03 APR 2009
intervista

Scuola pubblica e laica: insegnamenti disciplinari e saperi trasversali

SERVIZIO | di Emiliano Silvestri - Torino - 15:03 Durata: 41 min 57 sec
A cura di Valentina Pietrosanti
Player
Convegno di studio Scuola pubblica e laica: insegnamenti disciplinari e saperi trasversali organizzato dal Comitato torinese per la laicità della scuola.

Registrazione audio di "Scuola pubblica e laica: insegnamenti disciplinari e saperi trasversali", registrato a Torino venerdì 3 aprile 2009 alle 15:03.

Sono intervenuti: Cesare Pianciola (Presidente del Comitato torinese per la laicità della scuola), Mirella Bert (componente della Federazione Nazionale Insegnanti Scuola Media), Alberto Piazza (docente di genetica umana presso la facoltà di medicina dell'università degli studi di
Torino.), Mario Ambel (membro del Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti), Gigliola Corduas (presidente della FNISM), Lorenzo Varaldo (Manifesto dei 500 - genitori e studenti per la scuola pubblica).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Bioetica, Cattolicesimo, Chiesa, Costituzione, Cultura, Darwin, Docenti, Fioroni, Istruzione, Laicita', Ministeri, Riforme, Scienza, Scuola.

La registrazione audio ha una durata di 41 minuti.

leggi tutto

riduci

  • Cesare Pianciola

    Presidente del Comitato torinese per la laicità della scuola

    In un famoso discorso del 1950 Piero Calamandrei definiva la scuola: "organo costituzionale"; sosteneva che la scuola era importantissima per una democrazia moderna e avanzata che deve garantire a tutti, gli strumenti per una cittadinanza attiva all'interno della società (art. 33 - 34 Costituzione, collegati con l'art. 3) e favorire la mobilità sociale. "A tutti va assicurata un'adeguata istruzione di base nella scuola dell'obbligo (nel 1962 portata a 14 anni, oggi a 16), una scuola inclusiva, di promozione sociale, che rimescola le carte. Gli interventi del Governo Berlusconi sono dettati dall'esigenza di tagliare le spese, soprattutto per la scuola pubblica, ma anche da una logica securitaria, di ritorno all'ordine: grembiule, 5 in condotta, ordine e disciplina (Gelmini e Tremonti indicano nel '68 e nella ideologia antiautoritaria l'origine del male della scuola italiana). Il loro appello al ritorno all'ordine è stato raccolto, lo dimostrano i 35.000 cinque in condotta irrogati dalle scuole italiane nel primo quadrimestre dell'anno scolastico 2008-2009. Si tratta di una semplificazione autoritaria del rapporto docenti-discenti che non porta niente di buono.Nessuna ricetta semplice per un'alternativa all'azione del governo; c'è però bisogno di una scuola che sappia essere contemporaneamente scuola di massa e scuola di qualità. La cooperazione educativa degli insegnanti tra loro e la collaborazione, in un clima di democrazia partecipata, con i genitori e con gli studenti
    15:03 Durata: 11 min 16 sec
  • Mirella Bert

    componente della Federazione Nazionale Insegnanti Scuola Media

    I tentativi, avviati nel 1999 dal comitato nazionale di bioetica, per arrivare all'insegnamento di una bioetica "neutrale" nelle scuole, attraverso un lavoro di aggiornamento e formazione degli insegnanti, furono vanificati dall'azione di un forum di genitori e studenti di orientamento cattolico. Caduto il Governo di centrosinistra, il ministero fu assunto da Letizia Moratti che inserì l'insegnamento della bioetica in due (economico e tecnico) degli otto licei previsti nella sua riforma; il successore Fioroni eliminò questi insegnamenti insieme alla riforma e non prese in considerazione la questione, nemmeno quando fu sollecitato dal prof. Deiana. Sarebbe auspicabile e importante l'insegnamento della bioetica in tutti i cicli e in tutti gli indirizzi; una bioetica estesa a una riflessione sul mondo dei viventi. Una bioetica che richiami la necessità di rispetto e attenzione morale anche nei confronti degli animali e degli esseri umani "marginali", la necessità quindi di considerazione non solo per gli "agenti morali" ma anche per i "pazienti morali". Molti documenti dell'Unione Europea, tra cui il piano "Scienza e società" varato nel 2001, attribuiscono grande importanza al sapere scientifico: lo "ampliamento e diffusione dell'insegnamento scientifico" viene ritenuto necessario al fine di dare a tutti i cittadini una formazione di base che consenta scelte ponderate nel corso della loro vita. Il sapere scientifico non ha raccolto particolare attenzione nella tradizione culturale italiana: la riforma Gentile (ancora non superata) non lo tenne in considerazione; B. Croce considerava il sapere scientifico come costituito da "pseudoconcetti". Questo atteggiamento antiscientifico, che ritiene la scienza non meriti particolare attenzione, è rimasta ancora nelle nostre scuole. Il superamento del paradigma antropologico, dello specismo, sarebbe importante; questa necessità si scontra con la teologia neotomistica della Chiesa Cattolica che considera l'uomo come dotato di una struttura metafisica assolutamente diversa e separata dal mondo animale
    15:15 Durata: 10 min 18 sec
  • Alberto Piazza

    docente di genetica umana presso la facoltà di medicina dell'università degli studi di Torino.

    Il darwinismo nella scuola italiana è sempre inteso come una teoria ma non si tratta di una teoria che può essere uguale a un'altra: In un caso (evoluzionismo darwiniano) si tratta di fatti scientifici comprovati, nell'altro (il progetto intelligente) si tratta soltanto di fantasie, basate sull'ipotesi di un'evoluzione casuale. E' dimostrata invece la funzione importantissima della selezione naturale, a sua volta prodotta da condizioni ambientali ben precise. Nella scuola secondaria si incontrano persone molto curiose ma prive di un'impostazione scientifica adeguata a capire come funziona l'evoluzione biologica; non sarebbe difficile formare insegnanti per colmare questa lacuna
    15:25 Durata: 3 min 23 sec
  • Mario Ambel

    membro del Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti

    I provvedimenti sono frutto di tagli dei costi e conseguente diminuzione di risorse ma probabilmente il governo ha anche una sua idea di scuola e di società: privatizzazione e de istituzionalizzazione, attacco all'idea di scuola pubblica. Nel documento Aprea sono inclusi alcuni provvedimenti che riguardano la natura stessa della scuola in quanto istituzione: la possibilità della trasformazione delle scuole in fondazioni (con l'intervento dei capitali privati e il conseguente possibile snaturamento della loro funzione); il ruolo significativo e diverso delle famiglie (con la possibile influenza sulle scelte e gli orientamenti didattico-culturali e forse persino con la possibilità di assunzione degli insegnanti). Questo documento sembra prefigurare un'idea di scuola molto diversa da quella consegnataci dalla Costituzione, che prefigurava un contenitore laico in quanto plurale, dove culture differenti si confrontano ma dove non c'è una predeterminazione degli orientamenti culturali e didattici in funzione di chi si iscrive. Molti insegnanti immaginavano un'autonomia della scuole, forse l'unica grande riforma di un Governo di centrosinistra, diversa da quella che poi è stata. Pensavano alla possibilità di liberazione da vincoli e rigidità che consentisse la costruzione di modelli di insegnamento più funzionali ai problemi dei ragazzi di oggi. Qualcuno spesso ricorda come già nella legge istitutiva dell'autonomia potevano esserci i rischi e i pericoli di una sua interpretazione come competizione tra scuole e gara per ottenere più allievi; possibile esito dell'attuale tendenza. Allora si immaginava l'autonomia anche come possibilità per le scuole di assumere in modo più responsabile la necessità di rinnovare il proprio modo di fare scuola per venire incontro alle esigenze sempre più complesse che la società pone ai ragazzi di oggi
    15:28 Durata: 6 min 29 sec
  • Gigliola Corduas

    presidente della FNISM

    Non si vuole una scuola che punti allo spirito critico, allo sviluppo delle potenzialità individuali, all'inclusione delle differenze; la scuola che serve per una società complessa dove le differenze contano e devono essere giocate come arricchimento. Si rischia di fare della scuola il luogo dove esplodono tutte le incertezze individuali. Il progetto frutto del gruppo di lavoro coordinato dal prof. Israel si occupa della formazione iniziale degli insegnanti. Mantiene una formazione più pedagogica per le insegnanti di scuola primaria mentre nella secondaria di primo e secondo grado prevale ancora la dimensione puramente disciplinare; un insegnante di scuola di secondo grado potrà addirittura andare in classe avendo fatto soltanto un tirocinio formativo. I problemi legati alla formazione dell'identità individuale non sono affatto risolti nelle persone di sedici e diciassette anni, servono perciò strumenti molto forti per formare il bagaglio di professionalità dell'insegnante anche delle scuole secondarie
    15:35 Durata: 2 min 41 sec
  • Lorenzo Varaldo

    Manifesto dei 500 - genitori e studenti per la scuola pubblica

    Con la modifica del titolo quinto della Costituzione sono state introdotte modifiche che interessano anche la scuola:- processi di regionalizzazione (divisione del sistema scolastico); introduzione del principio di sussidiarietà (lo Stato non è più incaricato direttamente di rispondere ai valori della Costituzione con un servizio pubblico e statale ma può affidarlo in gestione, in modo trasversale a privati e Regioni). definizione dell'autonomia scolastica come principio costituzionale (totalmente in contraddizione con l'art. 3 della Costituzione).E' necessario difendere la scuola primaria attualmente sotto attacco. Necessario chiarire che non c'è nessuna maestra "unica", ci saranno almeno quattro insegnanti (è stata operazione demagogica). E' necessario difendere anche il tempo pieno come modello di qualità ma va chiarito che la scuola dei moduli ha creato problemi e che comunque non esiste un modello assoluto.La decisione di far scegliere a un gruppo di insegnanti i libri che colleghe dovranno obbligatorio utilizzare nei successivi cinque anni rappresenta un attacco alla libertà di insegnamento; alla libertà dell'insegnante di attingere a diverse pedagogie a seconda della propria sensibilità
    15:37 Durata: 7 min 50 sec