Intervista a Mario Baldassarri sulla ripresa economica dell'Italia e sulle prossime iniziative del Comitato per l'uninominale

Radio Radicale abbiamo qui di fronte a noi Mario Baldassarri di Futuro e Libertà Presidente qui in senato della Commissione finanze il senatore professor Baldassarri poniamo sempre lei
Di professione un economista parliate partiamo proprio dai i temi economici lei tra l'altro
è uno dei protagonisti gli degli animatori del Comitato per l'uninominale ma ci arriveremo partiamo le temi economici anche secondo l'Unione europea lei alla ripresa economica nel nostro Paese
C'è però è piuttosto lenta servirebbero riforme lei che ne pensa
Beh che esattamente la situazione cioè la ripresa trainata dalla ripresa dell'economia mondiale peraltro molto fragile
Perché questa ripresa del ciclo internazionale oggi ancora sul deficit estero americano e sulla Cina che traina tutto ma con un grande avanzo di partite correnti e quindi
Il debito americano anche ricominciato accumularsi e la Cina che diciamo in certo senso
Fa prestiti all'economia americane quindi questa fragilità del ciclo internazionale però cioè la ripresa
E questa ripresa attiva anche una ripresa in Europa è evidente che tra i Paesi europei
Quelli che sono però tecnologicamente più attrezzati che hanno fatto più riforme strutturali anche nel senso del sistema produttivo dell'innovazione della ricerca come la Germania
Approfittino subito di questa ripresa con ritmi di crescita anche relativamente sostenuti in un parliamo di grandi boom però certamente
La Germania con una crescita sopra il due per cento si mette a guidare la ripresa europea e i Paesi che invece
E
Hanno problemi strutturali ma non
Degli ultimi due anni ma accomunati negli ultimi vent'anni
Hanno loro anche la ripresa come l'Italia ma una ripresa molto più modeste molto più fragile che bisognerebbe fare professor Baldassarri so di sfondare una porta aperta però tanto vale riunioni ripercorre
Ma questo riguarda innanzitutto i c'era Europa cioè l'Europa che deve intanto esserci politicamente l'Europa che non c'è e il grande costo dell'Europa cioè l'Europa degli Stati Uniti d'Europa
So che per molti aspetti può sembrare un'utopia
Ma io la definisco una utopia urgentissima perché proprio nel confronto tre grandi blocchi del mondo dagli Stati Uniti Allasia Cina e India occorre che ci sia un'entità politica europea
Ma su questo l'Europa deve anche fondare ripensare e i propri strumenti di politica economica sostanzialmente
La linea assegnata la Banca centrale europea che è quella del controllo dell'inflazione che è giusta e sacrosanta ma tenendo conto anche degli effetti collaterali
Che si sono determinati in proprio in questi anni
Che quello più eclatante la super valutazione dell'euro
L'Euro super forte ha strozzato la crescita europea campo indebolire o meno e non a caso l'Europa sia un po'ripresa cioè
Non a caso proprio nel secondo trimestre di quest'anno con l'euro che è tornato verso una il venti sul dollaro
Senza mai dimenticare che non è soltanto il dollaro in quanto tale ma
La moneta cinese gremiti e agganciato al dollaro quindi
Quando l'euro si apprezza sulle sul dollaro vuol dire che si apprezza pure sulla moneta cinese quindi regala la Cina una competitività
Da munita da cambio della quale fosse la Cina non era proprio bisogno perché la compagnia cinese è di tutt'altro genere compreso da me dimenticare il dumping sociale cinese che comunque è lì
E non a caso dicevo il secondo trimestre di quest'anno l'euro è tornato verso un eventi e immediatamente le due economie manifatturiere europee cioè Germania Italia hanno subito avuto l'effetto positivo
E poi però se l'euro ritorna uno e trenta uno e trentacinque come
Le prospettive indichino ecco che questa piccola boccata d'ossigeno viene subito o meno il problema
Questo è da un lato la politica monetaria europea che deve guardare l'inflazione ma deve avere un occhio anche all'effetto collaterale sul cambio e quindi sulla crescita e dall'altro
Quel saluto Trattato di Maastricht che è servito nei primi dieci anni per dare una regola di rigore finanziario
Che però deve essere modificato nel senso di mantenere una remora ancora più rigida
Sul rigore finanziario cioè io sarei per l'azzeramento del deficit di parte corrente però
Lasciando invece una prospettiva diversa in termini di investimenti infrastrutturali soprattutto ricerca innovazione di cui
L'Europa fame e sete non soltanto l'Italia ovviamente con una certificazione europea per evitare i gruppi di Bilancio
E cioè che un singolo Paese
Faccia vedere sottoforma di investimenti realtà spesa corrente e quindi diciamo in questo caso va evitato questa eventuale possibilità ma su questo quadro europeo e mondiale che conta
Almeno per due terzi su quello che è l'andamento dell'economia italiana di questo dobbiamo esserne consapevoli
L'economia italiana dipende per due terzi dei propri emendamenti
Dall'Europa e dal resto del mondo
Ma questo non vuol dire che quel terzo di possibilità legate alle decisioni interne nazionali di politica economica non conti nulla anzi a mio parere a rovescio
Conta molto di più proprio nell'ambito dei vincoli europei nell'ambito del sistema
Economico internazionale dobbiamo sfruttare al massimo quei gradi di libertà concessi alla politica economica italiana
Il che vuol dire che il sostegno alla crescita in termini strutturali con riforme strutturali e permanenti sta alla politica economica dell'Italia ovviamente concordata con
Gli altri Paesi europei
E di questo però il nodo di fondo è che
Un Paese che ha una spesa pubblica sopra il cinquanta per cento del PIL
Un totale delle entrate vicino al cinquanta per cento del PIL e un totale di pressione fiscale al quarantaquattro per cento del PIL
è
Dal punto di vista teorico e dal punto di vista empirico condannato accrescere poco perché diminuire le tasse ce l'ha detto il Presidente del Consiglio
Questo è esattamente il nodo perché perché dal punto di vista la teoria economica
Teoria della crescita ormai da trent'anni si sa che quando la pressione fiscale sale oltre una certa soglia si produce un effetto di freno sulla crescita economica
Ecco questa e l'aspetto teorico dal punto di vista empirico da circa dieci anni avevo già fatto vedere come empiricamente nella media dei Paesi europei questa soglia sta attorno al quaranta per cento tanto che collina in un piccolo slogan che diceva sopra il quaranta all'Europa Campa sotto il quaranta all'Europa crepa
Per la semplice ragione che
Se la spesa pubblica aumenta e dobbiamo correre dietro con l'aumento della pressione fiscale per mantenere l'equilibrio finanziario
Noi potremmo anche avere deficit zero ma se questo deficit zero deriva da cinquanta per cento di spesa pubblica cinquanta per cento di totale delle entrate pubbliche
Non è che non si producano effetti sull'economia l'effetto è che la spesa pubblica redistribuisce risorse più o meno bene
Nel nostro Paese forse anche male nel momento in cui fa una certa redistribuzione ma in questa redistribuzione delle risorse determina una erosione
Dei processi di investimento di accumulazione cioè di spinta alla crescita economica e quindi
E
L'esempio storico eclatante l'Unione Sovietica dove teoricamente
Avevamo la perfetta uguaglianza dei cittadini tutti uguali ma tutti più poveri cioè sostanzialmente è il nodo
Di fondo dell'economia della politica e della politica economica come guidare le due gambe della equità
Distributiva cioè della
Della giustizia sociale dell'Arin un'equa redistribuzione di risorse ma con l'obiettivo di far crescere le risorse in modo che
L'equità sociale avvenga in un mondo in cui tutti siano un po'meglio di prima e non tutti un po'peggio chiarissimo e lo sono Cetrone sia andata potete promettendo una diminuzione delle tasse
Esattamente questo è il programma elettorale io lo chiamo il Codice genetico del
PdL oltre che dell'intero centrodestra
Con una consapevolezza che la riduzione delle tasse sulle famiglie sulle imprese magari verso quel quaranta virgola sei per cento che avevamo lasciato come Governo di centrodestra nel due mila cinque
Sicuro potrebbe sfondare quella soglia del quaranta ma almeno
Ritornare a livello che avevamo lasciato nel due mila cinque
Per fare questo c'è una condizione fondamentale perché non si possono ridurre le tasse facendo mentale il deficit sarebbe pura demagogia perché è chiaro che se taglio le tasse
Aumenti al deficit nel giro di pochi giorni questo effetti dirompenti sulla situazione finanziaria del Paese visto che abbiamo alle spalle tutti un debito pubblico che è il terzo del mondo
Quindi il nodo politico non è semplicemente tagliare le tasse ma prima di questo
Tagliare la spesa ed è evidente che se si pensa di poter tagliare la spesa con tagli orizzontali proporzionali su tutte le voci
Quindi
Buttando via il bambino con l'acqua sporca come si usava dire una volta non si va da nessuna parte insomma bisogna tagliare la spesa questo si vuol dire richiede un sistema di governo che funzioni e che arriviamo
Al Comitato per l'uninominale quali sono le prossime iniziative il Comitato per l'uninominale ecco però se permette prima di questo non basta
Un dire genericamente occorre tagliare la spesa
Occorre prendere atto che la spesa pubblica che ammonta a più di ottocento miliardi di euro all'anno cioè circa cinquantadue per cento del PIL è fatta da cinque voci grandi cinque voci
Stipendi
Pensioni interessi sul debito pubblico acquisti di beni e servizi da parte di tutte le armi Pubblica amministrazione e trasferimenti cioè i famosi fondi perduti in conto corrente in conto capitale che vengono dati alle impresa
Bene gli stipendi sono stati bloccati
Le pensioni si sono chiuse le finestre pensionistiche quindi un freno alla spesa pensionistica è stato dato
Gli interessi sul debito pubblico dobbiamo tutti fare una bella preghiera al Padreterno che non aumenti ulteriormente perché evidentemente dipende dall'andamento dei tassi dei mercati finanziari internazionali e allora restano due voci
A questi di beni e servizi e fondi perduti che sono enormi rilevanti sono centotrentaquattro milioni miliardi di euro all'anno dispense
D le pubbliche amministrazioni solo per l'acquisto di beni e servizi non solo ma la cosa che fa sospettare molto e che negli ultimi cinque anni hanno avuto incrementi anomali
Gli acquisti nel settore della sanità hanno avuto un aumento del cinquanta per cento nelle regioni del trentasette nei Comuni del ventitré e nelle amministrazioni dello Stato centrali solo del diciassette per cento come mai è avvenuto questo
E lo stesso i fondi perduti quarantaquattro miliardi di euro all'anno
Togliamo pure e garantiamo i trasferimenti a sostegno dell'ANAS delle ferrovie dei trasporti pubblici locali
Che sono circa sedici miliardi arrestano ventotto miliardi di euro all'anno di spesa che teoricamente dovrebbe sostenere Investimenti nuova impresa e nuova occupazione e il sud in particolare ma che sappiamo
Che quei fondi perduti dopo due o tre anni sono perduti e basta perché l'effetto di sostegno alla crescita l'occupazione francamente dopo trent'anni se ne vede ben poco
Basta fare la somma degli ultimi vent'anni
Di queste erogazioni di fondi perduti e aritmeticamente si ottiene una cifra pari alla meta del debito pubblico italiano di oggi allora se abbiamo questo debito
Avremmo potuto dire bene abbiamo fatto il debito però abbiamo un'economia che cresce un sud che si era equilibrato rispetto al nord un'occupazione che aumentata purtroppo abbiamo il debito e sull'altro piatto della bilancia non credo che possiamo mettere
Grandi risultati positivi ottenuti anche in termini di
Qui perché
E qui siamo al sistema politico che non funziona
Esattamente perché questo è il nodo ripeto tagliare la spesa ma tagliarla in modo mirato proprio su quelle voci che almeno da un punto di vista i sospetti
In realtà contengono sprechi malversazioni aree grigie tra economia e politica e questo è il nodo perché perché su quel tipo di spesa sguazza
Diciamo tre quattrocento cinquecento mila che italiani aziende imprese enti locali e quant'altro
Il problema è come dare voce agli altri cinquantasei sette milioni di italiani peraltro in gran parte contribuenti tartassati perché poi la fine il conto devono pagarlo i contribuenti tartassati
E questo è il nodo perché quelle congregazioni di cui parlo sono palesemente con Grazioli trasversali
Che riguardano il centrodestra e centrosinistra il centro e quindi finora sono molto più forti a mantenere quelle croste
Di spesa che noi nell'interesse dei cinquantasette mila cittadini e allora il sistema elettorale
E l'unico strumento
In mano i cittadini per scegliere Governo rappresentanza
Ecco la questione cioè non è tanto una tecnicalità all'uninominale maggioritario rispetto al proporzionale con le preferenze ho parlato la domanda da fare farsi è
Che cos'è una democrazia una democrazia non è semplicemente un sistema in cui il cittadino vota e basta perché anche le dittature qualche volta hanno fatto votare tutti anzi alcune dittature rendono obbligatorio il voto
E la differenza che fa la democrazia e che cosa decide il voto
Il cittadino quando vota che cosa decide secolo vedere dice due cose
Chi lo governa in base ad un programma chiaro presentato al Rettore e chi lo rappresenta in Parlamento ecco l'idea dell'uninominale maggioritario in modo che ci sia un
Il confronto aperto e trasparente il cittadino sceglie e nel momento in cui mette la croce nell'urna
Dice quale Governo vuole e quale persona vuole che lo rappresenti in Parlamento e ora quali sono i vini prossimi appuntamenti nel Comitato
Beh lo abbiamo costituito abbiamo lanciato l'appello abbiamo definito un seminario entro settembre per punto approfondimenti anche i tecnici ma che sono tecnico politici
E cioè salvaguardare i due pilastri scelta del Governo ha scelto rappresentante e il sette di ottobre
Faremo la prima grande Assemblea degli aderenti al Comitato per l'uninominale appuntamento al sette di ottobre ma l'ascolto come sempre dalla radicale ringraziamo il professor senatore Mario Baldassarri