Celebrazione del 50° anniversario della morte di Don Primo Mazzolari 1959-2009

Buonasera a tutti ed un particolare saluto
Alle tante ragazze a tanti ragazzi che vedo qui presenti quest'oggi che ci fa ovviamente molto piacere
Sono molto giovani
In imparano da piccoli
La Camera dei deputati ricorda oggi e lo faccio con piacere un protagonista significativo del mondo cattoliche della vita pubblica italiana del Novecento don Primo Mazzolari
La cui figura rappresenta ancora oggi un esempio luminoso per tutti
Al di là di ogni orientamento in campo religioso o politico
Ringrazio il presidente della Fondazione Mazzolari con Giuseppe Giussani e lo saluto unitamente al professor Giorgio Vecchio e alle autorità che sono oggi qui presenti
Don Mazzolari seppe interpretare
L'ansia di giustizia sociale che percorreva la Società italiana del secolo scorso
Proponendo un ideale di rinnovamento spirituale per rifondare la convivenza nel nostro Paese intorno ai valori della giustizia della solidarietà e della fratellanza
Si può per davvero dire che gli era davvero e sempre dalla parte degli ultimi dei poveri degli oppressi
La sua
Era una prospettiva di impegno ideali di vitam che egli proponeva con grande coerenza e con grande fervore
Circostanza e lo portò spesso a scontrarsi con modelli culturali convinzioni politiche del suo tempo
I suoi libri suoi articoli i suoi interventi è notorio che facevano discutere e
E altrettanto notorio spesso gli procuravano profonde incomprensioni
Non spetta ovviamente a me entrare nel dibattito storico e analizzare i motivi della discussione prodotte dagli scritti di Mazzolari nei decenni più difficili del Novecento
Ritengo però importante sottolineare
Che cinquant'anni dalla sua morte la testimonianza di don Primo si arriva attraverso una luce ancora oggi vivida e intensa
Che cosa della sua testimonianza desta in noi ancora oggi ammirazione
Innanzitutto quello che potremmo definire il suo umanesimo di prima linea
Che privilegiava le esigenze delle persone condividendo fino in fondo sia la loro sofferenza siano loro ansia di giustizia al di fuori di ogni intellettualismo e di ogni spirito compromissorio
Così scrisse
Comma solari sua adesso il battagliero quindicinale da lui fondato nel mille novecentoquarantanove
Rimaniamo voce della periferia cristiana ove c'è inquietudine turbolenza imprecisione confusione proprio perché si vive senza paraurti di fronte alla realtà che picchia senza complimenti
E attuale don Mazzolari anche per la sua abissale siderale distanza da qualsiasi astrattezza ideologica
La sua visione della politica pose sempre al centro l'uomo e credo
Questo all'insegnamento valido attuale che ancora oggi la politica debba servire all'uomo e non servire se stesso
Il mondo scriveva ancora don Mazzolari nel mille novecentocinquantotto ha camminato per merito degli uomini liberi
I liberi ordinamenti possono essere custoditi solo da uomini liberi che pagano di persona l'onore di esserci affrancati per mezzo della verità
La sua idea della rivoluzione cristiana la dobbiamo quindi intendere innanzitutto in senso morale
Non che fosse l'idea di un impolitico don Primo vivere intensamente nel clima degli accesi dibattiti ideologici del Novecento
è notorio che egli era amico di Giorgio la Pira e dei tanti che condividevano con lui il desiderio di rinnovamento politico del mondo cattolico
Però la sua prospettiva non poteva essere rinchiusa entro schemi rigidi
La sua forza stava proprio in una proposta imminentemente spirituale e religiosa che si affermava sulla scena pubblica senza farsi condizionare dalle preoccupazioni o dalle opportunità politica
Non era semplice passione per l'autonomia intellettuale ma obbedienza alla verità cui Mazzolari come cristiano aderiva con tutto se stesso
Chiudiamo non pochi scrive sempre su adesso per i quali non siamo ancora abbastanza anticonformisti altri di scontenti amo perché ci vedono ammezzati né con gli uni né con gli altri
Non essendo uomo IMI di parte nemmeno in politica crediamo fermamente nel dialogo sereno
Quale insegnamento la politica la società possono allora attrarre da uomini come lui cinquant'anni dopo
Penso che ancor prima dei suggerimenti e delle idee che vengono dei suoi scritti l'esempio venga soprattutto dalla tensione morale proveniente dalla sua testimonianza
La politica vive attraverso azioni progetti programmi e quando è necessario anche attraverso mediazioni e compromessi
Ma essa la politica ha costantemente bisogno di essere alimentata dalla passione ideale perché proprio da questa passione che viene la visione del futuro
è interessante in questo senso legge il confronto che Pietro Scoppola stabili tra la figura di massa varie quella di De Gasperi in un libro Tushi molti anni fa
è una pagina che credo vada riletta al di là del suo stretto profilo storico e dei rapporti tra da un primo la Democrazia Cristiana
Sono riflessioni validi anche oggi e descrivono un tipo di legame tra etica e politica che credo debba essere accolto da tutti
Alla figura profetica di Mazzolari scrisse dunque sullo studioso Scoppola non vorrei contrapporre un Degasperi puramente politico credo piuttosto che le due figure siano da mettere a fianco come momenti complementari di uno stesso impegno morale
De Gasperi non è stato certo insensibile i valori che hanno animato la testimonianza di don Primo ma la sua azione politica ha dovuto fare i conti fino in fondo con la realtà
Finita la citazione di Scoppola credo si possa dire chi di Alitalia realismo non vanno quindi messi in contrapposizione tra di loro trattandosi di due momenti entrambi necessari per la realizzazione del bene comune e dell'interesse generale
Un'azione politica veramente creativa scrive ancora Scoppola ha bisogno di forti tensioni morali
Di una spinta generosa alla ricerca di nuovi spazi e di nuove frontiere di un atteggiamento aperto al futuro e al tempo stesso di un lucido realismo capace di cogliere tutti i dati della situazione concreta
Quando manca uno di questi due momenti l'azione politica fatalmente scade a livello di un utopismo incapace di mordere sulla realtà o viceversa di semplice mediazioni in feconda e per sua natura conservatrice
Credo che l'attualità di queste parole pure in un contesto del tutto diverso
Da un punto di vista storico siano di tutta evidenza
Anche in una società complessa come quella odierna e pur nella pluralità degli interessi e pur nella necessità di soluzioni molto spesse pragmatiche hai gli innumerevoli problemi della nostra società
Non devono quindi venirmi a mai meno nella capacità di guardare ai profili ideali dell'azione pubblica nell'attenzione alla qualità morale della vita sociale
Credo che questa sia
La grande lezione di don Primo Mazzolari
è una lezione valida naturalmente per i cattolici ma che credo possa e debba essere accolta anche dei laici
Una laicità positiva come mi piace sostenere che sia cioè cosciente del ruolo fondamentale esercitato nella società italiana dalla Chiesa cattolica una laicità positiva
Non può infatti che trarre grandi insegnamenti dalla testimonianza morale sacerdote di Bozzolo di Cremona e saluto il signor Sindaco e considerarla patrimonio comune degli italiani
Di fronte alle grandi correnti moderne
Scrisse così don Primo Mazzolari il cristiano alla scelta tra due attitudini una negativa che consiste nell'escludere combattere avversare l'altra positiva
Che consiste nell'intensificare le energie religiosi e spirituali in sé e intorno a sé
Egli seguirla secondo attitudine perché riteneva che occorresse essere più cristiani e più umani
Questa attitudine lo ha portato certamente nel cuore della storia del Novecento italiano e in questa storia credo che gli sia rimasto anche cinquant'anni dopo la sua morte ed è questo il senso della odierna manifestazione grazie
Ora
Grazie
Prego ora il Presidente della Fondazione Don Mazzolari don Giuseppe Giussani di prendere la parola prego sì
è un giornale che va in onda prima siamo
Don Primo Mazzolari eh commenti accede atti signor Presidente uno dei profeti più importanti della nostra storia
Una delle guide più significative nell'Italia del Novecento
è in atto al Boschetto alla periferia di Cremona nel mille ottocento novanta da una famiglia di coltivatori della terra
Venne
Da Cremona il seminario
E diventa prete nel mille novecentododici partecipo alla prima guerra mondiale con spirito interventista
Ma quella dolorosa esperienza inizio illusi un cammino di conversione verso la pace che durano quarant'anni
E che culminò nel mille novecento cinquantacinque con il suo libro tu non uccidere che già abbiamo offerto a signor Presidente
Nel quale afferma
La guerra è sempre inutile strage perché una soluzione di forza non è giusta e sempre e comunque apre la porta che agli abusi es
Crea nuovi scontri
La guerra non serve a niente all'infuori di distruggere dite e ricchezze
Chiunque avverte che lo ucciderei in guerra è un peccato ha il dovere di seguire la propria coscienza perché sta scritto è meglio obbedire a Dio che agli uomini
Una volta contino a don Primo che un popolo si crede il sensatamente pronto diabolica mente è preso dall'impazienza di attaccare di aggredire
E quelli
Che ci lasciano la vita sono sempre gli umili gli uomini che non hanno mai voluto le guerre che non le hanno mai capite che desideravano vivere liberi e in pace
è stupido
Moltiplicare stragi rovine e disordini irreparabili sotto il pretesto di riparare i torti i superstiti dovranno lattine mettersi a ragionare se non vogliono
Disse disse invisi integrarsi completamente allora tanto vale incominciare subito a fare l'uomo visto che non giova a nessuno fare la bestia
Don Mazzolari fu cappellano militare e parroco
Predicatore e conferenziere
Oratore e polemista scrittore e giornalista educatore delle coscienze
Difensore dei poveri Apostolov dei lontani consolatore dei sofferenti ricercatore ed è la verità
Assertore della giustizia e della libertà
Accusatore di ogni ingiustizia propugna torrente alla solidarietà
Costruttore della pace precursore dell'ecumenismo profeta del Concilio Vaticano II sognatore di una chiesa più evangelica
Nei suoi scritti e nelle sue prediche emerge in modo radicale il richiamo a vivere il Vangelo che naturalmente vuol dire amore giustizia libertà e pace
Ecco alcune sue affermazioni
Il
Tolte dal suo libero impegno con cresta
Il mondo si muove se noi ci muoviamo si muta se noi ci muoviamo Sipa nuovo se qualcuno Sipa nuova creatura
In barba riesce se scateniamo la belva che in ognuno di noi
La prima vera incomincia col primo figlio R. la notte con la prima stella il fiume con la prima ancora c'ha d'acqua l'amore con il primo sogno
Il dolore che per fortuna non risparmia nessuno
è più forte di ogni pregiudizio e congiunge gli uomini che è un falso benessere è una falsa superiorità mi nasce hanno di separare
Don Mazzolari è stato parroco ACI coniare e a Bozzolo due località del Mantovano
Ed ha compiuto esemplarmente la sua missione sempre in prima linea contro le ingiustizie accanto ai bisognosi ai poveri
Straordinariamente capace di interpretare la storia all'UIC contemporanea
Mai come semplice spettatore ma come protagonista
Dalla sua andata lì pronte nel quindici diciotto fino alla promozione della pace nell'epoca della guerra fredda negli anni Cinquanta
Dall'opposizione al fascismo fino alla preparazione della Nuova Democrazia nel quarantacinque
Come i profeti ha saputo percorrere i tempi che le sue convinzioni saranno pienamente accolte dal Concilio Vaticano II
Di ideali per cui si è abbattuto con tutto se stesso sonno diventati realtà
Il dialogo con i non credenti
La Chiesa dei poveri la non violenza il rifiuto di ogni guerra l'obiezione di coscienza un è Clèzio lo Gia ecumenica che invita la Chiesa ad essere aperta al dialogo
Con i fratelli ortodossi e protestanti e con tutti
La sua pastorali attenta ai lontani la sua predicazione libera e non convenzionale i suoi iscritti anticipatori del Concilio
Lo misero spesso in difficoltà con le autorità vaticane malumori rimaneva coerente col suo proposito di obbedire in piedi
Sotto mettendoci sempre i superiori ma tutelando la propria dignità e la fedeltà al proprio sentire
Come appare fin dal suo primo libero la più bella avventura in cui commenta la parabola del figliol prodigo
Con Giovanni vice esimo terzo entrò nella chiesa una ventata nuova
E le idee di don Mazzolari espresse in modo particolare nel suo giornale adesso ebbero piena cittadinanza
Il cinque febbraio mila novecentocinquantanove Papa Giovanni lo ricevetti in udienza e lo salutò così ecco la tromba dello Spirito Santo in terra mantovana
Da un primo né provo una grande un un grande conforto e si sentir ripagato di tante amarezze
La sua salute era però logorata e motori due mesi dopo il dodici aprile nella clinica San Camillo a Cremona
Il Papa Paolo sesto disse di lui ad un gruppo di Poggio lesi non era sempre possibile condividere le sue posizioni
Da un primo camminava avanti con un passo troppo lungo e spesso non gli si poteva tener dietro
Così ha sofferto lui e abbiamo sofferto anche noi è il destino dei profeti
Anche Papa Giovanni Paolo primo Papa Luciani parlò di don Mazzolari al suo segretario Dan Germano Pattaro dicendo
Fu un uomo leale un cristiano vero un prete che cammina con Dio sincero e ardente un pastore che conosce il soffrire e vede lontano
Il suo giornale adesso era la bandiera dei poveri una bandiera pulita tutta cuore mente e passione evangelica
E papà Benedetto sedicesimo il primus aprile scorso in piazza San Pietro ha detto
Il cinquantesimo anniversario della morte di don Mazzolari sia occasione opportuna
Per riscoprirne l'eredità spirituale e per promuovere la riflessione sull'attualità
Del pensiero di un così significativo protagonista del cattolicesimo italiano del Novecento
Auspico che il suo profilo sacerdotale limpido di alta umanità e di facile e di filiale fedeltà al messaggio cristiano e alla Chiesa
Possa contribuire a una per voler Rosa celebrazione dell'Anno sacerdotale che avrà inizio il diciannove giugno prossimo
Concludo con uno stimolante pensiero di don Mazzolari
Se invece di portarci indietro guarderemo avanti
Se invece di guardare le cose che si vedono avremo l'occhio intento a quelle che non si vedono ancora
Se avremo cuore inattesa più che cuori nell'impianto nessuno ci toglierà la nostra gioia
Poiché noi siamo nuove creature nella novità sempre operante del Signore
Comprime morto cinquant'anni fa ma le sue idee camminano ancora
Grazie
Grazie a don Giussani prego ora il professor Giorgio vecchio Presidente del Comitato scientifico della Fondazione don Primo Mazzolari di concludere i nostri lavori prego
Grazie Presidente anche per la sua gentilezza e disponibilità
Io ritengo doveroso in questa sede soffermarmi sul rapporto tra don Primo Mazzolari e la politica e le istituzioni
Che Mazzolari si interessasse di politica e tanto lo sappiamo
Che adesso numerosi amici in Parlamento anche di spessore nazionale penso a Piero mal vestiti
Giorgio la Pira il deputato mantovano Mammoli oppure il sindaco socialista milanese Antonio Greppi eppure è cosa nota come cosa nota ed è stato ricordato l'apertura l'interesse del giornale adesso per i temi politici
E tuttavia sono molte le domande a cui dobbiamo dare una risposta o almeno tentare di dare una risposta seppure sommaria
Queste domande riguardano per esempio il rapporto tra la sua missione sacerdotale e le prese di posizione politica o rapporto tra fede e politica
E ancora più in radice la sua concezione della politica
In via preliminare bisogna però ricordare un punto fondamentale e cioè che Mazzolari fu anzitutto e sopra di tutto un prete
Ciò significa che la suo pur forte passione politica traeva origine dall'attenzione per la vita concreta dei suoi parrocchiani
E arrivava fino al limite estremo possibile per un prete senza permettersi di superare quel limite
Qualivita almeno come lo concepiva Mazzolari che era pur sempre figlio del suo tempo e quindi non intendeva anche rinunciare a un ruolo di guida del clero nelle vicende politiche e in quelle della DC
Ecco esiste una fondamentale dichiarazione l'amico Giuseppe Donati che sul finire della Grande Guerra si accingeva a dar vita a un partito democratico cristiano in alternativa a quello che sarebbe stato il Partito Popolare di Sturzo
E bene ha l'amico Donati che gli chiedeva di aderire al partito Mazzolari rispose con queste parole
Non ho pregiudizi antipolitici accetto anzi la necessità transeunte del partito
Riconosco i benefici che possono venire da un'onesta e leale lotta di idee dipendenze di propositi ma il sacerdote lo vedo meglio non dico estraneo ma più in alto
Ecco Mazzolari interpreto a modo suo questo convincimento consapevoli dovessimo avere su un crinale che era strettissimo
E appunto la domanda ritorna spontaneo fino a che punto potersi spingere le valutazioni politiche contingenti senza compromettere il proposito di stare più in alto
Ecco e alla luce di queste considerazioni preliminari che si possono ricordare alcuni degli orientamenti di don Primo nei momenti cruciali della storia italiana del ventesimo secolo
Intanto va detto che gli sin da piccolo ma più che maturo un sincero patriottismo anche abbastanza singolare per un bambino cattolico di quei tempi
Il nonno Ilia Gemma gli articoli del Corriere della Sera sull'intera tragica impresa etiopica del la battaglia di A due A del novantasei
Più ancora da un primo
Respiro del magistero conciliatori sta dimostrino Geremia Bonomelli
A Cremona e dal suo Vesco apprese sia l'amore per il tricolore sia rispetto delle istituzioni dello Stato unitario
Giovane simpatizzante del gruppo democratico cristiano d'anteguerra Mazzolari fu interventista nel quindici poi cappellano militare
Alla memoria dei caduti fra i quali era l'amato fratello Peppino rimarrà sempre legato e detto più d'una commossa celebrazione per il quattro novembre
Ma solari segui nostri contingenti militari anche in quella che oggi definiremmo una missione di peacekeeping allora era appunto truppe di occupazione quella cioè in Alta Slesia tra il venti e il ventidue
E mi piace ricordare questo fatto perché la ritengo del tutto dimenticata
Eppure
Il periodo di permanenza delle nostre truppe in Alta Slesia dimostra la capacità di equilibrio degli italiani fra i contendenti tedeschi e polacchi
E costa la vita sessantun giovani italiani dei quali venticinque caduti sotto il piombo polacco
Di fronte al fascismo il giudizio di Mazzolari fu subito criticamente duro
Scriveva nel ventitré a vittoria Fabrizi degli anni
Diceva benchè mi sforzi non riesco superare la sfiducia profonda verso il nuovo ordine e verso gli uomini nuovi
Che a me sembrano quasi come gli altri una negazione dello spirito cristiano
Il crescendo delle violenze squadriste e debba stonatura che contrassegnano tutto il periodo tra il ventidue e venticinque dietro il carattere della irreversibilità a questi dedito un primo
E così nel venticinque commentando l'ennesimo fatto di sangue avvenuto in paese scriveva cito
Lei immagina cosa ho sofferto e cosa soprattutto ora
Anche per comprimere la rivolta che nell'animo spaventosamente mi ribolle contro le giustizia info ingiustizia in fammi di questo ora di pene Bre
Non è che non senta la pietà anche verso coloro che sono degli incoscienti esecutori di ordini malvagi ad essi va la mia anima con una carità senza limiti
Ma io mi chiedo se proprio nessuno deve alzare la voce di condanna se sacerdote che ha il protettore nato degli oppressi posta pago di soffrire interiormente e di pregare
Il dubbio per mio conto l'ho risolto io sento il dovere di dichiararmi apertamente a favore degli oppressi e di mettere la mia povera vita per loro
Per tutto il ventennio Mazzolari soffrì per la mancanza di libertà
E per i troppi conformismi che intacca vano a parer suo anche la condotta dalla Chiesa non Joi per i patti del ventinove e non si recò a votare nel successivo Plebiscito
Fu varie volte minacciato e tenuto costantemente sotto osservazione venendo peraltro sempre coperto dall'autorità del suo vescovo monsignor scaffali
In queste fasi Mazzolari rivendico l'alterità del suo potere spirituale rispetto alla politica
Al Prefetto di Mantova che lo rimproverava per non aver ricordato i meriti del fascismo
Ma solare rispose con grande dignità
E con una fierezza che ricordava riscontri medievali tra papato intero diceva ella aggiunge soltanto che non devo dimenticare che se posso liberamente predicare da quel pulpito lo devo al Duce
Non tolgo nulla alla benevolenza del Duce verso la religione se mi permetto di osservare che la Facoltà di salire quel pulpito e di predicare liberamente mi viene bensì ne sia indegno da Cristo stesso attraverso la Chiesa
Non stupisce dunque ricordare che Mazzolari viste da protagonista la stagione della Resistenza si impegnò per salvare diversi ebrei dalla persecuzione il suo nome compare anche nel volume sui giusti d'Italia
Subito un paio d'arresti prima di passare alla clandestinità
Alla memoria della Resistenza egli rimase fortemente legato e pose anzi per tempo il problema dei rapporti tra i vincitori e vinti
In un suo denso articolo del cinquanta discusso il problema delle modalità di celebrazione della Resistenza
Mazzola riconosceva cito meriti di buona fede e di ammirevole sacrificio chiusa citazione anche combattenti della RSI
Contestavo gli opportunismi le forzature politiche nonché alle violenze successiva al venticinque aprile
Al tempo stesso poneva sono identico piano il dolore di tutte le madri indistintamente
Ma rifiutava parola sua decisamente di mettere sullo stesso piano parole sue la Resistenza al fascismo e la resistenza del fascismo
Perché spiegava vi sono ancora sue parole
Si può morire per qualunque causa ma non per tutte le cause val la pena di morire
Una guerra un'impresa ingiusta esige la stessa somma di virtù di una guerra o di un'impresa giusta e consuma altrettanti eroi
E chi arriva che in ogni caso la differenza tra una strada e l'altra andava misurata non tanto sull'amore verso la Patria
La quale può essere amata in diversi modi sono in corso e parole ma su motivi ideali superiori
Diceva e scriveva sempre fatte con maiuscola naturalmente la patria un gran bene non però il bene assoluto al di sopra c'è Dio la giustizia la libertà la dignità dell'uomo il suo destino eterno
Che ponevano con cinquant'anni di anticipo problemi di cui dibattiamo ancora oggi
E mi sembra interessante questo suo sforzo di comprensione umana dopo tuttora passate solo cinque anni da quarantacinque pur ribadendo che non ci deve essere alcuna confusione tra i due piani su dei piani di valore
Eppure questo pensiero prete antifascista aveva accettato l'impresa etiopica facendo proprie talune delle considerazioni propagandistica del regime
Si era infatti piegato ad approvare la guerra per ragioni di forza maggiore ovvero come diceva cito la necessità di espansione per vivere del popolo italiano
Considerato che gli sforzi sostenuti finora le bonifiche la battaglia del grano
La stessa instaurazione del regime autoritario non avevano prodotto risultati sufficienti era naturalmente una valutazione che risentiva del clima in cui motivo creato dalla politica del regime e dalle sanzioni della Società delle nazioni
Emerge però qui un tratto poco considerato Del Prete cremonese ovvero un senso della realtà che accompagnò costantemente le sue prese di posizioni ideali
Si deve ricordare al riguardo che l'uomo che nel cinquantacinque diede alle stampe il tuo non uccidere
è stato ricordato uno dei più potenti appelli al pacifismo l'obiezione di coscienza al rifiuto di tutte le forme la guerra comprese qua del petrolio diceva
è pur sempre quello stesso uomo che nel quarantanove sostenne l'adesione al Patto Atlantico
Dicendo semi premo unisco a ridurre i danni dello scontro chi può giudicarli un guerrafondaio
Ed ancora l'uomo che fra cinquantadue cinquantaquattro valuto positivamente l'accetta caldeggiando con calore l'approvazione e spendendo sì poi anche negli anni successivi in favore dell'unità europea
Vi era in questi passaggi ed era acuta la consapevolezza che bisognasse anzitutto garantire la sicurezza dell'Italia ovviamente in quel tempo di fronte alla minaccia sovietica
Come condizione per poter attuare in tranquillità quella UDACE politica di riforme in favore dei poveri della giustizia sociale che tanto li stava a cuore e che lui chiamava rivoluzione cristiana
Queste considerazioni spiegano poi la sua battaglia
Nel quarantotto e anche nei successivi appuntamenti elettorali in favore della DC
La sua partecipazione comizi nelle piazze
Del resto in tempo eccezionale in cui altri preti e religioni si comportavano così e naturalmente bisogna ricordare che
Da un primo condivideva pienamente sul piano ideologico
E sul piano
Politico la contrapposizione al comunismo nelle varie forme uso di conseguenza anche parole estremamente dura
Dunque don Primo si appassionò per tutta la vita politica perché era pienamente convinto del suo valore intrinseco
Scriverlo nel quarantatré un giovane Gian Franco
Si chiamava Gianfranco braghe la politica è una nobilissima attività umana che fa parte del mestiere dell'uomo del suo dovere di giustizia di carità verso il prossimo
Non si può lasciare il campo della politica e poi l'ordinamento dell'uomo per il bene comune
All'arbitrio incontrastato degli avventurieri di ogni risma ogni uomo al dovere preciso di occuparsi di politica deve essere un uomo politico
E questa sesta lettera del quarantatré
Si tenga conto dell'anno Mazzolari apriva anche degli squarci di luce sul rapporto tra fede e prassi politica diceva
La politica è una concreta manifestazione della mia visione umana della vita
Del come la considero e del come la vorrei orientata io di vengo un artista morale lavoro dentro una spinta ideale secondo un ideale
E concludeva però
La religione non è la politica mi dà una capacità politica un impegno che si deve realizzare anche nel campo politico
Io non potrò dire questa è la politica della religione cristiana della Chiesa ma è la politica della mia coscienza cristiana
E del resto già nel trentasette quindi ancora prima nel libro samaritano aveva sostenuto che Cristo e la Chiesa assegnano le grandi direttive alla coscienza umana
Tocca i cristiani discendere dai principi a quelle realizzazioni sociali e senza Guastalla conforme alla dottrina a immagino avvenire concreto e a programmi d'azione e accettabili
La tecnica come gli ideali concreti
Non possono essere suggeriti né imprestati Dalla Chiesa lo sforzo di incarnazione nella storia dell'ideale evangelico di carità deve essere l'opera della il capo cattolico
Anche queste frasi credo mantenga una profonda qualità e confermano anche di carattere anticipatore su tanti terreni di don Primo
Peraltro
Da un primo
Non era un politico
Non aveva la la miss dalla consapevolezza la vocazione la missione del politico neppure l'atteggiamento non era persona incline a quei compromessi o quale mediazioni che comunque fanno parte del lavoro della politica
E soprattutto
Era una persona che cercava di tenere costantemente in equilibrio l'attenzione alle persone concrete e gli ideali politici vorrei citare brevemente qualche esempio
Ho detto della sua piena partecipazione convinta partecipazione alla Resistenza
Eppure non si può non ricordare
Che quando egli vide né i fascisti i più deboli
Dopo il venticinque aprile corse in soccorso
Abbiamo da poco recuperato la documentazione della salvezza che l'UNPROFOR o al maresciallo della GM R.D. Bozzolo
Favorendone e la fuga e appunto la salvezza e sappiamo che Mazzolari corse anche in soccorso dei suoi paesani fascisti rinchiusi nel campo di Coltano
Riportando l'impressione vivissima e parlando riguardo di insipienza politica e inspiegabile durezza
Così come la sua convinzione anticomunista si accompagna negli anni della guerra fredda alla continua ricerca del dialogo con i comunisti soprattutto con coloro che si mostravano sensibile i temi della pace della guerra
è famoso non solo il dialogo con Guido milioni il suo conterraneo cattolico può approvata Fronte popolare ma anche quello con Davide Lajolo Ulisse
Si era nel cinquanta nel pieno dell'emergenza coreana
Eccolo più pubblico con Lajolo che faceva seguito alle prese di posizioni di attenzione di don Primo verso l'appello di Stoccolma dei partigiani della pace movimento filo comunista tutto questo suscitò un mare di polemiche ed ingiurie
Ma come spiegava sereno do un primo al vescovo la giusta condanna della dottrina comunista ed è la doppiezza dei suoi capi non mi dice sobri che ha dal tentare qualsiasi seria da salvezza
Quindi
Don Primo dalla politica dall'ideologia sapeva poi approdare alle persone ma sapeva anche compiere percorso inverso cioè dalle persone approdare la valutazione politica quindi fatto che lui fosse amico di tanti politici democristiani
Non
Lo esimeva dal poi formulare giudizi critici sempre più critici verso questo partito
C'è forse un giudizio
Non siamo ultimo bensì perché lo scudo dice nel gennaio del cinquantanove quindi mancano pochi mesi alla sua morte
La DC nonostante i frequenti nominare i riferimenti all'ispirazione il Vangelo della Chiesa ha rinunciato senza consapevolmente volerlo alla testimonianza cristiana in campo politico
Richiesta né dalla sua vocazione ed al dovere di adeguatamente affrontare il confronto col comunismo
La politica democristiana una qualunque politica democratica in cui la doverosa tolleranza della democrazia non è sorretta e vivificata da una completa e ferma visione cristiana
Questo giudizio da cinquantanove
Era un po'il culmine e il suggello a un decennio di riflessioni di prese di posizione di aspre critiche
Che nascevano tutte per don Primo da quella sua inesausta passione per le persone concrete e i poveri
I poveri che incontrava nella pianura padana nella Bassa padana o che incontravano i suoi viaggi continui per l'Italia
Era in quelli oggetto delle attenzioni di adesso i disoccupati baraccati braccianti gli alluvionati del Polesine gli emigranti i giovani carcerati le prostitute
E a partire da loro Mazzolari costruiva
Un modo più o meno discutibile naturalmente le sue valutazioni sulla politica economica sulla politica fiscale sul rapporto tra liberismo e interventismo pubblico
E mi piace concludere citando quest'altro sua scritto
Che fa proprio riferimento al rapporto tra i poveri l'attività politica
è un articolo de credo Mazzolari scrive dopo la vittoria del diciotto aprile e quarantotto rivolgendosi I deputati e senatori della democrazia cristiana che sono stati eletti
E dice non lasciatevi intimidire da chi grida di più perché ha più danari e più forti clientele
Vi sono lega il cuore la voce del povero che tra virgolette ha sempre ragione non visse Duca la voce della popolarità a qualunque costo a qualunque costo c'è soltanto il proprio dovere
Non potete fare molto perché non fu dato con il suffragio l'onnipotenza sarà bene però che tutti vedano che tutto ciò che si poteva fare lo avete fatto con estrema buona volontà
Molto sarà perdonato a chi non avendo potuto provvedere a tutti i disagi degli altri si sarà guardato dal provvederà i propri
Ridurre lo star male del prossimo non è sempre possibile
Non prelevare per noi sulla miseria dei poveri è sempre possibile e diceva concludendo dovete dare vita a un nuovo costume politico aprire la nuova tradizione
Chi ha ricevuto molto deve dare molto guai i rigattieri dello spirito la povertà non vi deve impedire di essere grandi sia per i grandi come la povertà che rappresentate
Io penso
Che questo appello a essere grandi possa valere per tutti noi
Voi parlamentari noi cittadini e voi bambini che sarete magari un domani parlamentari ecco soprattutto in questo difficile momento che il nostro Paese attraversa grazie
Grazie rinnovo
Rinnovo il ringraziamento a don Giussani al professor vecchio le cui parole hanno certamente consentito alla Camera dei deputati
Ricordando don Mazzolari nel cinquantesimo anniversario della morte di scrivere oggi una bella pagina in ricordo di un grande sacerdote e certamente di un grande italiano grazie