Presentazione del Rapporto SVIMEZ 2011 sull'economia del Mezzogiono

Direi di cominciare scusate
Figlie ritardo vede che siamo molti non voglio non si sente
Pronto
Nulla è
Ora spero che
Che
Sera
La Giunta
Allora anzitutto
Scusate circa un quarto d'ora di ritardo con cui iniziamo ma penso che sia importante iniziare anche perché
La
Programmati negli interventi dei lavori abbastanza nutrito che mi auguro
Penso di sì
Contenuti
Vi ringrazio anzitutto verso qui ed essere così numerosi
Questa è una
Già di per sé non riconoscimento dalla dalla Svimez che fa molto piacere che ovviamente in questo
Hanno e in questa fase così particolare credo che
Il rapporto non poche confrontarsi anche con
Il momento e ci auguriamo che da questo punto di vista del rapporto
Che
Come al solito molto ponderoso
E che va a quindici per così dire selezionato per schede di interesse mi auguro che il rapporto possa contribuire a
Suggerirei ad aprire e a ancorché modo consolidare
Idee che
Possano con modestia rappresentare spunti di una strategia
Visto che oggi
Il leit motiv cioè la crescita un attimo si fa dimenticato per anni
E forse io direi più che crescita c'è anche sullo sviluppo perché crescita e sviluppo sono due cose abbastanza diverse per un economista
Oggi occorre
Combinare crescita e sviluppo
E quindi da questo punto di vista della Svimez perché
Da questo punto di vista
Per tradizione
A
Sempre riflettuto su questo binomio crescita e sviluppo in un sistema come quello italiano agonistico
Forse in questo momento
Qualcosa da dire e ci auguriamo che sia benevolmente ascoltano insomma
Ora
Per essere molto operativi
Chiederei immediatamente
Descrivo molto rapidamente il programma dei lavori nel senso che
Ci sarà una prima fase in cui si presente no
Hip i risultati più rilevanti intero nel rapporto
Quindi ci sarà una
Presentazione da parte del direttore Padovanello da parte del vice direttore Bianchi del rapporto nemmeno in varie parti io
Farò alcune considerazioni integrative è contenuta in qualche modo completando l'illustrazione per certi versi
Più problematica dei riflessione anche di strategia del rapporto e poi abbiamo una importante serie di
Interventi
Che prevedono la partecipazione professor Luigi paga netto del dottor Grilli Domenico Arcuri
Professore il mio forte che in qualche misura forse
Penso commenteranno alcuni aspetti di strategie che noi
Individuiamo e poi la parola
Ai rappresentanti del territorio
Quindi
All'assessore Gaetano Armao della regione Sicilia
Presidente Stefano Caldoro della Regione Campania Presidente Vito De Filippo e la Regione Basilicata
Alla professoressa Dentamaro assessore al federalismo della Regione Puglia al dottor Mancini Assessore al Bilancio della Regione Calabria
E al dottor Vito Santarsiero che responsabile Mezzogiorno dell'ANCE e quindi dei Comuni che come sapete sono molto coinvolti in questa fase critica
In questo passaggio delicato
Del governo dell'economia
Quindi
Io ringrazio soprattutto appunto i partecipanti per aver aderito a questo nostro vi invito
Che mi auguro
Che
Diciamo riusciamo
In modo compatto sera con Antoine trasferire il messaggio che ognuno dei problemi con una vorrei sollevare
E quindi proprio per
Recuperare tempo passerà immediatamente la parola a
Direttore della Svimez Riccardo Padovani per
L'inizio dell'illustrazione dei risultati del rapporto
Del mezzo sul Mezzogiorno rapporto due mila undici prego
La grave recessione che ha colpito l'economia mondiale nel biennio due mila otto due mila nove si è abbattuta pesantemente sull'intera economia nazionale e ha mostrato i suoi effetti più pesanti in termini di impatto sociale
Sui redditi delle famiglie sull'occupazione delle regioni del Mezzogiorno
La lente difficile fuoriuscita dalla crisi dell'Italia interessato invece soprattutto le aree del nord del Paese mentre al sud dopo la flessione del due mila nove
Il due mila dieci è ancora di stagnazione dunque nord-sud che erano stati uniti nella crisi tendono a vivere diverge nella ripresa
Una ripresa che peraltro è andata indebolendo se nel corso del due mila undici per effetto del deterioramento del quadro economiche finanziario europeo
Secondo le valutazioni di preconsuntivo elaborate dalla Svimez nel due mila dieci il prodotto interno lordo prezzi
Concatenati aumentata al sud di appena lo zero virgola due per cento che recupera solo parte dalla forte caduta dell'anno precedente che era stata del quattro e sei e rimane inferiore di un punto e mezzo percentuale all'incremento del resto del Paese
Il due mila dieci l'intera economia italiana recuperato solo uno virgola tre del sei virgola cinque punti persi nel biennio precedente nel complesso dell'Europa a ventisette Paesi la decisione era stata meno intensa circa quattro punti alla ripresa più veloci
Nel due mila dieci metà della flessione era stata riassorbita etico prestato il più veloce in tutti i Paesi europei nostri principali concorrenti
La Germania in particolare con l'incremento del prodotto del tre se nel due mila dieci si è praticamente già riportata sui livelli precedenti perché diversi
La Francia deve recuperare solo poco più di un punto la Spagna tre la metà circa di quelli che deve recuperare il ritardo
La recessione è stata maggiore rispetto alla media europea sia nel Centro-Nord che nel Mezzogiorno
Il biennio due mila otto due mila e nove la caduta dell'attività produttiva di PIL è stata pari al sei e tre nel Mezzogiorno
Poco meno intensa che nel resto del Paese meno sei e sei ma ben più elevata di quella nel resto dell'Europa e con la ripresa invece è stata come detto più sostenuta nel Centro-Nord
Che nel Mezzogiorno sicché la flessione è risultata al sud di circa sei punti contro i quattro e nove nel resto del Paese ecco per il due mila undici
Le stime da noi effettuata insieme all'IRPEF toscano confermano le tendenze in atto nel due mila e dieci indebolimento generale della ripresa un tasso di sviluppo per tutto il Paese inferiore a quello dei partner europei un peggiore andamento delle regioni del sud
Il peggioramento dalla congiuntura nella seconda parte del due mila undici ha comportato come notturne revisione al ribasso della previsione il PIL l'italiano secondo nostre stime
Dovrebbe crescere un sei sette zero virgola sei per cento
Inferiore ai valori di recente previsti dal Fondo monetario per gli altri pedissequo Paesi europei questi sette Germania uno sette Francia zero otto la Spagna
Pur in un quadro di generale rallentamento dell'economia nazionale si conferma la tendenza materica azione di andamenti tra nord al sud il PIL del Centro-Nord previsto cresce dello zero otto a fronte dello zero uno del sud
In un quadro di stagnazione dalla domanda interna nazionale delle regioni del centro centrosettentrionali caratterizzate da un grado di apertura verso l'estero
Quasi tre volte maggiore di quello delle regioni meridionali riescono accogliere ma anche se solo in parte la crescita della domanda estera per il sud quindi il due mila undici al secondo anno consecutivo di stagnazione dopo un forte calo
Tutte le regioni meridionali presentano per l'anno in corso valori inferiori al dato nazionale oscillano tra un valore minimo dello zero uno della Calabria è un valore massimo dello zero cinque di Basilicata e Abruzzo
Quindi il quadro che emerge dall'ultimo quadriennio dimostra come Mezzogiorno abbia subito più del Centro-Nord le conseguenze della crisi
Ed abbia maggiore difficoltà uscirne smentendo quanti ritenevano che proprio la debolezza sui mercati esteri avrebbe protetto l'economia meridionale
Per gli effetti di una crisi esterna
In realtà entrambe le aree hanno subito una riduzione del prodotto superiore alla media dei Paesi UE
E ciò conferma la profonda integrazione economica il comune destino delle due aree se ne facciano una ragione i teorici le due Italie il sistema produttivo meridionale profondamente dipendente dalle subfornitura dell'impresa del Centro-Nord
Che a loro volta non possono prescindere per crescere dal contributo del mercato meridionale
L'evoluzione sperimentata in quest'ultimo quadriennio dall'economia italiana con il risalto dunque la particolare debolezza delle misure anticicliche ritardi nell'attuazione dei processi di riforma che dei primi anni due mila
Sarebbero stati necessari per adeguare il sistema produttivo le nuove condizioni dei mercati
Questo processo di declino potrà essere interrotto solo in presenza di un'adeguata domanda privata e pubblica che attenua gli effetti di breve periodo della crisi indotti dai processi di ristrutturazione e nel medio periodo favoriscano ripresa duratura della produzione
E la creazione di posizioni lavorative stabili efficienti il prodotto ecco
Il pericolo che mancando per le stimolo la perdita tessuto produttivo diventi permanente aggravando i divari territoriali già mercati del Paese
La crisi e la ripresa hanno portato a un ulteriore allargamento del divario di sviluppo dell'economia del Mezzogiorno dal centro nord
Nel due mila dieci il PIL del sud a prezzi correnti è stato pari al trenta virgola nove per cento di quello del resto del Paese ed era trentuno e tre nel due mila sette
Questo andamento segue un decennio di pressoché interrotto ampliamento
Tra le due aree nel due mila uno il PIL del Mezzogiorno era in quota il trentadue per cento di quel cento di quello del Centro-Nord se si considera il divario in termini di prodotto pro-capite
L'indicatore più usato per valutare le diseguaglianze territoriali nel due mila dieci il gap si è ampliato di zero virgola tre punti percentuali il PIL pro capite del Mezzogiorno è passato dal cinquantotto e otto cinquantotto e cinque
Nel due mila dieci
Questo interrompe la dinamica porle veemente positiva in atto dal due mila e dieci quando il PIL dal due mila quando il PIL era pari al cinquantuno SD quello del Centro-Nord una tendenza che per ora solo apparentemente positiva in quanto dovuta
In presenza di una minore crescita del PIL esclusivamente al momento relativo della popolazione del Centro-Nord indotto delle migrazioni sia interne che dall'estero ed al calo della natalità al terzo
A livello settoriale
Nel due mila dieci la riduzione del valore aggiunto è stata più intensa in tutti i settori produttivi e minore la ripresa nel due mila dieci
Nella ripresa la differenza negativa è rimasta negli andamenti di industria e servizi ma non è l'agricoltura solo il valore aggiunto del settore agricolo aumentato al nord al sud dell'uno e quattro per cento con un incremento doppio di quello del Centro-Nord
Il prodotto del comparto industriale nel due mila dieci è ulteriormente diminuito del sud seppure in maniera modesta meno zero tre per cento a fronte di un incremento del tre cinque per cento nel resto del Paese
Il calo è però tutte attribuibili al settore delle costruzioni
Nel due mila dieci la flessione dell'attività edili al sud è stata del cinque per cento quasi doppia di quella registrata nel Centro-Nord
Nella media del triennio due mila otto due mila e tipici l'attività produttiva in questo settore domenica al sud del diciassette tre per cento a fronte del dodici per cento nel resto del Paese
Se l'industria in senso stretto la crescita è stata assunta nel due mila dieci del due mila e tre meno della metà di quella del Centro-Nord cinque tre recuperando solo in parte il fortissimo calo dell'anno precedente che era stato del quindici
La ripresa nel settore manifatturiero avviene comunque al termine di un decennio in cui il Mezzogiorno duo nel decennio due mila uno due mila dieci
In curva raggiunto manifatturiero del Mezzogiorno si è ridotto di un quinto me quasi meno venti per cento con una caduta più ampia di quella pur forte registrata nel resto del Paese
Nel due mila e dieci la ripresa riguardati in Italia anche i servizi sebbene come atteso con un passo più lento dell'industria il terziario aumentato dell'uno per cento
Interrompendo una caduta del settore che proseguiva da due anni ed è un fatto
Insolito in tutto il dopoguerra anche per il settore dei servizi l'incremento è stato al sud inferiore a quello del Centro-Nord zero quattro contro uno virgola due per cento
Spesso spiegando parte importante del divario di crescita del due per delle due aree nel due mila e dieci
Il peggiore andamento delle economie del Mezzogiorno è dovuto oltre che a un minor contributo della ripresa dell'export a una più debole dinamica della domanda interna nel due mila dieci pur tornando positiva tale domande rimaste in Italia modesta
Per una moderata crescita dei consumi delle famiglie uno per cento che hanno sentivi sentito per la diminuzione dei redditi e per una riduzione dei consumi della pubblica amministrazione a causa delle manovre di contenimento dalla spesa pubblica
Ripresa invece l'accumulazione di capitale produttivo al due cinque per cento e la crescita degli investimenti fissi lordi l'aumento degli investimenti fissi e per lo Stato nel sud zero nove un terzo di quello avuto sì nel resto del Paese è da notare che in entrambe le ma trovare la ripresa degli investimenti nel due mila dieci ha solo parzialmente compensato il forte calo del precedente biennio
Considerando che si tratta di investimenti lordi risulta evidente la grande intensità della flessione che ha interessato l'accumulazione netta in tutto l'ultimo triennio
Nel due mila dieci la debolezza nel recupero degli investimenti al Sud è dovuta soprattutto un più intenso calo degli investimenti in costruzioni meno quattro otto contro tre e due al nord nel complesso del triennio la riduzione degli investimenti in costruzioni è stato al sud del sedici
Un risultato su cui ha pesato sia la contrazione degli investimenti privati conseguenza della crisi sia soprattutto la forte contrazione degli investimenti pubblici conseguenze della manovra di finanza pubblica
Ed è la forte riduzione delle risorse in conto capitale e di fondi aggiuntivi al sud
Investimenti la componente degli investimenti in attrezzature più legata al di Brera le scelte dell'impresa ha fatto segnare al sud è invece una discreta ripresa otto e sei per cento nel due mila dieci
Ma la differenza più forte probabilmente sulla fronte dei consumi nel due mila dieci consumi finali interni sono risultati in crescita al nord dello zero otto mentre al sud sono rimasti stagnanti zero uno per cento
La spesa delle amministrazioni pubbliche in controtendenza con resto delle componenti dalla domanda avuto intensivo in calo stili pari intensità nelle due parti del Paese la differenza fra le due aree quindi concentrata
Essenzialmente nella spesa finale delle famiglie il cui incremento nel Mezzogiorno zero quattro risultato pari solo a un terzo di quello del Centro-Nord uno e tre
Sì si osserva per tutto il decennio l'andamento dei consumi finali interni si nota come la crescita media è stata al sud dello zero tre per cento in media all'anno poco meno di quella
Della metà di quella del Centro-Nord zero sette
Elevata in entrambe le arrestata invece la spessa della pubblica amministrazione in media d'anno un'equazione sei
La spesa delle famiglie è cresciuta nel in questo periodo del Bennet lo zero cinque per cento in media all'anno al nord mentre il Mezzogiorno è diminuita dello zero uno
E questa è una chiara indicazione della difficoltà delle famiglie a sostenere il livello di spesa che vanno al di là della congiuntura e che sembrano ulteriormente aggravarsi nella fase più recente
In conseguenza delle quote
Pesanti perdite di da lavoro prolungarsi della crisi e l'assenza di ripresa al sud stanno infatti determinando effetti pressanti sull'occupazione dell'area
Che già presentava livelli decisamente inferiori a quelli medi nazionali essa distanti dalla media europea
Tra il due mila otto del due mila e dieci il sud ha avuto una caduta di occupazione del quattro virgola tre per cento a fronte dell'uno
Il cinque per cento del Centro-Nord
Ora Nasi
Appena sinteticamente svolta di principale andamenti dell'ultimo quadriennio pone in luce un tendenziale allargamento del divario nord-sud ma in un quadro di persistente debolezza dell'intero sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell'Unione europea
Una condizione quest'ultima in atto già da più di dieci anni e certo non riconducibile al peso del sud
Come di recente sostenuto anche da autorevoli protagonisti della vita nazionale bensì ad una perdita complessiva di capacità competitiva dell'economia italiana
Il punto da cui partire dunque che l'intero sistema nazionale necessiti necessità di invertire il declino e una politica che miri a sostenere e rafforzare l'esistente del tutto insufficiente occorre quindi procedere
Ah sostanziali modifiche del modello di sviluppo dell'economia italiana la cui immanente inefficienza dinamica in termini di specializzazione capacità competitiva internazionalizzazione
è per l'appunto all'origine del declino che tocca anche le regioni del nord
Tale obiettivo non può essere trascurato neppure in questa difficilissima fase economica e finanziaria si rafforza proprio ora l'urgenza di rilanciare la crescita del Paese soprattutto alla debole alla luce della deboli dinamica dei consumi
Ed era modesta ripresa degli investimenti
In questo quadro l'impatto delle recenti manovre estive adottate come drastica risposta alle necessità di rientro dal debito rischia non solo di frenare la crescita nazionale ma anche di risultare assai gravoso per l'economia della società meridionale
Come già sperimentato in passato in particolare nel periodo novantadue novantatré la manovra di aggiustamento dei conti pubblici pur necessaria si prospetta come una sciocca simmetrico dal punto di vista territoriale
La crisi finanziaria dei costi e dei primi giorni del mese di settembre del due mila undici apportata al varo di una manovra di ingenti proporzioni con effetti redistributivi molto incisivi mediati e diretti sulle aree più deboli del paese
Le misure del DL centotrentotto del tredici agosto due mila undici devono essere considerate sistema con quelle del DL numero novantotto due mila undici la manovra di luglio e con quelle della manovra due mila dieci di cui anticipano gli affetti
L'effetto cumulato delle tre manovre di circa ottanta miliardi di euro a regime nel due mila e tredici composti per il quarantasette per cento di riduzione delle spese per il restante cinquantatré
Gli incrementi nelle entrate la Svimez ha provveduto a stimare la ripartizione territoriale di costi di tale intervento
Mi risulta che sotto il profilo delle entrate la distribuzione nord-sud tende a ricalcare il peso di ciascuna area in termini di PIL
Settantasei per cento dell'incremento delle entrate si realizzerebbe infatti nel nord a fronte del ventiquattro al sud
Emerge invece un maggiore contributo delle Regioni meridionali al risanamento finanziario sul fronte della riduzione delle spese il sud infatti contribuirebbe per ben il tredici trentacinque per cento del totale nazionale quota superiore al suo peso economico di dodici punti
Il maggiore contributo riguarda sia la spesa corrente sia soprattutto quella in conto capitale cioè dovuto in particolare ai tagli consistenti previsti dalla manovra gli enti territoriali
Attraverso l'irrigidimento del Patto di stabilità e più in generale della prevista contrazione degli investimenti pubblici nazionali e regionali
L'effetto complessivo sull'indebitamento netto conferma quanto detto sul maggior peso della manovra sull'economia del sud gli ottanta miliardi complessivi
Della manovra d'ordine tredici Sire Drissi per le distribuiscono perizia tutt'uno per cento al nord del ventinove al sud in termini di quota percentuale sul PIL dell'effetto cumulato dalla manovra dovrebbe pensare sei virgola quattro punti al sud
E quattro virgola otto punti nel Centro-Nord il maggiore impatto della manovra nel sud trae origine dal peso rilevante di alcune misure che seppur non territorialmente orientate finiscono per incidere in maniera più significativa nelle aree deboli
Si ricorda infatti che molto incisivi sono i tagli agli enti locali per complessivi sei miliardi di euro i Comuni con la manovra di agosto dovranno sostenere una contrazione delle risorse compresa tra uno virgola due uno virgola sette miliardi di euro
Oltre quattro miliardi di tagli conseguenti alla manovra del due mila dieci
Dal primo gennaio due mila e dodici secondo le stime dell'IFEL la riduzione delle risorse costringe dagli enti a ridurre la spesa corrente in una percentuale compresa tra il sedici il diciassette per cento
Con una stretta inevitabile sui servizi locali che potrebbe rilevarsi rivelarsi insostenibile per i Comuni localizzate nelle aree del Mezzogiorno ecco su questo tema la Svimez
Sta per pubblicare uno specifico rapporto che prime anticipazioni sono oggi già in cartella posta a disposizione
Le analisi del Rapporto di quest'anno mostrano che il taglio delle risorse per infrastrutture fortemente condizionato nei pagamenti delle opere già appaltate anche da meccanismi del patto di stabilità
Si ripercuote oltre che sulla qualità dei servizi nelle aree dove più forte il gap infrastrutturale anche sui redditi delle imprese e dei lavoratori nel settore delle costruzioni e uno dei settori trainanti dell'economia in particolare al Sud
Per quanto riguarda le politiche specifiche per il Sud
L'articolo cinque bis del DL centotrentotto reca una spiccata deroga per le Regioni ricomprese nell'Obiettivo convergenza ai limiti di spesa introdotti dal patto di stabilità interno per le regioni a statuto ordinario
Di cui alla legge di stabilità due mila undici da tali limiti la manovra di agosto escluderle spesso in termini di competenze di cassa
Effettuate ogni anno da ciascuna regione a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e coesione sui cui finanziamenti nazionale dei fondi comunitari
Nonché sulle risorse del Fondo infrastrutture
La copertura
Degli oneri derivanti dalla deroga e tetti di spesa del patto di stabilità interno in favore delle Regioni della convergenza e posta non solo a carico dello Stato
Ma anche delle regioni che non rientrano in tale obiettivo la ratio della norma è spiegata dalla relazione tecnica al decreto
Non ci sono oneri per il bilancio dello Stato in quanto tale deroga è operata solo a fronte di cessione facoltativa di spazi finanziari da parte dello Stato etico
O delle regioni per un importo pari agli eventuali spazi finanziari ceduti ma questo significa che si aprirà un potenziale conflitto economiche istituzionale tra le Regioni del Nord e quelle del sud e tra lo Stato le Regioni dell'Obiettivo convergenza
I ritardi accumulati dalle regioni meridionali nella spesa europea la conseguente necessità di spendere entro la fine del due mila e undici risorse molto ingenti per evitare il disimpegno da Bruxelles rende il meccanismo previsto dal decreto di difficile realizzazione
A meno che una forte azione politica non riesca a reperire sulla quota di spesa nazionale e gli spazi finanziari necessari entro le prossime settimane il rischio è che in conclusione nel sud
Si vengano a sommare in questa difficile fase di crisi gli effetti congiunti di un taglio degli investimenti ordinari una forte riduzione delle risorse a valere sul fondo FAS drasticamente tagliato nella fase di crisi
E infine un blocco della spesa dei fondi strutturali per effetto del Patto di stabilità non attenuato dalle misura prevista dal decreto
Le vicende delle due manovre destato inevitabilmente porta l'amara constatazione che la storia rischia di ripetersi anche nel mille novecentonovantatré con la manovra Mato
Si intervenne con un provvedimento inedito delle dimensioni che ha richiesto al Paese al Mezzogiorno in particolare uno sforzo economico senza precedenti ben presto però
Divenne evidente che il sud avrebbe subito molto piccolo sti di quanto non avrebbe partecipato i vantaggi delle politiche adottate nella crisi valutare ed economica soprattutto la grande svaluta azione della lira dal settembre novantatré
Che avrebbe trasformato e rilanciato l'economia nazionale quasi vent'anni dopo vicenda che mostrano evidenti aspetti di affinità di contesto e di risposta con l'oggi
Alle Regioni del Mezzogiorno si richiedono straordinario sforzo economico finanziario ma anche istituzionale e organizzativo Cola spero spettino di un federalismo fiscale che tende per non per altri versi a determinare effetti distributivi parimente sfavorevoli
Mentre la contrazione delle risorse nazionali per investimenti rischia di indebolire anche il contributo della politica di così non coesione nazionale comunitaria
Come allora avvenne con la fine dell'intervento straordinario del dicembre mille novecentonovantadue
Ora per contrastare i rischi insiti in tale prospettiva occorrono azioni compensative che possono essere di tre tipi per un verso vanno sperimentate misure in grado di ridurre l'impatto sociale della crisi nel breve termine
Con forme di sostegno ai redditi o almeno ponendo gratta intenzione dischi di tagli alle prestazioni sociali
Evitando gli effetti perversi di tagli indiscriminati per l'altro
Pur nella indubbia difficoltà di muoversi in tale direzione le politiche di rigore selettive dispendio dei più devono garantire la salvaguardia di spazi per un rilancio della spesa complessiva in conto capitale destinata allo sviluppo
A questo fine va ripristinata la responsabilità attiva dell'operatore pubblico non come pure entità dispensa bensì come capacità di delineare e perseguire una strategia
La ridefinizione di una politica di sviluppo deve essere una priorità nazionale complessiva
Che non può essere affidata alla spontanea allocazione del mercato
Ma rimanda ad interventi di politica attiva dell'offerta in campo infrastrutturale industriale dell'innovazione
Volti a riavviare la dinamica produttive la produttività ferma danni dell'intero Paese per un pieno inserimento nel contesto competitivo internazionale grazie
Grazie dottor padovani
Prima di passare la parola
Dottor Luca bianche vicedirettore della Svimez per integrare la presentazione
Mi fa piacere comunicare che abbiamo ricevuto dalla Presidenza della Repubblica un telegramma un breve telegramma del quale do mediatamente lettura come
Questa è una consuetudine che ci fa piacere sia stata confermata anche quest'anno
Il Presidente ci dice la presentazione del rapporto Svimez costituisce da lungo tempo il più significativo appuntamento periodico di ricapitolazione confronto sullo stato del Mezzogiorno ed i suoi problemi quest'anno
Anche sull'onda degli importanti materiali da voi elaborati per cento cinquantesimo anniversario dell'unificazione nazionale
Potrà cogliersi l'occasione per mettere in evidenza come la principale in compiutezza di questa unificazione rimanga il persistente divario tra nord e sud
E soprattutto si potrà mettere in piena luce come nel momento attuale la preoccupazione di fondo di un rilancio della crescita economica e sociale del Paese
Non possa trovare uno sbocco effettivo in assenza di una strategia di valorizzazione del potenziale decisivo
Di apporto delle risorse nel Mezzogiorno a un nuovo più intenso soddisfacente sviluppo nazionale sono certo che dal vostro dibattito emergeranno indicazioni e sulle citazioni preziose Giorgio Napolitano
Versiamo al Presidente di questa
Di questo suo messaggio di questa
Partecipazione
Che Presidente richiama
I materiali che abbiamo prodotto per il
Presentato il trenta maggio se non sbaglio perché c'è un anniversario dell'Unità d'Italia nel volume delle statistiche volume sulla
Sulle università
Il volume numero speciale sul federalismo fiscale a cui si è giunti dopo il volume
Su diciotto
Voci italiane sul Mezzogiorno curata dal Sergio Zoppi quindi un
Un insieme di cose tutte credo indirizzate a ricostruire e a documentare questo percorso unitario oggi tra l'altro in distribuzione la cartella che avete ricevuto trovate anche una
Un caustico diciamo
Nel merito del nostro Presidente emerito riflessione sulle posizioni politiche economiche delle leghe padane che diciamo mette ben in evidenza
La preoccupazione per certi versi per alcune
Più o meno estemporanee
L'indicazione di progetti e programmi che
Nell'anno del centocinquantesimo anniversario sono abbastanza atipiche e confermano diciamo così la nostra visione
E la nostra missione non esclusivamente meridionale ma
Come nella tradizione del mio meglio nanismo un discorso sul sistema Italia
Che
Veda messo in circuito del Mezzogiorno come un fattore
Positivo e fondamentale a questa per raggiungere questo obiettivo quindi ringraziamo ancora Giorgio Napolitano
E direi passo immediatamente la parola
Andrà dottor Luca Bianchi per la prosecuzione della illustrazione risultati del rapporto
Sì buongiorno io mi concentro in particolare sui dati
Diciamo di carattere sociale sul mercato del lavoro per valutare quale sia stato l'impatto effettivo e la crisi nel Mezzogiorno ma non solo
E questo non tanto per evidenziare insomma esclusivamente una difficoltà del sud e qui la richiesta di poiché compensative
Non solo quello ma anche per evidenziare che alcuni elementi di rottura del nostro modello di sviluppo e realtà pregiudicano la crescita nazionale anche in qualche maniera il sistema di tenuta sociale nazionale
Perché dagli e padre se mettiamo insieme l'impatto della crisi con gli effetti del risanamento diciamo del debito pubblico
Viene fare una debole uso ma uno una concentrazione dei costi della crisi sui soggetti più deboli
Questo vuol dire famiglie più povere vuol dire la componente generazionale più giovane vuol dire le donne vuol dire in qualche maniera per somma di questi componenti
Il il Mezzogiorno rispetto al Centro-Nord se vediamo un dato impressionante io credo ai dati di di contabilità che ne presentiamo nel rapporto e questo sui consumi
Perché all'interno di una diciamo di un altro forte arretramento dei consumi e la crisi che ha riguardato sia al due mila nove ma anche il due mila dieci che vi ricordo doveva essere un anno di ripresina diciamo di ripresa o almeno di ripresina
Vediamo che il c'è un calo
Una stagnazione dei consumi nel Mezzogiorno qui non riprende ma soprattutto un calo ulteriore della dei consumi alimentari
Questo inevitabilmente nasconde sempre meno nasconde diciamo situazione di povertà relativa
I dati sulla povertà relativa sono noti evidenziano diciamo all'interno di un'area quel Mezzogiorno in cui la di anche la distribuzione del reddito e più sperequata dobbiamo più ricche più poveri
L'est leggiamo la con molte famiglie a rischio diciamo di entrare in povertà
Questo soprattutto dobbiamo considerarlo in presenza di manovre che il rischio voi ridurre anche i servizi sociali che diciamo agli enti locali e i Comuni in particolare potranno erogare dei prossimi anni
Vede vediamo al mercato del lavoro è evidente la concentrazione del Mezzogiorno del della perdita di posti di lavoro perché se vediamo che ente in valori assoluti i dati del Sud del Nord sono abbastanza simili
Se vediamo invece le quote percentuali si vede come l'impatto del Mezzogiorno e più che doppio
Al sud abbiamo circa il trenta per cento degli occupati nazionali invece al sud si concentrano oltre il sessanta per cento e la perdita di occupazione
Questo da che dipende dipende da una serie di squilibri perché questo è il paese degli squilibri le politiche pubbliche non riescono a correggere gli squilibri e ne citiamo soltanto alcuni ad esempio un sistema di welfare incompleto
Nella crisi apparso con evidenza che abbiamo avuto un sistema di tutela molto differenziato chi quote ago dai godere il sistema di ammortizzatori sociali che peraltro è stato finanziato in larga parte con i fondi al Mezzogiorno in qualche modo è riuscito a tenere nella crisi
Chi non godeva di questo è il tema è stato completamente espulso questo ha riguardato soprattutto i precari ma in particolare ha riguardato e i dati nostri lo presentano con evidenza le nuove generazioni che quello che si è bloccato assoluto all'ingresso
Sul mercato del lavoro l'abbiamo circa auto circa centocinquanta mila minori ingressi sul mercato del lavoro
Questo è un dato difficilmente fotografabile perché sono persone che ancora non sono entrate proprie sarebbero dovute entrare che in realtà hanno trovato chiuso la porta del mercato del lavoro a ciò si aggiunge al Mezzogiorno la concentrazione di alcune crisi
Di grandi impianti industriali intervenite in termini Imerese io discusso sono casi che hanno assunto una rilevanza in termini di impatto sull'area
Sia occupazionale sia diciamo vi ha redditi lavoro e consumi di straordinaria rilevanza quei siamo la concentrazione contemporanea di una crisi congiunturale e di crisi strutturale
E infine appunto agli Stella la presenza e lavoro nero molto rilevante
Di questa decade sieste scaricato in larghissima misura sulla nuova generazione diciamo un processo di esclusione di dal
Dai processi di sviluppo regge giovani generazioni questo si riflette in vari dati uno di questi è senz'altro la riduzione agli iscritti all'università un fatto abbastanza unico a livello europeo
Noi abbiamo il sia nel sud che nel nord a conferma di un
Di una carenza del modello di sviluppo nazionale perché il sud in questo caso non ci aiuta c'è aiuto a capire il Paese
C'è la maggiore accentuazione di alcuni fenomeni al sud non fanno sì che il sud sia diverso dal resto ma che probabilmente ne soffre molto più alcune carenze del sistema nazionale
Il calo degli iscritti alla diversa in termini di tasso di passaggio su cento persone che conseguono il diploma di secondaria superiore
Avevamo settantatré virgola otto al nord settantuno virgola uno del due mila tre due mila quattro che si scrivevano diversità siamo scesi al sessanta virgola nove
Se vediamo in termini di occupazione i due tabelle occupazione vediamo che tutta per di agli occupazione sia nel sud che nel nord è concentrato le nuove generazioni
Cioè nella crisi dal due mila otto del due mila dieci abbiamo il quattordici quindici per cento circa di riduzione dell'occupazione quindici trentaquattro anni al Mezzogiorno l'undici per cento del centro nord mentre diciamo l'occupazione dei più devi od ultimi anche grazie a quel sistema di ammortizzatori sociali sostanzialmente tende attenere e qui viene l'insostenibilità del nostro sistema economico
E vediamo questa sono fatti cento ragazzi italiani del Sud del Nord di quindici trentaquattro anni abbiamo diviso la torta in
Quattro spicchi
Quelli verdi sono coloro che lavorano su cento ragazzi di quindici trentaquattro anni solo il venti per cento a lavorare nel Mezzogiorno e il trentasei virgola cinque per cento nel centro nord dato comunque inferiore a tutti i livelli medio europei
Circa l'undici per cento cioè diciamo un terzo degli occupati è sostanzialmente precario
I disoccupati sono appena il dieci per cento di quote pena perché in realtà la grande area che non riusciamo a capire cosa sia o che comunque rappresenta la RAI disagio complessivo e che riflette le difficoltà del sistema di
Di accompagnamento al lavoro la distanza dal sistema dell'istruzione e Stella e il sistema proprio
Vivo è questa la dell'inattività che raggiunge addirittura quasi il sessanta per cento nel Mezzogiorno contro il trentotto per cento nel Centro-Nord
Chiaro che con appena venti giovani su cento che lavorano tutto il sistema eh in grandi difficoltà continua l'emigrazione non abbiamo dieci citato vari anni nei riguardi dei nostri rapporti
Quest'anno ci concentriamo solo solo una fetta dell'occupati della immigrazione perché Stella il movimento e migratorio tende leggermente a calare questo non perché nel sud si stia meglio ma perché il mercato del lavoro del Centro-Nord è meno capace di
Offrire condizioni lavoratori lo dovrà dire migliore l'unica componente che cresce dell'emigrazione quella dei laureati
Cioè quindi diciamo quindi ancora ricavi qualche ma è sempre più selettiva a sfavore del sud è a favore del nord dell'emigrazione abbiamo diciotto mila laureati che cambia residenza dal sud verso nord più dieci per cento rispetto al due mila quattro
Con una crescita tendenziale anche la crescita della dell'emigrazione verso l'estero che comincia a interessare anche il centro nord a ulteriore conferma di un problema del sistema nazionale e abbiamo altri quaranta mila che noi abbiamo pendolare di lungo raggio
Cioè sono ragazzi laureati meridionali che realtà svolgono attività di lavoro nel centro nord sono i nuovi emigranti
Quelli con la ventiquattro ore con il portatile che fanno su e giù per l'Italia ma che se il lavoro lo fanno al nord hanno qualcosa in comune con i loro nonni
E poi insomma anche qui se ci concentriamo sui laureati anche il dato abbastanza noto dei mette cioè delle persone che non studio del non lavoro la notte assume una valenza particolare cioè noi abbiamo centosessantasette mila laureati meridionali
Tra i quinta e diciamo il quindici avviamento né tra i venticinque e trentaquattro anni che non studiano e non lavorano
C'era presente a un diciamo la parte forte del del sistema sociale meridionale su cui tutte le famiglie e le amministrazioni hanno investito ha invertito
Che hanno sempre meno la valvola diciamo dell'emigrazione ma che in realtà sono realmente sprecati
Cioè rimangono a casa molto spesso a dimenticarsi
Quello che hanno studiato credo che nessuna area si possa permettere di avere un dotazione di capitale umano simile inutilizzato
E che dovrebbe rappresentare diciamo il target di qualunque politica di sviluppo del Mezzogiorno
Per anche perché non ci facciamo confondere a quei dati
Non abbiamo over education nel Mezzogiorno cioè non c'è un problema i troppi laureati perché se vediamo i confronto con gli altri Paesi europei
In termini di percentuale di giovani con lo spigolo di studio terziario e il confronto è desolante devo dire per il Mezzogiorno come nel Centro-Nord
Quindi è un problema dice non abbiamo un eccesso di laureati altro che
Da abbiamo troppi pochi ne abbiamo paradossalmente troppi rispetto a questo sistema come funziona il sistema italiano
E questo si riflette in va be innanzitutto nelle condizioni di vita e soprattutto nei tempi con cui si riesce a realizzare la propria autonomia
E i giovani quindici trentaquattro anni che vivono con i genitori è appena e aree ha raggiunto al sessantadue per cento al Mezzogiorno di quasi due istruttori
è il cinquantasette cinquantotto per cento del nord siamo superiori dieci quindici venti punti rispetto a qualunque altro Paese europeo come tutto questo
E determina non solo un impatto negativo adesso ma soprattutto impatti negativi futuri
Diciamo sulla sostenibilità diciamo del futuro dell'Italia e questo ci viene
Chiaramente indicato se facciamo un po'di proiezioni demografiche proiezioni demografiche su chi è già nato qui ci diciamo le margine di errore presto che zero
Cioè questo sarà quello che accadrà nel due mila cinquanta nel due mila cinquanta nel Mezzogiorno perderemo circa due milioni di giovani avremo due milioni di giovani in meno
Contro una leggera crescita del Centro-Nord e avremmo soprattutto una crescita esponenziale degli anziani sia nel Mezzogiorno che nel centro nord
Questo che vuol dire che nei prossimi venti anni il sud perderà circa un giovane su quattro al nord la tenuta demografiche assumerà assicurato soprattutto la componente immigrata
E che tra vent'anni un giovedì cinque sarà straniero quei due diciamo due modelli demografici completamente diverse
è questo da che dipende innanzitutto questo è il dato si vanno a mio parere più più impressionante
Il numero medio di dopo usiamo un c'è stato ma progressivo recupero del centro nord in termini di numero medio di figli per donna e siamo arrivati a un fatto diciamo qua
Assolutamente eccezionale che è il sorpasso del nord rispetto al sud
Questo
Da cosa dipende basta affiancarci vicino il tasso di occupazione femminile
Con un tasso di occupazione femminile tra i venticinque e trentaquattro anni che è il trentaquattro per cento al Mezzogiorno e il sessantasette per cento nel centro nord
Ovviamente la possibilità delle ragazze delle donne meridionali di fare figli in presenza di questi tassi di occupazione e con un livello dei servizi alle famiglie assolutamente inferiore di quello del centro nord
Diventa una conseguenza evidente di scelte anche politiche cioè la demografia non è un fatto astratto ma è è anche molto incidente dalle scelte di politica economica
L'effetto a contrario e questo gli ottanta Ionta ottantenni sorpassano il sorpasso del sud
Quindi il nate ci sorpassa intermedi figli non gli store passeremo intermedi ultraottantenni
Dico sulla quota e la popolazione questo non votiamo perché al Nord si campeggia al sud si campi di più perché la speranza di vita anche leggermente inferiore ma perché manca il denominatore cioè Manconi giovani sotto che possono sostenere l'invecchiamento la popolazione
è questo il risultato di questi cambiamenti rischia quindi di essere un vero quello che abbiamo definito lo tsunami demografico da un'area giovane è ricca di mente di braccia al Mezzogiorno si trasformerà in un'area spopolato anziana ed economicamente sempre più dipendente
Questa è una previsione ovviamente fosca ma rappresenta sì come una delle sfide che ci dovremmo trovare avanti nei prossimi anni
Quindi politiche per la crescita indispensabile una sostenibilità il modello di sviluppo e per lo stesso sistema di welfare si realizzerà anche attraverso interventi per la partecipazione nuove generazioni più scolarizzati ai processi produttivi
Io
I dati sulla sui laureati che abbiamo presentato prima e sullo spreco di talenti che avviene al Mezzogiorno serve
Ci dovrebbe far ricordare sempre un altro dato che la Banca Italia evidenziato in questi ultimi mesi come a un aumento del dieci per cento della quota di lavoratori laureati porterebbe a un incremento di circa un punto percentuale la produttività totale dei fattori
Cioè noi possiamo determinare processi di crescita e di sviluppo nel momento in cui riusciamo a aumentare la competenza delle persone impiegate nelle imprese meridionali
Ovviamente nel nuovo contesto competitivo è proprio sulla qualità che si gioco e sulla Corte sulla sul contenuto di conoscenza del lavoro questo vuol dire politiche adeguate a questo obiettivo
Rispetto a queste molto difficile io vi lascio solo una riflessione che non leggevo pochi giorni fa da un libro di Dostoevskij
Non credo che sia un'indicazione da seguire invito tanta leggerle l'UDC agli o quarant'anni adesso che peraltro la mia età e quaranta e sono tutta una vita dico bene so noi quaranta nella più profonda vecchiaia vivere più di quanta tant'anni è una cosa sconveniente volgare immorale chi vive più di quarant'anni gli imbecilli mascalzoni
Per potremmo trovare delle soluzioni alternative grazie
Esatto
Molti si sentono mascalzone in piazza
Alzi la mano
Grazie
Anche
Luca bianche allora
Proseguiamo
Con
Una riflessione che io farei sempre
Illustrando il rapporto
E per così dire cercando anche di
Evidenziare alcune o punti
Ovviamente sempre problematici tornando anche una riflessione sulla manovra il sub gli anni che ci aspettano
Per così dire di manovre cotico istanza di manovre del genere che abbiamo
Sperimentatore
E anche però cercando di mettere in evidenza come già un po'anche l'anno scorso avevamo cercato di indicare
Punti in positivo cioè Prodi Prodi Pertile opzione per così dire da suggerire
Da discutere
E augura veramente da mettere in pratica
Per rispondere a quell'imperativo
All'ABI nomi o crescita sviluppo che è tornato di moda drammaticamente di moda in questi ultimi tempi
Ora
Continuando nell'illustrazione
Cioè in modo molto sintetico troviamo conferme sulla per così dire deflazione soprattutto in termini di
Apporti alle capacità produttive all'accumulazione
Infrastrutturale e produttiva nel Mezzogiorno
Un dato classico e come sempre quello della quota la spesa in conto capitale del Paese e di quel
Con localizzate nel Mezzogiorno ricordate gli obiettivi erano il quarantacinque per cento a un certo punto in risposta anche al dettato
Costituzionale
Ora alla spesa in conto capitale
Porterà pubblica sulla pubblica amministrazione fa vedere nel due mila nove un dato del trentacinque per cento
Che se andiamo a vedere
La quota in conto capitale della spesa ordinaria
Troviamo appena il ventisette per cento collocato il Mezzogiorno e nel due mila dieci addirittura il ventitré per cento quindi si conferma un dato
Di costante sotto dimensionamento di quelle che dovrebbe essere
Una speso la necessaria proprio
Realtà meno sviluppata del Paese
Queste
Se poi andiamo alla settore pubblico allargato non solo quindi una pubblica amministrazione i dati sono ancor più negativi arrivando a quota del ormai nel due mila dieci del ventotto ventinove per cento
In questo un
Diciamo un contributo importante a questo risultato viene
Dal
Particolarmente dalle
Diciamo dalle carenze dell'impresa pubbliche nella
Diciamo ferrovia e così via nelle loro piani di investimento il Mezzogiorno è sempre più marginale quindi questo contribuisce a quella debolezza complessiva del sistema
Quindi poi
Questo evidentemente accentua quella emergenza infrastrutturale di tutti generiche viene segnalata per quello che riguarda
Il
Mezzogiorno
è vero che nell'ambito nel due mila dieci però noi ricaviamo di fronte alle evidenze di queste
Di queste tendenze
Viviamo alcune novità che riteniamo positive c'è si riaprono si riapre un discorso anche dopo la
Una breve riflessione sui limiti tenda stagione della nuova programmazione diciamo le novità che segnaliamo sostanzialmente due il piano per il Sud che
Diciamo viene perlomeno dopo una lunga gestazione
Prodotto
E poi anche in connessione ai decreti attuativi sul federalismo fiscale il decreto legislativo ottantotto del due mila undici
Sulle risorse aggiuntive che date le indicazioni a nostro avviso in in una direzione
Importante interessante
Ora il piano per il sud ci entreremo magari non poi
Ci saranno Ministro Fitto eventualmente che ci potrà
Così deve aggiornare come abbiamo più volte detto e per certi versi un
Elemento positivo
A
Perché è un atto di impegno politico che testimoniano perlomeno certificare una maturazione di una esigenza condivisa di rilancio e di revisione delle politiche del Mezzogiorno quindi una legittimazione
Dell'esigenza di una politica per il Mezzogiorno
In un costa innesto istituzionale che non è poi particolarmente
Favorevole
E diciamo la parte anche interessante che viene ribadito darla
L'esigenza di definire con chiarezza e trasparenza del quadro degli impegni e della responsabilità dell'Amministrazione
Previste da questa da legislazione vigente
E dei soggetti istituzionali competenti
Attraverso la sottoscrizione di un nuovo strumento per così dire che è quello del contratto istituzionale
Che in qualche misura codifica forme di sussidiarietà verticale e responsabilizza diciamo i partecipanti
Alla gestione della politica
Il difetto del piano e forse sulla dimensione e la in difficoltà con la non
Capacità di prevedere assegnazioni di risorse adeguate a una dico aggiuntivi addirittura a conti fatti
Nel piano c'è una riduzione delle risorse ma questo potrebbe essere come dire dettato dalle emergenza
Ora a nostro avviso in che senso l'abbiamo cogliamo un aspetto necessità decisamente positivo
Siete perché noi abbiamo sempre criticato la Svimez sempre sostenuto che uno degli elementi critici di criticità delle politiche
Di sviluppo là dove ci siano
è stato sempre quella del mancato coordinamento tra gli interventi regionali e quindi l'incapacità di porre in essere interventi interregionali di avere cioè una strategia piuttosto che tante strategie
Che poi la mancanza anche di strutture adeguate a sostenere
Le tante con la sola strategia in essere con strumenti competenze progettualità
E tempestività Inga anzi in questi ultimi anni quello che
In parte poteva essere stato depotenziata piuttosto che un antenato quindi
Uno degli elementi criticità che a nostro avviso
Permangono l'esigenza anzi
Prevederei un luogo di coordinamento istituzionale tra le Regioni del Mezzogiorno tra e tra queste al Governo cioè patto i contatti istituzionali sono contratti di univoci per così dire
Che non risolvono il problema di una strategia più corale e importante soprattutto in una fase in cui le risorse sono in fase di rarefazione quindi
Una sede istituzionale in cui assumere impegni condivisi per evitare che prevalga la tendenza costante alla dispersione parcellizzazione interventi ci sembra
Tuttora un capitolo aperto
Di questa comunque interessante novità
E quindi non avevo sempre proposto ipotetico Comitato per lo sviluppo e la coesione delle Regioni nel sud all'interno della Conferenza Stato Regioni così via ora da questo punto di vista né nulla decreto del sei luglio
Due mila undici novantotto c'è qualcosa che va in questa direzione quindi lo accogliamo con attenzione c'era disposizioni urgenti si istituisce presso la Conferenza permanente per i rapporti Statoregioni
Una sessione se non sbaglio semestrale ogni semestre in per la coesione territoriale quindi questo prefigura la Costituzione o una forma
Di coordinamento in
Che va nella direzione a nostro avviso cerchiamo che si
Si strutturi coerentemente
Permane comunque a nostro avviso non urgente
La
Necessità di avere degli strumenti puramente tecnici di supporto
Alle decisioni e alla politica sia per le regioni che per lo Stato che per il Ministero e c'erano per lo Stato centrale
E quindi non so se chiamarlo Agenzia non abbiamo Bari lavorato in questo senso con varie ipotesi varie
Soluzioni e crediamo comunque che su questo piano ci sia ancora molto da fare e che sia un piano importante proprio per dare
A supporto operativo a una qualsiasi strategia individuata
Ora questo è particolarmente rilevante perché se guardiamo l'esperienza di questi ultimi anni
è un'esperienza per il Mezzogiorno particolarmente problematica
Il confronto come sempre
All'Europa con l'Europa
E il Mezzogiorno oggi in Europa è l'ultima area in ritardo di sviluppo sostanzialmente tutte le altre ci hanno abbandonato nel senso che sono passate in questo caso a miglior vita
E noi invece siamo rimasti ormai le Regioni
Obiettivo convergenza non ce n'è più nessuno in Spagna non c'è nessuna più o in Germania e non celebriamo tutte ancora Obiettivo convergenza e quella che era no
In fase in auto diciamo in un cosa statistiche stanno andando a marce indietro ancora rimangono in questo limbo
Prima della rientra nella ipotesi della convergenza ma se continuiamo di questo passo potremmo vederle ritornare in questa cosa penso
Abruzzo non meno provate nel Molise Basilicata Sardegna ecco io sono in questa fase ora l'Unione europea come sapete sta
Nella sua riforma delle politiche per
Regionale sta proprio prevedendo una categoria intermedia alle regioni di convergenza Obiettivo uno che saremmo noi praticamente
E poi le OP regioni di transizione quelle che hanno un reddito fino al novanta per cento e oltre il settantacinque per cento ecco
Dal punto di vista quindi contabile per non rimarrebbe la stessa situazione ovviamente le risorse saranno distribuite in modo diverso che le regioni in transizione a questo punto manterranno di molto
E un problema che dice anche qui un problema politico operativo che ci troviamo di fronte quale atteggiamento la vera rispetto a una ricontrattazione nel
Bilancio europeo delle politiche
Regionali per la coesione eccetera ora da questo punto di vista dal nostro pari rea
è che ovviamente occorre difendere sia pure politicamente più deboli di prima perché nella misura in cui i risultati che non si sono raggiunti indeboliscono questa posizione difendere
L'esistenza di una politica per la questione e il pur di una quota del bilancio europeo dedicata alle politiche regionali
E difendere anche il criterio del reddito pro capite come criterio diciamo di selezione e individuazione dei soggetti
A cui vanno destinate queste politiche perché anche questa è una messo in discussione
Meraviglia da questo punto di vista
Che
Il Governo italiano da una parte mentre credo con il Ministero dell'economia
Sostiene difende la conferma delle politiche regionali e del Budget adesso attribuito sale
Benvenuto al ministro
Lei contemporaneamente in altra sede sottoscriva degli appelli per la riduzione proprio nel bilancio europeo delle risorse destinate alle politiche regionali
Con l'idea che questo essendo noi contributori netti avvantaggerebbe la nostra contribuzione c'è la legge Biagi uno schema di una
Di un gravame ora facile far notare che si possono ridurre i Budget ma il saldo può diventare ancor più negativo Ferroni se riusciamo proporzionalmente di più quelle risorse alle quali noi possiamo attingere il nome delle politiche di coesione
E comunque sarebbe bene che
Ci fosse una coerenza su a tutti i livelli in questo tipo di
Impostazione
Ora quindi il tema di un rilancio di una strategia di sviluppo del Mezzogiorno e anche strategico per
Difendere legittimare una
Persistenza di permanenza di una politica
Europea di stampo regionale per la coesione di cui noi ci siamo questo punto tra i grandi Paesi gli unici destinatari nel senso delle uniche Regioni Obiettivo uno rimarrebbero sostanzialmente quelle italiane
Ritorno momento per una riflessione quindi sul a
Di affetti della manovra se volete da un punto di vista più squisitamente finanziario in un'ottica di prospettiva che
A maggior ragione poi
è un carico conti responsabilità nel
Delineare le politiche di sviluppo e di crescita che
Si stanno prendendo almeno
Le cui linee stanno in in gestazione
Ora era stato richiamato prima la il parallelo tra la crisi del novantadue novantadue e novantaquattro l'uscita dal sistema monetario europeo cioè non
C'è un molta similitudine
Riuscite nel sistema monetario europeo uscita dell'Italia della Spagna dell'Inghilterra allora dal sistema monetario europeo e l'attuale nostra posizione di particolare debolezza all'interno
Dell'Europa ed è l'Europa tutta in termini di debolezza dell'euro ora nel novantadue e novantaquattro né possiamo dire che
Vi erano alcune
Le caratteristiche che rendevano poi la manovra che fu realizzata richiamata prima dal Governo Amato
Abbastanza asimmetrica e gli effetti di quella crisi particolarmente asimmetrici dal punto di vista di un sistema turistico
La simmetria consistendo nel fatto che
Il problema allora era soprattutto un messa in sotto controllo del rapporto deficit PIL rosa
Oggi l'asimmetria rispetto a quella crisi e che la messa sotto controllo se andiamo al
Bilancio in pareggio e più orientata ma riorientare
Il rapporto debito PIL che è una cosa abbastanza diverso da
Rapporto deficit-PIL
La simmetria era allora che
Non essendo il vincolo valutario
Anzi essendo abbandonato l'incrociare perché riusciamo dal sistema monetario europeo
Abbiamo una svalutazione circa il quaranta per cento nel giro di due anni e che
Ai prefetti sull'economia del centro nord e contemporaneamente abbiamo una eliminazione dell'intervento straordinario che evidentemente ha soprattutto effetti sul Mezzogiorno in modo totalmente diverso positivo nell'una negativo nell'altro
In più la concertazione iniziate a novantatré consente a quella su valutazione di permanere come esortazione competitiva per molto tempo direi fino ad oggi
E qui lentamente ci stiamo rimangiando con il divario di produttività quel vantaggio o quel recupero di competitività che era stato tenuto in quegli anni
Quindi
Diciamo oggi la
Manovra e molto più stringente perché non abbiamo la sua valutazione
E abbiamo una disciplina
Diciamo di Bilancio Finanziaria nella finanza pubblica molto più severa se la prospettiva deve essere il quel di controllare il rapporto debito PIL
Che può essere ridotto perché cresciamo di più o perché c'è un po'di inflazione di crescita
O perché facciamo degli avanzi primari tale da non solo da ripagare il debito ma anche una quota
Dello stock di debito sia pure molto piccola che assieme alla crescita di infrazione ci consentono ci consentirebbero di rientrare verso rapporti ed al centoventi per cento
Verso quello lontanissimo approdo del sessanta per cento in assenza di patrimoniale di tutte queste cose qua
Ora
Di questa cosa che è una diciamo una terapia inevitabile
Amara vuole mettere in evidenza solo un aspetto che nelle politiche podio sviluppo nelle negli interventi per lo sviluppo la crescita dovrebbe essere tenuto in conto
E cioè l'aspetto redistributivo che si accompagna alla manovra di questo genere un aspetto redistributivo che è presente già dal novantadue in poi da quando comunque
Una certa data maggior disciplina sulla finanza pubblica è stata realizzata
L'aspetto redistributivo eh
Sostanzialmente il fatto che
Maggiori entrate minore sospese
Per acquisire risorse che consentano di per così dire saldare il conto degli interessi e in parte sia pure piccola ma domani maggiore
Intaccare la con la restituzione del debito dalla quota capitale del debito
Evidentemente
Sono
A favore o perlomeno penalizzano di meno i detentori del debito rispetto a quelli o della di una quota di debito ride significativa rispetto a quelli che non hanno questo debito che sono solo chiamati
A subire le minori spese e aumentare entrate sia pure in proporzione al reddito da quello che sarà
E questo evidentemente all'interno del sistema
Favorisce con penalizza di meno le aree
Incroci in qualche modo
Del centro nord
Che penalizza di più quelle del Mezzogiorno
In questa
Manovra in questa prospettiva che è una prospettiva di medio lungo periodo quindi c'è una
Ne deriva redistributiva importante costante
Non ufficialmente mai calcolata
Che
Deprime i consumi delle famiglie riduce il risparmio delle famiglie e
Proporzionalmente in modo più intenso in una parte rispetto ad un'altra parte del Paese
Ed è la parte più debole evidentemente che subisce questo non ha nulla a che fare con un'ottica regionalista di quelle politiche è un'ottica semplicemente legata al fatto
Che
La minor ricchezza relativa si traduce
Quando si va poi
Alla soluzione del problema debito PIL
Automaticamente in una manovra regressiva dal punto di vista del peso della manovra
C'è una
Come dire un
Una clausola in più da di godere di gente che invece penalizza tutto il sistema Italia in modo molto significativo oggi e il fatto è che se nel novantadue il debito era sostanzialmente detenuto
Dai residenti
Da allora ad oggi il nostro debito è per il sessanta per cento e più detenuto da investitori norme esistenti queste vuol dire trasferire risorse finanziarie adesso è una approssimazione questo
Questo termine trasferire dall'Italia al resto del mondo quindi avere minore risorse
Per finanziare politiche
Di
Crescita e sviluppo
A meno che non siamo in grado di
Richiamare quelle risorse che siamo decisi a trasferire attraverso
Una capacità di e rendere attrattivo il sistema
Quindi non è se fossimo in un sistema chiuso sostanzialmente avremmo semplicemente un trasferimento di ricchezza dal settore pubblico e settore privato e settore privato non potrebbe
Tranquillamente forse
Più positivamente sostenere una modifica nel processo di accumulazione sviluppo oggi e noi se in questa cosa non è più così facile e soprattutto dovremo essere in grado di parlare in mercati a livello chiamiamolo internazionale per mantenere e per
Aumentare le risorse attraverso
Adeguate politiche
Quindi ritengo che questa dimensione sia una dimensione che vada preso da
In in grande considerazione
E
Allora
Una
Un quesito che
E da porre
A nostro avviso eh di essere molto più chiari è molto più
Analitici
Sul termine
Poi sull'obiettivo non di cogliere
Di agganciare Arena alla manovra appena fatta che è puramente per così dire deflattiva in qualche misura come
Ha detto anche
Il capo economista della Banca d'Italia Visco nelle sue varie audizioni ha detto semplicemente questa è una manovra che evidentemente depressiva a questo occorre affiancare
Misure per la crescita ecco che cosa intendiamo per crescita anche qui noi come Svimez prestano cerchiamo di dare delle
Indicazioni
Ora mi sembra che il termine corrente o il lanciamo la vulgata quando si parla di crescita si ferma sostanzialmente a tre
Etichette privatizzazioni
Liberalizzazione flessibilizzazione
Riconosciamo queste tre etichette sul punto due privatizzazioni flessibilizzazione
Liberalizzazioni molto di meno
E possono essere evidentemente misure opportune
Ma
è da capire che la crescita non si mette in moto semplicemente modificando le regole e per aspettando che i mercati faccio tra loro
Mestiere
Se
Le imprese che stanno sul mercato
Sono non competitive non perché non c'è molta liberalizzazione o purtroppo poche privatizzazioni ma perché pagano l'energia molto più care perché sono tecnologicamente meno competitive
Allora il problema è di intervenire su aspetti di struttura oltre evidentemente che di funzionamento su cui tutti siamo d'accordo
La legalità la capacità
La burocrazia e così via per sono fattori di contesto a prescindere da qualsiasi modello abbiamo in mente sicuramente da
Migliorare ma
Ci vuole anche
La parte strutturale delle politiche per la crescita anche perché noi siamo di fronte a un lungo periodo di rigore
E di per così dire manovre che potrebbero risultare esclusivamente depressive
Da questo punto di vista
Curato per etichette noi confermiamo un po'quello che già
Nel precedente rapporto l'anno scorso avevamo individuato come alcuni drivers dello sviluppo
Evidentemente avendo in mente che questi dovrà sono particolarmente
Collocati
Come bacino
Di investimento di realizzazioni e di
Quindi necessita di attivazione proprio nel Mezzogiorno e quindi ridare al Mezzogiorno un fattore fondamentale un ruolo fondamentale ci siamo sempre richiamati all'esperienza della rete del secondo dopoguerra
Per rifare esattamente quella storia in modo totalmente diverso ma del Mezzogiorno una leva dello sviluppo della ripresa della crescita nazionale
Per etichette qui ci sono poiché
Colleghi testimoni che probabilmente possono entrare nel merito più preciso noi
Vediamo nel politica di infrastrutturazione la dimensione logistica quindi è strategica di una politica denso generazione che non è quindi una somma di interventi ma che è una strategia
Che
A nostro avviso va collegata
Allocazione mediterranea nel senso in senso ampio sia come mercati di sviluppo potenziale sia come
Quello che già è il Mediterraneo cioè il c'è entro logistico del mondo dove si
Avvengono gli scambi dall'Estremo Oriente al
All'Europa quindi il Mezzogiorno in questo dovrebbe recuperare una
Capacità di leadership politica Alia prima di tutto all'interno dell'Italia grazie al Mezzogiorno ex leader in questa reinterpretazione del mondo che rovescia un po'alcune posizioni consolidate
Non ci sembra che questo sia
Una strategia molto praticata
In questa
Strategia pure diciamo il ruolo della logistica degli Investimenti delle interconnessioni
E quindi non entro nel merito di questi aspetti c'è un capitolo intero dedicato a questa ricognizione di questa prospettiva l'altro grande capitolo
è l'emergenza energetica perché d'Italia le imprese italiane pagano una risorsa fondamentale molto in modo molto più caro affitti
Di
Dei loro competitori tedeschi francese
E su questo capitolo poi dopo leve evidenzia di eventi e dei del referendum della rinuncia al nucleare
Credo che si apre un'enorme esigenza di rapido intervento
E
Anche qui il Mezzogiorno
è l'area vocata per lo sviluppo delle energie rinnovabili oltre ad essere dell'area
Il leader fondamentale quindi forse ma il Presidente della Regione Basilicata per le energie
Non per riproducibile energie fossili così via e cioè che le provengono dal petrolio eccetera eccetera quindi abbiamo
Correlabili energetico potenziale ed effettivo del Mezzogiorno
Come fondamentalmente un driver alla ripresa o al controllo di un costo di una
Risorsa fondamentale come persegue energetica in questo ambito
è un premio Nobel che ce lo ha ricordato l'energia geotermica totalmente non utilizzata in Italia
Dovrebbe essere la nuova frontiera da esplorare anche con costi e sostegno pubblico elevato penso ai fondi strutturali delle Regioni da dedicare a questa scommessa
Per fare quello che
è stato fatto in Islanda che viene fatto
In California e che da noi curiosamente è stato fatto solo in Toscana perché nel mille novecentotre
A cielo aperto avevamo l'energia geotermica di larderello nonostante che abbiamo dei player internazionali come ENI paure così che sono terzi o quarti produttore al mondo energia termica in America latina
E negli atti che fuori dall'Italia anche questo è un quesito importante da sciogliere
Un problema da affrontare
E così l'altro elemento che fa sulla parte energetiche e ambiente
La gestione delle acque abbiamo un piano un distretto e Idro sei idrologico
Meridionale gli Appennini perfettamente pianificato per Investimenti per connessioni con i flussi e così via che ha visto anche più o meno
In modo semplice complicato la convergenza di tutte le Regioni si è detto che tutto il Mezzogiorno continentale che è un altro potenziale
Molto rilevante di ripresa dello sviluppo di ripresa sensata di un investimento
Infrastrutturale e che anche questo giace abbastanza inutilizzato quindi diciamo c'abbiamo particolarmente
Particolari opzioni e qui profitto anche
Per dire che un colloquio
Col Ministro Fitto che già in qualche modo Caruso più volte occasioni ecco
Un piano per il Sud che comprende tante di queste cose che si collega no
Forse avrebbe bisogno di un'anima quella fiction piano senz'anima nel senso che deve diventare un piano che diventa strategico no per il Sud ma per l'Italia e su questo andremo aperto un grande confronto allora
Con le leghe del nord della lega del sud perché il rischio che noi abbiamo senza questo confronto
E che ne avremo al nord ma anche al sud stanno crescendo pulsioni simili a quelle del nord ecco credo che la risposta migliore sia quella
E noi lo analizziamo e cerchiamo di fornire
In alcuni capitoli specifici rispetto già alle intuizioni alle cose che gli hanno l'anno scorso avevamo
Individuato una
L'idea di e costruzione di una
Strategia che rappresenti quello che potremmo definire con un termine aulico la nuova frontiera dello sviluppo italiano
Che guarda caso come negli anni Cinquanta la vera frontiera serviranno forme di soggiorno non sia stata capi oggi si comincia a ragionare in modo più
Più sereno su quegli aspetti oggi
Si riconferma potrebbe essere di nuovo dal Mezzogiorno questa di partenza
Questo ci porta anche a fare alcune notazioni
In questo senso
Sulle modifiche della politica industriale anzitutto la politica industriale è stata demonizzata io ricordo un'intervista di un notissimo economista alla vigilia
Di una importante appuntamento elettorale e gli fu chiesto che cosa
Non deve fare il prossimo Governo
Lui disse non deve assolutamente parlare di politiche industriali e infatti non ne parlo più da logora e ci ritroviamo oggi a invocare tutti con una rinnovata politica industriale
Credo di no ad aprire ossia che ci sono elementi da questo punto di vista che noi
Valutiamo positivamente in quest'ultimo anno cioè i contratti di rete di impresa
La riforma del sistema degli incentivi che
Da politiche
Puramente orizzontali diciamo perché per assorbimento favoriscono i punti di forza risorse i punti di debolezza senza modificare la struttura si orientano invece
A la riporta la riconsiderazione gli strumenti valutativi
Di varia Scala le
Contratti di programma eccetera così anche ma interessante l'ultima recente ancora inoperante istituzione
Del Fondo strategico italiano che diventi investimento che replica un po'modello francese e cioè dalla Cassa depositi e prestiti e la possibilità di entrare o di creare fondi
Per il rafforzamento e lo sviluppo di settori strategici dove torna ad avere diritto di cittadinanza il concetto di interesse nazionale distinte particolare attività
Di intervento a sostegno di una matrice per conoscere produttiva che possa
Ripeto come dire sostenere lo sviluppo italiano
Ecco
Io ora quindi concluderei
Dicendo che nella sostanza
Nel rapporto c'è questo tentativo
Di
Accomunare all'analisi
Purtroppo abbiamo visto le evidenze ma proprio perché queste sono evidenze
Anche drammatiche quello che ci ha detto Luca bianche sulle prospettive demografiche
è direi molto preoccupante proprio in termini pensiamo Napoli Napoli si svuota
E rimane un problema e se è già un problema di questo genere cosa potrà essere
Domani sei processi Contino in questo senso così pensiamo alle grandi aree urbane quindi esigenze urgenti di invertire la tendenza
Allora il che fare ci rimanda a quest'urgenza e ci rimanda
Anche all'urgenza di comunicare
A livello
Nazionale che una strategia è possibile che vada discussa la strategia
Il rilancio della crescita e dello sviluppo e che in questa discussione il Mezzogiorno a molte cose da dire in positivo per tutto il sistema nazionale grazie
Sì
Allora io ora
Aprirei
Potremmo
Direi chiederei allora prima di aprire ma cosa c'era
Senatore Giorgio La Malfa che aveva chiesto di poter comunicare un'iniziativa
Se ne occupa lo facciamo dopo allora
Allora
Nell'ambito della nostra scaletta dei lavori
Chiamerei l'amministratore delegato di Invitalia
Dottor Domenico Arcuri per il suo intervento
Mi duole dover fare il moderatore di contingentare i tempi ma vi prego di dare
Dieci minuti a intervento perché
Sono molti interventi e poco ridare spazio appunto
Al Ministro Fitto per le sue riflessioni conclusiva
Grazie
Tanto grazie dell'invito
Io non aggiungerei molto a quello che
La Svimez ha come tutti gli anni
Quest'anno ci ha detto sulla situazione del sud e proverei a fare qualche considerazione conseguente
Se posso anche
Oltre che sintetica un po'dissacrante
Intanto
C'è una
Buona notizia cioè che le
Sul Mezzogiorno è finito
Il silenzio che io definivo assordante e sul Mezzogiorno era calato negli anni scorsi
Fino a circa un anno fa
Della questione meridionale si occupavano sostanzialmente solo gli addetti ai lavori
Era come se la questione di divario di sviluppo più vecchia
E più grande per dimensioni che
Ancora oggi esiste
All'interno di un paese della Europa che conosciamo non ci fosse più
Questo silenzio anche per merito delle riflessioni che puntualmente fa la Svimez
è finito e
Da qualche tempo si ricomincia a parlare anche se in forma non ancora
Completamente strutturata dell'esistenza della questione meridionale all'interno del nostro Paese
è stato già detto molto circa la manovra
La manovra non si occupa della crescita
E per ora non si occupa di individuare
Traiettorie possibili per lo sviluppo del Paese
E quindi per lo sviluppo del Sud
Il sud quindi non cresce come molto meglio di quanto possa fare io è stato sinora detto anzi retrocede
Io credo un'ovvietà e cioè che
La crescita del nostro Paese possa
Assumere dimensioni e sostenibilità durature Sessa attiene molto in conto la necessità
Di cominciare
A guardare a possibili nuove traiettorie di crescita del Mezzogiorno
Le ragioni perché la Svimez cita
Sono tutte condivisibili
Anzi sono dette con la
Educata moderazione che le consona io lesa genere lei se potessi
Non c'è domanda interna crollano gli investimenti pubblici
Si discute sulle modalità per cui le Regioni possano
Utilizzare
I propri danari per individuare al proprio interno traiettorie di sviluppo ne abbiamo passato
Fino all'anno scorso un periodo in cui
I detrattori delle politiche
Di tenuta dei conti che il Governo metteva in campo sostenevano che i fondi strutturali venivano usati come un bancomat
A nocumento delle possibili politiche per il sud su questo devo dire una cosa un po'fuori dalle righe
Su questo io non solo sono d'accordo sono dorato del fatto che nessuno ha detto grazie ai cittadini del Sud
Non ho sentito nessuno che abbia detto
Siccome per tenere a posto i conti stiamo usando risorse destinate a voi almeno vi ringraziamo questo non mi pare che sia successo aspetto che questo
Possa accadere
Nel frattempo e c'è qui il ministro e quindi io mi permetto solo di soldi segnalarlo nel frattempo
è stato avviato con fatica con merito con
Una visione finalmente strategica il piano nazionale per il Sud
Che finalmente una bella notizia che mancava da molto tempo ossia
Nella portata che nelle dimensioni che ne logica
Io invece di prove lei a dire il mio pensiero su come si possa
Provare ad intraprendere un nuovo percorso di crescita
Io penso anzitutto che bisogna agire per sottrazione e non per la dizione
Cioè bisogna
Per esempio abolire il novantacinque per cento degli ottocento sedici incentivi alle imprese che voi non lo sapete immagino oggi sono in vigore
Nel nostro Paese esistono ottocentosedici misure agevolative per le imprese
Di circa il novantacinque per cento dei quali sono pronto a scommettere che non ne sanno resistenza neanche le imprese che dovrebbero usarla
Nel nostro Paese esistono una moltitudine di soggetti che a Bari o titolo intercettano e intervengono nei processi di investimento di creazione di ricchezza di occupazione e sviluppo
Senza voler fare alcuna
Considerazione di merito ma soltanto una
Scherzosa o o preoccupata affermazione io dico sempre che nel sud se si impegnano anche i boy scout riescono a evitare che un investimento si faccia
Fin quando esisterà questa moltitudine di attori sempre concorrenti mai collusi con la realizzazione di percorsi di sviluppo i percorsi sviluppo saranno come minimo più difficili
Quindi la prima questione che io credo che bisogna finalmente agire sottraendo e non aggiungendo
La seconda io credo che bisogna lavorare avendo quale variabile centrare il tempo e non il danaro
Noi siamo stati abituati a immaginare la crescita con un meccanismo semplice in un'aria basta del Paese mancava il capitale
E i Governi prima nazionali e poi regionali intervenivano concorrendo alla dotazione di capitale per rende possibili degli Investimenti e quindi dello sviluppo che senza quella dotazione incrementale di capitale che si chiama incentivi
Non sarebbero stati possibili perché mancavano
Credo invece che dobbiamo cominciare a ragionare in un mondo in cui la variabile criticato in Cook tra
In funzione della quale
I luoghi le impresa i sistemi e le nazioni competono nel tempo e fin quando noi ci metteremo sette anni e trentasette conferenze di servizi per fare delle cose che in un Paese accanto al nostro
Impegnano sette giorni e una riunione delle istituzioni coinvolte saremo per necessità
Come dire in ritardo
La terza questione ha a che fare con una immagine geometrica io credo che bisogna lavorare per linee non per punti è questo il piano per il Sud o lo fa completamente credo che sia molto più utile
Fare l'alta velocità da Bari a Napoli
Che è una linea un'infrastruttura strategica e non cinquecento fontane in tutti i Paesi che abbiano più di cinquecento abitanti dove poi ci si accorge che non c'è l'acqua come per troppo tempo si è fatto
Quarta questione che credo sia la più importante bisognerebbe cominciare a lavorare sulla domanda e non sull'offerta
Per troppi decenni noi abbiamo infrastrutture AATO sistemi di agevolazione astratti li abbiamo calati in dei contesti abbiamo aspettato che questi contesti li venissero a raccogliere o ad utilizzare
Troppo poco e troppo di rado abbiamo chiesto agli attori di quei contesti di che cosa avessero bisogno quale fosse il loro disegno di sviluppo che cosa la domanda imponeva di fare e abbiamo imposto la legge dell'offerta
Ciò ho l'impressione che faccia per forza da parte del passato
Quinta e ultima cosa sarebbe secondo me opportuno agire sempre più a livello microeconomico e sempre meno a livello macroeconomico
Tra le misure
Che sono state immaginate
Nel biennio precedente alla nascita del Piano per il Sud c'è la creazione di una nuova banca che si chiama banca per il Mezzogiorno
Della quale tutti sanno tutto e della quale io mi astengo dal fare alcuna valutazione se non quella che non era la cosa della quale il Sud aveva più bisogno
Cioè che in un ideale gerarchia delle problematiche del sud la costituzione di una banca di secondo livello
Non era al primo posto e forse neanche al secondo è un esempio della
Condizionamento quella ma con l'economia spesso impone e che invece dovrebbe essere
Come dire
Ridotto a eccezione
Intorno a queste cinque cose si può e si beve provare a ragionare la
Oltre al piano per il sud del quale
Oltre a
Riconosce la rilevanza la strategicità
Segnalo che finalmente da dopodomani sono disponibili perché chi ne vuole utilizzare i nuovi contratti di sviluppo
Ci abbiamo messo tre anni a sostituire i vecchi contratti di programma con i nuovi contratti di sviluppo
Che sono una misura già volativa per gli investimenti di medio-grandi dimensioni e che anche grazie
Al contributo del Ministro Fitto non essendoci una infinità di risorse nazionali disponibili cominciamo ad utilizzare almeno nelle Regioni convergenza
è una misura a sportello
Della quale
Sì attraverso la quale se ben governata si potrà
Immaginare qualche nuova e non occasionale traiettoria di sviluppo
Finisco col ringraziare glieli attori
Del rapporto che riconoscono se ho capito bene che serve un'agenzia per lo sviluppo e la coesione che voglio immaginare sia un riconoscimento al lavoro
Che noi abbiamo fatto in questi quattro anni
E del quale
Come che ha portato un risultato buono e cioè che Sviluppo Italia non esiste più
E che esiste un'agenzia del Governo dedicato allo sviluppo e anzitutto la coesione territoriale io mi impegno finché ci sarò assicurarvi che Sviluppo Italia non rinascerà mai
Che è già un risultato appunto per sottrazione e non per la dizione Grazia
Io
Per
Mantenermi nei tempi
Grazie chiamerei professor forte dell'Università Federico II di Napoli fare il suo intervento
Funziona
Bene grazie
Presidente Giannola ringrazio anche il direttore padovano uno
E ringrazio Alessandro Bianchi dello mi ottiche come dire ci hanno fornito questo habitat del potere
Come Svimez il potere approfondire questi temi e queste proposte innovative contenuti nel contributo che abbiamo dato
Alla
Rapporto in realtà nostro ragionamento è un punta più su proposte lo schema che adesso vado ampi rapine rappresentarvi si muove in questo senso se riesco a
Possono farlo i meglio di me
La gallina va
Tenete e le economie mondiale
Sono caratterizzate da grandi flussi di contenitori
Io sono un maniaco dell'economia del mare e della logistica economia quindi questo è un approccio sarò telegrafico sono pochissime slide ma ci dà l'idea
Della dimensione mondiale della del mercato globale
La quantità enorme di milioni
Contenitori vedete che attraversano le rotte nord nord cioè i paesi del nord del mondo schematizzando
Vedono appunto anno per anno
Il consolidamento di questo questa valanga di contenitori mentre il sud del mondo i rapporti sub sub sono caratterizzati da una notevole minore quantità di contenitori in cui si vediamo
Paesi come il Brasile
Che cresce del suo il a due cifre l'anno
Questa
Rappresentazione più geografica lo concretizza proprio a livello dei fasci di notte vede che il nord del mondo
E
Estremamente denso di trasferimenti sono trasporti di linea di navi sul contende perché hanno raggiunto oggi la dimensione anche di diciotto mila contenitori pensate un grattacielo alto cento piani
Che
Si muove sul mare
Nel sud ovviamente subito sotto sono rapporti prevalentemente di rinfuse e la cosa interessante che
In questo disegno in questo quadro mondiale dei traffici
è
Presente ampiamente l'industria amatoriale questa industria è il fiore all'occhiello direi oggi
E forse motivo di speranza e di
E di orgoglio naturalmente del Mezzogiorno perché e l'unico settore dove noi strani diciamo
Da dieci anni a questa parte subordinato
Pensate fino a dieci anni fa era Genova Trieste Venezia che avevano in mano il mercato del trasporto marittimo porre in esce
E lungo rappresenta anche Presidente la Confitarma i Presidenti gli ultimi Presidente sono tutti meridionale
E si concentra prevalentemente a Napoli però
Questa è una parentesi anche perché
Diciamo hanno fatto bene il proprio lavoro il secondo gruppo al mondo M. esserci per quei container che vedevamo prima dopo me esca
E
Veniamo adesso ha un aspetto importante questo che riguarda appunto
Il
Le filiere produttive delle filiere trasporti logistica
E interessante vedere le fasi e i flussi dove
Abbiamo trasporti di
Parti e materie prime
I manufatti o che l'assemblaggio e la distribuzione sulla distribuzione ovviamente
Il discorso e
Abbastanza diverso perché vedete la formazione del valore che poi è l'oggetto
Della logistica economica e questo è un paese che
Deve trovare
Nella leva logistica
Una possibile soluzione
Ai propri problemi di sviluppo e di crescita
In realtà si è fatto molto poco anzi direi nulla in questo senso tra l'altro ignorando quello che avveniva in maniera
Strepitosa negli altri Paesi europei e orientali
Negli ultimi vent'anni
Tornando a questo a questa slide cosa c'è nel contenitore
Questa
Questo che esprime
La dimensione dei flussi ci sono
Prodotti intermedi
Cioè semilavorati e prodotti finiti noi non abbiamo una statistica su questo e la cosa è molto grave perché dai semilavorate su una parte consistente a mio parere circa il sessanta per cento ma dei dai da teste parti in
In sede di sopra di Silvio di lauree di di rielaborati grave
Il che vuol dire che come spunto largo alla formazione del valore c'è questa parte del contendere che sono semilavorati che arrivano dal resto del mondo in Italia danno luogo alle nuove attività come dire di logistica volume che poi
Sono sostanzialmente concertata e l'assemblaggio e nel perfezionamento finale dove si concentra questa attività valore nei porti il reprobo ottiche
Oramai e la nuova scommessa che anche finalmente in Italia si si comincia a fare c'è queste aree retroportuali
Di tutti i grandi porti italiani dove assistiamo vediamo un edificato industriale dismesso di enorme valore immobiliare insomma qualunque metro quadro vicino al mare in un ambito urbanizzato metropolitana vale moltissimo
E finalmente l'alcune realtà cominci a Trieste ma anche Napoli una plessi naturalmente Bagnoli Futura ma anche altre città sanno scoprendo questa legge solo se noi vendessimo un patrimoni immobiliari di questa dimensione
Idonei Sato con il concorso dei privati potremmo forse di sanare una parte dello spot probabilmente
Quindi il termina alle infrastrutture ora che ha fatto che hanno fatto i Governi battere graficamente hanno fatto gli interporti della logistica e gli interporti sono stati in realtà un colossale fallimento
Perché dei venti interporti italiani costati con l'A due e quaranta del novanta
Centinaia di miliardi a dell'epoca di lire in realtà soluzioni
Coprono il novanta fosse il novantadue novanta per cento del traffico
Intermodale diverso praticamente non esiste e vediamo l'Interporto di Nola Marcianise
Che lavorano pochissimo mente per esempio il retro porti del Mezzogiorno potevano essere utilizzati per questa logistica valori di cui dicevamo e poteva essere una leva di sviluppo notevolissimo ora pensate che
L'Olanda negli anni settanta ottanta realizzato i grandi vetro porti di Rotterdam che hanno fatto la ricchezza
Dell'Olanda Paese grande come la Sicilia ma come ho detto tre volte questo d'Italia
La Spagna l'ha fatto nel nel novanta con le olimpiadi Barcellona Lazzaro l'ha fatto la Francia Commerce sia forse l'Italia purtroppo non l'ha fatto e quindi non abbiamo una politica dei veto forti
Quindi
Importanza di questo discorso del valore aggiunto sta nel fatto che i dati ci dicono che c'è un solo centotre miliardi
Il totale diciamo che è un e una dimensione stimata la Confetra e da Kearney che è un'agenzia importante la logistica all'Italia attribuisce questo valore
Se noi logistici ZAS stimo perdurante questo brutto termine i processi potremmo
Certamente vedere in questo una prospettiva di sviluppo ne abbiamo
In via mi avvio alle conclusioni
Semmai
Bypassando alcuni passaggi importanti però che sono comunque riportati nell'ottimo volume del batterio apporto della Svimez dove voi trovate anche
I dati precisi
C'era una tabella che mi interessava mostrarvi e poi concludo
Queste aree vaste da trasformare in filiere territoriali mica piacere che c'è il Ministro Fitto perché potrebbe essere proposto dalla Svimez uno strumento una leva di sviluppo cosa sono queste filiere territoriali
Guardate tra l'altro il nord-est dove sono stato venerdì e sabato un convinto
E il Sud Ovest del Paese sono più o meno una stessa barca crisi
Bestiale i distretti industriali del Nordest stanno disperati quasi peggio di voi oggi
D'accordo anche loro comporti come Trieste Venezia
Ancona Ravenna che sono per loro la leva di sviluppo come tenore nel su dove essa ovviamente Napoli Salerno e il resto come sta qui allorché puntiamo contiamo alle filiere territoriali come strumento di intervento per
Consolidare aiutare il processo logistico e quindi
Favorire lo sviluppo del l'aumento delle esportazioni l'esempio che vi porto è che veramente conclude quello del porto di Torre Annunziata
Quote dovrà Nunziata dove le filiere di eccellenza sono quelle l'agroalimentare e
Tra l'altro noi del mezzogiorno già oggi possiamo dimostrare un aumento dello scambio con il Nord Africa il trasporto marittimo conto d'Africa va molto bene
Mentre appunto per loro del Nord del nord e se il il i rapporti sono con Comune quindi
Come dire c'è questa dita interessante prospettiva di sviluppo
Che vede appunto nella trasformazione delle aree vaste del Mezzogiorno e anche forse di altre aree del Paese e infine i veterinari logistiche la possibilità
Concentrando nel retro porti possibilmente bontà
Defiscalizzato zone franche tra l'altro due finanziarie Ministro le uno inserite poiché hanno cancellato San Giovanni attenuti da altre zone del Mezzogiorno
La zona franca significa grosso incentivo all'esportazione grossa possibilità di occupazione enormi possibilità
Che lo importiamo chiamare per contenere dicevamo prima che contengono semilavorati trasformiamo in prodotti finiti vi esportiamo col made in Italy
E ovviamente questa fase come in tutto il mondo deve essere defiscalizzato e qui ci sono degli esempi di filiere territoriali logistiche al posto delle aree vaste con i settori naturalmente questo è un
è un è un è una miniera dopo e potenzialmente che è un che va studiata perché noi
Con la sinistra abbiamo fatto come dire un un inizio di lavoro ma i colleghi industriali si dire dei coloni applicata
I colleghi che si occupano di questo ma anche le strutture di preposti alla ricerca ci possono dare certamente lumi quantitativi sulle potenzialità di questa leva di sviluppo grazie
Io chiedere ora
Professor paga netto di concludere questa fase più diciamo
Gli approfondimenti prima di passare poi alla parola io rappresentante dei territori che sono in qualche modo i destinatari che deve
Delle nostre
Analisi prego professore
Intanto
Voglio esprimere una sincero apprezzamento per il lavoro che ha fatto la Svimez
Che mi pare
Degno della massima attenzione
Un lavoro che continua negli anni eccetera ogni volta
Un quadro di riferimento per il nostro Mezzogiorno
Voglio pure aggiungere che sono particolarmente in sintonia con quello che ci dice la Svimez su un aspetto di
Metodo
E cioè l'idea espressa nel rapporto
Che ci debba essere un approccio al sistema Italia di cui
Il Mezzogiorno rappresenta un potenziale polo di sviluppo
Credo che questo un uomo
Punto veramente importante
Perché certamente vero che potremmo soffermarci a lungo su queste come d'altro canto e giustamente si sofferma rapporto c'è
Una questione di divario c'è una questione di FT anche dei recenti provvedimenti per combattere la crisi sulla
Mezzogiorno
Ma io non mi soffermerò su questi aspetti ma piuttosto
Sulla questione di cui vi dicevo perché
Perché se io
Penso
A un problema immediato
Vedo che
La questione per il sistema Italia altre tanto impegnativa che hanno per
Il Mezzogiorno oggi si discute di
Andamento della produttività negli ultimi dieci anni lamenta la produttività è stata quasi zero
Per tutto il Paese e ovviamente lo è stata altrettanto per il Mezzogiorno
Ora che cosa succede in un sistema
Come nostro integrato in Europa
Succede
Che
Abbiamo
Un Paese alla Germania che avendo realizzato
Insieme ad altre intendiamoci non solo lei gli aumenti di produttività
Godeva ANT agenti stare un sistema
In cui altri hanno produttiva minori
E
Con questa
Circostanza
Influenzano l'andamento anche del cambio dell'euro rispetto
Alla
Al resto delle monete forti
Che vuol dire vuol dire che
La Germania avendo sviluppato
Urna rapporto molto importante colonna i mercati dell'est
Facendo crescere anche attraverso questo ma non solo attraverso questa la sua produttività
Fai in modo
Che
Perché l'estensione del mercato lo dicono gli studi degli economisti
Finzi le Sesana cade decisiva rispetta la produttività
Riesce a esportare oggi
L'esatto ammontare del totale della importa cioè del deficit che hanno gli altri Paesi europei
E allora che vuol dire che in questa condizione successivi Peduzzi riproduce una soluzione che mai abbiamo sperimentato quando avevamo
La lira
Perché io credo che tutti ricordano
Che cosa significava del discorso
Di una moneta
Con un sistema dualistico
Si diceva allora che la moneta la lira aveva un affetto
Di
Allora
Rendere meno
Facile
Le attività e l'export della Mezzogiorno perché in fondo si confrontava del Mezzogiorno compresa più alle una parte del Paese a più elevata produttività con una moneta che era la media delle produttività di quel Paese
Questo sta succedendo esattamente
Nella stessa misura o in misura diversa in Europa
Dove la Germania
Sta trainando questa
Capacità di essere il Paese leader
Con altri Paesi che non lo sono ancora una volta perché perché noi ci troviamo di fronte a una situazione
Analoga a quella
Di
Che noi verificavamo quando eravamo un Paese con la propria moneta che essendo anche lì una moneta che rappresentava la media delle tendenze del sistema
Finiva per rendere più difficili l'export e l'attività produttiva e un Paese con minore produttività è un'area come la produttività cioè il Mezzogiorno allora io
Vorrei far notare
Che qui il tema centrale
Produttività
Che
In fondo viene poco trattato nei dibattiti che oggi
Ci appassionano è però qualcosa che nel rapporto c'è
E credo che sia importante dire che
Questa produttività finisce fuori
Per dare
La bassa crescita alla produttività per dare giustificazione all'esigenza di ragionare di quali politiche si possono fare per rendere
Questa circostanza meno vincolante per la crescita
E io credo che da questo punto di vista sono molto importanti i discorsi che vengono fatte nel rapporto per quanto attiene
All'esigenza di una politica industriale
All'esigenza di una politica
Per
La ricerca e
Per
Il tema
Anche questo decisivo per l'innovazione e per l'Energia ora sono tutte questioni che
Stanno su piani diversi ma sono questioni che bisogna guardare
Con l'idea che non stiamo parlando
Di un problema mio che riguarda soltanto il Mezzogiorno ma che riguarda l'intero Paese perché la perdita di competitività dalla parte nord del Paese altrettanto importante della perde competitività dalla parte sud del Paese
Sia pure
A livelli diversi ma con dinamiche simili
Se voi guardate i dati questo diventa facile a comprenderci
è evidente a farcela comprende sui come di fronte a questo ci sia bisogno proprio di quella politica Paese
Che guarda al Mezzogiorno con un polo di sviluppo piuttosto riguardare
Come stragi stranamente si faceva non accertati
Ridurre
Divari
Oppure di
Intervenire a favore del Mezzogiorno e bisogna intervenire a favore del Paese con delle caratteristiche
Senatore di intervento differenziata ovviamente perché differenziate sono le situazioni che noi siamo di fronte siamo abbiamo di fronte e allora
Io devo dire che se guarda queste situazioni differenziate
Mi pongo subito la questione che
Se c'è una ragione
Di bassa produttività del Paese
E della mancata crescita di quest'ultima
è
Stanno i servizi piuttosto che nell'industria i servizi
Comparativamente AIMPA agli altri sistemi produttivi nel nostro Paese ha una produttività assolutamente
Inadeguata
Se voi vedete confronti Europa Stati Uniti e la differenziale produttività nei servizi è fortissima
Oltre che diciamo
In generale in particolare nei servizi e che uno non sa spetterebbe che conoscessero questo differenziale perché quando
Si pensa a questo problema viene automatico non attesta che ciascuno di noi pensare a quei servizi a
Alto valore aggiunto che sono queste udienze che contengono molto ai sit-in molto information communication technology perché sembrerebbe che questa è la parte più caratteristica bene negli Stati Uniti
Non so se volete presenta il fenomeno Val Marta
Va un'arte è un grande la grande catena
Distributiva che quella a più basso costo e più bassa qualità che c'è negli Stati Uniti e bene Val Marta è quella che ha prodotto il maggiore incremento di produttività che si conosca ed è un caso studiato
Un catena che distribuisce prodotte
Li distribuisce però con una capacità di realizzare efficienza che è in superata e al momento rappresenta con punto di riferimento
Nel settore bene ma allora
Se
Non stiamo parlando
Di
Situazione
Straordinariamente difficile da poter essere
E murate io credo che c'è da dire che
Nel nostro Paese e nel Mezzogiorno in particolare c'è un problema di produttività dei servizi
Pronta e servizi che non rappresenta una vetta che non si può scalare rappresenta qualcosa che visita la dotazione di capitale umano ce lo ricordava
Prima Bianchi
Può essere molto bene una diciamo e molata la capacità cioè di
Realizzare servizi a più alta produttività con tecnologie
Disponibile sul mercato quelle informatica normali io credo che sia qualcosa che si può realizzare quindi da questo punto di vista io per lei non solo dalla politica industriale ma la politica per i servizi
Ma
Quando si parla di politica industriale in effetti si pensa
A tutte le cose insieme io faccio questa precisazione solo per dire attenzione i servizi rappresentano il settanta per cento circa della prodotto nazionale
è bene che ci rendiamo conto che e lì che l'Italia e nel suo complesso nel norma a maggior ragione del sud a un problema che deve essere affrontato
Ed essere affrontato in termini che riguardano
Anche
Aspetti settoriali ricordava il rapporto ricordava proprio Adriano Giannola che c'è un tema energia
Ora
Io che chiaramente
Non altamente individuabile come servizio
Beh io
Ho l'impressione che quando si parla di energia si fa
Una confusione
Spesso che nasconde
Le questioni che viceversa dovremmo affrontare perché si parla di Energia intendendo
Ed è giusto che sia così che la fornitura di energia deve avvenire più bassi costi è che la scelta che si deve fare essere quella che consente
Il più efficiente sistema energetico
Ma
è anche vero
Che l'energia
Che poi per i suoi costi non dipende dalla scelta
Delle tecnologie usate soltanto l'energia non è solo un modo di fornire un servizio ma anche un modo di fare industria
Questa è un punto fondamentale perché quando parliamo di
Energia rinnovabile
L'energia rinnovabile certe un'alternativa rispetto a quell'anno rinnovabile energia fossile regia
Che viene dall'atomo
Ma è anche vero
Che nel momento stesso che io riesco a far crescere una mia competenza in un settore specifico
Supponiamo quelle rinnovabili o sono in grado di realizzare qualche forma di concorrenza e competitività è un settore che sta crescendo in maniera straordinaria in giro per il mondo
Io
Sono appena tornato dalla scena
E la Cina
è normalmente criticata per fare troppa bolli usciranno e poca energia rinnovabile
Ma signori stiamo parlando già del passato perché nel nuovo piano
Il piano quinquennale la Cina ha preso il mercato e per i piani quinquennali di continua praticare ma ben questo succede dice testualmente
C'è bisogno di passare da un'economia fondata sulla
Lo scambio e sulla vendita lesto di prodotti a basso costo a un'economia fondata sull'innovazione ma non è che lo dico non lo fanno sul serio
Tant'è vero che io mi trovo lì per parlare
Di politica industriale innovazione
è un gruppo di persone che queste cose trattano tutti i giorni
Bene se noi guardiamo alle rinnovabili come un settore
Ha grande sviluppo tecnologico ma di tecnologie che sono praticabili al nostro Paese bene quello è un settore in cui noi
Nel Mezzogiorno potremmo fare certamente dei grandi progressi delle grande operazione che consentano anche rispetto al Mediterraneo
Di mettere in moto dei meccanismi virtuosi tante
Che è una recente iniziativa che
Gli esterno preso trovo molto interessante
è quella di creare una banca non per il Mezzogiorno ma per il il Mediterraneo dove si fanno joint ventures privato tra impresa delle due sponde del Mediterraneo
Stiamo parlando di privato per
Realizzare attività produttive di comune interesse tra queste certamente ce ne sono
Diciamo iniziative in materia energetica e credo che sia molto importante anche dal punto di vista dell'estensione del mercato torna questo tema che è fondamentale dal punto di vista della capacità di aumentare la produttività
Avere un referente dei referenti che sono la sponda sud del Mediterraneo significa qualcosa che cambia Lapo di posizionamento della
Mezzogiorno rispetto alle scelte che debbano essere fatti e trovo che
Il piano per il sud non c'è più il ministro che
Punta l'accento sull'esigenza di concentrare gli interventi sul poche
Opzione
Potrebbe
Certamente a fare anche di indicare
Tra le opzioni in maniera più
Definita opzioni come questa di cui stiamo parlando perché altrimenti se non c'è un quadro di riferimento
Che sia alquanto riferimento strategico oltre che metodologico e metodologico c'è perché stiamo parlando della scelta di
Fare pochi interventi mirati
è difficile poi riuscire a muovere il sistema mezzogiorno verso quella posizione di popolo dello sviluppo che io credo sia essenziale
Tenere come punto di riferimento per le politiche da fare a livello nazionale e nove a livello locale grazie
Grazie professor paga netto passano euro appunto egli
Ringraziandovi per le
Senta attesa
Ai rappresentanti dei territori che allora il Presidente Caldoro deve
Fare il suo intervento
Qui
Presidente grazie grazie Svimez per
Contributo che ci dà sempre in termini anche di analisi di dati
Che in parte conosciamo parte chiaramente sono in evoluzione rispetto all'ente al tendenziale che abbiamo visto anche dall'anno scorso molto non è cambiato la situazione è leggermente peggiorata Malacca l'impatto della crisi
E evidente e l'impatto della crisi è sul territorio e in particolare sul Mezzogiorno e ne risentono tutte le analisi interviene creativi che avete esposto
Quindi non entro nel merito degli analoghi lei riflessione che avete fatto e dei dati che ci avete dato la cosa che possiamo intanto decidere insieme posso dare un contributo di lavoro comune
è stato ricordato che tra i proprietari iniziative emendative cosa fanno parte chiaramente oggi del testo dell'ultima manovra economica c'è questa previsione di una sessione di politiche di coesione
Presso la Conferenza
Bisogna arrivarci bene preparati già con voi lavoriamo molte Regioni del Mezzogiorno letto in particolare Regione che rientrano le politiche di coesione
E sarebbe opportuno strutturare questo nostro rapporto anche per e preparare queste iniziative queste sessioni politiche in sede di Conferenza e di costruire c'è già una un'iniziativa chiaramente
Di studio comune tra di noi però forse deve debba crescere in termini di qualità complessivo offerta non dalla singola regione ma dall'impianto regionale diaria quindi che coinvolge più Regioni
Quindi questa può essere una proposta operativa ad avviare subito che c'è un po'una precondizione per dire quello che vorremmo fare
Sul piano continua a dire delle ANAV dell'analisi
Candy mi riferisco a quello chiaramente noi dobbiamo tentare di fare come Regioni per
Fare dare il nostro contributo alla crescita questa parte che mancano perché le legge di stabilità rigore dei conti pubblici
Addirittura rango costituzionale alla l'equilibrio dei conti sono tutte cose che possono cautelare le società di rating o non lo fanno neanche
Nella sostanza non risolve il problema della crisi
Su quelle norme quelle indicazioni quelle precauzioni non hanno nessun effetto sulla crescita quindi se non c'è affianco a questa politica una politica di crescita e di sviluppo c'è poco da discutere
Perché l'equilibrio non ci sarà mai e non avremo neanche sul rigore effetti che
Ci auguriamo di aprire rispetto alle indicazioni parametri
E addirittura alla andarsi a far salire al rango costituzionale la logica il dite di Goro dei conti pubblici
Che cosa possiamo fare alcune questioni tematiche sono state poste non c'è dubbio in particolare della Regione Campania ma un po'per il Mediterraneo per regioni del sud la logistica l'intermodalità
Guardando i nuovi mercati non dobbiamo costruire un nuovo mercato
Dobbiamo efficientare ottimizzare l'attuale mercato se vediamo il volume delle merci movimentato nel Mezzogiorno e più che sufficiente quello che non
Quello dopo dove siamo carenti che non regge raggiungiamo gli obiettivi di performances
Di per utilizzare e rendere
PIL c'è ricchezza in più sul Mezzogiorno e sul territorio per efficientare una movimentazione che già esiste in termini di quantità Nori intermedio organizzazione e di qualità
Quindi è una priorità assoluta sicuramente bene regia per tutta la parte rinnovabile voce Chieco chi è fortunato come il mio è un mio amico Presidente
E la Regione Basilicata che anche il petrolio avendo anche tra l'altro le regioni meridionali migliori conti dal punto di vista invece la piccola svizzero spesso ti chiamo così
Nel Mezzogiorno e però abbiamo sulle rinnovabili in particolare sulla sul geotermico è una grandissima sfida soprattutto nel Mezzogiorno per dico Larino alcune regioni quindi sulle priorità che lei
Ha elencato siamo siamo assolutamente in linea queste sono i grandi obiettivi
Strategici e porti poi c'è tutta l'efficientemente i servizi pubblici
E delle e e delle nostre ricchezze l'acqua l'errore della gestione sistema complessivo del ciclo integrato e l'ambiente fino ai rifiuti alla gestione dei rifiuti
Problemi che abbiamo
Disfida necessaria
Su sanità i trasporti perché chiaramente lì che incidono maggiormente i tagli o comunque le limitazioni dispensa perché anche questo termine che spesso si usa taglio ma di taglio non c'è più da tagli al nulla
In tema di trasferimenti quello che c'è ancora da fare limitare la capacità di spesa quindi su si incide ormai sempre di più sul patto di stabilità
Quindi se dobbiamo lavorare in termini di strategia ottimizziamo miglioriamo ricco qualifichiamo la SPISAL e abbiamo parlato anche l'anno scorso non parcellizza diamo il Piano Sud delle e il lavoro che sta facendo
Raffele Fitto in particolare indirizzato questa al tipo di lavoro stabiliamo le arie tematiche lei focalizziamo di interventi concentriamo le risorse facciamo programmi corregionali questo è il Piano Sud di fatto
Queste l'evoluzione del Piano subito con tutti gli atti conseguenti
Che sono i contratti istituzionali tutte chiaramente reazioni certo forse un maggiore impulso in più dobbiamo darlo sugli strumenti che già solo per un regionale in particolare i poi indietro gli operativi puri regionali che tratto sono sinergia beni culturali eccetera che fosse possano essere un elemento di sperimentazione su questo siamo ancora un po'indietro e dobbiamo recuperare intermedi proposta
L'ultima questione
Che riguarda la sostenibilità perché tutti effetti della crisi sono soprattutto sul modello di welfare
E quando guardiamo il tendenziale degli effetti sul piano occupazionale addirittura gli effetti demografici ma sono effetti quindi non solo la causa
Quel tipo di welfare non produce non permetti più le famiglie di avere un certo numero di figli no quindi agli affetti debbo sulla di demografici su questioni che sono di carattere di quel far prevalentemente economici in questo caso e o comunque di organizzazione di questo
Quindi abbiamo questa altri come invertiamo la tendenza beh non c'è dubbio che il capitolo crescita essenziale non solo quello qualifichiamo ottimizziamo miglioriamo le nostre per far però ci sono per vedere dire questo due grandi punti interrogativi
Che vanno sciolti io dico al Governo
Non
Altro Governo ma non è questo il Governo nazionale c'è un problema complessivo di Europa mi rendo conto ma è un problema di dare solo al Governo nazionale che sarebbe ingiusto improprio
E il e che va che riguarda
Il sistema dell'imitazione di spesa cioè perché abbiamo abbiamo in pancia un non più i centoventicinque miliardi di euro che erano il vecchio Piano Sud
Programmi operativi legge Obiettivo eccetera i famosi fa extra FAS cioè i vecchi programmi
Ce ne sono molti di meno ma ce ne sono
Quindi molte Regioni hanno in alcuni anni capacità dispensa non possono attivare questa capacità di spesa per le limitazioni del patto di stabilità
Nella ultima manovra c'è un articolo importante una modifica al perché è un emendamento quello che poi è stato strutturato come cinque bis
Questo emendamento cosa dice dice concorriamo io tento di semplificare c'è una forma di di
Patto di stabilità consolidato cioè condividiamo gli oneri sul patto non più solo la singola Regione che deve spendere quelle cifre in quell'anno ma pluri regionale e correre anche a carico dello Stato mi è stato una bella battaglia perché mi risulta sul su mettere questo Stato
Io ero stato in gergo verso lo Stato contribuisce come sapete al trentacinque per cento delle risorse sui fondi strutturali
Sull'i programmi operativi però in questo caso non è definita la percentuale comunque il ministro insieme bici due ministri devono entro il trenta settembre il termine questo qui un po'troppo vicino ma comunque è un dato ed è sempre di fare un decreto che è stabilire come lavorare ma questo in termini di Artusi che significa un po'dal punto di vista politico permettetemi di dire
è stato usato un termine cialtroni no in questo caso diciotto invece che singolarmente o diventa plurale
E questo è già un aspetto positivo nel senso che si sbagliano sbaglio la singola Regione ma sbaglia un'intesa sbaglia il Governo perché la capacità di spesa e stabilisce insieme quindi quel cialtrone da
Singolare può diventare plurale e se diventa volare Forces condividendo questo rischio si lavora un po'di più per risolvere il problema e mi auguro che questo venga fatto attraverso questo decreto quindi riesco responsabilizziamo perché si possono recuperare
Pezzi di di tetto si possano rimodulare meglio degli e pluriennale nel pluriennale
E credo che sia una buona iniziativa dal punto di vista della programmazione delle nostre capacità l'ultima questione per ancora un punto interrogativo
L'altro che metto subito un tavolo che chiedo insomma di di di analizzare di valutare eccetera c'è una questione lo dico a Raffaele ne abbiamo discusso spesso
Sì è vero che il federalismo fiscale e a un attimo di mi guardi c'è un attimo a una di Fermo metodi fin di blocco blocco perché la crisi i di fatto non lo fa andare avanti sui grosso dei suoi effetti parliamo così
Però su un pezzo
E devo dire
Incide
Perché si porta dietro sulla così detta quota di premialità sui fondi oggi ma e dico cose concrete qualche giorno fa abbiamo dovuto prenderlo a quota premiale di quattrocento milioni di euro sui trasporti
E dobbiamo avuto il problema di il rimodularlo ha sulla ch sui parametri di virtuosità sulla premialità
Quindi non è vero che il federalismo alcuni principio li consolida anzi in via sperimentale qualcuno ha pensato di farli parti prima del resto ed effetto qual è la fede che
Noi siamo a data di ridistribuire il fondo e anche quand'è applicato il minimo di premialità perché il principio lo deve garantire
Prima si era parta tripartito da ottanta per cento siamo scesi a una lunga trattativa perché poi principe quello
Siamo scesi al venticinque questo ha prodotto circa venticinque di no navi venti milioni di euro in meno sulle regioni meridionali sul riparto del fondo sui Trasped della trasporto pubblico locale
Perché perché è evidente che quei parametri sono impropri ingiusti non hanno nessun effetto sulla competitività non sono neanche logici
Perché ci sono tendenzialmente strutturati sulla spessa storico meglio sulle condizioni di partenza
Ed è evidente che chi può pensare di migliorare i suoi diede della sua virtuosità o i suoi parametri nell'arco dell'anno in mare a tale di invertire la tendenza è come se la Regione Campania che al costo di personale sui trecentocinquanta milioni di Euro possa confrontarsi dalla sera alla mattina
Con la Regione Lombardia molto più grande e la Campania mi siamo la seconda Regione Lombardia a tre milioni di abitanti in più quasi quattro avviate o che ne spende per le spese personale duecentocinquanta
Milioni di euro
E allora questi due parametri però rimangono fissi e determinò la premialità l'assurdità è che la capacità di miglioramento della Campania la per formarsi miglioramento che significativa perché non siamo scesi
Dell'otto per cento sulla spesa di personale il blocco del turnover sei favorito tanti meccanismi ma se è sceso oggettivamente la Regione che sta sui costi standard
è salita perché non ha avuto decremento e personale ha dovuto
Aggiungerci gli aumenti Istat e quelli che sono quindici a addirittura un piccolo incremento di spesa
Questi due parametri non vengono letti in termini di virtuosità e di trasferimento di risorse sulla quota premiale ma viene letta solo alle condizioni di partenza che crea ancora maggiori differenze fra Sud e nord
Abbiamo ho lavorato nelle vittima co stesura dei parà difettosità mettendo dentro un nuovo cui con queste scelte correttivo che tenda a leggere
è inutile per Formazza breve e a a breve termine insomma nell'arco dell'anno dei sei mesi nell'anno ma quali azienda
Insomma si le strategie le fa negli anni ma quale azienda lavora in termini di valutazione del Bilancio più di dodici mesi fallirebbe perché deve vedere lì le capacità di mediamente per forma e facciamo il contrario
Non prendiamo
L'ha letto il la il differenziale che nasce sulla competitività sulle capacità di migliorati
E il sud su questo il Mezzogiorno su questa molte più capacità di migliorarsi
Capisco la preoccupazione di chi dice io sto sui costi standard non posso migliorare perché più di questo non posso fare voi potete migliorare allora mi preme Peter né tutta la premialità questa sarebbe l'errore opposto
Oggi però dire il contrario
Si prende solo da una parte nulla l'alta nessuno chiede di considerare solo quelle per far ma facciamo di questi centri e credo che
Con voi possiamo lavorare su questi aspetti che ci permettono di arrivare anche quando abbiamo le nostre conferenze a discutere su queste questioni di avere qualche elemento condiviso di analisi economica e soprattutto di prospettive
Che veramente concludo non sono nella logica dell'interesse del sud
Audience Mezzogiorno ma sono
Assolutamente parametri condizioni che sono nell'interesse dell'intero Paese grazie
Grazie Presidente Caldoro e che io invito subito
Vito De Filippo Presidente della Regione Basilicata
Il suo intervento
Il metodo che propone Svimez bene particolarmente rigoroso
Mi consentite in un tempo un po'più sbrigativo e fugace
Comprendo che costi molto in termini di approfondimento spero
Non sarà così per le istituzioni che sono qui presenti e per
I tanti responsabili della vita pubblica nel nostro Paese giornata importante io la considero come al solito
Un'osservazione sono di tipo generale
Una un commento alle proposte della Svimez è una conclusione un po'
Mi consentirete nella nostra funzione
Non solo amministrativa anche un po'politica
Svimez quest'anno ci descrive nuovamente il punto della storia e della geografia
Nel quale si trova a questa parte dell'Italia
Essenza evitare
Come dire
è un family ismi riduzioni comunicative
La lettura della rapporto due mila e undici ci descrive un'ipotesi molto reale il sud tracolla
E insieme al Mezzogiorno
Rischia per chi non ha ancora oggi in questa lungimirante valutazione unitaria del nostro Paese anche il nostro Paese
I dati sono mi sembra di poter capire perentori
Su tutti i fronti
Quelli economici
Ritorna la sottolineatura che già c'erano il rapporto dell'anno passato della
Di una valutazione della crisi da questo versante che quella del Mezzogiorno
Sia per mancanza di internazionalizzazione di domanda estera di e sia per mancanza di capacità competitiva interna
Il sud recupera sicuramente meno del
Della restante parte dell'Italia
Presentando ancora dati che sono tra i più negativi dal dopoguerra ad oggi
Il rischio mi consentirete e che in questa situazione e vapori tutto
Le pur presenti
Possibilità che sono come dire implementa bili con un profilo positivo del federalismo fiscale
Una relazione più giusta tra amministrati gli amministratori
Sostanziata da più responsabilità
Le attività amministrative che tanti amministratori sindaci presidenti Provincia Presidenti Regioni consigli regionali stanno provando a mettere in campo in questo tempo difficile io considero che
I dati che ci portano quest'oggi
Producono una sensazione che quella che e vapori tutto anche
Le pur presenti non so se maggioritario o minoritarie virtù che ci sono nel Mezzogiorno
Molto interessante
L'analisi sulle manovra il cosiddetto sciocca simmetrico che producono
Compensando gli affetti redistributivi
Rivedendo un'esperienza che è quella del novantadue novantatré
In una dimensione che quella di oggi che come le amministrazioni pubbliche di questo Paese Di Resta dicendo di sinistra stanno segnalando
Le sei finestre di Sky riassumono diciamo il giudizio MOL mediamente su questa manovra e siamo sempre in compagnia
Diciamo unire trasversale e bipartisan cioè di tutte le coalizioni
Rispetto al novantadue novantatré c'è una dislocazione come dire dei tagli che noi consideriamo ad oggi assolutamente complicate edificio fra tutto su questi livelli della Repubblica
L'ultima osservazione di tipo generale
Io considero soprattutto dopo la
Le riflessione di Luca Bianchi considero molto molto rischioso il tema dell'esclusione sociale nel Mezzogiorno
La peste e democratica come la considerano in tanti sta invadendo
Come è noto anche il nostro Paese
Dopo le primavere arabe l'indignato se l'Inghilterra è presente esse sono le nuove generazioni a soffrire di più in questa parte del Mezzogiorno il Como Daggiano secondo me è molto più pervasivo
La rappresentanza democratica e oggettivamente
Delegittimata ed è una
Pratica che credo debba interessare tutti quelli che si occupano
Responsabilmente di istituzioni i fenomeni sociali sono a portata di mano e di rischi potenziali nel mezzogiorno dell'Italia
Io starei molto allerta molto ma molto allerta se fossi anche nelle responsabilità delle quale di loro del
Non solo del governo locale ma anche
Delle altre articolazioni soprattutto quelle europee e quelle nazionali
Breve commento sulle proposte
La Svimez sostanzia sostanzialmente riassume quest'anno diciamo tre proposte lavorare più e meglio sulle infrastrutture su una politica industriale nazionale sul tema delle energie che vede soprattutto nel Mezzogiorno
Grandissime opportunità delle quali sempre in un minuto dirò
E ci dà anche
In maniera sinottica sull'altro quadro una valutazione anche
Di tipo finanziate le possibile a risorse che per mettere in campo strategie attendibili su questa materia noi abbiamo la necessità d'recuperare la rimodulazione la spesa pubblica quella della spesa previdenziale una positiva battaglia per l'evasione che sono tre
Bacini diciamo dentro le quali sicuramente si possono recuperare risorse
Sulle infrastrutture è stato fatto un primo passo che io considero loro lo abbiamo detto pubblicamente il trenta agosto il CIPE
A approvato un elenco di opere che smentendo diciamo anche un po'un giudizio che soprattutto
Sulle amministrazioni locali si è inteso diffondere io credo troppo cinicamente nel nostro Paese
E costruito su un primo stock di progetti di oltre sette miliardi quale ci parlerà sicuramente
Il Ministro Fitto frutto di un lavoro molto positivo con il Ministro Fitto devo dire
Mi consentirete una battuta perché noi non possiamo fare a meno di non di non essere uomini anche un po'di politica quindi purtroppo è ineliminabile nel nostro ragionamento dia apparso un grande lavoro che il Ministro Fitto
Più che nel Governo un lavoro del ministro e non del Governo in alcune circostanze
La cui diciamo fatica nella compilazione nella forzatura di risorse che erano ovviamente nella nell'antica programmazione che rischiavano di essere
Ovviamente di essere cancellate per le dinamiche finanziarie che il nostro Paese è stato fatto un lavoro
Positivo io penso che Svimez ICI lancio una sfida ulteriore come costruire sono molto d'accordo ulteriori studi supporti in termini legislativi per agevolare
L'immissione di anche di investimenti privati nel settore delle infrastrutture ma anche delle filiere territoriale della logistica delle quale io ovviamente non mi dilungo che sono diciamo ambiti dentro le quali è potenzialmente possibile
Agevolare a normativa vigente un po'più complicato ma circolare sostanzialmente investimenti privati io sono
Sono convinto che
Il punto di sfondamento che abbiamo potuto produrre insieme coordinati da Raffaele Fitto del tre di agosto sia soltanto la prima puntata
Di una
Di un ulteriore diciamo accampamento definitivo delle risorse
Mi fa piacere che Stefano pari a Caldoro per le oggettive relazione che avrà con il Governo parli ancora di centoventicinque miliardi di euro per il Mezzogiorno insomma persona
Sono in mente dei purtroppo insomma quindi non ha io non faccio nemmeno commenti su
Sulle politiche industriali
Svimez dice cose molto serie
Guardi la afferisce GRA ci sono e non si spende ma penso la mano spero che quest'anno è un altro anno rispetto
All'anno certe col Patto di stabilità sarebbe complicato una
Sulle politiche industriali da fare
Domani dopodomani anche Arcuri questa mattina ci dice partono diciamo questi importanti strumenti io vorrei essere un pochino più realista perché diciamocelo alla fine il rapporto di lavoro prossimo
Ci potrà produrre più depressione rispetto a quello di questa
Francamente sei rispetto alle infrastrutture c'è stato un lavoro
Chiaro recuperato molto in questo anno grazie affitto un po'di meno diciamo rispetto ad una
Compilazione più
Più responsabili del Governo sulle politiche industriali c'è un andamento diciamo di adempimenti mi sentirei di dire
Il contratto di sviluppo del quale si discute da da domani
Sappiamo gli strumenti contenitore sicuramente interessante mi pare di poter dire che ad oggi le risorse finanziarie a disposizioni sono approssimative sicuramente
L'insufficiente io spero che su questo punto
Si possa come per le infrastrutture fanno un lavoro coordinato perché ci sono regioni come la mia che ha messo in campo accordi con Confindustria CGIL CISL e UIL sotto in su su iniziative
Di rilancio dell'economia che puntano proprio sulla
Sui crediti d'imposta sul
Sulla e contratti di sviluppo eccetera un lavoro necessario
Sulle politiche industriali
Sulle energie
Io vorrei darvi l'occasione diciamo questa mattina dell'ultima cosa che dico sul tema dell'energia ha molto ragione il professor Giannola
C'è una Regione del Mezzogiorno sta con la spero che non
E mi spiegano che è utile per l'Italia perché sono sembra diciamo un fondamentalismo lucano e del quale non mi sento per niente la necessità
C'è una Regione del Mezzogiorno che può essere una grande opportunità per l'Italia
Il referendum sull'energia nucleare ha fatto la fine che ha fatto
Il fotovoltaico a un
A un tempo importante se c'è stato ci stanno lavori nei piani di indirizzi energetici ambientale delle Regioni
Molto seri il nostro è un Paese dice la Svimez lo sapevamo casa dipendente
In una situazione geopolitica internazionale abbastanza complicata i casi della Libia hanno interrotto oltremodo relazioni positive
La Basilicata a
Spogliandosi di un'interlocuzione politicista ha scelto la via maestra sul petrolio abbiamo sottoscritto qualche
Mese fa un memorandum che dice esattamente questo col Governo nazionale quindi l'offerta nel decreto sullo sviluppo che vi apprestate a fare
Io spero che ci sia una un articolo per l'Italia sul petrolio a Basilea tre mi spiego perché la cosa e molto seria
Noi siamo in condizione con le valutazione di sostenibilità ambientale oltre alle quali ovviamente c'è
Univa perché il petrolio non è solo un'opportunità ma vi assicuro
è un nel tempo diciamo della della peste democratica per stare a una famosa definizione di un economista era molto alla moda in questo periodo vi assicuro che questa questione in termini ambientale di sostenibilità sono molto ma molto faticose
Sul nostro territorio
Certo lo intendo insostenibilità saremo in condizione di offrire col nuovo piano industriale Dini quello che consideriamo sostenibile centottantamila Barilli
Al giorno la Libia
Ha garantito fino a prima dalla
Dalla della guerra poco più di duecento mila barili gioco
C'è una Libia domestica diciamo così per utilizzare la battuta
Straordinaria
No no
No no no
Raffaele c'è una lega non è
Però attenzione dove sta il punto perciò ci vuole nel dire ha ragione la Svimez
C'è una ovviamente questo tema della sostenibilità in una regione a ricaduta che ha difficoltà di sviluppo
è possibile non solo con uno strumento compensativo che quella delle royalties che diciamo come è noto c'è un dibattito italiano le royalties più basse del mondo vengono indicate
Quella che ci sono la nostra legislazione c'è però un tema Raffaele ne abbiamo fatto una tabellina l'abbiamo offerto la votazione del Governo io spero che tu diventi in qualche modo protagonista di questa vicenda giunte voci era veramente Cong perché è un'opportunità per l'Italia
Ridurre la bilancia commerciale petrolifera e consentire qual è il tema
Le compagnie petrolifere che fanno questa attività in Italia non solo producono petrolio ma producono una quantità di gettito straordinario ed i dividenti che vanno nelle tasche dello Stato
E mi oggi è proprietaria per il trenta per è di proprietà dello Stato per il trenta per cento il ventisei per cento Cassa depositi e prestiti il tre per cento i Ministri dell'economia quest'anno ha suddiviso ha distribuito poco più di un miliardo di dividenti quindi produce
Per il bilancio stanco faticoso complicato di questo Stato
L'aumento può piccolo di produzione produce in essere
Robin tax a parte l'IRAP di dimensione di cifre enormi voi potete far chiudere un accordo all'Italia
Non a costo zero a incasso
Più per l'Italia ovviamente trasferendo una parte di queste importanti risorse
Per rilanciare non la Basilicata il Mezzogiorno in termini di infrastrutture sulla ricerca sull'innovazione cosa che abbiamo scritto insieme col gol nazionale nel memorandum c'è un memorandum che non
Non era necessaria che fosse citato nella
Sottoscritto dal come da due rappresentanti incaricate del Governo nazionale e dalla Regione Basilicata che intende fare questo tipo di lavoro
Io spero diciamo che questa semplicità avvenire che potrete lavoro di numeri di quanto si potrebbe incassare in termini di gettito quindi anche al Ministro dell'economia che ovviamente all'angoscia dei numeri gli si può dire c'è un'opportunità per l'Italia
In questo momento che io spero venga accolto l'ultimissimo pensino
L'Italia non è più duale
Non so se purtroppo meno Mario penso meno male per centocinquanta anni la costituzioni risorgimentali rapporti della Svimez hanno descritto questo Paese come diviso in due
Io penso che la Svimez insieme a tutti quanti noi che siamo innamorati dell'Italia del Mezzogiorno dobbiamo ricostruire un senso comune in questo Paese
Che la scienza ci certifica che quella di oggi l'Italia senza sud non è Italia perché invece non appare in un Paese di autarchiche ismi piccole patrie secessioni brandelli identitari
Non siamo più un Paese duale qui al grande tema politico
E affinché si ricostruisca questo senso comune alcuni ridondante bisogna con il nostro lavoro eliminarli
Il PD al sud diciamo assistito il pregiudizio che non è un errore come diceva metti verso il Mezzogiorno ma è una tradizione ha bisogno di una grande battaglia che dipende anche dai nostri comportamenti
L'Italia non è più duale quindi un coordinamento delle Regione accolgo immediatamente la proposta di Svimez sottolineato già dalla
Dalla dal Presidente Caldoro noi siamo tutti quanti collegati a Svimez nell'osservatorio può essere un supporto tecnico
Assolutamente importante per un per
Per le nostre attività di coordinamento tutte le sfide italiana pretenderebbe un'Italia unita
Serve purtroppo un'altra italiano con un nuovo senso comune
Oggi è un po'più complicato perché i veneti pensano i veneti lombarde Lombardi passa un po'questa comunicazione
Non c'entra niente diciamo la valutazione sul vegan vorrei stare molto alla larga da valutazioni portano diciamo è un Paese disgregato non è più il Paese comodamente duale
Perciò è più difficile la pratica sulle questioni che riguardano e Mezzogiorno io spero che ci riusciremo perché anche quest'anno Svimez sconferma che il sud e ciò che manca all'Italia
Dobbiamo in questo orgoglio e speriamo questa forza grazie
Che nella
Assessore Dentamaro darci una sua
Testimonianza ringraziando
Presidente De Filippo
Il
Il saluto del Presidente Vendola e il suo rammarico per non potere intervenire personalmente in quanto impegnato sul fronte europeo oggi a Bruxelles per
Impegni inderogabili
Ed importanti
Ho ringraziato mento la Svimez unitamente all'impegno concreto a dare seguito alle sue proposta
Dico subito che mi associo diciamo all'assenso del Presidente Caldoro del Presidente De Filippo un ringraziamento io credo assolutamente
Meritato oltre che sentito non solo per l'accuratezza e la lucidità della delle analisi anche quest'anno
Ma anche perché questo appuntamento annuale e uno dei pochi venti che è davvero
Contribuiscono periodicamente attenere accesi i riflettori
Fortemente sulle mezzogiorno mezzogiorno che nel dibattito pubblico continua purtroppo lo diceva da ultimo il Presidente
De Filippo ad essere a a subire diciamo l'alternativa tra rimozione e denigrazione che poi finisce con l'essere la giustificazione implicita di scelte
Politiche Sempre avare con
I territori meridionali ci sono stati raccontati da ultimo con i numeri gli impatti delle manovre che si sono susseguite dal luglio del due mila dieci
Ad oggi la differenza di impatto sulle regioni del nord e del sud
L'evidenza dei numeri è assolutamente impietosa a tutti i numeri che troviamo nel rapporto non solo intendo dire quelli che
Esprimono diciamo la il
Persistenza e l'aggravarsi del divario territoriale del centocinquantesimo dell'Unità e nel quadro di una crisi globale ed epocale
Ma soprattutto i numeri che riassumono le politiche pubbliche alle quali dovrebbe
Essere affidato il superamento del divario io richiamo solo brevemente tra i tantissimi dati che è il rapporto
Fornisce
Le cifre relative alla speranza per infrastrutture e che vanno confrontate naturalmente con la quota
Meridionale di di peso demografico che è trentaquattro virgola cinque per cento e rapportato invece al a superficie territoriale trentasette virgola sette per cento quindi a fronte di un trentaquattro e di un trentasette
Abbiamo una spesa ordinaria in conto capitale
Nel due mila nove del ventisette per cento due mila dieci ventitré virgola uno per cento e anche sommando l'intervento aggiuntivo la spesa complessiva in conto capitale
Raggiunge il trentaquattro virgola otto per cento quindi siamo molto molto al di sotto della fatidica soglia
Del quarantacinque affermata predicata in tutti i documenti di programmazione economico-finanziaria gli investimenti delle imprese pubbliche nazionali
Ferrovie ANAS in mia ENEL poste nel due mila nove sono stati pari nel Mezzogiorno al ventisei per cento
Non differenti tendenze si riscontrano nella spesa corrente in costante aumento dal due mila due ad onta di tutele
Di tutti i tentativi di riduzione di contenimento
Nel sud questa spesa resta invariata quindi l'aumento evidentemente e tutto al centro nord anzi addirittura nel due mila nove scende
Nel sud sebbene si stia parlando di un'area della quale è ben nota la situazione di deprivazione di beni collettivi non solo materiali quindi le infrastrutture
Ma anche immateriali giustizia istruzione salute qua e il fare
Eppure
Anche in queste condizioni il Mezzogiorno riesce a fare i miracoli io credo che
Noi questo lo dobbiamo ricordare nel suo intervento inaugurale alla Fiera del Levante poco più di due settimane fa
Ce ne ha ricordati alcuni il Ministro Fitto io ho con me è un
Passaggio del suo discorso nel sud si produce una quota rilevantissima dell'acciaio europeo una porzione consistente di auto o furgoni motociclette
Componentistica aereo nautica sui giornali di ieri abbiamo letto che
Lecco belli bollo prodotto da Alenia e collaudato in in questi giorni Dream liner è prodotto a a Grottaglie negli stabilimenti Alenia di Grottaglie anche se poi in una operazione di fusione incorporazione
La sede di Alenia si trasferisce improvvisamente a barese
E questo poi la dice lunga anche su alcuni aspetti alcune pretese del
Del federalismo fiscale
E continuava il ministro richiamando la raffinazione combustibili il tessuto di piccole e media impresa nell'agroalimentare nel tessile e nel calzaturiero nell'arredamento
Tutto un tessuto che la lotta per restare sui mercati con la forza dei propri prodotti
E della propria qualità naturalmente a questo si contrappone di solito il sud della politica e delle amministrazioni inefficienti è sprecone ma il Presidente Caldoro ci ha parlato
Del trend della
Della Campania
Anche io della mia Puglia potrei citare molti numeriche vi risparmierò in gran parte posso dire però che dal due mila sei la riduzione della spesa per il personale è stata assolutamente costante nella misura di circa dieci milioni all'anno così come se parliamo di trend
La riduzione della spesa complessiva per il funzionamento delle istituzioni
E la riduzione del livello di indebitamento
Nondimeno rischiamo di non essere considerati virtuosi perché non sappiamo ancora come saranno declinati i parametri di virtuosità
Nei decreti attuativi della manovra ai fini del Patto di stabilità anche su questo sono stati già
Aperti gli occhi dagli interventi precedenti e questo è è e sarà nei prossimi tempi con
Un punto cruciale è io credo di poter vantare anche la la qualità delle nostre politiche che in parte si esprime pure
I numeri politiche regionali tutte concentrate sui tre settori cardine della nuova programmazione comunitaria l'innovazione l'ambiente il welfare non voglio scendere troppo diciamo nel
Nel regionale ma il nostro Piano straordinario per il lavoro trecentoquaranta milioni di risorse con più di quaranta interventi rivolti è a una platea di oltre cinquantadue mila
Soggetti interessati è PIL più consistente programma progettato da una Regione italiana per creare nuova
Occupazione soprattutto di giovani donne e soggetti disagiati
Ma anche a salvaguardare i livelli di occupazione attuale attraverso percorsi di valorizzazione del capitale umano inteso come strumento per migliorare la competitività
Del sistema delle imprese e poi ancora quindici distretti produttivi molti dei quali operano in settori fortemente innovativi
Quali energie rinnovabili o B.O. edilizia quattro distretti tecnologici tra i quali
La Mecca la meccatronica
E si è parlato tanto di Energia io credo siano abbastanza noti i dati della Puglia
Ai primi posti delle classifiche nazionali relativi alla produzione di energia pulita nel due mila dieci la Puglia ha generato il ventidue per cento dell'energia eolica nazionale
Il tredici virgola quattro del fotovoltaico e il tredici virgola quattro
Dell'Energia dall'insieme di biomasse rifiuti solidi urbani biodegradabili Biocca biogas e violini quindi
Ma ancora la Puglia a
In qualche maniera molta anticipato diciamo intenti straordinari delle primavere arabe molto prima diciamo che
La peste democratica la chiamata De Filippo
Modificasse gli scenari della geopolitica e dell'economia mondiale la Puglia ha creduto concretamente nel Mezzogiorno come ponte verso il Mediterraneo
E i suoi nuovi promettenti mercati attivando un diffuso e qualificato partenariato territoriale attraverso centinaia di progetti di cooperazione alimentati da FIAT da finanziamenti europei
Mirando Sempre a coniugare virtuosamente le politiche di cooperazione territoriale istituzionale con l'internal azionari Zazie oneri del sistema produttivo pugliese
è infatti nel due mila dieci
Il nostro export è aumentato del venti virgola uno per cento
Il turismo è cresciuto del dieci per cento di e di questa quota circa la metà il diciamo circa il doppio
Cioè dice del diciannove per cento è cresciuto il turismo dall'estero il turismo
Internazionale e poi ancora il valore aggiunto nel settore dell'industria in senso stretto più tre per cento agricoltura silvicoltura e pesca più quattro virgola quattro per cento
E in questo settore si assiste anche ad un lieve incremento delle unità del delle lavoro non c'è dubbio non sto dicendo con questo che la Puglia sia il paradiso perché se guardiamo le cifre
Dell'occupazione non ci discostiamo dal resto del Mezzogiorno
Si poteva fare di più certamente che dubbio c'è ma non credo che questo sia predicava bile soltanto della Puglia o soltanto delle regioni del Mezzogiorno
Noi
Tutti credo di poter dire ma lo abbiamo sentito apprezziamo enormemente lo sforzo l'impegno
Profuso dal Ministro Fitto sulla fronte delle politiche di coesione nuova ha ricordato
Le varie articolazioni presidente Giannola ne hanno parlato i Presidenti di Regioni che hanno preceduto questo
Mio breve intervento ma non basta non basta se il tema della questione del superamento del divario territoriale non diventerà una sorta di filo rosso che unisce
Tutte le politiche pubbliche in campo economico e non solo anche qui questo è stato già detto ma evidentemente
Come dire
La mancanza di
Originalità sta anche a a testimoniare il fatto che
Si è tutti d'accordo su determinati punti
Cruciali su questioni di fondo e sono d'accordo gli analisti gli economisti esse sono d'accordo i politici la Svimez lo dice da tempo lo ha ripetuto nel Rapporto di quest'anno oggi lo hanno
Confermato un po'tutti non è il caso
Da parte mia di stare nuovamente ad argomentare le moltissime ragioni
Che fanno sì che il Mezzogiorno il recupero del Mezzogiorno sia la chiave di volta della ripresa
Economica dell'intero sistema Paese
Coesione e crescita sono un tutt'uno laddove la crescita non va riferita semplicemente al Mezzogiorno ma
All'Italia se non cresce il sud non cresce l'Italia
L'economia italiana avrà molto difficilmente speranze di ripresa se la politica tutta la politica di governo di qualunque Governo non solo la politica di coesione
Non assumerà questa consapevolezza della centralità del sud
A base delle proprie scelte delle scelte più importanti delle scelte decisive grazie
Assessore
Mentana RAI
Delle
L'assessore Mancini Regione calarmi Assessore al Bilancio
Di fare il suo intervento
Facevo prepagato
Quando un a dettagliata relazione ma
Assicuro tutti la
La consegno diciamo alla presidenza mi limito a inviare due capi di telegrammi
Il primo
Di
Felicitazioni e complimenti allo Svimez
Anche in questa occasione di presentazione del rapporto annuale ha avuto la capacità di
Comunicare alla vasta platea di uomini dell'Accademia dell'economia
Della politica una serie di
Dati di approfondimento e di analisi
Utili a tutti coloro i quali hanno a cuore il futuro degli del mezzogiorno
E colgo diciamo l'invito poi a
Come dire collaborare
Insieme evidenziando quanto
Agli iniziare da quest'anno Svimez Regione Calabria hanno prodotto grazie al lavoro in comune è stato possibile per la nostra Amministrazione già approvare nei tempi prestabiliti dalla legge il documento di programmazione economica e finanziaria della nostra
Regione
Certo a leggere
I dati le slide i numeri e c'è da
Come dire avveri una innalzamento della temperatura
E anche un momento della della depressione diciamo morale prima che
E economiche però
Come dire guai sarebbe se chi amministra la cosa pubblica
Iniziasse proseguisse la propria attività
Con una preoccupazione eccessiva
E da qui
Iniziale mio secondo te lo telegramma fatto di
Navigazione di seppur per flash per sintesi degli
Delle azioni che
In Calabria in questo questi quindici mesi di attività abbiamo posto in essere azioni alcune simboliche
Per la prima volta in quarantuno anni di regionalismo siamo stati in grado di approvare
Il Bilancio Bilancio di previsione del per il due mila e undici nei tempi previsti
Dalla dalla legislazione cioè entro il trentuno dicembre
E poi gli atti atti concreti
Che come riguardano o i fondi di fondi strutturali anche diciamo nel nelle rilevazioni svolte
Da
Una Giannola da Padovani da Bianchi è stato evidenziato come questa
Ingente quantità di risorse provenienti dall'Europa molto spesso le regioni del nostro Paese non sono viaggio su non sono in grado di spenderli a volte vero
Per quanto riguarda la Calabria
Nel passato era vero ma quando ci siamo insediati abbiamo trovato pubblicati i bandi che sono gli strumenti attraverso i quali voi si aggiunge si fa la spesa
Per il valore di centocinquanta centottanta milioni di euro se ci sono bandi che valgono diciamo così poco poiché difficile fare spesa
In questi quindici mesi di amministrazione ne abbiamo portati a compimento di bandi POR di procedure
Al momento ottocentocinquanta milioni arriveremo al fine del due mila undici
Con procedure per un miliardo duecento undici milioni insomma un'inversione
Di marcia importante significativa che è stata salutata positivamente dalla dalla Commissione europea anche dal Governo italiano e ringrazio
Anche in questa occasione il Ministro Fitto
Per il sostegno diciamo i pubblici apprezzamenti che insieme alla sua struttura hanno rivolto nei confronti del lavoro della nostra Regione abbiamo investito molto soprattutto
In bandi e procedure aventi ad oggetto nuove infrastrutture
In questo trovando anche e soprattutto perché non sud
Attuato dal Governo su impulso determinato del Ministro Fitto che in Calabria porterà un miliardo e trecento milioni di nuove infrastrutture
Abbiamo disegnato insieme non percorse una traiettoria importante l'augurio conclusivo
Per parte mia e che
Anche grazie a questo lavoro i tanti segni meno presentati oggi in prospettiva
A medio forse lungo termine possano trasformarsi in segni positivi vi ringrazio
Grazie a lei assessore Mancini
E al dottor Vito Santarsiero che è responsabile del Mezzogiorno dell'ANDI rappresentando uno dei terreni ringraziare lo Svimez per aver voluto quest'anno ascoltare anche la voce dei comuni e il ringraziamento
Dell'ANCI per il resto
Condivido anch'io una giornata sicuramente importante e le rendiamo merito nella misura in cui
Noi saremo in grado di fare un'analisi un'analisi lucida rigorosa
Concludo a dei dati che lo Svimez ci ha meritoriamente presentato personalmente pur in presenza delle tante luci di cui pure brilla
Il sud non riesco francamente a trovare elementi di ottimismo sarà che rappresento quella
Mondo di amministratori che in questi giorni ha difficoltà ad aprire asili-nido mense a dare le palestre a mettere a disposizione trasporti ha detto dati a fare manutenzione urbana mantenere gli impegni presi con i nostri contratti perché anche laddove le risorse sono disponibili non riusciamo a spenderle creando diseconomie gravi con il
Patto di stabilità
Sarà per tutto ciò e per i dati che ci sono stati presentati ma francamente non riesco a guardare con molta fiducia future mezzogiorno lo abbiamo visto io lo abbiamo visto è in una crisi gravissima
In condizioni terribili ma abbiamo anche compreso in maniera chiara che oltre all'a mezzogiorno in crisi l'intero Paese
Un Paese che nel due mila otto e due mila nove con il Centro-Nord più del sud arretra più del doppio dell'arresto dell'Europa che è quando risale nel due mila dieci cresce meno della metà quindi l'Italia lo ha detto e lo al Presidente della mia Regione Veneto non è più duale ma non soltanto
Per motivi culturali per motivi storici o per motivi politici
Non lo è perché non c'è più un centro nord dove le cose vanno bene dove basta poco per rimettere in moto l'economia e non c'è più un nel sud dove non c'è nulla da fare perché tutto e per dovuto i due sistemi sono molto più legati molto più correlati quando crescono crescono insieme quando dei crescono dei crescono insieme certe vissuto subisce di più la crisi
Ha impatti sociali terrificanti questo perché diciamolo con chiarezza sono note ce lo dice lo Svimez abbiamo una carenza terribile di infrastrutture
Ci mancano le cose necessarie per lo sviluppo in tutti i settori basterebbe andare a leggere del rapporto pagine che sono di una chiarezza
Estrema e qui non possiamo non sottolineare
Il dramma che abbiamo subito con il quadro solo strategico nazionale due mila sette due mila sedici tredici che è rimasto completamente inattuato
Vedete i fondi FAS quei cinquantasei miliardi che non sono arrivati non solo hanno fatto mancare una gamba di quel quadro strategico nazionale ma ci hanno indotto ad utilizzare
Il ponte straordinari quelle che dovevano essere aggiuntivi quelle dell'Europa come fondi ordinari non solo li abbiamo utilizzato come fondi ordinari ma non le abbiamo utilizzato in funzione di politiche ben definite in funzione di un po'e hanno li abbiamo utilizzato con il meccanismo delle opere equivalenti Ida poter rendicontare allora in Europa le abbiamo utilizzate per fondi ordinarie però quelle non inserite in un adeguato piano questo è un elemento che ci ha fatto cadere di un ordine di grandezza nelle politiche di sviluppo Pelillo mezzogiorno ed è qui una delle grandi cause per cui oggi viviamo in questa condizione
Di grandissima difficoltà per superare questo abbiamo bisogno di una cultura nazionale diversa che non abbiamo
La cultura nazionale che abbiamo visto presentata due sere fa in televisione in Germania quando un Paese decide di considerare la parte più debole dei vuole un elemento di opportunità di crescita e di sviluppo ed investe investe tantissimo Pina parla diventare il motore dell'intero sviluppo nazionale
Non è questo purtroppo non c'è e noi viviamo invece una condizione per cui c'è un pezzo del paese ci sono forze politiche rilevanti che considerano il sud un peso qualcosa dove non investire come elemento per cui non si riesce a guardare
Compito ulcera al nord io dal Ministro Fitto è straordinario del suo impegno o fare Presidente del Consiglio perché farebbe bene per il Sud ma il solo e solo
No
Raffaele ascolta
Ma è solo io direi
Noi dobbiamo portare queste nostre considerazione a Milano dobbiamo ragionare non con il Ministro Fitto che sappiamo che ci ascolta e poi
Fa le sue difficoltà nel Governo dobbiamo parlare con Tremonti con il Presidente Berlusconi dobbiamo confrontarci a Milano
Con le strutture di ricerca del nord altrimenti
Cioè siamo nel nostro chiuse non ci aiuta come potremmo risolve il problema vengo anche ai Comuni rapidamente ci a in una situazione nella quale non si guarda al sud come sviluppo l'unica alternativa e guardare a politiche nazionali che possono aiutare anche su l'Italia quando appuntato sui territori quando ha puntato sul decentramento vero quando abbiamo fatto non
Il federalismo di facciata e da prese in giro come quello che stiamo subendo in queste in questi mesi ma quando abbiamo fatto il federalismo vero
Con una grande stagione di decentramento e di strumenti a disposizione dei territori pensiamo la stagione dalla programmazione negoziata
Non solo l'Italia è cresciuta perché sono cresciuti i territori ma il Sud è cresciuto più del resto del Paese novantanove due mila due mila uno l'Italia cresceva rete vede tre per cento il sud cresceva più del nord potremmo puntare su questa stagione ma anche questa stagione anche questo elemento di politica in questo momento purtroppo ci viene meno perché la stagione del federalismo nel nostro Paese
è una stagione che non è partita nel mentre lo stesso rapporto Svimez dice
Che laddove dove è che abbiamo avuto le migliori performances nel Mezzogiorno lo dice in maniera chiara le migliori performance ed abbiamo avuto quando abbiamo utilizzato i fondi europei i fondi di coesione negli assi città
Ci sono numeri elevatissimi a riprova che quando si fonda sul territorio quando si punta sulle realtà locali sugli enti locali
Se i comuni l'Italia cresce guardate le dobbiamo risolvere questo problema perché l'Europa sta correndo le politiche di coesione investono sui territori investono sulle aree urbane e noi non riusciremo a cogliere la straordinaria opportunità
Di ottocento miliardi di euro l'anno che l'Europa
Investe sulle aree urbane continuando con politiche contro i comuni e contro il Mezzogiorno se riusciremo a dare una svolta vera che in questo momento caro ministro non riusciamo ad intravedere se riusciremo a dare uno score
Ore partendo
Da noi partendo da sud cercando di far comprendere questi elementi all'intero Paese nell'interesse del Paese probabilmente riusciremo Arre invertire il cammino altrimenti il prossimo anno e quello successivo come successo tre anni fa continueremo a parlare di numeri negative ci accapiglieremo a qualche elemento positivo qualche luce viabilità del sud per pensare che ce la facciamo ma i numeri ci condannano siamo una regione d'Europa nella crisi più spaventosa o comprendiamo ciò diciamo o altrimenti ci prendiamo in giro
Ora la parola al Ministro Fitto
Grazie io
Cercherò di essere rapido anche per non infliggere all'uditorio un'ulteriore lungo intervento perché mi rendo conto che i lavori odierni sono stati molto lunghi articolati
Ringrazio la Svimez per l'invito e per l'occasione che ci viene data anche oggi come negli altri anni
Di poter riflettere discutere su dati cifre e valutazioni che certamente aiutare una riflessione ringrazio anche tutti coloro i quali nei loro interventi hanno richiamato non ultimo
L'amico Santarsiero e che non non mi fa un regalo in questo periodo perché andare a caricarsi l'onere di una tale responsabilità al momento così complesso penso che non sarebbe
Un onere non sarebbe soprattutto un regalo ma al di là delle battute io penso che sia molto importante
Fare cercherò di farlo una riflessione meno politica consentitemelo e più di merito
E parto da un dato se noi risolvessimo il problema individuando in modo circoscritto agli ultimi anni il problema del Mezzogiorno
E quindi alle carenze eventuali dell'attuale Governo e i condizionamenti politici del problema
Secondo me
Avremmo un compito molto semplice nel senso che riusciremmo molto chiaramente facilmente ad individuare enucleando il periodo in questione e ragionando in una prospettiva siccome tutti sappiamo che non è così
E tutti sappiamo che i problemi dei quali noi parliamo sono problemi che nascono da molto lontano
E ce lo ricorda anche molto opportunamente il Presidente della Repubblica questa mattina nel suo messaggio collegato anche alla circostanza della celebrazione dei centocinquanta anni dell'Unità del nostro Paese io penso che
Ne avremmo bisogno di un'analisi di una diagnosi e di una terapia che siano maggiormente collegate alle reali possibilità ma che parta e io lo faccio a partire da me stesso dal Governo da una profonda autocritica
Perché se noi anche qui individuando le responsabilità e stigmatizzando e attribuendo le ad un livello istituzionale e chiamando ci tutti fuori perché mi sembra di capire che ci sia una diagnosi e alla quale va tutto bene rispetto alla condivisione il quadro e disastroso però ognuno ha fatto la sua parte tranne qualcuno se così fosse sarebbe ancor più semplice il ragionamento che abbiamo di fronte
Ma anche questo purtroppo non è così
Perché perché non abbiamo la necessità secondo me lo dico
Condividendo molti degli elementi che emergono dalla rapporto della Svimez che condividendo anche la parte
Costruttiva che viene individuata e che come lo scorso anno cercherò di fare anche quest'anno può essere utile ricca di spunti per l'azione che il Governo
Deve portare avanti però penso che sia
è necessario anche
Uscire da una logica nella quale rischiamo di essere soffocati quando si parla nel Mezzogiorno da decenni di un eccesso di diagnosi e di una carenza di terapia e dovremmo cercare di concentrarsi sulla parte
Della terapia perché la parte sulla quale dobbiamo necessariamente cercare di avviare sulla base di un'approfondita analisi che non ci manca anche le soluzioni e va bene che ne abbiamo di fronte prima con una battuta
Quando si è parlato delle cifre del quadro strategico nazionale ho detto quando si parlava dei centoventicinque miliardi di euro che non sapremmo come spenderli
E purtroppo noi viviamo una contraddizione che non possiamo nasconderci dietro di noi non possiamo nascondere dietro un dito
La contraddizione che se noi parliamo oggi
Di un quadro nel quale il perimetro giorno verrebbe penalizzato per una carenza di risorse
Tutto questo funzionerebbe se noi avessimo una situazione nella quale
Non correremmo i rischi che purtroppo corriamo di disimpegno di risorse comunitarie sui quali stiamo facendo una corsa contro il tempo
E non avremmo le difficoltà che sono emersi in un lavoro molto positivo che anch'io voglio rimarcare che abbiamo realizzato con le regioni rispetto
All'utilizzo delle risorse FAS della precedente programmazione laddove abbiamo verificato come
Purtroppo ingenti interventi ingenti risorse erano state programmate ma che poi magari non ha trovato la capacità
Di una loro attuazione concreta
Così come mi permetto sommessamente di ricordare ma anche qui non per polemica lo dico proprio per
Un ragionamento sereno che deve aiutarci data la delicatezza la difficoltà del momento che le questioni collegate alla quantità di risorse vanno anche collocate
Nei nel momento nel quale queste discussioni vengono fatte ora ne possiamo anche richiamare il quadro strategico nazionale
Fatto dando agli anni a cavallo al due mila cinque due mila sei una fase di ripresa economica di crescita una fase completamente differente alla quale sono state allocate
Ingenti risorse all'interno del quadro strategico nazionale su una previsione molto pluriennale e molto spalmata nel tempo evidente che
Se cambia il mondo e qui magari qualcuno potrà anche individuare una responsabilità tutta nostra nel cambio del mondo e sono opinioni rispettabilissime per carità
Ma se cambia il mondo possiamo continuare a ragionare con i numeri era logica programmatoria
Di cinque sei anni fa nel momento nel quale è stata fatta sono state fatte le scelte io penso di no penso che dovremmo ragionare su due livelli che sono due livelli molto importanti non solamente quello relativamente negativo
Alla quantità ma anche soprattutto quello relativo alla qualità della spesa tema sul quale dobbiamo lavorare insieme
Io penso che in quest'anno perché mi piace anche ri avendo avendo avuto la possibilità di partecipare per molti anni alla presentazione di questo rapporto e avendo sempre attribuito grande rilievo e attenzione a questo rapporto perché obiettivamente come
In più circostanze ci siamo detti un momento nel quale
Si discute si parla seriamente con dati analisi con un lavoro che non è un lavoro occasionale ma un lavoro molto importante e imponente che mette in campo anche una valutazione dal sul fronte
Della ricerca e l'approfondimento e che quindi va valorizzato per quello che
Ma è un lavoro al quale noi faremmo torto se non lo inserissimo in una riflessione più ampia e soprattutto non lo inserissimo con alcuni obiettivi sui quali dover continuare secondo mio punto di vista a stabilire anche una metodologia lo scorso anno
Questa metodologia veniva indicata nel rapporto io penso che da allora ad oggi il rapporto e vi ringrazio per questo lo riconosce
Un percorso comune è stato messo in campo
I Presidenti di Regione e l'hanno ricordato a me piace sottolinearlo perché e l'unico elemento che può dare delle risposte dal punto di vista istituzionale perché come dicevo siccome non è possibile o credibile pensare che
Nel dibattito ci si chiami fuori rispetto alla parte della responsabilità immaginando che questo cerino si spenga in mano solo a qualcuno se non siamo nella condizione di difficoltà evidentemente c'è un sistema complesso
Che ha una serie di problemi in questo senso e
Il tema della coesione istituzionale ancor prima che quella territoriale e uno degli elementi fondamentali allora io penso che sia
Molto utile alla causa del Mezzogiorno evitare una logica di contrapposizione se vogliamo cercare di concentrarci sugli obiettivi e sulle
Teorizzazione e per individuare una forma di coesione istituzionale
In questo anno
Un lavoro partito con grande diffidenza nel rapporto fra Regioni e Governo
Si è andato via via sviluppandosi molto positivamente e oggi io penso che possiamo dire affermare così come hanno fatto tutti voi per le quali mi hanno preceduto e li ringrazio per questi per questo che abbiamo le condizioni per poter lavorare bene
Su un meccanismo che va
A individuare quelli che sono i problemi principali il primo problema
E quello collegato ad una programmazione come dicevo individuata con modalità quantitative e qualitative forse fuori dal contesto nel quale noi ci muoviamo e soprattutto una programmazione che
Guardava in alcuni casi non dico in tutti i casi in molti casi guardava ad una idea che è andata di avviare a di canto si col tempo e che è un altro tema che dobbiamo avere il coraggio di dire che la spesa straordinaria
Non tanto per carenza di quantità di risorse ma quanto per una sorta di assuefazione culturale potesse essere uno strumento che andava sostituire la la spesa ordinaria intesa con come le modalità
Di spesa di interventi che sono previsti basta leggere molte delle misure dei programmi comunitari e una parte di interventi delle risorse FAS per evidenziare questo dato in questo contesto io penso che sia
Molto importante cercare
Di cogliere alcuni aspetti gli aspetti sono quelli che il rapporto e indica
E sono stati alla base di un lavoro che abbiamo realizzato in questo periodo il primo punto
Come poter immaginare degli obiettivi chiari gli obiettivi chiari sono quelli che abbiamo insieme inserito all'interno del Piano per il Sud che punta ad alcuni grandi obiettivi alla concentrazione degli interventi
E chiaro come possibilità e come strumento fondamentale quello di uscire da una logica che la logica che purtroppo ha caratterizzato troppo spesso coll'all'idea della deresponsabilizzazione
Gli interventi nel Mezzogiorno
Quando ne abbiamo iniziato perché perché a me piace fare esempi concreti
La verifica degli interventi FAS trovando
A secondo delle Regioni ed e con differenze questo è un fatto che va sottolineato perché poi il Mezzogiorno non è tutto uguale i territori sono differenti e anche a livello amministrativo ci sono differenze che vanno opportunamente rimarcate perché se no
Rischieremmo di fare un ragionamento che mette tutto insieme e chiede un aggiornamento sbagliato invece le buone pratiche che emergono sempre di più sono degli strumenti utili da valorizzare perché su questo si possa continuare a lavorare anche come esempio come modalità da allargare l'intero contesto del Mezzogiorno che cosa l'abbiamo verificato abbiamo verificato che
Alcuni interventi
Erano presenti in diversi strumenti di programmazione del vecchio POR vecchio fa se non lo può apre nuove FAS perché magari in qualche caso non erano nemmeno stati attivati è un tema questo io penso di sì
è un tema che ci indica una priorità
Che è quella della responsabilità quando ne abbiamo varato il decreto legislativo che viene richiamato mi fa piacere
In attuazione del federalismo ridefinendo le modalità e soprattutto di strumenti per la spesa all'interno del contesto e le regioni del Mezzogiorno l'abbiamo fatto
Soprattutto perché su questa questione della necessità di stabilire chi
Dovesse fare che cosa
Perché uno degli elementi che emergeva quando abbiamo fatto questa verifica e monitoraggio delle risorse FAS che
Una strada non è realizzata per diverse di veri di responsabilità però alla fine nella interlocuzione fra i diversi livelli istituzionali la colpa era o del Ministero dell'ANAS o della Regione della Provincia del Comune di una valutazione di impatto ambientale una serie
Diverso di ragioni
Il contratto istituzionale di sviluppo che noi nei prossimi giorni
Sottoscriveremo con i Presidenti di Regione per dare attuazione al lavoro fatto nella delibera CIPE del tre agosto a lo l'obiettivo di mettere in campo un quadro chiaro e preciso di regole
Di soggetti responsabili e di tempi con
Una soluzione che è quella del potere sostitutivo laddove chi assume firmando il contratto istituzionale di sviluppo uno strumento
Così chiaro come al quale ho fatto riferimento assume delle responsabilità
Se non dovesse rispettare queste responsabilità avrà chi subentrerà rispetto a questa stessa responsabilità non è un tema di polemica è un tema di chiarezza rispetto anche alla capacità di realizzare questi interventi
E il lavoro che ne abbiamo fatto sulla delibera delle infrastrutture che richiamava prima il Presidente De Filippo che hanno richiamato anche gli altri rappresentanti del lavoro molto articolato che ha portato delle modifiche sostanziali vogliamo dire che
I
Par FAS cioè i piani attuativi regionali previsti dal livello regionale prevedevano una percentuale di risorse da assegnare alle infrastrutture pare a quella che abbiamo assegnato con la delibera del tre agosto no
C'è una percentuale molto più bassa e c'erano all'interno di questi strumenti altri obiettivi
Quanto meno discutibili da verificare l'idea di procedere pre grandi obiettivi e con la concentrazione di risorse è stata un'idea condivisa con i Presidenti di Regione che
Sta portando dei risultati se è vero come è vero che in questa settimana io mi auguro ci possa essere una seconda delibera
Da portare al CIPE che individua di interventi sul fronte dell'università della ricerca
Dal punto di vista sia infrastrutturale che dei poli di ricerca altro intervento realizzato non casualmente
Ma con la convocazione di tutti i rettori di università del sud col confronto con i presidenti di regione con un confronto condiviso tre Presidenti di Regione elettori l'università e quindi con lo strumento della delibera CIPE che fa sintesi di questo tipo di intervento
Vogliamo dire che su un tema così delicato e importante
Vi erano all'interno dei vecchi strumenti di programmazione la stessa percentuale che ci sarà con l'assegnazione di questa delibera assolutamente no cosa voglio dire con questi esempi voglio dire che stiamo procedendo
Con un percorso che deve darci un mettere in campo un meccanismo
Chi è realmente possa incidere positivamente sui meccanismi di spesa e che soprattutto possa intervenire anche sul dibattito più ampio che il rapporto richiama
Ma che oggi forse abbiamo discusso molto poco che è quello del futuro della politica di coesione che è un tema molto delicato nel quale noi non portiamo solamente la forza che io mi auguro sia unitaria del sistema Paese
Che rivendichi la dimensione quantitativa delle politiche di coesione all'interno dei bilanci e l'Unione europea
Che faccia sì che l'anomalia italiana Paese contributore netto che ha un interesse diverso da quello degli altri grandi Paesi possa emergere in modo molto chiaro con una strategia unitaria dell'intero livello istituzionale
Ma che su questo ci sia un biglietto da visita importante il biglietto da visita importante e quello della credibilità
E se noi combattiamo fra mille difficoltà sull'utilizzo delle attuali risorse nel mentre si discute il futuro delle Bilancio
L'Unione europea io temo che rischieremmo di non avere una forte credibilità su questo e dobbiamo lavorare soprattutto perché queste questioni e questi temi sono temi che hanno una valenza e un interesse strategico nazionale
Che dobbiamo cercare di mettere in campo rispetto anche agli obiettivi
Che sono indicati all'interno del rapporto e che dovremo portare avanti tra io personalmente immagino
Un livello di confronto e che metta da parte le contrapposizioni come ho detto all'inizio lo voglio ribadire
Se non avessimo
La soluzione nella individuazione di alcune responsabilità sarebbe tutto molto più semplice tre sapessimo
Che in un determinato periodo sono stati prodotti dei risultati negativi e che ci sono delle responsabilità chiare precise su questo agevoleremmo di molto il compito che abbiamo di fronte ma così non è
Era su questo punto io vorrei insistere perché è un punto sul quale abbiamo la necessità di proseguire questo lavoro l'anno scorso si parlava della necessità di una Conferenza straordinaria
Per il Mezzogiorno abbiamo individuato una soluzione intermedia possibile che è quella della sessione speciale all'interno della Conferenza Stato-Regioni sulle sui temi del Mezzogiorno che è quello un luogo da aprile alle parti sociali
Da
Avere come luogo di confronto anche soprattutto con coloro i quali a partire dalla Svimez
Lavorano su questi temi per mettere insieme una valutazione che possa portarci ad una seconda riflessione che voglio accennare
Che è quella collegata ai temi dell'uso delle risorse europee anche su questo l'abbiamo fatto sul FAS in passato lo voglio fare anche oggi la premessa
Le scelte vanno fatte in perfetta sintonia con i Presidenti di Regione le risorse vanno spesse nel territorio nel quale sono state attribuite ma sugli obiettivi
Vogliamo aprire una riflessione
O pensiamo che anche il secondo triennio di questa programmazione possa andare nella direzione del primo
Ci rendiamo conto tutti che abbiamo la necessità di modificare sostanzialmente questi meccanismi per comprendere come il tema probabilmente non sia tanto
Quello delle risorse aggiuntive ma sia quello di creare le condizioni per spendere bene quelle che ci sono prima di aprire un confronto che un contenzioso sulle risorse aggiuntive a questo il tema
Di fronte al quale noi ci troviamo e su questo tema dobbiamo cercare di recuperare un fattore fondamentale che è quello della credibilità
Perché sinceramente
In questo rapporto ci sono una serie di dati inoppugnabili dal punto di vista tecnico che rappresentano un trend
Complessivo del Mezzogiorno che in un quadro generale così difficile e complesso a livello internazionale e nazionale evidentemente evidenzia in modo ancor maggiore per il Mezzogiorno questa situazione però
Abbiamo al tempo stesso in questo contesto la necessità
Di mettere in campo un'azione che possa valorizzare
Le buone pratiche gli aspetti positivi
Perché diventa difficile raccontare al Paese che va tutto male in modo totale e sostanziale ed evidenziare solo gli aspetti negativi e poi al tempo stesso immaginare che sia della capacità la credibilità
Di rapportare una politica che sia concreta nell'utilizzo di queste risorse
Il fattore credibilità al quale facevo riferimento è un fattore che viene analizzato anche
Sul dibattito che abbiamo sul futuro delle politiche di coesione ed è un tema sul quale abbiamo bisogno di ricordare alcuni elementi il nostro Paese non ha
In passato ha avuto problemi dal punto di vista della spesa
Dal punto di vista dei grandi numeri rispetto ad altri Paesi europei non è vero il luogo comune che viene
Spesso rappresentato che le risorse non vengono spesi
è vero questo il tema di cui discutere che magari le modalità di spesa e la qualità della spesa in molti casi è fortemente opinabile e questo è il tema sul quale dobbiamo cercare di lavorare in modo molto serio mettendo in campo quella
Coesione istituzionale io ho iniziato con quello con quello vuol definire che ha fatto parte integrante del lavoro che in questi mesi ci ha portato a dei momenti positivi nei momenti positivi che sicuramente hanno avuto un'interlocuzione
Con me da parte dei Presidenti di Regione ma non è un dato io vi ringrazio per i riconoscimenti personali
Ma è un dato collegiale seppure all'interno di una discussione all'interno del Governo ma quello che conta sono i provvedimenti i provvedimenti sono quelli che si stanno approvando in questo senso
Però su questo tema e necessario
Mantenere questo livello di coesione per recuperare una forte credibilità e mettere in campo un'azione che possa concretamente darci una prospettiva su questi obiettivi
Si parla quest'anno del tema dell'Agenzia per lo sviluppo
Così come lo scorso anno siamo giunti poi al tema della sessione che a breve riuniremo e per dare attuazione concreta a questo alle questioni sollevate all'epoca si parla del tema dell'agenzia
Premesso che anche qui si procede per luoghi comuni
La Cassa per il Mezzogiorno evoca disastri e questo è un errore di fondo perché la Cassa del Mezzogiorno a una stagione eccellente positiva di cui oggi ancora beneficiamo e poi c'è una stagione negativa degenerativa
E fa specie il fatto che e si ricordi la parte negativa come spesso accade demolendo o dimenticando la parte positiva
Non abbiamo un tema che non è un tema di contrapposizione fra livelli istituzionali è un tema di dialogo e di coesione fra livelli istituzionali su come riuscire a spendere bene meglio queste risorse su come valorizzare
La funzione il ruolo delle Regioni insieme alle attuali strutture che esistono a livello nazionale
Che hanno bisogno
Di essere coordinate
Se oggi abbiamo avuto la capacità di avviare questo meccanismo questo percorso su alcuni esempi dobbiamo rafforzarlo perché se noi rafforziamo questi meccanismi possiamo mettere in campo e chiudo con quest'ultima riflessione
In modo molto tranquillo ma è chiaro anche il meccanismo delle premialità e delle penalità
Pochi lo sanno le cifre non sono rilevantissime
Ma già il meccanismo inserito con la delibera CIPE che prevede gli impegni al cento per cento entro il trentuno maggio e la spesa via via andando nemesi processi a partire dalla prossima verifica al trentuno ottobre ha prodotto alcuni disimpegni
E riassegnazioni il che vuol dire che il meccanismo della premialità e della penalità cioè della responsabilità è un meccanismo positivo
Che ha portato seppur per cifre come dicevo non rilevanti su alcuni programmi penso a quello dell'istruzione
Il rapporto su questo ci dà uno spaccato di quanto c'è bisogno di investire nel Mezzogiorno
Ci ha portato dei PIT dei risultati già importanti dobbiamo cercare di lavorare insieme perché non ci sia solamente un meccanismo di premialità e di penalità ma che si colga e si comprenda come
I temi che emergono dalla diagnosi devono diventare dei grandi obiettivi sui quali concentrare la spesa avendo il coraggio
A trecentosessanta gradi di intervenire modificando alcuni alcune voci di spesa che sicuramente sono molto distanti
Da quelli che sono gli intenti che generano queste risorse che le assegnano questo dobbiamo dircelo con altrettanta chiarezza chiudo
Su un tema che ha richiamato anche il Presidente Caldoro che sta a cuore a tutti i Presidenti di Regione anche al presidente sceicco della Basilicata che come a me piace chiamarlo a un livello
Di qualità e di azione determinato anche non solo dalla capacità amministrativa ma anche da questo grande potenzialità sul suo territorio
Ma di aver abbattuta abbiamo il tema del patto di stabilità nessuno scappa da questa questione però anche qui
Come in altre circostanze abbiamo dieci alcune verità
Nella manovra è stato inserito un emendamento sul quale lavoreremo lavoreremo con tutti gli strumenti utili e positivi non è semplice abbiamo un livello di confronto anche a livello europeo con la Commissione europea
Vorrei ricordare che tutte lavoro messo in campo in questo anno con questi risultati seppur con alti e bassi però
Nella interlocuzione istituzionale non ha visto la mente emergere il dato positivo Regioni e Governo ma anche il triangolo positivo Regioni Governo Commissione europea direttamente anche con il commissario europeo il tema del patto di stabilità qui una premessa
Dobbiamo dircela e che diciamo non può essere omessa
Il tema è patto di stabilità va chiarito rispetto a cosa lo voglia tappe agiamo al motivo per il quale vogliamo intervenire sbloccarlo
Non certamente
Per immaginare l'idea dell'utilizzo della spesa corrente
Perché se poi noi immaginiamo di modificare la quota del patto di stabilità ad un ad un ente x
E nei primi sei mesi dell'anno questo ente impegna e copre la sua quota esclusivamente o quasi sempre con la spesa corrente e inserisce nel proprio bilancio
Quindi preventivo la quota per i cofinanziamenti sul fronte di investimenti molto bassa qualche volta inesistente evidentemente parliamo di un tema che non ha il risultato è l'effetto positivo al quale ci richiamiamo se invece il tema è
E su quello ci concentriamo
Come poter utilizzare le risorse che rischiano di non potere essere utilizzate sul fronte degli investimenti abbiamo abbiamo
Il riferimento ai FAS in modo particolare e le quote di cofinanziamento
Sui fondi comunitari abbiamo un tema sul quale dobbiamo lavorare bene insieme dobbiamo farlo
Con un meccanismo non semplice perché come è noto non ci riguarda esclusivamente che riguarda un tema dell'attuazione dell'articolo cinque bis che ha anche
Una serie
Di articolazioni non è certo non solamente collegata al tema delle risorse
Quei europee ma che riguarda anche ampliando uscendo dai confini delineati dal cinque bis anche un dibattito che si è aperto con altre regioni quindi un tema anche abbastanza complesso però
è un tema sul quale necessariamente bisogna concentrarsi perché è un tema sul quale poter dare poi una piena attuazione agli obiettivi che noi indichiamo all'interno sia delle delibere CIPE sia dei provvedimenti successivi sui quali stiamo lavorando
Questo deve essere
Oggetto di uno dei punti centrali che all'interno della sessione che a breve terremo della conferenza su questi temi e all'interno della strategia dei provvedimenti che io penso debbano riguardare anche la legge di stabilità
Perché se sulla legge di stabilità
Saranno inseriti dei provvedimenti collegati quindi con con corsia preferenziale io penso che questi temi la sintesi di questi temi possano e debbano essere
Punti sui quali concentrarsi per un provvedimento che possa essere fra i collegati alla legge di stabilità su questo c'è da lavorare non è semplice sono temi molto difficile molto complicati
Ma sono temi che sono tanto difficile quanto lo erano quelli delle interlocuzioni iniziale che lo scorso anno attivammo sul FAS se abbiamo su quel percorso compiuto passi in avanti ne stiamo compiendo degli altri pur nella consapevolezza
Per la difficoltà del momento io penso che la strada sia quella
E il lavoro di collaborazione che ha superato lo steccato dell'appartenenza politica e che io mi auguro prosegue in questa direzione
E il lavoro da realizzare perché in questo modo noi mettiamo in campo una proposta molto più forte della polemica politica che non serve a nessuno che dà la possibilità anche di poter realizzare concentrare questi interventi
L'immagine che io ho negli occhi con questa voglio chiudere
E quella della
Delibera CIPE approvata il tre di agosto a Palazzo Chigi quando erano presenti tutti i Presidenti di Regione
Lì che condividevano e che hanno espresso una valutazione positiva su quel provvedimento
E che hanno visto dare trovare all'interno di quella delibera la risposta a quelle che erano le esigenze e problemi gli obiettivi del proprio territorio sarà questo meccanismo lo portiamo avanti presidente Giannola io so che lei su questo insiste spesso
Sul Piano Sud sulla ricerca dell'anima c'era una famosa canzone che parlava di bello senz'anima una dobbiamo lavorare perché si possa realizzare un percorso all'interno del quale costruire anche
Un percorso che amplia il confronto e che dia un contributo nella direzione di darci anche un'anima se vogliamo
Su questo terreno trovare luogo e modalità di confronto però l'animale da dare al Piano per il sud della sua attuazione i provvedimenti da realizzare
Hanno bisogno di una concretezza operativa che fatta dalle difficoltà quotidiane e dal lavoro che insieme dobbiamo cercare di fare
Il messaggio che deve uscire dal giornate come questa
E
Spero che non sia negativo perché dovrebbe essere un messaggio positivo
Perché diversamente rischiamo di comunicare all'esterno perché ancora una volta ci piangiamo addosso sui nostri guai senza individuare quelli che sono di strumenti operativi su quali rilanciare la nostra azione e allora se vogliamo
Far sì che questo rapporto abbia un senso profondo e possa anche guidarci nelle scelte dobbiamo insieme cercare di cogliere questi aspetti positivi e tradurli delle buone pratiche che quotidianamente insieme dobbiamo portare avanti e sono convinto che
Lavoro che la Svimez ha fatto e che soprattutto farà mi auguro al nostro fianco in questo tavolo
Nel quale tutti insieme siederemo per individuare queste soluzioni possa essere sarà un lavoro utile e positivo per il Mezzogiorno e quindi per il nostro Paese grazie
Grazie Ministro Fitto ovviamente diamo la piena disponibilità a una sua indicazione come questa conclusiva grazie a tutti