26 GEN 2012
intervista

Sul concetto di volto nel figlio di Dio: Bellavite e Garrone commentano l'opera e le contestazioni.

INTERVISTA | di Emiliano Silvestri - Milano - 20:15 Durata: 33 min 11 sec
A cura di Guido Mesiti
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Il cattolico portavoce di "Noi siamo Chiesa" e il professore della facoltà valdese di teologia commentano l'accusa di blasfemia, la risposta del Vaticano e della curia arcivescovile di Milano e il concetto di libertà di espressione nelle democrazie liberali.

"Sul concetto di volto nel figlio di Dio: Bellavite e Garrone commentano l'opera e le contestazioni." realizzata da Emiliano Silvestri con Vittorio Bellavite (portavoce nazionale: "Noi siamo Chiesa".), Daniele Garrone (professore della Facoltà valdese di teologia di Roma).

L'intervista è stata registrata giovedì 26 gennaio 2012 alle
ore 20:15.

Nel corso dell'intervista sono stati trattati i seguenti temi: Castellucci, Cattolicesimo, Chiesa, Cultura, Laicita', Milano, Polemiche, Religione, Spettacolo, Teatro, Teologia, Valdesi.

La registrazione audio ha una durata di 33 minuti.

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  • Vittorio Bellavite

    portavoce nazionale: "Noi siamo Chiesa".

    Nessuna oscenità e nemmeno offesa alla religione; cè il volto incombente del Gesù di Antonello da Messina. Lo spettatore può essere portato a rifiutarlo o ad accettarlo come soluzione. Al termine il volto si strappa e viene coperto da un liquido scuro; manifestazione difficile e difficilmente interpretabile; non però offensiva. La scritta: "Tu sei il mio pastore", prime parole del salmo 23; riprenderlo esprime il messaggio del Cristo. D'altra parte l'apparizione della scritta "non" compare solo un attimo e poi resta in ombra e si legge a fatica. Elemento che dà problematicità allo spettacolo: l'interpretazione è lasciata allo spettatore. La fede e il dubbio. Mancanza di professionalità del portavoce della sala stampa vaticana; vaticano e curia di Milano hanno subito la pressione della destra cattolica e sono incorsi in un grave infortunio. La libertà di coscienza e di espressione, la tolleranza, e il Concilio Vaticano II. La distinzione buoni-cattivi è propria di una cristianità superata a cui credono quelli che hanno manifestato in Piazzale Libia. Libertà di coscienza e diritti dell'uomo; frutto di un'illuminismo che la Chiesa Cattolica ha combattuto a lungo e che ora, in parte, fa propri.
    20:15 Durata: 16 min 15 sec
  • Daniele Garrone

    professore della Facoltà valdese di teologia di Roma

    Blasfemmia, vista che la cristianità che ha colpito nella sua storia; a partire dal Codice di Giustiniano (529, 534) chi si riteneva offendesse Dio con la condanna penale, è parola sinistra e minacciosa; espressione di una mentalità che ha piagato l'Europa fino all'avvento delle democrazie liberali. Pericoloso avallare l'idea che le libertà moderne siano un portato della civiltà cristiana; è modello scoperto come rimedio che ci permetteva di uscire dal clima di guerre di religione; una conquista raggiunta dopo lo spargimento di fiumi di sangue. Reazione di basso profilo del Vaticano: un colpo al cerchi e uno alla botte. Al di là della questione particolare c'è la visione (così si può leggere la beatificazione congiunta di Pio IX e Giovanni XXIII) mirabilmente rappresentata dall'attuale Papa. Stessa prudenza della Curia arcivescovile di Milano; va chiarito però il richiamo alla dimensione sociale della libertà di espressione. Anche tra cristiani un dissenso radicale di posizione può apparire all'altro come blasfemia. Libertà di coscienza ed espressione è alla radice della libertà di religione; libertà che deve essere uguale per tutti, anche come libertà di non religione e antireligione.
    20:31 Durata: 16 min 56 sec