"Etica e politica alle soglie del XXI secolo"

Io ora devo stringere anche perché non c'è posto
Sì
No ha fatto bene
Bene la sessione di oggi sarà su etica è stato sociale
A introdurre una dottoressa in una canaglia ricercatrice diversità di Roma
Grazie in questo mio intervento vorrei fornire un quadro introduttivo sul ruolo dell'etica nella ridefinizione dei confini e della struttura dello stato sociale e mio dunque l'intervento generale sui criteri sui principi fondamentali
Alla base del progetto di stato sociale restava una grande idea etica
Ciascun individuo è dotato di uno status non contattabile di appartenenza ad una comunità
Tale status determina un titolo valido ad un paniere di beni fondamentali di cui tutti abbiamo bisogno
Per potere perseguire i nostri proprie peculiari piani di Porta
La redistribuzione in questo modo cessa di essere una questione di beneficenza oppure di favore
Una politica residuale di elargizione di tessere di povertà
E diviene per la prima volta questione di diritti di diritti universali per la tutela contro i rischi che potrebbero impedire lo svolgimento di una vita decente
Queste e l'idea guida che scorre negli scritti del pensiero degli artefici del Welfare State detti mossa ai marescialli
Questa e l'idea è etica che congiungente indissolubilmente etica e politica riformatrice ha caratterizzato le origini e lo sviluppo dello stato sociale questa grande occasione di moltiplicazione delle chance di vita individuale questo naturalmente da un punto di vista ideale
Nei fatti sappiamo che numerosi altri fattori hanno caratterizzato l'evoluzione specifica dei singoli qualche States dalle lotte progressive di emancipazione ai tentativi paternalista ICI di controllo sociale
Dalla solidarietà dell'immediato dopoguerra alla crescita del benessere è mutamenti demografici però su questi fattori e non voglio soffermarmi in questo intervento
Boh quello da cui mi preme partire e la grande idea etica che stava alla base del Progetto di stato sociale
Oggi questa idea sembra averci abbandonato o comunque avere perso molto della propria cogenza
Al posto dei diritti universali che riguardano tutti assistiamo troppo spesso al diritto di riti pretesa che sono particolari Ca'proteine favoriscono chi meglio ha rappresentato non importa se lavoratore utente
Non importa se a costo di gravi rischi succede ed era stata messa a costo di gravi costi sociali o addirittura dello sviluppo di giochi a somma negativa che poi nel medio finiscono con il danneggiare tutti
Basta che l'appartenenza anziché ad una comunità sì ad una clientela dotata di potere e che vantaggi immediati siano visibili e ben concentrati mentre cittadina invece e spesso impotente e condannato a ricercare come favore o a costo di oneri aggiuntivi assai elevati questi servizi che dovrebbero invece essere rassicurati come diritti
E le povertà come accennerò più avanti continuano a permanere se non a crescere
In Italia il quadro sicuramente più se è vero che non in altri Paesi per le ragioni tutti quanti notte certo è però che le difficoltà dell'etica dei diritti sono generalizzate e non riguardano soltanto il nostro Paese
Fino a società sempre più individualistica laica moderna non ci sia più spazio per l'etica
Molti sembrano pensarlo chiederà conseguenze la difesa di politiche incrementali tesa a tamponare qua e là le difficoltà di volta in volta maggiori o al meglio e decongestionare l'arena pubblica attraverso l'espansione della sfera Di Bernardo
La mia ipotesi invece esattamente quella contraria
Senta un rinnovato sforzo etico uno sforzo etico capace di rompere il circolo vizioso dei particolarismi e di recuperare il senso di interesse generale che sta alla base dei diritti
Mi sembra assai difficile intravedere una via d'uscita dei dilemmi codice attanagliano dal debito pubblico alla spesa sociale
In tal senso lungi dall'essere un lusso per filosofi per idealisti Lettica appare sempre più come una necessità
Se questo è vero abbiamo però bisogno di una nuova ispirazione la versione del modello di diritti di cittadinanza che ha guidato il nostro recente passato la versione che definirò tradizionale non sembra più in grado di fornirci gli strumenti adeguati
Duali paiono gli elementi più problematici il primo elemento concerne la nozione di svantaggio che ne sta alla base
E questo una nozione di svantaggio che troppo spesso viene inteso come devianza casuale e non intenzionale da una sorta di media
L'idea a questo proposito e che tutti possiamo diventare malati dunque tutti avremo bisogno di assistenza tutti possiamo mancare delle risorse minime per vivere dunque tutti avremo bisogno di una forma di sicurezza sociale
Tutti moriremo dunque tutti avremo bisogno delle risorse per pagarci funerarie questa tra l'altro mentre ride che più sta uno dei punti che più stanno a cuore a Beveridge
Di conseguenza godere dei diritti di cittadinanza significa avere tutti a disposizione uno stesso insieme di beni fondamentali un insieme omogeneo uguale per tutti
Il secondo elemento problematico riguarda invece la tendenza sempre da parte della versione tradizionale a sottovalutare i messi spesso problematici che legano principi ed istituzioni in che senso nel senso che a destare perplessità
E a questo riguardo l'equazione che troppo spesso mi pare venga effettuata fra da un lato attribuzione degli obiettivi ossia Offerta disservizio Mugen ed universale e la realizzazione di comportamenti coerenti da parte della pubblica amministrazione
Ecco nella invece il le cose sono ben più complesse innanzitutto la sorte media della versione tradizionale è stata ed è ancor troppo la sorte media di soltanto una parte della popolazione
Del lavoratore maschio ed è la dimensione media del suo svantaggio
Il che non ci permette di considerare troppe altre categorie di svantaggi
Potenzialmente associabili ad altre condizioni altrettanto casuali come nascere donna less Andie Cappato il fluire agli orizzonti un tempo inimmaginabili ragioni se tecnologiche sia demografica
Oppure il non poter ancora essere cittadino a pieno titolo come i minori o non poterlo forse essere mai come malati di mente
O ancora oscillare tra poterlo essere e non esserlo mai come i poveri poveri Esterni al circuito la Società del lavoro e al di sotto della soglia di povertà
Penso a questo riguardo agli anziani soli alle donne capofamiglia i bambini e i giovani che in tutti i Paesi industriali avanzati stanno diventando soggetti sempre più a rischio di povertà io mentre un tutti sono poveri ma sono soggetti a rischio maggiore di povertà
I vantaggi collegati tra le condizioni sia che si materializzi non sotto forma di povertà generali cumulabile correlabili al reddito
Oppure sia che si materializzano sotto forma di povertà specifiche relative e non sempre immediatamente correlabili al reddito
O ancora che non cotti non causino vera e propria povertà o che comunque siano fonte di grossa sofferenza e di privazione
Non sono quindi bili attraverso il il riferimento al parametro unico monistico del devianza don assortimenti sono soltanto con gli Bill attraverso lenti molto più variegate
Anche per quanto concerne le categorie di svantaggi tutelati la versione tradizionale non è però immune da problemi
Da un lato dare in misura uguale significa assumere una sostanziale parità delle capacità individuali di fruizione dei diversi beni nonché nelle condizioni individuali di bisogno
Il che pazientemente falso
Come dimostrò numerose ricerche empiriche sia all'estero sia nel nostro Paese barriera all'accesso informazioni è sufficiente situazioni di marginalità sociale
Condizioni particolari legati a particolari momenti del ciclo di vita continuano a rendere assai ineguale la fruizione anche dei servizi forniti su base universale
E con essa l'esposizione al rischio di una tutela inadeguata
Penso a queste a questo riguardo in particolar modo ai settori della sanità e dell'istruzione
Dall'altro dare in misura uguale significa negare il ruolo delle preferenze individuali nella scelta delle combinazioni quanti qualitative dei beni soggetti a redistribuzione
Le che anche in questo caso non parrebbe giustificabile
Ammettiamo pure che tutti non bisogno di una pensione ma perché non permettere sebbene entro dati limiti l'espressione delle differenze individuali circa il modo in cui soddisfare questo bisogno a giocare un ruolo potrebbero essere sia le preferenze tesa alla massimizzazione del benessere ossia perseguimento dell'efficienza in senso paretiano
Sì alle preferenze di chi concepisca la politica sociale come un bene intrinseco occasione per l'esercizio della responsabilità in via individuale India cooperativa o attraverso la pratica non mediata della solidarietà
O come titolano sebbene inevitabilmente parziale agli svantaggi non materiali connessi alla mancanza di legami di condivisioni di significati particolari di buone abilità per tali preferenze però non c'è spazio in una concezione di svantaggio come devianza da una sorte media
Essa creerebbero sempre differenze ed ogni differenza viene considerata un elemento di perturbazione
Alla concezione di svantaggio come devianza da una sorte media o quindi finora contrapposto da un lato la pluralità delle categorie di svantaggi
Che benché effetti casuali di una sorte avversa non vengono però tutelati
Inoltre ho contrapposto la pluralità non riconosciuta e relativa alle differenze nelle capacità e nelle preferenze individuali
A congiurare contro la visione monistico e di svantaggio che però un ulteriore dimensione di svantaggio l'idea a questo proposito e che svantaggiati non siano soltanto coloro i quali sono oggetto casuale di una sorta Bessa
Svantaggiati sono anche coloro i quali intenzionalmente scelgono un piano di vita che essendo di minoranza potrebbe richiedere come prerequisito beni diversi da quelli necessari alla media dei propri concittadini
In questa categoria potrebbero rientrare lavoratori stranieri che scelgono di vivere nel nostro Paese mentre modello tradizionale invece tutto quanto centrato su chi è già cittadino o più generalmente le preferenze di chi sceglie stili di vita non di maggioranza
Nella pratica separare svantaggio casuale da svantaggio scelto evidentemente molto difficile espressa da tradito null'altro se non è la negazione dei diritti
Fatti tua se non vuoi lavorare ad una retribuzione inferiore a quella stabilita dal salario minimo fatti tuoi sei donna ai tanti figli a carico
Ciò che mi interessa invece mettere in evidenza adesso elemento opposto ossia come si arbitrario anche l'assunto che sta alla base della versione tradizionale per cui lo svantaggio e tale soltanto se riguarda beni necessari a tutti indipendentemente dai propri piani di vita
Io potrà avere piani diversi dalla media dei miei concittadini e prendere sul serio il mio diritto al perseguimento di tali piani potrebbe significare garantirmi beni diversi dalla mitica
Esistono che altri svantaggi collegate la struttura dell'opportunità alla distribuzione del potere nel mondo del lavoro e naturalmente all'offerta di buon lavoro
Anche se sottovalutati dalla versione tradizionale la quale una versione che tende a porre una netta separazione fra politica sociale ossia redistribuzione via fiscale spesa sociale da un lato e regolazione del mercato
Comunque di questi non tratto in quanto si riferiscono più propriamente la questione la regolazione del mercato dell'economia di cui ha parlato ieri forte
Due parole invece su quello che ho definito il secondo elemento problematico ossia la sottovalutazione dei nessi che legano ragionamento sui principi a quello sulle istituzioni
Molto semplicemente l'errore mi sembra consista nell'assumere come spesso tende ad avvenire nella versione tradizionale che la statistica dei principi sia di per sé stessa sufficiente a regolari comportamenti le istituzioni
E dunque che la questione degli incentivi e dei disincentivi che tutto sommato trascurabile è sufficiente attribuire gli obiettivi
Come dimostrò sotto gli esempi sotto gli occhi di tutti la realtà invece è ben diversa
Al contrario l'identificazione di regole in grado di armonizzare al meglio logica private dei diversi attori ed obiettivi collettivi e questione di primaria importanza
La pubblica amministrazione come qualsiasi altra setto non è in grado di già garantire automaticamente gli obiettivi prefissati è stata opportunamente strutturate regolata almeno se si è interessati ad aumentare il grado di efficacia e di efficienza della spesa
Una tipa specificazioni in questo caso per efficienza non intendo l'efficienza parecchi errori più parlato prima cioè non intendo la sottovalutazione da parte del modello tradizionale delle preferenze individuali questo caso quando mi riferisco alla sottovalutazione dei nessi fra principe istituzioni mi riferisco un'altra concezione di efficienza cioè l'efficienza intesa in senso tecnico produttivo ossia quel minimizzazione ai minimi costi cioè anche ammettendo che sia condivisibile l'obiettivo tradizionale di una tutela dello svantaggio inteso come devianza ad una sorta di media che invece ho cercato prima di controbattere comunque anche ammettendo quell'obiettivo esistono dei problemi di efficienza nel senso per trascurare
I rapporti che legano enunciazione di principi e definizione di assenti dunque prevede incentivi e disincentivi prassi che ci possano essere grosse perdite di efficienza tecnica
Potrebbero anche essere messi in evidenza altre tensioni altre difficoltà che nella versione tradizionale esistono fra quel modello e la redazione di altri concezioni di efficienza però su questi non vorrei soffre
è bene che invece quest'ultima parte della mia introduzione tassi sebbene in maniera assai sintetica a definire quelli che possono essere alcuni principi di re in base al quale rivedere questa versione tradizionale
L'idea di fondo a questo proposito è quella di recuperare la prospettiva universale dell'individuo inteso come chiunque che la prospettiva tipica propria dell'etica ed è l'attribuzione dei diritti
Ma di rivisitare la ponendo al centro del ragionamento etico l'individuo concepito come soggetto di Scelta
Portatore portatrice di una pluralità irriducibile di Fini di valori morali e anche di obiettivi di benessere
La discussione sull'eguaglianza divenne la discussione sulle condizioni di eguaglianza necessarie a dar valore alle opportunità per ciascuno di perseguire il proprio piano di vita
E diritti sociali diventano l'opportunità a tutti necessarie senza le quali la dignità del sei e di rispetto nei confronti del proprio peculiare pieno di vita resterebbero lettera morta
Tali diritti riguarderebbero sia ai minimi dotazioni da garantire a tutti in misura uguale seppure nel rispetto delle differenza in tre individua aliquid ho fatto riferimento nella prima parte del mio intervento
Si ha la possibilità di accesso a servizi sociali aggiuntivi rispetto ai minimi stabiliti non più dunque uguaglianza a priori sorda le differenze delle preferenze nelle condizioni individuali non più uguaglianza come principio inevitabilmente antagonistico delle libertà
Bensì eguaglianza complessa plurale illuminata dall'abuso dello scopo ultimo che quella promozione delle chance di vita individuale ma non è tutto insieme alla rinuncia alla concezione di svantaggio come devianza casuale da una sorte media legacci diffida dalla fidarci a connessione automatica come già detto prima fra principi ed assetti istituzionali
Se a riconoscimento dalla pluralità di fini individuali milita automaticamente a favore di assetti plurali
Il monopolio di un'unica istituzione sia essa la pubblica amministrazione al mercato o le organizzazioni coprono sul mercato sarebbe semplicemente incongruente altrettanto non automatica e la e sia la ripartizione dei compiti fra i diversi assenti
Se la capacità degli stessi di dar luogo a comportamenti coerenti con le finalità collettive
Ad esempio ragioni di efficienza pari Tiana dovuti alla presenza di asimmetrie nell'informazione costi di transazione rendite di monopolio
Potrebbero giustificare un forte ruolo pubblico anche nell'erogazione dei servizi aggiuntivi rispetto ai minimi ossia intervento pubblico potrebbe servire per soddisfare al meglio in modo più efficiente finalità private
E questa particolarmente vero forse in campi come la sanità dove caratterizzati da numerosi fallimenti del mercato almeno in jersey giallo sul piano teorico ci potrebbero essere regioni
O di converso organizzazioni private come le imprese per il profitto le cooperative e vari istituti dal cosiddetto privato sociale
Potrebbero incominciare a giocare un ruolo importante anche la tutela dei minimi dunque anche settore privato può servire e può essere utile per garantire la tutela dei minimi
Ad esempio attraverso adeguate politiche di convenzionamento processi d'asta redistribuzione del potere d'acquisto attraverso i buoni e così via
Così come ricorso ai meccanismi privati di incentivo disincentivo nella forma ad esempio di mercati interni parrebbe auspicabile anche all'interno della sfera pubblica qualunque siano le finalità dei singoli interventi
Molte narrativo ancora un pezzo cioè la zona
Secondo
Lo so quasi alla fine farà molti dilemmi resterebbero aperti
Invocare una maggiore attenzione alle ragioni del singolo richiede l'effettuazione di valutazioni interpersonali tra gradi diversi di diseguaglianza orizzontale è verticale sui quali potrebbe esservi dissenso
Il riconoscimento delle ragioni individuali quindi specie in un'epoca in cui siamo afflitti dal gioco degli interessi particolari
Potrebbe contrastare con le esigenze egualitarie proprio della prospettiva dell'individuo chiunque e comunque anche da tale prospettiva sono possibili definizioni alternative di svantaggio
Come ben ricordava Veca in un libro recente il principio di Russo del cittadino universale
E sempre pronto ad esempio a cozzare contro quella di Tocqueville del cittadino membro di corpi intermedi
De questo ad esempio il caso di conflitti che si potrebbero realizzare nel settore educativo fra i difensori nell'istruzione pubblica uguale per tutti ed i difensori di una scuola che tuteli rispetto delle preferenze religiose di alcuni
O ancora garantirà l'eguaglianza di opportunità per alcune categorie di svantaggiati potrebbe contrastare con la tutela del medesimo diritto Pera individui singoli come può accadere ad esempio nel caso delle quote
Oppure potrebbe implicare interventi radicali da molti non voluti in quel baluardo per la trasmissione dell'ineguaglianza che resta la famiglia
Ancora realizzare una struttura complessa caratterizzata da una pluralità di forme istituzionali e sicuramente difficile in un mondo in cui la conoscenza è ben lungi dall'essere perfetta ed attriti ed effetti perversi sono inevitabili e numerosi
Penso ad esempio è possibile effetti dequalificazione settore pubblico rincorsa all'aumento delle remunerazioni scrematura dei rischi connessi ai regimi misti
Le difficoltà dell'exit sostanzialmente
Lei che cade anche evidentemente non neutrale non è l'ideologia le dico è consapevole della complessità e dell'imprevedibilità dell'interazione umana
Sa che non è questione di tutto e niente che non si può fare tabula rasa del presente né si può aspirare a soluzioni definitive e domande sociali richiedono sempre nuove sistemazioni i diritti non sono assicurabili una volta per sempre
L'unica possibilità è quella di modificare i confini fra Setti e valori in modo da ampliare per quanto sta nelle nostre possibilità l'opportunità di vita nostra e dei nostri concittadini
Per riprende una bella citazione d'Italia Burlina possiamo soltanto aprire qualche porta in più obbliga di più le porte già aperte
Il che voglio sottolineare non è però poco anche se lo iato fra ideali realtà inevitabilmente incolmabile e con esso la tutela dei diritti
Non è compito finito i frutti dell'etica sono ben visibili aggiungere i nutrienti
Perequazione del carico fiscale attenzione categorie che svantaggiati oggi non tutelati diminuzione dell'ineguaglianza d'accesso e servizi
Politica attiva della tolleranza qualificazione dell'intervento pubblico revisione dell'attuale largamente subordinare mix pubblico-privato
Tutela d'espansione delle capacità di scelta dei futuri dei servizi e dell'opportunità di lavoro qualificato per le migliaia di lavoratori occupati nel settore sociale tanto per citare questioni oggi sul tappeto son tutti obiettivi legittimati dall'etica
Non legittimati quali invece soluzioni semplicistiche di smantellamento abitare nel settore pubblico
Oggi arbitrarie non regolate espansione dell'area privata o comunque di difesa degli interessi corporativi dei diversi attori queste non sono le differenze che letti Candice a prendere sul serio
Non voglio e non posso entrare nelle proposte singole così come abbiamo detto all'inizio mi fermo sopra Cosima ad avere presentato soltanto alcune riflessioni sui criteri generali che potrebbero regolare una nuova etica dello stato sociale
Vorrei però semplicemente concludere
Rilevando come anche laddove l'etica non sia in grado di fornire indicazioni precise
Essa si dimostri comunque di grande aiuto
Imponendo ci di recuperare quella prospettiva del cittadino inteso come chiunque né lavoratore attaccate ai propri interessi corporativi nel consumatore libero battitore nella ricchezza comune
E se ci obbliga a valutare i costi sul terzo delle nostre pretese così recuperando il senso di responsabilità offuscato dallo sviluppo dei diritti pretesa
E la consapevolezza che neppure in etica ci sono pasti gratis mente la complessità e la caratteristica principale del discorso morale
Il risultato finale e non solo a restrizione delle famiglie di opzioni di riforme di proposte di riforma che sono percorribili ma e su un piano più generale
E anche una migliore strutturazione del dialogo democratico e lo sviluppo di un nuovo ed indispensabile costume della cittadinanza nel rispetto del set nella tolleranza del diverso e nell'affermazione della comune appartenenza
Bene dopo questa esauriente descrizione dei vincoli etici nella formulazione delle politiche per uno Stato sociale che sia giusto efficiente ed efficace diamo la parola a Giuliano Amato professore la città di Roma nonché anche ministro del tesoro
Certo fu
Dice l'intervento
Faccio un intervento breve perché mi sta aspettando fuori dalla porta ed è già in ritardo e del tutto imperniato sulla relazione
Chi ha fatto ore tema che nell'insieme condividono
E sulla quale vorrei limitarmi a fare qualche precisazione
Che
Sottolinea soltanto alcuni dei punti trattati nel tuo svolgimento
Il punto primo secondo me il seguente
è vero quello che nella relazione viene detto e cioè che noi passiamo da Cugnetti che ha dei diritti di epoca Beveridge Anna fondata sull'idea che ci fosse una condizione media alla quale tutti avevamo diritto e che quindi compito di chi se lo assumeva fosse quello di colmare la differenza tra la devianza minoritaria e lo Stato medio
Mentre oggi abbiamo non abbiamo cancellato questo questo nella tua relazione Channel non so se nell'esposizione orale è stato accolto non è che l'ipotesi che viene fatta da Elena è che oggi diversamente da allora non esiste più il problema di far raggiungere a chi non lo ha raggiunto uno Stato medio
Ed il problema è solo di far realizzare ciascuno di noi nella sua irriducibile differenziata
Nel suo irriducibile differenziato piano di vita ma esiste il problema che in altri termini si chiama del minimo vitale
E quindi dei diritti minimi di cittadinanza ed esiste al di là della soglia minima il problema che ciascuno di noi ambisce deve essere messo in condizione di articolare la propria cittadinanza in base alla propria identità
Ora
Non è che ecco
La differenziazione questo è il punto che volevo sottolinea Ratti in partenza Elena che la differenziazione
Dei cosiddetti particolarismi che sono visti qua come il nemico da sconfiggere per affermare la differenziazione
Frutto di differenze eticamente accettabili sia no due figli di due radici che non hanno a che fare l'una con l'altra
Perché i particolarismi nascono e si giustificano esattamente in base all'etica che tu chiami etiche
E sono del resto notti ingiustificati già dalle prime impostazioni dello stato sociale
Non successivamente cioè insomma il principio disciplina che nasce in tedesco disciplina eguale per situazioni eguali disciplina diseguale per situazioni diseguali
E contestuale alla nascita dello Stato sociale anzi si dice che l'eguaglianza sostanziale espressa dallo stato sociale diversamente dalle quali han già formato espressa dallo Stato liberale
Si traduce proprio nel saper distinguere situazioni diverse e per risultare righe per dar luogo a risultati di eguaglianza trattare in modo diverso situazioni diverse affinché il risultato sia eguale
Quindi anche il tipo di stato sociale che puntava a realizzare a colmare la devianza di situazioni particolari rispetto allo stato medio
Cerca di farlo usando lo strumento la logica della differenziazione granché sulla e tutte la legge sul Gravity
Il punto da capire come mani da questo siano nati prevalentemente quelli che in questa relazione vengono chiamati i particolarismi sprovvisti di connotato di interesse generale
E come mai si ritenga necessario ricostruire delle differenziazioni non definibili con questo termine spregiativo particolarismi
Ma definibili come realizzazioni compiute ed eticamente accettabili di dei piani di vita di ciascuno
Ora il il il tema della evoluzione involuzione dello stato sociale tutto qua perché altrimenti sempre se non viene ripercorso io non ho il tempo di ripercorrerlo ma se non viene ripercorso poiché corriamo il rischio di dire cose che erano già state dette quarant'anni fa ho cinquant'anni fa e di ricominciare trattamento e lo stesso percorso
E qui meriterebbe riuscire ad andare a capire la crescita dei particolari con la crescita dei particolarismi chiaramente legata alla interazione tra sentimenti atteggiamenti e pressioni individuali e di gruppo
Che atteggiamenti reazioni del sistema politico istituzionale
E del sistema rappresentativo è chiarissimo che tutto il gioco di queste interazioni che genera due fenomeni il primo di dare riconoscimento a differenze ab origine ingiuste in base ad una valutazione etica secondo di dar luogo a estensioni ingiuste di differenze eticamente giuste
Ci sono soltanto queste due queste due possibili queste due possibili strade
E noi possiamo oggi constatare tutte le conseguenze negative di questi due profezie libri questi due processi
Grazie all'interazione tra pressione sociale meccanismi rappresentativi nel dare riconoscimento differenze aborigene ingiuste il consentire che differenze giuste generino anche estensioni ingiuste nel processo fondamentalmente di dei solidarizza azione e di corrosione del tessuto sociale nei suoi valori comuni
Che si sta determinando in società come quella nella quale noi stiamo passando un
Questo è questa stagione di tempo sono
Le
Tutta la tutta la la storia
Sindacale parlamentare di questi decenni è una storia giocata sul riconoscimento di differenze estensioni ad altri casi di trattamenti differenziati
E questo processo progressivo di allargamento ha determinato un rincorsa continua
All'insegna di modificazioni di Stato Spray cedente che sono dettate soltanto da invidia sociale e quindi dal piena realizzazione del principio di invidia sociale
In una fondamentale incapacità del sistema sindacale politico istituzionale di mantenere i confini delle differenze eticamente accettabili
E domani per passare dall'astratto al concreto nel modo proprio più chiaro e brutale basta pensare all'indennità di polizia
Che poi si va subito perché pagati
Discorsi che noi siamo capaci di fare con appunto un linguaggio semi analitico quale quello che si usa improvvisando come sto facendo io ora poi va a parare sull'indennità di polizia per essere spiegabile dispiegato
Allora esiste un certo momento della storia
Nella quale alcuni pubblici funzionari sono assoggettati alla forte rischio di vita determinato dal rapporto che si intrattengono più quei più di altri
Con terroristi armati che sparano sino ad uccidere
Questi sono i funzionari di polizia e i giudici allora giustamente lo Stato ritiene di riconoscere una situazione differenziale di questi signori rispetto ad altri che attribuisce loro una particolare indennità si può mettere in discussione la monetizzazione del rischio di vita su un altro piano insomma va be'ma questo è un problema che in questo momento non trattiamo fatto starebbe che viene riconosciuta
La indennità di rischio questa è una differenza da chi egli entrerebbe nel tuo quadro perché a una si collega un interesse generale
Viene sentita come giusta socialmente cioè viene accettato socialmente chi chi esposto a rischio di vita a differenza di me debba avere un trattamento differenziato dal mio
E quindi attiene alla differenziazioni accettabile non sul piano della realizzazione dell'io siamo su un altro terreno
Allora
Ce l'hanno i funzionari di polizia ce l'hanno i magistrati addetti al penale che quindi sono disposti rischio
Poco alla volta attraverso una serie di irresistibili meccanismi di pressione sociale e di sfondamento
Di questa pressione nel mondo dei rappresentanti questa indennità di rischio si viene estendendo
Nelle prefetture ci si comincia ad accorgere nelle questure che il detto alla macchina per scrivere chissà scrive i verbali sui quali colui che è stato in pattuglia fuori espone le conseguenze le risultante della sua dizione esposti esposta a rischio
Svolge un'attività che è comunque strumentale rispetto a quella risposta rischio quindi è con essa inscindibilmente connessa
Questo tipo di argomento nelle sedi che ragionano contesta giuridica a un valenza irresistibile ed invincibile
Argomenti come strumentalità inscindibile connessione specie se portano soldi sono vincenti e quindi comincia ad estendersi a coloro che battono a macchina i verbali
Comincia ad estendersi a coloro che battono a macchina al thriller Bali perché alla fin fine che essi svolgono la stessa attività che svolgeva il primo allora c'è uno che rischia la vita
C'è uno che batte a macchina per dire come quello ha rischiato la vita e quindi assolve ad un'attività incidentalmente connessa
C'è un altro che batte a macchina un'altra cosa ma qualunque cosa batta sta facendo la stessa cosa che faceva il primo quindi in base al principio di eguaglianza anche voi deve aver l'indennità ecco attraverso questi due passaggi applicati ad N
Questa indennità ormai spetta a tutto il personale del ministero degli Interni ivi compresi coloro che lavorano nella direzione generale dei culti
E si è esteso a tutto il personale delle prefetture a tutto il personale di magistratura ivi compreso il personale della Corte dei Conti
Il cui unico rischio che peraltro non corrette quello che altri che non il si stabiliscano il loro stipendio
A questo punto abbiamo avuto una differenza giusta che ha generato progressivamente
Una estensione che rimane discriminante perché non tocca tutti non tocca tutto il personale dello Stato non tocca i ricercatori del CNR non tocca i professori universitari
E che crea una differenza non tollerata che provoca la reazione sociale che viene sentita inammissibile che è sentita contraria a etica e quindi che esige di essere eguagliata da da qualcos'altro pure possiamo avere il riconoscimento ab initio di di differenze ingiuste attraverso principia Marlon sia quelli che ora ricordato si può immaginare che ab origine un trattamento non sia avvertito come un trattamento giusto
Un trattamento nel quale si avverte la rispondenza ad un interesse generale ma gli si legge soltanto dentro il fatto che beneficato e per un certo gruppo e allora acquisto provoca reazioni analoghe a quelle che prima dicevo ecco il punto allora quale il punto
Come
Non tanto come affermare il principio della della diversità
Ma come ricostruire delle tavole di diversità che in quanto rispondenti a condivisi principi di giustizia
Possano poi redigere e mantenersi a senza essere sentite ingiuste dei senza generare estensioni che sono sentite ingiuste ci lasciando sotto di sé un tessuto in cui ciascuno riconosce l'altro nella sua differenza perché accetta che questa differenza ci sia il nostro vero problema quindi fondamentalmente questo allora questo problema
Che è un problema enorme che ha un problema enorme
E è risolvibile lungo due strade
Tutto una prima che veramente di tipo etico cultural predicatorio
Dodge la dico prima non perché ci sia un prima e un dopo solo perché lo dico prima insomma ecco che
Ricostituire un tessuto etico in una società che lo sta completamente perdendo cioè io in questo ho già ho già cominciato ad assolvere ad opera predicatori via
Sono fortemente convinto che abbiamo vissuto una lunghissima stagione di affermazione di un primato individuo dell'individuo fondato su diritti acquisitivi
Che ha di Percy contribuito a sradicare i sentimenti
Di giustizia intesi intesi proprio nel senso di riconoscere nel senso più elementare dei Vangeli col di riconoscere nell'altro Livio
Nel riconoscere nell'altro l'IVA quindi riconoscere per l'altro come persona allo stesso modo in cui io sono curioso persona credo che noi abbiamo attraversato una fase nella quale sentendo fortemente il bisogno di destrutturare tessuti collettivi arcaici pre industriali ma razzisti per una buona parte della nostra società e della nostra cultura
Abbiamo probabilmente destrutturato la coscienza del tessuto collettivo del di quel tipo di solidarietà che ripeto è il riconoscere lì io anche anche nell'altro
Con una affermazione prepotente delle esigenze egoistiche di ciascuno di noi
Che ha portato poi ad una serie di conseguenze alcune delle quali io ho indicato con inizialmente grandi dissensi
I riti fra l'altro esige esige oltre che il tipo di riflessione che chiunque è in grado di fare tour che circolino gli input necessari esige un recupero di ruolo da parte di chiunque abbia mansioni di classe dirigente
Profilo sotto il quale noi lasciamo molto a desiderare
Cioè questa vecchie acquosa per la quale chi assolve ed è chiamato a incarichi rappresentativi deve avere il coraggio di affermare anche ciò che sgradito si sa largamente perdendo all'insegna di un di un primato dell'audience di un primato dell'audience che dicessi e che sta trasformando i nostri dirigenti in amplificatori dice ok gli altri vogliono sentire che gradiscono di più che venga detto una volta gli studiosi di statistiche politico finanziarie avevano scoperto il ciclo elettorale avevano scoperto che la spesa pubblica aumentava
Vorticosamente nei momenti in pre elettorali per poi scendere ora questo è indiscutibilmente accaduto e mi hanno portato i risultati della ricerca tra l'aprile il il il luglio mille novecentottantasette con un incremento della spesa corrente che è andato molto al discutere medie e poi deve cresciuto però a conferma dell'esistenza del ciclo ecco però rischiamo appunto di essere permanentemente in quel ciclo appunto se non recuperiamo proprio la responsabilità la responsabilità dirigente e questo è il primo il il primo veicolo
Il secondo veicolo secondo me schiettamente istituzionale il PdL ma fa molto bene a segnalare il rapporto a volte anche imprevedibile rispetto ad aspettative consolidate che c'è tra principi e istituzioni
Per realizzare quello che Elena ci propone gli assolutamente sacrosanto e cioè fissi e a la garanzia dei minimi dai quali dipendono i diritti di cittadinanza
E vi sia al di là di questo alla libertà per ciascuno di realizzare i propri piani vita non siamo tutti costretti a stare in un medesimo stampone
Noi dobbiamo avere autonomia istituzionali in molto più ricca che molto più a rischio di quelle che abbiamo oggi
Dovendo riservare alle istituzioni centrali esclusivamente la la la responsabilità e non necessariamente la gestione dei mini del dei minimi dei diritti di cittadinanza ma se non ci liberiamo
Di quella cultura delle Wyatt hanno che dentro tutti di Novi i vecchi e implica che se esiste un problema di eguaglianza non può non esserci un'istituzione centrale che detta le regole che garantisce gli standards conformi al alla realizzazione del principio di eguaglianza in quel settore noi non cambieremo assolutamente ma e non offriremo mai neanche la possibilità di percepire me eguale è diverso da lei perché a me e data la stessa opportunità che a lei di gestire quella quota di cittadinanza
Per la quale ciascuno ha da realizzare se stesso ciascuna comunità o ciascun gruppo da realizzare se stessa
Pensate al caso appunto del della scuola della scuola dell'università del del momento poi di tutte quelle cose che dovrebbero essere oggetto di autonomia locale non c'è niente da fare insomma fino a quando noi sentiremo le le eguaglianza che così che tutti noi abbiamo gli stessi insegnamenti
Che tutti noi abbiamo lo stesso titolo con lo stesso valore legale
O che tutti noi siamo in condizioni di e organizzare l'ordinamento dei nostri studi universitari esattamente come altri sono in condizione di organizzarlo
Qual è il punto chiave per l'eguaglianza
Che tutti i curricola degli studenti siano eguali in tutta Italia Occhetto tutte le università italiane abbiano pari possibilità di organizzare i loro curricula come ritengo
Fingiamo di credere alla seconda ma crediamo alla prima trainando non non non ci libereremo mai del modello napoleonico non ce ne libereremo mai perché sarà un effetto a catena che ci trascinerà nelle garanzie di questa eguaglianza burocratica
E allora e allora avremo bisogno di dieci direzioni generali non di una perché se aumenteranno gli accordi atenei dovranno ancor più aumentare le direzioni generali prestargli per per stargli dietro
Fino a quando per noi uguaglianza e quest'idea uguaglianza di risultato poi per usare vecchie vecchie parole e non è e io per questa parte mio organizzò per ottenerlo il mio risultato insomma e quindi se io ho pari possibilità di concorrere all'organizzazione di esserci ed io spero
Sarò soddisfatto in relazione anche al principio di eguaglianza per questa parte che deve darmi la possibilità di realizzare la mia diversità e devo naturalmente metterci soldi miei
Questo mi pare di tutta evidenza
Se non facciamo così capite a parte il fatto che questo è il modello questo disarticolato più corrispondente al l'eguaglianza diversificazione perché altrimenti pretendiamo da Leviatano tutto e il contrario di tutto
Cioè pretendiamo che faccia l'automobile per sessanta milioni di italiani e che faccia sullo stesso stampone sessanta milioni di automobili di verze
Ecco ma questo neanche venne nei sogni più folli del più folle Stato totalitario è mai stato pensato che potesse in realtà accadere quindi a parte il fatto che poi rischieremmo di pretendere un risultato impossibile e teniamo conto che mantenendo nel sistema attuale tutto centralizzato noi non faremo che esaltare le diversità perversi i particolarismi per una ragione molto semplice perché se tutti corrono Allo stesso punto decisionale che poi lo stesso pagatore di ultima istanza
Tutte le differenze diventano ammissibili perché se quello il punto al quale tutti vanno a quel punto è rispetto a quel punto tutti debbono essere trattati allo stesso modo e trattati allo stesso modo
In senso tradizionale
Insomma se c'è una gestione autonoma della mia università rispetto ad un'altra università
Ha un senso
Tutto da un unico governo da un unico Parlamento e da un unico contratto nazionale non è possibile che io professore dell'Università di Roma sia pagato di più o di meno di un professore dell'Università del dell'università di Macerata non è proprio possibile
E quale che sia la ragione di differenziazione io pretende non lo stesso trattamento magari sarà un'estensione ingiusta di una differenza inizialmente giusta
Ma è destinata ad accadere soltanto se le gestioni sono separate
E se c'è questo mix anice tra responsabilità e gestione e realizzazione
Allora diventano possibili accettabili e non contaminanti sì l'uno con l'altro i trattamenti differenziati questo significa un sacco di cose insomma questo significa e traggo conseguenze che traggo avendo lasciato fuori dalla porta al ministro del Tesoro che non dovrebbe esserci un contratto nazionale per la sanità
Che non dovrebbe esserci un contratto nazionale per gli enti locali che non dovrebbe esserci una legge che fissa il trattamento dei professori universitari e che in ciascuna di queste aree ci dovrebbero essere differenze di trattamento fissate in onda un'unica legge che dicesse
Quelli delle unità sanitaria di Roma hanno dieci e quelle delle Unità sanitarie di Milano hanno dodici perché questo sarebbe insostenibile quand'anche si dicesse con parametri demografici di malattie assistenziali eccetera che a Roma fra di essi a Milano fa dodici no devono essere gestione che non hanno nulla a che fare l'una con l'altra
Per dar luogo a a questo tipo di risultato se non è così appunto se non è così
Continueremo probabilmente con con il sistema come che ora vado probabilmente ad occuparmi di che cosa succederà del contratto unico della sanità del contratto unico distratta e di quant'altro scusate dell'Africa
Bene dopo queste valutazioni pessimistiche sulla possibilità di liberarci dal modello napoleonico nel campo dell'istruzione la parola sperando che ci siano più una valutazione più ottimistica Gigi Covatta sottosegretaria Pubblica istruzione
Ma io sono noto come ottimista prendendo
E affette andando per grande in questa nostra riflessione
Dopo
La relazione di principi miele mai il ragionamento
In cui i principi etnici venivano rivisitati
Nella forma giuridica che vengono assumendo e nelle ricadute
Grafiche
Con l'intervento di Giulia no io vorrei fare un passo ancora più verso terra
Illustrando quello che può essere definito un caso di scuola
In materia di
Paradossi dello stato sociale
E caso di scuola e appunto quello della scuola del sistema formativo
Un
Caso
Che emblematicamente racchiude in sé molte se non tutte
Le contraddizioni di aporia dei paradossi di cui si è parlato fino
Innanzitutto le modalità di erogazione del servizio scolastico
Sono condizionate molto più dagli interessi degli addetti al servizio
Gli insegnanti
Che non dagli interessi degli utenti
In secondo luogo gli utenti
Esprimono una domanda
Sempre più sofisticata e diversificati
Mentre l'organizzazione scolastica
E piuttosto funzionale a una risposta
Quantitativa e uniforme
Sia perché sul piano culturale
Prevale quel criterio
Di eguaglianza che è stato descritto prima da Amato
Sia perché sul piano pratico
Dovendo rispondere il sistema agli interessi degli addetti
Al sistema stesso e non agli interessi degli utenti è più facile organizzare in forma uniforme l'erogazione del servizio
Infine terza caratteristica
La sostanziale gratuità
Del servizio anche nelle fasce superiori quelle non obbligatorie
Produce l'iniquità
Per cui i lavoratori dipendenti e gli altri pochi cittadini che alimentano il per le il prelievo fiscale
Pagano gli studi universitari dei figli dei professionisti e dei commercianti
Quali sono le conseguenze
Di questi condizionamenti
Rispetto all'efficienza sociale del servizio
Qual è il ruolo sociale
Della scuola e dell'università
Quello principale in base al quale si giustifica l'istruzione obbligatoria in base al quale si giustifica la politica di scolarizzazione di massa
E quello di promuovere una certa promozione di determinare una certa promozione sociale la
E quello di fare in modo che attraverso l'istruzione la società del due mila non sia composta esattamente come quella del mille novecento settanta del mille novecentottanta
Che ci sia una graduale e non violenta
Trasformazione nella composizione sociale del del paese
E quindi anche che ci sia una sostanziale democratizzazione della classe dirigente del Paese
Ebbene in realtà il nostro sistema formativo quanto più è diventato di massa
Tanto più ha funzionato come mezzo di perpetuazione
Delle gerarchie sociali esistenti e non di loro eversione e trasformazione
Vediamo i dati
Nei gradi bassi dell'istruzione
E abbiamo una contraddizione fra due indici statistici
Quelli relativi agli abbandoni e alle dispersioni
Nella scuola dell'obbligo
Che sono cifre da terzo mondo
Trecento mila
Su una popolazione che non è la quelle negli Stati Uniti dove l'Unione Sovietica
E i dati invece le nativi al rapporto numerico fra docenti e discenti che sono cifre da Svezia
Uno a dieci
In Svezia se non sbaglio ben avveduto e della Duse ne sanno più di me il rapporto è più sfavorevole credo che almeno su questo punto abbiamo un primato mondiale
Che cosa indica la contraddizione fra questi due indici
Indica che l'organizzazione di un servizio in funzione degli interessi degli addetti e non degli interessi degli utenti fa sì che questo servizio non sia programmato a rimuovere gli handicap sociali e culturali
Ma sia programmato a sua volta perpetuare se stesso e i privilegi di chi ci lavora
Passiamo
A un altro livello della vita formativa quello più alto
A livello universitario
E qui il bilancio è ancora più sconsolante
Fino a far pensare che una serie iniziative
Di riforme di liberalizzazione di apertura degli accessi
Volontaristica mente orientate alla democratizzazione dell'università
Alla garanzia del diritto allo studio a tutti
Hanno prodotto
Un grave fenomeno di eterogenesi dei fini
La cifra più impressionante
E quella relativa agli abbandoni anche in questo caso che sono come è noto
Più del settanta per cento degli immatricolati
Ma e disaggregando questo dato complessivo
Che si hanno le conseguenze più illuminante
Tra gli iscritti che hanno la maturità classica
Se la laurea più della metà il cinquantatré virgola uno per cento
Fra quelli che hanno la maturità scientifica siamo quasi alla metà il quarantadue virgola uno
Tra quelli che hanno la maturità artistica siamo già al trentadue virgola sette
Tra quelli che hanno può dire che Giovanni Gentile può riposare in pace perché il la riproduzione delle sue gerarchiche
E perfetta
Fra quelli che hanno il titolo di abilitazione magistrale lezione Lauria il ventitré per cento
Tra quelli che si sono diplomati agli istituti tecnici si laurea il dodici virgola sette per cento
E fra i diplomati degli istituti professionali se nell'aurea il dieci virgola uno per cento
Per cui mentre gli immatricolati provenienti dai licei sono il quarantacinque virgola uno per cento i laureati ex liceali sono il settanta virgola sette percento del Tottenham
La liberalizzazione degli accessi in assenza di una radicale riforma della didattica universitaria accentuato
Le dispari de disparità
Un'analisi del mondo universitario
Può essere interessante anche
Sotto un altro profilo
Nel settore universitario
E
Si dispiega con più
Dovizia se non di mezzi di istituzioni
L'intervento volto a garantire anche individualmente il diritto allo studio
E allora andiamo a vedere
Come
Viene impiegato il denaro pubblico destinato a garantire al diritto allo studio e quali su quali ne sono gli effetti gli effetti macro li abbiamo già visti
Precedentemente
Si è calcolato che dei centotré miliardi annualmente destinati al diritto allo studio dagli enti pubblici
Il quaranta per cento
Serve per il funzionamento delle aziende erogatrici del servizio
Che abbiamo la fortuna centotré facciamo cento
Quindi cento miliardi per il diritto allo studio di cui sessanta in un modo o nell'altro arrivano agli studenti e quaranta si fermano per alimentare la macchina
A cosa serve questo sessanta per cento però
Qual è il suo effetto sul piano della qualità degli studi e della garanzia del diritto allo studio
Solo il due virgola uno per cento
Dei laureati
Ha fruito continuativamente dal primo al quarto anno
Un quinto o sesto dell'assegno di studio
Il due virgola uno per cento
E sono dati dal mille novecentottanta qua
Il settantanove virgola tre per cento dei laureati non ha mai ricevuto un assegno di studio
Il nove virgola tre ne ha fruito per un anno un altro nove virgola tre per più di un anno
Quindi il primo quaranta per cento si spreca per alimentare la macchina l'altro sessanta per cento si spreca ugualmente nel senso che viene disperso a pioggia
Senza produrre effetti significativi rispetto alla
L'aggiunge il mento del titolo di studio
Il caso del diritto allo studio
è un caso importante anche per un altro motivo
Perché nella società in cui viviamo
Si configura non solo
Come diritto della generalità dei cittadini
Di a bere
Un servizio scolastico qualitativamente significativo
Diciamo così come diritto alla qualità di massa
Il che impone a chi organizza il servizio formativo
Di mediare tra quelle due esigenze di uguaglianza e di diversificazione di capacità di risposta quantitativa di capacità di risposta qualitativa per fare sì che la scuola di massa non sia scuola dequalificata sia invece appunto scuola qualitativamente efficiente
Ma il diritto allo studio
Sia per motivi logici sia volendo anche nel nostro caso nel caso italiano per rispetto del dettato costituzionale
Si pone anche come diritto all'eccellenza
L'articolo trentaquattro della Costituzione parla di un diritto dei capaci e meritevoli anche se privi di mezzi di accedere ai gradi più alti dell'istruzione non non di beccarsi una laurea
Ebbene in che misura l'egualitarismo
Che caratterizzata gli interventi a sostegno del diritto allo studio è in grado di garantire il diritto all'eccellenza
Noi paradossalmente
Nella nostra storia unitaria
Abbiamo esempi
Di istituzioni pubbliche capaci di garantire il diritto all'eccellenza penso alla Scuola Normale di Pisa
Questi esempi però sono tre repubblicani
Abbondantemente repubblicani
E non hanno avuto più riscontro
Il negli ultimi venti anni
Ecco questo è il quadro
Ora rispetto a questo quadro è mia convinzione che tocca alla sinistra politica e sociale sciogliere questi paradossi
E propongo due o tre
Indicazioni operative
Non si tutto sarebbe bene che la sinistra politica e sociale non si limitasse
A organizzare gli interessi degli addetti al servizio scolastico
Ma organizzasse anche gli interessi degli utenti del servizio scolastico e del servizio universitario
Secondo
Che
La sinistra politica e sociale Land nell'occuparsi degli interessi degli addetti che è pure giusto
Adottasse criteri di valorizzazione del lavoro professionalità
In sede contrattuale per esempio
Perso diversificare l'offerta formativa
E non ho molto da aggiungere alle cose che diceva prima nato in materia di responsabilizzazione dei singoli centri di erogazione del servizio
E di loro autonomia
Quarto ridurre l'area della gratuità degli studi alla scuola dell'obbligo
Onde evitare quella iniquità di cui ho parlato prima
Ovviamente un disegno di questo genere comporta da parte degli insegnanti la rinuncia a uno stato giuridico ipergarantista come quello di cui attualmente go
E da parte degli utenti la rinuncia alla copertura giuridica totale
Dei loro titoli di studio
Questo per quello che riguarda le iniziative che possono tradursi
In proposte operative in iniziative legislative debbo dire
Che
Quanto e all'attenzione del Parlamento in questi mesi
Non giustifica molto ottimismo questo al di là delle mie inclinazioni personale al pessimismo
Perché il disegno di legge sull'autonomia scolastica che è stato presentato dal ministro Galloni sembra piuttosto proporre un modello ricopiato dell'organizzazione dal sistema sanitario nazionale
Che non un modello di responsabilizzazione delle unità scolastiche
E perché Amato
è andato via quindi non glielo posso dire non
Con istituendo Ministero dell'università ricerca non siamo a dieci direzioni generali ma otto sì e quindi non mi pare che tiri aria di grande autonomia neanche nell'ambito universitario
C'è però un problema culturale da superare
Oltre a tutti i problemi normativi e organizzativi
Ed è e nel campo formativo la necessità di superare la confusione esistente fra libertà e permissivismo
L'esempio dell'università
Dimostra che il rifiuto di forme immerse di selezione dà luogo alla selezione sommersa e selvaggi
Che il rifiuto della meritocrazia apre la strada alla discriminazione sociale
Università italiana sembra piuttosto programmata riprodurre la stratificazione sociale esistente che non a trasformare a garantire e rassicurare il ceto medio che non a promuovere i capaci e meritevoli anche se privi di mezzi
E io penso e concludo
Che sarebbe venne riflettere
In quest'ottica da questo punto di vista
Di cultura diffusa
Su quello che si è verificato nella scuola nell'università italiana negli ultimi vent'anni dal sessantotto
Ad oggi perché l'esito paradossale
Di quelle giuste
Aspettative
Che
La mia generazione a coltivato vent'anni fa
Non si sarebbe avuto probabilmente se quelle aspettative
Non fossero necessariamente Colette
Negli stampi predisposti da un certo tipo di organizzazione e di cultura dello stato sociale come e quella che avevamo ereditato e che probabilmente non è più adatta
Indirizzare la domanda di servizi sociali nell'epoca in cui viviamo
Una volta AGCI provato non è stato troppo pessimista la parola a Ottaviano Del Turco segretario generale della CGIL che leggerà raggiunto
Maiali
Ma una volta un convegno sul
Sul welfare
Il sindacalista sentiva cocca casa sua
Parlava di cose che conosceva bene nelle quali si sentiva in qualche misura
Il destinatario naturale
Adesso la situazione è un po'cambiata anche se Giuliano Amato ha lasciato
L'incarico di ministro del Tesoro fuori della porta
Mentre parlava mi veniva in mente che un sindacalista che si presenta questo convegno
Con questa vittoria con questi temi
Dovrebbe fare lo stesso atto di umiltà che fece Degasperi alla Conferenza di Parigi
Nel primissimo dopoguerra
Signori io so che tutto a parte la vostra personale simpatia e contro di noi e quindi comincio esporre
Le ragioni del suo Paese io cercherò di esporre qualche ragione del sindacato sapendo però che c'è il fortissimo sospetto che dietro tutto ciò che non va
Nel tema che stiamo affrontando
C'è lo zampino la responsabilità e qualche volta qualcosa di peggio da parte del del sindacato
Forse però dovrebbero essere d'accordo su alcune cose
Perché il nostro ragionamento si possa sviluppare anche la nostra discussione anche il nostro confronto e a magari anche il nostro conflitto si possa sviluppare sapendo di che cosa stiamo parlando di quali responsabilità parliamo di quali sono le possibili cause e rimedi
Per le cose che vogliamo affrontare
Intanto qual è la caratteristica fondamentale del sistema di welfare che si è determinato nel nostro Paese negli ultimi quaranta
Io credo che ci ne possiamo individuare tantissime due sulle quali siamo sicuramente d'accordo sono queste la prima è che è un sistema sicuramente molto costoso
La seconda è che solo approssimativamente lo possiamo definire un quel far egualitario
E di tipo universalistico
Però detto questo bisogna evitare una prima semplificazione che spesso affiora nelle nostre discussioni e nelle nostre non esiste un legame automatico un rapporto di dipendenza diretta tra la crisi della cultura dell'UE al fare la sua connotazione egualitaria ed universalistica
Se fosse così le caratteristiche di questa libero uguale in tutti i Paesi e invece non sono così in tutti i Paesi
Se però è possibile rintracciare una radice comune alla crisi del welfare in Italia così come la crisi del Wi-Fi si sta manifestando in Germania in Svezia in Danimarca in Inghilterra in nei Paesi che hanno costituito la culla la prima il primo ter Reno di come dire di di sperimentazione di questa l'invenzione dell'intervento dello Stato
Beh questa radice comune va individuata né i costi necessari per garantire gli standard elevati di servizi e di prestazioni
Questa è la vera caratteristica comune che unifica le condizioni dei vari Paesi
Nel nostro
E qui c'è l'anomalia se volete la particolarità la specificità del caso italiano
è che questo fenomeno si sposa con una caduta impressionante
Del livello di prestazioni di qualità di questi sei
Se si osserva con un po'di attenzione anche tenendo conto delle cose ha detto adesso covata che cosa sta accadendo nel campo della scuola
O se si osserva ancora peggio quello che sta capitando nel mondo della sanità sia una conferma tragica di questa particolarità peculiarità del caso italiano
La verità è che sta saltando anche in questo campo
E guardate che c'è una simmetria straordinariamente plastica tra ciò che è capitato nella caduta di rappresentatività e di rappresentanza del ruolo del sindacato
E ciò che sta capitando in questo campo sul terreno che la caduta della cultura della solidarietà che pure era stata la caratteristica fondamentale sul versante come dire
Della produzione dica di tutto ciò che il welfare aveva significato in questo secolo in Europa
In quel farà questo era senz'sicuramente seguito a far vivere nella coscienza della gente l'esigenza dell'esistenza di un bene comune o comunque di un bene da distribuire equamente
In realtà siamo passati anche qui così come siamo passati nell'esercizio delle libertà sindacali dei diritti sindacali alla cultura che si può riassumere solo con lo slogan di una famosa marca fabbrica di di Trapani elettricità la Black & Decker fatta lo da solo
Mentre nel sindacato
Nell'esercizio delle funzioni storicamente data del sindacato si è affermata l'idea che ti vuoi fare da solo il salario che ti vuoi fare da solo lo status dentro la fabbrica e ti puoi fare da solo
Una somma di diritti individuali che riconoscono un po'status particolare dentro l'impresa dentro il posto di lavoro e questo ha determinato
Una parte di quella crisi di rappresentanza di rappresentatività del mondo confederale così nel sistema del welfare si è manifestato anche il primo terreno di crisis è stato l'insorgere nel corso di questi anni di la fioritura
Di questa serie di offerte di prestazioni integrative previdenziali che era un messaggio esplicito lascia perdere
Tutto ciò che appartiene al al campo della previdenza comune fatti la tua pensione perché tu hai diritto ad una vecchiaia liberata dalle dei condizionamenti dalle insicurezze che ti offre questo sistema con tutte le incertezze che si sono proprio
E i ceti medi
Dobbiamo abbandonare idee quando si parla di ceti medi si parla di altra cosa rispetto al mondo del lavoro dipendente una parte del lavoro del mondo del lavoro dipendente
Nella parte medio medio alta della classificazione professionale
Sta scegliendo di privilegiare il mercato
Si rivolge al mercato
E non è vero che vuole pagare di meno non è il risparmio la la la la la la la il detonatore dal movente che produce questo effetto che convoglia verso il mercato sette sempre più grandi
Anche di mondo del lavoro dipendente
La differenza sta nella qualità del servizio nell'intollerabile differenza per la qualità del servizio per ciò che offre lo Stato e ciò che offre il mercato
E qui siamo dei mai dentro il un conflitto di due valori fondamentali della cultura socialdemocratica del welfare
L'universalismo che è un pezzo di questa cultura e l'egualitarismo che l'altro pezzo di questa cultura non coincidono più
Anzi
Più aumentano i costi
E più il sistema diventa meno distributivo e meno egualitaria
Ancora
L'aumento dei costi produce un conflitto di questa natura e qui si propone un primo paradosso per tutti quanti noi soprattutto per il sindacato
Per garantire nella misura massima possibile l'universalismo lo traduco per non scegliere per non decidere
Non siamo costretti a essere ineguali e dunque anche ingiusti
Nel senso che qualche volta abbiamo a gente che non ha assolutamente bisogno di avere
E non possiamo dare a gruppi sociali che subiscono in questa fase nuovi torti
Una quota di redistribuzione di una fetta d'intervento dello Stato del quale avrebbero diritto in nome di valori della solidarietà dei quali una forza socialdemocratica non può non farsi portatrice nella nostra società
Questo paradosso non è solo nostro anche qui non ceda piangere troppo sull'anomalia del caso italiano
Nostra ripete l'aggravante della qualità
è la quantità insopportabile delle differenze che si producono su questo terreno
Di qui l'esigenza di riconsiderare le politiche sociali sotto due aspetti
E qui la cosa è dolorosa per un sindacato sua dolorosissima per un sindacalista
Intanto bisogna prefigurare un sistema
Che offro soluzioni e risposte differenziate a seconda dei bisogni dell'utenza
Questo è un primo terremo che propone delle rotture drammatiche dei livelli di solidarietà anche dentro il mondo del lavoro dipendente
Perché questo è il Paese dei diritti acquisiti
E badate che se non avessimo avuto bisogno di fare una prova su questo terreno la prova che abbiamo fatto a proposito della vicenda fiscale esemplare
Noi abbiamo introdotto alcuni elementi di equità nel prelievo fiscale e agendo con una come dire
Assumendosi delle responsabilità piuttosto grande abbiamo messo in campo anche quella parte di equità che vuol dire affrontare la questione degli oneri deducibili che riguardava anche il mondo del lavoro dipendente una fetta importante
Guardate che in una massa monetaria messa in campo dall'accordo CGIL CISL UIL governo del mese di gennaio che era intorno ai quattordici quindici mila miliardi fra tutte le cose messi in campo fiscal drag riforma della curva delle aliquote e tutte altre cose di questa natura questa faccenda degli oneri deducibili pesava per qualcosa come quattrocento cinquecento seicento miliardi un'inezia rispetto al fenomeno di redistribuzione del reddito che proponeva bene su questo terreno si è scatenata la campagna più violenta i giornali hanno titolato per giorni
Sugli oneri deducibili dicendo quello era il terreno su cui si manifestava l'incapacità del sindacato per conto della differenza delle cose
Su questo terreno abbiamo provato
Che selezionare dividere decidere propone anche delle rotture interne al nostro mondo era al al nostro modo di di di di governare il movimento è una rappresentanza degli interessi storici che rappresentano il mondo confederale che rappresenta un problema è uno scoglio importante per un gruppo dirigente che voglia affrontare seriamente questo tema
Ripeto dobbiamo imparare a distinguere
Tra bisogni primari
Quelli necessari quelli dei quali non si può fare a meno
Esigenze che per così dire accessorie quelle che non sono necessari non solo rappresentano un bene prima
Occorre soddisfare con l'intervento pubblico
Tutto l'arco di questi bisogni però sapendo me graduare le la fruizione secondo il reddito
E anche secondo i bisogni nelle prestazioni essenziali
Se non facciamo questa scelta io che so essere dolorosa e so essere pesante per questo sindacato l'alternativa è inevitabile
Lo avremo sempre di più un welfare residuale
In quel far ghetto una società in cui c'è Manhattan e c'è il Bronx
Ne ne sappiamo
Che è la parte che noi rappresentiamo non sfilerà sulla Quinta strada sta saranno i quartieri dall'altra parte a prendersi quella parte di quel far residuale che la fetta di bilancio pubblico mette a disposizione
Per guadagnare questo risultato non c'è solo un problema di scelte politiche necessarie coraggioso
Qui occorre
Riguadagnare una specie di certezza perduto
Ed è la certezza del rendimento
Io stare dell'usato la parola profitto se non sapessi e questo è un tema di oggi pomeriggio non posso invade il campo di un'altra parte della vostra del vostro convegno però c'è un problema di rendimento del sistema di welfare in rapporto al costo e la qualità del servizio
In alcuni settori se vogliamo mantenere dentro questo sistema una pluralità di soggetti di forze per dirla da sindacalista se vogliamo mantenere dentro un sistema alcuni spezzoni di il mondo del lavoro dall'operaio comune fino al tecnico di stabilimento
Noi dobbiamo
Definire
Modelli di intervento che accettino questa differenza guardate che il problema per questo sindacato per cinquant'anni è stato sempre quello di fare premio su tutte le scelte sulle questioni che producevano unità
Le questioni che producevano come dire la soddisfazione di bisogni unificabili insomma per cinquant'anni non hanno bisogno di inventarci una parola d'ordine che da Agrigento
A Bolzano unificarsi comportamenti e i bisogni collettivi della gente per cinquant'anni ci siamo riusciti
Adesso il problema è quello di individuare le differenze
Vederle rappresentarle governarle in nome di principi di equità ovviamente ma non facendo finta che tutte le richieste sono uguali e tutti i bisogni sono uguali che tutte le cose hanno bisogno di uguale livello di soddisfazione
Beh nel medio periodo è impensabile che si possa immaginare un welfare che si presenta con un mostro a due teste
Una per così dire nord europea e riguarda i costi
E l'altra diciamo da terzo mondo riguarda la qualità delle prestazioni
Qui c'è un problema di
Che però non è un problema solo nostro per questo io dico che è un sindacalista fa con molta difficoltà l'atto di umiltà che fece De Gasperi perché probabilmente lo stato di umiltà lo dovrebbe fare anche
Il rappresentante delle istituzioni magari doveva fare anche Giuliano Amato sia pure non nella veste di ministro del tesoro che aveva lasciato fuori dalla porta ma almeno nella veste di parlamentare o anche nella veste di professore universitario
Che ha votato insieme a tanti altri una formula singolare di aggancio delle proprie prestazioni per cui c'è una sorta di catena di Sant'Antonio da magistrati generali professori universitari che definisce un livello automatico di aumento degli stipendi che non ha uguali in nessun altro Paese capitalistico
Beh insomma qui c'è una una una cultura un'etica dell'Intelligence Pons avvilita dell'amministrazione
Dell'incontro l'abilità degli amministratori
Ma ma c'è bisogno di ripeterlo anche quindi alcuni ospedali somigliano
A Beirut
Che la struttura istituzionale dividete di di alcuni ospedali è una sorta di Libano in casa nostra
Che è un luogo in cui l'interesse pubblico generale non esiste più così come non c'è più lo Stato nei quartieri di Beirut
In morte usando le fazioni degli amministratori dei ceti professionali ma per carità io non voglio far finta di parlare solo degli altri anche di gente che rappresentiamo noi
Confliggono per la difesa non del bene comune ma per la tutela di alcune particolarità
Come appunto le fazioni nei quartieri di Beirut i maroniti
Disciplina e usi
Beh noi abbiamo la responsabilità noi del sindacato abbiamo la responsabilità di riflettere sui modelli contrattuali che si sono determinati in questi settori e stava facendo uno sforzo in questo periodo incredibile perché non è facile induce a cambiare cultura mentalità abitudine ognuno alle sue tradizioni da conservare
Però guardate che noi siamo di fronte a queste cose quando Giuliano Amato dice non bisogna più fare il contratto nazionale dalla sanità non bisogna più fare il contratto nazionale degli enti e degli enti locali ha ragione benissimo andiamo verso un'articolazione
Dei poteri contrattuali se c'è una cosa che appassiona i dirigenti sindacali sono vent'anni che in fondo udiamo nelle piazze contrattazione articolata contrattazione articolata tutto il potere alla base ci mancherebbe altro che non fossimo felici di un'articolazione negoziale di questo tipo
Ma si può immaginare un sistema negoziale quando il sistema di contrattazione nel pubblico impiego nella pubblica amministrazione è un sistema simulato di contrattazione
è un sistema che è fatto solo per mantenere lo statu quo
Noi non possiamo avere un interlocutore in questo campo che sia un amministratore che non risponde dei risultati che non deve rispondere a nessuno dei risultati
Ma quale presidente dell'house è chiamato qualche volta rispondere se non qualche volta al magistrato ma per ragioni che appartengono alla sfera penale non alla sfera dell'efficienza delle cose che ha prodotto ma quale amministratore della USL è chiamato a rispondere delle cose che fa e chi ha prodotto questa specie di mostro
In nome probabilmente di un principio che abbiamo evocato noi in anni che non sono più tanto vicini
E sui quali dobbiamo tornare a riflettere la classe operaia del vigile tutto però non è mica vero che un tranviere qualunque è in grado di far funzionare una USL altrettanto bene con un manager che ha fatto qualche esperienza in qualche altro posto
C'è questo tema esista un problema di responsabile avevano sente lo vuol ma perché in questi mondi qua
Si esercitano con maggiore fortuna che non in altri
L'esperienza dei Cobas
Perché la esperienza dei Cobas nasce e si sviluppa e si alimenta nell'irresponsabilità delle controparte nella mancanza di autorevolezza e di autorità della controparte istituzionale che al tavolo del negoziato certo ci sono degli errori del sindacato
Ma quando tu ti accorgi che i Cobas diventa una parte importante nel mondo della scuola e il risultato ed ottengono badate bene non è un risultato qualunque lo spostamento di dieci mila miliardi il bilancio dello Stato ma non per garantire livelli di miglioramento dell'efficienza dalla qualità dell'istruzione scolastica caro Covatta ma solo per premiare l'anzianità e l'anzianità se Dio vuole è qualcosa cui provvede la Provvidenza il buon Dio tu ne sa qualcosa più di noi
Ma mentre i sindacalisti gli uomini di governo dovrebbero provvedere a un altro aspetto perché se all'anzianità provvede il buon Dio a me spetta il compito di provvedere alle questioni di efficienza che si chiamano aggiornamento
Partecipazione orari di lavoro magari si lavori tre ore di più la settimana ti do un po'di più se ne lavori quattro grado ancora un po'di più
E non praticando la regola che non è nostro lo voglio dire a Giuliano Amato anche se non c'è che è quella dell'unificazione demenziali delle indennità pari perché in genere in questo lo specialista il Parlamento non il sindacato
E se qualche problema abbiamo noi e che qualche volta facciamo gli accordi con il governo
E cinque minuti dopo ci accorgiamo che siamo stati dei moderati perché c'è sempre un parlamentare c'è sempre una commissione parlamentare che provvede a rimettere a posto i torti che la trattativa sindacale definito scegliendo decidendo selezionando
I comportamenti
Dunque e con queste cose bisogna fare i conti banali bisogna fare i conti con una cosa che questa generazione o non l'ha mai conosciuto io appartengo a una generazione che ha visto negli anni Cinquanta esplodere il fenomeno dei teenagers di quelli che arrivavano dai tredici ai vent'anni ha la possibilità di avere un proprio ruolo del mercato e questa generazione ha cambiato gli usi costumi il mercato
Ebbe adesso ne rompe un'altra che è un fenomeno sconosciuto nella storia questo sì di questo si può parlare proprio come di un grande fenomeno inedito
Perché per la prima volta le statistiche registrano questo livello di età media che poi all'origine quasi tutti i mali delle della del del dei costi e dei punti del welfare su quando all'età media Riva all'accorciamo quando un'organizzazione come la mia
Organizza due milioni e duecento mila lavoratori e badate non sono tessere messe di nel cassetto perché è una delle parti più vivaci della nostra iniziativa sociale non c'è categoria che sappia fare meglio
Come dire il proprio mestiere in questo periodo di come lo fanno i pensionati guardate che cosa riescono a fare nel periodo la discussione della Finanziaria nel rapporto con il Parlamento con i parlamentari
Con
I gruppi sociali
Insomma
Due milioni e duecento mila che fanno vivere nel sindacato anche rispetto ad una crisi che pure si manifesta in altre categorie della cultura della solidarietà questo questo valore che il valore fondante della nostra azione da questo pone un grosso problema politico
Al sindacato propone anche i partiti non siamo più di fronte alla tradizionale contentino elettorale
Della leggina che definiva qualcosa sui minimi o sulla perequazione sulle pensioni d'annata siamo di fronte ad una svolta che impone una riconsiderazione politica dalla cultura del welfare nella quale come dire le forze politiche della sinistra devono essere al centro di questa battaglia
Per due ragioni su questo chiudo
La prima perché questo Welfare che abbiamo in Italia è un prodotto raffinato
Un gioiello politico
Di quella che è stata brillantemente definita la politica delle mance prodotta dalla Democrazia cristiana negli ultimi cinquant'anni da quando governa e cioè la capacità di questo partito di assemblare interessi diversi di dare un pezzo a tutti
A tutti i gruppi che emergevano gli facevano che mostravano la testa
E quindi di assemblare lo dentro un progetto politico che ha consentito a questo partito unico caso al mondo insieme a quello giapponese di garantire questo livello di continuità al governo
Partito debba oltre quarant'anni governa il Paese c'è un solo caso per quello del Giappone
Ma questore
Come dire il prodotto siamo ormai alla frutta di questa di questa la domanda
Bruno che come dire
A metà tra un tenta un esercizio politico ma anche con qualche venatura e Dio tanto per stare al tema del convegno si può chiedere a un partito che ha prodotto questi risultati di essere contemporaneamente la malattia e la medicina
Cioè possiamo chiedere alla Democrazia Cristiana di sfasciare il suo sistema di alleanze e di promuovere una grande riforma all'insegna dell'efficienza e della produttività ma all'insegna di nuovi guai Lori di equità e la repressione che tutte le polemiche sui tagli di questi giorni nascono e non saltano qui
Non nella impossibilità di mettere d'accordo De Mita e Giuliano Amato
Cosa che un giorno potrebbe anche accadere quello che è impossibile che accada il mettere d'accordo la cultura del rinnovamento del bar fare Cirino Pomicino perché Cirino Pomicino che fa il ministro
Della funzione pubblica assolva la stessa funzione che la volpe assorbe solamente a far la guardia del pollaio questo è il problema che ha questo governo e questo Paese alle soglie del Duemila
Parola a un professore universitario membro del Senato e presidente della Commissione e senato questo lavoro dal Senato professor Gino Giugni
Anch'io lascio il mio ruolo fuori di qua
Parlo parlo
Parlo come professore poco fa spiegava Carniti che una delle deformazione dello stato sociale è il fatto che
Impiegati pubblici tutti gli impiegati pubblici presenti in Parlamento vengono posti in aspettativa e conservano i due terzi dello stipendio
E quindi anche professori universitari beh non protesto come professore universitario perché professore universitario l'attività di ricerca il fondo si presume che la continuità
Protesto in nome di una considerazione di carattere generale
Che è quella che indubbiamente appartiene allo spirito di questo incontro di questo nostro convegno e che la considerazione la valutazione fortemente severamente critica del modo come lo stato sociale si presenta ai nostri occhi nella sua attuale struttura nel nostro Paese
Però rispetto alle critiche fondate sulle sulla logica delle contraddizioni
Tra realizzazioni e principi e sulla messa in dubbio anche dei principi come è stata brillantemente proposta dalla relatrice
Io volevo quindi richiamare l'attenzione dei presenti su una domanda che ritengo fondamentale per capire il problema
E cioè come e quale Este come si è formato il nostro Stato sociale
Qual è la matrice del nostro stato sociale di quello che vive in Italia
Perché questo stato sociale può essere paragonato è stato paragonato da Giuliano Amato
Ad uno Stato che esplica la sua Fortis la sua presenza la sua capacità di operare grandi trasformato trasferimenti della ricchezza
Atteggiandosi però come un Leviatano
In una scelta tendenzialmente livella Trichet dei principi ma poi in realtà fortemente corporativi Zatta delle loro applicazioni
Anche la conservazione dello stipendio agli impiegati pubblici parlamentari fa parte di questo contesto
Perché credo che il minimo di riflessione storica si impone lo stato sociale nasce sotto l'impulso di due le grandi tendenze che non sono quelle che originano dalla Carta Atlantica
E che daranno impulso allo sviluppo dello stato sociale in altri Paesi particolarmente del Centro e Nord Europa
Quindi a dove le spinte sono nate in primo luogo dal movimento operaio ma da un movimento operaio fortemente impregnato di una ideologia collettivistica
E non solo da dove questo mi sono preso il gusto e il piacere di rivedere recentemente alcuni testi dell'inizio del secolo
Che precedettero alla formazione del diritto del lavoro tedesco che poi sono i testi che facevano capo alla famosa afferrai filosofia al politiche di von Brentano
La parola più ricorrente in questi testi che colpisce antichi per avventura conosca poco tale lingua come me e collettivismo su
L'idea su cui si costruisce l'intervento dello Stato a riequilibrare i rapporti sociali e Lidia collettivistica
L'individuo quindi ha ricompattato nell'ambito del gruppo sociale di appartenenza
Il che poi coniugando sì Kobe l'egemonia marxista del movimento operaio significa viene ricompattato nell'ambito della classe
Vi sono anche
Molti autori dell'epoca che dicono che il rapporto di lavoro
Non esiste più come rapporto individuale ormai è diventato un rapporto collettivo perché tutti hanno lo studio stesse condizioni tutti
Hanno gli stessi trattamenti tutti devono avere la stessa paga il che poi tra l'altro non corrisponde affatto alla realtà
C'è da noi un'altra forte matrici
Che poi è quella che ha realizzato di più ma sfortunatamente ha realizzato ma e del solidarismo cattolico
Quaratesi solidarismo cristiano è all'origine di molti impulsi verso la costruzione della società del benessere che ne in Paesi in cui
Hanno operato attraverso la la libera manifestazione del pluralismo associativo ha ottenuto poi tutto considerato risultati anche molto positivi
E io sono il primo a sottolineare i valori positivi che ha avuto il solidarismo cattolico nel nostro Paese prima che i cattolici si impossessa sono dalla macchina statua
Perché quello che è stato realizzato degli anni che precedono l'impegno politico dei cattolici a indubbiamente un livello di dignità
Quantitativamente non paragonabile a quello che venne realizzato dal sindacalismo socialista ma certamente a un pivello
Vidi dignità qualitativamente proponibile su analoghi impianti in qualche regione se venne fatto anche molto di più
Il guaio in guaio grosso guaio si realizza il guasto si realizza
Quando questa ben questa concezione questa filosofia
Del solidarismo che al fondo donna una visione critica ma a un'antica concezione tra l'appeal pietismo sociale e la carità
Viene a congiungersi Condi enormi strumenti messi a disposizione dalla macchina statua
E qui si muovono due linee parallele non molto diverse tra di loro qui non vorrei apparire troppo severo del giudizio della brevità dell'esposizione Appia tirò cose che sono molto diverse tra di loro
Ma tra lo stato sociale dei di alcuni Paesi fascisti e lo stato sociale che si sviluppa in paesi a egemonia democristiana non c'è una grande differenza
Lo stato sociale in Italia intanto si sviluppa proprio sotto il dominio fascista
E viene poi ereditato dalla Democrazia cristiana che ne utilizza abilmente alcuni degli strumenti fondamentali
Facciamo un paragone con fascismo durato di più quello spagnolo
Non c'è molta differenza anzi
Il meccanismi di rigidità che il in Hispania vennero introdotte nel mercato del lavoro
Erano tali e tanti che l'avvento della democrazia ha determinato come prima operazione una forte di Ryu lei frutto del mercato del lavoro
Ebbene
Questo che cosa ha significato
Ha significato una linea tendenziale di degenerazione
Perché oltre tutto rispetto a questa visione solidaristica
Attaccata alla struttura dello Stato
E si presentava un grande capace contender anche Titti può dottrinale e di esperienza e di strutture ed istituzioni
Che era stato predisposto in Germania dal primo grande operatore in materia di stato e sociale che furbi che fuoco von Bismarck la prima legislazione sociale da quelli
Da questo strutture di tipo autoritario nacque in funzione tra l'altro antisocialista
E proprio in quegli anni venne celebrato in Italia un dibattito di grandissimo interesse
Tra quanti sostenevano la necessità di introdurre in Italia meccanismi di intervento diretto dello Stato ed esclusivamente gestiti dallo Stato in materia di assicurazioni sociali
E altri particolarmente qui importante fu importante ma perdente la battaglia di Marco Minghetti
Che invece puntavano sul pluralismo delle iniziative
Questa fu la prima sconfitta la seconda sconfitta fu naturalmente nel momento in cui i portatori del solidarismo
Impronte di origine caritativa si trovarono tra le mani strumenti che erano già di facile uso impiego ai fini di una nuova politica che non era la politica
Di dare a terra di operare soltanto i trasferimenti di ricchezza al fine di realizzare l'obiettivo etico di equità era la politica di fabbricare consenso
Ecco credo a un certo punto è un punto che gode Inc definibile in un punto ben preciso della storia
Il fenomeno si verifica della trasformazione dello stato sociale da uno stato che diretto a redistribuire ad uno Stato che è diretto a fabbricare dico secchi
Questo lo si verifica
Ecco discreta facilità quando si pensa ad esempio che uno dei meccanismi più perfidi per la creazione di questa fabbrica del consenso
Evitata dalla che istituti dalla allargamento dalla estensione delle prestazioni
A un numero sempre più largo di categoriche
Peraltro attraverso prestazioni sempre di per sé insufficienti a coprire il bisogno ma idonea a generare due fette una crescente domanda di aggiornamenti di Biso del bisogno e la formazione di forti organizzazioni di interessi che puntando alla soddisfazione di questi bisogni
Dopodiché il partito che riesce a porsi al al centro di questa domanda rispondere a questa domanda diventa un partito che i consensi Celia garantiti assicurati
Diamo la pensione di vecchiaia ai coltivatori diretti però dobbiamo della sufficiente avremo una costante domanda di adeguamento
Che si rivolgerà nei confronti di chi presenta la disponibilità a operare questi adegua bene
Riconosciamo come ampiezza le invalidità genere Remo la formazione di un enorme gruppo di di un fortissimo gruppo di pressione
Di forti gruppi di pressione come sono oggi le associazioni che raggruppano gli invalidi veri e anche quelli che tali non so
Io ebbi un'impressione nei corridoi del Parlamento che scosse definitivamente qualunque tentazione che potevo riavere il ritornare al marxismo degli anni giovanili
Negli anni settanta poi Ferrarato tutti erano tornate marxismo io ero stato vaccinato da quest'impressione
Che la Confindustria lì non conta niente
Che le voci che contano sono quelle delle associazioni imprenditoriali che raggruppano
Dopo un numero ampio di unità imprenditoriali che hanno bisogno di sovvenzioni e agevolazioni e altri tipi di intervento statuale
E le associazioni che rappresentano categorie protette
Queste ad una enorme voci un e norme in capacità di pressione è difficile riuscire a derogare le e posizioni a volte di giusta realizzazione del del del del del beneficio e a volte invece di ingiusto privilegio che si vengono a incrostata rei intorno a queste organizzazioni
Ecco quindi che ci troviamo di fronte ad uno Stato che ha una struttura su di fabbrica del consenso
E ha poi anche portato su di esse le tracce quindi tornò momento alla considerazione d'origine alla consegna una delle considerazioni iniziali le tracce di quella visione collettivista
Libè l'attrice che fu propria delle più lontane origini
Beh su questo posso dare un esempio concreto
La la la struttura della sanità
Ah sulla sanità della anche nelle sue
Origini Dong
Do più recenti
Di mi pare che Ottaviano Del Turco in un'intervista abbia affermato che è possibile tornare anche a forme integrative all'intervista Ottaviano hanno messo un brutto titolo Del Turco proporre il ritorno alle vecchie mutue
Ora le vecchie mutue così come le abbiamo conosciute noi per fatto generazionale era dopo essenzialmente lip-dub e alcune altre
Lì da me era una enorme carrozzone che vende costruito nel mille novecentoquarantatré nottate la data unificando tutte quante le società e le le mutue esistenti per il momento
Creando attraverso di esso una struttura
Elefantiaca mente burocratica che
Si chiede troppo il bund dissesto rispetto al quale la riforma sanitaria del settantotto fu un atto necessitato purtroppo potremmo dire
Pessimi risultati ma fu decessi tanto perché serbo i risultati sarebbero stati ancora peggiori se il sistema fosse continuato come
Però la riforma sanitaria del settantotto come venne concepito e il caso più tipico di applicazione di schemi di carattere totalizzante collettivistiche ma pensiamo al divieto delle camere a pagamento degli ospedali
Pensiamo al fatto che nella legge nel settantotto non è dato il minimo spazio il minimo riconoscimento alla mutualità volontari
Lui c'erano state anche proposte in questo senso no perché tutto si doveva risolvere dentro l'uso tutto dell'uso Dadullah al di fuori dell'usura
Questa era la logica che presiedeva a questa riforme
Ora secondo me rispetto a questo profilo che ci presenta lo stato sociale se vogliamo ricondurlo alla sua reale matrice etica di reietti coppole etica ma gli obiettivi che sono proprio di uno stato sociale
Forse il referente migliore resta ancora la concezione liberale dello Stato sociale il piano periferici
La affermazione dalla freedom from buoni contenuta nella carta Atlantic
E dico piano Beveridge perché il Piano Beveridge ha questa caratteristica di predisporre tutta una serie di prestazioni
Minime per la soddisfazione di va di bisogni tipizzati e questo mi sembra che in qualunque forma di evoluzione dello stato sociale dovrebbe essere previsto ma contemporaneamente
Forse non contemporaneamente forse tre anni dopo lo stesso autore del piano Beveridge scrisse un libro sull'azione volontaria riproponendo la mobilitazione delle capacità solidaristiche della gente per
Mettere in atto le provvidenze integrative che fossero ritenute necessarie
E quando quando si parla oggi di previdenza integrativa ci si rifà questa concezione
Ed è a questo che secondo me bisogna lasciare spazio
Non solo la previdenza integrativa e qui non parlo in nome e per conto delle assi delle compagnie di assicurazione
Anche in materia di sanità c'è spazio per forme integrativi
Però è chiaro che condizione invece issare via per fare creare spazi a queste forme integrative che quanto meno abbisognano di una qualche agevolazione fiscale
è l'eliminazione di quelle aree in cui il sistema si è si è espanso in maniera impropria
Trasformando le beneficio che viene dato a copertura di un bisogno in una vera e propria forma di privilegio oppure in una banalissima forma di spreco
Bene a questo punto io posso dire che non mi dispiace per nulla la proposta degli esperti ditemi
Non analiticamente intendiamoci qualche punto può essere messo in discussione per la parte che riguarda gli aspetti previdenziali trovo che c'è dentro da linea di coerenza
E la trovo abbastanza accettabile
E devo dire che e necessario operare nella direzione detta
Proprio perché la direzione dei tagli e quella che permette la concentrazione da un lato sui bisogni essenziali dall'altra parte la liberazione di risorse per ritornare a forme di carattere integrativo ma volontaristico
Direte non riusciremmo mai ad abbattere il muro delle resistenze bene io concludo riferendo soltanto due episodi in cui forse senza accorgercene abbiamo fatto storia
Come tutti i protagonisti della storia non ci si accorge quando la si crea
Beh uno abbastanza visto qualche anno fa del cinque anni fa Bolin volle liquidazione
Ricordate le resistenze che vi furono oggi c'è qualcuno ancora che si lamenta di questo fatto
E passato è passato è stata accettata è stato assorbito dal corpo sociale
E quattro anni fa in una memorabile seduta in approvazione della legge finanziaria mi pare dell'ottantaquattro in pratica vendono abbia aboliti gli assegni familiari così come erano stati istituiti del mille novecentotrentaquattro
E le proteste furbo forti intense la resistenze della sinistra in sede parlamentare furono altrettanto tre tanto dure
Eppure queste resistenze una volta vinte diedero luogo ad una generale accettazione quanti di voi goduto di un trattamento da lavoro dipendente pubblico o privato si sono accorti che non ci sono più gli assegni familiari nelle loro buste paghe
Beh mi sembra che sia stato un disastro per le vostre famiglie credo di no in compenso è stato un recupero di risorse da parte dello Stato
Ed è stato possibile ricco di centrare un po'di risorse in una forma di assegno per il nucleo familiare che io ritengo che possa avere un serio avvenire perché in questo pur senza aderire a certi presupposti di carattere familistico che presiedono
A ad alcune visioni solo da pienamente d'accordo con Gormiti risolve Emilio corrieri circa la necessità che questo stato sorveglia dia una faccia una politica per la famiglia queste qua
La conclusione volesse soltanto questo analizziamo le origini storiche ci accorgiamo di una serie di premesse dottrinali che ci hanno conditi ideologia e che ci hanno condizionato ci accorgiamo di una serie di eventi storici che hanno condotto hanno creato i i contenitori di una degenerazione del sistema
Di una serie di impieghi del sistema in una funzione totalmente distorta rispetto a quella originaria perché lo stato sociale e chiaro crea anche dei consensi ma non deve essere l'istituzione preposta alla creazione del consenso
Verifichiamo da esperienze molto recenti che alcune operazioni sono possibili pasta vuole
La parola al professor Luciano Benadusi responsabile del dipartimento di densità ricerca del feto socialista
Allora
In questo andamento un po'di corsivo della discussione
Io tornerò a parlare
Di uno dei casi del funzionamento del Welfare State italiano
Il caso dell'istruzione che è stato già affrontato dal compagno Covatta
Ne parlerò però in termini più generali
E astratti cioè collocando mi un po'a monte rispetto alle considerazioni fatte prima da Covatta
E cercherò cioè di annodare
Un legame tra le considerazioni iniziali
Parte da Elena canaglia e le questioni di rapporto tra etica pubblica
E politica che si pongono nel caso dell'istruzione è un caso particolarmente interessante
Perché esso presenta delicati e molteplici problemi di etica pubblica
Forse più di altri settori delle quali tre poli senz'
E questo per una serie di motivi
Innanzitutto perché l'istruzione è un settore che persegue finalità multiple
Che vanno definite
Ponderate
E Albizzate alla luce di scelte di valore
è un settore che persegue finalità di carattere collettivo e di carattere individuale finalità sociali economiche culturali e perfino politiche
Secondo perché interviene e della sua peculiarità
Sui processi di formazione degli orientamenti di valore
E cioè non è soltanto oggetto degli orientamenti di valore ma è anche in qualche modo un agente degli degli orientamenti di valore
A esplicitamente o no consapevolmente o no una funzione di socializzazione morale non di sole istruzione ma anche di educazione
Per taluni anzi la funzione socialmente più importante della scuola è proprio quella
Di ordine morale etica e non quella di ordine cognitivo ma questo e discutibile
Per questo particolarmente complesso intreccio tra problemi di etica e politiche dell'istruzione
Deriva una caratteristica che noi abbiamo visto costantemente all'opera nelle politiche dell'istruzione nel nostro come in altri Paesi cioè la frequenza
Delle dispute di principio che a volte si trasformano in veri e propri e guerre di religione
Recentemente appunto abbiamo avuto la guerra di religione sulla religione
Vi sono però due dimensioni del rapporto tra etica pubblica e istruzione
Che in questo momento sembrano particolarmente critiche
E io di queste cercherò brevemente di occuparmi la prima la questione della socializzazione ai valori
E la seconda è la questione della regolazione della stratificazione sociale e cioè delle disuguaglianze
La socializzazione i valori
Come dicevo prima essa rappresenta una delle funzioni precipue delle funzioni più significative dei sistemi di istruzione non a caso i sistemi di istruzione sono storicamente nati quasi ovunque in un rapporto di intreccio e di simbiosi con i gruppi religiosi
Non a caso i sistemi pubblici distruzione
Sono nati in connessione con la formazione degli Stati nazionali
Non a caso esisteva un legame che la ricerca compare artistica ha confermato
Un legame per certi aspetti problematico ma un legame reale tra sviluppo dell'istruzione
Stabilità e sviluppo della democrazia
Si pone però per quanto riguarda questa funzione di socializzazione ai valori
Innanzitutto un problema assai complesso
Che è un problema che ricorre nelle questioni di etica pubblica e cioè il problema del rapporto tra identità e diversità
A questo problema
Si danno risoluzione i possibili
Una soluzione di identità identità dei valori
Identità etica
Nelle unità scolastiche e anche nel sistema scolastico complessivamente considerato ed è diciamo l'assoluzione totalitaria la soluzione più pus
Vi è una seconda soluzione che quella della identità nella unità scolastica
Che si accompagna con una diversità nel sistema scolastico
Ed è la soluzione tradizionale della scuola cattolica il pluralismo delle istituzioni e non il pluralismo nelle istituzioni
Vi è poi una terza soluzione che è quella della identità e insieme della diversità sia nell'unità scolastica che nel sistema scolastico
La scuola pubblica potrebbe conformarsi a quest'ultima soluzione
Ma in Italia e non solo in Italia il timore per le prime due soluzioni
Una totalitaria l'altra imperialistica
Nonché il burocratismo formalistico e uniformi tante di cui questa mattina si è così a lungo parlato proprio di una certa concezione del Welfare State
Hanno spinto il modello della scuola pubblica verso una quarta soluzione
Che la soluzione del neutralismo o degli indifferenti Isma'rispetto ai valori della asetticità
E cioè un modello e implica la rinuncia alle educare e la riduzione della scuola soltanto alla funzione dell'istruire
Ciò che le consente un'identità formale
Necessaria per sorreggere la sua pretesa di produrre certificazioni formalmente vincolanti
Quali sono i titoli di studio
Ha valore legale ma in realtà lascia la diversità ivi compresa la diversità etica in una sfera sommersa fuori da ogni trasparenza e fuori da ogni controllo
Molte ricerche sociologiche che si vanno compiendo nel nostro paese sulle unità scolastiche mostrano come c'è molta più diversità tra terra e cielo c'è molta più diversità nel sistema scolastico italiano di quanto la sua pretesa di uniformità formale non lascerebbe supporre solo che si tratta di una diversità anarchica non trasparente non programmata e non controlla
Il controllo viene esercitato eccezionalmente in modo repressivo
Come nei casi che ricorrentemente sì manifestano nell'opinione pubblica l'ultimo dei quali quello di cui piuttosto curioso di cui hanno parlato
Nei giorni scorsi i giornali della insegnante di vicenza oggetto di una di una di una denuncia giudiziaria da parte delle famiglie di un suo allievo
Sia il neutralismo
E cioè questa quarta sull'evasione sulla quale sia andata appiattendo la scuola pubblica
Sia il totalitarismo o l'integralismo
Sono modelli insoddisfacenti dal punto di vista di un'etica laica razionale ragionevolmente pluralistica
Ma a mio avviso lo sono anche dal punto di vista di un approccio cristiano
Al problema dell'educazione della stessa educazione morale che voglia essere un approccio opposte conciliare e per ciò stesso post costantiniano
E che sia attento quindi a non identificare meccanicamente
Fede religiosa cultura anche etica politica e pedagogia hanno stabilire un rapporto di connessione gerarchica o Brigante rigido non differenziato da queste quattro dimensioni
L'una e l'altra quindi
Sia la la concezione etica laica sia la concezione etica cristiana anche se in forme e misure diverse potrebbero spostarsi verso la terza soluzione il terzo modello quello che io chiamavo della
Identità e insieme diversità sia nell'unità scolastica sia nel sistema scolastico conciliando da un lato l'impegno etico nei suoi vari aspetti antropologici ma anche ambientalistici
E dall'altro il pluralismo il pluralismo della tolleranza del dialogo dell'argomentazione
Un altro problema che si pone a questo livello cioè a livello della funzione di socializzazione
Di socializzazione ai valori della scuola
è invece più propriamente interno alla cultura laica e socialista ed è il problema posto dalla diversità esistente tra una pedagogia liberale e una pedagogia socialista
Basti molto schematicamente
Riferirci
Alle caratteristiche dell'individualismo e della competizione che sono proprie di una pedagogia liberale e alle caratteristiche del comunitarismo e della cooperazione che sono proprie di una pedagogia socialista
La necessità di una sintesi tra queste due dimensioni e la possibilità stessa di una sintesi tra queste due dimensioni
Non può essere esclusa
Io concordo per esempio con quelle affermazioni di
Alcuni
Filosofiche Holyfield l'etica contrattualistica che sostengono appunto la conciliabilità
Della cooperazione del conflitto questa tesi che ha una portata più ampia
Potrebbe tradotta a livello delle pedagogia scolastiche offrire una ipotesi appunto di sintesi di ricomposizione per queste due pedagogia
Tuttavia l'equilibrio tra queste due visioni pedagogiche è un equilibrio che non può essere certamente cristallizzato in una formula unica
Che non può essere perseguito se non in forma articolata e diversificata e con accentuazioni e specifiche azioni diverse a secondo dei diversi sottosistemi a seconda delle diverse unità scolastiche
Nelle quali questo equilibrio
Può essere cercato quando si assuma appunto una concezione non centralistica il rigida e uniformi Zan tema una concezione pluralistica del sistema scolastico
Questo e le considerazioni che si facevano prima
Possono fornire l'argomento a una fondazione dell'autonomia scolastica dell'autonomia delle scuole dell'università che non sia soltanto un punto un'autonomia amministrativa
Un'autonomia finanziaria un'autonomia organizzativa ma sì anche un'autonomia culturale e un'autonomia pedagogica in una certa misura anche un'autonomia etica
Cioè la possibilità di specificazioni diverse del progetto educativo anche all'interno del sistema pubblico in un rapporto in cui i diritti dell'utenza nella scelta dei progetti educativi riassumano
Quella funzione che una concezione della politica scolastica come diceva Covatta tutta centrata sull'offerta ha fino a oggi disconosciuto
E quindi
Autonomia delle scuole e un'impostazione dei cunicoli delle pedagogia e degli stessi modi di organizzazione della vita sociale nella scuola che mettano in valore rendano trasparente la componente valoriale della educazione
Ecco l'altro aspetto di rilevanza
Particolarmente critica delle questioni di etica pubblica nell'ambito delle politiche dell'istruzione è come dicevo prima quello della regolazione della stratificazione sociale della regolazione delle disuguaglianze
Anche questa è tradizionalmente sì riconosciuta come una delle funzioni precipue della scuola che non è soltanto un'agenzia di socializzazione ma anche un'agenzia di filtro di allocazione degli individui nella scala sociale
Abbiamo avuto a lungo nel dopoguerra anche in Italia il prevalere di due utopia un'utopia positiva è un'utopia negativa
Utopia positiva che ha visto la scuola come la panacea di tutte le disuguaglianze di tutte le iniquità
Come una sorta di strumento di strumento catartico per la trasformazione del sistema sociale l'utopia negativa che ha visto la scuola come una perversa li produttrice
Di tutti i privilegi di classe di razza di sesso e quant'altri
In effetti la scuola non riproduce solo una struttura sociale ma la rielabora e in questo modo rielabora anche il sistema delle disuguaglianze e qui sorge il problema di orientare ordinarie questa funzione rielabora attrice secondo il principio dell'equità
Ma cosa significa equità in educazione quale rapporto ha il concetto di equità con le diverse nozioni di eguaglianza che da ha sempre si confrontano nel dibattito pedagogico e politico sull'educazione
Ecco ricordiamo le due principali nozioni di eguaglianza che si sono confrontate che continuano a confrontarsi in questo settore
L'eguaglianza dei delle opportunità e l'eguaglianza dei risultati l'eguaglianza relativa dei risultati perché l'eguaglianza assoluta dei risultati è una pretesa totalizzante che può essere stata formulata ma che poco a che vedere con una visione realistica della equità
Allora queste due concezioni
Che
Sono state tra loro in qualche modo in conflitto
Per cui diversi Paesi hanno sperimentato questo conflitto come una difficoltà nel procedere sulla via di una maggiore equità scolastica penso ad esempio ai conflitti che attorno a questo dilemma si sono scatenati in Inghilterra
Questo dilemma mi sembra che possa essere validamente superato
Nella linea indicata dalla concezione cotto in contrattualistica dell'equità
Sulla base di postazioni come quelle di rozze applicate all'educazione in quanto esse consentono di coniugare in qualche modo questi due ideali e una sintesi tra questi due ideali si può tradurre a mio avviso nelle seguenti tre proposizioni normative primo eguale diritto di tutti a una sempre più elevata cultura di base come bene sociale primario corrispondenti a un bisogno generale
Preliminare rispetto alle diverse esigenze e preferenze soggettive cioè liste rispetto alla diversità dei piani di vita
Questa identificazione tra i beni primari non di tutta l'istruzione di tutta la formazione ma soltanto di un settore dell'istruzione distruzioni di base
Mi sembra una collezione rispetto al modello universalistico del welfare applicato all'educazione che è stato dominante in diversi Paesi nella negli anni precedenti
Ciò significa che all'interno di questo settore dell'istruzione che è un settore che si deve innalzare i ma che non comprende tutto il sistema dell'istruzione anche perché il sistema di istruzione a sua volta si proietta su tutto l'arco della vita
Significa in questo settore dell'istruzione nell'istruzione di base
Una eguaglianza relativa di risultati non vi sole opportunità cioè se e nella misura nella quale l'istruzione è un bene primario è un bene di cittadinanza e dove abbiamo visto l'istruzione di base
Qui deve valere non solo il principio meritocratico dell'eguaglianza dell'opportunità cioè vincano i migliori ma deve valere anche il principio di una scelta eguaglianza di risultati cioè che tutti raggiungano un certo livello di competenze culturali che sono quelle necessarie per la libera realizzazione di successivi diversi percorsi di istruzione e di vita
Se vogliamo riassumere in un termine che non è forse esaustivo ma il più significativo questo bene primario lo possiamo riassumere nella concetto di imparare ad apprendere
Se l'obiettivo di imparare ad apprendere non viene acquisito da tutti la possibilità di una diversificata
A di un diversificato conseguimento di piani di vita di chance di vita diverse attraverso ulteriori fasi anche di formazioni diventa impossibile ecco a questo livello vale quindi un principio di omogeneità e di unitarietà
Seconda proposizione deroghe da questo principio e quindi accettazione delle disuguaglianze dei trattamenti
Sono accettabili se
Formulate nel l'interesse di tutti e in primo luogo a favore dei gruppi svantaggiati e qui opera un principio di differenza che si vede bilanciare i con il principio di unitarietà
Cosa significa questa seconda proposizione significa per esempio diversità di stili di insegnamento in relazione alla diversità di stili di apprendimento presenti in una popolazione scolastica differenziata
Significa individualizzazione dell'insegnamento
Significa politiche di educazione compensatoria a favore dei gruppi più svantaggiati significa gratuita selettiva e non generalizzata delle prestazioni scolastiche
La terza proposizione quella che
Riguarda il la fascia distruzione posto obbligatoria superiore rispetto alla istruzione di base
Qui ciò che va tutelato a mio avviso è invece l'eguaglianza delle opportunità
E cioè la possibilità di perseguire diversi obiettivi di istruzione e diversi piani di vita
Che siano in relazione sia le proprie preferenze soggettive sia le proprie capacità e i propri meriti e quindi con un criterio che è un criterio di meritocrazia da un lato e di soggetti di trazione dall'altro
A questo proposito ci sono certamente di grossi problemi d'eguaglianza non si può dire che l'eguaglianza delle opportunità così intesa sia garantita nelle fasce distruzione posto obbligatoria nelle pena nelle fasi di transizione tra scuola e lavoro e nelle strutture lavorative
La razza la classe o il ceto il sesso la residenza condizionano ancora pesantemente le chance di vita degli individui anche attraverso il sistema istruzione
Questa sintesi di liberalismo di socialismo e l'idea di equità implicita nelle grandi riforme scolastiche della socialdemocrazia svedese sopra
Che ha tentato appunto di conciliare di quegli Anza dei risultati con l'eguaglianza delle opportunità
Essa però in Italia tarda trovare accoglimento di traduzione pratica per diversi motivi primo perché il nostro welfare e tra quelli che hanno dato meno priorità la questione educativa
Come ci ha mostrato con la sua analisi comperati istiga i denari mer
Italia e uno tra i Paesi forse quello che maggiormente presenta queste caratteristiche ai Paesi occidentali che ha cercato di realizzare il welfare più attraverso una redistribuzione
Delle prestazioni della previdenza sociale che non attraverso lo sviluppo dei sistemi educativi in una prospettiva appunto di eguaglianza delle opportunità sociali
Questa seconda scelta invece è stata caratteristica di società come quella americana e anche di società europee successivamente come quella svedese
Ciò ha significato e l'espansione pur molto rapida della scolarizzazione di massa nel nostro Paese
Avuto livelli inferiori a quelli di altri Paesi e si è lasciato alle spalle iniquità e disuguaglianze maggiori di quelle registrabili in altri Paesi
Una seconda causa di ritardo
E data dalle resistenze conservatrici che hanno bloccato più volte le politiche redistributive mirati all'equità nell'istruzione
Penso ad esempio alla posizione che tuttora la Democrazia Cristiana
Mantiene
Sulla questione dell'innalzamento dell'obbligo scolastico e della riforma in senso più unitario
Della secondaria superiore la difesa di una diversità di canali alcuni dei quali culturali gli altri invece già professionalizzanti nel in quello che dovrebbe essere il biennio del prolungamento dell'obbligo
Che la ragione che ha impedito il varo di una riforma fondamentale come la riforma della scuola secondaria che in Italia è praticamente e da un quarto di secolo bloccata al palo di partenza nel Parlamento del nostro Paese
La terza causa e ultima e l'atteggiamento più volte tenuto dalla sinistra massimalista che ha puntato su un egualitarismo uniformi disarmante demagogico e dagli effetti perversi
Basti pensare alla posizione a lungo tenuta dal partito comunista conto l'autonomia di scuole e università e colto l'articolazione di sedie livelli dell'istruzione post secondaria solo di recente
Solo in questa legislatura ad esempio notiamo alcuni ripensamenti nella posizione comunista rispetto a questi problemi l'insieme di queste cause di altre a a mio avviso paralizzato e continua a ritardare la realizzazione del nostro Paese di politiche scolastiche indirizzate a una equità quale quella appunto che sintetizzando il pensiero
E Tyco liberale quello socialista sembra la più adeguata a paesi complessi e diversificati come i nostri a queste cause si aggiungono peraltro al cause diverse di ordine storico e sociale che adesso non è il caso di ricordare
Allora volevo avvisare che dopo l'intervento di Saverio avveduto pallida Edwin fletcher e le conclusioni Santo inutile da Pierre Carniti
La parola al professor Saverio avveduto direttore di Politeia
Caro Presidente
Mi pare di capire che il mio intervento quello conclusivo della serie chiamiamo istituzionale e allora approfitterei del fatto che sono quasi l'ultimo
E del fatto che
Qualcuno dei destinatari
Di un mio leggero stradale
Non è più presente per consentire un'insolenza
Io non capisco caro Presidente questa moda della Sciarelli se stessi fuori della porta
Io fuori della porta ho lasciato soltanto stamane il mio soprabito e il mio cappello
Ho l'impressione che in qualunque nostra manifestazione
Noi abbiamo il dovere di portare tutti noi stessi
E non distinguere le funzioni di ministri
Con l'imprinting che esse hanno dato al mio lavoro di pubblico amministratore e di professore universitario e di essere giudicato quindi
In tutta l'interezza della mia personalità senza distinzione da scolaretto diligente
Quale sono sempre stato
Io ho cercato di leggere attentamente il compito che mi era stato assegnato quello di indagare sul fallimento degli intenti egualitarie dello stato sociale italiano
Questo è stato fatto in vari campi in maniera egregia da tutti gli oratori che mi hanno preceduto
Io cercherò
Nel breve tempo al quale mi legava nostro moderatore di offrirli un profilo che se per contenuto si riallaccia ai problemi della formazione della ricerca nei quali ho speso qualche anno della mia vita
Tuttavia vuole avere un impatto sul sociale impatto sul regola significa sostanzialmente questo caro Presidente
Significa capire che dietro i processi di formazione e di ricerca
Sì soprattutto un problema di potere
Forse noi non abbiamo messo adeguatamente in luce il fatto che la stratificazione sociale lavorano parlato Covatta adesso con la sua ben nota competenza Benadusi
Risponde esattamente ad una collocazione
Che ha le sue radici
Nel sapere
Potere significa oggi sapere ha significato sempre sapere continua significa ancor di più oggi che vedete una serie storica coerente
In tutto questo discorso
Dell'equivalenza fra sapere avvenire e potere
Ed è una sede storica molto obiettiva molte volte al grande pubblico arrivano le rielaborazioni di vari istituti di ricerca smaglianti nella forma
Ma i contenuti sostanziali stanno
E i documenti dell'Istat in quelle della Banca d'Italia in buona parte nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana
Elezioni in documenti di base di difficile lettura di lettura sgradevole ma che il fotografo esattamente la realtà del nostro Paese se aggiungete a questo l'insieme dei documenti di livello internazionale mi riferirò ad uno di questi documenti fra qualche minuto avrete un panorama obiettivo obiettivo nel senso della obiettività scientifica oggi raggiungibile e cioè l'obiettività della coerenza interna del sapere scientifico de qual è la situazione almeno dal mio punto di vista del nostro Paese oggi nell'area che sto prendendo in considerazione
Molto semplice
Chiara e forse ancora più drammatica di quanto non sia venuto fuori degli interventi di Covatta di Amato e di Benadusi chi in particolare
Sostanzialmente questa sia Adamo in una condizione di divaricazione sociale e culturale granate
Questa situazione di divaricazione sociale culturale e grave non è soltanto attuale ma addirittura si è aggravata ecco questo è il punto che probabilmente Gigi Covatta avrebbe potuto utilmente considerare se ci riferiamo al fatto che le cifre Daloui citate
Il trenta per cento di fuoricorso la stabilità dei settantacinque mila laureati l'anno la situazione degli assegni di studio e così via e cari amici una situazione che nel mille novecentottantanove vede aggravanti indistinto rispetta venti venticinque anni fa
Non posso ovviamente per ragioni di
Brevità
Fornirli le leggo statistico anche perché avete dovuto digerire parecchi statistiche oggi ma i dati che vi indico sono controllabile da voi tutti
Un esempio di aggravamento o di stabilità può cominciare dal top level della nostra struttura universitari e di ricerca le pubblicazioni scientifiche del nostro Paese
Sul finire dell'ottantotto l'OCSE ha pubblicato un volumetto in cui sono messe a raffronto le pubblicazioni scientifiche dei maggiori Paesi industrializzati se avessi ventiquattro Paesi leader che formano il trotto
Dell'OCSE
E dall'insieme
Comparativo delle pubblicazioni scientifiche tra il mille novecentosettantuno sessantuno ottantuno ed infine l'ultima ottantaquattro
Emerge ovviamente l'incontestato e incontestabile e forse neppure significativa superiorità americana
Gli americani si collocano con una media di cento mila pubblicazioni scientifiche l'anno ma ovviamente dobbiamo proporzionare il prodotto scientifico alla dimensione del Paese che lo produce
E qua la dimensione nella quale noi ci collochiamo e quella voi lo sapete dei Paesi industrializzati
Paragonabile al nostro bene noi produciamo in media un terzo o al massimo le mie la metà a seconda degli anni a scalare delle pubblicazioni scientifiche dei Paesi con noi a noi comparabili cioè della Francia della Germania federale dell'Inghilterra in posizione aggressiva anche rispetto a noi si collocano i neo Cummings i Paesi emergenti
Collocando in quest'area il Canada l'Australia e qualche altro Paese minore
Capite quindi che
Se il nostro Paese esprime una potenzialità economica che ci fa collocare al quarto quinto e sesto posto immaginate voi qual è
E una Pozzo potenzialità di produzione scientifica che di un terzo inferiore alla nostra potenzialità economica ci deve essere pure una ragione ecco la ragione
E quella che noi non abbiamo fatto finora
Nonostante i cambiamenti epocali o meno epocale di regime né una politica dell'università né una politica della ricerca scientifica voglio dire che nel nostro Paese ci sono in sostanza
E le potenzialità nella ricerca e nella formazione superiore che non sono espresse nella Massa nella media certamente ci consoliamo del premio nubi Nobel XY
Magari non ricordando per carità di patria che se anche il nome di questi premi Nobel e italiano che il contenuto e i posti in cui è stato conseguito ahimè molte volte non è italiano
E non li mettiamo in opera a livello politico perché qua e il discorso caro Presidente i meccanismi perché la nazione italiana come tale
Colmi questo distacco strutturale chi può colma
Con molta onestà stamattina Giuliano Amato parlava
Della resistibile ascesa
Delle varie Pussy sociali all'assalto della diligenza collettiva e io ho avuto veramente
Un'enorme soddisfazione quando subito dopo Giuliano Amato ha aggiunto
Che il ruolo del politico deve essere recuperato
Perché la situazione cambia
Allora noi tutti
Destinatario di questo discorso aspettiamo
Che i politici
Che abbiamo sentito oggi recuperino questo ruolo perché certamente e non per scaricare sulla figura del politico quelle che sono sue responsabilità istituzionale certamente noi dobbiamo attendere il tipo di proposizione per modificare questo trend è colmare questo gatto proprio dall'azione politica
Andiamo un momento
Lo sguardo alla situazione globale del Paese
Negli interventi che mi hanno preceduto non ce n'è traccia me ne compiaccio perché forse questo mi dà un modo di sottolineare questo fenomeno il livello di i ritenersi del nostro Paese
Cioè un paese di sessanta milioni di abitanti quale tipo di cultura complessiva media a anche qua i dati sono quelli dell'Istat anche se poi i vari istituti prestigiosi rimasti ferrovia elaborano e li presentano attraverso la televisione bene
I dati dell'Istat sessantuno settantuno ottantuno e poi con la proiezione del due per cento fino all'ottantasei
Si dicono che la situazione e tremendamente quella nel sessantuno era intestato rispetto alla massa dei film il Trentino Alto Adige nell'ottantotto trovati in Trentino Alto Adige
Col fatto che nel sessantuno nel Trentino Alto Adige il livello di liberarsi era del nove e qualche cosa ad essere dello zero virgola cinque
Alla base troviamo nel sessantuno
La mia Sicilia
Seguite dalla Calabria e dalla Basilicata
Oggi caro Mario l'ultima della graduatoria Valentini la base la la Calabria
Gli ultimi tre in graduatoria sono sempre quelli Sicilia Calabria e Basilicata
E allora
Allora il discorso non è più di proposizione di carattere ideale o se vogliamo analitico il discorso che di azione precisa perché cambi questa realtà
Che cosa può fare cosa dovrebbe fare un riformismo
Forte se volete medio o debole chiamiamolo un riformismo moderno per quel perché questa situazione cambi noi abbiamo evidenziato alcuni valori Politeia le ha portate avanti al pubblico italiano e il primo dei valori
Argomentati documentati da Politeia e tradotte poi anche sullo Ricordi Luciano parecchi disegni di legge che portano la firma dei nostri parlamentare quello dell'autonomia
Nel qua amici dobbiamo chiarirci le idee il varo dell'autonomia lo condividiamo tutti
Ma
E facile condividerlo quando siamo dinanzi ad alcune proposizioni
Ideale
In realtà la nostra controparte
Non accetta il valore dell'autonomia
E io sono stato veramente inquietato quando ho sentito Giuliano Amato stamattina il quale parlava me lo sono appuntato questa sua frase perché mi sembrava pericolosa per me
Probabilmente lo diceva in senso freudiano psicanalitico noi non ci libereremo mai dal modello napoleonico
Questa è una frase che Giuliano ha detto stamattina e forse profondamente vera cari amici perché siamo legati a questo modello napoleonico
Sotto il profilo ideologico se volete
Ma anche sotto il profilo dell'equilibrio dei poteri e delle responsabilità fra il ministro dell'istruzione
Il Rettore delle università i provveditore agli studi e così via c'è come un palleggiamento uno scarico di responsabilità per cui è più comoda questa situazione di autonomia sperata
Rispetto alla autonomia reale e perché l'autore mi reale cambia completamente le carte in tavola
Siamo tutti innamorati del modello anglosassone ma io cari amici
Ho fatto due corsi allo IOR Universities terzo lo farò l'anno venturo
Ma per fare il mio corso il professore che è stato mio sponsor ha dovuto trovare gli allievi indurli a preparare a pagare per il mio corso
E noi veramente qua dobbiamo capire che autonomia per l'università significa per esempio
Che i fondi dello Stato hanno un tipo di organizzazione totalmente diversa che lo Stato può avere la stessa funzione che il governo federale ha negli Stati Uniti e cioè non pagare in media mille ben metabolismo basale per le università
è chiaro che in questo modo si può fare una differenziazione che diceva Giuliano fra professore di ruolo a o di superare che meritano stipendi di ruolo a e stipendi diritto ruolo supera e professori magari che fanno un'onesta ricerca ma che meritano probabilmente trattamenti economici differenziati
Autonomia significa quindi capacità di autoregolarsi ma di trovare anche le proprie fonti di finanziamento pur lasciando ovviamente allo Stato al Governo chiamiamolo federale nel nostro caso come nel caso americano lasciando al governo centrale alcune responsabilità che non solo quelle dello Stato
Accentrato di oggi
Dopo l'autonomia altri valori ma certamente quello dei contenuti culturali nuovi dei programmi lì si gioca l'avvenire del nostro Paese
Altro target culturale e valoriale
La dimensione internazionale
Dobbiamo renderci conto che non soltanto per la ricerca e per l'università il governo dei processi culturale del mondo contemporaneo non passa più attraverso gli Stati nazionali ma attraverso l'organizzazione sovranazionali dobbiamo capire quindi che c'è un governo internazionale nella formazione dei processi culturali al quale dobbiamo adeguarci per non parlare ultimo valore targhette
Delle nuove tecnologie educative che possono radicalmente cambiare il nostro quadro
Ecco vogliamo muoverci in questo senso ex voglio muoversi in questo senso che mi pare un obiettivo di un riformismo medio
Che appena appena efficiente e allora i modelli di valore che passano sotto gli ho sui nostri occhi non capo non non significano più nulla poco fa Luciano Benadusi ricordava il caso luogo è veramente un caso emblematico lo dobbiamo essere grati al consigliere comunale socialista di vicenza che ieri ha messo in vendita io spero di pubblicarli procurarmi al più presto
Uno documento che sembra impressionante su tutto il caso Longo
Ma che cosa abbiamo fatto noi intellettuali di sinistra sul caso Longo se non tacere
Il caso Longhi emblematico ci sarebbe voluto un proiettile ci vorrebbe almeno un Franco Fornari
Per capire quante
Cose ruotano attorno attorno a questo caso Longo i valori di una famiglia tradizionale
Che diffida il figliolo caro guardare la professoressa perché potrebbe attentare alla sua purezza
Il volo della magistratura
Riconosciamo che ha ricondotto il caso Longo nella sua realtà effettuale finora ha tolto la patria potestà incinta al ai genitori
L'atteggiamento del ministero sul quale non abbiamo taciuto
Ministero che demonizza la professoressa la caccia via dall'insegnamento o
Dobbiamo aspettare prego
Sospendo il cacciavite bassa siamo la cancelleria l'insegnamento per sospensione certamente penso che ci rivedremo quando la professoressa sarà riammessa
Auguriamoci
Con un giusto riconoscimento del fatto sostanzialmente importante caro amico
E cioè del fatto che ogni ragazzo ha diritto alla sua evoluzione culturale perché a diciott'anni l'abbiamo fatto ognuno di noi la rivoluzione culturale se non l'abbiamo fatta ordine non siamo maturati abbiamo legato una realtà consolidata e ci siamo costruiti la nostra personalità questo è un profondo valore etico che è stato offeso questo sì un vulnus
E stato offeso dalla vicenda di vicenza
Altro monumento immediato la questione dell'ora di religione
Certo abbiamo fatto la guerra di religione o meglio non abbiamo fatto una guerra di religione o meglio meglio hanno fatto la guerra di religione
E chi l'ha vinta questa guerra di religione Luciano
Ma certamente le sinistre
E le sinistre hanno accettato che l'ora di religione entrasse come o restituzione alla scuola materna la scuola materna che non è scuola
Che solo prescuola che in una materia che non a quadri orario la scuola materna a oggi due ore di religione obbligatorio le sole due ore istituzionale
Abbiamo accettato tutti della sinistra e allora mi chiedo amici
C'è un limite alla Realpolitik
è tardi mi dicono vi chiedo scusa debbo chiude
Chiudo subito presidente
C'è un limite alla Realpolitik
Non lo so
Noi abbiamo accettato di salvare
Il ministro Falcucci con un voto di fiducia
Del Parlamento italiano
Non abbiamo fatto la guerra di religione
Il paradosso è questo che la guerra di religione oggi la fanno gli altri la famiglia religiosa
Forse noi laici abbiamo perduto il gusto delle guerre di religione ma ricordatevi che la prima crisi di governo
Sulla scuola fu fatta per l'istituzione della scuola materna
La facemmo noi
Socialisti dopo questa
Crisi di governo nacque la scuola materna statale
Ci sono dei passaggi in cui bisogna pagare un dazio bisogna pagare un biglietto d'ingresso
Riflettiamo
Se eccome dobbiamo pagare ti divieti di ingresso perché la situazione che vi ho descritto
Non rimanga ancora per i prossimi vent'anni non si divaricati per i prossimi vent'anni ma almeno
Manifesti un trend al riequilibrio ringrazio
La parola è e Brindisi Lecce al Delle lega delle cooperative
Sentendo che stamattina Del Turco
Che parlava del del problema delle dell'invecchiamento dell'età media
Del peso dei due milioni e mezzo di pensionati organizzati nella vita del Paese
Di tornare in mente
Una cosa che diceva già un cultore di paradossi come lo svedese Gunnar a Dakar sogni che ama citare un suo conterraneo
Autore negli anni Settanta di un libro satirico
Nel quale si avanzava il suggerimento che in parallelo con il carattere intrinsecamente egualitario dell'età la nascita
Venisse assegnata ogni cittadino un'eguale Tanini tenterò quale morire
Lo Stato si sarebbe in tal caso preso cura di educare opportunamente l'opinione pubblica all'idea che rispetto da parte del mio voglio sino a scadenza
Risolo rigorosamente uguale per l'universalità dei cittadini
Così disse un preciso diritto dovere soggettivo all'interno di un sistema di welfare evoluto una simile proposta può farci sorridere
O meglio rabbrividire
Ma l'inquietante dibattito apertosi poco più di un anno fa in Francia e poi tornato altrove intorno al progetto di legge sull'eutanasia passiva da applicarsi e non atti affetti da malformazioni incurabili presentato da un'associazione per la prevenzione dell'infanzia handicappata
Induce a non limitarsi a scrollare le spalle
Tanto più che anche in questo caso gli argomenti addotte vogliono da un lato esibire un risvolto tragicamente uguali Italia
Consentire a tutti i nuovi nati è stato detto di vivere una vita degna di essere vissuta dall'altro si ammantano di realismo economico
Chiamando in causa l'aggravio dei costi per la collettività
Correlato al numero crescente di handicappati cui le cure mediche possono oggi consentire di sopravvivere
Il che sembra allora conferire all'idea provocatoria di porre per legge un limite al prolungamento della vecchiaia
Un carattere inatteso
Quello nel contempo di una sgradita attualità e di una sconcertante razionalità almeno sinché si ragiona entro oggi Ca'di un sistema assistenziale e pensionistico costantemente sull'orlo di una crisi
Determinato dal suo stesso successo
D'altronde mi ricordo l'incontro che era venuto come Lega delle cooperative
Proprio del settantasei all'indomani della sconfitta elettorale subita dalla socialdemocrazia svedese Olof Palme
Sottolineava che un welfare State efficiente produce appunto una massa crescente diverse ad assistere a costi crescenti
Per me allora quella constatazione era stata una specie di brivido per la schiena il problema di cioè l'avvertire che c'era un problemi di fondo che andavano ripensati sul modico abbiamo pensato al welfare e a un certo modo di vivere la sinistra in quell'ambito
Ci si può chiedere per inciso si una simile condizione già otto scacco dello stato assistenziale
Che diviene più evidente proprio quando esso funziona meglio non si debba ravvisare il segno di una contraddizione più profonda
Quella per cui se si prescinde da loro flussi di reddito gli uomini e le donne sono tenuti in conto come dire virtuali o potenziali destinatari di assistenza
E quindi con un costo anziché come detentori di risorse umane e quindi voce attiva in quanto in qualche modo attivabili ai fini di una positiva interazione sociale
Ma qualche implicazione più spicciola
Meno filosofica si potrà tentare di di trarla dall'interrogativo pura posto
Si dice che lo Stato costituisco meccanismo riduttore di incertezze
E che nessuna società potrebbe sopravvivere senza gestire e comprimere le incertezze della vita economica e sociale
Tanto meno una società complessa quindi caratterizzata per sesso delle possibilità per la differenza fra il numero delle possibilità potenziali
E il numero di quelle che di volta in volta sono attualizza e attuale attualizza in questo senso
Si sostiene che nella società odierne quel farsi una dimensione ineliminabile anche se problematica
La cui crisi non costituisce altro che il riflesso di una situazione nella quale non è più possibile
Convenire su di un metro comune se condannati alla crisi come la forma normale della vita politica
La crisi vista non più come malattia accesso presenza la morte Narita ma come regime forma stessa della vita sto citando un brano di un libro recente di Ewald sul sullo stato sociale
Dove non è più non c'è più un universale possibile sostiene questo autore francese ma soltanto particolarità in conflitto dove il diritto e la legge possono solo manifestarsi come elementi appartenente all'ordine dell'artificio dell'astuzia
Hutter gestire in via prudenziale situazioni sociali dove insomma l'opacità fa gioco ed è bene che non si tolga perché se ci fosse trasparenza non potrebbe più funzionare nulla
E la tesi più recente di uno studioso consistente o almeno pass che passa per stare sui problemi vuol feste
Una risposta spesso ricorrente di cui è stata toccata solo di sfuggita ma sulla quale vorrei dire alcune cose
Perché presenti quest'nel dibattito politico di fronte alle crescenti difficoltà della Renault nuovi schemi condivisibili di macro solidarietà e anche come rimedio alla impersonalità gli all'inefficienza e di quelli in atto
Punta a sottolineare il bisogno economico organizzativo e psicologico di micro solidarietà
E con esse micro norme operate personalmente sua scala le relazioni individuali e comunitarie
Di qui il fenomeno della riscoperta di una cresciuta attenzione per il volontariato e per il diffondersi di associazioni volontarie in vari settori della vita sociale
Una diffusione viene detto che andrebbe ormai dispiegata mente promossa incentivata così da terminare attraverso il modello plurale del nuove solidarietà
L'emergere di nuovi attori per la rifondazione del Welfare State
Fatto qui riferimento liberamente ad alcune tesi che circolano e che a mio avviso presentano difficoltà sia teoriche sia sul terreno più strettamente operativo
Sul piano filosofico tra virgolette l'apologo che richiamavo di aver Carson mostra che tra libertà e agli e alle autorità vi è un nesso inscindibile
Uno Stato che comprime al minimo le incertezze della vita è uno Stato che comprime al minimo anche la libertà
Per vivere abbiamo bisogno di costruire sia delle certezze sia delle incertezze dove il nesso convenzionale fra le une e le altre non è sempre così oppositivo lineare come vorrebbe il senso comune
All'incertezza e con essa la soluzione di problemi gli a queste con nessun rischio di proporre e tentare soluzioni la sinistra europea sia disadattato a trattare i diritti di cittadinanza economico sociale Intermite assunzione di rischio da parte di individui
Beninteso anche per ragioni storiche evidente valide tuttavia sua avuto pesanti conseguenze sul piano teorico politico ed economico
In sostanza l'assunzione di rischi è rimasta privilegio delle classi che se lo potevano permettere la sinistra segheria trasformata in una gigantesca impresa di assicurazioni
Non sono certo le aziende di assicurazione a controllare le sorgenti della ricchezza e se si limitò a garantirne alcune condizioni e d'altra parte si battono ideologicamente contro i rischi poi dei loro compito appunto Prodi rendere impossibili là dove sono utili o ineliminabili
In realtà la la sinistra ha fatto molto poco se non indirettamente perseguendo altri scopi per costruire le precondizioni istituzionali necessarie una più larga diffusione della capacità di rischiare
Eh sì oggi qualche suo autorevole esponente come tempo dietro il ministro Amato propone di opporre la crisi del diritto pretesa l'estendersi del diritto opportunità il cammino da compiere per ancora a lungo
In termini più consone la tradizione della sinistra si tratta di far breccia per secolare monopolio borghese del rischio fondato sulle certezze proprietarie e d'altro canto di far breccia nel monopolio burocratico della riduzione del rischio fondato su similari certezza di una proprietà cosiddetta pubblica
Quando fu chiesta accanto una definizione di illuminismo e gli rispose che l'illuminismo all'uscita dell'uomo dallo stato di minorità chiedevi imputare a se stesso
Perché derivante dalla mancanza di decisione del coraggio di fare uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro
Mille settecentottantaquattro sapere Aude diceva
Abbi il coraggio di sapere di uscire dallo stato di beata infantile ignoranza la sinistra assistenzialista troppo spesso trattato i cittadini alla stregua di bambini da assistere appunto con il coro elargire certezze e garanzie
Lo schema di Kirch ma hanno ormai stranoto basato sulla tripartizione Logli alti voi sexy può essere utile per aggiorna recante e capire ciò che occorre fare a sinistra per passare dallo Stato minorile a quello maggiorenne di cittadinanza
Dovrà essere superato il riflesso condizionato della mera Logli alti nei confronti dell'istituzione pubblica
Ne basterà fare uso solo della polis ma dovrà trovare libera circolazione anche la dimensione dell'exit
Non abbandonata la Loggia ti fungerà peraltro ancora l'essenziale regolatore dell'uso della forza accanto in alternativa Cordell exit semplificando si dovrà passare l'Aster infantile dell'adeguamento obbediente austera adolescente del prender la parola
E da questa la sfera adulta del decidere senza tuttavia cadere nell'infantilismo di ritorno del pensare che semplici andarsene trascurando qualsiasi vincolo di lealtà nei confronti delle istituzioni è criticata e senza aver prima sperimentato la via della protesta sia di per sé comunque risolutivo
Ma nella consapevolezza che il potere usare anche la carta della defezione significa l'accettare di rischiare optando se necessario presunzione non certe
E su questi presupposti che nascono i dubbi sul modo migliore di promuovere nuove forme di solidarietà sociale macro micro che sia la logica del volontariato e della partecipazione nuove nella direzione del diventare adulti della voice
Anche se va tenuto presente che le voci sono in altamente ineguali
I volontari opera attraverso la diretta assunzione di Contri trascurati o in età Cuccuini e da qui fine dai in inadeguatamente assolti dalla struttura pubblica
Rispetto alla quale che sia ambiscono esercitare un ruolo di anticipazione sollecitazione patrocinando nuovi bisogni offrendo nel contempo una capacità di risposta personalizzata flessibile specialistica
Ma la loro azione risulta rudimentale quando si tratta di spie di predisporre le condizioni per l'ex
Nel volontariato non si rischia Sidone lasciando immutate le prevalenti ragioni di scambio sociale del rischio
Si conferma in tal modo il monopolio storico della destra sui valori dell'exit il volontariato è un palliativo un simulacro di exit partecipare il più reagire volontaristica mente sono lenitive alla crisi qual costretti in questo senso e alla sclerosi della sinistra
D'altronde Beveridge che è stato ieri chiamato questa mattina proprio per il suo l'azione volontaria era bene attento a distinguere in quell'opera la dimensione della mutualità da quella filantropica
Caratterizzante siccome assistenza da parte di privilegiati verso non privilegiate vincolata al tempo libero dei primi
è un autore come Titti Moss pur così fiero del ruolo del volontariato in strutture quali qual è l'offerta di sangue poneva costantemente in guardia contro Visco di ingenerare degli utenti l'imperativo della gratitudine
E quindi un tipo di rapporti ispirato a forme inaccettabili di condiscendenza paternalismo il controllo sociale mascherato dove i donatori non operassero in quei suoi rigoroso anonimato impersonalità
Per cui in un contesto tendenzialmente oggi sin troppo corrivo Italia verso forme d'aiuto pubblico indiscriminata iniziative solidaristiche
Tra virgolette sono salutare posizioni Bastian contraria che giungono a criticare la patologia del prendersi cura o anche solo evidenzio l'accesso di asimmetrie nel rapporto tra volontario ricevente utente
Mentre diverso deve essere il discorso per gli approcci spirati esperienze
Di ha cresciuta reciprocità nell'interazione sociale in ambiti di vicinato e di comunità o dopo di comunità locale
E riferimento a questi non a caso vengono Peralta sorge sovente anche domande radicali circa le precondizioni istituzionali in cui essi possono aver luogo e e che gli approdi fatto lo accennerò tra breve l'interrogativo anche sulle possibilità di exit
Su questo interrogativo quindi come usare Lassini da parte della da sinistra la dimensione del rischio dell'exit come superare il paternalismo dello Stato la dimensione minorile anche se anagraficamente sempre più simile del cittadino assistito
Credo che la caratteristica valida del volontariato inteso come associazionismo di SEL felpe quindi come forma di mutualità
Stia nella sua capacità di promuovere l'attività libera dei cittadini era loro interazione di contro alla passività della condizione salariale e dell'assistito di fronte allo sportello
Ma anche in questa dimensione alta il volontariato sfugge al volo al volontariato sfugge la possibilità di contestare il ruolo dominante del lavoro esecutivo della passività burocratizzata in tutte le sfere della vita sociale nelle quali si producono prestazioni specializzate
In breve la sinistra intesa come il socialismo partecipativo socialismo anche delle serate perse troppe volte ha scarse possibilità di competere con le sfere controllate dal capitale dove e dalla e dalla burocrazia al massimo può affiancarsi a s
Finendo per costituire una sorta di contrappeso psicologico
Come tale apprezzabile quanto confini conferma anche loro
Monopolio sulla distribuzione del tempo sociale del rischio
E da chiedersi del perciò se le preziose energie che confluiscono nell'insieme del volontariato non potrebbero essere investite con più efficace più soddisfazione informa che prevedano impiego i meccanismi di mercato
Su basi e precondizione diverse alcune delle quali sono da tempo oggetto discussione anche di sperimentazioni in varie parti del mondo
Io torno qui al tema
Della relazione di Elena granaglie e ai criteri che ne indicava che mi trovo molto consenziente dello schematizzare le risposte che si possono di cerca di dare nel distinguere faticosamente fra diritti e preferenze nel cercare di creare la compatibilità per vivere gli uni accanto alle altre senza che siano schiaccianti
Una l'una l'una l'una sull'altra
Credo che
In questo senso ci sia da chiedersi se non abbia bisogno di qualche strumento di fondo
La storia ci ha mostrato come le istanze del capitale si son fatti valere con forza attraverso la circolazione del danaro che metterà in comunicazione chi era portatore di quell'istanza
Le stanze dei bisogni non hanno trovato mezzo di comunicazione più efficace per ora di quello delle elezioni che è un mezzo di comunicazione che ha una sua straordinaria irrinunciabile validità democratiche che tuttavia il lento il periodico il Coni e comporta una serie di difetti che sono stati ben illustrati in tanti casi
C'è da chiedersi se
Non si possa pensare a qualche strumento diverso
Elena granaglie a mettere in guardia contro il continuo rischio citava Veca del cittadino universale di lusso che viene a confliggere col cittadino
Delle dei corpi intermedi dito qui io vorrei rovesciare proprio la cosa c'è l'altro Tocqueville cento critiche ci mostra come c'è una domanda patologica disuguaglianza di sicurezza che nasce dalla continua incertezza
Sì con logica mente sviluppata dal dal dall'individualismo dalle dalle dalle egualitarismo del del mondo democratico e quindici mostra questo rischio intrinseco di uno Stato crescente perché risponde istanze di quel tipo
E dall'altra parte sei Russo descriveva molto prima di tante cose che poneva la domanda di una macchina politica in cui l'uomo arrivando coi suoi interessi fosse però costretto a questa macchina vive riso interessi in modo tale che fossero coincidenti con quelli generali
Questa domanda è seria questa domanda di lusso e credo che oggi dopo scrisse dopo la scoperta dell'uso del mercato dopo Marx possiamo cercare di riproporla il modo in modo più più persuasivo e forse più attento
E credo che in questo senso
L'idea di uno di uno strumento di potere offrire al cittadino un titolo un titolo preciso che gli dia il senso di quello che da che è stato dato che quindi corrisponde un suo diritto di prestazioni da parte lo Stato perché ha pagato delle tasse che sia correlato con questo ma che sia un fatto qualità Ario per cui tutti i cittadini hanno una base almeno di partenza di diritto e poi possono avere ulteriori cose aggiuntive con criteri selettivi ma ci sia una base che urta automatiche uguale è uguale per tutti
Che possa giocare in tutti quei campi in cui non ci sono
Ah simmetrie di formazione eccessive costi di transazione rendite di monopolio tale che inducono a scegliere altre soluzioni o che pure possono giocare anche in quegli ambiti lì
Dove invece però la cosa va garantita strettamente in ambito pubblico e ci sia questo ruolo dell'utente che viene attivato
L'utente attirato credo che sia forse ecco questa è l'accusa è una consolazione rispetto al dibattito di oggi la grande carta in più che va giocata
è presente come accenno nella relazione di Elena Granai credo che vada sottolineata molto l'utente può esser la carta che spinge a modificare lo stesso atteggiamento verso l'autonomia per esempio
Le questioni poste sul piano del dell'università sentivo giorni fa il rettore dell'università di Roma che incitava
I docenti a responsabilizzarsi a concepire siccome in un ruolo imprenditore Inc imprenditoriale in cui devono sviluppare l'afflusso di risorse questa una fatica improba perché il docente non è abituato minimamente a concepire siccome tale ah potrebbe arrivare a una forma di trasformazione mentale se c'è una quota almeno al di là della dell'organizzazione di base in cui il la presenza dello studente deve e dell'utente quindi si faccia valere con la sua capacità diretta di Porta rifinanziamento dove lo trova rispondente alle esigenze sue
E curiosamente il dibattito su questo strumento dei voucher spero in Italia un andamento stranissimo viene portato per i settori dove non ha senso cioè per l'istruzione obbligatoria
Dove chiaramente c'è invece bisogno di alcune garanzie pubbliche generali e viene trascurato quel potrebbe avere senso con molta tempestività e del campo del dell'università
Dove potrebbe a un punto dare questo elemento di exit in mano cittadino per cui spetterebbe di fare i fattori no
Del servizio che deve girare di qua e di là che arriva sempre di dovendo chiede un favore ma perde la capacità di farsi valere come dice per esempio Rocard ponendo alcuni quesiti sulle sulla Funzione pubblica oggi come cliente che è capace di un diamo di apportare un un potere di acquisto specifico e che però gli arriva gratuitamente dal dallo Stato che un primo inizio
Di una quota sull'uno la forma quindi di moneta sociale comprime inizio di una quota di di di garanzie di reddito di qualche cosa che sia un dividendo di quello che lo Stato può dare ai cittadini
E credo che questo strass tornerebbe anche l'opacità a cui faccio cui facevo riferimento prima perché i cittadini comincerebbero a capire
Se questo Stato funzionò no se questo montare di diritti o mente o scende
Se il pacchetto di titoli che hanno in mano il maggior o minore di prime la capacità d'acquisto maggiore o minore Qui non si sana con chi prendersela quando poi uno si trova in condizioni di servizi a assolutamente assolutamente precari
Quindi renderebbe leggibile un aspetto di efficienza
E di equità
Della macchina pubblica e renderebbe quindi possibile l'interazione fra l'utenza
La mano
Informata attivata su questo e il e chi opera all'interno della della della della stessa macchina
Certo
Tutto questo non porta a poter dire che abbiamo che possiamo abbiamo delle soluzioni semplicistiche giusto richiamo di Elena granaglie evitare qualunque semplicismo Adrian presente la dimensione della complessità anche questo si opera
In cui queste queste questioni si calano ma questo strumento credo che vada valutato a fondo
Vada valutato a fondo nella sua valenza di possibilità anche alternativa come strumento polivalente perché il cittadino che per esempio oggi è indotto a fare del rent seeking cioè fa dove sa che comunque ci sono delle condizioni che valgono per alcuni era cerca pure lui
Va all'università perché comunque costa abbastanza poco
Quasi niente quindi conviene comunque passarci è un modo per figurare in qualche forma e se invece quel tipo di costo che la sua presa comporta venisse quanti chi quanti quantificato reso alternativamente funivie per altre cose che abbiano un senso un suo corso professionale diverso che un'attività diversa che gli vuole fare per qualche cosa che che mette in moto come produttività sua
E potrebbe esserci una scelta molto più razionale dell'uso delle delle risorse dei svuotato e sfruttare alcune macchine macroscopiche che oggi che oggi abbiamo abbiamo davanti a noi
Non vi sono pasti gratis in questo si diceva Elena e le Elena granaglie vero ma dobbiamo forse sapere che una macchina pubblica capace di avvalersi di strumenti
Che portino una dimensione di mercato di competitività dentro la mattina stessa è una delle cose quanto dal bisogno perché funzioni nel Jersey e si risolvono alcuni noti grazie
Prima di dare la parola a Pierre Carniti per le conclusioni voleva rinunciare al pubblico che sarà in funzione un buffet alla fine del la mattinata lì sulla destra
Pierre Carniti per e confuso
Nel senso che sono l'ultimo dalla mattina alle nove spengo la luce non credo di avere nessun funzione
Conclusiva del dibattito anche perché sono state dette cose molto importanti alcune le quali anche un po'complicate debbo dire non sono certissimo di averle capite tutte ma spero undici applicarmi nei
Nei giorni successivi
Per le poterle riapprofondire io vorrei fare qualche osservazione su un punto che mi sembra interessante sei in rapporto alla ai problemi che contrassegna non lo stato sociale in questa fase del mutamento di contesto quale i problemi del Welfare State si colloca e anche qualche osservazione pratica
Le ragioni di
Di crisi dello stato sociale sono numerose sono state variamente indicate indagate indicate anche in occasione di questa importante incontro
Io vorrei limitarmi a prendere in esame un fatto che mi sembra
Incerto rilievo e che credo non andrebbe trascurato
Contrariamente a tutta la fase della formazione dello stato sociale e dell'affermazione dello stato sociale ci troviamo oggi ad agire
In un contesto sociale che caratterizzato dal Benessere
Dalla ricchezza
è una situazione profondamente diverso rispetto a quella nella quale l'idea e la realizzazione dello stato sociale
Ma trovato con quella in cui viviamo non è la società dalla fame
è sembrava certo dire un po'paradossalmente a quest'ora e più la società della dieta che la società della fame il che non significa che la società Della dite non ci sia chi ha fame che ha chi e un rimane in una situazione di straordinaria di grave difficoltà
Ricchezza e povertà sono termini relativi e viaggiano come
Una coppia indissolubile dove c'è una c'è anche l'altra
Ma sarebbe difficile negare credo che per due o tre generazioni quelle più vicine
Questi Kronos trovò
Momento l'esperienza della ricchezza
Relativamente al punto di partenza si intende
è stata di una velocità e di una profondità davvero inattese
La letteratura economica e sociale degli anni Cinquanta e quelli della mia generazione la la forse la ricordano con memoria più uno
Più fresca più vivida
Scopriva l'opulenza privata stupita
Lo sguardo sulla quantità di oggetti e di possibilità che per la prima volta
Sì accostavano a milioni di persone
Si descriveva il fenomeno con un certo spirito negativo
Fenomeno dalla ricchezza dell'opulenza
Sia di Tavano soprattutto il pericoli del consumismo di massa
Si lasciava intendere che la nuova ricchezza poteva cancellare la libertà
Poiché negli anni
Si è indebolita gradualmente la tendenza puritana e gli oggetti di i consumi di i simboli le informazioni sono al centro di una lunga onda rivendicativa
La nuova ricchezza diventa simbolo di una cittadinanza agognata di una cittadinanza sognata
E questo naturalmente alle conseguenze
Vari studiosi e numerose ricerche ci spiegano come in un paese ricco la deprivazione relativa
Di beni ritenuti ormai indispensabili non indispensabili in sé ma considerati nel nuovo contesto sociale ormai indispensabili possono voler dire povertà
Nella società ricca proprio perché la ricchezza penetra nei sogni e nelle speranze si può essere tre emendamenti esclusi davvero
Umiliati ed offesi come diceva
Dostoevskij
Ci spiegano
Anche come sotto l'apparenza della ricchezza milioni di persone siano oggettivamente poveri
Ci spiegano infine come l'accesso di massa a beni e consumi che fino a ieri erano di pochi finisca per ridurre drasticamente il piacere ottenibile
Da questi beni e da queste ricchezze
Si tratta contro di osservazioni concernente il patto
Che di per sé l'aumento la ricchezza disponibile non significa necessariamente e quinta e neppure felicità
Possiamo diventare più ricchi non essere necessariamente e qui e nemmeno più felice
L'equazione ricchezza giustizia felicità resta ovviamente una equazione irrisolta
Ugualmente resta fermo il fatto che oggi viviamo in una società la cui ricchezza disponibile in termini di cibo salute consumi durevoli oggetti informazioni opportunità esistenziali
è drasticamente superiore a quella di gran parte del mondo è sicuramente a quella a disposizione dei NAS dei nostri padri e dei nostri nonni
La diffusa indigenza tipica delle generazioni
Che ci hanno preceduto
E appunto quella in cui si sono formate le categorie etiche e politiche
Fondamentali del movimento riformista tenace in quel contesto e che si trova a disagio in un contesto che enormemente
Cambiato
Sotto accusa allora era la scarsità il sogno era la quantità
Al contrario oggi la critica sociale parla soprattutto di qualità
Il crescente impegno a proposito di ambiente
E natura
Proprio in quanto critica della ricchezza ne conferma l'ingombrante e diffusa presenza
Ebbene il riformismo come il sindacalismo moderno si è andato formando in un contesto di miseria e di insicurezza
Per decenni in momenti diversi moltitudini di uomini
Nelle campagne nelle metropoli
Per il mento
Cioè un peggioramento documentabile rispetto alle condizioni di vita precedente
La scelta del movimento riformista e sindacale
è stata compiuta sotto il segno degli ultimi
Questo era il suo elemento di legittimazione più immediata
Gli ultimi destinati ad essere naturalmente e politicamente i primi
La condizione originaria degli ultimi intorno a cui si forma il mito positivo beninteso positivo dall'emancipazione è sicuramente quella dalla subalternità e dello sfruttamento
Le parole da sempre tipiche
Dell'esperienza riformista e sindacale ieri Bruno cifre che amava il il DNA te da riforme giustizia lotta
Sfruttamento povero ricco dignità emancipazione ed altre ancora hanno tratto significato e risonanza
Da quel contesto
Da cui esse venivano espresse
Un contesto ancora vere in gran parte del mondo e di minoranze del lavoro europeo
Ma presso che inimmaginabile per buona parte dei giovani
A cui tenta di rivolgersi oggi e qui
Il messaggio
Politico riformista e il messaggio sindacale
In un breve tratto di tempo insomma si è colmata
Una grande distanza
Molte parole e molti pensieri si sono preservati
Sono rimasti nell'uso quotidiano nell'uso corrente
Ma in qualche modo appaiono esangui
Estirpati dalle loro radici
Appaiono in qualche misura inattendibili
In autentici
Riconoscere che si è conclusa una fase che molti obiettivi sono stati raggiunti implica il compito arduo di rifondare eticamente e politicamente il proprio senso di marcia
Inoltre vuol dire che quegli obiettivi pure importantissimi per i quali generazioni per decenni si sono abbattute non conduceva hanno alla felicità
Forse non erano così assoluti
E determinanti come si pensava rispetto alla condizione umana
O almeno al sogno di redenzione secolare tipico di tante generazioni di politici e di sindacalisti o forse voleva dire vuol dire più semplicemente che risolto un problema altri se mi presento non è che per l'umanità e sempre un continuo eterno ricominciare da capo
In secondo luogo agire in un contesto di ricchezza diffusa significa agire in una situazione che vede le tendenze alla differenziazione prevalere su quelle
Dell'eguaglianza cittadinanza
Cioè delle categorie tipiche su cui si è concentrata l'azione l'impegno
Mi passa
Se la ricchezza ed il benessere diffuso sono l'elemento più visibile di una condizione di vita
Che la sinistra ed il movimento sindacale fanno una tremenda fatica a considerare
Cedo teme da temere che quando l'atteggiamento di negazione
Sarà rimosso
Il logoramento su principi e valori diventati puramente retorici possa generare un modo realistico e quasi cinico di considerare le funzioni della politica e del sindacato
Cioè c'è il il risveglio
Non sarà brusco
Porterà con sé io credo non pochi problemi
Ciò che rischia di essere consumato il fondamento etico dall'esperienza sia dalla sinistra riformista che dell'esperienza sindacale
Perché anche le radici del conflitto vengono toccate
Il senso di giustizia offeso
La percezione di diseguaglianze inaccettabili erano fino a ieri il motivo su cui il faticosamente si costruivano le proposte di lotta in mezzo alla gente che di norma
Non sognava neppure lontanamente la possibilità di certi conflitti
La situazione si può rovesciare
Quando ormai rivendicazione conflitto sono del tutto legittimi e normali
Tutti possono lottare
E quasi nessuno in questo contesto tende ad accettare le lotte degli altri
Venendo meno uno schema morale condiviso che dichiari determinati diritti o bisogni al primo posto
E che per difenderli ammette ammetta sacrifici imposti anche a chi non è parte in causa basti pensare tutto il dibattito sulla questione dello sciopero nei servizi
E i problemi che essi porti esso porta con sé ogni pretesa
In questa situazione nuova
Può tradursi così in rivendicazione ogni rivendicazione può essere bollata come una pretesa
La costruttività di una rivendicazione di una lotta come condizione il patto che esse siano veramente condivisa dal gruppo costo sociale cui si riferiscono
Ma risiede anche nella capacità di comunicare agli altri gruppi o persone un significato più generale qualcosa che c'entri ok sia vissuto così che sia percepito così che c'entri con un ordine sociale migliore per tutti
Occorre quindi come dicevo recuperare un fondamento etico all'azione collettiva la condizione umana oggi in questa società resta ancora in larga misura da indagare e da valutare noi sappiamo veramente troppo poco
Sulla condizione
Senza la capacità di percepirla e dei pizzi le fare proposte e collocare nel futuro una speranza attendibile
In ogni caso
La prima cosa da riconoscere in questa prospettiva soprattutto la prospettiva di azione politica oltre che di ricerca culturale
Ne è che uno Stato debole uno Stato inefficiente uno stato sperperato ore
E partigiano è uno Stato che non corrisponde alle esigenze di coesione di solidarietà
Perché è inerme e si arrende di fronte alle prepotenze
Allora destrutturare lo Stato sociale vuol dire innanzitutto fare i conti con le esigenze di risanamento economico e finanziarie i tagli di cui si parla oggi in altra sede
Particolare impegno evitando spero in questa discussione l'errore che si è fatto tante volte di scambiare
La febbre con la malattia e quindi finire col curare la febbre anziché la malattia
Ma su questo punto e mi avvio rapidamente alla conclusione voglio dire
Pochissime cose quando il diciotto per cento delle famiglie italiane
Percepisce ormai ogni anno circa cento mila miliardi di soli interessi sul debito pubblico
Ci si deve rendere conto che se non si incominci ad arrestare questa tendenza si immette nella società un carico di diseguaglianze enorme e dirompente
I problemi del risanamento sono problemi essenzialmente o soprattutto della sinistra sono problemi che riguardano il riformismo
La prospettiva di efficacia del riformismo in questa fase storica e politica proprio perché
Se non risolto questo problema il carico di diseguaglianze che si immette nella società diseguaglianze economiche sociali rischi diventare davvero intollerabile
Nella politica risanamento non è il rigore che offende
Si discute resta una parola molto abusata
Che è diventata anche un po'ambigua secondo me comunque in ogni caso per utilizzarla nella accezione comune non è il rigore che offende nelle politico che può spendere nelle politiche risanamento ciò che offende il privilegio sono le assurde diseguaglianze e la mancanza di equità quindi non è la forza o la fermezza di certe misure
Da questo punto di vista malgrado i recenti passi in avanti fatti
La questione fiscale resta la vera questione morale per il consolidamento dello Stato democratico e la ricostruzione dello stato sociale in questo Paese
E questo almeno per tre ragioni abbastanza ovvie
Primo
Che nel nostro caso non si tratta soprattutto di persuadere chi già paga pagare il più opera di persuasione che qualora occorre occorresse
Nella quale sarebbe indubbiamente d'aiuto poter affermare che i danari intascati dallo stato sono impegnati utilmente e degnamente
Ma si tratta soprattutto di costringere chi non paga a fare il suo elementare dovere di cittadini
Secondo
Che l'evasione elusione erosione fiscale hanno conseguenze di enorme portata
Sulla distribuzione del reddito disponibile e quindi sulla struttura dei consumi delle famiglie e quindi su tutti i problemi connessi
Al allo stato sociale
E ai diritti di cittadinanza
Ne sono coinvolti
Terzo che infine la stessa origine a Imbonati parte la voragine che si è aperta nei conti dello Stato
Che è costretto a prendere a prestito dagli evasori
I danari che rinuncia a farsi dare da loro a titolo di imposta e mi pare una cosa in un certo peso almeno dal punto di vista politico
Da qui cioè un'essenziale principio di equità
Non può che partire da questo punto la ricostruzione la ristrutturazione e la ricostruzione dello stato sociale
Poiché si discute molto più fuori di qui fortunatamente che qui dentro
Di riforme forti contrapposte riforme debole di ieri conclusione del suo intervento anche Bruno ne ha fatto
Un accenno credo che si dovrebbe incominciare a distinguere semplicemente tra le riforme che si fanno e quelle che non si fanno che mi pare una distinzione più comprensibile
Per la gente promuovendo un cambiamento nel quale siano chiari riferimenti etici
L'etica d'altra parte
Deve
Essere anche un'etica della responsabilità
Che non si preoccupa quindi soltanto della bontà dell'intenzione dal programma dal Progetto del proposito che pure è fondamentale
Ma anche di ottenere risultati
Dovremmo infatti rispondere non solo delle nostre buone intenzioni ma anche dei risultati effettivi delle nostre azioni se questo criterio venisse di valutazione venisse
Meglio legato all'azione politica forse se ne potrebbe anche sperare un miglioramento
Riprendiamo se la quarta sezione del convegno alle quattordici e trenta
No pregherei il Pubblico di prendere posto
No
Dopo etica e scienza dopo etica ed economia etica è stato sociale si apre questa quarta e conclusiva sessione dei nostri lavori del convegno un'etica pubblica
E questa quarta sezione dedicata comunque a etica ed istituzioni tre problematiche fondamentali in che modo le istituzioni e le organizzazioni amministrative e politiche possono diventare strumenti efficaci per la rivelazione della domanda è per la produzione di politiche pubbliche efficienti ed eque
Un secondo tema un secondo quesito se esista o meno un ruolo dell'ingegneria istituzionale nel caso italiano è un terzo tema affronteranno le relazioni di questo pomeriggio relativo alla complementarietà tra riforma delle istituzioni e nuove forme organizzative della partecipazione politica
Di qui la figura che tanto elettore quanto contribuente quanto utente di servizi pubblici
Apriamo i nostri lavori con l'introduzione di Salvatore Veca cui do la parola che scuso assieme a Ghedini voi perché non potrà essere presente per l'intera
Durata della nostra sessione mi permetto mente prego pecca di di non so se vorrà prendere quota però preferisce qua permetto di dare alcune informazioni relativamente all'ordine degli interventi dopo l'introduzione di reca tra gli interventi programmati il primo quello di Enzo Cheli cui seguirà Gustavo Ghidini e Giuliano Urbani devo giustificare per voi la mancata partecipazione tanto di Mario stoppino quanto di Giorgio Napolitano questo time impegnato nel congresso del Partito Comunista provinciale di Genova
Faranno poi seguito nell'ordine degli interventi del dottor Cesare Romiti di Claudio Martelli e e saluto conclusivo come programmato di Giovanni Spadolini prego sette grazie
Per le mie osservazioni intorno al tema che mi è stato affidato nell'organizzazione del convegno sono articolate nettamente in due parti
Nella prima vorrei getta luce su alcune caratteristiche
O requisiti eticamente significativi
Che dovrebbero essere soddisfatti da istituzioni politiche e di una democrazia rappresentativa pluralista
La cui prima virtù fosse la giustizia
Per schematizzare pensiamo al processo democratico ideale
Come a un processo che muove tale preferenza dei cittadini
Dalle scelte dei cittadini dai loro desideri ai loro bisogni ed alle loro aspirazioni o dei loro interessi e perviene grazie a procedure regole appropriate di aggregazione di queste preferenze individuale
A esiti che coincidono con scelte collettive o decisioni pubbliche
Possiamo considerare questo processo che muove dalle preferenze individuali giunge alla scelta collettiva alle politiche pubbliche
Dal lato come dire dell'imputazione dall'atto come dire di ciò che entra nella scatola dell'aggregazione delle preferenze
Valutando modi alternativi in cui le preferenze e le scelte individuali contano solo prese sul serio ai fini della scelta collettiva d'altra parte possiamo porci la questione familiare nell'ambito delle teorie della giustizia distributiva
Di criteri di valutazione non tanto di ciò che entra nel box dell'aggregazione delle delle preferenze quanto dell'output di ciò che esce cioè delle scelte che derivano dall'aggregazione della preferenza
E più precisamente degli affetti che le scelte collettive o le politiche pubbliche
In qualche modo rispondenti alle scelte individuali dei cittadini hanno sui prospetti di vita di questi cioè di ciascuno di noi in termini di diritti o di benessere
La prima parte della mia introduzione sarà dedicata alla questione di criteri di etica pubblica che riguardano l'input prendere sul serio le preferenze e le scelte individuale dei cittadini
La seconda su criteri che invece toccano l'output cioè le scelte collettive nella seconda parte mi intersecano contorni alcuni dei temi affrontati questa mattina
E quindi sarà più Bremer
Naturalmente tutti questi importanti argomenti saranno da me trattati nell'unica prospettiva che esso adottare più o meno bene che è una prospettiva essenzialmente filosofiche
E quindi ha un grado di astrazione generalizzazione piuttosto alto la speranza è che nonostante ciò le riflessioni normative proposte non saranno come dire irrilevanti
Per suggerire almeno la natura dei problemi che io credo la filosofia non sia in grado di risolvere ma di cui può al massimo mostrare l'importanza per la discussione pubblica come quella che è in corso in questo convegno il primo punto le preferenze tre preferenze intendo le scelte individuali prese sul serio
Ora prendere sul serio le scelte individuali o adottare il familiare principio una testa un voto
Familiare per noi ma che è stata anche questa una conquista una di quelle conquiste cui accennava Pierre Carniti nella
Sua conclusione
E un impegno normativo o etico minimo
Che qualsiasi teoria delle istituzioni democratiche e tenuta assumere una teoria della democrazia quale che sia è basata sull'idea di valore della scelta individuale
O più precisamente sull'idea di un di valore che le scelte per tutti
Devono in qualche modo essere rispondenti alle scelte di ciascuno o di chiunque nella formulazione di Politeia si citava la corrispondenza fra le preferenze dei cittadini e le decisioni della nostra democrazia
La per esempio la teoria economica della democrazia la teoria razionale della democrazia incorpora questo impegno normativo minimo
Anzi come sostiene Anthony Downs questa è l'unica asserzione etica o prescrittiva in una teoria che si presenta come positiva voi Sprite attiva cioè che ci spiega come è fatta la democrazia
E non si impegna tanto a dirci come dovrebbe essere fatta ma l'unica soluzione etica visto squisito molto il termine etica e questo figura nel convegno l'unica soluzione di valore che è contenuta nella teoria razza anche la materia nazionale della democrazia è quello appunto di prendere sul serio la preferenza individuale nella sua formulazione più astratta alla pionieristica formulazione del problema
Di Aroldo del premio Nobel Harold della definizione di una funzione di decisione sociale
Presuppone come postulati o assiomi una lista di impegni normativi a prendere sul serio quello che ciascuno di noi di all'arco allo stesso titolo di ciascun arbitro preferisce
Si può dire che la questione dell'imputato è stata sviluppata nella sua forma più rigorose astratta dai modelli della teoria della scelta collettiva ma vorrei richiamare l'attenzione su almeno un'altra grande tradizione altrettanto importante significativa che potremmo definire come quella della teoria pluralista del processo democratico
La mia impressione è che un'etica plausibile coerente oggi delle istituzioni e delle procedure democratiche dovrebbe riuscire a rendere coerenti per quanto è possibile i requisiti di questi il quello che funziona è quello che è importante in questi due grandi moderne
La teoria pluralista ci suggerisce di centrare l'attenzione sulla competizione fra attori politici alternativi o a coalizioni o squadre o partiti
Per rendere conto in modo più plausibile di che cosa vuol dire prendere sul serio le preferenze dei cittadini
E l'impegno normativo a rendere le decisioni collettive rispondenti alle scelte individuale al centro in parole povere
La questione a me sembra quella della qualità della relazione fra governanti e governati
Un'etica per le istituzioni politiche richiede che si identifichino criteri
Per valutare quali procedure o quali regole consentano di migliorare
La qualità di questa relazione
Scegliendo fra mezzi alternativi per conseguire il fine della maggiore rispondenza possibile fra chi sceglie e chi è scelto che questo è il punto su cui corre invitare a riflettere reputo molto semplice voglio dire
è difficile da fare diciamo i filosofi sa cavarsela
Istituzioni politiche remote Autori ferite o piuttosto lontane rispetto agli interessi alle preferenze dei cittadini possono essere efficienti sotto una qualche definizione dell'efficienza vanno soddisfano il requisito dell'equità
E se non prendono sul serio aspirazioni ideali e interessi della gente e violano in tal modo il requisito preliminare dell'impegno minimo di un'etica pubblica per società democratiche
Il punto allora pre prendere sul serio le scelte individuali e ha a che vedere con il tentativo di migliorare la qualità della relazione fra governanti e governati
Secondo punto
Quali preferenze questa in onore di Norberto Bobbio usa sempre quale eccetera allora quali preferenze punto interrogativo
Se prendiamo sul serio le preferenze dei cittadini
Abbiamo detto che accettiamo qualcosa come un una teoria del valore della scelta individuale cioè riteniamo che sia preferibile che la gente possa scegliere piuttosto che no
Accettiamo il principio dell'autonomia delle preferenze dei cittadini io credo siano temi che sono già ricorsi nella discussione per quanto ho capito dagli ultimi interventi di questa mattina
Atto ciascuno il miglior giudice dei propri interessi e in analogia con la teoria economica riconosciamo come dire la sovranità del consumatore politico
La teoria della razionalità della scelta democratica si basa su proposizioni semplici di questo genere buongiorno
Ora
La questione di sostanza tuttavia resta incompleta ed è ex elusa se noi non gettiamo luce sulle caratteristiche della scelta coerente con la preferenza del cittadino chiunque
Il nostro problema diventa allora quello di rispondere alla domanda quali preferenze o più precisamente preferenze perché cosa
Qual è la gamma di alternative a disposizione dello scegli Ettore quando lo scegli Ettore ricorre a quel metodo del voto
Che insieme al mercato in uno dei due metodi di aggregare le preferenze in una società democrazia pluralista con mercato e un punto cui accennava fletcher nel suo intervento di questa mattina
In parole povere il punto si può formulare più o meno così che cosa offra che cosa sceglie chi esprime la propria preferenza politica
E sulla base di quale informazione
Questo è un punto a me sembra di importanza centrale su cui sono ben otto i contributi teorici empirici degli scienziati politici
In una prospettiva dovrebbe attivare con essenzialmente quello di un'etica pubblica
La questione è ancora una volta quella di identificare criteri per valutare situazioni alternative di scelta
Condizioni relative a che cosa si sceglie all'oggetto della scelta e all'informazione di cui si dispone per poter scegliere fra qualcosa
Che siano coerenti con l'idea della virtù politica per eccellenza della democrazia che chiamerò virtù della rispondenza la rispondenza delle scelte collettive alle preferenze individuale
Al meglio nel migliore dei mondi possibili sembra che i cittadini dovrebbero poter scegliere fra squadre di decisori in competizione fra loro sulla base di una preferenza informata sui loro programmi o promesse di programma di governo
Chi sceglie in questa prospettiva sceglie chi lo governerà per il modo in cui lo governerà
Questa se semplice proposizione
Connette in qualche senso i due principali modelli cui ho fatto riferimento prima quello della scelta collettiva e quello pluralista
Nel senso che il processo democratico e centrato sulla competizione leale tra squadre alternative
Il cui esito è sanzionato dalle preferenze dei cittadini che vertono congiuntamente su chi governerà e su come governerà o su chi governerà per come governerà
In fondo la teoria della scelta collettiva per dirla molto semplicemente pone l'accento sul come
E quella pluralista sul chi
Un'etica pubblica basata sulla virtù politica della rispondenza
Suggerisce che le istituzioni di una democrazia governante siano giustificate razionalmente se le preferenze individuali rivela una scelta dell'elettore del cittadino elettore in questo caso che vincola il chi
Governerà al come governare
Ma questo ha a che vedere soltanto con le condizioni oggettive della situazione di scelta cioè specifica che cosa scegliendo il cittadino dovrebbe scegliere
Il resoconto essenzialmente incompleto se non investe anche le condizioni soggettive cioè quelle che attengono alla informazione a disposizione di chi sceglie
Ora se il cittadino ha diritto a scegliere il chi è il come
La sua informazione è un informazione mista in termini di certezza e incertezza
E certa come informazione retrospettiva
Se nel modello che stiamo assumendo che è piuttosto lontano dal modo in cui funziona la democrazia rappresentativa italiana
Può valutare l'esito di una precedente scelta del chiede il come
E inevitabilmente incerta perché esprime preferenze su Stati futuri del mondo
Ora vi è una componente di incertezza che è essenzialmente un fatto ineliminabile anche se variabile in intensità in ogni situazione di scelta
E forse per riprendere l'ultima affermazione di Pierre Carniti attiene a qualcosa come è uno dei pezzi che attengono alla condizione umana
Non sapremo pensarci o ci penseremo male in un mondo in cui non vi fosse incertezza
Ma la riduzione dell'incertezza retrospettiva e preziosa per la razionalità della scelta democratica
In parole povere se come cittadino io scelgo fra governanti e linee di politica la mia scelta di oggi
Fra le promesse di chi governerà e come governerà
E più ponderata informata se può avvalersi di una valutazione retrospettiva degli esiti della mia scelta di ieri e di una valutazione prospettiva di esiti incerti ma su condizioni di maggiore stabilità possibile
Allora la qualità delle relazioni fra cittadini e istituzioni politiche
E tanto migliore
Quanto maggiore è la rispondenza e quanto più informata e la mia individuale preferenza fra Stati del mondo futuri alternative questo richiede che le preferenze dei cittadini governati
Vertano congiuntamente sul chi e sul come della democrazia governante
Il terzo punto che che può apparire sventurata mette per voi ancora più astratto ma se avete la pazienza che state mostrando si può mostrare che la cosa ha implicazioni diciamo più vicina al mondo in cui viviamo il terzo punto riguarda un problema molto che a me sembra molto interessante che che che chiamerei il problema
Tra preferenze date e preferenze ponderate o discusse
Alcuni ritengono che prendere sul serio le preferenze dei cittadini
E a rendere migliore la rispondenza fra le preferenze individuali la scelta collettiva e qui valga a considerare le preferenze date della gente come un tabù
E su questo ha svolto osservazioni molto acute l'economista non ortodosso fiasco anch'cui si riferiva anche freccia questa mattina
Il processo politico democratico si delinea in tal modo come una sequenza che parte dalle preferenze date
Indipendentemente dalla politica le aggrega secondo una qualche procedure e ha come esito scelte collettive rispondenti più o meno le preferenze data
Io non credo che questa silhouette sia inevitabile né convincente
Il modello della scelta collettiva e prevalentemente è caratterizzato da un'idea intuitiva importante di questo genere
Ma d'altro canto il modello pluralista pone l'accento sul ruolo centrale di agenzie collettive di vario genere fra cui gli imprenditori e i partiti politici come agenzie che modellano le preferenze dei cittadini
Il nostro prendere sul serio le preferenze ridurrebbe quindi il ruolo della politica a una sorta di agenzia di mera registrazione delle preferenze date punto e basta
Il modello pluralista con il suo grande pioneristico papà che il celebre economista austriaco nostra americano Schumpeter che in realtà pareva papà italiani come i grandi teorici critici della teoria classica della democrazia
Le liti stia eccetera il modello pluralista
Rende fatto alla credenza che i cittadini siano in grado di avere preferenze autonome
E di definire razionalmente i loro stessi interessi di lungo termine
Nella prospettiva della filosofia pubblica la politica e nella sua forma più alta e certamente nella parte ideale della teoria
Parte ideale
è un è solo un pezzo del mondo naturalmente il problema è se passava ere qualche rilevanza ecco ma certamente parte ideale
La politica è discussione pubblica sulle preferenze
Discussione pubblica sugli interessi discussione pubblica sui bisogni discussione pubblica sull'ideale consonante contro termine preferenza cerco di catturare tutto questo
I partiti politici elaborano i definiscono dovrebbero elaborare dovrebbero definire versioni alternative in competizione che coincidono con preferenze di cittadinanza ben intesa alla luce di criteri principi e valori in conflitto fra loro
Qui se mi è consentito un osservazione per soli filosofi il pluralismo come fatto per istituti come fatto prezioso per istituzioni democratiche si connette al pluralismo come valore
Un'etica pubblica assume che la rispondenza delle istituzioni alle preferenze
Sia specificata al meglio come rispondenza alle preferenze ponderate dei cittadini alla luce dei criteri dei valori o dei principi alternativi di società buona o desiderabile
Ma la discussione pubblica sulle preferenze non è un lusso per seminari accademici che sono gli unici cui peraltro io sono professionalmente affezionato
Ma è un fine è un obiettivo che dovrebbe modellare le istituzioni e le regole della competizione fra partiti politici altre squadre o coalizione
Un'etica pubblica fondata sulla virtù politica della rispondenza ha bisogno di R&S regole e procedure per la ponderazione la revisione e la definizione e la discussione delle preferenze di cittadinanza
Come faceva vedere questo punto è richiesto dall'impegno etico accettare di convivere con il pluralismo o qualcuno preferisce della tradizione continentale con il politeismo dei valori o con la frammentazione del valore d'altro canto la tensione fra preferenze date e preferenze ponderate
Tra preferenze come solo punto e basta le preferenze come potrebbero essere al meglio alla luce del dialogo politico non è indipendente da questioni di sostanza che toccano e concernono l'informazione a disposizione dei cittadini
Per soddisfare i requisiti della razionalità della scelta democratica così i tre punti esaminati
Prendere sul serio le preferenze quali preferenze preferenze date preferenze ponderate a proposito dell'input di cosa entra nel box dell'aggregazione delle preferenze
Possono a connettersi come sempre accade in Filosofia tranquillamente non nel mondo
Coerentemente fra loro
Prima di passare ai tre punti successivi su cui potrò essere più breve nel senso che si intersecano come accennavo con alcune degli aspetti discussi nella relazione nelle gli interventi di questa mattina
Vorrei suggerire una considerazione di metodo ispirata dall'idea tanto ovvia quanto importante per un filosofo consapevole dei limiti della filosofia di far di necessità virtù
Le osservazioni sul problema della rispondenza sono essenzialmente è parte di una teoria ideale del processo delle istituzioni democratiche
Questa teoria tenta di applicare criteri etici al disegno fondamentale delle istituzioni di una società essa si occupa nella buona sostanza di cose come Fini o valori intrinseci
Di come il nostro mondo politico e sociale dovrebbe essere se dovesse essere moralmente accettabile per chi ha una vita da vivere
Non possono occuparmi evidentemente del difficile problema filosofico se sia possibile o come sia possibile una discussione razionale su Fini o valori posso solo dire che sono convinto che essa sia possibile anche se terribilmente difficile ma quello che vorrei sottolineare che i nostri dilemmi non nascono solo dalla discussione su Fini
O su disegni di Società desiderabile o giusta alla luce di un qualche criterio
Ma essi sono anche generati dalla scelta dei mezzi o delle tecnologie con cui conseguirà in modo soddisfacente se non ottimo il fine
Naturalmente può darsi il caso che a sua volta l'esame e la discussione razionale dei mezzi delle tecnologie o dei costi delle procedure a disposizione
Tra loro alternativi per conseguire dei fini
Rivellino che alcuni Fini sono troppo costosi
E come si dice non ne vale la pena o che alcuni fine sono irraggiungibile e questo io credo può condurre una revisione della teoria ideale alla luce della nostra migliore informazione sulle tecnologie a disposizione
Io credo che quando si discute di cose se ne discute da parecchio tempo e varrebbe la pena di discuterlo sul serio di cose così importanti come riforme istituzionale o come è detto nel documento del convegno sul ruolo dell'ingegneria istituzionale credo sarebbe utile aver presente questo sfondo complicato in cui ci muoviamo
L'elogio della complessità è stato prevalentemente come noto nella storia un esercizio caro a chi preferisce conservare le cose
Suggerisco che questo non sia un esito inevitabile
Una prospettiva nazionale di riforma delle istituzioni e una ricerca di buone regole o di regole migliori per la vita collettiva possono coniugarsi con la sobria consapevolezza che il mondo è un posto strano e complicato pieno di affetti non attesi pieno di effetti perversi pieno delle conseguenze peggiori e più vizioso e delle migliori virtù e delle migliori intenzioni
Ma che tuttavia anche questo l'unico mondo in cui viviamo e che vale la pena di cercare di migliorare e far crescere e progredire
E vengo alla seconda parte ai tre punti relativi non alla discussione su come far partire la macchina ma su come valutare gli esiti del funzionamento della macchina
Il primo punto valutare le scelte pubbliche
Vorrei sottolineare prima di passare a una sommario esame di del rilevanza di criteri come quelli di equità o di efficienza un problema preliminare
Nella discussione della filosofia pubblica degli ultimi decenni sono stati elaborati una è stata elaborata un'ampia famiglia di criteri alternativi
Per la valutazione o la giustificazione morale delle politiche pubbliche
Diciamo che il paniere dei nostri criteri essenzialmente pluralistico
Possiamo impegnarci a valutare l'accettabilità razionale di politiche pubbliche alternative
Assumendo come moralmente rilevanti considerazioni relative al benessere collettivo
O a considerazioni relative corrispondenti alla tutela dei diritti variamente intesi di cittadinanza
Efficienza equità diritti sembrano i termini chiave della famiglia di etiche normative in in competizione fra loro per società tradizione democratica
Ma il punto su cui vorrei richiamare l'attenzione non è tanto quello della differenza o della preferibilità di un criterio un altro
Quanto piuttosto quello preliminare che tocca le ragioni morali che giustifica
Che giustificano che cosa deve essere oggetto di scelta pubblica questo problema preliminare rispetto al problema di applicare criteri per valutare gli esiti o gli affetti che scelte pubblica collettive hanno sui nostri prospetti dei vip diritta
Quali linee di decisione o quali corsi di azione è giusto siano nell'agenda delle istituzioni o delle agenzie pubbliche e quali no
Quando è particolarmente interessante in una prospettiva normativa e l'argomento che è una teoria della giustizia addotta per identificare e giustificare la maggiore o minore estensione dell'arena della scelta e delle politiche pubbliche
Naturalmente i criteri adottati non sono indipendenti dalla natura di quanto deve o meno rientrare nell'agenda pubblica
Tuttavia una prospettiva di riforma delle istituzioni fondamentali che si basi sui principi di valutazione morale dell'output dei processi di allocazione o distribuzione di beni e vantaggi sociali
Deve assumere come un problema io credo e non come un dato che cosa e giusto sia oggetto di scelta pubblica
Le la discussione di questa mattina di cui purtroppo ho potuto seguire sono le ultime battute mi sembrava connessa a la questione presente in tutte le società democratiche pluralistica della ridisegno o della mappa
Possibile di un welfare tanto razionale quanto desiderabile e questo ha a che vedere con il tipo di problema preliminare che ora sto formulando
Questo implica appunto che si prenda sul serio come una delle sfide più difficile il ridisegno dei confini fra la nostra responsabilità collettiva i nostri doveri e diritti di cittadinanza e la nostra responsabilità individuali e i nostri diritti individuali e personali di scelta
Fra quanto ci dobbiamo reciprocamente come membri di pari dignità del club della cittadinanza e quanto siamo liberi di scegliere come uomini e donne che hanno il diritto nel rischio a definire il proprio piano di vita e il proprio auto sviluppo
Questo che a me sembra un problema centrale per la discussione razionale su Etica istituzioni e in qualche senso preliminare alla discussione sui criteri come dicevo per valutare le politiche che è giusto siano affetto di scelta pubblica
D'altro canto è facile vedere quanto la soluzione del problema preliminare dei confini fra scelta pubblicare Ina delle scelte private di mercato cooperative volontaria eccetera
Forme di azione cioè che non entrano nell'ambito delle istituzioni o delle agenzie ONU dell'agenda quindi pubbliche
Implica differenti schemi di giustizia fiscale e mi riferisco ad una delle tre figure del cittadino cui ci sia che sono citati il cittadino contribuente in un mondo inevitabilmente caratterizzato dal vincolo della scarsità
Non della scarsità dei nostri bisnonni cui accettava cui cui accennava Pierre Carniti
Ma certamente dal vincolo della scarsità moderata senza del quale credo come per l'incertezza non avremmo del resto dilemmi distributivi né forza io credo comprenderemo che cosa vuol dire che abbiamo problemi politici abbiamo problemi economici
E qui tanti
Assumiamo per amore della vostra salvezza del vostro benessere di ascoltatori del mio di oratore ed è la verità
Di avere risolto quindi non amore polimorfo diciamo di avere risolto il nostro problema preliminare che credo però sia uno dei problemi più rilevanti che abbiamo di fronte e non credo di essere particolarmente originale nel sostenere questa tesi
Disponiamo assumiamo di disporre di un argomento per distinguere fra agenda e non agenda pubblica
Abbiamo perimetrato i confini dell'arena della scelta pubblica abbiamo un buon argomento per sostenere questa ci troviamo alle prese allora con il problema non indipendente
Di che cosa vuol dire impegnarci a valutare eticamente gli effetti delle politiche pubbliche sui nostri prospettive sulle nostre opportunità di vita
Io credo che la soluzione di questo secondo problema dipenda dalla migliore comprensione possibile della sua natura
Voglio dire perché è un genuino problema per noi
Quello di un criterio morale di valutazione delle politiche pubbliche
L'economista occupano l'autore di atti quel celebre saggio dei tanti anni fa perché spero sia che credo spera tradotto tra poco finalmente in italiano eguaglianza persiste efficienza del Garda vetrato
Ma ha chiarito io credo con la straordinaria efficacia e semplicità la natura della questione cioè perché fa per noi questione
Nel quella dell'equità commettendo la lo sfondo di una teoria della democrazia il punto cito abbiamo è che abbiamo eguali diritti ma fortunatamente o sfortunatamente reddito e ricchezza diseguale il punto e basta è tutto qui
Il criterio di equità nella locazione di beni sociali primari o di opportunità fondamentali questa cosa che avete discusso senza dubbio stamattina Iorio credo di assumere che Elena discusso di questo perché abbiamo una familiarità e discussione scientifica SIEM
Dipende i criteri di equità dipende da un'inferenza dagli Dei dall'idea degli eguali diritti di cittadinanza
Ma esso richiede un argomento che consenta idee di identificare un criterio in qualche senso oggettivo
Oppure bellico di urgenza
Che ci consenta di ordinare e distinguere fra bisogni dei cittadini e desideri di persone
Come avrebbe detto il grande filosofo morale italiano Erminio Balta che a lungo è segnato nell'Università di Torino
L'equità nell'allocazione delle risorse o dei beni sociali o delle opportunità fondamentale concerne le condizioni preliminari
Egli è il principio di assicurazione minimo cui accennava anche fletcher
Perché ciascuno uomo-donna possa responsabilmente scegliere il suo piano diritta possiamo parlare in proposito di beni sociali primario di risorse in personali o di capacità fondamentale di controllo sulle proprie vite voglio dire a me il per ma il punto nella buona sostanza resta questo
Una teoria ideale dell'equità richiede che l'allocazione di questi mezzi per molti scopi
Questa non è allocazione di felicità locazione di mezzi per conseguire quale che sia il una vita che per voi abbia valore la politica non tocchi la felicità
Non dipenda dalle contingenti diciamo a questa territoriale richiede che l'allocazione di questi mezzi non dipenda dalle contingenti capacità di minaccia
Di chi organizzavo rappresenta bisogno interessi
Credo che Giuliano Amato alludesse a questo quando parlava delle diligenze o dell'attacco alla diligenza
Ma dall'applicazione di un criterio pubblico di urgenza
Come ho più volte sostenuto
A ciascuno secondo la sua capacità di minaccia non sembra essere un criterio distributivo accettabile
Perché dal punto di vista prescrittivo anche se descrittiva mente molto efficace tema
Perché viola il diritto ai quale considerazione rispetto a cui a titolo ogni cittadino
Il criterio della capacità di minaccia fa parte al massimo della teoria non ideale
Riguarda infatti casi di iniquità o di ingiustizia nell'allocazione di vantaggi a opera di istituzioni democratiche
Che alla fine di di giustizia distributiva e che nel perseguimento di questi fini meritano legittimità se la meritano guadagnano lealtà se la guadagnano e generano senso di giustizia se la generano fra i membri della povertà
E veniamo all'ultimo punto
Quello relativo all'efficienza
Mi sono concessi sei minuti grazie
I filosofi politici tendono a considerare l'equità come un valore intrinseco e guardano spesso all'efficienza come ha un valore strumentale
Quando non come a un vincolo sfortunatamente ineludibile
Io credo che ci sia qualcosa che non funziona in questo modo di vedere la questione
Se l'equità e la virtù delle regole come dire costitutive l'efficienza e la virtù per eccellenza delle regole tecniche o delle regole regolative
Parola adesso
Ah denso che lì nel frattempo ringraziando il dottor Cesare Romiti per essere qui con nove quest'oggi
Dicembre e gennaio
In questa lucidissima relazione di Salvatore Veca che abbiamo ascoltato ora offra molti stimoli di riflessione sul tema proprio che al centro di questo incontro cioè il rapporto tra valori etici
E il funzionamento degli apparati istituzionali
Questa riflessione su questo tema può essere condotta da tanti punti di vista dal punto di vista della filosofia politica che quello che appunto toccato adesso Veca e su cui io non mi porrei ad entrare perché non mi compete proprio per la mia professione e riflessione che può essere condotta anche sul piano della storia politica sul piano della storia politico istituzionale ed è su questo piano che vorrei limitarmi a qualche rapidissima osservazione
Mi sembra che se e noi analizziamo questo tema che ci viene proposto etica e apparati istituzionali sul terreno della storia istituzionale
Del nostro Paese la domanda da cui si deve muovere qui sta a quali valori stanno oggi emergendo in un Paese come il nostro
Rispetto alla funzionamento degli apparati istituzionali quali valori e quali disvalore
Ora per rispondere a una domanda di di questo tipo credo che ci siano due
Due premesse da richiamare da prima che qui si parla di valori
E quando si parla di valori non si parla di scelte politiche contingenti si parla di qualcosa che va sulla lunga durata di modo che per rispondere a una domanda di questo tipo
Bisogna probabilmente accogliere una prospettiva storica dei Batacchi al minimo deve essere la prospettiva della storia della nostra Repubblica se si parlasse di scelte politiche contingenti per il ovviamente il discorso potrebbe essere ma qui si parla di valori
Il secondo aspetto è che quando si si pone un interrogativo sui valori che emergono da una società come quella italiana rispetto al tema del funzionamento delle istituzioni
Bisogna sempre più rendersi conto che questa società hanno un po'più essere considerato una scatola chiusa una monade
Questa società oramai vive dal punto di vista dell'esperienza istituzionale in un contesto istituzionalmente integrato e già molto integrato che è quello europeo
E vive anche in una prospettiva di ulteriori integrazione istituzionali che sono quelli derivanti dal quadro
Di tutte le democrazie occidentali
Ora è così partiamo da questi
Ordine di tre mesi a me pare che
Se noi guardiamo quella che è stata l'esperienza del nostro paese in questo arco di vita repubblicana dal dopoguerra a oggi
Questa esperienza dal punto di vista istituzionale si è sviluppata secondo una tavola di valori molto precise che nella sostanza e la tavola di valori della Carta del mille novecentoquarantotto quello è stato diciamo che il Codice di fondazione su cui lo Stato eliminato
Questa tavola di valori era nata da un dosaggio molto accorto
Tra valori etici emanante da culture diverse le famose tre culture della Costituente anche da un sottile innesto di modelli istituzionali diversi
Il modello rappresentativo e garantistico dello Stato liberale alcuni istituti piuttosto incisivi di democrazia diretta il modello interventista esso chitarrista dello stato sociale
Questa tavola di valori nel momento in cui veniva fondata
E non era fine a se stesso era funzionale a un disegno politico di ampio respiro storico
Il disegno era quello di garantire la convivenza
Questo era l'obiettivo fondamentale su cui la tavola di valori veniva costruito garantire la convivenza e superare attraverso il pluralismo Justa mente questo valore è stato molto sottolineato dal greca
Attraverso il pluralismo e la reciproca tolleranza di partito potenzialmente intolleranti superare le strettoie di un sistema fortemente disomogeneo
E nella sostanza abbastanza orientato verso rotture di tipo autoritario
Da qui il corollario su cui si è fondato uno dei principi chiave della nostra costituzione materiale anche se non è compreso in Costituzione
Del sistema proporzionale che è stato un principio intorno a cui si è costruita quasi una religione politica e che solo di recente è stato messo in discussione
Ora
Se in due parole si deve dare un giudizio del rendimento di questa tavola di valori che ha guidato lo sviluppo storico della nostra società in questo dopoguerra
E noi si deve dire che onestamente questa tavola di valori ha funzionato bene dal punto di vista della funzione originaria
Ha funzionato bene dal punto di vista funzione originaria perché la convivenza è stata garantita il pluralismo si è molto diffuso e affermato
E il sistema sociale gradualmente passato per quel che riguarda i valori di fondo da una situazione di disomogeneità iniziale verso una sempre maggiore tendenziale omogeneità su valori di fondo
Accompagnata però a una sempre maggiore complessità dal punto di vista dalla struttura degli interessi che caratterizzano questo suscita sistema più omogeneo nei valori più complesso nella struttura degli interessi
Tutto questo sviluppo la causa certamente non è stata la carta del quarantotto ma la carta del quarantotto anticipato questa linea di sviluppo in certo senso la favorito
Allora si può dire che andando sempre grossi salti
Alla fine di questo sviluppo oramai ultra quarantennale cos'è accaduto è accaduto che questo disegno espresso in questa tavola di valori originari bisogna riconoscere che ha funzionato rispetto alle funzioni originarie
Ma forse ha funzionato troppo
Cioè
C'è un punto diciamo nella storia del nostro Paese in cui si comincia a capire
Che l'efficienza di questo modello ha passato il segno l'efficienza di questo modello sì
E questo direi che accade verso la metà degli anni Settanta
Quando una volta completato ordinamento regionale istituti democrazia diretta completato un po'il disegno costituzionale nelle parti ancora incomplete siamo già a metà degli anni Settanta pieno centosettantacinque settantasei
Si comincia a vedere a regime il nostro sistema in tutte le sue potenzialità positive e negative
Le virtualità positive sono quelle proprio che si esprimono nel fatto che questo scala di valori acconsentito
La nascita e la formazione di una democrazia ben radicate li vorrei dire una delle democrazie per i tempi brevi di costruzione più radicato e del mondo
Dal punto di vista del sistema delle libertà e delle Autonomie è difficile trovare esempi equivalenti di rapido radicamento di una democrazia come quella del nostro Paese detto virtualità positive indiscutibile però anche tutte le virtualità negative sono proprio quelle che emergono da metà degli anni Settanta
Questa democrazia che una delle più radicate del mondo delle più solide dal punto di vista del tessuto le libertà esprime anche uno stato del tutto inefficiente
In efficiente nel governo inefficiente nell'amministrazione
Inefficiente perché massima e la dispersione del potere centrale perché massima la frammentazione degli indirizzi non è un'inefficienza casuali è un'inefficienza calcolata era la contropartita della funzione originaria del Monte
La convivenza richiedeva un sistema diffuso di potere un sistema forte di libertà e di autonomia
Forti legami al potere centrale realizzate le virtualità positive cominciano nata e affermata è radicata la democrazia ahimè Cine i limiti di questo modello in termini di costrizione al potere di direzione politica centrale ecco che sulla constatazione di questo paradosso una delle democrazie più radicata del mondo con uno dei governi più inefficienti d'Europa perché questa è la sostanza
Del modello italiano come emerge dalla metà degli anni settanta in poi e viene fuori viene fuori
L'avviamento di un processo da cui emergono nuovi valori
Istituzionali che sono poi i valori che si legano a un disegno di riforme istituzionali di alto profilo
L'obiettivo che si pone diciamo alla conclusione di questo processo di sviluppo di tutte le potenzialità costituzionali positivi e negativi e quello della costruzione
Di uno Stato che esprima un governo un'amministrazione che funzioni
Che risponda con flessibilità e rapidità ai bisogni della gente
Ecco da qui la nascita di un nuovo valore istituzionale che era rimasto molto in ombra nella scala di valori originari che appunto il valore su cui si richiamava molto l'attenzione alla fine del suo discorso Salvatore Veca cioè il valore dell'efficienza
Questo valore nel corso degli ultimi anni mi pare che dal punto di vista dell'esperienza istituzionale si è andato sempre più precisando e definendo
In un obiettivo politico di portata storica equivalenti a quelli che erano gli obiettivi originari del disegno costituzionale
Questo obiettivo può essere riassunto in una forma aumentare il tasso di efficienza dello Stato e degli apparati pubblici senza pregiudicare gli spazi di libertà e di autonomia conquistati nell'arco dei quaranta
Bisogna superare le strettoie originarie del modello senza pregiudicare le virtualità positive che il modello ha realizzato da qui la difficoltà di trovare il punto di equilibrio
In cui innescare nel vecchio modello il valore nuovo dell'efficienza che era il valore diciamo volontariamente rimasto nell'ombra per privilegiare gli altri valori si collegava alla garanzia
Ora mi sembra che su questo obiettivo di fondo recuperare l'efficienza al modello senza pregiudicare gli spazi di libertà senza tornare indietro sulle radici diciamo sociali della democrazia
Su questo obiettivo di fondo si sia oramai manifestato almeno a parole ma io direi anche nei fatti negli ultimi anni un largo consenso nel nostro Paese
Se voi andate a vedere il dibattito che si è sviluppato dalla nona legislatura in poi sul tema delle riforme istituzionali
Voi vedete che a parte una serie di incomprensioni iniziali anche molto forti c'è stato poi un graduale avvicinamento delle parti se voi guardate come si è sviluppato questo dibattito vedete che ci sono una serie di passaggi per cui all'inizio della decima legislatura particolarmente negli ultimi mesi
Si registra sia in sede politica in sede scientifica un sostanziale accordo sul fatto che le riforme ci vogliono che le riforme devono essere di alto profilo devono essere incisive eccetera e sono stati fatti tutta una serie di cataloghi di queste riforme prima e dopo la commissione Bozzi
E su questi cataloghi si è manifestato un sostanziale accordo salvo l'ordine di priorità che varia da forza politica forse
Allora tutto bene
Son passati dieci anni le analisi che portano alla scelta riformatrice sono condivise da tutti i cataloghi delle riforme ci sono le soluzioni tecniche sono state studiate
E approntate dai tecnici tutti vogliono riforme tutti le vogliono incisive perché le riforme non nascono e questo direi il punto di riflessione
Su cui ci si deve fermare per vedere di cogliere poi cosa bolle nella pentola dei valori di questa società
E direi perché le riforme nascono la risposta la risposta più banale dei rischi forme non nascono perché il sistema inefficiente
Se il sistema inefficiente per l'ordinaria amministrazione figuriamoci se efficiente per fare operazioni di straordinaria amministrazione con una riforma
Ma le riforme direi anche non nascono perché a mano a mano che siamo andata avanti nell'analisi di questo problema ci siamo resi conto che quelle che nel settantanove ottanta ottantuno venivano considerate inefficienze di carattere strutturale
Due camere non coordinate non possono dare legislativamente un governo senza poteri di indirizzo del presidente del Consiglio non può tenere in mano le politiche settoriali dei ministri un'amministrazione senza condizione di trasparenza l'amministrazione torna e così via
Tutti questi che sono elementi diciamo che attengono alle strutture istituzionali delle macchine pubbliche in realtà poi sottintendono un altro elemento di inefficienza che tutta di ordine politico
Cioè a mano a mano il dibattito sulle riforme istituzionali nell'ultimo decennio
Si è spostato dalla constatazione del cattivo funzionamento delle col delle istituzioni in senso formale degli apparati pubblici alla constatazione delle cattivo funzionamento dei partiti politici
La causa del male gradualmente è stata individuata né cattivo funzionamento dei parchi
Oggi ci si rende sempre più conto cioè che esistono vere e false riforme e che le riforme vere sono quelle che toccano incisivamente le basi del sistema politico cioè sono quelle che sono in grado di rettificare il cattivo
Funzionamento dei partiti partitiche è stato fatto mai analisi a iosa inutile ripetere non sono più i laboratori della politica
Su cui sono nati quando è nato lo stato dei partiti non sono più gli anelli di trasmissione della domanda politica sono degli strumenti oligarchici di occupazione di spazi istituzionali allora si vede che le vere riforme quelle non apparenti sono solo le riforme che sono in grado di rimettere in movimento questa macchina che funziona male che la macchina del nostro sistema dei partiti
Sono le riforme che toccano le leggi elettorali che toccano gli istituti di democrazia diretta che toccano il finanziamento pubblico
Che toccano i meccanismi di selezione delle candidature all'interno dei partiti che toccano in genere il problema della democrazia interna della trasparenza dei partiti queste sono le vere riforme
Ma su queste riforme nascono le difficoltà e dalle difficoltà nasce il blocco cui assistiamo oggi danni del processo riformatore
E il blocco è nasce da questo
Nasce dal fatto che i motori delle riforme che poi sono i partiti diventano oramai gradualmente ma mai la costatazione generale gli oggetti fondamentali della riforma
Il motore anche l'oggetto della riforma
A questo proposito qualcuno ha richiamato l'immagine del barone di Münchhausen che cade nella palude voglio uscire dalla palude tirandosi per i bus
Ecco il problema è questo riusciranno i nostri partiti a uscire dalla palude tirandosi per i bus
Ora la
Situazione se questa questo un'analisi ormai abbastanza acquisita al punto di essere banale
Quale proiezioni si possono vedere sul futuro proprio sul terreno che viene offerta la riflessione di questo nostro incontro io credo sì che sulla congiuntura la situazione abbastanza bloccata ma nonostante le difficoltà nonostante queste difficoltà siano serie oggettive perché l'autoriforma del sistema politico è un problema in qualunque Paese si presenti
Non credo che la condizioni in cui vive oggi questo Paese debbano considerarsi dal punto di vista di una seria riforma istituzionale condizioni bloccati e condizioni a vicolo cieco
Io credo che questa situazione di blocco di riforme accettate a parole non tradotte né i fatti
Con molta difficoltà si possa sbloccare dall'interno dello stesso sistema politico
Ma si può sbloccare e inevitabilmente si sbloccherà problema sarà di vedere i tempi attraverso l'azione di una serie di fattori esterni che cominciano a delinearsi all'orizzonte e qui rientra anche il discorso dei due gruppi
Il primo di questi fattori si accennava all'inizio del fattore dell'integrazione internazionale
Oramai ci devo rinviarci si deve rendere conto che l'Italia con tutti i Paesi europei un sistema di vasi comunicanti
E impossibile andare avanti nel processo che si è avviato e che oramai accerti sbocchi inevitabili facendo convivere i livelli di inefficienza
Negli apparati pubblici con livelli di efficienza o di minore inefficienza ad un certo momento il sistema dei vasi comunicanti deve funzionare
Se l'Italia esprime il massimo di inefficienza delle strutture amministrative in Europa
è inevitabile che si creeranno meccanismi di livellamento di attenuazione delle inefficienze per azione di pressione di fattori di integrazione internazionale
Del Sec la seconda componente che mi spinge a non essere pessimista su questo discorso la componente tecnologica
Le tecnologie stanno entrando attiene mani nell'amministrazione pubblica
Questo comporta un non solo un cambio di mentalità nelle amministratore ma uno spostamento di pesi e di equilibri nell'esercizio del potere
Le tecnologie inevitabilmente accentuano la messa in mora del sistema politico rispetto al un processo di modernizzazione e di riforme a mano a mano che questo processo tecnologico apparentemente neutrale che oggi si sta manifestando nelle amministrazioni pubbliche si espanderà si creeranno delle situazioni oggettive di accelerazione e di rilancio del processo di riforma
Il terzo elemento e quello che mi pare forse più vicino a discorsi che stiamo facendo e la funzione che in tutta questa faccenda delle riforme potrà giocare sta giocando tra l'opinione pubblica
L'opinione pubblica che si manifesta non necessariamente attraverso canali tradizionali ma anche attraverso canali nuovi perché oggi le occasioni di far affiorare l'opinione pubblica
O con strumenti di democrazia diretta o con l'azione dei mass media è sempre più forte e potente e qui si torna al discorso dei valori
Quale valori esprime questa opinione che agisce dall'esterno sul sistema politico e tenta di rompere il guscio che sta bloccando il processo riformatore
Certamente questa opinione pubblica chiede efficienza su questo non c'è dubbio
Però al solito è stato detto tante volte l'efficienza in sé
Non è poi può essere anche un valore ambiguo può essere anche un valore neutrale
Occorre che questo valore per innestare un processo di trasformazione profonda di carattere storico si leghi anche a valori che toccano più profondamente la persona
E io credo che questo valore che tocca più profondamente la persona e che si lega alla domanda di efficienza sempre più diffusa che viene fuori da questo Paese ci sia e sia proprio il valore della responsabilità individuale su questo terreno ci sono dei sintomi di grandissimo interesse io nell'ultimo anno in ragione dell'esperienza che ho fatto facendo il giudice alla Corte costituzionale mi sono reso conto se le sentenze di un organo giudiziario particolari di giustizia costituzionale esprimono dei sentimenti collettivi e credo che le esprimo per forza di cose
Mi son reso conto di quanto sta emergendo dal Paese la domanda di responsabilità individuale vi cito tre esempi rapidissimi
Sentenza sulla superamento del principio che l'ignoranza della legge penale non scusa oggi si è detto è sembrato una rivoluzione visto che l'ignoranza della legge penale può scusare se all'ignoranza inevitabile
Il superamento di un principio irrazionale di autorità e un appello che del resto che altri paesi d'Europa avevano già fatto al senso di responsabilità individuale
Secondo indizio responsabilità dei gestori di servizi pubblici per danni dati all'utente
è un principio di autorità che è entrato in crisi
Chi gestisce servizi pubblici non deve godere del privilegio del fisco lo Stato patrimoniale lo Stato liberale nato su questa visione l'amministrazione è diversa dall'impresa privata no se l'amministratore il gestore di servizio pubblico sbaglia paga a parità con l'impresa abbia è un modello di Ovo di amministrazione che sta emergendo sono i primi sintomi ma se voi vedete le reazioni del Paese a questi segnali
Terzo punto responsabilità del giudice
Il principio che la segretezza
Non è la garanzia dell'indipendenza e che si può benissimo introdurre un'opinione dissenziente nella giustizia senza che questo metta in crisi
Il concetto di giustizia ecco altre sono tre processi diversi toccano tre punti diversi
Il rapporto cittadino autorità l'esercizio di una funzione pubblica come quella giudiziaria o l'esercizio dei servizi pubblici organizzazioni amministrative servizi pubblici ma il filo rosso che lega queste tre
Esperienze su cui la reazione dell'opinione pubblicato visto è stata molto positiva e multato diciamo stimolante
è tutta nel senso della responsabilità individuale con tutti i corollari della trasparenza eccetera
Ecco io direi che allora forse una tavola di valori nuovi dopo la registrazione non dico dell'esaurimento ma dell'esaurimento dalla funzione originaria dei valori originari
Che abbiamo registrato dalla metà degli anni settanta a oggi e su cui è nata la crisi del modello istituzionale italiano
E su cui si è aperto il discorso della grande riforma istituzionale una tavola di valori nuovi dal tessuto sociale sta nascendo sono valori che legano insieme il principio della responsabilità individuale col principio dell'efficienza grazie
Ringraziamo Enzo Cheli per questo contributo relativo al ruolo dell'ingegneria istituzionale nel caso italiano la parola adesso Gustavo Ghidini
Grazie il tema del mio breve intervento e quello
Del comportamento del funzionamento etico della pubblica amministrazione con particolare riferimento esercizio dei servizi pubblici
Le riflessioni che propongo non hanno alcuna pretesa di approfondimento e tanto meno di altezza filosofica esse nascono invece da una esperienza pratica condotta sul campo in uno spicchio
Della mia vita dedicato volontariato civile nell'ambito del movimento consumato
Ma ci siamo convinti che non ci sia un reale problema di identificazione dell'agire etico della pubblica amministrazione e che questo con ogni assoluta evidenza consista semplicemente nel suo organizzarsi e funzionare
Insieme nel modo più efficiente per i servizi ai cittadini come utenti e insieme nel modo più economico per i cittadini come contribuenti doppia scontato nella cornice il rispetto della libertà civili
Ci sembra che solo in tal duplice modo
La pubblica amministrazione in particolare quella preposta all'esercizio dei servizi pubblici soddisfi da un lato la Regione la ragione stessa della sua istituzione che appunto i servizi ai cittadini
E dall'altro l'esigenza di una gestione oculata delle risorse che i cittadini come contribuenti di investo
Non credo esista anche almeno non ci appare un dubbio rispetto ai corollari che queste ti duplici due valori generali
In cui questi valori generali si concretano ad esempio per quanto riguarda il funzionale e organizzarsi secondo una logica di servizio
E imponga un sistema di selezione di carriere quindi di mobilità basato sul premio al merito e sulla sanzione del demerito degli addetti in assenza del quale le prestazioni tenderanno ad appiattirsi e mancherà l'incentivo al miglioramento qualitativo delle prestazioni
E quindi con tanta più convinzione trattandosi proprio di servizio pubblico anche alla Pubblica Amministrazione dovrebbero applicarsi realmente e non sulla carta le tecniche di misurazione dell'efficacia della qualità di prestazione del lavoro
E altre sì sempre in questa logica di servizio un'organizzazione rispondente a criteri di speditezza e semplicità di accesso del pubblico
Di trasparenza e comprensibilità dei procedure di responsabilizzazione rispetto al pubblico sia nel contatto che perso personale che nello svolgimento delle funzioni
Le pratiche cosiddette dei cittadini si perdono in larga misura e non emerge neanche una responsabilità della pubblica amministrazione perché su queste pratiche non è indicato il nome del funzionario che le tratta
E il tempo per cui le ha trattato c'è una diffusa in trasparenza Carey che investe la responsabilità della pubblica amministrazione
Eppure chiaro
Il coro sono pure chiari corollari
Del secondo principio quello di economicità
Uso la dizione della legge istitutiva delle partecipazioni statali che non significa dare precedenza assoluta all'obiettivo del pareggio dell'utile di esercizio bensì il conseguimento del massimo servizio con i minimi oneri quello per esempio di dotarsi di personale strumenti operativi nei limiti dell'effettiva necessità di servizio così ampiamente contraddetto dall'organizzazione dei nostri servizi pubblici penso alla gonfia Tura di personale per esempio della amministrazione delle Poste
E all'espulsione dei criteri assistenziali dall'organizzazione del servizio pubblico ai quali va negata cittadinanza rispetto all'etica della pubblica amministrazione
Proprio quali strumento di sviamento fattori di sviamento rispetto al duplice fine massima qualità minimi e oneri
Quanto di questi corollari che si lasciano immaginare siano realizzati nella prassi della nostra pubblica amministrazione per quanto riguarda l'organizzazione dei servizi si lascia constatare agevolmente
La logica di servizio e quella di economicità sono impedite da spot tenti spinte corporative clientelari
Verso assunzioni e carriere guidate da criteri ad esempio di appartenenza e convenienza sindacale partitica ancora da organizzazioni effettive di carriera appiattite da ancora da logiche di avanzamento automatico
Da sviamento di responsabilità gestionali in funzione di interessi esterni di lobbies di parti
Queste sono ovvietà addirittura sotto gli occhi di tutti che i cittadini che si rivolgono e questo è significativo per denunciare distorsioni non si rivolgono tanto alle istituzioni quanto a movimenti civili
Che fa toccare con mano il livello di disistima che l'apparato pubblico rispetto al suo funzionamento suscita nella stessa consapevolezza empirica
Dalla gente
Ripeto sono di un'assoluta evidenza e quasi ovvietà
La domanda vera è se
Basti e basterà una riforma dall'interno della pubblica amministrazione
Fondata su criteri lucidamente individuati sui quali in Francia ad esempio si sta tentando una riforma di una già pur abbastanza efficiente
Amministrazione pubblica introduzione di incentivi di carriera mobilità riorganizzazione accorpamenti funziona
Questo è è certamente necessario ma la domanda vera è se sarà sufficiente
La domanda vera è se avendo una tradizione non certo paragonabile a quella francese di qualità amministrativa indipendenza di ragioni storiche le politiche beh notte
E
Con un'ulteriore considerazione che sono annidate nel seno stesso dell'organizzazione della pubblica amministrazione e quelle spinte corporative clientelari che premono per logiche diverse e divergenti rispetto quei fini
Se una riforma dall'interno sia
Credibile se su queste su di essa come riforma meramente Interna sia giusto puntare tutte le carte e tutte i progetti e l'impegno in particolare del dei partiti riformatori delle forze riformatrici
La risposta che personalmente darei e che
Sì è giusto non avere più fiducia
In una riforma dall'interno
Una riforma guidata da medici che sono ampiamente corresponsabili dei mali gravi del malato
Credo che si debba discutere di prospettive integrative a quelle di una riforma meramente dall'interno degli apparati pubblici
E in una duplice direzione
Quella dell'esempio di un'integrazione di tipo concorrenziale rispetto a certi servizi gestiti
Dalla mano pubblica
Penso a un esempio che è sotto gli occhi di tutti
Un'integrazione per esempio del monopolio pubblico
Dei Volli
In particolare sulle linee interno in particolare sulla tratta Milano-Roma
Che dà origine a un diffuso e nazionale malcontento che giunge sino alla sommossa colorita
Che che anche questi giorni si è rinnovata non sono questi giorni
Perché non immaginare
Profili di integrazione concorrenziale di certe parti del servizio pubblico
Vincolando
Agli stessi
Alle stesse fasce di prezzo
L'esercente pubblico l'esercente esercente privato indotto quindi a gareggiare a competere sul piano dell'efficienza e provocando quindi un adeguamento tendenziale anche dell'esercente pubblico
Ma perché non pensare anche in un'altra direzione ad una integrazione soggettiva
Dei servizi pubblici fondamentali attraverso l'apporto dei privati
Un'integrazione soggettiva privatistica capaci di creare quei contrappesi e quegli stimoli all'efficienza basati sull'interesse che è più affidabile del buon cuore delle buone intenzioni che mancano oggi radici al sistema
Si può pensare per molti servizi pubblici alla loro trasformazione
In aziende in forma giuridica di società
Di capitali concessionarie di pubblici servizi a partecipazione non necessariamente maggioritari in assoluto ma di riferimento come si usa dire quindi di maggioranza relativa della mano pubblica ma con un consistente azionariato rappresentanza
Dei privati sia diffuso cioè di aver gli azionariato minore che di azionariato imprenditoriale capace di trasfondere anche contributi manageriale
Credo che
Credo che in settori che anche appaiono strutturalmente condannati al disavanzo come quelli delle ferrovie che però in altri paesi non sono affatto condannati al disavanzo con appropriati incentivi fiscali e finanziari si potrebbero attirare all'inizio investimenti contributi manageriali dei privati
Io credo che queste integrazioni concorrenziali e privatistiche siano indispensabili per salvaguardare gli stesse le stesse finalità pubbliche
Connesse e le stesse logiche
Morali di efficienza e di oculata gestione e quindi per non sacrificare i principi non si tratta di contemperare esigenze del servizio pubblico con esigenze dell'impresa o con valori dell'impresa definiti come pregiudizialmente estranei
Si tratta di riconoscere che certi valori espressi in modo diretto dall'impresa sono altresì necessari
Per la salvaguardia degli interessi fondamentali connessi ha un funzionamento definibile etico dei pubblici servizi secondo logiche appunto insieme
Di servizio al cittadino utente
E di buona amministrazione delle risorse affidate dal cittadino come contribuenti grazie
Quindi azzerava Gustavo Ghidini la parola adesso a Giuliano Urbani
Sì io vorrei limitarmi a fornire due contributi
Come dirò in forma molto sintetica al quello che mi sembra essere un po'lo scopo di questo convegno e cioè come affermare la presenza di un etica politica laica e razionale nelle istituzioni politica italiana
Ecco io mi limiterò appunto a due questioni a due affermazioni se se volete
La prima è che necessitiamo di una nuova cultura politica delle istituzioni politiche
Dobbiamo vederla in modo diverso rispetto a come siamo abituati
Seconda affermazione che necessitiamo di una riforma elettorale e non di una riforma elettorale qual sia si ma di una riforma elettorale che appartenga ha una particolare famiglia dei sistemi elettorali
Ecco basta evocare i titoli di quello che ho intenzione di dire per capire che sono temi come dire molto caldi
E sui quali io dovrò procedere
In un modo che non si addice molto uno studioso cioè il modo assertorio
Questo per ragioni di tempo perché il tenente non abbiamo tempo a sufficienza per esaminare il tutto in forma molto problematica
Ma anche per ragioni di chiarezza per esprimere quelle che sono le mie tesi informa sufficientemente
Semplice
Ecco sul primo punto quello della
Cultura
Nuova ecco che di cui abbisognano per guardare considerare le istituzioni politiche
Io sarò seguirò un metodo un pochino telegrafico cioè nel senso che mi limiterò a
Come dire cinque suggerimenti cinque raccomandazioni
La prima raccomandazione
è piuttosto semplice da dire
Dobbiamo smettere
Di pensare alle istituzioni politiche come neutrali rispetto ai valori
Questo non è vero
Non è quasi mai vero
Perché le istituzioni come dire nascono da scelte valoriali
Cioè nelle intenzioni
Con le quali si creano le istituzioni finiscono per contenere i valori
Ma questo è un punto sul quale evidentemente potremmo anche avere punti di vista diversi certamente le istituzioni non sono tra i valori negli esiti che producono negli affetti che producono
Volendo uno avendo finiscono per produrre degli affetti degli esiti che contengono valori che portano a privilegiare alcune cose e a penalizzarli altri
Ecco io credo che
Se noi vogliamo guardare alle istituzioni informa e in modo più utile più proficuo e più corretto
Dobbiamo rifarci a tutta quella scuola che che non a caso si chiama De Leo strutturalismo
Che ci ha detto come le istituzioni poi molto in soldoni sono raccoglitori di vincoli e di opportunità ma gli inglesi dicono è l'espressione inglese un po'intraducibile letteralmente in italiano indios mense e in Costa Enzo ecco inducono a fare alcune cose e come dire frenano dal farne altre ecco perché contengono a volte penalità incorporate a volte premi incorporati a volte non c'è nulla di tutto questo ma l'effetto è lo stesso
Che la logica del semaforo per capirci che tanti autori hanno usato come metafora per spiegare col resto
Bene
La seconda raccomandazione secondo suggerimento allora consiste in questo da parte mia sospettiamo molto
Delle istituzioni considerate dall'alto delle intenzioni e dei valori che si vogliono realizzare del dover essere che ispira la scelta di un'istruzione il luogo di un'altra e questo perché perché ormai la letteratura scientifica mai me il bilancio delle democrazie insegna bene purtroppo come le intenzioni anche le migliori intenzioni possono dar luogo a effetti perversi di tutti i generi devo dire che la politica italiana negli ultimi vent'anni in particolare riesce a essere una vetrina ricchissima di effetti perversi
Scaturiti da riforme istituzionali magari di rami bassi direbbe il mio amico Enzo Cheli invece che di rami alti ma animati dalle migliori intenzioni in fondo alle quali ahimè ci sono stati
Invece delusioni lacrime e sangue sotto molti aspetti
Secondo suggerimento è che dobbiamo sospettare molto delle istituzioni come strumenti per realizzare utopia
Questa è una concezione non laica delle istruzioni questa concezione dogmatica perché non finiamo per attenderci un qualche cosa che devi venire che riteniamo debba venire ma che invece molto spesso poi non viene
Quindi una concezione laica delle soluzioni politiche deve guardarsi molto o da questo
L'altro suggerimento che segue da parte mia scaturisce automaticamente da quello che ho appena ricordato
E cioè dobbiamo giudicare e quindi scegliere le istituzioni in base agli esiti che producono in base agli affetti che possono produrre che esperienze compiute in altri tempo che altrove dimostrano o lasciano ritenere che seguano appunto legame tra istituzioni i loro effetti
In altri termini dobbiamo giudicare i valori incorporati nelle istituzioni in base a una ricognizione di
Quale equità o quali iniquità queste istruzioni producono quale efficacia quale efficienza quali libertà quali responsabilità ogni responsabilità producono e così via
Ecco detto questo io devo subito
Fare un'altra vertenza
Cioè attenzione gli esiti delle istituzioni
Non sono legati necessariamente alle istituzioni stesse gli esiti cambiano
E questo perché per una ragione molto semplice che cambiano gli uomini e a seconda dei il degli uomini come dire ecco le le loro preferenze e dei loro atteggiamenti
I meccanismi famosi di
Vincoli opportunità che ricordavo prima producono esiti diversi questa è una complicazione enorme noi del pensiero politico non disponiamo di un collegamento necessario tra una certa istruzione è un certo effetto
Una certa istruzione in un ambito produce certi affetti in un altro momento storico le produce di diversi una bella complicazione è una bella complicazione ma ahimè che
Se ci rendiamo conto di questo fatto
Ecco deve indurci allora a scegliere l'atteggiamento giusto nei confronti dell'istruzione
E l'atteggiamento giusto a mio avviso e quello appunto di una cultura delle istituzioni che ci induca a rivedere criticamente in continuazione l'adeguatezza storica dell'istruzione di fronte alle soluzioni cioè non dobbiamo avere un atteggiamento come dire di aspettativa passiva dobbiamo avere un atteggiamento di costante revisione critica revisione di che cosa degli esiti che queste istruzioni producono
Ecco questo
è importante perché come sapete la cultura politica di questo Paese non parlo solo dalla cultura politica della sinistra non ha avuto questo atteggiamento nei confronti del pensi delle del del meccanismi istituzionali non l'ha avuto e
A costo di essere di dire una cosa sgarbata dicono la ancora e quindi a questo punto su questo tutto questo profilo dobbiamo ancora come dire fare dei passi avanti
Passi avanti verso una cultura riformatrice ecco delle istituzioni e costantemente riformatrice delle istituzioni che abbia due caratteristiche la prima che sia molto consapevoli dei mezzi
E dei mezzi che di volta in volta sono più adeguati a raggiungere certi film
E ahimè è questa la cura che lamentavo prima e la lacuna storica del pensiero politico del nostro Paese
Seconda caratteristica e che sia una cultura riformatrice ispirata da un'etica politica come vuole l'obiettivo di questo Consiglio convegno razionale critica cioè razzi critica per la ragione che ho detto prima e razionale che appunto come dire si sposi meno all'utopia
E i più a un calcolo mezzi Fini che ho appena evocato
Mi scuso della grande astrazione alla quale mi sono mosso fino adesso si avessimo tempo potremo fare degli spread e il delle potevo fare del citazioni storiche che corrobora no a mio avviso Lab
Consigli abilità di questi suggerimenti
E devo dire che potremo riff far ricorso anche a esperienze storiche non necessariamente vicine voglio dire esempio anche l'esperienza della parabola storica del democrazie greche testimonia questo detto molto in sintesi la democrazia greca la democrazia in piccolo direbbe consta avrebbe detto costa
è stato la democrazia vitale fino a casa fino a che le istituzioni della democrazia greca sono state costantemente rimesse in discussioni e rivitalizzante da un atteggiamento riformatore
Quando questo atteggiamento riformatore è venuto meno è iniziata la decadenza storica delle democrazie greche
In questi giorni è uscito un libro molto bello pubblicato dal Mulino di motore tedesco a chi fosse interessato né consiglio la lettura perché una riprova lontana nel tempo e appartenente ai classici addirittura
Il piuttosto che non ha ai nostri tempi
Ecco detto questo vorrei concludere naturalmente la l'elenco dei miei suggerimenti completandolo però con un ultimo suggerimento
Io credo che oggi in Italia ci sia bisogno di questa cultura riformatrice delle istituzioni politiche non solo perché le nostre soluzioni politiche come hanno lamentato tutti i i nostri relatori fino adesso
Producono come dire esiti che non ci sono o gradevoli
Ma anche e aggiungerei soprattutto per un'altra ragione e perché il processo di internazionalizzazione del Paese il processo in particolare di maggiore integrazione europea il famoso e ormai stucchevole novantadue
Ci imporrà
In continuo adeguamento marginale spesso e volentieri delle istituzioni politica del nostro Paese
Un secondo di sostanze Ettore concluso
E con questo passo al seconda parte delle mi esposizioni molto tesi contro ancor più sinteticamente della prima parte in modo da concludere rapidamente
E natura il tema è quello della riforma elettorale come avevo appena invocato perché ho evocato questa questione ma la premessa da cui parto e questa se vogliamo davvero come gli organizzatori gli amici organizzatori di questo convegno Siri promettono
Aumentare la corrispondenza fra preferenze dei cittadini e politiche pubbliche e il nesso fra queste due cose
E secondo addirittura organizzare più efficacemente la domanda politica dei cittadini cioè il passaggio come dire una penalizzazione della domanda settoriale corporativa per capirci è una è una valorizzazione della domanda
Dei grandi interessi collettivi del Paese
Per fare questo cari amici io credo che abbiamo un passaggio obbligato dobbiamo cambiare le regole della competizione politica del nostro Paese
Non illudiamoci questo Paese nel bene e nel male molto spesso nel bene a volte nel male M che è governato né da non è istruzione nell'istituzione cardine di questo Paese che governa questo Paese e la competizione fra i partiti il modo in cui partiti governano la scienza politica ormai c'è addirittura l'espressione il partica avendo mentre per dire proprio che il governo non è di Palazzo Chigi ne è le le Aule parlamentari e
Il salotto dove immagine immaginario dove i partiti sì confliggono si coalizzano e convivono
Leone di un certo tipo l'esito naturalmente non può che essere così
Il cuore a sua volta la regola di questa competizione è in primo luogo il sistema elettorale
So che questo stupisce perché quando si parla di sistema elettorale si pensa a tante altre funzioni al conteggio è la ripartizione alla rappresentanza certo sono tutte funzioni
Che il sistema elettorale svolge ma attenzione la funzione numero uno delle democrazie che svolge il sistema elettorale è la regola base della competizione politica
Allora allora io credo che noi dobbiamo passare in Italia molto semplicemente da un sistema elettorale che appartiene alla famiglia dei sistemi elettorali a competizione centrifuga
E dove tutti sono un po'sempre contro tutti gli altri
A un sistema elettorale che appartenga alla famiglia dei sistemi elettorali di tipo centripeta cioè che mette in moto una competizione centripeta e
Non voglio entrare nei tipi particolari delle famiglie all'interno delle singole famiglie
Probabilmente così come nei bar nelle nelle nel nel Zaino di ogni in ufficiale di di Napoleone c'era un bastone di maresciallo potenziale così né nostre tasche c'è un sistema elettorale dove siamo tutti i commissari
Della squadra nazionale di calcio e siamo tutti ingegnere elettorali
Quindi spezzare amo ci finché vogliamo l'importante è che percepiamo che abbiamo bisogno di passare da una famiglia all'altra città netta
E le nostre soluzioni le vedano pure i consoli che sono abilissimi in questo si divertano finché vogliono ma sì facciano i loro esercizi dentro questo tipo di famiglia e cioè de fai siciliano fra i sistemi elettorali a logica centripeta non ha logica centrifuga perché perché le politiche pubbliche sono il figlio diretto del tipo di competizione che è regolato dal tipo di sistemi elettorali su questo non ci piove nel senso che la come dire l'esperienza storica delle democrazie lo dimostra in abbondanza certo la vita democrazia dipende da tante altre cose anche ma questo è un aspetto decisivo e soprattutto è un aspetto costitutivo
Ecco detto questo
Concludo
Invitando come dire poi come accennavo prima i consoli stessi a sbizzarrirsi nell'inventare nel trovare il rimedio particolare dentro questa famiglia di rimedi
Ma in coda se mi permettete aggiungerei qualche veleno cioè si divertano pure con le tecnicalità dei particolari
Sistemi elettorali
Ma non dimentichino per favore che anche quelle tecniche tecnicalità hanno una qualche rilevanza per gli effetti che producono e non sono tecnicalità irrilevanti grazie
Ringraziamo Giuliano Urbani ritorniamo adesso con l'intervento del dottor Cesare Romiti nella seconda sessione di ieri ricordate quella dedicata
Addetti che l'economia ancora ringraziamo dottor Romiti tra dedicato tremo molteplici impegni suoi uno spazio del suo tempo questo nostro convegno colgo anche l'occasione per salutare assieme a tutti voi il Presidente Spadolini
Anzitutto mi scuso di essere qui oggi fra voi e di così interromperemo la discussione che era incentrata così come gli organizzatori l'avevano previsto sui temi dell'etica e della politica
Non essendo produrre dire ieri ed essendomi stato detto che anche se fossi venuto oggi la mia presenza sarebbe stata accettata vi devo così per forza riportare forse a temi un pochino di livello inferiore a quelli etica e politica in quanto io vi riporta i temi della etica e dell'economia credo che me ne fare Selenia
Io per introdurre quella che di questa mia relazione vorrei anzitutto fare una breve premessa
Noi parliamo gli organizzatori di questo convegno parlando di etica e di economia di etica poi negli altri aspetti della società umana e qui in Italia
E PD vivi etica è un tema di cui oggi si parla abbondantemente probabilmente anche troppo si parla di etica il rapporto poi ai comportamenti
Dal punto di vista personale
Mi piacerebbe più sentire parlare meno di etica e vedere di più comportarsi eticamente ma il fatto che se ne parli tanto e proprio probabilmente il desiderio il desiderio collettivo
Che il questo concetto questo concetto di etica di cui ma mano che negli anni sono andati passando dalla fine di questa guerra voglio limitarmi al periodo post guerra
Si è andato sempre più inasprendo in Barbara endo sempre più allontanandosi
Da certi concetti forse non so qui
Le il diagnosi potrebbero essere tante
Ma è certo che è un fatto che aumentando il benessere si è anche ci sia anche sempre più allontanati da concetti dietetica il che è un fatto certamente non positivo
Ma il legame che adesso fatto non vorrei che fosse il vero legame perché secondo me sviluppo e benessere o maggior benessere possono benissimo essere legati a problemi di etica
Io credo che si debba parlare di etica nel senso di doveri di comportamento dell'uomo verso la società in cui vive nell'interno dalla società in cui vive
In secondo luogo mi sembra che quando parliamo di etica ci si deve riferire al comportamento dei vari e cose dei vari componenti dei vari operatori in un'economia libera cioè in un'economia
Che in cui esista per tutti almeno allo stato potenziale la libertà di intraprendersi e di muoversi nel campo economico
Io credo che avrebbe poco senso di parlare di etica in sistemi in economie dirigistico centralizzate perché il senso del dirigismo il senso della centralizzazione
Verrebbe a far perdere Egidia dal principio il problema dell'etica
Un'economia dirigistica un'economia centralizzata presuppone la mancanza di libertà la mancanza di libertà è la base della mancanza dell'etica in generale non vale più la pena di discutere se se siamo in quei tipi di regime quindi parliamo dell'etica nell'economia in un'economia libera
Infine credo che questa discussione che è stata così
Aperta dalla da da questo convegno non dovrebbe essere permesse con nome troppo astratta
Cioè riferirsi a rapporti fra etica ed economia
Nella società di oggi una società e quindi andare un po'più nel concedere nel concreto
Una società quella di oggi che è certamente caratterizzata da una dinamica forte molto più forte dell'anno da una dinamica forte economicamente e socialmente
E che richiede questa società oggi regole di comportamento diverse da quella della società del passato di dieci anni fa e poi di vent'anni e poi di trent'anni orsono
Allora vediamo un pochettino se riesca ad esprimere il mio pensiero venendo subito al primo punto io come voi sapete sono abbastanza franco e quindi vi parlerò per quello che penso senza fare dei preamboli credo che mi accetterete così come per quello che sono
Mi pare che in quell'aspetto fondamentale nei rapporti intimi fra l'etica e l'economia sia anzitutto quello del profitto d'impresa
Io non intendo qui rinnovare oggi pomeriggio delle polemiche che sono più o meno pretestuose sulla liceità del profitto io credo che tutti io mi auguro per lo meno per tutti dobbiamo assumere come un dato oggettivo che in un'economia libera con un come quella in cui noi siamo fare profitto è una cosa lecita
Ma questo lecita per me non è sufficiente io credo che si debba mettere non soltanto la legittimità del profitto stesso ma credo che si debba che sia necessario anche affermare
Che fare profitto e anche una regola morale fondamentale di un'impresa
Io mi rendo conto che l'aggettivo morale un aggettivo importante ma se l'ho detto è perché penso che effettivamente una regola morale fondamentale dell'impresa è proprio quello di realizzare profitto
Questo concetto l'ho ripetuto molte volte l'ho ripetuto dall'inizi dalla nei negli ultimi anni del settanta
Quando parlare di profitto il Mino che diritti c'è parlare del fatto
Che è un'impresa deve realizzare profitto e che se non realizza profitto si mette fuori la società salvo naturalmente periodi contingenti di difficoltà
Quando dicevo parlare di profitto negli ultimi anni settanta il meno che ti poteva capitare era di essere tacciato come minimo per un fascista
E l'ho ripetuto poi dopo ad degli anni Ottanta agli inizi degli anni ottanta quando nel Paese c'era stata la svolta che tutti conosciamo
Trovando e ritrovando nella nella nel nel coloro che ascoltavano
Maggiore comprensione via via maggiore comprensione fino a che questo concetto effettivamente entrato mi pare che fosse il professor Urbani che proprio in occasione di un'elezione politica in precedenza un'elezione politica aveva fatto un'indagine sulla società italiana
E mi pare che aveva da quest'indagine era emerso che un italiano su due aveva la voglia di mettersi in proprio mi pare che fosse del professor nacque l'indagine che aveva fatto lei ed era mi pare l'ottantatré ottantaquattro enne per occasioni la allora quando voi pensate un italiano su due di questo sondaggio fatto dal professor Urbani in desiderava mettersi in proprio voi capite com'era cambiato il senso anche della nostra società
Una società che da agricola ancora prima dell'ultima guerra si era poi trasformata dopo la guerra e pian piano andava assumendo io mi ricordo che la mia età me lo fa me lo consente mi ricordo che un tempo la spira ma Tione maggiore
Dell'italiano non soltanto del sud era quella di avere un posto un posto fisso soprattutto magari nelle amministrazioni pubbliche ecco questo disse questo questo istinto questa necessità questa desiderio si è poi trasformato fina ad arrivare come diceva come rilevava quell'indagine al desiderio addirittura uno su due italiani di mettersi in proprio
Questo concetto che il profitto non solo necessario ma che costituisce la molla ma la morale fondamentale di un'impresa è un concetto che ho ripetuto come dicevo molte volte in questi anni suscitando spesso polemiche
Da parte di qualche forza politica da parte di qualche forza religiosa qualche altra volta dando luogo anche a me e cattive interpretazioni perlomeno per quello che io intendevo dire in questo senso
Allora perché sostengo questa affermazione
Sono ecco che fa questa affermazione anzitutto perché se noi riteniamo che obiettivo prioritario della società sia quello di accrescere il benessere generale
Un presupposto essenziale anche se non l'unico per accrescere il benessere
Per conseguire questo obiettivo e quello di moltiplicare le sue risorse di accrescerne il problema poi di dividerle è un problema che appartiene alla classe politica ma per dividere delle risorse bisogna anzitutto crea e il motore della creazione delle risorse di un Paese e appunto l'impresa
Il contributo che posso anche possono anziché devono dare le imprese a questo obiettivo è prioritario è determinante
E il profitto se voi ci pensate non è che un metro di misura l'unico metro di misura che nel mondo nel mondo occidentale si è trovato di questo contributo all'accrescimento delle risorse una misura cioè del modo in cui l'impresa è in grado di generare risorse in misura maggiore di quelle che l'impresa utilizza per realizzare i suoi figli
Se un'impresa non corrisponde a questo criterio e se cioè non fa profitto
Viene meno alla sua fondamentale ragione sociale e cioè in una parola diventa un organismo inutile io dico anzi che in una società nella società moderna in una società pluralistica nella quale noi viviamo
è proprio il fatto villa la sussistenza la la la legittimità al vivere del sistema delle imprese è proprio il fatto che esse devono accrescere la ricchezza e quindi generare profitto
Anzi il fatto che le imprese qualche volta non generano profitto
Può essere in qualche caso addirittura dannoso
Minitalia Noemi abbiamo degli esempi cocenti scottanti
E questo avviene tutte le volte che l'impresa in perdita per esempio viene sussidiate da con il denaro della collettività sottraendo in questo modo risorse a impieghi più produttivi
Io credo che certamente bisogna rendersi conto che la Società tanti bisogni e possono esistere circostanze eccezionali in cui è necessario per diverse ragioni aiutare imprese in difficoltà
E questo va fatto però soltanto quando esistono FIOM delle prospettive serie
Del recupero dell'impresa altrimenti l'assistenza all'impresa in difficoltà diventa un fatto a sociale e dato che siamo qui in questa dibattito diventa un fatto non etico
Io
Voi lo sapete
Potrei citare molti casi qui nel nostro Paese dalla fine della guerra in cui sono state mantenuti in piedi artificialmente in prese che sarebbero state destinate alla scomparsa sul mercato pensate che ancora oggi esistono istituzioni
Che legittimano la presenza di istituzione di di di di aziende che non hanno e non avranno mai la possibilità di essere messi in piedi oggi esiste ancora un istituto pubblico che si chiama Geppi nel quale vengono appunto esercitate queste senza che invece quei fondi quelle disponibilità quelle energie vengano dirottate
Per permettere di ridare alla manodopera al per alle persone che sarebbero senza lavoro le possibilità spesse volte aziende per decine di migliaia di numero di inviti queste aziende di della Gepi vivono fra l'altro nell'istituto della cassa integrazione che consente già al lavoratore i mezzi di sussistenza
E come lo scopo e lo scopo di mantenere in tre in prese in piedi anche se non efficienti
E sarà fatto per uno scopo che rispettabile dicevo quello di mantenere l'occupazione cioè di mantenere il livello di sopravvivenza a gente che in in quel momento non ha più il lavoro
Ma nel lungo periodo
Questa si è rivelata una pura illusione perché sarà proprio l'occupazione a subire le conseguenze più gravi della pervicace difesa
Di inefficienze di diseconomie
Che hanno pesato fortemente sulla competitività generale del sistema e pensando che la competitività generale del sistema hanno abbassato il livello di risorse aggiuntive che il sistema poteva creare e che quindi potevano essere portate a disposizione della collettività
Io non è che voglia tornare sui fatti che mi riguardano personalmente ma certamente voi lo ricorderete quanto clamore si è fatto alla fine degli anni Settanta esattamente all'inizio degli anni ottanta
Ai tempi di quella che fu chiamata la ristrutturazione del gruppo FIAT se voi pensati in quel momento in quei momenti così tragici e così difficili in cui il gruppo FIAT e rischiava addirittura la sopravvivenza
Ma voi pensate che in quei momenti in cui si dovettero prendere quelle decisioni così gravi così difficili
Il per mantenere l'azienda competitiva sul piano internazionale
Noi avemmo in quel momento ampie critiche aspre critiche
Dalla classe politica dalla classe religioso dalla dalle istituzioni religiose proprio proprio richiamandosi anche ai problemi e ai problemi dell'etica ed erano ed erano provvedimenti religiosi perché provvedimenti dolorosi quelli che dovevano essere presi e che furono presi
Decisioni le quali peraltro al distanza di pochi anni hanno dimostrato che pure essendo dolorose avevano generato da un certo punto di vista la possibilità della ripresa e la possibilità per l'azienda
Di ricomprendere di nuovo sul mercato internazionale
Competere sul mercato internazionale sarebbe poco
Hanno dato all'azienda già da alcuni anni la possibilità di mettere di nuovo all'interno decine di migliaia di persone per nuovi posti di lavoro e per occupazione aggiuntiva che se quindi leggendo oggi giornali e vedendo che ieri alcuni hanno detto ma il profitto non è il lo scopo cioè cercando di dissertare sulla utilità o sulla necessità per le imprese di fare profitto
Mi è sembrato così qualche volta perlomeno leggendo dai giornali un modo molto molto farisaico di esprimere un concetto io sono molto più chiaro dico che il concetto principale e fondamentale dell'azienda è il profitto
E vi aggiungerò poi qualche altra cosa per non essere frainteso e che se non raggiunge profitto il profitto è la condizione morale per legittimare la presenza dell'impresa nella società
Però si dice si dice qualche volta
A me è stato detto che il profitto non è il profitti in questione il problema ma è l'eccessivo profit ecco allora
La prima domanda che viene spontanea ma che cosa vuol dire eccessivo profitto non sanno mai risponderti non sanno mai dire questo eccessivo profitto rappresentato da una percentuale da un numero da un aggettivo l'eccessivo profitto rimane in questa maniera
Allora io esprimo un altro concetto del quale sono profondamente convinto che se l'impresa e condotta in moto eticamente corretto
Insisto sull'eticamente corretto perché qui è il punto che qualche volta quando mi attaccano dicono che io parlo del profitto oppure Bach semplicemente no io dico che quando un'azienda
Si comporta eticamente quando ad opera e in quando adoperava J. quando adoperò l'aggettivo etico lo adoperò perché intendo al di sopra delle leggi leggi certe che vanno osservate
Ma c'è qualcosa con cui l'impresa deve misurarsi che viene anche prima anche se Opara regge cioè il modo è dico di comportarsi bene se l'azienda è è condotta in moto eticamente corretto essa deve essere considerato normale quindi legittima
Qualunque misura di profitto che sia consentita dal rapporto fra prezzi e costi imposto dalla competizione sul mercato
Anzi se ne potrebbero ricavare una volta provocatoriamente l'ho detto che a al la a di fronte a un comune a un comportamento che sia evidentemente eticamente corretto
è benemerito della società quell'imprenditore quell'impresa che realizzava parità di condizioni il profitto massimo non il profitto medio o il profitto mi io credo voi lo sapete innestati del nord Europa
Non è che il cittadino che denuncia più imposte viene guardato come qui da noi come in una specie di individuo
Così con legittimo sospetto il sito di notizie non c'è più imposte
Sempre che naturalmente i suoi guadagni derivino da attività non sono lecite ma nel cui vedova cui conseguimento si sia comportato eticamente
è un individuo che deve avere dovrebbe avere delle benemerenze da parte del paese
E quindi un concetto che è molto diverso da quindi da da noi noi proveniamo da una matrice il Paese proviene
Da una matrice cattolica in cui e non ci riusciamo a dissociare
Da questa matrice per cui il profitto viene considerato viene abbinato alla parola speculazione alla parola sfruttamento
Alla parole illecito arricchimento ma che può anche essere che quindi va e certamente bandito dalle leggi e dall'etica
Ma quando esso è eticamente percepito grande eticamente realizzato certamente i problemi devono essere visti in maniera di
Un'altra critica al profitto riguarda le modalità impiegate per conseguirlo viene ripetuto spesso la massima che il fine non giustifica i mezzi
Chi è che potrebbe essere contrario a un principio del genere noi siamo tutti favorevoli e d'accordo con questo principio
Ci sono delle regole di correttezza generale alle quali nessun imprenditore corretto e serio ed onesto hai il diritto di sottrarsi ma nel discorso sulle modalità con cui si raggiunge il profitto intera talvolta demagogicamente quello del rapporto sarà impresa e uomini fra impresa il lavoratore
Io non voglio qui parlargli
Di dissertazioni sullo sfruttamento e sugli altri temi che sono cari alla cultura marxista
Mi pare che sono temi e cultura di cui tutti quanti compresi gli uomini della sinistra abbiano fatto serie riflessioni e serie modifiche comunque io non voglio entrare in quel quello che vorrei dire è che su questo terreno esiste un naturale e inevitabile contrasto di interessi
Ed è anche difficile che gli interessi di una parte quelli dell'impresa quelli dei lavoratori possano essere giudicati continentale obiettività dall'altra parte
Ma qui esistono in nei nostri venne nel nostro sistema nei sistemi occidentali
Esistono dei meccanismi di contrattazione che saranno dialettici finché si vuole con me anche ovvio che siano dialettici ma che sono l'unico strumento per cercare un medico un equilibrio fra le diverse esigenze
Personalmente io ho sempre considerato il confronto col sindacato Cobo uno strumento fondamentale nella gestione del rapporto fra impresa e lavoratori
So che probabilmente qualcuno sorride perché io passo per ben altro diversi sono profondamente convinto che il confronto col sindacato è essenziale
Se qualche volta mi dispiace qualche volta mi hanno detto che mi occupavo non dei fatti miei è di vedere come il sindacato che un'organizzazione che deve cercare il consenso fra i lavoratori fra colori quali assiste non solo non ricercava questo consenso Marco operava in maniera tale da delegittimare il consenso Street io molto polemizzato col sindacato negli anni passati ho polemizzato quando il sindacato interveniva in problemi che non avevo nessuna attinenza con la funzione che il sindacato deve svolgere una società moderna
Voi vi ricorderete quando il sindacato si occupava del divorzio si occupava della Bortot
Quando leggevo che i rappresentanti sindacali andavano in Algeria in occasione della trattativa per la fornitura del gas metano dall'Algeria all'Italia
Quando si facevano parte politica per ricevere qualche rappresentante arabo che veniva tutte cose che come cittadini erano più che legittimati a fare
Ma tutte cose che come rappresentanti dei lavoratori non lo erano legittimati a fare Anna è un rapporto nel rapporto con il lavoratore il sindacato perché ha perso il purtroppo sta ancora perdendo di credibilità perché non ha non ha dimenticato quello che era lo strumento essenziale di una democrazia vera ha dimenticato
Quello che era necessario fare cella la la elezione in fabbrica
Pensate che in molti stabilimenti FIAT la il sì i delegati sindacali sono ancora quelli che esistevano prima del mille novecentottanta sono lì dal settantacinque dal settantasei
Non sono state più fatte lezioni tranne in alcuni casi
In questi giorni si riparla di nuovo di rifare le elezioni ma se mancano le elezioni dei rappresentanti sindacali manca la base per acquisire il consenso dei lavoratori tanto che a oggi ne vediamo le conseguenze l'iscrizione al sindacato sono drammaticamente caduta
Noi abbiamo una statistica al nostro interno
La conosciamo perché per occuperà accordo sindacale né dobbiamo trattenere le ritenute da versare al sindacato stesso iscritti al sindacato sono in percentuale drammaticamente calati
E sono praticamente non esistenti nella classica giovani fino verso qua i quarant'anni e le iscrizione al sindacato sono bassissime e poi per per aumentare un poco dai quaranta poi ai cinquanta e poi via via fino alla crisi allora io credo che la dialettica che è l'unico strumento che può conciliare e può trovare l'equilibrio la dialettica diventi distruttiva se il sindacato non avendo più la direzione della base
Si trasforma come si era trasformato prima degli anni medico negli anni settanta
Con delli anzitutto con proponendosi degli scopi che niente Ackerman a vedere con la funzione per la quale il sindacato esiste e per la quale i lavoratori averlo chiamati rappresentante sindacati e rappresenta e poi quando e avevano instaurato regole che evidentemente non avevano più la base del sindacato se se voi ricorderete ricorderete la regola dell'eguaglianza
Voi ricorderete quella benedetta o maledetta regola che voleva tutti uguali mentre la natura c'ha fatto tutti diverte e già madre diversi per quello che sappiamo fare per i meriti per il demerito ed era una tendenza che purtroppo ha poi travalicato e che dal mondo delle imprese dal mondo del sindacato con i contratti che volevano l'eguaglianza si è trasferita a tante altre istituzioni del Paese
Pensate a una delle più delicate a quella per esempio dell'amministrazione della giustizia in cui un tempo il il la la la la l'ascesa nei vari gradi
Dell'amministrazione giudiziaria si faceva per meriti o non si faceva per demeriti e oggi si fa solo per anzianità quindi i danni che questo ha portato al sistema del
Io credo che proprio il principio dell'uguaglianza non può essere accettato perché il principio dell'uguaglianza se voi fate un un piccolo pensiero è un parente principio completamente anzi io sono convinto proprio anche nell'impresa una regola ipotetica fondamentale sia quella di agevolare di promuovere di remunerare i meriti del morale le capacità di remunerare gli ingegni individuale e per conto dei considero profondamente immorale
Verso il bene collettivo ma verso verso la gente verso la la collettività
La pratica di protegge dei mediocri di proteggere gli inefficienti come quella di sostenere le imprese in perdita
Quello di impedire la selezione operata dal merito sugli individui come quella o la selezione operata dal mercato sull'impresa
Anche se non lo dico è chiaro che in queste mie frasi c'è polemica verso quei politici i quali proprio nel sistema delle imprese a partecipazioni statali
Che non sono da condannare per il fatto che sia un'impresa partecipazioni statali ma nei quali la politica maggiormente interviene e nella quale le assunzioni
Le promozioni l'individuazione degli individui non avviene per effetto di una individuazione del merito del demerito ma avviene e quasi esclusivamente o in certi casi solo esclusivamente in funzione dell'appartenenza politica ecco se mi consentite questo io non lo considero etico siamo nell'economia e quindi esprimo un mio ma a parte questa riserva io credo che il confronto fra le parti parla fra le parti fra imprese e sindacati cosa produrrà effetti ben più efficaci delle regole di comportamento astratte e anzi dal confronta dalla dialettica che va affidata alla verifica del rispetto delle regole se necessario la loro modifica in corrispondenza dell'evolversi delle circostanze dopo tutto e attraverso proprio il meccanismo
Della contrattazione del dialogo della dialettica sarà imprese e sindacati che i lavoratori hanno potuto nel dopoguerra progredire insieme a progredire fino al momento presente
E dopo tutto fa ad una considerazione
Non c'è nessun lavoratore di un Paese libero occidentale che scambi ed ebbe il suo posto con un lavoratore di un Paese ad economia accentrata ed
Non è quindi allora un'affermazione di maniera
Quella che ho avuto occasione di ripetere in molte circostanze e cioè che il sindacato è una componente fondamentale insostituibile del sistema industriale economico
Della qualcosa io sono profondamente come dicevo prima con
Un altro aspetto della questione nell'economia dei rapporti fra Etica appunto ed economia stessa riguarda il problema della tutela della libera concorrenza
è un tema attuale il Parlamento fra l'altro sta credo alla fine per lo meno in un ramo del Parlamento verso la fine di la predisposizione di un è un tema questo della libertà di concorrenza che viene usato qualche volta impropriamente contro le grandi concentrazioni industriali e il loro presunto strapotere quello che tutti voi
Mi avete eletto magari scritto anche
Io vorrei dire che in linea di principio la libertà di concorrenza uno dei cardini fondamentali di un sistema fondato sull'economia di mercato
Guai se mancassero libera comunque la libertà di concorrenza garantisce la selezione delle intese
La più valida la nuova beh garantisce dell'impresa dal punto di vista economico e garantisce soprattutto questa è la cosa più importante
E garantisce al consumatore finale la possibilità di scegliere fra molte opzioni e di ottenere alla fin fine la qualità più alta
Al carattere
Sarebbe quindi contro natura stessa di imprenditori che sì il PM imprenditori con la i maiuscola contrastare
E a regola etica per un imprenditore serio e quella di non usare strumenti artifici espedienti
Il ricorso magari alla produzione politiche che possiamo dargli un vantaggio competitivo che non sia fondato sul naturale confronto fra prezzo e qualità offre
E che questa regola debba essere anche sostenuto da norme di legge un fatto su cui io sono perfettamente d'accordo
Prima come imprenditore se mi consentite anche come città
Però vorrei fare alcune precisazioni
è necessario evitare di confondere la tutela della concorrenza che in ogni caso è un fatto positivo per gli interessi generali con la lotta aprioristica alle concentrazioni industria che può essere anche un fatto negativo
E perché dico questo
Perché esistono delle dimensioni di impresa che sono indispensabili per ottenere alcune sinergie nella produzione nella ricerca nella finanza
Sinergia che spesso servono proprio a garantire quei requisiti e di prezzo e di qualità che il mercato domande
E perché nel momento presente ancora più nel futuro nel prossimo futuro le condizioni di competitività non significano più nell'ambito del mercato insieme
Ma in quello del mercato internazionale europeo prima e internazionale dopo ecco credo che questo concetto quanto avvenuto attraverso
Tutti sapete qual è la dimensione delle imprese italiane pochissime imprese molto grosse e tantissime indicare in Paesi a basso Venditti piccola dimensione o dei media di mezzo
Quando leggiamo le statistiche mondiali su questo punto siamo veramente io per lo meno le guardo sempre con grande raccordo quale
Qual è allora il la necessità per un legislatore per una società civile non è quella di deprimere grossi grande ma quella di far crescere il piccolino che diventino medici e i meriti che diventi una grande
Cioè che la Società veramente di venti e prospetti di più non è era una massima di Einaudi poi mi ricordo Einaudi prodotta dove lui forse qui c'è dall'azienda ricorderà meglio che Monia
In una società civile non è che deprimendo i diritti la società diventa più giù mai innalzando il livello togliendo il livello di Popper di povertà e innalzando il livello di reddito delle classi
L'altro giorno euro al Parlamento europeo per un problema che riguardava appunto l'inizio del novantadue e c'erano moltissimi parlamentari al Parlamento europeo spesso e gli ho domandato in tema di libera concorrenza se si fossero trovati a dover giudicare quale era il sistema giapponese che è il sistema che in questo momento economicamente più insiste sull'Europa
Probabilmente potrà darci anche delle grandi preoccupazioni nome all'impresa
Un un anche non soltanto dall'impresa è maturato tutti i cittadini se si fossero trovati di fronte a quella che è la formazione la conformazione dello Stato giapponese
Sarebbero caduti avrebbero dovuto prendere dei provvedimenti eccezionali il sistema giapponese un sistema di concentrazioni di grandissimi in palese pensato e non so figlio una un'impresa come la Mitsubishi
Fattura trecento milioni di donne trecento mila milioni di dollari di fatturato in un anno in confronto alle grandi corporation italiana nella più grande siamo noi NI fatturiamo trenta milioni di dollari
E loro mi procurano trecento milioni di dollari quindi che avevamo di fronte a situazioni che sono completamente fuori dalla nostra ora io credo che questi problemi debbano essere tenuti presente quando si parla di quella non si confonda la legittima la la la concorrenza con quella che sono le dimensioni dell'Inter
Infine e questo è il concerto finale che vorrei esprimere fra economia nell'etica dell'economia c'è la questione ecologica dell'ambito voi sapete in che termini spesso viene posta da quest'c'è chi proclama ci sono degli scienziati proclamano delle catastrofiche prepara Bin
C'è chi punta il dito accusatore contro l'industria e cicli denuncia l'assoluta mancanza di senso di responsabilità degli imprenditori che io non vorrei correre dietro queste affermazioni queste fantasie e vorrei considerare la cosa con serenità serenità che necessarie per affrontare un problema che non solo è in porta ma che certamente drammatico
Un problema che è emerso in questi ultimi anni come conseguenza di due
Da un lato una legittima aspirazione a un livello di qualità della vita sempre più elevato e dall'altro uno sviluppo storico non logico che procede alla velocità intensa e norme e che fa temere per la in controllabilità delle sue conseguenze negative
Se vogliamo considerare raccolto da un punto di vista dell'etica
Non ci possono essere dubbi minimi dubbi che affrontare questo problema costituisce un imperativo morale per tutt'
Imprenditori compresi o se volete imprenditori in prima linea ma classe politica cittadini ma questo non può significare come qualche volta si confonde che per la società rinunciare al suo ospite cioè rinunciare in per il problema della dell'ambiente al suo sviluppo e quindi all'impresa di venire meno alla sua funzione fondamentale nell'azione io sono convinto che in quest'impegno che è certamente difficile la cosa principale che dobbiamo mettere in campo l'uso della nostra ragione del nostro raziocinio
Erano affini
Si tratta certamente di diffondere una maggiore con
E questo lo dico anzitutto che gli imprenditori per me essi massimi consentiti e lo dico anche per
Si tratta di sviluppare studi e conoscenza approfondita dei problemi non si possono affrontare i temi di questa gravità e di questa delicatezza
Sulla base di sensazioni a prodursi native di problemi demagogici o di probatorio di sulla sulla drammaticità del momento quando Capri
Mai abbiamo avuto pochi giorni fa un episodio a Milano
In cui le autorità comunali hanno improvvisamente detto che Milano diventate in rete
Fra l'altro in quei giorni Milano godeva tepore primaverile cittadini Milano circolavano non si accorgevano di questo di questa difficile sta
Accrescimento della dell'inquinamento dell'aria e i provvedimenti che vengono presi in quei casi sono sempre easy sull'abbrivio della dell'emotività dell'emozione sono sempre provvedimenti che si rivelano
In Germania pensati in Germania i problemi dell'ecologia pensano Dan pensate al problema per esempio dell'automobile indicato come uno degli inquinatori principali liquidatore principale Boy sia andato a fare il calcolo non è l'automobile ha la sua dose di responsabilità ma ci sono basti pensare che il riscaldamento è già molto più inquinante che non l'automobile ma prendiamo l'automobile
In Germania otto nove anni fa hanno cominciato il il un problema di di di di hanno applicato delle leggi fiscali hanno per chi applicava le cosiddette marmitte catalitiche o consumava la benzina senza piombo il che comporta peraltro la marmitta catalitica che ha naturalmente un costo maggiore dell'automobile una politica fiscale molto avveduta
In cui i cittadini che comperavano l'automobile avevano degli sgravi fiscali per due-tre anni
Ma a mano poi avanzati in questa politica ha istituito delle regole ad una parlavo con il ministro Ruffolo al quale abbiamo tutta la collaborazione e l'altra e gli facevo un esempio pochi anni fa il disse verrà considerato meno inquinante della benzina oggi è caduto di modo che viene considerato più inquinante ma a parte le mode i dicevo in Italia esistono sei milioni di automobili a metano a Muddy sei dice che
Nessun e non c'è nessuna disposizione che obblighi gli automobilisti a rivedere una volta l'anno una volta ogni due anni il problema l'accensione del motore che il allentando si rispetto alle regole dei costruttori genera poi queste emissioni più in Germania questo qua si fa danni si fa danni e si prende un appuntamento alle nove del tal giorno e alle dieci la macchina venne restituita con il certificato di appartiene e ministro lui ce la potremmo fare una legge sì possiamo fare una legge ma se questa legge poi viene affidata come il controllo delle automobili vecchie del Parco Vecchio al ispettorati della motorizzazione è una purtroppo delle tante leggi che rimarranno senza applicazione anche qui ci vogliono dei coraggio e fantasia dare a tutte le stazioni di servizio
Del dell'Agip e come delle altre case dare alle Officine delle caso probabilistiche una volta certificati l'autorizzazione a controllare le vetture ed emettere il certificato di
Di attendibilità della vettura e così ce ne sono tante allora io vi dico che secondo il mio parere la tecnologia oggi offre le possibilità più ampio
Sia dal punto di vista dell'eliminazione di materiali e lavorazioni pericolose che dal punto di vista dell'aumento delle conditi
è un processo nel quale l'industria si sta impegnando concretamente e si sta impegnando anche al di fuori di oppure in presenza di norme che sono diverse sarà stato estate europeo ma quel che è più grave fra regione e regione italiana fra Comune comunitari anche perché di fatture dell'impatto sull'ambiente
Il giudice ha sempre più un fattore che ha conseguenze sul comportamento degli ma io vorrei aggiungere anche che diventa sempre più evidente
La necessità che questi fatti vengono regolati con norme chiare che si possano rispettare e che vengano fatte norme chiare norme univoche fondate più la realtà e non più la pressione di fatti più o meno clamorosi
Qui infatti che cioè dono un giorno
C'è bisogno di fare ordine nella firma di competenze che oggi si intrecciano si sovrappongono si contraddicono e quindi in definitiva si risolvono in una serie di spesso inutili per il film
Non osservati e non fatti al
C'è bisogno se me lo consentite anche del contributo della coscia in
Non c'è mai per Tura questo abbia inventato dal pool
Non impartisce vive possono oppure partecipare a marce di protesta più o meno produttori mantiene i primi cittadini nel comportamento quotidiano
In tutte quelle piccole cose che riguardano per esempio il risparmio di energie il consumo dell'acqua il modo di disfarsi di
Fatti nei quali tutti i minori siamo molto più disposti ad accusare gli altri lì a controllare
Ecco io
Tutto sono queste le compri pressioni che mi venivano tutti dal ma dico
Il concerto e di etica e un concerto legato a valori assoluti
E purtroppo sempre di più
Quali sono i da
Per non perdersi però in un vuoto e declamazioni di per tempio è sempre opportuno riferirlo a fatti a circostanze concrete io ho cercato di dargli alcune le nel campo dell'economia voglio quel conclusione manifestarvi quella che è da sempre una mia profonda
Noto del nostro la natura non possiede
Ma è nelle nostre possibilità invece operare per rendere ogni giorno
Noi
Il soprattutto finita nella quale tutti
Io credo che usare queste possibilità e forse veramente la vera la vera regola di comportarmi
Impone i giorni ogni atto che facciamo ogni cosa in cui abbiamo
Alla coscia
Comunque grazie
La Belgrado
Puntualmente
Poi
Carburatori
Eccolo
Al tema delle velocità della
Riforma della
Con la oppure
Due giorni siamo torna
Lo
Collocato Bot
Sempre portato
L'album
Con un rapporto tra pari
Uno
Divorziare saldamente
La dalla hanno Comotto comunque
Le polizze
Dopo la parola
Il danno Pinto
è stata vitale modi
Dopo
Tampa
Uno delle quattro
Tutt'al più
Tra poco poco
Problemi
Vengono da un apporto
Lo stato funzionale come oggi
Poi
Oppure
Dopo
Quando dunque vedo
Più
Paludi gli oneri
Con ciascun individuo
Per di norma di regola dei comportamenti individuali e sociali
E naturalmente dichiarandosi scontento per questa frantumazione etica
Ha fatto balenare non un Leviatano ma insomma contro i soggettivi frantumato in tante PTP Coletti che la speranza di un ritorno a un soggetto Koné
è una grande etica in cui non si fa fatica a scorgere l'ombra
Non dell'Apocalisse ma l'ombra di una chiesa positiva
Al contrario io penso penso che come così da Vedano molti che hanno parlato in questa sede
L'interesse per l'etica non è una novità ma è una costante che ha una giustificazione culturale è una giustificazione politica sotto il profilo culturale
Rimango convinto che proprio l'assenza
Di tradizioni etiche consolidate ha molto nuociuto la filosofia italiana
Entro in cui svolgimenti le correnti della realismo della ragion di Stato della ragion di partito del ragion di Chiesa così come per altro verso le correnti idealisti che eviti Stinche e marxiste
Non sono mai state bilanciate da efficaci indirizzi e scuole etiche non sono state bilanciate da una sana filosofia pratica
Sotto il profilo politico resto convinto che il tracollo
Non più un tramonto ormai che il tracollo delle ideologie e il tracollo della pretesa scientifica del marxismo
Lascia comunque un vuoto che deve essere colmato
Da un nuovo e diverso fondamento ecco il perché dell'etica
Non si tratta credo poi una sostituzione arbitraria togliere l'ideologia emettere l'etica
Penso che si tratti di uno sviluppo di qualcosa che già c'è c'è già stato
Magari meno in Italia e più in Europa marce e c'è già stato
E penso in particolare che il socialismo democratico abbia un fondamento etico che l'aspirazione alla giustizia al progresso alla libertà sia l'autentico fondamento degli ideali del movimento socialista
In un carteggio che è stato pubblicato anche in Italia qualche anno fa vi Librandi Olof Palme e Bruno Cry schifo
Confermano quello che sto dicendo
E assegnano al socialismo un fondamento non utilitaristico
Non scientifico ma etico
La lettura di quel carteggio rivela che l'etica cui fanno riferimento i leader socialisti democratici europei
Rinvia in qualche modo all'etica cristiana e in particolare del cristianesimo razionalizzato personalizzato delle confessioni protestanti
Dunque non un'etica rivelata ma neppure un'etica interamente separata da un'origine e da un'intonazione religiosa da un principio altruistico
Insomma da un'esigenza per dirla con il linguaggio evangelico di carità
E da un bisogno di speranza
Sia pure razionalizzate personalizzate
E incorporate in istituti associazioni in Italia e anche il socialismo italiano se si eccettua l'esperienza critica e pratica della riformismo specie quello padano
Se si eccettua cioè l'intonazione umanistiche filantropica
Per esempio di un otturati
Tanto il comunismo leninista
Quanto il socialismo marxista
L'una presunta scienza e l'altra rivoluzione solo immaginata
Hanno respinto come insignificante se non o di pura come oltraggioso oltraggioso la pretesa di avere un approccio etico ai problemi sociali economici e politici
Il tentativo di dare un fondamento etico al socialismo
Ecco perché in questa ricerca di un'etica pubblica per la società aperta
Mentre abbiamo molti riferimenti culturali e molte esperienze politiche cui guardare nel mondo in specie in Europa troviamo pochi addentellati e pochi precedenti nella cultura politica italiana
è un'osservazione
Non nuova neppure questa
In particolare l'hanno sviluppato in forma piacevolmente intelligentemente divulgativa Salvatore Veca e Guido Alberoni dell'altruismo e la morale
Ora il bisogno di eticità
Riemerge
Non soltanto il rapporto queste questioni in cui ho accennato
Non solo cioè per coprire il vuoto lasciato dal tramonto delle ideologie
Non solo per reagire a un certo diverso fondamentalismo che scuote le religioni positive
E non soltanto il khomeinisti basti guardare a quel che accade in Israele e in qualche misura quel che accade in casa nostra
Il bisogno di un'etica razionale riemerge di fronte ai problemi nuovi della società complessa
Di fronte allo strapotere delle scienze e delle tecnologie proprio perché sfiorano anzi toccano questioni vitali
Come si è visto ieri con il nucleare l'umanità entrata in possesso della propria morte come specie
Non è catastrofismo
Parla catastrofismo e pensare che quello sia l'esito inevitabile
Ma forse peggio del catastrofismo ben darsi gli occhi e non vedere che quello può essere un esito possibile
Con le bietole giro Marita sembra poter regolare ingressi esiti individuali dalla vita con il progresso economico
Ha già alterato l'ecosistema
E devi oggi preoccuparsi di ripristinare un equilibrio e di non impedire il diritto delle generazioni future a ereditare un pianeta integro
Non è dunque solo il socialismo democratico che cerca un fondamento etico non si spiegherebbe perché
Questa iniziativa ha un carattere appunto laico e socialista questo bisogno nasce invece dalla società stessa così come oggi dai suoi problemi dai suoi dilemmi dalle sue ansie da una certa vertigine da progresso
Anche la cultura liberaldemocratica e attraversata dalla medesima esigenza di trovare con un nuovo fondamento un nuovo orizzonte
Ho in mente non recente dibattito che ha attraversato un po'tutta la stampa quotidiana il dibattito sulla cultura laica
Ebbene il disagio della cultura laica
E particolarmente avvertibile proprio di fronte ai problemi dell'ambiente della droga delle forme nuove assunte dal dominio economico
E dalle immense possibilità manipolatori die create dal potere dell'informazione
Così è bene che socialisti riformisti e democratici liberali ci interroghiamo insieme e cerchiamo comuni risposte
Al di là della crisi dissenso e di significato chi ha investito gran parte della filosofia e della cultura del Novecento
E proprio il conflitto tra tecniche e valori ciò che ha spezzato la razionalità occidentale
Che ha contrapposto ragione tecnica ha ragione valutativa
Esattamente il problema che ha inquietato i grandi filosofi del secolo il conflitto che all'origine di risposte opposte
Di filosofie opposte entro una medesima visione laica
Da Bertrand Russel ai comuni osserva da Albert Einstein a Martin Heidegger e ciò che ha fatto ritrarre Oppenheimer davanti all'orrore dell'Olocausto nucleare
L'ultima versione del mito dell'apprendista stregone evocata anche questa ieri
E quella dialettica dell'illuminismo di cui hanno parlato
Adorno o Ica Horkheimer
E a modo suo Walter Benjamin
Quel paradosso cioè la civiltà illuminista
Che considera chi è finito col considerare la più grande creazione dell'umanità occidentale cioè proprio la civiltà tecnologica come una sorta di frutto amaro il velenoso destinato appunto a distruggere l'uomo stesso
Ecco perché così importante sanare il conflitto tra razionalità a razionalità tra tecniche e valori trarre
John e natura tra popolo ed Esperti non dobbiamo rassegnarci a questi conflitti
Non sono conflitti insanabili e spesso sono stati enfatizzati oltre misura
Invece una misura è possibile a partire dall'argomentazione razionale
Dal pacato discorrere confrontarsi
Dai controlli empirici
E dal controllo dello stesso linguaggio utilizzato dal dialogo razionale aperto
Dal suo procedere persuasivo e leale come in una gara come nello sport
L'etica laica e razionale l'etica pubblica cui facciamo riferimento e naturalmente razionale in tutto fuorché nel presupposto comune a tutti e cioè nell'accettazione del gioco della vita che per poter essere vissuta da tutti o dal più grande numero possibile di essere umani e per non spezzare l'ecosistema
Deve però essere giocato entro certe regole
Quando si vogliono stabilire nuove norme nuove regole nuove leggi che regolino appunto non la libertà
Della scienza ma l'uso della scienza non l'esistenza del mercato ma i suoi stravolgimenti
Non lo stato del benessere ma le sue inique inefficienze
E soprattutto quando si discute di istituzioni pubbliche di leggi elettorali non lo si può fare deducendo ciascuno per conto suo dalla Bibbia dal Corano dal Vangelo leda idolatria e politiche senza Dio
Bisogna portare argomenti razionali discutere per concetti e sulla base di prove di ipotesi controllate di confronti e di verifica
Proprio per questo io non credo possibile separare il discorso istituzionale dal discorso politico
Il rinnovamento istituzionale dal rinnovamento politico
Naturalmente esiste una questione che va affrontata preliminarmente
Quella che va sotto il nome di questione morale
Con essa si allude non solo ai casi frequenti di corruzione politica
Non solo i fenomeni della lottizzazione
Non solo quel complesso di degenerazioni che vanno sotto il nome di partitocrazia
Ma più in generale si allude per un verso ha un'assenza di etica nei discorsi nei comportamenti politici più frequenti e per altri versi si allude alla inadeguatezza delle nostre istituzioni ed amministrazioni pubbliche
Rispetto ai bisogni e ai problemi alle possibilità
Di una società complessa in tumultuosa trasformazione della quale convivono insieme con aree di arretratezza are Hadassah ad alta densità civile e tecnologica
Ma per quel che riguarda una risposta pratica
Ad almeno alcune delle questioni comprese nel cosiddetta questione morale rinvio volentieri al decalogo del presidente Spadolini
Ma come spezzare invece il circuito perverso tra istituzioni invecchiate
Amministrazioni inefficienti partiti invadenti politiche senza Progetto
Da dove cominciare dove intervenire
Abbiamo già detto che non ci sono parole magiche toccasana ideologici le ideologie creano rigidità e alla lunga falsità
Noi cerchiamo invece le risorse di un etica pubblica aperta razionale e laica
Ora mentre l'ideologia prima o poi porta la falsità per la sua stessa necessità di difendersi di difende la propria coerenza indipendentemente dal fatto che riesco ormai interpretare la realtà
L'etica viceversa apporta al dramma nel senso che impone scelte impone assunzioni di responsabilità impone anche rinunci
Ora un dramma non è necessariamente una tragedia
Il dramma indica un conflitto e impone il dover scegliere impone appunto di assumere una responsabilità
L'etica non parla di diritti parla piuttosto di doveri e nel nostro caso può funzionare da acceleratore e da cartina di tornasole delle tendenze politiche reali in atto
Io credo che un'etica laiche alla base di un possibile approccio comune
Per tutte quelle esperienze politiche
Che hanno origine riferimento nelle tradizioni liberali nelle tradizioni democratiche nelle tradizioni socialiste riformiste
Nonostante tutte le loro diverse espressioni partitiche
Ma non solo in queste anche in tanta parte delle tradizioni sindacali del nostro Paese
In esperienze non trascurabili di autonomia politica del mondo cattolico in esperienze minoritarie contraddittorie per lo più represse della storia comunista italiana
Come ho detto due anni fa nel precedente convegno di Politeia
Penso che l'obiettivo strategico di questo rinnovamento culturale istituzionale e politico
Debba essere quello più impegnativo
Fare sintesi delle due maggioranze democratiche che si sono espresse nel Paese
Una maggioranza e quella politica e di governo che si forma nel Parlamento rappresentativo oggi il pentapartito
Oggi che penalità da tanto tempo
Se non nella forma del pentapartito in una forma analoga
E l'altra maggioranza quella che si è espressa nei referendum popolari sul divorzio sulla Bortot sulla giustizia e sul nucleare e che domani potrebbe esprimersi in un referendum istituzionale
Insomma esiste una maggioranza parlamentare diciamo di centro sinistra e una maggioranza popolare laica di sinistra e in parte di cento
Penso che la maggioranza dei cittadini dell'Italia che cambia tesi delle una forma istituzionale che possano rappresentare la è un progetto politico che rinnovi la democrazia italiana
Allora bisogna ripensare senza paura le possibilità di regole migliori imparziali trasparenti di regole che vengano giudicate condivise da un popolo che ormai la maturità per scegliere
Non più solo il partito a cui dare la propria delega
Ma anche quale Costituzione quale sistema elettorale quale governo e quale Parlamento quale tipo di governo quale tipo di Parlamento sono più adatti all'Italia contemporanee
Penso che i cittadini debbono essere resi consapevoli dei problemi e delle possibilità degli ostacoli e dei rischi di questo rinnovamento
Non vanno spinte un salto del buio ma resi consapevoli di possibilità e rischi
L'approccio di un'etica laica richiede appunto di rinnovare la Repubblica nella libertà e nella giustizia nella democrazia di una società aperta moderna e pluralista
Nella piena espressione da sovranità popolare
Attraverso il sistema istituzionale Complesso bilanciato e controllato che meglio risponde a questi requisiti
L'efficacia dei governi l'efficienza delle pubbliche amministrazioni
L'equità nelle relazioni tra i cittadini e tra i cittadini e lo Stato
Una vera costituzione fiscale e monetaria come giustamente reclama Francesco Forte
Una giustizia giusta
Come forse cominceremo a bere con il nuovo Codice
Le pari opportunità e la dignità del lavoro
Una scuola per tutti a base dell'eguaglianza oggi
Nel mondo in cui cambia e in cui l'accesso lavoro si misura in termini di istruzione formazione professionalità
Fondata sulle libertà personali e le garanzie di libertà della proprietà
Come fondamento e quindi anche come confine naturale agli eccessi delle Guagliani
Solo un ethos democratico può sostenere l'insieme di questi progetti
E se naturalmente indispensabile Allo stato se lo Stato non è solo grigia burocrazia ma se lo Stato il luogo della responsabilità e della decisione pubblica
Ma perché spiega la funzione pubblica e lo Stato questo ethos deve avere radici già nella società
Non è la novità costituita dei ceti rampanti
Ma nella crescita della cultura di massa delle conoscenze delle informazioni delle capacità di lavoro professionale e imprenditoriale
Nel talento nella creatività dell'Italia che si è già europeizzare atta e internazionalizzata
D'altra parte ormai ci aiuta proprio la complessità sociale esistono certamente classi sociali tra loro diverse e anche talvolta antagoniste tuttora e tutt'oggi così come esistono e sono giustificate tradizioni politiche partitiche diverse le autonome anche nell'area laica e socialista
Di cui in particolare ci appassioniamo
Nessuno pretenda di stabilire J. Monia e nessuno pretenda di risollevare steccati invalicabili dentro quest'area
A differenza di quanto riteneva Benedetto Croce
Oggi importante attuale proprio la sintesi
Liberal socialista
La sintesi di individualismo razionale e di contratto sociale
La sintesi non l'antitesi tra libertà personali e contratto sociale
Del resto si tratta di figure politiche
E non di formule astratte
Una sintesi dinamite operativa di opzioni sociale di giustizia e di equità e delle opportunità individuali di libertà e di sicurezza questo c'è già e ci sarà sempre di più nella cultura italiana e nella politica italiana
Questo c'è già stato nella storia e ci sarà nell'avvenire del nostro Paese
Questa disponibilità una sintesi liberalsocialista c'è in una maggioranza di cittadini italiani che può esprimersi solo nella modernità politica non in questo sistema frantumato e deresponsabilizzato
Ma in un sistema più moderno in una democrazia delle alternative e perciò in una democrazia governante
Per questo la scommessa socialista
E laica o se si vuole laica e riformista
Non può vivere e non può essere vinta
Se le forze politiche che la interpretano oggi non assumono il dovere di rinnovare il sistema democratico se non hanno il coraggio di ritornare alle loro radici
All'Italia del Risorgimento
A quei grandi fiumi maestosi del socialismo del repubblicanesimo di cui ancora parlato il presidente Spadolini
Insomma se quelle forze che hanno ispirato il fatto l'unità e l'indipendenza dell'Italia nell'Ottocento
E che hanno fatto l'Italia repubblicana nel secondo dopoguerra non assumono con decisione e con convinzione e con lungimiranza l'obiettivo del rinnovamento politico e istituzionale
In una recentissima intervista Leo Valiani così si è espresso
Fin dai tempi della Resistenza dice Valiani sono sempre stato fautore di un'alleanza di partiti affini
Laici nel senso di non essere clericali o comunque ancorati a dogmi fideistica
Un'alleanza dice sempre Valiani tra partito socialista Partito d'azione e Partito Repubblicano
Io credo che quell'idea si ancora giusta dice sempre Valiani e se i comunisti accettassero il nostro programma non li lascerei fuori
Ah se ci chiedessero di accettare il loro programma è chiaro che non possiamo allearci
In conclusione diceva
E questo è tutto quello che debbo dire sul problema istituzionale
Se si scegliesse il sistema all'americana
Voterei subito per eleggere Bettino Craxi alla massima carica dello Stato
Lo farei però soltanto con il sistema americano
Ossia eleggendo contemporaneamente un congresso forte che controlli il presidente
Ecco in poche frasi
Un programma condivisibile
Democratico laico e socialista
Un programma che potremmo sottoscrivere in molti ricordando come il Partito d'Azione Pietro Calamandrei avessero proposto per la nostra Repubblica proprio la forma presidenziale
Proprio quella forma che Leo Valiani ha rilanciato con tanta convinzione
Grazie a Claudio Martelli abbiamo chiesto il presidente Giovanni Spadolini di concludere con un saluto questo nostro convegno che è un convegno non ricordo ancora espressione di realtà culturale laiche e socialiste innanzitutto
è un convegno inoltre espressamente dedicato ai temi dell'etica laica
Cari amici in genere saluti precedono i dibattiti
Nel nostro caso viceversa
Lo concludono ringrazio
Gli amici del centro di ricerca Politeia
Reduce da vari anni di analisi e di indagini approfondite
Di avermi invitato a chiudere i vostri lavori
E in particolare quella sezione etica
E istituzioni
Con una testimonianza che sarà di natura istituzionale
Riferita soprattutto raccordo fra partiti
E istituzioni
Muovendo
Nel mio saluto che rivolgo a tutti cordialmente
Da un ricordo
Sono passati due anni esatti
Marzo mille novecentottanta sette proprio in questi giorni si teneva a Roma
Il convegno Della cultura democratica con la partecipazione significativa l'amico Claudio Martelli lo ricorderà
Dell'intellettuale di area repubblicana inviare socialista
Rosario Romeo svolgeva la relazione centrale
L'ultima
Testimonianza civile politica
Di uno dei più grandi storici italiani
Che sarebbe scomparso
Solo pochi giorni dopo
Vittima della sua stessa instancabile laboriosità
Della sua laica fede nel lavoro
Conosce una mente intesa la vita in terra come preparazione alla morte
In quella relazione
Presentata all'incontro romano dall'indimenticabile pensatore democratico della grande amico
Scomparendo a tanto impoverito dalla vittima agli anni della mia stessa vita
C'era proprio il tema della riforma dei partiti
Che torna fra gli altri il convegno
Di Politeia nella prospettiva di una complementarità come voi sottolineata
Fra riforma delle istituzioni
E nuove forme organizzative della partecipazione politica
Romeo recuperavo un'idea che era appartenuto alla vecchia relazione nel mondo
Di Mario Pannunzio settimana dalla cultura laica e democratica
Il governo celebrato proprio in questi giorni il diciannove febbraio
Il quarantennale
L'idea cioè di una di un tondo pubblico dei partiti
Lanciata da Vittorio De Caprariis
Altro grande sempre compianto
Studioso islamico
Una proposta che la vicolo Leoni valutavano in modo pregiudiziale
Perché per la cultura e per intellettuale democratico l'importante al di là delle formule giuridiche organizzative Evan combattere quelle degenerazioni del sistema dei partiti
Che i cittadini di un Paese civile ricordava lo storico di formazione risorgimentale hanno il diritto e il dovere politico e morale di non accettare
Ecco proprio la rigenerazione del sistema dei partiti
Che avvenga l'interesse esclusivo dei cittadini sempre più lontani dal Paese legale la via capace di unire il risanamento istituzionale
Al risanamento morale credo un po'il tema centrale del nostro dibattito
Riguardo allo strumento ad adottare per cambiare quello che ormai definita la forma partito
Io ho sempre preferito parlare di autoriforma piuttosto che di riforma
Nella consapevolezza che le forze politiche italiane nel loro complesso abbiano ancora la possibilità di compiere autonomamente un salto di qualità reso urgente
Da quella contestazione la politica tradizionale che si esprime in ogni consultazione elettorale l'astensionismo ma non solo dell'astensionismo penso alla nascita delle leghe locali
Fondate sul particolarismo se non sul municipalismo con affiorante brivido razzista
Penso anche alla polemica
Contro il sistema dei partiti
Che è pure presente nell'universo non sempre facilmente decifrabile del movimento verde ed ecologista
Ecco perché serializzata davvero con coerenza
Quella riforma otto riforma sarebbe volta risolvono un problema che non è semplicemente politico
Nel giuridico ma innanzitutto morale
Dal momento che diceva Croce il senso e la storia risiede proprio nell'etica
Il tema che gli amici di Politeia hanno voluto approfondire
Nel quadro rapporto fra etica e politica alla fine del ventesimo secolo alle soglie del nuovo
Una cosa è certa i cittadini chiedono già la classe politica
Che i partiti possono riacquistare intere quella legittimità e quel consenso senza i quali nessuna società democratica può essere allungato Vernate
La riforma del costume e io sono d'accordo con gli amici della grande scuola torinese
Norberto Bobbio e Alessandro Galante Garrone
Viene prima di tutto senza nessun scandalismo preconcetto né tanto meno unilaterale
Non si tratta di accusare nessuno è solo necessario ribadire
Che c'era la volontà di moralizzazione nel Paese che autentica soprattutto dei giovani
E quando noi poniamo la questione morale intendiamo porre in questo modo in termini concreti e non moralistici la questione politica
La vera questione politica di questi anni
Porre un argine al proprio dei partiti e delle oligarchie partitiche
E certamente le esigenze più sentite da parte dell'opinione pubblica sconcertata dal succedersi di scandali e irritata di fronte a livello scadente lo ricordava giustamente cartelli di troppi servizi pubblici
è il monito fondamentale della cultura viva la politica identificando una volta di più valore di coscienza e azione civile
L'obiettivo non solo uno Stato più efficiente e trasparente fondato sull'amministrazione più corretta sulla Società più sciolta più articolate più libera
Perciò proprio la cultura democratica per tanti anni minoritaria
Anche se anticipava con le sue analisi e le sue intuizioni il futuro industriale occidentale del Paese quel salto dalla Società agricola oggi su cui si soffermava l'amico Romiti
A oggi più che mai il compito di interpretare le esigenze nuova classe che chiedono amministrazione pubblica più rigorosa
Funzionale ma anche le licenze di artigiani che rischiano in proprio degli operai specializzati e conservano intatta l'etica del lavoro dei giovani che si preparano con impegno scrupoloso ad assolvere la loro funzione professionale
Passa quindi la vera modernizzazione
Questione controversa che esige a tutte le cautele di chi sa quanto siano ambigue e fuorvianti certe espressioni destra e sinistra conservatori e progressisti vecchio e nuovo moderni e non moderni
Ma parlare di modernità un senso si intende dire che si è creato un solco profondo negli ultimi decenni fra le condizioni di vita e il grado di benessere
Della popolazione da un lato vive tutto ad un grande trasformazione industriale la nostra storia
E il funzionamento della macchina pubblica
Le risposte dello Stato sempre più carenti sufficienti il livello con politico complessivo della classe dirigente all'altro lato
E dunque se ci si batte per adeguare le istituzioni lo Stato la classe politica dubitare più adulta siamo senz'altro sulla strada della modernizzazione
Senza una fu nell'iperuranio di modelli utopici o da astratti prefigurazione solo illusorio fuorviante Rispo urgenti inafferrabili Città del Sole o terre promesse
Si tratta in primo luogo di capire questa modernità con umiltà di analisi dando conto delle forze in gioco
Individuando nuovi strumenti senza la pretesa di trovare uno spazio e uno specifico tutti i mali dello sviluppo Pannunzio
Nella prima c'è la garanzia di libertà De Caprariis vivo postumo ci metteva in guardia contro gli inviti alle trattorie dell'avvenire io sono sempre stato dello stesso ufficio
Dobbiamo invece denunciare a pieno titolo l'insostenibilità d'un quadro giuridico amministrativo
Nel complesso lontano dagli standard raggiunti dalla società civile sia pure attraverso un moto tumultuoso e in parte in composto che però ha messo in luce le grandi qualità del popolo italiano le sue grandi straordinarie risorse che hanno resistito alla mancanza molto spesso di una guida programmatore della guida politica
Soprattutto la prospettiva novantadue chiamo in causa la nostra capacità di realizzare davvero
Quell'Italia europea cui guarderà sempre la cultura democratica
L'Italia europea che sia la posizione di un riformismo pragmatico e concreto
In questo quadro il ruolo dei partiti resta essenziale non esistono democrazia senza partiti
E il nostro sistema costituzionale il primo il solo che nel panorama variegato delle costituzioni fiorita la loro Abu uscito dalla guerra nazifascista abbia saputo definire il partito
Come strumento essenziale per determinare la politica nazionale ciò che mangiamo la la Costituzione la quarta Repubblica francese ciò che manca la Costituzione io della Repubblica federale tedesca io ignoro le il termine partito
Ma è un impegno costituzionale che deve saldarsi Colle Cesarano rispetto che la funzione centrale il sovrano del Parlamento
E col ulteriori limiti da fissare all'occupazione partitica e quindi dedita della società
Ci sono forme di occupazione indebita della società e della vita italiana
Da parte dei partiti si pensi solo le deliberazioni dell'unità sanitarie locali
Che è simbolo di essere presto e coraggiosamente riparate
Cioè la mancanza di un codice di comportamento ora nomine pubbliche e troppo spesso penalizza la competenza
E la professionalità
Tutto in questo campo deve essere rivisto riconducendo i partiti al ruolo fondamentale fissato dalla Costituzione un ruolo che insieme di mediazione di decisione politica
Due momenti inseparabili e complementari
In una società complessa come quella italiana la mediazione non può non condurre alla necessità di una decisione politica
E questa deve essere consentita no non conveniente assetto istituzionale che conduce direi obbliga alla decisione
Non solo
Ramificazione settoriale dell'interessi
I meccanismi generale di mediazione soprattutto partiti e Parlamento devono essere più taglienti
Prova per il Pd culturalmente politicamente
Invece il ruolo dei partiti rischia di vanificarsi Dolo prestigio è scosso
è una situazione inquietante che si è aggravata negli ultimi anni gli ultimi due anni che vede i germi non solo di un partito dei contribuenti esasperati raccolga tutti gli scontenti del fisco
Ci sono i germi di un partito degli autotrasportatori di un partito dei medici di un partito degli ospedalieri
Cioè i tanti partiti corrispondenti alle categorie che soffrono
E che non riescono a riconoscersi dalle forze politiche organizzate
Dobbiamo salvaguardare le regole più delicata della vita allo Stato
Quelle che attribuiscono il cambiamento all'iniziativa di soggetti istituzionali e non corporativi
I soggetti che sono partiti in Parlamento secondo i principi irrinunciabili della Costituzione repubblicana
Risentiamo ricordiamo tu che vivi
Le istituzioni come passioni
E cerchiamo di rinnovarla contro le offese del tempo per cui ricordo in questi ultimi anni particolarmente minaccioso all'invadenza dei poteri occulti
Nel segno di una continuità che rifiuta improvvisamente da abitazioni tagli netti e cesure irreparabili
Proprio l'autoriforma dei partiti vissuta come capacità delle forze politiche
Di recuperare per intero i propri compiti di rappresentanza e di decisione politica
Deve consentire di completare quel riordino istituzionale
Cui faceva riferimento l'amico Martelli quando parlava della linea tracciata
Dal decalogo dell'ottantadue
Io vorrei solo ricordare per misurare quanto tempo abbiamo perduto e quel poco abbiamo fatto quei dieci punti
Che nacque una crisi di governo
E che rappresentano la volontà congiunto delle forze ispirazione laica
E di ispirazione socialista primo
E del tutto inattuato ancora rivendicazione dei poteri del Presidente del Consiglio secondo l'articolo novantadue della Costituzione non si è fatto nessun passo avanti
Secondo commissione bicamerale per la riforma questa è stata fatta ma il suo risultato abbiamo il coraggio di dirlo non è stato molto confortante al di fuori di arricchimento degli archivi e delle migrazioni
Terzo
Riforma della presidenza del consiglio e questa è stata attuata
Nell'arco dei governi che vanno al governo a guida repubblicana il governo
A guida socialista
Quarto riforma delle Autonomie locali e due progetti di legge del governo mio malgrado Craxi sono stati entrambi
Abbattuti dalla legislatura anticipate che adesso siamo un'altra scadenza che in qualche modo qualificante per questa legislatura
Quinto responsabilità dieci Milano e civile giudice io continuerò a pensare che se
La legge sulla sull'Aci minare io presentai fosse stata varata e poi arricchita con qualche articolo sulla parte civile avremmo avuto una situazione migliore in questo campo ed evitato
Il referendum che divise comunque le forze laica Sesto correzione le procedure per il referendum
E qui abbiamo fatto qualcosa ma molto resta da fare settimo che un solo punto veramente acquisito come la Presidenza del Consiglio abolizione
Della giustizia politica e riforma dell'inquirente
Ottavo modifica della disciplina del voto segreto in Parlamento e questo non si può negare che a distanza
I sette anni da allora sia stato un dato Tormento sovente acquisito dal Parlamento italiano no no e su questo si dibatte adesso
Corsia preferenziale quindi cambiamento della legge
Di bilancio della legge finanziaria qui è un processo in corso perché il cambiamento e gli ho già è stato fatto
La sessione di bilancio è stata introdotta
Ma evidentemente c'è qualche cosa che non funziona e tocca il decimo punto che noi avevamo messo allora come riforma istituzionale io la rivendico come tale la riforma dei regolamenti parlamentari
E che è stata fatta solo in modo parziale perché è stata fatta alla Camera non è stata fatta al Senato
L'amata al Senato Rona Camera e spiega perché per i capi decreti legge non riusciamo a risolvere questo problema i decreti legge
Per i quali il governo deve essere messo in condizione di presentare molti meno perché l'eccesso di decreti legge
è assolutamente intollerabile ma ad avere la certezza che quando ripresenta il Parlamento dice sì o no nei sessanta giorni in modo da evitare questo scandalo della ripresentazione decreti
Ora noi abbiamo tentato non dico sia la sola soluzione per carità ce ne possono essere migliori infallibili validi infallibili disco in materia parlamentare non esistesse la Camera ha un'idea migliore del Senato
Ben venga abbiamo tentato di dire entro trenta giorni il Senato per esempio di quelli che riceve s'impegna a giudicarmi non importa provare bianca respingerli
Trenta giorni in modo che poi ce ne siano altri venti per l'esame della Camera e poi eventualmente gli altri ultimi dieci costrutto questo si può cambiare come numero ma il principio è che bisogna fissare il dovere del parlamento di dire sì o dire no altrimenti assolutamente assurdo rinnovare le proteste un po'ipocrite
Contro la decretazione d'urgenza la quando oltretutto IVA alcuna materia lasciatemi dire quella fiscale è
In modo assoluto ovvero fonte obbligata perché vorrei sapere un ministro delle Finanze che denuncia allagava il decreto legge che anticipa tutti i giornali i provvedimenti che prende vorrei ancora
Vedere pure queste le abbiamo viste tante ma insomma questo ancora c'è stato risparmiato
Dobbiamo dire che su tre punti su tre punti Presidenza del Consiglio sessione di Bilancio voto palese
Quello che sembrava follia sperare è una realtà
E quindi la situazione istituzionale oggi
Non è allo stesso punto al novecentottanta ottantuno ottantadue
Sono stati fatti dei passi avanti
Lenti certamente però tali che noi possiamo oggi intanto è stato ordinato
Attraverso un dibattito che ha investito l'università la cultura i giornali una coscienza che non esisteva
All'inizio degli anni ottanta
Della importanza dei temi istituzionali e del loro intimo raccordo
Con i temi politici
Ed è stato soprattutto valorizzato in questo il Governo i laici hanno avuto un loro peso rilevante peculiare
L'istituto governo
Come istituto deve essere rafforzato contempo lamenta rafforzamento del rito Parlamento
Cioè qui dovere la conoscenza chiara che se si rafforza il governo se la forza in Parlamento e viceversa che non esiste un governo forte loro un Parlamento debole o un Parlamento debole a lungo da novanta questo non è possibile il Parlamento
Ha grandi compiti che naturalmente deve esercitare
In modi più rapidi più svelti più adeguati alla società che richiede
Che richiede decisioni rapide anche per la evoluzione tecnologica
E attraverso un uso maggiore della
Delegificazione
Io credo che in questo punto del coordinamento fra Palazzo Madama e Montecitorio della riforma dei regolamenti
Armonizzando tempi e modi di lavoro delle assemblee
Sia essenziale anche per affrontare
La revisione del bicameralismo perito perfetto
E anche qui vorrei osservare
Che quella che è espressione dei figli alla costituzione materiale l'indicazione a non introdurre un sistema fondato sul bicameralismo debole
Certamente la conclusione sarebbe opposta
Qualora il Senato si fosse configurato monotono scarsamente incisivo una sorta di ramo secco della Costituzione
Ma la verità dell'esperienza repubblicana e che il Senato dimostrato talvolta di sembra essere ancora camera d'impulso ad un solo di repressione
E di raffreddamento per tutte queste ragioni io non credo che si possa rinunciare la scelta del bicameralismo che del resto è connessa alla Costituzione repubblicana in un punto fondamentale
Salvo la targa
La caduto il regime parlamentare alla società un regime presidenziale che altra materia che va oltre la nostra procedura in questo momento l'immaginazione codificazione
Basti ricordare che la costituzione repubblicana usa per la prima volta il termine Parlamento che non esistevano lo scudo Albertino basta questo
L'Albertino parlava di una Camera eletta
E del Senato colombiano di designazione regia il concetto del guano parlamentare non c'era in Italia fino al mille
Darla creato la prassi di Cavour e di Giolitti che hanno violato uno costituzione che era lo statuto che autorizzavo governo costituzionale alla tedesca cioè dovere dipendeva dalla città
Belli un Presidente del Consiglio dipendeva dalla scelta del re noi abbiamo cambiato
Ma l'abbiamo cambiata rifatto mai di desolante verrebbe Astor ventotto Torrevecchia mo'dipendentemente indicazioni parlamentari chi volle perché da non non c'è stato un governo parlamentare di diritto in Italia al Senato dove la parlamentare di fatto il governo parlamentare NATO con la Repubblica quindi non dobbiamo rinunciare alle duplicazioni razionali dibattiti politici a distanza di pochi giorni indagini conoscitive sugli stessi argomenti
Doppione di strumenti di ricerca di documentazione o no la funzione legislativa di entrambe le Camere
Sia pur nel quadro di procedure che Pissillo temibili esame insuperabili o in qualche specifico caso prevedono possibilità di unica lettura da parte di uno dei due rami alternativamente e secondo le indicazioni del governo salvo facoltà di richiamare in seconda lettura quel testo una volta che lo decido numero consistente o i deputati o di senatori e tempo semmai sottolineare il nesso fra le due Camere ammesso che si articola in seduce in mille modi di sedute congiunte Commissioni bicamerali rapporti fra i due presidenti e così via
In proposito la Commissione affari costituzionali del Senato ha già iniziato nel quadro ripartizione dei compiti fra i due rami nel giugno ottantotto all'esame del complesso dei disegni di legge costituzionali riguardanti il funzionamento delle due Camere dando quindi un segnale concreto in quella direzione
Ecco perché e concludo per gli amici
Noi vediamo l'avvio delle riforme con la politica
Di integrale attuazione della Costituzione
Un percorso fondamentale che il compito dell'attuale legislatura completare
Noi siamo davanti a interventi legislativi e costituiscono tutti una significativa testimonianza di quel riformismo concreto
Per non messianico cui dobbiamo ispirarci sul terreno istituzionale
Noi siamo responsabili insieme della difesa dello spirito la Costituzione
E del connesso processo di continuo adeguamento ammodernamento del suo enorme
Ecco perché siamo chiamati a collegare alle istituzioni in modo sempre più stretto e profondo alle aspirazioni e all'interesse della nazione
Attuando tutto ciò che è imposto dalle insufficienze o dalle inadempienze di questi quarant'anni di vita repubblicana la società civile Roma tanto sopravanzato l'istituzione parlamentare quanto ha sopravanzato il difficoltoso rapporto fra esecutivo e legislativo che è il nodo intorno al quale ci consumiamo da molti anni
C'è un punto poi da non dimenticare mai
E mi avvio alla conclusione
Il Parlamento esprime
Nel bene e nel male lo diceva in altre parole salgono altre parole Salvemini la nostra società complessa a volte contraddittorie ha mai però inerte
Le forze economiche sociali si sviluppano secondo dinamiche proprie utili spesso violenti
Ricomposizioni inattese guai se gli organi che Attali forse debbono fornire certezze norme seguissero meccanicamente tali mutamenti
Loro compito è quello di cogliere le direttrici profonde d'
Poste coerenti messi accontenta certo dell'ormai logorate scaduto e formule gli schieramenti quelli dalle diverse migliore
E ancora in attesa di essere rappresentata dalla classe politica in modo più indegno perché possa essere recuperata con la mobilità della politica
Che è espressione diretta di una moralità
Pubblica da ritrovare in questo scorcio di secolo
Nella prospettiva di quella democrazia compiuta dal
Tanta
Che tocca a noi scritto ventuno dalle forze comunque di matrice laica realizza
Per restituire la Repubblica più stabili fondamenta proiettate verso un futuro è ancora tutto nelle nostre mani
Con questo saluto si concludono i nostri lavori grazie a tutti voi
Mi vede