Un secolo di sviluppo festeggiato al tempo della crisi - Convegno in occasione del centenario del Ccc (Consorzio Cooperative Costruzioni)

Egregi Sozzi
Signori invitati illustri ospiti
I giorni che ci hanno portato a questo evento celebrativo sono serviti per svolgere un'analisi della situazione attuale
Ascoltando più pareri autorevoli e verificando diverse fonti
Per cercare di comprendere le difficoltà del momento tanto nel quadro generale dell'economia ed altrettanto nel quadro di riferimento del nostro Consorzio ovvero in ciò che
A noi sta più a cuore lo stato di salute e delle nostre cooperative
Abbiamo promosso e insieme alla Fondazione Italianieuropei uno studio tematico dal titolo l'economia sociale una risposta alla crisi
Per conoscere e comprendere attraverso il pensiero di qualificati autori gli elementi critici del periodo in corso credo che ciascuno di voi abbia ricevuto una copia
Il nostro centenario si compia certamente in un perito di esaurimento e di obbligato ripensamento
Le valutazioni che ognuno deve fare devono essere oneste senza pregiudizio o parzialità abbandonando il protagonismo del singolo per ricollocarsi all'interno degli interessi comuni e condivisi
La cooperazione il nostro sistema di riferimento e nata allo scopo di aggregare condividere e migliorare la situazione economica degli associati a metà Ottocento e come tale perdura
è la più antica e conosciuta forma di aggregazione imprenditoriale in Italia aggregazione e collaborazione come forme di utilità e di socialità
I cc sì si è dimostrato per tutto il suo secolo di storia
Un veicolo imprenditoriale partecipato ed affidabile e capace di reagire alle varie crisi e a cambiamenti storici politici sociali economici non ca di pari passo alle esigenze della collettività rappresentata
Nonostante le difficoltà generali abbiamo deciso di adottare una formula di avveduto ottimismo per aprire questo convegno festeggiare con coraggio
Pensiamo sia giusto assumere un atteggiamento di festa perché riteniamo doveroso rendere merito ad un secolo di straordinario impegno
Di donne ed uomini alla loro tenacia onesta motivazione capacità al lavoro ancora tangibile nelle fortuna del nostro territorio
Il coraggio
è quel sentimento consapevole con il quale la nostra struttura affrontare difficoltà attuali senza nascondersi dalle responsabilità
Stringendosi attorno alle proprie qualità
E alla provata porta della propria organizzazione all'interno di un sistema di imprenditorialità e di socialità resistente appunto coraggioso e in prospettiva caparbio
Alla luce di questi elementi peculiari stiamo già agendo FIOM focalizzando ci sui segmenti con più elevato valore di prospettiva preparandoci a sviluppare prodotti e servizi evoluti rispetto ai quali
Tradizionali rispetto a quelli tradizionali e ripensando alla forma di organizzazione più adatta
Sono ormai trascorsi quattro anni
Da quando nel due mila e otto
Il panico finanziario di Wall Street causato dalla volontà lì volatilità dei titoli derivati al credito i mercati europei puntando prima tutti gli anelli deboli della catena per poi concentrarsi sul bersaglio grosso lei
La crisi economica ha travolto i Paesi più esposti impoveriti tessuti produttivi e finanziare lo stesso modo in cui un virus avrebbe crediti soggetti con i sistemi immunitari più bassi
Ciascuno per la propria parte tutti gli stakeholder hanno organizzato una propria relazione
Il legislatore europeo ha tracciato una rotta di politiche condivise mentre nei vari Paesi a differente livello hanno ripreso quota innovative forme di capitalismo diffuso e di imprenditorialità partecipata
Pur nelle difficoltà del momento non possiamo che compiacerci poiché nell'anno del nostro centenario
La storia ha deciso di passare da noi attribuendo un nuovo ruolo di guida alle sovrastrutture imprenditoriali che garantiscono tutela qualità e programmazione ai propri associati
Proprio per fronteggiare l'accresciuta problematicità dell'ambiente economico i maggiori gruppi industriali fanno perseguendo anche mediante la politica delle
Alleanza interaziendali da creazione di reti di su con la strutturazione del concetto di impresa attraverso coalizioni stabili collaterali ta ed associazionismo di scopo
La giornata di oggi è un'ulteriore opportunità di approfondimento e di stimolo per la nostra struttura di riflessione sull'organizzazione sulle nostre funzioni per questo
Abbiamo voluto stimolare il prestigioso parte a dire l'attori che hanno deciso di accettare oggi il nostro invito a partecipare e a portarci il contributo del lavoro intellettuale a fornirci e la mente di prospettiva e di pensiero lungo ringrazio quindi
Il presidente di Confindustria
Il Presidente D'Alema e il presidente di Legacoop
I cambiamenti in atto alcuni dei quali già l'apice dell'esplosione impattano in modo totale tutti i modelli di business tradizionali che cominciano ad evidenziare i limiti
Si apre uno scenario di opportunità necessità per ripensare all'impresa e come coltivare
Il talento L'Espresso in azienda in nuove funzioni semplici chiare e veloci
Da flessibilità al servizio del cambiamento questo è il momento di riformulare il ruolo imprenditoriale in un mercato che va affermando differenze e discontinuità
Va affrontato il
Mutevole ed incombente il concetto di complessità dell'ambiente impaurito reale
La crescita dei fenomeni di varietà di variabilità rendono difficile la previsione dell'evoluzione dell'ambiente stesso in questo contesto non solo non è facile mettere a fuoco la scena nella quale intervenire mai soprattutto molto più
Alle attori offre vedere e disporre una sequenza di azioni coerenti ed efficaci
Tale complessità discende dalla globalizzazione dei mercati che estende dissenso universale le difficoltà nell'ambiente competitivo di riferimento
In un'economia senza confini il confronto competitivo diventi irreversibilmente dinamico perché la platea degli interlocutori e sempre meno prevedibile
Il fenomeno della globalizzazione ha accresciuto su scala internazionale il livello della sostituibilità del prodotto aprendo nuove opportunità e allo stesso tempo de stabilizzando posizioni consolidate nel tempo
La globalizzazione ha reso fruibile replicabile qualsiasi informazione Arca a accorda accorciato i tempi di rendimento delle economie di scala ha affermato una schiacciante efficienza di brevissimo periodo nel quale sono gli esigenti i tempi della finanza a scandire i movimenti di un contesto sempre più grande e sempre più specializzato
Questo si traduce spesso in un azzeramento del potenziale del valore del capitale nelle mani di chi ha investito
E in conti e
In un continuo aumento dei rischi che deve assumere di imprenditore o l'investitore per sopravvivere alla propria congiuntura
L'innovazione la più alta performances dell'impresa eccellente rischia oggi di essere un fuoco fatuo che si premiato
Per questo ancora una volta ci vogliamo richiamare ad uno spirito imprenditoriale condiviso
Qualità e prerogativa storica del sistema cooperativo nonché valore consolidato del nostro Consorzio
L'attendismo e l'isolazionismo non premia no allo stesso modo di un investimento in avveduto che apre percorsi di crescita senza una solidale e coerente condivisione
La questione riguarda noi come l'intero mondo imprenditoriale perché la ricetta per una soluzione individuale può anche avere effetti positive nel breve periodo con una crescita di pochi ma il default in molti
Però
Crescere distruggendo l'ambiente economico che ci circonda non è anche per un'impresa virtuosa la base per un successo nel medio lungo periodo
L'eccesso di egoismo e di affermazione di valori immediati acceca la prospettiva di una crescita certa del sistema Paese
Il settore in cui operiamo il settore delle costruzioni
è considerato centrale per la ripresa del Paese
Rappresenta una filiera di cui fanno parte imprese fornitrici subappaltatori artigiani professionisti e distributori coinvolge Fidanza commercio industria
Con riferimento all'occupazione dipendente e considerando che il calo delle ore lavorate di circa il venti per cento dall'inizio della crisi si stima che i posti di lavoro persi nel settore negli ultimi tre anni siano circa duecentocinquanta mila
Considerando anche gli effetti sui settori collegati la perdete occupazionale complessiva sale a
Oltre trecentottanta mila unità
Bastano questi dati a fotografare tanto lo stato di gravità quanto l'urgenza di rilancio di questo importante fetta di economia nazionale
Preoccupante e la prospettiva a breve ciò che succederà dopo il mese di agosto quanta produzione rallenterà quanti cantieri resteranno chiusi
L'esasperato inasprimento delle condizioni di accesso al credito ha creato diverse ricadute e Crovo e gravoso implicazioni come l'aumento dello spray sui tassi di interesse
La richiesta di maggiori garanzie a fronte dei finanziamenti richiesti l'allungamento dei tempi di istruttoria e concessione di prestiti più scarse rispetto alle necessità delle imprese
Assistiamo così
Ad un inesorabile peggioramento della situazione finanziaria dell'impresa in un conseguente indette al miglioramento del rapporto fra imprese e banche
Viene esaudite richieste di finanziamenti da parte dell'impresa e principalmente per la
Necessità di far fronte i ritardi nei pagamenti non svolge non soddisfano le esigenze produttive
Vista anche la diminuita capacità
Di autofinanziamento
All'attuale Governo vorremmo comunque esprimere segnate di apprezzamento per il lavoro in corso sembra unanime la convinzione che la strada intrapresa su riforme di consolidamento sia doverosa
Siamo parte di quel Paese che sta stringendo i denti e dovrà farlo ancora almeno fino al due mila tredici
Termini individuato da molti osservatori non senza ottimismo
Come traguardo per la ripresa
Occorre mostrare grande determinazione io me ne stima unire instancabile impegno accogliere questa sfida affinché siano
Adottate tutte le misure che potranno consentire di pareggiare il bilancio nei termini previsti
Con questo lavoro il Governo potrà riposizionare l'immagine del ruolo dell'Italia in Europa affermando una rinnovata centralità a beneficio delle nostre imprese e dei cittadini
Il compito
Cui fare fronte e quello di non lasciare il Paese ad una graduale emarginazione
Ma far sì che
Si rilanci attraverso la propria qualità produttiva e competitiva
Per quanto riguarda il nostro comparto è doveroso auspicare provvedimenti per l'intero settore con urgenza
Vista la menzionata impossibilità delle imprese ad operare con capitale proprio soprattutto in un mercato
Che sta cambiando la sua natura apre viaggiando sempre più la solidità finanziaria rispetto alla capacità tecnica
Sappiamo
Che diverse soluzioni e strumenti per la ripresa sono allo studio del Ministero dello sviluppo economico ed altri stanno vendendo la luce tra questi il progettò sembra il più promettente
In questa occasione ci preme ricordare che già nel due mila e tre il CCC aveva suggerito il vertice ministeriale di allora
Miglioramenti allo strumento del project financing proprio nella direzione
Della facilità dello scambio cercando di trovare
Modalità per trasformare le quote di partecipazione nella società di progetto
In titoli scambiabili
Incontri specifici e tavole rotonde hanno trovato orecchie sorde
Confidiamo che lavoro avviato dal Governo su questo tema venga indirizzato anche alla prevenzione di eventuali problemi collaterali
Dato l'obiettivo di attivare meccanismi rapidi per sostenere la crescita delle economie i progetti non potranno
Potrebbero
Vedere limitata la loro efficacia dalle procedure autorizzative ancora presenti in pratica bisogna sveltire i tempi delle procedure per mettere in realizzazione di opere pubbliche
Ci permettiamo anche di porre in evidenza che il mercato
Avrà bisogno di tempo per famiglie familiarizzare con una nuova tecnica finanziaria e non meno occorrerà che lo strumento abbia tempo di creare un proprio storico di casi di successo comunque
Se non si decide di partire è impossibile arrivare
Inoltre
La nostra esperienza di campo ci consente di portare all'attenzione della discussione odierna altre questioni
La prima le condizioni dettate dal Patto di stabilità e quella tendenza che traduce l'incapacità di tagliare la spesa corrente in una contrazione sistematica degli investimenti degli enti locali e quindi del mercato
Secondo la capacità di rendere disponibile le risorse in modo rapido ed efficiente per dare seguito all'approvato Piano delle opere prioritarie ed al piano delle opere vere medio-piccole
Terzo l'impiego accelerato dei fondi strutturali europei e dei fondi per le aree sottoutilizzate destinate alle Regioni
Inoltre l'elaborazione di programmi di sviluppo che aggancia nel nostro Paese l'Europa legando la programmazione delle grandi infrastrutture ad un sistema di interventi medio piccoli funzionali all'efficienza dei territori
Lo snellimento delle procedure per accelerare l'utilizzo dei fondi anche da parte degli enti locali e per l'approvazione dei progetti delle opere strategiche infine
Dare maggior peso alla qualità dell'offerta rispetto al valore economico per qualificare il mercato
Il settore delle costruzioni
Sembra poco considerato nelle analisi macroeconomiche apra c'è invece una filiera come abbiamo sentito e importante per la ripresa economica del Paese ed esprimo un valore economico di grande importanza ed è
Con grande piacere
Che oggi ospitiamo una qualificate e numerosa rappresentanza di questo settore
In conclusione
Voglio anche ringraziare quell'impresa che hanno deciso di essere partner e sponsor di questo centenario
L'unico laudi la base d'Italia la Canadian Solar da fatti Ital cementi lasciando bene sigle lassù che internazionale e la Siria e inoltre anche la società organizzatrice di questo evento
Vorrei infine rimarcare una nota di particolare apprezzamento alle imprese partner
E anche alla società organizzatrice che si sono allineate alla nostra decisione di cancellare questa sera
La cena di gala sostituendola con un semplice buffet buffet e di ridurre lo spettacolo per questa sera e di convertire il Budget
In una donazione a favore delle popolazioni colpite dalle sciagure del sisma
Nessuno deve restare solo nemmeno per i prossimi cento anni il CCC per quanto gli compete continuerà a fare di tutto perché la solidarietà che ci ha sempre contraddistinto prosegua anche in futuro grazie
Presidente diciamo forse iniziamo con il il meglio allora
Dovremmo cominciare colpito del ministro passare dovrà essere qui con noi per per impegni romani non è potuto venire ma ci ha mandato un bivio
Caro Presidente cari amici grazie verrà avermi invitato alla vostra festa scusatemi se all'ultimo dovuto all'ultimo momento ho dovuto cancellare la mia presenza fisica però come
Avete visto ho dovuto trattenermi a Roma
Parlavo di festa è un'occasione importante festeggiare il proprio centenario
Un qualcosa che non molte organizzazioni non molte aziende del mondo possono
Possono fare possono fare potendo
Celebrare i risultati che voi celebrate
Voi siete parte importantissima di un
Di un movimento quello cooperativo che sempre più rappresenta un pezzo importante della dell'economia italiana
In alcuni settori quello in particolare dove voi operate la presenza del settore cooperativo una forza
Strutturale
Da tanti anni il nel nostro Paese anche prima della crisi
Cresce poco comunque non cresce abbastanza però sempre anche nei dieci anni precedenti alla alle ultime crisi il mondo cooperativo ha continuato a crescere
Né nei decenni di dieci anni prima
Del nell'ultimo periodo di recessione ha raddoppiato arrivando quasi all'otto per cento
Il suo peso sulla prodotto interno lordo un risultato notevole ma anche negli ultimi quattro anni gli anni più difficili delle due recessioni una
Infilata dentro l'altra tutte e due recessioni che vengono dall'esterno
Le cooperative sono state capaci di continuare a incrementare l'occupazione avere un più addirittura un più otto in un periodo del genere
è un risultato di cui essere sicuramente molto orgogliosi sono
Assunzioni e del lavoro di qualità
Un mondo di nuovo lavoro dove la componente femminile molto importante
Dove i contratti a tempo indeterminato sono sostanzialmente la regola e dove anche la presenza di immigrati in modo qualificante molto molto forte
Siete riusciti a crescere siete riusciti ad aumentare l'occupazione facendo delle scelte
Profonde delle scelte strategiche importanti tra cui anche quella di ridurre o di accettare un livello di redditività inferiore a quello pre-crisi
Far crescere l'occupazione
Accettare un livello di redditività inferiore de concretamente
La dimostrazione di come si può essere socialmente responsabili e di come la responsabilità sociale è profondamente connaturata con Latour la natura stessa delle cooperative
Non a caso l'ONU
Ben
Come uscito dell'importanza che in tante economie il mondo cooperativo rappresenta ha voluto fare del due mila dodici l'anno
Della l'Anno internazionale delle cooperative
Cooperative cooperative
Che rappresentano
Il fino in fondo io e l'anima più vera nel dello spirito
Mutualistico ed è proprio per questa coerenza con lo spirito mutualistico che lei aziende le imprese cooperative hanno evitato tanti errori
Che altre aziende hanno fatto sono riuscite a stare fuori
Dalla tempesta finanziarie alla deriva finanziaria che ha
Rovinato comunque ha indebolito tanti altri settori dell'economia
Spirito mutualistico significa capacità di interpretare il territorio spirito co mutualistico significa avere ben presente l'importanza della persona e mettere la persona al centro in tutte
Le decisioni
Cosa possiamo fare
Tutti insieme per rafforzare ulteriormente il mondo delle imprese cooperative credo che
La la risposta sia
Si è molto semplice dubbi dobbiamo dovete il mondo cooperativo deve valorizzare fino in fondo la sua missione valorizzare il ruolo e questo
è una responsabilità che possono avere
Tanti altre le istituzioni e il mondo della cultura nel mondo dell'Accademia al mondo dei media e dei media valorizzare il ruolo
Che le cooperative possono avere nelle economie di Paesi sviluppati
Come il nostro
Cosa vuol dire valorizzare forse prima di tutto significa non considerare più
Il l'impresa compie cooperativa come una specie di eccezione rispetto alla regola che è quella della dell'impresa
O li for profit diciamo
I moderni sistemi economici devono
Considerare un valore la presenza di diverse tipologie di impresa e con diverse missioni aziendali e certamente riconoscere un pari valore rispetto all'azienda capitalistica più tradizionale delle delle imprese mutualistica
E quindi delle imprese cooperative
Cosa possiamo fare per rafforzare ulteriormente il successo del mondo dell'impresa cooperativa
Forse prima di tutto dobbiamo valorizzarne tutti insieme fino in fondo le sue caratteristiche di diversità
Da un punto di vista proprio culturale politico tutti dalle istituzioni all'Accademia dalla dal mondo dei media alle aste dallo stesso mondo dell'economia
Deve dobbiamo considerare
L'impresa
Cooperativa come una delle possibili impresa in un una specie di eccitazione rispetto alla all'impresa capitalistica tradizionale
Ma uno dei tanti modi
Altrettanto è ugualmente indegni importanti di fare di fare impresa
Poi sicuramente
C'è da valorizzare le diversità qual sottolinearle ancora di più far valere sempre di più la propria capacità di fare
Mutualistico attraverso l'impresa
Di far partecipare i soci nella nella governance delle imprese cooperative
Naturalmente le imprese cooperative sono impresa
Che stanno su molti mercati competitivi e concorrenziali
E quindi le imprese cooperative per poter rafforzare ulteriormente il loro successo
Devono agire su tutte le leve tipiche di tutte le imprese che stanno sul mercato e quindi rafforzare la patrimonializzazione e quindi raggiungere
Le dimensioni critiche che nei diversi settori possono essere diverse puntare sull'innovazione puntare sull'internazionalizzazione che poi sono le caratteristiche più tipiche delle aziende che hanno successo
Naturalmente come tutte le imprese che stanno sul mercato anche le imprese cooperative devono perseguire valorizzare fino in fondo quelle leve competitive che fanno il successo di tutte
Le imprese che stanno sul mercato quindi rafforzamento patrimoniale
Quindi lascio raggiungimento delle dimensioni critiche che nei diversi settori può essere diverso quindi naturalmente di innovazione e quindi l'internazionalizzazione
Ecco voi la vostra azienda Consorzio Cooperative Costruzioni ha saputo interpretare queste leve come pochi altri nel vostro settore
Pensiamo soltanto all'aspetto internazionalizzazione è chiaro che
La vostra identità le vostre radici sono in questa Regione però tutti noi sappiamo quanto ormai l'attività della vostra impresa sia diffuso e di successo in tanti Paesi del mondo
Il vostro ruolo è particolarmente importante in un settore che sta molto a cuore del Governo
Quello delle costruzioni
Un settore che ha valenze sia di sviluppo economico sia di occupazione molto rilevanti non a caso anche nell'ultimo decreto
Alcune delle misure che abbiamo preso a favore della crescita e dello sviluppo sono proprio dedicate a incentivare il lo sviluppo e lavoro e le l'apertura di cantieri piccoli meno piccoli nel campo delle costruzioni
Pensiamo puoi ai settori collegati al mondo delle costruzioni fin dai primi decreti fin dal salve Italia attraverso il crescita agli atti
Sempre stata data una grandissima importanza al mondo delle infrastrutture mondo delle infrastrutture dove il nostro Paese ha accumulato un ritardo rilevante
E dove per recuperare questo ritardo e necessario operare su tanti fronti non è spesso soltanto un problema di risorse molto spesso è un problema di procedure di meccanismi di autorizzare autorizzazioni varie di autorizzazione e quindi con parecchie norme anche molto innovative siamo intervenuti sia per accorciare i processi
Sia per accelerare taluni passaggi che prima potevano prendere anche mesi o addirittura anni e che adesso per esempio certi passaggi alla Corte dei Conti prendono poche
Settimane ma poi
Il grande impegno è stato per rendere più attraente l'investimento in infrastrutture
Come attirare capitale
Privato internazionale e nazionale in questo mondo che molto spesso non può più basarsi sul
Solo contributo pubblico
E quindi le ditte le defiscalizzazioni Pietro insostituibile i contributi pubblici
I progetti bontà solo per fare un esempio cioè meccanismi che permettono alle
Ai progetti infrastrutturali di trovare una propria via autonoma al al finanziamento delle opere
Quello dei progetti bontà
E e quello della
Trattamento fiscale
Particolarmente vantaggioso del project bond e uno degli interventi e delle misure introdotte nell'ultimo decreto a cui seguiremo il più velocemente possibile quei decreti interministeriali che dovranno fissare
I meccanismi e le modalità
Precise
Naturalmente
C'è poi il problema delle risorse ma come avete potuto vedere negli ultimi mesi il CIPE state PACS è stato particolarmente attivo
Siamo riusciti a sbloccare contributi per oltre ventisette miliardi che quindi mettono in moto investimenti anche superiori e questi sblocchi di attività
Non sono semplicemente degli obiettivi che ci poniamo o degli annunci non meglio definiti ciascuno
Di quegli euro e destinato a uno specifico progetto ciascun Progetto o ciascun cantiere ha una sua descrizione con nome cognome indirizzo sul sito del
Ministero in modo tale che sia possibile seguirne
Lo sviluppo l'avanzamento ed eventualmente anche le criticità
Da parte di tutti i cittadini e da parte di tutti gli addetti
Al settore
Altre
Misure che potranno contribuire
A spingere l'attività delegata alle costruzioni di infrastrutture hanno che fare con il cosiddetto Piano nazionale delle Città c'erano molti fondi con molte diverse aree di diciamo di recupero di fondi che che dovevano essere messe in a utilizzo e attraverso il meccanismo della capi di regia che è stato creato anche questo con l'ultimo decreto fondi che prima erano separatamente destinati all'housing sociale piuttosto che al piano scuola piuttosto che al piano casa
Sono stati incanalati in un meccanismo che dovrebbe permettere di recuperare aree degradate delle città e attivare investimenti che prima a causa proprio della complessità procedurale avrebbero avuto difficoltà
A essere messi in moto anche qui abbiamo noi la responsabilità di fare uscire in tempi brevi un decreto ministeriale che chiarisca le modalità con
Con precisione
Noi abbiamo dato questa
Notevole importanza al mondo delle costruzioni al mondo delle infrastrutture
Perché sappiamo quanto questi mondi dove voi siete protagonisti hanno hanno poi valenza di volano anche in tanti altri settori e in questo momento ne abbiamo un gran bisogno
Queste iniziative
Si collocano in un'agenda per la crescita molto articolata un'agenda per la crescita che prevede interventi in tutti incontro su tutte le leve che possono portare nel tempo a crescita sostenibile quindi la compiti vita dell'impresa quindi la riduzione di quelli svantaggi competitivi che vanno risolti dal costo dell'energia al costo del credito al costo degli o rien amministrativi e burocratici come avete visto per ciascuna di queste cose sono state già introdotto una serie di misure e anche l'ultimo decreto interviene
Si è parlato e e anche oggi si parlerà sicuramente di problemi del credito del problema del della ricorso al mercato da parte soprattutto delle piccole e medie imprese per per risorse finanziarie questo e una delle aree di maggior
Impegno del Governo fin dal salva Italia si infine ha finanziato in maniera importante il Fondo centrale di garanzia per metterli in condizione di dare fino a venti miliardi di garanzie alle piccole e medie imprese
Più in difficoltà nell'essere bancabili poi si è cominciato ad affrontare un tema che in Italia è diventato molto grande quello dello scaduto
Quelle norme peso di indebitamento forzoso che molte imprese oggi hanno a causa dei ritardati pagamenti di altra impresa
E della pubblica amministrazione per quanto riguarda la pubblica amministrazione siamo intervenuti con decreti non facili da mettere a punto sulla certificazione dei debiti
Ho dei crediti da parte delle aziende sulla possibilità di compensare debiti e crediti con la pubblica amministrazione sulla possibilità di farsi garantire gratuitamente da parte del Fondo centrale di garanzia
Anche
Queste posizioni nei confronti della pubblica amministrazione
Certamente non è la soluzione definitiva però questi interventi possono permettere di trasformare in liquidità parte
Nella dello scaduto e quindi dell'indebitamento forzoso che oggi molte imprese si trovano da vedere ovviamente il risultato definitivo
Verrà quando anche l'accumulato
Di scaduto sia da parte delle imprese sia
Da parte della pubblica amministrazione andrà ad esaurirsi e questo verrà sicuramente facilitato forzato da attraverso l'attuazione della direttiva europea appunto sui pareri sui ritardati pagamenti chi dovrà
In anticipo tra l'altro rispetto alle scadenze europee portare l'Italia di nuovo su binari di comportamenti più adeguati in questo in questo settore sempre nel campo
Del nell'aiutare il mondo delle imprese a
Trovare fondi sul mercato negli ultimi interventi che abbiamo fatto sia per facilitare lo sviluppo delle cambio delle cambiali finanziarie delle obbligazioni anche per le imprese non quotate
Delle obbligazioni di partecipazione per favorire quei tipi di finanziamento che non sono proprio di capitale ma quasi di capitale quindi possono venire contro ha necessità sia delle imprese sia dei finanziatori che ancora non erano state messe a disposizione delle imprese italiane
Non sto ad elencarvi gli altri interventi all'incirca il lavoro che è stato fatto sulle liberalizzazioni sulle semplificazioni tra l'altro sul tema delle semplificazioni
Tutti i suggerimenti che vorrete darci per i prossimi interventi e provvedimenti normativi che faremo saranno
Benvenuti è chiaro che stiamo lavorando su tanti altri settori e tutti i Ministeri sono particolarmente responsabilizzati sul tema della crescita
Pensate a tutto quanto sta avvenendo fuori dal mondo della giustizia per accelerare i processi civili per facilitare il
Il lavoro delle imprese con i tribunali con le sezioni specializzate pensate anche al
Al alle misure che abbiamo introdotto in termini di di gestione delle crisi aziendali e riforma del diritto fallimentare
La crescita è
Priorità numero uno dal giorno zero
Dal primo dei decreti non ci siamo
Mai fermati in tutti i decreti anche quelli più orientati
Al salvataggio finanziario ci sono sempre state misure importanti nella direzione della crescita altri ce ne saranno tanto per farvi un esempio stiamo lavorando alle misure
Legati all'agenda digitale stiamo lavorando a una serie di misure per favorire la nascita di nuove aziende le cosiddette start-up
Insomma il lavoro molto intenso e l'impegno e forte sappiamo che per rimettere in moto la crescita nel nostro Paese che da troppo tempo non c'è
Dobbiamo lavorare su tutte le leve che la crescita non ci sono soluzioni facili non ci sono scorciatoie bisogna lavorare con determinazione con anche umiltà
Su tantissime
Componenti che forse negli ultimi
Tanti anni sono state un po'trascurate
Riprendendo chiudo riprendendo alcuni dei punti
Con cui ho iniziato c'è un grande rispetto da parte nostra per il mondo delle cooperative e c'è una grande aspettativa
Per quello che le cooperative possono fare le imprese cooperative possono contribuire a fare in questi anni difficili e
Ci tengo a chiudere citando un passaggio del discorso del presidente collina
Che dice e giusto festeggiare con coraggio un secolo di lavoro
Anche se il momento è ancora difficile sono certo che lavorando insieme
Con lo spirito con cui voi fate impresa con cui stiamo cercando di svolgere il nostro lavoro
Come come Governo insieme collaborando possiamo costruire contribuire a superare un momento difficile e a costruire per il nostro paese un futuro migliore
Buon lavoro e grazie a tutti
Grazie al Ministro passerà che stato con noi sono invidio ma insomma mi sembra un un video corposo e quindi si è trattenuto con noi
Un io ringrazio CCC e lo ringrazio tutti voi siete quali grazie CCC che ci ospita
In questa sala peraltro anche relativamente fresca e spetta temperatura esterna questo ci aiuta andare avanti col nostro dibattito io direi di o di coordinarle in modo che vi faccio un po'di domanda cerchiamo di andare avanti uno rette mezza insomma senza fare lunghi discorsi ma insomma cercando di di interloquire
Un po'sui temi i temi al centro del dibattito i temi accetta dibatte mi sembra il tema principe anche da questi primi interventi emerita abilmente quello della crescita
Che ci portiamo dietro in queste settimane un
Tema cresce diventato quasi un luogo comune oramai se ne parla al bar se ne parla ovunque tutti dicono fare più crescita Point se ha qualche difficoltà in più probabilmente a passare alle proposte concrete
è un tema Quaino de il Sole ventiquattro Ore siamo legatissimi perché ne parliamo da anni ne parliamo in maniera stringente probabilmente da almeno un anno io ricordo di questi tempi esaltati questi tempi forse era proprio il due luglio si approvò la prima manovra di una lunga serie di manovre estive col precedente Governo
Era la mano e Tremonti quella c'è da portare a pareggio il bilancio
E non il giorno dopo scrivemmo e quella manovra non sarebbe bastata e non sarebbe bastata non tanto per la mancanza di rigore cioè di nidi come dire italiani
Per cento ai BTP lacci ma perché non c'era uno sforzo sulla crescita mancava del tutto con la parte necessaria per la crescita
E sì e palo si è visto durante quest'anno senza quello sforzo la crescita non centrali nemmeno gli obiettivi di bilancio alla fine
è infatti tutte le correzioni successive devo dire dopo di allora il tema è diventato centrale nel dibattito ma come dire di provvedimenti concreti se ne sono visti allunghi allungo molto molto pochi
O fortunatamente quest'ultimo mese non so se fortunatamente o per merito dell'attuale Governo della spinta le parti sociali della spinta
Anche dei partiti del Parlamento
Si è e invece
Assistito ha un inizio probabilmente di cambio di passo
Con il decreto Sviluppo che ricorda il ministro passare col Consiglio europeo che ha adottato misure per la crescita altrettanto importante non l'abbiamo giudicato un primo passo credo questo dibattito servirà
Per raccogliere i propri pareri
Degli autorevolissimi esponenti appunto che sono qui chiamati a parlare
Poletti in nome delle cooperative quindi sulla specificità anche del mondo le cooperative di cui abbiamo anche già molto parlato presidente di Confindustria che sulla crescita come dire ha dato l'esempio di sapere
Di che si tratta con la sua impresa prima ancora di diventare Presidente di Confindustria
Presidente D'Alema che nella sua attività politica e io direi anche l'attività e riflessione ora come Presidente non solitaria europee ma dei centri studi progressisti europei
A prodotto studi liberi circa un mesetto fa presentammo un libro che era appunto frutto la riflessione
Dei progressisti europei sul tema crescita
Presidente probabilmente cominciare da lei io facevo riferimento a un libro che però è un altro libro mentre invece avete fatto anche con italiani europei questo libro o un po'meno corposo ma che analizza direttamente proprio il sistema delle cooperative
Il titolare economia sociale una risposta alla crisi partire da qui se le cooperative le commina sociale hanno degli asset particolari che
Che favoriscono quindi
Una risposta mi alla crisi e possono essere un modello in qualche modo per il futuro
Buona sera buona sera grazie per l'invito e
Naturalmente queste anche una festa anche se
Molto austera diciamo o per la crisi economica che attanaglia il nostro Paese e
L'Europa intera
è un po'anche perché come giustamente ricordato collina intorno a noi questa Regione è stata ferita
Dal
Dramma del terremoto naturalmente sarebbe incomprensibile che una forza come la vostra che
Così intimamente legata a questo territorio non diresse la festa con lui lo spirito di solidarietà
Che dovuto a chi sta intorno hanno voi
E
Sì noi abbiamo voluto dedicare questo lavoro lo abbiamo fatto di intesa insomma è un
è un libretto per l'occasione stato concepito per l'occasione ma
Una fondazione culturale coglie l'occasione di una festa per rilanciare una riflessione
Nella convinzione
Io non direi tanto che diciamo la la cooperazione è un modello perché a nessuno sfugge che la cooperazione è un pezzo sentimento di un'economia
In cui la forma dominante quello dell'impresa capitalistica
Però
è un segmento importante
Cioè non è non è una non è un'anomalia da sradicare
Io credo che una delle condizioni per costruire quello che secondo me dovrebbe essere un patto per la crescita che coinvolge le forze produttive il lavoro e la politica
Una delle condizioni e uscire dalla rischio di un conflitto tra queste forze una delle responsabilità della destra e chiederei alimentato un conflitto
Di aver respinto veramente deve rialimentato più conflitti
Un conflitto della piccola impresa contro le grandi industrie il popolo delle partite IVA contro i un conflitto del mondo imprenditoriale contro il mondo cooperativo
Questi conflitti non hanno fatto bene al paese
E tra le ragioni di un
Lunga fase di stagnazione c'è anche secondo me una politica che anziché unire ha cercato di dividere
E di alimentare contrapposizioni che non hanno senso
L'impresa cooperativa è un pezzo dell'economia italiana d'altro canto non è un'anomalia italiana come si sostiene in questo libro si spiega che è una è una realtà Chicchi
Che prospera chi ha un peso nelle economie capitalistiche europee
In modo significativo
In Italia ha dimostrato una grande vitalità e come ricordava anche il ministro passerà direi una capacità di resistere alla crisi
Che per certi aspetti è stata persino più efficace di altri settori dell'economia
Secondo me anche perché insomma al impresa cooperativa movimento cooperativo
Rappresenta diciamo quel punto di sintesi no tra efficienza del mercato quali i bisogni della comunità quello
Come est come si dice in uno di questi saggi citando un libro famoso quelle Bindi cioè ed offre tra efficienza ed equità che consente di resistere meglio che consente di resistere meglio anche
Ripartendo i sacrifici eri
In qualche modo è un tipo di impresa che essendo meno schiava della logica del profitto
Riesce in certi momenti anche abbassando le sue pretese a resistere a salvaguardare quel bene prezioso che che è l'occupazione
Ora naturalmente nessuno può pensare non non proponiamo la socializzazione dei mezzi di produzione del diciamo
Quindi vorrei essere chiaro da questo punto di vista ma sarebbe ugualmente sbagliato non vedere
Che questa forma
Di di impresa e che questo pezzo dell'economia è una risorsa preziosa del Paese
E quindi fa parte a pieno titolo di un di una sistema
Che noi vogliamo rimettere in movimento rilanciare e in alcuni settori
Penso alla
Settore delle costruzioni qui parliamo in casa diciamo
Al consumo
Ma probabilmente se guardiamo al futuro penso a quelle forme di imprese sociali credo che un grande tema della ripresa economica
Per citare un'altra pubblicazione delle mia fondazione in questo volume sulla crescita che è un volume fatto da studiosi europei non soltanto italiani ma di altri Paesi europei si mette
Si mette il sotto i riflettori si mettono due settori diciamo che io ritengo fondamentali uno è quello delle grandi reti infrastrutturali
Condizione per il completamento del mercato europeo e per guadagnare competitività e l'altro è quello di una
Concezione del welfare
In grado di promuovere un mercato dell'impresa sociale
E secondo me difficile una strategia io poi dopo spero che entreremo nel merito perché bon ton una strategia per la crescita vuol dire molte cose
Noi siamo dobbiamo essere consapevoli che difficilmente torneremo accrescere sulla base delle ricette del passato dobbiamo dire dirci sinceramente che
Le ricette degli anni più recenti
E cioè l'idea che
Per favorire la crescita bisognasse smantellare lo stato sociale
Per regolare l'economia
E precarizzato il lavoro
Secondo me si sono rivelate inefficaci dal punto di vista della crescita voglio parlare dei danni sociali che hanno prodotto e il problema è che non hanno prodotto crescita
Quindi dobbiamo forse
Ripensare o pensare in termini nuovi un compromesso tra pubblico e privato
Che non sia il ritorno al vecchio statalismo Marche riconosca un ruolo importante della guida pubblica nel creare le condizioni per la crescita e allora diciamo
Questo tema è tutto di fronte a noi altrimenti noi rischiamo di ridurre il tema della crescita di un'invocazione condivisa ma
Senza e Setti sostanziale
Io credo vorrei che questa sera forse si possono fare dei passi in questa direzione
Noi condividendo l'obiettivo cominciassimo entrare un po'nel merito di che cosa significa una strategia europea per la crescita sapendo che non è una sfida di breve periodo che non basterà un decreto
Per lo sviluppo perché non basterà neppure un Consiglio europeo che io condivido bisogna riconsiderare un primo passo
E che occorrerà una volontà politica forte e duratura negli anni
Per rimettere in movimento l'economia europea nel nuovo contesto globale che indubbiamente rappresenta per noi una sfida competitiva
Che non è congiunturale rappresenta come dire un nuovo contesto nel quale cominciare ad abituarci a vivere
Sapendo tutti i problemi che ne deriveranno negli anni che verranno quindi
Sono grandi sfide però ecco una prima affermazione credo la dobbiamo fare
Per affrontare queste sfide il movimento cooperativo non è una palla al piede è un asset
Certo movimento cooperativo che accetta le sfide del mercato e che vuole convivere
In modo positivo con il capitalismo privato e non diciamo condurre un conflitto ideologico con questo perché questo non avrebbe senso né da una parte e dall'altro
Che il problema della crescita se non pone un problema non congiunturale diciamo ma strutturale sanno in decollo indica un dato che vale per tutti lo citavamo qualche convegno fa proprio Presidente D'Alema
Investimenti diretti esteri che l'Europa sono scesi dal quarantatré per cento su quota mondiale al ventisette per cento queste ed è attento a un dato che la dice lunga diciamo sul problema che abbiamo davanti laddove la Cina è cresciuto del nove e il Brasile del tre insomma si vede
Uno spostamento strutturale di economia verso altre aree del Paese prima di entrare nel merito del dibattito sulla crescita tra sul decreto sviluppo sul Consiglio europeo sul problema delle infrastrutture
Presente spinse le chiederei anche lei di partire da questo tema della cooperazione Presidente D'Alema diceva l'errore che alle volte è stato fatto di contrapporre diciamo la la l'impresa più tradizionale capitalistica
A quella cooperativa e invece le opportunità che possono nasce dall'integrazione dei due sistemi
La sua impresa in qualche modo lei prima di salire sul palco mi diceva io con molti di loro lavoro in effetti è un esempio di come
Le le i due settori dell'economia possono ben lavorare insieme però è anche vero che invece ci sono o ci sono anche diffidenze tra i due settori ma direi direi di no
Credo che la maggior parte delle cooperative presenti se non tutte le sanno direttamente o indirettamente i clienti miei clienti venire oggi qui tra l'altro mi sento particolarmente a mio agio
Sapete che il come imprenditore chimico versano legato come mercato di destinazione finale per il cento per cento al mercato dell'edilizia
Quindi io non sento effettivamente non faceva distinzione tra il cliente cooperative del cliente impresa privata
Distributore private nel modo più assoluto ma io credo che il movimento cooperativo abbia
In Italia ha una sua specificità molto importante perché
Secondo me
Emblematico dello stare insieme ecco una cosa che ultimamente come detto anche il Presidente D'Alema è venuta un po'a mancare nel nostro Paese
Movimento cooperativo io lo vedo come un
Un esempio un esempio tiene
Massima parte dei casi virtuoso
Di ditte residua capacità direi di stare assieme e di seguire peraltro lì oggi chiede dell'impresa quali devono essere quindi la capacità di di crescere la capacità di creare
Occupazione di quindi creare valore per i propri associati che non dimentichiamo Chiti questo è stato fatto utilizzando esattamente gli stessi strumenti le stesse strategie nelle imprese private quante delle cooperative si sono
Sono
Cresciute grazie alla capacità di fare ricerca e di fare innovazione e quanti si sono internazionalizzate cioè comportamenti virtuosi che sono gli stessi identici virtuosi vede l'impresa
Privata classica euro quindi io onestamente non vedo
Una differenziazione tra i due mondi
è un
Veramente credo che noi
Al di là di tutto dobbiamo prendere il movimento cooperativo comunque un buon esempio
Da da imitare per tutto il Paese perizie oggi nel nostro Paese in una situazione di estrema difficoltà quale
Quella che stiamo attraversando abbiamo bisogno di essere più coesi di stare insieme e penso che in questa direzione
Qui si possa imparare senz'altro molto paese è un messaggio importante questo è presente
Io o chiedere appunto Poletti però è stato detto dalla relazione introduttiva site cooperative hanno resistito meglio sta infetti dati dici dicono insomma il mondo le cooperative ha resistito meglio in questi anni di crisi e tuttavia c'è bisogno anche di un ripensamento del
Nel metodo cooperativo di un rinnovamento anche all'interno del mondo la cooperazione
Ti chiederei se ci può dare alcune linee su questo sei io credo che intanto noi dobbiamo
Essere molto precisi
è vero che in questi quattro anni mondo cooperativo a retto meglio lo dicono i numeri in particolare il numero sull'occupazione sono numeri molto importanti hanno continuato o documentario quindi anche dentro la scusa di grande crisi che ha prodotto disoccupazione al nostro Paese sono stati pezzi del sistema produttivo parti
Uno di questi
Mondo cooperativo che hanno continuato a
Trovare le risposte o i modi per rispondere a questa crisi
Però bisogna che ci intendiamo io credo questo sia un gioco che prima smettiamo di farlo meglio è cioè nel senso che oggi l'idea del resistere resistere resistere a me non pare una grande idea io credo che bisogna approvare immaginare che
Possiamo infilare una strada dove si ricostruisca lo sviluppo giustamente si diceva le cooperative hanno sacrificato i margini per difendere l'occupazione a questa roba qui va bene per un pone passato un po'non è che possa durare a tanto
I sicari margini perché se perdiamo i margini non faccia per investimenti e quando la tariffa rivestimenti presto spettante varando l'occupazione e parliamo quella che abbiamo quindi questo giochino dura che sappiamo che non l'ho perché serve a registra un po'ma poi o si fa la curva oppure i guai arriva quindi modo cooperazione sotto un altro centro e sotto lo stesso cielo di tutti gli altri a delle Bossi modalità di risposte di reazione alla crisi che sono specifiche dalla forma cooperativa d'altra parte noi apprendiamo impresa dove i lavoratori sono i soci lavoro impresa quindi
Nel lavoro vedono la ragione essenziale dell'essere protagonisti di quel fare impresa quindi io credo che questo sia l'elemento che noi dobbiamo sapere cogliere come elemento
Di distintività di forza ma non
Come ovvero una dote sovrumano soprannaturale noi
Paghiamo il dazio abbiamo le difficoltà abbiamo i problemi le contraddizioni
Di tutte le altre imprese
Da questo punto di vista forse una cosa che credo noi possiamo dire come cooperatori e che
Bisogna che in qualche modo ci convinciamo anche noi operatori e
Che siamo davvero di fronte ad un momento straordinario e allora di fronte a momento straordinario bisogna decidere
Diceva il mitico Ruvolo rosso e il capo dei Sioux
Se in seguito e conigli contemporaneamente non ebbe chiara e nessuno quindi dobbiamo decidere
Se vogliamo acchiappare il coniglio d'arrosto volo da corsa
Se vogliamo acchiappare quello da da Rosto ci arriviamo presto ad allevamento e Tondo non sa dove andare a lo becchiamo ma quando mi ha mandato l'arrosto secondo me la festa è finita
Se ricorriamo quello d'accorso forse possiamo andare alle Olimpiadi cioè
In buona sostanza dobbiamo decidere se vogliamo accettare la sfida di essere davvero fino in fondo protagonisti del futuro di questo Paese
Io credo che da questo punto di vista una cosa la possiamo dire
Le centrali cooperative Legacoop Confcooperative AGCI questa scelta l'hanno fatta abbiamo deciso di superare nostra tra organizzazione di farne una l'Alleanza delle cooperative italiane perché siamo convinti che quella divisione eh superata dalla storia ma nei fatti continua a trascinare nel senso comune nella pubblica opinione da molti punti di vista un'idea di passato che non c'è più che non ha ragion d'esistere e se vogliamo davvero giocarla questa scommessa per il futuro l'unico Formaper Giotto Carla
Essere tutti insieme e avere un pensiero lungo avere un pensiero importante per il nostro Paese aver un'idea del futuro della società e da questo punto di vista forse
Volendo ragionare di crescita e di sviluppo
Dobbiamo recuperare un giudizio sulle cause di questa crisi
Io continuo a ripetere e non mi stancherò che questa crisi e anche se non fondamentalmente
Una crisi da ingiusta distribuzione della ricchezza c'è un problema di squilibrio clamoroso
Non si può continuare a pensare di andare avanti con una quota minimale dalla popolazione mondiale che è
Proprietaria titolare della stragrande maggioranza della ricchezza prodotta noi abbiamo sempre pensato che l'ingiusta distribuzione era un problema etico era un problema morale
Abbiamo scoperto che ha un clamoroso problema economico e se non si mette mano a questa vicenda noi possiamo fare i decreti che vogliamo possiamo fare i vertici europei possiamo far perché ci pare ma magari
Attenderemo per un po'il problema ma poi ci tornerà ancora più grande ancor più grosso di prima quindi da un problema di questo tipo e se da un problema di questo tipo allora al mercato e allo Stato lo Stato come posso dire che garantisce un qualche livello di equità da solo non ce la fa
O riusciamo a costruire un vero protagonismo sociale c'è una partecipazione responsabile dei cittadini e non sto parlando del volontariato sto parlando dei cittadini imprenditori co parlando dei cittadini lavoratori sto parlando delle comunità onori siamo fare interamente a questo soggetto altrimenti l'idea che con un po'più di stato un po'meno di stato un po'più di mercato un po'meno di mercato un po'più di tasse un po'meno di tasse si risolve il problema io credo questo sia una illusione che pagheremo presto e da capo a loro il mondo cooperativo la sua scelta la può fare dentro questa idea perché alla forma societaria cooperativa se ha una caratteristica alla quale noi dobbiamo essere
Assolutamente è rigorosamente fedeli
è l'idea che
La cooperativa e la forma societaria che distribuisce nella maniera più e qua tra coloro i quali partecipano produrre la ricchezza prodotta e se vuole una società e qua secondo me se parti da un'impresa equa è meglio
Io le ho
Che al Presidente D'Alema passare subito a una riflessione sul Consiglio europeo ma questo spunto finale di Poletti o
Mi fa rinviare forse tale Consiglio europeo a un successivo giro e vorrei cogliere questo spunto del ruolo dello Stato e della dimensione diciamo o del ruolo dello Stato la qualità del ruolo dello Stato o quanto lo Stato si può permettere appunto di finanza dello Stato sociale di essere presente in economia
Ho o o quarto va rivisto in termini di sussidiarietà col settore privato costruttore cooperativo e questo ci spinge a ragion
Al limite AB mette del tema diciamo un po'del giorno che questo della spending review della revisione della spesa
Notizia di queste ore che forse più il consiglio i ministri si farà domani quindi forse con il Governo riesce ad accelerare per varare i cosiddetti tagli di spesa
Quello che però
Preoccupa un po'di questo dibattito e che si ragiona sempre o perlomeno in questa fase sta ragionando molto i tagli alla spesa meno di riforma più ampia dello della pubblica amministrazione del ruolo dello Stato della dimensione del ruolo dello Stato
Non rischia appunto di essere un modo limitato di affrontare il problema questo di tagliare in maniera secca la spesa pubblica sulla pubblica
Va tagliata io cito sempre un dato negli ultimi dieci anni la spesa pubblica a metà tra i duecento miliardi è passata da se c'è in ballo assoluti è passata da seicento miliardi
A ottocento miliardi per cui evidentemente
C'è stato qualcosa che non è andata nel flusso della spesa pubblica ma è evidente è che ancora di più la si riesce a contenere e ridurre se affrontava probabilmente in un discorso di riforma più generale
La ringrazio moltissima
Carne al fuoco diciamo intanto vorrei dire che sono del tutto d'accordo con politico credo che
Una strategia per la crescita
Comporta la capacità di affrontare quelli che sono state le ragioni di fondo della crisi nella quale noi ci troviamo
La prima ragione di fondo è un deficit di politica
Io mi io io cercherò di spiegare che una rinnovata funzione pubblica che a me sembra essenziale per una strategia per la crescita non significa un'espansione quantitativa della presenza dello Stato
Ma significa riprendere una capacità di guida da parte della politica
La questo è un problema europeo è un problema drammatico del nostro Paese
Io vorrei fare osservare una cosa che sembrerebbe paradossale alla luce del dibattito corrente in Italia dibattito corrente l'Italia si basa sulla demonizzazione della politica dei partiti
L'idea che essi rappresentino un peso di cui la società deve liberarsi per progredire meglio
Ora
Potrei fare come dire una casistica esiste una proporzione diretta tra il peso dei partiti e le performances economiche cioè più i partiti sono pesanti più l'economia va meglio
E da questo punto di vista il modello tedesco la Germania un Paese nel quale i partiti hanno un ruolo dominante
Il finanziamento pubblico ai partiti tedeschi e quattrocento sessantadue milioni di euro l'anno quello vero non quello che scrivono i giornali italiani descrivono il falso diciamo
Io la fondazione è verte che mio partner diciamo proprio di fondazioni culturali riceve dallo Stato tedesco centotrenta milioni l'anno
Ed è la fondazione del partito socialdemocratico ed è il Paese dove l'economia funziona bene
L'ora uno dei problemi è un deficit di politica inteso come capacità di guida anche dei processi economici
La crisi esplode perché deregulation dei mercati finanziari
Ha incoraggiato fenomeni speculativi
Nel nome del libero mercato che hanno finito per danneggiare l'economia reale cioè le imprese cioè il mercato
Secondo problema CES c'è un deficit di innovazione
Perché la grande disponibilità di manodopera a basso costo nei Paesi cosiddetti emergenti
E in una certa misura anche da noi grazie alla precarizzazione del lavoro
Ha determinato una minore spinta agli investimenti innovativi
Il terzo problema terza ragione la crescita delle diseguaglianze sociali
Perché siccome viviamo in un mondo sempre più competitivo noi non possiamo pensare di produrre solo per esportare perché tutti producono per esportare
Senza una crescita del mercato interno europeo
Americano non ci sarà ripresa economica
E la caduta dei consumi delle famiglie dei lavoratori europei e americani è determinata dall'i paurosi le diseguaglianze sociali che sono cresciuti in questi anni
Se si pensa che in Italia negli ultimi dieci anni redditi da lavoro sono rimasti fermi cioè sostanzialmente sono regrediti mentre i redditi da capitale sono cresciute del quarantaquattro per cento ci si rende conto
Come sono aumentate le distanze sociali e questo si riflette sulla caduta dei consumi delle famiglie
Ora una strategia per la crescita comporta
Una rinnovata capacità di regolazione e di indirizzo
Anche riducendo le gestioni pubbliche
Meno Stato gestore ma maggiore capacità di regolazione e di indirizzo
Uno spostamento degli Investimenti compresi quelli pubblici perché senza una rilevante volano di investimenti pubblici è difficile a mio giudizio che l'economia riparta
Verso l'innovazione
Terzo una riduzione delle diseguaglianze sociali per consentire una ripresa dei consumi delle famiglie della parte
Dei lavoratori
Il che comporta una strategia europea e non soltanto nazionale
Più investimenti pubblici vuol dire anche riduzione ovviamente della spesa corrente
Io sono molto contento che il Governo tenti la via dello spending review anziché quella inefficace e disastrosa dei tagli lineari varati dal Ministro Tremonti
Gli inventori della spending review in Italia siamo noi
Io
Io devo rivendicare ciò che è vero diciamo lei conosce i dati quindi quali dico per tutti quelli che
Leggo non sui giornali che i tecnici sono venuti per porre rimedio ai guasti dei politici
Io sono un tecnico
Da questo punto di vista il Governo con Uto l'onore di presiedere ha portato la spesa pubblica globale l'Italia quarantasei virgola due per cento che la soglia più bassa degli ultimi quarant'anni
Quindi se vogliono consultarmi sono disponibile da questo punto di vista
Noi sinceramente abbiamo governato il Paese portando al Governo Ciampi Padoa Schioppa cioè tutti i governi politici ma ministri che non avevano bisogno di fare ripetizioni di matematica
Poiché il popolo italiano il popolo italiano dico perché poi ognuno deve prendersi le sue responsabilità non gli piaceva Padoa Schioppa
E ha preferito
Volgersi verso messaggi più promettenti cassetto il risultato è che noi siamo passati dal centotre non abbiamo lasciato il Paese
Nel mio nel due mila otto non nel mille ottocento con il centotre virgola cinque per cento del debito rispetto al PD
E con politiche di bilancio che ci avrebbero consentito di affrontare la crisi
In condizioni di sicurezza noi saremmo stati e non nella parte dei Pittis
Saremmo stati in un'altra parte dell'Europa
Gli italiani si sono affidati
A persone
Consideri che va detto cinque giorni inficiata quella più grande crisi globale si sia mai stato veramente non hanno mai
Ma non dell'approvate anni
Mai è cominciata una drammatica crisi globale come lei direi io devo CISAB stabilizzato se non le acque che quello che secondo me è stato un errore davvero
Grazie al precedente Governo del vostro Governo che è stato quello che in un momento in cui già si capiva che la spesa pubblica è un problema che lei pensi che l'età pensionabile
Doveva essere
è innalzata quel Governo abbassato l'età pensionabile
Che è costato dieci miliardi di spesa pubblica
Sorniona settanta conoscere ciò nonostante noi abbiamo ridotto il debito di strade se lei vede c'è uno studio di Bloomberg che è una fonte diciamo
Non sospettabile di essere particolarmente vicino alle mie posizioni politiche
Che dice che negli ultimi trent'anni ci sono due Governi che hanno ridotto il debito pro capite degli italiani
Il Governo D'Alema il Governo Prodi due
Chi dovrà D'Alema dello zero sette Governo Prodi due dello zero quattro per cento quindi malgrado
In quello che lei dice che è vero io stesso ritengo che non avremmo dovuto farlo
E un prezzo pagato diciamo alla cui visione di una
Maggioranza che diciamo a era composta di molte anime e questo è uno dei problemi della politica italiana però malgrado questo lo dico perché io ritengo che è possibile
Una
Sacco noi come riuscimmo a ridurre la spesa pubblica non attraverso i tagli a tra una delle chiavi di volta fu all'ora
Dodici anni fa a tredici anni fa la riforma Bassanini che ebbe un impatto positivo sui costi della pubblica amministrazione
E che avrebbe dovuto essere portata avanti con coerenza invece la strada che fu abbandonata una delle condizioni fu avvenire riorganizzato tutta la politica di acquisti di beni e servizi della pubblica amministrazione
Naturalmente stringendo anche i margini per qualche impresa fornitrice
Però riducendo la spesa pubblica corrente cioè le tecniche di riduzione della spesa sono tecniche di riforma e che non non sono tali sono riforme
Che producono i loro STS queste riforme sono portate avanti con determinazione producono i loro effetti nel tempo lo si può fare cioè voglio dire da questo punto di vista un Governo serio
Che
Voglia il rigore e che nello stesso tempo però voglio liberare risorse per la crescita e quindi per per un nuovo ciclo di investimenti pubblici eccetera può ridurre la spesa ci sono i margini per farlo va fatto con intelligenza
I tagli lineari
Secondo me non riducono la spesa aumento non implichi indebitamento della della mia della pubblica amministrazione
Io ritengo che una riduzione della spesa comporta anche un ripensamento del modo in cui si è realizzato il cosiddetto federalismo
Perché nel corso degli ultimi dieci anni
In parte è stata la spesa pubblica locale che è andata fuori controllo
Ma non perché perché in molti casi con il federalismo si è realizzato senza un trasferimento effettivo di risorse e di personale dal centro verso la periferia
E quindi con una moltiplicazione di livelli decisionali io dico sempre l'esempio del diciamo del del federalismo come si è realizzata in Italia e quello del
Delle del mio amico che c'è un cantiere sul sul sulle rive del Tevere diciamo
Che mi ha detto ho visto avete fatto federalismo per semplifica la vita dei cittadini dice prima se io devo fare un lavoro devo chiedere permesso la Capitaneria di porto priva demanio dello Stato c'è
Adesso grazie al federalismo debba andare all'agenzia regionale per il territorio l'ambiente
Per il territorio
Al Comune di Fiumicino
E poi naturalmente c'è sempre il nulla osta dalla Capitaneria perché quello è rimasto e quindi da quando mi avete semplificato la vita io Befana pratica devo andare a tre uffici e ci metto quattro volte tanto
E che così si è realizzato io credo che un sistema serie arrivi visione
E gli effetti che si sono determinati vada fatta io penso che è possibile ridurre la spesa pubblica
Senza ridurre le prestazioni che arrivano i cittadini questo non lo so Governo certamente in queste ore starà discutendo valuteremo le misure che il Governo ci proporrà
Dico con
Con serenità naturalmente diciamo poiché noi siamo in grado di distinguere se si è fatto lo spending review o si sono fatti i tagli della spesa sociale diciamo quello lo si capisce subito lo si capirà dal clima dei prossimi giorni nel Paese
Però io ritengo che è possibile ridurre la spesa corrente anche perché ripeto se in dodici anni è passato dal quarantasei al cinquantatré per cento del PIL evidentemente c'è del grasso da togliere
Il paradosso fette proprio quello cioè alla spesa pubblica andata aumentando nello stesso tempo è andata argomentando aumentando le inefficienze la mancanza di risposta dello Stato
Io credo appunto sia qui proprio il paradosso italiano che va affrontato cioè non è una questione probabilmente di meno Stato più Stato
Vorrei evitare siamo riusciti nel miracolo di avere
Più stato meno servizi meno efficienza
Ed imprenditore che va dalla dalla pubblica amministrazione
Di questa spesa non non è annesso un utilizzo anzi ha solo in cambio diciamo burocrazia e e vincoli io su questo chiederei anche una riflessione Presidente Squinzi
Penso che nessuno abbia dimenticato che
Alla come punto centrale del mio programma per i quattro anni di presidenza di Confindustria
Io abbia messo la semplificazione normativo burocratica del Paese cioè la madre di tutte le riforme che noi possiamo fare è il punto di partenza per ritrovare competitività per ritrovare lo sviluppo ecco quindi è chiaro che su questo non posso essere altro perché d'accordo certo noi in effetti
Concordo con quello che ha detto
Senatore D'Alema il
Noi dobbiamo
Non renderci conto dobbiamo ammettere a noi stessi
Che al
Il capitolo quinto della Costituzione strada provocato dei disastri inimmaginabile nel nostro Paese ha appena fatto proliferare le competenze delle capacità
Di di spese di gestione
In maniera che si che poi si sono effettivamente sui gite di controllo ecco credo che una revisione costituzionale non sia la cosa più semplice di questo mondo ma è un è una cosa che ci ci dobbiamo sulla quale dobbiamo seriamente riflettere ecco un altro punto sul quale io concordo
Poi c'è qualche punto sul quale noi non concordo invece un altro punto invece su cui concordo e che
Noi abbiamo assolutamente necessità per
Riprogrammare il nostro futuro per ritrovare un futuro
Di crescita dei
E di sviluppo sereno per per le generazioni che ci seguano sia quello chiede che noi dobbiamo avere di nuovo una politica vera una politica buona una politica capace di di fissare degli obiettivi per il Paese
E di indicare le strade per arrivare su questi obiettivi che
E coordinarsi tutti in modo coeso verso
Questi obiettivi ecco io penso che io personalmente non credo che il Governo e dei tecnici che pure può essere stata un'emergenza
Esiti sicuramente Archer fatta riguadagnare qualche punto
La
Nell'opinione internazionale possa essere un'esperienza di lungo periodo dobbiamo ritrovare una politica vera una politica antichi ci porti nella direzione giusta
Ecco io non ero d'accordo un Poletti invece sul la
La cattiva distribuzione del del perlomeno non era completamente d'accordo completi sull'effettiva distribuzione del profitto perché signori io vorrei ricordare che in effetti il profitto è sicura ci sono sicuramente vede
Delle situazioni di profitto ma distribuite ma questo pensi soprattutto nella direzione nel finanziario voi pensate che noi manifatturieri e come lei crede se ne sono tanti oltre a esserci voi delle cooperative
Che
In questo momento noi per sopravvivere per mantenere
L'occupazione nelle nostre fabbriche nelle nostre aziende per per acquisire quote di mercato nel mercato globale noi tutti stiamo riducendo al massimo i nostri margini
Non siamo noi manifatturieri che abbiamo messo da parte i grandi profitti di grandi profitti sono andati a quelli che stanno perché hanno fatto vi sono stati capaci di portare avanti la speculazione finanziaria
Quella per cui su cui la grande bolla finanziaria chiara entità tantissima gente
Ancora oggi non dimentichiamoci che quando gli spread salgono e scendono il vanno a vedere vecchie rapporti di cambio tra le monete c'è sempre qualcuno che ci guadagni
Chi guadagna e questi sono di speculatori finanziari ecco io vorrei ricordare questo
No non generalizziamo perché
Io ripeto noi imprenditori del manifatturiero
Non è certamente in dal mille dal due mila sette ad oggi che
Ci siamo arricchiti che abbiamo fatto degli extraprofitti eccetera anzi
Siamo tutti ispezionando la cinghia stiamo cercando disperatamente di difendere
L'approvo la sconfitta abilità delle nostre
Aziende a dei livelli più bassi di quelli che erano prima del due mila sette proprio per
Per conto assicurare
La la la procedura sopravvivenza alla perdita delle nostre imprese
Quindi
Penso che vada fatto
Una distinzione Boraso che siamo tutti d'accordo su questo per io penso comunque che effettivamente davanti a noi abbiamo un momento complicato
Ce lo dovremmo mettere tutta e tra l'altro come ho già dichiarato tante volte penso anche che
Il nostro settore delle costruzioni
Deve essere al centro della ripartenza
Perché il nostro settore tra l'altro in Italia non dimentichiamo che non abbiamo avuto la bolla speculativa nell'edilizia che chiarisse c'è stata in altri Paesi c'è stata innanzitutto negli Stati Uniti
Chi dovesse esplose posso raccontare situazioni il mio Gruppo e circa un terzo del mio Gruppo e negli Stati Uniti produce negli Stati Uniti e venne negli Stati Uniti noi avevamo faccio un esempio lo Stato della Florida
Dove nel giugno due mila sette eravamo arrivati a rendere più di cinquanta milioni di dollari non solo Stato della Florida
Nel due mila undici siamo scesi a diciannove milioni perché è scoppiata la bolla mobiliari e ci sono non era stata una solida in questo momento ci sono un milione e duecento mila case
In possesso delle banche perché sono stati abbandonati perché
Il chiede li aveva intimorita proprietà non è stato più capace di pagare i mutui
Intorno il caso della Spagna altra bolla speculativa
Incredibile nel nostro Paese questo non l'abbiamo avuto noi qui dobbiamo essere capaci di ripartire dall'edilizia
Per l'edilizia a abitativa perché abbiamo comunque ancora un deficit di di edilizia abitativa per lo meno di un certo livello ad diamo la necessità di
Adeguare il nostro patrimonio edilizio dai da un un punto di vista di
I rendimenti di efficienza energetica
Di di salubrità degli ambienti
Ad
Addentro Brema anche che devasta il nostro territorio il decollo rischia sisma sismico e rischio idrogeologico abbiamo un'infinità di di di
Di io porto di possibilità per andare tre ter
Mobilitare Investimenti e fare di più partire il mondo delle costruzioni senza dimenticare immondo delle infrastrutture dove noi avevamo un sistema infrastrutturale leggero di avanguardia negli anni sessanta e che adesso è dire
L'atto di di retroguardia con ampi casi di
Di fatiscenza ecco quindi abbiamo una grande opportunità io penso che ce lo dovranno mettere davanti come investimento prioritario come come si come sistema Paese
Anche perché non dimentichiamo che un nel settore
Particolarmente virtuoso per far ripartire il Paese in quanto è un settore ad alta intensità di manodopera un settore a basso contenuto di importazioni
Quindi un settore che che veramente potrebbe dare e la spinta il buste
Per per una ripresa è importante
Ecco io penso che
Ci sono per decreto per lo sviluppo e ci sono dei provvedimenti sembra che
Il
La situazione sia stata
Se non capita fino in fondo per lo meno percepita ci sono
Giusti
Provvedimenti non so se poi questi provvedimenti
Verranno effettivamente tradotti e in azione perché da un lato mancano i fondi dall'altro non so fino a che punto c'è la volontà di realmente di semplificare il Paese e dal punto di vista normativo burocratico non dimentichiamoci che che noi imprenditori ci battiamo contro di tutti i tipi contro situazioni incredibili perché non abbiamo certezza dei tempi di ottenimento di una licenza
Di costruzioni edilizia non abbiamo abbiamo per avere un via una valutazione di impatto ambientale
Chi è richiesta per un'infinità di di attività abbiamo tempi medi che sono nell'ordine dei tre anni quando in tutti gli altri Paesi europei io ve lo dico perché lo posso confermarlo perché produco in ventinove Paesi diversi
In tutto il mondo il mediamente i tempi per avere un via nell'Unione Europea e tra i sessanta e novanta giorni
Ecco non dimentichiamo che abbiamo un fisco chiedi onerosità e di una
In
Inaffidabilità
Nel senso di incertezza che quasi senza pari
In questo il poi senza contare il punto abbiamo un gatto di incidenza
Fiscale cioè che vada dai quindici ai venti venticinque punti rispetto agli altri Paesi
Dell'Europa unita quindi abbiamo e di dove dobbiamo intervenire io mi auguro che con la
La spending review che si possa effettivamente recuperare dei fondi
Grazie che devono essere orientati alla ripresa
Da un lato
Atti abbassando il carico fiscale
Dall'altro rendendo disponibile al al Governo allo Stato di pagare i propri fornitori privati questa è una vergogna che non siamo più uno Stato civile uno Stato che è in arretrato e sui pagamenti
Come il nostro credo che sia lo si possa sotto non lo si può certamente definire uno stato civile dietro i casi degli imprenditori che si stanno sul
Sui citando ormai ad decine abbiamo spesso a situazioni di questo tipo
è stato che non pagate o grandi imprese che
Ritardano drammaticamente i Parlamenti e i loro fornitori magari entrando in un circolo vizioso
Prego quindi questo è quello su cui noi dobbiamo focalizzare la nostra attenzione come Confindustria io mi impegnerò al massimo in questa direzione
Perché
è chiaro che noi continuiamo già da da ormai da qualche mese
A ripetere questi argomenti però anche noi ci rendiamo conto che adesso dobbiamo assolutamente passare e lo faremo nei prossimi trenta giorni a alle proposte alle proposte comparti crete perché altrimenti
Perderemo anche noi la nostra credibilità
Devo
Devono esposta Poletti soltanto una una breve notazione al Presidente spinse ancora quello che proprio l'allegato sviluppo né sul suo l'abbiamo calcolato sono quarantacinque provvedimenti attuativi
Che richiede persone entra in vigore un po'le varie i vari varie misure sono state adottate
E
Sul capitolo anche dei pagamenti delle impresa abbiamo fatto tre decreti ma ancora non si capisce quando con che tempi con che risorse
Si potrà finalmente comincerà a pagare e è come se il diavolo si infila nel nell'attuazione delle grandi riforme oramai nella la produzione leggi dello Stato e su quello probabilmente che ecco questa è l'area
Dove come Confindustria
Ci stiamo attrezzando per intervenire con più determinazione perché per noi è il punto centrale è il punto fondamentale su quale vogliamo dare le nostre proposte vogliamo dare
Presenta alle nostre richieste precise
Poletti non ce l'aveva con manifatturiero
Ma assolutamente no mi pare del tutto evidente io credo che
Il problema stia effettivamente al fatto che a un certo punto con questa idea di apertura dei mercati deregolazione farla adesso sono sotto gli occhi di tutti il punto d
Di criticità è venuto fuori quando il sistema finanziario riuscito in qualche modo
A
Vincerà la propria battaglie per cui le banche d'affari e le banche rete sono finite con lo stesso regolazione per cui alla fine che uno vada raccogliere il risparmio
Del signor Rossi oppure decida di giocarsela sui Credit default swap dal fatto che il prescritto il debito americano piuttosto che italiano portoghese piuttosto che Greco falliranno fallirà
Moltiplicando somma clamorosamente un mettendoci sotto gli occhi un dato
C'è una sproporzione tale tra le risorse di chi rischia
La dimensione del rischio e la sua capacità di farvi fronte che è totalmente intollerabile perché è del tutto evidente che se sono vere le cose che leggiamo sui giornali che non abbiamo nessuna ragione dubitarne se in giro per il mondo ci sono
Dei credit default swap che valgono dodici tredici quindici volte il PIL mondiale e questi sono in mano accento istituzioni economico finanziarie mondiali quando qualcuno dice che l'economia sconfitto a democrazia dice una cosa che non è mica tanto l'tana dal grande dramma di questo momento e noi
Per fare il PIL mondiale facciamo girare qualche miliardo di cittadini nel mondo che tutte le mattine fanno manifattura che producono l'agricoltura nei servizi delle industrie poi c'è qualcuno che ha in mano quindici volte quel valore di carte che vengono giocherà il latte per vedere se salta l'euro sono salta l'euro per cui se non salta basta Ligresti cali in ogni cambiamento uno
Crespo margine io credo che sia lì il problema quindi io sono assolutamente d'accordo ci serve una politica capace di intervenire sui grandi fatti
Una buona politica dovrebbe decidere che se sei le biro del Qatar e c'è tanto petrolio te lo voglio giocare sul prezzo dei polli a un conclave danni fai perché ti pare Bati giochetto petrolio non il risparmio del signor Rossi perché essercene una azienda che raccoglie risparmi il signor Rossi Lo Presti agli artigiani alle altre famiglie agli imprenditori a quelli che fanno la
Produzione che costruiscono le case vita far restare colina rimettere a posto le cose da questo punto di vista poi secondo me c'è un altro grande tema riferiva
La largamente messo in campo
Qui c'è un problema che deve affrontare e sconfiggere l'idea secondo cui
Ciò che è di interesse pubblico e collettivo
è statale
Io continuo a pensare che non è vero
Ciò che
Pubblico che è collettivo che è di una comunità e dei cittadini i quali possono serenamente deciderò di gestire se lo
Di produrcelo e non è che l'Ispra iniziamo lo spazio pubblico quando facciamo questo non è che ci abitano nei lo Stato no abbiamo meno Stato quando facciamo uno Stato che non funziona quando pretendiamo che lo Stato vale a contarle lattine di plastica o i barattoli di plastica pensando che non ci sia nessun altro capaci di farlo in mani razionale ed efficiente siamo capaci tutti di contare a latina e magari ambito del Sindaco sieda potrebbe a far le cose molto più importanti ad esempio organizzare i propri cittadini che si autogestito una risposta i loro problemi però è chiaro che cambia
Quando io prima ragionavo di protagonismo sociale sto pensando ad un fenomeno che cambia il mercato e cambia lo Stato perché se i cittadini entrano in campo fanno la loro parte giocano la loro partita il Sindaco anziché a dire
Ti ho ho fatto l'asilo dammi il voto deve dire siccome io e te insieme con i tuoi soldi la mia idea abbiamo costruito l'asilo adesso lo gestiamo cambia un po'la giostra cambia la democrazia e cambia il mercato cambia la logica che ha preso la quale si approcciano queste questi io credo che il tema che abbiamo davanti è questo o entra in campo un nuovo protagonista oppure continuiamo a giocare Lare intorno a un tema appunto un po'più mercato un po'meno mercato un po'più di rigidità su un po'meno di tasse ma di lì non ce la caviamo non ce la CR daremo quindi abbiamo bisogno di una buona politica di una politica importante capace di immaginare il futuro e capace per me i temi di dire qualcosa gli italiani verso io sono un po'ossa rompo frustrato volete che vi dica adesso ve la racconto così insomma oggi
Da italiano
Io vivo la contraddizione di essere chiamato tutti i giorni ad accendere il televisore vedendo che succede
Perché quel che succederà qui a me dipende da qualche fa Obama da quel che fa la Merkel
Da quel che fa Hollande
Forse anche da quello che fanno i cinesi forse da quello che fa mondi ma visite che c'è uno che mi dice e poi voi noi italiani da domani mattina c'abbiamo delle cose da fare nono noi domattina cediamo il televisore e vediamo cosa ha deciso la perché vi pare che lungo questa strada noi possiamo immaginare che si esca da questa situazione io credo che la persona non ci siamo da costoso ci vuole qualcuno che parli a questo Paese che l'otto dietro ad una strada che cerchi di unirmi lo in un gran sforzo perché un buon governo insieme ad un'azione degli imprenditori dai lavoratori dalle parti sociali tira fuori il Paese della crisi altrimenti noi centro vogliamo in un Paese Caccia del televisore sta a vedere quel che succede ma un paese che accende il televisore stabilirlo che succede al Paese che condannato ad avere dei problemi molto più grandi di quelli che non ha
Quindi io credo che ci sia un problema davvero
Che forse oggi non abbiamo ancora fino in fondo scovato non abbiamo ancora
Ha tirato fuori e il governo dei tecnici da questo punto di vista non aiuta moltissimo
Perché
Dall'impressione che ci possa essere un Salvatore c'è qualcuno che siccome non è vincolato dalla relazione col consenso può fare quel che vuole
E siccome fa fare quel che vuole farà sicuramente delle cose giuste
A me l'idea che uno può far quel che vuole e farà sicuramente le cose giuste non ho ancora trovato una razionale spiegazione a questa idea
Altrimenti avremo un bel problema di discussione sulla democrazia sui suoi funzionamenti quindi è vero che ci sia un problema che è quello cerco di gestire l'immediato questo Governo ha fatto le cose importanti ne farà delle altre io non ho nulla da ridire su tutto ciò ma penso che il problema di Prost Piva della democrazia di questo Paese del governo di questo Paese della politica di questo Paese è una questione che riguarda ognuno di noi o lo affronteremo seriamente dentro questa dinamica oppure vivremo questa fase comune illusione
Una parentesi dalla quale avremo sempre paura di svegliarci
Sette mi sembra che ragionate Poletti però portate direttamente anche a una sorta di autocritica e deve fare la politica stessa lei ha cominciato già a questo dibattito con una orgogliosa
Lo rivendicazione del ruolo della politica che credo tutti interlocutori hanno condiviso
Lo però è vero che appunto uno che il libro di fare quello che vuole il governo tecnico non è detto che la fa giusta ma anche vero che chi venire è stato letto recentemente da cittadini Padi molte cose giuste ne ha fatte poche
Ho così come quando diciamo che ci si è sviluppata un'economia di carta sette volte superiore né sul suo la consegna abbiamo calcolato in sette volte superiore all'economia reale
Anche qui non c'è stato un difetto della politica prima ancora dei mercati finanziari
Mercati finanziari fanno in qualche modo il loro gioco era la politica che non doveva permettere che nascessero delle istituzioni finanziarie che valgono per dimensioni che per per leva molto più di uno Stato in uno stato importante
Come può essere la Grecia l'Italia la Spagna
Sì
Nel setting non siamo arrivati
A questa situazione anche perché ha prevalso incerto corso politico e culturale direi non solo politico
Una idea ottimistica della globalizzazione l'idea
L'idea che la politica dovesse fare un passo indietro questo ha dominato il dibattito politico culturale degli ultimi quindici anni
è stato detto alla politica non resta che fare
Ciò che l'economia ritiene necessario che venga fatto insomma lungo periodo si è pensato
Che la politica doveva fare un passo indietro e lasciare al mercato il compito di produrre ricchezza e di allocare le risorse nel modo più ragionevole
Questa roba non ha funzionato
E direi che oggi noi siamo di fronte alla presa di coscienza
Nonché bisogna sopprimere il mercato ogni a tornare alla gestione pubblica Mania tornare ad una responsabilità della politica e una capacità di indirizzo di guida
Che offra agli attori economici le condizioni migliori per potere realizzare ciò che è la loro missione io in questo sono molto d'accordo con tutti e due gli interlocutori che tutte e due hanno messo l'accento sul problema essenziale
E cioè questa crescita di un'economia finanziaria globalizzata senza regole ha penalizzato insieme lei in prese e i lavoratori
Premiando un potere finanziario che è cresciuto
Che ha condizionato la vita degli Stati
Io dico uno forse uno delle manifestazioni più incredibili di questo spostamento di potere è stato quando si sono riuniti il G venti e ha discusso di mettere un tetto
Alle retribuzioni dei manager finanziari senza peraltro riuscirci allora se per discutere delle retribuzioni dei manager finanziari si devono riunire
I venti
Ai leader più potenti della terra per non decidere coi e che poi non sono neppure in grado di decidere questo ci dà l'idea di come il potere reale si è spostato
E questo spostamento del potere reale dalla politica alla finanza globalizzata non ha soltanto fatto perdere credibilità alla politica che è uno dei fenomeni con i quali conviviamo
Ma anche indebolito enormemente l'economia reale
Cioè quelli che appunto producono ricchezza e questo ripeto è vero ha ridotto i margini dell'impresa e ha penalizzato drammaticamente i lavoratori allora
Io credo che
Noi dobbiamo immaginare una politica che riguarda anche il suo ruolo non in termini io lo so benissimo quelli che conosco benissimo i difetti della politica
Lo scadimento di di qualità del ceto politico il i fenomeni di corruzione che riguardano il nostro Paese anche altri Paesi
è evidente che dobbiamo anche riformare la politica se vogliamo riaffermare né il ruolo è evidente che c'è una pletoricità degli organismi politico istituzionali che
Che andrebbe seriamente corretta un'impotenza produrre riforme che è stato in Italia la malattia più drammatica di questa seconda Repubblica perché ogni volta che io sono uno di quelli ci ha provato anche a fare alcune riforme ogni volta che si è cercato
Naturalmente si vive sotto l'oppressione di un sistema mediatico per cui se i partiti cercano di fare un accordo per cambiare la Costituzione è un inciucio
E quindi come tale va condannato se non si mettono d'accordo ecco la litigiosità dei partiti che come tale va condannata e quindi si vive in una condizione in cui come Raffaella sbagli però è evidente che qui manca anche la forza di una classe dirigente che dice se è una cosa per un mese non leggiamo i giornali e facciamo quello che dobbiamo fare
E lì si misura anche come dire la statura della classe dirigente e purtroppo diciamo ormai da qualche ora nascosti
Ha ora la statura media
Che è stata modesta nel corso di questi anni
E non me lo lasci dire
Non per la pervasività dei partiti ma perché purtroppo i partiti non ci sono più
Perché i partiti erano una forma di selezione della classe dirigente del Paese
E la classe dirigente prodotta dai partiti beh non passa giorno che non ce lo dobbiamo rimpiangere rispetto a quella che
è venuta avanti diciamo più spontaneamente nel corso negli ultimi quindici anni
Tutto sommato era una classe dirigente io dico sempre io ero contro la democrazia cristiana ma santo cielo per arrivare in Parlamento un deputato democristiano doveva raccogliere migliaia e migliaia di preferenze rappresentava qualcosa
Rappresentava il contadino rappresentava gli artigiani adesso basta stare simpatico al capo per arrivarci e quindi si è
è chiaro che quando la selezione oppure
Della classe dirigente si riduce quindi
Non
Non vorrei che si pensasse che io non vedo i difetti di questa politica ma penso che la via d'uscita e nel
Direi
Nell'assunzione di una comune responsabilità da parte della classe dirigente del Paese
Uscire da un gioco discarica
Barile diciamo comune responsabilità significa saper vedere quanto di qua Poletti del nostro futuro dipende
Da luoghi di decisione che oramai non sono più soltanto quelli nazionali
E allora lì bisogna arrivarci nelle condizioni di avere un peso e dobbiamo ammonti
Qualsiasi cosa si possa dire del Governo tecnico
Ma dobbiamo ammontino avere restituito all'Italia il diritto di dire la sua nelle sedi internazionali diritto che avevamo
Perduto mi fermo qui per carità di patria diciamo e lo abbiamo riconquista c'è poco da fare e siccome se uno non non ha parola lì non incide sulle decisioni
E lì e bisogna cambiare il corso della politica europea
Bisogna cambiarlo anche qui in Europa non c'è soltanto la dialettica fra gli Stati
Ci sono diverse posizioni politiche e l'Europa stata drammaticamente indebolita dal populismo
Soprattutto da populismo della destra
Chi ha indebolito la forza politica dell'Europa e dal persistere di una visione monetari lista
Che fa capo la signora Merkel che tutt'ora rappresenta un ostacolo ad una politica di rilancio della crescita
Parliamoci chiaro anche le decisioni dell'ultimo Consiglio europeo è vero sono
Una svolta ma sono davvero soltanto un primo passo
Centotrenta miliardi di investimenti dell'Unione europea sono la decima parte di quello che ha investito Obama negli ultimi due anni negli Stati Uniti d'America cioè è importante che lo si sia deciso dopo tante sofferenze mai poco
Così come i meccanismi di solidarietà che sono stati decisi
Positivamente perché è importante che si sia deciso che di fronte alla speculazione entra in campo l'Europa per ridurre gli spread in modo che lo speculatore essa
E quindi è e come dire è in qualche modo scoraggiato dall'inizio a giocare la carta speculativa e vediamo gli effetti positivi sui mercati
Ma questa decisione è molto meno di quello che sarebbe necessario e c'è un meccanismo effettivo di mutualità azione del debito che abbatterebbe i tassi di interesse
Cioè abbatterebbe il prezzo che si paga la rendita in questo modo restituendo risorse al lavoro e all'impresa
Quindi un primo passo
E
Lasciatemelo dire questo passo certe nel merito di Monti ma è anche merito di un fatto politico e cioè che nel Consiglio europeo
A sostenere Monti e la sua proposta Cera finalmente come mancava da molto tempo un robusto pacchetto di Primi Ministri socialisti
Progressisti e chiamiamoli come vogliamo
Però lì quando Monti ha detto metto il veto
Lo ha potuto fare perché sapeva
Che il Presidente della Repubblica francese si chiamava Hollande e non sarà così se no non lo poteva mettere il veto ecco e lo ripeto in mostra che la politica conta ecco
Perché sapeva che il Presidente della Repubblica francese avrebbe detto si esce di qui quando si accetta la proposta dell'Italia perché perché
Non perché quello stesse a cuore alla Francia
Non c'era un interesse nazionale francese
C'era una visione
Pur
Dico perché siccome da noi sembra che la politica non uno di qua della non conta nulla no no conta come e abbiamo visto in Europa come il cambiamento di di di di clima politico inciso l'ora
Io dico in questo Paese è in condizioni di di diritti se torna ad avere un peso in Europa perché questo per noi è la cornice essenziale
E se noi qui ci imbocchiamo le maniche per fare io
Di regola
O poche obiezioni al Presidente di Confindustria
Noi dobbiamo
Dobbiamo spostare risorse sulla crescita questo richiede
Una politica fiscale progressivamente realisticamente a favore del lavoro delle imprese
Noi
Noi avevamo fatto e avevamo ridotto il cuneo fiscale abbiamo investito tanti soldi per ridurre il cuneo fiscale ma l'imprenditore non ci furono grati non lo so per penso che adesso forse hanno qualche ragione in più per riflettere diciamo bisogna
Fare una politica fiscale a favore del lavoro e delle imprese
Bisogna affrontare seriamente il tema del funzionamento della macchina pubblica dei sui tempi dei suoi costi che sono effettivamente intollerabili
Bisogna investire sull'innovazione
E bisogna farlo direi in una logica di collaborazione tra il potere pubblico e lì e sistema delle imprese perché noi probabilmente oggi non siamo in condizione di essere competitivi in tutti i campi
Ebbene a concentrare le risorse nei settori in cui l'Italia può ancora essere competitiva bisogna farlo d'intesa
Tra il Governo e le imprese
Bisogna puntare su quello che diceva Bonetti che è la sfida più impegnativa anche culturalmente cioè uno welfare civile diciamo che mobiliti responsabilizzi le forze della società
Riducendo i costi pubblici è una visione statalista e creando nuovi spazi per nuove forme di impresa sociale
E questo è una grande riforma del welfare anche qui mi permetto di dire noi l'avevamo cominciata
Perché la legge trecentoventotto del due mila era questo poi purtroppo è rimasta liti diciamo ma
è un punto di partenza da cui ripartire ripeto non per una politica statalista ma per una politica che
Non rinuncia ai diritti sociali ma costruisce risposte anche innovative i diritti sociali che coinvolgono più attivamente i cittadini e le imprese sociali insomma io credo che c'è
Uno spazio per fare quello che finisco tornando una cosa che ho detto all'inizio io credo che bisogna fare un patto per la crescita del Paese
Tra
Una buona politica che sa riformare se stesse e che torno a esercitare la sua funzione
E le forze produttive fondamentali
Che dovrebbero collaborare
Dello questo lo dico so che anche nella mia parte c'è qualcuno che
Coltiva
Piuttosto spiriti antagonisti ICI
La collaborazione tra le forze sociali non cancella la dialettica sociale che rimane un elemento vitale però io penso che i grandi obiettivi del Paese
Comportano ora e per parecchi anni diciamo uno spirito di collaborazione tra imprese e lavoratori tra impresa e di diverso tipo tra impresa e lavoratori e politica senza il quale il Paese non ne esce
Se si fa squadra
Io credo che noi ne possiamo uscire e credo che forse
Dire questo e non maggior migliore che si può fare ad un'impresa che fa squadra da cento anni e che dimostra di sapere vivere e progredire grazie a questa qualità
Sette spezie fosse ci avviamo a concluderlo puntualmente sotto internato come
Come rispondiamo a questo messaggio che lancia Massimo D'Alema di un'alleanza diciamo anche tra il mondo produttivo dell'impresa
Una politica è una parte della politica che il dettate dalle aspira a rappresentare allora
Mi sembra che
Sia astratto evidente da bene interventi precedenti che sono assolutamente in linea
Io però penso che non ci possiamo fermare solo a una riflessione per il suo nostro Paese io sono europeista totale e convinto io credo che ormai la competizione non si fa più tra Stati gli Stati non sono più
Uno più competitivo una mano con meno competitivo dell'aria e dell'altro
Ormai la competizione si fa tre grandi aree economiche l'Europa
Deve andare avanti deve diventare dico sempre dobbiamo andare nella direzione degli Stati Uniti d'Europa
E per andare nella direzione degli Stati Uniti d'Europa ne abbiamo bisogno una determinazione forte da da parte di tutti gli europei dei nostri politici
E penso che evidentemente è una situazione
Eccessi provvedimenti premente la nostra generazione la mia generazione non la vedrà
Realizzata perché comporta una una progressiva remissione del del delle sovranità nazionali
Ma è l'unico modo per andarci io penso che dovremmo fissarci e inizialmente almeno
Un obiettivo sui cinque punti
Che sono quelle verdi ma arrivare alla creazione di una vera Banca centrale europea con poteri di vera Banca centrale
Perché decisioni siete guardiamo nella loro realtà i centotrenta milioni miliardi che sono stati
Sottoscritti nell'accordo del fine settimana
Nondimeno
Sì è un segnale però non dimentichiamoci che due settimane fa cento miliardi
Per le banche spagnole sono state bruciate speculazione finanziaria in meno di ventiquattro ore quindi Banca centrale europea
Con veri poteri di Banca centrale
Coordinamento andare nella direzione di comunque di altri quattro punti un fisco
Un sistema di fiscalità che sia lo stesso o comunque
A progressivamente coordinato né e in tutte le le nazioni che aderiscono all'euro
Un sistema di welfare che anche questa deve essere coordinato perché non è più momento delle fughe in avanti o indietro prevede io avevo giudicato molto negativamente ad esempio la decisione del di Hollande
Di riportare le pensioni in Francia a sessanta anni e questo vuol dire andare in una direzione antistante questo potere non è un errore Orlando fatto questo assoluta persona
Ma Hollande ha promesso una cosa i francesi della fatte anche in generale da parte della politica è una parola secco avveniva insomma
I francesi fanno i conti sulla loro finanze pubbliche sulla loro possibilità onestamente ma io preferirei che ci fosse una
Una armonizzazione a livello europeo
Però diciamo questo comporterebbe anche un'armonizzazione fiscale comporterebbe anche altri armonizzazioni non soltanto sull'età pensionabile di Shanghai lietissimi di cinque punti pagarsi entrare
Fisco
Welfare
Programma di dotazioni infrastrutturali
E poi proroghe strategie per le politiche energetiche che devono essere messe in comune al più presto per fare gli Stati Uniti ed Europa per andare nella direzione degli Stati Uniti d'Europa
D'altra parte però abbiamo visto Olanda falsa passo indietro sulle pensioni però immediatamente allo Stato francese scopre di avere un buco di trenta miliardi che adesso in qualche modo dove dovrà
Sistemare quindi io credo che
O qualche perplessità qualche timore perché in giro per l'Europa non vedo dei grandi leader politici
Mi auguro che che vengano fuori dove io mi auguro che si ritorni alla tradizione degli Schuman degli Adenauer
Dei De Gasperi di tutti i grandi leader
Delle al primo dopoguerra quando veramente si preso delle decisioni si peso degli emendamenti che hanno secondo me andava nella direzione giusta
Ma io rimango assolutamente convinto che se non andiamo con decisione
Nella direzione degli Stati Uniti d'Europa magari in maniera progressiva tutto quello che vogliamo
Però saremo costano interverremo il nostro ruolo di di Area di mercato di cinquecento milioni di persone
Dove c'è il più alto livello di vita dove dice il più alto livello di conoscenza la più alta capacità manifatturiera
Corno e
Ecco dobbiamo credere nell'Europa io ne sono assolutamente convinti
Alla lettera a numeri buona volontà come si usa dire sia molto spesso d'accordo
Poletti allego una chiusura diciamo un po'come padrone di casa ma io direi che
Le riflessioni che sono state proposte di questa sera danno il senso dal fatto che è possibile un confronto positivo anche sui de di fondo su questioni di grande rilievo e che non è detto che l'unica discussione che poi non fare
Di corto respiro per quello che faremo domani mattina dobbiamo vere
Ma posso dire
Per farne grandi cose ci vogliono grandi idee altrimenti uno col cacciavite se c'ha un motore grosso da montare lavoro lavoro ma non risolve il problema quindi ci vogliono attrezzi adeguati al problema che abbiamo il problema che abbiamo un grande problema che ha bisogno di idee forti capaci di muovermi questa idea sull'Europa una idea forte è uno di quelle condizioni necessarie per poter muovere questa situazione
Credo che dentro questo disegno bisogna essere
Tutti quanti consapevoli che del lavoro ce n'è per tutti lo dico da presidente della lega delle cooperative
Chiamando in causa ad esempio tutte le organizzazioni della rappresentanza dai sindacati all'organizzazione di impresa e non è che non possiamo che dalla politica cambiate cambiate poi noi siamo uguali a quelli che eravamo la fine dell'Ottocento e forse era che ci troviamo anche noi
Su quello che va fatto su come va cambiato perché altrimenti questa idea del conflitto e non è che si risolve sei noi continuiamo a immaginare che l'unico mestiere che io posso fare e quello dell'organizzatore del conflitto se io mi vedo come
Mestieranti e dell'utilizzo al conflitto l'unica idea che ho in testa
Quand'è che si fa il conflitto perché altrimenti es non ha più ragion d'esistere è forse perché immaginiamo invece che ci sono delle dinamiche diverse possibili utili da questo punto di vista l'esperienza cooperativa l'esperienza del TG ci dice questo ci dice che in prese che avevano
Anche degli eletti e hanno degli elementi di competizione perché stanno sugli stessi mercati perché del debbono guadagnarsi le loro opportunità però hanno saputo trovare i punti dalla condivisione quindi non è che sei condividi una cosa sparisce la possibilità di una dialettica di un confronto e di una diversità di posizioni
Questi elementi bisogna tenerle insieme dentro un disegno quanto possibile condiviso specialmente se siamo in un momento di grande difficoltà se le cose stanno così allora io credo che anche per tornare un istante solo al mestiere del c.c. cioè il settore dell'costruzioni l'edilizia le infrastrutture c'è tre assolutamente vero è una delle priorità assolute perché è uno dei pezzi del sistema economico produttivo che scarica immediatamente a valle l'esito perché
Perché arriva immediatamente a produrre i propri effetti e da questo punto di vista c'è un'altra considerazione deve fare l'Italia è il Paese della ricchezza immobile la ricchezza immobili che è il patrimonio dello Stato
E la ricchezza immobili che sono i risparmi dei cittadini
Allora bisogna che lo Stato decida di lavorare per muovere questa ricchezza immobile se c'è uno che vuol fare il mutuo per la casa
Per i figli non può succedere che la banca il finanziamento non glielo dà allora perché non sta né in cielo né in terra è un controsenso comune
E magari questo lo facciamo perché tre anni fa a cinque anni fa abbiamo esagerato nel finanziare gli immobiliaristi B allora
Se abbiamo sbagliato a cinque anni fa a finanziare un immobiliarista è ragionevole che adesso penalizziamo il signor Rossi che vuol fare il mutuo per la casa di suo figlio beh non ci facciamo male due volte ci siamo sbagliati allora qui ci rifacciamo adesso e allora bisognerà che accettiamo questa idea che siamo capaci di distinguere che decidiamo che non facciamo più le politiche virgolette sbagliate che non l'ho fatta ma siamo pronti invece a fare quelle positive di questo momento io credo che questo sia
Un tema di grandissima rilevanze e siccome domani mattina insieme
Al Presidente Squinzi saremo a discutere col Governo del tema della previsione della spesa il problema diventa o che la revisione speso per fare che
Perché se la revisione della spesa e finalizzata
Ah no novero aumento dell'IVA a me pare che sia una cosa giusta perché abbiamo già i compiti i consumi che sono depressi se ci aggiungiamo un altro pacco di IVA è un altro problema l'altro tema è a vere una quota di risorse perde destinarle
Alla crescita lo sviluppo alla domanda interna perché senza domanda interna noi non ce la faremo se abbiamo il settantacinque ottanta per cento di domanda interna il venti venticinque per cento di esportazione non possiamo mettere sulle spalle dell'apparato produttivo Caisse Porta tutto il peso della ripresa è importantissima l'esportazione o capacità di competere è dimostrazione di efficienza e capacità innovazione ma non possiamo immaginare quanto di cavolo deve crescere questa esportazione per che possa recuperare il crollo della domanda interna d'altra parte nei mercati mondiali che Presidenti provveduto ce lo può dire
Tutti vogliono esportare cioè se uno pensa
Alla ricetta fatta quando scoppiò la crisi la domanda i leader mondiali come facciamo uscire dalla crisi risposta esportiamo fecero il giro del mondo e venne fuori che avrebbe esportato tutti il doppio di prima di uno si chiese banalmente e chi sarebbe quello che importa no perché siccome tutti reazioni esportare nessuno ce l'ha fatto la domanda chi era quello che importava è ai bisognerà che questa domanda ce la facciamo perché quale un limite oggettivo assalto capacità di esportazione quindi io credo che il mondo cooperativo possa fare
Insieme a tutte le altre organizzazioni il
Proprio perso la propria parte possa farlo valorizzando la propria esperienza i propri sistemi valoriali possa essere
Nel modello nell'esempio un soggetto che aggiunge valore all'insieme in un mercato aperto con più forme di impresa quella privata e capitalisti e quella pubblica quella familiare quella cooperativa quella mutualistica i cittadini sa Ranno più liberi perché potranno scegliere
Meglio dove come risolvere i propri problemi quali servizi fare quali domande che io ho come risponde le proprie domande io credo che questo elemento di pluralismo di libertà di apertura sia l'elemento sensi alé perché questo ci aiuta a fare migliore il mercato riesce a cambiare anche una certa misura la società e io credo che questo possa essere davvero
Il compito di un l'operazione che come di morte cc non ha lasciato sole nessuno per cento anni passati e sicuramente non ha nessuna intenzione di lasciarlo solo qualcuno nei prossimi cento
Grazie
Grazie Coletti grazie scrisse grazie D'Alema grazie