Intervista a Cristopher Hein sulla detenzione dei profughi eritrei in Libia

Il Consiglio d'Europa ha sollecitato la cooperazione del Governo italiano per chiarire con urgenza la situazione dei circa duecentocinquanta migranti eritrei detenuti in Libia e il Commissario per i diritti umani del Consiglio Thomas a Marbella regata inviato due lettere i Ministri degli esteri di interni Franco Frattini e Roberto Maroni in cui esprime la sua preoccupazione per la sorte degli eritrei detenuti nel centro di serba nel sud della Libia sottolineando che c'è motivo per ritenere che qualora questi migranti fossero rispediti neri crea rischierebbero di essere vittime di gravi violazioni dei diritti umani nella lettera Frattini Hammarberg afferma che in base all'informazione tenute sinora alcune gli eritrei detenuti in Libia avrebbero tentato di raggiungere l'Italia per chiedere l'azione internazionale sono stati rimandati in Libia senza aver la possibilità di presentare la loro richiesta alla luce della recente decisione delle autorità libiche di far cessare attività dell'Alto Commissariato dell'ONU per i rifugiati nel Paese è sempre più difficile verificare l'attendibilità di tali informazioni tuttavia conclude Hammarberg
Data la serietà delle affermazioni spero di poter contare sulla vostra collaborazione per chiarire con urgenza la situazione con le autorità libiche e di essere informato sul risultato delle vostre indagini le due missive sono datate
Due luglio e noi siamo in al collegamento telefonico con Christopher Hein che il direttore del Consiglio italiano dei rifugiati una Onlus che da subito si è occupata dei Queen come da sempre si occupa delle vicende dei rifugiati in particolare il CIR anche nel momento in cui
L'Alto Commissariato ha dovuto interrompere le sue attività adesso in verità sono
Come dire l'ufficio del dell'UNHCR è stato riaperto però insomma ha avuto sicuramente uno stop che a me sì in difficoltà insomma l'Alto commissariato anche in quel momento il CIR ha continuato a essere presente in Libia e dunque chiediamo a Cristo operare in di darci un po'il polso della situazione in questo momento
Si pone vera vorrei precisare all'ufficio dell'Alto commissariato a Tripoli
è vero che è riaperto però il nutrimento senza attività all'esterno e quindi un poco come non non ci fosse la burocrazia e la situazione attuale
Continua o negoziato tra la sede centrale dell'Alto Commissariato con le autorità libiche sul futuro delle attività del delegazione in Libia Cherso allo stato attuale quindi praticamente
Alto Commissariato ha le mani legati
Detto questo naturalmente non solo rende più difficile da una situazione anche dei
Minimo di tutela che comunque abbiamo cercato a fornire incarti
Questo periodo
Circa il presente in Libia dall'aprile del due mila nove
Ma ed anche è un poco tra le cause del del dramma che perché duecentoquarantacinque rifugiati eritrei stanno vivendo nel centro di Vacca nel mezzo del deserto e il sud della Libia
Perché questo perché sono persone che erano stati trattenuti
Alcuni anche da molto tempo nel centro di detenzione di Misurata al mare armata Mediterraneo al nord della Libia un centro che veniva seguito molto da vicino precisamente la delegazione dell'Alto Commissariato proprio regolare iscritte
Anche con una fornitura di
Arrigucci eccetera
Da quando il
Rispetto
Giugno
La delegazione è chiusa quindi cattivi Ritter non sono più stati fatti e questo ha raccontato anche da parte dell'ente una grande angoscia è una specie di stato di abbandono non avendo più l'interlocutore
E quindi insuccesso poi come dire il patatrac pecche c'è stata praticamente no da quello che
Si sa lei ce lo può confermare una rivolta degli eritrei rispetto ho alla
Al voler imporre loro di sottoscrivere una dichiarazione nella loro lingua non è in
Inerti divino per perché avevano paura di essere rimpatriati questa rivolta è stata repressa nel se anguee e sono stati trasferiti in questo centro di brache e e ed è e la loro situazione umanitaria
Ma no sì siamo molto angosciati perché tra di loro ci sono anche delle persone tiritere durante
Questa situazione una specie di rivolta e anche alcuni un tentativo di fuga dal centro di Misurata
E quindi non c'è stato alcun alcuna medica
Dei feriti e poi dal sui tre giorni si sta propagando anche
Voglio dire delle delle malattie tra di loro dovuto anche alla scarsità eventualmente anche la qualità del dell'acqua
Quindi veramente una situazione che dal punto di vista umanitario non lo seguiamo da vicino da vicino di quello che si può
Da vicino
Tanto è vero che diciamo nessun
Focalizzazione internazionale sia entrato fin qui è in contatto diretto con il personale polacca
Però ci sono comunque delle informazioni molto attendibile che provengono da loro
E che quindi ci siamo mossi innanzitutto nei confronti anche delle del Governo italiano perfino del Presidente della Repubblica
Appellandoci verso tranne sensibilità dei diritti umani
I considerando anche comunque le responsabilità che ci sono innanzitutto con rispetto a persone che come anche viene citato nella lettera del commissario
A me va bene perché il Consiglio d'Europa perché
Insomma con tutte le persone che sono stati respinti dalle autorità italiane dell'anno scorso
Dal Canale di Sicilia verso la Libia risulta anche alcune di quelle che sono stati intercettati il sei giugno di quest'anno quindi solo un mese fa
Vicino a Lampedusa casse migrazione delle autorità italiane
Intercettati da una nave militare libica il ricondotti Livia
Quindi c'è un diciamo un coinvolgimento più o meno anche meno diretto con un rispetto a un certo numero di persone almeno e poi di comunque diciamo
Visto che l'Italia il Paese in tutta l'Unione europea
Che da un po'di tempo e migliori rapporti
Diplomatici
Però anche di cooperazione poche nel campo delle indicazioni con la Libia è naturale
Anche che il Consiglio d'Europa si ricorre anzitutto al Governo italiano visto e che naturalmente il Consiglio d'Europa non ha con
Giurisdizione competenza in Libia
Ecco il pericolo è quello del rimpatrio in Eritrea no in un Paese che viola abbondantemente i diritti umani
Neanche pensare che questo sia veramente nel disegno non è successo negli ultimi quattro anni che eritrei e Marta siano stati deportati in Eritrea
Anche se a volte è stato annunciato una una l'operazione di questo genere loro
Poi non si è mai verificato vogliamo pensare anche che questa volta comunque viene rispettato il fatto che citata anche se non formalmente riconosciuti ma il fatto di rifugiati che rifinizione quindi non possono assolutamente ritornare
Nel loro Paese
Io
Mi occupo che diciamo non ci sia su questo versante un cambio
Dell'orientamento da parte libica però naturalmente non lo possiamo escludere
Ecco comunque la prima cosa da fare e entrare in contatto con
Questi detenuti perché appunto dai racconti anche fatti fra i telefonini con collegamenti insomma
Con la prigione pone si sa che sono come un comunque maltrattati tra l'altro mentre prima erano sotto la giurisdizione di nella normale pulizia in questo caso sono proprio sotto la giurisdizione di reparti speciali dell'esercito da quanto si sanno
Della sicurezza nella sicurezza si
Effettivamente risulta così
Quindi anche questo rende prenderlo situazione ancor più difficile appunto questi maltrattamenti stanno continuando dalle vostre dai nostri contatti
Di credo che sentiamo
Comma indiretta che comunque
Sulla base della sua volta stipata sull'informazione diretti che purtroppo su sono
Ancora è nato e in continuità anche secondo una fonte
Di informazione quando con i feriti hanno Locride indicato finalmente dire poter vedere un medico di avere una cura che che sono stati anche maltrattati per questo
Ecco tra l'altro giovedì il Governo riferiranno alla al Parlamento e voi appunto siete in contatto sappiamo che il ministro degli assi Frattini
A comunicato con il vostro Presidente Savino Pezzotta che cosa che cosa se ne può dedurre
Ma io penso che a questo punto primo nessuno del Governo italiano possa ottenere ecco può dire che non che non sia al corrente della situazione
Secondo che certo certamente anche un interesse del Governo italiano e della maggioranza
Di che non sia io ma ha facoltà rifugiati eritrei nei con la deportazione di massa in Eritrea perché questo lo diciamo sarebbe veramente un
Un fatto che un boomerang per tutta la costruzione dell'amicizia italo libica
Costruito e così faticosamente negli ultimi anni
Quindi non può essere nell'interesse del Governo certamente di riguardava la situazione in modo silenzioso e questo è il nostro riusciamo anche piccoli ottimismo
Per quanto può valere naturalmente perché la Libia è sempre uno Stato sovrano anche se ci sono come si era ferma da più parti degli ottimi rapporti tra l'Italia e la Libia tutto alla fine decisione naturalmente sono andati nelle mani del Governo libico
E naturalmente staremo a vedere io intanto ringrazio Christopher Hein che Direttore del Consiglio italiano dei rifugiati e gli auguriamo buon lavoro grazie e grazie per il trattamento della Radio Radicale