Intervista a Giuliano Amato sulla crisi israelo-palestinese a Gaza e sull'attuale crisi economico finanziaria

Radio Radicale abbiamo qui di fronte a noi il ex presidente del consiglio Giuliano Amato Presidente Amato la situazione a Gaza è sempre e più tragico ci sono molti sforzi
Della diplomazia internazionale per cercare di arrivare ha una qualità che si dice tregua un qualche accordo che permetta insomma la cessazione delle violenze e dello SDI l'ostilità da una parte e dall'altra
E secondo lei si arriverà con qualche accordo si riusciva in qualche modo a bloccare in questa situazione
Ma ad un accordo prima o poi si arriverà
Io capisco che Israele nella condizione di dire io mi fermo quando ho raggiunto il risultato per il quale mi sono mossa che è quello di bloccare la possibilità per Hamas di scagliare
Razzi su Israele stesse
Ed è possibile che arrivino a riuscirci giorno dopo giorno non questa cosa può durare alcuni giorni ancora ed è ogni giorno
Veramente una tragedia che che si rinnova anche per chi come me ha una posizione fortemente comprensiva nei confronti di di Israele avendo detto questo però
è chiaro che si pensa a che cosa verrà dopo
La tregua
Allora probabilmente arriverà sulla base del di questo Piano di cui si parla proprio in queste ore
Combinato al Cairo anche con la presenza di serre così sperare che ci siano emissari di Hamas anche che stanno discutendo questa faccenda
Io ho sempre pensato che non possono risolversi della loro due neanche contemporaneamente
E che occorrono degli osservatori internazionali piazzati sul confine tra Egitto e Gaza
Per verificare che cosa passa di lì ecco se passano persone o se passano armi fa una notevole differenza
E questo va bene
Speriamo che arrivi francamente speriamo che arrivi al di là però
Tutti pensano ci riuscirà il nuovo Presidente americano a rimettere sul binario giusto una trattativa che possa arrivare a convincere i palestinesi che
La posizione occidentale e giustamente favorevole a Israele
Tuttavia anche comprensiva delle ragioni dei palestinesi e dei torti che hanno subito da Israele insomma
Da quando Sharon non c'è più
Non si è più parlato della riduzione per ATO per la riduzione degli insediamenti che stanno nei territori GIAS spettanti ai palestinesi
Il povero Abu Mazen
Non ha avuto da Israele in questi anni nulla che servisse a rafforzare la sua posizione giustamente negoziale
E quindi il rischia di essere lui stesso delegittimato rischia di risultare delegittimata la posizione negoziale qui la responsabilità degli Stati Uniti e forte
Noi europei non siamo in grado di fare quello che può fare un'Amministrazione americana che forte dell'era porto chi ha storicamente antropologicamente con la comunità ebraica e con me Israele
Si metta nelle condizioni di dire noi siamo con voi ma voi questo dovete fare vuole fare un nuovo presidente che tra l'altro tuttora in grado di consenso far francamente eccezionale il sessantuno per cento le Giulio gli ultimi sondaggi
Però Presidente poi si potrà non potrà fare una muovono avere un ruolo di questo io mi auguro proprio questo cioè tutto il carico di speranze che si è accumulato sul nuovo Messia
Obama include anche la speranza che sappia collocarsi in quella posizione ecco scorgo scrocco scopro affatto
Il vecchio e saggio repubblicano
Insiste ancora oggi a dire noi dobbiamo prendere una posizione più bilanciata noi americani
E siamo gli unici che
Possono condurre Israele apprendere una posizione più bilanciata poi naturalmente ci sono tanti far ti che possono intervenire che pesa hanno quale sarà il risultato delle elezioni in Israele chi vincerà le elezioni
Una cosa va aggiunta alla quale giustamente pensa Marco Pannella anche se non è detto che sia tecnicamente ciò che lui ha in mente ma la sua idea di principio è giustissima CE
Da rimettere a posto le carte all'interno del gioco a due tra palestinesi e israeliani
Ma perché si solidi i fichi una possibilità di convivenza tra di loro nel futuro
Occorre immetterli in un gioco più largo renderli partecipi entrambi di un gioco più largo
Che cambi nella loro stesse a Psicologia
Gli interessi che contano ecco che si creino degli interessi che contano per loro che vanno al di là del loro rapporto reciproco
Questa intuizione di Pannella è assolutamente sacrosanta e qui
Noi europei possiamo fare qualcosa ecco mentre siamo più molto più deboli degli americani per rei impostare al meglio il rapporto reciproco
E noi possiamo l'Unione Mediterranea di Sarkozy che è un contenitore ancora largamente vuoto
Può essere riempita con contenuti di attività
Di segmenti interni al mediterraneo caratterizzati da progetti comuni in cui vengono coinvolti il futuro Stato palestinese e Israele l'Egitto la Giordania
In un qualcosa che insomma assomiglia a quello che fu fatto in Europa quando smisero le guerre di religione e si decise che non valeva la pena di ammazzarsi per quello
Chiarissimo Presidente Amato cambiamo argomento la crisi economica mondiale
Il Presidente Amato lei che cosa ne pensa insomma questa crisi economica mondiale ogni settimana ogni mese che va avanti istituti ci dicono che sarà molto seria sembra di capire che
Insomma tutto ricorda la crisi degli anni Trenta anche senza per ora comunque ricordarle gli aspetti più terribile protezionismo e e così via è vero questo avverrà questa impressione
è una le attese sono attesi perché riconducono a quella grande crisi
Alcuni elementi comuni ci sono una grande crisi della Finanziaria caratterizzata ora come allora da uno sfrondare gli sfrenati eccessi della finanza
Che poi si è abbattuta sull'economia reale deprime il nido il valore delle stesse imprese produttive
Quasi azzerando la loro possibilità di riottenere liquidità per poter svolgere le loro attività
Licenzia menti riduzione perciò dei consumi perché la gente licenziata ovviamente non consuma e non consuma neanche quella che teme
Di essere licenziata oggi il mondo è molto cambiato rispetto ad allora però
Questi filamenti essenziali e si ripropongono abbiamo ammortizzatori sociali
Abbiamo capacità di intervento che allora non c'erano
Abbiamo soprattutto una economia globalizzata nella quale ci sono operatori diversi e se qualche locomotiva si ferma non è detto che si fermino tutte
Per questa ragione io penso che non avremo le conseguenze drammatiche che avemmo negli anni trenta
Anche se ci sarà da fronteggiare licenziamenti da fare iniezioni straordinarie di intervento pubblico anche in termini di dispensa
Quello che
Conta è che ancora non è emerso a sufficienza che
Non si può però pensare che fatto tutto questo tutto torni come prima assolutamente impensabile
Questo è impensabile perché la ragione specifica di questo crollo dispetto precedenti situazioni
Che il le è crollata la capacità del consumatore statunitense
Di continuare ad alimentare la produzione di tutto il mondo importando da tutto il mondo e pagando al chiodo come si dice italiana vale a dire
Pagando attraverso un debito gigantesco
è crollato questo debito
E quindi e l'economia mondiale che divideva esportando nel largamente negli Stati Uniti è stata era gelata
Non si potrà riproporre lo stesso meccanismo per il futuro non possiamo pensare che ok ora stringiamo la cinghia ma poi con finiamo ad esportare i nostri vestiti negli Stati Uniti le nostre scarpe negli Stati Uniti le nostre automobili negli Stati Uniti no come scrivono gli economisti le cose si rimetteranno a posto con un'economia mondiale affidata non più a un'unica locomotiva ma più locomotive e questo sarà
Una soluzione che è anche un problema perché gli altri sono capaci di diventare locomotiva la Cina ci riuscirà
A riorganizzare si stesse in modo da privilegiare i consumi interni sulle esportazioni
La Germania riuscirà a farlo e l'Italia riuscirà a svilupparsi in modo da essere un pezzettino di locomotive anche lei
Oppure non saremo capaci di andare oltre i nostri un per cento una e mezzo per cento che quando arrivano ci sembra di ubriacarsi
E qui arriviamo al all'Italia la situazione italiana dunque non c'è il serio rischio che con la trasformazione economica mondiale che tra l'altro mi pare che faccia anche molto leva sulle nuove tecnologie energetica ambientale meno queste sono le dichiarati in elezione del Presidente americano eletto Barack Obama ma anche del Cancelliere tedesco Merkel al Presidente francese sarà così l'Italia rischi di avere un tasso di crescita ancora più basso se continua così anche quando libera
Io verrà
Esattamente questo è il nostro problema noi oggi siamo i non Europa non particolarmente messa bene
In una condizione più delicata di altri per due ragioni una che riguarda il momento della crisi l'altra che riguarda il dopo sulla crisi il momento della crisi
Ci trova col nostro debito particolarmente elevato che proprio quando si ferma l'economia diventa un peso che si sente di più naturalmente perché finché l'economia va
Tutto rotto la se uno si ferma questi cento per cento in più di di di di debito che noi abbiamo c'era tutto sul
Sulle spalle ce l'ha sulle spalle
E ieri Doucet la sua capacità di reagire di immettere risorse necessarie ad uscire dalla crisi qui dobbiamo saper trovare un equilibrio insomma
Oggi il cosiddetto stimolo fiscale tutti lo chiamano così
Necessario per rimettere in moto la macchina
In Italia più basso di quanto la stessa Commissione europea abbia chiesto lumi sedute parla di uno uno e mezzo noi siamo allo zero cinque del PIL siamo in condizione di metterci di più
Il ministro per economia dice no altrimenti col debito io mi trovo nei guai altri li suggeriscono credo giustamente Tora allarga un po'la tua spesa
Però dimostra in modo credibile di essere poi in grado di rientrare negli anni successivi con una riforma pensionistica come sembra come suggerisce oggi membro del direttorio italiano della bordo dalla Commissione della Banca centrale europea
Questa può essere dal punto di vista tecnico una delle strade migliori perché la credibilità delle risparmio pensionistico sulla base di una chiara riforma che aumenti l'età pensionabile
è molto più elevata della credibilità di dizioni tipo eliminazione degli sprechi nella pubblica amministrazione oppure vendita di beni demaniali faccia questo
No e viene da sorridere insomma vecchie che
Le abbiamo vissute tante dirvele potrebbe raccontare molti ne potrei raccontare ne potrei raccontare diverse
Naturalmente sul piano tecnico è una buona soluzione bisogna vedere sì ci sono le condizioni politiche che la rendono tale perché questo è uno dei terreni più incandescenti
Sul piano del del consenso sociale e così ho capito bene lei dice seguendo appunto non ce ne parla punto il membro italiano il Direttorio della Banca centrale europea
Penso Bini Smaghi facciamo una riforma aumentiamo le spese perché ora desidero mentale le spese un punto di PIL magari e però facciamo la riforma pensionistica che magari
Parta un pochino più tardi che però insomma garantisca la copertura futura di collegamento speso capito bene io sottolinea il fatto che possono esserci anche altri modi di rientrare che lo schema è uno schema corretto
E che è tecnicamente per sua sin da la
Idoneità di una riforma pensionistica anche
Graduale a garantire il rientro dal esubero del temporaneo di spesa
Occorre un consenso di unità nazionale per fare una cosa simile questo e questo deve essere chiaro cioè perché
Se non c'è un consenso di unità nazionale io sconsiglierei a qualunque Governo dimettersi sulla strada indicata da Lorenzo Bini Smaghi
Perché è fin troppo facile per un'opposizione che decida di opporsi
Fare saltare la Santabarbara del consenso sociale sotto una cosa del genere lo sa come lei ricordava si ricorda ma nel mille novecentonovantanove tutti lo sanno insomma lì io B in realtà un consenso
In qualche modo forte degli stessi sindacati che manifestarono ma non facendo saltare la Santabarbara io di questo sono ancora grato a loro
Vedo però c'è un Q occupiamo cui innesto tra profilo tecnico finanziario il profilo politico in una storia del genere ma vede
Al di là di questo poi noi dobbiamo dimostrare che poi sapremo
Mettersi a crescere come gli altri chiariamo al secondo punto che diceva il dopo era facile mi sembra molto complicato e poi qui la faccenda è molto complicato
Perché sa che cosa bisogna fare per essere più produttivi non si metta a ridere ma bisogna avere una pubblica amministrazione efficiente
Bisogna diventare rapidi nell'intervento pubblico bisogna dare priorità
A innovazione ricerca e di istruzione
E bisogna avere flessibilità che non sia precarietà ma che sia capacità di uso il più produttivo possibile del personale
Quante volte le ha sentite dire queste cose quando sono nati da quando è nato e non ci siamo ancora riusciti ma purtroppo il fatto che siamo annoiati di dircelo non cancella la verità credo dovremmo pure fare
E dovremmo riuscire a farlo ecco quindi
è una sfida altissima per l'Italia a fare le cose necessarie che da vent'anni dice di fare ma non è ancora riuscita a fare abbiamo la classe dirigente per fare perché poi qualcuno mi può avere il sospetto che non abbiamo al massimo duecento in grado di farlo
Lo ha detto lei ma mi sembra un punto sul quale cominciare a riflettere presidente Giuliano Amato