato
Dovunque questo sforzo che nel campo dello spettacolo bisogna fare bisogna fare una in direzione dei problemi concreti esseri che abbiamo di fronte a noi e della nostra Società nazionale abbiamo il capo dello spettacolo come già accennava riforme
Ormai non siamo più sul tema e rendendo quadro delle ipotesi o delle congiunture non si erano sul piano Berra operatività e su questo piano che dobbiamo misurarci e su questo piano dobbiamo confrontare
Presidente
Io con il e il mio collega Scotti con il mio collega degli esteri Colombo opposto ovvero questione che problema dell'immagine italiana all'estero non abbiamo molte cose da portare all'Est o da far conoscere all'Est abbiamo nel campo della cultura testimonianze
E proprio di grandissimo livello nello spettacolo certo abbiamo manifestazioni esemplare
Cito per tutti quello che insuccesso o un piatto più per esempio rispetto alla Scala di Milano estremamente da questo punto di vista significativo io credo che si ponga
E non è stato quindi c'è stato un accenno io non ho tempo di svilupparlo lo sottopongo alla vostra considerazione il problema di una politica comunitaria
Per la nostra immagine all'estero e uno dei temi che vengono maggiormente preoccuparci in questa fase della politica
Nazionale ecco perché io guarda con molto interesse a questo dibattito e alle conclusioni di questo convegno grazie
Rapine traffico nello anche per il suo invito riabilitazione agostiniane che però non ci portino necessariamente diventare anche di molestie
La parola a Francesco Tempestini responsabile per l'informazione del Partito socialista
Parlerò solo di uno spicchio del problema
Osservando anzitutto che settore dell'informazione scritta è un settore ormai da molti anni a crescita zero e c'è una forte spinta per realizzare
Una forte concentrazione tra stampa e informazione elettronica
Che non è presente negli altri Paesi a cui noi guardiamo a cui facciamo riferimento né in quelli ovviamente dove permane una forma di monopolio pubblico dell'informazione elettronica
E neppure in quei Paesi che sono un modello da questo punto di vista come l'Inghilterra Poli Stati Uniti
Lì dove si è scelta un criterio di separazione fra i due momenti tre network radiotelevisivi e le catene editoriali
Qual è il motivo per il quale si è scelta questa scelta si è scelta questa strada perché ci si è orientato su un modelli essenzialmente modelli di competitività
Per soddisfare ovviamente due esigenze
La prima è quella relativa alla necessità di tutelare i principi fondamentali della libertà
L'informazione e quindi la conseguenza di legislazione antitrust ma la seconda che partiva dalla convinzione che produzione di informazione e di cultura a livello industriale
Qual è quella con la quale la legge ci misuriamo ha senso solo se il mercato funziona effettivamente se quindi rimane alto il livello di competitività all'interno del sistema
Tutto questo a Daverio risvolto per l'esatto contrario danesi attentato al contrario la strada del gigantismo concentrazioni sta i cui effetti cui risultati sono sotto gli occhi di tutti
La verità è che questo processo questo attuale assetto dell'industria editoriale italiana
Si può misurare come anche ritardo rispetto agli altri settori industriali nel senso che nel fu editoria ancora vige il modello del due più due che fa cinque mentre credo che ormai in tanti altri comparti dell'industria
Due più due ormai fa quattro
Di giace ancora sul modello delle carte truccate dell'indebitamento come forma sostanzialmente di ricatto ricatto politico esiste da dove nasce da noi la spinta alla concentrazione forte
Tra stampa e televisione l'aspetto che da noi la stampa e fuori mercato
Perché non è mai stata pensata per il mercato non è mai stata insomma concepito
Concepita come un prodotto culturale di tipo industriale sta invece sul mercato semmai il rotocalco del quale però l'editore si vergogna in qualche modo perché lo considera uno strumento di serie B
Uno strumento quindi vive di secondaria importanza tutto questo perché la logica che ha presieduto e presiede questo sistema industriale sostanzialmente ancora tutta una logica politica dice bene la relazione
Oscillante tra due tentazione quella di continuare ad asservirsi ai centri di potere vecchi o nuovi o quella di ergersi a contropotere che fa la sua battaglia contro la maggioranza
Credo che questa sia la riflessione da fare anche sul prodotto editoriale più nuovo la Repubblica che chiude il cerchio d'un esperienza della stampa italiana questa sì tutta peculiare
D'altronde a stare sul mercato come produttori avrebbe implicato propone una diversa cultura
Nella cultura che sta dietro al che sta dietro all'immagine che la stampata del Paese in termini di moralismo intrigo dietrologia
E certe volte mi viene da pensare che davvero in tutte le colpe della ingovernabilità possano essere attribuite Enea tante alla classe politica
Nel momento in cui i giornali misurano tutto in funzione della loro influenza nel palazzo nel momento in cui sostanzialmente il nostro giornalismo oggi erano resta fortemente un giornalismo permeato e radicato nella cultura della crisi
C'è un senso in tutto questo
Perché tutto questo porta al mantenimento di un suo studio un sistema politico di tipo bloccato e quindi che non si modernizza che non si rinnova all'interno del quale quindi rimangono immutate le regole del gioco e quindi le regole del potere
Come si fa a non osservare come la pratica e la teorizzazione di certe alleanze tra stampa in magistratura di cui la cronaca recente ci ha abituato per davanti a determinare una sorta di contropotere diffusi rispetto ai poteri costituzionali non sia se non la teorizzazione di un'alleanza da terzo mondo piuttosto corda paese industriale moderno questo è il modello a cui si sono informati gli apparati dell'informazione
è un modello pagante in termini politici forse non certa vagante in termini di industria culturale
Nel momento stesso in cui registriamo un aumento di domanda di informazione correlata come dice bene la relazione introduttiva all'aumento del consumo culturale si restringe addirittura l'aria di lettura nella carta stampata
Di qui la spinta alla concentrazione multimediale la rincorsa degli editori verso i nuovi mezzi in realtà tutto ciò si configura come un cos'è una vera e propria operazione di potere
Per salvare un modello che per molti versi ha caratteristiche di modello di Morganti modello fallimentare ora l'estradizione di questo modello comporta dei rischi
Io credo rischi principali sia quella anzitutto dell'amplificazione delle sue caratteristiche caratteristiche negative
Io penso alla riflessione proprio appare su un possibile scenario caratterizzato da otto reti radiotelevisive
In un Paese che già oggi il primo importatore di prodotto seriale di prodotto di spettacolo sul mercato americano avendo fatto lievitare i prezzi e facendo davvero
Sono di sorridere di gioia
Le grandi compagnie le grandi compagnie americani io penso ad una Aldo il rischio implicito alla possibilità che si può determinare che progetti politici di gruppi che sono essenzialmente gruppi di pressione
E che solo oggi confinati a livello di élite
Possono raggiungere con ben altro impatto
I livelli della società di massa
Queste osservazioni sono preliminari ad una considerazione che del convegno quella cioè
Di restituire rapidamente un alto livello di governabilità al sistema dell'informazione elettronica e stampata
Al cui centro ci deve essere a nostro giudizio da un lato il ripudio di un'impostazione giuridico istituzionale che ancora molto care ai compagni
Del partito comunista e che si deve quindi fonda era al contrario su un approccio imprenditoriale nelle forme di governo nella scelta delle forme di governo di questo sistema
In questo senso
Anche qui una differenza rispetto alla scelta della mediazione costante anche questo è stato detto nel convegno operata dalla DC che non ha scelto e non sceglie politiche industriali
Credo che corollario importante torna nella all'introduzione del mio breve ragionamento che
Questo si può realizzare se il sistema al suo interno abbia il più alto grado di competitività proprio per rompere il modello distorce distorcente che oggi presiede alla produzione di culture informazioni per questo abbiamo iniziato a parlare di legge quadro dell'informazione elettronica
è un'impostazione coerente con questo ragionamento si fonda sull'articolazione sostanzialmente di tre momenti momento statuale come elemento di garanzia e di arbitraggio
Il movente pubblico recuperato ad una dimensione imprenditoriale
Ed il momento privato di cui bando di cui non vanno depresse ma anzi vanno incoraggiate le spinte che porterà al rinnovamento complessivo del sistema e all'imprenditorialità
C'è il rischio c'è il rischio forte in assenza di una impostazione porta in questo senso Bione informazione
Che sul terreno internazionale ci porti a forme effettive di colonizzazione ad un'informazione sull'ambito interno un'informazione da ricordo
C'è spazio perché possano nascere una domanda nuova di informazione
Se a questa domanda per l'informazione cita però bensì intende corrispondere un'offerta ditte di segno di segno diverso
Tutto ciò comporta
La messa in atto la teorizzazione di un modello diverso fondato anzitutto sul ripudio di ogni impostazione moralistica che è l'esatto contrario di ciò che il pubblico vuole quale vuole immediatezza affidabilità e soprattutto attenzione ai fatti reali l'esatto contrario dicevo le ripeto di ciò che oggi la stampa ci ha abituato il presupposto di questo ovviamente una nuova professionalità che deve essere l'esatto contrario di una professionalità tutta fondata sulla politicizzazione
Una professionalità politicizzata che oggi è in crisi e che forse la crisi derivante dalla crisi di progettualità e di egemonia dei due grandi partiti che hanno lasciato in qualche modo orfani i giornalisti
I giornalisti di Palazzo
Ci può essere questo scenario diverso noi pensiamo di sì
Pensiamo in qualche misura cioè che l'ha
Società e più avanti
Se si parte dalla convinzione che le nostre che i nostri veri avversari non sono le grandi multinazionali o non sono quantomeno avesse per prima ma il vero avversario e noi stessi
Nell'isolamento di una cultura giornalistica che chiuse in se stesse isolata nel palazzo se si parte dal presupposto che informazione vuol dire rottura
Come un modello tutto ideologizzato
Mi fa molto riflettere mi ha fatto sempre molto riflettere la il grande clamore quanto abbia fatto notizia pochi giorni orsono il rapporto del Censis
Io credo che il rapporto del Censis faccia notizia proprio perché e in qualche modo sentito come una cultura diverso e quindi una è una è un'occasione è un avvenimento che dura però lo spazio lo spazio di una giornata
Essere poi rapidamente
Dimenticato
Questi sono
Alcuni aspetti di un ragionamento che attiene al complesso ad un complesso ragionamento sul quando il convegno si è mosso
Che io torno a ripetere deve avere al centro il tema e il problema della governabilità
Degli apparati dell'informazione
Il contributo che ha dato e dà soltanto in relazione alla necessità che in questo spicchio
Dal ragionamento più complessivo non ci giochiamo carte importanti per l'evoluzione futura del sistema complessivo culturale dell'informazione
Grazie Francesco Tempestini alla parola l'onorevole Gianni De Michelis ministro di partecipazioni statali
Care amiche cari amici
Non credo che stupisca che intervenga un convegno come questo su questo tema in neanche io credo specificamente nella sua veste il ministro delle partecipazioni statali
Non credo che stupisca perché questo convegno ha un secondo me il grandissimo merito
Di aver
Compiuto un grosso sforzo di voler soprattutto col suo conclusioni rappresentare anche un
Punto di riferimento con uno sforzo di lavoro ulteriore
Per cogliere in tempo presentato forse siamo ancora in tempo
Quanto sta avvenendo nelle società industriali avanzate
Attorno ai bisogni della gente di tipo non materiale
E i problemi che da questo punto di vista in conseguenza di questa prospettiva nuova si sta aprendo sempre più rapidamente
Si pongono
All'attività culturali in tutti i loro campi intuirono aspre
Quindi coglie il nesso nuovo diverso non esistente per il passato rispetto al quale quindi
Definizioni ideologiche
Descrizioni analisi non valgono più semplicemente perché è cambiata proprio la realtà con la quale bisogna fare i conti
Perché il rapporto tra
Sistema economico-produttivo e
Soddisfacimento di un fabbisogno che fino a ieri chiamavamo fabbisogno culturale si deve porre in termini completamente diversa
I problemi che questo pedone chi opera oggi come oggi quell'appunto viene camminano chiamata e le attività culturali problemi che questo pone c'è chi si deve occupare orchi si pone i problemi della trasformazione dell'evoluzione la modificazione dell'apparato produttivo di una società nota la cantata con come
Ancora fino ad oggi gli italiani
E quindi i problemi che vengono posti ciascuno il modo e la possibilità di vedere se è possibile
Rispetto a questo processo che è in corso e che
E lo possiamo dirlo tranquillamente irreversibile in un futuro molto stretto di fronte a noi
Se è possibile
Diciamo così progettare sulla base di scelte di valori di priorità e così via il questo processo per potere dare risposte a
Esigente che siano più ampio del semplice diciamo così esigenza economica cui tutto questo deve dare risposte
Prendi questo comporta quindi anche ripeto sull'apparato produttivo di un paese come l'Italia perché è proprio su questo terreno più che sulle altre che si giocherà i nuovi quando perché dal punto di vista economico produttivo un paese come l'Italia avrà nei prossimi vent'anni come la siderurgia non nella chimica
Non ne altri campi che nel passato e fino ad oggi hanno fatto il rango economico delle
Società industriale rampante ma su questo ma è un terreno si giocherà sta già giocando tra l'altro
Sta dalla parte più Prodi quando forse tutti noi non siamo fino in fondo coscienza
E quindi è ripeto semmai uno come me uno che viene da questa realtà o che in questo momento non è
Porta a preoccuparsene semmai deve dire autocriticamente quanta solita ancora
La realtà industriale punti a nostro Paese dimostra rispetto a questo processo che è in corso e quale rischio per il Paese nel senso più largo possibile rischia di essere questa Rita
Quindi ben viene questo convegno ben viene prima riflessione Bindi nel fatto che qui se la chiamata e discutere assieme non quelli che fino a ieri servono stati normali addetti lavori di un convegno che si occupa di problemi culturalmente
Tutti coloro che in qualche modo
Vogliono debbono sono incaricati di occuparsi di futuro i generali senso più ampio economico sociale politico del nostro del nostro Paese
Io voglio fare solo alcune osservazioni
Inevitabilmente anche slegate scoordinate d'altronde materie così l'arte il tema così complessa e attesa trattazione inevitabilmente credo
Come si può dire affronta la questione da punti di vista differenti che è difficile fare qualcosa di più calcola però vorrei fare alcune osservazioni
Anche di stimolare un ulteriore approfondimento della questione della materia dei problemi anche per poi vedere se posso dare un contributo da alcune proposte da alcune indicazioni di lavoro alcune indicazioni operative credo questo sia l'obiettivo che i gli organizzatori del convegno si propongono questo sì e l'altro il bisogno che abbiamo tutti poter uscire da occasioni come queste avendo le idee più chiare su quello che poi concretamente dobbiamo far trascurano opposto
O come cittadini io come rappresentanti dei cittadini ed istituzioni o come forze politiche culturali nel breve periodo nel nel medio nel lungo per evitare appunto che queste si risolvano in eleganti esercitazione accademica
Quindi alcune osservazioni perché credo che forse l'ha fatto uno sforzo rispetto agli uno finto dibattito ha letto la relazione
Parere molto importante un interessante di giacigli Rolando quell'introduttiva alcune cose delle altre relazioni quella sporto per mettere più a fuoco alcune questioni che c'è un rischio altrimenti che se un trasporto di precisazione maggiore
Non semplicemente terminologica proprio di problemi di priorità di punti su cui soffermare l'attenzione e c'è il rischio che poi in qualche modo la il fatto di aver colto la coscienza di una questione poi sfugga di mano dal punto di vista poi delle proposte pratiche le proposte operative delle delle risposte
Rischio di temere saremmo molto grati
Io voglio fare prima due osservazioni di fondo rispetto proprio alla impostazione che pare convinto una sul titolo su un punto per quello che sia stato sbagliate infelice la scelta del prima nello Stato stessa
Sono è stata la concessione a una cosa ammessa di moda dalla porta incensi stralcio Rita la scritti in un altro modo utile forse per descrivere un qualche cosa che in atto in questi mesi non utile per capire quella che la prospettiva di fondo invece in cui si quello tutto discorso misure conventicole
Credo che convenga converrebbe conviene parlare invece ancora una volta anche se può sembrare meno brillante meno come nuovi soci fare informazione questo è vero problema info
Con le doveva parlare di cose precise scusi discuto in tornando rito di quale possibile in qualche modo confrontarsi con precisione questo tema della dall'informazione
Oggi in Europa è in corso un'importantissima ricerca della Cei proprio su questo tema
E con l'individuazione di possibili scenari di evoluzione che poi comportano tutte scelte rispetto alle frequenti problemi e ai problemi e alle questioni di merito per il convegno ha sollevato quindi e credo che l'assunto numero uno del riepilogo di darci e Rolando quando dice lo Stato spettacolo deve essere assunto come quadro di riferimento per un nella nel grado culturale possa essere scritto meglio forse sia utile con quello
La Società dell'informazione cioè la transizione alla sosta in formazione però essere l'occasione per
E mettere a punto un progetto culturale nuovo e diverso da questo sia importante ripeto non è solo un fatto che si parla solo fatto formale ma perché pochi permetterà poi un'altra considerazione che ritengo decisiva che alla sottolineatura resta dalla quale quasi unicamente in dissenso si può discutere scoprendo che il sull'area essere stremati indichiamo per poi poter giungere a conclusioni precisa proposte coerenti indicazioni
Che possono essere poi in qualche modo operative asservirci a superare la situazione che abbiamo di fronte
E con la seconda osservazione molto importante
è e cercare di intenderci bene nei termini che usiamo
Io ho letto la solleva lo schema dell'operazione viabile sul mercato della produzione culturale ho letto che nel testo diceva comparabili produzione culturale in parlare di produzione di conoscenza di cui la cultura pagode un punto molto importante cioè
Lasci stare l'informazione farsi io nel corso dei prossimi cento anni prossimi vent'anni da qui al due mila
Il grosso qui Johnson scelti fra gli altri due terzi sia giusto il tracciato il grosso della diciamo così capacità di produzione di ricchezza delle Nazioni che vanno verso sta informazione sarà concentrata quella quella che possiamo chiamarlo nella produzione di cultura costante in quella quota di amare in senso più lato sono sue ma la produzione di conoscenza o mettere assieme formazione informazione documentazione la però questo è il fatto nuovo cambierà drasticamente
E il modo di produrre e in grado di soddisfare i bisogni in quella direzione
Questo crea un problema e alla cultura per la produzione di cultura per non solo perché questa diventerà una parte di questo complesso d'acqua perché evidentemente e il tipo di rapporto tra l'attività culturale così questa d'intesa per secoli ha per millenni
E la attività economica produttiva e la sostanza cambia drasticamente radicalmente
Cambierà completamente la situazione che abbiamo conosciuto il dalla vaga mi scuso fino a ieri in parte fino a oggi di cui ho sentito in parte in qualche chi questa mattina in questo convegno votando contro è stato molto preciso questo punto perché
Insomma deve colpire questo fatto quantitativo ripeto poi può darsi che non siano i due terzi USA del fatto che improvvisamente cioè che nel corso di quindici vent'anni magro drastico
Quel numero un processo che moltiplica per due per tre per tradimento diciamo la stazione dalla quale partiamo in questo momento
Momento nel quale in questo processo è già in corso dico cambieranno completamente i modi in cui verranno usate non solo le risorse umane ma le risorse finanziarie le risorse come l'accesso privato del del vende l'intera umanità ma della parte più avanzata di umanità quella in cui comunque questi vent'anni rimarrà comunque concentrato il grosso della ricchezza della del del dell'umanità
Quindi questo è un altro punto e estremamente importante perché questo è il punto di partenza cioè l'occasione per fare un discorso anche sulla cultura deriva dal fatto di mettere a fuoco questo fatto nuovo mai un atto irreversibile di proporzioni storiche
Con conseguente presa dalle quali la discussione tipologie si tratteggia anche questa diciamo nessun senso proprio sul senso sono però anche le Brigate Rosse pubblicato un quaderno in questi giorni su queste cose dimostrando di estremo dove veniva qui siamo di fronte a un processo
Rispettata ripete ogni discussione tipo biologico certi pongono quando la serie di problemi nuovi ed è possibile non è dal fatto che questo a debba avvenire secondo logiche come si uniche
Secondo gerarchie di valori l'unica secondo e come si può dire capacità di diritto dei poteri un te la portano nelle venga da noi dipende da
Dalle forze che si mettano in gioco dalla capacità che si avrà dipende dal senso di porgersi la totalità dei medesimi di platani di guidare di cogliere le opportunità che potrebbero io veleni che soffriranno anche all'attività culturale sulla Milano tutta la terminologia imprecisa convenzioni sospetto diciamo così
Non finalizzata alla mercificazione non finalizzata al soddisfacimento di un bisogno non immediatamente culturale bisogna che è un materiale che è un bisogno appunto che sembra più sarà un giallo misurabili in quantità di informazione non misurabile in quantità fisiche di materia in qualche modo manipolata che viene fornita alla alla al all'uomo questa due precisazioni sono decisive perché questo permetterà di di sviluppare un altro passo del del discorso voglio essere estremamente intimo se e possiamo trovarci d'accordo su questo verbale quindi definire meglio il quadro di riferimento insulari informazione definire meglio il fatto di questa e in fatto di questa decisivo elemento di cambiamento dello scenario diciamo due a livello mondiale delle società in cui vive attraverso questo cambiamento nel nel tipo di bisogni che il grosso della gente della gente avrà beh sì poi si pone un problema allora sì in questo contesto e voleva che giustamente in bare tutelato nel grembo
Vuole soddisfare questi nuovi bisogni
Cioè quello che organizzare l'offerta
Per questa ho bisogno cioè quelli organizzare le attività produttive vogliamo saperlo
Per potere produrre questi due eventi del prodotto nazionale lordo dei di questa parte del mondo in cui vogliamo qui voglio appartenere per i prossimi intanto ora che ci riguardano adesso da subito
E è il vero problema da cui si deve partire per poi raccontare anche di questioni ripeto per i possono riguardare più specificamente quelle che vengono chiamate le attività culturali qui
Giustissimo credo che da quel punto di vista di contributo aprendo diversi da prendersi in blocco come utile imporre cioè giustissimo il fatto che qui in Italia
Siamo rimasti totalmente indietro ecco l'ha battuto la frase modernizzazione senza sviluppo mi guidate moltissima quello che è successo cioè qui il la la la domanda si è travestita da quel venda cioè il cittadino alla la società ma da dimostrando la quantità di attività pari a quella delle altre società l'offerta fallimento organizzata non è stata organizzata nell'hardware non è stata realizzata nel settore non è stata organizzata retribuzione non è stata realizzata una tv è stata esaminata in telefono non è stata organizzata nelle altre strutture pubbliche non è stata l'entrata dei privati
Con le conseguenze che quindi giustamente state rilevate
è la punta dell'andare più a fondo forse doveva cominciare a fare questo dubbio preciso su quanto questo già oggi in giro a sua volta dinanzi variamente su quanto rischia da oggi di incidere ad Affile dinanzi pagamenti futuri dei quali questi son processi seconda linea anche molto precisa che non è facile invertire e ci sono già già oggi prende intestiamo in teorizzando quale risponderemo nei nostri bilanci nazionali dei prossimi quattro cinque sei sette anni
Quindi è un discorso da fare fino in fondo benissimo anche dire allora che da questo punto di vista sono state assolutamente risibile superficiali le risposte si è tentato di dare sul piano della delibera le tv private o sul piano per esempio appunto degli assessori alla cultura e delle delle fine e così via nessun come certo come quello che arriva con la bancarella prima se un mercato nuovo che si creerebbe un poco alla bancarella sembra che effettivamente serve esso dice che ancora non ha niente a che vedere una risposta reale strutturali di fondo perché ha detto che avete bisogno del bisogno aveva preso presso fare respingono dalla relativa inadeguato e insufficiente del disattento del culturalmente e politicamente disattento rispetto a quelli che sono i due testi di fonte però naturalmente nel momento in cui diciamo questo
Sapendo che questo è un processo che va avanti in maniera rapidissimamente aspetterà
E che dal quale possiamo piatti fuori sono come si guida l'Occidente in atti legali dal mondo
Decidendo di andare d'alto rango Lazio nella gerarchia delle società non dannosa scegliendo da soli la strada di un rapido la rapida degenerazione dello sviluppo andando indietro ma credo che fu poi alla fine nessuno voglia voglio dalle Bettola però queste critiche
Deve portarci basata dirci cosa vogliamo fare
Per evitare che spunti in questa stazione sapendo perché possiamo risultò dico va bene nell'azione di diciamo tra ancora diciamo solo di più diciamo solo più forte diciamo sono in modo più più percorso più schietto più giocatori quando nei discorsi gli operatori culturali sono sono un poco di troppo nel piovuto esperto rischia di portare guasti terribili al Paese da tutti i punti di vista
No semplicemente sotto profilo stretto diciamo così dell'asfitticità della vita culturale della produzione culturale della marginalizzazione pecore abbattute vista complessivo della qualità
Della nostra società per il futuro su questo terreno il discorso di cui parliamo da nel della serie B rischia di essere più vero che su altri
Certo anche se sulla chimica sulla siderurgia su altri settori noi perdiamo battute rischiano di ma
Sono tutte meno importanti di questo terreno qui e soprannomi pagato quella battaglia nonostante tutto anche se con la più fatti da vincere di questa qui e quindi il ritardo abbiamo rischiato di accumulare
è più grave è più grave anche se ripeto io sono tra quelli che suo gomitolo siamo con l'intento di quello e su altri che al suo anche su altri settori
Quindi il problema di capire come cosa fare come quale in qualità di priorità eventuali con quali scelte qui bisogna essere molto chiari su questo mi pare invece inevitabilmente da donatore sono si vedrà con meno si discuteva
Ci siamo ancora nelle relazioni ancora un momentino a tentoni
Quasi tutti i cento sono col giusto cioè l'accordo mi pare ingiusto non dovremmo sapere la polemica politico ideologico su queste fare Play neoliberismo diretti
In questo contesto è ora
E non c'abbiamo più paura di parlare di rapporti tra cultura e mercato i rapporti ha avuto il petrolio premio liberismo le e semplicemente la star dentro questo scenario simbolica che questo scenario sia vero si nega che questo sia il processo dentro cui siamo dentro cui Davide siamo pure lo si faccia appunto questo tipo di polemiche rilevare che non hanno nessun senso che Londra sono che nessuno insomma ecco
Ora sono solo quelli che ancora si stupiscono vince il turco alle indagini per Cesco sugli impiegati sui piatti dell'ENI punto sono ormai veramente quelli che ancora credono che sia esistita la cultura sessantotto insomma
Ora non basta però questo non basta ancora da solo Marta ancora dire cultura mercato culture dalla non è sufficiente occorre un passo in avanti più che non c'è anche c'è un limite in questo può servire
Molte mani di radio televisive hanno operato nelle relazioni introduttive cioè dirompente in danno di fondo il nodo di fondo è non è mischiate la
L'immagine è la centralità della telematica
Questo è il punto chiave di tutta la questione
Cioè il veicolo città natale di questa drastica cambiamento della organizzazione della produzione del soddisfacimento dei bisogni e così via è la centralità da oggi ormai un atto della pena questo il produttore facciate importante
Ci sono di intendere Papi passaggi sono cose che sono poco sono realista la realistica da sei anni da sette anni non oggi ma però questo è il punto di fondo
L'altra faccia del disco lo stiamo facendo cioè questa c'è un rapporto biunivoco tra questo cambiamento dei bisogni della gente con le conseguenze e questa vivono più aperto
Lunga inveterata riceve in modo ma è così stretto che è difficile distinguere ora la gallina ma il personale irreversibile e anche se è vero
E questa centralità della telematica come si può dire si evidenzierà con tutta la sua forza dominante su tutto
Tra qualche anno anch'sei ottocento si può discutere su questo
è vero anche che ormai l'appello ed è oggi un gatto ed incominciare a prendere a partire da oggi su questo significa non non non voglio l'azienda il problema significa fare piccole battaglie di retroguardia impone destinate comunque alla sconfitta rispettati e gli echi naturalmente inutile poi fare dice vi è chi non solo a livello di altre nazioni ma anche a livello di strutture economiche multinazionali ansietà collocato nella prospettiva giusta quella centrale quella vincente
E se la centralità è quella della telematica
Con tutto quello che comporterà anni possono oppure con quello cioè non solo per la capacità di come si può dire di controllo di una quota così rilevante di questo nome
Non solo per il controllo dell'attingimento degli intenti diciamo così potenziali di questi nuovi prodotti perché
Poi il satellite da un lato e quindi il filo dall'altro col filo telefonico la ladra vengono aggiunti già da adesso tutti
Tutti i satelliti di stanno lanciando in questi mesi cioè nell'ottantuno mentre non ce l'ha con la devono solo delle di lavori sono andata tre mi pare i grossi sistemi informativi via satellite non via cavo
Che la IBM da un lato l'ATP dall'altro e la sera un mi pare la fare arrivare ad Avatar già lanciato nell'arco di pochi mesi mentre stavo parlando nei prossimi anni questo fenomeno si si svilupperà enormemente
E per quello che riguarda tutti i Paesi che arriva la rete telefonica normale come il nostro il peso dell'altro strumento cercavo diventerà a partire da un da un anno imprecisato tra ottantacinque ottanta lo strumento decisivo
Del del del del diciamo del POR del porgere il prodotto il Complesso di prodotti formativi informativi documentati di culturali in senso stretto in buona parte
Però il grosso di questo pubblico ecco su questo terreno si gioca la battaglia più che suoniamo Suma ad avere la sua opinione su ogni altra e sul terreno Padova se considerato un problema che riguarda noi gli addetti ai lavori del sistema industriale tanto riguardano soprattutto riguarda in modo particolare poi in questo caro al nostro Paese per la sua storia però con l'attuale il sistema d'impresa partecipazioni statali poi dirò qualcosa incompleta la fine su questo tema riguarda tutti riguarda anche quando cioè riguarda anche per per una noi voi quelli che qui dentro parliamo in quanto sembra diventare e quell'area di interessi sociali ed economici che fino a ieri venivano chiamati gli operatori produttori di culture
Perché da quando cioè e dei ed età oggi prevedibile quando ed è comunque da oggi certo che questo avverrà
Da quando questa centralità della telematica prenderà il sopravvento su scala nazionale ma sovranazionale con dimensioni e capacità unificanti uno dei tanti spaventoso a quel momento poi tutti bisogna fare i conti con cui e soprattutto a voi perché uno il più grosso problema che avranno da un certo momento in poi
Le strutture produttive capaci di produrre a largo di creare vere e e di organizzare stopper per riuscire a raggiungere queste decine di milioni di persone sarà quella con i si riforniva le bocche
Infilare da una parte in questi fratelli in questi feeling e cose una quantità crescente di materiali di formazione informazione documentazione quel svago cultura eccetera per potere soddisfare questo mercato terrà
Almeno nel breve-medio periodo una crescita senza limiti e pagherà per questo perché appunto destinerà una quota crescente popolari questa dilazione
E quindi questo diventa spazzerà via tutto
Perché avrà bisogno
Di preparare tutto ciò accadrà collegato l'identità andrà completate tutte le gerarchie
Ecco questo aspetti negativi aspetti positivi già discuterà con aspetti negativi rischi enormi somme
Sono inutili Pecorella di mille volte ma ne sono dei rischi enormi di creazione di nuove gerarchie non semplicemente economica presso questo si pensi solo a questo rischio che oggi è concreto se non sapremo a livello europeo dare delle risposte
E il fatto che tutti i sistemi di banche dati Sire rimanga per sempre infelice che si prende tale un gap tale che gli enti incolmabile cui ci ha costretti comunque sono pochini spiega avendo del settore giornalistico signor pensa già adesso la banca dati delle avanzate che sarà praticamente impossibile
Costruirne una pianta per i prossimi anni per cui da adesso in poi la la verità e ciò che il mio Paese magrebina dottoressa come se fosse cancellato data delle cose
Ma i rischi sono enormi evidentemente da questo punto it il rischio di essere subalternità a logiche di potere economico non solo economico
E non sanitari controllare pertanto i nomi dei suoi le multinazionali
In questo su questo terreno giocherà e enormemente evidentemente quindi questi rischi ci sono in linea interrotta anche se ripeto dobbiamo sempre ragionare sapendo che questo è un processo irreversibile però sono già dodici arrivare bene Martucci Battaglini diportistico ci possono pensare di evitare questi pericoli quindi ogni atteggiamento distico di cui due da tutti assolutamente sciocco rispetto a questa a questa colleghi ma quello che è certo e occorre agli rischi ci sono anche i lati negativi ci sono anche delle possibilità enormi tipo positivo
No il mitico positivo
Perché questa modificazione profonda questo cambiamento questa come si può dire questa Rigon quantità enormi di risorse economiche gara canalizzata in questa direzione tenera prossimità a mio parere enormi anche per una
Diversa libera automedica attività culturali
Perché creerà le premesse perché poi
L'operatore culturale lavorerà per questo ma tutto questo renderà ricco l'intero feconde l'anno intero settori se un sistema
Faccio un esempio per dopo non è sostiene bene con le parole insomma eccome il rapporto che è sempre esistito apra ricerca applicate ricerca pura
Le la la ricerca ritarda per ragioni meno nobili come quelle bellico più nobili come altre assemblee poi Pilato enormemente creato le condizioni per lo sviluppo e il pur minimo
Il fatto che esistesse la possibilità di destinare quote crescenti della RAI più di un Paese ma la domenica di un invito alla ricerca applicata per ragioni molto concrete molto legate all'economia consentito che in quel Paese più gli altri poi si sviluppasse
Nel modo più ampio alla ricerca pure ecco e credo che sempre più poi tra l'altro mai dovremo abituarci a un a considerare chiusa l'epoca delle Due cultura unificare quello che chiama un c.t. un tutto unico e a considerare quello che è avvenuto
Ormai da decenni nel settore della ricerca come l'appeal prova di quello che avverrà più in generale del rapporto tra struttura economica produttrice l'informazione in senso lato e cultura in senso in senso in senso lato
Quindi dobbiamo cominciare a riflettere discutere a fondo su su queste cose sapeva appunto bisognerà valorizzare al massimo gli aspetti positivi e prepararci a guidare controllare a evitare che si ma significa gli aspetti negativi e ci sono moltissime cose da fare che bisogna cominciare a fare subito
A partire da alcune sulle quali io credo credo che sia giusto che anche chi si occupa sottolinea devolvere l'aspetto chiamiamolo così
Cultura cioè il discorso del del nuovo progetto culturale inserire in USA ma deve sentire si è interessato e anche i Morcheeba stimolando il primo di tutti era organizzazione l'apparato produttivo statalizzazione dell'apparato produttivo adeguato a soddisfare questa domanda crescente non sono né Nardone compilata non so nella lardo innanzitutto
Qui c'è un grosso discorso no fare soprattutto le telecomunicazioni c'è un grosso discorso da fare
Tradotto nelle partecipazioni statali è giusto che in un settore del genere essendo noi un Paese che non può pensare di competere con in diciamo a livello sopra e a livello internazionale con il meccanismo delle multisale non siamo gli Stati Uniti o meno delle nazionali
è giusto necessario
Col comprensibile che siano l'industria di Stato occuparsi di questo peraltro ci sono già in fondo in qualche modo qualcuno ha intuito con l'intuizione è stata utilmente sviluppata nel corso degli ultimi anni soprattutto occorre occorre andare avanti devo dire dal punto di vista dell'hardware che siamo paradossale per diversi più avanti guarda un po'caso costruiti limite arrivi la nostra cultura provinciale nostrana più avanti che non so qual nonostante tutto il proprietario un petto di realtà nonostante tutto in questa direzione
Sia pure con i limiti errori se e canto per molte sordità una parte degli addetti ai lavori questo tuttora lavorato già da tempo in questo in questo nostro Paese Adani Bertotto pezzi innanzitutto me Lamberti
Lo potremmo dire da nei prossimi giorni credo che bisognerà che ci curiamo più seriamente dico problema di guardare dentro il piano decennale per le comunicazioni
E si sta per varare da parte del CIPE che non può essere quel documento burocratico uno scenario inerziale privo di di di anima e di corpo e di visione strategica che è quello ci hanno preparato gli uffici ma questo punto ammiriamo da compresa tale vantato alcune osservatori Nardo Carmine aprire un dibattito posso più ampia come quando perché questo piano decennale delle comunicazioni è
Se il piano energetico negando tutto importante questo è dieci volte più importante al piano oggetti corre
Invece qui rischia di passare con un documento burocratico devastazione cala su questo non muoviamoci vomiti ripetuti anche la RAI si muove di più
Perché non semplicemente il fatto che la riguarda de strettamente limitatamente ma tutti i simboli più perché questo primo punto è un punto estremamente importante non siamo in grado a mio parere nel campo dell'Argot naturalmente
Senta ripeto lungo discorso in un'ottica che veda le industrie pubblico operare con regole del gioco molto diversa quella il passato avendo la capacità di stare alle regole del gioco internazionale di Faber di fare già intenso di collegarsi
E quindi via di affrontare la prova mettendosi in condizione di non essere travolti al primo inconsulto e pare che stiamo vedendo sia l'anti chiudendo credo
Probabilmente addirittura prima da fine gennaio annunceremo una serie di decisioni incidentali da questo punto di vista nelle condizioni a partire dall'ottantaquattro
Di poter stare a un gioco più però quello del dell'abbandono ma
Sono almeno al al almeno
Almeno altre due questioni di che diventano decisi
Uno è quello della gestione del servizio
Appunto gestione SIP non così ma più bene
Né può andar bene nemmeno aveva detto in quello che c'è qualche altro molto amico della sinistra Londra
Rimane quindi una gestione di tipo agenda di Stato tempio diverse è una gestione fatta di
Entrate e uscite la gestione di servizi oserebbe veniva e non per gestire in piena fase dinamica ove l'abbiamo di fronte però si tratta di cambiare profondamente nuova la logica della SIP diciamo o della futura city dovrà rivestire questa poi su questo deve aprirsi un discorso di fondo perché anche questo a missioni molto stretto con il problema del rapporto con la cultura con la cultura di cultura questo tosta queste strofe nel mondo retata questo evidentemente quella produzione insomma cominciare a produrre conserva dentro qui Colagrossi
Che per cui non esistono intendiamo affrontare io credo sia giusto perché affronta in termini industriali interni industriali datata giustappunto questa la grande chance per la RAI
RAI
Una cosa è la RAI che gestisce un servizio fornisce informazioni Falco non so cosa autonomo di ore allo strumento che lei un po'vecchio un po'superato non più moderno polo finché vertici è un'area in quel potenziale grossissimo strumento
Di produzione alcuni altri abbiamo su vado molto poco io non a caso in questi mesi Cinecittà ed a noleggio così le perché così in quell'ottica proprio lapidario nessun senso devo dire che nell'ottica in cui ancora nei fino a ieri con ventidue
I progetti di legge documenti dei cosiddetti Responsabili cinema dei partiti ciò nel settore agricolo finiamo per non capire senza il problema è come in un'ottica completamente diverso ignorati che imprenditoriale in copia proiettata sul futuro di notevole talento e va be nei caveau nostra chiaramente utilizzare e valorizzare appieno le strutture che abbiamo dobbiamo creare
C'è la fila e una enorme di realizzazione di attività imprenditoriali industriale in senso stretto
In questa direzione che qua c'è creata da adesso obiettivo non solo di soddisfare quell'opera quello che sarà il mercato nazionale mandando in parte a perché no impiegati altrui perché nell'hardware ci sarà molto di
Vigile
Ma ne so che non è detto che ci sia difficile per
L'hardware i ritardi tecnologici le economie di scale così la rendono estremamente difficile il fatto che non si possa anche se avessimo il genio inventarsi la generazione dopo il duello FI di poter battere gli atti ma le sorti
No
Io sono conta la qualità contarsi stato culturale
Interrogatorio non necessariamente al Paese più grosso più ricco può avere un paese più piccolo minori
Qui Secret
Già l'interesse oggettivo a rimettere in moto il meccanismo e sia proprio la prova
Essa del successo dell'operazione industriale ed economica diventa interesse del Paese in generale ed economia del paese in generale
E si i militari di un'attività di potere culturale in senso lato non immediatamente finalizzate
All'obiettivo che la produzione del soft ma che crei quel substrato che renda possibile creare un software competitivo sulla qualità perché sulla qualità soprattutto più sul per in corso per sotto il si venderanno di qua di là ma perché dobbiamo lasciare su questo terreno altri Paesi quel ripeto punti di partenza culturale molto più arretrati del vostro
Piazza davanti a nord perché l'autovettura ed essere così ferme così chiusa ripeto quello che mordente aprire pare chance viene offerto in
In modo discorso puri lungo da rimane molto più ampio di quello che poi non sarà la pur importantissima e consistente quantità di alcol destinati a lei
Fine del disco rotto perché
Pensa che si offre che si offrirà in modo rapido nel corso dei prossimi anni in questa in questa in questa direzione occorre rare struttura tutto questo
Credo che ci sia la possibilità di un grosso impegno pubblico
E di rating pubbliche
Nella logica e nell'ottica e abbiamo cercato di definire nel corso di questi mesi ma Pesaro c'è un'altra faccia della medaglia
Noi abbiamo un problema di far lavorare la gente
Vi crea
Nuova fase produttiva per dare una base come finale abbiamo il PRA dei giovani dei diplomati tutta una una diciamo un'intera generazione di cittadini dotate di certi studi
Enti culturali a quell'ora lavoro pensiamo di poterlo dare l'industria manifatturiere ad eleggerlo propose il senso il venti tutta l'industria manifatturiera italiana in tutta l'industria italiana
Lavorano cento mila laureati
Tutta l'industria quindi voglio dire fa al di là del fatto si possono besciamella piccoli fra lo qual è lo scopo poi è l'unica strada possibile di sviluppo che vada nella direzione di soddisfare questo primo su tutti che quello di far
Lavorare la gente e i giovani soprattutto se non quello di mettere in atto da subito rapidamente in modo massiccio in modo non razionale ripeto da banchiere la
Come vedo fino ad oggi sono in questo settore produttivo qui si apre vedo un discorso enorme
Con quello che è la cultura e se si ha predisposto che per certi versi esistito adesso son tutti paragoni con i scusate dico molto avuto mai solo per rendere le stesse idee esistita per industria tessile e un certo tipo di sviluppo della moda italiana
E ha fatto data in avanti di un'industria tessile che ha saputo cogliere su questo gli elementi qualitativi oltre che di pezzo di gusto oltre che di competitività economica per cui oggi noi ancora in quel tanto abbiamo un saldo attivo netto di sei mila miliardi nel tessile qui c'è spazio enorme probabilmente non ce la faremo con l'IBM sul piano dei fratelli categorie qua ma possiamo essere noi quelli che Miglio in vivemmo
Però Sapelli Deva ma
Qui voglio dire ha visto i beni culturali soprattutto leggevo Broletto uno strato espressione occupare che separa parte come cioè che ci sono i giacimenti culturali richiama cioè come sono i giacimenti petroliferi Carbone consigliere che di
Ti danno scoperto America queste idee stanno scoprendo i giacimenti culturali vanno dunque però una biblioteca dove trovano una cosa cioè da evitarsi ti pianto presso
Infiltrazione tira su tutto perché poi loro pensò che verte Giovanni penali per distribuire questo caro petrolio e loro lo ecco e non Paggin giacimenti culturali una rincorsa
Carla Bisleri culturali si diventa semmai Matteo una la Pan Am proprio veramente alle norme di tirar fuori perché poi di cui l'aspetto in
Immediato utilizzazione a fini della telematica è un pezzo quando capiscono i Franchi avrebbe qualche da questi inevitabilmente nasce un bisogno più ampio che se non ci soddisfa solo polveri pisolino con le cose eccetera ma che diventa poi quella quota minoritaria della popolazione e poi andarsene
Era amico che vuole un tipo di funzione diversa con il bell'informazione documentazione così le che continuerà andare il biotech anche all'Auditorium i piloti crescerà dalla televisione servile previsione di questi anni è alla vigilia del tenore ad intravedere i rompighiaccio ho trovato infine Morton cioè minimo d'immaginarsi
Non succederà con questa evoluzione dimensioni enormemente maggiori di quelle della televisione perché credo che non sia la battuta di dire che
Velari questa rivoluzione informatica restaurare stesse dimensioni sulla storia cultura merita di quello Caputo Gutenberg era stanca cinque trent'anni fa storico e sia per loro prossimità lasciando in ombra perché nel prepararci per tempo all'isola Corio appoggio Schopp ma di quello se ne
Follia per un Paese che è un bene così grosso quarantenne con un sovrappiù assicurandosi antiabuso Ada Morgan futura patria prepariamoci a andiamo andiamo in giro c'è un prepariamo l'Organ piano questo futuro petrolio di cui avranno bisogno e che noi abbiamo già perché abbiamo dietro noi il nostro mito tolgo i nostri abbiamo delle sono frutto della
Della Speroni
Urbana di questo di questo Paese riprendeva la prepariamoci a far sì che perlomeno agli articolo non lo so ecco qui sono quelli sarà ha voglia di collo sondaggi riorganizzano che prenderanno le qui c'è un ecco cioè prova la conclusione
C'è uno spazio grosso di un lavoro che ecco dentro cui c'è una una grande possibilità anche di un discorso culturale sulla pillola Ru dei precari in senso stretto
Di riattivazione di ritrovare un ruolo una funzione una logica di uscire da questa condizione assurda tanto era l'ora di essere notificato il grande desiderio di venire subito oggi Dario morì di fame insomma chiaro distrutta per metà vent'anni fa cultura italiana eccola qui
E dobbiamo facile fare proposte concrete io dove molto interesse quelli che alla fine il convegno esprimerà ma alcune reprime cosa cioè io son d'accordo sul fatto che occorrono alcune scelte di tipo legislativo istituzionale
Cioè appunto questo è giusto Ciro Francovich sicuro se vorrà fare un ministero alcuni per poi io credo poco può l'idea alla la ricostruzione è stata va Ministero Ministero Ministero Ministero quello che è certo ecco che va riportato al centro alla periferia estrema perché oggi perché la cultura è così come sta perfido il documento di divisa facendo miracoli perché considerato un problema generale ora solo strutturale marginale quindi viene fatto perfettamente riportate al centro riportate in qualche modo al centro e quindi lo
Dato il nuovi dagli anche dal punto di vista del del del tavolo di governo del paese il ruolo centrale decisivo dal punto di vista generale non solo ripeto per quello che con la vostra cultura umanistica per il valore
Sentiamo affatto cubatura i governi concreta di questo problema avrà nel prossimo futuro vi sono i problemi di di legislazione adeguate sono so di nuovo così come in fondo credo che si possa dire che dobbiamo molto Enrico Mattei perché dopo il bel e ciò spinse costrinse il Paese dotarsi di uno strumento e l'attività mineraria in quei tempi che ha consentito pronunciando numero di anni di sfruttare bene una risorsa nazionale come dal metano beh credo che dotarsi per tempo di legislazioni che evitino corriere scorribande cose sia molto importante modulare questo dalla regione di urla perché fece pochi Pedullà per un fenomeno quello sì effimero mancare il distico di scarsissimo interesse dello San più quelli ci rimetteranno le ossa di Quilici vampate per prima
Quindi il e il problema di una legislatura ci porta vuota come
Le foto non sono i socialisti ma se le porte in qualche modo si ritrovano un'ipotesi di più vasta riguardi un partito moderato in tempi brevi credo voglia affrontare in questo tipo di prospettiva voleva vantare prime proposte che non vanno bene perché quello della normativa leggerla in questo senso extrema importante per evitare che poi le leggi ce le facciano i partiti vengano imposta dall'alto da la regola del gioco che in questo caro saremmo noi a a a dettare credo che le voci appunto il problema era che in questo contesto io ho letto laghetti volevano le targhe sta benissimo così così come adesso mi serve a niente padana regaliamo la commissione bicamerale che la unisce la gestiscono uno che vuole decidere cosa farne però la RAI è un grosso patrimonio imprenditoriali industriale fu intelligente io allora così concerti è stato infelice riforma raccomandabile quella che in qualche modo ha distolto questa natura non capendo che la principale non era quello o non era solo quello
Del diciamo della controllo come
O del modo in cui la RAI informa i cittadini e soprattutto del ripeto da Lugano centrare strategico dal punto it motivo per lavorare al consolato se la si riporta in quell'ottica serve solo ad un'altra un'altra nave foto semplice a creare un'altra struttura e
La RAI finirà come ci prima o può ancora recuperare ai vari ma qual è il senso tante strutture più piume avere più voti prenderà Vignale prendeva il posto quindi questo problema si pone questo problema di questo è un nuovo e diverso della RAI da subì
Però
In questa prospettiva che non vuol dire che la RAI non ha visto i premi di oggi che durano ancora per un bel numero di anni se non affrontate nel modo migliore il furgone che riguarda gli altri lavori non voglio diventi invece ma perché altrimenti ripeto io non saranno ci metteremo stiamo lavorando potrebbe sì ma credo che saremo più presto i valori compensi quando presenteremo il progetto industriale del nostro intervento non so e però o si può usare la RAI una antologica fuori di una RAI punto costei operare con l'oggi una Commissione parlamentare di vigilanza
Oppure a creare le strutture per coprire da subito questo tipo di buco che il buco che c'è ecco un'ultima cosa poi chiudo
E un paradosso visto che questo
Convegno in cui non parlano solo operatori culturali ogni scrivo buoni politico si va anche se tu non ecco il problema grossissimo
E della possibilità così vitali improntare il rendimento atteso dal punto di vista sociale del sindacato questi gran problema gigantesco
Severo tutore della vicenda nell'arco di dieci anni cambierà in modo drastico il baricentro del peso pervade l'apporto di forte a livello sociale meccanici con i mezzadri
Se quindi
E qui ecco questa però è importante
De numericamente e qualitativamente cittadina vorrà porre al centro numericamente perché i dati che
Come da presso gli ordini di grandezza dimostrano che poi qui in questa direzione fine anno per essere in qualche modo concentrate
Diciamo così anche energie lavorative in numero quantitativo enorme e iper dorato sempre più unificate sempre meno parcellizzate nello
In più
E qualitativo perché
Il tipo di composizione di questa gruppo di lavoratori sarà molto diverso
Da oggi ovviamente nel terziario sono concentrati il grosso dei diplomati e di laureati che fanno altre forze di lavoro Camera sempre di più e all'interno del cosiddetto terziario questo per diario dove sarà un terziario e perderà di connotato rispetto secondario perché voi questa distinzione tra servizio e bene prodotto bene money money fatturato perderà veramente di valore del corso i prossimi dieci anni fa in questa quota del mondo del lavoro starà una parte qualitativamente qua diventa decisiva alla vogliamo prepararci per tempo il sindaco regia del tubo idraulico l'ha capito e si organizzato perché vero L'Aquila ci alla fine in questi mesi hanno trasporto messo assieme e si mercato di lavoratori credo della RAI nei giornalisti di poli che noi donne di poligrafici dei suoi tutto il settore informazione così alla messo in un unico sindacato e fanno un unico però non è sufficiente
In tutto qui un problema con come tu non puoi fare debba portarci in tanti giornalisti nomi cultura bisogna abolire la figura del professionista capolino artistica nei
Questi questa è una scelta coraggiosa pare assurda che questo processo trasforma drasticamente anche da questo punto di vista anch'c'è una funzione sociale come
Figlia anche di una parte dei diciamo degli operatori attuali
Dopo uno può mantenere la sua diciamo
Libertà di azione di produzione culturale evitarli ma nella misura in cui progressivamente rapirà dovendo questo comparto questa situazione sarebbe una pura follia che il mondo del lavoro affrontasse divisa una sorta di divisione tra compiti esecutivi e compiti
Mentali per cui sono stanno del sindacato gli esecutori giudice di cose appunto le tipografie e poi stanno fuori organizzato in chissà quale sta riforme promesse non hanno coloro che producono invece la cosa principale che è appunto quella non materiale la la riforma no accanto diventa
Sarà inevitabile esce da questo e credo che sia utile che si comincia a riflettere
Il tempo di come fare a venire questo vincendo le resistenze corporative vincendo le chiusure insomma tutto ciò che molto spesso proprio più in coloro che si definiscono analisi culturali intellettuali operatori culturali esistono molto di più di quanto non esistano da Pinchi
Legge più semplice ha detto ai lavori in questo contesto quindi un un paradosso che si popola sudati credo sia giusto in una diciamo impostazione
Che non credo voglia essere di spandono di rottura per fini a se stesse ma che sono già in viene
Sì di presa d'atto realisticamente lo stesso copione per poterlo guidare prova per citare il primato consente per poterlo portare a sud direzione del sito a definire valori che quello che lo scopo del del ecco
Io mi fermo qui aspetto i risultati convenga credo che comunque si possa dire tu che possiamo dire che questo convegno è sotto il segno che da più parti viene a conoscenza
Essa si queste valli non pare essere una discussione intellettuale ma di cominciare a decidere a scendere grazie sapendo che su questo terreno si misura della cani decisive per quello che è più in generale il futuro politico sociale del Paese
Hanno
Annunciamo che sospendere i lavori riprendiamo letteralmente
La parola Luca Linda
Ma io in questo breve intervento vorrei prendere in considerazione solo due
Degli elementi costitutivi delle analisi fatte qui delle tesi sostenuti qui a questo convegno del capo dei clan
E poi infine vorrei porta
A questo convegno
Una testimonianza su una storia su una cronaca
Dello sviluppo di una parte di un settore del sistema produttivo e distributivo dello spettacolo intera
Cioè le storie le cronache che hanno portato al sistema che oggi regola l'organizzazione della cosiddetta musica extra colta o meglio conosciuta come musica rock e jazz o musica leggero ancora musica per giovani o ancora altri stermini
Il primo di questi elementi costitutivi Stamina tesi interamente da me condivisa che sostiene che in Italia vi sia in atto una decisa limitazione del consumo culturale e questa considerazione la si può fare si osservando intorno a noi quello che Simone recita nega metropoli si osservano i dati che la SIAI fornisce ogni anno
Vi è una limitazione
Nel consumo di teatro di musica colta ed extra colta di ingressi nelle discoteche nelle balere
Via il fenomeno del Niccolini sumo vi è un aumento in generale dei consumi culturali anche si è poi una restrizione del consumo di cinema e in parte di anche una crisi nel mondo editoria ma nel contempo davanti a questa limitazione vi è un calo qualitativo e quantitativo della produzione culturale
Ed è ovvio che aumentando la domanda nazionale di cultura ma diminuendo contemporaneamente l'Offerta nazionali di cultura vissi automaticamente
Una situazione in cui l'Italia stia sta diventando terra di frontiera pensiamo e programmi per le televisioni private perché multinazionale dell'elettronica e dell'entertainment
Questo può provocare
Uno stato di subalternità dell'Italia sia da un punto di vista culturale che comportamentale rispetto a modelli che non sono nostri ma che provengono da fuori
Questa tesi che io come dicevo prima condivido interamente mi pare di capire sia
Da affrontare su un problema da affrontare
In una maniera attiva voglio dire che mi sembra che l'intendenza di questo convegno non sia quella dello snobismo dell'autarchia culturale non si è neanche in parte
Una linea
Come quella che sta seguendo il ministro Jack Lang Francia che mio giudizio è sì è una linea che confonde un po'la grandeur francese con una una certa demagogia della sinistra europea
Ma che invece la linea di questo convegno del capo dei club dell'area socialista sì una una linea che definisce una protezione dell'Italia rispetta la produzione culturale
Internazionale non passiva e quindi Beltratti autarchici ma attivare una produzione attiva fatta di stimoli alla produzione intelligente la controcultura
Ora a parte questa considerazione iniziale bogey
Fare una cronaca
Di quella che è stato lo sviluppo del sistema distributivo e produttivo della musica extra colto in Italia
Lo sappiamo che vi è stata una prima tappa
Agli inizi a metà degli anni Sessanta quando gli Stati Uniti sono è cominciato una fase e cominciato un'epoca di grandi raduni musicali giovanili
Che in Italia vi era un'impreparazione a questo fenomeno perché sia alle case discografiche che emerge che diciamo tutto il music business era solo interessato a fenomeni come il Festival di Sanremo sia la sinistra politica culturale era più interessata
A recupero della musica popolare alla musica alternativa il fatto sia racchiusa una specie di circuito alternativo alla musica
Alla musica invece commerciale
A questa situazione hanno risposto solo alcuni merger improvvisati che hanno cominciato a organizzare concerti raduni musicali
Tutto è filato liscio per
Alcuni anni ma subito dopo alla fine rami alla fine alla metà degli anni settanta è cominciata una contestazione sia il prezzo dei biglietti al costo del biglietto sia ai cantanti all'organizzatore a tutto il sistema che regolava l'organizzazione musicale in Italia
è significativo il processo che si è
Che si è instaurato a Francesco De Gregorio il cantautore Francesco De Gregori cinque li fa al Palasport quando gli fu impedito di cantare il fu un vero e proprio processo politico a cui nessuno rispose nei confronti del cantautore
Ma fino a quel punto la partita era molto chiara le parti erano molto chiare
Vi era da un lato il potere tra virgolette che era rappresentata dai cantautori dai manager dalle case discografiche dall'altro via del movimento giovanile siamo nell'epoca dei circoli giovanili siamo poco prima il milioni centosettantasette che contestava tutto ciò
E le istituzioni pubbliche gli assessorati alla cultura non esistevano e comunque non partecipavano a questa battaglia
L'unica presenza pubblica era il primo in un primo periodo la polizia in un secolo periodo degli assessori dei sindaci che concedevano i palasport e comunque aveva un'apertura Rispoli Rita rispetto al consumo musicale
La terzultima tappa e mi avvio alla conclusione
è quella di oggi
Vale a dire che dopo un periodo di blackout tra settantasette oggi
Si sono fatti vivi tre nuovi personaggi nell'organizzazione della musica in Italia questi nuovi assessori tipo Renato Nicolini a Roma
Un secondo personaggio è stato l'organizzatore musicale democratico tra virgolette cioè affiliate ai partiti della sinistra
Un terzo personaggio un terzo fenomeno soprattutto è stato il fatto che la sinistra se spogliati di una serie di ideologismi ha scoperto il riflusso e ha scoperto un tipo di di consumo musicale di differenti questi tre personaggi si sono messi d'accordo con l'onnipresente personaggio cioè il managing musicale la casa discografica ed è iniziata questa nuova stagione dell'organizzazione della musica rock in Italia
Una stagione in cui la sinistra in particolare il partito comunista ha garantito l'ordine all'interno del dei concetti con i servizi d'ordine con i patti veri proprio che son stati stretti con i movimenti giovanili che contestavano i concerti
Gli organizzatori son diventati i circoli e le radio tra virgolette democratiche che perché affiliata al pc o altri partiti di fatto l'ha avuto una serie di garanzie per l'organizzazione di concerti negli enti pubblici all'interno gli assessorati non si è più non ci sei più rivolti alla polizia per sedare certi problemi e sì invece iniziato una politica di finanziamenti di permessi di appoggio l'organizzazione della musica emerge che sono sempre stati gli stessi
Si son trovati finalmente con questi semi di coperture politiche partiti da poter fare il proprio lavoro
Questa dicevo è la situazione che abbiamo oggi e quindi possiamo capire come in questo intreccio di ruoli di ambigue responsabilità
La situazione della musica extra corte della musica rock e la musica giovanile in Italia sia quella che vale a dire una situazione in cui la dominanza dei prodotti stranieri che soprattutto nordamericani è pressoché totale
Una situazione di in cui vi è una totale può vertenti produzione di musica italiana perché le case di discografiche
Sono mio che in questo il senso e perché le associazioni culturali gli assessorati le istituzioni pubbliche sono subalterni modelli culturali non nostre perché parla la parallelamente la sinistra e ripeto in particolare vi sono delle responsabilità del Partito comunista
Dentro gli assessorati dentro le associazioni elevati democratiche dentro il sistema organizzativo si è introdotto trasversalmente e di fatto vi è si è creata una specie di egemonia di garanzie di subalternità però di tutto il sistema
Queste regole di mercato hanno un po'stravolto queste nuove regole un po'stravolto quello che era il sistema di prima ma di fatto non hanno cambiato nulla perché chi contestava prima gli organizzatori della musica si è sostituito sia affiancato ad essi l'enorme mercato sono rimaste le stesse la subalternità culturale è rimasto lo stesso l'unica cosa che è cambiata rispetto a ieri che oggi è tutto più virgolette Democratic
Grazie vendere alla parola l'ambasciatore Sergio Romano
Userò anch'io l'espressione stato spettacolo nonostante le precisazioni del ministro De Michelis stamane la userò per due ragioni anzitutto perché non sono del tutto convinto che l'espressione società di formazione coincida con il tema coincide interamente con il tema di questo convegno e in secondo luogo perché ritengo che la situazione è palese andata configurando in questi anni può forse riassumersi correttamente con istituzioni e con la parola Stato spettacolo che è stata scelta temo del convegno
Credo infatti che siamo alle prese con una società in cui alla domanda di cultura si è risposto con una sorta di drammatizzazione spettacolare della cultura e perché questa drammatizzazione ha favorito l'ingresso in scena di nuovi imprenditori privati e pubblici l'impresa i partiti i comuni le regioni io credo di essere stato chiamato a parlare perché svolgono delle funzioni che sono in qualche modo connesse con non con la produzione ma con la distribuzione della cultura italiana nel mondo con la distribuzione delle culture straniere in Italia
E quindi devo parlare sulla base di un'esperienza erbivori brevemente quali siano dal mio punto di vista dal punto di vista evidentemente limitato di una persona che in questi anni ha lavorato all'interno dell'amministrazione i rischi
Della situazione che si è andata configurando in questi anni e i rischi della situazione che si potrebbe configurare in futuro se noi Conti Massimo su questa strada
E qui dico subito che se vogliamo usare un'altra espressione al posto di Stato spettacolo forse l'unica espressione adatta l'unica espressione adatta e quella di Stato feudale
Perché questo Stato spettacolo e parlo del presente non parlo del futuro parlo di quello che abbiamo visto in questi anni rischia di essere veramente un campo lottizzato fra Barovier politiche ed economiche
Che amministrano la cultura come una volta i signori feudali amministravano i ponti i porti le strade
Chiedendo un pedaggio che non si esprimerà necessariamente in denaro e in Corvetto come si esprimerà una volta dello stato feudale ma si esprimerà in voti e in consumi
Ma anziché dichiarare francamente le ragioni delle loro scelte e delle loro strategie che sono per l'appunto quello di conquistare voti di conquistare i consumi
Queste baronie questi nuovi imprenditori pubblici e privati invocando continuamente il nome del popolo il suo giudizio la sua volontà ai suoi gusti i suoi interessi avremmo così in un certo senso abbiamo una pluralità di tipo nuovo una feudalità demagogica
In cui il popolo recita un po'la parte che recitavano certi rari morti nell'Alto Medioevo quando i loro cadaveri viaggiavano al seguito dei gli eserciti dei baroni feudali e venivano resuscitati ogni qualvolta bisognava combattere una battaglia o fa paura al nemico
I risultati ho l'impressione che saranno al via esattamente gli stessi che caratterizzano le società feudali i più deboli
Vale a dire nel nostro caso quelli che sono culturalmente meno spettacolari e meno utili assumeranno in questa cultura in questo Stato spettacolo un ruolo subalterno e marginale
La macchina della cultura spettacolo li lascerà sul ciglio della strada o peggio l'indurla in tentazione impegnandosi costringendoli a giurare fedeltà a qualcuno
Rischiamo in altre parole di emarginare tutti coloro che non fanno spettacolo che non risvegliano interessi di massa
E che hanno scarsa vocazione a sposare strategie economiche o politiche con cui non hanno nulla a che spartire
Con ciò non voglio dire che si debba tornare indietro all'origine del fenomeno che è un dato reale vi è una domanda di cultura massiccia che non possiamo ignorare ne siamo stati testimoni non soltanto in Italia anzi altrove prima che in Italia da vent'anni a questa parte
Di fronte a queste richieste quindi non possiamo voltare le spalle e non possiamo nemmeno pretendere che i partiti politici e le imprese facciano virtuosamente voto di castità
Non si può negare ai partiti e alle riprese in altre parole di fare una politica culturale ma credo che occorre evitare che esse contra Bandino per culturale la loro partita di la loro politica di partito e di impresa
Proponendo come obiettivi culturali i loro particolari obiettivi di mercato e di immagine
Già la democrazia nelle sue manifestazioni meno belle ci ha abituato a ponti e strade realizzate in vista di scadenze elettorali
Dovremo rassegnarci a Festival mostre convegni in funzione di scadenze elettorali o strategie politiche
Se vogliamo evitare questi rischi dobbiamo premunirci con mezzi adeguati
Il primo di essi e la creazione di strutture culturali che possono garantire la qualità delle scelte e dei programmi che abbiamo bisogno di istituti centri di ricerca scuole di perfezionamento fondazioni come che esistono in quasi tutti i Paesi dell'Occidente
Affinché essi
Non le imprese non i partiti politici gestiscano i programmi culturali che le imprese e i partiti riterranno di promuovere occorre che fa i partiti e le riprese da un lato e l'avvenimento culturale dall'altro vi sia il diaframma
Di una istituzione tecnicamente culturale capace di garantire la validità delle scelte ed impedire che l'operatore culturale divenga funzionario d'impresa o di partito come sta accadendo troppo frequentemente
Occorre poi e questo è molto importante che l'operatore culturale sia valutato dai suoi pari all'interno di istituzioni che adottano un metro di giudizio conforme alle loro finalità e non per i servizi che rende o la rapidità con cui sa cogliere i desideri del padrone
E qui vorrei aprire una parentesi per accennare a un giudizio dato stamane da De Michelis del suo discorso De Micheli e ci ha detto che la esiste forse all'interno dello Stato spettacolo che la società di formazione così come lui l'ha definita lo stesso tipo di distinzione che occorre fare
Fra la ricerca pure la ricerca applicata
Ebbene a me non sembra del tutto esatto affermare che la ricerca applicata ovvero il mercato condizioni la ricerca pura
Prendiamo un momento l'esempio degli Stati Uniti dove apparentemente l'esempio fatto da De Michelis può apparire più calzante è bene tra i fattori che sono all'origine della grande egemonia culturale americana nel mondo non vi è soltanto l'enorme sviluppo
Della potenza americana e dell'industria americana dell'industria culturale americana e della domanda che questa industria ha esercitato sugli operatori americani
La cultura americana non sarebbe ciò che è se non vi fosse stata negli anni Trenta un'importazione massiccia di intellighenzia europea soprattutto tedesca
A questa intellighenzia europea e tedesca noi dobbiamo lo sviluppo delle università americane la istituzione di centri di studio e di ricerca che hanno alimentato dall'alto l'industria culturale
Con ricerche e riflessi e riflessioni che non erano necessariamente richiesti dal mercato un altro esempio la Francia forse
Sul piano degli sviluppi tecnologici industriali connessi con la società di formazione e la Francia non è poi molto più avanti di noi
Ma le sue strutture profonde sono molto più solide delle nostre in altre parole voglio dire che non bastano i giacimenti culturali di cui parlava De Micheli stamane e non bastano nemmeno le sonde per raggiungerli occorrono strutture intermedie strutture di riflessioni capace di valorizzare e ripensare il passato in termini contemporanei
Altrimenti rischiamo di produrre esportare materia prima cosa che l'Italia ha sempre fatto
E confezionare prodotti banali
Indistinguibili da quelli di qualsiasi altra industria culturale nel mondo
Ma forse è bene ricordare realisticamente che se questi istituti se queste fondazioni se questi centri di ricerca e queste scuole di perfezionamento in Italia sono così rari
Forse lo si deve in gran parte proprio a quelle feudalità economiche politiche di cui parlavamo momento fa perché ho l'impressione ho la preoccupazione che le baronie politiche ed economiche non abbiano interesse
A promuovere la formazione di istituzioni tecnicamente qualificate a cui demandare il lavoro di ricerca e di scavo culturale che deve precedere la realizzazione dei loro progetti
E temo anche francamente la reazione degli intellettuali italiani
Altrove e ho ancora in mente l'esempio della Francia dove il rapporto fra intellettuali e potere diverso altrove l'intellettuale ha saputo difendere le proprie funzioni e ha saputo difendere l'indipendenza dei luoghi in cui queste funzioni si esercitano anche a costo di rinunciare ai favori che il potere elargisce
Da noi troppe volte l'intellettuale ha ceduto alla tentazione di scambiare Sapienza contropotere di prestare una collaborazione che si è rivelata all'atto pratico mercenari
Secondo rimedio credo che consista nel dare all'amministrazione dello Stato quel ruolo di sostegno e di coordinamento che essa svolge altrove con risultati molto apprezzabili
Suppongo che date anche le mie funzioni qualcuno vedrà in questa proposta l'ombra di un certo dirigismo culturale
Ma dobbiamo guardarci dal fare come i generali le battaglie di ieri il pericolo oggi non è più quello di uno Stato onnipotente desideroso di imporre la propria volontà ai singoli non lo potrebbe fare
Se ne avesse la volontà il pericolo invece quello insito in una costellazione di baronia feudale in cui l'uomo di cultura diverrebbe funzionario e i singoli non avrebbero più spazio per esprimersi autonomamente
Per restare nella metafora feudale forse lo Stato può fare quello che facevo lire quando riuscirono in qualche modo a difendere i poveri gli umili contro i baroni
Certo anche lo Stato è inquinata dalle barriere politiche
E anche lo Stato dispone di amministrazioni lente ottuse
Ma la pubblica amministrazione nonostante i suoi vizi e tutti gli errori commessi in questi anni e portata per la sua stessa natura per difendere la sua qualificazione per difendere la sua ragione di essere a darsi criteri di comportamento
E regole di condotta capaci di sfuggire alla tirannia del contingente politico ed economico
Occorre aiutarla certamente se non la si aiuta se la si invita piuttosto ad assecondare il i diritti e le procedure dello stato feudale o dello Stato spettacolo non ci si può non si può pretendere che la pubblica amministrazione reagisca in modo positivo quindi occorre o incoraggiarla
Per fornirle i mezzi per svolgere meglio questo compito che non è quello di inventare ma di incoraggiare e di coordinare
Sottolineo questo punto ancora una volta perché l'esperienza fatta in questi anni dimostra quanto la debolezza dello Stato possa nuocere allo sviluppo della nostra cultura e al suo rapporto con le culture straniere
I fermenti culturali di cui siamo testimoni si traducono ed è stato detto più volte oggi in una massiccia importazione di cultura stranieri
Come nel settore editoriale dove l'Italia è di gran lunga il paese che più traduce al mondo così in quello degli avvenimenti culturali siamo divenuti grazie alla pluralità delle iniziative dei soggetti uno dei maggiori importatori di cultura nel mondo
Non credo che si possano applicare a questo settore
I criteri fiscali dell'interscambio commerciale però mi sembra assurdo che gli imprenditori italiani dello Stato spettacolo ricorrono sistematicamente a contributi stranieri senza nemmeno porre contemporaneamente il problema di una maggiore presenza della nostra cultura all'estero
Ma come raggiungere questo risultato in una situazione caratterizzata da un così accentuato squilibrio strutturale
Da un lato vi sono Paesi caratterizzati da poche strutture culturali e statali dall'altro per un Paese il nostro distinta da istituzioni deboli
Da strutture effimere improvvisate da progetti che nascono e muoiono in funzione di obiettivi contingenti da soggetti pubblici e privati che si improvvisano impresari
E perseguono finalità settoriali
In uno degli articoli apparsi in questi giorni nella relazione introduttiva
Ho letto un cenno alle grandi feste che hanno sempre punteggiato in Italia la celebrazione del potere
Se queste feste per quanto uscite spettacolari hanno raramente modificato la realtà culturale del Paese ciò si deve proprio alla mancanza di impegno istituzionale che ha molto spesso caratterizzato l'asta della cultura in Italia
Di fronte alla domanda di cultura di cui siamo testimoni il Paese non deve ripetere se stesso
Rifacendo archi trionfali destinati ad essere smontata il giorno dopo della festa
Nell'interesse della cultura italiana meglio un festival in meno è un istituto in più
La parola Stefano Rolando per una comunicazione
Riprendo la parola per una comunicazione tuttavia una comunicazione importante
Il ministro delle finanze il senatore Rino Formica anch'inviato il suo contributo al convegno sotto forma di lettera al vice segretario del partito socialista Claudio Martelli ne do lettura
Caro Claudio vorrei prima di tutto che tu portasse il mio augurio di buon lavoro e il mio fraterno abbraccio a tutti coloro che con la loro partecipazione hanno sottolineato l'importanza di questa iniziativa
Anch'io avrei voluto partecipare a queste giornate di riflessioni di dibattito ma impegni di governo mi impediscono di essere presente
L'iniziativa del convegno è importante anche perché non è isolata si collega al lavoro che il Partito Socialista in questi ultimi anni ha svolto con intelligenza e coerenza per contribuire a promuovere la creazione della cultura
Certo la soddisfazione per quanto i socialisti hanno finora realizzato nelle istituzioni culturali e per le sale e per le istituzioni culturali non poteva far dimenticare i vecchi problemi ancora non risolti e quelli che si manifestano con caratteristiche nuove
Ecco il bisogno d'una riflessione su questi temi proposta dal Club dei club e qui vorrei svolgere alcune considerazioni sugli aspetti che più da vicino riguardano la politica fiscale
Credo che il sistema tributario abbia mostrato maggiore attenzione verso le istituzioni culturali e la cultura in generale da quando i socialisti hanno assunto la diretta responsabilità del ministero delle finanze
All'iniziativa socialista e dovuta alla diminuzione dell'Iva sui libri portata all'aliquota minima del due per cento per citare un esempio d'intervento più diretto
E sempre l'iniziativa socialista è dovuto il particolare trattamento di favore fiscale attribuito alle spese di ricerca nelle aziende per citare un intervento di politica industriale in cui non sono estranei elementi di vera e propria politica culturale spesso l'intervento di politica fiscale assume caratteristiche tecniche che rendano difficile ai non addetti valutarne appieno l'importanza sostanziale
è il caso di una mia recentissima iniziativa per consentire di considerare taluni contributi della legge sull'editoria come erogati in conto capitale e non in conto esercizio
Con la conseguente possibilità di usufruire del beneficio della sospensione di imposta
E una iniziativa non marginale del per potere realmente agevolare i programmi di ristrutturazione e di sviluppo produttivo delle aziende editrici ancora recentemente è stato approvato dal Consiglio dei ministri un disegno di legge sul regime fiscale dei beni di rilevante interesse culturale con l'obiettivo di dare anche attraverso un'adeguata normativa tributaria
Un seguito sostanziale al dettato costituzionale che impone la tutela del patrimonio storico e artistico
Già il compagno Reviglio arriva avviato lo studio di una disciplina fiscale più favorevole alla valorizzazione dei beni culturali e nei giorni scorsi è stato definito il disegno di legge
E prevista dall'esenzione da imposte dirette per gli immobili destinati a usi culturali è prevista la deducibilità del re dal reddito ai fini delle imposte dirette per la somma donate per le somme donate allo Stato agli enti pubblici istituzioni fondazioni associazioni che svolgono promuovono attività culturale
è prevista l'esenzione del pagamento delle imposte di successione
Per i più importanti beni di interesse storico artistico documentario per altri beni di interesse culturale l'imposta di successione si ridurrà alla metà
è un insieme importante e concreto di interventi di agevolazioni fiscali che riconosce anche nel campo della cultura l'importanza di un rapporto equilibrato e partecipativo tra pubblico e privato per quanto riguarda il mondo dello spettacolo
è superfluo sottolineare che molti problemi anche di natura fiscale sono ancora aperti
La crisi di molti settori in particolare di quello cinematografico richiede importanti interventi dello Stato credo
Che anche in questo campo l'iniziativa dei socialisti in questi anni come riflessione come dibattito come proposte concrete sia stata di rilevantissima importanza molte proposte socialista
Che nascevano anche dal confronto con le forze sociali del settore hanno trovato collocazione del disegno di legge governativo sull'ordinamento della cinematografia l'obiettivo era quello ed è quello di contribuire al sostegno della cinematografia che presenta problemi di posti di lavoro che vanno tutelati e in generale di presenza culturale che va anch'essa tutelata
Altre proposte socialista in tal senso non hanno trovato accoglimento e mi riferisco in particolare alle così dette proposte Rita scelta in sostanza dell'esenzione fiscale sugli utili reinvestiti nell'industria cinematografica e la proposta realmente innovativa
Che non ha precedenti nella nostra legislazione tributaria
Ma che proprio per questa necessità di un approfondimento ulteriore nostro sistema tributario prevede già l'accantonamento in in esenzione d'imposta per un biennio
Delle plusvalenze patrimoniali delle imprese e al termine di questo periodo le stesse non sono imponibili se era investito in beni strumentali
Mi scuso vice ministro Formica ma qui i riferimenti tecnici sono necessari
La proposta di esenzione degli utili reinvestiti a diverso peso
E va attentamente valutata tenendo conto delle esigenze di incentivazione anche per gli altri settori produttivi esistono problemi di integrazione con la struttura della nostra legislazione tributaria ma l'interesse per questo tipo di tax shelter e alto
Il problema è aperto il mio impegno come ministro delle Finanze ed a considerarne tutti gli aspetti anche tecnici con la necessaria urgenza valutando le esperienze di altri Paesi e quanto è emerso anche nei lavori di questo convegno altre proposte socialiste riguardo al mondo del teatro e della musica
In particolare per il teatro si propone l'esenzione dall'imposta sugli spettacoli
Che seppure molto bassa incide comunque sul prezzo dei biglietti e quindi in ultima analisi sulla domanda complessiva di spettacolo
Anche qui c'è qualche problema di equilibrio fiscale nei confronti di altre forme di spettacolo ma mi sembra non mi sembra che tali problemi siano insormontabili io credo che un intervento di ulteriore agevolazione fiscale possa essere presto realizzato soprattutto per il teatro di prosa
Per quel che riguarda la musica c'è la proposta di diminuire l'IVA sui dischi
Questo problema è prima di tutto da quantificare
Un abbassamento dell'Iva sui dischi
Alla stessa aliquota dei libri porterebbe a una perdita di gettito fiscale in questo momento insostenibile
Dal bilancio dello Stato ma io penso che in occasione di un riordino delle aliquote Iva si possa considerare ipotesi una certa riduzione dell'aliquota IVA anche sui rischi
Vorrei approfittare dell'occasione per puntualizzare anche il problema dell'imposta sulla pubblicità di cui si è tanto parlato
Non si possono negare esigenze di perequazione fiscale tra i vari mezzi di comunicazione utilizzati per il messaggio pubblicitario noi
Stiamo studiando soluzioni di equità di equilibrio nella consapevolezza dell'importanza certamente anche culturale oltre che economica della pubblicità
E naturalmente ci sarà un confronto con i rappresentanti degli operatori prima di definire eventuali iniziative ma fin da ora teneva a ribadire che non c'è da parte da parte nostra alcun atteggiamento di pregiudizi
Il mio impegno di trovare le forme possibili data la situazione di bilancio per incentivare le attività che direttamente o indirettamente si riferiscano alla cultura
Sono già stati fatti alcuni passi altri certamente seguiranno ricordo in conclusione di questa lettera di avere letto un giorno uno scritto di Strehler
In cui raccontava dei giorni dell'immediato dopoguerra in cui cercava nelle vie di Milano un posto in cui far nascere teatro era la ricerca di uno spazio fisico in cui dare concretezza alle speranze della società
A anche oggi dobbiamo contribuire a trovare questi spazi queste strutture senza cui ogni crisi anche economica rimane crisi per questo conclude Rino Formica c'è tutto l'impegno di affetti e di lavoro
Grazie Stefano Rolando per averci favorito nella lettura di questo documenti Rino Formica alla prova Pierluigi Severi
Cittadino
Ai primi per la vita
Ma io credo che
Questo convegno sia
Un occasione assai importante anche della rilettura che ho fatto
E la relazione e di ghiacci e di Rolando di cui ieri condivido
Completamente la filosofia e gli obiettivi possa dare un contributo
Dire una parola chiara
Nel dibattito più generale che
Si sta svolgendo nel nostro Paese sui temi della cultura dire la necessità di uscire dagli equivoci da una situazione paradossale che è poi il tema centrale di questo convegno in un Paese in cui si consuma di più
E si produce come è stato più volte detto di meno
Quasi in una sorta di parallelismo
Rispetto al situazione economica di questi di questi cani la situazione generale del Paese uscire dagli equivoci significa
Io ho cercato di imporre elasticamente di richiamare alcune
Delle vicende delle tendenze di questi ultimi anni significa incanto comprendere che prima del sessantotto nacque un equivoco sulla cultura che ha avuto poi gli effetti
Grandi
E nei fasti in taluni casi
Prima del Sessantotto questo equivoco era interno ad un dibattito spasmodico delle sinistre anno in cui si esaurivano buona parte del temi dei valori che avevano alimentato la resistenza del dopoguerra
Anni di crisi delle ideologiche della marxismo muovendo da una corretta definizione un po'scontate in verità che la cultura è una e indivisibile sia riassunse in un'accezione antropologica
Tutto quanto era stato volta a volta popolare elitario folkloristico umanistico scientifico e di massa
La cultura e ciò che si è non ciò che si sa sia fermato all'ora più volte cultura
Era l'Assemblea cultura il movimento culturale la contestazione cultura lo sciopero cultura la politica la vita
Complessivamente intesa
Proiezione certo è ovvio
Forse in larga misura anche giusta
Ad una condizione che non giusta
Che si desse per scontato e si dava per scontato per risolto il problema della conoscenza non soltanto il problema dell'informazione
E invece questo problema verrà risolto senior questi svilupperò il mito della contro informazione riguardo quella del settantasette con l'abito Nervo delle radio libere
Nessuno propose una contro conoscenza del l'ovvio l'ottimo evidente motivo che non esisteva e non esiste
Questa semplice lo di partenza dicevo voluto ho subito avuto conseguenze rilevanti lasciate era sostanzialmente manichea e non è un caso che anche nel dibattito più generale della sinistra se impiegato tanto tempo a superare
L'idea di una classe operaia omogenea e compatta generatrice di una specifica venne individuata scala di valori ingrandimenti
Dal sessantotto e settantasette
Propone notevoli differenze sì siamo sempre all'interno di questa decisiva a mio avviso impotenza interpretative se è così privilegiato costante lo spontaneismo della creatività indisciplinata
Credete aperto di sfuggire all'impatto lo scopo del faticoso
Il problema della conoscenza che il prezzo assai più alto è stato è spesso molto spesso ancora la subalternità
Io voglio ricordare quindi poiché l'Osservazione questo periodo perché molte delle vicende di quegli anni
Risente di questi anni risse all'interno di quella data l'impostazione a cominciare dall'una del protagonismo degli enti locali quello che ha caratterizzato la fase degli ultimi cinque o sei anni un'operazione da un lato Rivolta
Caratterizzata da un'attenzione spasmodica al protagonismo culturale delle masse
Che dice o vi fosse bisogno non v'è dubbio il lo stessa partecipazione lo stesso successo
Delle iniziative in tal senso lo conferma ma il successo di pubblico non è a mio avviso credo una visione molti miglioramento di valutazione per giorni giudicare la politica culturale ad esempio di un compleanno del Comune di Roma
Vista l'affluenza straordinaria
Che erano sia gli eventi di dichiarata natura commerciale sia quelli di altissimo contenuto culturale ed artistico dall'altro lato l'impostazione del nuovo protagonismo culturale
è stata quella del Gambero Rosso quello di vedere le sinistre al governo delle delle città delle grandi città da sempre in lotta come Silvestre contro il potente avversario arrivando lavora come muratore il l'universo totalizzante delle dei mass media dell'industria cultura ad arrendersi cederà in un certo senso le armi
Anzi passare in campo all'avversario con il risultato di privilegiare quasi esclusivamente il consumo e la distribuzione rispetto alla produzione e alla conoscenza comica
Nella realtà identificazione di cultura e spettacolo con spettacolo di cultura contemplativo come ricordavano sia già cinema vanno nella loro introduzione
Il Consuelo di spetta a quel Dante al posto di un serio discorso su arte e tecnica oggi su creatività nel mondo delle comunicazioni di massa
Le stive come tante volte in modo di dire anzi l'infrazione dell'effimero elevata filosofia di una nuova cultura di massa cosiddetto modello e con i clienti
Penalizzando in questo modo le strutture quelle esistenti e quelle non realizzati alle Fisiologia
O meglio la fisiologica fin deve assistere zarismo
E Bim una cultura di Stato che viene che aveva caratterizzato la fase degli anni cinquanta e anche in una fase successiva c'è il rischio che si accompagnò nelle fenomeno patologico il rischio di un neo assistenzialismo questa volta vocale dei governi locali il rischio di una sorta di clientelismo di massa
Il rischio di una cultura dell'ente locale
Che sia tutta rivolta diceva al consumo ingrana la produzione alla conoscenza
E quand'ero allora dell'ente locale del Corriere Pereira contribuire a superare la crisi dell'apparato industriale della produzione culturale perché avendo importante indubbiamente cioè l'ente locale soggetto economico nel mondo economico esse oggetto culturale è protagonista
Il dubbio di grande peso oggi e per il futuro nel campo culturale occorre capire nella nostra società
Che l'apparato deve produzione culturale non è più soltanto nella scuola vi sono altri centri lo sappiano i giornali i mass media l'editoria quella dell'ente locale l'ultimo arrivato
In questo senso nell'apparato di produzione culturale
I convenuti è arrivato a tutto Zeno di chi arriva per ultimo ma anche quindi la impreparazione il rischio di un'impreparazione la tendenza certa suffragata dai fatti ad appoggiare sia la cosa più facile a ciò che esiste perdendo soltanto il proprio Marco Merkel però essendo imbevvero diversi quindi con la falsa illusione
Che il prodotto cambia a secondo di chi lo distribuisce
Allora Nardi è un'esperienza in tal senso compiuta
Abbiamo assistito a un consumo raramente sofisticato come il festival dei fondi politiche non verrà più ripetuto
Per i prossimi anni ritengono giustamente o come una proiezione l'unico fatto di rilievo internazionale della Polenghi Brahms
Un procedere si rurale
Di settori dell'avanguardia teatrale come quelli svoltisi in questi anni a via Sabotino dunque assumere si perde balneabile suore come il bando le feste gli autobus dei comici
Nella celebrazione dell'Indiana io voglio fare alcuni esempi concreti prime maggiormente il cosiddetto concerto grosso per macchine barocche il gusto del meraviglioso dell'epoca barocca è scaduto
Piuttosto di questo paese a nord della festa
In sostanza la politica dell'effimero si è svolta in una città ricca di strutture produttive e culturali sottoutilizzate Braden Zanchi
Quello è il caso di strutture direttamente collegate al comune come il teatro delle più una come il Teatro dell'Opera come Santa Cecilia come indirettamente la Quadriennale
Nella città sutura come Cinecittà
Io ho avuto già modo di avanzare la proposta di insistere di coinvolgere la giunta gravidanza direi non c'ero di Cinecittà di ciò che Cinecittà per rappresentare come centro di produzione dell'industria dell'immagine
Non solo per Roma
Ma per il nostro paese anche con riferimenti ai collegamenti internazionali quella permetterebbe fatta provocatoriamente nei confronti di nessuno per evitare che si ripetesse la festa
Ogni settembre ogni ottobre quella che disse si è svolta quest'anno con l'apertura dei cancelli alla gente perché il testo era prevista al Milan la vedevo evitando che la peste in qualche modo ci distrae disse
Dall'esigenza di un rilancio di una grande struttura produttiva che negletta abbandonate che richiede invece un intervento un intervento immediato anche per le urgenze dello stesso Comune di Roma urbanistiche e produttive e quindi è necessario riprendere il discorso di una correzione delle tendenze in atto delle politiche in atto quel cambiare in molti punti
La pratica deformante l'ha più volte detto e lo ribadisco qui dovesse essere impresario che col denaro pubblico fa concorrenza anche i privati senza rischio che offre spettacoli anche di qualità ma corretta
Nessuno a calci le condanne questo io ho condiviso e condivido ciò che di positivo ha rappresentato questa frase ma qui ad aprire un altro capitolo
Che comporterebbe equilibrio dei nuovi distanze tra intervento pubblico e privato i giustamente è un tema centrale di questo convegno sì però obiettivi dall'ente locale che diventi da distributore a terra produrre nuovi produttori in modo diretto ma come centro di stimolo di propulsione di sostegno a iniziative piani di rilancio delle istituzioni pubbliche che non possono essere mantenute a metà del guado in parte sostenuto in parte nel suo Statuto magari gestite autorizzati benone
Alcuni del Teatro Stabile me lo consentiranno gli amici compagni al Teatro Stabile ecco una sorta di pigrizia intellettuale che Cheney
Il cardinale Lambertini un tasto fragile un costo elevatissimo un risultato a mio avviso modesta anche se molto propagandato dimostra come vi è una situazione uno sforzo di ricerca e di una gestione un po'più coraggiosa e meno pigra in questo settore via
Questo è quello che tu dall'esigenza di Manchester settore delle professionalità nuove agli operatori culturali al rilancio del sistema di biblioteche romane abbondantemente
Sprovvista altri prevedendosi Oriana dovette versare concezione dell'Usigrai il rapporto con la cultura scientifica che è un punto fondamentale
Convinto che ne sarà dell'accesso alla formazione e alla conoscenza ma è un problema che accompagna Bembo per tutta la vita e non soltanto nella sua fase Scola muscolare
Fino all'università creando spazi ha delle implicazioni di intervento concreto anche degli enti locali creando spazi possibili nuovi per l'accesso interventi a sostegno di una pecora tecnologie
Sostenuta persi scuole di musica ma niente di produzione luoghi di un solo incontro ma non solo per stare insieme al mare interno Chelsea per capirsi questo credo sia ritenuto di correzione fondamentali unitamente alle strutture
Alema io ce l'avevo ma il passo da compiere e quella di produrre una progettualità diverso meno aperto un'adeguata cultura e turismo le iniziative a Roma non hanno indotto turismo lo confermano tutti i dati
Gran parte della cultura scientifica che non viene con la ricerca scientifica veniva sottolineato anche poco fa quell'opera si terrà quel progetto di generare civile che vi deve essere nelle grandi città i miliardi spesi per veste Festival
Ed altre iniziative sia pure per giunta milioni erano in qualche modo riassunti in venticinque cartelle con la collaborazione dei collaboratori che presento al presidenza del del del convegno per dimostrare come si siano sfiorati gli obiettivi che si dichiarano
Mai raggiunti e si è ancora lontani dal raggiungerlo e il e mi avvio a conclusione ritengo che in qualche modo freddo Garda
Bruno Pellegrino e anche al mio al partito un'iniziativa di ricerca un'analisi risultati spero il più presto possibile le linee di tendenza gli assessorati alla cultura di cinque città Milano Torino Firenze e Venezia emblema
Ritengo che sia necessario è una proposta nell'Obama non è ancora praticata
Che si lanciò lì la proposta viene incontro tra gli assessorati alla cultura delle grandi città e non solo forse delle grandi città
Concordare deve essere pezzo di bilancio iniziative e programmi come ogni in modo che vi sia una splende di Silandro moltiplicatore delle risorse
In finanziaria che i comuni danno in misura limitata anche per la politica di rigore di contenimento della spesa che non può non influirà anche in questo settore abbiamo in animali un animo insieme anche al comparve portoghesi di presentare aggiorni
Dopo l'iniziativa su Cinecittà e non volendo abbandonare l'iniziativa Succi dieci Tanzi chiedendo il concorso e l'aiuto di tutti coloro che vogliono arrivare rapidamente alla risposta positiva determinerà una risposta più sentiva per quanto riguarda la legittima civiltà cioè in un progetto la presentazione di nulla una serie di obiettivi di un progetto più generale che renda produttive nel senso di consentire ai cittadini di goderne
E di sollecitare anche interventi vede ai settori del turismo e degli investimenti per vedere produttive diceva le ricchezze storiche archeologiche il patrimonio immenso che aveva e che oggi è in larga misura irriconoscibile faccio un esempio la metropolitana
Io sono anche casualmente assessore
Mio malgrado della rete metropolitana la metropolitana può essere a tubo di trasporto una uno strumento di vero collegamento può essere anche l'occasione per costruire attorno ad esso una sorta di azione asse attrezzato culturale polifunzionali in cui sia possibile evidenziare come diceva anche portoghesi
Nella sua comunicazione un rapporto diverso che progetti un rapporto tra centro e periferia quindi di progetti Roma
Verso l'alto periferia da ridere
Con piacere
Per concludere arrivato
Il benvenuto anche nei comuni dove governiamo
E non dimenticando che viviamo in un pianeta che parla sempre più in fretta e sempre più la stessa linea di misurarsi con il problema della conoscenza e della produzione certo assorbendo Award abbandonando il più facile impegno sulla per l'informazione e sul consumo grazie
Ma spiegabili
Battere il record che sente di città anche perché questa mattina Ottaviano Del Turco Mina
Largamente preceduto in un tentativo di schematizzazione dei colleghi del mercato del lavoro oggi
Questa schematizzazione abbia un senso se si riflette che la produzione culturale
Fa parte del circuito educante
Circuito composito frammentato che passa attraverso scuola orientamento formazione professionale e lavoro autoformazione educazione ricorrente ricerca
E costituisce anche uno degli obiettivi di questo circuito
In altri termini
La punizione del prodotto culturale fa parte del processo di autoformazione il processo formativo mira a formare alla produzione alla fruizione culturale
Se guardiamo un momento al primo aspetto cioè al fatto che ne fa parte il quadro del mercato del lavoro che questa mattina disegnava Del Turco quadro di forte frammentazione
Di forte gioco del decentramento di forte gioco della riduzione di orario
Sostanzialmente è un quadro in cui una Offerta nuova fatta di persone che tendono a lavorare oggettivamente un numero di ore minori e quindi a delicate lo spazio a organizzare la propria giornata in modo organico
Ha di fronte
Un quadro di domanda di lavoro
Sempre più individualizzata e decentrata non attraverso il solo meccanismo del decentramento produttivo ha stupito nell'impresa ma attraverso i meccanismi nuovi che Gianni De Michelis che stamattina riassumeva nella telematica
Cioè un lavoro riassunto nelle sue componenti intellettuali in poche centrali informative ma fortemente depistato sull'insieme del sistema produttivo
Questa domanda è questa offerta
Si rapportano fra loro soltanto in chiave di professionalità non più in schiavi quantitative
Questo mette in crisi se vogliamo anche gli economisti socialisti quando immaginano che le compensazioni fra domanda e offerta di lavoro possono avvenire con Marco scopi che agenzia economicistiche che spostando le persone da un punto all'altro come se fossero indifferenziate le attese e le prospettive individuali
Ma sposta anche dall'altro
Statalismo formativo che ha caratterizzato anche le logiche del nostro partito ossia l'ipotesi che una monolitica scuola articolata poi semmai attraverso i suoi momenti regionali di formazione professionale
Possa esser essa sola la produttrice Della merci adeguata ad un mercato a sua volta indifferenziato
Il mercato del mercato della qualità che si incontra su segmenti specifici di contenuto professionale
Questa voce la vita è il forum il portato dico un circuito frammentato a sua volta e al organizzante sì in cui la produzione culturale
Così come si riscontra sul mercato di cui l'auto didatticismo che costituisce buona parte della professionalità corrente
Costituisce il supporto naturale
Ecco su questo sfondo il problema diventa quello di come organizzare la produzione culturale all'interno del circuito formativo senza caratteristiche di monopolio
Dall'altro il problema di come adeguate il circuito formativo a produrre produttori e fruitori di cultura
Sul primo versante e sul secondo
Credo che la rinuncia definitiva
Al monopolio della scuola di Stato
E alla concentrazione di risorse sulla copertura capillare di bisogni attraverso la pianificazione dell'istituzione scolastica sia l'unico modo per liberare sostanzialmente misura
In altri termini una scuola che non serve più come produttrice di status e non serve più come produttrice di professionalità specifiche
Deve fortemente ridurre la sua presenza monopolistica e capi Larizza e lasciare spazio ad una pluralità di altre istituzioni se può conservare una priorità il sistema scolastico
Può conservare una priorità qualitativa sei e nella misura in cui diventa la sede delegata alla strutturazione logica dei concetti diceva di UI
Comunque alla organizzazione dei paradigmi della grammatica di comprensione della fruizione culturale
E diventa la sede di formazione delle professionalità la produzione culturale
Questo significa ridurre insisto a ridurre l'investimento sulla quantità del personale docente concentrare l'investimento su qualità di personale docente essenzialmente appartenente a due categorie
Personale docente aggregatore di grammatiche logiche strutturato come di concetti chiudo in senso anglosassone
Non ahimè animatore del tempo libero reclutato in massa sulle liste dei provveditorati magari presso la legge duecentottantacinque retribuito per orari settimanali di quattro ore quella che è la situazione odierna
Ma animatore culturale nel senso di organizzatore logico strutturato dei progetti formativi
Padre nella misura in cui la pluralità delle agenzie tu canti fatto necessario genera ricerca del partner ricerca di incertezza nella popolazione degli allievi
Nello stesso tempo spazio nella scuola alla formazione di professionalità specifiche
La grande intelligente sintesi di Gianni De Michelis di questa mattina ignorava il piccolo punto intermedio che le professionalità specifica per la produzione del software culturale sono sostanzialmente assenti
E che l'investimento sulla conduzione di queste professionalità è disinvestimento da altri campi formativi
è disinvestimento parimente dalla produzione di geometri e ragionieri e certamente disinvestimento dalla produzione di maestre d'asilo e di animatori di infanzia
Significa quindi raschiare via con una certa decisione
L'ipotesi di incremento quantitativo della scuola raschiare via con una certa decisione ipotesi di innalzamento verticale della permanenza dell'incarcerazione scolastica della fascia degli adolescenti
Per probabilmente a recuperare le risorse con cui il processo formativo che accompagna in continuo il mix di vita lavoro tempo libero e cultura che costituisce lo specifico di ciascuno di noi possa essere supportato nel merito
Significa questo che se la scuola è parte credo che sia il primo che ha parlato di scuola organicamente quegli occhio il dubbio che la scuola faccia parte della cultura e non sia uno delle ramificazioni dello stato assistenziale
Ma se la scuola fa ancora parte della cultura
La rinuncia allo statalismo di lattante si che burocratizzata che costituisce il nostro punto di riferimento come partito nelle politiche scolastiche
La rinuncia alle economicismo omogeneizzando ed egualitario nelle politiche del lavoro sono parente il risvolto perché vi sia una politica scolastica per la professionalità della cultura la politica scolastica
Per creare gli Actor's Studio per creare la formazione delle nuove figure emergenti di cui parlava severi per dare dotazioni umane strutturale
Ad un complesso di politiche culturali che probabilmente fa ne hanno in fase realizzativa
Alla parola Umberto Bonenti vicedirettore della RAI Corporation
Gli avvisi che hanno organizzato questo convegno mi hanno chiesto di dire qualche cosa sullo stato della cultura italiana le
Dato che sono all'estero da molto tempo assoluto solo da sette anni Jorge incluso Umberto Pinco avvicinata al microfono
A New York che è notoriamente un centro culturale di una certa importanza proprio vicino
Fazio fattore così
Dunque passando in rassegna i vari campi della cultura nella cultura che fa spettacolo
E come va bene sì ecco Sandro Gozi interna
Il cinema italiano in uno stato quasi come se non esistesse Nordamerica non solo adesso che c'è una crisi produttiva molto grave anche qui in Italia ma la stessa situazione c'era anche quando il cinema italiano era un cinema
Pieno di idee di vitalità i tempi della commedia italiana per intendersi anche allora non si colse l'occasione per fare qualche cosa di
L'organico
Sì probabilmente fino allora andavano un po'meglio che adesso ma non si Presidente che lascia una traccia come istituire un centro del cinema italiano a New York per un cinema
Dedicato ai film italiani tanto per fare un esempio il cinema australiano che è apparso sulla scena internazionale soltanto da un anno un anno e mezzo ha subito approfittato dell'occasione hanno preso un volo Cinéma
Dove fanno solo film australiani
Sottraendosi così alla tirannia dei distributore nordamericani che notoriamente non sono molto generosi verso il cinema straniero ma invece sto conteniamo doversi essere sottoposti questa tirannia c'è tutto una specie di ostruzionismo
A fare i doppiaggi quindi nostri fin continua andare in giro con i sottotitoli che allontana il pubblico ancor più
L'Anica avuto vari devi fare qualche cosa in proposito soprattutto nelle università ma non si mai realizzato niente di
L'incisivo
In campo musicale ancor peggio non c'è nessun tipo di di di tanti nostra produzione presente lì in campo discografico ci sono grandi nomine l'opera nella musica
Classica ma sono dei nomi per gli italiani come Muti Giulini Pavarotti che sono naturalmente famosi simili
Ma anche lì niente che lasci delle tracce organiche di una nostra presenti se la scala che un nome di grandissimo prestigio quando si muove viene negli Stati Uniti attiene sempre grande successo ecco questo è il faro
La nostra cultura musicale
D'altra parte in quest'estate siamo trovati nella condizione di dover fare un concorso non è New York per assumere quattro cinque professori d'orchestra con l'Orchestra Sinfonica di Torino
Il che mi ha dato la sensazione che forse anche in Italia la situazione musicale scolastica l'insegnamento non deve essere molto buona se dobbiamo andare in America assumere un violinista un violoncellista e certezze comune
Anche nell'arte fa parte la nostra arte antica bene naturalmente
Tutti sanno che cos'è che vorrebbero vedere di più nell'arte moderna non è che si sia molto però è stato recentemente un esempio molto incoraggiante è una grande mostra di Morandi organizzata forse nel museo più bello che si siano your per questo tipo di mostre del gruppo anche e questa volta da finanziato da un gruppo di banche delle casse di risparmio Della Della ligure dell'Emilia mi sembra che hanno preso l'iniziativa di organizzarla di pagarla ed è stata un'iniziativa che speriamo sarà seguita da altre che è un intervento forse per la prima volta per lo meno che sappia io in questo tipo di cose un intervento di banche private per fare una mostra di questo genere
Il teatro sarebbe forse meglio non parlarne neanche scritto totalmente assente
C'è letti che organizza una volta all'anno un Festival del teatro italiano Nordamerica con molta buona volontà con pochissimi soldi il concetto delle nozze coi fichi secchi impera sempre in questo tipo di cose
E i risultati sono adeguati a questo concetto
E così si poteva andare avanti sempre sul negativo ci sono anche degli aspetti positivi tipo il design la moda la cucina se volessimo si traduce in una forma d'arte
Divini eccetera eccetera
Ma dire che non sono propriamente spettacolo se si vuole mantenere il tema del convegno
Ho lasciato per ultima la televisione appositamente perché è in una posizione direi migliore o per lo meno i migliori prospettive per altre forme culturali nostre
La televisione cioè la RAI perché i privati usano gli Stati Uniti più per per comprare che per fare altro
Per adesso perlomeno la RAI in una posizione abbastanza buona all'estero perché ha delle strutture operanti che potrebbero operare molto meglio ma che comunque sono delle strutture che sono lì presenti sul mercato nordamericano e possono fare
Alla RAI secondo me delle buonissime capacità produttive per lo meno in paragone da altre televisioni
Ha delle capacità proprie per lo meno come gli altri da un punto di vista qualità
E soprattutto ha il mercato il mercato nel senso che il mercato televisivo nordamericano né del tutto insaziabile si sono aperti nell'ultimo anno e mezzo centinaia di nuovi televisioni via cavo molte delle quali dedicate esclusivamente o quasi esclusivamente a forme i programmi culturali
In cui quindi la RAI potrebbe inserirsi ancor meglio che in altre forme in cui la RAI in verità non è
Ora molto preparata ma senza dubbio in programmi culturali di prestigio la RAI
E al massimo livello internazionale quindi c'è il mercato cento la capacità produttiva si sono ristrutturati Nesta quello che manca probabilmente da parte della RAI che una precisa volontà
Di essere davvero presente sul mercato internazionale
Che naturalmente implicherebbe forse spendere più soldi quando si producono i programmi prende dei cast internazionali entrare anche in un tipo diverso di mentalità soprattutto quando si tratta non di di programmi artistici voli documentario quando si tratta di film o telefilm
Gli americani hanno un concetto rovesciato rispetto al nostro la figura preponderante prevalente lo sceneggiatore che deve fare una sceneggiatura precisissima
Sulla quale il regista diventa un esecutore
Che non ha nessunissima facoltà di modifica cioè il produttore che mette i soldi vuole essere sicuro del prodotto che verrà fuori lo scrive in tutti i dettagli lo fa scrivere cioè nei suoi sceneggiatori poi prende un regista che di solito una figura del tutto sconosciuto infatti di nessun programma televisivo importante nessuno sa chi è il regista arriva questo resista che produce esattamente quello che è stato scritto e questo una mentalità nuova che forse è difficile accettare per noi che abbiamo del regista un concetto di un artista che ha una sceneggiatura
Abbastanza vaga fra le mani e che su cui può cambiare giorno per giorno secondo l'ispirazione del momento
Poi ci sarebbe tutto un discorso in televisione che lascio stare per non essere troppo lungo sulle trasmissioni che già si fanno e che si dovrebbero fare molto più importanti
Per i nostri connazionali all'estero e anche per gli americani che hanno un desiderio di di un avvicinamento alla cultura
Europea ma questo si farà sicuramente ma qui non si sarebbe tenuto come suo solamente Complesso con dei risvolti politici locali molto complicato
Ora ecco per per la diffusione di questa cultura italiana all'estero a parte il problema della televisione su cui esiste una RAI che bene o male c'è e fa
Ci dovrebbero essere gli altri apparati principalmente istituzioni di cultura che hanno però delle competenze non complete sul piano culturale e si dedicano più una cultura tradizionalmente accademica in senso stretto e comunque non hanno soldi
E quindi i fondi che andavano quasi tutte le spese di gestione resta pochissimo per sovvenzionare gli avvenimenti che si vorrebbero presentare eccellenti naturalmente che farà parte turisti Castellanza per la parte informativa
Ci sono i vari i teli onde parmensi dipartimenti italiano dell'università che ne sono totalmente indipendenti dalle nostre autorità statali ma che esistono e operano esista né alcuna scuola italiana
Che tra l'altro esiste solo da tre anni
Nonostante le la grandezza della collettività italoamericana di lì però tutti questi istituti più altre centinaia di associazioni private sono totalmente scoordinati fra di loro
Ognuno lavora per sé non esiste un centro per il cinema non esiste un centro per l'editoria
Quando qualcuno vuole informazioni sul cinema di solito finisce di rivolgersi alla RAI con O qualcuno vuole informazioni sull'editoria non sa bene che cosa fare
Ecco anche qui senza dubbio si sentirebbe il bisogno come già si è detto varie volte in questo convegno di un centro coordinatore che tenesse in mano tutti gli aspetti della nostra cultura
Qui dall'Italia
E che all'estero dovrebbe avere una un'adeguata rappresentanza
Ecco chiudo
Ricordando che poi esistono anche oltre al caso di Morandi queste banche che hanno operato per Morandi a volte appaiono anche gli altri interventi privati di solito molto ben fatti tipo quell'ultimo dalla Fondazione Agnelli che sta presentando in tutte le città importanti degli Stati Uniti una mostra su che cos'è l'Italia moderna molto bella e che dovrebbe così contribuire a cambiare la nostra immagine in America che contenesse un'immagine ahimè tutto sommato negativa parte delle solite dei soliti stereotipi più la mafia che naturalmente aiuta questo concetto così italiano degnamente
Ecco io prima di finire vorrei presentarvi un signore che è venuto con me dall'America e schiamazzi ospite persone che il direttore di un ente che si chiama Metropolitan Opera di questo ente all'incarico principale di raccogliere i fondi da privati da persone private ed applica una compagnie private
Il quale di fondi che servono al Metropolitan Opera per sopravvivere abbiamo pensato che fosse interessante in un suo intervento perché in America la legislazione fiscale
Per quanto riguarda soprattutto la Dedede detrazione dalle tasse dei contributi a fondi fondazioni culturali o comunque anticulturale è una situazione già in atto da molti anni
Ecco oggetti
Questa adesso del piede sui quali faccio anche un po'da interprete perdonerete la cosa un po'noioso mi pallini inglesi vetrato quindi italiana
Cosa diventerà un po'lunga spero che avrete pazienza
Buona sera
Potrebbe
Altre liste d'attesa per tenere in tv Quique speculazione Pippo Russo
Avversari che accertate sterpi grazie sono contento di avere questa opportunità per incontrarmi per parlare con gente che evidentemente ha molto a cuore lo stato delle arti
Andrea Vecchio percuote attesi stelle rialzano Melacca esplode
Sono molto contento di riferire che lo stato dell'arte in America è buono costellata
Quanto al fatto
Ma accostava Pavon spara promiscue Cenci familiari ieri è anch'essa a mezzo stampa ma l'accento è un accenno pareggiano senza gol
Naturalmente ci sono dei problemi che cambiano di anno in anno e in un soggetto a misura di elezione in elezione ma in generale adesso è probabilmente per il futuro le cose vanno bene grazie a quel pensiero
Teoria la data Coevorden Matthew Wilson Sforzesco nell'URSS
Fareste voi autocaravan
Emigrazione Melacca anzi accanto duro Apax nascerà forse vi interesserà sapere conoscere due delle delle ragioni più importanti di queste buone notizie primo il ruolo del governo nelle arti in America
E secondo il ruolo della di chi dirige leale
Bah Jorgensen destro volgarmente spariscono
Il MAXXI Gatteo volgarmente schierato webcam attenzionata ne segue secondo standard europei il ruolo del governo è molto piccolo si potrebbe addirittura dire che il suo ruolo e di starsene fuori e di lasciare che le cose capitino come vogliamo
Resta expo è indecente fare
Vai dritto ed esce nel palazzo può replicare su Querci
Formerà che era poi ci speriamo esaminare oltre duecento
Questo si spiega in parte con la tradizione del di di un di un sostegno privato per le arti che in America la traduzione molto vecchia
E aumento e Sassuolo e improbabile immani fuori grazie e Paesi facevo in A uno
E ne al centro Jaxx se il governo ha un ruolo piccolo nel nel rifornire di di di di fonti le arti praticamente non ha nessun ruolo nel contenuto delle altre
Però all'Osteria del Tubetto il PAI estetica una passi Aversa in attacco nostra spegnersi senso ci ha e anche no questo eccepisce arrivano al suicidio lui sì T-Max fuori fa megafono dava istruzioni cinese pieno guasti nelle guerre forse Innovation inguaia il prezzo Powers what you say o acero
Non ci sono tratte dirette da una burocrazia estratta Statale c'è
In effetti non c'è nulla in effetti simile alla censura non c'è nessuna nessuna istituzione neppure quelle che ricevono un appoggio diretto dal governo nessuna istituzione penalizzata per dirlo per far vedere quello che i suoi artisti vogliono effettivamente far vedere
Ad essa benché scrivere e adesso Sam Shaw & fare chiusura causa privati Spadorcia e questo è buono e io ed è effettivamente essenziale per la salute delle arti in in a lunga scadenza
Carmen M. Hakan stenta a decollare questions uomo provo Enzo polemica ex adesca il Big Bang bar offrire esteri Dagmar Hase mezza mille seicentodue ciao qua essa ed è una via di utilizzare al posto AVS V queste Gorman coraggiose palazzetto eccesso può e avanza
Molti americani pensano che il governo svolga un ruolo troppo piccolo nel nel sostenere le arti questo può essere oggetto di un dibattito ma lungo gli anni il Governo ha preso certe decisioni che sono sagge io vi farò vedere tre esempi dei modi in cui il governo sostiene il settore privato
No incoraggi il settore privato a sostenere le Alpi
Fare spazio a Cuba qui con me cinque s'ma cinque anziché versava è uguale prima di tutto parliamo di quello che noi chiamiamo matching Renzi si e difesa tradurrebbe sovvenzioni proporzionate ad un'altra cifra
Ecco qui come questo funzione
E e gamme nei jersey fama se strippiera
Poi Giancotti che quando io andavo Restituta Mario Paolo mappa io e a
Fnac Pavan campestre in RAI andava esponendo invece vota un ex corporations il Governo per esempio promette di dare un milione di dollari al Metropolitan Opera
Se il Metropolitan Opera è in grado di raccoglie tre milioni da donatori individuali e da compagnie e Nahuel spiega Armando lacci
Gamma gomme steccati bioscienze Fund pazza atto due soli una mano
In altre parole e il Governo appare gira i contributi che di che provengono dal settore privato fino a un certo livello de Saint corregge Spadaccia può replicarsi è in
Per quale ragione non lo cercano più dieci uomini molti dei napoletani analogiche spesso noi e voti
NBA Sempione nausee decida sulla medicate riesce
Permette poi membro del mare in queste gamma usato quasi gomito provare
Questo spinge il settore privato a sostenere le altri perché il donatore privato sa che la sua il suo contributo sì significherà di più per il Metropolitan nostra che lei nell'effettivo l'effettiva somma che in grado di dare secondo il di quello stesso donatore
Sa che se non darà il suo contributo il Metropolitan potrà perdere tutti i soldi che il governo al aveva invece deciso Sanvitale
Adesso è porci può avvalersi era il sardo Foa panettiere è anche intacca qua ex questi beni da un effettivo incentivo ai privati a dare delle contribuzioni che
E funziona bene
Se anche lei muore qualcuno in sede Foppa perché era in Ormea che non sa che nasce notte Max Corinto da una vulcanica
Prevendite giù Mexès Carpi riuscendo più anch'al sesto eccepisce IMEI se cioè De Mauro attaccante dieci infame sia in campo qualche Abio Melinda Trax oggi ceduta per me
Secondo
Ecco ecco un secondo esempio un un incentivo ancor più importante verso i privati per per dare dei soldi tutti gli americani pagano le loro tasse secondo il livello dei loro reddito
Ma se non in sia una persona da una con dà un contributo a un'istituzione artistica può sottrarre lo stesso la stessa somma di denaro
Dell'atteso metà del contributo dal suo recapito quando calcola le tasse chiedeva al governo
Per alghe di ciascuno quale caserma poco o dei fine se propenso questo può esplicarsi e alle cose lo guardò pecan Cré
Ecco qui come terzo punto un esempio di uno dei molti modi in cui si può si si può dare un un appoggio alle arti e alle e alla vita culturale del nostro Paese e meglio con quei servizi
Embargo Enzo omaggio che mescola troverebbe utenza
La nuova nelle camere e seguiti oblio open space arte scrittura poco enti e qui era ad allora pararsi ceduta a vapore dove i nove si era Willian queste nelle lunghe ore
La trova abbiamo venti mensa Moa Forrest durante insomma Nismo ammanettate Iona
Parallele svolga Melozzo mensa Park buonasera esprimo Guerci impulso Equatoria qualcuno seri
Ecco arriva quell'esempio i proprietari di terreni hanno il permesso di costruire un edificio più alto di quello che la la la legislazione locale permetterebbe se danno se lasciano uno spazio libero a livello della strada per fare un giardino pubblico o se includono nel nell'edificio un teatro evidentemente un edificio più alto significa più piani da affittare per il proprietario e così più soldi ma sottoritmo secondo questo programma significa anche un giardino pubblico un teatro che migliora la qualità della vita nella città
Edel costa State l'assegno e non costa niente fra i centri speciali cioè pensare sa forse può dar voce al testo intenso in camera pecche ventole dei conti firma in pagare eletto papa il governo
Barack già steso in poi stecche Vertone Delfino a intaccare evenienza ecco in uno di questi tre tipi di incentivo per il sostegno della cultura a due cose in comune danno il donatore la sensazione di aver fatto qualche cosa per il bene pubblico
E altrettanto importante da una domatore la sensazione di avere anche fatto qualcosa per sé spesso
No guardate proprio Vals manager e qual è il ruolo di chi dirige bene Anna chihuahua però è una voce rifiutati Panatta chiosco da forze sostenne match Maxence tutti uscendo
L'azionista memoir de Saint cioè grazie cioè Cenci fino a non molto tempo fa soltanto alcuni pochi benefattori ricchi potevano
Permettersi di sosta di di di di atto di appoggiare le le maggiori istituzioni artistiche ma dalla metà di questo secolo la situazione è cambiata
De succede in città Ferreccio paese spende per fomentare aziona ma perché non anche in sesti sensi adesso
Qua Meier rematch restituiscimi serve negozio indù
Emerge nel Gerrei
è anzi sesto voi tracce dei Cenci in trance questo questo cambio ha causato una crisi finanziaria nelle arterie nelle nel milione negli anni sessanta e settanta
Ma me ne molte delle più grosse istituzioni sono state in grado con immaginazione e con Fantasia di adattarsi ai tempi che cambiano
Verso quella può maggio sempre terso voce monastico acqua ed Sex a sfondo e SNALS fax
Va be'fa McKean corporations già Deniz orti cocciopesto c'è scienza la soluzione messa in parole molto semplice è stata quella di applicare le stesse tecniche e che avevano avuto successo negli affari che c'è nelle compagnie
Del dedicate a far soldi applicare questi stessi concetti ai bisogni e alla situazione delle istituzioni culturali
I vassalli cerco spesso al mais penso questa una forma premio ecco qui qualche esempio cosa bisogna esperienza nemmeno nel Metropolitano premio guida della esser testé chiarire campione ora meno ingresso Agueci pausa stesse anch'
Cafu ed esangue quei quasi sfoglia malamente c'è l'espressione anche sotto Ciancio da una noi abbiamo sviluppato una lista molto sofisticata e
Elaborato al computer una lista delle persone a cui si può scrivere mandando delle richieste esattamente concepite per quel tipo di persone delle richieste di fondi
Di Ford
No qui sembra Estes
Parlava stimola sette poveri ma che c'è Cats più performance alternate poco Nap poi zampone io fui quanti ussaro approvarla We were Auxerre procedure stupì poco guai Wagner
Ecco queste spese ristretti permette di di vendere con maggiore efficacia i biglietti per esempio se ne vogliamo vendere un'opera di Wagner sappiamo quali sono i gli amatori di Wagner a cui mandare per primi le brochure perché comprimibili quattro ciò veri
Boghossian kosher cioè a metà se vogliamo vendere verbi che piazze tutti manderemo invece le nostre offerte a tutti di acque quanto essa Puccini
E ne apre tracce in base al programma e Huerta forse Spal Scotto quanto a provare guida una San Casciano sarò e se vogliamo vendere Puccini in una produzione di Zeffirelli nell'interpretazione dell'ascolto di Pavarotti non abbiamo bisogno di mandare niente a nessuno
Guarda Mečíř estero esatta Axa al alla Sec Sastre ma questa lista di nomi è senza dubbio il la parte principale del nostro successo di
Andata e cioè mi tornato Pavon approviamo avverso distrusse ex a scoppio reale come anche senza oppure news magazine andava Ines ma anche esempi annoso vale publications Palbox ricavando restio percorrenza ma ecco un'altra un'altra via un'altra tecnica che noi pubblichiamo due
Riviste metropoli delle notizie sull'opera notizie sul bus sul balletto e pubblichiamo anche libri calendari e rischi
Andate anche oltre il Piacenza un spopola quella idea ma ci andai sbaglia meno Zuccaro Wasp White per sua quei cinque giugno ieri insomma un spacco aspetta cioè un'ala
Presso un'altra tecnica che abbiamo sviluppato e di vendere oggetti legati concettualmente all'opera attraversa per posta attraverso un catalogo che viene ricevuto da milioni di famiglie in tutto e per tutto il Paese
E Alberto un altro scenario dei semmai la K o no Cafu ex pena ma sanno Paolo la pazza quella sua cravatta del metropolita ai suoi polsi sue gemelle del Metropolitan
Ha facoltà Narcos un decoder segue currency alberi al terzo e cioè che pare già Pecs anima a Capodistria caravaggesco e naturalmente cominceremo presto a produrre videocassette e videotape in genere per
Approfittare di di di un mercato di questo tipo di mercato che è in espansione
Sex
Ma che l'ente mix e incoerente profondi tra la folla che venga
Giove Meola Newspaper were io mangiavo avesse aperta segnate le tappe Barbacci vuoto PACS patto ma per favore altre tecniche come quella di chiedere soldi per telefono di pubblicare pubblicità sui giornali
Ingrati in televisione sono state adottate da tutti i dipartimenti del Metropolitan Experience c'è Osas tratta molto guerre su quei che anzi Pentium basco o ancora diciamo Moaka oppure Woluwe se l'esperienza ci insegna che più sono le vie
Sulle quali noi chiediamo soldi alla gente e più soldi noi riceviamo e al più accedere è sua e esatto e scarpe che always e noi andava verso sia e attraverso questa attività che vi ho descritto il di lei il mio ente
Raccoglierà quest'anno otto milioni di dollari che sono circa nove miliardi di lire
La Why do qualche avviso ex post più di nove mila
Dei Casado nei musei dall'aspetto qui odori aveva il silenzio uscì stufa & sorse sorse poi alzati e cammina
Perché io vi dico questo perché
E mi sono distratto bisogna scusate mi sono distratto movente perché credo che questo dimostra l'abilità delle delle istituzioni e delle istituzioni artistiche di trovare delle di di di riuscire a sotto a sostenere se stesse senza chiedere l'aiuto del Governo
E il solito istanze Stemme under grande gravame io uguale se non ci permette
Laddove azionare sullo Wolfang DRG Handy emerge Nations fece tutti e due ecco se le circostanze lo esigono e se il governo è sufficientemente saggio dal permetterlo
E allora io credo che che le le chi dirige le arti troverà il coraggio il modo di riuscire a essere autosufficiente
Voglio dei Gadamer e Andamane giusta fa Corcione suggerisce se non manca parla open tifa anch'esso crescente dal pauroso prima spiano ha capito ed è perse se a scambi invece le caste che Xerox campa oltre ai campi Piacenza flangia hanno prove carne avrebbe Annamaria
Entrambi il governo chiede chi dirige le arterie delle nostre produzioni culturali lavorano insieme per trovare soluzioni ai problemi delle ali della situazione artistiche in America oggi
Questo può essere misurato perché mai come come in questo periodo la vendita dei dei dei biglietti ed e di tutte le varie attività connesse è stata così
Così in in aumento tra
Agli aumenti emettesse docenza un serbo anzi ho accennato Jenna perversa non voglio con questo dire che la soluzione sempre sul globalmente non è mai semplice barche a essa casa nel quartiere
Marijuana capi di questa casa isteria spiegazioni ai poveri
New ma s'impone cioè Newton è sceso ma se come mi sembra di aver capito voi non siete soddisfatti con lo scudo con lo stato delle arti in Italia in questo caso voi dovete avere il coraggio di trovare nuove strade io Masters tema UE nel cioè e sa
And New strategies
Io andavo su cui ci medica cioè più quasi adesso dovette sperimentare nuove tecniche nuove strategie anche quelle che possono sembrare contrarie a antiche filosofie
Destra a scherzare easy pareri a spasso questo compito non è facile ma è possibile
Pranzo come te c'era Marcello e Rodolfo coraggio
Scuse nata ringrazio Umberto balletti Mr Peters loro contributo alla nostra nostro convegno allora la parola il responsabile culturale della direzione del partito socialista Giuseppe Tamburrano
Insomma Carlo
Ho l'impressione che negli ultimi tempi la cultura sia venuta al centro dell'interesse politico
L'ultimo comitato centrale del Partito comunista dedicata alla cultura tutti i suoi lavori ed è stato giudicato una svolta
All'assemblea democristiana un gruppo di intellettuali cattolici
Si è assunto il ruolo di rifondare
Una realtà così corposa come la DC
Ci si chiede questi partiti dei diritti alla cultura del potere nella società l'uno nello stato l'altro sono diventati sensibile al potere dalla cultura
Io vorrei esaminare questa svolta comunista e questo tentativo di Rifondazione democristiana
Tortorella è partito da una solenne riaffermazione che il PC non è una cattedra filosofica di verità
Ha preso le distanze dalla concezione del partito moderno principe
Ed ha riconosciuto la libertà di pensiero degli intellettuali
RAI che mi ha detto che il Partito Comunista giunto ad un momento difficile della sua storia
Non vuole rinchiudersi in se stessa ma aprirsi alla ricerca virgolette faticosa e non conclusa della sua identità
I comunisti rimango la loro attenzione ai nuovi soggetti sociali
Che animano conflitti e movimenti e che non sono raggiungibili nelle categorie del marxismo e delle Nismo con o senza trattino
Il soggetto di bisogni nuovi che popolano la nuova analisi del Partito comunista sono i giovani che partecipano alle grandi manifestazioni per la pace i movimenti per la Bortot
Gli slanci soprattutto giovanile di solidarietà per le zone terremotate l'impegno nella lotta contro la droga e per la difesa dell'ambiente donne ragazzi ragazzi anziani handicappati disoccupati emarginati
Lotte per appropriarsi la cultura il proprio corpo e la sessualità per riempire il tempo libero con lo svago lo sport il turismo la famiglia la Moore l'abitazione il privato l'associazione la cooperazione fino a forme di evasione nel misticismo
Il Partito Comunista guarda altri sì alle nuove sempre più importanti categorie del mondo moderno
Agli intellettuali legati all'industria ed al terziario avanzato ai tecnici quadri intermedi ricercatori specialisti scienziati addetti ai laboratori e alle moderne macchine elettroniche operatori della formazione dell'educazione della terapia
Sì Chicca e sanitaria categorie che per il partito comunista non fare ceto medio ma lavoratori dipendenti assimilabili come i colletti bianchi alla classe operaia con le quali la classe operaia deve stringere una solida alleanza nella lotta per il socialismo salta dunque lo schema marxista leninista della polarizzazione della società in due classi antagonistiche si nega io direi finalmente la proletari d'azione dei ceti medi e si vede in quelle categorie dei lavoratori dipendenti una forza motrice della trasformazione sociale
Sullo sfondo della svolta culturale del Pci emerge esplicita la consapevolezza del distacco crescente tra società e partiti ma anche la convinzione che i nuovi soggetti sociali vogliono riappropriarsi la politica
Con un linguaggio e con metodi nuovi fuori e dal limite contro i partiti
E Berlinguer su Rinascita invita anche il suo partito a liberarsi dalla visione che riduce tutto in termini di voti di seggi posti e posizioni di potere di schieramenti politici
Il Partito Comunista aggiunge Berlinguer deve riempire di contenuti
I contenuti sono stati sempre sottolineati vediamo quali deve riempire di contenuti la sua politica e può farlo aggiunge con orgogliosa sicurezza se non resta diverso
Dagli altri parti
Di fronte a questa tematica la prima domanda che ci si deve porre è se il Partito Comunista fa una scelta di campo in termini di un di valori e di interessi sociali con una revisione della strategia delle alleanze
La risposta e negativa e prendono corpo le riserve su questa ennesima svolta comunista
Innanzitutto il ritardo culturale
La tesi marxista della classe operaia classe generale capace di appropriarsi e gestire le forze produttrici sopprimendo se stesse ed il suo antagonista è stata contestata dalle dure repliche della storia in Oriente e in Occidente e da una messe di ricerche sociologiche
Che hanno dimostrato l'integrazione della classe operaia nel sistema e la trasformazione di questo sistema in qualcosa che non è più lui capitalismo ma è ancora molto lontano dal socialismo le nuove teorie contestatrice non so in Occidente ma anche in Oriente pensa da Armani a Barrault hanno cercato di liberare del nuovo sistema le nuove classi
Da Born Emma andar bene da Marcuse Chomsky da venture a Guiducci i nuovi soggetti sociali sono stati scoperti da almeno venti anni questa tematica dei nuovi soggetti sociali è stata scoperta da almeno ben chiara la soggettività dei lavoratori intellettuali dipendenti come artefici della trasformazione anch'essa una scoperta vecchia di venti anni
In questa letteratura e dominante la convinzione che sia tramontata la centralità operaia fino all'ultimo libro di André Goss intitolato significativamente a dire o proletaria
Ma non è solo ritardo culturale potremmo dire meglio tardi che mai
A me sembra che con questa svolta il PC faccia in modo tradizionale un'operazione di formatori
Dal nuovo sistema di alleanze non esce nessuno
La classe operaia resta al centro ed entrano i nuovi soggetti sociali dei lavoratori intellettuale dipendenti non vi è una scelta ed una selezione eppure valori ed interessi di queste categorie e soggetti sociali non sono facilmente omogeneizzati
Addirittura non lo sono tra operaio occupati e giovani disoccupati
E in ogni caso non vi è una proposta i cui contenuti eppure ripeto ai contenuti i comunisti si richiamano
Rappresentino una unificazione culturale e politica tra i bisogni e le aspirazioni all'interno di un'aria sociale che così diventa senza confini totale poiché comprensiva di tutte le categorie e di tutti i soggetti la svolta culturale comunista e dunque a una svolta secondo i canoni tradizionali
Cambiamento nella continuità e cioè aggiunzione giustapposizione del Nuovo al Vecchio nel grande palinsesto della cultura comunista
Nella traduzione politica questa svolta e il disegno del PC di egemonizzare i nuovi conflitti e di nuovi soggetti sociali per accrescere il suo potere di contrattazione politica pagando un tributo propiziatorio con l'attacco a fondo al sistema dei partiti
Una linea di radicalismo senza rinnovamento politico la prova eccola
Il comitato centrale ha esaltato i contenuti ma noi non ritroviamo negli interventi dalla relazione di Berlinguer al discorso di Tortorella o meglio dalla relazione di tortore dal discorso di Berlinguer
Non troviamo sbocchi politici alla contestazione animata dai movimenti che rifiutino il sistema partitico se si gratta come in un palinsesto la diversità e l'alternativa democratica
Dietro la diversità e l'alternativa democratica si trova di nuovo il compromesso storico
Proposta da Berlinguer dopo l'incontro con piccoli allorquando il segretario comunista ha detto che i guasti della vita pubblica derivano dall'esclusione dal Governo di una grande forza democratica come il Partito Comunista e questo è la riproposizione del compromesso storico nella sua versione salvifica
Ed allora in termini culturali la svolta del PC appare se voi mi permettete un paradosso come un tentativo di ibridare Franco Rodano con Herbert Marcuse
Un'altra prova
Se non cerchiamo i contenuti politici e lo sbocco alle lotte alle marce per la pace le grandi marce per la pace
Negli interventi al comitato centrale non si trova quello che poi è l'unico sbocco politico possibile e cioè l'opzione zero che porta il sigillo del movimento socialista europeo
Non va sottovalutata compagni ed amici la riaffermazione solenne del partito quo comunista che il partito non è cattedra di verità
Però non possiamo esimerci dall'avvertire la stranezza di un'affermazione del
Pressione dell'intellettuale è una concessione cooperativa i figli di Vittorini che non vogliono suonare il piffero raccomando per la rivoluzione anche perché la rivoluzione un mito in frantumi
Se il partito alla cattedra di verità ne deriva la fine del centralismo
Se del partito non mi fa la verità che cala dall'alto ma opinioni che si formano dal basso tutti i militanti hanno diritto di confrontarsi in modo organizzato ciò che non vuol dire gruppi organizzati che della democrazia rappresentano una una degenerazione
Ma da queste conclusione il pc è ancora lontano
Come si vede sono molte le riserve che suscita la ricca tematica sulla quale si sta misurando il Partito comunista
E con le riserve anche una preoccupazione
Che il Partito comunista pur non chiudendo sia le intese nelle istituzioni si proietti verso una radicalizzazione della lotta la preoccupazione che ha espresso Napolitano su Rinascita allorché allegato che sia possibile portare avanti con successo una linea di rinnovata attenzione per quel che si muove nella società
Senza fare continuamente i conti con le posizioni delle altre forze politiche
Un dovere al quale non ci vogliamo sottrarre noi perché riteniamo che il confronto e la competizione siano i modi giusti per far maturare i processi unitario
E vengo all'Assemblea democristiana
Di cui sono stati protagonisti alcuni intellettuali cattolici sedicenti Esterni Baget Bozzo ha dimostrato che tanto esterni non sono qui il problema del rapporto tra potere cultura si è posta in termini più semplici
Non si tratta di intellettuali che si liberano della soggezione ad un partito cattedra di verità ma al contrario gli intellettuali che pretendono di ergersi essi illuministica mente in cattedra di verità per il partito
Anche in questo caso però la rifondazione democristiana ai caratteri del già vissuto
L'intellettuale della lega democratica Comunione e Liberazione il Movimento Popolare del movimento per la vita chiedono un ritorno al passato ad un partito profondamente permeata di valori cattolici Pando permeata da tornare ad essere a voler essere un partito cattolico o di cattolici un ritorno al passato impossibile perché la Chiesa di Giovanni Paolo secondo non può sconfessare un concilio due pontificati ripristinando il Colle terrorismo
Perché l'autonomia politica dei KBC è una conquista dalla coscienza cristiana irrinunciabile
Perché la società italiana Nuzzi e secolarizzata e nessun don Giussani potrà ripetere i fasti e nefasti di gente
Un ritorno impossibile non conveniente per la DC cui elettori sono più numerosi dei cattolici praticanti anche di quel trentadue per cento che ha votato contro la borsa
L'impressione del già vissuto si conferma se si esaminano le richieste di questi intellettuali che non discutono di politica ma sono di Statuto
Il vero lumini Isma'sembra destinato a spegnersi nei consueti meccanismi delle correnti democristiane
E non è un caso io credo che la quota di presenza nel partito riconosciuta questi esterni corrisponde esattamente al quorum per l'ammissione di una corrente al congresso
Ciò detto
E nella sottolineare i limiti della rifondazione democristiana come della svolta comunista credo che noi anche in questa sede in cui abbiamo parlato d'altro dobbiamo essere attenti a tutto ciò che si muove nel senso del rinnovamento poi che il partito socialista a interesse a confrontarsi ed a competere con forze politiche laiche e moderne
E veniamo al Partito socialista
L'abbiamo conosciuta in tempi remoti il partito cattedre di verità
Sperimentato in tempi più recenti la figura dell'intellettuale illuminato che prescrive pretende di prescrivere le giuste via al partito
Abbiamo sentito sulla nostra pelle che l'arroganza della verità
Non è meno irritante dell'arroganza del potere
Solo esperienze chiuse ed il partito vuole superare il divorzio tra chi parla del tempio sulle colonne di Repubblica per salvare la sua anima e chi opera per salvare i suoi beni
Credo che possiamo dire di avere maturato una nostra visione secondo la quale l'intellettuale che si impegna nello col partito deve diventare un politico nel senso che deve capire ed accettare le ragioni dell'agire politico le sue mediazioni fra i compromessi le sue gradualità necessarie
Ed il politico che vuole fare opera di trasformazione deve essere intellettuale nel senso che deve avere idee generali Fini Progetti disporre delle conoscenze e valorizzare le competenze necessarie per cambiare lo stato delle cose
Perché la politica dei contenuti sia cultura non demagogia deve essere coerente l'anno mirare ad un blocco indistinto di bisogni ed interessi vecchi e nuovi ma selezionare rendere omogenee le domande
Il successo che arride ai socialisti in Europa e anche un premio al coraggio di scelte chiare necessariamente impopolare in una parte della società dovremmo farlo anche noi nella prossima Conferenza programmatica
I contenuti non diventano politica se un partito inseguendo il padre politico e nel regno dell'utopia la protesta ed i movimenti sociali
I bisogni emergenti le aspirazioni ideali sono il sale qualche volta l'esplosivo purtroppo di una società viva ma i partiti debbono tradurre bisogni ed aspirazioni in soluzioni della ragione anche dicendo dei no
è il voto che si allarga attorno ai partiti non si coordina con un attacco demolitore ai partiti naturalmente agli altri con la pretesa diversità del proprio ma come una grande riforma che avvicini i partiti ai cittadini restituendo alla società civile il potere reale di partecipare e di determinare direttamente senza lo schermo partito centri con le scelte di programma e di personale dirigente come avviene in tutti i Paesi dell'Occidente in cui gli elettori formano nelle urne maggioranze omogenee e governi stabili
Il confronto tra la nostra cultura ed il tradizionalismo dei maggiori partiti è vincente
Ho detto che noi è più forte la carica innovativa e costruttiva o in altre parole la disponibilità direi l'interesse al cambiamento nella stabilità e nella responsabilità
Ma non si vive compagnia lungo solo di immagine abbiamo i nostri problemi anche noi
In primo luogo la vostra attrezzatura culturale
Che ha letto i resoconti del Comitato centrale comunista vi ha trovato una ricchezza di proposte di iniziative fondazioni istituti di ricerca aperture significativa la cultura economica e sociologica scientifica e tecnica
Su questo piano noi siamo in ritardo ed è in ritardo ed è un ritardo che ci taglia da settori che sono al centro della nuova rivoluzione che insieme culturale e tecnologici
E da questo punto di vista il compagno De Michelis apposto problemi reali anche se le soluzioni non sono quelle indicate ma lunghi ci ha chiesto di discutere i problemi sono reale la nostra attenzione al settore del terziario avanzato e alle forze dell'impresa moderna potrebbe essere l'uso via se lei non ci preoccupiamo dello sviluppo della ricerca ed il governo purtroppo opera dei pali in questo settore
Che rappresenta il fattore propulsivo
Di quelle zone sociali ai quali offre soluzioni tecniche sempre più sofisticate di quelle zone sociali a cui non ci rivolgiamo
E non è solo un problema di macchine laboratori anche un problema di valori poiché la rivoluzione tecnologica e anche rivoluzione nei modi di vita e di pensare e cioè cultura
E controllo dei canali della cultura di massa
Il nostro ruolo non è quello di rincorrere le proteste ma di fare proposte neanche mistificare la continuità induriti di Rifondazione ma di essere noi stessi e lo siamo nel coraggio responsabile di un progetto di profondo cambiamento
Poiché secondo la proposta del Progetto possono incontrarsi bisogni dei settori progressisti
Ad esempio degli occupati e dei disoccupati entrambi interessati ad un'espansione qualificazione programmate della base produttiva che accresca in un mercato liberato dalle pastoie corporative le occasioni di lavoro
E a questo proposito illuminante è stato un altro intervento quello di Del Turco
Sulle chiusure corporative del mercato del lavoro anche se di questo sono i sindacati che portano la maggiore responsabilità ed è segno di un processo autocritico di grande interesse
Questa è la linea costruttiva lungo la quale ci muoviamo
Consapevole che è vincente se sconta opposizioni dure di tutti parassitismo e assistenziale di tutte le pigrizie conservatrice dello status quo in tutti i ceti della società ecco dunque la base culturale sulla quale possono trovarsi in modo costruttivo i nuovi soggetti sociali portatori di una spinta corrosiva del sistema a partito cioè in tricot perché è una spinta libertaria e liberatrice
Ecco la necessità della mediazione culturale rivolta non alla gestione del potere ma alla società civile in tutti i campi del sapere dallo spettacolo ai microprocessori dai satelliti alla scuola dalle istituzioni politiche alla cultura umanistica
E fare mediazione culturale intendo l'opera non di alcuni sacerdoti di vecchie o nuove filosofiche ma di tutto il partito un'opera rivolta a dare spessore durata e prospettiva alle intuizioni politico
Perché il consenso elettorale non si forma sulle iniziative sull'immagine del partito quel consenso elettorale che si forma sulle iniziative sull'immagine del partito non sia effimero ma metta radici nella direzione stabile ai programmi
Perché in definitiva il partito cresca nell'unico modo in cui può crescere rinnovando i valori senza praticarli da loro terreno storico
Grazie a Giuseppe Tamburrano per il suo intervento
Breve ma significativo Tara e la parola a Valerio Veltroni
Perché i contributi in particolare devo dire quello che mi ha particolarmente colpito del ministro De Michelis
E contemporaneamente con franchezza anche i punti di dissenso le preoccupazioni rispetto alcuni dei temi emersi
In primo luogo e dire che esistono due punti di fondo
Che so per noi e da tutte e due punti di vista particolarmente rilevanti
L'affermazione di una centralità Della questione produzioni culturali informazione espansione della telematica nell'ambito dello sviluppo italiano nel corso dei prossimi anni quindi non più una marginalità ma una centralità di questo settore per l'intero complesso dello sviluppo del Paese
In secondo luogo come questa questione non si presenta come un adeguamento alcuna sviluppo esterno ma come una questione che si pone anche come ricerca di una via nazionale di una via nostra l'inserimento nell'ambito di questo sviluppo produttivo e di caratterizzazione ecco qui che viene appunto il primo punto di vista quello dell'operatore presente cooperative culturali sul presidente di un gruppo che ad esempio gestisce attraverso un consorzio che adesso perisce questo stabilimento nel quale oggi siamo ospitati e che possiede la maggioranza della società finanziaria che questo stabilimento a comprato dalla Max Meyer dalla Rizzo
E che riunisce un insieme di cooperative che da una parte lavora diciamo sulla struttura produzione cinematografica televisiva
Editoriali e dall'altra fa spettacolo azione ad esempio Massenzio o quelli che fanno la musica leggera
Qui c'è un punto centrale appunto
Su quello che dobbiamo riflette e che si connette al risultato politico che viene dal nostro Comitato centrale da questo convegno che io vorrei sottoporre alla vostra attenzione che credo non vada sottovalutato
Per un periodo io credo che abbia pesato su uno dei comunisti in particolare una visione della crisi la crisi della Società della crisi dello sviluppo da una parte come catastrofe probabile
Come colpa
Entrando all'altra come opportunità di trasformazione una crisi che di per se stesse in quanto esistente poneva la necessità di una trasformazione generale cioè del socialismo
Oggi mi pare dal dibattito del Comitato centrale
Nasca un terreno di intesa con questo con quanto è stato esposto qui e che e nel filone di quanto detto dal Partito socialista in questo periodo che individua la crisi come forma dello sviluppo in questo periodo
E quindi pone a noi come sinistra come forze operaio democratico come espressione di un movimento poi di progresso non più la questione di una sanatoria di un superamento di una fuoriuscita ma di un lavoro sui limiti dello sviluppo per lavorare sulla qualità e i contenuti
Che cosa intendo dire con questo
In concreto
Intendo dire che si pone per esempio il problema del salto produttivo
Proprio in questo studio
Questo è uno studio cinematografico ora datata sale in cui noi teniamo il nostro dibattito noi col Consorzio che gestisce e che è grande protagonista dell'acquisto di questo stabilimento ci siamo trovati di fronte a una questione questo studio dovrebbe essere adattato per una riflessione che è pienamente in sintonia con cose dette da questa tribù
Per la produzione del software
Cioè per la produzione per una produzione porta al nutrimento di quella rete di distribuzione capillare
Schermi televisivi
Eccetera eccetera che ormai entrata nel complesso delle case e delle vite degli italiani e che sempre di più avrà un ruolo e una espansione nel futuro
Non solo ma si pone anche l'obiettivo sull'accordo anche piccole cose dette dati di conquistare una cifra italiana alla produzione di questo software perché come è vero che l'Italia per un certo verso se uno arriva sulla Quinta Strada non eccetto le FIAT ha mai Bucci
Ho Missoni
O diciamo il gusto la linea l'arte italiana Orsoni negozi che con il marchio Ferrari sono una catena che riempie tutti gli Stati Uniti e anche il dubbio che se pure non produrremo Lonardi Nora il programma faccio un esempio X perché e nei fatti produttivi il programma con Lucio Dalla che canta Bologna una cifra nostra di espressione del programma della Scala si venderà in Italia in tutto il mondo
E a cura quindi non è soltanto il fatto un'invenzione artistica ma l'adattamento di un meccanismo produttivo ad occupare quegli spazi a inventarne altri ad espandere la creatività e la capacità produttiva che il centro della nostra riflessione produttive in questo periodo
Ebbene finora noi che pure abbiamo trovato soci privati per la finanziaria che acquisito lo stabilimento di fatto l'investimento immobiliare non abbiamo ancora trovato una soluzione per adattare per sviluppare per indirizzare a quella produzione che qui viene giustamente io sono d'accordo indicata come una prospettiva del settore del prossimo primo acquisto stesso stabilimento perché perché c'è un apparato culturale che investe anche i privati che invece ragiona soltanto sulle antenne sulle lettere sulla conquista della pubblicità
Allora ecco un punto d'intesa che è politico che credo ci unisca e che è centrale per lo sviluppo del settore
L'indirizzo dello sviluppo il ragionamento sulla crisi la modernità dello sviluppo e la connessione tra modernità e sviluppo rendono necessarie
Il dar vita a uno sforzo che ci chiariti e dallo Stato un apparato legislativo di incentivi di interventi lo statalismo ma richiesta dell'intervento dello Stato che permetta a questa scelta a questa individuazione di linea culturale indicata per esempio nella relazione di Giacinto
E che nei fatti è matura e ricca anche intanto elaborazione di tutti noi di tradursi in fatti e qui viene la questione che io vorrei porre la perplessità il punto
E mi pare che anche il dibattito storico e per certi versi con posizioni differenziate
La questione del ruolo dello Stato come si esplica
Io credo che qui noi abbiamo un punto delicato sgombriamo un attimo da una polemica che forse un po'vecchia io ne diciamo dal versante comunista l'ho vissuta due tre anni fa quattro anni fa forse quella tra effimero struttura diciamo che bene o male
L'attività politica cultura degli enti locali ma lo sviluppo in sé lo sviluppo tecnologico il villaggio globale lo scambio delle comunicazioni
La riduzione del tempo di lavoro necessario per la sussistenza hanno offerto all'uomo da una parte maggiore domanda enoteche maggiore disponibilità hanno allargato il viso quindi oggi di fronte a uno Stato democratico come il nostro si pone un doppio elemento la questione di una risposta dei bisogni è una questione di intervento per sviluppare e qualificare nel senso che qui abbiamo appena detto gli apparati produttivi al fine di misurarsi a livelli più alti
Di tradurre la capacità le scelte le funzioni di sviluppo delle nostre apparato culturale nostro tensioni culturali figura reale presenza su un mercato allargato
Quindi c'è una questione di risposta ai bisogni e una questo intervento lo sviluppo si può rispondere a questo con apparati soltanto con apparati con una visione largamente gli apparati e io qui vorrei porvi un problema che per esempio il frutto di una discussione anche questa concreta dei travagli al nostro settore
Che la questione del problema dell'ingrassa mento dei ballerini
Cioè per esempio uno dei bisogni emersi proprio nelle cifre che c'erano i materiali preparatori ma che c'erano anche per esempio mia madre riparato il nostro conducente veniva fuori un dato comune il settore che più si è espanso nell'ultimo quinquennio l'Italia è quello del ballo
Il bar è un gran consumo per gli italiani Roma
Il bando e quello che è un frutto di esso non ne siamo forse la seconda generazione italiana che vive in colonna sonora no perché prima non piacesse la musica ma perché ora la musica infinitamente più riprovevoli producibile grazie alle tecnologie
Allora questo ballo si enormemente allargato sia legato una domanda di formazione al ballo e allora presepi in questi centri culturali polivalenti
Che a Roma non abbiamo ancora fatto ma anche nel resto d'Italia ormai sono una realtà viene una domanda quella di aver il ballo insegnato
E questa è l'attività che dipende dal Comune fa come fa il Comune assume ballerino ballerino poi che entra nell'organico da Prato lo Stato invecchia come svolge la sua attività pensiamo all'Opera di Roma qui è stato citato da severi odiato in Roma ma l'Opera di Roma che ha questo grande organico di ballerini che non ballano più perché passa il tempo ci tengono tanti problemi la dieta eccetera eccetera
Allora qui qual è il punto un punto che mi pare invece si assodate che voglio voglio portare con questo esempio il problema dell'elasticità di una doppia capacità d'intervento la risposta ai bisogni e la presenza nell'apparato produttivo
Che cosa intendo dire e il punto politico la perplessità la questione che pongo che pongo che mi pare emerga anche dal dibattito che è una legge senza metti una capacità di rispondere dello Stato che non si traduce più in apparati ma gli strumenti in riduzione di apparati e un allargamento delle funzioni dello Stato
Io credo che se c'è qualche cosa che a Travagliato la sinistra è stata una visione che vedeva il punto dello Stato del Governo centrale come l'unico luogo della trasformazione forse questo sento più io come comunista di futuri compagni socialisti ma questo stavo per non profondo limite
Anche tutta la visione delle casematte gramsciani e della società civile era una sorta di preparazione di strumentalizzazione dipendenti della società momento finale
La Livni ribaltamento di funzioni del Governo dello Stato oggi forse una visione più matura ci fa dire che il problema è che la società civile in sé ha una ricchezza nella proposta dei bisogni e nella aiuto capacità di organizzazione
Questo è liberismo neoliberismo forse il fatto che in Italia la sinistra è capace oggi di ragionare sul rapporto individuo collettività individuo e società Fondazione sociale dello stato in termini che altre sinistre europee compresa quella francese
Non sono in grado di fare allora se questo è il problema ci sarebbe
Un permettetemi questa formula un minimo di stato possibile
E un massimo di funzioni di capacità agire di intervento dello Stato possibili quindi non tanto appunto gli apparati l'espansione
Diciamo soltanto delle scelte centrali quanto un insieme di leggi l'intervento di accoglimento delle domande della società civile
Di risposta alle spinte di autorganizzazione di sostegno finanziario
Questo investe tutti gli apparati vuol dire che anche la RAI o altri devono avere assumere maggiori funzione finanziaria vuol dire che i ministeri si devono tradurre essenzialmente i ministeri di spesa
Più che i ministeri che da soli rispondono alle domande della collettività vuol dire io credo e qui intervengo ancora
Su una polemica aperta che non si deve costringere l'ente locale ma diciamo inserirlo in una politica coordinata centrale che valorizzi le scelte di istituzioni di strutture ma renda anche l'ente locale capace di far lavorare di dare fiato di arricchire quella società e permettetemi di dire questo forse lo dico con calore
Che certe punte polemiche verso l'esperienza che qui ha condotto Renato Nicolini non sono giuste
Non sono giusto in parte perché tanti comunisti e socialisti abbiamo potuto vivere meglio Roma ed espandere una nostra capacità culturale
è una nostra capacità di progetto grazie a queste esperienze mi pare che se mi dicesse giustamente una cosa non si tratta di contrapporre di comprendere che ci sono fasi
Una fase allargato il mercato una fase e anche nel settore della società che non sparisce che presenta una sua sostanza di fondo perché questa città è più vivibile non è l'orrido urbano come ha detto giustamente stamattina
Del Turco grazie a un certo tipo di politica culturale lì accanto adesso può però interventi scelta di fondo ma non c'è una contrapposizione quella credo che dentro di voi questa tua contrapposizione sia superata credo che sia sbagliato in questa fase nella quale opportuno poi che non ci sia il chirurgo degli steccati delle contrapposizioni
Ma si cerchino le condizioni di unificazione di chi ha una visione dell'espansione della funzione la cultura affermare questo punto non contraddizione ma cooperazione e coordinamento per motivi per allargare questa possibilità e con questo
Voglio chiudere veramente ringraziandovi del tempo dato dicendo un ottimo punto e proponendo viene abbattuto l'ultimo punto è semplicemente questo credo che arrivi è sia un punto importante di coincidenze questa elaborazione
Socialista anche in altri momenti ho trovato punti di accordo
A volte anche con un dibattito al tema proprio con Pietro valenza ecologica discutevamo a pranzo per esempio mi ricordo le cose dette da martedì al Parco dei Principi è un altro convegno depressi che allora devo di'la verità mi interessano mi colpirono
Ci fu un dibattito interno ancora oggi credo che ugualmente
Il Partito socialista ha avuto in questo tutta la sua non è un riconoscimento voglio dire sinceramente lo faccio con spirito veramente unitaria credo che proprio per noi ha avuto una funzione rilevante di aiuto e di impegno nell'arrivare a dei risultati al dibattito interno
Poiché questo spirito unitario possa funzionare però devo anche dirti sinceramente concedetemi una battuta da ospite finale una preoccupazione quando sento non delle relazioni ma in alcuni interventi
E in un modo in cui alcuni interventi interpretò la questione del ministero della cultura
E diciamo della funzione centrale della direzione culturale una preoccupazione che forse generazionale
A mio genero azione c'ha messo molti anni a convincersi che la Cina era lontana
Allora io non vorrei che ora e insospettata mente
Magari sul cavallo di Garibaldi scopriamo un modello che bulgaro di centralizzazione della cultura
Ciò io credo che si avvicina io credo che noi dobbiamo non perdere
Nelle novità
Nel rilancio le possibili coincidenze unitarie ma pur sapendo che la sinistra oggi non sarà mai uguale a quella che era tempo fa anche gli importanti risultati unitari
Che nascono da questa fase e che mi pare se non essenzialmente indicati da una lettura che credo debba essere fatta con questo spirito dell'insieme delle relazioni qui dei risultati del dibattito
Permettetemi
Una cosa ancora
Da chi appunto al problema di un destino di questo impianto ma non solo questo di un gruppo che bene o male quest'anno avrà centoquattro miliardi di fatturato e che quindi ha una certa incidenza nella vita culturale italiana io credo che qui ci sono stati uomini di governo è un partito della sinistra che ha una funzione la maggioranza di governo
Non si può tardare ad avere un un apparato legislativo adeguato ai tempi
Altrimenti si apre tra i discorsi e i fatti
Un gatto di credibilità e coinvolge le forze politiche e che oggettivamente ci metterà nelle condizioni di non poter percorrere quel terreno che vogliamo credo tutti percorre nei tempi e quella bontà che anche qui è stata del più indica
Grazie
L'ultimo intervento prima della replica di Renzo Rossellini
Beh sento
La grande responsabilità poco
Dell'ultimo intervento
E forse cerco un modo un po'vigliacco di sfuggire a questo tipo di responsabilità
Proprio perché
Dovrei sottrarre forse troppo tempo poi alle conclusioni alla replica
Voglio dire subito una cosa sono
Imbarazzato addirittura non per la crisi
Interna che ove il consenso rispetto a tutto quello che è stato detto crisi in senso positivo
Cioè una
Ma mano che sono andati via gli interventi le relazioni prima di interventi dopo le comunicazioni alcuni di dei punti
Polemici
Una parte degli argomenti
E delle accentuazioni con le quali
Avrei
Voluto caratterizzare
Il mio contributo a questo dibattito si sono attenuate
Si sono attenuate perché una serie una una grande parte
Le parti di verità si sono accumulate
Per cui
Via via non si sono sottratti appunti argomenti alcuni me ne sono rimasti per
Lascio completamente da parte evidentemente perché non è nel mio ruolo intervenire
Sulla dibattito l'accentuazione polemica
Tra liberi osti Nicolini
E l'esercizio di Aghina sono sono buone tutte e due
Altri l'hanno fatto molto bene
Però appunto fermo restando un consenso mi sembra complessivo su quanto detto rimangono dei punti secondo me non affrontati sui quali bisognerebbe meditare e magari rinviare
Anche le affermazioni a una una maggiore approfondimento
Come imprenditori soprattutto come imprenditori privato
Devo sottolineare una mancanza di approfondimento appunto rispetta rapporto tra pubblico e privato che si è determinato in Italia
E a una
Una scarsa approfondimento di quelli che sono i problemi dell'impresa privata rispetto appunto al fronte che è stato aperto
Con questo dibattito
Noi ci troviamo ironicamente credo come imprese private sul fronte della produzione culturale
Con grossi limiti che sono propri della nostra capacità imprenditoriale ma continuando nonostante un oggettivo quadro di difficoltà a produrre ad essere una grossa cinematografia
Sul piano internazionale
A qualificare con contenuti in questa nostra capacità industriale
A qualificare
Anche il mercato con la nostra presenza
Soprattutto mantenendo aperta la possibilità di un rilancio di questo settore industriale
E questo nonostante e credo che sia stato sottolineato da tutti
Deve enormi deficienze legislative
Una
Prolungata insensibilità rispetto all'importanza che questo settore rivestiva per l'economia l'immagine il veicolo che rappresentano anche di cultura
E la mortificazione che abbiamo dovuto vivere negli ultimi anni rispetto alla concentrazione di investimenti di interessi
Nel senso appunto del pubblico
E in una scarsissima sensibilità rispetto al privato
Dietro questo ci sono evidentemente dei motivi che sono storici
Che sono interni
Anche i grandi conflitti politici del nostro Paese ha vissuto
Il cinema per esempio
Ha rappresentato per troppo tempo insubordinazione libertà difficoltà di controllo
Da parte del potere politico
Da parte del potere in generale
Il cinema rappresentato per troppo tempo insubordinazione
Ha rappresentato in qualche modo anche opposizione
Ha rappresentato indisciplina insomma
I meccanismi produttivi interni al nostro settore industriale a quello privato hanno sempre lasciato ampi margini
A un difficile controllo di questo suggestivo mezzo di comunicazione nel senso della riproduzione del potere politico
Evidentemente questa realtà questo dato del reale stato profondamente penalizzato negli anni cinquanta sessanta ma direi anche in gran parte degli anni settanta
Con una concentrazione degli investimenti verso uno strumento che invece andava nella direzione della riproduzione del consenso e quindi del potere
Nella normalizzazione di quelle che erano le grandi contraddizioni sociali e politiche che il nostro Paese
Oggi
Nonostante punto le lacune intervento
Di finanziamento legislativo che ha fatto sì che il nostro settore parlo di quello del cinema italiano
Si trovi
In una vera e profonda crisi
Nonostante questo il cinema continua a esistere ed è un dato dal quale secondo me bisogna partire per capire come potere oggi che si stanno modificando
Gli aspetti generali di contraddizione e si cerchi e si cerca seriamente di trovare delle mediazioni le contraddizioni esistenti
Come invece bisogna rilanciare salvaguardare e difendere il patrimonio immenso come è stato detto anche dalla ministro De Michelis
Questa
Che questo settore rappresenta
Abbiamo parlato molto spesso
Delle ragioni della crisi dell'industria cinematografica
Secondo me è la principale e quella della che dipende dalla disattenzione politico della volontà di chiudere un settore culturale
Ma ciò poi sono intervenuti altri fatti che sono storici che fanno parte della storia dell'industria
E che hanno inciso profondamente nel nostro settore
L'avvento della televisione fatto positivo sia beninteso
Per qualunque settore per qualunque in qualunque altro Paese per lo sviluppo della cinematografia perché ha rappresentato un'esplosione un allargamento dei mercati dei mercati ha rappresentato in Italia un effetto assolutamente depressivo della capacità industriale
Perché ha rappresentato solamente la sottrazione di spettatori nelle sale cinematografiche senza corrispondere dall'altra parte un intervento nella capacità industriale produttiva con gli effetti tonici che invece si riconoscono negli Stati Uniti che si riconoscono in Francia che si riconoscono in Germania dove il cinema vive quasi esclusivamente dal fatto che ha risolto i suoi rapporti industriali con la televisione
Questo è un problema assolutamente nel risotto in Italia
Attento non solo con soddisfazione ma anche con molta speranza gli interventi modificherà di Martucci che prefiguravano
Un accrescimento anche se tra le righe della collaborazione tra al talento cinematografico esistente quando parlo del talento parlo del talento degli autori ma parlo anche del talento produttivo industriale della duttilità della capacità che un settore industriale ha di poter contribuire allo sviluppo
Del software
Perché evidentemente uno degli elementi positivi a questi da questa l'unificazione la soluzione dei problemi di conflittualità può derivare proprio la capacità di collegare investimenti internazionali su un prodotto italiano sul prodotto
Però è un settore appunto tutto quanto dall'isola
Ci sono problemi evidentemente per quello che riguarda il nostro settore che dipendono anche largamente da quella che viene chiamata la crisi di creatività
Darà incapacità attraverso le nostre tematiche degli di uccidere
In modo effettivo
Rispetto al nostro pubblico e soprattutto rispetto al pubblico internazionale abbiamo passato momenti magici nonostante la mancanza di strutture specifiche
Momenti magici magici rispetto alla alla nostra capacità di penetrazione internazionale negli anni passati questa capacità sta diminuendo progressivamente
è stato
Diminuendo non credo solamente per la per incapacità di concentrare investimenti sul prodotto per competere sul piano spettacolare
Che evidentemente anche questo è uno dei grandi problemi e quali deriva la nostra crisi di mercato dal momento che ci dobbiamo confrontare sul piano internazionale
Con un prodotto fortissima e quello americano chiara che parte da un mercato interno così vasto da poter permettere investimenti così antico da poter determinare un programma un
Un prodotto così forte così spot a cori spettacolare
Che fa impallidire nostra capacità di spettacolarità quindi di uccisione di di di incidere di suggestionare larghi settori di pubblico però c'è anche un problema che probabilmente dipende da una crisi d'incisività sul piano della proposta culturale
Però e una crisi d'incisività che evidentemente non dipende dalla ricchezza del dibattito culturale Luís
Capita spesso di trovarmi
All'estero e mi sembra di riconoscere che venga riconosciuto all'Italia Europa un'enorme ruolo culturale
All'interno
Dei nostri paesi
Si sviluppa
Un ventaglio di tematiche culturali che molto spesso sono molto all'avanguardia rispetto a quello che avviene la cantante capitale dell'Impero vediamo gli statuti
Ma probabilmente questo dipende dal fatto
E ci troviamo in una passi
Culturale
Che viene normalmente chiamata crisi dell'ideologia
Per molto tempo
Abbiamo avuto la fortuna con intellettuali come uomini di cultura
Di dominare
Una contraddizione sia caratterizzato un secolo e mezzo diciamo della nostra storia della gara contraddizioni di classe
Era l'elemento centrale del dibattito
Quasi tutto il dibattito culturale si accentrava sulle definizioni su queste definizioni di tipo ideologico
All'interno della grande contraddizione che era la contraddizione di classe
Sì riusciva a dominare altre contraddizioni dell'epoca gli effetti la storia via via ci portava la con la crisi della la la decolonizzazione
Le contraddizioni tra
Nando ricco mondo povero i rapporti con il Terzo Mondo le stesse contraddizioni da Madonna le contraddizioni interpersonali riuscivo a entrare a essere catturate dalla grande categoria della crisi della dei rapporti di classe
Ma negli ultimi anni
Questo ha determinato probabilmente uno sbandamento altre grossissime contraddizioni
Hanno portato al top sia il dibattito politico che l'identificazione
Delle categorie per catturare e descrivere
Il mondo il presente
E gli aspetti centrali del dibattito culturale l'avvento della crisi energetica o quello che ha portato l'esplosione demografica la la crisi
Ecologica si parla solamente di alcuni dei problemi che hanno spostato i rapporti internazionali che hanno messo in crisi vecchi equilibri
Che hanno portata altrove
Il paradigma di azione di determinazione della realtà economica e chiaro soprattutto sottratto spazio al dibattito politico
Alla soluzione dei problemi attraverso le mediazioni diplomatiche alla soluzione attraverso
Intervento economico che sta dominando sempre di più il problema della guerra la soluzione militare delle contraddizioni cominciano a diventare una minaccia ci ossessiona
Molti e io credo che uno dei problemi che noi stiamo affrontando in questo momento
è l'incapacità di intervenire sui grandi tematiche sui grandi temi che angosciano l'umanità
E probabilmente questo dipende dal fatto che ci troviamo e marginali rispetto ai Parioli lì dove si sviluppa veramente il dibattito culturale
E il nostro tentativo dovrebbe essere quello di ritornare a essere protagonisti del dibattito culturale
Tutto questo fa sì
Parlo delle crisi
Che si stanno restringendo anche i margini
Di sviluppo economico e quindi di settori produttivi
Nel quadro della crisi generale più sempre di più si concentrano gli sviluppi produttivi quindi di capacità di investimento nei grandi palloni degli Stati Uniti e sempre noi ci troviamo a diventare margini d'un système dal punto di vista del nostro settore di quello industriale cinematografico questo ormai vivacissimo si vede si accentua ogni giorno di più il mercato americano attraverso manovre neanche diaboliche conquista progressivamente sempre più del nostro mercato ormai il cinquanta per cento dei proventi della cinematografia italiana vanno appagata il prodotto americana
Quindi noi ci troviamo a dover gestire per quello che ripete anche il rivestimento solamente un settore molto limitato della nostra capacità della del del nostro mercato interno
Ed evidentemente questo uno dei problemi che deprime ulteriormente la nostra realtà industriale
Dovrebbe Hashim
Per concludere dice il leader mani alla al titolo di questo convegno manifesto per una cultura italiana
Io credo che sia indispensabile considerare come
Per sviluppare
Una nostra capacità di fare soccorre
Di concorrere sul piano internazionale con un prodotto che possa in qualche modo bilanciare la grande suggestione che il prodotto americano ma su mercati nostro interno su quell'Internazionale sopra dobbiamo capire come riorganizzare un mercato omogeneo
In condizioni di sostenere questo tipo di prodotto
Vedo come unica possibilità e coerentemente un imprenditore in questo senso mi muovo un'integrazione di tipo europeo esistono mercato omogeneo da un punto di vista culturale e quello latino
Mi riferisco anche ai discorsi scusi ministro della della cultura francese l'anche
Ed è un mercato abbastanza grande basta pensare che la somma presenta degli spettatori cinematografici francesi italiani
Sono cinquecento milioni di spettatori all'anno contro il miliardo di spettatori americani ma già è la metà questo rappresenta già un insieme incolume dal quale si può partire sia a livello di strutture si riesce a organizzare il mercato
Da qui la necessità che rido
Di un manifesto della cultura europea
Il momento caratterizzato dalla dominazione
Di una cultura su un'altra dal momento in cui il pericolo può essere appunto caratterizzato da realtà industriali che si stanno prefigurando che ci possono far sparire dal mercato della cultura internazionale
La necessità della creazione di un fronte omogeneo tra Paesi che stanno vivendo lo stesso tipo di denominazione perché le conseguenze
Della sparizione della nostra realtà industriale la nostra creatività dal mercato internazionale potrebbe avere dei risultati letali non solo per la nostra cultura ma per le conseguenze anche economiche e politiche e questo può rappresentare
Con questo vi ringrazio inauguro
A
Partito socialista al club dei club a chi ha organizzato questa iniziativa di poter arrivare attraverso un prosegue iniziative come queste a contribuire veramente alla soluzione
Dei grossi nodi
Rispetto ai quali dobbiamo misurarci quotidianamente anche come imprenditori privati grazie
Ringrazio Renzo Rossellini e per il suo intervento
Come sempre capita in una in chiusura dei convegni la prima cosa
Fare un presidente chiedere scusa ai molti nemici compagnie ospiti che erano stati
Così invitati a intervenire a prendere anche la parola che stanno iscritti a farlo
Non sono stati messi in condizione di fare questo
Grazie comunque per la presenza così folta
Diciamo i nostri invitati hanno avuto assicurare al nostro convegno in questi due giorni
Per gli interventi che hanno animato il dibattito che l'hanno sempre tenuto ad altissimo livello mi pare
Questo convegno di oggi nient'altro che un momento di una continuità di sforzo di elaborazione che comanda ha avuto modo di dire Giannello introduzione al convegno ci lega una serie di passaggi che in questi anni noi abbiamo fatto Trento qui ricordare solamente alcuni dei nostri conventi per esempio
Convegno su culture partiti su informazione e potere su cinema e televisione sulla programma socialista sul cinema teatro e musica e tantissimi altri convegni ancora che hanno avuto come caratteristica fondamentale questo intreccio di rapporto fra il partito socialista fra la sezione culturale guidata da Claudio Martelli
I club socialisti dall'altra parte
Un rapporto che è sempre continuato
In quest'ambito di autonomia reciproca su una base di forte progettualità come testimoniano gli atti
Dei nostri lavori
In questo convegno noi non abbiamo solamente voluto fare uno sforzo di novità sul fronte dei contenuti
Abbiamo anche tentato una
Un modo diverso di organizzare la ricerca la preparazione la messa a punto dei temi
Si trattava di uno sforzo di elaborazione
Del tipo collettivo cioè un gruppo di lavoro ripetutamente sì
Allora naturale ma scemo se si eliminano dei giudizi superficiali e diciamo così che evitano la sostanza del problema mi pare che almeno il tipo di impostazione fondamentale che ne abbiamo dato ai nostri lavori sia stato accetta voglio dire che se abbiamo chiamato ancora una volta Claudio Martelli a chiudere i nostri lavori e perché noi non solo abbiamo lavorato con lui queste settimane in questi mesi a preparare questo collega che mentre una volta sì Claudio mi permette questo modo di dire
Luís era un po'figlio dei nostri convegni in questo caso vorremmo che fosse un po'il padre della nostra posizione e questi in questo spirito gli chiedo di chiudere nostro convegno dopodiché daremo lettura del Manifesto
Bazzo ce l'ho anch'io soprattutto dopo
Queste parole che in qualche modo comunque invecchiano e quindi il suo non è poi così gradevole
Ma la ragione principale l'imbarazzo è un'altra e che
Effettivamente mi pare che non resti moltissimo da dire per lo meno non resta mai moltissimo da dire o da immaginare o da pensare o da improvvisare mi pare che le cose principali sono state dette nell'impianto delle relazioni che
Penso di poterlo dire mi è parso eccellente
E di qui a poco
Giuseppe Di leva
Leggerà con un suo per il Suma personale
Le conclusioni effettive quelle in bell'ordine e quindi il dibattito vi è stato le passo di alto livello
E quindi non è che di spazio poi in realtà ne resti molte comunque non di conclusioni
Si tratta per questo intervento
Quindi
Questa notte per rimescolando tutte le carte preparate che seppure confusamente poteva fare un libro più che un intervento
Neanche venuto in mente che forse la cosa più utile da farsi era invece un'altra
E cioè di raccontare la storia del convegno spesso di vedere come all'interno della sua preparazione poiché il dibattito che c'è stato ieri ed oggi
Vi siano dei motivi di convergenza e dei motivi dialettici
Che sono il senso
Proprio del convegno
Faccio questo perché su un po'imbarazzato una volta ricevere più illogiche critiche ci sono poco abituati
E poi perché penso che il partito socialista deve tener
Coerente la sua tradizione del partito più disinibito
Fra quelli italiani che quindi racconta i propri segreti e siccome è una certa tendenza raccontare spesso i brutti segreti una volta che può raccontare dei bei segreti e bene che lo faccio
Noi siamo
Partiti da un'ipotesi assai minore rispetto a quella che poi oggi abbiamo ieri ed oggi abbiamo presentato e discusso
Siamo partiti proprio dalla preoccupazione
Per il degrado di molte istituzioni culturali del nostro Paese
E dalla osservazione che stranamente insieme a questo degrado le istituzioni culturali
Vi era stata una grande crescita del consumo di cultura
E viene vi sono nel nostro Paese grandi talenti culturale
E vi sono anche grandi apparati culturali grandi energie
Strutturali
In condizione se aiutate di produrre
Una ripresa un rilancio una al risalita
Della cultura italiana
All'inizio sembrava molto difficile poter mettere in un unico cesto
La sì la stretta la RAI
Nicolini ordina e sia ben chiaro che non abbiamo nessuna faziosità quando solleviamo un problema su questo punto lo solleviamo come già è stato detto bellissima Carlo Tognoli stamani anche in senso autocritico
Non perché le feste non servono siano inutili o siano sbagliate ma perché non ci si distragga dall'obiettivo principale che comunque non quello di far divertire un po'di più anche questo ma non quello soltanto i propri atti in un po'di più ma è quello di produrre nuova cultura e innanzitutto le sedi
Delegate la produzione di cultura e cioè le istituzioni
Ho le imprese pubbliche e private che se sia e di creare quindi le condizioni più propizi più favorevole
Alla produzione di cultura
E subito appena abbiamo cominciato discutano insieme aperta tra di noi una
Una dialettica di punti di vista di posizioni che corrisponde all'esperienze personali
Alle conoscenze personali aiutarmi professionali
Che ciascuno esercita chi politico che amministrativo
Chi registra chi indagatore sociale chi organizzatore di cultura chi tra virgolette lo dico tecnocrate
Ho visto sul manifesto che si è un po'il Rizzo a alcuni dei relatori errato nel loro assieme
Come ex sessantottini un po'appesantiti dagli anni ma è un modo un po'fascista bello questo di guardare le cose
Nel senso che evidentemente il dispiaccia al manifesto di non poter conservare una sorta di longa manus su tutto ciò che sessantotto no una parte del sessantotto e con noi
Ed ha raggiunto e si mescola con la tradizione socialdemocratica riformista laica
Liberale socialista marxista con tutti quei rivoli che si sono confusi e mescolati nel nuovo corso socialista e per fortuna che questa caduto
Credo sia servito a questa parte di quella generazione credo che sia servito al partito socialista e che abbia avuto quindi un effetto in generale benefico
Dicevo che subito il tema ci si allargato dalle mani e subito si sono aperte
Aperti anche dei contrasti di discussione
Innanzitutto
Un contrasto come dire tra ciò che è vecchio e ciò che è nuovo nella cultura
Vecchie istituzioni vecchi modi di pensare la cultura e la sua organizzazione del nostro Paese
Nuove
Possibilità
Strutture interventi impensabili nel passato del capitale pubblico del capitale privato
Una dimensione tecnologica
Che ai bigotti fa paura certo
Ricorda cultura vien sempre voglia di gridare un vade retro Satana in questo caso riferito come nel passato la scienza oggi alla tecnologia
Io penso che però ci sono anche dei bigotti del futuro
E dell'avvenire
Non ci deve essere pure questa forma di superstizione
Quella che comunque quale che sia il progresso tecnologico
Deve essere
Assunto
A meno che presso assunto non significhi essere anche guidato non lasciarsi guidare comunque ciecamente quale che sia il progresso tecnologico
Ci ha aiutato il fatto di venire da una lavorazione comune precedente quella che Pellegrino ancora ha ricordato
E ci ha aiutato il fatto che nonostante appunto gli esorcismi che accorsero nostro convegno sui formazione poi settantotto
Oggi con soddisfazione vorrei dire anche con qualche commozione
Ho letto India nella relazione in alcuni interventi del Comitato centrale comunista ma il punto centrale di acquisizione di quello che noi allora osservando e cioè che l'informazione è un potere quando il mio cielo settantotto dicendo che l'informazione è un potere proprio perché comunista le va un grande scandalo
E l'aver detto questo e cioè aveva indicato un problema politico democratico un problema della moderno per la nostra democrazia
Venne scambiato come un attacco alla libertà e all'indipendenza dell'informazione con lo si vuole presentare in questi termini
E si gridò l'informazione non è un potere informazione è un diritto è un servizio e l'asse della libertà e la sede delle garanzie certo che tutto questo ma proprio perché è tutto questo e gli si riconosce tutto questo è un potente è un potere reale corposo e crescente nella nostra società come in tutte le società evolute per la verità anche nelle società non evolute
Ma per quale ragione Mario Almondo i paesi del Terzo del Quarto mondo
Vorrebbero con tanta energia politica come stanno facendo la questione di un controllo anche loro sulle fonti di informazione innanzitutto sulle agenzie d'informazione se non avvertissero
Le liti questi Paesi che il dominio dei mezzi di informazione e una delle chiavi fondamentali delle dei Poteri
Nella nostra epoca in questa parte
Di storia che ci capita di Rino bene quell'acquisizione è stata
Accorta oggi ma allora fu esorcizzata e anche questo è costato un ritardo non soltanto è costato malintesi polemiche e contrasti nella sinistra e per la vita non solo a sinistra
Sinistra venimmo accusati di aver buttato a mare cinquant'anni di elaborazione marxista
A destra venne accusato di essere troppo giacobini troppo dirigistica
In sostanza
Ci si accusava di essere giacobini e liberali
Il che per lamentare anche in parte vero nel senso che effettivamente i socialisti insieme
Con quanto hanno di storia di classe
E quelli che non hanno storia di classe
Perché non vengono da una storia di oppressione e di sfruttamento hanno comunque deciso di assumere coscienza di classe ciò detto i socialisti sono anche in parte giacobini e in parte liberale
E in parte hanno assunto e si fanno carico
Della questione nazionale del nostro Paese di come apprezzarlo di come avendolo più prospero più libero
Più grande se possibile in un nuovo dilazioni
Qual è quello del quale vogliamo far parte perché mi pare questa la prima
Decisione che ci accomuna e che mi pare
Non so se accomuna l'intera sinistra ma certo attraversa lo stesso Partito Comunista questo che è il punto decisivo se si vuole a reggere questa sfida che c'è posta dallo sviluppo dall'evoluzione dei paesi dei quali più alto il livello di benessere e più alto il livello di democrazia questo il problema
Se si vuole stare al passo con i Paesi qui più alto della libanese più autorevoli democrazia bisogna compiere nulla sacrifici in senso
Di austerità di cui si è troppo spesso parlato ma innanzitutto porsi gli obiettivi dotarsi dei mezzi degli strumenti ma non per fare gli americani
Non per diventare come gli americani non è questa la questione ma per dotarsi dei mezzi e che ci consentiranno di essere diversi se vorremo essere diversi dagli americani ma la sola cosa certa
E che restando in una condizione di inferiorità
Tecnica economica e innanzitutto di inferiorità culturale ed anche di governo istituzionale del nostro Paese
Allora certe che ora emarginati o periferiche Zac attivo colonizzati Bertolissi c'è il rischio di fare come gli americani ma quello cioè di Paesi del Sudamerica
I quali sono per l'appunto investiti dal processo dalle conseguenze dagli effetti
Della formidabile potenziale tecnologico degli Stati Uniti e non solo su perché in condizione di Badoglio germe i meccanismi le cause i congegni complicati e delicati
Dicevo di questa dialettica che sarà aperta all'interno dei
Dei promotori del convegno di queste due giornate
Parte una dialettica tra vecchio e nuovo ma non vorrei essere
Fra inteso sul punto il vecchio nuovo nel senso che comunque di uno sposalizio per il nuovo spesso il porto sto dalla parte del nuovo che non si fa capire
E che non non si spiega
E che quindi produce una reazione di rigetto io mi ricordo Eduardo De Filippo quando venne a Milano al Piccolo Teatro una decina d'anni fa
Più di dieci anni fa
Di una conversazione sua con Paolo
Anzi
E quali spiegava
Adesso che se al Piccolo per stare tranquillo perché
C'è l'ufficio vendite d'ufficio promozioni l'ufficio fabbriche e uffici impiegati l'ufficio che promuove dibattiti culturali
L'ufficio e poi presentava i vari addetti del Piccolo Teatro e questo è quello che farà venire la gente a un certo punto guardo la interrotto le top ma io pensavo di essere io che faceva venire la gente
E questo non è un conflitto tra tra vecchio e nuovo
E una difficoltà ad intendersi io non credo alle macchine burocratiche perfette
E perfettamente funzionanti che si sostituiscono all'individuo no nel senso che non sia possibile ma nel senso che va evitato
Nel senso che questa dinamica va controllata contenuta e penso che il dovere il compito di assicurare questo equilibrio
Tra vecchio e nuovo se si vuol dire così tra individuo e apparati tra apparati intellettuali Stato e di impresa
Per l'assente non di una mediazione
Come ha detto stamattina il ministro
Signorello che non è colpa loro ma in ogni caso insomma
Di una mediazione rinviando per ma di scelte e in questa sede la sede politica democratica si può del tutto ciò che si vuole sui partiti attuali
Sul loro numero sul modo con il quale lavorano eccetera ma l'essenziale che siamo d'accordo sulla difesa del primato della politica democratica se un primato vi deve essere nel governo di una società questo deve essere il primato della democrazia di ciò che si fonda sul consenso che criticabile osservabile dialettico notabile e ha rinnovato
Questo il prima cioè imporre cioè in cui tutti possono riconoscersi e per delega di rappresentanza si riconoscono questa è la sede democratica ragionevole della guida dei processi anche più complessi come quelli di cui stiamo discutendo
Una forma non diversa di dialettica
Se ha ha per il dibattito del convegno
Do Gianni De Michelis sa
L'esordio molto insistito su questa centralità della telematica e c'ha fatto un rimprovero anche per la scelta del titolo e mi ha suggerito un altro
Magari farà lui ok faremo insieme
Se è la stessa se la cosa di cui ha parlato hanno trovato un'altra cosa abbiamo fatto proprio del problema di come traghettare un mondo culturale
Che sinora si è mosso in una condizione in condizioni strutturali abbastanza arretrate
Di come aiutarlo ad assumere l'insieme di sfide che deriva dalla condizione nuova in cui viviamo e quindi non potevamo ignorare e non intendevamo ignorare
Ciò da cui si parte e fissare soltanto degli obiettivi e nove punto d'appoggio
Il punto di partenza è pur sempre il patrimonio tecnico di talenti di intelligenza di competenze professionali il patrimonio artistico le esperienze umani da cui si parte mi pare che poi del resto lo stesso Gianni
Generosamente gli accade
Alla fine del suo ragionamento
Ha sostituito la centralità della telematica la centralità della produzione culturale cioè esattamente ciò di cui ci siamo posti il problema di come realizzare questa centralità della produzione culturale
Non siamo
Nella condizione di poter accettare l'idea
Luddisti Ca'in una forma nuova e diversa del rifiuto delle tecnologie
Non intendiamo neppure muoverci ripeto alla cieca
E quindi aderendo ha un'impostazione o a una determinismo interamente economico e tecnologico cerchiamo rispetto a questo nome ripeto una mediazione neutra ma un'affermazione di quello che può essere da una parte il soggetto politico garante
E dall'altra parte i soggetti sociali e professionali professionale protagonisti di questo traghettamento di questo passaggio
Da condizioni arretrate di organizzazione culturale a condizioni
Più avanza
Un altro elemento dialettico ed addirittura presente le relazioni non è stato occultato perché sarebbe stato sciocco occultato
Se mi gli amici mi permetto scherzosamente da una parte la coppia Fichera acclarate
E dall'altra parte la coppia bis ma della
E cioè da una parte chi pensa
Che non esiste in realtà un dominio dei media
Poi chimica non fanno che ripetere moltiplicare all'infinito le opinioni che si forma l'altro
Dall'altra parte la convinzione che viceversa vi sia una un dominio manipolatoria preoccupantissima dei media grazie proprio a loro potere
Io penso lo debbo dire francamente che
Dominio vi sia
Non nel senso necessariamente di una manipolazione negativa
Poiché vi è attraverso i media anche la liberazione per milioni di buoni per masse umane mai sfiorate dai precedenti processi di formazione di acculturazione
Ma certo un dominio ovvie
Nel senso che per esempio per accennare al più importante o al più diffuso dei media la televisione e la previsione amplia sottolinea e città certe facoltà umane
Non è che prima e quindi interviene proprio sulle psichismo umano
Sulla sulle abitudini sui comportamenti
E comunque si apprezzi il risultato magari un risultato verifico e tuttavia un dominio lo esercita di rara efficacia
Modifiche
Appunto i comportamenti psicologici e sociali ed era stato rilevato nelle relazioni introduttive di gran parte della gente se i Bronzi di Riace ha dovuto tanto successo
Se il cinema reclama la pubblicità e quote di spazi pubblicitari perse in televisione e così il teatro
E così l'informazione così gli uomini politici
Ma non avverrà certo perché siamo di fronte a un potere disarmato o inefficace o inerti
Al contrario proprio coloro i quali detengono altri poteri
Proprio gli uomini di potere
E sono i più sensibili
A questo potere medio logico
Perché si è costituito
E non si sa
Dove si arresterà nel suo sviluppo
Un potere nuovo
E largamente imprevisto e tuttora imprevedibile appunto nella sua di un anno
Questo non non induce ad altro ripeto che a
Insistere nel ragionamento nella ricerca riflessione non ad assumere
Daccapo un atteggiamento superstizioso apocalittico
Il gran rifiuto Marco sia anche perché gran rifiuto Mancusi hanno non approda
Certo alla a debellare
Un pericolo di questa cura ammesso che si tratti soltanto di un pericolo
E se mai quello che occorre fare riflettere daccapo
Ma in modo obiettivo
Su quel che è accaduto in Paesi che questa rivoluzione l'anno incominciata da più tempo di voi sono lungi dall'aver la completa
E per l'appunto l'esempio torna daccapo gli Stati Uniti
Ma si diceva che l'anatomia dei paesi più sviluppati aiuta a comprendere quella dei paesi un po'meno sviluppati proiettando esprime una forma un po'più terribile perché diceva che l'anatomia dell'uomo aiuto accompagnato mia dai cibi
Ma tuttavia credo che l'intuizione di fondo sia giusta
Ora i nessuno si è interrogato perché non ci si è interrogati sul perché la sede di questa nuova rivoluzione tecnologica
Per i satelliti alla telematica
All'insieme di applicazioni che ne sono derivate che le altre che sono oggi imprevedibili
Ha avuto come sede la California
Perché non è stato Chicago Houston un rilievo
Non è stato forse perché c'era un'ipotesi perché esisteva cioè un patrimonio già ma capì che rispetto a quello che oggi è arrivato era antiquato ma che intanto era un patrimonio esistente di professionalità
Di capitali probabilmente di disponibilità all'innovazione
Tecnica e tecnologica di dimestichezza con questo genere di problemi e quindi non vi è quel brusco salto
Di qualità per la soluzione meglio di continuità che qualcuno qualcuno ha immaginato tra la dimensione dello Stato spettacolo
Della società spettacolo dell'organizzazione dello spettacolo
Dell'informazione e la comunicazione quali essi sono e questo è un universo della comunicazione che si va costruendo in modo molto accelerato non vi è una soluzione di continuità innanzitutto non viene il punto fondamentale proprio negli apparati
Intellettuali tecnici e burocratici
E transitano da un mondo all'altro
E che sono i protagonisti di questa fase nuova di sviluppo
Quando dico che la politica democratica
E penso su questo dovremmo essere tutti d'accordo deve conservare questo primato rispetto ad altri poteri che sono tutti legittimi ma che non hanno lo stesso grado di legittimità della potere politico democratico poiché non sono fondati sul consenso cioè su libere scelte
Dei singoli individui
Non intendo affatto
Che la politica democratica debba determinare i fini dell'azione culturale
Che debba determinare contenuti e messaggi
Contenuti
Delle opere d'arte o di ricerca messaggi dell'informazione
Tutto al contrario semmai qui si tratta di tagliare ancora delle unghie se vi sono ancora unghie
Si tratta di evitare nuove diverse e impensate sinora scorrerie
Intendo che la politica democratica deve però creare costruire le condizioni di possibilità
Di una rissa l'iter di un rilancio di una ripresa della produzione culturale nel nostro Paese
E anche se su questo si è d'accordo allora bisogna anche però cercare quali strumenti possono consentire alla politica democratica
Di
Aiutare questo passaggio
Di determinare queste condizioni di possibilità anche nel nostro Paese
Io non sono particolarmente affezionato all'idea
Del ministero
Della cultura della scienza dello spettacolo di queste nuove Technology semplicemente penso che sia utile allo scopo
Se mi si dimostrò mi si spiega che non è utile a questo scopo l'idea può essere immediatamente accantonata a condizione che ci sia un'idea migliore
E coloro che temono il Minculpop
Dovrebbero comunque interrogarsi sul fatto che il Minculpop esiste già con la differenza che anziché essere una Biancaneve sul sette nani distribuiti in diversi ministeri
Quindi questa può essere una possibilità un mezzo utile agli scopi condivisi se ripeto
Utile non è considerato se si pensa che sia bene che lo spettacolo stia col turismo che la ricerca se ne stia come Cenerentola per conto suo
Che i beni culturali se non altro a Cenerentola separa che le tecnologie sorto ora siano disputate tra industria le partecipazioni statali
Che il problema del piano le comunicazioni stia presso le Poste se si pensa che allegramente così cambiamo dieci partiti si possono avere dieci ministeri della cultura della ricerca eccetera
Si può procedere così salvo poi scoprire di qui a due o tre anni che forse non era un'idea così balzana e forse non c'era
Dietro autoritario e anche un po'offensivo ora le cose
In questi tempi vedere dietro ogni tentativo di riforma e di razionalizzazione e talvolta le nazionalizzazioni sono proprio delle riforme di struttura
A differenza di quello che anche lui socialista e ho pensato a lungo sedi attuali razionalizzazione si vuol vedere qualche babau
Autoritario
Ma allora diventa difficile discuta diventa difficile
A ragionare insieme fare dei passi in avanti insieme
Aggiungo che questo poi
Momento di coordinamento di promozione a livello centrale
Mi sembra tanto più utile e necessario in rapporto al fatto che gran parte delle attività culturali
La cui esistenza giustamente si vuole difende a rinnovare parlo delle istituzioni locali e decentrate
Per l'appunto pagina ormai su un rapporto diretto con i comuni con le province e con le regioni
L'aveva apertura di Pellegrino si ricordava giustamente la natura particolare della società italiana molto poco centralistica checché se ne dica di un Paese che ha nella nelle sue fibre
La storia di Centocittà
è una storia molto più lunga della storia unitaria del Paese
Ed è giusto parlare di poco Stato
Minimal stenta e mi ha fatto molto piacere sentire Veltroni
Usare in modo spregiudicato un'espressione reaganiana io non gli darei reaganiano perché ha usato un'espressione Ganja ha usato le ha detto una cosa intelligente punto e stop e credo che questo sia in modo più utile di discutere parlino
Uno Stato minimo però uno stato non è una un marasma una sconnessione di competenze di funzioni di cavilli ma tra le tante ragioni per le quali e queste leggi di riforma dello spettacolo stentano pre a procedere bianche queste non è secondario trascurati insieme con il modo col quale lavora al Parlamento col fatto che vi sono crisi a ripetizione
Vi è anche questa dispersione della responsabilità
Il problema non è che Danto legato almeno in sede politica
Alla concentrazione di potere il problema legato sempre al fatto che ad ogni potere deve corrispondere una responsabilità e che ad ogni responsabilità deve corrispondere un potere cioè la possibilità di esercitare questa responsabilità
Ma se strutturalmente induce si impedisce attraverso la frammentazione delle responsabilità
L'inesistenza dei poteri lo scaricabarile
Che si consente di non
Individuare il punto che la responsabilità del potere è difficile introdurre fattori di cambiamento ed innovazione apre questo ripeto non è l'unico strumento istituzionale vi sono questi
Benedetti assessorati alla cultura viene largo panorama delle nostre istituzioni cultura
Qui certo grado di obsolescenza e visibile è sotto gli occhi di tutti e io innanzitutto debbo dire che giustificò
Almeno dal settantacinque diciamo sino ad oggi
Ciò che hanno fatto gli assessori socialisti comunisti e credo anche qualche assessore democristiano
Anzi sicuramente anche qualche assessore democristiano
E diventando direttamente promotori impresari mecenati di cultura e
Nata indossi fuori dell'alveo istituzionale perché si trattava di istituzioni impraticabili impraticabile
Gran parte e paralizzante
Dal fatto che novanta per cento al novantanove per cento e la spesa era ormai per il personale
Prive di finanziamenti legati a programmi Appiani comunque personale spesso poco qualificato
E tendenzialmente portate a fare una cosa giustissima ma che non può essere l'unica funzione dell'istituzione a padre al Museo grafie della conservazione di repertorio di tradizione
Ripeto cosa che le interessa disprezzata dopo l'Italia ignora ma che è una parte del problema qui siamo di fronte l'altra parte quella della progettazione del cambiamento
E a questa funzione seconda le istituzioni salvo posso il caso della Biennale in un certo periodo non hanno certamente corrisposto
E dunque questo check-up
Come si è detto delle nostre seduzioni culturali pubbliche va fatto va fatto al più presto possibile rapporto come questa
Io mi addormento spero che non che i socialisti non se la prendano con l'istituzione presieduta dal comunista e comunista un proprio seduttori socialista da democristiano ripeto non solo sulla rete nulla questo non è un modo di rendere un servizio al Paese facciamola questa diagnosi
Dello stato dell'arte istituzioni culturali pubbliche decidiamo quali sopprimere
Decidiamo quali nuove costruire io mi domando per esempio se è ragionevole
Qualcuno ha calcolato anche il prezzo per ogni spettatore ma insomma se ha ragione perché tredici enti lirici Italia costano centoquaranta o centocinquanta miliardi all'anno
Per un numero di rappresentazioni molto limitate con costi astronomici proprio determinati dalle dalle spese fisse la difficoltà di stare in un mercato internazionali ma c'è poi da bisogno di tredici enti lirici
In Italia di tutti alimentati con denaro pubblico e soltanto con denaro pubblico
Non si può pensare senza eccitare le faziosità partiti le difese corporative e sindacali il municipalismo mie campanilismi pensare che forse ne bastano di meno
In meno possono essere meglio dettagliati ed essere quindi qualcosa di diverso da quello che rischia di diventare gran parte dei nostri enti lirici
Cioè che qui beh riferita rispetto lo sviluppo della cultura musicale
Europea ed internazionale
Fuori anche dal
Dal dinamismo moderno di questi fenomeni noi facemmo anche su questo un convegno parlando di musica industrie e immaginavamo possibile una integrazione
Pallavolo che fanno grandi teatri come la Scala come il Maggio trentino
E
L'attività di promozione diffusione che ne fa la RAI
E il fatto che esista una casa discografica pubbliche e che quindi ci ma gli strumenti ci sono cioè l'area ce la casa discografica pubblica ci sono tutte le tappe è pletorico ma è anche più sconnesso
E i contratti si fanno anziché con la casa discografica pubblica con quelle private e l'istituzione culturale idem i contratti di Padova dove c'è Grammophon e non conta
La casa discografica pubblica
Tutto questo deve essere lasciato così come parlarne disturba manovratori
O disturba delle abitudini
Ho letto appoggia copino immaginare che
Al pubblico competa funzione anche di razionalizzare sì per rendere i servizi per i quali contribuenti pagano tutti quanti paghiamo di tasca nostra
Anche questo tema stenta ad andare avanti e di difficile applicazione suscita sospetti e diffidenze preoccupazione
E però se si deve tener conto di tutto ciò che di tutto ciò che è stato di tutto ciò che fu e mai di ciò che dovrebbe essere potrebbe essere ciò che sarà e non si concluderà assolutamente nulla
Noi abbiamo cercato
Nella discussione preparatoria e poi anche in questa discussione di queste due giornate di fissare bene il cuore del problema
E quando il problema è il rischio di una decadenza del nostro paese è stato ripetuto petto ripetuto nel convegno ma è bene tornarci sopra ancora
Ripeto è una decadenza rispetto a ciò che avvertiamo essere una soglia una dimensione sociale dimensioni Società Civile distanti
Più evoluti del nostro e rispetto ai quali vogliamo restare e con i quali vogliamo dei quali può fare parte in qualche modo in questo novero essere anche noi considerati dagli operanti
Allora se si può stare
Nel novero dei Paesi ad alto
Livello di benessere
Se relativamente al resto del mondo
Ad alto livello di democrazia di innovazione
Economica industriale tecnologica
Bisogna adottare delle misure bisogna cambiare cioè se le cose restano come sono
Noi non saremo in condizione di reggere questa sfida esci voteremo più o meno rapidamente Masci verremo fuori da quest'area
Alla quale sembra che abbiamo tutti di fare papà
Ormai questo mondo universo della comunicazione comprende diversi comparti che sopra di loro integrati interdipendenti
Che siano pubblici o che siano privati sono comparti finanziari comparti amministrativi comparti industriali
Duri comparti industriali Soffici
Professionisti programmi produttori giornalisti sceneggiatori registi tecnici operatori è già in sette il numero degli addetti un mondo di straordinaria
Importanza e ciò che appunto si chiama
Almeno la punta ciò che si chiama il terziario avanza perché suggerisce l'idea che ci sia anche un terziario degradato
Del quale forse sarà bene occuparsi anche qui per vedere se si riesce a compri questo spostamento a traghettare verso una sponda più moderna a modernizzare anche questo terziario degradato e quindi per gradi
Fare cresce l'insieme del Paese garantire quella modernizzazione con sviluppo e l'obiettivo generale che ci siamo assegna
Io penso che per far questo sono
Necessarie certo innanzitutto delle idee chiare
Il che non vuol dire delle presunzioni delle pretese di dare lezioni a destra e amante ma uno sforzo di di chiarimento
Deve esser fatto
Il dibattito tra le forze politiche deve essere sviluppato è continuato il dibattito con il momento sindacale deve essere incominciato io ringrazio davvero di cuore
Del Turco per ciò che ha detto stamattina perché ha colto
Non so se l'altro altra faccia della luna rispetto alla centralità della telematica e ma certamente ha colto la non è questione di fondo perché se non si giunge con il sindacato
All'intesa che questo è il mondo del terziario avanzato non può essere regolato con la mentalità burocratico
Corporativa
Con lo spezzettamento
Di competenza e che qui di funzioni con le rigidità e difficilmente si riuscirà a compiere questo salto del terziario avanzato
Nel mondo lo spettacolo nel terziario avanzato presentazione degradato in una condizione di maggior dignità professionale e Di Maggio utilità per il Paese
E importantissimo che vi sia questa disponibilità che cresca
Perché qui è innanzitutto una delle garanzie che ragioniamo di come organizzare il nostro futuro e appunto non lanciamo messaggi nelle bottiglie o facciamo dei sogni a occhi aperti quando ne parliamo di una tensione tra utopia e riforma
Tra utopia e consideriamo sempre
Necessaria perché l'utopia e la forma politica e intellettuale del desiderio individuale di un mondo migliore e quindi mi pare difficile che si possa abolire
L'utopia in questo senso diciamo però subito che essa deve essere in tensione con le riforme con i cambiamenti possibili proprio perché l'utopia e la più mite
La più disarmata delle forze di cambiamento essa deve avere un suo chiaro rapporto con la realtà con i cambiamenti e con le riforme possibile e questa tensione ci serve è caratteristica
Del rinnovamento culturale socialista di questi anni e in diversi ambiti in diversi casi
Intendiamo di applicare questa questo binomio questa duplice pensione
Utopica e riformatrice insieme altro connotato che offriranno anche qui
Senza presunzione
Di questo sforzo di rinnovamento culturale certamente il laicismo o quantomeno un approccio laico i problemi non ricavarli deduttiva mente tutti da impianti teorici che non vengono mai rimessi in discussione nella loro sostanza
E nemmeno da queste novità francamente un po'preoccupanti che sono emerse dalle assise della democrazia cristiana ripeto comunista sia per i tempi noi rispettiamo questo travaglio
Delle forze politiche maggiori
Però
Quando si sente che la rifondazione democrazia cristiana dovrebbe ottenne il sì con una accentuazione delle radici cattoliche di quel partito
Sull'altro fronte quando si sente che la rifondazione comunista avverrebbe
O dovrebbe avvenire
Sulla base di una dichiarata e polemicamente dichiarata diversità morale e quindi quando si sente che i due partiti maggio del nostro Paese dovrebbero rifondarsi a partire dalla morale dalla religione
Be insomma qualche preoccupazione sorge
Anche perché le esperienze del passato non sono le più incoraggianti
Intorno all'idea che si si riducono i termini delle de L'Unità Democratica che non può che essere laica non può che essere programmatica che non può che essere fondata sull'analisi dei fatti e delle esperienze quando si cuce la base culturale comune
Tra le forze politiche poi anche difficile che esse vadano d'accordo politicamente
Ma forse non c'è poi così tanto da preoccuparsi se è vero come qualcuno dei relatori ha detto prima rifondazione democristiana è già conclusa con una riconciliazione tra vecchi amici
E se è vero quello che un giornale come Repubblica
Dichiara esser vero mi pare che nel corso di due anni Repubblica contato almeno quattro svolte del Partito Comunista Italiano supponendo che ogni svolta consista al minimo e un quarto di giro il Partito Comunista avrebbe girato su se stesso stando a Repubblica
Io non credo che le cose stiano esattamente così ed ai cambiamenti vi siano con gradualità
Con difficoltà
E considero il sintomo principale di cambiamento il più importante
Con contraddizioni
De questa discussione con noi e immagino che un pezzo giornalisticamente un tipo fraudolento come quello pubblicato dall'Unità di stamattina
In realtà si sul nostro convegno in realtà sia originato più che
Dal dall'invidia prego che non è mai un bel sentimento ma che comunque non credo di spirito dell'otto dell'unità che ha parlato al convegno credo che sia realtà espiato dalla preoccupazione di un contagio perché i sintomi del contagio vi sono e sono stati ripetuti a chiare lettere in questo convegno da uomini di partito da intellettuali
Da tecnici da rispetti comunisti
Il che significa che questo tema della progettazione del futuro delle riforme possibili questo impianto è laico alle questioni la nostra società
Diventa almeno sul piano del metodo un terreno comune che è grande cosa che cosa di enorme importanza di enorme rilievo che apre grandi possibilità che i grandi grandi speranze
Guardiamo con preoccupazione all'idea che voglia essere scoraggiato da un richiamo internazionale della foresta così come
Dall'altra parte sembra essere piuttosto il timore della cultura radicale come mi pare dica Del Noce ma anche Scoppola mai me
A animare questa
Questo richiamo della foresta
Questo richiamo alle radici cattoliche
C'è un richiamo alle radici cristiane sarebbe cosa diversa
Sarebbe qualche cosa che comunque molti anche a sinistra condivido che l'umanesimo nel quale ci riconosciamo abbia connotati cristiani liberali e socialisti
Questo offre
Una piattaforma culturale di intesa che affonda nella tradizione
E sia
Dinamismo un'attenzione verso il futuro ma l'irrigidimento confessionale o l'irrigidimento del partito stato del partito tutto
E questo non aiuta questo moltiplica tutta quella somma di micro conflittualità partitiche
E poi anche sindacali che sono di tanto danno allo sforzo che
Invece si deve comunque abbiamo tenuto fede
All'idea di promuovere una a razionalizzazione del pubblico e una rianimazione dell'iniziativa privata
In questo ambito
Nelle proposte né le cinquanta idee poi le dieci proposte che
Di Leva illustrerà
Verrà chiarito come pensiamo di poter procedere a questa razionalizzazione e a questo sia questa rianimazione io voglio soffermarmi soltanto su due punti
Dal punto di vista della razionalizzazione anche qui io vorrei chiedere
Con candore agli amici democristiani e compagni comunisti
Ma come voi potete pensare
Di occultare agli operatori del settore
All'opinione pubblica in generale e a noi stessi il fatto che non è giusto pensare a una legge di disciplina dell'emittenza privata che lasci così com'è
L'attuale legge di riforma centotré sulla RAI
Non è giusto e non è
Non è pensabile non è ragionevole che sopravviva una legge che stabilisce il olio del servizio pubblico la sua esclusività in materie telecomunicazioni e che a fianco se le fabbriche una non si capisce come se mi parve che una che disciplina la presenza dei privati è un modo sensato di procedere a che cosa può portare se non inesorabilmente
A una conflittualità questa non politica o non soltanto politica ma principalmente una conflittualità tra i soggetti le strutture pubbliche e private e che opereranno in questo ambito e in questo settore ecco perché parliamo di una legge quadro sull'insieme delle telecomunicazioni e magari si approfitti dell'occasione per valutare
Se
Tutto nella centotré ha funzionato nozze Mortati credo il nostro partito è stato con altri promotore della riforma della RAI
Ripeto comunista
Non era d'accordo su questo punto
Ma com'è possibile che adesso ci sia da parte di chi l'avrebbe
E dopo l'esperienza fatta l'idea che forse qualche cosa da registrare proprio in termini legislativi in rapporto alla RAI c'è e che invece chi non era d'accordo quando la riforma era una cosa nuova adesso la voglio difendere scrupolosamente ora che visibilmente inceppata in alcuni punti in alcuni punti invecchia
Io non son d'accordo con liquidazione sbrigativa del fenomeno e televisioni private
Certo che sì si fa di tutto per tenerle polverizzate frammentate perché siano alloro porta soltanto veicoli di consumo e mai di produzione ma allora è evidente che poi bisogna emettere sentenze di condanna ed era per questo che noi si era pensato anche qui per aiutare lo sviluppo della nostra società che meglio sarebbe stato concentrare gli sforzi dell'imprenditoria privata in questo settore metterla in concorrenza con il servizio pubblico radiotelevisivo sferzare
Il servizio pubblico televisivo costringerlo
A darsi una
Struttura è una vocazione imprenditoriale mi pare comunque
Che la RAI comincia ad avvertire
Questa necessità
E certo anche con le sue lentezze che sono lentezza di una Commissione fatta di venti senatori e venti deputati che le sta sopra di un consiglio d'amministrazione di sedici rappresentanti di questi venti senatori e venti deputati che le sta sopra con tutte le divisioni del internet col fatto che è uno degli ambienti più politicizzati del paese per quei due milioni da ridere quando sento parlare della come dire dell'arroganza dei politici verso la RAI
RAI Uno gli ambiti più polemici Italia forse il politico al Parlamento è difficile edifici a strumentalizzare politicamente gli operatori della RAI la sanno lunga sono andati otto sveglie molto scappati come si dice a Roma sul piano della intervento della pressione dei tentativi di manipolazione coi
L'altra questione sulla quale
Volevo soffermarmi rispetto alle diverse proposte che
Alla fine del convegno verranno illustrate
E questa dicevo della rianimazione della presenza privata
Non è che i privati non ci siano
Nel cinema nella discografia dell'editoria
Anzi la loro presenza e superiore dominante rispetto la presenza pubblica
E i privati cerco di fare anche il loro mestiere quattro anni fa
Volevano ammazzare la Sipra dicevano che la società pubblica di pubblicità
Sfruttando il monopolio della televisione quindi del mezzo di diffusione cura anche dei messaggi e quindi messaggi pubblicitari anche
Approfittava di questa condizioni di privilegio per sostenere anche
Con proprio con propria discrezionalità questa o quella testata questo quel giornale faceva il cosiddetto traino era una polemica giusta avevano ragione i privati
Aveva già i privati e per parte nostra insieme con gli altri partiti a quell'epoca decidemmo di bloccare l'espansione burocratica della Sipra nel mercato della carta stampata
Ma adesso le cose non stanno più così adesso sono i privati che fanno il traino tra le loro televisioni private dall'ottanta privata e quindi non possono pretendere di tener bloccata la concessione pubblica di pubblicità mentre con l'accusa del traino alla televisione e carta stampata mentre loro procedono
A a sviluppare dei sistemi integrati che cominciano a essere di un certo peso tanto dal punto di vista pubblicitario quanto dal punto di vista informativo quanto dal punto di vista culturale
Dico questo perché far comprendere che cerchiamo di tenere una misura un equilibrio nell'affrontare le questioni non abbiamo sposato nella RAI né i privati
Cerchiamo di tener conto di quelle che sono le esigenze generali di sviluppo di questo settore delle comunicazioni nel nostro Paese e porgiamo sui soggetti che ci paiono più capaci di determinare questo sviluppo e cerchiamo di aiutare quelli che sono rimasti come dire al palo che sono rimasti qualche passo indietro nell'ambito della iniziativa la produzione culturale cent'anni Toro bisogno di un intervento anche dei privati che dice di no deve anche sapere qual è la conseguenza che si carica sullo stato tutto intero il peso
Della iniziativa della produzione ricerca culturale questa è la conseguenza e quindi non si possono fare riscosse che Pina qua demagogica
Vere la manipolazione dell'industria culturale privata senza calcolare le conseguenze di questa impostazione demagogica che si lega carica sul fatto che non può
Caricarsi ulteriormente di altre esperienze o o di gran lunga in questo settore caricare tutto quanto sulle spalle dello Stato
Nell'ambito
Della delle misure fiscali che abbiamo
Elaborato che per fortuna il ministro Formica c'era incoraggiato a sostenere
Dire sono proprio alcune che hanno questa decide istigazione
Destinazione ai privati
Di ripeto non determinare ciò che si debbono fare nel campo culturale ma creare le condizioni favorevoli e potenze perché si intervenga perché anch'essi intervengono Dio il contributo
E dunque se è vero che il Paese sotto porta una sfida interna male difficile se è vero che vuole stare nel mondo delle democrazie sviluppate severa quest'anno grazie sviluppate oggi con cento ma gran parte dei loro speranze le risorse nella dinamismo del sistema delle comunicazioni negli investimenti nell'hard nel senso
Nella produzione e nell'applicazione
Colturale
Allora noi dobbiamo compiere questo sforzo e se da solo è stato non è in condizione di farlo deve innanzitutto essere razionalizzate anzi e razionalizzare svolga dotarsi degli strumenti democratici di governo strumenti che non alterano le regole del gioco
Mi pare impossibile pensare che
A fronte di venti Assessori regionali e di Cento assessori provinciali sempre la cultura e di qualche migliaio di assessori comunali e la cultura ed i presidenti tutti gli enti e istituzioni culturali che sono sparse per il Paese a fronte della Rai a fronte dei discografici privati a regime ci metto da Pia privata a fronte del teatro privato quell'omino che è sopravvissuto
A fronte di tutto questo possa costituire un rischio la individuazione di un centro di promozione di coordinamento
E quindi il ragionamento è nel suo insieme concatenato le diverse parti in cui è stato esposto dagli scenari improduttivi e poi anche dal dibattito
C'è stata apposta
Una questione nel corso della discussione e cioè benissimo
Questo impianto che voi avete suggerito più o meno da tutte le parti o almeno l'ho sentito sono sentito male più o meno ci convince
Serve su questo su quel punto ma nell'insieme è un impianto solido e convincente
Con quali alleanze Cipro chiesto volete sviluppare questo oggetto socialista
Per le comunicazioni e
Veltroni a come dire in qualche modo insinuato il dubbio di una scissione fra
Parole fa
Di teorizzazioni molto ardite avanzate coraggiose e poi di un gestione
Media o assolutamente inadeguate
Il rischio c'è io sono proprio l'ultimo negarlo io quel che posso assicurare che il Partito Socialista questo tentativo lo farà
Posso sicura nel contempo che suo fa da solo questo tentativo abortire
Da solo rispetto ad altre forze politiche innanzitutto agli alleati di governo
Ho rispetto al movimento sindacale il cui concorso indispensabile è fondamentale
In che diversi livelli questo concorso è fondamentale
Ma il problema non è soltanto delegato al Governo centrale è curioso
Il compagno Veltroni che giustamente ha individuato come riconosciuta non sia il solo ambito di governo del paese
E neppure il solo punto dal quale si possono aggredire questa situazione e ha citato il caso del sindacato cito il caso degli enti locali
Poi nel discorso sulle alleanze se ne dimentica ebbene
Anche
Negli enti locali nel sindacato
Io penso in futuro perché noi in tante istituzioni culturali le quali spesso assurdamente ci si è divisi
A cominciare in parte dalla stessa RAI per passa tante altre istituzioni culturali si può fare un lavoro comune
Se
Mi pare se Berlinguer che l'ha detto che il primato deve essere dei contenuti avrà coraggio
Se il primato dei contenuti delle proposte
Dei Progetti
Se si dichiara che i contenuti proposte progetti sono largamente condivisibili e si può procedere
E non fare della questione l'alleanza nel governo centrale
Li crocus X salta delle relazioni fra socialisti
E comuni
Da ultimo
Vorrei dire ciò che appare mi è mancato nel convegno e che
Determina un dove una una responsabilità di colmare questa lacuna
Vi sono stati alcuni interventi
Più che apprezzabile sui problemi della scuola
Della formazione professionale ma sicuramente
Non in una misura adegua
Diciamo a porte a un certo punto anche il problema di fare un grande scenario sulla scuola poi c'è venuto il panico di teneva bloccata con gli scenari l'introduzione relazioni il convegno per un'intera giornata
La connessione comunque complessa sia sotto il profilo concettuale sia poi sotto il profilo propositivo ma eccetto che
Come dire anche qui senza il retroterra di una qualificazione
Professionale
E scientifica della nostra scuola
Il discorso comunque fatto soltanto a metà perché mancano alcune delle basi umane cioè delle basi decisive per
Compiere questo salto non nell'aldilà ma questo salto nel futuro
Diciamo di volere compì
L'altro punto è questa
E la questione dei giovani che connessa con il proprio della sponda
Ma che poi è anche una sua
Caratteristica propria diversa tra queste la scuola anche questo punto questo problema del rapporto con i giovani è un po'mancato nella
Nell'impianto del convegno e anche nel privato
Ora io francamente ecco questo non credo
Che si possono come dire
Dai partiti dalle gli amministratori
Nel nell'approccio a questi problemi distingue una dimensione
Industriale e finanziaria decisiva un livello degli apparati intellettuali molto sofisticato un processo di
Interventi istituzionali
Finanziari tecnici sul mondo l'universo della comunicazione
Delegare
I giovani
Agli assessorati locale la cultura ecco questo è l'errore
Nonché questo o quell'assessore faccia ciò che può questo verbo l'errore è questa e la separazione in due società
O meglio la conferma di una separazione esistente
Le avevo bisogno di una società che in cui vi sia un'osmosi in cui vi sia un passaggio possibile
I più numerosi passaggi professionali possibili
E le più di diverse occasioni di cultura di apprendimento e di divertimento tutta la popolazione
Ecco questa specializzazione preoccupa la considerano sbagliata questo è un rischio non rovina ripeto cinque anni fa cinque anni fa era una necessità di fronte al deperimento visibile seduzione col quale oggi può diventare
Foriera di una ghettizzazione
Di frazioni o frange del mondo giovanile Italia naturalmente poi tutti sappiamo che
Parliamo di minoranze attive
Lo stiamo parlando dell'insieme dei giovani
Non perché l'insieme dei giovani siano tutti bravi ragazzi casa scuola e famiglia
Ma perché chi si attivi za
Le nuove generazioni in una società sono sempre delle
Minoranza per quanto possono essere
Nutrite numerose stata pur sempre di minoranza
Per eccolo reintrodurre
Come dire una specie di di di spaccatura
Nella società
Tra chi sta insieme
Sì in mobilità condivide la fruizione del momento della fruizione a questo rapporto col mondo dello spettacolo lascio perdere sospetto di un'organizzazione del consenso elettorale che pure
Sospetto tanto non è perché sta scritto in una delle relazioni preparatoria del Comitato centrale comunista
Resta la questione che si introduce una una separazione pericolosa una opposizione
Fra e
In modi di far cultura di offrire cultura e sbagliando
A una parte della gioventù emo viceversa in cui si pensa si guarda all'insieme della società
Ecco queste mi parevano i due punti meno
Elaborati della del nostro ragionamento mi è parso giusto e e doveroso di
Richiamare anche questi insieme con la citazione della dell'impianto concettuale e politico e della larga disponibilità politica una discussione approfondita
Quest'ultima e possibilmente
Efficace
Dal punto di vista politico il mio augurio è che non capiti in questi anni ciò che è capitato negli anni finali del centro sinistra perché penso ci abbia fatto perdere a tutti i dieci anni
E cioè di un partito socialista
Prigioniero
Al governo
E di un partito comunista che guardandolo da fuori delle sbarre gli fa gli sberleffi
Nenia volo una regressione
Comunista sull'idea di quindi appoggiare tutto principalmente sulla seconda società sebbene il problema di riassorbimento di una vasta area di proletariato intellettuale esiste
E qui si è consumata una grande responsabilità della cultura italiana che ha tranquillamente ignorato
Fenomeni a dimensione del terrorismo della proroga fatta eccezione mi pare per due ultimi film di Bertolucci
E dirò così il terrorismo se ma che non ci sia stato nel Paese a stare alle cronache culturali e cioè un problema che ha intaccato migliaia e migliaia di giovani e che paventa la punta di un iceberg
Di un'opposizione radicale alimentata da motivi culturali da motivi sociali tutto ciò non c'è
Nell'arte nella filosofia
Nella alla presentazione
Cinematografica o teatrale di questi anni passato inosservato non sarei potuto discutere io non credo sinceramente non credo che il terrorismo le radici del terrorismo
Verranno vestire parte se non si affronta culturalmente e politicamente e umanamente il problema della genesi del terrorismo
Io mi auguro che questa discussione la si possa fare a un certo punto non la si è fatta nella sede che la più opportuna che dalla Commissione Moro
Lei si è preferito
Come dire sposare le tesi preconcette allora c'è una tesi che dice il terrorismo
A fine una proprietà transitiva
Con l'autonomia
L'autonomia operativa per la transitiva con il garantismo
Il garantismo insomma sfiora riguarda i socialisti e quindi virtù la preda transitiva
Ecco belle spiegata dinamiche che ha costretto altri a fare un'altra struttura logica di proprietà transitiva e cioè che la genesi l'idea rivoluzionaria che la genesi e leninismo che il partito e questi conti non li ha salvati con non del tutto vero comunista e che quindi e questo non è un modo affrontare i problemi ecco questo in modo assolutamente inutile insensato nocivo e dannoso la democrazia italiana
Per i rapporti a sinistra di affrontare i problemi e questa questione giovanile esiste
Essa in realtà parte della questione nazionale
E se affrontando questi problemi ci poi dal punto di vista se diceva ieri scherzosamente apprezzare Italia nel mondo e comunicazioni è un dovere analogo al difesa militare del suo che la patria
Viste le condizioni in cui ci muoviamo beh anche la queste del turismo è una questione nazionale e la questione di un'opposizione radicale
Di una frazione
Della nostra gioventù alla società in cui viviamo io non voglio fare un po'd'accesso alle responsabilità una ricerca responsabità baby otterrebbe la politico
Che c'è ed esiste e che è innanzitutto un problema culturale ed è stupefacente che fosse un sondaggio di cultura Italia cioè Leonardo Sciascia abbia
Affondato come dire
Il bisturi in questo problema e messo gli occhi dentro
Sino in fondo e cercato di capire sino in fondo con le sue chiavi interpretative che possono essere condivisibili ma comunque non secondo uno schema ideologico paralizzante pensando che la soluzione vada telefono consiste nell'aggiunge un insulto in più
Fascisti di sinistra belve assetate di sangue così benissimo d'accordo ma non si arriva da nessuna parte non si sa dove nessun problema io penso che la cultura italiana e questo Pagliacci la ditta Ponte come ha di fronte il problema della droga come ha di fronte il problema della ricostruzione su basi nuove e diverse di una con scienza e l'identità nazionale del nostro Paese che non c'era
Non ce l'ha perché è stata seppellita dal fascismo e dalla catastrofe militare in cui fascismo seppellito l'Italia che poi non è arrivata dal compromesso tra universalismo cattolico il pre fascista né liberale
E l'universalismo sociale comunista del dopoguerra perché il un compromesso tra un IRS l'universalismo IPA referenti internazionali
Non fa una coscienza nazionale e dunque dobbiamo ritrovarla affondando nella nostra storia che l'osteria policentrica e pluralistica e che quindi rende il compito per un verso è più difficile approdato adesso anche tanto più entusiasmante campava perché per questo
Di città
E la magnifica
Illustrazione di
Dico come si può e si deve tornare non tornare passare
Da un'idea che la soluzione prevede la città e nell'urbanistica ha un'idea un progetto architettonico e cioè a misura d'uomo e non a misura di assessori
Al traffico
Della città
Che ce lo spedì riporto che esiste questo anche un contributo a identificare una
Conoscenza delle possibilità delle vocazioni dei talenti nazionali di cui abbiamo indubbiamente bisogno
Bisogna per poter
Appunto non
Essere emarginati per non essere colonizzati
Per non partecipare senza identità a questa gara a questo questa arena
Internazionale con la quale vogliamo misurarci non perché pensiamo che senza di questo noi perdiamo la nostra identità perché pensiamo che da Paesi che hanno compiuto un tratto di strada più lungo e che sembrano ordinò il più aboliti in termini di prosperita di organizzazione economica ci sia qualche cosa è andato storto da imparare innanzitutto ci sia da confermare quelli che sono
Gli ideali materiali e spirituali come si conviene come è giusto che hanno regolato questo trentennio di storia repubblicana e che sono gli ideali democratici invidiato il benessere e dell'eguaglianza