Presentazione delle anticipazioni dei principali indicatori economici nazionali e regionali del Rapporto SVIMEZ 2011

Torno il quest'anno
Rapporto lo presenteremo
A settembre alla seconda metà di settembre
E ci tenevamo comunque avendo definito tutta la parte di stima dei dati che nella situazione Svimez siamo i primi atti
Produrre a fornire
I dati di contabilità nazionale
Esterna costrizione diciamo dei vari aggregati di contabilità anche a livello settoriale
Ci terranno a fornirli Ethan una lettura congiunta con i dati
Relativi soprattutto alla parte del mercato del lavoro
Per anticipare un quadro prima
Della diciamo della
Pausa estiva un quadro del evoluzione della situazione italiana che
Della relazione
Nel soggiorno centro nord perché gli elementi
Di preoccupazione di interesse sono considerevoli
E visto che
Parte si sta iniziando a
Non cito la famosa in assente strategiche cioè uscita dalla crisi e cosa che non sembra
Avvenire in modo particolarmente
Significativo per quello che riguarda l'economia del Mezzogiorno
Ma questo poi magari con qualche considerazione su come e questa situazione possa essere metta che interpretata anche alla luce delle prospettive delle politiche di estremo rigore finanziario che si annunciano
è un elemento in più motivo in più per anticipare questi dati etere sollecitare una riflessione in questa pausa
Ecco noi poi ci proponiamo a settembre di appunto
Fornire rapporto nella sua struttura tradizionale
E nella quale quest'anno evidentemente in modo particolarmente attento si cercherà di delineare alcuni percorsi e alcune dico proposte ma ipotesi
Di rilancio della crescita perché questa è l'urgenza da tutti riconosciuta a partire dal Capo dello Stato per il sistema Italia
L'impressione
Nostra convinzione non solo perché ci occupiamo del Mezzogiorno
è una strategia di ripresa della crescita non può prescindere
Da una revisione delle priorità
Politiche
E dall'esigenza di di attivare
Politiche
Sostanzialmente inerti in questi ultimi anni in particolare la politica industriale e politiche che vedano nel Mezzogiorno un elemento un punto di forza per la ripresa una strategia di crescita
Molto rapidamente io darei la parola al direttore padovani
Vice Direttore Bianchi
Che per l'illustrazione di questa
Anticipazione come dire statistico quantitativa nella sua evidente
Nel suo evidente significato delle tendenze in atto esplicativa delle tendenze
Poi appunto potremmo vedere magari qualche rapida riflessione chi intende poi
Chiedere dei chiarimenti ed è bene
Ulteriori magari approfondimenti ne siamo qui
A disposizione
Ricorda direttore fa gola
Recessione molto forte del biennio due mila otto due mila e nove che ha colpito l'economia
Mondiale colpito in
Misura patimenti forte le due parti del Paese più accentuata in effetti
Nel due mila dieci la ripresa sta manifestandosi con molto maggiore forza nel centro DOC rispetto a un certo al Mezzogiorno
Siano segnali di stagnazione competenze nella
Nel due mila dieci il prodotto interno lordo anzi concatenati appunto il momento
Subito al sodo zero due per cento che recupera solo in minima parte la forte caduta dell'anno precedente che era stata del quattro bis
Nel nord la bretella crescita è stata trasmessa in Provincia
Le regioni meridionali in sintesi le hanno risentito meno dello stimolo alla domanda estera in quanto Mirren chiusa ma anche della diminuzione della contabilità sul proprio mercato interno
Le informazioni che abbiamo concordato nella mostrare che l'intero Paese comunque sta avviando partendo dalla recessione ma con più lentezza degli altri Paesi europei come può vedersi dalla slide due
Il due mila e dieci l'economia italiana recuperato solo uno virgola tre per cento del sei virgola cinque per cento punti persi viene precedenti
Nel complesso dell'Europa a ventisette dove la recessione è stata molto meno intensa almeno tre o quattro punto almeno sei cinque dell'Italia il recupero e più veloce il due mila dieci la metà della flessione è stata di assurdità due punti
Sono dei riassorbire contro i cinque due Italie
Da notare che lo Cuper è stato più veloce in tutti i Paesi europei i nostri principali concorrenti in particolare in Germania dove come se può sempre vedersi dalla slide uguali incremento del prodotto del tre e sei la riportata già sui livelli antecedenti la crisi
La decisione è stata maggiore che veramente lo paga in entrambe le parti del Paese
Nel biennio due mila otto due mila il nove la caduta era stata di pari intensità su quel sei e tre nel Mezzogiorno e sei e sei nel Centro-Nord ripresa però commenti perché l'avevo detto prima è stata molto più avvenuta nel centro così che la flessione cumulata nel triennio è risultata nel Mezzogiorno del sei e uno contro il quattro e nove in cui c'è ampio
Il giudizio e che invece che rimanere isolato dalla crisi come alcuni pensavamo al Mezzogiorno ha subìto ancora di più le conseguenze nel primo biennio soprattutto in termini di occupazione e ora anche di prodotto
Questo processo di declino potrà essere interrotto solo in presenza di un'adeguata domanda pubblica e privata che temo gli effetti di breve periodo delle crisi induttive
Processi di ristrutturazione che nel medio periodo favorisca una ripresa duratura degli investimenti della produzione della creazione di posti di lavoro è un tema che credo professor Giannola riprenderà
Questo della caduta dell'accumulazione insomma il pericolo è che mancando questo stimolo la perdita del tessuto produttivo del Mezzogiorno ha avuto e lo si vede dall'occupazione che verrà poi illustrata si consolidi divenendo permanente
Questa crisi ha portato un ulteriore allargamento del divario di sviluppo dell'economia tra Mezzogiorno e Centro-Nord potersi dalla slide dress si guarda il prodotto pro capite
Nel due mila dieci c'è stato un piccolo ampliamento del gap del gap di prodotto pro capite il Mezzogiorno ha perso lo zero tre per cento punti percentuali dal cinquantotto e otto al cinquantotto e cinque
Debbo dire un fatto rilevante se si guarda la tabella tre che questa perdita ha riguardato entrambe le componenti sia la produttività che il tasso di occupazione che hanno perso questa non è un andamento consueto cioè in genere
Sostanzialmente la tassa di occupazione che guidava diciamo i miglioramenti poi peggioramenti quest'anno entrambi
C'è da dire che la dinamica interrompe una tendenza positiva lievemente in atto dal due dall'inizio degli anni due mila come vedete il livello relativo rispetto al nord dalla terza coronerà il cinquantasei e uno era salita cinquantotto
Io la tendenza era pressoché costante ed era però in buona parte dovuta alla differenza nel trend dell'occupazione sia per le migrazioni al nord
Che al calo della natalità al sud
Venendo alle componenti della domanda c'era componenti scusate diversi dalla domanda rispetto diciamo acquisita dall'andamento dell'attività economica nel due mila dieci la dinamica della domanda interna è rimasta in Italia modesta
Per una moderata crescita dei consumi delle famiglie dell'un per cento che hanno risentito dalla diminuzione dei redditi e una riduzione dei consumi della pubblica amministrazione
è invece ripresa l'accumulazione di capitale
Comunque e cinque per cento di crescita degli investimenti debbo dire questo è un dato abbastanza significativo nel quadro europeo dove
La ripresa degli investimenti invece ancora tarda forse il dato più positivo ancora quest'anno la media della guerra ha avuto una flessione dello zero otto per cento degli investimenti per il terzo anno consecutivo
Tornando ai consumi nella due mila dieci l'aumento dei consumi finali interni risultato nel Centro-Nord pari allo zero otto nel sud invece si è avuta una stagnazione zero uno
Diciamo è stato uguale l'andamento della spesa delle amministrazioni pubbliche in flessione in entrambe le parti del Paese per circa lo zero cinque la differenza si è concentrata ed è forte
Nella dinamica della spesa finale delle famiglie con un incremento al Sud dello zero quattro contro l'uno e tre è un terzo dello sviluppo al nord
L'analisi dei comparti che qui non abbiamo illustrato mostra di tutti i comparti di consumi durevoli semi durevole non durevoli nel due mila dieci sono al sud cresciuti di meno al Sud
In dettaglio i beni alimentari che sono l'ultima spesa vincere cede invece diminuita hanno segnato al sud una diminuzione dello zero quattro per cento a fronte di un aumento al nord
Se si osserva nel lungo periodo l'andamento dei consumi finali questo è un trend preoccupante appunto di lungo periodo tra il due mila e due mila e di sì i consumi finali interni sono cresciuti al Mezzogiorno zero tre contro lo zero sette nel Centro-Nord la spesa delle famiglie
E addirittura calata meno zero uno contro più zero cinque per cento medio hanno nel decennio
Quindi questa è una chiara indicazione di una difficoltà diciamo strutturale delle famiglie meridionali a sostenere il livello di spesa che va al di là della congiuntura che si è aggravata in conseguenza delle pertinenze impostando il lavoro che ha assunto e più
Che nel resto del Paese spesso riguardano un unico percettore di reddito della famiglia
Gli investimenti l'aumento degli investimenti è stato nel sud zero nove un terzo che nel resto del Paese il peggiore andamento dovuto soprattutto a una più intensa pressione degli investimenti in costruzioni meno quattro e otto punto meno tre e due nel nord
Nel complesso dell'ultimo triennio di crisi quindi tenendo conto del due mila dieci il sud verso il sedici per cento
Di investimenti nel settore delle costruzioni
Da dire che questo riflette sia una contrazione degli investimenti privati sia soprattutto la forte contrazione degli investimenti pubblici conseguenti alle manovre di finanza pubblica la riduzione di risorse in conto capitale delle politiche soprattutto per far
Passando alla slide cinque fra i settori
C'è da dire che la riduzione del valore aggiunto nella crisi era stata più forte in tutti i settori produttivi nel due mila dieci è stato inferiore l'aumento
Ancora nell'industria e nei servizi solo nell'agricoltura si è avuto un miglioramento il prodotto agricolo aumentato dell'uno e quattro al sud contro zero sette
Peraltro è un andamento che segno miglioramento rispetto a un incremento a un ciclo negativo che nel sud durava dal due mila cinque quindi parte c'è un effetto di rimbalzo
Quanto al prodotto del comparto industriale aggregato nel Mezzogiorno quindi come sommata sia dell'industria in senso stretto che delle costruzioni
Nel sud ulteriormente venuto meno zero tre per cento a fronte di un aumento del tre cinque nel resto del Paese il calo è tutta attribuibile però al settore delle costruzioni
Il due mila dieci la flessione delle attività ed è stato del meno cinque per cento quasi doppia di quella del Centro-Nord meno due e nove
Da ricordare che nell'ultimo triennio questa attività riflesso al sud del diciassette per cento accumulato contro il dodici del resto del Paese
In entrambe le aree questo diciamo risentito del difficoltà di spesa delle politiche infrastrutturali ma anche della rifrazione nel caso del sud degli scambi sul mercato a cui è corrisposto un significativo rallentamento delle quotazioni immobiliari residenziali
Questo lo si ricava sia delle indagini di Banca d'Italia che dell'Osservatorio del mercato immobiliare
Nel settore dell'industria in senso stretto ma manifatturiera la crescita è stata al sud del due-tre contro cinque tre per cento del Centro-Nord
La crescita solo parzialmente recuperato il calo del due mila nove che fu quasi del sedici per cento quindici e cinque e quindici e sei nel
Resto del Paese
C'è da dire che la ripresa poi della produzione di quest'anno viene dopo un decennio il cui valore aggiunto manifatturiere al sud si è ridotto di circa venti punti percentuali contro quattordici e due al nord
Ecco un dato sulla difesa ha riguardato in Italia anche il settore dei servizi
Anche se in misura minore dell'industria il prodotto terziario aumentato rispetto al due mila nove dell'uno per cento interrompendo una caduta di questo settore che proseguire o da un biennio
Ecco questo dalla caduta dei servizi ed altri tener presente diciamo dall'analisi dei cicli era l'unico episodio registrato dal secondo dopoguerra
Anche per il settore dei servizi incremento al Sud è stato dello zero quattro contro l'uno e due per cento al nord un terzo
Questo spiega molto dell'andamento e del divario ecco perché qui ex parlando da approfondire il settore dei servizi ormai domina più di quello che sembra la dinamica complessiva quindi è uno sviluppo molto piccole passando ecco alle Regioni
All'andamento delle Regioni dalla slide sei
C'è da dire che la fase moderatamente crescente dell'economia nel due mila dieci anche restato al nord tutte le Regioni su una Regione e sullo zero stazionaria non è il sunto in quest'area metà delle Regioni ha presentato tassi di crescita negativi
Al nord l'area che più si è mossa come vedete il nord est che fa segnare nel nell'anno un due uno per cento in linea con la media dei Paesi europei anche se inferiori a quelli di ieri fortemente dinamiche nell'agenzia
Tra le altre ripartizione del nord il nord-ovest è cresciuto ha avuto un incremento dell'uno e quattro colori piuttosto omogenea anche le regioni del centro fanno segnare nel complesso un incremento dell'uno virgola cinque
Le regioni meridionali invece come anticipato presentano andamenti fortemente differente differenziate del dato medio risente degli andamenti ancora necessiti di quattro regioni
Tra queste Regioni e la Basilicata che presenta il calo maggiore dell'attività economica almeno due uno per due uno e tre per cento
Dopo la forte pressione dell'industria nel due mila e nove che sto per dire qualcosa su questo risultato così eclatante sul risultato della Regione sembrano aver pesato un calo delle costruzioni molto forti quindi costruzione opere pubbliche meno
Quattro
E la contrazione dei servizi meno uno ST evidentemente i riflessi pur pesante sull'occupazione
In riduzione più modesta risultano anche il Molise con lo zero sei la Campania e la Puglia zero due
La in Puglia alla ripresa del settore industriale si è contrapposto anche in questo caso una contrazione del settore dei servizi che invece aveva trainato la crescita regionale fino alla crisi appresso del Zeme dello zero cinque per cento
In tutte e tre queste Regioni punto Basilicata Campania e Molise si tratta del terzo anno di riflessione
Consecutivo con un calo accumulato particolarmente forte per la Campania meno del tre per cento che l'unica Regione italiana che risulta in calo anche nel settore agricolo
Le Regioni in crescita invece sono stati in Abruzzo
Che registra un più due tre per cento dopo però un forte calo del cinque otto nell'anno precedente
Grazie a una ripresa dell'industria una buona performances dei servizi incrementi più modesti uno e tre e uno siano anche in Sardegna in Calabria grazie la crescita del terziario mentre la Sicilia risulta stazionaria
Sulla Sicilia ecco una piccola nota la Sicilia e la Regione che nel complesso del decenni ha mostrato una maggiore tenuta a fare il risultato finale la la Sicilia cresciuta lo zero quattro per cento all'anno con un tasso di crescita accumulato del quattro e tre
Laddove il Mezzogiorno è stazionario e di una stazione lenta della Sicilia va interpretata in questo qua
E per concludere se si analizza l'intero decennio due mila uno due mila dieci
Si conformano si confermano le profonde difficoltà in cui versano le due più grandi regioni industrializzata del sud Campania in Puglia che avrebbero dovuto rappresentare il motore produttivo del Mezzogiorno continentale invece denotano una forte crisi
Superate solo gravità da quella della Basilicata
E come si vede dalla slide otto nel complesso nel due mila dieci processi di convergenza si sono fermati per una ripresa relative a delle regioni più ricche che sono anche quelle con una base industriale più ampia
Il coefficiente di variazione del prodotto tra le Regioni e leggermente aumentato che stanno orientando le divergenze
Strutturalmente si conferma il quadro noto cioè il valore aggiunto della regione più ricca Lombardia rimane quasi doppio di quella più povera Campa che la Campania con un divario in termini monetari di sedici mila euro
Ultima nota solo tre Regioni oggi al sud superano il settantacinque per cento del PIL medio nazionale che era la
Diciamo la soglia per passare dall'obiettivo della convergenza quello della competitività
E che si è aggiunta alle sostanzialmente anzi non figura più tra le Regioni sopra il sopralzo e tanta cinque la Basilicata che dall'inizio del passato ciclo e oggi ha un livello relativo del settantaquattro settanta virgola quattro per cento
Grazie Padova
Che possiamo
Passare rapidamente alla
Bianchi e ci illustra
Gli aspetti
Specifico relativi al mercato
Insomma
Sì molto rapidamente il
Le caratteristiche della crisi sono state abbiamo visto molti incidenti sul valore aggiunto ma rischiano di essere veramente pesantissime in termini di impatto sociale
Sui redditi delle famiglie e questo è il rischio
Viene rischia di essere quello che divarica più gli andamenti del Centro-Nord e Mezzogiorno che se abbiamo visto che poi in realtà le differenze intendevo raggiunto il PIL
Sono basta solo esistono non sono molto rilevanti in termini impatto sociale della crisi
Emerge una particolare emergenza sul Mezzogiorno
Direi quasi una sostenibilità sociale la crisi del Mezzogiorno innanzitutto dal punto di vista dell'occupazione
Nel contesto della crisi del biennio abbiamo sono andati persi
Nel Mezzogiorno duecentottanta mila posti di lavoro
Qualche almeno quattro per cento a fronte dell'uno meno uno virgola cinque per cento del Centro-Nord
Questo dipende anche da una diversa copertura degli ammortizzatori sociali molto più forte delle regioni del Centro-Nord dove il settore produrre insomma settore le imprese più strutturato
Appunto gode di un maggior livello gli ammortizzatori del Mezzogiorno va forte diciamo polverizzazione del sistema delle imprese ma diffusa precarietà esperto wasp esposto molto della della occupazione soprattutto giovanile
Diciamo essere competente senza paracadute nella crisi questo è un problema irrisolto il pizzo nella che richiede occorre apporti somalo grande attenzione
Calcolare che nel Mezzogiorno abbiamo circa il trenta per cento dell'occupazione e invece abbiamo circa il sessanta per cento dei posti di lavoro persi diciamo una
Di fatto un impulso nuovo impatto più che doppio nel Mezzogiorno nel Centro al Nord peraltro incide su un'area che in cui già un'occupazione infelicità ben prima e la Grecia e va ben prima e la crisi
Perché danno Walter dal due mila sei dato dalle case che l'occupazione nel Mezzogiorno talmente del trenta per cento al nord la dinamica crescente fino all'arrivo della crisi
Se crediamo alla relazione dell'occupazione delle regioni del complesso delle criticità nel biennio due mila nove due mila dieci
Emerge o al di là dell'emergenza quantitativa un diciamo una sorta di vini scomparsa dell'occupazione industriale possiamo dire in alcune regioni del Mezzogiorno
Pensate alla Campania e Puglia su cento mila posti di lavoro persi guardo oltre cinquanta mila sono concettuale del del del nell'industria dentro il terzo stabilimento
Questo vuol dire ventuno per cento cioè quasi un operaio Thurow impiegarlo un operaio su quattro è scomparso nel corso della crisi in Campania
Anche in Basilicata dovuto ma tessuto industriale un po'più forte abbiamo una crisi molto forte meno quindici e otto
Nel complesso del Mezzogiorno abbiamo almeno tredici otto di occupazione industriale che è tarata rispetta almeno sette per cento del Centro-Nord in un'area che ha già un passo industrializzazione molto bassa
E diciamo anche alla luce dei fatti più presenti le grandi crisi industriali eravamo abituati a Termini Imerese fino a qualche mese fa poi problema di Pomigliano negli ultimi giorni il tema di Jesus che mette in difficoltà un'area sono avvenuti gli amici della CGIL
Un'area importante dell'avellinese invitiamo Grottaminarda dei grandi stabilimenti a rischio scomparsa in un'area
C'erano in cui è poi difficile creare sviluppo senza
La forte riduzione dell'occupazione non si riflette in un aumento del tasso di disoccupazione esclusivamente perché cresce in maniera esponenziale il tema dell'attività
Soprattutto giovani ormai la definizione di disoccupazione completamente
Non rappresenta occuparvi nulla perché in realtà l'azione diretta si ricerca di lavoro vi ritrovo svolta tant'è vero che è durato questo esercizio pieno e disoccupati espliciti cioè ufficiali dell'Istat
Ci sono diamo una componente dell'inattività nobiltà soltanto cioè soltanto coloro che pur non appartenendo ad azione diretta di ricerca di lavoro sono disposti a lavorare
C'è una motivazione che non mandare il curriculum magari non vanno all'Ufficio di Collocamento perché penso non sia sostanzialmente inutile ma che in realtà soprattutto il verde disoccupato in cerca di lavoro
Se li sommiamo anche i disoccupati diciamo virtuali incide cioè le persone che sono attualmente in cassa integrazione vi diciamo avrebbero aperto e lavora bene
Passiamo da circa nel Mezzogiorno quasi un milione di posti di disoccupati esattamente il doppio due milioni
Questo riguarda anche il metodo il centonove in maniera molto limitato all'odio e quattrocento mila disoccupati diciamo nascosti secondo noi questo vuol dire avere un tasso di disoccupazione del venticinque per cento nel Mezzogiorno
E in onda del tredici virgola quattro per cento metri di nuovi stadi
E se il dieci per cento del Centro-Nord un valore che più prossimo diciamo più coerente con il valore il tasso di occupazione
Ugo si passa al tasso di occupazione presupporrebbe un tasso di disoccupazione così
Probabilmente questo è il più reale di quello che siamo abituati a commentare che ci pongono invece
C'è poi il tasso disoccupazione ufficialmente l'Italia è sempre vista meglio degli altri Paesi il Mezzogiorno addirittura messo meglio alcuni Paesi europei
Con questo senz'altro
E il tema è però soprattutto alla completa diciamo
Lontananza dal del di una generazione intera
Della generazione giovanile rispetto al mercato del lavoro
Parliamo di un tasso di occupazione giovanile come dicevamo che circa il trenta per cento anche qui non siamo abituati a sentire gli
Tre giovani su dieci sono disoccupati
Secondo me coerente dire che in realtà tre giovani su dieci al Mezzogiorno sono occupati
Una volta bassissima vista altissima dai livelli medi europei distante anche dal livello del nord che non è diciamo che sulla componente giovanile perde molti punti rispetto al resto d'Europa
Se eliminiamo la dinamica dei nella crisi
è evidente come i giovani hanno pagato un prezzo altissimo alla crisi questo vuol dire non tanto che sono stati
Espulsi dal mercato del lavoro ma che non sono stati fatti entrare già alle porte di accesso al mercato del lavoro sono chiuse della componente giovanile
Dal due mila otto e due mila dieci considerando anche una fascia di età che insomma si fatica di finire giovani nel resto d'Europa cioè tra venticinque e trentaquattro anni
Abbiamo una riduzione della crisi del quattordici per cento dell'occupazione vuol dire duecento mila occupati in meno di quell'età
Del dieci per cento del Centro-Nord
Metà dei consiglieri Astorre trentacinque anni comunque riescono a mantenere attenere in termini di occupazione se prima di tutto il calo dell'occupazione nella crisi è concentrata una componente giovanile questo sia al nord che al sud ma soprattutto in maniera più
Evidente avuta del Mezzogiorno
Il però la questione giovanile diventa ancora più evidente se riguarda
Se comincia a riguardare sempre più anche li soprattutto le sue componenti più avanzato cioè ciò che hanno quelli che hanno studiato i laureati soprattutto dagli amministratori ma abbiamo parlato molto di riprendere in
Cioè di fuga dei cervelli di drenaggio di cervelli dal Mezzogiorno cioè un'impresa delle migrazioni
Questa è una realtà in rilievo allarme che rimandiamo allo spreco di talenti
Per gli altri la dell'emigrazione che è importante che però paradossalmente risente dell'analisi cioè il mercato del lavoro e il nord Savigliano a accettare giovani laureati abbiamo un'enorme quantità di laureati
Che non trovano lavoro che non
Che non accenna minimamente Albert Camus innovano investono informazione riservati vediamo il dato sui mette
Cioè in ordine invece le donne di Tolmezzo cioè il verde occupati nel studiano e li concentriamo esclusivamente sull'Adriatico
Abbiamo cambiato l'Italia centottanta mila laureati che sono a casa
A dimenticare ciò che hanno studiato molto spesso
E addirittura nel metodo e l'abbiamo ventisette dal centro devo dire che abbiamo più di un laureato su quattro che fuori sia dal sistema formativo sia dal mercato del lavoro in alcune regioni del Mezzogiorno arrivando a una soluzione
Uno spreco di talenti che riguarda proprio la componente diciamo su cui bisogna costruire un un un processo di crescita e qui chiudo e allora sembrerebbe che abbiamo troppi laureati
C'è già
Soggetti parlavo sull'acqua di opere d'intesa davvero troppi laureati rispetto a quelli che ci servono sebbene nel confronto europeo ma in realtà ne abbiamo troppi abbiamo assolutamente troppo Bondi è un problema di sistema produttivo un problema di sistema di regole
Del
In un'altra domanda cioè dal mercato del lavoro non abbiano ancora quindici per cento degli altri trenta trentaquattro anni laureati nel Mezzogiorno e il ventidue per cento nel Centro-Nord confrontarsi pari al quaranta per cento in Francia essa
Questo del demanio spreco di cervelli della sottoutilizzazione del capitale umano non riteniamo che sia un elemento fondamentale su cui porre l'attenzione
Diciamo la politica economica le parti sociali grazie
Chiedere se ci sono
Ricoprire
Chiarimenti e domande
Vorrei solo
Niente osservazioni
Che questi dati ci suggeriscono anzitutto questo fatto che
Ripreso al nord sia pure diventa nel resto d'Europa
Sembra essersi
Realizzata uno e sette per cento ossia che recuperare livelli se si continua a questi ritmi che
Le speranze non sono
Siano molto più rilevanti anche le quote adesso misurazioni per i prossimi anni ci dicono che questi sono
I tassi realistici per ritagliarsi
Beh certo noi ci mettiamo altri quattro anni circa per arrivare al momento della crisi del due mila otto
Il Mezzogiorno per come
Funzionato in questo momento e ci auguriamo che questo sia proprio un episodio
Isolato ci metterebbe vent'anni
Si continua con questa dinamica allora
è chiaro che l'appello
Che viene da tutti dal Capo dello Stato è governato da Banca d'Italia che essenziale riprendere a crescere non è un appello così è un appello di emergenza e c'è un'emergenza molto previdenza
E io notavo anche
Questo recupero di produttività che apparentemente Mezzogiorno mette a segno in questi anni come è stato anche detto in realtà
è dovuto se andiamo a vedere al calo dell'occupazione più perché
Come dire a una certa elasticità del favorito in mare
Ristrutturazione del sistema produttivo meridionale
Paradossalmente noi potremmo dire che se contiamo di questo passo la busta sono probabilmente supererà quelle del Centro-Nord perché rimarranno così poche imprese e quelle che rimangono sono molto meglio di quelle Bindi alla media del centro nord
E l'eutanasia del sistema industriale che si sta
I purtroppo realizzando dal mille novecentonovantadue non è
Comunque l'altro elemento preoccupante che però qui è molto più discutibile questo fatto che se guardiamo il dato cumulato dell'accumulazione di capitale in Italia non mezzogiorno è negativo
Questi sono investimenti lordi
Quindi se andassimo in investimenti netti troveremmo semplicissimo mentre Banca d'Italia così lo sta facendo egregiamente
Avremo una una
Come dire una prospettiva un quadro veramente molto pesante cioè noi stiamo consumando le strutture produttive che abbiamo ci stiamo segando il ramo su cui stiamo seduti nord e su tutto il sud un po'più del nord
Perché poi dipende di più spesa pubblica e così via ma non è che quelle cose siano molto diversi quindi l'appello alla ripresa della crescita dovrebbe essere ancora
Secondo me ponendo attorno come
Pertanto
Non come in qualche misura sembra emergere generico appello così riguardiamo le regole riguardiamo gli impacci
Burocrazia ci certa queste sottozero la legalità e l'unica c'è qualcosa di più fondamentale quando si parla di politiche industriali attive il riposizionamento dell'Italia forse solo
Come dire riferirsi a cose può più strutturali delle pure importantissime regolamentazioni unità mettere appunto
Volevo fare solo un'ultima considerazione che credo Ricci
Sulla quale tutti ci interroghiamo
Noi siamo alla vigilia ci siamo già da da qualche anno
Dal anzi direi da parecchi anni però adesso siamo
Rigide di un annunciata politica del rigore finanziario portata all'estremo
Sia pure con la prospettiva del due mila quattordici perché poi due mila un dodici due mila tredici sono più blandi POR due mila quattordici non a caso si arriverebbe
Al pareggio
Del bilancio che intende seguire un avanzo primario che copre anche la spesa per interessi che sì continuano ad andare
Nella con la dinamica attuale sarà una spesa enorme
Noi negli anni passati quando interessino più alti guardiamo usufruito grazie all'euro delle riduzioni di interessi
Intersecavano circa il dieci per cento del PIL non ci stiamo avviando in quella direzione il rischio data la situazione finanziario
Avanzi primari di quel genere ammazzano l'economia normalmente
Allora però io vorrei fare un'osservazione che riguarda il Mezzogiorno se non avrebbe voluto viene colpito
Dalla politica di rigore alla quale tutti credo aderiamo nel senso che una politica di sopravvivenza al momento attuale del sistema Italia se l'Europa non si darà una regola una regolamentazione un po'diversa
Che sarebbe molto opportuna oggi vedevo le dichiarazioni di Tremonti e a non mi ricordo quale programma radiofonico
E sono molto esplicite con l'Europa diventa diciamo la sua politica fiscale un suo Governo dell'economia oppure insomma nel ritenere anche unito il Paese sarà molto difficile questa è l'essenza
Allora in attesa che l'Europa batta un colpo
L'Italia sta facendo con la politica di rigore almeno quello che
Gli si chiede di fare
E questo tutti noi aderiamo a questa cosa però diciamo probabilmente in una situazione come questa Diana come questa che è stata illustrata c'è un problema in più per l'Italia il problema di tenere insieme il sistema
Cosa che rischia di essere un problema come lo stesso Tremonti oggi nelle sue dichiarazioni diventa una potrebbe diventare un'impresa quasi impossibile
E qui faccio ripeto due cose la politica di rigore di quel genere di quella dimensione eh evidentemente deflazione Istica
Ora
Il sistema Italia normalmente queste cose le percepisce come sciocca simmetrici alle due parti del sistema
Cioè il sistema del centro nord tende a reagire
Un tempo tendeva a regime con la Spal mutazioni quindi non se ne rendeva neanche conto oggi non c'è più la svalutazione almeno all'interno del mercato unico europeo
Però è attrezzato per recuperare in termini di maggiori esportazioni una parte del crollo della domanda diciamo del sostegno dovuto alla politica di rigore
Il Mezzogiorno e molto meno attrezzato da questo punto di vista anche se nella ripresa delle esportazioni al Mezzogiorno in termini percentuali è stata più forte di quella del resto d'Italia ma
Segno proprio della
Poca rilevanza di questa dimensione per il Sud
I risultati in termini prodotto sono zero virgola due per cento
Quindi questo è un primo elemento io però me tendenze un secondo elemento occulto
Un più delicato c'è una politica di rigore vuol dire una politica di abbattimento del debito abbattere il debito vuol dire restituire il debito cioè pagare gli interessi e il capitale
Perché questo ci chiede l'Europa da centoventi per cento andare verso il mitico sessanta per cento non sarà quello mandare almeno a invertire questa tendenza che il continua invece a crescere
Questo vuol dire fare avanzi primari che ci consentano di pagare gli interessi e il capitale in modo tale da non dover aumentare il debito che era l'appello di Zingale se non ricordo chi
A al nel momento della prima crisi di pochi giorni fa che diceva noi dovremmo renderci ripulire svincolarci dall'esigenza di dovere mettere il debito
L'avete un'idea solo qualche accademico può
Diciamo anche sia pure
Amministrazione statunitense può immaginare no avanti proporre convegni ragionevoli copiosi
E
Ora cosa vuol dire restituire il debito vuol dire che io restituisco ai possessori di titoli
Che
Pagandolo chiedendogli di o di a vere e meno servizi quindi minore spesa o
Diciamo pagando più tasse perché queste ora chiunque
Va bene nel per un economista uno che compra un titolo si sta semplicemente comprando l'assicurazione rispetto alle tasse future sa che il titolo sarà rimborsato con il pagamento delle imposte
E l'aumento del prodotto del risultato della gestione di quel prestito che
Il privato fa lo Stato quindi infrastrutture così via e quindi questo dovrebbe addirittura rendere
Irrilevante ma nella situazione italiana noi stiamo semplicemente è una fonte si fa anche se non stiamo
Rifinanziando debito facendo altro debito per pagare gli interessi se riusciamo ben genera una intanto anche perché non riusciamo neanche a pagare gli interessi quindi non è molto produttivo questo debito
Ora detto questo un soggetto che ha titoli
Paga più tasse e riceve meno servizi ma in cambio alla restituzione sotto forma di guida di quello che ha prestato allo Stato
Quindi questa diciamo estrema
Questo estremo rigore finanziario eh abbastanza mitigato per il grande possessore di debito che si vede a rimborsare il debito con gli interessi
Chi paga pesantemente e chi non ha titoli perché paga più tasse riceve meno servizi e non riceve nulla come rimborso perché lo riceve qualchedun altro
Questo tre due
Effective in Italia
Purtroppo oggi noi sappiamo che almeno il quaranta per cento credo adesso con l'arco del balletto il debito italiano è in mano a investitori stranieri
Magari dell'area dell'euro quindi noi restituiremo ad altri Paesi e quindi per loro quindi per consentire
è un ritorno della loro valuta nella loro valuta di quello che hanno prestato allo Stato italiano
All'interno delle e quindi il primo effetto è che tutta l'Italia e redistribuisce a qualchedun altro qualcosa che vi era stata prestare
All'interno dell'Italia
Accade che
Il sud trasferisce al nord
Il differenziale tra quello che lui paga in termini
Diciamo
Non avendo titoli perché diciamo così tra i residenti italiani l'ottanta per cento dei titoli stanno
Nelle famiglie che per le famiglie stanno al nord in dieci per cento al sud poi
Soltanto sessanta con il venti non so al centro insomma c'è una regionalizzazione possibile nel sud è marginale
Relativamente a questo enorme debito per quello che riguarda giusto
Bene quindi il sud avrebbe una restituzione molto in per cento in una quota molto più bassa del debito perché ne ha di meno pagando le tasse in base al reddito che sono il trenta per cento circa del prodotto
E ricevendo meno servizi in proporzione alla popolazione quindi c'è una redistribuzione occulta so che molti forse non sono d'accordo a Banca d'Italia sul problema degli interessi poi molto
Restia entrare su questi argomenti ma è bene chiarire che a livello sociale questo vuol dire un ulteriore drammatica pressione sullo Stato
I due famosi consumi del reddito disponibile delle famiglie meridionale sopra di quelle che mantengono magari i figli immigrati al Centro-Nord
Quindi questo è tenere insieme il Paese porsi queste domande è chiaro che questo comporta a nostro avviso
Non abbandonare la politica di rigore perché per così dire e alla politica di sopravvivenza in questo momento sperando che l'Europa voglio sopravvivere tutta assieme
Ma
E mettere in atto e sono possibili
Politiche compensative di cose di questo genere che sono
Mi sfiorano i miliardi di euro all'anno già danni non adesso adesso poi diventeranno un elemento estremamente più pesante se si avvia
Questo tipo di strategia quindi
Nostro anche
Preoccupazione e che si
Ci sia una in modo molto laico un'apertura ed anche di discussione sul costo di questa manovra sul vero costo di queste norme sul filo supportano è solo una generica redistribuzione qui oppure andare nel merito
Analizzare le fonti della ricchezza delle strutture e poi forse i problemi che questa
Questione impone
Quindi da questo punto di vista credo
Che poi
Settembre con la presentazione del rapporto potremmo anche ipotizzare queste questi spazi dove stanno gli spazi politiche compensative per una decisione
Solidale di tutto il sistema alle urgenze di esigenze di rigore che in questo momento vengono
Prospettata
Io non so se
Presidente Novacco
Aggiungere qualcosa io
Chiederei da
Alla platea se ci sono domande euro
Curiosità o informazioni ulteriori
Ok
Se in ogni ci sono io che ringrazio veramente della vostra presenza attenzione che
Credo che avesse ricevuto no tutte le i dati vorrei
Mi auguro di rivederci a settembre
Nell'occasione più complessa c'è la presentazione rapporto grazie ancora
Alisei
Bastava FIAT che va in cassa integrazione di fare un unico in camerino
Magari
Semplicissima
La realtà
Che
Insomma e
Grazie
Molto partecipare
Spazi anzi dovrebbe
Tibaldi errori novanta
Generale
Dico