Intervista a Paolo De Castro sulle riforme della politica agricola comune dell'UE

Paolo De Castro presidente della Commissione agricoltura alla Parlamento europeo eletto nel Partito Democratico membro del Gruppo dei Socialisti Democratici
Con le vogliamo parlare proprio di politica agricola comune perché dal Parlamento in questa sessione approverà una serie di raccomandazioni per una nuova PAC per un'Europa
Più verde più sostenibile dal punto di vista
Ambientale quali sono i le principali linee guida delle vostre raccomandazione alla Commissione in vista di
Una
A una serie di proposte che la Commissione farà
Entro la fine dell'anno sì in effetti questo è il primo steppe il primo il primo momento la relazione che abbiamo approvato a larghissima maggioranza quindi mi auguro
Anche in plenaria sarà approvata con una larga maggioranza segna la volontà del Parlamento di continuare ad avere una politica agricola comune forte robusta
Una politica agricola comune che sia però su capace di rispondere alle nuove sfide
Che oggi vedono l'agricoltura al centro di un
Dibattito in mondiale direi su i cambiamenti climatici sul tema delle risorse sostenibili sul tema della sicurezza alimentare delle tecnologie dell'acqua
Ecco quindi una pacca più trasparente più equa che sia capace di dimostrare che le risorse che l'Europa investe questa politica Diano effettivamente quei beni pubblici che i cittadini si aspettano dall'agricoltura quindi produrre di più ma inquinando meno e con meno risorse questa è la grande sfida che l'Europa deve accettare come l'antitesi al mondo stanno facendo penso agli Stati Uniti con le loro famiglie
Proprio in questi mesi in discussione al Congresso americano dove parte aiutarla il dibattito per vedere con quali strumenti quali misure si possono da una parte governare i problemi degli agricoltori volatili
I prezzi instabilità del mercato ma contemplati assicurare i cittadini quei servizi
Quindi meno inquinamento un uso sostenibile le risorse soprattutto produrre il cibo di quel mondo ha bisogno perché oggi
Il mondo domanda ogni anno
Mediamente il doppio in più di quanto il mondo è in grado a produrre in più ogni anno circa il quattro per cento di crescita all'anno
Quella domanda alimentare rispetto a un due due virgola cinque per cento di aumento di offerta quindi
Uno squilibrio che prima o poi arriverà al pettine uno squilibrio che sta già provocando fenomeni
Traumatici come il Land Reding in Africa c'è la Cina che sta comprando terra milioni di ettari si parla di non meno di trenta milioni di ettari per acquistare
Terreni che serviranno a produrre il cibo del domani visto che
Non sia la garanzia che ci sia cibo sufficiente per tutti questa è la PAC che noi vogliamo naturalmente siamo
Come ha detto all'inizio vedremo le comunicazioni della Commissione a fine novembre e poi vedremo il pacchetto legislativo nell'estate prossima dalla PAC stata oggetto di critiche soprattutto dei Paesi in via di sviluppo le potenze emergenti
Insieme alla politica
Attacca dagli americani
Nel settore agricolo
Perché in sostanza svantaggiato nei Paesi in via di sviluppo e blocca ed è uno dei temi che blocca il negoziato WTO Organizzazione mondiale del commercio per la liberalizzazione degli scambi credo che in questo campo l'Europa di
Ha fatto molto di più di quanto non abbia fatto gli Stati Uniti o altri Paesi occidentali come il Giappone o ad altri
Noi abbiamo trasformato la politica agricola comune da una politica distorsiva degli anni Ottanta una politica
Rispettosa del mercato internazionale soprattutto rispettosa delle regole del WTO
Oggi l'ottanta per cento degli strumenti della PAC che sono nella cosiddetta green box solo una parte della glielo box e pochissimi nella blue box cioè quelli contraria regola il commercio
Situazione del far Billè quasi opposta a quella dell'Europa quindi c'è molto da fare noi certamente non abbiamo
Nulla da lamentarci perché abbiamo affrontato per tempo questi cambiamenti oggi sicuramente la PAC la parte del disaccoppiamento la PAC di Franz Fischler del due mila e tre quella che è in vigore oggi una pacche che già in linea largamente e già ci aspettiamo che anche gli stadi di faccio la stessa cosa
Per quanto riguarda i Paesi in via di sviluppo rispondo che l'Europa già oggi e la principale aria del mondo che importa prodotti da questi va è solo un dato l'ottantacinque per cento delle esportazioni africane cibo i prodotti agricoli food quando in Europa
Quindi l'Europa è sicuramente un'area del mondo aperta libera che accetta queste produzioni naturalmente con delle difficoltà poi competitive perché queste produzioni non rispettano spesso le regole che rispettano i nostri produttori che non è un problema di
Dazi non è un problema di bloccare le frontiere ma è un problema di avere regole comuni perché se noi per anima were fare significa imporre degli standards ai nostri produttori molto alti pensiamo alle regole che abbiamo
Nel trasporto animale o nelle regole per l'Ente per la produzione di uova non è possibile dal due mila dodici entravano in vigore un regolamento che obbligherà gli Stati a produrre solo a terra e però se poi il resto del mondo continuano a farlo
Nelle gabbie risparmiando cinquanta per cento ricostituzione evidente che ci fa una concorrenza sleale dobbiamo quindi fare dei passi avanti ma sempre nel rispetto delle regole da parte degli enti
Di tutto il mondo attraverso abbiamo bisogno di più tutti o io mi auguro che
Il Doha Round si sblocchi e che finalmente gli Stati Uniti altri Paesi faccia dei passi avanti necessarie di questo rapporto parla anche del proprio due mila e tredici perché in quell'anno
Si dovranno dotare le nuove prospettive finanziarie cioè il nuovo bilancio dell'Unione europee un altro tema di polemica negato la pacca il fatto che
Quasi metà ormai siamo però realtà poco sopra il trenta per cento del bilancio comunitario è dedicato
Alla politica agricola comune lei ha detto non può essere la PAC
A pagare per aumentare i bilanci delle altre politiche che cosa significa significa che il avviene nel
Dopo questo strano fenomeno per cui tutti gli anni cioè tutti gli annessi ogni sette anni quando si affrontano le prospettive finanziarie si disegna l'Europa del futuro ciascuno giustamente vuole più risorse per le politiche
Dell'Europa quindi più più più impegno in Europa sulla ricerca sull'innovazione eccetera sulle politiche di immigrazione però nessuno si pone il problema che se vogliamo più politiche occorrono anche più risorse
Cioè come se ne facessimo una finanziaria a livello nazionale adesso si stanno ponendo due e proponessimo una serie di nuove iniziative al a saldo zero questo ovviamente non è non è possibile a sono abbiamo oggi
Rispiegare l'Europa deve capire che se vuole più politiche gli stati membri devono anche dare più risorse se non ci saranno più risorse è evidente che non possono essere gli agricoltori a pagare grazie a Paolo De Castro