Intervista a Valeria Fedeli sul futuro del made in Italy nel mondo globalizzato

Radio radicale siamo collegati con Valeria Fedeli presidente europeo dei sindacati tessile abbigliamento e calzature e vice segretario generale dell'ICT filtro Thea CGIL che il tema ma se il tema CGIL avere
Allora signora fedeli insomma lei ha letto sicuramente a conoscenza di questo quello che è accaduto la settimana scorsa che uno dei marchi storici del
Made in Italy che la bulgari passate mano francesi mani francese allora da un punto di vista dei sindacati tutto ciò è un bene o male o indifferente
Sicuramente avremmo preferito che hamburger riferisce acquisita
Dato anche innanzitutto per avremmo preferito che burqa ritrovasse sul mercato azionario italiana delle banche l'intervento a sostegno
Nella sua possibilità di allargare Jersey chiede ulteriori marchi cioè di essere nella condizione di stare come Bulgaria proprietà nazionale nel mercato
Questa è diciamo la prima cosa però da questa prima cosa rifletto sul fatto che e secondo elemento
Lo stesso bulgari suo amministratore delegato il suo proprietario si è ritrovato dire
Non sono stato nella condizione di creare con altre imprese italiane un polo diciamo della dell'uso del medico
Tali in grado di reggere la situazione di intervenire sulla situazione finanziaria futura cambiamento necessario
Per appunto a reggere questa fase avere una prospettiva positiva nei mercati globali
Questo è il il tema
Il tema secondo me è che ponendo una questione ultima di Bulgari ma come può essercene state in precedenza del nostro Paese che non ci troviamo di fronte a un sistema di impresa è un sistema bancario che non investe
Sulle partiti valore della produzione nazionale italiana
E invece vengono i francesi
Poi gli americani se penso al caso della dell'apertura ovviamente invece più capaci di fare sinergia e di allargare i propri orizzonti anche in temi di cui a tutti e quindi di acquisirne una proprietà come quella ultima di Bulgari sì da questo punto di vista ancora diciamo per questo è una un una una premessa per me importante che va fatta
Dopodiché nella situazione data bisogna anche dire che non abbiamo nemmeno della una capacità del sistema Italia e più complessivamente quindi una
Capacità del Governo nazionale
Di fronte a questi processi di
Sostenere intervenire esattamente per aiutare potenziale il fatto che
Le proprietà resti dov'italiane tutti quelli che sono marchi italiani considerati fondamentali per l'economia nazionale presenti nel mondo
Ecco contento di questi tre elementi che però
Non vanno secondo me sottovalutati
Perché il rischio oggettivo nella anche nel medio periodo è che siccome
Noi abbiamo valore aggiunto nelle nostre produzioni del made in Italy della moda e bulgari fa parte di questo cioè
Hai i gioielli di moda occhiali il rischio che nel medio periodo ritengano apprendere i marchi più significativi e più di valore
O fondi azionari o altri
In imprese industriali o comunque altri proprietari di CRIF di altri Paesi attribuendo loro
Quella capacità di utilizzo del valore di questi marchi ora ci arriviamo anche a quello già verde se ancora dopo che avrò ancora qual è lanciato
Perché a questo punto siccome purtroppo la cosa il sei avvenuta cosa diventa fondamentale qui diciamo secondo
Ma secondo me bisogna lavorare da subito
Che nell'acquisizione che è stata fatta di Bulgari però la filiera produttiva deve restare in Italia quindi la prima cosa che serve la presentazione di un piano lettere sarebbe servito prima ma insomma adesso cederà dell'impegno
Sotto il fatto che la filiera produttiva e e in Italia e che quindi su questo terreno la folla importante che la produzione resti italiana perché
Penso che da questo punto di vista bulgari
Sia diciamo apprezzato nel mondo esattamente perché è un prodotto nazionale italiano nel momento in cui non lo fosse più fosse prodotto i luoghi differenti penso che perderebbe assolutamente quel valore che oggi a
Senta leggi faceva notare che non ci sono grandi imprenditori italiani che possono riacquistare mettersi insieme hanno il bulgari per difendere un po'il made in Italy e questo è uno dei grandi limiti dello capita di capitalismo italiano l'individualismo dei nostri imprenditori
Assolutamente sì io non ho detto che non possono io ho detto che non vogliono sono alla base culturalmente
L'arretratezza del capitalismo italiano mediamente esattamente quello di continuare ad essere un capitalismo più individuale più padroncini imprenditori
Esattamente padroncini che imprenditori anche se in questo caso non stiamo parlando di un padroncino passivamente perché stiamo parlando della crema se vuole delle dell'industria però come mi ha alla mentalità esattamente questa
Perché
Il fatto di di non approvare costruire come un grande polo
Della benissimo Russo quindi associandosi che non vuol dire perdere protestanti rituali però
Almeno connettersi mettersi insieme proprio per fare avere quelle sinergie in grado di essere tutti più competitivi i marchi che si mettono insieme
Perché nella dimensione globale e questo è il grande limite secondo me del capitalismo italiano appunto più troppo individualista se non si riesce nemmeno a rendersi conto che ormai nella dimensione globale l'operazione per esempio che fanno i francesi
Sui parchi nazionali italiani serve esattamente ad essere collocati anche in Europa n al rapporto con la dimensione internazionale dei mercati
Come un grande contraente in grado di andare su tutti i mercati nuovi del mondo anche quelli più lontani perché credono quella sinergia di marchio di bellezze di qualità che tengono insieme
Diciamo così i due settori anche se quella francese ormai diciamo non forte come il made in Italy in giro in quel mondo non c'è anche una sorta di arretratezza ente da parte degli imprenditori italiani sono del made in Italy che posseduta
Sto così dall'esterno l'impressione che sia che il tutto il made in Italy sia un po'rimasto ancorato agli anni Ottanta gioco dove si rinnovava eravamo all'avanguardia oggi a nel due mila e undici do è cambiato anche sapete mi ad un tanto il centro economico del mondo o sta cambiando sono cambiati i consumatori sono cambiati gli stili di vita di suo e dei nuovi mercati quelli che dove che bisogna presidiare come giustamente notava lei
Loro sono rimasto un po'il made in Italy ancorato alla mentalità degli anni Ottanta e c'è un attimo sorta incapacità interpretare questi nuovi bisogni sì sono assolutamente d'accordo che c'è una parte di arretratezza che riguarda esattamente questo
Nel senso di non essere
Diciamo così capaci di affrontare le innovazioni dei mercati che presuppongono una mentalità assolutamente nuova globale di stare sul mercato in atti sui mercati internazionali non c'è dubbio le faccio un esempio la domanda
Che bisognerebbe rivolgere ai grandi imprenditori grandi nomi fa anche l'impresa è già internazionalizzate italiane perché non sono loro
Che allargano la loro capacità di acquisto in Italia ma anche
Nel mondo dopodiché ce ne sono alcune che lo hanno fatto acquisiscono catene
Perché ridistribuzione anche di prodotti penso tutto il settore dell'occhialeria penso anche ad aspetti forse l'unico grande imprenditore italiano che sta la Luxottica insomma è
L'offerta foresta Luxottica atto
Se va bene se non a caso fa questa operazione no acquisisce acquisisce
E quindi è in grado anche di estendere una una capacità italiana di essere globale è una delle aziende più globalità perché ci sono
Rimanendo con produzioni oltre che con l'indicazione ed i prototipi italiana ma a proposito lei adesso citava del vecchio insomma voi insomma
Del sindacato ma avete con la Luxottica insomma ha fatto anche delle cosa innovativa insomma per il UE il fare aziendale insomma non
Cosa viene anche un po'più facile avere a che fare con questi prenditori insomma anche più globalizzati rispetto al piccolo medio o imprenditore del made in Italy insomma e anche una mentalità probabilmente più chiusa di pene c'è una relazione tra le due i rapporti con i lavoratori
Verso diciamo così con Luxottica sono delle corrette buone relazioni perché la FIAT e globalizzata ma relazioni sono pessime però la Luxottica in espansione la FIAT in ritirata
Ma anche Luxottica c'è riorganizzati ha fatto scelte imprenditoriali negli anni nei tempi positive
Nel senso che dipende proprio a non usufruisce di una male non ci sono a Torretta ma azioni di occhiali rispondono e anche affrontando abbiamo affrontato grandi processi di riorganizzazione delle aziende globali italiane
Con il fatto che si discute prima degli degli investimenti di che cosa significano di cosa vuol dire la riorganizzazione quindi anche tenendo insieme
La capacità lungo a lungo termine inc competitività positiva l'azienda e anche quindi il ruolo importante dell'investimento sul lavoro e
Del negoziato Manara
Nella contrattazione collettiva quei lavoratori questo è quello che è successo e Luxottica è una scelta
Anche del Presidente eccellente avvenire relazioni positive con la rappresentanza collettiva poco si infiamma cento diversamente senta ma lei non vede anche in questo diciamo chiamiamolo così
In maniera brutto brutale saccheggio del made in Italy italiana anche oltre insomma delle difficoltà imprenditoriali da parte del mostro i campione che io spero e quello che io stimo profondamente
Proprio per le diciamo le caratteristiche che le dicevo all'inizio non abbiamo il rischio che vanno e vengono a fare shopping
Usando i marchi al momento tengono anche un pezzo magari con un impegno a tenere la produzione in serra un anno o due poi in realtà hanno acquisito il prestigio del mattino lo produrranno altrove e quindi con un danno economico
E occupazionale in Italia tra l'altro svilendo secondo me anche l'idea innovativa dell'essere un prodotto made in Italy e quindi io sito temo molto questo saccheggio soprattutto perché ci sono aree del mondo
Che hanno un livello di crescita molto alto che vogliono acquisire inoltre ma stiamo parlando non abbiamo una politica visto che non è anticipato quello che voleva essere la mia prossima domanda punto avere questo pericolo cinese perché viene Angelo non delle correnti di pensiero sul
Ecco io non vorrà parola pericolo è sempre una parola che mi dà fastidio utilizzare invasione
Pericolo no e come la non mi piace ne perdono in Francia a nel senso che in un mondo globalizzato bisogna sapere
Anche noi italiani europei
Che dobbiamo avere una dimensione
Anche dei nostri diciamo così poli positivi della moda
In grado di reggere il fatto di essere acquisita poli eterne come però c'è un allarme mediante chiaro risorse per farlo
Ma c'è un allarme lanciato in zero zero sette italiani che spaventano il rischio e le imprese italiane possono venire acquisite da gruppi cinesi che noi rubano il know how e poi trasferisco il tutto nel
In Cina né questo lo ritiene possibile insomma io io questa cosa ormai via rubare da parte della Cina il nostro know how lo considero una mentalità vecchia arretrata
Provinciale i cinesi non hanno bisogno di rubare senta al
Prego e Cinelli acquisiscono
E lì sono in grado di riprodurre normare coi neoeletti competenze in maniera legale insomma non prendere il sistema di aver reso spionaggio industriale immagino che ci sia neanche onde tante cose ma sono solo i cinesi non è quello il tema
Il che a me invece proprio è il nostro dirò Clinton riguarda privatizza nostra vicino a rubarci cinesi a metri
E dall'idea che già non siamo predisposti invece a fare la nostra parte e l'innovazione
Ma anche in termini proprio di struttura industriale in grado di reggere la competizione secco sembra solo che dobbiamo difenderci che non essere capaci
Di
Sostenere in questo senso difendere le nostre grandi produzioni di qualità
Sostenendo nella loro capacità di darsi gli strumenti
Finanziari Dino auto internazionalizzazione in grado di stare dentro a questa nuova fase
Se la globalizzazione senta alle faccio un'ultima domanda sola lei è una dei dei sindacalisti più illuminati più riformisti insomma apprezzata da destra e sinistra e allora in una situazione di questo tipo Palillo ruolo del sì distinte del sindacato quale dovrebbe essere e quale può essere
Beh quello che continuiamo lei credo che lo Stato e con i suoi ascoltatori
Io continuo a dire dove il tavolo presso il Ministero dello sviluppo economico
Per discutere esattamente degli affetti industriali di questo Paese dove la politica economica in grado di sostenere una trasformazione necessari se ci fosse stato e che avessimo un Governo in grado di capire cosa stiamo perdendo
Come valore aggiunto di crescita economica generale attraverso questo shopping che ci viene fatto avremmo un tavolo presso il Governo nazionale nel ministero competente esattamente per affrontare questi temi
Mi i francesi lo fanno
Quindi le ricerche lo fanno il Governo italiano non lo fa
Questo stiamo fortemente rivendicando devo dire che lo rivendichiamo da un paio d'anni ancora l'abbiamo sempre fatto anche insieme a tutto il sistema di rappresentanza delle imprese
Del del settore ma abbiamo avanzato molto proposte
Anche per come che spostare a tutelare i marchi italiani a renderli più forte più competitivi
Senta ma voi non temete ci ha visto che c'è faccio ancora un'altra domanda siccome abbiamo visto anche in altri settori che o c'è una divaricazione da una parte UIL CISL e dall'altra parte la CGIL da sola insomma lasciato diciamo così composizioni che vengono definite radicali anche nel suo settore lei invece non viene considerata un estremista insomma del
Noioso non ha diciamo così
Io sono come la stragrande maggioranza possa permettere sì sì io sono come la larghissima maggioranza dei dirigenti della CGIL non sono per questo punto di vista un'eccezione
La maggioranza che lei dirige anche dei dirigenti della CGIL sono dei sindacalisti riformisti e pragmatici
Nicole Minetti vuol dire avere la capacità costante
Di migliorare o di mantenere di migliorare le condizioni
Del lavoro dell'impresa e della nostra Economia e società
Quindi lei non teoriche la differenza e quello che sta succedendo nella divisione razzisti le tre organizzazioni sindacali non è perché la CGIL diventata tutto d'un colpo a maggioranza femminista
Semplicemente perché ci sono introdotte lo dico con onestà appunto lo dico perché sono convinta
Ci sono introdotti e dentro una fase che è di grandissimo cambiamento perché la crisi
Tassi arrivata la crisi globale che arrivato col due mila otto
Diciamo così ha messo fortemente in difficoltà le trasformazioni necessarie per affrontarle e noi siamo stati con una Governo che per una parte non riconosceva questa crisi per le altre
Ha utilizzato il non vedere la crede anche comune lamento che puntava
A dividere le organizzazioni sindacali insomma questo è poi il punto vero poi io non discuto che sicuramente abbiamo avuto anche soli dei limiti nonna
Però di questo si sta discutendo anche di un modello
Ogni società
Dentro Annan globalizzazione Ventura questa fase in cui probabilmente non riusciamo a trovare le risposte unitarie più efficaci tenga però conto che per quanto mi riguarda ma credo che
Sia la stessa cosa per la larga maggioranza
Della CGIL noi non abbandoniamo il terreno del l'unità e della ricerca
Per l'unità possibile tra
Posizioni anche differenti cioè io continuo a pensare
Che noi dobbiamo puntare sempre di più a ciò che ci unisce e non
A ciò che legittimamente può vedere delle differenze tra le tre organizzazioni
Il presupposto di questo è tornare a discutere in modo molto serio secondo me neanche
In modo dirimente del chi rappresenta cosa e della democrazia sindacale peraltro pezzo secondo me di straordinaria attualità anche nell'attuazione
E alcuni articoli significativi della Costituzione italiana
Da me grazie
Grazie a voi buon lavoro