L'intervista è stata registrata mercoledì 26 maggio 1982 alle ore 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti temi: Giornalisti, Informazione.
Rubrica
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Radio radicale siamo al convegno organizzato dal Centro culturale Mondoperaio sul potere dell'informazione oltraggiosi abbiamo qui e microfoni e di radio radicale Ugo inchini direttore del quotidiano l'Avanti una
Prima domanda di Intini nel suo intervento e Intini ha parlato e non da oggi di editori dimezzati ci può spiegare un attimo questo concetto
Beh quasi stupefacente che si debba considerare una non
I Tau una cosa interessante parlare di titoli dimezzati diritto dimezzati si è sempre parlato negli anni Cinquanta sessanta e chissà perché poco negli ultimi anni editore dimezzati sono gli editori permetta editori e per metà prese strumento di pressione politica tradizionalmente l'editoria italiana non ha mai avuto come attività prevalente quella di stampare dei giornali per venderli e fare o l'imprenditore avuto come attività prevalente ecco il di svolgerà una pressione politica è sempre stata un'attività secondaria di gruppi imprenditoriali che avevano l'attività principale in altri settori diversi dall'editoria
Io ho parlato di partito irresponsabile anche a proposito degli editori cioè partito perché come i partiti a un obiettivo politico prevalente irresponsabile perché a differenza dei partiti veri non è responsabile di fronte all'opinione pubblica l'elettorato una domanda in più
Consona agli ascoltatori di radio radicale
E in questi giorni lei sa benissimo che alcuni esponenti del partito radicale stanno operando un digiuno no per sollecitare il governo rispetto degli impegni nella presi per combattere lo sterminio per fame nel mondo e in non si parla più genericamente di fame nel mondo si parla di un progetto politico ben preciso che prevede l'intervento in un'area gioco le cinicamente ben delimitata e i sindaci in maggioranza socialisti rispetto alla percentuale di Addis Joni che sono arrivate al comitato promotore dell'iniziativa contro la fame si sono espressi anche recentemente a Milano in un convegno su questa linea io volevo chiederle questo nell'appello dei Nobel nascerà un esplicito invito agli organi di informazione finché e si facessero promotori e si raccogliessero intorno ad un progetto politico per veramente riuscire a conseguire questo obiettivo che come lei sa scade tra pochi giorni questo il termine ultimo che è stato fissato dagli stessi premi Nobel è possibile se
Do lei aggregare gli organi di informazione intorno a un problema di anche di politica estera non soltanto di politica economica così grande ma mi pare che gli organi di informazione valgono a vampate di
Tensione sui vari argomenti c'è stato una vampata di attenzione sull'argomento della fame nel mondo che poi si è esaurita perché probabilmente l'attenzione dei mass media non dura maglia lungo questo per regola generale un sale questo evidentemente è sbagliato perché questo problema un problema centrale della nostra epoca giustamente noi consideriamo come voi che il problema del rapporto nord-sud cioè tra Paesi industrie tali avanzati e privilegiati e Paesi in via di sviluppo e affamati sia il problema centrale del futuro dell'umanità che però la stampa e di per sé uno strumento superficiale che vive alla giornata e qui via tratto ora da una cosa ero dall'altra ma i grandi problemi di fondo finiscono per andare in secondo piano e quindi sono abbastanza pessimista sulla possibilità che davvero i giornali puntino all'attenzione su questo argomento
Comunque non sarebbe la prima volta che i gli organi di informazione gli operatori dell'informazione si ricco si raccolgono intorno ad un progetto politico
Non sarebbe la prima volta nel nostro prezzo e non sono neanche l'ultima ma il fatto è che gli organi di informazione si raccolgono intorno un progetto politico quando esiste un direttiva in questo senso
Dal potere politico spesso di carattere quindi i tattico siccome questo è un problema che non riguarda i rapporti di potere all'interno del Paese
Ecco che l'informazione non si raccoglie intorno al problema un'ultima domanda direttore
Hanno delle isole Falkland e nell'anno del della stretta in Polonia parlare della battaglie lo sterminio per fame nel mondo di questo grande progetto politico che ha raccolto uno schieramento internazionale così vasto di non belli vescovi sindaci
Perfino i calciatori perfino i rappresentanti del mondo dello sport non potrebbe essere non potrebbe ridisegnare una nuova politica Est
Io credo che l'Italia non
L'abbia una politica estera ben definite credo che non sia molto importante la politica estera dell'Italia perché dobbiamo della verità su questo problema della fame nel mondo come su tutti gli altri problemi fondamentali del nostro tempo l'Italia
E inevitabilmente un paese marginale perché un piccolo paese diciamo la verità qui non non facciamoci delle illusioni
Credo che però che l'Italia e l'Europa e qui allora si
Amo già nell'ambito di entità consistente che hanno il potere di incidere sulla realtà del mondo l'Italia l'Europa credo che abbiano una missione nel nostro tempo e cioè a differenza degli Stati Uniti e l'Unione Sovietica che sono blocca nati da la loro politica a torto o a ragione vista come imperialista l'Europa a la missione di creare un rapporto costruttivo collaborativo onesto tra mondo industriale avanza dato e mondo del sottosviluppo perché non è sospettabile da nessuno questa Europa di voler svolgere una pressione egemonico una pressione imperialista ecco io credo che quindi questo tema del rapporto nord-sud sia un tema vitale lo dico perché l'Internazionale socialista il suo presidente Brando in particolare è stato al centro di uno sforzo politico enorme è l'unico veramente cos'
Stento in questo senso io parlando di Europa volevo ricordare e c'è stata una delibera del Parlamento europeo sul tema specifico dei
Lotta lo sterminio per fame nel mondo si impegnavano i governi nazionali subito obiettivi specifici ben precisi c'erano la firma di numerosissimi deputati italiani la mozione è stata approvata a larghissima maggioranza ed è diventata risoluzione e
Non c'è stata informazione a parte l'Osservatore Romano su questa su questo avvenimento che poi lei voglio dire non è un avvenimento consueto in quanto è molto difficile raggiungere grosse maggioranze anche nel Parlamento europeo come mai
C'è un atteggiamento di egoismo prevalente e poi c'è al fondo un problema che forse non viene abbastanza sottolineato perché scomodi serio e cioè se non vogliamo fare i demagoghi dobbiamo dire che sei Paesi industriali avanzati vogliono seriamente contribuire ad affrontare i problemi
Del sotto sviluppo nel mondo devono sacrificare una fetta consistente dei loro redditi il che significa che x Ingoli cittadini dal momento che la ricchezza non è che si riproduce dal cielo i singoli cittadini europea italiani devono abbassare il loro tenore di vita siccome questo discorso non so non solo non è maturo ma improponibile perché tu ti sono pronti a andare a strepita re che vogliono che si combatta la fame nel mondo ma poi se li si tocca due mila lire al mese sulla scala mobile sembra che le sgozzati no ecco questo discorso qui è molto ma molto difficile perché questo è il discorso portato sino in fondo se non si fa della demagogia devo dire che francamente che se si vuole adottare delle soluzioni serie bisogna che l'Occidente a bassi sul numero di vite che quindi i singoli cittadini dell'Occidente perché poi a reddito in Occidente non è così mal distribuito come si crede più o meno e distribuito a parte un appunto di ricchezze distribuite in modo abbastanza ragione i singoli cittadini devono abbassare noi di vite e siamo disponibili a far questo discorso dai sindacati dei lavoratori ai ceti medi per quei lavoratori sono tutti nella società moderna non mi pare e quindi
Il giornale ci sembrò poco da questo orecchio certo ma eccetera la proposta di legge che verrà presentato adesso in questi giorni al Parlamento italiano quella che viene dal punto dei mille trecento sindaci che indica anche le modalità di reperimento dei fu
I necessari su cui voglio dire c'è anche uno ci sono anche delle proposte in questo senso di progetti specifici guardate non si sa più da che parte tagliare nel bilancio dello Stato di sindaci stessi spese militari uccisi le spese militari italiane sono tra i più bassi del
Fondo sia in termini assoluti che in percentuale rispetto al reddito nazionale gli stessi sindaci che fanno in fretta sottoscrivere delle
Affermazioni di principio belle e morali quando poi si va a toccare sui contributi dello Stato e loro comuni sembra che lì per i nuovi io non sempre le spese dei Comuni sono indispensabili la ringrazio
Abbiamo ai microfoni di Radio Radicale e corsi condirettore del TG tre corsi nel suo intervento lei ha fatto un preciso riferimento al documento del consiglio di amministrazione della RAI un documento lo ricordiamo molto critico nei confronti dei la professionismo giornalistico radiotelevisivo la Commissione di vigilanza della RAI con due delibere l'ultima molto recente ha chiesto alla RAI e il vice segretario radicale Giovanni Negri testa digiuna andò per il dispetto appunto di queste delibere ha chiesto alla RAI di dare una adeguata informazione sul progetto politico atto salvare milioni di persone dello sterminio per fame perché non è così ma
Innanzitutto punto gli ho dato un giudizio positivo della del documento del consiglio l'amministrazione della commissione di vigilanza perché credo che allora e la stesso sciopero dalla fame
Di cui Tucci parlavi di lo dimostra c'è bisogno di mettere le mani nell'informazione radiotelevisiva ma il modo in cui Thomas fatta
Come si esprime la realtà del Paese i problemi reali
Del paese poi faccio un'osservazione critiche e che non ci si può limitare da parte del Parlamento né dalla Commissione nel consiglio d'amministrazione
A
Vedere soltanto i difetti dei giornalisti che ci sono sono pesanti però ecco chi nomina i direttori chi sceglie gradirei retorica pochi imposta la linea editoriale dell'informazione radiotelevisiva pubblica pro io o dovrebbe essere il Parlamento e il consiglio di amministrazione quindi se è l'inizio di una seria autocritica ben venga comunque io
Dico questo che almeno come giornalisti dovremmo avere il coraggio adesso
E di agire più liberamente qualcosa siamo stati in nati proprio di non dare non fare una buona informazione ben da domani cominciamo a fare un'informazione corretta parlare per esempio di quel grande problema che è la fame nel mondo io sono d'accordo che abbia avuto troppo poco spazio senta corsi i
Premi Nobel che fanno parte di questo grandissimo schieramento internazionale che si sta muovendo sulla battaglia contro sterminio per fame progetto specifico è quello di operare in un'area geograficamente delimitata hanno chiesto i premi Nobel dicevo in un in un loro documento che passato alla storia appunto come manifesto appello firmato da settantasette di loro hanno chiesto agli Andrea Rimini operatori dell'informazione di farsi carico di questo problema cioè di di farsi partecipi e di essere loro stessi promotori di iniziative in merito con risponderà il il TG tre io spero che possiamo che
Che faremo delle cose positive in questo senso io personalmente per esempio ho partecipato proprio alla marcia indetta dai premi Nobel
A Roma ed ho partecipato non per un fatto formale ma per una profonda
Convinzione che era una giusta l'iniziativa era e questa necessità di saper porre questo problema nella alla grande informazione grande opinione pubblica è secondo me un problema vivo reale io cercherò nel limite delle mie così
L'idea di far sì che almeno il nostro giornale io sempre un'informazione imprecisa su questi problemi senta un'ultimissima domanda in questi giorni un comunicato prima del segretario Marco Pannella padre vicesegretario Giovanni Negri hanno sta milito un periodo diciamo così di tregua ma più costruttivamente un periodo di confronto con la RAI e questo periodo di confronto porterà se con
Non è a un a un'evoluzione positiva e io spero mi auguro mi auguro di sì che sia un momento per lo meno di riflessione di tutti io dico punto ben venga questa in questa fase di di ripensamento un po'su come facciamo perché stavo citato all'inizio proprio ha deciso dal consiglio di amministrazione bene ripensiamo tutti quanti e come abbiamo lavorato in in questi in questi
Lui vedere che cosa e qual è il male il nostro compito non solo sul problema c'è grande problema fa nel mondo c'è il problema di tutto informati
Un altro esempio e per quanto è successo non una base missilistica commis ebbe e come abbiamo informato in Sicilia c'è un grande movimento
In corso si può essere d'accordo non ci può essere d'accordo però bisogna compito nostro e di informare di dare all'opinione pubblica tutto il materiale necessario poi ognuno decide si schiera
Prende le posizioni che meglio crede trenta direttore un'ultima domanda sempre sul tema della fame nel mondo e quello che io volevo chiederle in particolare questo e i premi Nobel hanno indicato anche un una scadenza tecnica per per conseguimento dell'obiettivo della salvezza e i tempi oramai sono strettissimi è necessario quanto almeno a quanto dice il partito radicale è necessario una mobilitazione gli organi di informazione cioè un ma consapevole sa che al di là di questo termine tecnico non è più possibile operare degli interventi che siano risolutivi ci può dire qualcosa su questo
E su questo Beppe guardiamo le notizie di questi giorni si stanno spendendo miliardi centinaia di miliardi nella distruzione di una guerra assurda e pazzesca secco saper spiegare all'opinione pubblica che mentre si affonda un cacciatorpediniere o si lancia un missile costa delle cifre per i quali si ebbero salvare migliaia e migliaia di bambini ecco ogni tanto ricordare questo la gente secondo me capisce poi da sola la ringrazio
Radio radicale siamo qui NI Salonen dell'Hotel Jolly dove si sta svolgendo il convegno e sull'informazione organizzato dal Centro culturale Mondoperaio abbiamo qui ai microfoni di Radio Radicale Vittorio Emiliani direttore il quotidiano il Messaggero facciamo subito una domanda del miliardo in questo Periodo e ormai da tempo i rapporti tra giornalismo editoria sono molto tesi addirittura il consiglio d'amministrazione della RAI recentemente ha espresso un doc toh molto critico dei confronti anche dalla professionalità giornalistica e volevamo chiedere a emiliani una sua opinione in proposito ma io scenderei abbastanza il mondo regionale da quello della RAI TV e TV sono stati
Schopp cinque assalti fenomeni di lottizzazione partitica che mi pare nei quotidiani e settimanali si siano presentati in forma molto più continua oltre al proprio perché la RAI TV come azienda di Stato ha risentito pesantemente del clima generale delle aziende di Stato in Italia che sono state considerate in realtà aziende al servizio del partito il Gemo ne ho dei partiti di governo nel campo editoriale io credo che si vada invece isolando il caso Rizzoli che raramente speriamo abbia presto una soluzione di tipo imprenditoriale si va ad un recupero mi pare dell'imprenditorialità qualunque sia il tipo di proprietà sia essa fa composta editori puri o di Torino un puro questo ha garantito anche a nuovi condizioni di lavoro e quindi di esercizio della professione Rita molto diverso e molto più corrette esistono certo dei dei grossi problemi perché un'industria in Italia in realtà in quanto tra a me non è mai esistita sono esistite famiglie di editori più o meno grandi grosse famiglie fossi più grandi che non hanno mai via impresso Palidoro aziende e quindi
Anche a chi lavora le aziende quelle qui caratteri di professionalità che nell'industria bene o male si rintraccia è una domanda un po'più specifica per gli ascoltatori di radio radicale
In questi in questi giorni alcuni esponenti del partito radicale stanno di Giunta alcuni digiuno per chiedere al Governo il rispetto degli impegni presi il vice segretario del Partito digiuna invece per ottenere il rispetto delle delibere della commissione di vigilanza dalla RAI lei lo ricordiamo è stato firmatario di un appello di uomini di cultura di giornalisti e in occasione della della mozione al Parlamento italiano no si chiedeva il rispetto poi in Aula di quello che si era firmato prima sulla mozione
C'è un passo dell'appello dei Nobel perché si rivolge in particolar modo l'informazione cioè si chiede agli operatori dell'informazione di far sì che Arrigo del problema cioè di raccogliersi intorno non a un alla fame nel mondo genericamente ma a un progetto politico che è presente il Progetto che stanno portando avanti i sindaci che è quello di intervenire in un are
Ma geograficamente delimitata saranno sensibili a questo negli organi d'informazione mi viene una sua personale originale nel credo vicine la mi sono in cui si potrà punto concentrare l'attenzione dei mass media su Progetti ormai specifici
Il problema fa Hondo credo che sia largamente entrato nelle coscienze e opinione pubblica l'abbia toccata e anche scossa
Tuttavia c'è ancora a una attenzione generica credo che questa attenzione vada precisata e perché possa essere precisata occorrono appunto Progetti identificazione di strumenti che rimuovono anche British dense di chi spesso in passato magari ha dato però con molto scetticismo pensando che quello che dava sarebbe andato disperso sarebbe finito chissà qualità che o sarebbe stato mal utilizzato non sarebbe comunque la prima volta i i giornalisti si raccolgono intorno ad un progetto fanno proviene partecipano attivamente no non sarebbe la prima volta certo bisogna comunque io ne parlano parlato spesso anche con gli amici radicali
Occorre che noi abbiamo
Abbiamo parlato appunto in occasione la recente marcia ce l'abbiamo un anche un materiale di notizie di informazioni di dati di cifre sul sul quale poter impostare degli utenti ci servì
Secondo le prediche generiche un'ultima domanda mi viene approfittando della della fortuna della qui
Si forma e si sta delineando uno schieramento internazionale cioè la la battaglia contro sterminio per fame nel mondo non è una battaglia di marca prettamente radicale mora ma era ancora di uno schieramento che va dai sindaci ai Nobel dalle personalità del mondo ecclesiastico anche i calciatori che hanno fatto questo minuto di silenzio
Per cui un grosso schieramento parlando di politica estera in questo anno che ha visto appunto la tragedia del fuoco dando il giro di vite in Polonia e combattere lo sterminio per fame nel mondo con dei progetti precisi non potrei
Per ridisegnare una nuova politica estera per l'Italia per l'Europa credo di sì
Questa potrebbe e dovrebbe essere una componente essenziale per una nuova politica nei confronti del terzo e quarto ma no una politica
Nella quale l'Italia si è impegnata Astra su molti
Una politica intelligente oltretutto illuminante che un Paese industria alé ormai come il nostro deve saper fare non soltanto di lei per ragioni umanitarie ma per ragioni di intelligenza politica tra l'altro proprio nel terzo e quarto mondo che sono africana sintattico avessi combatte ormai una battaglia strategica fra le due superpotenze
Una USA in cielo di poi infiltrazione sovietica all'altra si appresta ad usare i gendarmi sudafricano con rischio di ripete gli sconquassi dell'America Latina ecco se l'euro la vecchia Europa insieme ad altri paesi avanzati riuscì se a maturare una strategia di intervento pacifico di collaborazione quindi stretta con i Paesi emergenti che quei Paesi sottosviluppati credo che chi acquisterebbe anche un ruolo che da tempo una più o che non ha più ai tempi dell'impero coloniale ringrazia
Radio radicale abbiamo ai microfoni
Giuliano Zincone giornalista del Corriere della Sera e commentatore ed europea
Chiediamo subito Zincone che in passato ha avuto problemi con l'editoria e mi ricordo sul caso D'Urso ci fu una una particola
Sì ma situazione abbastanza difficile perché nei confronti dell'editoria del gruppo Rizzoli particolare quello che vorrei chiederti e da allora ad adesso i rapporti tra giornalismo editoria non sono migliorati voto opinione su questo tono gli ho seguito i rapporti
Titoli
Sì io non non so se però il problema c'è quello di un rapporto tra il giornalista cioè il professionista e l'editore
Mione è che questi rapporti dovrebbero essere ridotti al minimo indispensabile e
E volendo e potendo azzerati del tutto cioè il giornalista de e beh rispondo della Pro professionalità delle la capacità di informare di avere delle idee interessanti e perfino giuste piuttosto che rispondere a criteri riguardi solo due settimane l'editore che ha un interesse dovrebbe almeno avere un interesse pareva lentamente economico ecco restituire
In rapporto a questo a questo giusto equilibrio nel senso che ciascuno fa il suo mestiere l'editore si occupa dei dei soldi della diffusione del giornale degli aspetti tecnici a regioni se si occupa dei contenuti dell'informazione secondo me ne servono operazione forse utopica in questi tempi però molto cauto necessaria è una domanda più specifica
Per gli ascoltatori di radio radicale
E tu sai benissimo che io abbia un conto sempre
Glielo dica tutte le mattine o quasi mi piace moltissimo soprattutto la
Il
Che quindi indica che esala perché parla arsa viva rassegna stampa no ma anche la
Le dirette dal Parlamento che trovo interessantissima un servizio molto utile
E ti volevo dire più specificatamente alcuni esponenti del partito radicale Spadaccia decenni De Luca sono di giurando che il risk detto da parte del governo degli impegni assunti nella lotta allo sterminio per fame nel mondo e il vicesegretario del partito Giovanni Negri stadi giù Nando invece per chiedere alla RAI il rispetto delle delibere della Commissione di vigilanza
E qui si sta raccogliendo uno schieramento internazionale che porta avanti un progetto specifico progetto specifico quello di un intervento come tu sai che è venuto fuori dal dall'ultimo convegno dei sindaci a Milano un'Inter vento diretto in un'area geograficamente di delimitata quando fu lanciato il manifesto appello dei Nobel c'era un passo che si riferiva in particolare l'informazione presiedeva ai agli opinion makers gli operatori dell'informazione e più in generale di farsi carico del problema cioè di raccogliersi intorno al progetto non sarebbe la prima volta no non sarebbe
Le otto sarebbe secondo me molto giusto che il cosiddetti opinion makers si occupasse anche di queste realtà mi pare che anche ogni tanto se ne occupino secondo me al di là delle cattive intenzioni che probabilmente anche ci sono delle cattive coscienze dei rimorsi del titubanze inconfessabili c'è anche il fatto che un argomento come questo così totale
E si presta difficilmente ad avere un carattere di ripetitività sugli organi di informazione cessione parliamo della fame nel mondo di questa grande tragedia questo che vuoi che aveva e giustamente sterminio perché discende da precise responsabilità
è bene di questo problema si può parlare una volta
Come dire si può parlare una volta del fatto che le armi atomiche sono totalmente pericolo parlarne continuamente distrutto difficile perché se ne se poi ti dico questa
Capisco che può sembrare anche un po'qualunquista io come affermazione ma sembra genera stanchezza no ecco e questo è una
è un appunto che faccia vedere rigare suoi insistere così
Moda così martellante su questo tema che lo riconosco è il grande tema può generare abitudine stanchezza in quello che io ti volevo dire il proposito è che enti in realtà non si non si affronta
Più il problema della fame nel mondo in una maniera generica e questo è un segnale che speriamo di avere anche presso gli organi di informazione ma che si aggregano continuamente diciamo degli degli schieramenti internazionali intorno dei progetti specifici ecco il secondo me ogni iniziativa in
Uova ogni iniziativa concrete specifica merita anzi deve essere sottolinea
Resa pubblica questo sì e ma allora Zincone manifesto appello dei Nobel per esempio la delibera del Parlamento europeo la mozione del Parlamento italiano e lei tutte le varie adesioni che si sono andati ad esempio il l'appello del Papa ileo appello di Pertini e molto spesso l'informazione ha trascurato tutto tutte queste per esempio io avevo io ricordo che in occasione dell'appello dei Nobel solo l'Osservatore Romano in prima pagina pubblico questa importantissima risoluzione la quale per la prima volta nel Parlamento europeo c'è stata una grandissima convergenza non fu approvata all'unanimità tutt'ecco i qui mi rifaccio alla alla prima domanda che ti avevo fatto tu pensi che ci sia
O delle pressioni editoriali affinché non si parli specificatamente di del conseguimento di alcuni obiettivi sul tema della ma guarda se ci sono delle persone non riesco a
Spiegarne la ragione del suo io non vedo perché è un editore dovrebbe dar fastidio in qualche modo ma dimmelo tu se c'è un altro c'è un motivo in questo senso dal fastidio che si parli della fame nel mondo e che ci si organizzi per risolvere
è un problema così mostruosamente la
Al via mostruosamente importante ti ripeto se c'è un motivo non me li spiego non me lo spiego mi spiego le ragioni
Un'ultima domanda Zincone in questo anno nel quale avviene la guerra del poco Länder nel quale avviene il giro di vite di vite in Polonia e parlare prendi una di un progetto specifico per la lotta allo sterminio per fame nel mondo non potrebbe ridisegnare una nuova politica non soltanto italiana ma anche europea
Guarda
Sì se vuoi sì però ho l'impressione che le politiche vengano ridisegnate in altri luoghi purtroppo voglio dire se se le politiche potessero essere disegnate con un progetto come quello di cui parli tu tutti noi forse staremmo meglio certo si gli argentini l'inglese avessero disegnato politiche alternative rispetto delle cannoniere e dei missili forse entrambi starebbero meglio forse il mondo sarebbe più pacifica e felice ma ho l'impressione che qua le nostre possibilità di intervento lo dico senza senza sfiducia olive senza eccesso di pessimismo
Non siano o che quelle di di coloro i quali
Cantano davanti a un incendio con noi canteremo sempre più forte cercheremo di farci sentire ma ho paura che in questo momento i mezzi per spegnere l'incendio non siano
Il nostro è un Zincone
Ultimissima cosa il il primo marzo è scattata una campagna dei cento giorni ENI per la sopravvivenza i premi Nobel nel loro appello hanno indicato un termine tecnico perché sia possibile e e mancano ormai pochissimi giorni a allora allora scadenza ci vorrebbe una una grossa mobilitazione dell'informazione intorno altro
Getto sarà possibile
Io lo spero
Spero che ci sia sì ti ringrazia
Il cane siamo qui all'hotel jolly al convegni
Sull'informazione organizzato dal Centro culturale ma
Con me o
Il quotidiano il Messaggero facciamo subito una domanda di Mirigliani
In questi giorni ormai da tempo si parla di rapporti molto tesi tra giorni
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