27 GEN 2009
intervista

La laicità dal punto di vista dei laici: spunti per un dibattito attraverso le parole dei relatori al Convegno di Politeia

SERVIZIO | di Emiliano Silvestri - Milano - 21:34 Durata: 49 min 46 sec
A cura di Enrica Izzo
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Registrazione audio di "La laicità dal punto di vista dei laici: spunti per un dibattito attraverso le parole dei relatori al Convegno di Politeia", registrato a Milano martedì 27 gennaio 2009 alle 21:34.

Sono intervenuti: Emiliano Silvestri (giornalista Radio Radicale), Gustavo Zagrebelsky (presidente emerito della Corte Costituzionale), Eugenio Lecaldano (professore di Storia delle dottrine morali presso l'Università "La Sapienza" di Roma), Gian Enrico Rusconi (professore), Giovanni Fornero (storico della filosofia e studioso di bioetica), Stefano Rodotà (professore), Patrizia Borsellino
(ordinario di Filosofia del Diritto presso l'Università Milano Bicocca), Maurizio Ferraris (professore), Emilio D'Orazio (direttore di Politeia).

Tra gli argomenti discussi: Accanimento Terapeutico, Bioetica, Cattolicesimo, Chiesa, Concilio Vaticano Ii, Corte Costituzionale, Costituzione, Cristianesimo, Cultura, Democrazia, Diritto, Englaro, Etica, Eutanasia, Filosofia, Illuminismo, Laicita', Liberalismo, Lombardia, Politica, Regioni, Religione, Riforme, Sacconi, Societa', Stato, Teologia, Testamento Biologico, Universita'.

La registrazione audio ha una durata di 49 minuti.

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  • Emiliano Silvestri

    giornalista Radio Radicale

    Introduzione al convegno organizzato a partire dalle riflessioni sulla materia riversate in alcuni volumi di recente pubblicazione e, in particolare, dal libro di Giovanni Fornero: "Laicità debole, laicirtà forte" appena pubblicato e contenente anche il dibattito sulla bioetica originato dal precedente libro dello stesso Fornero: "Bioetica cattolica e bioetica laica".
    21:34 Durata: 1 min 8 sec
  • Gustavo Zagrebelsky

    presidente emerito della Corte Costituzionale

    Già docente di Diritto Costituzionale Società pluralista e universalismo della Chiesa Cattolica Nella sua storia secolare la Chiesa Cattolia, dopo la crisi - Riforma, illuminismo, rivoluzione francese - attua una svolta, avvia una religione-teologia sociale (Rerum Novarum) e si rivolge alla modernità offrendo la sua parola salvifica; con il Concilio Vaticano II perviene alla Religione-teologia umana. Ai giorni nostri arriva - ritorna - ad una religione-teologia civile secondo la quale la religione ha la funzione di rafforzare il vincolo politico attraverso il vincolo religioso, fornendo così a una società e a una politica che ne sarebbero privi, i presupposti per continuare ad esistere. Un atteggiamento vissuto come non ostile; un'offerta che tuttavia prescinde dall'idea di separazione tra Stato e religione e dall'idea di neutralità tipica di uno Stato laico.
    21:35 Durata: 2 min 14 sec
  • Eugenio Lecaldano

    professore di Storia delle dottrine morali presso l'Università "La Sapienza" di Roma

    Docente di Storia delle dottrine morali presso l'Università "La Sapienza" di Roma Laicità, liberalismo e religioni Lo Stato liberale è invece "autosufficiente" strumento per assicurare pace e stabilità alla società, attraverso la separazione tra Stato e Chiesa, la separazione dei poteri ma soprattutto attraverso la garanzia, e la diffusione della consapevolezza della sua fecondità, della propria individuale libertà morale (la responsabilità morale sulla propria vita, sui propri scopi e fini). L'Italia è una società totalitaria e stagnante nella quale è venuta meno la separazione dei poteri, come dimostra la vicenda Englaro. Non praticato il "liberalismo della perfezione" rischia di sfumare oggi anche il "liberalismo della neutralità".
    21:37 Durata: 5 min 42 sec
  • Gian Enrico Rusconi

    professore

    Docente di Scienza politica presso l'Università degli Studi di Torino Perchè di è interrotto il dialogo fra laici e cattolici Negli ultimi due anni spesso gli interlocutori cattolici si sono sottratti al dialogo perchè controllano la sfera pubblica e proclamano valori "non negoziabili". Finisce lo scambio di ragioni; nell'inconciliabile simmetria tra chi avanza una pretesa di verità e chi è ormai rinchiuso nella difesa delle regole costituzionali ognuno ripropone le proprie opinioni. La laicità come "statuto di cittadinanza" al di là delle convinzioni di ciascuno ma relativo a procedure di convivenza; è principio irrinunciabile, non negoziabile.
    21:43 Durata: 5 min 40 sec
  • Giovanni Fornero

    storico della filosofia e studioso di bioetica

    Due significati irrinunciabili di laicità Laicità debole (procedurale) e forte (ideologica) descrivono una realtà presente in una società organizzata statualmente nella quale possano coesistere le diverse concezioni del bene. Pluralismo come sinonimo di democrazia e laicità. L'ultimo libro attraverso la discussione del precedente intorno alla bioetica laica e cattolica si proietta nel futuro dibattito teorico e ripropone la dignità di una laicità forte, intesa in senso stretto, che connette la laicità ai non credenti; oggi va salvaguardata anche, come ci ricorda il nuovo presidente Usa, quell'identità.
    21:48 Durata: 7 min 50 sec
  • Stefano Rodotà

    professore

    Ordinario di Diritto Civile all'Università degli Studi "La Sapienza" di Roma Una laicità costituzionale Dal 1989 (sentenza della Corte Costituzionale) la laicità fa parte dei principi supremi della democrazia italiana facendone il perno del nostro sistema costituzionale. Non è atteggiamento di parte contrapposto ad un'altra ma filo che tiene insieme la Costituzione. Appartiene a regola democratica di rispetto per gli altri e la loro coscienza, per la quale nessuna opinione è privilegiata nella sfera pubblica. Regole che non dividono ma uniscono tutti sullo stesso piano. Principi non negoziabili, su di un piano diverso da quello proclamato dai cattolici; valori scolpiti nella Costituzione, passati attraverso il voto dei cittadini e, a larga maggioranza, dei loro rappresentanti nell'Assemblea Costituente. Questo conferisce a quella tavola di valori una forza che altre tavole di valori non possono avere. La Corte Costituzionale ci ricorda che la laicità è "principio supremo" della Costituzione, costitutivo - non oppositivo - della nostra Costituzione, in quanto "supremo" immodificabile nemmeno con proceduta di modifica costituzionale. Nel caso Englaro si è subordinata la Costituzione alla tavola di valori vaticana e si è quindi, sul piano della lesione dei diritti fondamentali della persona, praticata una rottura della legalità costituzionale (il rifiuto, la rivolta della Regione Lombardia e del ministro Sacconi) che mette a rischio la tenuta del nostro stesso sistema costituzionale, attraverso la negazione dell'applicazione di sentenze passate in giudicato.
    21:56 Durata: 5 min 18 sec
  • Patrizia Borsellino

    ordinario di Filosofia del Diritto presso l'Università Milano Bicocca

    Le ragioni della laicità "procedurale" non fraintesa Equivoco di fondo nella caratterizzazione della laicità "procedurale" come debole (già Abbagnano e Bobbio la definivano una metodo per la convivenza di una pluralità di ideologie e non un'ideologia). La parola metodo può far pensare a qualcosa di neutrale e in qualche senso di "debole". Si tratta invece di un metodo improntato a un principio molto esigente, fondato su di un principio etico, che ha un valore sostanziale "forte": il rispetto delle diverse posizioni etiche e religiose. Un criterio che demarca molto bene; mette dalla stessa parte chi (credente e non credente) pensa che il proprio sistema di valori non possa essere l'unico e che, quando sono in gioco decisioni politiche e soluzioni giuridiche dei problemi, (vedi legge 40 e discussione sul testamento biologico) non debba costituire regola per tutti.
    22:01 Durata: 3 min 37 sec
  • Maurizio Ferraris

    professore

    professore ordinario di Teoretica alla facoltà di Lettere e Flosofia dell'Università di Torino Lo spirito del laicismo Si è affermata nella tradizione umanistica l'idea che per le cose davvero importanti si debba ricorrere alla religione; si confonde spesso spirituale con religioso. Spiritualità presente già nei filosofi greci, rafforzatasi in epoca romana con lo stoicismo, rinata con l'umanesimo, affermatasi con l'università humboltiana e con l'illuminismo; non è patrimonio che non può essere svenduto per esempio con una riforma dell'università nella quale nelle facoltà umanistiche si parla più o meno di mass-media. Tra i laicisti prevale la dissacrazione mentre in contesto religioso è molto utilizzata la sacralizzazione, questo finisce per far dimenticare alla cultura umanistica la propria fondamentale funzione.
    22:05 Durata: 4 min 23 sec
  • Emilio D'Orazio

    direttore di Politeia

    Breve storia dell'impegno di "Politeia" Dal primo convegno pubblico del 1986: "un'etica pubblica per la società aperta" con il quale inserisce nel dibattito pubblico il termine "etica pubblica" oggi comunemente usato e anticipa argomenti come l'immigrazione, la politica sanitaria e, soprattutto la bioetica. Nel 1990 un convegno di Politeia vede la presentazione della prima proposta di testamento biologico; nel 1999 i primi a portare all'attenzione dell'opinione pubblica, con un convegno e con un fascicolo speciale di "Bioetica" rivista diretta da Maurizio Mori la vicenda di Eluana Englaro. Altra caratteristica di "Politeia" è stata quella di organizzare dibattiti multidisciplinari con la presenza di studiosi di matrice religiosa (prevalentemente cattolica) e laica; questo ha consentito oggi l'organizzazione di un convegno per una volta esclusivamente tra laici; un convegno di livello nazionale, ricco per numero e qualità dei relatori e per la partecipazione di un pubblico di studiosi e studenti.
    22:09 Durata: 13 min 54 sec