L'economia verde è il futuro dell'Italia. Piero Pellizzaro e Antonio Galdo al festival dell'economia ecologica di Piombino

Nel pomeriggio del ventisei
Al arrivo il vino
Struttura pianta semicircolare che andò a rafforzare a metà del Quattrocento rapportata a terra provvedimenti l'ho messo in opera da Rinaldo Orsini Tagliacozzo per difendere la città dalle truppe di Alfonso primo da regolare di Napoli
Si è svolto il dibattito energie rinnovabili un modello di futuro nella discussione si sono sviluppati i temi già emersi e toccati l'anno scorso nell'edizione due mila dieci da Federico Rampini
Ma è inevitabile lenta crescita che aspetta l'Italia e l'Europa nei prossimi anni l'esigenza di non subire passivamente questa trasformazione trasformazione epocale
La necessità di accogliere una diversa concezione dello sviluppo
E qui al nostro umile cronista torna alla mente i primi anni Sessanta nei quali
Le giovani generazioni in Occidente posero anche se confusamente
Le esigenze che riemergono oggi come appunto la necessità di un nuovo modello di sviluppo di nuovi stili di vita
Si trattava di esigenze poi corroborate con il celebre studio i limiti dello sviluppo pubblicato dalla Club di Roma che voglio precedenti del mille novecentosettantatré
E che furono poi sacrificate probabilmente all'epoca non sarebbe potuta andare diversamente all'esigenza della guerra fredda e della Realpolitik dei benpensanti
Ma torniamo all'oggi la necessità di accogliere una diversa concezione dello sviluppo attraverso la quale tentare di guidare quella trasformazione epocale ponendo al centro le energie rinnovabili e la green economy
L'economia ecologica appunto
In quali condizioni l'Italia affronta questa sfida ne abbiamo parlato con uno dei relatori
Al convegno energie rinnovabili un modello di futuro
Cosa si può fare in concreto
è intervenuto Piero Pellizzaro responsabile della cooperazione internazionale della Kyoto Club all'intanto chiediamo che cosa il fiato club aiuto tram è un
Appunto un club di impresa enti locali gli enti di ricerca università
Che si impegna a promuovere signora promuove il Protocollo di Kyoto questo attraverso dei processi partecipativi
Coinvolgendo i cittadini mi tutto quello che sono le fasi dello sviluppo sostenibile che che deve essere l'obiettivo
Kyoto Club la lavora su più fronti in italiano e anche all'estero stiamo lavorando oggi Spagna in Grecia
E in Portogallo con le comunità sviluppando i piani energetici e climatici oggi necessarie anche per lo sviluppo economico del territorio
Questo dibattito che si occupa di energia rinnovabile lei ha affermato che la prima fonte di energia rinnovabile l'efficienza energetica
Certo perché
Sapete io è quello che il nostro vero problema sono i consumi i consumi vengono dai nostri comportamenti da come ci muoviamo
Da come da come ci comportiamo all'interno della nostra casa basta semplicemente spegnere ile de del delle televisioni o le luci prima di andare a dormire risparmiare acqua questi
Comporterebbero un risparmio nel circa venti trenta per cento di quelli che sono i consumi di oggi
E anche la cosa soprattutto che non richiede investimenti e richiede sono un po'di volontà personale e non sono richiesti i soldi per una volta i soldi non sono importanti
E neanche le decisioni dal
Neanche se dall'altra sufficienti decisioni del capo famiglia della mamma ebbe
In questo caso potrebbe sono i bambini il solito che sono i migliori capi famiglia su queste tematiche se le migliori educatori ed abbiamo sempre visto nei nostri progetti sull'usura e che sui rifiuti che qui educando il bambino i rifiuti la rivolta differenziata viene fatta meglio
Veniamo alle energie rinnovabili e agli incentivi sulle energie rinnovabili
C'è stata una critica a proposito degli incentivi sul solare sulla
Fotovoltaico
è stato detto abbiamo sbagliato categoria di incentivi perché
Ne e diciamo che l'errore è stato fatto sulla scelta dell'incentivo ma questo si fa indietro negli anni e si va a quattro cinque anni fa
Ed è stato fatto un errore di non fare un incentivo con una politica industriale si era cercato di fare una prova sviluppato sugli incentivi e questo fatto perché questo tipo di incentivi va a creare dei blocchi nel mercato lo sviluppo della filiera
Non nessuno il principio che premia
E non per me non non spinge la rileva il cerca l'innovazione a un miglioramento perché comunque si è certi di quello che si avrà
E anche le imprese non hanno motivazioni di guardare a una riduzione del nel costo unitario del kilowattora
Si è fatto l'esempio della Germania e si è detto al di là degli incentivi che c'è anche un problema non so come chiamarlo sociale culturale
Il moderatore al termine il dibattito ha detto
Con a gli incentivi in Germania si sviluppa la filiera si sviluppa la la ricerca con gli incentivi in Italia ci si costruisce la casa al mare
Essi
Isole che
Il punto importante anche quell'un punto e mezzo percentuale di PIL che la Germania investe insieme agli incentivi
Residenti e cliniche è un un potuto dire che
La casa al mare viene viene costruita opere che non
Come dire si va a costruire quella casa al mare con gli incentivi solo perché non sia la possibilità di vedere gli effetti su economia reale veniamo quindi gli investimenti
Investimenti nella green economy che qui viene tradotta siamo a Piombino nella festival appunto dell'economia ecologica
Ci vorrebbero investimenti sopra strutturali forza lavoro qualificata e investimento anche in ricerca misure di sviluppo è questo pare essere quello che è mancato che manca in Italia
Sì ma anche sulla base le adesso devo vedere gli ultimi sta studi lei report rilasciati dall'International Ang anch'essi si va a vedere come l'Italia gradualmente vanta dedurre investimenti nel settore energetico
E se poi consideriamo che sul che circa il trenta per cento e di finanziamenti per il per il settore energetico e la ricerca sono destinati al nucleare
Il problema evidente è il problema è sotto gli occhi di tutti d'come si diceva poi durante il dibattito comunque c'è anche forse una scarsa partecipazione dell'ATO impresa a parte qualche
Virtuosità molti esempi che ci sono
Non lo so ci sono delle imprese delle grandi imprese italiane che hanno tecnologie dagli anni settanta e se sommati a vendere all'estero ma siamo stati capaci di capitalizzare in Italia questa grande ricerca
La ricerca deve essere finanzi deve essere sostenuta
Non solo sul posto ecologico ma anche per dare occupazione a tutta quella parte di giovani che oggi a parte che soffre di più da questa crisi giovani qualificati giovani preparati giovani soprattutto che hanno voglia di costruirsi loro futuro
E temo contro il cambiamento climatico è un una sfida per il futuro dovremmo permettere a questi giovani di poter decidere
Per loro stessi
Un investimento è una ricerca
Per
Come dire adeguarsi alle conseguenze del riscaldamento globale piuttosto che semplicemente lamentarsi subirne le conseguenze esatto più che adeguarsi adattarsi mentre il CIPE
Che dobbiamo cercare di sapere credimi Mantico è una cosa vedova sbagli imitata aveva roba combattuta però teniamo conto che ci possono essere anche delle opportunità al cambiamento climatico
Basti
Facciamo questo esempio nelle sedi più efficace
E nel nel sud dell'Inghilterra da qualche anno a questa parte si produce champagne e si produce olive
Fino a dieci anni fa non era possibile da lì però si è dato spazio a una a un'attività economica che l'Italia sta perdendo l'agricoltura e molti giovani si stanno spostando verso questa direzione anche in Inghilterra qui dobbiamo guardare a queste anche opportunità che ci sono
Mi par di capire
Ascoltando alcuni interventi questo dibattito che ci sia un concorso privato pubblico nella dissipazione nella miopia
Del non vedere le prospettive che nel futuro sono sempre più connesse
Alla economia ecologica appunto
Tant'è che lei faceva
Il
Guardando il quadro europeo
Lei diceva ne siamo abituati a rapportarci con la Germania ma se le cose non cambiano bisognerà che ci ridimensioniamo e cominciamo a paragonarci al Portogallo e Paesi di questo livello
Sì perché furti nelle in quello che vi sono i dati che
Sono risultati ha ottenuto le nostre politiche nostre non politiche industriali e di oggi
è un
Livello occupazionale sul settore rinnovabili addio più basso in Italia rispetto alla Germania e quasi ai livelli del Portogallo
Se non si va a fare il paragone tra quanti siamo noi quanto dal Portogallo noi abbiamo circa un mese se siamo sei volte circa
Il Portogallo e abbiamo la metà il doppio del
Gli occupati ne sta innovando e quindi c'è qualcosa che non torna
Sicuramente questo non inguardabili quello che è l'economia del futuro all'economia verde non è una scelta ambientalista o ecologista esponente è una scelta di
Di
Di sviluppo del Paese
Che poi sviluppo può essere anche deve ad comunale crescita in certi momenti e non intesa come uno sviluppo sempre cordiale a produrre perché dobbiamo ridurre i nostri consumi ridurre quello che
E lo spirito dei prodotti e questo è un modo di svilupparsi
Ne ho modo di svilupparsi in una maniera differente per fare questo però bisogna che le imprese ed istituzioni giallino maggiormente e contribuiscano agli investimenti comuni su queste cose
Sulle rinnovabili abbiamo delle piccole realtà dove questo sta già avvenendo ci sono dei partenariati pur tra pubblico e privato di impresa che vuole contribuire al al territorio
Investendo sulle infrastrutture energetiche avviene piccola che nel grande se non vogliamo ritrovarci ad essere fanalini di coda europea
Dobbiamo cercare di lavorare di più in sinergia tra impresa privata e il pubblico ma soprattutto
Dobbiamo superare quelli che sono i limiti temporali che sono o elettorali oppure di bilancio e andare nel lungo periodo
Le tecnologie stanno cambiando stanno cambiando i nostri modelli di vita
Bisogna rendersene conto e su questo ovvero uno sguardo lungo di prospettiva
Sì perché ogni sono veramente a voi in un momento storico un salto verso un il nuovo modo di approcciarsi alla vita sia l'atto comunicazione sia sulla mobilità
Dini dobbiamo esserci oggi pronti sostenere chi è più anziano nell'adattarsi era questo cambiamento tecnologico quindi appuntamento culturale
E dare la possibilità ai giovani di sostenere le persone più anziane e di poter decidere di affrontare il cambiamento
Quindi uno sguardo di lungo periodo con la consapevolezza che
Lo sviluppo anche dell'ambiente costringe a un'economia verde e quindi l'economia verde la prospettiva futura anche dal punto di vista occupazionale per dirne una
Ed è una sfida sia rispetto ai comportamenti individuali sia
Alla politiche pubbliche che alla spirito e l'impresa diciamo così
Siamo ancora in tempo
Certo siamo in tempi soprattutto abbiamo le risorse oggi c'era appunto il dottor Fabrizio
E che abita già dimostrato come abbiamo Leo innova ove una conoscenza rione persone Remo la voglia di poter recuperare questo questo tempo che abbiamo perso
Abbiamo bisogno oggi però di un appoggio di questa leva pubblica e privata che sostenga la grande voglia le grande continuità che ha che Alitalia
Grazie grazie a Piero Pellizzaro del Kyoto Club
Alla festival dell'economia ecologica quanto basta alla presentazione di un libro di Antonio Galdo perché a un titolo che
Richiama questo concetto basta poco
Un libro che fa seguito a un altro testo scritto sempre una Galdo che non sprecare uscito l'anno scorso sempre per i tipi di Einaudi
C'è un percorso in questi due titoli sei c'è un percorso c'è un filo rosso che lega i due libri
Ed è la parola cambiamento io credo che siamo dentro un cambio d'epoca e non soltanto in una crisi economica come ce ne sono ciclicamente nella storia dell'umanità
Cambiamento perché cosa ma è un cambiamento per
Innanzitutto credo nuovi stili di vita
Nuovi comportamenti individuali che sommati fanno secondo me una rivoluzione basta poco basta cioè
Qualche pensiero forte e molti gesti semplici gesti quotidiani richiamo quindi alla responsabilità individuale nella cambiamento anche sociale in qualche misura economica
Sì io credo che prima di chiedere
A a qualsiasi istituzione sovranazionale governativa cosa fanno per
La Società dobbiamo cominciare a chiederci noi cosa facciamo per appunto favorire questo cambiamento siamo un Paese che
Dove purtroppo lo spreco è diventato un paradigma un paradigma nella vita pubblica e un paradigma nelle ditte private nella vita pubblica
Sul sul mio sito non sprecare qualche giorno fa abbiamo raccontato faccio solo questo esempio per non parlare sempre dei sordi politici abbiamo raccontato che il più importante istituto di ricerca italiano il CNR
Ha pensato bene di spendere due milioni e mezzo di euro per ristrutturare una villa Dana Capri pensate con quei soldi quante borse di studio quante ricerche si possono fare
Nella vita privata abbiamo
Comportamenti stili di vita appunto
Ispirati allo spreco buttiamo nel cestino il venti per cento del cibo che acquistiamo
Siamo i terzi consumatori al mondo
Di acqua minerale siamo i primi consumatori questo non so quanti italiani lo sanno
In rapporto alla popolazione siamo i primi consumatori di petrolio anche perché
Siamo diventati schiavi prigionieri dell'automobile usiamo la macchina
Per
Più di un terzo dei casi per spostamenti inferiore a un chilometro
Ecco io credo che
Dal dalla semplicità di della
Modifica di questi gesti nasce un grande cambiamento che è un cambiamento d'epoca che un cambiamento di stile di vita e che ci
Proietta in un in un mondo più sostenibile al di là poi delle
Delle definizione un mondo dove possiamo semplicemente stare meglio
Nel libro ci sono suggerimenti o esempi di situazioni che già avvolgono in questa direzione sia anche nel libro nel sito non sprecare c'è tutta una sezione dedicata e suggerimenti
Che ripeto non riesco a a scindere da qualche pensiero forte cioè
L'accumulazione compulsiva degli oggetti
E quindi lo spreco di acquisti inutili nasce dal fatto che abbiamo smarrito il senso delle cose quindi se
Ritorniamo a riconoscere il valore degli oggetti
Che appunto parlano hanno storie hanno radici al di là del valore economico
E questo ci aiuterebbe a a saperli conservare meglio ringraziamo Antonio Galdo autore del volume basta poco
Presentato il ventisei maggio nell'ambito del Festival dell'economia ecologica quanto basta di Piombino
Nell'intervista precedente Piero Pellizzaro del Kyoto Club ci ha parlato di economia verde di fonti rinnovabili e della condizione dell'Italia nel cambio d'epoca che stiamo vivendo