Intervista a Cesare Damiano sul referendum dei lavoratori dello stabilimento Fiat Mirafiori

Radio radicale siamo con l'onorevole Cesare Damiano del Partito Democratico
Già ministro del del lavoro nel Governo Prodi per parlare del referendum a Mirafiori
Onorevole Damiano la prima domanda che mi sento di farle questa lei avrà sentito anche le dichiarazioni del suo successore su questo referendum lei e si sarebbe comportato diversamente da da Sacconi in merito a questo
Referendum o avrebbe fatto avrebbe assunto lo stesso comportamento tenendo fa fede alle sue alle sue valutazioni su questa vicenda
Ma
Io mi sarei comportato in modo radicalmente diverso anche perché non è un mistero che
Un sacco nero
Non è che ci sia molta convergenza su alcune cose
Abbiamo anche
Diciamo avuto dei punti di vista comuni ma è proprio l'approccio di Sacconi che io non condivido mi permetto di dire e poi naturalmente ognuno le sue opinioni che
Sacconi un ministro che
Ha un suo modello di relazioni sindacali che basato sul tema della complicità tra lavoratori impresa
E tutto questo tende in qualche modo a restringere il cerchio dei sindacati rappresentativi con la tendenza all'esclusione in particolare della CGIL
è un ministro non superpartes se un ministro tifoso
Ed è un ministro che anche in questa vicenda ha avuto modo di dichiarare che
Non è assolutamente vero perché l'accordo di Mirafiori
Diciamo così porta come conseguenza all'esclusione dalla rappresentanza
Di un sindacato mentre in realtà questo accordo esclude i sindacati non firmatari della possibilità di avere una rappresentanza
Io su questo punto non sono d'accordo credo che la politica debba lavorare per consentire i lavoratori di avvenire
Le rappresentanze di fabbriche che meglio ritengono di scegliere naturalmente attraverso
Delle regole non è che chi si presenta a diritti
Se ci si presenta un minimo di iscritti il cinque per cento minimo di firme raccolte fra i lavoratori del diritto di presentare le sue liste anche se non è firmatario di accordi così come prevedeva il protocollo interconfederale tra CGIL CISL e UIL e Confindustria
Ecco lei che che valutazione può fare sul risultato
Referendario da Pomigliano d'Arco a Mirafiori c'è stata una una certa tendenza come dobbiamo valutare questa questa tendenza e che conclusioni dobbiamo trarne
Ma sicuramente è un sì a denti stretti
Ed era largamente per remittibile che sarebbe stata una vittoria di misura io non sono
Stupito più di tanto
Vi hanno devo dire un po'sorpreso le dichiarazioni dei sindacati firmatari prima del referendum quando un certo punto si ipotizzava una vittoria l'ottanta per cento mi sembra francamente
Il realistica
Conoscendo un po'me Mirafiori quella classe operaia
I problemi anche
Che gravano su quella fabbrica che non dimentichiamolo è stata colpita duramente la cassa integrazione dal ridimensionamento occupazionale
Scusi a denti stretti
Che vuol dire questo naturalmente
Un referendum o si accetta non si accetta
Un atteggiamento ambiguo lo ritengo illegittimo ma in fondo lasciatemi lavoratori partecipino quelli che fanno riferimento a me non credo che sia
Un atteggiamento
Dei più giusti
I lavoratori hanno partecipato al novantasei per cento vuol dire che hanno scelto la battaglia del referendum hanno cercato coloro che sosteneva il no di vincere
E tre hanno prevalse il sì quindi di fronte comunque ad un referendum così partecipato bisogna riconoscere
Quello che scaturisce da quel voto ha vinto il sì
Punto
è un sei che contiene una sofferenza certo
E un sì che può anche avere e come si dice un tasso di imposizione aziendale c'è sicuramente un ultimatum
Se non voti e non c'è l'investimento se non dici sì la fabbrica chiude io questo non lo ignoro ma nella battaglia politica di un certo punto bisogna anche trarre delle conclusioni io ritengo
Che a questo punto si tratta di chiedere lo scambio
Marchionne si è impegnato nel caso di vittoria dei sì a fare l'investimento dica finalmente a questo Paese
Dove sono questi venti miliardi per Fabbrica Italia di cui un miliardo a Mirafiori
Quanto per ogni stabilimento per quali produzioni quel
Quale tipo di vettura
Per quale occupazione un patto di non delocalizzazione delle produzioni c'è accettare questa sfida
Contemporaneamente
La politica le parti sociali si interroghino su quella ferita che si apre con questo accordo vale a dire quella della rappresentanza nei luoghi di lavoro una battaglia che va condotta parallelamente io mi auguro primo
Che
CGIL CISL e UIL Confindustria convergano su un modello come hanno fatto il venti dicembre il venti dicembre del novantatré c'è un accordo che è stato superato
A questa intesa voluta da Marchionne sulla rappresentanza quindi che si rifaccia un accordo
E che poi la legge raccolga questa spinta delle parti sociali per dare
Forza di legge ad un accordo fra le parti sociali in modo tale che non ci sono modelli e modelli
Negli stabilimenti FIAT voto in un modo degli stabilimenti non FIAT voti in un altro ma che ci sia
Un modello ovviamente ovviamente universale la seconda questione sulla quale lavorare o tra la rappresentanza e quella
Del rientro
Per gli accordi sia nel sistema Confindustria io credo che sarebbe estremamente dannoso il permanere delle new co al di fuori di un sistema di Confindustria un sistema che riconosce
Due livelli
Di contrattazione
Uno dei quale quello aziendale fortemente legato
è il fattore della produttività
Lei indichi che il corpo elettorale sia stato drogato
Il corpo elettorale di fabbrica sicuramente subito moltissime influenze diciamo che abbiamo caricato sulle spalle di cinque mila cinquecento lavoratori delle caratteri di Mirafiori neanche tutta Mirafiori perché lì ci sono
Dodici mila persone come si dice il peso di una scelta che e riguardava il futuro dell'industria italiana l'abbiamo caricato di questo significato
è sicuramente è un voto drogato in tutti i sensi
Forse drogato da un eccesso di ideologia
Non c'è dubbio che l'azienda come si dice ha avuto una mano abbastanza pesante in un'opera di
Convincimento però ripeto
Ho non si partecipa al voto o se il novantasei per cento partecipa al voto e c'è un risultato e il risultato è sul filo del rasoio che abbiamo visto si prenda atto di quel risultato
Si stia al tavolo
Sì cambino le cose dal di dentro attraverso la contrattazione perché un sindacato non è un ufficio legale un sindacato non dico un partito politico un sindacato vive
La sua natura fondamentale e
Perché vive ricontrattazione ecco per anni
Nell'accordo l'accordo stesso lei ha detto ma noi non vediamo la possibilità di investimenti però l'accordo metti
In campo tante risorse pagando di più anche
E gli operai lei e non ritiene che questa
Certo con il lavoro con la fatica con
Con i corsi che vengono meno messi nella nell'accordo di aggiornamento
Lei non ritiene che questa sia anche una disponibilità rilanciamo
Ma l'accordo promette un miliardo e venga fuori questo miliardo promette il surplus si produca questo suo fintanto per il momento c'è cassa integrazione
Ripeto questo accordo indubbiamente rende più pesanti le condizioni di lavoro lavorare diciotto turni o rendersi disponibili a un turno di dieci ore
Non è proprio
Una cosa che fa bene alla salute
Dieci ore per quattro giorni contro i giorni di riposo si intende perché il totale sono sempre
Alternati sai e quattro vero naturalmente quando parlo di diciotto turni sto parlando di
Di
Ovviamente turni che vanno
Dall'lunedì al sabato sei per tre e diciotto
Se parlo di quindici turni sono turni che vanno dal lunedì al venerdì cinque per tre quindici
Se parlo di turni da dieci ore sono distribuiti su quattro giorni quindi quattro giorni di lavoro
E tre giorni di riposo il totale
Vede sempre fare
Con quale che sia la formula dei turni attraverso
I riposi le squadre aggiuntive quaranta ore la tratte nell'arco di una settimana quando i riposi a scorrimento questo ovviamente è una regola
Che viene mantenuta anche in questo accordo però è chiaro che c'è un appesantimento ci sono più straordinari fino a quindici fino al quindici Sabatti obbligatori diminuiscono le pause la mensa a fine turno
Peghin verità Mirafiori
Diciamo questo ancora in predicato c'è un aggravamento però questo aggravamento parliamoci chiaro a Melfi c'è già
E già il normale in modo di lavorare che hanno
I lavoratori di Melfi
Quindi io su questo ripeto pur a malincuore pur sapendo che un passo indietro dico se in cambio di questa maggiore produttività e competitività utilizzo di impianti c'è l'investimento la garanzia di occupazione non delocalizzazione si faccia
Battiamo c'è per la questione della rappresentatività ed anche e il Partito Democratico è stato accusato di essere stato troppo arrendevole nei confronti di questo accordo
Addirittura attorno a Torino ora Fassino diciamo sia in qualche modo fatto scusa scudo delle parole del del del dell'arcivescovo dicendo l'ha detto l'arcivescovo dobbiamo adeguarci
A questo accordo
Lo stesso Bersani è stato accusato di essere timido cosa c'è di di vero in queste in queste critiche oppure c'è
Bisogna essere onesti culturalmente domestico mai spesi o ministri con chi ci ascolta
Il Partito Democratico anche in questa circostanza nonostante il fatto che
Il partito alla Segreteria responsabile lavoro avesse con i segretari del Piemonte elaborato un documento che indicava la strada
Ciascuno di noi ha detto la sua
E siamo andati da quello che ha detto firmiamo a quello che ha detto non firmiamo
Da
Fassino che ha detto se fosse un lavoratore FIAT accetterei
A Cofferati che ha detto mai e poi mai
Io stava in mezzo
Quindi tutto un arco di posizione
Alla fine alla direzione il partito pur con ritardo perché un partito che discute molto al suo interno e si differenzia molto sui singoli temi però una strada la scelta
Le parole di Bersani sono state
In sostanza accettiamo l'esito di questo referendum
è un accordo sicuramente che rende più pesanti le condizioni
Comprendiamo anche le ragioni di chi si oppone a questo accordo la battaglia da fare sulla rappresentanza nei luoghi di lavoro che va garantita i sindacati
Un'ultima domanda nell'accordo c'è un punto che prevede il primo e il
Il procrastinare delle delle della cassa integrazione straordinaria ancora per o per un anno lei pensa che ci sia un doppio binario di Marchionne che in fondo sotto sotto è anche un po'statalista
E non c'è dubbio
Bisogna
Non c'è dubbio che c'è un doppio binario a doppio binario non è tanto statalista mercati sta perché la cassa integrazione non dimentichiamolo non sto parlando di quella in deroga sto parlando della cassa integrazione normale e straordinaria
E pagata dalle imprese e lavoratori e perché tutti parlano di questa casa integrazione ma i lavoratori e le imprese la pagano
Fanno una trattenuta c'è una mutualità c'è un monte risorse che poi viene speso quando ce n'è bisogno un po'come mettere dei risparmi in banca non so se mi sono
Spiegato
La figlia sicuramente pesca più di molti altri da questo conto bancario c'è quello che non pesca mai la FIAT pesca forse anche più di quanto non metta alla fine io che su questo non lo so
Quindi
Sicuramente da parte dell'azienda c'è un atteggiamento di non tirarsi indietro quando c'è da prendere
Misurare quando c'è da dare però la cassa integrazione ha questa caratteristica di doppio binario è piuttosto sul fatto che
Da una parte c'è la promessa di un investimento c'è l'enfasi sulla crescita
Dei turni produttivi della produttività del lavoro ma dall'altra parte
C'è
La desolante verità del fatto che non Street lavoratrice la casa e cioè la cassa c'è la cassa integrazione ancora per un anno quindi in realtà prima che
Decolli
Questo è un miraggio produttivo
Dobbiamo bensì un altro anno di cassa integrazione
Ringraziamo ringraziamo l'onorevole Cesare Damiano del Partito Democratico